Uscita N 55

64

description

Rivista Campo de'fiori

Transcript of Uscita N 55

Page 1: Uscita N 55
Page 2: Uscita N 55

SOMMARIOSOMMARIO

2 Campo de’ fiori

Editoriale: Alla mia età..........................................3Intervista:Frizzante Fabrizio Frizzi.........................5Collezionismo:Gratta...gratta ..................................6-7Suonare Suonare:Bizantina, Fantastici 7........................8-9Curriculum vitae:Nicoletta Candeloro.............................10Roma che se n’è andata: L’area Sacra di Torre Argentina.......12-13Cinema News:A prova di spia....................................14Come eravamo:Giano Soli, un uomo di altri tempi........16Ecologia e ambiente:Le foreste stanno scomparendo...........17Una Fabrica di ricordi:Il Maresciallo Mario Tirittera............18-19

La chiesa di S. Giovanni..................20Oroscopo .........................................21Le guide di Campo de’ fiori:Santo Stefano di Sessanio....................22Ceral:Aiuto!Voglio mamma!..........................23Nuovo appuntamento al Puff..........2412° Mini Festival “Città di Viterbo”25Radio Punto Zero: ..........................26I Girasoli: ........................................27Arte:Vincenzo Ridolfi...................................28Il Fumetto:Death Note.........................................29Organa Nostra.................................30Via Roma..........................................31Vita Cittadina...................................32Le storie di Max:Gianni Morandi....................................34L’ISA al Cersaie di Bologna.............35

Mondial Tufo:Estrattori di tufo da quattro generazioni.........................................36Il mondo del Jazz:Il Chicago Style...................................38Numero Unico..................................39I Santonari e la festa di S.Martino 40La Rocca Farnese di Corchiano ......41L’areoporto di Viterbo:....................42L’angolo Bon Ton.............................43I Gesti Bianchi Civitonici............44-45I ritratti di Serena Percossi............47Messaggi.................................48-49-50La rubrica dei perchè......................51I nostri amici ..................................53Album dei ricordi.....54-55-56-57-58-59Annunci Gratuiti ........................60-61Nel cuore..........................................62Selezione Offerte Immobiliari........64

VISITA IL NOSTRO SITOCOMPLETAMENTE RINNOVATO

WWW.CAMPODEFIORI.BIZ

foto di copertina di Roberto Moscioni

Page 3: Uscita N 55

Campo de’ fiori 3

di Sandro Anselmi

Il tempo è passato e brulica di ricordiRari colorifigure bianche e nerelise dietro gli occhi chiusie forme di cielo e di vento Vuoti silenziMa prezioso è il tempo che verràDomani nonostante tutto!

Sempre più presi dalle mille occupazioni e dai molteplici pensieriche ci assillano, abbiamo poco tempo da volgere al passato ed allon-taniamo, così, i ricordi che rischiamo di perdere per sempre.Consumare tutte le cose che hanno fatto parte di noi, nel bene e nelmale, e non vedere ciò che è stato tuffandoci nella frenesia dellavita come se fossimo dentro l’ultimo giorno, rischia di sbriciolaretutto un vissuto, comunque bello.Rapportarsi, invece, con le cose di ieri genera, forse, bilanci e giudi-zi critici che portano nostalgia e rimpianto, ma che sono, poi, saleprezioso per i nostri giorni. Le esperienze vissute, filtrate dal tempo,regalano pura saggezza ed impareggiabile sapienza, e lo sconfinatopassato, confuso dentro di noi, è nulla di fronte all’infinito che verrà. Viviamolo.

Alla mia età

foto Stefano Santi

Page 4: Uscita N 55

Campo de’ fiori4

Page 5: Uscita N 55

Campo de’ fiori5

La nuova stagioneteatrale vede final-mente il ritorno diFabrizio Frizzisulle scene, con untesto intrigante eancora poco sfrutta-to di Andre’ Roussin,“Ninà”, interpretato

insieme a Edy Angelillo e Carlo Alighiero.Non ci facciamo sfuggire l’occasione eincontriamo Fabrizio, che ci accoglie cor-diale come al solito, al Teatro Manzonidi Roma. Ben tornato!“Grazie a tutti gli spettatori, che oltre adapprezzarmi in tv colgono il mio lato posi-tivo di attore teatrale. E pensare che giàprima degli anni Ottanta avevo interpreta-to delle commedie…oltre a lavorare inradio ed in televisione.”Il programma televisivo che subito ti haportato il successo è stato Tandem, chehai condotto dal 1982 al 1987… “Si, è stato in assoluto il secondo pro-gramma che ho fatto, dopo “Il barattolo”,ed è stato sicuramente il più importanteperché per cinque anni mi ha dato la pos-sibilità di crescere a contatto con i giovanied in un orario, quello di pranzo, dovepotevano seguirmi anche le famiglie.”Seguirono poi “Pane e Marmellata”accanto a Rita Dalla Chiesa, “EuropaEuropa” di Michele Guardì con ElisabettaGardini, “Donna sotto le stelle”, “MissItalia” (dal 1988 ad oggi), “I FattiVostri”, “Scommettiamo che?”con Milly Carlucci, “Piazza Grande”,“Luna Park”, “La Zingara”, “LaBotola”, e questi sono solo alcuni deiprogrammi portati al successo…. Macome è iniziato tutto? “Nella mia famiglia, fin da piccolo, horespirato aria di spettacolo, in manie-ra particolare di cinema, perché miopadre era un manager delle distribu-zioni dei film ed a casa telefonavano,anche quando mio padre era fuori,grandi interpreti che volevano saperecome andavano gli incassi ai botte-ghini. Nel 1976, a 18 anni, ho inizia-to a lavorare in una radio privata edil mio sogno era fin da allora arrivarealla Rai. Ascoltavo, a quei tempi,“Alto Gradimento”, con Arbore eBoncompagni, ed il mio sogno di fardivertire il pubblico cominciava adavverarsi!”

Ma cosa si prova a passaredalla televisone al teatro eviceversa? “E’ una bellissima esperienza,e mentre con la tv devi atten-dere comunque gli share perconoscere il gradimento, inteatro lo puoi costatare subito,basta attendere la reazionedel pubblico presente, e devodire che con questa commediasiamo partiti alla grande”.Ce ne parli? “E’ un testo di un grande com-mediografo francese deglianni ‘40-‘50, che ci proponeuna storia molto divertente epiena di colpi di scena, cheruota intorno al triangolo amo-roso moglie-marito-amante.Invito i lettori di Campo de’Fiori a venirci a vedere, perpassare sicuramente una sera-ta allegra! Colgo l’occasioneper ricordare i miei bravissimicompagni di avventura: EdyAngelillo, Carlo Croccolo,Giovanni Ribò e ClaudioSpadola!”Ringraziamo Fabrizio Frizzi e ciandiamo a sedere in plateaper assistere alla sua interpre-tazione.

di Sandro Alessi

Fabrizio Frizzi e Edy Angelillo in una scena del Ninà

Frizzante Fabrizio Frizzitra televisione e teatro

Da sx: Carlo Alighiero, Fabrizio Frizzi e Edy Angelillo in una scena del Ninà

Page 6: Uscita N 55

Una raccolta moderna di variopi

ha conquistato

Campo de’ fiori6

Il fenomeno dellelotterie istanta-nee, contraria-mente a quantosi pensa, non èun fenomenorecente, ma esi-ste già da parec-chi anni, solo cheè approdato inItalia da alcunilustri attirando

quasi immediatamente l’attenzione delgrosso pubblico grazie alla sua particolareformula della riscossione diretta dei premivinti dal giocatore. La prima serie emessadal Monopolio di Stato Italiano nel 1994 fudedicata alla Fontana della “Fortuna” in cuiil biglietto aveva il simbolo della fontana diTrevi; in seguito, visto il successo ottenu-to, venne emessa una nuova serie relativaalla “fortuna” col mundial, in relazione aicampionati del mondo; la terza alla veladella “fortuna” per finire con la “fortuna”sotto l’albero: da quel momento i “grattini”(come vengono comunemente chiamati)hanno avuto sempre un crescente succes-so. sì da diventare un vero e proprio feno-meno del costume, tanto che non c’è eser-cizio pubblico, ricevitoria o tabaccheria chenon abbia al suo interno le file di tagliandicolorati e dai diversi importi e costi di vin-cita. Abbandonata parzialmente la “fortu-na” i creatori dei policromi cartoncinihanno sbizzarrito la loro fantasia e, pur dirichiamare l’attenzione del pubblico,hanno ideato i nomi più strani e più accat-tivanti quali : asso, dado pazzo, dadomatto, tuffati nell’oro, magic tris, magicopoker, magic puzzle, magic car, fai scopa,si gioca a scopa, sbanco, banco lotto, settee mezzo vincente, pari o dispari, caccia alproverbio, jackpoint, bingo e chi più ne hapiù ne metta. Recentemente organi distampa hanno reso noto dove lo StatoItaliano si rivolge per farsi fabbricare i“gratta e vinci” che distribuisce ai variesercizi commerciali : vengono ordinati adAtalanta, negli Stati Uniti, dove esiste lamigliore tecnologia al mondo in grado digarantire a questo biglietto, apparente-mente semplice, una sicurezza ed un’equi-tà nella distribuzione delle vincite che è lacaratteristica principale del gioco.

di Alfonso Tozzi

I biglietti sono protetti da severissimenorme di sicurezza : da ognuno dei rotolibianchi che girano su particolari sistemimeccanici si producono circa 120 milatagliandi. La stampa di ogni bigliettorichiede 13 strati di colore, 8 sono tratta-bili, mentre gli altri servono a fermare ibiglietti da tutte le possibili manipolazioni,come ad esempio la lettura in trasparenza.Le combinazioni di numeri, il 25% dellequali è vincente, escono da un “cervelloneelettronico” programmato da tre gruppi diingegneri informatici che lavorano isolatitra loro e dal resto della fabbrica. In unminuto e venti dal rotolo bianco di parten-za i gratta e vinci arrivano alla macchinafinale, dove un addetto piega e divide itagliandi per poi metterli in scatole di car-tone che vengono successivamente spedi-te via nave dove arrivano in Italia dopo tresettimane di navigazione. Il fenomenomediatico non poteva non interessare ilcollezionismo minore tanto che sin dal1995 apparvero nei vari mercatini italiani icartoncini policromi con regolare quotazio-ne e la collezione, come tutte quelle che sirispettano, ha delle caratteristiche princi-pali di cui i collezionisti tengono conto :cartoncino perfetto senza alcun difettopalese od occulto; integro, biglietto asso-lutamente non grattato e perfettamenteconservato; splendido, con lievi difetti;ordinario, biglietto che presenta, dopograttato, i normali segni dello sfregamen-to; naturalmente la valutazione del pezzoè anche in rapporto alla rarità. Intorno al“gratta e vinci”, visto l’entusiasmo con cuiera stato accolto, i Monopoli di Stato pen-sarono di abbinare la lotteria di capodan-no del 1999, quella del 2000 così comeaddirittura legarono l’elezione di miss Italiadel 2001 che si tenne a SalsomaggioreTerme. Anche molti enti si sono serviti, invaria maniera, della “trovata” come l’Avache, con “cancella e vinci”, offriva in donoun bellissimo ciondolo con collana in oro di18 karati, la Barilla che, col “graffia &vinci”, offriva la bici ciao o la Soc.Italgrafica di Roma che, con “strappa evinci”, iniziativa riservata agli acquirenti didue cartoline artistiche, offriva, in caso divincita, buoni in denaro e anche l’automo-bile Fiat Bravo o Brava come premio fina-le. Superfluo aggiungere che molte socie-

tà od enti, ispirandosi al gioco, pur di inse-rirsi nel lucroso affare, hanno creatobiglietti simili a quelli emessi dallo Statocosì come il “mega lingotto”, molto somi-gliante al conosciutissimo miliardario direcente emissione. Il più grande collezioni-sta finora conosciuto è il francese PierreLasnier il quale è riuscito a mettere insie-me, in oltre 25 anni di attività, circa cin-quemila tickets, molti dei quali reperiti aLas Vegas dove lui gestiva un’agenzia dipubblicità e le lotterie istantanee erano giàdi dominio pubblico in quasi tutti gli StatiUSA. Fra i collezionisti italiani di un certorilievo si segnalano Ivano Torsani e DarioGiannini di Roma, nonché Achille Mazzeridi Sesto S. Giovanni e Giovanni Lasala diBarletta i quali ultimi preferiscono ricerca-re i “grattini” per poterli scambiare conquelli dei posteggi cosa questa che sta allaraccolta come l’erinnofilia alla filatelia.Giova segnalare che l’idea è così vincenteche alcune autorità piemontesi hanno pen-sato di istituire un “gratta e vinci” ad hocper promuovere le mostre e la comunica-zione di “Italia 150” che animerà per 250giorni Torino e il Piemonte prossimamente.A titolo di curiosità si riferisce che il car-toncino più grande, finora apparso sulmercato contenente dieci giocate, è il“giocagiò la roulette” emesso dalla Soc.Italgrafica di Roma, della misura di cm. 32x 16, e quello emesso dal nostroMonopolio “quadrifoglio colpo di fortuna”costituito da quattro combinazioni vincen-ti.

Il francese Pierre Lasnier, il piùgrande collezionista mondiale conoltre 4000 esemplari rari.

Page 7: Uscita N 55

inte delusioni che... gratta,gratta...

o mezzo mondo

Campo de’ fiori 7

Page 8: Uscita N 55

Campo de’ fiori8

di Carlo Cattani

la proposta di appellarci Bizantina venneda parte di Massimo Ierimonti, il percus-sionista di allora: ci piacque e venne subi-to approvata all’unanimità…. una sceltache a tutt’oggi ci sembra quanto mai feli-ce!Carlo :ricordate il momento in cui avetedefinito il vostro “primo brano” ?Marcello: credo che il primo brano com-pletamente scritto da noi sia “Stelleall’Alba”, per il quale io scrissi la musica, mentre il testo è di Michaela D’Astuto.Ma anche altri pezzi fiorirono quasi con-temporaneamente, tra cui, mi pare diricordare, Pizzica della Serpe ed E’ Notte,brani in cui spunti originali venivano avolte contaminati da elementi tradizionali,per poi tornare ad assumere un volto deltutto nuovo e inedito.Carlo :i vostri primi concerti comeBizantina ? Emozioni,incertezze,curiosi-tà(qualche aneddoto..) Michaela (D’Astuto): molte delle primeesibizioni avvennero per strada, nel cortiledegli Uffizi, tra turisti entusiasti, venditorie suonatori ambulanti di ogni specie e pro-venienza e tanta allegria. A volte arrivavala polizia e toccava anche scappare…. unparadosso particolarmente curioso a metàanni ’90, quando chi aveva rubato miliardiallo stato andava in TV a proclamarsi unperseguitato, mentre chi si divertiva e

band annovera,oltre alla citataMichaela D’Astuto alla voce,Michelangelo Zorzit al bassoelettrico-contrabasso-chitarraclassica ,Mauro De Lillo allabatteria e percussioni,Marcello Melighetti alla chi-tarra classica ed acustica,chi-tarra Portoghese ,m a n d o l a , b o u z u k i , o u d ,Susanna Crociani al sassofo-no,Michele Levito alle per-cussioni,Anna Maria Iorioseconde voci . Su,dunque,si alzi il sipario,si abbassino le luci …lascena è per i BIZANTINA! Carlo : Ciao Marcello !Bizantina oltrepassano i 12anni di attività : mi puoi rac-contare i “primi tempi” , comevi siete incontrati sul pianodelle idee ,dei contenuti ,levostre estrazioni culturali : c’èstato un luogo/dei luoghi /degliannunci e quant’altro tu vogliacitare ,che ha favorito la costi-tuzione della band ? Chi ha “provocato lascintilla” ? La scelta del nome per la Band? C’erano alternative ? Marcello(Melighetti): più che di una scintilla si ètrattato di un incendio… con molti focolai:era un nucleo di svariate persone, tra cuifigurava già l’attuale cantante MichaelaD’Astuto, che si riuniva occasionalmenteper suonare, in formazioni ogni voltadiverse. In molti di noi, provenienti dalleesperienze più disparate (ad esempio, io eSusanna (Cruciani) approdammo al grup-po tramite il bassista Mauro Citzia(nda:musicista presente nei cd “E’notte”[‘97] e”Bizantina [‘03]) , che aveva-mo conosciuto in un gruppo di ryth-m’n’blues ; la passione per “la nostramusica” divampò molto presto. E quindicon tutti quelli che, come me, già “arde-vano”, passammo a fare le cose sul serio:ossia delle prove più strutturate , che, giu-sto per rimanere in tema di fuochi e fiam-me, per un periodo si svolsero tra i boschidi Nipozzano e i locali della VigilanzaAntincendio Boschivo… per fortuna, altri-menti saremmo andati dritti verso il disa-stro ecologico! A parte gli scherzi, unintenso periodo di prove permise di defini-re più precisamente gli elementi del grup-po, e, subito dopo, il suo nome: dopo unpaio di concerti con il nome di “DevotoOli” e forse uno come “Vota Antonio”…..

“Dalla strada al palcoscenico”: conuna battuta si potrebbero così sintetiz-zare i dodici anni del percorso artisticodella band “sotto i riflettori” di questanuovo appuntamento di “Suonare ! ! !Suonare! ! !” … Dunque, alla vostraattenzione ,dalla Toscana ….Scandicci:B I Z A N T I NA ! Un sodalizio forma-tosi a pochi “spiccioli” di tempo dalla finedel secondo millennio …???? …era il 1996, dall’incontro di musicisti con l’esperienzacomune dell’arte “ambulante” che si“ribalta” in piazze ,vicoli ,angoli di cittàe paesi per un pubblico che ,fin dai tempiantichi , dedicando attimi del propriotempo, mostra di apprezzare le gesta arti-stiche e il coraggio dei “girovaghi” intrat-tenitori ! Poche parole per chiarirvi chisono e cosa hanno fatto,finora , i BIZAN-TINA…ma non temete della mia stringa-tezza perché saranno alcuni dei compo-nenti del gruppo, che, di seguito , bendispostisi per il sottoscritto ,vi fornirannoun distillato della loro storia . I BIZANTI-NA sono sette ma valgono il doppio,il tri-plo…. e più ! , risultando tutti dei valen-ti polistrumentisti . Del manipolo di quei“ragazzi del ‘96” partiti dalla strada , benquattro sono ancor lì ad alimentare il“sacro fuoco” dell’arte musicale che livede ,accanto a partners di più recenteacquisizione , impegnati a “fare musica”tanto con la produzione di temi originaliquanto con originali letture di composizio-ni di altri e d’altri tempi ! La loro musica,premiata in più occasioni e accolta coninteresse anche fuori dei confini Italiani ,si “guarda intorno” ,dimostrando , unsincero interesse e un competenteapproccio a culture musicali “vicine e lon-tane” . Ispirati sin dalle origini, soprattut-to, dalla musica del nostro Sud “più nordi-co” ,Puglia e Campania , hanno ,nell’arcodella loro produzione discografica ,ampliato la gamma della loro “tavolozza”musicale anche con sfumature“oltreMediterranee” . La loro proposta“NON etnico ortodossa” ,sono certo sapràdarvi momenti di gioia e di riflessione,cat-turarvi per la perizia compositiva ed ese-cutiva ,dimostrandovi la tanta sostanza e ipochi fronzoli del loro mondo musicale !Tutti bravi,con particolare riferimentoalla mirabile voce di “Monna” MichaelaD’Astuto che, forte della sua formazione econoscenza delle diverse tecniche vocali ,articola con destrezza e intensità interpre-tativa il “suo strumento” nel variegatobouquet del repertorio “Bizantina” ! La

Page 9: Uscita N 55

Campo de’ fiori 9

faceva divertire la gente per strada dove-va invece scappare a nascondersi come unladro. Di questo primo periodo, gli aned-doti più interessanti riguardano forse gliimpianti di amplificazione… ad esempio,una volta ci è capitato che ci proponesse-ro, con il massimo candore, un normaleimpianto stereo da abitazione!! Marcello: credo che il primo concertofatto con il nome Bizantina risalga all’8marzo 1995, a Fiesole… ma potrei sba-gliarmi. Infatti, in quella primavera i con-certi iniziarono ad aumentare in manieraesponenziale, in particolare grazie all’am-mirazione che Gianni Pini, e tutta l’ARCINova, nutrivano verso il gruppo. Alla visi-bilità contribuì poi in modo decisivo la vit-toria al Festival di Pelago e dopo poco alPremio Ciampi. Seguì la costituzionedell’Associazione Culturale Bizantina e, aruota, vari concerti all’estero. Un annoveramente intenso è stato 1998/99, quan-do siamo stati una settimana in Portogalloa settembre, poi a ottobre a Cabo Verde, edurante l’anno altre due volte in Portogalloper date singole; infine, tra agosto e set-tembre del 1999, facemmo una tournèe diun mese e mezzo tra Portogallo e Spagna.Cabo Verde fu un’esperienza intensa emeraviglioso, soprattutto gli scambi musi-cali con i Capoverdiani al “baretto” diRibeira Grande, luogo dell’ultimo concertoprima del rientro.Michelangelo (Zorzit): a proposito dianeddoti, io credo che uno degli aspettipiù entusiasmanti dell’attività di un grupposia il fatto che non sai mai cosa ti aspettae che una situazione che, magari, iniziacon tutte le migliori prerogative viriimprovvisamente verso il disastro, comepure, al contrario, nelle occasioni menocariche di aspettative, può succedere ditrovare stimoli ed energie impensabili. A

noi, ad esempio, sono accadute anche ledue cose insieme… andavamo a suonarein Basilicata, a Castelluccio Inferiore, chia-mati da un organizzatore molto appassio-nato della nostra musica, in cui riponeva-mo molta fiducia. Trovammo ad accoglier-ci un meraviglioso palco in mezzo al bosco,tecnici disponibili e competenti. Ma l’im-previsto era dietro l’angolo: una tempestadi fulmini impedì il concerto; si aggiunse illutto familiare che colpì uno degli organiz-zatori. Mogi e rassegnati,andammo a cena e propriolì, mentre eravamo al tavolo,gli organizzatori stessi cichiesero se avevamo vogliadi suonare qualche pezzoacustico sul ballatoio delristorante.Noi ci dichiaram-mo disponibili, anche perchécredevamo che quei ragazzimeritassero davvero molto.In breve, facendosi portareuna cassa da un cugino, unmicrofono dallo zio, un cavodal fratello e il mixer da unasala prove, riuscirono adallestire una situazione bel-lissima. Ritrovarsi a suonarein mezzo a camerieri chelasciavano il piatto per venire a ballare,anziane signore che cantavano a memoriai nostri pezzi, ragazzi e ragazze che saltel-lavano su e giù dai muretti, passanti assie-pati per riuscire a vederci, fu un’emozioneindescrivibile… per farci smettere dovette-ro intervenire i carabinieri, perché si eraammassata talmente tanta gente che nonsi passava più per la strada!Carlo :come avviene il lavoro di composi-zione e arrangiamento dei vostri brani?Michelangelo: alcuni brani nasconodirettamente in sala prove, da idee singo-le che sono poi sviluppate con il contribu-to di tutti. A volte tale contributo è limita-to all’arrangiamento, più spesso invecevengono aggiunte intere porzioni delbrano che valorizzino al meglio le possibi-lità espressive dei singoli strumenti o del-l’insieme. Altre volte si parte da un’ideache è in parte già sviluppata, con una trac-cia di arrangiamento realizzata grazie alcomputer; ma in questi casi, cerchiamo dilasciare la massima libertà di interpretazio-ne e di rilettura ai singoli musicisti, perchéovviamente solo l’esecutore conosce afondo il proprio strumento e riesce a valo-rizzarlo al massimo, che è poi l’obiettivoultimo che ci proponiamo. Uno degli

aspetti che ritengo più stimolante, e che cipermette di realizzare brani molto organi-ci, che mantengono sempre una notevoleunitarietà, è che molte idee non vengonoproposte dal musicista con il proprio stru-mento, ma sono già pensate per essereeseguite da altri. In questo modo, abbia-mo occasione di confrontarci continua-mente con il modo di sentire e di espri-mersi degli altri, e ci vediamo proficua-mente costretti ad essere……. “strumenti

“ dei nostri compagni.Carlo : per Michelangelo, lo “strumentistaeclettico”: come sei entrato nella band? Michelangelo:sono entrato tramite lacantante, Michaela D’Astuto, che conobbitramite amicizie comuni, e in seguito èdiventata la mia compagna. Del mioingresso nel gruppo, ricordo che l’aspettopiù curioso fu la sintonia che subito rico-noscemmo: io provenivo da esperienzemolto diverse, e mi ponevo il problema dicome adattarmi a questa situazione deltutto sconosciuta per me. Mi buttai, suo-nando nel mio modo, ma non ci fu bisognodi nessun aggiustamento: credo che quel-lo che serviva al gruppo fosse proprioquell’energia che io riuscii a trasmetterefin da subito, e tutti furono più che soddi-sfatti. In seguito, approfondendo la cono-scenza dello stile dei Bizantina, ho avutomodo di contribuire all’attività del gruppoanche con molte composizioni originali,che sono sempre state accolte con grandeentusiasmo. Per una conoscenza particola-reggiata della Band visitate il sito ufficiale:www.bizantina.it e www.myspace.com/bizantinaethnicContatto mail per concerti: [email protected]

Fantastici 7! (prima parte)

Michelangelo Zorzit al basso e Marcello Melighetti alla chitarra, le “corde” dei BIZANTINA

La voce BIZANTINA, Michaela D’Astuto

Page 10: Uscita N 55

10 Campo de’ fiori

CURRICULUM VITAENicoletta Candeloro

Come prima puntata dedicata ai personag-gi dello spettacolo emergenti abbiamopensato di presentarVi una giovane attriceromana, NICOLETTA CANDELORO.La incontriamo in occasione dell’interpre-tazione di una commedia scritta daSalvatorè Scirè e presentata a Roma alTeatro Petrolini. Bella e prorompente, Nicoletta dopo glistudi di Maturità Scientifica si laurea alD.A.M.S. di Roma con ottimi risultati deci-

sa ad intraprendere lacarriera di attrice.Frequenta per perfe-zionarsi alcuni corsi direcitazione (“BeatriceBracco”, “TeatroAgorà”, “Fioretta Mari”,“Officina Teatro XI”) edi danza moderna(Universal StudiosAcademy di Roma) edaffina contemporanea-mente le conoscenzedell’ inglese e lo spa-gnolo.La sua prima volta nelmondo dello spettaco-lo avviene nel 1997grazie alla vittoria delconcorso di bellezza“Miss Eva Express” acui segue nel 2000 lapartecipazione comevalletta nel programmadi Rai due “Stracult”accanto a GiorgioBracardi. Da qui partono nume-rose partecipazioni aprogrammi televisiviquali “Affari dicuore” (Rai due), “Unpapà quasiperfetto” fiction conMichele Placido (Raiuno), “Domenica In”

(Rai uno), “Fuori di casa” (Sky vivo),quale conduttrice (Funny Moon per SuperTre e Italia 360 gradi per Sky) ed interpre-te delle telepromozioni per “La Talpa”(Italia uno). Nel 2008 la troviamo interprete protagoni-sta della commedia “Se il maniaco vienea cena” e da Gennaio 2009 la vedremonel ruolo di Laura nella commedia teatra-le “Sofà ma non si dice” di SalvatoreScirè al Teatro Petrolini di Roma.

