VIAGGIO IN ALSAZIA - paolosarpi.it · fare di Strasburgo la capitale del Reichsland...

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DAL 13 AL 16 MARZO 2017DAL 13 AL 16 MARZO 2017

L'Alsazia ha rappresentato per lungo tempo l'oggetto di contesa tra grandi potenze europee e, ancor prima, una terra di conquista per Celti e Romani.

Il fertile territorio posto al confine tra Francia e Germania ha inevitabilmente attirato l'interesse di entrambe le potenze che alternarono il proprio dominio sulla regione.

Il Tratto di Vestfalia, siglato nel 1648, sancì l'affermazione dei Francesi che riuscirono ad includere l'Alsazia all'interno dei confini del loro Impero.

Dopo oltre duecento anni la regione passò, tuttavia, sotto il controllo dei tedeschi, usciti vittoriosi dalla guerra franco prussiana del 1871.

Anche nel Novecento la storia è travagliata e la regione tornò in mano ai Francesi, dopo la breve parentesi del 1918, durante la quale l'Alsazia proclamò la propria indipendenza.

In seguito la seconda guerra mondiale non risparmiò nemmeno Strasburgo e dintorni che furono assoggettati alle truppe naziste.

Dopo la Liberazione la storia dell'Alsazia subisce una significativa trasformazione e la regione, da sempre suddivisa al suo interno e vittima di ricorrenti invasioni, viene a rappresentare una delle città prese a simbolo dell'unificazione europea e del costruttivo dialogo fra i popoli.

Strasburgo ospita, infatti, fondamentali sedi delle istituzioni sovranazionali, come il Parlamento Europeo, il Consiglio d'Europa e la Corte Europea per i Diritti dell'Uomo.

STORIA DELL’ALSAZIA

COLMARCOLMAR

La Petite Venise è il pittoresco e famoso quartiere con innumerevoli costruzioni a graticci dai colori vivaci a bordo dell'acqua.

La Maison Pfister è un tipico edificio cittadino eretto nel 1537 con due belle facciate ad angolo ornate di affreschi e balconate in legno.

La replica della Statua della Libertà è posta all'entrata della città, in onore allo scultore cittadino Auguste Bartholdi che la progettò, e la realizzò insieme a Gustave Eiffel.

IL PARLAMENTO IL PARLAMENTO EUROPEOEUROPEO

Il Parlamento europeo è l'unica istituzione dell'Unione europea ad essere eletta direttamente dai suoi cittadini. Insieme al Consiglio dell'Unione europea, costituisce una delle due camere che esercitano il potere legislativo nell'Unione.

Il Parlamento europeo dispone di tre sedi: Bruxelles, Strasburgo e Lussemburgo. Le sessioni plenarie si svolgono sia a Bruxelles sia a Strasburgo, mentre le riunioni delle commissioni si svolgono sempre a Bruxelles. Lussemburgo è invece la sede del Segretariato generale del Parlamento europeo.

IL CAMPO DI IL CAMPO DI CONCENTRAMENTO DI CONCENTRAMENTO DI NATZWEILER-STRUTHOF NATZWEILER-STRUTHOF

Natzweiler-Struthof fu un campo di concentramento nazista situato presso il villaggio alsaziano di Natzweiler, situato tra i monti Vosgi, a circa 50 chilometri a sud-ovest di Strasburgo.

Natzweiler-Struthof fu il solo campo di concentramento costruito dai nazisti in territorio francese, anche se dopo la sconfitta subita nel maggio-giugno 1940 l'Alsazia-Lorena era divenuta parte integrante del Reich tedesco, e non più territorio francese.

Il campo fu operativo dal 21 maggio 1941 fino al settembre 1944, quando le guardie SS evacuarono il campo, che venne liberato dalle forze americane il 23 novembre 1944. In totale vennero internati circa 40.000 persone, provenienti dalla Polonia, dall'Unione Sovietica, dai Paesi Bassi, Francia, Germania, Norvegia. Vi furono detenuti e uccisi soprattutto partigiani e politici.

Era essenzialmente un campo di lavoro, ma vennero costruite anche una camera a gas e un forno crematorio. In totale si stima che siano state circa 25.000 le persone morte a Natzweiler-Struthof.

