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JANUARY 2004 NOTA Dipartimento tematico delle Politiche strutturali e di coesione L’ACQUACOLTURA NEL MEDITERRANEO ORIENTALE: GRECIA, TURCHIA E CIPRO PESCA Marzo 2007 IT

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JANUARY 2004

NOTA

Dipartimento tematico delle Politiche strutturali e di coesione

L’ACQUACOLTURA NEL MEDITERRANEO

ORIENTALE: GRECIA, TURCHIA E CIPRO

PESCA

Marzo 2007 IT

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P A R L A M E N T O E U R O P E O

Direzione generale delle Politiche interne dell'Unione

Dipartimento tematico delle Politiche strutturali e di coesione

PESCA

L’ACQUACOLTURA NEL MEDITERRANEO ORIENTALE: GRECIA, TURCHIA E CIPRO

NOTA

Contenuto: Il presente documento descrive la produzione dell’acquacoltura in Grecia, Turchia, e Cipro. Contiene un'analisi dell'evoluzione della produzione, del mercato e della struttura imprenditoriale, con particolare attenzione alle produzioni principali (orata e spigola) e alla produzione di tonno rosso, attività emergente basata su una risorsa che vive una situazione delicata. La presente nota è stata redatta per la delegazione della Commissione per la pesca del 12-14 aprile 2007.

IPOL/B/PECH/NT/2007_02 13/03/2007 PE 379.220 IT

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Il presente documento è stato richiesto dalla Commissione per la pesca del Parlamento europeo. Il documento è pubblicato nelle seguenti lingue: - Originale: ES. - Traduzioni: DE, EL, EN, FR, IT, PT. Autore: Jesús IBORRA MARTÍN Parlamento europeo Dipartimento tematico delle Politiche strutturali e di

coesione B-1047 Bruxelles E-mail: [email protected] Testo ultimato nel marzo 2007. La presente nota è disponibile sul seguente sito: - Internet: http://www.europarl.europa.eu/activities/expert/eStudies.do?language=IT- Intranet: http://www.ipolnet.ep.parl.union.eu/ipolnet/cms/lang/en/pid/456 Bruxelles, Parlamento europeo, 2007. Le opinioni espresse dall'autore non rispecchiano necessariamente la posizione ufficiale del Parlamento europeo. Riproduzione e traduzione autorizzate, salvo a fini commerciali, con citazione della fonte, previa notifica dell'editore e invio di una copia al medesimo.

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L’aquacoltura nel Mediterraneo orientale: Grecia, Turchia e Cipro

INDICE

1. Introduzione..............................................................................................................................3 2. Geografia della produzione .....................................................................................................4 3. Attendibilità delle statistiche di produzione da acquacoltura..............................................5 4. Evoluzione storica della produzione. il predominio dell'orata e della spigola ...................7 5. Caratteristiche della produzione.............................................................................................8 6. Diversificazione della produzione .........................................................................................11 7. Mercati e commercio estero ..................................................................................................14

Grecia.......................................................................................................................................15 Turchia .....................................................................................................................................17 Cipro.........................................................................................................................................18

8. Ruolo dei finanziamenti pubblici nello sviluppo del settore...............................................18 9. La crisi del mercato nel 2001 e 2002.....................................................................................19 10. Struttura delle imprese ........................................................................................................22 11. Normativa .............................................................................................................................24

Grecia.......................................................................................................................................24 Turchia .....................................................................................................................................24 Cipro.........................................................................................................................................25

12. Organizzazione del settore...................................................................................................25 Grecia.......................................................................................................................................25 Turchia .....................................................................................................................................26

13. Ricerca e formazione............................................................................................................26 Grecia.......................................................................................................................................26 Turchia .....................................................................................................................................26 Cipro.........................................................................................................................................27

14. Bibliografia ...........................................................................................................................28

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L’aquacoltura nel Mediterraneo orientale: Grecia, Turchia e Cipro

1. INTRODUZIONE La maggior parte della produzione del Mediterraneo si concentra in Egitto, Spagna, Francia, Grecia, Israele, Italia e Turchia. Anche se in Europa occidentale i produttori principali sono Francia, Italia e Spagna, la loro produzione si concentra principalmente sui molluschi bivalvi. In alcuni paesi dell'Europa centrale (Albania, Bosnia-Erzegovina, Bulgaria, Romania, Serbia e Slovenia) la produzione è solo agli inizi, mentre in Croazia, Grecia, Cipro, Malta e Turchia è già consolidata. La maggior parte della produzione della parte orientale della conca mediterranea proviene da Grecia e Turchia. La produzione dei paesi del Medio oriente, eccetto Egitto e Israele, e del Nord Africa (Algeria, Libano, Libia, Marocco, Siria e Tunisia) è poco rilevante. Anche se la produzione dell'acquacoltura in Egitto è rilevante, è principalmente orientata alle specie d'acqua dolce. A Cipro, in Grecia o Turchia le spigole (Dicentrarchus labrax) e le orate (Sparus aurata) rappresentano il grosso della produzione; ma ragguardevoli sono anche le produzioni di trote in Turchia e di mitili in Grecia. È necessario evidenziare che la produzione di Cipro è nettamente inferiore a quella greca o turca. In ogni caso, è da questi tre paesi che proviene il 70% della produzione mondiale di spigola e il 65% della produzione mondiale di orata. Ne deriva quindi che, a livello mondiale e di conseguenza anche nazionale, la produzione di orata e spigola in questi tre paesi è molto importante. Entrambe le specie rappresentano il 76% del valore totale della produzione dell'acquacoltura in Grecia, il 48% in Turchia e il 64% a Cipro. La produzione di tonno rosso si sta sviluppando rapidamente in tutto il Mediterraneo a spese di una risorsa che sta vivendo una situazione delicata. In generale la produzione dell'acquacoltura in questa regione dipende essenzialmente dall'esportazione. L’acquacoltura marina ha conosciuto un rapido sviluppo negli anni '90. Questo sviluppo è stato possibile grazie alle buone condizioni climatiche, alla morfologia della costa (estesa e protetta) e alla vicinanza di mercati, come quello italiano, la cui domanda è in crescita continua. Allo sviluppo della produzione hanno contribuito anche una serie di finanziamenti (sovvenzioni e crediti). Quando è scoppiata la crisi del mercato, l’indebitamento ha peggiorato la situazione e creato le condizioni per la ristrutturazione e la concentrazione di imprese. Una forte crisi del mercato ha caratterizzato gli anni compresi tra il 2001 e il 2002. Le cause di questo evento sono da ricercarsi nell' eccesso dell’offerta e nella mancanza di adeguamento tra le stagionalità della domanda e dell’offerta, ma anche nella crescita disordinata di un settore molto dipendente dal credito e carente in materia di pianificazione commerciale e finanziaria. La crisi finanziaria in Turchia e la svalutazione della sua divisa nel 2001 hanno contribuito alla congestione del mercato. D'altro canto anche la diminuzione del potere d'acquisto in Italia e Spagna hanno portato ad una riduzione dei consumi e di conseguenza che ha comportato la riduzione della domanda da parte del settore alberghiero e della ristorazione. La crisi e la carenza di mezzi finanziari per la maggior parte delle imprese hanno scatenato un processo di ristrutturazione delle imprese. Durante questa fase molte piccole imprese sono state acquisite da quelle più grandi, ma si sono verificate anche delle fusioni e si è assistito alla nascita di fenomeni di integrazione verticale. Successivamente si assiste a processi di diversificazione delle attività dei grandi gruppi imprenditoriali e di espansione in altri paesi.

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L’aquacoltura nel Mediterraneo orientale: Grecia, Turchia e Cipro

Lo sviluppo dell’acquacoltura nel Mediterraneo orientale mostra come l’appoggio pubblico nel contesto di una domanda crescente possa agire da catalizzatore per l'accumulo di capitale aziendale. Mostra anche la fragilità di un settore derivante da questo processo in assenza di una pianificazione strategica e di un controllo della crescita della produzione. 2. GEOGRAFIA DELLA PRODUZIONE La maggior parte della produzione della piscicoltura marina del Mediterraneo orientale proviene dal Mar Egeo. Il Mar Ionio che anch’esso detiene una parte considerevole della capacità produttiva, condivide con il Mar Egeo una buona parte delle condizioni ambientali. In entrambe i mari la costa è molto frastagliata e offre una enorme quantità di baie protette dai venti dominanti che, nell'Egeo in particolare, possono essere molto forti. Nel Mar Egeo i venti dominanti soffiano da nord, anche se in alcuni periodi invernali possono soffiare da sud. Nel Mar Ionio invece i venti dominanti soffiano da sud-ovest. Anche se le maree non rivestono particolare importanza in queste zone, ci sono però delle forti correnti che provocano sbalzi di temperatura considerevoli. Per questa ragione le zone dedicate all'aquacoltura intensiva, che sono poi quelle più protette dai venti e dalla corrente, sono quelle usate anche dall'industria del turismo. Anche l’impatto ambientale della produzione ittica è una problema che riveste sempre maggiore importanza, soprattutto nelle zone meno profonde e più protette. A Cipro l'impatto ambientale dell’acquacoltura è stata oggetto di un dibattito pubblico molto tempo prima che in altri paesi con il caso della Cladophora. Tra il 1990 e il 1991 c'e stata una crescita massiccia di Cladophora patenfiramea, un’alga filamentosa dell'oceano Indiano arrivata attraverso il canale di Suez. Quest'alga cresceva sopra le alghe indigene (in particolare la Cystoseira sp.) e le alghe morte si accumulavano sulle spiagge frequentate dai turisti. L'opinione pubblica ha risposto alle pressioni del settore alberghiero e immobiliare dando la colpa a un centro di acquacoltura terrestre situato a Liopetri. Anche se in precedenza era stato dimostrato che il turismo e l'agricoltura producevano il triplo di nitrati e che l'esplosione della Cladophora era dovuta a una serie di inverni caldi , il governo ha iniziato una politica volta ad allontanare progressivamente i centri di acquacoltura del litorale. Il caso della Cladophora ha avuto dunque conseguenze positive in quanto ha favorito l'installazione di tecnologie di produzione in mare aperto, ma ha anche creato un'immagine negativa dell'acquacoltura. In Grecia, i 309 centri di produzione autorizzati sono distribuiti su quasi su tutta la costa, ma si concentrano nel centro, che dispone delle migliori infrastrutture per l'esportazione della produzione. A questo riguardo sono di fondamentale importanza le buone comunicazioni con Patrasso, principale porto di spedizione delle esportazioni verso l'Italia. In Turchia, il 95% della produzione di orate e spigole si concentra lungo la costa dell'Egeo (45% della produzione totale). La provincia di Muğla è molto importante in quanto è in questa zona che si concentrano il 16% degli impianti e il 40% del totale della produzione. Nella provincia di Izmir si produce il 13% circa del totale. In queste due province si concentra anche l'industria del turismo e spesso nascono conflitti per l'uso del litorale. Circa il 25% della produzione totale avviene nel Mar Nero. Esistono produzioni di minore importanza nel Mar di Marmara, nel Mediterraneo e nell'Anatolia centrale.

