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09 UVA DA TAVOLA MARIO COLAPIETRA AGRICOLTURA OGGI Varietà di uva da tavola e periodi di commercializzazione in Italia e nel mondo Con una produzione italiana di circa 14 milioni di quintali, il 70% è prodotto in Puglia ed il resto in Sicilia, coste joniche della Basilicata, Abruzzo, Lazio e Sardegna. Italia è la varietà più diffusa, con oltre il 40% della produzione, ma si vanno affermando anche le varietà apirene (senza semi). Le tecniche di coltivazione, attraverso strutture di sostegno protette con film di plastica, permettono di anticipare o ritardare la maturazione e garantire una offerta di prodotto italiano per 230 giorni all’ anno: dal 10 di maggio alla fine di dicembre. Mario Colapietra

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AGRICOLTURA OGGI

Varietà di uvada tavola

e periodi di commercializzazionein Italia e nel mondo

Con una produzione italiana di circa 14 milioni di quintali, il 70% è prodotto in Puglia ed il resto in Sicilia,

coste joniche della Basilicata, Abruzzo, Lazio e Sardegna.Italia è la varietà più diffusa, con oltre il 40% della

produzione, ma si vanno affermando anche le varietà apirene (senza semi). Le tecniche di coltivazione, attraverso

strutture di sostegno protette con film di plastica, permettono di anticipare o ritardare la maturazione e

garantire una offerta di prodotto italiano per 230 giorni all’ anno: dal 10 di maggio alla fine di dicembre.

Mario Colapietra

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Fino al 1882 in Italia si consumavano e si esportavano come uva da tavola, grappoli di vitigni ad uva da vino a maturazione precoce e con buccia consistente. Dalla Puglia, da Bisceglie in provincia di Bari, già dal 1869 iniziarono le spedizioni di uva verso Milano, Torino, Bologna, e poco dopo anche verso la Germania, Svizzera ed Austria. Nello stesso vigneto si coltivavano diversi vitigni senza alcuna distinzione se destinati per la trasformazione in vino o per il consumo come frutta. Dopo alcune azioni intraprese dal Ministero dell’Agricoltura, si decise di incrementare e di specializzare la coltivazione dell’ uva da tavola anche per ragioni sociali, in quanto richiedeva per la sua coltivazione un maggior impiego di manodopera e consentiva di ottenere ricavi più elevati. Per i nuovi impianti si consigliarono forme di allevamento a pergolato, in sostituzione dell’ alberello e della spalliera. Tra le varietà si affermava la Regina bianca, minore diffusione si aveva per l’Italia, Bicane, Sultanina e Zibibbo. Nel 1954 la superficie utilizzata per la coltivazione specializzata di uva da tavola era di 34.582 ettari con una produzione di 2 milioni di quintali, di cui 400.000 quintali esportati. Da questo momento inizia una consistente espansione della superficie utilizzata per questa coltura. Nel 1985 la produzione ottenuta su circa 80.000 ettari era di 14 milioni di quintali, di cui 5,6 milioni di quintali esportati. Si ottenne un ridimensionamento della superficie vitata coltivata a “Regina bianca” ed un aumento considerevole per la varietà “Italia”. In Sicilia

costituiva l’80% delle varietà coltivate. L’esportazione pugliese di uva di uva da tavola, la più consistente in Italia, era costituita dal 63,8% dall’Italia e dal 24,1% dalla Regina Bianca. La cultivar Italia cominciava ad essere apprezzata anche in alcune aree europee che in passato disdegnavano il particolare aroma di moscato che caratterizza quest’uva. Il consenso era dovuto anche alla possibilità di essere presente sui mercati da agosto a dicembre con ampie garanzie di serbevolezza, di sanità e qualità. Il maggior quantitativo era ottenuto in Puglia, seguita dalla Sicilia, Abruzzo e dalle altre regioni centro meridionali. Dall’ultimo censimento si rileva che la varietà “Italia” è coltivata per 53,8% della superficie vitata ad uva da tavola; la Victoria il 9,9%, la Regina bianca l’8,9%. Con consistenze più basse alcune varietà senza semi e altre con semi. La coltura, in Italia ha avuto la massima espansione e per molti decenni ha conservato la supremazia per l’esportazione sui mercati europei e in alcuni esteri sparsi in tutto il Mondo. Lo scenario mondiale è notevolmente cambiato anche ad opera di investitori ed esperti impiantisti che hanno contribuito a diffondere la coltura in molti Paesi divenuti concorrenti dell’Italia. Rispetto ai decenni scorsi, la coltura è attuata con tecnologie innovative che hanno interessato i sistemi di allevamento, di protezione della struttura, delle tecniche colturale, della difesa fitoiatrica, cultivar, confezionamento, trasporto e conservazione del prodotto, sistemi di certificazione, tracciabilità del prodotto.

