VALUTAZIONE DI COMPETENZE E COMPITI AUTENTICI · pratiche didattiche e del modo di fare scuola. ......

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VALUTAZIONE DI COMPETENZE E COMPITI AUTENTICI DAL LINGUAGGIO COMUNE AD ESEMPI DI BUONE PRATICHE

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VALUTAZIONE DI COMPETENZE

E COMPITI AUTENTICI

DAL LINGUAGGIO COMUNE AD ESEMPI DI

BUONE PRATICHE

“LA SCUOLA DELLE COMPETENZE”

Le competenze:

NON eliminano,

NON sostituiscono,

NON si aggiungono soltanto

MA SI INTEGRANO

Apprendere diventando competenti,

NON apprendere per competenze

(Ajello)

TANTI SIGNIFICATI…

DIFFERENTI APPROCCI E CULTURE… DIFFERENTI

SAPERI

IL MINISTERO

LA RICERCA LA SCUOLA

REALE

COMPETENZA

Politiche

formative

Costrutti e

chiavi

interpretative

Sapere

dell’esperienza

e

sull’esperienza

DEFINIZIONE DI COMPETENZA (DAL PROFILO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE)

Non definizione ma declinazione con riferimenti frequenti alla

Responsabilità, autonomia, impegno (dimensione personale)

Padronanza, interpretazione (possesso critico, attivo di conoscenze e abilità)

Costruzione di senso (implicazione profonda nell’elaborazione

del mondo e delle situazioni)

quindi «come dovrebbe agire/essere un soggetto competente»

ne derivano i livelli che vedono la progressione nell’autonomia, decisione, consapevolezza, sicurezza nelle conoscenze…

Traguardi per lo sviluppo delle competenze

DAL PARLAMENTO EUROPEO (2008)

Le competenze: indicano la comprovata

capacità di usare conoscenze, abilità e

capacità personali, sociali e/o

metodologiche, in situazioni di lavoro o di

studio e nello sviluppo personale e/o

professionale (responsabilità e autonomia)

COMPETENZE CHIAVE

comunicazione nella madrelingua;

comunicazione nelle lingue straniere;

competenza matematica e competenze di base in

scienza e tecnologia;

competenza digitale;

imparare a imparare;

competenze sociali e civiche;

spirito di iniziativa e imprenditorialità;

consapevolezza ed espressione culturale

DEFINIZIONI DI COMPETENZA

Gillet: La competenza è costituita da un “sistema di conoscenze, concettuali e procedurali, organizzate in schemi operatori che permettono, in una famiglia di situazioni, di identificare un problema-compito e di risolverlo attraverso un’azione efficace

Fabre: La competenza sta nel saper problematizzare ossia nel saper riconoscere, porre e risolvere un insieme di problemi simili, appartenenti alla stessa “famiglia” o a un ambito problematico. Problematizzare significa saper sospendere il giudizio, né affermare né negare, ma esaminare, decostruire le dimensioni di una proposizione logica per ricostruirla cercandone il senso.

«RIPENSARE LE COMPETENZE TRASVERSALI» (REY, 2003)

Competenza come comportamento: in questo

caso è importante specificare le condizioni nelle

quali si manifesta, cioè in quale compito (sa

fare)

Competenza come funzione, cioè può essere

applicata ad una famiglia di situazioni; si parla di

specificità del contesto (sa fare, perché e

come)

Competenza come capacità generativa in

grado di produrre una infinità di condotte

adeguate a una infinità di nuove situazioni (sa

fare, perché, quando e come)

COMPETENZA COME AZIONE

(DAMIANO, 2009)

La competenza si presenta come la capacità di assolvere ad un compito, ovvero di svolgere un’azione capace di modificare un’azione data e non si lascia circoscrivere in una conoscenza e non può essere descritta come un’azione semplice.

“La competenza comporta una serie eterogenea di azioni, unificate dallo scopo da perseguire e da raggiungere”

“La competenza è una disposizione a fare ” ‟…..un’azione può essere tanto intellettuale, su oggetti simbolici, quanto fisica, su oggetti materiali, ma è sempre –in quanto azione –provvista di un fine”

COMPETENZA COME INTELLIGENZA DELLE

SITUAZIONI (REY, 2003)

Processo attraverso il quale il soggetto attiva

una combinatoria di risorse personali e di

contesto al fine di affrontare un problema e

risolverlo

La competenza si manifesta in tre diverse

azioni:

La definizione del problema

La definizione dello scopo

La scelta delle strategie

COMPETENZA E RIFLESSIONE

L’unico fattore che determina il riconoscimento e

la mobilitazione è la consapevolezza delle

conoscenze possedute.