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La situazione geografica di Cipro e le caratteristiche della sua costa determinano delle condizioni ambientali diverse da quelle presenti nel Mar Egeo o nello Ionio, con pochissime baie protette. Inoltre la situazione geopolitica restringe le possibilità di estensione geografica dell'acquacoltura e accentua la concorrenza con altri usi dei litorali (turistici e militari). Quindi l'acquacoltura marina si è sviluppata solo nel litorale meridionale, allontanandosi dalla costa. 3. ATTENDIBILITÀ DELLE STATISTICHE DI PRODUZIONE DA

ACQUACOLTURA Per valutare la produzione è necessario ricorrere alle statistiche. Ci sono situazioni in cui, nonostante gli obblighi stabiliti dalla regolamentazione comunitaria1, nelle statistiche dell'EUROSTAT (istituto statistico delle comunità europee) non compaiono tutte le informazioni che gli Stati membri avrebbero dovuto comunicare. È il caso della produzione di tonno rosso in acquacoltura in Grecia. La Spagna è l'unico Stato membro che ha comunicato regolarmente la produzione di tonno rosso in acquicoltura. Cipro ha comunicato i dati nel 2004 e nel 2005 e l'Italia ha iniziato a comunicarli solo nel 2005. Questa situazione è sorprendente soprattutto tenuto conto della delicata situazione in cui versa il tonno rosso e lo sviluppo dell'attività d'ingrasso nei diversi Stati membri.

La tabella a lato descrive la capacità installata nei centri di produzione inclusi nella lista degli autorizzati dell'ICCAT (Commissione internazionale per la conservazione dei tonnidi dell'Atlantico), la produzione nel 2005 e le stime per il 2005 incluse nelle tabelle dalla 059 alla 067 dello studio dell'ATRT2 (Advanced Tuna Ranching Technologies SL). In assenza di statistiche affidabili la produzione d'ingrasso di tonno rosso si potrebbe stimare indirettamente ricorrendo alle statistiche della pesca a strascico raccolte dall'ICCAT e al commercio di tonno rosso vivo. Tuttavia nemmeno l'EUROSTAT fornisce statistiche della voce 0301 94, corrispondente al commercio estero di tonno rosso vivo. Anche se il caso del tonno rosso è il più

sensibile, nell'EUROSTAT si evince una mancanza di statistiche relative alla produzione greca di sarago pizzuto (Diplodus puntazzo), dentice (Dentex dentex), pagro (Pagrus pagrus), sarago maggiore (Diplodus sargus) e sogliola (Solea solea). Nonostante l'insieme di queste produzioni non sia cospicuo in termini quantitativi (meno del 5% della produzione totale), è comunque importante in quanto rappresenta la dinamica di diversificazione del settore e varie fonti ne riportano l'esistenza.

Capacità ICCAT

Eurostat 2005

ATRT 2005

Cipro 3.000 1.480 1.850Spagna 11.852 3.364 5.188Grecia 1.000 981Italia 11.600 1.800 5.100Malta 9.650 6.250Portogallo 500 1 UE 37.602 6.645 19.369Croazia 7.880 6.000Turchia 9.460 6.097Candidati UE 17.340 12.097Libia 1.000 2.457Marocco 1.000 Tunisia 2.400 3.000Paesi terzi 4.400 5.457TOTALE 59.342

Bisogna anche tenere conto delle possibili differenze tra le statistiche di produzione dell'EUROSTAT con quelle riportate da altre fonti. Nelle tabelle allegate vengono confrontate le

1 Regolamento (CE) n. 788/96 2 The plunder of bluefin tuna in the Mediterranean and East Atlantic in 2004 and 2005. ATRT S.L., 2006.

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statistiche EUROSTAT con le quantità commercializzate in prima vendita e riportate nella relazione Stirling3 relativa alle produzioni di orata e spigola per il 2002.

Spigola (t. nel 2002) Orata (t. nel 2002)

Eurostat Stirling %

Stirling/Eurostat Eurostat Stirling %

Stirling/EurostatGrecia 23.860 44.439 186% 37.944 58.907 155%Spagna 3.338 3.180 95% 11.183 10.960 98%Francia 3.536 3.500 99% 1.361 1.500 110%Italia 7.176 9.600 134% 4.959 9.000 181%Cipro 422 422 100% 1.266 1.266 100%Malta 50 300 600% 1.066 750 70%Portogallo 808 1.300 161% 1.855 2.500 135%Croazia 1.800 1.600 89% 700 900 129%Turchia 14.339 14.339 100% 11.681 11.681 100%Egitto 1.239 130 10% 1.662 982 59%Marocco 325 200 62% 378 300 79%Israele 385 150 39% 2.561 2.500 98%

Il commercio di novellame di orata e spigola potrebbe costituire la base per valutare la produzione reale in modo più corretto. Nella relazione Stirling4 vengono usati dati per le esportazioni di novellame che rappresentano il 250% delle importazioni, situazione impossibile considerata la concentrazione della produzione di orate e spigole in un ristretto numero di paesi. Comunque, nemmeno l'EUROSTAT fornisce dati del commercio di novellame di orata e spigola. Qualunque sia il paese preso in esame, i dati di produzione sono poco attendibili in termini assoluti. Risulta quindi necessario usare una fonte di informazione uniforme per ottenere un'immagine dell'evoluzione del settore. Per questo motivo nel corso del presente documento si fa riferimento alle serie di dati EUROSTAT disponibili.

3 Study of the market for aquaculture produced seabass and seabream species. Report to the European Commission DG Fisheries. Department of Marketing & Institute of Aquaculture. University of Stirling. 23 aprile 2004. tabelle 3 e 4. 4 Tabella 16

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4. EVOLUZIONE STORICA DELLA PRODUZIONE. IL PREDOMINIO

DELL'ORATA E DELLA SPIGOLA

In Grecia, la produzione di trota arcobaleno (Oncorhynchus mykiss) ha avuto inizio negli anni '50. Questa produzione è andata aumentando progressivamente fino agli anni '80. Da allora oscilla tra le 2000 e 2500 tonnellate annue, anche se si osservano forti oscillazioni. In alcune maremme della costa turca tradizionalmente si praticava una forma di acquacoltura estensiva

("dalyan"). La Turchia ha iniziato a produrre trote e carpe (Cyprinus carpio) alla fine degli anni '60. L'acquacoltura cipriota è iniziata nel 1969 con la produzione di trote nei monti Troodos.

Produzione totale dell'acquacoltura

0

20.000

40.000

60.000

80.000

100.000

120.000

1984 1986 1988 1990 1992 1994 1996 1998 2000 2002 2004

t.

Grecia

Turchia

Cipro

Le ricerche condotte in Francia, Italia e Spagna durante gli anni '70 hanno consentito di controllare il ciclo vitale dell'orata e della spigola. Poi l'introduzione della tecnologia di allevamento in gabbia, già usata per il salmone, ha permesso lo sviluppo della produzione commerciale. L'acquacoltura marina ha iniziato a svilupparsi a metà degli anni '80, una volta risolti i problemi tecnici di sviluppo del novellame causati dall'inquinamento. Negli anni '90 si è assistito a un rapido sviluppo reso possibile dalle buone condizioni climatiche, da una costa estesa e protetta e dalla vicinanza di mercati come quello italiano, caratterizzato da una domanda crescente. Nel caso della Grecia, la disponibilità di finanziamenti consistenti, ha svolto un ruolo determinante nell'aumento della produzione. In realtà gli aiuti comunitari hanno favorito la creazione e hanno fatto parte di questa disponibilità finanziaria. In presenza di una forte domanda, le banche e in particolare la Banca dell'agricoltura greca (Agricultural Bank of Greece), concedevano finanziamenti a fronte di poche garanzie e le imprese fornitrici di fattori di produzione (novellame, alimenti, ecc.) concedevano facilitazioni per gli acquisti a credito. Quando è scoppiata la crisi del mercato, l’indebitamento ha peggiorato la situazione e creato le condizioni per la ristrutturazione e la concentrazione di imprese. In Turchia, sebbene le condizioni della costa dell'Egeo siano simili a quelle della Grecia, la produzione si è sviluppata senza gli aiuti comunitari. Per questo motivo il settore ha iniziato a svilupparsi in modo artigianale. Generalmente venivano utilizzate gabbie di legno con novellame pescato nel suo ambiente naturale. All'inizio la produzione avveniva in luoghi vicini alla costa senza essere soggetta ad autorizzazioni e il controllo qualità era carente. Nel 1998, l'Unione europea ha sospeso le importazioni provenienti dalla Turchia. Da allora la produzione turca si è notevolmente evoluta. È stato vietato l'uso di novellame selvatico, l'insediamento di nuovi siti di produzione è soggetto ad autorizzazione, la commercializzazione rispetta le norme comunitarie e la tecnologia si è modernizzata. Questo processo è avvenuto in condizioni

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difficili, dato che oltre a dover far fronte alla crisi dei mercati nel 2001 e 2002, il settore ha subito l'impatto della crisi finanziaria e della svalutazione della lira turca nel 2001. Anche la disponibilità di finanziamenti è stata determinante per lo sviluppo del settore in Turchia. Fino alla crisi finanziaria del 2001, gli interessi dei crediti per il settore dell'acquacoltura erano sovvenzionati al 50%. In un contesto con inflazione e tassi d'interesse elevati, questa modalità di aiuto ha dato un impulso importante al settore e ha favorito la concessione di facilitazioni creditizie da parte delle banche e dei fornitori.

