Uso del colore Scelta dei caratteri · Impara a imparare Mettiti alla prova Capitolo 4 Le acque...

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Impara a imparare Mettiti alla prova Capitolo 2 I fattori che modificano il paesaggio 1 Metti nella relazione giusta queste parole: forze endogene forze esogene funzione costruttiva funzione distruttiva .................................................................. ................................................................. .................................................................. ................................................................. 2 Rintraccia nel testo e copia in ordine logico le azioni delle forze esogene. erosione ........................................ ............................................................... Mappa dei concetti 3. I fenomeni che hanno origine all’esterno della Terra Le forze esogene sono quelle che agiscono dall’esterno sulla superficie terrestre. Queste forze sono visibili nell’azione de- gli agenti atmosferici (gli sbalzi di tempera- tura, il vento, le precipitazioni) e dell’acqua (i fiumi, i ghiacciai, il mare) che modificano continuamente il paesaggio. Mentre le forze endogene hanno una fun- zione prevalentemente costruttiva, le forze esogene hanno funzione prevalentemente distruttiva. Esse infatti sono in grado di di- sgregare non solo il terreno, ma anche le rocce più resistenti della crosta terrestre. In che modo gli agenti atmosferici modificano il paesaggio? 1. Gli sbalzi di temperatura modificano il volume delle rocce: il caldo provoca la dila- tazione, il freddo provoca invece una ridu- zione del volume. L’alternarsi di queste di- latazioni e contrazioni porta la superficie esterna delle rocce a sbriciolarsi e scivolare a valle (figura B ). Ai cambiamenti di temperatura è colle- gato un altro fenomeno molto importante: il gelo e il disgelo. Quando la temperatura si abbassa sotto lo zero (ad esempio, in in- verno di notte), l’acqua che si trova nelle fessure delle rocce si trasforma in ghiaccio e aumenta di volume. Premendo sulle pareti rocciose, provoca fratture e distacchi, che sono visibili quando il ghiaccio si scioglie. 2. Anche il vento erode i rilievi: sollevando sabbie, detriti o neve, agisce lentamente come una lima, cioè leviga e consuma le rocce (figura C ). I detriti che vengono ab- bandonati dal vento possono avere diverse forme, come le dune del deserto. 3. Le precipitazioni (pioggia, neve e gran- dine) attaccano la superficie delle rocce e possono sciogliere alcuni minerali che le compongono. Per esempio, le rocce ric- che di calcare si sciolgono facilmente a con- tatto con l’acqua piovana; si formano così le grotte. I suoli ricchi di argilla sono invece impermeabili: l’acqua non filtra ma ristagna o scivola via se il terreno argilloso è in pen- denza (figura D ). + 40° C 10° C caldo = dilatazione freddo = contrazione la roccia si frattura la roccia sbriciolata scivola verso il basso B la sabbia trasportata dal vento ha scavato questa roccia, che in alcuni punti era più tenera C l’acqua scava la roccia calcarea l’acqua scivola sul terreno argilloso grotta D La demolizione operata dagli agenti atmo- sferici e dall’acqua si chiama erosione. Il ma- teriale eroso – i detriti – viene trasportato dall’acqua o dal vento. Il trasporto termina con il deposito dei materiali e il loro accu- mulo, come avviene a sabbia e ghiaia nei tratti in pianura dei fiumi (figura A ). Gli agenti atmosferici, i fiumi, i ghiacciai e i mari sono in grado, nel tempo, di mo- dificare la superficie terrestre, modellando nuove forme del rilievo. Queste derivano, a seconda dei casi, dall’erosione o dall’accu- mulo di detriti. I ghiacciai lentamente scavano le montagne, trasportano i detriti nel ghiaccio e li depositano a valle. ll mare erode le coste col movimento delle onde, poi trasporta e depone sui fondali o sulle coste i detriti che ha prodotto e quelli che vengono scaricati in mare dai fiumi. A I fiumi scavano solchi, trasportano verso il mare i detriti e li depositano nelle zone pianeggianti. Gli agenti atmosferici erodono le rocce, poi trasportano e depositano i detriti più fini. 3 Scegli l’alternativa corretta. Gli sbalzi di temperatura possono A frantumare la superficie delle rocce B levigare la superficie delle rocce 4 Completa le frasi. Scegli tra i seguenti termini: Il deposito il mare L’erosione la montagna ................................. delle rocce crea detriti che vengono trasportati a valle. Per esempio, i fiumi trasportano i detriti verso ............................ . Il paesaggio A Il paesaggio A A38 A39 9 e forme regolari. Particolare attenzione viene posta sui 10 All'interno di un'opera si usano caratteri diversi per presentare contenuti diversi, per esempio il testo principale e gli esercizi. Scelta dei caratteri Si legge bene Si legge male

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Mettiti alla prova

Capitolo 4 Le acque

arcomarino

faraglione

spiaggia

costa alta

costa bassa stretto arcipelago

isolagolfo

promontorio

1 Rileggi il testo e individua nel disegno gli elementi della costa che vengono nominati.

2 Sottolinea la definizione di oceano e isola.

Mappa dei concetti

Video: Il modellamento delle coste alte

5. I mari e le coste

▶L’oceano è una vasta distesa di acqua de-limitata dai continenti; i bacini più piccoli e meno profondi sono chiamati mari.

