Cellule T naive e cellule T della memoria Sopravvivenza negli organi linfoidi periferici.
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PISA · 2017-03-22 · 6 DEFINIZIONE E TERMINOLOGIA La perdita...
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UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PISA
FACOLTÀ DI MEDICINA E CHIRURGIA
Scuola di Specializzazione in Otorinolaringoiatria
TESI DI SPECIALIZZAZIONE
CRITERI DIAGNOSTICI ED INCIDENZA DELLA NEURITE
VESTIBOLARE
Relatore:
Chiar. mo Prof. Desiderio Passali
1° Correlatore
Chiar.mo Prof. Daniele Nuti
2° Correlatore
Chiar.ma Prof.ssa Luisa Bellussi
Candidato
Dott. ssa Serena Astore
Anno accademico 2013-14
2
A Santiago,
Youdel,
mio padre,
mia madre,
Matteo.
3
INDICE
Introduzione 5
Definizione e terminologia 6
Eziologia 7
Sede della lesione 8
Fisiopatologia 9
Caratteri clinici 10
Vertigine 10
Disequilibrio posturale 10
Sintomatologia vagale 11
Nistagmo spontaneo 11
Ocular Tilt Reaction 13
Head impulse test 14
Head heave test 17
Head shaking test 18
Esami strumentali 19
Test calorico 20
Vibrazione mastoidea 20
Potenziali vestibolari evocati miogenici 21
4
Verticale visiva soggettiva 23
Test con sedia rotatoria 23
Evoluzione 23
Diagnosi differenziale 26
Affezioni vestibolari periferiche 27
Patologie vestibolari centrali 28
Epidemiologia 30
Criteri diagnostici per la neurite vestibolare in fase acuta 32
Neurite vestibolare superiore 32
Neurite Vestibolare Totale 36
Neurite Vestibolare inferiore 37
Studio epidemiologico della Neurite Vestibolare 39
Obiettivo dello studio 39
Materiali e metodi 40
Risultati 43
Conclusioni 46
Bibliografia 48
5
INTRODUZIONE
La neurite vestibolare (NV) è una delle cause più frequenti di vertigine
acuta spontanea. E’ dovuta a perdita improvvisa della funzione vestibolare
che probabilmente consegue a riattivazione del virus herpes simplex nei
gangli vestibolari. Il quadro clinico è essenzialmente caratterizzato da
vertigine prolungata, instabilità più o meno grave, nistagmo spontaneo
orizzontale-rotatorio diretto verso il lato sano, test impulsivo patologico e
deficit calorico ipsilaterale. La NV coinvolge, nella maggior parte dei casi,
il labirinto vestibolare superiore e le sue afferenze (NV superiore). In
alcuni pazienti avviene una compromissione di tutto il labirinto vestibolare
(NV totale). Eccezionalmente si può verificare una NV che coinvolge solo
la parte inferiore del labirinto (NV inferiore).
La più importante diagnosi differenziale riguarda le affezioni acute del
cervelletto o del tronco encefalico (infarto cerebellare del territorio della
branca mediale dell’arteria cerebellare-inferiore, nota come mPICA) e altre
affezioni vestibolari periferiche (fistola perilinfatica, malattia di Meniere,
VPPB del canale semicircolare laterale, schwannoma vestibolare) o centrali
(sclerosi multipla, vertigine emicranica).
In questa tesi, dopo aver descritto le caratteristiche principali della malattia,
vengono indicati i criteri diagnostici necessari per la diagnosi. Vengono
infine riportati alcuni dati epidemiologici ottenuti da uno studio prospettico
effettuato presso la UOC di Otorinolaringoiatria della Università di Siena
nell’anno 2011 e presso la UO di Otorinolaringoiatria di Grosseto nell’anno
2014-2015
6
DEFINIZIONE E TERMINOLOGIA
La perdita improvvisa della funzione di uno dei due apparati vestibolari
periferici è una condizione patologica frequentemente denominata neurite
vestibolare (1). Si manifesta con un violento episodio, prolungato ed
improvviso, di vertigine rotatoria oggettiva, accompagnata da
un’imponente sintomatologia neurovegetativa ed in assenza assoluta di
sintomi cocleari e neurologici.
Il termine di “neurite vestibolare” attribuisce questa forma di deficit
vestibolare acuto unilaterale, agli effetti diretti o indiretti di un’infezione
virale (2).
Nel 1952 Dix ed Hallpike coniarono il termine di “neuronite vestibolare”
intendendo ‘una qualche forma di malattia organica confinata all’apparato
vestibolare, localizzata tra i suoi recettori periferici fino ai nuclei
vestibolari nel sistema nervoso centrale’(3).
Entrambi i termini implicano una alterazione patologica non provata perciò
la dizione più generica di perdita improvvisa della funzione vestibolare
monolaterale è probabilmente la più indicata per indicare una sindrome
caratterizzata da esordio improvviso ad origine sconosciuta.
Descritta per la prima volta da Ruttin (4) e a riprova delle incertezze ancora
esistenti sulla sua eziopatogenesi tale patologia viene anche comunemente
conosciuta con i termini ‘ruttin palsy’, ‘vestibolopatia acuta unilaterale’,
‘vestibolapatia periferica acuta unilaterale’, ‘paralisi vestibolare
(idiopatica) acuta unilaterale’, ‘deficit vestibolare improvviso’, ‘neuropatia
vestibolare’, ‘neuro labirintite vestibolare’ e altri. (5), (6) (7).
In questa tesi viene utilizzato il termine di neurite vestibolare perché più
ampiamente usato nella letteratura internazionale.
7
ETIOLOGIA
La neurite vestibolare fa parte del gruppo di malattie idiopatiche, anche se
molte delle più accreditate teorie patogenetiche indicano l’esistenza di
un’infezione/infiammazione virale, herpes zoster o herpes simplex, in
analogia con la paralisi del nervo facciale conseguente ad una parotite (2).
Il fatto che la malattia si presenta spesso in forma epidemica ed è
abbastanza frequentemente preceduta da un episodio influenzale, che può
coinvolgere più membri di una stessa famiglia e si verifica più
frequentemente in primavera o all’inizio dell’estate è a sostegno di
un’eziologia virale (6).
