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2 E D I T O R I A L ESindone

di don Giuseppe Ghiber

RIVOLIParrocchie nella ci à

ANNO XIII - N.3Dicembre 2009

Via F.lli Piol, 4410098 Rivoli (TO)

[email protected]

Dire ore responsabile:Paolo Paccò

Vice dire ore:Franco Rolfo

Segreteria di redazione:Lidia Cuva

Redazione:Don Giovanni IsonniDon Paolo RavariniDon Andrea Zani

Riccardo BonaPaolo Burchio

Pierangelo CosciaElena Giargia

Silvano GiordaniRemo LardoriFabio LeoneElena MorraElena Starita

Mariangela ZamariolaLidia Zane e

Proge o grafi co:Iden tà Mul mediale

Torino

Impaginazione:Fabio Leone

Stampa:Ar Grafi che San Rocco

Grugliasco (TO)

L’ostensione solenne è uno dei momen- privilegia in cui la Sindone è visibile

al vivo; e il fa o che sia una cosa rara aiuta anche a unire il fervore di mol pellegrini e a creare il clima nel quale ci si conferma reciprocamente nella fede. Qualcuno obie a che l’entusiasmo può giocare bru scherzi e favorire feno-meni di alterazione della fede auten -ca (qualche volta ho sen to dire: sono tu esalta !). Mi pare di non avere mai visto questo pericolo nelle ostensioni della Sindone. Sopra u o se preparato bene, il cammino del pellegrino è per-corso nella consapevolezza che non si incontra nulla di sensazionale: solo un mistero di dolore grandissimo, che costringe a chieder il perché e a do-mandar se la tua vita non ha proprio nessun rapporto con questo dolore. L’immagine che mi viene incontro mo-stra un uomo che ha soff erto tu o il soff ribile, che è stato inchiodato a una croce e vi è morto. Proprio come Gesù; perciò mi viene tanto spontaneo dire “Gesù” e con nuo a farlo, anche se gli scienzia non la sme ono di discutere.Abbiamo de o: un pellegrinaggio “pre-parato bene”, ma che cosa signifi ca? Ci sono tan modi di prepararci, e se ne possono inventare sempre di nuo-vi. Ma indispensabile è la conoscenza delle soff erenze di Gesù come ci vengo-no presentate dalle qua ro narrazioni della passione nei vangeli. La Sindone si specchia nei vangeli e mi pare che si possa anche dire che i vangeli si spec-chiano nella Sindone. Per conoscere bene e approfi are della visione della Sindone, occorre conoscere i raccon dei vangeli. La le ura della passione può avvenire in diversi modi: o in for-ma privata o a gruppi o anche in funzio-ni apposite organizzate nelle comunità

parrocchiali o religiose. Analogamente possono essere organizza incontri di preghiera nelle vicinanze dell’epoca del pellegrinaggio, se questo coinvolge una comunità. In quelle circostanze l’inter-vento di un competente che riassuma i da principali della realtà sindonica e il suo signifi cato per la vita può cos tuire un buon aiuto.Un buon pellegrinaggio non è mai solo un’esperienza di fede. Davan a Gesù che si è dato per me, non posso non pensare a tan che hanno bisogno di sperimentare l’amore di Gesù anche a raverso la mia mediazione. Ho ri-cevuto tanto da questo dolce Reden-tore: dalla vita all’annuncio della fede, ai mezzi di sussistenza; egli mi chiede di rendermi un po’ strumento del suo amore, partecipando quel che ho rice-vuto. Oltre alla preghiera e alla tes -monianza della fede qui è chiamata in causa anche la carità materiale.Mi sembra che un buon pellegrinaggio debba me ere in programma un’ope-ra di carità, che può essere realizzata in mol modi: o per una necessità pre-sente tra di noi o per una situazione dei paesi di missione o per scopi meno no . Importante è che si senta la ne-cessità di portare fi no alle conseguen-ze pra che il dono dell’incontro con il Signore.Per una bella preparazione mi pare che sia u le e importante camminare in compagnia di quella persona che fu tanto vicina alla Sindone, dopo di avere dato la collaborazione più grande nel-la preparazione del corpo immacolato che vi fu deposto. Prendere la mano della Madonna mentre ci avviciniamo alla Sindone dà coraggio a dire con sin-cerità: “Gesù, Figlio di Dio e di Maria, abbi pietà di me, peccatore”.

Mons. Giuseppe Ghiberti, sacerdote della diocesi di Torino dal 1957, inse-gna discipline bibliche neotestamentarie alla Sezione torinese della Facol-tà teologica dell’Italia settentrionale e all’Università cattolica di Milano.Delegato del Custode Pontifi cio della Sindone, è anche Rettore della Chie-sa del SS. Sudario.

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3NATALE 2009

Natale 2009di don Giovanni Isonni

Davan a me le parole, un po’ inquietan , del fi losofo francese J. P. Sartre e la statua di Gesù bambino della chiesa di san Rocco di Rivoli, troppo bella per la sua immedia-tezza e naturalezza di un Gesù bambino, vero bambino, e nel cuore una domanda:

“Come dipingere il nostro Natale,il Natale delle nostre famiglie,

il Natale delle nostre comunità,il Natale della nostra ci à, oggi 25 dicembre 2009?”

Mi ritrovo, così, stupito, senza parole, con gli occhi meraviglia per la bellezza e la grandezza del mistero che mi si manifesta dinnanzi.È il mistero di Dio, che “si diverte” a sor-prenderci: noi lo aspe amo forte, gran-de, onnipotente, e Lui ci viene incontro bambino, piccolo, fragile, bisognoso delle nostre braccia for e accoglien !È il mistero di una storia, che noi vor-remmo disegnare con linee ne e, chiare, marcate, espressione delle nostre logiche di effi cacia e di effi cienza, che invece Dio traccia con segni lievi, delica , quasi im-perce bili, chiedendoci di diventare sue “ma te” disponibili, obbedien e colorate.

È il mistero di uomini, che risveglia nella no e non hanno paura a me ersi in cam-mino seguendo un tenero canto di angeli festan e portando con sé i poveri doni della propria vita.

Dinnanzi a questo mistero…...che bello se le nostre famiglie provas-sero ad essere case aperte e accoglien , culle calde dove ancora si amano le coc-cole e i baci, giardini nei quali non si ha paura a dirsi: “Ti voglio bene!”....che bello se le nostre comunità divenis-sero fontane che, come la fontana del vil-

Un Dio bambino che si fa coprire di baci - J.P. SartreLa Vergine guarda il bambino.Ciò che bisognerebbe dipingere sul suo volto è uno stupore ansiosoche è comparso una volta soltanto sul viso umano.Perché il Cristo è suo fi glio, carne della sua carne e sangue delle sue viscere.L’ha portato in grembo per nove mesi, gli off rirà il seno,e il suo la e diventerà il sangue di Dio.Qualche volta la tentazione è così grande da fargli dimen care Dio.Lo stringe fra le braccia e dice: “Bambino mio”.Ma in altri momen rimane interde a e pensa: lì c’è Dio, e viene presa da un religioso stupore per quel Dio muto,per quel bambino che incute more...Questo Dio è mio fi glio. È fa o di me, ha i miei occhi, la forma della sua bocca è la mia, mi assomiglia. È Dio e mi assomiglia. Nessuna donna ha mai potuto avere in questo modo il suo Dio per sé sola,un Dio bambino che si può prendere fra le braccia e coprire di baci,un Dio caldo che sorride e respira, un Dio che si può toccare e ride. È in uno di ques momen che dipingerei Maria se fossi pi ore.

