Viaggiando n° 50

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MENSILE - ANNO VI APRILE 2010 3,90 (Italia) n. 5 0 Tariffa ROC – POSTE ITALIANE SpA – Sped. Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27.02.2004, n. 46) – Art. 1 C. 1 – DCB Milano VIAGGIANDO.TV All’interno ITALIA IN TASCA 4 miniguide della Sardegna DA KYOTO A NAGOYA Per la festa della Primavera nel Giappone in fiore PHUKET Il “Dragone marino” dell’Oceano Indiano CAPE TOWN Tra vigneti e nightlife EL JADIDA La città marocchina dal cuore portoghese PORTOGALLO Nei luoghi più belli dell’estate lusitana

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Viaggiando n° 50 aprile 2010

Transcript of Viaggiando n° 50

Page 1: Viaggiando n° 50

MENSILE - aNNo VIaprILE 20103,90 (Italia)

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Da Kyoto a NagoyaPer la festa della Primavera nel giappone in fiore

PhuKetIl “Dragone marino” dell’oceano Indiano

CaPe towNtra vigneti e nightlife

el JaDIDa la città marocchina dal cuore portoghese

Portogallo Nei luoghi più belli

dell’estate lusitana

Page 2: Viaggiando n° 50

Botswana, paese di incomparabile bellezza: il Delta dell’Okavango — il più grande delta interno del mondo, il parco

nazionale del Chobe con la più numerosa popolazione di elefanti della terra, le savane del Kalahari o le sconfi nate

depressioni saline del Makgadikgadi. I »Big Five« — leone, rinoceronte, elefante, bufalo e leopardo — sono parte

integrante della natura selvaggia del Botswana, che attende di essere scoperta da voi. www.botswanatourism.it

Botswana Tourism Karl-Marx-Allee 91 A, 10243 Berlin, Germany

Telefon: +49 (0) 30 42 02 84 64, Fax: +49 (0) 30 42 25 62 86

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GRANDI ITINERARI

Speciale SardegnaGira la rivista...

34. Cape Town tra vigneti e nightlifeDa Cape Town a Stellenbosch passando per locali

modaioli, spiagge selvagge e romantiche distese verdi

46. Phuket il Dragone marinoDalla città all’isola omonima, per scoprire una meravigliosa

natura, spiagge deserte e una movida luccicante e divertente

60. El Jadida la città che attraversò l’AtlanticoMazagão è un’antica colonia portoghese rinata con il

nome di El Jadida, vitale centro della costa marocchina

72. Giappone la festa della primaveraUn affascinante percorso all’inseguimento della fioritura

dei ciliegi, pianta simbolo del coraggio dei samurai

84. Lisbona e i suoi tesoriLa città dei romantici incalliti, dove il profumo di mare

e fiume si fondono in un abbraccio senza tempo

94. Enna i riti della Settimana Santa Viaggio nel cuore della Sicilia, dove sacro e profano

si confondono nelle manifestazioni della Pasqua

4 | VIAGGIANDO

SOMMARIO | APRILE 2010 | NUMERO 50

Page 3: Viaggiando n° 50

In this wonderful country where smiles seem to be the national language, where welcomes are always heartfelt, and where making new friends is so easy, here you’ll discover true warmth.

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Da Kyoto a NagoyaPer la festa della Primavera nel giappone in fiore

PhuKetIl “Dragone marino” dell’oceano Indiano

CaPe towNtra vigneti e nightlife

el JaDIDa la città marocchina dal cuore portoghese

Portogallo Nei luoghi più belli

dell’estate lusitana

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28. V.I.P. Dario BallantiniIl mondo visto dagli occhi dei

personaggi dell’arte e dello sport

8. NewsNotizie dal mondo

10. CuriositàFatti strani ma incredibilmente veri!

12. GiramondoNove ore... in capsula

18. Agenda & eventiArte, musica, cinema, folclore, fiere.

Idee e occasioni per viaggiare

108. Weekend EuropaTre giorni nelle più belle città d’Europa

114. Tendenze BenessereViaggi all’insegna del piacere nelle

più belle Spa d’Italia e del mondo

116. Libri & recensioniDa mettere in valigia per viaggiare

anche con la mente

112. Tendenze ViaggiNatura, avventura, storia,

archeologia, gusto, sport

104. Weekend ItaliaViaggio nel cuore della provincia

fiorentina, ricca di storia e cultura

6 | VIAGGIANDO

SOMMARIO | APRILE 2010 | NUMERO 50

Page 4: Viaggiando n° 50

Sudafricatra vigneti e nightlife

Da Cape Town a Stellenbosch. Un itinerario che passa per i locali più modaioli, le spiagge più selvagge fino alle romantiche verdi distese che ospitano querce, ulivi e vigneti

testo e foto di Peppe D’Urso

REPORTAGE | AFRICA | SUDAFRICA

Page 5: Viaggiando n° 50

Sudafricatra vigneti e nightlife

Da Cape Town a Stellenbosch. Un itinerario che passa per i locali più modaioli, le spiagge più selvagge fino alle romantiche verdi distese che ospitano querce, ulivi e vigneti