Una fondamentale testimonianza sul campo di Natzweiler-Struthof ci è stata lasciata dallo scrittore triestino di lingua slovena Boris Pahor, che nel suo Necropoli (Nekropola, 1967) racconta la sua terribile esperienza di internato.

Un ordine autoritario ci ingiunge di lasciare velocemente i vagoni. Un grande SS, Hermanntraut (...) gesticola sia con le sue immense gambe che con le braccia di cui uno brandisce un nervo di bue.La vita all’inferno è cominciata. Dobbiamo essere svelti –schnell, ancora schnell, parola che ormai sentiremo tutto il giorno, svelti ad allinearci sul binario (...).Ci vengono indicati tre camion e comincia una corsa perdendosi tra le file, passaggi, binari per raggiungerli, salirci sempre svelti, svelti, schnell, perseguitati dai cani e dalle S.S. armate coi manganelli (...).Con difficoltà i camion rimontano la salita ripida con parecchie curve. Si raggiunge la neve (...). Non ho che un vestito senza nient’altro e comincio ad avere freddo. Lo dico ad un S.S. «Kalt» [freddo] e qusta parola provoca una valanga di ingiurie a mio riguardo, ma che non capisco. Ma col tempo. Viveremo tutti i giorni in questa atmosfera di urli continui e che rimbambiscono (...).Arriviamo in cima ad un monte completamente disboscato. Soffia un vento terribile che solleva mulinelli di neve. Passata alla nostra destra una grossa fattoria con diversi fabbricati: lo Struthof, passiamo accanto ad una villetta sulla sinistra, ma con piscine! La residenza del comandante (...) e a qualche centinaia di metri, siamo alla porta del campo, a ripiani sul pendio.

André RAGOT, déportato al KL-Natzweiler

Già sotto una raffica di colpi dolorossisimi, bisogna correre a cercare pala e zappa, correre ancora per raggrupparsi in piccoli gruppi, e di nuovo correre per raggiungere il punto dove spalare e cominciare immediatamente (...).I colpi raddoppiano. (...) a ritmo serrato. In modo che non sia sempre lo stesso a patirne ognuno occupa, volontariamente a turno, il posto peggiore. Alex, il cane di Fernandel [soprannome dell’ SS Ehrmanntraut] partecipa anche lui spesso. All’ordine, si mette a mordere tutti i polpacci a portata, fatta eccezione per i Kapos. Quando un manico di zappa o pala viene ci viene rotto sulla schiena, li picchiatori con destrezza se ne procurano immediatamente un’altro ricominciando, o piuttosto continuando.

Max NEVERS, resistente, déportato al KL-Natzweiler

TESTIMONIANZE SULLA TESTIMONIANZE SULLA VITA NEL CAMPOVITA NEL CAMPO

STRASBURGOSTRASBURGOLa Cathédrale de Notre-Dame : “prodige du gigantesque et du délicat" - Victor Hugo

Costruita fra l’XI° e il XV° secolo, la cattedrale, la cui guglia (142 m di altezza) sovrasta la città, è l’espressione più concreta della potenza e della grandezza dell’arte gotica.

La Maison Kammerzell

La Maison Kammerzell è un'antica casa di Strasburgo situata al n°16 della Place de la Cathédrale. Rappresenta uno dei più begli esempi di edifici realizzati secondo la maniera della costruzione a graticcio (maison à colombage).

Le Palais Rohan

Il grande edificio fu costruito tra il 1728 e il

1741 per il vescovo Armand-Gaston-Maximilien de Rohan-Soubise al posto

del precedente palazzo vescovile. L'architettura è

un esempio del Classicismo.

La Place du Marché-aux-Cochons-de-Lait

Le Pont du Corbeau

La Petite France

Con i suoi canali, è il quartiere più caratteristico del centro storico di Strasburgo, dove in passato abitavano e lavoravano pescatori, mugnai e conciatori. Le bellissime case con legno a vista risalgono al XVI e XVII secolo. I tetti spioventi proteggono granai dove in altri tempi venivano fatte seccare le pelli.