“C’è tuttavia una possibilità di trasferimento o di

trasversalità: essa attiene al fatto che il soggetto

prenda coscienza delle sue pratiche e delle

similitudini tra le situazioni” (Rey,2003)

Da ciò emerge l’importanza pedagogica della

presa di coscienza in quanto è il solo mezzo

che si sia finora trovato per permettere il

trasferimento.

LA COMPETENZA RISIEDE NELLA

MOBILITAZIONE (LE BOTERF, PERRENOUD, CHAHAY)

“Mobilizzare non è soltanto ‘utilizzare’ o ‘applicare’,

ma anche adattare, differenziare, integrare,

generalizzare o specificare, combinare, orchestrare,

coordinare, in breve, condurre un insieme di

operazioni mentali complesse che, connettendole

alle situazioni, trasformano le conoscenze piuttosto

che limitarsi a spostarle e trasferirle.”

La metafora della mobilitazione esprime il fatto che le

operazioni mentali sono sempre il prodotto di un

incontro, di un’interazione, spesso complessa, tra la

situazione e le strutture anteriori del soggetto.

LE BOTERF (2008)

Saper agire

Voler agire

Poter agire Dispositivo

didattico

Atteggiamento

intenzione

Mobilitazione

Mobilitazione

Saperi Abilità

Agire Affrontare

problemi

Consapevolezza

COMPETENZA COME SISTEMA DI RELAZIONI

COMPITO

PERSONA SITUAZIONE

LO STUDENTE COMPETENTE

INDICATORI DI COMPETENZA

DA UNA RICERCA SVOLTA CON GLI INSEGNANTI

Conoscenza approfondita (obiettivi e traguardi)

Gestire adeguatamente i tempi.

Sapersi porre domande come strategia per comprendere

Esplicitare il percorso effettuato durante un’attività

Capacità di autovalutarsi e valutare il prodotto

Rianalizzare le esperienze per trarre “regole d’azione”e

riutilizzarle

Capacità di risolvere problemi con sufficiente padronanza, anche

quelli inediti, mobilitando le risorse personali e di contesto

Selezionare e decidere quali informazioni sono necessarie per

affrontare un problema.

Avere una visione d’insieme e di coordinare le diverse azioni in

funzione del risultato.

LA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE

La C.M. n.3 del 13 febbraio 2015,

impone alle scuole un cambio di

prospettiva nella progettazione

educativo-didattica, una revisione delle

pratiche didattiche e del modo di fare

scuola.

DALLE INDICAZIONI NAZIONALI

Scuola, Costituzione, Europa

Nella consapevolezza della relazione che unisce

cultura, scuola e persona, la finalità generale della

scuola è lo sviluppo armonico e integrale della

persona, all’interno dei principi della Costituzione

italiana e della tradizione culturale europea, nella

promozione della conoscenza e nel rispetto e nella

valorizzazione delle diversità individuali, con il

coinvolgimento attivo degli studenti e delle famiglie.

Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola secondaria di primo grado

L’allievo interagisce in modo efficace in diverse situazioni comunicative, attraverso modalità dialogiche sempre

rispettose delle idee degli altri; con ciò matura la consapevolezza che il dialogo, oltre a essere uno strumento

comunicativo, ha anche un grande valore civile e lo utilizza per apprendere informazioni ed elaborare opinioni su

problemi riguardanti vari ambiti culturali e sociali.

Usa la comunicazione orale per collaborare con gli altri, ad esempio nella realizzazione di giochi o prodotti,

nell’elaborazione di progetti e nella formulazione di giudizi su problemi riguardanti vari ambiti culturali e sociali.

Ascolta e comprende testi di vario tipo "diretti" e "trasmessi" dai media, riconoscendone la fonte, il tema, le

informazioni e la loro gerarchia, l’intenzione dell’emittente.

Espone oralmente all’insegnante e ai compagni argomenti di studio e di ricerca, anche avvalendosi di supporti

specifici (schemi, mappe, presentazioni al computer, ecc.).