laggio, donano acqua fresca e pura sempre comunque a tu senza chiedere nulla in contraccambio, si trasfor-massero in frantoi che racco-gliendo i fru di ogni albero ridonano l’olio della consola-zione e della consacrazione ad ogni passante, preparas-sero una grande tavola che ha sempre un posto in più da aggiungere per il pellegrino che giunge e bussa....che sogno se la nostra ci à avesse strade dove la gente che cammina fre o-losamente reimparasse a sorridersi e a guardarsi negli occhi, costruisse una grande piazza dove ognuno si senta parte, ci adino di un grande incontro di pari, di fratelli e sorelle, riscoprisse di essere quar ere o rione del grande villaggio che è il nostro mon-do. Allora come d’incanto ci ritroveremmo a Betlemme, la casa del pane, del pane per tu ; ci incontreremmo per strada, tu in cammino verso un’unica méta; prove-remmo a me erci in ginoc-chio dinnanzi a un bimbo “che si può prendere fra le braccia e coprire di baci, …che sorride e respira ... che si può toccare e ride.” E sarebbe Natale, vero Nata-le con il Dio bambino che si fa coprire di baci! Auguri!!!

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San Bernardo,una parrocchia in festa

di Franco Rolfo

FESTE PATRONALI

La Comunità di San Bernardo ha festeggiato a fi ne se embre il santo pa-trono, con un calendario ricco di avvenimen .Nella se mana che ha preceduto la festa, ci sono sta due incontri, uno incentrato sulla Sindone, il secondo incentrato sulla le ura di tes di San Bernardo. Al venerdì sera una festa “speciale” per gli adolescen e i gio-vani. Sabato pomeriggio dedicato ai bambini con “Sambe in festa”: giochi per i piccoli e stand gastronomici per gli adul . Una grande festa tra colori, bambini festan , e famiglie sedute a cenare nei vari stand. Alla sera si è svolto lo spe acolo teatrale “mia moglie… dire ore”, con una grande partecipazione di pubblico. In quella occasione c’è stata una raccolta fondi a favore delle bambine che in India sono ospitate dalle suore della Provvi-denza. Suore con cui San Bernardo coopera da anni.Domenica Santa messa alle ore 11 offi ciata da don Giovanni Oddenino, già

parroco della Comunità. I festeggiamen sono prosegui con l’aperi vo, il pranzo comunitario, la lo eria ed un grande con-certo del coro della Parrocchia.Le numerose a vità che nel tempo sono fi orite nella parrocchia vanno dal Grup-po India (circa 200 adozioni a distanza), agli scout del Rivoli 4 (con circa 80 ragazzi coinvol ); il gruppo ba esimi, il gruppo della terza età “amicizia”; il gruppo “ar-cobaleno” che è a vo nell’animazione della comunità; i gruppi famiglia; la San Vincenzo, il Rinnovamento dello Spirito; i Focolarini; il Gruppo Teatro, il gruppo Gio-vani e il Coro. Tu ques gruppi hanno partecipato, coordina dal nuovo giovane e brillane parroco don Andrea, alla buona riuscita della grande festa patronale. E’ stato bello incontrarsi per festeggiare San Berardo, circonda da tan amici.

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Una festa antica...si celebrava già nel 1000

di Remo Lardori

FESTE PATRONALI

Il patrono della parrocchia di San Mar no è SAN MARTINO VESCOVO DI TOURS. Ab-biamo celebrato la festa patronale dome-nica 8 novembre e la festa liturgica l’11 novembre, in piena estate di San Mar no. La storia del santo è conosciuta ed ogni anno è ripetuta evidenziandone aspe o momen diversi: si va dall’incontro di Mar no, giovane soldato romano, col po-vero al quale egli dona parte del suo man-tello, alla conversione alla fede cris ana, al ri ro in monastero per dedicarsi alla preghiera, all’opera di evangelizzazione per le campagne della Francia, alla nomi-na a Vescovo della ci à di Tours, alla sua energica a vità per propagare la fede, alle sue do di gius zia, di carità,di umil-tà, di sobrietà, che lo hanno reso popola-re in Francia e in tu a Europa. Quest’an-no ha celebrato la Messa solenne della festa patronale don Aldo Salussoglia, uno dei sacerdo originari della parrocchia di San Mar no e nell’omelia ha richiamato in modo forte proprio ques ul mi aspet- della vita del santo per dirci: vivete so-

briamente, non fate spreco delle vostre cose, rompete i salvadanai e date i soldi

a chi non ne ha, svuotate i vostri armadi, preparate e portate da mangiare a chi ha fame, non chiudete gli occhi davan alla miseria della gente e non lasciate loro soltanto delle briciole. Rimboccatevi le maniche e date la vostra opera, servendo con umiltà e non per me ervi in mostra, la chiesa, la società, i poveri…Pareva di risen re il richiamo alla gius -zia di uno dei grandi Padri della Chiesa vissuto nello stesso periodo di San Mar -no: “Chi spoglia uno che è ves to è de o ladro; e chi, potendolo fare, non riveste chi è nudo meriterà altro nome? Il pane che tu eni per te è dell’aff amato, il man-tello che custodisci nell’armadio è di chi è nudo, i sandali che marciscono presso di te sono dello scalzo, l’argento che hai so errato è del bisognoso. Perché tan sono quelli ai quali fai ingius zia, quan quelli che potres soccorrere” (San Basi-lio). Era questo lo spirito di San Mar no mosso sempre dall’a enzione al povero, al più debole nella scala sociale, pronto a dare del suo, desideroso di servire e di nascondersi. Quella di San Mar no è una festa an ca

e Rivoli la celebrava già nel 1000 a orno alla primi va parrocchia di San Mar no ai Campi, dove oggi c’è un vec-chio campanile che spunta solitario dal terreno a fi anco del campo spor vo parroc-chiale. Era una festa conta-dina per eccellenza e ancora una cinquan na d’anni fa per San Mar no si rinnova-vano i contra agricoli, si aprivano le bo per l’assag-gio del vino novello abbinato di solito alle caldarroste, il tu o segnato da una religio-sità popolare. Si portavano inoltre le bo glie nuove al parroco, perché partecipas-se alla soddisfazione degli agricoltori. Oggi Rivoli non è più una ci à agricola, ma alcuni segni sono rimas . Al pranzo comunitario della domenica dopo la Messa so-lenne, alcuni anziani hanno portato ancora le loro bo -glie di vino nuovo da off rire ai vicini di tavola e sopra ut-to al parroco e l’an ca com-pagnia dei Cerio (portatori delle candele) non disdegna di un buon pranzo, il sabato che precede la festa, off erto al parroco e ai sacerdo per ricordare e festeggiare il pa-trono, San Mar no.

