Harry Potter e Il Declino Degli Alti Elfi

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Harry Potter e il declino degli alti elfiQuest opera stata tradotta dal fantastico romanzo, o se preferite, fan fiction della ventitreenne cilena studentessa di giornalismo e ora acclamata scrittrice Francisca Solar.

Cap. I: Maledetto SilenzioSembra abbastanza logico ma, di sicuro, non ci far male rinfrescare un po la memoria: Harry Potter non un bambino normale. E anzi, non solo aveva gi smesso di essere un bambino, ma la sua vita non poteva essere pi diversa da quella dei suoi coetanei.Harry un mago, lo sa gi da sei anni, e nonostante fosse il suo biglietto da visita per abbandonare i suoi odiosi parenti per lunghi periodi (ci tornava solo durante l estate), la sua vita non stata per niente facile. Perch bisogna dirlo: I Dursley sono assai lontani dall essere un esempio di famiglia, bench tentino di dimostrarlo in ogni modo. Gli zii Vernon e Petunia, insieme al loro obeso figlio Dudley, si sono presi la briga di rendere la vita di Harry quantomeno impossibile da quando ebbe la sfortuna di ritrovarsi, piccolo e imbacuccato dentro una cesta, davanti la porta del numero 4 di Privet Drive. Ma tutto ci aveva un perch , un perch molto doloroso, confuso, difficile da sopportare molto pi del fatto di avere una cicatrice a forma di saetta sulla sua fronte. Harry perse i suoi genitori, James e Lily, nella fredda cornice della notte di Halloween, quindici anni fa. Furono assassinati, crudelmente e freddamente, dal mago pi temuto di tutti i tempi: Lord Voldemort. Non ricorda il loro viso, n la loro voce ma quell indimenticabile lampo di luce verde che fin le loro vite, e che, miracolosamente, salv la sua, lasciandogli in cambio solo la suddetta cicatrice... Cos pure, perse Sirius Black, il suo padrino, quando aveva appena cominciato a conoscerlo. Era stato imprigionato per molti anni nella prigione dei maghi di Azkaban, incapace di provare al mondo la sua innocenza, e quando appena cominciava ad aprirsi per lui uno spiraglio verso la libert, un nefasto episodio, in uno degli angoli sconosciuti del Dipartimento Misteri, nel Ministero della Magia, lo vide sparire. Cos... nient altro. Svan dietro un logoro velo, e da allora, Harry non riusciva a togliersi dalla mente quella triste scena. Perch la morte lo persegue... non solo a lui, ma anche a tutti quelli che lui stima. La vita glielo ha dimostrato, lui stesso l ha comprovato, ma ancora non ha finito di sfuggirle. D ora in avanti dovuto in gran parte a quella odiosa cicatrice sulla fronte il futuro sarebbe stato sempre pi oscuro e incerto, e lui lo sa. Gli era difficile allontanare quel pensiero dalla testa, non voleva n accettarlo n dimenticarlo, ma ci furono volte in cui desider di essere niente pi che un umano. Senza distinzioni, senza talenti, senza particolarit.. senza passati tormentosi o profezie col suo nome.. senza cicatrici che spaventassero alcuni e incuriosissero altri. Solo un Babbano... senza la responsabilit di salvare il mondo o, se gli rimaneva tempo, lui stesso. O, chiss, avrebbe desiderato solo morire.. venire sopraffatto dal potere di Lord Voldemort e morto tra le braccia di sua madre. S , quello sarebbe stato meglio di tutto ci. Meglio di soffrire per gli altri, meglio di vivere per gli altri. L estate era nel suo splendore ma, com era usuale in Privet Drive, non c erano bambini a giocare con l acqua sui marciapiedi, ne sdraiati nei giardini, cercando l ombra di un bell albero. In quella piccola comunit nei dintorni di Londra, e soprattutto per strada, il buon senso era la cosa pi importante da dimostrare. I genitori proibivano categoricamente ai bambini di giocare per strada: era scandaloso e di cattivo gusto. Peggio ancora se aveva le ginocchia sporche o i capelli bagnati. No, i bambini dovevano dimostrare modi di fare irreprensibili e da veri signorini. Cio, dovevano essere e agire proprio come Dudley, e mai provare, neanche immaginare, di seguire il modello del suo sviato e insano cugino Harry. Ma lui si sentiva sempre pi estraneo a quelle pressioni ora, ; moltomeglio dello scorso anno, capiva a ragion dovuta le differenze tra i suoi due mondi, e s impegn a farli convivere, non gli restava altro da fare, ma ancora non tollerava certi dettagli.

Seduto dietro la sua scrivania, gradendo particolarmente i raggi di sole che passavano dalla finestra, Harry sorrise di quanto fossero assurdi la maggior parte dei suoi vicini. Quando avr dei figli... pens, e si strinse le labbra, insicuro: Bh, se arriver ad averne, lascer che giochino e sporchino quel che vogliono. Per questo sono bambini. Soddisfatto di quell idea, guard un altra volta verso la sua destra, dove c era, vicino l inchiostro e la piuma, la fotografia che Alastor malocchio Moody un prestigioso Auror in pensione gli aveva dato mesi addietro. Sorridenti e orgogliosi, Sirius Black, James e Lily Potter, in mezzo a tutti i vecchi membri dell Ordine della Fenice, posavano davanti alla macchina fotografica. Con malinconia, Harry allung la mano e sfior la fotografia con le dita, sospirando. Non conosceva tutti i volti di quel gruppo, ma gli bastava sapere che avevano lotto per i suoi stessi ideali per provare verso di loro non solo rispetto, ma anche affetto. Mosse la testa e chiuse gli occhi. Non voleva piangere, l aveva fatto gi troppo allungo, per tutti e per lui, ed era stufo. Non era un martire delle circostanze, ma tutto intorno a lui non faceva altro che dimostrarglielo. Aveva sofferto, da solo e in silenzio, incapace di condividerlo, ma questa era la realt e in qualche modo doveva affrontarla. Lui era Harry Potter, il bambino sopravvissuto, e si sarebbe tenuto quel marchio per sempre. Anche dopo aver sconfitto Voldemort... sempre se fosse riuscito a farlo. Spesso pensava che tutti riponessero troppe speranze in lui, e che non sarebbe stato in grado di soddisfarle. Desiderava essere Harry, solo Harry, un qualsiasi alunno di Hogwarts e un ragazzo in pi nel mondo magico. Odiava quell aura che lo circondava, quello stupido manto di celebrit... Se fosse possibile lo scambierebbe in un secondo, lo consegnerebbe senza pensarci due volte, solo per un momento di tranquillit, di pace, di calma. Per un giorno fittizio di felicit, nel quale tutte le fatalit sparissero e scoprire, come un sogno, che tutto quello che aveva perso, dopotutto non era successo... Trasse un profondo sospiro, si appoggi pesantemente sulla sedia e si rimprover per aver fantasticato in quel modo. Cos non sarebbe arrivato da nessuna parte. I suoi genitori erano morti, Sirius era morto. Il destino l avrebbe eletto ad assassino o vittima, martire o eroe, e non c era niente che potesse fare. Soffoc la sua rabbia e il suo risentimento, prese la matita rossa che c era sul tavolo e si chin sul foglio davanti a s, spuntando il giorno corrispondente. Secondo i suoi calcoli, mancavano solo due settimane prima di rientrare a Hogwarts. Sospir di nuovo, si sistem gli occhiali e chiuse il calendario, riponendolo in uno dei cassetti. Se qualcuno dei Dursley fosse entrato nella sua stanza ed avesse trovato il suo conto regressivo, ne avrebbero fatto uno scandalo. Zio Vernon che grida.. pens, e poi scosse la testa, con un mezzo sorriso stampato. Era quasi un mese che non lo sentiva sbraitare per qualcosa. Non ascoltava neanche quel dispregiativo ed asciutto ragazzo col quale Zio Vernon lo interpellava; non lo mandavano pi a letto presto, non riceveva pi mezza porzione in meno a pranzo, e gli lasciavano persino guardare il telegiornale delle nove con loro.Harry continu a sorridere, un po pi rilassato, rievocando nella sua mente la stramba espressione di Malocchio Moody quando si salutarono mesi prima: Non lasciare che i Dursley ti trattino male." Se ogni tre giorni non abbiamo tue notizie, qualcuno dell Ordine verr a farti una visita. "E non credo che lei voglia un paio di maghi alla porta di casa sua aveva detto, sfidando Zio Vernon con lo sguardo. La cosa certa che Harry, in quel triste momento della sua vita, alla stazione di King s Cross, non pens che le parole di Moody avrebbero fornito quell effetto, anche se la faccia terrorizzata di Zia Petunia poteva dargli una mezza idea di come sarebbe trascorso il resto dell estate. E non che gli importasse troppo: Sirius era appena morto e desiderava solo riunirsi a lui, a costo di doverlo fare con le proprie mani. Ma era un pensiero troppo nefasto e prefer, desolato, di riflettere un po prima di commettere una pazzia. E quindi si limit a ritornare a Privet Drive, senza dire una parola, sconsolato, disposto a ricevere gli usuali brutti trattamenti, Ma con tanta sorpresa che gli cost vari minuti per reagire quella stessa sera Zio Vernon l aveva chiamato per cena, sorridendo forzatamente, ed aveva perfino accettato che prendesse un po di verdura da dare ad Edvige. E quello fu solo l inizio. Durante il mese successivo Zio Vernon e Zia Petunia dovettero lottare contro la loro natura ostile e fare della vita di Harry qualcosa di pi.. sopportabile, ma solo se cos poteva essere chiamato un continuo silenzio.

