VALUTAZIONE PREVISIONALE DELL'IMPATTO...

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Geom. ALBERTO BALSAMO S.S. 28 Nord, 6 - 12084 Mondovì (CN) 347-4097196 [email protected] Dott. Arch. DANIELE BORGNA Via G. Pascoli, 39/6 - 12084 Mondovì (CN) 339-3131477 [email protected] Dott. Ing. ALBERTO BONELLO Strada di Pascomonti - 12084 Mondovì (CN) 328-4541205 [email protected] Si riservano tutti i diritti di divulgazione e/o riproduzione del presente documento senza specifica autorizzazione ai sensi della legge 24.04.41 n.633 e s.m. ed int. RICHIEDENTE GRUPPO DI PROGETTAZIONE DATA PROGETTO Maggio 2013 SCALA Elaborato STUDIO DI INGEGNERIA Dott. Ing. ANTONIO CAPELLINO Via Rosa Bianca, 18 12084 Mondovì - (CN) 0174/551247 [email protected] REGIONE PIEMONTE PROVINCIA DI CUNEO COMUNE DI CASALGRASSO E RACCONIGI IMPIANTO IDROELETTRICO SUL TORRENTE MAIRA in frazione Carpenetta - Documentazione ai sensi del d.lgs.387/03 GREEN POWER S.r.l. Via Gaetano Filangieri, 8 10128 TORINO (TO) C.F. e P.Iva 10788900016 [email protected] BRUNO CIPULLO amm. unico Studio Sintesi Ingegneria e Paesaggio Dott. Agr. STEFANO ASSONE Via Mongrando, 41/a - 10153 Torino 011/6598961 [email protected] VALUTAZIONE PREVISIONALE DELL'IMPATTO ACUSTICO 28 CONSULENZE IN MATERIA DI ECOLOGIA E DI SICUREZZA DEL LAVORO Sede legale: Via Vittorio Emanuele II n. 296 12042 BRA (CN) Sede Operativa: Via Vinovo n.12 10022 CARMAGNOLA (TO) 011.9715345 [email protected]

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Geom. ALBERTO BALSAMOS.S. 28 Nord, 6 - 12084 Mondovì (CN) 347-4097196 [email protected]

Dott. Arch. DANIELE BORGNAVia G. Pascoli, 39/6 - 12084 Mondovì (CN) 339-3131477 [email protected]

Dott. Ing. ALBERTO BONELLOStrada di Pascomonti - 12084 Mondovì (CN) 328-4541205 [email protected]

Si riservano tutti i diritti di divulgazione e/o riproduzione del presente documento senza specifica autorizzazione ai sensi della legge 24.04.41 n.633 e s.m. ed int.

RICHIEDENTEGRUPPO DI PROGETTAZIONE

DATA PROGETTO

Maggio 2013SCALA

Elaborato

STUDIO DI INGEGNERIADott. Ing. ANTONIO CAPELLINOVia Rosa Bianca, 18 12084 Mondovì - (CN) 0174/551247 [email protected]

REGIONE PIEMONTE

PROVINCIA DI CUNEOCOMUNE DI CASALGRASSO E RACCONIGI

IMPIANTO IDROELETTRICO SUL TORRENTE MAIRAin frazione Carpenetta

-Documentazione ai sensi del d.lgs.387/03

GREEN POWER S.r.l.

Via Gaetano Filangieri, 8 10128 TORINO (TO)C.F. e P.Iva 10788900016 [email protected] BRUNO CIPULLO amm. unico

Studio Sintesi Ingegneria e Paesaggio

Dott. Agr. STEFANO ASSONEVia Mongrando, 41/a - 10153 Torino 011/6598961 [email protected]

Dott. Geol. LUCA ARIONE Via Principe Tommaso, 39 - 10125 Torino 011/6599131 [email protected]

VALUTAZIONE PREVISIONALE

DELL'IMPATTO ACUSTICO

28

CONSULENZE IN MATERIA DI ECOLOGIA E DI SICUREZZA DEL LAVOROSede legale: Via Vittorio Emanuele II n. 29612042 BRA (CN)Sede Operativa:Via Vinovo n.12 10022 CARMAGNOLA (TO) 011.9715345 [email protected]

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Valutazione dell’Valutazione dell’Valutazione dell’Valutazione dell’impatto acustico previsionaleimpatto acustico previsionaleimpatto acustico previsionaleimpatto acustico previsionale

AAAAi sensii sensii sensii sensi dell’dell’dell’dell’art. 10 L.R. 52/2000 e della D.G.R. n. 9art. 10 L.R. 52/2000 e della D.G.R. n. 9art. 10 L.R. 52/2000 e della D.G.R. n. 9art. 10 L.R. 52/2000 e della D.G.R. n. 9----11616 del 02/02/200411616 del 02/02/200411616 del 02/02/200411616 del 02/02/2004

REGIONE PIEMONTEREGIONE PIEMONTEREGIONE PIEMONTEREGIONE PIEMONTE

PROVINCIA DI PROVINCIA DI PROVINCIA DI PROVINCIA DI CUNEOCUNEOCUNEOCUNEO

COMUNE DI COMUNE DI COMUNE DI COMUNE DI RACCONIGIRACCONIGIRACCONIGIRACCONIGI

Richiedente

Green Power S.r.l. Via Gaetano Filangieri, 8 10128 TORINO P.IVA 10788900016

Opera in esame

PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE PER LA PRODUZIONE DI ENERGIA IDROELETTRICA SUL TORRENTE MAIRA

Sede di intervento

12035 Racconigi Frazione Carpenetta

I TEC

NIC

I

dott.dott.dott.dott. Giuseppe MILLIGiuseppe MILLIGiuseppe MILLIGiuseppe MILLI

Tecnico Competente in acustica ambientale (DGR Regione Piemonte n° 133-14232 del 25.11.1996)

dott.dott.dott.dott. Marco ABRATEMarco ABRATEMarco ABRATEMarco ABRATE

Tecnico Competente in acustica ambientale n. A/843 (DD Regione Piemonte n.462/DB10.04 del 27.07.2010)

p.a. Elisa CASTELLOp.a. Elisa CASTELLOp.a. Elisa CASTELLOp.a. Elisa CASTELLO

Tecnico in affiancamento

LA C

OM

MIT

TEN

ZA

IlIlIlIl legale rappresentantelegale rappresentantelegale rappresentantelegale rappresentante

DATA EMISSIONE RELAZIONE 08 luglio 2013

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5555 Valutazione dell’impatto acustico previsionaleValutazione dell’impatto acustico previsionaleValutazione dell’impatto acustico previsionaleValutazione dell’impatto acustico previsionale

5.1 Redazione della mappa acust5.1 Redazione della mappa acust5.1 Redazione della mappa acust5.1 Redazione della mappa acustica previsionaleica previsionaleica previsionaleica previsionale

5555.2 .2 .2 .2 Previsione dei livelli di emissione acustica presso i ricettoriPrevisione dei livelli di emissione acustica presso i ricettoriPrevisione dei livelli di emissione acustica presso i ricettoriPrevisione dei livelli di emissione acustica presso i ricettori

5555.3 .3 .3 .3 Previsione dei livelli di immissione assoluti e differenziali presso i ricettoriPrevisione dei livelli di immissione assoluti e differenziali presso i ricettoriPrevisione dei livelli di immissione assoluti e differenziali presso i ricettoriPrevisione dei livelli di immissione assoluti e differenziali presso i ricettori

6666 Impatto generato dalla fase di realizzazione del progettoImpatto generato dalla fase di realizzazione del progettoImpatto generato dalla fase di realizzazione del progettoImpatto generato dalla fase di realizzazione del progetto

7777 Considerazioni finaliConsiderazioni finaliConsiderazioni finaliConsiderazioni finali

7777.1 .1 .1 .1 Previsione di incremento dovuto al traffico indottoPrevisione di incremento dovuto al traffico indottoPrevisione di incremento dovuto al traffico indottoPrevisione di incremento dovuto al traffico indotto

7777.2 .2 .2 .2 Provvedimenti tecnici per il contenimento dei livelli sonoriProvvedimenti tecnici per il contenimento dei livelli sonoriProvvedimenti tecnici per il contenimento dei livelli sonoriProvvedimenti tecnici per il contenimento dei livelli sonori

7777.3 .3 .3 .3 Verifica post operamVerifica post operamVerifica post operamVerifica post operam

8888 ConclusioniConclusioniConclusioniConclusioni

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1 Premessa1 Premessa1 Premessa1 Premessa 1.1 Introduzione1.1 Introduzione1.1 Introduzione1.1 Introduzione

In base a quanto definito dalle Linee guida regionali contenute nella D.G.R. n. 9-11616 del 02/02/2004, la

presente relazione è redatta per valutare l’impatto acustico previsionale derivante dalla realizzazione di

un impianto per la produzione di energia elettrica mediante derivazione idraulica sul torrente Maira nel

tratto compreso tra gli abitati di Racconigi (Cn) e Casalgrasso (Cn).

Lo studio di impatto acustico è avvenuto sulla base della totalità delle indicazioni ed informazioni riferite e

messe a disposizione dalla committenza ed ha validità previsionale in riferimento a tutte e sole le sorgenti

acustiche descritte ed analizzate nel presente documento.

I rilievi fonometrici ante operam sono stati condotti sotto la supervisione del legale rappresentante

aziendale e/o dei progettisti dell’opera e/o da personale dagli stessi delegato: tali soggetti hanno

contribuito all’individuazione delle principali criticità acustiche contenute nel progetto. Gli scriventi tecnici

hanno indirizzato lo studio delle stesse con particolare riguardo delle emissioni sonore in ambiente

esterno e del/i ricettore/i sensibile/i individuato/i a minore distanza dal confine aziendale, al fine di

descrivere a livello previsionale la situazione potenzialmente più critica dal punto di vista

dell’inquinamento acustico prodotto dall’attività nei confronti dell’ambiente esterno.

1.2 Riferimenti normativi 1.2 Riferimenti normativi 1.2 Riferimenti normativi 1.2 Riferimenti normativi

La verifica della situazione acustica è stata eseguita con riferimento ai contenuti dei seguenti atti

normativi:

� Legge n° 447 del 26 ottobre 1995 “Legge quadro sull’inquinamento acustico”

� DPCM 14 novembre 1997 “Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore”

� DMA 16 marzo 1998 “Tecniche di rilevamento e di misurazione dell’inquinamento acustico”

� L.R. n° 52 del 20 ottobre 2000 “Disposizioni per la tutela dell’ambiente in materia di inquinamento

acustico”

� DGR n. 85-3802 del 6 agosto 2001, “L.R. 52/2000, art. 3, comma 3, lettera a). Linee guida per la

classificazione acustica del territorio”

� DGR n. 9-11616 del 2 febbraio 2004, “Criteri per la redazione della documentazione di impatto

acustico”

1.3 Individuazione anagrafica della proprietà e del lotto in esame1.3 Individuazione anagrafica della proprietà e del lotto in esame1.3 Individuazione anagrafica della proprietà e del lotto in esame1.3 Individuazione anagrafica della proprietà e del lotto in esame

COMMITTENTECOMMITTENTECOMMITTENTECOMMITTENTE Green Power S.r.l.

