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Storia e preghiere Beata Vergine Maria Regina 22 agosto Nel Martirologio Romano, 22 agosto « Memoria della beata Maria Vergine Regina, che generò il Figlio di Dio, principe della pace, il cui regno non avrà fine, ed è salutata dal popolo cristiano come Regina del cielo e Madre di misericordia. » La Beata Vergine Maria Regina è una festa mariana, parallela a quella di Cristo Re. Venne istituita da Papa Pio XII nel 1955. Fino alla recente riforma del calendario liturgico, si teneva il 31 maggio, a coronamento della singolare devozione mariana nel mese a lei dedicato. Prima dell'introduzione del nuovo calendario il 22 agosto era riservato alla commemorazione del Cuore Immacolato di Maria, al cui posto subentrò la festa in memoria di Maria Regina per avvicinare la regalità della Vergine alla sua glorificazione nell'assunzione al cielo. Maria occupa un posto di singolarità e di preminenza accanto a Cristo Re; ciò le deriva dai molteplici titoli, illustrati da Pio XII nella lettera enciclica Ad Coeli Reginam dell'11 ottobre 1954, di Madre del Capo e dei membri del Corpo mistico, di augusta sovrana e regina della Chiesa, che la rende partecipe non solo della dignità regale di Gesù, ma anche del suo influsso vitale e santificante sui membri del Corpo mistico. La festività odierna, parallela a quella di Cristo Re, venne istituita da Pio XII nel 1955. Si celebrava, fino alla recente riforma del calendario liturgico, il 31 maggio, a coronamento della singolare devozione mariana nel mese a lei dedicato. Il 22 agosto era riservato alla commemorazione del Cuore Immacolato di Maria, al cui posto subentra la festa di Maria Regina per avvicinare la regalità della Vergine alla sua glorificazione nell'assunzione al cielo. Questo posto di singolarità e di preminenza, Fonti cathopedia.org – vatican.va - santiebeati.it Beata Vergine Maria Regina Pag. 1

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Beata Vergine Maria Regina22 agosto

Nel Martirologio Romano, 22 agosto

« Memoria della beata Maria Vergine Regina, che generò il Figlio di Dio, principe della pace, il cui regno non avrà fine, ed è salutata dal popolo cristiano come Regina del cielo e Madre di misericordia. »

La Beata Vergine Maria Regina è una festa mariana, parallela a quella di Cristo Re.

Venne istituita da Papa Pio XII nel 1955.

Fino alla recente riforma del calendario liturgico, si teneva il 31 maggio, a coronamento della singolare devozione mariana nel mese a lei dedicato. Prima dell'introduzione del nuovo calendario il 22 agosto era riservato alla commemorazione del Cuore Immacolato di Maria, al cui posto subentrò la festa in memoria di Maria Regina per avvicinare la regalità della Vergine alla sua glorificazione nell'assunzione al cielo.

Maria occupa un posto di singolarità e di preminenza accanto a Cristo Re; ciò le deriva dai molteplici titoli, illustrati da Pio XII nella lettera enciclica Ad Coeli Reginam dell'11 ottobre 1954, di Madre del Capo e dei membri del Corpo mistico, di augusta sovrana e regina della Chiesa, che la rende partecipe non solo della dignità regale di Gesù, ma anche del suo influsso vitale e santificante sui membri del Corpo mistico.

La festività odierna, parallela a quella di Cristo Re, venne istituita da Pio XII nel 1955. Si celebrava, fino alla recente riforma del calendario liturgico, il 31 maggio, a coronamento della singolare devozione mariana nel mese a lei dedicato. Il 22 agosto era riservato alla commemorazione del Cuore Immacolato di Maria, al cui posto subentra la festa di Maria Regina per avvicinare la regalità della Vergine alla sua glorificazione nell'assunzione al cielo. Questo posto di singolarità e di preminenza,

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accanto a Cristo Re, le deriva dai molteplici titoli, illustrati da Pio XII nella lettera enciclica “Ad Coeli Reginam” (11 ottobre 1954), di Madre del Capo e dei membri del Corpo mistico, di augusta sovrana e regina della Chiesa, che la rende partecipe non solo della dignità regale di Gesù, ma anche del suo influsso vitale e santificante sui membri del Corpo mistico.

Il latino "regina", come "rex", deriva da "regere", cioè reggere, governare, dominare. Dal punto di vista umano è difficile attribuire a Maria il ruolo di dominatrice, lei che si è proclamata la serva del Signore e ha trascorso tutta la vita nel più umile nascondimento. Luca, negli Atti degli apostoli, colloca Maria in mezzo agli Undici, dopo l'Ascensione, raccolta con essi in preghiera; ma non è lei che impartisce ordini, bensì Pietro. E tuttavia proprio in quella circostanza ella costituisce l'anello di congiunzione che tiene uniti al Risorto quegli uomini non ancora irrobustiti dai doni dello Spirito Santo. Maria è regina perché è madre di Cristo, il re. Ella è regina perché eccelle su tutte le creature, in santità: "In lei s'aduna quantunque in creatura è di bontade ", dice Dante nella Divina Commedia.

Tutti i cristiani vedono e venerano in lei la sovrabbondante generosità dell'amore divino, che l'ha colmata di ogni bene. Ma ella distribuisce regalmente e maternamente quanto ha ricevuto dal Re; protegge con la sua potenza i figli acquisiti in virtù della sua corredenzione e li rallegra con i suoi doni, poichè il Re ha disposto che ogni grazia passi per le sue mani di munifica regina. Per questo la Chiesa invita i fedeli a invocarla non solo col dolce nome di madre, ma anche con quello reverente di regina, come in cielo la salutano con felicità e amore gli angeli, i patriarchi, i profeti, gli apostoli, i martiri, i confessori, le vergini. Maria è stata coronata col duplice diadema della verginità e della maternità divina: "Lo Spirito Santo verrà su di te, e la virtù dell'Altissimo ti adombrerà. Per questo il Santo che nascerà da te sarà chiamato Figlio di Dio".

Etimologia: Maria = amata da Dio, dall'egiziano; signora, dall'ebraico

Martirologio Romano: Memoria della beata Maria Vergine Regina, che generò il Figlio di Dio, principe della pace, il cui regno non avrà fine, ed è salutata dal popolo cristiano come Regina del cielo e Madre di misericordia.

La regalità di Nostra Signora è soprannaturale per carattere, perché la Madonna è la prima e la più alta delle creature di Dio. Non è la prima nell’ordine della natura, perché gli angeli sono naturalmente creature più elevate. Un angelo è puro spirito, e quindi è qualcosa di più di una creatura umana. Ma Maria è la prima creatura nell’ordine della grazia. Ha ricevuto un numero di grazie incomparabilmente maggiore degli angeli. E le grazie ricevute dagli angeli sono subordinate alle grazie ricevute dalla Madonna.

È anche la prima di tutte le donne. Il primo di tutti gli uomini è Nostro Signore Gesù Cristo; la prima di tutte le donne è Nostra Signora. Questo basterebbe da solo a conferirle di diritto il titolo di regina. Perché la regalità è una situazione “de jure” da cui scaturisce una situazione “de facto”. Chi è primo ha diritto di regnare e di essere servito, specialmente quando il suo regno è legato a un regno eterno che non avrà mai fine. Questo definisce la regalità di Maria.

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Nostra Signora è la prima fra le creature perché è la Madre di Dio. Nessuna creatura ha avuto o potrà avere un’unione con la Santissima Trinità profonda come la sua. È la figlia prediletta del Padre Eterno, la madre ammirevole della Parola Incarnata, la sposa fedelissima dello Spirito Santo.

Inoltre, è regina perché Dio ha posto il governo di tutte le cose nelle sue mani. Dio ha scelto di non compiere alcunché di soprannaturale sulla Terra senza passare dalla Madonna. Tutte le preghiere che salgono dalla Terra verso il Cielo passano attraverso la Madonna; e tutte le grazie che scendono dal Cielo sulla Terra fanno lo stesso. Se tutto il Cielo chiedesse qualche cosa a Dio prescindendo dalla Madonna, non lo otterrebbe; ma se la Madonna da sola fra i cittadini del Cielo chiedesse una grazia, la otterrebbe. Questo ne fa una regina in tutta le pienezza del termine.

Ora questi concetti che definiscono la sua regalità celeste, il suo titolo più alto, devono trovare una corrispondenza anche nella sua regalità terrestre o sociale. Che cos’è la regalità sociale di Nostra Signora? Tutta la società umana dovrebbe essere organizzata in modo che ogni cosa corrisponda al suo volere di regina. Tutti coloro che governano dovrebbero seguire la sua volontà. San Luigi IX di Francia (1214-1270) usava definire se stesso “le sergent de Dieu en France”, che possiamo tradurre liberamente “il luogotenente di Dio in Francia”.

Considerava se stesso solo un esecutore del volere di Dio, anche se era uno dei più potenti monarchi del suo secolo. Ma comprendeva bene la sua missione, perché è esattamente questo che un re cattolico deve essere. Lo stesso si dovrebbe applicare alla Madonna. I re e i governanti cattolici dovrebbero essere i suoi luogotenenti.

Ma qual è la volontà della Madonna? Dal momento che di regola non ci appare in modo mistico per trasmetterci le sue prescrizioni, come possiamo conoscere la sua volontà? In realtà, la volontà della Madonna corrisponde perfettamente alla dottrina cattolica e all’obbedienza alla Chiesa Cattolica. Questa è la volontà della Madonna – e di Dio, perché la volontà della Madonna coincide perfettamente con la volontà di Dio. La più chiara componente della volontà della Madonna, quella meno soggetta a discussioni, è che si obbedisca alla Chiesa Cattolica.

Ma c’è un altro fattore: la voce della grazia che risuona dentro di noi. La grazia indica a ogni persona il modo di essere discepolo e di realizzare il piano che Dio ha concepito per lui o per lei. Questo è quanto normalmente si chiama vocazione. La vocazione è la chiamata di Dio, che è anche la chiamata di Nostra Signora, a realizzare un piano predefinito che Essi hanno concepito per ciascuno di noi. Quindi, corrispondere alla propria vocazione significa anche fare la volontà della Madonna.

E come si fa a corrispondere alla propria vocazione? Anzitutto, si tratta di fare tutto quanto è in nostro potere per conservare il deposito della dottrina cattolica insegnata dalla Santa Madre Chiesa. Sappiamo che dopo il Concilio Ecumenico Vaticano II questo deposito di fede, morale, liturgia e diritto canonico è sistematicamente attaccato da nemici della Chiesa che si sono infiltrati al suo interno e che propongono di sostituire la sua dottrina con insegnamenti completamenti nuovi e del tutto diversi. Così obbedire alla propria vocazione oggi significa difendere la dottrina cattolica

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contro gli attacchi interni ed esterni. Essere fedeli alla chiamata della Madonna ai nostri giorni significa lottare contro i nemici della dottrina della Chiesa.

C’è un altro punto che vorrei trattare. Io parlo spesso di un Regno di Maria come di qualche cosa di futuro. Ma – si dirà – se fare la volontà della Madonna significa seguire la Chiesa, non si può forse affermare che prima della crisi rivoluzionaria, all’apogeo del Medioevo, c’è già stato un Regno di Maria? Perché dunque dovremmo parlare di un Regno di Maria al futuro?

Io non penso che il Medioevo sia stato in senso pieno un Regno di Maria. Poteva diventarlo. Se non fosse entrato in un processo di deterioramento sarebbe stato un Regno di Maria. La devozione alla Madonna stava crescendo e proprio questo segna l’apogeo del Medioevo. Ma subito è iniziato il declino. Un piano di Dio in divenire è stato interrotto.

Aggiungo che nel Medioevo molte delle verità sulla Madonna non erano state completamente chiarite. I dottori che studiavano la Vergine non avevano condotto la mariologia a quegli alti livelli che in realtà questa scienza teologica ha raggiunto dopo, non durante, il Medioevo. Per limitarci a un solo esempio, la grande voce di San Luigi Maria Grignion de Montfort (1673-1716) nel Medioevo non era ancora stata ascoltata, né quella che egli definisce la vera devozione alla Madonna era stata spiegata. Anche molte altre verità sulla Madonna che sono poi divenute patrimonio comune della Chiesa nel Medioevo non erano ancora correntemente insegnate. Si può pensare che sarebbero state scoperte e insegnate se non fosse iniziata la crisi del Medioevo.

Ma non è andata così. Il Medioevo è caduto. Così queste verità sono venute alla luce dopo, e il fatto che siano emerse in un’epoca di Rivoluzione e di crisi ha portato con sé la conseguenza che non si sono immediatamente riflesse in modo appropriato nella sfera sociale. Verità teologiche non sono state applicate alla vita della società come sarebbe dovuto accadere. Per la più piena gloria di Dio, è necessario che il suo piano si realizzi sulla Terra. E perché Maria regni sulla Terra è necessario che le verità che la riguardano siano non solo condivise dai devoti ma dispieghino i loro effetti anche sulla vita sociale.

Questi principi riguardano problemi molto profondi della storia. Ma ci consentono di apprezzare nel suo pieno significato la festa odierna della regalità di Maria.

Fonte Santi&Beati http://www.santiebeati.it/08/22/

Figlio di Dio

L'espressione Figlio di Dio designa principalmente la seconda persona della Santissima Trinità, generata dal Padre prima della creazione del mondo. Nella pienezza del tempo (Gal 4,4) il Figlio di Dio si è fatto uomo (Gv 1,14) per opera dello Spirito Santo (Lc 1,35) nel seno di Maria; da lei è nato Gesù, vero Dio e vero uomo, salvatore dell'umanità.

Antico TestamentoFonti cathopedia.org – vatican.va - santiebeati.it Beata Vergine Maria Regina Pag. 4

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L'espressione affonda le sue radici nell'Antico Testamento, dove è usata per indicare:

il re (Sal 2,7); il popolo d'Israele, quello prediletto da Dio (Sap 18,13);

Vangeli

Nei Vangeli l'espressione assume via via un significato più specifico per indicare il Messia inviato da Dio per portare a termine l'opera di salvezza del popolo.

Il vangelo secondo Marco in particolare è orientato alla "dimostrazione" che Gesù è il Figlio di Dio. Vari sono i passi in cui appare l'espressione, tra cui:

1,1: "Inizio del vangelo di Gesù Cristo, Figlio di Dio". 3,11: "Gli spiriti immondi, quando lo vedevano, gli si gettavano ai piedi

gridando: «Tu sei il Figlio di Dio!»". 5,7: "e urlando a gran voce disse: «Che hai tu in comune con me, Gesù, Figlio

del Dio altissimo? Ti scongiuro, in nome di Dio, non tormentarmi!»" 14,61: "Ma egli taceva e non rispondeva nulla. Di nuovo il sommo sacerdote lo

interrogò dicendogli: «Sei tu il Cristo, il Figlio di Dio benedetto?»" 15,39: "Allora il centurione che gli stava di fronte, vistolo spirare in quel modo,

disse: «Veramente quest'uomo era Figlio di Dio!»".

Soprattutto quest'ultima professione di fede, in bocca al centurione romano (pagano) è un evidente indizio dell'intenzione dell'evangelista.

Altri riferimenti a Gesù come Figlio di Dio:

Mt 4,3-6; 8,29; 14,33; 27,40-43; Mc 1,1; 3,11; 5,7; 14,61; 15,39; Lc 1,32; 3,38; 4,3-9; 4,41; 8,28; 22,70; Gv 1,34; 1,49; 3,17-18; 3,36; 5,25; 10,36; 11,4; 11,27; 19,7; 20,31; At 9,20; Rm 1,4.9; 2Cor 1,19; Gal 2,20; Ef 4,13; Eb 4,14; 6,6; 7,3; 10,29; 1Gv 3,8; 4,9-10; 4,15; 5,5; 5,9-13; 5,20; 2Gv 3

Cristo Re

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Cristo Re è uno degli appellativi di Gesù Cristo largamente attestato nel Nuovo Testamento, ed in uso in tutte le confessioni cristiane.

I cattolici, gli anglicani, i presbiteriani e alcuni luterani e metodisti celebrano una festività in suo onore, la Solennità di Cristo Re.

Nel Nuovo Testamento

Nel Nuovo Testamento Gesù riceve titoli regali:

Re (βασιλεύς, basilèus) Mt 21,5; 25,34.40; Lc 19,38; Gv 6,15; 18,37; At 1,5; 15,3; 17,7.

Re dei Giudei (βασιλεύς τῶν Ἰουδαίων, basilèus ton Iudàion): Mt 2,2; 27,11; 27,29.37; Mc 15,2; 15,2.9.12.18.26; Lc 23,3.37.38; Gv 18,33.39; 19,3.14.15.19.21.

Re d'Israele (βασιλεύς Ἰσραήλ, basilèus Israèl): Mt 27,42; Mc 15,32; Gv 1,49; 12,13.15.

Re dei re (βασιλεύς βασιλέων, basilèus basilèon): Ap 17,14.16; 19,16) per un totale di 35 volte, soprattutto nei racconti della passione.

Ha una portata regale anche il titolo di Figlio di Davide (υἱός Δαυὶδ, uiòs Davìd, Mt 1,1; 9,27; 12,23; 15,22; 20,30.31; 21,9.15; Mc 10,47.48; Lc 18,38.39), poiché il Messia atteso doveva essere discendente ed erede del Re Davide. Le due genealogie di Gesù (Mt 1,1-16; Lc 3,23-38) stabiliscono la provenienza di Gesù dal Re Davide. L'accostamento esplicito dei due termini Messia (Cristo) e Re si trova in Lc 23,2 e in

Mc 15,32

L'istituzione della Solennità di Cristo Re

La dottrina cattolica sulla regalità di Cristo è ben espressa nell'enciclica Quas primas di papa Pio XI (11 dicembre 1925) con la quale il papa istituì la Solennità di Cristo Re.

L'enciclica spiega che il regno di Cristo è principalmente spirituale, e Gesù stesso l'ha detto più volte, in particolare davanti a Pilato (Gv 18,36); tuttavia Cristo ha ricevuto dal Padre il dominio su tutte le cose:

« D'altra parte sbaglierebbe gravemente chi togliesse a Cristo Uomo il potere su tutte le cose temporali, dato che Egli ha ricevuto dal Padre un diritto assoluto su tutte le cose create, in modo che tutto soggiaccia al suo arbitrio. Tuttavia, finché fu sulla terra si astenne completamente dall'esercitare tale potere, e come una volta disprezzò il

possesso e la cura delle cose umane, così permise e permette che i possessori debitamente se ne servano. »

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Ricordando poi quanto egli stesso aveva scritto in una sua precedente enciclica, continua:

« Noi scrivemmo circa il venir meno del principio di autorità e del rispetto alla pubblica potestà: "Allontanato, infatti - così lamentavamo - Gesù Cristo dalle leggi e dalla società, l'autorità appare senz'altro come derivata non da Dio ma dagli uomini, in maniera che anche il fondamento della medesima vacilla: tolta la causa prima, non v'è ragione per cui uno debba comandare e l'altro obbedire. Dal che è derivato un generale turbamento della società, la quale non poggia più sui suoi cardini naturali"»

Infine conclude:

« È necessario, dunque, che Egli regni nella mente dell'uomo, la quale con perfetta sottomissione, deve prestare fermo e costante assenso alle verità rivelate e alla dottrina di Cristo; che regni nella volontà, la quale deve obbedire alle leggi e ai precetti divini; che regni nel cuore, il quale meno apprezzando gli affetti naturali, deve amare Dio più d'ogni cosa e a Lui solo stare unito; che regni nel corpo e nelle membra, che, come strumenti, o al dire dell'Apostolo Paolo, come "armi di giustizia" (Rm 6,13) offerte a Dio, devono servire all'interna santità delle anime. Se coteste cose saranno proposte alla considerazione dei fedeli, essi più facilmente saranno spinti verso la perfezione. »

Altri usi

L'appellativo "Cristo Re" si ritrova anche in alcuni episodi di storia contemporanea.

Gli insorti vandeani che combatterono le Guerre di Vandea (1793-1815), avevano come motto Dieu le Roi, "Dio [è] il Re".

I Cristeros messicani che insorsero contro il governo anticattolico e anticlericale di Plutarco Elías Calles dando origine all Guerra Cristera (1926-1929) avevano come grido di battaglia: ¡Viva Cristo Rey!, "Viva Cristo Re!".

Lo stesso motto dei Cisteros adottarono i cattolici che combatterono la Guerra civile spagnola (1936-1939).

Vi furono altri movimenti che, pur senza alcun legame con Chiesa cattolica né approvazione della stessa, usarono il titolo di Cristo Re:

Il Rexismo, un movimento di ispirazione nazionalsocialista che nacque in Belgio nel 1935; il nome ufficiale era Christus Rex.

I Guerriglieri di Cristo Re, una formazione paramilitare che compì azioni terroristiche nella Spagna degli anni '70, con lo scopo di bloccare la transizione verso la democrazia.

Cuore Immacolato di Maria

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Nel Martirologio Romano, Elogi per le celebrazioni mobili:

« Memoria del Cuore Immacolato della beata Vergine Maria: serbando nel proprio cuore la memoria dei misteri di salvezza compiuti nel suo Figlio, ne ha atteso con fiducia il compimento in Cristo. »

Il Cuore Immacolato di Maria è una devozione cattolica, la cui memoria liturgica fu estesa a tutta la Chiesa da Papa Pio XII nel 1944, in ricordo della Consacrazione del mondo al Cuore Immacolato di Maria, da lui fatta nel 1942. La memoria cade il giorno dopo la solennità del Sacro Cuore di Gesù, si tratta quindi di una celebrazione mobile.

Origine della devozione

L'origine di tale culto può trovarsi nelle parole dell'evangelista Luca, dove il Cuore di Maria appare come uno scrigno che racchiude i più santi ricordi. La prima traccia di

culto pubblico si trova a Napoli nel 1640 nella confraternita del Cuore di Maria. Fu fondata da Giovanni Eudes, che diffuse anche la devozione al sacro Cuore di Gesù.

La devozione dei primi cinque sabati del mese

La Madonna, nell'apparizione del 13 giugno 1917, disse a Lucia dos Santos:

« Gesu’ vuole servirsi di te per farmi conoscere e amare. Egli vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato. »

Il 10 dicembre 1925 la Vergine riapparve a Lucia, insieme a Gesù Bambino, con un nuovo messaggio:

« A tutti coloro che per cinque mesi, al primo sabato, si confesseranno, riceveranno la santa Comunione, reciteranno il Rosario e mi faranno compagnia per quindici minuti meditando i Misteri, con l’intenzione di offrirmi riparazioni, prometto di assisterli nell’ora della morte con tutte le grazie necessarie alla salvezza. »

Si tratta della "Grande promessa del Cuore Immacolato di Maria".

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La memoria, istituita nel 1805, fu poi estesa a tutta la Chiesa cattolica dal 1944, come rappresentazione della consacrazione dell'umanità al Cuore Immacolato di Maria eseguita da Pio XII nel 1942 durante la seconda guerra mondiale, e si celebra il sabato della seconda settimana dopo Pentecoste, seguendo così immediatamente la solennità del Sacro Cuore.

Congregazioni

Numerose sono le congregazioni cattoliche istituitesi per la devozione di tale culto. Di seguito se ne elencano alcune:

la Congregazione del Cuore Immacolato di Maria (Missionari di Scheut), fondata nel 1862 in Belgio, da Teophiel Verbist;

i Missionari Figli del Cuore Immacolato di Maria (Claretiani), fondati a Vich da Antonio María Claret y Clará nel 1849;

le Suore Ancelle del Cuore Immacolato di Maria, fondate nel 1845 nel Michigan dal redentorista Louis-Florent Gillet;

le Suore Figlie del Cuore Purissimo di Maria, fondate presso Vilnius nel 1884 da padre Onorato da Biała con lo scopo di sostituire le abolite congregazioni religiose nell'insegnamento della religione cattolica, senza abito ecclesiastico e senza voti.

Consacrazioni

L'Italia fu consacrata al Cuore Immacolato di Maria nel 1959 e il 17 novembre del 2009 i vescovi italiani ad Assisi hanno ricordato il cinquantesimo. La Francia fece la sua consacrazione nel 1638 e il Portogallo nel 1646. Per la Spagna nel 1760 Papa Clemente XIII firmava la bolla che "declaraba a la Immaculada patrona de España, de las Indias y de todos sus reinos...y declaraba la Purissima como principal Patrona de España". Re Carlo III di Spagna con tutto il Clero faceva propria la proclamazione il 18 aprile 1761. Il 7 luglio del 1952, con la Lettera Apostolica di Papa Pio XII Sacro vergente anno , furono consacrati al Cuore di Maria tutti i popoli della Russia.

Assunzione di Maria

Per capire l'Assunzione dobbiamo guardare alla Pasqua, il grande Mistero della nostra Salvezza, che segna il passaggio di Gesù alla gloria del Padre attraverso la passione, la morte e la risurrezione. Maria, che ha generato il Figlio di Dio nella carne, è la creatura più inserita in questo mistero, redenta fin dal primo istante della sua vita, e associata in modo del tutto particolare alla passione e alla gloria del suo Figlio. L'Assunzione al Cielo di Maria è pertanto il mistero della Pasqua di Cristo pienamente realizzato in Lei. Ella è intimamente

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unita al suo Figlio risorto, vincitore del peccato e della morte, pienamente conformata a Lui.

(Benedetto XVI, Angelus, 15 agosto 2012, online)

L'Assunzione di Maria è un dogma che la Chiesa cattolica insegna come verità rivelata; esso afferma che Maria è stata assunta, cioè elevata, in anima e corpo nella dimensione gloriosa. In altre parole, non soltanto l'anima, ma anche il corpo di Maria, reso incorrotto, è stato portato in Cielo.

Il dogma dell'Assunzione fu solennemente proclamato da Papa Pio XII con la costituzione dogmatica Munificentissimus Deus del 1º novembre 1950.

Nei Padri della Chiesa

San Gregorio di Tours (IV secolo), il primo autore che parla dell'Assunzione della Vergine, racconta in un suo scritto di un fenomeno che ha interessato Maria negli ultimi giorni della sua esistenza terrena:

« Infine, quando la beata Vergine, avendo completato il corso della sua esistenza terrena, stava per essere chiamata da questo mondo, tutti gli apostoli, provenienti dalle loro differenti regioni, si riunirono nella sua casa. Quando sentirono che essa stava per lasciare il mondo, vegliarono insieme con lei. Ma ecco che il Signore Gesù venne con i suoi angeli e, presa la sua anima, la consegnò all’arcangelo Michele e si allontanò. All’alba gli apostoli sollevarono il suo corpo su un giaciglio, lo deposero su un sepolcro e lo custodirono, in attesa della venuta del Signore. Ed ecco che per la seconda volta il Signore si presentò a loro, ordinò che il sacro corpo fosse preso e portato in Paradiso. »

Leggendo il testo in tutti i suoi particolari, si riscontra come il corpo di Maria venga definito sacro, e vi sia attenzione da parte degli apostoli (testimoni oculari di ogni evento) nel custodire gelosamente i resti mortali della Vergine. Questo è sufficiente a poter concludere che l'Assunzione della Vergine sia stata considerata da sempre realtà necessaria e indubbia.

Un'altra testimonianza la si può riscontrare in un breve scritto di Sant'Epifanio di Salamina (morto nel 403). Anche se non pochi critici tendono a negare l'Assunzione, affermando che essa, secondo l'autore, sarebbe una prospettiva di dono futuro, questa ipotesi è abbastanza forzata e vale la pena citare il testo a testimonianza della convinzione dell'autore intorno alla glorificazione del corpo della Vergine:

« Come non possederà Santa Maria il regno dei cieli con la propria carne, lei che non fu impudica, né dissoluta, che non commise adulterio, che non fece nulla di male per quanto concerne le azioni carnali, ma rimase intemerata? »

Un altro esempio lo si trova in Sant'Andrea di Creta, predicatore scomparso intorno al 740; in realtà questo omileta non espone chiaramente la sua convinzione intorno alla reale assunzione del corpo di Maria. Quello che sembra avere per certo è la presenza del sepolcro vuoto; nell'Omelia II sulla Dormizione egli afferma semplicemente che:

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« La tomba infatti rimane vuota a tutt'oggi come confermano le testimonianze e come essa stessa testimonia del trasferimento. Io non so se avvenne la ricomposizione degli elementi in unità, come conseguenza della riunificazione delle parti... Forse il Demiurgo di tutte le cose pensò di onorare così quella che lo aveva generato. Oppure una delle due parti prevalse sull'altra cosicché dopo la reciproca separazione, l'una (il corpo) ebbe la sorte di essere collocata entro i confini terreni, l'altra (l'anima) fuori di questi. Oppure si verificò un procedimento ignoto e fuori del comune, di carattere soprannaturale, a favore di lei, nel quale tutte le sue condizioni personali si presentarono del tutto nuove, per cui essa accolse il Verbo supremo in modo superiore ad ogni parola e conoscenza. »

Molto più chiaro e esauriente è invece lo scritto della Omelia I sulla Dormizione di San Germano di Costantinopoli, che attinge a sua volta da San Giovanni di Tessalonica e dal suo testo molto dettagliato sulle origini della festa dell'Assunzione. Studiando dettagliatamente i suoi scritti si riscontra che il dogma dell'Assunzione era in realtà ritenuto cosa certa già nella Chiesa Orientale dei primi secoli. Leggiamo alcuni tratti della predicazione di San Germano:

« Essendo umano (il tuo corpo) si è trasformato per adattarsi alla suprema vita dell'immortalità; tuttavia è rimasto integro e gloriosissimo, dotato di perfetta vitalità e non soggetto al sonno (della morte), proprio perché non era possibile che fosse posseduto da un sepolcro, compagno della morte, quel vaso che conteneva Dio e quel tempio vivente della divinità santissima dell’Unigenito. »

Germano afferma in pratica che il corpo della Vergine non poteva certo essere abbandonato alla corruttibilità del sepolcro, perché aveva ospitato il Verbo di Dio.

Altrove prosegue:

« Tu, secondo ciò che è stato scritto, sei bella e il tuo corpo verginale è tutto santo, tutto casto, tutto abitazione di Dio: perciò è anche estraneo al dissolvimento in polvere. Infatti, come un figlio cerca e desidera la propria madre, e la madre ama vivere con il figlio, così fu giusto che anche tu, che possedevi un cuore colmo di amore materno verso il Figlio tuo e Dio, ritornassi a lui; e fu anche del tutto conveniente che a sua volta Dio, il quale nei tuoi riguardi aveva quel sentimento d’amore che si prova per una madre, ti rendesse partecipe della sua comunanza di vita con se stesso. »

La conclusione più certa dell'evidenza della glorificazione corporale di Maria, San Germano ce la offre nei seguenti versi:

« Quanto a noi, discepoli del Salvatore, raccolti con la folla presso di te o Getzemani, per i funerali della sempre vergine Maria, noi tutti abbiamo visto che essa è stata deposta nel sepolcro e poi è stata trasferita altrove. Essa qui divenne invisibile al di sopra di qualsiasi contestazione, prima che il sepolcro fosse chiuso dalla pietra... Mentre veniva osannata con inni e stava per essere calata nella tomba, essa lasciò il sepolcro vuoto.

Come avrebbe potuto, la dissoluzione del corpo, ridurre in polvere e cenere te che, mediante l'Incarnazione del Figlio tuo, hai liberato l'uomo dalla rovina della morte? Tu quindi ti separasti dalle cose terrene affinché apparisse realmente confermato il mistero della tremenda Incarnazione. Infatti tu avevi sopportato l'allontanamento delle cose temporali, affinché si credesse che Dio, nato da te, era stato egli pure un uomo completo, in

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quanto Figlio di una vera madre, lei stessa sottoposta alla necessità delle leggi fisiche, come conseguenza di una decisione divina e delle norme che regolano il tempo proprio della vita. La tua partenza non fu priva di testimoni né falsa la tua dormizione. Il cielo narra la gloria di quelli che ti corsero incontro... cioè come gli apostoli ti furono accanto (passando) al di sopra di Gerusalemme. »

La definizione del dogma

La Costituzione dogmatica Munificentissimus Deus fu pubblicata da Pio XII il 1º novembre 1950. In essa viene definito il dogma dell'Assunzione, con le seguenti parole:

« È dogma divinamente rivelato che Maria, Madre di Dio, immacolata e sempre Vergine, dopo il termine del corso terreno della sua vita, è stata assunta in corpo e anima nella gloria celeste. »

Riguardo alle motivazioni del Dogma, il testo sacro evidenzia le seguenti:

Maria fu sempre unita al suo figlio Gesù mentre Questi viveva, redimeva il mondo e comunicava la Sua salvezza: sia nell'infanzia che nella vita pubblica la Vergine accompagna sempre Gesù, condividendo ogni cosa quanto alla gioia e al dolore, fino alla morte sulla croce.

Maria è stata associata nel suo corpo a Gesù anche nella gloria del cielo.

Nel corpo di Maria il Verbo aveva trovato il luogo privilegiato e incorrotto per la propria Incarnazione fra gli uomini; per questo grande privilegio è stato preservato dalla corruzione e dall'abbandono nella tomba. Il Cielo, luogo per eccellenza della divina maestà e della gloria ha dunque accolto anche Maria. Mentre però Gesù è asceso al cielo, in quanto Dio, Egli stesso, Maria, sua Madre, vi è stata portata.

Maria è la Madre del Signore (Lc 1,48), e Dio nel suo disegno salvifico le riserva un posto accanto al Figlio.

L'Assunzione di Maria Vergine esalta la grandezza dell'amore di Dio che dà a ciascuno il premio proporzionato alla misura dei meriti.

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PIO XII

LETTERA ENCICLICA

AD CAELI REGINAM(1)

DIGNITÀ REGALE DELLA SANTA VERGINE MARIA

Fin dai primi secoli della chiesa cattolica il popolo cristiano ha elevato supplici preghiere e inni di lode e di devozione alla Regina del cielo, sia nelle circostanze liete, sia, e molto più, nei periodi di gravi angustie e pericoli; né vennero meno le speranze riposte nella Madre del Re divino, Gesù Cristo, mai s'illanguidì la fede, dalla

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Storia e preghiere

quale abbiamo imparato che la vergine Maria, Madre di Dio, presiede all'universo con cuore materno, come è coronata di gloria nella beatitudine celeste.

Ora, dopo le grandi rovine che, anche sotto i Nostri occhi, hanno distrutto fiorenti città, paesi e villaggi; davanti al doloroso spettacolo di tali e tanti mali morali, che si avanzano paurosamente in limacciose ondate, mentre vediamo scalzare le basi stesse della giustizia e trionfare la corruzione, in questo incerto e spaventoso stato di cose, Noi siamo presi da sommo dispiacere e perciò ricorriamo fiduciosi alla Nostra regina Maria, mettendo ai piedi di lei, insieme col Nostro, i sentimenti di devozione di tutti i fedeli, che si gloriano del nome di cristiani.

È gradito e utile ricordare che Noi stessi, il 1° novembre dell'anno santo 1950, abbiamo decretato, dinanzi a una grande moltitudine di em.mi cardinali, di venerandi vescovi, di sacerdoti e di cristiani, venuti da ogni parte del mondo, il dogma dell'assunzione della beatissima vergine Maria in cielo,(2) dove, presente in anima e corpo, regna tra i cori degli angeli e dei santi, insieme al suo unigenito Figlio. Inoltre, ricorrendo il centenario della definizione dogmatica fatta dal Nostro predecessore, Pio IX, di imm. mem., sulla Madre di Dio concepita senza alcuna macchia di peccato originale, abbiamo indetto l'anno mariano,(3) nel quale con gran gioia vediamo che non solo in questa alma città - specialmente nella Basilica Liberiana, dove innumerevoli folle continuano a professare apertamente la loro fede e il loro ardente amore alla Madre celeste - ma anche in tutte le parti del mondo la devozione verso la Vergine, Madre di Dio, rifiorisce sempre più; mentre i principali santuari di Maria hanno accolto e accolgono ancora pellegrinaggi imponenti di fedeli devoti.

Tutti poi sanno che Noi, ogni qualvolta Ce n'è stata offerta la possibilità, cioè quando abbiamo potuto rivolgere la parola ai Nostri figli, venuti a trovarci, e quando abbiamo indirizzato messaggi anche ai popoli lontani per mezzo delle onde radiofoniche, non abbiamo cessato di esortare tutti coloro, ai quali abbiamo potuto rivolgerCi, ad amare la nostra benignissima e potentissima Madre di un amore tenero e vivo, come conviene a figli. In proposito, ricordiamo particolarmente il radiomessaggio, che abbiamo indirizzato al popolo portoghese, nell'incoronazione della taumaturga Madonna di Fatima,(4) da Noi stessi chiamato radiomessaggio della «regalità» di Maria.(5)

Pertanto, quasi a coronamento di tutte queste testimonianze della Nostra pietà mariana, cui il popolo cristiano ha risposto con tanta passione, per concludere utilmente e felicemente l'anno mariano che volge al termine e per venire incontro alle insistenti richieste, che Ci sono pervenute da ogni parte, abbiamo stabilito di istituire la festa liturgica della «beata Maria vergine regina».

Non si tratta certo di una nuova verità proposta al popolo cristiano, perché il fondamento e le ragioni della dignità regale di Maria, abbondantemente espresse in ogni età, si trovano nei documenti antichi della chiesa e nei libri della sacra liturgia.

Ora vogliamo richiamarle nella presente enciclica per rinnovare le lodi della nostra Madre celeste e per renderne più viva la devozione nelle anime, con vantaggio spirituale.

I

Il popolo cristiano ha sempre creduto a ragione, anche nei secoli passati, che colei, dalla quale nacque il Figlio dell'Altissimo, che «regnerà eternamente nella casa di

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Giacobbe» (Lc 1, 32), (sarà) «Principe della pace» (Is 9, 6), «Re dei re e Signore dei signori» (Ap 19, 16), al di sopra di tutte le altre creature di Dio ricevette singolarissimi privilegi di grazia. Considerando poi gli intimi legami che uniscono la madre al figlio, attribuì facilmente alla Madre di Dio una regale preminenza su tutte le cose.

Si comprende quindi facilmente come già gli antichi scrittori della chiesa, avvalendosi delle parole dell'arcangelo san Gabriele, che predisse il regno eterno del Figlio di Maria (cf. Lc 1, 32-33), e di quelle di Elisabetta, che s'inchinò davanti a lei, chiamandola «madre del mio Signore» (Lc 1, 43), abbiano, denominando Maria «madre del Re» e «madre del Signore», voluto significare che dalla regalità del Figlio dovesse derivare alla Madre una certa elevatezza e preminenza.

Pertanto sant'Efrem, con fervida ispirazione poetica, così fa parlare Maria: «Il cielo mi sorregga con il suo braccio, perché io sono più onorata di esso. Il cielo, infatti, fu soltanto tuo trono, non tua madre. Ora quanto è più da onorarsi e da venerarsi la madre del Re del suo trono!».(6) E altrove così egli prega Maria: «... vergine augusta e padrona, regina, signora, proteggimi sotto le tue ali, custodiscimi, affinché non esulti contro di me satana, che semina rovine, né trionfi contro di me l'iniquo avversario».(7)

San Gregorio di Nazianzo chiama Maria madre del Re di tutto l'universo», «madre vergine, [che] ha partorito il Re di tutto il mondo»,(8) mentre Prudenzio ci parla della Madre, che si meraviglia «di aver generato Dio come uomo sì, ma anche come sommo re».(9)

La dignità regale di Maria è poi chiaramente asserita da coloro che la chiamano «signora», «dominatrice», «regina». Secondo un'omelia attribuita a Origene, Elisabetta apostrofa Maria «madre del mio Signore», e anche: «Tu sei la mia signora».(10)

Lo stesso concetto si può dedurre da un testo di san Girolamo, nel quale espone il suo pensiero circa le varie interpretazioni del nome di Maria: «Si deve sapere che Maria, nella lingua siriaca, significa Signora».(11) Ugualmente si esprime, dopo di lui, san Pietro Crisologo: «Il nome ebraico Maria si traduce "Domina" in latino: l'angelo dunque la saluta "Signora" perché sia esente da timore servile la madre del Dominatore; che per volontà del Figlio nasce e si chiama Signora».(12)

Sant'Epifanio, vescovo di Costantinopoli, scrive al sommo pontefice Ormisda, che si deve implorare l'unità della chiesa «per la grazia della santa e consostanziale Trinità e per l'intercessione della nostra santa signora, gloriosa vergine e Madre di Dio, Maria».(13)

Un autore di questo stesso tempo si rivolge con solennità alla beata Vergine seduta alla destra di Dio, invocandone il patrocinio, con queste parole: «Signora dei mortali, santissima Madre di Dio».(14)

Sant'Andrea di Creta attribuisce spesso la dignità regale alla Vergine; ne sono prova i seguenti passi: «(Gesù Cristo) portà in questo giorno come regina del genere umano dalla dimora terrena (ai cieli) la sua Madre sempre vergine, nel cui seno, pur rimanendo Dio, prese l'umana carne».(15) E altrove: «Regina di tutti gli uomini, perché fedele di fatto al significato del suo nome, eccettuato soltanto Dio, si trova al di sopra di tutte le cose».(16)

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San Germano poi così si rivolge all'umile Vergine: «Siedi, o signora: essendo tu regina e più eminente di tutti i re ti spetta sedere nel posto più alto»;(17) e la chiama. «Signora di tutti coloro che abitano la terra».(18)

San Giovanni Damasceno la proclama «regina, padrona, signora»(19) e anche «signora di tutte le creature»;(20) e un antico scrittore della chiesa occidentale la chiama «regina felice», «regina eterna, presso il Figlio Re», della quale «il bianco capo è ornato di aurea corona».(21)

Sant'Ildefonso di Toledo riassume tutti i titoli di onore in questo saluto: «O mia signora, o mia dominatrice: tu sei mia signora, o madre del mio Signore... Signora tra le ancelle, regina tra le sorelle».(22)

I teologi della chiesa, raccogliendo l'insegnamento di queste e di molte altre testimonianze antiche, hanno chiamato la beatissima Vergine regina di tutte le cose create, regina del mondo; signora dell'universo.

I sommi pastori della chiesa non mancarono di approvare e incoraggiare la devozione del popolo cristiano verso la celeste Madre e Regina con esortazioni e lodi. Lasciando da parte i documenti dei papi recenti, ricorderemo che già nel secolo settimo il Nostro predecessore san Martino I, chiamò Maria «Nostra Signora gloriosa, sempre vergine»;(23) sant'Agatone, nella lettera sinodale, inviata ai padri del sesto concilio ecumenico, la chiamò «Nostra Signora, veramente e propriamente Madre di Dio»;(24) e nel secolo VIII, Gregorio II, in una lettera inviata al patriarca san Germano, letta tra le acclamazioni dei padri del settimo concilio ecumenico, proclamava Maria «signora di tutti e vera Madre di Dio» e «signora di tutti i cristiani».(25)

Ricorderemo parimenti che il Nostro predecessore di immortale memoria Sisto IV, nella lettera apostolica Cum praeexcelsa,(26) in cui accenna con favore alla dottrina dell'immacolata concezione della beata Vergine, comincia proprio con le parole che dicono Maria «regina, che sempre vigile intercede presso il Re, che ha generato». Parimenti Benedetto XIV, nella lettera apostolica Gloriosae Dominae, chiama Maria «regina del cielo e della terra», affermando che il sommo Re ha, in qualche modo, affidato a lei il suo proprio impero.(27)

Onde sant'Alfonso, tenendo presente tutta la tradizione dei secoli che lo hanno preceduto, poté scrivere con somma devozione: «Poiché la vergine Maria fu esaltata ad essere la Madre del Re dei re, con giusta ragione la chiesa l'onora col titolo di Regina».(28)

II

La sacra liturgia, che è lo specchio fedele dell'insegnamento tramandato dai Padri e affidato al popolo cristiano, ha cantato nel corso dei secoli e canta continuamente sia in Oriente che in Occidente le glorie della celeste Regina.