Anche Dudley aveva cambiato il suo atteggiamento, ma lui era senza dubbio un caso a parte. Il vivido ricordo dell attacco dei Dissennatori, lo scorso anno, aveva calmato abbastanza il suo brutale comportamento nei confronti di Harry. Ora non lo spingeva pi nel corridoio, non gli urlava contro e non cercava pi di mangiarsi la sua cena; seguendo l esempio dei suoi genitori, non aveva pronunciato neanche una parola, neanche un insulto, e a malapena lo degnava di uno sguardo. Ed Harry non se ne preoccupava molto, ma il fatto che al cugino fosse rimasto qualche tipo di trauma, dopo che la sua anima stava per essere risucchiata da quell indesiderato guardiano di Azkaban,lo inquietava. Continuava a tornare tardi la notte, passeggiava sempre con i suoi guantoni da boxe infilati, colpendo qualsiasi cosa si muovesse. Secondo Zio Vernon, mancava poco affinch Dudley venisse scoperto da qualche agente professionale, ma Harry nutriva dei dubbi al riguardo. Ogni volta che litigava, lo faceva con bambini pi piccoli di lui, quindiapprofittava solo di questo eterno vantaggio. Almeno passava parecchio tempo fuori di casa, ideale affinch Harry non dovesse sopportarlo a spiare dietro le porte, o peggio, ascoltare l aprire e il chiudere il frigorifero ogni due secondi per tirare fuori un altro grosso pezzo di prosciutto, regalatogli da Zia Petunia per aver avuto la meglio nell ultimo incontro di boxe. Continuava a trascurare il suo peso, ormai non riusciva pi a salire le scale. Era gi successo che, seguendo le istruzioni di suo padre di non proferir parola, non pot chiedere aiuto ad Harry per salire il primo scalino. Stava salendo con le braccia cariche di pasticcini alla crema, e n Vernon n Petunia si trovavano l a quell ora, salvo suo cugino. Ma no, non poteva parlargli, glielo avevano proibito. Cosicch, dopo venti minuti d infruttuosi tentativi di salire quello scalino, decise semplicemente di sedercisi sopra e mangiare l tutto il suo carico. Il suo piccolo cervello non avrebbe potuto pensare altro. Delle grida provenienti dalla strada scossero subito Harry dai suoi pensieri. Non dovete neanche affacciarsi per capire chi mai fosse: la Sig.ra Figg, la sua strana vicina da poco scoperta essere una Magan, vestita con la sua usuale vestaglia rosa e una borsetta nella mano, colpiva Mundungus Fletcher in testa, obbligandolo ad uscire dal cancelletto del giardino. Che cosa avr fatto ora..? pens Harry, sorridendo, poi gli cadde lo sguardo su una terza persona appena apparsa, come dal nulla, da dietro la porta principale della casa. Una giovane, che poteva benissimo avere l et di Harry, sembrava molto divertita dalla scena che gli si parava davanti. Cammin verso di loro, abbracci forte la Sig.ra Figg. Quindi fece un gesto con la mano verso Mundungus, sopprimendo una risata, per poi uscire dal cancelletto e dirigersi verso la strada. Harry non smise di osservarla fino a che si perse dalla sua vita. Capelli di un biondo pallido, corporatura media e carnagione chiara, sembrava essere una buona amica della Sig.ra Figg dal modo in cui si salutarono. Pens alla possibilit di andare nel pomeriggio fino a casa della Magan e domandargli chi era quella ragazza, come mai si conoscevano. Ma lo vedeva poco fattibile; avrebbe dovuto domandare alla Zia Petunia se poteva uscire e la cosa pi , probabile che avrebbe evitato il suo sguardo, com era gi successo, e ritornasse alle sue faccende. Non era la prima volta che Harry vedeva una scena simile intorno alla casa della Sig.ra Figg. Tutto era cominciato appena una settimana prima, nella quale ci fu un altro momento in cui Harry non sapeva se preoccuparsi per quel maledetto silenzio dei Dursley, o riderci sopra. Era stata una mattina calda e soleggiata, e in casa non si sentiva altro che il monotono mormorio del televisore. Stava mangiando una fetta biscottata in un angolo della sala dapranzo, spensierato, ma sempre con un occhio attento ad ogni movimento degli zii. Vernon faceva finta di prestare attenzione a qualsiasi cosa stessero trasmettendo in quel momento alla tv, ipnotizzato, mentre Petunia continuava a mescolare il contenuto di una casseruola fumante con un gran mestolo di legno. Dudley, ai piedi di suo padre, guardava la tv con lo stesso interesse. In quel momento suonarono alla porta, con tre colpi secchi e stridenti. Il silenzio che li circondava era tale che tutti fecero un balzo per lo spavento. Vernon si mise una mano sul petto, riprendendosi dal colpo, e Petunia and ad aprire. -S, dica? Un anziana donna, che poteva avere una sessantina d anni circa, con indosso un grigiastro abito da ufficio, sorrise gentilmente a Zia Petunia. Portava i capelli, grigiastri pure quelli, in un discreto chignon qualche centimetro sopra la

nuca, ed aveva dei grandi occhiali ovali poggiati a met del suo naso. Alz il braccio all altezza del petto, mostrando la valigetta che aveva con s. - Buon giorno, Sig.ra. Cerco il giovane Harry James Potter. Harry inghiott con forza il suo ultimo pezzo di fetta biscottata sentendo il suo nome. Chi lo cercava? Lui non aveva alcun rapporto con i Babbani... Petunia sbatt le palpebre un paio di volte, per dopo inclinarsi, come se nonavesse sentito bene. - Ha detto Harry Potter ?

L anziana assent, tranquilla. - Il mio nome Ruth Tonks. Sono l addetta delle Ammissioni del Centro di Massima Sicurezza San Bruto per Giovani Criminali Irrecuperabili. Questa volta fu Vernon che s ingozz, bench, ad alcuni metri di distanza, Harry lo guardava intensamente. Si alz con un salto, con un agilit quasi impossibile per un obeso come lui. Si affrett all entrata, e strinse la mano della signora appena arrivata con un repentino entusiasmo, e poi spingendola nel salotto. - Era ora che arrivaste! Sono anni che vi chiamo e aspetto vostre notizie per un posto libero... - Lo so, e mi dispiaccio per il ritardo, ma le richieste sono molte... - Mosse la testa e abbass ancora le sue lenti per scrutinare la casa dietro Vernon potrei parlare con il ragazzo? - Se lo porta via? domand Vernon senza preamboli, mostrando una lucente eccitazione nei suoi piccoli occhi da maiale. La signora sorrise. - Prima devo riempire alcuni formulari. E dopo vedremo... - Nessuno lo merita pi di lui, posso confermarlo io stesso insistette, con i nervi gi a fior di pelle, l ho tenuto nella mia casa per tanti anni e non sa quello che mi - Sig. Dursley - l interruppe lei, molto calma per l occasione - Sar io a decidere se il ragazzo merita o no di stare nel nostro nobile istituto... le pare? Vernon brontol, tanto che i suoi baffi e il doppio mento iniziarono a tremare, ma alla fine assent. In quel momento Petunia e Vernon si girarono contemporaneamente, fissando lo sguardo sulla sala da pranzo.Dudley si rigir con svogliatezza, e Harry sospir. Si alz senza che lo chiamassero; sapeva che i Dursley non avrebbero comunque detto una sola parola. Con un fare divertito, bench cercasse di dissimularlo, si avvicin all addetta. - Si accomodi, per favore.. sugger Petunia, diplomatica, sebbene l avesse gi afferrata per un braccio ed obbligata a sedersi nella sala da pranzo posso offrirle una tazza di t? Qualche biscotto? - Oh, no, grazie. Ci metter solo pochi minuti e... - Ma c sempre il tempo per dei deliziosi biscotti! insist Vernon, in un tono quasi supplicante, nel frattempo Petunia aveva gi allungato un piatto pieno di biscotti di fronte all anziana. Dudley si scagli all istante su di loro, ma Vernon lo prese per il maglione e lo tir indietro Dunque, mi dica dove sono quei formulari e comincer a firmarli con piacere - Non necessario Signor Dursley. Non ho ancora deciso se il giovane pu... - Deve accettarlo! La pagher!!

L incaricata curv le sopracciglia dopo il commento di Vernon, e si alz bruscamente dalla sua sedia. Petunia si allarm, facendo cadere sul tavolo la tazza di t che aveva appena portato. Harry dovette mordersi le labbra per non sciogliersi in una risata. - Se volete scusarmi, vorrei parlare con il giovane Potter da solo. Devo analizzare il suo stato attuale. Siamo molto severi nel selezionamento dei nostri pazienti.. - Certo, certo.. mormor Vernon, ora completamente docile, vedendo come quella signora prendeva Harry per una spalla e lo tirava fuori di casa per portarlo in giardino. Appena la porta si chiuse dietro di loro, tutti e tre i Dursley corsero alla finestra della sala, affacciandosi dietro una delle tende. Convenientemente, l anziana cammin con Harry fino ad uno dei grandi arbusti che adornavano l entrata del numero 4 di Privet Drive. Vernon non poteva vederli da l. Harry pot, finalmente, rilassare le spalle. - Tonks..? Nimphadora Tonks, la pi giovane ed entusiasta recluta dell Ordine della Fenice, strinse gli occhi con forza. Raggrinz le palpebre, chiuse i suoi pugni, strinse le labbra e, in un paio di secondi, il suo viso divent un materiale indefinito, come fosse argilla cruda. Il suo aspetto da anziana impiegata era sparito, cambiando in una tunica violetta, pantaloni brillanti dello stesso colore, ed una borsetta consumata con la scritta Sorelle Stravagarie . I suoi capelli, ora corti e a punta, erano di un allegro colore verde chiaro. Harry pens che, se si fosse avvicinata un po di pi all albero, ci si sarebbe mimetizzata. - Non sono forse un eccellente attrice? Harry le sorrise, mentre lei gli faceva l occhiolino. - C ero quasi cascato. Come sapevi del San Bruto? - Ehi, non ho passato quattro anni all Accademia per gli Auror per niente.. Ho preso il massimo punteggio Tattiche Basilari di Spionaggio. Posso dirti anche qual l ultimo affare di tuo Zio Vernon, che fiori ha messo tua Zia Petunia nel tavolo della sala da pranzo giorni fa.. o qual il colore della tua biancheria intima. - Tonks! esclam Harry, un po terrorizzato e paonazzo. Lei rise con gusto. - Tranquillo Harry, sto scherzando. Ma le cose che ti ho detto sui tuoi zii sono vere.. non li abbiamo persi neanche per un instante. Sai gi com Moody. Non abbiamo ricevuto nessuna tua lamentela e quindi ci siamo dati da fare per controllare che tutto vada bene.. ed eccomi qui. La Metamorfomagia normalmente molto utile in questi casi.. Alz le spalle per accomodarsi nel suo nuovo aspetto, e sospir Allora, Harry.. Ti hanno trattato bene? Hai avuto qualche problema? - Sto bene, quest estate non stata spaventosa come le altre spieg, grattandosi la testa. Si gir leggermente, accertandosi che i Dursley non stessero spiando pi del necessario si sono impegnati ad ignorarmi, perfino pi di quanto non facessero prima. Non ho altre novit riguardo loro ma penso sia successo qualcosa nella casa della Sig.ra Figg. L ho vista uscire molto presto da casa, come una furia. L ho vista dalla mia finestra. Poco dopo tornata con Mundungus, rimproverandolo.. tanto per cambiare. Forse successo qualcosa d importante.. Tonks corrucci la fronte. - No, non penso.. Remus me l avrebbe gi detto pens a voce alta , con lo sguardo rivolto verso l inizio di Magnolia Crescent - ma andr comunque ad investigare.M informer dagli altri qui intorno. Harry alz un sopracciglio.

- Altri? Chi? Lei gli sorrise, eloquente, e poi si inchin un po verso di lui. - Non noti niente di diverso nel quartiere? Harry si guard intorno un po confuso, ma subito inizi ad osservare attentamente il pezzo di strada che poteva vedere da quell angolo del giardino. E no, per lui non c era nulla di strano. La Sig.ra Barts, del numero 7, parlava animatamente con il postino da sopra il cancelletto. Un po pi in l, al numero 11, un distributore di volantini lasciava un pezzo di carta sul parabrezza dell auto parcheggiata davanti l entrata. Poi, al numero 2, un .. - Ehi, aspetta. Il postino? Oggi domenica e la domenica non lavora! Quindi sbatt le palpebre, si gir verso di lui, e lo guard con attenzione, e fu colto dallo stupore. Debitamente vestito con l uniforme azzurra della Compagnia delle Poste, Remus Lupin stringeva la mano della signora del numero 7, per poi continuare a camminare verso l altra parte della strada, ma prima di guardare verso l orizzonte, Harry giur che aveva strizzato un occhio. - Remus! esclam, entusiasmato ma con appena un filo di voce. Non voleva che i Dursley pensassero che l idea di andare al San Bruto gli piacesse. Tonks lo guard sorridendo. - quello dei volantini Dedalus Lux, chi fa il lavoro di giardinaggio nella casa al numero 1 Emmeline, e l autista del camion dei rifiuti il sabato Kingsley. Tutti hanno voluto fare qualcosa. Harry si sent oppresso. - No.. non era necessario, Tonks, davvero. Non devono farlo per me, io sto bene. Ci sono altri modi.. Si strinse le labbra e mosse i piedi, scomodo Scommetto che Remus deve odiare quell uniforme... - Nessuno si lamentato , Harry gli assicur Tonks, calma Tu sei la nostra principale preoccupazione. Ma credimi, stato parecchio divertente, soprattutto per Emmeline. Ha ricevuto una paga eccellente, ed ha persino il tempo di piantare un roseto a casa di Molly. Inoltre, veniamo qua solo ogni tanto, come un check-up di routine. Harry non sembrava convinto, ma si sforz di assentire. - Grazie. Tonks scosse la testa. - Grazie a te, Harry. E stato molto interessante conoscere di pi i Babbani Entrambi si girarono per guardare Dedalus, ma aveva gi girato l angolo. Tonks fece il gesto di prima Sar meglio che me ne vada.. abbi cura di te ok? La minaccia di Moody sempre valida: che questi tuoi odiosi zii non osino toccarti nemmeno con un dito, a meno che non vogliano conoscere la furia dell Ordine. - Lo terr in conto

Ruth scherz. Lei gli sorrise di rimando, e i suoi capelli tornarono quelli di prima.