testo e foto di Peppe D’Urso

REPORTAGE | AFRICA | SUDAFRICA

Page 6: Viaggiando n° 50

Dalla città all’isola omonima,

per scoprire una meravigliosa

natura, spiagge deserte,

e una nightlife luccicante,

divertente e chiassosa

testo di Patrizia Bertolotti

foto di Francesco Garufi

Phuket il dragone marino

REPORTAGE | ASIA | THAILANDIA

Page 7: Viaggiando n° 50

Dalla città all’isola omonima,

per scoprire una meravigliosa

natura, spiagge deserte,

e una nightlife luccicante,

divertente e chiassosa

testo di Patrizia Bertolotti

foto di Francesco Garufi

Phuket il dragone marino

REPORTAGE | ASIA | THAILANDIA

Page 8: Viaggiando n° 50

Un’antica colonia portoghese al cui posto oggi sorge la città marocchina di El Jadida, ma il retaggio lusitano ancora si avverte nella cittadella...

testo e foto di Alberto Caspani

MAZAGÃO la città che attraversò l’Atlantico

REPORTAGE | AFRICA | MAROCCO

Page 9: Viaggiando n° 50

Un’antica colonia portoghese al cui posto oggi sorge la città marocchina di El Jadida, ma il retaggio lusitano ancora si avverte nella cittadella...

testo e foto di Alberto Caspani

MAZAGÃO la città che attraversò l’Atlantico

REPORTAGE | AFRICA | MAROCCO

Page 10: Viaggiando n° 50

Il giorno della fioritura dei ciliegi, chiamato hanami, è una data im-

portante in Giappone, quasi quanto quella dell’annuncio di un erede

maschio al trono. I meteorologi del Servizio Nazionale “tremano” al

solo pensiero di sbagliare le previsioni per un giorno simile. Tutti lo

aspettano con trepidazione, dai più piccoli, che adorano sventolare

gli aquiloni sotto una pioggia di petali bianchi e rosa, agli innamora-

ti che si baciano nei giardini profumati, sino alle coppie più mature

che rinnovano la tradizione di farsi fotografare ogni anno ai piedi del

loro albero preferito. Da febbraio alla fine di aprile, tutto il Paese è un

bouquet profumato. E nel giorno della fioritura, anche gli stakanovisti

giapponesi infrangono le regole, lasciando uffici, scuole, negozi pur di

godere almeno per qualche minuto del piacere di ammirare gli alberi di

sakura, i ciliegi appunto, in fiore.

Seguendo il calendario tracciato ogni anno con precisione ma-

niacale e scandito da televisione e radio, si può compiere, dunque, un

viaggio incantato tra camelie, susini e iris, celebrato da festival, spet-

tacoli di canto e rappresentazioni teatrali. Un itinerario che comincia

a Kyoto, capitale imperiale del Giappone per più di mille anni, esatta-

mente dal 794 al 1896, dove dal primo al 30 aprile va in scena la Miya-

ko Odori, la Danza dei Ciliegi. In questa occasione, le giovani aspiranti

geishe, chiamate maiko, esibiscono i loro costumi colorati e disegnano

al suono dei flauti figure leggiadre con i loro ventagli, interpretando

le più antiche danze tradizionali giapponesi. Compiono movimenti

così delicati, quasi al rallentatore, da sembrare creature di carta. Poi

si fermano all’improvviso, come statue di giada, per regalare un sor-

riso ammaliante. È bello seguirle quando passeggiano per le stradine

della città e rubare il suono delle loro conversazioni, quasi sussurrate,

sino all’ingresso del Kiyomizu Ji, o Tempio di Kiyomizu. Dal più spetta-

colare edificio religioso dell’antica città imperiale, eretto su palafitte

in legno sostenute da 135 pilastri, si vede tutta Kyoto e la circostante

Hanami, la festa della Primavera

Da Kyoto a Nagoya, un affascinante percorso all’inseguimento della fioritura dei ciliegi tra petali rosa e treni superveloci shinkansen

testo di Luca Bergamin - foto di Federico Klausner

VIAGGIANDO | 73

REPORTAGE | ASIA | GIAPPONE

Page 11: Viaggiando n° 50

Il giorno della fioritura dei ciliegi, chiamato hanami, è una data im-

portante in Giappone, quasi quanto quella dell’annuncio di un erede

maschio al trono. I meteorologi del Servizio Nazionale “tremano” al

solo pensiero di sbagliare le previsioni per un giorno simile. Tutti lo

aspettano con trepidazione, dai più piccoli, che adorano sventolare

gli aquiloni sotto una pioggia di petali bianchi e rosa, agli innamora-

ti che si baciano nei giardini profumati, sino alle coppie più mature

che rinnovano la tradizione di farsi fotografare ogni anno ai piedi del

loro albero preferito. Da febbraio alla fine di aprile, tutto il Paese è un

bouquet profumato. E nel giorno della fioritura, anche gli stakanovisti

giapponesi infrangono le regole, lasciando uffici, scuole, negozi pur di

godere almeno per qualche minuto del piacere di ammirare gli alberi di

sakura, i ciliegi appunto, in fiore.