Non esistono peraltro evidenze conclusive di una patogenesi virale anche in
considerazione del fatto che i virus più frequentemente chiamati in causa
(herpes simplex, citomegalovirus, Epstein- Barr, rosolia, adenovirus,
influenza) sono comuni ed il rilievo di un aumento delle titolazioni
anticorpali potrebbe coesistere indipendentemente dal DVA. Non esiste
inoltre una conferma immunoistochimica che la rilevata degenerazione del
nervo vestibolare sia dovuta ad un insulto virale (8) (9) (10). Altre
considerazioni riguardano la difficoltà a comprendere il risparmio da parte
del virus delle altre porzioni del nervo vestibolare o del nervo acustico,
l’assenza, in molti pazienti, di altri sintomi tipici di una virosi e la
particolare prevalenza nell’età matura.
Tuttavia, numerose evidenze suggeriscono una possibile riattivazione di
Herpes simplex tipo 1 (HSV-1) come causa di neurite vestibolare
analogamente a quanto osservato nella paralisi idiopatica del nervo facciale
(11). Il DNA del virus HSV-1 è stato più volte identificato autopticamente
in circa due dei tre gangli vestibolari umani con l’espressione di linfociti T
CD8 positivi, citochine e chemochine (11). Questi ritrovamenti indicano
8
un’infezione latente da HSC-1 dei gangli vestibolari. Inoltre l’inoculazione
di HSV-1 nel padiglione auricolare dei topi può riprodurre
sperimentalmente la neurite vestibolare, con degenerazione del ganglio di
Scarpa e con presenza di anticorpi HSV-1 (12).
Un’altra possibile ipotesi eziologica alla base della neurite vestibolare
sembra essere quella vascolare, dovuta ad ischemia labirintica o a disturbi
micro vascolari (13). Ciò è più probabile se coesiste un danno cocleare.
Anche una possibile eziopatogenesi autoimmunitaria potrebbe essere alla
base della neurite vestibolare, specialmente se caratterizzata da un
interessamento di entrambi i labirinti (14). È comunque possibile che nelle
forme unilaterali la lesione consegua ad una turba immunologica attivata da
un insulto virale.
SEDE DI LESIONE
Una caratteristica comune della neurite vestibolare è la selettiva lesione
della porzione superiore del labirinto che è innervata dalla divisione
superiore del nervo vestibolare. La porzione inferiore del labirinto viene
generalmente risparmiata.
Alcuni pazienti con neurite vestibolare sviluppano vertigine posizionale
benigna o sindrome di Lindsay e Hemenway che conferma quanto suddetto
e che indica in realtà un coinvolgimento d'organo. Tuttavia, l'incertezza
rimane sul sito o siti esatti della lesione. È stato anche suggerito, dal rilievo
di VEMPs galvanici normali in un piccolo gruppo di pazienti che il nervo
vestibolare sia intatto e che la lesione è in primo luogo nel labirinto. D’altra
parte l'assenza di VEMPs in molti pazienti, che suggerisce un disturbo del
nervo, potrebbe essere un effetto ' upstream ' e non esclude una malattia
d’organo. Non è chiaro quindi se questi due modelli sono indicativi di due
9
diversi tipi di patologia o parte di un continuum . Alla luce di questi
risultati è stata suggerita una "vestibolo neuro- labirintite".
In realtà, il luogo esatto degli effetti della stimolazione galvanica sul nervo
vestibolare non sono completamente noti e la sede della lesione della
neurite vestibolare è ancora da accertare.
FISIOPATOLOGIA
La neurite vestibolare affligge preferibilmente la porzione superiore del
labirinto vestibolare (canale semicircolare laterale, anteriore ed utricolo)
che è innervata dalla divisione superiore del nervo vestibolare. La porzione
inferiore del labirinto (canale semicircolare posteriore e sacculo) viene
generalmente risparmiata (15). La relativa vulnerabilità della porzione
superiore del labirinto vestibolare può essere giustificata da una selettiva
infiammazione del nervo vestibolare superiore che è più lungo
dell’inferiore (11) o dalle differenze anatomiche nei canali ossei delle due
divisioni (16).
Comunque è possibile che entrambe le divisioni siano colpite, superiore e
inferiore (15-30% dei casi) (17). Più raramente (probabilmente intorno al 1-
2%) può verificarsi un coinvolgimento della sola divisione inferiore con
compromissione del canale posteriore, sacculo e delle loro afferenze.(18)
Una perdita vestibolare acuta unilaterale genera una serie di segni e sintomi
alcuni dei quali sono destinati a scomparire per la messa in atto di specifici
meccanismi di compenso. I segni vengono distinti in statici e dinamici. I
segni statici, indipendenti dai movimenti e dovuti ad uno squilibrio fra i
nuclei vestibolari dei due lati, sono il nistagmo spontaneo, la Ocular Tilt
Reaction e la instabilità statica. I segni dinamici sono invece quelli che
insorgono a seguito dei movimenti della testa e del corpo. Essi sono dovuti
10
alla perdita di una metà degli impulsi afferenti che normalmente
contribuiscono all’attuazione delle risposte compensatorie durante i
movimenti della testa e sono facilmente evidenziabili con alcune semplici
manovre: Head impulse test, head shaking test, head heave test.
Generalmente i segni statici si riducono nell’arco di giorni, settimane o
mesi con la scomparsa del nistagmo spontaneo e dell’atassia grazie ai
meccanismi di recupero garantiti dalla plasticità del SNC 19-20
CARATTERI CLINICI
Vertigine
La vertigine esordisce più o meno acutamente incrementando in poche ore
per raggiungere il picco entro il primo giorno (1). Generalmente resta
intensa per alcuni giorni (21). Brevi attacchi di vertigini o capogiri sono
occasionalmente riportate nei giorni antecedenti (8) (21). I pazienti possono
riferire precedenti o concomitanti malattie virali (3) (8). La vertigine è
generalmente descritta come una sensazione di rotazione dell’ambiente
esacerbata da qualsiasi movimento del capo. Poiché la percezione visiva
illusoria di rotazione è prodotta dalla fase rapida del nistagmo, una neurite
vestibolare sinistra (nistagmo battente verso destra) dovrebbe suscitare un
senso di rotazione verso destra. I pazienti di solito giacciono con l’orecchio
sano verso il basso perché tale posizione riduce la intensità del nistagmo e
la vertigine.
