gennaio febbraio 1963
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Transcript of gennaio febbraio 1963
Director* Roep. e Propr.ALFONSO DI GIOVANNA
Redattori»fr a n c o l a b a r b e r a
Redazionepresso Ass. Pro loco " Adragns • Carboi "
C. Um berto. 165 * Sam buca d i S.
Direziono • Amm inistrazione Agrigento • V u A tenea. 296 - Tel. 23052
AuL Tribunale Soiaooa N. t del 7 i -1959
A bbonam noto a n n u o • I». 500
S o s te n ito re • • • • • » 2000Estero (ordinario) • » 2000
Servitovi del e/e p 7/8724
U N A COPIA L. SO
LA VOCEdi Sambuca
In 2 pag.
Il Bosco della speranza
In 3‘ pag.
" Casa Castronovo’s „di A. Maggio
Redazione d'America: FELIX VETRANO
215 Wyckoff Avenue BROOKLYN 37 - N. Y.
Anno V - G ennaio-Febbraio 1963 M E N S I L E D I V I T A C I T T A D I N A Sped. Abb. Postale III gruppo
5 °ANNOD E “ L A V O C E , ,
Con questo numero il nostro mensile, che esce con due mesi di ritardo, inizia il quinto anno di vita. Vogliamo sottolineare i due mesi di ritardo per ricordare ai nostri simpatizzanti e sostenitori che il giornale non si stampa con parole di incoraggiamento e di simpatia ma con qualcosa di più concreto. Noi siamo convinti che molti, per disattenzione e trascuratezza, ritardano ogni anno, di rinnovare l’abbonamento; ma vorremmo che tutti, abbonati, ex abbonati, simpatizzanti, fossero più solleciti e solidali nel* l’aiutare economicamente il nostro mensile, se desiderano una maggiore puntualità da parte nostra ed un sicura garenzia di periodicità.
Pertanto torniamo a pregare caldamente quanti ricevono il giornale di rinnovare l’abbonamento a garenzia di continuità. Sappiano i nostri lettori che non è semplice e facile vanire mensilmente un giornale quando difettano i mezzi, e la collaborazione. Non abbiamo mai avuto pretese eccessive: abbiamo fatto quello che abbiamo potuto per tenere fede al programma che ci siamo proposto cinque anni fa quando ci siamo accinti ad intraprendere questa fatica; ma la fatica non conta quando, almeno, si ha il conforto della solidarietà e del profitto che il nostro foglio vuole e intende ur- recaro in campo sociale. Giustamente scriveva, nel suo “ Catalogo dei Dogmi Politici” il cardinale Mazzarino, primo ministro di Francia; “la difficoltà di chi scrive vuole essere compensata dal frutto di chi legge”!
Ì A parte ogni virtuosismo, solo questo abbiamo avuto di mira: riuscire a ■ stimolare al bene, alla giù*
I stizia, alle attività e alle S iniziative più ardite per n sollevare moralmente ed I economicamente le nostre | popolazioni.
Qualcuno potrebbeehie- derci che cosa siamo stati capaci di ottenere con la nostra iniziativa, in cinque an» ni di lavorol É difficile poterlo dire: molte di quelle cose ohe abbiamo scritto hanno avuto finalità immediate, carattere di perentorietà e sono state realizzate, altre invece che hanno avuto per oggetto aspetti morali, artistici, cultu
rali della nostra società, o suggerimenti dettati da schiettezza e da ansia, e la realizzazione dei quali dipende dall’altrui buona volontà, queste sfuggono al controllo di una rassegna ma non all’analisi della riflessione spirituale che valuta tutto nel silenzio e nel tempo che va lento ma che, al tempo stesso, é galantuomo.
Molte cose vanno soppesate a distanza di anni, e a distanza di anni recano i loro frutti. Non tutte le piante sono precoci; alcune fruttificano ad età matura e ci danno i frutti più saporiti!
In margine alla polemica sollevata per gli espropriati
L’on. Rubino si interessa ancora per i danneggiati del CarboiNella lettera che pubblichiamo, inviata al nostro Direttore, egli puntualizza
il vero stato dell’annosa e complessa questione
Caro Direttore,
Ho continuato ad interessarmi dello pratica relativa agli espropri del Carboi, ap- profóndendo l’argomento, unitamente ai Dirigenti dello E . R. A. Ss
In proposito Le comunico che la questione relativa al pagamento delle imposte gravanti sui terreni che l’Ente ha occupato da un decennio per la costruzione della diga
del Carboi è piuttosto lunga 6 complessa.
