Sette Cerchi n. 15

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Sica Italy Informa Un contest per trovare il logo di Sica Italy Scritture: Virginia Poesie per la Pace I vincitori del contest Progetti Alla scoperta della creatività interiore Libri e non solo Dal mondo L’Angolo verde del cuore La ricetta del mese: Insalata di Arance

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il magazine di Sica Italy

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Sica Italy InformaUn contest per trovareil logo di Sica Italy

Scritture: Virginia

Poesie per la PaceI vincitori del contest

ProgettiAlla scoperta dellacreatività interiore

Libri e non solo

Dal mondo

L’Angolo verde del cuore

La ricetta del mese:Insalata di Arance

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SommarioEditoriale pg. 3 Sica Italy Informa pg. 4

Scritture: Virginia pg. 6

Poesie per la Pace I vincitori del Contest pg. 7

Progetti pg. 9 Alla scoperta della creatività interiore Libri e non solo pg. 11

Dal Mondo pg. 13 Icreativi di SubudDorinda Johnson BrevissimeProssimi eventi

L’Artista del Mese pg. 15Erica Sapir

L’angolo verde del cuore pg. 17

La ricetta del mese pg. 19Insalata di Arance

Sette Cerchi notiziario dell’Associazione SICA ITALY

Responsabile: Isabella Moroni - Roma tel: 39 06 77071899 - +393391597050email: [email protected]

Redazione: Daniel Tinari [email protected] Moroni [email protected]

Questo notiziario è fatto per te ed è tuo, ma può essere più tuo se contribuisci alla sua realizzazione con articoli, news, foto, ricette e altre proposte.

E’ possibile sostenere il lavoro della redazione con una donazione tramite paypal all’indirizzo: [email protected]

E’ pubblicato mensilmente ogni 15 del mese; la redazione accetta gli articoli inviati entro il 1° del mese precedente.Viene inviato per posta elettronica ai possessori di indirizzi email e verrà inviato per posta a chi ne è sprovvisto o ne faccia richiesta.

Le immagini utilizzate su “Sette Cerchi” non inviate direttamente sono state reperite in rete, e valutate di pubblico dominio. Se gli autori fossero contrari alla pubblicazione, sono pregati di segnalarlo alla Redazione, che provvederà alla rimozione delle stesse.

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Novembre 2012

Subud è un mondo speciale: sarebbe bello poterlo definire “anarchico”, ma in realtà non

è così. Ognuno ha il suo sentire, ognuno ha il suo agire. Ognuno ha anche il prorpio rimedio. Eppure ancora non basta perchè tutto questo possa essere definito “libero pensiero”. Per essere liberi, infatti, bisogna avere un sogno collettivo. Solo così ci si può permettere di svincolarsi dal pensiero comune.

Così, leggeri come sono arrivati alcuni amici, che avevano contribuito a fondare con noi

Sica Italy se ne sono andati, e per ciascuna persona e per ciascuna motivazione il dispiacere è stato grande. Anche perchè noi uttti abbiamo la responsabilità di ogni persona che chiamiamo “fratello” (proprio perchè lo sentiamo tale) e dobbiamo lottare per il suo benessere. Finchè è possibile, fino a quando le scelte diventano irrevocabili, liberate.

Quindi un po’ più soli e zoppicanti riprendiamo la strada con nuovi progetti.

Come leggerete, sta prendendo forma lo spazio “agricolo” di Genzano di Roma. In

primavera verrà sistemato sul terreno di Ivan Cozzi un tendone da mini circo, un tendone blu che si confonderà fra gli ulivi richiamando la visone che aveva avuto Elisabeth Bammel, Helper internazionale in visita a Roma e al terreno in questione. Nel tendone ci sarà lo spazio per attività culturali di vario genere.

Parte anche il contest internazionale per la creazione del logo di Sica Italy aperto a tutti

i creativi di Subud per trovare l’immagine di Sica Italy da utilizzare in tutta la comunicazione.

Il concorso Sica Poems for Peace Awards ha visto un vincitore assoluto Wayne Lee ed

una menzione d’onore per Devraux Baker deiquali potrete leggere le poesie.

Sarà poi l’occasione per illustrare un ulteriore progetto Internazionale, quello dei tre

workshop di arte e spiritualità che si terranno in primavera, estate ed autunno ad Anticoli Corrado, paese a pochi chilometri da Roma, famoso per essere stato rifugio e ispirazione per molti pittori del ‘900

Prosegue la lunga recensione che Alba Arena, ha fatto, con spirito profondamente interessato,

del libro di John Bennett Subud. Il contatto con la fonte di vita che fa luce sull’importanza della ricerca spirituale e la storia di Subud.

Anche questo mese Isabella Moroni ci lascia da leggere un suo racconto dal titolo

“Virginia”, la storia di una homeless ispirata ad una conoscenza reale.

Alina ci aspetta per un ulteriore appun tamento con i lavori nell’orto di novembre e ci offre

le nuove date per la sapiente coltivazione biodinamica.

Inizia l’inverno ed ecco la ricetta dell’insalata di arance chemescola ed esalta i migliori sapori

della stagione.

Ricordiamo a tutti che, per finanziare Sica Italy ancora è possibile acquistare le marmellate

biologiche fatta in casa (fichi, more, prugne rosse, prugne goccia d’oro, albicocca e la new entry cachi) e le nuove nocciole, anch’esse biologiche. Tutto frutto del piccolo campo ai Castelli Romani (fra Genzano e Lanuvio) che Ivan Cozzi coltiva con passione e cura.

L’Editor iale

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Sica Italy acquista un tendone da circo blu per animare il terreno di Genzano.

Ci sono poche cose che contano davvero. la prima è il saper sognare, la seconda è saper guardare il

mondo con occhi liberi e poi c’è la voglia di assumerci le nostre responsabilità, e soprattutto il desiderio e la volontà di non smettere mai di fare cose. Nuove cose, cose vecchie... Cose reali.

Ivan ha un terreno ai Castelli Romani, dove crescono alberi da frutta e olivi. Un terreno creativo, come il

miglior artista del mondo.Un terreno che crea frutti e fiori ed erbe e vita, un luogo reale, ma anche un paradigma, un modello pressochè perfetto di sintonia con la vita e con lo spirito.

