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Voce del Santuario Anno XIII n. 22 - 2015 Poste Italiane S.p.A. - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - DL 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n.46) art.1 comma 2 e 3. cN/AN S. Giacomo della Marca S. Maria delle Grazie

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Voce del SantuarioAnno XIII n. 22 - 2015

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SOMMARIOInformazioni p. 2

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SOMMARIOInformazioni p. 2Pasqua: trionfo dell’amore p. 335a Giornata mondiale del turismo religioso p. 4S. Giacomo in un dipinto fiammingo p. 7Ordine Francescano Secolare p. 8Tu grande bellezza p. 10Esposizione miniera e vita dei minatori p. 11La tonaca di S. Giacomo p. 12Muro esterno del convento p. 14Festa del Fanciullo 2015 p. 15

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Fu rivolta un giorno a Madre Te-resa di Calcutta la seguente do-manda: “Qual è la cosa più bella

al mondo?”. A questo interrogativocredo che molti di noi avrebbero rispo-sto “la salute” perché quando c’è la sa-lute c’è tutto, parafrasando unacelebre canzone interpretata dal sim-paticissimo Nino Manfredi il quale so-steneva che “basta la salute e un paiodi scarpe nuove, si può girare tutto ilmondo...”. Ebbene questa piccolagrande donna, premio Nobel per lapace nel 1979, che ha dedicato tutta la sua esistenza al ser-vizio dei poveri, dei malati, dei diseredati, degli ultimi insomma,rispose con una semplice parola: “L’amore!”. E’ una parolache, forse, noi tutti dovremmo fare nostra e non soltanto aPasqua che è il trionfo dell’amore per antonomasia, ma sem-pre, nel corso del nostro viaggio; questo “sostantivo” do-vrebbe essere la nostra ombra, anzi la nostra luce perché èlui che riesce a far vibrare ed emozionare tutto ciò che ruotanel creato, come scriveva il divino Dante Alighieri sette secolifa nell’ultimo verso del Paradiso della Divina Commedia:“L’amor che move il sole e l’altre stelle”. Ma, come direbbeAntonio Lubrano, la domanda sorge spontanea: l’amore checos’è? L’amore è il donare, l’offrirsi, l’inebriarsi di un gesto,di una parola, di una espressione, di un comportamento, diun sorriso che ci gratifica e ci fa sentire uomini degni di que-sto nome e figli dell’Onnipotente. Ho parlato del “donare”perché, secondo me, è il solo verbo degno di essere coniu-gato con il verbo “Amare”. E qui desidererei fare una pun-tualizzazione: “donare” e “dare” non sono esattamente lastessa cosa, anche se a volte vengono fraintesi. Spesso sidà con la speranza di ricevere qualcosa in riscontro e nonper niente i latini sostenevano il famoso Do ut des, cioè ti doqualcosa affinché tu possa restituirmi, all’occasione, quanto

ottenuto. Il “donare” è un’altra cosa! Ildonatore di sangue non dice “vado adare il sangue”, dice “vado a donare ilsangue” e la stessa espressione ripeteil donatore di organi e così via; essi nonsapranno mai a quale persona saràproposto questo gesto d’amore, nonriceveranno nessun compenso e nonlo pretendono ma ciò non ha impor-tanza! E’ l’indescrivibile gioia che siprova nel donare che soltanto chi è“protagonista” di un simile gesto puòprovare a manifestare. I nostri genitori

ci hanno donato la vita, l’Onnipotente ci ha fatto dono delsuo Figlio unigenito il quale, per salvare tutto il genereumano, si è fatto uomo per poi essere crocifisso, ma con ildono dell’amore è riuscito a sconfiggere anche la morte. Ela morte che cos’è se non la certezza della resurrezione! Inuna struggente lirica intitolata Che cos'è morire? il poetaSandrino Aquilani, al riguardo, si pone delle domande, tantedomande alle quali non riesce a neppure a trovare una degnarisposta. Alla fine, però, giunge ad una certezza: “La morte– dice – è il vero senso della vita”. Ma noi che crediamo nellaresurrezione della carne, non dobbiamo aver timore dellamorte, soprattutto se camminiamo sempre in compagnia diquell’amore che trionfa su di lei, come ha fatto Gesù. C’èperaltro, una bellissima spiegazione (poetica certamente mamolto profonda) sull’etimo del sostantivo Amore il quale, se-condo alcuni studiosi, è composto dalla particella privativaA e da Mors (Morte); ora il suffisso A nega la parola chesegue: quindi l’amore annulla o allontana la morte: non è me-raviglioso? E allora Buona Pasqua di resurrezione a tutti ilettori nel nome di quel sentimento che non ha eguali almondo poiché “se la bellezza salverà il mondo” come soste-neva Dostoevskij, forse, dovremmo aggiungere – per esserecompleti – “insieme all’amore”!

