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94 DOVE novembre11 95 DOVE novembre11 Veduta di Montone, borgo umbro di 1555 abitanti, dal campanile della chiesa del Complesso Museale San Francesco. Borghi a perdere Hanno pochi abitanti. Li vogliono ancora abolire? È un progetto amministrativo nel cassetto. Dove ne ha scelti 3, con gli affreschi, le chiese, i teatri, le locande, le zuppe. Medievali e barocchi. L’Italia più bella, da vedere subito comuni da ritrovare

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Veduta di Montone,

borgo umbro di

1555 abitanti,

dal campanile

della chiesa del

Complesso Museale

San Francesco.

Borghi a perdere

Hanno pochi abitanti. Li vogliono ancora abolire? È un progetto amministrativo nel cassetto. Dove ne ha scelti 3, con gli affreschi, le chiese, i teatri, le locande, le zuppe. Medievali e barocchi. L’Italia più bella, da vedere subito

comuni da ritrovare

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L’arrière pays, lo chiamano i francesi. Lì dove l’Ita-lia, con scenografie casuali, diventa una nazione da cartolina. Colline dall’intenso cocktail di tinte autunnali, quiete, vini dai colori rubino, lo-cande di charme con la giusta ospitalità, botteghe e tesori di arte che sti-molano il turismo culturale. Anche solo per un long weekend. È il mondo dei borghi italiani, quelli piccoli che hanno rischiato l’estinzione amministrativa. Se la manovra finanziaria varata a Ferragosto prevedeva la cancellazione dei comuni con meno di 1000 abitanti e la fusione di amministrazione e servizi di quelli fino a 5000, c’è chi li ha trasformati in una risorsa: le nuove mete del turismo di tendenza. Dove l’Italia tiene, sfodera le unghie e non affonda. “Perché ha un asso nella manica: tesori nascosti su cui far leva nei momenti di crisi. I piccoli borghi, un patri-monio diffuso, in gran parte ancora sconosciuto, che oggi si sta trasfor-mando in una calamita per turisti assetati di arte e storia”. Lo afferma Fiorello Primi, presidente dei Borghi più Belli d’Italia, club emanazione dell’Anci, l’Associazione Nazionale Comuni Italiani, che raggruppa le microeccellenze del Belpaese per patrimonio e accoglienza. “L’idea era valorizzare i piccoli centri, paesini sparsi a grappolo tra mare e colline, defilati, ai margini degli itinerari classici dei visitatori, ma veri capolavori di architettura e cultura. Per entrare nel club i comuni non devono su-perare i 2000 abitanti”, dice Primi. “In dieci anni da 20 siamo passati a 200 associati, con una lista d’attesa di 300”. Dove ha selezionato tre bor-ghi, in cui tutto è aperto e c’è da fare e da vedere anche a novembre. Al-tri sono segnalati nella tabella a pag. 112.

Varese LigureÈ un paesino nell’entroterra ligure (739 abitanti) quasi al confine con

l’Emilia, tra le montagne, marginale rispetto agli itinerari turistici più fre-quentati, meta ambita, in estate, per le vacanze verdi. Ed è il primo bor-go biologico europeo dove l’energia elettrica arriva sfruttando vento, so-le e acqua. In controtendenza rispetto ai minicomuni il cui destino pre-vede servizi amministrativi smantellati, l’esodo degli abitanti e la chiusu-ra delle attività commerciali, qui il declino è stato arrestato, l’economia è ripartita e sono arrivati i turisti a scoprire architettura e natura. La ri-nascita si deve a un ex sindaco lungimirante, Maurizio Caranza, che ha

Montone.

1. La Locanda del

Capitano, sulla

piazzetta del paese,

sorge dove c’era la

casa del condottiero

Andrea Fortebraccio.

Oggi ospita in camere

di charme (doppia b&b

da 120 €). 2. Dessert

servito nel dehors

della Locanda.

3. Partenza per una

gita a cavallo dalla

scuderia ASD Valle

del Carpina.

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valorizzato la più importante risorsa della valle: la natura incontaminata. L’energia pulita prodotta dai mulini a vento sul Monte Gottero e dai pannelli fotovoltaici sui tetti del municipio e delle scuole rende il borgo autosufficiente, addirittura in grado di vendere energia all’Enel. I cittadi-ni hanno anche partecipato al gruppo di acquisto di pannelli solari. La scommessa sull’energia pulita e sul biologico è iniziata negli anni Novan-ta. Dopo aver ottenuto, primo municipio europeo, la certificazione ambientale Iso 14001 ed Emas, il paese è stato insignito dell’European Energy Award, certifica-zione europea nella pianificazione energetica, nella ge-stione dei servizi e nell’organizzazione del comune. Og-gi Varese Ligure, fino a qualche anno fa sconosciuto ai più, contribuisce a ridurre le emissioni di anidride car-bonica a livello regionale dello 0,1 per cento.