Quando nell’ottobre dello scorso anno i due Helpers Internazionali Hassan Czwiertnia ed

Elisabeth Bammel venenro a vistiare Subud Italia, Ivan li portò a Genzano dove Elisabeth ebbe una visione di tende blu tra gli alberi di olivo e di giovani che lavoravano attorno ad esse.

Per una coincidenza che certametne non può essere casuale ci è stata proposto l’acquisto

di un piccolo tendone da circo che gli amici della Compagnia Cantiere Ikrea vendevano.Lo abbiamo acquistato.

E’ un tendone blu e sarà posizionato fra gli alberi di olivo, in un piazzaletto in terra battuta, per

ospitare, oltre a dei bei Latihan. nuove attività creative, residenze teatrali, corsi di formazione, workshop, centri estivi per ragazzi... arti marziali e ricerche per lo spirito ed il corpo.

Un tendone piccolo: dieci metri di diametro, cinue di altezza e fuori la natura da osservare, da

imparare e da scoprire.

In questi giorni cominceremo a fare dei piccoli lavori di ristrutturazione. A marzo sarà la volta di rimettere

in uso una cucina, un bagno ed un capanno dove al momento sono conservate le memorie di Argillateatri (palco, scenografie, riflettori, sedie, costumi...).

Per fare tutto questo vogliamo coinvolgere i giovanio di Subud da tutti il mondo che vogliano

venire a lavorare e ad aiutare sia la cultura, sia la terra.Per fare tuttoi questo ci sarà bisogno anche di aiuto e di solidarietà. Chi vuole può iniziare da subito!

Sica Italy Informa

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Sica Italy cerca il suo logo.Aperto il contest riservato a tutti i creativi di Subud.

Sica Italy organizza il concorso “Un logo per l’Italia”

Il premio è riservato a immagini grafiche inedite che saranno scelte per rappresentare Sica Italy

in tutto il suo materiale visivo (carta intestata, brochures, flyers, merchandising....

Il vincitore assoluto veicolerà il proprio nome o nickname sul materiale prodotto, e sarà citato

nei credits di Sette Cerchi.

Il secondo e il terzo vincitore riceveranno omaggidella produzione agricola di Sica Italy

Tutti gli elaborati pervenuti saranno pubblicati online, in galleria apposita e sottoposti al

giudizio dei lettori oltre che della giuria.

Come partecipareInviare entro e non oltre il 30 marzo 2013 l’elaborato a: [email protected]

Se hai dubbi contattaci:39 06 77071899email: [email protected]

Regolamento

ART.1: TEMA DEL CONCORSORealizzazione immagine grafica per materiale di comunicazione di Sica Italy.

ART. 2: REQUISITIL’elaborato digitale va inviato per posta elettronica a:[email protected] formato: jpegdimensioni: 800X600 pixeln. immagini max per autore: 4l’immagine andrà stampata su diversi supporti: si prega di tenerne conto in fase di elaborazione

al vincitore sarà richiesto successivamente il file ad alta risoluzione per la stampa

ART. 3: INVIO DELL’OPERA E SCADENZEGli elaborati dovranno pervenire in redazione entro e non oltre la mezzanotte del 30.03.2013

Le opere vanno inviate via mail all’indirizzo [email protected] andrà allegata una scheda dell’autore contenente: nome, cognome, eventuale nickname se preferito, indirizzo postale, indirizzo mail e un numero di telefono

ART.4: PREMIIl vincitore assoluto veicolerà il proprio nome o nickname sul materiale prodotto, e sarà citato nei credits di Sette Cerchi.Il secondo e il terzo vincitore riceveranno omaggi della produzione agricola di Sica ItalyTutti gli elaborati pervenuti saranno pubblicati su Sette Cerchi ed on line e saranno sottoposti al giudizio dei lettori oltre che della giuria.

ART.5: GIURIA L’operato della giuria è insindacabile. Fanno parte della giuria:Isabella Moroni, giornalista (presidente Sica Italy) Valentin Pizzi, Margarita Ballesta (Consiglio Direttivo Sica Italy)La valutazione terminerà entro il 30.04.2013, data in cui verrà comunicato a tutti i partecipanti l’esito del concorso

ART.6: PRIVACYAi sensi della legge 31.12.96, n. 675 “Tutela delle persone rispetto al trattamento dei dati personali” la segreteria organizzativa dichiara, ai sensi dell’art. 10, “Informazioni rese al momento della raccolta dei dati”, che il trattamento dei dati dei partecipanti al concorso è finalizzato unicamente alla gestione del premio e all’invio agli interessati dei bandi delle edizioni successive; dichiara inoltre, ai sensi dell’art. 11 “Consenso”, che con l’invio dei materiali letterari partecipanti al concorso l’interessato acconsente al trattamento dei dati personali; dichiara inoltre, ai sensi dell’art. 13 “Diritti dell’interessato”, che l’autore può richiedere la cancellazione, la rettifica o l’aggiornamento dei propri dati rivolgendosi a art a part of cult(ure) telefono: +39 06 77071899 o e-mail:[email protected]

ART.7: ADESIONE E ACCETTAZIONEPartecipando al concorso si accetta il presente regolamento in ogni suo punto.

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Anni fa, quando ancora il Teatro non era stato chiuso, erano cominciate le sue apparizioni.

Scendeva dalla Rampa stretta nel cappottino grigio che l’avvolgeva, secca e fragile, come

disossata. I gradini sconnessi, la sua pettinatura miracolosamente scura avvolta mille volte su se stessa come quella dei santi eremiti dell’India e quella voce potente che la precedeva, la seguiva e l’avvolgeva, dapprima flebile, poi un grido, un ruggito, un “io sono”.

Che me ne importa a me se non son bellaIo ci ho l’amato mio che fa il pittoreLui mi dipingerà come una stella

Che me ne importa a me se non son bella!

Cantava sempre la stessa canzone, cascame di un passato fatto di riflettori e lustrini, del quale

Virginia ricordava solo a tratti i velluti del sipario e l’eco degli ultimi applausi, quando anche l’ultimo inchino diventava superfluo.