PASquA: TRIOnFO dELL’AMOREdi Antonio Cerquarelli

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Monteprandone hascritto un’altrapagina indelebile

che arricchisce e dà lustroagli annali della terra giaco-miana.Il convegno in materia di tu-rismo religioso, svoltosi loscorso 31 gennaio, ha avutoun ottima partecipazione dipubblico e tanto interesseda autorevoli rappresentanti e diretti interes-sati delle istituzioni.La lodevole iniziativa è stata accolta ed ospi-tata dal Comune di Monteprandone, rappre-sentato dal primo cittadino, Stefano Stracci:ad organizzare il tutto è stata la commissioneper il turismo e il tempo libero della Confe-renza Episcopale Marchigiana, nella personadi mons. Luigino Scarponi, in stretta collabo-razione con l’ufficio centrale per la pastoraledel turismo e del tempo libero, nella personadi mons. Mario Lusek, della Conferenza Epi-scopale Italiana.La giornata è iniziata alle ore 9,00, come da

programma, con unaguida turistica e cultu-rale d’eccezione : il sin-daco Stefano Stracciha ricevuto gli illustrirelatori, tra cui S. Em.Card.Edoardo Meni-chelli, arcivescovo me-tropolita della diocesidi Ancona-Osimo, e iragazzi dell’Istituto tu-

ristico di Cupramarittina, in piazza del-l’Aquila, per accompagnarli nel percorsoturistico culturale all’interno dell’incasatomedioevale. la visita al museo-libreria civicadei codici di San Giacomo della Marca, al re-sidence Borgo da mare, quale esempio di al-bergo diffuso, al museo parrocchiale di artesacra, alla chiesa parrocchiale e alla casa na-tale di San Giacomo per giungere nella sededel convegno, la suggestiva medioevale SalaLeonardo.P. Ferdinando Campana, Ministro Provincialedei frati minori delle Marche, è stato il primo

relatore della giornata di studio e di rifles-sione cui è seguita la tavola rotonda co-ordinata da mons. Mario Lusek in cuisono intervenuti con relazioni tecniche siail prof. Boiocco dello IuLM di Milano siail prof. Gregori, Pro Rettore dell’univer-sità Politecnica delle Marche.Ai lavori ha partecipato S.E. il Prefettodi Ascoli Piceno, dot.ssa Patrizia, chenel porgere il suo saluto istituzionale si ècomplimentata per l’ iniziativa che con-

MOnTEPRAndOnE: GRAndE InTERESSE PER LA 35° GIORnATA MOndIALE

dEL TuRISMO RELIGIOSO di Fernando Ciarrocchi

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ferma ancora una volta l’attacca-mento al territorio quale peculia-rità assoluta dell’intera comunitàmarchigiana.In rappresentanza della RegioneMarche, per conto del PresidenteSpacca, impegnato a Roma perl’elezione del neo Presidente dellaRepubblica, On.le Prof. SergioMattarella, è intervenuto il dott.Tallarico, responsabile del servizioregionale per il turismo: nel suo in-tervento ha sottolineato la necessità di pro-muovere il territorio nella sua totalità checomprende anche la spiritualità e i suo ma-gnifici luoghi.Fare sistema, comunicare utilizzando i potentisocial network sono tappe imprescindibili perfar si che le Marche si confermino anche peril 2015 leader per le presenze turistiche.S.Em Meichelli ha concluso la giornata conun intervento lungimirante a 360° gradi: “il tu-rismo non è quello mordi fuggi, fatto soltantodi consumismo in cui purtroppo si prescinde

dallo stato di conservazione dei luoghi, dallasua storia e dalla cultura degli stessi. Il turi-smo, soprattutto quello religioso, si fonda esi sviluppa soprattutto sui tre elementi da cuiprescinde il turismo consumistico, essi sono :la conservazione dei loghi, la storia e la cul-tura degli stessi, necessari per il turista siaper capire dove va , dove si trova e cosa am-mira affinché il periodo di vacanza, di meri-tato riposo, sia un vero ed un autenticoperiodo di bene-essere per il turista e la suafamiglia.

