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20062006 20072007 Relazioni di verifica:Relazioni di verifica:

primo semestreprimo semestre secondo semestresecondo semestre terzo semestreterzo semestre quarto semestrequarto semestre

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indice

primo semestre: gennaio giugno 2006

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secondo semestre: luglio dicembre 2006

12

terzo semestre: gennaio giugno 2007

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quarto semestre: luglio dicembre 2007

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primo semestre: gennaio-giugno 2006

premessa

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metodologia di lavoro

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Obiettivo generale 1 ESPLORARE GLI UNIVERSI GIOVANILI

con particolare riferimento al consumo di sostanze

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Obiettivo Generale 2

LABORATORI DI INFORMAZIONE/FORMAZIONE aumentare il livello di informazione e di consapevolezza circa il

rischio legato al consumo di sostanze legali ed illegali

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Obiettivo Generale 3 LAVORO CON COMUNITA' LOCALE

confronto e formazione per attivare strategie comuni; sensibilizzare circa il ruolo educativo/protettivo rispetto alla

salute dei giovani

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premessa

La relazione che segue illustra le azioni messe in campo nel primo semestre di attuazione del Progetto SP.INT.A. Info, approvato e finanziato dal Fondo di intervento per la Lotta alla Droga trasferito alle Regioni ex articolo 1

legge 18/2/1999 n. 45.

Il Progetto Spinta si costituisce in due azioni principali:

LABORATORI DI INFORMAZIONE/FORMAZIONE CON GLI STUDENTI: i laboratori sono rivolti agli studenti del triennio delle scuole di Mondovì e si strutturano in una prima fase di ascolto, nella quale i giovani possono interagire sulle principali questioni legate alla loro crescita e ai temi della salute, lavorando sui vissuti, le esperienze e sulle rappresentazioni del rapporto tra sé e i contesti di vita e di crescita. In una seconda fase i laboratori si orientano ad una attività di informazione, a partire dalle esigenze di conoscenza e approfondimento che i giovani esprimono in relazione al consumo di sostanze e più in generale del fenomeno delle dipendenze. All interno dei laboratori verranno individuati studenti interessati ad un successivo percorso di peer education.

LAVORO CON LA COMUNITÀ LOCALE: si costruisce attraverso la costituzione di un Tavolo di confronto e formazione sui temi della salute dei giovani e intende sensibilizzare i principali esponenti della Comunità Locale sul ruolo educativo/protettivo che la comunità stessa, attraverso le sue istituzioni e le diverse forze sociali, può mettere in campo in relazione alla crescita e al benessere dei giovani. Al Tavolo partecipano il Comune, il Ser.T, Dirigenti e/o Docenti degli Istituti Superiori, con la possibilità, in futuro di allargare la partecipazione ad altri soggetti del territorio.

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metodologia di lavoro

Nel Progetto veniva evidenziato che la scuola è intesa come contesto di maggiore impatto nei confronti del mondo giovanile destinatario degli interventi ma anche la sostanziale inadeguatezza dell istituzione scolastica a sostenere e corrispondere le moderne sfide pedagogiche poste dai contesti sociali ed educativi dei giovani, inadeguatezza che può trovare rimedio attraverso interventi esterni capaci di ridefinire la qualità educativa dell ambiente scolastico. Devono essere sviluppati un approccio più orientato allo studente, relazioni più solide tra insegnanti e studenti, la partecipazione dei giovani nell istruzione e istituzioni educative dinamiche e flessibili. I processi di apprendimento devono essere organizzati come chiavi per incrementare la motivazione all apprendimento e aprire una serie di ulteriori possibilità. Le scuole dovrebbero favorire il coinvolgimento degli studenti nella definizione della propria istruzione e dovrebbero offrire spazi e incoraggiamento alla partecipazione e alla democrazia. La finalità trasformativa completante l offerta scolastica è orientata alla riduzione e al controllo di rischi sociali e sanitari dei giovani studenti, promuovendo una scuola fortemente in rete con altri attori istituzionali territorialmente significativi. (Libro bianco della Commissione Europea - Un nuovo impulso per la gioventù europea Bruxelles 21/11/2001)

Nello spirito di tale dichiarazione di intenti all avvio del progetto le Educatrici hanno dedicato tempo ed energie alla promozione di momenti di incontro e condivisione del progetto con tutti gli attori coinvolti e da coinvolgere - Istituti di istruzione superiore della città, Comune di Mondovì, Ser.T dell ASL 16

al fine di porre le basi per la costituzione di una rete istituzionale solida e operativa. Grande attenzione è stata dedicata alla collaborazione progettuale con il Ser.T

nello specifico con la Direttrice e con un Assistente Sociale, referente del progetto: sono stati fatti una serie incontri per condividere tempi e modi di lavoro, per definire le azioni di avvio del Tavolo degli Adulti e per verificarne l andamento. Lo strumento dell intervista, somministrata a Dirigenti Scolastici e Docenti di tutte le scuole superiori e del Centro di Formazione Professionale Cebano Monregalese ha permesso l esplorazione dei contesti scolastici su più livelli, favorendo la conoscenza reciproca, l acquisizione di dati quantitativi e qualitativi sugli studenti e sulla programmazione curricolare ed extracurricolare degli Istituti. Il modello con le domande dell intervista è in allegato, così come il documento di analisi degli istituti.

Nel corso delle interviste, così come nel primo incontro del Tavolo degli Adulti, è emersa la fattiva collaborazione delle scuole con il Servizio di Psicologia dell ASL 16, che gestisce i C.I.C. ed altri interventi negli Istituti Superiori. A seguito di contatti tra Comune e ASL è stata concordata la partecipazione di tale servizio al progetto in oggetto.

Parallelamente al lavoro con la comunità locale, l équipe delle Educatrici ha portato avanti un percorso di avvio monitorato dall Addetto tecnico di Direzione della

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Cooperativa Animazione Valdocco: momenti di formazione e riflessione sulle azioni da intraprendere e su aspetti teorici e pratici di gestione del progetto. Avvalendosi di un consulente per la comunicazione della Cooperativa Animazione Valdocco, si è provveduto a definire le caratteristiche comunicative del Progetto: cosa tanto più importante in quanto si tratta di un progetto caratterizzato da forte immaterialità. Al fine di rendere riconoscibile ai soggetti coinvolti tutto il materiale relativo a SP.INT.A. Info si è commissionato ad un giovane grafico lo studio del logo e del format grafico, poi utilizzati in ogni occasione.

L atteggiamento esplorativo e flessibile ha portato alla definizione di un cronoprogramma di massima che abbia funzione di bussola per tutti gli attori, ma permeabile a sollecitazioni esterne per non limitare gli sviluppi possibili.

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Obiettivo generale 1

ESPLORARE GLI UNIVERSI GIOVANILI con particolare riferimento

al consumo di sostanze

Nel primo semestre di attività del progetto Spinta Info si sono portate avanti due azioni volte all esplorazione del target cui il progetto è rivolto: una prima serie di dati osservativi sono stati acquisiti in modo indiretto, attraverso interviste e confronti con Dirigenti di Istituto e insegnanti di tutti gli Istituti Superiori. In un solo Istituto, il Baruffi , l insegnante referente per l educazione alla salute ha ritenuto utile organizzare un incontro con un gruppo di studenti per coinvolgerli fin dalle prime fasi ed acquisire pareri e indicazioni dai diretti destinatari dei laboratori.

Le interviste cui sono stati sottoposti presidi e insegnanti indagavano una serie di aree con l obiettivo di conoscere la visione che gli adulti del mondo della scuola hanno del mondo giovanile: chi sono i giovani di oggi, che cosa significa crescere, quali sono i rischi che i giovani corrono oggi nel loro processo di crescita, che rapporto hanno gli adulti intervistati con queste problematiche, se questi temi vengono affrontati con i giovani.

La fotografia dei giovani sviluppata dagli intervistati ha luci ed ombre: se vengono evidenziate creatività, curiosità, colore, desiderio di punti fermi, molte sono le criticità descritte, fra tutte fragilità, solitudine, disorientamento. Nelle risposte fornite dai 21 soggetti intervistati è possibile individuare alcuni temi:

una serie di definizioni che vedono contrapposti aspetti di normalità e di problematicità: la messa in discussione delle regole da parte degli adolescenti c è sempre stata , non sono diversi dalle altre generazioni, è la situazione che è particolarmente difficile: troppi imput, a questa velocità di cambiamento nessuno è preparato, mancanza di credibilità dei valori, mass media, internet, videogiochi . , ma anche ogni anno peggiora , non hanno valori, l unico ideale è l apparenza , non hanno regole , non hanno senso del sacrificio , non c è più senso civico, non c è condivisione né coesione . una diffusa percezione della fragilità del nucleo famigliare, spesso assente nel percorso scolastico dei figli, che ha come conseguenza ragazzi fragili, disorientati , che aggirano gli ostacoli e non li affrontano , che fanno molte attività che però non li completano , troppo protetti, bombardati da corsi su educazione sessuale, droghe ecc , coccolati e griffati ma in realtà soli , facilmente abbattibili, basta pochissimo per mandarli in ansia, hanno

malattie psicosomatiche

conseguenza della fragilità della famiglia pare essere la mancanza di regole: non hanno regole perché non gliele danno , desiderosi di avere limiti, che chiedono agli adulti, ma arrabbiati per questi , contestano, di fronte a un no dicono perché no? e il genitore non sa cosa rispondere

emerge anche un eccessivo individualismo: non hanno capacità di dialogo, nell intervallo invece di parlare con i compagni che hanno vicino, scrivono sms ; sono sempre più rare le classi coese, spinti dalla ricerca di soluzioni

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facili si arrangiano per i fatti loro , sono individualisti: sentendosi insicuri, rapportarsi con il gruppo diventa più difficile

somiglianze e diversità tra maschi e femmine sembrano per molti aspetti quelle di sempre, ma con sfumature più critiche: le femmine hanno maggiori capacità relazionali, anche se a volte le spendono male , nel bene e nel male tirano fuori di più , sono più forti, dominatrici, meno sincere e immediate, manipolatrici , sono più fragili sotto aspetti esteriori, in difficoltà rispetto ai modelli terribili proposti dalla società, ma molto più aggressive nei rapporti affettivi, incutono timore ; i maschi sono più genuini, autentici, ma più superficiali, più deboli, impauriti, introversi, più problematici, disorientati, fragili, meno responsabilizzati . Secondo alcune insegnanti si sono un po sovrapposti i ruoli: ci sono eccessive effusioni fra amici che si vogliono bene ma non sono in coppia, sono appiccicati , hanno bisogno di sicurezza, di contatto fisico . se qualche testata fa bene , molti sono i rischi che gli adulti percepiscono come preoccupanti: essendo più fragili riescono meno ad affrontare situazioni difficili e quindi cadono più facilmente , alcuni si imbattono nella droga perché voglio provare, o per dimostrare di essere grandi . Molti dei rischi percepiti sono di tipo più esistenziale: la mancanza di un orientamento da dare alla propria vita , non riuscire a capire che cosa si vuole essere/diventare,restano vittime dell omologazione, del bavaglio sociale , farsi condizionare troppo dall esterno, in particolare dai mass media, è un condizionamento di modelli negativi , che si aggrappino a cose fatue e negative, che rallentino il processo di autonomia ed abbiamo poi fra qualche anno dei gran rimpianti e che siano infelici a un età in cui sarebbe il caso di aver qualcosa di costruito , che stazionino per anni fermi al bar di riferimento e alla mamma, in un contatto che rassicura ma che è una trappola , se l ambiente esterno al ragazzo non è in grado di sostenerlo, chi è debole rischia di non riuscire a realizzare il proprio benessere , crescere sulle chiacchiere, sul sentito dire, gli altri fanno così mantenere atteggiamenti di imitazione è un rischio perché poi non sanno cosa dare

non hanno qualcosa di proprio da dare

quando sono sposati e hanno dei figli . Un ultimo tema è relativo alla percezione del futuro, sempre meno solida: io pensavo: ho un diploma, lavorerò, farò questo e quello, oggi si chiedono cosa ne farò della mia autonomia? , il titolo di studio non si capisce più a cosa serva , hanno paura di andare via da Mondovì, di non avere le spalle protette , è difficile porsi obiettivi, si posticipano tutte le tappe , non hanno progetti di grande respiro .