C'è da aggiungere che negli anni '90, il tasso di sopravvivenza e l'indice di conversione sono aumentati sensibilmente. Tuttavia nel 2000 si è raggiunto il limite biologico di questi due fattori che hanno smesso di essere elementi di riduzione dei costi. Anche negli anni '90 si è iniziata una ricerca di economie di scala. In questo modo tra il 1990 e il 2004, la produzione mondiale

di orata e spigola è stata venti volte superiore. Mentre in Grecia e a Cipro predomina la produzione di orate, in Turchia la produzione di spigola ha una maggiore importanza relativa.

Produzione di orate e spigole

0

10.000 20.000 30.000 40.000 50.000 60.000 70.000 80.000

1984 1986 1988 1990 1992 1994 1996 1998 2000 2002 2004

t. Grecia

Turchia

Cipro

L'esplosione della produzione è stata accompagnata da una crisi dei prezzi nel 2001 e nel 2002. Nel 2002 i prezzi medi erano aumentati solo del 20% rispetto a quelli praticati nel 1990. A causa della diminuzione dei prezzi la produzione si è ridotta. A partire dal 2003 la produzione mondiale di orate e spigole è migliorata superando leggermente i livelli del 2000. 5. CARATTERISTICHE DELLA PRODUZIONE La stagionalità della produzione di orate e spigole è una caratterista generalizzata, anche se le condizioni di allevamento nei vari paesi determinano alcune differenze. In Grecia, l'ingrasso del novellame inizia in primavera e la produzione è commercializzata l'autunno successivo in concomitanza con il calo della domanda. In Grecia le temperature invernali delle acque sono inferiori a quelle della Turchia o di Cipro, e la stagionalità della produzione è più rilevante. Per evitare le congestioni di mercato derivanti dalla stagionalità, alcuni produttori anticipano l'inizio della produzione per poterla commercializzare in autunno. L'elevata temperatura delle acque turche fa sì che la maggior parte della produzione sia commercializzata durante l'estate o all'inizio dell'autunno, prima che la domanda inizi a calare. La produzione di orate in Turchia inizia in aprile, mentre quella delle spigole in giugno. La produzione turca di spigole, che è aumentata per due estati, raggiunge buone dimensioni e prezzi, anche in autunno.

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L'alimentazione, il novellame e la manodopera rappresentano circa il 70% dei costi di produzione. La concorrenza dei due principali produttori si regge su basi diverse. Tradizionalmente la Turchia ha potuto contare su un costo ridotto della manodopera, mentre le grandi imprese greche su un costo ridotto del novellame perché prodotto internamente. In Turchia, anche se la situazione non è paragonabile a quella greca, anche l'integrazione verticale si sta sviluppando considerevolmente. Le compagnie che inseriscono la produzione di novellame tra le proprie attività dispongono di un vantaggio finanziario. Le imprese che dipendono dalla produzione commerciale di novellame devono assicurarsene la fornitura con contratti a lungo termine o dipendere dalle oscillazioni di prezzo a seconda della disponibilità di novellame. Un altro problema importante è quello delle modalità di pagamento, dato che gli acquisti a credito devono sostenere un premio di rischio piuttosto alto. Il prezzo che pagano i piccoli produttori per il novellame può essere il 40% in più rispetto a quello pagato dalle grandi imprese integrate. Dato che si tratta di produzioni intensive, l'incidenza del costo degli alimenti è elevato, ma molto variabile, in quanto dipende dall'efficienza nella gestione dell'alimento stesso, dalla tecnologia di produzione, dalle condizioni di acquisto o dall'inserimento nella produzione di alimenti nel gruppo di imprese e dalle oscillazioni dei prezzi della materia prima. Quest'ultimo fattore avrà un'importanza crescente in futuro. L'enorme sviluppo dell'acquacoltura in tutto il mondo, e in particolare in Asia, sta facendo aumentare la domanda e sicuramente la disponibilità delle risorse non registrerà lo stesso aumento. Di fatto l'integrazione riguarda anche la fabbricazione di prodotti per l'alimentazione animale come strategia nella riduzione dei costi. È il caso della KEGO, la cui maggioranza (51%) è detenuta dalla Nireus Aquaculture, che vuole acquisire alla borsa di Atene la maggioranza delle azioni della KEGO. Prima di questa acquisizione la Nireus Aquaculture deteneva già la Feedus, sua società di produzione di alimenti. La Ecofeed, società di prodotti per l'alimentazione animale, partecipa al capitale della Hellenic Fishfarming al 10,96%, e cerca di acquisire partecipazioni in altre due società, dopo la costruzione della sua nuova industria a Patrasso che sarà sicuramente la maggior industria del Mediterraneo. Il costo della manodopera è legato direttamente alla meccanizzazione o automatizzazione dell'alimentazione. L'accesso alle gabbie in mare aperto è difficoltoso quanto più sono lontane dalla costa e situate in luoghi meno protetti. Tuttavia in queste condizioni le gabbie sono più grandi, la meccanizzazione dell'alimentazione è più facile ed efficace e la manodopera è più produttiva. In Grecia, la maggior parte della produzione di orate e spigole viene effettuata in gabbie marine di 35 metri di diametro con una capacità che oscilla tra le 250/300 tonnellate. Tuttavia certe specie come le muggini (Mugil cephalus) si producono in regime estensivo nelle maremme ("limnothalasses"). In Turchia esistono 1659 impianti di acquacoltura che, in generale, appartengono a piccole imprese. La produzione di trote rappresenta il 51% della produzione totale ed è distribuita in tutto il paese. Ciò nonostante la produzione di orata e spigola è realizzata da imprese più grandi di quelle che si dedicano alla produzione delle trote.

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In generale le gabbie usate in Turchia sono più piccole rispetto a quelle usate in Grecia. Tuttavia in conseguenza del fatto che la costa viene usata anche per altre attività, gli impianti tendono a situarsi in zone meno protette e quindi le dimensioni e i materiali con cui vengono costruite le gabbie si stanno evolvendo. Così le gabbie fabbricate con polietilene ad alta densità, di 24 metri diametro massimo, tendono a sostituire le piccole gabbie di legno usate all'inizio più vicino alla costa. La maggior parte delle imprese che forniscono servizi e fattori di produzione all'acquacoltura si concentrano sulla costa dell'Egeo e intorno a Istanbul. A Cipro, così come in Grecia e Turchia, l'acquacoltura si concentra maggiormente sulla produzione di orate e spigole anche se i volumi produttivi sono inferiori. Ciò nonostante l'ingrasso di tonno rosso ha un'importanza relativa maggiore, con il 39% della produzione. La posizione geografica, la suddivisione dell'isola e le caratteristiche della costa cipriota hanno portato alla decisione di installare le gabbie in mare aperto, dove ci sono sei impianti. Due di questi impianti trovano a Limassol, tre a Zygi (a est di Limassol) e uno a Liopetri (a est di Larnaca). Il fatto che le gabbie si trovino in mare aperto (fino a tre chilometri dalla costa), fa sì che si creino delle caratteristiche di produzione diverse da quelle usate in Grecia o Turchia. In generale le gabbie si trovano in zone con profondità che oscillano tra i 20 e i 45 metri. Queste profondità e le forti correnti contribuiscono alla dispersione dell'eccesso di nutrienti e diminuiscono l'impatto ambientale. Ma la lontananza dalla costa rende difficile l'accesso alle gabbie e aumenta i costi di produzione. Per ridurli è stato necessario l'uso intensivo della tecnologia e dell'automazione. Per questa ragione la produttività per ogni dipendente dell'acquacoltura cipriota è molto elevata. La Grecia è il maggior produttore di novellame, ma anche il maggior importatore. Per quanto concerne la Turchia è autosufficiente, anche se esporta novellame di spigola, mentre Cipro, con una produzione nettamente inferiore, si autofornisce ed esporta. Agli inizi della produzione la disponibilità di novellame ha costituito un fattore limitante. La produzione di orate e spigole è aumentata parallelamente alla dimensione dei centri di produzione di novellame. Attualmente non ci sono grandi problemi di disponibilità e dal 1990 ad oggi i prezzi si sono ridotti a meno della metà. Tuttavia il novellame rappresenta ancora un 15-20% dei costi di produzione. La disponibilità di novellame a prezzi ragionevoli e con condizioni di pagamento favorevoli ha costituito un forte incentivo per lo sviluppo della produzione. In Grecia, prima della crisi, due terzi del novellame veniva prodotto dalle grandi società quotate alla borsa di Atene. Tra il 1998 e il 1999, le quotazioni di queste imprese sono aumentate in modo spettacolare. Per soddisfare gli investitori è stata massimizzata la produzione con l'obiettivo di ridurre i costi unitari di produzione. Per incrementare le vendite venivano concesse ai produttori condizioni di pagamento agevolate. I produttori avevano la possibilità di effettuare il pagamento del novellame una volta venduta la propria produzione. Questo sistema ha contribuito a incentivare la produzione, ma i prezzi si non sono calati. In Grecia i centri di produzione di novellame autorizzati sono 58. Ciò non significa che tutti sono in produzione. Anche la struttura di produzione del novellame ha subito cambiamenti

