Uno sguardo che spalanca al mondo PRIMO GIORNO DI SCUOLA ... · progetto annuale della Scuola...

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Giovedì 24 novembre 2016 II Speciale Fondazione Sacro Cuore Progetto annuale Desiderosi di grandi orizzonti Un percorso di crescita per i bambini delle elementari “Desiderosi di grandi orizzonti” è il titolo del progetto annuale della Scuola Primaria della Fondazione del Sacro Cuore, che esprime il punto sintetico a cui fanno riferimento i percorsi didattici di tutte le classi. Ogni anno i curricoli che la nostra scuola propone vengono costruiti non solo facendo riferimento agli obiettivi delle Indicazioni Nazionali, ma partendo dal desiderio dei bambini. Quali sono i nostri tentativi perché ognuno dei nostri alunni possa inseguire i grandi orizzonti che desidera? Quali i titoli dei progetti didattici di quest’anno? Il percorso educativo che verrà proposto ai bambini di prima ha come titolo “Un nuovo inizio… tra le mani del vento alla scoperta del mondo”. Tale progetto sarà guidato dalla narrazione delle avventure di Cipì, un uccellino che, come ogni bambino di prima, si cimenta nei suoi primi voli, timoroso di non esserne capace. La mamma lo accompagna e lo aiuta nei suoi tentativi, ma a un certo punto lo affida alle mani del vento. Il vento è simbolo di quella fiducia che la nostra scuola dà ai nuovi bambini di prima, perché siano pronti a cominciare il loro nuovo viaggio. “Tu sei unico e speciale!” è il titolo del progetto annuale proposto ai bambini di seconda. Il protagonista della storia che verrà narrata, Pulcinello, inviterà ognuno a scoprire di essere speciale così com’è, attraverso l’incontro con lo sguardo di un Padre. È sempre uno sguardo, infatti, che non ti “molla”, ma ti perdona e ti accompagna nel tuo cammino, che ti aiuta a diventare un bambino vero, come accade anche a Pinocchio (un altro testo che sarà proposto). E la verità di sé è una scoperta che avviene passo dopo passo, anno dopo anno. Nella classe terza, il progetto intitolato “Ed io chi sono?”offre la possibilità ai bambini ad andare ancora più a fondo. In terza l’esperienza dello studio diviene una tappa significativa, che permette al bambino di cogliere la realtà come segno e di scoprire che essa è fatta per l’uomo. Lo studio della storia, in modo particolare, offre a ogni bambino la possibilità di osservare i segni lasciati dall’uomo del Neolitico, come un’occasione particolarmente significativa per chiedersi chi sia l’uomo, che cosa lo caratterizzi. L’icona del progetto delle classi terze, il disco di Nebra, la più antica rappresentazione della volta stellata, ci richiama agli interrogativi ultimi che anche gli uomini più antichi si saranno posti di fronte alla bellezza del cielo: “Ma io chi sono? Da dove vengo? Qual è il mio destino?”. Tali interrogativi continuano ad accendere i cuori degli alunni e a spalancare i loro occhi, come viene riproposto dalle maestre di Quarta che li invitano a tenere “Occhi aperti... alla scoperta del mondo”. I bambini di Quarta sono chiamati a mettersi in gioco in modo ancor più consapevole e autonomo, partendo dal desiderio del cuore, dal “punto infiammato” che chiama ogni uomo a compiere il cammino. Occorre allora scommettere su questo punto inseguendo le orme di Ulisse, l’eroe greco che ha sfidato l’ignoto, mosso dalla sete inesauribile di conoscenza. Occorre provocare il desiderio in ogni bambino perché possa varcare la soglia dell’apparenza, per addentrarsi nel mondo del meraviglioso e del desiderabile, come accade a Lucy, una delle protagoniste del libro Il leone, la strega e l’armadio che verrà letto dalle maestre di Quarta, per ripartire in