gennaio febbraio 1963

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Director* Roep. e Propr. ALFONSO DI GIOVANNA Redattori» franco la barbera Redazione presso Ass. Pro loco " Adragns•Carboi " C. Umberto. 165 * Sambuca di S. Direziono Amministrazione Agrigento • V u Atenea. 296 - Tel. 23052 AuL Tribunale Soiaooa N. t del 7 i -1959 Abbonamnoto annuo • I». 500 Sostenitore » 2000 Estero (ordinario) • » 2000 Servitovi del e/e p 7/8724 UNA COPIA L. SO LA VOCE di Sambuca In 2 pag. Il Bosco della speranza In 3‘ pag. " Casa Castronovo’s „ di A. Maggio Redazione d'America: FELIX VETRANO 215 Wyckoff Avenue BROOKLYN 37 - N. Y. Anno V - Gennaio-Febbraio 1963 MENSILE DI VITA CITTADINA Sped. Abb. Postale III gruppo 5 ° ANNO DE “LA VOCE,, Con questo numero il nostro mensile, che esce con due mesi di ritardo, inizia il quinto anno di vi ta. Vogliamo sottolineare i due mesi di ritardo per ri cordare ai nostri simpatiz zanti e sostenitori che il giornale non si stampa con parole di incoraggiamento e di simpatia ma con qual cosa di più concreto. Noi siamo convinti che molti, per disattenzione e trascu ratezza, ritardano ogni an no, di rinnovare l’abbona mento; ma vorremmo che tutti, abbonati, ex abbona ti, simpatizzanti, fossero più solleciti e solidali nel* l’aiutare economicamente il nostro mensile, se desi derano una maggiore pun tualità da parte nostra ed un sicura garenzia di perio dicità. Pertanto torniamo a pregare caldamente quanti ricevono il giornale di rin novare l’abbonamento a ga renzia di continuità. Sap piano i nostri lettori che non è semplice e facile va nire mensilmente un gior nale quando difettano i mezzi, e la collaborazione. Non abbiamo mai avuto pretese eccessive: abbiamo fatto quello che abbiamo potuto per tenere fede al programma che ci siamo proposto cinque anni fa quando ci siamo accinti ad intraprendere questa fati ca; ma la fatica non conta quando, almeno, si ha il conforto della solidarietà e del profitto che il nostro foglio vuole e intende ur- recaro in campo sociale. Giustamente scriveva, nel suo “Catalogo dei Dogmi Politici” il cardinale Maz zarino, primo ministro di Francia; “la difficoltà di chi scrive vuole essere compensata dal frutto di chi legge”! Ì A parte ogni virtuosi smo, solo questo abbiamo avuto di mira: riuscire a ■ stimolare al bene, alla giù* I stizia, alle attività e alle S iniziative più ardite per n sollevare moralmente ed I economicamente le nostre | popolazioni. Qualcuno potrebbeehie- derci che cosa siamo stati capaci di ottenere con la nos tra iniziativa, in cinque an» ni di lavorol É difficile po terlo dire: molte di quelle cose ohe abbiamo scritto hanno avuto finalità imme diate, carattere di peren torietà e sono state realiz zate, altre invece che han no avuto per oggetto aspet ti morali, artistici, cultu rali della nostra società, o suggerimenti dettati da schiettezza e da ansia, e la realizzazione dei quali di pende dall’altrui buona vo lontà, queste sfuggono al controllo di una rassegna ma non all’analisi della ri flessione spirituale che va luta tutto nel silenzio e nel tempo che va lento ma che, al tempo stesso, é galantuo mo. Molte cose vanno sop pesate a distanza di anni, e a distanza di anni reca no i loro frutti. Non tutte le piante sono precoci; al cune fruttificano ad età ma tura e ci danno i frutti più saporiti! In margine alla polemica sollevata per gli espropriati L’on. Rubino si interessa ancora per i danneggiati del Carboi Nella lettera che pubblichiamo, inviata al nostro Direttore, egli puntualizza il vero stato dell’annosa e complessa questione Caro Direttore, Ho continuato ad interes sarmi dello pratica relativa agli espropri del Carboi, ap- profóndendo l’argomento, uni tamente ai Dirigenti dello E . R. A. Ss In proposito Le comuni co che la questione relativa al pagamento delle imposte gravanti sui terreni che l’Ente ha occupato da un decennio per la costruzione della diga del Carboi è piuttosto lunga 6 complessa. A seguito della occupa zione dei terreni, la Intenden za di Finanza competente, di fronte al rifiuto dei proprie tari di pagare le imposte, de cise di accollare le stesse al- l’ERAS, a norma dell*art. 18 del D. L. 7-12-1942 n. 1418 che attribuisce all*Ammini strazione Finanziaria la fa coltà di disporre l’escussione dei nuovi proprietari. Approssimandosi la Feste della Patrona Il Sessantennio della della Madonna SS. incoronazione dell’Udienza li* solenne cerimonia ebbe luofo il 17 Maggio 1903, alle ore 12.30, alla presenza di oirca 40 mila persone tuario; la fedeltà di un popolo è stata testimonia ta con la generosità del dono di qualcosa di caro per costruire due artisti che e ricche corone; è stato celebrato un venti cinquesimo (1928) a ricon fermare tanta fedeltà, ed un congresso eucaristico- mariano (1949). Pertanto suggeriamo ai Comitati organizzatori della Festa di intendersi per potere realizzare una celebrazione degna delle nostre tradizioni religiose mariane. L’ERAS fece opposizione avverso tali provvedimenti dimostrando la illegittimità degli stessi in quanto la nor ma suddetta non poteva tro vare applicazione nei confron ti dell’ERAS stesso il quale aveva occupato i terreni per conto del Demanio dello Stato ed era quindi estraneo a tutta la questione. Il principio dell’ERAS venne accolto e conseguente mente i provvedimenti inten- dentizi vennero annullati e le imposte vennero ricaricate ai proprietari di quei terreni per i quali non era ancora avvenuto il trasferimento del l'immobile al Demanio dello Stato. x L ’ERAS sostenne anche, che non era possibile caricare le imposte ai proprietari (in quanto tali dai libri censua- ri) giacchi a seguito della som mersione delle terre era ve nuto a mancare l’oggetto della imposizione, l’immmobile era andato distrutto. Le Autorità Finanziarie non accettarono tale pricipio e, disposero che continassero a pagare i proprietari. Le di- ciotto ditte elencate nell’arti colo de “La Voce di Sambuca" sono purtroppo quelle poche per cui, per mancanza di fi nanziamenti, non è stato pos sibile finora promuovere il trasferimento dei terreni al Demanio dello Stato, Detto trasferimento av viene in forza di un apposi to decreto prefettizio, decreto che non è stato possibile ri chiedere in puanto non è sta to provveduto, per mancanza di fondi, al pagamento delle indennità, di espropriazione. Sono lieto però di poter- Le dire che finalmente si è all’inizio ài una definitiva soluzione. Infatti l’ERAS ha già ot tenuto i fondi richiesti e sta adottando le deliberazioni di pagamento. Come vede la Sua corag giosa battaglia ha sortito ef fetti positivi. Mi tenga informato- Mi i gradito l’incontro per inviarLe i miei più cor diali saluti. Ci scrive l'Assessore Comunale Renna U N A D O V E R O S A P R E C I S A Z I O N E Forse pochi ricorda no questo avvenimento. Nel maggio del 1903 la nostra Patrona, la Ma donna SS. dell’ Udienza, veniva incoronata dal Ca mpitolo Vaticano con le'bo- rone d’oro con cui si a- doma il simulacro della Vergine, ogni anno, nei giorni della festa. Un avvenimento che non dovrebbe assoluta- mente passare inosserva to. Sesaant’ anni di sto ria mariana sambucese sono stati vissuti nei fa sti più gloriosi di un po polo che eterna il suo a- more alla comune Madre, attraverso episodi ed av venimenti non comuni che meritano quest’anno, es sere ricapitolati. In più di mezzo secolo è stato rea lizzato un grandioso san- Il Santuario dell’Udienza Egregio Direttore, leggo nell’ultimo numero del Suo mensile “La Voce di Sambuca” la notizia sul fi nanziamento del progetto per la sistemazione di questa via Belvedere e la ringrazio, nel la mia qualità di vice sinda co, per la particolare atten- z,one che Fila riserva all'o perato di questa Amministra zione comunale. Debbo, però, rigettare co me offensivo, perchè ingiusto ed errato, il risulto ed il me nto che ha voluto attribuire agli assessori comunali Ren na e cusenza, ai quali andreb be, a suo dire, il particolare riconoscimento dei Sambucesi per avere ottenuto diversi fi nanziamenti da parte dell’ex Assessore Regionale al LL. lJP., On. Ijentini. Tengo a smentir Là e pre cisare che tutte le realizzazio ni conseguite da quest’Ammi- eistraeione sono il frutto del l’incessante attività e profi cuo interssamento di tntti i componenti della Oiunta mu nicipale, i quali hanno ope rato nello spirito di quella fraterna unità ed attiva col laborazione, necessaria per as solvere, nel modo migliore, al mandato loro conferito dal popolo di Sambuca. Tanto Le dovevo dire con speranza e viva preghiera che voglia informare l’opinione pubi Ica dalle colonne del suo giornale. A PARTIRE] DAL PROSSIMO NUMERO, SINO AL MESE DI MAGGIO, PUBBLICHEREMO DOCUMENTI INEDITI RIGUARDANTI GLI AVVENIMENTI CHE PRECEDETTERO E SE GUIRONO L'AVVENIMENTO DELL'INCORONAZIONE DELLA MADONNA DELL'UDIENZA

