Venezia, 21 gennaio 2011

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Venezia, 21 gennaio 2011

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Venezia, 21 gennaio 2011. Agenda. La giusta ricetta per fare ripartire l’economia: sviluppare l’economia di servizi (non replicare il “modello tedesco”) L’ingrediente chiave: più libero mercato grazie a più regole giuste (non “meno regole/leggi”) - PowerPoint PPT Presentation

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Venezia, 21 gennaio 2011

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Agenda

1. La giusta ricetta per fare ripartire l’economia: sviluppare l’economia di servizi (non replicare il “modello tedesco”)

2. L’ingrediente chiave: più libero mercato grazie a più regole giuste (non “meno regole/leggi”)

3. Come fare nascere le regole giuste: non solo la politica ma tutta la società che deve essere educata al rispetto delle regole

4. Come partire: 5 blitzkrieg per raggiungere un tipping point

5. Dove sono i “baroni” della nostra magna carta?

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La ricetta su cui molti sembrano convergere non funziona

Modello tedesco + R&D non replicabile

“Politica industriale”

Sostegno all’export PMI

Gap di produttività imprese industriali italiane

− Delocalizzazione

− Nuove regole sul lavoro

− R&D

Imprese italiane troppo piccole (art. 18)

Tiene in vita aziende poco produttive

Sussidi a imprese piccole non competitive

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Imprese italiane più piccole delle tedesche2003

* Esclusi settori agricolo, forestale, pesca e industrie lavorazione del pesce, retailing e servizi finanziari

Fonte: Mediobanca, Istituto Nazionale Tedesco di Statistica

Italia Germania

TurnoverMilioni di EUR

TurnoverMilioni di EUR

Struttura delle imprese di medie dimensioni in Germania

1.200.000

~1.350

~22

<50

50-3.000

>3.000

2.000.000

~5.000

~150

<50

50-3.000

>3.000

1,7 : 1

3,7 : 1

6,8 : 1

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2 Mega Riforme

1. Riforma del mercato del lavoro

2. Lotta all’evasione fiscale

− Flessibilità (non precariato)

− Sussidio nazionale disoccupazione

− Rimuovere barriere alla crescita (es. art. 18)

− Eliminare concorrenza sleale

− Finanziare riduzione “cuneo fiscale”

− Finanziare sussidio nazionale per disoccupazione

Obbiettivi

Ripensare le regole

nell’economia

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Il Lingotto di Torino

1931 2010

La vera lezione di Torino

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Breakdown occupazione italianaSettembre 2010, per cento

* TLC, utilities, trasporti, finanza

Fonte: ISTAT

PubblicaAmmi-nistrazione

Com-mercio

Costru-zioni

Turismo

Servizi al consumatore

Servizialleimprese

Servizialleimprese eai consu-matori*

Industria Agricol-tura

21,6%

14,8%

8,4%5,5%

11,4%

14,3%

20,0%4,0%

100% = 22,8 m.ni

Servizi76,0%

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Agenda

1. La giusta ricetta per fare ripartire l’economia: sviluppare l’economia di servizi (non replicare il “modello tedesco”)

2. L’ingrediente chiave: più libero mercato grazie a più regole giuste (non “meno regole/leggi”)

3. Come fare nascere le regole giuste: non solo la politica ma tutta la società che deve essere educata al rispetto delle regole

4. Come partire: 5 blitzkrieg per raggiungere un tipping point

5. Dove sono i “baroni” della nostra magna carta?

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Meno regole per avviare una nuova impresa

Meno regole per autorizzazioni

Meno regole ingiuste per tasse

L’Italia detiene il record di nuove imprese avviate

Richiede cultura di rispetto delle regole

Impossibile controllare ex-post 20 milioni di evasori

RealtàIpotesi

Il vero problema

Regole inevitabili

In Italia le regole proteggono chi non rispetta le regole

«Liberalizzare: le troppe leggi sono la tirannia da abbattere»Da ex ante a controllo “ex post”

Ministro dell’Economia12 gennaio 2011

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Regole per lo sviluppo

▪ Diritti di proprietà (es. Filippine)

▪ Tasse/sommerso

Regole di base

▪ Brevetti

▪ Concessioni

Regole per sviluppo industriale

▪ Antitrust (es. Standard Oil)

▪ FDA/macellerie di Chicago

Regole per consumatori e “vicinato”