Fervidi accenti risuonano dall'Oriente: «O Madre di Dio, oggi sei trasferita al cielo sui carri dei cherubini, i serafini si onorano di essere ai tuoi ordini, mentre le schiere dei celesti eserciti si prostrano dinanzi a te».(29)

E ancora: «O giusto, beatissimo (Giuseppe), per la tua origine regale sei stato fra tutti prescelto a essere lo sposo della Regina immacolata, la quale darà alla luce in modo ineffabile il re Gesù».(30) E inoltre: «Scioglierò un inno alla Madre regina, alla quale

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mi rivolgo con gioia, per cantare lietamente le sue glorie. ... O Signora, la nostra lingua non ti può celebrare degnamente, perché tu, che hai dato alla luce Cristo, nostro Re, sei stata esaltata al di sopra dei serafini. ... Salve, o regina del mondo, salve, o Maria, signora di tutti noi».(31)

Nel «Messale» etiopico si legge: « O Maria, centro di tutto il mondo ... tu sei più grande dei cherubini pluriveggenti e dei serafini dalle molte ali. ... Il cielo e la terra sono ricolmi della santità della tua gloria».(32)

Fa eco la liturgia della chiesa latina con l'antica e dolcissima preghiera «Salve, regina», le gioconde antifone «Ave, o regina dei cieli», «Regina del cielo, rallégrati, alleluia» e altri testi, che si recitano in varie feste della beata vergine Maria: «Come regina stette alla tua destra con un abito dorato, rivestita di vari ornamenti»;(33) «La terra e il popolo cantano la tua potenza, o regina»;(34) «Oggi la vergine Maria sale al cielo: godete, perché regna con Cristo in eterno».(35)

A tali canti si devono aggiungere le Litanie lauretane, che richiamano i devoti a invocare ripetutamente Maria regina; e nel quinto mistero glorioso del santo rosario, la mistica corona della celeste regina, i fedeli contemplano in pia meditazione già da molti secoli, il regno di Maria, che abbraccia il cielo e la terra.

Infine l'arte ispirata ai principi della fede cristiana e perciò fedele interprete della spontanea e schietta devozione popolare, fin dal Concilio di Efeso, è solita rappresentare Maria come regina e imperatrice, seduta in trono e ornata delle insegne regali, cinta il capo di corona e circondata dalle schiere degli angeli e dei santi, come colei che domina non soltanto sulle forze della natura, ma anche sui malvagi assalti di satana. L'iconografia, anche per quel che riguarda la dignità regale della beata vergine Maria, si è arricchita in ogni secolo di opere di grandissimo valore artistico, arrivando fino a raffigurare il divin Redentore nell'atto di cingere il capo della Madre sua con fulgida corona.

I pontefici romani non hanno mancato di favorire questa devozione del popolo, decorando spesso di diadema, con le proprie mani o per mezzo di legati pontifici, le immagini della vergine Madre di Dio, già distinte per singolare venerazione.

III

Come abbiamo sopra accennato, venerabili fratelli, l'argomento principale, su cui si fonda la dignità regale di Maria, già evidente nei testi della tradizione antica e nella sacra liturgia, è senza alcun dubbio la sua divina maternità. Nelle sacre Scritture infatti, del Figlio, che sarà partorito dalla Vergine, si afferma: «Sarà chiamato Figlio dell'Altissimo e il Signore Dio gli darà il trono di Davide, suo padre; e regnerà nella casa di Giacobbe eternamente e il suo regno non avrà fine» (Lc 1, 32-33); e inoltre Maria è proclamata «Madre del Signore» (Lc 1, 43). Ne segue logicamente che ella stessa è Regina, avendo dato la vita a un Figlio; che nel medesimo istante del concepimento, anche come uomo, era re e signore di tutte le cose, per l'unione ipostatica della natura umana col Verbo. San Giovanni Damasceno scrive dunque a buon diritto: «È veramente diventata la Signora di tutta la creazione, nel momento in cui divenne Madre del Creatore»(36) e lo stesso arcangelo Gabriele può dirsi il primo araldo della dignità regale di Maria.

Tuttavia la beatissima Vergine si deve proclamare regina non soltanto per la maternità divina, ma anche per la parte singolare che, per volontà di Dio, ebbe

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nell'opera della nostra salvezza eterna. «Quale pensiero - scrive il Nostro predecessore di felice memoria Pio XI - potremmo avere più dolce e soave di questo, che Cristo è nostro re non solo per diritto nativo, ma anche per diritto acquisito e cioè per la redenzione? Ripensino tutti gli uomini dimentichi quanto costammo al nostro Salvatore: "Non siete stati redenti con oro o argento, beni corruttibili, ... ma col sangue prezioso di Cristo, agnello immacolato e incontaminato" (1 Pt 1;18-19). Non apparteniamo dunque a noi stessi, perché "Cristo a caro prezzo" (1 Cor 6, 20) ci ha comprati».(37)

Ora nel compimento dell'opera di redenzione Maria santissima fu certo strettamente associata a Cristo, onde giustamente si canta nella sacra liturgia: «Santa Maria, regina del cielo e signora del mondo, affranta dal dolore, se ne stava in piedi presso la croce del Signore nostro Gesù Cristo».(38) E un piissimo discepolo di sant'Anselmo poteva scrivere nel medioevo: «Come ... Dio, creando tutte le cose nella sua potenza, è padre e signore di tutto, così Maria, riparando tutte le cose con i suoi meriti, è la madre e la signora di tutto: Dio è signore di tutte le cose, perché le ha costituite nella loro propria natura con il suo comando, e Maria è signora di tutte le cose, riportandole alla loro originale dignità con la grazia che ella meritò».(39) Infatti: «Come Cristo per il titolo particolare della redenzione è nostro signore e nostro re, così anche la Vergine beata (è nostra signora) per il singolare concorso prestato alla nostra redenzione, somministrando la sua sostanza e offrendola volontariamente per noi, desiderando, chiedendo e procurando in modo singolare la nostra salvezza».(40)

Da queste premesse si può così argomentare: se Maria, nell'opera della salute spirituale, per volontà di Dio, fu associata a Cristo Gesù, principio di salvezza, e in maniera simile a quella con cui Eva fu associata ad Adamo, principio di morte, sicché si può affermare che la nostra redenzione si compì secondo una certa «ricapitolazione»,(41) per cui il genere umano, assoggettato alla morte, per causa di una vergine, si salva anche per mezzo di una Vergine; se inoltre si può dire che questa gloriosissima Signora venne scelta a Madre di Cristo proprio «per essere a lui associata nella redenzione del genere umano»(42) e se realmente «fu lei, che esente da ogni colpa personale o ereditaria, strettissimamente sempre unita al suo Figlio, lo ha offerto sul Golgota all'eterno Padre sacrificando insieme l'amore e i diritti materni, quale nuova Eva, per tutta la posterità di Adamo, macchiata dalla sua caduta miseranda»;(43) se ne potrà legittimamente concludere che, come Cristo, il nuovo Adamo, è nostro re non solo perché Figlio di Dio, ma anche perché nostro redentore, così, secondo una certa analogia, si può affermare parimenti che la beatissima Vergine è regina, non solo perché Madre di Dio, ma anche perché quale nuova Eva è stata associata al nuovo Adamo.

È certo che in senso pieno, proprio e assoluto, soltanto Gesù Cristo, Dio e uomo, è re; tuttavia, anche Maria, sia come madre di Cristo Dio, sia come socia nell'opera del divin Redentore, e nella lotta con i nemici e nel trionfo ottenuto su tutti, ne partecipa la dignità regale, sia pure in maniera limitata e analogica. Infatti da questa unione con Cristo re deriva a lei tale splendida sublimità, da superare l'eccellenza di tutte le cose create: da questa stessa unione con Cristo nasce quella regale potenza, per cui ella può dispensare i tesori del regno del divin redentore; infine dalla stessa unione con Cristo ha origine l'inesauribile efficacia della sua materna intercessione presso il Figlio e presso il Padre.

Nessun dubbio pertanto che Maria santissima sopravanzi in dignità tutta la creazione e abbia su tutti il primato, dopo il suo Figliuolo. «Tu infine - canta san Sofronio - hai di gran lunga sopravanzato ogni creatura. ... Che cosa può esistere di più sublime di tale gioia, o Vergine Madre? Che cosa può esistere di più elevato di tale grazia, che per volontà divina tu sola hai avuto in sorte?».(44) E va ancora più oltre nella lode

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san Germano: «La tua onorifica dignità ti pone al di sopra di tutta la creazione: la tua sublimità ti fa superiore agli angeli».(45) San Giovanni Damasceno poi giunge a scrivere la seguente espressione: «È infinita la differenza tra i servi di Dio e la sua Madre».(46)

Per aiutarci a comprendere la sublime dignità che la Madre di Dio ha raggiunto al di sopra di tutte le creature, possiamo ripensare che la santissima Vergine, fin dal primo istante del suo concepimento, fu ricolma di tale abbondanza di grazie da superare la grazia di tutti i santi. Onde - come scrisse il Nostro predecessore Pio XI di fel. mem. nella lettera apostolica Ineffabilis Deus - «ha con tanta munificenza arricchito Maria con l'abbondanza di doni celesti, tratti dal tesoro della divinità, di gran lunga al di sopra degli angeli e di tutti i santi, che ella, del tutto immune da ogni macchia di peccato, in tutta la sua bellezza e perfezione, avesse tale pienezza d'innocenza e di santità che non se ne può pensare una più grande al di sotto di Dio e che all'infuori di Dio nessuno riuscirà mai a comprendere».(47)

Inoltre la beata Vergine non ha avuto soltanto il supremo grado, dopo Cristo, dell'eccellenza e della perfezione, ma anche una partecipazione di quell'influsso, con cui il suo Figlio e Redentore nostro giustamente si dice che regna sulla mente e sulla volontà degli uomini. Se infatti il Verbo opera i miracoli e infonde la grazia per mezzo dell'umanità che ha assunto, se si serve dei sacramenti dei suoi santi come di strumenti per la salvezza delle anime, perché non può servirsi dell'ufficio e dell'opera della Madre sua santissima per distribuire a noi i frutti della redenzione? «Con animo veramente materno - così dice lo stesso predecessore Nostro Pio IX di imm. mem. - trattando l'affare della nostra salute ella è sollecita di tutto il genere umano, essendo costituita dal Signore regina del cielo e della terra ed esaltata sopra tutti i cori degli angeli e sopra tutti i gradi dei santi in cielo, stando alla destra del suo unigenito Figlio; Gesù Cristo, Signore nostro, con le sue materne suppliche impetra efficacissimamente, ottiene quanto chiede, né può rimanere inesaudita».(48) A questo proposito l'altro predecessore Nostro di fel. mem., Leone XIII, dichiarò che alla beata vergine Maria è stato concesso un potere «quasi immenso» nell'elargizione delle grazie;(49) e san Pio X aggiunge che Maria compie questo suo ufficio «come per diritto materno».(50)

Godano dunque tutti i fedeli cristiani di sottomettersi all'impero della vergine Madre di Dio, la quale, mentre dispone di un potere regale, arde di materno amore.

Però in queste e altre questioni, che riguardano la beata Vergine, i teologi e i predicatori della divina parola abbiano cura di evitare certe deviazioni per non cadere in un doppio errore; si guardino cioè da opinioni prive di fondamento e che con espressioni esagerate oltrepassano i limiti del vero; e dall'altra parte si guardino pure da un'eccessiva ristrettezza di mente nel considerare quella singolare, sublime, anzi quasi divina dignità della Madre di Dio, che il dottore angelico ci insegna ad attribuirle «per ragione del bene infinito, che è Dio».(51)

Del resto, in questo, come in altri campi della dottrina cristiana, «la norma prossima e universale» è per tutti il magistero vivo della chiesa, che Cristo ha costituito «anche per illustrare e spiegare quelle cose, che nel deposito della fede sono contenute solo oscuramente e quasi implicitamente».(52)

IV

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Dai monumenti dell'antichità cristiana, dalle preghiere della liturgia, dall'innata devozione del popolo cristiano, dalle opere d'arte, da ogni parte abbiamo raccolto espressioni e accenti; secondo i quali la vergine Madre di Dio primeggia per la sua dignità regale; e abbiamo anche mostrato che le ragioni, che la sacra teologia ha dedotto dal tesoro della fede divina, confermano pienamente questa verità. Di tante testimonianze riportate si forma un concerto, la cui eco risuona larghissimamente, per celebrare il sommo fastigio della dignità regale della Madre di Dio e degli uomini, la quale è stata «esaltata ai regni celesti, al di sopra dei cori angelici ».(53)

EssendoCi poi fatta la convinzione dopo mature ponderate riflessioni, che ne verranno grandi vantaggi alla chiesa se questa verità solidamente dimostrata risplenda più evidente davanti a tutti, quasi lucerna più luminosa sul suo candelabro, con la Nostra autorità apostolica, decretiamo e istituiamo la festa di Maria regina, da celebrarsi ogni anno in tutto il mondo il giorno 31 maggio. Ordiniamo ugualmente che indetto giorno sia rinnovata la consacrazione del genere umano al cuore immacolato della beata vergine Maria. In questo gesto infatti è riposta grande speranza che possa sorgere una nuova era, allietata dalla pace cristiana e dal trionfo della religione.

Procurino dunque tutti di avvicinarsi ora con maggior fiducia di prima, quanti ricorrono al trono di grazia e di misericordia della Regina e Madre nostra, per chiedere soccorso nelle avversità, luce nelle tenebre, conforto nel dolore e nel pianto, e, ciò che conta più di tutto, si sforzino di liberarsi dalla schiavitù del peccato, per poter presentare un ossequio immutabile, penetrato dalla fragrante devozione di figli, allo scettro regale di sì grande Madre. I suoi templi siano frequentati dalle folle dei fedeli, per celebrarne le feste; la pia corona del Rosario sia nelle mani di tutti per riunire insieme, nelle chiese, nelle case, negli ospedali, nelle carceri, sia i piccoli gruppi, sia le grandi adunanze di fedeli, a cantare le sue glorie. Sia in sommo onore il nome di Maria, più dolce del nettare, più prezioso di qualunque gemma; e nessuno osi pronunciare empie bestemmie, indice di animo corrotto, contro questo nome ornato di tanta maestà e venerando per la grazia materna; e neppure si osi mancare in qualche modo di rispetto ad esso.

Tutti si sforzino di imitare, con vigile e diligente cura, nei propri costumi e nella propria anima, le grandi virtù della Regina celeste e nostra Madre amantissima. Ne deriverà di conseguenza che i cristiani, venerando e imitando sì grande Regina e Madre, si sentano infine veramente fratelli, e, sprezzanti dell'invidia e degli smodati desideri delle ricchezze, promuovano l'amore sociale, rispettino i diritti dei poveri e amino la pace, Nessuno dunque si reputi figlio di Maria, degno di essere accolto sotto la sua potentissima tutela, se sull'esempio di lei non si dimostrerà mite, giusto e casto, contribuendo con amore alla vera fraternità, non ledendo e nuocendo, ma aiutando e confortando.

In molti paesi della terra vi sono persone ingiustamente perseguitate per la loro professione cristiana e private dei diritti umani e divini della libertà: per allontanare questi mali nulla valgono finora le giustificate richieste e le ripetute proteste. A questi figli innocenti e tormentati rivolga i suoi occhi di misericordia, che con la loro luce portano il sereno allontanando i nembi e le tempeste, la potente Signora delle cose e dei tempi, che sa placare le violenze con il suo piede verginale; e conceda anche a loro di poter presto godere della dovuta libertà per la pratica aperta dei doveri religiosi, sicché servendo la causa dell'evangelo, con opera concorde e con egregie virtù, che nelle asprezze rifulgono ad esempio, giovino anche alla solidità e al progresso della città terrena.

Pensiamo anche che la festa istituita con questa lettera enciclica, affinché tutti più chiaramente riconoscano e con più cura onorino il clemente e materno impero della Fonti cathopedia.org – vatican.va - santiebeati.it Beata Vergine Maria Regina Pag. 19

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Madre di Dio, possa contribuire assai a che si conservi, si consolidi e si renda perenne la pace dei popoli, minacciata quasi ogni giorno da avvenimenti pieni di ansietà. Non è ella l'arcobaleno posto sulle nubi verso Dio, come segno di pacifica alleanza? (cf. Gn 9, 13). «Mira l'arcobaleno e benedici colui che l'ha fatto; esso è molto bello nel suo splendore, abbraccia il cielo nel suo cerchio radioso e le mani dell'Altissimo lo hanno teso» (Eccli 43, 12-13). Chiunque pertanto onora la Signora dei celesti e dei mortali - e nessuno si creda esente da questo tributo di riconoscenza e di amore - la invochi come regina potentissima, mediatrice di pace; rispetti e difenda la pace, che non è ingiustizia impunita né sfrenata licenza, ma è invece concordia bene ordinata sotto il segno e il comando della volontà di Dio: a fomentare e accrescere tale concordia spingono le materne esortazioni e gli ordini di Maria vergine.

Desiderando moltissimo che la Regina e Madre del popolo cristiano accolga questi Nostri voti e rallegri della sua pace le terre scosse dall'odio, e a noi tutti mostri, dopo questo esilio, Gesù, che sarà la nostra pace e la nostra gioia in eterno, a voi, venerabili fratelli, e ai vostri fedeli, impartiamo di cuore l'apostolica benedizione, come auspicio dell'aiuto di Dio onnipotente e in testimonianza del Nostro amore.

Roma, presso San Pietro, nella festività della maternità di Maria vergine, l'11 ottobre 1954, XVI del Nostro pontificato.

PIO PP. XII

note(1) PIUS PP. XII, Litt. enc. Ad caeli Reginam de regali Beatae Mariae Virginis dignitate eiusque festo instituendo, [Ad venerabiles Fratres Patriarchas, Archiepiscopos, Episcopos aliosque locorum Ordinarios pacem et communionem cum Apostolica Sede habentes], 11 octobris 1954: AAS 46(1954), pp. 625-640.

Istituzione della festa della regalità di Maria s.ma. La devozione costante dei popoli per Maria s.ma, culminata con la proclamazione del dogma della sua assunzione. Coronare l'opera istituendo la festa di Maria Regina, in realtà non nuova, ma già espressa in ogni età: dalla sacra Scrittura, dai padri e scrittori ecclesiastici con dottrina profonda e poetici accenti, dai sommi pontefici, dalla liturgia romana e orientale e infine dall'arte d'ogni tempo. Principali argomenti dogmatici e di convenienza. È giusto perciò che tutti riconoscano questo potere regale: la festa al 31 maggio; ricorrere alla Madre di Dio, imitandone le virtù, impetrando la forza nelle tribolazioni, la pace fra i popoli e la visione eterna del suo divin Figlio.

(2) Cf. Const. apost. Munificentissimus Deus: AAS 42(1950), p. 753ss; EE 6/1931ss.

(3) Cf. Litt. enc. Fulgens corona: AAS 45(1953), p. 577ss; EE 6/944ss.

(4) Cf. AAS 38(1946), p. 264ss.

(5) Cf. L'Osservatore Romano, 19.5.1946.

(6) S. EPHRAEM, Hymni de B. Maria, ed. Th. J. Lamy, t. II, Mechliniae 1886, Hymn. XIX, p. 624.

(7) S. EPHRAEM, Oratio ad Ss.mam Dei Matrem: Opera omnia, ed. Assemani, t. III (graece), Romae 1747, p. 546.

(8) S. GREGORIUS NAZ., Poemata dogmatica, XVIII, v. 58: PG 37, 485.

(9) PRUDENTIUS, Dittochaeum, XXVII: PL 60, 102A; Obras completas de Aurelio Prudencio (edicion bilingüe), BAC, Madrid 1981, p. 758.

(10) Hom. in S. Lucam, hom. VII: ed. Rauer, Origenes Werke, t. IX, p. 48 (ex catena Macarii Crysocephali). Cf. PG 13, 1902D.

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Storia e preghiere

(11) S. HIERONYMUS, Liber de nominibus hebraeis: PL 23, 886.

(12) S. PETRUS CHRYSOLOGUS, Sermo 142, De Annuntiatione B.M.V.: PL 52, 579C; cf, etiam 582B, 584A: «Regina totius exstitit castitatis».

(13) Relatio Epiphanii Ep. Constantin.: PL 63, 498D.

(14) Encomium in Dormitionem Ss.mae Deiparae (inter opera S. Modesti): PG 86, 3306B.

(15) S. ANDREAS CRETENSIS, Homilia II in Dormitionem Ss.mae Deiparae: PG 97, 1079B.

(16) S. ANDREAS CRETENSIS, Homilia III in Dormitionem Ss.mae Deiparae, I: PG 98, 303A.

(17) S. GERMANUS, In Praesentationem Ss.mae Deiparae, I: PG 98, 303A.

(18) S. GERMANUS, In Praesentationem Ss.mae Deiparae, II: PG 98, 315C.

(19) S. IOANNES DAMASCENUS, Homilia I in Dormitionem B.M.V.: PG 96, 719A.

(20) S. IOANNES DAMASCENUS, De fide orthodoxa,1. IV, c.14: PG 44,1158B.

(21) De laudibus Mariae (inter opera Venantii Fortunati): PL 88, 282B et 283A.

(22) ILDEFONSUS TOLETANUS; De virginitate perpetua B.M.V.: PL 96, 58AD.

(23) S. MARTINUS I, Epist. XIV: PL 87, 199-200A.

(24) S. AGATHO: PL 87; 1221A; Dz 547.

(25) HARDOUIN, Acta Conciliorum, IV, 234 et 238: PL 89, 508B.

(26) XYSTUS IV, Bulla Cum praeexcelsa, 28 febr. 1476.

(27) BENEDICTUS XIV, Bulla Gloriosae Dominae, 07 sept. 1748.

(28) S. ALFONSO, Le glorie di Maria, p. I. c. I, § 1.

(29) Ex liturgia Armenorum: in festo Assumptionis, hymnus ad Matutinum.

(30) Ex Menaeo (byzantino): Dominica post Natalem, in Canone, ad Matutinum.

(31) Officium hymni Akátistos (in ritu byzantino).

(32) Missale Aethiopicum, Anaphora Dominae nostrae Mariae, Matris Dei.

(33) Breviarium Romanum, Versiculus sexti Respons.

(34) Festum Assumptionis, Hymnus Laudum.

(35) Festum Assumptionis, ad Magnificat II Vesp.

(36) S. IOANNES DAMASCENUS, De fide orthodoxa, 1. IV, c. 14: PG 94, 1158s.B.

(37) PIUS XI, Litt. enc. Quas primas: AAS 17(1925), p. 599; EE 5/147.

(38) Festum septem dolorum B. Mariae Virg., Tractus.

(39) EADMERUS, De excellentia Virginis Mariae, c. 11: PL 159, 508AB.

(40) F. SUAREZ, De mysteriis vitae Christi, disp. XXII, sect. II: éd. Vivès, XIX, 327.

(41) S. IRENAEUS, Adv. haer., V, 19, 1: PG 7, 1175B.

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(42) PIUS XI, Epist. Auspicatus profecto: AAS 25(1933), p. 80.

(43) PIUS XII, Litt, enc. Mystici corporis: AAS 35(1943), p. 247; EE 6/258.

(44) S. SOPHRONIUS, In Annuntiationem Beatae Mariae Virginis: PG 87, 3238D et 3242A.

(45) S. GERMANUS, Hom. II in Dormitionem Beatae Mariae Virginis: PG 98, 354B.

(46) S. IOANNES DAMASCENUS, Hom. I in Dormitionem Beatae Mariae Virginis: PG 96, 715A.

(47) PIUS IX, Bulla Ineffabilis Deus: Acta Pii IX, I, pp. 597-598; EE 2/app.

(48) Ibidem, p. 618; EE 2/app.

(49) LEO XIII, Litt. enc. Adiutricem populi: AAS 28(1895-96), p.130; EE 3.

(50) PIUS X, Litt. enc. Ad diem illum: AAS 36(1903-04), p. 455; EE 4/27.

(51) S. THOMAS, Summa theol., I, q. 25, a. 6, ad 4.

(52) PIUS XII, Litt. enc. Humani generis: AAS 42(1950), p. 569; EE 6/721.

(53) Ex Brev. Rom.: Festum Assumptionis Beatae Mariae Virginis.

MARIALIS CULTUS

ESORTAZIONE APOSTOLICADI SUA SANTITÀ

PAOLO PP. VIA TUTTI I VESCOVI

AVENTI PACE E COMUNIONECON LA SEDE APOSTOLICA

VENERABILI FRATELLISALUTE E APOSTOLICA BENEDIZIONE

INTRODUZIONE

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Fin da quando fummo assunti alla Cattedra di Pietro, Ci siamo costantemente adoperati per dar incremento al culto mariano, non soltanto nell'intento di interpretare il sentire della Chiesa e il Nostro personale impulso, ma anche perché esso, come è noto, rientra quale parte nobilissima nel contesto di quel culto sacro, nel quale vengono a confluire il culmine della sapienza e il vertice della religione1 e che pertanto è compito primario del Popolo di Dio.

Proprio in vista di tale compito Noi sempre assecondammo e incoraggiammo la grande opera della riforma liturgica, promossa dal Concilio Ecumenico Vaticano II, e avvenne certo non senza un particolare disegno della Provvidenza divina se il primo documento conciliare, che insieme con i venerabili Padri approvammo e sottoscrivemmo nello Spirito Santo, fu la Costituzione Sacrosanctum Concilium, la quale si proponeva appunto di restaurare e di incrementare la Liturgia, rendendo più proficua la partecipazione dei fedeli ai sacri misteri.2 Da allora, molti atti del Nostro Pontificato hanno avuto come fine il miglioramento del culto divino, come dimostra il fatto di aver promulgato, in questi anni, numerosi libri del rito Romano, restaurati secondo i princìpi e le norme del medesimo Concilio. Di ciò ringraziamo vivamente il Signore, datore di ogni bene, e siamo riconoscenti alle Conferenze Episcopali e ai singoli Vescovi, che in vari modi hanno collaborato con Noi alla preparazione di tali libri.

Mentre consideriamo, però, con animo lieto e grato il lavoro compiuto e i primi positivi risultati del rinnovamento liturgico, destinati a moltiplicarsi via via che la riforma sarà meglio compresa nelle sue motivazioni di fondo e rettamente applicata, la Nostra vigile sollecitudine non cessa di rivolgersi a quanto può dare ordinato compimento alla restaurazione del culto, con cui la Chiesa in spirito e verità (cfr Gv 4,24) adora il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, venera con particolare amore Maria Santissima, Madre di Dio3 e onora con religioso ossequio la memoria dei Martiri e degli altri Santi.

Lo sviluppo, da Noi auspicato, della devozione verso la Vergine Maria, inserita (come sopra abbiamo accennato) nell'alveo dell'unico culto che a buon diritto è chiamato cristiano – perché da Cristo trae origine ed efficacia, in Cristo trova compiuta espressione e per mezzo di Cristo, nello Spirito, conduce al Padre – è elemento qualificante della genuina pietà della Chiesa. Per intima necessità, infatti, essa rispecchia nella prassi cultuale il piano redentivo di Dio, per cui al posto singolare, che in esso ha avuto Maria, corrisponde un culto singolare per Lei;4 come pure, ad ogni sviluppo autentico del culto cristiano consegue necessariamente un corretto incremento della venerazione alla Madre del Signore. Del resto, la storia della pietà dimostra come le varie forme di devozione verso la Madre di Dio, che la Chiesa ha approvato entro i limiti della sana e ortodossa dottrina5 si sviluppino in armonica subordinazione al culto che si presta a Cristo e intorno ad esso gravitino come a loro naturale e necessario punto di riferimento. Anche nella nostra epoca avviene così. La riflessione della Chiesa contemporanea sul mistero del Cristo e sulla sua propria natura l'ha condotta a trovare, alla radice del primo e a coronamento della seconda, la stessa figura di Donna: la Vergine Maria, Madre appunto di Cristo e Madre della Chiesa. E l'accresciuta conoscenza della missione di Maria si è tramutata in gioiosa venerazione verso di lei e in adorante rispetto per il sapiente disegno di Dio, il quale ha collocato nella sua Famiglia – la Chiesa –, come in ogni focolare domestico, la figura di Donna, che nascostamente e in spirito di servizio veglia per essa e benignamente ne protegge il cammino verso la patria, finché giunga il giorno glorioso del Signore.6

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Nel nostro tempo, i mutamenti prodottisi nel costume sociale, nella sensibilità dei popoli, nei modi di espressione della letteratura e delle arti, nelle forme di comunicazione sociale, hanno influito anche sulle manifestazioni del sentimento religioso. Certe pratiche cultuali, che in un tempo non lontano apparivano atte ad esprimere il sentimento religioso dei singoli e delle comunità cristiane, sembrano oggi insufficienti o inadatte, perché legate a schemi socio-culturali del passato, mentre da più parti si cercano nuove forme espressive dell'immutabile rapporto delle creature con il loro Creatore, dei figli con il loro Padre. Ciò può produrre in alcuni un momentaneo disorientamento; ma chi, con animo fiducioso in Dio, riflette su tali fenomeni, scopre che molte tendenze della pietà contemporanea – la interiorizzazione del sentimento religioso, per esempio – sono chiamate a concorrere allo sviluppo della pietà cristiana, in generale, e della pietà verso la Vergine, in particolare. Così la nostra epoca, nel fedele ascolto della tradizione e nell'attenta considerazione dei progressi della teologia e delle scienze, offrirà il suo contributo di lode a colei che, secondo le sue stesse profetiche parole, tutte le generazioni chiameranno beata (cfr Lc 1,48).

Giudichiamo, quindi, conforme al Nostro servizio apostolico trattare, quasi dialogando con voi, Venerabili Fratelli, alcuni temi relativi al posto che la Beata Vergine occupa nel culto della Chiesa, già in parte toccati dal Concilio Vaticano II7 e dai Noi stessi,8 ma sui quali non è inutile ritornare, per dissipare dubbi e, soprattutto, per favorire lo sviluppo di quella devozione alla Vergine che, nella Chiesa, trae le sue motivazioni dalla Parola di Dio e si esercita nello Spirito di Cristo.

Vorremmo, pertanto, soffermarCi su alcune questioni che riguardano i rapporti tra la sacra Liturgia e il culto della Vergine (I); proporre considerazioni e direttive atte a favorire il legittimo sviluppo di questo culto (II); suggerire, infine, alcune riflessioni per una ripresa vigorosa e più consapevole della recita del Santo Rosario, la cui pratica è stata insistentemente raccomandata dai Nostri Predecessori ed è tanto diffusa tra il popolo cristiano (III).

I. IL CULTO DELLA VERGINE MARIA NELLA LITURGIA

1. Accingendoci a trattare del posto che la Vergine Maria occupa nel culto cristiano, dobbiamo in primo luogo rivolgere la Nostra attenzione alla sacra Liturgia; essa, infatti, oltre un ricco contenuto dottrinale, possiede un'incomparabile efficacia pastorale e ha un riconosciuto valore esemplare per le altre forme di culto. Avremmo voluto considerare le varie Liturgie dell'Oriente e dell'Occidente, ma, in ordine allo scopo di questo documento, guarderemo quasi esclusivamente ai libri del rito Romano: esso solo è stato oggetto, in seguito alle norme pratiche impartite dal Concilio Vaticano II,9 di un profondo rinnovamento anche per quanto attiene alle espressioni di venerazione a Maria e richiede, pertanto, di essere attentamente considerato e valutato.

A. La Vergine nella restaurata Liturgia Romana

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2. La riforma della Liturgia Romana presupponeva un accurato restauro del suo Calendario Generale. Esso, ordinato a disporre con il dovuto rilievo, in determinati giorni, la celebrazione dell'opera della salvezza distribuendo lungo il corso dell'anno l'intero mistero del Cristo, dall'Incarnazione fino all'attesa del suo glorioso ritorno,10 ha permesso di inserire in modo più organico e con un legame più stretto la memoria della Madre nel ciclo annuale dei misteri del Figlio.

3. Così, nel tempo di Avvento, la Liturgia, oltre che in occasione della solennità dell'8 dicembre –celebrazione congiunta della Concezione immacolata di Maria, della preparazione radicale (cfr Is 11,1. 10) alla venuta del Salvatore, e del felice esordio della Chiesa senza macchia e senza ruga11 –, ricorda frequentemente la beata Vergine soprattutto nelle ferie dal 17 al 24 dicembre e, segnatamente, nella domenica che precede il Natale, nella quale fa risuonare antiche voci profetiche sulla Vergine Maria e sul Messia12 e legge episodi evangelici relativi alla nascita imminente del Cristo e del suo Precursore.13

4. In tal modo i fedeli, che vivono con la Liturgia lo spirito dell'Avvento, considerando l'ineffabile amore con cui la Vergine Madre attese il Figlio,14 sono invitati ad assumerla come modello e a prepararsi per andare incontro al Salvatore che viene, vigilanti nella preghiera, esultanti nella sua lode.15 Vogliamo, inoltre, osservare come la Liturgia dell'Avvento, congiungendo l'attesa messianica e quella del glorioso ritorno di Cristo con l'ammirata memoria della Madre, presenti un felice equilibrio cultuale, che può essere assunto quale norma per impedire ogni tendenza a distaccare – come è accaduto talora in alcune forme di pietà popolare – il culto della Vergine dal suo necessario punto di riferimento, che è Cristo; e faccia sì che questo periodo – come hanno osservato i cultori della Liturgia – debba esser considerato un tempo particolarmente adatto per il culto alla Madre del Signore: tale orientamento Noi confermiamo, auspicando di vederlo dappertutto accolto e seguito.

5. Il tempo di Natale costituisce una prolungata memoria della maternità divina, verginale, salvifica, di colei la cui illibata verginità diede al mondo il Salvatore:16 infatti, nella solennità del Natale del Signore, la Chiesa, mentre adora il Salvatore, ne venera la Madre gloriosa; nella Epifania del Signore, mentre celebra la vocazione universale alla salvezza, contempla la Vergine come vera Sede della Sapienza e vera Madre del Re, la quale presenta all'adorazione dei Magi il Redentore di tutte le genti (cfr Mt 2,11); e nella Festa della Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe (domenica fra l'ottava di Natale) riguarda con profonda riverenza la santa vita che conducono nella casa di Nazaret Gesù, Figlio di Dio e Figlio dell'uomo, Maria, sua Madre, e Giuseppe, uomo giusto (cfr Mt 1,19).

Nel ricomposto ordinamento del periodo natalizio Ci sembra che la comune attenzione debba essere rivolta alla ripristinata solennità di Maria Ss. Madre di Dio; essa, collocata secondo l'antico suggerimento della Liturgia dell'Urbe al primo giorno di gennaio, è destinata a celebrare la parte avuta da Maria in questo mistero di salvezza e ad esaltare la singolare dignità che ne deriva per la Madre santa... per mezzo della quale abbiamo ricevuto... l'Autore della vita;17 ed è, altresì, un'occasione propizia per rinnovare l'adorazione al neonato Principe della Pace, per riascoltare il lieto annuncio angelico (cfr Lc 2,14), per implorare da Dio, mediatrice la Regina della Pace, il dono supremo della pace. Per questo, nella felice coincidenza dell'Ottava di Natale con il giorno augurale del primo gennaio, abbiamo istituito la Giornata mondiale della pace, che raccoglie crescenti adesioni e matura già nel cuore di molti uomini frutti di Pace.

6. Alle due solennità già ricordate, della Concezione immacolata e della Maternità divina, sono da aggiungere le antiche e venerande celebrazioni del 25 marzo e del 15 agosto.Fonti cathopedia.org – vatican.va - santiebeati.it Beata Vergine Maria Regina Pag. 25

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Per la solennità dell'Incarnazione del Verbo, nel Calendario Romano, con motivata risoluzione, è stata ripristinata l'antica denominazione di Annunciazione del Signore, ma la celebrazione era ed è festa congiunta di Cristo e della Vergine: del Verbo che si fa figlio di Maria (Mc 6,3), e della Vergine che diviene Madre di Dio. Relativamente a Cristo l'Oriente e l'Occidente, nelle inesauribili ricchezze delle loro Liturgie, celebrano tale solennità come memoria del fiat salvifico del Verbo Incarnato, che entrando nel mondo disse: Ecco, io vengo (...) per fare, o Dio, la tua volontà (cfr Eb 10,7; Sal 39,8-9); come commemorazione dell'inizio della redenzione e dell'indissolubile e sponsale unione della natura divina con la natura umana nell'unica Persona del Verbo. Relativamente a Maria, come festa della nuova Eva, vergine obbediente e fedele, che con il suo fiat generoso (cfr Lc 1,38) divenne, per opera dello Spirito, Madre di Dio, ma anche vera Madre dei viventi e, accogliendo nel suo grembo l'unico Mediatore (cfr 1Tm 2,5), vera Arca dell'Alleanza e vero tempio di Dio; come memoria di un momento culminante del dialogo di salvezza tra Dio e l'uomo, e commemorazione del libero consenso della Vergine e del suo concorso al piano della redenzione.

La solennità del 15 agosto celebra la gloriosa Assunzione di Maria al cielo; è, questa, la festa del suo destino di pienezza e di beatitudine, della glorificazione della sua anima immacolata e del suo corpo verginale, della sua perfetta configurazione a Cristo risorto; una festa che propone alla Chiesa e all'umanità l'immagine e il consolante documento dell'avverarsi della speranza finale: che tale piena glorificazione è il destino di quanti Cristo ha fatto fratelli, avendo con loro in comune il sangue e la carne (Eb 2,14; cfr Gal 4,4). La solennità dell'Assunzione ha un prolungamento festoso nella celebrazione della beata Maria Vergine Regina, che ricorre otto giorni dopo, nella quale si contempla colei che, assisa accanto al Re dei secoli, splende come Regina e intercede come Madre.18 Quattro solennità, dunque, che puntualizzano con il massimo grado liturgico le principali verità dogmatiche concernenti l'umile Ancella del Signore.

7. Dopo queste solennità si devono considerare, soprattutto, quelle celebrazioni che commemorano eventi salvifici, in cui la Vergine fu strettamente associata al Figlio, quali le feste della Natività di Maria (8 sett.), speranza e aurora di salvezza al mondo intero;19 della Visitazione (31 maggio), in cui la Liturgia ricorda la Beata Vergine Maria (...), che porta in grembo il Figlio,20 e che si reca da Elisabetta per porgerle l'aiuto della sua carità e proclamare la misericordia di Dio Salvatore;21 oppure la memoria della Vergine Addolorata (15 sett.), occasione propizia per rivivere un momento decisivo della storia della salvezza e per venerare la Madre associata alla passione del Figlio e vicina a lui innalzato sulla croce.22

Anche la festa del 2 febbraio, a cui è stata restituita la denominazione di Presentazione del Signore, deve essere considerata, perché sia pienamente colta tutta l'ampiezza del suo contenuto, come memoria congiunta del Figlio e della Madre, cioè celebrazione di un mistero di salvezza operato da Cristo, a cui la Vergine fu intimamente unita quale Madre del Servo sofferente di Iahvè, quale esecutrice di una missione spettante all'antico Israele e quale modello del nuovo Popolo di Dio, costantemente provato nella fede e nella speranza da sofferenze e persecuzioni (cfr Lc 2,21-35).

8. Se il restaurato Calendario Romano mette in risalto soprattutto le celebrazioni sopra ricordate, esso tuttavia annovera altri tipi di memorie o di feste, legate a ragioni di culto locale e che hanno acquistato un più vasto ambito e un interesse più vivo (11 febb.: Beata Vergine Maria di Lourdes; 5 agosto: Dedicazione della basilica di Santa Maria Maggiore); altre, celebrate originariamente da particolari famiglie religiose, ma che oggi, per la diffusione raggiunta, possono dirsi veramente ecclesiali

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(16 luglio: Beata Vergine Maria del Monte Carmelo; 7 ott.: Beata Vergine Maria del Rosario); altre ancora che, al di là del dato apocrifo, propongono contenuti di alto valore esemplare e continuano venerabili tradizioni, radicate soprattutto in Oriente (21 nov.: Presentazione della Beata Vergine Maria), o esprimono orientamenti emersi nella pietà contemporanea (sabato dopo la solennità del Sacro Cuore di Gesù: Cuore immacolato della Beata Vergine Maria).

9. Né si deve dimenticare che il Calendario Romano non registra tutte le celebrazioni di contenuto mariano: che ai Calendari particolari spetta accogliere, con fedeltà alle norme liturgiche, ma anche con cordiale adesione, le feste mariane proprie delle varie Chiese locali. E resta da accennare alla possibilità di una frequente commemorazione liturgica della Vergine con il ricorso alla Memoria di santa Maria in Sabato: memoria antica e discreta, che la flessibilità dell'attuale Calendario e la molteplicità di formulari del Messale rendono sommamente agevole e varia.

10. Non intendiamo in questa Esortazione Apostolica considerare tutto il contenuto del nuovo Messale Romano, ma nel quadro della valutazione che ci siamo prefissi di compiere circa i libri restaurati del rito Romano,23 desideriamo illustrarne alcuni aspetti e temi. E amiamo, anzitutto, rilevare come le Preci Eucaristiche del Messale, in ammirabile convergenza con le Liturgie orientali,24 contengono una significativa memoria della Beata Vergine Maria. Così il vetusto Canone Romano, che commemora la Madre del Signore in termini densi di dottrina e di afflato cultuale: In comunione con tutta la Chiesa, ricordiamo e veneriamo anzitutto la gloriosa e sempre Vergine Maria, Madre del nostro Dio e Signore Gesù Cristo; così la recente Prece Eucaristica III, che esprime con intensa supplica il desiderio degli oranti di condividere con la Madre l'eredità di figli: Egli faccia di noi un sacrificio perenne a te (Padre) gradito, perché possiamo ottenere il regno promesso insieme con i tuoi eletti: con la beata Maria Vergine e Madre di Dio. Tale memoria quotidiana, per la sua collocazione nel cuore del divin Sacrificio, deve essere ritenuta forma particolarmente espressiva del culto che la Chiesa rende alla Benedetta dall'Altissimo (cfr Lc 1,28).

11. Percorrendo poi i testi del Messale restaurato, vediamo come i grandi temi mariani dell'eucologia Romana – il tema della concezione immacolata e della pienezza di grazia, della maternità divina, della verginità integerrima e feconda, del tempio dello Spirito Santo, della cooperazione all'opera del Figlio, della santità esemplare, dell'intercessione misericordiosa, dell'assunzione al cielo, della regalità materna e altri ancora – siano stati accolti in perfetta continuità dottrinale con il passato, e come altri temi, nuovi in un certo senso, siano stati introdotti con altrettanta perfetta aderenza agli sviluppi teologici del nostro tempo. Così, ad esempio, il tema Maria-Chiesa è stato introdotto nei testi del Messale con varietà di aspetti, come vari e molteplici sono i rapporti che intercorrono tra la Madre di Cristo e la Chiesa. Tali testi, infatti, nella Concezione immacolata della Vergine ravvisano l'esordio della Chiesa, sposa senza macchia di Cristo;25 nell'Assunzione riconoscono l'inizio già compiuto e l'immagine di ciò che, per la Chiesa tutta quanta, deve compiersi ancora;26 nel mistero della maternità la confessano madre del Capo e delle membra: santa Madre di Dio, dunque, e provvida Madre della Chiesa.27

Quando poi la Liturgia rivolge il suo sguardo sia alla Chiesa primitiva che a quella contemporanea, ritrova puntualmente Maria: là, come presenza orante insieme con gli Apostoli;28 qui come presenza operante insieme con la quale la Chiesa vuol vivere il mistero di Cristo: ...fa' che la tua santa Chiesa, associata con lei (Maria) alla passione del Cristo, partecipi alla gloria della risurrezione;29 e come voce di lode insieme con la quale vuole glorificare Dio: ...per magnificare con lei (Maria) il tuo santo nome;30 e, poiché la Liturgia è culto che richiede una condotta coerente di vita, essa supplica di tradurre il culto alla Vergine in concreto e sofferto amore per la

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Chiesa, come mirabilmente propone l'orazione dopo la Comunione del 15 settembre: ...perché, nella memoria della beata Vergine addolorata, completiamo in noi, per la santa Chiesa, ciò che manca alla passione di Cristo.

12. Il Lezionario della Messa è uno dei libri del rito Romano che ha molto beneficiato della riforma post-conciliare, sia per il numero dei testi aggiunti sia per il loro valore intrinseco: si tratta, infatti, di testi contenenti la parola di Dio, sempre viva ed efficace (cfr Eb 4,12). Questa grande abbondanza di letture bibliche ha consentito di esporre in un ordinato ciclo triennale l'intera storia della salvezza e di proporre con maggiore completezza il mistero del Cristo. Ne è risultato, come logica conseguenza, che il Lezionario contiene un numero maggiore di letture vetero- e neo-testamentarie riguardanti la Beata Vergine; aumento numerico non disgiunto, tuttavia, da una critica serena, poiché sono state accolte unicamente quelle letture che, o per l'evidenza del loro contesto o per le indicazioni di una attenta esegesi, confortata dagli insegnamenti del Magistero o da una solida tradizione, possono ritenersi, sia pure in modo e in grado diverso, di carattere mariano. Conviene osservare, inoltre, che queste letture non solo ricorrono in occasione delle feste della Vergine, ma vengono proclamate in molte altre circostanze: in alcune domeniche dell'anno liturgico,31 nella celebrazione di riti che toccano profondamente la vita sacramentale del cristiano e le sue scelte,32 nonché nelle circostanze liete o penose della sua esistenza.33

13. Anche il restaurato Libro dell'ufficio di lode, cioè la Liturgia delle Ore, contiene eccellenti testimonianze di pietà verso la Madre del Signore: nelle composizioni innodiche, tra cui non mancano alcuni capolavori della letteratura universale, quale la sublime preghiera di Dante Alighieri alla Vergine;34 nelle antifone che suggellano l'ufficiatura quotidiana, implorazioni liriche, cui è stato aggiunto il celebre tropario In te sola troviamo rifugio, venerando per antichità, mirabile per contenuto; nelle intercessioni delle Lodi e del Vespro, in cui non è infrequente il fiducioso ricorso alla Madre della misericordia; nella vastissima selezione di pagine mariane, dovute ad autori vissuti nei primi secoli del cristianesimo, nel medioevo e nell'età moderna.