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Bene-essere questa è la chiave di volta di unturismo integrale che ha al centro il bene-es-sere dell’uomo” questi sono soltanto alcunidei principali concetti, proposti all’attenzionedell’attenta platea , da S.Em. Edorado Me-nichelli, presidente della Commissione per lapastorale per il turismo e tempo libero della

Conferenza Episcopale Marchiana, cui va lapiù sincera e cordiale gratitudine.La giornata è terminata con l’agape presso ilchiostro del santuario francescano di SanGiacomo della Marca preparato egregia-mente dal Comitato festeggiamenti San Gia-como della Marca.

Conferenza Episcopale MarchigianaCommissione RegionalePastorale del Tempo Libero, Turismo e Sport

Invito

Carissimi Operatori del Turismo della nostraRegione Marche, anche quest’anno ci accingiamoa celebrare la Giornata Mondiale del Turismo.La 35a Giornata Mondiale del Turismo dal tema“Il Turismo per lo sviluppo della comunità”, promossadall'Organizzazione Mondiale del Turismo (OMT), a cuila Santa Sede ha aderito fin dalla sua prima edizionenel 1980, e a cui noi vogliamo dare grande risalto, ci offrel’occasione di fermarci e riflettere su questo vostroentusiasmante lavoro che diventa “missione” se svolto conamore e con attenzione alla promozione della personaumana e alla crescita culturale della comunità.

Il tempo delle vacanze e del turismo intende offrireun’opportunità unica di sosta davanti alle bellezze di questanostra terra che in particolare custodisce, tra l’altro, ricchezzeartistiche e monumentali di singolare eccellenza.Ogni luogo turistico “non è soltanto un bel paesaggio ouna confortevole infrastruttura, ma è, anzitutto, unacomunità locale, con il suo contesto fisico e la sua cultura.Occorre promuovere un turismo che si sviluppi in armoniacon la comunità che accoglie, con l’ambiente, con le sueforme tradizionali e culturali, con il suo patrimonio e i suoistili di vita”.

La Chiesa, a voi carissimi Operatori, riconosce unospeciale ministero: il servizio dell’accoglienza e la capacitàdi contribuire allo sviluppo della “comunità” locale. Questo è incoraggiante e ci obbliga ad essere sempre piùcapaci di ospitalità.Con stima e affetto vi benedico.

Ancona, 8 Gennaio 2015

35a Giornata Mondialedel Turismo

Sabato 31 gennaio 2015MONTEPRANDONE

� EDOARDO Card. MENICHELLIArcivescovo Metropolita di Ancona-OsimoDelegato per la Pastorale del Tempo libero, Turismo e Sport

Conferenza Episcopale MarchigianaS. E. Card. EDOARDO MANCINELLIArcivescovo Metropolita di Ancona-OsimoDelegato per la Pastorale del Tempo libero, Turismo e SportPiazza del Senato 7 - Casella Postale 41960121 AnconaCommissione Regionale Pastoraledel Tempo libero, Turismo e Sport Resp. Don LUIGINO SCARPONIVia Cavour 23 - 63064 Cupra Marittimatel. 0735.777118 cell. [email protected]

Comune diMonteprandone

Regione Marche

IL TURISMO E LO SVILUPPO DELLA COMUNITÁ

Per informazioni, iscrizione e accoglienza rivolgersi a SEGRETERIA ORGANIZZATIVAtel. 0735.710930 • fax 0735.62,[email protected]@comune.monteprandone.ap.itSANTUARIO SAN GIACOMO DELLA MARCAtel. 0735.62100 • fax [email protected]

Diocesi di San Benedettodel TrontoRipatransone Montalto

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La pittura napoletana a cavallo tra il XV e il XVI secoloconserva una tavola monumentale molto particolare.