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Stupendi grappoli della cultivar victoria con semi

L’uva da tavola dopo la raccolta in casse di legno e in cesti, veniva pesata con la “stadera” bilancia dell’epoca e venduta ai commercianti

La produzione di uva da tavola in Italia

La produzione di uva da tavola italiana, rappresenta la punta di diamante dell’esportazione di frutta italiana nel Mondo. La produzione media nazionale è di circa 14 milioni di quintali di uva, il 70% è prodotto in Puglia. Minori quantitativi si ottengono in Sicilia, coste ioniche della Basilicata, Abruzzo, Lazio ecc. Particolare interesse ha questa coltura in Sardegna: con la modernizzazione della coltivazione si sta ottenendo l’autonomia produttiva regionale,

con l’obiettivo di assecondare le richieste di frutta del notevole afflusso turistico estivo. Nei mesi di aprile e maggio vi è poca disponibilità di uva fresca sui mercati internazionali. Produrre in questo periodo è molto conveniente. Le zone di produzione di uva da tavola della Sicilia orientale, rispetto a tutti i Paesi che si affacciano sul Mare Mediterraneo, avevano il primato di far maturare prima le uve di Matilde, Cardinal e Victoria. Negli ultimi anni, alcuni Paesi del nord Africa, tra cui l’Egitto, anche grazie a finanziamenti internazionali, hanno impiantato

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nuovi vigneti con cultivar esclusivamente apirene, ottenendo produzioni con periodi di maturazione anticipati rispetto alla Sicilia. La vite per uva da tavola è coltivata soltanto nelle regioni dell’Italia centro-meridionale, caratterizzate da clima caldo-arido, con inverni miti e con precipitazioni per lo più invernali che non superano 500-600 mm. Le temperature invernali raramente scendono sotto 0°C.

La produzione di uva da tavola nel Mondo

Nell’ultimo ventennio altri Paesi hanno iniziato la coltivazione dell’uva da tavola interessando tutti i 5 continenti e 43 Paesi produttori. La produzione mondiale per il consumo fresco è passata da 13 a 20 milioni di tonnellate. È aumentata anche la domanda internazionale con l’apertura di nuovi mercati. È aumentata l’offerta e la competitività. La diffusione della coltura sia nei Paesi dell’Emisfero Nord che in quello Sud fa sì che il prodotto possa essere presente sui mercati internazionali praticamente tutto l’anno riducendone, di fatto, la forte connotazione “stagionale” di un prodotto fresco. Limitando l’analisi agli ultimi anni si vede come gli scambi, calcolati

come totale delle importazioni mondiali, sia passato progressivamente da più 15 a 30 milioni di quintali. Gli Stati Uniti, con 6 milioni di quintali di uva sono i maggiori importatori, il quinto produttore mondiale e il terzo esportatore. La maggior richiesta di uva si ha nei mesi invernali quando non è presente la produzione californiana. I maggiori fornitori sono: Cile con il 70% , il Messico (15%), Perù, Brasile, Egitto, Marocco. Il secondo paese importatore di uva è la Germania con circa 3,6 milioni di quintali. La produzione mondiale è circa di 200 milioni di quintali prodotta in 43 Paesi di tutti i continenti. I Paesi asiatici con il 50 % sono i maggiori produttori, la Cina è leader mondiale. Altri produttori di uva per il consumo fresco sono: Turchia, Italia, Cile, Stati Uniti, Sud Africa, Spagna, Grecia ecc. Tra le nuove realtà vi è l’Egitto, favorito dalle condizioni climatiche ottimali per l’ottenimento di produzioni di varietà precoci di uve apirene. Anche la domanda internazionale di uva da tavola è aumentata. L’uva importata dalla Germania proviene per il 32% dall’Italia, il 31% dai Paesi Bassi, che pur non essendo produttori di uva importano uva dall’ Emisfero sud, l’11% dalla Grecia, il 9% dalla Spagna, Egitto e Turchia. Anche la Russia importa