Les Ponts Couverts

A un estremo del quartiere della Petite France, si trovano i Ponti Coperti. Essi hanno conservato il loro nome sebbene abbiano perso le coperture nel XVIII secolo. Sono dominati da quattro torri del XIV secolo, vestigia di antichi bastioni di difesa.

Le Barrage Vauban

A qualche metro dai Ponts Couverts, intorno al 1690 venne costruita la Diga Vauban, detta Grande Ecluse (“grande chiusa”) perché, in caso di bisogno, permetteva di inondare tutta la parte sud di Strasburgo, secondo il disegno dell’ingegnere militare Vauban. In cima all’edificio è stato allestito un gradevole belvedere, da dove si abbraccia la città e i canali.

Le Musée d’Art Moderne et d’Art Contemporain

Le collezioni si riferiscono al periodo che va dal 1870 ai giorni nostri e il percorso proposto si sviluppa intorno a numerosi temi fondamentali: Impressionismo, Art Nouveau, Primitivismo, Astrazione, Surrealismo, Nouveau Réalisme, Support/Surface, Fluxus, Arte povera. Il museo dedica una sezione altrettanto ampia alla produzione attuale. Gli artisti maggiormente rappresentati sono Gustave Doré, Vassily Kandinsky, František Kupka, Jean Arp, Sophie Taeuber, Max Ernst, Georg Baselitz, Robert Filliou, Daniel Buren, Boltanski e Giuseppe Penone.

Le Pont du Faisan avec la Maison des Tanneurs (conciatori) à droite

La Place Gutenberg

Occupa l'antico incrocio delle due principali vie della città romana di Argentoratum. Al suo centro si può vedere la Statua dell'inventore della stampa, Gutenberg che risiedette a Strasburgo a partire dal 1434.

La Place Kléber

Punto centrale della città, dove commercio e cultura si incontrano, la piazza prese nel 1840, il nome del

generale francese Jean-Baptiste Kléber.

La Rue des Juifs

La Place de la République

Edificata tra il 1871 e il 1918, è ubicata nel cuore del “quartiere-tedesco”. Al centro di questa grande piazza-giardino si erge il monumento ai caduti realizzato nel 1936 dallo scultore Driver, che rappresenta una madre e due figli, di cui uno morto per la Francia, l’altro per la Germania.

Questa situazione drammatica fu vissuta da molti alsaziani durante le due guerre mondiali. Dopo la sconfitta dei francesi del 1870, la Germania voleva fare di Strasburgo la capitale del Reichsland d’Alsazia-Lorena.

Il quartiere allora denominato ”città nuova” celebrava l'inizio di un nuovo modello urbanistico, caratterizzato da grandi arterie, edifici amministrativi e culturali molto imponenti e abitazioni residenziali lussuose, che si traduce anche in un grande senso del paesaggio.

Tra questi edifici citiamo la Prefettura, il Palazzo di Giustizia, il Teatro Nazionale di Strasburgo, il Palais du Rhin, la Biblioteca universitaria.

La Bibliothèque universitaire

Le Théâtre National de Strasbourg

FriburgoFriburgo

I Bächle

Tutto il centro storico è caratterizzato dai cosiddetti Bächle, cioè da quegli stretti canali che originariamente erano stati probabilmente concepiti per l’approvvigionamento idrico e per mantenere pulita la città. Ma attenzione: secondo la leggenda chi, visitando Friburgo, mette inavvertitamente un piede in uno dei Bächle è destinato a tornare.

La guglia della cattedrale

Il fascino medievale del centro di Friburgo non deve far dimenticare che è prima di tutto una città all’avanguardia in termini di ecologia. Nel quartiere Vauban, le abitazioni sono fatte in legno e vetro, funzionano con il fotovoltaico e con il riscaldamento a biomasse. La percentuale degli automobilisti è bassa: l’auto viene utilizzata da solo 19 abitanti su 100 ed è vietato parcheggiare sotto casa. Al posto dei parcheggi ci sono spazi verdi e parchi per i bambini. Chi fa la raccolta differenziata poi ha delle agevolazioni fiscali.

BON VOYAGE !BON VOYAGE !