▪ Liberalizzazioni (Vodafone)

Regole per i servizi

▪ Sanità

▪ Ambiente

▪ Finanza

Regole del futuro

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Il circolo vizioso delle regole in Italia

Regole non rispettate

Elusione/evasione diventa la norma:

impossibile perseguire tutti

Condoni/regole assurde

La società è indifferente alle

regole

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Il circolo virtuoso delle regole

Regole aggiornate

Controlli severi

Adeguamento da parte di cittadini e

imprese

Successo: sviluppo del nuovo contesto

Insuccesso: necessità di cambiare le regole

Società chiede regole efficaci

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Peso dell’economia sommersa nelle principali economie industrializzate Dati in percentuale sul PIL 2006

FONTE: Dell’anno Scheneider, Economics E-Journal, 2009

Francia 13,2

Germania 15,4

Regno Unito 10,9

Giappone 8,9

Svizzera 8,3

Stati Uniti 8,0

Spagna 20,2

Italia 23,1

Grecia 26,0

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Un costo di quasi 400 miliardi di euro

360

200

60

100

Minore occupazione servizi

Corruzione, inefficienza P.A.

Minore produttività del sommerso

Totale

▪ 14% del PIL “sommerso”

▪ Gap produttività del 50%

3-4 milioni di posti di lavoro

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Agenda

1. La giusta ricetta per fare ripartire l’economia: sviluppare l’economia di servizi (non replicare il “modello tedesco”)

2. L’ingrediente chiave: più libero mercato grazie a più regole giuste (non “meno regole/leggi”)

3. Come fare nascere le regole giuste: non solo la politica ma tutta la società che deve essere educata al rispetto delle regole

4. Come partire: 5 blitzkrieg per raggiungere un tipping point

5. Dove sono i “baroni” della nostra magna carta?

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Giu

stiz

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ivile

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oce

Edu

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one

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ende

nti

Con

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revo

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I quattro pilastri del circolo virtuoso delle regole

Circolo virtuoso delle regole

Med

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dip

ende

nti

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Circolo vizioso delle regole

Con

trol

lori

non

au

tore

voli

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Competenze comprensione linguistica degli adulti

1 Il livello “3” è quello che corrisponde alle esigenze della vita e del lavoro

FONTE: “Life skills project”, OCSE

18

20

50

55

60

75

Italia

USA, Svizzera

Nuevo Leon(Messico)

Bermuda

Canada

Norvegia

Per cento

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Media giorni necessari per risolvere un inadempimento contrattuale

FONTE: “Doing Business 2008” – Wolrd Bank, Istat, analisi McKinsey, Corriere della Sera

La Cassazione lancia l'allarme processi e si divide sulle intercettazioni

«Giustizia, tempi da Terzo Mondo»Apertura dell'anno giudiziario. «Nel civile siamo solo al 156˚ posto dopo

il Gabon e la Guinea»

1.210

515

404394331316300

ItaliaGermaniaGiappone RegnoUnito

FranciaStatiUniti

Spagna

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Agenda

1. La giusta ricetta per fare ripartire l’economia: sviluppare l’economia di servizi (non replicare il “modello tedesco”)

2. L’ingrediente chiave: più libero mercato grazie a più regole giuste (non “meno regole/leggi”)

3. Come fare nascere le regole giuste: non solo la politica ma tutta la società che deve essere educata al rispetto delle regole

4. Come partire: 5 blitzkrieg per raggiungere un tipping point

5. Dove sono i “baroni” della nostra magna carta?

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Il “tipping point” delle regole

Tipping point

Uno sforzo iniziale trascina una parte della popolazione

Se non si supera il tipping point lo sforzo si esaurisce

Superamento del tipping point: la crescita è inarrestabile

100%

Tempo

Percentuale di persone che credono nelle regole e si adoperano per farle rispettare

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Le cinque proposte

Nazionalizzare concessioni servizi pubblici locali

Creare concessioni sviluppo turistico in grandi zone del paese per una “nuova Costa Smeralda”

Decentramento controllato al posto dell’”autonomia irresponsabile” nella scuola

“Delivery Unit” nella giustizia Civile

Nuova governance per la RAI

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Bassa competitività dell’Italia nel turismo