14. Se nel Messale, nel Lezionario e nella Liturgia delle Ore, cardini della preghiera liturgica Romana, la memoria della Vergine ritorna con ritmo frequente, anche negli altri libri liturgici restaurati non mancano espressioni di amore e di supplice venerazione verso la Madre di Dio: così la Chiesa invoca lei, Madre della grazia, prima di immergere i candidati nelle acque salutari del Battesimo;35 implora la sua intercessione per le madri che, riconoscenti per il dono della maternità, si recano liete al tempio;36 lei addita come esempio ai suoi membri che abbracciano la sequela di Cristo nella vita religiosa,37 o ricevono la consacrazione verginale,38 e per essi chiede il suo soccorso materno;39 a lei rivolge istante supplica per i figli che sono giunti all'ora del transito;40 richiede il suo intervento per coloro che, chiusi gli occhi alla luce temporale, sono comparsi dinanzi a Cristo, luce eterna,41 ed invoca conforto, per la sua intercessione, su coloro che, immersi nel dolore, piangono con fede la dipartita dei propri cari.42

15. L'esame compiuto sui libri liturgici restaurati porta, dunque, ad una confortante constatazione: la riforma postconciliare, come già era nei voti del Movimento Liturgico, ha considerato con adeguata prospettiva la Vergine nel mistero di Cristo e, in armonia con la tradizione, le ha riconosciuto il posto singolare che le compete nel culto cristiano, quale santa Madre di Dio e alma cooperatrice del Redentore.

Né poteva essere altrimenti. Ripercorrendo, infatti, la storia del culto cristiano, si nota che sia in Oriente, sia in Occidente le espressioni più alte e più limpide della pietà verso la Beata Vergine sono fiorite nell'ambito della Liturgia o in essa sono state incorporate.Fonti cathopedia.org – vatican.va - santiebeati.it Beata Vergine Maria Regina Pag. 28

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Desideriamo sottolinearlo: il culto che oggi la Chiesa universale rende alla santa Madre di Dio è derivazione, prolungamento e accrescimento incessante del culto che la Chiesa di ogni tempo le ha tributato con scrupoloso studio della verità e con sempre vigile nobiltà di forme. Dalla tradizione perenne, viva per la presenza ininterrotta dello Spirito e per l'ascolto continuo della Parola, la Chiesa del nostro tempo trae motivazioni, argomenti e stimolo per il culto che essa rende alla Beata Vergine. E di tale viva tradizione la Liturgia, che dal Magistero riceve conferma e forza, è espressione altissima e probante documento.

B. La Vergine modello della Chiesa nell'esercizio del culto

16. Vogliamo ora, seguendo alcune indicazioni della dottrina conciliare su Maria e la Chiesa, approfondire un aspetto particolare dei rapporti intercorrenti tra Maria e la Liturgia, vale a dire: Maria quale modello dell'atteggiamento spirituale con cui la Chiesa celebra e vive i divini misteri. L'esemplarità della Beata Vergine in questo campo deriva dal fatto che ella è riconosciuta eccellentissimo modello della Chiesa nell'ordine della fede, della carità e della perfetta unione con Cristo,43 cioè di quella disposizione interiore con cui la Chiesa, sposa amatissima, strettamente associata al suo Signore, lo invoca e, per mezzo di lui, rende il culto all'eterno Padre.44

17. Maria è la Vergine in ascolto, che accoglie la parola di Dio con fede; e questa fu per lei premessa e via alla maternità divina, poiché, come intuì sant'Agostino, la beata Maria colui (Gesù) che partorì credendo, credendo concepì.45 Infatti, ricevuta dall'Angelo la risposta al suo dubbio (cfr Lc 1,34-37) essa, piena di fede e concependo il Cristo prima nella sua mente che nel suo grembo, Ecco – disse – la serva del Signore, sia fatto di me secondo la tua parola (Lc 1,38);46 fede, che fu per lei causa di beatitudine e certezza circa l'adempimento della promessa: E beata colei che ha creduto nell'adempimento delle parole del Signore (Lc 1,45); fede con la quale ella, protagonista e testimone singolare della Incarnazione, ritornava sugli avvenimenti dell'infanzia di Cristo, raffrontandoli tra loro nell'intimo del suo cuore (cfr Lc 2,19. 51). Questo fa anche la Chiesa, la quale, soprattutto nella sacra Liturgia, con fede ascolta, accoglie, proclama, venera la parola di Dio, la dispensa ai fedeli come pane di vita47 e alla sua luce scruta i segni dei tempi, interpreta e vive gli eventi della storia.

18. Maria è, altresì, la Vergine in preghiera. Così essa appare nella Visita alla madre del Precursore, in cui effonde il suo spirito in espressioni di glorificazione a Dio, di umiltà, di fede, di speranza: tale è il cantico L'anima mia magnifica il Signore (cfr Lc 1,46-55), la preghiera per eccellenza di Maria, il canto dei tempi messianici nel quale confluiscono l'esultanza dell'antico e del nuovo Israele, poiché – come sembra suggerire sant'Ireneo – nel cantico di Maria confluì il tripudio di Abramo che presentiva il Messia (cfr Gv 8,56)48 e risuonò, profeticamente anticipata, la voce della Chiesa: Nella sua esultanza Maria proclamava profeticamente a nome della Chiesa: L'anima mia magnifica il Signore.49 Infatti, il cantico della Vergine, dilatandosi, è divenuto preghiera di tutta la Chiesa in tutti i tempi.

Vergine in preghiera appare Maria a Cana dove, manifestando al Figlio con delicata implorazione una necessità temporale, ottiene anche un effetto di grazia: che Gesù, compiendo il primo dei suoi «segni», confermi i discepoli nella fede in lui (cfrGv 2,1-12).

Anche l'ultimo tratto biografico su Maria ce la presenta Vergine orante. Infatti gli Apostoli erano assidui e concordi nella preghiera, insieme con alcune donne e con

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Maria, la Madre di Gesù, e con i fratelli di lui (At 1,14): presenza orante di Maria nella Chiesa nascente e nella Chiesa di ogni tempo, poiché ella, assunta in cielo, non ha deposto la sua missione di intercessione e di salvezza.50 Vergine in preghiera è anche la Chiesa, che ogni giorno presenta al Padre le necessità dei suoi figli, loda il Signore incessantemente e intercede per la salvezza del mondo.51

19. Maria è, ancora, la Vergine madre, cioè colei che per la sua fede e obbedienza generò sulla terra lo stesso Figlio del Padre, senza contatto con uomo, ma adombrata dallo Spirito Santo:52 prodigiosa maternità, costituita da Dio quale tipo e modello della fecondità della Vergine- Chiesa, la quale diventa anche essa madre, poiché con la predicazione e il Battesimo genera a vita nuova e immortale i figli, concepiti per opera dello Spirito Santo e nati da Dio.53 Giustamente gli antichi padri insegnavano che la Chiesa prolunga nel Sacramento del Battesimo la maternità verginale di Maria. Tra le loro testimonianze ci piace ricordare quella del Nostro illustre Predecessore san Leone Magno, il quale in una omelia natalizia afferma: L'origine che (Cristo) ha preso nel grembo della Vergine, l'ha posta nel fonte battesimale; ha dato all'acqua quel che aveva dato alla Madre; difatti, la virtù dell'Altissimo e l'adombramento dello Spirito Santo (cfr Lc 1,35), che fece sì che Maria desse alla luce il Salvatore, fa anche sì che l'acqua rigeneri il credente.54 Volendo attingere alle fonti liturgiche, potremmo citare la bella Conclusione della Liturgia ispanica: Quella (Maria) portò la Vita nel grembo, questa (la Chiesa) la porta nell'onda battesimale. Nelle membra di lei fu plasmato il Cristo, nelle acque di costei fu rivestito il Cristo.55

20. Maria è, infine, la Vergine offerente Nell'episodio della presentazione di Gesù al tempio (cfr Lc 2,22- 35), la Chiesa, guidata dallo Spirito, ha scorto, al di là dell'adempimento delle leggi riguardanti l'oblazione del primogenito (cfr Es 13,11-16) e la purificazione della madre (cfr Lv 12,6-8), un mistero salvifico, relativo appunto alla storia della salvezza: ha rilevato, cioè, la continuità dell'offerta fondamentale che il Verbo incarnato fece al Padre, entrando nel mondo (cfr Eb 10,5-7); ha visto proclamata l'universalità della salvezza poiché Simeone, salutando nel Bambino la luce per illuminare le genti e la gloria di Israele (cfr Lc 2,32), riconosceva in lui il Messia, il Salvatore di tutti; ha inteso il riferimento profetico alla Passione di Cristo: che le parole di Simeone, le quali congiungevano in un unico vaticinio il Figlio segno di contraddizione (Lc 2,34) e la Madre, a cui la spada avrebbe trafitto l'anima (cfr Lc 2,35), si avverarono sul Calvario. Mistero di salvezza, dunque, che nei suoi vari aspetti orienta l'episodio della presentazione al tempio verso l'evento salvifico della croce. Ma la Chiesa stessa, soprattutto a partire dai secoli del medioevo, ha intuito nel cuore della Vergine, che porta il Figlio a Gerusalemme per presentarlo al Signore (cfr Lc 2,22), una volontà oblativa, che superava il senso ordinario del rito. Di tale intuizione abbiamo testimonianza nell'affettuosa apostrofe di san Bernardo: Offri il tuo Figlio, o Vergine santa, e presenta al Signore il frutto benedetto del tuo seno. Offri per la riconciliazione di noi tutti la vittima santa, a Dio gradita.56

Questa unione della Madre con il Figlio nell'opera della Redenzione57 raggiunge il culmine sul Calvario, dove Cristo offrì se stesso quale vittima immacolata a Dio (Eb 9,14) e dove Maria stette presso la Croce (cfr Gv 19,25), soffrendo profondamente con il suo Unigenito e associandosi con animo materno al sacrificio di lui, amorosamente consenziente all'immolazione della vittima da lei generata58 e offrendola anch'ella all'eterno Padre.59 Per perpetuare nei secoli il sacrificio della Croce il divin Salvatore istituì il sacrificio eucaristico, memoriale della sua morte e risurrezione, e lo affidò alla Chiesa, sua sposa,60 la quale, soprattutto alla domenica, convoca i fedeli per celebrare la Pasqua del Signore, finché egli ritorni:61 il che la Chiesa compie in comunione con i Santi del Cielo e, prima di tutto, con la Beata Vergine,62 della quale imita la carità ardente e la fede incrollabile.

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21. Modello di tutta la Chiesa nell'esercizio del culto divino, Maria è anche, evidentemente, maestra di vita spirituale per i singoli cristiani. Ben presto i fedeli cominciarono a guardare a Maria per fare, come lei, della propria vita un culto a Dio e del loro culto un impegno di vita. Già nel IV secolo, sant'Ambrogio, parlando ai fedeli, auspicava che in ognuno di essi fosse l'anima di Maria per glorificare Dio: Dev'essere in ciascuno l'anima di Maria per magnificare il Signore, dev'essere in ciascuno il suo spirito per esultare in Dio.63 Maria, però, è soprattutto modello di quel culto che consiste nel fare della propria vita un'offerta a Dio: dottrina antica, perenne, che ognuno può riascoltare, ponendo mente all'insegnamento della Chiesa, ma anche porgendo l'orecchio alla voce stessa della Vergine, allorché essa, anticipando in sé la stupenda domanda della preghiera del Signore: Sia fatta la tua volontà (Mt 6,10), rispose al messaggero di Dio: Ecco la serva del Signore: sia fatto di me secondo la tua parola (Lc 1,38). E il «sì» di Maria è per tutti i cristiani lezione ed esempio per fare dell'obbedienza alla volontà del Padre la via e il mezzo della propria santificazione.

22. È importante, d'altra parte, osservare come la Chiesa traduca i molteplici rapporti che la uniscono a Maria in vari ed efficaci atteggiamenti cultuali: in venerazione profonda, quando riflette sulla singolare dignità della Vergine, divenuta, per opera dello Spirito, madre del Verbo incarnato; in amore ardente, quando considera la maternità spirituale di Maria verso tutte le membra del Corpo mistico; in fiduciosa invocazione, quando esperimenta l'intercessione della sua Avvocata e Ausiliatrice;64 in servizio di amore, quando scorge nell'umile Ancella del Signore la Regina di misericordia e la Madre di grazia; in operosa imitazione, quando contempla la santità e le virtù della «piena di grazia» (Lc 1,28); in commosso stupore, quando vede in lei, come in una immagine purissima, ciò che essa, tutta, desidera e spera di essere;65 in attento studio, quando ravvisa nella cooperatrice del Redentore, ormai pienamente partecipe dei frutti del mistero pasquale, il compimento profetico del suo stesso avvenire, fino al giorno in cui, purificata da ogni ruga e da ogni macchia (cfrEf 5,27), diverrà come una sposa ornata per lo sposo, Gesù Cristo (cfr Ap 21,2).

23. Considerando, dunque, Fratelli Carissimi, la venerazione che la tradizione liturgica della Chiesa universale e il rinnovato Rito Romano esprimono verso la santa Madre di Dio; ricordando che la Liturgia, per il suo preminente valore cultuale, costituisce una regola d'oro per la pietà cristiana; osservando, infine, come la Chiesa, quando celebra i sacri misteri, assuma un atteggiamento di fede e di amore simili a quello della Vergine, comprendiamo quanto sia giusta l'esortazione del Concilio Vaticano II a tutti i figli della Chiesa, perché promuovano generosamente il culto, specialmente liturgico, della Beata Vergine:66 esortazione, che vorremmo vedere dappertutto accolta senza riserve e tradotta in pratica con zelo.

II. PER IL RINNOVAMENTODELLA PIETÀ MARIANA

24. Lo stesso Concilio Vaticano II esorta, poi, a promuovere, accanto al culto liturgico, altre forme di pietà, soprattutto quelle raccomandate dal Magistero.67 Tuttavia, come è ben noto, la venerazione dei Fedeli verso la Madre di Dio ha assunto forme molteplici secondo le circostanze di luogo e di tempo, la diversa sensibilità dei popoli e la loro differente tradizione culturale. Ne deriva che le forme in cui tale pietà

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si è espressa, soggette all'usura del tempo, appaiono bisognose di un rinnovamento che permetta di sostituire in esse gli elementi caduchi, di dar valore a quelli perenni e di incorporare i dati dottrinali, acquisiti dalla riflessione teologica e proposti dal Magistero ecclesiastico. Ciò dimostra la necessità che le Conferenze Episcopali, le chiese locali, le Famiglie religiose e le comunità di Fedeli favoriscano una genuina attività creatrice e procedano, nel medesimo tempo, ad una diligente revisione degli esercizi di pietà verso la Vergine; revisione, che auspichiamo rispettosa della sana tradizione e aperta ad accogliere le legittime istanze degli uomini del nostro tempo. Pertanto, ci sembra opportuno, Venerabili Fratelli, indicarvi alcuni principi secondo cui bisogna operare in questo campo.

A. Nota trinitaria, cristologia ed ecclesiale nel culto della Vergine

25. È sommamente conveniente, anzitutto, che gli esercizi di pietà verso la Vergine Maria esprimano chiaramente la nota trinitaria e cristologica, che in essi è intrinseca ed essenziale. Il culto cristiano infatti è, per sua natura, culto al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo, o meglio – come si esprime la Liturgia – al Padre per Cristo nello Spirito. In questa prospettiva, esso legittimamente si estende, sia pure in modo sostanzialmente diverso, prima di tutto e in maniera speciale alla Madre del Signore, e poi ai Santi, nei quali la Chiesa proclama il mistero pasquale, perché essi hanno sofferto con Cristo e con lui sono stati glorificati.68 Nella Vergine Maria tutto è relativo a Cristo e tutto da lui dipende: in vista di lui Dio Padre, da tutta l'eternità, la scelse Madre tutta santa e la ornò di doni dello Spirito, a nessun altro concessi. Certamente la genuina pietà cristiana non ha mai mancato di mettere in luce l'indissolubile legame e l'essenziale riferimento della Vergine al Divin Salvatore.69 Tuttavia, a Noi pare particolarmente conforme all'indirizzo spirituale della nostra epoca, dominata e assorbita dalla «questione di Cristo»,70 che nelle espressioni di culto alla Vergine abbia speciale risalto l'aspetto cristologico e si faccia in modo che esse rispecchino il piano di Dio, il quale prestabilì con un solo e medesimo decreto l'origine di Maria e l'incarnazione della divina Sapienza.71 Ciò concorrerà senza dubbio a rendere più solida la pietà verso la Madre di Gesù e a farne uno strumento efficace per giungere alla piena conoscenza del Figlio di Dio, fino a raggiungere la misura della piena statura di Cristo (Ef 4,13); e contribuirà, d'altra parte, ad accrescere il culto dovuto a Cristo stesso, poiché, secondo il perenne sentire della Chiesa, autorevolmente ribadito ai nostri giorni,72 vien riferito al Signore quel che è offerto in servizio all'Ancella; così ridonda sul Figlio quel che è attribuito alla Madre; (...) così ricade sul Re l'onore che vien reso in umile tributo alla Regina.73

26. A questo accenno circa l'orientamento cristologico del culto alla Vergine, ci sembra utile far seguire un richiamo all'opportunità che in esso sia dato adeguato risalto a uno dei contenuti essenziali della fede: la persona e l'opera dello Spirito Santo. La riflessione teologica e la Liturgia hanno rivelato, infatti, come l'intervento santificatore dello Spirito nella Vergine di Nazaret sia stato un momento culminante della sua azione nella storia della salvezza. Così, ad esempio, alcuni santi Padri e scrittori ecclesiastici attribuirono all'opera dello Spirito la santità originale di Maria, da lui quasi plasmata e resa nuova creatura;74 riflettendo sui testi evangelici – lo Spirito Santo verrà sopra di te, e la potenza dell'Altissimo ti ricoprirà (Lc 1,35) e Maria (...) si trovò incinta per virtù dello Spirito Santo; (...) è opera di Spirito Santo, ciò che in lei si è generato (Mt 1,18. 20) – scorsero nell'intervento dello Spirito un'azione che consacrò e rese feconda la verginità di Maria75 e lei trasformò in Palazzo del Re o Talamo del Verbo,76 Tempio o Tabernacolo del Signore,77 Arca dell'Alleanza o della Santificazione,78 titoli ricchi di risonanze bibliche. Approfondendo ancora il mistero della Incarnazione, essi videro nell'arcano rapporto tra Spirito Santo e Maria un aspetto sponsale, poeticamente ritratto così da Prudenzio: La Vergine non sposata si sposa allo Spirito79 e la chiamarono Santuario

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dello Spirito Santo80 espressione che sottolinea il carattere sacro della Vergine, divenuta stabile dimora dello Spirito di Dio. Addentrandosi nella dottrina sul Paraclito, avvertirono che da lui, come da sorgente, erano scaturite la pienezza di grazia (cfr Lc 1,28) e l'abbondanza di doni che la ornavano: allo Spirito, quindi, attribuirono la fede, la speranza e la carità che animavano il cuore della Vergine, la forza che ne sosteneva l'adesione alla volontà di Dio, il vigore che la sorreggeva nella sua «compassione» ai piedi della Croce;81 segnalarono nel cantico profetico di Maria (cfr Lc 1,46-55) un particolare influsso di quello Spirito che aveva parlato per bocca dei profeti.82 Considerando, infine, la presenza della Madre di Gesù nel cenacolo, dove lo Spirito scese sulla Chiesa nascente (cfr At 1,12-14; 2,1-4), arricchirono di nuovi sviluppi l'antico tema Maria-Chiesa,83 e, soprattutto, ricorsero all'intercessione della Vergine per ottenere dallo Spirito la capacità di generare Cristo nella propria anima, come attesta sant'Ildefonso in una supplica, sorprendente per dottrina e per vigore orante: Ti prego, ti prego, o Vergine santa, che io abbia Gesù da quello Spirito, dal quale tu stessa hai generato Gesù. Riceva l'anima mia Gesù per opera di quello Spirito, per il quale la tua carne ha concepito lo stesso Gesù (...). Che io ami Gesù in quello stesso Spirito, nel quale tu lo adori come Signore e lo contempli come Figlio.84

27. Si afferma, talvolta, che molti testi della pietà moderna non rispecchiano sufficientemente tutta la dottrina intorno allo Spirito Santo. Spetta agli studiosi verificare questa affermazione e valutarne la portata; Nostro compito è quello di esortare tutti, specialmente i pastori e i teologi, ad approfondire la riflessione sull'azione dello Spirito nella storia della salvezza, e a far sì che i testi della pietà cristiana pongano nella dovuta luce la sua azione vivificante. Da tale approfondimento emergerà in particolare, l'arcano rapporto tra lo Spirito di Dio e la Vergine di Nazaret e la loro azione sulla Chiesa; e dai contenuti della fede più profondamente meditati deriverà una pietà più intensamente vissuta.

28. È necessario, poi, che gli esercizi di pietà con cui i fedeli esprimono la loro venerazione alla Madre del Signore, manifestino in modo perspicuo il posto che essa occupa nella Chiesa: dopo Cristo il più alto e il più vicino a noi;85 un posto che negli edifici cultuali di Rito Bizantino è plasticamente espresso nella stessa disposizione dei membri architettonici e degli elementi iconografici – nella porta centrale dell'iconostasi la raffigurazione dell'Annuncio a Maria, nell'abside la rappresentazione della Theotócos gloriosa – sì che da essi risulta manifesto come dal consenso dell'Ancella del Signore l'umanità inizi il ritorno a Dio e nella gloria della Tuttasanta veda la meta del suo cammino. Il simbolismo con cui l'edificio della Chiesa esprime il posto di Maria nel mistero della Chiesa contiene un'indicazione feconda e costituisce un auspicio perché dappertutto le varie forme di venerazione alla Beata Vergine si aprano verso prospettive ecclesiali.

Infatti, il richiamo ai concetti fondamentali esposti dal Concilio Vaticano II circa la natura della Chiesa, come Famiglia di Dio, Popolo di Dio, Regno di Dio, Corpo mistico di Cristo,86 permetterà ai fedeli di riconoscere più prontamente la missione di Maria nel mistero della Chiesa e il suo posto eminente nella comunione dei Santi; di sentire più intensamente il legame fraterno che unisce tutti i fedeli, perché figli della Vergine alla cui rigenerazione e formazione spirituale ella collabora con materno amore87 e figli altresì della Chiesa, perché noi dal suo parto nasciamo, dal suo latte siamo nutriti e dal suo Spirito siamo vivificati,88 che ambedue concorrono a generare il corpo mistico di Cristo: L'una e l'altra è madre di Cristo, ma nessuna di esse genera tutto (il corpo) senza l'altra;89 di percepire, infine, più distintamente che l'azione della Chiesa nel mondo è come un prolungamento della sollecitudine di Maria. Infatti, l'amore operante della Vergine a Nazaret, nella casa di Elisabetta, a Cana, sul Golgota – tutti momenti salvifici di vasta portata ecclesiale – trova coerente

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continuità nell'ansia materna della Chiesa, perché tutti gli uomini giungano alla conoscenza della verità (cfr 1Tm 2,4), nella sua cura per gli umili, i poveri, i deboli, nel suo impegno costante per la pace e per la concordia sociale, nel suo prodigarsi perché tutti gli uomini abbiano parte alla salvezza, meritata per loro dalla morte di Cristo. In questo modo l'amore per la Chiesa si tradurrà in amore per Maria, e viceversa; perché l'una non può sussistere senza l'altra, come acutamente osserva san Cromazio di Aquileia: Si riunì la Chiesa nella parte alta (del cenacolo) con Maria, che era la madre di Gesù, e con i fratelli di lui. Non si può, dunque, parlare di Chiesa se non vi è presente Maria, la madre del Signore, con i fratelli di lui.90 Concludendo, ribadiamo la necessità che la venerazione rivolta alla Beata Vergine renda esplicito il suo intrinseco contenuto ecclesiologico: questo vorrà dire avvalersi di una forza capace di rinnovare salutarmente forme e testi.

B. Quattro orientamenti per il culto della Vergine: biblico, liturgico, ecumenico, antropologico

29. Alle indicazioni precedenti, che emergono dalla considerazione dei rapporti della Vergine Maria con Dio – Padre, Figlio e Spirito Santo – e con la Chiesa, vogliamo aggiungere proseguendo secondo la linea dell'insegnamento conciliare,91 alcuni orientamenti – biblico, liturgico, ecumenico, antropologico – da tener presenti nel rivedere o creare esercizi e pratiche di pietà, per rendere più vivo e più sentito il legame che ci unisce alla madre di Cristo e Madre nostra nella comunione dei Santi.

30. La necessità di un'impronta biblica in ogni forma di culto è oggi avvertita come un postulato generale della pietà cristiana. Il progresso degli studi biblici, la crescente diffusione delle Sacre Scritture e, soprattutto, l'esempio della tradizione e l'intima mozione dello Spirito, orientano i cristiani del nostro tempo a servirsi sempre più della Bibbia come del libro fondamentale di preghiera, ed a trarre da essa genuina ispirazione e insuperabili modelli. Il culto alla Beata Vergine non può essere sottratto a questo indirizzo generale della pietà cristiana92 anzi ad esso deve particolarmente ispirarsi per acquistare nuovo vigore e sicuro giovamento. La Bibbia, proponendo in modo mirabile il disegno di Dio per la salvezza degli uomini, è tutta impregnata del mistero del Salvatore e contiene anche, dalla Genesi all'Apocalisse, non indubbi riferimenti a colei che del Salvatore fu Madre e cooperatrice. Non vorremmo, però, che l'impronta biblica si limitasse a un diligente uso di testi e simboli, sapientemente ricavati dalle Sacre Scritture; essa comporta di più: richiede, infatti, che dalla bibbia prendano termini e ispirazione le formule di preghiera e le composizioni destinate al canto; ed esige, soprattutto, che il culto della Vergine sia permeato dei grandi temi del messaggio cristiano, affinché, mentre i fedeli venerano colei che è Sede della Sapienza, siano essi stessi illuminati dalla luce della divina Parola e indotti ad agire secondo i dettami della Sapienza incarnata.

31. Della venerazione che la Chiesa rende alla Madre di Dio nella celebrazione della sacra Liturgia abbiamo già parlato. Ma ora, trattando delle altre forme di culto e dei criteri cui esse si devono ispirare, non possiamo non ricordare la norma della Costituzione Sacrosanctum Concilium, la quale, mentre raccomanda vivamente i pii esercizi del popolo cristiano, aggiunge: ...bisogna però che tali esercizi, tenendo conto dei tempi liturgici, siano ordinati in modo da essere in armonia con la sacra Liturgia, da essa traggano in qualche modo ispirazione, e ad essa, data la sua natura di gran lunga superiore, conducano il popolo cristiano.93 Norma saggia, norma chiara, la cui applicazione non si presenta tuttavia facile, soprattutto nel campo del culto alla Vergine, così vario nelle sue espressioni formali; essa richiede, infatti, da parte dei responsabili delle comunità locali sforzo, tatto pastorale, costanza e, da parte dei fedeli, prontezza ad accogliere orientamenti e proposte che, derivanti dalla Fonti cathopedia.org – vatican.va - santiebeati.it Beata Vergine Maria Regina Pag. 34

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genuina natura del culto cristiano, comportano talvolta il cambiamento di usi inveterati, nei quali quella natura si era in qualche modo oscurata.

A questo proposito, vogliamo accennare a due atteggiamenti che potrebbero render vana nella prassi pastorale la norma del Concilio Vaticano II: innanzitutto, l'atteggiamento di alcuni che si occupano di cura d'anime, i quali disprezzando a priori i pii esercizi, che pure, nelle debite forme, sono raccomandati dal Magistero, li tralasciano e creano un vuoto che non provvedono a colmare; essi dimenticano che il Concilio ha detto di armonizzare i pii esercizi con la Liturgia, non di sopprimerli.

In secondo luogo, l'atteggiamento di altri che, al di fuori di un sano criterio liturgico e pastorale, uniscono insieme pii esercizi e atti liturgici in celebrazioni ibride. Avviene talora che nella stessa celebrazione del Sacrificio Eucaristico vengano inseriti elementi propri di novene o altre pie pratiche, col pericolo che il memoriale del Signore non costituisca il momento culminante dell'incontro della comunità cristiana, ma quasi occasione per qualche pratica devozionale. A quanti agiscono così vorremmo ricordare che la norma conciliare prescrive di armonizzare i pii esercizi con la liturgia, non di confonderli con essa. Una azione pastorale illuminata deve da una parte distinguere e sottolineare la natura propria degli atti liturgici, dall'altra valorizzare i pii esercizi, per adeguarli alle necessità delle singole comunità ecclesiali e renderli ausiliari preziosi della Liturgia.

32. Per il suo carattere ecclesiale, nel culto alla Vergine si rispecchiano le preoccupazioni della Chiesa stessa, tra cui, ai nostri giorni, spicca l'ansia per la ricomposizione dell'unità dei cristiani. La pietà verso la Madre del Signore diviene, così, sensibile alle trepidazioni e agli scopi del Movimento ecumenico, cioè acquista essa stessa una impronta ecumenica. E questo per vari motivi.

Innanzitutto, perché i fedeli cattolici si uniscono ai fratelli delle Chiese ortodosse, presso le quali la devozione alla Beata Vergine riveste forme di alto lirismo e di profonda dottrina, nel venerare con particolare amore la gloriosa Madre di Dio, e nell'acclamarla Speranza dei Cristiani;94 si uniscono agli Anglicani, i cui teologi classici già misero in luce la solida base scritturistica del culto alla Madre di Nostro Signore, e i cui teologi contemporanei sottolineano maggiormente l'importanza del posto che Maria occupa nella vita cristiana; e si uniscono ai fratelli delle Chiese della Riforma, nelle quali fiorisce vigoroso l'amore per le Sacre Scritture, nel glorificare Dio con le parole stesse della Vergine (cfr Lc 1,46-55). In secondo luogo, perché la pietà verso la Madre di Cristo e dei cristiani è per i cattolici occasione naturale e frequente di implorazione, affinché ella interceda presso il Figlio per l'unione di tutti i battezzati in un solo Popolo di Dio.95 E ancora, perché è volontà della Chiesa cattolica che in tale culto, senza che ne sia attenuato il carattere singolare,96 sia evitata con ogni cura qualunque esagerazione che possa indurre in errore gli altri fratelli cristiani circa la vera dottrina della Chiesa cattolica,97 e sia bandita ogni manifestazione cultuale contraria alla retta prassi cattolica. Infine, essendo connaturale al genuino culto verso la Beata Vergine che mentre è onorata la Madre (...), il Figlio sia debitamente conosciuto, amato, glorificato,98 esso diventa via che conduce al Cristo, fonte e centro della comunione ecclesiale, nel quale quanti apertamente confessano che egli è Dio e Signore, Salvatore e unico Mediatore (cfr 1 Tm 2,5), sono chiamati ad essere una sola cosa tra loro, con lui e con il Padre nell'unità dello Spirito Santo.99

33. Siamo consapevoli che esistono non lievi discordanze tra il pensiero di molti fratelli di altre Chiese e comunità ecclesiali e la dottrina cattolica intorno (...) alla funzione di Maria nell'opera della salvezza100 e, quindi, intorno al culto da renderle. Tuttavia, poiché la stessa potenza dell'Altissimo che adombrò la Vergine di Nazaret (cfr Lc 1,35) agisce nell'odierno Movimento ecumenico e lo feconda, desideriamo Fonti cathopedia.org – vatican.va - santiebeati.it Beata Vergine Maria Regina Pag. 35

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esprimere la Nostra fiducia che la venerazione verso l'umile Ancella del Signore, nella quale l'onnipotente fece grandi cose (cfr Lc 1,49), diverrà, sia pur lentamente, non un ostacolo, ma tramite e punto di incontro per l'unione di tutti i credenti in Cristo. Ci rallegriamo, infatti, di constatare che una migliore comprensione del posto di Maria nel mistero di Cristo e della Chiesa, anche da parte dei fratelli separati, rende più spedito il cammino verso l'incontro. Come a Cana la Vergine con il suo intervento ottenne che Gesù compisse il primo dei suoi miracoli (cfr Gv 2,1-12), così nella nostra epoca ella potrà, con la sua intercessione, propiziare l'avvento dell'ora in cui i discepoli di Cristo ritroveranno la piena comunione nella fede. E questa nostra speranza è confortata dall'osservazione del Nostro Predecessore Leone XIII: la causa dell'unione dei cristiani appartiene specificamente all'ufficio della spirituale maternità di Maria. Difatti, quelli che sono di Cristo, Maria non li generò e non poteva generarli se non in un'unica fede e in un unico amore: che forse «è diviso il Cristo?» (1 Cor 1,13); dobbiamo, invece, tutti insieme vivere la vita del Cristo, per poter in un unico e medesimo corpo fruttificare per Iddio (Rm 7,4).101

34. Nel culto alla Vergine si devono tenere in attenta considerazione anche le acquisizioni sicure e comprovate delle scienze umane, perché ciò concorrerà ad eliminare una delle cause del disagio che si avverte nel campo del culto alla Madre del Signore: il divario, cioè, tra certi suoi contenuti e le odierne concezioni antropologiche e la realtà psicosociologica, profondamente mutata, in cui gli uomini del nostro tempo vivono ed operano. Si osserva, infatti, che è difficile inquadrare l'immagine della Vergine, quale risulta da certa letteratura devozionale, nelle condizioni di vita della società contemporanea e, in particolare, di quelle della donna, sia nell'ambiente domestico, dove le leggi e l'evoluzione del costume tendono giustamente a riconoscerle l'uguaglianza e la corresponsabilità con l'uomo nella direzione della vita familiare; sia nel campo politico, dove essa ha conquistato in molti paesi un potere di intervento nella cosa pubblica pari a quello dell'uomo; sia nel campo sociale, dove svolge la sua attività in molteplici settori operativi, lasciando ogni giorno di più l'ambiente ristretto del focolare; sia nel campo culturale, dove le sono offerte nuove possibilità di ricerca scientifica e di affermazione intellettuale.

Ne consegue presso taluni una certa disaffezione verso il culto alla Vergine e una certa difficoltà a prendere Maria di Nazaret come modello, perché gli orizzonti della sua vita – si afferma – risultano ristretti in confronto alle vaste zone di attività in cui l'uomo contemporaneo è chiamato ad agire. A questo proposito, mentre esortiamo i teologi, i responsabili delle comunità cristiane e gli stessi Fedeli a dedicare la dovuta attenzione a tali problemi, Ci sembra utile offrire, Noi pure, un contributo alla loro soluzione, facendo alcune osservazioni.

35. Innanzitutto, la Vergine Maria è stata sempre proposta dalla Chiesa alla imitazione dei fedeli non precisamente per il tipo di vita che condusse e, tanto meno, per l'ambiente socioculturale in cui essa si svolse, oggi quasi dappertutto superato; ma perché, nella sua condizione concreta di vita, ella aderì totalmente e responsabilmente alla volontà di Dio (cfr Lc 1,38); perché ne accolse la parola e la mise in pratica; perché la sua azione fu animata dalla carità e dallo spirito di servizio; perché, insomma, fu la prima e la più perfetta seguace di Cristo: il che ha un valore esemplare, universale e permanente.

36. In secondo luogo, vorremmo notare che le difficoltà sopra accennate sono in stretta connessione con alcuni connotati dell'immagine popolare e letteraria di Maria, non con la sua immagine evangelica, né con i dati dottrinali precisati nel lento e serio lavoro di esplicitazione della parola rivelata. Si deve ritenere, anzi, normale che le generazioni cristiane, succedutesi in quadri socio-culturali diversi, al contemplare la figura e la missione di Maria –quale nuova Donna e perfetta Cristiana che riassume in

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sé le situazioni più caratteristiche della vita femminile perché Vergine, Sposa, Madre –, abbiano ritenuto la Madre di Gesù tipo eminente della condizione femminile e modello chiarissimo di vita evangelica, ed abbiano espresso questi loro sentimenti secondo le categorie e le raffigurazioni proprie della loro epoca. La Chiesa, quando considera la lunga storia della pietà mariana, si rallegra constatando la continuità del fatto cultuale, ma non si lega agli schemi rappresentativi delle varie epoche culturali né alle particolari concezioni antropologiche che stanno alla loro base, e comprende come talune espressioni di culto, perfettamente valide in se stesse, siano meno adatte a uomini che appartengono ad epoche e civiltà diverse.

37. Desideriamo, infine, rilevare che la nostra epoca, non diversamente dalle precedenti, è chiamata a verificare la propria cognizione della realtà con la parola di Dio e, per limitarci al nostro argomento, a confrontare le sue concezioni antropologiche e i problemi che ne derivano con la figura della Vergine Maria, quale è proposta dal Vangelo. La lettura delle divine Scritture, compiuta sotto l'influsso dello Spirito Santo e tenendo presenti le acquisizioni delle scienze umane e le varie situazioni del mondo contemporaneo, porterà a scoprire come Maria possa essere considerata modello di quelle realtà che costituiscono l'aspettativa degli uomini del nostro tempo. Così, per dare qualche esempio, la donna contemporanea, desiderosa di partecipare con potere decisionale alle scelte della comunità, contemplerà con intima gioia Maria che, assunta al dialogo con Dio, dà il suo consenso attivo e responsabile102 non alla soluzione di un problema contingente, ma a quell'opera di secoli, come è stata giustamente chiamata l'incarnazione del Verbo;103 si renderà conto che la scelta dello stato verginale da parte di Maria, che nel disegno di Dio la disponeva al mistero dell'Incarnazione, non fu atto di chiusura ad alcuno dei valori dello stato matrimoniale, ma costituì una scelta coraggiosa, compiuta per consacrarsi totalmente all'amore di Dio. Così constaterà con lieta sorpresa che Maria di Nazaret, pur completamente abbandonata alla volontà del Signore, fu tutt'altro che donna passivamente remissiva o di una religiosità alienante, ma donna che non dubitò di proclamare che Dio è vindice degli umili e degli oppressi e rovescia dai loro troni i potenti del mondo (cfr Lc 1,51-53); e riconoscerà in Maria, che primeggia tra gli umili e i poveri del Signore,104 una donna forte, che conobbe povertà e sofferenza, fuga ed esilio (cfr Mt 2,13-23): situazioni che non possono sfuggire all'attenzione di chi vuole assecondare con spirito evangelico le energie liberatrici dell'uomo e della società; e non le apparirà Maria come una madre gelosamente ripiegata sul proprio Figlio divino, ma donna che con la sua azione favorì la fede della comunità apostolica in Cristo (cfr Gv 2,1-12) e la cui funzione materna si dilatò, assumendo sul Calvario dimensioni universali.105 Non sono che esempi, dai quali appare chiaro come la figura della Vergine non deluda alcune attese profonde degli uomini del nostro tempo ed offra ad essi il modello compiuto del discepolo del Signore: artefice della città terrena e temporale, ma pellegrino solerte verso quella celeste ed eterna; promotore della giustizia che libera l'oppresso e della carità che soccorre il bisognoso, ma soprattutto testimone operoso dell'amore che edifica Cristo nei cuori.

38. Dopo aver offerto queste direttive, ordinate a favorire lo sviluppo armonico del culto alla Madre del Signore, riteniamo opportuno richiamare l'attenzione su alcuni atteggiamenti cultuali erronei. Il Concilio Vaticano II ha già autorevolmente denunziato sia l'esagerazione di contenuti o di forme che giunge a falsare la dottrina, sia la grettezza di mente che oscura la figura e la missione di Maria; nonché alcune deviazioni cultuali: la vana credulità, che al serio impegno sostituisce il facile affidamento a pratiche solo esteriori; lo sterile e fugace moto del sentimento, così alieno dallo stile del Vangelo, che esige opera perseverante e concreta.106 Noi ne rinnoviamo la deplorazione: non sono forme in armonia con la fede cattolica e, pertanto, non devono esistere nel culto cattolico. La vigile difesa da questi errori e deviazioni renderà il culto alla Vergine più vigoroso e genuino: solido nel suo

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fondamento, per cui in esso lo studio delle fonti rivelate e l'attenzione ai documenti del Magistero prevarranno sulla ricerca esagerata di novità o di fatti straordinari; obiettivo nell'inquadramento storico, per cui dovrà essere eliminato tutto ciò che è manifestamente leggendario o falso; adeguato al contenuto dottrinale, donde la necessità di evitare presentazioni unilaterali della figura di Maria, le quali, insistendo più del dovuto su un elemento, compromettono l'insieme dell'immagine evangelica; limpido nelle sue motivazioni, per cui con diligente cura sarà tenuto lontano dal santuario ogni meschino interesse.

39. Infine, qualora ve ne fosse bisogno, vorremmo ribadire che lo scopo ultimo del culto alla Beata Vergine è di glorificare Dio e di impegnare i cristiani ad una vita del tutto conforme alla sua volontà. I figli della Chiesa, infatti, quando, unendo le loro voci alla voce della donna anonima del Vangelo, glorificano la Madre di Gesù, esclamando, rivolti a Gesù stesso: Beato il seno che ti ha formato, e le mammelle che tu hai succhiato! (Lc 11,27), saranno indotti a considerare la grave risposta del divin Maestro: Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica (Lc 11,28). E questa risposta, se risulta essa stessa viva lode per la Vergine Maria, come interpretarono alcuni santi Padri107 e il Concilio Vaticano II ha confermato,108 suona pure per noi ammonimento a vivere secondo i comandamenti di Dio ed è come eco di altri richiami dello stesso divin Salvatore: Non chiunque mi dice: Signore, Signore! entrerà nel regno dei cieli; ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli (Mt 7,21); e: Voi siete amici miei, se farete ciò che io vi comando (Gv 15,14).

III. INDICAZIONE CIRCA I PII ESERCIZI

DELL'ANGELUS DOMINI

E DEL SANTO ROSARIO

40. Abbiamo indicato alcuni principi, atti a dare nuovo vigore al culto della Madre del Signore; ora è compito delle Conferenze Episcopali, dei responsabili delle comunità locali, delle varie Famiglie religiose, restaurare sapientemente pratiche ed esercizi di venerazione verso la Beata Vergine, assecondare l'impulso creativo di quanti, per genuina ispirazione religiosa o per sensibilità pastorale, desiderano dare vita a nuove forme. Tuttavia, Ci sembra opportuno, sia pure per motivi diversi, trattare di due pii esercizi, molto diffusi in Occidente e dei quali questa Sede Apostolica si è occupata in varie occasioni: l'Angelus Domini e il Rosario o Corona della Beata Vergine Maria.

L'Angelus Domini

41. La Nostra parola sull'Angelus Domini vuole essere solo una semplice, ma viva esortazione a mantenere consueta la recita, dove e quando sia possibile. Tale preghiera non ha bisogno di restauro: la struttura semplice, il carattere biblico, l'origine storica, che la collega alla invocazione dell'incolumità nella pace, il ritmo quasi liturgico, che santifica momenti diversi della giornata, l'apertura verso il mistero pasquale, per cui, mentre commemoriamo l'Incarnazione del Figlio di Dio, chiediamo di essere condotti per la sua passione e la sua croce alla gloria della

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risurrezione,109 fanno sì che essa, a distanza di secoli, conservi inalterato il suo valore e intatta la sua freschezza. È vero che alcune usanze, tradizionalmente collegate con la recita dell'Angelus Domini, sono scomparse o difficilmente possono continuare nella vita moderna; ma si tratta di elementi marginali. Immutati restano il valore della contemplazione del mistero dell'Incarnazione del Verbo, del saluto alla Vergine e del ricorso alla sua misericordiosa intercessione; e, nonostante le mutate condizioni dei tempi, invariati permangono per la maggior parte degli uomini quei momenti caratteristici della giornata – mattino, mezzogiorno, sera –, i quali segnano i tempi della loro attività e costituiscono invito ad una pausa di preghiera.

