VicenzaPiù n. 271

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Direttore responsabile Giovanni Coviello n° 271 - 30 giugno 2014 - euro 1,20 www.vicenzapiu.com V icenzaPiù Periodico indipendente, non riceve finanziamenti pubblici Mentre gli operai della Askoll P&C di Castell’Alfero ci ringraziano per aver salvato il posto di lavoro con un’azione pressante di informazione, che potrà essere utile anche ai lavoratori vicentini, il presidente di Confindustria Vicenza, Giuseppe Zigliotto, non accetta il nostro editore perchè l’informazione di VicenzaPiù non sarebbe “etica” facendo calare una cappa sconcertante sull’indipendenza soprattutto dei giornali che fanno capo all’associazione imprenditoriale ed evidenziando una minaccia alla libertà della stampa, contestata non perchè non veritiera ma perchè sgradita La targa degli operai Askoll L’informazione dalla A alla Z

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VicenzaPiù n. 271, Periodico indipendente di vita, politica, personaggi e fatti di Vicenza e...

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Direttore responsabile Giovanni Coviello n° 271 - 30 giugno 2014 - euro 1,20

www.vicenzapiu.com

VicenzaPiùPeriodico indipendente, non riceve finanziamenti pubblici

Mentre gli operai della Askoll P&C di Castell’Alfero ci ringraziano per aver salvato il posto di lavoro con un’azione pressante di informazione, che potrà essere utile anche ai lavoratori vicentini, il presidente di Confindustria Vicenza, Giuseppe Zigliotto, non accetta il nostro editore perchè l’informazione di VicenzaPiù non sarebbe “etica” facendo calare una cappa sconcertante sull’indipendenza soprattutto dei giornali che fanno capo all’associazione imprenditoriale ed evidenziando una minaccia alla libertà della stampa, contestata non perchè non veritiera ma perchè sgradita

La targa degli operai Askoll

L’informazionedalla A alla Z

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530 giugno 2014

Direttore ResponsabileGIOVANNI COVIELLO

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del 22 agosto 2008

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Giornale chiuso in redazione alleore 9.00 di kunedì 30 giugno 2014

Tiratura: 12.000 copie

TV VicenzaPiù.comVicenzaPiù

VicenzaPiù si rinnova, ma non leggetelo:per Confindustria Vicenza non è etico

Oggi volevamo aprire questonumero lanciando il rinno-vato Vicenzapiù, che dopo un

piccolo stop dovuto alla sua riproget-tazione in termini di periodicità (di-venta mensile), di pagine, potenziatead almeno 36, e di formato, più agile,da rivista tipo L’Espresso o Panoramache dir si voglia. Ma un argomento “su-periore” ci impedisce di farlo se non inpremessa visto che, a furia di denun-ciare e documentare malefatte, diaziende, politici e sindacati, ora ci bec-chiamo anche la scomunica, oddio,speriamo temporanea e appellabile…,di Confindustria Vicenza. Per cui, carilettori, prima di essere anche voi ad-ditati come appartenenti a una setta,accusata di non essere… occulta per-ché ama essere informata senza filtri, eprima, quindi, di leggere il nuovo Vi-cenzaPiù, udite, udite…Con una comunicazione a firma Giu-seppe Zigliotto Confindustria Vicenza,di cui è presidente, ha respinto la do-manda di associazione presentata il 17(giorno infausto…) di aprile dichia-rando Media Choice srl, la società edi-trice di VicenzaPiù, di fatto comesgradita (per l'esattezza non rispon-dente al Codice etico dell'associa-

/ di Giovanni Coviello zione!) essendo il suo un network cheosa "denigrare" Confindustria Vicenza.Il documento, riprodotto in copertinaper totale trasparenza, recita così: «Il ri-getto della domanda è fondato sullaprevisione statutaria dell'art.5 , comma2, che impone al Consiglio Direttivodell'Associazione una valutazione delrichiedente e dei suoi rappresentanti,anche alla luce del proprio CodiceEtico. In tale esame si è ritenuto che icomportamenti tenuti dall'impresa edal suo rappresentante nello svolgi-mento dell'attività editoriale, come ri-levato in numerosi articoli pubblicatisui propri quotidiani anche a firma diGiovanni Coviello, direttore responsa-bile nonché amministratore unico dellasocietà richiedente, siano contrari alCodice Etico in quanto reiteratamenteriportano affermazioni e deduzioni checreano discredito non solo sui verticiassociativi ma anche sull'imprenditorialocale e sul sistema Confindustriale».Detto della singolarità dell'accusa cen-soria e sottolineato come mai Assindu-stria Vicenza abbia avuto rilievi“oggettivi” da fare nelle varie sedi op-portune su, addirittura, presunte "deni-grazioni" immaginiamo l'imbarazzoche ora coglierà anche i colleghi deglialtri media locali, a cui esprimiamo so-lidarietà fin d'ora, dopo che GiuseppeZigliotto, che ama farsi fotografare con

i suoi cani, li ha "gratificati" come disci-plinatamente ed «eticamente» allineatia Confindustria Vicenza visto che scri-vono per giornali con editori associati,qui o altrove, nel rispetto del suddettosuo Codice etico, che magari sonoanche di sua proprietà, come Il Gior-nale di Vicenza, oppure che apparten-gono a suoi esponenti come LucaBertolami, il presidente proprio dellaSezione Servizi Innovativi e tecnologici,a cui sarebbe stata associata MediaChoice srl se fosse stata zigliottesca-mente “etica”, e la cui società edita,pensiamo “eticamente”, un portaleweb nato da una nostra costola con labenedizione (etica?) di un ex senatoreDC condannato per tangentopoli.Analogo imbarazzo immaginiamocolga i colleghi di giornali con paginelocali (come Il Corriere della Sera -Corriere del Veneto e Il Gazzettino edi-zione di Vicenza e Bassano) i cui editorisolo "eticamente" e semplicementeiscritti all'associazione degli imprendi-tori, qui o altrove.Per non dire che della compagine so-cietaria di Media Choice fa parte anchechi ha un’attività rilevante nel territorioe in Italia e che ci affretteremo a tran-quillizzare, anche qui pubblicamentesu questo numero rinnovato di Vicen-

/ Giuseppe Zigliotto intervistato dal direttore di VicenzaPiu il 16 giugno prima dellascomunica del 23

zaPiù, su una eventuale sua espulsioneda Confindustria per due motivi. Intantoil nostro socio non è responsabile dellanostra mancata eticità avendo conside-rato il suo un semplice investimentoimprenditoriale (minoritario) e aven-doci, quindi, sempre lasciato liberi diinformare i lettori su chicchessia e suqualunque argomento. Poi perché loavevamo informato che la nostra richie-sta di iscrizione voleva essere un’aper-tura verso un’associazione cosìdemocratica che da anni censura anchel’invio dei suoi comunicati a un net-work con tre testate iscritte regolar-mente al Tribunale e al ROC (è etico edintelligente, sig. Zigliotto?).P.S. Abbiamo, intanto, chiesto un in-contro proprio al presidente, firmatariodel giudizio etico (addirittura Papa Fran-cesco ha detto di non aver titolo a giu-dicare, ad esempio, i gay), sperandoche lui, che pure abbiamo amabil-mente intervistato anche per Vicenza-PiùTv nel giorno dell’assembleaconfindustriale congiunta a Gambel-lara, l'abbia solo siglato leggendo inmaniera distratta un foglio per lui scrittodal ghostwriter di turno, che per appel-larsi al Codice etico poteva meglio epiù intelligentemente alludere e riferirsia mie eventuali "indegnità giuridiche"personali. Anche se magari pure questelegate a persecuzioni dirette o indirettedella libertà di stampa...Intelligenti pauca.

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/ Giuseppe Zigliottocon i suoi cani

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630 giugno 2014

Microvett: dal fondo in Cima

Il mondo dei motori elettrici ed ecoso-stenibili sembrava essere fiore all’oc-chiello italiano, Micro-Vett era l’azienda

specializzata nella produzione di veicoli apropulsione elettrica nata nel 1986 da Gae-tano Di Gioia. La Micro-Vett ha voluto por-tare in Italia l’innovazione per quanto ri-guarda i motori alimentati ad energiaelettrica e quindi in grado di non inquinarel’ambiente. L’azienda di Di Gioia si è ado-perata nella produzione anche di batterie emotori elettrici da utilizzare sulle scocchedi autoveicoli pre-assembleati da costruttoriesterni. Tra i principali partner di Micro-Vett si possono ricordare Iveco per gli au-tocarri Daily, con Fiat e la Piaggio hannopoi collaborato per i furgoncini Porter,meno costosi dei Daily e con un’autonomiadi 100km. I problemi da subito riscontratidall’azienda sono stati gli alti costi di pro-duzione e la limitata autonomia dei veicoli.Questo ha fatto sì che i maggiori acquirentidei prodotti fossero i comuni italiani e lePoste Italiane. Con alcuni miglioramentitecnici, come l’installazione di accumula-tori più potenti nel 2000, si rilevò un incre-mento di richieste da parte della clientela.Nascono la city car Casaliny Ydea e il vei-colo commerciale Doblò, prodotto fino al2009 e poi sostituito dal Fiorino e dal Qubocon un costo leggermente inferiore. Il Fio-rino aveva autonomia maggiore dato il suopeso più contenuto e ciò ha permesso una

/ di Federica Raccanelli sua più larga diffusione anche presso nu-merose aziende europee, in Spagna, Franciae Germania. Il successo di Micro-Vett ègiunto anche con la vendita di 371 veicolialla città di Reggio Emilia, utilizzati da varienti affiliati alla città. L’azienda imolese haanche rifornito di veicoli Fiat, Enel DHL,Disneyland, Til Reggio emilia, Waste Ma-nagement, il Comune di Livorno e Stoc-colma. Ha poi mandato in produzione altritre veicoli: la E500, la versione elettricadella 500 della Fiat, il Ducato trasformatoe poi il nuovo arrivato, che è andato a so-stituire il Porter, l’Edy1 dal prezzo di listinopiù basso. In totale si stima che Micro-Vettsia stata produttrice di oltre 4.500 veicolielettrici. La ditta a causa dei mancati paga-menti, per la maggior parte proprio deglienti pubblici, e dello stop degli incentiviper la conversione dei veicoli in mezzi elet-trici, si è vista ben presto costretta a portarei libri in tribunale. Il 18 febbraio del 2013il drammatico epilogo: Micro-Vett ha di-chiarato il fallimento dopo 27 anni di atti-vità con circa una trentina di lavoratori chesi sono trovati senza il posto di lavoro. Iltracollo è avvenuto in dodici mesi, perchèè dal 2012 che iniziavano a trapelare leprime indiscrezioni sullo stato finanziariodell’azienda. Successivamente alla dichia-razione di fallimento sembrava giungessein porto l’accordo con la società olandeseEl-KW Nederland con proprietari JeroenGeurts e Jurgen Kalleveen. Si prevedeva ilreintegro immediato di 10 dipendenti su24. La società olandese assieme a due pri-vate equity avevano costituito una cordata

e, offrendo 400 mila euro, si erano aggiu-dicate l’intero blocco aziendale. Il futurodella Micro-Vett sembrava tornare a rive-dere la luce attraverso la nuova proprietàolandese, che aveva già lasciato una caparradi 100.000 euro ma la trattativa si bloccava.A causa di varie dissonanze su valutazionie magazzino le parti poi si irrigidivano el’affare non andava in porto lasciando spa-zio all’azienda Cima di Creazzo per unaaggiudicazione senza concorrenti per l'im-porto della base d'asta. In un capannoneindustriale già attivo Cima Automotive con-tinuerà ad operare nel campo della mobilitàelettrica, ma con un nuovo progetto: un kitche permette la trasformazione dei veicoliendotermici (con motore a scoppio) in vei-coli elettrici. Cima prevede un investimentocomplessivo – con tecnologie d'avanguardia- da due milioni di euro.

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/ La Micro-Vett di Imola

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730 giugno 2014

L’uomo delle rotatorie era il lobbista conle amministrazioni pubbliche di destra

Èdirettamente da ClaudioCicero, l’ex assessore diEnrico Hüllweck e poi

consigliere delegato di AchilleVariati, dopo e prima la sua col-locazione elettorale in opposi-zione in sala Bernarda, che cifacciamo raccontare la storiadello sbarco a Vicenza dei mo-tori elettrici della ex Microvettdi Imola per cui ha lavoratoprima di riapprodare anche luiinsieme a loro a Creazzo pressola Cima.«Sono un ex dipendente Micro-Vett, quando è stato dichiaratoil fallimento siamo stati tuttimessi in mobilità e io, cercandonuove risorse, ho trovato la di-sponibilità di Giulio Bocchi,presidente della Cima di Cre-azzo. Per quanto riguarda i di-pendenti imolesi, essendo statimessi tutti in mobilità, ora laCima non ha il problema di rein-tegrarli. Sono stati comunque as-sunti uno dalla Veloce e unodalla 4C Auto, come addettoalla manutenzione. Io ora perCima sono general manager. Ab-biamo un nuovo brevetto per latrasformazione dei motori da en-

Con lui ad occuparsi di quelle di sinistra per la Microvett era Raffaello De Brasi, ex deputato del Pd. L’ex assessore e consigliere delegato alla mobilità ora è general manager della Cima Automotive di Creazzo

/ di Federica Raccanelli dotermici ad elettrici. Un kit chepermetterà questa modifica delmotore al più basso costo pos-sibile e che ora dobbiamo omo-logare. La Cima ora ha fondatoCima Automotive, di cui Bocchiè amministratore unico. Pen-siamo, comunque, che primaancora di costruire direttamentevetture elettriche, il mercatodella trasformazione dei motoriendotermici in elettrici potrebbeessere molto interessante: si use-rebbero anche componenti delmotore già in uso nelle auto equesto abbatterebbe i costi. Orasi sta “correndo” con il Mini-stero e gli organi preposti per ef-fettuare le omologazioni e tuttii test necessari, in 3 o 4 mesipotremmo essere pronti anchese le procedure sono molto pun-tuali e attente. Ho utilizzato lamia esperienza in Micro-Vett perrealizzare ciò che lì non esi-steva, in modo da economizzareal massimo. Bocchi è una per-sona estremamente attiva inte-ressata a tutto ciò che è novità,è stato stimolato dalla mia pro-posta e quindi ha deciso diespandere la sua azienda nelsettore motori. Ora abbiamo giàrapporti con Fiat, di cui a breveci saranno i riscontri, ma ab-biamo contatti anche, seppur

minori, con Piaggio e con Iveco.Siamo anche in trattativa conVEM per un veicolo di fabbrica-zione cinese, un piccolo mezzoda lavoro. Faremo delle proposteper classi di potenza. L’autono-mia è un falso problema in re-altà. Aumentare la carica dellebatterie fa aumentare ovvia-mente i costi quindi da noi sipunta sulla consapevolezzadell’acquirente delle potenzia-lità del veicolo per, quindi, uti-lizzarlo in base alle sue caratte-ristiche. Abbiamo dei contatticon AIM Energy per rifornire icaricatori nella città ma saràpossibile ricaricare i veicoli cheusciranno da noi anche con leprese di casa di notte, quandoc’è un consumo di energia mi-nore rispetto al giorno. Abbiamoanche contattato la FIAMM perle batterie, vedremo ora comeandranno i nostri contatti». Come ha conosciuto la Micro-Vett prima di andare a lavorarci?«Nel 2003 quando iniziava ilprogetto con Veloce è stata fattauna ricerca di mercato, poi èstato aperto il bando e si sonopresentati i rappresentanti dellaMicro-Vett. Dopo aver fatto tuttii test che servivano, sono statiscelti. Nel 2005 Veloce è partito,era l’unico progetto per il tra-sporto elettrico che funzionavain Italia e Micro-Vett portava i

suoi clienti a Vicenza come re-ferenza. Nel 2008 sono statochiamato dall’allora presidentedi Microvett, Gaetano Di Gioia,che mi propose di andare a la-vorare per lui come responsabiledelle Pubbliche relazioni. Io mioccupavo delle amministrazionipubbliche ma ho progettato an-che bus, 500 da corsa e moto».Anche Raffaello De Brasi, ex de-putato del Pd, ci ha dichiaratodi essere stato «consulente dal2008 al 2011 di Microvett nelcampo delle relazioni legate aglienti pubblici. Claudio Cicero hainiziato a lavorare per Micro-Vett nel 2010, io non ho maiavuto l’occasione di conoscerlose non all’interno dell’azienda.Ritengo sia stato notato dal DiGioia come persona abilequando si sono venduti i mezzialla Veloce di Vicenza e poi glisia stato chiesto di entrare inazienda»«Certo che me lo ricordo - diceCicero -, avevamo lo stessoruolo, ci occupavamo entrambidella comunicazione con le am-ministrazioni. Io mi occupavodelle amministrazioni di destrae lui invece di quelle di sinistra.Lui l’ho conosciuto in Micro-Vett, prima, confermo, non neavevo mai avuto l’occasione»