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sostanziali. Uno dei principali processi nella dinamica imprenditoriale greca è stata l'integrazione verticale. Inoltre la produzione greca non può contare su una manodopera così economica come quella turca e la disponibilità di novellame di qualità a un prezzo ragionevole è stata la base di riduzione dei costi, almeno per i grandi gruppi d'imprese. Ma ci sono anche le difficoltà finanziarie incontrate da molte imprese di acquacoltura e che hanno avuto ripercussioni sui produttori di novellame. Per queste ragioni è stato avviato un importante processo nella concentrazione della produzione di novellame inserendola alle attività dei grandi gruppi di produzione. La produzione di orate e spigole in Turchia è iniziata con novellame catturato in ambiente naturale, ma questa pratica è stata proibita nel 2001. Attualmente in Turchia ci sono 17 imprese produttrici di novellame di specie marine, ma soltanto undici svolgono un'attività regolare. La disponibilità di novellame non è un fattore limitante per la produzione turca. Anche se il prezzo di vendita del novellame è inferiore a quello greco, soprattutto nel caso della spigola, i tassi di mortalità sono abbastanza alti. La Kilic Aquaculture è l'impresa più importante con il 60% della produzione realizzata nei suoi quattro impianti. La seguono, ma con distacco, l'Akvatur (15% della produzione in due impianti), la Fjord Marin (10% della produzione in due impianti), la Camli (5% della produzione) e l'Egemar. Ci sono anche circa 120 imprese produttrici di novellame di trota. A Cipro ci sono quattro imprese produttrici di novellame di pesce in funzione (due a Limassol, una a Paphos e un'altra a Liopetri), e una di produzione di larve di gamberi bianchi ad Akrotiri (a ovest di Limassol). Una buona parte della produzione di novellame viene esportata in Grecia e Israele. 6. DIVERSIFICAZIONE DELLA PRODUZIONE Nello stesso periodo dello sviluppo della produzione di orata e spigola, in Grecia si è sviluppata la produzione di mitili (Mytilus galloprovincialis) e anguille (Anguilla anguilla). La produzione di mitili dal 2000 si è stabilizzata attorno alle 25.000 tonnellate. Anche se ha registrato una forte crescita iniziale, l'incremento della produzione di anguille ha subito una battuta d'arresto a metà degli anni '90. Successivamente questa produzione ha continuato a diminuire leggermente dino al 2004 periodo in cui si è stabilizzata attorno alle 500 tonnellate. Nel 2005 si registrano i primi segnali di crisi in questa produzione. A metà degli anni '90 in Grecia, invece, ha inizio la produzione di muggini (Mugil cephalus) che però non ha mai superato le 500 tonnellate. I tentativi di diversificazione della produzione in Grecia hanno registrato un successo limitato, con piccole quantità di sarago pizzuto (Diplodus puntazzo), dentice (Dentex dentex), pagro (Pagrus pagrus), sarago maggiore (Diplodus sargus), pagello fragolino (Pagellus erythrinus), e sogliola (Solea solea). Anche altre specie come le ombrine (Umbrina spp) possono essere oggetto della diversificazione della produzione. In qualsiasi caso, la maggior parte delle specie coinvolte nella diversificazione della produzione sono sparidi, molto simili biologicamente alle orate e alle spigole. In Turchia, la produzione di trota e salmone è cominciata all'inizio degli anni '90 sulle coste del Mar Nero. La produzione di salmone non si è sviluppata, ma quella delle trote ha raggiunto un livello importante. Ciò nonostante la produzione di trote si è ridotta a seguito della crisi dei prezzi delle orate e delle spigole, ma ora sono stati recuperati i livelli massimi di produzione con circa 45.000 tonnellate annue. Sempre negli anni '90 è stata avviata la produzione del gambero

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kuruma (Penaeus japonicus) sulla costa mediterranea e dei mitili nel nord del Mar Egeo e nel Mar di Marmara. Il 74% degli impianti d'acquacoltura turchi si dedicano alla produzione di trote, che rappresenta il 51% della produzione totale. Ci sono 1215 impianti di produzione di trote in acqua dolce e undici in acqua marina. Due terzi della produzione proviene dal Mar Egeo, dal Mar Nero e dal Mar di Marmara e un terzo dall'Anatolia centrale. Vi è una prevalenza di piccole imprese di cui la metà produce meno di 10 tonnellate annue e pochissime superano le 50 tonnellate. In generale i tentativi di diversificazione della produzione si sono concentrati sulle stesse specie di sparidi della Grecia, anche se è stata avviata la produzione di rombo chiodato del Mar Nero (Scophthalmus maeoticus) e di cernia (Epinephelus spp.). Ci sono alcuni progetti innovatori come quello di Agrobay a Bergama per la produzione di anguille usando novellame importato dal Giappone ed energia geotermica per mantenere l'acqua a 28°C. Si spera che la produzione annuale raggiunga le 3000 tonnellate. A Cipro, oltre all'orata, alla spigola e al tonno rosso sono state sviluppate altre produzioni, ma nell'insieme non superano il 2% del totale. Tra queste troviamo sparidi come il sarago pizzuto (Diplodus puntazzo), il pagro del pacifico (Pagrus major), il pagro (Pagrus pagrus), anche se è stata avviata la produzione di altre specie come l'ombrina (Umbrina cirrosa), il gambero bianco (Penaeus indicus) o il sigano (Siganus rivulatus). Esistono sei piccoli impianti di produzione di trote, ma la produzione è ferma dall'inizio degli anni '90. In questi ultimi anni nei tre paesi oggetto della presente nota si è sviluppato l'ingrasso del tonno rosso dell'Atlantico (Thunnus thynnus) in azienda. Questa produzione è stata avviata in collaborazione con le imprese spagnole e australiane. In questo caso c'è un problema statistico. Il database dell'EUROSTAT e della FAO (organizzazione per l'alimentazione e l'agricoltura), nel caso di Cipro registrano solo produzioni con 1480 tonnellate nel 2005. Non compaiono dati di produzione per la Grecia e nemmeno per la Turchia. Tuttavia nell'Allegato III del regolamento (CE) n. 788/96 si stabilisce l'obbligo che gli Stati membri trasmettano alla Commissione le statistiche sui prodotti dell'acquacoltura come il tonno rosso. Tuttavia secondo la lista dei centri di ingrasso autorizzati dell'ICCAT, a Cipro c'è un volume produttivo di 3000 tonnellate, in Turchia di 9460 tonnellate e in Grecia di 1000 tonnellate. La Bluefin Tuna Hellas S.A., nel 2005 (suo secondo anno di attività) già occupava il nono posto nella classifica delle imprese di acquacoltura greche con un fatturato di 11,9 milioni di euro. Oltre all'impianto di Astakos, sviluppa attività anche in Croazia. I dodici centri di produzione della lista dell'ICCAT per la Turchia si concentrano ad Antalia (5 centri, 5200 tonnellate, 55% del volume produttivo), Izmir (5 centri, 3 560 tonnellate, 36% del volume produttivo) e Çanakkale (2 centri, 700 tonnellate, 7% del volume produttivo). Il 31% della capacità di ingrasso appartiene al gruppo di imprese TSM Deniz Ürünleri As. (Sagun - Mavi Tuna, 5 centri, 2920 tonnellate). Il 27% (2 centri, 2450 tonnellate) è di proprietà della Dardanel. La Dardanel Önentaş Food Industry Corporation, in collaborazione con la Ginés Mendez España ha introdotto l'ingrasso di

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tonno rosso in Turchia alla fine degli anni '90. Attualmente, la Dardanel su Ürünlei Üretím A. S. è partecipata per il 36% dalla Tohto Suisan Co. Ltd. (Giappone). Inoltre, la Dardanel ha iniziato nel 2002 l'ingrasso di tonno nella zona di Cipro fuori dal controllo del governo della repubblica di Cipro, con alcuni impianti a Rizokarpasso con il nome di Dardanel Cyprus5. Successivamente, il centro di ingrasso si spostò a Famagusta, con volume produttivo di 3 000 tonnellate. Tuttavia questo centro di produzione non figura nella lista dei centri di produzione autorizzati dell'ICCAT.

L'Akua-Group invece rappresenta il 21% del volume produttivo (2 000 tonnellate in tre centri così distribuiti:Akua-Dem 13% (2 centri e 1200 tonnellate) e Akua-Kocaman 8% (1 centro e 800 tonnellate). I suoi impianti di ingrasso si trovano a Izmir e Cesme. Infine, la Ak-Tuna rappresenta l'11% del volume produttivo totale (1 centro, 1000 tonnellate). Nel caso della Grecia, l'unico centro di ingrasso di tonno rosso dell'Atlantico si trova nelle isole Echinades (Cefalonia) ed è di proprietà della Bluefin Tuna Hellas S.A, creata nel 2003. Il 50% del suo capitale è detenuto dalla Australian Fishing Enterprises Spain - Sime Sarin SL, il 25% dalla Selonda Aquaculture, e il restante 25% dalla Nireus Chios Aquaculture. A Cipro ci sono tre strutture per l'ingrasso. Ognuna di queste ha un volume produttivo di 1000 tonnellate. Due delle strutture (Kitiana Fisheries Ltd. e Telia (Tuna) Ltd.) si trovano a Vasiliko e una (Kimagro Fishfarming Ltd), a Limassol. Per quanto concerne la logistica e le operazioni di ingrasso, Kimagro Fishfarming collabora con il Grupo Ricardo Fuentes S.A. (Spagna) e con Medipeche (Francia) insieme ai suoi cinque pescherecci per la pesca a strascico.

5 http://www.dardanel.com.tr/channels/3.asp?id=94

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7. MERCATI E COMMERCIO ESTERO Le esportazioni greche e turche sono principalmente destinate al mercato italiano. Di fatto rappresenta il 55% delle esportazioni della Grecia e il 65% di quelle della Turchia verso tutti paesi dell'UE-25. Dall'inizio dello sviluppo della produzione dell'acquacoltura, il mercato italiano offriva buoni prezzi per specie con una scarsa domanda nel mercato interno, come nel caso della spigola in Grecia o Turchia. L'Italia è il mercato maggiore per la spigola, seguito a distanza da Spagna e Turchia, ma la Turchia è autosufficiente. Nel caso dell'orata, i mercati principali sono Spagna e Italia, anche se la Spagna è decisamente autosufficiente. La Grecia e la Turchia sono anch'essi mercati importanti, ma non arrivano ad assorbire la metà del volume consumato in Spagna o Italia. Sia in Italia che in Spagna il settore alberghiero svolge un ruolo di primo piano per il mercato dell'orata e della spigola. Questo fattore ha avuto un'incidenza notevole nella crisi del mercato registrata agli inizi del nuovo millennio. Il settore alberghiero non è interessato all'origine dei prodotti. Tuttavia il consumatore dei paesi produttori quando compra direttamente in pescheria o nei supermercati mostra una preferenza per la produzione interna. La concentrazione della distribuzione ha fatto sì che i grandi gruppi di produttori tendessero a espandere le proprie attività nel settore commerciale. La maggior parte della produzione è destinata principalmente all'esportazione. Sia in Grecia che in Turchia, le esportazioni di orata e spigola svolgono un ruolo strategico nell'insieme del commercio estero. Di fatto in Grecia occupano il terzo posto nelle esportazioni dei prodotti dell'agricoltura e della pesca, dopo olio d'oliva e tabacco. La produzione dell'acquicoltura di Cipro non sembra aver consolidato i mercati per le sue esportazioni. In questo capitolo tutti i dati provengono dal database COMEXT. È necessario tenere conto che ci sono alcune incongruenze tra le importazioni e le esportazioni. D'altro canto è meglio essere prudenti nel paragonare le esportazioni provenienti dalla Grecia e quelle provenienti dalla Turchia. Spesso le dichiarazioni del commercio intracomunitario vengono fatte in modo abbastanza approssimativo e a seconda del paese dichiarante possono risultare sottovalutate.

