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Blindare l’Aspromonte per poter dormire la notte

La vicenda che ha visto il Raganello protagonista dellamorte di 10 persone a causa di un’onda di piena che hatrascinato a valle acqua e detriti investendo tutto ciò chesi trovava sul greto, ha sviluppato un dibattito che fian-cheggia l’inchiesta giudiziaria della magistratura eamministrativa del Ministero dell’Ambiente.Nell’inchiesta giudiziaria vi sono indagati il presidentedel Parco del Pollino, i tre sindaci di Civita, Cerchiara eSan Lorenzo Bellizzi, il dirigente dell’ufficio Biodiversitàdei Carabinieri Forestali più due guide, ciascuno per leproprie competenze e/o attribuzioni. La magistratura haordinato due perizie che dovranno accertare le eventua-li responsabilità. La vicenda è stata da tutti definita tra-gedia che nel senso etimologico del termine significa“canto del capro”. In ogni caso, la tragedia prima di dive-nire il nobile dramma tragico intriso di lutto e di sventu-ra reso immortale da Eschilo, da Sofocle e da Euripide,indicò originariamente l'aspetto di libidinosa selvaticità,di sfrenato piacere del cibo, tipici degli antichi riti dioni-siaci. Io girovago ormai da molti anni in natura e incon-tro molte persone che si riversano, soprattutto la dome-nica, nelle discipline più disparate: bicicletta da strada emountain bike, motociclismo da strada e fuoristrada,quad, bikers, trekking a piedi e a cavallo, climbing, raf-ting e canyoning finanche speleologia. La rete aiuta alanciarsi nell’avventura perché tutto banalizza. L’ho vistoin TV o l’ho letto su internet! Tanto basta per compraretutta l’attrezzatura e lanciarsi nello sport eletto almomento. Spero che la croce non venga buttata addos-so alle due guide e tantomeno ai tre sindaci e al presi-dente del Parco, né al Carabiniere Forestale perché nonindividualmente o in concorso possono avere colpe daincorrere nella giustizia penale, forse alcuni in quellaamministrativa. Mi spiego. Gestire un territorio non è lastessa cosa che occuparsi dell’organizzazione e dei rego-lamenti di una struttura chiusa o circoscritta. I comuninon riescono neanche a far rispettare i divieti di sosta oi sensi unici, figuriamoci se possono sorvegliare un terri-torio esteso e frastagliato per caratteristiche fisiche epeculiarità ambientali. Fare i regola-menti non equivale a salvarevite umane. Èil rap-

porto tra individuo e natura che è alla base del malinte-so. Allo sfrenato piacere del cibo dei riti dionisiaci si èsostituito lo sfrenato piacere del rischio anche se non siè in grado di governarlo. Soprattutto per il piacere dimostrarsi, quanto vale un selfie sull’orlo di un burrone olo scatto nel fare un tuffo senza avere scandagliato ilfondo dello specchio d’acqua! Misurarsi senza avere laminima cognizione di ciò che si affronta né in terminimentali né tantomeno fisici con infantile spregiudicatez-za. Di fronte a questo, a Stilo si dovrebbe sbarrare la viaper il castello normanno, a Pazzano andrebbe chiusoMonte Stella, a Monasterace dovrebbero essere vietatele immersioni a Punta Stilo, a Bivongi dovrebbe essere

chiusa la strada per le cascate diMarmarico. A Caminiandrebbe vietato l’in-gresso al centro stori-co e alla torre delXVI secolo oltre chealla fontana ‘e susu.A Stignano biso-

gnerebbe chiudere l’accesso al castelletto di San Fili ealla torre secentesca. A Riace basterebbe chiudere leporte urbiche e il santuario dei santi Cosma e Damianoe naturalmente i progetti SPRAR. Il Sindaco diCaulonia dovrebbe vietare l’accesso all’Allaro, quello diRoccella sbarrare la via per la torre Pizzofalcone, aPlacanica bisognerebbe chiudere le gole Mazzuccheri ela grotta dei Re, a Gioiosa Jonica sbarrare la FiumaraGallizzi e la strada per Monte Sant’Andrea. A Grotteriasbarrare il Caturello, a San Giovanni il Levadio, aMartone vietare la ‘Ntinna e sbarrare la strada permonte Gremi. A Marina di Gioiosa vietare l’accesso aTorre Galea, torre Spina e teatro greco-romano. AMammola vietare la cascata del Salino e passo Sella, adAgnana murare miniere e terme, a Canolo le gole delColajero la grotta Zagaria e il vallone del Diavolo.Siderno dovrebbe chiudere l’accesso a monte Ginarra,Gerace sbarrare Passo di Ropolà e le gole del San Paolo,Antonimina alla fiumara Micò e Cortaglia, Ciminà almonte Tre Pizzi e alle cascate Caccamelle. Portigliola eSant’Ilario dovrebbero sbarrare la strada per i Petti e allenumerose grotte, Ardore recintare l’area dellaMadonna della Grotta, Benestare le cave di gesso, PlatìAria di Vento, Bovalino il castello, Careri le Rocche diSan Pietro, San Luca Pietra Cappa e tutta la vallate dellegrandi pietre oltre, naturalmente, il santuario di Polsi. ABianco bisognerebbe chiudere gli accessi al Zoparto ePardesca vecchia e alla scogliera di Capo Zefirio, aCasignana le terme e monte Varet, a Sant’Agata lo schic-cio e la piazzetta di Tibi e Tascia, a Caraffa la casetta sullaroccia, a Samo le gole La Verde e il borgo di Precacoreoltre che tutti gli accessi alla montagna. Ad Africo il vec-chio paese sarebbe off limits ma anche la cascataPalmarello e a Bruzzano Rocca Armenia e monteScapparone. A Ferruzzano il Bosco di Rudina e l’anticoborgo sono da interdire e a Brancaleone il paese vecchioe i ruderi di Capistrello. A Staiti sbarrato il passo perSanta Maria dell’Alica e rocca Giambatore, a Palizzi,dulcis in fundo, le fiumare di Palizzi e Pietrapennata emonte Cerasia. Il Parco Nazionale dell’Aspromonte confilo spinato e rete elettrificata dovrebbe recintare i 641,5Kmq per tenere lontani gli sconsiderati. Una sala multi-mediale in 3D sopperirebbe a tutti gli inconvenienti esogni d’oro agli amministratori.

Arturo Rocca

In seguito alla tragedia del Raganello, tante sono state le dita puntate contro sindaci eamministratori. Ma gestire un territorio non è la stessa cosa che occuparsi

dell’organizzazione e dei regolamenti di una struttura chiusa o circoscritta. Èimpossibile sorvegliare un territorio esteso e frastagliato per caratteristiche fisiche epeculiarità ambientali. Fare i regolamenti non equivale a salvare vite umane. È Il

rapporto tra individuo e natura che va cambiato.

“È impossibile tenerea bada lo sfrenatopiacere del rischio:

selfie sull’orlo di un burrone omentre ci si tuffa

senza averescandagliato il fondo

dello specchiod’acqua.

Per tenere lontani gli sconsideratibisognerebbe

sbarrare i 641,5 kmqdel Parco Nazionale

dell’Aspromonte con filo spinato

e rete elettrificata.

APPELLO AI SINDACI, DOVE CI SONO

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Giuseppe Bombino, già presidente dell’EnteParco Aspromonte, ha dato appuntamento perlo scorso venerdì a Canolo in “un Agri-asilonella Riserva” per la prima lezione “con cattedraambulante”. Tema dell’incontro:“L’Aspromonte raccontato ai bambini, natura ecultura di una montagna al centro delMediterraneo”. Una battaglia per l'Aspromonteche Bombino sta conducendo insieme a un altrofiglio prediletto di questa terra, lo scrittoreGioacchino Criaco che sul suo profilo facebookè tornato con forza sulla questione delle scuolechiuse in Aspromonte. “La prima lezione chepossiamo dare ai nostri ragazzi è che le decisio-ni ingiuste non vanno rispettate. La prima lezio-

ne che dobbiamo dare a noi stessi è che il prin-cipio della responsabilità viene prima di ognialtro, e prima degli altri chi subisce l’ingiustiziaè responsabile dell’ingiustizia. E usciamo tuttidall’ipocrisia, dal traccheggio. A schiena tesa ea testa alta, lo sappiamo tutti che chiudere lescuole dell’interno significa chiuderel’Aspromonte, cominciare a preparare le vali-gie. A questo bisogna opporsi, alla morte di unpopolo e di una cultura millenaria che mantie-ne le ultime testimonianze greche in Calabria.E tutti fummo greci, ma pochi lo siamo anco-ra oggi, e ai greci oltre alla cultura non difetta-va il coraggio, e di coraggio si tratta oggi".

Il Porto delle Grazie di RoccellaJonica fa scuola e diffonde la “sea-bean mania”. Da nord a sud,infatti, si stanno moltiplicando,all’interno dei porti (soprattuttoturistici) d’Italia i cestini inventatidai surfisti australiani AndrewTurton e Pete Ceglinski, che l’am-ministratore unico Giorgio Sotiraaveva attenzionato e fatto installa-re già diversi mesi fa nelle acquedello scalo della Locride. Per chiancora non ne avesse sentito par-lare, il Seabean (cestino del mare)è un dispositivo destinato a fare daspazzino in un ambiente chiuso,come un porto appunto, dove irifiuti si accumulano. Lavora 24ore su 24, sette giorni su sette alcosto dell’energia elettrica consu-mata per entrare in funzione (siparla di circa 1 Euro al giorno). Ilsuo orlo resta appena sotto lasuperficie dell’acqua che, entran-do nel secchio, viene filtrata edespulsa mediante una pompa elet-trica mentre i rifiuti restano all'in-terno del contenitore, anche le

fibre più piccole: “Riesce a pom-pare fino a 25.000 litri d'acquaall’ora - ha dichiarato EneaRoveda, Amministratore delega-to di LifeGate, che si sta occupan-do in Italia della distribuzione deldispositivo, - e la manutenzione èabbastanza semplice: va svuotatoogni due settimane circa e dai datiche abbiamo possiamo stimareche un solo bidone è in grado diraccogliere fino a 500 chili di pla-stica in un anno”. Certo non sitratta di un quantitativo che per-metterà di risolvere l’inquinamen-to dei mari ma, grazie a una diffu-sione capillare, di cui Roccella si èfatta promotrice e capofila, nelgiro di qualche anno ilMediterraneo potrebbe davveroacquistare un’aspetto più salubre,una prospettiva che, questa setti-mana, ha trovato l’interesse anchedella stampa nazionale, che final-mente parla della Locride in ter-mini positivi attraverso le colonnedi Repubblica.

In Aspromonte arrivano le "cattedre volanti"

Il quotidianonazionale dedica

spazio al seabean,dispositivo in

grado di ripulire leacque dei porti

che, dopo esserestato installato perla prima volta al

Porto delle Grazie,si sta adesso

diffondendo inmaniera capillarenel resto d’Italia.

L’avanguardia made in Locride trova spaziosu Repubblica

È Nicola Morra, senatore cosentino, il candidato della maggioranza di governo alla presidenzadella Commissione parlamentare antimafia. Il parlamentare del M5S ha vinto la votazione inter-na a scrutinio segreto ottenendo 9 voti sui 17 disponibili e lasciandosi alle spalle Mario MicheleGiarrusso e Marco Pellegrini, entrambi rappresentanti del Movimento Cinquestelle. L’accordoraggiunto all’interno della maggioranza prevede, infatti, che il candidato sostenuto dalla coalizio-ne giallo-verde sia un esponente grillino e che arrivi dal Senato (questo perché nella passata legi-slatura era toccata a un deputato, Rosy Bindi). Non si tratta ancora dell’investitura ufficiale altimone della commissione bicamerale, ma dopo il voto di mercoledì Nicola Morra è certamenteil favorito a guidare l’organismo che si occupa di indagare sull’evoluzione del fenomeno mafioso.

Il senatore calabrese NicolaMorra eletto presidente della Commissione Antimafia

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Il PD non siriunisce più,non discute,

non rappresen-ta nessuno senon piccoliavidi giochi di potere.Questo è il

grande peccatoche si sta

consumando asinistra, tutti

dicono di aprirele finestre

ma non apronole porte.