- E meglio di Nimphadora no?. Harry non rispose, intrigato dalla strana scena che stava guardando. Non capiva come poteva cambia forma.. cos re come se nulla fosse. La sua tenuta da giovane stravagante era cambiata bruscamente con un tailleur grigio, e la sua pelle si era riempita di rughe. Uscirono da dietro l arbusto, Tonks strinse la mano ad Harry con fare distaccato in caso i Dursley stessero guardando poi gli fece l occhiolino ed attravers il cancelletto fino a perdersi in fondo alla strada.

- A quanto pare non ho tutti i requisiti spieg Harry ai suoi zii dopo pochi minuti, visto che loro, come c era da aspettarsi, morivano dalla voglia di sapere che cos era successo, ma si rifiutavano di rivolgergli la parola. Risolse lui il problema per loro il prossimo anno mi avviseranno se ci sono dei posti disponibili Avrebbe dato qualsiasi cosa per avere una macchina fotografica tra le mani in quell istante. Il viso di Zio Vernon era cos desolato che poteva benissimo essere paragonato alle pi nauseanti interpretazioni che riempivano i teleromanzi che a Zia Petunia tanto piacevano. Dei ticchettii sulla finestra interruppero i suoi ricordi. Abbass lo sguardo e vide Edvige, la sua candida civetta, gonfiare il petto e allargare le ali, desiderosa di entrare nella stanza. Harry gli fece di s con la testa e lei entr e si pos tranquilla sulla scrivania. Fece qualche suono gutturale, e picchiett in segno d affetto il palmo della mano del suo padrone, poi rimase ferma fino a che Harry le tolse la lettera annodata nella sua zampa sinistra. Doveva essere la risposta di Ron: solo poche ore prima Harry aveva mandato Edvige per chiedere quando sarebbero venuti a prenderlo. Erano settimane che provava a comunicare con la casa dei Weasley, ma non c era riuscito. Edvige ritornava con la lettera intatta, come se l avessero obbligata a tornare indietro. Non aveva ricevuto neanche un biglietto d auguri da parte di Ron per il suo compleanno.. e ne fu dispiaciuto, soprattutto dopo la sorpresa che i suoi amici gli avevano fatto. Praticamente tutta l ES si era ricordata del suo compleanno, e infatti uno stormo di gufi entr in camera per portargli i biglietti d auguri di tutti,riempiendone la scrivania. Anche Cho gli aveva scritto una piccola nota.. ma Ron, il suo migliore amico, si era distinto solo per la sua assenza. Allora si gir, guardando i biglietti ancora l sulla scrivania. C erano quelli dei membri dell ES, di Hagrid, insieme a varie brioche di zucchero che Harry prefer non assaggiare, di Remus, semplice ma affettuoso, e quello di Hermione, una delle ultime ad arrivare e, un po sospettosamente, abbastanza pi schietta di quello che avrebbe sperato. Tutto questo preoccup Harry non poco, perch cominciava a pensare che fosse successo qualcosa di brutto ai Weasley. Quindi si ricord dell ultimo numero de La Gazzetta del Profeta e si calm; se fosse successo qualcosa di strano, l avrebbe gi saputo. Il Profeta non perdeva mai la possibilit di annunciare un buon pettegolezzo. Inoltre, Tonks glielo avrebbe detto. Quindi, cercando di mettere da parte quell idea, pens alle possibilit che gli rimanevano. Ron aveva avuto una corrispondenza sempre molto costante con lui, e soprattutto, contava i secondi di quando si sarebbero riuniti a casa sua. Ma questa estate era stata diversa: Ron aveva appena dato segni di vita, e cosa peggiore, non aveva dato un bench minimo indizio di volerlo invitare alla Tana. Era arrabbiato con lui? No, non era possibile; se cos fosse lo saprebbe. La cosa certa che Harry aveva un forte sospetto, dopo tutto, e non l incolpava. La cosa pi sicura che Ron non sapesse come parlargli, come trattarlo dopo que che era appena l successo a Sirius, e quindi optava per non scrivergli affatto. Trovarsi faccia a faccia con lui sarebbe, chiss, ancor pi scomodo. E pensava la stessa cosa anche di Hermione, Remus o Hagrid: nessuno dei tre gli aveva domandato niente a riguardo, ma lui preferiva cos. In fondo, era grato di questi silenzi. In un ultimo tentativo, scrisse un altra lettera e mand nuovamente Edvige a casa di Ron, senza pi speranze delle volte precedenti.. ma ora, varie ore dopo, Edvige stava l, orgogliosa, visibilmente allegra per aver consegnato, finalmente, la lettera nelle mani del destinatario. Sebbene la vita di Harry a Privet Drive non fosse stata tanto miserabile questa estate, era ansiosissimo di vedere nuovamente i suoi amici e ritornare, come sempre, al mondo cui realmente apparteneva. Il silenzio in quel posto babbano non lo aiutava a superare la sua tristezza.. anche se non era proprio sicuro che Hogwarts fosse un miglior salvagente... Tolse alcuni libri dal letto e si sdrai, srotolando la piccola pergamena davanti ai suoi occhi. La lettera era breve, ma tanto bastava per calmare il nervosismo di Harry: Caro Harry:

perdonami per non averti scritto prima,comunque Buon Compleanno! Questa notte verremo a prenderti. I miei sono stati molto occupati con ripetute riunioni con il Ministero della Magia. Sai gi, che essendo tornato il Signore Oscuro, bisogna prendere delle misure precauzionali, ma Mamma dice che oggi potrebbe venire a prenderti. Ho molte cose da raccontarti, amico. E ah! Mettiti il tuo miglior vestito babbano. Poi ti spiego. Ron Istintivamente si pass una mano tra i suoi ciuffi ribelli. Perch doveva vestirsi con i suoi vestiti migliori? Forse il Sig. Weasley aveva invitato qualche importante personaggio del Ministero a cena, e Ron vuole che tutti diano una buona impressione. A quel punto sorrise, soddisfatto. Se fosse stato l anno passato, gi si sarebbe messo in agitazione, poich i suoi vestiti usati ed extralarge di Dudley, non gli avrebbero certo fatto fare una bella figura anzi.. Ma grazie alle conversazione di alcuni membri dell Ordine con i Dursley mesi addietro sempre opportunamente in tono minaccioso Harry non solo riusc ad ottenere un migliore trattamento in casa, ma addirittura pot permettersi di esigere alcune cose, incominciando dal suo guardaroba. Apr lentamente il suo armadio e inarc le sopracciglia: due cassetti pieni di vestiti babbani mai messi, saltarono alla vista. Allung una mano e prese un paio di pantaloni neri. Pens un momento e poi tir fuori una camicia nera a righe. Guard i due capi d abbigliamento e sorrise di nuovo. Non si era mai preoccupato tanto per il suo aspetto prima d ora; ultimamente passava il tempo davanti allo specchio tentando di dominare i suoi ciuffi ribelli, riuscendoci solo a met. Guard l orologio: le sei e mezzo. Non avrebbero tardato molto ad arrivare. Mise gli occhiali sul tavolo e cominci a cambiarsi, mentre pensava a cosa potessero essere tutte quelle cose che il suo amico doveva raccontargli./-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/ Little Hangleton si era convertito, col passare degli anni, in unoscura citt fantasma. La morte di Frank Bryce e le innumerevoli storie tenebrose che girarono attorno alla sua morte finirono per soffocare lincantesimo del posto, e venne abbandonato dai cittadini, per paura o per ignoranza, come una fermata soppressa del cammino. Anche se a pochi chilometri cerano persone che si lamentavano dal caldo, per le strade di questo paese correva una brezza gelida che sbatteva contro le persiane, e tra tanta desolazione, le dicerie di sangue e morte non sembravano affatto fuori luogo. Non rimaneva nessuno; gli ultimi ad andare via provarono a cercare fortuna a Londra, altri invece, pi reticenti ad affrontare il lungo viaggio, si rifugiarono a Great Hangleton, la citt confinante. Il paese era sommerso in un profondo silenzio triste e lugubre.. ma per i venti abitanti dellantica tenuta Riddle, quel posto sembrava piuttosto una benedizione. Laria fredda dello scantinato si riempiva a tratti del fruscio dei mantelli. Quegli incappucciati, misteriosi e sinistri, sussurravano appena dietro le loro maschere, alcuni per nervosismo, altri per un timore incontrollato Solo Peter . Minus, basso, tarchiato, e praticamente pelato, doveva sorridere davanti al suo padr one. Schivando alcuni mobili sporchi e consunti, portava un vassoio con due tazze di t. La sua nuova mano era indistruttibile, salda e possedeva una forza straordinaria, ma non aveva sensibilit, cosa di cui assolutamente bisogno per questo tipo di lavori. Pi di una volta aveva rovesciato il t sopra un Mangiamorte, o spaccato vari piatti nella cucina. Non controllava bene il suo potere, non riusciva a distinguere il tessuto e impiegava vari minuti per indossare il suo mantello. Durante gli ultimi mesi quel regalo di Voldemort era diventato un fastidio, ma non poteva neanche lamentarsi. Sarebbe stato un gran disonore.. o peggio: lagnarsi sarebbe una spavalderia che il Signore Oscuro non tollererebbe, specie nei giorni in cui le cose non sembravano andare molto bene per il Lato Oscuro. Vicino al camino appena acceso, Voldemort mescolava lentamente la sua tazza di t. Riuniti vicino a lui, dietro i loro cappucci, Wolden McNair, Vincent Tiger, Bellatrix Black Lestrange, Antonin Dolohov, Gregory Goyle, Theodo re e Nott aspettavano nuove istruzioni. Ogni tanto si muovevano inavvertitamente dietro i loro abiti.. Il viso del loro padrone era ancora irriconoscibile, squamoso, quindi le loro maschere erano di aiuto per conversare con lui. Cos almeno non avrebbero peccato di scortesia. Dopo un breve silenzio, Voldemort fece un sorso. Minus e Tiger che stavano al suo fianco, fecero smorfie di disgusto, tentando di non farlo notare pi del dovuto. E prima che chiunque avesse il tempo di fare il bench minimo commento, la voce serpentesca del mago prima conosciuto con il nome di Tom Marvolo Riddle si fece sentire, forte e decisa.