15 DOMANDE 15

- Età: 28 anni- Sogno nel cassetto: Dirigere una casadi produzione- Commedia o dramma: Commedia- Colore preferito: Rosa- Film preferito: Grease- Attore preferito: Johnny Deep- Mare o montagna: Mare- Estate o inverno: Estate- Sole o luna: Sole-Abbigliamento classico o sportivo:Sportivo- Costume: due pezzi o topless: Duepezzi- Macho o intellettuale: Intellettuale- Palestra o libreria: Palestra- La prima cosa che guardo negliuomini: Gli occhi- Del mio corpo apprezzo: Il viso

di Sandro Alessi

Page 11: Uscita N 55

Campo de’ fiori 11

Page 12: Uscita N 55

A beneficio di queipochi lettori chenon ne fosseroancora a conoscen-za, voglio precisareche il nome“Argentina”, cheindividua l’AreaSacra posta all’in-crocio tra l’omoni-

mo largo e via Florida, prolungamento divia della Botteghe Oscure, nulla ha a chevedere con la nazione sud americana;questo nome si deve semplicemente alvescovo Johannes Burckhardt, cerimonierepontificio della Curia di Alessandro VI,Rodrigo Borgia, 1492 - 1503 che nel XVsecolo fece costruire, non senza lotte econtroversie con la potente famiglia deiCesarini, una Torre annessa al suo palaz-zo, la c.d. “casa del Burcardo”, che chiamò“Argentoratina”, dal nome latino della suacittà natale, l’attuale Strasburgo a quell’e-poca “Argentoratum”. Il vecchio piano regolatore del 1909, pre-vedeva l’esecuzione dei lavori occorrentiper consentire il collegamento tra viaArenula e corso Vittorio Emanuele II,intervento maldestramente approvato puressendo consapevoli che avrebbe compor-tato la distruzione di edifici di grandeimportanza archeologica, tutta l’AreaSacra rischiò di essere distrutta per con-sentire la costruzione di grossi palazzi, mafortunatamente ciò non avvenne perchè,con la demolizione della chiesa cinquecen-tesca di San Nicola de’ Cesarini, venne allaluce il complesso archeologico che cono-sciamo, costituito essenzialmente da quat-tro edifici sacri allora individuati con le let-tere dell’alfabeto da A a D.Ad avvenuto recupero, il 21 aprile 1929, ilForo Argentina fu inaugurato alla presenzadi Mussolini. Come detto nell’Area Sacrasorgono quattro templi: il primo risale alIII secolo a.C. ed è identificato come ilTempio di Giuturna sul quale era stata edi-ficata la ricordata chiesetta di San Nicolade’ Cesarini, dal nome della potente fami-glia proprietaria della zona; il secondocome la “Aedes Huiusce Diei” ossia laFortuna del Giorno Presente fondato dalconsole Quinto Lutezio Catulo; il terzo epiù antico, risalente al IV secolo a.C., èattribuito a Feronia, antica divinità italica,quindi, il tempio più grande identificatocome il santuario dei Lari Permarini.Le colonne disposte al fianco del Tempiodi Giuturna appartenevano ad un grande

Portico conosciuto come Hecatostylumossia Portico delle cento Colonne il cuinome era Porticus Lentulorum, circa ilcomplesso situato a tergo dei Templi dellaFortuna e di Feronia, un grande podio rea-lizzato in blocchi di tufo, è riconosciutocome l’estrema propaggine della Curia diPompeo, il luogo dove si riuniva il Senatodi Roma e dove Caio Giulio Cesare fu col-pito a morte da Bruto e dagli altri congiu-rati, correvano le idi di marzo dell’anno 44a.C. ed è questa una pagina di storia a cuiaccenno brevemente.

La notte fra il 14 e 15 marzo Caio GiulioCesare dormì poco, in mattinata dovevapresiedere l’assemblea dei senatori allaCuria di Pompeo, ma non aveva alcunavoglia di andarci anche perché quella mat-tina, appena alzato, aveva avuto un attac-co di vertigini, un male antico divenutoparticolarmente fastidioso e frequente;probabilmente presagiva qualcosa di stra-no ma non certamente il corso degli even-ti e tanto meno la sua prossima morte.Decide, però, di andare comunque, ordinagli sia portata una lettiga e con questaattraversa il luogo dove oggi sorge piazzaVenezia, prosegue lungo il tracciato del-l’attuale via delle Botteghe Oscure, arrivaa largo di Torre Argentina, qui la Curia diPompeo.I senatori affollano l’emiciclo avvolti nelleloro tuniche candide, una grande folla diquasi mille persone è presente per l’occa-sione, mentre incede e sta per arrivare allastatua di Pompeo un senatore gli si pone

davanti, s’ingigocchia afferrandogli la togae lo invoca, Cesare si volta, adesso è cir-condato, capisce che non si tratta di unainvocazione ma di una violenza, una furiaselvaggia, vengono snodate molte lameche cominciano a colpirlo, numerosi i colpi,se ne conteranno ventitrè, alla schiena, alcollo, all’inguine, Cesare si addossa allastatua di Pompeo per proteggersi e daquella posizione scorge il figlio Bruto chesta alzando il pugnale: “Tu quoque, filimi”, si copre il volto e crolla a terra.Sono trascorsi più di duemila anni da allo-ra, ma qualcosa dello spirito di quei perso-naggi sopravvive tutt’oggi in alcuni degliaristocratici gatti che molto orgogliosa-mente presidiano quelle rovine, infatti dal1929, in coincidenza con il recuperodell’Area Sacra di Torre Argentina, inizia lastoria della permanenza dei gatti in questoluogo, si tratta di gatti randagi o abbando-nati, qui attratti dalla protezione loro offer-ta da quei siti archeologici disposti sotto illivello delle strade che li circondano.L’importanza storica e paesaggistica dell’a-rea archeologica, essendo situata in pienocentro di Roma, l’ha resa un luogo di gran-de attrazione turistica con conseguentefrequentazione di persone di tutte lenazionalità; succede da sempre che nonappena un gatto salta su un capitello o suun rudere e vi si addormenta sopra, quelcapitello o quel rudere, diventa interessan-tissimo oggetto di attenzione scatenandovere e proprie tempeste di scatti fotografi-ci.A Roma esistono ben millenovecento colo-nie feline per un totale di circa venticin-quemila gatti liberi di strada considerati“patrimonio bio-culturale” e, in alcuni casi,“monumento nazionale”, una tradizionequesta regolamentata da varie normativenazionali, regionali e comunali, animaliliberi accuditi e coccolati da numerosesignore meglio conosciute con il nome di“gattare”, in questo contesto l’Area Sacradi Torre Argentina ospita una delle coloniepiù importanti e numerose della capitale enel 1994, per iniziativa di Lia Dequel eSilvia Viviani, è nata l’AssociazioneCulturale Felina di Torre Argentina motiva-ta dalla necessità di fornire cibo, curemediche e sterilizzazioni alle centinaia digatti presenti in quest’area archeologica.Citando le “gattare” non si può non ricor-dare la più famosa, ossia la grande attriceAnna Magnani che abitava non molto lon-tano dall’Area Sacra di Torre Argentina equando ne aveva la possibilità, libera dai

Campo de’ fiori12

Roma che se n’è andata: lu

di Riccardo Consoli

L’area sacra di Torre Ar

Page 13: Uscita N 55

numerosi impegni, portava personalmenteda mangiare ai gatti della colonia, maanche a casa l’attrice viveva circondata daisuoi mici, diceva “Nannarella”: “ … io e lagente ci capiamo pochino, alle feste prefe-risco la solitudine e per riempire la seratabastano due gatti che giocano sul tappeto… “.Probabilmente nessun’altra città, certa-mente nessuna capitale, ama tanto i gatticome Roma, un vecchio film in bianco enero inquadra l’attrice che rientra a casa dinotte attraversando un deserto centro sto-rico, ogni tanto si ferma per coccolare igatti e Franco Zeffirelli racconta un episo-dio della vita di “Nannarella”: “Un giornocammina per le vie di Roma con un foulardche le copre il capo con in mano un cestopieno di cibo per i gatti randagi, apostro-fata da un maleducato, se ne trovanosempre in abbondanza, si volta, si toglie ilfoulard e folgora l’individuo con unaocchiataccia, questi, avendola riconosciu-ta, rimane come impietrito.”Anche questo episodio ben testimonia ilparticolare rapporto esistente fra le “gatta-re”, i gatti liberi e la gente di città, storieche si ripetono da cinquant’anni e forsepiù, poiché di “gattare” come AnnaMagnani sono pieni gli angoli di Roma enon solo nel centro della città, pensiamopoi a quello che effettivamente rappresen-tano questi piccoli felini, il contributo diserenità e di gioia che riescono a dare acerte vite solitarie.I gatti, bisogna conoscerli per amarli, chiscrive vive da quarantasette anni con una“gattara” e da ventuno, in compagnia diun siamese, un piccolo gattino ormai ultracentenario che si avvia molto baldanzosa-mente a superare tutti i primati, mi limitoa ricordarne uno, ha percorso circa230.000 chilometri in macchina, sempre incompagnia dei padroni, ora rispettivamen-te addetto alle coccole e badante, con tuttii conforts, ben s’intende, come è dovuto aun illustre aristogatto.Poca cosa per la verità se solo pensiamoall’interesse che il cinema ha riservato aigatti, tutti ricordiamo ”il Gatto” famosoladro di gioielli impersonato da un affasci-nante e sornione Gary Grant che si è riti-rato in Costa Azzurra e vuole catturare unnuovo rapinatore che imita il suo stile; KimNovak ha poi impersonato una bellissimafattucchiera accompagnata dall’insepara-bile gatto Cagliostro e nel celeberrimoColazione da Tiffany, accanto a AudreyHepburn c’è il micione “Gatto” che viene

temporaneamente abbandonato sotto lapioggia per le strade di New York.Dice il saggio:“… le donne sono come i gatti, le si puòcostringere a fare solo ciò che vogliono…“; osserva Winston Churcill: “ … i cani ti guardano dal basso all’alto, igatti dall’alto al basso … “;scrive Sergio Zavoli: “ … nessuno riuscirà mai a indurre ungatto a fare una cosa che non condivide,ne ho tratto la conclusione che per starecon un gatto occorre il suo consenso … “;sostiene Rainer Maria Rilke:“ … la vita con accanto un gatto, ripaga…“fa notare Gino Paoli:“ … non mi meraviglio quando il gatto faqualcosa di misterioso, mi meraviglioquando fa cose normali …“.Questo articolo si prefigge però di trattaredei “gatti di Roma” e, allora, ancora unavolta, chiedo aiuto a Trilussa che, comeben sai, ha arricchito il suo straordinariorepertorio inventando di sana pianta centi-naia di favole spesso ricorrendo agli “ani-mali parlanti” e, guarda caso, l’animale acui il Poeta chansonier fa più spesso ricor-so è proprio il gatto, seguono somari eleoni che quasi pareggiano, un posto dirilievo è occupato dal porco; famoso ilsonetto dal titolo “er gatto avvocato”, maqui voglio riproprorti “la morte del gatto”che molto mi fa riflettere sulla sincerità dichi ti è vicino, a parole, nei momenti didifficoltà, ma anche di chi ha perduto unapersona cara.

E’ morto er gatto. Accanto / c’è la poveravedova: una Gatta / che se strugge darpianto; / e pensa: - Pe’ stasera / me cevorrà la collarina nera, / che me s’adattatanto!Frattanto la soffitta / s’empie de bestie eognuna fa in maniera / de consolà la vedo-vella affritta. / - Via, sòra sposa! Fatevecoraggio: / su, nun piagnete più, che’ vefa male … / Ma com’è stato? - Ieri, pe lescale, / mentre magnava un pezzo de for-maggio: / nemmanco se n’è accorto, / nunha capito gnente … / - E già: naturarmen-te, / come viveva è morto. / - E quanno c’èer trasporto? / - chiede un Mastino - Iostesso / je vojo venì appresso.Era una bestia bona come er pane: / co’tutto che sapevo ch’era un gatto / cercavode trattallo come un cane; / che bruttafine ha fatto! - / E dice fra sé: / - E’ mejoa lui ch’a me. / - Ah, zitti, - strilla un Sorcio- Nun ve dico / tutto lo strazio mio! /Povero micio! M’era tanto amico! - / Eintanto pensa: - Ringrazziamo Iddio! L’Oca, er Piccione e er Gallo, / a nome dele bestie der cortile, / j’hanno portato uncrisantemo giallo. / - Che pensiero gentile!/ - je fa la Gatta - Grazzie a tutti quanti. -/ E mentre l’accompagna / barbotta: - Chemigragna! / Un crisantemo in tanti! - / Poiresta sola e sente / la vocetta d’un Micio /che sgnavola e fa er cicio … / - Questodev’esse lui! – dice la Gatta: / e se guardain un secchio / che je serve da specchio …/ In fonno, è soddisfatta.

Campo de’ fiori 13

uoghi, figure, personaggi.

rgentina e i gatti di Roma

Largo di Torre Argentina

Page 14: Uscita N 55

Campo de’ fiori14

A prova di spiaBurn after reading, Usa,2008. Genere: comme-dia; regia: Ethan Coen,Joel Coen; sceneggiatura:Joel Coen, Ethan Coen;interpreti: Brad Pitt,George Clooney,Frances McDormand,John Malkovich, TildaSwinton, Richard

Jenkins, J. K. Simmons; fotografia:Emmanuel Lubezki; montaggio:;Roderick Jaynes scenografia: DavidSwayze; costumi: Mary Zophres; musi-ca: Carter Burwell; distribuzione:Medusa; durata:96 minuti. Niente al cinema è casuale; quindi se ipersonaggi nei loro sproloqui tornano piùvolte su una leggendaria pistola mai scari-cata dal suo spavaldo proprietario, statepur certi che qualcuno prima o poi preme-rà il grilletto. In Burn after reading questoqualcuno è un cretino patentato, o megliouno dei tanti cretini che popolano il nuovofilm dei Coen. Di stolti- è proprio il caso didirlo- in questa grottesca commedia atinte nere ce n’è veramente per tutti i pala-ti. Altro che Elogio della follia di Erasmo daRotterdam, la cosiddetta “idiocracy oftoday” è messa a nudo ancora una voltadai discoli fratelli di Minneapolis. Ma,vediamoli più da vicino questi portatorisani di ottusità mentale, questi campioninel porre il cervello in modalità stand byproprio quando rischiano di precipitaredalla torre d’avorio della loro sciatta vitaborghese tutta palestra e camera da letto.S’inizia con Osborne Cox (JohnMalkovich), analista della Cia che, messoalla porta dall’Intelligence per via di uncerto vizietto del bere, inizia a scrivere sulPC una sorta di memorie della sua prece-dente vita da 007. Rosso come il suo contoin banca, forse anche di più, è il ciuffocotonato della spocchiosa moglie di lui(Tilda Swinton), gelida fuori e incande-scente di rabbia e di passione dentro.Smaniosa sempre di infilarsi sotto lecoperte, ma non di certo con quel relitto disuo marito, bensì insieme allo spavaldosceriffo federale Harry Pfaffer (GeorgeClooney), fedifrago incallito. Tuttavia, se la signora Cox è l’amante piùaccreditata di Pfaffer, non è certo l’unica.Anzi. Nella scuderia del villoso poliziotto,fa brutta mostra di sé anche la simpaticis-sima, seppur non più giovane, insegnantedi fitness Linda Litke (l’attrice FrancesMcDormand, moglie di Ethan Coen),

ossessionata dal pensiero che l’unicomodo “per ricostruire la sua immagine” siaquella di ricorrere all’aiuto del bisturi. Ma,indubbiamente, il nostro allocco preferito èun altro e non potrebbe essere altrimenti:come evitare di sganasciarsi dalle risate difronte a Chad, il collega svampito di Linda,impersonato da un irresistibile Brad Pittche ancheggia a destra e a manca, trasci-nato dalla musica ad alto volume del suoiPod? Per colpa di un cd, quello per l’ap-punto contenente i ricordi delle missioni diCox, tutti entreranno in rotta di collisionel’uno con l’altro. Ne esce fuori una sorta dilotta di classe (la si può interpretare anchecosì, perché no?), dove chi si guarda allospecchio e si ritiene un perdente crede diavere l’autorizzazione per fare pressione,addirittura con le minacce, sugli esponentidelle classi benestanti. Dal momento che iprotagonisti di Burn after reading cercanodi riuscire a far quadrare i conti con un’as-sicurazione sulla salute che non prevedeun rimodellamento cosce e glutei o sonodel parere che pur di trovare l’uomo idea-le si può persino ricorrere alle chat tele-matiche, lo spettatore ha la sensazione ditrovarsi di fronte al mito Americano raso alsuolo per sempre e si chiede se il Paesepossa mai risorgere dalle proprie ceneri, amo della Fenice. Se le cose stanno così,sembrano suggerire i Coen, la risposta èun secco, inappellabile no. Definire scop-piettante l’incalzare degli eventi è dir poco,assolutamente. In più, ecco saltare fuoriinaspettatamente lo spettro di una nuovaguerra fredda con la Russia e la paranoiadi essere osservati dal “Grande Fratello”Cia ottenebra anche quel po’ di materiagrigia ancora funzionante. Non c’è chedire, la situazione è definitivamente sfug-gita dalle mani dei personaggi e trovare unsenso atutto ciòè, addirit-tura, piùd i f f i c i l eche scova-re un agoin unpag l ia io;un perso-n a g g i o ,alla fine,riflettendoc o s t a t aa m a r a -m e n t e :«Che cosa

abbiamo imparato dagli eventi? Niente».Seguono i titoli di coda. Apri pista dellascorsa Mostra del Cinema di Venezia, nellasezione fuori concorso, è l’unico dei filmpresentati nella Laguna a non uscire con leossa rotte sia dal confronto con la criticasia nelle sale cinematografiche. Merito diuna sceneggiatura perfetta- tranne qual-che sottile smagliatura- che funziona allaperfezione, meglio di un orologio svizzero?Lodevole virtù di due registi sempre piùpadroni del mestiere, pure se a volte fintroppo sopravvalutati, come d’altronde èavvenuto con il precedente Non è unpaese per vecchi? Onore a una squadra diartisti, uno migliore dell’altro senza perquesto che qualcuno buchi lo schermorelegando in un cono d’ombra il partner?Sì, sì, sì, tre volte sì. Di sicuro, l’aver scelto star planetarie delcalibro di Clooney, Pitt e Malkovich enon dei perfetti sconosciuti è stata unamossa azzeccata. Infatti, su questemaschere-icone emblema dei fasti e delledecadenze di un’epoca costretta a fareancora in conti con lo spauracchio dell’11settembre, gli autori hanno modellato ipersonaggi della storia pensandoli comeiperboliche caricature speculari degli stes-si divi o, almeno, rispetto a come vengonopercepiti dal pubblico. Si sogghigna findalle prime sequenze, ma l’ilarità si tramu-ta come d’incanto in un riso verde, alvetriolo, e al povero pubblico non rimaneche ammettere un’inoppugnabile verità:quei cretini sullo schermo sono in mezzo anoi, o meglio ancora sono tutti noi alleprese con una vita quotidiana soffocante esnervante, da cui volentieri si vorrebbeevadere.

di Maria CristinaCaponi

Page 15: Uscita N 55
Page 16: Uscita N 55

Come eravamo

E’ con una grandeemozione, dopo milleripensamenti, stimo-lato più volte daiparenti, che miaccingo, grazie albene placet del nsdirettore, a tratteg-giare la figura umanadi un uomo eccezio-nale : Giano Soli

mio nonno paterno. Nacque nel 1863 aMontecastrilli (TR) e morì a CivitaCastellana nel 1954, questo il suo bigliettoda visita, segno di una vita lunga, segnatada gioie e dolori, come quello di accompa-gnare al cimitero il suo primo figlio ItaloSoli, e l’ultima giovanissima Ivana.Facendo un po’ di calcoli, alla morte di miononno, io avevo appena sette anni, maconservo ricordi indelebili nella mia mente,

di questo “patriarca”, checon l’aiuto di mio padre,sono riuscito ad inquadrarenelle date della sua nume-rosissima famiglia. Ma andiamo con ordine:venne a Civita Castellanagiovane di belle speranze,dopo aver fatto il fornaio inquel di Terni, ma con l’in-tenzione di intraprendere ilmestiere dell’oste, che uni-tamente alla caccia, sarà lapassione di tutta la sua vita. Sposò in prime nozze SofiaPierdominici, dalla qualeebbe sette figli: Italo(1887), Italia (1891), Ida(1893), Ines (1898),Isolina (1900), Luigi(1902), Ivon (1906). Non

so se lo avretenotato, ma miononno ad ogninascita impone-va la lettera Iquale sigillo delnome (naturalmente fino adesaurimento della stessa). Ma torniamo alle sue due pas-sioni: il vino e la caccia. Nel 1890 aprì in via di Cortequi a Civita Castellana la suaprima osteria (che gestì fino al1934), luogo di ritrovo e disvago (guarda caso in queilocali, esiste tutt’oggi un circo-lo ricreativo), e con la sua lun-gimiranza da commerciantenato, introdusse e fece cono-scere in paese il gioco dellebocce, allora poco praticato,ma che tanto successo ebbenegli anni a venire. Costruì personalmente i duecampi da gioco e piantò unavite di zibibbo, che ha oggi ben118 anni, ed è visibile oltre ilmuro dei parcheggi dellaBiblioteca Comunale. Non sto a riportarvi i raccontidi mio padre, allora giovanetto,ma vi assicuro che provo anco-ra emozione nel sentir parlaredi partite a briscola e di boc-ciate di punto a volo, che poi

approfondirò, nel parlare dell’altra osteria,dove sono nato. Rimasto vedovo, giàavanti con gli anni,(ne aveva quasi ses-santa), sposò in seconde nozze ElviraCardelli, che di anni ne aveva ventotto.Potete immaginare, considerati i tempi,quale trambusto, badate bene, ho dettotrambusto, e non scandalo, provocò taledecisione, perché c’è da aggiungere unpiccolo, ma importante particolare : nonnoGiano sposò la sorella del genero, maritodella sua prima figlia Italia Soli, cioèQuirino Cardelli . Da questa secondaunione nacquero nell’ordine: Gabriella(1919), Ines (1921), Irmo (1923)Ernesta (1925) Ivana (1927), Maria(1929), Ernesta e Maria morirono in tene-rissima età. Non c’è male come famiglia,due mogli, tredici figli, un uomo d’altritempi con un vigore fisico fuori dal norma-le, un uomo che mi raccontava, questo melo ricordo bene, che quando aveva setteanni, nel 1870, vide transitare sullaFlaminia i garibaldini con le loro camicierosse ed un uomo che li precedeva sopraun cavallo bianco che gli accennò un salu-to, era Giuseppe Garibaldi.