Usa manuali delle discipline o testi divulgativi (continui, non continui e misti) nelle attività di studio personali e

collaborative, per ricercare, raccogliere e rielaborare dati, informazioni e concetti; costruisce sulla base di quanto letto

testi o presentazioni con l’utilizzo di strumenti tradizionali e informatici.

Legge testi letterari di vario tipo (narrativi, poetici, teatrali) e comincia a costruirne un’interpretazione,

collaborando con compagni e insegnanti.

Scrive correttamente testi di tipo diverso (narrativo, descrittivo, espositivo, regolativo, argomentativo) adeguati a

situazione, argomento, scopo, destinatario.

Produce testi multimediali, utilizzando in modo efficace l’accostamento dei linguaggi verbali con quelli iconici e

sonori.

Comprende e usa in modo appropriato le parole del vocabolario di base (fondamentale; di alto uso; di alta

disponibilità).

Riconosce e usa termini specialistici in base ai campi di discorso.

Adatta opportunamente i registri informale e formale in base alla situazione comunicativa e agli interlocutori,

realizzando scelte lessicali adeguate.

Riconosce il rapporto tra varietà linguistiche/lingue diverse (plurilinguismo) e il loro uso nello spazio geografico,

sociale e comunicativo

Padroneggia e applica in situazioni diverse le conoscenze fondamentali relative al lessico, alla morfologia,

all’organizzazione logico-sintattica della frase semplice e complessa, ai connettivi testuali; utilizza le conoscenze

metalinguistiche per comprendee con maggior precisione i significati dei testi e per correggere i propri scritti.

VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE

(dalle Indicazioni) Solo a seguito di una regolare osservazione, documentazione e valutazione delle competenze è possibile la loro certificazione, al termine della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado, attraverso i modelli che verranno adottati a livello nazionale.

(dalle Linee Guida) per giungere alla certificazione delle competenze bisogna prima di tutto valutarle. Per valutare le competenze, però, non si possono utilizzare gli strumenti comunemente usati per la rilevazione delle conoscenze: se l’oggetto da valutare è complesso, altrettanto complesso dovrà essere il processo di valutazione, che non si può esaurire in un momento circoscritto e isolato, ma deve prolungarsi nel tempo attraverso una sistematica osservazione degli alunni di fronte alle diverse situazioni che gli si presentano.

CASTOLDI, 2013

https://www.powtoon.com/m/fP0nS01ZcGU/1/m

IL COMPITO AUTENTICO

Il compito autentico è un’azione finalizzata,

qualcosa che l’alunno potrebbe svolgere nel mondo

reale, che è significativa realistica ed impegnativa,

che richiede l’esercizio concomitante di numerose

abilità personali, sociali, cognitive e metacognitive e

che implicano intenzionalità, progettualità e la

mobilitazione di un’ampia gamma di conoscenze.

È un insieme di attività di una certa complessità,

dotate di specifiche caratteristiche, che impegnano

l’alunno per la realizzazione di un compito finale.

IL “COMPITO”

Deve essere agganciato al contesto di vita

dell’allievo

Il compito attiva o non attiva determinati processi

nello studente

Si può valutare solo ciò che il compito richiedeva

allo studente di fare

Non ha una soluzione univoca

Il compito origina dei risultati e dei processi:

I secondi vengono ipotizzati dal docente ma

realizzati, e quindi conosciuti, solo dallo studente

COMPITO AUTENTICO

È organizzato attorno ad UN PROBLEMA e si

esaurisce quando questo viene risolto.

All’inizio gli studenti possiedono solo alcune

risorse per risolverlo.

Richiede il dibattito e l’argomentazione.

Si conclude con un ritorno riflessivo, la presa di

coscienza delle strategie e la modellizzazione per

affrontare altri problemi

FUNZIONI DEL COMPITO AUTENTICO

Riconoscimento del significato della

conoscenza (aumento di conoscenze utili a

«leggere il mondo» e ad intervenirvi)

Funzione motivazionale (dall’etero-motivazione

alla devoluzione del gruppo)

Funzione sociale

come momento collettivo di costruzione di

conoscenza

come rilevanza sociale della conoscenza costruita

o Funzione formativa

• acquisizione di consapevolezza

COMPITI AUTENTICI O DI REALTÀ

Alcuni esempi:

Salviamo il pianeta

Progettiamo l’orto

Progettiamo la gita

Invitiamo tutti a leggere!