Seguendo il calendario tracciato ogni anno con precisione ma-

niacale e scandito da televisione e radio, si può compiere, dunque, un

viaggio incantato tra camelie, susini e iris, celebrato da festival, spet-

tacoli di canto e rappresentazioni teatrali. Un itinerario che comincia

a Kyoto, capitale imperiale del Giappone per più di mille anni, esatta-

mente dal 794 al 1896, dove dal primo al 30 aprile va in scena la Miya-

ko Odori, la Danza dei Ciliegi. In questa occasione, le giovani aspiranti

geishe, chiamate maiko, esibiscono i loro costumi colorati e disegnano

al suono dei flauti figure leggiadre con i loro ventagli, interpretando

le più antiche danze tradizionali giapponesi. Compiono movimenti

così delicati, quasi al rallentatore, da sembrare creature di carta. Poi

si fermano all’improvviso, come statue di giada, per regalare un sor-

riso ammaliante. È bello seguirle quando passeggiano per le stradine

della città e rubare il suono delle loro conversazioni, quasi sussurrate,

sino all’ingresso del Kiyomizu Ji, o Tempio di Kiyomizu. Dal più spetta-

colare edificio religioso dell’antica città imperiale, eretto su palafitte

in legno sostenute da 135 pilastri, si vede tutta Kyoto e la circostante

Hanami, la festa della Primavera

Da Kyoto a Nagoya, un affascinante percorso all’inseguimento della fioritura dei ciliegi tra petali rosa e treni superveloci shinkansen

testo di Luca Bergamin - foto di Federico Klausner

VIAGGIANDO | 73

REPORTAGE | ASIA | GIAPPONE

Page 12: Viaggiando n° 50

D

LISBONA e i suoi tesori

La città dei romantici incalliti di ieri e di oggi, dal profumo di fiume e mare che si fondono in un abbraccio senza tempo

testo e foto di Gianluca Oppo

a alcuni mesi a questa parte, la capitale lusitana sta tirando a lucido i propri monu-

menti, le piazze, le stazioni e, memore dell’Expo ’98 che aveva non poco aiutato a

svecchiare la sua immagine, si ripresenta in scena con una nuova linfa. Come una

signora imbellettata per un appuntamento galante, Lisbona strizza l’occhio vispo e

furbo ai modaioli che ormai l’hanno eletta una delle capitali europee più esuberanti,

vivaci e trendy. E così, passeggiando lungo la centralissima Rua Augusta, pulsante

arteria lisboeta, ci si imbatte nel Mude, che da poco ha riaperto in pompa magna.

Con opere di Le Courbusier o realizzazioni stilistiche di Jean Paul Gaultier, si pone

come epicentro di scambio e discussione per intellettuali, artisti o semplici appas-

sionati di estetica, di arte e del “bello” in senso lato. E ancora, una camminata pre-

feribilmente al tramonto, o durante la notte frizzante di divertimenti, lungo i Docas

del Tago, vi svelerà un’immagine di Lisbona gaudente, godereccia, in preda a una

vera e propria movida di stampo madrileno. Qui, i bar, i pub e le discoteche di tenden-

za hanno mutato la geografia del lungofiume, consegnandola a un pubblico giovane,

amante della trasgressione e della notte. La città, però, sa essere anche uno scrigno

di storia, in cui ogni barrio (quartiere) ha la sua individualità ben delineata. La par-

te bassa, o Baixa, in cui troviamo la sopracitata Rua Augusta, fu ricostruita dopo il

grande terremoto del 1755, seguendo un progetto architettonico che sarebbe rima-

sto inalterato nel tempo e ammirato in tutto il mondo. È qui che gran parte degli

abitanti di Lisbona e i turisti amano passare il proprio tempo, in quanto nell’area

che a grandi linee si estende dalla Praça do Comercio alla Praça do Rossio si trova di

tutto: dai negozietti caratteristici alle firme conosciute in tutto il mondo; dai bar ai

ristoranti di ogni categoria, dove si può gustare un ottimo bacalhau alla portoghese.

Al margine Nord della Baixa, l’Elevador de Santa Justa, una costruzione in ferro di

circa 30 metri di altezza con un ascensore al suo interno, progettato da un allievo di

Gustav Eiffel, immette nel Chiado, regalando dalla sua sommità una delle vedute più

suggestive di tutta Lisbona. Il Chiado è oggi la zona delle grandi firme e delle bou-

tique, anche se in passato era il luogo dei caffè letterari tanto cari agli intellettuali

del tempo. Tra un acquisto e l’altro, non potrà sicuramente mancare un caffè al bar a

Brasileira, con tanto di statua di Pessoa sull’affaccio esterno.