Indicazioni per il «Rosario»

42. Vogliamo ora, Fratelli Carissimi, soffermarCi alquanto sul rinnovamento di quel pio esercizio, che è stato chiamato il Compendio di tutto quanto il Vangelo:110 la Corona della Beata Vergine Maria, il Rosario. Ad essa i Nostri Predecessori hanno dedicato vigile attenzione e premurosa sollecitudine: ne hanno più volte raccomandata la recita frequente, favorita la diffusione, illustrata la natura, riconosciuta l'attitudine a sviluppare una preghiera contemplativa, che è insieme di lode e di supplica, ricordata la connaturale efficacia nel promuovere la vita cristiana e l'impegno apostolico. Anche noi, fin dalla prima udienza generale del Nostro pontificato (13 luglio 1963), abbiamo dimostrato la Nostra grande stima per la pia pratica del Rosario,111 e in seguito ne abbiamo sottolineato il valore in molteplici circostanze, ordinarie alcune, gravi altre, come quando, in un'ora di angoscia e di insicurezza, pubblicammo l'Epistola Enciclica Christi Matri (15 settembre 1966), perché fossero rivolte supplici preghiere alla Beata Vergine del Rosario, per implorare da Dio il bene supremo della pace;112 appello che abbiamo rinnovato nella Nostra Esortazione Apostolica Recurrens mensis October (1 ottobre 1969), nella quale commemoravamo il quarto centenario della Lettera Apostolica Consueverunt Romani Pontifices del Nostro Predecessore san Pio V, che in essa illustrò e, in qualche modo, definì la forma tradizionale del Rosario.113

43. Il Nostro assiduo interesse verso il tanto caro Rosario della Beata Vergine Maria Ci ha spinto a seguire molto attentamente i numerosi convegni, dedicati in questi ultimi anni alla pastorale del Rosario nel mondo contemporaneo: convegni promossi da Associazioni e da persone che hanno profondamente a cuore la devozione del Rosario, ed ai quali hanno partecipato Vescovi, presbiteri, religiosi e laici di provata esperienza e di accreditato senso ecclesiale. Tra questi è giusto ricordare i Figli di san Domenico, per tradizione custodi e propagatori di così salutare devozione. Ai lavori dei convegni si sono affiancate le ricerche degli storici, condotte non per definire con intenti quasi archeologici la forma primitiva del Rosario, ma per coglierne l'intuizione originaria, l'energia primigenia, la essenziale struttura. Da tali convegni e ricerche sono emerse più nitidamente le caratteristiche fondamentali del Rosario, i suoi elementi essenziali e il loro mutuo rapporto.

44. Così, per esempio, è apparsa in più valida luce l'indole evangelica del Rosario, in quanto dal Vangelo esso trae l'enunciato dei misteri e le principali formule; al Vangelo si ispira per suggerire, movendo dal gioioso saluto dell'Angelo e dal religioso assenso della Vergine, l'atteggiamento con cui il fedele deve recitarlo; e del Vangelo ripropone, nel susseguirsi armonioso delle Ave Maria, un mistero fondamentale – l'Incarnazione del Verbo – contemplato nel momento decisivo dell'annuncio fatto a Maria. Preghiera evangelica è, dunque, il Rosario, come oggi forse più che nel passato amano definirlo i pastori e gli studiosi.

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45. È stato, altresì, compreso più facilmente come l'ordinato e graduale svolgimento del Rosario rifletta il modo stesso con cui il Verbo di Dio, inserendosi per misericordiosa determinazione nella vicenda umana, ha operato la redenzione: di essa il rosario considera, infatti, in ordinata successione i principali eventi salvifici che si sono compiuti in Cristo: dalla concezione verginale e dai misteri dell'infanzia fino ai momenti culminanti della Pasqua – la beata Passione e la gloriosa Risurrezione – ed agli effetti che essa ebbe sia sulla Chiesa nascente nel giorno di Pentecoste, sia sulla Vergine Maria nel giorno in cui, dopo l'esilio terreno, ella fu assunta in corpo e anima alla patria celeste. Ed è stato ancora osservato come la triplice partizione dei misteri del Rosario non solo aderisca strettamente all'ordine cronologico dei fatti, ma soprattutto rifletta lo schema del primitivo annuncio della fede e riproponga il mistero di Cristo nel modo stesso in cui è visto da san Paolo nel celebre inno della Lettera ai Filippesi: umiliazione, morte, esaltazione (Fil 2,6-11).

46. Preghiera evangelica, incentrata nel mistero dell'Incarnazione redentrice, il Rosario è, dunque, preghiera di orientamento nettamente cristologico. Infatti, il suo elemento caratteristico – la ripetizione litanica del Rallegrati, Maria – diviene anch'esso lode incessante a Cristo, termine ultimo dell'annuncio dell'Angelo e del saluto della madre del Battista: Benedetto il frutto del tuo seno (Lc 1,42). Diremo di più: la ripetizione dell'Ave, Maria costituisce l'ordito, sul quale si sviluppa la contemplazione dei misteri: il Gesù che ogni Ave, Maria richiama, è quello stesso che la successione dei misteri ci propone, di volta in volta, Figlio di Dio e della Vergine, nato in una grotta di Betlemme; presentato dalla madre al tempio; giovinetto pieno di zelo per le cose del Padre suo; Redentore agonizzante nell'orto; flagellato e coronato di spine; carico della croce e morente sul Calvario; risorto da morte e asceso alla gloria del Padre, per effondere il dono dello Spirito. È noto che, appunto per favorire la contemplazione e far corrispondere la mente alla voce, si usava un tempo – e la consuetudine si è conservata in varie regioni – aggiungere al nome di Gesù, in ogni «Ave Maria», una clausola che richiamasse il mistero enunciato.

47. Si è pure sentita con maggiore urgenza la necessità di ribadire, accanto al valore dell'elemento della lode e dell'implorazione, l'importanza di un altro elemento essenziale del Rosario: la contemplazione. Senza di essa il Rosario è corpo senza anima, e la sua recita rischia di divenire meccanica ripetizione di formule e di contraddire all'ammonimento di Gesù: Quando pregate, non siate ciarlieri come i pagani, che credono di essere esauditi in ragione della loro loquacità (Mt 6,7). Per sua natura la recita del Rosario esige un ritmo tranquillo e quasi un indugio pensoso, che favoriscano all'orante la meditazione dei misteri della vita del Signore, visti attraverso il cuore di colei che al Signore fu più vicina, e ne dischiudano le insondabili ricchezze.

48. Dalla riflessione contemporanea sono stati, infine, compresi con maggior precisione i rapporti intercorrenti tra Liturgia e Rosario. Da una parte, è stato sottolineato come il Rosario sia quasi un virgulto germogliato sul tronco secolare della Liturgia cristiana, vero «Salterio della Vergine», per il quale gli umili venivano associati al cantico di lode ed alla universale intercessione della Chiesa; dall'altra, è stato osservato che ciò è avvenuto in un'epoca – il declino del Medioevo –, in cui lo spirito liturgico era in decadenza e si verificava un certo allontanamento dei Fedeli dalla Liturgia in favore di una devozione sensibile verso l'umanità di Cristo e verso la Beata Vergine Maria. Se in tempi non lontani poté sorgere nell'animo di alcuni il desiderio di vedere annoverato il Rosario tra le espressioni liturgiche ed in altri, per la preoccupazione di evitare errori pastorali del passato, una ingiustificata disattenzione verso il medesimo rosario, oggi il problema si può facilmente risolvere alla luce dei principi della Costituzione Sacrosanctum Concilium: le celebrazioni liturgiche e il pio esercizio del Rosario non si devono né contrapporre né

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equiparare.114 Ogni espressione di preghiera riesce tanto più feconda, quanto più conserva la sua vera natura e la fisionomia che le è propria. Riaffermato quindi il valore preminente delle azioni liturgiche, non sarà difficile riconoscere come il Rosario sia un pio esercizio che si accorda facilmente con la sacra Liturgia. Come la Liturgia, infatti, esso ha un'indole comunitaria, si nutre della Sacra Scrittura e gravita intorno al mistero di Cristo. Sia pure su piani di realtà essenzialmente diversi, l'anamnesi della Liturgia e la memoria contemplativa del Rosario hanno per oggetto i medesimi eventi salvifici compiuti da Cristo. La prima rende presenti, sotto il velo dei segni ed operanti in modo arcano, i più grandi misteri della nostra Redenzione; la seconda, con il pio affetto della contemplazione, rievoca quegli stessi misteri alla mente dell'orante e ne stimola la volontà perché da essi attinga norme di vita. Stabilita questa sostanziale differenza, non è difficile comprendere come il rosario sia un pio esercizio che dalla Liturgia ha tratto motivo e, se praticato secondo la ispirazione originaria, ad essa naturalmente conduce, pur senza varcarne la soglia. Infatti, la meditazione dei misteri del Rosario, rendendo familiari alla mente e al cuore dei fedeli i misteri del Cristo, può costituire un'ottima preparazione alla celebrazione di essi nell'azione liturgica e divenirne poi eco prolungata. È, tuttavia, un errore, purtroppo ancora presente in qualche luogo, recitare il Rosario durante l'azione liturgica.

49. La Corona della Beata Vergine Maria, secondo la tradizione accolta dal Nostro Predecessore san Pio V e da lui autorevolmente proposta, consta di vari elementi, organicamente disposti:

a) la contemplazione in comunione con Maria di una serie di misteri della salvezza, sapientemente distribuiti in tre cicli, che esprimono il gaudio dei tempi messianici, il dolore salvifico di Cristo, la gloria del Risorto che inonda la Chiesa; contemplazione che, per sua natura, conduce a pratica riflessione e suscita stimolanti norme di vita;

b) l'orazione del Signore, o Padre nostro, che per il suo immenso valore è alla base della preghiera cristiana e la nobilita nelle sue varie espressioni;

c) la successione litanica dell'Ave, Maria, che risulta composta dal saluto dell'angelo alla Vergine (cfr Lc 1,28) e dal benedicente ossequio di Elisabetta (cfr Lc 1,42), a cui segue la supplica ecclesiale Santa Maria. La serie continuata delle Ave, Maria è caratteristica peculiare del Rosario, e il loro numero, nella forma tipica e plenaria di centocinquanta, presenta una certa analogia con il Salterio ed è un dato risalente all'origine stessa del pio esercizio. Ma tale numero, secondo una comprovata consuetudine, diviso in decadi annesse ai singoli misteri, si distribuisce nei tre cicli anzidetti, dando luogo alla Corona di cinquanta Ave, Maria, la quale è entrata nell'uso come misura normale del medesimo esercizio e, come tale, è stata adottata dalla pietà popolare e sancita dai Sommi Pontefici, che la arricchirono anche di numerose indulgenze;

d) la dossologia Gloria al Padre che, conformemente ad un orientamento comune alla pietà cristiana, chiude la preghiera con la glorificazione di Dio, Uno e Trino, dal quale, per il quale e nel quale sono tutte le cose (cfr Rm 11,36).

50. Questi sono gli elementi del santo Rosario. Ognuno di essi ha la sua indole propria che, saggiamente compresa e valutata, deve riflettersi nella recita, perché il Rosario possa esprimere tutta la sua ricchezza e varietà. Detta recita, pertanto, diventerà grave e implorante nell'orazione del Signore; lirica e laudativa nel calmo fluire delle Ave, Maria; contemplativa nell'attenta riflessione intorno ai misteri; adorante nella dossologia. E ciò deve avvenire nelle varie forme, in cui si è soliti recitare il Rosario: o privatamente, quando l'orante si raccoglie nell'intimità con il suo Signore; o comunitariamente, in famiglia o tra fedeli riuniti in gruppo, per creare

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le condizioni di una particolare presenza del Signore (cfr Mt 18,20); o pubblicamente, cioè in assemblee nelle quali è convocata la comunità ecclesiale.

51. In tempi recenti sono stati creati alcuni pii esercizi, che traggono ispirazione dal Rosario. Tra essi, desideriamo indicare e raccomandare quelli che inseriscono nello schema consueto delle celebrazioni della parola di Dio alcuni elementi del Rosario della Beata Vergine, quali la meditazione dei misteri e la ripetizione litanica del saluto angelico. Tali elementi acquistano così maggior risalto, essendo inquadrati nella lettura di testi biblici, illustrati con l'omelia, circondati da pause di silenzio, sottolineati con il canto. Ci rallegra sapere che tali esercizi hanno contribuito a far comprendere più compiutamente le ricchezze spirituali del Rosario stesso ed a rivalutarne la pratica presso associazioni e movimenti giovanili.

52. Vogliamo ora, in continuità di intendimenti con i Nostri Predecessori, raccomandare vivamente la recita del Rosario in famiglia. Il Concilio Vaticano II ha messo in luce come la famiglia, cellula prima e vitale della società, grazie all'amore scambievole dei suoi membri e alla preghiera a Dio elevata in comune, si riveli come il santuario domestico della Chiesa.115 La famiglia cristiana, quindi, si presenta come una Chiesa domestica,116 se i suoi membri, ciascuno nell'ambito e nei compiti che gli sono propri, tutti insieme promuovono la giustizia, praticano le opere di misericordia, si dedicano al servizio dei fratelli, prendono parte all'apostolato della più vasta comunità locale e si inseriscono nel suo culto liturgico;117 ed ancora, se innalzano in comune supplici preghiere a Dio: che, se non ci fosse questo elemento, le verrebbe a mancare il carattere stesso di famiglia cristiana. Perciò, al recupero della nozione teologica della famiglia come Chiesa domestica, deve coerentemente seguire un concreto sforzo per instaurare nella vita familiare la preghiera in comune.

53. Conformemente alle direttive conciliari, i Principi e Norme per la Liturgia delle Ore giustamente annoverano il nucleo familiare tra i gruppi, a cui si addice la celebrazione in comune dell'ufficio divino: È cosa lodevole (...) che la famiglia, santuario domestico della Chiesa, oltre alle comuni preghiere celebri anche, secondo l'opportunità, qualche parte della Liturgia delle Ore, inserendosi così più intimamente nella Chiesa.118 Nulla deve essere lasciato intentato, perché questa chiara e pratica indicazione trovi nelle famiglie cristiane crescente e gioiosa applicazione.

54. Ma, dopo la celebrazione della Liturgia delle Ore – culmine a cui può giungere la preghiera domestica –, non v'è dubbio che la Corona della Beata Vergine Maria sia da ritenere come una delle più eccellenti ed efficaci «preghiere in comune», che la famiglia cristiana è invitata a recitare. Noi amiamo, infatti, pensare e vivamente auspichiamo che, quando l'incontro familiare diventa tempo di preghiera, il Rosario ne sia espressione frequente e gradita. Siamo ben consapevoli che le mutate condizioni della vita degli uomini non favoriscono, ai nostri giorni, la possibilità di riunione tra familiari e che, anche quando ciò avviene, non poche circostanze rendono difficile trasformare l'incontro della famiglia in occasione di preghiera. È cosa difficile, senza dubbio. Ma è pur caratteristico dell'agire cristiano non arrendersi ai condizionamenti ambientali, ma superarli; non soccombere, ma elevarsi. Perciò, le famiglie che vogliono vivere in pienezza la vocazione e la spiritualità propria della famiglia cristiana, devono dispiegare ogni energia per eliminare tutto ciò che ostacola gli incontri in famiglia e le preghiere in comune.

55. Concludendo queste osservazioni, testimonianza della sollecitudine e della stima di questa Sede Apostolica per il Rosario mariano, vogliamo raccomandare, tuttavia, che nel diffondere così salutare devozione non ne vengano alterate le proporzioni, né essa sia presentata con inopportuno esclusivismo; il Rosario è preghiera eccellente,

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nei riguardi della quale però il fedele deve sentirsi serenamente libero, sollecitato a recitarlo, in composta tranquillità, dalla sua intrinseca bellezza.

CONCLUSIONE:

VALORE TEOLOGICO E PASTORALE

DEL CULTO DELLA VERGINE MARIA

56. Venerabili Fratelli, al termine di questa Nostra Esortazione Apostolica desideriamo sottolineare in sintesi il valore teologico del culto alla Vergine e ricordare brevemente la sua efficacia pastorale per il rinnovamento del costume cristiano.

La pietà della Chiesa verso la Vergine Maria è elemento intrinseco del culto cristiano. La venerazione che la Chiesa ha reso alla Madre di Dio in ogni luogo e in ogni tempo – dal saluto benedicente di Elisabetta (cfr Lc 1,42-45) alle espressioni di lode e di supplica della nostra epoca – costituisce una validissima testimonianza che la norma di preghiera della Chiesa è un invito a ravvivare nelle coscienze la sua norma di fede. E, viceversa, la norma di fede della Chiesa richiede che, dappertutto, si sviluppi rigogliosa la sua norma di preghiera nei confronti della Madre del Cristo. Tale culto alla Vergine ha radici profonde nella parola rivelata e insieme solidi fondamenti dogmatici: la singolare dignità di Maria, Madre del Figlio di Dio e, perciò, figlia prediletta del Padre e tempio dello Spirito Santo; per il quale dono di grazia straordinaria precede di gran lunga tutte le altre creature, celesti e terrestri;119 la sua cooperazione nei momenti decisivi dell'opera della salvezza, compiuta dal Figlio; la sua santità, già piena nella concezione immacolata e pur crescente via via che ella aderiva alla volontà del Padre e percorreva la via della sofferenza (cfr Lc 2,34-35; 2,41-52; Gv 19,25-21), progredendo costantemente nella fede, nella speranza e nella carità; la sua missione e condizione unica nel Popolo di Dio, del quale è insieme membro eccellentissimo, modello chiarissimo e Madre amorosissima; la sua incessante ed efficace intercessione per la quale, pur assunta in cielo, è vicinissima ai fedeli che la supplicano ed anche a coloro che ignorano di esserne figli; la sua gloria, che nobilita tutto il genere umano, come mirabilmente espresse il poeta Dante: Tu se' colei che l'umana natura / nobilitasti sì, ch'el suo fattore / non disdegnò di farsi sua fattura.120 Maria, infatti, è detta nostra stirpe, vera figlia di Eva, benché esente dalla colpa di questa madre, e vera nostra sorella, la quale ha condiviso pienamente, donna umile e povera, la nostra condizione.

Aggiungiamo che il culto alla Beata Vergine ha la sua ragione ultima nell'insondabile e libera volontà di Dio, il quale, essendo eterna e divina carità (cfr 1 Gv 4,7-8. 16), tutto compie secondo un disegno di amore: egli l'amò ed in lei operò grandi cose (cfr Lc 1,49); l'amò per se stesso e l'amò anche per noi; la donò a se stesso e la donò anche a noi.

57. Cristo è la sola via al Padre (cfr Gv 14,4-11). Cristo è il modello supremo al quale il discepolo deve conformare la propria condotta (cfr Gv 13,15), fino ad avere gli stessi suoi sentimenti (cfr Fil 2,5), vivere della sua vita e possedere il suo Spirito (cfr Gal 2,20; Rm 8,10-11): questo la Chiesa ha insegnato in ogni tempo e nulla, nell'azione pastorale, deve oscurare questa dottrina. Ma la Chiesa, edotta dallo Spirito e ammaestrata da una secolare esperienza, riconosce che anche la pietà verso

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la Beata Vergine, subordinatamente alla pietà verso il Divin Salvatore ed in connessione con essa, ha una grande efficacia pastorale e costituisce una forza rinnovatrice del costume cristiano. La ragione di tale efficacia è facilmente intuibile. Infatti la molteplice missione di Maria verso il Popolo di Dio è realtà soprannaturale operante e feconda nell'organismo ecclesiale. E rallegra considerare i singoli aspetti di tale missione e vedere come essi siano orientati, ciascuno con propria efficacia, verso il medesimo fine: riprodurre nei figli i lineamenti spirituali del Figlio primogenito. Vogliamo dire che la materna intercessione della Vergine, la sua santità esemplare, la grazia divina, che è in lei, diventano per il genere umano argomento di speranze superne.

La missione materna della Vergine spinge il Popolo di Dio a rivolgersi con filiale fiducia a colei, che è sempre pronta ad esaudirlo con affetto di madre e con efficace soccorso di ausiliatrice.121 Esso, pertanto, è solito invocarla come Consolatrice degli afflitti, Salute degli infermi, Rifugio dei peccatori, per aver nella tribolazione conforto, nella malattia sollievo, nella colpa forza liberatrice; perché ella, che è libera dal peccato, a questo conduce i suoi figli: a debellare con energica risoluzione il peccato.122 E tale liberazione dal peccato e dal male (cfr Mt 6,13) è – occorre riaffermarlo – la premessa necessaria per ogni rinnovamento del costume cristiano.

La santità esemplare della Vergine muove i Fedeli ad innalzare gli occhi a Maria, la quale rifulge come modello di virtù davanti a tutta la comunità degli eletti.123 Si tratta di virtù solide, evangeliche: la fede e l'accoglienza docile della Parola di Dio (cfr Lc 1,26-38; 1,45; 11,27-28; Gv 2,5); l'obbedienza generosa (cfr Lc 1,38); l'umiltà schietta (cfr Lc 1,48); la carità sollecita (cfr Lc 1,39-56); la sapienza riflessiva (cfr Lc 1,29-34; 2,19. 33. 51); la pietà verso Dio, alacre nell'adempimento dei doveri religiosi (cfr Lc 2,21. 22-40. 41), riconoscente dei doni ricevuti (cfr Lc 1,46-49), offerente nel tempio (cfr Lc 1,22-24), orante nella comunità apostolica (cfr At 1,12-14); la fortezza nell'esilio (cfr Mt 2,13-23), nel dolore (cfrLc 2,34-35. 49; Gv 19,25); la povertà dignitosa e fidente in Dio (cfr Lc 1,48; 2,24); la vigile premura verso il Figlio, dall'umiliazione della culla fino all'ignominia della croce (cfr Lc 2,1-7; Gv 19,25-27), la delicatezza previdente (cfr Gv 2,1- 11); la purezza verginale (cfr Mt 1,18-25; Lc 1,26- 38); il forte e casto amore sponsale. Di queste virtù della Madre si orneranno i figli, che con tenace proposito guardano i suoi esempi, per riprodurli nella propria vita. Tale progresso nella virtù apparirà conseguenza e già frutto maturo di quella forza pastorale che scaturisce dal culto reso alla Vergine.

La pietà verso la Madre del Signore diviene per il fedele occasione di crescita nella grazia divina: scopo ultimo, questo, di ogni azione pastorale. Perché è impossibile onorare la Piena di grazia senza onorare in se stessi lo stato di grazia, cioè l'amicizia con Dio, la comunione con lui, l'inabitazione dello Spirito. Questa grazia divina investe tutto l'uomo e lo rende conforme all'immagine del figlio di Dio (cfr Rm 8,29; Col 1,18). La Chiesa cattolica, basandosi sull'esperienza di secoli, riconosce nella devozione alla Vergine un aiuto potente per l'uomo in cammino verso la conquista della sua pienezza. Ella, la Donna nuova, è accanto a Cristo, l'Uomo nuovo, nel cui mistero solamente trova vera luce il mistero dell'uomo,124 e vi è come pegno e garanzia che in una pura creatura, cioè in lei, si è già avverato il progetto di Dio, in Cristo, per la salvezza di tutto l'uomo. All'uomo contemporaneo, non di rado tormentato tra l'angoscia e la speranza, prostrato dal senso dei suoi limiti e assalito da aspirazioni senza confini, turbato nell'animo e diviso nel cuore, con la mente sospesa dall'enigma della morte, oppresso dalla solitudine mentre tende alla comunione, preda della nausea e della noia, la Beata Vergine Maria, contemplata nella sua vicenda evangelica e nella realtà che già possiede nella Città di Dio, offre una visione serena e una parola rassicurante: la vittoria della speranza sull'angoscia, della comunione sulla solitudine, della pace sul turbamento, della gioia e della

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bellezza sul tedio e la nausea, delle prospettive eterne su quelle temporali, della vita sulla morte.

Sigillo della Nostra Esortazione e ulteriore argomento del valore pastorale della devozione alla Vergine nel condurre gli uomini a Cristo, siano le parole stesse che ella rivolse ai servitori delle nozze di Cana: Fate quello che egli vi dirà (Gv 2,5); parole, in apparenza, limitate al desiderio di porre rimedio a un disagio conviviale, ma, nella prospettiva del quarto Evangelo, sono come una voce in cui sembra riecheggiare la formula usata dal Popolo di Israele per sancire l'alleanza sinaitica (cfr Es 19,8; 24,3,7; Dt 5,27), o per rinnovarne gli impegni (cfr Gs 24,24; Esd 10,12; Ne 5,12), e sono anche una voce che mirabilmente si accorda con quella del Padre nella teofania del monte Tabor: Ascoltatelo! (Mt 17,5).

58. Abbiamo trattato diffusamente, Venerabili Fratelli, di un elemento che è parte integrante del culto cristiano: la venerazione verso la Madre del Signore. Lo ha richiesto la natura della materia, che è stata oggetto di studio, di revisione e, talora, di qualche perplessità in questi ultimi anni. Ci è di conforto il pensiero che il lavoro compiuto, in adempimento delle norme del Concilio, da questa Sede Apostolica e da voi stessi – in particolar modo, la riforma liturgica – sia valida premessa per un culto a Dio, Padre e Figlio e Spirito, sempre più vivo e adorante, e per la crescita della vita cristiana nei fedeli. Ci è motivo di fiducia la constatazione che la rinnovata Liturgia Romana costituisce, anche nel suo insieme, fulgida testimonianza della pietà della Chiesa verso la Vergine. Ci sostiene la speranza che le direttive, emanate per rendere tale pietà sempre più limpida e vigorosa, saranno sinceramente applicate. Ci allieta, infine, l'opportunità che il Signore ci ha concesso di offrire alcuni spunti di riflessione per rinnovare e confermare la stima verso la pratica del Rosario mariano. Conforto, fiducia, speranza, letizia sono i sentimenti che, unendo la Nostra voce alla voce della Vergine – come implora la Liturgia Romana –,125 vogliamo tradurre in fervida lode e ringraziamento al Signore.

Mentre auspichiamo, pertanto, che grazie al vostro impegno generoso, Fratelli Carissimi, ci sia nel clero e nel popolo, affidato alle vostre cure, un salutare incremento della devozione mariana con indubbio profitto per la Chiesa e per la società umana, impartiamo di cuore a voi ed a tutti i fedeli, cui è rivolto il vostro zelo pastorale, una speciale Benedizione Apostolica.

Dato a Roma, presso San Pietro, il 2 febbraio 1974, festa della Presentazione del Signore, anno undicesimo del Nostro Pontificato.

PAOLO PP. VI

note1Cfr Lattanzio, Divinae Institutiones IV, 3, 6-10: CSEL 19, p.279.2Cfr Conc. Vat. II, Cost. sulla Sacra Liturgia Sacrosanctum Concilium, 1-3, 11, 21, 48: AAS 56 (1964), pp.97-98, 102- 103, 105-106, 113.3Cfr Conc. Vat. II, Cost. sulla Sacra Liturgia Sacrosanctum Concilium, 103: AAS 56 (1964), pp.125.4Cfr Conc. Vat. II, Cost. dogm. sulla Chiesa Lumen gentium, 66: AAS 57 (1965), p.65.5Ibid.6Missa votiva della B. Maria Vergine Madre della Chiesa, Prefazio.7Cfr Conc. Vat. II, Cost. dogm. sulla Chiesa Lumen gentium, 66-67: AAS 57 (1965), p.66-67; Cost. sulla Sacra Liturgia Sacrosanctum Concilium, 103: AAS 56 (1964), p. 125.8Cfr Esort. Ap. Signum magnum: AAS 59 (1967), pp.465- 475.9Cfr Conc. Vat. II, Cost. sulla Sacra Liturgia Sacrosanctum Concilium, 3: AAS 56 (1964), p.98.10Cfr ibid., 102.

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11Cfr Messale Romano riformato a norma dei decreti del Conc. Ecum. Vat. II e promulgato da Papa Paolo VI, ed. tipica 1970, 8 dicembre, Prefazio.12Cfr Messale Romano riformato a norma dei decreti del Conc. Ecum. Vat. II e promulgato da Papa Paolo VI, Lezionario ed. tipica, 1969, IV dom. di Avvento: I lettura (Anno A: Is 7,10-14: «Ecco, la Vergine concepirà»; Anno B: 2Sam 7,l- 5. 8b-11. 16: «Il regno di Davide sarà saldo per sempre davanti al Signore»; Anno C: Mic 5,l-4a: «Da te uscirà il dominatore in Israele»).13Ibid.: Vangelo (Anno A: Mt 1,18-24: «Gesù nascerà da Maria, sposa di Giuseppe, figlio di Davide»; Anno B: Lc 1,26- 38: «Ecco concepirai un figlio e lo darai alla luce»; Anno C: Lc 1,39-45: «A che debbo che la madre del mio Signore venga a me?»).14Cfr Messale Romano, Prefazio di Avvento, II.15Messale Romano, ibid.16Messale Romano, Preghiera Eucaristica I, Communicantes del Natale del Signore e ottava.17Messale Romano, 1º gennaio, Ant. d'ingresso e Colletta.18Cfr Messale Romano, 22 agosto, Colletta.19Messale Romano, 8 settembre, Preghiera dopo la Comunione.20Messale Romano, 31 maggio, Colletta.21Cfr ibid., Colletta e Preghiera sulle offerte.22Messale Romano, 15 settembre, Colletta23Cfr n.1.24Tra le molte Anafore, cfr le seguenti, particolarmente in onore presso gli Orientali: Anaphora Marci Evangelistae: Prex Eucharistica, ed. A. Hänggi-I. Pahl, Fribourg, Editions Universitaires, 1968, p.107; Anaphora Iacobi fratris Domini graeca, ibid., p.257; Anaphora Ioannis Chrysostomi, ibid., p.229.25Cfr Messale Romano, 8 dicembre, Prefazio.26Cfr Messale Romano, 15 agosto, Prefazio.27Ci Messale Romano, 1º gennaio, Preghiera dopo la Comunione.28Cfr Messale Romano, Comune della B. Maria Vergine, 6.  Tempo di Pasqua,Colletta.29Messale Romano, 15 settembre, Colletta.30Messale Romano, 31 maggio, Colletta. Nella stessa linea il Prefaziodella B. Maria Vergine, II: «È veramente cosa buona e giusta... in questa memoria della Beata Vergine Maria magnificare il tuo amore per noi con il suo stesso cantico di lode».31Cfr Lezionario, Dom. III di Avvento (Anno C: Sof 3,14- 18a); Dom. IV di Avvento (cfr prec. nota 12); Dom. nell'Ott. di Natale (Anno A: Mt 2,13-15. 19-23; Anno B: Lc 2,22-40; Anno C: Lc 2,41-52); Dom. II dopo Natale (Gv 1,1-18); Dom. VII di Pasqua (Anno A: At 1,12-14); Dom. II per annum (Anno C: Gv2,1-12); Dom. X per annum (Anno B: Gn 3,9- 15); Dom. XIV per annum (Anno B:Mc 6,1-6).32Cfr Lezionario, Pro catechumenatu et baptismo adultorum, Ad traditionem Orationis Dominicae (Lectio II, 2: Gal 4,4-7); Ad initiationem christianam extra Vigiliam paschalem (Evang., 7: Gv 1,1-5. 9-14. 16-18); Pro nuptiis (Evang., 7: Gv 2,1-11); Pro consecratione virginum et professione religiosa (Lectio I, 7: Is 61,9-11; Evang., 6: Mc 3,31-35, Lc 1,26-38 [cfOrdo consecrationis virginum, n.130; Ordo professioni religiosae, Pars altera, n.145]).33Cfr Lezionario, Per i profughi e gli esuli (Vang., 1: Mt 2,13-15. 19-23); Per il ringraziamento (Prima lettura, 4: Sof 3,14-15).34Cfr La Divina Comedia, Paradiso XXXI 11, 1-9; cfr Liturgia delle Ore, Memoria di santa Maria in Sabato, all'Ufficio delle letture, Inno.35Cfr Rito del Battesimo dei bambini, n.48; Rito della iniziazione cristiana degli adulti, n.214.36Cfr Rituale Romanum, Tit. VII, cap.III, De benedictione mulieris post partum.37Cfr Rito della professione religiosa, Parte Prima, nn.57 e67.38Cfr Rito della consacrazione delle vergini, n.16.39Cfr Rito della professione religiosa. Parte Prima, nn.62 e 142; Parte Seconda, nn.67 e 158; Rito della consacrazione delle vergini, nn.18 e 20.40Cfr Rito dell'unzione e cura pastorale degli infermi, nn.143, 146, 147, 150.41Cfr Messale Romano, Messe dei defunti, Per i fratelli, parenti e benefattori, Colletta.42Cfr Rito delle esequie, n.226.43Cfr Conc. Vat. II, Cost. dogm. sulla Chiesa Lumen gentium, 63: AAS 57 (1965), p.64.44Cfr Conc. Vat. II, Cost. sulla Sacra Liturgia Sacrosanctum Concilium, 7: AAS 56 (1964), pp.100-101.45Sermo 215, 4: PL 38, 1074.

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46Ibid.47Cfr Conc. Vat. II, Cost. dogm. sulla divina Rivelazione Dei Verbum, 21: AAS 58 (1966), pp.827-828.48Cfr Adversus Haereses IV, 7, I: PO 7, 1, 990-991; SCh 100, t.11, pp.454-458.49Adversus Haereses III, 10, 2: PG 7, 1, 873; SCh 34, p.164.50Cfr Conc. Vat. II, Cost. dogm. sulla Chiesa Lumen gentium, 62: AAS 57 (1965), p.63.51Cfr Conc. Vat. II, Cost. sulla Sacra Liturgia Sacrosanctum Concilium, 83: AAS 56 (1964), p.121.52Cfr Conc. Vat. II, Cost. dogm. sulla Chiesa Lumen gentium, 63: AAS 57 (1965), p.64.53Ibid., 64: AAS 57 (1965), p.64.54Tractatus XXV (In Nativitate Domini), 5: CCL 138, p.123; SCh 22bis, p.132; cfr anche Tractatus XXIX (In Nativitate Domini), 1: CCL ibid., p.147; SChibid., p.178; Tractatus LXIII (De Passione Domini), 6: CCL ibid., p.386; SCh 74, p.82. 55M. Férotin, Le «Liber Mozarabicus Sacramentorum», col.56.56In purificatione B. Marine, Sermo III, 2: PL 183, 370; Sancti Bernardi Opera, ed. J. Leclercq-H. Rochais, IV, Roma 1966, p.342. 57Cfr Conc. Vat. II, Cost. dogm. sulla Chiesa Lumen gentium, 57: AAS 57 (1965), p.61.58Ibid., 58: AAS 57 (1965), p.61.59Cfr Pio XII, Encicl. Mystici Corporis: AAS 35 (1943), p.247.60Cfr Conc. Vat. II, Cost. sulla Sacra Liturgia Sacrosanctum Concilium, 47: AAS 56 (1964), p.113.61Cfr ibid., nn.102 e 106: AAS 56 (1964), p.113. 62«...voglia tu ricordarti di tutti coloro che fin da questa vita ti riuscirono graditi, dei santi padri, dei patriarchi, dei profeti, degli Apostoli [...] e della santa e gloriosa Madre di Dio Maria e di tutti i Santi [...] si ricordino essi della nostra miseria e della nostra povertà, e ti offrano, insieme con noi, questo tremendo ed incruento sacrificio »:Anaphora Iacobi fratris Domini syriaca: Prex Eucharistica, ed. A. Hànggi - I. Pahl, Fribourg, Editions Universitaires, 1968, p.274.63Expositio Evangelii secundum Lucam, II, 26: CSEL 32, IV, p.55; SCh 45, pp.83-84.64Cfr Conc. Vat. II, Cost. dogm. sulla Chiesa Lumen gentium, 62: AAS 57 (1965), p.63.65Cfr Conc. Vat. II, Cost. sulla Sacra Liturgia Sacrosanctum Concilium, 103: AAS 56 (1964), p.125.66Cfr Conc. Vat. II, Cost. dogm. sulla Chiesa Lumen gentium, 67: AAS 57 (1965), p.65.67Cfr ibid., 67: AAS 57 (1965), pp.65-66.68Cfr Conc. Vat. II, Cost. sulla Sacra Liturgia Sacrosanctum Concilium, 104: AAS 56 (1964), p.125-126.69Cfr Conc. Vat. II, Cost. dogm. sulla Chiesa Lumen gentium, 66: AAS 57 (1965), p.65.70Cfr Paolo VI, Allocuzione del 24 aprile 1970, tenuta nel Santuario di Nostra Signora di Bonaria, in Cagliari: AAS 62 (1970), p.300.71Pio IX, Lett. Ap. Ineffabilis Deus: Pii IX Pontificis Maximi Acta, I, 1, Roma 1854, p.599; cfr anche V. Sardi, La solenne definizione del dogma dell'immacolato concepimento di Maria Santissima, Atti e documenti..., Roma 1904-1905, vol. II, p.302. 72Cfr Conc. Vat. II, Cost. dogm. sulla Chiesa Lumen gentium, 66: AAS 57 (1965), p.65.73S. Ildefonso, De virginitate perpetua sanctae Mariae, cap.XII: PL 96, 108.74Cfr Conc. Vat. II, Cost. dogm. sulla Chiesa Lumen gentium, 56: AAS 57 (1965), p.60 e gli autori citati nella relativa nota 176.75Cfr S. Ambrogio, De Spiritu Sancto, II, 37-38: CSEL 79, pp.100-101; Cassiano, De incarnatione Domini, II, cap.II: CSEL 17, pp.247-249; S. Beda, Homelia I, 3: CCL 122, pp.18 e 20.76Cfr S. Ambrogio, De institutione virginis, cap.XII, 79: PL 16 (ed. 1880), 339; Epistula 30, 3 ed Epistula 42, 7: ibid., 1107 e 1175; Expositio evangelii secundum Lucam, X, 132: SCh 52, p.200; S. Proclo di Costantinopoli, Oratio I, 1 ed Oratio V, 3: PG 65, 681 e 720; S. Basilio di Seleucia, Oratio XXXIX, 3: PG 85, 433, S. Andrea di Creta, Oratio IV: PG 97, 868; S. Germano di Costantinopoli, Oratio III, 15: PG 98, 305.77Cfr S. Girolamo, Adversus Iovinianum, I, 33: PL 23, 267; S. Ambrogio,Epistula 63, 33: PL 16 (ed. 1880), 1249; De institutione virginis, cap.XVII, 195: ibid., 346; De Spiritu Sancto, III, 79-80: CSEL 79, pp.182-183; Sedulio, Inno «A solis ortus

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cardine», vv.13-14: CSEL 10, p.164; Inno Acathìstos, str. 23: ed. I. B. Pitra, Analecta Sacra, I, p.261; S. Proclo di Costantinopoli, Oratio I, 3: PG 65, 684; Oratio II, 6: ibid., 700; S. Basilio di Seleucia, Oratio IV: PG 97, 868; S. Giovanni Damasceno, Oratio IV, 10: PG 96, 672.78Cfr Severo di Antiochia, Homilia 57: PO 8, pp.357- 358; Esichio di Gerusalemme, Homilia de sancta Maria Deipara: PG 93, 1464; Crisippo di Gerusalemme, Oratio in sanctam Mariam Deiparam, 2: PO 19, p.338; S. Andrea di Creta, Oratio V: PG 97, 896; S. Giovanni Damasceno, Oratio VI, 6: PG 96, 672.79Liber Apotheosis, vv. 571-572: CCL 126, p.97. 80Cfr S. Isidoro, De ortu et obitu Patrum, cap.LXVII, 111: PL 83, 148; S. Ildefonso. De virginitate perpetua sanctae Mariae, cap.X: PL 96, 95; S. Bernardo, In Assumptione B. Virginis Mariae, Sermo IV, 4: PL 183, 428; In Nativitate B. Virginis Mariae: ibid., 442; S. Pier Damiani, Carmina sacra et preces II, Oratio ad Deum Filium: PL 145, 921; Antiphona «Beata Dei Genitrix Maria»: Corpus antiphonialium officii, ed. R. J. Hesbert, Roma 1970, vol. IV, n.6314, p.80.81Cfr Paolo Diacono, Homilia I, In Assumptione B. Marìae Virginis: PL 95, 1567; De Assumptione sanctae Mariae Virginis Paschasio Radberto trib., nn.31, 42, 57, 83: ed. A. Ripberger, in «Spicilegium Friburgense», n.9, 1962, pp.72, 76, 84, 96-97; Eadmero di Canterbury, De excellentia Virginis Mariae, cap.IV-V: PL 159, 562-567; S. Bernardo, In laudibus Virginis Matris, Homilia IV, 3: Sancti Bernardi Opera, ed. J. Leclercq - H. Rochais, IV, Roma 1966, pp.49-50.82Cfr Origene, In Lucam Homilia VII, 3: PG 13, 1817; SCh 87, p.156; S. Cirillo di Alessandria, Commentarii in Aggaeum prophetam, cap.XIX: PG 71, 1060; S. Ambrogio, De fide, IV, 9, 113-114: CSEL 78, pp.197-198;Expositio evangelii secundum Lucam, II, 23 e 27-28: CSEL 32, IV, pp.53-54 e 55- 56; Severiano di Gabala, In mundi creationem oratio VI, 10: PG 56, 497-498; Antipatro di Bostra, Homilia in Sanctissimae Deiparae Annuntiationem, 16: PG 85, 1785.83Cfr Eadmero di Canterbury, De excellentia Virginis Mariae, cap.VII: PL 159, 571; S. Amedeo di Losanna, De Maria Virginea Matre, Homilia VII: PL 188, 1337; SCh 72, p.184.84De virginitate perpetua sanctae Mariae, cap.XII: PL 96, 106.85Cfr Conc. Vat. II, Cost. dogm. sulla Chiesa Lumen gentium, 54: AAS 57 (1965), p.59; Cfr Paolo VI, Allocuzione ai Padri conciliari a chiusura della seconda Sessione del Concilio Ecumenico Vaticano II, 4 dicembre 1963: AAS 56 (1964), p.37.86Cfr Conc. Vat. II, Cost. dogm. sulla Chiesa Lumen gentium, nn.6, 7-8, 9-17: AAS 57 (1965), pp.8-9, 9-12, 12-21.87Ibid., n.63: AAS 57 (1965), p.64.88S. Cipriano, De catholicae Ecclesiae unitate, 5: CSEL 3, p.214.89Isacco della Stella, Sermo LI, In Assumptione B.Mariae: PL 194, 1863.90Sermo XXX, 1: SCh 164, p.134.91Cfr Conc. Vat. II, Cost. dogm. sulla Chiesa Lumen gentium, nn.66-69: AAS 57 (1965), pp.65-67. 92Cfr Conc. Vat. II, Cost. dogm. sulla divina Rivelazione Dei Verbum, 25: AAS 58 (1966), pp.829-830.93N. 13: AAS 56 (1964), p.103.94Cfr Officium magni canonis paracletici, Magnum Orologion, Athenis 1963, p.558; passim nei canoni e nei troparii liturgici: cfr Sofronio Eustradiadou, Theotokarion, Chennevières- sur-Marne 1931, pp.9, 19.95Cfr Conc. Vat. II, Cost. dogm. sulla Chiesa Lumen gentium, n.69: AAS 57 (1965), pp.66-67.96Cfr ibid., n.66: AAS 57 (1965), p.65; Conc. Vat. II, Cost. sulla Sacra LiturgiaSacrosanctum Concilium, 103: AAS 56 (1964), p.125.97Cfr Conc. Vat. II, Cost. dogm. sulla Chiesa Lumen gentium, n.67: AAS 57 (1965), pp.65-66.98Cfr ibid., n.66: AAS 57 (1965), p.65.99Cfr Paolo VI, Allocuzione tenuta nella Basilica Vaticana ai Padri Conciliari, il 21 novembre 1964: AAS 56 (1964), p.1017.100Conc. Vat. II, Decr. sull'ecumenismo Unitatis redintegratio, n.20: AAS 57 (1965), p.105. 101Enc. Adiutricem populi: ASS 28 (1895-1896), p.135.102Cfr Conc. Vat. II, Cost. dogm. sulla Chiesa Lumen gentium, n.56: AAS 57 (1965), p.60.103S. Pietro Crisologo, Sermo CXLIII: PL 52, 583.104Cfr Conc. Vat. II, Cost. dogm. sulla Chiesa Lumen gentium, n.55: AAS 57 (1965), pp.59-60.