ogni momento alla scoperta del mondo da veri uomini. Lo afferma Mowgli ne Il libro della giungla (un altro testo che verrà proposto nel corso dell’anno): “Se sono uomo, bisognerà che diventi uomo”. E accorgersi di essere uomini significa saper tenere lo sguardo in alto, rivolto al cielo, simbolo del desiderio di felicità che i bambini di quinta sentono così vivo, anche in prospettiva dei nuovi orizzonti che li attendono, nel passaggio alla scuola media. La proposta che verrà fatta loro nell’ultimo anno della scuola primaria, all’interno del progetto annuale che ha come titolo “A una a una si svelano le stelle”, sarà un cammino di ricerca e di esplorazione della volta celeste, per scoprirne la bellezza e la grandezza. Il percorso di conoscenza del sistema solare, dei pianeti e delle stelle accompagnerà i bambini di Quinta nella scoperta della vastità dell’Universo, anche all’interno del Progetto di continuità con la Scuola Media. Dall’esperienza delle meraviglie del cielo si passerà poi a porre l’attenzione sull’io, sulla persona perché il cielo è fatto per ognuno di noi. Mirella Amadori vicaria Scuola Primaria opo trent’anni di insegnamento alla scuola primaria, la domanda che molti mi pongono vedendomi da quest’anno in presidenza, in qualità di coordinatrice, è se non mi mancano i bambini e se davvero preferisco un lavoro burocratico all’insegnamento. Riflettendo mi sono resa conto che il mio scopo non è mosso dal vivere burocraticamente il ruolo che mi è stato affidato, in quanto ciò che costituisce ogni lavoro, e quindi anche questo, è la relazione. In questi anni mi sono accorta che la differenza che impedisce di appiattirsi su una forma impiegatizia del lavoro docente sta nella capacità di mettersi in gioco avendo a cuore la preoccupazione di rapportarsi all’altro: collega, alunno, genitore come fosse un bene, come possibilità di un incontro tra due diverse umanità, come desiderio di guardare e di sentirsi guardati in quanto straordinario potenziale di ricchezza. Il compito educativo svolto dalla nostra scuola, in quasi trent’anni di attività, può essere descritto come il tentativo quotidiano di realizzare lo scopo dell’educazione: la crescita di personalità in grado di affrontare in modo originale e creativo la propria esperienza e la complessità del mondo in cui viviamo. La fioritura di questo tratto della persona ha come presupposto la valorizzazione dell’umanità di ciascuno attraverso l’incontro e la guida di un insegnante che introduce nel mondo lungo una strada di certezza e bellezza. “Se oggi ci troviamo di fronte a una profonda crisi dell’umano testimoniata dalla passività di molti giovani - scrive J. Carron in La bellezza disarmata - è proprio perché si ignora il desiderio del cuore che è, invece, ancora mosso da un’insopprimibile voglia di Infinito”. A partire da questa provocazione la scelta del nostro cammino educativo si articola attorno a due fattori: la cura della didattica e la costruzione di una relazione significativa. Per darne ragione alle famiglie, in apertura dell’anno scolastico, abbiamo interrogato la dottoressa Nicoletta Sanese, a cui abbiamo chiesto aiuto nell’affronto di questo impellente bisogno di sguardo. L’immagine metaforica con cui ci è venuta incontro, paragona il cammino di crescita a una gara: i bambini sono come gli atleti, pronti sulla pista a partire, con lo stesso desiderio di riuscita di chi vorrebbe arrivare primo. Dove collocare, a questo punto, genitori e insegnanti? Non certo sulla pista, come oggi si tenderebbe a fare, ma sugli spalti a tifare per la riuscita dell’intrapresa, poiché l’avventura umana predilige la fatica individuale dentro a un rapporto, innanzitutto