continua sul prossimo numero ...

di Alessandro Soli

Giano Soli ... un uomo d’altri tempi

16 Campo de’ fiori

Stemma della Famiglia Soli, da un affresco di palazzo Giappesi - Corciano (PG)

Giano Soli 1863-1954

Page 17: Uscita N 55

Campo de’ fiori 17

Sono molti i luoghidove la mano del-l’uomo sta lette-ralmente distrug-gendo interi habi-tat. Ad esempio,in Brasile l’ultimaminaccia per laforesta amazzoni-ca è la soia; infat-ti, migliaia di“Sojeiros”, così si

chiamano i coltivatori della soia, attrattidal nuovo sogno di ricchezza, come aitempi dell’ El Dorado, rasano al suolo, ognigiorno, una parte della grande foresta, perrecuperare terreno da destinare a nuovepiantagioni.Pensate, sono più di un milione gli ettarisacrificati per questa nuova agricoltura.Ma a chi serve tutto questo enorme quan-titativo di soia?Grazie al suo alto contenuto proteico èusata per alimentare i capi di allevamentodi mezza Europa. Infatti, dopo la vicendadella “mucca pazza” la richiesta della soia

è cresciuta a dismisura. Credo che, a questo punto, non è suffi-ciente solo il dissenso di alcune associa-zioni ambientaliste per porre fine a questicontinui disboscamenti, ma è necessariauna chiara e netta politicada parte di tutti i governi,per far si che intere fore-ste vergini non scompaia-no nell’arco di pochi anni.Se in Europa c’è questagrande corsa agli alleva-menti intensivi sul territo-rio, è per far fronte allaforte richiesta di consumodi carne.Non trovando un giustoequilibrio di alimentazio-ne e distribuzione digeneri alimentari, non ècerto difficile immaginarequali scenari l’uomo sitroverà ad affrontare nelprossimo futuro. Si diceche fa più rumore un soloalbero che cade piuttosto

di Giovanni Francola

Ecologia e AmbienteLe foreste stanno scomparendo

che una foresta che cresce, c’è da augu-rarsi che un giorno anche i “Sojeiros” ven-gano a conoscenza di questo antico pro-verbio…

Page 18: Uscita N 55

Campo de’ fiori18

Una “FabriPersonaggi, storie e imm

“Max, canta la canzonedella buona notte…” michiedeva il marescialloche, insieme all’appun-tato Michele, era diservizio al Cinque Stelleper i veglioni di carne-vale. Allora io intonavo Unacarezza in un pugno, diAdriano Celentano e,

con questo pezzo, chiudevo la serata.Così ricordo più spesso il maresciallo MarioTirittera, Comandante della stazione delmio paese nei migliori anni della mia gio-vinezza.Uomo diretto che, con il suo modo cordia-le, ma fermo, ha garantito senza problemila sicurezza della comunità per oltre undecennio.Era arrivato a Fabrica, proveniente dallastazione di Greve in Chianti, nel 1968, es’era subito circondato di numerosi amicicon i quali condivideva il gusto della bat-tuta mordace e simpatica. Il paese vivevafelice quell’ultima appendice dei favolosianni ’60, lontano dal chiasso degli studen-ti delle città, e anche i difficili anni ’70,definiti, poi, di piombo, scivolarono viatranquilli, anzi, forse troppo in fretta per lamia gioventù. A Fabrica, come in tutto ilresto d’Italia, era tutto un fermento: si

costruivano case, industrie, si piantavanoterreni, nascevano gruppi musicali e spor-tivi ed ai giovani, che si affacciavano inquel momento alla vita, si aprivano molteprospettive per il loro futuro.

Io, che allorafrequentavo l’u-niversità, neltempo libero ini-ziavo a cimen-tarmi nell’attivitàcanora, e le sered’estate ero soli-to intrattenermicon gli amici neigiardini dell’edi-ficio scolastico,dove ci esibiva-mo negli ultimisuccessi tra-smessi dalle hitparade radiofo-niche.Tutta la gioventùlocale ed anchequella prove-

di Sandro Anselmi

Il maresciallo Mario Tirittera con due suoi colleghi

Il maresciallo Tirittera con un amico, suo figlio Giuseppe e il suo fedelecane da caccia Leo Il marescialloTirittera grande pescatore

Il maresciallo Comandante della stazione di

Page 19: Uscita N 55

Campo de’ fiori 19

ica” di ricordimagini di Fabrica di Roma

niente dai paesi vicini s’era abituata a tra-scorrere le serate in nostra compagnia, edallora, per dare la chiusa a queste serate,il maresciallo, avvicinandosi con un tonofintamente burbero, mi diceva che se nonavessi smesso di suonare e cantare, nonsarebbe andato a letto nessuno. Per me,quel “consiglio” valeva più che un ordineespresso.Un’altra cosa che mi chiedeva spesso eraquella di portare i saluti a mio padre e azio Mario che era nell’Arma a Siena, e que-sto per dire della sua gentilezza.La “squadra” storica del maresciallo eraformata dagli appuntati Michele Di Caprio,Aurelio Tozzi e Valentino D’Ippoliti, colleghicon i quali ha sempre avuto un ottimo rap-porto professionale e personale.Il maresciallo Tirittera ha amato Fabrica darestarci a vivere anche dopo il congedocon la sua famiglia: la signora Pietrina, ifigli Giuseppe, Angela e Franco.Giuseppe ha seguito le orme del padre edha militato anch’esso nell’Arma, fino aqualche anno fa, con il grado diMaresciallo Capo a Milano. Ricordo, su tutto, il suo sorriso cordiale ela pazienza con la quale ha sempre sop-portato il fervore di noi giovani che, con igiochi e con la musica, scioglievamo, spe-cialmente d’estate, dal torpore un paesefin troppo tranquillo.

Ma, in quei tempi, tuttirispettavamo l’ordine e leregole, e il prete, il sin-daco ed il marescialloancora contavano.

Foto a lato,in fondo da sx:Dott. Rosario Zappia,don Mario Mastrocola,maresciallo OvidioTranquilli, marescialloFrancesco De Santis,maresciallo Parrettini,maresciallo MarioTirittera.In primo piano da sx:Giovanni Costantini,Lamberto Alessandrini ,maresciallo LeonardoCaragnato., CarloPacelli.

Foto a lato,da sx:

marescialloLeonardo

Caragnano,maresciallo

AugustoGabrielli,

marescialloMario

Tirittera eNazzareno

Solvi.

Foto a latoIl maresciallo Tirittera

posa simpaticamente con la sua famiglia.

Mario TiritteraFabrica di Roma 1968 - 1982

Page 20: Uscita N 55

Campo de’ fiori20

La chiesa di San Giovanni decollato in Via Ferretti

Prospettante su Via Vincenzo Ferretti, laChiesa di San Giovanni Decollato risa-lente al sec.XIII, poco distante dal com-plesso architettonico in rovina dell’ExOspedale Andosilla, è uno dei più impor-tanti monumenti religiosi di CivitaCastellana e sede della Parrocchia di SanBenedetto.Nel XVIII sec., l’antico impianto medioeva-le viene trasformato radicalmente sia neiprospetti interni dell’unica navata che nellafacciata rettangolare caratterizzata da unmodesto portale, dall’ampio finestronecentrale e dal cornicione sommitale checorona superiormente l’intero e modestopartito architettonico.Tutti gli esperti e gli storici dell’arte che sisono occupati delle vicende architettoni-che e costruttive della chiesa hanno sem-pre sottovalutato la funzione simbolica ereligiosa della croce sommitale dellafacciata, la quale sottoposta ad accurateindagini metriche e archivistiche ha rivela-to notizie illuminanti sull’origine della chie-sa stessa.La croce in ferro, posta ad una altezza dimetri 22,50 dal piano stradale, è detta“Gigliata” o “Fiordalisata”, in quanto leestremità dei bracci culminano con ungiglio stilizzato dalle anse fortementericurve ed appuntite.La croce poggia su un capitello corinziodi epoca romana del III sec. d. c., collega-to al cornicione sommitale e posto inopera “capovolto”, secondo una consue-tudine architettonica tipica delle architet-ture monastiche e religiose del MedioOriente, a simboleggiare la vittoria dellachiesa sul mondo classico e pagano.Sulla base della restituzione fotogramme-trica effettuata, la croce, realizzata in ferrobattuto, è alta circa 1 metro e il capitellodella base è modellato nel pregiato marmostatuario, secondo uno schema figurativoe scultoreo adottato nell’architettura tem-

plare romana delle terre Mediorientali.La croce, inoltre, presenta quattro fori cir-colari sul montante verticale e altri due foricircolari sui bracci orizzontali: è lecito sup-porre che in origine presentasse una raffi-gurazione scultorea di Gesù Crocifisso eche, dunque, provenga dagli arredi di unaltro complesso religioso.Il capitello corinzio, accuratamente model-lato e scolpito da maestranze di alto livel-lo, presenta una prima fascia orizzontale diotto foglie d’acanto e una superiore diquattro foglie d’acanto poste agli angolidel quadrato di base, fortemente ricurve eaggettanti, sulla quale poggiano l’abaco el’echino superiore.Le foglie d’acanto della seconda fasciasono collegate da sottili volute ellittiche ecaratterizzate da un motivo floreale posto

centralmente. L’intero sistema figurativo, croce “gigliata”con capitello corinzio “capovolto” sullabase delle indagini effettuate è il simbolodell’Ordine Cavalleresco di Alcantarafondato in Spagna nel XIII sec. e che ebbeun ruolo fondamentale all’epoca delleCrociate in Terra Santa.Le notizie storiche e documentariesull’Ordine Cavalleresco di Alcantara, sonoalquanto incerte e lacunose: simile al benpiù noto e conosciuto Ordine dei Templari,fu fondato per liberare la Terra Santa dalgiogo dei musulmani e per difendere lachiesa da ogni attacco dall’esterno.Sopravvive in Spagna fino al XVIII sec. ese ne perdono le tracce agli inizi del ‘900.Gli ordini cavallereschi erano essenzial-mente delle confraternite religiose distampo militare, dotate di un proprio sta-tuto e ordinamento, approvato successiva-mente da ogni Pontefice eletto al soglio diPietro, con delle proprie rendite e proprie-tà immobiliari sparse nell’Europa occiden-tale.Il simbolo della Chiesa di San Giovannicompare, inoltre, in altri complessi religio-si del centro Italia, come nell’Abbazia diSan Martino al Cimino e a Volterra.Resta ancora da analizzare come tale sim-bolo sia arrivato a Civita Castellana e inquale periodo storico.Civita Castellana faceva parte del cir-cuito di un ben preciso OrdineCavalleresco?E’ lo stesso interrogativo alla base dell’edi-cola di San Giorgio, simbolo dell’omoni-mo ordine e collocata in Via della Corsica.La croce “gigliata”: il mistero di ViaFerretti.

Enea Cisbani

Page 21: Uscita N 55

Campo de’ fiori 21

Inchiesta di Campo de’ fiori e del C.I.S.P.R.A. Centro Italiano Pranoterapeuti

UOMINI E SPIRITUALITA’Una ricerca tra verità e leggenda - sacralità millenaria di Gaetano Grasso

pranoterapeuta - parapsicologo

Chi ha domande da fare, chiedere chiarimenti o consigli, può scrivere in redazione… risponderemo a tutti.Chi vuole può anche raccontare il suo problema o l’esperienza vissuta.

Previsioni astrologiche generali per il mese di Novembre 2008

ARIETE: La grinta ti sostiene particolarmente e meno male perché i vari problemi devono giungere ad una conclusione. Nuove ideematureranno e ti guideranno verso soluzioni impensate.TORO: La tua indole tenace di aiuterà a mantenere un certo equilibrio, lotta per raggiungere le tue mete, non te ne pentirai, per finemese potrai passare in rassegna le tue vittorie. Qualche complicazione nei rapporti famigliari.GEMELLI: Periodo di contrasti, sia di coppia che in generale. Sarà la fine definitiva di un rapporto o di un’ambizione, sarai sorretto daamici, ma soprattutto dalla tua forza di carattere. Rifletti bene prima di modificare qualcosa.CANCRO: C’è qualcosa da combattere, non mollare, anche il rapporto di coppia risente di questa lotta “necessaria”. Nel campo lavora-tivo ci saranno riconoscimenti anche economici. Per fine mese la tensione si allenta.LEONE: Mese piuttosto scuro ma niente di grave, passa presto, rifletti bene prima di ogni decisione perché non eccelli in lucidità men-tale. Occhio a colleghi e soci, non farti sorprendere, per fine mese incontri stuzzichevoli.VERGINE: Mese piuttosto sul positivo, fortuna al gioco e, perché no, anche in amore. Non ti puoi certo lamentare, stai superando benegli ostacoli che avevi procrastinato. Occhio nel lavoro, l’invidia è sempre in agguato.BILANCIA: La comunicativa non è il tuo forte ma può peggiorare creando grosse perplessità interne, occorre che tu prenda una deci-sione vera in amore, rischi di fartelo scappare. Anche lavorativamente i tuoi sforzi renderanno.SCORPIONE: Novembre si presenta alquanto positivo, tenendo presente la perseveranza nelle mete prescelte; riuscirai a concludereimportanti trattative di affari e lavoro, ma anche quelle di cuore.SAGITTARIO: Non sprecare il fascino e la sensualità di questo periodo, l’amore non darà problemi, ma vivilo in modo equilibrato. Nellavoro niente di eccezionale ma le cose scorrono abbastanza bene. Fossi in te farei un cek-up.CAPRIOCORNO: Novità in famiglia, ma tenete conto della crescita del vostro peso nell’ambito lavorativo. In amore sicuramente racco-glierai parecchio anche perché questi influssi benevoli ti renderanno più malleabile.ACQUARIO: C’è un superiore che non ti dà tregua, non arrenderti, la smetterà. La meta del mese presenta importantissime novità(amore vero?). Le difficoltà che in vario modo e misura ti si parano davanti saranno superate con riflessione e buonsenso.PESCI: Questo mese è un invito a modificare il tuo modo di vedere le cose. Mantieni gli impegni presi e liberati dai seccatori. Guidarela tua vita richiede impegno, amore e dedizione. Le protezioni ci sono, ma non essere spericolato. Comunque, vivi !!

Sinora abbiamo cercato, molto sintetica-mente, di dare un’idea di quello che è lamagia, il più vicino possibile alla realtà. E.C. Agrippa (1486-1536), uno degli uomi-ni più sapienti del suo secolo diceva: lamagia è una contemplazione profonda cheabbraccia la natura, la potenza, la qualità,la sostanza, la virtù, le similitudini, le dif-ferenze, l’arte di unire, di separare, dicomporre in una parola il lavoro dell’interouniverso.Vorrei solo citare alcuni illustri praticanti lamagia, nomi che appartengono alla scien-za, legati a grandi scoperte, a grandiinvenzioni, a grandi concetti di vita:Filippo Aurelio Teofrasto Bompast

ti alla magia, io ne ho citati alcuni solo perdare un’idea della reale essenza di cuiabbiamo parlato. Non posso chiuderesenza parlarvi di Ermete Trimegisto e di luiriporterò la sua famosa tavola di smeraldo.Spero di aver dato una sia pur vaga ideadella realtà degli argomenti trattati.E’ stato un mettere i puntini sulle i, e se inquesto sono riuscito, le mie fatiche sonoampiamente ripagate. A tutti coloro che mihanno letto va il mio amorevole pensiero ea tutti Dio vi benedica e vi illumini sulla viadella perfezione.

continua sul prossimo numero ...

Hohenhein, detto Paracelo, filosofo, medi-co, a lui si devono l’omeopatia e le basidella moderna sperimentazione scientifica;Enrico Cornelio Agrippa, medico, filosofo;Gerolamo Cardano, medico e matematico,a lui si deve lo snodo cardanico; Pitagora,matematico; Artephius, filosofo ermetico;Antonio Mesmer, medico tedesco, autoredella dottrina del magnetismo animale;Leonardo Da Vinci (chi non lo conosce?);Newton, padre della fisica moderna; C.G.Sung, si occupò di magia e scrisse il libroInconscio, Occultismo e Magia nonchéscrisse l’introduzione al famosissimo librodei mutamenti cinesi l’I-King. Tantissimi sono gli uomini di scienza dedi-

Page 22: Uscita N 55

Campo de’ fiori22

Le guide di Campo de’ fioriContinua il nostroviaggio tra i tantipaesi d’Italia e scen-diamo dalle splendidevette alpine, ormaicoperte da una candi-da coltre di neve,pronta per essere sol-cata dagli sci deinumerosissimi villeg-gianti, per visitare unpiccolo borgo a 28 kmdi distanza da L’Aqui-la, suo capoluogo di

provincia: Santo Stefano di Sessanio.STORIA Santo Stefano di Sessanio sorgein epoca romana, come testimonia chiara-mente il nome “sessanio”, che deriva dallatino “sexstantio”, cioè distante sei migliaromane dall’antica Peltinum, importantepunto di passaggio per i traffici tra Roma ela costa adriatica, ed è da identificare, conmolta probabilità, con il villaggio romanodi S. Marco. Proprio il declino dell’Imperoha profondamente trasformato l’economiadella zona. Le prime notizie documentatesi hanno nel 760, con la donazione diCarapelle al Monastero di S. Vincenzo alVolturno, da parte del re longobardoDesiderio. Durante il periodo alto medie-vale si assiste ad un notevole aumentodella popolazione, dovuto con molta pro-babilità all’insediamento dei monaci bene-dettini presso il Convento di Santa Mariadel Monte, denominato dagli anziani delpaese “Convento di Casanova”, sulla pianadi Campo Imperatore, che svolgono unaattività volta a bonificare il territorio ed adincentivare la pastorizia. Altre notizie certedell’esistenza del borgo si hanno solo apartire dal 1308. Tra la fine del XIII e l’i-nizio del XIV secolo, Santo Stefano viene

inglobato nella Baronia di Carapelle, nellaquale assume un importantissimo ruolostrategico, essendo il primo centro delfeudo a confine con il Contado dell’Aquila,di controllo del percorso proveniente daBarisciano. Nel 1415 fu donato ad AntonioTedeschini Piccolomini conte di Celano, lacui famiglia mantiene il borgo per oltrecentocinquanta anni, fino al 1579, quandoviene ceduto a Francesco De MediciGranduca di Toscana.Sotto i Medici il paeseconosce il periodo piùfiorente della suastoria, tanto che ven-gono costruite lecase-mura difensive ele principali porte diaccesso al paese. Siha anche un notevoleaumento di interesseper i prodotti dellazona e della famosalana nera, detta car-fagna, che attira molti mercanti fiorenti adincrementare i loro affari in queste zone.Così si sviluppa il fenomeno della transu-manza, che nel periodo estivo spostamilioni di capi di bestiame dalle vicinepuglie verso i pascoli abruzzesi. Dopo duesecoli di dominio mediceo, il paese entra afar parte del Regno delle due Sicilie, diven-tando patrimonio privato del Re di Napoli.Dopo l’Unità d’Italia diventa comune e,verso la metà dell’Ottocento, la fine dellatransumanza segna la fine della prosperi-tà di Santo Stefano del Sessanio e di tuttii paesi limitrofi basati sulla pastorizia.All’inizio del secolo successivo, così, ungran numero degli abitanti emigra.Durante la Seconda Guerra Mondiale, ilpaese diventa un punto di osservazioneprivilegiato per i tedeschi, che istallanonella “Casa del Capitano” il proprio quar-tiere generale. Anche al termine dellaguerra continua un forte flusso emigrato-rio, che sfocia negli anni ’70 in un declinodelle attività economiche della zona, con-trastate anche dalla sfavorevole posizionegeografica e che riduce a circa un centi-naio di persone la popolazione locale,composta per lo più da anziani. In questiultimi anni l’antico borgo sta avendo unarinascita, grazie al turismo.ITINERARIO TURISTICO Il borgo diSanto Stefano di Sessanio, interamentecostruito con pietra calcarea bianca, ora-mai resa opaca dal tempo, è tra i più sug-gestivi del Parco Nazionale del Gran Sassoe dei Monti della Laga. Il borgo è da esplo-rare rigorosamente a piedi, viste le ridotte

dimensioni delle strade, tipiche medievalie per meglio gustare l’armonia e la ric-chezza architettonica del paese. Tra lesplendide abitazioni quattrocentesche chesi possono ammirare passeggiando per ilpaese, spiccano la Casa del Capitano e latrecentesca Torre cilindrica, da cui si puògodere uno splendido panorama, il PalazzoComunale, Palazzo Jannarelli e PalazzottoLeone. Sono ancora ben evidenti i segnidella dominazione medicea: gli elegantiloggiati dei palazzi, i portali disposti adarco decorati con formelle fiorite, le rifini-

tissime finestre in pietra, le bifore meravi-gliose e le mensole dei balconi e soprat-tutto lo stemma della Signoria che svettasulla porta d’ingresso di sud-ovest. Nonmancano le chiese, importante luogo diculto e d’incontro. La chiesa di SantoStefano Protomartire fu eretta tra il XIV eil XV secolo e si presenta come un’unicaaula a cinque campate con un insolito pre-sbiterio dove si aprono le cappelle un absi-de semicircolare. Fuori dalle mura, sulleverdi rive di un laghetto sorge la chiesadella Madonna del Lago, risalente al XVIIIsecolo.TRADIZIONI E FESTE A causa dellaforte ondata migratoria che per lungotempo ha colpito il paese, le antiche tradi-zioni sono state trascurate. A partire dal1974 viene organizzata la sagra delle len-ticchie, che si ripete con successo ogniprimo fine settimana di Settembre.Durante il periodo natalizio, poi, gli abitan-ti del luogo ravvivano il piccolo borgo conNatale nel Borgo Mediceo.SAPORI TIPICI Le lenticchie di SantoStefano sono considerate tra le più buone,gustose e pregiate d’Italia. Appartengonoad una qualità rara ed antica, che vienecoltivata solo in alta montagna. Il lorocolore marrone scuro, le dimensioni moltopiccole, la superficie rugosa e striata, esoprattutto il sapore sono le qualità che lerendono famose ed apprezzate. Tra i vari piatti che con esse si possonopreparare, il piatto della nonna: l’anticaricetta di una zuppa di lenticchie risalenteal 1800.

di ErmelindaBenedetti

foto M. Topini

Santo Stefano di

Sessanio

Page 23: Uscita N 55

Campo de’ fiori 23

CENTRO DI CONSULENZANeuropsichiatrica, Psicologica, Logopedica,Psicopedagogica

Via T. Tasso 6/A - Civita Castellana (VT)Tel. 0761.517522 Cell. [email protected]

Siamo ormai a 2 mesi dall’iniziodell’inizio dell’anno scolastico e cisono bambini che più di altri sof-frono l’esperienza del distaccodalle figure di riferimento genito-riale.Tale sofferenza del bambino vieneerroneamente sottovalutata, finquando la sensibilità alla separa-zione non solo si prolunga, madiventa anche eccessiva, conintensa componente ansiosa einterferenze con le attività dellavita quotidiana e con normalicompiti evolutivi del bambino.In riferimento alla Teoria diBowlby, gli esseri umani, assiemead altri mammiferi e diverse spe-cie di uccelli, hanno una tendenzainnata a cercare la vicinanza e ilcontatto di uno o più individui. Questo sistema comportamentaleè stato selezionato nel corso del-l’evoluzione della specie perchéha offerto ai più piccoli una pre-ziosa difesa dai predatori ed è diventatoun componente di base della naturaumana. I disturbi di ansia nel bambino enell’adolescente rappresentano una per-centuale significativa di tutti i disturbi psi-chiatrici diagnosticati nella popolazionegenerale. La sottovalutazione dei disturbidi ansia in età evolutiva appare potenzial-mente dannosa esaminando le collusionidi alcuni autori che hanno riportato unaassociazione significativa tra il disturbod’ansia da separazione ad esordio precocee lo sviluppo in età adulta del disturbo daattacchi di panico con o senza agorafobiae con il disturbo d’ansia generalizzato.Il disturbo d’ansia da separazione ha comecaratteristica essenziale la preoccupazioneeccessiva riguardo alla separazione da

casa o dalle figure di attaccamento, conansia anticipatoria e condotte di esitamen-to. L’ 1,2% dei bambini in età scolare pre-senta tale sintomatologia.QUADRO CLINICOL’età media di insorgenza del disturbo è7/8 anni. Nonostante questo dato, va sot-tolineato che le sue origini generalmente sievidenzialno nella primissima infanzia.Tale dato viene riferito al momento dellaconsultazione quando il disturbo è giàstrutturato, tanto da compromettere il fun-zionamento scolastico e sociale del bambi-no. Da un punto di vista clinico il bambinocon un’intensa angoscia da separazionepuò presentare una sottomissione passivanei confronti dell’ambiente o comporta-menti provocatori. Nei bambini più piccoli

l’ansia si traduce in un intensoricorso alla mamma. Questibambini sono intolleranti aseparazioni che un bambino dioltre 3/4 anni può normalmenteaccettare senza eccessive resi-stenze. L’inquietudine si mani-festa non appena la madre siallontana; la sua presenza èoggetto di verifiche costanti, ilbambino le vuole stare vicino,tende a non giocare da solo ocon altri bambini, l’addormenta-mento esige la stretta vicinanzadella madre; il sonno può esse-re interrotto da risvegli ansiosi,richiami ripetuti, da intrusionicontinue nel letto dei genitori.A 5/8 anni i sintomi sono preva-lentemente comportamentali,somatici; compaiono paure rea-listiche circa il fatto di perdersi ocirca i pericoli che subirannoalla separazione, timore circapossibili incidenti o malattie a

carico dei genitori, rifiuto scolastico, diffi-coltà di concentrazione nei compiti e ascuola, frequenti somatizzazioni: doloriaddominali, diarrea, vomito, cefalee ecc.DIAGNOSISi effettua attraverso una anamnesi accu-rata con il bambino e i genitori, che ha ilmassimo valore diagnostico per valutarese le ansie da separazione sono selettive,in specifici contesti, oppure pervasive, se èpresente ansia anticipatoria o se sono pre-senti manovre di evitamento, fra cui anchesintomi somatici. E’ necessario valutare lapresenza di eventi di vita negativi o stres-santi in tutti gli ambienti ed eventuali valu-tazioni testologiche.