Realizziamo il megaquiz d’ Istituto

Oggi la mae / prof sono io!

Il nostro viaggio in Italia / Europa / mondo

Sono un uomo non una macchina

Traguardi di competenze Esempio di attività

Scrive correttamente testi di diverso tipo adeguati a situazione,

argomento, scopo destinatario

Scrivi una lettera al Dirigente Scolastico per proporre

un’uscita didattica / per informarlo di alcuni problemi

riscontrati nella tua scuola / per proporre l’attivazione di

un corso di…/ per chiedere di svolgere quest’anno un

progetto che l’anno scorso ti è piaciuto particolarmente.

Per la festa della mamma o del papà scrivi una lettera alla

mamma o al papà in cui la/lo ringrazi per gli insegnamenti

che ti ha dato.

L’allievo interagisce in modo efficace in diverse situazioni

comunicative, attraverso modalità dialogiche sempre rispettose delle

idee degli altri; con ciò matura la consapevolezza che il dialogo, oltre

ad essere uno strumento comunicativo, ha anche un valore civile e lo

utilizza per apprendere informazioni ed elaborare opinioni su

problemi riguardanti vari ambiti culturali e sociali.

Espone oralmente e con scritture le conoscenze storiche acquisite

operando collegamenti e argomentando le proprie riflessioni.

Conosce aspetti, processi e avvenimenti fondamentali della storia

contemporanea.

Interrogazione orale, magari aggiungendo domande che

richiedono una rielaborazione dei contenuti, ad esempio:

Se tu fossi stato Giacomo Matteotti avresti denunciato i

brogli elettorali in Parlamento?

Cosa pensi delle idee di Hitler?

La dittatura è un’ottima forma di governo. Concordi?

Se non fosse subentrato il rigido inverno russo nella seconda

guerra mondiale, forse oggi studieremmo un’altra storia.

Concordi? Inserisci nella risposta un commento alla celebre

frase di Yves Lacoste “La Géographie, ḉa sert, d’abord, à

faire le guerre”

Espone con scritture le conoscenze storiche acquisite operando

collegamenti

Comprende testi storici e li sa rielaborare

Conosce aspetti, processi e avvenimenti fondamentali della storia

medievale

L’allievo interagisce in modo efficace in diverse situazioni

comunicative, attraverso modalità dialogiche sempre rispettose delle

idee degli altri; con ciò matura la consapevolezza che il dialogo, oltre

ad essere uno strumento comunicativo, ha anche un valore civile e lo

utilizza per apprendere informazioni.

Espone oralmente le conoscenze storiche acquisite.

In gruppo ripetete l’ultimo capito di storia studiato e create

una mappa concettuale/ una mappa concettuale per

immagini

Utilizza opportunamente fotografie attuali e d’epoca per ricavare

informazioni.

Osserva legge e analizza sistemi territoriali vicini e lontani, nello

spazio e nel tempo e valuta gli effetti di azioni dell’uomo sui sistemi

territoriali

Confrontate queste 2 foto (in entrambe è

rappresentato un luogo conosciuto dagli alunni),

elaborate poi una scheda con le differenze e le

possibili cause dei cambiamenti avvenuti.

CASTOLDI, 2013

LE RUBRICHE DI VALUTAZIONE

La rubrica è lo “strumento” di valutazione per

identificare e chiarire aspettative specifiche relative a

una data prestazione e per indicare come si sono

raggiunti gli obiettivi prestabiliti.

Prevede la scomposizione della performance in

elementi importanti con una rigorosa definizione dei

livelli di prestazione attesi ai quali corrisponde una

valutazione.

È frequentemente accompagnata da esempi di

prodotti o di prestazioni che hanno lo scopo di

illustrare ciascuno dei punteggi.

Tali esempi sono detti ancore.

FASI DI LAVORO

Per prima cosa si deve definire quale prestazione

valutare: ad esempio la produzione di un testo

argomentativo.

Per poter “centrare” e calibrare a dovere la rubrica

è necessario definire bene e circoscrivere la

prestazione oggetto della stessa.

PARTIRE “DALLA FINE”

Raccogliere un insieme di produzioni per poter

avere dei “campioni” che aiutino a formulare e poi

verificare i diversi punti.