Alla fine degli anni '90 la produzione greca dominava ampiamente il mercato comunitario. Tuttavia, dalla crisi del 2002, la Turchia svolge un ruolo sempre più importante come fornitore del mercato comunitario.

Importazioni di SPIGOLA. UE a 25

0

2.000 4.000 6.000 8.000

10.000 12.000 14.000 16.000

2000 2001 2002 2003 2004 2005

t. Grecia

Turchia

Nel caso della spigola le esportazioni turche verso l'Unione europea si avvicinano al volume esportato dalla

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L’aquacoltura nel Mediterraneo orientale: Grecia, Turchia e Cipro

Grecia e prossimamente potrebbe superarlo.

Tuttavia le esportazioni turche di orata sono molto meno importanti. Nel caso dell'orata le importazioni registrano una crescita meno spettacolare ma più sostenuta. Tenendo conto del grado di autosufficienza della Spagna, le destinazioni delle importazioni comunitarie risultano

maggiormente ate rispetto a

quelle della spigola.

diversific

d ogni modo in pratica tutta la produzione degli allevamenti di ingrasso di tonno rosso dei tre

recia

irca l'80% della produzione dell'acquicoltura greca viene destinata all'esportazione. Di questa

La crisi del mercato che ha

Importazioni di ORATA. UE a 25

0

2.000 4.000 6.000 8.000

10.000 12.000 14.000 16.000 18.000

2000 2001 2002 2003 2004 2005

t. Grecia

Turchia

Apaesi viene esportata in Giappone per soddisfare la crescente domanda di sushi. G Cquantità più del 70% viene inviata ai mercati italiano e spagnolo. Nonostante si assista a una diversificazione dei mercati, l'Italia è di gran lunga, il principale destinatario delle esportazioni greche. Una delle debolezze della produzione dell'acquicoltura greca è la sua dipendenza dalle esportazioni. Soprattutto è indicativo che i principali destinatari delle esportazioni greche hanno una loro produzione e che i consumatori, nei loro acquisti in pescheria o negli ipermercati, mostrano di preferire la produzione nazionale.

Importazioni di spigola provenienti dalla Grecia

0

1.000 2.000 3.000 4.000 5.000 6.000 7.000 8.000 9.000

1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 20032004 2005

t.

Spagna

Francia

Italia

Regno Unito

caratterizzato il 2002 ha segnato un momento di inflessione nelle esportazioni greche. Nel 2002, le esportazioni di spigola greca sono notevolmente diminuite verso tutte le destinazioni. Dal momento della crisi, il mercato spagnolo mostra una tendenza ad assorbire quantità sempre inferiori di spigola, mentre Francia e Regno Unito rappresentano destinazioni

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L’aquacoltura nel Mediterraneo orientale: Grecia, Turchia e Cipro

sempre più importanti, anche se con quantità nettamente inferiori a quelle delle esportazioni verso il mercato italiano.

Nel caso dell'orata, la situazione è molto diversa. Il calo delle esportazioni nel 2002 è stato nettamente inferiore a quello subito dalla spigola e i paesi destinatari erano diversi. L'Italia continua ad essere il principale mercato, ma il mercato spagnolo non è molto significativo in quanto i consumatori prediligono la produzione nazionale quando le quantità e i prezzi sono ragionevoli. Francia e

Portogallo sono mercati abbastanza importanti, ma in nessuno dei due sono da prevedersi aumenti significativi.

Importazioni di orata provenienti dalla Grecia

0

2.000

4.000

6.000

8.000

10.000

12.000 19

96

1997

1998

1999

2000

2001

2002

2003

2004

2005

t.

Spagna

Francia

Germania

Italia

Portogallo

Regno Unito

In Grecia, i prodotti dell'acquacoltura rappresentano una parte del consumo di pesce nettamente inferiore alla partecipazione dell'acquacoltura nella produzione totale. All'origine di questa situazione c'è una certa sfiducia del consumatore greco nei confronti delle materie prime usate nell'acquacoltura, in seguito alla crisi della metà degli anni '90 (diossina o l'encefalopatia spongiforme bovina). Anche se la maggior parte del consumo interno fornisce le pescherie e i supermercati, gli ipermercati rappresentano una quota di mercato in crescita. L'ETANAL (società statale per lo sviluppo della pesca), il cui principale azionista è la Banca dell'agricoltura greca (Agricultural Bank of Greece), ha creato una rete di mercati del pesce. Tuttavia la produzione commercializzata attraverso i mercati dell'ETANAL rappresenta una parte del totale sempre minore.

Attualmente degli undici mercati gestiti dall'ETANAL, solo Missolonghi e Preveza svolgono un'attività commerciale rilevante nel commercio dell'orata e della spigola. Ma, salvo circostanze eccezionali di mercato, la sua attività è in declino a causa della concentrazione della produzione in un ridotto numero di imprese.

Orate e spigole commercializzate alle aste ETANAL

0

200.000

400.000

600.000

800.000

1.000.000

1.200.000

1.400.000

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006

Kg

Calcide

Pireo

Missolonghi

Preveza

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Man mano che la dimensione dei gruppi di imprese aumenta, le strutture commerciali si sviluppano e si ampliano. I gruppi di grandi produttori invece stringono accordi con imprese di distribuzione e acquisiscono catene di supermercati. Turchia La maggior parte della produzione turca di trote viene consumata localmente, mentre una buona parte della produzione di orate e spigole viene destinata all'esportazione, in particolare ai mercati dell'Unione europea. Tuttavia il mercato interno presenta una domanda crescente e assorbe quantità maggiori di orate e spigole. La maggior parte della produzione turca di trote è destinata alla vendita diretta al settore alberghiero e alla ristorazione, ma vengono commercializzate anche nei mercati all'ingrosso di Istanbul, Ankara o Izmir. Molte aziende possiedono ristoranti propri. Data la dimensione, le trote prodotte nelle gabbie marine vengono commercializzate come "salmone" anche se la carne non è pigmentata. Come in altri paesi dopo lo sviluppo e l'integrazione verticale dei grandi gruppi di produttori, è iniziato un processo di penetrazione nel capitale delle catene di supermercati. Alcuni, come la Camli (Pinar Fish) o la Kilic Aquaculture hanno creato delle catene di pescheria proprie, includendo nella propria offerta altre produzioni. Circa il 60% delle esportazioni turche sono destinate ai mercati dell'Unione europea e in particolare al mercato italiano che assorbe il 25% del valore totale. Tuttavia, le esportazioni verso i mercati asiatici rivestono sempre più un'importanza crescente. Ecco perché il valore delle esportazioni verso il Giappone ha raggiunto, nel 2005, il 28% del totale, superando l'Italia, anche se in questo caso l'incremento delle esportazioni di tonno rosso svolge un ruolo rilevante.

La crisi finanziaria che ha caratterizzato la Turchia nel 2002 ha fatto decollare le esportazioni di spigola. Il mercato italiano non ha mai subito flessioni mentre il mercato spagnolo ha

aumentato considerevolmente le importazioni nel 2005. Il mercato olandese è costante, grazie alle esportazioni in filetti realizzate da una sola impresa (Noordzee).

Importazioni di spigola provenienti dalla Turchia

0

10.000

20.000

30.000

40.000

50.000

60.000

2000 2001 2002 2003 2004 2005

t.

Austria

Spagna

Regno Unito

Grecia

Italia

Paesi Bassi

Le esportazioni di orata provenienti dalla Turchia sono nettamente inferiori e si sono sviluppate molto dopo quelle della spigola, a causa del maggior consumo interno. L'Italia è il principale destinatario, mentre in Grecia vengono esportate solo piccole quantità.

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L’aquacoltura nel Mediterraneo orientale: Grecia, Turchia e Cipro

Cipro Il mercato interno non arriva ad assorbire la produzione crescente dell'acquacoltura cipriota. Ecco perché l'esportazione si sviluppa agli stessi livelli della produzione, raggiungendo il 40% circa della produzione. Tuttavia l'esportazione dei prodotti ciprioti presenta certe caratteristiche che la differenziano da quella che proviene da Grecia o Turchia. Oltre a rappresentare un flusso commerciale minore rispetto a quello corrispondente agli altri due paesi della zona, è caratterizzata dal predominio dell'esportazione verso i paesi extraeuropei, fondamentalmente verso Stati Uniti e Russia. Eccetto le esportazioni di orata verso la Grecia, che riceve un flusso annuale permanente, Cipro non ha fidelizzato i mercati comunitari. Prima dell'inizio dell'integrazione verticalizzata della produzione, il commercio forzava i margini commerciali, creando un debole sviluppo del consumo interno, ma dopo lo sviluppo dell'integrazione le imprese produttrici hanno penetrato il settore della distribuzione e hanno sviluppato nuove pratiche commerciali. 9. RUOLO DEI FINANZIAMENTI PUBBLICI NELLO SVILUPPO DEL

SETTORE L'uso dei fondi strutturali comunitari ha giocato un ruolo determinante nello sviluppo dell'acquacoltura intensiva finanziando l'installazione di nuovi impianti di produzione. Nell'autunno del 2002, per rispondere alla crisi dei mercati, la Commissione ha invitato gli Stati membri a sospendere il finanziamento di progetti che avrebbero potuto incrementare le eccedenze di spigola e orata6. Nel periodo 1994-1999, gli interventi strutturali comunitari hanno finanziato in Grecia la creazione di 162 unità produttive in acque interne e la modernizzazione di altre 45. Inizialmente era prevista la creazione di 104 unità e la modernizzazione di 58. Di conseguenza la creazione delle unità ha avuto un tasso di esecuzione pari al 156% e la modernizzazione dell'84%7. Era stato previsto che le azioni finanziate dallo SFOP (strumento finanziario di orientamento della pesca) avrebbero permesso di aumentare la produzione di orate e spigole a 6200 tonnellate, ciò nonostante l'aumento della produzione fu di 8754 tonnellate pari al 141% delle previsioni. Tra il 1994 e il 1999, lo SFOP ha stanziato 126,04 milioni di euro per la Grecia, di cui 34,76 (pari al 28%) sono stati destinati all'acquacoltura. Inoltre l'acquacoltura ha ricevuto 11,56 milioni di euro di finanziamento pubblico nazionale e 54,97 milioni di euro di finanziamenti privati. Quasi il 90% del finanziamento è stato destinato all'aumento della capacità produttiva, mentre il restante alla modernizzazione degli impianti senza aumento della capacità. Nel periodo 2000-2006, la misura 3.2. del programma ALIEIA, gestito dal ministero dello Sviluppo Agricolo e dell'Alimentazione ha usato i fondi dello SFOP a sostegno dell'acquacoltura. Gli obiettivi erano: 6 COM(2002) 511 def. 7 Evaluation ex post des programmes de l'IFOP pour la période 1994-1999. RAPPORT NATIONAL GRECE.