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ANNO V - gennaio febbraio 1963

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Page 1: gennaio febbraio 1963

Director* Roep. e Propr.ALFONSO DI GIOVANNA

Redattori»fr a n c o l a b a r b e r a

Redazionepresso Ass. Pro loco " Adragns • Carboi "

C. Um berto. 165 * Sam buca d i S.

Direziono • Amm inistrazione Agrigento • V u A tenea. 296 - Tel. 23052

AuL Tribunale Soiaooa N. t del 7 i -1959

A bbonam noto a n n u o • I». 500

S o s te n ito re • • • • • » 2000Estero (ordinario) • » 2000

Servitovi del e/e p 7/8724

U N A COPIA L. SO

LA VOCEdi Sambuca

In 2 pag.

Il Bosco della speranza

In 3‘ pag.

" Casa Castronovo’s „di A. Maggio

Redazione d'America: FELIX VETRANO

215 Wyckoff Avenue BROOKLYN 37 - N. Y.

Anno V - G ennaio-Febbraio 1963 M E N S I L E D I V I T A C I T T A D I N A Sped. Abb. Postale III gruppo

5 °ANNOD E “ L A V O C E , ,

Con questo numero il nostro mensile, che esce con due mesi di ritardo, inizia il quinto anno di vi­ta. Vogliamo sottolineare i due mesi di ritardo per ri­cordare ai nostri simpatiz­zanti e sostenitori che il giornale non si stampa con parole di incoraggiamento e di simpatia ma con qual­cosa di più concreto. Noi siamo convinti che molti, per disattenzione e trascu­ratezza, ritardano ogni an­no, di rinnovare l’abbona­mento; ma vorremmo che tutti, abbonati, ex abbona­ti, simpatizzanti, fossero più solleciti e solidali nel* l’aiutare economicamente il nostro mensile, se desi­derano una maggiore pun­tualità da parte nostra ed un sicura garenzia di perio­dicità.