L’obiettivo è quello di costruire con sufficiente

padronanza ed efficacia la rubrica prima che la

prestazione sia effettuata, in modo tale che anche

l’alunno sappia quali siano i parametri con cui sarà

valutato.

CHIARIRE LE ASPETTATIVE

Una rubrica serve appositamente a comunicare le

aspettative agli studenti:

che cosa ci si aspetta da loro,

i criteri di classificazione,

ciò che conta e ciò che non è essenziale.

Quando poi gli stessi alunni partecipano

all’elaborazione, si ottengono ottimi risultati

sull’autoregolazione del comportamento e della

collaborazione.

IMPOSTARE IL LAVORO

Per impostare la tabella, bisogna decidere i livelli

in cui sarà articolata la valutazione e come

esplicitarli

la formulazione dei livelli può essere differente:

• si possono usare punteggi,

• formulare delle affermazioni descrittive e valutative

come eccezionale, ottimo, essenziale, adeguato, al

di sotto delle aspettative oppure non adeguato,

iniziale, avanzato, ecc.

• Anche l’ordine (dal più alto al più basso o

viceversa) possono essere decisi

discrezionalmente.

I CRITERI

A questo punto si passa alla strutturazione delle

righe, definendo i criteri della valutazione, cioè i punti

più importanti su cui basarsi nell’osservazione e nelle

rilevazione.

Conviene partire da un brainstorming per poi

riordinarli e definirli più puntualmente.

Alla fine è opportuno che siano definiti non meno di

3 e non più di 6/7 criteri.

Ad esempio, per i testi,

l’esposizione delle proprie tesi,

lo sviluppo coerente,

la forma, ecc.

I DESCRITTORI

Per ciascun livello si possono individuare dei descrittori che mettano in evidenza la prestazione concreta con esempi specifici (ancore).

È fondamentale esprimere i livelli di prestazione attesi in termini comportamentali, non concetti generici, ma comportamenti osservabili, quasi misurabili.

Ogni descrittore deve essere ben differenziato dagli altri, per questo non deve essere difficile assegnare una prestazione ad un certo livello, né dovrebbero esserci differenti valutazioni da parte di docenti diversi.

LA RUBRICA CREATA, A QUESTO PUNTO, PUÒ ESSERE USATA DAL DOCENTE E SUCCESSIVAMENTE SOTTOPOSTA ANCHE ALL’ALUNNO, PER STIMOLARE LA SUA CONSAPEVOLEZZA.

ESEMPIO DI RUBRICA

Dimensione Descrittori Livelli Ancore

Comprensione dei

contenuti esplicitati

durante il corso

Conoscere i

contenuti

Effettuare

collegamenti e

stabilire relazioni fra

i contenuti

Applicare i

contenuti ad una

situazione

1. I contenuti

esplicitati non

sono coerenti.

2. I contenuti

sono limitati e

frammentari.

3. I contenuti sono

limitati e

completi.

4. I contenuti sono

adeguati e

completi.

1. Parla d’altro.

2. Esplicita alcuni

elementi dei

contenuti

richiesti ma in

modo

frammentario.

3. Esplicita in

modo completo

una parte dei

contenuti

richiesti.

4. Esplicita

correttamente

tutti i contenuti

richiesti

RUBRICA PER LA VALUTAZIONE DEL COMPITO DI REALTÀ:

ELABORAZIONE DI UN CARTELLONE

Livelli

Dimensioni

Livello 1

Valutazione 10- 9

Ottimo

Livello 2

Valutazione 8 – 7

Distinto - Buono

Livello 3

Valutazione 6

Sufficiente

Livello 4

Valutazione 5 – 4

Non sufficiente

Esposizione

L’alunno espone i contenuti

con chiarezza e proprietà di

linguaggio, sottolinea con il

tono di voce e la gestualità i

passaggi più importanti.

Durante l'esposizione osserva i

compagni e coglie le loro

sollecitazioni (risponde a

domande, si interrompe e

ripete

se vede espressioni di dubbio o

prendere appunti…)

L’alunno espone i contenuti con

chiarezza e proprietà di

linguaggio, sottolinea con il

tono di voce e la gestualità i

passaggi più importanti.

L’alunno espone i contenuti in

modo abbastanza chiaro, non

sempre utilizza un linguaggio

appropriato; il tono di voce è

monotono e non sempre la

gestualità sottolinea i passaggi

più importanti .

