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Ravenna verso la candidatura a Capitale europea della cultura 2019

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Ravennaverso la candidatura a Capitale europea

della cultura 2019

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Prefazione

Lo scopo di questa pubblicazione è presentare le nostre credenziali e la nostra idea di percorso verso la candidatura di Ravenna a Capitale europea della cultura.Cultura ed Europa sono parole care a Ravenna. In esse può specchiarsi tanta parte del suo passato, del suo presente e, noi ne siamo certi, del suo futuro.Ravenna è una città antica. La sua storia è la storia dell’Europa. Di quell’Europa che si spinge verso il Mediterraneo e in quella rotta incro-cia l’Oriente. Ravenna è il frutto straordinario di quell’incontro. La stessa motivazione dell’iscrizione dei monumenti paleocristiani e bizantini di Ravenna nella Lista del Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco ci ricorda come essi siano “la prova delle relazioni e dei contatti artistici e religiosi di un periodo importante della storia europea”.Ma la cultura oggi a Ravenna non è solo il suo passato. Essa si configura come una fondamentale risorsa per lo sviluppo della città e di tutto il territorio provinciale, una chiave di lettura per la futura crescita sociale ed economica. La cultura è stata riscoperta come una vocazione ed ha assunto nel tempo una fisionomia sempre più articolata, affiancando alla conservazione e alla valorizzazione del bene culturale la produzione di nuova cultura. Anzi, la costruzione di nuove esperienze, l’apertura di nuovi fronti culturali è diventata la vera sfida per la Ravenna di oggi. E accettare questa sfida significa ancora una volta schiudersi all’Europa, mettersi in contatto con i suoi fermenti più innovativi, votarsi al dialogo e allo scambio e trasformare la diversità in stimolo e in ricchezza.In questo quadro è maturata l’idea di candidare Ravenna a Capitale europea della cultura per il 2019. Di questa candidatura il presente volume vuole essere solo una piccola tessera, una prima parziale ras-segna di alcuni fra i protagonisti, gli eventi e i progetti; una tappa preliminare all’interno di un percorso che sarà molto lungo, la cui stes-sa istruttoria travalicherà i tempi dell’attuale mandato amministrativo. Tuttavia, pensiamo che la volontà di progettare il futuro intorno ad un obiettivo così ambizioso rappresenti uno stimolo vitale per il nostro presente e costituisca una grande opportunità per una città che vuole crescere proiettandosi con orgoglio e fiducia nel più largo orizzonte dell’Europa.

Alberto CassaniAssessore alla Cultura

Fabrizio Matteucci Sindaco di Ravenna

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ravenna verso la candidatura

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ravenna verso la candidatura

invitata a sfruttare le proprie peculiari-tà e a dare dimostrazione della propria creatività. Il patrimonio e la vita culturale del pas-sato sono elementi importanti, ma costituiscono il punto di partenza per migliorare la cooperazione nel settore culturale e promuovere il dialogo a li-vello europeo e internazionale. Il Consiglio dei Ministri dell’Unione è l’istituzione abilitata ad assegnare il titolo che ha validità annuale. A decor-rere dal 2011, sulla base di un nuovo regolamento, ogni anno verranno se-

Il titolo di Capitale europea della cultura è stato ideato nel 1985 allo scopo di avvicinare i popoli europei mediante la valorizzazione della ric-

chezza culturale e di migliorare la co-noscenza che i cittadini europei hanno gli uni degli altri, favorendo il senso di appartenenza a una medesima comu-nità.Una città non viene designata Capitale unicamente per quanto ha fatto, ma soprattutto per il programma di eventi culturali che intende realizzare nell’an-no designato. In quel periodo la città è

lezionate due città appartenenti a due Paesi europei: il turno dell’Italia sarà l’anno 2019 insieme alla Bulgaria. Alla fine del 2012 sarà pubblicato un bando nazionale e le candidature delle città interessate verranno esaminate da una Commissione formata da 13 mem-bri: sei esperti italiani e sette nominati dalle istituzioni europee. La Commissione opererà una prima se-lezione di città che avranno successiva-mente qualche mese per sviluppare ed approfondire il programma, arrivando alla presentazione di un fascicolo det-tagliato che una seconda riunione della Commissione selezionerà in via defini-tiva. Presumibilmente alla fine del 2014 avverrà la scelta e il Consiglio dei Mini-stri dell’Unione designerà ufficialmente la città che porterà il titolo per l’Italia.

il titolo di capitale europea della cultura

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Una città che, dopo essere stata capita-le, si appresta ad iniziare il percorso che

la porterà a formulare la candidatura a Capitale europea della cultura.

La cultura, germogliata nelle diverse epoche da antiche radici, ha caratteriz-zato la storia di Ravenna e, con rinno-vato vigore, in questi ultimi anni è stata posta al centro delle politiche di svilup-po della comunità, in una strategia di innovazione e di costruzione dei valori che guarda al futuro. Questa pubblicazione vuole offrire al-cune riflessioni sull’identità di una città che ha riconosciuto a se stessa il ruolo di città d’arte, di cultura e di turismo cultu-rale, e che, partendo dalle proprie radi-ci, intende proiettarsi verso il futuro.

Ravenna è una città la cui ma-gnificenza risplende nella luce dei preziosi mosaici custoditi in antichi edifici paleocristiani e

bizantini. In un passato lontano, a par-tire dall’inizio del V secolo, Ravenna è stata capitale, riccamente adornata da Galla Placidia, Teodorico e Giustiniano. Oggi quei monumenti e quei mosaici sono inseriti dall’Unesco nella Lista del Patrimonio Mondiale, per la loro unici-tà, per il valore universale della maestria dell’arte musiva, ma anche perché sono la storia dell’incontro fra popoli.

ravenna e la candidatura

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Ravenna è per tradizione Porta d’Oriente. La presenza dell’an-tico porto di Classe, il passato di capitale d’Occidente, collegata

tuttavia a Bisanzio, hanno fondato nel tempo la sua vocazione ad essere incon-tro tra popoli e continenti diversi. Il mare, che un tempo la toccava e che si è lentamente allontanato nei secoli, è monito costante al dialogo e all’integra-zione. Insomma, la storia e la geografia hanno fatto in modo che Ravenna di-venisse uno dei simboli di quella parte dell’Europa aperta all’incontro con le

ravenna città europea

ravenna verso la candidatura

altre culture del Mediterraneo. La stessa presenza a Ravenna di Dan-te Alighieri, poeta universale e cardine dell’identità culturale europea, ha reso la città depositaria dei valori più profon-di che permeano lo spirito dell’Europa. La modernità ha poi radicato a Raven-na solide tradizioni di solidarietà, di ci-vismo, di passione democratica, di forte spinta all’integrazione europea. Non a caso Ravenna è stata in più oc-casioni insignita del Trofeo Europeo del Civismo per aver fatto registrare la più alta partecipazione al voto nell’elezione

del Parlamento Europeo. Oggi la cultura e la stessa valorizza-zione di una forte vocazione turistica hanno fatto crescere ulteriormente qualità della vita e proiezione europea. In particolare, le azioni a sostegno della cultura hanno assunto una fisionomia sempre più articolata, coniugando in un sistema complesso la valorizzazione e la conservazione del bene culturale con la produzione di nuova cultura. Si sono costruite negli anni le eccellenze che in tutti i campi delle attività culturali hanno portato la città ai massimi livelli

nazionali. Le Fondazioni, le Istituzioni, le tante associazioni culturali con i pro-getti più diversi e compositi e dalle mol-teplici relazioni con l’Europa e non solo, rendono possibile una partecipazione appassionata alla crescita culturale ed al proiettarsi della città verso dimensioni internazionali.

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realtà: il progetto fino ad oggi realiz-zato è di una forte sinergia con i mol-teplici soggetti della città che produco-no cultura. Ne è un esempio il Tavolo delle Istituzioni Culturali, un luogo di raccordo dei soggetti che gestiscono il patrimonio culturale del Comune, che costituisce un momento di dialogo e di scambio di esperienze, in grado di sintetizzare le missioni particolari in un vero e proprio progetto di sviluppo per la città. Nel campo delle politiche culturali degli ultimi anni si possono leggere evidenti sforzi innovativi lega-

ti al ruolo che la città ha assunto nel panorama regionale, nazionale ed internazionale: dal recupero della sto-ria romana di Ravenna all’apertura di nuovi siti archeologici, dalle importanti stagioni espositive ai grandi eventi di spettacolo, dai finanziamenti europei alle reti che ci fanno colloquiare con le sponde del mare Adriatico, alla pro-duzione culturale che pervade tutto il territorio, dall’attenzione all’identità dantesca al vasto sistema di conven-zioni che regola il rapporto fra il Co-mune ed i partner privati. Questo sforzo di crescita ed innovazio-ne si è potuto realizzare anche grazie a importanti contributi pubblici statali e regionali, oltre che a risorse di sponsor privati. Particolarmente prezioso è stato il ruolo svolto dalle fondazioni banca-rie (Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna e Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna). Tutte le esperienze di governo della re-te culturale del territorio rappresenta-no oggi il punto di svolta per la crescita dell’offerta culturale di Ravenna ed il punto di partenza per il percorso verso la candidatura.

ravenna verso la candidatura

Nel corso degli ultimi anni l’Assessorato alla Cultura del Comune di Ravenna, do-po aver stimolato l’avvio di

un processo di crescita, ha tracciato la strada per creare una rete di qualità nel sistema della produzione cultu-rale e della gestione del patrimonio, assumendo una funzione di coordina-mento degli eventi, degli investimenti e delle strategie culturali. Il ruolo di coordinamento svolto dal Comune costituisce un forte elemento di traino e integrazione per le diverse

ravenna per la cultura

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ravenna culturai protagonisti, gli eventi

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mato sul corso di fiumi e canali. L’acqua, nelle sue diverse e mutevoli manifestazioni, ha determinato e con-dizionato il destino di Ravenna e dei suoi abitanti, il suo divenire, il suo ruolo e le sue funzioni, la sua peculiare cultura, tanto da caratterizzarne la storia come un perenne confronto. Ravenna, salva-ta dalle acque, con il susseguirsi delle torri campanarie, dei mausolei e dei chiostri monastici, è una città romana, gota, bizantina, ma anche medioevale, veneziana e infine contemporanea, ci-vile e ospitale, letteraria e musicale.