Disequilibrio Posturale
Il disequilibrio posturale è dovuto alla compromissione dei riflessi
vestibolo- spinali. Il paziente riesce difficilmente a mantenere la stazione
eretta, preferendo così giacere ad occhi chiusi o al buio su di un fianco. Il
11
lato su cui giace il paziente corrisponde di solito al lato sano. Se costretto a
deambulare, appare gravemente atassico, con costante tendenza a deviare
verso il lato sano (22). Anche nella stazione eretta, specie ad occhi chiusi,
potremo osservare la tendenza a cadere verso lo stesso lato. Tuttavia il
paziente riesce a stare seduto senza aiuto o in piedi con i piedi divaricati,
perché il cervello può ancora utilizzare le informazioni provenienti dal
sistema visivo e dal sistema somatosensoriale deputati anch’essi al
mantenimento dell’equilibrio.
Al contrario, i pazienti con danno del sistema vestibolare centrale sono
spesso incapaci a stare in piedi senza aiuto.
Sintomatologia vagale
Gravi sintomi neurovegetativi (nausea, vomito e ansia) sono un sintomo
costante di neurite vestibolare acuta dovuti all'attivazione del centro
bulbare del vomito attraverso percorsi vestibolo- autonomi
Nistagmo spontaneo
L’improvvisa diminuzione della frequenza di scarica del nervo o
dell’organo vestibolare periferico determina uno squilibrio nel tono
vestibolare che è la causa del segno patognomonico della neurite
vestibolare in fase acuta: il nistagmo spontaneo.
La riduzione (o perdita) acuta unilaterale della funzione vestibolare nella
neurite vestibolare provoca una riduzione (o perdita) dell’attività neurale
ipsilaterale nei nuclei vestibolari. Questo squilibrio provoca in genere
nistagmo con fase lenta lineare diretta verso il lato colpito e fase rapida
diretta verso il lato sano (nistagmo bifasico). Pertanto il nistagmo
spontaneo è unidirezionale, cioè batte sempre nella stessa direzione
indipendentemente dalla posizione degli occhi (in qualsiasi posizione degli
12
occhi). La traiettoria del nistagmo è legata alla relazione geometrica dei
canali semicircolari . Il risultato della paresi di un singolo canale
semicircolare è un movimento oculare (fase lenta) nello stesso piano del
canale interessato (23). Quando sono coinvolti più canali, la traiettoria della
fase lenta è dettata dalla somma vettoriale degli assi dei canali coinvolti
(24). Pertanto:
- la totale perdita vestibolare unilaterale produce un nistagmo
orizzontale -torsionale misto
- il coinvolgimento della divisione superiore del nervo vestibolare
(canali semicircolari anteriore e laterale) produce un nistagmo
upbeating orizzontale- torsionale con minima componente verticale
verso alto
- il coinvolgimento selettivo della divisione inferiore dovrebbe
provocare un nistagmo spontaneo torsionale verticale (downbeating)
senza componente orizzontale
Il nistagmo spontaneo di origine periferica è in genere inibito o ridotto
dalla fissazione in quanto i meccanismi centrali deputati alla fissazione
dello sguardo sono molto efficienti nel sopprimere un nistagmo di origine
periferica. Il grado di soppressione visiva dipende dall'intensità del
nistagmo.
Un'altra caratteristica importante del nistagmo spontaneo periferico è che
segue la legge di Alexander: la sua intensità aumenta quando lo sguardo è
rivolto in direzione della fase rapida del nistagmo. Ciò è dovuto a
meccanismi adattativi che cercano di contrastare la deriva dell’occhio e
promuovere una visione chiara .
13
Inoltre l’intensità del nistagmo diminuisce quando, a paziente supino,
l'orecchio interessato è rivolto verso l’alto e aumenta quando lo stesso è
rivolto verso il basso.
Esiste una correlazione diretta tra l’intensità e il grado del nistagmo:
maggiore è l’intensità più elevato è il grado. Il grado del nistagmo bifasico
si esprime utilizzando la classificazione di Alexander (Tabella 1)
Tab. 1 Classificazione di Alexander:
I grado: il nistagmo è rilevabile solo con lo sguardo deviato
nella direzione della fase rapida;
II grado: il nistagmo è rilevabile anche nello sguardo in
posizione mediana;
III grado: è rilevibile anche con lo sguardo deviato nella
direzione della fase lenta.
Ocular Tilt Reaction (OTR)
Sempre espressione di un imbalance statico otolitico, l’ocular tilt reaction si
manifesta solo nelle fasi precoci dei pazienti con neurite vestibolare acuta.
Completo o, più spesso, parziale l’ OTR è caratterizzato da inclinazione
della testa verso il lato patologico, ciclo torsione oculare e strabismo
verticale (22) (inclinazione oculare con l' occhio ipsilaterale alla lesione più
basso ed extraruotato mentre l'occhio controlaterale è più alto e
intraruotato) (Fig1). La torsione oculare può essere difficilmente
verificabile senza la valutazione del fundus oculare, ma può essere dedotta
dalla misura della verticale visiva soggettiva o orizzontale visiva
soggettiva (vedi più avanti) . OTR non è presente in caso di una neurite
vestibolare inferiore.
14
Fig. 1 Ocular tilt reaction. A) head tilt; B) ciclotorsione; C) strabismo verticale
Head impulse test (HIT)
Il sospetto diagnostico di un deficit vestibolare acuto (DVA) viene
avvalorato con la dimostrazione di un deficit del riflesso vestibolo-oculare
(RVO) tramite il test impulsivo rotatorio. L’esaminatore si pone davanti al
paziente e lo invita a fissare attentamente un punto di riferimento posto a
circa 1 metro di distanza, oppure il naso dell’esaminatore stesso. Dopo aver
afferrato saldamente la testa del paziente, la ruota lentamente verso un lato
di circa 20° e quindi imprime una brusca accelerazione in senso opposto
(accelerazione breve ma estremamente elevata) per riportare la testa in
posizione centrale. In questo modo gli occhi vengono portati rapidamente
dalla posizione eccentrica alla posizione centrale nell’orbita. La prova
viene poi ripetuta in senso opposto.
Se il riflesso vestibolo-oculare funziona normalmente, l’esaminatore potrà
osservare che gli occhi del paziente rimangono ben fermi sulla mira,
compiendo un movimento compensatorio dalla posizione eccentrica
15
dell’orbita a quella centrale. Per contro, in presenza di un deficit del RVO,
la rotazione rapida della testa verso il canale patologico determinerà, alla
fine del movimento, la comparsa di una o più saccadi correttive necessarie
per riportare la immagine del target sulla fovea.