Questi prime istantanee verranno utilizzate dalle Educatrici, oltre che per approfondire il discorso con gli adulti, per orientare la costruzione dei percorsi laboratoriali, che forniranno occasioni di osservazione diretta degli studenti.

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Obiettivo Generale 2

LABORATORI DI INFORMAZIONE/FORMAZIONE

aumentare il livello di informazione e di consapevolezza circa il rischio

legato al consumo di sostanze legali ed illegali

Negli incontri fatti con i Dirigenti scolastici e gli insegnanti di riferimento per l Area Salute si sono affrontati anche aspetti di carattere organizzativo, per il coordinamento dei percorsi laboratoriali nei diversi istituti. Sono state chieste informazioni sul numero delle classi, su attività affini a quelle del progetto già realizzate, su particolari problematiche esistenti in ciascuna scuola. Tutti gli Istituti Superiori hanno ritenuto preferibile che i laboratori si svolgano nel primo quadrimestre e, tranne il Liceo Scientifico che ha scelto le classi quarte, tutti gli altri istituti hanno individuato come classi destinatarie dell intervento le classi terze. In seguito al reperimento di tali informazioni, si è provveduto a stilare un calendario di massima dei laboratori ed il conseguente monte ore complessivo per lo svolgimento dei medesimi. I laboratori verranno avviati nella seconda metà di settembre e si concluderanno nella prima metà del mese di aprile, con periodi si sospensione in concomitanza con le vacanze natalizie, di carnevale e pasquali; essi avranno una durata complessiva di 10 ore per classe, e saranno costituiti da cinque incontri, ognuno di due ore. Per un corretto monitoraggio dei percorsi con un utilizzo ottimale delle ore a disposizione, le Educatrici saranno presenti in coppia durante l intero percorso laboratoriale nei primi istituti incontrati, successivamente gestiranno insieme l incontro di avvio in ogni nuova classe e separatamente gli incontri successivi, nei quali è prevedibile la partecipazione di altri soggetti, esperti di particolari aspetti, su richiesta degli studenti. Di seguito viene riepilogato il numero di classi, e di conseguenza di ore, relativo ad ogni scuola: scuola classi e monte ore Istituto di Istruzione Superiore Statale Gianfrancesco Cigna: I.T.I.S. e Sez. Tecnico Agrario

5 classi III, 50 ore

Centro di Formazione professionale Cebano Monregalese sede di Mondovì

3 classi, 30 ore

Istituto di Istruzione Superiore con sezioni associate IPSIA Felice Garelli IPSSC Marisa Bellisario

4 classi III, 40 ore

Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri "Giuseppe Baruffi"

6 classi III, 60 ore

Istituto Professionale di Stato per i servizi Alberghieri "Giovanni Giolitti"

5 classi III, 50 ore

Liceo Scientifico Statale Giambattista Vasco

4 classi IV, 40 ore

Istituto di istruzione superiore Rosa Govone: Liceo delle Scienze Sociali e Liceo Classico G.B. Beccaria

4 classi III, 40 ore

TOTALE 31 classi, 310 ore

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Obiettivo Generale 3

LAVORO CON COMUNITA' LOCALE confronto e formazione per attivare

strategie comuni e sensibilizzare circa il ruolo educativo/protettivo

rispetto alla salute dei giovani

Le interviste a presidi e insegnanti, già citate nei capitoli precedenti, avevano l obiettivo di avviare un dialogo di conoscenza e confronto sui temi dell educazione e della protezione degli studenti e di invitare gli intervistati a partecipare al Tavolo degli adulti. La risposta dei vari Istituti è stata piuttosto soddisfacente: nelle sette scuole coinvolte (i sei Istituti di Istruzione Superiore della città e il Centro di Formazione Professionale Cebano Monregalese) sono stati intervistati 21 soggetti, di cui 5 Dirigenti Scolastici. Tra gli insegnanti incontrati erano presenti i referenti per l educazione alla salute dei sei Istituti e altri docenti sensibili e interessati al tema.

L interesse per il Tavolo è stato espresso indistintamente da tutti gli intervistati, anche se con sfumature di partecipazione differenziate: gli insegnanti sono parsi fin da subito intenzionati a partecipare, a differenza dei presidi che hanno dichiarato o lasciato intendere di preferire astenersi, seguendo il progetto attraverso i rimandi dei docenti. Queste intenzioni paiono confermate dalle presenze dei primi due incontri del Tavolo.

Dalle risposte degli intervistati, oltre ad una fotografia dei giovani, già riportata nel capitolo dedicato all obiettivo 1, emerge la consapevolezza di vivere e lavorare in un contesto complesso, in cui sono molto cambiati il ruolo della scuola e quello dell insegnante: se 20 anni fa l insegnante si limitava ad insegnare, ora è anche qualcuno che potrebbe avere delle soluzioni ai problemi esistenziali dei giovani, che potrebbe sopperire alle carenze della famiglia . Ma alcuni degli insegnanti, pur convinti che la scuola non può e non deve far finta di nulla , che il mondo adulto deve essere in grado di cogliere i bisogni affettivi ed emotivi degli student i, si interrogano su quale diritto hanno di affrontare temi così delicati ed evidenziano che occorre muoversi con cautela. Alla volontà di ascoltare e affrontare i problemi, fa da contraltare la consapevolezza di non avere strumenti sempre adeguati per mediare tra attenzione umana e valutazione da insegnante, tra mandati istituzionali e protagonismo dei giovani. I bisogni formativi che gli intervistati evidenziano riguardano sia strumenti teorici (conoscenze psicologiche, pedagogiche, sociologiche, sul disagio giovanile, su disgrafia e dislessia), sia strumenti metodologici (per stimolare continuamente i ragazzi, per rendere maggiormente efficace la comunicazione, sul lavoro a gruppi). Un altro interrogativo ricorrente riguarda le modalità di coinvolgimento dei genitori degli studenti.

Il primo incontro del Tavolo degli Adulti si è svolto il 26 maggio. Erano presenti, oltre alla Direttrice del Ser.T., alla Responsabile dell Ufficio Assistenza del Comune e alle Educatrici del Progetto, 10 insegnanti, rappresentanti di tutte le scuole coinvolte.

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L incontro è stato condotto e verbalizzato dalle Educatrici del Progetto. Dopo una breve presentazione dei partecipanti, si è fatto un veloce riassunto del progetto SP.INT.A Info e si è proposto una metodo di lavoro da sviluppare negli incontri futuri del Tavolo, metodo approvato dai presenti. Si è poi avviato il confronto sui concetti emersi dalle interviste, che sono state aggregate raggruppando i contenuti in grandi temi; si è proposto ai partecipanti di partire da alcuni temi, emersi con forza e che possono costituire il terreno su cui costruire il percorso di confronto del Tavolo. Il primo argomento affrontato, ma con poco tempo a disposizione, è stato quello che si potrebbe intitolare problema/normalità, cercando di individuare quali aspetti caratteristici dei giovani siano parte normale della fase evolutiva che vivono e quali siano invece aspetti realmente problematici.

Il secondo incontro si è svolto il 19 giugno. Erano presenti il dirigente del Distretto dell ASL 16, il Dirigente dell Ufficio Assistenza del Comune di Mondovì, l Assitente Sociale del Ser.T, le Educatrici del Progetto e 10 insegnanti di vari Istituti. L incontro è stato condotto e verbalizzato dalle Educatrici del Progetto. Nel saluto di avvio dei rappresentanti dell ASL e del Comune di Mondovì viene sottolineata la volontà delle proprie istituzioni alla collaborazione reciproca e con gli istituti scolastici: in un periodo di risorse sempre minori è di fondamentale importanza il fare rete fra i vari organismi e i vari progetti in modo tale da evitare dei doppioni ma di integrarsi il più possibile a vicenda. Si è poi ripreso dal punto in cui si era interrotta la precedente riunione, ossia dal tema emerso come problema/normalità, elencando su una lavagna a fogli mobili i punti che emergevano per favorire la discussione. Si è discusso della fragilità della famiglia e della mancanza di valori, del pessimo esempio dato dal una parte del mondo adulto, di ragazzi sono sempre più soli, con maggiori difficoltà di un tempo a comunicare con il gruppo dei pari e nella gestione delle emozioni. Un riferimento alla Community di Cuneo2night, ha aperto un interessante confronto sulle relazioni virtuali, sull utilizzo di Internet per chattare, che viene percepito come un elemento di novità e di criticità: i ragazzi, sul sito mettono molto di loro, anche cose molto personali e vere. Altre volte compaiono in modo completamente diversi da come sono normalmente nella realtà. Un contesto come Cuneo2night è più facile per molti motivi: permette la finzione, apparire diversi da come si è e da anche la possibilità di uscire dalla relazione con un click. Al termine dell incontro, si è concordato di invitare al prossimo Tavolo soggetti che possano portare un contributo alla discussione, fornendo nuovi elementi: visto il nodo pedagogia/psicologia toccato nel primo incontro si valuta interessante che gli argomenti emersi - il tema delle emozioni e della loro gestione, gli aspetti comunicativi - vengano affrontati con un approccio pedagogico e con uno psicologico nel prossimo incontro, previsto per il 22 settembre ore 14:30 sempre in Sala Conferenze.

Sempre sul fronte del lavoro con la Comunità Locale, il 29 maggio le Educatrici del progetto sono state invitate alla giornata conclusiva del Corso per Vetrinisti, organizzata dal Centro di Formazione Professionale Cebano Monregalese. È stata un occasione per consolidare i rapporti con il Responsabile Corsi e con i docenti coinvolti nel progetto.

