UpsideTown Turchia Anno 1 N°1 Dicembre 2009

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TURKEY Inserto del periodico N° 1 Dicembre 2009 Dicembre 2009 Dicembre 2009 Dicembre 2009 In un contesto glo- bale caratterizzato da una spiccata comples- sità e, al tempo stesso, da una crescente in- terrelazione tra popo- li e culture differenti, dinamiche locali e si- stema internazionale sviluppano una dia- lettica costante e mul- tidimensionale. Un mondo ‘’sotto- sopra’’ che impone un rinnovato sforzo di comprensione e inter- pretazione della re- altà internazionale a partire dai suoi singo- li elementi costitutivi. Un mondo ‘’upside- down’’ che il presente inserto si propone di comprendere a parti- re dal tentativo di in- terpretare una pecu- liare realtà nazionale – quella della Turchia contemporanea – che, per diversi aspetti ed in diversi ambiti, è altamente rappresen- tativa della crescente complessità interna- zionale. Geograficamente estesa tra Europa ed Asia, storico snodo tra Oriente e Occidente, la Turchia è un naturale punto di incontro di culture, etnie e religio- ni differenti. Un ponte tra mondi che necessi- tano reciproco dialogo e comprensione. Frutto di storia millenaria, crogiolo di etnie, metropo- li europea, Istanbul racchiude in sé tutta la complessità, la ric- chezza e le contrad- dizioni della Turchia contemporanea e, per esteso, la crescente interrelazione tra di- mensione locale e glo- bale. Comprendere la città per comprende- re il mondo.‘’Upside- Town’’ dunque. Carlo Frappi, Direttore ICTS La “ridefinizione strategica” degli interessi di Ankara > pag. 3 • Il Presidente Napolitano in Turchia > pag. 3 Il COMEC di Istanbul > pag. 5 • La Turchia tra crisi e riforme > pag. 5 Kurban bayramı : la festa del sacrificio > pag. 7 • Venezia e Istanbul > pag. 8 POLITICA ECONOMIA CULTURA APPUNTAMENTI UPSIDETOWN PER RICHIESTE O SEGNALAZIONI: Via Vigevano, 39 20144 Milano - Italy [email protected] Tel: +39 028360642 Fax: +39 0258109661 Il governo turco sembra intenzionato a procra- stinare il negoziato di un accordo con il Fondo Monetario Internazionale che, secondo molti ana- listi, potrebbe avere rica- dute positive nell’aiutare la Turchia a superare l’at- tuale fase di crisi. Il mese di novembre ha segnato l’inizio di un dibattito più ap- profondito all’interno delle isti- tuzioni nazionali turche circa la soluzione della annosa questione curda. Dopo anni caratterizza- ti da una spirale di violenze e di scontri, la controversia sembra oggi nalmente spostarsi su un terreno più propriamente politi- co. Fortemente voluta dal Primo Ministro Erdoğ an, la “Iniziativa Democratica” potrebbe rappre- sentare un momento di svolta in una delle più delicate proble- matiche che la Turchia si trova a fronteggiare. La Turchia, ai primi posti mondiali in quanto a importazioni di armi, continua ad incrementare gli investimenti nel settore della difesa. Ciò rende la Turchia un mercato appetibile per le aziende italiane del settore: quest’anno l’Italia è risultata secondo partner commerciale della Turchia per la difesa, alle spalle degli Stati Uniti. Un luogo sacro, incontami- nato ed inaccessibile: è que- sta l’area semantica a cui rimanda il termine harem, troppo spesso associato, nell’immaginario occiden- tale, ad un luogo di piacere e lussuria. Alla vigilia della visita di Erdoğ an negli Stati Uniti, il viaggio in Turchia dell’Assistente Segretario di Stato statunitense, Philip Gordon, sembra aver fatto chiarezza sulla posizio- ne della Casa Bianca rispetto a quella che è comunemente presentata come la “ridefinizione strategica” degli interessi di Ankara, che continuerà a rappresentare uno dei princi- pali alleati regionali di Washington. Dopo il successo de “La bastarda di Istanbul” e “Il palazzo delle pulci”, la Shafak torna nelle librerie con un romanzo sulla forza dell’amore. Nell’ambito dell’iniziativa “Roma Città Natale 2009”, sarà inaugurata il prossimo 15 dicembre la mostra foto- grafica “L’Origine è il Movi- mento – Dervisci in Konya” di Dario-Jacopo Laganà. CULTURA POLITICA APPUNTAMENTI CULTURA SOMMARIO ECONOMIA ECONOMIA POLITICA L’editoriale L’editoriale L’editoriale L’editoriale La soluzione della questione curda: l’ora della “Iniziativa Democratica” L’Harem tra tradizione ed immaginario collettivo L’Italia incrementa le esportazioni nel settore della difesa verso la Turchia La Casa Bianca e la“ridefinizione strategica” degli interessi di Ankara L’Origine è il Movimento La Turchia punta a superare la crisi senza gli aiuti del Fondo Monetario “Le quaranta porte” > PAG.2 > PAG.4 > PAG.8 > PAG.5 > PAG.3 > PAG.7 > PAG.6

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A new magazine about turkey politics, culture, economy, lifestyle.

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Inserto del periodico

N° 1Dicembre 2009Dicembre 2009Dicembre 2009Dicembre 2009

In un contesto glo-bale caratterizzato da una spiccata comples-sità e, al tempo stesso, da una crescente in-terrelazione tra popo-li e culture differenti, dinamiche locali e si-stema internazionale sviluppano una dia-lettica costante e mul-tidimensionale.

Un mondo ‘’sotto-sopra’’ che impone un rinnovato sforzo di comprensione e inter-pretazione della re-altà internazionale a partire dai suoi singo-li elementi costitutivi. Un mondo ‘’upside-down’’ che il presente inserto si propone di comprendere a parti-re dal tentativo di in-terpretare una pecu-liare realtà nazionale – quella della Turchia contemporanea – che, per diversi aspetti ed in diversi ambiti, è altamente rappresen-tativa della crescente complessità interna-zionale.