La saccade compensatoria è diretta verso il lato sano ed è il segno che
prova la presenza di un deficit dinamico del RVO. Tale segno è altamente
specifico nella patologia vestibolare periferica unilaterale. La saccade
compensatoria correttiva che compare alla fine del movimento della testa è
detta “overt saccade” ed è un segno specifico in caso di paresi o paralisi del
canale semicircolare laterale. Le “overt saccade” sono spesso ben visibili
in molti pazienti con nistagmo spontaneo che ne facilita l’interpretazione,
rendendo ben evidente il fenomeno, e consentendo una precoce diagnosi
differenziale con le affezioni cerebellari che provocano un nistagmo
spontaneo unidirezionale: per assurdo un TRI normale (RVO
normofunzionale) indica la presenza di una lesione centrale. Tuttavia in
alcuni pazienti le saccadi correttive sono nascoste o coperte poiché
avvengono contemporaneamente alla rotazione della testa per cui, alla fine
della rotazione gli occhi sono fermi sull’immagine. Questo fenomeno è
noto come covert saccade ed è la causa dei falsi negativi. Il fenomeno delle
covert saccade viene superato adottando una adeguata tecnica di
registrazione dei movimenti oculari, che consente di visualizzare le saccadi
coperte, possibilità difficile da adottare in acuto al letto del paziente.
Il test sfrutta la seconda legge di Ewald, secondo la quale una rapida
rotazione della testa in un senso determina nel canale laterale controlaterale
alla rotazione uno stimolo ampullifugo, inibitorio, meno efficiente di quello
ampullipeto, eccitatorio, che si genera nel canale verso cui si ruota la testa.
Questa asimmetria funzionale vale solo per movimenti rapidi (superiori a
200°/sec) ed è legata alle proprietà delle afferenze vestibolari primarie: la
16
loro attività di scarica a riposo, di circa 90 spikes al secondo, non è
soggetta ad una saturazione e subisce incrementi notevoli per stimoli
eccitatori, mentre può solo decrescere parzialmente, fino allo 0, con stimoli
inibitori. L’organizzazione a “push-pull”, di cui sono dotati i canali
semicircolari, consente normalmente la genesi di movimenti compensatori
adeguati a qualsiasi movimento della testa: in caso di deficit funzionale
unilaterale, la rapida rotazione della testa verso il lato leso provoca uno
stimolo ampullipeto ipsilaterale inefficiente ed uno stimolo ampullifugo
controlaterale che non è in grado di compensare da solo il movimento della
testa, rendendo necessaria l’insorgenza di saccadi correttive per fissare le
immagini.
In sintesi, HIT è un metodo altamente specifico e abbastanza sensibile per
rilevare la neurite vestibolare (25) (26), anche al letto del paziente, sia nella
fase acuta che post-acuta. È in grado di valutare un deficit vestibolare in
più del 80 % dei pazienti affetti da neurite vestibolare acuta (fase acuta). Se
il test è negativo (senza saccade correttiva) in fase acuta (con nistagmo
spontaneo) ci sono tre possibilità:
1) la saccade correttiva è coperta e può essere vista solo con sistemi video
(27)
2) la lesione vestibolare è parziale (28) (29)
3) l'organo periferico è normale e il nistagmo spontaneo è dovuto ad una
lesione centrale (30).
Un HIT normale nella fase post- acuta può anche essere dovuto al recupero
della funzione vestibolare.
È anche possibile eseguire un HIT diagonale sul piano dei canali
semicircolari verticali (31) ma i movimenti oculari di compensazione sono
in genere di breve ampiezza e difficili da valutare al letto (18). È pertanto
necessario un HIT quantitativo, attraverso un sistema di registrazione video
17
(o magnetic search coil) per una migliore definizione (32) (33). Nel caso di
una neurite vestibolare inferiore, HIT è positivo solo con la esplorazione
del canale posteriore, in quanto i canali laterali e anteriori sono risparmiati.
Head Heave Test
“Head heave test”, è una variante dell’Head Impulse Test e può essere
usato per valutare il VOR traslatorio e la funzionalità dell’utricolo. Il
termine “heave” indica un movimento che si effettua in senso traslatorio
laterale ed è stato calcolato che l’accelerazione necessaria per ottenere un
buon riflesso deve aver un valore minimo di 0,5 g.
In pratica si tratta di applicare uno stimolo otolitico con sufficiente velocità
e frequenza, in modo da eccitare il sistema oltre le sue capacità di
adattamento. In modo molto semplice occorre imprimere manualmente alla
testa del paziente un’accelerazione traslatoria, ad alta velocità, secondo
l’asse interaurale (da destra a sinistra e viceversa). Durante la manovra il
paziente deve fissare attentamente un punto vicino (il naso
dell’esaminatore). La presenza di un’asimmetria dinamica del sistema
otolitico è rivelata dalla comparsa di una saccade correttiva quando la testa
viene traslata verso il lato deficitario (34).
Nell’esame bedside, l’Head Heave test è in grado di valutare un deficit
utriculare in circa il 65% dei pazienti affetti da neurite vestibolare acuta.
Head Shaking test (HST)
Descritto da Barany nel 1907 (35) ed introdotto nella pratica clinica da
Kamei et al. nel 1964 (56), il test clinico per la ricerca del “post” head
shaking nystagmus (HSN) è una semplice metodica per rilevare le
asimmetrie determinate da lesioni vestibolari periferiche o centrali nel
“velocity storage mechanism”.
18
L’esaminatore fa compiere alla testa del paziente una rapida successione di
oscillazioni sul piano orizzontale (circa due cicli al secondo) per almeno 10
secondi. Il test viene effettuato con il paziente seduto ad occhi chiusi, la
testa leggermente flessa in basso e con un’escursione totale di circa 90°.
Quando lo scuotimento viene bruscamente interrotto, il paziente apre gli
occhi e l’esaminatore osserva l’eventuale comparsa di un nistagmo. Il test
può essere effettuato anche sul piano verticale.
Nei pazienti con lesione vestibolare periferica unilaterale, l’HST, effettuato
sul piano orizzontale, induce frequentemente la comparsa di un nistagmo
orizzontale che batte verso il lato sano e che si protrae per un periodo di
tempo molto variabile. In fase acuta il test determina quasi sempre un
incremento del nistagmo spontaneo (37) (38).