C.e.r.a.l. s.a.s.

AIUTO!!... VOGLIO MAMMA!IL DISTURBO D’ANSIA DA SEPARAZIONE

Page 24: Uscita N 55

Campo de’ fiori24

Anche quest’anno al Teatro Palarte di Fabrica di Roma,prende il via la rassegna teatrale di autunnola, organizza-ta dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Fabrica diRoma e dalla Associazione Pro – Loco.A partire da domenica 9 novembre fino a domenica 14dicembre con inizio alle ore 17,30 si alterneranno cinquecompagnie provenienti da Milano Roma, Ancona e Napoli.Tutte compagnie selezionate nell’ambito del Premio“Anchise Marcelli” giunto alla 3° edizione. Si va dai classi-ci come “cosi è se vi pare” di Pirandello e “sogno di unanotte di mezza sbornia” di Eduardo De Filippo, alla comi-cità napoletana di Samy Fayad con “agenzia Investigativa”ed agli autori contemporanei come Cacciani con “la soffit-ta di via Orsi”, passando per la curiosità proposta dallacompagnia fabrichese di Ciaffardini e Ricci con “la confes-sione”.I 400 posti del teatro Palarte si prevedono esauriticome accade oramai da due anni sia per il fatto che in car-tellone non mancano le esilaranti commedie napoletane,sia per la presenza di una delle commedie più belle edintriganti del grande Pirandello. Da non perdere la com-media “la soffitta di via orsi” che propone una inusualeambientazione nel ventennio fascista densa di umorismo ecomicità nel quadro amaro della guerra imminente.Costo del biglietto appena 5,00 euro.

Da sinistra: il direttore artistico Carlo Ciaffardini,GiovanniRomaniello premiato come miglior attore della rassegna“Anchise Marcelli” 2008, la presidente della Pro-Loco

Stefania Stefanucci ed il presentatore Claudio Ricci.

Nuovo appuntamento al Puff

Si riapre, dal 9 novembre, il sipario delPuff, il mitico locale trasteverino.L’instancabile ed amatissimo LandoFiorini, accompagnato dagli straordi-nari Camillo Toscano, Loretta RossiStuart e Costanza Noci, squadra vin-cente degli ultimi anni, propone, per lastagione teatrale 2008-2009, “Siamotutti riciclati”, un esilarante spettacolodi cabaret, intervallato da tanta buonamusica romana. Siamo certi dell’enne-simo successo che il grande artistaromano e tutti i suoi collaboratoririusciranno a collezionare, grazie allaloro indubbia bravura e grazie ancheall’amore del fedelissimo pubblico.Non ci resta che augurare al nostrocaro amico Lando e a tutto il suomeraviglioso ed affiatatissimo staff ungrande in bocca al lupo!

Page 25: Uscita N 55

Campo de’ fiori 25

12° MINI FESTIVAL “CITTÀ DI VITERBO”

Sono stati davvero tanti, e provenienti datutta la provincia di Viterbo e oltre (molti daRoma e uno da… Brindisi!), i bambini/e e iragazzi/e che si sono iscritti alla 12° edizio-ne del concorso canoro che l’Associazione“Omniarts” – in collaborazione con Campode’ Fiori, Corriere di Viterbo, IlMessaggero, Il Nuovo CorriereViterbese, Melting Pot, Nuovo ViterboOggi, Radio Verde, Tuscia in Jazz,UnoNotizie.it e viterbowebtv.com –organizza con il patrocinio ed il contributodella Regione Lazio, della Provincia diViterbo e dei Comuni di Viterbo, MonteRomano e Ronciglione; come gli scorsianni, inoltre, il Mini Festival diventerà ungrande contenitore di solidarietà, in quantofarà parte delle manifestazioni promosse da“Viterbo con Amore”. Sono già state effettuate le selezioni, pressoil “Porter Tavern” di Viterbo, e questi sonoi giovani cantanti che parteciperanno alle duesemifinali di Ronciglione (domenica 23novembre, ore 16,30, presso il Teatro E.Petrolini) e Monte Romano (domenica30 novembre, ore 16,30, presso ilTeatro Comunale):

1° cat.: dal 1998 al 2002Anesini Giulia (Viterbo) PrimaveraBani Lucrezia (Roma) Pippo non lo sa Benedetti Edoardo (Guidonia) Ce la faròDei Eleonora (Viterbo) Bruci la cittaDe Luca Cristina (Viterbo) Sarà perché ti amo Piccini Sofia (Blera) Un piccolo amore Seminatore Giulia(Blera)Destinazione paradi-so

2° cat.: dal 1994 al 1997Adinolfi Sara (Gallese ) Di sole e d'azzurro Andreoli Leonardo(Viterbo) Ho il sole negliocchi Baldassi Ileana (Fabrica di Roma) DancingDe Florio Valentina(Civita Castellana) CarusoFasano Vito (Brindisi) Perdere l'amoreFranza Federica (Roma)Come sapreiGrottanelli Maria (Viterbo) Girasole Guidi Dario (Fabrica di Roma) Il mare d'in-verno Laurenzi Valentina(Roma) On my own Mangiafico Corinne (Bolsena) IncancellabilePapalini Pamela (Vitorchiano) Mentre tuttoscorre Piccini Gianmarco( Blera) GrandeSoldini Federica (Roma) Un'emozione dapocoStornelli Giulia(Gallese) Non voglio mica laluna Valeri Davide (Villa S. Giovanni in Tuscia)Via del Campo

3° cat.: dal 1990 al 1993Altissimi Giulia(Ronciglione) Cinque giorniAndreoli Mirko(Viterbo) E ruberò la luna Angiulli Alessia(Roma) HurtAnzalone Giorgia(Roma) Gocce di memoria Bartolucci Chiara(Vetralla) Il terzo fuochistaBiondi Melissa(Marta) Anche tuCaponero Jessica(Cura di Vetralla) Woman inlove Diotallevi Ilaria(Ronciglione) Siamo tutti làfuori Fabozzi Gloria(Roma) Baciami adessoFasanari Martina(Viterbo) The greatest loveof all

Fersini Chiara(Viterbo) A voice within Filippelli Chiara( Roma) Messaggio d'a-moreKarimi Giulia(Monterosi) Son of a preacherman Lucaccioni Chiara(Viterbo) Brivido caldo Petrocelli Valerio(Roma) Always Saveri Chiara(Tre Croci) Quando nasce unamoreTesta Federica(Viterbo) Essere una donnaLa giuria ristretta – presieduta dal chitarristacompositore, M° Fabio Barili – selezionerài migliori 20 talenti (divisi per categorie) cheaccederanno alla finale di lunedì 8 dicem-bre, alle ore 16,30, al Teatro SanLeonardo di Viterbo e, giudicati da unagiuria più ampia e qualificatissima – per l’oc-casione presieduta dal giovane tenore viter-bese Antonio Poli (vincitore del MiniFestival 1998), già apprezzatissimo cantantelirico in Italia e, soprattutto, all’estero –, sicontenderanno lo scettro di successori degliillustri vincitori degli anni scorsi. Durante leserate avremo modo di seguire i progressimusicali di molti di questi ragazzi/e, chehanno fatto la storia del nostro concorso,alcuni dei quali saranno tuttora in gara, sep-pure in categorie diverse. A presentare leserate sarà l’immarcescibile PierluigiAlberti, come di consuetudine sotto la dire-zione tecnica ed artistica (ehm…) del sotto-scritto. Per quanto riguarda i premi – oltre aigadgets per tutti i partecipanti, ed ai trofeicon l’esclusivo logo del Mini Festival “Città diViterbo” per i primi tre di ogni categoria (cat.1 per i nati tra il 1998 e il 2002, cat. 2 per inati tra il 1994 e il 1997, cat. 3 per i nati trail 1990 e il 1993) – il vincitore della sezionededicata ai più grandi avrà la possibilità diincidere un CD in una sala di registrazioneprofessionale.Inoltre, Tuscia in Jazz offrirà ai primi tre clas-sificati della cat. 3 la possibilità di partecipa-re, gratuitamente, ai suoi stage formativiestivi.Se vi piacciono le (gradite) sorprese e se viva di provare a scoprire talenti in erba chepoi, magari, arrivano anche a vincere, o figu-rare splendidamente, a San Remo (AnnaTatangelo, Alina, e…) veniteci a trovare: nonve ne pentirete!

p. Ass. OMNIARTSPaolo Moricoli

Page 26: Uscita N 55

Campo de’ fiori26

Storia di un sogno chiamato“Tele Radio Punto Zero”

Da Maurizio Tocchi al Vescovo Rosina

Tele Radio PuntoZero con la suanuova proprietà,espanse la suadimensione e volleallargare anche ilnumero dei colla-boratori. DopoNardocci, di cuiabbiamo già detto,presto arrivò unanutrita schiera digiornalisti viterbesi

che si occupavano di sport. Li guidavaClaudio Di Marco (attuale corrispondenteda Viterbo del Corriere dello Sport) e conlui, Massimiliano Mascolo (ora giornalista

di Rai-Sport per il basket maschile e fem-minile) G. Carlo Camilli (che per tanti anniorganizzò il Torneo Internazionale di calciogiovanile Grossi-Morera) Paoletto Graziottie Paolo Mari. Successivamente anche ilcivitonico Ivano Cerri entrò a far parte delpool sportivo. Anch’io, saltuariamente, mioccupai di sport e ricordo come ebbi modo,nel corso d’una tappa ad Orte della corsaciclistica Tirreno-Adriatico, di intervistaredegli assi come Hynault, Saronni, Moser,Lemond e Visentini. La rubrica sportiva,grazie ai nuovi innesti, che andavano adaffiancare un validissimo MassimoMinciarelli, subì una forte impennata diaudience e così anche in questo settoreinformativo distanziammo nettamente larivale di sempre: Tele Viterbo.Il 1984 rappresenta l’anno-chiave nellastoria dell’emittente, perché si fece largo,nell’animo dei cattolici civitonici e, direisoprattutto, in quello di alcuni sacerdotivicini al vescovo Marcello Rosina, il deside-rio di contare di più nella redazione, di

di Secondiano Zeroli

essere cioè maggiormente riconoscibilicome rappresentanti del mondo cattoliconella programmazione giornaliera. Lo sto-rico d’arte e già parroco di CivitaCastellana, Don Giacomo Pulcini, che pureaveva un suo spazio d’informazione stori-co-religiosa, non vedeva di buon occhio untelegiornale laico, indipendente, moltoimpegnato nella cronaca nera, nello sporte nei temi di natura politico-amministrati-vi. Don Giacomo voleva dirigere il telegior-nale e con l’aiuto di Plinio Zenoni, inse-gnante in pensione, pensò bene di farliquidare tutti i giornalisti ed i tecnici condoppia professione, portando a giustifica-zione le condizioni economiche, non certofloride per la verità, in cui versava l’emit-

tente. In una riunione, avvenuta i primi dinovembre, il commercialista Callea, ciinformava che il nostro rapporto conT.R.P.0 doveva ritenersi concluso e che dal15 novembre la proprietà si riservava dipoter compiere altre scelte, al di fuori deinostri nominativi. Dovemmo, quasi tutti amalincuore, fare le classiche valigie, anchese in realtà quella data, cioè il 15 novem-bre, avrebbe in pratica segnato la finedella televisione a Civita Castellana. Senzafalsa modestia posso affermare che, conl’allontanamento di chi la televisione l’ave-va vista nascere e crescere, le cose inizia-rono a volgere al peggio e dopo alcunimesi di patetici balbettii (mi dispiace sin-ceramente per Omero, ma fu proprio così)si spense il telegiornale, si spense lo sport,si spense la televisione. Tele Radio PuntoZero moriva per esaurimento di risorseumane nell’estate del 1985, dimostrandoche una televisione prettamente confes-sionale mal si concilia con una realtà moltopiù complessa e problematica.

A distanza di oltre venti anni c’è ancora inme amarezza e delusione. Le cose poteva-no e dovevano andare diversamente. E seconclusione ci doveva essere, dovevaavvenire rispettando maggiormente chi nerappresentava la storia e chi ne aveva vis-suto i momenti più significativi e non miriferisco soltanto al sottoscritto…Mi stavo quasi dimenticando di ricordareche la sorella minore, la radio cioè, è anco-ra viva e vegeta e che Omero Giulivi con-tinua a dirigerla con navigata professiona-lità. Certo gli altri protagonisti di questameravigliosa avventura hanno preso stra-de diverse. Di Maurizio Tocchi non ne sopiù nulla, da quando, nel 91’, gli morì ilpadre, il musicista e direttore d’orchestra,G. Luca Tocchi. Forse è in Centro Americao forse, semplicemente, a Roma. Da unavita non vedo più l’avvocato MassimoMinciarelli ed Augusto Tordi. Anche diStefano ho quasi perso le tracce. Ho sapu-to della scomparsa di Franco Meli, D.Giacomo Pulcini, Plinio Zenoni, PeppeRossi e di Lorella, moglie di Omero.Vorrei, a conclusione di questa modestarievocazione, ringraziare tutti per lamagnifica avventura vissuta insieme. Ioserbo di ciascuno di loro uno stupendoricordo.Spero sia un sentimento reciproco.

...continua dal numero 54

Il mago Aldin e Giulia Conti - anno 1983

Ulisse Frezza - anno 1983

Page 27: Uscita N 55

Campo de’ fiori 27

il diario dei

questa pagina è dei ragazzi speciali

Momenti vissuti

l’allegria dei nostri ragazziin una festa di qualche anno fa

GirasGiras lili

Page 28: Uscita N 55

Campo de’ fiori28

Associazione Artistica IvnaArtisti di Vignanello, Vallerano, Corchiano, Civita Castellana

condividono l’arte

a cura dellaProf.ssa Maria

CristinaBigarelli

Vincenzo Ridolfi giovane artista, trascorrela sua infanzia a Corchiano, centro delviterbese. A sei anni palesa già le sue dotimusicali, a undici incontra la musica jazz,perfezionandosi nello studio delle percus-sioni. Artista affascinato dalla cultura latinae greca, che sa cogliere con entusiasmo eabilità gli incoraggiamenti del suo inse-gnante di storia dell’arte, grazie al qualescopre e sviluppa la sua passione per lapittura e la scultura. Si ispirerà anche allenebulose, stile pittorico utilizzato daVincenzo Balsamo, artista che Ridolfi haavuto modo di frequentare. La sua forma-zione si fonda sui principi figurativi dell’ar-te e sui classici scultorei per poi trasmigra-re all’astrattismo attraverso la passione perla musica jazz che verrà trasfigurata inarte visiva. E’ così che Vincenzo Ridolfiriesce a trasferire la musica nell’arte pitto-rica. Le armonie jazziste si ritrovano ina-spettatamente sulla tela in un gioco di par-titura cromatica e spaziale in un’improvvi-

sazione di genere melodico, armonico edinteriormente innovativo. Quella comples-sità di pentagrammi “sui quali è scritta laparte che una voce o uno strumento deveeseguire simultaneamente agli altri in unbrano non solistico” viene dislocata inambito artistico visivo, come espressionemanuale abile nel tramandare l’essenzadel corpo, del mondo percepito grazie adun semplice gesto, ad un suono emessocon strumenti musicali, creando immaginisonore che assumono forma visibile.In questo modo l’arte di Vincenzo Ridolfisembra farci strada, addentrandosi nelladimensione sensibile, riconoscibile nelrumore urbano collettivo della città, suimuri, che gridano la loro disapprovazioneper essere stati “dipinti” dalle bombolettespray: è una sorta di silenzio personaleproiettato verso l’ascolto dell’esterno.Questa è la voce che dà all’artista Ridolfi laspinta a creare le immagini pittoriche,riportando su tela “ quei variopinti muri”.Non solo musica, ma anche rumore urba-no e colori di attimi irriverenti ed estremidi un imbratto murale contemporaneo suantiche opere d’arte, come richiamo di unpresente che vuol essere visibile con tuttoil suo disagio sociale ed interiore. Tutte levoci che accompagnano la fantasia visivadi Ridolfi arrivano improvvisamente, iden-tificandosi in musicalità interiore. Il sotto-fondo musicale, anche se non semprejazz, è il collaboratore vibrante dei dipintie delle sculture di Vincenzo. In tutta la suaespressività artistica non c’è mai il silenzioassoluto, ma quello indotto dalle pause odagli stacchi delle note e dei suoni. Nontutto, però, può essere palesato nei detta-gli, infatti in molti suoi dipinti piomba unavelatura come una censura improvvisa espontanea dell’anima, un qualcosa checopre, che offusca l’immagine originaria.Il velo che cade davanti all’intero anfrattodi colori, stratificati con originali tecnichemiste, fa immaginare cose molteplici aseconda di chi le guarda inducendo adiversificare l’interpretazione della realtà,che appare coperta e protetta dai giochi dicolore ad effetto velato. Realtà, quindi,attutita da barre appena accennate chefrenano la sana creatività, il colore che c’èdietro, la vitalità e la vita che silenziosa-mente nel nascondimento continuano afare la loro parte. In alcuni casi ci sembradi intravedere intense scie luminose, abba-glianti fasci di luce che impediscono diriconoscere la complessità della realtà,

MUSICA, RUMORE ED ESSENZA NEICOLORI DI VINCENZO RIDOLFI

senza permettere una percezione chiaradel significato dell’esistenza; in altri casi, lesuperficiali tonalità scure degli autoritratticoprono, quasi a voler soffocare la ric-chezza dei colori vivi del bianco, del giallo,che sotto la superficie nera, vengono stesi,quasi a dire che la creatività, la vita sonosempre lì, vigili, pronte ad esplodere, a darrespiro alla libertà esistenziale del pensie-ro, della gestualità e all’accennata perce-zione socio-emotiva contemporanea.

Page 29: Uscita N 55

Questo manga è atipicorispetto a tutti gli altri,poiché predilige paginepiene di dialoghi all’a-zione sfrenata di tavolemute. Ma questo è ilsuo punto di forza.Infatti, dalle battute deipersonaggi sembra diassistere ad una com-battuta partita a scacchitra Light ed Elle. Light

Yagami è uno studente modello, annoiatodal suo stile di vita e stanco di essere cir-condato da crimini e corruzione. La suavita prende una svolta decisiva quandotrova per terra un misterioso quadernocon la scritta “Death Note”. Le istruzionidel Death Note asseriscono che qualsiasipersona il cui nome venga scritto sul qua-derno morirà. Dopo aver appurato chequanto scritto sul quaderno della mortecorrisponde a verità, Light è assalito da undelirio di onnipotenza e decide di diventa-re il nuovo “Dio del mondo”, ripulendo ilpianeta dalla feccia che lo infesta. Light,sotto lo pseudonimo di Kira, vuole farsiconoscere e ci riesce uccidendo tutti i cri-minali per arresto cardiaco (usando ilDeath Note, si può scegliere le modalità dimorte delle persone segnate sul quader-no). I delitti non passano inosservati e l’in-

terpol chiama Elle per risolvere il caso. Daqui inizia una guerra psicologica tra Lighted Elle, dove non ci sono buoni o cattivi,ma ognuno lotta seguendo le proprie con-vinzioni e il lettore può patteggiare peruna parte o per l’altra. I personaggi sonocaratterizzati in maniera ineccepibile:Light, ad esempio, possiede alcuni tratticaratteristici del disturbo antisociale dipersonalità, con assenza totale di pietà pergli umani che uccide con il Death Note.Essendo un manga fortemente strategico,Light cerca di liberarsi di Elle e quest’ulti-mo cerca di rivelare l’identità di Kira. I duesi conoscono e si fronteggiano a viso aper-to, a Light per sbarazzarsi di Elle gli servescoprire il vero nome del suo avversario.Praticamente non c’è azione, solo discus-sione e ragionamenti logici dei personaggi.Ogni arco narrativo è imperniato sull’azio-ne di uno dei due personaggi e sulla rea-zione dell’altro, un gioco che trascina emo-tivamente loro e tutte le persone che glistanno intorno. E di conseguenza, anche illettore. Per Light c’è il rischio di perdere ilproprio futuro garantito, mentre per Ellec’è il timore della morte. Il gioco è coin-volgente e l’aria è carica di tensione, maanche nei momenti di maggiore comples-sità tutto viene spiegato abbondantemen-te attraverso i pensieri dei personaggi, inmodo tale da rendere la lotta abbastanza

complessa da stupire, ma comprensibile. Ildisegno è impeccabile. Pulito e preciso,realistico nella rappresentazione dei perso-naggi, dinamico nelle scene d’azione echiarissimo nelle scene statiche. TakeshiObata fa del suo meglio per rendere lescene quanto più comprensibili, dandomoltissima attenzione ai personaggi edalla loro espressività. Death Note non è unfumetto che si legge in mezz’ora, bisognaprestargli attenzione e concentrazione percapirlo…Ringrazio mangabd.it per degli spunti rela-tivi a questa recensione.

Campo de’ fiori 29

“Il Fumetto”LETTERATURA PER IMMAGINI CHE EMOZIONA

DEATH NOTE di Tsugumi Ohba e Takeshi Obataedito dalla Panini Comics - serie di 12 numeri, conclusa

di Daniele Vessella

Page 30: Uscita N 55

30 Campo de’ fiori

“ORGANA NOSTRA, un Tesoro che ci appartiene” TERZA EDIZIONE

TUSCANIA – Domenica 14 novembre, alle18,30, risuonerà nel duomo di Tuscania lavoce dell’antico organo “Angelo Morettini”del 1845. Si tratta del primo concerto dellarassegna “Organa Nostra, un Tesoro che ciappartiene”, ideata dall’organista LucaPurchiaroni e promossa dall’associazioneculturale “Città di Tarquinia” con l’appog-gio della Provincia e della Camera diCommercio, che da tre anni ormai offreun’interessante panoramica del patrimonioorganario della provincia viterbese, ancorapoco conosciuto ma che merita senz’altroun approfondimento. Il maestroFerdinando Bastianini, l’organista che siesibirà per questa inaugurazione, ha volu-to dedicare il concerto al Rev. Don StenoSanti, ancora vivo nella memoria deituscanesi per il suo esemplare operato cri-stiano e per le molte iniziative da lui intra-

prese, tra cui il restauro di quest’organo.Un restauro cui non è seguito però un usosistematico dell’organo, necessario per ilbuon funzionamento di ogni strumentomusicale, vuoi per mancanza di professio-nisti vuoi anche per una certa, deleterianoncuranza. Per questo c’è bisogno diattenzione e di sostegno da parte del clerocome dell’amministrazione comunale, trat-tandosi di un oggetto sacro e culturale altempo stesso. Le musiche scelte dal mae-stro per questo gustoso programma pro-vengono dalla penna di autori italiani chevanno dai settecenteschi Zipoli e Galuppiai più tardivi Paisiello Bellini e Donizetti,famosi per essersi dedicati principalmenteall’Opera. L’ingresso al concerto è gratuito.Maggiori informazioni su www.acmusicaletarquinia.eu , mail: [email protected] .

