Venerdì 20 - Sabato 21 giugno 2014 - Tarantobuonasera · tra uno che piace a Renzo Arbore,...

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Venerdì 20 - Sabato 21 giugno 2014

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II Venerdì 20 - Sabato 21 giugno 2014 Notte della Cultura

ancano, oramai, pocheore all’inizio della lunga“Notte della cultura”,

l’atteso evento che domani, a par-tire dalle ore 18 e fino a notte inol-trata, illuminerà a giorno la cittàvecchia, dalle Colonne Doriche inpoi. Dopo la cerimonia d’inaugurazione prevista in piazza Duomoalle 20 alla presenza delle autorità e degli artisti, i tanti eventi inprogramma si alterneranno trasformando, come d’incanto, in ungrande palcoscenico il cuore pulsante di Taranto.Arte varia, dunque, tra i caratteristici vicoli, le piazzette e la cen-trale via Duomo. “Varia” proprio a voler sottolineare il tema por-tante dell’intera manifestazione: “L’altro”. Tema che lascia beneintendere quelli che sono gli obiettivi che il Sindaco, Ippazio Stefà-no e l’assessore al Marketing Territoriale e Turismo, Cisberto Zac-cheo, intendo centrare con l’iniziativa: lanciare segnali significativiattraverso vari linguaggi artistici in una città che assumerà, deci-samente, almeno per un giorno,un aspetto ed una fruibilità diversedal solito.Per l’occasione chiese, siti archeologici, palazzi storici, musei reste-ranno aperti per visite guidate o per ospitare performance, mostredi pittura o di fotografia.All’interno delle chiese del Carmine, San Cataldo e San Domenico,poi, fino a mezzanotte e grazie al progetto “Epidermide” tre impor-tanti videomaker proietteranno immagini curate da “Rosso Con-temporaneo”, attraverso videoproiettori installati per l’occasione.Ma la novità assoluta, senza ombra di dubbio, è la creazione di unangolo della letteratura, in piazza Duomo (con interprete Lis): cir-condati dalle mura dei palazzi antichi della città, a partire dalle 20si alterneranno importanti scrittori per parlare, in modo estempo-raneo, delle loro opere.O, come nel caso di Alberto Patrucco e Andrea Mirò (insieme nellafoto in basso), questa sera, alle 21,30, in piazza Immacolata perpresentare il proprio lavorodiscografico, frutto di unaparticolare intesa fra due ar-tisti di grande spessore: “Se-gni (e) particolari”. L’origina-le progetto altro non è se nonuna sorta di emozionante per-corso compiuto da Patrucco edalla Mirò fra le parole e lamusica di Georges Brassens,il più raffinato cantautorefrancese del secolo scorso.Alle 22,30, invece, FedericoPassariello ricorderà il poetae scrittore tarantino CosimoFornaro a poco più di vent’an-ni dalla sua scomparsa ed in vista dell’imminente uscita di un librosui poeti del ‘900 a lui dedicato.Altro momento imperdibile è l’incontro con lo scrittore, ex detenuto,Fabio Mongelli, autore del libro “Angeli mandati all’inferno”, operadivisa in tre parti (Purgatorio, Paradiso, Inferno) e i cui protagonisti,non a caso, si chiamano Dante e Beatrice. Introduce la direttrice del-la Casa Circondariale di Taranto, Stefania Baldassari. All’incontropartecipa il personale direttivo del carcere, oltre all’associazione divolontariato “Il ponte”.Durante la serata sono previste, inoltre, letture a cura di Paolo Tede-schi - fondatore, a Roma, insieme a Giuseppe Campanelli dell’asso-ciazione senza scopo di lucro “Taranto crea consenso” - e DeborahCinquepalmi, presidente dell’Abio.

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LA LUNGA NOTTEDELLA CULTURAAi nastri di partenza l’attesa manifestazione cheilluminerà a giorno il cuore pulsante della città

Scopo dell’iniziativaè lanciare significativisegnali attraverso varilinguaggi artistici in unaTaranto che assumerà unaspetto ed una fruibilitàdiverse dal solito

