Vi a Olgia e e · tema della Missione. È la terza parte di un percor-so modulato sull’espe - ......

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Ecco i nostri appuntamenti per la Giornata Missionaria Mondiale Venerdì 18 ottobre Dalle ore 20,00 in san Gerardo: Veglia e Marcia mis- sionaria per i bambini, i ragazzi e le loro famiglie. Sabato 19 ottobre Ore 20,30 nella chiesa parrocchiale di Gironico: Veglia missionaria per tutte le parrocchie del vicariato (preghiere, riflessioni, testimonianze). Domenica 20 ottobre Giornata Missionaria Mondiale: tutte le Messe saran- no celebrate con l’intenzione missionaria e tutte le offerte raccolte saranno destinate alle missioni. Nel pomeriggio dalle 14,30 animazione missionaria (con giochi, musiche, ecc.) in oratorio ad Olgiate per i bambini e per i ragazzi; dalle 17,00 testimonianze per adolescenti e giovani. Vita Olgiatese Quindicinale della Parrocchia di Olgiate Comasco Anno 69° - N. 15 - 13 Ottobre 2013 - € 1,00 www.parrocchiaolgiate.org Il Piano pastorale 2014, che il vescovo mette nelle mani di tutte le comunità della diocesi, si apre con una bellissi- ma citazione del discorso di papa Francesco all’Episcopato brasiliano in occasione della XXVIII Giornata Mondiale della Gioventù. Conviene riportarla per esteso. Serve una Chiesa in grado di far compagnia, di andare al di là del semplice ascolto; una Chiesa che accompagna il cammino mettendosi in cammino con la gente; una Chiesa capace di decifrare la notte conte- nuta nella fuga di tanti fratelli e sorelle da Gerusalemme; una Chiesa che si renda conto di come le ragioni per le quali c’è gente che si allontana contengono già in se stesse anche le ragioni per un possibile ritorno, ma è necessario saper leggere il tutto con coraggio. Gesù diede calore al cuore dei discepoli di Emmaus. Vorrei che ci doman- dassimo tutti oggi: siamo ancora una Chiesa capace di riscaldare il cuore? Una Chiesa capa- ce di ricondurre a Geru- salemme? Di riaccompa- gnare a casa? In Geru- salemme abitano le no- stre sorgenti: Scrittura, Catechesi, Sacramenti, Comunità, amicizia del Signore, Maria e gli Apostoli… Siamo ancora in grado di raccontare queste fonti così da risvegliare l’incanto per la loro bellezza?Dopo il tema della Parola, anima del Piano pastorale 2012, e quello dell’Eucaristia, proposto nel 2013, ecco ora il tema della Missione. È la terza parte di un percor- so modulato sull’espe- rienza dei due discepoli di Emmaus di cui parla il Vangelo di Luca al capi- tolo 24. I due, dopo aver incontrato Gesù risorto dapprima nella Parola e poi nella Frazione del pane, si alzano senza indugio e corrono a Gerusalemme: inizia, per loro, la Missione. Anche alla nostra Chiesa di Como Gesù risorto affida oggi la Missione. Nel nuovo Piano pastorale il vescovo ci invita, anzitutto, a fare un serio esame di coscienza. I discepoli di Emmaus partirono senza indugio”. Guar- dando in modo realistico alla vita delle nostre comunità cristiane e con- statando che di “indugi” ne abbiamo molti, sorgo- no spontanee tre do- mande di verifica. Come mai le nostre comunità sono così poco missiona- rie? Cosa succede nel cuore dei cristiani adulti quando vengono a Messa alla domenica? Quanto di Vangelo c’è nelle scelte e nella vita dei fedeli? Segue, poi, il capitolo centrale dal titolo Davvero il Signore è risorto”, in cui si metto- no in luce, a partire dal messaggio del Concilio Vaticano II, i presupposti della Missione. Per essere missionaria, la Chiesa - ogni Chiesa, anche le nostre parroc- chie - deve essere, anzi- tutto, orientata a Cristo . Questo vuol dire mettere la fede in Gesù Cristo al centro di tutta la nostra vita; adottare il suo stile di amore e di relazioni umane rinnovate; sentirci uniti a Lui come una sposa al suo sposo. La Chiesa, inoltre, deve essere in costante dialogo con tutti. Non deve assumere atteggia- menti giudicanti o di contrapposizione nei confronti di altre propo- ste o modelli di vita, ma deve cercare, per quan- to possibile, cammini comuni. La Chiesa, infine, deve sapere che è chia - mata a conservare la santità . Per la Missione, più che le parole, serve una vita coerente con il Vangelo e con il proprio Battesimo. Ed ecco le parole con cui il vescovo conclude questo denso capitolo: Una Chiesa che intrav- vede in modo sbiadito il volto di Cristo e, arroc- cata sulle proprie sicu- rezze, non ascolta la sua Parola, una Chiesa che si rende poco consape- vole del dono di santità che le viene offerto ogni giorno, soprattutto nell’Eucaristia, non può essere missionaria”. Nella terza parte, Narravano ciò che era accaduto”, il vesco- vo dà due disposizioni pastorali precise per facilitare il compito mis- sionario di tutte le nostre comunità. Anzitutto, bisogna curare in modo più attento la formazione di chi anima le comunità . Al riguardo, la diocesi ha preparato un “progetto di formazione pastorale” che andrà preso seria- mente in considerazione da tutte le parrocchie. Poi, sull’on- da delle esor- tazioni profe- tiche di papa Francesco, bisognerà essere molto attenti alle periferie della Diocesi e della vita . Il vescovo offre alla dio- cesi un Piano pastorale più stringato di quelli degli scorsi anni, ma molto denso e attuale. In una società che anche qui da noi diventa sempre più multietnica, multiculturale, multireligio- sa… la dimen- sione missio- naria diventa veramente Anno centenario: 1913 - 2013 centrale. Quella mensa abbandonata in fretta dai due discepoli di Emmaus e quella porta aperta verso la notte stellata, riportate sulla copertina del fascicolo, ne sintetizzano molto bene il contenuto. don Marco TUTTI MISSIONARI Cari fratelli e sorelle, quest’anno celebriamo la Giornata Missionaria Mondiale mentre si sta conclu- dendo l'Anno della fede , occa- sione importante per rafforzare la nostra amicizia con il Signore e il nostro cammino come Chiesa che annuncia con coraggio il Vangelo. In questa prospettiva, vorrei proporre alcune riflessioni. 1. La fede è dono prezioso di Dio, il quale apre la nostra mente perché lo possiamo conoscere ed amare. Egli vuole entrare in relazione con noi per farci partecipi della sua stessa vita e rendere la nostra vita più piena di significato, più buona, più bella. Dio ci ama! La fede, però, chiede di essere accolta, chiede cioè la nostra personale risposta, il coraggio di affidarci a Dio, di vivere il suo amore, grati per la sua infinita misericordia. È' un dono, poi, che non è riser- vato a pochi, ma che viene offerto con generosità. Tutti dovrebbero poter sperimentare la gioia di sentirsi amati da Dio, la gioia della salvezza! Ed è un dono che non si può tene- re solo per se stessi, ma che va condiviso. Se noi vogliamo tenerlo soltanto per noi stessi, diventeremo cristiani isolati, sterili e ammalati. L’annuncio del Vangelo fa parte dell’esse- re discepoli di Cristo ed è un impegno costante che anima tutta la vita della Chiesa. «Lo slancio missionario è un segno chiaro della maturità di una comunità ecclesiale» Verso la Giornata Missionaria Mondiale (Benedetto XVI, Esort. ap. Verbum Domini , 95). Ogni comunità è “adulta” quando professa la fede, la celebra con gioia nella liturgia, vive la carità e annuncia senza sosta la Parola di Dio, uscendo dal pro- prio recinto per portarla anche nelle “periferie”, soprattutto a chi non ha ancora avuto l’op- portunità di conoscere Cristo. La solidità della nostra fede, a livello personale e comunita- rio, si misura anche dalla capa- cità di comunicarla ad altri, di diffonderla, di viverla nella carità, di testimoniarla a quanti ci incontrano e condividono con noi il cammino della vita. 2. L'Anno della fede , a cin- quant’anni dall’inizio del Concilio Vaticano II, è di sti- molo perché l'intera Chiesa abbia una rinnovata consape- volezza della sua presenza nel mondo contemporaneo, della sua missione tra i popoli e le nazioni. La missionarietà non è solo una questione di territori geografici, ma di popoli, di culture e di singole persone, proprio perché i “confini" della fede non attraversano solo luoghi e tradizioni umane, ma il cuore di ciascun uomo e di ciascuna donna, Il Concilio Vaticano II ha sottolineato in modo speciale come il compito missionario, il compito di allargare i confini della fede, sia proprio di ogni battezzato e di tutte le comunità cristiane: «Poiché il popolo di Dio vive nelle comunità, specialmente in quelle diocesane e parroc- chiali, ed in esse in qualche modo appare in forma visibile, tocca anche a queste comunità rendere testimonianza a Cristo di fronte alle nazioni» (Decr. Ad gentes , 37). Ciascuna comunità è quindi interpellata e invitata a fare proprio il man- dato affidato da Gesù agli Apostoli di essere suoi «testi- moni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino ai confini della terra» (At 1,8), non come un aspetto seconda- rio della vita cristiana, ma come un aspetto essenziale: tutti siamo inviati sulle strade del mondo per camminare con i fratelli, professando e testi- moniando la nostra fede in Cristo e facendoci annunciato- ri del suo Vangelo. Invito i Vescovi, i Presbiteri, i Consigli presbiterali e pastorali, ogni persona e gruppo responsabile nella Chiesa a dare rilievo alla dimensione missionaria nei programmi pastorali e formati- vi, sentendo che il proprio impegno apostolico non è completo se non contiene il proposito di “rendere testimo- nianza a Cristo di fronte alle nazioni”, di fronte a tutti i popoli. La missionarietà non è solamente una dimensione programmatica nella vita cri- stiana, ma anche una dimen- sione paradigmatica che riguarda tutti gli aspetti della vita cristiana. (…) 4. Nella nostra epoca, la mobilità diffusa e la facilità di comunicazione attraverso i new media hanno mescolato tra loro i popoli, le conoscen- ze, le esperienze. Per motivi di lavoro intere famiglie si spo- stano da un continente all'al- tro; gli scambi professionali e culturali, poi, il turismo e fenomeni analoghi spingono a un ampio movimento di perso- ne. A volte risulta difficile per- sino per le comunità parroc- chiali conoscere in modo sicu- ro e approfondito chi è di pas- saggio o chi vive stabilmente sul territorio. Inoltre, in aree sempre più ampie delle regioni tradizionalmente cristiane cre- sce il numero di coloro che sono estranei alla fede, indiffe- renti alla dimensione religiosa o animati da altre credenze. Non di rado poi, alcuni battez- zati fanno scelte di vita che li conducono lontano dalla fede, rendendoli così bisognosi di una “nuova evangelizzazione”. A tutto ciò si aggiunge il fatto che ancora un'ampia parte del- l'umanità non è stata raggiunta dalla buona notizia di Gesù Cristo. Viviamo poi in un momento di crisi che tocca vari settori dell'esistenza, non solo quello dell’economia, della finanza, della sicurezza alimentare, dell’ambiente, ma anche quello del senso profon- do della vita e dei valori fon- damentali che la animano. Anche la convivenza umana è segnata da tensioni e conflitti che provocano insicurezza e fatica di trovare la via per una pace stabile. In questa com- plessa situazione, dove l'oriz- zonte del presente e del futuro sembrano percorsi da nubi minacciose, si rende ancora più urgente portare con corag- gio in ogni realtà il Vangelo di Cristo, che è annuncio di spe- ranza, di riconciliazione, di comunione, annuncio della vicinanza di Dio, della sua misericordia, della sua salvez- za, annuncio che la potenza di amore di Dio è capace di vin- cere le tenebre del male e gui- dare sulla via del bene. L’uomo del nostro tempo ha bisogno di una luce sicura che rischiara la sua strada e che solo l’incontro con Cristo può donare. Portiamo a questo mondo, con la nostra testimo- nianza, con amore, la speranza donata dalla fede! La missio- narietà della Chiesa non è pro- selitismo, bensì testimonianza di vita che illumina il cammi- no, che porta speranza e amore. La Chiesa - lo ripeto ancora una volta - non è un’or- ganizzazione assistenziale, un’impresa, una ONG, ma è una comunità di persone, ani- mate dall'azione dello Spirito Santo, che hanno vissuto e vivono lo stupore dell’incontro con Gesù Cristo e desiderano condividere questa esperienza di profonda gioia, condividere il Messaggio di salvezza che il Signore ci ha portato. È pro- prio lo Spirito Santo che guida la Chiesa in questo cammino. (…) Benedetto XVI esortava: «"La Parola del Signore corra e sia glorificata'’ ( 2Ts 3,1): possa questo Anno della fede rendere sempre più saldo il rapporto con Cristo Signore, poiché solo in Lui vi è la cer- tezza per guardare al futuro e la garanzia di un amore autentico e duraturo» (Lett. ap. Porta fidei , 15). È il mio auspicio per la Giornata Missionaria Mondiale di que- st’anno. Benedico di cuore i missionari e le missionarie e tutti coloro che accompagnano e sostengono questo fonda- mentale impegno della Chiesa affinché l’annuncio del Vangelo possa risuonare in tutti gli angoli della terra, e noi, ministri del Vangelo e missionari, sperimenteremo “la dolce e confortante gioia di evangelizzare” (Paolo VI, Esort. ap. Evangelii nuntiandi, 80). FRANCESCO Martedì 8 ottobre, festa di san Felice, primo vescovo della nostra chiesa comasca, è stato presentato il Piano pastorale diocesano per il 2014 DAL MESSAGGIO DI PAPA FRANCESCO