Ravenna è una città capace di sostenere un’identità complessa e la compresen-za di più vocazioni che derivano dal suo antico passato: i beni monumentali, il porto canale che entra fino al cuore del-la città, le campagne intorno, il mare con le spiagge oggi luogo del loisir, le dune sabbiose e le pinete. Tutto questo compone un quadro arti-colato in cui ogni elemento ha una sto-ria, una funzione e una ragion d’essere nel presente, ma anche una proiezione nel futuro.

ravenna cultura

La presenza dell’acqua ha plasma-to Ravenna. L’acqua ha determi-nato la scelta stessa del sito in cui sorse la città: la confluenza

di due fiumi e il loro sbocco in un ar-ticolato sistema lagunare che orlava la costa adriatica. L’antico porto di Clas-se, lentamente abbandonato dal mare nel tempo, ha contribuito a farne una capitale.L’acqua ha modellato la forma del nu-cleo storico della città, l’andamento delle strade, disegnando un ordito via-rio a linee sinuose e parallele confor-

ravenna città antica e contemporanea

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e religiosi di un periodo importante della storia europea”.Gli otto monumenti Unesco sono il Mausoleo di Galla Placidia, il Battistero degli Ortodossi, il Battistero degli Aria-ni, la Basilica di Sant’Apollinare Nuovo, la Cappella di Sant’Andrea, il Mausoleo di Teodorico, la Basilica di San Vitale, la Basilica di Sant’Apollinare in Classe.Un bene patrimonio dell’umanità non può essere un episodio per un territorio, deve diventare elemento caratterizzan-te e trainante, valore aggiunto e segno di identità.

A Ravenna il patrimonio monumentale e culturale è diventato il segno di rico-noscimento della città. Questo significa che l’offerta culturale non si esaurisce con gli 8 monumenti tutelati dall’Une-sco, anzi, da questi trova stimolo di con-tinua crescita ed innovazione culturale: il patrimonio diviene elemento centrale e segno identitario attorno al quale si è articolato un sistema complesso di azioni di crescita e di sviluppo della città stessa. Tutto ciò è possibile anche grazie al Piano di Gestione del Sito, realizzato

dal Comune di Ravenna in virtù di una intesa con la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici, la Dire-zione Regionale per i Beni Culturali e l’Archidiocesi di Ravenna-Cervia. Dal Piano emerge con chiarezza l’analisi della progettualità culturale della città e vengono delineate le linee guida stra-tegiche affinché l’integrazione dei beni monumentali con il tessuto della città, anche di quelli non inseriti nella Lista dell’Unesco, continui ad essere fonte di crescita per la comunità.

Ravenna è nota in tutto il mondo per la ricchezza del patrimonio artistico di mosaici paleocristia-ni e bizantini che risalgono al

V e VI secolo. Otto monumenti di Ra-venna sono stati inseriti nella Lista del Patrimonio Mondiale Unesco dal dicembre 1996 con questa motivazio-ne: “L’insieme dei monumenti religiosi paleocristiani e bizantini di Ravenna è di importanza straordinaria in ragione della suprema maestria artistica dell’ar-te del mosaico. Essi sono inoltre la pro-va delle relazioni e dei contatti artistici

ravenna città monumentale

ravenna cultura

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con i Paesi dell’Est europeo e del Me-diterraneo, nelle discipline sanitarie e, più di recente, nella pianificazione ter-ritoriale e nella progettazione urbana. L’insediamento universitario ravenna-te può contare su otto corsi di laurea triennale, sette lauree magistrali e una laurea magistrale quinquennale. La presenza delle sedi universitarie, in particolare nel centro storico, ha con-sentito di integrare l’Università nel cuo-re della città e delle sue attività.

Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali

L’istituzione della Facoltà di Conserva-zione dei Beni Culturali dell’Ateneo di Bologna sede di Ravenna, avvenuta nel 1996, è il segno di un processo di ristrut-turazione dell’Ateneo bolognese verso un decentramento regionale per facili-tarne le soluzioni didattiche e gestiona-li, ma anche per ricondurre il comparto umanistico nel vivo della vita culturale ed economica della società, ponendo-lo in prospettiva di interdisciplinarità tecnico-scientifica. Il compito primario è di fornire una formazione efficace e finalizzata all’inserimento professiona-le, valorizzando le risorse territoriali più idonee a trasmettere una formazione qualificata.

Dipartimento di storie e metodi per la conservazione dei beni culturali

Il Dipartimento, istituito nel 1998, com-prende docenti e ricercatori di diversa competenza scientifica e d’estrazione sia storico-umanistica che tecnico-sperimentale, impegnati nello studio di tematiche di carattere storico, artistico, archeologico, bibliografico, archivi-stico e musicale, oltre che tecnico ed economico-giuridico nell’ambito della tutela e valorizzazione dei beni culturali e ambientali. L’attività di ricerca si svol-ge su problematiche legate al territorio sul quale sorge l’Università e su temi di carattere nazionale ed internazionale, in collaborazione con centri e istituti di ricerca italiani e di altri Paesi.

Ravenna è dalla fine degli anni Ottanta una città universitaria, grazie al processo di decentra-mento della prestigiosa Alma

Mater Studiorum di Bologna, Università che ha contribuito in maniera determi-nante alla storia d’Europa. Il Polo di Ravenna rappresenta un punto d’eccellenza negli studi sulla conserva-zione, tutela e valorizzazione dei beni culturali e sulle conoscenze dell’am-biente e della promozione della qualità ambientale. Si distingue, inoltre, nel campo degli studi giuridici, dei rapporti

protagonisti:la città universitaria e di alta formazione

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corso propone iniziative didattiche e di ricerca in materia di scienza della con-servazione e del restauro, avvalendosi anche di collaborazioni internazionali. A discipline di carattere scientifico che provvedono ad impartire allo studente quelle conoscenze necessarie all’impie-go di metodi e tecnologie d’avanguar-dia nel settore della diagnostica e del restauro dei beni culturali, si affianca-no discipline di carattere umanistico necessarie a contestualizzare il bene culturale.

Dipartimento di Archeologia dell’Università di Bologna

La sede di Ravenna del Dipartimento di Archeologia dell’Università di Bologna, ex sede del Centro Studi di Antichità Ra-vennati e Bizantine, è situato presso Ca-sa Traversari, restituita all’uso culturale dopo un radicale intervento di ristrut-turazione che ne ha fatto una moderna ed accogliente struttura per la ricerca e la didattica, dotata di nuove aule e laboratori. Casa Traversari da decenni è punto di riferimento internazionale per gli specialisti e gli studiosi di antichità ravennati e bizantine.

Centro di Studi per l’Archeologia dell’Adriatico

Il Centro, recentemente sorto per ini-ziativa dell’Università di Bologna, ha come scopo di incentivare la ricerca scientifica e promuovere le conoscenze storiche e archeologiche legate al mare Adriatico. Lo sviluppo di indagini speci-fiche, il sostegno ad iniziative di tutela e valorizzazione territoriale, la stampa di studi e monografie, l’organizzazione di congressi di ricerca rappresentano alcuni dei traguardi raggiunti.

Corso di laurea in tecnologie per la conservazione e il restauro dei beni culturali (Tecore)

Il corso ha l’obiettivo di formare lo scienziato della conservazione, ac-compagnando, a una solida base di conoscenza delle discipline tecniche e scientifiche, ulteriori conoscenze di tipo storico artistico ed archeologico che gli consentano di riconoscere le proprietà, la costituzione materica, le tecniche di produzione antica dei beni culturali. Il

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Enti e Istituzioni che operano nel settore della tutela e della gestione della città e dei centri storici. In campo culturale la Scuola organizza conferenze, convegni, dibattiti, mostre e cicli di lezioni magi-strali. Accanto a questo cura la pubbli-cazione di saggi, ricerche scientifiche, cataloghi, ed ha una propria collana sui temi relativi alla città e al territorio.La Scuola è impegnata anche nel cam-po della ricerca scientifica applicata, mettendo a disposizione di Enti pubblici e società private la propria competenza e specificità metodologica a carattere interdisciplinare. Tra l’altro si è occupata delle città por-tuali ed in particolare dei porti di Ra-venna, della conservazione e recupero della cinta muraria, dello stato di ade-guamento delle cattedrali dell’Emilia-Romagna, del rapporto tra il sacro e la cultura contemporanea.

Scuola Superiore di Studi sulla Città e il Territorio

La Scuola Superiore di Studi sulla Città e il Territorio è una struttura speciale dell’Alma Mater Studiorum. Istituita nel 1999, ha assunto l’attuale denomina-zione nel giugno 2005.La Scuola si propone, con azioni ispirate alla multidisciplinarietà, quale punto di riferimento internazionale per gli studi, i progetti, le attività formative e culturali che hanno come oggetto la città e il territorio. I principali settori di interven-to sono: l’architettura, l’archeologia, l’arte, i beni culturali, l’ingegneria e le scienze della terra. In campo didattico la Scuola promuove master, corsi di alta formazione e di for-mazione permanente, corsi di aggior-namento e Summer School. Un parti-colare interesse è rivolto al personale di

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mondo, grazie all’attivazione di corsi al-tamente accreditati che la differenzia-no da strutture analoghe in Italia. È in essere un progetto di sperimentazione di integrazione con l’Accademia di Bo-logna tramite cui è possibile un inter-scambio e un reciproco riconoscimento dei crediti formativi per gli studenti, de-notando la sede ravennate per l’eccel-lenza dell’insegnamento della tecnica musiva. Forma di espressione artistica tra le più antiche, il mosaico sembra og-gi rivivere una nuova stagione di ricerca, intercettando l’attenzione di artisti di fama internazionale. Ravenna, uno dei grandi laboratori di produzione musiva dell’Occidente ro-mano, paleocristiano e bizantino, at-traverso l’Accademia di Belle Arti pro-muove la conoscenza di quel retaggio culturale, rinnovandone la tradizione e contribuendo a far conoscere le diffe-renti metodologie progettuali che inve-stono il mosaico.

Scuola per il restauro del mosaico

La Scuola per il Restauro del Mosai-co, dichiarata sezione distaccata della Scuola di Restauro dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, è gestita dalla So-printendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio di Ravenna. Il corpo docente della Scuola è costitui-to in parte da personale della Soprinten-denza e dell’Opificio (architetti, storici dell’arte, restauratori, assistenti tecnici, disegnatori) e in parte da professionisti esterni ed esperti del settore specifico (chimico, fisico, biologico) e restauratori specializzati in mosaico, materiale lapi-deo e stucco.