Abbiamo notizie dei fratelli Lestrange? domand, tranquillo. Theodore Nott si mise davanti ai suoi compagni, cercando sguardi di approvazione prima di parlare. - Rodolphus e Rabastan sono ancora in missione per vostro conto, mio Signore.. I pochi capelli che aveva in testa si mossero in un piccolo tremore. A quanto pareva, Voldemort stava annuendo. - E cosa ne dei nostri disertori.. qualcuno era tra quelli che osarono dimenticare il mio nome? - Lucius Malfoy si occuper di questo, Signore - rispose Peter, un po nervoso per il fatto di dover partecipare alla conversazione, ma soddisfatto per essere stato utile al suo padrone. - C altro che dovrei sapere? Dolohov sinclin verso Voldemort, come chiedendo il suo permesso per avvicinarsi. La sua maschera rimase immobile. - La resistenza.. mio Signore .. La resistenza si sta ricomponendo. Anche le creature pi spregievoli della terra si stanno passando la notizia. Si stanno riallineando, raggruppando - Anche noi ... no? si affrett ad aggiungere Goyle, con un pizzico di titubanza. Il Signore Oscuro fiss lo sguardo sulla sua tazza di t, con un mezzo sorriso. Dolohov e Goyle condivisero uno sguardo di stranezza. - Ignorateli.. sono inoffensivi. Che credano che ci hanno anticipati e che stanno pianificando una buona offensiva. Non sospetteranno mai che ormai non sono pi loro il mio bersaglio.. Avery sorrise ampiamente da dietrola sua maschera grigiastra, e una figura pass rapidamente vicino a lui. - Se mi permette, Signore, cominci a dire Bellatrix, avvicinandosi a Voldemort senza sussulti, nonostante fosse molto vicina al suo viso scuro e semi putrefatto - .. c un traditore che vorrei prendere personalmente. Se mi lasciasse mio Signore, se solo si fidasse della mia condotta, Le giuro che lo porter ai Suoi piedi, contorcendosi dal dolore. Voldemort fece un gesto di sorpresa. Nonostante la maggior parte dei suoi seguaci fosse di genere maschile, ultimamente chi sembrava pi entusiasta di stare nuovamente al servizio delle arti oscure era Bellatrix, la fiammante Sig.ra Lestrange. E pi che stupirlo, per lui ci rappresentava un beneficio. Con un lieve cenno del capo, la sollecit ad uscire dal salone, lei fece un mezzo sorriso e cammin fino alle scale. - Quando Lucius stabilir un contatto, avvisami quanto prima, Codaliscia. Ho delle altre cose da fare prima di.. schiacciare degli insetti Peter annu in silenzio, a capo chino. Poteva sentire la paura, lodio nel suo respiro e nelle sue parole. Sperava di sentire un giorno la completa sicurezza di stare dalla parte giusta. Altrimenti si sarebbe dovuto assumere la peggiore delle conseguenze .. peggio della morte che Sirius non riusc mai a dargli.

Cap.II: Musica e DissennatoriCon fatica, e sotto l attento sguardo dei Dursley, Harry stava scendendo le scale col baule. Lo trascin fino alla porta dell ingresso, ci mise la gabbia di Edivige sopra, e poi si sfreg le mani. Approfitt del posto e del momento per guardarsi nello specchio del corridoio e controllare che tutto fosse in ordine. Non si considerava molto attraente, ma era anche vero che gli anni trascorsi avevano fatto la loro parte: Harry si era trasformato in un interessante ragazzo di 16 anni, con molte opportunit davanti. - Didino, caro, smettila di sbattere su quel vaso da fiori o lo romperai mormor zia Petunia dall angolo opposto cucina, dirigendo la voce a suo figlio ma vigilando attentamente, con la coda dell occhio, i movimenti di Harry.

Dudley, seduto su un piccolo sgabello con i suoi guanti da boxe in grembo, guardava Harry dalla soglia della sala pranzo. Rimuginando una risposta per la madre, lasci il vaso dov'era, girandolo un po in modo che non notasse una recente crepa.Con le braccia incrociate all altezza del petto, si mordeva il labbro inferiore e corrugava costantemente il cipiglio, gesto che apparentemente denotava un intensa attivit nel suo piccolo cervello. Harry era tutto quello che lui non sarebbe mai stato: Alto, magro, attraente, famoso. Nessuno dei suoi amici gli scriveva tanto di continuo come facevano quelli di Harry con lui. In realt, non aveva mai ricevuto una lettera da nessuno. Perfino il fatto che Harry avesse una donna come migliore amica (riferendosi a Hermione) lo faceva tremare d invidia. Zio Vernon not nel viso di Dudley un po di quel risentimento e mosse con fare spiacevole i suoi spessi baffi, mentre agitava la lettera di Ron che aveva in mano. Si dondolava sui piedi dietro il divano della sala, inquieto. Harry non gli chiese niente: si limit solo a dargli la lettera affinch sapesse cosa stava per succedere, ma nient altro. Dovette lasciarla cadere sul tavolo perch, non appena apparve nella cucina, Vernon devi lo sguardo verso il suo giornale e ci s immerse, evitando suo nipote con assurda sfacciataggine. Ma Harry non disse niente. Si gir di spalle, lasci la lettera affianco alle fette biscottate e torn sui suoi passi fino alle scale. E Vernon, contenendosi, stette in silenzio fino a che lo sent chiudere la porta della sua stanza. Quest anno era stata la sua nuova tattica: non insultarlo, non sfidarlo.. non parlargli. Preferiva trattenere la voglia di urlargli piuttosto che ricevere la visita di quell orrendo tipo con l occhio girevole o di quell altro quello matto rossiccio che fa di cognome Weasley. Gir lo sguardo verso il salone con impassibilit. Niente pi tizi strambi nella mia casa si disse, facendo nuovamente il gesto di smorfia con i baffi. Ma, al contrario di quanto si fosse aspettato, Harry non sembrava affatto dispiaciuto da quel silenzio; e in pi, dava la sensazione che ci godesse. Il fatto di rendere la vita di Harry qualcosa di pi gradevole turbava profondamente Vernon, ma non farebbe mai marcia indietro. Non gli avrebbe parlato, nessuno della famiglia l avrebbe fatto, e questo era tutto. Zia Petunia osservava tutto da dietro le spalle del marito, senza aprire bocca. Di sicuro non si preoccupava di cosa lui facesse: sapeva che Harry sarebbe stato bene l, a Hogwarts, al quale apparteneva realmente. Aveva pensato alla possibilit di raccontargli alcune cose, dargli qualche oggetto appartenuto a Lily che ancora erano riposti in cantina ma non gli avrebbe mai parlato di lei. Sua sorella era un argomento vietato in casa sua molto doloroso. Era sicura che Harry nell ultimo periodo fosse molto malinconico, sospirava spesso, e questo la preoccupava ma non era una ragione sufficiente per scavalcare una barriera che dura da anni e cominciare a trattarlo come un figlio. Vernon non glielo permetterebbe mai. Dovevano continuare con la solita routine: sguardi sgradevoli e legge dell indifferenza. Harry non poteva sospettare niente. - Allora, tutto bene? disse Harry voltandosi, sentendosi improvvisamente osservato. - Questi.. hmm questi tuoi amici, entreranno di nuovo dal camino? domand Zia Petunia, con fare aggressivo, anche se Harry sentiva che lo faceva per dissimulare di fronte a suo marito. Durante l ultimo mese aveva notato in sua Zia un cambiamento sostanziale, un attaccamento che poteva paragonare solo co quello dei suoi amici.. per n Harry non pens molto a questa cosa. Non voleva disilludersi, un altra volta, per colpa di una falsa impressione. Zio Vernon si agit sentendo le parole di sua moglie. Si gir di scatto e gli diresse uno sguardo frettoloso, irritato, forse per l audacia di aver contraddetto la regola del silenzio che loro stessi avevano imposto da quando Harry ritorn da Hogwarts. Girandosi di spalle, cercando di sembrare innocente, Zia Petunia guard Harry per ascoltare quello che aveva da dire. - Veramente non lo so rispose Harry dopo alcuni secondi, sorpreso che finalmente qualcuno gli parlasse, mentre per la mente gli passava la scena dei Weasley che sfondavano il camino finto di Zio Vernon Ma non credo che useranno la Metropolvere.. immagino che ricordino ancora quello che successe l ultima volta. Dudley, ancora seduto dietro al tavolo della cucina, spalanc gli occhi e si tapp la bocca con le manone, chiudendo gli occhi. Anche lui rivide la scena del minuto in cui la sua lingua divent grande quanto il tappeto del corridoio, e cominci a sudare. Preg perch i gemelli Weasley non tornassero mai in casa sua, ma prima che potesse finire

quella rozza ed angustiante preghiera, qualcuno buss alla porta. Sorridente ma anche un po nervoso H arry corse ad aprire. - Ron disse, e senza aspettare risposta, lo abbracci fraternamente. - Anch io sono contento di vederti, Harry esclam Ron, rispondendo all abbraccio e poi guardandolo da sotto in su Accidenti vedo che hai preso alla letterale mie parole. Stai benissimo comment, indicando i vestiti nuovi del suo amico. - Anche tu stai molto bene.. puoi dirmi qual lo speciale evento? Ron fece un mezzo sorriso e gir lo sguardo cos che Harry potesse rispondersi da solo. L, parcheggiata vicino al vialetto del numero 4 di Privet Drive, un auto molto simile alla vecchia Ford Anglia, ma di colore nero, li aspettava. E il conducente sembrava uno dei gemelli. - Mamma e Pap sono dovuti uscire per una questione urgente.. come al solito non hanno v oluto dirci niente chiar, curvando un sopracciglio e ci hanno lasciato sotto la responsabilit di Fred e George. Ho detto a mamma che una pazzia, ma a quanto pare aveva cose pi importanti a cui pensare.. disse, guardando dietro la spalla di Harry. I Dursley sembravano molto interessati alla loro conversazione, e quindi Ron abbass un po la voce Come puoi immaginare, il negozio di Fred e George si trasformato in una miniera d oro.Oro sono dei grandi impresari.E non so come, hanno appena concluso un affare con uno stregone che ha un negozio o qualcosa del genere qui vicino..un locale babbano . Se mamma lo viene a sapere, ci spedirebbe a Hogwarts con un carro funebre scherz, pi rabbuiato che entusiasta, e fece una pausa affinch Harry finisse di registrare quell informazione. Poi continu devono andare a sovrintendere non so quale nuova invenzione... e siccome non possono lasciarci da soli alla Tana, dovranno portarci con loro. Per questo ti ho chiesto di vestirti bene.. Ci hanno obbligato a metterci i nostri migliori vestiti fin, sbuffando. - .. un negozio babbano? ripet Harry, con una smorfia d incredulit. - S, ma non ti preoccupare. Sai gi come sono i miei fratelli.. avventati, ma non stupidi. Fred ha detto che ci divertiremo e che giunto il momento per noi di frequentare questi posti perch ormai non siamo pi bambini.. anche se non so di che posti parlano. Harry curv le sopracciglia davanti a quel commento, ma cerc di sorridere. Ron non era pi il bambino che Harry conobbe sei anni fa: era molto pi altro, (se mai fosse possibile), e la sua voce era diventata talmente roca che era praticamente irriconoscibile. Gli piaceva sapere che ormai non era pi un bambino, ma lo spaventava dover pensare gi alle responsabilit che gli spettavano ora, che era un adulto. Ritorn sui suoi passi e prese la gabbia di Edvige, la pass a Ron per poi prendere il pesante baule da un lato. Lanci un occhiata ai Dursley che lo guardavano dalla cucina senza dire una parola, e mosse una delle sue mani. Dudley aveva ricominciato a sbattere sul vaso della sala. - Addio, ci vediamo la prossima estate salut, e non ricevendo nessuna risposta, si gir di spalle e chiuse la porta dietro di s. Ron lo guard come chiedendo una spiegazione Immagino che abbiano paura persino di parlarmi, dopo le minacce di Lupin lo scorso giugno rispose, e Ron annu. Ma in quell istante la port si riapr, lasciando vedere il viso magro e rosaceo di Zia Petunia. - Harry. Aspetta! grid, correndo con una piccola cartellina nella mano destra. Harry si ferm appena prima di aprire il cancelletto, sorpreso Tieni, hai dimenticato le verdure di Edvige. Ehhmmm ... passa un buon anno scolastico. Harry ci mise vari secondi prima di capire che non era un illusione quella cartellina che Zia Petunia gli porgeva con tanta gentilezza con tanta cortesia che quasi si spavent. All improvviso pens di trovarsi nel bel mezzo di uno di quei programmi babbani e da un momento all altro sarebbe saltato fuori dai cespugli un tizio dicendogli: Candid