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Ecco i nostri appuntamenti per laGiornata Missionaria MondialeVenerdì 18 ottobreDalle ore 20,00 in san Gerardo: Veglia e Marcia mis-sionaria per i bambini, i ragazzi e le loro famiglie.

Sabato 19 ottobreOre 20,30 nella chiesa parrocchiale di Gironico:Veglia missionaria per tutte le parrocchie del vicariato(preghiere, riflessioni, testimonianze).

Domenica 20 ottobreGiornata Missionaria Mondiale: tutte le Messe saran-no celebrate con l’intenzione missionaria e tutte leofferte raccolte saranno destinate alle missioni.Nel pomeriggio dalle 14,30 animazione missionaria(con giochi, musiche, ecc.) in oratorio ad Olgiate per ibambini e per i ragazzi; dalle 17,00 testimonianze peradolescenti e giovani.

Vita OlgiateseQuindicinale della Parrocchia di Olgiate Comasco Anno 69° - N. 15 - 13 Ottobre 2013 - € 1,00

www.parrocchiaolgiate.org

Il Piano pastorale2014, che il vescovomette nelle mani di tuttele comunità della diocesi,si apre con una bellissi-ma citazione del discorsodi papa Francescoall’Episcopato brasilianoin occasione della XXVIIIGiornata Mondiale dellaGioventù.

Conviene riportarlaper esteso.

“Serve una Chiesa ingrado di far compagnia,di andare al di là delsemplice ascolto; unaChiesa che accompagnail cammino mettendosi incammino con la gente;una Chiesa capace didecifrare la notte conte-nuta nella fuga di tantifratelli e sorelle daGerusalemme; unaChiesa che si rendaconto di come le ragioniper le quali c’è gente chesi allontana contengonogià in se stesse anche leragioni per un possibileritorno, ma è necessariosaper leggere il tutto concoraggio.

Gesù diede calore alcuore dei discepoli diEmmaus.

Vorrei che ci doman-dassimo tutti oggi:siamo ancora una Chiesacapace di riscaldare ilcuore? Una Chiesa capa-ce di ricondurre a Geru-salemme? Di riaccompa-gnare a casa? In Geru-salemme abitano le no-stre sorgenti: Scrittura,Catechesi, Sacramenti,Comunità, amicizia delSignore, Maria e gliApostoli… Siamo ancorain grado di raccontarequeste fonti così darisvegliare l’incanto perla loro bellezza?”

Dopo il tema dellaParola, anima del Pianopastorale 2012, e quellodell’Eucaristia, propostonel 2013, ecco ora iltema della Missione. È laterza parte di un percor-so modulato sull’espe-rienza dei due discepolidi Emmaus di cui parla ilVangelo di Luca al capi-tolo 24. I due, dopo averincontrato Gesù risortodapprima nella Parola epoi nella Frazione delpane, si alzano senzaindugio e corrono aGerusalemme: inizia, perloro, la Missione.

Anche alla nostraChiesa di Como Gesùrisorto affida oggi laMissione.