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830 giugno 2014

Cicero, il consigliere a geometria variabile.Ed elettrica

Nato a Tripoli (Libia) nel1961, Claudio Cicero ini-zia il suo impegno poli-

tico come Presidente del Comitatodi Gestione Asilo Nido Ferrovieriper poi diventare Presidente del7° Circolo Didattico e consiglieredi Circoscrizione dal 1991. Setteanni più tardi viene eletto in con-siglio comunale a Vicenza nellefile di Alleanza Nazionale duranteil mandato del sindaco in quotaForza Italia Enrico Hüllweck. Dal2000 Cicero gestisce la delega as-sessorile alla Mobilità, a cui si ag-giungono Trasporti e InfrastruttureStradali, facendo scoprire alla cittàdi Vicenza le rotatorie. Da allorasoprannominato il "signore deglianelli", Cicero conclude la suaesperienza da assessore nel 2008dopo aver preso parte attiva afianco del sindaco Hüllweck allavicenda della base americana al-l'ex aeroporto Dal Molin con co-rollari finali di polemiche ancheamministrative. Scoperta la pas-sione "civica", Cicero, dopo averraccolto circa il 10% di consensicome candidato sindaco, siedeinizialmente tra le opposizioni in-sieme ad un altro consigliere dellasua lista nel primo mandato delsindaco di centrosinistra AchilleVariati come capogruppo di "Ci-cero…Impegno a 360°”. Torna adoccuparsi di mobilità dal 2010come consigliere delegato proprionella giunta dell’avversario AchilleVariati. Due anni più tardi il ca-

/ di Martina Lucchin lendario fascista appeso al suo uf-ficio gli costa, per lo meno uffi-cialmente, il ritiro della delega daparte del sindaco. Cicero torna asedere da solo e con un consensoelettorale nettamente calato insala Bernarda anche nel 2013 du-rante il secondo mandato diAchille Variati. Battibecchi conti-nui con l'attuale assessore allaprogettazione e sostenibilità ur-bana Antonio Dalla Pozza a parte,la recente attività politica di Clau-dio Cicero si è concentrata nellaraccolta firme per l'abolizionedella legge Merlin e sulla situa-zione dei nomadi a Vicenza.Sul piano professionale, che si in-treccia con le sue “caratteristiche”politiche, Claudio Cicero ha sem-pre vantato un connotazione tec-nica con attitudini dichiarate al-l’inventiva e alle soluzionipratiche in varie aziende, daquelle di macchine orafe alle ul-time nel settore dei motori elet-trici.Ed è in quest’ambito che la suastoria, professionale e di politico,per sua dichiarazione (vedi ac-canto) anche lobbista, si intrecciacon la Microvett di Imola, cheproduceva motori elettrici permezzi di trasporto e per cui Ciceroha lavorato subito dopo la perditadell’incarico assessorile. La so-cietà con ex sede in Via Gambel-lara (segno del suo destino ve-neto?, ndr) è passata in pochi annidalla leadership di settore e dapremi prestigiosi (vedi box) a unrecente fallimento dalla cui pro-cedura è stata acquistata dalla

Center s.r.l.". Soci della societàsono il Comune di Vicenza, conuna quota maggioritaria del 55%,e le Associazioni di Categoria (In-dustriali, Apindustria, Artigiani,C.N.A. Commercianti) in rappre-sentanza del settore spedizio-nieri/corrieri e del settore com-mercio e servizi».

Gli articoli del numero del 24 aprile2014 di “Sabato sera”, il periodicoleader incontrastato dell’informazioneimolese, sono qui riprodotti per suagentile concessione

© RIPRODUZIONE RISERVATA/ Claudio Cicero con Achille Variati

/ Claudio Cicero con Enrico Hullweck

Cima di Creazzo di cui ClaudioCicero è ora diventato Direttoregenerale. La Microvett è, già daitempi della giunta Hüllweck, for-nitrice a Vicenza di Veloce, Vi-cenza Logistic City Center S.r.l.,“il primo Centro Eco-Logistico diVicenza”, che, come recita nelsuo sito, è nato «per iniziativa delComune e ha come obiettivo ladistribuzione "intelligente" ed eco-logica delle merci nell'area piùdensamente urbanizzata dellacittà. Per dare operatività al pro-getto - denominato VELOCE - èstata costituita una società pub-blico/privato che ha come ragionesociale "Vicenza Logistic City

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930 giugno 2014

Caso Mario Novello e volley: vendita forzosadelle sue quote societarie per risarcire Coviello

«Dal 9 aprile 2014 - spiegaCoviello riferendosi alla que-relle seguita per lui dallo Stu-

dio legale Doria - sono entrato inpossesso della documentazionedalla quale si evince che il Tribu-nale di Vicenza ha disposto la ven-dita forzosa delle quote societarieriferibili a Novello. All’udienza diquel giorno, infatti, il GF.E. ha con-ferito l’incarico per la vendita dellequote di Mario Novello nella No-vello srl al notaio, dott.ssa Carda-relli . La vendita, preceduta dallapubblicazione dell’avviso su IlGiornale di Vicenza e sui portaliInternet dedicati, verrà effettuatasenza incanto in due tentativi, ilsecondo dei quali con una diminu-zione del prezzo base di unquinto».Più nel dettaglio, e come reso ope-rativo negli “avvisi legali” su Il Gior-nale di Vicenza del 3 giugno scorsoe dei portali utilizzati allo scopo dalTribunale di Vicenza, nelle carte silegge che si «procederà alla venditasenza incanto della quota di parte-cipazione societaria del valore no-minale di circa euro 7.306(settemilatrecentosei/00), pari al40,13% (quaranta virgola trediciper cento) circa del capitale sociale,della società Novello Srl... alprezzo base di euro 350.000».

Il match di carte bollate che da mesi vede fronteggiarsi Giovanni Coviello, oggi direttore del network di media VicenzaPiù, e Mario Novello noto imprenditore di Isola Vicentina, fa segnare un nuovo punto a favore del primo. L’ambito è quello della nota querelle uscita «dagli ultimi scampoli» delle vicende della società del volley femminile di serie A di Vicenza

/ di Marco Milioni

Ma di che cosa si tratta più concre-tamente? Su Vicenzapiu.com del17 luglio 2013 la vicenda vienecosì delineata: «Novello nonavrebbe onorato alcuni impegninei confronti dell’ingegnere, chenel frattempo aveva lasciato la pre-sidenza della squadra a Franco Fe-rappi con Mario Novellovicepresidente... con delega pro-prio alla gestione» (l’altro vice pre-sidente era Angelo Mapelli, dellaRegas, ndr). Coviello era diventatogeneral manager del club sportivo.Motivo per cui lo stesso Covielloavrebbe «chiesto 30.000 euro chenon gli sono stati corrisposti pur inpresenza di una scrittura privatache in tal senso certificava lo statodelle cose. Per questa ragione l’exgeneral manager della societàsportiva ha fatto ricorso al tribu-nale chiedendo un pignoramento,la cui esecuzione è divenuta com-

plessa: sia per le schermagliemesse in campo dalla difesa siaper la difficoltà nel reperire pro-prietà o conti correnti (di MarioNovello, ndr) che non fossero azero».Questo era lo stato della situazioneall’estate del 2013. Il tribunale ci-vile di Vicenza però nel frattempo,per consentire il recupero forzosodel credito vantato e ad oggi rico-nosciuto a Coviello (30.000 europiù le spese per un totale ad oggidi 50.000 euro, ndr), ha mandatoavanti la pratica sino alla decisionedi ordinare la vendita forzosa degliasset societari in capo a Mario No-vello, in pratica le quote della No-vello s.r.l., e la cui custodiagiudiziaria il Tribunale stesso ha,nel frattempo, affidato al noto pro-fessionista vicentino Gianni Gi-glioli. La vendita è stata messa incalendario il 2 luglio presso la «As-

sociazione Notarile Vicentina perle Procedure Esecutive».Rimane però sul tappeto la vi-cenda umana: «All’epoca dei fatti- precisa Coviello - sul mio contoè stato detto e scritto di tutto. No-vità come quelle di queste orefanno piacere per carità anche semai ripagheranno, neanche inparte, quello che in termini praticiho perso e che in termini moralihanno provato a togliermi. Tuttaviaquesta battaglia, basata su docu-menti verificati e su argomenta-zioni circostanziate, ho deciso dicombatterla con la schiena diritta,ben conscio dei sacrifici e delle fa-tiche da affrontare. C’è un pezzodel sistema vicentino che non mipiace e che tende a spingere almargine chi decide di non ade-guarsi a certi riti».

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/ La stretta di mano a Ferappi e Novello di Coviello che a loro e altri affido fiducioso ilclub poi azzerato

/ Mario Novello saluta il pubblico dell'allora Minetti Vicenza di cui era divenuto il sociodi riferimento

/ L'avviso legale sulla vendita coatta delle quote della Novello srl (a destra)

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1030 giugno 2014

Askoll 3 dopo Castell’Alfero: a Povolarocontratto di solidarietà per 220 dipendenti

Martedì 27 maggio in Askoll 3, a Povo-laro, sono state indette due assembleesindacali, di un’ora ciascuna, per spie-

gare in cosa consisterà il contratto di solidarietàcon al massimo il 45% dell’orario di lavoro pertutti i dipendenti, 220 persone. Un anno fa eragià stato rinnovato il medesimo contratto percirca 150 dipendenti anche in Askoll 2. Ad oggi,da quanto ci dice il sindacalista della Fim CislStefano Chemello, non si teme che possa suc-cedere quanto si è rischiato nell’astigiano a Ca-stell’Alfero, il licenziamento in blocco, cioè, per223 lavoratori, poi trasformatosi, dopo unalunga battaglia di cui è stato dato merito anchea VicenzaPiù, in una serie di strumenti tra cui,proprio, un contratto di solidarietà. Il contratto di solidarietà in alternativa alla cassaintegrazione risulta essere un contratto più tu-telante per quanto riguarda i lavoratori, econo-micamente e anche a livello di normative. “Per loro è una novità e quindi abbiamo dovutospiegare cosa succede nelle varie casistiche”spiega il sindacalista Chemello. Le motivazioniriconducibili alla crisi economica sono sicura-mente note a tutti e si stanno ripercuotendoanche in questo gruppo di aziende. “Le persone, continua Chemello, hanno sicu-ramente timore dopo le notizie della chiusuradi Castell’Alfero, logico pensare: quando toc-cherà a noi? I lavoratori non dormono sicura-mente sonni sereni ma di certo non si puòvivere sempre nella paura. Abbiamo trovato ilproblema e ora, assieme alla RSU, stiamo cer-cando delle soluzioni. Con il contratto di soli-darietà, dato il calo della produzione,abbiamo fatto evitare all’azienda il licenzia-mento della forza lavoro risultante in esubero”.

/ di Federica Raccanelli

La cassa integrazione è già stata vissuta nei mesiscorsi dai dipendenti e la soluzione meno do-lorosa è ora questa tipologia di contratto. I la-voratori, restii nel rilasciare interviste, sidividono.Alcuni esprimono timore: “Siamo preoccupatiper tutto, è una cosa normale. Ogni realtà è ase ma sicuramente la situazione non è facile”.Altri invece si dimostrano parzialmente ot-timisti: “Non siamo informati se saranno in-teressate più Askoll per i licenziamenti, ma

penso per il momento sia stato un caso cir-coscritto a Castell’Alfero”. Opinioni che sembrano condivise anche dalsindacalista RSU Giovanni Sciurti, dipendenteAskoll da 17 anni: “I dipendenti ora avevano lanecessità di capire in cosa effettivamente con-sistesse il contratto in Askoll 3. Anche se si staa casa per 2 giorni a settimana, comunque ci sisente abbastanza tutelati.”

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/ La foto con la targa per VicenzaPiu dei dipendenti Askoll P&C salvati dal licenziamento prima della partenza delladelegazione per Vicenza

/ Convocazione dell'assemblea in Askoll Tre

/ Elio Marioni e un plastico del mega Centro Equestreprevisto nel 2009 a Dueville e migrato ora a Caldognocon i 20 milioni di investimenti previsti

(F.R.) Dopo le pompe per acquari, i motori perelettrodomestici, il gruppo Askoll punta sullamobilità elettrica. Questa la notizia che ilGiornale di Vicenza e La Repubblica lancia-vano ad inizio del 2013, fissando per il 2014l’appuntamento per l’avvio della riconversioneindustriale della holding con sede a Duevilleguidata da Elio Marioni. “Produrremo in Italiaa partire dal prossimo anno, creando qui nuoviposti di lavoro”, diceva infatti Marioni annun-ciando l’investimento nel progetto di 20 mi-lioni di euro. Complice la crisi del bianco, chea tutt’oggi non accenna a finire (vedi il casoElectrolux e la quasi chiusura dello stabili-mento piemontese Askoll di Castell’Alfero), laAskoll si preparava dunque a portare sul mer-cato minicar, motorini e bici elettriche a bassocosto. Riconvertire le eccedenze e crearenuovi posto di lavoro era quindi l’obiettivoperseguito con questo progetto dalla Askoll diMarioni. “Ho 2500 dipendenti diretti. Come sipuò pensare che io, con una responsabilità so-ciale di tutte queste famiglie, non senta il pesodi tutte le mie scelte? Ognuna ha una ricadutacollettiva. A volte tuttavia bisogna optare perle azioni di rottura, quelle difficili, che pesano

Marioni elettrico, quando pensava alle famigliesull’animo ma garantiscono la continuità del-l’intero sistema. È il prezzo da pagare per con-tinuare a esistere in un mercato in cui dominail caos. Non possiamo arrenderci”, diceva ilpatron di Askoll a La Repubblica nel marzo2013 commentando l’allora recente chiusuradello stabilimento di Moncalieri, sfiorata que-st’anno invece da quello di Castell’Alfero. Il2014 è iniziato da qualche mese, ma di motorielettrici non si sente parlare in quel di Askoll.Ma l’anno è ancora lungo.

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1130 giugno 2014

La consegna del riconoscimento a VicenzaPiù deilavoratori di Askoll P&C alla presenza del sindaco Variati

Èavvenuta sabato 24 maggiopresso la sede di VicenzaPiù inviale Trento la consegna al di-

rettore Giovanni Coviello e alla reda-zione di un riconoscimentodell’impegno profuso per far cono-scere alla cittadinanza la vertenzaAskoll P&C di Castell’Alfero in pro-vincia di Asti. Alla presenza del sin-daco di Vicenza Achille Variati,intervenuto per il riconoscimentodato a un editore indipendente di Vi-cenza, i lavoratori dello stabilimentodi Castell’Alfero facente capo algruppo con sede nella provincia diVicenza, Tiziano Toniolo della RSUCisl, Sandra Marchiori, Dina Cortel-lazzi, Giseppe Chiparo ed Enzo Po-glio hanno consegnatopersonalmente la targa per “gratitudi-ne e stima per il grande contributo esostegno nella vertenza Askoll P&C”.Dopo le dichiarazioni di Tiziano To-niolo, sindacalista della Rsu CislAskoll, della dipendente SandraMarchiori, del direttore Coviello edel sindaco Variati, che vi proponia-mo nel video di VicenzaPiùTv(http://www.youtube.com/watch?v=7RLeZOr6Sa4 ), la sede della reda-

/ di Edoardo Andreine Martina Lucchin

zione si è arricchita oltre che dellatarga anche  delle firme della delega-zione di lavoratori e dei componentidella redazione, presenti MartinaLucchin ed Edoardo Andrein, appo-ste sul numero speciale di VicenzaPiùcon la copertina dedicata all’anniver-sario degli otto anni dalla nascita delgiornale e con la foto di un manife-stante Askoll che durante il corteo diprotesta nel vicentino mostrava il nu-mero precedente in cui VicenzaPiùaveva dedicato ben sei pagine allavertenza in corso e ora risolta.

Almeno temporaneamente anche secon nubi permanenti sul futuro dei la-voratori astigiani e di quelli vicentiniche devono sostenere la concorrenza

degli altri siti della Askoll in cui il co-sto del lavoro è molto più basso.