Pertanto torniamo a pregare caldamente quanti ricevono il giornale di rin­novare l’abbonamento a ga­renzia di continuità. Sap­piano i nostri lettori che non è semplice e facile va­nire mensilmente un gior­nale quando difettano i mezzi, e la collaborazione. Non abbiamo mai avuto pretese eccessive: abbiamo fatto quello che abbiamo potuto per tenere fede al programma che ci siamo proposto cinque anni fa quando ci siamo accinti ad intraprendere questa fati­ca; ma la fatica non conta quando, almeno, si ha il conforto della solidarietà e del profitto che il nostro foglio vuole e intende ur- recaro in campo sociale. Giustamente scriveva, nel suo “ Catalogo dei Dogmi Politici” il cardinale Maz­zarino, primo ministro di Francia; “la difficoltà di chi scrive vuole essere compensata dal frutto di chi legge”!

Ì A parte ogni virtuosi­smo, solo questo abbiamo avuto di mira: riuscire a ■ stimolare al bene, alla giù*

I stizia, alle attività e alle S iniziative più ardite per n sollevare moralmente ed I economicamente le nostre | popolazioni.

Qualcuno potrebbeehie- derci che cosa siamo stati capaci di ottenere con la nos­tra iniziativa, in cinque an» ni di lavorol É difficile po­terlo dire: molte di quelle cose ohe abbiamo scritto hanno avuto finalità imme­diate, carattere di peren­torietà e sono state realiz­zate, altre invece che han­no avuto per oggetto aspet­ti morali, artistici, cultu­

rali della nostra società, o suggerimenti dettati da schiettezza e da ansia, e la realizzazione dei quali di­pende dall’altrui buona vo­lontà, queste sfuggono al controllo di una rassegna ma non all’analisi della ri­flessione spirituale che va­luta tutto nel silenzio e nel tempo che va lento ma che, al tempo stesso, é galantuo­mo.

Molte cose vanno sop­pesate a distanza di anni, e a distanza di anni reca­no i loro frutti. Non tutte le piante sono precoci; al­cune fruttificano ad età ma­tura e ci danno i frutti più saporiti!

In margine alla polemica sollevata per gli espropriati

L’on. Rubino si interessa ancora per i danneggiati del CarboiNella lettera che pubblichiamo, inviata al nostro Direttore, egli puntualizza

il vero stato dell’annosa e complessa questione

Caro Direttore,

Ho continuato ad interes­sarmi dello pratica relativa agli espropri del Carboi, ap- profóndendo l’argomento, uni­tamente ai Dirigenti dello E . R. A. Ss

In proposito Le comuni­co che la questione relativa al pagamento delle imposte gravanti sui terreni che l’Ente ha occupato da un decennio per la costruzione della diga

del Carboi è piuttosto lunga 6 complessa.

A seguito della occupa­zione dei terreni, la Intenden­za di Finanza competente, di fronte al rifiuto dei proprie­tari di pagare le imposte, de­cise di accollare le stesse al- l’ERAS, a norma dell*art. 18 del D. L. 7-12-1942 n. 1418 che attribuisce all*Ammini­strazione Finanziaria la fa ­coltà di disporre l’escussione dei nuovi proprietari.

Approssimandosi la Feste della Patrona

Il Sessantennio della

della Madonna SS.

incoronazione

dell’ Udienzali* solenne c e r im o n ia ebbe luofo il 17 M a g g io 1903, alle

ore 12.30, alla presenza di oirca 40 mila personetuario; la fedeltà di un popolo è stata testimonia­ta con la generosità del dono di qualcosa di caro per costruire due artisti­che e ricche corone; è stato celebrato un venti­cinquesimo (1928) a ricon­fermare tanta fedeltà, ed un congresso eucaristico- mariano (1949).

Pertanto suggeriamo ai Comitati organizzatori della Festa di intendersi per potere realizzare una celebrazione degna delle nostre tradizioni religiose­mariane.

L’ERAS fece opposizione avverso tali provvedimenti dimostrando la illegittimità degli stessi in quanto la nor­ma suddetta non poteva tro­vare applicazione nei confron­ti dell’ERAS stesso il quale aveva occupato i terreni per conto del Demanio dello Stato ed era quindi estraneo a tutta la questione.

I l principio dell’ERAS venne accolto e conseguente mente i provvedimenti inten- dentizi vennero annullati e le imposte vennero ricaricate ai proprietari di quei terreni per i quali non era ancora avvenuto il trasferimento del­l'immobile al Demanio dello Stato. x

L ’ERAS sostenne anche, che non era possibile caricare le imposte ai proprietari (in quanto tali dai libri censua- ri) giacchi a seguito della som­mersione delle terre era ve­nuto a mancare l’oggetto della imposizione, l’immmobile era andato distrutto.

Le Autorità Finanziarie non accettarono tale pricipio e, disposero che continassero

a pagare i proprietari. Le di- ciotto ditte elencate nell’arti­colo de “La Voce di Sambuca" sono purtroppo quelle poche per cui, per mancanza di f i ­nanziamenti, non è stato pos­sibile finora promuovere il trasferimento dei terreni al Demanio dello Stato,

Detto trasferimento av­viene in forza di un apposi­to decreto prefettizio, decreto che non è stato possibile ri­chiedere in puanto non è sta­to provveduto, per mancanza di fondi, al pagamento delle indennità, di espropriazione.

Sono lieto però di poter- Le dire che finalmente si è all’inizio ài una definitiva soluzione.

Infatti l ’ERAS ha già ot­tenuto i fondi richiesti e sta adottando le deliberazioni di pagamento.

Come vede la Sua corag­giosa battaglia ha sortito ef­fetti positivi.

Mi tenga informato- Mi i gradito l’incontro

per inviarLe i miei più cor­diali saluti.