Nel nuovo Pianopastorale il vescovo ciinvita, anzitutto, a fareun serio esame dicoscienza. I discepoli diEmmaus “partironosenza indugio”. Guar-dando in modo realisticoalla vita delle nostrecomunità cristiane e con-statando che di “indugi”ne abbiamo molti, sorgo-no spontanee tre do-mande di verifica. Comemai le nostre comunitàsono così poco missiona-rie? Cosa succede nelcuore dei cristiani adultiquando vengono a Messaalla domenica? Quanto diVangelo c’è nelle scelte enella vita dei fedeli?

Segue, poi, il capitolocentrale dal titolo

“Davvero il Signore èrisorto”, in cui si metto-no in luce, a partire dalmessaggio del ConcilioVaticano II, i presuppostidella Missione.

Per essere missionaria,la Chiesa - ogni Chiesa,anche le nostre parroc-chie - deve essere, anzi-tutto, orientata a Cristo.Questo vuol dire metterela fede in Gesù Cristo alcentro di tutta la nostravita; adottare il suo stiledi amore e di relazioniumane rinnovate; sentirciuniti a Lui come unasposa al suo sposo.

La Chiesa, inoltre,deve essere in costantedialogo con tutti. Nondeve assumere atteggia-menti giudicanti o dicontrapposizione neiconfronti di altre propo-ste o modelli di vita, madeve cercare, per quan-to possibile, camminicomuni.

La Chiesa, infine,deve sapere che è chia-mata a conservare lasantità. Per la Missione,più che le parole, serveuna vita coerente con ilVangelo e con il proprioBattesimo.

Ed ecco le parole concui il vescovo concludequesto denso capitolo:“Una Chiesa che intrav-vede in modo sbiadito ilvolto di Cristo e, arroc-cata sulle proprie sicu-rezze, non ascolta la suaParola, una Chiesa chesi rende poco consape-vole del dono di santitàche le viene offerto ognigiorno, soprattuttonell’Eucaristia, non puòessere missionaria”.

Nella terza parte,“Narravano ciò cheera accaduto”, il vesco-vo dà due disposizionipastorali precise perfacilitare il compito mis-sionario di tutte le nostrecomunità.

Anzitutto, bisognacurare in modo piùattento la formazione dichi anima le comunità. Alriguardo, la diocesi hapreparato un “progettodi formazione pastorale”che andrà preso seria-mente in considerazioneda tutte le parrocchie.

Poi, sull’on-da delle esor-tazioni profe-tiche di papaF r a n c e s c o ,b i s o g n e r àessere moltoattenti alleperiferie dellaDiocesi e dellavita.

Il vescovooffre alla dio-cesi un Pianopastorale piùstringato diquelli degliscorsi anni, mamolto denso eattuale. In unasocietà cheanche qui danoi diventasempre piùmu l t i e tn i ca ,multiculturale,mult i re l ig io-sa… la dimen-sione missio-naria diventav e r a m e n t e

Anno centenario: 1913 - 2013

centrale. Quella mensaabbandonata in frettadai due discepoli diEmmaus e quella portaaperta verso la nottestellata, riportate sullacopertina del fascicolo,ne sintetizzano moltobene il contenuto.

don Marco

TUTTI MISSIONARICari fratelli e sorelle,

quest’anno celebriamo laG i o r n a t a M i s s i o n a r i aMondiale mentre si sta conclu-dendo l'Anno della fede, occa-sione importante per rafforzarela nostra amicizia con ilSignore e il nostro camminocome Chiesa che annuncia concoraggio il Vangelo. In questaprospettiva, vorrei proporrealcune riflessioni.

1. La fede è dono preziosodi Dio, il quale apre la nostramente perché lo possiamoconoscere ed amare. Eglivuole entrare in relazione connoi per farci partecipi della suastessa vita e rendere la nostravita più piena di significato,più buona, più bella. Dio ciama! La fede, però, chiede diessere accolta, chiede cioè lanostra personale risposta, ilcoraggio di affidarci a Dio, divivere il suo amore, grati perla sua infinita misericordia. È'un dono, poi, che non è riser-vato a pochi, ma che vieneofferto con generosità. Tuttidovrebbero poter sperimentarela gioia di sentirsi amati daDio, la gioia della salvezza! Edè un dono che non si può tene-re solo per se stessi, ma che vacondiviso. Se noi vogliamotenerlo soltanto per noi stessi,diventeremo cristiani isolati,sterili e ammalati. L’annunciodel Vangelo fa parte dell’esse-re discepoli di Cristo ed è unimpegno costante che animatutta la vita della Chiesa. «Loslancio missionario è un segnochiaro della maturità di unacomun i t à e cc l e s i a l e»

Verso la Giornata Missionaria Mondiale

(Benedetto XVI, Esort. ap.Verbum Domini, 95). Ognicomunità è “adulta” quandoprofessa la fede, la celebra congioia nella liturgia, vive lacarità e annuncia senza sosta laParola di Dio, uscendo dal pro-prio recinto per portarla anchenelle “periferie”, soprattutto achi non ha ancora avuto l’op-portunità di conoscere Cristo.La solidità della nostra fede, alivello personale e comunita-rio, si misura anche dalla capa-cità di comunicarla ad altri, didiffonderla, di viverla nellacarità, di testimoniarla a quantici incontrano e condividonocon noi il cammino della vita.

2. L'Anno della fede, a cin-quant’anni dall’inizio delConcilio Vaticano II, è di sti-molo perché l'intera Chiesaabbia una rinnovata consape-volezza della sua presenza nelmondo contemporaneo, dellasua missione tra i popoli e lenazioni. La missionarietà nonè solo una questione di territorigeografici, ma di popoli, diculture e di singole persone,proprio perché i “confini"della fede non attraversanosolo luoghi e tradizioni umane,ma il cuore di ciascun uomo edi ciascuna donna, Il ConcilioVaticano II ha sottolineato inmodo speciale come il compitomissionario, il compito diallargare i confini della fede,sia proprio di ogni battezzato edi tutte le comunità cristiane:«Poiché il popolo di Dio vivenelle comunità, specialmentein quelle diocesane e parroc-chiali, ed in esse in qualchemodo appare in forma visibile,tocca anche a queste comunitàrendere testimonianza a Cristodi fronte alle nazioni» (Decr.Ad gentes , 37). Ciascunacomunità è quindi interpellatae invitata a fare proprio il man-dato affidato da Gesù agliApostoli di essere suoi «testi-moni a Gerusalemme, in tuttala Giudea e la Samaria e finoai confini della terra» (At 1,8),non come un aspetto seconda-rio della vita cristiana, macome un aspetto essenziale:tutti siamo inviati sulle stradedel mondo per camminare coni fratelli, professando e testi-moniando la nostra fede inCristo e facendoci annunciato-ri del suo Vangelo. Invito iVescovi, i Presbiteri, i Consiglipresbiterali e pastorali, ognipersona e gruppo responsabilenella Chiesa a dare rilievo alladimensione missionaria neiprogrammi pastorali e formati-vi, sentendo che il proprioimpegno apostolico non ècompleto se non contiene ilproposito di “rendere testimo-nianza a Cristo di fronte allenazioni”, di fronte a tutti ipopoli. La missionarietà non èsolamente una dimensioneprogrammatica nella vita cri-stiana, ma anche una dimen-sione paradigmatica cheriguarda tutti gli aspetti dellavita cristiana.

(…)4. Nella nostra epoca, la

mobilità diffusa e la facilità dicomunicazione attraverso inew media hanno mescolatotra loro i popoli, le conoscen-ze, le esperienze. Per motivi dilavoro intere famiglie si spo-stano da un continente all'al-tro; gli scambi professionali eculturali, poi, il turismo efenomeni analoghi spingono aun ampio movimento di perso-ne. A volte risulta difficile per-sino per le comunità parroc-chiali conoscere in modo sicu-ro e approfondito chi è di pas-saggio o chi vive stabilmente