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/ Rsu e operai Askoll firmano n. 269 d VicenzaPiu

/ La Askoll Tre a Povolaro

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1230 giugno 2014

Crisi del sistema bancario e la Popolare di Vicenza fa shopping

La crisi che ormai sta inve-stendo da sette anni la nostraeconomia non ha risparmiato

praticamente nessun settore e sti-lare una classifica dei comparti chehanno dovuto subire i maggioridanni è operazione praticamenteimproponibile. C’è però un “misu-ratore”, magari non valido in asso-luto, ma assolutamente razionale,per capire dove la crisi ha “pic-chiato” di più: le quotazioni dei ti-toli di Borsa. Dall’inizio della crisiallora qual è stato il settore che havisto scendere maggiormente leproprie quotazioni? Su questo nonci sono dubbi, è il comparto ban-cario, limitando l’analisi solo ai ti-toli presenti sul nostro indiceprincipale, il calo registrato dalmaggio 2007 ad oggi è risultato inmedia del 71%. E questo nono-stante dal 2007 alla fine delloscorso anno ci siano state ricapita-lizzazioni del sistema (cioè soldifreschi che sono entrati) per un am-montare globale di circa 40 mi-liardi di euro. Non sono bastati,anzi, nei primi sei mesi dell’annoin corso il comparto bancario è ri-corso a diverse operazioni di au-mento di capitale per unammontare complessivo superioreagli 11 miliardi, una cifra pari a trevolte l’Imu sulla prima casa!Ecco l’elenco delle operazioni inordine di importo: Banca Montedei Paschi di Siena 5 miliardi,Banco Popolare 1,5 miliardi,Banca Popolare di Vicenza (non èquotata, ndr) 1 miliardo, Banca Ca-rige 800 milioni, Banca PopolareEmilia Romagna 750 milioni, Ve-neto Banca 500 milioni, Banca Po-polare di Bari 500 milioni, Banca

/ di Giancarlo Marcotti Popolare di Milano 500 milioni,Credito Valtellinese 400 milioni,Banca Popolare di Sondrio 350 mi-lioni e Banca delle Marche (un Isti-tuto commissariato) per 300milioni. Tutti questi soldi “freschi” servonoprincipalmente per presentarsi coni conti in ordine alla “vigilanzaunica europea” il nuovo organismoche dovrà monitorare i maggioriIstituti a livello continentale. MaBanca Monte dei Paschi di Sienapotrà così rimborsare, almeno inparte, i Monti-bond, ai quali avevafatto ricorso negli anni scorsi, nelmomento più duro della crisi. Altri Istituti, però, ed è proprio ilcaso della Banca Popolare di Vi-cenza, oltre ad “irrobustirsi” patri-monialmente potrebbe utilizzareparte degli introiti per possibili ac-quisizioni. L’offerta per la Popolaredell’Etruria, Istituto aretino il cuineo vice-Presidente è il padredell’avvenente Ministro per le Ri-forme Costituzionali, Maria ElenaBoschi, è stata rifiutata (fortunata-mente), quindi ora le attenzioniverranno rivolte verso altre realtà.Naturalmente occorre guardare ai“saldi”, a quelle banche cioè con iconti … “in disordine” ed ecco

che, se qui vicino c’è la Banca Po-polare di Marostica, poco sotto alPo c’è proprio una bella “sven-dita”: la Cassa di Risparmio di Fer-rara. Se ne era già parlato diversotempo fa, ma ora i colloqui si sonointensificati e si sta arrivando allastretta finale, il prossimo meseverrà formula l’offerta ufficiale daparte della Banca Popolare di Vi-cenza. L’Istituto emiliano, ricordia-

molo, è stato commissariato, dopoche sono emersi ammanchi ed unacontabilità “creativa” non proprioortodossa, ma sembra proprio chei Commissari abbiano fatto un bellavoro e si possa trattare con ampimargini di successo. Anche perchéil Presidente Zonin si è rivolto al-l’intera comunità ferrarese in ma-niera più che conciliante, parlandodella salvaguardia totale dei livellioccupazionali, sia per quanto ri-guarda la sede che per quel checoncerne le filiali, ma non solo,ipotizzando anche un forte investi-mento per l’intero territorio. In-somma Zonin anziché il vinostavolta ha messo sul tavolo mielea profusione e Ferrara non vedel’ora che arrivi “l’uomo della prov-videnza” in grado di far tornare unpo’ di fiducia nel futuro di una co-munità che da troppo tempo ormaivive solo di ricordi.

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/ Gianni Zonin, presidente della BpVI, e Samuele Sorato, suo direttore generale

/ La Banca Popolare di Marostica

/ Il Monte dei Paschi di Siena / L'agenzia di Viale Mazzini della Cassa di Risparmio di Ferrara

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1330 giugno 2014

/ di Giancarlo Marcotti

Le nostre domande aperte alle banche vicentine

VicenzaPiù interroga Giorgio Napolitano, l’euroscettico

Il ruolo della banche è da tempo al centro dell’at-tenzione. Ecco quindi una serie di domande cheVicenzaPiù pone a tutte quelle del territorio che

sono o banche popolari e istituti di credito coopera-tivo. Per le risposte ce ne faremo immediati e diligentidiffusori. 1. Qual è sinteticamente la fotografia ad oggi della

Banca da lei diretta o presieduta?2. L’argomento banche e aggregazioni è all’ordine

del giorno. Cosa è sul piatto dei vostri Cda nel-l’immediato e nel prossimo futuro e con qualiobiettivi?

3. Acquistare o farsi acquistare da un’altra bancatiene conto anche della mission originaria del-l’Istituto  nei confronti del territorio di apparte-nenza? Se sì, come   pensa di mantenerla orafforzarla? Quali sono i riflessi in termini di oc-cupazione in previsione anche delle economie discala ed organizzative che le aggregazioni sottin-tendono?

4. L’Istituto da lei rappresentato è una banca popo-lare o un istituto di credito cooperativo.  Qualisono ad oggi i vantaggi delle relative normative equali gli svantaggi? La Borsa è uno strumento dichiarezza e di sviluppo, oltre che di trasparenza?

Sappiamo tutti che la crisi che ormai stiamo vi-vendo da anni nasce come crisi finanziaria esolo successivamente impatta anche nel campo

economico.Per molti è la crisi dei “mutui subprime”, ed è senz’al-tro vero, ma l’incubo arriva con il fallimento di Leh-man Brother’s che, ricordiamolo, era una delle piùimportanti investment Bank del mondo. Il suo fu il piùgrande fallimento nella storia delle bancarotte mon-diali, qualcosa pari a 613 miliardi di dollari il debitoquantificato alla fine.Ebbene, da allora molta acqua è passata sotto i ponti,le Banche “too big to fail” ossia “troppo grandi per fal-lire” anziché smembrarsi si sono ulteriormente accor-pate, ora hanno dimensioni gigantesche, ma si sa cheun conto sono le parole ed i proclami, un altro leazioni concrete.Sostanzialmente, nel mondo, la crisi finanziaria è du-rata poco, si è conclusa nel marzo del 2009 quindi seimesi dopo il fallimento di Lehman, ma gli strascichilasciati in ambito economico sono stati ben più lunghi“da smaltire”.Anzi nel nostro Paese la crisi morde tutt’ora, è ben pre-sente e non abbiamo la più pallida idea di che tempisiano necessari per uscirne. È stato così solo da noi?Certo che no! Ma questa crisi ha fatto calare il velo sualcune contraddizioni che da anni covavano all’in-terno della vecchia Europa ed in particolare fra i Paesiaderenti alla moneta unica.La crisi venuta da lontano, quindi, in Europa, è servitaad evidenziare la regina delle assurdità e cioè cheeconomie assolutamente diverse, completamente agliantipodi, abbiano come unità di conto la stessa mo-

neta, questa è la follia dell’euro!Ed ecco che, come molti avevano perfettamente pre-conizzato, è accaduto che i Paesi forti sono diventatisempre più forti e quelli deboli, sempre più deboli.Chi lo aveva previsto? Margareth Thatcher, ad esem-pio. Oddio, mi sembra già di sentire le grida dei beoti chesi innalzano contro “l’emblema del capitalismo sel-vaggio” “l’ultraliberismo che ha creato sconquassi intutto il mondo” ecc. ecc. Ok, ok, lasciamo perdere Margareth Thatcher vi faccioun altro nome di chi aveva perfettamente previsto pertempo come l’avvento dell’euro avrebbe portato alladistruzione della nostra economia ed all’egemonia diquella tedesca. Oh bene, e chi è questo “guru” che sapeva tutto, econ largo anticipo?Giorgio NapolitanoGiorgio Napolitano?!Ma Marcotti sei improvvisamente impazzito? GiorgioNapolitano il nostro Presidente della Repubblica?Sì certo, proprio lui, Giorgio Napolitano il nostro Pre-sidente della Repubblica!Ma se lo sanno tutti che è il più grande fautore del-l’euro! Non c’è discorso od intervento del nostro Pre-sidente in cui non ci sia un passaggio a favore dellamoneta unica descritta come fonte di equilibrio e sta-bilità, nonché portatrice di pace e prosperità.Certo adesso dice così! Ma nel 1978 …Nel 1978?! Ma allora Marcotti sei proprio andato fuoridi testa, nel 1978 non solo non esisteva l’euro, ma nonera neppure nella mente dei suoi padri fondatori.Certo, l’euro no! Non esisteva, ma in quegli anni stavaper prendere forma un “antenato” dell’euro, po-tremmo dire un progenitore, la cui sperimentazioneavrebbe preso corpo di lì a poco: lo SME, Sistema Mo-

netario Europeo.Il discorso tenuto da Giorgio Napolitano alla Cameradei Deputati il 13 dicembre 1978 è, come tutti gli in-terventi dei parlamentari, agli atti, e quindi si può con-sultare.Ebbene fatelo (http://keynesblog.com/2013/04/23/quando-napoli-tano-era-contro-leuro/), e troverete un’analisi di unalucidità e di una precisione tale da rimanere allibiti.Napolitano aveva perfettamente preconizzato cosa sa-rebbe accaduto entrando in un sistema di cambi“quasi” fissi fra le varie monete d’Europa, un Sistemache, era chiaro, sarebbe stato l’anticamera dell’euro,cioè della moneta unica.Ed allora carissimi lettori, VicenzaPiù chiede pubbli-camente al sig. Presidente della Repubblica italiana:“può cortesemente spiegare agli italiani chi o cosa leabbia fatto cambiare opinione riguardo all’adesionedel nostro Paese all’euro?”

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/ di Giovanni Coviello 5. La BCE, dopo aver concesso al sistema finanzia-rio centinaia di miliardi a costi vicini allo zeroanche per aiutarli a uscire dalla propria crisi, ul-timamente ha fissato tassi negativi per i depositidella Banche presso l’Istituto centrale. Draghi,non remunerando più i capitali bancari in BCEanzi penalizzandoli, ha così inviato un nuovo eforte messaggio verso la necessità di aprire i cor-doni della borsa per il credito ai privati e alleaziende. Come sta attuando la sua banca questoindirizzo, che comunque pare ostacolato dalle ri-gide normative che deve applicare in base ai variparametri fissati da Basilea 1, 2 e 3?

6. Quanto investe e come il suo istituto in settoricome il sociale, la cultura, la formazione, lo sporte similari e quanto pesa in questi investimenti,oltre all’obiettivo finanziato, anche la volontà dicostruire un’immagine  meno “antipatica” dellebanche, spesso in gara con i politici per impopo-larità?

7. Conviene ancora e, se sì, perché affidare soldialla banca?

8. Se dovesse inviare un tweet alla Bce e poi allaBanca d’Italia, un altro alla politica e l’ultimo aisoggetti da finanziare cosa scriverebbe in ognunodei blocchi da 140 caratteri che oggi sono tantodi moda?

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/ Gianni Zonin, BpVI, e Vincenzo Consoli, Veneto Banca

/ Giuseppe Bottecchia, presidente della Popolare diMarostica

/ Giorno Napolitano

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1430 giugno 2014

La Popolare di Marostica guarda avanti

Il primo a rispondere alle nostredomande, e lo ringraziamo vistii tempi ristretti della richiesta, è

Giuseppe Bottecchia, il neo presi-dente della Banca Popolare di Ma-rostica, che lui intanto descrivecosì rispondendo al nostro primoquesito: «È una banca profonda-mente nuova che si distingue peruna netta discontinuità rispetto alpassato. Sia nella governance chenella gestione. Direi che è unabanca che ha in corso un cambia-mento profondo sia culturale cheaziendale. E il cambiamento è le-gato a quella che è più che un’ipo-tesi l’aggregazione intesa, in questocaso, non come acquisizione dialtri brand ma come cessione delproprio controllo se non si trovasseuna via autonoma. Su queste ipo-tesi, sulla futura vicinanza al terri-torio e sui livelli occupazionaliGiuseppe Bottecchia è sufficiente-mente chiaro: «La banca sta svilup-pando un piano “stand alone”,verificando i presupposti idonei perla conservazione della propria in-dipendenza ed autonomia. Mastiamo pure valutando, come sug-geritoci da Bankitalia, la possibilitàdi una aggregazione che consentadi tutelare al contempo tre pilastriper noi imprescindibili: dipendenti,soci e territorio. Mi permetta di direche la banca da me presieduta,anche dopo le attività di riorganiz-zazione interna e gli accantona-menti prudenziali fatti, rimane unabanca sana e con un eccellente li-vello di patrimonializzazione. Ab-

/ di Giovanni Coviello

biamo un total capital ratio quasipari all11%, pertanto migliore deiprincipali gruppi bancari nazionali.Tuttavia siamo certi e consapevoliche il modello di banca sta cam-biando e che vanno cercate alle-anze strategiche idonee a tutelareinnanzitutto i posti di lavoro e poi isoci e il territorio. Proprio per que-sto siamo anche prudenti e nonstiamo trascurando nessuna ipotesi,anche quella del piano “standalone” che vede come presuppostopropedeutico un rafforzamento pa-trimoniale. Qualunque sia la solu-zione che la Banca Popolare di

fermo sostenitore del messaggiocooperativo che è nato a fine otto-cento proprio qui in Veneto. Il mo-dello economico soprattutto localesi basa sulle piccole e medie im-prese a cui corrispondono le pic-cole e medie banche, radicate sulterritorio, che hanno dimostrato disapere servire i loro territori egre-giamente per più di un secolo. Iopenso che non sia vero che solo legrandi banche possano garantire,per le peculiarità del nostro mo-dello industriale, uno schema diservizio idoneo allo sviluppo deinostri territori. Non penso neanche

Marostica adotterà, cioè aggrega-zione o autonomia, le economieda perseguire non interesseranno ilivelli occupazionali.».Visto che «il modello di banca stacambiando» per ammissione dellospesso presidente risulta pertinentel’altra domanda sui vantaggi esvantaggi odierni delle normativeche regolano le banche popolari ecooperative e sui possibili vantaggiin termini di chiarezza e sviluppo,oltre che di trasparenza, che, sefosse possibile, consentirebbe laquotazione in Borsa. Il neo presi-dente al riguardo si definisce «un

/ Il quartier generale della BpVI guarda a Marostica / La Volksbank, uno dei due corteggiatori della Popolare di Marostica

/ Una filiale della Banca Popolare di Marostica

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1530 giugno 2014

Il presidente Bottecchia e il suo tweet di fiduciache la quotazione e la ricerca della massi-mizzazione del valore dell’azione sia coe-rente con il sostegno oggi dell’economia edell’imprenditoria locale. Sappiamo tuttiche se vogliamo massimizzare il profittodovremo fare pagare di più i servizi, quindiil credito, contenere o annullare la mutua-lità, sacrificare il territorio e i dipendenti.La quotazione così intesa è chiaramenteantitetica rispetto ad un modello di serviziorivolto alle fasce più deboli, proprio quelleescluse o emarginate dal mercato del cre-dito. Noi siamo una banca cooperativa chetutela il socio, il territorio e la mutualità etali ritengo dobbiamo rimanere nella na-tura.Dopo le domande più generali è d’obbligopassare alla pratica di chi, privati e aziende,chiede più credito a un sistema che pareriottoso e che la BCE, dopo avergli con-cesso centinaia di miliardi anche per farlouscire dalla propria crisi, ha voluto solleci-tare a riversarli sugli impieghi, sia pure fre-nati da Basilea 1, 2 e 3, fissando tassinegativi per i depositi delle Banche pressol’Istituto centrale. «Ritengo che oggi non cisia un problema di liquidità – ci dice Bot-tecchia -, in quanto penso che nei mercatice ne sia anche troppa. Il problema è di-verso, ed è quello dei criteri di valutazionedegli affidamenti da parte delle normativee delle Autorità di settore che sembranonon tenere conto del particolare momentodi congiuntura economica. Mi spiego me-glio: non possiamo pensare che esistanoaziende meritevoli e non meritevoli in as-

soluto e quindi aziende da affidare eaziende da non affidare. Oggi tutte le im-prese, anche le migliori, subiscono l’effettodomino delle difficoltà ad incassare i creditidai loro clienti e non per questo noi comebanche possiamo abbandonarle. Oggi i vin-coli normativi che provengono dagli IAS,Basilea I e II impongono di fatto limitazionialle potenzialità nell’erogazione del cre-dito. Lo confermano gli effetti prodotti dalleispezioni dell’Autorità di vigilanza e la sva-lutazione dei portafogli crediti che ne con-seguono. È necessario rivedere questicriteri di valutazione e classificazione deicrediti in questo particolare momento sto-

rico, per soste-nere epermettere il ri-lancio defini-tivo della nostraeconomia». Una volta tor-nati con i piediper… terra è in-teressante sa-pere quanto,come e perchéla Popolare diMarostica inve-sta in settoricome il sociale,la cultura, laformazione, losport e similariin un periodo incui le banchenon godono dip o p o l a r i t à :

«Questa è una Banca Popolare e di questosiamo orgogliosi. La nostra indole è la coo-perazione, la mutualità, il sostegno dellefasce deboli. Abbiamo e continuiamo a so-stenere quelle iniziative locali meritevoli, lacultura, lo sport e le tradizioni. Per questonoi non possiamo parlare solo di utili ma divalore aggiunto che creiamo per i nostrisoci, clienti e concittadini. Lo documen-tano, nonostante il particolare momento, leiniziative che abbiamo fatto e che conti-nuiamo a fare e che ci vedono partner esponsor».Se il credito parrebbe bloccato più dallenormative che non dalla disponibilità di li-quidità, conviene ancora e perché affidarei propri soldi in banca? «Ovviamente si per-ché la banca è una “Istituzione”, un sog-getto vigilato e regolamentato. In più vadetto che la normativa di settore italiana èmolto più stringente di quella di molti altriPaesi europei. I depositi sono protetti dalfondo di garanzia dei depositanti, stru-mento riservato alle sole banche. E comun-que chi deposita in una banca locale sa percerto che i propri depositi finanzierannol’economia locale e quindi lo sviluppo deipropri territori».Le nostre “domande aperte” alle nostrebanche si chiudevano con la richiesta di untweet da inviare alla Bce e poi alla Bancad’Italia, un altro alla politica e l’ultimo aisoggetti da finanziare. Per un momento al-lora il doverosamente serioso presidenteGiuseppe Bottecchia si lascia andare aun’umana battuta che nel suo pizzico diumorismo sintetizza, seriamente, moltidegli argomenti trattati: «Io sono un tradi-zionalista per età ed esperienza, e più cheun modaiolo tweet alla BCE e alla Bancad’Italia come alla politica offrirei di fare atutti questi esponenti solo ogni tanto unabreve esperienza in uno sportello bancariodi una Banca Popolare di provincia a con-tatto con le famiglie, gli agricoltori, le im-prese, i disoccupati, i pensionati, i menoabbienti, tutti coloro che non possono avereaccesso al credito perché i cosiddetti criteridi Basilea li condannano come non “affida-bili” . Sono sicuro che i tecnocrati tornereb-bero a fare i regolatori con uno spiritodiverso e questo sarebbe apprezzato daisoggetti da finanziare a cui potrei final-mente scrivere magari con un tweet: “oraabbiate fiducia che qualcosa cambierà”».