Un'opera datata al 1490 circa raffigurante San Giacomodella Marca di un anonimo maestro napoletano risente ditratti fiamminghi e tedeschi: in modo particolare, il bellis-simo arcangelo Michele è la copia di un San Michele di-pinto dal grande pittore fiammingo Memling, di cuirecentemente a Roma sono state esposte le opere. Essariproduce l’Arcangelo e i demoni con cui combatte, unodei quali si nasconde sotto il suo manto! Sotto ci sono lefigure dei donatori, un uomo e una donna che hanno per-messo la realizzazione del dipinto, forse due membri dellafamiglia Turbolo che avevano una Cappella a Napoli, nella

Chiesa di Santa Maria la Nova. Accanto a loro ci sono duesanti: San Girolamo, rivestito di porpora e il nostro SanGiacomo della Marca: infatti il dipinto era destinato ori-ginariamente per la Chiesa di Santa Maria la Nova, che persecoli ha conservato il corpo di San Giacomo nella cap-pella maggiore eretta dal vicerè spagnolo Consalvo diCordova nel 1504. Ora è nel Museo di Capodimonte a Na-poli. San Giacomo appare dipinto in età avanzata, te-nendo in una mano la classica ampolla con il sangue diCristo. Questo bellissimo quadro è un segno della devo-zione dei napoletani al caro Frate di Monteprandone apochi anni dalla morte, una devozione che continua a cre-scere lungo i secoli!

San Giacomo della Marca in un dipinto napoletano-fiammingo

COS'è L'ORdInE FRAnCESCAnO SECOLARE?L’Ordine Francescano Secolare è stato fon-dato da San Francesco d’Assisi per i laiciche, spinti dallo Spirito Santo, si sentonochiamati a vivere quotidianamente il Vangeloe a seguire le Sue orme rimanendo nel pro-prio stato secolare. E’ un progetto di vita ri-volto a tutti indistintamente: uomini, donne,lavoratori, studenti, coniugati, fidanzati osingle.è costituito da cristiani che, per una voca-zione specifica, dopo un periodo di forma-zione e di approfondimento spirituale eculturale, mediante una Professione solenne,si impegnano a vivere il Vangelo alla manieradi S. Francesco, osservando una Regolaspecifica approvata dalla Chiesa: “Osser-vare il Vangelo di nostro Signore Gesù Cristosecondo l’esempio di San Francesco”. Ifrancescani secolari si impegnano a viverequesta vocazione in ogni situazione in cui sitrovano sul piano famigliare e lavorativo.L'Ordine Francescano Secolare è una delletre componenti fondamentali della grandeFamiglia Francescana che è formata dai tre

Ordini costituiti da San Francesco: il PrimoOrdine (i frati), il Secondo Ordine (le reli-giose contemplative) e il Terzo Ordine (ilaici).

ChI SIAMO nOI, FRATERnITàSAnTA MARIA dELLE GRAzIE?La nostra fraternità OFS è aperta a tutte lepersone affascinate dal Santo d’Assisi.Viviamo lo Spirito di San Francesco nel la-voro e nella nostra famiglia in un gioiosocammino di maturazione umana e cristiana. Riuniti in fraternità seguiamo un percorsoformativo e insieme ai frati del Primo Ordinee alle sorelle clarisse del Secondo Ordine cisentiamo parte della grande famiglia france-scana.La gioia e la semplicità del nostro stare in-sieme vogliono essere lo stile con cui cer-chiamo di vivere la vocazione francescana nelmondo attuale. Se desideri saperne di più,noi ci incontriamo ogni venerdì alle 21,00nella sala S.Francesco.Oppure mandare una email a: ofsmonte-

[email protected]

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ORdInE FRAnCESCAnO SECOLARE

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FRATERnITà dI MOnTEPRAndOnE

4 Ottobre 2014 nella Solennità di San Francesco abbiamo festeggiato il Ventesimo dellaProfessione dei fratelli e sorelle, a cui va tutta la nostra riconoscenza per avercontribuito alla crescita dellafraternità testimoniando conla loro vita la spiritualità francescana

17 novembre 2014 nella Festa di sant'Elisabetta d'ungheria,Patrona dell’OFS, si è celebrato l’ingresso alnoviziato dei fratelli e delle sorelle che negli anniprecedenti hanno intrapresoil cammino del Postulandatonella nostra fraternità OFS.

10 dicembre 2014 nella festa della Madonna di Loreto durante la Celebrazione Eucaristica, i fratelli e lesorelle dopo un lungo e fruttuoso cammino di formazione che li ha visti impegnati prima novizi, hannoraggiunto la tappa della Professione Temporanea ed hanno promesso davanti all'assemblea di vivere ilVangelo di nostro Signore Gesù Cristo alla sequela del Serafico Padre San Francesco.