sul territorio. Inoltre, in areesempre più ampie delle regionitradizionalmente cristiane cre-sce il numero di coloro chesono estranei alla fede, indiffe-renti alla dimensione religiosao animati da altre credenze.Non di rado poi, alcuni battez-zati fanno scelte di vita che liconducono lontano dalla fede,rendendoli così bisognosi diuna “nuova evangelizzazione”.A tutto ciò si aggiunge il fattoche ancora un'ampia parte del-l'umanità non è stata raggiuntadalla buona notizia di GesùCristo. Viviamo poi in unmomento di crisi che toccavari settori dell'esistenza, nonsolo quello dell’economia,della finanza, della sicurezzaalimentare, dell’ambiente, maanche quello del senso profon-do della vita e dei valori fon-damentali che la animano.Anche la convivenza umana èsegnata da tensioni e conflittiche provocano insicurezza efatica di trovare la via per unapace stabile. In questa com-plessa situazione, dove l'oriz-zonte del presente e del futurosembrano percorsi da nubiminacciose, si rende ancorapiù urgente portare con corag-gio in ogni realtà il Vangelo diCristo, che è annuncio di spe-ranza, di riconciliazione, dicomunione, annuncio dellavicinanza di Dio, della suamisericordia, della sua salvez-za, annuncio che la potenza diamore di Dio è capace di vin-cere le tenebre del male e gui-dare sulla via del bene.L’uomo del nostro tempo habisogno di una luce sicura cherischiara la sua strada e chesolo l’incontro con Cristo puòdonare. Portiamo a questomondo, con la nostra testimo-nianza, con amore, la speranzadonata dalla fede! La missio-narietà della Chiesa non è pro-selitismo, bensì testimonianzadi vita che illumina il cammi-no, che porta speranza eamore. La Chiesa - lo ripetoancora una volta - non è un’or-ganizzazione assistenziale,un’impresa, una ONG, ma èuna comunità di persone, ani-mate dall'azione dello SpiritoSanto, che hanno vissuto evivono lo stupore dell’incontrocon Gesù Cristo e desideranocondividere questa esperienzadi profonda gioia, condividereil Messaggio di salvezza che ilSignore ci ha portato. È pro-prio lo Spirito Santo che guidala Chiesa in questo cammino.

(…)Benedetto XVI esortava:

«"La Parola del Signore corrae sia glorificata'’ (2Ts 3,1):possa questo Anno della federendere sempre più saldo ilrapporto con Cristo Signore,poiché solo in Lui vi è la cer-tezza per guardare al futuro ela garanzia di un amoreautentico e duraturo» (Lett. ap.Porta fidei, 15). È il mioauspicio per la GiornataMissionaria Mondiale di que-st’anno. Benedico di cuore imissionari e le missionarie etutti coloro che accompagnanoe sostengono questo fonda-mentale impegno della Chiesaaffinché l’annuncio delVangelo possa risuonare intutti gli angoli della terra, enoi, ministri del Vangelo emissionari, sperimenteremo“la dolce e confortante gioia dievangelizzare” (Paolo VI,Esort. ap. Evangelii nuntiandi,80).

FRANCESCO

Martedì 8 ottobre, festa di san Felice, primo vescovo della nostra chiesa comasca,

è stato presentato il Piano pastorale diocesano per il 2014

DAL MESSAGGIO DI PAPA FRANCESCO

2 Vita Olgiatese13 Ottobre 2013

Consiglio PastoraleDal Consiglio Pastorale del 7 ottobre

“Avere il cuore vicino e ibattiti lontani” è una dellenumerosissime esortazionirivolte ai giovani da donTonino Bello, straordinarioVescovo pugliese morto 20anni fa e del quale è attual-mente in corso la causa dibeatificazione.

L’esperienza di campoestivo organizzata lo scorsoagosto dalla FamigliaComboniana di Palermo eAgrigento è andata proprioin questa direzione. 10 gior-ni di campo itinerante intito-lato “Dalla Zattera alla terra-ferma” organizzato dai Laicicomboniani di Palermo eAgrigento, con la collabora-zione dei missionari e dellemissionarie comboniane diPalermo. Una ventina di gio-vani provenienti da tuttaItalia si sono incontrati inSicilia e per dieci giorni traPalermo, Agrigento eLampedusa hanno ‘visto,toccato e contemplato’ larealtà dei migranti che conti-nuano ad arrivare sullenostre coste.

Si è trattato di un viaggioa ritroso, rispetto a quelloche compiono i nostri fratel-li migranti provenienti dalSud del mondo, per andareoltre numeri e statistiche eaprire gli occhi su una realtàdavvero complessa, troppospesso segnata da stereotipie pregiudizi.

“L'incontro inizia quan-do sguardi e destini di chi èstraniero in una terra incro-ciano sguardi e destini dichi in quella terra stranieronon è”… e così è stato! APalermo, ospiti presso laZattera, palazzina dei LaiciComboniani che ospita eaiuta famiglie di migranti,abbiamo visitato la comu-nità di Biagio Conte, mis-sionario palermitano laicofondatore di "Missione diSperanza e Carità", attual-mente articolata in tredistinte strutture in Palermo

L’inizio della seduta è stata dedicata ai saluti: di accoglienzaa don Romeo, che prende parte per la prima volta al CPP, e diringraziamento a don Eugenio, che partecipa qui da noi per l’ul-tima volta.

Si è quindi proseguito secondo l’ordine del giorno: al primopunto il piano pastorale diocesano per il 2014, che è stato spie-gato nel dettaglio lo scorso martedì 8 ottobre, ed è la terza partedi un piano pastorale più ampio. Come introduzione al CPP, èstato letto l’estratto di un discorso di papa Francesco postoall’inizio del testo del piano pastorale diocesano.

Quindi si è passati, come di consueto, alla verifica delle atti-vità svolte nel mese di settembre: prima di tutto si è parlatodella festa dei canestri in parrocchia, il cui ricavato netto -nonostante le scarse aspettative per la crisi economica ed ilmaltempo - è stato più che soddisfacente; il consuntivo con uncommento sarà pubblicato su Vita Olgiatese. Come previsto, inconseguenza della mancanza della seconda parte del Grest, leattività della domenica pomeriggio hanno risentito di un fortecalo di partecipazione. Questo non ha scoraggiato gli animatori,che hanno svolto un servizio degno di nota al crotto.

Si è poi passati all’argomento catechesi, in fase di ripresadopo la pausa estiva. Nella prossima seduta si affronterà meglioil discorso della catechesi per l’Iniziazione Cristiana, alla luce,soprattutto, dell’esperienza dei primi due anni ormai conclusi.Per quanto riguarda i gruppi di catechismo per i ragazzi dellescuole superiori, è deciso che ci sarà un percorso unico, supe-rando la divisione in gruppi di Olgiate e di Somaino, in mododa poter realizzare un’attività formativa più ricca e uniforme.

Si è quindi parlato delle proposte missionarie per il mese diottobre: la tradizionale “veglia del grappolo” si terrà quest’annovenerdì 18, in quanto per sabato 19 è in programma la vegliadel vicariato a Gironico. Domenica 20 saranno organizzate atti-vità ed interventi a tema, come da tradizione; seguirà la pubbli-cazione di volantini ed avvisi più dettagliati.

Si è poi tornati sul tema del rinnovo di mandato per i mini-stri straordinari dell’Eucarestia: gli attuali sono 16, di cui 3 tut-tavia non chiederanno il rinnovo dell’incarico per motivazionipersonali. C’è l’intenzione di rivedere la pastorale dell’anzianoe del malato con i ministri che proseguiranno nel servizio, e sicercherà di far incontrare un sacerdote a tutti gli anziani eammalati almeno una volta ogni due mesi. Si è inoltre presoatto di come quest’anno sia stato impossibile celebrare la gior-nata dell’anziano e del malato a causa dei numerosi altri impe-gni: per il prossimo anno si terrà maggiormente in considera-zione la sua organizzazione.

Infine si è parlato del saluto a don Eugenio, che farà il suoingresso a Bregnano il 26 ottobre p.v. Essendo i tempi ristretti,le Messe di saluto saranno celebrate domenica 20: alle 9.30 aSomaino e alle 11.00 a Olgiate. A san Gerardo presiederà laMessa delle 9.00 di domenica 13, mentre in casa anziani è giàstata celebrata una apposita Messa.

Tra le varie ed eventuali sono state poste all’attenzione delCPP la necessità di rivedere il sistema di prenotazioni deglispazi della parrocchia e la possibilità della formazione di unacommissione tecnica per poter disporre di una valutazione pro-fessionale dei lavori più onerosi.

Con la preghiera conclusiva, la seduta si scioglie: ci si rive-drà, salvo variazioni, lunedì 4 novembre p.v.

I latini dicevano queste parole per indicare che qualchevolta il nome si adatta perfettamente alla persona che loporta e si trasforma in un ritratto e in un augurio perfetto.