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/ Giuseppe Bottecchia

/ L'assemblea del cambiamento della Banca Popolare di Marostica

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1630 giugno 2014

/ Rucco, a sinistra, con i colleghi dello studio Contin

/ Francesco Rucco

Francesco Rucco, un avvocatoper “tutelare” gli studentivicentini dell’ateneo veronese

L’ESU di Verona (l’AziendaRegionale per il Diritto alloStudio Universitario), ha

tra i suoi membri del Cda comerappresentante della Regionedel Veneto, l’avvocato vicentinoFrancesco Rucco che ha unalunga esperienza politica e cheoggi è consigliere di minoranzadi centro destra. A lui abbiamochiesto per prima cosa, viste lepolemiche che si accompa-gnano sistematicamente agli in-carichi agli esponenti dei partiti,se percepisca o meno un emo-lumento per l’incarico?«È previsto un gettone di pre-senza per le sole sedute diconsiglio di amministrazionepari a euro 36 lorde. Media-mente ne facciamo uno almese».Quali sono i compiti dell’Esue, oltre alle due convenzioniattive per il servizio mensacon il S. Bortolo e con La Con-chiglia, ha altri servizi utiliz-zabili dagli studenti che aVicenza frequentano i corsidel’ateneo veronese?«Oltre alla ristorazione sonoprevisti servizi di assistenzaagli studenti come borse distudio per garantire il diritto

allo studio per coloro chehanno meriti scolastici e,quindi, un ottimo andamentonegli studi nonché per coloroche hanno difficoltà economi-che oggettive. Inoltre sonoprevisti corsi di lingua all’estero. Di recente è stato atti-vato su Verona il corso di ci-nese che vorremmo portareanche a Vicenza.Quale tipo di contributo spe-cifico lei porta con la suaesperienza politica, che le hagià fatto ricoprire incarichi inaltri Cda?«Sono stato in passato per 7anni nel Cda di Ipab Vicenzache si occupa di servizi allapersona. Avendo, poi, vissutol’esperienza universitaria inprima persona, credo di averedelle idee per migliorare i ser-vizi agli studenti».Nell’ambito del vostro Cda gliuomini che ne fanno parte cheidea hanno di voi politici?«All’interno del Cda di Esu sie-dono professori universitari erappresentanti degli studenti.Con tutti costoro abbiamo unacollaborazione continua e pro-ficua. È un mix di diverseesperienze a favore dello stu-dente».Cosa manca allo sviluppocompiuto dell’attività univer-

sitaria a Vicenza e quali sono,invece, i suoi pregi attuali?«Manca di sicuro il centro uni-versitario sportivo. Sarebbe in-teressante legare i servizi deglistudenti anche al merito spor-tivo. Il centro sportivo va pen-sato nell’area del parco dell’exDal Molin dove esistono giàstrutture sportive come rugby etennis che vanno potenziatecon strutture complementaricome calcio, basket ecc.Quanto ai pregi ritengo che

nel Cda tra il mantenere rap-porti con i soci importanti el’avere comunque una certavisibilità pubblica?«L’ESU è ente strumentaledella regione Veneto e mi con-sente di lavorare per far cre-scere l’università di Vicenza, lamia città. Credo che sia un’ot-tima opportunità che, unita alruolo di consigliere comunale,dia concretezza alle mie idee.Con riguardo a questa ultimadomanda quali sono i suoiprogetti politici futuri?«Penso a dare il meglio nelpresente. Il futuro in politicanon è programmabile…»

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l’università vicentina goda diottime strutture con sale stu-dio, aule e laboratori mo-derni».Come vede dal suo osservato-rio i giovani studenti?«Gli studenti vicentini hannola possibilità di vivere una di-mensione universitaria a di-mensione di uomo, senza caose con segreterie efficienti. Lefacoltà principali quali econo-mia e ingegneria sono il fioreall’occhiello e garantiscono unagevole accesso al mondo dellavoro, nonostante la crisi».Oltre all’ovvio spirito di servi-zio, come lei ci direbbe, cosaanima di più la sua presenza

/ di Giovanni Coviello

/ Abalti e Rucco con Sorrentino ai tempi del vechio sodalizio politico

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1730 giugno 2014

Arrigo Abalti, il civil servantdella FSU

La Fondazione degli StudiUniversitari di Vicenza(FSU) ha come soci fonda-

tori il Comune di Vicenza, la Pro-vincia di Vicenza e la Camera diCommercio, Industria, Artigia-nato e Agricoltura di Vicenzamentre come soci sostenitori an-novera la Banca Popolare di Vi-cenza, la Regione Veneto eConfindustria Vicenza tra i mem-bri del Cda c’è, oltre a UmbertoLago, Arrigo Abalti che vieneoltre che dalla politica dalmondo della scuola. Anche a luiabbiamo fatto alcune domande,simili a quelle poste a Rucco perl’ESU, partendo dalla stessa e piùovvia, se percepisca, coè, unemolumento per l’incarico?«Per questo incarico non perce-pisco nulla, neanche sotto formadi rimborso spese. Si tratta di fareil civil servant».Quali sono i compiti della FSU ecome interagisce con le varieuniversità che hanno sedi distac-cate a Vicenza?«Gestire i rapporti con le facoltàpresenti a Vicenza, curare le re-lazioni con le università di pro-venienza (Verona e Padova),accompagnare lo sviluppo e lacrescita della presenza universi-taria in città».Quale tipo di contributo speci-fico lei porta con la sua prece-dente esperienza politica che

/ di Giovanni Coviello l’ha portata anche a gestire leTerme di Recoaro?«La mia esperienza più che poli-tica è di tipo amministrativo,questo facilita la comprensionedei problemi in chiave più glo-bale. Chi, come me, ha ammini-strato la cosa pubblica sa che lacrescita dell’università a Vicenzaè un fatto politico prima di tutto,nel senso che si riesce a raggiun-gere gli obiettivi se lo sviluppo èuna scelta condivisa dagli EntiLocali e dalle forze produttive.Relazionarsi con il mondo uni-versitario non è sempre facile».Nell’ambito del vostro Cda gliuomini di cultura e di impresa,che ne fanno parte, che ideahanno della politica?«Ognuno ha la sua, ma trattan-dosi di persone intelligenti sannodistinguere tra demagogia e poli-tica. Nelle nostre chiacchierate,che ovviamente spesso avven-gono a margine delle riunioni, sisente soprattutto l’assenza di in-terlocutori credibili ed efficacinel mondo della politica. Il maledella politica è nella mediocritàdi gran parte dei suoi rappresen-tanti. E questo, per chi crede nelfuturo dell’Università a Vicenza,è un grave limite.Cosa manca allo sviluppo com-piuto dell’attività universitaria aVicenza e quali sono, invece, isuoi pregi attuali?«Manca un progetto di lungo ter-mine che definisca davvero ilruolo della presenza universitaria

a Vicenza, che potrebbe essereuno dei motori di sviluppo del-l’economia locale. Per me l’uni-versità è una risorsa in tutti isensi, ma gli enti pubblici ini-ziano a soffrire per l’esiguitàdelle risorse che possono metterea disposizione ed i privati non in-vestono con la stessa forza.Tempo fa avevo proposto di pa-trimonializzare gli stabili in usoall’Università - ora della Provin-cia - per consentire alla Fonda-zione di avere titolo peraccendere mutui e procederecon il percorso tracciato, adesempio il recupero della Ca-serma Borghesi per fare la mensae portarvi altre facoltà, ma lamiopia ragionieristica di certiamministratori locali ha fermatotutto. E oggi la Borghesi è ancorauno dei tanti cimiteri degli ele-fanti della città. I pregi della Fon-dazione? Vent’anni fa non c’eraniente, oggi ci sono Facoltà epresenze, le aziende cercano inostri laureati e in viale Marghe-rita sta per sorgere anche il se-condo lotto di Economia...».Come vede dal suo osservatorioi giovani studenti?«Non li vedo perché non hannorapporti con la Fondazione madirettamente con le Facoltà».Oltre all’ovvio spirito di servizio,come lei ci ha già detto, cosaanima di più la sua presenza nelCda tra il mantenere rapporticon i soci importanti e l’averecomunque una certa visibilitàpubblica?«La visibilità pubblica ce l’ha ilPresidente. Noi consiglieri ci li-

mitiamo a dare il nostro contri-buto di idee ed a concorrere allacostruzione del futuro dell’uni-versità. Per quanto riguarda i rap-porti poi, sono rapporti cheavevo già, non si aggiungenulla».Ha ancora qualche ambizionepolitica?«La politica è una vocazione ecome tale rimane anche quandonon la si pratica direttamente.L’ultima volta che mi sono candi-dato è stato nel 2008 e oggi sonoun fruitore passivo della politica,nel senso che leggo e mi piaceconfrontarmi con chi ha la pa-zienza di conversare con me.Ambizioni politiche? Non saprei,non ci penso, però con le per-sone giuste e con un progettoserio la voglia di rimettermi ingioco potrebbe tornare».

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/ Arrigo Abalti

/ Arrigo Abalti con giovani scolari

Esu e RSU per gliuniversitari

(G. C.) Il vicentino offre eccellenze sia a livello degli istituti medi superiori(siano essi professionali o tecnici) sia a livello universitario. Questo livelloè garantito non solo dagli istituti stessi ma anche dalle associazioni e dallefondazioni che vedono nello studio tecnologico e scientifico laprincipale ricetta in primis per la formazione e la realizzazionedell’alunno stesso, ed in secondo luogo per riavviare un sistemaeconomico che faceva dell’eccellenza in ambito scientifico (applicatadall’agricoltura all’industria) uno dei cardini del sistema economicovicentino.

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1830 giugno 2014

Scienze e tecnologie,Vicenza ed i suoi istituti

Da sempre il vicentino sforna cervelli inambito scientifico tecnologico. Ovvia-mente non parliamo solo di scienziati e

ricercatori del livello di Lioy o Faggin ma di pro-fessionisti che ogni giorno fanno delle scienzeil loro pane quotidiano. Questa cultura scienti-fica presente in modo diffuso nel vicentino (edamata dai teenager secondo le più recenti inda-gini degli istituti superiori) non nasce però dalnulla.Questo amore per la scienza e dell’alta prepa-razione degli studenti vicentini nasce, lo affermoanche da giovane docente, tra i banchi di scuoladegli istituti superiori di ogni tipo, dai professio-nali ai tecnici.Sono tre gli istituti che da sempre, oltre ad offrireuna preparazione scientifico tecnologica al-l’avanguardia, diplomano ogni anno professio-nisti in grado di affrontare con la stessa facilitàsia il mondo del lavoro che quello accademico.Il primo dei tre istituti, in ordine alfabetico,èl’Istituto Tecnico S. M. B. Boscardin(http://www.boscardin.it), indirizzo TecnicoSettore tecnologico chimica, materiali e bio-tecnologie.

Il Boscardin inizia la sua avventura scientificagrazie alla “sperimentazione Brocca” che lorende il metro di riferimento per le attività labo-ratoriali delle scienze naturali per tutto il Veneto.Con la fine del progetto Brocca l’istituto si è ul-teriormente specializzato fornendo due diversiindirizzi di diploma scientifico, il primo il bio-tecnologie sanitarie ed il secondo in biotecno-logie ambientali. Caratteristica fondamentaledell’istituto è la grande quantità di laboratori(dalla microbiologia all’anatomia, dalla fisicaalla chimica analitica) gestiti da personale do-cente e tecnico di altissimo livello.Le molte ore di laboratorio affiancate ai nume-rosi progetti extra curricolari permettono quindiagli alunni di conseguire un diploma spendibilein ogni ambito lavorativo ed universitario.Il secondo istituto d’eccellenza è senza dubbiol’IPSIA F. Lampertico, http://www.lampertico.vi.it.Nato come istituto meccanico nei primi annisessanta diventa subito la scuola professionaledi eccellenza contando alla fine degli anni 60ben sette sedi distaccate in tutta la provincia, oraautonome.L’istituto, frequentato da più di 1200 alunni,offre oggi ben tre indirizzi di alto profilo tecno-logico. Il primo di questi è “Manutenzione e as-sistenza tecnica” che fa conseguire agli alunni

una qualifica quinquennale (spendibile ancheper l’entrata all’università) incentrata sullo stu-dio delle materie tecniche meccaniche ed elet-troniche. Il secondo indirizzo è quello “Chimicoe Biologico” che fornisce le conoscenze tecni-che per operare in un qualunque laboratoriochimico oltre che una buona base per affrontarecorsi di studio superiori sia universitari che spe-cializzanti. Il terzo ed ultimo indirizzo è quello“Odontotecnico” che forma tecnici di primo li-vello con perfetta padronanza della professione.Il terzo istituto è quello più conosciuto fuoridalla regione e senza dubbio un esempio per gliistituti dello stesso tipo: parliamo infatti dell’ITISA. Rossi (http://www.itisrossi.vi.it).Negli anni il “Rossi” ha diplomato migliaia dialunni che si sono sempre distinti in ambito la-vorativo ed accademico in ogni aspetto delle at-tività industriali.Ora l’offerta formativa presenta cinque indirizzi:Logistica e trasporti, Chimica materiali e biotec-nologie, Informatica e telecomunicazioni, Elettro-nica ed elettrotecnica, Meccanica meccatronicae energia.Questi indirizzi specialistici, uniti alla tradizionedell’istituto nelle attività extracurriculari comela partecipazione a bandi e gare tecnologiche,forniscono agli alunni una formazione di primolivello che fa sì che i “ragazzi del Rossi” sianotradizionalmente tra i migliori diplomati italianinei loro settori di specializzazione.

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/ L’Istituto Boscardin

/ Un'esercitazione al Lampertico

/ L’ITIS A. Rossi (sotto) e un’ala del Lampertico (a destra)

/ di Massimiliano Muscas

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1930 giugno 2014

Meccatronica, l’eccellenza vicentina

In questo periodo di scelte im-portanti per l’avvenire forma-tivo e lavorativo di ogni

giovane, vogliamo soffermarcisu alcune realtà accademiche dieccellenza a Vicenza.La prima è quella del Corso diLaurea triennale in IngegneriaMeccanica e Meccatronicadell’Università degli Studi di Pa-dova e con sede in Vicenza.Nostra guida alla scoperta delcorso di studi è il professorePaolo Mattavelli, docente coor-dinatore del corso di studi edesperto di elettronica di po-tenza, che ha avuto importantiesperienze lavorative all’estero.Perché uno studente dovrebbescegliere meccatronica comespecializzazione?«Questa branca di studio offre lapossibilità di una preparazionemultidisciplinare di altissimo li-vello perché l’insegnamento e lapreparazione nel corso vicen-tino sono paragonabili se nonsuperiori rispetto a quelli degliistituti di ricerca più avanzati(MIT-CPES ecc.)».Dopo la laurea quali sono lepossibilità di lavoro per i neo-dottori?«Anche qui i dati sono ottimi:entro 6 mesi i laureati trovanoposti di lavoro inerenti al pro-prio titolo di studio entrandoquindi da subito nel mondo dellavoro».Le aziende del vicentino hanno

/ di Massimiliano Muscas

contatti con il corso di laurea egli studenti?«Sì, il dipartimento è l’unico di-partimento distaccato dell’uni-versità che fa ricerca (e non solodidattica). Questo permette con-tinue collaborazioni con le re-altà locali che fannodell’innovazione tecnologica lacura per la crisi economica».Con questi presupposti diamoun’occhiata più precisa al corsoed alle sue attrattive«La sede di studio è centralis-sima e fa parte di quella che stadiventando a tutti gli effetti unacittadella universitaria con unocchio rivolto ai ben più rino-mati campus stranieri. I servizisono gestiti anche dalla Fonda-

zione Università di Vicenza chesi occupa di facilitare un’espe-rienza di studio di altissimo li-vello per gli studenti del corso.Dal punto di vista lavorativo ilaureati possono, quindi, sfrut-tare al meglio le loro potenzia-lità entrando da subito neltessuto produttivo della provin-cia senza subire il deleterio tirae molla contrattuale che subi-scono molti laureati in altri set-tori».

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/ I laboratori del Corso di Laurea triennale in Ingegneria Meccanica e Meccatronica

/ L'inaugurazione della sede di S. Margherita

/ Una delle realizzazioni dell'ITIS A. Rossi

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2030 giugno 2014

PRESENTATO IL BANDO 2014Concreta opportunità per il Volontariato Vicentino

Sabato 14 giugno a Montecchio Precal-cino, presso il Centro Servizi dell’Ulss 4“Alto Vicentino”, si è tenuta la presenta-

zione del Bando 2014, che ha visto la parte-cipazione di numerose Associazioni dellaprovincia. Anche quest’anno, infatti, l'Ente Gestore delCentro di Servizio per il Volontariato di Vi-cenza (CSV di VI), nell’ambito del progetto digestione “Volontariato in Rete”, potrà favorirele Associazioni iscritte all’albo regionale of-frendo loro un aiuto concreto per realizzarele proprie idee attraverso lo strumento delbando, grazie al sostegno delle Fondazioni

Bancarie Fondazioni Bancarie Cassa di Ri-sparmio di Verona, Vicenza Belluno e Ancona,Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Cassadi Risparmio di Venezia, Cassamarca, Montedi Pietà di Vicenza, Banca del Monte di Ro-vigo.L’importo complessivo stanziato per il Bando2014 è di 150.000,00 euro.È possibile trovare tutte le indicazioni e le in-formazioni utili nel nostro sito www.csv-vi-cenza.org nella sezione Bandi.Si ricorda che la scadenza per la presenta-zione dei progetti è fissata per venerdì 25 lu-glio 2014.