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6 FESTE PATRONALI

Festa e preghieraper il Buon Rimedio

di don Davide FerrariCome ogni anno la festa della Madonna del Buon Rimedio è l’occasione per vivere un momento comunitario di festa e di preghiera sopra u o per il buon coinvolgimento dei vari gruppi che danno il proprio servizio per la comunità, quest’anno possiamo dire che la festa ha avuto buon risultato grazie alle nuove proposte del parroco proponendo nuove occasioni di coinvolgimento delle persone. Per le vie del borgo la statua della Madon-na nel suo splendore ha suscitato momen di vera emozione pregando e cantando con le persone che hanno partecipato alla processione. La festa ha avuto conclusione con la messa comunitaria nella chiesa di San France-sco. L’invito è con nuato con un momento conviviale preparato in prece-denza nel pomeriggio alcuni parroci è il Vescovo di Juina hanno concele-brato la Santa Messa in occasione della festa. Un grazie a tu a la comunità e in par colar modo ai vari gruppi che hanno dato la loro disponibilità per la buona riuscita della festa.

In ques giorni don Davide è tornato a Brescia, dove il vescovo Luciano gli assegnerà un nuovo servizio pastorale. La decisione è maturata in dialogo con il nostro vescovo di Brescia e con il nostro Cardinale. Don Davide non ha una salute “di ferro” e in questo momento ha bisogno di avere il tempo e la tranquillità di dedicarsi un po’ anche a questo dono. Ci spiace vederlo par re! Vivere insieme, fi anco a fi anco per un anno ha creato rappor di s ma e di amicizia. E, sappiamo, ogni partenza è un po’ come uno strappo, che lascia un senso di vuoto e di soff erenza.A nome delle nostre comunità desideriamo dire a don Davide un grazie sincero, di cuore. Abbiamo apprezzato la sua generosità, il suo impegno, le sue capacità. Ha condiviso con noi la sua “umanità”, che si è espressa nelle cose semplici e intense di ogni giorno. Gli auguriamo di poter star bene e di poter così con nuare a dare tanto, come ha sempre fa o, alle comunità e alle persone che andrà a servire. La Chiesa di Brescia nei prossimi giorni (speriamo a brevissimo) ci donerà un nuovo sacerdote, che verrà a Rivoli per con nuare ad aiutarci e a servire le nostre comu-nità. Sarà il benvenuto e sarà davvero contento, perché incontrerà per-sone e comunità vivaci, sincere e accoglien , che hanno accolto anche noi in questo tempo. Gli auguriamo già da ora “buona strada”!

Don Davidesicuramente le parole non bastano a de-scrivere ciò che sei, di certo una guida che ha cercato di far fi orire in ognuno di noi il meglio di ciò che siamo. Gli aff e non si comprano, ma si guadagnano con le pa-role e i ges . In ques pochi mesi di cam-mino insieme hai portato una ventata di semplicità e voglia di fare alla nostra Co-munità, dote che speriamo di trovare an-che in chi sarà il tuo successore. Il nostro cuore piange, ma il disegno che Dio ha scri o per te, ci dice che dovremmo esse-re felici perché ci ha dato la gioia di aver incontrato. L’unione non si insegna, si de-sidera e forse hai trovato nei nostri cuori questo desiderio che la tua presenza ha reso forte per aiutarci a guardare agli altri con gli occhi del cuore e non della rivalità.Ti chiediamo di pregare per tu noi per con nuare a capire il nostro cammino di fede e non distruggere ciò che hai creato; noi pregheremo per te perché tu possa superare, con la cara eris ca che di-s ngue, ogni diffi coltà trasformandola in o mismo. A nome di tu desidero rin-graziar e dir che un parroco / amico è la cosa più bella che si possa desiderare e che comunque, se il parroco va via, l’ami-co può venire a trovarci ogni volta che lo desidera. Grazie Don Davide!

Don Davide, grazie di cuore!!!di don Giovanni, don Andrea e don Paolo

Grazie Don!di Lucia Gagliardi

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7FESTE PATRONALI

Festa antica ...e sempre nuova!

di Pierangelo Coscia

“Festa an ca e sempre nuova”: questo può essere lo slo-gan riassun vo degli even che hanno segnato quest’an-no i giorni della festa patronale di Santa Maria della Stella. Festa an ca: con i suoi appuntamen tradizionali. Tradi-zione fa a di liturgie, di preghiera, di momen “for ” di fede. La processione ci adina del sabato sera è stata presieduta dal vescovo di Brescia, mons. Luciano Monari che in precedenza aveva anche celebrato la messa pre-fes va delle ore 18. La messa solenne della domenica è stata celebrata da mons. Guido Fiandino, che non manca mai di so olineare la sua contentezza ogni volta che tor-na a respirare “aria di Stella”. La benedizione dei bambini, lunedì pomeriggio, è stata come sempre aff olla ssima. E, nei giorni preceden , i Vespri del gioved’ e la Messa per i mala e gli anziani, il Triduo. Festa an ca, dunque, e festa sempre nuova. Possiamo sinte zzare le novità di quest’anno, che sono state molte.I nostri pre . Loro sono sta la prima grande novità. Per loro è stata la prima festa patronale vissuta a Rivoli. E hanno fa vamente contribuito alla sua preparazione con idee originali.Il sindaco. Anche lui “nuovo di zecca”, il neoele o sindaco Franco Dessì ha partecipato a tu i momen importan del “week-end” patronale: messa prefes va (e successiva cena), processione, messa solenne della domenica.La processione. Preceduta da un acquazzone che ha fa o temere un suo annullamento, e nonostante questo molto partecipata, la processione ci adina quest’anno ha preso l’avvio dal cuore di Rivoli: non quindi da un luogo “sacro”, ma dalla piazza centrale della ci à (piazza Mar ri della Libertà), a signifi care che Maria della Stella è patrona di tu i rivolesi.Il concerto. Al termine della processione, tu , e in par- colare i giovani, hanno partecipato al concerto-cena te-

nutosi so o il tendone mul funzionale ere o nel cor le

della Stella. I componen del gruppo “Ade” (formato da giovani delle nostre comunità) hanno pestato sugli stru-men da par loro, in un repertorio “rock-metal” decisa-mente per intenditori.La “festa”. Momento di aggregazione e di condivisione è stato il pranzo comunitario, anche questo so o il tendone mul funzionale, cui è seguita l’estrazione dei ricchi pre-mi della lo eria, per il fi nanziamento delle a vità e del-le spese parrocchiali. Da notare la presenza di numerosi parrocchiani delle altre comunità del centro, a conferma della volontà di formare insieme sempre più “un cuor solo e un’anima sola”.

Il menù. Festa rivolese, menù bresciano. Alcuni amici dei nostri “don” hanno per due giorni cucinato la specialità dello “spiedo bresciano”, decisamente succulento e sapo-rito, oltre ad altre pietanze e dolci.Le “giostre”. Nel cor le e sul piazzale della chiesa spicca-vano le due grandi a razioni “gonfi abili”, su cui i bambini si sono scatena , arrampicandosi e scivolando, saltando e lanciandosi in spericolate giravolte so o gli occhi dei ge-nitori favorevolmente colpi dall’inizia va.E, a margine, gli incontri e le serate di formazione di cui si parla in altri spazi su queste pagine. Sperando di non aver dimen cato qualcosa… e scusate se è poco!