L’esposizione non è chiara e l’alunno

usa un linguaggio approssimativo.

Non sottolinea i passaggi più

importanti con il tono di voce e con la

gestualità.

Conoscenza dei contenuti

L’alunno rielabora in modo

personale i contenuti, fa esempi

e collegamenti con altri

argomenti. Risponde con

sicurezza alle domande.

L’alunno rielabora in modo

personale i contenuti, fa esempi

e risponde con abbastanza

sicurezza alle domande.

L’alunno ripete i contenuti

riportati sull’elaborato; ha delle

difficoltà a rispondere alle

domande.

L’alunno ripete alcuni dei

contenuti riportati sul cartellone, ma

ha spesso bisogno di

guardare gli appunti.

Non riesce

a rispondere alle domande.

Organizzazione nelle

modalità di presentazione

L’alunno espone i contenuti

secondo una logica predefinita,

utilizza il cartellone per

richiamare l’attenzione e

presentare concetti; rispetta i

propri tempi di esposizione.

L’alunno espone i contenuti,

utilizza il cartellone per

richiamare l’attenzione e

presentare concetti; rispetta i

propri tempi di esposizione.

L’alunno espone i contenuti

facendo raramente riferimento

al cartellone per richiamare

l’attenzione e presentare

concetti; rispetta abbastanza i

propri tempi di esposizione.

L’alunno espone i contenuti senza

fare riferimento al cartellone; non

rispetta i tempi di esposizione.

Creatività nell’elaborazio-

ne dei cartelloni

Il cartellone contiene tutte le

informazioni principali, attira

l’attenzione, è originale nella

sua realizzazione e c’è un buon

equilibrio tra immagini e parti

scritte.

Il cartellone contiene tutte le

informazioni principali, attira

l’attenzione ed è originale nella

sua realizzazione.

Il cartellone non contiene tutte

le informazioni principali, c’è un

buon equilibrio tra immagini e

parti scritte non presenta

soluzioni particolari nella sua

realizzazione.

Il cartellone contiene solo alcune

informazioni, c’è prevalenza di

immagini o di parti scritte, non

presenta soluzioni particolari nella

sua realizzazione.

Rubrica di Valutazione PRESENTAZIONE MULTIMEDIALE D C B A

CONOSCENZA

DEL SOGGETTO

Lo studente non sa

rispondere a domande sul

soggetto, dimostrando di

conoscere solo

superficialmente

l’argomento del progetto.

Lo studente sa rispondere solo a

facili domande sul soggetto,

dimostrando di conoscere

sufficientemente l’argomento

del progetto.

Lo studente risponde alle

domande che gli vengono

formulate dimostrando di

conoscere abbastanza

bene/bene l’argomento del

progetto.

Lo studente risponde alle

domande aggiungendo

esempi e rielaborazioni

personali dimostrando

una conoscenza completa

dell’argomento del

progetto.

CONOSCENZA

TRASVERSALE

Lo studente dimostra di non

conoscere gli argomenti

degli altri membri del

gruppo, non sa rispondere a

domande trasversali.

Lo studente dimostra di

conoscere solo una piccola parte

degli argomenti degli altri

membri del gruppo, sa

rispondere solo a facili

domande trasversali.

Lo studente dimostra di

conoscere abbastanza

bene/bene gli argomenti degli

altri membri del gruppo, sa

rispondere a buona parte delle

domande trasversali.

Lo studente dimostra

buona/eccellente

padronanza degli

argomenti degli altri

membri del gruppo e sa

rispondere a tutte le

domande trasversali.

COOPERAZIONE

Lo studente non partecipa

alla presentazione del

lavoro.

Lo studente partecipa meno

degli altri alla presentazione del

lavoro.

Lo studente partecipa come

gli atri alla presentazione del

lavoro.

Lo studente partecipa più

degli altri alla

presentazione del lavoro.

CONTRIBUTO

ALLA

PRESENTAZIONE

Il pubblico non riesce a

seguire la presentazione

perché l’informazione non è

organizzata in modo

sequenziale.

Il pubblico ha talvolta difficoltà

nel seguire la presentazione che

speso viene svolta in modo

destrutturato.

Il pubblico segue la

presentazione perché

l’informazione è organizzata

in modo logico e sequenziale.

Il pubblico è coinvolto

dalla presentazione

perché l’informazione è

presentata in modo logico

e interessante.

