terremoti a catena

Turchia. Taiwan. Grecia. Negli ultimi

mesi, le persone morte a causa

di scosse sismiche violentissime sono

state migliaia. Eppure, per il nostro pianeta,

questo è positivo. Perché significa che

il mondo è vivo. Parola di Enzo

% Boschi, presidente el lllQtuto nazionale

di geofisica. Che dice: state tranquilli. E

spiega perché I'ltalia non corre gravi rischi.

anno

L udlow, deserto californiano. Ore 2,45 di sabato 16 ottobre.

Un terremoto di magnitudo 7 scuo- te la cittadina dalle fondamenta. Si fa per dire, visto che in tutto si tratta di tre case, 22 roulotte e sei negozi, tra cui un caffè e una pom- pa di benzina. Praticamente nessun danno: 55 abitanti gettati giù dal letto e il rumore di un treno dera- '5 gliato nelle vicinanze senza fare 2 vittime sono tutto quello che ricor- E deremo del quinto, fortissimo ter- 2 remoto che ha colpito la Terra in S

to nel 1856 vicino a Fiume, in 87 Poi, nel 1966, quando un terremoto se- di vita Tezla rivoluzionò la scienza midistrusse la città di Nanchino in una

numerosi autori per ricostruire anche Bandini, colpito dalle numerose la sua vita, chiusasi, nella miseria coincidenze che sembrano unire i terre-

più nera, nel 1943 a New York. moti degli ultimi tempi: tutti intorno a Il primo vero giro di gomito la vita di capitali, tutti in località dislocate tra il la lo registrò quando, ragazzo, duran- 30" e il 40" parallelo Nord, tutti tra i 7 una battaglia a palle di neve con de- e gli 8 punti della scala Richter e verifi-

li amici in montagna, vide una slavina catisi nel giro di poche settimane. Se a bbattersi di colpo su un paio di chalet questo si aggiunge, osserva ancora Ban-

se a riflettere sulle possibilità che ha peratura delle acque della Liguria, allora una piccola forza di scatenare energie forse bisogna iniziare a mettere i~ I appena tre mesi. Altri due, in Tur- olto più potenti, già esistenti in natu- relazione i fatti tra loro: aPer uno stati bhia il 17 agosto e a Taiwan il 21

stico le coincidenze di questi fatti settembre, saranno più difficili da npn sono più coincidenzen, conclude dimenticare. Hanno ucciso migliaia

lo studioso senese, ama richiedono di persone, molte delle quali non . una spiegazione. Si tratta di trovarla saranno mai identificate. Meno ca- Potrebbe essere quella degli studi di tastrofici, ma ugualmente tragici il

Tezla o unvaltra. Non ha importanza- sisma che ha seminato panico e Ma l'indagine è necessaria11 morte in Grecia (7 settembre, oltre

EAE cento vittime) e quello che ha deva-

quando non inventava Tezla : tra i suoi pallini c'era l'idea

e, sfruttando la curvatura del nostro nmta, collegassero, per via interna, lo-

Nega fermamente quella che al ; 17-2. + pubblico dei non addetti ai lavori -.. -

sembra ormai un'evidenza. «Consi- !i. . , derando la sismicità del pianeta n e :jx{ gli ultimi cento &>, dice, «<siamo o. - ..

perfettamente nella norma. Nel ?

1943 furono addirittura 41 i terre- ,;. . , moti di magnitudo da sette in su. .e.. ,i-3aq.,: + - . .3-m . . Terremoti forti, distruttivi. Que- . ,. ,?:: : ! ji-, st'anno ne abbiamo osservati solo I-'

D O S S I E R

COSE TURCHE. A sinistra: una vittima del terribile sisma che il 17 agosto scorso colpì la Turchia viene estratta dalle macerie. Neli'altra pagina, in basso: un sismografo, strumento usato per registrare i'intensità delle scosse.