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8 INCONTRI

All’ar sta Rosanna Costa dobbiamo le splendide vetrate della Stella con le storie del Primo e del Nuovo Testamen-to nella parte bassa, il grande mosaico con la risurrezione di Cristo dai mor dietro l’altare e le vetrate dell’Apocalis-se nella parte alta.Nel giro alto delle vetrate l’ar sta ha scelto di raffi gura-re scene tra e dal libro dell’Apocalisse di San Giovanni apostolo, perché l’Apocalisse chiude il percorso Biblico - Evangelico che è stato pensato come un tu o unico nel proge o di abbellimento della nostra chiesa.Queste vetrate sono il tenta vo di raffi gurare lo scenario della storia del genere umano, così come immaginata e descri a da Giovanni nel Libro dell’Apocalisse.- La notevole diffi coltà “tecnico - ar s ca” che si incontra nel realizzare un’opera di questo genere, - spiega Rosanna Costa - sta nel dover “concre zzare una visione” quale è appunto il racconto di Giovanni, e nel dover concentrare l’immensità di tale visione in un’altezza di circa 90 cm che è quella delle vetrate stesse.L’ar sta, dopo aver commentato le vetrate con le immagi-ni dell’Apocalisse proie ate, suscitando emozioni, apprez-

Un libro in vetrata...Le vetrate dell’Apocalisse di Giovanni

incontro con Rosanna Costa (22 se embre 2009)

Una Donna rives ta del sole, con la luna so o i suoi pie-di e sul capo una corona di dodici stelle…

zamen e consensi nei numerosi presen , ha ringrazia-to don Giovanni, che con grande disponibilità e rispe o ha voluto portare a termine un proge o iniziato da don Gianni Rege, ha ringraziato il sig. Albano Poli per la fedele corrispondenza ai suoi proge e la superba realizzazione tecnica delle vetrate.Infi ne ha ringraziato tu i parrocchiani, che hanno voluto questa chiesa più bella perme endone la realizzazione.

E Colui che sedeva sul trono disse:

”Ecco,io faccio nuove tu e le cose”.

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9INCONTRI

Il Dio di Gesù Cristo,il Dio “per tutti”

Lettera ai cercatori di Dio,un invito per ciascuno di noi

di Riccardo Bona

Quante volte, addentrandoci nella le u-ra a enta e appassionata di un testo di fede, ci siamo ritrova a leggere parole diffi cili, pesan , spesso incomprensibili, fi no al punto di farci desistere? Il primo aspe o che spinge tu noi a leggere fi no in fondo “Le era ai cercatori di Dio”, il do-cumento-le era dei vescovi italiani rivol-ta a tu coloro che sono alla ricerca del volto del Dio vivente, è proprio la facilità di le ura, la semplicità con cui i vescovi ci invitano a rifl e ere, a cercare e com-prendere le strade della fede di ciascuno di noi. La Le era è un invito rivolto a tu , a chi si sente saldo nella fede così come a coloro che non si sentono in ricerca, perché in fondo quel che ci accomuna è una con nua e diff usa a esa di qualco-sa, o di Qualcuno, cui si possa affi dare il nostro desiderio di speranza, di futuro, di felicità. È proprio la ricerca della felicità ad accomunare tu gli uomini: questa in-quietudine è il sale delle nostre giornate, perché ci chiediamo quale è la felicità che cerchiamo, come la cerchiamo.Ogni giorno è come se ci sfi dassimo con una serie di provocazioni, che sono quel-le che in realtà ci fanno riscoprire Gesù, l’Uomo che ci ha off erto il volto di un Dio amante della vita e della felicità dell’uo-mo. Con Gesù, a raverso l’esperienza della fragilità e della speranza, riscopria-mo quo dianamente che siamo fa per amare, perché l’amore è vita, per amore siamo na e viviamo. Senza amore, la vita resta vuota e triste e l’amore insegna ad uscire da sé, per andare verso gli altri e accogliere la loro diversità dal nostro io. Questo Gesù ci guida nella fede, ci aiuta a dare risposta a quella sete di senso e di speranza che resta forte in noi: Dio, chi sei? Dove sei? Come posso vedere il tuo volto?Ecco allora la possibilità della fede, la pos-sibilità di credere, il vivere la fede come una con nua ricerca di Dio e di quella

pace che dà senso alla vita. Senza forzatu-re e con un linguaggio semplice e chiaro, la Le era ci fa scoprire chi è Gesù, chi è stato nella storia e cosa ha fa o, ci parla di Dio, dello Spirito e della Chiesa, comu-nità di creden che riconoscono Gesù Cri-sto come Figlio del Dio vivente. Come fare però ad incontrare davvero questo Dio vivente? È necessario pensare e vivere esperienze concrete per giungere all’in-contro con Dio. Ecco allora la preghiera, l’impegno a scoprire perché si prega e come si prega, l’acce are la sfi da che la Parola possa cambiare la nostra vita. Sarà solo l’ascolto della Parola e la quo dianità della nostra fede, vissuta anche a raver-so i sacramen , a dare concretezza alla nostra ricerca di Dio, perché saremo spin- a vivere la memoria di Gesù facendo

quel che lui ha fa o: servire e amare.E per servire, nell’umiltà di Gesù, occor-re lasciare spazio, occorre essere capaci a dialogare, perché è solo il dialogo che ci consente di dare a enzione e disponi-bilità agli altri, alle loro idee, alle loro pa-role. Con il dialogo impariamo il rispe o e l’accoglienza anche di quei fratelli che non hanno fede o che non sono alla ricer-ca, con il dialogo riscopriamo ancora una volta quel bisogno di amare e di essere ama che ci fa vivere.“Le era ai cercatori di Dio” è un invito a con nuare sempre la nostra ricerca, a ri-fl e ere e dialogare. A noi la possibilità di tracciare le strade per incontrare Dio!

Da 80 annia Rivoli

Buon compleanno! Il 20 gennaio 2010 sono ot-tant’anni! Di chi? Di cosa? Dell’esistenza a Rivoli del Volontariato Vincenziano che ha con nuato il suo servizio ininterro amente fi no ad oggi. L’Associazione è stata uffi cialmente ere a in data 20 Gennaio 1930 e la bolla così recitava: “…erigimus Confraternitatem Carita s ad curandos pau-peres infi rmos in parochia St Maria-Rivoli diœcesis Taurinensis”.Da allora... tanta acqua è passata so o i pon ed i gruppi sono a ualmen-te qua ro operan nel-le parrocchie S.Bernardo, S.Giovanni Bosco, S. Maria della Stella, S.Mar no, e presso l’Is tuto Salo o per la visita agli ospi delle Case di Riposo. Ve ne parleremo nel prossimo numero.

Grazie dagli amici

dellaCaritas zonale

Gli amici della CARITAS ZONALE di Rivoli, presen alle porte del Campo San-to il 31 o obre, 1 e 2 no-vembre, hanno raccolto€ 4641, che saranno u liz-za per l’emergenza casa durante l’anno. Un sincero grazie a quan hanno reso possibile questo!

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Ci avviciniamo al Natale, al mi-stero grande di Dio che sceglie l’umanità dell’uomo per farsi presente nella nostra esistenza quo diana e farsi conoscere in Gesù come Padre buono e ac-cogliente, che salva e riempie di vita. Dare risposta ad alcune fon-damentali domande che abitano il cuore, imparare a incontrare Dio a raverso la conoscenza di Gesù, trovare luce per compiere delle scelte importan della vita, sperimentare con gli altri la bel-lezza della condivisione, off rire il proprio tempo per il bene di qualcun altro, sono solo alcune delle mo vazioni che sostengo-no il ritrovarsi insieme dei ragazzi e giovani delle parrocchie di Ri-voli.Dai ragazzi che frequentano la scuola media, fi no ai giovani che si preparano a compiere una precisa scelta di vita, per loro e con loro in tempi e luoghi diversi prendono forma tante occasioni di incontro per gustare la bellez-za e la grandezza di camminare insieme. Quali sono queste oc-casioni di incontro e di forma-zione nelle nostre parrocchie?