“In questi anni di forte impegno condivisonella gestione del CSV di Vicenza - ha ricor-dato ai volontari la presidente del CSV MariaRita Dal Molin - è maturata la necessità di ri-valutare il ruolo del volontariato per poter par-tecipare da protagonisti al cambiamento chesta coinvolgendo tutti i settori e i contesti so-ciali. La progressiva carenza di risorse non puòe non deve condizionare l’agire dei volontari:per questo è necessario favorire i processi par-tecipativi con le istituzioni, uscire dalle singolerealtà associative, promuovere nuove alleanzeper fare rete e definire insieme, con scrupolosaattenzione, le reali priorità del territorio”.

Un’altra concreta ed im-portante opportunità dico-progettazione è assi-

curata dallo strumento della For-mazione On Demand 2014 chevede impegnati per la formazionedelle Associazioni Vicentine altri50.000,00 euro.

L’attività di formazione rappre-senta un settore nel quale i Centridi Servizio per il Volontariatohanno da sempre concentrato

molte delle loro energie. I suoiprincipali obiettivi sono:

favorire la crescita delle com-petenze necessarie alle orga-nizzazioni di volontariato perrispondere al meglio ai bisognidel contesto di riferimento;

favorire lo scambio, la messain rete di esperienze e compe-tenze attraverso la progetta-zione e la realizzazione dipercorsi formativi su temati-che di interesse trasversale a

tutte le organizzazioni di vo-lontariato;

valorizzare e sostenere lo svi-luppo delle capacità propriedelle singole organizzazioni.

L’attività di formazione è dunquedeputata per eccellenza a far cre-scere il volontariato nella provinciadi Vicenza attraverso la qualifica-zione dei volontari. Lo strumentodella Formazione On Demand,che già da qualche anno l'Ente Ge-store si impegna a promuovere, so-stiene le attività “formative”proposte dalle associazioni stesse.In questo modo si mira a soddi-sfare bisogni formativi diversi e ul-teriori rispetto a quelli già propostidal Centro stesso, su tematichecondivise e di comune interessealle associazioni proponenti.

La Formazione On Demand è unvalido strumento che vede l’EnteGestore del CSV di Vicenza im-pegnato con l’associazione pro-ponente/capofila ad assicurare,una volta completata la fase diprogrammazione e attivazionedel corso, concrete risposte a bi-sogni associativi primari. L’iterper accedervi è già attivo. Sonogià stati pubblicati nel sito iprimi percorsi formativi propostidalle OdV. Tutte le informazioni e le indica-zioni necessarie sono consultabilivisitando la sezione dedicata allaFormazione nel sito www.csv-vi-cenza.org, dove è possibile, siaaderire alle proposte pubblicate,sia presentarne altre affinché ven-gano esaminate.

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2130 giugno 2014

Delegazione vicentina partecipa all'assembleagenerale di ALDA a Strasburgo

Dall'organizzazione euro-pea con sede italiana a Vi-cenza una grande spinta

per sostenere il rilancio europeopartendo dal basso.

Una delegazione vicentina ha par-tecipato all'Assemblea Generaledi ALDA – l'Associazione Europeaper la Democrazia Locale – che siè tenuta a Strasburgo (Francia) il 5e 6 giugno. Il gruppo era compo-sto da rappresentanti dell'Associa-zione “Volontariato in Rete” -Federazione Provinciale di Vi-cenza Ente Gestore del Centro diServizio per il Volontariato dellaprovincia di Vicenza e in partico-lare dalla Presidente, Maria RitaDal Molin e da Maria Grazia Bet-tale. Erano presenti anche la Coo-perativa Margherita e tutto ilgruppo dell'ufficio di ALDA di Vi-cenza, sede italiana dell'organiz-zazione.ALDA è la principale organizza-zione europea impegnata a pro-muovere la partecipazione deicittadini a livello locale per il con-solidamento della democrazia dalbasso, con un'azione che verte sututta l'Unione Europea e nel Vici-nato. "Mi piace l'idea di questaEuropa che, nell'incontro, valo-rizza differenze e competenze, ge-nerando al tempo stesso legamiforti, tesi a promuovere nuove econcrete opportunità di sviluppo,di progettazione europea, di de-mocrazia locale, di condivisione,appartenenza e partecipazione"afferma Maria Rita Dal Molin, Pre-sidente del CSV di Vicenza e sociodi ALDA. Altri soci attivi di ALDA erano rap-presentati con delega, tra questi iComuni di Thiene e Schio, l'Asso-ciazione Vicentina Eurocultura ele cooperative sociali COSMO di

Vicenza e Studio Progetto di Cor-nedo Vicentino. Durante l’Assemblea sono state ri-badite le linee guida di ALDA cherimane forte e attiva. La Direttrice,Antonella Valmorbida, che ha as-sunto il ruolo di Segretario Gene-rale, afferma: "Questo nuovo titolonon cambia sostanzialmente ilmio lavoro, ma mi dà ancora piùcarica per proseguire le nostre at-tività e farci carico delle responsa-bilità nei confronti dei nostri socie di tutta la rete. Tra i nostri obiet-tivi, quest'anno, abbiamo la co-pertura - con le nostre iniziative econ la presenza di soci - di tuttal'Unione Europea e il Vicinato (Este Sud) dell'Unione Europea. Itempi sono difficili e non si puònon responsabilizzarsi di fronte aibisogni della popolazione, in par-

La Presidente del csv vicenza Maria Rita Dal Molin e il presidente di ALDA - OrianoOtocan.

Foto di gruppo della delegazione

ticolare dei giovani. ALDA è unostrumento per rafforzare le comu-nità locali, enti locali e società ci-vile, aiutandole a prendere inmano il proprio destino. Soste-niamo, in questo, un’Europa fortee nel contempo più solidale". Ancora una volta Antonella Val-morbida ci riporta a un concetto a

noi caro, quello di comunità didestino, con la consapevolezzache le opportunità devono esseremaggiormente conosciute ed agiteinsieme: oggi più che mai, infatti,è necessario non perdere prezioseoccasioni di offrire risposte con-crete al percorso europeo dei cit-tadini.

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2230 giugno 2014

VicenzaPiu.Tv, 24 ore in streaming, tutti i giorni, tutti i mesi

VicenzaPiu.Tv quasi a regimeproprio quando sono scoccatiotto anni dal primo numero di

VicenzaPiù datato 25 febbraio 2006e si arricchisce, dopo lo sport, l’infor-mazione, lo spettacolo, la cultura, leinchieste, i dibattiti e le dirette, anchedi una serie di documentari la cui pro-grammazione è disponibile sul sitowww.vicenzapiu.tv, quello della strea-ming tv di Vicenza. Si potranno sem-pre conoscere i programmi e gli oraricliccando alla voce Palinsesto del sitodello streaming e consultando i lanciquotidiani sul network web Vicenza-Piu.com e VicenzaPiùSport.com. Diseguito, in questa pagina, descriviamobrevemente le prime serie di docu-mentari che trasmetteremo mentre lepagine successive danno una primospaccato, sul campo, di quello che lanostra redazione, con nuovi giovani,sta costruendo.

ADRIARTICAAdriartica è un viaggio, una sfida,un’avventura, un’insieme di gesti alfine di comunicare un messaggiopreciso: i limiti che a volte ci po-niamo possono essere sospintiavanti, modificati o addirittura ab-battuti. Ecco perchè Sandro Dutto,in sedia a rotelle da anni, insieme aSimone Chieregato hanno deciso diaffrontare questa impresa. Partenzada Venezia per giungere fino a CapoNord con delle moto a 3 ruote.Senza volere ostentare nulla, con illoro concreto esempio, cercherannodi mostrare come la volontà, soste-nuta dallo spirito, può dare fruttipreziosi. L’itinerario si snoderà at-traverso Germania e Polonia, perpassare poi alle tre Repubbliche Bal-tiche. Attraversata la Russia, pas-sando per San Pietroburgo, la rottaprosegue a Nord, attraverso la re-gione della Carelia Russa fino agiungere a Murmansk. Da qui ilpasso è breve per arrivare in Norve-gia ed effettuare il giro di boa aCapo Nord. Nel viaggio di ritornosi percorreranno le strade lungo ifiordi norvegesi, passando poi attra-verso la Svezia, la Danimarca ePaesi Bassi. Un’ultima tappa a Parigiprima di rientrare a Venezia. Unviaggio di 40 giorni attraverso 15nazioni, lungo quasi 14.000 km.

COSTUMI CULINARISecondo Peirone viaggia con la suatroupe alla ricerca di cibi e pietanzeinsolite o poco conosciute, a voltesquisite ed a volte addirittura quasidisgustose. Un format simpatico e tal-volta ironico che svela bizzarre tra-dizioni locali.

/ di Angela Mignano

CUORE TUAREGMarzouga, in Marocco, è da oltre 10anni scenario di uno dei più impor-tanti e difficili rally motociclistici, ilTuareg Rally. Quando il Team di Ener-gia e Sorrisi insieme al Highway TruckTeam, parteciparono anni fa a questagara, rimasero affascinati dalla magiadei luoghi visitati e dal calore dellagente. Nelle edizioni successive, lapartecipazione al rally è diventata an-che occasione di far giungere in que-sti luoghi aiuti di prima necessità emateriale scolastico in collaborazionecon una Onlus locale. Cuore Tuaregè avventura fantastica, tra Rally e So-lidarietà, dove moto e camion por-tano aiuti solidali: una sfida umani-taria e una sfida sportiva, dove l’unicamedaglia è il sorriso.

EXPLORER: LOS TRIBESLa passione per l’esplorazione, l’in-teresse per le antiche culture e la sal-vaguardia delle tradizioni ancestrali,sono i temi proposti da questa serie.Con rigore scientifico, la collana viproietterà nei luoghi più sperdutidella terra alla ricerca di tribù incre-dibili che rappresentano la protostoriadell’umanità. Ciò che si vede oggi,domani potrebbe scomparire...

FAU (I Fedeli amici dell’uomo)Documentari monografici sulle varierazze canine. Questa collana parladello standard, dell’alimentazione,del carattere, dell’educazione e dellatoelettatura dei nostri amici a quattrozampe, ma racconta anche la storiae le origini delle più belle razze ca-nine. Inizieremo con Il Setter, Il Bre-ton, Il Pointer, Il Bracco, Il Drahatar,Il Golden retriver, Il Segugio italiano,Il Labrador, La caccia di valle, Lacaccia al cinghiale.

FRAMMENTIUna bellissima raccolta di clip cheraccolgono i frammenti della nostrastoria, dal Costume allo Sport, dallaCultura allo Spettacolo. Un viaggioattraverso gli usi e i costumi di untempo e tante curiosità da scoprireper mantenere viva la nostra Me-moria.

LA GRANDE GUERRAIl racconto dettagliato dei momentipiù importanti, dei fatti cruciali edelle battaglie che hanno segnato ilperiodo storico del primo conflittomondiale. Intenso, approfondito eben fatto: consigliato!

LA STORIA DEL 900 ITALIANOUna serie di documentari storici cheraccontano le vicende più importantie i momenti più salienti che hannosegnato la storia del Novecento inItalia. La ricostruzione degli eventiche hanno portato alla nuova siste-mazione del Paese, dall’unita’ d’Italiaalla Seconda Guerra Mondiale. La fi-gura centrale del documentario è Be-nito Mussolini, ritratto non solo comeuomo politico e stratega, ma anchecome uomo e figura carismatica. Undocumentario unico, con immaginid’archivio inedite.

MISSIONE RELITTIUno splendido viaggio nelle pro-fondità oceaniche alla ricerca dimisteriosi relitti. Tra splendidi fon-dali e pesci di ogni specie vi rac-conteremo la storia e le tragedieche hanno coinvolto questi impo-nenti e ormai dimenticati mostri diferro.

PESCA NEI LAGHI DEL SUD ITALIAI laghi costituiscono un ambienteidoneo per quasi tutti i pesci delleacque interne siano essi di fondo odi superficie. La rilevante profonditàe la ricchezza di plancton, formanoun habitat che consente alla popo-lazione ittica di giungere a dimen-sioni maggiori di quelle conseguitenei fiumi e la fauna è la più dispa-rata. I sistemi per insidiare i pinnatisono molti: il ledgering, la pesca afondo, lo spinning, la roubasiennee così via.

TERRE DIFFICILITre documentari ambientati in altret-tanti continenti per raccontare storiedi vita al limite ma che segnano ognisingola giornata del nostro pianeta.SUD AMERICA, “I volti di Cocha-bamba”. Un viaggio tra la povertà, lecarceri, il narcotraffico e la droga cherovinano migliaia di persone ognigiorno. AFRICA, “Ethiopia: il popoloche cammina”. Scopriamo la veravita africana. Accompagnati dalleSuore missionarie, scopriamo le realinecessità di un popolo che vive comecentinaia di anni fa. Senza acqua nècure mediche. EUROPA, “Romania:terra di piccole grandi donne”. Dagliorfanotrofi alla strada. La condizionedi molte donne e quella degli zingariche vivono nelle discariche. Entre-remo anche in un manicomio incon-trando Maria e altre donne che ci rac-conteranno il loro duro passato.

VINI D’ITALIAPillole che insegnano ad assaporaree ad accompagnare ai giusti cibi, ivini della grande tradizione italiana,attraverso la storia dei vitigni, l’analisie la descrizione di quello che damolti è definito “il nettare degli dei”.

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2330 giugno 2014

/ di Giovanni Coviello

Ben arrivato VicenzaPiuSport.com!

Le bufale indecenti delle cessioni del Vicenza Calcio: Ballardin non ci sarebbe cascato

Goal, meta, traguardo e punto.Ogni settimana lo sport vi-centino mette a segno colpi

importanti. Lottare e vincere sul cam-po non è mai stato così secondario intempi come questi, in cui la pesantecongiuntura economica inghiotteuna dietro l’altra importanti società,non tenendo conto del blasone o delseguito. La partita parte dalle tribune,dove ogni stagione presidenti sfidu-ciati da federazioni varie vedono as-sottigliarsi sempre più la possibilità dioffrire al proprio pubblico uno spetta-colo bello e competitivo ad alti livelli.Lo sport che non sia il calcio (sacroagli italiani come il piatto di pasta fu-mante a mezzogiorno) sta pian pianoperdendo i pezzi, sul piano economi-co. Perché se è vero che ogni giornola dirigenza deve lottare contro l’am-ministrazione, la federazione o più

Da alcuni anni a fine campionato parte ilrito dello sfoglia margherita sulle semprepiù fantomatiche cessioni del glorioso

Lane, il club che fu del mai dimenticato PieraldoDalle Carbonare prima di passare nelle mani maiamate ma “dignitose” della inglese Enic e, quindi,di finire in quelle omertose di una fiduciaria, laPannorica, uno dei pochi se non unici casi in Ita-lia, in cui i vari presidenti (Sergio Cassingena, Da-nilo Preto, Tiziano Cunico) nascondono unaproprietà chissà perchè ignota.In questo contesto nascono le sempre più impro-babili e drammatiche rivelazioni su possibili ac-quirenti che nel migliore dei casi sono o sidimostrano degli spiantati, nel peggiore sonoun’offesa alla “nobile” Vicenza ancora maggioredei sempre più deludenti campionati disputati.Perché se è indubitabile che le cordate vicentinenon hanno le risorse per coprire i vecchi debitinoti, per non parlare di quelli probabilmenteignoti, ma almeno in vari casi fanno riferimento anomi dignitosi (probabili come quelli di Diquigio-vanni o Dalle Rive, autoreferenziali come quellodi Filippi per giunta associato ad altri ignoti comegli indonesiani spariti, senza mai comparire, trala fuliggine di un vulcano), è ancora più vero cheè indecente accreditare per i sogni di rinascita,prima ancora che  di gloria, dei tifosi biancorossinomi come quelli di Massone, Mehmeti, Mbockper non parlare degli ignoti indonesiani e dell’al-tra ignota e sedicente finanziaria svizzera.Ma se ormai è risaputo che i vertici del Vicenza

Calcio a turno giocano una strana e pericolosapartita nel diffondere notizie “false e tenden-ziose”, di cui un giorno dovranno pur rendereconto a tifosi biancorossi fin troppo pazienti,quello che non comprendiamo è come a caderein questi ricorrenti tranelli, che abbiamo smasche-rato per primi così tante volte da non occuparcipiù dell’ultima vacca (e neanche bufala) svizzera,siano colleghi e colleghe ben più esperti di calciodi chi vi scrive e di chi altro ne scrive su questomezzo e lo commenta su VicenzaPiùTvOccupandosene ogni santo minuto di ogni santogiorno, i santoni e le santine mediatiche del calciodi Via Schio dovrebbero verificare le notizie e nonsolo fare da megafono ai melmosi desiderata eagli ignoti disegni del club così come fanno intutte le altrettanto sante conferenze stampa setti-manali in cui recitano il copione degli intervista-tori con domande che sembrano delle “alzate”per chi risponde.E il termine pallavolistico di “alzata” è voluta-mente non casuale: quando dirigevo il ben noto

club di volley femminile della città anche io davoinformazioni ai giornalisti sportivi locali. Ma mai,dico mai, se avessi detto una bufala (e mai dicevocomunque bugie, ma al massimo semi verità) unFederico Ballardin, tanto per fare il nome di unora collega de Il Giornale di Vicenza, l’avrebbe di-gerita lui e fatta ingurgitare ai lettori come una ve-rità indiscussa e per giunta propalata da annisecondo uno schema da drone dell’informazione:«noi solo sappiamo che oggi ci sarà un incontrodecisivo; ieri si sono visti e l’operazione è definitasalvo pochi dettagli superabili di cui ora non par-liamo ma che noi conosciamo; dopo l’incontrochiave è saltato tutto, ma è colpa dei perfidi man-cati acquirenti, che... non ci hanno inviato primail loro comunicato stampa da copiare e incollare».Il giovane Ballardin di qualche anno fa non ci sa-rebbe cascato, ai miei collaboratori ho detto dinon perderci tempo sulle notizie riservate, a co-mando.Perciò dovevo dire la verità a Federico o, se glichiedevo riservatezza e non di farmi da amplifi-catore trombone, gli spiegavo la semi verità chenon danneggiasse il club e gli consentisse di in-formare i suoi lettori, nostri tifosi, gradualmentema con onestà intellettuale.Col vantaggio che conoscendo le verità e perchénascevano le semi verità, quando qualcosa di de-finitivo accadeva lui, Federico Ballardin, lo scoopvero lo faceva. Sempre.