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Proprio così, carissimi lettori e non sto parlando del fa-moso film che ha vinto l’oscar ma di ciò che il Signoredice ad ognuno di noi, perché ai suoi occhi siamo tutti

bellissimi e vorrei condividere con voi la straordinaria espe-rienza che ho vissuto insieme alla mia famiglia la notte di capo-danno a Loreto.Quest’anno ho accolto la proposta di mio marito Enrico di fe-steggiare l’arrivo del nuovo anno insieme ai Frati Minori della“Casa di spiritualità Terra dei Fioretti” di Loreto che si trovapoco distante dalla piazza e così insieme ai nostri figli, Matteodi 12 anni e Michela di 5 anni, abbiamo deciso di trascorrere laprima notte del 2015 insieme a Maria.Siamo partiti da Monte-prandone nel primo pome-riggio del 31 Dicembre,arrivati siamo stati accolticalorosamente da p. Ales-sandro e dagli altri frati esuore che si trovavano conlui nella Casa.Con grande sorpresa e im-menso stupore, ci siamo tro-vati immersi tra giovaniragazzi, sia in comitiva, sia incompagnia delle loro fami-glie, meravigliandoci delfatto che abbiamo preso lanostra stessa decisione.Ci siamo trovati a fraternizzare con persone che non conosce-vamo affatto, adulti e ragazzi giunti da ogni parte d’Italia percondividere insieme quello stesso momento.Ed è stata festa!! Insieme alla Shekinà Band, dove ne fa parteanche il nostro p. Lorenzo, guardiano del Santuario della Ma-donna delle Grazie a Monteprandone; è stato divertentissimoballare gomito a gomito con gli altri fino allo sfinimento ancheperché eravamo circa 400 persone che si muovevano a ritmodi musica. Poi, per riprendere un po’ di respiro c’è stata la toc-

cante ed emozionante testimonianza della famosa attrice SaraMaestri che ha voluto condividere la sua esperienza di vita edi conversione, facendoci riflettere su quanto sia prezioso ildono della vita che il Signore ci ha donato. È stato molto belloe commovente.Finita la festa, abbiamo cenato tutti insieme e posso dirvi cheritrovarsi a tavola con queste persone, scambiarsi opinioni, eil poter condividere lo stesso cibo è indubbiamente un’espe-rienza gradevole e costruttiva sia da un lato umano che spiri-tuale. Benché il menu fosse semplice nello stile francescano,eravamo davvero sazi l’uno della compagnia dell’altro.Terminato il cenone, ci siamo avviati tutti in processione verso

la Santa Casa e lì, in raccoglimentoe in preghiera abbiamo aspettatol’arrivo della mezzanotte facendouna piccola veglia di ringrazia-mento al Signore e a Maria perl’anno appena trascorso e perquello che stava arrivando.Infine, l’uscire fuori a festeggiaretutti insieme con canti e balli, pa-nettone e spumante, è stata unagrande gioia e una bellissima con-clusione di questa magnifica espe-rienza. Ballare con i frati, che conla loro semplice e calorosa acco-glienza ci hanno saputo infonderecalore e speranza condividendo

con noi quello che hanno, anche in una notte fredda e gelidacome quella, è stato meraviglioso.Senza dubbio, io e la mia famiglia, siamo tornati a casa pieni diquesta fraternità gratuita e sincera, che ha riempito la nostraesistenza e ci ha arricchito dell’amore di Dio verso il prossimo.Spero di poter tornare ancora e consiglio vivamente ad ognunodi voi di poter vivere un giorno un’esperienza coinvolgente ebellissima come questa e ringrazio il Signore per avermela con-cessa e per averla potuta raccontare.

Tu grande bellezzadi daniela Pagliaroni

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In ricordo di tanti italiani e persone di diverse nazionalità chehanno lavorato nelle miniere di carbone in Belgio, viene al-lestita nel chiostro del Convento San Giacomo della Marca

a Monteprandone una Esposizione sulla Miniera e la Vita deiMinatori.Costretti a turni di lavoro massacranti e pericolosi, in balia dimisure di sicurezza insufficienti, il loro sacrificio e servizio nondeve essere dimenticato. E’ un diritto e dovere conservare laloro memoria!