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secondo semestre: luglio dicembre 2006

metodologia di lavoro

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Obiettivo generale 1 ESPLORARE GLI UNIVERSI GIOVANILI

con particolare riferimento al consumo di sostanze

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Obiettivo Generale 2 LABORATORI DI INFORMAZIONE/FORMAZIONE

aumentare il livello di informazione e di consapevolezza circa il rischio legato al consumo di sostanze legali ed illegali

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Obiettivo Generale 3

LAVORO CON COMUNITA' LOCALE confronto e formazione per attivare strategie comuni;

sensibilizzare circa il ruolo educativo/protettivo rispetto alla salute dei giovani

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metodologia di lavoro

Le Educatrici, come già nel primo semestre, hanno dedicato tempo ed energie al mantenimento dei contatti con tutti gli attori coinvolti e da coinvolgere - Istituti di istruzione superiore della città, Comune di Mondovì, ASL 16 al fine di consolidare la rete istituzionale appena costituita, lavorando sia sul fronte dei laboratori rivolti agli studenti, sia sul piano del lavoro sulla comunità locale. Grande attenzione è stata dedicata alla collaborazione progettuale con l A.S.L. 16, nello specifico con il Ser.T, partner fin dall inizio in questo progetto e con il Servizio di Psicologia, che ha aderito al progetto a partire dal mese di luglio: si sono svolti incontri regolari per condividere tempi e modi di lavoro e per verificare l andamento del Tavolo degli Adulti e dei laboratori con gli studenti.

Parallelamente ai laboratori ed al lavoro con la comunità locale, l équipe delle Educatrici ha proseguito il percorso di monitoraggio del progetto curato dall Addetto tecnico di Direzione della Cooperativa Animazione Valdocco: momenti di formazione e riflessione sulle azioni da intraprendere e su aspetti teorici e pratici di gestione del progetto, fondamentali, data la complessità delle azioni portate avanti.

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Obiettivo generale 1

ESPLORARE GLI UNIVERSI GIOVANILI con particolare riferimento

al consumo di sostanze

Nei percorsi svolti con le classi terze, grande attenzione viene data alla creazione di un clima che favorisca il confronto e l espressione tra i partecipanti. Ciò, oltre a favorire il passaggio di informazioni mirate, permette alle Educatrici di esplorare il mondo degli adolescenti, raccogliendo pensieri, aspirazioni, dubbi.

Nelle 16 classi sin qui incontrate emergono alcuni argomenti costanti, di seguito brevemente analizzati:

molti sono stati gli interventi e i dibattiti vivaci sul tema dei limiti contrapposti ai rischi: i ragazzi fanno affermazioni molto sicure sulla capacità di conoscere i propri limiti e di gestire le situazioni di rischio. Frasi come scemo chi si fa male , basta farsi furbi e fermarsi in tempo , è questione di volontà, ci vuole cervello, non bisogna essere deboli: in questo modo le sostanze si possono dominare sono molto frequenti. Accanto a questo sentimento di onnipotenza, tipico della fase adolescenziale, è presente anche una sorta di fatalismo: rischi finché ti fai male poi smetti, ma a volte dici che smetti poi la volta dopo ricominci , se è la tua ora, pazienza , meglio rischiare di morire giovani piuttosto che avere una vita noiosa . I limiti posti dal mondo adulto vengono vissuti come imposizioni da parte di chi ha dimenticato di essere stato giovane a sua volta. A tali imposizioni la risposta ovvia pare essere la trasgressione: ostinati a non capire che vietare vuol dire invitare a trasgredire . Se più condivisi e concordati tra genitori e figli i limiti sono meglio accettati, ma la spinta a trasgredire rimane: le cose vietate incuriosiscono e le facciamo di più, ma anche se non sono vietate le vogliamo provare . La libertà di fare ciò che si vuole , senza però fare del male agli altri , le notti in discoteca in locali che di giorno non esistono , le corse clandestine in macchina e in moto, fanno parte dell essere giovani, lo hanno fatto anche gli adulti, anche se non ce lo vogliono dire . Il tema dei rapporti tra giovani e mondo adulto è presente in quasi tutte le classi, per quanto riguarda limiti e regole, ma anche con una connotazione più sociologica: ogni generazione deve rompere con quella precedente . In tal senso gli adulti vengono percepiti come coloro che difficilmente parlano e si confrontano con i giovani, autoritari ma anche deboli e in difficoltà. Da qui l importanza del gruppo dei pari, anche se non detta regole perché ognuno ha la propria testa . Il bisogno di essere ascoltati dagli adulti, di sentirsi accolti per come sono è molto forte: nelle valutazioni sui laboratori la presenza di adulti non giudicanti, che favoriscono il dialogo tra pari è sempre segnalata come fortemente positiva. Il rapporto tra la realtà e le sostanze, se per sostanze si intendono alcol, tabacco e cannabis, pare essere vissuto come normale da un grande numero di ragazzi: bere un goccio aiuta a stare meglio con te stesso e con gli altri

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quando non ti piace la realtà, devi evadere , ubriacarsi è un modo per sballare e la vita senza sballo è troppo noisosa , bevi perché lo fanno gli amici , ho iniziato a fumare perché lo facevano gli amici, ma ora continuo perché mi piace , la canna non ha effetti collaterali, non fa male a nessuno, è un modo per rilassarsi e stare bene . Questa normalità emerge anche quando si parla di immagine e di stile: anche nell uso di sostanze c è uno stile e non esiste che una ragazza con tacchi e minigonna vada in giro con il boccalone di birra . Certo in ogni classe si trova un gruppetto minoritario di ragazzi che non bevono e non fumano e sostengono con forza la loro capacità di divertirsi senza bisogno di aiuti . Diverso è per la totalità delle classi incontrate il discorso relativo alle droghe vere : cocaina, ecstasy, eroina sono per tutti un pericolo vero, da evitare, nel quale cadono solo i deboli, quelli che hanno già dei problemi.

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Obiettivo Generale 2

LABORATORI DI INFORMAZIONE/FORMAZIONE

aumentare il livello di informazione e di consapevolezza circa il rischio

legato al consumo di sostanze legali ed illegali

Nei mesi di luglio e agosto le educatrici si sono dedicate alla progettazione ed alla programmazione dei laboratori, a partire dagli obiettivi di massima presenti nel progetto iniziale per arrivare alla definizione delle singole azioni e dei materiali necessari per ognuna di essi. Sono stati presi contatti con il Progetto Steadycam - un servizio di documentazione audiovisiva dedicato agli adolescenti e ai giovani promosso dal Servizio per le tossicodipendenze dell ASL 18 di Alba-Bra - che ha fornito alle educatrici un supporto teorico e tecnico per la realizzazione di alcuni DVD da utilizzare nei percorsi con gli studenti. L'utilizzo degli audiovisivi (in particolare a partire da quelli relativi agli interessi e agli oggetti di consumo dei giovani), in ambito sociale ed educativo permette di

modellare uno strumento molto ricco di spunti tematici e di notevole immediatezza fruitiva. In questo modo si possono affrontare, non solo argomenti di discussione e di formazione in campo preventivo, ma anche individuare stereotipi ricorrenti a livello sociale e riconoscere il proprio approccio emotivo e istintuale di fronte a certe situazioni e tematiche.

Ai primi di settembre, dopo la pausa estiva, sono stati ripresi i contatti con gli Istituti Superiori per la presentazione del modello di attuazione dei laboratori e per la definizione dei calendari. In tali incontri è stato per lo più confermato ciò che si era già concordato in primavera, tranne per una richiesta di variazione da parte del Liceo Scientifico: inizialmente tale Istituto aveva richiesto l intervento nelle classi IVe, ma si è poi uniformato alle decisioni degli altri Istituti. Tale cambiamento ha portato ad un aumento di classi da seguire, possibile con alcuni aggiustamenti del calendario globale.

I laboratori hanno una durata complessiva di 10 ore per classe, e sono costituiti da cinque incontri da due ore. Nel percorso si tende a lavorare molto sul bagaglio di esperienze che i giovani già possiedono: l obiettivo è di rendere i ragazzi più capaci di acquisire e gestire informazioni, affinché queste diventino parte della loro vita quotidiana. Affinché ciò avvenga è meglio che le domande emergano dai ragazzi stessi: in tal modo la risposta è da loro maggiormente acquisibile. Il percorso prevede quindi una serie di passaggi per l emersione della domanda - dal pensiero del singolo al confronto interno alla classe - e successivamente l individuazione di uno o più soggetti adatti a soddisfare le domande poste dalla classe; si conclude con una valutazione volta a definire eventuali azioni future, fatta dalla classe in presenza dell insegnante di riferimento. Il catalogo degli esperti attivabili comprende: il personale del Ser.T. dell ASL 16 di Mondovì (Medico, Assistente sociale, Educatore); il personale del Servizio di Psicologia dell ASL 16 di Mondovì; esperti in Comunicazione Sociale della

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Cooperativa Animazione Valdocco; educatori della Cooperativa Animazione Valdocco che lavorano in servizi di prevenzione (progetto Can Go dell ASL 4 di Torino, progetto T.A.T. dell ASL 17 di Fossano-Saluzzo-Savigliano, progetto Jonathan della Comunità Montana Valli Mongia, Cevetta e Langa Cebana); operatori ed utenti della comunità di recupero per tossicodipendenti Cascina Martello; operatori del gruppo di auto-mutuo aiuto Granda A.M.A. .

Di seguito viene illustrata la scaletta standard dei laboratori che, pur con piccole variazioni per venire incontro ai feed back degli studenti, viene rispettata in ogni classe:

1° incontro: avvio del percorso

Breve presentazione delle educatrici Proiezione del DVD Dicono di voi con materiali televisivi e cinematografici sui giovani Commenti al DVD e presentazione dei motivi e delle tappe del percorso Lavoro individuale: utilizzando materiali vari (foto, video, musiche, libri portati dalle Educatrici) alla ricerca di qualcosa in cui i ragazzi si riconoscono, che li rappresenta, o che fa venire loro in mente altre cose che sono per loro importanti (positive o criticità). Invito a scrivere pensieri, aspettative rispetto al percorso, invito a essere sinceri con sé stessi e garanzia di segretezza: i materiali scelti e scritti vengono messi in una busta. Invito a inserire altri materiali personali nella busta.

2° incontro: espressione del gruppo classe

Sigillo della busta con la ceralacca e patto di segretezza Espressione del gruppo classe: utilizzo dei materiali portati dalle Educatrici o portati dagli studenti (foto, testi, libri..) ma anche creazione di disegni, performance mimate, recitate, cantate per allestire in classe uno spazio di esposizione, in cui gli studenti siano al tempo stesso artisti e pubblico. Gli artisti possono più o meno mettersi in gioco: dall opera anonima senza titolo alla performance in diretta. Gli spettatori guardano, commentano le opere, danno loro dei titoli in base a ciò che evocano in loro.