Ci scrive l'Assessore Comunale Renna

U N A D O V E R O S A

P R E C I S A Z I O N E

Forse pochi ricorda­no questo avvenimento. Nel maggio del 1903 la nostra Patrona, la Ma­donna SS. dell’ Udienza, veniva incoronata dal Ca­

mpitolo Vaticano con le'bo- rone d ’oro con cui si a- dom a il simulacro della Vergine, ogni anno, nei giorni della festa.

Un avvenimento che non dovrebbe assoluta-

mente passare inosserva­to. Sesaant’ anni di sto­ria mariana sambucese sono stati vissuti nei fa­sti p iù gloriosi di un po­polo che eterna il suo a- more alla comune Madre, attraverso episodi ed av­venimenti non comuni che meritano quest’anno, es­sere ricapitolati. In più di mezzo secolo è stato rea­lizzato un grandioso san- Il Santuario dell’Udienza

Egregio Direttore,

leggo nell’ultimo numero del Suo mensile “La Voce di Sambuca” la notizia sul f i ­nanziamento del progetto per la sistemazione di questa via Belvedere e la ringrazio, nel­la mia qualità di vice sinda­co, per la particolare atten- z,one che Fila riserva all'o­perato di questa Amministra­zione comunale.

Debbo, però, rigettare co­me offensivo, perchè ingiusto ed errato, il risulto ed il me­n to che ha voluto attribuire agli assessori comunali Ren­na e cusenza, ai quali andreb­be, a suo dire, il particolare riconoscimento dei Sambucesi per avere ottenuto diversi f i­

nanziamenti da parte dell’ex Assessore Regionale al LL. lJP., On. Ijentini.

Tengo a smentir Là e pre­cisare che tutte le realizzazio­ni conseguite da quest’ Ammi- eistraeione sono il frutto del­l ’incessante attività e profi­cuo interssamento di tntti i componenti della Oiunta mu­nicipale, i quali hanno ope­rato nello spirito di quella fraterna unità ed attiva col­laborazione, necessaria per as­solvere, nel modo migliore, al mandato loro conferito dal popolo di Sambuca.

Tanto Le dovevo dire con speranza e viva preghiera che voglia informare l ’opinione pubi Ica dalle colonne del suo giornale.

A PARTIRE] DAL PROSSIMO NUMERO, SINO AL MESE DI MAGGIO, PUBBLICHEREMO DOCUMENTI INEDITI RIGUARDANTI GLI AVVENIMENTI CHE PRECEDETTERO E SE­GUIRONO L'AVVENIMENTO DELL'INCORONAZIONE DELLA MADONNA DELL'UDIENZA

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Pag. 2 La Voce di Sambuca

C O S E D I C A S A N Q S T R A

IL BOSCO DELLA SPERANZAE’ giunta l’ora di chiederci quali va e in che modo saranno sfruttate I

ntaggi avremo dal rimboschimento e materie prime da esso prodotte

E ’ il caso di incomincia­re a pensare che cosa si debba fare della produzione boschi- va del nostro bacino. Meno dì qualche anno fa è stata inau­gurata una grande fàbbrica per lo sfruttamento della cel­lulosa dei boschi di eucalipti nella zona d i Caltagirone. Oggi quella fabbrica è in pie­na attività con una vasta gam­ma di prodotti. Un'industria sconosciuta nella nostra ìsola ed una produzione di carta di prima qualità che, prima

d’ora, bisognava importare da altri paesi.

Da un decennio le nostre montagne si vanno coprendo di un verde cupo, coprendo l'aridità delle rocce e apren­do negli animi la luce della speranza.

Su circa 5.000 ettari di montagna sono state poste a dimora pini, cipressi euca­lipti dì tutte le qualità ; mi­gliaia di piante cominciano a mostrare superbe chiome e

chi ha la possibilità di acce­dere nelle riserve boschive del­la Costa della Mennola e della Gran Montagna, può consta­tare che parte del bosco si va trasformando e mostra già alberi bene affustati. E ’ il caso di chiederci: Si è pen­sato già al da fa rsi? Allo sfruttamento cioè dì questo patrimonio che fra non molto appresterà una considerevole e pregiata materia prima ? Non siamo dei tecnici per

Le Piazze Belvedere e Navarro sono state già pa­vim entati. Le due caratte­ristiche piazze, che sono poi le più antiche del paese, fanno bella mostra di sè e rendono gaio e lindo il quar­tiere della vecchia Zabut.

Via Bonadies è stata fi­nalm ente aperta al traffico, dopo aver fatto toilette. E ’ stata pavim entata con conci di lava di Catania. Ha pre­so un aspetto civettuolo!

♦ ♦ ♦Continuano i lavori per

il completamento della stra­da di circonvallazione; la Ditta Maggio, alla quale a suo tempo* fu aggiudicato l’appalto, l a v o r a febbril­mente.

♦ ♦ *

La strada di Adragna ha bisogno di manutensio- ne e di vigilanza: i carri e i tra tto ri agricoli, vi transi­tano senaa gli accorgimenti necessari per evitarne lo sfaldam ento.

♦ ♦ ♦Le automobili aum enta­

no di giorno in giorno. Si calcola che più di trecento sambucesi siano dotati del terribile mezzo che, mentre ci fa guadagnare tempo e ci accorcia le distanze, ci logora il sistema nervoso e provoca incidenti. La do­m enica: dall’altezza della Farm acia Ferrara sino al Palazzo Comunale una lun­ga trafila di m acchine po­steggiate dà l’ impressione che mezza gigantesca lisca di pesce sia stata spolpata

e abbandonata"»! margine del m arciapiedi! Il corsosi è arricchito di segnaletica variopinta 1

♦ ♦ ♦I m uri di corso Umber­

to cominciano ad essere im prattati di manifesti e- lettorali.

