VENERDÌ 16 MARZO PALAZZO CHIGI SARACINI, ORE 21 · pianista Jon Kimura Parker e il Quartetto di...

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MICAT IN VERTICE La Micat in Vertice (dal motto della famiglia Chigi, che significa “Splende sulla cima”) è uno tra i più longevi cartelloni del panorama nazionale. Con questo motto il Conte Guido Chigi Saracini il giorno di Santa Cecilia del 1923 aprì le porte del suo Palazzo di via di Città inaugurando la prima delle sue “creature musicali”, destinata a qualificare le stagioni concertistiche invernali. The Micat in Vertice (from Latin motto of the Chigi’s Family’s coat of arms, which means “The Star shines on the top”) is among the oldest and most prestigious Italian concert festivals. It was inaugurated on 23 november 1923 by Count Guido Chigi Saracini in his own Palace in the City of Siena, so as to found a new winter concert season. con il contributo di La sede storica dell’Accademia Musicale Chigiana è Palazzo Chigi Saracini. Eretto nel XIII secolo lungo una delle arterie principali di Siena, con le sue numerose collezioni di pregio, il palazzo è aperto al pubblico per visite guidate. Per prenotazioni ed informazioni consultare il sito internet o contattare il 0577-22091. media partner VENERDÌ 16 MARZO PALAZZO CHIGI SARACINI, ORE 21 TRIO MONTROSE Martin Beaver violino Clive Greensmith violoncello Jon Kimura Parker pianoforte

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MICAT IN VERTICE

La Micat in Vertice (dal motto della famiglia Chigi, che significa “Splende sulla cima”) è uno tra i più longevi cartelloni del panorama nazionale. Con questo motto il Conte Guido Chigi Saracini il giorno di Santa Cecilia del 1923 aprì le porte del suo Palazzo di via di Città inaugurando la prima delle sue “creature musicali”, destinata a qualificare le stagioni concertistiche invernali.

The Micat in Vertice (from Latin motto of the Chigi’s Family’s coat of arms, which means “The Star shines on the top”) is among the oldest and most prestigious Italian concert festivals. It was inaugurated on 23 november 1923 by Count Guido Chigi Saracini in his own Palace in the City of Siena, so as to found a new winter concert season.

con il contributo di

La sede storica dell’Accademia Musicale Chigiana è Palazzo Chigi Saracini. Eretto nel XIII secolo lungo una delle arterie principali di Siena, con le sue numerose collezioni di pregio, il palazzo è aperto al pubblico per visite guidate. Per prenotazioni ed informazioni consultare il sito internet o contattare il 0577-22091.

media partner

VENERDÌ 16 MARZOPALAZZO CHIGI SARACINI, ORE 21

TRIO MONTROSEMartin Beaver violino

Clive Greensmith violoncelloJon Kimura Parker pianoforte

Fondato nel 2014, il Trio Montrose è il frutto di un rapporto prolungato e proficuo tra il pianista Jon Kimura Parker e il Quartetto di Tokyo. Prende il nome dal Château Montrose, un vino di Bordeaux molto apprezzato dopo i concerti. Nel 2015 il Washington Post ha scritto «esecuzioni al massimo, è pronto a diventare uno dei principali trii al mondo». Il Trio Montrose ha debuttato per la prima volta alla Chamber Music Society di Detroit. Il pianista Jon Kimura Parker si esibisce regolarmente con importanti ensemble del Nord America, inclusi i recenti concerti con le orchestre di New York, Chicago e Philadelphia. Questa stagione è apparso con le orchestre di Indianapolis, Pittsburgh, Ottawa, Vancouver, Toronto, Colorado, e Washington DC. Collabora anche con Off the Score, un gruppo sperimentale con il leggendario batterista Stewart Copeland. È consulente artistico dell’Orcas Island Chamber Music Festival e docente di pianoforte presso la Rice University di Houston. Il violinista Martin Beaver è apparso come solista con le Orchestre di San Francisco, Indianapolis, Montreal, Toronto, in Belgio e Portogallo. Vincitore dei Concorsi internazionali di violino di Indianapolis e Montreal, ha studiato con Danchenko, Gingold e Szeryng. Martin Beaver è stato un membro fondatore del Quartetto Toronto e Triskelion ed è stato il primo violino del Quartetto di Tokyo per undici anni. Attualmente insegna presso la Scuola Colburn di Los Angeles. Il violoncellista Clive Greensmith è esibito come solista con la London Symphony, la Royal Philharmonic, l’English Chamber Orchestra, la Mostly Mozart Orchestra, la Filarmonica di Seoul e l’Orchestra RAI di Roma. Ha lavorato con musicisti di fama tra cui András Schiff, Claude Frank, Steven Isserlis. È stato il violoncellista del Quartetto di Tokyo per quattordici anni ed attualmente insegna presso la Scuola Colburn di Los Angeles.

Haydn. Secondo Charles Rosen, il Trio in mi maggiore op. 86 n. 2, che risale agli anni No-vanta del Settecento, è «per certi versi la più strana composizione dell’ultimo Haydn». Nel primo movimento pianoforte con acciac-cature ed archi pizzicati espongono una melodia affabile e di andatura popolare. E sotto la semplicità apparente della musica senza pretese la maestria dialettica è som-ma, nelle modulazioni dello sviluppo, nella felicità delle figurazioni accessorie. L’Alle-gretto in mi minore rammenta nell’andatu-ra ternaria la danza del suburbio. Il Finale è anch’esso alla danza. Šostakovič. Tributo alla scomparsa di un caro amico è il Trio op. 67 di Šostakovič. Composta in una fase di adeguamento stilistico agli imperativi estetici del realismo socialista, l’opera esprime tuttavia la perso-nalissima carica creativa dell’autore. Ogni movimento ha una forma originale. Il primo evolve liberamente a partire dalla spettrale melodia iniziale, affidata alla sonorità sor-prendente e sconcertante degli acutissimi armonici del violoncello, cui s’aggiungono in canone il violino, usato invece nel suo re-gistro più grave, e il pianoforte. Il secondo movimento è succinto e molto definito sul piano melodico. Il successivo Largo è sem-plicissimo, spoglio, funereo: non è che una sequenza di otto lenti accordi, ripetuta sei volte dal pianoforte. A questa meditazione funebre si collega senza interruzione il finale, un rondò dal carattere di ‘danza macabra’.Mendelssohn. Mendelssohn aveva trent’an-ni quando iniziò a scrivere il suo primo Trio con pianoforte. Autore veloce e fecondo, impiegò soltanto sette mesi tra la compo-sizione e una prima revisione. Questa nuo-va versione la fece ascoltare privatamente a un entusiasta Schumann, che in un suo articolo pubblicato sulla sua rivista «Neue Zeitschrift für Musik» ebbe a dire: «è il Trio maestro della nostra epoca, come quelli in si bemolle e in re di Beethoven e quello in mi bemolle di Schubert».

***

Franz Joseph HaydnRohrau 1732 - Vienna 1809

Trio in mi magg. op. 86 n. 2 Hob:XV:28Allegro moderato

Allegretto Allegro

Dmitrij ŠostakovičSan Pietroburgo 1906 - Mosca 1975

Trio n. 2 in mi min. op. 67Andante - Moderato

Allegro con brioLargo

Allegretto

* * *

Felix Mendelssohn BartholdyAmburgo 1809 - Lipsia 1847

Trio n. 1 in re min. op. 49Molto allegro e agitato

Andante con moto tranquilloScherzo. Leggero e vivace

Finale. Allegro assai appassionato