Limite - Movimento delle princi ai1 divergente placche deira crosta ierroitre

della placca (i numen si riferiscono - Movimento al movimento

oonver ente in centimetri 2, - della placca

per anno)

12, compreso quello ca- ni di cui disponiamo)), rassicura liforniano. Non solo. I Boschi, «è di magnitudo sette. Si dati in nostro possesso tratta di scosse da cui è facile di- escludono correlazioni fendersi costruendo bene. Da noi fra la sismicità del Paci- le grandi catastrofi possono essere fico e quella del Medi- evitate. In altre parti del mondo, terraneo)). come l'America del Sud e lungo Nessun rapporto di cau- tutto il Cile, la magnitudo può arri- sa ed effetto, dunque, vare addirittura a nove. In termini fra una catastrofe al di energia liberata, significa un si- Nord e una al Sud, una sma mille volte più intenso». a Est e una a Ovest. Chi si agita evocando Il Belpaese che oscilla un'improbabile fine del In Italia ogni anno vengono regi- mondo farebbe meglio a strate fino 'a 5 mila «scosse stru- calmarsi. I1 problema, 'C p mentali)), terremoti avvertiti solo

\ semmai, è che le ultime $ dai sismografi, piccoli sussulti della scosse hanno colpito crosta terrestre. Un ansimare del quasi sempre zone den- 2 mondo. Un centinaio di eventi su- samente popolate. Con pera magnitudo tre. E la popolazio- tutte le conseguenze fa- ne se ne accorge: lampadari che cilmente immaginabili, anche dal ti. Mai sulle coste. «E purtroppo)), oscillano, soprammobili che tintin- punto di vista psicologico. Altro aggiunge Boschi, «buona parte nano, il pavimento che ti trasmette problema: i terremoti colpiscono a della popolazione mondiale si è la vibrazione della terra. Le scosse caso, in modo imprevedibile, in concentrata proprio in zone a ele- che creano danni veri sono abba- qualunque parte della Terra? Op- vato rischio sismico, come la Cina stanza rare. Per fortuna, verrebbe pure esistono zone più sicure, oasi e il Giappone)). da dire, vista le condizioni in cui, di tranquillità in un mondo con la Stilando una classifica delle aree dopo due anni, sono ancora co- «tremarella»? più pericolose del pianeta, gli ita- stretti a vivere i terremotati del- Di luoghi relativamente tranquilli liani possono comunque dormire 1'Umbria. Eppure, secondo Enzo - spiegano gli esperti - ce ne sono abbastanza tranquilli. «I1 terremo- Boschi, il modo di fronteggiare i tanti. In genere, però, le oasi si to più forte che può colpire il no- terremoti, da 20 anni a questa par- trovano nell'ambito dei continen- stro Paese, in base alle. informazio- te, è molto cambiato. In bene.

1943, l'anno che fece L

sobbalzare il globo

vi ntesimo secolo. Campo d'osserva- zione: la Terra, un pianeta scosso

Cina (trollarono 180 mila case, tra 300 e 600 mila le vittime). Anche in questi ulti-

mi anni, la Terra non ha scherzato. Tre i terremoti peggiori del 1999: Taiwan, Tur- chia e Colombia, per un totale di oltre 20

mila morti. Diecimila le vittime nel '98, con scosse forti in Papua Nuova Guinea e

Afghanistan. Le peggiori annate dell'ultima decade? 11 1995, con 2 mila morti in Rus- sia e oltre 6 mila a Kobe, in Giappone; ma soprattutto il 1990, che resta l'anno della

maggiore catastrofe. 11 21 giugno una scossa di magnitudo 7,7 scuote I'lran. E il

più forte terremoto mai registrato in quelle zone. I morti sono 35 mila, i senzatetto - meno milione.

D O S S I E R I

PREGHIERE INUTILI. Il crollo della navata di Giotto nella Basilica superiore di San Francesco ad Assisi, . . il 26 settembre 1997. Nell'altra pagina, in alto: i danni provocati dal terremoto che ha colpito Atene il

, 7 settembre scorso. In basso: la faglia di San Andrea, macroscopica crepa tellurica nel deserto californiano.

«La Protezione civile)), spiega lo scienziato, «ha fatto passi da gigan- te. Prima non c'era niente. Inoltre, abbiamo una conoscenza migliore della sismicità, cosa che ci permet- te di dedicarci con maggiori possi- bilità di successo alla prevenzione

Y degli effetti sismici. I1 che significa costruire nuove case a prova di ter-

i remoto, ma anche rendere sicuri gli if edifici già esistenti, mantenendo 9 relativamente bassi i costi. Alcune a Regioni dedicano molta attenzione

5 a questo problema. Oltre a questi I aspetti puramente tecnici, nelle

scuole i ragazzi vengono sensibiliz- zati, fanno esercitazioni, la Prote-

1. zione civile organizza corsi e c'è un volontariato abbastanza informato'. Purtroppo, aggiunge Boschi, non m sempre le Regioni che si attivano

sono quelle a maggior rischio. Sici- lia, Calabria, Campania e pratica- mente tutta la zona appenninica delllAbruzzo non sembrano aver fatto grandi cose. Ed è proprio in queste zone che possono verificarsi i terremoti più forti, quelli attorno a magnitudo sette.