Germania

▪ 13 ▪ 8Qualità quadro regolatorio

Risorse umane, naturali e culturali

▪ 21 ▪ 23

Infrastrutture e ambiente di business

▪ 3 ▪ 4Posizione complessiva

▪ 29

▪ 31

▪ 6

▪ 46

▪ 41

▪ 28

Francia Spagna Italia

▪ Risorse umane

▪ Risorse culturali

▪ Risorse naturali

▪ 4 ▪ 7 ▪ 1 ▪ 5

▪ 29 ▪ 39 ▪ 30 ▪ 90

▪ 9 ▪ 11 ▪ 5 ▪ 22

▪ Trasporti aerei

▪ Trasporti a terra

▪ Competitività prezzi

▪ 7 ▪ 5 ▪ 10 ▪ 27

▪ 5 ▪ 3 ▪ 20 ▪ 40

▪ 119 ▪ 132 ▪ 96 ▪ 130

▪ 3 ▪ 7 ▪ 8 ▪ 26

Posizione nella classifica del World Economic Forum

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Concessioni sviluppo turistico

Costa Smeralda (anni ’60) Ortigia (anni ’80-’90)

Necessario aumentare dimensioni territoriali per attrarre turismo oggi:▪ Infrastrutture▪ Aeroporto▪ Ospedali

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Esempio di scuola paesi nordici

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La “delivery unit” nella giustizia civile

Gestione “manageriale” dell’organizzazione del tribunale

• Nessuna nuova legge

• “Targatura” processi (controllo tempi)

• FIFO

• Responsabilizzazione magistrati (legge Pinto)

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Agenda

1. La giusta ricetta per fare ripartire l’economia: sviluppare l’economia di servizi (non replicare il “modello tedesco”)

2. L’ingrediente chiave: più libero mercato grazie a più regole giuste (non “meno regole/leggi”)

3. Come fare nascere le regole giuste: non solo la politica ma tutta la società che deve essere educata al rispetto delle regole

4. Come partire: 5 blitzkrieg per raggiungere un tipping point

5. Dove sono i “baroni” della nostra magna carta?

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Una Magna Carta per l’Italia

▪ 25 baroni inglesi che cercavano di rafforzare il proprio potere

▪ Seguire le regole perché conviene, non solo per obiettivo etico

▪ Chi sono i “baroni” in Italia?

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− Una Confindustria che deve cambiare

− “Fabbriche di eccellenza” che non nascono: università che si oppongono

a concorrenza e meritocrazia

− Civil servants il cui obbiettivo massimo è “licenziare i fannulloni”

− Senior elite volenterosi ma che non sanno cosa fare

− I giovani non “bamboccioni” che organizzano networks senza idee

− Donne che non si sono “chiamate fuori” ma bloccate dal “soffitto di vetro”

Dove sono i baroni italiani?

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Necessaria una nuova mentalità

Nuovo sistema di garanzie al posto dell’art.18

Sponsorizzare proposte di “regole” su

− Servizi− Scuola− Giustizia civile

Giocare un ruolo attivo per spingere lo Stato a creare contesto che aiuti le imprese a crescere

Campione della trasformazione del tessuto delle imprese italiane:

− Industrializzazione dei servizi

− Crescita delle imprese

Chiedere risorse allo Stato per i propri associati

Da A Esempi

Giustificare la violazione delle regole

− “troppe tasse”

− “troppe regole”

Campione degli interessi degli industriali

Isolare chi evade e non rispetta le regole

Confsanità, Confinformatica….

Premio al “campione della crescita”

Sole 24 Ore come arma strategica

“White Lists” subfornitori

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− Un grande progetto integrato sul turismo veneto

− Pilota di un nuovo modello di autonomia della scuola

− Una nuova Confindustria che propone un nuovo sistema di regole che

scoraggi il “piccolo brutto, anzi bruttissimo”

− Ca’ Foscari come proponente di una regulation sui rifiuti in Italia

− Il Comune che sia il pilota di una delivery unit della giustizia civile

Le blitzkrieg venete

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Back up

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Virtuosa In stallo

Economia italiana: virtuosa o in stallo? In stallo

• Italiani poco indebitati

• Asset: più immobiliare e meno azioni

• Deficit pubblico sotto controllo

• Sistema sanitario tra “i migliori del mondo”: una delle più lunghe aspettative di vita

• “Italia prima nel Pil della felicità”

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Crescita PIL per abitante Al netto dell’inflazione, per cento