rilevanti quantitativi di uva da tavola proveniente dalla Turchia, Uzbekistan, Cile, Italia, Moldavia ecc. Grandi consumatori di uva da tavola sono gli inglesi con oltre 2,5 milioni di quintali di uva quasi totalmente senza semi. L’uva proviene per la maggior parte dal Cile, Italia, Egitto, Sud Africa e l’India Attualmente è di nuovo insistente la richiesta dei mercati internazionali di maggiori quantitativi di uva senza semi provenienti dall’Italia. Diversi importatori ritengono che l’offerta dovrà essere esclusivamente con questo tipo di produzioni. il processo di sostituzione varietale, è in atto da diversi decenni ma con limitati cambiamenti. Ciò per la difficoltà di individuare cultivar apirene che diano reddito sufficiente a compensare gli altissimi costi di produzione e che determinino utili da utilizzare anche per gli investimenti. La domanda che tutti si pongono perché il Cile, rispetto all’Italia, ha una viticoltura di successo basata quasi esclusivamente sulla coltivazione delle uve apirene e con varietà per molto tempo

proposte anche in Italia ma senza che si siano diffuse. Probabilmente la risposta alla mancata diffusione delle uve apirene nel nostro Paese , va ricercata ancora per la consistente diffusione della cultivar Italia. Per le sue straordinarie caratteristiche di presentabilità, sviluppo degli acini e dei grappoli, presenza dell’ aroma di moscato. È ancora ricercata da una parte consistente dei consumatori. In Cile non è presente la cultivar Italia e i viticoltori cileni non potendo sceglierla, coltivano quanto hanno a disposizione. La varietà ancora più diffusa è l’Italia con il 41% e 5.740.000 quintali, segue la Victoria con il 15% e 2.100.000 quintali. Quest’ultima in pochi anni si è estesa notevolmente, tanto da sostituire quasi totalmente tutte le varietà che in precedenza erano coltivate per anticipare la maturazione in strutture protette con plastica: tra queste la Cardinal, Regina dei Vigneti, Primus, Matilde ecc. Notevolmente ridotta la superficie utilizzata per la cultivar Regina bianca da cui si ottengono 420.000 quintali e il 3%

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Vigneto allevato a tendone della varietà “Victoria” coltivata in serra con struttura di metallo coperta con plastica per far maturare prima l’uva.

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Confezionamento di uva in vaschette trasparenti

Moderna centrale ortofrutticola per la selezione, confezionamento e commercializzazione. Confezionamento di uva in contenitori in plastica.

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della produzione nazionale. L’areale di Grottaglie, in provincia di Taranto rimane ancora la zona preferita per questa varietà. Rispetto all’ultimo censimento è aumentata significativamente la superficie utilizzata per la coltivazione della Sugraone, che è passata dallo 0,6 all’ 8% con 1.120.000 quintali. Dalla Black Magic, non presente in passato, si ottengono 420.000 quintali e il 3% della produzione italiana. Novità interessante è la Crimson seedless con 700.000 quintali di uva senza semi. Tra le più antiche cultivar apirene coltivate in Italia vi è la Thompson seedless ma non altrettanto coltivata: i nostri viticoltori hanno poca pazienza nell’attuare le sofisticate tecniche di coltivazione e in particolare l’impiego dell’acido giberellico per diradare chimicamente il grappolo e farlo sviluppare insieme alle bacche. La Cardinal, è coltivata ancora in alcuni vigneti dell’Abruzzo e della Sicilia per ottenere produzioni precocissime. Attualmente i quantitativi di uve prodotte in Italia delle cultivar apirene Sugraone, Sublima, Thompson e Crimson, protette con plastica per anticipare la maturazione e per la commercializzazione durante i mesi di luglio e agosto, sono sufficienti a soddisfare la domanda interna e quella internazionale. Spesso gli esportatori italiani sono costretti a conservare queste uve senza semi in celle frigorifero, ed attendere la conclusione della commercializzazione, prima delle uve provenienti