3° incontro: dibattito/emersione della domanda

Partendo dalla visione delle fotografie delle opere d arte composte nel precedente incontro (fotografie fatte dalle Educatrici) i ragazzi iniziano a parlare di loro e di quello che accade nella loro vita. Domande del tipo: che titolo dare alla mostra? , ci sono cose non comprensibili? , che cosa ci accomuna o che cosa ci divide? , quali bisogni emergono?

fanno sì che il dibattito abbia inizio. Le Educatrici hanno il ruolo di orientare il dibattito per favorire la nascita di domande e di approfondimenti che verranno approfonditi durante il quarto incontro anche per mezzo della presenza di professionisti nei diversi settori richiesti. Nel caso in cui, il dibattito abbia difficoltà ad alimentarsi o ad entrare in determinati argomenti, viene utilizzata la proiezione di un secondo DVD incentrato sui rischi che i ragazzi possono correre. Tali immagini provocano sempre reazioni, dalle quali nascono il dibattito e le domande cui dare risposte durante il quarto incontro.

4°incontro: trasmissione di contenuti specifici

A questo incontro partecipano soggetti esterni, esperti relativamente ad aspetti specifici. Il ruolo delle Educatrici è facilitare il dialogo fra studenti e ospiti, facendo sì che la risposta incontri la domanda: stimolare gli studenti a non accontentarsi di informazioni preconfezionate. In alcuni casi, per necessità

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emerse nel percorso o per impossibilità di presenziare da parte di soggetti esterni, questa parte viene condotta dalle Educatrici stesse. Per favorire tale dialogo viene utilizzata una traccia che comprende tre ambiti particolarmente coinvolgenti per i ragazzi: domande sull alcool, sulle sostanze stupefacenti e sulla sessualità.

5° incontro: valutazione del percorso e sviluppi. Questo incontro viene suddiviso in due parti:

Prima ora: verifica del percorso fatto e invito agli studenti a decidere se desiderano approfondimenti e sviluppi. Seconda ora: alla presenza dell insegnante, la classe restituisce gli esiti del laboratorio e propone eventuali suggerimenti per proseguire il percorso nell ambito delle attività della scuola.

Per quanto riguarda gli aspetti organizzativi dei laboratori, essi sono stati avviati nella seconda metà di settembre e si concluderanno nella prima metà del mese di aprile, con periodi di sospensione in concomitanza con le vacanze natalizie, di carnevale e pasquali. Per un corretto monitoraggio dei percorsi con un utilizzo ottimale delle ore a disposizione, le Educatrici sono state presenti in coppia durante l intero percorso laboratoriale nei primi Istituti incontrati e attualmente gestiscono insieme l incontro di avvio in ogni nuova classe e separatamente gli incontri successivi.

Al 31 dicembre sono stati conclusi i laboratori in 4 istituti

Istituto Rosa Govone , CFP Cebano Monregalese, Istituto Garelli e Bellisario e Alberghiero Giolitti con buona soddisfazione da parte di tutti gli attori coinvolti.

Di seguito vengono dettagliati il numero di classi e di studenti incontrati:

NUMERO STUDENTI ISTITUTI CLASSI TOTALE FEMMINE MASCHI

Istituto d'Istruzione Superiore "Rosa Govone" (Liceo delle Scienze Sociali e Liceo Classico G.B.Beccaria)

4 81 69 12

CFP - Centro Formazione Professionale Cebano Monregalese

3 54 44 10

Istituto d'Istruzione Superiore con sezioni associate IPSIA Garelli e IPC Bellisario

4 70 32 38

Istituto Professionale di Stato per i servizi Alberghieri "G.Giolitti"

5 104 52 52

TOTALE 4 16 309 197 112

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Obiettivo Generale 3

LAVORO CON COMUNITA' LOCALE confronto e formazione per attivare

strategie comuni e sensibilizzare circa il ruolo educativo/protettivo

rispetto alla salute dei giovani

Nel periodo in esame si sono svolti 3 incontri del Tavolo Adulti

All incontro del 22 settembre erano presenti, oltre alle Educatrici del Progetto: Il dirigente del Distretto ASL 16, l Assistente Sociale del Ser.T. referente per il progetto, le Dott.sse del Servizio di Psicologia, una preside e 10 insegnanti, rappresentanti di tutte le scuole coinvolte. Con l intervento del Dott. Massimiliano Ferrua, esperto in Scienze dell Educazione, si è discusso il tema dell approccio pedagogico ai temi trattati dal Tavolo negli incontri precedenti (gestione delle emozioni, aspetti di normalità e di criticità nell adolescenza)

All incontro del 20 ottobre erano presenti, oltre alle Educatrici del Progetto: la Direttrice e l Assistente Sociale del Ser.T, le Dott.sse del Servizio di Psicologia e 14 insegnanti, rappresentanti delle scuole coinvolte. Con l intervento della Dott.ssa Franca Acquarone e della Dott.ssa Elena Cresta si è discusso il tema dell approccio psicologico nella gestione delle emozioni e nella relazione con gli adolescenti in classe.

All incontro del 4 dicembre erano presenti, oltre alle Educatrici del Progetto: il dirigente del Distretto ASL 16, l Assistente Sociale del Ser.T., le Dott.sse del Servizio di Psicologia, e 6 insegnanti, rappresentanti delle scuole coinvolte. Si è affrontato il tema Strategie comunicative nella relazione fra pari

strategie comunicative necessarie per riuscire a sensibilizzare un maggior numero di insegnanti rispetto ai temi trattati.

In particolare nell ultimo incontro i presenti hanno avviato una riflessione sull importanza di condividere e co-progettare gli interventi di promozione della salute, proponendosi di pensare e costruire insieme un progetto che possa avere una sua continuità nel tempo. Questo, oltre alla verifica del percorso fatto sinora, sarà il tema del prossimo incontro del Tavolo, previsto per il 15 gennaio 2007.

Sempre sul fronte del lavoro con la Comunità Locale, nel semestre in esame si è avviata una collaborazione con alcuni servizi e progetti del territorio:

Con gli operatori di Cascina Martello - cooperativa sociale che gestisce una comunità terapeutica a Briaglia e che da alcuni anni si occupa anche di attività di informazione e prevenzione sui temi delle dipendenze e del disagio giovanile

le Educatrici del Progetto SP.INT.A. Info hanno collaborato nell organizzazione di una Conferenza

Spettacolo dal titolo Le Droghe: uno spettacolo. Tutta colpa di Baudelaire

tenutasi presso il Teatro Baretti il 19 ottobre.

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La stessa conferenza è stata ripetuta il giorno successivo a Fossano, nell ambito di una serata organizzata dal Ser.T dell ASL 17 per la presentazione del progetto T.A.T. - Tempo al Tempo. A tale evento erano invitati a partecipare con un banchetto espositivo tutti i progetti di prevenzione esistenti sul territorio provinciale. Le Educatrici hanno predisposto per l occasione 2 pannelli di presentazione del progetto SP.INT.A. Info e una serie di fotografie realizzate durante i laboratori. Il 23 dicembre si è svolta la Festa di Natale del Progetto Giovani, presso le Cucine Musicali: erano presenti anche le Educatrici di SP.INT.A. Info, che hanno avuto l occasione di incontrare alcuni studenti che avevano partecipato ai laboratori.

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terzo semestre: gennaio giugno 2007

Obiettivo generale 1 ESPLORARE GLI UNIVERSI GIOVANILI

con particolare riferimento al consumo di sostanze

22

Obiettivo Generale 2 LABORATORI DI INFORMAZIONE/FORMAZIONE

aumentare il livello di informazione e di consapevolezza circa il rischio legato al consumo di sostanze legali ed illegali

Verifica dei percorsi con gli studenti

24

27

Obiettivo Generale 3 LAVORO CON COMUNITA' LOCALE

confronto e formazione per attivare strategie comuni; sensibilizzare circa il ruolo educativo/protettivo rispetto alla

salute dei giovani

35

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Obiettivo generale 1

ESPLORARE GLI UNIVERSI GIOVANILI con particolare riferimento

al consumo di sostanze

Nei percorsi svolti con le classi terze, grande attenzione viene data alla creazione di un clima che favorisca il confronto e l espressione tra i partecipanti. Ciò, oltre a favorire il passaggio di informazioni mirate, permette alle Educatrici di esplorare il mondo degli adolescenti, raccogliendo pensieri, aspirazioni, dubbi.

Nelle 32 classi sin qui incontrate emergono alcuni argomenti costanti, di seguito brevemente analizzati:

molti sono stati gli interventi e i dibattiti vivaci sul tema dei limiti contrapposti ai rischi: i ragazzi fanno affermazioni molto sicure sulla capacità di conoscere i propri limiti e di gestire le situazioni di rischio. Frasi come scemo chi si fa male , basta farsi furbi e fermarsi in tempo , è questione di volontà, ci vuole cervello, non bisogna essere deboli: in questo modo le sostanze si possono dominare sono molto frequenti. Accanto a questo sentimento di onnipotenza, tipico della fase adolescenziale, è presente anche una sorta di fatalismo: rischi finché ti fai male poi smetti, ma a volte dici che smetti poi la volta dopo ricominci , se è la tua ora, pazienza , meglio rischiare di morire giovani piuttosto che avere una vita noiosa . I limiti posti dal mondo adulto vengono vissuti come imposizioni da parte di chi ha dimenticato di essere stato giovane a sua volta. A tali imposizioni la risposta ovvia pare essere la trasgressione: ostinati a non capire che vietare vuol dire invitare a trasgredire . Se più condivisi e concordati tra genitori e figli i limiti sono meglio accettati, ma la spinta a trasgredire rimane: le cose vietate incuriosiscono e le facciamo di più, ma anche se non sono vietate le vogliamo provare . La libertà di fare ciò che si vuole , senza però fare del male agli altri , le notti in discoteca in locali che di giorno non esistono , le corse clandestine in macchina e in moto, fanno parte dell essere giovani, lo hanno fatto anche gli adulti, anche se non ce lo vogliono dire . Il tema dei rapporti tra giovani e mondo adulto è presente in quasi tutte le classi, per quanto riguarda limiti e regole, ma anche con una connotazione più sociologica: ogni generazione deve rompere con quella precedente . In tal senso gli adulti vengono percepiti come coloro che difficilmente parlano e si confrontano con i giovani, autoritari ma anche deboli e in difficoltà. Da qui l importanza del gruppo dei pari, anche se non detta regole perché ognuno ha la propria testa . Il bisogno di essere ascoltati dagli adulti, di sentirsi accolti per come sono è molto forte: nelle valutazioni sui laboratori la presenza di adulti non giudicanti, che favoriscono il dialogo tra pari è sempre segnalata come fortemente positiva. Il rapporto tra la realtà e le sostanze, se per sostanze si intendono alcol, tabacco e cannabis, pare essere vissuto come normale da un grande numero di ragazzi: bere un goccio aiuta a stare meglio con te stesso e con gli altri quando non ti piace la realtà, devi evadere , ubriacarsi è un modo per

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sballare e la vita senza sballo è troppo noisosa , bevi perché lo fanno gli amici , ho iniziato a fumare perché lo facevano gli amici, ma ora continuo perché mi piace , la canna non ha effetti collaterali, non fa male a nessuno, è un modo per rilassarsi e stare bene . Questa normalità emerge anche quando si parla di immagine e di stile: anche nell uso di sostanze c è uno stile e non esiste che una ragazza con tacchi e minigonna vada in giro con il boccalone di birra . Certo in ogni classe si trova un gruppetto minoritario di ragazzi che non bevono e non fumano e sostengono con forza la loro capacità di divertirsi senza bisogno di aiuti . Diverso è per la totalità delle classi incontrate il discorso relativo alle droghe vere : cocaina, ecstasy, eroina sono per tutti un pericolo vero, da evitare, nel quale cadono solo i deboli, quelli che hanno già dei problemi.