Legale rappresentanteLegale rappresentanteLegale rappresentanteLegale rappresentante CIPULLO Bruno

SEDE LEGSEDE LEGSEDE LEGSEDE LEGALEALEALEALE Via Gaetano Filangieri, 8

P. IVA P. IVA P. IVA P. IVA 10788900016

INFOINFOINFOINFO REA TORINO n.1162200

REALIZZAZIONE DIREALIZZAZIONE DIREALIZZAZIONE DIREALIZZAZIONE DI Derivazione idroelettrica sul torrente Maira in corrispondenza

dell’opera del Consorzio Irriguo Massa Prati

SEDE DELL’INTERVENTOSEDE DELL’INTERVENTOSEDE DELL’INTERVENTOSEDE DELL’INTERVENTO 12035 Racconigi (Cn), Fraz. Carpenetta

DATI CATASTALIDATI CATASTALIDATI CATASTALIDATI CATASTALI n.d.

1.4 Tecnico competente in acustica ambientale1.4 Tecnico competente in acustica ambientale1.4 Tecnico competente in acustica ambientale1.4 Tecnico competente in acustica ambientale

La redazione del presente documento è ad opera dei Tecnici competenti in acustica ambientale dott.

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Giuseppe MILLI (DGR della Regione Piemonte n° 133-14232 del 25.11.1996) e dott. for. Marco ABRATE

(DD Regione Piemonte n.462/DB10.04 del 27.07.2010) con la collaborazione del p.a. Elisa CASTELLO

domiciliati per la carica in Via Vinovo 12 - 10022 CARMAGNOLA (TO) (c/o ditta ECOLAV SERVICE S.r.l.

telefono 011/9715345, mailto: giuseppemilli / [email protected]).

1.5 Incertezza e grado di confidenza della valutazione1.5 Incertezza e grado di confidenza della valutazione1.5 Incertezza e grado di confidenza della valutazione1.5 Incertezza e grado di confidenza della valutazione

L’incertezza deve essere distinta tra i due seguenti ambiti:

1. incertezza nei rilievi effettuati nella valutazione del clima acustico ante operam

2. incertezza nella valutazione previsionale degli effetti acustici dovuti al nuovo stabilimento o alla

sua modificazione/ampliamento

Per quanto riguarda l’incertezza relativa ai rilievi, questa si può determinare come la somma

dell’incertezza da campionamento (variabile e posta cautelativamente pari a 2 dB), dell’incertezza da

posizionamento dello strumento (considerata in genere pari a 1 dB) e dell’incertezza strumentale

(trascurabile o inferiore a 0,5 dB).

Nell’ambito della valutazione previsionale, il software possiede un grado di confidenza di ± 3 dB, valore

assai basso se si considera la tipologia e la complessità del calcolo effettuato. Un ulteriore addendo di

incertezza è dato dalla precisione con cui è stato possibile descrivere, anche da parte del committente, le

sorgenti acustiche che previsionalmente caratterizzeranno il progetto di cui trattasi: laddove disponibile,

si è utilizzato il valore di potenza acustica disponibile su dati di targa.

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2 Descrizione della tipologia dell’opera e ciclo produttivo2 Descrizione della tipologia dell’opera e ciclo produttivo2 Descrizione della tipologia dell’opera e ciclo produttivo2 Descrizione della tipologia dell’opera e ciclo produttivo 2.1 Tipologia dell’opera2.1 Tipologia dell’opera2.1 Tipologia dell’opera2.1 Tipologia dell’opera

L’ipotesi progettuale risponde alla necessità di produrre energia rispettando, al contempo, l’esigenza,

ormai da tempo sentita sia a livello nazionale sia internazionale, di una maggiore sostenibilità ambientale

dell’attività. Questa implica, nel caso specifico, l’impiego privilegiato di risorse energetiche rinnovabili ed

il ricorso a metodologie produttive meno impattanti sull’ambiente, ovvero meno significative in termini di

emissioni inquinanti e calore.

Il sito oggetto di intervento presenta caratteristiche morfologiche, ambientali e paesaggistiche idonee allo

scopo: il torrente Maira in questo tratto è, infatti, interessato dalla presenza di una derivazione, che

determina un salto di circa 1,20 m e da un ambiente sensibilmente antropizzato, con all’intorno limitata

presenza di elementi naturali o di apprezzabile valore ecologico e paesaggistico.

Immagine Immagine Immagine Immagine 1111 – Situazione di progetto

L’acqua che alimenterà la centrale verrà derivata dal torrente Maira alla quota di 245,5 m s.l.m. e

restituita al medesimo ad una quota di circa 243,8 m s.l.m..

L’impianto è classificabile in funzione delle proprie caratteristiche nei seguenti modi:

� mini impianto (100 kW ≤ P < 1000 kW) : l’impianto idroelettrico progettato ha una potenza nominale

massima di 907 kW e media di 392 kW; le due turbine installate hanno potenza complessiva di 798

kW e nell’anno idrologico medio producono 2,85 GWh di energia elettrica;

� impianto ad acqua fluente: l’impianto idroelettrico progettato non possiede capacità d’invaso, se non

per i piccoli volumi d’acqua contenuti nelle varie opere idrauliche che compongono la centrale, che

non possono essere sfruttate in modo proficuo per la modulazione della portata;

� impianto a bassa caduta (H < 50 m): l’impianto idroelettrico progettato utilizza mediamente un salto

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idraulico di 4,25 m;

� impianto a media portata (10 m³/s<Q<100 m³/s): l’impianto idroelettrico progettato sfrutta portate

comprese tra 2,300 m3/s e 23,000 m3/s, la centrale deriva annualmente la portata media di 9,389

m3/s.

La derivazione idroelettrica in progetto valorizza il salto della briglia esistente.

L’impianto è di tipo puntuale con presa e restituzione nelle immediate vicinanze dello sbarramento.

(Informazioni tratte da “SINTESI IN LINGUAGGIO NON TECNICO” redatta dal gruppo di progettazione

Studio di ingegneria CAPELLINO Antonio - Via Rosa Bianca 18 - Mondovì (CN)).

2.22.22.22.2 Ciclo produttivoCiclo produttivoCiclo produttivoCiclo produttivo

L’impianto idroelettrico in progetto è ubicato presso la traversa esistente della derivazione irrigua del

Consorzio Massa Prati. La traversa è adeguata attraverso un innalzamento di tipo mobile, attuato con uno

sbarramento gonfiabile, che in caso di piena si abbatte completamente ripristinando la sezione idraulica.

Questa struttura mobile di innalzamento del livello idraulico è realizzata su un prolungamento verso

monte della traversa esistente.

La centrale idroelettrica principale è completamente interrata.

La descrizione completa delle caratteristiche tecnico-costruttive dell’impianto e del ciclo di lavoro

condotto presso l’impianto in progetto è riportata nell’Allegato II della presente Parte 2.

2.3 Orari di lavoro2.3 Orari di lavoro2.3 Orari di lavoro2.3 Orari di lavoro

L’attività lavorativa prevede il funzionamento dei sistemi di produzione di energia elettrica per un totale

di 24 ore al giorno (funzionamento continuo, con eventuali interruzioni in caso di interventi di

manutenzione ordinaria/straordinaria), nel periodo 14 aprile- 15 settembre, compatibilmente con i volumi

d’acqua del corso idrico.

2.4 Descrizione delle sorgenti rumorose connesse all’attività2.4 Descrizione delle sorgenti rumorose connesse all’attività2.4 Descrizione delle sorgenti rumorose connesse all’attività2.4 Descrizione delle sorgenti rumorose connesse all’attività

Le sorgenti di rumore che si prevede caratterizzanti il nuovo insediamento saranno:

Macchina / Attrezzatura / Impianto / Attività

1

Emissione acustica dovuta agli impianti di produzione energia elettrica collocati nel locale turbinelocale turbinelocale turbinelocale turbine. Il locale macchine è costituito da un volume totalmente interrato posto immediatamente al temine delle opere di adduzione. La centrale idroelettrica in progetto è munita di due gruppi di produzione costituiti da turbine Kaplan monoregolanti ad asse verticale con distributore radiale in camera libera e girante a sei pale. Le turbine sono quindi contenute in un locale produzione completamente interrato, il cui solaio di copertura ha estradosso a quota 247,65 m s.l.m., corrispondente ala quota media del piano campagna locale. Per l’accesso e la movimentazione dei carichi all’interno del locale produzione il solaio presenta due aperture chiuse da botole costituite da lastre in c.a.p. removibili.

La pressione acustica interna al locale si attesterebbe su valori previsionali di circa 85-90 db(A); considerando le caratteristiche costruttive del locale ospitante gli impianti, si ipotizza un’emissione acustica esterna di massimo 50 dB a circa 10 metri dal lato esterno della costruzione (lato superiore del locale interrato, a livello del piano campagn). In fase realizzativa, potranno essere previsti adeguati accorgimenti tecnici e strutturali che garantiscano, in opera, un idoneo abbattimento/contenimento delle emissioni sonore.

2

Emissione acustica afferente all’edificio ospitante i quadri elettrquadri elettrquadri elettrquadri elettriciiciiciici ed i trasformatori di tensionetrasformatori di tensionetrasformatori di tensionetrasformatori di tensione. Si prevede la realizzazione di un basso fabbricato indipendente dal locale turbine posto circa a 60 m dalla centrale, al di fuori della fascia fluviale B. Per garantire un franco di sicurezza dagli eventi di piena, si è deciso di costruire il fabbricato su un rilevato, in modo tale che la quota d’ingresso al locale sia 249,00 m s.l.m., quindi 1,50 m più elevata rispetto al piano campagna (247,50 m s.l.m.). Il fabbricato è lungo 11,20 m, nel senso Nord ÷ Sud, e largo 5,40 m, mentre l’altezza al colmo è di 3,90 m.

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2

(seg

ue)

L’edificio, a livello previsionale, pare poter essere caratterizzato da pressione acustica interna pari a circa 65-67 dB(A) max (****). Tale valore corrisponde alla somma logaritmica delle pressioni acustiche attribuite alle singole macchine/impianti in essa collocate. In base al potere medio di abbattimento di una normale parete in cls prefabbricato, si ipotizza un’emissione acustica esterna di circa 45 dB(A). In fase realizzativa, appare ad ogni modo opportuno valutare la necessità di eventuali accorgimenti tecnici e/o strutturali (es. insonorizzazione mediante pannellatura) che garantiscano, in opera, un abbattimento acustico almeno pari a 25-30 dB.