Prima della crisi 2000-2007

20,0

2. Spagna

1. Regno Unito

3. Stati Uniti

11,6

4. Germania 11,7

5. Francia

7,1

18,9

6. Italia

14,2

Durante la crisi 2008-2009

-3,2

-4,0

-3,5

-5,9

-6,2

-7,7

Totale 2000-2009

8,1

7,1

11,0

11,9

12,6

-1,2

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0

10

20

30

40

50

60

70

80

20071985

Servizi motore dello sviluppoPer cento del PIL

Paesi ad alto reddito

Agricoltura

Industria

Servizi

0

10

20

30

40

50

60

70

80

20071985

Paesi a medio reddito

0

10

20

30

40

50

60

70

80

20071985

Paesi a basso reddito

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Indice di competitività Prima dell’Italia

− Complessivo

− “Istituzioni”

− Efficienza del sistema

giudiziario nel contestare la

regolazione

− Tutela dei diritti di proprietà

− Protezione brevettuale

− Protezione degli azionisti di

minoranza

− Efficienza dei CdAFONTE: World Economic Forum, Executive Opinion Survey 2010

48

92

122

Lituania, Cipro, Tainlandia, Oman

Indonesia, Giordania, Ghana, Grecia

Siria, Bulgaria, Rep. Dominicana

69

61

128

126

Costarica, Egitto

Cile, Sri Lanka

Nicaragua, Nepal

Mozambico, Bangladesh

La pessima qualità delle istituzioni penalizza fortemente il posizionamento dell’Italia rispetto agli altri paesi

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Produttività piccole imprese: “piccolo è brutto, anzi bruttissimo”

1 Alberghi e ristoranti

FONTE: ISTAT – Conti economici datto imprese 2005 (febbraio 2009)

Produttività nei serviziRicavi per addetto, migliaia di euro

138

153

41

190

117

Agenzie di viaggio

Commercio

Attività immobiliari

Noleggio auto

Turismo

Aziende piccole (1-19 addetti)

405

854

69

534

231

Aziende medie e grandi (> 19 addetti)

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101,1 101,2104,5

107,7111,2

114,8

100

99,9 98,0 98,5 99,3 97,895,3

1998 2000 2002 2004

37

Andamento del costo del lavoro per unità di prodottoIndice CLUP – industria in senso stretto

Fonte: Eurostat

Italia

Germania

20 punti di recupero

10

55

Maggioraumentodel valoreaggiunto

Maggiorriduzionedel nume-ro dioccupati

Minoraumentocosto dellavoro

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33

12

75

3 2 1 0

38Fonte: “The Times” Education Supplement, 2006

USA

Università in top 100

Regno Unito AustraliaPaesi Bassi

FranciaSvizzera

CanadaGermania

Hong KongGiappone

BelgioCinaIndia

Nuova Zelanda

Singapore

AustriaDanimarca

IrlandaMessicoRussia

Corea del Sud

Italia

Per paese, 2006

L’educazione non crea l’opportunità…

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Decentramento controllato dell’istruzione

MIUR

Regioni

Scuole

▪ Solo macchina burocratica che “gestisce” 800.000 docenti

▪ Competenze, obiettivi di crescita▪ Test, ispettori, politiche

formazione a competenze▪ Alloca risorse su piani regionali

▪ Ruolo marginale, burocratico

▪ Ruolo attivo nell’accrescere competenze propri studenti:– Assorbono provveditorati– Definiscono mix pubblico-

privato– Gestione della formazione

▪ Presidi non responsabili di nulla ma i fondi arrivano comunque

▪ Non trasparenza risultati

▪ Presidi misurati su crescita risultati da test

▪ Scuole “competono” sul territorio

▪ Test scuole pubblici

Oggi (autonomia irresponsabile)

Domani (decentramento controllato)

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Trend nel tasso di crescita

-0,15

-0,1

-0,05

0

0,05

0,1

0,15

-0,75 -0,25 0,25 0,75 1,25

Italia

Germania

Giappone

Francia

Stati UnitiBelgio

AustraliaSvezia

Olanda

Nuova Zelanda

FinlandiaInghilterra

Trend Pil pro capite(1975-2000)

Trend nei risultati dei test

FONTE: OCSE

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% a livello 3 Prose Literacy*

Italia 20%

USA, Svizzera 50%

Canada 60%

Norvegia 75%

Nuevo Leon(Messico)