Un invito cordiale è rivolto a tutti.

Padre Nicola Iachini, curatore della mostra, per 41 anni cap-pellano degli emigrati in Belgio.

Esposizione: Apertura Domenica 26 aprile, dopo la messadelle ore 10.00.Tutti i giorni è possibile visitare la mostra durante gli orari diapertura del chiostro Convento San Giacomo: dalle 9 alle 12;dalle 15 alle 18.

Esposizione miniera e vita dei minatori in Belgio

Gli abiti e gli oggetti appartenuti ai santi predicatorifrancescani del 1400 furono da subito venerati comereliquie da parte dei fedeli e delle autorità cittadine.

Infatti, già nella primavera del 1477, frate Venanzio che erastato il fedele compagno di San Giacomo per 13 anni (dal 1463al 1476, anno della morte del Santo) come frate Leone lo erastato di San Francesco, arrivava nella sua città natale di Fa-briano con un piccolo carico da Napoli, contenente gli indu-menti di Giacomo. Le preziose reliquie furono poste nellachiesa dell’Ospedale del Buon Gesù, fondato dallo stessosan Giacomo nel 1456, dove ancora oggi si conservano. NelSantuario di San Giacomo Monteprandone oltreagli oggetti e agli indumenti del Frate piceno con-servati nel museo del chiostro è stata trovata unacassetta di legno con delle parti di un’altra tonacadi San Giacomo. Aprendo la piccola urna abbiamovisto che il sigillo in ceralacca purtroppo era statogià frantumato e non poteva darci alcuna indica-zione sul periodo in cui la tonaca era stata inseritanel cofanetto. Grande è stata però l’emozione nelvedere che il tessuto era una tonaca dello stessocolore grigio e della stessa fattura di quella con-servata nel museo. La scritta ricorda che l’urnaconserva delle parti della tonaca di San Giacomo,infatti, solo il pezzo superiore della veste si è con-servato: si possono notare numerosi fori e buchi prodotti dallogorio dell’abito, con delle pezze interne che, come raccoman-dava la Regola di San Francesco, potevano rattoppare la to-naca, ma soprattutto si vedono degli interventi che hannoprelevato delle parti del vestito che sono state ritagliate perfarne sicuramente delle reliquie. Infatti, conosciamo un curiosoepisodio avvenuto a Padova nel 1460, quando, durante una pre-dica, San Giacomo si lamenta perchè i padovani avevano versodi lui degli atteggiamenti fanatici senza discrezione, il Santo dice:chi me tira la capa, chi me tocha i zocoli! C’erano alcuni che loseguivano dopo la predica tirandogli la testa – cioè il cappuccio–, alcuni che gli toccavano gli zoccoli, e perfino qualcuno pronto

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unA PARTE dI unA TOnACA dI SAn GIACOMO In COnVEnTO

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con le forbici a tagliare un pezzo del suo mantello! E alla fineGiacomo dice umilmente nel volgare del tempo: Chi chredete vuoiche io sia? Quindi, già in vita alcune persone desideravano por-tare a casa un pezzo della sua tonaca, ed è per questo che anchela nostra preziosa veste, che speriamo presto di restaurare epoterla finalmente presentare, è stata tagliata nel corso deltempo. Nel 1416 San Bernardino aveva cucito il primo abito al suodiscepolo di Monteprandone: e se la nostra veste, che sembrapiù antica e più usurata di quelle che conserviamo, fosse propriola prima tonaca usata da san Giacomo?

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FInE LAVORI MuRO ESTERnO dEL COnVEnTO

Ringraziamo calorosamente tutti ibenefattori e tutti i fedeli chehanno contribuito per la realiz-

zazione del muro di cinta del convento,finalmente terminato: il Signore vi bene-dica per la vostra generosità e San Gia-como vi protegga sempre! In questo tempo pasquale di grazia tuttala nostra comunità francescana racco-manda al caro San Giacomo le richiestedi aiuto spirituale e le tante preghiereche abbiamo ricevuto in questo periodoe vi ricorda nella Santa Messa con fidu-cia alla Misericordia del Signore Gesù.Il Signore vi benedica tutti!

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dAI FRATI dEL COnVEnTO

un Augurio di una serena e Santa Pasqua!

Vi affidiamo nella preghieraa San Giacomo della Marcae alla Madonna delle Grazie!