Turchia turismo

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TURISMO IN TURCHIA

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Geografia, storia e turismo in Turchia

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TURISMO

IN

TURCHIA

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• Paese turisticamente RICETTIVO (2013). • Nella graduatoria degli ARRIVI TURISTICI occupa

il 6° posto• Il 79,6% delle entrate proviene da turisti stranieri

ed il restante 20,4% da cittadini turchi residenti all'estero.

• La spesa media pro-capite per gli stranieri in Turchia è stata di 667 dollari e per i cittadini turchi all'estero di 1.001 dollari.

• Le spese per turismo sono aumentate del 15,4% rispetto al 2012. Il numero di cittadini turchi che si sono recati all'estero è aumentato del 49,9% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, raggiungendo i 2 milioni di persone.

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NemrutCappadocia

AraratTroia

BodrumPamukkale

Marmaris

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La catena dei monti del Ponto (Kuzey Anadolu) attraversa gran parte della Turchia settentrionale formando una barriera climatica che separa l'altopiano anatolico interno dalla stretta pianura costiera del Mar Nero. Qui le temperature miti e le abbondanti piogge favoriscono la crescita di una vegetazione rigogliosa e consentono la coltivazione di una notevole varietà di prodotti. Sull'altopiano più secco ed elevato, battuto dal vento e interessato da precipitazioni a carattere stagionale e da rigide temperature invernali, i contadini possono invece coltivare solo frumento e cereali.

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La cima più elevata dell'Ararat (chiamato localmente Agri), il massiccio montuoso situato in Turchia nei pressi del confine con l'Iran e l'Armenia, raggiunge i 5.165 m di altezza ed è coperta di nevi perenni. Per gli armeni è un monte sacro: secondo la tradizione biblica, infatti, sarebbe il luogo in cui si arenò l'arca di Noè dopo il diluvio universale.

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Il lago Van è situato nella sezione orientale della Turchia a 1.720 m di quota. E’ circondato da vette montuose superiori ai 3.000 metri. Il lago ha una superficie di 3.763 km² e una profondità massima di 100 metri. Riceve le acque di numerosi tributari ma non ha alcun emissario: le sue acque sono salate e scarsamente popolate di vita animale.

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Accampamento di nomadi nei pressi di Tatvan, nella Turchia orientale. Gli antenati nomadi dell'odierna popolazione turca giunsero dall'Asia centrale nell'XI secolo d.C.

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L'agricoltura impiega circa un terzo (30%) della forza lavoro turca; i sistemi produttivi restano tuttavia arretrati, soprattutto in regioni come l'Anatolia: l'aratura si effettua ancora il più delle volte con i buoi.

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. La varietà principalmente coltivata in Turchia è la Samsun, tradizionalmente diffusa in Anatolia e importata nel Seicento dalla Persia. Questo tabacco, apprezzato per l'aroma delicato, fa parte di un gruppo di varietà chiamate "levantine" o "orientali", le cui foglie vengono tipicamente "curate al sole", ovvero fatte essiccare lentamente al sole dopo la raccolta su appositi telai.

Nei pressi di Antiochia, capoluogo della provincia di Hatay, nella Turchia meridionale, alcuni contadini attendono l'arrivo dei camion che trasporteranno il raccolto quotidiano di tabacco ad Alessandretta; da questo attivo porto il tabacco raggiungerà i mercati europei e asiatici

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Un telaio per la tessitura dei tappeti può essere la principale risorsa economica di una famiglia turca. Occupazione tradizionalmente femminile, la tessitura ha una storia antichissima in Turchia; i pregiati tappeti anatolici vengono esportati in tutto il mondo.

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La diga di Atatürk sul fiume Eufrate. La costruzione della gigantesca diga, una delle più grandi costruite con terrapieni di terra e roccia, terminò nel 1993. La diga di Atatürk è l'elemento centrale del GAP (Guneydogu Anadolu Projesi), un progetto che prevede la costruzione di 22 dighe e 19 centrali idroelettriche sui fiumi Eufrate e Tigri allo scopo di rifornire di elettricità e acque per l'irrigazione buona parte delle zone aride della Turchia meridionale.