(****) i dati utilizzati per la definizione del rumore interno alla cabina di consegna sono desunti da schede

tecniche di impianti simili a quelli ivi installati.

Nota 1

Le indicazioni al punto 2 della precedente tabella, relative alla necessità di “valutare la necessità di

eventuali accorgimenti tecnici e/o strutturali (es. insonorizzazione mediante pannellatura) che

garantiscano, in opera, un abbattimento acustico almeno pari a 25-30 dB”, sono da ritenersi puramente

indicative e con carattere previsionale e teorico: infatti, la scelta dell’intervento maggiormente efficace

potrà essere fatta solo in seguito all’installazione e all’avvio dell’impianto, nel caso in cui si dovessero

rilevare reali problematiche di inquinamento acustico (es. mancato rispetto dei limiti di

emissione/immissione) tali da suggerire un intervento di fonoisolamento del sistema o di parte di esso.

Nota 2

Le emissioni acustiche legate al flusso di acqua attraverso l’opera di presa e il canale di adduzione

all’impianto possono ritenersi del tutto analoghe a quelle generate dal naturale deflusso nell’alveo del

torrente Maira; non si rilevano pertanto gli estremi per l’individuazione di una nuova sorgente di

emissione acustica.

Lo stesso dicasi per quanto concerne il canale di restituzione dell’acqua in uscita dall’impianto al torrente:

l’emissione acustica generata dalla fase è presumibilmente assimilabile a quella attribuibile allo

scorrimento dell’acqua sulla briglia (traversa) attualmente esistente. Poiché il progetto prevede la

realizzazione di una platea a risalto nel punto di reimmissione dell’acqua nell’alveo, anche in tal caso non

si prevede la generazione di un nuovo impatto acustico, ma la semplice modificazione di una sorgente

acustica semi-naturale (traversa esistente) in sorgente acustica antropica (sbocco del canale di

restituzione).

Nota 3

Al fine di poter caratterizzare dal punto di vista acustico l’impianto in progetto e formulare le

considerazioni contenute nella presente relazione in merito al possibile impatto acustico dell’opera

realizzanda, gli scriventi tecnici hanno condotto una breve campagna di monitoraggio fonometrico a

carico di un impianto in parte simile a quello in esame.

Tale impianto presenta tuttavia alcune differenze (es. locali solo parzialmente interrati, presenza di

moltiplicatore presso la turbina, piccole aperture sulle pareti dell’edificio fuori terra) rispetto al progetto in

esame: i valori rilevati presso lo stesso ed utilizzati nella presente relazione come esemplificativi per

l’analisi di verifica di compatibilità acustica sono quindi prevedibilmente peggiorativi rispetto alla futura

reale situazione del progetto qui descritto.

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Studio di ingegneria CAPELLINO – Via Rosa Bianca 18 – Mondovì (CN) 1

Sommario

1. INTRODUZIONE ............................................................................................................ 2

2. LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICA ................................................................................ 4

3. CARATTERI ESSENZIALI DELLE SCELTE PROGETTUALI......................................... 5

4. CENTRALE IDROELETTRICA ....................................................................................... 7

4.1. Opera di presa ed adduzione ..................................................................................................7

4.2. Edificio e meccanismi di produzione .......................................................................................8

4.3. Canale di restituzione .............................................................................................................9

4.4. Locale trasformatori, inverter e quadri elettrici ..................................................................... 10

4.5. Scelta delle turbine da installare .......................................................................................... 11

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1. INTRODUZIONE

Il presente progetto di derivazione idroelettrica dal torrente Maira è stato commissionato dalla società Green Power s.r.l., con sede in via G. Filangieri a Torino. L’impianto idroelettrico è situato nel Comune di Racconigi (CN) presso la traversa esistente. Lo studio di progettazione è stato incaricato di redigere un progetto per la realizzazione di una centrale per la produzione di energia idroelettrica sul torrente Maira valorizzando il salto idraulico offerto dalla traversa esistente posta nei pressi dell’opera di derivazione del Consorzio irriguo Massa Prati. Le tematiche ambientali in genere e lo Studio Preliminare Ambientale sono state affrontate da Studio Sintesi Ingegneria e Paesaggio di Torino del Dott. Agr. Stefano Assone. Le tematiche geologiche sono state affrontate dal Dott. Geologo Luca Arione. Il progetto si basa su un rilievo topografico dettagliato, che ha permesso di studiare con precisione non solo il sito d’intervento ma anche l’area circostante su entrambe le sponde del fiume al fine trovare la migliore collocazione delle opere ingegneristiche ed idrauliche. Le caratteristiche tecniche e costruttive proposte in questa fase progettuale sono il frutto di una collaborazione tra gli studi professionali sopra citati che hanno lavorato in modo sinergico sotto il coordinamento dell'ing. Antonio Capellino, al fine di definire le soluzioni tecniche che conciliano la necessità di una razionale utilizzazione idroelettrica della risorsa idrica con le esigenze di salvaguardia ambientale. Il progetto di derivazione idroelettrica prevede la realizzazione di uno sbarramento mobile in corrispondenza della traversa esistente presso la derivazione a scopo irriguo del Consorzio Massa Prati. Lo sbarramento mobile costituisce un prolungamento verso monte della traversa esistente ed è costituito da un dispositivo gonfiabile elastomerico, che permette di eliminare l’effetto della presenza dello sbarramento in caso di piena. L’impianto è di tipo puntuale, non essendoci alcun tratto sotteso, e si è deciso di valorizzare energeticamente il deflusso minimo vitale.

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L’impianto è classificabile in funzione delle proprie caratteristiche nei seguenti modi: - mini impianto (100 kW ≤ P < 1000 kW) :

l’impianto idroelettrico progettato ha una potenza nominale massima di 907 kW e media di 392 kW; le due turbine installate hanno potenza complessiva di 798 kW e nell’anno idrologico medio producono 2,85 GWh di energia elettrica;

- impianto ad acqua fluente: l’impianto idroelettrico progettato non possiede capacità d’invaso, se non per i piccoli volumi d’acqua contenuti nelle varie opere idrauliche che compongono la centrale, che non possono essere sfruttate in modo proficuo per la modulazione della portata;

- impianto a bassa caduta (H < 50 m): l’impianto idroelettrico progettato utilizza mediamente un salto idraulico di 4,25 m;

- impianto a media portata (10 m³/s<Q<100 m³/s): l’impianto idroelettrico progettato sfrutta portate comprese tra 2,300 m3/s e 23,000 m3/s, la centrale deriva annualmente la portata media di 9,389 m3/s.

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2. LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICA

L’intervento si colloca sul torrente Maira circa a 3,5 km a Nord-Ovest dall’abitato di Racconigi nel territorio dello stesso comune. L’impianto in progetto si sviluppa presso la traversa fluviale esistente sul torrente Maira, dove, in sponda sinistra, è presente una derivazione irrigua ad opera del Consorzio Irriguo Massa Prati, che deriva dal 14 Aprile al 15 Settembre di ogni anno. Nei pressi della sponda destra orografica è presente un pioppeto e dei campi coltivati. Una pista sterrata permette di accedere dalla strada comunale alla sponda destra. In sponda sinistra vi sono dei campi coltivati e la SP 30.

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3. CARATTERI ESSENZIALI DELLE SCELTE PROGETTUALI

L’impianto idroelettrico in progetto è ubicato presso la traversa esistente della derivazione irrigua del Consorzio Massa Prati. La traversa è adeguata attraverso un innalzamento di tipo mobile, attuato con uno sbarramento gonfiabile, che in caso di piena si abbatte completamente ripristinando la sezione idraulica. Questa struttura mobile di innalzamento del livello idraulico è realizzata su un prolungamento verso monte della traversa esistente. La centrale idroelettrica principale è completamente interrata.

Figura 1: Planimetria generale dell’area di intervento - situazione esistente.

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Figura 2: Planimetria generale dell’area di intervento - situazione in progetto

Figura 3: Planimetria centrale e locali quadri – situazione in progetto

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4. CENTRALE IDROELETTRICA

4.1. Opera di presa ed adduzione

L’impianto idroelettrico deriva la portata in destra orografica appena a monte dello sbarramento mobile previsto al termine della briglia esistente. La presa è formata da una soglia larga 14,50 m col fondo a quota 245,50 m s.l.m., come il restante canale di adduzione. Verso monte l’imbocco di presa presenta un raccordo planimetrico curvo con la difesa spondale del fiume. In particolare, si realizza una scogliera in massi ciclopici per assicurare l’ammorsamento nella sponda. Il canale di adduzione forma una curva in pianta, di raccordo tra la soglia di presa e l’imbocco delle turbine dell’impianto idroelettrico principale. Il canale ha sezione scatolare aperta in cemento armato. Il fondo è inclinato con quota iniziale a 245,50 m s.l.m., come la soglia di presa, e finale a 243,80 m s.l.m.. Le pareti si elevano fino alla quota media del piano campagna circostante, pari a 247,60 m s.l.m.. All’imbocco della presa sono presenti i gargami per l’installazione dei panconi, il paratronchi e le paratoie di presa. Al di sopra dell’imbocco, alla quota di 247,80 m s.l.m. è realizzato un solaio carrabile per permettere l’installazione dei panconi e la pulizia del paratronchi. Le paratoie di presa hanno larghezza pari a 7,00 m ciascuna e servono a limitare la portata massima di concessione. Inoltre, in caso di piena, il loro abbassamento permette di ripristinare l’argine, in quanto in bacino di carico retrostante è a una quota inferiore rispetto all’argine esistente. Così chiudendo le paratoie si ristabilisce la funzionalità dell’argine. Il canale di adduzione termina con la larghezza complessiva di 11,00 m, poiché alimenta due luci regolate da altrettante paratoie larghe ciascuna 5,25 m ed intervallate da un setto spesso 0,50 m. Il setto centrale è prolungato fino alle turbine, distinguendo i flussi di ciascuna macchina idraulica. Queste paratoie sono le paratoie di macchina e sono utilizzate solamente per la chiusura dei gruppi di produzione, mentre la regolazione della singola turbina è attuata attraverso la variazione dell’orientamento delle pale del distributore e della girante. A valle delle paratoie i canali alimentatori sono mantenuti separati per ogni turbina idraulica e sono dotati ciascuno di una griglia formato da aste metalliche subverticali. La griglia è fissata al fondo dei canali di adduzione ed in sommità al solaio di copertura del bacino di carico delle turbine. Sullo stesso solaio è presente la via di corsa dei dispositivi oleodinamici sgrigliatori, che provvede a mantenere puliti le sopracitate griglie metalliche. Tali dispositivi raschiano le griglie subverticali verso l’alto con un pettine metallico. Raggiunta la cima del filtro, il materiale raccolto cade in una tramoggia a tergo della griglia, dove getti di acqua in pressione provvedono a spingere il materiale raccolto verso la sinistra orografica. Al termine della tramoggia è presente un cassone di raccolta col fondo grigliato per lo scolo dell’acqua. Periodicamente il cassone è svuotato ed il materiale raccolto è conferito a discarica autorizzata.