Venerdì 20 - Sabato 21 giugno 2014 IIINotte della Cultura

L a “Notte della cultura”, come più volte ribadi-to dalle pagine del nostro quotidiano, si pre-senta come un’opportunità imperdibile per

i tarantini (e non solo) di scoprire - forse per alcuni,magari, riscoprire - siti archeologici, chiese, palazziantichi e visitare - perchè no - musei (Marta e MuDi)che, per l’occasione, resteranno aperti al pubblico finoa notte inoltrata.Attraverso una sorta di viaggio itinerante nelle vieche portano all’arte, dinanzi a quanti decideranno diintraprendere questo percorso prenderà corpo, dun-que, un mondo fatto di mostre fotografiche (da nonperdere quella della fotografa Rebecca Arnold, “Theothers inside me - L’altro dentro di me” a cura di “Artand ars gallery”; a Palazzo Pantaleo la mostra diarte contemporanea dal titolo “N-Gramma”, a curadi Cosessantuno (visitabile fino al prossimo 5 lu-glio). E ammirare, nel contempo, splendide locationche custodiscono la storia della nostra città.Su tutte Palazzo Pantaleo costruito, nel 1770, dalbarone Francesco Maria Pantaleo dopo aver demoli-to quello preesistente acquistato dal Capitolo e Cle-ro di Taranto. Il palazzo si affaccia sul Mar Grande,con l'ingresso principale sulla rampa a cui dà il nome.Grazie alla sua posizione sulla Rada di Mar Grandeche immette verso il Ponte di Porta Napoli, il baronepoté tenere sotto controllo le sue terre e l'imbarco deiprodotti sulle navi in partenza.L'incarico di costruire il palazzo sullo scoglio natura-le, fu affidato a Francesco Saverio Miraglia dietro uncompenso di 3.150 ducati d'argento; solo per il porto-ne e la loggia sovrastante si richiese, esplicitamente,l'uso di carparo di prima qualità, da cavare altrove etrasportare in loco.Non meno caratteristico è Palazzo Delli Ponti, co-struito nei primi anni del ‘700 dai fratelli Cataldo eNiccolò Delli Ponti.E’ il risultato dell’accorpamento di due edifici co-struiti nel ‘500 e del ‘600 e, cioè, il palazzo del Mar-chese Francesco Maria Antoglietta e quello dei Prin-cipi di Gaeta.Restaurato nel XX secolo, rimase però abbandona-to per poi essere rilevato dal Comune per destinar-lo a sede universitaria.Infine Palazzo Ulmo, splendido edificio risalente alXVII secolo, di fronte al quale si estende la bellissi-ma piazza Duomo.

LA VIA DELL’ARTEMUSEI E PALAZZIIn occasione della “Notte della cultura” sarà possibile scoprireo riscoprire alcuni dei siti più antichi della città dei Due Mari

Attraverso una sorta di viaggio itinerante attraverso le vieche portano all’arte, quanti parteciperanno all’evento avrannol’opportunità di essere catapultati in un mondo fatto di mostrefotografiche e performance artistiche di grande spessore

IV Venerdì 20 - Sabato 21 giugno 2014 Notte della Cultura

IL BORGO ANTICO TEATRODalle 21e fino anotte inoltratatra i vicoliandrannoin scenaperformanceancheimprovvisatedi alcunifra gli artistipiù notidel panoramamusicalee artisticotarantinoe nazionale

RICHARD SINCLAIRIn piazzetta Delli Ponti si esibisce il chitarrista di fama mondialeRichard Sinclair. L’evento è a cura di “Cibo per la mente”

DANILO PANICO E PALMA ESPOSITOAl Museo Diocesano “MuDi” concerto per pianofortecon i musicisti Danilo Panico e Palma Esposito

“AMORE E MARCHETTE” DI MASSIMO DONNODurante il concerto il pubblico bendato verrà trasportato dalleemozioni scaturite dalla musica e dalla voce del cantautore

MARIBLANCA ARMENTEROSAl MuDi performance livedella popolare cantante cubana

SALVATORE RUSSOIl noto chitarrista di fama internazionale si esibirà nell’atriodell’Università. Russo collabora attualmente con Franco Simone

FRANCESCO DEL PRETE - RESPIRO“Respiro” è il titolo del concerto che il violinista FrancescoDel Prete terrà nello splendido scenario del “Tempio greco”

Venerdì 20 - Sabato 21 giugno 2014 VNotte della Cultura

DI MUSICA E SPETTACOLO

LICEO MUSICALE ARCHITAA partire dalle 20,30 gli studenti del Liceo Musicale“Archita” eseguiranno brani tratti dal repertorio classico

IVAN ROMANAZZIPalazzo Galeota ospita ilchitarrista Ivan Romanazzi in trio

MASSIMILIANO MANIERIMassimiliano Manieri è uno degliartisti dell’Art and Ars gallery

EZIA MITOLOTra le performance a cura di “Art and ars gallery” all’ArcoPaisiello si esibirà Ezia Mitolo con “Ombra malombra”

ALESSANDRO NAPOLITANODopo il concerto degli allievi dell’Accademia dei Due Mariè prevista l’esibizione del batterista Alessandro Napolitano