A seguito della occupazione dei terreni, la Intendenza di Finanza competente, di fronte al rifiuto dei proprietari di pagare le imposte, decise di accollare le stesse al- l’ERAS, a norma dell*art. 18 del D. L. 7-12-1942 n. 1418 che attribuisce all*Amministrazione Finanziaria la fa coltà di disporre l’escussione dei nuovi proprietari.
Approssimandosi la Feste della Patrona
Il Sessantennio della
della Madonna SS.
incoronazione
dell’ Udienzali* solenne c e r im o n ia ebbe luofo il 17 M a g g io 1903, alle
ore 12.30, alla presenza di oirca 40 mila personetuario; la fedeltà di un popolo è stata testimoniata con la generosità del dono di qualcosa di caro per costruire due artistiche e ricche corone; è stato celebrato un venticinquesimo (1928) a riconfermare tanta fedeltà, ed un congresso eucaristico- mariano (1949).
Pertanto suggeriamo ai Comitati organizzatori della Festa di intendersi per potere realizzare una celebrazione degna delle nostre tradizioni religiosemariane.
L’ERAS fece opposizione avverso tali provvedimenti dimostrando la illegittimità degli stessi in quanto la norma suddetta non poteva trovare applicazione nei confronti dell’ERAS stesso il quale aveva occupato i terreni per conto del Demanio dello Stato ed era quindi estraneo a tutta la questione.
I l principio dell’ERAS venne accolto e conseguente mente i provvedimenti inten- dentizi vennero annullati e le imposte vennero ricaricate ai proprietari di quei terreni per i quali non era ancora avvenuto il trasferimento dell'immobile al Demanio dello Stato. x
L ’ERAS sostenne anche, che non era possibile caricare le imposte ai proprietari (in quanto tali dai libri censua- ri) giacchi a seguito della sommersione delle terre era venuto a mancare l’oggetto della imposizione, l’immmobile era andato distrutto.
Le Autorità Finanziarie non accettarono tale pricipio e, disposero che continassero
a pagare i proprietari. Le di- ciotto ditte elencate nell’articolo de “La Voce di Sambuca" sono purtroppo quelle poche per cui, per mancanza di f i nanziamenti, non è stato possibile finora promuovere il trasferimento dei terreni al Demanio dello Stato,
Detto trasferimento avviene in forza di un apposito decreto prefettizio, decreto che non è stato possibile richiedere in puanto non è stato provveduto, per mancanza di fondi, al pagamento delle indennità, di espropriazione.
Sono lieto però di poter- Le dire che finalmente si è all’inizio ài una definitiva soluzione.
Infatti l ’ERAS ha già ottenuto i fondi richiesti e sta adottando le deliberazioni di pagamento.
Come vede la Sua coraggiosa battaglia ha sortito effetti positivi.
Mi tenga informato- Mi i gradito l’incontro
per inviarLe i miei più cordiali saluti.
Ci scrive l'Assessore Comunale Renna
U N A D O V E R O S A
P R E C I S A Z I O N E
Forse pochi ricordano questo avvenimento. Nel maggio del 1903 la nostra Patrona, la Madonna SS. dell’ Udienza, veniva incoronata dal Ca
mpitolo Vaticano con le'bo- rone d ’oro con cui si a- dom a il simulacro della Vergine, ogni anno, nei giorni della festa.
Un avvenimento che non dovrebbe assoluta-
mente passare inosservato. Sesaant’ anni di storia mariana sambucese sono stati vissuti nei fasti p iù gloriosi di un popolo che eterna il suo a- more alla comune Madre, attraverso episodi ed avvenimenti non comuni che meritano quest’anno, essere ricapitolati. In più di mezzo secolo è stato realizzato un grandioso san- Il Santuario dell’Udienza
Egregio Direttore,
leggo nell’ultimo numero del Suo mensile “La Voce di Sambuca” la notizia sul f i nanziamento del progetto per la sistemazione di questa via Belvedere e la ringrazio, nella mia qualità di vice sindaco, per la particolare atten- z,one che Fila riserva all'operato di questa Amministrazione comunale.
Debbo, però, rigettare come offensivo, perchè ingiusto ed errato, il risulto ed il men to che ha voluto attribuire agli assessori comunali Renna e cusenza, ai quali andrebbe, a suo dire, il particolare riconoscimento dei Sambucesi per avere ottenuto diversi f i
nanziamenti da parte dell’ex Assessore Regionale al LL. lJP., On. Ijentini.
Tengo a smentir Là e precisare che tutte le realizzazioni conseguite da quest’ Ammi- eistraeione sono il frutto dell ’incessante attività e proficuo interssamento di tntti i componenti della Oiunta municipale, i quali hanno operato nello spirito di quella fraterna unità ed attiva collaborazione, necessaria per assolvere, nel modo migliore, al mandato loro conferito dal popolo di Sambuca.