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All’interno del canale di adduzione è presente uno sfioratore laterale che permette di sfiorare una parte della portata derivata in caso d’improvviso fermo macchine. Tale portata è sfiora all’interno del canale posto a tergo dello sfioratore ed è convogliata nel canale di restituzione dello scarico di fondo.

4.2. Edificio e meccanismi di produzione

A valle della griglia subverticale per la pulizia della risorsa idrica il fondo del canale di adduzione si abbassa a formare i bacini di carico delle turbine idrauliche. Ciascuno dei due gruppi di produzione è formato da una turbina Kaplan ad asse verticale e distributore radiale in camera libera accoppiata ad un generatore sincrono a magneti permanenti. Le turbine sono quindi contenute in un locale produzione completamente interrato, il cui solaio di copertura ha estradosso a quota 247,65 m s.l.m., corrispondente ala quota media del piano campagna locale. Per l’accesso e la movimentazione dei carichi all’interno del locale produzione il solaio presenta due aperture chiuse da botole costituite da lastre in c.a.p. removibili. Gli inverter, i trasformatori di tensione ed i quadri elettrici dell’impianto sono posti all’interno di un locale ubicato al di fuori della fascia fluviale B. Il sito è infatti individuato a circa 60 m dal locale di produzione e si compone di un basso fabbricato di seguito descritto.

Figura 4 : Planimetria dell'impianto

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Figura 5: Sezione laterale del vano turbine

4.3. Canale di restituzione

Il canale di restituzione ha una larghezza, allo sbocco, di 14,00 m e presenta andamento planimetrico rettilineo. Esso è suddiviso in due canali ciascuno di larghezza pari a 5,50 m, completamente interrati. Altimetricamente il fondo del canale raccorda i diffusori a quota 239,35 m s.l.m. alla soglia di rilascio a quota 241,30 m s.l.m.. In corrispondenza della sezione terminale è previsto l’inserimento di guide in acciaio utile per l’alloggiamento di panconi necessari per la manutenzione ordinaria e straordinaria dell’opera di restituzione.

Figura 6 : Sezione canale di restituzione

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4.4. Locale trasformatori, inverter e quadri elettrici

Si prevede la realizzazione di un basso fabbricato indipendente dal locale turbine posto circa a 60 m dalla centrale, al di fuori della fascia fluviale B. Per garantire un franco di sicurezza dagli eventi di piena, si è deciso di costruire il fabbricato su un rilevato, in modo tale che la quota d’ingresso al locale sia 249,00 m s.l.m., quindi 1,50 m più elevata rispetto al piano campagna (247,50 m s.l.m.). Il fabbricato è lungo 11,20 m, nel senso Nord ÷ Sud, e largo 5,40 m, mentre l’altezza al colmo è di 3,90 m.

Figura 7: Prospetti locale quadri

La struttura si costituisce di una platea in cemento armato, dotata di cunicoli passacavi, rialzata rispetto al piano di campagna circostante. Le pareti sono previste in mattoni dello spessore di 25 cm e intonacate con malta di calce, mentre il tetto è in cemento armato a due falde con copertura in coppo-tegola. I serramenti e le griglie di aerazione, in vetroresina, sono di tipo standard adottato dall’ENEL. Si prevede inoltre una porzione di parete in blocchetti di vetrocemento per garantire l’illuminazione interna. Verso Nord l’edificio presenta due locali per i trasformatori. La parete sul prospetto Nord è costituita da due grigliati metallici che permettono l’adeguata aerazione dei trasformatori. Verso Sud è presente il locale dei quadri di gestione e protezione che ospita anche il trasformatore per i servizi ausiliari. Tra i locali trasformatori e quello dei quadri è presente un’ulteriore stanza per l’alloggiamento degli inverter necessari a sincronizzare l’onda elettrica prodotta dai generatori con quella della rete di trasmissione nazionale.

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4.5. Scelta delle turbine da installare

Per ampliare l’intervallo di portate utilizzabili e diluire il rischio dell’investimento si installano due turbine. Al fine di ridurre l’onere economico, soprattutto della progettazione e della componentistica di ricambio, si adottano due turbine identiche. Ciascuna delle turbine installate nell’impianto idroelettrico in progetto è in grado di operare con portate comprese nel seguente intervallo:

- [ ]001,51 00;3,2∈Q m3/s.

Si decide di installare due turbine Kaplan monoregolabili ad asse verticale con distributore radiale in camera libera e girante a sei pale. Il generatore accoppiato a ciascuna turbina è del tipo sincrono a magneti permanenti con numero di giri variabile. In questo modo si ottiene una regolazione doppia riconducibile alle turbine Kaplan biregolabili. Per contro è necessario installare degli inverter per la sincronizzazione della frequenza della corrente elettrica prodotta dai generatori a magneti permanenti con quella della rete di trasmissione nazionale.

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Cursore: 24/06/2013 18.50.26 - 18.50.27 LAeq=61,9 dB LASmax=61,9 dB LASmin=61,8 dB

Centrale Idroel. - 5 m in Calcoli

18.36.00 18.38.00 18.40.00 18.42.00 18.44.00 18.46.00 18.48.00 18.50.00

20

30

40

50

60

70

80

90

18.36.00 18.38.00 18.40.00 18.42.00 18.44.00 18.46.00 18.48.00 18.50.00

20

30

40

50

60

70

80

90

dB

LAeq

Centrale Idroel. - 5 m in Calcoli

Nome Ora Ora Durata LAeqinzio termine [dB]

Totale 24/06/2013 18.35.22 24/06/2013 18.50.27 0.15.05 61,8Senza marcatore 24/06/2013 18.35.22 24/06/2013 18.50.27 0.15.05 61,8

Cursore: (A) Leq=61,8 dB LFmax=64,1 dB LFmin=60,3 dB

Centrale Idroel. - 5 m in Calcoli

6,30 16 31,50 63 125 250 500 1000 2000 4000 8000 16000 A C

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

dB 24/06/2013 18.35.22 - 18.50.27 Totale

HzLAeq LAFmax LAFmin

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Cursore: [59,0 ; 60,0[ dB Livello: 0,0% Comulativa: 100,0%

Centrale Idroel. - 5 m in Calcoli

20 30 40 50 60 70 80 90 100

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

100% Basati su 1% Classi da 2% 24/06/2013 18.35.22 - 18.50.27 Totale

dB

L1 = 62,9 dBL5 = 62,7 dBL10 = 62,5 dBL50 = 61,6 dBL90 = 61,1 dBL95 = 61,1 dBL99 = 61,0 dB

Livello Comulativa

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Cursore: 24/06/2013 18.28.51 - 18.28.52 LAeq=53,7 dB LASmax=53,9 dB LASmin=53,7 dB

Centrale Idroel. - 10 m in Calcoli

18.14.00 18.16.00 18.18.00 18.20.00 18.22.00 18.24.00 18.26.00 18.28.00

20

30

40

50

60

70

80

90

18.14.00 18.16.00 18.18.00 18.20.00 18.22.00 18.24.00 18.26.00 18.28.00

20

30

40

50

60

70

80

90

dB

LAeq

Centrale Idroel. - 10 m in Calcoli

Nome Ora Ora Durata LAeqinzio termine [dB]

Totale 24/06/2013 18.13.47 24/06/2013 18.28.52 0.15.05 54,1Senza marcatore 24/06/2013 18.13.47 24/06/2013 18.28.52 0.15.05 54,1

Cursore: (A) Leq=54,1 dB LFmax=58,8 dB LFmin=52,6 dB

Centrale Idroel. - 10 m in Calcoli

6,30 16 31,50 63 125 250 500 1000 2000 4000 8000 16000 A C

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

dB 24/06/2013 18.13.47 - 18.28.52 Totale

HzLAeq LAFmax LAFmin

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Cursore: [53,0 ; 54,0[ dB Livello: 36,6% Comulativa: 100,0%

Centrale Idroel. - 10 m in Calcoli

20 30 40 50 60 70 80 90 100

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

100% Basati su 1% Classi da 2% 24/06/2013 18.13.47 - 18.28.52 Totale

dB

L1 = 55,8 dBL5 = 55,0 dBL10 = 54,9 dBL50 = 54,2 dBL90 = 53,3 dBL95 = 53,1 dBL99 = 53,0 dB

Livello Comulativa

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3 Descrizione dell’area di stud3 Descrizione dell’area di stud3 Descrizione dell’area di stud3 Descrizione dell’area di studioioioio 3.1 Sintesi della collocazione geografica3.1 Sintesi della collocazione geografica3.1 Sintesi della collocazione geografica3.1 Sintesi della collocazione geografica

L’impianto verrà realizzato in una porzione del Comune di Racconigi (Cn), nell’estremo NordOvest del

territorio di competenza, al di fuori del concentrico cittadino, distando dallo stesso circa 3.500 m in linea

d’aria, in area posta presso la traversa fluviale esistente sul torrente Maira. Nei pressi della sponda destra

orografica è presente un pioppeto e dei campi coltivati. Una pista sterrata permette di accedere dalla

strada comunale alla sponda destra. In sponda sinistra vi sono dei campi coltivati e la SP 30.

Lungo il corso d’acqua è presente una stretta fascia di vegetazione ripariale, non sempre continua. Oltre

tale fascia ripariale sono presenti appezzamenti variamente coltivati, intervallati da numerosi impianti di

arboricoltura da legno, con una fitta trama viabile di carattere rurale.

Gli edifici in uso più prossimi all’impianto idroelettrico in progetto sono collocati in Nucleo Berroni, a circa

600 m, in sponda sinistra orografica.

La centrale idroelettrica progettata è posizionata in adiacenza alla briglia in sponda destra orografica;

l’accesso all’area avverrà tramite ingresso privato prospiciente la strada vicinale che si dirama dalla

SP185.

Dall’esame di elaborati cartografici specifici degli strumenti di pianificazione territoriale dell’area si evince

che l’area oggetto d’intervento, che dal punto di vista geomorfologico si presenta pressoché pianeggiante

e senza evidenze geologiche di rilievo, rientra tra sottoposte a vincolo ambientale e paesaggistico (D.Lgs.

n. 42/04).

Immagine 2Immagine 2Immagine 2Immagine 2 – Individuazione dell’area di studio 3.2 Determinazione dell’ampiezza dell’area di studio3.2 Determinazione dell’ampiezza dell’area di studio3.2 Determinazione dell’ampiezza dell’area di studio3.2 Determinazione dell’ampiezza dell’area di studio

L’ampiezza dell’area oggetto dello studio di impatto acustico è generalmente stimata mediante la

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redazione della mappa acustica previsionale di cui al Capitolo 5; l’estensione dell’area è considerata fin

laddove i dati di emissione sonora predittiva forniti dalla mappa risultano pari o inferiori al valore medio

del rumore residuo (inteso come rumore medio caratterizzante l’area in esame in assenza della specifica

sorgente sonora).