Mentre attraversava la strada, alla sommità della Rampa appariva Arabella, il suo angelo custode.

Giovane, forse, vestita con una gonna lunga color carta da zucchero, di lei dicevano che fosse una suora laica, ma aveva gli occhi e la postura del boia.

Perché, vedete, una soluzione al problema dei senza tetto con problemi psichiatrici, esiste

-diceva Virginia dopo essersi rifugiata, come tutti i giorni, dietro le quinte del palcoscenico del Teatro che sorgeva di fronte alla Rampa- e lo dico perché io ci sono stata al manicomio e quando sono uscita abbiamo sperimentato la casa comune e ci vivevamo benissimo, fino a quando non sono arrivati quelli là…S’intristiva e diceva sommessa: “… io che sono stata la regina dei più grandi teatri del mondo!”

Poi, d’improvviso, ricominciava a cantare la sua nenia di vecchia sciantosa ed era allora che

Arabella s’affacciava sulla porta del Teatro.

Non entrava. Tanto tirannica quanto pusillanime, sapeva riconoscere l’altrui territorio ed il Teatro

non le apparteneva.

Era tutto di Virginia quello spazio dove s’annusava odore di polvere, legno e stoffe umide; era

di Virginia che solo lì dentro poteva sfuggire all’accanimento protettivo di Arabella. Lì cantava, ricordava, cantava e di nuovo dimenticava, mentre dal cappottino, ora aperto, spuntavano un corsetto rosso, una crinolina e fra le mani le si materializzava un ventaglio di trina nera. Tutti i suoi amuleti.

Indossandoli tornava regina: “…e dovete dirglielo a quella là -diceva indicando Arabella che schiacciava

le palme e le guance contro il vetro della porta d’ingresso- dovete dirglielo che io non ho bisogno di nessuno!”

Arabella implorava ansimando: “Dovete capire… lei senza di me non può stare… Non credete a

nulla di quello che vi dice… non sa più chi sia, né chi è mai stata. Sono io la sua unica sopravvivenza!” E così dicendo tentava di addrizzare la schiena, ma si mordeva le labbra come gl’impostori.

Sembrava lei quella bisognosa d’aiuto, lei, non Virginia che, solenne come al solito, tratteneva la

sua vita fra il suo corpo arido come il deserto e la sua chioma, un fiume che lo rinfrescava.

D’improvviso non vennero più. Nessuno se ne accorse fino al giorno che sulla rampa, con uno

stridio di voce apparvero un corsetto rosso ed una crinolina.

Arabella, con i capelli, colore di stoppa legati in due trecce rigide e sporche, i pomelli tinti di rosa antico

ed un rossetto sbavato attorno alla bocca. Arabella che cantava sguaiata la canzone della sciantosa, e sguaiata scendeva i gradini sconnessi della Rampa, ma all’improvviso si sedeva e cominciava a piangere.

Fino a quando non scendeva la notte.

Scritture“Virginia”

di Isabella Moroni

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Ha vinto un poeta americano: Wayne Lee di Santa Fe, New Mexico, USA con la poesia

“Cold Mountain” ed una menzione d’onore è stata data al poeta Subud Devraux Baker di Mendocino, California, USA per la sua poesia “Recipe for Peace”.

Il giudice unico Cyrus Cassells ha letto tutte le poesie italiane e la poesia spagnolo.Mentre le

poesie in lingua inglese sono state lette da due professori / poeti presso la Texas State University di San Marcos che hanno inviato quelle da loro ritenute migliori a Cyrus Cassels per il giudizio finale.

Mi permetto di dire che fra le poesie italiane ce ne erano alcune dello stesso valore letterario delle

due vincitrici ed è per questo che Sica Italy intende riconoscere anche i poeti italiani organizzando per loro un reading-incontro nei prossimi mesi ed un ringraziamento per aver partecipato ad un momento di così grande importanza.

Ma ora a voi il giudizio sulle due poesie vincitrici. Quelle italiane (tranne tre di Tiziana

TIus) le potte trovare a questo link Sica Prize | I concorrenti italiani

Cold Mountain

Han-shan says after a moment of bliss,This is better than where I live. I see

Cold Mountain disappearing into mist.

My life among these thousand-meter cliffs,my days of hermitage and povertyevanescing in a moment of bliss.

I look in the mirror and I see wispsof white, like clouds among the leafless trees,

Cold Mountain disappears into mist.

This day and the years gone by are endlessripples, like rivers flowing to the east —

Han-shan vanishing on moments of bliss.

I have no desire now to reminisceabout my profession or family

as Cold Mountain disappears into mist.

Some may ask, did Han-shan ever exist?Yes, I did, but now I have been set free —

a puff of smoke in a moment of bliss,Cold Mountain disappearing into mist . . . .

Wayne Lee

Poesie per la Pace“I vincitori del contest

Sica Poems for Peace Award”

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Recipe for Peace

Bare your feet, roll up your sleevesoil the immigrant’s bowl

open the doors and windows of your houseinvite in the neighbors, invite in strangers off the

street

roll out the dough, add the spices for a good lifecardamon and soul, cumin and tears

stir in sesame and sorrow, a dash of saltpink as new hope

rub marjaram and thyme, lemon grass and holy basil

on your fingers and pat the dough

bless the table, bless the breadbless your hands and feet

bless the neighbors and strangersoff the street

bake the bread for a century or moreon a moderate heat

under the olive trees in your back yardor on the sun filled stones of Syria

in the white rocks of Beirutor behind the walls of Jerusalem

in the mountains of Afghanistanand in the sky scrapers of New York

feast with all the migrant tonguesuntil your mouth understands

the taste of many different homesand your belly is full so you fall asleep

cradled in the skirts of the worldcurled in the lap of peace.

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Progetti“Alla scoperta della creatività interiore”

Seminari brevi e laboratori intensivi di creatività, spiritualità ed energia

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Che cosa significa essere creativi? Solo gli artisti possono esserlo? In che modo la creatività si

esprime nella vita quotidiana? Vi piacerebbe essere in grado di elaborare qualcosa di più di un appunto o di uno scarabocchio? Avete talento artistico, ma non osate iniziare? Volete cercare di cambiare abitudini? Oppure siete semplicemente curiosi di conoscere voi stessi e gli altri all’interno di un percorso entusiasmante?