È il caso di don Eugenio. Il suo nome, che deriva dalgreco “eu-ghenés”, significa “nobile d’animo”, “generoso”,“magnanimo”…

Credo che proprio così l’abbiamo conosciuto. È rimastotra noi meno di un anno, eppure in questo poco tempo è riu-scito a capire perfettamente una realtà complicata comequella della nostra parrocchia e a inserirsi profondamente.Sapendo già in partenza che sarebbe rimasto per pocotempo, poteva prendersela alla leggera, fare il minimo sinda-cale… Invece no. Si è impegnato a fondo: con i malati e glianziani, nell’oratorio, nella liturgia, in confessionale, nellapreparazione dei Battesimi, con le famiglie dei bambiniappena battezzati,… E sempre con il sorriso sulle labbra econ un’enorme disponibilità.

Ora che ci lascia, di certo sentiremo la sua mancanza.A nome di tutta la parrocchia, mi sento in dovere di dirgli

un grande grazie. E poi un augurio: che anche a Bregnano riesca a compor-

tarsi veramente da “Eugenio”, cioè con tanta nobiltà d’ani-mo, generosità e magnanimità. Dovendo cucire insieme trecomunità divise da una lunga storia viziata anche da qualchecampanilismo, queste innate virtù gli verranno sicuramenteutili.

Con affetto.don Marco

che accolgono un migliaiodi persone in difficoltà (didiverse provenienze: paler-mitani, siciliani, migrantidall’est Europa, africani edasiatici). Una forte testimo-nianza è stata quella del‘Coordinamento antitratta’di Palermo che realizzaazioni di recupero delledonne schiavizzate, attivitàdi sensibilizzazione e lottaalle organizzazioni mafiose.E dopo l’esperienza coloratae animata del mercato diBallarò, abbiamo ascoltatola responsabile dell’Ufficio‘Migranti e nomadi’ delComune di Palermo che ciha descritto il lavoro di retee di coordinamento tessutoin questi anni per l’assisten-za e l’accoglienza aimigranti in Palermo, incon-trando anche Yodit, unaragazza eritrea, ma ‘sicilia-nissima’ arrivata in Italiaanni fa che lavora ora comemediatrice culturale.

Ci siamo quindi spostatiad Agrigento, dove abbiamoincontrato il Vescovo FrancoMontenegro il quale ha esor-

“NOMEN OMEN”

dito dicendo che “I migrantidi oggi sono in viaggioverso la loro terra promessacome il popolo di Israeleattraverso il deserto” e laChiesa, non solo agrigenti-na, ma siciliana e italiananel suo complesso è chiama-ta all’accoglienza di questinostri fratelli migranti.

E presto si è partiti allavolta di Lampedusa: accoltidalla vivace comunità par-rocchiale e dal Parroco, donStefano Nastasi, abbiamoscoperto che Lampedusa èun nome composto da dueparole che significano sco-glio e lampada. Erri de Lucaben sintetizza la realtà diLampedusa, col suo Centrodi accoglienza (Cda) costrui-to in un vallone nell’internodell’isola dove vengono rac-colti i migranti che sbarcanosull’isola o sempre più spes-so in questi ultimi periodisoccorsi su barconi alla deri-va, in mare, al largo:

“I poteri hanno vistonelle isole dei luoghi direclusione. Hanno piantatoprigioni su ogni scoglio. Il

mare nostro brulica di sbar-re. Gli uccelli invece vedononell’isola un punto diappoggio dove fermare eriposare il volo prima diproseguire oltre. Tra l’im-magine di un’isola comerecinto chiuso, quello deipoteri, e l’immagine degliuccelli di un’isola comespalla su cui poggiare ilvolo, hanno ragione gliuccelli.»

La tragedia consumatasinella notte tra il 2 e il 3 diottobre a Lampedusa si inse-risce in una lunga fila di tra-gedie che accadono da anni.Come dice Papa Francesco,è una vergogna. Si stima chenel Mediterraneo dal 1988siano morte oltre 20.000persone. È una strage senzafine, che richiede un inter-vento di responsabilitàdell'Europa, dell’Italia, dellaChiesa. Il silenzio, una fintapietà in questi giorni subitodopo la tragedia e la manca-ta volontà di agire nonhanno giustificazione.

Chiara Donegani

Lampedusa: scoglio o faro?

Non si saluta unsacerdote che partesolo per buona edu-cazione.

Né la gratitudineespressa provieneda un senso di rico-noscenza umana perciò che un uomo hafatto in mezzo aduna comunità.

Il sacerdote non"lavora" in un ufficio,pronto ad essere tra-sferito ad altro incari-co.

Egli è testimonedi vita, fratello epadre nella grandefamiglia che è la par-rocchia.

Non un funziona-rio della "Chiesas.p.a.", ma un mini-stro di Dio, segno estrumento della suaGrazia e della suaParola.

Ciò che fa, nasce

Qualche parola di ringraziamento a donEugenio

che sta per lasciare Olgiate e iniziare un nuovo ministero a Bregnano

Saluterà la nostra parrocchia domenica 13 ottobre, presiedendo la Messa

delle 9,00 a San Gerardo domenica 20 ottobre, presiedendo la Messa

delle 9,30 a Somaino e quella delle 11,00 in chiesa parrocchiale.

Seguirà un rinfresco/aperitivo.

Farà l’ingresso a Bregnano, insieme al vicariodon Elio,

sabato 26 ottobre alle ore 17,00 nella chiesa parrocchiale di S. Michele.

GRAZIE don EUGENIO!

da ciò che è e da ciò che haricevuto con l'ordinazionesacerdotale: un interventodello Spirito che lo ha tra-sformato, configurandolo aCristo, unico SommoSacerdote.

Per questo egli parla eagisce nel nome di Gesù,distribuisce i suoi doni,comunica la sua parola, lorende presente nel Pane enel Vino, perdona e confortanel suo amore.

Pur indegno e spessoinadeguato, vive in funzionedi questa missione, bensuperiore alle sue umanecapacità.

Egli si rende strumentodella sua presenza, non perscelta né tanto meno permerito, ma per vocazione eper chiamata.

Dire grazie ad un sacer-dote è dire grazie a Dio peressersi preso cura del suogregge attraverso una per-sona, un volto, una voce,un cuore ben precisi.

È riconoscere che ilSignore non smette mai diessere presente e di farsivicino nel cammino dellavita di ognuno, dall'inizioalla fine, nelle gioie e nellesofferenze.

Grazie don EUGENIOper esserti fatto disponibileal progetto di Dio, grazieperché sei stato segno diLui in mezzo a noi, grazieper averci accompagnatonei mercoledì diAdorazione!

Anna per il gruppo del mercoledì

Vita Olgiatese13 Ottobre 20133

La Chiesa interpreta i“segni dei tempi”:

il Concilio Ecumenico Vaticano II

Ha attratto l’attenzione deimedia di tutto il mondo larecente corrispondenza trapapa Francesco e il direttorenon credente di un quotidianoitaliano sul credere in Dio. IlRomano Pontefice che “scen-de” a scrivere su un giornalecome un qualsiasi altro uomo,condividendo la propria fede edicendo a un critico dellaChiesa le ragioni della propriaposizione, fa notizia.

Rileggendo alcuni testiconciliari ci si accorge che taledialogo rientra nella grandeopera di apostolato di tutti icristiani, ovvero nell’unicamissione della Chiesa. PapaFrancesco, come i suoi prede-cessori, ha testimoniato la pos-sibilità di un confronto schiet-to e serio con chi non crede,azzardando anche l’annuncioesplicito. Afferma infatti ildecreto per l’apostolato dei

Le parole del Concilio: Non credenti

Il

Costituzione dogmaticasulla divina rivelazione

“DEI VERBUM” (6) Dopo avere illustrato i concetti di Rivelazione e Tradi-

zione e il loro stretto rapporto, la Dei Verbum ( DV ) riflet-te sul tema fondamentale del suo messaggio: la Bibbia.

Il terzo capitolo della Costituzione conciliare ha per tito-lo: “Ispirazione, verità, interpretazione della Sacra Scrittu-ra”. Dalla complessità degli argomenti è facilmente intuibilecome la stesura del capitolo fu alquanto travagliata. La sche-ma iniziale subì importanti modifiche. Alla fine, il testo “tra-lascia ogni spunto polemico: traccia, infatti, positivamentela strada in cui camminare, senza preoccuparsi di condanna-re eventuali deviazioni…(emerge anche) lo sforzo di non le-garsi a nessuna elaborazione teologica particolare (1).

Subito si ribadisce che “le realtà divinamente rivelate,che sono contenute e presentate nei libri della SacraScrittura, furono messe per iscritto sotto l’ispirazione del-lo Spirito santo…La santa madre chiesa, per fede aposto-lica, ritiene sacri e canonici tutti interi i libri sia dell’Anti-co che del Nuovo Testamento… per la composizione(dei quali) Dio scelse e impiegò uomini in possesso delleloro facoltà e capacità, e agì in essi e per mezzo di essi,affinché scrivessero come veri autori tutte le cose e sol-tanto quelle che egli voleva” ( DV – 11).