Tale valore medio di rumore residuo si considera all'incirca pari al range 50/55 dB(A) diurni per contesti

urbani prevalentemente caratterizzati dalla presenza di attività commerciali e traffico veicolare non

particolarmente intenso; per aree di carattere agricolo poco trafficate e caratterizzate dall’assenza o da

una presenza limitatissima di insediamenti commerciali o artigianali risulta invece pari a circa 42/45

dB(A) diurni.

Con tali presupposti ed avvalendosi di alcune semplificazioni, l’area di studio è considerata per circa 50-

75 metri esternamente al confine di proprietà; oltre tale distanza ogni apporto acustico ascrivibile al

progetto in esame è da considerarsi del tutto trascurabile.

Immagine 3Immagine 3Immagine 3Immagine 3 – Ampiezza dell’area di studio dai siti locale turbine (giallo) e locale quadri-trasformatori (rosso) (raggio = 75 m circa)

3.3 Ricettori presenti nell’area di studio3.3 Ricettori presenti nell’area di studio3.3 Ricettori presenti nell’area di studio3.3 Ricettori presenti nell’area di studio

Nella planimetria dell’Allegato III è presente l’ubicazione planimetrica dei ricettori sensibili evidenziati

nell’intorno del perimetro di proprietà; essi sono inoltre elencati nell’elenco che segue, all’interno del

quale la numerazione è coerente con quanto riportato graficamente in Allegato:

Ricettore Ricettore Ricettore Ricettore sensibilesensibilesensibilesensibile

Posizione geogPosizione geogPosizione geogPosizione geografica e distanzarafica e distanzarafica e distanzarafica e distanza dal sito in esamedal sito in esamedal sito in esamedal sito in esame

Distanza dal sito Distanza dal sito Distanza dal sito Distanza dal sito oggetto di studio oggetto di studio oggetto di studio oggetto di studio

(confine)(confine)(confine)(confine)

Distanza dal Distanza dal Distanza dal Distanza dal locale locale locale locale tecnicotecnicotecnicotecnico dell’impiantodell’impiantodell’impiantodell’impianto

Classe acustica Classe acustica Classe acustica Classe acustica di appartenenzadi appartenenzadi appartenenzadi appartenenza

Non sono presenti ricettori sensibili in un intorno di 200 metri dall’area di studio

I fabbricati individuati, considerata la loro notevole distanza dal futuro impianto (ed in particolar modo dal

locale tecnico che ospiterà gli impianti di produzione e trasformazione di energia elettrica), possono non

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essere ritenuti strettamente “sensibili”.

Immagine Immagine Immagine Immagine 4444 – Individuazione dei potenziali ricettori sensibili

3.4 Sorgenti sonore esterne3.4 Sorgenti sonore esterne3.4 Sorgenti sonore esterne3.4 Sorgenti sonore esterne

Per quanto concerne la presenza di significative sorgenti acustiche terze ed esterne all’opera in esame, si

forniscono le seguenti evidenze:

1. SP30, in direzione Ovest, a circa 550 metri di distanza in linea d’aria

2. attività di carattere agricolo limitrofe al sito in analisi.

Allegati alla Parte 3 Allegati alla Parte 3 Allegati alla Parte 3 Allegati alla Parte 3 –––– PlanimetriePlanimetriePlanimetriePlanimetrie ALL. IALL. IALL. IALL. I Riferimenti planimetrici della zona d’indagineRiferimenti planimetrici della zona d’indagineRiferimenti planimetrici della zona d’indagineRiferimenti planimetrici della zona d’indagine

ALL. IIALL. IIALL. IIALL. II Planimetria con dislocazione dei ricettori sensibili individuatiPlanimetria con dislocazione dei ricettori sensibili individuatiPlanimetria con dislocazione dei ricettori sensibili individuatiPlanimetria con dislocazione dei ricettori sensibili individuati

ALL. IALL. IALL. IALL. I Riferimenti planimetrici della zona d’indagineRiferimenti planimetrici della zona d’indagineRiferimenti planimetrici della zona d’indagineRiferimenti planimetrici della zona d’indagine

ssssegueegueegueegue

620 m620 m620 m620 m

666600000000 mmmm

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Estratto CTR Piemonte -sezione 191040

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ALL. IIALL. IIALL. IIALL. II Planimetria con dislocazione dei ricettori sensibili individuatiPlanimetria con dislocazione dei ricettori sensibili individuatiPlanimetria con dislocazione dei ricettori sensibili individuatiPlanimetria con dislocazione dei ricettori sensibili individuati

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4 Caratterizzazione acustica dell’area di studio4 Caratterizzazione acustica dell’area di studio4 Caratterizzazione acustica dell’area di studio4 Caratterizzazione acustica dell’area di studio 4.1 Classificazione acustica dell’area di studio4.1 Classificazione acustica dell’area di studio4.1 Classificazione acustica dell’area di studio4.1 Classificazione acustica dell’area di studio

Il Comune di Racconigi (Cn), sul quale insiste l’impianto in progetto, dispone del Piano di Classificazione

acustica del territorio di cui all’art. 6 della Legge 447/95 “Legge quadro sull’inquinamento acustico” e

Legge Regionale 20.10.2000 n.52 “Disposizioni per la tutela dell’ambiente in materia di inquinamento

acustico”.

L’area in cui è prevista la realizzazione dell’impianto in esame è stata inserita nelle classi III “Aree di tipo

misto”. Le aree circostanti sono anch’esse collocate in classe III “Aree di tipo misto”.

Sono definite le seguenti classi di destinazione d’uso del territorioclassi di destinazione d’uso del territorioclassi di destinazione d’uso del territorioclassi di destinazione d’uso del territorio:

- CLASSE 1CLASSE 1CLASSE 1CLASSE 1 - aree particolarmente protette: rientrano in questa classe le aree nelle quali la quiete

rappresenta un elemento di base per la loro utilizzazione: aree ospedaliere, scolastiche, aree

destinate al riposo e allo svago, aree residenziali rurali, aree di particolare interesse urbanistico,

parchi pubblici.

- CLASSE 2CLASSE 2CLASSE 2CLASSE 2 - aree destinate ad uso prevalentemente residenziale: rientrano in questa classe le aree

urbane interessate prevalentemente da traffico veicolare locale, con bassa densità di popolazione,

con limitata presenza di attività commerciali ed assenza di attività industriali e artigianali.

- CLASSE 3 CLASSE 3 CLASSE 3 CLASSE 3 - aree di tipo misto: rientrano in questa classe le aree urbane interessate da traffico

veicolare locale o di attraversamento, con media densità di popolazione, con presenza di attività

commerciali, uffici, con limitata presenza di attività artigianali ed assenza di attività industriali, aree

rurali interessate da attività che impiegano macchine operatrici.

- CLASSE 4CLASSE 4CLASSE 4CLASSE 4 - aree di intensa attività umana: rientrano in questa classe le aree urbane interessate da

intenso traffico veicolare, con alta densità di popolazione, con elevata presenza di attività

commerciali, uffici, con presenza di attività artigianali, le aree in prossimità di strade di grande

comunicazione e di linee ferroviarie, le aree portuali, le aree con limitata presenza di piccole

industrie.

- CLASSE 5CLASSE 5CLASSE 5CLASSE 5 - aree prevalentemente industriali: rientrano in questa classe le aree interessate da

insediamenti industriali e con scarsità di abitazioni.

- CLASSE 6CLASSE 6CLASSE 6CLASSE 6 - aree esclusivamente industriali: rientrano in questa classe le aree esclusivamente

interessate da insediamenti industriali e prive di insediamenti abitativi.

Il DPCM 14/11/1997 “Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore” fornisce i seguenti valori valori valori valori

limite di emissionelimite di emissionelimite di emissionelimite di emissione:

Classe di destinazione d’usoClasse di destinazione d’usoClasse di destinazione d’usoClasse di destinazione d’uso del territoriodel territoriodel territoriodel territorio

Tempi di riferimento Tempi di riferimento Tempi di riferimento Tempi di riferimento ----LLLLAeqAeqAeqAeq in dB(A)in dB(A)in dB(A)in dB(A)----

Diurno (6 – 22) Notturno (22 – 6)

I Aree particolarmente protette 45 35

II Aree prevalentemente residenziali 50 40

III Aree di tipo mistoIII Aree di tipo mistoIII Aree di tipo mistoIII Aree di tipo misto 55555555 45454545

IV Aree di intensa attività umana 60 50

V Aree prevalentemente industriali 65 55

VI Aree esclusivamente industriali 65 65

Il DPCM 14/11/1997 “Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore” fornisce i seguenti valori valori valori valori

limite di immissionelimite di immissionelimite di immissionelimite di immissione:

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Classe di destinazione d’usoClasse di destinazione d’usoClasse di destinazione d’usoClasse di destinazione d’uso del territoriodel territoriodel territoriodel territorio

Tempi di riferimento Tempi di riferimento Tempi di riferimento Tempi di riferimento ----LLLLAeqAeqAeqAeq in dB(A)in dB(A)in dB(A)in dB(A)----

Diurno (6 – 22) Notturno (22 – 6)

I Aree particolarmente protette 50 40

II Aree prevalentemente residenziali 55 45

III Aree di tipo mistoIII Aree di tipo mistoIII Aree di tipo mistoIII Aree di tipo misto 60606060 50505050

IV Aree di intensa attività umana 65 55

V Aree prevalentemente industriali 70 60

VI Aree esclusivamente industriali 70 70

4.24.24.24.2 Caratterizzazione del clima acustico ante operamCaratterizzazione del clima acustico ante operamCaratterizzazione del clima acustico ante operamCaratterizzazione del clima acustico ante operam

Le misurazioni sono state effettuate nel giorno 08 luglio 2013.

In considerazione dell’area oggetto di intervento e della localizzazione dei ricettori ritenuti sensibili

(situazione di omogeneità territoriale per entrambi i contesti), si è optato per l’effettuazione di n.1 rilievo

fonometrico diurno per la caratterizzazione ante operam, presso il sito dell’impianto in progetto.