Ogni persona è nata per essere creativa -questo è il presuppostoche guida l’evoluzione

dell’homo sapiens- ma spesso l’istruzione, il sistema-scuola e le modalità di lavoro contribuiscono a limitare la creatività, facendo sì che si formino dei modelli di comportamento sociale predominanti che determinano il nostro modo di percepire la realtà e di rappresentare.

Questi workshop/residenze vogliono creare l’ambiente giusto per sperimentare, in modo

nuovo, il ritorno alla percezione dell’infanzia spostando confini, sciogliendo antichi impedimenti e, più in generale, riuscendo ad ottenere l’accesso a tutte le risorse che abbiamo a disposizione dentro e attorno a noi quando riusciamo a rompere le barriere che ci hanno costretto a fermarci. Il modo migliore per diventare scultori del nostro ambiente e riusciremo a plasmare una realtà che rispecchi davvero i nostri desideri ed il nostro piacere.

Si potrà alloggiare nella Locanda degli Artisti Arcos, gustare la cucina locale, scoprire

la storia della cittadina fondata da Corrado di Anticochia, condividere la vita anticolana, avere un luogo speciale, immerso nella natura per scoprire un latihan nuovo

Per maggiori info potete scrivere a [email protected]

Il Creatore InterioreTre giorni per l’attivazione del potere creativo

Quando: dal 16 al 19 maggio e dal 10 al 13 ottobre 2013

Dove: Anticoli Corrado

Cosa: Mattina:Esercizi del risveglio, saluto al sole, passeggiata nella natura, etc.colazionelatihanlaboratorio di disegno e pittura movimento liberopranzoPomeriggio:riposo o passeggiata con il blocco per gli schizzilaboratorio di disegno e pitturateatimeSera:latihan cena attività in piazza o attorno al fuocoincontri con le danze popolari (salterello. etc.)

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I sei sensi della creativitàResidenza creativa estiva

natura, visualizzazione, colori, carta, gesso, argilla, ceramica raku, latihan, respirazione,

danza, canto, visite, tour, gioia, creazione!

Quando: dal 15 al 26 luglio 2013Dove: Anticoli Corrado(tutti i percorsi potranno essere fatti a piedi o affittando una mountain bike)

Cosa: Mattina:Esercizi del risveglio, saluto al sole, etc.colazionelatihanesplorazione nella natura, raccolta materiali creativi naturali, bagno nel fiume Aniene, mettere in movimento tutti e cinque i sensi più il famoso sesto senso...laboratorio di ceramica raku (modellare le sculture, esplorando l’argilla e le sue possibilità)pranzoPomeriggio:riposorespirazione, vocalizzi, lavoro sul corpo, etc.laboratorio di disegno e pittura (danzare un dipinto,

visualizzazione e dialogo con il colore...)teatimeSera:latihan cena vita di piazzaincontri con le danze popolari (salterello. etc.)spettacoli estivi.

Tre giorni della residenza sono destinati alla visita di:Anticoli Corrado ed il suo famoso museo di arte moderna; Tivoli: con Villa Adriana, Villa Gregoriana dove si farà un pic nic, le cascate e il centro storico con i templi romani e a sera Villa d’Este con i suoi spettacoli di suoni e luci; Roma: dal Museo di Valle Giulia (Etrusco) al nuovissimo Museo d’Arte Contemporanea del XX secolo (MAXXI) dall’Isola Tiberina alla Roma medievale del centro storico fino a Trastevere dove si concluderà la serata prima di tornare ad Anticoli.

Durante la residenza creativa sarà possibile entrare a far parte del progetto ArteRandagia adottando temporaneamente un cane fra quelli ospitati nel canile omonimo per aggiungere una breve esperienza di pet therapy all’intero progetto.

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ANTICOLI CORRADO è un paese che sorge 58 km a est di Roma, tra Tivoli e Subiaco. Negli ultimi due secoli, ha ospitato innumerevoli pittori come Oskar Kokoschka, la Scuola Romana, Fausto Pirandello,

Frank Mason; scultori (Attilio Selva, Carlo Toppi, Auguste Rodin, Arturo Martini, Domenico Ponzi ...); poeti e scrittori che hanno trovato ispirazione nella natura e nelle storie di vita locali (Rafael Alberti, Manolo Baio, Paul Binding,. ..), registi cinematografici (Aristide Sartorio, Stanley Kramer, ...), ricercatori e musicisti (Gabriella Ferri, Ettore De Carolis, Alessandro Panatteri , Alex Mattiotti, Federico Gazzelloni, Gli Alunni del Sole ...), attori, drammaturghi e gli appassionati di teatro e molti altri artisti provenienti da tutto il mondo che hanno passato lì un pezzo della loro vita.

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Libri e Non Solo“Subud”

Il contatto con la fonte di vita

di John BennettAlba Arena

2° parte

Il libro prosegue con la descrizione

di J. Bennett riguardo la genesi e la diffusione di Subud, preceduta da una parte biografica sulla vita di Muhammad Subuh, dalla nascita fino al 1933. Ciò che l’Autore racconta sulla vita di Bapak è volutamente privo di sensazionalismo, ma molto vivido. Ne cito alcune parti.

Pur essendo di nobile stirpe i genitori di Muhammad Subuh erano piccoli agricoltori [...]

nei pressi di Semarang. Nacque il 22 giugno 1901 e si racconta che in quei giorni si registrarono a Giava una maggiore attività dei vulcani e violente scosse telluriche. Secondo il costume, il padre scelse il suo nome e lo chiamò Sukarno. Il bimbo cadde ammalato e, per diversi giorni, rifiutò ogni nutrimento. La sua morte sembrava inevitabile e già le donne della casa avevano cominciato a piangerla quando un passante, in età molto avanzata, chiese quale fosse la ragione di quel cordoglio e saputo che un fanciullo stava per morire ne chiese il nome. Quando questo gli fu rivelato, dichiarò che era stato scelto male e bisognava chiamarlo Muhammad Subuh. Il padre accondiscese e, dall’istante in cui il nome venne mutato, il bimbo si alimentò crescendo sano e rigoglioso. La madre, dovendo occuparsi degli altri figli anch’essi in tenera età, lo affidò alle cure

della nonna. Da quando iniziò a parlare, il fanciullo dimostrò di possedere doti di chiaroveggenza”.