Tanto Le dovevo dire con speranza e viva preghiera che voglia informare l ’opinione pubi Ica dalle colonne del suo giornale.
A PARTIRE] DAL PROSSIMO NUMERO, SINO AL MESE DI MAGGIO, PUBBLICHEREMO DOCUMENTI INEDITI RIGUARDANTI GLI AVVENIMENTI CHE PRECEDETTERO E SEGUIRONO L'AVVENIMENTO DELL'INCORONAZIONE DELLA MADONNA DELL'UDIENZA
Pag. 2 La Voce di Sambuca
C O S E D I C A S A N Q S T R A
IL BOSCO DELLA SPERANZAE’ giunta l’ora di chiederci quali va e in che modo saranno sfruttate I
ntaggi avremo dal rimboschimento e materie prime da esso prodotte
E ’ il caso di incominciare a pensare che cosa si debba fare della produzione boschi- va del nostro bacino. Meno dì qualche anno fa è stata inaugurata una grande fàbbrica per lo sfruttamento della cellulosa dei boschi di eucalipti nella zona d i Caltagirone. Oggi quella fabbrica è in piena attività con una vasta gamma di prodotti. Un'industria sconosciuta nella nostra ìsola ed una produzione di carta di prima qualità che, prima
d’ora, bisognava importare da altri paesi.
Da un decennio le nostre montagne si vanno coprendo di un verde cupo, coprendo l'aridità delle rocce e aprendo negli animi la luce della speranza.
Su circa 5.000 ettari di montagna sono state poste a dimora pini, cipressi eucalipti dì tutte le qualità ; migliaia di piante cominciano a mostrare superbe chiome e
chi ha la possibilità di accedere nelle riserve boschive della Costa della Mennola e della Gran Montagna, può constatare che parte del bosco si va trasformando e mostra già alberi bene affustati. E ’ il caso di chiederci: Si è pensato già al da fa rsi? Allo sfruttamento cioè dì questo patrimonio che fra non molto appresterà una considerevole e pregiata materia prima ? Non siamo dei tecnici per
Le Piazze Belvedere e Navarro sono state già pavim entati. Le due caratteristiche piazze, che sono poi le più antiche del paese, fanno bella mostra di sè e rendono gaio e lindo il quartiere della vecchia Zabut.
Via Bonadies è stata finalm ente aperta al traffico, dopo aver fatto toilette. E ’ stata pavim entata con conci di lava di Catania. Ha preso un aspetto civettuolo!
♦ ♦ ♦Continuano i lavori per
il completamento della strada di circonvallazione; la Ditta Maggio, alla quale a suo tempo* fu aggiudicato l’appalto, l a v o r a febbrilmente.
♦ ♦ *
La strada di Adragna ha bisogno di manutensio- ne e di vigilanza: i carri e i tra tto ri agricoli, vi transitano senaa gli accorgimenti necessari per evitarne lo sfaldam ento.
♦ ♦ ♦Le automobili aum enta
no di giorno in giorno. Si calcola che più di trecento sambucesi siano dotati del terribile mezzo che, mentre ci fa guadagnare tempo e ci accorcia le distanze, ci logora il sistema nervoso e provoca incidenti. La dom enica: dall’altezza della Farm acia Ferrara sino al Palazzo Comunale una lunga trafila di m acchine posteggiate dà l’ impressione che mezza gigantesca lisca di pesce sia stata spolpata
e abbandonata"»! margine del m arciapiedi! Il corsosi è arricchito di segnaletica variopinta 1
♦ ♦ ♦I m uri di corso Umber
to cominciano ad essere im prattati di manifesti e- lettorali.
♦ ♦ ♦In Adragna è stata com
pletata la palificazione per l'im pianto della rete elettrica. Nella prossima stagione estiva avremo la LUCE!
♦ ♦ ♦II lago Carboi ha rag
giunto il massimo livello, grazie alle abbondanti piog- gie di quest’anno! Si teme che i pesciolini de « L’ Aurora Sambucese» moiano affogati.
♦ ♦ ♦L’Ufficio Elettorale è in
gran movimento. Il 28 aprile si dovrà votare.
♦ ♦ ♦
Gli Archi, nella parte più bassa, continuano ad inclinarsi. Non si protrebbe provvedere all’ uopo? Una legge da rispettare: salvaguardare il patrimonio artistico ed il paesaggio in genere !