TRAN(CE)FORMATION DUONella splendida cornice del Tempio Greco alle 22 si terràil concerto per flauto e chitarra del duo “Tran(ce)formation”

ORCHESTRA ICO DELLA MAGNA GRECIAAd un evento così importante non poteva mancare l’OrchestraIco della Magna Grecia, fiore all’occhiello della nostra città

VI Venerdì 20 - Sabato 21 giugno 2014 Notte della Cultura

ARCHITA E RIONDINOPASSATO E PRESENTE

Nel week-end il Marta - il MuseoNazionale Archeologico diTaranto - osserverà il normaleorario di visita: apertura alle 8,30e chiusura alle 19,30 (biglietteriafino alle 19). In città vecchia lealtre iniziative culturali.

ell’album di famiglia, la prima foto èquella di Archita. Per tutti coloro chesi divertono ad intonare le gere-

miadi dell’incultura, la bella Taranto ha nu-merose carte da sfoderare e la più importan-te è quella del suo passato.Lasciando da parte il trascorso magnogreco,racchiuso nelle teche di un Museo che i ta-rantini frequentano poco ma gli stranierimolto di più, saltando a piè pari la coppiaArchita-Leonida, poeta maledetto perchéestroso e ribelle, “maudit” come direbbero ifrancesi di taluni dei loro cantori, si potrebbefare tappa nel Seicento, e divertirsi a leggere,sia pure con le difficoltà del caso, TommasoNiccolò d’Aquino il cui libro più importante,“Deliciae tarantinae”, ha avuto la fortuna diessere stato da poco ristampato da Scorpio-ne, un’edizione curata con sapienza e compe-tenza da Lucio Pierri.Il balzo di un secolo e si arriva a GiovanniPaisiello, sui quali i tarantini dediti all’igno-ranza nutrono molte riserve. Ma non il mae-stro Riccardo Muti, non il compositore e regi-sta Roberto De Simone, non Caterina II diRussia, zarina, e, incredibile ma vero, Napo-leone Bonaparte che, dovendo sopportare ilpeso di un’incoronazione che lo avrebbe resoil più moderno degli imperatori, volle che Gio-vanni, uno della Città Vecchia gli compones-se la colonna sonora per il grande evento che

avrebbe avuto luogo nella cattedrale di Pari-gi. Giovanni Paisiello, giusto per sintetizza-re, è l’autore de “Il Barbiere di Siviglia” ver-sione numero uno, quella più celebre finchéa Rossini non venne in mente di scrivere,sulla stessa traccia, il “Figaro qua, Figaro là.”E’ diventato quasi un modo di dire.Si resta nel campo della musica, ancora unbalzo in avanti fino all’Ottocento e si incon-tra uno che piace a Renzo Arbore, tant’è che“Era de maggio”, la canzone che lui ama dipiù e più volentieri canta in concerto, l’hascritta, insieme a Salvatore Di Giacomo, iltarantino Pasquale Mario Costa.Ed infine Domenico Savino: al cambio del se-colo, Ottocento-Novecento, va in America di-venta un pezzo grosso di un colosso discogra-fico, la Pathé, e, valente direttore d’orchestra,compone musica per il cinema: celebre, tra isuoi lavori, è senza dubbio “La cucaracha”.Dalla musica al teatro. Anche qui, lasciandonel cassetto dei ricordi la tradizione delle ma-schere fliaciche e le opere del commediogra-fo Rintone, cioè il passato del passato remo-to, si potrebbe cominciare con Annina Pap-pacena Laganà in arte Anna Fougez: inven-ta la grande rivista italiana viene prima diWanda Osiris. Questo è il teatro leggero, in-vece sul fronte del teatro impegnato, tantodi cappello dinanzi a Cesare Giulio Viola,commediografo alla moda che accetta volen-

Secoli di storia testimoniano la grande ricchezza culturaleche ha sempre contraddistinto la “culla” della Magna Greciacon personaggi di grande levatura: da Paisiello a Savino,da Viola a Schirinzi, Carrino, Forleo. Fino ai nostri giorni