La comparsa di un HSN orizzontale nei pazienti con deficit vestibolare
unilaterale riflette la presenza di un’asimmetria del “velocity storage” che
viene indotta da un asimmetrico impulso periferico. La seconda legge di
Ewald stabilisce infatti che stimoli acceleratori ad elevata frequenza e
velocità inducono una risposta eccitatoria (ampullipeta per i canali laterali)
più efficiente rispetto alla risposta inibitoria (ampullifuga). La serie di
oscillazioni sul piano orizzontale determina una sequenza di impulsi
eccitatori che “caricano” in modo asimmetrico il “velocity storage
mechanism”: le rapide rotazioni della testa verso il lato leso provocano
infatti uno stimolo inferiore (o assente) rispetto a quelle verso il lato sano.
La comparsa di un nistagmo al termine del test può essere considerato
come una modalità di “scaricamento” di un “velocity storage” caricato
asimmetricamente (39).
In alcuni casi è anche possibile la comparsa di un HSN diretto verso il lato
deficitario anziché verso il lato sano. Il nistagmo che batte verso il lato
patologico viene denominato “invertito” (reversed) o irritativo.
19
La comparsa di un nistagmo invertito diretto è probabilmente dovuta ai
meccanismi di genesi del “recovery nystagmus”. Se l’adattamento
vestibolare si è già instaurato per ribilanciare il sistema, il recupero della
funzione vestibolare periferica può rendere inappropriata tale
modificazione, causando un’asimmetria paradossa negli input al “velocity
storage” e determinando un nistagmo a direzione opposta a quella che
generalmente si ottiene nelle lesioni periferiche. Tale fenomeno sarebbe
rilevabile nel 25% dei casi (40).
E’ bene ricordare che la comparsa di un HSN prevede che il “velocity
storage mechanism” sia ben funzionante. E’ infatti possibile che pazienti
affetti da completa perdita della funzione vestibolare periferica non
presentino un HSN per la coesistenza di gravi alterazioni insite nel
“velocity storage”.
Nei pazienti affetti da lesioni vestibolari centrali, coinvolgenti il “velocity
storage mechanism”, si può rilevare la comparsa di HSN verticale dopo
HST sul piano orizzontale, giustificabile con un’alterazione del
meccanismo “cross-coupling” (40). La presenza di alterazioni del “velocity
storage mechanism” può inoltre determinare la comparsa di un HSN in
presenza di un normale e bilanciato input periferico, praticamente
attribuibile ad una sorta di errore di interpretazione.
ESAMI STRUMENTALI
Test calorico
Il test calorico, pur rappresentando uno stimolo non fisiologico (range di
frequenza pari a circa 0.003 Hz) (1) che fornisce risposte inter e
intraindividuali molto variabili, permette di ricavare importanti
20
informazioni sullo stato funzionale del canale semicircolare laterale, tanto
che è ancora ritenuto indispensabile per la diagnosi di neurite vestibolare.
La caratteristica indispensabile per la diagnosi è quella di una risposta
assente in caso di paralisi del canale o ridotta se il danno è parziale (in
comparazione con il lato sano). La paralisi completa dovrebbe essere
confermata con un test calorico effettuato con acqua ghiaccia (ice water
test). In fase acuta, la coesistenza di un intenso nistagmo spontaneo
interagisce con il nistagmo calorico, rendendone talora problematica
l’interpretazione. Tuttavia, è noto che l’improvvisa perdita della funzione
vestibolare di un lato determina invariabilmente anche una temporanea
riduzione della funzione dell'altro lato, attribuibile ai meccanismi di
adattamento che cercano di bilanciare lo squilibrio vestibolare deprimendo
l'attività dei nuclei vestibolari corrispondenti al lato sano. Tali procedimenti
di adattamento riducono la risposta vestibolare del lato sano di circa il 70%
e si mantengono fino a che non inizia il recupero funzionale dei nuclei
deafferentati, cioè fino a quando non inizia il compenso. Ne deriva che
nelle prime fasi della neurite vestibolare non è sempre agevole confermare
un difetto vestibolare con il test calorico ed in particolare è molto difficile
stabilire se si è in presenza di una paresi o di una paralisi completa della
funzione canalare.
Il test calorico dovrebbe risultare normale in caso di Neurite Vestibolare
inferiore, in cui il canale laterale viene risparmiato (19).
Vibrazione mastoidea
La applicazione di uno stimolo vibratorio ad alta frequenza (100 Hz) alla
regione mastoidea di pazienti affetti da varie affezioni del sistema
vestibolare può provocare la comparsa di nistagmo. Il test viene
considerato come positivo se la vibrazione di una o entrambe le mastoidi
21
provoca la comparsa di un nistagmo che persiste per tutta la durata dello
stimolo e se il fenomeno è ripetibile. Nei pazienti con nistagmo spontaneo
il test è considerato positivo quando questo subisce un evidente incremento
in frequenza.
E’ stata peraltro segnalata la possibilità che la vibrazione provochi un
nistagmo anche in soggetti sani (41) (42).
Non è chiaro il meccanismo con cui la vibrazione mastoidea determina la
comparsa di un nistagmo nei pazienti con deficit della funzione vestibolare
periferica. E’ stato dimostrato che la vibrazione è in grado di eccitare i
canali semicircolari e le afferenze otolitiche in varie specie animali (43) per
cui gli effetti indotti sui movimenti oculari sembrano essere attribuibili ad
una stimolazione diretta dei recettori vestibolari intatti (44) (45). Il test
vibratorio è da alcuni considerato alla stregua di un test calorico simultaneo
(46). La vibrazione sembra peraltro in grado di incrementare le afferenze
dai muscoli sottoposti allo stimolo, facendo supporre che gli effetti possano
essere determinati da un’interazione tra i propriocettori del collo ed il
sistema vestibolare (47) (48).
La vibrazione mastoidea è capace di indurre un nistagmo diretto verso il
lato sano nella maggior parte di pazienti affetti da neurite vestibolare. In
particolare è un test discretamente utile per verificare la persistenza o meno
di un deficit della funzione periferica quando il compenso è in atto. Il test
risulta più sensibile dell’HIT nell’identificazione di un deficit vestibolare
cronico, anche se non altrettanto specifico.