A questo punto desidero fare una breve digressione. E’ esperienza comune, in Subud,

sentire il bisogno, ad un dato momento del proprio percorso, di cambiare il proprio nome. Questa possibilità fu nettamente indicata da Bapak, al quale veniva fatta richiesta da molte persone praticanti il latihan -e che vivevano la trasformazione profonda che la pratica operava in loro- di indicare loro un nome più adatto. Lo stesso Bapak infatti aveva vissuto un’esperienza diretta dell’importanza del nome per lo sviluppo fisico e psico-spirituale. Oggi questo compito è assolto dalla figlia Ibu Rahayu che, in un discorso tenuto il 7 giugno 1991 in Sri Lanka, sottolinea che cambiare nome in Subud non è certo un obbligo, ma una possibilità quando il singolo membro ne senta il bisogno e ne faccia richiesta. Ibu dice come l’attribuzione di un nuovo nome ad una determinata persona sia una grande responsabilità, perché se il nome è adatto alla personalità e alla reale natura del richiedente, egli andrà incontro a un grande progresso sul piano spirituale.

Ma, tornando al lavoro di Bennett, egli a questo punto illustra con alcuni esempi le doti

eccezionali di Bapak bambino, proseguendo poi con la sua adolescenza. “Aveva sedici anni quando seppe, per indicazioni chiare e ripetute, che avrebbe dovuto morire a trentadue anni. Poiché l’esperienza gli aveva appreso a considerare per certe queste indicazioni, risolvette di abbandonare gli studi e cercare la ragione del suo strano destino. Maestri e guru erano numerosi a Giava […] Muhammad Subuh passò dall’uno all’altro di questi maestri”. Segue la descrizione di alcuni di questi incontri, ma nessun maestro forniva a Bapak gli insegnamenti a cui lui anelava e che invece venivano impartiti ad altri discepoli. “[...] i maestri eludevano le sue

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domande, dichiarando che egli apparteneva ad una razza diversa dalla loro. Chiese insistentemente maggiori spiegazioni, ma gli fu detto sempre che la risposta non gli sarebbe mai giunta dagli uomini, bensì da Dio, per diretta rivelazione.”

Dopo vari tentativi, che avevano tutti lo stesso esito, Bapak concluse che la sua strada fosse

quella di un uomo normale, di professione contabile. Nel 1922 si sposò, cominciando ad assolvere il compito di marito e padre.

Ma aveva ventiquattro anni quando cominciò ad avere particolari esperienze. “Una notte,

nell’estate del 1925, mentre passeggiava all’aperto sotto un cielo senza luna, vide altissima sopra il suo capo una sfera luminosa più brillante, sembrava, del sole nel pieno meriggio. Si stava chiedendo quale significato avesse questa visione quando la sfera lucente discese e penetrò in lui dalla sommità del cranio, inondandogli il corpo con le sue radiazioni. Le vibrazioni trasmesse al suo corpo e alla sua sensibilità da questa esperienza gli fecero intuire per la prima volta il frutto degli esercizi spirituali che dovevano essere conosciuti in seguito sotto il nome di Subud”. Tali esperienze si ripresentarono spontaneamente quasi ogni notte “[…] ed egli sperimentò, di fronte a un tribunale interiore, l’ascesa dei quattro piani di purificazione [...]”.

Bapak tuttavia continuò normalmente a portare avanti i suoi impegni familiari e lavorativi,

ma sempre più frequentemente tante persone si rivolgevano a lui per riceverne consigli e aiuto, poiché era visto come un uomo dotato di grande intuizione e capacità di comprensione umana.

Ma, prosegue Bennett, “la notte dal 21 al 22 giugno 1933 si produsse un avvenimento del

quale non voglio neppur tentare la descrizione. Pak Subuh ne ha parlato diverse volte, ma sempre in circostanze in cui la nostra coscienza era svincolata dai limiti abituali. […] da quel giorno Muhammad seppe il vero significato della sua esistenza terrena. Egli comprese che la sua missione e il suo compito consistevano nel trasmettere, a chiunque lo avesse chiesto, la interiore attività dello spirito che aveva ricevuto egli stesso”. Diede dunque le dimissioni dal suo lavoro e da quel momento si impegnò alla trasmissione del contatto spirituale.

All’inizio, la diffusione del “contatto” fu molto lenta. Le richieste di riceverlo cominciarono nettamente

ad aumentare dal 1941 in poi, finchè il 1° febbraio del ‘47 fu fondata a Jogjakarta la Prima Confraternita Subud. Tuttavia l’espansione maggiore di Subud in Indonesia, racconta Bennett, si ebbe dopo il ‘47, anno della proclamazione dell’indipendenza dal colonialismo olandese. Hussein Rofé raggiunse Giava alla ricerca di un cammino spirituale e aderì a Subud, contribuendo subito alla diffusione del latihan, dapprima a Cipro e successivamente in Inghilterra, trasmettendo il contatto a quanti lo chiedevano. Nel Regno Unito erano sopratutto i discepoli di Gurdjieff, fra i quali lo stesso Bennett.

Pak Subuh ricevette molti inviti in numerosi paesi e così cominciò un lungo viaggio che lo

portò in diverse parti del mondo. L’Autore parla a lungo del soggiorno di Bapak, con la moglie e gli accompagnatori indonesiani, a Coombe Springs, dove moltissime persone chiesero e ricevettero l’”apertura” del latihan. Fra i tanti episodi, Bennett riferisce i dettagli della miracolosa guarigione di Eva Bartok, un’attrice che aveva un autentico anelito spirituale e che ricevette l’apertura in un momento molto delicato e difficile della sua vita, minacciata da una grave malattia mentre era in attesa di un figlio.