Io ci vado e tu?di don Andrea Zani

Per i ragazzi di seconda e terza media di San Mar no il venerdì si comincia alle 15.30 pres-so gli ambien di Maria Immacolata Ausilia-trice e si con nua con la preparazione di uno spe acolo musicale presso il teatro San Mar- no. Per i ragazzi della stessa età della Stella,

sempre il venerdì, si comincia alle 20.30.Mentre per i ragazzi di terza media di San Bernardo l’appuntamento è il giovedì alle 21.00. Anche i ragazzi di prima superiore delle parrocchie di San Bernardo e di San Mar no si incontrano insieme (proprio in-sieme!) il giovedì alle 21.00.Per i ragazzi più grandi, che chiamiamo ado-lescen , ci sono due proposte: il lunedì alla Stella alle 21.00 e il venerdì alle 19.00 a San Bernardo. Nelle qua ro parrocchie poi adole-scen e giovani sono impegna nell’animazio-

GIOVANI

L’Associazione Impegnarsi Serve On-lus, nata so o il patrocinio dei Missio-nari della Consolata, da 5 anni svolge nelle scuole medie e superiori di Tori-no e provincia dei proge educa vi in-terculturali su temi di forte a ualità e coinvolgimento per i ragazzi. Quest’an-no in par colare, l’Associazione, insie-me ai Missionari della Consolata e alle parrocchie di Rivoli, ha dato ampio spazio ai giovani di questa ci adina, of-frendo loro diversi percorsi forma vi, dentro e fuori le mura scolas che. Una tren na di classi superiori aff ronteran-no, a par re da novembre fi no a fi ne marzo, un proge o dal tolo “L’altra faccia della coca” che, a raverso tre incontri con educatori e professionis ,

L’ altra faccia della cocadi padre Giordano

ne dei più piccoli in tante occasioni durante l’anno. A Maria Immacolata Ausiliatrice, a San Bernardo e a San Francesco il sabato pome-riggio si colora di gioia e di gioco con l’anima-zione dei bambini.Per i giovani universitari e lavoratori non mancano luoghi e tempi di confronto, di ri-fl essione e di preghiera per crescere nella fede. In modo par colare, per i giovani, le qua ro parrocchie organizzano per Agosto 2010 un’esperienza di servizio e di incontro in Africa, in Kenia, a Maralal.Accanto a tu e queste occasioni, nelle nostre parrocchie, sono presen tre gruppi scout che coinvolgono non pochi ragazzi e giovani.Grazie a tu coloro che off rono il loro tempo spendendo idee, energia, soldi per accompa-gnare i più giovani nella scoperta dei grandi orizzon dell’Amore di Dio. Si tra a di un ser-vizio preziosissimo, di una passione grande per la vita. Grazie! Per qualsiasi informazione o chiarimento riguardo a tu e queste a vità, per esserci anche solo per curiosità, potete chiamare don Andrea al numero 3478437134.

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11GIOVANI

Arriva Se embre ed ecco alle porte un nuovo anno carico di impegni. Si raccolgono le ener-gie per par re al meglio, perché si sa: “chi ben comincia…”. Noi ragazzi della Comunità Giovani abbiamo voluto fare il pieno di un car-burante speciale: tre giorni ad Assisi sui passi di Francesco e Chiara, un’esperienza comuni-taria davvero intensa. Assisi, San Damiano, la Basilica di Francesco e quella di Chiara, l’Ere-mo delle Carceri, il Sacro Monte della Verna e sopra u o, nella sua semplicità, la dimora più importante, la Porziuncola, in cui San Fran-cesco comprende la sua vocazione e fonda l’Ordine Francescano. In tu ques luoghi si può respirare un clima di assoluta serenità, si può meditare e cercare di trovare dentro di sé tu e quelle risposte ai nostri perché più pro-fondi, poiché nella nostra realtà frene ca e spesso materialista, non ci è concesso di fer-marci troppo a pensare. Siamo rimas colpi dall’esperienza di San Francesco, all’inizio lon-tano da Dio, poi sempre più vicino a Lui, tanto da essere “marchiato” per sempre e divenire un grande Santo. La sua umanità ci ha aff asci-nato: un uomo imperfe o proprio come noi, con i suoi limi e le sue debolezze che però ha trovato la vera forza in Dio e ha fa o dell’in-contro con Lui la costante della sua vita. La scelta di Santa Chiara invece ci ha scosso pro-fondamente: la clausura. Una decisione diffi -

cilmente comprensibile per noi ragazzi, sem-pre preoccupa che ci vengano riconosciute le nostre libertà. Abbiamo avuto l’occasione di incontrare una clarissa, molto disponibile nel rispondere alle nostre domande perplesse e desiderosa di renderci partecipi della sua rea-lizzazione nell’essersi donata a Dio in modo ra-dicale, del sen rsi profondamente libera. Un altro breve momento ricco di signifi cato è sta-to quello delle lodi a San Damiano, un inizio di giornata diverso dal consueto, un orientare il giorno al Signore prima di aff rontare gli impe-gni che ci aspe ano. Inoltre vedere di fronte a noi ragazzi ves col saio, per lo più nostri co-

La Co.Gi. riparte da Assisidi Silvia e Chiara

etanei, ci ha fa o rifl e ere… E poi il momento di silenzio tra gli ulivi, un’occasione per apprez-zare il dono del creato ma an-che un’opportunità di guardare dentro di noi. È evidente: il tem-po a nostra disposizione è stato poco ed il viaggio lungo…molto lungo! Ma ne è valsa la pena! In noi sono sor pensieri e do-mande che prima di par re non avevamo. Incontrare persone che hanno deciso di consacrare la propria vita a Dio, ha s mola-to in noi la voglia di arricchire la nostra fede al fi anco dei fratelli. Insomma, chiunque vive le bel-lezze e la spiritualità infi nita di Assisi non può che sen re cre-scere dentro di sé tu o l’amore che il nostro Dio ci può donare!

li porterà a conoscere una realtà so o una prospe va completamente nuo-va, che parte dalla Colombia ed arriva fi no a noi. Con il supporto degli inse-gnan , i ragazzi potranno sviluppare dei propri elabora fru o del dialogo e del confronto na durante gli incon-tri. A raverso tali elabora gli studen- coinvol potranno diventare a loro

volta dei tes moni per altri coetanei, portando pubblicamente in piazza Mar ri, la ma na dell’8 maggio 2010, i propri lavori. Grazie alla collaborazio-ne e al coinvolgimento delle parroc-chie di Rivoli, anche i giovani lega a tale realtà potranno fare un cammino di formazione sulla stessa tema ca e, con il supporto di professionis e coor-

dinatori, realizzare delle performance sull’argomento, secondo lo s le che più li cara erizza e li esprime.Obie vo fi nale sarà la realizzazione di un vero e proprio spe acolo di ani-mazione fa o da giovani per i giovani e formato da tante espressioni ar s -che provenien sia dalle diverse classi coinvolte nel proge o educa vo, sia dalla realtà giovanile delle parrocchie, sia da associazioni (es. ASAI). Tale spe acolo animerà, nei mesi di mar-zo e aprile 2010, strade e cor li delle scuole, coinvolgendo nella rifl essione altre persone, come in una reazione a catena. Per la ci adinanza? Impegnarsi serve Onlus e Missionari della Conso-lata me eranno a disposizione di tu a

la popolazione una mostra sull’Amazzonia che, a ra-verso simulazioni, mes-saggi, grandi immagini e tes monianze, porterà il visitatore ad accostarsi con grande rispe o e ammira-zione alla bellezza di tale creato e dei popoli indios che lo abitano. Durante l’apertura della mostra si svolgerà anche un conve-gno dal tolo “Lasciamoci educare dagli Indios”, con l’intervento di tes moni ed esper , al quale tu a la ci adinanza sarà invitata a partecipare.