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La cittadina turca di Pamukkale (l'antica Hierapolis), situata nell'Anatolia occidentale, è una famosa località termale. Le sorgenti d'acqua ricca di calcite, che sgorgano a 35 °C da una falesia alta 200 m, hanno creato a Pamukkale (che in turco significa "castello di cotone") un paesaggio fantastico di foreste minerali, cascate pietrificate, con una serie di vasche che digradano verso la pianura. Le proprietà benefiche di queste acque erano note già alla fine del I secolo a.C., epoca in cui gli Attalidi, i sovrani di Pergamo, fondarono il centro termale di Hierapolis. Nel 1988 l'UNESCO iscrisse la località nell'elenco dei World Heritage Sites e la Turchia istituì il Parco nazionale Hierapolis-Pamukkale.

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Appartengono al cosiddetto livello di Troia IX, sulla collina di Hissarlik, le rovine di un tempio (probabilmente dedicato ad Atena) e del piazzale dei sacrifici, risalenti all’insediamento greco-romano sul luogo dell’antica Troia (I secolo a.C. - VI secolo ca. d.C.).

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Mausoleo di Alicarnasso (oggi Bodrum) Il mausoleo di Alicarnasso, costruito intorno al 353 a.C. in Asia Minore, era un imponente complesso marmoreo eretto per il re Mausolo di Caria.

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Barche a vela allineate lungo il caratteristico porto di Bodrum, sulla costa del Mar Egeo. Sorta sui resti dell'antica città di Alicarnasso, attualmente Bodrum è una famosa e frequentata località turistica.

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Bodrum

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La quiete del porto di Antalya, sulla costa mediterranea della Turchia, non rende testimonianza dell'importanza storica dell'antico porto marittimo. I romani, che se ne servirono come base navale fin dal II secolo a.C., vi costruirono dighe marittime, bastioni e porte. Nel XIII secolo i turchi selgiuchidi fecero erigere diversi minareti e una scuola di teologia (madrasa), visibile ancora oggi sulla collina sovrastante il porto.

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La morte senza eredi di Alessandro Magno nel 323 a.C. (la moglie Rossane era in attesa di un figlio) scatenò tra i suoi generali una lunga contesa per il controllo del vasto impero che il Macedone aveva via via conquistato. Le lotte tra i successori di Alessandro durarono circa quarant'anni e sfociarono in un sistema di stati regionali. Dopo varie guerre civili e paci provvisorie tra i contendenti si consolidò un sistema a tre regni: la Macedonia sotto gli Antigonidi, l'Asia sotto i Seleucidi e l'Egitto sotto i Lagidi (o Tolomei).

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Mausoleo di Antioco I, Nemrut Daği Il tumulo sepolcrale del re seleucide Antioco I Epifane, sulle pendici del monte Nemrut Daği, un vulcano inattivo della Turchia centromeridionale. Il mausoleo comprende una serie di statue che rappresentano sovrani e divinità appartenenti alla storia e alla mitologia sia greca sia persiana, a testimonianza della duplice eredità culturale del regno dei Seleucidi. Il mausoleo è una delle più imponenti e ambiziose costruzioni del periodo ellenistico e fu dichiarato World Heritage Site dall'UNESCO nel 1987.

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Intorno al II secolo a.C., il re di Pergamo Eumene II fece erigere in onore di Zeus un monumentale altare ornato da un fregio che raffigurava la lotta degli dei dell'Olimpo contro i giganti. L'altare è stato ricostruito presso il Pergamon-Museum di Berlino.

Importante centro della cultura greca

nell'Asia Minore, Pergamo, capitale del regno omonimo, era sede di sontuosi edifici e di un'enorme biblioteca. La città si ingrandì notevolmente all'epoca della dinastia degli Attalidi, che la governarono dal III secolo a.C. fino al 133 a.C., quando passò sotto il controllo romano. Le rovine dell'antica Pergamo circondano l'attuale città di Bergama, in Turchia.

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La città di Efeso, nell'attuale Turchia, fu una delle colonie greche dell'Asia Minore, e uno dei principali centri culturali del periodo ellenistico. Nella foto, i resti dell'antico teatro e un tratto della strada arcadica, costruita all'epoca dell'imperatore romano d'Oriente Arcadio (395-408).