* ♦ ♦L’albergo-ristorante Mi
rino che sta sorgendo allo inizio di Corso Umberto dove questo fa angolo con la statale SS 188 ha sospeso i lavori. Speriamo cbe riprendano al più presto in modo da avere un localino chik.
♦ ♦ ♦Tutte le strade cittadi
ne, tutti gli angoli, le traverse, sono state tapezzate dai dischi della segnaletica stradale. Spesa : un milione. Chiediamo: contribuiranno le multe a pagare le spese'?
essere in grado di conoscere che cosa possa venire fuori dalle nostre piante e dare eventuali consigli ; Tuttavia il buon senso ci dice che, senza dribblo, un bosco così vasto potrà alimentare un’industria
E se ciò è vero, non è fuori luogo, porsi sin da ora l ’assillante preoccupazione.
Sconosciamo se VAmministrazione si sia posto l'interrogativo. Se lo avesse fatto non possiamo che compiacerci ed incoraggiare questo atto di antiveggenza; ma se ciò è sfuggito all’attenzione di chi,
' dovendo pensare a molteplici problemi, non ha il tempo dì pensare al bosco, noi ‘vogliamo ricordarlo perchè tra le tante preoccupazioni ci si metta anche quella dello sfruttamento più, idoneo del nostro bosco, per un migliore avvenire della nostra danneggiata economia.
Coloro ohe ancora non hanno rinnovato l’abbonamento a «LA VOCE» lo facciano al più presto servendosi del modulo CC. P., staccandolo dalla quarta pagina.
Questo è l’ultimo numero che facciamo pervenire ai ritardatari.
L A D IR E Z IO N E
^ H ^ a n t h i A c n
’Na certa musa chi mi canuscìa mi dissi un jo rnu , cu tonu curtisi, ch’era ’na cosa giusta si facia la vera storia di lu mè paisi.Rispusi ad idda ch’era ’na pazzìa pigghiari di lu storicu l'im prisi, chi nni tanti vicenni e casi stran i iddìi sulu pò m ètliri li m ani.
Di dotti ’nsigni, granni lì Ili rati, poeti, artisti ed om ini di scienza, genti di Chiesa, Viscuvi ed Abati, ancora c’è ’nlra nui la discinnenza; di tutti chisti, nni sta terra nati, c’è cu pò dari giusta rifirenza ma, pi purlarli nni li setti celi, vurrìa la pinna di Giuvanni Meli!
La m usaf’nsisti : < Prova, ’un ti scantari, allura picchi c’è la fan tasia? centu argum enti ti farà truvarì si nun t’arrassi di la retta via; di certi genti la vita esem plari è da se stissa vera poesia ! »E fu cussi chi senza gran pritisi, supra Sambuca a scriviri mi m isi.
Dormi l’Em iru un sonnu m illenariu mentri lu tempu è scuru comu pici; sciuscià lu ventu supra lu C alvariu e ’mmesti puru l’antica Matrici ! Superbu si livava e su litariu lu gran Casteddu chi l’E m iru fi ci : Zabut nni li seculi ch iam atu finu a quannu lu nom u fu canciatu.
Ginirusu curreva ’ntra li vini spiritu giuvanili d’avvintura; di li viculi ditti « saracini » si sparsi nni lu m unnu e ancora dura; passannu di l’Italia li cunfini, niscennu fora di l’antichi m ura, vinci la forti razza sam m ucara e pi lu novu tem pu si p ripara !
Calogero Oddo
La Casa del FanciulloI sogni si realizzano quando provengono da una mente retta e da un cuore grande! Siamo sulla strada della realizzazione della Casa del Fanciullo - E’ un vero diletto
spirituale visitare l’asilo, dove tutto è candore, perfezione, ordine
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A G E N Z I A D I P A L E R M OVIA SALVATORE MECCIO, 7
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A che punto siamo con la Casa del Fanciullo? Per avere un’idea esatta di quanto sino ad oggi si è potuto realizzare Ci vorrebbe un vasto documentario fotografico, perchè a volere illustrare, anche in brevi tratti, l’opera, non riusciremmo nell’intento dimostrato.
Sino ad oggi sono stati spesi 32milìoni centoundici- milaseicentotretantrè lire e dinanzi all’imponente monumento, sebbene allo stato grezzo, d e l la costruenda | Casa », non si può non restare meravigliati e sbalorditi. La meraviglia nasce dal fatto che con una tale somma si è riusciti a realizzare bene l’opera che attende il completamento; insomma i soldi sono stati spesi bene; si resta poi sbalorditi, perchè man mano che il progetto va prendendo forma nella realtà, ssi si accorge che si è dinanzi a un istituto moderno, elegante, grandioso, grazie al senso artistico e dei proget
tista, Ing. Giacone, e degli Impresari F.lli Cangi, e della Madre Superiora che ha trasmesso e trasmette le sue idee, frutto di innumerevoli anni di lavoro al servizio dei fanciulli e dei poveri, perchè tutto si compia per la più efficiente funzionalità dell’istituto.