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12 BATTESIMI

Quante volte,entrando in chiesa o dichia-randoci cris ani, abbiamo ricordato il momento in cui lo siamo diventa ? Che memoria abbiamo del nostro Ba esimo?E’ stato ricevuto in un momento così pre-coce per noi, da essere quasi acce ato in modo inconsapevole; ma solo rifl e en-do e riscoprendo la memoria del nostro Ba esimo possiamo maturare la nostra fede e sen rci parte della comunità dei ba ezza . Veniamo spesso a conta o con persone sia di fede diversa dalla no-stra sia senza alcun interesse per la reli-gione: è quindi necessario recuperare in modo consapevole il nostro credo e la no-stra scelta, fa a allora dai nostri genitori. Ben vengano quindi le circostanze che ci spingono a rifl e ere sulla nostra fede: una celebrazione del Ba esimo vissuta nella comunità, una le ura o un’omelia che ce lo ricordano, la Veglia Pasquale in cui siamo invita a rinnovare le “promes-se ba esimali”, cioè i fondamen della nostra vita cris ana. Il Ba esimo dei fi gli rappresenta per i genitori una preziosa occasione per riscoprire ed approfondi-re il messaggio cris ano; invece per la comunità è l’opportunità per conoscere ed accogliere i nuovi membri. Per questo l’Uffi cio Catechis co Diocesano ci ricorda l’importanza di preparare conveniente-mente questo sacramento a raverso in-

Domenica10 gennaio 2010

Solennità delBa esimo di Gesù

Invi amo tu i bambini che sono sta ba ezza nel 2009 con le loro fa-miglie a vivere insieme la messa domenicale. Vi at-tendiamo alla santa mes-sa delle ore 11 in tu e e qua ro le parrocchie!

Accoglienza Battesimi

SANTA MARIA della STELLAMartedì dalle 18 alle 19.30Sabato dalle 16 alle 17.30

SAN BARTOLOMEOdalle 16 alle 17 nei seguen saba :9 gennaio, 6 marzo,10 aprile, 5 giugno,11 se embre, 6 novembre.

SAN BERNARDOSAN MARTINOSecondo l’orariodell’Uffi cio Parrocchiale.

Celebrazione comunitaria del Battesimo nel 2010

Santa Maria della Stella:10 gennaio, 7 febbraio, Veglia Pasquale e Pasqua (3 e 4 aprile), 18 aprile, 16 e 30 maggio, 20 giugno, 19 se embre, 3 e 24 o obre,8 dicembre.

San Bartolomeo:7 febbraio, Pasqua (4 aprile), 18 aprile, 23 maggio, 4 luglio, 17 o obre, 8 dicembre.

San Bernardo:31 gennaio, Pasqua (4 aprile), 30 maggio, 25 luglio, 26 se embre,28 novembre.

San Mar no:31 gennaio, Veglia Pasquale (3 aprile), 25 aprile, 23 maggio, 13 giugno, 12 se embre, 10 o obre, 8 dicembre.

I genitori interessa potranno, un paio di mesi prima, recarsi nelle va-rie parrocchie, dove verrà spiegato il cammino da percorrere insieme per giungere alla data del ba esi-mo. Con sfumature diverse, il per-corso di preparazione consiste in tre tappe:- un incontro a casa con una coppia dell’équipe ba esimale, che acco-glie la famiglia a nome della comu-nità; - due incontri in parrocchia: con gli altri genitori, che hanno scelto la stessa data per il Ba esimo, sui perché della fede, con i genitori ed i padrini, in preparazione al rito.

Battesimi nelle nostre comunitàcontri con sacerdo , diaconi, laici coniuga della comu-nità, perché si passi da una consuetudine de ata dalla tradizione a una richiesta mo vata dalla convinzione.

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13PROGETTI

Negli ul mi anni la catechesi a Rivoli ha vissuto un periodo di ricerca in cui, ac-canto a percorsi “classici”, si sono a ua percorsi “classici rinnova ”, aper ad un maggiore coinvolgimento della famiglia, spesso realizza con notevoli diff eren-ze tra una parrocchia e l’altra (i nerario familiare alla Stella, catechesi biblico-simbolica a San Bernardo, percorso espe-rienziale in tu e le parrocchie). Il nuovo proge o nasce dall’esigenza di avviare una pastorale organica e unitaria sul terri-torio, che coinvolga tu gli ambi opera- vi: catechesi, liturgia e carità.

Il proge o- è stato ideato dai sacerdo e dalle cate-chiste delle parrocchie di Rivoli che hanno lavorato insieme, superando i campanili-smi e integrandosi a vicenda, senza per-dere di vista le singole realtà locali;- si rivolge ai ragazzi nella fascia di età compresa tra i sei e i qua ordici anni;- si propone di favorire l’incontro perso-nale con Gesù e di accompagnare i fan-ciulli a diventare cris ani, entrando a far parte della Chiesa;- coinvolge: i bambini, le loro famiglie, pri-me responsabili nell’iniziazione cris ana dei fi gli; i sacerdo ; i catechis e gli ani-matori; la comunità, luogo di accoglienza, di trasmissione della fede, di preghiera e di condivisione.I pun di forza del proge o sono: l’euca-

Un nuovo progetto di Iniziazione Cristianadei ragazzi e delle famiglie

di Paola Cua o e Raff aella Priasco

ris a domenicale, centro di ogni a vità della nostra esistenza; la preghiera, nu-trimento della fede; i sacramen intesi come introduzione e sostentamento della vita cris ana; la partecipazione a va del-la famiglia insieme ai ragazzi.L’impianto prevede un percorso di o o anni complessivi ar colato in tre periodi:- un periodo propedeu co di primo contat-to con famiglie e bambini e d’inserimento in parrocchia, della durata di due anni;- un periodo centrale, il tempo della for-mazione e della celebrazione dei sacra-men , della durata di qua ro anni;- un periodo di approfondimento, di circa due anni, in cui i ragazzi possono tradurre nella vita i sacramen ricevu , cercare la loro vocazione personale e radicarsi nella Chiesa locale.

Dallo scorso anno è già in a o una spe-rimentazione del periodo propedeu co (chiamato anche “anno zero”) nella Par-rocchia di San Mar no Vescovo; altre inizia ve sono in fase di realizzazione o programmazione nelle Parrocchie di San-ta Maria della Stella, San Bartolomeo e San Bernardo. Ci auguriamo che il nuo-vo proge o di Iniziazione Cris ana possa incidere sull’educazione alla fede dei no-stri ragazzi e delle loro famiglie, perché… educare è possibile, educare è bello, edu-care è il nostro grande inves mento per il futuro!