dall’Egitto e poi quelle dalla Spagna e Grecia. Ciò è confermato anche dalla rilevante offerta di uva, che non consente spesso di realizzare prezzi competitivi. Occorre ricordare che i costi di produzione in Italia sono più elevati rispetto ad altri Paesi, ed è noto che le varietà apirene mediamente non superano i 200 q/ha. Non così avviene dalla metà di agosto alla fine dell’anno: i quantitativi di uva senza semi sono ridotti rispetto ai quantitativi di uva con semi. Occorrerebbe ridurre la quota di coltivazione di queste varietà e in particolare della cultivar Italia. Obiettivo difficilmente raggiungibile se non si propongono varietà apirene produttive, in grado di contrastare le varietà Red Globe, Italia e Michele Palieri, notoriamente molto produttive. Il parametro di confronto è il ricavo netto: quando quello ottenuto con le uve apirene si avvicinerà a quanto ottenuto dalle uve con semi, si potrà sperare in una diffusione più rapida delle uve senza semi. Si potrebbero anche abbreviare i tempi della sostituzione varietale a condizione che il consumatore, in considerazione degli elevati costi di produzione dell’uva e della scarsità produttiva, decida di pagare le uve seedless in questo periodo almeno il doppio del prezzo pagato per le uve con semi. Una nuova proposta consiste nella vendita di uve senza semi già lavate, igienizzate e confezionate in porzioni monouso da utilizzare in uffici, scuole e

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Giugno uva siciliana, pugliese e abruzzese

Si continua la raccolta in Sicilia delle uve delle varietà Black Magic, Victoria e di modesti quantitativi di uve di Matilde e Cardinal ottenute da vecchi vigneti. Dal 10 giugno inizia la commercializzazione anche delle prime produzioni pugliesi ottenuti dai vigneti coltivati in una nuova zona di produzione localizzata sulle coste del Mar Jonio nel territorio del Comune di Nardò, in provincia di Lecce. La zona caratterizzata da clima mite è particolarmente favorevole alla produzione di uva da tavola a maturazione precoce. Alcune aziende produttrici di fiori recisi, non ritenendo più conveniente questa produzione stanno convertendo le colture delle serre con nuovi impianti di uva da tavola a maturazione precoce.

anche in casa. L’uva così preparata è conservabile per diversi giorni in frigorifero ed utilizzabile in qualsiasi momento. Questa nuova proposta sicuramente si svilupperà e consentirà di pagare di più le uve apirene, contribuendo ad una ulteriore loro diffusione.Le prime uve italiane di uva da tavola delle varietà Black Magic e Victoria, commercializzate dalla metà di maggio, provengono esclusivamente dai vigneti siciliani delle zona sud-orientale di Mazzarrone, Vittoria, Scoglitti, Punta Secca, Donnalucata, Marina di Ragusa, Gela e Porto Empedocle. Quest’anno i primi quantitativi di uva delle varietà Black Magic sono stati commercializzati dal 9 maggio. Con qualche giorno di ritardo si è raccolta anche la “Victoria” a Mazzarrone in provincia di Catania.

Quando si può aCQuistare l’uvada tavola italiana e Quale varietà

dal 10 maggio alla fine di dicembre = 230 giorni• Cultivarprecoci,coperteconplasticaperanticiparelamaturazione: dal 10 maggio al 30 agosto: Sublima seedless - Sugraone seedless – thompson seedless – Black Magic - Matilde - Cardinal - Incrocio 2 - Michele Palieri - victoria - Italia - Red Globe Crimson seedless

• Cultivarprotetteconreti:senzavariareilperiododimaturazione: dal 1 agosto: Michele Palieri - victoria - Italia - Red Globe - Regal seedless, Baresana, Pizzutello, Regina bianca

• Cultivartardivecoperteconplasticaperritardarelaraccolta: Fino alla fine di dicembre: Michele Palieri - Italia - Red Globe - Crimson seedless

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Dal 20 giugno continua la raccolta dell’uva da tavola in Sicilia e inizia la raccolta pugliese dai vigneti sempre delle varietà Black Magic e Victoria, ma situati sulla costa del mar Adriatico di Mola di Bari, Polignano a Mare, Noicattaro, Bisceglie, Trani ecc. Rilevanti quantitativi si ottengono anche a Grottaglie, Montemesola, Villa Castelli e Castellaneta Marina in provincia di Taranto e sulla costa jonica di Marina di Ginosa e Metaponto. Luglio: uva proveniente dalla Sicilia, Puglia, Abbruzzo, Metaponto (Matera) e Lazio. Dal mese di luglio si continuano a raccogliere le varietà Victoria e Black Magic proveniente da tutte le regioni italiane produttrici di uva da tavola. Dalla fine del mese vengono raccolti circa 1 milione di quintali di uva senza semi della varietà “ Sugraone”. In questo periodo la produzione italiana di uva senza semi è soddisfacente ed è in grado di soddisfare le esigenze di tutti i mercati nazionali ed internazionali. In alcuni anni, per la presenza di uve provenienti dalla Spagna e Grecia, è necessario far stazionare l’uva in ambienti

climatizzati ed attendere momenti migliori per la sua commercializzazione.