Geograficamente estesa tra Europa ed Asia, storico snodo tra Oriente e Occidente, la Turchia è un naturale punto di incontro di culture, etnie e religio-ni differenti. Un ponte tra mondi che necessi-tano reciproco dialogo e comprensione.

Frutto di storia millenaria, crogiolo di etnie, metropo-li europea, Istanbul racchiude in sé tutta la complessità, la ric-chezza e le contrad-dizioni della Turchia contemporanea e, per esteso, la crescente interrelazione tra di-mensione locale e glo-bale. Comprendere la città per comprende-re il mondo.‘’Upside-Town’’ dunque.

Carlo Frappi,Direttore ICTS

• La “ridefinizione strategica” degli interessi di Ankara> pag. 3

• Il Presidente Napolitano in Turchia> pag. 3

• Il COMEC di Istanbul > pag. 5

• La Turchia tra crisi e riforme> pag. 5

• Kurban bayramı: la festa del sacrificio> pag. 7

• Venezia e Istanbul> pag. 8

POLITICA

ECONOMIA

CULTURA

APPUNTAMENTI

UPSIDETOWN

PER RICHIESTE O SEGNALAZIONI:

Via Vigevano, 3920144 Milano - [email protected] Tel: +39 028360642Fax: +39 0258109661

Il governo turco sembra intenzionato a procra-stinare il negoziato di un accordo con il Fondo Monetario Internazionale che, secondo molti ana-listi, potrebbe avere rica-dute positive nell’aiutare la Turchia a superare l’at-tuale fase di crisi.

Il mese di novembre ha segnato l’inizio di un dibattito più ap-profondito all’interno delle isti-tuzioni nazionali turche circa la soluzione della annosa questione curda. Dopo anni caratterizza-ti da una spirale di violenze e di scontri, la controversia sembra oggi fi nalmente spostarsi su un terreno più propriamente politi-co. Fortemente voluta dal Primo Ministro Erdoğan, la “Iniziativa Democratica” potrebbe rappre-sentare un momento di svolta in una delle più delicate proble-matiche che la Turchia si trova a fronteggiare.

La Turchia, ai primi posti mondiali in quanto a importazioni di armi, continua ad incrementare gli investimenti nel settore della difesa. Ciò rende la Turchia un mercato appetibile per le aziende italiane del settore: quest’anno l’Italia è risultata secondo partner commerciale della Turchia per la difesa, alle spalle degli Stati Uniti.

Un luogo sacro, incontami-nato ed inaccessibile: è que-sta l’area semantica a cui rimanda il termine harem, troppo spesso associato, nell’immaginario occiden-tale, ad un luogo di piacere e lussuria.

Alla vigilia della visita di Erdoğan negli Stati Uniti, il viaggio in Turchia dell’Assistente Segretario di Stato statunitense, Philip Gordon, sembra aver fatto chiarezza sulla posizio-ne della Casa Bianca rispetto a quella che è comunemente presentata come la “ridefinizione strategica” degli interessi di Ankara, che continuerà a rappresentare uno dei princi-pali alleati regionali di Washington.

Dopo il successo de “La bastarda di Istanbul” e “Il palazzo delle pulci”, la Shafak torna nelle librerie con un romanzo sulla forza dell’amore.

Nell’ambito dell’iniziativa “Roma Città Natale 2009”, sarà inaugurata il prossimo 15 dicembre la mostra foto-grafica “L’Origine è il Movi-mento – Dervisci in Konya” di Dario-Jacopo Laganà.

CULTURA

POLITICA APPUNTAMENTI

CULTURA

SOMMARIO

ECONOMIA

ECONOMIA

POLITICAL’editorialeL’editorialeL’editorialeL’editoriale

La soluzione della questione curda: l’ora della “Iniziativa Democratica”

L’Harem tra tradizione

ed immaginario collettivo

L’Italia incrementa le esportazioni nel settore della difesa verso la Turchia

La Casa Bianca e la “ridefinizione strategica” degli interessi di Ankara

L’Origine è il Movimento

La Turchia punta a superare la crisi senza gli aiuti del Fondo Monetario

“Le quaranta porte”

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Il presidente siriano Bashar al-Assad ha sottoline-ato l’importanza della mediazione di Ankara per la ripresa del dialogo israelo-siriano sulla sorte del-le alture del Golan, lanciata nel 2007 e interrotta a causa dell’offensiva di Gaza dell’inverno scorso. Assad ha, in tal modo, rifi utato l’offerta del Primo Ministro israeliano Netanyahu ad un dialogo di-retto tra le parti, giudicata pretestuosa. A seguito delle recenti tensioni tra Tel Aviv ed Ankara, legate alle critiche turche per il comportamento israeliano nella striscia di Gaza, Netanyahu aveva accusato la Turchia di non essere mediatore super partes.

S.T.

è stato segnato, soprattutto, dall’annuncio della creazio-ne di un nuovo Sottosegre-tariato del Ministero degli Interni per la Sicurezza Do-mestica e dalla ridefinizio-ne delle competenze della Gendarmeria.Da parte curda, Abdullah Ocalan, storico leader del PKK incarcerato presso la prigione dell’isola di Imrali, aveva fatto degli appelli al governo turco per arrivare ad una soluzione condivisa tra la comunità curda e lo stato. Sebbene non siano noti i dettagli dell’iniziativa governativa che ne è segui-ta (la cosiddetta “Iniziativa Democratica”), il governo sostenuto dall’ampia mag-gioranza parlamentare del Partito per la Giustizia e lo Sviluppo (AKP) ha intra-preso una serie di progetti volti a migliorare i rapporti con i Curdi. Di tali temati-che si è discusso lo scorso 10 novembre in Parlamen-

to, in una seduta dai toni molto accesi, in cui i due maggiori partiti dell’oppo-sizione, il Partito Repubbli-cano del Popolo (CHP) e il Partito d’Azione Naziona-lista (MHP ) hanno accu-sato il Premier Erdoğan di scendere a compromessi con quella che viene rite-nuta un’organizzazione ter-roristica. I rappresentanti dell’opposizione hanno condannato, in particolare, la decisione di permettere il rientro di 34 ex attivisti del PKK in Turchia – tanto più a seguito dell’accoglienza celebrativa che è stata loro riservata dalla popolazione curda. Ad appoggiare l’iniziativa di Erdoğan vi è il Partito della Società Democratica (DTP), braccio politico dei Curdi di Turchia, accusato dall’opposizione di avere rapporti con le frange ter-roriste del movimento cur-do. Il piano prevederebbe