In seguito ad un invito a San Francisco, dieci mesi dopo l’arrivo in Inghilterra, Bapak si recò in California

e, nonostante avesse raccomandato che non gli venisse fatta alcuna forma di pubblicità, centinaia di persone vollero ricevere l’apertura. Il viaggio poi proseguì verso altre parti del Nord America, in Australia, poi a Ceylon, in India, eccetera, sempre a seguito di inviti per far conoscere il latihan di Subud. Bennett -che lo accompagnava- fu testimone di molti episodi particolari. Racconta per esempio, come a Ceylon, l’attuale Sri Lanka, la cui popolazione era gravemente segnata dai recenti moti rivoluzionari, fra i membri Subud convivessero pacificamente buddhisti, musulmani, tamil e cattolici, conciliati dalla pratica spirituale del latihan.

Il capitolo relativo alla nascita e alla diffusione di Subud nel mondo, è dunque molto ricco di aneddoti

e dettagli sui tanti paesi visitati e le innumerevoli persone aperte. Dopo questo e prima delle pagine dedicate al lathian, l’Autore riserva un capitolo ai due fondamentali processi dell’esistenza umana: “l’azione dall’esterno” e “l’azione dall’interno”, di cui leggeremo nel prossimo numero di Sette Cerchi.

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Dal MondoI Creativi di Subud opere, creazioni e pensieri dal mondo

The Soldier’s Tale

The soldier raised his head to peerAcross the craters and the mudA bullet sliced the smoky airAnd stopped the coursing of his blood.

The soldier’s spirit traveled farFrom corpse and combat, bomb and shellTo a place beyond the silent starsThat some call Heaven, others Hell.

His life was stripped of lies and artEach act and consequence laid bare.“How did you use your human heartBefore the bullet brought you here?”

He said that with his heart he’d lovedHis mother, father, wife and childThe savage hawk, the gentle doveHis friends of peaceful times and wild.

He’d loved his leader and his landAnd when his leader shouted, “Kill!”He’d followed him with gun in handIn search of alien blood to spill.

“I fought for justice in my landI fought for truth,” the soldier cried.“Tell us how you used your hands.”The soldier held them up in pride.

He said his hands had clasped his wifebuilt a home and trained his sonWorked the barren fields to lifeShared food with strangers who had none.

And then his hands to war had turnedAnd clasped the instruments of deathA maiden raped, a village burnedThe milky baby’s punctured breath.

All this he saw, all this he told

For only truth lived in that placeThe orphan’s loss, the corpses coldThe raped girl’s lacerated face.

Around him stood the spirit formsOf those whose deaths were his to own.Their voices sighed like trees in stormTheir eyes were sockets blind as bone.

In a place beyond the silent skiesThat some call hell, and others heavenHe kneels, with salt tears in his eyesAnd asks that he may be forgiven.

Emmanuel Williams

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Jacaranda Magic

Jacaranda hue in my minds eyeResting in my soul and memories nighHow I love the visionOf all there is to viewAcross the landscape variedDappled with blossoms of violet or blue

Spring has settled inWith flowers everywhereFloral magic capturesScents of perfumes in the airBut nothing more enraptures meThan violet carpets on the groundAs Jacaranda blossomsSpread their magic all around.

Leanne Seymour

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Dorinda JohnsonOut of the Norm

In mostra alla Green Chair Gallery fino al 30 novembre, le sculture e i dipinti di Dorinda

Johnson, che si interroga sulll’essenza del vivere in Tiree (isola più occidentale delle Ebridi Interne, Scozia)

Perché riflettere “sull’essenza del vivere in Tiree”? Beh, come dice Dorinda, perchè

“La luna è una grande influenza sulla vita dove vivo Ha usato per essere il tempo per la visita nelle lunghe notti d’inverno ... e la luna e le stelle dell’universo infinito fornire la mappa di percorso, e come si cammina alla luce della luna le danze ombra attraverso l’erba”.

Brevissimelink, notizie, immagini....

Empirical Magazine

... è sempre alla ricerca di nuovi collaboratori. Se sei interessato a contribuire con la tua scrittura o con qualsiasi altro lavoro alla realizzazione di questa rivista Subud sei pregato di inviare le vostre proposte a [email protected] Grazie!

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In mostra i pittori spagnoli

Cinque pittori spagnoli membri di Subud hanno partecipato nel mese di novembre alla grande esposizione d’arte FAIM (Independent Art Fair in Madrid).SICA Spagna ha potuto beneficiare di un personale spazio espositivo (chiamato, per l’appunto, proprio Sica Spain) dove sono stati messi in mostra i lavori di:

Luz Guerin (Subud Alicante .)Melina Nebauer (Subud Alicante)L a u r a - M o n t s e é (Subud Alicante)Seila Ochandiano (Subud Madrid) Ricardo Sabater (Subud Alicante)

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I prossimi eventi dal mondo Subud

1 dicembreWORLD LATIHAN 12:00 (Los Angeles) - 14:00 (Mexico City) - 15:00 (New York/Bogota) - 17:00

(Santiago de Chile) - 20:00 (GMT) - 20:00 (London) - 21:00 (Paris)

2 dicembreWORLD LATIHAN 03:00 (Jakarta) - 07:00

(Sydney) - 09:00 (New Zealand)

7 - 10 dicembreZone 1- 2 Council meeting, Rungan Sari,

KalimantanPer informazioni: Hadrian Fraval:

[email protected]

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L’Artista del MeseErica Sapir

Erica Sapir oggi è una burattinaia che vive in Francia ed ha fondato di Puppeters without

Borders,l’associazione non profit che ha come scopo la promozione del cambiamento sociale attraverso la magia delle marionette, anche se non è sempre stato così.

Nata e cresciuta a Firenze, dopo il matrimonio, infatti, Erica si è

trasferita in Israele dove, circa 25 anni fa quando i suoi cinque figli erano diventati già abbastanza grandi, provò a fare un test che all’epoca andava molto “di moda”: scoprire il proprio vero talento. Sebbene nella sua giovinezza avesse avuto esperienze creative nel giornalismo e nell’arte, in realtà la sua era stata fino ad allora una brillante carriera di mamma, dove non c’era stato spazio per altre realizzazioni artistiche.

Eppure il test, sorprendendola, dimostrò che il suo talento era nel teatro.

