V secolo: 1.Profonde trasformazioni socioeconomiche 2.declino dellaristocrazia 3.nuove classi...
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Euripide e la Sofistica
La SofisticaV secolo: 1. Profonde trasformazioni socioeconomiche2. declino dell’aristocrazia 3. nuove classi mercantili 4. Ad Atene nascita di un nuovo regime politico,
quello democratico . 5. Leggi affidate all’assemblea6. Sempre più importante convincere la
maggioranza7. Diffusione del bisogno di istruzione, indirizzato
alla retorica, l’arte del saper persuadere il pubblico verso la propria tesi .
( dal greco sophistés , che significa letteralmente : “ sapiente “).
Ecco che in questo periodo nasce una corrente filosofica chiamata
sofistica
Euripide nelle sue tragedie dà prova di una
grande arte oratoria, sembra quasi che attraverso le tragedie voglia allenare la sua eloquenza persuasiva.
Euripide il sofista
La tragedia Medea ci offre un esempio di quest’arte dialettica
Giasone e Medea vivono a Corinto con i loro figliGiasone decide di lasciare Medea e di sposare la
figlia di Creonte. Medea si rivolge alle donne di Corinto , che
compongono il coro , per ottenere il loro aiuto (vv.214-266).
È qui che Euripide per la prima volta fa sfoggio della sua arte oratoria: Medea pronuncia un lungo monologo, che servirà a persuadere il coro.
Medea
La seconda volta è rappresentata dalla discussione tra Medea e Creonte (vv.292-305) , dove Medea riesce ad ottenere un giorno in più per compiere il suo piano .
La terza volta: quando
Medea e Giasone si
scambiano battute
uguali in lunghezza
(alla maniera dei
tribunali)
Medea sfrutta la sua
eloquenza per
sovrastare e
persuadere il suo
“nemico”.
Quando Medea compare in scena, all’inizio del primo episodio , pronuncia un discorso sapientemente articolato con rigore logico, in cui dà prova di una grande perizia dialettica.
Si tratta di un manifesto “femminista” ante litteram, in cui la vicenda personale di Medea diventa esemplare della condizione stessa di donna: «la creatura più disgraziata fra tutti gli esseri dotati di vita e di intelletto ».
Il monologo di Medea
Anche nel successivo dialogo con Creonte , Medea è nuovamente impegnata in una appassionata autodifesa .
Per descrivere la sua situazione personale Medea ricorre a termini che rinviano al dibattito, vivo in Atene, riguardante la valutazione dei diversi tipi di sapere rispetto alla loro utilità sociale .
Medea e Creonte
Nel primo grande contrasto tra Medea e Giasone quest’ultimo è l’uomo che calcola esclusivamente l’utile con l’ausilio dei sofismi della retorica , manifestando il suo greto egoismo che
maschera come altruismo, come desiderio di avvantaggiare la stessa Medea e i figli .
Medea e Giasone
Un altro esempio delle conoscenze dialettiche
di Euripide è contenuto nella tragedia Le Troiane
La guerra di Troia è finitaTroia è caduta Gli uomini sono stati tutti uccisi e le donne
vengono prese come schiave dai greci Cassandra AgamennoneAndromaca NeottolemmoEcuba Odisseo
Le Troiane
Cassandra predice i mali che lei e il suo padrone subiranno una volta tornati in Grecia .
Ecuba predice le peripezie e il lungo viaggio che Odisseo dovrà subire prima di riuscire a rientrare a Itaca.
Andromaca vede suo figlio Astianatte mentre viene buttato giù dalle mura dai greci – Funerale
Troia viene completamente bruciata e le donne vanno via con i loro padroni.
Nel terzo episodio Ecuba e Elena si sfidano in una specie di agone giudiziario per stabilire le responsabilità dello scoppio della guerra.
Elena si difende ricordando il giudizio di Paride e l’intervento della dea Afrodite
Ecuba invece svela la colpevolezza della donna, che attratta dal lusso e dall’adulterio scappò con Paride
Il confronto si conclude con la decisione di Menelao di punire Elena .
Un altro esempio delle grandi capacità retoriche di Euripide, si trova nella tragedia
Ippolito
Ippolito , figlio di Teseo , è un giovane che si interessa solo alla caccia e al culto di Artemide, trascura le donne e la famiglia
Afrodite , dea dell’amore, decide di punirlo e fa scaturire in Fedra , la seconda moglie di Teseo, un insolito amore per il giovane
Ippolito
Fedra parla di questo amore con la sua nutrice
La nutrice lo racconta a Ippolito Fedra in preda alla vergogna si toglie la
vita, ma lascia un biglietto con scritto che Ippolito l’ha violentata
Teseo scopre il corpo e la lettera Ripudia e maledice il figlio Ippolito .
Ippolito si difende ma lascia la città e mentre va via la maledizione di Poseidone lo colpisce e lo lascia in fin di vita
Dea ex machina , Artemide racconta la verità Il padre perdona Ippolito che poi muore .
La parte dove è possibile intravedere la retorica di Euripide , è quella dove Ippolito
si difende dalle accuse di Teseo Ippolito riesce a far comprendere allo spettatore e al lettore la sua innocenza
A cura di Francesco Pappalardo
2012