Poiché l’evaporazione lascia disciolti in mare i sali minerali trasportati dai fiumi, l’ac-qua marina è salata. I mari poco profondi, poco mossi e più caldi (dove l’evaporazione è maggiore e il ricambio d’acqua minore) sono più salati dei mari più freddi e agitati.

▶La linea di confine tra acqua e terra è detta costa o litorale (figura  A ). La forma delle co-ste dipende principalmente dalle caratteri-stiche delle rocce e dall’azione del mare e del vento: le coste possono essere frastagliate o lineari, alte o basse, rocciose o sabbiose.

Un’insenatura della costa si chiama golfo o baia, mentre una sporgenza si chiama pro-montorio (o capo, o punta), se è alta e arro-tondata, oppure penisola, se è più allungata.

Uno stretto cordone di terra che collega due porzioni più estese si chiama istmo. Un braccio di mare fra due terre si chiama ca-nale o stretto. Un’isola è una terra comple-tamente circondata dal mare; un insieme di isole vicine si chiama arcipelago.

Quali sono i movimenti del mare?

Il mare è in perenne movimento. I princi-pali movimenti sono:

le onde, cioè oscillazioni della superficie marina che sono prodotte principalmente dall’azione del vento; le maree, cioè periodici innalzamenti e abbassamenti del livello del mare dovuti all’attrazione della Luna e del Sole; le correnti marine, cioè spostamenti di grandi masse d’acqua, causati dalla risalita o sprofondamento dell’acqua, che a loro volta sono dovuti alle differenze di temperatura e salinità delle acque oceaniche.

Quali forze naturali modellano le coste?

Il mare e il vento sono i principali agenti na-turali del modellamento delle coste.

Il moto ondoso modifica le coste sia con la demolizione sia con l’accumulo di detriti. Sulle coste basse deposita il materiale pro-veniente, in parte, dall’azione diretta delle onde sulle coste rocciose e, soprattutto, dallo spostamento dei detriti che i corsi d’acqua scaricano in mare. In questo modo determina la formazione delle spiagge. Sulle coste alte prevale l’erosione: le onde scavano grotte marine, erodono la base di pareti roc-ciose e provocano crolli formando falesie (fi-gura  B ), archi e faraglioni (figura  C ).

Il vento forma dune sulle spiagge, che, specialmente se ricoperte di vegetazione, hanno una funzione importantissima di protezione delle coste sabbiose dall’erosione marina perché assorbono l’acqua durante le mareggiate e permettono la crescita di vege-tazione (figura  D ). Inoltre il vento ha un’im-portante azione «levigatrice» sulle sporgenze delle rocce, specie quando trasporta sabbie fini che accentuano l’erosione.

A

Un faraglione in Scozia.

C

Una spiaggia con dune in Lituania.

D

Arcipelago deriva dal nome usato dagli antichi Greci per indicare il mare Egeo: Aigáios Pélagos (pélagos = mare, Aigáios = Egeo). L’espressione si è trasformata in «arcipelago», per indicare un gruppo di isole (l’Egeo infatti ne è particolarmente ricco).

Impara le parole

3 Scegli l’alternativa corretta.

Un’importante difesa contro l’erosione delle coste è svolta

A dalle dune. B dalle falesie.

Le maree sono movimenti dovuti

A alla diversa temperatura e salinità delle acque.

B all’attrazione della Luna e del Sole.

falesia arretrata

detriti

profilo originario

falesia

solco dovebattono le onde

parete checrollerà

B

Il p

aesa

gg

io

A

Il p

aesa

gg

io

A

A86 A87

8 Non si mettono didascalie sovrapposte alle immagini. Se necessario, si usa un fondino bianco o semitrasparente per aumentare il contrasto tra testo e immagine.

7 I colori dei caratteri e dei fondi sono

Uso del colore

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Capitolo 2 I fattori che modificano il paesaggio

1 Metti nella relazione giusta queste parole: forze endogene forze esogene funzione costruttiva funzione distruttiva

.................................................................. .................................................................