Il teatro, però, come Erica stessa afferma “era qualcosa di molto lontano dai miei interessi,

pur se mi rimaneva sempre il ricordo di uno spettacolo di marionette al quale avevo assistito da bambina. Era stato allestito da alcun i miei vicini di casa in maniera molto semplice, con figurine di carta sorrette da bastoncini, eppure per me fu così magico che quando i miei figli erano piccoli, spesso ho realizzato per loro dei burattini, incoraggiandoli a mettere in scena piccoli spettacoli per la famiglia e gli amici”.

Ma che il Teatro (con la T maiuscola) fosse il suo vero talento lo dissero tutti i test, anche

quelli fatti successivamente per avere conferme

e dunque non c’era molto altro da fare: per Erica era arrivato il momento di sperimentare il teatro! E, pur immaginando che tutti (colleghi, amici, e familiari) l’avrebbero presa in giro per questo, decise di iniziare questo nuovo cammino.

Visti i ricordi e le emozioni, Il modo più semplice per iniziare per lei era sen’altro il teatro di

figura; così incominciò a guardare moltissimi spettacoli di burattini ed a scoprire un mondo che l’incantava: il “teatro visivo”, le performing arts, il teatro di figura, la video arte, il mimo, le installazioni, le maschere, etc.

Per caso -ci racconta Erica Sapir- ho scoperto

che a Gerusalemme era nata una nuova scuola di teatro visuale dove,

all’ultimo momento, ho fatto domanda per l’iscrizione. Su circa 100 candidati, ne scelsero 15 ed io ero fra questi.

Furono tre anni di studio molto intenso, interessante, eclettico: nonostante Erica fosse

la studentessa più anziana, fu facile per lei sentirsi completamente immersa nel suo elemento. Tornava a casa nei fine settimana: una sorella Subud anziana teneva compagnia la notte alle figlie adolescenti, era tutto molto faticoso, ma, oltre la fatica, c’era una rinnovata energia ed una grande felicità che l’hanno aiutata a non sentirsi mai stanca o scoraggiata.

Per lo spettacolo di fine corso, Erica scelse di fare l’adattamento di un romanzo trovato,

ancora una volta “per caso”, in una libreria di seconda mano. “Il Nano”, del premio Nobel Par Lagerkwist, un autore praticamente sconosciuto in Israele e molto estraneo alla la cultura locale. Il romanzo parla infatti di un nano al servizio di

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un principe del Rinascimento italiano. Una storia impossibile da resistere per una fiorentina doc!

Nell’adattamento che ho fatto, il Nano era una specie di burattino che aveva il corpo attaccato

al mio collo, mentre gli altri personaggi erano marionette di piccole dimensioni che manipolavo dai vari lati di un tavolo su cui il nano era seduto. La performance finale andò molto bene e gli insegnanti la incoraggiarono a “fare qualcosa” con quel piccolo spettacolo di quindici minuti e così, lavorando tutti insieme sulla stessa idea, riuscirono a trasformarla in uno spettacolo vero e proprio lavorando per circa sei mesi, allargando l’adattamento e la regia, costruendo nuove marionette (questa volta, a grandezza naturale), e nuovi oggetti di scena.

Lo spettacolo debuttò in un festival abbastanza famoso di Tel Aviv e ricevette il secondo premio.

Da allora “Il Nano” è stato eseguito centinaia di volte in Israele e in Europa e in numerosi festival internazionali ed Erica ha continuato a lavorare su molti altri spettacoli, soprattutto come progettista e costruttore di marionette: un lavoro in costante flusso, che non l’ha mai costretta a cercare occasioni ed opportunità.

Ma, dopo alcuni anni di questa vita Erica Sapir ha sentito il bisogno di uno stacco, e, sempre

incoraggiata da test positivo, ha cominciato a viaggiare in India con l’idea di lavorare come volontario nella casa dei morenti di Madre Teresa. “Ho vissuto a Calcutta per 8 mesi -ricorda Erica- un periodo durante il quale ho anche lavorato con i bambini che vivono in una grande stazione, facendo con loro lezioni d’arte e, naturalmente, spettacoli

di marionette. Ho fatto anche un workshop per gli insegnanti di una scuola per portatori di handicap, e con queste attività ho gettato i primi semi di ciò che sarebbe venuto dopo. . .”

Dopo un anno Erica è tornata in Israele ed ha iniziato a lavorare, con rinnovato entusiasmo, ad

un nuovo spettacolo di marionette per adulti che ha partecipato al prestigioso Festival delle marionette Jim Henson a New York, e contemporaneamente ad uno spettacolo per i bambini che ha vinto il primo premio al Festival Internazionale in Israele.

Lasciato Israele per la Francia, dove è andata a vivere in un piccolo villaggio di 150 anime

lontano da Festival e da gruppi teatrali, la nostra magica burattinaia ha iniziato a mettere a frutto i semi cominciati a gettare in India, cercando un modo per aiutare le cause umanitarie utilizzando il teatro di figura.

Ho pensato di creare con amici, colleghi e formatori provenienti da Israele,

un’organizzazione attraverso la quale offrire il nostro know-how nel teatro di figura per trasmettere messaggi in materia di igiene, diritti umani, violenza, informazione sull’AIDS, sul sesso, sull’istruzione. Un’organizzazione che abbiamo chiamato “Burattinai senza frontiere” e con la quale siamo stati invitati in tutti gli angoli del globo, dove abbiamo insegnato agli educatori, agli operatori sanitari ed agli assistenti sociali a realizzare i propri burattini per poterli usare nel loro lavoro. E ‘stato un e viaggio interessante ed emozionante che, sono certa, non avrebbe mai avuto luogo senza quei lunghi test sul “mio vero talento”.

Ora Erica ha 70 anni e dice che vorrebbe riposare, ma invece continua a girare con

i suoi pupazzi e fa anche parte del Consiglio Direttivo di SICA: probabilmente “qualcuno lassù” ha altri piani per lei.