PERIODO DIAPPROFONDIMENTO

12-14 ANNI(MISTAGOGIA

accompagnamentoalla vita cristiana)

PERIODOPROPEDEUTICO

6-8 ANNI(INSERIMENTO)

Vivere di Te(Preghiera del Catechista)

Chiamato ad annunciare la tua Paro-la, aiutami, Signore, a vivere di te e a essere strumento della tua pace.

Assis mi con la tua luce, perché i ra-gazzi che la comunità mi ha affi dato trovino in me un tes mone credibile del Vangelo.

Toccami il cuore e rendimi trasparen-te la vita, perché le parole, quando veicolano la tua, non suonino false sulle mie labbra.

Esercita su di me un fascino così po-tente, che, prima ancora dei miei ra-gazzi, io abbia a pensare come te, ad amare la gente come te, a giudicare la storia come te.

Concedimi il gaudio di lavorare in co-munione e inondami di tristezza ogni volta che, isolandomi dagli altri, pre-tendo di fare la mia corsa da solo.

Ho paura, Signore, della mia pover-tà. Regalami, perciò, il conforto di veder crescere i miei ragazzi nella conoscenza e nel servizio di te, uomo libero e irresis bile amante della vita.

Infondi in me una grande passione per la verità, e impediscimi di parlare in tuo nome se prima non ho con-sultato con lo studio e non ho tribola-to con la ricerca.

Salvami dalla presunzione di sapere tu o. Dall’arroganza di chi non am-me e dubbi. Dalla durezza di chi non tollera ritardi. Dal rigore di chi non perdona debolezze. Dall’ipocrisia di chi salva i princìpi e uccide le persone.

Trasportami, dal Tabor della contem-plazione, alla pianura dell’impegno quo diano. E se l’azione inaridirà la mia vita, riconducimi sulla monta-gna del silenzio. Dalle alture scopri-rò i segre della contempla vità, e il mio sguardo missionario arriverà più facilmente agli estremi confi ni della terra.

Affi dami a Maria tua Madre. Dam-mi la gioia di custodire i miei ragazzi come lei custodì Giovanni. E quando, come lei, anch’io sarò provato dal mar rio, fa’ che ogni tanto possa tro-vare riposo reclinando il capo sulla sua spalla. Amen.

don Tonino Bello

ITINERARIO CATECUMENALE8-12 ANNI

ITINERARIO CLASSICO8-12 ANNI

ITINERARIO AGESCI8-12 ANNI

L‛IMPIANTO GENERALE

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14 SINDONE

L’interrogativo Sindone ”di Aldo Guerreschi

“E voi, chi dite che io sia?”. Questa è la domanda che Gesù pone ai suoi di-scepoli circa la sua presenza tra loro, ed è lo stesso interroga vo che ci si può porre oggi quando ci me amo davan alla Sindone e al suo mistero. Se la prima risposta è tu ’altro che semplice e in modo par colare per i creden perché costringe ad interrogarci personalmente sulla nostra fede, altre anto lo è la seconda dove la presunzione umana, che crede di riuscire a dare una spiegazione a tu o quanto ci circonda, si scontra con un mistero che invece non trova soluzione. E’ una pi ura, o un falso medioevale, o un artefa o ma-nuale, come ancora nello scorso mese di o obre veniva aff ermato a raverso la ricostruzione di una copia della Sindone in laboratorio con colori e acidi? Il risultato accontenta certamente chi vuole aff ermare la sua falsità, ma non chi ha un rapporto più dire o e specifi co con il sogge o, perché il risultato non è assolutamente raff rontabile con l’originale. Comunque anche in quest’ul mo esperimento si riconosce il tenta vo di screditare tu gli studi che si svolgo-no a orno a questo reperto sopra u o in vista della prossima Ostensione che avverrà nella primavera del 2010. In occasione della festa parrocchiale di San Bernardo, si è voluto aff rontare questo tema in modo approfondito sia con una mostra fotografi ca, sia con una conferenza. La mostra che si è spo-stata successivamente alla Stella (e sarà visitata anche da tu i gruppi di ca-techismo di San Mar no), ne ha spiegato in modo semplice alcuni aspe , la sua storia, la descrizione dell’impronta umana che si intravede e alcuni aspet- scien fi ci che sono quelli dove viene evidenziato questo mistero ancora

irrisolto. Nella conferenza invece la materia è stata analizzata in modo più approfondito. L’approccio è stato unicamente tecnico nel tenta vo di spiega-re quali siano le par colarità di questo lenzuolo, sopra u o sulla impronta che vi è presente e di come sia potuta rimanere impressa su questo telo la fi gura di quest’uomo, morto dopo essere stato percosso, fl agellato, crocifi sso e trapassato da una lancia al cuore. È stata naturalmente la fotografi a e gli studi a nen che hanno permesso di scoprire e me ere in evidenza questa perfe a fi gura anatomica e, analizzandone l’impronta, si sono potute deter-minare alcune cara eris che della sua composizione e cioè che essa è forma-ta da una serie di densità di un unico colore, dove ogni punto è rappresenta- vo e proporzionato alla distanza corpo-lenzuolo, cos tuendo così come una

banca da ma escludendo nel contempo che si tra di una pi ura o di una bruciatura. È come se il corpo avesse emesso qualche forma di energia tale da lasciare impresso la sua perfe a immagine, escludendo però al tempo stesso

la possibilità di una impronta per conta o, poiché troviamo intensità anche nelle zone dove il lenzuolo non toccava il corpo. Anche la medicina legale soltanto recentemente ha avuto la possibilità di determinare tan-te par colarità perfe amente coeren con le soff erenze e la morte di quest’uomo. Sono de agli di una scienza medica di cui non poteva essere a conoscenza un falsario medioevale. Risulta evidente non soltanto che tu e queste cose sono coeren con la Passione e morte di Gesù, ma anzi esse spiegano quello che le Sacre scri ure non possono dire circa la sua soff erenza e il suo dolore, tanto che la Sindone è stata defi nita il “Quinto Vangelo” o “Vangelo della Passio-ne”. Visto però che nessun cadavere ha mai lasciato la propria impronta sul suo suda-rio le conclusioni non possono essere che inquietan . E da questo punto può iniziare un cammino sia di ricerca che di rifl essione spirituale anche perché se la scienza non ri-esce a spiegarne la natura, ci inoltriamo in un campo dove l’interpretazione è de ata più dal cuore che dai fa . Infa la confe-renza è stata seguita da una seconda par-te di approfondimento circa la soff erenza di Cristo e i rimandi al Vangelo. Lo scopo di questo incontro non è stato certamente quello di convincere sull’auten cità di que-sto reperto storico, ma quello di farne co-noscere le cara eris che in modo preciso e onesto cosicché ciascuno, avendo a disposi-zione informazioni precise possa trarre per-sonalmente le proprie conclusioni. Fino ad oggi “la sfi da all’intelligenza umana”, come l’ha defi nita Papa Giovanni Paolo II non ha trovato risposte dalla scienza e pertanto il mistero di questa impronta con nua. “…e voi chi dite che io sia?”.