Il vasto complesso delle rovine di Efeso è uno dei siti archeologici più grandi del mondo. La città fu uno dei principali centri del culto di Artemide, in onore della quale venne edificato un tempio considerato nell'antichità una delle sette meraviglie del mondo.

Nella mitologia greca, Artemide era la dea della caccia e degli animali selvatici. Di sua competenza erano anche la protezione della natura in generale, del raccolto, della luna e delle giovani donne, specie durante il parto.

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Mileto: antica città greca

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Mileto: l’anfiteatro

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L'impero bizantino sorse sui territori orientali dell'impero romano in seguito alla divisione voluta da Teodosio I. All'iniziale armonia tra stato e chiesa, essenziale per il consolidamento dello stato tra IV e V secolo, seguì il declino, determinato dalle incursioni dei crociati, nell'XI secolo. La capitale Costantinopoli, saccheggiata dai veneziani nel 1204, fu riconquistata nel 1261 dai Paleologhi, che regnarono su quanto rimaneva dell'impero fino al 1453; in quell'anno, con la caduta di Costantinopoli in mano agli ottomani, l'impero bizantino cessò di esistere.

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Chiesa armena sul lago Van (X° sec.)

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Nella Cappadocia centrale, l’uso di scavare abitazioni ed edifici di culto nel tufo dei pinnacoli (detti "camini delle fate" per il loro aspetto fiabesco) e nel sottosuolo ha origini antichissime. A Derinkuyu esiste un’intera città sotterranea, che si sviluppa in profondità su venti piani, capace di ospitare diecimila persone e dotata di un perfetto sistema di aerazione.

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La Cappadocia è nota per le suggestive formazioni rocciose che hanno reso celebre nel mondo intero questa area della Turchia centrale. Le innumerevoli grotte, scavate nella roccia vulcanica di pinnacoli, torri e guglie curiosamente modellate dal vento e dalle piogge, sono state utilizzate nel corso dei secoli come abitazioni, fortezze, siti sacri e luoghi di ritiro religioso. Nella foto, formazioni rocciose nei pressi di Urgup.

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Konya (500.000 abitanti), una delle prime sette città dopo Noè.Capitale dei turchi selgiuchidi dal XII al XIII secolo, fu uno dei più grandi centri culturali della Turchia. Durante questo periodo di espansione artistica, politica e religiosa, il mistico Mevlana fondò l'Ordine Sufico, ben conosciuto nell'ovest con il nome di Dervisci "Ruotanti o Danzanti" (Sema). II mausoleo di Mevlana, ricoperto di mattonelle verdi, è la costruzione più famosa di Konya. Accanto al mausoleo, l'antico seminario dei dervisci, ora trasformato in museo, conserva i manoscritti che racchiudono l'opera di Mevlana, come pure oggetti di culto mistico appartenuti all‘Ordine.

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Verso la fine del XVII secolo l'impero ottomano comprendeva gran parte delle zone che si affacciano sul mar Mediterraneo, incluse alcune regioni europee. Una serie di guerre combattute tra il XVII e il XVIII secolo contro Russia, Austria e Polonia indebolirono la potenza di questo impero, che si dissolse alla fine della prima guerra mondiale.

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Situata sullo stretto del Bosforo, Istanbul è il maggior centro e il principale porto della Turchia. La città conserva ancora straordinarie testimonianze del suo passato; tra i più interessanti, i resti delle antiche mura, costruite nel 324 d.C. dall'imperatore romano Costantino.

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Il ciclo di affreschi della moschea di Kariye Camii, a Istanbul, venne composto fra il 1310 e il 1320. In questa scena, Cristo salva Adamo dall'inferno. Nell'immagine sono visibili alcuni stilemi tipici dell'arte bizantina: la ricchezza delle vesti dei santi, l'allungamento prezioso delle figure, e tracce iconografiche ricorrenti, come l'aureola che circonda la figura di Gesù, detta "mandorla".

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Distrutta da un incendio nel 532, la cattedrale cristiana di Santa Sofia fu ricostruita tra il 537 e il 563 per volere dell'imperatore Giustiniano, il quale fece del sacro edificio uno dei maggiori esempi dell'architettura bizantina. Nel XV secolo la basilica fu trasformata in moschea, con l'aggiunta di alcuni minareti, ed è oggi un museo.