Il mese di novembre ha se-gnato l’inizio di un dibattito più approfondito all’interno delle istituzioni nazionali turche circa la soluzione del-la annosa questione curda. Dopo anni di scontri interni frutto, da un alto, della lotta armata da parte dei ribelli curdi del Partito dei Lavo-ratori del Kurdistan (PKK), dall’altro, della repressione da parte dell’apparato mili-tare statale, la controversia sembra oggi spostarsi su un terreno più propriamente politico. L’inizio di questa nuova fase è da datare ad almeno un anno fa, quan-do il Premier Recep Tayyip Erdoğan ha deciso di lan-ciare una sorta di “offensiva diplomatica”, sottraendo in parte la gestione della que-stione curda alla tradizio-nale iniziativa dello Stato Maggiore e facendo sì che l’apparato politico civile se ne riappropriasse. Questo cammino di riforme interne

La NATO ha la responsabilità morale di assicurare la pace e la stabilità dell’area balcanica. E’ su questo presupposto che il Ministro degli Esteri Davutoğlu ha organizzato a Bruxelles un incontro informale tra membri dell’Alleanza Atlantica per sostenere la necessità di offrire alla Bosnia-Erzegovina il Piano d’Azione per l’Adesione. L’accordo, già negoziato con la Macedonia, è fi nalizzato a sostenere le rifor-me richieste ai paesi candidati in vista dell’ingresso nella NATO.

Anadolu Ajensı

“La soluzione ad ogni problema può essere trovata in una democrazia funzionante” ha dichiarato il Primo Ministro, per il quale la Turchia non può “guardare al futuro se giustizia e libertà

rimangono oggetto di dibattito”.

il disarmo dei membri del PKK in cambio del loro ri-torno in Turchia dai paesi dove hanno trovato rifugio – dall’Iraq del nord sino a numerosi paesi europei – così come il riconosci-mento dell’etnia curda e dei conseguenti diritti culturali. Contro queste proposte si è scatenata la polemica poli-tica: il capo del CHP Deniz Baykal, seppure in passato a favore di un dialogo con i Curdi, accusa Erdoğan di minare le basi dei principi stessi del kemalismo, men-tre il leader nazionalista Devlet Bahçeli ha rigettato

l’iniziativa del governo sulla base del rifiuto a collaborare con il PKK. Nell’opposizio-ne la questione curda viene ancora associata indissolu-bilmente al terrorismo del PKK e la sfida di Erdoğan da un lato e dei Curdi i Tur-chia dall’altro, sarà quella di dimostrare la volontà di un’effettiva svolta verso soluzioni politiche e diplo-matiche della questione. D’altro canto, l’opposizione dovrà dimostrare di non voler strumentalizzare la questione a scopi politici contro l’attuale governo.

Stefano Torelli

POLITICALa soluzione della questione curda.

L’ora della “Iniziativa Democratica”

La NATO e la stabilizzazione dei Balcani

Damasco rilancia la mediazione turca

Erdogan sul rafforzamento della democraziag

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della partenza, in occasio-ne del conferimento della Laurea Honoris Causa in “Politiche ed Istituzioni dell’Europa” all’Orientale di Napoli, Napolitano si era soffermato sull’importanza dell’entrata della Turchia in Europa come tappa per l’affermazione e l’espansio-ne del ruolo dell’Unione, chiarendo poi che tocca proprio all’Unione Europea impegnarsi in modo coe-rente nella realizzazione di un sistema di integrazione fondato sull’esercizio in comune di una sovranità condivisa in campi fonda-mentali. Nel corso del brindisi per la

Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, si è re-cato in Turchia dal 16 al 19 Novembre a quattro anni dalla visita di Carlo Azeglio Ciampi. Durante la visita, svoltasi ad Ankara con un breve spostamento a Smirne, il Presi-dente ha avuto colloqui con il suo omologo, il Presidente della Repubblica Abdullah Gül, con il Presidente della Grande Assemblea Nazionale, Mehmet Ali Şahin, con il leader del partito CHP all’opposizione, Deniz Baykal e con il Nunzio Apostolico, Monsignor Antonio Lucibello. Prima

Il Segretario Generale dell’ONU ha enfatizzato i progressi raggiunti nel negoziato sulla questione cipriota, lodando l’atteggiamento costruttivo dei rappresentanti delle due comunità dell’isola, oggi più che mai vicini ad una soluzione condivisa.

senso della partecipazione nell’Alleanza Atlantica di una Turchia sempre più rivolta verso oriente. Le posizioni di alcuni alleati dell’Unione Europea, che non sembrano disposti ad accettare la Turchia tra gli Stati membri, e le tensioni con Tel Aviv, non sembrano inoltre favorire le relazioni tra Washington ed Anka-ra. La Casa Bianca dovrà probabilmente tener conto delle pressioni diplomati-che dell’alleato israeliano e possibili frizioni potrebbero nascere anche riguardo alle modalità di partecipazione delle truppe turche impie-gate in Afghanistan. Il pros-simo prossimo 7 dicembre Barack Obama potrebbe infatti chiedere al presiden-te Erdoğan di intensificare le missioni delle unità im-pegnate in Enduring Free-dom rivedendo al contem-po le regole d’ingaggio, che sembrano limitare le attivi-tà di contrasto e prevenzio-ne degli attentati progettati dalle milizie talebane. Al momento sembrano esser-