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Obiettivo Generale 2

LABORATORI DI INFORMAZIONE/FORMAZIONE

aumentare il livello di informazione e di consapevolezza circa il rischio

legato al consumo di sostanze legali ed illegali

Nei mesi di Gennaio, Febbraio, Marzo e Aprile sono proseguiti i laboratori, come da calendario concordato con i vari Istituti Superiori. Di seguito vengono dettagliati il numero di classi e di studenti incontrati tra gennaio e aprile:

NUMERO STUDENTI ISTITUTI CLASSI TOTALE FEMMINE MASCHI

Istituto di Istruzione Superiore Statale I.T.I.S. Cigna e I.T.A.

6 (2

accorpate)

124 17 107

Liceo Scientifico "G.Vasco"

5 104 54 50

Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri "G.Baruffi"

5 101 58 43

TOTALE 3 16 (15 gruppi

classe)

329 129 200

L ultima tabella riepiloga tutti gli interventi svolti dal mese di settembre 2006 al mese di aprile 2007:

NUMERO STUDENTI ISTITUTI CLASSI TOTALE FEMMINE MASCHI

Istituto d'Istruzione Superiore "Rosa Govone" (Liceo delle Scienze Sociali e Liceo Classico G.B.Beccaria)

4 81 69 12

CFP - Centro Formazione Professionale Cebano Monregalese

3 54 44 10

Istituto d'Istruzione Superiore con sezioni associate IPSIA Garelli

e IPC Bellisario

4 70 32 38

Istituto Professionale di Stato per i servizi Alberghieri "G.Giolitti"

5 104 52 52

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Istituto di Istruzione Superiore Statale I.T.I.S. Cigna e I.T.A.

6 (2 accorpate)

124 17 107

Liceo Scientifico "G.Vasco"

5 104 54 50

Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri "G.Baruffi"

5 101 58 43

TOTALE

7

32 (31 gruppi classe)

638

326

312

I laboratori hanno avuto una durata complessiva di 10 ore per classe, e sono costituiti da cinque incontri da due ore. Nel percorso si tende a lavorare molto sul bagaglio di esperienze che i giovani già possiedono: l obiettivo è di rendere i ragazzi più capaci di acquisire e gestire informazioni, affinché queste diventino parte della loro vita quotidiana. Affinché ciò avvenga è meglio che le domande emergano dai ragazzi stessi: in tal modo la risposta è da loro maggiormente acquisibile. Il percorso prevede quindi una serie di passaggi per l emersione della domanda - dal pensiero del singolo al confronto interno alla classe - e successivamente l individuazione di uno o più soggetti adatti a soddisfare le domande poste dalla classe; si conclude con una valutazione volta a definire eventuali azioni future, fatta dalla classe in presenza dell insegnante di riferimento. Il catalogo degli esperti attivabili comprende: il personale del Ser.T. dell ASL 16 di Mondovì (Medico, Assistente sociale, Educatore); il personale del Servizio di Psicologia dell ASL 16 di Mondovì; esperti in Comunicazione Sociale della Cooperativa Animazione Valdocco; educatori della Cooperativa Animazione Valdocco che lavorano in servizi di prevenzione (progetto Can Go dell ASL 4 di Torino, progetto T.A.T. dell ASL 17 di Fossano-Saluzzo-Savigliano, progetto Jonathan della Comunità Montana Valli Mongia, Cevetta e Langa Cebana); operatori ed utenti della comunità di recupero per tossicodipendenti Cascina Martello; operatori del gruppo di auto-mutuo aiuto Granda A.M.A. .

Di seguito viene illustrata la scaletta standard dei laboratori che, pur con piccole variazioni per venire incontro ai feed back degli studenti, è stata rispettata in ogni classe:

1° incontro: avvio del percorso

Breve presentazione delle educatrici Proiezione del DVD Dicono di voi

con materiali televisivi e cinematografici sui giovani Commenti al DVD e presentazione dei motivi e delle tappe del percorso Lavoro individuale: utilizzando materiali vari (foto, video, musiche, libri portati dalle Educatrici) alla ricerca di qualcosa in cui i ragazzi si riconoscono, che li rappresenta, o che fa venire loro in mente altre cose che sono per loro importanti (positive o criticità). Invito a scrivere pensieri, aspettative rispetto al percorso, invito a essere sinceri con sé stessi e garanzia di segretezza: i materiali scelti e scritti vengono messi in una busta. Invito a inserire altri materiali personali nella busta.

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2° incontro: espressione del gruppo classe

Sigillo della busta con la ceralacca e patto di segretezza Espressione del gruppo classe: utilizzo dei materiali portati dalle Educatrici o portati dagli studenti (foto, testi, libri..) ma anche creazione di disegni, performance mimate, recitate, cantate per allestire in classe uno spazio di esposizione, in cui gli studenti siano al tempo stesso artisti e pubblico. Gli artisti possono più o meno mettersi in gioco: dall opera anonima senza titolo alla performance in diretta. Gli spettatori guardano, commentano le opere, danno loro dei titoli in base a ciò che evocano in loro.

3° incontro: dibattito/emersione della domanda

Partendo dalla visione delle fotografie delle opere d arte composte nel precedente incontro (fotografie fatte dalle Educatrici) i ragazzi iniziano a parlare di loro e di quello che accade nella loro vita. Domande del tipo: che titolo dare alla mostra? , ci sono cose non comprensibili? , che cosa ci accomuna o che cosa ci divide? , quali bisogni emergono?

fanno sì che il dibattito abbia inizio. Le Educatrici hanno il ruolo di orientare il dibattito per favorire la nascita di domande e di approfondimenti che verranno approfonditi durante il quarto incontro anche per mezzo della presenza di professionisti nei diversi settori richiesti. Nel caso in cui, il dibattito abbia difficoltà ad alimentarsi o ad entrare in determinati argomenti, viene utilizzata la proiezione di un secondo DVD incentrato sui Rischi

che i ragazzi possono correre. Tali immagini provocano sempre reazioni, dalle quali nascono il dibattito e le domande cui dare risposte durante il quarto incontro.

4°incontro: trasmissione di contenuti specifici

A questo incontro partecipano soggetti esterni, esperti relativamente ad aspetti specifici. Il ruolo delle Educatrici è facilitare il dialogo fra studenti e ospiti, facendo sì che la risposta incontri la domanda: stimolare gli studenti a non accontentarsi di informazioni preconfezionate. In alcuni casi, per necessità emerse nel percorso o per impossibilità di presenziare da parte di soggetti esterni, questa parte viene condotta dalle Educatrici stesse. Per favorire tale dialogo viene utilizzata una traccia che comprende tre ambiti particolarmente coinvolgenti per i ragazzi: domande sull alcool, sulle sostanze stupefacenti e sulla sessualità.

5° incontro: valutazione del percorso e sviluppi. Questo incontro viene suddiviso in due parti:

Prima ora: verifica del percorso fatto e invito agli studenti a decidere se desiderano approfondimenti e sviluppi. Seconda ora: alla presenza dell insegnante, la classe restituisce gli esiti del laboratorio e propone eventuali suggerimenti per proseguire il percorso nell ambito delle attività della scuola.

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Verifica del percorsi con gli studenti

Per la verifica del lavoro fatto insieme è stato chiesto ad ogni studente di scrivere su un foglio gli aspetti OK (positivi, utili, interessanti, divertenti) e gli aspetti KO (negativi, inutili, noiosi, imbarazzanti) del laboratorio. Di seguito vengono sintetizzate le valutazioni degli studenti, in merito alle diverse attività svolte nei quattro incontri:

La BUSTA

129 studenti l hanno citata tra le cose OK, 61 tra quelle KO. La busta è al secondo posto delle cose OK al Rosa Govone ; al terzo posto al Liceo Scientifico e al CFP, con molte preferenze; al quarto al Baruffi . È piaciuta poco all ITIS, non è piaciuta quasi a nessuno al Garelli , IPC e Alberghiero. Ecco alcuni dei commenti degli studenti:

OK KO Lavoro profondo, mai fatto prima Metterci dentro noi stesse, il passato, le cose che possono far star male ma anche le cose belle Continuo a riempirla Gesto simbolico di sigillare qualcosa di solo nostro Soprattutto la chiusura con la ceralacca Per ricordare in futuro come siamo ora

Riflessione su noi stessi prima di discuterne con gli altri Racchiude davvero me stessa in questo momento Tutto quello che ci ho chiuso dentro compreso il mio pupazzetto bianconero e i testi delle canzoni Mi piace l idea di riaprirla da adulta e di ritrovare una parte della mia adolescenza Utile perché prima di giudicare gli altri bisogna conoscere se stessi Come simbolo del segreto: mi ha aiutato ad aprirmi e ad esprimere le mie idee

Sono cose che so già di me A cosa serve ammettere solo a se stessi se nessuno la legge Non ho voglia e non serve Inopportuna e poco consona all ambiente scolastico Inutile Che importa tornare a vedere come eravamo? Ogni parte della vita è importante e forse non bisogna guardare indietro Scrivere di sé e poi sigillare equivale a tenersi tutto dentro Non si può trovare se stessi in riviste scritte da altri Un po inutile perché qualcuno usa già il diario e per gli altri sarà difficile dimenticare questa età Per ricordarci di questa età basta il ricordo e se c è qualcosa che non ricordiamo è perché non dobbiamo ricordarlo Cosa da femmine. Va persa in 3 giorni Il sigillo perché penso che le cose che ho scritto siano uguali a quelle dei miei coetanei

La MOSTRA

202 studenti l hanno citata tra le cose OK, 50 tra quelle KO. La mostra è al primo posto degli aspetti OK al Rosa Govone , al CFP e all IPC; al secondo posto al Liceo Scientifico; al terzo posto all ITIS (dove però i pareri OK e quelli KO si equivalgono) e al Baruffi ; al quarto all Alberghiero.