Accademia di Belle Arti

L’Accademia di Ravenna si connota nel panorama nazionale in virtù dell’alta specializzazione sullo studio del mosai-co, tecnica che rende famosa la città nel

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perciò grande attenzione è prestata ai primi confronti con il pubblico che gli studenti affrontano nei concerti orga-nizzati dall’Istituto e in collaborazione con altre istituzioni musicali cittadine e della regione.Dall’anno accademico 2004-2005 si svolge presso l’Istituto Musicale Ver-di anche l’Alta Formazione Musicale, con l’attivazione del biennio di studi che rilascia il Diploma accademico di secondo livello in discipline musicale - indirizzo interpretativo e compositivo.

diversa durata e distinta difficoltà svolti da professionisti, in maniera continua-tiva per tutto l’anno. A Ravenna, inoltre, hanno soggiornato e operato alcuni dei mosaicisti più im-portanti a livello internazionale, grazie anche all’attività continua dell’Associa-zione Internazionale Mosaicisti Con-temporanei - AIMC - che, riunendo al suo interno gli artisti più noti in tutto il mondo, si offre come fonte di informa-zioni sulle opere e le tecniche adottate durante il lavoro. Ruolo importante è svolto, infine, dal Centro Tessellae che offre a studenti e docenti l’opportunità di approfondire la conoscenza sui valori storico-artistici del mosaico ravennate, anche median-te le metodologie laboratoriali previste dal progetto europeo Le Classi del Pa-trimonio-COMENIUS.

Una cosa sul mosaico che mancaIstituto Musicale Verdi

Pareggiato ai Conservatori di Stato, dopo un’attività di quasi due secoli, l’Istituto Musicale Giuseppe Verdi di Ravenna è la scuola cittadina che pre-para i professori d’orchestra, i concer-tisti, i docenti delle scuole di musica di ogni ordine e grado, e offre una qua-lificata formazione tecnica specifica a chiunque voglia operare nel settore musicale. Parte integrante del corso di studi sono le attività concertistiche,

L’insegnamento del mosaico

Ravenna continua ancora oggi la tra-dizione dell’insegnamento dell’arte del mosaico, grazie al lavoro di scuole e mosaicisti che nei loro laboratori e ate-liers riprendono e rielaborano il meto-do tradizionale caratteristico di questa città. L’arte del mosaico è insegnata a Ravenna a diversi livelli: dall’Istituto Sta-tale d’Arte per il Mosaico Gino Severini che rilascia il diploma di maturità d’ar-te applicata alla Scuola di Restauro del Mosaico (vedi a pagina 25), dall’Acca-demia di Belle Arti ai corsi del Consorzio Provinciale di Formazione Professiona-le. L’insegnamento della storia e delle tecniche musive è legato al passato ma con uno sguardo verso le nuove speri-mentazioni. A queste scuole si aggiungono corsi di

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a quello di ricerca che per qualità degli eventi proposti si collocano ai massimi livelli nazionali. Le proposte culturali toccano inoltre la danza sperimentale, la musica contemporanea, il jazz, il tea-tro comico, il teatro di figura. Il modello delle convenzioni è quello di uno stretto rapporto di collaborazione tra pubblico e privato, grazie al quale i nostri teatri ospitano una ricchissima programmazione, offrendo ad un pub-blico sempre più ampio e diversificato, stagioni, rassegne, eventi che spazia-no tra i generi e le tipologie più varie.

Ravenna negli ultimi decenni ha visto nascere molte compagnie teatrali, tra le maggiori a livello europeo. Il Tea-tro delle Albe e la compagnia Fanny &

Alexander sono due realtà cittadine di straordinaria levatura, capaci di decli-nare in codici contemporanei il grande patrimonio teatrale europeo.

Ravenna è sede di un’intensa produzione di spettacolo gra-zie ad una rete di convenzioni che riguarda la gestione e la

programmazione degli spazi teatrali, rete che coinvolge oltre venti diversi soggetti. In particolare la Fondazione Ravenna Manifestazioni e Ravenna Teatro assicurano la gestione dei Teatri Alighieri e Rasi e sono al centro di un sistema di produzioni culturali diffuso, diversificato e partecipato. Le proposte vanno dal Ravenna Festival alla stagione di opera e balletto, dal teatro di prosa

protagonisti: i teatri

ravenna cultura - protagonisti

convenzioni per attività di spettacolo

Fondazione Ravenna Manifestazioni

Progetto di produzione culturale presso il Teatro Dante Alighieri: Stagione di lirica e balletto, Ravenna Festival

Ravenna TeatroProgetto di produzione culturale presso il Teatro Rasi: stagioni teatrali, rassegne, laboratori, produzione di spettacoli.

Accademia PerdutaRomagna Teatri

Teatro ragazzi, teatro comico, produzione di spettacoli, ricerca, formazione

Teatro del Drago Le Arti della Marionetta

Cooperativa Capit Operette, Rassegna di teatro dialettale Ritroviamoci al Rasi

Associazione Musicale MarianiRassegne musicali: Ravenna Musica, Appuntamenti in musica, Concerti della domenica

Accademia Bizantina Concerti di musica antica e sacra

Associazione Polifonica Festival internazionale di musica d’organo

Mikrokosmos Concerti di primavera

Ensemble MarianiRassegna musicale Sotto le Stelle di Galla Placidia e concerti di musica da camera

Orchestra da Camera di Ravenna Rassegna musicale Organo e Orchestra nel Romanticismo

Jazz Network Ravenna Jazz, Mister Jazz/Crossroads

Associazione Fanny & Alexander Progetti culturali, teatrali, di laboratorio e di spettacolo.

Associazione Cantieri Festival di danza urbana Ammutinamenti

Associazione Bronson Rassegna di musica indipendente Transmission’s

Associazione Culturale Lady Godiva Teatro

Progetto artistico di teatro popolare e di ricerca

Associazione TCP Tanti Cosi Progetti

Teatro di figura, danza e progetti artistici e didattici, festival Homunculus

Fondazione Teatro Socjale di Piangipane

Attività teatrali e cinematografiche, progetti culturali e di ricerca storica

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alle antiche abbazie ravennati e su do-nazioni e acquisizioni frutto di un’in-tensa attività durante l’Ottocento e il Novecento. Il patrimonio storico, di oltre 600.000 volumi, è costituito da preziosi codici manoscritti medievali, incunaboli, cin-quecentine e fondi librari di inestimabile valore.Biblioteca Comunale dal 1803, alla tra-dizionale attività bibliotecaria la Clas-sense affianca oggi servizi innovativi di consultazione, utili agli studenti e ai ricercatori, ma anche un’attività esposi-

tiva e allestimenti temporanei.Una particolare attenzione è poi dedi-cata al pubblico dei giovani, con il set-tore multimediale di Casa Farini e con il centro di lettura di Casa Vignuzzi.

La Classense si è trasformata nel 2001 da servizio gestito in economia dal Comune in Istituzione, con un proprio Consiglio di Amministrazione e un pro-prio bilancio di gestione.

La Biblioteca Classense è annove-rata fra le biblioteche più impor-tanti e monumentali d’Italia. Col-locato fra chiostri verdeggianti e

percorso da ampi corridoi, il maestoso edificio che fu l’abbazia dei monaci camaldolesi di Classe, oggi moderna biblioteca di pubblica lettura, conser-va al suo interno la libreria monastica, pressoché intatta nel suo originale as-setto, pur se arricchita nel secolo XIX dei libri dei conventi cittadini. La Classense fonda la sua fama su preziosi fondi bi-bliografici e documentari appartenuti

protagonisti:la biblioteca classense

ravenna cultura - protagonisti

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20.000 volumi acquisiti fra il 1927 e il 1943, quando alla biblioteca fu asse-gnato il compito di raccogliere tutta la produzione relativa al regime fascista. I lavori di riorganizzazione degli spazi in-terni hanno consentito l’incremento dei posti di lettura e dal 1992 l’emeroteca è stata trasferita nei locali dell’adiacente Palazzo Farini.

L’Archivio Arcivescovile di Ravenna è universalmente noto per essere il più antico archivio del mondo occidentale: sua irripetibile ca-

ratteristica è di possedere continuità documentaria dal V secolo ad oggi. L’antichità dei documenti conservati e l’importanza della Chiesa di Raven-na che li ha prodotti, hanno attribuito all’Archivio fama internazionale.La Chiesa di Ravenna ha avuto una fun-zione fondamentale nella conservazio-ne della tradizione romano-bizantina e

nella perpetuazione del diritto romano-giustinianeo nell’Alto Medioevo, in par-ticolare nell’Italia settentrionale, grazie alla vastità del suo dominio fondiario. L’Archivio riflette questa straordinaria realtà geografica, religiosa, politica e sociale tramite le migliaia di documenti giuridici e amministrativi che conserva. Dal 2000 è attiva una Fondazione, Ra-venna Capitale, che ha tra le proprie fi-nalità quella di valorizzare il patrimonio dell’Archivio Arcivescovile.

La biblioteca intitolata ad Alfredo Oriani è un istituto specializzato in storia contemporanea e studi politici, economici e sociali.