Ricordate la famosa gaffe diGiovanni Trapattoni (una delletante) in cui affermò: “Noi noncompriamo uno qualunque perfare qualunquismo”? Con un“Care compagne e cari compa-gni” d'esordio, il sindaco diBenestare Rocca, nella primaserata a Siderno della Festa

dell'Unità, ha tentato un’improbabile pedataal qualunquismo. C'è stato un solo applauso,spentosi dopo due secondi, di una signoraseduta in prima fila e un diffuso sorriso deipresenti, non irriverente, più che altro di sor-presa: tutto qua. Un richiamo all'identitàsmarrita, un tentativo per nulla riuscito di scal-dare i cuori della platea del PartitoDemocratico. Bisogna domandarsi per quan-to tempo gli elettori che votavano PD e ades-so votano 5 Stelle continueranno a farlo, postoche smetteranno di farlo. Il recupero di unaforza democratica come il PD deve essere unprocesso reale di riavvicinamento ai cittadini,capendo che non bastano e non servono leprediche delle avanguardie della sinistra - set-tori di scuola, università, industria, giornali,ecc… - che “fanno comunque e sempre tredi-ci”. Da quando è caduto il GovernoBerlusconi (senza grandi risultati), nel 2011, iDemocratici, direttamente o indirettamente,hanno sempre governato. Oliverio è all'ultimoanno di legislatura. Le urne stanno dandoresponsi chiari. Altrettanto e peggio per ForzaItalia. E anche se il Governo di Salvini e DiMaio non funziona, le loro forze politichehanno il favore degli italiani. Le opposizionidebbono aprire un confronto credibile suitemi. Del PD abbiamo detto, del centrodestrasappiamo che punta a prendersi altre Regioni,e il governo nazionale appena sarà pronto afarlo. Con quale politica non è dato saperlo.Il sindaco di Bianco Canturi, è noto, è più sga-mato del suo collega. Lui, a una domandaposta nell’ambito dello stesso convegno suidiritti negati, ha risposto: “Includete pure ildiritto all’iscrizione a un partito”. Oggi ostaco-lato dal fallimento di quelli che abbiamo ingran parte conosciuto, dalla sfiducia, dallapaura, dall'opportunismo, dalle dittature dimaggioranza, come questa che stiamo viven-do, di Salvini e Di Maio. Non va bene! I parti-ti che funzionano, puliti, che sanno fare da tra-mite tra i cittadini e le istituzioni, servonoeccome! Pier Paolo Pasolini l'aveva racconta-ta meglio di Trapattoni. “Prevedo (siamo neiprimi anni 70) la spoliticizzazione completadell'Italia: prevedo un gran corpo senza nervi,senza più riflessi”. Ci siamo arrivati, e qualcu-no deve cominciare a lavorarci per ricostruireun sistema democratico. La Locride vive unastagione molto buia. Si registrano solo gli scos-soni che dà il sindaco di Locri, GiovanniCalabrese. Prevalentemente sulla crisi profon-da in sanità. Decise o confuse, schiette o con-taminate, palesi o ambigue, le sue iniziativeriempiono il vuoto dei partiti (di destra e disinistra). Dicendo che la sanità non ha colorepolitico (ovvio), Calabrese si è aperto da soloun'assicurazione: denuncio tutti, invito tutti

Caro NicolaTi scrivo esortato dalla tua affermazione durantela Festa dell’Unità a Siderno. Premetto i compli-menti a chi ha organizzato la festa e ci ha fatto rivi-vere atmosfere lontane nel tempo. Tu hai chiesto achi organizza queste manifestazioni di iniziare adascoltare i cittadini per capire bene come stanno lecose, hai espresso una curiosità sullo stato dellasinistra e su cosa pensa la base. Vero è che in que-sti incontri ormai i relatori sembrano parlare a sestessi mentre la gente, il popolo avrebbero dettomolti anni fa, pensa altro. Bene, in questa lettera, “caro compagno”, cer-cherò di dirti la mia sulla sinistra (disperata) checerco di trovare ma non trovo. Parto dalle paroleascoltate la mattina dal professore Viscomi chesottolineava che oggi alla sinistra e al PD servonoentusiasmo e volontà di lavorare insieme. Questocerco di scrivere anche io in qualche articolo: entu-siamo e volontà mi sembrano due elementi impor-tanti, perché questa terra non arrivi a un punto dinon ritorno. Ma serve altro. Serve la verità.L’ultima sera i relatori, tra le più alte cariche delPD in provincia di Reggio Calabria, parlavano dipersonalismi e divisioni nel partito come male dasuperare. Noi da anni scriviamo a chi dirige il par-tito che la Locride è un raro esempio di dualismodel PD dove personalismi e divisioni la fanno dapadrona. Ci sono in molti paesi due PD, due par-titi divisi solo sul personalismo, in molti comuni lesfide elettorali sono stati tra due candidati del PD;per ultimo, in molti comuni tante sono le figureimportanti che non hanno avuto la tessera del par-tito. Se poi vogliamo prendere come esempioSiderno, allora serve l’assistenza di Freud.Partiamo dalla vecchia guardia dei comunisti esocialisti che sono fuori dal partito. Uno dei padrifondatori del PD si è dimesso e ha costituito unmovimento che ha eletto 3 consiglieri comunali;parlando poi di ex consiglieri nell’ultima legislatu-ra, il presidente del consiglio e il vicesindaco elettinel PD sono fuori dal partito, gli altri 2 ex consi-glieri, Ruso e Pellegrino, che sono entrati nel PDdopo un’esperienza in SEL e cresciuti politica-mente nella segreteria dell’ex consigliere CosimoCherubino non hanno partecipato alla festa del 23e 24 settembre. Non bastasse questo coacervo didivisioni, in questi due giorni non ho visto nemme-

no la neo e già ex consigliera comunale GabriellaBoccuti, nemmeno l’ombra anche dell’ex assesso-re regionale Federica Roccisano, iscritta allo stes-so circolo. Considera, poi, che molti di sinistradichiarata e compagni storici sono ai margini diquesto partito. Come vedi questo è quello che sta succedendo aquesto partito, non solo a Siderno. Ora non miinteressa capire di chi sia la colpa oppure cosa siasuccesso in questi anni, ma dopo i discorsi dell’in-contro in cui eri presente e alla luce di questo spac-cato di un singolo paese, si evince il problema. Chiparla non vede a due metri dai suoi piedi. Perchéle responsabilità comunque ci sono, e le risposte diun responsabile di partito come Puccio non posso-no essere quasi di accusa verso altri. Questo parti-to non si riunisce, non discute, non rappresentanessuno se non piccoli avidi giochi di potere.Questo è il grande peccato che si sta consumandoa sinistra, tutti dicono di aprire le finestre ma nonaprono le porte, non danno le tessere e, la cosapeggiore, non aprono a nuovi tesseramenti, nonsvolgono dibattiti e soprattutto non fanno congres-si. Questa è la situazione che in due giorni di festamolti hanno sfiorato ma nessuno ha detto, io ladico a te perché la leggano tutti. Bisogna avere ilcoraggio di dire la verità, io posso permettermelo,non ho interessi in politica, non sarò mai candida-to con questo sistema dei partiti e, inoltre, sonouno dei pochi figli di parlamentare a non averavuto mai un euro di stipendio pubblico, né unincarico, né missioni per conto del partito, anzi asuo tempo non ho preso nemmeno lo stipendio daportaborse quando ho accompagnato mio padrenell'esperienza senatoriale. Per cui scrivo questaamara verità, non cerco di colpire nessuno, ho solouna gran voglia di vedere di nuovo una sinistra chefaccia cose di sinistra.Ora serve la verità, una visione, un'idea di sviluppodella Regione Calabria, una linea di aperturaverso la gente, tornare nelle piazze e parlare con ilcuore, appunto far tornare l’entusiasmo e la vogliadi lavorare insieme.Chiudo, dicendoti che scrivo a te, ma non mi rivol-go solo a te, perché ti ho conosciuto molti anni fae ricordo la vena pura che ti ispirava.

Rosario Vladimir Condarcuri

Io cerco la sinistra, la cerco e non la trovo

Il brontolamentodella Locride è

condito, lo sappiamobene, dal vizio di

tanti cittadini di volerrisolvere in manieraforse nemmeno del

tutto risolutiva i milleproblemi del

comprensorio. Sitratta di quello statod'animo che nella

Locride finisce con ilgiustificare (a torto)la discordanza tra

credo politico eComunicazione (sui

media). Calabrese, adesempio, mette a

nudo la condizionepietosa della sanità

del territorio: lo fa conun monitoraggioincompleto dei

servizi…ma almeno lo fa.

Calabrese… più che un sindaco,uno stato d’animo!

Lettera a Nicola Irto, Presidente del Consiglio Regionale della Calabria

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alla mobilitazione, tutti quelli che debbonofare facciano. Ma le responsabilità sono ditutti e sono uguali per tutti? Le soluzioni pro-poste sono tutte sensate e promettono digarantire servizi efficienti? Calabrese più cheun sindaco è uno “stato d’animo”. DellaLocride che non cerca e non usa la forza isti-tuzionale, che vuole la protesta e l'urlo di ungiorno e il lamento, la recriminazione, il ram-marico di ogni dì (per cui, questa volta va vistapositivamente la sua iniziativa che prevededue e più giornate di confronto e di lotta perrivendicare gli obiettivi). Il brontolamentodella Locride è condito anche, lo sappiamobene, dal vizio di tanti cittadini di voler risolve-re il proprio problema e non in modo risoluti-vo quello di tutti i pazienti. Quello stato d'ani-mo che notiamo nella Locride giustifica (e famale) la discordanza tra credo politico eComunicazione (sui media). Calabrese mettea nudo la condizione pietosa della sanità delterritorio: lo fa con un monitoraggio incom-pleto dei servizi, ma almeno lo fa.Politicamente, disegna un'asimmetria senzapudore tra la Reggio Calabria arida e distantedalla Locride e gli eletti di là, ma lui quellialmeno li scomoda. Calabrese sta attento acome si mettono le stagioni, ognuna diversa,ma non possiamo dire che rimanga chiuso incasa.Indifferente.

Federico Lago

Lunedì pomeriggio si è svolto untanto atteso nuovo capitolo del“Sanità Day”, attraverso il quale ilsindaco di Locri, GiovanniCalabrese, ha voluto ritentare ilconfronto con le istituzioni al finedi far comprendere al meglio qualisiano le problematiche che afflig-gono l’ospedale di Locri e perché

di alcune di esse non si possa rimandare oltrela soluzione.L’incontro, resosi necessario anche alla lucedel recente sollevamento dall’incarico diDirettore Generale dell’Azienda SanitariaProvinciale di Reggio Calabria di GiacominoBrancati da parte del Commissario allaSanità calabrese, ha preso l’abbrivio attraver-so le parole dello stesso Massimo Scura, cheha rassicurato i presenti relativamente al livel-lo d’attenzione dedicato al nosocomio com-prensoriale.«Abbiamo già svolto i compiti preliminari - haaffermato il commissario ad acta - e adessodobbiamo concretizzare assicurando i 258posti letto di cui dovrebbe essere dotatol’ospedale Spoke, inserendo i primari e idirettori di struttura complessa e assumendovelocemente personale, a cominciare daostetrici e Operatori Socio Sanitari, con inser-imento diretto attraverso le graduatorie,senza indire concorsi che ci farebberoperdere tempo. Mi sono nominato soggettoattuatore anticipando la rimozione diBrancati da parte della Regione Calabria pro-prio per prendere le decisioni in tempi brevi eavere così la garanzia che non ci siano con-dizionamenti. Per questo - conclude Scura, -posso garantire che in sei mesi vedremo giàdei risultati e che in un anno sarà sistematotutto. Ci sarà da attendere ancora, invece, perquanto riguarda gli investimenti, vincolati alungaggini burocratiche che ci obbligherannoad attendere di più per quanto riguarda l’ac-quisto di nuovi macchinari e per il migliora-mento della struttura, ma sono sicuro che conil tempo supereremo tutte le difficoltà».Fin qui il nocciolo dell’intervento delCommissario, unica novità di un Sanità Dayche, in seguito a questo preambolo e nonos-tante le dichiarazioni del padrone di casa, èstato di fatto condizionato a partire da quelmomento dal dibattito politico. Non hannopotuto fare a meno di tirare in ballo i rispet-tivi partiti il senatore pentastellato GiuseppeAuddino e quello forzista Marco Siclari, hasfruttato il proprio tesseramento con un dis-corso da vera e propria campagna elettorale ildeputato Francesco Cannizzaro, reo di averreso agli occhi del pubblico un’equilibratadimostrazione di professionalità il delirio dionnipotenza di Massimo Scura.L’impalpabile Auddino, infatti, ha dimostratoun singolare scollamento dalla realtà quandoha preteso di sapere da Scura le appena elen-cate scadenze per la risoluzione delle criticità,paventando una stretta vigilanza sul suo oper-ato da parte del Movimento 5 Stelle e dellaMinistra della Salute Giulia Grillo. Siclari,invece, forte del suo ruolo di membro dellaCommissione permanente Igiene e Sanità inSenato, che gli ha permesso di assistere alleaudizioni del Presidente della Regione MarioOliverio e dello stesso Scura recentementesvoltesi a Palazzo Madama, si è affacciato dalpulpito ritenendo di sapere contro chipuntare il dito per la situazione in cui versa ilcomparto sanitario. Fingendo che negli inter-venti precedenti non fossero state tirate inballo le corresponsabilità dei vari Scopelliti,

Loiero e Chiaravalloti, il senatore ha infattiattribuito colpa esclusiva della situazione cor-rente ai soli Oliverio e Scura, auspicando per-altro una (secondo lui probabilissima)rimozione del secondo di qui a breve. Ma adaver incantato la platea con il più pirotecnicodei discorsi politici, come annunciavamo inprecedenza, è stato Francesco Cannizzaro. Ildeputato di Forza Italia, infatti, snocciolandoun discorso propagandistico a braccio (dicelui) che tanto ha ricordato quelli che i piùsagaci venditori di accessori per cucinaintavolano nelle fiere di paese per mostrare aipotenziali clienti la bontà del prodotto propa-gandato, ha letto nell’assenza in sala di rapp-resentanti della Regione e della CittàMetropolitana il fallimento dell’operato delCommissario e affermato che sarà solo grazieall’insistenza sua e di Giovanni Calabrese se,nelle prossime settimane, il sottosegretarioalla Sanità Maurizio Fugatti, che gli avrebbeconfidato la presenza di allarmanti criticitàrelative all’operato di Scura, sarà a Locri pertoccare con mano le problematiche da tempodenunciate, adoperandosi frattanto nellarimozione di un tecnico che in tre anni non èstato in grado di produrre nulla.C’è da dire che la politica l’aveva tirata inballo per primo proprio il commissario, che inun tentativo di stemperare la tensione riusci-to goffo come una scoreggia durante un lutto,ha esordito domandandosi come, una voltache lui avrà risolto le problematicità del-l’ospedale, il suo “amico” GiovanniCalabrese potrà continuare a fare campagneelettorali. Alla luce di questa affermazione,dunque, è forse da leggere come una rappre-saglia quella messa in atto da Cannizzaro, cheha volutamente distorto le parole di Scuraprovocando in lui una violenta reazioneiniziata con il furto del microfono a una scon-certata Maria Teresa Criniti e culminata conun movimento di labbra che ci ha dato l’im-pressione di essere un bel “vaffanculo”.Pungolato sulla sua professionalità, infatti,Scura si deve essere reso conto che farsi sbu-giardare dal politico di turno non avrebbe gio-cato a favore del “one man show” che sta cer-cando da anni di mettere in scena sostenendodi essere l’unico ad aver compreso e denunci-ato le criticità della sanità calabrese, troppocondizionata da politica e criminalità perpoter essere efficiente («Quando sono anda-to in Procura a denunciare mi è stato detto:“Lei ha capito tutto, ma qui c’è poco che noipossiamo fare”» ha affermato durante il suointervento).Di questo Sanità Day, insomma, resta l’assor-dante assenza del Partito Democratico terri-toriale, riunito nella stesse ore a Siderno perla sua personalissima autocelebrazione, unaplatea povera, a riprova che la cittadinanza èsempre meno convinta che questi incontripossano produrre risultati concreti e le paroleamareggiate del vescovo della diocesi diLocri-Gerace Francesco Oliva che, sperandoin un atteggiamento propositivo da parte deipresenti si è trovato dinanzi all’ennesimo“abbassamento del livello etico della società”.Anche Giovanni Calabrese, pur consideran-do positive le dichiarazioni di Scura, se n’èandato dalla sala “stanco, avvilito, deluso eamareggiato”, convinto che quella manifes-tazione del 20 ottobre, se la popolazione saràpronta a seguirlo, debba avere luogo.Perché quanto detto, in fondo, è solo la repli-ca di affermazioni che la Locride si senteripetere da tre lunghissimi anni.