♦ ♦ ♦In Adragna è stata com­

pletata la palificazione per l'im pianto della rete elettri­ca. Nella prossima stagione estiva avremo la LUCE!

♦ ♦ ♦II lago Carboi ha rag­

giunto il massimo livello, grazie alle abbondanti piog- gie di quest’anno! Si teme che i pesciolini de « L’ Au­rora Sambucese» moiano affogati.

♦ ♦ ♦L’Ufficio Elettorale è in

gran movimento. Il 28 apri­le si dovrà votare.

♦ ♦ ♦

Gli Archi, nella parte più bassa, continuano ad inclinarsi. Non si protrebbe provvedere all’ uopo? Una legge da rispettare: salva­guardare il patrimonio arti­stico ed il paesaggio in ge­nere !

* ♦ ♦L’albergo-ristorante Mi­

rino che sta sorgendo allo inizio di Corso Umberto dove questo fa angolo con la statale SS 188 ha sospe­so i lavori. Speriamo cbe riprendano al più presto in modo da avere un localino chik.

♦ ♦ ♦Tutte le strade cittadi­

ne, tutti gli angoli, le tra­verse, sono state tapezzate dai dischi della segnaletica stradale. Spesa : un milione. Chiediamo: contribuiranno le multe a pagare le spese'?

essere in grado di conoscere che cosa possa venire fuori dalle nostre piante e dare eventuali consigli ; Tuttavia il buon senso ci dice che, sen­za dribblo, un bosco così vasto potrà alimentare un’industria

E se ciò è vero, non è fuori luogo, porsi sin da ora l ’assillante preoccupazione.

Sconosciamo se VAmmi­nistrazione si sia posto l'in­terrogativo. Se lo avesse fatto non possiamo che compiacer­ci ed incoraggiare questo atto di antiveggenza; ma se ciò è sfuggito all’attenzione di chi,

' dovendo pensare a molteplici problemi, non ha il tempo dì pensare al bosco, noi ‘voglia­mo ricordarlo perchè tra le tante preoccupazioni ci si metta anche quella dello sfrut­tamento più, idoneo del nostro bosco, per un migliore avve­nire della nostra danneggiata economia.

Coloro ohe ancora non hanno rin­novato l’abbonamento a «LA VOCE» lo facciano al più presto servendosi del modulo CC. P., staccandolo dalla quarta pagina.

Questo è l’ultimo numero che fac­ciamo pervenire ai ritardatari.

L A D IR E Z IO N E

^ H ^ a n t h i A c n

’Na certa musa chi mi canuscìa mi dissi un jo rnu , cu tonu curtisi, ch’era ’na cosa giusta si facia la vera storia di lu mè paisi.Rispusi ad idda ch’era ’na pazzìa pigghiari di lu storicu l'im prisi, chi nni tanti vicenni e casi stran i iddìi sulu pò m ètliri li m ani.

Di dotti ’nsigni, granni lì Ili rati, poeti, artisti ed om ini di scienza, genti di Chiesa, Viscuvi ed Abati, ancora c’è ’nlra nui la discinnenza; di tutti chisti, nni sta terra nati, c’è cu pò dari giusta rifirenza ma, pi purlarli nni li setti celi, vurrìa la pinna di Giuvanni Meli!

La m usaf’nsisti : < Prova, ’un ti scantari, allura picchi c’è la fan tasia? centu argum enti ti farà truvarì si nun t’arrassi di la retta via; di certi genti la vita esem plari è da se stissa vera poesia ! »E fu cussi chi senza gran pritisi, supra Sambuca a scriviri mi m isi.

Dormi l’Em iru un sonnu m illenariu mentri lu tempu è scuru comu pici; sciuscià lu ventu supra lu C alvariu e ’mmesti puru l’antica Matrici ! Superbu si livava e su litariu lu gran Casteddu chi l’E m iru fi ci : Zabut nni li seculi ch iam atu finu a quannu lu nom u fu canciatu.

Ginirusu curreva ’ntra li vini spiritu giuvanili d’avvintura; di li viculi ditti « saracini » si sparsi nni lu m unnu e ancora dura; passannu di l’Italia li cunfini, niscennu fora di l’antichi m ura, vinci la forti razza sam m ucara e pi lu novu tem pu si p ripara !

Calogero Oddo

La Casa del FanciulloI sogni si realizzano quando provengono da una mente retta e da un cuore grande! Siamo sulla strada della realizzazione della Casa del Fanciullo - E’ un vero diletto

spirituale visitare l’asilo, dove tutto è candore, perfezione, ordine

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A che punto siamo con la Casa del Fanciullo? Per avere un’idea esatta di quan­to sino ad oggi si è potuto realizzare Ci vorrebbe un vasto documentario fotogra­fico, perchè a volere illu­strare, anche in brevi tratti, l’opera, non riusciremmo nell’intento dimostrato.

Sino ad oggi sono stati spesi 32milìoni centoundici- milaseicentotretantrè lire e dinanzi all’imponente mo­numento, sebbene allo stato grezzo, d e l la costruenda | Casa », non si può non re­stare meravigliati e sbalor­diti. La meraviglia nasce dal fatto che con una tale somma si è riusciti a rea­lizzare bene l’opera che at­tende il completamento; in­somma i soldi sono stati spesi bene; si resta poi sba­lorditi, perchè man mano che il progetto va prenden­do forma nella realtà, ssi si accorge che si è dinanzi a un istituto moderno, ele­gante, grandioso, grazie al senso artistico e dei proget­

tista, Ing. Giacone, e degli Impresari F.lli Cangi, e del­la Madre Superiora che ha trasmesso e trasmette le sue idee, frutto di innumerevoli anni di lavoro al servizio dei fanciulli e dei poveri, perchè tutto si compia per la più efficiente funzionali­tà dell’istituto.