Camera!. E invece no, non successe.Zia Petunia continuava a sorridergli, nervosa, mentre Ron fece una faccia da punto interrogativo. - Petunia, che cosa fai! grid Zio Vernon dalla porta dell ingresso, stringendo i suoi piccoli occhietti in un gesto di isteria ti ho detto che proibito parlargli! Zia Petunia abbass lo sguardo un momento, lasciando la cartellina sul baule di Harry. - Arrivo, Vernon, caro! grid, e torn a sorridere ad Harry senza che suo marito lo notasse e poisi ridiresse verso casa. - Grazie Zia Petunia disse Harry mentre lei si allontanava, incerto su come dovesse agire di fronte a questa quantomeno insolita dimostrazione d affetto buon anno anche a te. Petunia ringrazi e rientr rapidamente in casa, chiudendosi la porta alle spalle. Alcuni secondi dopo si sentirono altre grida di Zio Vernon e, per la prima volta, Harry prov pena per Zia Petunia. In fondo, desiderava che stesse bene. Infine, neanche fosse impazzito, pens che gli avrebbe scritto. Anche se ancora non sapeva se meritasse tanto. Ron gli fece capire di sbrigarsi con uno sguardo, e subito presero a trasportare i bagagli verso l auto. Non sapeva se dire qualcosa, su quello che aveva appena visto; sapeva che gli zii di Harry erano strani, aggressivi, scorbutici e a volte persino crudeli, ma quello che aveva appena visto usciva esageratamente da quegli schemi. Voleva dire qualcosa al riguardo, ma visto che Harry non dava segno di volerne parlare, anche lui tacque. George scese dall auto per aiutarli a caricare le cose nel bagagliaio. Harry gli strinse la mano e guard attentamente il suo vestito: portava un impeccabile abito nero, anche il suo sguardo faceva intuire quanto gli fossero andate bene le cose, a lui e suo fratello, con il negozio di scherzi. Harry fu molto contento per loro, e poi non pot fare a meno di domandare delle cose riguardo alla loro destinazione. - Sei sicuro che il padrone del negozio babbano sia un mago? - Mmm non esattamente un negozio.. comunque s, cos rispose George, sistemando il bavero della sua giacca Fred e gli altri sono gi l che ci aspettano. Harry annu, mentre Ron apriva la porta del passeggero. - Ti sembrer strano, ma mi hai gi messo una gran curiosit di vedere questo posto. Staremo benissimo, gi me lo sento. Stare bene.. un sentimento che suonava quasi estraneo e lontano per Harry, ma cerc di sgombrare la mente per fargli posto. I Weasley facevano sempre grandi sforzi per accoglierlo nel migliore dei modi e farlo sentire amato.. doveva pur ricambiare in qualche modo. E , senza perdete tempo, salirono sull auto. Harry diede un ultimo sguardo verso la casa dei Dursley, e si sent confusamente triste. Cominci a pensare che avrebbe voluto conoscere meglio quell estraneo ma confortevole nuovo atteggiamento di Zia Petunia.. ma non poteva chiedere tanto. Abbozzo un sorriso pensando alla cena. Sperando che Dudley si fosse strozzato col suo prosciutto crudo.-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/- /-/-/ -/-/-/-/-/-/-/

Un grosso capannone con un invitante insegna luminosa all entrata fu la prima cosa che Harry vide scendendo dall auto. Almeno una dozzina di persone si accalcavano per entrare, tutti adolescenti. A prima vista sembrava la tipica entrata di una discoteca londinese, ma Harry dubitava che Fred e George avessero preferito luci e piste da ballo con i loro scherzi. Si sent un po spiazzato, ma improvvisamente felice non era mai stato in un posto del genere. Persino, rapidamente, pens alla possibilit di ballare. Anche se.. pensandoci bene, forse no si disse, ricordando un piccolo dettaglio. Lui non ballava, non sapeva farlo e non gli piaceva per niente, ed avrebbe seguito

questa filosofia fino a che un urgenza o situazione estrema (come, per esempio, essere minacciato con una maledizione cruciatus) non l obbligasse a contrariarla. - Andiamo convenne George, camminando verso l entrata. Ron e Harry lo seguirono da vicino. Un uomo grande e corpulento che ricordava quasi Hagrid, si occupava della selezione all ingresso. Aveva una piccola lista in mano, sulla quale cercava e segnava le persone che entravano e uscivano. George si destreggi in mezzo alla folla di gente in fila e si piazz davanti al tipo con un certo tono di superiorit nella sua voce. Tossicchi un paio di volte affinch questo notasse la sua presenza. - Ehm ehm.. George Weasley disse, e il tizio lo guard con uno sguardo poco amichevole. Cerc il nome sulla lista e si gir, senza alterarsi. Diede due coppi alla porta e questa si apr, lasciando uscire i forti mormorii e la musica assordante del posto. - Avanti disse, e George annu. Fece un gesto affinch Ron e Harry lo seguissero, e i tre attraversarono la porta, e scesero le scale. Harry si era immaginato qualcosa di simile a quello che vide. Una gran pista da ballo al centro, il bar di lato e una zona con i tavoli dal lato opposto, tutto lievemente illuminato da varie luci di diversi colori che giravano da qualche parte del soffitto. Aveva visto posti simili in alcune riviste che la Sig.ra Figg conservava sotto il tavolo del telefono, o nel telegiornale, quando l evento pi importante della notte era stato il divertimento di qualche membro della famiglia reale.. ma mai avrebbe pensato che lui, l insano, sviato, ribelle nipote dei Dursley, sarebbe mai entrato in un posto del genere. Inoltre ed era la cosa pi importante di tutte non riusciva a capire come mai un mago era a capo di un posto babbano, anche se pens che non gli sarebbepiaciuto conoscere la risposta. Il posto era abbastanza pieno, e George sospir soddisfatto, agghindandosi la giacca. - Niente male, no? disse, e Ron sorrise. Sembrava proprio che si stesse godendo la sua prima volta in discoteca cerchiamo gli altri. Finirono di scendere la stretta scala e camminarono lentamente verso il bar, ammirando la moltitudine che ballava e parlava animatamente. La faccia di Harry, come quella di Ron, sembrava assolutamente sbalordita, come se fossero due bimbi che visitano per la prima volta lo zoo. - Ciao Harry lo salut improvvisamente Ginny, facendolo cadere dalle nuvole. Ginny e Hermione erano sedute, una accanto all altra, vicino al bancone. Hermione non sembrava troppo felice; era assorta nel bicchiere davanti a lei e sospirava forte e profondo, come se gli avessero appena dato la notizia della morte di qualche parente. Quando vide che Harry e Ron si avvicinavano, cambi il suo sguardo triste con uno quasi spaventato. - Oh, ciao Ginny rispose Harry, un po colpito dalla reazione di Hermione, sedendosi su uno degli sgabelli del bar. - Ciao Harry c-c-ciao Ron balbett Hermione, e Harry avrebbe giurato che si vergogn di salutare il suo amico. Si gir per vedere se anche Ron l aveva notato, ma si trov davanti a una scena simile; Ron stava arrossendo lentamente, con lo sguardo verso il suolo, come se nient altro al mondo fosse pi importante del tappetino ai piedi del bancone. - Ehm... ma guarda come si vogliono bene i piccioncini comment Ginny, leggermente divertita. Si gir verso entrambe i lati, prima verso Hermione e poi verso Ron, e sorrise Bh Harry, che te ne pare del posto? inizi a dire, cercando di ammorbidire subito l ambiente teso che si era creato Mamma ci ammazzer se scopre che siamo stati qui ricord, ma pi che preoccupata sembrava entusiasta, seguendo il coraggio deigemelli. - Bh.. mi pare che sia molto bello - rispose, incerto ma sono completamente ignorante a riguardo. Non ero mai stato in un posto come questo

- Neanche io, ma grazie ai miei fratelli potremo venirci spesso.. disse, con un gran sorriso, e George alz il bicchiere verso di lei e poi fece un sorso. Vicino al bicchiere di George c erano due burrobirre, e Harry quasi non casc all indietro, guardandole stupefatto. Poi si avvicin con discrezione. - Ci sono le burrobirre anche nel mondo babbano? sussurr, sorpreso. George sorrise ampiamente. - Da oggi, s rispose, passando le bottiglie verso di lui e Ron che si gir di spalle. - Ma .. come? Non vi creeranno problemi? domand, rimanendo un po di stucco. - Ci siamo informati molto bene a riguardo, Harry, non ti preoccupare disse, accentuando alcune parole come se si stesse rivolgendo al Ministro della Magia Ho parlato con Madama Rosmerta, la padrona de i Tre Manici di Scopa, e mi ha detto che l invenzione della burrobirra non appartiene a nessuno in particolare. E diventata talmente popolare che adesso chiunque pu aprire una propria fabbrica.. Inoltre, nel mondo babbano tirano fuori prodotti nuovi in continuazione.. Ma quando assaggeranno la Birra Magica (cos l abbiamo chiamata) io e Fred avremo talmente tanti soldi da poter comprare anche il castello di Hogwarts.. - O per regalare una lunga vacanza a Mamma e Pap .. intervenne Ron, e George gli fece l occhiolino, complice. Harry non trov altro da fare che sorridere. Non era convinto di quanto legali fossero i loro affari con i babbani, ma non se ne preoccup troppo. Sbatt la sua bottiglia con quella di Ron, come un brindisi, e fecero un lungo sorso. Poi Ron, dopo aver guardato fugacemente Hermione ed evitando il suo sguardo tanto rapidamente quanto gli fu possibile, corrug le sopracciglia e guard la sorella. - E parlando del Re di Roma dov Fred? domand, e Ginny si mosse un po dal suo sgabello per dare un occhiata. - E da mezz ora che non esce dalla pista disse, guardando alla sua destra sta ballando con Stella, almeno mi pare.. fece una risata, e Hermione gli fece eco, anche se con poca enfasi. Dopo quel commento tutti tornarono alle loro cose, Harry rimase a guardarli con aria interrogativa. Sembrava l unico ad essersi perso dei dettagli. - Chi Stella? Ron fin di bere la sua burrobirra e guard Harry come se avesse dimenticato qualcosa di molto importante. - Questa era una delle cose che dovevo raccontarti, amico.. disse, lasciando la sua bottiglia sul bancone Stella arrivata alla Tana due settimane fa. Star con noi del sesto anno a Hogwarts. - Viene da qualche posto dell America .. non so quale di preciso, ma la cosa importante che nuova ad Hogwarts e dovremo aiutarla ad integrarsi.. quello che ci ha ripetuto instancabilmente Mamma.. disse Ginny, socchiudendo gli occhi. George annu, sorridendo. Quindi si appoggi sul tavolo, richiam il tipo dietro al bancone e, dopo avergli detto qualcosa all orecchio, torn a risedersi composto. - E molto intelligente e divertente.. davvero molto piacevole averla in casa continu Ron, sorseggiando nuovamente la sua birra. Harry annu lievemente, rivolgendo lo sguardo alla pista per vedere se poteva distinguere Fred e Stella tra la folla. Ma il posto era talmente pieno che era quasi impossibile individuarli. - Fred sta uscendo con lei?

All unisono, George e Ron sputarono quello che stavano bevendo, mentre Ginny e Hermione ridevano come se avessero appena ascoltato una barzelletta eccellente. - Sei pazzo? rispose Ron, divertito, prendendo un paio di tovaglioli dal bancone per ripulirsi Stella come fosse mia sorella.. Gli altri fecero cenni di assenso come se quell informazione fosse praticamente ovvia. Harry non seppe come reagire, tranne che girandosi di spalle, un po imbarazzato. Non finiva mai di venire a sapere cose nuove, soprattutto se avevano a che fare con la magia. - Rester con noi fino a domani. La verr a prendere sua madre domani a Diagon Alley quando andremo a prendere i libri. Al momento era in fuori per un importante viaggio e non poteva venire a prenderla.. Harry continu a guardare la folla, per vedere se Fred e Stella fossero in vista, ma la gente era tanta, e si muoveva incessantemente a tempo di musica ed era assolutamente impossibile distinguere le sagome. Inoltre, le luci tenui del locale non aiutavano per niente. Al suo fianco, Ron bevve il suo ultimo sorso di burrobirra, preso, secondo Harry, da un incontrollabile nervosismo. Sospir, alz lo sguardo e si sistem la camicia. Gli mancava solo di farsi il segno della croce. Senza nemmeno pensare allo sguardo perplesso di Harry, cammin con circospezione da un lato e si avvicin, quasi tremando, verso Hermione, che stava parlando con Ginny. - Ahh . Ehhmmm - inizi, balbuziente, e cerc di evitare lo sguardo di scherno di Ginny P-possiamo possiamo P-parlare un m-momento? cio..