Non solo. In ogni trattoria, ogni ristorante e nelle case si mangia soprattutto la carne biologica della Coo-perativa San Pietro Vara (piazza Municipio 1, tel. 0187.84.25.01), i for-maggi bio in vendita alla Cooperativa Casearia Val di Vara (tel. 0187.84.20.08), verdure dell’orto e frutta del campo. “Il declino demo-grafico è stato arginato”, spiega il sindaco Michela Marcone, “e negli ul-timi venti anni nessuna attività commerciale è stata chiusa; in barba a quanto si legge sulla stampa, l’economia dei territori cosiddetti deboli e marginali regge meglio che nelle grandi città”. Le antiche tradizioni mer-cantili e artigiane di Varese Ligure sono ancora vive (rappresentano il

30% delle attività). Le botteghe storiche si trovano lungo i caruggi e nel-la piazza del paese. Come gli Alimentari Blenci, dal 1951, dove si ac-quistano pane cotto nel forno, gobeleti, dolci di pasta frolla e marmel-lata e le roette, canestrelli di pasta frolla. La teleria Ghelfi (tessuti e ar-redi per la casa), aperta nel 1909, ha restaurato la bottega valorizzando l’antica struttura: pavimenti che ricordano il sasso di fiume e volte a ve-

la e a botte con pietra a vista. Nel borgo c’è la Calzo-leria Marenco (piazza Vittorio Emanuele 58, cell. 338.66.61.159) dove Adriano Marenco, seguendo la tradizione di famiglia, crea scarpe da uomo e borse di ogni genere su misura. Il miglior modo per conoscere Varese Ligure, magari in occasione della festa di San Martino, l’11 novembre (con banchi bio di funghi sec-chi e prelibatezze alimentari da mezza Italia), è passeg-giare nel borgo rotondo, voluto nel XIII secolo dai conti Fieschi, feudatari genovesi. In estate la piazza cir-

colare diventa il palcoscenico della stagione lirica (www.liricavareseligu-re.org). Camminando sotto i portici con il naso all’insù si gode la vista delle facciate dai colori pastello o affrescate a trompe-l’œil. Il progetto urbanistico del borgo rotondo nasce per usare l’abitato come fortifica-zione, con case senza aperture verso l’esterno, a formare un cerchio in-terrotto solo dal palazzo del signore, poi trasformato in castello. Ora è sede di convegni e mostre (visite guidate la terza domenica del mese, tel. 0187.84.20.94, www.prolocovareseligure.it). A pochi passi dal Castello

1-2. Vasco Scarpellini,

proprietario di Casa Caigatti,

a Montone, sulle scale della

villa. Qui e nella dépendance,

affitta cinque appartamenti.

Soggiorno e sala da pranzo

della villa. 3. La Fondazione

Burri a Città di Castello.

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c’è, da oltre trecento anni, l’Albergo Amici, ex locanda per i viandan-ti diretti al Passo Cento Croci, che collega la Liguria con l’Emilia (chiu-so in caso di neve). L’edificio attuale risale ai primi del Novecento, e dell’epoca mantiene le ringhiere e le vetrate art déco. Delle 26 camere, cinque sono ancora arredate con mobili anni Settanta, le altre sono sta-te rinnovate. L’albergo ha sempre avuto un ristorante e proprio in que-sta cucina, circa trent’anni fa, si dice sia nato il battuto di pinoli, una sor-ta di pesto bianco che ben accompagna i croxetti (leggi crosetti), pasta tonda di grano tenero che un tempo le famiglie aristocratiche persona-lizzavano con gli stemmi nobiliari. Per mangiare la cucina tipica, sia li-

gure sia della Val di Vara, ci sono an-che La Taverna del Gallo Nero, e il Ristorante I Fieschi, con un me-nu degustazione di piatti poveri lo-cali, dalle torte di verdura ai ripieni.

Varese Ligure è un comodo punto di partenza per escursioni tra

boschi di castagno e prati. L’ospitalità è ben sviluppata; alcune struttu-re offrono cucina casalinga, tipica e bio. Tra queste l’Azienda Agritu-ristica A Ca’ du Pipin, in località Torceto, vende farina di grano te-nero, di mais, di castagne, di segale, poi miele, patate, frutta e ortaggi. Nel weekend – a pranzo e a cena – e nelle feste si prepara un menu a base di salumi propri, torte di verdura, pasta fresca fatta in casa, testa-roli (pasta di farina di grano e acqua cucinata nella terracotta e sul fuo-co a legna), coniglio ripieno, arrosti o cima alla genovese. Da assaggiare i cassarilè, gnocchetti di farina di castagne con ricotta fresca e noci, na-

1. Una sala del Complesso

Museale San Francesco

a Montone. 2. Fabrizio

Margutti a Città di Castello

realizza camicie su misura.

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ti nel vicino paesino di Cerro. Altre prelibatezze gastronomiche all’Agriturismo Il Boschetto, in frazione Scurtabò: piatti prepara-ti con le materie prime bio della fattoria. A tavola arrivano la baciocca calda, tipica torta di patate senza uova, i salumi, i ravioli di carne al su-go e le tagliatelle ai funghi. Tra i secondi, da non perdere il coniglio in casseruola e la grigliata. Al Boschetto hanno anche due camere doppie con arredi rustici, silenziose e spesso occupate da chi cammina lungo la vicina Alta Via dei Monti Liguri (www.altaviadeimontiliguri.it). Tutt’altro genere, più rustico-chic, l’Agriturismo Il Gumo, in loca-lità Gumo. Una vecchia casa colonica ristrutturata e uno dei primi bio-agriturismi di Liguria. Animali da cortile e pecore al pascolo nei 27 ettari di proprietà, con boschi di castagno dove abbondano i porci-

“Sai ched’è la statistica? È ’na cosa/che serve pe’ fa’ un conto in generale/de la gente che na-sce, che sta male,/che more, che va in carcere e che spósa./Ma pe’ me la statistica curiosa/è dove c’entra la percentuale,/pe’ via che, lì, la media è sempre eguale/puro co’ la persona bi-sognosa./Me spiego: da li conti che se fanno/seconno le statistiche d’adesso/risurta che te tocca un pollo all’anno:/e, se nun entra nelle spese tue,/t’entra ne la statistica lo stesso/per-ché c’è un antro che ne magna due”.