La somma di cui sopra è stata investita per la sola fabbrica del piano terra, primo piano e secondo, in­completo; sono escluse da questa somma le spese per l’arredamento del funzio­nante piano terra : salone, asilo, arredati con somme ricavate dai sacrifìci delle suore. E’ un vero diletto spirituale visitare l’asilo, dove tutto è candore, per­fezione, ordine. Tutto è sta­to curato con accorgimento e gusto; dalla cucina im­provvisata a l l a elegante mensa, dai servisi, lilipuzia- ni, alle aule scolastiche, ar­redate con sussidi didattici dai colori vivi e dalie im* magmi limpide.

I sogni si realizzano quando procedono da una inente retta e da un cuore grande ! Siamo sulla strada della realizzazione della Ca­sa del Fanciullo,

Apprendiamo che il be­nemerito Dottore Nicholas Maggio lavora e si sacrifica pei riuscire ad inviare co­spicue somme; la signora dello stesso dinam ico dot­tore ha inviato una somma di dollari 4.000 — prom et­tendone altre 1.000 —. Il Co­m itato di Brooklyn è già in movimento per organizzare il Gran Gala di beneficenza di Maggio, come l’anno scor­so. La Sig.ra Guarino Tere­sa di Queens Village invia la somma di dollari 900 per acquistare lettini per orfani da ospitare; insomma la

grande m acchina della fra­tern ità è in movimento. Spe* riam o prossim am ente dare maggiori inform azioni cor­redate da fotografie. E’ da n o ta re : tu tto quanto è ne­cessario per l’arredam ento e le rifin itu re della «Casa», viene acquistato a Sambuca presso gli a rtig ian i e riven­ditori locali, eccetto però quel m ateriale che, acqui­stato presso le grandi ditte, viene ad essere ceduto | prezzo di favore; ciò senza offesa e pregiudizio alcuno, in quan to trattandosi opera di beneficenza, pò1*' ta ta su con grandi sacrifici si deve cercare di rispar­miare quanto più è possi­bile con il massimo delle realizzazioni.

U I S I T 8 0 0 F F B R T 8 P O R L A 'C O S H 'Mons. Giuseppe Cuffaro,

Arciprete di Cattolica lire 10.000, Mona. E m a n u e l e Gambino, Direttore « Amico del Popolo» L, 1.000, Sac. Giuseppe Milillo L. 10.000,

Sig.ra Sara Giaccio in PiC0" rie, in suffragio del padre L. 15.000, Cav. Antonino Giaccio, in suffragio di H lessandro Giaccio L

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ha Voce di Sambuca Pag. 3

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Apprendiam o con pia­cere che la personale di Gianbecchina a Zurigo, esposta alla Galleria Bur- deke dal 12 al 25 febbraio, ha conseguito meritato 8 uccesso.

Inaugurata dal Con­sole Generale d 'Italia a Zurigo, M archese Serafini e dal Direttore del Centro di S tu d i Italiani in Sviz­zera, Prof. Freschi, la mo­stra del nostro caro con­

cittadino, ha r isco sso plauso, ammirazione e cri­tiche positive. Un nume­roso pubblico ha visitato la Galleria Burdeke e va­ri giornali si sono occu­pati del pittore sambuce-

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Gianbecchina (5* da sinistra) allaP Mostra Regionale di PitturaContemporan ea di Sambuca

se. Anche la Televisione, nella rubrica "Le tre Arti", e la Radio Italiana han­no dedicato alla q,mmira- tissuna personale di Gian­becchina lusinghieri com­menti.

i D c S e a a m o 0 a p t a i a a m aH 10 marzo V. Sciame esporrà al “Chiodo” di

Palerm o. Alla vernice parteciperà l’on. P. D’Antoni Assessore alle Finanze e al Demanio.

FAMIGLIE SAMBUCESI D’AMERICA

S E R V I Z I O DI AGOSTINO MAGGIO j

In questa Casa ogni cosa è improntata al gusto, allo stile e alVarte, sia nelle confezioni che nell'arredamento della

sala e dell§ vetrine di esposizione.

Rockforri, la più sambucese (ielle cillà americane, anno­vera fra i suoi più grandi ed eleganti negozi, la Casa di Moda che |>srta il nome di una famiglia paesana, CASTRONOVO.

A 722 North Ma in Street, tra un rigoglioso cerchio di alberi si affaccia in una piazzetta civettuola e verde, un grande fabbricato di sti­le ottocento americano.

A prima vista, con le vetrine socchiuse, nessuno penserebbe che si tratta di una casa di moda e di esposizione, ma piuttosto di un palazzo di qualche ric­co colonizzatore. Ed in ef­fetti, in origine, il palazzet- to appartenne a famìglie di ricchi emigrati Ma ora quel­la casa, sebbene conservi

P R O B L E M I S O C I A L I

La manodopera straniera in SvizzeraLeinquietitudini espres­

se in certi am bienti, con­statando l ’a m p ie z z a che prende la manodopera stra­niera in questo paese, non sono nuove.

Da parecchi anni gli Elvetici si preoccupano di questo problema indissolu­bilm ente legato alla loro attività economica che, dal­la ripresa del 1946, non ha cessato di aumentare, supe­rando rapidam ente lo sta­dio della semplice prospe­rità per raggiungere quello della superespansione.

La manodopera stranie­ra non ha che una respon­sabilità lim itata nella situa­zione della congiuntura pre­

sente. Non bisogna però ne­gare l’importanza nè cadere nell’ eccesso contrario. Il problema esiste, ma non si potrebbe valutarlo piena­mente senza tener conto dei suoi dati, dei diversi aspet­ti che esso presenta.

Ne ha parlato a lungo il Signor Max Holzer, in una conferenza dal tema dedicato alle legislazioni so­ciali, nella prospettiva del­l’integrazione economica e- uropea.