Potenziali vestibolari evocati miogenici (VEMPs)
I VEMPs sono potenziali evocati vestibolari di natura miogenica, a
partenza da sistema otolitico, evocabili con stimuli acustici per via aerea
(airVEMPs), vibratori per via ossea (boneVEMPs), meccanici per
22
percussione cranica con martello per riflessi (tapVEMPs ) o per
stimolazione elettrica di tipo galvanico (gVEMPS). Comune denominatore
è la registrazione di un potenziale miogenico evocato sulla regione medio
cervicale anterolaterale dalla fasica interruzione del tono di preattivazione
del muscolo sternocleidomastoideo. I recettori otolitici inducono potenziali
miogenici nei muscoli effettori attraverso afferenze sensitive irregolari. Il
forte collegamento neurale tra il sacculo e il muscolo
sternocleidomastoideo ipsilaterale permette di valutare la funzione
sacculare attraverso il riflesso vestibolo - collico.
In realtà, i potenziali evocati miogenici nel muscolo sternocleidomastoideo
condotti per via aerea o attraverso vibrazione ossea ( cVEMPs ) sono
essenzialmente l'espressione dell'attività sacculare omolaterale e della
divisione inferiore del nervo vestibolare. Al contrario, l’utricolo proietta
principalmente ai muscoli oculari controlaterali, quindi i potenziali
miogenici evocati nel retto oculare inferiore ( oVEMPs ) esplorarano la
funzione dell’utriculos controlaterale e la divisione superiore del nervo
vestibolare. In questo senso gli oVEMPs condividono una afferenza
sostanzialmente comune ai VEMPs ma una via differenziata in sede di
tronco encefalo ed efferenza. Per questo motivo i due riflessi possono
comportarsi differentemente in corso di patologia (49).
Pertanto, gli oVEMPS sono generalmente assenti nella neurite vestibolare
superiore e presenti nella variante in cui è interessato il nervo vestibolare
inferiore (50) (51). Viceversa i cVEMPS risultano assenti o con ampiezza
ridotta cervicali nel caso di neurite vestibolare inferiore insieme ad una
alterata funzione del canale semicircolare laterale ipsilaterale alla
stimolazione calorica e all’head impulse test sul piano orizzontale (49)
(52) (53).
23
Questo può fornire un importante contributo nella diagnosi topografica del
danno.
Verticale visiva soggettiva
Descritta da Vibert nel 1999, rappresenta un’ulteriore tecnica di
rilevamento di una imbalancedella funzione utricolare nei pazienti affetti da
neurite vestibolare. Oltre il 90% dei pazienti con neurite vestibolare in fase
acuta mostra un’inclinazione patologica della VVS verso il lato patologico
di 10/15° (valore normale 0-2°), sempre concordante con la direzione della
torsione oculare. Non è peraltro chiaro se l’inclinazione della VVS
rappresenti la conseguenza sensoriale della rotazione degli occhi o il
correlato percettivo di uno squilibrio del tono vestibolare sul piano “Roll“
(37). L’inclinazione generalmente si risolve nel giro di pochi per effetto
dell’attività compensatoria centrale.
La VVS risulta normale in pazienti con neurite vestibolare inferiore (54)
(55) (56).
Test con sedia rotatoria
Il test della sedia rotatoria ha un valore diagnostico limitato in caso di
neurite vestibolare sia perché modula l'attività di entrambi i canali laterali
simultaneamente rendendone difficile la valutazione sia perché risulta
praticamente impossibile da eseguire nella fase iniziale di NV (57).
EVOLUZIONE
L’evoluzione dei segni e dei sintomi della neurite vestibolare è fortemente
condizionata da due elementi principali: la restitutio ad integrum ed il
compenso vestibolare. Una completa restitutio ad integrum del labirinto
24
avviene nel 25% circa dei casi dopo un mese e nel 50% circa dei casi dopo
sei mesi (58). Nessuna nuova guarigione è stata rilevata nei 6 mesi
successivi. Tuttavia, anche quando permane il deficit periferico, è possibile
che il paziente vada incontro ad una completa risoluzione dei sintomi
nell'arco di 4-6 settimane grazie ad i meccanismi del compenso vestibolare
centrale (59). È possibile che si realizzi un compenso statico, in cui non è
più rilevabile nistagmo spontaneo ma almeno uno dei test dinamici (HST,
HIT, vibrazione mastoidea) persiste alterato. Altra possibilità è quella di un
compenso statico e dinamico, dove i test dinamici sono negativi ma il test
calorico risulta ancora alterato. Esistono varie ipotesi in merito al
meccanismo fisiopatologico mediante il quale si realizza il compenso; le
più accreditate sono:
Cerebellar shut down (depressione cerebellare): il cervelletto
determina una riduzione dell’attività in entrambi i nuclei
vestibolari attraverso input inibitori. I neuroni dei nuclei
vestibolari ipsilaterali alla lesione, invece, tendono ad
aumentare la propria eccitabilità intrinseca. Ciò per cercare il
ribilanciamento dell’attività tra i due nuclei vestibolari (31)
(60).
Incremento delle afferenze spinali: cioè l’aumento degli
stimoli afferenti ai nuclei vestibolari attraverso il sistema
vestibolo-spinale (61).
Il nistagmo spontaneo si attenua gradualmente nel tempo, permanendo per
più o meno a lungo a seconda delle capacità di recupero e dei meccanismi
di compenso. Nella maggior parte dei casi scompare nell’arco di 30 giorni,
se osservato con occhiali di Frenzel. Con ENG, al buio, è possibile
registrare un nistagmo spontaneo anche dopo un anno dall’evento
spontaneo (8).
25
In caso di lesioni vestibolari incomplete, o comunque reversibili, si può
assistere al fenomeno del recovery nystagmus, o nistagmo di recupero, che
ha la peculiarità di battere verso il lato patologico. Questo si realizza
quando il nistagmo spontaneo si è già esaurito, qualora si verifichi la
ripresa funzionale, completa o parziale, del labirinto patologico. Il
ripristino di un input afferente ai nuclei vestibolari può infatti determinare
una nuova situazione di squilibrio, questa volta con prevalenza funzionale
dei nuclei ipsilaterali alla lesione e quindi un nistagmo a direzione opposta
(62). Tale fenomeno si accompagna ad una nuova crisi vertiginosa, di
minor durata.
La evoluzione dei segni otolitici è caratterizzata da una più rapido ritorno
alla normalità rispetto a quelli relativi alla funzione dei canali semicircolari,
probabilmente perché la vie coinvolte vengono danneggiate meno
severamente. A distanza di sei settimane è estremamente improbabile
rilevare ancora una skew deviation o un tilt della testa. È peraltro possibile
la persistenza della torsione oculare (25%), di un’alterazione della verticale
visiva soggettiva (25%) o di un’anomalia nei cVEMPs (15%) (37).