La varietà Victoria

Ottima la produzione e la qualità dell’uva da tavola Victoria bianca con semi. La straordinaria bellezza del grappolo e delle bacche, il buon adattamento delle piante alle difficili condizioni climatiche e di stress presenti all’interno dei vigneti coperti con film di plastica, la precocità di maturazione, l’esperienza e le capacità tecniche dei viticoltori meridionali, hanno consentito di produrre uve con caratteristiche eccezionali e non rilevate inizialmente in Romania, paese di costituzione. La risposta dei mercati nazionali ed internazionale è stata favorevole e ciò ha favorito l’immediata diffusione nei vigneti delle regioni meridionali produttrici di uva da tavola con la sostituzione di tutte le altre varietà coltivate prodotte a giugno e luglio.

Vigneti di uva da tavola delle varietà Victoria e Black Magic allevati a tendone coperto con plastica per anticipare la maturazione sulla costa adriatica di Mola di Bari

Vigneto della cv Victoria allevata a tendone e coperto con plastica per anticipare la maturazione dell’uva.

La varietà Sugraone bianca senza semi

In Italia è coltivata soltanto in vigneti con la forma di allevamento a tendone, coperto con film di plastica per anticipare la maturazione dell’uva. Introdotta in Italia dalla California, finalmente dopo diversi anni di scarsa produzione, si è ambientata alle condizioni pedoclimatiche delle regioni dell’Italia meridionale consentendo di ottenere rese per ettaro di circa 300 quintali. I quantitativi di uva senza semi, costituiti quasi totalmente dalla cv Sugraone e prodotti in Italia dalla fine di luglio alla metà di agosto, sono sufficiente ad esaudire la domanda di uve apirene nazionale ed estera. Spesso si interrompe la raccolta o si completa ma conservando l’uva in celle frigorifero per mancata

richiesta o per abbassamenti di prezzi. Ciò in attesa che si esaurisca l’offerta sui mercati internazionali dell’uva proveniente dall’ Egitto, dalla Spagna e dalla Grecia. La cultivar presenta ottime caratteristiche morfologiche ed organolettiche, con assenza totale di vinaccioli. Le bacche rimangono, anche alla maturazione, ben attaccate al pedicello. In Italia, dopo circa 30 anni dalla realizzazione dei primi impianti si è affermata come migliore varietà apirena

A luglio è disponibile anche l’uva da tavola biologica

L’uva biologica è ottenuta dai vigneti dell’Organizza-zione di Produttori di uva biologica “O.P. Ortofrut-

Sotto“Sugraone seedless” biologica in confezioni di cartone.

ticoli Gruppo Tarulli” di Noicattaro in provincia di Bari. Le aziende, già dal 1998, risultano condotte con metodo di agricoltura biologica, nel rispetto del Reg. CE 834/07 e Reg. CE 889/08 privilegiando l’adozio-ne di specifiche tecniche agronomiche in sostituzione dell’ uso di prodotti chimici di sintesi. L’agricoltura biologica esclude l’uso di fitofarmaci, di concimi ed altri prodotti chimici di sintesi ed utilizza invece ma-teriale organico compostato, minerali naturali per la concimazione e la difesa. L’obiettivo strategico è di soddisfare le esigenze dei consumatori sempre più esigenti per i parametri qualitativi, nutrizionali e sa-lutistici dei prodotti. Per raggiungere tale obiettivo l’a-zienda, investe costantemente nell’innovazione, nella comunicazione e nell’organizzazione commerciale ed aziendale. L’uva da tavola è prodotta nelle aree vo-cate di Mola e Sannicandro in provincia di Bari e di Castellaneta in provincia di Taranto. Le varietà pro-dotte e commercializzate sono le apirene: Thompson, Crimson, Autumn Royal, Sublima, Sugraone, Ruby e le varietà con semi: Red Globe, Italia, Michele Palieri, Black Magic e Victoria. Queste zone si distinguono