Jacopo Giuca

Le solite promessepreannunciano la mobilitazione dei cittadini

Sanità Day

Calabrese… più che un sindaco,uno stato d’animo!

“L’ennesimotentativo di

confronto sulleproblematiche

soffertedall’ospedale diLocri intavolato

lunedì pomeriggioda GiovanniCalabrese

naufraga nel piùgrottesco degli

show politici cui laLocride abbiaassistito negli

ultimi cinque anni.L’inedita

morigeratezza delprimo cittadino,infatti, nulla hapotuto contro lalatitanza del PD,gli sterili rimandial “Governo del

Cambiamento” e leaccuse di

responsabilitàpolitica che hanno

fatto saltarequalche coronariaal commissario…

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ILARIO AMMENDOLIA

Lunedì scorso si è svolta a Locri un’iniziativa sullasanità. Pur nel massimo rispetto dei promotori e deirelatori: utilità zero! Il livello del dibattito è stato dapessima campagna elettorale con un inutile agitaredei problemi senza dare alcuna risposta.Un vuoto che ha consentito finanche al commissarioScura, che pure ha un bilancio decisamente negativoalle spalle, di uscire se non da buon amministratoreda persona corretta.In sala, un urlo che più che passione dimostravaimpotenza.Qualche ridicola caduta di stile come quella di unsenatore che si vantava di aver fatto aggiustare gliascensori dell’ospedale di Locri durante l’estate nonrendendosi conto dell’insulto all’intelligenza dei pre-senti e che continuamente rinviava alla conferenzastampa che avrebbe tenuto l’indomani come se piùche un eletto fosse un oracolo o un Pm che annunciauna requisitoria.Negli stessi minuti a Siderno era in corso la festadell’Unità promossa da tutti i circoli della Locride.Bastava dare una fugace occhiata al pubblico presen-te, pur composto da tante brave persone, per caderenello sconforto.Un dibattito stanco, fiacco, artificioso, a volte decli-nante in recita e senza mai alcun punto di contattocon la realtà. Un sovrapporsi di parole vaganti e senzameta che dopo capriole in aria, cadevano ed evapora-vano nel vuoto.Due manifestazioni diverse ma entrambe simbolo diuna drammatica separatezza tra popolo e una “classedirigente” inesistente e, appunto perché tale, sostitui-ta artificiosamente dai comitati elettorali espressione

di notabili regionali e provinciali che, a loro volta,altro non sono che proconsoli di Salvini, di Renzi, diBerlusconi, di Grillo. Pessimi interpreti che recitanosu un copione scritto ai piani alti e recitato senza artené parte ai piani bassi. In questo caso in incontri pro-mossi qua e là e che somigliano tanto a quei “certifi-cati di esistenza di vita” che l’INPS chiede ai moribon-di.Badate bene, non pongo un problema di caratterepersonale. I protagonisti dei due dibattiti sono perso-ne intelligenti, simpatiche, straordinariamente abilima - in questo momento storico - non hanno ruolo enon hanno idee. Sono tessitori del “nulla” politico eculturale che devasta la nostra Terra. Costretti adavvitarsi su parole consunte con l’unico obiettivo disopravvivere.Sono alla continua ricerca di un capro espiatorio dasacrificare e di un capo da esaltare.Intanto è amaro prevedere che nei prossimi anni lasanità (e non solo) in Calabria sarà a livelli ancora piùscadenti rispetto a quelli attuali perché, mentre aLocri i “relatori” si agitano e urlano, mentre aSiderno vivacchiano e svendono gli ultimi scampoli diuna eredità passata, in altre parti d’Italia avanza undisgraziato progetto politico che sacrificherà ulterior-mente le Regioni meridionali e soprattutto laCalabria.Infatti in questi giorni la classe dirigente del Veneto edella Lombardia, avanzando con passo felpato sullabase dei risultati del referendum del 22 ottobre del2017, sta ponendo il problema dell’autonomia chealtro non è che la secessione dei ricchi. Un riordinoistituzionale che farà saltare il servizio sanitario nazio-nale rendendo la funzione dello Stato del tutto secon-daria e marginale.

In un tale contesto le condizioni dell’ospedale diLocri come l’intera sanità calabrese saranno da anti-ca colonia rispetto a una potenza occupante. E nonper cattiveria ma per la logica della ricchezza circolan-te. E le urla somiglieranno ai pianti delle sceneggiatenapoletane.Se la secessione passerà, al Lombardo- Veneto siaggiungeranno tutte le Regioni del Nord.E tutto ciò sta avvenendo in silenzio.Lo stesso colpevole silenzio con cui in passato cihanno fatto bere il Masterplan come un elisir di lungavita pur sapendo che era solo cicuta e, ancor prima,hanno fatto pagare anche ai calabresi il debito dellebanche francesi e tedesche oltre che italiane. Hannospeso i fondi “fas” per gli usi più impensati. Il tuttocon una contrazione dell’occupazione di oltre 70.000unità in dieci anni.Ribadisco: non è una questione di soldi ma di dignitàe anche di rispetto della Carta Costituzionale. Proprioper questo appare come particolarmente grave ilfatto che tale attacco al Sud e alla Calabria sia avve-nuto come se gli eletti e la classe dirigente meridiona-le fossero evaporati. Politicamente lo sono, esistonosulla carta ma vivono come le nuvole di fumo senzaalcuna consistenza politica.Questo è il problema e noi l’abbiamo posto in tutta lasua drammaticità il 22 ottobre dello scorso annodinanzi a una diserzione di massa delle pseudo “clas-si dirigenti” in una battaglia fatale per i destini delSud. Siamo stati e siamo inadeguati e troppo deboli.Uniti non lo saremmo ed è da questa consapevolezzache nasce il nostro continuo appellarci alla gentecomune perché diventi protagonista e artefice delproprio destino.

Sabato scorso la Piazza Municipio di Siderno ha ospitato laCarovana del Partito Radicale e del “D.G.L. - Mezzogiornoin Movimento” che ha effettuato una raccolta firme sulle 8proposte di legge “per lo Stato di diritto, contro il regime.”La Carovana, aperta con un’assemblea-dibattito avente perprotagonisti Pietro Fuda, Isidoro Napoli, PierpaoloZavettieri, Andrea Cuzzocrea e Gianpaolo Catanzariti oltreai componenti del Partito Radicale Sergio D'Elia, ElisabettaZamparutti e Antonio Cerrone ha poi permesso ai cittadinidi esprimersi in merito alla:1. Modifica dell’articolo 79 della Costituzione in materia diconcessione di amnistia e indulto.2. Revisione del sistema delle misure di prevenzione e delleinformazioni interdittive antimafia di cui al D.lgs. n. 159 del6 settembre 2011.3. Abolizione della possibilità di assunzione di incarichi extra-giudiziari da parte dei magistrati.4. Introduzione del sistema elettorale uninominale per l’ele-zione della Camera dei deputati e del Senato dellaRepubblica.

5. Disposizioni in materia di libertà e diritto di informazionee di servizio pubblico radiotelevisivo.6. Revisione delle procedure di scioglimento dei Comuni permafia previste dal T.U. delle leggi sull’ordinamento degli entilocali di cui al D.lgs. n.267/2000.7. Riforma del sistema di ergastolo ostativo, del regime del 4bis e abolizione dell’isolamento diurno.8. Riforma del sistema elettorale per l’elezione dei membriitaliani al Parlamento europeo.Il ricco programma di incontri ed eventi pubblici promossidal Movimento, che sta accendendo i riflettori sui temi dellosviluppo che interessano da vicino il Sud e in particolare laCalabria, quali il lavoro, i diritti, le infrastrutture e la legalità,è continuato anche questa settimana a Gioia Tauro, Palmi,Bova Marina, Taurianova, Locri e Reggio Calabria dove sonostati aperti dibattiti non solo tra i promotori dell’evento maanche con la cittadinanza e i simpatizzanti del PartitoRadicale. Prossimo appuntamento mercoledì 3 ottobre, alleore 15:30, presso L’Hotel Savant di Lamezia Terme.

È amaro prevedere chenei prossimi anni lasanità (e non solo) inCalabria sarà a livelliancora più scadentirispetto a quelli attualiperché, mentre a Locri i“relatori” si agitano eurlano, mentre aSiderno vivacchiano esvendono gli ultimiscampoli di una ereditàpassata, in altre partid’Italia avanza undisgraziato progettopolitico che sacrificheràulteriormente le Regionimeridionali esoprattutto la Calabria.

IN BREVE

L'urlo dell'impotenza

Il tour “contro il regime” del PartitoRadicale continua a raccogliere consensi

Il Sanità Day di Locri e la Festa dell’Unità di Sidernosono state due manifestazioni diverse ma entrambe

simbolo di una drammatica separatezza tra popolo e una“classe dirigente” inesistente e, appunto perché tale,

sostituita artificiosamente dai comitati elettoraliespressione di notabili regionali e provinciali che, a loro

volta, altro non sono che proconsoli di Salvini, di Renzi, di Berlusconi, di Grillo.

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L'acconciaturada dea di FrancescoFalcometà

Anche quest'anno l'hair stylistsidernese FrancescoFalcometà è stato protago-nista alla Milano FashionWeek. Titolare dei trenegozi di Bovalino, Sidernoe Palmi, assieme a FrancoIemma sempre più presid'assalto da chi ama mani

sapienti tra i propri capelli, Francesco si èdistinto per acconciature fresche e di raffi-nata eleganza.L'hair stylist sidernese ha curato la sfilata diAlberto Zambelli, che si è ispirato adAntonio Canova e al neoclassicisimo, recu-perando le più dolci e calde tonalità neutrecon una collezione che ha reso omaggio auna natura incontaminata e pura.Ad accompagnare questa armoniosa fem-miniltà e l'ondeggiare di queste moderne“statue”, simili a dee, la maestria diFrancesco Falcometà. Sulla nuca ha creato

un movimento che tanto ricorda lescanalature delle colonne o le pieghe lon-gitudinali degli abiti delle matrone grecoromane, ottenuto separando i capelli in 5 o6 piccole code fermate con un filo elasticobianco annodato e intrecciato, così da con-sentire alle code, nonostante siano fissate,di muoversi a ogni passo senza perdere ilrigore e la geometria globale del look.Originali anche le acconciature realizzateper Exterior: pettinature moderne per unadonna dinamica, sicura, attenta e dal carat-tere deciso. Curate da Francesco Falcometà pure leacconciature di Ultrachic, marchio con ungrande contenuto artistico e una forteidentità. Un look fresco e easy anche perquesta maison che si è ispirata alleleggende del rock: Elvis, George, Freddiee Jimmy riuniti per un concerto da sognotra le stelle.

www.larivieraonline.com Rredazionale

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Il 23 settembrescorso è accadutoun evento strano.Durante la cele-brazione della

messa, nella chiesadi San Rocco,

Padre Giuseppe hapronunciato questeparole: “E dopo una

lunga telenoveladurata tre mesi vicomunico che io

resto a San Rocco,Junchi e a

Prisdarello”

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IL RICORDO

La telenovela gioiosanaDecesso del siderneseDavideFervorini in Spagna,le richiestedei familiari

30 S

ETTE

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E- 10 “

Sembra che per vedere misteri, suspence e colpidi scena non ci sia più bisogno di sintonizzarsisui più importanti canali televisivi, ma bastirecarsi in chiesa e assistere alla messa domeni-cale. Infatti, giorno 23 settembre, è accaduto unevento strano. Durante la celebrazione dellamessa, nella chiesa di San Rocco, PadreGiuseppe ha pronunciato queste parole: “Edopo una lunga telenovela durata tre mesi vicomunico che io resto a San Rocco, Junchi e aPrisdarello”. Il mistero si fa sempre più fitto daquando, dopo la morte di Padre MicheleCeravolo, avvenuta il 26 maggio scorso, nelpaese si vociferava il trasferimento di tutti i par-roci, ovvero di Padre Raffaele, Padre Giuseppee Padre Michele. Inoltre il vescovo Oliva, indata 13 settembre, aveva annunciato la nominadi Don Francesco Passerelli, che daMonasterace sarebbe stato inviato a Gioiosa,nella Parrocchia del Rosario, mentre si attende-vano i nomi per la chiesa di San Rocco eMatrice.