con la famiglia e successivamente con la scuola, attraverso cui si gioca la crescita dell’identità. Desideriamo, per questo, affrontare ogni giorno la sfida dell’educazione nella certezza che il fascino di una significativa esperienza conoscitiva, unita allo sguardo certo di chi sa far spalancare gli occhi sul mondo, osi quella ventata di coraggio tale da spingere la corsa in avanti con la speranza della riuscita, comunque vada! Emanuela Casali coordinatrice Scuola dell’Infanzia e Scuola Primaria D Agli insegnanti è chiesto di mettersi in gioco nella relazione educativa Uno sguardo che spalanca al mondo Il libro come occasione di incontro e di scoperta oi crediamo nella bellezza dei racconti, delle fiabe, dei libri, per questo amiamo proporre la stessa esperienza ai nostri alunni. L’iniziativa Libriamoci ci ha dato anche quest’anno la possibilità di regalare questa nostra passione alle classi in cui lavoriamo. Così siamo andate con loro in libreria, abbiamo raccontato libri, glieli abbiamo dati in mano e abbiamo visto la fioritura della capacità di coinvolgimento dei nostri bambini attorno a ogni racconto che, unitamente alla lettura che quotidianamente facciamo in classe, ci ha permesso di verificare l’affermazione ascoltata a LibrAperto, il corso di aggiornamento che frequentiamo già da sei anni a Firenze: “I bambini amano cose grandi, non da grandi”. Così, un sabato mattina di ottobre, a Cesena in corte Dandini, davanti alla libreria “Via dei ciliegi”, i nostri alunni hanno letto, raccontato e animato i libri ai bambini che il prossimo anno frequenteranno la prima elementare, dentro il progetto di continuità, ed è stata una festa. Per noi maestre è stato molto interessante vedere i piccoli attentissimi, N che guardavano e ascoltavano i loro amici più grandi leggere per loro, con gusto, scorrevolmente e con senso, i libri scelti. Ogni nostro alunno ha capito di aver vissuto qualcosa di bello per sé, perciò tutti ci hanno chiesto di tornare in quella libreria dove hanno trovato un ambiente profumato di libri nuovi, che invita a leggere e cercare i testi più belli. In questi e nei prossimi anni Il leone, la strega e l’armadio, Le avventure di Pinocchio, Pippi Calzelunghe, Il gigante egoista, Il Libro della Giungla con i loro autori, hanno riempito e riempiranno di straordinarie avventure, di belle parole e di immagini le nostre aule, i nostri quaderni e noi stessi. Noi maestre, dentro il percorso di LibrAperto, abbiamo avuto l’occasione di ascoltare dei Maestri come Edoardo Rialti e Alberto Brasioli, critici letterari, Luisa Bassani, neuropsichiatra, Roberto Filippetti, studioso di fiabe, che ci hanno fatto apprezzare i grandi classici della letteratura per bambini. Da qui è nata la passione per ricercare i testi integrali, le traduzioni più fedeli, le edizioni con le illustrazioni più belle e significative. La successiva lettura ad alta voce in classe è dunque un’esperienza di “simpatia”, che ha creato un profondo legame con i nostri bambini e che ci ha mostrato la potenza della narrativa che si nutre anche di arte, storia, musica. Così, citando Edoardo Rialti, possiamo affermare che “come scrive Manzoni, solo facendo questa esperienza di ‘simpatia’, la realtà si svela nella sua evidenza ed è pertanto effettivamente conoscibile. Autori e opere letterarie diventano occasioni di incontro, che ci permettono di mettere un po’ a fuoco meglio chi siamo, ciò che conta veramente e con chi vogliamo viverlo”. Carla Agostini e Nicoletta Tonelli insegnanti Scuola Primaria Da LibrAperto a Libriamoci Due progetti di educazione alla lettura Scuola Primaria PRIMO GIORNO DI SCUOLA: L’ACCOGLIENZA DEI NUOVI ALUNNI