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105Cfr Paolo VI, Esort. Ap. Signum magnum. I: AAS 50 (1967), pp.467-468;Messale Romano, 15 settembre, Preghiera sopra le offerte.106Cfr Conc. Vat. II, Cost. dogm. sulla Chiesa Lumen gentium, n.67: AAS 57 (1965), pp.65-66.107Cfr S. Agostino, In Iohannis Evangelium, Tractatus X, 3: CCL 36, pp.101-102; Epistula 243, Ad Laetum, n.9: CSEL 57, pp.575-576; S. Beda, In Lucae Evangelium expositio, IV, XI, 28: CCL 120, p.237; Homilia I, 4: CCL 122, pp.26-27.108Cfr Conc. Vat. II, Cost. dogm. sulla Chiesa Lumen gentium, n.58: AAS 57 (1965), p.61.109Messale Romano, Domenica IV di Avvento, Colletta. Analogamente laColletta del 25 marzo, che nella recita dell'Angelus Domini può sostituire la precedente.110Pio XII, Lett. Philippinas Insulas all'Arcivescovo di Manila: AAS 38 (1946), p.419.111Cfr Discorso ai partecipanti al III Congresso Internazionale Domenicano del Rosario: Insegnamenti di PaoloVI, I(1963), pp.463-464.112Cfr AAS 58 (1966), pp.745-749.113Cfr AAS 61 (1969), pp.649-654.114Cfr n.13: AAS 56 (1964), p.103.115Decr. sull'apostolato dei laici Apostolicam actuositatem, n.11: AAS 58 (1966), p.848.116Cfr Conc. Vat. II, Cost. dogm. sulla Chiesa Lumen gentium, n.11: AAS 57 (1965), p.16.117Cfr Decr. sull'apostolato dei laici Apostolicam actuositatem, n.11: AAS 58 (1966), p.848.118N. 27.119Conc. Vat. II, Cost. dogm. sulla Chiesa Lumen gentium, n.53: AAS 57 (1965), pp.58-59120La Divina Commedia, Paradiso XXXIII, 4-6.121Cfr Conc. Vat. II, Cost. dogm. sulla Chiesa Lumen gentium, nn.60-63: AAS 57 (1965), pp.62-64.122Cfr Ibid., n.65: AAS 57 (1965), pp.64-65.123Ibid., n.65: AAS 57 (1965), p.64.124Cfr Conc. Vat. II, Cost. past. sulla Chiesa nel mondo contemporaneoGaudium et spes, n.22: AAS 58 (1966), pp.1042-1044.125Cfr Messale Romano, 31 maggio, Colletta.

LA PREGHIERA

AL DIVINO TRIONFATORE

O Principe della Pace, Gesù Risorto, guarda benigno all'umanità intera. Essa da Te solo aspetta l'aiuto e il conforto alle sue ferite. Come nei giorni del Tuo passaggio terreno, Tu sempre prediligi i piccoli, gli umili, i doloranti; sempre vai a cercare i peccatori. Fa' che tutti Ti invochino e Ti trovino, per avere in Te la via, la verità, la vita. Conservaci la Tua pace, o Agnello immolato per la nostra salvezza: Agnus Dei, qui tollis peccata mundi, dona nobis pacem! Ecco, Gesù, la nostra preghiera.

Allontana dal cuore degli uomini ciò che può mettere in pericolo la pace, e confermali nella verità, nella giustizia, nell'amore dei fratelli. Illumina i reggitori dei popoli, affinché, accanto alle giuste sollecitudini per il benessere dei loro fratelli, garantiscano e difendano il grande tesoro della pace; accendi le volontà di tutti a superare le barriere che dividono, a rinsaldare i vincoli della mutua carità, a essere pronti a comprendere, a compatire, a perdonare, affinché nel Tuo nome le genti si uniscano, e trionfi nei cuori, nelle famiglie, nel mondo, la pace, la Tua pace.

In pegno di questa saldissima pace, dono del Divino Risorto, avvalorata dai Nostri voti augurali, siamo lieti di effondere su quanti Ci ascoltate, e sull'intera umana famiglia, la propiziatrice Benedizione Apostolica, affinché « il Dio della pace sia con tutti voi » (Rom. 15, 33).

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Storia e preghiere

Amen, amen. Di papa GIOVANNI XXIII

PREGHIERA alla B.V. MARIA REGINA

O Madre del mio Dio e mia Signora Maria, mi presento a Te che sei la Regina del Cielo e della terra come un povero piagato davanti ad una potente Regina. Dall'alto trono dal quale tu siedi, non sdegnare, Ti prego, di volgere gli occhi su di me, povero peccatore. Dio Ti ha fatta così ricca per aiutare i poveri e Ti ha costituita Madre di Misericordia affinché Tu possa confortare i miserabili.

Guardami dunque e compatiscimi.

Guardami e non mi lasciare se non dopo avermi trasformato da peccatore in Santo.

Mi rendo conto di non meritare niente, anzi, per la mia ingratitudine dovrei essere privato di tutte le grazie che per tuo mezzo ho ricevuto dal Signore; ma Tu che sei la Regina di Misericordia non cerchi i meriti, bensì le miserie per soccorrere i bisognosi. Chi è più povero e bisognoso di me?

O Vergine sublime, so che Tu, oltre ad essere la Regina dell'universo, sei anche la mia Regina. Voglio dedicarmi completamente ed in modo particolare al tuo servizio, affinché Tu possa disporre di me come Ti piace. Perciò Ti dico con San Bonaventura: "O Signora, mi voglio affidare al tuo potere discreto, perchè Tu mi sostenga e governi totalmente. Non mi abbandonare". Guidami Tu, Regina mia, e non lasciarmi solo. Comandami, utilizzami a Tuo piacere, castigami quando non Ti ubbidisco, poiché i castighi che mi verranno dalle Tue mani mi saranno salutari.

Ritengo più importante essere tuo servo piuttosto che signore di tutta la terra. "Io sono tuo: salvami". O Maria, accoglimi come tuo e pensa a salvarmi. Non voglio più essere mio, mi dono a Te.

Se nel passato Ti ho servito male ed ho perduto tante belle occasioni per onorarti, in avvenire voglio unirmi ai tuoi servi più innamorati e fedeli. No, non voglio che da oggi in poi qualcuno mi superi nell'onorarti e nell'amarti, mia amabilissima Regina. Prometto e spero di perseverare così, con il tuo aiuto. Amen.

(Sant'Alfonso Maria de Liguori, "Le glorie di Maria")

PREGHIERA di PIO XII a MARIA REGINA

Dal profondo di questa terra di lacrime, ove la umanità dolorante penosamente si trascina; tra i flutti di questo nostro mare perennemente agitato dai venti delle passioni; eleviamo gli occhi a voi, o Maria, Madre amatissima, per riconfortarci contemplando la vostra gloria, e per salutarvi Regina e Signora dei cieli e della terra, Regina e Signora nostra.

Questa vostra regalità vogliamo esaltare con legittimo orgoglio di figli e riconoscerla come dovuta alla somma eccellenza di tutto il vostro essere, o dolcissima e vera Madre di Colui, che è Re per diritto proprio, per eredità, per conquista.

Regnate, o Madre e Signora, mostrandoci il cammino della santità, dirigendoci e assistendoci, affinché non ce ne allontaniamo giammai.

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Storia e preghiere

Come nell'alto del cielo Voi esercitate il vostro primato sopra le schiere degli Angeli, che vi acclamano loro Sovrana; sopra le legioni dei Santi, che si dilettano nella contemplazione della vostra fulgida bellezza; così regnate sopra l'intero genere umano, soprattutto aprendo i sentieri della fede a quanti ancora non conoscono il vostro Figlio. Regnate sulla Chiesa, che professa e festeggia il vostro soave dominio e a voi ricorre come a sicuro rifugio in mezzo alle calamità dei nostri tempi. Ma specialmente regnate su quella porzione della Chiesa, che è perseguitata ed oppressa, dandole la fortezza per sopportare le avversità, la costanza per non piegarsi sotto le ingiuste pressioni, la luce per non cadere nelle insidie nemiche, la fermezza per resistere agli attacchi palesi, e in ogni momento la incrollabile fedeltà al vostro Regno.

Regnate sulle intelligenze, affinché cerchino soltanto il vero; sulle volontà, affinché seguano solamente il bene; sui cuori, affinché amino unicamente ciò che voi stessa amate.

Regnate sugl'individui e sulle famiglie, come sulle società e le nazioni; sulle assemblee dei potenti, sui consigli dei savi, come sulle semplici aspirazioni degli umili.

Regnate nelle vie e nelle piazze, nelle città e nei villaggi, nelle valli e nei monti, nell'aria, nella terra e nel mare;

e accogliete la pia preghiera di quanti sanno che il vostro è regno di misericordia, ove ogni supplica trova ascolto, ogni dolore conforto, ogni sventura sollievo, ogni infermità salute, e dove, quasi al cenno delle vostre soavissime mani, dalla stessa morte risorge sorridente la vita.

Otteneteci che coloro, i quali ora in tutte le parti del mondo vi acclamano e vi riconoscono Regina e Signora, possano un giorno nel cielo fruire della pienezza del vostro Regno, nella visione del vostro Figlio, il quale col Padre e con lo Spirito Santo vive e regna nei secoli dei secoli. Così sia!

(Sua Santità PIO PP. XII, 1° novembre 1954)

PREGHIERA a MARIA REGINA di tutti i SANTI

O Immacolata Regina del cielo e della terra, so che sono indegno di avvicinarmi a Te, so che sono indegno anche di venerarti prostrato con la fronte nella polvere; ma poiché ti amo, mi permetto di supplicarti. Desidero ardentemente conoscerti, conoscerti sempre più profondamente e senza alcun limite per amarti con ardore senza limiti. Desidero farti conoscere da altre anime, affinché da queste, sempre più numerose, sia amata; desidero che divenga la Regina di tutti i cuori, presenti e futuri e ciò quanto prima, al più presto! Alcuni ancora non conoscono il tuo Nome; altri, oppressi da peccati, non osano sollevare a Te i loro sguardi; altri pensano che Tu non sia necessaria a raggiungere il fine della vita; vi sono poi coloro che il demonio - il quale non volle riconoscerti Regina - tiene soggetti a sé e non permette loro di piegare le ginocchia dinanzi a Te. Molti ti amano, ti venerano, ma pochi sono quelli che siano pronti a tutto per il tuo amore: ad ogni lavoro, ad ogni sofferenza, allo stesso sacrificio della vita. Che finalmente, o Regina del cielo e della terra, Tu possa regnare nei cuori di tutti e di ciascuno. Che tutti gli uomini ti riconoscano per Madre, che tutti per te si sentano figli di Dio e si amino come fratelli.

Amen.

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Storia e preghiere

PREGHIERA a MARIA REGINA del Purgatorio

Vergine Santissima del Suffragio, Tu che sei la consolatrice degli afflitti e la Madre universale dei credenti, volgi lo sguardo pietoso alle anime del Purgatorio, che sono esse pure tue figlie e più di ogni altra meritevoli di pietà perché incapaci di aiutarsi da sole in mezzo alle indicibili pene che soffrono. Deh! cara nostra Corredentrice, interponi presso il trono della divina misericordia tutta la potenza della tua mediazione, e offri a sconto dei loro debiti la Vita, la Passione, la Morte del tuo divin Figlio, unitamente ai meriti tuoi e a quelli di tutti i Santi del cielo e di tutti i giusti della terra, affinché soddisfatta pienamente la divina giustizia vengano presto a ringraziarti in cielo e a possedere e lodare per sempre con Te il divino Liberatore.

Amen.

"Avvicinaci a tuo figlio"Siamo uniti nella preghiera

con Te, Madre di Cristo:con Te, che hai partecipato

alle sue sofferenze.Tu ci conduci al Cuore

del Tuo Figlioagonizzante sulla Croce:

quando nella sua spogliazionesi rivela fino in fondo come Amore.

O tu, che hai partecipatoalle sue sofferenze,

permettici di perseverare semprenell'abbraccio di questo mistero.

Madre del Redentore!Avvicinaci al Cuore del Tuo Figlio!

Giovanni Paolo II

"Il tuo amore di Madre"

Maria, Regina dei martiri,associata al Figlio in un unico martirio,

accompagni ciascuno di noinelle piccole e grandi occasioni

in cui è richiestala nostra fedele testimonianza evangelica.

Ci conforti con il tuo amore di Madrenel quotidiano impegno a seguire Cristo,

specialmente nelle situazioni complesse e difficili.L'amore per Cristo,

che animò il martire Stefano,alimenti come linfa vitale

la nostra esistenza di ogni giorno.

Giovanni Paolo II

"Illumina i tuoi figli"Fonti cathopedia.org – vatican.va - santiebeati.it Beata Vergine Maria Regina Pag. 52

Storia e preghiere

Maria, Madre del Redentoree Madre nostra,porta del cielo

e stella del mare,soccorri il tuo popolo, che cade,ma che pur anela a risorgere!

Vieni in aiuto alla Chiesa,illumina i tuoi figli devoti,

fortifica i fedeli sparsi nel mondo,chiama i lontani,

converti chi vive prigioniero del male!E Tu, Spirito Santo,

sii per tutti riposo nella fatica,riparo nell'arsura, conforto nel pianto,

sollievo nel dolore,speranza della gloria.

Così sia!Giovanni Paolo II

"Salva l'umanità"

O Maria Immacolata,a Te ricorriamo con affetto filiale:

illumina, guida,salva l'umanità redenta da Cristo,

tuo Figlio e nostro Fratello!Richiama i lontani,

converti i peccatori,sostieni i sofferenti,

aiuta e confortachi già ti conosce e ti ama!

“Grandi cose di Te si cantano, o Maria,perchè da Te è nato il Sole di giustizia,

Cristo, nostro Dio!Giovanni Paolo II

"Santa Maria, Madre di Dio"

"Santa Maria, Madre di Dio, conservami un cuore di fanciullo, puro e limpido come acqua di sorgente.

Dammi un cuore semplice, che non si ripieghi ad assaporare le proprie tristezze.

Ottienimi un cuore magnanimo nel donarsi, facile alla compassione.Un cuore fedele e generoso, che non dimentichi alcun bene e non serbi rancore di alcun male.

Formami un cuore dolce e umile, che ami senza esigere di essere riamato.Un cuore che ami, contento di scomparire in altri cuori, sacrificandosi davanti al Tuo divin Figlio.

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Storia e preghiere

Donami un cuore grande e indomabile, così che nessuna ingratitudine lo possa chiuderee nessuna indifferenza lo possa stancare.

Donami un cuore tormentato dalla gloria di Gesù Cristo, ferito dal Suo Amore,con una piaga che non si rimargini se non in cielo".

"Suscita una primavera di santità"

Vergine Maria,Regina dei Santi,

e modello di santità!Tu oggi esulti con l'immensa schieradi coloro che hanno lavato le vesti

nel “sangue dell'Agnello” (Ap. 7, 14).Tu sei la prima dei salvati,

la tutta Santa, l'Immacolata.Aiutaci a vincere la nostra mediocrità.

Mettici nel cuore il desiderioe il proposito della perfezione.

Suscita nella Chiesa,a beneficio degli uomini d'oggi,

una grande primavera di santità.Giovanni Paolo II

"Tu non abbandoni nessuno"

Madre di Dio e Madre dell'umanità,Madre della Chiesa e Madre di ognuno di noi:

nessuno a Te ricorre invano;nessuno è da Te deluso,

dimenticato, abbandonato!Noi Ti invochiamo, perciò,

con filiale e confidente trasporto.Resta accanto a noi! Tu sei nostra Madre!

Giovanni Paolo II

A MARIA

E' una Dolce Musica per le orecchie dire:Ti saluto, o Madre!

E' un Dolce Canto ripetere:Ti saluto, o Madre!

Tu mia Delizia,mia Diletta Speranza,

mio Casto Amore.Se il mio spirito

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Storia e preghiere

oppresso e tormentato dalle passionisoffre per il fratello doloroso della tristezza e del pianto;

se vedi il Tuo figlio sopraffatto dall' infelicità,o Vergine Maria, piena di Grazia,

fà che trovi riposo nel Tuo abbraccio Materno.Ma, ahimè,

l' ultimo giorno rapidamente si avvicina.Scaccia il maligno negli abissi infernali

e resta, Cara Madre, accanto al Tuo figliooppresso dagli anni e dagli errori.

Con tocco gentile, copri le stanche pupillee consegna dolcemente a Dio l' anima che torna a Te.

AmenPapa Leone XIII

A Maria Regina degli apostoli

Ave, o Maria, madre, maestra e regina di ogni apostolato. Tu in cielo siedi Regina degli angeli e dei patriarchi, degli apostoli e dei martiri, dei confessori e dei vergini. Tu tieni continuamente il tuo sguardo rivolto alla terra, sui giusti e sui peccatori, sempre premurosa della salvezza di tutti. Tu ricordi che Gesù, morente sulla croce, ti ha affidato l’ufficio di madre e ti ha acceso in cuore una fiamma di carità e sollecitudine universale. Continua a suscitare, confortare, formare sante vocazioni in ogni apostolato per il regno del tuo divin Figlio.

E noi, chiamati al santo apostolato della comunicazione sociale, ti consacriamo, oggi, tutte le penne, le macchine, le iniziative, le fatiche del lavoro quotidiano. Più di tutto ti consacriamo noi stessi: le nostre forze, la nostra intelligenza, la nostra volontà, il nostro cuore; noi siamo tuoi, e quanto abbiamo l’offriamo a Gesù per le tue mani, o madre. Ottienici larga effusione di Spirito Santo, come già sui primi apostoli. Apri le nostre intelligenze a comprendere l’alta vocazione; fortifica le nostre volontà, accendi i nostri cuori; santifica scrittori, tecnici, propagandisti.

Che si ascolti, si segua, si ami Gesù Cristo, divino Maestro! Che il peccato mai venga a offuscare le nostre anime a te consacrate; calpesta, o vergine immacolata, il capo dell’insidioso demonio dello scoraggiamento.

Vivi in mezzo a noi, o Maria: beati quanti abitano nella tua casa.

Ti promettiamo di usare tutti i mezzi del nostro apostolato con rispetto, poiché sono cosa tua, o Regina; vogliamo impegnarci perché le edizioni siano pastorali nel contenuto e degne, per la forma, delle verità che racchiudono; e presentino, con te, Gesù Cristo, Via e Verità e Vita; che il Vangelo si diffonda e illumini il mondo nello spirito di san Paolo, nostro padre; e tutte le generazioni ti proclamino beata, o Maria.

Parla, Gesù, di’ le tue parole di vita eterna; effondi il tuo Spirito sul mondo; sia una la scuola, come una è la Verità, uno il Maestro, una la fede, una la

Chiesa.Tu sei con noi e di qui vuoi illuminare; ottienici sempre un vero dolore dei

peccati.Benedici quanti cooperano con la preghiera, le offerte, le opere.

Vieni, o Gesù, vivi in noi e regna, per Maria e con Maria, sul mondo.

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Storia e preghiere

E sia la nostra morte serena come quella dell’anima fedele alla sua vocazione; e sia il nostro giudizio il momento in cui l’operaio laborioso riceve lieto la sua mercede; e sia la nostra corona celeste quella riservata alla gloriosa schiera degli apostoli. Per te, Gesù, per te, Maria, gloria a Dio nei secoli, pace in terra agli uomini. Amen.

Beato Giacomo Alberione

a Maria Santissima

O Maria Immacolata, rinnovo nelle tue mani, le promesse del mio Battesimo.Rinunzio per sempre a Satana, padre di menzogna, accusatore dei figli di Dio,nemico della nostra gioia. Rinunzio ai suoi inganni, alle sue seduzioni e alle sue operee mi consegno interamente a Gesù, segno vivo dell'amore di Dio per me.E per essere più fedele a Lui io oggi scelgo Te, o Maria Immacolata,per mia Madre e Signora. A Te, come un figlio, io abbandono e consacro la mia vita,la mia famiglia, la mia parrocchia. O Maria, disponi sempre di me secondo il Tuo Cuoree nell'ultimo giorno accoglimi tra le tue braccia. Presentami a Gesù, dicendo di me :"Questo è mio figlio!". Allora esulterà l'anima mia inizierà il mio Paradisoe sarà un magnificat a Dio con Te, o Maria, Madre mia Immacolata.Amen

A Maria Santissima Madre degli orfaniSalve, o Vergine purissima, Regina potentissima, che la famiglia umana chiama col nome soavissimo di Madre, noi che non possiamo invocare una madre terrena, perchè o non l'abbiamo mai conosciuta o siamo rimasti ben presto privi di un così necessario e dolce appoggio, a Te ci rivolgiamo, sicuri che vorrai essere madre specialmente per noi. Se infatti per la nostra condizione destiamo in tutti sentimenti di pietà, di compassione e di amore, molto più li susciteremo in Te, la più amorosa, la più tenera, la più pietosa di tutte le pure creature.

O Madre vera di tutti gli orfani, noi ci rifugiamo nel tuo Cuore immacolato, certi di trovare in esso tutti i conforti, cui anela il nostro desolato cuore; noi riponiamo ogni fiducia in Te, affinché la tua mano materna ci guidi e ci sostenga nell'aspro sentiero della vita.

Benedici tutti coloro che ci aiutano e ci proteggono in nome tuo; premia i nostri benefattori e gli spiriti eletti che dedicano a noi la loro vita. Però soprattutto sii Tu per noi sempre madre, modellando i nostri cuori, illuminando le nostre menti, temperando le nostre volontà, adornando le nostre anime con tutte le virtù e allontanando da noi i nemici del nostro bene, che vorrebbero perderci per sempre.

E infine, Madre nostra amantissima, delizia e speranza nostra, portaci a Gesù, frutto benedetto del tuo seno, affinché, se non abbiamo la dolcezza di una madre quaggiù,

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Storia e preghiere

ci rendiamo tanto più degni di Te in questa vita e possiamo poi godere nella eternità del tuo affetto materno e della tua presenza, unitamente a quella del tuo Figlio divino, che col Padre e lo Spirito Santo vive e regna nei secoli dei secoli. Così sia!

PIO XII

A Maria, Madre dell'AmoreMaria, Madre dell'Amore, amaci intensamente.

Ora più che mai ne abbiamo bisogno.La terra, che tu stessa hai conosciuto,

è piena di angosciosi problemi.

Proteggi coloro che, turbati dalle difficoltào avviliti dalla sofferenza,

sono presi da sfiducia e da disperazione.

A coloro cui tutto va male, dona conforto;suscita in loro la nostalgia di Dio

e la fede nel suo infinito potere di soccorso.

Ama coloro che non sanno farsi amaree che la gente non ama più.

Consola coloro a cui la morte o l'incomprensioneha strappato gli ultimi amici

e si sentono terribilmente soli.

Abbi pietà delle mammeche piangono i loro bambini perduti o ribelli o infelici.

Abbi pietà dei genitori che non hanno ancora lavoroe sono nell'impossibilità di dare alla propria famiglia

pane abbondante e istruzione.Che la loro umiliazione non li abbatta.

Dona loro coraggio e tenacianel riprendere giorno dopo giorno

la propria avventura, nell'attesa di giorni migliori.

Ama coloro a cui tutto va bene,e che, illudendosi di aver raggiunto quaggiù

lo scopo della vita, ti hanno dimenticato.

Ama coloro a cui Dio ha donato bellezza,beni e forti sentimenti,

perché non sciupino questi doni in cose inutili e vane,ma con essi facciano felici coloro che ne sono sprovvisti.

Ama, finalmente, coloro che non ci amano più.Maria, Madre dell'Amore, madre di tutti noi,

donaci speranza, pace, amore. Amen.

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Storia e preghiere

(G. Perico S.J.)

A N.S. di Bonaria Mamma di SardegnaO Maria di Bonaria

Conduci tutti noi al porto della salvezza eterna,conduci tutti noi a Dio Padre, Figlio e Spirito Santo.

Continua, o Vergine Santissima, a custodire il popolo sardoAl quale lungo i secoli hai mostrato

Tanti segni della tua protezione.A te affidiamo, o Vergine,

la Chiesa che è in Sardegnae la sua popolazione, buona e laboriosa:

a te affidiamo le sue sofferenze e le sue speranze,le sue angosce e le sue aspirazioni.

Assisti o Maria la gente di quest’isolache a te ricorre fiduciosa

presso il tuo Santuario di Bonaria,chiedendo soccorso nelle lotte tra il bene e il male

che agitano il nostro mondo odierno.Rivela ancora una volta che sei madre

di bontà e di misericordia.Amen.

Giovanni Paolo II

Alla Madonna delle Grazie1. O Celeste Tesoriera di tutte le grazie, Madre di Dio e Madre mia Maria, poiché

sei la Figlia Primogenita dell'Eterno Padre e tieni in mano la Sua onnipotenza, muoviti a pietà dell'anima mia e concedimi la grazia di cui fervidamente Ti supplico.

Ave Maria.2. O Misericordiosa Dispensatrice delle grazie divine, Maria Santissima, Tu che

sei la Madre dell'Eterno Verbo Incarnato, il quale Ti ha coronato della Sua immensa sapienza, considera la grandezza del mio dolore e concedimi la grazia di cui ho tanto bisogno.

Ave Maria

3. O Amorosissima Dispensatrice delle grazie divine, Immacolata Sposa dell'Eterno Spirito Santo, Maria Santissima, Tu che da Lui hai ricevuto un cuore che si muove a pietà delle umane sventure e non può resistere senza consolare chi soffre, muoviti a pietà dell'anima mia e concedimi la grazia che io aspetto con piena fiducia della Tua immensa bontà.

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Storia e preghiere

Ave Maria

Sì sì, o Madre mia, Tesoriera di tutte le grazie, Rifugio dei poveri peccatori, Consolatrice degli afflitti, Speranza di chi dispera e Aiuto potentissimo dei cristiani, io ripongo in Te ogni mia fiducia e sono sicuro che mi otterrai da Gesù la grazia che tanto desidero, qualora sia per il bene dell'anima mia.

Salve Regina

Alla Madonna di Guadalupe

Grazie o Maria, immacolata, ausiliatrice di Guadalupe,continua ad essere,

per questo continente della speranza,madre, regina, avvocata, rifugio,

potente ausilio per il tuo popolo che t’invoca con tanta fiducia.

Continua ad essere per tutta l’Americala Madonna dei tempi difficili,

come amava chiamarti Don Bosco.Ti affidiamo la vita delle nostre famiglie,

la vita di grazia della nostra gioventù,i laici impegnati nella nuova evangelizzazione,

le nostre autorità civili,le cause sociali più difficili

e che in questo momento sono motivo di preoccupazioneper la pace in tanti luoghi del mondo,

ma soprattutto nei luoghi in cui tu hai vissuto.

Oggi chiediamo, o Maria,che tu ripeta per noi

le parole che hai detto a Juan Diego:“Qui, non sono forse io tua madre?

Non sei tu per caso sotto la mia protezione?Non sono io la tua salute?

Non sei forse nel mio grembo?Cosa ti preoccupa?”.

Maria di Guadalupe:monstra te esse matrem...

mostraci che sei nostra Madre.Amen.

P. Thelían A. Corona Cortés SDB - Mexico

alla Madonna di LourdesNostra Signora di Lourdes,

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Storia e preghiere

Vergine tutta bellache un giorno sei apparsa a Bernardetta,nella nicchia della Grotta di Massabielle,

umilmente ci rivolgiamo a te.

Tu hai chiesto a Bernardetta di scavare la terraaffinchè sgorgasse la sorgente, e di pregare per i peccatori.

Espandi su di noi la grazia della tua pace.Apri il nostro cuore alla Parola di tuo Figlio,di affrettarci, al suo invito, verso il perdono

e a convertirci alla Buona Novella.

Nostra Signora di Lourdes,tu che ci hai aperto e ci riveli la luce del Cielo,

Noi ti preghiamo per i peccatori e riponiamo in te la nostra fiducia.Guidaci sui cammini della pace e del perdono.

Nostra Signora della riconciliazione,Signora dei peccatori,

Consolazione dei malati e dei sofferenti,Risveglia in noi l’amore del Figlio tuo,

e rendi il nostro cuore disposto al perdono.

Amen !

Alla Vergine SS.ma della Mercede(preghiera del detenuto)

Benedetto sia il frutto del Tuo grembo, o Vergine Immacolata.Solo Tu – o Madre di tutte le madri – puoi capire quanto è grande la mia sofferenza…

Oggi, misero peccatore quale sono, mi prostro fiducioso ai Tuoi piedi e imploro il perdono del Tuo figlio Gesù,.O Vergine santissima, illumina la mia mente guida il mio cammino, così difficile e tortuoso.

Aiutami, Ti prego… riconducimi sulla retta via.Ti invoco, o Madre della Mercede, abbi pietà anche di tanti fratelli bisognosi come me e conduci tutti alla salvezza.

O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.Aiutami, Ti prego… riconducimi sulla retta via.Amen.

Angelus

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Storia e preghiere

Angelus Domini nuntiavit Mariaeet concepit de Spiritu Sancto.

Ave Maria, gratia plena, Dominus tecum,benedicta tu in mulieribus et benedictus fructus ventris tui Jesus.

Sancta Maria, Mater Dei, ora pro nobis peccatoribus,nunc et in hora mortis nostrae. Amen.

Ecce, ancilla Domini.Fiat mihi secundum verbum Tuum.

Ave Maria...

Et verbum caro factum estet habitavit in nobis.

Ave Maria...

Ora pro nobis, Sancta Dei Genetrix,ut digni efficiamur promissionibus Christi.

Oremus.

Gratiam Tuam, quaesumus, Domine, mentibus nostris infunde, ut, qui angelo nuntiante, Christi, Filii Tui, incarnationem cognovimus, per passionem eius et crucem ad resurrectionis gloriam perducamur. Per eundem Christum, Dominum nostrum. Amen.

3 Gloria Pater1 Requiem Eternam

L'angelo del Signore portò l'annuncio a MariaEd ella concepì per opera dello Spirito Santo.

Ave Maria, piena di grazia, il Signore è con te. Tu sei benedetta fra le donne e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù.Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.

Eccomi, sono la serva del Signore.Si compia in me la tua parola.Ave Maria.

E il Verbo si fece carne.E venne ad abitare in mezzo a noi.Ave Maria.

Prega per noi, santa Madre di Dio.Perché siamo resi degni delle promesse di Cristo.

Preghiamo.

Infondi nel nostro spirito la tua grazia, o Padre; tu, che nell'annuncio dell'angelo ci hai rivelato l'incarnazione del tuo Figlio, per la sua passione e la sua croce guidaci alla gloria della risurrezione. Per Cristo nostro Signore. Amen.

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Storia e preghiere

3 Gloria al Padre1 Eterno Riposo

Atto di affidamento alla Beata Vergine Maria a Roma l’8 ottobre 2000

1. "Donna, ecco il tuo figlio!" (Gv. 19, 26).Mentre volge al termine questo Anno Giubilare,

in cui Tu, o Madre, ci hai nuovamente offerto Gesù,il frutto benedetto del tuo grembo purissimo,il Verbo fatto carne, il Redentore del mondo,

risuona particolarmente dolce per noi questa sua parolache a Te ci rinvia, facendoti nostra Madre:

"Donna, ecco il tuo figlio!".Affidando a Te l’apostolo Giovanni,

e con lui i figli della Chiesa, anzi gli uomini tutti,Cristo non attenuava, ma piuttosto ribadiva,il suo ruolo esclusivo di Salvatore del mondo.

Tu sei splendore che nulla toglie alla luce di Cristo,perché esisti in Lui e per Lui.

Tutto in Te è fiat: Tu sei l’Immacolata,sei trasparenza e pienezza di grazia.

Ecco, dunque, i tuoi figli, raccolti intorno a Te,all’alba del nuovo Millennio.

La Chiesa oggi con la voce del Successore di Pietro,a cui s’unisce quella di tanti Pastori

qui convenuti da ogni parte del mondo,cerca rifugio sotto la tua protezione maternaed implora con fiducia la tua intercessionedi fronte alle sfide che il futuro nasconde.

2. Tanti in questo anno di graziahanno vissuto, e stanno vivendo,

la gioia sovrabbondante della misericordiache il Padre ci ha donato in Cristo.

Nelle Chiese particolari sparse nel mondo,e ancor più in questo centro della cristianità,

le più svariate categorie di personehanno accolto questo dono.

Qui ha vibrato l’entusiasmo dei giovani,qui si è levata l’implorazione degli ammalati.

Qui sono passati sacerdoti e religiosi,artisti e giornalisti,

uomini del lavoro e della scienza,bambini e adulti,

e tutti, nel tuo Figlio diletto, hanno riconosciutoil Verbo di Dio, fatto carne nel tuo seno.

Ottienici, o Madre, con la tua intercessione,che i frutti di quest’Anno non vadano dispersi,

e i semi di grazia si sviluppinofino alla piena misura della santità,

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a cui tutti siamo chiamati.

3. Vogliamo oggi affidarti il futuro che ci attende,chiedendoti d’accompagnarci nel nostro cammino.Siamo uomini e donne di un’epoca straordinaria,

tanto esaltante quanto ricca di contraddizioni.L’umanità possiede oggi strumenti d’inaudita potenza:

può fare di questo mondo un giardino,o ridurlo a un ammasso di macerie.

Ha acquistato straordinarie capacità d’interventosulle sorgenti stesse della vita:

può usarne per il bene, dentro l’alveo della legge morale,o può cedere all’orgoglio miope

di una scienza che non accetta confini,fino a calpestare il rispetto dovuto ad ogni essere umano.

Oggi come mai nel passato,l’umanità è a un bivio.

E, ancora una volta, la salvezza è tutta e solo,o Vergine Santa, nel tuo figlio Gesù.

4. Per questo, Madre, come l’Apostolo Giovanni,noi vogliamo prenderti nella nostra casa (cfr. Gv. 19, 27),

per imparare da Te a conformarci al tuo Figlio."Donna, ecco i tuoi figli!".Siamo qui, davanti a Te,

per affidare alla tua premura maternanoi stessi, la Chiesa, il mondo intero.Implora per noi il Figlio tuo diletto,

perché ci doni in abbondanza lo Spirito Santo,lo Spirito di verità che è sorgente di vita.

Accoglilo per noi e con noi,come nella prima comunità di Gerusalemme,

stretta intorno a Te nel giorno di Pentecoste (cfr. At. 1, 14).Lo Spirito apra i cuori alla giustizia e all’amore,

induca le persone e le nazioni alla reciproca comprensionee ad una ferma volontà di pace.

Ti affidiamo tutti gli uomini, a cominciare dai più deboli:i bimbi non ancora venuti alla luce

e quelli nati in condizioni di povertà e di sofferenza,i giovani alla ricerca di senso,

le persone prive di lavoroe quelle provate dalla fame e dalla malattia.

Ti affidiamo le famiglie dissestate,gli anziani privi di assistenza

e quanti sono soli e senza speranza.

5. O Madre, che conosci le sofferenzee le speranze della Chiesa e del mondo,assisti i tuoi figli nelle quotidiane prove

che la vita riserva a ciascunoe fa’ che, grazie all’impegno di tutti,le tenebre non prevalgano sulla luce.

A Te, aurora della salvezza, consegniamoil nostro cammino nel nuovo Millennio,

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perché sotto la tua guidatutti gli uomini scoprano Cristo,

luce del mondo ed unico Salvatore,che regna col Padre e lo Spirito Santo

nei secoli dei secoli. Amen.

Giovanni Paolo II

ATTO DI AFFIDAMENTO E CONSACRAZIONE DEI SACERDOTI

AL CUORE IMMACOLATO DI MARIA

Madre Immacolata,in questo luogo di grazia,

convocati dall'amore del Figlio tuo Gesù,Sommo ed Eterno Sacerdote, noi,

figli nel Figlio e suoi sacerdoti,ci consacriamo al tuo Cuore materno,

per compiere con fedeltà la Volontà del Padre.

Siamo consapevoli che, senza Gesù,non possiamo fare nulla di buono (cfr Gv 15,5)

e che, solo per Lui, con Lui ed in Lui,saremo per il mondostrumenti di salvezza.

Sposa dello Spirito Santo,ottienici l'inestimabile dono

della trasformazione in Cristo.Per la stessa potenza dello Spirito che,

estendendo su di Te la sua ombra,ti rese Madre del Salvatore,

aiutaci affinché Cristo, tuo Figlio,nasca anche in noi.Possa così la Chiesa

essere rinnovata da santi sacerdoti,trasfigurati dalla grazia di Colui

che fa nuove tutte le cose.

Madre di Misericordia,è stato il tuo Figlio Gesù che ci ha chiamati

a diventare come Lui:luce del mondo e sale della terra

(cfr Mt 5, 13-14).

Aiutaci,con la tua potente intercessione,

a non venir mai meno a questa sublime vocazione,a non cedere ai nostri egoismi,

alle lusinghe del mondoed alle suggestioni del Maligno.

Preservaci con la tua purezza,custodiscici con la tua umiltà

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e avvolgici col tuo amore materno,che si riflette in tante anime

a te consacratediventate per noi

autentiche madri spirituali.

Madre della Chiesa,noi, sacerdoti,

vogliamo essere pastoriche non pascolano se stessi,

ma si donano a Dio per i fratelli,trovando in questo la loro felicità.Non solo a parole, ma con la vita,

vogliamo ripetere umilmente,giorno per giorno,il nostro "eccomi".

Guidati da te,vogliamo essere Apostolidella Divina Misericordia,

lieti di celebrare ogni giornoil Santo Sacrificio dell'Altare

e di offrire a quanti ce lo chiedonoil sacramento della Riconciliazione.

Avvocata e Mediatrice della grazia,tu che sei tutta immersa

nell'unica mediazione universale di Cristo,invoca da Dio, per noi,

un cuore completamente rinnovato,che ami Dio con tutte le proprie forzee serva l'umanità come hai fatto tu.

Ripeti al Signorel'efficace tua parola:

"non hanno più vino" (Gv 2,3),affinché il Padre e il Figlio riversino su di noi,

come in una nuova effusione,lo Spirito Santo.

Pieno di stupore e di gratitudineper la tua continua presenza in mezzo a noi,

a nome di tutti i sacerdoti,anch'io voglio esclamare:

"a che cosa devo che la Madre del mio Signorevenga a me?" (Lc 1,43)

Madre nostra da sempre,non ti stancare di "visitarci",di consolarci, di sostenerci.

Vieni in nostro soccorsoe liberaci da ogni pericolo

che incombe su di noi.Con questo atto di affidamento e di consacrazione,

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vogliamo accoglierti in modopiù profondo e radicale,

per sempre e totalmente,nella nostra esistenza umana e sacerdotale.

La tua presenza faccia rifiorire il desertodelle nostre solitudini e brillare il sole

sulle nostre oscurità,faccia tornare la calma dopo la tempesta,

affinché ogni uomo veda la salvezzadel Signore,

che ha il nome e il volto di Gesù,riflesso nei nostri cuori,per sempre uniti al tuo!

Così sia!

Benedetto XVI

Atto di speciale affidamento a Maria.Maria, Madre di Gesù E Madre mia, in questo giorno io, piccolo figlio tuo, mi consacro totalmente a te, per vivere una vita santa, per essere tuo piccolo servo, perché tu, dolce Madre, possa contare sempre su di me, e possa aiutarti a portare a compimento in me il disegno d'amore che il Padre ha su ognuno di noi. Donami, o Madre di Gesù e Madre mia, la grazia di essere sempre fedele alla Chiesa e al santo Padre, e, unito a te, amare e adorare il Signore Gesù. Amen.

Ave Maria

Ave o Maria, piena di grazia, il Signore è con te. Tu sei la benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno Gesù. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori adesso e nell'ora della nostra morte. Amen

Ave Maria

(Latino)

Ave Maria, grátia plena, Dominus tecum. benedicta tu in muliéribus, et benedictus fructus ventris tui, Iesus. Sancta Maria, Mater Dei, ora pro nobis peccatoribus, nunc, et in hora mortis nostrae. Amen.

Ave, o stella del mareAve, o stella del mare,

/ madre gloriosa di Dio,vergine sempre, Maria, / porta felice del cielo.

l’Ave del messo celeste Fonti cathopedia.org – vatican.va - santiebeati.it Beata Vergine Maria Regina Pag. 66

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/ reca l’annunzio di Dio,muta la sorte di Eva,

/ dona al mondo la pace.

Spezza i legami agli oppressi, / rendi la luce ai ciechi,

scaccia da noi ogni male, / chiedi per noi ogni bene.

Mostrati Madre per tutti, / offri la nostra preghiera,Cristo l’accolga benigno,

/ lui che si è fatto tuo Figlio.

Vergine santa tra tutte, / dolce regina del cielo,

rendi innocenti i tuoi figli, / umili e puri di cuore.

Donaci giorni di pace, / veglia sul nostro cammino,fa’ che vediamo il tuo Figlio,

/ pieni di gioia nel cielo.

Lode all’altissimo Padre, / gloria al Cristo Signore,salga allo Spirito Santo

/ l’inno di lode e d’amore. Amen

Cara e tenera mia madre MariaCara e tenera mia madre Maria, tenetemi la vostra santa mano sul capo: custodite la mia mente, il mio cuore, i miei sensi, perché non m’imbratti di peccato. Santificate i miei pensieri, affetti, parole ed azioni, perché possa piacere a voi ed al vostro Gesù e Dio mio,e giunga al santo Paradiso con voi.Gesù e Maria, datemi la vostra santa benedizione (s’inchina il capo e si dice): In nome del Padre, del Figliuolo, dello Spirito Santo. Così sia.

Beato Giacomo Alberione

Carissima Mamma CelesteCarissima Mamma Celeste,

accoglici nella Tua casae fa’ che portiamo nelle nostre case

il profumo delle tue virtù.

Abbiamo bisogno di rifugiarci nelle Tue bracciaper ritrovare il coraggio della fede,

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Storia e preghiere

per sentire l’ardore del Tuo Amore.

Abbiamo bisogno delle tue carezze,che possono sciogliere

la durezza del nostro cuore.Possano le nostre labbra pronunciare

il Tuo dolce Nome: Mamma.

So che ascolterai le mie pene, le mie gioie,le mie delusioni e le mie speranze.

Prendimi per mano e guidamiper le vie del mondo e portami alla finesul Cuore del Tuo dilettissimo Figlio.

Resta sempre nel mio cuore e nulla mi rattristerà.Ti offro tutto me stesso.

Accetta questa offerta e rimani sempre con me.

(preghiera tratta dal Libro: "Sulle Orme del Maestro”)

Consacrazione a MariaO Immacolata, Regina del cielo e della terra, rifugio dei peccatori e Madre nostra amorosissima, cui Dio volle affidare l’intera economia della misericordia, io .... , indegno peccatore, mi prostro ai tuoi piedi supplicandoti umilmente di volermi accettare tutto e completamente come cosa e proprietà tua, e di fare con me e con tutte le facoltà della mia anima e del mio corpo, con la mia vita, morte ed eternità, ciò che ti piace.

Disponi pure, se vuoi, di tutto me stesso senza alcuna riserva per compiere ciò che è stato detto di te: "Ella ti schiaccerà il capo" [Gen. 3, 15], come pure "Tu sola hai distrutto tutte le eresie sul mondo intero" [ufficio della B.V. Maria], affinché nelle tue mani immacolate e misericordiosissime io divenga uno strumento utile per innestare e incrementare il più fortemente possibile la tua gloria in tante anime smarrite e indifferenti e per estendere, in tal modo, quanto più è possibile il benedetto Regno del sacratissimo Cuore di Gesù.

Dove tu entri, infatti, ottieni la grazia della conversione e della santificazione, poiché ogni grazia scorre attraverso le tue mani dal Cuore dolcissimo di Gesù fino a noi.

V. Concedimi di lodarti, o Vergine Santissima.

R. Dammi forza contro i tuoi nemici.

Amen!S. Massimiliano M. Kolbe

Consacrazione al Cuore Immacolato della Beata Vergine Maria di Fatima

O Vergine santa, Madre di Gesù e Madre nostra, che sei apparsa a Fatima ai tre pastorelli per recare al mondo un messaggio di pace e di salvezza, io mi impegno ad

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Storia e preghiere

accogliere questo tuo messaggio. Mi consacro oggi al tuo Cuore Immacolato, per appartenere così più perfettamente a Gesù. Aiutami a vivere fedelmente la mia consacrazione, con una vita tutta spesa nell'amore di Dio e dei fratelli, sull'esempio della tua vita. In particolare Ti offro le preghiere, le azioni, i sacrifici della giornata, in riparazione dei peccati miei e degli altri, con l'impegno di compiere il mio dovere quotidiano secondo la volontà dei Signore. Ti prometto di recitare ogni giorno il Santo Rosario, contemplando i misteri della vita di Gesù, intrecciati ai misteri della tua vita. Voglio vivere sempre da vero figlio tuo e cooperare perché tutti Ti riconoscano e amino come Madre di Gesù, vero Dio e unico nostro Salvatore. Così sia.

7 Ave Maria

- Cuore Immacolato di Maria, prega per noi.

Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria

Madre della gioia, Stella del mattino, Rifugio dei peccatori, Consolazione di tutti coloro che si sentono disperati e soli, ci consacriamo in modo specialissimo al tuo Cuore Immacolato.