18%

Fonte: “Life skills project”, OCSE

*Il livello “3” è quello che corrisponde alla capacità di rispondere alle esigenze della vita e del lavoro

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Molte ore di istruzione con ritorni bassi

Finlandia 5.800

Corea 6.000

Giappone 6.100

Germania 6.200

Spagna 7.000

Francia/Australia

7.500

Italia 8.300

421

506

460

Grecia 460

USA * 474

Spagna 471

Francia 492

Germania 500

Australia 517

Giappone 511

Canada 526

Corea del Sud 552

Finlandia 548

Ore totali di istruzione tra i 7 e i 14 anni Media PISA OCSE in matematica e letteratura (2006)

Italia Nord-Est

Sud-Isole

Fonte: OCSE

* Media test PISA OCSE solo di matematica

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I risultati nel test PISA in matematica nel contesto internazionale

FONTE: OCSE 43

Italia: 483

OCSE: 496

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442447

450456

467473474

476486

488491

493493

499502503

507508

510514

516

400 420 440 460 480 500 520 540

CalabriaCampania

SiciliaSardegna

MoliseLazio

BasilicataAbruzzoUmbria

PugliaLiguria

ToscanaPiemonte

MarcheValle D'Aosta

Emilia RomagnaProv. Bolzano

VenetoFriuli Venezia Giulia

Prov. TrentoLombardia

44

I risultati Italiani nel test PISA di matematica per regione

FONTE: OCSE

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L’effetto della qualità dell’insegnante

Performance studente

100mo

percentile

Età 8 Età 11

50mo

percentile

0mo

percentile

90mo percentile

37mo

percentile

53 punti percentuali

Studente con insegnante meno bravo **

Studente con insegnante molto bravo *

Fonte: Mc Kinsey

*Tra i top 20% insegnanti**Tra i bottom 20% insegnanti

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Italiani in crisi, ma convinti della propria superiorità

21%

31%32%

42%

50%52%55%

68%74%

64%68%

57%

42%46%

40%

23%

SveziaGBFranciaGermaniaSpagnaCanadaUSAItalia

Disaccordo

AccordoPercentuale persone in accordo/disaccordo con la frase “la nostra cultura è superiore”

Fonte: PWE Report

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Italiani contenti della scuola

Media 89%

Tedeschi 80%

Hong Kong 90%

Italiani 91%

“La maggioranza degli insegnanti sembrano competenti e responsabili”

“I risultati scolastici sono buoni”

71%Tedeschi

Media 76%

Hong Kong 54%

Italiani 80%

Media 74%

Tedeschi 46%

Hong Kong 57%

Italiani 83%

“La scuola fornisce informazioni regolari e utili sul progresso degli studenti”

“La scuola fa un buon lavoro nell’educare i giovani”

Media 86%

Tedeschi 76%

Hong Kong 79%

Italiani 92%

Fonte: OCSE

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L’obiettivo della scuola è insegnare le competenze della vita...

• L’obiettivo della scuola è insegnare COME pensare e non COSA pensare

Insegnare A:

• Lavoratori

• Cittadini

• Consumatori

“Migliorare la nostra mente per partecipare con la nostra testa, non insegnarci a memoria i pensieri degli altri”

- Uno sconosciuto formatore americano -

A:• Capire ciò che leggono• Risolvere problemi• “Aritmetica per la vita”• Organizzare il proprio lavoro e

quello degli altri• Interagire con gli altri• Dibattere• Comunicare

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| 49

Rafforzare la qualità dell’insegnamento delle competenze della vita

1. Cambiare il curriculumAritmetica: + Problem solving

- “Procedure”

2. Cambiare le modalità di insegnamento

Italiano: + Comprensione di testi / riassunti

- Nozioni imparate e memoria

- Frontale

+ Interazione / dibattito

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Esempio di scuola in Islanda

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Partire dal testing per premiare il merito

Da... a...