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Giovedì 24 novembre 2016II Speciale Fondazione Sacro Cuore

Progetto annuale

■ Desiderosidi grandi orizzonti

Un percorso di crescitaper i bambini delle elementari“Desiderosi di grandi orizzonti” è il titolo delprogetto annuale della Scuola Primaria dellaFondazione del Sacro Cuore, che esprime il puntosintetico a cui fanno riferimento i percorsididattici di tutte le classi. Ogni anno i curricoliche la nostra scuola propone vengono costruitinon solo facendo riferimento agli obiettivi delleIndicazioni Nazionali, ma partendo dal desideriodei bambini. Quali sono i nostri tentativi perchéognuno dei nostri alunni possa inseguire i grandiorizzonti che desidera? Quali i titoli dei progettididattici di quest’anno? Il percorso educativo cheverrà proposto ai bambini di prima ha cometitolo “Un nuovo inizio… tra le mani del ventoalla scoperta del mondo”. Tale progetto saràguidato dalla narrazione delle avventure di Cipì,un uccellino che, come ogni bambino di prima, sicimenta nei suoi primi voli, timoroso di nonesserne capace. La mamma lo accompagna e loaiuta nei suoi tentativi, ma a un certo punto loaffida alle mani del vento. Il vento è simbolo diquella fiducia che la nostra scuola dà ai nuovibambini di prima, perché siano pronti acominciare il loro nuovo viaggio.“Tu sei unico e speciale!” è il titolo del progettoannuale proposto ai bambini di seconda. Ilprotagonista della storia che verrà narrata,Pulcinello, inviterà ognuno a scoprire di esserespeciale così com’è, attraverso l’incontro con losguardo di un Padre. È sempre uno sguardo,infatti, che non ti “molla”, ma ti perdona e tiaccompagna nel tuo cammino, che ti aiuta adiventare un bambino vero, come accade anche aPinocchio (un altro testo che sarà proposto). E laverità di sé è una scoperta che avviene passodopo passo, anno dopo anno.Nella classe terza, il progetto intitolato “Ed iochi sono?”offre la possibilità ai bambini adandare ancora più a fondo. In terza l’esperienzadello studio diviene una tappa significativa, chepermette al bambino di cogliere la realtà comesegno e di scoprire che essa è fatta per l’uomo.Lo studio della storia, in modo particolare, offrea ogni bambino la possibilità di osservare i segnilasciati dall’uomo del Neolitico, comeun’occasione particolarmente significativa perchiedersi chi sia l’uomo, che cosa lo caratterizzi.L’icona del progetto delle classi terze, il disco diNebra, la più antica rappresentazione della voltastellata, ci richiama agli interrogativi ultimi cheanche gli uomini più antichi si saranno posti difronte alla bellezza del cielo: “Ma io chi sono? Dadove vengo? Qual è il mio destino?”. Taliinterrogativi continuano ad accendere i cuoridegli alunni e a spalancare i loro occhi, comeviene riproposto dalle maestre di Quarta che liinvitano a tenere “Occhi aperti... alla scopertadel mondo”. I bambini di Quarta sono chiamati amettersi in gioco in modo ancor più consapevolee autonomo, partendo dal desiderio del cuore,dal “punto infiammato” che chiama ogni uomo acompiere il cammino. Occorre allorascommettere su questo punto inseguendo leorme di Ulisse, l’eroe greco che ha sfidatol’ignoto, mosso dalla sete inesauribile diconoscenza. Occorre provocare il desiderio inogni bambino perché possa varcare la sogliadell’apparenza, per addentrarsi nel mondo delmeraviglioso e del desiderabile, come accade aLucy, una delle protagoniste del libro Il leone, lastrega e l’armadio che verrà letto dalle maestredi Quarta, per ripartire in ogni momento allascoperta del mondo da veri uomini. Lo affermaMowgli ne Il libro della giungla (un altro testoche verrà proposto nel corso dell’anno): “Sesono uomo, bisognerà che diventi uomo”. Eaccorgersi di essere uomini significa saper tenerelo sguardo in alto, rivolto al cielo, simbolo deldesiderio di felicità che i bambini di quintasentono così vivo, anche in prospettiva dei nuoviorizzonti che li attendono, nel passaggio allascuola media. La proposta che verrà fatta loronell’ultimo anno della scuola primaria,all’interno del progetto annuale che ha cometitolo “A una a una si svelano le stelle”, sarà uncammino di ricerca e di esplorazione della voltaceleste, per scoprirne la bellezza e la grandezza.Il percorso di conoscenza del sistema solare, deipianeti e delle stelle accompagnerà i bambini diQuinta nella scoperta della vastità dell’Universo,anche all’interno del Progetto di continuità conla Scuola Media. Dall’esperienza delle meravigliedel cielo si passerà poi a porre l’attenzionesull’io, sulla persona perché il cielo è fatto perognuno di noi.

Mirella Amadorivicaria Scuola Primaria

opo trent’anni diinsegnamento alla scuolaprimaria, la domanda chemolti mi pongono vedendomi

da quest’anno in presidenza, inqualità di coordinatrice, è se non mimancano i bambini e se davveropreferisco un lavoro burocraticoall’insegnamento.Riflettendo mi sono resa conto che ilmio scopo non è mosso dal vivereburocraticamente il ruolo che mi èstato affidato, in quanto ciò checostituisce ogni lavoro, e quindi anchequesto, è la relazione. In questi annimi sono accorta che la differenza cheimpedisce di appiattirsi su una formaimpiegatizia del lavoro docente stanella capacità di mettersi in giocoavendo a cuore la preoccupazione dirapportarsi all’altro: collega, alunno,genitore come fosse un bene, comepossibilità di un incontro tra duediverse umanità, come desiderio diguardare e di sentirsi guardati inquanto straordinario potenziale diricchezza.Il compito educativo svolto dallanostra scuola, in quasi trent’anni di

attività, può esseredescritto come il

tentativo quotidiano di realizzare loscopo dell’educazione: la crescita dipersonalità in grado di affrontare inmodo originale e creativo la propriaesperienza e la complessità delmondo in cui viviamo.La fioritura di questo tratto dellapersona ha come presupposto lavalorizzazione dell’umanità diciascuno attraverso l’incontro e laguida di un insegnante che introducenel mondo lungo una strada dicertezza e bellezza. “Se oggi citroviamo di fronte a una profondacrisi dell’umano testimoniata dallapassività di molti giovani - scrive J.Carron in La bellezza disarmata - èproprio perché si ignora il desideriodel cuore che è, invece, ancora mossoda un’insopprimibile voglia diInfinito”.A partire da questa provocazione lascelta del nostro cammino educativosi articola attorno a due fattori: la curadella didattica e la costruzione di unarelazione significativa. Per darneragione alle famiglie, in aperturadell’anno scolastico, abbiamointerrogato la dottoressa Nicoletta