CALENDARIO DELLA MANIFESTAZIONE

“ORGANA NOSTRA” 2008

Domenica 16 Novembre, ore 18,30 TUSCANIADuomo, P.zza D, Bastianini In Memoriam Rev. Steno SantiFerdinando Bastianini, organoVenerdì 21 Novembre, ore 18,30VITERBOchiesa S. Pietro, fuori le mura, Porta S.PietroGiovani leveMatteo Biscetti e Elena Ferrini, organoIvan Palaia, violinoSabato 29 Novembre, ore 18,30CIVITA CASTELLANACattedrale, P.zza DuomoClasse 1685Donato Salvatore Cambò, flautoLuca Purchiaroni, organoDomenica 30 Novembre, ore 17VILLA S. GIOVANNI IN TUSCIAchiesa di S. Giovanni Battista, P.zzaMaggioreArie sacreElisabetta China, voceLuca Purchiaroni, organoLunedì 8 Dicembre, ore 17TARQUINIAchiesa del Suffragio, P.zza MatteottiMagnificat anima meaEnsemble vocale “Soave Armonia”Luca Purchiaroni, organoDomenica 14 Dicembre, ore 17BASSANO ROMANOchiesa Ss.ma Maria Assunta, centro stori-coAspettando il NataleMarco Bondini, organo

Passando per Civita Castellana ho incontrato unpalazzo con dei balconi bellissimi e mi sono ferma-ta a fare una foto , ed ho pensato, perchè non dedi-care un piccolo spazio sul vostro giornale ai balco-ni più belli dei nostri paesi? Saluti, Barbara da Faleria

Prendiamo spunto dall’e-mail della nostra amica lettriceper invitarvi a recapitarci le foto dei balconi in fiore che,a primavera, coloreranno le vie delle nostre cittadine.

Nel frattempo, visto l’approssimarsi delle festività natali-zie, vi invitiamo a mandarci le foto dei vostri

alberi di Natale.Il più bello troverà spazio sulle nostre pagine

Page 31: Uscita N 55

Campo de’ fiori 31

Via Romadi Enea Cisbani

Via Roma è l’asso urbano e viario pereccellenza di Civita Castellana.Ha origine dalla monumentale Piazza delDuomo dominata dalla Cattedrale deiCosmati e termina con il quartiere di loca-lità la Penna.Sulla celebre via cittadina prospettano ilForte Sangallo con i suoi possenti torrionie singolari fabbricati urbani realizzati agliinizi del ’900, come Villa del Priore/Brunellie la Villa Tarquini, già appartenente aFrancesco Tarquini, importante e noto sto-rico locale.Via Roma è la ben nota Via Lauretana,realizzata nel XVIII sec. per volere delCardinale Francesco Mantica, Prefettodella Camera Apostolica, per collegareCivita Castellana con la strada consolareCassia nei pressi di Monterosi e a costitui-re un collegamento diretto con la consola-re Flaminia, di cui Civita Castellana fosse ilperno centrale e vitale.Via Roma è un lungo rettifilo, ricalcato sulmodello dei “boulevard” francesi, caratte-rizzato da una vasta presenza di platanisecolari posti ai lati della via che conferi-scono una particolare magia e forma all’in-tero sistema urbano.La zona di Via Roma conosce una forteurbanizzazione verso la fine dell ’800: lasua posizione acropolica rispetto al centrostorico, la salubrità dell’aria e la particola-re posizione con il continuo soleggiamen-to, ne fanno la meta ambita dei ceti domi-nanti che iniziano a costruire le prime villein forme classiche, come Villa Flamini,Liberty e moderne come Villa Parroccini.Nel periodo 1960/1970, ha inizio l’urbaniz-zazione di Via Colombo e Via Puccini con la

zona della Madonna delle Rose.Nel 1980 si inizia a costruire in località laPenna, tuttora in fase di forte espansione.E’ una via legata ai ricordi e all’immagina-rio collettivo: per generazioni di civitonici èstata la strada del passeggio e dello “stru-scio” quotidiano.Oggi appare relegata e dimenticata.E’ più un circuito automobilistico che lastrada urbana ricca di memorie del passa-to. Ben lontana dalle prime immagini foto-grafiche di inizio Ottocento che mostranouna strada polverosa con i suoi celebri pinie con i pochi e incuriositi passanti rivoltiverso l’obiettivo del fotografo. Lasciamo al Maestro RobertoCostanzelli, importante e noto poeta

di Civita Castellana, il compito di illu-strare Via Roma in una sua celebre com-posizione poetica:“Un viale di Platani, stanchi di farei guardiani a giardini nascosti, segreti,con un po’ del misterodi quello dei Finzi Contini.Ben poco è rimasto: grigiore, cespugliIntricati, fermati dal tempo ai cancel-li.............Le nobili caste son spente; d’un nienteIn un enigmatico sviluppo democraticoHan preso possesso, il ceramista,l’artista, il rappresentante,il venditore ambulante, l’ortolano, l’infermiere, il barbiere,il pensionato............Il viale è un continuo posteggioPer auto e per moto;è un ben noto punto d’incontrodei giovani baldi falisci che vestono casual,che fanno all’amore senza timore di sguar-diindiscreti...........,Pio Sesto, di certo,è pentito d’aver costruitoquel ponte che allacciaFlaminia con Cassia,e fascia quel vallo che giraattorno al Forte Sangallo........Via Roma bisogna goderla di notte,quando a frotte i fantasmi del tempoperduto danno ancora un salutoai giardini incantati,ai muri sgretolati,ai platani stanchi avvoltinell’ombra ormai sgombra di risa, digrida........” .

Page 32: Uscita N 55

Campo de’ fiori32

Si è aggiudicata il XVIII° Palio dei Somari Città di Canepina, corso domenica 19 Ottobre, in seno all’annuale e tradizionale festa della castagna, lacantina ‘A tiella. Il merito della vittoria va, per la maggior parte, alla bravura del fantino Fabio Ercoli, di Corchiano, che montava il somaro affi-dato dalla sorte alla cantina rosso-verde. Alle altre dieci cantine del paese non resta che aspettare il prossimo anno per cercare di soffiare il titoloalla vincitrice in carica!

CanepinaCanepina

Vita Cittadina

Coro Polifonico Don Giuseppe Bellamaria

I maestriEnricoMazzonie LauraAmmannato

Ha avuto luogo Sabato 8 Novembre il concerto del Coro PolifonicoDon Giuseppe Bellamaria, presso la Cattedrale di Civita Castellana.Al termine del concerto il Sindaco della cittadina, Dott. MassimoGiampieri, alla presenza del Prefetto di Viterbo, Dott. Giacchetti, deiVescovi S.E. Romano Rossi e S.E. DIvo Zadi, delle Autorità Civili eMilitari, ha scoperto una targa a ricordo della visita di PapaGiovanni Paolo II a Civita Castellana. Organizzatore della manife-stazione l’Avv. Alessandro Fortuna, presidente del Touring Club, incollaborazione con la Ceramica Catalano, nell’occasione rappresen-tata dal Sig. Mario Rossi, sponsor della manifestazione

Civita CastellanaCivita Castellana

Page 33: Uscita N 55

Campo de’ fiori 33

Comunicato Stampa

Dopo appena un mese e mezzo dal passaggio deidue uragani nell’isola di Cuba, che hanno distrut-to case, scuole, ospedali, l’ associazione “Semi diPace”, attraverso il Progetto “Amistad” dedicato aLuca Leoni, è riuscita ad inviare il primo containeril 21 ottobre scorso dal porto di Livorno.670 colli hanno riempito un container da 40 piedidi vestiario, viveri, scarpe, materiale sanitario,letti, materassi, giochi, materiale igienico.Fra circa 25 giorni arriverà nel porto dell’Avana etutto il materiale sarà distribuito alle popolazionidella Provincia dell’Avana.L’Associazione ringrazia scuole, famiglie, associa-zioni, singoli, istituzioni, che hanno reso possibilequesto straordinario segno concreto di solidarietà.

Il container inviato rappresenta un valore significativo, non solo dal punto di vista economico, ma soprattutto per i benefici cheporterà a migliaia di persone. Tarquinia ed, in particolare, la Cittadella dei giovani sono stati il centro di riferimento per moltissi-me città italiane, dove lo spirito di condivisione ha mobilitato decine e decine di volontari nel preparare tutti i donativi.Il prossimo invio del secondo container sarà nel mese di gennaio 2009, per il quale si chiedono nuovi gesti di generosità per laraccolta fondi. Per ulteriori informazioni, rivolgersi all’Associazione Umanitaria “Semi di Pace” - Tel e Fax sede 0766 842566 –Tel e Fax Cittadella (mattino) 0766 842056 sito web: www.semidipace.org – e-mail: [email protected].

Page 34: Uscita N 55

Campo de’ fiori34

Le storie

di

MaxGianni Morandi

Per la vostra pubblicità su Campo de’ fiori0761.513117

o [email protected] de’ fiori è la migliore vetrina pubblicitaria!

Campo de’ fiori è la rivista più letta ed amata

... continua dal numero 54

Nella primavera del1963 Gianni lancia unnuovo disco: Ho chiusole finestre, composta daMigliacci ed Enriquez,con la partecipazione diGato Barbieri al sax,che contiene sul retro

Sono contento…, interamente compostada Morandi. Poco dopo, però, arriva il primo insucces-so, con il 45 giri Che me ne faccio del lati-no, un brano di Marcello Marchesi, Berettae Bertolazzi, scritto a tempo di twist, insie-me a Il ragazzo del muro della morte,composto da Gianni Meccia. Lo spiacevole episodio viene subito cancel-lato, grazie a In ginocchio da te, una can-zone di stampo melodico, visto il successo

precedente di Ho chiuso le finestre,scritta da Bruno Zambrini, con testodi Migliacci e straordinariamentearrangiata da Ennio Morricone, conun andamento classico. Nel giro di poche settimane ildisco vende oltre un milione dicopie e vince, senza rivali, ilCantagiro del ’64. Tale fu il suc-cesso che il brano viene anchetrasformato in un “musicarello”cinematografico, con incassi dacapogiro. Da questo momento in poi ogninuovo disco di Gianni Morandi è unsuccesso assicurato. Gli vengono, inoltre, proposti altri “musi-carelli” cinematografici, che riscuotono ungrande favore di pubblico, diventando deiveri e propri fenomeni: Non son degno dite e Se non avessi più te, entrambi sugli

schermi nel ’65, per la regia di EttoreMaria Fizzarotti. Nel 1966, Gianni mette a segno un altrogrande colpo: vince il Cantagiro, interpre-tando il brano Notte di Ferragosto e, soloqualche giorno dopo, corona il suo grandesogno d’amore con Laura Efrikian.I due si sposano nella chiesa dei SetteSanti Fondatori dei Servi di Maria, in viaLazzaro Spallanzani, a Roma.Una cerimonia molto riservata, con iparenti più stretti, i testimoni e pochissimiamici, lontani da fotografi, giornalisti, fanse curiosi. Nel dicembre dello stesso anno, prima diabbandonare momentaneamente lascena, per assolvere al dovere della levamilitare, incide altri due grandi successi,che serviranno al suo pubblico a sentirmeno la sua mancanza: C’era un ragazzoche come me amava i Beatles e i RollingStones e Un mondo d’amore, sigla delrotocalco televisivo Giovani.

continua sul prossimo numero ...

di Sandro Anselmi

Page 35: Uscita N 55

Campo de’ fiori 35

Nei giorni 3 e 4 del mese di ottobrenoi,delle classi 4A,5A,5C dell’Istituto d’Artedi Civita Castellana, abbiamo avuto l’op-portunità di visitare una delle più impor-tanti fiere, a livello mondiale del design disanitari, di arredo bagno e ceramica perrivestimenti:il CERSAIE DI BOLOGNA.L’uscita,organizzata dalle prof NovellaCremonini e Anna Coppola,docenti diProgettazione all’ISA è stata strutturata sudue giorni, il primo abbiamo visitato lafiera, soffermandoci in particolare suglistands dei sanitari di Civita Castellana.Tanto è stato l’entusiasmo nel vedere lenostre aziende, il loro design, all’altezzadei tempi e della tecnologia...alcune azien-de ci hanno accolto con tanto entusiasmofacendoci una breve lezione sull’aspettotecnico dei sanitari, altri, cosa questa cari-nissima, ci hanno offerto da bere e damangiare, in fondo, dopo tanta stanchez-za e sacrificio lo spuntino ci stavabene.....!!!! Abbiamo avuto la confermache Civita Castellana è davvero un centrodi creatività e stravaganza, niente e nullada invidiare alle altre Aziende presenti:stands curati nei minimi dettagli sia per lastruttura che per le scelte cromatiche, perle luci e per il sistema espositivo di cuialcune davvero ad alto livello. Beh, chedire, non ci è sfuggito davvero niente,tutto da imparare per noi che ci crediamocosì tanto e che ci stiamo impegnando perla nostra cittadina, affinchè un domanichissà se qualche nome della nostra scuo-la non diventi il designer delle aziende diCivita Castellana. Secondo giorno visita aFaenza, tanto per rimanere in tema. abbia-mo avuto l’opportunità di visitare l’Istitutod’Arte Ballardini, famoso nel settore dellaceramica. Ci hanno accolto calorosamen-te il Dirigente, gli insegnanti e gli alunni,onorati di averci loro ospiti. anche qui unbel confronto: una impostazione didatticaun po’ diversa, legata a realtà lavorativepiù artigianali e tradizionali, ma non perquesto migliore della nostra, semplice-mente diversa!! La cosa che invece ci halasciati davvero meravigliati è stato ilMuseo Internazionale della Ceramica(MIC).Tante le meraviglie da osservare,migliaia di opere di tutti i tempi con un

allestimento curato inogni aspetto che soloper descriverlo ci vor-rebbero 30 pagine.Anche qui ci hannoaccolto bene i custodiche vi lavorano, perso-ne anche anziane macon un grande amoreper la loro città, perquel tesoro di museoche custodiscono conun modo invidiabile.Questo nostro scritto èfrutto dell’esperienzapositiva che abbiamovissuto e nello stessotempo è un calorosoringraziamento aglisponsor che ci hannoconsentito di realizzarequesta uscita: Sca-rabeo Ceramiche,Siderplast, Simas,Tuscialand viaggi,ITC Consulenze.Vogliamo anche direche questa esperienzaè cosi utile che dovreb-be ripetersi ogni anno,un contatto positivoper noi studenti ed unmotivo per cre-scere. Concludendo ri-teniamo che sia-no queste le atti-vità che motiva-no la scuola eche la unisconoalla realtà localee imprenditoria-le,creando siner-gia tra noi e ilmondo del lavo-ro.

I ragazzidell’ISA

I ragazzi in uno stand a Bologna

Ragazzi e Prof a Faenza

Professoresse dell’ ISA di Civita Castellana e i professori dell’ISA di Faenza

L’ ISA al Cersaie di Bologna

Page 36: Uscita N 55

Campo de’ fiori36

Si sa che per costruire qualcosa digrande e duraturo nel tempo, sideve iniziare con poco, partire dalbasso, ma mettendo tutte le ener-gie e la passione necessarie. Cosìè accaduto per la Mondial Tufo,azienda leader del settore, a livel-lo nazionale ed internazionale, cheiniziò il lavoro di estrazione deltufo più di mezzo secolo fa, senzanemmeno immaginare lontana-mente dove sarebbe arrivata. Eral’immediato secondo dopoguerra,periodo di grande povertà maanche di grande voglia di ricostru-zione per l’Italia, quando MartinoCampanile lascia la Campania, suaterra d’origine, e arriva nel viter-bese, in cerca di una occupazioneche gli avesse permesso di sosten-tare la sua numerosa famiglia.L’Italia era tutta da rifare e, perquesto, necessitava di materialebase per i lavori edili. Martino civede, da subito, lungo. La zona incui si è stabilito è ideale per l’e-strazione del tufo, vista la sua origine vul-canica, e ricca, dunque, di materia primapronta per essere lavorata e venduta. Sirimbocca le maniche, aiutato anche daalcuni dei suoi sette figli, e intraprendequesta nuova attività, nonostante tutte ledifficoltà e la durezza del lavoro.L’estrazione, infatti, è interamente manua-le: i blocchetti, di dimensioni 30x40 cm,molto più grandi rispetto a quelli che ven-gono prodotti attualmente, venivano com-pletamente tagliati a mano.

A patire dalla metà degli anni ’50, poi, ini-ziano a comparire le prime macchine, chetagliano e rompono il tufo con un piccone,lasciando solo le rifiniture al lavoromanuale degli operai. Ma, con il passaredel tempo, anche le tecnologie di questosettore si affinano e arrivano macchinariancora più sofisticati. Già nella secondametà degli anni Sessanta, infatti, si inizia-no ad utilizzare macchine che tagliano iblocchetti su tutti e quattro i lati. La produzione dell’azienda, però, subisce

un forte arresto con la morte del fondato-re, Martino, nell’agosto del 1959. La cavaviene ereditata dai suoi figli, che inizial-mente non riescono a gestirla. La sua nor-male attività lavorativa riprende solo dopoun periodo di fermo, grazie a RomanoFoffi, marito di una delle figlie diCampanile, che nel 1974 si propone diprendere in mano le redini della situazio-ne. In quello stesso anno, insieme aicognati, decide di ampliare l’azienda difamiglia e di rilevare la cava di Fontana

Matuccia a Civita Castellana. L’annosuccessivo si spostano a SantaSusanna e, poco tempo dopo,Romano prende un’importantedecisione: lasciare la cava di fami-glia, per la quale aveva speso tanteenergie, e cominciare tutto dacapo, in proprio, forte dell’esperien-za precedente. Il nuovo sito indivi-duato per l’estrazione del tufo cor-risponde all’incirca alla zona vicinaall’attuale Aldero Hotel. Ecco che nel 1977 viene ufficial-mente costituita la Cava Tufo FoffiRomano, la prima vera e propriaazienda della famiglia Foffi, cheall’epoca contava appena 5 dipen-denti, ma che era destinata a cre-scere notevolmente nel tempo.

continua sul prossimo numero

Mondial Tufo: estrattori di tufo da quattro generazioni

Da sx: Manuele Cavalieri, Raul, Umberto Campanile (fratello di Martino), Giuseppe Di Nardo, MartinoCampanile, Luigi Campanile (figlio di Martino)

Da sx: Francesco Campanile (fratello di Martino), ....., ....., ....., ....., Umberto Campanile

di Ermelinda Benedetti

Page 37: Uscita N 55
Page 38: Uscita N 55

di Riccardo Consoli

... continua dal numero 54

Per ritornare brevemente alla OriginalDixieland Jazz Band ricordiamo comenel 1919, una sua esibizione presso ilLondon Hippodrome avesse determinatol’avvento del Jazz in Inghilterra; in quel-la occasione la Band si esibiva con la suatipica formazione pur comprendendo duesaxofoni con funzione quasi decorativa;allorquando però, il 24 novembre 1920, lastessa Band incide nuovamente a NewYork, la direzione della Victor TalkingMachine Company pretende che della for-mazione faccia parte anche il saxofono,peraltro, lo stesso Nick LaRocca si rendeben conto delle difficoltà di mantenere lapopolarità acquisita senza ricorrere all’im-piego di questo strumento.Ormai il saxofono costituisce una vera epropria esigenza per il pubblico e le JazzBands non possono più ignorarlo, tuttavianon è un successo incontrastato, soprat-tutto a New Orleans culla del Jazz, lostile sviluppatosi nella città del Delta haormai una sua fisionomia ben definita equel linguaggio cresciuto nelle strade, neibar e nelle case di piacere di Storyville ègià adulto al momento dell’ingresso degliStati Uniti nella prima guerra mondiale.Sembrerebbe che una Band che si esibivaa New Orleans, nello storico locale di TomAnderson posto all’angolo di BasinStreet, avesse nella sua formazione tresax, un contralto, un tenore e un soprano,tutti suonati dal famoso clarinettistaAlbert Nicholas, ma si trattava di unarara eccezione poiché questo nuovo stru-mento non incontrava ancora il favoredegli appassionati.Allorquando il 12 novembre 1917, per ordi-ne del Governo, New Orleans chiude ilquartiere a luci rosse di Storyville cede loscettro a Chicago che da quel momentodiventa la capitale del Jazz e, poiché qui ilsaxofono gode già della stima del pubbli-co, la logica conseguenza è il suo ingressoanche nell’organico tradizionale di NewOrleans.Oltretutto, il forte legame esistente tra gliStati Uniti e l’Inghilterra nell’immedia-to dopo guerra, contribuì a favorire gliscambi culturali e, per quanto attienequelli musicali, le Bands americane feceroscuola contribuendo alla diffusione delsuono del saxofono, anche grazie alle

innumerevoli trasmissionieffettuate dalla neonataBBC - British BroadcastingCompany divenuta, suc-cessivamente BBC-BritishBroadcasting Corpora-tion.Abbiamo visto come ilChicago Style fosse inti-mamente legato all’impie-go del saxofono al puntoda dare origine alla c.d.Saxophone Craze sem-brerebbe che tra i Bandleaders dell’inizio nove-cento Art Hickman eIsham Jones furono tra iprimi ad introdurre lasezione di saxofoni nelleloro formazioni e nell’or-chestra di PaulWhiteman, la più popo-lare degli anni venti, nonera raro vedere i saxofoni-sti suonare più di unostrumento.Il decennio 1920 - 1930,rappresenta il periodo incui la popolarità del saxo-fono tocca i massimi livel-li in sintonia con l’esube-ranza di una società comequella statunitense dell’e-poca inebriata com’eradalle favorevoli previsionieconomiche e, grazieall’avvento della radio edel cinematografo, l’in-trattenimento giocava unruolo sempre più importante.Citando il saxofono non possiamo nonricordare Coleman Hawkins colui che neavrebbe fatto uno strumento del Jazz,infatti, prima di lui il saxofono tenore nonaveva avuto esponenti di spicco, già all’e-tà di cinque anni aveva cominciato a stu-diare il pianoforte, ma ad appena noveanni ricevette in regalo il suo primo saxtenore e ne divenne affascinato.Sveglio e precoce al punto da esseresoprannominato Bean - Mente, nel 1920Coleman Hawkins suonava il sax tenorea Kansas City come componente di unaorchestra che accompagnava i film muti,successivamente, dopo aver militato peralcuni anni con i Jazz Hounds guidati daMamie Smith, decise di mettersi in pro-

prio; in occasione di una Jam Session,Coleman Hawkins venne ascoltato daFlecher Henderson che lo convinse a farparte della sua grande orchestra destinataa diventare la prima vera Big Band dellastoria del Jazz.Una lunga tounèe in Europa, che si pro-trasse fino allo scoppio della secondaguerra mondiale, lo costrinse a restarelontano dagli Stati Uniti dove però egliaveva fatto scuola al punto che la schieradei suoi discepoli si ingrandì enormemen-te, anche grazie alla popolarità crescentedelle Big Bands, all’interno delle quali,trovavano ormai posto cinque saxofoni.

Coleman Hawkins

Page 39: Uscita N 55

Campo de’ fiori 39

LA CRISI DELLA CERAMICA NEL 1905

(n.d.r. articolo tratto dal “Numero Unico” del 1958)Nei primi anni del 1900, non senza scosse e crisi ebbe inizio

a Civita C. la trasformazione della lavorazione ceramica da

tipo artigianale a tipo industriale. Nel 1905 si ebbe un famo-

so sciopero, che durò oltre un mese; e le ragioni immediate

furono la riduzione dei salari dovuta a maggiore produzione.

Nello scorrere le cronache di quei tempi, abbiamo logica-

mente rapportato la situazione di allora alla presente. In que-

gli anni, gli impresari riuniti nel sodalizio unitario, affronta-

rono coraggiosamente il problema del rinnovamento e, non-

ostante le scosse iniziali, riuscirono nell’intento. Basti pensa-

re che nel 1905, gli stessi operai formarono una Cooperativa

Ceramistica che ebbe inizio presso il Casale Testaccio all’at-

tuale complesso Marcantoni. Per quei tempi, l’innovazione fu

necessaria per non perire; a distanza di mezzo secolo si ripre-

senta ancora lo stesso problema, anche se sotto altra luce e

difficoltà. Nel 1905 il Consiglio delle Fabbriche operava dav-

vero; oggi purtroppo, tot capita tot sententiae; e quel che è

peggio, si crede eccessivamente al poter politico e ad inter-

venti extra, con risultati effimeri provvisori.

LO SCIOPERO DEI CERAMISTI

Quello che dicono i ceramisti

(n.d.r. articolo del “Messaggero” del 31.10.1905)Civita Castellana – 31. 10 1905. gli operai delle fabbriche riunite per

la produzione della ceramica che in numero di circa un centinaio si

son posti in isciopero, a causa principalmente di una diminuzione di

tariffa testè stabilita dalla direzione e che riguarda gli “stampatori” dei

piatti, mi pregano di pubblicare nel Messaggero le seguenti dichiara-

zioni, in risposta al comunicato del Consiglio di amministrazione. Gli

operai, pur riconoscendo i grandi vantaggi che arrecano all’industria i

nuovi sistemi di fabbricazione, non ritengono possa escludersi che le

fabbriche locali, le quali procedono ancora con sistemi meno moder-

ni, non progrediscano e ritraggano un buon interesse dal capitale

impiegato. E se alcuni anni or sono, cioè prima della costituzione

delle società delle fabbriche riunite, all’operaio veniva data la merce

in corrispettivo della mercede, ciò devesi soprattutto a causa di poca

occulta amministrazione e da mancanza di direzione. L’introduzione

del macchinario già apportò una non lieve riduzione sui prezzi della

mano d’opera, tanto è vero che la “stampatura” dei piatti da cent. 56

al 100 fu portata a 37, ed ora si vuol ridurre di un tratto a 28, prezzo

troppo misero perché gli operai possano accettarlo.