Nacque nel 1927 in virtù del Regio De-creto che istituiva l’Ente “Casa di Oria-ni”, in memoria dello scrittore roma-gnolo. Dal 1936 la sede della biblioteca è nell’attuale edificio appositamente progettato dall’architetto Giulio Arata, nel luogo dove sorgeva Casa Rizzetti, nota per aver ospitato Byron nel 1819.Il fondo più importante, oltre al nucleo originario, è rappresentato dai circa

protagonisti:la fondazione casa di orianil’archivio arcivescovile

ravenna cultura - protagonisti

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Casorati (2007), e ancora con gli ap-puntamenti dedicati ai giovani dell’arte e della critica con la rassegna annuale Critica in Arte. La già consolidata attivi-tà di conservazione e valorizzazione del patrimonio, costituito da opere che si datano fra il XIV secolo e i giorni nostri, si avvale di sistematiche campagne di restauro. Dal ripristino della Lastra fu-nebre di Guidarello Guidarelli, opera di Tullio Lombardo, al recupero e conse-guente restauro di una tavola di Nicolò Rondinelli da più di un secolo in depo-sito a Venezia, il patrimonio è oggetto

In pochi anni il Mar si è imposto sulla scena nazionale grazie alle proposte espositive, per molti versi inedite, che hanno contribuito a caratteriz-

zarne la vocazione, a partire dalle mo-stre di carattere storiografico dedicate ai padri fondatori della moderna storia dell’arte italiana e della museologia: Roberto Longhi (2003), Francesco Ar-cangeli (2006), Corrado Ricci (2008), per proseguire con le monografiche di alcuni dei protagonisti del Novecento come Mondino (2003-2004), Giaco-metti (2004-2005), Paladino (2005),

protagonisti:il museo d’arte della città - mar

ravenna cultura - protagonisti

di continuo monitoraggio e di valoriz-zazione grazie alle pubblicazioni che ne divulgano interventi e metodologie di restauro, e novità scientifiche. Il catalogo generale di Domenico Bac-carini (2007) e la mostra sulla bottega ravennate di Luca Longhi (2007) sono solo alcuni dei più significativi appun-tamenti che il Mar ha dedicato alle col-lezioni e alla loro storia. Ora il Museo ravennate ha dedicato una mostra a un dipinto su tavola di inizi Cinquecento attribuito al ravennate Nicolò Rondi-nelli che Vasari indica come il migliore degli allievi e collaboratori di Giovanni Bellini nel periodo compreso fra il 1490 e il 1495. L’intervento di restauro, do-po il rientro in collezione, è stato fon-damentale momento di studio che ha consentito di puntualizzare l’attribuzio-ne assegnando l’opera a Baldassarre Carrari, pittore forlivese formatosi alla cultura prospettica di Melozzo e di Pal-mezzano.Di prossima apertura una mostra che intende riflettere sul tema dell’esoti-smo nell’arte a partire dalle esperienze di viaggio dei pittori di fine Ottocento fino ai giorni nostri L’artista viaggiatore. Da Gauguin a Klee, da Matisse a Ontani (2009).Il Mar è anche il luogo nel mondo che documenta il mosaico. Interroga-te il Centro Internazionale di Do-cumentazione sul Mosaico al sito www.mosaicoravenna.it e trovere-te tutte le informazioni sull’universo “mosaico”, a partire dalla storia dei

monumenti ravennati UNESCO fino alle maestranze che del mosaico si oc-cupano, le botteghe, i fornitori e tutto quanto utile ritrovare in un Centro di documentazione. L’implementazione dei dati, l’aggiornamento, le bibliogra-fie, sono l’attività corrente di redazione che si innesta su obiettivi di più ampio respiro come documenta la partecipa-zione a un Progetto Europeo finalizzato allo studio comparato dei cantieri e del-le manifatture di due realtà adriatiche transfrontaliere come quelle di Raven-na e Parenzo in età tardo-antica, un pro-getto classificato al secondo posto agli European Regional Champion Awards 2007 come miglior Progetto culturale europeo (2008). Ora il Mar è candidato al Progetto Europeo Musei aperti / Open Museums e al secondo stralcio di Inter-reg III A Siti Unesco Adriatici EXPÒ.

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tre gruppi fondamentali: il lapidario, i reperti di scavo e le collezioni di arte cosiddetta minore, dove predomina nettamente il lascito classense.Di grande prestigio sono una raccolta di avori, una collezione di stoffe, da quelle copte a quelle rinascimentali, una ricca raccolta di icone, una sezione numismatica ed un’affascinante colle-zione di armi antiche. All’interno del museo è inoltre situato il ciclo degli af-freschi trecenteschi di Santa Chiara che ornava la chiesa delle Clarisse di Raven-na , oggi teatro Rasi.

Il Museo Arcivescovile è famoso sia per l’importanza delle raccolte pa-leocristiane conservate che per aver sede nell’antico Episcopio ravenna-

te, edificio di fondazione antichissima

ravenna cultura - protagonisti

L’origine delle raccolte del Mu-seo Nazionale di Ravenna risale all’erudita attività dei monaci camaldolesi di Classe, i quali, so-

prattutto durante il secolo XVIII, colle-zionarono numerosi oggetti d’interesse artistico, antiquario e naturalistico pres-so il loro monastero cittadino. Attualmente il Museo Nazionale di Ra-venna, che si è continuamente arricchito con donazioni e acquisti, e soprattutto con i materiali provenienti dall’archeo-logia ravennate, si configura come un vasto insieme di raccolte riconducibili a

protagonisti:il museo nazionaleil museo arcivescovile

(prima del 396). In esso si conservano i materiali provenienti dall’antica cat-tedrale ursina (IV secolo), distrutta nel Settecento.

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nel 1483 fu affidato allo scultore Pietro Lombardo il compito di ornare la tom-ba che prese però la forma attuale solo nel 1780 per opera di Camillo Morigia. Dal 13 settembre 1908, nel sacello arde una lampada votiva donata dalla Socie-tà Dantesca Italiana. Accanto all’edificio neoclassico sorge il Centro Dantesco dei Frati Minori Conventuali che si caratterizza per l’intensa attività di valo-rizzazione della tradizione dantesca tra-mite la lectio dantis, mostre tematiche, pubblicazioni scientifiche e convegni. In particolare, nell’ottica di un appro-

fondimento della lettura e dell’inter-pretazione degli scritti dell’Alighieri, il Centro, in collaborazione con l’Univer-sità Cattolica del Sacro Cuore di Mila-no - enti depositari, rispettivamente, di una lunga tradizione di culto dantesco e di una consolidata esperienza filologi-ca - organizzano a Ravenna, alla fine di agosto, la Scuola Estiva Internazionale in Studi Danteschi.

Si tratta di un’occasione singolare non solo per scoprire nuovi aspetti dell’uni-verso della Commedia o per irrobustire le conoscenze, ma anche per incontrare altre persone, non solo italiane, appas-sionate del poeta fiorentino e della sua produzione, nonché per godere della città di Ravenna, mirabile custode di memorie antiche, medioevali e, in par-ticolare, dantesche.

ravenna cultura - protagonisti

Il Museo Dantesco, costituito nel 1921 nell’ambito delle celebrazioni per il sesto centenario della morte di Dan-te Alighieri e su progetto di Corrado

Ricci, raccoglie ricordi e testimonianze tributati alla memoria del poeta, prove-nienti da ogni parte d’Italia, ma anche dalle comunità italiane all’estero, oltre-chè oggetti relativi al ritrovamento delle spoglie di Dante, avvenute nel 1865.La prima sepoltura del poeta, morto a Ravenna il 13 settembre 1321, fu un antico sarcofago posto sotto un portico laterale della Chiesa di San Francesco;

protagonisti:il museo e il centro dantesco la tomba di dante

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Alberete e di Valle Mandriole, la Pineta San Vitale e la pialassa Baiona. Il museo fa parte di un progetto più ampio del Comune di Ravenna per pro-muovere la cultura scientifica, di cui fa parte anche il Planetario, osservatorio astronomico e centro di divulgazione sui temi della scienza, che si trova nei giardini pubblici della città, nell’area della Loggetta Lombardesca. Il Planetario organizza conferenze, pre-sentazioni scientifiche e i convegni del ciclo Ravenna Scienza.

Il Museo del Risorgimento racco-glie le testimonianze e gli oggetti, dall’epoca pre-unitaria alla prima guerra mondiale, donati al Comune

di Ravenna da molti cittadini. Il Museo costituisce il tramite tra im-

ravenna cultura - protagonisti

NatuRa, il museo ravennate di scienze naturali intitolato ad Alfredo Brandolini, nasce nel 1970 come museo ornito-

logico. L’inizio del nuovo millennio ha coinciso con la ridefinizione del Museo, che dalla sede storica della Loggetta Lombardesca è stato trasferito nel ri-strutturato Palazzone di Sant’Alberto, delizia estense alle porte del Parco del Delta del Po: una sede naturale per un museo scientifico che è così inserito nello splendido percorso naturalistico che si dipana attraverso le oasi di Punte

protagonisti:il museo natura il planetarioil museo del risorgimento

portanti momenti storici e la memoria ravennate: memoria dei grandi eventi risorgimentali, ma anche delle vicende quotidiane di cittadini e soldati che nel nome degli ideali di libertà e unità na-zionale sacrificarono la propria vita.

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zuccherificio di Classe, un esempio di archeologia industriale mirabilmente recuperato e riconvertito.La Fondazione RavennAntica ha curato l’allestimento e l’apertura al pubblico della splendida Domus dei Tappeti di Pietra, sontuosa dimora del VI secolo, con straordinarie pavimentazioni musi-ve, inaugurata il 30 ottobre del 2002 dal Presidente della Repubblica Carlo Aze-lio Ciampi (nella foto di pagina 43, in visita ai mosaici). A partire dal 2003 Ra-vennAntica ha allestito mostre impor-tanti e molto visitate nella trecentesca

chiesa di San Nicolò: Domus del Triclinio (2003), Convivium (2004), Santi Ban-chieri Re (2006), Felix Ravenna (2007) e Otium (2008). Si tratta di mostre di grande valore scientifico, caratterizzate da un forte investimento nel restauro e nello studio di reperti antichi.Dunque non eventi espositivi fini a se stessi, bensì allestimenti tesi a prefigu-rare, secondo una contiguità program-matica tra scavo-ricerca e fruizione, le

ravenna cultura - protagonisti

RavennAntica, Fondazione Par-co Archeologico di Classe, è stata istituita per la valorizza-zione del patrimonio archeolo-

gico, architettonico e storico costituito dall’antica città di Classe, dalla Basilica di Sant’Apollinare in Classe, dalla Do-mus dei Tappeti di Pietra a Ravenna, dal-la settecentesca Chiesa di Sant’Eufemia e dal complesso di San Nicolò. La Fondazione ha fra i suoi scopi la re-alizzazione del Parco Archeologico di Classe e del Museo Archeologico e dei Mosaici Antichi, che troverà sede nell’ex

protagonisti:ravennantica e il patrimonioarcheologico

sale del Museo Archeologico e dei Mo-saici Antichi.Accanto all’attività espositiva e di re-stauro, la Fondazione ha poi curato la ripresa dell’attività di scavo nell’area dell’antico sito di Classe, convogliando le migliori professionalità del settore con rilevanti progetti di collaborazione con alcune delle più prestigiose Univer-sità di tutto il mondo.