La visita in Turchia dell’As-sistente Segretario di Stato statunitense, Philip Gor-don, sembra aver fatto chiarezza sulla posizione della Casa Bianca rispetto a quella che, negli ultimi mesi, è stata presentata da molti commentatori come la “ridefinizione strategica” degli interessi di Ankara. Il governo turco sembra volersi proporre in modo sempre più deciso nel ruolo di interlocutore primario per le questioni riguar-danti il Medio Oriente e il diplomatico statunitense ha precisato che, sebbene permangano visioni diffe-renti su alcuni temi, i due paesi rimangono legati da un rapporto solido. La Turchia continuerà ad es-sere quindi uno dei partner fondamentali degli Stati Uniti e da quanto emerso la Casa Bianca non sem-brerebbe vivere con parti-colare apprensione il rin-novato impegno turco. In realtà a Washington sono in molti a chiedersi quale sarà nel prossimo futuro il

ci tutti gli elementi per poter ipotizzare un raffreddamento dei rapporti tra Stati Uniti e Turchia ma non è da escludere la possibilità che durante i prossimi colloqui a Washington sia il pragmatismo a prevalere. Barack Obama ha già dato prova della volontà di superare problemi formali concentrandosi su quelli che sono gli interessi reali dei differenti attori. Restano però da verificare le reali intenzioni turche per il prossimo futuro rispetto a que-stioni fondamentali come l’impegno nella lotta al terrorismo in Afghanistan o le delicate relazioni diplomatiche con i paesi della zona mediorientale.

Simone Comi

cena di benvenuto offerto dalla Presidenza della Re-pubblica Turca, Napolitano ha ribadito l’impegno italia-no, nato dalla convinta con-divisione della larga mag-gioranza del parlamento e dell’opinione pubblica ita-liana, nell’accompagnare il percorso verso l’Europa della Turchia. Il Presidente italiano ha sottolineato la grande ricaduta simbolica e politica che tale adesio-ne potrebbe avere anche nei rapporti tra Occidente e Islam auspicando una collaborazione per la ripar-tenza del processo di pace israelo-palestinese ed infi-ne uno sforzo urgente per la

definitiva composizione del problema di Cipro. Prima di recarsi a Smirne per i collo-qui con il governatore della regione e con il sindaco, nel corso di una conferenza te-nuta all’Università di Anka-ra con il titolo “Eredità del passato e sfide del futuro: Turchia ed Europa nei nuo-vi equilibri del mondo glo-bale”, il Presidente Giorgio Napolitano ha richiamato la necessità di una “Europa-potenza” che non si faccia bloccare dalle nostalgiche pretese degli stati nazionali sopratutto in seguito l’en-trata in vigore del Trattato di Lisbona.

Andrea Marino

POLITICA

Il Presidente Napolitano in Turchia:ribadito il sostegno italiano all’adesione all’Ue

Ban-ki Moon “moderatamente ottimista” su Cipro

La Casa Bianca e la “ridefinizione strategica” degli interessi di Ankara

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Il governo turco sembra avere deciso di voler ancora procrastinare il raggiungi-mento di un accordo con il Fondo Monetario Inter-nazionale. Si tratterebbe di un accordo -tecnicamente “stand-by agreement”- che nella finalità per cui è pen-sato è utile a colmare le difficoltà della bilancia dei pagamenti del paese cui si rivolge e che, secondo mol-ti analisti, potrebbe avere ricadute positive nell’aiu-tare la Turchia a superare l’attuale crisi economica (i dati della produzione indu-striale dell’anno in corso, ad esempio, sono stati pesan-temente negativi in molti comparti, come quello ma-nifatturiero). Il 10 ottobre scorso, tuttavia, nel bilancio previsionale per il 2010, presentato per l’approva-zione in Parlamento, dove si dovevano decidere mi-sure ad hoc sulla crisi eco-nomica, non era presente alcun riferimento specifico ad un potenziale accordo con il Fondo Monetario In-ternazionale. Un chiaro segnale quello proveniente dal governo turco, ovvero di non desi-derare, come anche dichia-rato dal Ministro di Stato con delega all’Economia

le grandi iniezioni di liqui-dità nel sistema, la Banca Centrale Turca (CBT) po-trebbe trovarsi con mezzi liquidi scarsi nel 2010 e questo rischierebbe di pro-vocare una crisi del credi-to che danneggerebbe gli industriali, già duramente colpiti. Anche per questo l’accordo sarà sicuramente rimandato al 2010, così da lasciare altro margine di tempo al governo per valu-tare se la situazione econo-mica dovesse continuare a richiedere l’intervento del Fondo. In tal caso, allora, si potrebbe finalmente con-cludere l’annosa trattativa tra la Turchia e il Fondo Monetario. La possibilità di un accordo resta, infatti, pur sempre sul tavolo. Ma muovendosi d’anticipo, Babacan ha recentemente dichiarato che la discus-sione dovrebbe vertere sul programma presentato dal governo al Fondo e che solo su tali basi la trattativa po-trebbe finalmente conclu-dersi. In tal caso, la decisio-ne troverebbe certamente d’accordo gli industriali turchi, che vedono nell’af-flusso di capitali un aiuto positivo nei confronti della ripresa.