Ceramisti della Ceramica Facis di Civita Castellana - anno ‘55-‘56. Foto di Francesco Barboni

Page 40: Uscita N 55

40 Campo de’ fiori

I Santonari e la festa di San Martino

Domenica 16 Novembre, ad AnguillaraSabazia, su iniziativa del gruppo “ISantonari” e con il patrocinio del Comunedi Anguillara, si è tenuta la Festa di SanMartino, per riscoprire quell’antica festapopolare dei “cornuti” che un tempo coin-volgeva la cittadina.Durante la notte del 16 Novembre tutti ifigli dell’albero “Genoeffo” sono stati chia-mati a partecipare alla tradizione, chevede convocare tutti gli sposi “freschi fre-schi” quale buon auspicio affinchè un gior-no non si trovino anche loro “cornuti”.

Diceva benedett’anima

de nonno:“Si tutti li cornuti

portassero o lampiò...

oddio che gran illuminaziò”

Vita di S. Martino

Martino nasce in Pannonia, l’odiernaUngheria nel 316. Figlio di un ufficialeromano fa parte della Guardia Romanafino ai 15 anni. Martino conobbe il cristia-nesimo frequentando di nascosto leassemblee dei cristiani. Le cronache narra-no di lui come un uomo di straordinariaumiltà e carità, doti che sono alla basedelle leggende che si raccontano sulla suavita, tra cui, oltre a quella famosa delmantello, anche quella che narra comeMartino trattasse il suo attendente militarealla pari di un fratello, tanto da tenerglipuliti i calzari. Martino ottenutodall’Imperatore l’esonero dal servizio mili-tare si recò a Poiters dove fu battezzato eordinato sacerdote dal vescovo S.Ilario.Tra le molte vicende della sua vita meritad’essere ricordata l’erezione, da lui voluta,dei monasteri di Ligugè e Mamontier, e ilsuo operato come vescovo di Tours.Martino morì a Candes 11/11/397 e fu poisepolto nella cattedrale di Tours. InFrancia S.Martino è il primo patrono della

nazione. Merita d’es-sere ricordato che inarte S.Martino è tradi-zionalmente raffigura-to sul cavallo mentrecompie il gesto deltaglio del mantello.

Leggenda di S.Martino

Era l’11 novembre, ungiorno piovoso e fred-do tanto che Martinogaloppava sul suocavallo ricoperto dalmantello. A un certomomento Martinoincontra sul suo cam-mino un vecchiocoperto di pochistracci, barcollante einfreddolito. Martinovuole aiutarlo ma nonha né denaro, né unacoperta da offrirgli ecosì prende il suomantello e con laspada lo taglia a metàdonandone una parteal vecchietto. Pocodopo mentre Martinogaloppa felice peraver compiuto quelgesto caritatevole, ilclima si riscalda edalle nuvole spuntaun sole radioso. Eccol’estate di S.Martino, come ancor oggi ven-gono chiamate le belle giornate di novem-bre. Giunta la notte Martino sogna Gesùche con il mantello in mano lo ringraziaper quel gesto di compassione.

Chi sono i Santonari

I Santonari nascono nel 2005 e si propon-gono di riscoprire le vecchie tradizionipopolari ormai scomparse. Tra le attivitàsvolte: la Festa di Santo Antonio, moltosentita specialmente tra gli allevatori, congiochi equestri e la tradizionale rotturadelle pile per piccoli da tre a novant’anni;la Marcia Mariana, creata per onorare i tra-dizionali “Altarini” dedicati alla Madonnaappositamente costruiti nel mese di mag-gio dagli abitanti dei rioni del paese perpregare e cantare inni alla Madonna; lafesta di San Martino, detta anche anche“Festa dei Cornuti”, molto sentita daglianguillarini dei primi del novecento che

facevano sfilare gli sposi novelli con unpiccolo alberello pieno di corna, inoltrevenivano fatti passare sotto la porta dientrata al paese con appeso un corno, sequesto si muoveva voleva dire che losposa lo avrebbe tradito.Oggi la sfilata perle vie del paese viene effettuata con ungoliardico corteo per le vie di Anguillaracon in spalla “l’Albero delle Corna” scultu-ra allegorica di Anito Anzide.

Oltre a questo sono in “cantiere” rievoca-zioni di avvenimenti dei nostri avi, come lacacciata degli Anguillarini da parte degliOrsini dal loro paese ed i festeggiamentisul loro rientro, la lite tra la Comunitàdell’Anguillara ed il Collegio Germanicumet Ungaricum ed il Principe SigismundoChisium (Sigismondo Chigi) e tante altrecose ......

Anguillara Sabazia

Albero dei cornuti Santonari

Page 41: Uscita N 55

Campo de’ fiori 41

1963: cadeva la Rocca Farnese di Corchiano

Il tempo passa, ma ci sono avvenimenti,emozioni, sensazioni che difficilmente sidimenticano, ricordi che nemmeno la fre-nesia della vita che continua possono can-cellare dalla memoria. Si dice che la mentedell’uomo abbia più propensione a ricorda-re gli avvenimenti spiacevoli piuttosto chequelli belli, e il crollo dell’antica roccaFarnese di Corchiano è decisamente daannoverare tra quelli poco felici, soprattut-to per coloro che furono toccati in primapersona dalla disgrazia, per coloro chevidero crollare con essa una delle pochecose che possedevano e che custodivanogelosamente. Tante volte si era ripetutoche prima o poi sarebbe crollata, macomunque ci si continuava a vivere, quasia volerla sfidare, a voler sfatare quelle pre-visioni, timorosi, ma increduli che quellemura così robuste, che avevano resistitoper tanti anni, alla fine avrebbero ceduto!A distanza di ben 45 anni, il ricordo di chivisse quelle ore drammatiche, è ancoravivo, intatto, come se tutto questo tempo,in fondo, non fosse trascorso, come se lelancette dell’orologio si fossero fermatealle ore 22.00 di quel 13 giugno 1963.Vilma Sciardiglia abitava da otto anni nellacasa al secondo piano della rocca, insiemeal marito Angelo Petrucci e ai loro tre figliAnna Clelia di 6 anni, Luciana di 4 e il pic-colo Florido di 2. Mi descrive perfettamen-te ogni angolo della sua abitazione, arre-data con tanto amore, proprio come seavesse gironzolato per quelle stanze fino aqualche minuto prima del nostro incontro.Ma in quell’imponente edificio, che domi-nava il piccolo borgo, non abitava solo lasua famiglia. Vi abitavano altre due fami-glie, i membri delle quali si salvarono gra-zie alla tempestività di Angelo, che perprimo colse i segnali di ciò che stava peraccadere. Nella notte che precedette queldoloroso giovedì, come ricorda Vilma, suomarito fu svegliato, intorno alle 2.00, dalrumore di un trave del soffitto che, nellacamera accanto, si era incrinato e avevatutta l’aria di voler cadere completamente.Preoccupato anche da quella crepa che,

qualche giorno prima, si era creata lungo ilmuro e che aveva tenuto sotto controllonei gironi successivi, costatandone un leg-gero ma considerevole allargamento, capìche non c’era tempo da perdere e chesarebbe stato meglio mettere tutti insalvo. Destò la moglie dal sonno e senzafare troppi allarmismi, ma accendo appenaalla situazione, la pregò di portare i figlidalla madre, che abitava a pochi passi dalì. Avvertì, poi, glia altri inquilini, alcuni deiquali, però, non diedero troppo peso allesue parole e chiese a Vilma di provvederea svuotare l’armadio. Ma proprio mentreVilma era in camera, seduta sul lettointenta a vestirsi frettolosamente, un travedel soffitto le cadde accanto, facendolelanciare un urlo di paura che quasi la para-

lizzò. Lo spavento fu tanto che non riuscì amettere più piede nella stanza e, accom-pagnata fuori dall’appartamento, furono ivicini, corsi in aiuto, a provvedere allosvuotamento della casa. Molta della mobi-lia fu appoggiata nella piccola piazza lìaccanto, altra trovò posto negli spazi vuotidelle abitazioni di chi popolava il centrostorico. Nel frattempo Angelo corse adavvisare il sindaco, Torquato Carosi, diquanto stava accadendo, il quale, giuntosul posto, decise di avvertire i pompieri e ilGenio civile, perché venissero presi i dovu-ti provvedimenti, dato che ormai non sipoteva fare che assistere al triste spetta-colo, nulla avrebbe potuto evitare il crollo.

continua sul prossimo numero

di Ermelinda Benedetti

Page 42: Uscita N 55

Campo de’ fiori42

Protegge i tuoi valoriSilvia Malatesta - Via S. Felicissima, 25

01033 Civita Castellana (VT)Tel.0761.599444 Fax 0761.599369

[email protected]

Come tutti sappiamo,l’anno in corso è statoquello decisivo per defi-nire il futuro aeroportocivile di Viterbo. Se neparla moltissimo suigiornali ed anche invarie conferenze a livellopolitico e non. Sono

convinto che la realizzazione di quantosopra detto, porterà per la nostra provin-cia interessanti opportunità di sviluppoeconomico a tutti i livelli. Il mio parere(ripeto, soltanto il mio parere) è che, leg-gendo i vari articoli scritti sull’argomento,si ha l’impressione che si debba costruireun aeroporto di sana pianta, ovvero, sem-bra che l’aeroporto a Viterbo non sia maiesistito!L’aeroporto, a Viterbo, invece, esi-ste ed è operativo fin dal 1937! Ho scritto,pertanto, l’articolo che segue per cono-scerne la storia. La struttura aeroportualeesistente è operativa soltanto dal punto divista militare e viene definita dall’ICAO(International Civil Aeronautical Orga-nization) military airport. Attualmente gliaeroporti ( di tutto il mondo ) possonoessere distinti in tre categorie: militari,civili, ibridi. Per esempio, l’aeroporto diFiumicino è civile, come Milano Linate;quello di Viterbo è militare come Grosseto,Grazzanise o Guidonia; quello di Ciampinoè invece ibrido, opera sia come militareche civile. Nel 1936 quando si decise dicostruire un nuovo aeroporto a Viterbo, ledistinzioni da me sovra citate non avevanopossibilità di esistere, perché semplice-mente non esisteva l’aviazione civile! InItalia, come nella maggior parte degli

stati del mondo, l’aviazione civile, iniziò asvilupparsi solo dopo la seconda guerramondiale; questo significa che tutti gliaeroporti costruiti prima del 1945 eranoadibiti esclusivamente ai voli militari;L’aeroporto di Viterbo è rimasto fino aigiorni nostri una struttura militare. Nel1935, quando fu deciso di costruire unnuovo aeroporto nel Lazio, la scelta caddesu Viterbo per tre motivi: l’ottima posizio-ne geografica centrale, la morfologia delterritorio, i collegamenti ferroviari alloraesistenti ( Viterbo era già collegato viaferro con Orte e di conseguenza anche conCivitavecchia, tramite la ferrovia costruita(come la Roma Nord) dall’IngBesenzanica nel 1933). Sembra assurdo,ma Viterbo e provincia, erano meglio col-legate alla rete ferroviaria italiana nel 1935che attualmente! I lavori di costruzione ini-ziarono nell’ottobre del 1936; essi furonoaffidati dopo regolare gara, alla ditta fra-telli Vaselli che completò l’opera esatta-mente in un anno; furono assunte 360persone fra operai e maestranze; nell’otto-bre 1937 l’aeroporto era pronto e funzio-nalmente operativo! In un intervista rila-sciata dal Ten. Col. Vezzini ( grande esper-to di strutture aeroportuali di allora ) nel1938, per un noto quotidiano; alla doman-da “perché è stato scelto Viterbo, rispose:“ la bellissima posizione geografica al cen-tro del territorio nazionale, dalla quale conlo stesso tempo di volo si possono rag-giungere tutte le regioni situate sia a nordche a sud, come pure le isole, per il climae le condizioni meteorologiche che per-mettono di effettuare qualsiasi operazioneaerea nell’arco medio di 350/355 giornidell’anno”. Dopo qualche anno scoppiò laguerra e l’aeroporto che aveva come sedeil IX stormo, fu utilizzato intensamentecome base, dalla quale partivano gli S79 (il gobbo maledetto come lo chiamavano gliinglesi) che bombardavano Malta, nonché

altri bombardieri per altre missioni. Subitoalla fine del secondo conflitto mondiale, lastruttura venne intitolata con solenne ceri-monia al Ten. Pilota Tommaso Fabbri,medaglia di Bronzo al valor militare, cadu-to in A.O.I. a causa di un incidente di volo;attualmente conserva ancora quel nome.Dopo la guerra l’aeroporto fu sede delC.I.R.A.M. (centro istruzione recluteAeronautica Militare) ; nel 1953 e fino al1958 ospitò la scuola allievi automobilistiA.M.; dal 1958 al 2003 ospitò la scuoladella VAM (Vigilanza Aeronautica Militare);dal 2004 ed attualmente è sede dellascuola Marescialli A.M. All’interno dell’ae-roporto operano attualmente ancheimportanti reparti dell’aviazione leggeradell’Esercito nonché l’Aeroclub dove sisvolgono corsi per addestramento piloti,compresi quelli per piloti di linea. In que-sto momento, dove sembra che sia statotutto deciso per trasformare l’aeroportomilitare in civile, credo che un po’ di storiasia bene conoscerla e personalmenteauspico che diventi un aeroporto ibrido,come Ciampino.

La storia dell’aeroporto di ViterboDal 1936 ad oggi

di Arnaldo Ricci

Page 43: Uscita N 55

Campo de’ fiori 43

L‘angolo Bon TonCome avrete notato,da questo numero lamia rubrica ha unnuovo titolo.Proprio così, comince-remo infatti un viaggioattraverso tutto ciò chegira intorno al Galateo,o meglio a quella cheormai tutti chiamano

l’arte del ricevere.Questo non significa che abbandonerò ildiscorso sui vini o che vi annoierò conregole ed etichette, ma credevo, visto cheparlo spesso di bere e mangiare, di farecosa gradita a voi, occupandomi di tuttequelle norme che aggiungono valore aduna bella serata passata tra amici o a cenemolto più formali.

Come fare un invitoQui, la regola a cui non ci si può assoluta-mente sottrarre è la chiarezza: specificateesattamente data, ora e genere di un invi-to, ad esempio una cena fredda, una cenain piedi, una riunione, un aperitivo…Se avete un rapporto di confidenza con chidovrà ricevere il vostro invito, basterà unasemplice telefonata o un invito a voce,mentre in caso contrario dovrete ricorrereall’invito scritto, che ricordo dovrà esserespedito almeno quindici giorni prima delladata prevista per la cena; il biglietto potràessere scritto a mano, con grafia elegantee chiara, specificando in basso a destra il

numero di telefono e l’indirizzo, e se fossedi rigore per qualche cerimonia particola-re, verrà scritta in basso a sinistra, la frasedi rito: “è gradito l’abito scuro”.Sempre in basso a sinistra del biglietto siscriverà la sigla p.c. (pregasi confermare),indicherà che la conferma è gradita.In questo caso, le persone invitate, si pre-mureranno di comunicare per tempo lapropria partecipazione o meno al vostroinvito.

Chi invitareQuesta è una fase molto importante per lapadrona di casa; infatti, la buona riuscitadi un pranzo o di una cena, dipende dal-l’omogeneità degli invitati.Non è indicato invitare contemporanea-mente persone tra le quali c’è (per unqualche motivo) incompatibilità.Per il numero delle persone da invitareeccovi qualche consiglio:- tavolo per sei: questo è un tavolo perpersone che si conoscono bene, tra lequali c’è accordo e intimità: infatti la con-versazione è immediata e confidenziale;- tavolo per otto: questo è il numero otti-male, l’atmosfera verrà animata al puntogiusto e la serata sarà allegra e viva;- tavolo per dieci: tavolo dispersivo, ilrischio in cui si incorre è che si creerannodei “gruppi” chiusi che non si amalgame-ranno;- tavolo per dodici: in questo caso il climaè piuttosto formale, a meno che non ci si

trova di fronte ad una serata “rustica”, cheavrà in questo caso un atmosfera più sem-plice, rilassata e allegra.

Come riceveremo gli ospitiIl miglior benvenuto per gli ospiti, saràsicuramente il sorriso della padrona dicasa.Sarà infatti lei ad accogliere gli invitati e adintrodurli in soggiorno, e sarà sempre lei afare le presentazioni: ricordo che l’uomoviene presentato alla donna, e alla perso-na più anziana verrà presentata la perso-na più giovane.Prima del pranzo o della cena saranno gra-diti aperitivi e stuzzichini (non in quantitàesagerata), si potrà così far passare agliospiti il tempo in allegria e chiacchiere nel-l’attesa dell’arrivo degli altri invitati.(Bibliografia “La mia Cucina”)

di Letizia Chilelli

Signore e Signori: Il Galateo

Non riesci più a trovare Campo de’ fiori?Corri in redazione a sottoscrivere un

abbonamente per te o per chi vuoi tu, oppure inviaci il coupon che trovi a pag. 52, riceverai ogni mese, comodamente a casa,

la tua copia di Campo de’ fiori.

Se vuoi avere una tua collezione completa ditutti i numeri di Campo de’ fiori,

ma te ne manca qualcuno, passa a ritirarlo presso la nostra redazione

di Civita Castellana,piazza della Liberazione n. 2.

Campo de’ fiori non può mancare

a casa tua!!!

Page 44: Uscita N 55

I “GESTI BIANCIl signor Domenico faticò un po’ ma allafine vinse lui. Sua moglie Cesira non vole-va sentirne di tagliare i due abeti secolaried i sei ulivi del giardino di fronte alla lorovilla di campagna. Così, dopo vari tira emolla, si costruì un campo da tennis interra battuta. Per il buon esito del proget-to fu determinante lo charme giovaniledelle ragazze tenniste ritratte in questefotografie.La notizia non sarebbe tale se si omettes-se d’indicare la data degli scatti, il 1928,ed il luogo dove vennero effettuati: si,siamo proprio a Civita Castellana, precisa-mente all’interno di villa Petti - o DiBattista - su via Roma.I nove ragazzi immortalati, sei donne e treuomini, rappresentano i pionieri del tenniscivitonico, e, probabilmente, della provin-cia di Viterbo. E questa è una notizia.Perché i più, compreso chi scrive, hannosempre pensato al campo di donChecchino, dietro la chiesa parrocchiale diS. Benedetto, come al primo impianto ten-nistico di Civita Castellana.“Fu mio padre Fabio, che compare nellefotografie con mia madre Maria Teresa econ i loro amici, che ebbe l’idea di costrui-re quel campo da tennis nel 1926. Lo con-vinsero i due carissimi amici l’avvocatoValerio Flamini, che abitava lì vicino, edAntonio Steyr, imprenditore civitonicofiglio di Antonia Tarquini”. A fornire le ine-dite notizie ed i documenti sono l’avvocatoVittorio Di Battista e la dottoressa GiadaSteyr che conservano amorevolmente lememorie familiari.Per chi ha a cuore la storia della nostracittà è la conferma, questa, che le scoper-te non terminano mai, come le ricerche.“Il gruppetto di amici giocava a tennis neigiorni festivi tra la primavera e l’autunno.Alla primavera del 1928 risalgono le foto-grafie che vengono riportate in questoarticolo. Mio padre non mi raccontò mai ditornei veri e propri, ma solo di partite,soprattutto di doppio, talvolta anchemisto. Tra ragazzi ventenni fu un modoper conoscersi meglio.” Aggiunge con sor-riso ironico Vittorio.Ma chi sono le ragazze fascinose ed ele-ganti che compaiono in queste foto? Cisoccorre ancora Vittorio: “Oltre ai mieigenitori Fabio e Maria Teresa Scopetti,sono riconoscibili Alfonsina Sacchi, VandaDi Battista, Rosina Scopetti, ValerioFlamini, Antonio Steyr con la sua futuramoglie Bianca Maria Bellini insegnante ele-mentare a Civita nel 1927-28, infine ungiovanissimo Ivo Scopetti. Voglio ricordare

anche il custode del campo,che non appare in foto, ilsignor Pietro Alleghini”.Tutte persone della buonaborghesia civitonica di queltempo, i cui discendenti,ancora oggi, occupano posi-zioni di prestigio e responsa-bilità.Ma, al di là di questo, gliscatti risaltano soprattutto laserenità dello sguardo ditutti i ragazzi, in uno colfascino del loro abbiglia-mento. Rigorosamente bian-co, nei pantaloni lunghi “atubo” degli uomini e nellecaste gonne plissettate delledonne, nell’eleganza esibitacon fiocchi e collane girocol-lo.Nostalgia per quei tempi?Forse sì forse no. Per lo stilecertamente sì. Lo stile, unaparola con un significato cheoggi andrebbe rispolverato.Ottant’anni fa CivitaCastellana era già una citta-dina industriale con impren-ditori di spessore e operai digrande professionalità. Siricordano le ceramicheMarcantoni, Sbordoni,Coletta, Vincenti, FACI,Coramusi, FIAML’agricoltura e l’allevamentosono ancora due settorimolto sviluppati che assorbono manodo-pera. I fondi coltivati appartengono per lopiù a poche famiglie quali Feroldi de Rosa,Trocchi, Montanari, Morelli, Basili, Riccioni.Artigiani, commercianti e professionistirendono vitale la società dell’epoca. Civitaè sede diocesana da più di un millennio,ed il seminario vescovile, sulla piazza prin-cipale, ne promuove le vocazioni.L’ospedale mandamentale S. GiovanniDecollato Andosilla diretto dal noto edamato prof. Vincenzo Ferretti è un punto diriferimento sicuro per la salute dei cittadi-ni. Le vie di comunicazione sono, all’incir-ca, quelle di sempre se si eccettua laFerrovia Roma – Nord che collega Civita aRoma, e, di lì a poco, anche a Viterbo. Lastessa provincia viterbese, all’epoca diqueste foto, ha compiuto il primo anno divita. L’ex capitale dei Falisci vive un perio-do di forte crescita demografica ed econo-mica anche se la depressione mondialedell’anno successivo ne rallenterà il cam-

mino.Le foto pubblicate documentano unagenerazione certamente sana e di grandevitalità, alle prese con uno sport cheGianni Clerici definì “dei gesti bianchi” pervia dell’abbigliamento e della bellezzagestuale.Per pura curiosità, bisognerà anche ricor-dare che il progenitore del tennis, all’iniziodel Seicento, fece un’illustre vittima: ilCaravaggio. In un’accesa disputa di gioco– ma certamente anche per cause diverse– egli pugnalò a morte tale RanuccioTommasoni di Terni e da lì iniziò una lungafuga che finì tragicamente sulle spiagge diPorto Ercole. Altri tempi.Il tennis mondiale di fine anni Venti delsecolo scorso è dominato, al femminiledalla mitica Suzanne Lenglen, capace diperdere un solo incontro (per ritiro!) intutta la sua carriera. Tra i maschi è al tra-monto il campione americano Bill Tilden estanno nascendo gli astri dell’inglese Fred

Antonio Steyr

44 Campo de’ fiori

Page 45: Uscita N 55

CHI” CIVITONICI

Perry e dei quattro “moschettieri” diFrancia: Henri Lacoste, Jean Borotra,Henri Cochet e Totò Brugnon.