Queste frasi esprimono sinteticamente alcuni dati fonda-mentali. Innanzitutto la preminenza dell’azione divina nellacomposizione del testo sacro. Si tratta però di un’ispirazioneche ha agito “dentro” l’autore, che gli fatto scrivere solo lecose che “Egli (Dio) voleva” ma senza mai prevaricare le“facoltà e la capacità” del redattore umano. Ne è scaturitauna redazione con tutti i pregi, ma anche i difetti e i limiti,dell’azione dell’agiografo. Le Scritture furono poi affidatealla Chiesa perché le custodisse e le interpretasse. Alla chiesafu anche affidato il compito di definire quali libri dovesseroessere ritenuti “sacri e canonici”, cioè quali testi dovesserofar parte della Bibbia. Dopo una accurata ricerca, sia di na-tura storica che teologica, la chiesa cattolica definì il corpusdelle Scritture nella redazione che noi oggi utilizziamo (ri-cordo che alcuni testi dell’Antico Testamento non sono rico-nosciuti “canonici” dai fratelli protestanti e, neppure, fannoparte della Bibbia ebraica). Dal paragrafo emerge chiara-mente anche come tutta la vita della chiesa, in quanto natu-rale destinataria, custode e interprete della Parola scritta,debba essere caratterizzata e trasformata dalla Scrittura.

Il paragrafo prosegue poi con un’ulteriore importante af-fermazione: “poiché dunque tutto ciò che gli autori ispirati,cioè gli agiografi, asseriscono è da ritenersi asserito dalloSpirito santo, si deve professare, per conseguenza, che i libridella Scrittura insegnano fermamente, fedelmente e senzaerrore la verità che Dio in vista della nostra salvezza vollefosse messa per iscritto nelle sacre lettere” ( DV – 11).

Viene qui presentato un aspetto delicato della nostra fe-de. La “verità” delle Scritture. Tutti noi sappiamo che nellaBibbia si trovano affermazioni in chiaro contrasto con asso-date verità scientifiche, contenuti culturali per noi inaccetta-bili, fatti storici narrati più volte che presentano evidenti di-vergenze. Siamo insomma di fronte a narrazioni che nullahanno a che vedere con il “nostro” concetto (di uomini mo-derni) di verità. Ma allora quale “verità” ci offre la Bibbia?Le Scritture sono state redatte da uomini appartenenti al-l’ambiente culturale ebraico, semitico. Quale era, per questiagiografi, il principale fine? Nel testo del nostro don BrunoMaggioni, da me qui più volte citato, l’uomo biblico vienedescritto come “mosso dall’ansia di scoprire – dietro l’avvi-cendarsi delle cose, la loro instabilità e il loro frantumarsi –qualcosa di stabile, solido e sicuro, che resiste al tempo:qualcosa su cui poggiare i piedi” (2). Questo “qualcosa disolido” può essere solo la Parola di Dio, che ci viene comu-nicata per la nostra salvezza, quindi una verità che ha il suoscopo ultimo e principale nella nostra salvezza. Possiamoquindi concludere che le Scritture non possiedono ogni tipodi verità, ma solo ciò che interessa l’impegno di Dio in ordi-ne alla nostra salvezza.

Ma allora come dobbiamo considerare i fatti storici de-scritti nella Bibbia? Per prima cosa è necessario distingueretra fatti obbiettivamente accaduti (per esempio la nascita diCristo, la sua morte e resurrezione) e vicende di altra natu-ra. Sempre don Bruno Maggioni molto puntualmente ci ri-corda che “il modo biblico di interessarsi alla storia ci garan-tisce la realtà del fatto e il suo significato, ma non con ugua-le forza e nello stesso senso tutte le modalità del suo accadi-mento” (3). Ne nasce che dobbiamo interrogare la Bibbiacon domande di due “livelli”: un livello esistenziale per co-noscere il senso della nostra vita e un livello teologico perscoprire il disegno salvifico di Dio.

A conclusione di queste brevi note sul paragrafo 11 dellaDV, dobbiamo sempre ricordarci che la Scrittura è statacomposta nell’arco di secoli, quindi con una lenta “matura-zione” e che, pertanto, la verità va cercata nella “totalità”della Bibbia, non dimenticando mai la paziente progressi-vità pedagogica divina.

Concluderemo la lettura del capitolo terzo della DV nelprossimo articolo.

(21 – continua)(erre emme)

Note(1)Bruno Maggioni: “ Impara a conoscere il volto di Dio

nelle parole di Dio – commento alla Dei Verbum” Ed.Messaggero Padova – pag. 68

(2)Bruno Maggioni, op. cit. pag. 76(3)Bruno Maggioni, op. cit. pag. 81Le citazioni in neretto sono tratte dalla Dei Verbum, il nu-mero indica il paragrafo.

laici: «l’apostolato non consi-ste solo nella testimonianzadella vita; il vero apostolocerca le occasioni per annun-ziare Cristo con la parola, siaai non credenti per condurlialla fede, sia ai fedeli peristruirli» (Apostolicam actuosi-tatem, 6). Non si tratta di ven-dere, magari a basso prezzo,una determinata dottrina perconquistare una moltitudine diproseliti; piuttosto, nei confron-ti dei non credenti, ci avvertia-mo chiamati a manifestare ilmessaggio di Cristo, mediantela parola e i fatti, e a comunica-re la sua grazia (AA 6): mes-saggio che trova nella Croce enella resurrezione di Gesù unamirabile sintesi di dono e vita,di condivisione e speranza.

Nella costituzione pastoraleGaudium et spes i Padri conci-liari individuano nell’amoredella verità il principio ispirato-

re di ogni dialogo con i noncredenti (GS 92). Ricercandoonestamente la verità, si riesceinfatti a realizzare una convi-venza che non sia segnata dallaviolenza e dall’inganno, espres-sione di una universale voca-zione alla fratellanza. Si trattaallora di un dialogo prudente,libero da ogni pregiudizio, chenon esclude nessuno: «né colo-ro che hanno il culto di altivalori umani, benché non neconoscano ancora la sorgente,né coloro che si oppongonoalla chiesa e la perseguitano indiverse maniere» (GS 92). Unconfronto condotto secondo

queste modalità si riveleràtestimonianza di quel Rabbìche andava ad annunciare lamisericordia del Padre a tutticoloro che si disponevano adascoltarlo, del quale non ricor-diamo alcuna parola di con-danna o di rancore nei con-fronti di quanti lo abbandona-rono o, addirittura, lo crocifis-sero. Anzi, «il centurione cheera lì presente di fronte aGesù, avendolo visto spirarein quel modo, disse:“Veramente, quest'uomo eraFiglio di Dio!”» (Mc 15,39).

d marco jr

In sei anni diminuiti di quasi il 90% i fondi statali di carattere sociale

L’inizio di ottobre sem-brava dovesse segnare lafine del governo Letta. Nelnostro Paese ci si sta abi-tuando ormai in campo poli-tico a parole come: governodi larghe intese, governo atermine, governo di scopo,elezioni anticipate. Per ilmomento questa ultima ipo-tesi sembra essere scongiu-rata, il governo Letta conti-nua, ma l’attuale instabilitàpolitica è forse senza prece-denti. Tante e tante parole,tante e tante promesse,tante e tante “formule” sisono ascoltate prima e dopola campagna elettorale difebbraio, ma si è propriosicuri di saper cosa ci diran-no ancora i nostri politici se,l’anno prossimo o nel 2015,si andrà ancora a votare?C’è un filo di speranza cheuna volta tanto siano loro adascoltare l’esasperazionedella gente? C’è speranzache si ricordino il numero deidisoccupati in Italia che afine luglio (dati ISTAT) haraggiunto e superato la cifradi 3 milioni su un totale di 22milioni di occupati? Chi sioccupa della Cosa pubblicaè possibile che rimangaindifferente al fatto che i gio-vani disoccupati (di età com-presa tra i 15 e 24 anni)sono il 40,1% con punte dioltre il 51% nel suddel Paese per le gio-vani donne? Sembrapiù importante perse-guire la strada dellaincertezza permanen-te, della insicurezza,della inconcludenza,mentre alla crisi politi-ca si aggancia quellaeconomica, con il con-tinuo aumento deldebito pubblico ed il

lento ed inesorabile impove-rimento del sistema Italia.