Anna Longhini

Ali Babacan a margine del seminario “Crisis, Econo-mic Recovery and Struc-tural Reform in Emerging Europe and Asia” (tenu-tosi quasi parallelamente al meeting annuale tra Fondo Monetario e Banca Mondiale a Istanbul il 6 e 7 ottobre scorso) l’intervento del fondo. La decisione di accettare o meno gli aiuti è chiaramente politica ed il governo turco sembra per ora voler essere il solo arte-fice del superamento della crisi, considerando anche il fatto che la situazione del-la bilancia dei pagamenti turca sta andando via via normalizzandosi, come fanno notare gli economi-sti. Superare la crisi senza aiuti esterni sarebbe un chiaro segnale non soltanto in politica interna, un suc-cesso che contribuirebbe a rafforzare ulteriormente il consenso del governo nei confronti dell’elettorato, ma anche nello scenario politico internazionale, dando prova di essere un paese con un peso specifico sempre maggiore. Un eventuale accordo ser-virebbe più che altro per aiutare il settore privato a far fronte alle richieste delle imprese in crisi. Date

Una nuova tratta aerea tra Bologna ed Istanbul sarà inaugurata, nel marzo 2010, dalla Turkish Airlines quarta compagnia in ordine di grandezza tra quelle facenti capo alla Associazione delle Compagnie Aeree Europee (AEA).

Oggi alla luce della crisi non tutti gli indicatori restano ottimali, considerando la forte contrazione della produzione industriale, i dati occupazionali degli ultimi mesi, e le diffi coltà del settore creditizio. Tuttavia, nel medio-lungo termine, se la Turchia saprà proseguire nel processo di riforme, mantenendo un attento regime fi scale, le previsioni di crescita potranno essere importanti, tanto che la banca d’affari Goldman Sachs nel 2008 ha previsto che nel 2050 la Turchia potrà diventare la terza economia in Europa.

A.L.

La crisi economica che ha colpito la Turchia, anche come conseguenza del periodo di forte instabilità economica globale, trova il Paese in una condizione diversa rispetto alla crisi che si era trovata ad affrontare nel 2001, quando al processo di liberalizzazione, iniziato negli anni ’80, non erano seguite un quadro di riforme regolative e di politica macroeconomica tali da garantire un’adeguata stabilità al sistema. Come fatto notare dal rapporto sulla Turchia pubblicato in ottobre dalla Commissione Europea – “Growth and economic crises in Turkey: leaving behind a turbulent past?” – il periodo compreso tra il 2002 e il 2007 è, invece, stato caratterizzato da una maggiore stabilizzazione macroeconomica, da importanti riforme strutturali e da una rapida crescita economica.

A.L.

ECONOMIA

La Turchia punta a superare la crisi senza gli aiuti del Fondo Monetario

Nuovo collegamento aereo tra Italia e Turchia

Le diffi coltà di breve periodo non bloccano gli scenari

di crescita futuri

2001 – 2009: la Turchia tra crisi e riforme

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Il documento adottato alla conclusione dei lavori, la c.d. “Dichiarazione di Istan-bul”, ribadisce l’impegno al raggiungimento di obiettivi concreti quali il raggiungi-mento della soglia del 20% per il commercio intra-OCI entro il 2015 e la ratifica da parte degli stati membri del Protocollo sullo schema ta-riffario preferenziale.L’alto profilo assegnato al vertice dalla presidenza turca si aggiunge agli ottimi risultati bilaterali conse-guiti dal paese: l’aumento dell’interscambio con l’Egit-to che per la fine dell’anno dovrebbe raggiungere i 3,5 miliardi di dollari con l’obiettivo di arrivare a 10 miliardi nei prossimi tre anni; la firma di diversi ac-cordi di cooperazione con la Siria in seguito ai viaggi di Gül e Erdoğan; l’attuale interscambio con l’Iran che, dagli attuali 10 miliardi di dollari, dovrebbe aumen-tare a 30 nei prossimi due anni per raggiungere i 50 miliardi di dollari nel lungo periodo.

Andrea Marino sto il Paese. Essendo la Tur-chia ancora pesantemente coinvolta nelle operazioni di anti-guerriglia contro i Curdi nel Sud-Est e nelle zone di montagna al con-fine tra Iraq e Turchia, An-kara necessita soprattutto di sistemi di sorveglianza satellitare ed elicotteri in grado di scovare ed attacca-re i ribelli in aree dalla mor-fologia ostile.E’ in questo contesto che si inseriscono le aziende produttrici italiane, fornen-do alla Turchia i mezzi atti a soddisfarne le esigenze di sicurezza. In particolar modo il consorzio anglo-italiano AgustaWestland (di proprietà dell’italiana Finmeccanica), ha firmato

un contratto da 1,6 miliardi di dollari con Ankara per la produzione congiunta di 50 elicotteri d’attacco del tipo AW129. Alo stesso tempo la stessa AgustaWestalnd potrebbe vincere la com-petizione della statuniten-se Sikorsky Aircraft per la produzione di 100 elicotteri aggiuntivi, civili e militari, per un valore che supera il miliardi di dollari. Nel cam-po della tecnologia satel-litare, l’italiana Telespazio (insieme ai Francesi di Ae-rospatiale), ha concluso un accordo per la costruzione del primo satellite militare turco, per un valore di 200 milioni di dollari.

Stefano Torelli

Il 9 Novembre si è tenuto ad Istanbul il summit del Co-mitato Permanente per la Cooperazione Economica e Commerciale (COMEC) dell’Organizzazione della Conferenza Islamica (OCI). Secondo lo statuto dell’or-ganizzazione, il Comitato, istituito nel 1981 in Arabia Saudita ed entrato in vigo-re nel 1984, attualmente presieduto dal Presidente della Repubblica Turca, ha il compito di sviluppare la cooperazione economica e commerciale tra i 57 paesi membri dell’Organizzazio-ne. La riunione di quest’an-no ha ricevuto una coper-tura mediatica eccezionale anche per le polemiche re-lative alla prevista presenza del Presidente Sudanese Omar Hassan al-Bashir che ha poi dovuto cancella-re la visita a causa di impe-gni di politica interna. Già dall’apertura della riunione ministeriale del 7 Novem-bre, il Presidente Gül ha sottolineato la rinnovata importanza della coopera-zione economica con i part-ners islamici per la Turchia. La Turchia continua ad

investire nel settore della difesa, incrementando, a livello assoluto, la spesa destinata agli armamenti, che nel 2008 ha raggiunto gli 11,6 miliardi di dollari. In particolare, il Paese risulta ai primi posti mondiali in quanto a importazioni di armi. Ciò rende la Turchia un mercato appetibile per le aziende produttrici del settore e quest’anno l’Ita-lia si è piazzata al secondo posto in quanto a Paese esportatore di armi in Tur-chia, alle spalle degli Stati Uniti. A determinare i biso-gni turchi nel campo della difesa e della sicurezza, vi è inevitabilmente la natura delle minacce cui è sottopo-

Stando alle stime rese pubbliche dall’Assemblea degli Esportatori Turchi, il volume delle esportazioni turche è cresciuto ad ottobre del 4,62% rispetto allo stesso mese del 2008.