84 | VIAGGIANDO

REPORTAGE | EUROPA | PORTOGALLO

VIAGGIANDO | 85

Page 13: Viaggiando n° 50

D

LISBONA e i suoi tesori

La città dei romantici incalliti di ieri e di oggi, dal profumo di fiume e mare che si fondono in un abbraccio senza tempo

testo e foto di Gianluca Oppo

a alcuni mesi a questa parte, la capitale lusitana sta tirando a lucido i propri monu-

menti, le piazze, le stazioni e, memore dell’Expo ’98 che aveva non poco aiutato a

svecchiare la sua immagine, si ripresenta in scena con una nuova linfa. Come una

signora imbellettata per un appuntamento galante, Lisbona strizza l’occhio vispo e

furbo ai modaioli che ormai l’hanno eletta una delle capitali europee più esuberanti,

vivaci e trendy. E così, passeggiando lungo la centralissima Rua Augusta, pulsante

arteria lisboeta, ci si imbatte nel Mude, che da poco ha riaperto in pompa magna.

Con opere di Le Courbusier o realizzazioni stilistiche di Jean Paul Gaultier, si pone

come epicentro di scambio e discussione per intellettuali, artisti o semplici appas-

sionati di estetica, di arte e del “bello” in senso lato. E ancora, una camminata pre-

feribilmente al tramonto, o durante la notte frizzante di divertimenti, lungo i Docas

del Tago, vi svelerà un’immagine di Lisbona gaudente, godereccia, in preda a una

vera e propria movida di stampo madrileno. Qui, i bar, i pub e le discoteche di tenden-

za hanno mutato la geografia del lungofiume, consegnandola a un pubblico giovane,

amante della trasgressione e della notte. La città, però, sa essere anche uno scrigno

di storia, in cui ogni barrio (quartiere) ha la sua individualità ben delineata. La par-

te bassa, o Baixa, in cui troviamo la sopracitata Rua Augusta, fu ricostruita dopo il

grande terremoto del 1755, seguendo un progetto architettonico che sarebbe rima-

sto inalterato nel tempo e ammirato in tutto il mondo. È qui che gran parte degli

abitanti di Lisbona e i turisti amano passare il proprio tempo, in quanto nell’area

che a grandi linee si estende dalla Praça do Comercio alla Praça do Rossio si trova di

tutto: dai negozietti caratteristici alle firme conosciute in tutto il mondo; dai bar ai

ristoranti di ogni categoria, dove si può gustare un ottimo bacalhau alla portoghese.

Al margine Nord della Baixa, l’Elevador de Santa Justa, una costruzione in ferro di

circa 30 metri di altezza con un ascensore al suo interno, progettato da un allievo di

Gustav Eiffel, immette nel Chiado, regalando dalla sua sommità una delle vedute più

suggestive di tutta Lisbona. Il Chiado è oggi la zona delle grandi firme e delle bou-

tique, anche se in passato era il luogo dei caffè letterari tanto cari agli intellettuali

del tempo. Tra un acquisto e l’altro, non potrà sicuramente mancare un caffè al bar a

Brasileira, con tanto di statua di Pessoa sull’affaccio esterno.

84 | VIAGGIANDO

REPORTAGE | EUROPA | PORTOGALLO

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Page 14: Viaggiando n° 50

«Prego, accomodati». Teresa mi accoglie con un grande sorri-

so. Giuseppe è già in cucina con il fratello. Sulla tavola caffè,

biscotti e l’immancabile bottiglia di vino. Alla domanda: «Ti

faccio un caffè?», rispondo: «No grazie, ho appena fatto co-

lazione». «Allora devi assaggiare un po’ del nostro vino» mi

sento ribattere. Sono solo le 8.40 del mattino, ma non voglio

essere scortese. Giuseppe lavora la terra, ha il viso segnato

dal sole. Sul volto si può leggere la durezza del suo lavoro. Mi

riempie il bicchiere e aspetta che beva, orgoglioso del suo

prodotto. Nel frattempo anche il resto dei “Giudei” si unisce

a noi. Facciamo il primo brindisi della giornata ai Giudei di

San Fratello e a una tradizione antichissima che si rinnova

da centinaia di anni. San Fratello è un grosso paese di circa

4.000 anime, posato sulla parte nord del Parco dei Nebrodi,

in provincia di Messina. Una camera con vista sul tratto di

costa che va da Capo D’Orlando a Cefalù, sulle Eolie e sui

suoi infuocati tramonti, ad appena 10 minuti dal Mar Tirre-

no. Il suo nome deriva da quello di uno dei tre santi patroni,

Alfio, Cirino e Filadelfio (Frareu), in gallo-italico San Frareu

appunto. È una delle isole linguistiche siciliane. Qui non si

parla un dialetto, ma una vera e propria lingua, molto più

simile al francese e al piemontese che ai dialetti dei paesi vi-

cini. Questa lingua, frutto della dominazione normanna (la

Regina Adelaide, terza moglie di Ruggero d’Altavilla, venne

qui insieme al marito poco dopo l’anno Mille con l’intento

di strappare la Sicilia al dominio dei Saraceni), grazie anche

alla posizione relativamente isolata del paese, si è conser-

vata viva fino ai nostri giorni, anzi, ogni Sanfratellano la

sfoggia con orgoglio e come simbolo di appartenenza.