Trilussa, La statisticaNel 2010, gli abitanti di Napoli sono diminuiti dello 0,35% mentre quelli di Rocca de’ Gior-gi sono cresciuti dell’8,11. Solo che il capoluo-go campano sfiora il milione di cittadini e il pae-sino del Pavese conta 74 anime. Erano 68 nel 2009 e pochi fiocchi, rosa e azzurri, l’hanno fatto schizzare ai primi posti nelle classifiche della natalità. La finanziaria 2010 ha escluso

Abbadia San Salvatore (Si) dai comuni mon-tani perché meno del 75% del suo territorio supera i 600 m: è sull’Amiata (1734 m) a quo-ta 829, ma per 4 kmq, per la legge, non è in montagna, anche se d’inverno si scia su 15 km di piste. Non è un caso se Trilussa è ricor-dato soprattutto per la definizione di media del pollo, una risposta pronta per le vittime della statistica. Quest’anno è scoppiata la questio-ne dei piccoli comuni, quando pareva decisa la sparizione e l’accorpamento di quelli con meno di 1000 abitanti. Non se ne è fatto niente, ma la polemica è stata forte. Da una parte chi vorrebbe iniziare dalle micromunici-palità a disboscare la foresta della burocrazia statale, dall’altra chi oppone al taglio la tutela delle identità locali. Chi ha ragione? Forse entrambi. È vero che molti Stati in Europa hanno diminuito il numero dei comuni negli ultimi 50 anni, come è pure strano che in alcu-

ni il numero delle anime coincida con quello degli amministratori. Ma la sta-tistica da sola non aiuta a capire cosa eliminare: forse è più logico rinunciare all’autonomia di un comune ormai fagocitato nell’hinterland di una metropoli che a quella di un borgo alpino, di-stante da un altro pochi chilometri, ma separa-to da valichi che rendono diversi anche i dialet-ti. Eppure la parola più usata in questo scontro a difesa del piccolo è bello è stata identità. Co-me se ragionare di quanto sono distanti le scuole o sulla strada da percorrere nel caso di soppressione di uffici non contasse niente, evocando invece elementi di appartenenza che oggi non esistono più. Per far vivere i pic-coli comuni è meglio stare alla larga dai luoghi comuni. E dalla statistica, naturalmente.

David Rossi

Se la statistica taglia il comune

ni. I due appartamenti per gli ospiti sono arredati con colori vivaci e mobili antichi. La prima colazione è servita nel berceau che si apre sul-la Val di Vara con torte, muffin, biscotti e yogurt fresco, marmellate casalinghe di castagne, albicocche, prugne selvatiche, oltre a mele, pe-re e cachi del frutteto. Varese Ligure ha una corona di frazioni, tutte caratterizzate dalle testimonianze di una cultura rurale millenaria, co-me Teviggio e Caranza. Nelle vicinanze di Salino sono ancora visibili resti della fortificazione di Castronovo che, con quelle di Buto e Co-stola, erano parte del sistema difensivo dei Fieschi, i potentissimi si-gnori della zona. Cavizzano invece custodisce un tesoro naturale: l’al-bero monumentale più vecchio della valle, un cerro di 700 anni e 5 metri di circonferenza.

La terrazza e

l’ingresso illuminato

della Locanda

del Capitano, a

Montone,

la dimora del ’200, nel

centro del borgo.

In cucina

lo chef e patron

Giancarlo Polito

prepara piatti di

tradizione come

il frascarello: acqua

e farina, insaporita da

una spolverata

di pecorino e tartufo

nero di Norcia.

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Montone (Umbria)Il territorio tra Umbria e Marche, a novembre, è la tentazione per

una fuga dalla città. Complice il facile collegamento con autostrade e treni, ci si rifugia volentieri nei piccoli lembi di terra che parlano d’anti-co. È il caso di Montone (1555 abitanti), nel cuore dell’Umbria, città na-tale del condottiero Andrea Fortebraccio (1368-1424), il leggendario Braccio da Montone, a meno di cento chi-lometri dai più blasonati e mondani Spoleto o Todi. Qui regna un’altra Umbria, più appartata e discreta, quasi francescana. Paesi come questo custodiscono cin-te murarie intatte dal Medioevo, e la giornata slow tra passeggiate e arte si conclude degnamente alla Locan-da del Capitano, poche camere di charme nel centro di Montone, co-struite lì dove sorgeva l’antica casa di Braccio. Si può anche cenare ai ta-voli al pianoterra tra tovaglie candide, candele e quadri antichi, gustando il cappuccino, una fonduta di formaggi di collina con uovo di quaglia e

tartufo bianco, oppure l’antico frascarello umbro a base di acqua e farina condito con pecorino di grotta, tartufo nero di Norcia e filetti di aspara-gi in crudità. Le stanze hanno un’eleganza semplice, e da qui si può par-tire alla scoperta del territorio, tra acquisti di salsicce e lonzini artigiana-li, come quelli della vicina bottega di macelleria di Vania Tani, dove

sull’insegna c’è scritto “carni nostrane” visto che fanno tutto in casa, senza conservanti, con la carne delle be-stie allevate in campagna. La passeggiata in piazzetta è d’obbligo, così come la visita al Complesso Museale San Francesco, con una chiesa del XIV secolo dall’architettura tipica degli Ordini Mendicanti, sem-plice e lineare: unica navata e abside poligonale con

tanto di chiostro trafitto dai raggi del sole. In paese basta alzare lo sguar-do per scorgere ogni tanto in un portone o su un muro di pietra lo stem-ma di Braccio (un montone tra due ghepardi), magari mentre ci si diri-ge verso la Macchia del Negrone, una passeggiata che parte a pochi pas-

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1. Varese Ligure, il borgo

di 739 abitanti con il centro

fortificato dalla caratteristica

forma di euro. 2. Le casette

colorate disposte in tondo.