Il direttore dell’Istituto per il Commercio Estero italiano di Istanbul, Roberto Luongo, prevede un ruolo centrale per le imprese italiane nella valorizzazione del patrimonio artistico della città attraverso l’illuminazione dei suoi monumenti. Un settore, quello della illuminazione in Turchia, che ha visto crescenti investimenti ed interventi da parte di imprese italiane, come testimoniato dal recente completamento dell’illuminazione del palazzo di Sadrazam Sait Paşa Konak che ospita l’Accademia di Moda ad opera dello Studio d’architettura Annunziata & Terzi.

Yapı Kredi è la banca dell’anno in Turchia per incremento dei profi tti, so-lidità del capitale, gestione fi scale, sviluppo delle ri-sorse umane e soddisfazio-ne del cliente. A conferire il riconoscimento alla banca turca è stata la prestigiosa rivista londinese “The Ban-ker”. Un successo anche italiano, nella misura in cui la maggioranza delle azio-ni di Yapı Kredi è detenu-ta dalla connazionale Koç Holding e da UniCredit.

ECONOMIA

I rapporti economici con i paesi islamici:

il COMEC di Istanbul

L’Italia incrementa le esportazioni nel settore della difesa verso

la Turchia

Cresce il volume delle esportazioni turche

Illuminare le bellezze di Istanbul: il contributo italiano

Yapı Kredi selezionata come migliore banca turca

Foto tratta da Flickr.com

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Dicembre 2009

Il Celebre regista turco-tedesco non porterà il suo nuovo fi lm, “Soul Kitchen”, nelle sale svizzere in segno di protesta conto il referendum che vieta la costruzione di minareti nel paese.

Un luogo sacro, inconta-minato ed inaccessibile. È questa l’area semanti-ca a cui rimanda la radi-ce araba hrm dalla quale la parola harem deriva. Il termine designa infat-ti uno spazio separato ed interdetto: l’harem è luogo sacro, proibito ed inviolabile. La paro-la viene utilizzata, nel mondo musulmano, per indicare in generale la parte della casa che è ri-servata alle donne (ha-remlik) ed è separata dalla zona degli uomini (selamlık). Con il passa-re del tempo, il termine harem è stato utilizzato per riferirsi ai grandi harem dei palazzi im-periali ottomani ed alle donne che in essi abita-vano. Nell’immaginario collettivo occidentale l’idea del proibito ed in-terdetto sembra essersi completamente dissolta e, bizzarramente, sem-bra essere stata sostitu-

ita da un alone di liber-tinismo e lussuria. Un luogo di piacere, lascivo e voluttuoso, in cui don-ne sensuali e compia-centi trascorrono il loro tempo abbandonate su eleganti sofà, semi-nude, fumando oppio e oziando, attendendo bramose il momento in cui torni il loro padro-ne per poter soddisfare i suoi desideri sessuali. Questa è l’immagine che la fantasia occiden-tale ha avuto per molto tempo, e fi no ad oggi, dell’harem musulmano. Dipinti come la Grande Odalisca di Jean-Augu-ste Dominique Ingres, l’Harem di Pablo Pi-casso e l’Odalisca con i pantaloni rossi di Henri Matisse racchiudono proprio questi tratti che hanno caratterizzato l’immagine “occidenta-le” dell’harem. La scrittrice egiziana Fatema Mernissi, nel

saggio “L’harem e l’oc-cidente”, contrappone la visione occidenta-le di harem, ossia un luogo di piacere in cui le donne-concubine si sottomettono docil-mente e con piacere al loro padrone, all’harem orientale ossia uno spa-zio in cui una continua tensione pone costante-mente la predominanza maschile in discussione. Alle odalische inermi e oziose di Ingres e Ma-tisse, la Mernissi con-trappone infatti donne intelligenti e battagliere che, grazie all’istruzione ed alle doti intellettua-li, minano il rapporto che subordina la donna all’uomo. In questo sen-so l’harem occidentale, in cui l’uomo vivifi ca l’eroe la cui autorità è indiscussa e legittimata dalla stessa accondi-scendenza femminile, si pone agli antipodi dell’harem orientale in cui il padrone si trova invece in un perenne stato di vulnerabilità di fronte alle sue donne. Da un punto di vista storico, con l’istituzione dell’harem imperiale, questo spazio diviene un vero e proprio teatro politico. Molti studiosi,

tra cui Leslie P. Peirce in “The Imperial Ha-rem, women and sove-reignity in the Ottoman Empire”, sottolinea-no non solo il rilievo dell’istituzione dell’ha-rem come difesa discen-denza del Sultano ma anche la conseguente importanza delle don-ne all’interno della vita politica dell’impero ot-tomano. In una dinastia ereditaria, quale quella del sultanato ottomano, l’attività sessuale rico-pre un forte signifi cato politico: essa è infatti indissolubilmente le-gata alla riproduzione ed alla stessa sopravvi-venza della dinastia. In questo senso, l’istituzio-ne dell’harem e il siste-ma del concubinaggio rappresentavano una forma di controllo e di-fesa dal potere sultanale stesso. In tale contesto, il potere della donna dell’harem è una diretta conseguenza della strut-tura politica in cui la concubina riveste un ruolo centrale: essa ha infatti la possibilità di concepire l’erede al tro-no e divenire dunque la valide sultana, la madre del futuro sultano.Giulia Di Bernardini

Il termine odalisca, con cui comunemente si indicano le donne dell’harem del Sultano ot-tomano, deriva dal turco odalık, ossia “dome-stica, cameriera”, dalla parola oda, stanza. Le odalische erano schiave poste, all’interno del palazzo imperiale, al servizio delle spose e del-le concubine del Sultano. Data la proibizione all’interno dell’Islam di ridurre in schiavitù genti musulmane, le odalische erano donne straniere (spesso circasse) acquistate come schiave oppure vendute dalla loro famiglia stessa in cambio di un lauto compenso o rice-vute in dono da nobili e alti dignitari.