PADRONANZA

DEL LINGUAGGIO

Lo studente dimostra di dare

poca importanza alla

velocità con cui si esprime,

al tono della voce, alla

grammatica e/o lascia

scorrere la presentazione

intervenendo raramente.

Lo studente usa la giusta

velocità e la tonalità per la voce,

ma usa un linguaggio povero e

poco corretto.

Lo studente si esprime u po’

troppo velocemente /

lentamente e/o con voce

troppo bassa /alta, ha un uso

accettabile della grammatica.

Lo studente espone in

modo corretto con la

giusta velocità e con un

adeguato tono di voce.

CONTATTO

VISIVO

Lo studente segue parola per

parola le note.

Lo studente ha sempre

sott’occhio le note.

Lo studente

saltuariamente/raramente ha

sott’occhio le note.

Lo studente mantiene il

contatto visivo con la

presentazione, ma non

legge mai le note.

RUBRICA ARTICOLO DI CARATTERE DIVULGATIVO

Esordiente: 1 punto Principiante: 2 punti Medio: 3 punti Esperto:4 punti Tot

Titolo Il titolo risulta inadeguato

perché poco attinente. Il titolo è sintetico e attinente, ma banale.

Il titolo è adeguato al testo e non

banale.

Il titolo è accattivante,

originale, sintetico.

Pertinenza L’articolo è totalmente fuori

argomento.

L’argomento è centrato, ma non

completamente sviluppato in relazione al

titolo.

L’argomento è centrato, ma la

trattazione privilegia aspetti

marginali e/o contenuti superflui

L’articolo coglie perfettamente

il "nocciolo" dell'argomento

Grafica /

leggibilità

L’articolo non comprende parti

grafiche e il carattere è

difficilmente leggibile;

l'impaginazione non è

adeguata al contesto.

Lo spazio per la grafica non è adeguato

(<30% o >50%) e questa risulta poco

significativa; leggibilità e impaginazione

sono sufficientemente adeguate.

Lo spazio per la grafica è adeguato e

la grafica è sufficientemente

significativa; leggibilità e

impaginazione sono adeguate.

Lo spazio per la grafica è

sfruttato al meglio (40%)

la grafica è significativa

rispetto allo scopo; la

leggibilità è massima e

l'impaginazione piacevole.

Correttezza dei

contenuti

Nel testo prodotto sono

presenti diversi errori e/o

inesattezze nelle informazioni

riportate. Le scarse idee

individuabili non sono

adeguatamente sviluppate.

Il testo contiene alcune imprecisioni a

livello formale e/o concettuale; Le idee

contenute sono espresse con poca

chiarezza.

Il testo contiene minime

imprecisioni a livello formale e/o

concettuale.

Nell’ elaborato si rilevano alcuni

errori non fondamentali nelle

informazioni riportate. Le idee

contenute sono generalmente

chiare.

Nel testo prodotto non si

rilevano errori formali e/o

concettuali; tutti i

fatti/contenuti sono precisi ed

espliciti. Le idee contenute

sono chiare, ben messe a fuoco

ed espresse in modo originale

Uso del

linguaggio

Le poche informazioni

essenziali sono riportate con

un linguaggio poco

comprensibile.

L’espressione è sostanzialmente corretta,

ma la comprensione del testo è talvolta

difficoltosa e la lettura risulta poco

coinvolgente.

L’espressione è corretta, la

comprensione del testo è buona e la

lettura risulta abbastanza

coinvolgente.

La comunicazione è chiara ed

efficace permette di cogliere al

meglio il significato del testo e

la lettura risulta interessante e

coinvolgente.

Coerenza

all'obiettivo

La trattazione incompleta e

superficiale non permette di

identificare l’obiettivo fissato.

La trattazione è approssimativa e solo in

alcuni passaggi è identificabile l’obiettivo

fissato.

La trattazione non è sempre chiara

e/o completa, ma risulta evidente

l’obiettivo fissato.

La trattazione è completa e

chiara; più volte è dichiarato in

modo esplicito l’obiettivo

fissato.

PUNTI TOTALI

CASTOLDI, 2013

IL DIARIO DI BORDO O AUTOBIOGRAFIA

È uno strumento utile per la costruzione di

consapevolezza riguardo al proprio percorso di

apprendimento

La scelta di questo strumento valutativo prende

avvio dalla consapevolezza di come conoscenze e

competenze divengano autenticamente sapere

quando si strutturano nell'identità personale dei

soggetti in formazione, quando, cioè, sono

rielaborati, interpretati e vissuti.