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Ecco alcuni dei commenti degli studenti: OK KO

Modo interessante per esprimerci Mi sono sentita più aperta Ottimo per parlare di noi senza metterci in imbarazzo Esprimersi anche senza parole Immagini che possono rispecchiare la vita di ognuno Ognuno di noi ha fatto conoscere agli altri un pezzo della sua vita e ha conosciuto gli altri Per scrivere quel che pensiamo! Interattiva Per dire la nostra e mostrare che non siamo solo come ci rappresentano Cercare pezzi di noi serve a riflettere su noi stessi Interessanti i materiali a disposizione (giornali, testi di canzoni, film che parlano dei giovani) Ci ha aiutati a esprimere una parte di noi stessi che magari prima tenevamo nascosta Ci ha indotti a cercare nei materiali a disposizione il significato che diamo noi alla vita e al divertimento Mi sono sfogato a esprimere le mie idee Realtà vista dal nostro punto di vista Sono uscite tante cose di me che sinceramente non pensavo Originale, coinvolgente

Mi sentivo a disagio a scrivere pensieri che mi rappresentano sapendo che gli altri li avrebbero commentati Le immagini non ti fanno davvero capire come è la vita di una persona Non sono riuscita a identificarmi con gli oggetti che avevo a disposizione Banale Infantile: già fatta in prima media Un po inutile e fuori tema, poco inerente con i problemi di alcol e droga Un po superficiale: non bastano 2 testi di canzoni e una foto a descrivere il nostro presente Troppo tempo dedicato agli spetti della nostra personalità ha tolto spazio all ultima fase In questo modo non ci si può esprimere in modo veritiero Non tutti lo hanno fatto con intelligenza

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COMMENTO ALLA MOSTRA

Le opere degli studenti sono state fotografate e poi smantellate. Nell incontro successivo si sono proiettate le fotografie con commenti e domande da parte delle educatrici per avviare il dibattito.

55 studenti l hanno citata tra le cose OK, 59 tra quelle KO. Il commento alla mostra è al primo posto delle cose KO al Rosa Govone e all IPC; al secondo posto al Baruffi ; al terzo posto al Liceo Scientifico.

Ecco alcuni dei commenti degli studenti: OK KO

per dare un nostro parere che riguarda gli altri basandoci su qualcosa che li rappresenta per capire qualcosa di più sui miei compagni anche se alla fine è diventato troppo dettagliato e quindi noioso bello discutere sulle opere utile, ulteriore occasione di confronto piacevole ma non particolarmente utile utile confrontarci su tematiche importanti molto divertente rivedere le foto scattate mentre lavoravamo interessante analizzare le opere e confrontarci tra noi abbiamo molto discusso sulle differenze politiche e sociali delle persone

non mi piace che gli altri mi giudichino e quindi non riuscivo a commentare i loro pensieri e sensazioni si rischia di travisare i significati un po' noioso, non tutti hanno partecipato subito un po' difficile e imbarazzante ma poi passa fastidio per domande pubbliche era meglio farlo a caldo subito dopo aver costruito la mostra interpretazione negativa di alcune opere se le opere non sono veritiere non serve il commento troppo tempo dedicato alle prime opere e troppo poco alle ultime perché esprimevano la nostra personalità e alcuni aspetti avrei voluto che restassero segreti poco approfondimento sulle opere, quindi lavoro un po' inutile qualche difficoltà a dover spiegare la propria opera non mi è piaciuta la discussione sorta

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I DVD

188 studenti li hanno citati tra le cose OK, 24 tra quelle KO. I DVD sono al primo posto delle cose OK al Baruffi , all Alberghiero e all ITIS; al terzo posto al Liceo Scientifico; al sesto al Rosa Govone .

Ecco alcuni dei commenti degli studenti: OK KO

Molto interessanti Molto efficaci Interessanti anche se un po esagerati Ci fanno vedere gli errori degli altri Riescono a coinvolgere anche chi ha meno voglia di partecipare Sono molto diretti e attirano l'attenzione molto di più di una persona che parla Interessanti le pubblicità per riflettere su bisogni e desideri dei giovani, ma troppo generali e "di parte" Soprattutto le Iene

Importante ragionare su come ti vedono e cosa pensano di te gli altri Buon punto di inizio per la discussione Utile per capire che forse non siamo al di sopra di tutto Molto realistico sui giovani Interessanti i paragoni tra il pensiero del mondo sui giovani e la visione dei giovani sul mondo ideale (sabato sera) Provocatorio, ci ha indotti a parlare e dibattere, ma un po' esagerato Usare le immagini ci fa rendere conto meglio che parlarne soltanto Aiutano a far venire fuori idee e pensieri e a capire qualcosa di più Perché la tv è al centro della nostra vita

Non mi sentivo partecipe Facevano vedere immagini brutte Non dive niente di me perché non bevo non fumo non mi drogo ecc.. Mettevano in risalto solo gli aspetti negativi dei giovani Bisognava commentarli di più Non hanno dato ulteriori informazioni e non hanno stimolato a parlare Perché chi non ha queste esperienze non è coinvolto Non trovo molto utile mostrare pezzi di film; Non condivido il modo in cui i grandi definiscono i giovani Non mi piace chi giudica senza conoscere Parlavano di noi come se fossimo alieni Non è vero che i giovani non hanno valori

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QUARTO INCONTRO CON ESPERTI

Nella maggioranza di questi incontri hanno partecipato operatrici del Ser.T. e sono stati utilizzati tre quiz, su alcol, sostanze e sessualità. In alcune classi hanno invece partecipato operatori ed utenti della Comunità di recupero Cascina Martello , un educatrice del Progetto Provinciale Tempo al Tempo , un operatore del Gruppo di auto-mutuo aiuto Granda A.M.A. .

I quiz utilizzati sono stati studiati dal progetto Info spacca dell Asl 17 - un progetto di prevenzione ai rischi che ha svolto la sua attività nei luoghi del divertimento (discoteche, pub)

per avviare il confronto con i giovani coinvolti. Il linguaggio è volutamente leggero, ma le risposte corrette sono serie e scientifiche. Pur se in contesto differente, le domande dei quiz, hanno permesso di evitare l atteggiamento sappiamo già tutto , caratteristico di questa età, ed hanno favorito il dialogo degli studenti con le esperte, che hanno potuto ampliare il discorso, fornendo informazioni, portando esempi di situazioni reali.

152 studenti hanno citato l incontro con esperti tra le cose OK, 90 tra quelle KO. I quarti incontro sono al primo posto delle cose OK al Liceo Scientifico; al secondo posto al Garelli, IPC, al Baruffi e all ITIS; al quarto al Rosa Govone; al quinto all Alberghiero e al sesto al CFP.

Ecco alcuni dei commenti degli studenti: OK KO

Incontro con Cascina Martello: per la loro disponibilità rendersi conto che le loro storie sono molto vicine alla nostra realtà per saperne di più e non sottovalutare le cose

Incontro con educatrice del progetto TAT: ha cercato di rispondere alle nostre domande

Incontro con operatore di Granda A.M.A.: gentile, ma parlava poco

Incontri con operatrici del Ser.T.: divertente e ha ampliato le mie conoscenze in particolare sesso e malattie sessualmente trasmissibili ho scoperto cose che non mi erano ben chiare molto interessante e utile dialogo in cui si sono trattati argomenti molto delicati costruttivo, i quiz mi hanno coinvolta maggiormente rispetto ai video riuscita con semplici parole a spiegare cose difficili, anche con l'utilizzo dei quiz ho capito che ci sono cose che ancora non so e che invece pensavo di sapere esperte esaurienti e preparate, utili le

Incontro con Cascina Martello: già fatti incontri così, si dicono sempre le stesse cose

Incontro con educatrice del progetto TAT: non come mi aspettavo, speravo di continuare il dibattito sulle droghe fra di noi

Incontro con operatore di Granda A.M.A.: non parlava avrei preferito che ci fosse anche una testimonianza di un ex tossicodipendente o alcolista

Incontri con operatrici del Ser.T.: certe cose le sappiamo già inadeguati, io non sono un alcolizzato non fumo e non mi drogo bisognerebbe parlare con individui competenti e non con "esperti" pieni di false convinzioni, che cercano di correggere atteggiamenti o stili di vita considerati sbagliati dalla società odierna erano persone con dei pregiudizi e quindi hanno condizionato la discussione ci volevano persone più giovani a parlare di sesso. Evitare i questionari e forzare a parlare anche chi non osa un po' banali alcune risposte

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risposte ai test scritte si è parlato di temi importanti di cui è sempre meglio sapere di più ci ha spiegato molti rischi dell'alcol, sesso e droghe in maniera interessantissima interessante, imparato cose che non sapevamo o di cui non eravamo sicuri utile per capire che cosa sapevo e su cosa avevo ancora dei dubbi utile parlare con le esperte, utili i questionari per pensare a situazioni che non mi sarebbero venute in mente, fanno pensare a domande più specifiche interessante, ma noioso mi ha fatto capire i rischi e le conseguenze che si avranno in futuro ci siamo tolto molti dubbi e abbiamo avuto anche dettagli tecnici utile perché l'assistente sociale ha approfondito le risposte hanno saputo darmi dei consigli che non conoscevo prima e che mi aiuteranno nei prossimi anni parlato in modo più specifico, ci hanno detto non tanto tutto ciò che fa male, ma il perché, le conseguenze sul nostro corpo. Informazioni ascoltate e siccome interessanti anche acquisite utile per approfondire e confrontarci sulle nostre opinioni interessantissimo confrontarci con persone esperte spiegazioni utili e chiare su alcol droga e sessualità

l esperta non conosceva o non ricordava alcune cose (es legge bossi-fini) le domande erano le solite già proposte in altre occasioni le esperte dicevano cose scontate ed erano quindi pizzose domande troppo facili o troppo difficili. Le droghe sono problemi troppo lontani da me e dalla mia compagnia un po' più noioso del resto dialogo limitato, non c'era la confidenza che si era creata con l'educatrice un po' noioso perché la dottoressa non ha saputo coinvolgerci ed in certi casi ci ha spaventato anche se forse non era la sua volontà interessante e utile ma un po' troppo volto a spaventarci noioso per dirci non drogatevi non bevete e fatte sesso protetto. Basta! un po' noioso ma interessante poco tempo, le domande e le curiosità sono sempre molte! non ci fate cambiare idea

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DIBATTITI, CONFONTO FRA PARI, ESPRESSIONE LIBERA, DIALOGO, METTERSI IN DISCUSSIONE

101 studenti hanno citato questi aspetti tra le cose OK, 22 tra quelle KO.