per presenza di terreni e clima ottimali per la produ-zione di uva da tavola pregiata con le caratteristiche organolettiche ottimali richieste dai mercati nazionali ed esteri. Tra i Paesi europei, il mercato tedesco con il 60% di uva acquistata dalla O.P. Tarulli, è il più in-teressato all’ uva ottenuta con il sistema biologico. Se-guono i mercati austriaco, olandese, inglese, svizzero e dei Paesi del Nord Europa. Le uve provenienti dai vigneti vengono selezionate, confezionate e trasferi-te in moderne celle di refrigerazione per un rapido raffreddamento dell’uva e il trasporto immediato ai centri di distribuzione con moderni mezzi climatizza-ti. L’uva conserva la freschezza e i sapori del prodot-to appena tagliato dalla pianta. L’uva è selezionata e confezionata in una moderna struttura. Per conserva-re la freschezza, la qualità e la visibilitàdel prodotto si utilizzano le innovazioni disponibili per gli imballaggi. Questi sono di cartone con e senza coperchio, in le-gno, steco, ifco, cestini e buste di ecoplastica. Allo sco-po di garantire la salubrità e la genuinità dell’uva da tavola, la Società ha ottenuto diverse certificazioni del settore agro-alimentare ed ambientale che soddisfano

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i requisiti richiesti dai consumatori.

L’organismo di controllo è l’IMC, Istituto Mediter-raneo di Certificazione, che costantemente controlla che le norme del Reg. Cee 2092/91 vengano rispet-tate a garanzia del consumatore. Inoltre è certificata Bio Suisse, che è una ulteriore certificazione biologica. Il certificato GLOBALGAP garantisce l’applicazione della buona pratica agricola. Ha anche ottenuto le al-tre certificazione di qualità del settore agro-alimenta-re: ISO 9001:2000, Grasp, Tesco NaturÈs Choice. La necessità di garantire al consumatore anche la sicu-rezza igienico sanitaria avviene con Standard Globale per la sicurezza alimentare BRC (British Retail Con-sortium) ed IFS (International Food Standard) schemi internazionali promossi con l’obiettivo di armonizzare i differenti standard adottati dalla grande distribuzio-ne europea per la salvaguardia del consumatore attra-verso l’attenta valutazione della sicurezza alimentare. Inoltre è stato realizzato un sito web per la tracciabili-tà del prodotto con la possibilità di verificare le analisi multiresiduali.

La varietà Michele Palieri neracon semi a sapore neutro

Costituita in Italia da Michele Palieri nel 1958 ha grappoli grandi e spargoli con peso medio tra 800 e 1.000 g. È la varietà con il più lungo periodo di raccolta e commercializzazione del prodotto fresco: da inizio agosto alla fine di dicembre. Infatti i film di plastica che coprono il vigneto evitano di far bagnare l’uva contribuendo ad esaltare la grande capacità di conservazione sulla pianta. Le superficie dei vigneti destinate alla coltivazione della cv Michele Palieri e la produzione ottenuta, sono sufficiente a rifornire i mercati nazionali ed esteri. Non si prevede di estendere la superficie utilizzata per questa varietà. Le varietà tradizionali si raccolgonoa settembre

Ad Adelfia in provincia di Bari, vi è una interessante realtà produttiva costituita dalla coltivazione della varietà a bacca bianca con semi “Pizzutello”.

Questa attività rappresenta per Adelfia ancora la maggiore risorsa occupazionale ed economica. La commercializzazione dell’uva, in parte, è eseguita direttamente dai produttori che contattano i mercati e inviano con un solo mezzo in diverse città del nord il quantitativo necessario per la vendita. La maggior parte dell’uva Pizzutello bianco si ottiene da vigneti di oltre 15 anni con ridotto sviluppo fogliare che consente il contatto diretto dei raggi solari con i grappoli e la formazione di imbrunimento della buccia di alcuni acini. Questa colorazione tipica è considerato un pregio per il miglior sapore dell’uva.

Altra varietà tradizionale è la “Regina bianca” coltivata ancora in diverse zone delle provincie di Taranto e Bari. Divenuta tradizionale perché sostituita dalla varietà Italia caratterizzata dall’aroma di moscato. Nel 1978 in Italia si producevano 7.656.800 quintali di uva di “Regina bianca” ( 55,9% della produzione nazionale) rispetto ai 2.845.100 (20,8%) di uva della varietà “Italia”. Le straordinarie caratteristiche di

sapore, aroma e croccantezza che caratterizzano la “Regina bianca” sono apprezzate ancora dai numerosi consumatori di Torino e di altre città del centro - nord. Anche la varietà di uva da tavola con semi “Baresana bianca” ha una buona ed “affezionata” richiesta dei mercati ortofrutticoli italiani. Nella nota precedente, dello stesso autore abbiamo riportato alcune notizie su varietà autoctone poco coltivate ma richieste dai consumatori per il sapore, aroma e croccantezza che caratterizzano le varietà a bacca bianca con semi “Pizzutello e Regina”. Altra varietà richiesta dai mercati nazionali è la “Baresana bianca” disponibile soltanto durante il mese di settembre con alcune migliaia di quintali. Anche per questa varietà, caratterizzata da straordinarià qualità gustativa. Si potrebbero aumentare il numero di ettari in coltivazione in alternativa alle numerose varietà internazionali proposte recentemente. A Ruvo di Puglia in provincia di Bari, vi è una interessante realtà produttiva per la coltivazione della varietà Baresana bianca con semi