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L’Angolo Verde del Cuoredi Alina

Benvenuti a novembre!Siamo nel mese in cui si raccolgono le olive, ed anche se qualcuno inizia a farlo ad ottobre, generalmente è consigliabile farlo a novembre. I contadini di Terracina e Gaeta, ad esempio, potano gli alberi mentre raccolgono le olive: in questo modo, potando sopratutto i rami alti, si risparmiano la fatica di dover salire sull’albero o di scuotere i rami con un bastone. Naturalmente qui parlo dei piccoli terreni con pochi alberi. Noi, ad esempio, abbiamo solo un albero di ulivo, piantato da poco (3 anni ) poiché siamo in una zona boschiva con alberi di querce alti più di 10 mt., e gli olivi non riescono a sviluppare le proprie radici. Si è trattato dunque di scegliere: querce o uliveto. Cercando di cambiare un terreno mezzo selvatico in un terreno coltivato non era da escludere che avremmo potuto arrecare danni agli equilibri che si erano creati nel tempo; per questo abbiamo preferito adattarci noi alla natura piuttosto che il contrario. E’ infatti importante riuscire ad organizzarci a seconda delle possibilità che lo spazio, la configurazione del terreno e la natura permettono. Per esempio su un terreno del genere si possono tenere gli animali da cortile liberi di razzolare e un paio di maiali che vanno ghiotti di ghiande. Quello che cerco di dire è che è sempre meglio organizzarsi a seconda di ciò che ci dona la natura , piuttosto che stravolgere e adattare.

Torniamo al nostro orto. Oltre a potare gli alberi da frutto nei giorni di frutti, c’è poco da fare nell’orto a novembre: le verdure invernali sono in pieno vigore e pronte alla raccolta; la semina delle fave avviene intorno al giorno di Tutti i Santi, come vuole la tradizione, però si può fare in ogni mese durante l’inverno, tempo permettendo, sempre nei giorni dei frutti. Bisogna inoltre sapere che le fave tardive (quelle che sono pronte a maggio

o giugno), v e n g o n o f a c i l m e n t e attaccate dagli afidi neri, per questo bisogna prepararsi con macerato di ortica di tre giorni, infuso di tanaceto o di assenzio. L’applicazione di macerati e degli infusi è sempre meglio utilizzarla come p r e v e n z i o n e c o m i n c i a n d o già da aprile ad annaffiare le piante 2 volte

a settimana con questi preparati diluiti in acqua (¼ di preparato in 1lt di acqua). Solo in caso di infestazione si usano i preparati concentrati. In caso volessimo avere la verdura fresca estiva come pomodori, melanzane, insalate tenere come cappuccina, possiamo fare piccole serre che prendono poco spazio, contengono poche piante ma ci danno, ogni tanto, la freschezza dell’estate nel periodo invernale. L’autunno è anche il periodo per creare il cumulo del compostaggio fatto di raccolto, di avanzi della pulitura nell’orto o giardino. Bisogna stare attenti alle uova di lumache e distruggerle prima che possano infestare il composto (hanno l’aspetto di

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bianche perline aggregare in fitti gruppi). Nei giorni di forti piogge il composto-cumulo va coperto, mentre i composti nei contenitori dovrebbero essere già stati coperti. Ogni tanto il composto va girato, soprattutto dopo la pioggia. Gli alberi da frutto come i cachi si possono coprire con le reti per non trovarsi senza raccolto, come è successo a noi il primo anno sul terreno. Quasi da un giorno al altro le cornacchie ci hanno mangiato tutti i cachi. Nei casotti degli attrezzi, nei ripostigli, nei garage...le farfalle, crisope (farfalle che si nutrono di afidi) cercano riparo: evitate di rimettere in ordine senza un’effettiva necessità.

Calendario dei lavori per novembre

giorni delle radici: 1 dalle ore 21 alle ore 23 2 dalle ore 6 alle ore 6 del giorno dopo 9 dalle ore2 alle ore 12 e dalle ore 23 alle ore 2 del 13 novembre. 18 dalle ore 10 alle ore 10 del 20 novembre 27 dalle ore 12 alle ore 15 e dalle ore 21 alle ore 10 del 28 nov. 29 dalle ore 5 alle ore 12 del 30 nov.

giorni dei fiori: 1 dalle ore 7 alle ore 20 3 dalle ore 7 alle ore 14 del 5 nov. 13 dalle ore 3 alle 16 20 dalle ore 11 alle ore 8 del 22 nov. 30 dalle ore 13

giorni delle foglie: 5 dalle ore 15 alle ore 7 del 7 nov. 15 dalle ore 1 alle 12 22 dalle ore 9 alle ore 11 del 25 nov. 26 dalle ore 9 alle ore 19

giorni della frutta: 7 dalle ore 8 alle ore 1 del 9 nov. 9 dalle ore 13 alle ore 22 17 dalle ore 3 alle ore 9 del 18 nov. 25 dalle ore 21 alle ore 8 del 26 nov. 26 dalle ore 20 alle ore 11 del 27 nov.

giorni sfavorevoli al lavoro: 13 dalle ore 16 alle ore 1 del 15 nov. 15 dalle ore 12 alle ore 3 del 17 nov. 28 dalle ore 21 alle ore 5 del 29 nov.

Buona natura e... a dicembre

Alina

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Insalata di Arance

INGREDIENTI

6 arance 3 cipolle piccole

olio

prezzemolo

sale e pepe

PREPARAZIONE

Una ricetta invernale che faceva sempre la mia bisnonna Talia. Mi sorprendeva perchè da bambinanon riuscivo a pensare all’arancia come a un cibo salato. E invece l’insalata di arance è la quintessenza dell’armonia dei sapori. Nè dolce, nè aspro, nè salato. Tutto insieme, reso morbido dall’olio il cui sapore risalta alla perfezione.

Pelate le arance levando anche la pellicina bianca e tagliatele a fette rotonde e sottili.

Disponetele in una capiente insalatiera (si usa anche metterle a cerchi su un piatto da portata).

Pulire le cipolle e tritarle a mano finemente.Lavare il prezzemolo, sgocciolarlo e tritare anche questo

Preparare un pinzimonio con olio, sale & pepe in una scodella, sbattetendoli un poco e poi aggiungendo prezzemolo e cipolla, mescolando per rendere il composto uniforme.

Versare sulle arance.Potete guarnire il piatto con olive nere.Lasciare riposare qualche minuto, servire e gustare!

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La Ricetta del Mesedi Isabella

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Responsabile: Isabella Moroni - Roma tel: 39 06 77071899 - +393391597050 - +3384670935

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