Uso di NVivo per svolgere studi qualitativi completi e professionali

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Introduzione all’analisi qualitativa Uso di NVivo per svolgere studi qualitativi completi e professionali

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Questo corso si occupa di introdurre i concetti ed i metodi dell’analisi qualitativa, sia teoricamente che praticamente, avvalendosi per gli aspetti pratici di NVivo, software professionale dedicato a questo metodo di indagine.

Introduzione

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L’analisi qualitativa si occupa ha il compito di comprendere un fenomeno attraverso la definizione dei concetti e delle idee che lo caratterizzano. Il termine qualitativo fa riferimento alla forma in cui sono espressi i risultati, impossibili da rappresentare sotto forma di numeri o relazioni quantitative tra variabili.

L’analisi qualitativa può essere la base di partenza per l’analisi quantitativa. E viceversa. Entrambe possono comunque essere auto consistenti.

I due approcci sono in realtà sullo stesso piano scientifico, dipendono infatti dalla stessa logica scientifica.

Definizione di analisi qualitativa

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Il ruolo di NVivo è quello di fornire un valido aiuto per gestire, modellare e dare un senso ad informazioni eterogenee non strutturate.

Non si sostituisce al pensiero del ricercatore, quello resta un compito dell’essere umano, ma fornisce uno spazio di lavoro e dei validissimi strumenti per muoversi con ordine e metodo attraverso i dati e le informazioni.

In sostanza NVivo viene usato per raccogliere, strutturare, classificare, raggruppare i dati, così come per esplorare le fonti e presentare i risultati.

Non da ultimo, NVivo permette la gestione di un team di ricercatori, aiutando enormemente a distinguere e confrontare i diversi contributi, nonché a rendere più ordinata la collaborazione.

Software per l’analisi qualitativa

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Analisi dei dati senza la Statistica…

Non tutto ciò che si può contare contae non tutto ciò che conta può essere contato

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L’analisi qualitativa mira a fornire una profonda

comprensione del comportamento umano e

delle spiegazioni alla base di esso. Si indagano quindi i

perché e i come

I campi di applicazione sono di grande interesse e

importanza: marketing, psicologia, sociologia,

scienze politiche, …

Un campo di applicazione complesso e definito…

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Quantitativo e qualitativo

Fare un confronto diretto fra i due metodi è come confrontare una mela e un’arancia.

Pur essendo entrambi metodi strutturati e ispirati al rigore dell’indagine, i due metodi si applicano ad esigenze differenti e affrontano i problemi in modo ben differente.

Per esempio, a livello quantitativo potremmo dire che il 50% degli acquirenti ha comprato un certo telefono, ma è solo a livello qualitativo che potremmo rispondere alla domanda del perché lo abbiano fatto.

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Quantitativo e qualitativo

Quantitativo Qualitativo

Descrive il quadro generale del sistema così come si presenta Si occupa del “dietro le quinte”

Deduttivo - test di ipotesi Induttivo - può generare ipotesi

Si concentra su numeri e statistiche per fare predizioni Si concentra sulla comprensione del linguaggio, dei segni e/o su significati sottostanti

Può lavorare su grandi campioni Può lavorare su piccoli campioni

Riduzionista - cerca gli “autovettori” del problema Olistico e omni comprensivo - tende a integrare lo storico e il contesto

Consente di fare generalizzazioni Non è generalizzatile

Promuove il principio dell’oggettività Integra inevitabilmente il ricercatore nel processo (“maledizione quantistica”)

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Autovettori, o il “cuore del problema”

Anche se il metodo qualitativo segue un approccio olistico, esso giova enormemente dello stesso concetto quantitativo, tipico anche della Fisica, di autovettori del sistema.

Gli autovettori sono tutti e soli gli elementi essenziali di un dato sistema che permettono di ricostruire come loro combinazione tutti gli altri elementi del sistema stesso.

Individuare questi elementi permette di capire quali siano le vere leve che generano eventi fisici (quantitativo) e comportamenti umani (qualitativo).

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Autovettori, o il “cuore del problema”

Nel mondo quantitativo gli autovettori si calcolano, mentre nel mondo qualitativo vanno individuati nell’insieme del materiale sorgente e quindi tradotti attraverso la codifica (coding)

Esempio quantitativo: raggiungere un determinato punto su un piano cartesianoEsempio qualitativo: capire quali sono i veri motivi di un litigio fra persone

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Un soggetto di grande complessità…

L’analisi qualitativa studia fondamentalmente un problema molto complesso: il comportamento umano.

Fisicamente è un problema non trattabile, caratterizzato comunque da un numero imprecisabile di gradi di libertà e una cosiddetta dipendenza dalle condizioni al contorno talmente elevata da non essere gestibile in modo analitico.