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Tra le principali attività delle associa-zioni annoveriamo gli incontri di ap-profondimento letterario del Centro Relazioni Culturali, che da oltre 30 anni si svolgono da ottobre a giugno, gli appuntamenti con la poesia di Ra-vennaPoesia, l’approfondimento e la divulgazione della cultura dialettale dell’Istituto Schurr, le iniziative di va-lorizzazione del teatro di figura del Teatro del Drago e della Casa delle Marionette, le politiche di formazione degli adulti dell’Università Giovanna Bosi Maramotti e dell’Università per

La rete di convenzioni con le as-sociazioni culturali costituisce la modalità con la quale il Comune di Ravenna mette a sistema l’at-

tività delle diverse organizzazioni del territorio. Le associazioni che operano nel settore della cultura contribuiscono all’offerta della città con un ventaglio ricchissimo di proposte: organizzazione di confe-renze e convegni, formazione perma-nente indirizzata agli adulti, attività di ricerca in ambito artistico, storico, letterario.

protagonisti:le associazioni culturali

Adulti. A questa attività ricca e compo-sita il Comune dà sostegno attraverso convenzioni e con un articolato siste-ma di contributi, compartecipazioni e patrocini.

ravenna cultura - protagonisti

convenzioni per attività culturali

Centro Relazioni Culturali Incontri letterari, la Divina Commedia nel Mondo

Ravenna Poesia Stagione di poesia e manifestazione annuale

Centro Dantesco Eventi legati al culto dantesco

Istituto F. Schurr Tutela e valorizzazione del dialetto romagnolo

Associazione Ravennate Astrofili Reytha

Lezioni, conferenze, forum biennali, osservazioni, illustrazioni e collaborazione con il Planetario

Circolo Fotografico Ravennate Concorsi Il Mosaico e Ravenna un territorio per l’uomo

Università per Adulti Giovanna Bosi Maramotti

Attività di formazione permanente degli adulti

Libera Università per Adulti e per la Terza Età

Attività di formazione permanente degli adulti

Società Canterini RomagnoliRicerca, documentazione e promozione della tradizione romagnola

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la cui offerta va dall’opera ai concerti sinfonici e da camera, dalla danza al jazz e alla musica etnica, dal teatro al cinema, alle mostre e ai reading di let-teratura e poesia.Numerose e significative le commissio-ni ai maggiori compositori del nostro tempo assieme alla sperimentazione pionieristica delle nuove tecniche digi-tali di elaborazione del suono e dell’im-magine. Uno dei tratti distintivi del Festival è la frequentazione del ricchissimo e stra-ordinario patrimonio monumentale

cittadino: non solo i teatri – tra i quali il moderno e innovativo Palazzo delle Arti “Mauro De André” - ma le splendide basiliche bizantine, i chiostri, le piazze e le archeologie industriali della Dar-sena sono altrettante scenografie che attribuiscono un fascino particolare al-la rassegna. Nel 1997 Ravenna Festival ha poi aperto un nuovo capitolo della sua storia tracciando la prima delle sue Vie dell’Amicizia, iniziativa dedicata alla fratellanza e all’universalità del lin-

ravenna cultura - eventi

Ravenna Festival, che si tiene a partire dal 1990 nei mesi di giu-gno e luglio, è sicuramente da annoverarsi tra le principali ma-

nifestazioni artistiche europee. Grazie alla sua intensa e originale programma-zione, al successo di pubblico e critica e all’attenzione che i media gli dedicano costantemente, il Festival, di cui è Presi-dente e anima ispiratrice Cristina Maz-zavillani Muti, ha conseguito negli anni prestigio e autorevolezza crescenti. Il Festival si caratterizza come una mani-festazione tematica e multidisciplinare

eventi:ravenna festival

guaggio musicale, ideale gemellaggio tra Ravenna e l’Oriente, ma anche di altri luoghi significativi del mondo. Nel corso delle Vie dell’Amicizia, con-certi di grande rilievo internazionale sono stati diretti da Riccardo Muti, dap-prima a Sarajevo, per poi approdare a Beirut, Erevan, Istanbul, Gerusalemme, Mosca, Damasco e molte altre città tra cui non va dimenticata New York, a Ground Zero, dopo i tragici accadimen-ti dell’11 settembre 2001.

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zioni di artisti della scena. Ravenna Teatro valorizza le nuove drammaturgie innanzitutto attraver-so il lavoro del suo direttore artistico Marco Martinelli (che ha ricevuto diver-si premi e riconoscimenti), ma anche ospitando i lavori dei migliori gruppi di teatro contemporaneo. A indicare questa mescolanza di gene-razioni e poetiche, le Albe hanno voluto intitolare il proprio progetto di ricerca - che ogni anno si sviluppa nella stagione teatrale del Teatro Rasi - Nobodaddy, prendendo spunto dal paradosso di

William Blake che unì le parole “Nobo-dy” e “Daddy” in un concetto nuovo dal sapore sperimentale e iconoclasta.La non-scuola è poi il corso felice e ir-requieto di una pedagogia teatrale che nasce non da insegnamenti accademi-ci, ma da riflessioni sull’uomo prima ancora che sull’attore. Moltiplicando ogni anno i partecipan-ti e i conduttori dei laboratori, la fitta attività della non-scuola, ovvero i labo-ratori del Teatro delle Albe per gli ado-lescenti delle scuole superiori della città

ravenna cultura - eventi

Ravenna Teatro è uno Stabile di Innovazione sui generis. A fondarlo, quindici anni fa, è stata l’unione di due compa-

gnie ravennati: la Drammatico Vegeta-le e il Teatro delle Albe, la cui vocazione artistica ha sempre contemplato il valo-re politico, civico e sociale del teatro. Il nucleo di fondatori ha sempre cerca-to una forte relazione con la polis co-struendo al Teatro Rasi di Ravenna un centro teatrale che è oggi riferimento per l’intera città e un polo di circolazio-ne di idee e visioni per diverse genera-

eventi:nobodaddy e la non-scuola

di Ravenna, ha ora ottenuto lo sguardo della critica nazionale grazie al progetto Arrevuoto realizzato a Scampia, il tor-mentato quartiere napoletano. La non-scuola e le Albe hanno inoltre varcato l’Oceano, approdando a Chicago, dove è stato realizzato Mighty Mighty Ubu, e in Africa, dove lo spettacolo Ubu buur ha chiuso con esito tellurico, festante e solare il ciclo visionario ispirato all’Ubu di Alfred Jarry che ha reso le Albe uno dei gruppi di punta della scena contem-poranea internazionale.

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La proposta del festival va dai labora-tori didattici realizzati nelle scuole, alla lectio magistralis di intellettuali di fama

ravenna cultura - eventi

Meditaeuropa è un labora-torio costruito sull’idea di Mediterraneo quale spa-zio comune fra i popoli e le

culture. Il festival legge il Mare Nostrum come luogo di tensione permanente, palcoscenico privilegiato del contrad-dittorio incontro tra società, economie e religioni e per sua natura terreno di contaminazione ininterrotta, dove cri-si sta a significare il riconoscimento di una questione problematica quale im-prescindibile passo verso l’elaborazio-ne di una strategia condivisa.

eventi:meditaeuropamosaico d’europa film fest

Il Comune di Ravenna è impegnato da anni a sostenere la cultura ci-nematografica, per questo è stato realizzato il Centro di cultura cine-

matografica, luogo di proiezioni d’es-sai, di ricerca scientifica e di conserva-zione documentaria. Nell’ambito di questa politica culturale si situa Mosaico d’Europa Film Festival, evento nato dalla collaborazione con la FICE (Federazione Italiana Cinema d’Essai) e la CICAE (Confédération Internationale des Cinémas d’Art et d’Essai), importanti associazioni che

“Smarr i re la rot ta , confondere i percorsi”

RAVENNA 2/10 MAGGIO 2008

hanno individuato Ravenna come cit-tà capace di dare un contributo di alto livello al cinema europeo. Il Festival si snoda lungo una settimana di proiezioni, eventi speciali e incontri che rendono la città vetrina della mi-gliore produzione cinematografica eu-ropea; accanto a momenti di promo-zione dei nuovi talenti europei, come il Concorso Europeo per Lungometrag-gi, si collocano retrospettive sui grandi maestri del cinema internazionale.

internazionale, da mostre e proiezioni a concerti e spettacoli.

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Importantissimi, poi, gli appuntamenti di La Divina Commedia nel Mondo, presentazione delle traduzioni dell’opera del Sommo Poeta in molte e diverse lin-gue, a testimonianza e rappresentazione dell’universalità della poesia di Dante.

Il Premio Guidarello per il Giornali-smo d’Autore, strumento di ricerca per valorizzare i migliori contributi giornalistici della Romagna e pre-

miare le firme della più autorevole pub-blicistica nazionale, fu ideato nel 1971 da Walter Della Monica e storicamente presieduto da Sergio Zavoli. Attualmen-te è gestito dall’Associazione Industriali

ravenna cultura - eventi

L identità dantesca di Ravenna si ma-nifesta nella ricchezza degli eventi che animano la città durante il Set-tembre Dantesco, quando per

quasi tutto il mese si susseguono appun-tamenti di poesia, arti visive, conversazio-ni, dibattiti, spettacoli, musica, cinema e feste di strada, restituendo l’attualità e la ricchezza del messaggio poetico di Dante. Al ricchissimo calendario del Settembre Dantesco, si è affiancato il cartellone di Dante 09, serie di eventi spettacolari e multimediali che integra l’offerta cittadi-na dedicata al Sommo Poeta.

eventi:settembre dantescopremio guidarello

di Ravenna, con una giuria presieduta da Bruno Vespa. Sul palco del Teatro Alighieri, sede della cerimonia ufficia-le di premiazione, si sono susseguite nel corso degli anni le personalità più autorevoli del giornalismo e della po-litica del Paese: Giorgio Bocca, Luca Goldoni, Giovanni Spadolini, Indro Montanelli, Michele Serra, Piero Ange-la, Gianni Brera, Furio Colombo, Enzo Biagi, Giampaolo Pansa, Miriam Mafai, Arrigo Levi, Giulio Andreotti. Moltissimi sarebbero i nomi da citare, per ripercor-rere la storia di questo premio, senza dimenticare la sezione del Guidarello ad honorem di cui sono stati insigniti alcuni dei più grandi nomi della cultura italiana: Riccardo Muti, Carlo Rubbia, Rita Levi Montalcini, Michelangelo An-tonioni, Mario Luzi, Vittorio Gassman, il cardinale Ersilio Tonini, Mario Monti.