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si dal campanile e abbraccia le mura in un percorso di 3 chilometri. A fine ottobre, dal 29 al 1° novembre, il borgo ospita la Festa del Bosco, manifestazione che ogni anno anima i fondi e le cantine con l’esposizio-ne e la vendita dei prodotti di bosco e sottobosco: funghi, tartufi, viscio-le e molto altro. Per mangiare in campagna, tra Montone e Umbertide, c’è l’organic farm La Chiusa, 7 ettari di terreno della giovane Masha Re-

ner che ha ereditato l’agriturismo dai suoi genitori. Lei è appassionata di biologico, cucina con i prodotti sta-gionali del suo orto, fa il pane con i cereali e le farine della tenuta, offre vino e olio dell’azienda. Inoltre orga-nizza corsi di cucina, porta in tavola piatti appetitosi come la crema di ca-stagne con borlotti e crostini alla sal-

via. Offre anche tre stanze e due bilocali arredati con semplicità per dor-mire e svegliarsi al canto del gallo.

Decisamente più chic l’ospitalità nel nuovissimo Griffin’s, verso Orvieto, una tenuta di 86 ettari sulle colline umbre, dove ogni camera ha il nome della divinità del pantheon etrusco alla quale si ispira. Colo-ri e tessuti naturali, legno scuro e tappeti, vasche idromassaggio. C’è an-che un ristorante gourmet elegante, e in cucina si usano solo prodotti Griffin’s tra olio, vino, ortaggi, carne e frutta che, volendo, si possono comprare e portare a casa. L’Umbria riserva sempre sorprese: a Città di

1. Varese Ligure. 2. Liguria. La

spiaggia di Monterosso. 3. I

croxetti, decorati con stampi

in legno. 4. Adriano Marenco

nella sua bottega. 5 I porcini

che cucina Andreina Giosso

de Il Boschetto. 6. Il Gumo.

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Infine si acquistano vini di rango al Castello Monte Vibiano Vecchio della nobile famiglia Fasola Bologna, dove si organizzano degustazioni nei vigneti su jeep elettriche. Qui il Dop di punta è L’Andrea, un rosso corposo ottenuto da un blend di sangiovese, merlot, ca-bernet sauvignon e syrah.

San Ginesio (Marche)Disteso sulle colline marchigiane che già comin-

ciano a digradare verso la costa, alle pendici dei Mon-ti Sibillini, San Ginesio (1500 abitanti nel borgo) è a 600 metri d’altezza, con una cinta muraria che resiste da secoli. Una tavola esposta nella Pinacoteca Civile raffigura la battaglia fra San Ginesio e Fermo del 1377, ed è riconoscibile la classica città medievale

protetta da mura possenti contro i nemici esterni. Oggi le battaglie so-no storia, ma le pietre restano dense di memorie, a cominciare da piazza Alberico Gentili, dove svetta la Collegiata della SS. Annunzia-

ta, con le logge e il piccolo teatro bomboniera otto-centesco intitolato a Giacomo Leopardi. Sulla piazza si affacciano le finestre dell’Albergo Centrale, pic-colo hotel di 13 camere. Si intuisce subito che da que-ste parti la vita è migliore, come testimonia l’espe-rienza di Melania Moschini, che ha lasciato l’azienda di famiglia, Poltrona Frau, per dedicarsi a Coronci-

na, ristorante vegetariano con orto, centro benessere e, a breve, anche poche suite, a Belforte del Chienti, 20 chilometri dal centro di San Gi-nesio. La sala del ristorante, dove si gustano verdure dell’orto, ceci e

San Ginesio. 1. La Collegiata

della SS. Annunziata. 2. Pala

della battaglia tra sanginesini

e fermani nel 1377. 3. Teatro

Leopardi. 4. Veduta del borgo.

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Castello, a 20 chilometri, una tappa d’obbligo è la Fondazione Burri, per visitare Palazzo Albizzini e gli Ex Seccatoi del Tabacco, con il meglio delle combustioni e dei cretti del maestro umbro, senza mancare la pau-sa shopping alla Sartoria Margutti, il top delle camicie e cravatte su misura con attenzione maniacale ai dettagli, sia da donna sia da uomo. Per uno spuntino si passa al panificio d’epoca Pizzoni, a Foligno, che entro Natale aprirà, accanto al forno, un ristorante e bottega gourmet con lo chef stellato Marco Gubbiotti. Per i piatti umbri della tradizione si va alla Locanda Appennino, a Umbertide, ex trattoria per gli ope-rai che costruivano la ferrovia. Le passeggiate autunnali a cavallo si pre-notano a Montone, all’Associazione Sportiva Valle del Carpina. Per la notte si affittano (per minimo 2 giorni) i comodi appartamenti di Casa Caigatti, una elegante dimora di campagna, con campo da tennis.