DATA 08 luglio 2013

LUOGO Racconigi (Cn), c/o Torrente Maira

STRUMENTAZIONE UTILIZZATA

Fonometro integratore Bruel & Kjaer modello 2250, calibrato prima e dopo ogni campagna di misura. Il campo di misura prescelto è stato di 20/100 dB

COORDINATE DEI RILIEVI N.1 rilievo, lungo la strada vicinale di accesso all’area di progetto (cfr. Allegato III)

ORA RILIEVI Cfr. schede rilievi

TEMPO DI RIFERIMENTO � Diurno � Notturno

TEMPO DI OSSERVAZIONE circa 90 minuti periodo diurno

TEMPO DI MISURA circa 40 minuti periodo diurno

CONDIZIONI METEO � Sereno � Nuvoloso � Variabile T = 27 °C

VELOCITÀ VENTO < 1 m/s

DIREZIONE DEL VENTO n.r.

NOTA Le misure sono arrotondate a 0,5 dB come prescritto al punto 3 Allegato B del DM 16/3/1998

4.34.34.34.3 Valutazione delle componenti tonali, impulsive ed in bassa freqValutazione delle componenti tonali, impulsive ed in bassa freqValutazione delle componenti tonali, impulsive ed in bassa freqValutazione delle componenti tonali, impulsive ed in bassa frequenzauenzauenzauenza

La presenza di componenti tonali ed impulsive deve essere valutata ai sensi e mediante la metodologia di

cui al DMA 16.03.1998, allegato B punti 8, 9 e 10.

� COMPONENTI IMPULSIVE

Il rumore è considerato con caratteristiche impulsive allorché si verifichino le seguenti tre condizioni:

1. LAImax – LASmax > 6 dB

2. durata dell’evento inferiore ad 1 secondo

3. ripetitività dell’evento (almeno 10 eventi/ora in periodo diurno e 2 eventi/ora in periodo

notturno)

Se queste tre condizioni sono verificate, occorre applicare all’esito della misura un fattore correttivo

penalizzante pari a KI = 3 dB

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� COMPONENTI TONALI

Una componente dello spettro è considerata tonale qualora siano soddisfatte entrambe le seguenti

condizioni:

1. LAFmin della componente sia maggiore degli LAFmin delle due componenti adiacenti di almeno

5 dB

2. la curva isofonica cui la componente è tangente è pari o superiore alle curve isofoniche cui

sono tangenti tutte le altre componenti dello spettro

Se queste tre condizioni sono verificate, occorre applicare all’esito della misura un fattore correttivo

penalizzante pari a KT = 3 dB

� COMPONENTI TONALI IN BASSA FREQUENZA

Se la componente tonale, come definita precedentemente, ha una frequenza compresa tra 20 e 200 Hz, è

considerata di bassa frequenza.

La penalizzazione KB di ulteriori 3 dB (rispetto alla già applicata penalizzazione KT) si applica solo se la

componente è presente in periodo notturno cioè dalle 22 alle 6.

Il livello di rumore a valle delle eventuali precedenti correzioni risulta dunque:

LLLLCCCC = L= L= L= LAAAAeqeqeqeq + K+ K+ K+ KIIII + K+ K+ K+ KTTTT + K+ K+ K+ KBBBB [dB(A)]

Ai fini del riconoscimento dell’eventuale presenza di componenti tonali, impulsive o in bassa frequenza, lo

scrivente tecnico ha valutato:

1. il clima acustico nel suo complesso ai fini dell’individuazione di eventuali colpi, impatti, urti, frizione

di materiali, sibili, fischi e toni acustici chiaramente distinguibili,

2. la presenza dei fenomeni acustici sopra elencati in fase di effettuazione delle misure elencate alle

tabelle che seguono al fine di una valutazione preliminare e soggettiva in merito alla presenza di

componenti tonali e/o impulsive,

3. il rilievo effettuato, per mezzo di software dedicato Bruel & Kjaer.

Localizzazione dei punti di rilievo :

1. lungo la strada vicinale che si dirama da Via Stramiano, nei pressi del futuro ingresso del sito.

TABELLA DEI TABELLA DEI TABELLA DEI TABELLA DEI RILIEVI RILIEVI RILIEVI RILIEVI

STRUMENTALISTRUMENTALISTRUMENTALISTRUMENTALI ----aaaante operamnte operamnte operamnte operam---- INIZIO E DURATA INIZIO E DURATA INIZIO E DURATA INIZIO E DURATA

DELLA MISURADELLA MISURADELLA MISURADELLA MISURA [minuti][minuti][minuti][minuti]

RU

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RE

AM

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CC CC

MIS

UR

A

NOTE ALLA MISURANOTE ALLA MISURANOTE ALLA MISURANOTE ALLA MISURA

1111 Rilievo presso ricettore

- Attività agricole varie in zone

circostanti

INIZIO ORE 11.04

44442,52,52,52,5

T I

44442,52,52,52,5 ––––

T I B

––––

DURATA 20’ no no no no no

Tutte le misure sono arrotondate a 0,5 dB come prescritto dal DMA 16.03.1998

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A seguito delle analisi di cui sopra, non si è rilevata la presenza di componenti tonali o impulsive che

rendano auspicabile o necessaria la verifica strumentale in ordine al riconoscimento delle stesse.

Quanto sopra in ottemperanza a numerose indicazioni pubblicate dagli Organi di controllo, tra le quali si

cita ad esempio il documento “Applicazione del Decreto 16 marzo 1998 del Ministero dell’Ambiente”

redatto dall’ARPA Emilia Romagna.

Allegati alla Parte 4 Allegati alla Parte 4 Allegati alla Parte 4 Allegati alla Parte 4 –––– Planimetrie e rilieviPlanimetrie e rilieviPlanimetrie e rilieviPlanimetrie e rilievi

ALL. IALL. IALL. IALL. I Stralcio del Piano di Classificazione AcusticaStralcio del Piano di Classificazione AcusticaStralcio del Piano di Classificazione AcusticaStralcio del Piano di Classificazione Acustica

ALL. IIALL. IIALL. IIALL. II Planimetria con dislocazione dei punti di rilievo fonometricoPlanimetria con dislocazione dei punti di rilievo fonometricoPlanimetria con dislocazione dei punti di rilievo fonometricoPlanimetria con dislocazione dei punti di rilievo fonometrico

ALL. IIIALL. IIIALL. IIIALL. III Schede tecniche dei riSchede tecniche dei riSchede tecniche dei riSchede tecniche dei rilievi fonometrici eseguitilievi fonometrici eseguitilievi fonometrici eseguitilievi fonometrici eseguiti

ALL. IVALL. IVALL. IVALL. IV Copia dei certificati di taratura della strumentazioneCopia dei certificati di taratura della strumentazioneCopia dei certificati di taratura della strumentazioneCopia dei certificati di taratura della strumentazione

ALL. IALL. IALL. IALL. I Stralcio del Piano di Classificazione AcusticaStralcio del Piano di Classificazione AcusticaStralcio del Piano di Classificazione AcusticaStralcio del Piano di Classificazione Acustica

ssssegueegueegueegue

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Estratto del Piano di Classificazione Acustica del Comune di Racconigi (CN)

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ALL. IIALL. IIALL. IIALL. II Planimetria con dislocazione dei punti di rilievo fonomePlanimetria con dislocazione dei punti di rilievo fonomePlanimetria con dislocazione dei punti di rilievo fonomePlanimetria con dislocazione dei punti di rilievo fonometricotricotricotrico

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ALL. IIIALL. IIIALL. IIIALL. III Schede tecniche dei rilievi fonometrici eseguitiSchede tecniche dei rilievi fonometrici eseguitiSchede tecniche dei rilievi fonometrici eseguitiSchede tecniche dei rilievi fonometrici eseguiti

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Cursore: 08/07/2013 11.15.02 - 11.15.03 LAeq=41,8 dB LASmax=41,7 dB LASmin=41,4 dB

R1 diurno in Calcoli

11.06.00 11.08.00 11.10.00 11.12.00 11.14.00 11.16.00 11.18.00 11.20.00 11.22.00 11.24.00

20

30

40

50

60

70

80

90

11.06.00 11.08.00 11.10.00 11.12.00 11.14.00 11.16.00 11.18.00 11.20.00 11.22.00 11.24.00

20

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dB

LAeq

R1 diurno in Calcoli

Nome Ora Ora Durata LAeqinzio termine [dB]

Totale 08/07/2013 11.04.58 08/07/2013 11.25.08 0.20.10 42,5Senza marcatore 08/07/2013 11.04.58 08/07/2013 11.25.08 0.20.10 42,5

Cursore: (A) Leq=42,5 dB LFmax=47,1 dB LFmin=40,4 dB

R1 diurno in Calcoli

6,30 16 31,50 63 125 250 500 1000 2000 4000 8000 16000 A C

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10

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dB 08/07/2013 11.04.58 - 11.25.08 Totale

HzLAeq LAFmax LAFmin

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Cursore: [41,0 ; 42,0[ dB Livello: 41,2% Comulativa: 99,6%

R1 diurno in Calcoli

20 30 40 50 60 70 80 90 100

0

10

20

30

40

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60

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80

90

100% Basati su 1% Classi da 2% 08/07/2013 11.04.58 - 11.25.08 Totale

dB

L1 = 45,4 dBL5 = 44,2 dBL10 = 43,7 dBL50 = 42,2 dBL90 = 41,2 dBL95 = 41,1 dBL99 = 41,0 dB

Livello Comulativa

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ALL. IVALL. IVALL. IVALL. IV Copia dei certificati di taratura della strumentazioneCopia dei certificati di taratura della strumentazioneCopia dei certificati di taratura della strumentazioneCopia dei certificati di taratura della strumentazione

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5 Valutazione dell’impatto acustico previsionale5 Valutazione dell’impatto acustico previsionale5 Valutazione dell’impatto acustico previsionale5 Valutazione dell’impatto acustico previsionale 5.1 Redazione della mappa acustica previsionale5.1 Redazione della mappa acustica previsionale5.1 Redazione della mappa acustica previsionale5.1 Redazione della mappa acustica previsionale

Per valutare l’impatto acustico generato da attività in procinto di realizzazione, si provvede in genere al:

- recepimento dei dati relativi alle sorgenti acustiche che caratterizzeranno l’attività produttiva,

- elaborazione dei dati ottenuti con il programma di calcolo dei livelli sonori in ambiente esterno

“SOUNDPlan 6.5” della ditta Spectra S.r.l.,

- redazione di una mappa acustica previsionale.

La modalità operativa del software è la seguente:

1. si calcolano o reperiscono le potenze acustiche delle attrezzature ed impianti in grado di generare

rumore, sommandole eventualmente tra loro,

2. si attribuiscono ai ricevitori esterni dei valori di pressione acustica derivanti dall’emissione di

rumore dovuta al ciclo produttivo; tale attribuzione, assegnando gli opportuni valori di pressione

acustica ai ricevitori, valuta previsionalmente gli esatti valori di potenza acustica delle sorgenti

sonore,

3. il software elabora la mappa acustica predittiva.

Nel caso specifico, tuttavia, si è fatto ricorso ad un procedimento differente per le ragioni di seguito

riportate.