P.S. Non sappiamo se f.b. abbia fatto carriera alGdV come avrebbe meritato, ma i tifosi del volleylo stimano ancora.

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/ di Carlo Calcara

(curatore del portale)

semplicemente i proprietari degli im-pianti, è anche vero che questo staportando nello sport una nuova ge-nerazione di imprenditori ed appas-sionati, che tralasciano il portafogliopur di inseguire una passione, quellasportiva. Non esiste difficoltà troppogrande o montagna troppo alta dascalare, perché lo sport è di tutti, e atutti deve arrivare, sempre offrendo ilmiglior spettacolo possibile. Il pub-blico cresce, riscopre questo o quelpalazzetto, riaffolla seggiolini abban-donati, a volte si disaffeziona a quelmovimento pallonaro italiano chetanti veleni porta con se per riappro-priarsi di uno spazio proprio, vicino,familiare, lottando spalla a spalla conchi sta in campo, un canestro, ungoal, una meta alla volta. Ed è pro-prio per tutti coloro che credono inquesto sport intenso e fatto di senti-menti che VicenzaPiù ha deciso disdoppiarsi. Da oggi lo sport vicenti-no, già trasmesso in molte sue espres-sioni da VicenzaPiu.Tv, la nostra

streaming tv 24 h su 24, ha una nuo-va e accogliente casa sul web: chiun-que vi può trovare le propriepassioni, dal calciofilo ortodosso al-l’appassionato di basket, dal ciclistadella domenica a chi dell’acqua clo-rata non sa proprio fare a meno, pas-sando per i colpi ad altezzevertiginose del volley per approdare

al parquet dell’hockey, il tutto sgom-mando a tutta velocità. Un progettonuovo del network VicenzaPiù, tra-sparente e interattivo, dove il tifo ed itifosi (quelli veri) sono al centro, e acui speriamo di poter far dire fraqualche tempo, ci volevi proprio Vi-cenzaPiuSport!

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2430 giugno 2014

Spazio alle nobili, si parte dal Vicenza Calcio

Undici metri di rabbia ed unastagione da cestinare propriosul più bello, con una curva

addobbata a festa pronta solo a scan-dire i passi di una scalata che profu-mava di serie cadetta. Un’estateancora di incertezze e dolori per i co-lori biancorossi, stretti tra l’impegnodi una società attiva per la prossimastagione in attesa di un acquirentefantasma che si accolli i debiti di unagestione a dir poco infelice, e le diffi-coltà di un mercato che lascia intra-vedere per il Lane ancora unastagione di rincorsa, posizione poinon così scomoda però come riportal’esempio del palio senese. Rico-struire la rosa e consolidare la società,ma prima di tutto iscriversi al campio-nato, evitando i balletti ed i proclamiche lo scorso anno hanno poi portatoalla pesante penalizzazione costata ilterzo posto in classifica."Mi dispiace come non mai. Adessoè presto per fare proclami, ma possodire che stiamo lavorando anche perla prossima stagione e ne avevamoparlato sia per la conferma in C sianell'eventuale ritorno in serie B. Pur-

(c. c.) Come per i cugini giallorossi, con cui in-croceranno le armi di nuovo nel corso della pros-sima stagione, la rivoluzione tecnica è il nodo dacui riparte l’annata del Real Vicenza. Alla festa difine anno Lamberto Zauli sedeva al fianco di LinoDiquigiovanni, e ai meno smaliziati mai sarebbesembrato che il divorzio fosse nell’aria dalle pa-role di tecnico, presidente e direttore sportivo. Larealtà racconta però che dopo una bella stagionepassata all’ombra della torre Bissara, con un altrobiancorosso sulle spalle a differenza degli anni diGuidolin e della Coppa Italia, Lamberto Zauli èin procinto di firmare per passare la stagione aPordenone (altra squadra che i biancorossi incro-ceranno la prossima stagione). Insieme a lui sonopartiti in tanti, accasati da altre parti, come bom-ber Alessandro alla Casertana e come potrebberodiventare Mei e Fissore, in partenza proprio perraggiungere Zauli in Friuli, o lasciati andare dallasocietà, come nei casi di Porcino e Rebecchi.Quindi l’imperativo al centro tecnico di Villaggiodel Sole è ricostruire! Partendo dal mister, che per

questa stagione (si spera sia luiad aprire e chiudere il ciclo, sa-rebbe una novità per la gestioneDiquigiovanni) sarà MicheleMarcolini, savonese classe ’75 econ trascorsi al Menti in casaccaVicenza Calcio. A lui sarà affi-dato il compito di guidare lacompagine berica, che in unanno è passata dai dilettanti allaSerie C unica. Già diversi sono icolpi messi a segno ad ora perpuntellare la rosa in vista del difficile campionatoche attende la squadra. Colpi come il bomberdella Serie D di quest’anno, Carlo Bigoni, 23 retiper lui tra i dilettanti, o Nicola Calcagnotto, difen-sore già in forza al Real due stagioni orsono. Siunisce a loro Riccardo Carlini, esterno classe ’91di provenienza Lumezzane e, in attesa che il 1°Luglio sia ufficializzato l’acquisto di RaphaelOdogwu dalla Virtus Vecomp, si fa strada un’altrapista calda, quella che porta ad Emanuele Bardel-

loni, un’altra punta proveniente invece dalla Per-golettese. Sull’asse Brescia-Vicenza potrebberoessere altri i colpi in arrivo, come EmanueleGatto, centrocampista classe ’94 di proprietà delTorino. In attesa che l’apertura ufficiale del Cal-ciomercato stappi il mercato biancorosso del Realnon resta che mettersi comodi in attesa di unanuova estate di passione biancorossa all’ombradella Basilica.

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/ di Carlo Calcara troppo mi trovo ancora a commen-tare un'amarezza, ne abbiamo datetante a questo pubblico meraviglioso,posso dire che resto saldo nel miomandato, questa conclusione restacomunque un punto di ripartenza.Studieremo un budget misurato allacategoria, mister Lopez per adesso èsenz'altro dei nostri" Queste le paroledel presidente Cunico dopo la delu-sione dei calci di rigore appena ma-turata, un impegno effettivocommisurato però ad ora solo al grandarsi da fare per liberarsi dello stesso.Fiumi d’inchiostro sono stati versatiper i colori biancorossi del Vicenza eci sembrerebbe troppo aggiungerealtro che non sia la constatazione dicome, nonostante tutto, tutti i tifosisiano rimasti a fianco di questa squa-dra, sostenendola e portandola sullespalle moralmente. Il mercato si èaperto con una riconferma impor-tante, quella di Zauli, guida primaspirituale che non tattica, un simbolodi quello che è stato il glorioso Lanea guidare la ripartenza in un mo-mento fosco, come i tanti che ci sonostati nella storia recente di questasquadra. Un mercato che giocoforzavedrà lo smantellamento della rosa diquest’anno, con i pezzi più pregiatimessi sul mercato per fare cassa, ed

una rosa che verrà completata con gliinnesti di molta benzina “verde” equalche puntello un po’ più stagio-nato, in grado di dare alla squadraquella leadership che in questo cam-pionato appena concluso è mancatodannatamente. Un ruolo che nono-stante la buona stagione non potrà dicerto ricoprire Maritato, in procintodi restare alla corte di Lopez, ma chemanca dell’esperienza necessaria pertrascinare i compagni. Intanto si regi-stra il completamento del pacchettoarretrato, con due cavalli di ritorno,Nicolò Brighenti e Matteo Gentili,forza fisica e modi spicci per en-

trambi, ma nel campionato che at-tende i biancorossi saranno mannadal cielo. Sarà un luglio piovoso,quindi inutile appellarsi al solito cli-ché della torrida estate del calciomer-cato, ma è un ottimo clima percoltivare per bene la rosa bianco-rossa, sperando che a settembre final-mente possa sbocciare. Intanto a tuttii tifosi, sempre tanti e caldi, Vicenza-Piu.Tv da luglio farà rivivere in strea-ming tutte le partite della stagioneappena conclusa sperando con loroche la nuova storia sia migliore.

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Da luglio tutto il campionato 2013 – 2014 su VicenzaPiu.Tv in streaming

Real, l’altro Vicenza Da luglio tutto il campionato 2013 – 2014su VicenzaPiu.Tv in streaming

/ Il Real riparte da Michele Marcolini

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2530 giugno 2014

Sotto il ponte di Bassano

Arzignano, il Grifo che ritorna a ruggire:Vicenzapiu.Tv c’era

«Ringrazio Petrone per i suc-cessi appena raccolti, oranoi continueremo verso il

futuro, quindi invito l’allenatorea prendere i premi ed i suoi gio-catori e a lasciare Bassano». E’ancora fresca l’onta pubblica cheil patron Stefano Rosso ha fattopatire all’ormai ex guida tecnicadei giallorossi virtussini. Da al-lora (era il 23 maggio), ne è pas-sata di acqua sotto il Ponte degliAlpini! Petrone e il capitanoEmanuele Berrettoni hanno,come da parole sempre di RossoJr., “abbandonato la barca”, orac’è un nuovo corso a Bassano, edopo una stagione bellissima,partita con tutta l’aria di una spe-dizione fallimentare, c’è voglia dicontinuare la splendida caval-cata. Condottieri sempre in restala famiglia Rosso, che rinnamo-ratisi del calcio a tinte giallorossehanno deciso di rinnovare l’im-

(c.c.) Come fosse una novella pro-veniente dal profondo nord dell’Eu-ropa ecco che il Grifone torna a farsentire il suo ruggito nei piani alti. IlGrifone è, come i più accorti di voi

o semplicemente i tifosi sanno, ilsimbolo che per anni ha voluto direcalcio a 5, e non solo in Veneto, manell’Italia tutta. Il Grifone è simbolodi regalità e giustizia, e proprio per

giustizia la mitologica bestia ha do-vuto ripiegare le ali e sprofondarenelle serie minori del campionatoitaliano. Ma smaltito il giro in pur-gatorio ecco il ritorno ad ali spiega-te laddove egli merita. La serie A(sia pure la A2, poco importa) ria-pre le porte all’Arzignano Grifo,uno dei suoi nobili figli rimasti in-garbugliati nella rete di fosche vi-cende giudiziarie e rinato, perriportare a splendere i suoi coloribiancorossi in un posto tra le mi-gliori dello stivale. Una stagionequella appena conclusasi che hatutta l’aria di una rivincita moralecontro lo sporco che taluni perso-naggi avevano attirato addosso allanobile realtà del futsal. Una stagio-ne che ha avuto come ciliegina sul-la torta lo spareggio promozionevinto ai danni della compagine to-scana della Poggibonsese (Vicenza-Piu.Tv c’era!), con il bagno di follache solo le grandi meritano unavolta conquistato un ambito trofeo.C’era anche Michele Trolese al Pa-latezze quel giorno, lui che prima

della prematura scomparsa avevacreduto nella rinascita del Grifo eche ha reso possibile ciò che in unmomento di sfavorevole congiuntu-ra economica sembrava impensabi-le. Lo slancio è stato il suo, ma sonotanti quelli da citare che hannomesso cuore e anima in questo pro-getto portandolo a riconquistare lagrande ribalta. Più di tutti in cimaagli onorabili protagonisti c’è il fau-tore pratico di questo miracolo, pa-tron Mirco Rossetti, che siabbandona alla gioia più pura nellafesta che pare senza fine di un Pala-tezze strapieno e rassicura i fansbiancorossi: “Voglio garantire ai no-stri tifosi, al nostro pubblico e agliappassionati che di sicuro non mol-leremo ora, non siamo stati e nonsaremo una meteora. Saremo ai na-stri di partenza della prossima serieA2 con l’obiettivo di fare il megliopossibile ma senza strafare, parten-do come quest’anno all’insegna delgruppo e dei giovani di Arzignano.”

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/ di Carlo Calcara pegno nel sodalizio che tantegioie e lustro, non solo sportivo,ha portato alla città. Anche l’exSindaco, Stefano Cimatti, faràparte della prossima stagione vir-tussina, e come lui sono un’altratrentina gli imprenditori chehanno risposto all’appello dellafamiglia Rosso per poter garantirealla squadra una società solida ela prospettiva di un campionato

da giocarsi con una rosa compe-titiva. Obbiettivo dichiarato lasalvezza per quest’anno, e perquesto nessuno meglio di Anto-nino Asta poteva essere l’uomogiusto per la ripartenza. Asta, 44anni, è di natali siculi, Alcamoper la precisione, ma ha nei co-lori granata del Torino la sua veracasa. Prima da giocatore (sotto laguida anche del Trap), poi da al-

lenatore, dove nel vivaio granataha mosso i suoi primi passi inpanchina. “Noi vogliamo solo te,sei la nostra unica scelta” questele parole al miele sussurrategli alprimo faccia a faccia nel quartiergenerale dei Rosso, ed ovvia-mente questo, unito alla deci-sione con cui i Diesel l’hannocontattato ed alla bontà del pro-getto Bassano, hanno fatto pas-sare in secondo piano agli occhidell’allenatore le laute offerte ri-cevute per accasarsi in altri lidi.Da lui e da un folto blocco di ri-conferme, Rossi, Cortesi, Maran,Proietti, Furlan, Toninelli, Cenetti,Maistrello, Semenzato, Iocolano,Bizzotto e Pietribiasi, ripartirà lastagione del Bassano, oltre ovvia-mente ad innesti importanti qualisaranno sicuramente quello diuna punta e di un paio di centro-campisti di fisico per dare batta-glia alle contendenti dellaprossima Serie C unica.

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VicenzaPiu.Tv trasmetterà in streaming da luglio i trionfi 2013 - 2014

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Il saggio 2014 di ritmica, il presidente Magrin:

Ci sarà da fare qualche con-siderazione su un’occasio-ne in parte persa dalla

“città ufficiale” per dare maggiorevisibilità al passato di Vicenza gra-zie al doppio saggio di ginnasticaritmica del 24 maggio scorso, a cuiVicenzaPiùTv ha dedicato, con unsuccesso di tele-web spettatori cheè andato al di là di ogni più roseaprevisione, le due relative dirette evarie repliche sul proprio canalestreaming, l’unico di Vicenza a tra-smettere informazione, sport e cul-tura 24 ore su 24 (suwww.vicenzapiusport.com cisono ora i due video on demand eda luglio trasmetteremo in strea-ming 16 anni di storia della ritmicavicentina). Per ora lasciamo spazioalla lettera del presidente di Vicen-za Ginnastica, Maurizio Magrin,con un solo commento: «bravi ebrave tutti voi“.