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maltagliati, torte salate con bietole, non lascia nulla al caso. Chic quanto basta, con tavoli e sedie in legno decapato, runner in lino e un’aria provenzale, è perfetta per una pausa salutare. Make a new start, o come lo chiamano gli inglesi, reinvent your li-fe, ovvero cambiare vita in campagna, è un imperativo anche per Serenella Giorgetti e Ricky Swaczy, pubbli-citari milanesi da sempre nel mondo della moda, che da un anno hanno abbandonato la città meneghina per San Ginesio, dove hanno aperto WabiSabiCul-ture, un vero ryokan tra le colline marchigiane: un’antica locanda giapponese di campagna. Appena varcato il cancel-lo pietre, giardini zen con la loro bellezza unica, una sala da medita-zione, una grande vasca in legno hinoki per il rituale del bagno, il tem-pio buddista, tre stanze dai nomi poetici, come Ciliegi e Petali al Ven-

to, Bosco fra i Pini e Bosco di Aceri. Qui si perde volentieri la cogni-zione del tempo fra rituali del tè, colazioni japita, metà japan e metà italiane con alghe, muffin e specialità vegane. Tutto è rigorosamente

cucinato in casa. Nelle stanze costruite secondo le re-gole della bioedilizia, niente letti, ma solo futon e bioaromaterapia in ogni ambiente, per una vacanza meditativa da far allargare il cuore.

Nelle vicinanze, a una manciata di chilometri, ci si bea di piante secolari, di pomeriggi ventosi, di piccole cose e di gesti semplici da Agra Mater, agriturismo bio

delle giovani Lara Mancini e Ketty Iommi, aperto nel 2008 a Colmu-rano. Si producono olio, ortaggi, cereali e frutta e si dorme in stanze dal sapore antico, tra mobili della nonna e copriletto floreali di Lisa Corti. Al ristorante, con terrazza panoramica sulle colline (gio.-dom.), bisogna

San Ginesio 1. Le Cripte

della Collegiata. 2. Jurek

Mosiewicz delle cantine La

Murola. 3. WabiSabiCulture:

doppia b&b da 120 €.

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Gli scrigni d’ItaliaDa nord a sud: 10 borghi da visitare, luoghi e tesori da scoprire, cucina da assaggiare. Tutte le informazioni.

PAESE DoVE DoRMIRE DoVE MANGIARE

usseaux - 191 abitanti In Alta Val Chisone, fra i parchi naturali dell’Orsiera Rocciavrè e il Gran Bosco, a 20 km da Sestriere. Fontane e lavatoi in pietra, meridiane, forni da pane e murales che raccontano momenti di storia locale.

Hotel Lago del Laux Arredi in legno e cucina tipica: polenta formaggio e burro, gnocchi di patate. www.hotellaux.it.

Trattoria La Placette Nel cuore del borgo. Serve fonduta, selvaggina e piatti di tradizione. www.trattorialaplacette.com.

Glorenza - 885 abitantiNel verde dell’Alta Val Venosta. È la più piccola città fortificata d’Italia. All’interno case patrizie con facciate del primo Gotico, porticati suggestivi, cortili. Affreschi nella Chiesa di San Pancrazio.

Albergo Albero VerdeHotel storico restaurato nel2004. Arredi minimali in legno e pezzi di design. www.gasthofgruenerbaum.it.

Hotel Posta Edificio del XV secolo, camere con arredi in legno e piatti altoatesini. www.hotelpostglorenza.com.

viGoleno castello - 28 abitantiBorgo cintato arroccato sugli Appennini piacentini. Con torri, bastioni e viuzze di ciottoli. Si visita il Castello con il Teatrino del ’700 affrescato e la chiesa con San Giorgio che uccide il drago.

Castello di VigolenoSi dorme nel maniero e alla Taverna del Castello si gustano piatti tipici. www.castellodivigoleno.it.

Hotel Leon d’oroPalazzo liberty restaurato, suite di charme. In tavola:pisarei e fasö, salumi. www.leondorocastellarquato.it.

sovana - 399 abitantiNota come Città di Tufo, perché Rocca e Castello svettano su balze di tufo. Di tufo anche il Palazzo Comunale del ’200. Con Sorano e Pitigliano è al centro del Parco Etrusco. Si visitano le necropoli.

Sovana Hotel & Resort Un antico casale tra gli ulivi, in posizione strategica per il tour etrusco. 18 camere curate. www.sovanahotel.it.

Da CainoPiatti di tradizione rivisitati con creatività da 2 stelle Michelin. Tra i migliori indirizzi della regione. www.dacaino.it.

san Giovanni d’asso - 901 abitantiNei weekend 7-8/11 e 14-15/11 ospita la XXIV Mostra Mercato del Tartufo Bianco. Si va per tartufi con il proprietario della Locanda del Castello, e si visita il Museo del Tartufo: www.museodeltartufo.it.

Podere Finerri - The Lazy olive Casale del ’700 sulle colline senesi, abitazioni con arredi d’epoca. www.thelazyolive.it.

La Locanda del Castello Menu a km 0: ravioli con brasato e pinoli, maialino di cinta senese al tartufo. www.lalocandadelcastello.com.

serra san quirico - 354 abitantiIl Parco della Gola Rossa e di Frasassi, 9.167 ettari, con le Grotte di Frasassi. Nel borgo, il Barocco più bello delle Marche: le Chiesa di San Filippo e l’Abbazia di Sant’Elena. Le Copertelle, passaggio sulle mura.