Cosa sarà successo dietro le quinte di questoscenario enigmatico?E, soprattutto, il vescovo darà qualche spie-gazione?Sembra proprio che la storia sia fatta di corsi edi ricorsi, perché anche nel 2018 come nel lon-tano Medioevo, continuano a essere protago-nisti, all’interno della cattolica chiesa, segreti,intrighi e pettegolezzi. Ma Gesù non predicava altro? Forse la Bibbia ècambiata? È opportuno rileggerla di nuovo?Ma soprattutto, i gioiosani arriveranno a sco-prire cosa si nasconde dietro quella frase cosìsibillina?Non rimane che attendere, pazientemente, laprossima domenica, quando invece de “IlSignore sia con voi…”, chissà con quale frase siconcluderà la Santa Messa.

Gioiosani

Alcune persone sonosempre presenti, perchéhanno fatto dellamemoria uno stile divita. Così è per MimmoAgostini, venuto a man-care un anno fa, maspesso presente neinostri discorsi, nellefoto che sfogliamo suFacebook, negli articoliche rileggiamo. Mimmoè stato una persona cheha speso tutta la sua vitaper la Locride, per lacultura, per il giornali-smo e per la memoria.Tra le sigle che ricorda-no la sua partecipazionea progetti e lavori rivivitutta una Locride chenon c’è più. Da TeleRadio Sud a Siderno alPaese. Info a Bovalino,dalla biblioteca diPolistena a l’Unla, dalQuotidiano alla Riviera,

in tutte queste collabo-razioni Mimmo mante-neva sempre uno stileunico e discreto, maiinvasivo, mai da primadonna. Aveva unasplendida dizione, sem-brava una voce da pro-gramma nazionale,comunque riconoscibileanche alla radio. Era,insomma un giornalistacompleto. Ricordoanche il premio cheaveva organizzato negliultimi anni di vita, aBovalino, dove premia-va le persone per la loronormalità, non cercavanomi famosi, ma nominoti della nostra vitaquotidiana. Io oggi lovoglio ricordare a chi loha conosciuto e a chimanca come manca ame.

Vladimir

È già passato un anno da quando sei volatoin cielo lasciando un vuoto immenso e incol-mabile nelle persone che ti amavano e sti-mavano. Una quercia secolare è stata abbat-tuta dalle legge inesorabile della caducitàdelle umane cose!Come si può dimenticare il tuo sorriso sola-re e accattivante, la tua simpatia innata maanche la tua severità, la tua ironia e il tuosarcasmo sui tempi moderni che considera-vi cambiati fin troppo in fretta e non comeavresti voluto.Come si può dimenticare la tua generosità eil tuo attaccamento alla famiglia e al paeseche amavi profondamente!Ricordiamo con un velo di tristezza e nostal-gia, la tua fervida attività nella Pro-Loco, neicomitati organizzativi delle festività paesane(in onore della Madonna di Portosalvo e diSan Francesco), nel comitato rionale sbarre,nella sagra del pesce e in tante altre attività

utili per il tuo paese nelle quali ti facevi conpiacere coinvolgere quando non eri addirit-tura il promotore. Eri amato e stimato dai sidernesi ma, anche,da tante altre persone dei paesi vicini chevedevano il tuo negozio come un punto diriferimento e che ancora chiedono di te!Una persona come te non può morire mai.Resta nel ricordo perenne delle persone chelo hanno conosciuto, apprezzato e amato.Pochi giorni fa, è nato il piccolo Mattia, unaltro tuo pronipote. Sembra che ti assomigliun po’. È la tua vita che continua, la tuaessenza!Per uno come te, così amante della vita, cipiace concludere con una frase che ti siaddice molto «Non si esclude il ritorno». Èquesta la nostra speranza e il nostro augu-rio.

I tuoi cari

Continua a rimanere avvolta nel mistero la vicenda di DavideFervorini, 39enne di Genova originario di Siderno, scomparsolo scorso 11 settembre dal paese spagnolo presso il quale si eratrasferito per lavoro e al quale sembrerebbe appartenere ilcadavere ritrovato dalle autorità in un dirupo il 20 settembre.L’esito dell’autopsia disposta dalle autorità spagnole, infatti,non è stato ancora diffuso e, nella speranza di ridurre il piùpossibile le lungaggini burocratiche per l’accertamento dell’i-dentità del cadavere e l’eventuale restituzione della salma allafamiglia, l’avvocato Giuseppe Maria Gallo ha rivolto alGiudice spagnolo competente una corposa memoria conte-nente una serie di domande con cui richiede la restituzione:dell’abitazione sotto sequestro, dell’automobile in affitto, delcane collocato in una struttura locale, nonché della somma didenaro ricavata dalla vendita dell’esercizio commerciale che ilragazzo gestiva in Spagna. È evidente che lo snodo centraledella vicenda si incentra proprio sulla questione relativa a taledenaro, avallando l’unica tesi plausibile, per l’avvocato Gallo ela famiglia, che la scomparsa di Davide, ove fosse avvenuta perragioni omicidiarie, sarebbe imputabile unicamente a unarapina ordita ai danni del povero Davide. Il legale della fami-glia esorta inoltre l’autorità giudiziaria spagnola e la polizia aindagare a a tutto campo, eventualmente coinvolgendo anchele collaterali forze di polizia italiane, per non trascurare alcuntipo di indizio, da ricercarsi ovunque, anche fra gli italiani resi-denti o dimoranti a Las Palmas e, più in generale, alle Canarie.La famiglia, dal canto suo, attraverso l’avvocato Gallo, si ado-pererà instancabilmente per agevolare l’indagine delle istitu-zioni spagnole, anche in una fase di momentanea incertezzacome la presente, caratterizzata dalla limitata comunicazioneconnessa al segreto di indagine e alla circostanza sopra dettadella mancanza del formale riconoscimento della salma che sipresume di Davide Fervorini.

Mimmo Agostini:il giornalistadella memoria

Nel ricordodi GinoTrichilo

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Il clima estivo sembra non essersi deciso adarchiviarsi nei prossimi mesi e non solo per letemperature che ne contraddistinguono le carat-

teristiche stagionali, ma per quelle che riscaldano le anime,soprattutto se si tratta di anime politiche. Sì perché, in realtà, leelezioni regionali sono già iniziate e la corsa alle alleanze, al con-senso, alle manifestazioni di autorevole sostegno all’una o all’al-tra parte vengono elargite senza remore e senza ricordarsi, peralcuni, che alcune cariche per quanto assunte in chiave politicahanno poi un valore amministrativo oltre che etico se non mora-le. Un valore, quello amministrativo, verso il quale l’attenzionedovrebbe consigliare maggior cautela o ispirare un impegno ulte-riore, magari personale e alternativo, se il cambiamento rappre-senta la ragione del successo ottenuto piuttosto che allinearsi auna proposta di ieri. Nei giorni scorsi non sono mancate dimo-strazioni di comprensibile sostegno da parte di molti sindaci allepossibilità di ricandidature alle regionali. Di sicuro scelte detta-te da uno spirito di libera coscienza. Tuttavia in alcuni casi rima-ne aperto un dilemma da coerenza. Ovvero, se tale carattere siaun valore a cui ispirare la propria azione, una valutazione diopportunità politica o forse un mero dettaglio da circostanza.Credo, e sono convinto, che la scelta di aver voluto e dichiaratodi voler cambiare il corso di un modello di governo locale inalcuni casi non sia stata una cosa semplice per due ragioni. Laprima perché si deve essere certi di voler offrire un modello digoverno originale, dettato da obiettivi prefissati e orientati arisultati misurabili, dove il legame con il passato può essere soloe soltanto un riferimento per superare ciò che non è stato otte-nuto o per realizzare quanto era stato promesso. La seconda

dalla volontà, se esiste realmente, di disancorarsi a logiche parti-tocratiche che stentano a dissolversi e che difendono malcelateambizioni, per dare dell’impegno politico una versione più par-tecipata, più condivisa, meno burocratica e altrettanto menoconcentrata solo sulla persona. In realtà, guardando al modo concui un certo consenso si stia costruendo in Calabria, come nellanostra Locride, sembra che questa giovinezza della politica sten-ti un po’ ad affermarsi. D’altra parte, anche essere giovani inpolitica può sembrare un quid pluris, di fatto, nel concreto taleesprit de jeunesse non sempre abbia un senso dal momento chenon si tratta di guardare la carta di identità, ma di verificare leidee e il modo di scegliere il cammino che si vuole intraprende-re e con chi. Ovvero, si può essere politicamente giovani anche auna certa età se le idee e lo spirito sono innovativi e indipenden-ti, e giovani ma politicamente vecchi se le logiche a cui poi ci siispira solo quelle della partitocrazia di ieri, della fedeltà al lea-der di turno in nome di una possibile capitalizzazione futuradella propria carriera. Se il gioco che si nasconde nelle pieghedelle diverse dichiarazioni di sostegno alle diverse ipotesi diricandidatura, dovesse essere quest’ultimo, credo che ancora unavolta quel valore a noi ancora estraneo come la coerenza, soprat-tutto di chi si assume la guida amministrativa di una comunità intermini innovativi, trovi difficoltà ad emergere. D’altra parte, lacoerenza politicamente, lo sappiamo, non paga più di quantonon possa fare il riferirsi a un possibile vincente dimenticandosi,però, che ogni sindaco oltre a essere leader di se stesso è, soprat-tutto, parte della comunità che ha deciso libe-ramente di rappresentare.

Giuseppe Romeo

CALABRESE PER CASO

Coerenza politicaLa chiamata alle armi del PD

Ufficialmente è stata presenta-ta come ‘sostegno spontaneo’di un nutrito gruppo di sindaci

calabresi promesso all’attuale presiden-te Oliverio per la sua ricandidatura alleprossime elezioni regionali dellaCalabria. Ma di fatto tutti sappiamo cheinvece, è una vera e propria ‘chiamataalle armi’. È un'altra di quelle scene tea-trali patetiche e penose che richiamanovecchi metodi clientelari mai andati indisuso e che hanno infettato la politicafino a farla morire. Forse, nell’immagi-nario collettivo, si pensa ancora o sivuole far pensare che i sindaci possonodisporre, come una volta, a loro piaci-mento del voto di chi li ha eletti a primicittadini. Chissà, magari loro sono soloin cerca di visibilità per una fuga inavanti nella speranza di una prospettivafutura e quindi offrono soccorso solo atitolo personale. Però…qualcosa nontorna. Se davvero Oliverio ha dato unasvolta concreta alla Calabria, comevogliono far credere, quale bisogno c’èdi schierare l’artiglieria, oppure perchéa fronte di più o meno 250 sindaci soste-nitori del PD, alle ultime politiche 2018sono stati eletti solo tre candidati inCalabria, e poi perché, quasi a conclu-sione del suo mandato, la nostra amataterra, occupa ancora gli ultimi postinelle classifiche della vivibilità. Di sicuroi mali della Calabria vengono da moltolontano, ma anche con questa gestioneamministrativa, la realtà è sotto gli occhidi tutti: Sanità, viabilità, istruzione etc…Potrebbe essere, questa operazione, iltentativo estremo da parte dell’entoura-ge, di salvarsi chiedendo appoggio agliamministratori in cambio di qualchespicciolo di finanziamento per qualchesagra di paese. Presumibilmente è unamanovra contro gli avversari soprattuttointerni al PD, visti i conflitti intestini.Non a caso, Oliverio è stato definito l’o-mologo di Renzi in Calabria, infattientrambi hanno concorso ad affossare ilPD. Comunque vada, circa 250 sindacientrati in questo gioco, non è convin-cente. Potrebbe saltare tutto il banco delcucuzzaro perché la coperta sarebbetroppo corta per coprire tutti. Allora,quest’operazione è reale oppure è l’en-nesimo grande inganno? E’ un segnaledi insicurezza o è realmente uno schie-ramento e una scelta di campo da partedei nostri? Di sicuro c’è che in Italiasenza una ‘sinistra vera’ unita e anticapi-talista, senza la classe operaia organiz-zata, senza politici Onesti e‘Rivoluzionari’ e con un elettorato cheha smarrito tutti i punti di riferimento, ilnuovo fascismo comincia a farsi sentire,mafia e massoneria la fanno sempre piùda padrone consolidando il connubiocon la politica, la corruzione è ormaisistema, mentre al sud tutto il bello chec’è stenta a venire fuori e… la Calabrianon otterrà mai il suo riscatto.Pasquale Aiello

Ci sono 4 tipologie di locresi: quella deiretori, quella dei denigratori, quelladegli ipocriti (la più ricca) e quella vera.Domenica 23 settembre u.s. in occasio-ne dell’anniversario -il 14°- dalla tragi-ca morte di Massimiliano Carbone,giovane forte e delicato, ucciso damano debole e rozza, si è appalesata laparte migliore di un’intera societàlocridea: quella vera.Essa era composta dalle famiglieCarbone nella sua interezza, da amicidi Massimiliano, da genitori, figli, fra-telli che nel corso degli ultimi quindicianni hanno tragicamente perso permano debole e rozza, un congiunto.Ma vi erano, in modo particolare i rap-presentanti di due istituzioni fonda-mentali per la crescita, lo sviluppo ed ilriscatto di questa terra: la Chiesa ed iCarabinieri.Sono stati i rappresentanti di questidue presidi fondamentali per la città acatturare la mia attenzione. Durante lasua omelia, Don Giuseppe Zurzolo, haevidenziato sin troppo bene -perchè lohanno compreso tutti, nessuno esclu-so- come la Chiesa per molto temposia stata timida e scodinzolante verso laprima e terza categoria di locresi,dimostrando totale indifferenza versorappresentanti della comunità vera everso gli “ultimi”, quelli cioè che ven-gono dopo quella vera ma sono degliinvisibili agli occhi di tutti.