Lo studente diviene protagonista del proprio

apprendimento

DIARIO COME STRUMENTO DI

CONSAPEVOLEZZA DELLO STUDENTE

Sperimentazione iniziata in classe 2^ e

terminata in classe 3^

Classe composta da 26 alunni (di cui 6 non

italofoni con diversi livelli di conoscenza

della lingua italiana)

Ambito disciplinare: italiano

DIARIO COME STRUMENTO DI

CONSAPEVOLEZZA DELLO STUDENTE

Il diario si concretizza in un semplice quaderno dove

nella prima pagina vi sono poste delle domande

guida:

Scrivendo da solo ho imparato che…

Riguardando con la maestra ho imparato che…

Parlando con la maestra ho imparato che..

Il diario veniva utilizzato inizialmente dopo la scrittura

di un testo.

Successivamente è stato utilizzato anche per altre

tipologie di compiti ed esteso anche a casa o ogni

qualvolta gli alunni ne sentissero la necessità

DIARIO COME STRUMENTO DI

CONSAPEVOLEZZA DELLO STUDENTE

La costruzione di consapevolezza è un processo

Inizialmente venivano effettuate annotazioni

sintetiche e relative al solo aspetto ortografico.

Dopo poche annotazioni le riflessioni si estendono

“Ho scritto un racconto da sola e ho trovato la difficoltà su dove mettere le virgole”

“Leggendo questa storia la maestra ha anche riso, ma la cosa che ho imparato di più è dare colore alla

storia. E ho capito di scrivere bene.”

DIARIO COME STRUMENTO DI

CONSAPEVOLEZZA DELLO STUDENTE In classe 3^ i bambini sentono la necessità di aggiungere altre domande guida:

Una nuova tipologia di risposte:

- Aspetto grammaticale passa in secondo piano

- I tempi di scrittura si allungano e i bambini chiedono più tempo per pensare.

DIARIO COME STRUMENTO DI

CONSAPEVOLEZZA DELLO STUDENTE

Poi un giorno Alberto scrive:

Come si scrivono le parole già lo sapevo, non lo ho imparato adesso quindi nel Diario non posso scrivere di aver imparato a scrivere. Posso

scrivere come ho fatto ma nient’altro.

Viene aggiunta una nuova domanda guida:

ALCUNE OSSERVAZIONI INTERESSANTI.. E

SIMPATICHE

Esercizio prevedeva l’inserimento di parole corrette

negli spazi vuoti:

“Per completare il testo non ho trovato difficoltà perché prima provavo tutte le parole finchè trovavo

quella giusta”

“Completando il testo ho avuto difficoltà perché facevo a caso”

Esercizio di riordino di sequenze di un testo:

“Ho letto le prime tre frasi e ho capito che era la prima. Ho capito la seconda perché c’erano i tre puntini

alla fine e la terza perché era l’unica rimasta”

“Per mettere bene le sequenze prima le ho messe a caso e ho visto che dovevo cambiare le posizioni”

TABELLE AUTOVALUTATIVE

Rubrica di AutoValutazione dell’Alunno e Valutazione del docente

PUNTI POSSIBILI AUTOVALUTAZIONE VALUTAZIONE

DEL DOCENTE

LIVELLO

RAGGIUNTO

Comunicazione nella madrelingua So esporre i fatti in maniera chiara ed efficace in

relazione al destinatario

1/10

Competenza digitale Cerco e rielaboro le informazioni necessarie,

creo un power point ben strutturato

1/10

.

Consapevolezza ed espressione

culturale Collaboro con gli altri e valorizzo le attitudini di

tutti

1/10

Competenze sociali e civiche Esprimo opinioni e giudizi, argomentandoli

opportunamente.

So scegliere tra “giusto” e “sbagliato”

1/10

Spirito di iniziativa e imprenditorialità So creare un progetto utilizzando linguaggi

multidisciplinari con originalità e spirito

d’iniziativa

1/10

.

Imparare ad imparare So ricavare nuove informazioni partendo da

quelle pregresse

1/10

Metacognizione Sono consapevole di come avviene il mio

apprendimento e so autovalutarmi

1/10

Eventuali annotazioni

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