Hermione evit subito lo sguardo di Ron, spaventata, come se invece di avergli chiesto di parlare gli avesse detto: Hermione, sei stata bocciata in tutti i GUFO . Si morse il labbro inferiore e fece un respiro. Quindi si gir verso di lui,con un mezzo sorriso, nervosa. - Va bene, andiamo. Harry alz un sopracciglio, pi confuso di prima, ma sorrise vedendo la scena. Non se lo sarebbe mai aspettato. Che cosa era successo ai suoi due migliori amici? Ancora una volta, tutti sembravano informati delle novit, tranne lui. George si scambi uno sguardo pi che eloquente con Ginny, e alzarono in alto i calici brindando a qualcosa che mormorarono soltanto, e cos a bassa voce che Harry non pot sentirlo. Ma non voleva rimanere con questo dubbio. Qualunque cosa riguardasse Ron o Hermione era anche affar suo.. o cos almeno credeva. Allora si sedette vicino a Ginny e si chin verso di lei, con la fronte aggrottata in attesa che gli raccontasse tutto. Stava per chiedergli di raccontargli tutti i dettagli di cui non era a conoscenza, ma.. Proprio in quel momento, il grido disperato di una donna proveniente dall entrata si fece eco nel locale. Tutto s immerse in uno spesso silenzio, da un secondo all altro le luci smisero di lampeggiare. Subito anche la musica smise di suonare, lasciando il posto ad un bisbiglio generale, chi spaventato, chi preoccupato. Tutti erano girati a guardare verso la scala, tutti volevano sapere cosa era successo.. e in quel momento la cicatrice di Harry inizi a bruciare. Fece una smorfia di dolore e si port una mano sulla fronte, gesto che i suoi amici non potettero non notare. Si scambiarono uno sguardo terrorizzato; la cicatrice di Harry di era dimostrata in molte altre occasioni un ottimo allarme di pericolo incombente. George deglut, e gli disse di non muoversi da l. - Io vado a vedere mormor e, si diresse verso le scale, Harry lo prese subito per un braccio e si alz. - Vengo con te disse, tagliente Se chi temiamo che sia, avrai bisogno del mio aiuto. George sapeva che Harry aveva ragione, quindi annu, un po spaventato, e salirono insieme. Harry riusciva appena a vedere l uscita.. le luci erano molto fioche, e la scala era talmente stretta che si inciampava salendo. Non voleva preoccuparsi pi del necessario, ma in un secondo il suo cuore si riemp di paura.. non era pronto per affrontare Voldemort. Non l, non con tutti quei babbani intorno, non cos indifeso... non senza la sua bacchetta.

Arrivati alla porta videro una dozzina di persone intorno a un corpo vicino la strada. C erano poliziotti ovunque, il traffico era stato bloccato in tutta la zona circostante e l entrata del locale era stata sbarrata da una grossa striscia gialla con su scritto non oltrepassare . Appena ne ebbero modo, Harry e George la scavalcarono, s infilarono tra la folla e si avvicinarono con prudenza. Harry studi la scena: tutti avevano un espressione d infelicit ed orrore nei loro volti, cercavano di coprirsi con i cappotti come se facesse un freddo insopportabile, e quasi tutti stavano prendendo un colorito verde pallido. Inoltre, il cielo sembrava essersi fuso in un nero profondo, gelido, senza lasciare spazio n alla luna n alle stelle. Torn a guardare verso quel gruppetto di poliziotti, cerc di guardare dietro di loro e poi, lo vide: il corpo inerte di una donna, con i capelli spettinati e il viso cadaverico, con stampata una smorfia di panico. - E stato immediato, spieg un tizio col cappello, ad altri che aspettavano istruzioni alla sua destra Un infarto, apparentemente. Harry chiuse gli occhi e strinse i pugni. No, non era stato un infarto. Ne era sicuro... uno o pi Dissennatori erano appena stati l. Ma la cosa pi sicura di tutte: non erano venuti per l anima di quella donna.. stavano cercando lui. George lo guard, nervoso. Harry annu; erano arrivati entrambe alla stessa conclusione. Perch avevano mandato di nuovo i Dissennatori? .. e c era Dolores Umbridge o persino il Ministero dietro tutto ci? Senza potersi concentrare, sent una mano sulla sua spalla. - Non potete stare qui disse uno degli agenti che aveva la faccia spaventata proprio come quella del cadavere Tornate dentro. George annu, prese Harry per il braccio e si diressero verso l entrata, ma non poterono scendere le scale, poich un centinaio di persone stava cercando di uscire dal locale con premura. George e Harry si fecero da parte prima che lo facessero gli altri e nel frattempo cercavano i loro amici tra la gente. Harry, molto teso, pens di aver visto i capelli di Hermione, e senza rimuginare troppo la segu. Ron si un subito a loro, e appena la Ford Anglia nera fu pronta a partire, salirono a bordo. Dallo sportello, Harry continu a guardare le facce delle persone accanto al cadavere. Cosa poteva mai essere successo di tanto orribile.. di tanto spaventoso da provocare una morte di quella natura? Ma nessuno si soffermava a pensarci; giravano semplicemente la testa dall altra parte e si affrettavano a raggiungere le loro macchine. I babbani non sono in grado di affrontare un Dissennatore concluse Harry, portando alla sua mente il ricordo di Dudley, stupefatto e atterrito, che svenne soltanto sentendo la vicinanza di una delle guardie di Azkaban. Hermione e Ron non dissero niente, ma Harry poteva immaginare che nelle loro teste frullassero le sue stesse idee. - Pap verr a prenderci tra un attimo disse Fred improvvisamente, facendoli sussultare mentre si chinava verso il finestrino Lo aspetter io insieme a Ginny e Stella. Ci vediamo a casa. George fece un gesto d intendimento, si gir verso i sedili posteriori per assicurarsi che Harry e gli altri stessero bene, e mise il piede sull acceleratore, producendo un forte rombo che fece tremare tutte le finestre del vicinato. Come c era da aspettarsi, i gemelli si sentivano colpevoli per quello che era successo: avevano messo a rischio la vita di tutti... per niente di cui valesse la pena. Era un buon affare, ma forse dovevano rivedere le loro priorit. George pens a sua madre e fu scosso da un brivido. Prima di continuare col negozio di scherzi, avrebbero dovuto dissotterrarli... perch Molly gli avrebbe fatto ne erano sicuri due belle lapidi nell orto della Tana. Harry non poteva smettere di pensare a quello che era appena successo: la sirena di un ambulanza lontana gli ricordava che un innocente babbana era appena morta. Morta per colpa sua. Perch adesso? Erano morti solo babbani da quando Voldemort era tornato al potere... Stava forse iniziando, nel silenzio delle due fazioni, la seconda guerra?.

Cap.III: Sorpresa a Diagon AlleyUn locale babbano, un locale babbano!! aveva gridato ieri sera Molly, particolarmente agitata, mentre Arthur passeggiava avanti e indietro dimostrandosi preoccupato, ma mai come sua moglie. Mollystette un ora intera a rimproverare i gemelli per aver portato tutti in quel posto, descrivendogli e ripetendogli senza stancarsi i pericoli cui erano andati incontro. Ditemi che non avevate le bacchette! chiese loro, ma non risposero. E non poteva che significare il peggio. Continu a lungo ricordandogli la preoccupazione che avevano recato al padre e a lei, per dopo qualche ora, abbracci i gemelli talmente forte che quasi li spezzava a met. non potei sopportare di perdervi disse alla fine, e loro capirono, promettendole che non sarebbero mai pi tornati in quel posto. O almeno .. non con gli altri. Un forte raggio di sole svegli Harry la mattina dopo. Era ancora un po scosso per i fatti della notte passata.. gli faceva male la testa e non sapeva se provare paura o odio. Senza cercare gli occhiali, si appoggi sullo schienale del letto e ammir la bellezza del prato dalla finestra della cameretta. Era una bella giornata.. niente sembrava indicare che un paio di Dissennatori erano stati molto vicino a lui poche ore prima.. - Su forza, alzatevi! Sei sempre l ultimo eh Ron? La Sig.ra Weasley era appena sbucata da dietro la porta. Il suo viso aveva un aria premurosa, poi prese fiato solo per far sembrare le sue parole un po pi minacciose. - Ronald Weasley, ti avverto, vestiti subito o ne pagherai le conseguenze... La porta si chiuse improvvisamente e Ron balz dal letto, come se si fosse appena svegliato da un incubo. Harry non disse nulla e si vest, e qualche minuto dopo scese le scale dietro a Ron. - ma dove sono tutti? domand Ron, vedendo che la sala da pranzo era vuota. - Si sono alzati presto, come avreste dovuto fare voi, e sono andati a Diagon Alley. Siete gli ultimi.. li rimprover la Sig.ra Weasley, mettendosi le mani sui fianchi e aggrottando la fronte pare proprio che non abbiate il tempo di fare colazione... tenete prese un piccolo vaso da un ripiano sopra il caminetto e lo pass ad Harry tieni caro, userete la polvere volante per andare a Diagon Alley. Forza, non perdete altro tempo. Mentre Ron cercava di mangiare qualcosa al volo, la Sig.ra Weasley chiese a Harry come si sentiva. Lui non seppe cosa rispondere, e lei lo rassicur dicendogli che Silente aveva gi messo molte persone ad investigare sull attacco di ieri sera,e che tutto sarebbe finito per il meglio. Ancora non avevano le prove che erano stati davvero dei Dissennatori, ma , se cos fosse stato, il Ministero ne sarebbe venuto a conoscenza. Due secondi dopo e tutti e due si ritrovarono per strada. Mentre tossivano e si pulivano dalla cenere sui mantelli, si ritrovarono davanti a un bancone di legno, apparentemente in un negozio di animali, perch Ron soffoc un grido di spavento notando che, vicino a lui, un enorme lupo imbalsamato gli mostrava i suoi artigli. Il negoziante sent il fracasso ma non disse nulla. Li guard appena un po storto. Deve essere gi abituato a vedere uscire le persone dal suo camino pens Harry mentre raggiungeva Ron verso l uscita. Senza scambiarsi troppe parole, camminarono fino al Ghirigoro, dove sicuramente avrebbero trovato gli altri, ma durante il tragitto vennero rapiti dal negozio dei gemelli. Harry spalanc la bocca per lo stupore; non avrebbe mai pensato di venere una cosa simile. Un impeccabile vetrina con contorni di legno pubblicizzava i prodotti pi richiesti, tutti messi in bella mostra su dei vassoi in file ordinate. Sopra, un insegna luminosa,(come quelle al neon, per magica) recitava: Sortilegi Weasley: Se non ce l abbiamo, l inventiamo! , e nell altro angolo, c era una piccola buca delle lettere illuminata da una insegna che diceva Suggerimenti. Com era chiaro dallo slogan, la gente poteva chiedere determinati scherzi o dolci se i gemelli non l avevano ancora nell inventario.