Rapport AND International - Ernst & Young per la Commissione europea, Direzione generale della Pesca. Aprile 2004.

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L’aquacoltura nel Mediterraneo orientale: Grecia, Turchia e Cipro

• Miglioramento della qualità e dell'igiene dei prodotti dell'acquacoltura e della gestione delle risorse acquatiche.

• Miglioramento della competitività delle imprese nel settore, applicando tecnologie moderne e riduzione dei costi di produzione.

• Creazione di nuove condizioni di produzione e consumo attraverso la diversificazione delle specie prodotte.

• Sviluppo delle produzioni ad elevato valore nutrizionale. • Sviluppo dell'occupazione, miglioramento delle condizioni lavorative, promozione delle

pari opportunità nel mercato del lavoro e promozione dell'attività economica in regioni depresse e periferiche.

• Trasferimento di tecnologie e modernizzazione della produzione in acque continentali. • Gestione razionale e crescita sostenibile degli impianti in acque continentali. • Sostegno alle imprese sostenibili e competitive.

Fino al 2006, il documento unico di programmazione di Cipro includeva due misure relative all'acquacoltura:

• Sviluppo dell'acquacoltura. • Trasformazione e commercializzazione dei prodotti della pesca e dell'acquacoltura.

Nella prima misura venivano incluse azioni per lo sviluppo della modernizzazione delle attrezzature, ma anche per incentivare la creazione di nuovi impianti. La seconda misura conteneva azioni di promozione e incentivi agli investimenti per la commercializzazione e la trasformazione che creano valore aggiunto, per soddisfare le norme comunitarie e per incrementare la competitività delle produzioni. Naturalmente, l'acquacoltura turca non ha potuto fruire dell'appoggio comunitario per svilupparsi. Tuttavia, a differenza della produzione comunitaria, potrà ancora fare affidamento sugli aiuti almeno fino al 2010. Fino al 1995 le nuove strutture potevano contare sugli aiuti agli impianti che arrivavano fino al 25% dell'investimento. L'alto tasso di inflazione comportava tassi di interesse molto alti che fino al 2001 potevano contare su una sovvenzione del 50% per i produttori dell'acquacoltura. Nel 2001 questa pratica è stata sospesa. Nel 2003 è stato creato un sistema di supporto finanziario che concedeva un aiuto di 0,09 euro per ogni chilogrammo prodotto, tenendo conto della capacità autorizzata e delle vendite fatturate. Attualmente l'unico aiuto consiste in una moratoria di un anno per il pagamento dei crediti. 10. LA CRISI DEL MERCATO NEL 2001 E 2002 Dopo un periodo di crescita, nel gennaio del 2001 è iniziata una crisi che è durata fino a marzo 2002. In questo periodo i prezzi dell'orata e della spigola hanno subito un calo pari al 45% che ha provocato una crisi generale nella piscicoltura. La crisi dei prezzi dell'orata e della spigola si è estesa a macchia d'olio, provocando anche un calo dei prezzi di altre specie come la trota. Anche se il forte sviluppo degli anni '90 nella produzione, soprattutto in Grecia, è la causa principale della crisi, la concomitanza di fattori di natura diversa ha contribuito a prolungare e ampliare la crisi. La maggior parte dei problemi dell'aumento della produzione si sono manifestati in Grecia e in Spagna nell'autunno del 2001, momento in cui la domanda dell'orata è calata. La diminuzione dei prezzi ha interessato principalmente l'orata. Mentre i prezzi alla

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L’aquacoltura nel Mediterraneo orientale: Grecia, Turchia e Cipro

produzione in Italia, Spagna e Francia non sono stai particolarmente colpiti dalla crisi come è accaduto in Grecia.

Tuttavia nel 2001 e 2002 non c'è stata una contrazione delle importazioni che potesse giustificare un simile calo dei prezzi. Le importazioni italiane hanno continuato a crescere. È evidente che le importazioni spagnole di spigola sono calate, ma a partire dal 2003. Al contrario il valore medio unitario delle importazioni aveva iniziato a calare, ma questo processo era già iniziato verso la metà degli anni '90.

Importazioni di orata e spigola

0

10.000

20.000

30.000

40.000

50.000

60.000

70.000

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005

t. ItaliaSpagnaUE 25

La crisi dei prezzi non è da

attribuirsi esclusivamente all'aumento della produzione. Molti produttori, scarsamente coordinati e una commercializzazione carente hanno contribuito alla caduta dei prezzi. La disponibilità di capitale in un contesto di prezzi remunerativi ha contribuito a creare un clima illusorio dove la pianificazione commerciale e finanziaria erano relegate in secondo piano. Tuttavia quando i prezzi si sono ridotti, molti produttori hanno cercato di far fronte agli ammortamenti immettendo sul mercato la propria produzione in modo massiccio. In questo modo la crisi dei prezzi è peggiorata. In generale la depressione del mercato è da attribuirsi a una rapida crescita delle esportazioni greche in autunno, per aver immesso sul mercato tutta la restante produzione delle gabbie in un periodo dell'anno in cui la domanda si riduceva. Tuttavia, altri fattori hanno avuto un'incidenza nell'estensione e nella durata della crisi. L'introduzione dell'euro ha provocato un aumento dei prezzi e un calo del potere d'acquisto. Questo calo è stato particolarmente rilevante in paesi come Spagna e Italia, dove una parte della popolazione attiva ha l'abitudine di pranzare al ristorante. La riduzione del potere d'acquisto si è consolidata con l'esplosione dei prezzi del mercato immobiliare, cosicché non si può sperare in una domanda che ridia impulso al mercato. Questo fattore, anche se ha peggiorato e prolungato la crisi, non sembra aver svolto alcun ruolo all'inizio. Oltre ai problemi precedentemente enunciati, la crisi finanziaria che ha caratterizzato la Turchia nel 2001-2002 merita un'attenzione speciale. I piccoli impianti, dipendenti dai crediti bancari per l'acquisto di novellame e di alimenti, hanno dovuto abbandonare l'attività a seguito della crisi bancaria. Al contrario la debolezza della lira turca, dopo la svalutazione del febbraio 2001, e successivamente quella del 2002 ha spinto i produttori ad esportare, alla ricerca di valute straniere. Nel 2003, l'economia turca si è stabilizzata e le vendite per soddisfare la domanda interna turca sono riprese. Considerando la sequenza degli avvenimenti è obbligatorio concludere che la crisi finanziaria in Turchia è stata la maggiore responsabile di tutti i problemi che hanno colpito il mercato dell'orata e della spigola.

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La crisi finanziaria turca ha svolto un ruolo determinante, ma anche gli squilibri del mercato comunitario hanno avuto la loro parte di responsabilità. Infatti, negli elementi che hanno contribuito alla crisi in Grecia come in Turchia, si riscontrano caratteristiche comuni. Tra i piccoli produttori di entrambe i paesi, c'era, e ancora c'è anche se in misura minore, una dipendenza massiccia dai crediti per l'acquisto dei fattori di produzione. La riduzione dei prezzi ha provocato, tra gli altri effetti, una forte ristrutturazione delle imprese e un moderato impulso della diversificazione della produzione. L'aumento della concorrenza, oltre a stimolare la concentrazione delle imprese e l'integrazione verticale nella ricerca di economie di scala, ha spinto a cercare di ridurre i costi di produzione. Per quanto concerne la tecnologia di produzione negli impianti più grandi si nota una tendenza all'aumento della dimensione nelle gabbie e l'uso di sistemi di alimentazione automatizzati. Inoltre nella produzione del salmone sono stati sviluppati metodi di gestione della biomassa o ottimizzazione dell'alimentazione che si possono introdurre nella produzione intensiva di orate e spigole. La struttura e la dinamica imprenditoriale dell'acquacoltura in questa regione è il frutto della crisi dei prezzi della spigola e dell'orata nel 2001-2002. Durante la crisi un cospicuo numero di piccole imprese sono state acquisite da quelle più grandi, ma ci sono state anche delle fusioni e sono comparsi fenomeni di integrazione verticale. Si assiste quindi all'integrazione in una stessa struttura imprenditoriale della fabbricazione di alimenti, della produzione di novellame e della distribuzione commerciale. Si sono verificati anche fenomeni di espansione con insediamenti e acquisizioni di imprese in altri paesi. Nel 2000, prima della crisi dei prezzi, in Grecia erano 259 le imprese dell'acquacoltura in attività. Nel 2003 ne restavano solo 167 e nel 2005 114. Dato che la produzione ha recuperato e che il numero di centri di produzione autorizzati non è diminuito, è chiaro che in soli cinque anni si è verificata una vera e propria rivoluzione nel panorama imprenditoriale, con un crescente numero di acquisizione e fusioni. Uno dei primi processi di concentrazione d'imprese ha implicato l'acquisizione di una parte dei piccoli produttori da parte dei creditori. Mentre la produzione aumentava, i prezzi diminuivano. Questo fattore ha implicato tre processi: riduzione dei costi, differenziazione dei prodotti e diversificazione della produzione.