Insegnaci Tu a portare l’Amore a chi non ha conosciuto l’Amore, l’Unità là dove c’è divisione e solitudine, la Gioia della risurrezione dove c’è morte, il Cielo dove regna l’inferno.

Rendi puri il nostro cuore, la nostra anima, i nostri pensieri e proteggici dagli attacchi del maligno. Vogliamo imparare da Te la perfetta umiltà perché sul silenzio del nostro io possa parlare il Verbo. Maria, Regina della Pace, insegnaci ad essere portatori di Pace, strumenti dell’Amore, sempre attenti alla voce dello Spirito Santo.

Madre dell’Amore insegnaci Tu il pieno e perfetto abbandono alla Volontà del Padre, perché possiamo imparare a ripetere sempre il nostro fiat, il nostro Eccomi

Consacrazione alla Madonna di GuadalupeOh Maria, Madre di Dio e Madre nostra, come potremo ringraziarti per gli innumerevoli benefici che ci hai fatto?

Hai posto i tuoi occhi misericordiosi sopra di noi e della nostra famiglia, considerandoci tua proprietà.

GRAZIE, SIGNORA!

Gli Angeli ti lodino per questo insigne favore; tutti i popoli e le nazioni ti benedicano e noi, prostrati ai tuoi piedi, ti offriamo tutto il nostro amore e ti cantiamo, come Israele a Giuditta:

TU SEI LA GLORIA DEL NOSTRO POPOLO!

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Storia e preghiere

Chiedesti un Tempio e noi te ne offriamo migliaia, giacchè ti consacriamo le nostre famiglie e vogliamo che Tu regni nei nostri cuori.

Ci chiami: "Miei cari figliolini" e noi, accettando così dolce titolo, vogliamo chiamarti nostra Regina, Madre nostra, ed essere non solo tuoi fedeli vassalli e figli tuoi amatissimi, ma tuoi umilissimi servi.

COMANDA, OH ALTISSIMA SIGNORA, NOI SIAMO PRONTI AD OBBEDIRTI.

Regna nelle nostre famiglie e liberale da ogni male; regna nelle anime nostre e fà che siamo sempre fedeli a Dio; regna nella nostra Patria, nel nostro Paese, nella Chiesa diffusa su tutta la terra e

DONACI LA PACE!

Perdona i figli ingrati e prevaricatori, fortifica la fede di quelli che ti acclamano e invocano e concedici che, formando la tua corte qui sulla terra, oh dolcissima Madre, possiamo cantare con Te le lodi eterne davanti al trono di Dio.

Amen!padre Francesco Francaviglia

Consacrazione della famiglia a MariaO Maria, pellegrina di bontà,

Tu hai camminato accanto a Gesùe sei stata gioiosamente

Madre e serva del progetto di Dio.Affidiamo a Te la nostra vita

con la fiducia serenache attira ogni figlio

tra le braccia della sua Madre.

Vigila, o Maria,sulla crescita di Cristo in noi

e nelle nostre famiglie:ogni nostra casa sia una Santa Casa

e ogni nostra famigliasia una Santa Famiglia

abitata dalla pace e dall'amore.

II sì che ti rese Madre di Dioe di tutti i figli di Dio

risuoni in ciascuno di noi.Insegnaci ogni giorno il tuo si, o Maria,per amare i1 Cielo restando sulla terra,

per stare nel mondo senza appartenergli,per vivere operosi e sereni

nell'attesa arrivare a casa con Te.Amen.

Giovanni Paolo II

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Coprici col tuo manto"O Maria, Vergine Immacolata, coprici con il manto della tua santità, come la santa Chiesa si esprime, affinché ci rivestiamo della santa purezza dei costumi, per opporci allo scandalo che nasce soprattutto dalla deplorevole moda nel vestire, dalla lettura di libri cattivi e di giornali perversi. Ottienici, con la tua intercessione, di dare il buon esempio, soprattutto nei nostri rapporti con il prossimo, nel nostro abbigliamento e nella scelta dei libri e delle riviste da leggere, per non dare scandalo sotto questo aspetto. Ti offriamo i nostri fermi propositi, affinché Tu li presenti al tuo Divin Figlio, per chiedergli perdono e per riparare quegli scandali che in questi nostri tempi ci si presentano allo sguardo, sovente perfino tra i cattolici, e che oltraggiano la Divina Maestà. Amen!".

Pio XI

Dacci forza e coraggioVergine Santissima della Mercede,

celeste redentrice degli schiavi,Tu che soccorresti prodigiosamente

Tanti nostri fratelliSchiavi nel corpo

Ed in pericolo di perdere la fede,soccorri anche noi

nella difficoltà che la nostra fedeattraversa.

Rafforza la nostra unione con CristoTuo figlio e nostro Redentore,

dacci forza e coraggioper essere nel mondo

testimoni di vera vita cristiana.Amen.

Donaci la beatitudine dei servi fedeli fino in fondo.Santa Maria, serva del Signore, che ti sei consegnata anima e corpo a lui e hai fatto l’ingresso nel suo casato come collaboratrice familiare della sua opera di salvezza, donna veramente alla pari, che la grazia ha introdotto nell’intimità trinitaria e ha reso scrigno delle confidenze divine, domestica del regno, che hai interpretato il servizio non come riduzione di libertà, ma come appartenenza irreversibile alla stirpe di Dio, noi ti chiediamo di ammetterci alla scuola di quel diaconato permanente di cui ci sei stata impareggiabile maestra [...]

Fa’ che il Vangelo diventi la norma ispiratrice di ogni nostra scelta quotidiana. Preservaci dalla tentazione di praticare sconti sulle sue esigenti richieste. Rendici capaci di obbedienze gaudiose. E metti, finalmente, le ali ai nostri piedi perché alla Parola possiamo rendere il servizio missionario dell’annuncio, fine agli estremi confini della terra [...]

Tu che hai sperimentato le tribolazioni dei poveri, aiutaci a mettere a loro disposizione la nostra vita, con i gesti discreti del silenzio e non con gli spot

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Storia e preghiere

pubblicitari del protagonismo. Rendici consapevoli che, sotto le mentite spoglie degli affaticati e degli oppressi, si nasconde il Re. Apri il nostro cuore alle sofferenze dei fratelli. E perché possiamo essere pronti a intuirne le necessita, donaci occhi gonfi di tenerezza e di speranza.

Gli occhi che avesti tu, quel giorno. A Cana di Galilea.

(don Tonino Bello)

DONNA DELL'ATTESA

Tu, o Maria sei Madre del dolore,tu sei colei che non cessa di amare Diononostante la sua apparente assenza.

e in lui non si stanca di amare i suoi figli,custodendoli nel silenzio dell'attesa.

Nel tuo sabato santo, o Maria,sei l'icona della Chiesa dell'amore,

sostenuta dalla fede più forte della morte,e viva nella carità che supera ogni abbandono.

O Maria, ottienici quella consolazione profonda,che ci permette di amare

anche nella notte della fede e della speranzae quando ci sembra di non vedereneppure più il volto del fratello!

Guarda la stella, invoca MariaO tu che nell’instabilità continua della vita presente

t’accorgi di essere sballottato tra le tempestesenza punto sicuro dove appoggiarti,

tieni ben fisso lo sguardo al fulgore di questa stellase non vuoi essere travolto dalla bufera.

Se insorgono i venti delle tentazionie se vai a sbattere contro gli scogli delle tribolazioni,

guarda la stella, invoca Maria!Se i flutti dell’orgoglio, dell’ambizione,

della calunnia e dell’invidiati spingono di qua e di là, guarda la stella, invoca Maria!

Se l’ira, l’avarizia, l’edonismosquassano la navicella della tua anima,

volgi il pensiero a Maria!Se turbato per l’enormità dei tuoi peccati,

confuso per le brutture della tua coscienza,spaventato al terribile pensiero del giudizio,

stai per precipitare nel baratro della tristezza,e nell’abisso della disperazione, pensa a Maria!Nei pericoli, nelle angustie, nelle perplessità,

pensa a Maria, invoca Maria!Maria sia sempre sulla tua bocca e nel tuo cuore.

E per ottenere la sua intercessione, segui i suoi esempi.Se la segui non ti smarrerai,

se la preghi non perderai la speranza,

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se pensi a lei non sbaglierai.Sostenuto da lei non cadrai,

difeso da lei non temerai,con la sua guida non ti stancherai,

con la sua benevolenza giungerai a destinazione.S. Bernardo

Inno a MariaSalve, Maria, creatura la più preziosa delle creature;

salve, Maria, purissima colomba;salve, Maria, torcia inestinguibile;

salve, perchè da Te nacque il Sole di giustizia.

Salve, Maria, dimora dell'immensità, cheracchiudesti nel Tuo seno il Dio immenso, il

Verbo unigenito, producendo senza aratro e senzaseme, la spiga incorruttibile.

Salve, Maria, Madre di Dio, acclamata daiprofeti, benedetta dai pastori quando con gliAngeli cantarono il sublime inno a Betlemme:

"Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace interra agli uomini di buona volontà".

Salve, Maria, Madre di Dio, gioia degliAngeli, giubilo degli Arcangeli che Ti

glorificano in Cielo.

Salve, Maria, Madre di Dio, per la qualerifulse e risplendette la gloria

della Risurrezione.

San Cirillo d'Alessandria

Invocazione quotidiana per ottenere la protezione di Maria Regina degli Angeli e Vincitrice dell’Inferno:

O Sovrana Regina del cielo, o potente Signora degli angeli, o Maria Santissima, Madre di Dio, fin dal principio hai avuto da Dio il potere e la missione di schiacciare la testa di Satana. Ti preghiamo umilmente, manda le tue legioni celesti, affinché sotto il tuo comando e con la tua potenza, perseguitino i demoni e combattano ovunque gli spiriti infernali, rintuzzino la loro temerarietà e li ricaccino nell’abisso.

Sublime Madre di Dio, manda il tuo esercito invincibile contro gli emissari dell’inferno tra gli uomini; distruggi i progetti dei senzadio e umilia tutti coloro che vogliono il male. Ottieni loro la grazia del ravvedimento e della conversione, perché diano gloria alla SS. Trinità e a te. Aiuta ovunque la vittoria della verità e della giustizia.

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Potente Patrona, con i tuoi spiriti fiammeggianti, proteggi su tutta la Terra i tuoi santuari e luoghi di grazia. Sorveglia attraverso di loro le chiese e tutti i luoghi sacri, oggetti e persone, soprattutto il tuo divin Figlio nel SS. Sacramento. Impedisci che vengano disonorati, profanati, derubati, distrutti o violati. Impediscilo Signora.

O Madre celeste, Maria Immacolata, proteggi infine anche i nostri averi, le nostre abitazioni, le nostre famiglie, da tutte le insidie dei nemici, visibili ed invisibili. Fa governare in esse i tuoi Santi Angeli e regnare in esse la devozione, la pace ed il gaudio dello Spirito Santo.

Chi è come Dio? Chi è come Te, Maria regina degli Angeli e vincitrice dell’inferno? O buona e tenera Madre Maria, sposa illibata del Re degli Spiriti celesti nel cui aspetto essi vogliono specchiarsi, Tu rimarrai per sempre il nostro amore, la nostra speranza, il nostro rifugio e vanto! S. Michele, santi Angeli e Arcangeli, difendeteci e proteggeteci!

La Vergine Maria ci preservi dal maleLa Vergine Maria preservi

tutti noi e le nostre famiglieda ogni attacco del maligno:fisico, mentale e spirituale;

ed interceda presso Suo figlio Gesùil cui Sangue ha redento il mondo

e sotto la cui Parola di Vitaogni ginocchio si piega sottomesso

in cielo, in terra e sottoterra.Allontani la Vergine Immacolata

le insidie delle tenebrela cui falsa forza s'infrange impotente

contro il manto Suo benedettosotto il quale ogni figlio ripara.

Ame

Le sette gioie di Maria

Ave, Maria, piena di grazia, tempio della Trinità, ornamento della suprema bontà e misericordia.

Per questa tua gioia noi ti preghiamo di meritare che Dio Trinità abiti sempre nel nostro cuore e ci accolga nella terra dei viventi.

2. Ave, Maria, Stella del mare. Come il fiore non perde la bellezza a causa del profumo che emana, così tu non perdi il candore della verginità per la nascita del Creatore.

O Madre pia, per questa tua seconda gioia, sii nostra maestra nell'accogliere Gesù nella nostra vita.

3. Ave, Maria, la stella che vedi fermarsi sul bambino Gesù ti invita a rallegrarti perché tutte le genti adorano il tuo Figlio. O stella del mondo, fa' che anche noi

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Storia e preghiere

possiamo offrire a Gesù l'oro della purezza della nostra mente, la mirra della castità della nostra carne, l'incenso della preghiera e dell'adorazione continua.

4. Ave, Maria, una quarta gioia ti è concessa: la risurrezione di Gesù il terzo giorno. Questo evento rafforza la fede, fa rinascere la speranza, concede la grazia.

O Vergine, madre del Risorto, effondi preghiere a tutte le ore affinché, grazie a questa gioia, al termine della nostra vita, siamo riuniti ai cori beati dei cittadini del cielo.

5. Ave, Maria, hai ricevuto una quinta gioia, quando hai visto il Figlio salire alla gloria.

Attraverso questa gioia imploriamo di non sottometterci alle potenze del demonio, ma di salire al cielo, dove finalmente possiamo godere con te e con il Figlio tuo.

6. Ave, Maria, piena di grazia. La sesta gioia te la dona lo Spirito Santo Paraclito, quando discende dall'alto a Pentecoste sottoforma di lingue di fuoco.

Per questa tua gioia noi speriamo che il Santo Spirito bruci col suo fuoco di grazia i peccati causati dalla nostra cattiva lingua.

7. Ave, Maria, piena di grazia, il Signore è con te. Alla settima gioia Cristo ti ha invitato quando ti ha chiamato da questo mondo al cielo, innalzandoti al di sopra di tutti i cori celesti.

O Madre e Maestra, intercedi per noi affinché anche noi siamo innalzati al sommo delle virtù della fede, della speranza, della carità per poter un giorno essere uniti ai cori dei beati nella gioia eterna.

PREGHIAMO

Signore Gesù Cristo, che ti sei degnato di rallegrare la gloriosa Vergine Maria con questa gioia settiforme, concedimi di celebrare devotamente queste medesime gioie, affinché, mediante la tua materna intercessione e i suoi meriti gloriosi, io possa essere sempre liberato da ogni tristezza presente e meritare di gioire eternamente della tua gloria, insieme a lei e a tutti i tuoi santi. Amen.

le tre Ave Marie

Si tratta di una preghiera ormai quasi del tutto dimenticata, in modo particolare fra i giovani. E' una pratica, di grande semplicità, quella semplicità che può venire solo dalla nostra amatissima Mamma. Pratichiamola con il cuore e confidiamo nella nostra dolcissima Avvocata.Santa Matilde di Hackeborn, monaca benedettina, pensando con timore al momento della sua morte, pregava la Madonna di assisterla in quel momento.

Immancabilmente nostra Madre rispose al cuore di Santa Matilde:

Si, farò quello che tu domandi, figlia mia, però ti chiedo di recitare ogni giorno Tre Ave Maria: la prima per ringraziare l'Eterno Padre per avermi resa onnipotente in Cielo e in terra; la seconda per onorare il Figlio di Dio per avermi dato tale scienza e sapienza da sorpassare quella di tutti i Santi e di tutti gli Angeli; la terza per onorare la Spirito Santo per avermi fatta, dopo Dio, la più misericordiosa.

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Questa pratica diventò universale quando il pontefice Leone XIII concesse indulgenze e prescrisse che il celebrante recitasse con il popolo le Tre Ave Maria dopo la S.Messa. La prescrizione purtroppo cessò con il Concilio Vaticano II°.

Molti furono ne furono i Santi che sostennero questa pratica e ne propagarono la diffusione:Sant'Alfonso Maria dè Liguori, S. Gerardo della Maiella.San Giovanni Bosco la raccomandava vivamente ai suoi giovani ed anche San Pio ne fu uno zelante propagatore.

E' molto semplice, basta pregare così la mattina o la sera (meglio mattina e sera) :

O Maria, madre di Gesù e Madre mia, difendimi da maligno in vita e nell'ora della morte,

per il Potere che ti ha concesso l'Eterno Padre - Ave Maria

per la Sapienza che ti ha concesso il divin Figlio - Ave Maria

per l'Amore che ti ha concesso la Spirito Santo - Ave Maria .

Amen

Lode a MariaO Maria, la luce della tua fede

diradi le tenebre del mio spirito;

la tua profonda umiltàsi sostituisca al mio orgoglio;

la tua sublime contemplazioneponga freno alle mie distrazioni;

la tua visione ininterrotta di Dioriempia la mia mente della sua presenza;

l'ncendio di carità del tuo cuoredilati e infiammi il mio, così tiepido e freddo;

le tue virtù prendano il posto dei miei peccati;

i tuoi meriti siano il mio ornamentopresso il Signore.

Infine, carissima e diletta Madre,fà, se è possibile,

che io non abbia altro spirito che il tuoper conoscere Gesù Cristo e i suoi voleri;che io non abbia altra anima che la tua

per lodare e glorificare il Signore;che io non abbia altro cuore che il tuo

per amare Dio con puroe ardente amore

come te.

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Storia e preghiere

Amen.S. Luigi Maria Grignion di Montfort

Madonna del Monte Carmelo!O Vergine benedetta,

o piena di grazia, o Regina dei santi, quantomi è dolce venerarti sotto

questo titolo di Madonna del Monte Carmelo!Esso mi richiama ai tempi profetici di Elia, quando

tu fosti sul Carmelo raffigurata in quellanuvoletta che poi, ampliandosi, si aprì in una pioggia

benefica, simbolo delle grazie santificatriciche ci provengono da te.

Tu da molti secoli sei onorata con questo misterioso titolo,ed ora mi rallegra il pensiero che

noi ci uniamo a tutti i tuoi devoti, salutandoti"decoro del Carmelo", "Gloria del Libano",

"giglio purissimo", "rosa mistica" del fiorentegiardino della chiesa.

Intanto, o Vergine delle vergini, ricordati di me e mostratidi essermi madre. Diffondi in me sempre più viva la grazia

di quella fede che ti fece beata, e infiammami di quell'amore concui hai amato il Figlio tuo Gesù Cristo.

Sono pieno di miserie spirituali e temporali: molti doloridell'anima e del corpo mi stringono da ogni parte, ed io mi rifugio

come figlio all'ombra della tua protezione materna.

Tu, Madre di Dio, che tanto puoi e tanto vali, impetrami da Gesùbenedetto i doni celesti dell'umiltà della castità, della mansuetudine,

che furono le più belle gemme dell'anima tua immacolata.Tu concedimi di esser forte nelle tentazioni e nelle amarezze

che spesso mi travagliano.

Allorché poi si compirà, secondo la volontà di Dio, la giornatadel mio terreno pellegrinaggio, fa' che all'anima mia sia donata

la gioia del paradiso, per tua intercessionee per i meriti di Gesù Cristo, che vive e regna nei secoli dei secoli.

Amen.Card. Capecelatro

Madonna del Santissimo Sacramento,

Madre del Verbo Incarnato, Vergine Immacolata, Tabernacolo vivo dell'Eterna Sapienza, Madonna del Santissimo Sacramento, chiedo umilmente che tu sia per

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Storia e preghiere

sempre la mia Regina e mia Madre; mi pongo sotto la Tua speciale protezione e sotto la Tua direzione. Mi consacro a Gesù nel Santissimo Sacramento per Tua intercessione.

Ti cerco e mi unisco a Te, perché ho bisogno dell'amore, dell'aiuto, dell'esempio e della Tua grazia; so che quanto più ti amerò e Ti servirò,

tanto più amerò e servirò fedelmente Gesù; Madre mia e modello degli adoratori, solo Tu puoi insegnarmi come servire l'Eucaristia con amore e perfezione.

Maria! Madonna del Santissimo Sacramento! Presentami al Figlio, affinché io sia servo e perpetuo adoratore, dedito al servizio della glorificazione della Reale Presenza Eucaristica. Presenta a Gesù il mio spirito, cuore e corpo, tutto il mio essere, affinché d'ora in poi io appartenga interamente a Cristo, nel tempo e nell'eternità.

Madonna del Santissimo Sacramento, Madre e modello degli adoratori, prega per noi che ricorriamo

a Te. Amen.(Estratto dal libro Nossa Senhora do

Santíssimo Sacramento - Um mês com Maria.San Paolo: Factash Editrice, 2008.)

San Pietro Giuliano Eymard

Madonna delle lacrimeO Madonna delle Lacrime,guarda con materna bontà

al dolore del mondo!Asciuga le lacrime dei sofferenti,

dei dimenticati, dei disperati,delle vittime di ogni violenza.

Ottieni a tutti lacrime di pentimento!e di vita nuova,

che aprano i cuori,al dono rigenerante dell'amore di Dio.

Giovanni Paolo II

MadreCon grande dolore Madre,

ci chiami:

Miei poveri figli!Nelle tue parole c’è tutto l’amore di Dio.

Con insistenza maternaTu bussi al nostro povero cuore bizzarro

ma noi, avvinti da mille tentacoli,

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Storia e preghiere

di vanità e caducità,non riusciamo ad aprire il cuore

al tuo amore.

Il peccato vuole avvolgerci e toglierciogni capacità di discernimento.

Mentre la grande grazia celeste si spande su di noi,i nostri cuori restano chiusi

e duri.

Salvaci Madre,dalle nostre illusioni.

Aiutaci ad aprirci a te.Tu vuoi portaci al tuo Figlio Gesù

Il suo nome dissipa le nostre tenebre.Sia la nostra preghiera come un seme

che mettiamo nel tuo cuore,perché tu la consegni

al tuo figlio Gesùper la salvezza delle anime nostre.

Con te vogliamo imparare a pregare, a digiunare,ad amare, e a convertirci.

Noi ti chiamiamo:

Eccoci Madre, guidaci

Rafforza la nostra fedee aprici le vie della speranza.,

donaci un cuore pieno di misericordia!Metti nel nostro cuore il desiderio del cielo.

Con te troveremo la strada verso la vita eterna

Madre

fa che il nostro cuore sia sempre in Dioe in Lui possiamo essere le tue mani tese,

perché nel mondo possa scorrereun fiume di amore e di pace.

Amen(Dai messaggi della Madonna M. Caterina Muggianu )

MADRE DEI SACERDOTIMadre di Cristo,

al Messia Sacerdotale hai datoil corpo di carne

per l' Unzione dello Spirito Santoper la Salvezza dei poveri e contriti di cuore,

custodisci nel Tuo Cuore e nella Chiesa

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Storia e preghiere

i sacerdoti, "Madre del Salvatore".

Madre della fede,hai accompagnato al Tempio

il Figlio dell' uomo,compimento delle promesse date

ai Padri, consegna al Padreper la Sua Gloria i Sacerdoti del Figlio Tuo,

"Arca dell' Alleanza".

Madre della Chiesa,tra i discepoli nel Cenacolo pregavi lo Spirito per il popolo nuovo e i Suoi Pastori,

ottieni all' ordine dei presbiterila pienezza dei doni,"Regina degli Apostoli".

Madre di Gesù Cristo,eri con Lui agli inizi della Sua Vita e della Sua Missione,

lo hai cercato Maestro tra la folla,lo hai assistito, innalzato da terra,

consumato per il Sacrificio Unico Eterno,e avevi Giovanni vicino, Tuo figlio,(per volontà di Dio),

accogli fin dall' inizio i chiamati,proteggi la loro crescita,

accompagna nella vita e nel ministero i Tuoi figli," Madre dei Sacerdoti".

Amen

(Giovanni Paolo II°)

MADRE DEL SIGNORE, APRI I NOSTRI CUORI AL DONO DELLA VITA

La scintilla dello stupore che avvolge il cuore dinanzi al mistero del Natale è il volto dolce e innocente di un Bambino che viene al mondo grazie al «sì» di una Madre. In quel Bambino e in quella Madre c'è l'esperienza di ogni piccolo che nasce e di ogni mamma che si apre al dono della vita. Di questa realtà vuole essere espressione la semplice e suggestiva «Preghiera di affidamento alla Madre del Signore delle famiglie e dei figli appena concepiti» composta da Massimiliano Perugia. La offriamo ai nostri lettori come occasione di riflessione orante nel clima spirituale della festa della Santa Famiglia.

Maria, madre del «bell'Amore» (1), mediatrice di grazia (2) e di misericordia (3), intercedi presso il Padre dal quale ogni maternità e paternità prende nome (4) per ogni donna che porta nel grembo un figlio - affinché - sia in lei la stessa gioia, la stessa disponibilità, la stessa obbedienza che ti permise di essere madre del Redentore (5).

Sostieni ciascun padre chiamato, come il tuo sposo Giuseppe, ad essere custode della nuova vita (6).

Madre della Vita (7) e Madre degli uomini, accogli la nostra preghiera che fa eco al grido angoscioso delle vittime dell'aborto, dell'odio, della guerra e dei tanti attentati alla vita. Sii sostegno per i deboli e conforto per chi ingiustamente patisce. Tocca il

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Storia e preghiere

cuore di chi rifiuta la luce della verità e, uccidendo, mortifica la sua stessa umanità (8).

Madre del Signore (9), ottienici che ogni famiglia sia aperta, sempre, al dono della vita; che i genitori siano espressione del mistero della Paternità e Maternità di Dio(lO).

I bambini crescano in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini (11) e nessuno osi violare la loro innocenza (12); in essi fa che possiamo accogliere (13) Gesù,il frutto benedetto del tuo seno (14). Amen.

Note: 1) Giovanni Paolo II, Lett. Gratissimam sane (2.2.1994) 23; ID., Regina Caeli (24.4.1994) 3. 2) Cfr Leone XIII, Lett. enc. Iucunda semper (8.9.1894) 3. 3) Cfr S. Luigi Grignion de Montfort, Il segreto meraviglioso del santo Rosario, 58; cfr Giovanni Paolo II, Lett. enc. Redemptoris Mater (25.3.1987) 38; Dionigi Tettamanzi, Card., Omelia (18.3.2000) 1. 4) Cfr Ef 3, 14-15; Giovanni Paolo II, Lett. Gratissimam sane (2.2.1994) 23. 5) Giovanni Paolo II, Lett. enc. Redemptoris Mater (25.3.1987) 1.7-11. 6) Cfr Mt 1, 18-25; Mt 12, 13-23; cfr Giovanni Paolo II, Lett. enc. Redemptoris custos(15.8.1989) 1. 7-8 7) ID., Regina Caeli (24.4.1994) 3; Udienza gene- rale (17.9.1997) 4. 8)ID., Angelus (3.2.1991) 3. 9) Lc 1, 43. lO) Cfr Is 66, 13; cfr Sal 131, 2; cfr Giovanni Paolo I, Angelus (10.9.1978); cfr C.C.C. 239. 11)Lc 2, 52. 12)Cfr Mt 18, 5-7.10. 13)Cfr Mc 9, 36-37; Cfr Lc 9, 47-48. 14) Cfr Antifona Salve, Regina, in C.E.I., La preghiera del mattino e della sera, LEV, Città del Vaticano 1989.784.

Madre di Cristo e Madre della ChiesaO Vergine santissima,

Madre di Cristo e Madre della Chiesa,con gioia e con ammirazione,ci uniamo al tuo Magnificat,

al tuo canto di amore riconoscente.

Con Te rendiamo grazie a Dio,«la cui misericordia si stende

di generazione in generazione»,per la splendida vocazione

e per la multiforme missionedei fedeli laici,

chiamati per nome da Dioa vivere in comunione di amore

e di santità con Luie ad essere fraternamente uniti

nella grande famiglia dei figli di Dio,mandati a irradiare la luce di Cristoe a comunicare il fuoco dello Spiritoper mezzo della loro vita evangelica

in tutto il mondo.

Vergine del Magnificat,riempi i loro cuori

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Storia e preghiere

di riconoscenza e di entusiasmoper questa vocazione e per questa missione.

Tu che sei stata,con umiltà e magnanimità,

«la serva del Signore»,donaci la tua stessa disponibilità

per il servizio di Dioe per la salvezza del mondo.

Apri i nostri cuorialle immense prospettive

del Regno di Dioe dell'annuncio del Vangelo

ad ogni creatura.

Nel tuo cuore di madresono sempre presenti i molti pericoli

e i molti maliche schiacciano gli uomini e le donne

del nostro tempo.

Ma sono presenti anchele tante iniziative di bene,

le grandi aspirazioni ai valori,i progressi compiuti

nel produrre frutti abbondanti di salvezza.

Vergine coraggiosa,ispiraci forza d'animo

e fiducia in Dio,perché sappiamo superare

tutti gli ostacoli che incontriamonel compimento della nostra missione.

Insegnaci a trattare le realtà del mondocon vivo senso di responsabilità cristiana

e nella gioiosa speranzadella venuta del Regno di Dio,

dei nuovi cieli e della terra nuova.

Tu che insieme agli Apostoli in preghierasei stata nel Cenacolo

in attesa della venuta dello Spirito di Pentecoste,invoca la sua rinnovata effusione

su tutti i fedeli laici, uomini e donne,perché corrispondano pienamente

alla loro vocazione e missione,come tralci della vera vite,

chiamati a portare molto fruttoper la vita del mondo.

Vergine Madre,guidaci e sostienici perché viviamo sempre

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Storia e preghiere

come autentici figli e figliedella Chiesa di tuo Figlio

e possiamo contribuire a stabilire sulla terrala civiltà della verità e dell'amore,

secondo il desiderio di Dioe per la sua gloria.

Amen.

Giovanni Paolo II

Madre di misericordiaO Maria,

Madre di misericordia,veglia su tutti

perchè non venga resa vana la croce di Cristo,perchè l'uomo non smarrisca la via del bene,

non perda la coscienza del peccato,cresca nella speranza in Dio

“ricco di misericordia” (Ef. 2, 4),compia liberamente le opere buoneda Lui predisposte (cfr. Ef. 2, 10)

e sia così con tutta la vita“a lode della sua gloria” (Ef. 1, 12).

Giovanni Paolo II

Madre mia, madre di bontàMadre mia, madre di bontà, d’amore e di misericordia,

ti amo con tutto il cuore e mi offro a te.Per mezzo della tua bontà, del tuo amore e della tua misericordia, salvami.

Io voglio appartenere a te.Ti amo tanto e desidero che Tu mi custodisca.

Dal profondo del mio cuore, o Madre di bontà, ti prego:dammi la tua bontà affinché con essa io possa meritare il cielo.

Ti prego per il tuo immenso amore:

concedimi di poter amare ogni uomo come Tu hai amato Gesù.Ti chiedo anche la grazia di essere palpitante d’amore verso di te.

Io mi affido a Te completamente e desidero che tu sia accanto a me ad ogni mio passo,

perché Tu sei piena di grazia e vorrei non dimenticarmene mai.Ma se un giorno io perdessi la grazia, ti prego di donarmela nuovamente.

Amen.(Messaggio del 18 aprile 1984 dato al gruppo di preghiera di Jelena)

Maria dolce modello

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Storia e preghiere

Maria, sia tutta la ragione della tua esistenza e ti guidi al porto sicuro della eterna salute.Ella, ti sia di dolce modello ed ispiratrice nella virtù della santa umanità.Maria, sia la stella, che vi rischiari il sentiero, vi mostri la via sicura per andare al celeste Padre;Ella, sia quale àncora, a cui dovete sempre più strettamente unirvi nel tempo della prova.

San Pio da Pietrelcina

Maria Madre SpiritualeMaria, figlia prediletta del Padre,

madre ammirabile del Figlio,sposa fedele dello Spirito Santo

Tu sei per me madre spirituale,maestra di vita, regina potente.

Tu, Maria, riempi la mia vita di gioia,di luce, di amore.

Spesso non sono stato disponibilealla tua azione materna:

ora mi affido a te, per sempre.

E sotto la tua guida e il tuo esempio,mi impegno a sradicare in me

ciò che non piace a Dioper fare in tutto la sua volontà.

Madre mia carissima,ottienimi la grazia di identificarmi con te.

Donami il tuo spirito per conoscere Cristo e il suo Vangelo.

Il tuo cuore sia in me per amare Diocon purezza e ardore come lo hai amato tu.

Amen!

MARIA, DONNA DEI GIORNI FERIALI

O Maria, donna dei giorni feriali,parlaci delle cose piccole e semplici

nelle quali si sente il sapore verodel pane buono di un tempo,

impastato dalle mani della mamma.

O Maria, donna dei giorni feriali,liberaci dalla tentazione della bontà

che cerca il palcoscenicoe si spegne insieme ai riflettori.

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Storia e preghiere

Aiutaci ad essere veri sempre e dovunque!

O Maria, donna dei giorni feriali, aiutacia riscoprire il fascino delle giornate normali:

fa che i nostri sguardi siano messaggi,i nostri sorrisi siano abbracci di pace

e i nostri gesti siano regali colmi di gioia.

O Maria, donna dei giorni feriali,aiutaci ad aprire la porta di casa

per condividere la festa della nostra vitae per diffondere il canto dei figli di Diosulle strade della fatica di ogni giorno.

O Maria, aiutaci a capireche la festa è Dio:

Accolto e amato nella casadei giorni feriali. Amen

Card. Angelo Comastri

Maria, Madre dell'AmoreMaria, Madre dell'Amore, amaci intensamente.

Ora più che mai ne abbiamo bisogno.La terra, che tu stessa hai conosciuto,

è piena di angosciosi problemi.

Proteggi coloro che, turbati dalle difficoltào avviliti dalla sofferenza,

sono presi da sfiducia e da disperazione.

A coloro cui tutto va male, dona conforto;suscita in loro la nostalgia di Dio

e la fede nel suo infinito potere di soccorso.

Ama coloro che non sanno farsi amaree che la gente non ama più.

Consola coloro a cui la morte o l'incomprensioneha strappato gli ultimi amici

e si sentono terribilmente soli.

Abbi pietà delle mammeche piangono i loro bambini perduti o ribelli o infelici.

Abbi pietà dei genitori che non hanno ancora lavoroe sono nell'impossibilità di dare alla propria famiglia

pane abbondante e istruzione.Che la loro umiliazione non li abbatta.

Dona loro coraggio e tenacianel riprendere giorno dopo giorno

la propria avventura, nell'attesa di giorni migliori.

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Storia e preghiere

Ama coloro a cui tutto va bene,e che, illudendosi di aver raggiunto quaggiù

lo scopo della vita, ti hanno dimenticato.

Ama coloro a cui Dio ha donato bellezza,beni e forti sentimenti,

perché non sciupino questi doni in cose inutili e vane,ma con essi facciano felici coloro che ne sono sprovvisti.

Ama, finalmente, coloro che non ci amano più.Maria, Madre dell'Amore, madre di tutti noi,

donaci speranza, pace, amore.Amen.

(G. Perico S.J.)

Maria, prega per noiO Maria, rifugio dei peccatorie Madre della divina grazia,

prega per noi adesso!

Aiutaci a celebrare la vitacon stupore e riconoscenza,ogni giorno e ogni istante.

Per non renderlo banale,inutile o triste.

Per non disperderlo,per non svuotarlo,per non sciuparlo.

Per ricuperare il senso della gratuitàe della fede,

per ritrovare la freschezza del canto,per gustare la felicità di donarla con amore

e per amore.

Aiutaci. Adesso!Novello Pederzini

Maria, regina del mio cuoreMaria, regina del mio cuore,

contemplo la tua vita nel Vangelo,ti vedo come me, mortale e sofferente:

è dolce essere tua figlia.Voglio seguirti sempre, Madre cara,

e giorno per giorno vivere con te.

Vergine santa, quando ti contemplomi immergo rapita nel tuo cuore,

e scopro gli abissi dell' amore.

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Storia e preghiere

Il tuo materno sguardomi libera da tutti i miei timori,

a piangere mi insegnare e a gioire.

Tu benedici i nostri giorni lietie con noi li condividi.

Tu che mi sorridesti all' alba della vita,torna di nuovo a sorridermi, Madre,

ora che la sera è ormai vicina.

Con te ho sofferto, Vergine Santa,ora sul tuo cuore voglio cantar

e dirti in eterno:ti amo, sono tua figlia!

Amen!

Metti la tua mano sui miei occhiO Vergine, si fa tardi, tutto si addormenta sulla terra; è l’ora del riposo: non abbandonarmi !Metti la tua mano sui miei occhi come una buona madre. Chiudili dolcemente alle cose di quaggiù.L’anima mia è stanca di affanni e di tristezze, la fatica che mi attende è qui a me vicina.Metti la tua mano sulla mia fronte, arresta il mio pensiero. Dolce sarà il mio riposo, se benedetto da te.Perché domani il tuo povero figlio sii desti più forte e riprenda allegramente Il peso del nuovo giorno.Metti la tua mano sul mio cuore. Lui solo vegli sempre e ridica al suo Dio un amore eterno.

Amen!

Nostra Signora dell'AfricaO Madre di Misericordia,

Noi ti salutiamo, Madre del Redentore;ti salutiamo, Vergine gloriosa;ti salutiamo, nostra Regina!

O Regina della speranza,mostraci il volto del tuo Figlio divino;

guidaci sulle vie della santità;donaci la gioia di coloro che sanno dire Sì a Dio!

O Regina della Pace,esaudisci le più nobili aspirazioni dei giovani africani;

esaudisci i cuori assetati di giustizia, di pace e di riconciliazione;esaudisci le speranze dei bambini vittime della fame e della guerra!

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Storia e preghiere

O Regina della giustizia,ottienici l’amore filiale e fraterno;

ottienici di essere amici dei poveri e dei piccoli;ottieni per i popoli della terra lo spirito di fraternità!

O Nostra Signora d’Africa,ottieni dal tuo Figlio divino la guarigione per i malati, la consolazione per gli afflitti, il

perdono per i peccatori;intercedi per l’Africa presso il tuo Figlio divino;

e ottieni per tutta l’umanità la salvezza e la pace! Amen.Benedetto XVI

Nostra Signora di LourdesMaria, tu sei apparsa a Bernardetta nella fenditura di questa roccia.

Nel freddo e nel buio dell’inverno,hai fatto sentire il calore di una presenza,

la luce e la bellezza.

Nelle ferite e nell’oscurità delle nostre vite,nelle divisioni del mondo dove il male è potente,

porta speranza e ridona fiducia!

Tu che sei l’Immacolata Concezione,vieni in aiuto a noi peccatori.

Donaci l’umiltà della conversione,il coraggio della penitenza.

Insegnaci a pregare per tutti gli uomini.Guidaci alle sorgenti della vera Vita.

Fa’ di noi dei pellegrini in cammino dentro la tua Chiesa.

Sazia in noi la fame dell’Eucaristia,il pane del cammino, il pane della Vita.

In te, o Maria, lo Spirito Santo ha fatto grandi cose:

nella sua potenza, ti ha portato presso il Padre,nella gloria del tuo Figlio, vivente in eterno.

Guarda con amore di madrele miserie del nostro corpo e del nostro cuore.

Splendi come stella luminosa per tuttinel momento della morte.

Con Bernardetta, noi ti preghiamo, o Maria,con la semplicità dei bambini.

Metti nel nostro animo lo spirito delle Beatitudini.

Allora potremo, fin da quaggiù, conoscere la gioia del RegnoFonti cathopedia.org – vatican.va - santiebeati.it Beata Vergine Maria Regina Pag. 88

Storia e preghiere

e cantare con te: Magnificat!

Gloria a te, o Vergine Maria, beata serva del Signore,Madre di Dio, Tempio dello Spirito Santo!

Amen

Novena a Maria Santissima Bambina. (dal 9 al 17 settembre)1. Santa Bambina della regale stirpe di Davide, Regina degli Angeli, Madre della grazia e dell'amore, io Ti saluto con tutto l'affetto del cuore. Ottienimi dal Signore di amarlo con generosa fedeltà in tutti i giorni della mia vita e ottienimi una tenerissima devozione verso di Te che sei la Primogenita dell'amore divino.

Ave Maria...

2. O celeste Pargoletta che quale candida colomba sei venuta al mondo immacolata e bella, l'anima mia esulta innanzi a Te, vero prodigio della sapienza e bontà di Dio. Illibata e pura, aiutami a conservare gelosamente, a costo di qualunque sacrificio, l'angelica virtù della santa purezza.

Ave Maria...

3. Ave, graziosa e Santa Bambina, spirituale paradiso di delizie ove nel dì dell'incarnazione fu piantato il vero Albero della vita, il Salvatore dei mondo. Poiché tanto mi ami, aiutami a fuggire e detestare i frutti avvelenati delle vanità e dei piaceri del mondo. Ispira nell'anima mia i pensieri, gli affetti, le virtù del tuo Figlio divino, frutti soavissimi di vita immortale.

Ave Maria...

4. Ave, o ammirabile Pargoletta, chiuso giardino, impenetrabile alle creature, aperto solo allo Sposo celeste che si diletta di riposare tra i fiori delle tue eccelse virtù. O Giglio di Paradiso, meraviglioso esempio di vita umile e nascosta: fa' che lo Sposo celeste trovi la porta dei mio cuore sempre aperta alle visite amorose delle sue grazie e delle sue ispirazioni.

Ave Maria...

5. Santa Bambina, mistica aurora, Porta felice dei Cielo, in Te l'anima mia si affida e spera. Com'è profonda la mia tiepidezza nel servizio di Dio! Quanto è grande il pericolo di dannarmi! O potente Avvocata, dalla tua piccola culla stendi benigna la mano, scuotimi dal penoso letargo, sorreggimi nel cammino della vita. Fa' che mi dedichi al servizio dei Signore con fervore e costanza fino alla morte e raggiunga cosi l'eterna corona.

Ave Maria…

Novena alla Regina della Pace

Preghiere per ogni giorno della novena:

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Storia e preghiere

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen

Inno a MariaSalve, Maria, creatura la più preziosa delle creature;

salve, Maria, purissima colomba;salve, Maria, torcia inestinguibile;

salve, perchè da Te nacque il Sole di giustizia.

Salve, Maria, dimora dell'immensità, cheracchiudesti nel Tuo seno il Dio immenso, il

Verbo unigenito, producendo senza aratro e senzaseme, la spiga incorruttibile.

Salve, Maria, Madre di Dio, acclamata daiprofeti, benedetta dai pastori quando con gliAngeli cantarono il sublime inno a Betlemme:

"Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace interra agli uomini di buona volontà".

Salve, Maria, Madre di Dio, gioia degliAngeli, giubilo degli Arcangeli che Ti

glorificano in Cielo.

Salve, Maria, Madre di Dio, per la qualerifulse e risplendette la gloria

della Risurrezione.

-Meditazioni e preghiera del giorno- Recita del Santo Rosario e Litanie alla Madonna.

1° giorno

Il mondo ha bisogno di PACE

AFRICA/NIGERIA - Violenze nel nord-est della Nigeria: a Fides la testimonianza del Vescovo di Maiduguri

Maiduguri (Agenzia Fides) - La diocesi di Maiduguri, il cui territorio si estende su due Stati e mezzo del nord-est della Nigeria, si trova da anni al centro di forti tensioni settarie. Sua Ecc. Mons. Oliver Dashe Doeme, Vescovo di Maiduguri, ha inviato all'Agenzia Fides la sua testimonianza sugli eventi che hanno colpito la sua diocesi negli ultimi anni.

"Fin dal 2006 nella nostra diocesi si sono susseguite una serie di crisi settarie, che hanno provocato l'uccisione dei fedeli, l'incendio di chiese, di abitazioni e di negozi. La setta Boko Haram ha colpito per la prima volta nel 2009. Anche in questo caso si sono avute le stesse vicende di uccisioni, mutilazioni, incendi di chiese, abitazioni e negozi. Questo gruppo ha colpito nel 2010 e nel 2011, facendosi sempre più minaccioso e pericoloso.

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Storia e preghiere

Anche quest'anno la diocesi ha avuto la sua porzione di atti di terrorismo. Sono iniziati con le violenze post-elettorali, che hanno ridotto in cenere una delle scuole diocesane di secondo grado a Potiskum, in aprile. Il 27 maggio, alla vigilia della cerimonia di giuramento del Capo dello Stato, Goodluck Jonathan, una delle nostre chiese a Damboa, è stata incendiata. Mentre stavamo celebrando la solennità dell'Ascensione, abbiamo subito un attacco dinamitardo, che ha provocato gravi danni alla Cattedrale di St.Patrick, dove si trova il Segretariato episcopale. Una potente bomba è stata collocata accanto alla ringhiera della Cattedrale, poco distante dalla stanza dove vive un nostro sacerdote. La bomba ha provocato gravi danni agli uffici del Segretariato e solo Dio ha salvato la vita del sacerdote che si trovava nella sua stanza al momento dell'esplosione. Ringraziamo il Signore perché il prete non ha riportato nemmeno un graffio. Cinque giorni dopo, il 7 giugno, è esplosa un'altra b omba, ancora più potente, nascosta in un'automobile parcheggiata nella strada accanto alla ringhiera, dalla parte opposta della prima esplosione (vedi Fides 8/6/2011).