- Non potevate cadere pi in basso, eh Weasley ? Era l ultima persona che Ron desiderasse sentire. Draco Malfoy, con una veste completamente nera, dove spiccava il blasone di Serpeverde, lanci uno sguardo beffardo al negozio di Fred e George. - Sparisci, Malfoy - ringhi Ron a denti stretti, Harry fece appena in tempo a fermarlo. A quanto pare, era disposto a saltargli addosso in qualsiasi momento. - Sortilegi Weasley ... Non ti bastavaquel idiota di tuo padre che corre dietro ai babbani? Ron stava per urlargli i peggiori insulti ,ma Harry lo precedette. - E il tuo, Malfoy? Dove sta tuo padre? Sono sicuro che sta passando una fantastica vacanza ad Azkaban... Draco cambi bruscamente la sua espressione di scherno con una pi sorpresa e schifata. Harry alz un sopracciglio, sperando in una risposta, ma prima che Draco potesse pensare a qualcosa di convincente dadire, un gruppo di Serpeverde lo stava chiamando dal fondo della strada. Draco si gir, fece un gesto con la mano, e poi fiss gli occhi su Ron. - Ci vediamo presto... disse, contrariato, e se ne and pi veloce di com era arrivato. Ron e Harry sorrisero, soddisfatti. Si girarono e tornarono a guardare il negozio; a loro sembrava geniale, non gli importava quel che Draco potesse dire. Pensarono di raccontare la faccenda ai gemelli, ma non c era neanche una luce dentro; probabilmente avevano ritardato l apertura. Pensando di trovarli al Ghirigoro, si avviarono per raggiungerlo. Il corridoio di pietra dell entrata era strapieno di studenti, accompagnati dai loro genitori e fratelli alla ricerca di nuovi accessori. In un angolo trovarono un gruppo di ragazzi particolarmente rumoroso; con i nasi attaccati alla vetrina, ammiravano, stupefatti, la nuova Nimbus 2004. Harry apr la bocca, ma non trov un aggettivo adatto a quel che stava vedendo. Era il pi bel manico di scopa che avesse mai visto, il manico scintillava, anche questa come la firebolt aveva il numero di serie inciso in oro, i ramoscelli della coda erano super aerodinamici e c era montato anche un sistema anti slittamento. Sicuramente aveva centinaia di altre qualit, ma c era talmente tanta gente davanti alla vetrina che fu impossibile avvicinarsi di pi. Dall altra parte del negozio vide Ron fargli cenno di raggiungerlo; gli altri erano l che li aspettavano. L aspetto della libreria non era troppo differente dagli altri negozi di Diagon Alley; c era tanta gente che entrava e usciva, altri che si sedevano su un lato del marciapiede, aspettando che la folla diminuisse per fare acquisti. Come ne ebbero l occasione, Ron e Harry svicolarono in mezzo a un paio di famiglie all entrata, e trovarono un varco per passare, e si ritrovarono davanti alla gabbia dove c erano gli ultimi esemplare del libro mostro dei mostri . Ron cerc di mantenersi a debita distanza, ma uno di quegli inquieti pezzi di letteratura, riusc a prenderlo per il bordo dei pantaloni, strappandogliene un pezzo. Ron grugn, per poi sbuffare, rattristato. Non aveva i soldi per comprare un altro paio di pantaloni, ma Harry gli assicur che gliene avrebbe regalato un paio. Se voleva, poteva prenderlo come regalo di Natale anticipato. Diedero un occhiata in giro, si allentarono un po la divisa (si faticava a respirare in mezzo a tutta quella gente) e scorsero Hermione vicina ai suoi genitori che parlava come al solito con Ginny. Aveva un pesante libro tra le mani e stava cercando qualcos altro in uno degli scaffali della libreria. Ron deglut; la guard intensamente, come se avesse una guerra interiore sul decidere se avvicinarsi o fuggire il pi velocemente possibile, poi sospir e scosse la testa. Cominci a camminare verso di lei, ma Harry, mentre lo seguiva, dovette fermarsi. Una sagoma vicino a lui lo attrasse immediatamente. Si gir per guardarla e vide il viso di una giovane ragazza, ma non pot osservarla meglio perch c era molta gente tutt attorno. La ragazza era carica di libri, e camminava con difficolt in un corridoio stretto. Harry cominci ad avvicinarcisi, camminando tra i clienti, e in quel momento ebbe uno strano bruciore. No, niente a che fare con la sua cicatrice. Era un altro tipo di allarme... qualcosa di pi vicino ai sensi umani che alle conseguenze della magia... Senza che lei se ne rendesse conto, uno degli addetti stava riordinandoi libri negli scaffali pi alti, con scarsa agilit. Inoltre, la scala sulla quale stava cominci a barcollare e sarebbe cascata da un momento

all altro. E cos, talmente veloce che non ebbe neanche il tempo di respirare, corse verso di lei e la spinse da una parte, e in quel momento la vecchia scala crepit a terra. Harry sent in parecchie persone gridare. E quello che prima era un mormorio incessante, si trasform in silenzio. Aveva il battito accelerato, ma cerc di accertarsi che tutti stessero bene. L addetto era riuscito a saltare e non si era fatto niente... anche se una vecchia signora gli url contro e inizi a sbattergli la borsetta in testa per non aver fatto attenzione a quel che stava facendo. Alcuni risero davanti a questa scena, e cos Harry sfrutt l occasione per guardare al suo fianco.. la persona che aveva appena salvato. Una ragazza magra, con i capelli arancioni e due profondi occhi celesti, lo fissava dritto negli occhi. Harry si sent arrossire, quindi abbass lo sguardo e cominci a raccogliere i libri sparsi sul tappeto. Mentre prendeva un grosso libro, con la copertina di velluto, sbatt contro la sua mano che andava nella stessa direzione. I loro occhi s incrociarono di nuovo, e lei sorrise. - Grazie mormor, e Harry riusc solo a sorridere goffamente. L aiut ad alzarsi e in quel momento Ron e Hermione fecero capolino nella scena. - State bene? chiese Hermione, raggiungendoli velocemente. Ron calm la sua ansia dopo aver dato uno sguardo da sotto in su ai suoi amici. - S, sto bene. E una fortuna che Harry Potter sia sempre nei paraggi quando serve disse lei, guardando di nuovo Harry, mentre lui si stringeva le labbra, imbarazzato, come per dire una sciocchezza. Ron rilass le spalle, sospirando. - Bene, avete avuto modo di conoscervi... Harry, lei Stella, Stella Maris. Lei, che non aveva tolto gli occhi di dosso da Harry, allung la mano, sorridendo apertamente. Harry la strinse, sorridendogli di rimando, pensando che lei l aveva gi riconosciuto. Era ovvio... era apparso sulla Gazzetta del Profeta varie volte, e non sempre per situazioni piacevoli... Si guardarono intensamente per un altro secondo, ma la voce di Hermione non tard ad interromperli. - Ehmmm... Stella, tua madre ti sta aspettando all entrata. Vuole parlarti gli disse, e Stella, sentendo le prime parole, sobbalz appena, come se l avessero svegliata all improvviso da un sonno profondo. - Ohh, va bene, bh, stato un piacere conoscerti.Harry si conged, sorridendo cortesemente, stringendosi forte i libri al petto e sparendo tra la folla. Harry la segu con lo sguardo finch non la perse, mentre Ron sorrideva perspicace al suo fianco. L addetto che era caduto dalla scala si avvicin improvvisamente ad Harry. Era un uomo eccessivamente magro, dall aspetto imbronciato, con gli zigomi prorompenti e la barba frondosa. Accenn un sorriso, mentre si scuoteva il grembiule. - E un amico della signorina? Harry non seppe cosa rispondere, ma il tipo non sembrava voler aspettare una risposta. - Gli dica che il libro che cercava qui non c , ma so dove prenderlo. L avr qui il prossimo mese... Harry annu, un po confuso, mentre l addetto girava i tacchi e spariva dietro l ultimo scaffale. E senza dargli il tempo di pensare, sent la voce del Signor Weasley. - Buongiorno Weasley! grid entusiasta non appena apr la porta, ed un secondo dopo varie teste rossicce sparse per il negozio rispondevano calorosamente buongiorno, Pap!. Harry rimase colpito quando not che Stella, qualche passo lontano da sua madre e nascondendosi dietro una signora grassa e stravagante, si un al saluto.Il signor Weasley si avvicin a loro, abbracci Ginny, scarmigli i capelli di Ron e, sorridendo come solo un padre lo fa,

guard stella e gli fece l occhiolino. Nessuno degli altri sembr stupito; e in pi, la signora Weasley sembrava incantata. Poi si gir, mentre passava la valigetta a sua moglie. - Harry! disse, facendo alcuni passi verso di lui e stringendogli la mano. Gli sussurr che l attacco della sera prima era sotto indagine e che l avrebbe tenuto al corrente degli sviluppi, per prima di finire la frase vide due alti e rossicci in un angolo Ah! Ecco i miei impresari preferiti... disse, guardando verso Fred e George, che indossavano dei lussuosiabiti di seta verde e parlavano animatamente con due ragazze. Senza molti preamboli i gemelli abbracciarono il padre mentre lui li ammirava orgoglioso non pensate ad altro... e gli siete piaciuti no? tutti e due annuirono agghindandosi i mantelli. Gli diede delle pacche sulle guance, congratulandoli, e poi torn a guardare il resto della famiglia.Draco, nel frattempo, osservava la scena con odio, dal piano superiore. Senza che gli altri lo notassero, la Sig.ra Weasley fece un gesto a suo marito, indicandogli di girarsi, e il Sig. Weasley sembr capire all istante. Inarc le sopracciglia, sospir, e si diresse con passo fermo verso Stella e sua madre, che sembrava estranee a tutto quello che succedeva intorno. A giudicare dalle loro facce, sembravano concentrate in un accesa discussione. Arthur Weasley si avvicin pi che pot, si tolse il cappello e gli fece un inchino. Stella fece un gran sorriso, sua madre invece sembr un po meno enfasi. Si limit a fare un gesto di minima cortesia e, mentre il Sig. Weasley si rimetteva il cappello in testa, Stella fece qualche passo indietro, per lasciarlo solo con sua madre. Era una donna magra, indossava una tunica di colore azzurro cielo e dei capelli dorati che brillavano a ogni movimento. Il suo viso era pallidino ma i suoi lineamenti erano morbidi, soavi, e risalavano i suoi occhi, rotondi e celesti, gli stessi che aveva ereditato Stella. Se non fosse per il suo aspetto ombroso e l eterna smorfia di dispiacere sulle labbra, Harry l avrebbe trovata molto attraente.. e bh, Stella non era certo da meno .. anzi. - Ehmm Harry... potresti aiutarmi? Stella l aveva appena raggiunto, con una pila di libri in mano, alcuni molto pesanti che minacciavano di cadere tutti da un momento all altro. Harry sussult quando la vide e, arrossendo per il fatto che fosse comparsa proprio mentre stava pensando a lei, reag istintivamente prendendo parte dei libri alleggerendogli il carico. Mentre Stella abbassava lo sguardo, divertita dal viso di Harry, lui non pot fare a meno di notare la tesa conversazione tra il Sig. Weasley e la Sig.ra Maris. - Succede qualcosa di brutto? domand, guardando verso i due adulti, e Stella sospir un po indecisa, come se non fosse sicura di parlarne. Poi, proprio quando stava per dire qualcosa, Hermione, Ron e Ginny, comparvero da un angolo. Hermione aveva una copia della gazzetta del Profeta nella sua mano destra. L attacco di ieri uscito in prima pagina, ovviamente inizio a dire, mentre mostrava a tutti una delle prime pagine Dicono non possono assicurare che siano stati i Dissennatori, ma visto che Tu-sai-chi tornato, bisogna stare all erta... - E la cosa pi sensata pens Stella, molto sicura e fiduciosa. Harry la guard fisso finalmente il Ministero ha deciso che posizione prendere... Ginny annu. - Senza parlare del fatto che non invier un altro inquisitore quest anno... - non sopporterei un altro anno a leggere in silenzio pens Ron, e tutti si mostrarono d accordo - anche se non sono neanche disposto a passare un altro anno con Piton, ma suppongo di non avere scelta... scherz, e Ginny soffoc una risata. Stella fece uno sguardo di rimprovero... ma poi sorrise.