L’HHT tende a normalizzarsi nella maggior parte dei pazienti già dopo un
mese. Per quanto invece riguarda l’HIT possiede un elevato valore
prognostico in quanto tutti i pazienti in cui il test risulta normale all’esordio
della malattia guariscono nell’arco di tre mesi. La persistenza, d’altra parte,
in una positività all’HIT rende molto più probabile che i disturbi
sintomatologici persistano nel tempo, probabilmente perché il danno
iniziale è più grave e difficile da compensare.
Tuttavia, HIT, HST, test di vibrazione mastoidea e test calorico possono
ancora risultare anormali in circa il 40% dei pazienti a 1 anno dall'inizio dei
sintomi (63).
26
Anche in caso di adeguato compenso centrale, è comunque possibile che
alcuni pazienti lamentino una breve sensazione di oscillopsia quando
compiono movimenti rapidi della testa in direzione del lato patologico (64).
Questo è causato dall’alterazione del VOR alle frequenze più alte, non
compensato centralmente.
Generalmente il paziente può tornare ad effettuare tutte le attività che
svolgeva prima dell'evento morboso, a meno che non coesistano od
intervengano fattori limitanti il grado finale di recupero. L'uso di farmaci
ad azione sedativa, un’eccessiva immobilizzazione, la coesistenza di
alterazioni a carico del SNC o del sistema visivo e somatosensoriale sono
tutti elementi che possono contribuire a ritardare o ad impedire un perfetto
recupero dell'equilibrio (65).
La ricorrenza della neurite vestibolare è un evento raro, essendo possibile
in circa il 2% dei pazienti. La ripresa sintomatologica può essere dovuto
allo stesso orecchio (66) o al controlaterale (67). In circa il 10% dei
pazienti è invece possibile che si sviluppi una vertigine posizionale
parossistica benigna del canale posteriore corrispondente al lato della
neurite vestibolare. La vertigine posizionale insorge più spesso a distanza
di qualche mese suggerendo un corretto funzionamento della branca
inferiore del nervo vestibolare (66). Un’importante complicanza è un
atteggiamento fobico, con persistente dizziness, paura di cadere e cinetosi
(68).
DIAGNOSI DIFFERENZIALE
Un attento esame dei movimenti oculari, incluse le manovre vestibolo-
oculari provocatorie, come HST, vibrazione mastoidea, manovra di
27
Valsalva e iperventilazione, e manovre posizionali sono utili per rivelare
eventuali “caratteristiche atipiche’’ promuovendo ulteriori indagini .
Affezioni vestibolari periferiche
- Patologie vascolari. Una perdita vestibolare periferica acuta
unilaterale può essere causata da un danno vascolare del labirinto
(69) (70). La diagnosi di infarto isolato del labirinto è una sfida
diagnostica perché nessuno tecnica di imaging attuali è in grado di
rilevarlo. Tuttavia, un infarto labirintico isolato è un’evenienza rara,
e di solito è accompagnato da sintomi cocleari (perdita dell'udito
unilaterale e tinnito) (70) (71). L’infarto labirintico può raramente
progredire con infarto del territorio fornito dalla AICA (tronco
cerebrale/cervelletto) (71). Un danno vascolare deve essere
sospettato quando esiste una compromissione esclusiva del canale
semicircolare posteriore e del sacculo, come nel caso della neurite
vestibolare inferiore, insieme ad un danno della coclea . Entrambe le
strutture hanno infatti una vascolarizzazione comune.
- Malattia di Menière. Se l'insorgenza della Malattia di Meniere è
monosintomatica, con un solo attacco di vertigine, può simulare una
neurite vestibolare . La durata dell’episodio in genere ne permette la
diagnosi differenziale. La Malattia di Meniere è infatti caratterizzata
da episodi di vertigine della durata di ore e senza segni vestibolari
dopo la crisi.
- Sindrome di Cogan. Questa sindrome autoimmune è spesso
trascurata. In questo caso l’episodio di vertigine è accompagnato da
cheratite interstiziale e importante perdita dell'udito.
28
- Schwannoma vestibolare. Vertigini rotatoria acuta e paresi del
canale semicircolare, senza perdita di udito, sono da considerarsi una
scoperta eccezionale in caso di schwannoma vestibolare.
- Sindrome di Ramsay-Hunt. Causata dell'herpes zoster oticus , è
facilmente diagnosticata per la presenza di dolore urente, vescicole,
perdita dell'udito e paresi facciale.
- VPPB del canale semicircolare laterale (CSL). Un prolungato
nistagmo 'pseudo - spontaneo ' (con la testa eretta) è un reperto
abbastanza comune nella VPPB del CSL. Così il rilievo di nistagmo
spontaneo in un paziente che lamenta vertigine acuta ed intensa
(anche se posizionale) può tradursi in una diagnosi errata . Per questo
motivo il “supine head roll test” dovrebbe essere sempre effettuato
per verificare che non si tratti di un nistagmo posizionale a direzione
variabile.
Patologie vestibolari centrali
- Lesioni vascolari del tronco encefalico e/o del cervelletto. La più
importante diagnosi differenziale è probabilmente quella con piccole
lesioni vascolari dei nuclei vestibolari (72) o del cervelletto inferiore
(73) (74) (75) o della zona di ingresso della radice del nervo VIII°,
che determinano un episodio acuto e prolungato di vertigine. In molti
pazienti la diagnosi è molto facile per la coesistenza di associati
segni e sintomi neurologici come mal di testa, disartria, mancanza di
coordinazione, intorpidimento o debolezza. Talora, invece la
vertigine prolungata è l'unico sintomo senza alcun segno neurologico
29
centrale associato. Nella maggior parte di questi pazienti, tuttavia, il
nistagmo spontaneo cambia di direzione con lo sguardo (nistagmo
gaze-evoked) o è puramente verticale o torsionale, segno di una
lesione vestibolare centrale. L’HST può rivelare una responsabilità
centrale per la comparsa di un nistagmo verticale dopo HST
effettuato sul piano orizzontale oppure la inversione di un nistagmo
spontaneo (76). Inoltre è spesso presente una evidente
compromissione delle saccadi e smooth pursuit. Solo in pochi
pazienti con compromissione del sistema vestibolare centrale, è
presente un nistagmo spontaneo con caratteristiche che suggeriscono
un’origine periferica senza disabilità motoria oculare (pseudoneuritis
vestibolare). L’head impulse test è probabilmente il miglior test per
distinguere una lesione vascolare centrale (HIT normale) da una
neurite vestibolare (HIT alterato da un lato) (77). Tuttavia, poiché
HIT può essere negativo in pazienti con cover saccades, è disponibile
un sistema di videoregistrazione che consente di identificare le
saccadi nascoste ed eliminare così i falsi negativi (33). Un aiuto
diagnostico utile deriva dal semplice controllo del comportamento
del paziente in posizione verticale, poiché i pazienti con vertigine di
origine centrale non sono spesso in grado di stare in piedi senza
supporto. Da segnalare che un HIT positivo non elimina la possibilità
di una lesione centrale anche se questa possibilità è estremamente
rara quando il nistagmo spontaneo non è associato con segni
oculomotori di origine centrale. È comunque sempre necessario un
attento follow-up, perché anche la risonanza magnetica pesata in
diffusione potrebbe non riuscire a rilevare piccole lesioni vascolari
del tronco encefalico o del cervelletto durante la fase acuta (78).