Borgo LancianoBorgo medievale recuperato con camere nel centro antico e nell’area benessere. www.borgodilanciano.it.

Villa AmaliaCucina di tradizione di mare e di terra rivisitata. Pesce dell’adriatico. www.villaamalia.it.

Pietrarubbia - 709 abitantiIl Tam, Centro per il Trattamento Artistico dei Metalli, scuola di alto artigianato per scultori voluta da Arnaldo Pomodoro. Ha una collezione di 100 pezzi creati dagli artisti. Chiesa di San Silvestro: bronzo di Pomodoro.

Locanda il Vicariato Camere con arredi d’epoca in un casale in pietra. Vista sul Montefeltro, piatti a km 0. www.locandailvicariato.com.

San GirolamoCucina di tradizione rivisitata, materie prime di produttori locali. Corsi di cucina. www.sangirolamo.com.

castelcivita - 1902 abitanti Le Grotte di Castelcivita, nel Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, uno dei siti speleologici più importanti d’Italia. Grotte dell’Angelo di Pertosa, www.grottedellangelo.sa.it.

Lo ScaraiazzoAgriturismo tra gli ulivi, 6 camere in un antico casale e ovile ristrutturati. www.loscaraiazzo.it.

Agriturismo SorgituroMix piatti campani e veneti. Tra i primi: matasse con i fagioli di Controne. www.agriturismosorgituro.it.

forza d’aGrò - 922 abitantiBorgo normanno e saraceno, ricostruito nel ’300 dopo una frana. Da vedere i resti del Castello Normanno dell’XI secolo e l’Arco Durazzesco che porta a piazza della Triade, con vista su Taormina e la baia.

Resort Borgo San Rocco Casali e case di pescatori ristrutturati sparse in 20.000 mq di verde. www.borgosanrocco.com.

Il Padrino Terrazza sul mare. Cucina mediterranea di pesce, pasta della casa, cantina fornita. www.ristoranteilpadrino.com.

savoca - 1650 abitanti Borgo medievale, con chiese gotico-normanne, edifici con stucchi barocchi. Francis Ford Coppola nel 1972 vi girò Il padrino e lo consacrò alla notorietà. Da vedere le catacombe nel Convento dei Cappuccini.

Relais La Casa di Anna A 15 km da Taormina, vista su Mar Ionio e Valle d’Agrò. Arredi d’epoca e di design. www.relaislacasadianna.it.

Ristorante Pentefur Sala da pranzo vista mare. Tonno con salsa nepotedda, pasta con le melanzane. www.borgosanrocco.com.

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115DOVEnovembre11

Rustici, gnocchetti, tessuti e scarpe

Liguria

Dove dormireAlbergo AmiciNell’antica locanda art déco, 26 camere, cinque con arredi anni ‘70, le altre rinnovate.Indirizzo: via Garibaldi 80, Varese Ligure (Sp), tel. 0187.84.21.39, www.albergoamici.com.Prezzi: doppia b&b da 65 €.C/credito: Ae, Mc, Visa.a c g

Agriturismo Il BoschettoCamere e ristorante, aperto nel weekend.Indirizzo: via Chiesa 14b, fraz. Scurtabò (Sp), tel. 0187.84.30.81. Prezzi: doppia b&b 50 €.

C/credito: no.b d g RistoranteOrari: 20-22, dom. 13-15 (chiuso lun.-gio.). Prezzi: da 20 €.

Agriturismo Il GumoRustico chic, in un’ex casa colonica.Indirizzo: loc. Gumo 69, Varese Ligure (Sp),tel. 0187.84.22.82, cell. 349.36.05.904, www.ilgumo.it. Prezzi: 2 appartamenti, 35 € a notte a persona. C/credito: no.b d g

Hotel Vis à VisSala per la prima colazione con vista mare. Indirizzo: via della Chiusa, 28 Sestri Levante (Ge), tel. 0185.42.661, www.hotelvisavis.com. Prezzi: doppia b&b da 160 €.C/credito: tutte.a c g i j m nDove mangiare

Dove mangiare

La Taverna del Gallo NeroCucina del territorio.Indirizzo: piazza Vittorio Emanuele 26, Varese Ligure (Sp), tel. 0187.84.05.13. Orari: 12-14.30, 19-22.30 (chiuso lun.). Prezzi: 30 €. C/credito: Mc, Visa.

Ristorante I FieschiPiatti tipici e ottime torte di verdure.Indirizzo: via Garibaldi 42, Varese Ligure (Sp) tel. 0187.84.23.49. Orari: 12-14; ven.-dom. 12-14, 19-21 (chiuso lun.). Prezzi: 30 €. C/credito: Ae, Mc, Visa.

Azienda Agrituristica A Ca’ du PipinCarne e verdure a chilometro zero. Indirizzo: loc. Torceto 82, fraz. Comuneglia, Varese Ligure (Sp), tel. 0187.84.90.41.Orari: 12.30-15, dom. 19.30-21 (chiuso lun.-gio.). Prezzi: 25 €. C/credito: no.

Ristorante AmiciBattuto di pinoli e i croxetti.Indirizzo: via Maurizio Caranza 35, Varese Ligure (Sp), tel. 0187.84.21.39. Orari: 12-14, 19.30-21 (chiuso mer.). Prezzo medio: 25 €. C/credito: Ae, Mc, Visa.