- Per una buona difesa molto importante prendere sul serio Pozioni, Incantesimi... Ehmm Chi il professore di Difesa Contro le Arti Oscure a Hogwarts? Tutti si guardarono, con un misto di confusione e vergogna, poi Harry prese la parola.

pens un momento

- Questa s che una bella domanda... disse, arricciando il naso Per varie circostanze, ne abbiamo avuto uno diverso per ogni anno... e pregando che non torni la Umbridge, penso che tra una settimana avremo un nuovo professore. - Bh, spero che sia un insegnante qualificato. E sempre stata la mia materia preferita... ed aggiunse, con fierezza Voglio diventare un Auror. Harry sgran gli occhi. Stava per dire anch io quando Hermione lo anticip. - Sar sempre pi comune questa scelta con i tempi che corrono. Con la guerra che iniziata, tutti vorranno partecipare, ma ben preparati ed armati... - dicono che molto difficile entrare nell Accademia degli Auror sentenzi Ginny La prof. McGranitt mi ha detto che servono dei requisiti altissimi in tutte le materie, e poi passare un esame preliminare dove verificano le tue attitudini in Difesa... - Nessuno ha detto che essere un Auror fosse una cosa semplice... rispose Stella, con un tono di voce molto serio. Abbass lo sguardo, come se ricordasse qualche episodio particolarmente triste - lottare per ci in cui si crede, non mai facile... Hermione e Harry si scambiarono uno sguardo interrogativo, e quando lei stava per fargli qualche domanda a riguardo.. sentirono la voce del Sig. Weasley. - Bene ragazzi, abbiamo finito. Molly ha preso tutto... Tutti annuirono. Stella si gir un attimo a guardare dietro, dove la madre l aspettava, e sospir. Poi Ron e Ginny si avvicinarono per salutarla, quando il Sig. Weasley fece uno strano gesto, come per avvertirli di non avvicinarsi troppo, ma loro l abbracciarono forte ugualmente, rassicurandola che si sarebbero rivisti presto a Hogwarts. Sembravano veramente afflitti dal doversi separare... Anche Hermione la salut con affetto, e quando fu il turno di Harry, non riusc a muoversi. Cio, voleva salutarla, dirgli qualcosa di carino come gli altri, ma non gli uscivano le parola dalla bocca. Stella lo guardava divertita, come sollecitandolo a dire quello che stava cercando di dire. Vedendo che Harry rimaneva cos imbambolato, Hermione lo prese per un braccio, salut di nuovo Stella e lo port verso l uscita, che gli altri avevano gi varcato. Harry si ferm un momento sulla porta. Si diede un colpo sulla fronte per esser stato cos stupido, e poi si gir per vedere se poteva rimediare alla figura da baccal che aveva fatto. Ci nonostante, prefer rimanere dov era, ascoltando le parole del Sig. Weasley che salutava Stella. - Stella, tesoro, ti auguro buona fortuna. Sai gi che Molly e io aspetteremo le tue lettere, non dimenticare di scriverci appena arrivi... titub, per Stella sorrise. Lo abbraccio forte, e gli diede una pacca sulla spalla Non sarai sola.. Ron e Ginny si preoccuperanno di farti sentire come a casa. Ti auguro davvero tanta fortuna... Alz un momento lo sguardo e incontr quello della Sig.ra Maris, che lentamente si stava avvicinando verso di loro. Non volendo fermarsi pi del necessario, gli diede un bacio sulla fronte e gli sorrise, si affrett verso l uscita, dove raggiunse Harry. E uscirono entrambe. - Abbi cura di lei, Harry gli chiese il Sig. Weasley, mentre camminavano per Diagon Alley, di ritorno alla Tana. Lui annu, ma senza capire il senso di quelle parole. Qualcosa di molto misterioso circondava Stella, e lui, soprattutto lui, moriva dalla voglia di saperlo...

Cap. IV:Il ritorno dellEsercito di SilenteNell ultima sera che Harry pass alla Tana, l ambiente era carico di tensione, sentimento assai distante dalla tranquillit e l allegria che regnavano tutte le estati in cui era stato l. Il Sig. Weasley camminava avanti e indietro, molto preoccupato, mandava e riceveva gufi in continuazione, e non staccava mai lo sguardo dalla fine stra. Inoltre, non lasciava che nessuno si sedesse davanti al camino, in caso ci apparisse qualcuno per parlare con lui.. Ogni tanto lanciava uno sguardo furtivo verso di Harry, come se volesse dirgli qualcosa, ma subito scuoteva la testa e si rimetteva a leggere le pergamene che aveva in mano. Ron si stringeva nelle spalle. Sentivano che tutto ci aveva a che fare con Lord Voldemort, con la resistenza, e la battaglia che si avvicinava, ma la Gazzetta del Profeta non diceva niente al riguardo, n il Sig. o la Sig.ra Weasley. Harry era sicuro di aver notato qualcosa di strano nell ultimo messaggio che era arrivato, come se fosse scritto in un altra lingua, ma non os dire niente. Forse era scritta in un codice segreto del Ministero, o dello stesso Ordine della Fenice. Se si tratta di qualcosa di importante ce lo diranno disse Hermione, rasserenandoli, e cos smisero di pensarci. Il mattino seguente, mentre scendeva le scale per andare a far colazione, un debole scintillio argentato richiam l attenzione di Harry. Aggrott le sopracciglia, si inginocchi davanti una crepa sotto lo scorri mano, e ci trov un nastro di seta, uno di quelli che usano le ragazze per legarsi i capelli. Era incredibilmente soffice, di un celeste brillante con delle piccole farfalle disegnate. Non seppe perch ma, sentendola tra le sue dita, sorrise. Si sent subito invaso da una piacevole sensazione, malgrado non sapesse bene come descriverla. Si riscosse, si mise il nastro intasca, e scese gi in cucina sempre accompagnato da quella strana sensazione di benessere. Entrando, vide tutti chinati davanti al tavolo che si litigavano l ultima fetta biscottata col burro. Harry prese porto affianco a Ginny, e la Sig.ra Weasley lo vide da dietro una spalla di Fred. - Buongiorno, Harry, caro esclam, con il suo usuale sorriso materno forza, fai colazione, anche gli altri hanno fatto tardi. Ron e Hermione mangiavano in silenzio, ognuno in angoli opposti. Tenevano lo sguardo fisso sulla loro tazza di cereali, confusamente nervosi, come se non sapessero perch si trovavano l, situazione che a Harry sembr pi che sospetta. Fred e George, a capotavola, discutevanodi alcune delle loro nuove invenzioni e del colore delle confezioni, sempre sotto l attento occhio della madre. Ogni tanto gli lanciava uno sguardo sfiduciato, perch nonostante ormai si fosse rassegnata all idea del loro negozio di scherzi, non smetteva mai di controllare che non facessero sciocchezze. I gemelli non erano nuovi a incidenti o rischi mortali, cosicch, quando gli capitava di stare con loro, era sempre molto attenta alle loro conversazioni. Ginny, da parte sua, li ascoltava con attenzione. Aveva un rapporto molto stretto con i fratelli, situazione che sfruttava per dare consigli e idee per nuovi scherzi. In realt, era stata proprio lei a consigliargli l arredamento e le decorazioni del negozio. - Sentite, so gi qual la soluzione disse Ginny, alzando le mani al cielo. I gemelli la guardarono interessati E molto semplice. Cos i clienti non si confonderanno: per il torronesanguinolentousate le confezioni rosse, e per le merendine marinare una confezione blu. La faccia diventa quasi blu quando stai per vomitare no? George sospir soddisfatto Ginny, sei un genio. Ricordami di comprarti qualcosa di costoso a Natale. Molly sbuff disgustata, mettendosi le mani sulla vita. I gemelli sorrisero innocentemente, si alzarono contemporaneamente e portarono i piatti sporchi al lavandino. Qualsiasi cosa prima di un rimprovero!

- George, Fred.. porterete voi i bambini alla stazione, va bene ? domand all improvviso il Sig. Weasley, con lo sguardo perso, seduto sul divano, mentre gli altri si scambiarono sguardi di disapprovazione. Ron smise di masticare i suoi fiocchi d avena. - Io non vedo bambini qui, pap rispose Fred, dirigendo a Ginny uno sguardo complice, e gli altri fecero segni di assenso. Arthur si alz. - Ehm.. s, scusate disse, con un tono molto sonnolento li accompagnerai quindi? - Certo che s rispose abbiamo ancora la macchina di Mutang. Dobbiamo restituirgliela domani mattina. - La macchina di chi? chiese Harry. Fred deglut. Sua madre torn a guardalo con aria di sfida, e non pot fare altrimenti che parlare. Di Mutang... il padrone della discoteca chiar George, corrugando la fronte come se stesse per ricevere una botta in testa. Molly guard prima il marito, poi a Fred, e sorrise, anche se poco contenta faceva parte del nostro contratto concluse Fred. Harry voleva saperne di pi, ma non ebbe il tempo di fare altre domande. Improvvisamente, il rumore frenetico di un paio di ali riemp la stanza. Molli fece cadere la padella che aveva in mano, si sgrull il grembiule e corse alla finestra. Arthur, nervoso com era stato durante gli ultimi giorni, salt su dal divano e raggiunse la moglie, scrutando l orizzonte, E, in un paio di secondi, la sagoma divent visibile... tanto che se la ritrovarono sotto al naso senza quasi accorgersene. Era una civetta, grossa come Edvige ma di un grigio scuro. Quando Arthur si avvicin per slegare il messaggio, non emise un suono: rimase ferma, immobile, fin quando cap che era il momento di andarsene. Harry non aveva mai visto una messaggera tanto indifferente... Molly si gir verso i ragazzi. Con un gesto della testa, gli indic le scale affinch andassero nelle loro camere... Apparentemente il Sig. Weasley non voleva condividere quel messaggio con nessuno di loro. - Oh no, Molly cara.. non necessario disse Arthur, appena vide il gesto di sua moglie il messaggio non per me disse, appena un po deluso. Cammin verso la sala da pranzo, allung il braccio E per Hermione. Hermione strinse le labbra, prendendo la lettera dalla mani del Sig. Weasley. Non sembrava sorpresa o altro.. solo un po nervosa. Pieg il messaggio in due, se lo mise in tasca e prov a far finta che non fosse successo nulla, fissando lo sguardo sul suo piatto vuoto. Ginny alz un sopracciglio. Non guardi chi te la manda? Hermione neg, dirigendo un supplicante sguardo fugace verso Ron. Io... so gi di chi rispose lui Ho riconosciuto la civetta. Ron guard verso la finestra, dove si poteva ancora vedere in lontananza l uccello. Vedendo che gli altri continuavano a guardare Hermione con aria interrogativa, Ron torn a parlare. - Viktor Krum disse improvvisamente, e Hermione non pot fare altro che annuire. Senza voler diventare l attrazione della compassione dei suoi amici, Ron si alz dalla sedia, prese una mela dal vassoio e lasci la sala, in silenzio, per raggiungere la sua stanza. Harry e Ginny si scambiarono uno sguardo dispiaciuto, ma non osarono fare commenti. - Ti scrivi ancora col tipo di Durmstrang, eh? chiese Fred, un po irritato. Hermione sembrava sul punto di piangere. - E solo un amico!

- Ma Ron non la pensa come te rincar George, con lo stesso tono del fratello. Senza dire nient altro, anche loro salirono in camera. Ginny corse dietro di loro. All improvviso Harry si sent osservato. La cosa pi probabile era che Hermione stesse aspettando un rimprovero anche da parte sua ma, non essendo particolarmente ferrato in problemi di questo tipo, si limit a stringersi nelle spalle. Lei annu; sospirando profondamente, prese la sua fetta biscottata lasciata a met e la tir nel suo piatto di cereali. Quindi prese altri due piatti sporchi e li port al lavandino; preferiva aiutare la Sig.ra Weasley che continuare a pensare ai rimproveri dei suoi amici. Harry, come c era da aspettarsi, era convinto che Ron avesse tutto il diritto di