Delle varietà tradizionali la varietà Baresana è la più ricercata dai mercati del nord d’Italia. Nella foto preziosa e rara confezione di uva Baresana bianca e rossa.

Grappoli della cv Red Globe

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Periodi e varietà di commercializzazione dell’uva da tavola italianaMeSI Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre

DeCADI 10 20 30 10 20 30 10 20 30 10 20 30 10 20 30 10 20 30 10 20 30 10 20 30

varietà

victoria b.

Black Magic n.

Cardinal n.

Matilde b.

Michele Palieri n.

Sugraone b.

Thompson b.

Regal b. (Novità)

Regina b.

Baresana b.

Pizzutello b.

Italia b.

Red Globe rs.

Crimson rs

n Varietà senza semin Raccolta della cv Victoria e Black Magic in serre senza riscaldamento in Sicilia a Mazzarrone, Vittoria, Acate, Gela e Licata n Raccolta delle varietà nei vigneti allevati a tendone coperti con plastica per anticipare la maturazione dell’uvan Varietà allevate a tendone coperto con plastica per ritardare la maturazionen Varietà allevate a tendone e coperte con reti antigrandine in polietilene

Red Globe rosa con semi a sapore neutro è presente sui mercati da settembre a dicembre

Ha colorazione tra il rosa e il nero e ciò dipende dal carico di uva per pianta e dallo stato di maturazione. Tra le uve da tavola è in assoluto la più produttiva con ottimo sviluppo dei grappoli e delle bacche. Ha epoca di maturazione tardiva. Particolarmente apprezzata su tutti i mercati mondiali che richiedono dimensioni delle bacche superiori ai 26 mm. Presenta un ridotto numero di acini per grappolo e non richiede il diradamento. L’epoca di maturazione varia con il sistema di protezione da metà settembre a dicembre. La varietà più commercializzata è l’ Italia, bianca con semi con aroma di moscato è presente sui mercati da agosto a dicembre. Costituita in Italia da Alberto Pirovano nel 1911. In Italia si producono circa 6 milioni di quintali. L’uva è commercializzata in tutto il mondo dal mese di agosto a dicembre.

Da settembre e fino a dicembre è commercializzata la Crimson rosa apirena a sapore neutro

Anche questa varietà senza semi proviene dalla Cali-fornia. Inizialmente i viticoltori, ebbero notevoli diffi-coltà per individuare le tecniche colturali più idonee da applicare per farla produrre e per ottenere i para-metri morfologici richiesti dai mercati internazionali per la commercializzazione delle uve. Con il passar degli anni gran parte dei problemi sono stati risolti tanto da ottenere interessanti produzioni per ettaro e inserire questa cultivar tra le più interessanti delle uve apirene. La cultivar Crimson è ha maturazione tardi-va. Una parte dei vigneti della cv Crimson sono pro-tetti con film di plastica, ottenendo la raccolta dell’uva anche nella prima decade di settembre.

Stupendi grappoli della varietà Italia a sapore aromatico di moscato.

Confezione di uva della cv Crimson seedless pronta per la commercializzazion

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Le nuove varietà

Attualmente sono in sviluppo numerose varietà di uva da tavola senza semi proposte ai produttori italiani e delle altre zone del mondo in cui è coltivata l’uva da tavola. Le nuove costituzioni sono ottenute in California e sono caratterizzate da elevata produttività, ottima presentabilità dei grappoli, apirenia, bel colore, acino sodo con aromi e sapore intenso e con elevato contenuto di zuccheri, uniformità di sviluppo degli acini e con ridotta necessità di esecuzione del diradamento. La Sun World è uno dei principali costitutori mondiali di varietà di uva da tavola tra cui vi è la Sugraone (Superior Seedless) tra le varietà senza semi più coltivate nel mondo. La base operativa è in California, a Bakersfield, nella San Joaquin Valley, mentre la produzione avviene a sud-est di Los Angeles nella CoachellaValley. Nuove varietà sono proposte anche da Arra che si sta occupando di introdurle, verificarne l’adattabilità ai diversi areali, divulgarle nella GDO e saggiarne l’adattabilità alle zone di coltivazione di uva da tavola. Le numerose varietà Arra sono bianche, rosate, rosse e nere. Sono tutte senza semi, richiedono un lieve diradamento degli acini, sono molto fertili e produttive (circa a 100 grappoli per pianta) con un contenuto di zuccheri che varia da 18 a 30° Brix a seconda della varietà, ma soprattutto hanno un gusto