Sanese, a cui abbiamo chiesto aiutonell’affronto di questo impellentebisogno di sguardo. L’immaginemetaforica con cui ci è venutaincontro, paragona il cammino dicrescita a una gara: i bambini sonocome gli atleti, pronti sulla pista apartire, con lo stesso desiderio diriuscita di chi vorrebbe arrivare primo.Dove collocare, a questo punto,genitori e insegnanti? Non certo sullapista, come oggi si tenderebbe a fare,ma sugli spalti a tifare per la riuscitadell’intrapresa, poiché l’avventuraumana predilige la fatica individualedentro a un rapporto, innanzituttocon la famiglia e successivamente conla scuola, attraverso cui si gioca lacrescita dell’identità. Desideriamo,per questo, affrontare ogni giorno lasfida dell’educazione nella certezzache il fascino di una significativaesperienza conoscitiva, unita allosguardo certo di chi sa far spalancaregli occhi sul mondo, osi quella ventatadi coraggio tale da spingere la corsa inavanti con la speranza della riuscita,comunque vada!

Emanuela Casalicoordinatrice Scuola dell’Infanzia

e Scuola Primaria

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Agli insegnantiè chiestodi mettersi in gioconella relazioneeducativa

Uno sguardoche spalancaal mondo

Il libro come occasionedi incontro e di scoperta

oi crediamo nella bellezza deiracconti, delle fiabe, dei libri, perquesto amiamo proporre la stessa

esperienza ai nostri alunni. L’iniziativaLibriamoci ci ha dato anche quest’annola possibilità di regalare questa nostrapassione alle classi in cui lavoriamo. Cosìsiamo andate con loro in libreria,abbiamo raccontato libri, glieli abbiamodati in mano e abbiamo visto la fiorituradella capacità di coinvolgimento deinostri bambini attorno a ogni raccontoche, unitamente alla lettura chequotidianamente facciamo in classe, ciha permesso di verificare l’affermazioneascoltata a LibrAperto, il corso diaggiornamento che frequentiamo già dasei anni a Firenze: “I bambini amano cosegrandi, non da grandi”. Così, un sabatomattina di ottobre, a Cesena in corteDandini, davanti alla libreria “Via deiciliegi”, i nostri alunni hanno letto,raccontato e animato i libri ai bambiniche il prossimo anno frequenteranno laprima elementare, dentro il progetto dicontinuità, ed è stata una festa.Per noi maestre è stato moltointeressante vedere i piccoli attentissimi,

N che guardavano e ascoltavano iloro amici più grandi leggere perloro, con gusto, scorrevolmentee con senso, i libri scelti. Ogninostro alunno ha capito di avervissuto qualcosa di bello per sé,perciò tutti ci hanno chiesto ditornare in quella libreria dovehanno trovato un ambienteprofumato di libri nuovi, che invita aleggere e cercare i testi più belli. In questi enei prossimi anni Il leone, la strega el’armadio, Le avventure di Pinocchio, PippiCalzelunghe, Il gigante egoista, Il Librodella Giungla con i loro autori, hannoriempito e riempiranno di straordinarieavventure, di belle parole e di immagini lenostre aule, i nostri quaderni e noi stessi.Noi maestre, dentro il percorso diLibrAperto, abbiamo avuto l’occasione diascoltare dei Maestri come Edoardo Rialtie Alberto Brasioli, critici letterari, LuisaBassani, neuropsichiatra, RobertoFilippetti, studioso di fiabe, che ci hannofatto apprezzare i grandi classici dellaletteratura per bambini. Da qui è nata lapassione per ricercare i testi integrali, letraduzioni più fedeli, le edizioni con le

illustrazioni più belle e significative.La successiva lettura ad alta voce inclasse è dunque un’esperienza di“simpatia”, che ha creato un profondolegame con i nostri bambini e che ci hamostrato la potenza della narrativa che sinutre anche di arte, storia, musica. Così,citando Edoardo Rialti, possiamoaffermare che “come scrive Manzoni, solofacendo questa esperienza di ‘simpatia’,la realtà si svela nella sua evidenza ed èpertanto effettivamente conoscibile.Autori e opere letterarie diventanooccasioni di incontro, che ci permettonodi mettere un po’ a fuoco meglio chisiamo, ciò che conta veramente e con chivogliamo viverlo”.

Carla Agostini e Nicoletta Tonelliinsegnanti Scuola Primaria

Da LibrAperto a LibriamociDue progetti di educazione alla lettura

Scuola Primaria

PRIMO GIORNO DI SCUOLA:L’ACCOGLIENZA DEI NUOVI ALUNNI