La somma di cui sopra è stata investita per la sola fabbrica del piano terra, primo piano e secondo, incompleto; sono escluse da questa somma le spese per l’arredamento del funzionante piano terra : salone, asilo, arredati con somme ricavate dai sacrifìci delle suore. E’ un vero diletto spirituale visitare l’asilo, dove tutto è candore, perfezione, ordine. Tutto è stato curato con accorgimento e gusto; dalla cucina improvvisata a l l a elegante mensa, dai servisi, lilipuzia- ni, alle aule scolastiche, arredate con sussidi didattici dai colori vivi e dalie im* magmi limpide.
I sogni si realizzano quando procedono da una inente retta e da un cuore grande ! Siamo sulla strada della realizzazione della Casa del Fanciullo,
Apprendiamo che il benemerito Dottore Nicholas Maggio lavora e si sacrifica pei riuscire ad inviare cospicue somme; la signora dello stesso dinam ico dottore ha inviato una somma di dollari 4.000 — prom ettendone altre 1.000 —. Il Com itato di Brooklyn è già in movimento per organizzare il Gran Gala di beneficenza di Maggio, come l’anno scorso. La Sig.ra Guarino Teresa di Queens Village invia la somma di dollari 900 per acquistare lettini per orfani da ospitare; insomma la
grande m acchina della fratern ità è in movimento. Spe* riam o prossim am ente dare maggiori inform azioni corredate da fotografie. E’ da n o ta re : tu tto quanto è necessario per l’arredam ento e le rifin itu re della «Casa», viene acquistato a Sambuca presso gli a rtig ian i e rivenditori locali, eccetto però quel m ateriale che, acquistato presso le grandi ditte, viene ad essere ceduto | prezzo di favore; ciò senza offesa e pregiudizio alcuno, in quan to trattandosi opera di beneficenza, pò1*' ta ta su con grandi sacrifici si deve cercare di risparmiare quanto più è possibile con il massimo delle realizzazioni.
U I S I T 8 0 0 F F B R T 8 P O R L A 'C O S H 'Mons. Giuseppe Cuffaro,
Arciprete di Cattolica lire 10.000, Mona. E m a n u e l e Gambino, Direttore « Amico del Popolo» L, 1.000, Sac. Giuseppe Milillo L. 10.000,
Sig.ra Sara Giaccio in PiC0" rie, in suffragio del padre L. 15.000, Cav. Antonino Giaccio, in suffragio di H lessandro Giaccio L
ha Voce di Sambuca Pag. 3
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idoi ebbio a a f f l a ] ® ®
Apprendiam o con piacere che la personale di Gianbecchina a Zurigo, esposta alla Galleria Bur- deke dal 12 al 25 febbraio, ha conseguito meritato 8 uccesso.
Inaugurata dal Console Generale d 'Italia a Zurigo, M archese Serafini e dal Direttore del Centro di S tu d i Italiani in Svizzera, Prof. Freschi, la mostra del nostro caro con
cittadino, ha r isco sso plauso, ammirazione e critiche positive. Un numeroso pubblico ha visitato la Galleria Burdeke e vari giornali si sono occupati del pittore sambuce-
■ f a r
ir
Gianbecchina (5* da sinistra) allaP Mostra Regionale di PitturaContemporan ea di Sambuca
se. Anche la Televisione, nella rubrica "Le tre Arti", e la Radio Italiana hanno dedicato alla q,mmira- tissuna personale di Gianbecchina lusinghieri commenti.
i D c S e a a m o 0 a p t a i a a m aH 10 marzo V. Sciame esporrà al “Chiodo” di
Palerm o. Alla vernice parteciperà l’on. P. D’Antoni Assessore alle Finanze e al Demanio.
FAMIGLIE SAMBUCESI D’AMERICA
S E R V I Z I O DI AGOSTINO MAGGIO j
In questa Casa ogni cosa è improntata al gusto, allo stile e alVarte, sia nelle confezioni che nell'arredamento della
sala e dell§ vetrine di esposizione.
Rockforri, la più sambucese (ielle cillà americane, annovera fra i suoi più grandi ed eleganti negozi, la Casa di Moda che |>srta il nome di una famiglia paesana, CASTRONOVO.