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tieri di collaborare con il cinema ed insiemea Vittorio De Sica regala agli spettatori quelcapolavoro che è “I bambini ci guardano”.Viola nasce in una famiglia privilegiata, suopadre Luigi è il proto archeologo di Taranto,fondatore del Museo, suo nipote Sandro saràun grande inviato.Ma, per tornare al teatro, nel cassetto dovesono custodite le foto dei padri nobili dellacittà, spunta l’immagine di Tino Schirinzi,grande attore di prosa, amato dai registi delcinema d’impegno civile.Tra i poeti impossibile dimenticare il nomedi Raffaele Carrieri, del quale ricorre que-st’anno il trentennale della scomparsa. Eraanche un valente critico d’arte e dire che davadel tu a Picasso potrebbe essere una “bouta-de” non lontana dal vero.Già, e l’arte? Basta il sole nome di Nicola Car-rino, scultore di fama internazionale, per ta-citare chi crede di abitare nella periferia del-l’impero. Non bastano invece le colonne inuso per proseguire nell’elenco, pescando trai nomi del passato: Emilio Consiglio, Vito For-leo, Lucio Ridenti, tra gli autori dialettaliDiego Marturano, tra i cultori delle tradizio-ni, Alfredo Majorano, tra gli uomini di cultu-ra Antonio Rizzo, Giacinto Spagnoletti, Ne-rio Tebano, Piero Mandrillo, Angelo Lippo,Cosimo Fornaro e tra quelli del presente,spigolando in vari campi, letteratura, teatro,cinema, arte: Cosimo Argentina, GiancarloDe Cataldo, Cosimo Cinieri, Michele Riondi-no, Giulio Di Mitri. Occorre continuare o, for-se, davvero, basta così per essere più che fie-ri della propria cultura.

Pi. Ap.

Venerdì 20 - Sabato 21 giugno 2014 VIINotte della Cultura

talmente bella nella sua sobrietà da non poternon essere messa in vetrina su una delle rivi-ste italiane più prestigiose: “Bell’Italia” (mag-

gio 2014), il mensile di viaggi e turismo dedicato allebellezze del Paese. Ci riferiamo alla cattedrale di SanCataldo, splendido esempio di arte romanica e ba-rocca, che come una sorta di faro illumina la cittàvecchia, estranea al degrado che la circonda.“Ci sono luoghi capaci più di altri di raccontare sto-rie. Architetture ‘parlanti’, millenarie guardiane dipietra che rievocano mondi passati. Una di queste èla cattedrale di Taranto, la città dei due mari, fonda-ta dagli Spartani nel 706 a.C.Una gemma preziosa la cattedrale, incastonata nelcuore della città vecchia che si estende sull’isola trail Mar Piccolo e il Mar Grande, dove un tempo sorge-va l’acropoli greca”, si legge tra le pagine della rivi-sta.E ancora:“Già dall’esterno si tocca con mano la stra-tificazione architettonica dell’edificio, con il nucleo ori-ginario a croce greca, che corrisponde all’attuale tran-setto, del periodo bizantino (seconda metà del X seco-lo). Ne è una testimonianza il tiburio decorato da ar-catelle cieche, mentre un nuovo campanile nel 1953ha purtroppo preso il posto di quello originale nor-manno, abbattuto per le precarie condizioni statiche.Nel 1070, incernierata al vecchio impianto bizanti-no, venne costruita l’attuale cattedrale a pianta basi-licale; nel ’300-’400 fu aggiunto il vestibolo, per siste-marvi le tombe vescovi e principi, disposte su ottolivelli sotto il piano di calpestio: una sorta di Panthe-on tarantino. La facciata è invece un’aggiunta piùtarda, realizzata da Mauro Manieri nel 1713, duran-te la fase di “furore” barocco che portò a rivestire gliinterni di sfarzose decorazioni e ad aggiungere nuo-ve cappelle... negli anni 50 si procedette infatti a ri-pulire la chiesa dalle sovrastrutture barocche e a eli-minare le cappelle, ad eccezione di quella del Sacra-mento e del Cappellone, esuberanti esempi dello sti-le “teatrale”. Riportata alla sua antica sobrietà, lanavata centrale è delimitata da 16 colonne che crea-no un suggestivo gioco prospettico verso il settecen-tesco altar maggiore. Ognuna diversa dall’altra, sonoornate da magnifici capitelli, per la maggior partebizantini o romanici, che riproducono raffinati intreccidi croci, aquile, pavoni, teste di leoni e arieti”.