Questa volta la deflagrazione è stata devastante. I sacerdoti presenti sono stati scaraventati a terra. Il tetto del Segretariato è crollato mentre tutte le porte e le finestre sono state divelte. I danni sono notevoli, al punto che occorre ricostruire gli uffici del Segretariato e la casa del parroco". (L.M.) (Agenzia Fides 14/6/2011)

La parola del Papa

“Possano i discepoli di Cristo, dinanzi alle presenti avversità, non perdersi d’animo, perché la testimonianza del Vangelo è e sarà sempre segno di contraddizione. Meditiamo nel nostro cuore le parole del Signore Gesù: “Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati […]. Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati [...]. Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli” (Mt 5,4-12). Rinnoviamo allora “l’impegno da noi assunto all’indulgenza e al perdono, che invochiamo nel Pater noster da Dio, per aver noi stessi posta la condizione e la misura della desiderata misericordia. Infatti, preghiamo così: «Rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori» (Mt 6,12)”

(Benedetto XVI .- Messaggio giornata della Pace 2011)

La parola della Madonna

Messaggio della Regina della Pace (Dato a Mirjana Dragicevic il 2 Settembre 2010)

Cari figli, sono accanto a voi perché desidero aiutarvi a superare le prove che questo tempo di purificazione mette davanti a voi. Figli miei, una di esse è il non perdonare e il non chiedere perdono. Ogni peccato offende l’amore e vi allontana da esso l’amore è mio Figlio! Perciò, figli miei, se desiderate camminare con me verso la pace dell’amore di Dio, dovete imparare a perdonare ed a chiedere perdono. Vi ringrazio.

-Recita del santo Rosario

-Litanie alla Madonna

Preghiera

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Storia e preghiere

O Cuore Immacolato di Maria, colmo di bontà, mostra il tuo amore verso di noi. La fiamma del tuo Cuore, o Maria, scenda su tutti gli uomini. Noi ti amiamo immensamente. Imprimi nei nostri cuori il vero amore, così che abbiamo un continuo desiderio di te.

O Maria, di soave ed umile cuore, ricordati di noi quando siamo nel peccato. Tu sai che tutti gli uomini peccano. Donaci, per mezzo del tuo immacolato e materno Cuore, di essere guariti da ogni malattia spirituale. Fà che sempre possiamo guardare alla bontà del tuo Cuore materno e che ci convertiamo per mezzo della fiamma del tuo Cuore. Amen.

Regina della Pace ! Prega per noi!

Nos cum prole pia benedicat Virgo Maria

2° giorno

Semi di speranza

ASIA/TURCHIA - (Agenzia Fides 14/6/2011)

Un avvocato cristiano eletto in Parlamento: nuove speranze per il paese

Istanbul (Agenzia Fides) - Un cristiano siriaco, l'avvocato Erol Dora, 47 anni, è stato eletto nel Parlamento turco durante le elezioni del 12 giugno e, come riferiscono fonti di Fides, ha affermato che si impegnerà "ad essere voce delle comunità cristiane in Turchia sulla scena politica, ma anche di tutta l'area del Sudest del paese".

Dora, infatti, è stato eletto nella regione del Sudest, a Mardin, come candidato indipendente nelle file del partito "Lavoro, Democrazia e Libertà", sostenuto dal partito curdo "Partito per la Pace e la Democrazia " (BDP). Dora ha sottolineato che la sua elezione rappresenta un passo avanti per il paese in quanto "in passato le minoranze erano considerate straniere". La Turchia, ha aggiunto, si sta muovendo verso un'idea in cui "si allarga il concetto di cittadinanza, in senso maggiormente inclusivo, anche ai gruppi etnici e culturali non turchi". L'auspicio è che tutte le altre componenti minoritarie della società - siriaci, armeni, ebrei - possano impegnarsi in politica: "Sarebbe segno che i diritti sono garantiti a tutti" ha spiegato Dora, "e ciò potrebbe contribuire a migliorare la Turchia".

"L'elezione dell'avvocato Dora è davvero un buon segnale per il paese" commenta a Fides p. Lorenzo Piretto OP, Vicario Delegato del Vicariato Apostolico di Istanbul. "Dora è noto perché, da avvocato, spesso difende i cristiani implicati in processi ed è un punto di riferimento per la difesa dei loro diritti. Vi sono altri cristiani presenti nei consigli comunali, ma un cristiano nel Parlamento nazionale non si vedeva da parecchi decenni", rimarca. […]

La comunità cristiana in Turchia, a un anno dall'assassinio di Mons. Luigi Padovese, conclude p. Piretto, "continua a vivere la sua esperienza, lavorando soprattutto nel dialogo fraterno, nella speranza che quell'evento tragico porti frutti spirituali e concreti, nel campo del rispetto e della stima fra credenti di religioni diverse". (PA) (Agenzia Fides 14/6/2011)

La parola del Papa

“La libertà religiosa è un’autentica arma della pace, con una missione storica e profetica. Essa infatti valorizza e mette a frutto le più profonde qualità e potenzialità Fonti cathopedia.org – vatican.va - santiebeati.it Beata Vergine Maria Regina Pag. 92

Storia e preghiere

della persona umana, capaci di cambiare e rendere migliore il mondo. Essa consente di nutrire la speranza verso un futuro di giustizia e di pace, anche dinanzi alle gravi ingiustizie e alle miserie materiali e morali. Che tutti gli uomini e le società ad ogni livello ed in ogni angolo della Terra possano presto sperimentare la libertà religiosa, via per la pace!” (Benedetto XVI .- Messaggio giornata della Pace 2011)

La parola della Madonna

Messaggio della Regina della Pace (Dato a Marija Pavlovic il 25 Aprile 2011)

Cari figli, come la natura dà i colori più belli dell'anno, così anch'io vi invito a testimoniare con la vostra vita e ad aiutare gli altri ad avvicinarsi al mio Cuore Immacolato perché la fiamma dell'amore verso l'Altissimo germogli nei loro cuori. Io sono con voi e prego incessantemente per voi perché la vostra vita sia il riflesso del paradiso qui sulla terra. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

-Recita del santo Rosario

-Litanie alla Madonna

Preghiera Siamo uniti nella preghiera con Te, Madre di Cristo: con Te, che hai partecipatoalle sue sofferenze. Tu ci conduci al Cuore del Tuo Figlio agonizzante sulla Croce:quando nella sua spogliazione si rivela fino in fondo come Amore.

O tu, che hai partecipato alle sue sofferenze, permettici di perseverare sempre nell'abbraccio di questo mistero.

Madre del Redentore! Avvicinaci al Cuore del Tuo Figlio!

Regina della Pace ! Prega per noi!Nos cum prole pia benedicat Virgo Maria

3° giorno

che gli altri vedano in voi il fratello misericordioso.

ASIA/CINA - Il mese del Sacro Cuore vissuto nel segno della carità verso i più piccoli

Pechino (Agenzia Fides14/06/2011 ) - "Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccolo, l'avete fatto a me": seguendo l'insegnamento di Gesù, i fedeli della Cattedrale dedicata a S. Pietro e Paolo della diocesi di Bao Ding, nella provincia dell'He Bei, hanno portato la loro testimonianza di amore ai bambini disabili fisici e mentali dell'Handicapped Children Hospital di Ren Qui durante questo mese dedicato al Sacro Cuore. Secondo quanto riferito all'Agenzia Fides, una ventina di persone, rappresentanti la comunità cattolica della Cattedrale, guidate dal parroco, si sono recate a far visita ai piccoli handicappati il 6 giugno, portando con sé le offerte raccolte tra i parrocchiani, vestiti e generi alimentari. Non è la prima volta che compiono questo gesto di carità, anzi, l'ospedale è una meta consueta per i fedeli di Bao Ding, "perché ai bambini non manchi mai l'amore cristiano".

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Storia e preghiere

Durante tutto l'anno questi bambini ricevono sempre le visite dei cattolici cinesi provenienti da tutte le parti del paese, e anche degli stranieri residenti a Pechino e nell'He Bei. Solo nel mese del Sacro Cuore hanno avuto la visita delle parrocchie della diocesi di Pechino, di Tian Jin e di alcune di Taiwan. Come ha confermato la suora responsabile, durante le celebrazioni per i 17 anni di fondazione dell'ospedale, lo scorso 11 dicembre, "sono stati 17 anni di miracoli, di Grazie, di storie che commuovono anche il cuore più duro. Quindi siamo convinti che questa è un'opera di Dio, è un simbolo dell'Amore di Dio". L'Handicapped Children Hospital di Ren Qui si trova nella diocesi di Xian Xian e oggi ospita centinaia di bambini disabili mentali e fisici, orfani o che sono stati abbandonati dalla loro famiglia. (NZ) (Agenzia Fides 14/06/2011)

La parola del Papa

“…il mio augurio di pace. […] Lo rivolgo ai bambini, che con la loro innocenza arricchiscono l'umanità di bontà e di speranza e, con il loro dolore, ci stimolano a farci tutti operatori di giustizia e di pace. Proprio pensando ai bambini, specialmente a quelli il cui futuro è compromesso dallo sfruttamento e dalla cattiveria di adulti senza scrupoli, ho voluto che in occasione della Giornata Mondiale della Pace la comune attenzione si concentrasse sul tema: Persona umana, cuore della pace. Sono infatti convinto che rispettando la persona si promuove la pace, e costruendo la pace si pongono le premesse per un autentico umanesimo integrale. È così che si prepara un futuro sereno per le nuove generazioni.” !”

(Benedetto XVI .- Messaggio giornata della Pace 2007)

La parola della Madonna

Messaggio della Regina della Pace (Dato a Mirjana Dragicevic il 2 gennaio 2011)

Cari figli, oggi vi invito alla comunione in Gesù, mio Figlio. Il mio Cuore Materno prega affinché comprendiate che siete la famiglia di Dio. Per mezzo della libertà spirituale della volontà che vi ha donato il Padre Celeste, siete chiamati a conoscere da voi stessi la verità, il bene o il male. Che la preghiera e il digiuno aprano i vostri cuori e vi aiutino nella scoperta del Padre Celeste attraverso mio Figlio. Con la scoperta del Padre, la vostra vita sarà indirizzata al compimento della volontà di Dio ed alla creazione della famiglia di Dio, così come desidera mio Figlio. Io non vi abbandonerò su questo cammino. Vi ringrazio

-Recita del santo Rosario

-Litanie alla Madonna

Preghiera

Maria, Madre del Redentore e Madre nostra, porta del cielo e stella del mare, soccorri il tuo popolo, che cade, ma che pur anela a risorgere!

Vieni in aiuto alla Chiesa, illumina i tuoi figli devoti, fortifica i fedeli sparsi nel mondo, chiama i lontani, converti chi vive prigioniero del male!

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Storia e preghiere

E Tu, Spirito Santo, sii per tutti riposo nella fatica, riparo nell'arsura, conforto nel pianto, sollievo nel dolore, speranza della gloria.Così sia!

Regina della Pace ! Prega per noi!Nos cum prole pia benedicat Virgo Maria

4° giorno

il dialogo di un figlio con il Padre

AMERICA/PANAMA - Il lavoro minorile è una "distorsione sociale" denuncia l'Arcivescovo di Panama

Città di Panama (Agenzia Fides) - Nel contesto delle celebrazioni della Giornata mondiale contro il lavoro minorile, domenica 12 giugno, l'Arcivescovo di Panama, Sua Ecc. Mons. José Domingo Ulloa Mendieta, OSA, ha criticato gli alti livelli di corruzione in cui vive la nazione centroamericana e ha invitato il governo di Ricardo Martinelli a sradicare il lavoro minorile, perché è una "distorsione sociale" che colpisce migliaia di bambini. "C'è stata, c'è e ci sarà corruzione finché esistono dei complici, e noi siamo complici se la consideriamo come qualcosa di naturale, come sola furbizia e nulla di più", ha detto l'Arcivescovo nell'omelia della Messa di domenica 12 giugno nella città di Panama.

Mons. Ulloa ha lamentato che a Panama 60.700 tra bambini e adolescenti stanno lavorando come adulti e sono sfruttati senza che lo Stato garantisca i loro diritti e provveda alla loro istruzione: "hanno il diritto di godersi la loro infanzia e di formarsi, bisogna dargli una possibilità. E' il momento che i genitori, lo stato, le organizzazioni della società civile, si mettano d'accordo per eliminare questa distorsione sociale nel nostro paese" ha proseguito Mons. Ulloa.

Secondo i dati pubblicati dalla stampa locale, il Segretariato Nazionale per i Bambini, Giovani e Famiglia di Panama, presenta come dato ufficiale 60.702 bambini e adolescenti tra 5 e 17 anni che lavorano nelle zone rurali e urbane del paese, senza alcun tipo di protezione, il che, come denuncia Mons. Ulloa, lede i loro diritti fondamentali. L'Arcivescovo ha anche esortato le autorità panamensi ad indagare "fino in fondo" sugli scandali di corruzione che hanno coinvolto anche il governo negli ultimi mesi. Questi scandali, denunciati dai partiti dell'opposizione e dalle organizzazioni civili, vedono alcuni funzionari coinvolti nel traffico di droga e di esseri umani. (CE) (Agenzia Fides, 14/06/2011)

La parola del Papa

“Quando la povertà colpisce una famiglia, i bambini ne risultano le vittime più vulnerabili: quasi la metà di coloro che vivono in povertà assoluta oggi è rappresentata da bambini. Considerare la povertà ponendosi dalla parte dei bambini induce a ritenere prioritari quegli obiettivi che li interessano più direttamente come, ad esempio, la cura delle madri, l'impegno educativo, l'accesso ai vaccini, alle cure mediche e all'acqua potabile, la salvaguardia dell'ambiente e, soprattutto, l'impegno

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Storia e preghiere

a difesa della famiglia e della stabilità delle relazioni al suo interno. Quando la famiglia si indebolisce i danni ricadono inevitabilmente sui bambini. Ove non è tutelata la dignità della donna e della mamma, a risentirne sono ancora principalmente i figli.”

( Benedetto XVI – Messaggio Giornata mondiale della Pace 2009)

La parola della Madonna

Messaggio della Regina della Pace (Dato a Mirjana Dragicevic il 2 aprile 2011)

Cari figli, con amore materno desidero aprire il cuore di ciascuno di voi ed insegnarvi l’unione personale con il Padre. Per accettare questo dovete comprendere che siete importanti per Dio e che Egli vi chiama singolarmente. Dovete comprendere che la vostra preghiera è il dialogo di un figlio con il Padre, che è l’amore la via per la quale dovete incamminarvi, l’amore verso Dio e verso il vostro prossimo. Questo è, figli miei, un amore che non ha confini, è un amore che nasce nella verità e va fino in fondo. Seguitemi, figli miei, affinché anche gli altri, riconoscendo la verità e l’amore in voi, vi seguano. Vi ringrazio!

-Recita del santo Rosario-Litanie alla Madonna

PreghieraMadre di Dio e Madre dell'umanità, Madre della Chiesa e Madre di ognuno di noi:

nessuno a Te ricorre invano; nessuno è da Te deluso, dimenticato, abbandonato!

Noi Ti invochiamo, perciò, con filiale e confidente trasporto.

Resta accanto a noi! Tu sei nostra Madre!

Regina della Pace ! Prega per noi!Nos cum prole pia benedicat Virgo Maria

5° giorno

Figli, desidero vedere il vostro “si”

Pechino (Agenzia Fides) – Le comunità cattoliche cinesi continentali hanno celebrato la solennità di Pentecoste in comunione con la Chiesa universale, invocando la discesa dello Spirito Santo per la pace nel mondo, per la Chiesa, per i sacerdoti di tutto il mondo e in particolare della Cina. E’stata recitata la preghiera di Papa Benedetto XVI alla Madonna di She Shan composta per la Giornata di Preghiera per la Chiesa in Cina, e in diversi luoghi sono stati amministrati i sacramenti dell’iniziazione cristiana ai catecumeni.

Secondo quanto l’Agenzia Fides apprende da Faith dell’He Bei, la solenne celebrazione di Pentecoste nella Cattedrale della diocesi di Ji Nan, capoluogo della

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Storia e preghiere

provincia di Shan Dong, è stata presieduta dal Vescovo ordinario, Sua Ecc. Mons. Zhang Xian Wang, il quale ha amministrato i sacramenti dell’iniziazione cristiana (battesimo, cresima, eucaristia) a 12 catecumeni adulti. I fedeli hanno accolto con gioia i nuovi membri della comunità, pregando in particolare affinché il vento dello Spirito Santo scenda abbondantemente su di loro e sulla diocesi, per una stagione di evangelizzazione. Altri 16 catecumeni hanno ricevuto i sacramenti dell’iniziazione cristiana e sono stati accolti da oltre 500 fedeli nella parrocchia di Pi Zhou, della diocesi di Xu Zhou, nella provincia di Jiang Su. Alcuni di loro hanno confidato: “Questa rinascita ci fa ricordare sempre che siamo figli di Dio e dobbiamo esserne degni con il nostro impegno e la nostra testimonianza di vita”.

Dopo avere ascoltato la Parola di Dio, i fedeli della diocesi di Tian Shui, della provincia centro-occidentale cinese di Gan Su, hanno pregato per la pace del mondo, per la Chiesa, per tutti i sacerdoti e in particolare per quelli della Cina. Hanno recitato la preghiera del Papa alla Madonna di She Shan ed hanno al Signore la diocesi e i sacerdoti cinesi.

La Cattedrale della diocesi di Jing Xian (oggi Heng Shui) nella provincia dell’He Bei ha celebrato solennemente la Pentecoste anche con la presenza di tanti non cristiani. Secondo alcuni sacerdoti e fedeli, “invochiamo lo Spirito Santo anche su di loro, perché conoscano al più presto possibile Gesù”. (NZ) (Agenzia Fides 13/06/2011)

La parola del Papa

Dinanzi ai rischi che l'umanità vive in questa nostra epoca, è compito di tutti i cattolici intensificare, in ogni parte del mondo, l'annuncio e la testimonianza del « Vangelo della pace », proclamando che il riconoscimento della piena verità di Dio è condizione previa e indispensabile per il consolidamento della verità della pace. Dio è Amore che salva, Padre amorevole che desidera vedere i suoi figli riconoscersi tra loro come fratelli, responsabilmente protesi a mettere i differenti talenti a servizio del bene comune della famiglia umana. Dio è inesauribile sorgente della speranza che dà senso alla vita personale e collettiva. Dio, solo Dio, rende efficace ogni opera di bene e di pace. La storia ha ampiamente dimostrato che fare guerra a Dio per estirparlo dal cuore degli uomini porta l'umanità, impaurita e impoverita, verso scelte che non hanno futuro. Ciò deve spronare i credenti in Cristo a farsi testimoni convincenti del Dio che è inseparabilmente verità e amore, mettendosi al servizio della pace, in un'ampia collaborazione ecumenica e con le altre religioni, come pure con tutti gli uomini di buona volontà. (Benedetto XVI Messaggio giornata mondiale della Pace 2006)

La parola della Madonna

Messaggio della Regina della Pace (Dato a Marija Pavlovic il 25 marzo 2011)

Cari figli, oggi in modo particolare desidero invitarvi alla conversione. Da oggi inizi una vita nuova nel vostro cuore. Figli, desidero vedere il vostro “si” e che la vostra vita sia il vivere con gioia la volontà di Dio in ogni momento della vostra vita. Oggi in modo particolare Io vi benedico con la mia benedizione materna di pace, d’amore e d’unione nel mio cuore e nel cuore del mio figlio Gesù. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

-Recita del santo Rosario-Litanie alla Madonna

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Storia e preghiere

PreghieraMaria, Regina dei martiri, associata al Figlio in un unico martirio, accompagni ciascuno di noinelle piccole e grandi occasioni in cui è richiesta la nostra fedele testimonianza evangelica.

Ci conforti con il tuo amore di Madre nel quotidiano impegno a seguire Cristo, specialmente nelle situazioni complesse e difficili.

Regina della Pace ! Prega per noi!Nos cum prole pia benedicat Virgo Maria

6°giorno

“Quando arriva l’Amore”

Tai Nan (Agenzia Fides) – “Quando arriva l’Amore” è il tema del 24° campeggio della vita di fede per i bambini ed i ragazzi dell’arcidiocesi di Tai Pei, organizzato dal Centro Catechistico dell’arcidiocesi. Secondo le informazioni raccolte dall’Agenzia Fides, il campeggio annuale si svolgerà dal 3 al 10 luglio, e i partecipanti saranno divisi in due gruppi: quello dei bambini e quello dei ragazzi della scuola media e superiore. L’iniziativa, ormai giunta alla 24° edizione, è una delle tante promosse dal Centro Catechistico dell’arcidiocesi di Tai Pei, insieme al catechismo degli adulti, alla formazione degli insegnati di catechismo, ai seminari, ecc….

Secondo le statistiche dell’arcidiocesi, a Tai Pei la Chiesa gestisce 10 scuole medie con 18.159 alunni, 4 scuole elementari con 3.791 bambini e 38 asili con 4.512 bambini. I catechisti sono 25. Compito principale del Centro Carechistico, che è stato fondato nel 1986, è promuovere lo sviluppo delle “Sundayschools” nelle parrocchie e curare la formazione degli educatori. Quindi ogni anno organizza dei corsi di formazione permanente per gli insegnanti di catechismo dei bambini e dei ragazzi, oltre a seguire la prepazione dei bambini e degli adulti per la celebrazione dei sacramenti. Dal 1991 ha lanciato il suo sito internet, per rispondere in modo più celere alle esigenze pastorali, offrendo testi di catechismo per tutte le fasce di età (bambini, giovani, adulti… ). Attualmente il Centro è gestito da due religiose del Sacro Cuore di Gesù. (NZ) (Agenzia Fides 11/06/2011)

La parola del Papa

Afferma la Sacra Scrittura: « Dio creò l'uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò » (Gn 1, 27). Perché creato ad immagine di Dio, l'individuo umano ha la dignità di persona; non è soltanto qualche cosa, ma qualcuno, capace di conoscersi, di possedersi, di liberamente donarsi e di entrare in comunione con altre persone. Al tempo stesso, egli è chiamato, per grazia, ad un'alleanza con il suo Creatore, a offrirgli una risposta di fede e di amore che nessun altro può dare al posto suo(1). In questa mirabile prospettiva, si comprende il compito affidato all'essere umano di maturare se stesso nella capacità d'amore e di far progredire il

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Storia e preghiere

mondo, rinnovandolo nella giustizia e nella pace. Con un'efficace sintesi sant'Agostino insegna: « Dio, che ci ha creati senza di noi, non ha voluto salvarci senza di noi »(2). È pertanto doveroso per tutti gli esseri umani coltivare la consapevolezza del duplice aspetto di dono e di compito. (Benedetto XVI – Messaggio Giornata Mondiale della Pace 2007)

La parola della Madonna

Messaggio della Regina della Pace (Dato a Mirjana Dragicevic il 18 marzo 2011)

Cari figli! Io sono con voi nel nome dell'Amore più grande, nel nome del buon Dio che si è avvicinato a voi attraverso mio Figlio e vi ha dimostrato il vero amore. Io desidero guidarvi sulla via di Dio. Desidero insegnarvi il vero amore, che gli altri lo vedano in voi, che voi lo vediate negli altri, che siate fratelli a loro e che gli altri vedano in voi il fratello misericordioso. Figli miei, non abbiate paura ad aprirmi i vostri cuori. Io con amore materno vi dimostrerò che cosa aspetto da ciascuno di voi, che cosa aspetto dai miei apostoli. Incamminatevi con Me. Vi ringrazio

-Recita del santo Rosario-Litanie alla Madonna

PreghieraAve, o Maria, madre, maestra e regina di ogni apostolato. Tu in cielo siedi Regina degli angeli e dei patriarchi, degli apostoli e dei martiri, dei confessori e dei vergini. Tu tieni continuamente il tuo sguardo rivolto alla terra, sui giusti e sui peccatori, sempre premurosa della salvezza di tutti. Tu ricordi che Gesù, morente sulla croce, ti ha affidato l’ufficio di madre e ti ha acceso in cuore una fiamma di carità e sollecitudine universale. Continua a suscitare, confortare, formare sante vocazioni in ogni apostolato per il regno del tuo divin Figlio.

Regina della Pace ! Prega per noi!Nos cum prole pia benedicat Virgo Maria

7° giorno

Testimoni della pace

ASIA/INDIA - I giovani cristiani promotori di pace nel Nordest dell’India

Kohima (Agenzia Fides) – I giovani cristiani nel Nordest dell’India amano la pace e vogliono essere promotori di pace, in un’area travagliata da conflitti etnici e tensioni sociali. Nella diocesi di Kohima (nello stato del Nagaland), grazie all’iniziativa di un sacerdote locale, padre C. P. Anto, opera il movimento cattolico “Peace Channel”, che intende coinvolgere i giovani per “costruire una cultura di pace” nella regione. I giovani di “Peace Channel” agiscono da autentici “messaggeri di pace”, nelle famiglie, nelle scuole, nei collegi, nelle comunità, nei villaggi. La loro missione e il loro impegno è “essere profeti di pace nella società”.

Il movimento, spiega a Fides p. Anto, è nato “dopo aver visto da vicino, nella regione del Nagaland, la violenza e la morte, con la perdita di molte vite innocenti”. Per

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Storia e preghiere

questo è nata l’idea di riunire i giovani, portatori di grandi ideali e di tanta buona volontà, “e di renderli protagonisti nella promozione della pace e dell’armonia nel territorio, sensibilizzando i loro vicini, di tutte le etnie e religioni, in nome di valori come pace, riconciliazione, uguaglianza, fratellanza”.

I giovani di “Peace Channel” seguono incontri formativi in cui approfondire la situazione del contesto in cui vivono, sulle differenze culturali, etniche, tribali e religiose, per poi mettere in atto adeguate strategie per “costruire ponti”, anche sostenendo iniziative di sviluppo sociale, economico, culturale, nel campo dell’istruzione e dell’educazione ambientale.

“Peace Channel” organizza incontri di preghiera, veglie per la pace, seminari e convegni, ed è attiva anche nel campo del dialogo interreligioso, considerato come via efficace per costruire la pace. I giovani – conclude p. Anto – si fanno “ambasciatori di pace” nelle situazioni di tensione come i micro-conflitti fra gruppi tribali nella regione dell’India nordorientale, soprattutto coinvolgendo i loro coetanei e “contagiandoli con il valore della pace”. (PA) (Agenzia Fides 10/6/2011)

La parola del Papa

Nel mondo globalizzato, caratterizzato da società sempre più multi-etniche e multi-confessionali, le grandi religioni possono costituire un importante fattore di unità e di pace per la famiglia umana. Sulla base delle proprie convinzioni religiose e della ricerca razionale del bene comune, i loro seguaci sono chiamati a vivere con responsabilità il proprio impegno in un contesto di libertà religiosa. Nelle svariate culture religiose, mentre dev’essere rigettato tutto quello che è contro la dignità dell’uomo e della donna, occorre invece fare tesoro di ciò che risulta positivo per la convivenza civile. (Benedetto XVI – Messaggio Giornata Mondiale della Pace 2011)

La parola della Madonna

Messaggio della Regina della Pace (Dato a Marija Pavlovic il 25 Dicembre 2010)

Cari figli, oggi io e mio Figlio Gesù desideriamo darvi l’ abbondanza della gioia e della pace affinchè ciascuno di voi sia gioioso portatore e testimone della pace e della gioia nei luoghi dove vivete. Figlioli siate benedizione e siate pace. Grazie per aver risposto alla mia chiamata

-Recita del santo Rosario-Litanie alla Madonna

PreghieraMaria, Madre di Gesù E Madre mia, in questo giorno io, piccolo figlio tuo, mi consacro totalmente a te, per vivere una vita santa, per essere tuo piccolo servo, perché tu, dolce Madre, possa contare sempre su di me, e possa aiutarti a portare a compimento in me il disegno d'amore che il Padre ha su ognuno di noi. Donami, o Madre di Gesù e Madre mia, la grazia di essere sempre fedele alla Chiesa e al santo Padre, e, unito a te, amare e adorare il Signore Gesù. Amen

Regina della Pace ! Prega per noi!Nos cum prole pia benedicat Virgo Maria

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Storia e preghiere

8° giorno

Più vicini a Lui

ASIA/VIETNAM - I cattolici “chiamati a contribuire alla giustizia e alla pace nella nazione”

Ho Chi Minh City (Agenzia Fides 28-5-2011) – I cattolici vietnamiti intendono impegnarsi a costruire la giustizia e la pace in Vietnam, a partire dalla loro vita quotidiana, in modo da contribuire allo sviluppo umano e sociale, oltre che al bene comune del paese: è quanto emerso dal primo seminario della neonata “Commissione Giustizia e Pace” in seno alla Conferenza Episcopale del Vietnam, tenutosi ieri, 27 maggio, al Centro Pastorale dell’Arcidiocesi di Hochiminville. Il seminario ha riunito 262 delegati da tutte le diocesi del Vietnam. Erano presenti all’importante evento il Cardinale John Baptist Pham Minh Man, Arcivescovo di Hochiminville; Sua Ecc. Mons. Peter Nhon, Arcivescovo di Hanoi, Presidente della Conferenza Episcopale del Vietnam; Sua Ecc. Mons. Paul Nguyen Thai Hop, Vescovo di Vinh, Presidente della “Commissione Giustizia e Pace”; i Vescovi Lang Son e Can Tho, oltre a 49 sacerdoti diocesani, 120 religiosi di 49 congregazioni, 88 laici.

Mons. Peter Nhon, presentando la nuova iniziativa della Conferenza Episcopale, ha esortato i presenti a “fissare i loro occhi sul servizio di Nostro Signore Gesù, che è stato consacrato dallo Spirito Santo ‘per annunziare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; per rimettere in libertà gli oppressi, e predicare un anno di grazia del Signore’ (Lc 4,16-19)”. Il Vescovo ha invitato tutti i fedeli che operano nel campo della giustizia e della pace a “immergersi nella Parola di Dio e a essere fedeli alla Dottrina sociale della Chiesa”.

La parola del Papa

La comunità familiare per prosperare ha bisogno del consenso generoso di tutti i suoi membri. È necessario che questa consapevolezza diventi convinzione condivisa anche di quanti sono chiamati a formare la comune famiglia umana. Occorre saper dire il proprio « sì » a questa vocazione che Dio ha inscritto nella stessa nostra natura. Non viviamo gli uni accanto agli altri per caso; stiamo tutti percorrendo uno stesso cammino come uomini e quindi come fratelli e sorelle. È perciò essenziale che ciascuno si impegni a vivere la propria vita in atteggiamento di responsabilità davanti a Dio, riconoscendo in Lui la sorgente originaria della propria, come dell'altrui, esistenza. È risalendo a questo supremo Principio che può essere percepito il valore incondizionato di ogni essere umano, e possono essere poste così le premesse per l'edificazione di un'umanità pacificata. Senza questo Fondamento trascendente, la società è solo un'aggregazione di vicini, non una comunità di fratelli e sorelle, chiamati a formare una grande famiglia.(Benedetto XVI Messaggio Giornata Mondiale della Pace 2008)

La parola della Madonna

Messaggio della Regina della Pace (Dato a Marija Pavlovic il 25 Giugno 2010)

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Storia e preghiere

Cari figli, con gioia vi invito tutti a vivere i miei messaggi con gioia, soltanto così figlioli, potrete essere più vicini al mio Figlio. Io desidero guidarvi tutti soltanto a Lui e in Lui troverete la vera pace e la vera gioia del vostro cuore. Vi benedico tutti e vi amo con amore immenso. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

-Recita del santo Rosario-Litanie alla Madonna

Preghiera Accompagnaci, o Vergine Santissima, nell'impegno della nostra conversione e santificazione quotidiana perché, aiutati da te, vinciamo il nemico delle nostre anime e dell'umanità con la preghiera, la partecipazione ai Sacramenti, il digiuno, la carità e la rinnovata decisione per Dio.

Regina della Pace ! Prega per noi!Nos cum prole pia benedicat Virgo Maria

9° giorno

questo mondo cambierà in bene

ASIA/COREA DEL SUD - Portatori di speranza, nella luce di Gesù risorto, anche in questi tempi oscuri

Seoul (Agenzia Fides) – In occasione della Pasqua, tutti i Vescovi ordinari delle diocesi coreane hanno pubblicato un messaggio rivolto alla propria comunità diocesana in cui esortano i fedeli, rinati da Gesù risorto, a rendere testimonianza alla verità che la giustizia e l'amore sono l'ultima cosa a scomparire sebbene la morte, la guerra e la violenza prevalgono ancora nel mondo. Secondo le informazioni inviate all’Agenzia Fides dalla Conferenza Episcopale Coreana, i Vescovi hanno chiesto ai fedeli di vivere la loro vita quotidiana testimoniando la nuova vita rinata in Gesù, e li hanno esortati ad impegnarsi maggiormente per costruire la cultura della vita e vivere insieme agli emarginati nella luce piena di Gesù risorto.

Il Cardinale Nicholas Cheong Jinsuk, Arcivescovo di Seoul, ha sottolineato che la Chiesa dovrebbe innanziutto mostrare al mondo che Gesù risorto è in mezzo a noi, adesso. Per fare ciò, il fedele deve essere cambiato dalla potenza dello Spirito Santo. Inoltre il Cardinale ha messo in rilievo che la presenza della Chiesa è priva di significato quando si prende cura solo dei propri interessi.

Coloro che possono parlare di speranza negli attuali momenti oscuri che stiamo vivendo, sono i fedeli, perché radicati nella risurrezione di Gesù, ha messo in evidenza l’Arcivescovo di Kwangju, Hyginus Kim Hee-joong, che ha chiesto ai cattolici di testimoniare Cristo con la loro vita quotidiana, che scaturisce dalla forza della fede nella risurrezione.

Sua Ecc. Mons. Thaddeus Cho Hwan-kil, Arcivescovo di Daegu, ha detto che Gesù risorto ci insegna che cosa possiamo sperare, anche quando vengono continuamente diffuse in questi giorni notizie penose. I fedeli, testimoni della risurrezione, devono

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Storia e preghiere

andare avanti sulla via della vita anziché vivere come coloro che non sanno cosa è la speranza. (SL) (Agenzia Fides 27/4/2011)

La parola del Papa

Cari fratelli e sorelle! Cristo risorto cammina davanti a noi verso i nuovi cieli e la terra nuova (cfr Ap 21,1), in cui finalmente vivremo tutti come un’unica famiglia, figli dello stesso Padre. Lui è con noi fino alla fine dei tempi. Camminiamo dietro a Lui, in questo mondo ferito, cantando l’alleluia. Nel nostro cuore c’è gioia e dolore, sul nostro viso sorrisi e lacrime. Così è la nostra realtà terrena. Ma Cristo è risorto, è vivo e cammina con noi. Per questo cantiamo e camminiamo, fedeli al nostro impegno in questo mondo, con lo sguardo rivolto al Cielo. (Benedetto XVI Messaggio Urbi et Orbi S.Pasqua 2011)

Parola della Madonna

Messaggio della Regina della Pace (Dato a Marija Pavlovic 25 Gennaio 2011

Cari figli! Anche oggi sono con voi e vi guardo, vi benedico e non perdo la speranza che questo mondo cambierà in bene e che la pace regnerà nei cuori degli uomini. La gioia regnerà nel mondo perchè vi siete aperti alla mia chiamata e all’amore di Dio. Lo Spirito Santo cambia la moltitudine di coloro che hanno detto si. Perciò desidero dirvi: grazie per aver risposto alla mia chiamata.

-Recita del santo Rosario-Litanie alla Madonna

Preghiera

Al grande dolore Madre,ci chiami:

Miei poveri figli!Nelle tue parole c’è tutto l’amore di Dio.

Con insistenza maternaTu bussi al nostro povero cuore bizzarro

ma noi, avvinti da mille tentacoli,di vanità e caducità,

non riusciamo ad aprire il cuoreal tuo amore.

Il peccato vuole avvolgerci e toglierciogni capacità di discernimento.

Mentre la grande grazia celeste si spande su di noi,i nostri cuori restano chiusi e duri.

Salvaci Madre,dalle nostre illusioni.

Aiutaci ad aprirci a te.

Tu vuoi portaci al tuo Figlio GesùIl suo nome dissipa le nostre tenebre.

Fonti cathopedia.org – vatican.va - santiebeati.it Beata Vergine Maria Regina Pag. 103

Storia e preghiere

Sia la nostra preghiera come un semeche mettiamo nel tuo cuore,

perché tu la consegnial tuo figlio Gesù

per la salvezza delle anime nostre.

Con te vogliamo imparare a pregare, a digiunare,ad amare, e a convertirci.

Noi ti chiamiamo:

Eccoci Madre,guidaci

Rafforza la nostra fedee aprici le vie della speranza.,

donaci un cuore pieno di misericordia!

Metti nel nostro cuore il desiderio del cielo.

Con te troveremo la strada verso la vita eterna Madrefa che il nostro cuore sia sempre in Dio

e in Lui possiamo essere le tue mani tese,perché nel mondo possa scorrere

un fiume di amore e di pace.

Amen

Regina della Pace ! Prega per noi! Nos cum prole pia benedicat Virgo Maria

Novena per la Natività della Beata Vergine Maria.(dal 30 agosto al 7 settembre)

Leggere la preghiera iniziale e recitare poi 30 Ave Maria per ogni giorno della Novena; si diranno in tutto 270 Ave Maria in memoria dei giorni che Maria Santissima rimase nel seno di sua madre Sant'Anna. Questa devozione è stata insegnata dalla Vergine stessa a Santa Geltrude.

Preghiera:

Gloriosissima Vergine e clementissima Madre di Dio, Maria,eccomi prostrato ai tuoi santissimi piedi, come servo umile e tuo indegno devoto.Ti prego dal più profondo del mio cuoredi degnarti di ricevere queste mie piccole lodi e fredde benedizioniche Ti offro con questa santa novena.

Fonti cathopedia.org – vatican.va - santiebeati.it Beata Vergine Maria Regina Pag. 104

Storia e preghiere

Sono preghiere che cercano di unirsi a quelle numerose e fervoroseche gli Angeli e i Santi innalzano a Te ogni giorno.In cambio Ti supplico di concedermi che,come Tu sei nata al mondo per essere Madre di Dio,rinasca anch'io alla Grazia per essere tuo figlioin modo che amando Te dopo Dio sopra ogni altra cosa creatae servendoti fedelmente sulla terra,possa un giorno venire a lodarti e benedirti per sempre in Cielo. Intercalare le prime dieci Ave Maria con la frase:

"Sia benedetto, o Maria, quel felicissimo istante in cui sei stata concepita senza macchia originale". Intercalare le seconde dieci Ave Maria con la frase:

"Sia benedetto, o Maria, quel beatissimo tempo in cui sei rimasta nel seno di tua madre Sant'Anna". Intercalare le terze dieci Ave Maria con la frase:

"Sia benedetto, o Maria, quel fortunatissimo momento in cui sei nata al mondo per essere Madre di Dio".

Salve, o Regina...

O augusta ReginaO Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, noi chiediamo umilmente di mandarci legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia e li respingano nell'abisso. Amen!

O Cuore Immacolato di MariaO Cuore Immacolato di Maria, colmo di bontà, mostra il tuo amore verso di noi. La fiamma del tuo Cuore, o Maria, scenda su tutti gli uomini. Noi ti amiamo immensamente. Imprimi nei nostri cuori il vero amore, così che abbiamo un continuo desiderio di te.

O Maria, di soave ed umile cuore, ricordati di noi quando siamo nel peccato. Tu sai che tutti gli uomini peccano. Donaci, per mezzo del tuo immacolato e materno Cuore, di essere guariti da ogni malattia spirituale. Fà che sempre possiamo guardare alla bontà del tuo Cuore materno e che ci convertiamo per mezzo della fiamma del tuo Cuore. Amen.

O dolcissima Mamma Maria,O dolcissima Mamma Maria, depongo nelle tue mani e nel tuo Cuore queste mie risoluzioni, perché Tu le custodisca e mi renda fedele. Tu mi facesti risorgere dall’abisso del peccato, perché sei Madre di Misericordia, e per te passano tutte le grazie; Tu accogliesti il grido della mia miseria supplicante e spezzasti le prime catene che mi tenevano schiavo, risuscitando in me il desiderio di Dio. Tu, vincitrice Fonti cathopedia.org – vatican.va - santiebeati.it Beata Vergine Maria Regina Pag. 105

Storia e preghiere

di Satana, gl’imponesti di lasciare la preda, e mi ridonasti la libertà; Tu, porta del Cielo, mi apristi la via per raggiungerlo. Conservami ora, per sempre, nella grazia di Dio, o Maria, e sii la stella che mi guida nel mare burrascoso, sii la colonna che mi copre con l’ombra di protezione negli assalti del nemico. Senza di te non sarò fedele al Signore, lo so; ho troppa esperienza della mia incostanza; aprimi le braccia, o Regina dei Cieli, custodiscimi al caldo del tuo amore, confortami nelle incertezze del cammino. Tu che sei l’allegrezza del tuo popolo, ricordati che sei Madre dei peccatori, che sei Mamma mia dolcissima che a te mi affido. Così sia.

Padre Dolindo

O Madre amorosissimaO Madre mia dolcissima,i bambini hanno sempre

sulle labbra il nome della mammae in ogni pericolo subito la chiamano.

O Madre amorosissima, questo tu desideri:che io come un piccolo bambino

sempre ti chiami, sempre ricorra a te.

Lascia che continuamente t'invochi e ti dica:Madre mia, Madre mia amabilissima!

Questo nome tutto mi consola, m' intenerisce,mi ricorda d'amarti, mi spinge a confidare in te.

Madre mia: così ti chiamo,così voglio sempre chiamarti, così ti voglio amare.

Rendimi santo, come tu sei santa;rendimi un figlio degno dite.

Mi affido a te, o Maria, mio rifugio e mio amore.L'unica mia speranza è Gesù tuo Figlio,

e, dopo Gesù, sei tu Vergine Maria.Amen!

O Madre DilettaO Madre Diletta, Tu che conosci bene le vie della Santità e dell’Amore, insegnaci a innalzare sovente il nostro spirito e il nostro cuore alla Trinità, a fissare su di Essa la nostra rispettosa ed affettuosa attenzione.

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Storia e preghiere

E poiché tu cammini con noi sulla strada della vita eterna, non dimenticare i deboli pellegrini che la tua carità vuole accogliere. Volgi a noi il tuo sguardo misericordioso, attiraci nella tua luminosità, inondaci con la tua dolcezza, portaci nella Luce e nell’Amore, portaci sempre più in alto negli splendori del Cielo.

Niente possa turbare la nostra pace né allontanarci dal pensiero di Dio, ma ogni minuto sia un passo verso le profondità dell’augusto Mistero, fino al giorno in cui la nostra anima, pienamente aperta alle illuminazioni dell’unione divina, vedrà ogni cosa nell’eterno Amore e nell’Unità. Amen.

Marthe Robin

O Maria Regina del CarmeloO Maria, dolcissima Madre e Regina del Carmelo, umilmenteprostrati ai tuoi piedi , ti offriamo l'omaggio della nostra vita.

Tu ci chiedi di vivere secondo il Vangelo del tuo Figlio.Confessiamo la nostra debolezza e ti chiediamo con fiducia

di renderci aperti alla sua Parola come lo fosti tu.

Sorella nostra nelle difficoltà della vita, Stella del mareche ci indichi il porto della salvezza, guidaci nel cammino

verso Cristo, Lui che noi vogliamo seguire, perchè la nostra vitasia un inno di lode alla SS. Trinità.

Beata , tu che hai creduto, Beata, tu che ci ami , Benedetta tu che vivipresso Dio !

Bellezza intatta, Fiore del Carmelo, mostraci gli orizzonti luminosidella santità e proteggi noi e quanti ci sono cari.

Avvolgi l'umanità intera con la tenerezza del tuo cuore di Madre. Amen.

Suore Carmelitane del Monte Carmelo di Haifa, Israele

O Maria, aurora del mondo nuovoO Maria,

aurora del mondo nuovo,Madre dei viventi,

affidiamo a Te la causa della vita:guarda, o Madre, al numero sconfinatodi bimbi cui viene impedito di nascere,

di poveri cui è reso difficile vivere,di uomini e donne vittime di disumana violenza,

di anziani e malati uccisi dall'indifferenzao da una presunta pietà.

Fa' che quanti credono nel tuo Figliosappiano annunciare con franchezza e amore

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Storia e preghiere

agli uomini del nostro tempoil Vangelo della vita.