In Italia il tennis maschile è dominato dalbarone Hubert de Morpurgo, di origineasburgica, e da Giorgio de Stefani, il primo

giocatore al mondo ambidestro. Giocavasolo di dritto cambiando mano! Il primocircolo italiano di tennis moderno fucostruito da gentiluomini inglesi aBordighera. Correva l’anno 1878. Nobili e aristocraticidi fine Ottocento e inizio Novecento favo-rirono la diffusione di questo sport dalleorigini antiche.Le foto dimostrano che anche CivitaCastellana contribuì al suo successo. Con un campo in terra battuta ricoperto dipozzolana, le righe tracciate con polvere digesso, una rete appesa ad un filo d’acciaioe tanto tanto entusiasmo dei nostri giova-ni progenitori con le loro romantiche rac-chette in legno con corde di budello. Sottolo sguardo vigile del Soratte e del mastioBorgiano nel periodo 1926-1938. Poco più di vent’anni e l’indimenticato donChecchino farà costruire un circolo di ten-nis aperto a tutti. Che ancora oggi sopravvive.

di Ettore Racioppa

Da dx: Fabio Di Battista, Maria Teresa Scopetti, Bianca Maria Bellini, la sorella, Alfonsina Sacchi, Vanda Di Battista, Avv. Valerio Flamini,Rosina Scopetti e il piccolo Ivo Scopetti

Di spalle Antonio Steyr e Bianca Maria Bellini contro Fabio di Battista e Maria Teresa Scopetti(doppio misto tra fidanzati)

Campo de’ fiori 45

Page 46: Uscita N 55

Campo de’ fiori46

A seguito delle notizie allarmanti rispetto l’acqua del lago di Vico chefluisce nelle case dei cittadini di Ronciglione e Caprarola, presso lasede di AK in Ronciglione, si sono riunite varie associazioni ambienta-liste e dei consumatori tra le quali ADUC, CONTRIBUENTI.IT, AICS ela stessa ACCADEMIA KRONOS.In attesa dei risultati delle analisi delleacque effettuate dai laboratori incaricati, le stesse hanno deciso d’in-traprendere un percorso comune coinvolgente le cittadinanze e ilmondo della scuola. A tale scopo informeranno continuamente i citta-dini dello stato della salute delle acque del lago di Vico, attraversocomunicati stampa e manifesti. In particolare è stato creato un blogapposito– http://cheacquabeviamo.blogspot.com - per la discussio-ne e la raccolta delle proposte. Si è deciso altresì di acquistare dei KITdidattici per le analisi chimico-fisico delle acque e dei terreni, al fine disensibilizzare i giovani e tutti i cittadini. Tutto ciò per comprendere lareale dimensione del problema e proporre eventuali soluzioni alleautorità interessate. ADUC – CONTRIBUENTI.IT – AICS – ACCADEMIAKRONOS. Raimondo Chiricozzi

Allarme inquinamento

Page 47: Uscita N 55

Campo de’ fiori 47

Serena Percossi è una delle testimonianzedi come spesso la vita prenda un percorsodiverso da quello che ci immaginiamo, piùconsono alle nostre inclinazioni. Serena, 33 anni, di Civita Castellana, èattualmente proprietaria di un negozio difiori, ma se potesse scegliere, molto pro-babilmente abbandonerebbe tutto perdedicarsi alla sua vera grande passione: lapittura, o meglio il disegno a matita.

Serena dimostra questa propensione giàdalle scuole medie, al termine delle qualiavrebbe volentieri intrapreso una scuola

superiore che la istradasse inquella direzione, ma nessunosembra assecondarla, consiglian-dole, invece, una scuola che leavesse dato una preparazioneprofessionale, in vista di un lavorosicuro. Frequenta, dunque, l’IstitutoTecnico Com-merciale di CivitaCastellana, nell’attesa di un postocome ragioniera, magari in unadelle tante fabbriche locali.Trovare un’occupazione, però,non è affatto semplice e tutte leaspettative di Serena rimangonodeluse: non riesce a trovare lavo-ro in quel settore né ha più colti-vato la sua passione. Non le resta che fare la fiorista,cercando di estrinsecare al megliola sua fantasia e la sua creatività.Serena, tuttavia, non è soddisfat-ta e cade in depressione, una

bruttissima malattia che paradossalmentele ha permesso di riscoprire ciò che più lepiace. “Il disegno è stato terapeutico perché miha aiutata a combattere la depressione.Quando di-segno mi sento leggera”. Ama molto riprodurre immagini fotografi-che, che ab-biano per lo più come sogget-to persone: “Cerco di cogliere ciò che va aldi là della foto, soprattutto attraverso gliocchi”, come si può ben vedere. Ha iniziato quasi per gioco, appendendoqualche schizzo da lei realizzato nel suonegozio ed ora si ritrova a dover soddisfa-re richieste di amici e conoscenti che lecommissionano lavori. Tra i primi ritratti da lei eseguiti, quello delsignor Mario Terra, Ufficiale dell’Esercito inpensione, che ha incorniciato il suo dise-gno e lo mostra a tutti orgoglioso, comeorgoglioso mi ha voluto presentare la gio-vane amica. Certo a Serena non dispiacerebbe affattopoter conciliare utile e dilettevole, trasfor-mando la sua passione in un vero e pro-prio lavoro.

I ritratti di Serena Percossidi Ermelinda Benedetti

Benedetta e Valerio

Mario Bove e la nipotina Francesca

Daniela Gioacchini, la mamma di Serena

Page 48: Uscita N 55

Campo de’ fiori48

Tanti auguri di Buon Compleannoa zio Luciano che il 14 Dicembrecompie gli anni, con tanto amore

il tuo nipotino Lorenzo.

Tanti auguri al mio papà Lorische il 9 Gennaio compie 31 anni,

con amore Lorenzo.

Tanti auguri a Flavia Gioveche il 20 Novembre compie1 anno, da mamma, papà, i

nonni e gli zii.

Tanti auguri al nostro piccoloLorenzo Rufini che il 9

Dicembre compie 1 anno! Con amore mamma Simona e

papà Loris.

Tanti auguri a AnnaGiovanetti (Nannina) che il

14 dicembre compie 96 anni,dai figli Angelo e Maria, dai

nipoti Francesca,Alessandra, Vincenzo e

Anna Maria e dai pronipotiCristina, Giulia, Jacopo e

Lucrezia.

Il 30 novembre la nostraGiulia spegnerà la sua terzacandelina!! Buon compleannotesoro da nonna ‘ Etta, papà,mamma, zii, nonni e bisnonni!!!

Tantissimi augurialla piccola

Valentina Paggi cheil 28 Novembre compie 2 anni,

da mamma Natascia, papà Andrea,i nonni e gli zii.

Ti vogliamo tanto bene!

Tanti auguri a MassimoPerazzoni che il 21

Novembre compie glianni, dalla mamma, daifigli e dalla suocera.

Tanti auguri di buon compleannoa Marcella Cancelli che compie

gli anni il 29 Novembre dalmarito, i figli e tutti i parenti

che gli vogliono bene.

Messaggi La redazione di Campo de’ fiori si associa agli auguri

Page 49: Uscita N 55

Campo de’ fiori 49

Auguri a StefanoBracalenti che il 21

Novembre compie 18 anni.Sembravano talmente lontani e invece sono

arrivati anche per te itanto attesi 18 anni.

Tanti auguri per una vitapiana di gioie e felicità,

da mamma, papà, la sorel-lina Beatrice, i nonni, lezie, gli zii e dai cugini.

Ti vogliamo tutti un mondodi bene.

A RosellaIl 23 Dicembre è un annoche siamo insieme. Grazie

per tutti i bei momenti cheabbiamo trascorso e che

trascorreremo ancora insie-me. Samuele.

Tanti auguri aFederico che il 15Novembre compiegli anni, ricordatiche ti vogliamotanto bene, dai

genitori Francescoe Preziosa, dainonni, dagli zii,

dalla cugina e dalfratello Daniele.

Tanti tanti auguri a GabriellaCimarra che l’11 Novembre ha

compiuto i suoi 30+30 anni, dallecugine Emilia e Marcellina.

Auguri alla classe 1948 di

Civita Castellanache festeggia 60

anni!!!

Tantissimi auguri a Antonio Pillonie Maria Teresa Casali che il 23

Novembre festeggiano i lorosplendidi 50 anni di matrimonio.

Page 50: Uscita N 55

Campo de’ fiori50

La mamma, il papà e la sorellina Sofia fanno

tanti auguri alla picco-la Rebecca che il 1°Dicembre compirà ilsuo 1° anno di vita. Ti vogliamo tutti

tanto, tanto bene.

Fa gli auguri più dolci e piùbelli il piccolo Niki alla

sorellina Linda Bruno per ilsuo compleanno, compresigli auguri da parte di Luna,

Red e Buc. E be!!!

Tanti auguri a Carosi Elisa che il15 Novembre ha compiuto 6

anni e a Chiara Carosi che il 21Dicembre compie 1 anno daigenitori, dai nonni e dagli zii.

Da Fabrica di Roma, arriva un treninocarico d’auguri alla nostra adorata

principessa Linda per il suo complean-no da parte di zio Giovanni e zia

Teresa. Si associano mamma Anna,papà Antonio, il fratellino Niki,

nonna Maria e zio Cosimo.

Tanti auguri di Buon Compleanno adIlaria e Federica di Corchiano che il

28 Novembre compiono gli anni, dalla mamma Maria Pia e dai piccoli Luca e Giulia

Tanti auguri a Enza che il 16 Novembreha compiuto gli anni, auguri dal maritoAngelo, dal figlio Antonio e dalla reda-

zione di Campo de’ fiori.

Tanti auguri di Buon Compleannoa Matteo Padano per i suoi 2 anniche compie il 30 Novembre, dai

nonni Anna, Alessandro, Angela e Giovanni.

Page 51: Uscita N 55

Campo de’ fiori 51

Modi di direModi di direQuestione di lana caprina

Le pecore hanno la lana, ma le capre hanno il pelo o la lana?Può essere una questione importante!

Quando si vuol criticare qualcuno che sottilizza, arzigogola su argomenti futi-lissimi, si dice che perde tempo intorno a questioni di lana caprina.

La rubrica dei perchè? La rubrica dei perchè?

Si dice “bagnomaria” il sistema che preve-de l’uso di due recipienti, di cui unoappoggiato sul fuoco, contenente acqua el’altro, posto nel primo, contenente il ciboda cuocere; permette una cottura lenta didolci al cucchiaio o pietanze delicate la cuiriuscita non tollera l’esposizione diretta del

calore. Si tratta di una procedura impiega-ta anche in laboratori di chimica, ed è pro-prio in un antico laboratorio che nacquenel primo secolo d.C. per mano di unadonna da cui la tecnica prende il nome:Maria Giudea.

Perchè si dice cucinare a “bagnomaria”?

Page 52: Uscita N 55

Campo de’ fiori52

CARTOLINA DI ABBONAMENTO ANNUALESI desidero abbonarmi a : Campo de’ fiori (12 numeri) a € 25,00

I miei datiNome___ ____ __________________________________ Cognome________________________________________________

data di nascita_______________ __________Città________________________________________________________Prov._______

Via_______________________________________________________________Telefono____________________________________

Desidero regalare l’abbonamento a: Campo de’ fiori (12 numeri) a € 25,00Il regalo è per:Nome_______________________________Cognome_________________________________________________________________

data di nascita___________________________Città______________________________________________________Prov.________

Via_________________________________________________________________Telefono__________________________________

effettuerò il pagamento con c/c postale n. 42315580 intestato alla Associazione Accademia Internazionale D’Italia - P.zadella Liberazione n. 2 - Civita Castellana

Data______________Firma__________________________________Autorizzo il trattamento dei miei dati personali secondo quanto disposto dalla legge n. 675 del 31.12.1996 in materia di“Tutela dei dati personali”. Titolare del trattamento dei dati è Campo de’ fiori - P.za della Liberazione,2 - 01033 Civita

Castellana (VT)

Data______________Firma__________________________________Per abbonarti puoi spedire questa cartolina a Campo de’ fiori - P.za della Liberazione, 2 - 01033 CivitaCastellana (VT) o puoi trasmetterla per fax allo 0761 . 513117

SOSTENETE CAMPO DE’ FIORI

CON IL VOSTRO ABBONAMENTO

Info pubblicità

[email protected]

Page 53: Uscita N 55

Campo de’ fiori 53

Sono già circa 45 giorni chesono da solo in compagnia di 2gatti nel giardino della casadella mia padroncina, che dopo2 mesi di sofferenza in clinica èvolata in cielo. Sono solo, maancora a casa mia, con le miecose…Non mandatemi in canile, nemorirei! Cerco una famiglia allaquale dare tutto il mio affettocanino: nonostante la miataglia media sono molto cocco-lone, abituato ai gatti e aibambini. Avrò 4 anni a febbraio prossi-mo…Mi trovo a Campagnano diRoma, ma portami dove vuoi.Chiamate ANDREA al 339/5241710oppure ANGELA 338/9383581PONGO

A CASA TUTTO BENE, C’E’ CHI CI PENSA

Assicurarla costa meno di quanto pensi

Rivolgiti per un preventivo gratuito al tuo

Agente Groupama di fiducia Sandro Anselmi

Piazza della Liberazione 2

01033 Civita Castellana - Tel. 0761.513117

Page 54: Uscita N 55

Campo de’ fiori54

Album deCampo de’ fiori

Civita Castellana 1953 - Bambini all’asilo dalle Suore Francescane - foto del Sig. Marco Bracci

Campo de’ fiori

Fabrica di Roma 1956 processione delCorpus Domini - Altare a Materano

Fabrica di Roma anni ‘60Renato Francola e Paolo Marcelli

Campo de’ fiori

Page 55: Uscita N 55

Campo de’ fiori 55

dei ricordi

Carbognano anni ‘30 - foto archivio Mario Ruzzi - Celeste, Ernesta ed Ernesto Ceccarelli

Carbognano 1923Foto archivio Mario Ruzzi

Giovani in posa per una foto di gruppo

Campo de’ fiori

Campo de’ fiori

Page 56: Uscita N 55

Album deCampo de’ fiori56

Civitonici al ballo domenicale di Facrica di Roma - 1957 - foto del sig. Guido Nelli.In piedi da sx: Francesco Talia, Vito Bellizzi, Guido Nelli, Arnaldo.In basso da sx: Giuseppe Rosella, Franco Simoni, Betto Nobili.

Campo de’ fiori

Campo de’ fiori

Sassacci 4° elementare - 1974. In alto da sx: Maestra Rosa Campagna Macino, Luca, Roberto Sebastiani, Mauro, Alessandro Scopetti, Roberto

D’Amico, Gentili, Marco Panichelli, Ugo, Marco Cingolani. In piedi da sx: ..., Roberto Anselmi, Anna Laura Conti, Giovanna Tuia, Anna Morelli,

Sabrina Angeletti, Carla Di Francesco, Marco Mozzicarelli, Bruno Mariottini. In basso da sx: Chiara Santini, Rita Santini, Giuseppina Masciulo,

Rita Colamedici e Anna De Giorgi. Gli alunni in ricordo della maestra Rosa, recentemente scomparsa.

Page 57: Uscita N 55

dei ricordiCampo de’ fiori 57

Viterbo Stadio Comunale anni ‘60 - la squadra di calcio del Civita Castellana categoria JunioresIn piedi da sx: Neno Caporossi (direttore), Stradonico Romani (allenatore), Ivano Alessandrini, Carlo Sansonetti,Gino Chiani, Luigi Romani,

Sergio Mutti, Enzo Sacchetti, Antonio Campagna, Renato Fabbri, Adriani Menichelli e Sandro Anzellini (accompagnatori).In basso sa sx: Vasco Tuia, Giorgio Lemme, Angelo Baldoffei, Rodolfo Percossi, Angelo Rossini, Massimo Raponi, Luigi Romani (mascotte).

Campo de’ fiori

Lago di Bracciano - Loc AcquarelloScampagnata - 1952

Da sx: Ranfi Nando, Paolelli Domenico, Lucentini Salvatore,

Giovannetti Francesco, Di Famiani Enrico, Fantera Doriano, Catinari Valentino

Campo de’ fiori

Page 58: Uscita N 55

Campo de’ fiori58

Album de

Civitonici in gita a Montecavallo anni ‘70 - foto del sig. Ulisse FrezzaIn alto da sx: Dina ..., Maria Bravini, Lucia ...,Catia Frezza, Ulisse Frezza, Maurizio Emili, Gianfranco Cingolani.

In basso da sx: Daniele D’Antoni, Stefano Emili, Danilo Cingolani, Santina Battaglia.

Squadra vincitrice campionato Juniores 75/76 - In piedi da sx: Nando Carvetti (allenatore), Francesco Mengarelli, Roberto Del Priore, MarcoTontoni, Alfredo Aballe, Mauro Profili, Piero Martani, Alfonso Francocci.

In basso da sx: Maurizio Santini, Fabio Belfi, Stefano Todini, Vittorio Micheli, Fabrizio Carvetti.

Campo de’ fiori

Campo de’ fiori

Page 59: Uscita N 55

Campo de’ fiori 59

dei ricordi

Fabrica di Roma anni ‘60 - A sx: Tonino Pozzo, Sergio Mastrantoni, Armando Tranquilli . A dx: Vittorio Pacelli, Edmondo Tranquilli, Aurelio Tozzi, Mario Anselmi, Nazzareno Proietti, Flavio Mattioli.

Campo de’ fiori

Fabrica di Roma - Festa dell’arma 1975 Da sx: Maresciallo Parrettini, Maresciallo Leonardo Caragnano, Maresciallo Ovidio Tranquilli, Maresciallo Nazzareno Proietti, Maresciallo

Francesco De Santis, Maresciallo Mario Tirittera

Campo de’ fiori

Page 60: Uscita N 55

Campo de’ fiori60

LAVOROCERCO-RAGAZZA di 34 anni cerca lavoro come came-riera, badante, baby-sitter, aiuto pulizie ecc.Tel. 329.8398079.-RAGAZZA cerca lavoro come pulizie o baby-sitter zona Fabrica di Roma e vicinanze. Tel. 339.7266316.-STUDENTESSA universitaria realizza cd confoto digitali, con musica e effetti speciali, il tuttoa prezzi modici. Tel. 0761.517286.-SIGNORA 49enne italiana di Civita Castellana,bella presenza, cerca lavoro come baby sitteresperienza con bambini poichè mamma di duefigli grandi. Disponibile anche come badante eaccompagnatrice o donna pulizie anche paesivicini. Tel. 0761515179 - 347.4016708. -SI ESEGUONO piccole riparazioni di cucito.Tel. 0761.517286-RAGAZZA italiana 34 anni, cerca lavoro comebadante, baby-sitter, aiuto pulizie e lavori dome-stici, commessa con esperienza, patentata, maxserietà. Civita Castellana e dintorni. T. 329.2213347-ADDETTA PULIZIE cerca lavoro, automunita,italiana, sposata, disponibilità zona CivitaCastellana, Nepi e limitrofe. T. 392.7553672-DIPLOMATA turismo cerca lavoro zonaCivita Castellana, Nepi, Monterosi e limitrofe.Esperienza come segretaria aziendale, receptio-nist, cameriera. Automunita, Italiana. T. 333.6950441-LAUREATA in scienze e tecniche dellacomunicazione cerca lavoro. Massima serietàe professionalità. Contattare il 333.7631619-LAUREATA in matematica ed abilitataall’insegnamento, impartisce ripetizioni di mate-matica e fisica per scuole medie inferiori e supe-riori. Zona Civita Castellana T. 339.8540427-RAGAZZO LAUREATO impartisce ripetizionidi inglese e matematica a domicili per elemen-tari, medie e superiori. Max serietà, minimiprezzi. Tel. 338.2487678.-LAUREATA in lettere classiche impartisceripetizioni di latino, greco, inglese agli studentidelle scuole superiori, di tutte le materie peraiuto nello svolgimento dei compiti agli studen-ti delle scuole medie. Tel. 339.7731426.-SIGNORA Italiana 35enne, cerca lavorocome pulizia della casa, stiro e piccole commis-sioni. Zona Civita Castellana e Fabrica di RomaTel. 393.2814542.-HAI BISOGNO DI TRADURRE DEI TESTI?Inglese, spagnolo o francese?No problem!Chiamami al 338.2487678, bassiprezzi, alta serietà.-RAGAZZA Italiana 35 anni cerca lavorocome: baby sitter “esperta”, pulizie, stiratrice,dama di compagnia, benzinaia, bar/ristoran-te/alberghi ecc, solo nelle ore diurne, per CivitaCastellana e dintorni. Max serietà, patentata,Tel. 338.9515635.-SIGNORA 48anni sposata, di CivitaCastellana, mamma di due figli grandi, cercalavoro come baby sitter, possibilmente in zona.Cell. 333.9997056-AUTISTA 48enne offresi per viaggi città,nazionali ed esteri, con auto propria o senza.Anche per week-end e festivi esperto e referen-ziato. Max serietà no perditempo.Tel. 333.2741653

-HOSTESS diplomata operatrice turistica offre-si per meeting, congressi, viaggi cittò, naziona-li, esteri, disponibile shopping, teatro e tempolibero, pranzi e cene di lavoro. Max serietàesclusi perditempo Tel. 339.5887933 e-mai: [email protected] di 21 anni cerca lavoro come came-riera presso bar/ristoranti nella zona di Nepi elimitrofe. Ugente disponibilità immediata. Tel 320.7616169.-RAGAZZA POLACCA cerca lavoro come:lavori domestici, baby-sitter, pulizie, qualsiasigiorno, massima serietà, documenti in regola.Tel. 32809116999.-DIPLOMATA in ragioneria cerca lavoro comesegretaria, commessa (con esperienza) parttime-full time, zona Civita Castellana,Sant’Oreste, Rignano Flaminio, Morlupo,Castelnuovo di Porto e limitrofe. ConoscenzaMicrosoft office, automunita. T. 349.5936493.-LAVORO come giardiniere e pittore e ancheper fare orto. Tel. 331.8753786-MURATORE in regola esegue lavori di mura-tura tetti, pavimenti, rivestimenti, tinteggiature,anche piccoli lavori, ripristino giardini. Prontointervento zona Civita Castellana e dintorni Tel. 3291966311 -Ragazzo 32 enne e Ragazza polacchi cer-cano qualsiasi tipo di lavoro. T. 328.0916999-RAGAZZA 31enne cerca lavoro come baby-sit-ter e pulizie ad ore. Ama tantissimo i bambini.Zona Civita Castellana e paesi limitrofi.Tel. 338.1024414.-MANIFATTURA di bomboniere con perlinee/o swarovski e sacchetti ricamati puntocroce-si eseguono anche lavori di ricamp puntocroceper la casa-bambino-neonato e altro. Prezzimodici. T. 327.0404773-RAGAZZA ITALIANA cerca lavoro part-time,possibilmente ore pomeridiane o serali.Disponibile anche per i fine settimana. Max serietà. Cell. 339.1482340 Emanuela.-SIGNORA TEDESCA con bambina piccolapiccola, diplomata, automunita, offresi per lavo-ri di traduzioni o ripetizioni (tedesco e inglese)o come babysitter anche al proprio domiciliocon giardino grande. Max serietà T. 320.0442117 - 347.4831231-CONSULENTE PR0GRAMMATORE espe-rienza su RPG AS 400 cerca impiego zona Romae provincia di Viterbo. Immediata disponibilitàCell. 340.4605321-MAESTRA D’ASILO laureata in Brasile, congrande esperienza lavorativa, cerca lavoro comebaby sitter, pulizie, stiratrice ed altro, zonaCivita Castellana e limitrofe. Cell. 338.8078030.-MAESTRA D’ARTE impartisce lezioni di dise-gno e pittura organizzate in gruppi o singolar-mente. Zona Viterbo e provincia. T.331.4119189-HAI UN APPUNTAMENTO IMPROVVISO ENON SAI A CHI LASCIARE TUO FIGLIO?Telefonami: 393.1750663 - 0761.284010OFFRO-AGENZIA ENEL ricerca n. 2 persone full time,automunite, anche senza esperienza, amboses-so, per zone Caprarola-Gallese-Fabrica di RomaTel. 340.8335843 - 338.5850027-CERCASI per ristorante, addetto alla cucina,uomo, specializzato nella griglia e pizza e aiutocuoco. Tel. 0761.513398.-TIPOLITOGRAFIA SEA cerca macchinista

litografico con esperienza, formato 70x100.Zona industriale Settevene (VT). T. 0761.527323. -NEGOZIO elettrodomestici Latini a CivitaCastellana cerca ragazzo/commesso patentato,serio, non perditempo. Tel 0761.513162-AGENTE PLURIMANDATARIO esclusivistaNESTLE ITALIANA SPA: Motta, Alemagna,Perugina: divisione regali aziendali “STRENNENATALIZIE”, per province VT-TR-RI-AR-SI-GR,cerca giovani collaboratori automuniti.Trattamento economico interessantissimo, liqui-dazioni provvigionali settimanali oltre premi eincentivi fine campagna. Inviare curriculumvitae a mezzo fax al n. 0761.591483 Cell.335.6183712 Laurenti.