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nel circuito Ciudades Que Danzan, una rete internazionale di Festival di Danza, allestiti in spazi urbani con l’intento di umanizzare le città, valorizzarne il pa-trimonio artistico e architettonico, avvi-cinare il grande pubblico alla danza. Si tratta di un’operazione culturale molto particolare: costringere la danza a misu-rarsi con spazi urbani e situazioni inedi-te, adattandosi a essi e modificandosi in basi ai limiti e ai vincoli architettonici.Ravenna Nightmare Film Fest, in pro-gramma nel mese di ottobre, riferimento importante per il cinema di genere horror

ravenna cultura - eventi

L’autunno ravennate si caratterizza per il succedersi di festival interna-zionali dedicati ad ambiti speciali-stici della cultura contemporanea,

capaci di attirare in città l’interesse di un pubblico sempre più ampio di specialisti e cultori di genere. Ravenna Jazz è il più longevo festival jazz d’Italia: l’edizione del 2009 sarà la numero 36. Il festival ha ospitato nelle diverse edizioni gli artisti più famosi della scena internazionale e la sua fama ha oltrepassato i confini europei.Il Festival Ammutinamenti è inserito

eventi:i festival d’autunno

e fantastico, italiano e internazionale, si struttura in due eventi principali: il Con-corso Internazionale per lungometraggi e gli Eventi Speciali, che presentano solo film in anteprima nazionale, provenienti da tutto il mondo. Nello stesso periodo la città si tinge di giallo con il Festival Giallolunaneronotte: il tema del mi-stero e della letteratura gialla è al centro di una rassegna multidisciplinare dove incontri con l’autore, mostre, rassegne cinematografiche, happening e spet-tacoli per ragazzi, visite guidate lungo i percorsi misteriosi della città e cene a tema attirano a Ravenna ogni anno un numeroso pubblico di appassionati. Ot-tobre è anche il mese del Festival In-ternazionale del fumetto di realtà Komikazen, tema di grande interesse nell’ambito del fumetto, fucina immagi-nifica di fantastico. Grande è l’interesse nell’ambito sempre più esteso dei cul-tori di questo genere per i workshop, le mostre e gli happening che vengono organizzati presso la Galleria Mirada e nei luoghi più suggestivi della città.

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ravenna ospitale

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anni è stata creata un’offerta forte, fondata non più soltanto sul prodot-to, bensì sull’identità di destinazione, capace di corrispondere ai bisogni e ai desideri del visitatore.In questo quadro il turismo intende svolgere un ruolo non più marginale o integrativo rispetto agli altri settori dell’economia ravennate. Al contrario, si prefigge di diventare una delle filiere dello sviluppo della città, capace di creare reddito, impre-se, occupazione e ricchezza per il ter-ritorio. Non vi è certo l’illusione che il

turismo possa diventare l’unico volano dello sviluppo, ma una delle filiere fon-damentali per la crescita di Ravenna, ormai avviata verso una evoluzione post-industriale. E per sistema post-industriale non si intende affatto un tessuto economi-co de-industrializzato; al contrario, si

ravenna ospitale

Ravenna è uno scrigno d’arte, di storia e di cultura di prima gran-dezza ed è tra le prime mete di destinazione turistica italiane.

Ravenna si è posta l’obiettivo di diven-tare un distretto turistico integrato con quello delle aree forti regionali, met-tendo a sistema le proprie peculiarità in molti casi uniche: i monumenti pa-trimonio dell’umanità, i beni artistici e museali, gli eventi culturali di valenza internazionale, la vocazione turistica balneare, il sistema dei parchi tematici, l’impiantistica sportiva diffusa. Negli

turismo a ravenna intendono sistemi di impresa orientati all’innovazione tecnologica, interna-zionalizzati, attenti alla sostenibilità di processo e di prodotto che convivono con una rete di aziende che operano nel settore terziario, della logistica e della intermodalità, sostenute da una progressiva crescita dei saperi.

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notarsi come città d’arte in riva al mare, incastonata nel cuore di un paesaggio naturale di inestimabile valore: il Parco del Delta del fiume Po.Un mosaico composto da un insieme di tessere uniche che formano un’iden-tità turistica di grande attrattiva nel panorama internazionale e nazionale. Un mosaico che ha bisogno di tutte le sue tessere, le quali separatamente non potranno mai sfruttare appieno il loro potenziale. Occorre poi pensare in un’ottica di distretto per poter intercet-tare flussi turistici non soltanto dome-stici e poter conquistare nuove quote di mercato.

ravenna ospitaleravenna ospitale

Il turismo, in questo quadro, diventa una componente decisiva della terzia-rizzazione dell’economia ravennate. Più in particolare, tutto ciò ha rappresenta-to e rappresenta oggi per Ravenna un governo del territorio dove l’ospitalità e l’accoglienza, i fondamenti che stanno alla base del turismo, convivono con la qualità di vita dei cittadini.Governo del territorio che passa an-che attraverso la consapevolezza della propria identità; nel caso di Ravenna si tratta della ricchezza del patrimonio ar-tistico e culturale, della varietà di offerte del prodotto balneare, del pregio dei valori ambientali. Ravenna vuole con-

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magnola e il 61,3% degli arrivi. La pro-vincia di Ravenna, accanto al turismo balneare che registra il 20,35% delle presenze totali della riviera romagnola e circa il 20,36% degli arrivi, presenta un’importante componente di turismo culturale, con il 72,8% delle presenze e il 69,5% degli arrivi totali nelle città d’arte romagnole. Ad oggi gli alber-ghi del Comune di Ravenna sono 122, comprensivi di oltre 5.000 camere ed 11.000 posti letto.Nell’ambito del sistema turistico emi-liano romagnolo, Ravenna gode di una

posizione centrale e presenta tre impor-tanti risorse rapportate al panorama re-gionale e nazionale. I tre sistemi sono: • la città d’arte con le risorse storiche, artistiche e culturali• le spiagge di Ravenna, i 9 lidi, ovvero le risorse balneari• le risorse naturalistiche e ambientali.La domanda turistica di Ravenna va analizzata separatamente tra il centro storico cittadino e la zona balneare.

ravenna ospitale

Nell’ambito del panorama tu-ristico della regione Emilia-Romagna, il polo turistico dall’area della provincia di

Ravenna è ormai secondo, in termini qualitativi e quantitativi, solo al con-testo riminese. Queste due province, insieme a quella di Forlì-Cesena, si caratterizzano per una connotazione turistica fortemente legata alla natu-ra del luogo. Rimini è principalmente una meta del turismo balneare dove, nel 2006, si sono dirette il 55,7% del totale delle presenze della riviera ro-

l’offerta e la domanda turistica Il 2007 nel centro storico di Ravenna si è chiuso con un +5% di arrivi e un +2,6% di presenze. Per la zona balneare abbiamo assistito ad un + 4% di arrivi e ad un + 2,8% nelle presenze. Nella composizione della domanda, al-cuni paesi si segnalano per performan-ce particolarmente brillanti: nel centro storico cittadino Regno Unito + 17%, Russia +36%, Cina +78%.

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le altre risorse del territorio e gli altri prodotti turistici.

Mare e spiagge attrezzate

Le spiagge di Ravenna si estendono per oltre 30 km sull’azzurro dell’Adriatico, fiancheggiate da una rigogliosa pine-ta. Ravenna è una città d’arte in riva al mare con nove località balneari che offrono una grande varietà di occasioni. Le spiagge di Ravenna sono armonia fra le dune di sabbia fine e le pinete che

furono cantate da Dante e da Byron e propongono al visitatore un ambiente caratterizzato da ospitalità in alberghi, campeggi, case e appartamenti.L’ambiente offre un’ampia gamma di servizi e attrezzature per soggiorni all’insegna del relax, del divertimento e del benessere a contatto con la natura. Agli effetti benefici del sole e del mare, si unisce la possibilità di praticare sport, in acqua e sulla spiaggia o di sfruttare i numerosi percorsi cicloturistici e di trek-king all’interno della pineta. Per chi è

ravenna ospitale

Il turismo culturale

Negli ultimi anni è emerso con gran-de chiarezza il rapporto problematico che esiste fra patrimonio culturale e risorsa turistica: ci si è resi conto che il patrimonio culturale non corrisponde necessariamente ad una risorsa turisti-ca e che i problemi di conservazione e tutela devono essere considerati anche nell’ottica della gestione turistica. Il pa-trimonio monumentale e artistico, per poter essere considerato risorsa turisti-ca, e quindi ricchezza e valore aggiun-to per il territorio, deve essere ricono-scibile ed individuabile, accessibile e fruibile ed infine inserito in un sistema di sviluppo.È stata creata un’offerta forte, fonda-ta non più soltanto sul prodotto, bensì sull’identità di destinazione, capace di corrispondere ai bisogni diffusi del turi-sta: arricchimento culturale, ma anche divertimento, riposo e benessere. Il turismo culturale a Ravenna fa ormai parte di una delle priorità economiche e di connotazione del tessuto sociale della città. Il patrimonio di beni monu-mentali ed artistici, unito alla dinamicità delle nuove offerte, fanno di Ravenna oggi una delle mete più rilevanti nel pa-norama delle città d’arte italiane. Le risorse artistiche e culturali di Raven-na hanno la grande valenza di conso-lidare l’identità della nostra città come destinazione turistica, utilizzando il pa-trimonio artistico come segno di eccel-lenza e di unicità, al quale agganciare

ravenna ospitale

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ravenna ospitaleravenna ospitale

interessato alle cure termali, il moderno centro di Punta Marina Terme offre trattamenti marini efficaci nella cura di malattie reumatiche e respiratorie e nel proporre servizi per il benessere e la cura del corpo.Marina di Ravenna è ormai ricono-sciuta come la località di tendenza, oltre ad essere un centro importante per la nautica grazie a MarinaRa, il primo por-to turistico internazionale dell’Adriati-co con oltre 1.100 posti barca.Il porto canale divide Marina di Ravenna da Porto Corsini, piccolo borgo mari-naro diventato oggi porto di partenza e di arrivo per i collegamenti marittimi veloci con la Croazia e la Slovenia.A nord di Ravenna troviamo poi Mari-na Romea e Casalborsetti, immersi

nel verde del Parco del Delta del Po. Per una vacanza di relax al mare, a pochi chilomentri da Ravenna, ecco Lido Adriano. Fra le foci dei Fiumi Uniti e del Bevano si estende la spiaggia di Li-do di Dante in un bellissimo ambien-te naturale e con la grande pineta alle spalle. L’ampia spiaggia che si estende dall’incontaminata foce del Bevano a quella del Savio e il bellissimo ambiente naturale sono le attrazioni di Lido di Classe e Lido di Savio. Lido di Classe è circondata dalla secolare pineta di Clas-se con numerosi percorsi a piedi, in bici e a cavallo che la collegano a Lido di Savio e a Lido di Dante oltre che alla vicina Classe, dove si può visitare la splendida Basilica di Sant’Apollinare e l’adiacente zona archeologica.