La maggioranza italiana

Da 132 000 che era nel 1950, il numero dei lavora­tori stranieri, sottoposti al

controllo, è passato a quasi 450 000 all’inizio del 1962; ha poi raggiunto il record di 644.706 il mese di agosto scorso, con un aumento di 91 000 rispetto all’agosto del 1961- Se si ammette una media annuale, attuale, di mezzo milione di operai stranieri occupati in questo paese, ciò rappresenta il quinto della popolazione at­tiva svizzera, valutala a cir­ca due milioni e mezzo.

Da dove provengono questi operai ? La grande maggioranza resta italiana (69°/„). Troviamo poi i tede­schi, gli spagnoli, gli au­striaci. Solo questi ultimi, dal punto di vista numeri­

co, sono diminuiti dal 1961 al '62, in cambio però l’ef­fettivo degli spagnoli è au­mentato molto nel corso di questo perìodo, poiché è passato da 22 mila a 44 mi­la, cioè è raddoppiato. La manodopera straniera in Svizzera si ripartisce in due categorie diverse, ben di­stinte. La prima compren­de l’agricoltura, il servizio domestico, e l’industria al­berghiera; il 63°/, circa dei lavoratori esteri erano ri­partiti in questi settori nel 1950. Da allora questa pro­porzione è considerevolmen­te diminuita; all’ anizio del

MINO D I GIOVANNA

(segue in 4‘ pag)

l’austera linea della “epo­che”, presenta un aspetto più moderno, luminoso, ele­gante.I proprietari di questa bel­la Casa di Moda sono i fi­gli del nostro compaesano Salvatore Castronovo, Rosa, Francis e Sam. Si tratta di tre stilisti dell’arte del ve­stire feminile, di tre appas­sionati, provenienti dalle più rinomate scuole di di­segno e stile. La loro espo­sizione è ricca dei più ele­ganti modelli di abiti da sposa, delle più originali pelletterie, mentre un attrez­zato retrobottega accoglie, ben 15 operai, tra sarti e sartine.

In questa Casa ogni c& sa è iinprantata al gusto, * allo stile e all’arte, sia nel­le confezioni che nell’arre­damento della sala e delle vetrine di esposizione.

Da circa 30 anni i Ca­stronovo lavorano in que­sta attività e la sig.na Ro­sa è felicissima di quanto hanno saputo fare.

Rosa Caslronovo è una donna moderna e ricca di “savoir faire”, non priva

di doti ^he la rendono sim­patica nella conversazione e nella direzione di un co­sì importante negozio: sem­bra essere nata per un tale commercio ed una tale at­tivila che impegnano intel­ligenza ed anima.

L’importanza di questa Casa di Moda è ben nota sia per le qualificate rico­noscenze, avute con premi vari, tra i quali quello della “City of Rockford” del Co­mune per la migliore vetri­na e sia per l’imponente re­clame che compare sui prin­cipali quotidiani della zona diche occupa intere pagine dì giornali.

Le due sorelle Castro- nòvoJMftosa e Francis, sono state ittHtalia due volte, nel 1958. e nel 1960; sono ve- nutéW'SJa-mbuca solo nel 5&, m en tre il fratello Sam nóriiVè aKHt'stato; non sì es­clude che nella prossima estate vi .faccia capatina.

Ahutirtiaoirtpaesani Cas- tronovo pbiwttM&o i nostri auguri p<tr ,ij,un sempre mi­gliore affern»£/.miì^.ei con­gratuliamo per quanto han- no saputo

lo p i a m m o p e r n i a

Anche le fiamme hanno le piagneT Fuochi sì rossi, anim e che ardono, le ulcere,in cuore senza sereno che, sole, nel cielo d’azzurro,, ta n ta invidia rubano, portano in seno.La fiamma di un cero sull’ara: il moccolo nero dévia curvo, trapunge la fiamma d’un lato, contorce ta n ta purezza ferita, come la vergine acqua d’u n lago sereno la pietra.

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eseguito da . residente invia . ...........................................................

sul eie N. 7 - 8 7 8 4intestato a. S a c - A L F O N S O D I G I O V A N N A

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F irm a d el v e rsan te Addi <» 19Bollo lfaioa.ro dolTUffioio accottant©

Bollo a data

Tassa L.

Ricevuta di un versamento

(in cifre)

Lire (*)

eseguito da

sul o/o N. 7 - B 7 8 4intestato a: Sae. Alfonso Di Giovanna

Via Ateitoa, 296A G R I G E N T O

Addi 19(Bollo lineare dell'Uffiaio accettante

Tassa L.Cartellino numerato

del bollettario di aooettazione

Mod. eh 8 <Edix. 1963) VVmtiaU di Porta fUmoiaU di Fotta

<•) Sbarrare con un tra tto di pensa fU spazi rimoeti diepo- ) ni bili prima e dopo lin d toarione ««D'importo.

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Page 4: gennaio febbraio 1963

Pag. 4 La Voce di Sambuca

io mMODipeniS T R p n i e R O i n s u i z z e R n

AGLI ARTISTI A l CRITICI EDINTENDITORI D'ARTE AG LI STUDIOSI

?■A quale autore o a quale Scuola è

da attribuire la tela qui accanto ripro­dotta, restaurata recentemente da Gian- becchina per conto della Soprintendenza alle Opere d’Arto della Sicilia?

La tela trovasi nella Chiesa di San­ta Caterina, in Sambuca di Sicilia, accanto alla quale era annesso il Monastero delle Benedettine, fondato nel 1515.

Gradiremmo dei giudizi per una esatta valutazione dell’opera d’arte in questione.

ANCORA ORERIE PER IA 'CASA'SnlisUcailoutN ili epuca attuali,

• ^ p!eh'è china di prugressu,un fa ttu accusai orribili n mai nun avia succeésth RKfr

a 9 éùHtGenti ca nun cann»cinutUf, tanticchia d'onetjfahiaiii r stavanu avvi: nanatu .< o < l'in tera umanità,

f.O'Kij kr; *Sangu d i vqin catrami, sp iritu dQ p a to tW l in vinu ecéell&iitilMviuvinn iru^rasfiirm ati.

