Harry Potter e la filosofia - IPSIA "Carlo Calvi" – Voghera COSÌ SARAI UN FILOSOFO La storia di...

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HARRY POTTER E LA FILOSOFIA Dal volume di Simone Ragazzoni, 2008,Genova, Il Nuovo Melangolo Editore, una presentazione di Fabio Gabetta

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HARRY POTTER E LA FILOSOFIA

Dal volume di Simone Ragazzoni, 2008,Genova, Il Nuovo

Melangolo Editore, una presentazione di Fabio Gabetta

UNA PERICOLOSA INSENSATEZZA

Non esiste un solo mondo (la saga compara

luoghi reali e fantastici, ma la fantasia crea un

mondo assolutamente attuale, vero, reale).

Il mondo dei Babbani Il mondo dei maghi o

della Magia

Il nostro mondo Il mondo di Harry Potter e di

Hogwarts

NON SEPARARE MAI I DUE MONDI E NON

VEDERE LE COSE DA UN’UNICA PROSPETTIVA:

SOLO COSÌ SARAI UN FILOSOFO

La storia di Harry Potter inizia con la rottura del nostro normale modo di vedere il mondo: C’è un’apertura a un altro mondo, un mondo possibile

e reale allo stesso tempo;

I due mondi sono strettamente collegati (il mondo della magia non è trascendente, non è oltre il nostro, ma immanente, dentro il nostro).

Con la saga di Harry Potter ci si pone un problema filosofico: l’esistenza di altri mondi.

Harry Potter: un esempio di saga filosofica. Ricordiamoci di Voltaire: Il Candido come romanzo

filosofico.

È una vecchia abitudine dei filosofi contestare l’idea che il mondo in cui viviamo sia l’unico e vero mondo: essa risale a Platone.

Ma una vecchia abitudine non è né cattiva, né superata.

Il filosofo sa meravigliarsi e sa usare la fantasia per pensare a mondi diversi dal nostro e adottare, così, nuove prospettive sulle cose

Ho sempre creduto che

il nostro mondo non sia

il vero mondo, ma

soltanto apparenza: il

vero mondo è quello

delle Idee, il mondo

intelligibile, pensato,

mentre il nostro mondo

è soltanto una copia

imperfetta

IL NOSTRO È UN MONDO NORMALE E

RAZIONALE? O POSSEDIAMO UN’IDEA

ILLUSORIA DELLA REALTÀ?

La saga di Harry Potter inizia proprio mettendo in discussione la credenza comune secondo cui esisterebbe un solo mondo, ritenuto normale, razionale, scientifico, antimagico.

Vi sembra una famiglia davvero normale quella qui a fianco?

Noi, famiglia Dursley,

siamo orgogliosi di

affermare di essere

una famiglia

normale….

NOI CONOSCIAMO IL MONDO DELLA MAGIA

GRAZIE A HARRY POTTER: SE LO

CONOSCIAMO, ESSO È REALE.

La Rowling non si limita a costruire un mondo alternativo a quello normale, un mondo che non si trova da nessuna parte. I due mondi (il Babbano e quello magico) non sono solo due mondi possibili, ma sono due mondi reali, distinti ma sempre tra loro in comunicazione.

Il nostro mondo non è solo quello delle cose che ci circondano: infatti, più guardiamo opere di fiction, più guardiamo Internet e le sue risorse, più leggiamo, più tutte queste cose entrano nel nostro mondo e nella nostra cultura.

Quindi, il mondo di Hogwarts esiste davvero, perché è come se tutti noi un po’ lo conoscessimo!

IL MONDO DELLA MAGIA È UN MNDO RIPIEGATO, CHE

IMPROVVISAMENTE, COME LA CARTA PIEGATA TANTE VOLTE,

SI APRE SULLA NOSTRA REALTÀ Un mondo ripiegato

dentro l’altro. Harry pensò e, non appena ebbe

raggiunto la parte che riguardava il numero dodici di Grimmauld Place, una porta malconcia affiorò dal nulla tra i numeri undici e tredici. Era come se una casa in più si fosse gonfiata, spingendo da parte quella ai lati.

Il mondo magico è un mondo diverso dal nostro: esso abita nelle pieghe del mondo normale o babbano.

La casa si fa spazio nel nostro

mondo normale, facendone parte,

dunque, ma nello stesso tempo è

fuori dal mondo babbano: è un

contro-spazio, uno spazio contro il

nostro mondo e contrario a quanto

noi di solito vediamo!

ESISTERE IN PIÙ DI UN MONDO: NON SOLO È

POSSIBILE, MA È ANCHE UN DIRITTO.

Occorre imparare a vivere, a

esistere in più di un mondo.

Bisogna avere il coraggio

filosofico di attraversare le soglie ,

le porte che uniscono e separano

il mondo normale e il mondo

magico.

Ogni lettore e ogni lettrice dia la

propria mano a Harry Potter, per

essere guidato nel superare il

varco fra i due mondi: si vedrà

che non sono per niente distanti.

Il nostro è il migliore dei mondi possibili? Non lo credeva Voltaire, che fa vivere mille sciagure a Candido;

Ma non lo crede neppure Harry Potter (o la Rowling, l’autrice).

Quando Harry si accorge che il suo mondo non è il migliore di tutti i mondi, risponde sì alla lettera che lo invita a vivere con molta più alta intensità. Osa

essere il filosofo che

esce dal proprio mondo,

per scoprirne uno nuovo

e sorprendente.

IMPARARE A VIVERE LE SITUAZIONI COME SE

VIVESSIMO IN TANTI MONDI DIVERSI

Noi esistiamo in tanti mondi allo

stesso tempo, non

dimentichiamocelo mai! Quando

dite: “Questa è la mia vita”, è

perché state passando la porta.

Prima non vi eravate accorti di

quanto fosse bella la vita, ora ve

ne rendete conto!

CHE COS’È LA FELICITÀ?

Ricordiamo “Candido” in Voltaire? La felicità è impossibile, perché non si vive certo in un gran bel mondo. Nel romanzo filosofico volterriano, regna il pessimismo: ogni visione ottimistica è sconfitta.

La saga di Harry Potter è un romanzo di formazione: il protagonista impara a dare un senso alla vita.

Egli scopre che vivere significa passare da un mondo all’altro, scoprendo così il mondo in cui l’intensità dell’esistenza è più forte.

Solo quando avremo scoperto in quali circostanze noi viviamo più intensamente, saremo davvero felici.

La felicità è l’intensità massima dell’esistenza di ciascuno di noi.

Nella saga della Rowling, dunque, al contrario di Voltaire, si scopre che la felicità è possibile: basta imparare a vivere intensamente una parte per noi fondamentale della nostra esistenza.