A SAN FRATELLO SI celebra una colorata e chiassosa ma-

nifestazione, le cui origini risalgono al Medioevo, quando

varie confraternite usavano seguire le processioni du-

rante i riti della Settimana Santa. Esse rappresentavano

i giudei che accompagnarono Gesù durante il calvario. La

necessità dell’utilizzo del cappuccio (sbirrijan in sanfra-

tellano) è una caratteristica peculiare della manifestazio-

ne. Nei tempi passati, i "confratelli" usavano percuotere

con forza il figurante che incarnava il ruolo di Gesù che

a volte, evidentemente, non accettava il supplizio con

cristiana rassegnazione. E così, per evitare qualunque

tipo di ritorsione post-pasquale, si decise di mascherare

l’identità dei giudei. Il flagello che adesso portano in giro

ha solo una funzione decorativa. Ogni costume è unico,

fatto a mano dalle donne del luogo, custodi di quest’ar-

te da millenni. Oggi un costume completo può arrivare

a valere oltre 2.500 euro e la sua preparazione richiede

molti mesi di lavoro. Gli elementi caratteristici sono il ros-

so, colore di lutto per gli arabi, l’elmo che ricorda quello

dei romani, la giubba dal sapore garibaldino, così come

la tromba che suonano instancabilmente per tre giorni,

dal mercoledì al venerdì prima di Pasqua. I Giudei sono

figli di tutte le popolazioni che hanno dominato la Sici-

lia nel corso dei secoli. Per molto tempo la loro figura ha

evocato controverse opinioni. C’è chi dice che questa sia

una manifestazione blasfema. Ovunque la Pasqua è rap-

presentata come un periodo di lutto e dolore, qui invece è

festeggiata allegramente. Ma bisogna calarsi nella realtà

del posto e non soffermarsi alle apparenze. Al contrario di

quello che sembra, i Giudei “disturbano” la processione,

ma sanno chiaramente che verranno sconfitti, anno dopo

anno. Le trombe, infatti, smettono di suonare il Venerdì

Santo, e stanno un anno in silenzio nell’attesa di essere

riutilizzate. Anche le trombe garibaldine sono prodotte

a mano da sapienti artigiani e pare sia davvero difficile

suonarle, ma «fortunatamente c’è un buon vivaio di gio-

Enna e San Fratelloi riti della Settimana Santa

Viaggio nel cuore della Sicilia, dove sacro e profano si confondono nelle manifestazioni che precedono la Pasqua

testo e foto di Peppe D’Urso

REPORTAGE | ITALIA | ENNA

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Page 15: Viaggiando n° 50

«Prego, accomodati». Teresa mi accoglie con un grande sorri-

so. Giuseppe è già in cucina con il fratello. Sulla tavola caffè,

biscotti e l’immancabile bottiglia di vino. Alla domanda: «Ti

faccio un caffè?», rispondo: «No grazie, ho appena fatto co-

lazione». «Allora devi assaggiare un po’ del nostro vino» mi

sento ribattere. Sono solo le 8.40 del mattino, ma non voglio

essere scortese. Giuseppe lavora la terra, ha il viso segnato

dal sole. Sul volto si può leggere la durezza del suo lavoro. Mi

riempie il bicchiere e aspetta che beva, orgoglioso del suo

prodotto. Nel frattempo anche il resto dei “Giudei” si unisce

a noi. Facciamo il primo brindisi della giornata ai Giudei di

San Fratello e a una tradizione antichissima che si rinnova

da centinaia di anni. San Fratello è un grosso paese di circa

4.000 anime, posato sulla parte nord del Parco dei Nebrodi,

in provincia di Messina. Una camera con vista sul tratto di

costa che va da Capo D’Orlando a Cefalù, sulle Eolie e sui

suoi infuocati tramonti, ad appena 10 minuti dal Mar Tirre-

no. Il suo nome deriva da quello di uno dei tre santi patroni,

Alfio, Cirino e Filadelfio (Frareu), in gallo-italico San Frareu

appunto. È una delle isole linguistiche siciliane. Qui non si

parla un dialetto, ma una vera e propria lingua, molto più

simile al francese e al piemontese che ai dialetti dei paesi vi-

cini. Questa lingua, frutto della dominazione normanna (la

Regina Adelaide, terza moglie di Ruggero d’Altavilla, venne

qui insieme al marito poco dopo l’anno Mille con l’intento

di strappare la Sicilia al dominio dei Saraceni), grazie anche

alla posizione relativamente isolata del paese, si è conser-

vata viva fino ai nostri giorni, anzi, ogni Sanfratellano la

sfoggia con orgoglio e come simbolo di appartenenza.