L’integrazione pubblico privato

Gli ultimi anni hanno visto maturare nella nostra città una più approfondita cultura del turismo inteso come gran-de possibilità di sviluppo. I dati statistici sulle affluenze dei turisti sono molto confortanti, in un contesto che si pre-senta ovunque piuttosto difficile, e ci confermano che Ravenna è ormai di-ventata il secondo polo turistico della

regione. Agli investimenti pubblici si è affiancato l’impegno degli imprenditori che hanno rinnovato e riqualificato la maggior parte delle strutture esistenti e hanno investito in nuove strutture, promuovendo innovative forme di ag-gregazione a sostegno della promozio-ne e commercializzazione dei pacchet-ti turistici. L’integrazione di pubblico e privato è tesa a realizzare e promuovere un territorio sempre più ospitale.

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Parco Archeologico di Classe e il Nuovo Museo Archeologico presso l’ex zuc-cherificio, l’ampliamento e la ristrut-turazione della Biblioteca Classense, la messa a norma del Teatro Rasi e della Loggetta Lombardesca, e in essa la co-stituzione del Centro Internazionale di documentazione sul Mosaico, il riutiliz-zo dell’arena della Rocca Brancaleone a luogo di spettacolo, il nuovo Museo di Scienze Naturali nel Palazzone di Sant’Alberto, il Centro di Cultura Cine-matografica, il recupero dell’Almagià destinato alla creatività giovanile.

ravenna verso il 2019

La produzione di attività cultura-li a tutto tondo e per tutti i tipi di pubblico è diventata il segno della città. La presenza e la pro-

duzione della cultura vengono dunque sostenute mediante l’espansione dei servizi, la crescita degli eventi esposi-tivi, il consolidamento delle produzioni teatrali e di spettacolo nelle loro diver-se espressioni, e anche grazie ai nuovi progetti nati con l’intento di riqualifi-care nuovi spazi. Ecco un elenco degli interventi e dei progetti più significativi già realizzati o in via di realizzazione: il

investimenti per la città e per la cultura

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territorio, si sta realizzando mediante il recupero di un edificio di archeolo-gica industriale - l’ex zuccherificio di Classe - il cui ripristino è in fase avanza-ta. Nel corso del 2008, la Fondazione RavennAntica e il Comune di Ravenna hanno inaugurato la prima sezione del Museo con 13 laboratori di restauro di materiali e reperti, operativi già a partire dal prossimo anno. L’apertura al pubblico di una vasta area espositiva è prevista per il 2011, secondo le linee del progetto scientifico affidato ad un comitato di altissimo profilo, presiedu-

to dall’eminente archeologo, Professor Andrea Carandini.Alla realizzazione del Museo di Classe, destinato a diventare uno dei più presti-giosi del Paese, concorrono contributi molteplici dello Stato, del Comune di Ravenna, dell’Unione Europea, con l’apporto determinante della Fondazio-ne Cassa di Risparmio di Ravenna. In particolare, l’operatività dei labora-tori è stata garantita dal finanziamen-to europeo “Interreg Barca nell’Adrias Kolpos” che ha consentito l’acquisizio-ne di arredi e attrezzature e l’avvio di esperienze di cooperazione scientifica e

ravenna verso il 2019 - progetti

Il Parco Archeologico di Classe è un innovativo progetto di museo diffuso in cui interagiscono le azioni di stu-dio, di scavo, di restauro e di valoriz-

zazione dell’unicum costituito dall’an-tica città di Classe con il suo porto, al centro nella tarda antichità delle più importanti rotte commerciali del Medi-terraneo, della Basilica di Sant’Apolli-nare in Classe, patrimonio dell’Umanità e delle moderne strutture del Museo in corso di realizzazione. Questo Museo, che avrà la funzione di raccontare la storia della città di Ravenna e del suo

progetti:parco e museo archeologico di classe

di restauro fra operatori, studiosi e stu-denti delle due sponde dell’Adriatico. La vocazione internazionale è destinata ad essere uno dei tratti peculiari del Mu-seo e, in particolare, del laboratorio di restauro dei mosaici antichi. La Fonda-zione RavennAntica, già impegnata in importanti progetti in Siria, intende fare di tale laboratorio un centro d’eccellen-za al servizio del restauro dei reperti che troveranno stabile collocazione nelle sale espositive del Museo. Ed anche una struttura a disposizione di progetti di cooperazione e tutela del patrimonio musivo dei paesi del Mediterraneo.

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leggibilità. Contemporaneamente il restauro intende dimensionare e al-lestire un sistema articolato di spazi e funzioni bibliotecarie, capaci di rispon-dere ai bisogni dei lettori e dei ricerca-tori, ma anche un luogo piacevole in cui gli spazi per lo studio e per la so-cializzazione si fondano nella ritrovata cornice monumentale.

ravenna verso il 2019 - progetti

L’edificazione dell’Abbazia ca-maldolese, sede della Biblioteca Classense, ha inizio nel 1512. Per tre secoli l’Abbazia è stata

oggetto di continui ampliamenti, dive-nendo nel corso del tempo uno dei più grandi e maestosi monumenti dell’or-dine camaldolese. Un grande progetto di restauro archi-tettonico, attualmente in atto, si pro-pone la tutela e la conservazione della originaria espressione monumentale degli antichi spazi abbaziali, recupera-ti pressoché integralmente nella loro

progetti:grande classense

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snodo unico, capace di rappresentare la profonda vocazione della città ad essere porta sul mare, in cui le antiche fabbriche diventino contenitori cultu-rali e luoghi di residenza. L’uso urbano della Darsena è uno dei grandi temi sui quali l’Amministrazione Comunale di Ravenna si sta confrontando, in colla-borazione con l’Autorità Portuale. So-no previsti la riqualificazione del fronte dell’acqua, insieme alla delocalizzazio-ne delle imprese attive e alla bonifica dell’area, nonché il loro inserimento in un progetto più ampio che arriva sino

al porto turistico di Marina di Ravenna e al nuovo scalo crocieristico di Porto Corsini, passando per il nuovo distretto

ravenna verso il 2019 - progetti

Il recupero e la riqualificazione della Darsena di città è il cuore della pia-nificazione territoriale dei prossimi anni. Ravenna, storica città portuale,

di fronte all’allargamento dei mercati e alla conseguente trasformazione del traffico marittimo, ha assistito al feno-meno tipico della quasi totalità delle città portuali del mondo occidentale: la riconversione delle aree un tempo adibite al lavoro dello scalo. La Darsena di città è unita al mare dai 12 km del Canale Candiano e nell’attuale pro-gettazione urbanistica costituisce uno

progetti:darsena di città

della nautica. Tutto questo in un’ottica di grande concertazione fra pubblico, privato e investitori.

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cittadinanza attiva. Diventa prioritario facilitare i processi di decisione attra-verso la condivisione di obiettivi fondati sul bene comune e la partecipazione, creando tavoli e occasioni strutturate di confronto e di discussione tra i principali portatori di interessi.Tra le immediate linee operative di inter-vento si sono pertanto individuate alcu-ne azioni: fra le prime la designazione del Presidente del Comitato Promotore, il Senatore Sergio Zavoli, ravennate illustre e autorevole, rappresentante del mondo politico e culturale del no-

stro Paese. Attorno a questa designa-zione si andrà costituendo un nucleo di rappresentanti delle istituzioni terri-toriali, economiche, associative e cul-turali che vorranno essere protagonisti della competizione europea, affiancati

ravenna verso il 2019

Il percorso verso la redazione di una prima stesura programmatica del dossier di candidatura rende necessario intraprendere azioni di

coinvolgimento e di sensibilizzazione dell’intera comunità territoriale non solo verso la valorizzazione del patri-monio esistente, ma anche rispetto alla costruzione di nuovi progetti culturali. Bisogna mettere in campo nuove dina-miche istituzionali che configurino Ra-venna come il cuore di un sistema ter-ritoriale d’eccellenza, anche attraverso nuove modalità di coinvolgimento e di

strategie per la candidatura poi da organismi tecnici di realizzazione operativa dei punti programmatici, in grado di dare concretezza a quel com-plesso sistema di relazioni, competenze e progettualità che il percorso di parte-cipazione saprà indicare.

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di idee, riflessioni e proposte. Questa metodologia è determinata dalla necessità di valutare in ogni fase la sostenibilità del progetto e permet-tere a criteri e istanze programmatiche di innervarsi in ogni declinazione del tessuto sociale, per avviare infine una trasformazione che risponda alle do-mande nate dalla consapevolezza di nuove possibilità.

Ravenna e i territori

Un’istanza forte che l’Europa propo-ne nella decisione che è all’origine del conferimento del titolo è la capacità di un territorio di creare sinergie e strate-gie condivise con le aree limitrofe. Per questo sarà centrale nelle linee di co-struzione del progetto la condivisione metodologica e programmatica con i territori che concorreranno unitamente a Ravenna alla candidatura. La valorizzazione dei fattori di attrazio-ne dovrà essere gestita secondo una strategia di sistema che, partendo dal patrimonio di risorse, conoscenze e competenze specifiche, presuppone l’individuazione di meccanismi di ge-

ravenna verso il 2019

La partecipazione

Un primo obiettivo è quello di rafforza-re i meccanismi di coinvolgimento delle realtà culturali e associative del territo-rio, mettendo in campo strumenti e modalità capaci di coordinare l’insieme dei diversi soggetti e di dar voce alla di-versità, nell’ambito di una complessiva azione di condivisione e concertazione

stione integrata delle offerte territoriali, anche mediante il sostegno alle produ-zioni locali. La realizzazione di sistemi relazionali positivi e di collaborazioni risulterà in grado di produrre effetti a cascata nel tempo e di trasformare il percorso di candidatura in momento compiuto di sviluppo. In questo senso è stato avviato un confronto con i rappresentanti isti-tuzionali della Regione, della Provincia e dei Comuni del territorio provinciale, al fine di analizzare l’insieme del patrimo-nio e della programmazione culturale, anche per realizzare una rete di cono-scenza reciproca, collaborazione e inte-grazione da cui trarre progetti condivisi e proposte operative.