Parafrasando il celebre duetto delprimo atto della Traviata tra Violet-ta ed Alfredo, opera lirica tra le piùfantastiche e musicata dal nostrogrande Giuseppe Verdi , mi riesceancor più facile descrivere statid’animo così e così, circonfusi dialti e bassi, con momenti magiciche si sono avvicendati in modoconvulso nel corso di un sabatoparticolare, considerato così dame, ahimè presidente con la lette-ra minuscola, di una Compaginescritta questa volta in maiuscolo.Un comandante non in balia delleonde, bensì supportato da unoStaff di primordine invidiato, vez-zeggiato da mamme e papà e con-siderato alle volte alla stregua diconsigliere particolare in situazioni

/ di Maurizio Magrin

particolari che si ripresentano conla crescita repentina e con la fan-ciullezza alle spalle. Un sogno chesi è avverato anno dopo anno eche proprio quest’anno, in occa-sione di un Saggio definito dai piùcome il più centrato, bello, magni-fico, coinvolgente, fuori dimensio-ne, fantastico, è stato la chiave divolta di 14 anni di impegno, pro-fessionalità di tutte le Insegnantiche si sono avvicendate, passione,coraggio, simpatia, semplicità, na-turalezza, sburocratizzazione,bruttissima parola che è l’antitesidi quello che siamo noi tutti e delnostro pensare, che vediamo lecose sotto un altro punto di vista,che poi, diciamolo, non è quelloedulcorato dei convegni (con laminuscola) dove si parla di Sport(con la maiuscola) e si fanno di-scorsi fumosi sull’integrazione, sul-lo sport maestro di vita, sullo sportconsiderato udite udite anche cul-tura, su tante belle cose che poialla fine vengono umiliate e offesein nome di questa brutta parola :

stata vincente la soluzione propo-sta da Marta, Responsabile Tecnicadi una struttura che poi se vediamobene, fa il pari con i numeri di 3 o4 società sportive. La matematicainfine non è un’opinione, è unascienza esatta e l’aver scorporatodal Saggio serale le atlete delle trePalestre, diciamo più allargate, edi pari età con le colleghe del pri-mo corso delle altre sezioni, ci hapermesso di compensare i numerisia delle atlete pomeridiane quan-to di quelle serali e di rientrare neinumeri imposti. Era da anni che alPalazzetto dello Sport non si vede-vano i 1600 posti a sedere autoriz-zati completamente. Ma la sera, lasera ragazzi altra musica, .. qui civuole... non me ne abbiaTschai-kowsky, ma l’ho cambiato conWagner e la cavalcata delle Wal-chirie, perché dopo la quasi pacee serenità stava sopraggiungen-

Burocrazia. Bene, noi non siamodi questo mondo, sembriamo alie-ni catapultati in altra dimensionedove ci sono delle regole talmenteastruse che se potessimo emigrarelo faremmo volentieri lasciando gliaddetti ai lavori ed i commentatorialle loro faccende e ai loro brindisisolitari e convenevoli vari. Passatolo sfogo di due giorni, pari alla ca-duta degli dei ed in compagnia delsecondo movimento del concertoper violino e orchestra op. 35 diTschaikowsky , quello diretto daClaudio Abbado, torno al tema deltitolo, quella croce, spina nel fian-co che si presenta ad ogni Saggio.L’entrata dei genitori. Quest’announ po’ meglio direi, però, la ressa,l’assalto alla diligenza c’è statocome era pensabile, più compostoperò, (stiamo crescendo) meno di-sordinato, rilassato, con gli irridu-cibili in prima fila, duri e puri. E’

/ Onde

/ Ritmo ... vicentino

/ La bandiera vivente di Vicenza

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do… l’incubo di vedere la strada di fronte al Pa-lazzetto bloccata, il tappo che si stava forman-do… e le giubbe biancoazzurre (insomma ivigili, mica stiamo a disquisire se è già di ordi-nanza la divisa estiva o ancora quella invernale)all’orizzonte, e le ritardatarie che non arrivavano,e l’assalto che premeva. Quanta invidia per Gio-vanni Drogo di Dino Buzzati, giovane tenenteventunenne destinato all’ avamposto isolato delForte Bastiani, l’immensa fortezza gialla ai confi-ni del deserto dei Tartari, in quell’atmosfera dimistero, sospesa nel tempo, in un clima eroico digloria e speranza pietrificata in attesa del nemicoche non arriva mai. Improvvisamente il battitodel tempo, poi che sollievo. La nursery appronta-ta nell’atrio a fianco dell’area partorienti, ma congiudizio, non troppo presto, perché speriamoche l’Ambulanza se la cavi. Ore 20,30 tutti den-tro, in fila per quattro, diciamo per edulcorare lascena, biglietti prego, avanti c’è posto, lassù sivede meglio… parole al vento. Ma ecco, allafine della serata quel tuffo (eufemismo per nondire coltellata) al cuore che non ti aspetti. Solo900 euro raccolti in nome di una pregevole real-tà che ha saputo dare una risposta , unica nel no-stro Veneto, a gravi lesioni cerebrali che possonocolpire tutti noi indistintamente: La Brain onlus.25 centesimi a persona nel corso di due Saggi,una miseria. Mi aspettavo ben di più in conside-razione di un’organizzazione per gestire un Sag-gio che è meglio ricordarlo non è costato due liree nemmeno tre. La realtà la conosciamo tutti be-nissimo ogni giorno di più, ma non possiamo piùpensare ad un Palazzetto concesso a costi zero,nemmeno ad un parcheggio a zero euro, per sor-volare su altre quisquilie, forse invisibili ai più,ma sonanti, vi assicuro. E così mi sta prendendol’idea da portare in Consiglio Direttivo dell’Asso-ciazione, di mettere almeno a pagamento i posticentrali schienati, prenotandoli come si prenotail posto in treno o aereo, 5 o 10 euro da destinarealla beneficenza, tanti posti, tanti euro. Non cisarà la corsa all’accaparramento posando borse,pullover e marchingegni vari. E anche i due oquattro o dieci posti riservati contribuiranno aquesta lodevole iniziativa. La disillusione poi mi

ha fatto preferire Sibelius a Wagner, con la Kare-lia suite di Vladimir Aschenzy. Ecco, la delizia alcor sta arrivando nel corso del secondo movi-mento, sgorgando. La serenità di un Saggio cer-cato e voluto per il piacere di noi tutti, percolmare in parte un vuoto, perché Vicenza meri-ta e meritava questo, l’ha detto convinto anchel’assessore Nicolai che conosco da anni, perchéè la nostra Città, perché… Vicenza siamo noi,certamente con i nostri difetti e con le nostremancanze, una Città che ci ha dato tanto qualequalità di vita, una Città vivibile, una bombonie-ra l’ha definita il mio amico di naia alla Cecchi-

gnola nel 1974, quando lasciando Monza per laconfusione del Gran premio di formula 1 l’ottosettembre scorso, si è trovato catapultato tra ilsacro e profano alloggiato al Pellegrino, 50 metrida Messe e campane a go go. Infine un grazieparticolare a quei ragazzi e studenti del 48 didue secoli fa , quelli che fanno fatto la rivoluzio-ne in Europa portandola anche a Vicenza, con lebarricate, con il sangue, contro la tirannia, ungrazie ai popolani vicentini che hanno credutoin ciò e a quanti quasi un secolo dopo, con lacostituzione del primo Comitato di Liberazionenazionale in Veneto e l’attività partigiana, hannoscritto pagine indelebili contro la pazzia, contri-buendo in modo determinante alla liberazionedefinitiva. Non l’ho accennato in quel breve in-tervento del dopo Saggio serale, però credetemi,se ho rivolto gli occhi al cielo non era per vederei palloncini a forma di cuore saliti sul Palazzetto,ma per ricordare sommessamente quanti, giova-ni, donne, fanciulli, adulti, anziani hanno datolo loro vita perché noi, seppur in un breve ricor-do in VICENZA CITTA’ STORICA con le bombesulla Città, Vicenza in fiamme e l’arrivo degliamericani eseguito dal gruppo Junior , 4 Vicenzae Montecchio, potessimo avere un futuro diver-so da quello a loro imposto. Ecco il significato diquello Stemma, della nostra Città, con quellemedaglie in fondo, giù, che non sono percing alnaso, all’ombelico o non so dove. Sono percingunici di cui dobbiamo essere orgogliosi, due ap-pendici che ogni Comune d’Italia ci invidia per-ché solo Vicenza… ha due medaglie d’oro.Teniamone conto.

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/ Il pienone serale

“Croce e delizia. Delizia al cor”

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2830 giugno 2014

Con Zandalasini e Ogwumike saràun Famila di puro talento

Sei scudetti in dieci anni,quattro Coppe Italia in cin-que anni, tre supercoppe ita-

liane consecutive, due “triplete”già conquistati e uno ancora dacompletare. Eccoli i numeri da ca-pogiro di questi ultimi anni di pre-sidenza di Marcello Cestaro. Ilpatron del Famila ha investitomolto in quella che da sempre è lasua squadra del cuore. È stato pro-prietario anche di altre societàcome il calcio Padova o l’HockeyAsiago ma il suo unico, vero,grande amore è sempre stato perle ragazze della palla a spicchi perle quali in questi anni ha fatto dav-vero grandi sforzi economici. Daun po’ di tempo a questa parte,complice anche la crisi econo-mica, Cestaro si è visto costretto atagliare progressivamente il budgeta disposizione del Famila. Questoha costretto il DG De Angelis auno sforzo ulteriore di scout dipossibili talenti relativamente sco-nosciuti al pubblico del basket ingonnella ma che hanno saputo di-mostrare il proprio valore sulcampo: Yacoubou e Lavender sututte. Giocatrici che hanno poi ab-bandonato a malincuore la magliaorange per accasarsi in club conambizioni e disponibilità econo-miche più importanti. Al contenimento della spesa ora siaggiunge al progetto Famila ancheun necessario ringiovanimentodella rosa che vede tra le sue filale veterane Macchi e Masciadri,ragazze di 34 e 35 anni che, no-nostante dimostrino ogni giorno illoro strepitoso valore, sono ormaigiunte inevitabilmente al terminedelle loro gloriose carriere.Ecco allora spiegati i criteri degliacquisti italiani di questo mercatoestivo della società scledense: inarrivo ai piedi del Pasubio GiuliaGatti e Cecilia Zandalasini. Il playgira Italia, classe 1989, lascia Ra-gusa dopo le esperienze a Geas,Napoli, Pozzuoli, Como e Taranto,per vestire la maglia orange e mi-surarsi sul glorioso palcoscenicodell’Eurolega. A proposito dellamassima competizione continen-tale, indiscrezioni parlano di unapossibile rivoluzione della formula

/ di Nicolò dalle Molle

di svolgimento: regular season consolo due gironi da dieci squadre(ciò significa nove partite casalin-ghe europee assicurate, robe dastropicciarsi gli occhi) e ritorno allaFinal 4 (questo punto dovrebbe es-sere certo). Più partite di Eurolega,quindi, e un più difficile approdoalla fase finale che diventerà pro-babilmente affare per le solitenote, salvo grandi sorprese. Un’al-tra giocatrice giovane che vestirà lamaglia arancione sarà Cecilia Zan-dalasini. Indicata dalla stessaChicca Macchi come sua erede, ladiciottenne ala di Broni avrà lapossibilità di confrontarsi con lemigliori giocatrici in circolazione.Un bel salto per lei che provieneda Sesto San Giovanni, societàche, dopo aver rinunciato per pro-blemi economici alla massima ca-tegoria due anni fa, è ripartita dallaserie A3 con il settore giovanile.Zandalasini è stata la protagonistaassoluta del cammino che ha por-tato il Geas a dominare il propriogirone del campionato cadetto,salvo poi perdersi nel momentocruciale dei playoff e vedere cosìsvanire i propri sogni di gloria ditornare in serie A1. Un traguardoche Zandalasini, però, non si èfatta sfuggire in questa stagione èstata la conquista dello scudettounder 19 contro le rivali dellaReyer Venezia che l’avevano vintol’anno scorso proprio contro lerossonere. L’ala di Broni ha chiusoquesta sua strepitosa stagione conla chiamata in nazionale maggiore

17 punti e 8 rimbalzi a partita. 193cm per 78 kg, Ogwumike è dotatadi un’eleganza sopraffina nei movi-menti in post basso: sa sempre farsitrovare al posto giusto al momentogiusto e difficilmente sbaglia un ca-nestro. È una giocatrice completa emolto matura in grado di spostaregli equilibri di una partita con di-screta facilità. Con le conferme di Sottana, Ress eSpreafico, il roster del Famila sem-bra essere davvero al gran com-pleto. In uscita anche Vanderslootche ha già firmato per Cracoviadove troverà un’altra ex orangeJantel Lavender. Lasciano la citta-dina laniera in prestito invece legiovani Reggiani ed Ercoli che ve-stiranno la maglia della GesamGas Lucca, e Martina Mosetti chelascerà l’Italia per frequentare ilBoston College e parteciparequindi al campionato NCAA.

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da parte di Ricchini e con la parte-cipazione alle qualificazioni adEuro 2015. Con le partenze di Godin e Nada-lin, a lottare sotto le plance ci saràIva Sliskovic. Nazionale croata di30 anni, possiede caratteristiche fi-siche, atletiche e tecniche simili allafrancese e all’italocanadese: dotatadi un buon tiro dalla media di-stanza, aggressiva a rimbalzo è giàstata allenata a Madrid e a Vigo daMendéz che l’ha fortemente volutanel suo nuovo roster. Al momentoresta un vuoto da colmare in postoquattro per il quale molto probabil-mente verrà richiesto a Macchil’ennesimo sacrificio di adattarsi aun ruolo non propriamente suo.Con le conferme di Honti e Ander-son, l’ultima straniera a mancare al-l’appello è la fatidica lungaamericana. Due le piste sondate dalDG De Angelis in questo senso: lariconferma di Erlana Larkins, chedopo un mese di ambientamentoha dimostrato a tutta Italia il suo va-lore e il perché sia una delle mi-gliori rimbalziste della WNBA,oppure l’ingaggio della giovanestella del momento Chiney Ogwu-mike. Statunitense di origini nige-riane, classe 1992, proveniente dalcollege di Stanford è stata la sceltanumero uno al Draft 2014, un veroe proprio fenomeno cestistico emediatico negli States. Nella suaprima esperienza nel campionatoprofessionista a stelle e strisce conla maglia delle Connecticut Sun,Chiney viaggia con una media di

/ Da sinistra: Giulia Gatti, Iva Sliskovic, Cecilia Zandalasini e, in basso, Chiney Ogwumike

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2930 giugno 2014

Con l’Obiettivo Risarcimento il flash backdel grande volley rosa a Vicenza

Èdurata un solo anno la permanenzadell’Obiettivo Risarcimento al Palacam-pagnola, impianto rivelatosi troppo

grande per l’affluenza di pubblico della pal-lavolo femminile. Coerente e valida la sceltaallora della società di patron Grison di la-sciare Schio per tornare nel glorioso palaz-zetto di via Goldoni a Vicenza, teatro delleimprese italiane ed europee della Minetti finoa qualche anno fa. Giusto allora sperare di tor-nare a riempire l’impianto magari riaccen-dendo l’interesse per la pallavolo in rosa nellacittà del Palladio. Anche perché quest’annol’Obiettivo Risarcimento, dopo una stagionedi ambientamento in serie A2, ha intenzionedi provare a conquistare la massima serie. Perraggiungere questo traguardo è stato allestitoun roster competitivo che mescola giocatricigiovani e futuribili con altre esperte e talen-tuose.Iniziamo dagli addii: i più dolorosi sono statisicuramente quelli di Sestini e Milocco, dueatlete di valore assoluto che hanno deciso amalincuore di lasciare l’Obiettivo Risarci-mento. La prima per tornare a giocare in To-scana, vicina a casa, la seconda, invece, perlasciare per la prima volta la provincia e mi-surarsi con realtà di grande rilievo in Italia. La-scia Vicenza anche Boyana Andreeva, grandedelusione di questa stagione: dalla bulgara cisi attendeva sicuramente molto di più, almenoper quanto fatto vedere in preseason mentreil suo rendimento è andato in costante calofino all’esclusione dallo starting seven daparte di coach Rossetto. Addio anche per Mi-chela Peretto: la schiacciatrice di Valdagno,

/ di Nicolò dalle Molle classe 1982, aveva iniziato la stagione dacomprimaria per poi rilevare Andreeva e di-sputare un girone di ritorno ad alti livelli. Le conferme: sono tante le atlete che hannovoluto vestire ancora la maglia dell’Obiettivoe sposare l’ambizioso progetto per questanuova stagione. In primis il capitano SimonaGhisellini: 40 primavere sulle spalle per leiquest’anno ma una grinta e una leadershipsenza pari hanno fatto sì che sia ancora leiuna delle due palleggiatrici della squadra.L’altra è la giovane Caterina Cialfi, classe1995: in questa stagione si è distinta per ta-lento, sfrontatezza e un pizzico d’inco-scienza. Un duo di alzatrici molto eterogeneoche permetterà ancora una volta a coach Ros-setto di scegliere la sua regista in base al tipodi avversario che gli si parerà innanzi. Confer-mate anche le coppie di liberi Lanzini e Fiorie i centrali Fronza e Pastorello. Anche perAlessia Lanzini gli anni iniziano ormai a farsisentire, lei che è classe 1981, e sarà quindiprobabile vedere un maggiore utilizzo dellagiovane Silvia Fiori che nell’ultima stagione èstata la giocatrice che ha trovato meno spazio.Pronte invece a contendersi una maglia da ti-tolare Fronza e Pastorello che hanno saputocrescere notevolmente in questa stagione no-nostante avessero entrambe precedenti espe-rienze in campionati di questo livello. Ultimaconferma quella di Laura Baggi: la talentuosaschiacciatrice di Lodi ha iniziato con il frenoa mano tirato lo scorso campionato ma ha poivia via trovato la forma migliore e il feelingcorretto con la squadra e ha saputo regalarediverse prestazioni esaltanti. Gli arrivi: quattro inserimenti di qualità percoach Rossetto che, confermata l’ossaturadella propria squadra, ha scelto degli elementiin grado di diventare il valore aggiunto per il

team senza stravolgerne la sua forma e la suanatura. Dalla Russia arriva la schiacciatriceIrina Smirnova, classe 1990, 188 cm d’al-tezza, alla sua prima esperienza in Italia. È si-curamente la scommessa più grande per lasocietà di Grison visto che non si è mai con-frontata con il campionato italiano ma po-trebbe rivelarsi davvero un buon colpo dimercato. Una giocatrice di sicuro valore, in-vece, anch’essa straniera, è Joanna Fracko-wiak. Schiacciatrice polacca, ma può adattarsianche al ruolo di opposto, classe 1986, di 185cm nell’ultima stagione ha indossato la magliadella Riso Scotti Pavia risultando la terza mi-glior realizzatrice del campionato. Gli altridue arrivi sono, invece, una sorta di ritorno acasa. Sia Marilyn Strobbe che Elisa Cella, in-fatti, hanno vestito la maglia della Minetti Vi-cenza e hanno deciso di tornare nella città delPalladio per riportare la grande pallavolo inrosa. Elisa Cella, in particolare, è già stata pro-tagonista di quattro promozioni sul campodelle squadre per cui ha giocato. Schiaccia-trice di 186 cm, classe 1982, ha vestito le ma-glie delle più importanti squadre italiane: daForlì a Jesi passando per Piacenza. Arriva dadue esperienze all’estero prima in Polonia epoi in Francia che, però, non l’hanno soddi-sfatta appieno e ha sentito perciò il bisogno ditornare in Italia. Marilyn Strobbe, invece, cen-trale di 188 cm, classe 1989 di Arzignano, hagiocato l’ultima stagione in serie A2 a Scan-dicci. Il roster è praticamente pronto, lo staff tecnicoche rimane invariato pure, si attende solo l’ini-zio del raduno e della nuova stagione che spe-riamo possa regalare grandi gioie ai tifosidell’Obiettivo Risarcimento.