Non sono necessari molticommenti. Basta dare un’oc-chiata ai dati dellaRagioneria dello Stato diRoma, contenuti nella tabellapubblicata, che illustra i fondistatali a carattere socialestanziati tra gli anni 2008 e2013. Le cifre (in milioni dieuro) parlano da sole; senzaandare nei particolari, il totaledi risorse stanziate, ognianno diminuisce drastica-mente per settore: di quasi il90% in sei anni!Contemporaneamente la for-

Con l’instabilità politica cresce il disagio sociale

bice tra le esigenze dellefamiglie e le possibilità diintervento per poterle soddi-sfare è in continua crescita.

La riforma dello Stato insenso federalista avrebbedovuto portare ad una modi-fica dello scenario di lungoperiodo sia in termini dicomposizione delle entratedei Comuni, sia in termini diattribuzione delle loro com-petenze. Invece si è regi-strata soltanto una riduzionedelle entrate per i Comuniper effetto del contenimentodella spesa pubblica. I temiprioritari per le famiglie

FONDI STATALI DI CARATTERE SOCIALE 2008 2009 2010 2011 2012 2013Fondo per le politiche della famiglia 346,50 186,60 185,30 51,50 52,50 31,40Fondo pari opportunità 64,40 30,00 3,30 17,20 17,20 17,20Fondo politiche giovanili 137,40 79,80 94,10 12,80 13,40 10,60Fondo infanzia e adolescenza 43,90 43,90 40,00 39,20 40,00 40,00Fondo per le politiche sociali 929,30 583,90 435,30 273,90 70,00 44,60Fondo non autosufficienza 300,00 400,00 400,00 0,00 0,00 0,00Fondo affitto 205,60 161,800 143,80 32,90 33,90 14,30Fondo inclusione immigrati 100,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00Fondo servizi infanzia 100,00 100,00 0,00 0,00 0,00 0,00Fondo servizio civile 299,60 171,40 170,30 110,90 113,00 113,00TOTALE Valori espressi in Milioni di euro 2526,70 1757,40 1472,10 358,40 340,00 271,10

Una settimana, settegiorni e mille emozioni!

Per la seconda volta gliamici della Mount ProspectCommunity Band ci hannoregalato una settimana indi-menticabile. Il MaestroRalph Wilder ha preparato ediretto la formazione compo-sta da 45 musicisti, ospitipresso le nostre famiglie e ilBed & Breakfast “VillaAdelaide” di Como/Cardano.

MOUNT PROSPECT COMMUNITY BAND IN TOURNÉEDurante il soggiorno la

Banda Americana ha visita-to le località più suggestivedella nostra zona (Milano, ilLago di Como, la vicinaSvizzera, Varese) e cittàpiù lontane (Bergamo eVenezia), con grande loroapprezzamento delle bel-lezze dei luoghi e la bontàdei cibi.

Gli amici Americani, coni quali noi ragazzi del Corpo

(lavoro, casa, educazione,sanità), tutto ciò che in unasola parola si riassume con“benessere”, con tagli allaspesa di questo tipo, sposta-no le famiglie stesse dappri-ma in quell’area che vienedefinita “situazione a rischio”poi, con il trascorrere deimesi senza interventi corret-tivi, nella fascia del “disagioconclamato”. A queste situa-zioni, sempre più frequentied inquietanti presenti inItalia, sono attenti i nostripolitici? O piuttosto preferi-scono con le loro divisionifar perdere ancora una voltail treno di una lenta ripresaeconomica che fino a qual-che settimana fa sembravatimidamente vedersi all’oriz-zonte?

Troppi sono gli anni nel-l’attesa di riforme che nonarrivano mai. Il vuoto dellaingovernabilità si sta riem-piendo di sfiducia e di esa-sperazione che aumenta inproporzione dei privilegi edei vantaggi di coloro chesono stati eletti, non pertutelare i loro interessi por-tandoci sul baratro della crisifingendo di ignorare che loStato di diritto non esistama, come sarebbe più giu-sto, per il bene comune!

P.D.

Musicale Olgiatese abbiamoavuto per l’occasione il pia-cere di suonare, si sono esi-biti in tre concerti: a Varesein Villa Recalcati sede dellaProvincia di Varese, a Comoin Piazza Duomo ed infinead Olgiate Comasco pressoil Centro CongressiMedioevo. Tutte e tre le esi-bizioni hanno riscosso gran-de affluenza di pubblico esuccesso ed hanno confer-

mato la loro notevole abilitàmusicale.

Nonostante la differenzadi età fra noi ragazzi Italianie i membri della bandaAmericana, la musica hasaputo unirci e coinvolgercianche nei momenti convivia-li, permettendoci di trascor-rere insieme una piacevolesettimana in allegria.

Francesca Cattoni

AttivitàAttività Ricavato 2012Ricavato 2012 20132013

Banco Canestri 8.930 7.692Pesca 5.015 3.884Crotto 5.735 3.046Buste 8.860 11.615

Totale € 28.540 26.237

Grazie a tutti !

4 Vita Olgiatese

Vita OlgiateseEsce la seconda e la quarta

domenica del mese

Autorizz. Tribunale Como n. 10/82.

Con approvazione ecclesiastica.

Direttore responsabile:Vittore De Carli

Redazione:Marco Folladori, Romeo Scinetti,Marco Nogara, Franco Ghielmetti,Paolo Donegani, Rolando Moschioni.

Impaginazione grafica:Francesco Novati, Tarcisio Noseda.

Abbonamento annuale:

ritiro a mano: € 20,00spedizione postale: € 50.00Stampa: Salin S.r.l. - Olgiate C.

Redazione e impaginazione:

Casa ParrocchialeVia Vittorio Emanuele, 522077 Olgiate ComascoTel. / Fax 031 944 [email protected]

sot to i l campanile del f icopoveri € 215,60.

Dai registriparrocchiali

BattesimiRuggiero Cecilia TizianaGinevra di Francesco eNelli AlessandraP: Volpe Antonio eRuggiero GiovannaGuzzetti Gabriel di Giulio eAmico MoniaP: Chindamo Giuseppe eMotti BrunaGiussani Siria di Mauro eQuadranti MichelaM: Quadranti SabrinaPintonello Samya Laura diSamuele e Sanò MariaP: Sanò Salvatore e PetrilloConcettaTorino Alessio di Paolo eTorino NataliaP: Tsuhuy Vitaly e TorinoMaria LuciaFrancese Mattia di Michelee Paruscio SilviaP: Cersosimo Donato eFrancese TeresaScarfò Michelangelo diGiuseppe e ZampognaJessicaP: Scarfò Michelangelo eLarosa Silvana

MatrimoniSartori Gabriele conTorchia SilviaMulazzi Cappi Erik conFavino EmanuelaMoreschi Andrea conBianchi Valeria

Per i bisogni della Chiesa

In mem. di Montanari Achille€ 200 – NN in ricordo delfratello € 200 – Per usolocale € 50 + 25 + 40 –Offerta per matrimonio €300 – Noleggio palco € 350– Battesimi del 29/09 € 305– In memoria del maritoGaetano Di Francesco €300 – Matrimonio diManuela e Erik € 200 –Malati € 155 - In mem. diElena Carò € 50 – Carla perintercessione B.V. Rosario €50 – La sorella ricordandoMaria Pegorin € 200 –Falcone per uso locale € 20– Matrimonio di Valeria eAndrea € 150 – I familiari inricordo di Cosimo ArmandoGallo € 200 – Gruppo par-rocch. per fiori € 360 –Ricordo di Clerici Angela €200 – In memoria diMascetti Piera € 100 –Coscritti 1943 € 70.

Chiesa di SomainoIl coro di Somaino in ricordo diFiorenzo: offerte per la chiesa €50 – Offerte per l'oratorio € 40 +30 – Una scolaresca dell'istituto“Suore Orsoline” di Como: offer-ta per l'oratorio € 100.

Chiesa di S. GerardoPer reliquia € 60 – Offerteper la chiesa € 73.

Note di bontàOfferte S. Antonio per i

Banfi Simone con LivioCamilla

MortiCarò Elena di anni 91 – viaBarberini, 3 Como

Gallo Cosimo Armando dianni 75 – via MonteGeneroso, 8

Luraschi Anna ved.Bricola di anni 93 – via DeAmicis, 8

Clerici Angela ved.Bianchi di anni 77 – viaMilano, 62

Mascetti Piera ved.Cavadini di anni 91 – viaGabelli, 1

13 Ottobre 2013

Le cifre dei canestri

A conclusione della FESTA DEI CANESTRI

Come è tradizione, ecco lo specchietto riassuntivo della“Festa dei canestri”, espresso, ovviamente, in euro.