“Non funziona nulla, servono ulteriori risorse, se avremo

fortuna funzioneremo meglio”

“Facciamo dei passi avanti chiaramente misurabili, per

dimostrare che converrà investire su di noi”

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Punteggio medio Pisa Test in matematica e il risultato degli esami

428

467

496Nord

Centro

Sud e Isole

% studenti 15 anni con voto in matematica superiore a 6

60

60

65

500Media OECD

Fonte: OCSE

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Trasformazione epocale

Migliori

Misurare la qualitàControllare la performance scuola e insegnanti

Formare i formatori Selezione

• Test nazionali standard affidabili su apprendimento studenti per misurare qualità insegnamento

• UK: 1.500 “her majesty inspectors”F: 3.000 ispettori

• Enfasi su feedback, meritocrazia

• Grande investimento in didattica per “competenze della vita”

• Top 5% laureati

• La professione più stimata

• Voti insegnanti non riflettono reali performance

• “Cheating” diffuso su poche prove invalsi

• Test = “quiz”

• 100 Ispettori che non ispezionano

• Impossibile allontanare i disastri

• Tutti pagati uguale e poco

• Formazione inesistente (indire commissariato)

• Pochi laureati

• Paese con più donne insegnanti al mondo

• Selezione non meritocratica

Italia

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| 54

Cosa fare

Misurare la qualitàControllare la performance

Formare i formatori

Selezione

• Estendere test Invalsi e formare le scuole per autovalutarsi

• Invalsi rafforzato

• Ispettorato • Ansas da ripensare

• Formare i presidi

• Concorsi subito

• Programma per attrarre i migliori

• Meritocrazia nei salari

Page 55: Venezia, 21 gennaio 2011

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I “Leader” della propria scuola

Senza potere reale, de-responsabilizzati

Soddisfatti senza sapere perché, basta tempo pieno e voti (falsi) alti

Capiscono qualità della scuola/insegnante troppo tardi

Dialogo difficile con gli insegnanti

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Presidi

OggiAutonomia

responsabile

Insegnanti

Genitori

Non si sa in maniera obiettiva chi sono i migliori

Obiettivi/esigenze formazione non chiari

Dialogo con genitori controverso

Trasparenza su qualità scuola e insegnamento

Dialogo migliore con insegnanti

I migliori emergono e vengono valorizzati

Formazione mirata

Dialogo trasparente

Autonomia responsabile

Pagano tasse per scuola senza conoscerne il ritorno

Contribuenti Conoscono il ritorno delle loro tasse

Riforme, riforme, riformePolitici Valutabili (PISA)

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Lo smaltimento dei rifiuti urbani in Europa (2008)

FONTE: Elaborazioni su dati Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) e stime Eurostat

19

9 1013

16 31

38

36

5449

3934

50

31

16

34 35 38 4233

44

59

4248

60 65

50

Bulgaria Sud Italia

Porto-gallo

65

4

Spagna

6557

Regno Unito

55

Italia

49

Centro-Nord Italia

42

Francia

36

Norvegia

18

Belgio

5

Dani-marca

4

Svezia

3

Paesi Bassi

1 1

Germa-nia

Svizzera

Riciclo/compostaggio

Termovalorizzazione

Discarica

Media Termoval. 27%

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La nazionalizzazione delle regole nei servizi pubblici locali

1-nazionalizzazione 2-aggregazione 3-privatizzazione

•Concessioni (8000 comuni)

•Regole

•Autorità di regolazione (60 ATO nel settore acque)

•Trasferimento quote di proprietà pubbliche da enti locali allo stato

•Fusioni tra aziende

•Creazione di grandi operatori

•Completamento privatizzazioni avviate

• Privatizzazioni dei nuovi grandi operatori

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Circolo vizioso dei media in Italia

Domanda ridotta per informazione di qualità

Cittadini “analfabeti” su life skill e disinformati

▪ Basso valore economico business media di informazione

▪ Limitati investimenti su qualità media

▪ Valore economico del controllo > valore indipendenza = poca informazione indipendente

▪ Qualità limitata

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Diffusione quotidiani per abitante

FONTE: WAN, Prima Comunicazione, ABC, OJD, Libro Bianco, BDZV, IMF

Germania

Francia

Regno Unito

0,04Italia

0,18

0,05

0,11

Spagna

0,10

Quotidiani di informazione a pagamento

0,09

0,05

0,09

0,04

0,12

Quotidiani sportivi, tabloid e gratuiti

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Nuovo governo della RAI

▪ Commissioni di vigilanza (Parlamento) ▪ BBC Trust

Nomina vertici

▪ Tutti assieme dopo elezioni ▪ Uno alla volta, scadenziati nel tempoQuando viene nominato

Chi controlla▪ Commissione di vigilanza ▪ BBC Trust

Cosa controlla▪ Par condicio ▪ Qualità del prodotto

▪ Rappresentanti partiti politici ▪ Esperti di TVProfilo