Vajont 1963 - sdcinematografica.com · Vajont 1963 Regia: Andrea Prandstraller e Michele Barca...

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Vajont 1963 Regia: Andrea Prandstraller e Michele Barca Produzione: Venicefilm Production Durata: 52' Versioni: Formato: HD La storia della catastrofe del Vajont è talmente nota in Italia e nel mondo che bastano pochi dati per raccontarla. Alle 22 e 39 del 9 ottobre 1963 una frana di 250 milioni di metri cubi di terra si stacca dal monte Toc e precipita nell’invaso artificiale creato dalla diga del Vajont. La frana solleva un’onda di centinaia di metri che scavalca la diga e, nel giro di pochi minuti, si abbatte sull’abitato di Longarone situato ai piedi della diga. Il paese viene completamente distrutto. Quasi 2000 persone passano in pochi secondi dal sonno alla morte. Considerata per anni una gigantesca “catastrofe naturale”, la più grave dell’intera storia italiana, la strage del Vajont si è rivelata grazie a coraggiose inchieste giornalistiche per quello che veramente fu: il tragico epilogo di una operazione sbagliata portata avanti per anni per salvaguardare interessi economici e politici. La grande diga, “la più grande del mondo”, ultimata nell’autunno del 1960 non avrebbe mai dovuto essere costruita sulla spalla del monte Toc, una montagna “marcia”, come ben sapevano gli abitanti della valle che infatti da tempo immemore chiamavano quella montagna Toc, pezzo. Ma al di là delle responsabilità e degli errori, al di là del cinico calcolo economico perpetrato sulla pelle di centinaia di innocenti, della tragedia del Vajont, a quarantacinque anni di distanza restano soprattutto le immagini del dramma e le testimonianze dei pochi sopravvissuti.

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Vajont 1963 Regia: Andrea Prandstraller e Michele BarcaProduzione: Venicefilm ProductionDurata: 52'Versioni: Formato: HD

La storia della catastrofe del Vajont è talmente nota in Italia e nelmondo che bastano pochi dati per raccontarla. Alle 22 e 39 del 9ottobre 1963 una frana di 250 milioni di metri cubi di terra si stacca dalmonte Toc e precipita nell’invaso artificiale creato dalla diga del Vajont.La frana solleva un’onda di centinaia di metri che scavalca la diga e,nel giro di pochi minuti, si abbatte sull’abitato di Longarone situato aipiedi della diga. Il paese viene completamente distrutto. Quasi 2000persone passano in pochi secondi dal sonno alla morte. Considerataper anni una gigantesca “catastrofe naturale”, la più grave dell’interastoria italiana, la strage del Vajont si è rivelata grazie a coraggioseinchieste giornalistiche per quello che veramente fu: il tragico epilogodi una operazione sbagliata portata avanti per anni per salvaguardareinteressi economici e politici. La grande diga, “la più grande delmondo”, ultimata nell’autunno del 1960 non avrebbe mai dovutoessere costruita sulla spalla del monte Toc, una montagna “marcia”,come ben sapevano gli abitanti della valle che infatti da tempoimmemore chiamavano quella montagna Toc, pezzo. Ma al di là delleresponsabilità e degli errori, al di là del cinico calcolo economicoperpetrato sulla pelle di centinaia di innocenti, della tragedia del Vajont,a quarantacinque anni di distanza restano soprattutto le immagini deldramma e le testimonianze dei pochi sopravvissuti.