A SAN FRATELLO SI celebra una colorata e chiassosa ma-

nifestazione, le cui origini risalgono al Medioevo, quando

varie confraternite usavano seguire le processioni du-

rante i riti della Settimana Santa. Esse rappresentavano

i giudei che accompagnarono Gesù durante il calvario. La

necessità dell’utilizzo del cappuccio (sbirrijan in sanfra-

tellano) è una caratteristica peculiare della manifestazio-

ne. Nei tempi passati, i "confratelli" usavano percuotere

con forza il figurante che incarnava il ruolo di Gesù che

a volte, evidentemente, non accettava il supplizio con

cristiana rassegnazione. E così, per evitare qualunque

tipo di ritorsione post-pasquale, si decise di mascherare

l’identità dei giudei. Il flagello che adesso portano in giro

ha solo una funzione decorativa. Ogni costume è unico,

fatto a mano dalle donne del luogo, custodi di quest’ar-

te da millenni. Oggi un costume completo può arrivare

a valere oltre 2.500 euro e la sua preparazione richiede

molti mesi di lavoro. Gli elementi caratteristici sono il ros-

so, colore di lutto per gli arabi, l’elmo che ricorda quello

dei romani, la giubba dal sapore garibaldino, così come

la tromba che suonano instancabilmente per tre giorni,

dal mercoledì al venerdì prima di Pasqua. I Giudei sono

figli di tutte le popolazioni che hanno dominato la Sici-

lia nel corso dei secoli. Per molto tempo la loro figura ha

evocato controverse opinioni. C’è chi dice che questa sia

una manifestazione blasfema. Ovunque la Pasqua è rap-

presentata come un periodo di lutto e dolore, qui invece è

festeggiata allegramente. Ma bisogna calarsi nella realtà

del posto e non soffermarsi alle apparenze. Al contrario di

quello che sembra, i Giudei “disturbano” la processione,

ma sanno chiaramente che verranno sconfitti, anno dopo

anno. Le trombe, infatti, smettono di suonare il Venerdì

Santo, e stanno un anno in silenzio nell’attesa di essere

riutilizzate. Anche le trombe garibaldine sono prodotte

a mano da sapienti artigiani e pare sia davvero difficile

suonarle, ma «fortunatamente c’è un buon vivaio di gio-

Enna e San Fratelloi riti della Settimana Santa

Viaggio nel cuore della Sicilia, dove sacro e profano si confondono nelle manifestazioni che precedono la Pasqua

testo e foto di Peppe D’Urso

REPORTAGE | ITALIA | ENNA

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Page 16: Viaggiando n° 50

Grosseto

Isola di Capraia

Isola di Montecristo

Isola del Giglio

Isola d’Elba

Siena

Arezzo

Pisa

Livorno

Lucca

PistoiaPrato

CarraraMassa

Vinci

FucecchioCerreto Guidi

Empoli

Capraia

LAZIO

UMBRIA

MARCHE

LIGURIA

EMILIA ROMAGNA

FIRENZE

Mar Tirreno

Mar Ligure

Le Terre del Rinascimento costituiscono un circuito

turistico e un sistema museale di cui fanno parte sei

comuni della provincia di Firenze, custodi di un pre-

zioso patrimonio di storia, arte e natura. Dall’uscita della

superstrada Firenze-Pisa-Livorno a San Miniato, il primo

borgo che s’incontra di questo affascinante comprensorio

è Fucecchio, situato lungo l’antica Via Francigena, nei pres-

si del Padule, la più grande palude interna italiana. Fucec-

chio è celebre per essere la città natale di Indro Montanelli.

Nel Palazzo Della Volta sono stati integralmente ricostruiti

gli studi in cui il giornalista lavorava a Roma e Milano ed è

conservata un’ampia documentazione originale del suo la-

voro. Le visite alle “stanze” di Montanelli sono possibili ogni

sabato e domenica pomeriggio dalle 15.00 alle 19.00 e, a ri-

chiesta, durante l’orario di apertura della Biblioteca (info:

fondazionemontanelli.it). Nel centro storico cittadino sor-

ge il complesso Corsini, un tempo castello di Salamarzana e

poi Fortezza dei Fiorentini. Oggi nel Palazzo Corsini ha sede

il Museo di Fucecchio che ospita su tre piani una sezione ar-

cheologica illustrativa dei primi insediamenti del territorio,

una sezione dedicata all’ornitologia e all’ambiente natu-

rale circostante, e una prestigiosa raccolta di opere d’arte

dal Medioevo all’età contemporanea. Lasciata Fucecchio,

proseguendo lungo la strada regionale 436 si raggiunge il

secondo pittoresco borgo delle Terre del Rinascimento: Cer-

reto Guidi, sede dell’imponente complesso mediceo di cui

fanno parte: una villa Cinquecentesca, eretta per volere di

Cosimo de Medici, che amava frequentare queste zone per

praticare la caccia; i ponti medicei, ossia le maestose rampe

di accesso al piazzale antistante la villa; la Pieve di San Le-

onardo che conserva un fonte battesimale in terracotta in-

vetriata della bottega di Giovanni Della Robbia. La villa oggi

è sede del Museo della Caccia e del Territorio e ospita una

preziosa raccolta di quadri, oggetti d’arte e armi d’epoca.