Passio Christi, passio hominis di Silvano Giordani

La comunità ca olica rivolese si è ritrovata venerdì 9 o obre, presso la parrocchia di Santa Maria della Stella, per il primo dei sei incontri promossi dal cardinale in preparazione all’ostensione della Sindone (10 aprile - 23 maggio). L’inizia va voluta dal cardinale intende off rire alcuni momen di rifl essione e di preghiera in vista dell’evento pro-grammato nel maggio 2010. Si tra a di 6 incontri mensili da o obre a marzo che coinvolgono zone e parrocchie della diocesi. Ogni primo venerdì del mese, alle 21, l’Arcivescovo Severino Pole o guida la celebrazione liturgica sul tema dell’anno pastorale «Passio Chris , Passio hominis», in una zona della diocesi. Tu e le comunità sono invitate ad unirsi spiritualmente a questa liturgia con celebrazioni analoghe nelle proprie parrocchie. Il primo incontro si è già svolto il 2 o obre, alla parrocchia Maria Madre della Chiesa di Se mo, sul tema «Padre, sia fa a la tua volontà. La speranza dimen cata nei giovani e in famiglia». Per il secondo incontro, il 6 novembre, il cardinale ha guidato la celebrazione a Sant’Andrea di Bra, sul tema «Tu o è compiuto. Di fronte al lu o e alla morte». Tu a la zona di Rivoli è invitata alla celebrazione il 4 dicembre a S. Maria della Stella di Rivoli, sul tema «Lo spogliarono delle sue ves . L’ingius zia sociale». L’8 gennaio 2010, a S. Maria della Scala di Chieri, il cardinale presiederà la celebrazione per le parrocchie di tu a la zona sul tema «Ecco l’uomo. La mala a psichica e fi sica». Il venerdì 5 febbraio, le parrocchie della zona Nord si troveranno a San Giovanni di Ciriè, sul tema «Spogliò se stesso. La solitudine e l’emarginazione». Ul mo incontro il 5 marzo per tu e le parrocchie di Torino sul tema «Ecco il vostro Re. La tentazione e il peccato».

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15APPUNTAMENTI NATALE 2009

La redazioneporge a tu

i migliori auguridi un Santo Natale

e di un sereno2010.

Avvento 2009Dal 30 novembre al 7 dicembreore 6.00 - S.Messa chiesa M.I.A. nei giorni feriali Dal 9 al 24 dicembreChiesa Santa Maria della Stella

Da lunedì al venerdì ore 8.10 - 10 minu di preghiera per i bambini e genitori delle elementari ore 7,40 - Scuola Media Gobe 10 minu di preghiera per i ragazzi delle medie

Giovedì 3 dicembreore 21,00 - Chiesa M.I.A.Veglia di preghiera e festa per tu i giovani

Novena di Nataledal 16 al 24 dicembre

Esposizione del San ssimo Nella tenda sul sagrato della StellaTu i giorni dalle 6.30 alle 21.00

In par colare dalle 12.00 del 19 alle 12.00 del 20Adorazione dei gruppi giovanili.

Novena, a turno nei vari giorni, dei gruppi di catechismo

In chiesa nei giorni feriali novena prima della Santa Messaore 08 San Bartolomeoore 18 Santa Maria della Stella San Bernardo Maria Immacolata Ausiliatrice

Celebrazioni NATALE 200924 dicembreore 21.00 San Bartolomeoore 22.00 Gesù Salvatoreore 24.00 San Francesco Santa Maria della Stella San Bernardo San Mar no

25 dicembre SS. Messe secondo l’orario fes vo26 dicembre SS. Messe secondo l’orario prefes vo27 dicembre Festa della Sacra Famiglia31 dicembre SS. Messe secondo l’orario prefes vo con Messa del “Te Deum” di ringraziamento dalle ore 23.00 alle 0,30 alla Stella possibilità di pregare con i sacerdo 1 gennaio Maria SS. Madre di Dio SS. Messe secondo l’orario fes vo 6 gennaio Epifania del Signore SS. Messe secondo l’orario fes vo

Domenica 17 gennaio 2010

Se vuoi la pace rispetta il creatoOre 15.00 Marcia della pace dalla chiesa M.I.A. fi no a Santa Maria della Stella

Sul sagrato della chiesa seguiranno:Concerto del Coro Polifonico Interparrocchiale

Intervento di don Luigi Cio o, in sua assenza, di un volontario del Gruppo AbelePreghiera conclusiva

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16 ORARI

Orario celebrazioniLunedì08.00 San Bartolomeo08.30 S. Maria della Stella18.00 San Bernardo

Martedì08.00 San Bartolomeo08.30 MIA09.00 San Bernardo18.00 S. Maria della Stella

Mercoledì08.00 San Rocco08.30 S. Maria della Stella15.30 San Francesco18.00 San Bernardo S. Maria della Stella

Giovedì08.00 San Bartolomeo08.30 S. Maria della Stella09.00 San Mar no18.00 San Bernardo S. Maria della Stella

Venerdì08.00 San Bartolomeo San Rocco08.30 S. Maria della Stella09.00 Gesù Salvatore18.00 San Bernardo S. Maria della Stella

Sabato - prefes va17.00 Gesù Salvatore17.30 MIA18.00 San Francesco San Bernardo S. Maria della Stella18,30 San Mar no

Domenica - fes va08.00 San Bartolomeo San Rocco09.00 San Bernardo S. Maria della Stella09.30 San Francesco10.00 Gesù Salvatore San Mar no11.00 San Bernardo S. Maria della Stella MIA San Bartolomeo15.00 Cappella Ospedale18.00 S. Maria della Stella18.30 San Rocco

Liturgia penitenzialeMercoledì 16 21.00 San Bartolomeo Giovedì 17 21.00 Santa Maria della StellaVenerdì 18 21.00 San Bernardo Lunedì 21 21.00 Maria Immacolata AusiliatriceMartedì 22 20.45 San Giuseppe (per i giovani della zona)

Per bambini e ragazziMartedì 15 15.00 San Francesco (I media) 16.30 San Bernardo (I media)

Mercoledì 16 17.00 San Mar no (IV-V elementare e I media) 17.00 San Bernardo (IV-V elementare) 17.00 San Francesco (IV elementare) 17.00 San Bartolomeo (V elementare e II media) 17.00 Santa Maria della Stella (I media) 21.00 San Bartolomeo - Liturgia penitenziale

Giovedì 17 16.30 San Bernardo (II media) 17.00 Chiesa M.I.A. (IV elementare) 21.00 Santa Maria della Stella - Liturgia penitenziale

Venerdì 18 15.30 Chiesa M.I.A. (preadolescen ) 17.00 Chiesa M.I.A. (V elementare e I media) 17.00 San Bartolomeo (IV e V elementare) 21.00 San Bernardo - Liturgia penitenziale

Sabato 19 10.00 Santa Maria della Stella (I media)

Per tu Lunedì 21 9.00-12.00 Santa Maria della Stella 21.00 Chiesa M.I.A. Liturgia penitenziale

Martedì 22 8.00-9.00 Maria Immacolata Ausiliatrice 9.00-12.00 Santa Maria della Stella 17.00-18.00 Santa Maria della Stella

Mercoledì 23 9.00-12.00 Santa Maria della Stella 17.00-20.00 San Bernardo 16.00-17.30 San Francesco

Giovedì 24 9.00-11.00 San Bartolomeo 9.00-11.00 San Bernardo 9.00-12.00 Santa Maria della Stella 10.00-12.00 Gesù Salvatore 15.00-18.00 Maria Immacolata Ausiliatrice 15.00-18.00 San Bartolomeo 15.00-18.00 San Bernardo 15.00-20.00 Santa Maria della Stella 15.00-20.00 San Mar no 16.00-18.00 San Rocco

Sacramento della RiconciliazioneNatale 2009