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Costituito da oltre 300 stanze, l’’harem del palazzo del Sultano, costituiva un autenti-co villaggio in cui ri-siedevano anche 500 persone. Esso era co-stituito da tre sezioni fondamentali: i quar-tieri esterni abitati dagli eunuchi posti a guardia dell’harem, una zona interna riservata alle concubine e gli apparta-menti che affacciano sul mare. Proprio in questi ultimi risiedevano le mogli, le concubine pre-ferite del Sultano ed il futuro erede al trono.

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Mentre il Sultano Abdul Hamid II assiste alla traviata in teatro ed il suo impero è già prossi-mo al crollo, una ragaz-za italiana, Safi ye, strin-ge un patto con Nadir, un eunuco, per divenire la favorita del Sultano all’interno dell’harem. Safi ye raggiunge il suo obiettivo, ma fi nisce per innamorarsi dell’eunu-co stesso. Il fi glio avuto dal Sultano morirà av-velenato e Safi yè, chiuso l’harem, sarà costretta a tornare in Italia.

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CULTURAFatih Akin boicotta la Svizzera

Le odalische

L’harem del Topkapi

Harem Suare

L’Harem tra tradizione ed immaginario collettivo

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Il Kurban bayramı, la festa del sacrifi cio, rap-presenta una delle più tradizionali ed impor-tanti festività religiose in Turchia. La festività viene celebrata il giorno 10 del mese islamico di Dhū l Hijja, in coinci-denza con il periodo del pellegrinaggio canonico alla Mecca e si è svolta, quest’anno dal 27 al 30 novembre.Il rito sacrifi cale, essen-za della festa, rimanda ad un racconto traman-dato dal Corano: su or-dine di Dio, Abramo è pronto a sacrifi carGli il fi glio Ismaele sul mon-te Mina, quando Dio, attraverso l’Arcange-lo Gabriele, gli manda una capra ordinando al Profeta di sacrifi carla al suo posto. La narrazio-ne della prova di fede di Abramo costituisce il simbolo stesso del-la sottomissione totale ed indiscussa a Dio, e la festa del sacrifi cio rappresenta dunque un rito di importanza fon-damentale all’interno dell’Islām – parola che signifi ca appunto “sot-tomissione”. La festa del sacrifi cio segue regole precise che ne prescrivono le

Edito da Rizzoli, è arrivato nelle librerie italiane “Le quaranta porte”, il nuovo romanzo della scrittrice turca Elif Shafak. Apprezzata autrice dei romanzi “La bastarda di Istanbul” e “Il palazzo delle pulci”, la Shafak torna sul mercato italiano con un libro sul potere dell’amore, l’unica forza in grado di dar senso all’esistenza.

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Ad oltre 500 anni da quel 29 maggio del 1453 che segnò la conquista di Costantinopoli da parte delle armate ottomane, l’esperienza di uno degli eventi che ha segnato la storia europea rivive oggi ad Istanbul attraverso lo spettacolare museo storico “Panorama 1453”. Nel contesto del Parco della Cultura di Topkapı, suggestivi effetti audio ed allestimenti visuali a 360° permettono di rivivere l’impresa di Mehmet il Conquistatore.

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tà pronunciando la for-mula “Nel nome di Dio! Dio è il più grande!”. L’animale viene macel-lato in luoghi appositi e da personale scelto che provvede a dividere la carne in tre parti. Una parte viene consumata dai sacrifi canti, un’altra parte ceduta ad amici e vicini ed un’ultima par-te è destinata ai poveri della comunità.L’antica festa islamica non è tuttavia esente, in Turchia, da polemi-che. Nonostante il di-vieto del governo turco

modalità, il tempo ed il luogo di svolgimento. L’animale da sacrifi care – un cammello ai tempi del Profeta Maometto – deve essere soltanto un ovino, un caprino, un bovino o un cameli-de fi sicamente integro e adulto. La legge isla-mica prescrive che il sa-crifi cio venga compiuto mediante sgozzamento nel periodo di tempo tra la preghiera del mattino e quella del pomeriggio e che il sacrifi cio debba essere effettuato da una persona in stato di puri-

La rock-band turca dei Manga è stata premiata come “miglior gruppo emergente” della scena europea dagli MTV European Music Awards assegnati, il mese scorso, a Berlino.

di abbattere animali in luoghi pubblici e la raccomandazione che siano solo macellai a procedere al sacrifi cio in luoghi idonei, non è infatti inusuale che gli animali continuino ad essere sacrifi cati nei posti più diversi – dai giardini pubblici fi no ai balconi. L’opinione pubblica turca si in-terroga dunque sull’ef-fettiva necessità del sacrifi cio e sul modo di regolamentarne il rito. Mentre molti studiosi propongono di utiliz-

zare l’anestesia prima dell’abbattimento per evitare un’inutile soffe-renza all’animale sacri-fi cale, diversi esponenti sia laici che musulmani sottolineano come il sa-crifi co animale, che ser-viva nell’antichità a sfa-mare i pellegrini giunti per il pellegrinaggio alla Mecca, non ricopra più il signifi cato né la necessità originarie. È sulla scia di queste con-siderazioni che molte famiglie musulmane in Turchia hanno inizia-to a fare donazioni di benefi cenza in luogo di sacrifi ci animali. Simbolo di una fede in-discussa in Dio, di una sottomissione totale al Misericordioso, la festa del sacrifi cio perpetua una tradizione di origini antichissime e continua ancora oggi ad essere particolarmente sentita in Turchia come ele-mento fondamentale della cultura islamica. Anche quest’anno dun-que, milioni di animali sono stati sacrifi cati sullo sfondo della pro-fessione di fede “non c’è altro dio all’infuori di Dio e Maometto è il Suo Profeta”.