Ecco alcuni dei commenti degli studenti: OK KO

Sono riuscita a esprimermi, mi sono fatta capire sono contenta Confronto fra di noi su cose che di solito teniamo dentro Dibattito con i propri compagni ma soprattutto con quelli dell altra classe Perché spesso siamo sottovalutati, ma è giusto che facciamo sentire la nostra voce Serve a farci riflettere sulle nostre azioni, cosa che altrimenti rischiamo di non avere voglia o tempo di fare I dibattiti ci vedevano protagonisti al 100% e era inevitabile la nostra reazione Non eravamo mai riusciti a parlare tra di noi in modo costruttivo

Se tutti potevano interagire nella discussione, qualcuno ha abusato di questo nostro diritto Compagni che parlano troppo, convinti di avere sempre ragione Non ho parlato quanto avrei voluto Compagni che hanno preso il laboratorio come una perdita di tempo senza capire che è importante confrontarsi Siamo incapaci di dialogare e confrontarci Ci siamo spaccati in gruppi Si sperava in questo percorso di migliorare, ma non ci siamo riusciti

PERCORSO INTERESSANTE

65 studenti hanno valutato come globalmente positivo il percorso: Percorso costruttivo, interessante, divertente, positivo Mai annoiata Ho capito che i rischi sono tanti e non ne vale la pena. Riesci a divertirti anche senza fare cavolate Utile per riflettere e socializzare Argomenti di cui a scuola non si parla molto Incalzante, interessante, divertente Possibilità di confrontarci su argomenti che solitamente non vengono trattati e che spesso sfuggono al cervello di ognuno o forse si vogliono dimenticare per la ciucca del sabato sera Tematica valida e attuale per la gioventù e quindi interessante discuterne insieme conoscenze su rischi che non consideravamo o addirittura non conoscevamo NON è QUELLO CHE MI ASPETTAVO cioè la solita e fredda presentazione di ciò che rischiamo, ma bensì un lavoro interattivo tra tutti in cui tutti potevano dire la loro; tra tutti i progetti che ci sono stati proposti fino a questo momento è stato forse il migliore! Si parla tanto di questi argomenti ma quanto ne sappiamo davvero? Dopo questi incontri ne ho capito di più Gli argomenti sono stati presentati nella maniera giusta, anche se erano argomenti difficili da trattare con i giovani; ha funzionato molto bene tutto, organizzato con cura

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Esperienza interessante che rispecchia le nostre paure e le domande che ogni giorno abbiamo Riflessione sui limiti e le capacità Utile per conoscere bene il problema. Forse non serve a evitarlo, ma almeno si è coscienti di quello che si fa. Per evitarlo ci vuole sia l'informazione che la ragione Vorrei proporlo per tutti gli anni successivi

POCO TEMPO, POCHI INCONTRI

43 studenti hanno sottolineato questi aspetti tra le criticità: e perché farlo solo nelle classi terze? 2 ore in più per discutere su noi giovani ecc

mostrare di più i rischi, più incontri con esperti

POCO APPROFONDIMENTO, POCA SCIENTIFICITA , POCA SPECIFICITA , DISPERSIVO

27 studenti hanno sottolineato questi aspetti tra le criticità: mi aspettavo di parlare di più di dipendenze dovevamo guardare film tratti da storie vere le educatrici sono solo portavoce e non insegnano: i primi a doverci insegnare sono le persone che ci sono passate parlare di più del sesso: siamo giovani e non conosciamo molto bene i rischi PARLATENE! non si è capito davvero cosa volevano comunicarci. La soluzione ai rischi? (oltre a non guidare ubriachi, non drogarsi, ecc ?) gradito sviluppare considerazioni più approfondite in merito a alcol, droga e sesso non si è spiegato come difendersi da droga alcol o fumo non si sono trattati gli effetti in modo scientifico si dovrebbe parlare della legge sulla canapa nei vari stati poter incontrare qualcuno di Cascina Martello

ORIZZONTALITA , ASSENZA GIUDIZIO, FIDUCIA

14 studenti hanno sottolineato questi aspetti tra le positività: Parola data a noi ragazzi Finalmente qualcuno senza pregiudizi sugli adolescenti, che lascia parlare noi, capace di accettare che non siamo dei disastri come si vede a volte in TV Le risposte alle domande eravamo noi a darle Non il solito esperto che ci fa la lezione Comprensione, calarsi nei nostri panni Non il solito esperto che fa la solita predica; apprezzabile lo sforzo di cercare un dialogo più giovanile

per una volta

Potersi aprire con persone che mi hanno dato fiducia e che sapevo che non avrebbero mai detto nulla a nessuno di quello che pensavo e facevo Valore alle nostre esperienze, così da poter chiedere le cose che ci interessano e ci preoccupano La disponibilità delle educatrici nei nostri confronti Bel modo delle educatrici di presentarsi e di esporsi nei nostri confronti: giovanile Ottimo chiedere il nostro parere per migliorare il progetto

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Obiettivo Generale 3

LAVORO CON COMUNITA' LOCALE confronto e formazione per attivare

strategie comuni e sensibilizzare circa il ruolo educativo/protettivo

rispetto alla salute dei giovani

Nel periodo in esame si sono svolti 4 incontri del Tavolo Adulti (le sintesi dei contenuti trattati sono in allegato):

All incontro del 15 gennaio 2007 erano presenti, oltre alle Educatrici del Progetto: la Direttrice e l Assistente Sociale del Ser.T. ASL 16; le dott.sse del Servizio di Psicologia ASL 16; 4 insegnanti rappresentanti delle scuole coinvolte. L incontro è stato dedicato alla verifica del percorso svolto nel 2006: impostazione del Tavolo e modalità di lavoro; incontri tematici; cadenza, orari e sedi degli incontri; aspettative e obiettivi futuri. All incontro del 28 febbraio 2007 erano presenti, oltre alle Educatrici del Progetto: la responsabile dell Ufficio Assistenza del Comune di Mondovì; il dirigente del Distretto dell A.S.L. 16 Mondovì-Ceva; la Direttrice e l Assistente Sociale del Ser.T. ASL 16; una dott.ssa del Servizio di Psicologia ASL 16 e 5 insegnanti rappresentanti delle scuole coinvolte. Si è avviato il lavoro di progettazione comune, a partire dalla riflessione sui bisogni espressi dagli studenti, analizzando alcuni lavori prodotti nel corso dei laboratori. All incontro del 28 marzo 2007 erano presenti, oltre alle Educatrici del Progetto: la responsabile dell Ufficio Assistenza del Comune di Mondovì; la Direttrice e l Assistente Sociale del Ser.T. ASL 16; una dott.ssa del Servizio di Psicologia ASL 16 e 5 insegnanti rappresentanti delle scuole coinvolte. Si è proseguito il lavoro di analisi degli elaborati prodotti dagli studenti. All incontro del 10 maggio 2007 erano presenti, oltre alle Educatrici del Progetto: la Direttrice e l Assistente Sociale del Ser.T. ASL 16; una dott.ssa del Servizio di Psicologia ASL 16 e 5 insegnanti rappresentanti delle scuole coinvolte. A partire da un documento prodotto dalle educatrici si è svolta la verifica dei laboratori.

Un primo bilancio di tale percorso è solo in parte positivo: certo è stato raggiunto l obiettivo di mettere intorno ad un tavolo soggetti appartenenti a diverse istituzioni e che hanno in comune responsabilità educative e preventive, ma tali soggetti hanno nella maggior parte dei casi mantenuto un atteggiamento piuttosto passivo e poco propositivo. I motivi di tale atteggiamento sono probabilmente più d uno: le tensioni fra gli le operatrici dei due servizi Asl hanno spesso reso faticoso il confronto sereno; le difficoltà oggettive del mondo della scuola, prima fra tutte la partecipazione al tavolo di soggetti con poco potere decisionale all interno dei propri istituti, hanno certamente favorito un atteggiamento da osservatori , non coinvolti in prima persona nella progettazione di azioni condivise. Nell ultimo semestre del progetto diverranno verosimilmente più evidenti i limiti sin qui tratteggiati, dal momento che si tratterà di definire insieme eventuali sviluppi del progetto.

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quarto semestre: luglio dicembre 2007

Obiettivo generale 1 ESPLORARE GLI UNIVERSI GIOVANILI

con particolare riferimento al consumo di sostanze

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Obiettivo Generale 2 LABORATORI DI INFORMAZIONE/FORMAZIONE

aumentare il livello di informazione e di consapevolezza circa il rischio legato al consumo di sostanze legali ed illegali

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Obiettivo Generale 3 LAVORO CON COMUNITA' LOCALE

confronto e formazione per attivare strategie comuni; sensibilizzare circa il ruolo educativo/protettivo rispetto alla

salute dei giovani

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Obiettivo generale 1

ESPLORARE GLI UNIVERSI GIOVANILI con particolare riferimento

al consumo di sostanze

Nei mesi estivi si è proposto ad alcuni studenti

in parte conosciuti nel corso dei laboratori, in parte contattati attraverso l affissione di un volantino presso le Cucine Musicali di partecipare ad una serie di incontri sul tema dei miti musicali. In tali incontri si intendeva proporre il tema della trasgressione e dei rischi ad essa correlati attraverso la lente della musica, tema di grande interesse tra gli adolescenti, per proseguire l esplorazione degli universi giovanili.

La partecipazione agli incontri è stata saltuaria ed ha coinvolto solo una decina di giovani: non è stato quindi possibile costruire un vero e proprio percorso di confronto tra i partecipanti.

Il tema dei miti musicali è parso comunque interessante ad alcuni dei giovani coinvolti, che hanno collaborato con le educatrici per la realizzazione della festa conclusiva del progetto.

Il 15 dicembre, a conclusione della giornata di convegno conclusivo del progetto, si è svolta presso le Cucine Musicali una serata, dal titolo Miti & limiti : otto band giovanili si sono cimentate in cover di idoli musicali contemporanei e del passato, per offrire al pubblico diversi livelli di lettura di tali personaggi, attraverso l utilizzo di video, testi di canzoni e di performance live.

I miti musicali individuati sono stati: Iron Maiden, Gun s n Roses, Red Hot Chili Peppers, Rino Gaetano, Derozer, Radiohead, Megadeth.

Ogni gruppo è stato invitato a motivare la propria scelta, ma solo alcuni l hanno spiegata davanti al pubblico. Tra questi le osservazioni più significative sono state: Non ho mai avuto miti. I miti finiscono per diventare modelli, e non mi è mai piaciuto

averne. I miti impongono limiti, sì proprio loro che solitamente li oltrepassano (sesso, droga e rock n roll, per capirci): vi pare giusto? Avere un mito può essere facile: perché sforzarsi a capire sé stessi, perché interrogarsi sul nostro ruolo in questo mondo, quando si può banalmente scopiazzare qualcun altro.