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Ambasciatori per Ravenna

La ricchezza culturale della città non si limita al prestigio del patrimonio o del-la produzione culturale, ma vive nella conoscenza e nella percezione di tutti i cittadini. Attraverso le persone sono coinvolte le storie e le ambizioni di cia-scuno per indurre cambiamenti di lun-go termine, anche nella percezione del quotidiano, con un innalzamento del livello di qualità della vita, grazie alla diffusa presenza di occasioni culturali. Per questo verrà avviato un processo di partecipazione attiva della comunità civile: chiunque vorrà, potrà diventare ambasciatore della città mettendo a di-sposizione il proprio tempo e le proprie relazioni per diffondere la conoscenza della città secondo forme e tempi scelti, con modalità che verranno pensate e condivise. Sarà poi elaborato un progetto di coin-volgimento dei più giovani. Ravenna,

infatti, è ai primi posti in Italia per le attività realizzate per i bambini e le bam-bine, e ha perseguito in questi anni una politica di profonda attenzione nei con-fronti dell’infanzia e dell’adolescenza, con un lavoro di valorizzazione e messa in rete delle diverse attività realizzate da più soggetti.

Mosaici testimonial della città

Nell’ambito di un’intensa attività espo-sitiva in tante città d’Europa, Ravenna darà continuità all’organizzazione di mostre di mosaici antichi, copie dei più famosi mosaici delle basiliche bizantine, realizzate negli anni ‘50 dai mosaicisti ravennati con le originali tecniche delle maestranze bizantine. Queste copie co-stituiscono un formidabile strumento di promozione della città poiché portano un esempio tangibile della suprema ma-estria del mosaico che attira nella nostra città migliaia di visitatori ogni anno.Nel corso di oltre 50 anni la mostra ha toccato le principali città europee of-frendo l’opportunità di organizzare importanti eventi culturali e di promo-zione turistica in un’ottica di sempre maggiore apertura e interesse per i mercati emergenti e di consolidamen-to e di fidelizzazione dei paesi che già da tempo hanno scelto Ravenna come meta di vacanza. Fra le tappe più signi-ficative del nuovo millennio: Londra, Atene, Berlino, Monaco, Lubiana, Za-gabria, Varsavia, Bruxelles, Madrid e San Pietroburgo.

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Adesione alla candidatura

Diretta conseguenza dell’eccellenza qualitativa delle realizzazioni culturali ravennati, sia in termini di valorizza-zione patrimoniale che di nuova pro-duzione, è l’esistenza di un grande patrimonio di relazioni con autorevoli rappresentanti della cultura nazionale e internazionale. Grandi personalità del mondo dell’economia, della politi-ca, della cultura, della scienza e delle arti sono stati ospiti della nostra città, sostenendone lo sviluppo culturale e più ampiamente il consolidamento so-ciale ed istituzionale. È quindi in corso un’operazione di dialogo e confronto con personalità del mondo della cultu-ra per coinvolgerle in questa nuova ed importante avventura, a cominciare dai Cittadini Onorari di Ravenna: Riccardo Muti, Dario Fo, Vittorio Sermonti, Toni-no Guerra, il Cardinale Ersilio Tonini e Farideh Mahdavi Damghani.

Idee e suggerimenti

La valenza partecipativa è considerata un punto di forza della candidatura di Ravenna. Per questo le tecnologie ser-viranno a mettere in rete le istituzioni, le associazioni e le persone, per scambia-re idee e suggerimenti attraverso blog, forum, questionari on line e punti di ascolto.

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tralci d’uva di Roma e Bisanzio, sono una risposta, parrebbe per allora e per sempre, alle violenze barbariche in difesa della bionda, silente avveduta capitale che ha il compito di favorire mediazioni severe e pacificanti. Contesa da ogni parte, via via occupata e ceduta, investita di grandi destini e abbandonata persino dal mare - che si ritirava lascian-dole l’emblematica saggezza del sale - Ravenna non fu solo saccheggi, incendi e stragi, né solo dominazioni, editti e dazi, ma anche illuminate premesse di incontri epocali; e oggi è una città amabile per un geloso, appropriato riserbo, ma pronta a farti partecipe del suo così remoto eppure durevole lascito. Non a caso, del resto, è alle soglie, così confi-diamo, di un evento arduo e bellissimo: in nome di una nuova Europa, quello di diventarne, per un anno, la più simbolica e reale delle capitali, cioè la summa di una ricchezza culturale profetica e tuttora operante. Perché proprio Ravenna? Perché, qui, tutti dovrebbero poter vedere e sentire una rara lezione dell’armonia, perché ogni cosa richiama il bene della pace, perché il suo destino sembra quello di tener vivo e aperto un luogo dove si entra per riposare l’animo e risvegliare il pensiero. Dove il dialogo è un ideale e un metodo.

Sergio ZavoliPresidente del Comitato Promotore Ravenna 2019

Postfazione

Ho appena letto le pagine che introducono questo libro confermando-mi nell’idea che la prima delle nostre ricchezze, naturali, da un canto, antropologiche dall’altro - e in capo a tutto la forza delle scelte umane e storiche - siano le città d’arte e pensiero, cioè del fare secondo un’idea di armonia, di solidarietà e di bellezza in cui mettere in comune virtù interiori e civili, testimonianze singole e pubbliche, vicende di vittorie e sconfitte, cadute e risalite. Non un’idilliaca, astratta visione del mondo, dunque, ma un richiamo al nostro compito di far durare i segni della dignità e della grandezza umana. Ravenna mi pare meritevole di stare, in questo olimpo civile, all’altezza delle città esemplari. Luogo d’incontro di civiltà che in una terra di frontiera, adagiata tra Oriente e Occidente, sperimentano un’idea già moderna di universalità, addirittura profetica nel suo stare sul mare, affacciata a levante, verso cui inclinerà nei secoli una delle grandi avven-ture della conoscenza, tra viaggi di pace e scontri armati, intese feconde e lotte religiose, fino alle ininterrotte e insanguinate divisioni odierne, Ravenna è oggi il simbolo di un’aspirazione a interpretare il bisogno di una bellezza che non stia solo nei codici estetici e nella singolarità dei patrimoni culturali, ma anche negli statuti civici e democratici, nelle solidarietà etniche ed etiche. Chissà se la sensazione di una tangibile possibilità di pace che Ravenna suggerisce a chiunque la visiti non promani anche da una storia rinnovata dal procedere verso un sistema di valori e di leggi rimesse insieme dall’intelligenza dell’animo e della storia. Ravenna “la silenziosa”, ma si potrebbe aggiungere “la dorata” e persino “l’insigne” - ove si pensi alla severità con cui custodisce i segni della sua corrusca grandezza storica - oggi è il luogo dei suoi ricordi; non una teca, ma il corpo vivo di una memoria custodita dalla stessa arcana presenza di ciò che richiama, dove persino i passi notturni che scivolano lungo le vie e nelle piazze sembrano ancora quelli dei poeti, a cominciare da Dante che ammonisce il mondo dalla sua pace, final-mente, ravennate. La lectio di Ravenna viene da lontano: fu la prima città municipale, dopo Roma, a darsi il Campidoglio, l’anfiteatro, il circo, i templi; e resterà l’unica a conservare l’inconfondibilità, di mosaico in mosaico, di una delle più sorprendenti e organiche sequele registrate dalla storia dell’arte. Basiliche, chiese, mausolei, palazzi, chiostri - ma altre bellezze ci vengono consegnate da sepolcri, arche, cappelle, ma-tronei - accompagnate da un’ornamentazione simbolica che ci mostra la mitezza di cervi e colombe, e poi di uccelli d’ogni forma e colore su

Da destra: il Sindaco di Ravenna Fabrizio Matteucci, il Senatore Sergio Zavoli, l’Assessore alla Cultura Alberto Cassani

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Indice

Prefazione 3

Ravenna verso la candidatura Il titolo di Capitale europea della cultura 6Ravenna e la candidatura 8Ravenna città europea 10Ravenna per la cultura 12

Ravenna cultura. I protagonisti, gli eventi Ravenna città antica e contemporanea 16Ravenna città monumentale 18Protagonisti: La città universitaria e di alta formazione 20 I teatri 28 La Biblioteca Classense 30 La Fondazione Casa di Oriani e l’Archivio Arcivescovile 32 Il Museo d’Arte della città - MAR 34 Il Museo Nazionale e il Museo Arcivescovile 36 Il Museo e il Centro Dantesco, la Tomba di Dante 38 Il Museo NatuRa, il Planetario e il Museo del Risorgimento 40 RavennAntica e il patrimonio archeologico 42 Le associazioni culturali 44Eventi: Ravenna Festival 46 Nobodaddy e la non-scuola 48 Meditaeuropa e Mosaico d’Europa Film Fest 50 Settembre Dantesco e Premio Guidarello 52 I festival d’autunno 54

Ravenna ospitaleTurismo a Ravenna 58L’offerta e la domanda turistica 62

Ravenna verso il 2019Investimenti per la città e per la cultura 70Progetti: Parco e Museo Archeologico di Classe 72 Grande Classense 74 Darsena di città 76Strategie per la candidatura 78

Postfazione 84

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Volume pubblicato dal Comune di Ravenna

Fabrizio Matteucci, Sindaco

Alberto Cassani, Assessore alla Cultura

Maria Grazia Marini, Dirigente del Servizio Turismo e Attività Culturali

Testi e scelta delle immagini a cura di:

Servizio Turismo e Attività Culturali del Comune di Ravenna

Si ringraziano tutti gli Enti e le Istituzioni che hanno collaborato alla realizzazione di questo volume

Progetto grafico:

Tuttifrutti Ravenna

Foto:

Archivio CIDM 35

Archivio Comune di Ravenna 6, 8, 13, 14, 15, 16, 19, 26, 27, 33, 36, 37, 41, 56, 57, 58, 64, 70, 77

Archivio Meditaeuropa 50

Giorgio Biserni 20, 21, 22, 23, 24, 63

Dario Bonazza 55

Michele Buda 74

Fabio Busa 6

Giampiero Corelli 17, 40, 62, 77

Gianluca Costantini 55

Enrico Fedrigoli 49

Paolo Genovesi 68, 69, 76

Gianluca Liverani 7

Maurizio Montanari 13, 28, 44, 46, 47, 79

Enzo Pezzi 83

Gabriele Pezzi 10, 30, 31, 71, 75

Tommaso Raffoni 17, 42, 43, 72, 73

Nicola Strocchi 4, 5, 9, 11, 12, 18, 32, 34, 38, 39, 45, 52, 59, 61, 66, 67, 81

Cristina Ventrucci 48

Fabrizio Zani 25, 53, 60, 65, 78, 80, 82, 85, 86

Stampa:

Tipografia Moderna Ravenna

Stampato per conto del Comune di Ravenna nel febbraio 2009