Al paragrafo “2.4 Descrizione delle sorgenti rumorose connesse all’attività” del presente documento,

sono state identificate le sorgenti di emissione sonora connesse all’impianto e all’attività svolta al suo

interno.

Nelle valutazioni a distanze considerevoli (come, parzialmente, in questo caso) e per sorgenti con

contenuto prevalente a frequenze basse (come in questo caso) il diagramma di radiazione in prossimità

della sorgente non è particolarmente importante; se però, per semplificazione (o nella modellizzazione,

nel caso di definizione della mappa acustica), si introducono componenti areali per le sorgenti di rilevanti

dimensioni, tali da avere alla distanza del punto di controllo un livello dichiarato come “massimo”, ne

risulta una sovrastima spesso pesante della potenza acustica effettiva della sorgente, tale da condurre

poi a risultati che non trovano riscontro nella realtà.

Nella modellizzazione che segue (calcolo semplificato), tuttavia, si è comunque preferito ricorrere alla

creazione di una unica sorgente areale principale (“zona tecnica”) per il solo locale turbine (i livelli

previsti per l’edificio ospitante i quadri ed i trasformatori sono considerati assimilabili ai livelli di rumore di

fondo per le aree agricole -cfr. paragrafo “3.2 Determinazione dell’ampiezza dell’area di studio”-).

Basandosi sui dati raccolti nella campagna di monitoraggio fonometrico presso un impianto del tutto

analogo a quello descritto nella presente relazione tecnica, si considerano, nel presente caso, livelli di 62

dB(A) ai punti di controllo posti a 5 metri dalla sorgente nella zona dell’”area tecnica” (tali valori sono da

considerarsi esclusivamente esemplificativi e del tutto cautelativi per la situazione in progetto, come già

accennato al paragrafo “2.4 Descrizione delle sorgenti rumorose connesse all’attività”).

In presenza delle citate sorgenti acustiche, il rispetto dei valori assoluti di emissione presso i confini più

prossimi appare assai probabile. Risulterebbe pertanto riduttivo sviluppare una mappa acustica che:

⇒⇒⇒⇒ presso il confine Ovest dell’area occupata dall’impianto sarebbe di scarsa significatività, poiché

interesserebbe l’area occupata dall’alveo del torrente Bormida,

⇒⇒⇒⇒ nell’area Est, Nord e Sud del confine di proprietà, potrebbe mettere in evidenza il mancato rispetto

dei valori limite di emissione di cui al DPCM 14.11.1997 per le classi acustiche di appartenenza

del territorio considerato (Classi III) per il solo periodo notturno,

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⇒⇒⇒⇒ per quanto concerne i potenziali ricettori interessati, vista la loro distanza dal sito (circa 600 metri in

linea d’aria dalla “zona tecnica” dell’impianto), rivelerebbe una nulla influenza acustica

dell’impianto idroelettrico su di essi.

Al fine di semplificare la trattazione, gli scriventi tecnici hanno quindi considerato di applicare la formula

di attenuazione del rumore in ambienti aperti, anziché ricorrere al suddetto software di previsione, in

quanto la conoscenza della pressione acustica delle fonti sonore rende maggiormente attendibile l’utilizzo

della formula stessa:

∆L L L L = 20 Log 1

2

r

r (1),

dove ∆L rappresenta la differenza di pressione acustica tra un punto a distanza r1 e un punto posto a

distanza r2 dalla fonte acustica.

Ne deriva che l’applicazione della formula (1) per la situazione considerata nella presente relazione,

prevede la seguente espressione:

LP2 = LP1 – 20 Log 1

2

rr

dove LP1 rappresenta il livello di pressione acustica al punto 1, LP2 rappresenta il livello di pressione

acustica da individuare, mentre r1 e r2 rappresentano le distanze dei due punti dalla fonte sonora.

VERIFICA DEL RISPETTO DEL LIMITE DI EMISSIONE PRESSO IL CONFINE DI PROPRIETA’ PIU’ PROSSIMO

(LOCALE TURBINE)

Considerando, in via previsionale, i seguenti elementi:

• livello di pressione acustica in esterno alla zona tecnica = 62 dB(A) alla distanza di 5 m (dato

strumentale ricavato da monitoraggio fonometrico presso impianto analogo a quello oggetto della

presente relazione),

• distanza della “zona tecnica” dal confine più vicino - classe acustica III = circa 15 m, direzione E,

è possibile ipotizzare che presso il confine con altra proprietà il livello di rumore sia pari a:

LP2 = LP1 – 20 Log 1

2

rr

(confine lati S, E, classe acustica III) dove

• r2 = 15 metri,

• r1 = 5 metri,

• LP1 = 62 dB(A)

62 – 20 Log 5

15 = 62 – 9,5 = 52,552,552,552,5 dB(A)dB(A)dB(A)dB(A) -valore teorico- (non verificato per il periodo notturno)

EMISSIONEEMISSIONEEMISSIONEEMISSIONE Diurno (6 – 22) Notturno (22 – 6)

III Aree di tipo mistoIII Aree di tipo mistoIII Aree di tipo mistoIII Aree di tipo misto 55555555 45454545

VERIFICA DEL RISPETTO DEL LIMITE DI EMISSIONE PRESSO IL CONFINE DI PROPRIETA’ PIU’ PROSSIMO

(LOCALE QUADRI-TRASFORMATORI)

Considerando, in via previsionale, i seguenti elementi:

• livello di pressione acustica in esterno alla zona tecnica = 45 dB(A) alla distanza di 5 m (dato

strumentale ricavato da monitoraggio fonometrico presso impianto analogo a quello oggetto della

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presente relazione),

• distanza della “zona tecnica” dal confine più vicino - classe acustica III = circa 5 m, direzione E,

è possibile ipotizzare che presso il confine con altra proprietà il livello di rumore sia pari a:

LP2 = LP1 – 20 Log 1

2

rr

(confine lati S, E, classe acustica III) dove

• r2 = 5 metri,

• r1 = 5 metri,

• LP1 = 45 dB(A)

45 – 20 Log 55

= 45 – 0 = 45454545 dB(A)dB(A)dB(A)dB(A) -valore teorico- (verificato anche per il periodo notturno)

EMISSIONEEMISSIONEEMISSIONEEMISSIONE Diurno (6 – 22) Notturno (22 – 6)

III Aree di tipo mistoIII Aree di tipo mistoIII Aree di tipo mistoIII Aree di tipo misto 55555555 45454545

I livelli utilizzati per i calcoli semplificati condotti sono da considerarsi massimi. Quanto sopra, inoltre, non

tiene conto delle probabili attenuazioni che verranno garantite dalla presenza di ostacoli tra le fonti

acustiche e il confine aziendale così come tra le stesse fonti ed i ricettori (es. coltivazioni agricole, aree

boscate, fasce arborate).

In conclusione, si può quindi ritenere che le opere in progetto non produrranno un impatto acustico

sull’ambiente esterno ed a carico dei ricettori individuati degno di valutazione; seppur infatti, come detto,

appare prevedibile un superamento dei limiti di emissione per il periodo di riferimento notturno, appare

altrettanto evidente come tale superamento non comporti problematiche di disturbo acustico presso i

ricettori individuati né di significativo inquinamento acustico per le aree rurali circostanti.

5.2 Previsione dei livelli di emissione acustica presso i ric5.2 Previsione dei livelli di emissione acustica presso i ric5.2 Previsione dei livelli di emissione acustica presso i ric5.2 Previsione dei livelli di emissione acustica presso i ricettori ettori ettori ettori

In base all’analisi di cui al paragrafo precedente, non vi sono ricettori sensibile individuati.

5.3 Previsione dei livelli di immissione assoluti e differenziali presso i ricettori5.3 Previsione dei livelli di immissione assoluti e differenziali presso i ricettori5.3 Previsione dei livelli di immissione assoluti e differenziali presso i ricettori5.3 Previsione dei livelli di immissione assoluti e differenziali presso i ricettori

La previsione di aumento dei livelli di immissione sonora presso i ricettori è stata eseguita mediante la

somma logaritmica dei livelli di pressione acustica registrati ante operam presso ciascuno di essi e dei

livelli di emissione desunti dalla mappa acustica previsionale:

LIMMISSIONE = LANTE OPERAM + LEMISSIONE PREVISIONALE

Il livello differenziale è invece calcolato come sottrazione logaritmica tra il livello di immissione ed il livello

ante operam:

LDIFFERENZIALE = LIMMISSIONE - LANTE OPERAM

La somma logaritmica ha avuto luogo sulla base dei criteri che seguono.

Occorrendo sommare due livelli sonori L1 e L2 con L1 > L2, il valore del livello risultante L3 dipende dalla

differenza tra L1 ed L2:

Differenza LDifferenza LDifferenza LDifferenza L1111 –––– LLLL2222 Valore da sommare a LValore da sommare a LValore da sommare a LValore da sommare a L1111 per ottenere Lper ottenere Lper ottenere Lper ottenere L3333

0 3

1 2,5

2 o 3 2

4 1,5

5, 6 o 7 1

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8 o 9 0,5

10 o più 0

“Rumore e vibrazioni: manuale di prevenzione” IEN Galileo Ferraris, 1986, pag. 26

Non rilevandosi la presenza di ricettori sensibili nell’area di studio, non si procede alla definizione dei

valori di immissione differenziale.

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6 Impatto generato dalla fase di realizzazione del progetto6 Impatto generato dalla fase di realizzazione del progetto6 Impatto generato dalla fase di realizzazione del progetto6 Impatto generato dalla fase di realizzazione del progetto Nel caso in esame, nelle diverse fasi di realizzazione del progetto, si prevede la generazione di rumore

legato alla presenza ed alla operatività di mezzi/attrezzature da cantiere.

Di seguito si elencano le macchine, le attrezzature di lavoro e gli impianti, scelti tra i più rumorosi,

potenzialmente impiegati per la realizzazione delle principali opere edili previste dal progetto di cui

trattasi:

Escavatore gommato Escavatore mini Autogru Autopompa cls

Pala gommata Autocarro Autobetoniera Tranciaferro La potenza acustica delle attrezzature di lavoro è stata desunta dal manuale “La valutazione

dell’inquinamento acustico prodotto dai cantieri edili”, manuale n. 11 della collana “Conoscere per

prevenire” del CPT Comitato Paritetico Territoriale di Torino e Provincia. Si è effettuato il calcolo nelle fasi

di cantiere considerate maggiormente impattanti dal punto di vista acustico, durante le attività di scavi di

sbancamento/movimentazione terra e di realizzazione delle strutture in cemento armato.

In base ai livelli di potenza sonora delle attrezzature ed alle distanze dei ricettori individuati, si sono

calcolati i livelli di pressione sonora a livello predittivo.

Le tabelle di calcolo sottostanti riportano il valore in dB di immissione sui fabbricati più vicini al sito in

esame (distanza media del cantiere circa 600 m).