A 722 North Ma in Street, tra un rigoglioso cerchio di alberi si affaccia in una piazzetta civettuola e verde, un grande fabbricato di stile ottocento americano.
A prima vista, con le vetrine socchiuse, nessuno penserebbe che si tratta di una casa di moda e di esposizione, ma piuttosto di un palazzo di qualche ricco colonizzatore. Ed in effetti, in origine, il palazzet- to appartenne a famìglie di ricchi emigrati Ma ora quella casa, sebbene conservi
P R O B L E M I S O C I A L I
La manodopera straniera in SvizzeraLeinquietitudini espres
se in certi am bienti, constatando l ’a m p ie z z a che prende la manodopera straniera in questo paese, non sono nuove.
Da parecchi anni gli Elvetici si preoccupano di questo problema indissolubilm ente legato alla loro attività economica che, dalla ripresa del 1946, non ha cessato di aumentare, superando rapidam ente lo stadio della semplice prosperità per raggiungere quello della superespansione.
La manodopera straniera non ha che una responsabilità lim itata nella situazione della congiuntura pre
sente. Non bisogna però negare l’importanza nè cadere nell’ eccesso contrario. Il problema esiste, ma non si potrebbe valutarlo pienamente senza tener conto dei suoi dati, dei diversi aspetti che esso presenta.
Ne ha parlato a lungo il Signor Max Holzer, in una conferenza dal tema dedicato alle legislazioni sociali, nella prospettiva dell’integrazione economica e- uropea.
La maggioranza italiana
Da 132 000 che era nel 1950, il numero dei lavoratori stranieri, sottoposti al
controllo, è passato a quasi 450 000 all’inizio del 1962; ha poi raggiunto il record di 644.706 il mese di agosto scorso, con un aumento di 91 000 rispetto all’agosto del 1961- Se si ammette una media annuale, attuale, di mezzo milione di operai stranieri occupati in questo paese, ciò rappresenta il quinto della popolazione attiva svizzera, valutala a circa due milioni e mezzo.
Da dove provengono questi operai ? La grande maggioranza resta italiana (69°/„). Troviamo poi i tedeschi, gli spagnoli, gli austriaci. Solo questi ultimi, dal punto di vista numeri
co, sono diminuiti dal 1961 al '62, in cambio però l’effettivo degli spagnoli è aumentato molto nel corso di questo perìodo, poiché è passato da 22 mila a 44 mila, cioè è raddoppiato. La manodopera straniera in Svizzera si ripartisce in due categorie diverse, ben distinte. La prima comprende l’agricoltura, il servizio domestico, e l’industria alberghiera; il 63°/, circa dei lavoratori esteri erano ripartiti in questi settori nel 1950. Da allora questa proporzione è considerevolmente diminuita; all’ anizio del
MINO D I GIOVANNA
(segue in 4‘ pag)
l’austera linea della “epoche”, presenta un aspetto più moderno, luminoso, elegante.I proprietari di questa bella Casa di Moda sono i figli del nostro compaesano Salvatore Castronovo, Rosa, Francis e Sam. Si tratta di tre stilisti dell’arte del vestire feminile, di tre appassionati, provenienti dalle più rinomate scuole di disegno e stile. La loro esposizione è ricca dei più eleganti modelli di abiti da sposa, delle più originali pelletterie, mentre un attrezzato retrobottega accoglie, ben 15 operai, tra sarti e sartine.
In questa Casa ogni c& sa è iinprantata al gusto, * allo stile e all’arte, sia nelle confezioni che nell’arredamento della sala e delle vetrine di esposizione.
Da circa 30 anni i Castronovo lavorano in questa attività e la sig.na Rosa è felicissima di quanto hanno saputo fare.
Rosa Caslronovo è una donna moderna e ricca di “savoir faire”, non priva
di doti ^he la rendono simpatica nella conversazione e nella direzione di un così importante negozio: sembra essere nata per un tale commercio ed una tale attivila che impegnano intelligenza ed anima.
L’importanza di questa Casa di Moda è ben nota sia per le qualificate riconoscenze, avute con premi vari, tra i quali quello della “City of Rockford” del Comune per la migliore vetrina e sia per l’imponente reclame che compare sui principali quotidiani della zona diche occupa intere pagine dì giornali.
Le due sorelle Castro- nòvoJMftosa e Francis, sono state ittHtalia due volte, nel 1958. e nel 1960; sono ve- nutéW'SJa-mbuca solo nel 5&, m en tre il fratello Sam nóriiVè aKHt'stato; non sì esclude che nella prossima estate vi .faccia capatina.