ÈINTARSI DI MARMIE PIETRE PREZIOSELa cattedrale di San Cataldo in “vetrina” fra le paginedi Bell’Italia, il mensile dedicato alle bellezze del Paese

Intitolata al Santo protettore della nostra città, l’anticachiesa nel Borgo antico racchiude fra le sue mura artemillenaria. La sua splendida facciata barocca sembra quasiilluminare come un faro la caratteristica piazza Duomo

VIII Venerdì 20 - Sabato 21 giugno 2014 Notte della Cultura

MOLO SANT’ELIGIOCHE SPETTACOLO

SPECIFICHE TECNICHEDistributore di gasolio e benzina nelleimmediate vicinanze (h 09/17 est. h 09/15 inv.); Prese acqua ed energia elettrica;Scivolo per barche; Scalo d’alaggio; Grumobile fino a 60 t; Rimessaggio all’aper-to; Riparazioni motori; Riparazioni elet-triche ed elettroniche; Riparazioni scafiin legno e vtr; Guardianìa (24 h.); Ormeg-giatori (24 h.); Sommozzatori; Servizioantincendio; Ritiro rifiuti, docce, riforni-mento alimentare, rivendita ghiaccio,parcheggio auto; Servizio lavanderia; Ser-vizio Bar, caffetteria, cocktail, frutteria,friggitoria, ecc.; American Bar nel seralecon Musica Live e Dj set.

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COORDINATE:MARINA DI TARANTO “MOLO SAN-T’ELIGIO” 40°28',49 N 17°13',36 E.Per contattare il molo: VHF canale 08 -E-mail: [email protected] - Telefono:+39 099/4609454 - Fax: +39 099/4717148

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l centro storico di Taranto è unico traquelli che segnano la vita delle città piùimportanti del mediterraneo.

Esso, infatti, coincide con una vera e propriaisola delimitata a sud e nord rispettivamen-te dalla rada di Mar Grande e dalla spondameridionale del Mar Piccolo, a ovest colle-gata alla terraferma dal Ponte di Pietra , aest dal Ponte Girevole che scavalca il canalenavigabile realizzato per consentire l’ingres-so in Mar Piccolo delle navi della Marina Mi-litare Italiana. Un centro storico nel quale èpossibile incontrare le sedimentazioni antro-piche che nei secoli hanno modellato le abi-tazioni, i luoghi di culto, i presìdi istituzio-nali che oggi ci consegnano un patrimoniodi grandissimo valore.Sul vertice meridionale del Canale Naviga-bile, Il Castello Aragonese di recente riqua-lificato e ristrutturato con l’encomiabile la-voro di una validissima equipe guidata dal-l’Ammiraglio Ricci, evidenzia la presenzaumana nei secoli. Dagli scavi più profondiemerge la Taranto magnogreca, poi via viarisalendo quella romana, quella medioevalee poi ancora le presenze angioine e aragone-si, quelle principesche, spagnole, francesi einfine l’Italia che diventa stato unitario e cheproprio a Taranto realizza la sua più impor-tante base navale.Ma il nostro centro storico è soprattutto lavibrante presenza di una comunità che tra-dizionalmente dedita alla pesca, alla mitilicol-tura e al piccolo artigianato, dalle difficoltàdel presente guarda con fiducia a un futurodove turismo e cultura dell’accoglienza esco-no da una visione elitaria per diventare con-

creta possibilità di elevazione sociale.In questo contesto si incastona nel centro sto-rico il Molo Sant’Eligio che in pochi anni, èdiventato sempre più propulsore di iniziati-ve e di eventi che attraggono nell’isola un tu-rismo sempre più attento a questa parte diTaranto così antica ma dalle tante possibili-tà di innovazione.Il Molo Sant’Eligio riesce ad attirare da unaparte quel turismo nautico attento non sol-tanto all’efficienza di moli e approdi, ma an-che ai contesti collaterali all’infrastrutturaricettiva. E così, dalla pensilina liberty aPiazza Fontana, dal Duomo a Piazza Castel-lo nascono ristoranti, B&B, alberghi, nego-zietti di souvenir, bar. Un lento ma impor-tante percorso virtuoso che si modella attor-no a un sistema di piccole e medie impreseche, fatto assolutamente non trascurabile,intercettano anche la sete di occupazione.Al Molo Sant’Eligio l’attenzione è massimanei confronti dei giovani. Da un paio di annii corsi di vela sono una frizzante consuetudi-ne mentre proprio qualche settimana fa si èconcluso un concorso promosso in collabora-zione con le scuole tarantine dedicato a in-centivare tra i giovani quella cultura del mareassolutamente necessaria per una città chefinalmente ha capito su cosapuntare.Ancora una volta, dunque, Taranto si rein-venta un futuro. È già accaduto nella sua lun-ghissima e affascinante storia. Oggi se loreinventa ritornando ai suoi mari dei quali èstata sempre l’indiscussa regina.E come si auspica ai naviganti di tutti i mari,buon vento!

Nicla Pastore

Il porto turistico,nel cuoredella città vecchia,si rivela comeuno straordinariovolànoper l’economiaalternativa di una cittàche fadel marela sua risorsa principe

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Gaia Melpignano: nelle sue maniorganizzazione e amministrazionedell’importante struttura