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La chiesa di Santa Sofia a Istanbul fu costruita fra il 532 e il 537 per volere dell'imperatore Giustiniano. L'interno della chiesa era un tempo completamente decorato a mosaico, rivestito di marmi policromi e riccamente arredato. In seguito alla conquista ottomana (1453), Santa Sofia divenne una moschea, e alla sua struttura esterna vennero aggiunti quattro minareti; oggi la chiesa è adibita a museo.

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Costruito a partire dal 1459 per volontà del sultano Maometto II, il magnifico Topkapi Sarayi sorse sui resti di un antico arsenale. Nel 1465 divenne sede della corte e nel corso dei secoli fu ingrandito da altri sultani, ognuno dei quali volle arricchirlo e lasciare un'impronta personale. Oggi il palazzo ospita un importante museo che conserva inestimabili tesori dell'epoca ottomana.

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La Moschea Blu, uno dei più bei monumenti di Istanbul fu inaugurata nel 1616.

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La Moschea Blu è una delle più importanti fra le 33 moschee di Istanbul. Deve il suo nome alla prevalenza di ceramiche di colore blu nella decorazione dell'interno. Il gioco dei pieni e dei vuoti creato dalle numerose cupole all'esterno è sottolineato all'interno dagli splendidi mosaici policromi.

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Istambul: il grande bazar

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La foto ritrae la partenza per il fronte di un reggimento di volontari ottomani di stanza in Palestina. Durante la prima guerra mondiale, l'esercito ottomano combatté contro i russi nel Caucaso e contro gli Alleati in Anatolia e in Medio Oriente. Nella battaglia di Gallipoli inferse durissime perdite alle truppe britanniche e australiane, uscendone a sua volta profondamente indebolito. Nel dopoguerra le sue residue forze si schierarono con Atatürk, contribuendo a liberare l'Anatolia dalle forze di occupazione alleate

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Mustafa Kemal Atatürk Noto con l'appellativo di Atatürk, che significa "padre dei turchi", Mustafa Kemal fondò, nel 1923, la Repubblica turca e ne fu presidente fino alla morte, avvenuta nel 1938. Avviò un programma di grandi riforme, fra le quali l'abolizione della poligamia e l'estensione del suffragio alle donne; si batté contro la corruzione, migliorò l'istruzione pubblica e modernizzò l'industria del paese.

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Le origini di Ankara, capitale e principale centro finanziario della Turchia, risalgono al 2000 a.C. La città ha un nucleo antico, sviluppato attorno a resti architettonici di epoca frigia, romana, araba e bizantina. Nella foto, un'immagine della parte moderna della città.

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Soldati turchi impegnati in un'operazione contro i membri del Partito dei lavoratori del Kurdistan (PKK), un gruppo di ispirazione marxista che nel 1984 scelse la lotta armata rivolta a istituire uno stato curdo indipendente dalla Turchia. Il conflitto, mai reso ufficiale, causò, in poco più di dieci anni, migliaia di morti e oltre due milioni di profughi curdi. Il PKK annunciò il cessate il fuoco nel 1999.

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A Jerevan, la capitale dell'Armenia, danzatori si esibiscono in una danza tradizionale. Più del 90% della popolazione del paese è di etnia armena e conserva una ricca tradizione culturale.

Il monumento in memoria del genocidio armeno eretto a Erevan, capitale dell'Armenia, commemora le centinaia di migliaia di armeni morti tra il 1915 e il 1923 per mano degli ottomani in uno dei più sanguinosi massacri del XX secolo. Una serie di lastre di pietra disposte in circolo sono protese verso il centro della struttura, dove arde una fiamma perpetua.

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Dopo l’indipendenza dal Regno Unito nel 1960, l'isola di Cipro divenne una repubblica indipendente nell'ambito del Commonwealth. Nel 1963 prese il via una guerra civile tra turchi e greci ciprioti che portò allo stanziamento sull'isola di truppe militari dell'ONU per il mantenimento della pace. Dal 1974 la Turchia ha occupato militarmente la regione settentrionale dell'isola. Nella foto, un soldato dell'ONU di guardia lungo la linea che divide in due il paese: la Repubblica di Cipro, a maggioranza greca, nel sud, e la Repubblica turca di Cipro del Nord, a maggioranza turca, non riconosciuta dalla comunità internazionale.