Ahutirtiaoirtpaesani Cas- tronovo pbiwttM&o i nostri auguri p<tr ,ij,un sempre migliore affern»£/.miì^.ei congratuliamo per quanto han- no saputo
lo p i a m m o p e r n i a
Anche le fiamme hanno le piagneT Fuochi sì rossi, anim e che ardono, le ulcere,in cuore senza sereno che, sole, nel cielo d’azzurro,, ta n ta invidia rubano, portano in seno.La fiamma di un cero sull’ara: il moccolo nero dévia curvo, trapunge la fiamma d’un lato, contorce ta n ta purezza ferita, come la vergine acqua d’u n lago sereno la pietra.
Servizio dei Conti Correnti Postali ! SERVIZIO DEI CONTI CORRENTI POSTALI I Servizio dei Conti Correnti Postali
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CERTIFICATO DI ALLIBRAMENTO
eseguito da residente in viaaul c/c N 7 * 8 7 B 4intestato a. S to. Alfonso Di Giovanna
Via A tenta , 236 A G R I G E N T O
Addi (U 19Bollo tinoaro deU’Uflicio accottim o
N.tfol bollettario «k 9
Bollettino per un versamento di L,
Lire
eseguito da . residente invia . ...........................................................
sul eie N. 7 - 8 7 8 4intestato a. S a c - A L F O N S O D I G I O V A N N A
V IA A T E N E A , 2 9 6 - A G R I G E N T O nell’Ufficio dei conti correnti di P a l e r m o
F irm a d el v e rsan te Addi <» 19Bollo lfaioa.ro dolTUffioio accottant©
Bollo a data
Tassa L.
Ricevuta di un versamento
(in cifre)
Lire (*)
eseguito da
sul o/o N. 7 - B 7 8 4intestato a: Sae. Alfonso Di Giovanna
Via Ateitoa, 296A G R I G E N T O
Addi 19(Bollo lineare dell'Uffiaio accettante
Tassa L.Cartellino numerato
del bollettario di aooettazione
Mod. eh 8 <Edix. 1963) VVmtiaU di Porta fUmoiaU di Fotta
<•) Sbarrare con un tra tto di pensa fU spazi rimoeti diepo- ) ni bili prima e dopo lin d toarione ««D'importo.
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Pag. 4 La Voce di Sambuca
io mMODipeniS T R p n i e R O i n s u i z z e R n
AGLI ARTISTI A l CRITICI EDINTENDITORI D'ARTE AG LI STUDIOSI
?■A quale autore o a quale Scuola è
da attribuire la tela qui accanto riprodotta, restaurata recentemente da Gian- becchina per conto della Soprintendenza alle Opere d’Arto della Sicilia?
La tela trovasi nella Chiesa di Santa Caterina, in Sambuca di Sicilia, accanto alla quale era annesso il Monastero delle Benedettine, fondato nel 1515.
Gradiremmo dei giudizi per una esatta valutazione dell’opera d’arte in questione.
ANCORA ORERIE PER IA 'CASA'SnlisUcailoutN ili epuca attuali,
• ^ p!eh'è china di prugressu,un fa ttu accusai orribili n mai nun avia succeésth RKfr
a 9 éùHtGenti ca nun cann»cinutUf, tanticchia d'onetjfahiaiii r stavanu avvi: nanatu .< o < l'in tera umanità,
f.O'Kij kr; *Sangu d i vqin catrami, sp iritu dQ p a to tW l in vinu ecéell&iitilMviuvinn iru^rasfiirm ati.
Ugn& 'djr ‘trirew’ « zocculi di tc-eccu e di cavaddu axfianu divintutue bùrru e p iscavaddu.
Serpi e tcrippiuna forunu truvati in un ittan ti e dintra d i li bibiti e dintra li scumanti.
Ssi tali chi ruvinanu la pubblica saluti la pena miritassiru d i essiri impiumiti 1
Pietro La Ganga
Tip. ENZO GALLO
AGRIGENTO
Gratitudine e ringraziamenti
r Un g rato ring raziam ent o e ta n ta riconoscenza v a d an o ai d irigen ti P rov inc ial i d e ll’A .A .I. ed in partico* la re al benem erito Dott. P, M acedonia p e r la com prensione e i sensi di carità u- sa ti verso il nuovo asilo della « Casa ».
Il sem pre benem erito Or. Nicola Maggio ha inviato in data 18 corrente la som m a dì Dollari 1000, di cui do llari 500 per poter pagare la bussola di ingresso alla casa, eseguita con i c rite ri più m oderni in allum in io , ram e e vetrate ebe c o s te r à com plessivam ente L. 300=000; e do llari 500 per l’acquisto del ne
cessario per l’arredam ento dei dorm itori per i fanciulli che entro l’anno dovrebbero essere ricoverati.