Patto geologico Dal Lazio e dalllUmbria in su, inve- ce, la magnitudo arriva al massimo a sei, con un grado di distruttività decisamente inferiore. E con una prevenzione maggiore. Ed è pro- prio su questo punto, sulla neces- sità di stabilire un patto geologico tra l'uomo e l'ambiente, che Boschi insiste da tempo: «Bisognerebbe ri- cominciare dal principio. In certe zone non costruire per niente, op-

pure tenere conto di tutto, anche del terremoto. Ma quasi nessuno lo fa. Un'eccezione è la California, dove però esiste una tecnica co- struttiva diversa dalla nostra. Lì usano molto il legno. Anche le case dei miliardari, tolti tutti gli orpelli, non sono altro che baracche fatte con gli alberi. Costruzioni leggere a un piano, massimo due)). Altra ec- cezione, il Giappone, dove, sin da- gli anni Venti, dopo un terribile terremoto è stata inaugurata una ri- gida politica di prevenzione. Anche l'Italia è un Paese a rischio si- smico, ma con un problema in più: l'architettura storica. Edifici anti- chissimi. Belli da mozzare il fiato, ma intoccabili. «In Californian, spie- ga il presidente dell'istituto di geo- fisica, «un edificio è progettato per

IL BORGHESE 43

durare ali'incirca una quarantina d'anni, poi lo buttano giù e ne fan- no uno nuovo. In Italia un discorso del genere si potrebbe fare solo per le periferie tirate su negli ultimi de- cenni. I centri storici sono un insie- me di opere d'arte. E la prevenzione coinvolge competenze che non sono soltanto quelle della sismologia o deli'ingegneria sismica)). I1 segreto resta comunque una solo: diminuire il più possibile l'impatto del terremoto. I grattacieli più mo- derni sono addirittura dotati di am- mortizzatori capaci di impedire che oscillino troppo, riducendo così il rischio per chi ci abita dentro. Ma che cosa accade esattamente sotto i nostri piedi, mentre il lampadario prende ad oscillarci sopra la testa? Enzo Boschi descrive il terremoto come una frattura. L'effetto finale è quello delle rocce che si rompono a

una velocità elevatissiiiia, 'iddirit - tura qualche chi1oiiieti.o '11 sccoii- do. Ma la fratt~ir'i i. solo i l piiilto d'arrivo di un pi.oc.esso c.oiiiplcsso. Tutto nasce d ~ l l a cfc.li)i.iii,izione di zone particolari, dettc .ippLinto si- smiche, da partc cii Sorte che sono all'interno dcll'i Tcrr'i. La defor- mazione è inizi~ilitiente lenta. E come se queste zone venissero strizzate o tirate man mano che as- sorbono energia. Fino a quando il punto di equilibrio si rompe. Al pari di una molla che si carica, queste zone possono deformarsi oltre un certo limite. «Quando una zona non ce la fa più», spiega Bo- schi, «si rompe e libera un'enorme quantità di energia sotto forma di onde meccaniche. L'interazione tra le onde e le fondamenta di edi- fici mal costruiti determina le con- seguenze che conosciamo)).

I1 problema - non da poco - è che non è possibile vedere il processo sismico. Tutto avviene nel segreto del ventre della Terra, a una profondità di 10115 chilometri. Gli studiosi possono solo interpretare il processo a posteriori, ricostruen- dolo dalla superficie. Un'indagine complicata dal fatto che ogni terre- moto ha una storia a sé. E se a que- sto si aggiunge che la sismologia moderna, intesa come scienza ap- plicata alla tecnologia, risale appe- na a una trentina di anni fa, si capi- sce perché rimanga molto difficile fare previsioni. Insomma, mancano le informazioni. «I1 processo alla base di un terre- moto», racconta Boschi, «è de- scritto da molti parametri. Ma noi non li conosciamo ancora tutti. Di molti, poi, non riusciamo a dare una valutazione quantitativa pre-

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allarme a Napoli il V e m u v i o borbom, gli scienziati litigana

