Morte a Via veneto

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Sovera edizioni presentazione del libro morte a via veneto di Armando Palmegiani e Fabio Sanvitale presso Più libri Più liberi 2012

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INTERVISTA

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Oggi ci troviamo con i due autori del nuovo li-bro: “Morte a via Veneto”, Armando Palme-giani e Fabio Sanvitale, che lo scorso anno ci

hanno affascinato con una delle storie meno conosciu-te della Roma degli anni ’20, “Un mostro chiamatoGirolimoni”.Questa volta il saggio (che però si legge come un ro-manzo, con gli autori che ne diventano i protagonistie raccontano la storia muovendosi da un luogo all’al-tro), si svolge a via Veneto, quella strada che negli an-ni ’60 fu al centro della Dolce Vita.Si parla di omicidi: quello della giovane tedesca Chri-sta Wanninger, uccisa misteriosamente sul pianerotto-lo davanti la porta della sua amica, e quello di FaroukChourbagi per il quale furono condannati i coniugiBebawi.

Questo è il secondo libro che scrivete insieme, sem-brerebbe che la vostra coppia funzioni. Qual è il se-greto per scrivere in due?È Fabio che risponde. “Si, vero, sembra che funziona.

Siamo entrambi veramente appassionati di cronaca ne-ra e quando scriviamo un libro facciamo delle ricerchestorico/cronachistiche approfondite: ci piace scrivereciò di cui siamo sicuri e basta. Anzi, potremmo diremolto di più che approfondite. Poi abbiamo alle voltedue punti di vista diversi, con Armando, che però sicompletano a vicenda. Oltre questo, dato che siamopure amici ci divertiamo molto sia nella fase di ricercache in quella di sviluppo. Penso che leggendo i nostrilibri tutto questo appaia!”

Come viene impostato il libro, come vi metteted’accordo nello scriverlo?Questa volta è Armando che interviene. “Visto che vi-viamo in due città differenti (Fabio a Pescara ed io aRoma), iniziamo comunque facendo alcuni incontriper decidere come impostare il lavoro e quali ricerchefare. Deciso poi l’indice, che usiamo come linea guidama che non è mai definitivo, Fabio inizia a buttare giùil primo capitolo che mi invia ed io lo completo, poiglielo rimando, lui di nuovo a me e così via... Ci cono-sciamo talmente bene che sappiamo il contributo reci-

MISTERI ITALIANI

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proco che ognuno può dare alla storia. Questi scambisono “farciti” da varie telefonate giornaliere e moltissi-mi sms. L’amicizia che ci lega ci aiuta molto: evitaqualsiasi lite sulle scelte che facciamo”.

In questo periodo vanno molto di moda i cold ca-se. Nel vostro libro, nel ripercorrere le indaginicompiute allora, sono emersi elementi nuovi dopodecine e decine di anni e tanti processi. Possibileche all’epoca non se ne fossero accorti?Fabio: “Questo, sinceramente, ha lasciato perplessi an-che noi. In una delle due storie che narriamo scopria-mo un particolare nuovo che all’epoca non era saltatofuori: addirittura nemmeno dopo tutte le indagini ed ilpassaggio nelle varie Corti d’Assise, d’Assise d’Appelloe Cassazione. Tra l’altro lo abbiamo scoperto quando illibro era anche in una fase avanzata e quindi abbiamodovuto ricontrollate tutto il nostro materiale d’archi-vio, parliamo di migliaia di pagine, per essere alla finecerti che il particolare importantissimo che avevamotrovato era sfuggito all’epoca. Se fosse emerso all’epocaavrebbe cambiato il corso del processo, senza dubbio”.

Quanto hanno influito la Dolce Vita e la sua atmo-sfera su questi due delitti?Stavolta risponde Armando. “Molto. Senza quel perio-

do storico irripetibile né Christa né i Bebawi sarebbe-ro mai venuti a Roma e le loro vite non si sarebbero in-contrate con quella del loro assassino o vittima, a se-conda dei casi. Ma è proprio quel modo di vivere checi ha colpito: quei delitti sono un po’ il lato in ombradella Dolce Vita, quello che si nascondeva dietro lequinte scintillanti di quel grande film che furono glianni Sessanta”.

Due parole sulle storie che raccontate. Che delittisono?“Il caso Wanninger è la storia di un incredibile omici-dio compiuto sul pianerottolo d’un palazzo dietro viaVeneto. L’assassino se ne va scendendo le scale e nessu-no capisce che è lui, nessuno lo ferma. Una storia in-credibile con uno sviluppo incredibile, perché poil’omicida, quando tutto sembra perso, tornerà a farsivivo lui un anno dopo, con una telefonata… Il casoBebawi invece è la storia di marito e moglie che parto-no da Losanna per venire a Roma ad uccidere e sfregia-re col vetriolo l’amante di lei. E già questo è fuori dalcomune. E che dopo, arrestati, si accusano a vicenda,rendendo quasi impossibile scoprire la verità. Fino alnostro libro, almeno…”.