La Chiesa in buona sostanza si è limi-tata a garantire il minimo sindacale,distribuendo particole, bevendo vin-santo e recitando il rosario, a voce piùalta dove vi era maggiore correspon-sione di obolo. Domenica DonGiuseppe in un’ora ha tracciato le lineeguida che tutti, fedeli laici ed eretici,vorrebbero sentire e vedere praticatidai rappresentanti di Cristo in terra.Quanti Don Giuseppe ci vorrebberoper limitare i Don Abbondio nellacuria ionica!!!

Confido tanto nella “Perestroika” por-tata avanti da S.E. Mon. Oliva. Ruologemellare in quella triste ricorrenza lohanno avuto i rappresentanti dellabenemerita -il Colonnello De Pascalis,il Maggiore Scotto De Cario ed i lorouomini presenti alla funzione religiosa.A mia memoria, è la prima volta in 14anni di rinnovato dolore e di invocatasperanza, che l’arma dei Carabinieri èpresente ad un così importante appun-tamento. I loro predecessori, non mene vorranno, erano più sensibili alle

adunate organizzate con tanto di fan-fara, paparazzi, fiaccole spente, teleca-mere accese, profittatori di regime -vedi professionisti dell’antimafia- fan-faroni, magistrati, questori, prefetti,onorevoli ed ex onorevoli vari; e con-centrati in questo sinedrio, trascurava-no cose importanti. La presenza, senzainvito, di questi uomini che, unitamen-te alle loro migliori unità, dall’attualetenente sino all’ultimo militare in servi-zio, è stata la migliore rappresentazio-ne della speranza.Giustizia e verità invoca la signoraLiliana Esposito Carbone, che quiancora voglio ringraziare per il ruolo dicostruttrice di riscatto, libertà e soprat-tutto di dignità civile; ed è, insomma, ilrapporto tra giustizia e verità il ruologiusto di una esplorazione troppo rifiu-tata. Qui, credo, è l’ardua impresa diciascuno, dal momento che non è per-cettibile la verità degli altri fuori dal-l’ammissione della propria. E qui è laprova, poiché la verità si può cercarlasolo se si ha il coraggio di sopportarla.Le istanze di giustizia e verità, se soddi-sfatte così come auspicate, coordinateda una solidarietà umana ed istituzio-nale vera, che si è avvertita alla conclu-sione della cerimonia religiosa, faran-no ritrovare il senso del vivere civile,indipendentemente da ruoli e/o posi-zioni sociali, sotto lo stesso cielo.

Pino Mammoliti

www.larivieraonline.com Rrubriche

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Giustizia, verità e solidarietà…la triplice alleanza del riscatto

LA RIFLESSIONE

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PIRUS COMMUNIS L.FAM. ROSACEE

Della ricerca ormai disperata e talvolta dissennata dellabiodiversità perduta fa parte anche questa varietà inassoluta estinzione che ebbi l’opportunità di mettererelativamente al sicuro, in quanto una ricerca non si puòreggere su una singola persona, per giunta non qualifica-ta dal punto di vista scientifico, che non ha modo didiffonderla opportunamente attraverso dei canali istitu-zionali. Infatti in riferimento ai fruttiferi nonostante siastato portato a termine un lavoro eccezionale di tiposcientifico appunto, da parte dell’ARSAC (AziendaRegionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese),allora ARSSA, con l’opera Varietà locali di fruttiferi inCalabria, Atlante della biodiversità, stampato a Rossanonel 2011, le stesse varietà evidenziate brillantemente nonsono state messe in sicurezza in campi di conservazione,secondo le considerazioni amare di uno dei tredici auto-ri dell’opera.Nella stessa opera si evidenzia che l’Italia nel suo assie-me occupa il secondo posto per la biodiversità tra i paesidel Mediterraneo, che sono tra i più ricchi del mondoper specie e varietà di piante, dopo la Turchia, la piùricca in assoluto; all’Italia segue la Spagna e poi laGrecia.La Calabria è stata esplorata solo marginalmente neltempo dovuto e mai per alcuni settori dell’agricoltura,ma ormai è troppo tardi in quanto i depositari del sape-re, delle competenze e delle conoscenze non ci sono più,ossia le persone anziane o i vecchi che avevano vissutopienamente la civiltà contadina.Infatti nei miei itinerari talvolta percorsi senza prospet-tive cerco di interrogare delle persone che giudicoappropriati per il caso ed ottengo delle risposte vane onon li ottengo per niente in quanto le conoscenze non cisono più.Infatti le competenze piene erano appannaggio solo dicoloro che erano nati tra la fine dell’800 e i primi del 900;infatti solo essi avevano vissuto pienamente la civiltàcontadina che era molto complessa e non semplice comepotrebbe apparire a prima vista.Essa non era solo legata alla terra ma a tutti i settoridella vita della società stessa e così l’edilizia essenzialequal era fino agli inizi degli anni 50 del 900, era legataoltre che ai muratori, specialmente ai mastri fornaciai,che in campagna, in ogni paese costruivano le fornaciper produrre tegole, mattoni pieni e calce.Bisognava conoscere le pietre adatte da cuocere peralcuni giorni nelle fornaci alimentate da centinaia difasci di rami secchi e frondosi e solo quando il fumo cheveniva fuori era azzurrino, le pietre erano adeguatamen-te cotte in quanto si erano trasformate in calce vergine inzolle; la fornace doveva essere alimentata adeguatamen-te e con sapienza per evitare che la calce venisse rovina-ta.I fornaciai erano capaci di produrre le enormi giare simi-li ai dolia romani, per contenere liquidi e solidi, ma latecnica di costruzione era molto particolare, sia per lacostruzione che per la cottura, che avveniva in ambientiaperti ricavate nei declivi dolci e non nelle fornaci.Collegati ai muratori erano anche i falegnami che dove-vano preparare le travature per i tetti ed il legname pergli infissi e naturalmente anche l’occorrente per i mobi-li, che non era importato da altre parti d’Italia o dall’e-stero, ma prodotto nei vari territori.

Essi si recavano sulle montagne e sceglievano gli alberida abbattere in tempo dovuto e i tronchi venivanoimmessi per qualche tempo in acqua corrente e poi tra-sformati in tavole tagliate con seghe a mano e poi con-servati in luoghi chiusi e non ventilati per evitare le cre-pature; particolarmente difficile era la stagionatura deltavolame derivante dalle querce, che talvolta bisognavaseppellire per qualche anno nel letame derivante dallosterco di mucca.Collegato al mondo dell’edilizia essenziale erano i fabbriche badavano a costruire i chiavistelli, le cerniere per gliinfissi, le grate, mentre essi stessi predisponevano i ferriper gli zoccoli degli asini, dei muli e delle mucche utiliz-zate per l’aratura.Ancora al mondo contadino erano collegati i mastribastai che dovevano costruire i basti per gli asini e per imuli; ogni mulattiere consumava ogni anno mediamen-te due basti.Collegato ancora al mondo contadino erano i fabbrican-ti di carri ed i più specializzati in provincia di Reggioerano i mastri di Cosoleto, nella Piana di Gioia.Al mondo contadino erano collegati ovviamente i mastricalzolai che costruivano su misura le scarpe grosse echiodate che dovevano durare un anno, ma anche le ele-ganti scarpe fini per i signori e per le donne; costruivanoinoltre i grembiuli in cuoio dei mietitori.Naturalmente il cuoio era ricavato dalle pelli degli ani-mali macellati o morti e le concerie più importanti nellafascia ionica reggina erano ubicate a Canolo che espri-mevano i migliori conciatori, che conciavano le pelli conl’ausilio di foglie di mirto che ogni anno raccoglievanocon un’elaborata operazione dai boschi di mirto presen-ti nella foresta di Capo Bruzzano appartenente ai princi-pi di Roccella. I sarti erano preposti a confezionare gliabiti in orbace tessuto in casa dalle donne ed era compli-cato confezionare il manto impermeabile o “ impeciato”che era costituito da tessuto di lana di pecore nere,opportunamente infeltrito dalle donne, che bagnavano iltessuto e lo pestavano con dei corti bastoni. Agli inizi degli anni sessanta, quando ormai la civiltàcontadina era alla fine, mio padre aveva appena termi-nato di trebbiare il grano con le mucche in un’aia doveerano state radunate le biche (timogne) di una limitataarea ed io la notte dormivo con lui, in una specie di pala-fitta con le pareti di felci.Ogni giorno andavo a visitare i peri per verificare i fruttimaturi e ormai eravamo fuori dal periodo delle pereeccezionali, che maturavano a giugno e a luglio; era ilperiodo invece, ai primi di agosto, di maturazione deifrutti per le pere secche, utilissime in prospettiva per l’a-limentazione animale.Mi madre mi indicò una pianta di pere che erano in fasedi maturazione, dalla forma elegante, rotondeggiante,leggermente schiacciati ai poli, dal peduncolo moltolungo e dalla pezzatura media, che chiamò Cassità, chenel dialetto del territorio significava castità; era l’unicaormai che esistesse.Aspettai che maturassero completamente e poi assaggiaidei frutti e constatai che erano buoni in quanto avevanola polpa candida e fine dal sapore leggermente acidulo.Notai che la maturazione occupava tutto il mese di ago-sto con gradualità e che subivano attacchi limitati daparte della mosca della frutta.La varietà è stata riprodotta suquattro perastri.

Orlando Sculli

GIUDIZIARIA

Il summit di Montalto

Quello di Montalto è considerato “ilsummit” per eccellenza che ha fattoscoprire l’esistenza e operatività della

’ndrangheta. Un summit ricordato, da quel momentoin poi, in tutte le indagini dell’antimafia. Di seguito siriportano stralci della stesura autentica del rapporto dipolizia giudiziaria al Procuratore della Repubblica.«La mattina di domenica 26 ottobre 1969 partirono daReggio Calabria, con tre automezzi, sedici agenti equattro sottufficiali di pubblica sicurezza nonché quat-tro militari dell'arma dei carabinieri di cui due sottuffi-ciali, diretti alla zona di Montalto in Aspramente dove,secondo quanto risultava alla squadra mobile, in loca-lità da identificare si sarebbe tenuta un'assemblea degliesponenti della malavita della nostra provincia. I venti-quattro uomini al comando del maresciallo G. A.,giunsero nella zona di Montalto verso le 10:15 e in unpunto della strada lasciarono gli automezzi comincian-do ad avanzare in direzione del casello forestale diCono. Ben presto, all'improvviso, si trovarono in pre-senza di un gran numero di autovetture disposte disor-dinatamente nella boscaglia, ai margini della strada;continuarono ad avanzare con crescente cautela essen-do convinti che quel concentramento di auto avesse unpreciso significato: l'assemblea della malavita era incorso di svolgimento proprio nelle vicinanze. Notaronosubito quattro uomini, fermi in prossimità di alcunemacchine, che sembrava fossero stati collocati in quelpunto con compiti di vedetta. Muovendosi silenziosa-mente piombarono su di loro e la sorpresa fu così per-fetta che risultò del tutto vano l'accenno di fuga abboz-zato da taluno di essi.I quattro subito identificati, risultarono essere:Antonio e Giovanni R. da Casignana, entrambi di 22anni, Martino P. di 37 anni, nato a Taurianova e resi-dente a Bianco e il ventenne Francesco S. da CampoCalabro: il primo manovale, il secondo e il terzo auti-sti, il quarto carpentiere. Nessuno di loro diede spiega-zioni plausibili in ordine alle ragioni della propria pre-senza in quel luogo. Sebbene richiesti, non disserodove si trovavano le persone che si erano allontanatedalla autovetture ivi lasciate».«…il sottufficiale ordinò il ritiro al luogo dove erafermo il camioncino; quivi giunti egli stava disponendouna ricognizione esplorativa quando, unitamente aisuoi uomini, percepii dei clamori seguiti da applausi.Tutti compresero che l'assemblea era in pieno svolgi-mento in un luogo non lontano e il giovane S. fu imba-vagliato affinché non fosse in grado di dare l'allarme. Ilmaresciallo A. decise allora di agire con rapidità eimmediatezza, disponendo e facendo muovere gliuomini in maniera da accerchiare l'intera assemblea. Atal fine una squadra di cinque uomini comandata dalbrigadiere F. M. prese ad avanzare sulla destra, mentreun'altra squadra comandata dal brigadiere P. B. e com-posta da dieci uomini, avanzava frontalmente e sullasinistra, rispetto al luogo dei clamori e degli applausi,mentre il comandante A. avanzava con lo S. imbava-gliato tenendo una posizione di centro in maniera dapoter coordinare i movimenti e le azioni dell'una e del-l'altra squadra».«Il brigadiere M. e i suoi cinque uomini, attraversatoun ruscello e un reticolato, avanzavano con la speran-za e la prospettiva di sorprendere l'assemblea. Ad untratto scorsero un centinaio di persone riunite inun'ampia radura, ma non poterono realizzare la sor-presa perché qualcuno diede l'allarme. Gli agenti silanciarono al grido «fermi tutti... polizia» del brigadie-re M., con le armi in pugno, determinando sbanda-mento e scompiglio in seno all'assemblea che si disin-tegrò istantaneamente e i partecipanti si diedero a fug-gire in disordine. Alcune di essi, incalzati da vicino, rea-girono sparando con fucili e pistole all'indirizzo degliagenti i quali furono costretti ad appiattarsi.Continuarono però a muoversi per aggirare alla destrala posizione; sparando si avvicinarono ai malviventi cheper tal modo furono costretti ad arrendersi gettando learmi, mentre dalla sinistra sopraggiunge-vano gli uomini della squadra B.».