Prima della crisi che ha caratterizzato l'inizio di questo decennio, la quasi totalità della produzione era costituita da pesci con un peso che oscillava tra i 300 e i 500 grammi. Di fronte alla riduzione dei prezzi, alcune imprese tendono a prolungare la crescita del pesce per raggiungere pesi superiori, per dare continuità di fornitura ai clienti e per commercializzare i prodotti nei periodi di maggior richiesta. Questa strategia implica costi superiori, dovuti sia all'alimentazione sia alla

Distribuzione della produzione in funzione del peso

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

200/300 300/400 400/600 600/800 800/1000 >1000

Grammi

Spigola Grecia

Spigola Turchia

Orata Grecia

Orata Turchia

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maggior incidenza di malattie durante l'inverno (Pseudomonas anguilliseptica), o alla perdita di peso corporeo dopo la maturazione. D'altro canto perderebbero interesse se fossero uniformi. Oggi si può notare che l'aumento del peso è stata una strategia che ha avuto più successo in Grecia che in Turchia. In Turchia una grossa parte della produzione, soprattutto orate, viene commercializzata tra i 200 e i 300 grammi, chiaramente per rispondere a una domanda interna. Tuttavia in Grecia una percentuale significativa della produzione viene commercializzata tra i 400 e i 600 grammi soprattutto nel caso dell'orata. Il 3% della produzione greca di spigole viene commercializzata con pesi pari o superiori agli 800 grammi. 11. STRUTTURA DELLE IMPRESE La struttura delle imprese è strettamente collegata allo sviluppo storico del settore che, anche se con peculiarità specifiche a ogni paese, presenta caratteristiche comuni. Dopo una prima fase di espansione della produzione, è iniziato un processo di integrazione con la produzione di novellame, che è sfociato nella creazione di gruppi di imprese. La crisi del 2001-2002 ha indebolito le piccole imprese che sono state oggetto di acquisizioni o fusioni da parte delle imprese più grandi. Il risultato è stato un ampliamento dei gruppi più importanti che progressivamente hanno sviluppato le proprie attività nella distribuzione e hanno iniziato a espandersi dal punto di vista produttivo in altri paesi. La disponibilità di finanziamenti comunitari e privati, insieme a una crescente domanda, sono i responsabili della spettacolare espansione dell'acquacoltura greca tra la metà degli anni '80 e l'inizio del 2000. In questo periodo il numero delle imprese passò da 2 a 250. Dopo i processi di concentrazione delle imprese, l'integrazione verticale, la diversificazione verso altre attività e l'espansione verso altri paesi, l'analisi delle cifre di produzione non rispecchia totalmente il panorama imprenditoriale in Grecia.

PRINCIPALI IMPRESE DELL'ACQUACOLTURA GRECA Capitale 000 € Fatturato 000 € Utili al lordo delle

tasse 000 €

2003 2004 2005 2003 2004 2005 2003 2004 2005 Nireus Aquaculture 153.565 182.157 247.642 63.288 74.017 132.044 3.042 18.280 12.930 Selonda Aquacultures 143.179 99.021 114.535 24.785 37.591 36.615 1.631 -1.853 9.655 Hellenic Fishfarming 76.100 76.030 74.922 53.393 62.107 45.301 1.092 427 2.402 Dias Fish Farming 26.633 31.477 41.827 10.108 13.837 20.536 1.183 1.182 588 Seafarm Ionian 72.107 46.437 39.426 11.659 11.591 9.973 -9.573 -6.215 -9.260 Andromeda 24.252 32.062 38.191 16.879 18.863 22.254 2.354 2.447 3.057 Galaxidi Marine Farm 18.583 24.766 28.133 12.370 16.541 17.853 1.194 -266 1.525 Interfish Aquaculture 27.746 29.169 26.377 11.752 17.854 17.519 1.207 240 347 Bluefin Tuna Hellas 7.490 24.419 177 11.857 -364 2.755 Cephalonian Fisheries 22.784 19.740 21.527 9.338 10.383 11.618 38 -4.629 -1.101 Forkys 10.614 14.582 18.856 7.642 8.917 10.571 1.174 120 507 Kastelorizo Fish Culture 15.716 14.025 15.773 6.665 4.448 4.270 -846 -1.148 124 Koronis Aquaculture 20.115 17.988 14.881 14.275 14.276 12.417 135 -863 55 Ekal 12.242 13.023 14.298 5.223 7.882 6.639 386 1.303 297 Lemond Co. 14.923 14.050 13.766 6.656 4.853 2.960 24 50 16 Octapus 8.386 12.216 1.931 2.780 -1.527 1.199 Lesvos Aquaculture 10.098 12.135 6.264 6.439 243 1.001 Kleidaras, J., Family 10.037 11.831 11.901 2.523 7.761 9.955 4 200 216 Deep A. 12.537 11.206 11.854 1.672 4.523 3.994 -683 -1.288 -1.014 Bitsakos, G. & P., Aquaculture 9.438 11.358 11.733 3.480 2.838 5.223 153 172 213

TOTALE settore 945.959 895.084 1.015.871 391.974 432.654 494.081 3.775 20.474 Fonte: Greece in Figures of ICAP 2007 Financial Directory, Greece in Figures of ICAP 2006 Financial Directory. Elaborazione propria

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L’aquacoltura nel Mediterraneo orientale: Grecia, Turchia e Cipro

La tabella allegata riporta alcuni dati delle venti maggiori imprese greche fino al 2005. La concentrazione delle imprese è enorme, le prime venti imprese rappresentano il 78% del capitale e il 79% del fatturato del settore. Inoltre i dati più recenti indicati nella tabella risalgono al 2005. Tuttavia bisogna tenere conto che un 25% della Bluefin Tuna Hellas appartiene alla Nireus Aquaculture, e un altro 25% alla Selonda Aquacultures. Il 17% della Seafarm Ionian appartiene alla Nireus Aquaculture. D'altro canto nel 2006 la Selonda Aquacultures ha acquisito il 49,83% dell'Interfish Aquaculture e il 75% della Koronis Aquaculture, che rispettivamente occupano l'ottavo e il tredicesimo posto nella classifica delle imprese per quanto riguarda il capitale. Se si considerano queste acquisizioni, risulta che le tre imprese maggiori rappresentano il 47% del capitale e il 48% del fatturato del settore. Tuttavia è possibile che queste imprese siano azioniste maggioritarie di altre non incluse nella precedente tabella, creando una concentrazione ancora maggiore. Invece considerando i risultati imprenditoriali di alcune delle maggiori imprese, si può sperare che prossimamente possano verificarsi altre acquisizioni o fusioni. L'attività dei gruppi greci è in piena espansione in altri paesi.La Nireus Aquaculture, per esempio, si è insediata ad Abu Dhabi (Tanzania) e ha acquisito il 44,5% della Ilknak S.A. (Turchia) e il 100% della Preengorde de Doradas para Maricultura S.L. (Predomar, Spagna). Invece la Selonda Aquacultures si è insediata a Singapore, fornisce tecnologia e gestione alle società in Kuwait ed è proprietaria della società turca Elektrosan. La Selonda Aquacultures è entrata in società con il gruppo Jazan Development, dell'Arabia Saudita che ha una partecipazione del 10% nel suo capitale. Questa società ha iniziato la produzione di spigole a Gales e ha creato due centri di produzione in Arabia Saudita. Nella produzione dell'acquacoltura della Turchia coesistono una maggioranza di imprese familiari con alcuni grandi gruppi imprenditoriali. Questi, come in Grecia, hanno avuto il loro massimo sviluppo dopo la crisi scoppiata all'inizio di questo millennio. È sufficiente segnalare che l'impresa più antica (Camli), è nata nel 1985 con il nome Pinar Fish.

Distribuzione degli impianti dell'acquacoltura in Turchia suddivisi per dimensioni Impianti in acqua dolce Impianti marini

Capacità produttiva

t.

Numero % Produzione t. % Capacità produttiva

t.

Numero % Produzione t.

%

0-10 629 50 3.501 8 <50 124 41 3.230 411-50 515 41 12.714 28 51-100 61 20 5.173 7

51-100 71 6 5.433 12 101-250 53 18 9.307 12101-250 32 3 7.054 15 251-500 19 6,3 8.050 10

501-1000 12 1 16.000 35 501-1000 33 11 29.321 37 >1001 13 4 24.700 31

TOTALE 1.259 45.400 303 79.781 Fonte: Ministero dell’Agricoltura e degli affari rurali, 2005

Le principali società sono la Kilic Aquaculture (12.000 tonnellate, 12 strutture di produzione), la Fjord Marin (6.000 tonnellate) o la Camli (inizialmente Pinar Fish, 2.500 tonnellate). La Ilknak, partecipata al 44,5% dalla Nireus Aquaculture (Grecia), produce 1.000 tonnellate, oltre a uova e novellame. Il capitale della Noordzee, impresa inizialmente olandese, ora è totalmente turca e produce circa 2500 tonnellate annue. Questa società presenta due peculiarità che la differenziano

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L’aquacoltura nel Mediterraneo orientale: Grecia, Turchia e Cipro

dalle altre imprese del settore. Da un lato concentra le proprie esportazioni ai paesi del nord Europa, mentre dall'altro realizza quasi la metà delle sue esportazioni sottoforma di filetti. Anche se la produzione di trote è molto più frammentata di quella dell'orata e della spigola, esistono anche alcune grandi imprese. La Bagci è il maggior produttore di trote in Turchia (9% del totale) ed esporta il 95% della sua produzione nell'Unione europea dopo una prima trasformazione. Invece la Liman realizza circa il 5% della produzione di trote e ha inoltre una grossa produzione di uova e novellame di trota. 12. NORMATIVA Grecia L'acquacoltura in Grecia dipende dal ministero dello Sviluppo Agricolo e dell'Alimentazione, attraverso il dipartimento di acquacoltura e acqua interne. Questo dipartimento è responsabile della definizione della strategia nazionale nell'acquacoltura e dell'assegnazione delle quote di produzione. Invece attraverso il programma ALIEIA, gestisce tutti i fondi nazionali e dell'Unione europea. In ambito regionale le prefetture sono responsabili delle autorizzazioni e della definizione delle zone di produzione. I servizi veterinari regionali, anch'essi dipendenti dalle prefetture, sono responsabili degli aspetti sanitari attraverso la realizzazione di controlli sulle procedure e sulle condizioni igieniche. Turchia L'acquacoltura è di competenza del ministero dell'Agricoltura e Affari Rurali. La direzione generale della produzione agricola e dello sviluppo è responsabile dello sviluppo e della gestione dell'acquacoltura, mentre la direzione generale della ricerca agricola lo è per la ricerca. Competente per il pesce vivo, la sanità e la sicurezza della catena alimentare, è la direzione generale di tutela. Il ministero dispone di 81 direzioni provinciali che rilasciano le licenze di impianti dell'acquacoltura ed effettuano le ispezioni. Tuttavia, nel processo di rilascio delle licenze sono implicati il ministero dell'Ambiente e delle Foreste, il ministero della Cultura e del Turismo, il dipartimento di Navigazione e Oceanografia, il sottosegretariato agli Affari Marittimi e la direzione generale statale per le acque (DSI). Secondo quanto stabilito dalla normativa sull'impatto ambientale (n. 25318 del 16 dicembre 2003), i progetti di acquacoltura con produzione annuale superiore a 1000 tonnellate necessitano di una relazione sull'impatto ambientale. Tuttavia le strutture con produzioni comprese tra le 30 e le 1000 tonnellate devono inviare solo una relazione preliminare. Le statistiche di produzione vengono raccolte dall'istituto statale di statistica in collaborazione con il ministero dell'Agricoltura e degli Affari Rurali.