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/ Da sinistra: Elisa Cella, Joanna Frackowiak, Irina Smirnova, Marilyn Strobbe

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3030 giugno 2014

Il Quidditch di Harry P

La parola “ Quidditch” identifi-ca lo sport a cavallo di scopevolanti reso famoso prima dai

libri e poi dai film sulle avventuredel celebre maghetto Harry Pot-ter. Da diversi anni però il “ MuffleQuidditch” è una realtà sportiva nelmondo anglossassone (migliaia digiocatori) e negli ultimi anni anchein Italia (con una decina di squadreiscritte ai vari tornei nazionali edeuropei). Nell’ultimo periodo ancheVicenza ha visto nascere la suasquadra i Dracones Quidditch Ve-netica, che è anche il nome del pro-filo face book del team. Abbiamointervistato quindi alcuni dei re-sponsabili della squadra dopo un al-lenamento a Vicenza.Come prima cosa chiediamo a Car-lo cos’è il Quidditch “reale” rispettoa quello che abbiamo conosciutograzie all’autrice J.K.Rowling.“È uno sport come altri” è la primarisposta del giocatore nonché unodei tre fondatori della squadra. Pro-prio nell’essere uno “sport come al-tri” vede la sua essenza, divertirsiassieme e tenersi in forma, questo èil primo obbiettivo della squadra,salute & divertimento.Chiediamo poi a Davide, studentedel Dams residente in provincia diPadova, come funziona questo nuo-vo sport.“In verità è piuttosto semplice emolto simile a quello descritto dallaRowling...certo, noi però non vo-gliamo”. Lo sport ricorda moltissimodue attività sportive molto cono-sciute nell’ambiente anglosassone,la Pallamano e soprattutto il Rugby.Si gioca in 7 contro 7: un portiere,due difensori (battitori), tre attaccanti(cacciatori) ed un cercatore. Non visono limiti nei cambi (il gioco pre-vede una buona scorta di fiato equindi si cambia spesso giocatore)ma vi è un paletto molto importante:in ogni istante di gioco ogni squadradeve avere in campo almeno duegiocatori per ogni genere e, quindi,che vi siano sempre almeno 2 ra-gazze e 2 ragazzi in campo.Lo scopo del gioco è far sì che gliattaccanti (cacciatori) mandino un

Sbarca anche a Vicenza lo sport a cavallo di scope volanti reso famoso prima dai libri e poi dai

/ di Massimiliano Muscas

pallone (grande come uno regola-mentare da pallavolo) attraversouno dei tre cerchi sospesi difesi dalportiere avversario: questo avviene

o accompagnandolo o lanciandolocon la mano. I difensori (battitori)possono ostacolare questo obietti-vo colpendo gli attaccanti avversari

con dei palloni più piccoli (da dod-geball o da pallamano) o più sem-plicemente attraverso unplaccaggio uguale a quelli del rug-by. Questo placcaggio, però, nonpuò esser fatto alle spalle ma solosul fianco o anteriormente. Il tuttoavviene con l’handicap della scopa(fino a poco tempo fa in legno orain leggero pvc o altri materiali sin-tetici) di una lunghezza che va dai50 agli 80 cm circa e che deve es-ser portata sempre con una delledue mani e mai fatta cadere. Men-tre questo avviene sotto gli occhiseveri di un arbitro i due cercatorisi lanciano all’inseguimento del“boccino”, che è rappresentato daun “giocatore neutrale”, de factoun secondo arbitro, che scappa daidue giocatori avendo però la mas-sima libertà di azione, sia fisica(per non farsi bloccare dai cercato-ri) sia di campo visto che il boccinopuò uscire dal campo (cosa che fasempre) delimitato da un’elisse di27 x 44 metri. Ogni “gol” vale 10punti mentre la “cattura” del bocci-no ne vale 30, all’arrivo dei 150punti la squadra vince al temine diuna partita che dura solitamente20-60 minuti.“Sembra complicato, come vi alle-nate?”chiediamo all’allenatore.“L’allenamento è semplice, iniziacon corsa e vira subito in allena-mento per scaldare i muscoli primae rinforzarli poi visto che la maggiorparte dei giocatori dopo la primamezz’ora è già stanca durante i pri-mi allenamenti. L’allenamento siconcentra, quindi, sui fondamentali

/ Il Campo da Quidditch durante una partita in Harry Potter e la pietra filosofale

/ Un’azione (sopra) e un torneo di Quidditch (in basso)

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3130 giugno 2014

Potter vola a Vicenzai film sulle avventure del celebre maghetto

(tiri e passaggi) e su degli schemi,poi la classica partita.” ci racconta ilgiovane allenatore neppure trenten-ne con un passato nel rugby comegiocatore ed allenatore e un presen-te nelle arti marziali. “Ora parliamo dei Dracones, dovevi allenate, chi siete?”“Siamo un gruppo di ragazzi cheva dai 17 ai 28 anni, veniamo datutto il Veneto ma per lo più da Vi-cenza, Padova e Mestre”. Carlocontinua poi spiegandoci che lasquadra comprende sia lavoratoriche studenti universitari, tutti con

(che spesso vogliono provare connoi) sia per danneggiare il menopossibile il manto erboso (comefanno spesso i calciatori improvvi-sati)”. Insomma i ragazzi oltre a vo-lersi divertire col Quidditch amanoanche la compagnia di un semprepiù nutrito pubblico vicentino e vo-gliono anche rispettare gli spazi cheutilizzano.“I prossimi impegni della squa-dra?”chiedo allora curioso.Davide ci risponde bevendo dallaborraccia dopo essersi lamentatoscherzosamente con l’allenatore per

la faticaccia odierna: “L’obiettivo èarrivare con la squadra ben motiva-ta e rodata in modo da poter parte-cipare ai principali tornei estivi, poiper settembre organizzare un torneoqui a Vicenza. Ma per questo ci ser-vono sponsor e per ora la nostrasquadra non ne ha”.Insomma la squadra è ben avviatama la vera prova del fuoco organiz-zativa i nostri giocatori la dovrannosuperare a settembre quando conta-no di ospitare un torneo qui a Vi-cenza.Dopo questa chiacchierata arrivanoanche gli altri giocatori, inizia a fareun po’ fresco ma la squadra non èlibera ancora di andare. “Ora abere bimbi”, dice l’allenatore, maal bar non vi è la burro birra...

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/ Il videogioco Harry Potter Quidditch World Cup / La Burro Birra

/ Il Quidditch visto da LEGO

la voglia di fare uno sport diversoanche dopo aver avuto ottimi risul-tati in altri sport (lui stesso custodi-sce a casa molti trofei di pallamanoottenuti ai massimi livelli naziona-li). Gli allenamenti avvengono so-prattutto a Vicenza, dove risiedono

molti giocatori, e Padova per per-mettere a tutti i giocatori di fare al-meno un allenamento settimanalee per farsi… pubblicità. La sede in-vece è a Vicenza dove si stannoaprendo i canali con comune e cir-coscrizioni per avere uno spazio

verde con la presenza anche didocce e spogliatoi.“Per ora dobbiamo allenarci in cen-tro, al Querini, o a SanPioX”, ci rac-contano, “ma preferiremmo unospazio diverso sia per poter organiz-zare al meglio la presenza di curiosi

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3230 giugno 2014

Garcia Moreno, un’altra promossa ad Arzignanosotto gli occhi di VicenzaPiu.Tv

Pallanuoto Vicenza, Greco B e saluti: “Mi sarebbe piaciuto rimanere”

Destino analogo, economi-camente parlando perun’altra bella realtà dello

sport di Arzignano, il Garcia Mo-reno 1947. Altro sport, il basket,ma medesime difficoltà economi-che, quelle che in un momentocome questo che stiamo vivendonella provincia sta spegnendocome candeline al vento tante sto-riche società sportive. Non è il casodel Garcia Moreno, e ci auguriamoche non lo sia neanche per la pros-sima stagione. Dopo una stagionetravagliata come quella dell’annata2012/2013 i Griffons erano riuscitia strappare l’ultimo biglietto dispo-nibile per continuare l’avventura inDNC solo attraverso i playout, pas-sando per la poco invidiabile stri-scia di 13 sconfitte consecutive chesembrava aver dato una spallatadecisiva alle speranze di salvezzadel Garcia. Tempo una stagione edecco il ribaltone che non ti aspetti,con il gran lavoro della famigliaDal Dosso per cercare di costruire

(C. C.) Doveva essere quella in A2 lapromozione per cui Matteo Grecoera stato chiamato a guidare la Pal-lanuoto Vicenza. Parrebbe un ec-cesso lodare allora il tecnico

genovese per il salto di categoriaappena ottenuto, dalla C alla B, senon fosse per tutto quello che dallontano 2006 è successo nelle ac-que biancorosse delle Piscine di Vi-

cenza. Greco arriva come detto nel-l’estate del Mondiale tedesco, Italiacampione del Mondo, PallanuotoVicenza che ancora rispondeva alnome di Caoduro Vicenza Pallanuo-to. Un binomio quello tra il neo tec-nico ed il settebello bericofinalizzato al raggiungimento dellaA2 dicevamo, spettro inseguito pertre anni a cavallo tra il 2007 ed il2009, quando per due volte la corsadella squadra vicentina si ferma aiplayoff. Poi il ridimensionamento,con l’addio del main sponsor e il la-voro sulle giovanili per tentare diporre rimedio ad una squadra le cuiambizioni vengono stravolte dal-l’improvviso calo di disponibilitàeconomica. Dopo il saluto ai bigche alla spicciolata lasciano VialeFerrarin avviene anche la retroces-sione in Serie C. Da qui si ripartecon una formazione infarcita di gio-vani prodotti del vivaio, dapprima irisultati sono altalenanti, poi, con la

stagione 2013/2014 alle porte Gre-co sentenzia: “Questo campionatoè alla nostra portata, abbiamo tut-te le carte in regola per vincerlo”.Sconfitta alla prima a Trieste, lasquadra però non si disunisce edinanella una vittoria dopo l’altraarrivando al big match con la ca-polista Bentegodi speranzoso. Lasconfitta che ne segue invece chemitigare infuoca gli animi dei beri-ci, che da li in poi sono perfetti,dieci gare e dieci vittorie, con pri-mato assicurato con la prestazionemaiuscola in casa proprio contro iveronesi, piegati senza storia. Il re-sto è storia recentissima, con levittoria di Adria ed il tuffo nelleacque della piscina di Porto Viroper Matteo Greco, fautore di unastagione straordinaria ma con levalige fatalmente in mano. Se netorna in Liguria il coach della risa-lita, ma si spera possa essere soloun arrivederci a presto. Intanto peri Ragazzi della Pallanuoto Vicenzasolo la certezza di essere stati B…ravissimi!

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/ di Carlo Calcara una squadra competitiva da met-tere agli ordini di coach Marco Ve-nezia. Inizio titubante, con igriffons che partono male nella sta-gione 2013/2014, ma che riesconoa ribaltare i pronostici e a donareai supporters che via via nel corsodell’anno andavano riempiendo ilPalatezze un finale di stagione dabrividi! Parte concedendo il fattorecampo agli avversari nei playoff ilGarcia Moreno, vantaggio che nonsi farà mai sentire nel corso dellacavalcata verso la finale. Primoostacolo da affrontare il fortissimoGemini Mestre, secondo in classi-fica al termine della stagione dietrosolo all’imprendibile Trieste. Seriesegnata? Nemmeno per sogno! Igriffons ribaltano i pronostici e por-tano a casa la possibilità di affron-tare nel derby vicentino i cugini diBassano. Sfida aperta al Palanga-rano con una sconfitta che sa disentenza, ma anche qui il cuoredel Garcia Moreno prevale, e lasquadra di coach Venezia riesce aribaltare la serie e ad accedere allafinale contro un’altra matricola ter-ribile, Bertinoro. In terra emiliana

i griffons timbrano subito il cartel-lino, tornando a casa con il matchpoint in mano. In un Palatezze gre-mito come non mai il 28 Maggiola trionfale cavalcata si concludecon la dolcezza di una consonante(questa un’altra esclusiva di Vicen-zaPiu.Tv). È Serie B! Capitan Bel-lato al settimo cielo, Bolcato MVP

della serata, e la certezza che conil sudore della fronte si può otte-nere tutto. Ora una nuova sfida inballo, cercare di puntellare la so-cietà per la prossima stagione, se aDal Dosso riuscirà ancora l’im-presa non c’è limite a quello chequesto Garcia Moreno può fare!

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3330 giugno 2014

Vacanze 2014: sei gay?Ecco dove non puoi andare

Èindubbiamente tempo di pensare alle va-canze; ma se sei lesbica o gay o transes-suale non hai la stessa libertà di scelta

della tua meta che invece ha una persona ete-rosessuale. Beh sempre che tu non voglia an-dare in vacanza fingendoti fidanzata al tuomigliore amico gay…La Confederación Española LGBT COLEGAS hapubblicato una piantina del mondo, dove iPaesi in cui vigono leggi contro le personeLGBT sono evidenziati in rosso, che macchiasinistramente di color sangue parte dell’Africa,del Medioriente e ovviamente (triste recente re-altà) l’intera Russia. Che di per sé getta una fettaincredibilmente estesa del mondo nell’odioomofobico legalizzato.In Spagna a questa ricerca è seguita una cam-pagna di boicottaggio dei Paesi omofobi: “De-cidere di andare in vacanza in un Paese in cui,se siete una coppia omosessuale, rischiate di es-sere maltrattati, incarcerati fino addirittura met-tere a repentaglio la vostra vita, è un rischiodavvero inutile da correre. Vi sono alternativeal turismo LGBT molto più interessanti e sicuresia in Europa che in America”, dice JavierCheca, coordinatore del turismo LGBT di CO-LEGAS.I Paesi in cui gay, lesbiche e transessuali nonsono ben accetti sono più dei 21 evidenziati daquesta ricerca, ma l’elenco che segue rappre-senta i luoghi da evitare tassativamente:

/ di Anna Barbara Grotto Afghanistan: le relazioni omosessuali sono pu-nite con la morte per lapidazione.

Arabia Saudita: l’omosessualità è punita concarcere, multe, percosse, reclusione in isti-tuti mentali, fino alla pubblica esecuzioneper amputazione.

Brunei: recentemente introdotta la morte per la-pidazione per gli omosessuali.

Egitto: arresti e carcere per i gay, che si sono in-tensificate negli ultimi mesi.

Emirati Arabi Uniti: carcere, multe, espulsioneper gli stranieri, e in alcuni casi la pena dimorte.

Gambia: fino a 14 anni di carcere.Ghana: esistono gruppi che si organizzano in

vere e proprie retate, in cui violentano espesso uccidono le persone omosessuali.

Giordania: arresti anche solo per il fatto di ra-dunarsi fra omosessuali.

India: nel 2013 è stato introdotto il reato diomosessualità.

Iran: la polizia, con l’aiuto di gruppi di citta-dini, organizza le cosiddette “incursioni delterrore” per “pulire le strade e le città daicriminali”, compresi gli omosessuali.

Mauritania: l’omosessualità è punita con lamorte per lapidazione.

Nigeria: l’omosessualità è punita con frustateper gli uomini non sposati, e la prigione ola pena di morte per gli uominisposati. Sono proibiti persino i rapporti diamicizia e qualsiasi interazione, anche la-vorativa, con gli omosessuali.

Pakistan: è istituita la flagellazione fino a 100

frustate e la morte per lapidazione per avererapporti omosessuali.

Russia: nel 2013 è stato istituito il divieto diogni manifestazione pubblica della diversitàsessuale attraverso la legge che vieta la co-siddetta “propaganda gay”. I gruppi neo-na-zisti sono aumentati, così come le azioni digiustizia fai-da-te al fine di applicare allalettera tale legge.

Senegal: i “colpevoli di omosessualità” sonopuniti con la reclusione di almeno sei mesi.

Siria: il clima di guerra ha portato ad un au-mento di ricatti, torture e uccisioni di omo-sessuali.

Somalia: in alcune zone le relazioni omoses-suali sono punite con la morte, in altre zonecon il carcere.

Sudan e Sud Sudan: punizioni che vanno da100 frustate alla lapidazione.

Uganda: nei primi mesi del 2014 è entrata invigore una legge che condanna l’omoses-sualità con l’ergastolo. Conseguentemente,negli ultimi mesi le violenze contro le per-sone LGBT si sono intensificate.

Yemen: l’omosessualità è punita con la flagel-lazione e la lapidazione.

Zimbabwe: la comunità LGBT è già oggetto diviolenze.  Il Parlamento, inoltre, sta stu-diando l’entrata in vigore di una legge si-mile a quella ugandese.

FONTE: http://www.colegaweb.org/vayas-alli-los-peores-22-destinos-para-el-turismo-lgbt/

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