I miei miti sono degli anti-miti, i Derozer, noto (seppur non a tutti) gruppo punk-rock vicentino. Provinciali, come noi. Persone normali , come noi. Gente con cui ci puoi bere, mangiare e scherzare, gente che se mai gli chiedessi un autografo ti ride in faccia. Questi sono i miei miti: mito è chi non è un mito. E concludo con un esortazione da vecchio bacucco : ragazzi, non credete ai miti, non cercate modelli, siate diversi, siate voi stessi.

La serata è stata un vero successo sia di pubblico (150 persone nel momento di maggiore affluenza, tra cui molti studenti incontrati nei laboratori e che non avevano mai avuto modo di frequentare le sale prova) che dal punto di vista della qualità percepita, dai musicisti e dagli spettatori.

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Obiettivo Generale 2

LABORATORI DI INFORMAZIONE/FORMAZIONE

aumentare il livello di informazione e di consapevolezza circa il rischio

legato al consumo di sostanze legali ed illegali

Nei mesi di Ottobre, Novembre si sono svolti ancora degli incontri di approfondimento nelle classi Quarte di tre dei sette Istituti cui è stata proposta la possibilità. Gli Istituti che non hanno dato la disponibilità a tale integrazione hanno fornito motivazioni differenti: - L Istituto Alberghiero ha un percorso di studi strutturato su un triennio seguito da

un biennio: le classi vengono completamente cambiate al termine del triennio e non c era quindi la possibilità di incontrare gli studenti con i quali si era effettuato il percorso nell anno passato

- L Istituto Garelli e il Rosa Govone hanno ritenuto sufficiente il percorso in cinque incontri

- L ITIS Cigna non ha dato seguito alla proposta fatta dalle educatrici del progetto

Tali approfondimenti sono stati costruiti, per quanto possibile, in base alle esigenze espresse dagli studenti stessi: numerose classi ritenevano importante, dopo averne discusso da vari punti di vista, sentire anche l opinione di coloro che hanno conosciuto la dipendenza, e si è pertanto organizzato un incontro con operatori ed utenti della Comunità di accoglienza Cascina Martello . In tali incontri si è proposta la visione di alcuni frammenti video sul tema dell alcol e delle sostanze e si è poi avviato un dibattito in cui si sono confrontati i ragazzi e gli ospiti. Le classi coinvolte

due del CFP, due del Liceo Scientifico e una del Baruffi

sono state molto partecipi, si è creato un clima di rispetto e di interesse reciproco che ha permesso un alto livello di contenuti.

Nelle classi che non avevano espresso particolari istanze, si è proposto un incontro sulle leggi vigenti in tema di sostanze stupefacenti e guida in stato di ebbrezza, ritenendolo utile nell anno in cui la maggior parte degli studenti coinvolti compie 18 anni. In cinque classi

tre del Liceo Scientifico e due del Baruffi

le educatrici sono state accompagnate da un giovane tirocinante del NOT

Nucleo Operativo Tossicodipendenze della Prefettura di Cuneo. Attraverso l utilizzo di slides e la testimonianza del tirocinante si è descritta con esempi pratici la procedura prevista dalla legge.

Una classe del Baruffi aveva espresso alla fine del percorso, pur costruttivo e partecipato, una difficoltà a lavorare insieme ed una percezione di difficoltà relazionali che influivano sul buon clima della classe. Questo tipo di tema esula dalle finalità specifiche del progetto, ma, su insistenza della scuola, si è ritenuto importante dare un seguito alle richieste degli studenti. Le educatrici, consapevoli che in un solo incontro non è possibile entrare nel merito delle dinamiche di gruppo, né corretto creare aspettative di facili soluzioni negli studenti, hanno proposto alla classe una attività che permettesse di focalizzare meglio il problema percepito e conseguentemente di definire eventuali proposte di lavoro successivo da concordare con l Istituto di appartenenza.

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La tabella che segue riepilogano gli incontri svolti e i dettagli classe per classe:

Incontri approfondimento

NUMERO STUDENTI ISTITUTI CLASSI TOTALE FEMMINE MASCHI

CFP Cebano Monregalese 2 38 29 9

Liceo Scientifico "G.Vasco" 5 104 54 50

Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri "G.Baruffi"

4 85 43 42

TOTALE

3

11

227

126

101

Inoltre, nei mesi di Novembre e Dicembre, in preparazione al convegno conclusivo del progetto, si è proposto ai relatori di condurre incontri con singole classi degli Istituti superiori di Mondovì, per localizzare e verificare il loro punto di vista, e poi relazionare nella giornata del 14 dicembre durante l evento pubblico anche alla luce di ciò che hanno percepito nel corso di queste relazioni dirette col mondo giovanile monregalese.

Gli esperti che hanno dato la loro disponibilità sono stati: Matteo Lusso, Insegnante Istituto Superiore Betty Ambiveri - Presezzo (BG) e scrittore Maria Helena Granada Castano, Sociologa, Mediatrice interculturale, animatrice, Giornalista di Radio Flash, Torino Tommaso Pastore, Dirigente Squadra Mobile di Cuneo Stefano Zanatta, Educatore Professionale Progetto Steadycam Ser.T. A.S.L. 18 Alba/Bra Max Ferrua, Sistema di supporto della Cooperativa Animazione Valdocco, moderatore della Tavola Rotonda

Essi hanno incontrato 18 classi di 5 istituti, sempre accompagnati dalle educatrici del progetto, ed hanno fornito contenuti interessanti agli studenti, ricevendone numerosi stimoli, in un dibattito vivace e partecipato.

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Nella tabella della pagina seguente vengono riepilogati classi, relatori e temi trattati.

Incontri con relatori del convegno ISTITUTI e CLASSI RELATORE e TEMA TRATTATO

CFP Cebano Monregalese: III Acconciatori e III OSI accorpate

Max Ferrua: i temi del convegno

Liceo Scientifico "G.Vasco": classi IV D e IV F accorpate

Matteo Lusso: scuola/giovani e relazione con adulti attraverso la lente della letteratura

Liceo Scientifico "G.Vasco": Classe IV A

Maria Helena Granada Castano: comunicazione, mass media, multimedialità

Liceo Scientifico "G.Vasco": Classe IV C

Maria Helena Granada Castano: comunicazione, mass media, multimedialità

Liceo Scientifico "G.Vasco": Classe IV B

Max Ferrua: i temi del convegno

Istituto Rosa Govone: Classi III A , B e C Scienze Sociali

Tommaso Pastore: legalità/sicurezza e relazioni con le forze dell ordine

Istituto Rosa Govone: Classi IV A e IV B Scienze Sociali

Tommaso Pastore: legalità/sicurezza e relazioni con le forze dell ordine

Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri "G.Baruffi":

Classe I C ERICA

Stefano Zanatta: stili di vita e consumi

Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri "G.Baruffi":

Classe II C ERICA

Stefano Zanatta: stili di vita e consumi

Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri "G.Baruffi":

Classe IV A IGEA

Maria Helena Granada Castano: comunicazione, mass media, multimedialità

Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri "G.Baruffi":

Classe IV B IGEA

Maria Helena Granada Castano: comunicazione, mass media, multimedialità

IPC Bellisario: Classe IV A

Stefano Zanatta: stili di vita e consumi

IPC Bellisario: Classe IV C

Stefano Zanatta: stili di vita e consumi

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Obiettivo Generale 3

LAVORO CON COMUNITA' LOCALE confronto e formazione per attivare

strategie comuni e sensibilizzare circa il ruolo educativo/protettivo

rispetto alla salute dei giovani

Per quanto concerne il Tavolo Adulti, come era già stato evidenziato nella precedente relazione, non si è giunti ad una reale progettazione condivisa degli interventi di prevenzione rivolti ai giovani. Le basi per rendere possibile un lavoro comune sono state costruite e consolidate, ma sarebbe necessario altro tempo per proseguire nel cammino, ed è soprattutto necessario un forte coordinamento da parte del Comune, ente super partes cui è riconosciuto tale ruolo da parte di tutti i soggetti aderenti la Tavolo. Nei mesi di ottobre e novembre si sono svolti due incontri, convocati dagli Assessori alle Politiche Sociali ed alle Politiche Giovanili del Comune di Mondovì, cui hanno partecipato rappresentanti dell ASL e dei diversi istituti Superiori, per riavviare il percorso di progettazione comune: gli interessi emersi riguardano una progettazione incentrata sulla promozione dell agio più che su specifici progetti di prevenzione rischi.

A conclusione del biennio di progetto, come da programma, si è organizzato un convegno conclusivo del progetto. Tale evento, dal titolo Spinta Info. Approcci comunicativi tra generazioni si è sviluppato su diversi livelli: il percorso principale ha coinvolto 5 esperti lettori e conoscitori del mondo giovanile provenienti da punti diversi del mondo adulto a cui è stato chiesto di raccontare la propria visione sui rapporti tra generazioni in due momenti. Come già accennato nelle pagine precedenti, si tratta di: Maria Helena Granada Castano, Sociologa, Mediatrice interculturale, animatrice, Giornalista di Radio Flash, Torino; Matteo Lusso, Insegnante Istituto Superiore Betty Ambiveri - Presezzo (BG) e scrittore; Antonio Martinotti, Psicologo responsabile Spazio Ascolto Adolescenti e Famiglie SPAF, Biella; Tommaso Pastore, Dirigente Squadra Mobile di Cuneo; Stefano Zanatta, Educatore Professionale Progetto Steadycam Ser.T. A.S.L. 18 Alba/Bra. Nei giorni precedenti alla giornata del 14 dicembre quattro di questi esperti hanno condotto incontri con singole classi degli Istituti superiori di Mondovì per localizzare e verificare il loro punto di vista, e hanno relazionato durante l evento pubblico anche alla luce di ciò che hanno percepito nel corso di queste relazioni dirette col mondo giovanile monregalese. Per la giornata del 14, è stata prevista una partecipazione delle personalità politiche invitate

l Assessore Regionale all Istruzione e Formazione Professionale Gianna Pentenero ed il Presidente della Provincia Raffaele Costa - che andasse oltre la formalità usuale di questi eventi: ai politici presenti è stato chiesto un contributo e una reazione sulla base di alcuni dei prodotti artistico/espressivi elaborati dai giovani nel corso dei laboratori realizzati dal Progetto.

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Inoltre, in una delle sale dell Antico Palazzo di Città è stata allestita, a cura dell équipe che ha realizzato il progetto, una mostra/esposizione dei prodotti più significativi emersi dai laboratori. Infine, a corollario dell iniziativa, come già illustrato in precedenza, nella giornata di Sabato 15 è stato realizzato l evento musicale presso le Cucine Musicali che ha visto protagoniste numerose giovani band locali.

Pur con ristrettissimi tempi di pubblicizzazione hanno partecipato alla mattinata di studi circa 60 persone, rappresentanti degli Istituti Superiori , dell ASL, del Consorzio per i Servizi Socioassistenziali del Monregalese, di cooperative locali, studenti del Corso di Riqualificazione per educatori di Fossano, genitori, studenti universitari, giornalisti, volontari