Nadia Ricci

FABIO SANVITALE – ARMANDO PALMEGIANI, Morte a Via Veneto. Storie di assassini, tradimen-ti e Dolce vita Cod.9788866520634, € 15,00, Pag.176Via Veneto, la Dolce Vita. E tutto il loro corredo di immaginario collettivo. Ma quel ruggente periodo èstato anche altro. È stato, ad esempio, anche cronaca nera. In quegli stessi anni in cui un Sogno Italianoprendeva forma e diventava leggenda, proprio in quella strada avvenivano due delitti destinati ad entrarenella Storia Nera del Novecento Italiano. Uno è il caso Bebawi, l’altro il caso Wanninger. Curioso, in en-trambi, le vittime sono straniere: come a voler provare, dimostrare quasi lo spessore internazionale che viaVeneto aveva assunto in quegli anni. Bebawi è un delitto che fa epoca. 1964. Un facoltoso industriale egi-ziano, giovane e bello, viene trovato assassinato e sfigurato nel suo ufficio di via Lazio. Wanninger è un de-litto che sembra uscito dalla penna di uno scrittore. 1963. Un grido scuote un palazzo di via Emilia. Laportinaia che sale a vedere incontra per le scale l’assassino che la saluta gentilmente. Sul pianerottolo c’è unagiovane tedesca, Christa Wanninger, venuta a Roma a cercare una fortuna non ancora trovata e finita in unlago di sangue. Due delitti successi a trenta metri l’uno dall’altro, entrambi casi limite della Giustizia italia-na: Wanninger risolto 25 anni dopo, Bebawi protagonista di una clamorosa assoluzione con annessa fugadegli imputati all’estero…Il tutto basato sull’esame dei fascicoli originali delle due inchieste e dei processiche ne seguirono.

DEGLI STESSI AUTORI ANCHEUn mostro chiamato Girolimoni. Una storia di serial killer di bambine e innocenti

Cod. 9788866520030, € 15.00Gino Girolimoni: un nome che a Roma vuol dire infame. Il nome di chi avvicina le bambine, le cerca,le vuole, le prende. Un nome usato ancor oggi. Già, ma chi era davvero Gino Girolimoni? Un uomo be-nestante, coinvolto nella Roma degli anni Venti in una storia molto più grande di lui, così, dall’oggi aldomani. Arrestato, accusato di ben sette stupri e omicidi a danno di bambine. Peccato che Girolimonifosse completamente innocente, peccato che ogni prova fosse inventata di sana pianta per placare l’iste-ria, la follia che ormai si era impossessata dei quartieri della città, della gente. Fabio Sanvitale e Arman-do Palmegiani, con l’aiuto di esperti di primo piano, ricostruiscono la vicenda dandone il quadro stori-co e criminologico completo. Rifacendo le indagini, passo passo, strada per strada, sospetto per sospet-to, con le tecniche investigative di oggi.

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Roma 6 - 9 Dicembre 2012 EUR Palazzo dei Congressi

11° Fiera Nazionale della piccola e media editoria Più Libri Più Liberi

Incontri in Fiera

Giovedì 6 dicembre 2012, Sala Rubino ore 17.00-18.00 Presentazione del libro

“Morte a Via Veneto. Storie di assassini, tradimenti e Dolce Vita” Autori - Fabio Sanvitale e Armando Palmegiani

Con la consueta abilità la coppia di autori; Fabio Sanvitale e Armando Palmegiani, condotti

da Maurizio Gallo, si sono alternati nel descrivere al folto pubblico la ricerca di nuovi elementi che gettassero luce su due delitti di Via veneto, nel periodo della Dolce Vita. La suspense è andata in crescendo grazie a verità date col contagocce così da accrescere l’interesse verso questo secondo volume di sicuro successo dopo “Un mostro chiamato Girolimoni”

Giovedì 6 dicembre 2012, Sala Turchese ore 18.00-19.00 Presentazione del libro

“Sognare e Sapere. L’interpretazione dei sogni secondo la mistica ebraica” Autore – Roberto Colombo

L’Autore, il Rabbino Roberto Colombo, coadiuvato dal Rabbino Benedetto Carucci, ha

sollevato ampi squarci sul mistero forse più affascinante della psiche, il sognatore. Ha attinto alla plurisecolare tradizione della cultura e della mistica ebraica , in una rilettura

del testo del grande rabbino cabalista di Costantinopoli Salomone Almulì. Pubblico coinvolto e attento che ha posto quesiti all’autore e al conduttore.

Domenica 10 dicembre 2012 ore 12.30 – 13.30 Presentazione del libro

“Il segreto di Emanuela Orlandi. Papa Wojtyla, la tomba del boss e la banda della magliana” Autore – Pino Nazio

A fare da eccellente sponda e stimolo per l’Autore c’era il giornalista, già vicedirettore del Tg1 e

attuale parlamentare europeo David Sassoli. Davanti a un pubblico che riempiva l’aula e partecipava all’esposizione di misteri e intrighi dell’episodio di cronaca, forse più sconvolgente di venti anni orsono, l’autore e il conduttore hanno cercato di illuminare la vicenda torbida del rapimento dell’adolescente Emanuela Orlandi.

Un frammento in più sulla strada della verità perché questa almeno non subisca la stessa sorte della protagonista : essere inghiottita da nulla Direttore editoriale Dott. Salvatore Merra

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