UNA VOLTA GIUNTI A Vinci, distante pochi chilometri da Cer-

reto Guidi, capirete subito di essere arrivati nella città natia

di Leonardo. Nel centro storico ogni cosa è dedicata all’il-

lustre concittadino, a partire dal Museo Leonardiano (info:

museoleonardiano.it), allestito nelle due sedi della Palazzi-

DEGUSTAZIONI IN FATTORIAIl modo migliore per apprezzare i prodotti tipici delle Terre del Rinascimento consiste nell’intraprendere un tour tra le fattorie locali, che per gran parte dell’anno organizzano eventi enogastronomici, visite guidate delle aziende e degustazioni. La Fattoria Castellina (fattoriacastellina.com), a Capraia Fiorentina, propone degustazioni per piccoli gruppi (da due a cinque partecipanti; 12 euro a persona) dei propri prodotti, tra cui il Chianti Montalbano Docg, il Vin Santo del Chianti Doc, il Terra e Cielo Igt Toscana Rosso, grappe, miele e olio extravergine d’oliva. A Montelupo Fiorentino, presso la Fattoria di Poggio Capponi (poggiocapponi.it), si organizzano wine-tour della durata di circa due ore, per gruppi di minimo quattro persone, da 13 a 15 euro cadauno. Il costo include la visita guidata dell’azienda assieme al proprietario e la degustazione di tre vini accompagnata da crostini misti. Fiori all’occhiello della produzione di quest’azienda sono l’olio e il Tinorso Igt, pregiato vino longevo con sentori intensi di frutta rossa e nera, confettura e spezie. Sempre a Montelupo Fiorentino, la Tenuta San Vito (san-vito.com) propone visite alla cantina e al frantoio con degustazione dei prodotti biologici: vini Docg, vini Doc e olio extravergine di oliva, seguite da un pranzo al ristorante, per un costo complessivo di 40 euro. Si organizzano anche corsi di cucina toscana per piccoli gruppi (minimo sei persone). A Vinci, il Casolare di Luggiano (ilcasolarediluggiano.it), parte di un’azienda agricola di 12 ettari, effettua degustazioni di prodotti propri tra cui olio extravergine d’oliva, Vino Chianti Docg e Vin Santo Toscano. La Fattoria Dianella Fucini (villadianella.it), invece, propone ogni martedì e giovedì alle 15.00 e gli altri giorni su richiesta, un tour alla scoperta di un museo della produzione vinicola, ricavato all’interno delle antiche cantine storiche della fattoria. Al termine della visita i partecipanti sono introdotti alla degustazione dei vini nella sala adiacente al wine shop, accompagnata da prodotti tipici toscani. Su richiesta è possibile integrare il percorso con una visita guidata dei vigneti. Infine, a Cerreto Guidi, Villa Petriolo (villapetriolo.com) aderisce a numerosi eventi enogastronomici, tra cui Cantine Aperte, e organizza sia visite guidate a vigneti, oliveti, cantine di vinificazione e invecchiamento sia degustazioni di vini e oli.

A fianco, il complesso mediceo a Cerreto Guidi. Sotto, una stanza del Museo della Ceramica a Montelupo Fiorentino. Per maggiori informazioni: Ufficio Turistico Intercomunale - Via della Torre, 11 - 50059 Vinci (Fi) - Tel. 0571 568 012 - [email protected] - terredelrinascimento.it

Vincie le Terre del Rinascimento

Viaggio nel cuore della provincia fiorentina attraverso un territorio ricco di preziose testimonianze storiche e artistiche del Rinascimento italiano. Scoprirete i luoghi frequentati dalla famiglia Medici e i borghi che diedero i natali a illustri personaggi come Leonardo, Pontormo e Indro Montanelli

testo di Stefano Bonafè

104 | VIAGGIANDO VIAGGIANDO | 105

WEEKEND | ITALIA | TOSCANA

Page 17: Viaggiando n° 50

Grosseto

Isola di Capraia

Isola di Montecristo

Isola del Giglio

Isola d’Elba

Siena

Arezzo

Pisa

Livorno

Lucca

PistoiaPrato

CarraraMassa

Vinci

FucecchioCerreto Guidi

Empoli

Capraia

LAZIO

UMBRIA

MARCHE

LIGURIA

EMILIA ROMAGNA

FIRENZE

Mar Tirreno

Mar Ligure

Le Terre del Rinascimento costituiscono un circuito

turistico e un sistema museale di cui fanno parte sei

comuni della provincia di Firenze, custodi di un pre-

zioso patrimonio di storia, arte e natura. Dall’uscita della

superstrada Firenze-Pisa-Livorno a San Miniato, il primo

borgo che s’incontra di questo affascinante comprensorio

è Fucecchio, situato lungo l’antica Via Francigena, nei pres-

si del Padule, la più grande palude interna italiana. Fucec-

chio è celebre per essere la città natale di Indro Montanelli.

Nel Palazzo Della Volta sono stati integralmente ricostruiti

gli studi in cui il giornalista lavorava a Roma e Milano ed è

conservata un’ampia documentazione originale del suo la-

voro. Le visite alle “stanze” di Montanelli sono possibili ogni

sabato e domenica pomeriggio dalle 15.00 alle 19.00 e, a ri-

chiesta, durante l’orario di apertura della Biblioteca (info:

fondazionemontanelli.it). Nel centro storico cittadino sor-

ge il complesso Corsini, un tempo castello di Salamarzana e

poi Fortezza dei Fiorentini. Oggi nel Palazzo Corsini ha sede

il Museo di Fucecchio che ospita su tre piani una sezione ar-

cheologica illustrativa dei primi insediamenti del territorio,

una sezione dedicata all’ornitologia e all’ambiente natu-

rale circostante, e una prestigiosa raccolta di opere d’arte

dal Medioevo all’età contemporanea. Lasciata Fucecchio,

proseguendo lungo la strada regionale 436 si raggiunge il

secondo pittoresco borgo delle Terre del Rinascimento: Cer-

reto Guidi, sede dell’imponente complesso mediceo di cui

fanno parte: una villa Cinquecentesca, eretta per volere di

Cosimo de Medici, che amava frequentare queste zone per

praticare la caccia; i ponti medicei, ossia le maestose rampe

di accesso al piazzale antistante la villa; la Pieve di San Le-

onardo che conserva un fonte battesimale in terracotta in-

vetriata della bottega di Giovanni Della Robbia. La villa oggi

è sede del Museo della Caccia e del Territorio e ospita una

preziosa raccolta di quadri, oggetti d’arte e armi d’epoca.

UNA VOLTA GIUNTI A Vinci, distante pochi chilometri da Cer-

reto Guidi, capirete subito di essere arrivati nella città natia

di Leonardo. Nel centro storico ogni cosa è dedicata all’il-

lustre concittadino, a partire dal Museo Leonardiano (info:

museoleonardiano.it), allestito nelle due sedi della Palazzi-

DEGUSTAZIONI IN FATTORIAIl modo migliore per apprezzare i prodotti tipici delle Terre del Rinascimento consiste nell’intraprendere un tour tra le fattorie locali, che per gran parte dell’anno organizzano eventi enogastronomici, visite guidate delle aziende e degustazioni. La Fattoria Castellina (fattoriacastellina.com), a Capraia Fiorentina, propone degustazioni per piccoli gruppi (da due a cinque partecipanti; 12 euro a persona) dei propri prodotti, tra cui il Chianti Montalbano Docg, il Vin Santo del Chianti Doc, il Terra e Cielo Igt Toscana Rosso, grappe, miele e olio extravergine d’oliva. A Montelupo Fiorentino, presso la Fattoria di Poggio Capponi (poggiocapponi.it), si organizzano wine-tour della durata di circa due ore, per gruppi di minimo quattro persone, da 13 a 15 euro cadauno. Il costo include la visita guidata dell’azienda assieme al proprietario e la degustazione di tre vini accompagnata da crostini misti. Fiori all’occhiello della produzione di quest’azienda sono l’olio e il Tinorso Igt, pregiato vino longevo con sentori intensi di frutta rossa e nera, confettura e spezie. Sempre a Montelupo Fiorentino, la Tenuta San Vito (san-vito.com) propone visite alla cantina e al frantoio con degustazione dei prodotti biologici: vini Docg, vini Doc e olio extravergine di oliva, seguite da un pranzo al ristorante, per un costo complessivo di 40 euro. Si organizzano anche corsi di cucina toscana per piccoli gruppi (minimo sei persone). A Vinci, il Casolare di Luggiano (ilcasolarediluggiano.it), parte di un’azienda agricola di 12 ettari, effettua degustazioni di prodotti propri tra cui olio extravergine d’oliva, Vino Chianti Docg e Vin Santo Toscano. La Fattoria Dianella Fucini (villadianella.it), invece, propone ogni martedì e giovedì alle 15.00 e gli altri giorni su richiesta, un tour alla scoperta di un museo della produzione vinicola, ricavato all’interno delle antiche cantine storiche della fattoria. Al termine della visita i partecipanti sono introdotti alla degustazione dei vini nella sala adiacente al wine shop, accompagnata da prodotti tipici toscani. Su richiesta è possibile integrare il percorso con una visita guidata dei vigneti. Infine, a Cerreto Guidi, Villa Petriolo (villapetriolo.com) aderisce a numerosi eventi enogastronomici, tra cui Cantine Aperte, e organizza sia visite guidate a vigneti, oliveti, cantine di vinificazione e invecchiamento sia degustazioni di vini e oli.

A fianco, il complesso mediceo a Cerreto Guidi. Sotto, una stanza del Museo della Ceramica a Montelupo Fiorentino. Per maggiori informazioni: Ufficio Turistico Intercomunale - Via della Torre, 11 - 50059 Vinci (Fi) - Tel. 0571 568 012 - [email protected] - terredelrinascimento.it

Vincie le Terre del Rinascimento

Viaggio nel cuore della provincia fiorentina attraverso un territorio ricco di preziose testimonianze storiche e artistiche del Rinascimento italiano. Scoprirete i luoghi frequentati dalla famiglia Medici e i borghi che diedero i natali a illustri personaggi come Leonardo, Pontormo e Indro Montanelli

testo di Stefano Bonafè

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Page 18: Viaggiando n° 50

SARDEGNAil paradiso dietrol’angolo

SPECIALE | SARDEGNA | DI MASSIMO NARDI

Page 19: Viaggiando n° 50

SARDEGNAil paradiso dietrol’angolo

SPECIALE | SARDEGNA | DI MASSIMO NARDI

Page 20: Viaggiando n° 50

SARDEGNAil paradiso dietrol’angolo

All’in

tern

o

ITALIA

IN TASCA

4 m

inig

uide

della Sard

egna

SPECIALE REGIONI