C ome se non bastasse, ci si mette anche il Vesuvio. sere previste. Prima che si arrivi a un rischio vero e I Sabato 9 ottobre, ore 7,41. Una violenta scossa ri- proprio, però, si devono osservare anche altre manife

sveglia Napoli e le antiche paure. L'epicentro del terre- stazioni. Deformazione dell'edificio del vulcano, ad moto B in corrispondenza del bordo meridionale del esempio, più tutta una serie di fenomeni geo-chimici. cratere del vulcano, che sorge a 12 chilometri dalla Fumarole, fumate, attività sismica molto più intensa ci1

città, circondato da 18 comuni ad dto rischio in caso di quella che si è verificata nei giorni scorsi. A quel punto eruzione. Tra gli studiosi locali, scoppiano le polemiche. lì, veramente si può dare l'allarme, anche se non neces- Non riescono a mettersi d'accordo sariamente poi si ha l'eruzione)). I ti sulla gravità del fenomeno. La magi- mori sono che, in caso di evacuazic stratura apre addirittura un'inchiesta. ne, l'enorme quantità di costruzioni Sul rischio Vesuvio, Enzo Bqschi get- abusive possa rallentare la fuga defh ta acqua sul fuoco. «C'è», dlce, «que- persone. «Tutta la zona attorno al v@- sta piccola attività sismica, che trat- cano doveva restare un bellissimo tandosi di un vulcano va seguita con parco, pieno di alberi, ma senza ca! grande cura, ma da sola non è suffi- Hanno costruito in maniera eccessi ciente a indicare l'inizio di un'eruzio- va. Vicino a un vulcano come quell ne. Teniamo presente che, a differen- non si dovrebbero tirare s u abitazic za dei terremoti, le eruzioni vulcani- ni. Mai». Invece, sotto il Vesuvio vi! chc :- ':nea di principio possono es- no almeno 800 mila persone. M.

TARANTELLA NAPOLETANA. Accanto: il Vesuvio, che nelle

scorse settimane ha dato cenni di risveglio. A destra: Enzo Boschi,

presidente dell'lstituto nazionale di geofisica.'~ sinistra: salvataggio di un ragazzo in Colombia, dopo il terremoto del gennaio scorso.

I cisa. In linea di principio le pre- visioni si possono fare, ma hanno

I incertezze talmente elevate da non avere senso, almeno per la

I Protezione civile. Prevedere un terremoto, da questo punto di vi- sta, significa dire a 300-500 mila persone di abbandonare una zona, chiudere le fabbriche, eva- cuare gli ospedali. E vero: ci sono zone che registrano per esempio due forti terremoti a distanza di 30 anni. Ma poi possono passano anche due, tre secoli prima che se ne verifichi un altro. Studiare un'area sismica dove per molto tempo non succede più niente si- gnifica lavorare per i propri figli

i o nipoti».Ma allora che senso ha, per gli americani, prepararsi al Big One? «Quello che sappiamo è che, in linea di principio, le zone

sismiche tendono a comportarsi, e nel lungo periodo, sempre alla $, stessa maniera. I

La grande Incognita In California, nel 1906, c'è stato un terremoto fortissimo, di magnitudo 8,l. Gli americani aspettano l'arrivo di un altro terremoto come quello. Il problema è che potrebbe avveni- re domani come tra 2 mila anni, un tempo che a noi sembra lunghissi- mo ma che per la Terra è niente». Gli americani, intanto, aspettano. I1 Big One. La catastrofe. Le case che crollano, le linee ferroviarie che si contorcono, le autostrade che sprofondano. I1 panico. Scenari da fine del mondo, che per Enzo Bo- schi vanno visti sotto una luce di- versa. Sono la vita, la vita del no- stro pianeta. «Lo strato più esterno

della Terra, che noi chiamiamo lito- sfera, è un mosaico di grandi plac- che che tendono a spostarsi le une rispetto alle altre e a sprofondare. Si tratta di un sistema di continuo rin- novamento della superficie terre- stre. E una forma di riciclaggio. Nuova litosfera che si crea e vec- chia litosfera che si distrugge. Un'attività dovuta al moto della placche che si manifesta attraverso i terremoti. Senza, non avremmo né i vulcani né l'atmosfera. Al punto che, quando andiamo alla scoperta di nuovi pianeti, la prima cosa che cerchiamo sono proprio questi fenomeni. Tracce di attività sismica, tracce di vita».