Dove comprare

Alimentari BlenciIndirizzo: piazza Mazzini 4, Varese Ligure (Sp), tel. 0187.84.05.38. Orari: 7.30-13, 16-19.30; mer. 16-19.30 (mai chiuso). C/credito: Ae, Mc, Visa. GhelfiIndirizzo: piazza Vittorio Emanuele II 6, Varese Ligure (Sp), tel. 0187.84.21.30. Orari: 9-12.30, 16-19.30). C/credito: Mc, Visa.

I Calzolai di VareseIndirizzo: piazza Vittorio Emanuele 58, Varese Ligure (Sp), cell. 338.66.61.159. Orari: 8.30-13, 15-20; mer. 8.30-13 (mai chiuso). C/credito: no.

sempre prenotare. Il menu cambia ogni settimana, con piatti di tradi-zione marchigiana come il cargiù, un grande raviolo tipico del Macera-tese, ripieno di ricotta e maggiorana, condito con burro, pecorino di fos-sa e semi di papavero, ma ci sono anche specialità vegetariane. Qui si fa provvista di olio, passata di pomodoro biologica, ottime confetture co-me quella singolare di zucca, agrumi e cardamomo, oppure di cetrioli e melissa, nonché le visciole al sole, un barattolo goloso con i frutti dei lo-ro alberi.

La zona offre molte tentazioni per lo shopping. Ci sono l’Outlet Poltrona Frau a Tolentino; il piccolo spaccio della pasta artigianale Mancini a Monte San Pietrangeli (via San Biagio 56, tel. 0734.96.93.11,

orari: 9-12, 15-18, chiuso sab. e dom.); La Murola, 60 ettari di vigneti sulle colline ordinate per fare il pieno di vini, olio, ceci e lenticchie bio-logiche; Picenum, piccola fabbrica con formaggi a latte crudo, pecorino ubriaco, maturato nelle vinacce, e formaggio fresco con tartufo; le Can-tine Saputi, quattro generazioni di vino con un buon rosso piceno Ca-stru Vecchiu a 5,5 euro alla bottiglia. Insomma, tutto per una vacanza in completo relax, con il rassicurante scorrere delle giornate tra tornanti, botteghe, antiche pievi, strade bianche e paesini che compaiono d’im-provviso in cima a una collina, come Ripe San Ginesio, visibile nella bella strada panoramica che collega Colmurano e San Ginesio. Anche Loro Piceno, nello stesso territorio, è un borgo abitato da poche ani-

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WabiSabiCultureUn’autentica casa di campagna giapponese.Indirizzo: via Papa Giovanni XXIII 23, San Ginesio (Mc), cell. 335.39.60.25, www.wabisabiculture.org. Prezzi: doppia b&b da 120 €. C/credito: no.a (piccola taglia) c

Agra Mater Camere nel verde e ristorante di cucina bio. Indirizzo: Contrada Monti 3, Colmurano (Mc), cell. 339.37.69.357, 347.76.56.096, www.agramater.com. Prezzi: doppia b&b 70 €. C/credito: Mc, Visa.a (piccola taglia) cRistorante Orari: gio. e ven. 20-21.30; sab. e dom. 12.45-14, 20-21.30. Prezzo medio: 35 €. C/credito: Mc, Visa.

Dove mangiare

Coroncina Ristorante vegetariano a km zero con spa. Indirizzo: Contrada Fossa 16, Belforte del Chienti (Mc), tel. 0733.90.62.27. Orari: 20.30-21.30, dom. 12.30-14 (chiuso lun.-gio.). Prezzi: 30 €.

Il GirarrostoNelle cantine di un ex convento francescano. Indirizzo: via Giacomo Ridolfi 3, Loro Piceno (Mc), tel. 0733.50.91.19. Orari: 12-14, 19.30-21.30 (chiuso mer.). Prezzi: 35 €. C/credito: Mc, Visa.

Da Pippo e Gabriella Gestione familiare e piatti marchigiani. Indirizzo: via Immacolata 33, Sant’Angelo in Pontano (Mc), tel. 0733.66.11.20. Orari: 12-14.30, 19.15-22 (chiuso lun.). Prezzo medio: 35 €. C/credito: Mc, Visa.

Dove comprare

outlet Poltrona Frau Divani, Sedute, tavoli, sistemi d’illuminazione.Indirizzo: SS 77 km 74.500, Tolentino (Mc), tel. 0733.96.80.73. Orari: 15.30-19.30; sab. 9-13, 15.30-19.30 (chiuso dom. e lun). C/credito: Mc, Visa.

La MurolaBianco La Ribona e Rosso Vignamonte.Indirizzo: Contrada Villamagna 9,

Urbisaglia (Mc), tel. 0733.50.68.43, www.cantinalamurola.it. Orari: 9-12.30, 14.30-19 (chiuso dom.). C/credito: Mc, Visa.

Picenum Formaggio di capra e pecora a latte crudo.Indirizzo: strada provinciale 78 km 25.900, Pian di Pieca, San Ginesio (Mc), tel. 0733.69.43.75. Orari: 8.30-12.30, 15.30-19; sab. 8.30-12.30, 16-19 (chiuso dom.). C/credito: Mc, Visa.

Cantine SaputiVino in bottiglia o sfuso. Indirizzo: Contrada Fiastra 1, Colmurano (Mc), tel. 0733.50.81.37. Orari: 8.30-12.30, 15.30-19.30; sab. 8.30-12.30 (chiuso dom.). C/credito: Mc, Visa.