Dati di calcoloDati di calcoloDati di calcoloDati di calcolo

CantiereCantiereCantiereCantiere

PROGETTO DI DERIVAZIONE IDROELETTRICA DAL TORRENTE MAIRA IN CORRISPONDENZA DELLA TRAVERSA ESISTENTE

SITO D’INTERVENTO: Torrente Maira, a circa 3,5 km NO dall’abitato di 12035 Racconigi (CN)

RisultatiRisultatiRisultatiRisultati

Lp totale sul Lp totale sul Lp totale sul Lp totale sul riririricevitorecevitorecevitorecevitore

OggettoOggettoOggettoOggetto SCAVI DI SBANCAMENTO - MOVIMENTAZIONE TERRA

HzHzHzHz dBdBdBdB

Altezza ricevitore (m)Altezza ricevitore (m)Altezza ricevitore (m)Altezza ricevitore (m) 5

31,5 31,5 31,5 31,5 48,748,748,748,7

N°N°N°N° N° SorgenteN° SorgenteN° SorgenteN° Sorgente Distanza in pianta dal Distanza in pianta dal Distanza in pianta dal Distanza in pianta dal

ricevitore (m)ricevitore (m)ricevitore (m)ricevitore (m)

Altezza da terra Altezza da terra Altezza da terra Altezza da terra della sorgente della sorgente della sorgente della sorgente

(m)(m)(m)(m)

63636363 50,550,550,550,5

1 115 600 1,5

125125125125 44,144,144,144,1 2 227 600 1,5

250250250250 43,243,243,243,2

3 13 600 1,5

500500500500 41,341,341,341,3 4 118 600 1,5

1K1K1K1K 38,738,738,738,7

5

2K2K2K2K 36,936,936,936,9 6

4K4K4K4K 31,131,131,131,1

7

8K8K8K8K 25,925,925,925,9 8

16K16K16K16K 19,619,619,619,6

9

10

dB(A)dB(A)dB(A)dB(A) 44,144,144,144,1

CalcoliCalcoliCalcoliCalcoli

N°N°N°N° N° N° N° N°

SorgenteSorgenteSorgenteSorgente TipoTipoTipoTipo MarcaMarcaMarcaMarca ModelloModelloModelloModello

Distanza in Distanza in Distanza in Distanza in pianta dal pianta dal pianta dal pianta dal

ricevitore (m)ricevitore (m)ricevitore (m)ricevitore (m)

Altezza Altezza Altezza Altezza da terra da terra da terra da terra

(m)(m)(m)(m)

DisDisDisDistanza tanza tanza tanza reale (m)reale (m)reale (m)reale (m)

dBAdBAdBAdBA

1 115 ESCAVATORE

GOMMATO FIAT HITACHI FH 150 W.3 195 1,5 60,1 104,1

2 227 PALA MECCANICA

GOMMATA CATERPILLAR CAT 950 E 195 1,5 60,1 103,1

3 13 AUTOCARRO

(regime medio) MERCEDES 3544 195 1,5 60,1 100,0

4 118 ESCAVATORE MINI NEUSON 6002 RDV 195 1,5 60,1 94,1

Livelli di pressione sonora totale sul Livelli di pressione sonora totale sul Livelli di pressione sonora totale sul Livelli di pressione sonora totale sul

ricevitorericevitorericevitorericevitore 44444,14,14,14,1

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Dati di calcoloDati di calcoloDati di calcoloDati di calcolo

CantiereCantiereCantiereCantiere

PROGETTO DI DERIVAZIONE IDROELETTRICA DAL TORRENTE MAIRA IN CORRISPONDENZA DELLA TRAVERSA ESISTENTE

SITO D’INTERVENTO: Torrente Maira, a circa 3,5 km NO dall’abitato di 12035 Racconigi (CN) RisultatiRisultatiRisultatiRisultati

Lp totale sul Lp totale sul Lp totale sul Lp totale sul ricevitorericevitorericevitorericevitore

OggettoOggettoOggettoOggetto REALIZZAZIONE OPERE IN CLS / CA HzHzHzHz dBdBdBdB

Altezza ricevitore (m)Altezza ricevitore (m)Altezza ricevitore (m)Altezza ricevitore (m) 5 31,5 31,5 31,5 31,5 46,346,346,346,3

N° N° N° N° N° SorgenteN° SorgenteN° SorgenteN° Sorgente Distanza in pianta dal Distanza in pianta dal Distanza in pianta dal Distanza in pianta dal

ricevitore (m)ricevitore (m)ricevitore (m)ricevitore (m)

Altezza da Altezza da Altezza da Altezza da terra della terra della terra della terra della

sorgente (m)sorgente (m)sorgente (m)sorgente (m)

63 63 63 63 43,843,843,843,8

1 27 600 1,5

125 125 125 125 37,637,637,637,6

2 7 600 1,5

250 250 250 250 36,036,036,036,0

3 13 600 1,5

500 500 500 500 35,235,235,235,2

4 334 600 1

1K1K1K1K 36,436,436,436,4

5 2K2K2K2K 35,735,735,735,7

6 4K4K4K4K 29,629,629,629,6

7 8K8K8K8K 24,624,624,624,6

8 16K16K16K16K 18,118,118,118,1

9 10

dB(A)dB(A)dB(A)dB(A) 41,241,241,241,2

CalcoliCalcoliCalcoliCalcoli

N°N°N°N° N° N° N° N°

SorgenteSorgenteSorgenteSorgente TipoTipoTipoTipo MarcaMarcaMarcaMarca ModelloModelloModelloModello

Distanza in Distanza in Distanza in Distanza in pianta dal pianta dal pianta dal pianta dal

ricevricevricevricevitore (m)itore (m)itore (m)itore (m)

Altezza Altezza Altezza Altezza da terra da terra da terra da terra

(m)(m)(m)(m)

Distanza Distanza Distanza Distanza reale (m)reale (m)reale (m)reale (m)

dBAdBAdBAdBA

1 27 AUTOGRU LIEBHERR LTM 1200 195 1,5 60,1 98,8

2 7 AUTOBETONIERA DRUETTA FIAT AIFO

8061 195 1,5 60,1 99,6

3 13 AUTOCARRO

(regime medio) MERCEDES 3544 195 1,5 60,1 100,0

4 334 TRANCIAFERRO OSCAM N.C. 195 1 60,1 94,7

Livelli di pressione sonora totale sul Livelli di pressione sonora totale sul Livelli di pressione sonora totale sul Livelli di pressione sonora totale sul

ricevitorericevitorericevitorericevitore 44441111,2,2,2,2

N.B. I valori di pressione sonora calcolati presso il ricettore sono da considerarsi massimi e non medi; essi

potranno essere eventualmente raggiunti in limitate occasioni, in concomitanza dell’utilizzo delle

attrezzature più rumorose. Le considerazioni di cui al presente Paragrafo hanno valore indicativo e non

costituiscono in alcun modo richiesta di deroga ai limiti vigenti.

Alla luce di quanto sopra si ritiene che in fase di cantiere saranno rispettati il limiti di emissione ed

immissione per la Classe III. Al fine di garantire una adeguata tutela nei confronti dei ricettori, seppur

posti ad una considerevole distanza, e più in generale dell’ambiente esterno, si prevede di attivare i

seguenti provvedimenti di tipo tecnico/organizzativo atti a contenere le emissioni sonore durante le fasi di

realizzazione dell’opera:

� l’utilizzo delle attrezzature più rumorose sarà limitato alle fasce orarie 9-12 e 14-18;

� i lavori maggiormente impattanti dal punto di vista acustico saranno realizzati nei giorni feriali con

salvaguardia del sabato, della domenica e dei giorni festivi;

� al fine di limitare la generazione di emissioni acustiche, di polveri e di gas, la movimentazione dei

mezzi pesanti sarà limitata (per quanto tecnicamente possibile) e questi saranno tenuti in stato di

fermo ogniqualvolta possibile;

� nella scelta delle attrezzature di lavoro, l’impresa costruttrice sarà informata circa la necessità di

utilizzo di macchinari che determinino il minore disturbo possibile, sia per quanto riguarda l’aspetto

acustico, sia - eventualmente - per quanto concerne l’utilizzo di eventuali attrezzi o macchine in

grado di generare vibrazioni.

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7 Considerazioni finali7 Considerazioni finali7 Considerazioni finali7 Considerazioni finali 7.1 Previsione di incremento del traffico viario indotto dall’opera7.1 Previsione di incremento del traffico viario indotto dall’opera7.1 Previsione di incremento del traffico viario indotto dall’opera7.1 Previsione di incremento del traffico viario indotto dall’opera

Per la natura e la relativa destinazione d’uso dell’opera, è possibile prevedere (anche secondo le

informazioni fornite dalla committenza) l’assenza di un incremento quanti-qualitativo di traffico ad essa

riconducibile.

7.2 Provvedimenti tecnici per il contenimento dei livelli sonori7.2 Provvedimenti tecnici per il contenimento dei livelli sonori7.2 Provvedimenti tecnici per il contenimento dei livelli sonori7.2 Provvedimenti tecnici per il contenimento dei livelli sonori

Al momento non sono previsti interventi tecnici di particolare natura per il contenimento dei livelli sonori

generati dall’impianto.

Per quanto riguarda le emissioni sonore dovute a macchine/impianti, si privilegerà l’acquisto di

attrezzature di lavoro che, oltre a possedere la marcatura “CE” prevista dalla Direttiva 2006/42/CE (ex

DPR 459/96), siano caratterizzate da un’emissione acustica la più contenuta possibile, a prevenzione dei

rischi di ipoacusia da esposizione professionale a rumore ed emissione acustica in ambiente esterno.

7.3 Rilevamenti 7.3 Rilevamenti 7.3 Rilevamenti 7.3 Rilevamenti di verifica post operamdi verifica post operamdi verifica post operamdi verifica post operam

Nella fase post operam, la normativa prevede l’effettuazione di una mappatura di verifica del clima

acustico nell’area di studio al fine di confermare le previsioni di rumore contenute nel presente

documento. Nel caso specifico, sarà condotta una campagna di rilievi fonometrici per la verifica del

rispetto dei limiti di zona nel momento in cui sarà comunicata allo scrivente tecnico, da parte della

committenza, la piena realizzazione e funzionalità dell’attività di cui trattasi.

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8 Conclusioni8 Conclusioni8 Conclusioni8 Conclusioni In relazione a quanto sopra esposto si ritiene che il progetto, come descritto nella presente relazione, sia

compatibile con i limiti definiti dalla vigente normativa, con la classificazione acustica ed il contesto

territoriale dell’area in cui si insedierà.

Alla luce delle considerazioni espresse, si può dunque ritenere che le emissioni generate dalla nuova

attività non pregiudicheranno in modo sensibile il clima acustico delle aree limitrofe.