intenso e zuccherino. Le epoche di maturazione vanno da giugno a novembre. Si conservano bene sulla pianta ed in cella frigorifero. Proprietaria delle varietà di uva è la famiglia Giumarra di Bakersfield (California). La società GRAPA Varieties Ltd (società costituita dalla famiglia Karniel è il distributore mondiale esclusivo di tutte le varietà ARRA

Effetti benefici dell’uva da tavola Due momenti di consumo di uvaL’uva dopo l’acquisto, se non consumata subito va conservata in busta chiusa in frigorifero. Prima di servirla a tavola, è consigliabile immergerla in una vaschetta di acqua fredda diventerà più croccante e gustosaL’uva è un alimento completo perchè contiene preziosi componenti per l’alimentazione, in particolare di bambini ed anziani: proteine, glucidi, vitamine A e C, calcio, potassio ecc. Fresenius ha scritto: “ che la natura produce frutta in abbondanza perché queste servano di ristoro all’uomo e concorrano a conservargli la salute”. Il consumo di uva è utile anche per la sua azione terapeutica: affezioni degli organi digerenti, convalescenze da malattie infettive, azione stimolante sul fegato e digestiva. L’uva rossa è ricca di melatonina

Confezione di cassetta di legno della varietà Victoria.

e favorisce lo sviluppo di serotonina, elementi che aiutano a recuperare le energie.Contribuisce ad abbassare i valori del colesterolo e a prevenire le malattie cardiovascolari. Il succo d’uva è facilmente digeribile ed aiuta la digestione, combattendo l’acidità di stomaco. Importante anche il contenuto in micronutrienti che si trovano nella buccia del frutto, in particolare dell’ uva nera, ricca di sostanze antiossidanti quali la quercetina e il resveratrolo, oggetto di numerosi studi per i possibili benefici sullo stato di salute e per la prevenzione delle malattie cronico-degenerative

Conclusioni

Le produzioni precoci provengono dalla coltivazione della vite in strutture di sostegno protette con film di plastica per elevare la temperatura ed accelerare la maturazionee attuate in zone caratterizzate dal clima favorevole delle coste mediterranee. In questa nota sono state individuate alcune zone di Nardò in provincia di Lecce e di Torre a Mare e Mola di Bari in provincia di Bari che si caratterizzano per le favorevoli condizioni pedoclimatiche. La sostituzione delle varietà con semi con apirene è in atto ma con limitati cambiamenti, dovuti alla difficoltà di individuare cultivar che diano reddito sufficiente per compensare gli elevati costi di produzione e per le

altre necessità e investimenti. In questa nota sono state riportate soltanto le varietà maggiormente coltivate e alcune novità varietale di straordinaria utilità per la viticoltura italiana. Dalle cultivar con semi si ottengono 12 milioni di quintali di uva (85% del totale dell’uva prodotta). Dalle varietà senza la quantità prodotta è di 2,5 milioni quintali (16%). Abbiamo più volte rilevato, che il quantitativo italiano di uva senza semi a maturazione precoce ottenuto con la Sugraone, è sufficiente per le esigenze dei mercati nazionali ed esteri. Anzi in alcuni anni, l’uva ha dovuto stazionare in celle climatizzate, fino all’ esaurimento delle uve provenienti dal Nord Africa, Sicilia, Spagna, e anche dalla Grecia. L’obiettivo da raggiungere nei prossimi anni è di ridurre i quantitativi d uva ottenuti nei mesi di settembre e ottobre con le cultivar Italia e Red Globe con nuove varietà senza semi, tra questi si sta diffondendo la Regal seedless.

25oRIGINE dEll’uva da tavola

Mario Colapietra

Mario ColapietraPrimo Ricercatore presso CRA(Consiglio per la Ricerca e lasperimentazione in Agricoltura, Roma), Unità di ricerca per l’uva da tavola e la vitivinicoltura in ambiente mediterraneo.

Grappoli della nuova varietà senza semi Midnight.