Ugn& 'djr ‘trirew’ « zocculi di tc-eccu e di cavaddu axfianu divintutue bùrru e p iscavaddu.

Serpi e tcrippiuna forunu truvati in un ittan ti e dintra d i li bibiti e dintra li scumanti.

Ssi tali chi ruvinanu la pubblica saluti la pena miritassiru d i essiri impiumiti 1

Pietro La Ganga

Tip. ENZO GALLO

AGRIGENTO

Gratitudine e ringraziamenti

r Un g rato ring raziam en­t o e ta n ta riconoscenza v a ­d an o ai d irigen ti P rov inc ia­l i d e ll’A .A .I. ed in partico* la re al benem erito Dott. P, M acedonia p e r la com pren­sione e i sensi di carità u- sa ti verso il nuovo asilo della « Casa ».

Il sem pre benem erito Or. Nicola Maggio ha invia­to in data 18 corrente la som m a dì Dollari 1000, di cui do llari 500 per poter pagare la bussola di ingres­so alla casa, eseguita con i c rite ri più m oderni in al­lum in io , ram e e vetrate ebe c o s te r à com plessiva­m ente L. 300=000; e do lla­ri 500 per l’acquisto del ne­

cessario per l’arredam ento dei dorm itori per i fanciulli che entro l’anno dovrebbe­ro essere ricoverati.

La predetta il Dr. Mag­gio ha fatto in suffragio dell’an im a benedetta del Suo ind im enticab ile f r a te l lo , F arm acista Maggio Dr.G ior­gio, defuto il 25-2-1963.

Sig.ra Maggio, mogliedel Dr. ÌN. Maggio dollari4.000, Sig.i*a Teresa Guarì-no dollari 900.

S. E. T. = LAGNAIl guaio è ohe, m algrado i m oderni r itro v a ti , non si riesce a tro v a re il rim edio

ad a tto a lla bisogna

Da poco tem po è en tra ta in funzione la cen trale te­lefonica au to m atica : da al lora sono com inciati i gua­sti; ed inoltre prim a si ch ia­mava Palerm o, Agrigento ed a ltre località d irettam eli, te, in teleselezione. O ra o- gni richiesta deve passare per Sciacca. Che attese si fanno I Una dom anda alla SET : perchè non concedere a Sam buca la ch iam ata d i­re tta per le varie località '/

(Segue dalla 31 pag.)1962 non era più che il 22%. Si è invece p rodo tto l ’inver­so fenom eno nella seconda categoria, m e ta llu rg ia , in d u ­stria delle m acchine e delle costruzioni, che occupa og­gi il 60% di tu tta la m ano­dopera s tran ie ra in Svizzera.

Q uesto forte aum ento , sia in num ero sia in p ro­porzione, si è trad o tto in una regressione para lle la o quasi della m anodopera el­vetica occupa in questi r a ­m i. Per esem pio, nelle fab­briche, il num ero degli sviz­zeri si è rido tto di 7.000 u- nità, dal 1960 al 1961, m en­tre quello degli s tran ie ri è aum entato di 57.000.

N o n s u f f i c i e n t e m e n t e

q u a l i f i c a t a

D apprim a gli aspetti po­sitivi, che sono parecch i. Il p iù im portan te è senza dubbio l’equilib rio rela tivo che hanno po tu to m an tene­re grazie a ll’apporto della m anodopera stran ie ra . Cer­to, da m olti mesi le offerte d ’im piego superano grande­m ente le dom ande, ma tu t­tavia sono riusciti ad ev ita­re, in una c e rta m isu ra , troppo forti tensioni su l m ercato del lavoro e, d u ­rante questo tem po, un ria l­zo eccessivo dei prezzi e dei salari. I lavoratori s tran ie ri hanno dunque la rgam ente con tribu ito al m ig lio ram en­to della produzione nazio­nale elvetica; a loro si deve una parte non trascu rab ile del benessere cui sono p er­venuti oggi.

L’operazione non pre­senta però solo dei v an tag ­gi. In certe a ttiv ità , è s ta ta , in qualche m odo, u n a solu­zione di facilità perchè spes­so hanno preferito assum e­re personale supp lem entare , s t r a n i e r o natu ra lm en te ,

p iu tto sto di consentire a l

sacrific io di ricercare e di favorire la nazionalizzazio­ne, u n a m eccanizzazione p iù sp in ta , in una parola, il progresso tecnico . Biso­gna però rilevare che l a

m anodopera s tran ie ra a t ­

tu a lm en te occupata in que­sto paese spesso non è s u f ­

fic ien tem ente q u a l i f ic a ta le r isu lta u n a sensib ile perdi­ta di energ ia, an co ra accre­sc iu ta dal fatto che il per­sonale, svizzero in partico­lare, ha preso l’ab itu d in e di ca m b ia re frequentem ente occupaz ione , cercando l a

p iù r im u n e ra tric e e contri­buendo così grandem ente ad un pericoloso rincaro che oggi si m anifesta .

(Continua)

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Al SAMBUCESI D’AMERICAPreghiamo tutti i Sambucesi d'America,

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U L T I M A O R AL on. Rubino oi conferma la notizia secondo la quale

nei primi del mese di Aprile il nuovo Commissario Straordinario dell’ERAS, Dr. Salvo Lima, metterà in pagamento le rimanenti partite sospese per gli espro­priati del Carboi. Ciò dietro il decisivo intervento con­giunto degli On.li La Loggia e Rubino.

Siamo grati all’asione dell’On. R. Rubino ebe, in breve spazio di tempo, è riuscito a dare oonorete prove del vivo interessamento per i nostri problemi.

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