La predetta il Dr. Maggio ha fatto in suffragio dell’an im a benedetta del Suo ind im enticab ile f r a te l lo , F arm acista Maggio Dr.G iorgio, defuto il 25-2-1963.
Sig.ra Maggio, mogliedel Dr. ÌN. Maggio dollari4.000, Sig.i*a Teresa Guarì-no dollari 900.
S. E. T. = LAGNAIl guaio è ohe, m algrado i m oderni r itro v a ti , non si riesce a tro v a re il rim edio
ad a tto a lla bisogna
Da poco tem po è en tra ta in funzione la cen trale telefonica au to m atica : da al lora sono com inciati i guasti; ed inoltre prim a si ch iamava Palerm o, Agrigento ed a ltre località d irettam eli, te, in teleselezione. O ra o- gni richiesta deve passare per Sciacca. Che attese si fanno I Una dom anda alla SET : perchè non concedere a Sam buca la ch iam ata d ire tta per le varie località '/
(Segue dalla 31 pag.)1962 non era più che il 22%. Si è invece p rodo tto l ’inverso fenom eno nella seconda categoria, m e ta llu rg ia , in d u stria delle m acchine e delle costruzioni, che occupa oggi il 60% di tu tta la m anodopera s tran ie ra in Svizzera.
Q uesto forte aum ento , sia in num ero sia in p roporzione, si è trad o tto in una regressione para lle la o quasi della m anodopera elvetica occupa in questi r a m i. Per esem pio, nelle fabbriche, il num ero degli svizzeri si è rido tto di 7.000 u- nità, dal 1960 al 1961, m entre quello degli s tran ie ri è aum entato di 57.000.
N o n s u f f i c i e n t e m e n t e
q u a l i f i c a t a
D apprim a gli aspetti positivi, che sono parecch i. Il p iù im portan te è senza dubbio l’equilib rio rela tivo che hanno po tu to m an tenere grazie a ll’apporto della m anodopera stran ie ra . Certo, da m olti mesi le offerte d ’im piego superano grandem ente le dom ande, ma tu ttavia sono riusciti ad ev itare, in una c e rta m isu ra , troppo forti tensioni su l m ercato del lavoro e, d u rante questo tem po, un ria lzo eccessivo dei prezzi e dei salari. I lavoratori s tran ie ri hanno dunque la rgam ente con tribu ito al m ig lio ram ento della produzione nazionale elvetica; a loro si deve una parte non trascu rab ile del benessere cui sono p ervenuti oggi.
L’operazione non presenta però solo dei v an tag gi. In certe a ttiv ità , è s ta ta , in qualche m odo, u n a soluzione di facilità perchè spesso hanno preferito assum ere personale supp lem entare , s t r a n i e r o natu ra lm en te ,
p iu tto sto di consentire a l
sacrific io di ricercare e di favorire la nazionalizzazione, u n a m eccanizzazione p iù sp in ta , in una parola, il progresso tecnico . Bisogna però rilevare che l a
m anodopera s tran ie ra a t
tu a lm en te occupata in questo paese spesso non è s u f
fic ien tem ente q u a l i f ic a ta le r isu lta u n a sensib ile perdita di energ ia, an co ra accresc iu ta dal fatto che il personale, svizzero in particolare, ha preso l’ab itu d in e di ca m b ia re frequentem ente occupaz ione , cercando l a
p iù r im u n e ra tric e e contribuendo così grandem ente ad un pericoloso rincaro che oggi si m anifesta .
(Continua)
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Al SAMBUCESI D’AMERICAPreghiamo tutti i Sambucesi d'America,
vecchi abbonati, che non hanno ancora rinnovato l'abbonamento a « La Voce di Sambuca » di rinnovarlo al più presto inviando la somma di dollari 3 o al nostro redattore d'America: M rs Felix Vetrano 215 Wyckoff Avenue, Brooklyn, 33 NT. Y., o al nostro D irettore: don Alfonso D i Giovana, Via Atenea, 296 Agrigento.
U L T I M A O R AL on. Rubino oi conferma la notizia secondo la quale
nei primi del mese di Aprile il nuovo Commissario Straordinario dell’ERAS, Dr. Salvo Lima, metterà in pagamento le rimanenti partite sospese per gli espropriati del Carboi. Ciò dietro il decisivo intervento congiunto degli On.li La Loggia e Rubino.
Siamo grati all’asione dell’On. R. Rubino ebe, in breve spazio di tempo, è riuscito a dare oonorete prove del vivo interessamento per i nostri problemi.
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