VEICOLIVENDO-APRILIA 25 SORTER cc 125 del 1999, colo-re grigio metallizzato, parabrezza e bauletto, km6.500 originali, ottimo stato. Vendo € 1.500,00.Tel. 338.5480346.-PEUGEOT 206 cc 1100, benzina, unico pro-prietario € 2000,00. Tel. 338.9743126.-LYBRA jtd 1.9 colore bianco, anno 2001 tenu-ta sempre bene, come nuova. Accessoriata ditutto, computer di bordo, 4 airbag, sedili riscal-dabili, aria condizionata, revisionata fino al2010, gomme frizione cinta distribuzione ecc.nuove. Vendo € 5.500,00 Tel. 338.2660789.-FIAT STILO grigio argento anno 2007 Km.5000, 3 porte multijet 120 Dinamic € 15.000,00finanziabili. Tel. 333.8231699.-LANCIA Y 1.1 IE anno ‘99, km 141.000 origi-nali, colore rosso, V.E., gomme buono stato,foderine+tappetini nuovi, revisionata, taglian-data, bollo fino al Dicembre 2008, 6 casse ste-reo, da vedere e provare. Vendo € 2.500,00 tel. 338.4912768 ore pasti o sms-TRATTORE Valpadana 30 cv con fresa,buono stato. T. 0761.516089 o.p.-SCOOTER Malaguti Madison cc 200, Maggio2003, blu metalizzato. Buono stato Km. 15350con portabauletto e bauletto. Causa inutilizzo,sempre in garage. Tel. 333.6441609.-FIAT 500 L anno 1970, come nuova, km 450,revisionata (da vedere). Tel. 335.7425959-MOTO BMW F650 anno 1997, colore beige,ottime condizioni vendo € 1700,00.Tel. 3471142794.-STEREO PER AUTO marca Amstrad, modelloAR 307 RDS, compact disc, MP3, Radio, scher-mo digitale con 8 tonalità di colori, ottimo stato.Vendo € 50 T. 338.4912768 o.p.-MAGGIOLONE cc1300, anno 1972, coloreceleste, perfette condizioni. Vendo € 5.000,00trattabili. T. 0761.557649-APRILIA SCARABEO 200 GT grigio km.10.000, 01/04, valigie, bauletto, 2 caschi neridainese s/m, bollo scadenza agosto 2008.Ottime condizioni come nuovo, sempre garagevendo causa inutilizzo € 2000,00. CHIAMASUBITO. Andrea 328.6870210.-SUZUKI IGNIS diesel anno 2004 euro4 Km.57500 Gomme nuove, batteria nuova, ottimostato, vendo € 7500,00 Tel. 0761.517364 o.p.-MOTO DA CROSS KTM SX 125 modello 2003Ottime condizioni, vero affare vendo € 2500,00no perditempo. Tel. 0761.572801-MERCEDES CLASSE A 170 CDI Elegance

Annunci Annunci

Page 61: Uscita N 55

61Campo de’ fiori

nera, km. 130.000 anno 2001, buono statomanutenzione curata € 7000,00 Trattabili.Cell. 339.2162050-OPEL CORSA 1.0 12v rosso corsa, comenuova, impianto GPL, anno 2000, 110.000 Km,sempre garage. Vendo a migliore offerente.Tel. 0761.572152 ore 20,00.-SCARABEO DELUX 50cc del 2000. Vendo €500,00. Tel. 0761.568074 -MOTO DA MOTARD 50cc nera, marca Derbi.Ottime condizioni e Ottimo prezzo.Tel. 333.7644562.-PEUGEOT 206 CC 2000 140 cv, anno 2001,sempre garage, ottime condizioni. Qualsiasiprova. Vendo € 9.000,00 Tel. 333.7176338.-TRASPORTER per cani in vetroresina, pocousato e in ottime condizioni. Prezzo di mercato€ 200,00 Vendo a € 90,00. Disponibile per con-segna a domicilio T. 333.3073166-NISSAN MICRA 1.5 anno 2004, colore grigiotopo, km 70.000, ottimo stato, sempre garage.Vendo causa inutilizzo € 7.000,00. T. 347.71573486-VOLKSWAGEN GOLF serie 3, 1.9 GT TDI,90cv, nero metallizzato, Km 185.000 orig., uni-pro, cerchi in lega BBS, SS, ABS, 4VE, CC, ariacondizionata, antifurto, 6 casse stereo, spoiler,revisionata, motore perfetto, interni perfetti,qualsiasi prova, vendo € 3.500 (dopo le 13 osms). T. 338.4912768

OGGETTISTICA/HOBBISTICA/COLLEZIONISMOCERCO-LAMETTE DA BARBA complete di bustine,acquisto qualsiasi quantità o scambio con fran-cobolli. Alfonso Tozzi Via Pescaglia, 27 - 00146Roma. Tel. 06.55285165

VENDO-ANTICHE MONETE romane o greche acqui-state regolarmente dietro fattura da numismati-ci di fama internazionale, investite piccolesomme per pezzi che non svaluteranno mai.Telefonate da casa, sarete ricontattati368.7482606 o sms.-BANCONE VENDITA per attività commerciali210x70 in legno e cristalli, a vista panoramicaper esposizione oggetti con otto cassetti ascomparsa. Tel. 333.6682507 o.p.-SEGA CIRCOLARE/LUCIDATRICE compat-ta per falegmani + falegname vario + persiane.Occasione vendo anche articoli separati.Tel. 0761572473.-N.25 COPPE per premiazioni gare di pesca, diogni tipo e grandezza, bellissime. Vendo tutte a€ 100,00, anche singole a prezzo da concorda-re solo dopo visione e scelta. T. 338.4912768.

ABBIGLIAMENTO/SPORT-2 CANNE da pesca marca silstar da 3 mt + 1mulinello, ottime per fiume e laghetto, ottimostato. Vendo € 60,00 Tel. 338.4912768 o.p. osms.-SCARPE DA BALLO da donna, nere, con cin-turino, indossate tre volte, nuovissime, numero40, vendo ad € 45,00. Disponibilità per provareTel. 333.7631619-DUE ATTREZZI GINNICI:Fun Stepper adat-to per addominali, glutei etc., e piccola panca

per addominali. Entrambi poco ingombranti uti-lizzabili in poco spazio. Vendo prezzo totale €65,00. T. 0761.508487 - 349.2242295-SCI DA NEVE marca Rossignol, completi diattacchi per scarponi + 2 stecche, lame buone,Vendo € 150,00. T. 338.4912768-N.2 RACCHETTE DA TENNIS rete nuova +sacca porta racchette nuova, il tutto a € 80,00.T. 338.4912768 (o.p. o lasciare sms).

ARREDAMENTO

-CAMERETTA in legno chiaro e lucido compo-sta da letto singolo, comodino e scrivania, stilemoderno, ottimo stato. Prezzo da concordare.Tel. 320.3558182 o.p.-CUCINA componibile 180x87 stile americananuova, usata pochi giorni, colore rossa e nera,forno cucina marca Candy inox Vendo € 350,00Tel.329.7753685 -MOBILI DA PARRUCCHIERE 2 mobili conlavabi in ceramica, 2 poltrone in pelle girevoliper taglio, 2 mobili in legno con specchio, 2caschi asciugacapelli. Tel. 389.4392409-CAMERA DA LETTO (seconda casa) anni ‘50,buone condizioni, armadio 5 ante+specchio,comò 3 cassetti+specchiera, letto (escl. reti ematerasso), toiletta a specchio, 2 comodini, peramatori del genere antico € 400,00 N.T. Tel. 335.5653800.

ATTIVITA’ ARTISTICHE-CERCHIAMO tastierista rock-hardrock percover e medley vari artisti. Sala prove aCorchiano. Tel. 335.7430739

VARIE-MATERASSO matrimoniale a molle. Buonostato. Vendo € 40,00. Tel. 349.7028760.-OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA produzio-ne propria, vendo. Tel. 0761.573221.- FORNO DA PIZZERIA elettronico Moretti,completo di ereatori, cappa etrasformatore peruso a corrente ridotta € 5000,00. Tel. 320.2979752-TRASPORTINO per cani in resina, divisibileanche per due. Nuovo, mai usato. Vendo €80,00. Tel. 0761.540424-GATTINE tricolori e una gattina arancione.Tel. 392.7553672-ACQUARIO serie italia 330 litri, rifinito in radi-ca, ottimo da arredamento. Vendo € 500,00.Per info 338.5948652.-GATTINI regalo, simpatici, allegri, affettuosi ebisognosi di tanto affetto a chi li sappia vera-mente custodire e voler bene. T. 333.3073166-TENDA estensibile a rulli per giardino/terrazzomt 5 x 5 , colore a fasce bianco/verde chiaro.Ottime condizioni, visibile Sabato o per appun-

Gratuiti Gratuititamento. Vendo € 500,00 n.t. T. 335.5653800-DOSATORE DI BIRRA da bar con rubinettocolore rosso antico e rame, con al centro mar-chio di birra, bellissimo. Vendo € 80,00. Tel. 338.4912768 o.p. o sms.-AFFITTO 1 STANZA pe 2 donne. Uso di cuci-na, bagno, terrazzino e garage. 4° piano (PratiFiscali), anche brevi periodi. € 250/cadauna Tel. 333.7806648 Adriana-63 ANNI, divorziato, pensionato, cerca donnavedova o separata, carina e semplice, per com-pagnia e disposta a vivere insieme. T.320.0385788 dalle ore 9 in poi.-VENDO FORNO muffolato per ceramica, concarrello, capienza un metro cubo, revisionatoottimo affare! € 1500,00. Tel 347.5499516.-MASCHERA PERLLI GRASS marca dora bru-schi all’argilla. Confezione da 50 ml elimina l’un-tuosità e leviga la pelle. Confezione nuova.Vendo per allergia € 20,00. T. 333.7631619.-KIT BELLEZZA accessori bagno l’oreal,maschera viso argilla (50 ml), crema corpo allapesca (50 ml), maschera purificante (75 ml)tutto di marca. € 50,00. T. 333.7631619-2 VOLUMI MONDADORI nuovi e imballatidel giornalismo italiano. Anni 1860-1901 e1901-1939, causa regalo non gradito. Prezzoregalo T. 333.7631619-IN AFFITTO disabile con stampelle (sclerosimultipla) ma autosufficiente, con 3 cagnolini,cerca urgentemente casa pianterreno con giar-dino, ovunque nel viterbese. Grazie.Luigi. 320.3872978

ELETTRONICA/ELETTRICITA’

-TELEFONO NOKIA 6630, colore blu, comple-to di caricatore+cavo per pc + custodia in pelleblu + cd, con memoria espandibile, ottimo statoVendo € 80,00 T. 338.4912768 ore pasti o sms-AGENDA ELETTRONICA marca sharp, maiusata. Pratica da utilizzare. Istruzioni in italianoe varie modalità: agenda, rubrica, orologio, cal-colatrice. Vendo €18,00 T. 333.7631619-APPARECCHIO per cavi di rete marca ham-let, 10/100mbps, nuovissimo, con scatola eistruzioni. Vendo per cambio di apparecchiocompleto di porte per cavi di rete. T. 333.7631619-MONITOR a colori (no schermo piatto) + cavialimentazione+2 tastiere nuove+ mouse + tap-petino blu+2 casse amplificate+ prolunga da 5mt con attacco del telefono fisso per internet, iltutto in ottimo stato. Vendo causa inutilizzo €100,00. Tel. 338.4912768 o.p. o sms

Per i vostri annunci gratuiti potete

compilare il coupon che si trova

a pag. 62

SALOTTOdivano 2 posti +2 poltrone +tavolo.Realizzato interamente amano, colorepanna damasca-

to oro. Stile ‘800. Vendo € 2.500,00 Tel.333.7201398 Loredana

Registratore di cassa RCHmodello Onda, usato, completodi cassetto, 10 mesi di vita, ed

in ottime condizioni, vendocausa cessata attività.

Info 338/7364729 Antonio

Page 62: Uscita N 55

62 Campo de’ fiori

ANNUNCI ECONOMICI GRATUITI PER PRIVATIa pagamento per ditte o società- Tel. Fax 0761.513117

Cedola da ritagliare e spedire L’annuncio sarà ripetuto per 3 uscite, salvo diversa decisione della redazione

Compilate qui il vs annuncio gratuito e speditelo in busta chiusa aCampo de’ fiori - P.za della Liberazione n. 2 - 01033 Civita

Castellana (VT) oppure mandate un Fax al n. 0761.513117 o una e-mail a [email protected]

(scrivere in stampatello e senza abbreviazioni) ..................................................................................................................................................

.............................................................................................................................................................................................................................

.............................................................................................................................................................................................................................

.............................................................................................................................................................................................................................

Gli annunci gratuiti sono esclusivamente riservati a privati. Campo de’ fiori non è responsabile per la qualitià e la veridicità delle inserzioni. A garanzia dei lettori, Campo de’ fiori si riserva il diritto di NON PUBBLICARE annunci non conformi al

presente regolamento o che, a suo insindacabile giudizio, risultino non chiari o che possono prestarsi ad interpretazioni equivoche.Gli inserzionisti prendono atto che, a richiesta dell’Autorità Giudiziaria, Campo de’ fiori fornirà tutte le notizie riportate con la presente cedola.

Autorizzo il trattamento dei miei dati personali secondo quanto disposto dalla legge n. 675 del 31.12.1996 in materia di “tutela dei dati personali”.

COMMITTENTE: NOME................................................COGNOME..............................................Via...............................................................

Città......................................................Tel...................................Firma................................................................

Nel cuore

La nostra stella …Si fa sera e guardo su in quel cielo blu pieno di tantestelle belle …Sarà un’illusione forse una mia visione ma quella chebrilla di più per me sei tu …E insieme a tutte le altre che ti sono vicine rispec-chiando nei mari e illuminando la terra fate in modoche ognuno di noi guardi la sua più cara stella…Da zia a Daniele

“Questo mese, nel numero di Campo de’fiori, c’è un articolo su di me, lasciane qual-che copia, così i nipoti la terranno per ricor-do!”. Così avrebbe detto papà se ci fossestato. Ringraziamo molto la redazione diCampo de’ fiori, ed in particolare il signorAlessandro Soli per averlo ricordato. Antonioera proprio così, come lo ha descritto; amicodi tutti, senza segreti per nessuno. Pacato ediscreto, educato e colto, spirito libero esolare. Ci ha lasciati in punta di piedi è vero,ma ha anche lasciato un solco profondo,pronto per essere seminato da chi, come lui,ha amato ed ama Civita Castellana. Grazie!Giuliana e Maria Turco.

Il 18 aprile di 10 anni fa, Don Pierluigi si ordinavasacerdote a Civita Castellana. A due anni e mezzodalla sua scomparsa (27 Novembre 2005) lo voglia-mo ricordare con semplici parole: “Ci ha lasciati ma ilsuo ricordo è vivo dentro tutti coloro che hannoavuto il dono di averlo conosciuto. Un uomo dalcuore grande, sacerdote, amico, un riferimento pertanti giovani e famiglie. La sua discrezione e la suamitezza non si dimenticano, sono un esempio. Lui,così comprensivo ma determinato, è ancora neinostri pensieri, è presente in una quotidianità frene-tica e materialistica ove la dimensione dello spirito,che ci aiuta e ci induce a riflettere, si sta gradual-mente perdendo”.

“Ci si salva insieme, si giunge insieme presso Dio, ci si presenta insieme.Non si arriva a Dio uno senza l’altro” (Charlès Peguy)

N.C.

A due anni dalla scomparsa, ricordiamo con infinito affetto il nostrocarissimo amico Mauro Anselmi.

E’ ancora vivo nei nostri cuori, il suo dolce sguardo e il suo carattere pacato.

Sandro e la redazione di Campo de’ fiori

Page 63: Uscita N 55

Campo de’ fiori 63

Campo de’ fiori

Periodico Sociale di Arte, Cultura,Spettacolo ed

Attualitàed Attualità editodall’Associazione

AccademiaInternazionale

D’Italia(A.I.D.I.)

senza fini di lucro

Reg.Trib. VT n. 351del 2/6/89

PresidenteFondatore:

Sandro Anselmi

Direttore Editoriale:Sandro Anselmi

DirettoreResponsabile:

Stefano De Santis

ConsulenteEditoriale:

Enrico De Santis

Segreteria diRedazione

CoordImpaginazione e

Grafica:

CristinaEvangelisti

Sonia Bonamin

ErmelindaBenedettiStampa:

La realizzazione di questo giornale e lastesura degli articoli

sono liberi e gratuiti edimpegnano

esclusivamente chi li firma.

Testi, foto, lettere edisegni, anche se non

pubblicati, non sarannorestituiti

se non dopo preventiva ed

esplicita richiesta daparte di chi li

fornisce. I diritti diriproduzione e di pub-blicazione, anche par-ziale, sono riservati

in tutti i paesi.

DirezioneAmministrazione

RedazionePubblicità edAbbonamenti:

Piazza dellaLiberazione, 201033 Civita

Castellana (VT)

c/c postalen.42315580

Tel. e Fax0761.513117

e-mail:[email protected]

Redazione di Roma:Viale G. Mazzini 140

AbbonamentiRimborso spese

spedizioneItalia: 12 numeri

€ 25,00Estero: 12 numeri

€ 60,00

Per il pagamentoeffettuare i

versamenti sul c/cpostale n. 42315580

intestatoall’Associazione

AccademiaInternazionale

D’Italia.L’abbonamento

andrà in corso dalprimo numero raggiungibile e

può avere inizio in qualsiasi momentodell’anno ed avrà,comunque, validità

per 12 numeri.

Garanzia di riservatezza per

gli abbonati

Si garantisce la massima riservatezza

dei dati forniti dagli abbonati e la

possibilità di richiederne gra-

tuitamente la ret-tifica o la

cancellazione scri-vendo all’editore.Le informazionicustodite nello

archivio di Campode’ fiori verranno utilizzate al soloscopo di inviare agli abbonati il giornale e gli

allegati, anche pubblicitari (legge675/96 tutela dati

personali).

Lo Studio Legale dell’ Avv. Aldo Piras Patrocinante in Cassazione, ha stipulato una convenzione con Campo de’fiori con la

quale, tutti i lettori, avranno diritto a n. 3 consulenze gratuite. Per informazioni rivolgersi in redazione

Campo de’ fiori è distribuito a Civita Castellana, Corchiano, Fabrica di Roma, Vignanello, Vallerano, Canepina,

Vasanello, Soriano Nel Cimino, Vitorchiano, Bagnaia, Viterbo, Montefiascone, Carbognano, Caprarola,

Ronciglione, Sutri, Capranica, Cura di Vetralla, Blera, Monte Romano, Tarquinia, Civitavecchia, Orte, Gallese,

Magliano Sabina, Collevecchio, Tarano, Torri in Sabina, Calvi nell’Umbria, Stimigliano, Poggio Mirteto,

Otricoli, Narni, Terni, Amelia, Nepi, Castel Sant’Elia, Monterosi, Anguillara, Trevignano, Bracciano, Canale

Monterano, Mazzano, Campagnano, Sacrofano, Olgiata, Faleria, Calcata, S.Oreste, Nazzano, Civitella San

Paolo, Torrita Tiberina, Rignano Flaminio, Morlupo, Castelnuovo di Porto, Riano, Ostia, Nettuno, Anzio,

Fregene. A Roma nei teatri, nei migliori alberghi e locali, sui taxi e in tutte le stazioni MET.RO. Spedito a tutti

gli abbonati in Italia e all’estero, inviato ad Istituzioni Culturali e sedi Universitarie italiane e straniere, a perso-

naggi politici, della cultura, dello sport e dello spettacolo.

Campo de’ fiori seleziona ragazzi/e da inserire nel settore commerciale. Per informazioni 0761.513117

oppure [email protected] oppure Piazza della Liberazione, 2 - Civita Castellana (VT)

Sandro AnselmiP.zza della Liberazione, 2 - 01033 CivitaCastellana (VT)Tel./Fax 0761.51.31.17 e-mail : [email protected]

Stime Immobili e Preventivi Mutui Gratuiti

Mutui per abitare

Località SassacciAttività di taglio legna con deposito

ed attrezzature. Tratt. Riservate.

CentralissimoBar-gastronomia-pasticceria

avviato, comprensivo dilaboratorio. Giardino interno 25 mq.

Ricevitoria SISA - SuperenalottoOttimo investimento

CEDOCivita Castellana Fabrica di Roma

Corchiano

In zona centrale Attività di alimentari avviata.

Bar - Gelateria - RicevitoriaAvviato. Posizione centrale

Trattative riservate

Negozio di abbigliamento da cerimonia uomo/donna con merce e stigliatura.

Avviatissimo.Trattative riservate.

Avviatissima trattoriabar - pizzeria

completamente arredato, 50 coperti

corte esterna. Tratt. Riservate

Chiosco di fiori 4x3 mtcon tettoia esterna

Negozio di abbigliamento sportivo con due marchi

in esclusiva. Tratt. Riservate.

Attività distribuzione e venditaporta a porta surgelati,

5 furgoni frigo, ottimo portafoglioclienti, concessionario Viterbo e

Roma. Tratt. riservate

Page 64: Uscita N 55

Sandro AnselmiP.zza della Liberazione, 2 - 01033 Civita Castellana (VT)Tel./Fax 0761.51.31.17 e-mail : [email protected]

Da 40 anni al vostro servizioPubblicizza una selezione di offerte immobiliari

Località SanGiovanni

Appartamento130 mq. ca. composto da

salone con terrazzo, cucina abita-bile, studio, 2 camere, balcone,

cantina, panoramico.

Località Pian del TrulloPorzione di bifamiliare su 3 livelli,

giardino, garage. Da ultimare.€ 170.000,00

trattabili

Via CarducciLocale

commerciale mq 200 ca con servizi e giardino

Vocabolo Colle d’oroPregiato casale d’epocacon terreno di 1.000 mq. Posizione dominante panoramica

Località Parco FaliscoTre lotti edificabili di ca. 1000 mq.

cadauno. Ottimo investimento

VENDOCivita Castellana

Fabrica di Roma

Località GriccianoTerreno di 13.000 mq c. con

progetto approvato per edificare unabifamiliare. € 100.000,00

Magazzino di 170 mqcon annesso ufficio e cella frigorifera,

appartamento p.s. di 100 mq. ca., progetto approvato per civile

abitazione di 120 mq, terreno di 2.500 mq. Possibilità di vendita

frazionata. Ottimo affare.

Centro Commerciale Falerii NoviNegozio di 50 mq completo di

arredamento per attività di profumeria.Ottimo investimento.

Località CencianelloTerreno agricolo 3.500 mq. ca.

€ 18.000,00

Magliano Sabina

Campagnano di Roma

AFFITTOCivita Castellana

Calvi dell’Umbria

Corchiano

Roma

Gallese Scalo

Sutri

Terreno agricolo di 1.500/3.000 mq in prossimità del centro abitato.

Capannone industriale di mq 1.750 c. trasformabile in residenziale con terreno

di 10.000 mq c. Trattative riservate.

Località San GiovanniAppartamento arredato di 100

mq composto da: salone, cucinae tinello, 2 camere, 2 bagni.

€ 650,00

Centro Storico bilocale 120 mq,piano terra composto da: doppiaentrata, bagno, antibagno, labo-

ratorio, cantina con canna fumaria.Ottimo anche

per ristorazione. € 450,00

In prossimità Ufficio Postalelocale commerciale di 160 mq

Località San GiovanniAppartamento 60 mq piano

rialzato composto da soggiorno,cucinino, camera, cameretta,

bagno, 1 balcone, garagegiardino di 20 mq.

€ 160.000,00

Via San RoccoAppartamento

65 mq. ca. salone con camino

in peperino, cucina, balcone,

2 camere , bagno. €100.000,00

Contrada PacificiTerreno panoramico di 10.000

mq. ca. con ulivi e progetto per edificare

n. 5 bifamiliari. € 220.000,00

Appartamento piano rialzato di 100 mq. ca. composto da: salone con armadio a muro,

cucina abitabile con terrazzo, camera matrimoniale,

camera con balcone, bagno,ripostiglio. Autonomo.

€ 180.000,00

Zona Piazzale degli EroiUscita ME.TRO - Locale commerciale 781 mq. Trattative riservate.

Via San Pantaleo Campano appartamento 90 mq + balconi

30 mq, posto auto, vasto giardino e piscina condominiali.

Ascensore e risc. autonomo.

LocalitàMontebonoa 800 mt dal paese,

rifinitissimavilla singola su2 piani, di 130

mq cadauno con terreno di 7.700 mq, divisibile in 2 unità indipendenti.

Località CatalanoAppartamento di 100 mq arreda-

to cucina con camino, salone, tre camere, due bagni, ripostiglio,garage 22 mq, due ampi balconi.

Piazza della LiberazioneRifinitissimo appartamento 155 mq. ca., salone doppio,

veranda chiusa con camino, cuci-na, quattro camere, due bagniripostigli, tre balconi, terrazzo,

garage 40 mq. Trattative in sede.

Faleri Novi Porzione di bifamiliare 240 mq su

tre livelli. PT: portico, salone,cucina, bagno. P1: 4 camere,

bagno. PS: sala hobby, cucina,garage. Lotto 730 mq. Divisibile in due unità.

Magazzini al piano terra di mq 81/22/35contigui con piazzale condominiale recintato, con cancello automatico.

Possibilità vendita frazionata

Corso Bruno Buozzi3 locali commerciali

varie metrature

Via della Repubblicabilocale ad uso ufficio

€ 500,00

Via Roma: prestigioso appartamento di101 mq, al P1°, composto da ingresso,

salone grande, 2 camere con parquet, 2bagni, 2 balconi/veranda.

Termo autonomo. Trattative in sede