Scordatevi dellepalestre corre-date di macchi-

nari di ultima generazione: inFranciacorta è possibile immer-gersi nel silenzio e nel verdedella natura, guidati da unPersonal Wine Trainer perritrovare l’armonia di corpo espirito. La nuova frontiera delfitness è tra i vigneti di unadelle regioni vitivinicole piùfamose d’Italia. Ne sono con-vinti alla storica cantina AlRocol di Ome, nel Bresciano,dov'è stata lanciata l'originale"Ginnastica del vignaiolo”.Proprio come in una normaleseduta di fitness, gli allenamen-ti e gli esercizi avranno comeobiettivo principale quello distimolare e recuperare la mobi-lità e sconfiggere lo stress difine estate; si tratta però diesercizi studiati ad hoc e chesono direttamente ispirati alleattività che si svolgono tra ivigneti, dalla zappatura allaraccolta dell’uva, e negli stessiluoghi vengono praticati. In uncontesto estremamente naturalee rasserenante che rispetta iritmi scanditi dalla natura, siottiene non solo un allentamen-to delle tensioni muscolari, maanche di quelle psicologiche edemotive. La ginnastica si esegue in picco-li gruppi – da 6 a 10 persone –per essere seguiti attentamente,in giornate prestabilite duranteil weekend o su richiesta anchedurante la settimana.Il vino però non viene total-

mente messo daparte: al terminedi ogni sessionedi allenamentoè prevista ladegustazionedelFranciacorta,prodotto conl'uva dellavigna/palestraper poi passa-re in cantina e

scoprire il com-plesso, affascinante

e meticoloso metodocon cui viene creato ilFranciacorta, uno deivini italiani più pregiati,prodotto con rifermenta-zione in bottiglia.

Sonia Cogliandro

FRUTTI DIMENTICATI

Pero Cassità

I BRIGANTI “Martire è colui che testimonia la propria fedenonostante la persecuzione” (dal web). Martirifurono chiamati quelli di Gerace, che ogni anno

qui vengono ricordati e osannati, anche se oltre laCalabria non li conosce quasi nessuno. Furono martiriperché avevano un ideale alto, cioè desideravano unacostituzione in tempi in cui non c’era ancora, e moriro-no per quello. Speravano che unendo la penisola sottoal tricolore sarebbe arrivato il progresso, la novità cul-turale, la politica dell’uguaglianza. In pratica desidera-vano per la Calabria tutto ciò che vedevano ogni gior-no a Napoli, essendosi formati lì, perché benestanti e selo potevano permettere. E così si fecero coraggio e per3 giorni, nel 1847, diedero del filo da torcere alle guar-die reali al grido di “W l’Italia!” scorrazzandodall’Aspromonte fino a Roccella, dove finirono la lorobreve “fujitina”. Ma oggi siamo sicuri che lo farebberodi nuovo? Se fossero nati in questi tempi avrebberorischiato ancora la propria vita per questa Italia, conquesti politici, vivendo questa non vita? I nostri marti-ri morirono allora che avevano appena compiuto 25

anni. Ve li immaginate adesso? Adesso non sarebberonemmeno qui, perché sarebbero a Londra a fare i lava-piatti per pagarsi gli studi e le uscite in discoteca, cometutti gli italiani di 25 anni di oggi. Oppure sarebberodavanti allo schermo a fare una partita alla “nonnazombie”, protetti dalla mammina che porta loro il caf-fettino al letto. I nostri martiri non sarebbero più tali,ma giovani senza speranze future in patria. Come tutti.E chi vorrebbe oggi dare la propria vita per sanare unpaese che è impossibile da sanare? Chi si farebbe spa-rare addosso, fiero e orgoglioso della sua terra diappartenenza? I martiri adesso sono quelli che soprav-vivono, nonostante l’italia (minuscolo voluto)! I marti-ri siamo noi che non ci impicchiamo come invece vor-rebbero indurci a fare i nostri governanti. E allora W imartiri che vivono, che sognano nonostante tutto, e chenon abbassano la testa davanti a nessuno. W la vita,libera dalle catene mentali che cercano in tutti i modidi imporci. W gli uomini dal cuore libero.

Brigantessa Serena Iannopollo

La ginnastica del vignaiolo

Martire io,martirepure tu

CONVERSANDO

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“R30SETTEMBRE- 16 attualitàwww.larivieraonline.com

Tanti i giovani disposti a rimanere nella propriaterra, avviare una propria azienda agricola ebattere con l'ingegno la crisi. I fondi europei inquesto caso sono spesso evocati come ultimotreno da prendere al volo per riuscire a realizzarei propri progetti. Ma non sempre le cose vannocome dovrebbero...

Quindici giovaniagricoltori calabresi,esclusi dal Pacchetto

Giovani 2016,presentano ricorso alTar. Il Tar boccia la

Regione che si appella alConsiglio di Stato.

Anche il Consiglio diStato da ragione ai

giovani agricoltori cherestano, però, ancora in

attesa che vengariconosciuto il loro

diritto di essereammessi.

MARIA GIOVANNA COGLIANDRO

Da anni si sostiene la necessità delricambio generazionale in agricoltura,per dare nuova forza a un settore chedall'innovazione ha tutto da guadagna-re. Tanti i giovani disposti a rimanere incampagna e tanti quelli che vorrebberolasciare la città per godere del verde,avviare una propria azienda agricola ebattere con l'ingegno la crisi. I fondi

europei in questo caso sono spesso evocati comeancora di salvezza, ultimo treno da prendere al voloper riuscire a realizzare i propri progetti. Ci si arma,quindi, di tanto coraggio ed estrema pazienza e si ini-ziano ad affrontare le procedure previste dai regola-menti dell’Unione europea: lunghi e tortuosi iter diapprovazione, moltissimi documenti da compilare,intricati adempimenti amministrativi, molta burocra-zia, controlli farraginosi e spesso più formali chesostanziali. Purtroppo, però, non basta superare que-sta prima prova, perchè può capitare che nonostantesi sia riusciti egregiamente a decifrare il burocratese,si venga esclusi senza ragione. È quello che è succes-so a quindici giovani agricoltori calabresi, risultati trai 150 esclusi dal Pacchetto Giovani 2016, misura concui la Regione Calabria si impegna a sostenere l'inse-diamento dei giovani in agricoltura. E così subitodopo la pubblicazione dei non ammessi, avvenuta neldicembre 2017, i quindici decidono di presentarericorso al Tar. Il Tar rispedisce al mittente: laRegione ha torto. Non contenta, rifiuta e va avanti.Chiede la sospensione dell'efficacia della sentenzadel Tar e a luglio di quest'anno la questione vienerimessa alle decisioni del Consiglio di Stato. Nel frat-tempo viene pubblicato il Pacchetto Giovani 2018 incui, colpo di astuzia!, si precisa che chi deciderà dipresentare una domanda di sostengo 2018, collegataalla domanda presentata al Pacchetto Giovani 2016,rinuncerà automaticamente all'eventuale domandadi riesame presentata in esito al bando 2016. Si cerca,quindi, di incoraggiare 15 giovani che di fatto avreb-bero già diritto ad essere ammessi a un precedentebando, perchè così stabilito dal Tar, di prendereparte a una nuova selezione dalla quale potrebberoanche essere esclusi. Qualcuno forse ci sarebbe potu-to anche cascare, visto il ricorso della Regione alConsiglio di Stato che riapriva di fatto i giochi. Machi ha architettato un simile inganno, ha fatto male iconti. La sentenza del Consiglio di Stato giungeprima del previsto, prima cioè della scadenza delbando 2018. Anche secondo il Consiglio di Stato laRegione ha torto. Seconda fragorosa bocciatura,dunque. I quindici giovani sono stati esclusi ingiu-stamente. La Regione Calabria, però, sembra pro-seguire per la propria arbitraria strada infi-schiandosene non di una, ma di ben due sen-tenze. "Abbiamo visto nel Piano Sviluppo Rurale unottimo strumento a nostro favore per realizzare qual-cosa di positivo - ci ha dichiarato uno dei 15 giovaniesclusi. - Ci siamo illusi di poter rimanere nellanostra terra e invece ci siamo ritrovati con lemani legate: non possiamo partecipare alnuovo bando se non rinunciamo alricorso presentato per essere ammes-si a quello precedente, in cui difatto abbiamo il diritto di rientra-re così come stabilito dal Tar edal Consiglio di Stato. Ci sentia-mo raggirati e traditi dallenostre istituzioni".

La RegioneCalabria tradisce i giovani agricoltori e ignora le sentenze

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www.larivieraonline.com Rcultura

30SE

TTEM

BRE

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Costruire fiducia, un passo alla volta: all’impegno di “GOEL – Gruppo Cooperativo” il premio “Le economiedella fiducia” di “Buone Notizie” del Corriere della Sera.Il comitato scientifico dell’inserto ha infatti deciso di assegnare il riconoscimento alla comunità di GOEL, fattadi cooperative, aziende e singole persone, che dal 2003 opera per il cambiamento e il riscatto della Calabria attra-verso l’etica, l’innovazione e una ferma opposizione alle mafie.Dall’agricoltura biologica alla moda di fascia alta, dal turismo responsabile ai servizi sociali: sono tanti i settori incui GOEL applica il proprio metodo, con l’obiettivo di dimostrare come l’etica non sia solo una scelta moralema l’unica strada percorribile per uno sviluppo economico vero dei territori in cui viene praticata.

Un’etica efficace per un’economia umana che ha conquistato l’inserto del Corriere della Sera nato per raccon-tare l’energia, la professionalità e le soluzioni pratiche del Terzo Settore: il premio è stato assegnato lunedì scor-so nell’UniCredit Pavillon di Milano, nel corso della festa per i primi 12 mesi dell’inserto, che sta riscuotendogrande successo a livello nazionale.“Questo premio, attraverso GOEL, è dedicato a tutti i Calabresi, singoli e associati, che non si arrendono” hasottolineato il presidente Vincenzo Linarello durante la cerimonia. “Ai calabresi che lottano quotidianamente,che malgrado tutto non rinunciano al sogno di una Calabria innovativa, etica e solidale, una Calabria che vuolelasciarsi alle spalle il vecchiume della ‘ndrangheta, delle massonerie deviate e della politica corrotta.”

Al GOEL il premio “BuoneNotizie” del Corriere della Sera

Il Comitato “Pro Piazza Cavone, presiedu-to da Aldo Caccamo, informa i cittadini chesono stati ultimati i due murales in PiazzaCavone a Siderno Superiore.Ringrazia l’amministrazione comunale, inmodo particolare l’ex Sindaco Sen. PietroFuda, l’ex assessore alla cultura ErcoleMacrì e l'ex Presidente del ConsiglioComunale Paolo Fragomeni. Il primo murales, che è di mq. 40, rappre-senta un luogo simbolico sospeso nel qualeconvivono le varie culture nate sul territoriodella Locride per auspicare una rinascitaculturale armonica.L’opera raffigura San Pietro bambino sullacresta del gallo, citazione tratta dall’opera“La città del Sole” di TommasoCampanella, cinque aeroplanini di carta, inmemoria della lotta per la libertà dei cinqueMartiri dei Gerace che, volano verso il sole

Si è svolto sabato e domenica scorsi, a Casali del Manco, il raduno congiunto delleSezioni di Locri e Cosenza dell’Associazione Italiana Arbitri. È stato un radunoall'insegna della formazione e della socializzazione tra le due distanti sezioni, forte-mente unite però dalla passione per il fischietto. Il programma è stato fitto di lezio-ni formative. Dopo i saluti istituzionali dei presidenti Scarcelli (per Cosenza) eRispoli (per Locri) e i saluti di Gianpaolo Bianchi del CRA Calabria, i giovani arbi-tri hanno assistito a una lezione tecnica sul posizionamento e spostamento a cura deidue vicepresidenti Gervasi e Scaramuzzino. In serata Mimmo Archinà, del SettoreTecnico, ha sottoposto i giovani fischietti all'effettuazione dei quiz regolamentari.Domenica mattina tutti gli arbitri hanno avuto l'opportunità di ascoltare le lezionimagistrali di Perri sulla preparazione atletica e di Mario Sicilia sulla corretta nutri-zione. Il tutto impreziosito dall'intervento di Mario Vigile, arbitro di Serie C, che haraccontato la sua esperienza dentro e fuori il terreno di gioco. Grande entusiasmoper la lezione multimediale di Emanuele Franco, responsabile dell’Organo TecnicoSezionale della Sezione di Locri, che ha intrattenuto i giovani associati proiettandoloro video estrapolati da gare del settore giovanile dirette dai fischietti locresi eapprofondendo così la casistica regolamentare. Dopo i saluti del delegato della LegaNazionale Dilettanti di Cosenza, il vicepresidente della Sezione di Locri, AnselmoScaramuzzino, ha concluso i lavori con un discorso motivazionale, lasciando quindila parola al Presidente CRA Calabria Franco Longo per i saluti istituzionali. Le duesezioni si sono salutate dopo il pranzo domenicale pronte per la stagione sportivaormai avviata. L'arrivederci è al prossimo anno nella Locride.