.................................................................. .................................................................

2 Rintraccia nel testo e copia in ordine logico le azioni delle forze esogene.

erosione ........................................ ...............................................................

Mappa dei concetti

3. I fenomeni che hanno origine all’esterno della Terra

▶Le forze esogene sono quelle che agiscono dall’esterno sulla superficie terrestre.

Queste forze sono visibili nell’azione de-gli agenti atmosferici (gli sbalzi di tempera-tura, il vento, le precipitazioni) e dell’acqua (i fiumi, i ghiacciai, il mare) che modificano continuamente il paesaggio.

Mentre le forze endogene hanno una fun-zione prevalentemente costruttiva, le forze esogene hanno funzione prevalentemente distruttiva. Esse infatti sono in grado di di-sgregare non solo il terreno, ma anche le rocce più resistenti della crosta terrestre.

In che modo gli agenti atmosferici modificano il paesaggio?

1. Gli sbalzi di temperatura modificano il volume delle rocce: il caldo provoca la dila-tazione, il freddo provoca invece una ridu-zione del volume. L’alternarsi di queste di-latazioni e contrazioni porta la superficie esterna delle rocce a sbriciolarsi e scivolare a valle (figura  B ).

Ai cambiamenti di temperatura è colle-gato un altro fenomeno molto importante: il gelo e il disgelo. Quando la temperatura si abbassa sotto lo zero (ad esempio, in in-verno di notte), l’acqua che si trova nelle fessure delle rocce si trasforma in ghiaccio e aumenta di volume. Premendo sulle pareti rocciose, provoca fratture e distacchi, che sono visibili quando il ghiaccio si scioglie.2. Anche il vento erode i rilievi: sollevando sabbie, detriti o neve, agisce lentamente come una lima, cioè leviga e consuma le rocce (figura  C ). I detriti che vengono ab-bandonati dal vento possono avere diverse forme, come le dune del deserto. 3. Le precipitazioni (pioggia, neve e gran-dine) attaccano la superficie delle rocce e possono sciogliere alcuni minerali che le compongono. Per esempio, le rocce ric-che di calcare si sciolgono facilmente a con-tatto con l’acqua piovana; si formano così le grotte. I suoli ricchi di argilla sono invece impermeabili: l’acqua non filtra ma ristagna o scivola via se il terreno argilloso è in pen-denza (figura  D ).

+ 40° C 10° C

caldo =dilatazione

freddo =contrazione

la rocciasi frattura

la roccia sbriciolatascivola verso il basso

B

la sabbiatrasportatadal ventoha scavatoquesta roccia,che in alcunipunti erapiù tenera

C

l’acqua scavala roccia calcarea

l’acqua scivola sulterreno argilloso

grotta

D

▶La demolizione operata dagli agenti atmo-sferici e dall’acqua si chiama erosione. Il ma-teriale eroso – i detriti – viene trasportato dall’acqua o dal vento. Il trasporto termina con il deposito dei materiali e il loro accu-mulo, come avviene a sabbia e ghiaia nei tratti in pianura dei fiumi (figura  A ).

Gli agenti atmosferici, i fiumi, i ghiacciai e i mari sono in grado, nel tempo, di mo-dificare la superficie terrestre, modellando nuove forme del rilievo. Queste derivano, a seconda dei casi, dall’erosione o dall’accu-mulo di detriti.

I ghiacciai lentamente scavano le montagne, trasportano i detriti nel ghiaccio e li depositano a valle.

ll mare erode le coste col movimento delle onde, poi trasporta e depone sui fondali o sulle coste i detriti che ha prodotto e quelli che vengono scaricati in mare dai fiumi.

AI fiumi scavano solchi, trasportano verso il mare i detriti e li depositano nelle zone pianeggianti.

Gli agenti atmosferici erodono le rocce, poi trasportano e depositano i detriti più fini.

3 Scegli l’alternativa corretta.Gli sbalzi di temperatura possono

A frantumare la superficie delle rocceB levigare la superficie delle rocce

4 Completa le frasi.Scegli tra i seguenti termini: Il deposito il mare L’erosione la montagna

................................. delle rocce crea detriti che

vengono trasportati a valle. Per esempio, i

fiumi trasportano i detriti verso ............................ .

Il p

aesa

gg

io

A

Il p

aesa

gg

io

A

A38 A39

9e forme regolari. Particolare attenzione viene posta sui

10 All'interno di un'opera si usano caratteri diversi per presentare contenuti diversi, per esempio il testo principale e gli esercizi.

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Una spiaggia con dune in Lituania.

Si legge bene

Una spiaggia con dune in Lituania.

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