Per questo motivo l’analisi qualitativa è un complemento necessario in campi come il marketing, la politica, la comunicazione, la psicologia, la sociologia, …

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L’importanza del metodo

Anche se l’analisi qualitativa non impiega strumenti matematici, è di basilare importanza che si basi su metodi analitici strutturati e ben definiti.

E’ infatti questo l’unico modo per mantenere una connotazione scientifica, chiara, attendibile e condivisibile.

Il metodo qualitativo sfrutta il concetto/metodo del coding; tale approccio riassume e traduce in sé sia il concetto di autovettori, o componenti principali, sia l’idea di base di una base dati relazionale.

Ecco comparire quindi un secondo cardine del metodo: la struttura relazionale dei dati, ovvero uno schema mentis analogo a quello dei database

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Database relazionali

I database relazionali sono lo strumento fondamentale per gestire i dati in modo sicuro, consistente e utile per costruire interrogazioni anche complesse.

In un database relazionale i dati sono destrutturati nelle loro componenti principali (concetto di autovettore), che nell’ambito dei database vengono chiamate entità.

NVivo è basato su un database relazionale (SQL Server), ma è organizzato in modo tale da non costringere l’utente a saper usare direttamente i DBMS…

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Database relazionali

Un database relazionale può contenere svariati milioni di record e fornire risposte in pochi secondi.

Per l’analisi qualitativa è molto utile capire la logica dei database, perché aiuta a trovare criteri analitici per la fase di coding

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Perché usare NVivo

NVivo è uno dei software leader nel mondo per l’analisi qualitativa.E’ un software professionale e in quanto tale permette di fare tutto quello che si può chiedere a un software in questo tipo di analisi.

NVivo offre tutti i tools necessari per organizzare dati e idee, condividere il lavoro, eseguire e salvare interrogazioni, compiere analisi specifiche del metodo qualitativo.

Nel fare tutto questo, NVivo offre al ricercatore tutta la potenza e i vantaggi di un database, pur mascherandone i connotati tramite strutture logiche e funzionali tipiche del linguaggio qualitativo.

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Capire la logica di NVivo

Alcuni dei termini/concetti chiave usati da NVivo sono in generale propri del linguaggio dell’analisi qualitativa:

• sources: tutto il materiale raccolto per lo studio• nodes: contenitori logici per raggruppare elementi comuni delle sorgenti• coding: azione che consiste principalmente nell’associare le sorgenti a uno o più nodi

Oltre a questi, NVivo dispone anche di:

• classifications: strumenti per definire e descrivere entità a partire da sorgenti e nodi • sets e collections: cartelle per organizzare in modo ordinato le entità e ogni altro oggetto• relations: particolari tipi di nodi per mettere in relazione gli oggetti• models: rappresentazioni grafiche delle idee, degli oggetti e delle relazioni• queries: interrogazioni sul database e loro risultati • reports: documenti dinamici in cui descrivere i risultati

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Cosa si deve usare…?

A prima vista la disponibilità di tutte queste funzioni può disorientare e creare la fatidica domanda “ qual’è il modo giusto di procedere?”…

La risposta è che non esiste un modo giusto.

Il modo più corretto per ogni progetto è quello che crea vantaggi senza complicare la vita e il lavoro! Non avete bisogno di usare sempre tutti gli strumenti e non c’è un giusto e uno sbagliato; ci sono piuttosto necessità, predilezioni, predisposizioni, idee, personalità, creatività…

Sicuramente però praticamente in ogni progetto avremo almeno:

• sources: non esiste analisi senza dati…• nodes: logica e ordine analitico nei dati sono necessari per dedurre/indurre qualcosa…• coding: i dati non finiscono da soli nei nodi, bisognerà fare del coding…

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Cosa si deve usare…?

Se il vostro software ha mille funzionalità, non impazzite a cercare di capire come usarle tutte, né sentitevi inesperti se non le usate tutte…!

Capite piuttosto quali sono le cose davvero essenziali, cominciate con quelle, e man mano che il vostro lavoro procederà sarà al massimo il progetto stesso a farvi nascere l’esigenza di qualcosa di più. Allora e solo allora, cercatelo NVivo; lo troverete quasi sicuramente.

Se non lo trovaste, provate a chiedervi se magari non esista un modo più semplice o comunque diverso per fare la stessa cosa e cercate ancora in Google e in NVivo.

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Capire la logica di NVivo

sources

nodes

classification sets queriesmodels

Oltre a questo, i sets sono contenuti nelle collections e tutto si trova nelle folders…