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CULTURAKurban bayramı: la festa del sacrificio

“Le quaranta porte” di Elif Shafak

Panorama 1453: testimoni della conquista di Costantinopoli

I Manga miglior gruppo emergente europeo

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Nell’ambito dell’iniziativa “Roma Città Natale 2009” pro-mossa dal Comune di Roma, sarà inaugurata il 15 dicembre presso lo spazio espositivo dell’Uffi cio Cultura e Informazio-ni dell’Ambasciata di Turchia a Roma la mostra fotografi ca “L’Origine è il Movimento – Dervisci in Konya” di Dario-Ja-copo Laganà. Incentrata sulle cerimonie delle confraternite islamiche Sufi , la mostra è il frutto di un viaggio compiuto dall’autore nella suggestiva città anatolica di Konya, dove il movimento ebbe origine e che festeggia, negli stessi giorni, l’anniversario della scomparsa del fondatore della Confraternita, il fi losofo e poe-ta Mevlana Celaleddin-i Rumi. La mostra è accompagnata da un’istallazione sul tema dei Dervisci e da due stampe artisti-che realizzate per l’occasione.

Sede: Ambasciata di Turchia - Uffi cio Cultura e Informazio-ni (Piazza della Repubblica 55-58 , Roma).Periodo: dal 15 al 30 dicembre 2009.Apertura: dal lunedì al venerdì, ore 09:00-17:00.

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Città che sorgono sull’acqua, che per lungo tempo hanno vissuto di commercio, portate per loro natu-ra al dialogo con il “diverso”, questo il tema centrale della mostra “Venezia e Istanbul durante l’Impero

Ottomano – in altre parole, amore” che si è aperta il 18 novembre al Sakıp Sabancı Müzesi di Isanbul e durerà fi no al 20 febbraio. Inaugurata in occasione della visi-ta del Presidente del-la Repubblica Giorgio Napolitano in Turchia, alla presenza del Mini-stro degli Esteri italia-no Franco Frattini e del suo omologo turco H. E. Ahmet Davutoğlu, la mostra si inserisce nel quadro delle celebrazio-ni per “Istanbul 2010, Capitale Europea della Cultura”. Organizzata grazie alla collabora-zione tra la Fondazione Musei Civici di Venezia e il Museo Sakip Sa-banci di Istanbul, con il patrocinio e il fi nan-ziamento del Ministe-

Dal 7 al 13 dicembre, Istanbul ospiterà la prima edizione della “Stagione della Letteratura”, nei locali della Kızlarağası Madrasah. In calendario narrativa, poesia, teatro, cinema e dibattiti.

ro degli Affari Esteri per la Promozione e la Cooperazione Cultura-le e il coordinamento dell’Istituto Italiano di Cultura di Istanbul, la mostra include oltre 150 opere attraverso cui si ripercorrono i rapporti e gli scambi culturali tra le due civiltà dal XV al XX secolo. Materiali di varia natura, da mano-scritti, dipinti, disegni geografi ci a strumenti musicali, stoffe e ma-ioliche rappresentano i profondi rapporti sto-rici, sociali, culturali e commerciali immor-talati da entrambe le parti. Testimonianze che raccontano tentativi storici di comprensione e dialogo tra le due gran-di potenze e mostrano un panorama di stretti

rapporti diplomatici, militari, commerciali e artistici tra le due città. insieme con la profon-da infl uenza reciproca. La mostra verrà inoltre accompagnata da at-tività giornaliere quali conferenze, dibattiti ed attività educative per i bambini.

Sede: Sakıp Sabancı Müzesi, Sakıp Sabancı Cad. 42, Istanbul

Periodo: 18 novembre 2009 –20 febbraio 2010

Apertura: dal martedì alla dome-nica, ore 10:00-18:00

Info: http://muze.sabanciu-niv.edu

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L’Italian Center for Turkish Stu-dies è centro di ricerca esplici-tamente rivolto all’approfondi-mento della realtà della Turchia contemporanea. Finalizzato a sostenere la ricerca e la coope-razione scientifi ca italo-turca, l’ICTS può fare affi damento su un’estesa rete di studiosi, ana-listi e diplomatici con una com-provata esperienza di attività ri-guardanti la Turchia. Le attività dell’ICTS sono indirizzate ad ac-cademici, giornalisti, imprendi-tori e decisori che vogliano ca-pire i complessi aspetti sociali, politici ed economici del paese.

Equilibri S.r.l. - Sede legale: Via Vigevano 39, 20144 Milano Tel. +39 028360642 Fax. +39 0258109661 Email [email protected]

UPSIDETOWN Anno 1, numero 2. Inserto online del quotidiano Equilibri.netRegistrazione presso il Tribunale di Firenze del 19 Gennaio 2004 numero 5320

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COORDINATORE SCIENTIFICO Carlo Frappi

DIRETTORE RESPONSABILE Riccardo Ferretti

GRAPHIC DESIGN Claudia Albano

Hanno collaborato alla realizzazione di questo numero:

Simone Comi, Giulia Di Bernardini, Anna Longhini, Andrea Marino, Stefano Torelli.

APPUNTAMENTI

L’Origine è il Movimento

Venezia e Istanbul durante l’impero ottomano

La Stagione della Letteratura di Istanbul

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