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L’aquacoltura nel Mediterraneo orientale: Grecia, Turchia e Cipro

Le principali normative sono: la legge sulla pesca n. 1380/1971 (modificata dalla legge sulla pesca n. 3288/1986) e il regolamento dell'acquacoltura n. 25507 del 24 giugno 2004. Certi aspetti specifici sono regolati dai decreti ministeriali. Ecco perché il governo turco ha pubblicato un decreto che rende obbligatoria l'assunzione di personale tecnico nelle imprese che superano una determinata grandezza. Il Parlamento turco sta discutendo una modifica alla legge 1380. Attualmente la legge proibisce che i pescherecci stranieri peschino nelle acque territoriali turche e che il capitale delle imprese dell'acquacoltura sia interamente straniero. Questa modifica si iscrive nel processo di adattamento della legislazione turca alla normativa comunitaria in vista di un'eventuale adesione. Il progetto del governo revoca entrambe le limitazioni per quei paesi che stabiliscono condizioni reciproche per la Turchia. Questa modifica coincide con la controversia con l'Unione europea relativamente all'accesso dei pescherecci e degli aerei ciprioti rispettivamente nei porti e negli aeroporti turchi. In qualsiasi caso, l'apertura del dibattito ha stimolato l'acquisizione di partecipazioni di imprese straniere, in particolare greche, in imprese turche dell'acquacoltura. Nel 2000 sono stati pubblicati i piani di gestione del litorale in collaborazione con i vari ministeri e altre istituzioni per definire le zone di sviluppo potenziale dell'acquacoltura. Tuttavia i conflitti tra acquacoltura esistono, in particolare nella provincia di Muğla. I produttori di acquacoltura lamentano la mancanza di definizione nella legge di concetti quali "zone sensibili dal punto di vista ambientale" o "zone dedicate la turismo". Cipro A Cipro l'acquacoltura è di competenza del ministero dell'Agricoltura, Risorse Naturali e Ambiente, attraverso il dipartimento della pesca e ricerca marina. Dal punto di vista amministrativo esistono cinque distretti: Paphos, Limassol, Larnaca, Paralimni e Latsi. Nel 2000 l'acquacoltura è stata normata da una legge poi modificata nel 2002. La legge è stata poi nel 2002 approfondita da regolamenti che a loro volta sono stati modificati nel 2003. La legge sul controllo della pesca è stata modificata nel 2005. La legge 57(I) 2001 sull'impatto ambientale impone la realizzazione di studi sull'impatto ambientale prima della concessione dell'autorizzazione agli impianti di acquacoltura. 13. ORGANIZZAZIONE DEL SETTORE Grecia La federazione di maricoltura greca (Federation of Greek Mariculture) è stata fondata nel 1991 per supportare lo sviluppo del settore nella sua fase iniziale. L'obiettivo è il coordinamento della produzione dell'acquacoltura marina e partecipa all'elaborazione della politica settoriale. È associata alla FEAP (Federation of European Fish Producers).

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L’aquacoltura nel Mediterraneo orientale: Grecia, Turchia e Cipro

Turchia In Turchia ci sono più di 400 cooperative di produzione dell'acquacoltura e in misura minore di pescatori. Negli ultimi anni si sono costituite varie associazioni: l'associazione dell'acquacoltura turca (Turkish Aquaculture Association, associata alla FEAP), l'associazione della acquacoltura di Muğla (Muğla Aquaculture Association) e l'associazione di ingrasso ed esportazione del tonno (Tuna Fattening and Exporter's Association). Dopo la pubblicazione della legislazione sulle organizzazioni di produttori agricoli, si sono costituite varie organizzazioni di produttori dell'acquacoltura nell'ambito delle province o distretto che si sono associate, costituendo la federazione dei produttori tuchi dell'acquacoltura (Federation of Turkish Aquaculture Producers). 13. RICERCA E FORMAZIONE I grandi gruppi di produttori, possono contare in generale su strutture di produzione di novellame e per mantenere la propria posizione nel mercato richiedono linee di ricerca e sviluppo proprie. Anche in questo modo le strutture pubbliche continuano ad essere importanti. Grecia Il centro ellenico per la ricerca marina (Hellenic Centre for Marine Research) è il risultato della fusione del centro nazionale per la ricerca marina (National Centre for Marine Research) e l'istituto di biologia marina di Creta (Institute of Marine Biology of Crete). Una delle sue sezioni è l'istituto di acquacoltura che si occupa della biologia delle nuove specie, dell'ingegneria dell'acquacoltura, nonché della nutrizione e patologia. La fondazione nazionale per la ricerca agricola (NAGREF) è un'altra istituzione statale che dispone di un centro per la ricerca della pesca e dell'acquacoltura a Kavala. Ci sono inoltre centri di ricerca che svolgono attività nei settori collegati all'agricoltura nelle Università Kapodistrian (Atene), Aristotele (Salonicco), Agricola (Atene), dell'Egeo, di Creta, di Patrasso, di Tessalia (Volos e Karditsa), o negli istituti tecnologici di Epiro e Missolonghi. Gli istituti tecnici (TEI) di Missolonghi e Igoumenitsa impartiscono una formazione tecnica in acquacoltura, oltre a corsi di specializzazione e post-laurea. Turchia L'organizzazione statale di pianificazione prepara piani quinquennali di sviluppo, programmi annuali e coordina le attività dei vari ministeri. Il consiglio della ricerca scientifica e tecnica turco (TÜBITAK) sostiene i progetti prioritari di ricerca. In Turchia ci sono quattro istituti di ricerca dipendenti dal ministero dell'Agricoltura e Affari Rurali. Il raggio di azione delle attività dell'istituto centrale della pesca (Trabzon) va dai confini con la Georgia fino al Mar di Marmara. Dispone di serbatoi di incubazione per le trote (Salmo trutta) e il rombo chiodato (Psetta maxima) e di strutture per la produzione. La linea di ricerca sul rombo chiodato è il frutto della cooperazione bilaterale con il Giappone. Svolge anche

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L’aquacoltura nel Mediterraneo orientale: Grecia, Turchia e Cipro

ricerche sull'allevamento degli storioni (Acipenser spp). Nel 2004 il centro di sviluppo che la FAO aveva creato alla fine degli 80 sulla costa del Mediterraneo è stato trasformato in centro di ricerca. La Turchia ha presentato alla FAO un progetto di cooperazione tecnica per la conservazione, ripopolamento e sviluppo dell'acquacoltura commerciale degli storioni. Gli altri due istituti (Egirdir-Isparta ed Elazig) concentrano le proprie attività sulla pesca in acque interne e la ricerca sull'acquacoltura non riveste grande importanza. D'altra parte, il centro per lo sviluppo e la produzione alieutica (Antalya) si occupa della produzione di novellame di carpe e delle attività di ripopolamento e produce uova e novellame di trota. In Turchia esistono tre facoltà universitarie per la pesca e cinque facoltà dedicate all'agricoltura che danno una formazione rivolta alla pesca e all'acquacoltura. Cipro C'è stato un tentativo di promuovere l'acquacoltura marina attraverso la costruzione di un centro di ricerca a Gastria, a nord di Famagusta. Tuttavia, dopo gli eventi del 1974, il governo cipriota ha perso l'accesso al centro e solo nel 1978 ha messo in funzione il centro della baia di Paphos con la sperimentazione della riproduzione di orata, spigola, sarago maggiore (Diplodus sargus) e pizzuto (Siganus rivulatus). Nel 1989 è stata creata la stazione sperimentale di Meneou (Larnaka), dove si sono concentrate tutte le attività di ricerca in acquacoltura. La ricerca sull'acquacoltura marina è rivolta alla riproduzione e all'allevamento di novellame. Oltre alle specie citate precedentemente si sta lavorando sul sarago pizzuto (Diplodus puntazzo), il pagello fragolino (Pagellus erythrinus) e la ricciola (Seriola dumerilii). Ci sono altre linee di lavoro che includono l'introduzione di nuove tecnologie per le gabbie in mare aperto e per i sistemi di ricircolazione. L'impatto della coltivazione in gabbie in ambiente marino è una linea di lavoro aggiuntiva. La ricerca sull'acquacoltura in acqua dolce viene realizzate nel centro di Kalopanayiotis. Questo centro si occupa fondamentalmente della produzione di novellame di trota per gli allevamenti privati. La ricerca si limita a nuove specie quali per esempio lo storione siberiano (Acipenser baeri). Alcune imprese collaborano ai programmi di miglioramento genetico del dipartimento della pesca e ricerca marina. L'obiettivo di tali programmi è il miglioramento della sopravvivenza e del tasso di crescita del novellame.

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L’aquacoltura nel Mediterraneo orientale: Grecia, Turchia e Cipro

14. BIBLIOGRAFIA

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