Ottieni loro la grazia di accoglierlocome dono sempre nuovo,

la gioia di celebrarlo con gratitudinein tutta la loro esistenza

e il coraggio di testimoniarlocon tenacia operosa, per costruire,

insieme con tutti gli uomini di buona volontà,la civiltà della verità e dell'amore.

a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita.Giovanni Paolo II

O Vergine bella come la lunaO Vergine bella come la luna, delizia del cielo, nel cui volto guardano i beati e si specchiano gli angeli, fa che noi, tuoi figliuoli, ti assomigliamo e che le nostre anime ricevano un raggio della tua bellezza, che non tramonta con gli anni, ma che rifulge nell'eternità.

O Maria, sole del cielo, risveglia la vita dovunque è morte rischiara gli spiriti dove sono le tenebre. Rispecchiandoti nel alto dei tuoi figli, concedi a noi un riflesso del tuo lume e del tuo fervore.

O Maria, forte come un esercito, dona alle nostre schiere la vittoria. Siamo tanto deboli, e il nostro nemico infierisce con anta superbia. Ma con la tua bandiera ci sentiamo sicuri di vincerlo; egli conosce il vigore del tuo piede, egli teme la maestà del tuo sguardo. Salvaci, o Maria, bella come la luna, eletta come il sole, forte come un esercito schierato, sorretto non dall'odio, ma dalla fiamma dell'amore. Così sia.

Pio XII

OFFERTA DELLA GIORNATA A MARIA

O Maria, Madre del Verbo incarnato e Madre nostra dolcissima,siamo qui ai Tuoi Piedi mentre sorge un nuovo giorno,

un altro grande dono del Signore.Deponiamo nelle Tue mani e nel Tuo Cuore tutto il nostro essere.Noi saremo Tuoi nella volontà, nel pensiero, nel cuore, nel corpo.

Tu forma in noi con materna bontà In questo giorno una vita nuova,la vita del Tuo Gesù.

Previeni e accompagna o Regina del Cielo, anche le nostre piùPiccole azioni con la Tua ispirazione materna, affinchè ogni cosa sia pura

E accetta al momento del Sacrificio Santo e immacolato.Rendici santi, o Madre buona; santi Come Gesù ci ha comandato,

come Il Tuo cuore ci chiede e ardentemente desidera.Così sia.

Preghiamo con Maria

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Storia e preghiere

Vieni, o Maria, e degnati di abitare in questa casa. Come già al tuo Cuore Immacolato fu consacrata la Chiesa e tutto il genere umano, così noi, in perpetuo, affidiamo e consacriamo al tuo Cuore Immacolato la nostra famiglia. Tu che sei Madre della Divina Grazia ottienici di vivere sempre in grazia di Dio e in pace tra noi. Rimani con noi; ti accogliamo con cuore di figli, indegni, ma desiderosi di essere sempre tuoi, in vita, in morte e nell’eternità. Resta con noi come abitasti nella casa di Zaccaria e di Elisabetta; come fosti gioia nella casa degli sposi di Cana; come fosti madre per l’Apostolo Giovanni. Portaci Gesù Cristo, Via, Verità e Vita. Allontana da noi il peccato e ogni male. In questa casa sii Madre di Grazia, Maestra e Regina. Dispensa a ciascuno di noi le grazie spirituali e materiali che ci occorrono; specialmente accresci la fede, la speranza, la carità. Suscita tra i nostri cari sante vocazioni. Sii sempre con noi, nelle gioie e nelle pene, e soprattutto fa che un giorno tutti i membri di questa famiglia si trovino con te uniti in Paradiso.

Amen!

Preghiera alla Madonna della Mercede per gli studi e per gli esami

O Maria, Madre nostra della Mercede, Regina della Misericordia, illumina te ne prego, le tenebre della mia povera anima, corrobora la mia mente, ravviva la mia memoria, sciogli la mia lingua, affinchè io con facilità comprenda il vero che è raggio della tua luce, lo ritenga con fedeltà e lo esponga, con chiarezza.

Mentre ti chiedo che possa raccogliere copioso frutto dei miei studi e superare le prove che mi attendono, con più intenso fervore ti supplico che tu mi dia la scienza dei Santi che è sapienza celeste.

A noi giovani concedi di assaporare le gioie del conoscere in vista di un avvenire di ampia disponibilità ai fratelli.

Fa che non predomini in noi, o Maria, la meschina preoccupazione della carriera, ma che aiutati dallo studio sui vasti problemi del mondo di oggi, possiamo adeguatamente prepararci a portare il nostro contributo per un avvenire migliore.

A tutti concedi che la scuola diventi incontro di fratelli che si comunicano le ricchezze interiori in un clima di amicizia e di collaborazione.

O Maria, Regina della Mercede, tu che sei Madre di Misericordia e Sede della Sapienza, prega per me lo Spirito Santo, perchè riempia la mia mente ed il mio cuore dei suoi divini splendori. Amen

Ave María, gratia plena, Dominus técum; benedicta tu in muliéribus, et benedictus fructus ventris tui, Iesus. Sancta María, Mater Dei, ora pro nobis peccatóribus nunc et in hora mortis nostrae. Amen.

Preghiera a Maria Madre e Mediatrice di grazia.O Maria Madre e Mediatrice di grazia.

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Storia e preghiere

Nel meraviglioso disegno del suo amore,il Padre ti ha costituita

Madre e collaboratrice del Redentoreperché continui nella Chiesa la tua missione materna:

missione di intercessione e di perdono,di protezione e di grazia,

di riconciliazione e di pace.

Tu sei Madre di grazia poiché hai portatonel tuo grembo purissimo Cristo vero Dio e vero uomo.

Egli è l’unico mediatore tra Dio e gli uomini, sempre vivo,a intercedere in nostro favore.

Sei mediatrice di grazia poiché sei stata associata a Cristonel procurarci la salvezza, la vita divina e la gloria che non ha fine.

A te ricorriamo con fiducia, nei rischi e nelle ansie della vita,e incessantemente ti invochiamo Madre di misericordia

e dispensatrice di grazia.

Maria, Mediatrice di tutte le grazie,prega per noi!

Dal libro Totus Tuus, Fraternità “Ecco Tua Madre”,

PREGHIERA A NOSTRA SIGNORA DI BONARIA

O dolcissima Regina della Sardegna, ascolta benevola le nostre umili preghiere.

Inviandoci prodigiosamente nel 1370 il tuo bel Simulacro come segno di amore materno, hai mostrato la tua benevolenza verso chi con fiducia ti invoca.

Sei venuta dal mare in burrasca: guarda in quale mare di problemi, di guerre, odi, orrori, miserie ci troviamo: placa tante tempeste.

Ci hai portato Gesù, luce di verità, fiamma d’amore; sia Egli sempre per noi luce divina che rianimi la fede e infiammi i nostri cuori.

Dal trono di gloria che i figli devoti ti hanno preparato in Bonaria, stendi la tua mano materna e dona pace al misero mondo; dona …, purezza, carità a noi tutti; dona gloria e tronfi alla Santa Chiesa; proteggi sempre la nostra Isola che si gloria d’averti amabilissima Regina.

Amen.

Preghiera al Nome Santo di Maria.(Onomastico della Madonna - 12 Settembre)

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Storia e preghiere

1. O adorabile Trinità, per l'amore con cui scegliesti ed eternamente Ti compiacesti del Santissimo Nome di Maria, per il potere che gli desti, per le grazie che riservasti ai suoi devoti, fa' che esso sia anche per me fonte di grazia e di felicità.

Ave Maria....

Benedetto sempre sia, il Santo Nome di Maria. Lodato, onorato e invocato sempre sia, l'amabile e potente Nome di Maria. O Santo, soave e potente Nome di Maria, possa sempre invocarti durante la vita e nell'agonia.

2. O amabile Gesù, per l'amore con cui pronunziasti tante volte il Nome della tua cara Madre e per la consolazione che a Lei procuravi nel chiamarla per nome, raccomanda alle sue speciali cure questo povero tuo e suo servo.

Ave Maria....

Benedetto sempre sia, il Santo Nome di Maria. Lodato, onorato e invocato sempre sia, l'amabile e potente Nome di Maria. O Santo, soave e potente Nome di Maria, possa sempre invocarti durante la vita e nell'agonia.

3. O Angeli Santi, per la gioia che vi procurò la rivelazione dei Nome della vostra Regina, per le lodi con cui lo celebraste, svelatene anche a me tutta la bellezza, la potenza e la dolcezza e fate che io lo invochi in ogni mio bisogno e specialmente in punto di morte.

Ave Maria....

Benedetto sempre sia, il Santo Nome di Maria. Lodato, onorato e invocato sempre sia, l'amabile e potente Nome di Maria. O Santo, soave e potente Nome di Maria, possa sempre invocarti durante la vita e nell'agonia.

4. O cara Sant'Anna, buona mamma della Madre mia, per la gioia da te provata nel pronunciare tante volte con devoto rispetto il Nome della tua piccola Maria o nel parlarne con il tuo buon Gioacchino, fa' che il dolce nome di Maria sia continuamente anche sulle mie labbra.

Ave Maria....

Benedetto sempre sia, il Santo Nome di Maria. Lodato, onorato e invocato sempre sia, l'amabile e potente Nome di Maria. O Santo, soave e potente Nome di Maria, possa sempre invocarti durante la vita e nell'agonia.

5. E Tu, o dolcissima Maria, per il favore che Dio Ti fece nel donarti Egli stesso il Nome, come a sua diletta Figlia; per l'amore che Tu sempre ad esso mostrasti concedendo grandi grazie ai suoi devoti, concedi anche a me di rispettare, amare ed invocare questo soavissimo Nome. Fa' che esso sia il mio respiro, il mio riposo, il mio cibo, la mia difesa, il mio rifugio, il mio scudo, il mio canto, la mia musica, la mia preghiera, il mio pianto, il mio tutto, con quello di Gesù, affinché dopo essere stato pace del mio cuore e dolcezza delle mie labbra durante la vita, sia la mia gioia in Cielo. Amen.

Ave Maria....

Benedetto sempre sia, il Santo Nome di Maria. Lodato, onorato e invocato sempre sia, l'amabile e potente Nome di Maria. O Santo, soave e potente Nome di Maria, possa sempre invocarti durante la vita e nell'agonia.

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Storia e preghiere

Preghiera alla Madonna dei DoloriSanta Maria, Madonna dei Dolori,

insegnaci a comprendere il valore della Croce nella nostra vita,affinché completiamo nel nostro corpo ciò che manca alla Passione di Cristo, a

beneficio del suo Corpo Mistico, che è la Chiesa.E, quando terminerà il nostro pellegrinaggio su questa terra,

fa che possiamo vivere con te eternamente nel Regno dei Cieli.Amen

Preghiera alla Madonna del Perpetuo Soccorso.O Madre del Perpetuo Soccorso, molti sono coloro che prostrati dinanzi alla tua santa immagine, chiedono il tuo patrocinio. Tutti ti chiamano Il Soccorso dei Miseri e provano il beneficio della tua protezione.

Perciò anch’io ricorro a Te in questa mia tribolazione. Tu vedi, o cara madre, a quanti pericoli sono esposto; Tu vedi i miei innumerevoli bisogni. Afflizione e bisogni mi opprimono; sventura e privazioni mi portano desolazione nella mia casa; sempre e dovunque trovo una croce da portare.

O Madre, piena di misericordia, abbi pietà di me e della mia famiglia, ma in modo speciale aiutami adesso, in questa mia necessità. Liberami da ogni male; ma se è volontà di Dio che io continui a soffrire, dammi almeno la grazia di soffrire con pazienza ed amore.

Questa grazia io ti domando con tanta fiducia e questo io spero di ottenere da Te perchè sei la Madre del Perpetuo Soccorso.

Amen.

Preghiera alla Madonna della Mercede per gli studi e per gli esami

O Maria, Madre nostra della Mercede, Regina della Misericordia, illumina te ne prego, le tenebre della mia povera anima, corrobora la mia mente, ravviva la mia memoria, sciogli la mia lingua, affinchè io con facilità comprenda il vero che è raggio della tua luce, lo ritenga con fedeltà e lo esponga, con chiarezza.

Mentre ti chiedo che possa raccogliere copioso frutto dei miei studi e superare le prove che mi attendono, con più intenso fervore ti supplico che tu mi dia la scienza dei Santi che è sapienza celeste.

A noi giovani concedi di assaporare le gioie del conoscere in vista di un avvenire di ampia disponibilità ai fratelli.

Fa che non predomini in noi, o Maria, la meschina preoccupazione della carriera, ma che aiutati dallo studio sui vasti problemi del mondo di oggi, possiamo adeguatamente prepararci a portare il nostro contributo per un avvenire migliore.

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Storia e preghiere

A tutti concedi che la scuola diventi incontro di fratelli che si comunicano le ricchezze interiori in un clima di amicizia e di collaborazione.

O Maria, Regina della Mercede, tu che sei Madre di Misericordia e Sede della Sapienza, prega per me lo Spirito Santo, perchè riempia la mia mente ed il mio cuore dei suoi divini splendori. Amen

Preghiera alla Madonna di LourdesAve Maria, donna povera e umile, benedetta dall'Altissimo!

Vergine della speranza, profezia dei tempi nuovi,noi ci associamo al tuo cantico di lode

per celebrare le misericordie del Signore,per annunciare la venuta del Regno

e la piena liberazione dell'uomo.Ave Maria, umile serva del Signore,

gloriosa Madre di Cristo!Vergine fedele, dimora santa del Verbo,

insegnaci a perseverare nell'ascolto della Parola,a essere docili alla voce dello Spirito,

attenti ai suoi appelli nell'intimità della coscienzae alle sue manifestazioni negli avvenimenti della storia.

Ave Maria, donna del dolore, Madre dei viventi!Vergine sposa presso la Croce, Eva novella,

sii nostra guida sulle strade del mondo,insegnaci a vivere e a diffondere l'amore di Cristo,

a sostare con Te presso le innumerevoli crocisulle quali tuo Figlio è ancora crocifisso.

Ave Maria, donna della fede, prima dei discepoli!Vergine Madre della Chiesa,

aiutaci a rendere sempre ragione della speranza che è in noi,confidando nella bontà dell'uomo

e nell'amore del Padre.Insegnaci a costruire il mondo dal di dentro:nella profondità del silenzio e dell'orazione,

nella gioia dell'amore fraterno,nella fecondità insostituibile della Croce.

Giovanni Paolo II

Preghiera alla Vergine Maria ADDOLORATAMi rivolgo a Te, Madre Santissima del Signore,Tesoriera di tutte le grazie. Tu, Madre di Dio,

hai ricevuto ogni potere e privilegio,e puoi maternamente soccorrere coloro che

a Te fiduciosi si rivolgono nel tempo della prova,nel loro cammino di dolore e di speranza.

Tu, Vergine Addolorata, che hai vissuto nel cuore

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Storia e preghiere

quanto il Tuo Divin Figlio ha sofferto nel Corpo,e perciò anche il dolore e l'umiliazione

della sua Incoronazione di spine,per cui in verità puoi essere chiamata

Vergine SS.ma delle Spine,insegnami a contemplare e a condividerela Passione del Verbo di Dio fatto Uomo

nel Tuo Grembo; guarda alle mie sofferenzeed alle mie pene, e concedimi di viverle-

insieme con Te- associato al Mistero della Croce,in comunione di intenzioni con il Santo Padre,

per la conversione dei peccatori,per l'unione dei cristiani,

per la santificazione del Clero,per l'avvento del Regno di Dio,

Regno di giustizia, di amore e di pace.Fa', o Madre, che insieme con Te

e con una moltitudine di fratelli giungaanch'io a partecipare alla Gloria del Tuo figlio.

Amen

Imprimatur del Vescovo di Albenga - ImperiaMario Oliveri - 28 marzo 199

preghiera dei naviganti a Nostra Signora di Bonaria

O Nostra Signora di Bonaria, giungendo fra noi attraverso le onde del mare, hai manifestato di gradire l’invocazione di Patrona dei Naviganti. Molti naufraghi devono a te la loro salvezza.

Un altro mare, non meno vasto e infido, insidia la serenità e integrità delle nostre anime, quella delle comunicazioni sociali, che già conta le sue vittime.

A te affidiamo quest’oceano di notizie che c’investono e ci sommergono. La tua immagine prodigiosa tocchi anche queste acque torbide e minacciose e le renda calme e innocue così che giunga a tutti i lidi, la Buona notizia di Gesù Nostro Salvatore, frutto benedetto del tuo seno.

Amen.

Preghiera ecumenica a MariaSalve, o Maria, nostra madre, maestra e regina. Ascolta benignamente la supplica che ti presentiamo secondo il volere di Gesù: "Pregate perché il padrone della messe mandi operai alla sua messe".

Volgi i tuoi occhi misericordiosi sopra i cinque miliardi di uomini viventi. Moltissimi sono smarriti nella confusione, senza un padre, un pastore, un maestro. Il Signore ti

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Storia e preghiere

ha fatta apostola per dare al mondo Gesù, Via e Verità e Vita. Rivolgendosi a te, troveranno la via per arrivare a Gesù.

Per te: tutti i cattolici, con tutte le forze, per tutte le vocazioni, per tutti gli apostolati!

Per te: tutti i fedeli per tutti gli infedeli, tutti i ferventi per tutti gli indifferenti, tutti i cattolici per tutti gli acattolici.

Per te: tutti i chiamati corrispondano, tutti gli apostoli siano santi, tutti gli uomini li accolgano.

Ai piedi della croce il tuo cuore si è dilatato per accoglierci tutti come figli.

Ottienici un cuore apostolico, modellato sul tuo cuore, su quello di Gesù e di san Paolo, perché un giorno possiamo essere tutti, apostoli e fedeli, attorno a te in cielo.

Benedici, o Maria, maestra e regina, i tuoi figli

Beato Giacomo Alberione

PREGHIERE A MARIA VERGINEImmacolata Concepita senza peccato originale, Madre di Dio e Onnipotente per Grazia,Regina degli Angeli, Avvocata e Corredentrice del genere umano, ti supplico di non guardare le mie indegnità, ma di volermi accogliere come tuo figlio peccatore addolorato e di non abbandonarmi mai.

Ave Maria…

Madre mia e fiducia mia, chi altri potrò ricorrere per essere aiutato? Tu sola sei la Mediatrice di tutte le Grazie, Colei che nella Luce di Dio distribuisce a chi vuole, come vuole e quando vuole i frutti della Redenzione operata dal Tuo Dio e Figlio Gesù. Tu puoi aiutarmi in tutte le mie necessità, tu sola sei la Salute degli infermi, tu sei l’unica Madre che vuol salvare dalla dannazione eterna tutti i figli.

Ave Maria…

Io ricorro a Te perché Gesù Ti ha eletta Mediatrice di tutte le Grazie, Ti ha dato autorità universale sul mondo visibile ed invisibile, Ti ha arricchita della Sua Divinità, trattenendosi per nove mesi nel Tuo grembo.

Ave Maria…

Io mi consacro incondizionatamente a Te perché Tu faccia di me tutto ciò che vuoi. Mi abbandono al Tuo Amore di Madre del Signore Gesù, supplicandoti di accogliere unitamente a me, la mia famiglia, tutte le persone a me care e coloro che si affidano alle mie preghiere.

Ave Maria…

Invoco il Tuo aiuto e la Tua protezione sull’unica Chiesa fondata dal Signore Gesù, quella Cattolica. Tu sei Madre di questa Chiesa! Per i poveri peccatori privi della Luce Divina Ti chiedo di convertirli. Sulle sante Anime del Purgatorio rivolgi il Tuo sguardo e conducile presto in Paradiso.

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Storia e preghiere

Ave Maria…

Ti prego di sostenere, proteggere e guidare sempre la Tua Associazione Cattolica "Gesù e Maria", di preservare da pericoli e difficoltà tutti coloro che vi lavorano per la Gloria di Dio. Di aiutare e custodire tutti gli associati e quanti diffondono le pubblicazioni e lavorano con amore per far conoscere Gesù e Te.

Ave Maria…

Tu sei stata Assunta in Cielo in Anima e Corpo e sei viva e vera. Sei Onnipotente per Grazia ed ascolti anche ogni mio sospiro e ogni mio pensiero. Sono assolutamente sicuro che Tu adesso mi stai ascoltando, Tu già conosci tutto di me perché mai mi perdi di vista. Tu mi sei stata sempre accanto, ma io sono stato distratto. Aiutami adesso e donami questa Grazia a me necessaria

(chiedere la Grazia)

Ave Maria…

O Madre Santissima, prostrato ai Tuoi piedi, a Te che riversi come un fiume le Grazie di Gesù e le distribuisci a coloro che Te le chiedono, O Madre Santissima, prostrato ai Tuoi piedi, a Te che riversi come un fiume le Grazie di Gesù e le distribuisci a coloro che Te le chiedono, per i Tuoi dolori, per i Tuoi meriti, per la Tua obbedienza ed umiltà, Ti chiedo in ginocchio di farmi questa Grazia

(chiedere la Grazia)

Ave Maria…

Ti ringrazio o Madre mia, l’amore che ho per Te e l’affetto che Tu hai per me mi danno certezza che Tu questa Grazia me la farai. Io devo vivere da vero e buon Tuo figlio, pregare e perseverare ogni giorno, ma la Grazia che Ti ho chiesto -nonostante tutti i miei peccatime la farai

(chiedere la Grazia)

Lo so, ne sono certo, è l’amore che ho per Te a dirmelo perché ho piena fiducia in Te, credo fermamente nel Tuo amore per me.

Salve Regina…

Preghiera composto da padre Giulio

Regina del Santo Rosario,O Maria, Regina del Santo Rosario,

che risplendi nella gloria di Dio

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Storia e preghiere

come Madre di Cristo e Madre nostra,estendi a noi, Tuoi figli, la Tua materna protezione.

Ti contempliamo nel silenzio della Tua vita nascosta,in attento e docile ascolto

alla chiamata del Messaggero divino.Ci avvolge di sublime tenerezza

il mistero della Tua carità interiore,che genera vita e dona gioia a coloro che in Te confidano.

Ci intenerisce il Tuo cuore di Madre,pronto a seguire ovunque il Figlio Gesù fin sul Calvario,

dove, tra i dolori della passione,stai ai piedi della croce con eroica volontà di redenzione.

Nel trionfo della Risurrezione, la Tua presenzainfonde gioioso coraggio a tutti i credenti,

chiamati ad essere testimonianza di comunione,un cuor solo e un'anima sola.

Ora, nella beatitudine di Dio, quale sposa dello Spirito,Madre e Regina della Chiesa,

colmi di gioia il cuore dei santi e, attraverso i secoli,sei conforto e difesa nei pericoli.

O Maria, Regina del Santo Rosario,guidaci nella contemplazione dei misteri del Tuo Figlio Gesù,

perché anche noi, seguendo insieme con Te il cammino di Cristo, diventiamo capaci di vivere con piena disponibilità gli eventi della nostra salvezza.

Benedici le famiglie;dona ad esse la gioia di un amore indefettibile,

aperto al dono della vita; proteggi i giovani.Da' serena speranza a chi vive nella vecchiaia o soccombe nel dolore.

Aiutaci ad aprirci alla luce divinae con Te leggere i segni della sua presenza,

per conformarci sempre più al Figlio Tuo, Gesù,e contemplare in eterno, ormai trasfigurati,

il Suo volto nel Regno di pace infinita.Amen

Rosa Mistica

Vergine Immacolata, Madre di Grazia, Rosa Mistica, a onore del Tuo Divin Figlio, ci prostriamo davanti a Te per implorare da Dio misericordia: non per i nostri meriti, ma per la tua bontà del tuo Cuore materno, chiediamo aiuti e grazie, sicuri che ci esaudirà. - Ave Maria

Madre di Gesù, Regina del S.Rosario, e Madre della Chiesa. Corpo mistico di Cristo, impetriamo per il mondo riarso dalle discordie il dono dell´unità e della pace e tutte quelle grazie che possono convertire i cuori di tanti tuoi figli! - Ave Maria

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Storia e preghiere

Rosa Mistica, Regina degli Apostoli, fa´ fiorire attorno agli Altari Eucaristici numerose vocazioni religiose e sacerdotali che, con la santità della vita e lo zelo ardente per le anime possano estendere il Regno del tuo Gesù in tutto il mondo! Ricolma pure noi dei tuoi favori celesti! - Ave Maria

Rosa Mistica Madre della Chiesa, prega per noi!

- Salve Regina

S. Maria dell’EquilibrioVergine, Madre di Dio e degli uomini, Maria,

noi ti chiediamo il dono dell'equilibrio cristiano,tanto necessario alla Chiesa e al mondo d'oggi.

Liberaci dal male e dalle nostre meschinità,salvaci dai compromessi e dai conformismi,

tienici lontani dai miti e dalle illusioni,dallo scoraggiamento e dall'orgoglio,

dalla timidezza e dalla sufficienza,dalla presunzione e dall'ignoranza,dall'errore, dalla durezza del cuore.

Donaci la tenacia nello sforzo,la calma nella sconfitta,

il coraggio per ricominciare,l'umiltà nel successo.

Apri i nostri cuori alla santità,donaci una perfetta semplicità, un cuore puro,

l'amore alla verità e all'essenziale,la forza di impegnarci senza calcolo alcuno,

la lealtà di conoscere i nostri limiti e di rispettarli.

Accordaci la grazia di saper accoglieree vivere la Parola di Dio.

Accordaci il dono della preghiera.Apri i nostri cuori a Dio!

Noi ti chiediamo l'amore alla Chiesa,così come tuo Figlio l'ha voluta,

per partecipare in essa e con essa,in fraterna comunione con tutti i membri

del popolo di Dio, gerarchia e fedeli,alla salvezza degli uomini nostri fratelli.

Infondici per gli uominicomprensione e rispetto,

misericordia e amore.

Apri i nostri cuori agli altri!

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Storia e preghiere

Mantienici nell'impegno di vivere e di accrescerequesto equilibrio, che è fede e speranza,

sapienza e rettitudine,spirito di iniziativa e prudenza,

apertura e interiorità,dono totale, amore.

Santa Maria,noi ci affidiamo alla tua tenerezza.

Amen.

Salve MammaSalve Mamma ,

nell’infinita Tua purezza mi rifugio,a te affido tutto il mio essere

perché so, che come madre premurosami corri incontro e mi porti in salvo;tra le Tue braccia accorro , porgendo

il capo sul tuo grembo,che casto e puro accolseil Figlio dell’Altissimo.

Rendici come te “ servi del Signore”sempre pronti ad accogliere

la Sua Santa volontà,solleciti all’ascolto di ogni

Sua chiamata.Soave Regina del mondo,con la Tua luce limpida

illumina e irradia ogni nostro passoquando sarà incerto;sii la candela accesa ,

fiamma e luce del cammino,che porta al Bambinello,

al nostro amato Re dei re.E quando giungerà il tempodella prova, donaci come Lui

d’incrociare i tuoi occhi ,per perderci nel tuo amore

e riposare sul tuo cuore di Madre.salvemamma

A.R.Mastrorilli

Salve, Regina(Latino)Salve, Regina, mater misericordiae;

vita, dulcedo et spes nostra, salve.Ad te clamamus, exules filii Evae.

Ad te suspiramus, geméntes et flentesin hac lacrimarum valle.

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Storia e preghiere

Eia ergo, advocáta nostra,illos tuos misericordes oculos

ad nos converte.Et Iesum, benedictum fructum ventris tui,

nobis, post hoc exilium, osténde.O clemens, o pia, o dulcis Virgo Maria.

Splendida stellaSplendida stella,

Te loda ogni secolo;da Te, al tramonto del mondo,

è nato il sole di giustizia.Fa' che il cuore

sia strappato dalle tenebre,fa' che goda della vera luce,

affinché con i suoi nuovi meriti,illumini la notte dell'antica vita.

Fa' che per mezzo tuosiamo purificati dai vizi

e sciolti dalle catene della colpae la mente liberata dalle dolorose spine

produca germogli di virtù.Ti supplichiamo, o clementissima Madre

della stessa pietà e misericordia;noi che sulla terra gioiamo

nel celebrare solennemente le tue lodi,ti supplichiamo di meritare

di avere nel cielol'aiuto della tua intercessione!

E come per mezzo tuo il Figlio di Diosi è degnato di scendere tra noi,così anche noi, per mezzo tuo,

possiamo giungerealla comunione con Lui!

S.Pier Damiani XI secolo

SPOSA DELLO SPIRITO SANTO

O Maria, figlia di Dio Padre, madre di Gesù, sposa dello Spirito Santo, tempio dell'unico Dio. Ti riconosciamo nostra sorella, meraviglia dell'umanità, portatrice di Cristo nostra vita, segno di speranza e di consolazione. Immagine ideale della Chiesa, rendici un cuor solo ed un'anima sola con te, per proclamare quanto grande è il Signore e riconoscere con gioia la sua presenza nel mondo. A te, scelta da Dio per una missione unica nella storia della salvezza, consacriamo noi stessi, la nostra attività e la nostra esistenza. Poni il tuo sigillo nel profondo delle nostre persone, perché rimaniamo sempre fedeli a Dio. Riversa su di noi il tuo amore di madre,

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Storia e preghiere

accompagnaci nel cammino della vita; sazia la nostra fame col pane della Parola e dell'Eucaristia.

SUPPLICA A NOSTRA SIGNORA DELLE GRAZIEVergine Santa, l'angelo Gabriele ti disse: «Gioisci o piena di grazia».

E’ l'invito che Tu, mediatrice di grazie infinite, rivolgi a ciascuno di noi, perché, tra gli uomini del nostro tempo, portiamo la gioia di Crísto. Le tristezze e i dolori della vita presente fanno soffrire tante famiglie: a tutti, tu, Madre della gioia, concedí il coraggio di accettare i pesi di ogni giorno, nella fede, per meritare la gioia che più nessuno ci strapperà e fino da ora siamo uomini della gioia.

Ave Maria

Vergine Santa, l'angelo Gabriele ti disse: «Non temere, Maria, hai trovato grazia presso Dio».

Le stesse parole, tu mediatrice di grazie infinite, le dici a noi, per ricordarci che al di sopra di tutto c'è un Padre Buono che ci ama e che presso di Lui tutti gli uomini trovano la forza di non temere, ma di avere sempre tanta speranza. E tu, Madre dolce, tienici per mano, aiutaci a lottare, ad andare avanti, nella certezza che non c'è ragione di temere, di disperarsi, di avere paura, perché tu ci custodisci e proteggi sempre.

Ave Maria

Vergine santa, l'angelo Gabriele ha portato a Dio Padre la tua parola: «Ecco la serva del Signore, si compia in me la tua parola».

Anche noi, come te, vogliamo fare sempre la volontà di Dio, con amore, perché solo in essa è la nostra salvezza. Tu, mediatrice di tutte le grazie, rendici stabili in questo proposito perché vogliamo essere con te nel Regno dei Cieli.

Ave Maria

Ed ora, Regina di bontà e Mediatrice di tutte le grazie, ti affidiamo la nostra preghiera per tutto il popolo della Bríanza, per i malati, i disoccupati, i bambini, le persone sole. Tutti proteggi e benedici. Amen.

Salve Regina

Saluto alla Beata Vergine Maria:Ave, Signora, santa regina,santa Madre di Dio, Maria,che sei vergine fatta Chiesa

ed eletta dal santissimo Padre celeste,che ti ha consacrata insieme col santissimo suo Figlio diletto

e con lo Spirito Santo Paraclito;

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Storia e preghiere

tu in cui fu ed è ogni pienezza di grazia e ogni bene.Ave, suo palazzo,

ave, suo tabernacolo,ave, sua casa.

Ave, suo vestimento,ave, sua ancella,ave, sua Madre.

(San Francesco)

Supplica alla Madonna di Fatima

O Vergine Immacolata, in questo giorno solennissimo, e in quest'ora memoranda, in cui apparendo per l'ultima volta nelle vicinanze di Fatima a tre innocenti pastorelli, vi dichiaraste per la Madonna del Rosario e diceste d'essere venuta appositamente dal cielo per esortare i cristiani a cambiar vita, a far penitenza dei peccati e a recitare ogni giorno il S. Rosario, noi animati dalla vostra bontà veniamo a rinnovarVi le nostre promesse, a protestarVi la nostra fedeltà e ad umiliarVi le nostre suppliche. Volgete, o Madre amatissima, su di noi il vostro sguardo materno ed esauditeci. Ave Maria

1 - O Madre nostra, nel vostro Messaggio ci avete prevenuti: «Una propaganda empia diffonderà nel mondo i suoi errori, suscitando guerre e persecuzione alla Chiesa. Molti buoni saranno martirizzati. Il S. Padre avrà molto da soffrire, varie nazioni saranno annientate». Tutto purtroppo si va tristamente verificando. La S. Chiesa, nonostante le immense effusioni di carità sulle miserie accumulate dalle guerre e dall'odio, viene combattuta, oltraggiata, coperta di scherno, impedita nella sua divina missione. I fedeli con parole mendaci, ingannati e travolti nell'errore dai senza Dio. O Madre tenerissima, pietà di tanti mali, date forza alla S. Sposa del vostro Divin Figliolo, che prega, combatte e spera. Confortate il S. Padre; sostenete i perseguitati per la giustizia, date coraggio ai tribolati, aiutate i Sacerdoti nel loro ministero, susci-tate anime d'Apostoli; rendete fedeli e costanti tutti i battezzati; richiamate gli erranti; umiliate i nemici della Chiesa; conservate i fervorosi, rianimate i tiepidi, convertite gli infedeli. Salve Regina

2 - O Madre benigna, se l'umanità si è allontanata da Dio, se errori colpevoli e perversioni morali col disprezzo dei divini diritti e l'empia lotta contro il S. Nome, hanno provocato la Divina Giustizia, noi non siamo senza colpa. La nostra vita cri-stiana non è ordinata secondo gl'insegnamenti della Fede del Vangelo. Troppa vanità, troppa ricerca del piacere, troppa dimenticanza dei nostri eterni destini, troppo attaccamento a ciò che passa, troppi peccati, hanno giustamente fatto gravare su di noi il pesante flagello di Dio. Diradate, o Madre, le tenebre del nostro intelletto, corroborate le nostre fiacche volontà, illuminateci, convertiteci e salvateci.

E pietà vi prenda anche delle nostre miserie, dei nostri dolori e dei nostri disagi per la vita quotidiana. O Madre buona, non guardate i nostri demeriti, ma la materna vostra bontà e venite in nostro soccorso. Otteneteci il perdono dei nostri peccati e dateci il pane per noi e le nostre famiglie: pane e lavoro, pane e tranquillità per i nostri focolari, pane e pace imploriamo dal vostro Cuore materno. Salve Regina

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Storia e preghiere

3 - Si ripercuote nell'anima nostra il gemito del Vostro Cuore Materno: «Bisogna che si emendino, che domandino perdono dei peccati, che non offendano più Nostro Signore, che è già tanto offeso. Sì, è il peccato, causa di tante rovine. È il peccato che rende infelici i popoli e le famiglie, che semina di spine e di lacrime il sentiero della vita. O Madre buona, noi qui ai vostri piedi ne facciamo una promessa solenne e fervorosa. Ci pentiamo delle nostre colpe e siamo confusi nel terrore dei mali meritati in vita e nell'eternità. E invochiamo la grazia della S. Perseveranza nel buon proposito. Custoditeci nel vostro Cuore Immacolato per non cadere in tentazione. È questo il rimedio di salvezza che ci avete indicato. «Il Signore per salvare i peccatori, vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato».

Dunque al Vostro Cuore Immacolato Dio ha affidato la salvezza del nostro secolo. E noi in questo Cuore Immacolato ci rifugiamo; e vogliamo che tutti i nostri fratelli erranti e tutti gli uomini vi trovino asilo e salvezza. Sì, o Vergine Santa, trionfate nei nostri cuori e fateci degni di cooperare ai trionfi del vostro Cuore Immacolato nel mondo. Salve Regina

4 - Permetteteci, o Vergine Madre di Dio, che noi rinnoviamo in questo momento la nostra Consacrazione e quella delle nostre famiglie. Sebbene tanto deboli noi promettiamo che lavoreremo, con l'aiuto Vostro, affinché tutti si consacrino al vostro Cuore Immacolato, che specialmente... (Trani) nostra diventi tutta un trionfo con la Comunione riparatrice nei primi sabati, con la consacrazione delle famiglie dei cittadini, con il Santuario, che dovrà sempre ricordarci le materne tenerezze della vostra Apparizione a Fatima.

E rinnovate su di noi e su questi nostri desideri e voti, quella materna Benedizione che ascendendo verso il Cielo, donaste al mondo.

Benedite il S. Padre, la Chiesa, il nostro Arcivescovo, i sacerdoti tutti, le anime che soffrono. Benedite tutte le nazioni, le città, le famiglie e gli individui che si sono consacrati al Vostro Cuore Immacolato, perché in esso trovino asilo e salvezza. In modo particolare benedite tutti coloro che hanno cooperato all'erezione del Vostro Santuario in Trani, e tutti i suoi associati sparsi in Italia e nel mondo, benedite poi con materno amore tutti coloro che disinteressatamente lavorano per la diffusione del Vostro culto e il trionfo al Vostro Cuore Immacolato nel mondo. Amen. Ave Maria

SUPPLICA ALLA MADONNA DI LORETO

O Maria Loretana, Vergine gloriosa, noi ci accostiamo fiduciosi a Te, accogli oggi la nostra umile preghiera.

L' umanità è sconvolta da gravi mali dai quali vorrebbe liberarsi da sola. Essa ha bisogno di pace, di giustizia, di verità, di amore e si illude di poter trovare queste divine realtà lontano da tuo Figlio.O Madre! Tu portasti il Salvatore divino nel tuo

seno purissimo e vivesti con Lui nella santa Casa che noi veneriamo su questo colle loretano, ottienici la grazia di cercare Lui e di imitare i suoi esempi che conducono alla salvezza.

Con fede e amore filiale, ci portiamo spiritualmente alla tua Casa benedetta. Per la presenza della tua Famiglia essa è la Casa Santa per eccellenza, alla quale vogliamo

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Storia e preghiere

si ispirino tutte le famiglie cristiane, da Gesù ogni figlio impari l' ubbidienza e il lavoro, da Te, o Maria, ogni donna apprenda l' umiltà e lo spirito di sacrificio, da Giuseppe, che visse con Te e per Gesù, ogni uomo impari a credere in Dio e a vivere in famiglia e nella società con fedele rettitudine.

Molte famiglie, o Maria, non sono un santuario dove si ama e si serve Dio, per questo Ti preghiamo affinchè Tu ci ottenga che ognuna imiti la tua, riconoscendo ogni giorno e amando sopra gni cosa il tuo Figlio divino.

Come un giorno, dopo anni di preghiera e di lavoro, Egli uscì da questa Casa santa per far sentire la sua Parola che è Luce e Vita, così ancora, dalle Sante mura che ci parlano di fede e di carità, giunga agli uomini l' eco della sua Parola onnipotente che illumina e converte.

Ti preghiamo, o Maria, per il Papa, per la Chiesa universale, per l' Italia e per tutti i popoli della terra, per le istituzioni ecclesiali e civili e per i sofferenti e i peccatori, affinchè tutti divengano discepoli di Dio. O Maria, in questo giorno di grazia uniti ai devoti spiritualmente presenti a venerare la Santa Casa ove fosti adombrata dallo Spirito Santo, con viva fede Ti ripetiamo le parole dell' Arcangelo Gabriele:

Ave, o piena di grazia, il Signore è con Te!Noi Ti invochiamo ancora:Ave, o Maria, Madre di Gesù e Madre della Chiesa, Rifugio dei peccatori, Consolatrice degli afflitti, Aiuto dei Cristiani.Tra le difficoltà e nelle frequenti tentazioni noi siamo in pericolo di perderci, ma guardiamo a Te e Ti ripetiamo:Ave, Porta del Cielo, Ave, Stella del Mare!Salga a Te la nostra supplica, o Maria. Essa Ti dica i nostri desideri, il nostro amore a Gesù e la nostra speranza in Te, o Madre nostra.Ridiscenda la nostra preghiera sulla terra con abbondanza di grazie celesti. Amen.Salve, o Regina.

Supplica all'ImmacolataO Maria, Vergine Immacolata, in quest'ora di pericolo e di angoscia, Tu sei, dopo Gesù, il nostro rifugio e la nostra suprema speranza. Salve, o Regina, Madre di Misericordia, nostra vita, nostra dolcezza, nostra consolazione e nostra speranza! Noi gridiamo a Te che sei dolce per chi ti ama, ma terribile contro il demonio come un esercito schierato in campo. Ti supplichiamo di distogliere dalle nostre iniquità lo sguardo dell'Eterna Giustizia e di rivolgere sopra di noi quello della Divina Misericordia. Un solo sguardo, o celeste Madre, uno sguardo di Gesù, e di Te, e noi saremo salvi! E vani cadranno i disegni dell'empietà che si scioglieranno come cera al fuoco! Esaudisci tanti voti e tante preghiere! Non dire che non lo puoi, o Maria, perché la tua intercessione è onnipotente sul Cuore del tuo Divin Figlio, ed Egli non ti sa nulla rifiutare. Non dire che non lo vuoi, perché Tu sei la nostra Madre, e il tuo Cuore deve commuoversi ai mali dei tuoi figli. Poiché dunque lo puoi e senza dubbio lo vuoi, accorri in nostro soccorso! Deh! salvaci, non lasciar perire coloro che in Te pongono la loro fiducia, e non Ti domandano se non quello che tu stessa tanto desideri: Il Regno del tuo Figlio sull'universo intero e in tutti i cuori. Mai si è udito dire che alcuno abbia ricorso al Tuo patrocinio e sia stato abbandonato. Prega

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Storia e preghiere

dunque per la nostra patria che Ti ama! Presentati a Gesù, ricordagli il Tuo amore, le tue lacrime, i tuoi dolori: Betlemme, Nazaret, il Calvario; supplica per noi e ottieni la salvezza del tuo popolo! O Maria, per il dolore del Tuo Cuore quando incontrasti Gesù coperto di sangue e di ferite sulla via del Calvario, Abbi pietà di noi!

O Maria, per l'amore che invase il tuo Cuore, quando ai piedi della Croce di Gesù ci fosti data per Madre, Abbi pietà di noi!

O Maria, per il dolore del Tuo Cuore alla vista del tuo Figlio diletto morente sulla Croce fra i più atroci tormenti, Abbi pietà di noi!

O Maria, per il dolore del Tuo Cuore quando il Cuore di Gesù fu trafitto dalla lancia, Abbi pietà di noi!

O Maria, per le Tue lacrime, per i Tuoi dolori, per il Tuo Cuore di Madre, Abbi pietà di noi!

Serva di Dio, M. Maria di G. (fond. Figlie del C.d.G.)

Vergine del santo Rosario

Vergine del santo Rosario,Sposa di Giuseppe e Madre di Cristo,

Regina della famiglia, noi ci consacriamo a Te.Tu conosci, o Madre, quanto bello e grande

è il dono di essere famiglia, cuor solo e anima sola, riflesso nel tempo dell'eterno amore

delle Trre persone divine.Ma tu vedi anche, o Madre, la nostra piccolezza,

Tu vedi i pericoli, che insidiano il nostro cammino.Donaci col Tuo Rosario,

di contemplare e assimilare il mistero del tuo Gesù, sorgente di amore, di gioia e di vita.

Guida i nostri passi. Rendici costanti nella fedeltà,generosi nell'amore, aperti alla vita,forti nel dolore tesimoni del Vangelo

nella famiglia e nella società.Madre della Santa famiglia

e Regina di tutte le famiglie del mondo:a Te ci affidiamo, in Te confidiamo.

Sii Tu la nostra Madre e Regina,nel tempo e nell'eternità.

Amen.

Verso la Pentecoste

Maria, tu eri in preghiera con i discepoli nel Cenacolo per invocare con loro e su di loro il dono dello Spirito.Anche noi, in cammino verso la Pentecoste, ti chiediamo di intercedere il dono di Gesù Risorto: lo Spirito che ti ha reso Madre del Figlio di Dio.

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Storia e preghiere

Lo chiediamo per tutti noi, per tutta l’umanità e la Chiesa, segnata anche in questo tempo dalle sue fragilità. In questo anno di preghiera per i sacerdoti invochiamo lo Spirito su quanti si sono consacrati a servizio della comunità, per essere segno del servizio che il Cristo ha affidato a tutti i suoi discepoli.Rendili fedeli alla tua grazia perché sia sempre vivo il dono ricevuto con l’imposizione della mani. Rendili generosi nel servizio; capaci di ascoltare e vivere per primi la Parola di salvezza che annunciano ai fratelli. Siano esempio di fede, speranza e carità per rinnovare il mondo con la forza del Vangelo. Sostienili nelle loro fatiche e rialzali dalle loro cadute.

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