Francesco Carbone

Si è svolta domenica 23 settembre aPlacanica la prima tappa della secondaparte del progetto "La via dei borghi" cheproseguirà adesso con l’appuntamento del14 ottobre tra Bovalino Superiore eCondojanni. Il progetto ideato dalle asso-ciazioni Il Giardino di Morgana e KalabriaExperience si è avvalso per questa tappadel patrocinio del comune di Placanica,della Città Metropolitana di Reggio e delConsiglio Regionale della Calabria.I tanti partecipanti sono stati accolti pressola Piazza del Municipio dal sindacoAntonio Condemi e dall’associazioneInnovus con in testa il presidente NicolaMoschella. L'associazione, nuova realtà delborgo, attraverso le tante competenze eprofessionalità espresse dai giovani delluogo si occupa di promozione del territo-rio. Chiara Aiello, giovane socia di Innovus,ha accompagnato i curiosi giunti da ogniangolo della provincia attraverso i vicoli delborgo e le tante pagine di storia scolpite suimuri dei pregevoli monumenti diPlacanica. I visitatori si sono fatti rapiredalle bellezze del convento domenicano edi quello fracescano, dal castello e dai pae-saggi mozzafiato per poi raggiungere l’api-ce con lo splendido interno della chiesa diSan Basilio Magno. Terminata l’escursioneadesso saranno giorni decisivi per decidereil vincitore del contest fotografico sul socialInstagram realizzato in collaborazione conIg Calabria che permetterà di veicolare inrete le tante immagini che i fotografi pre-senti hanno deciso di immortalare.

Il giorno giovedì 20 settembre 2018 si è tenutapresso la sede del “Vespa Club Siderno” sita inSiderno via G. Cimato n°32, la riunione assem-bleare del Vespa Club Siderno, per eleggere imembri del nuovo Consiglio Direttivo. Dopo una pacata discussione tra i soci presen-ti, per acclamazione è stato eletto il seguenteConsiglio Direttivo:Presidente, Morabito Luciano;Vicepresidente, Gimondo Pietro; Segretario,Vitale Giuseppe; Tesoriere VerteramoAntonio; Revisore dei conti, Serafino Fabio;Consiglieri, Galluzzo Giuseppe, GarreffaMichele, Mulè Leonardo, Salvatore Cosimo eTrichilo Francesco.L'intero Consiglio Direttivo si propone di lavo-

rare alla valorizzazione turistico-culturale delterritorio. Il nuovo Direttivo, infatti, è già allavoro per programmare le attività del prossi-mo anno sociale, a cominciare dalla campagnatesseramenti anno sociale 2019 invitandochiunque possiede un amore per le due ruotedi avvicinarsi al nostro gruppo. "Siamo onoratidi far parte di questo bellissimo gruppo inquanto hanno proseguito il Presidente e ilSegretario del Vespa Club Siderno siamo acco-munati non solo dalla passione per la Vespa,fattore aggregante principale, ma anche davalori quali l'amicizia, lo spirito di gruppo, l'av-ventura e il gusto del viaggio su due ruote. Tuttiinsieme uniti faremo grandi cose, ne siamocerti".

circondato dall’emblema della città diSiderno (le tre stelle), inoltre, è riportata lastorica chiesa di San Carlo Borromeo, l’uni-ca chiesa della provincia di Reggio Calabriaintitolata a San Carlo.Gli artisti sono: Rossana Bruzzese, LuciaCommisso, Serena Lullo e ManuelaScarfò.Il secondo murales, che è di mq. 10, raffigu-ra i bambini che giocano. L’artista di questaopera è Carmen Ebanista.

SIDERNO SUPERIOREDue nuovi muralesper impreziosirePiazza Cavone

Eletto il nuovoConsiglio

Direttivo del"Vespa Club

Siderno"

A Casali del Manco il radunodelle Associazioni Arbitri diCosenza e Locri

PLACANICALa via dei borghiattraversa il paese

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Sabato scorso, presso la struttura del consorziotermale “Acque Sante” di Antonimina, si ètenuto l'incontro tra il nuovo management e imedici di base del territorio. Ugo Mollica hacondotto una serata di brevi relazioni e signifi-cativi interventi, sia degli organizzatori che delpubblico, il quale, esperto di sanità, ha saputocogliere il senso e l’importanza di questoincontro.Il presidente dell’Assemblea del consorzio ter-male, Tommaso Raschellà, ha presentato ilnuovo organigramma di gestione dell’azienda,soffermandosi anche sulle prospettive futuredel consorzio. Il Sindaco di Antonimina,Luciano Pelle, componente dell’Assembleaconsortile, ha fatto cenno a un progetto diristrutturazione dell’intero parco termale. Arappresentare l’amministrazione comunale diLocri è intervenuto il vicesindaco RaffaeleSainato, il quale ha voluto rimarcare la combi-nazione vincente creatasi con la nomina diquattro professionisti in grado di programma-re la stagione ventura al meglio. RinaldoNicita, componente del Consiglio diAmministrazione, ha ricordato che il concettodi terme nel tempo si è trasformato, passando

dalla pura funzione terapeutica delle acque auna visione complessa e integrata, in cui ilcliente chiede il benessere psicofisico ed esteti-co che rigeneri lo spirito e favorisca le sane abi-tudini. Rosalba Pedullà, altro componente delCdA, si è soffermata sulle problematicheamministrative e legali che hanno attanagliatonel tempo l’ente e ha evidenziato la compat-tezza con la quale si sta muovendo la nuovacompagine. Il nuovo Presidente del CdA,Alberto Romano, dopo aver ringraziato idipendenti e i volontari che collaborano con lastruttura, ha analizzato le linee programmati-che su cui il management ha deciso di puntareper riqualificare la realtà e anticipato una seriedi incontri che il nuovo CdA sta programman-do, sottolineando la necessità di lavorare siner-gicamente con tutti i rappresentanti istituzio-nali del territorio. Giuseppe Pezzimenti, sinda-co di Gerace, nelle vesti di Direttore Sanitario,si è dunque soffermato sulla imminente costi-tuzione di un comitato scientifico, rappresen-tativo delle migliori risorse umane medico-scientifiche del nostro territorio, in grado diverificare l’efficacia delle acque e semprepronto alle nuove indicazioni della ricerca. Un

momento di grande emozione si è vissutoquando ha preso la parola una paziente che,dopo aver girato l’Italia alla ricerca di cure eaver sperimentato su se stessa vari medicinali,ha trovato beneficio nelle acque termali delconsorzio fino alla quasi guarigione della pro-pria fibromialgia, che l'aveva costretta ad unalimitazione funzionale degli arti inferiori esuperiori. Il dottor Schirripa, già primario der-matologo, ha presentato degli studi effettuatisulle Acque Sante, rimarcando gli effetti bene-fici sulle malattie dermatologiche. FrancoCuzzola, nella doppia veste di sindaco diBruzzano Zeffirio e medico di MedicinaGenerale dello stesso centro aspromontano,ha invitato il CdA a coinvolgere tutti i comunidella Locride a offrire il loro contributo allosviluppo dell’ente, che può rappresentare unagrande risorsa medica, economica, sociale eculturale per tutta la Città Metropolitana diReggio Calabria.A fronte di tante esigenze e attese, il manage-ment si è impegnato a non disattendere le spe-ranze dei cittadini e dei pazienti, invertendouna tendenza che per troppo tempo non èstata esaltante.

Sabato scorso si è svolta nella sugge-stiva cornice di Palazzo de Mojà, aSiderno Superiore, la rappresenta-zione “Quando nescisti tu”, trattadall’opera di Salvatore Filocamo.L’evento, organizzato e coordinatodalla figlia del compianto autore,Iolanda Filocamo, è stato occasionedi effettuare in maniera originale unexcursus sia sulla figura di Filocamocome uomo e poeta, che sulle tradi-zioni antiche legate al nostro meravi-glioso comprensorio, un momento disvago e di riflessione che solo le gran-di penne della Locride sono ancoraoggi in grado di offrirci. Una serataricca di contenuti etici che, grazie allasapiente organizzazione di MariaAssunta Menniti, ClaudioFigliomeni, Sandro de Luca, GliArgagnari e Pino Rubino ha incanta-to e arricchito culturalmente i nume-rosi uditori presenti alla serata.

Il nuovo organigramma proietta le Terme verso un luminoso futuro

L’opera di SalvatoreFilocamo incanta il pubblico diSiderno Superiore

Gianni Versace, uno dei simboli dell’industriadella moda italiana, è diventata statunitense. Ilgruppo americano Michael Kors Holding hasborsato 1.83 miliardi di euro diventando prin-cipale azionista dell’azienda. Sono trascorsi 40anni da quando Gianni Versace, stilista di origi-ne calabrese, fondatore dell’omonima casa dimoda, lanciò la sua prima linea di abbigliamen-to a Milano, dando lustro al Made in Italy.Nell’intervista concessa al Corriere della Sera,Donatella Versace si dichiara entusiasta dell’af-fare che definisce una nuova avventura per ilgruppo con il simbolo della Medusa.«Sicuramente - dice a poche ora dalla comuni-cazione ufficiale - è un passo importantissimoper me e per un’azienda che finora è stata un’a-zienda di famiglia». Con l'entrata di Versacenella holding Michael Kors, il gruppo cambierànome in Capri Holdings Limited. Ma la cosaimportante è che i Versace – Donatella, la figliaAllegra e il fratello Santo Versace - reinvestonoparte del ricavato nella stessa Capri Holdings

che, a operazioni finite, controllerà i tre brand,Michael Kors, Jimmy Choo e, appunto,Versace.Ma perché non fare questa operazione di cre-scita in Italia con un gruppo connazionale?«Perché nessuno me l’ha chiesto - ha risposto lastilista -. Nell’ultimo anno Versace è stata avvici-nata da tante persone, francesi, americane…ma nessun italiano. Non siamo noi che abbiamo

rifiutato di partecipare a un gruppo italiano».E così l'Italia perde un nuovo colosso dellamoda. La stessa sorte toccata negli anni ai suoimarchi migliori: Valentino, comprata dallaHolding Mayhoola Investiments del Qatar;Gucci, passata sotto il controllo della multina-zionale francese Kering; d’oltralpe è anche l’a-zienda LVMH che ha comprato Bulgari eFendi.

È approdato nelle librerie lo scor-so 20 settembre “Tredici gol dallabandierina”, nuova fatica lettera-ria di Ettore Castagna che raccon-ta la storia del mitico Massimeddu(Massimo) Palanca, leggendariaala sinistra del Catanzaro. Dopola prima uscita ufficiale dello scor-so 22 settembre, quando il roman-zo è stato presentato sul palco delfestival Sciabbaca di SoveriaMannelli, il tour di Castagna èproseguito venerdì con la tappa diMilano ed è pronto adesso a tor-nare in Calabria per la presenta-zione che si terrà sabato prossimoal Palazzo Gagliardi di ViboValentia. Tredici gol (veramente)segnati dalla bandierina fra il 1974e il 1981 sono la metafora e laparabola di una giovinezza.Quella di un ragazzo che sognavita, musica e rivoluzione rivol-gendosi alla figura mitica diPalanca. Un’intera comunità, dasempre ai margini della vita nazio-nale, vive le gesta sportive del pro-

prio idolo come un momento diriscatto. Per molti Palanca divieneil piccolo Mao-TzeTung del tiro aeffetto, l’ala sinistra di sinistra, illeader capace di far sognare. Conlui cerca un dialogo irreale VitoLibrandi, il protagonista, paralle-lamente immerso nel grandemovimento giovanile di queglianni. È la Rivoluzione vista esognata dalla provincia, in unmisto di ironia e surrealtà. L’epocain cui tutto si discute e si trasfor-ma, in una luce irregolare e travol-gente: l’amore, la politica, l’impe-gno civile, la libertà sessuale.Un’immagine inedita e moltocontemporanea di un Sud spessoconsiderato solo periferia. Un rac-conto agrodolce sulle illusioni e ledisillusioni di una generazione,nel quale la vita di alcuni compa-gni di liceo e gli eventi calcisticidella loro squadra si fondono inun equilibrio bello e imperfetto.Che non potrà durare.

La Medusacalabrese, diventa a stelle estrisce

Ettore Castagna tornail libreria nel nome diMassimeddu Palanca

ANTONIMINA

Versace è stata venduta agli americani. L'Italia perde così unnuovo colosso della moda. Donatella Versace: “Nell’ultimo

anno siamo stati avvicinati da tante persone, francesi,americane… ma nessun italiano”

Ottimo riscontrodi pubblico per

“Quandonescisti tu”,

rappresentazio-ne portata in

scena da IolandaFilocamo a

Palazzo De Mojàtratta dall’opera

del padre.