Indirizzi utili

Regione Marche on linewww.turismo.marche.it, Per scaricare l’App da Apple Store: cercare Regione Marche o accedere alla web app http://m.turismo.marche.it oppure utilizza il codice QR.Su Twitter: @MarcheTourism.

116 DOVEnovembre11

Stanze antiche, salsicce, mobili

Umbria

Dove dormire

La Locanda del Capitano Hotel di charme con ristorante.Indirizzo: via Roma 7, Montone, tel. 075.93.06.521, http://ilcapitano.com/. Prezzi: doppia b&b da 120 €. C/credito: Ae, Dc, Mc, Visa. b dRistorante: Orari: 19.30-22; sab. e dom. 12.30-14.30, 19.30-22 (chiuso lun.). Prezzo medio: 40 €.

Griffin’sResort chic immerso in 86 ettari di verde. Indirizzo: località San Faustino 24, Orvieto (Tr), tel. 0763.61.67.27, www.griffinslands.com. Prezzi: doppia b&b da 170 €. C/credito: Ae, Mc, Visa. a (piccola taglia) c

Casa CaigattiCinque appartamenti nel verde con 1 o 2 camere da letto. Piscina scoperta. Indirizzo: loc. Bacciana 10, Montone (Pg), cell. 337.64.41.51, www.caigatti.com. Prezzi: appartamenti (minimo 2 notti) da 75 € per notte (3 notti 210 €). C/credito: no. a (piccola taglia) c

Dove mangiare

La ChiusaCucina a km zero e camere, da 80 €. Indirizzo: fraz. Molino Vitelli, strada statale del Niccone, Umbertide (Pg), tel. 075.94.10.848, cell. 329.42.79.646. Orari: 12.30-14.30, 19.30-21.30 (mai chiuso). Prezzi: da 25 €. C/credito: Dc, Mc, Visa.

Forno PizzoniPizza, centrifughe, salumi e formaggi.Indirizzo: largo Volontari del Sangue 4, Foligno (Pg), tel. 0742.35.03.22. Orari: 7.30-14, 17-20 (chiuso dom.). Prezzi: da 6 €. C/credito: Mc, Visa.

Locanda AppenninoNel centro del paese, ristrutturato con gusto. Indirizzo: via Grilli 19-21, Umbertide (Pg), cell. 334.35.36.585. Orari: 12-14.30, 19-21.30 (chiuso dom.). Prezzi: 30 €. C/credito: Ae, Dc, Visa.

Dove comprare

Macelleria Vania Tani Carni nostrane, salsicce, e salumi artigianali. Indirizzo: via dei Magistrati 6f, Montone (Pg), tel. 075.93.06.227. Orari: 8-13, 16-19; gio. 8-13 (chiuso dom.). C/credito: no.

Sartoria MarguttiCamicie, cravatte e scarpe fatte a mano. Indirizzo: via Roma 14, Città di Castello

(Pg), tel. 075.85.55.903, www.margutti.com. Orari: 8.30-12.45, 14.30-19.30; sab. 9-12.45, 16-19.30 (chiuso dom.). C/credito: Mc, Visa.

Castello Monte Vibiano VecchioVino, olio, degustazioni nei vigneti. Indirizzo: loc. Bocca di Rigo, Mercatello di Marsciano (Pg), tel. 075.87.83.386, www.montevibiano.it. Orari: 9-13, 15-19 (mai chiuso). C/credito: Ae, Mc, Visa.

Indirizzi utili

ASD Valle del Carpina Passeggiate e weekend a cavallo. Indirizzo: Case Sparse 29, Montone (Pg), cell. 348.01.30.268, 347.31.45.213. C/credito: no.

Fondazione Burri Palazzo Albizzini ed Ex Seccatoi Tabacco. Indirizzo: via Albizzini 1, Città di Castello (Pg), tel. 075.85.59.848, www.fondazioneburri.org. Orari: 9.30-13, 14.30-18; dom. 10.30-12.30, 15-18 (chiuso lun.). Prezzi: ingresso cumulativo a Palazzo Albizzini e agli Ex Seccatoi 10 €.

Marche

Dove dormire

Albergo Centrale Camere e suite nel centro di San Ginesio.

Indirizzo: piazza Alberico Gentili 62, San Ginesio (Mc), tel. 0733.65.31.35, www.albergocentralesanginesio.com. Prezzi: doppia b&b da 100 €. C/credito: Mc, Visa. b c g

me: pietra ovunque e stradine arrampicate tra antichi palazzi. Proprio qui, in una piazzetta, Il Girarrosto è un ristorante a conduzione fami-liare nelle vecchie cantine di un convento francescano. La proprietaria, Liliana Morganti, da trent’anni prepara vincisgrassi, polenta cotta al for-no con salsicce, costoline di maiale e funghi porcini, crema pasticciera all’alchermes come quella delle nonne. L’imperativo è cucina casereccia,

come Da Pippo e Gabriella, tavoli alla buona, leggermente defilato in una strada secondaria sulla statale maceratese con pasta tirata a mano, cannelloni, agnolotti, carne cotta sulla brace a vista. Tutto genuino e semplice. Ma pieno di cultura antica.

Inviati da Dove, Ornella D’Alessio, Loredana Tartaglia, Donatella Bernabò Silorata e i fotografi Paolo Picciotto e Gilberto Maltinti