Malgrado la crisi che crea notevoli problemi a molte fami-glie e malgrado i timori della vigilia, dobbiamo constatareche le cose non sono andate poi così male: un calo di circa2.000 euro rispetto all’anno scorso è più che fisiologico.

Una nota positiva è sicuramente l’aumento delle offerteraccolte con le buste, segno che sono ancora molte le per-sone che vogliono contribuire alle spese della propria par-rocchia senza voler nessun contraccambio.

In calo, invece, le altre iniziative: forse ha influito il temponon proprio clemente, specialmente la domenica; forse lamancanza di iniziative collaterali in oratorio; forse chissà…

Comunque si è visto anche quest’anno l’impegno di ungran numero di persone sia al Banco vendita che alla Pescache al Crotto. E questo è sicuramente un buon segno (unalode particolare alle ragazze e ai ragazzi che si sono impe-gnati nel servizio ai tavoli nel Crotto: veramente bravi).

A tutti un grazie sentito a nome dell’intera parrocchia.

don Marco

La notte tra il 26 e il 27settembre qualcuno si èintrodotto nella cappellina S.Luigi Guanella, forzando laporta che dà verso il posteg-gio sul retro della chiesaparrocchiale. Ovviamente,non era intenzionato a pas-sare la notte in preghiera.Voleva rubare. E difatti si èportato via l’unica cosaappetibile che ha trovato: latastiera liturgica che servivaper le prove del coro e peraccompagnare le Messenelle frazioni.

Considerate le caratteri-stiche della refurtiva, è ipo-tizzabile che si tratti… di unamante della musica ingenerale e della musicaliturgica in particolare;insomma, un uomo di cultu-ra e forse anche di preghie-ra, visto che chi suona ecanta prega due volte…

Ecco, allora, la nostraproposta (sperando che lalegga).

Siamo disposti a regalar-gli la tastiera e anche a riti-rare la denuncia fatta ai

I discepoli di Emmaus,dopo l’ incontro con ilRisorto, con il cuore cheardeva per le parole udite el’esperienza di comunioneappena vissuta, con grandegioia, fecero ritorno aGerusalemme. È con questo sentimentoche la nostra Parrocchiasta organizzando un viag-gio-pellegrinaggio in TerraSanta per il prossimo anno.«Tale visita dovrebbe averelo scopo di rendere onore aGesù Cristo, nostroSignore, nella Terra che laSua venuta al mondo hareso santa e degna divenerazione e di tutela daparte dei Cristiani», cosìcome il Servo di Dio PaoloVI affermò alla vigilia delsuo storico viaggio quasicinquant’anni fa. Presso l’ufficio parrocchialeè possibile ritirare il pro- Coscritti 1943

S. Messa a S. Gerardo dom. 20/10/13 ore 9.00

oratorio

S. G. Bosco

Olgiate C.

Carissimo amico!Ti sarai accorto

che spesso si parla di giovanianche nella nostra comunità.Montagne di parole! Ma avolte il disinteresse spesso ri-mane!

I giovani sono voluti datutti eppure vivono con unasensazione di solitudine, avolte abbandonati nelleesperienze amicali, affettive,sociali e scolastiche. Li desi-deri seduti con te a ragiona-re, li vuoi attivi, pronti acamminare con te, mentreessi attingono spesso la loroeducazione da incontri occa-sionali o da amici alla pari.

Avverti che ormai è giun-to il momento delle decisionivitali; non epidermiche, maprofonde; non occasionali,ma definitive: è in gioco illoro e il tuo destino. Occorreconfrontarsi, occorre pesare ipro e i contro, ma soprattut-to occorre partire subito a“perder tempo!” Indugiare ègià lasciar morire; calcolaretroppo è non impegnarsi; ri-mandare è sciupare inesora-bilmente. Occorre perdersi etrasferirsi in loro; per educa-re bisogna non solo condivi-dere, ma soprattutto convi-

Mi sta a cuore Mi sta a cuore Il grillo parlante

vere, non giudicare ma volerbene: donarsi per render giu-stizia a ciò che abbiamo rice-vuto.

L’impegno pastorale nonè la grande e nobile avventu-ra di un paio di eroi isolati,ma è l’insieme della dedizio-ne di tutti. Occorre vivere in-sieme gli stessi problemi e lestesse generosità; occorreprogettare, studiare, speri-mentare: trovare il metodopiù adatto. Chi ha a che farecon i giovani deve avere inmente tutti: proprio tutti,partendo da chi c’è e arriva-re con loro da quelli che nonvengono più; occorre inse-guire chi si allontana, occor-re sorridere a chi fa il voltoduro, dare il saluto a chi te

lo ha tolto; occorre ricercareil volto di chi ti ha girato lespalle, occorre tendere tuttala mano e il braccio per in-contrare il pugno chiuso e lamano rattrappita del giova-ne fratello. Periferie? Si, pos-siamo dirlo, è anche a “casanostra” dove sembra che iltran tran delle cose da farecopra l’evidente assenza.

Con questi sentimentimettiamo nelle mani del Si-gnore il desiderio di ripartiresu quel terreno buono chequelli prima di noi hannoben preparato. C’è “roba”per tutti!

Caro fratello, perdiamotempo! Con chi vuole farsiascoltare, vuole incontrare,ridere e scherzare, vuole cre-scere e lavorare. Perdiamoloin oratorio “lo strumentoeducativo della parrocchia, illuogo della missione dellaparrocchia per i ragazzi, gliadolescenti e i giovani e lefamiglie”.

L’augurio è che questonostro impegno in collabora-zione con tutte le agenzieeducative possano servire adaiutare la crescita umana ecristiana delle nuove genera-zioni e dia ancora più sensoalla nostra vita per loro.

È quanto alla fin fine cista veramente a cuore

Don Romeo

Formazione per educatori e animatoriSono pronte le iniziative diocesane di formazione Per gli educatori degli animatori d’oratorio:Animatore “Work in progess” .Riflessione sulla Pastorale Giovanile nei vicariatia Lomazzo S. Vito il 14 novembre.All’oratorio troverai tutte le informazioni

UN LADRO… MUSICISTA?carabinieri a queste condi-zioni ben precise:

che si faccia riconoscere(una persona con questedoti non può rimanere nell’a-nonimato!);

che si impegni a studiarebene la musica liturgica(siamo disposti anche a for-nirgli gratuitamente le lezioninecessarie);

che, una volta imparatobene il mestiere, si renda

disponibile per accompa-gnare e animare qualcheMessa domenicale (peresempio, quella delle 7,30)o qualche altra liturgia.

Aspettiamo fiduciosi unarisposta.

Mentre aspettiamo, pos-siamo comunicare che latastiera era una “C 200

ROLAND”. Se a qualcunocapitasse di incontrarla, èbene che ce lo faccia sapere.

La classe 1946 organizza una cena il

19/10/2013 (Sabato sera)Ritrovo piazza mercato

alle ore 20.00Prenotazione

c/o parrucchiere Mascettientro il 12/10/2013tel. 031 946 697

ISCRIZIONE AL PRIMO ANNO DI CATECHISMO DELL’INIZIAZIONE CRISTIANAL’anno catechistico 2012-13 si concluderà a fine novem-bre.Il nuovo anno 2013-14 inizierà con la prima domenica diAvvento (inizio dicembre). In quella data verranno inseriti nel primo anno i ragazzi diprima elementare ed, eventualmente, altri ragazzi che nonhanno ancora frequentato il catechismo.I moduli di iscrizione sono disponibili nell’ufficio parrocchiale.

PERCORSO IN PREPARAZIONEAL MATRIMONIO CRISTIANO 2013-14

Il nuovo percorso per i fidanzati inizierà con la primadomenica di Avvento (1 dicembre 2013) e si concluderà innovembre 2014.I moduli di iscrizione sono disponibili nell’ufficio parrocchia-le. Si prega affrettarsi perché a novembre ci sarà un incon-tro di programmazione con tutti gli iscritti.

FEBBRAIO 2014: OLGIATE IN TERRA SANTAgramma e avere tutte leinformazioni necessarie,oppure chiedere a donMarco Jr.Il pellegrinaggio si terrà dal2 all’8 febbraio 2014.Iscrizioni entro il 17 novem-bre.

G i t a P e l l e g r i n a g g i o p a r r o c c h i a l ede l 13 se t tembre a l san tua r io de lbeato Cludio a Chiampo (Vicenza)