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COLLABORATORI: Jacopo Giuca, Lidia Zitara, Sara Leone, Giuseppe

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R30 SETTEMBRE- 21

Direttore responsabile:MARIA GIOVANNA COGLIANDRO

Direttore editoriale:ILARIO AMMENDOLIA

“ANGOLO FOOD

Arte&cowww.larivieraonline.com

Cosa prova un ragazzino di 13 anni quando si ritrova, davanti aisuoi occhi, l’immensità dell’Oceano Atlantico? Probabilmente stu-pore, meraviglia e adrenalina nei confronti di una nuova vita chelo sta attendendo. Quel giovane, che dalla prua della nave osserva-va il blu infinito dell’oceano, si chiama Pino Correale e nel 1960,insieme alla sua famiglia, salutò Siderno per avventurarsi versouna terra sconosciuta e lontana. A quell’età è doloroso lasciare ilproprio paese, le proprie abitudini e gli amici. Pino trascorreva lesue giornate all’YMCA, giocando a calcio, sua grande passione, epercorrendo tutta la Calabria con i boy scout, senza trascurare mailo studio, condotto dalle suore. Quando dopo nove giorni di viag-gio salpò nel porto di Halifax (Nuova Scozia, Canada) rimase affa-scinato e divertito dalla quantità di neve presente e, insieme aglialtri ragazzi, iniziarono a tirarsela addosso. In seguito, l’impattocon una grande città come Toronto, è stato grande, ma ben prestocominciò ad ambientarsi e a costruirsi la sua vita americana. A 16

anni lasciò la scuola, essendo il figlio maggiore, decise di contribui-re economicamente al sostentamento della famiglia e intraprese ilmestiere di parrucchiere. Tutto ciò lo portò a partecipare a stage,vincere concorsi, fino a quando all’età di 21 anni realizzò il suosogno: aprire un negozio di parrucchiere per donne. Nel frattem-po, nel 1967 ritornò a Siderno insieme a un amico. Viaggio signifi-cativo, perché in quell’occasione incontrò la donna della sua vita:Lina. All’epoca lui aveva 19 anni e lei 15, c’era la distanza tra diloro ma i due, convinti dei loro sentimenti, non si scoraggiarono emantennero i contatti scrivendosi lunghe lettere. Lina attendevaogni lunedì e venerdì che il postino De Leo le portasse le lettere diPino; mentre quest’ultimo ritornava a casa, dal lavoro, con la spe-ranza di trovare le missive della sua amata ad accoglierlo.Trascorsero così quattro anni senza vedersi, tranne in poche occa-sioni, ma solo sfiorandosi col pensiero, grazie all’intensità del loroamore. Nel 1971 fu celebrato il matrimonio, i festeggiamenti sisvolsero presso l’Hotel President, aperto da poco: i coniugiCorreale sono stati una delle prime coppie a far festa nel ristoran-te simbolo di Siderno. Dopo un mese, la giovane coppia partì allavolta dell’America, con la certezza che non sarebbero più stati lon-tani, e dalla loro unione sono nati due figli, Raffaele e Paolo. Laloro storia è un insegnamento importante: una volta tutto era piùdifficile, non c’erano i mezzi di comunicazione di ora, ma i rappor-ti duravano perché alla base c’era un sentimento sincero. Un “tiamo” di allora era sentito dal profondo del cuore; oggi, il più dellevolte, i sentimenti risultano superficiali per questo si sgretolanocome castelli di sabbia, al primo soffio di vento. In questi anni Pinoè diventato socio, insieme ai fratelli, del negozio, ha continuato aperfezionarsi con stage a Milano e a New York, tanto che è riusci-to a crearsi un’ottima clientela: tutte apprezzano i suoi tagli allamoda e le sue acconciature. Si è dedicato anche a un’altra sua pas-sione: lo sport. Nel 2004 ha partecipato alla maratona di Roma equella nelle isole Hawaii, dedicando in quell’occasione la medagliaal cognato scomparso da poco. Nonostante le soddisfazioni ame-ricane, nel suo cuore c’è sempre Siderno. Cerca di continuo noti-zie su quel che succede nel suo paese e si rammarica quando leggequalcosa che non va. Il motto di Pino è: “Fare del bene, donarsi pergli altri; così facendo, l’anima conoscerà un’immensa gratificazio-ne”. Per questo suo modo di vivere la vita, si è iscritto a diverseassociazioni di volontariato, tra cui la “Calabrian BenevolentAssociation of Ontario”, che si occupa di assistere i malati diAlzheimer. Oggi è nonno di cinque nipoti, è legato alla sua Linada 47 anni, si mantiene in forma camminando due ore al giorno,non riesce a lasciare il suo lavoro, dal momento che è difficilerinunciare a una passione. E poi… le sue clienti lo reclamano!Pino Correale è un altro esempio di come i calabresi all’estero rie-scono a farsi apprezzare per i valori, la bontà d’animo e il rispettosia per le tradizioni che verso il prossimo. Siamo fieri dei nostriemigranti, dal momento che non solo sono riusciti a farsi accoglie-re in un Paese straniero per le loro tante qualità, ma nonostante leloro realizzazioni portano sempre nel cuore la Calabria, terrameravigliosa dalle mille sfaccettature.

Rosalba Topini

Nonostante lesoddisfazioni

americane, nel cuoredi Pino Correale c’è

sempre Siderno.Cerca di continuo

notizie su quel chesuccede nel suo paese

e si rammaricaquando legge

qualcosa che non va.

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Il parrucchiere di Siderno richiestissimo dalle americane

PINO CORREALE

LA RICETTA: RIGATONI CON PESTO DI PISTACCHI,MOZZARELLA E POMODORI SECCHI

INGREDIENTI PER 4 PERSONE: 320 grdi rigatoni, 2 mozzarelle,100 gr di pistacchi di Bronte, 15 gr dipinoli, 50 gr di rucola fresca, 8 pomodori secchi, olio extravergined’oliva.

Prendere un frullatore a immersione o unmortaio, versateci dentro i pistacchi, i pinoli ela rucola. Frullateli o pestateli, aggiungendocia poco a poco l'olio extravergine d'oliva finoad ottenere un pesto cremoso e omogeneo.Tagliate a listarelle sottili i pomodori secchi eriducete a dadini la mozzarella. Scolate lapasta e unite il pesto di pistacchi, i pomodorisecchi e la mozzarella. Mescolate e servite.

IL COCKTAIL:COCKTAIL HUGO

INGREDIENTI: 15 cl di prosecco, 2 cldi sciroppo di melissa, spruzzatina disoda, 2 foglie di menta, 1 spicchio dilimone o lime.

Raffreddate un calice/bicchiere, quindimettete lo sciroppo di melissa e qual-che cubetto di ghiaccio. Versate il vino,aggiungete la menta, allungate conacqua gassata e rimescolate delicata-mente. Se non trovate lo sciroppo dimelissa, sostituite con lo sciroppo disambuco. Aggiungete un goccetto disucco di lime o limone.

IL DOLCE:BROWNIES

INGREDIENTI PER 6 PERSO-NE: 265 GR DI CIOCCOLATO FON-DENTE, 135 GR DI BURRO, 1 PIZZI-CO DI SALE, 200 GR DI UOVA, 135GR DI FARINA 00, 175 GR DI NOC-CIOLE INTERE SPELLATE, 255 GR DIZUCCHERO.

Tritate il cioccolato e scioglietelo a bagno-maria. Quando sarà quasi fuso, aggiungete ilburro a tocchetti e mescolate. Lasciatelointiepidire mescolando di tanto in tanto.Tostate per 8 min le nocciole in forno a 180°,sfornatele e tritatele. Mettete le uova in unaterrina e sbattetele con la frusta elettrica,unite lo zucchero e un pizzico di sale. Con lefruste, aggiungete a filo il composto di cioc-colato e burro, la farina setacciata e le noc-ciole. Imburrate e foderate con carta daforno una teglia rettangolare di 35x27 cm eversatevi l’impasto. Cuocete in forno staticopreriscaldato a 180° per 25 min. Realizzate ivostri cubotti praticando 5 tagli orizzontali e5 verticali a uguale distanza per ottenere deibrownies dalle stesse dimensioni.

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L’OROSCOPO

ArieteTenete duro: l’opposizione di Mercurio creadifficoltà nella comunicazione sia in famigliasia sul lavoro. Cercate di non innervosirvi trop-po. Giovedì e venerdì saranno giornate deci-samente più tranquille, dedicatevi agli affettinel fine settimana!

ToroÈ arrivato il momento di guardare in fac-cia i problemi e provare ad affrontarli incoppia. La comunicazione col partnernon sarà facile, ma martedì, mercoledì,sabato e domenica potreste riuscire atrovare la quadra grazie alla sua buonapredisposizione.

GemelliLa settimana comincia alla grande: aspetta-tevi qualche bella notizia o qualche occasio-ne da prendere al volo. Sul lavoro funzionatealla perfezione e i vostri meriti verranno rico-nosciuti. Tra sabato e domenica potrebbenascere qualche incomprensione…

CancroSettimana decisamente fortunata dalpunto di vista sentimentale. Non saràaltrettanto favorevole, invece, sotto il pro-filo lavorativo: Mercurio potrebbe crearequalche blocco. Puntate tutto sulle gior-nate di martedì e mercoledì. Fine setti-mana di passione.

LeoneSarà una settimana piena di soddisfa-zioni sul lavoro: Mercurio favorevole viregala conferme e successi. Non altret-tanto favorite le questioni di cuore:Venere ostacola la vostra serenità dicoppia… Cercate quindi di evitare ilconflitto e di ascoltare.

VergineLunedì piuttosto nervoso ma decisamentemeglio tra martedì e mercoledì, quandopotrebbe arrivare qualche bella notizia.Super-fortunate, invece, le giornate di saba-to e domenica: l’amore vi darà grandi soddi-sfazioni, complice una Venere favorevole…

BilanciaMercurio nel segno aiuta a raggiungeretraguardi importanti. Non perdete tempoe concentratevi sui vostri obiettivi: potrestiricevere ottime notizie già nella giornata dilunedì o in quelle di giovedì e venerdì,quando anche la luna agirà in vostro favo-re.

ScorpioneÈ il momento giusto per portare la vostrarelazione al livello successivo. Venere incongiunzione rafforza i legami e Il finesettimana sarà particolarmente romanti-co e passionale, con la luna pronta afavorire il legame. Qualche nervosismogiovedì e venerdì.

SagittarioLa settimana comincia con un lunedìsfortunato. Non disperate, si tratta di ral-lentamenti e intoppi momentanei, e damartedì la situazione sarà più favorevo-le. Le giornate migliori, in cui potrebbearrivare qualche bella notizia, sono gio-vedì e venerdì.

CapricornoL’amore questa settimana sarà il vostropunto di forza: potrete contare sul part-ner nei momenti di difficoltà e lui saràsempre pronto a sostenervi. Martedì emercoledì saranno giornate pesanti:potrebbero verificarsi problemi e incom-prensioni sul lavoro.

AcquarioLa tensione col partner sarà alle stelle,soprattutto nelle giornate di giovedì evenerdì, quando – a Venere sfavorevo-le – andrà ad aggiungersi la luna inopposizione. Per fortuna sul frontelavorativo vi aspettano delle soddisfa-zioni: coglietele al volo!

PesciVenere favorevole in questo periodovi regala tante soddisfazioni dalpunto di vista affettivo, facendo cre-scere la vostra relazione. Le giorna-te migliori della settimana sarannoquelle di martedì e mercoledì.Sabato e domenica, invece, potrestisentirvi giù.

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30SETTEMBRE- 22

Glorie anticheA Polsi abbiamo sco-perto una delle più pit-toresche incompiutecalabresi: fortementevoluta dall’allora asses-sore Regionale AurelioMisiti, questo pontedoveva collegare unanuova strada al centrodi Polsi. L’abbiamoribattezzato il “Ponte diAurelio” a futuramemoria.

Cambio di casacca?Durante il sanità Day svoltosi il 24 settem-

bre a Locri, il padrone di casa GiovanniCalabrese accoglie l’onorevole FrancescoCannizzaro che, per l’occasione, è arrivato

direttamente da Roma con questo splendi-do capo a righe di bertinottiana memoria.

AssessoresseLe assessore di Locri AnnaBaldessarro e Anna Sofia seguonocon attenzione gli sviluppi del SanitàDay ma nonostante il loro impegno arimanere defilate il nostro fotografole ha pizzicate comunque!

Foto estoniLuigi Scaramuzzino ed Enzo Minervinonon hanno resistito alla bellezza di questaragazza Estone, ospite questa settimana aGerace nell’ambito di uno scambio cultu-rale e, superato l’imbarazzo le hanno chie-sto questa foto ricordo per la quale è statamolto disponibile.

Interventi rapidiQuesta settimanaabbiamo sorpreso ilmusicista caulonie-se Valerio Filippiintento a dimostrareattraverso un’origi-nale battuta dipesca quale sia lostato delle straderomane. E noi che cilamentiamo di quel-le della Locride!

Fratelli di PartitoIl compagno Brancatisano,

Aldo Canturi, AntoninoCastorina, Marco Schirripae Peppe Fortugno si prodi-gano in questo abbracciodi gruppo che ci ricordaquale sia l’unico comunedenominatore di questo

variegato gruppo: il tesse-ramento al PD.

I 18 anni diLuana

La famiglia diLuana Rauti cele-bra il suo traguar-

do dei 18 annicon un abbraccio

figurato che levuole ricordare

quanto le voglia-no bene e sianoorgogliosi di lei!

Rievocazione politicaIl presidente del ConsiglioRegionale Nicola Irto posadurante la Festa dell’Unitàsvoltasi lo scorso fine setti-mana a Siderno con l’orga-nizzatrice Barbara Panetta,cui vanno i nostri compli-menti per aver permesso

la rievocazione di momen-ti eccezionali ai vecchi

compagni della Locride.

Accomunati dallo scioglimento Geppo Femia, avvocato sciolto nella giunta Femia,Raffaele Gennaro, eletto ma non proclamato nellagiunta Vestito, Sergio Salomone e Sisì Napoli, appe-na sciolti, si sono ritrovati sabato scorso a firmare la

proposta per il cambio della legge sullo sciogli-mento avanzata dai Radicali.

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