30
- Sclerosi multipla. Placche pontomedullari nella zona di ingresso
della radice dello VIII n. c. può portare ad una lesione del nervo
stesso che può simulare un quadro di NV (vestibolare
pseudoneuritis). La diagnosi differenziale è difficile solo se l'attacco
di vertigini è il sintomo d'esordio della sclerosi multipla (79)
- Emicrania vestibolare. L’emicrania vestibolare può mimare una NV
e la diagnosi differenziale a volte non è così facile in quanto si può
presentare con un quadro di vertigine rotatoria e nistagmo
orizzontale-torsionale. I sintomi d’accompagnamento e il decorso
della malattia sono di aiuto per distinguere le due entità . Inoltre, i
pazienti con emicrania vestibolare raramente sono visti durante
l'attacco.
EPIDEMIOLOGIA
La neurite vestibolare è una delle cause più frequente di vertigine dopo la
VPPB dal momento che rappresenta il 3-10% delle diagnosi nelle cliniche
specializzate per vertigini. Dati epidemiologici specifici sono però
mancanti. Una stima della frequenza della neurite vestibolare nella
popolazione generale viene dal Giappone ove la incidenza della malattia
risulta di circa il 3.5 nuovi casi per 100.000 abitanti. Anche se non
specificato, si può supporre che questo sia l'incidenza di 1 anno, ma è
possibile che si tratti di una sottostima (79). Va considerato che l'incidenza
in 1 anno di vertigine vestibolare è pari a 1,5%. Il documento citato
rappresenta anche la più grande serie pubblicata di circa 600 casi di età
compresa tra i 3 e gli 88 anni con un picco di distribuzione nell'età
compresa tra 30 e 50. Non esiste una preponderanza femminile come in
31
altri disturbi vestibolari, ma, al contrario, una predominanza maschile fino
l'età di 40.
Di recente è stato pubblicato un nuovo lavoro in base al quale l’incidenza
in un anno della neurite vestibolare varia dal 11.7 per 100000 del 2011 al
15.5 per 100000 del 2012 con un rapporto uomo donna di 1.1:1 e un età
media di insorgenza della sintomatologia di 52,3 (range 20-86) (80).
32
Qui di seguito viene presentata una proposta di definizione dei criteri
diagnostici per la neurite vestibolare in fase acuta. Il modello utilizzato è
analogo a quello adottato dalla Commissione per la Classificazione delle
Malattie Vestibolari della Barany Society
CRITERI DIAGNOSTICI PER LA NEURITE VESTIBOLARE IN
FASE ACUTA
La suddivisione diagnostica in tre varianti, superiore, totale ed inferiore, è
possibile solo utilizzando i VEMPs, sia oculari che cervicali ed i sistemi di
registrazione video del HIT. Pertanto è limitata ai soli centri specialistici
che dispongono di tale strumentazione.
In realtà la Neurite Vestibolare inferiore costituisce una variante rare e la
distinzione tra NV superiore e totale non ha una particolare importanza
pratica, per cui è possibile effettuare diagnosi di neurite vestibolare
“definita” nella maggior parte dei pazienti anche senza l’utilizzazione di
esami più sofisticati tra l’altro non agevoli da effettuare in acuto.
Neurite vestibolare superiore (canali anteriore e laterale, utricolo)
Criteri primari*
A) Crisi vertiginosa spontanea acuta o subacuta con nausea/vomito
B) Durata dell’episodio vertiginoso > 24 ore
C) Nistagmo spontaneo di tipo periferico, persistente, unidirezionale, con
fase rapida verso il lato sano. Il nistagmo è prevalentemente orizzontale-
torsionale (possibile componente verticale in alto – upbeating). Segue la
legge di Alexander ed è diminuito o inibito dalla fissazione visiva (nota 1)
33
D) Paresi o paralisi del canale laterale rivelata dal test calorico e/o dal Test
impulsivo rotatorio (Head Impulse test) (note 2,3,4)
E) Squilibrio posturale con deviazione/caduta verso il lato affetto (Past-
pointing/Romberg) (nota 5)
F) Non attribuibile ad altra affezione (note 6,7,8,9)
Criteri secondari**
A) Alterazione dei VEMPs oculari nel lato affetto e preservazione dei
VEMPs cervicale (utricolo)
B) Tilt ipsilaterale della soggettiva visiva verticale/orizzontale (utricolo)
C) Skew deviation con ipotropia ipsilaterale e tilt della testa verso il lato
affetto (utricolo)
D) Alterazione unilaterale della funzione utricolare rivelata dal test
traslatorio impulsivo (Head Heave Test)
E) Il nistagmo spontaneo aumenta di intensità se il paziente giace sul lato
affetto, diminuisce con l’orecchio affetto in alto
F) Il nistagmo spontaneo aumenta di intensità con vibrazione mastoidea e
HST
G) Saccade verticale in alto con HIT controlaterale e verso il basso (piano
del canale anteriore)
* Criteri primari: Caratteristiche indispensabili, senza le quali la diagnosi
non è possibile
**Criteri secondari: caratteristiche importanti ma non indispensabili per la
diagnosi
34
Note:
1. Legge di Alexander. Il nistagmo spontaneo aumenta con gli occhi
lateralizzati nella direzione della fase rapida, diminuisce guardando
in direzione della fase lenta
2. La stimolazione calorica del lato patologico non modula il nistagmo
spontaneo. Lo stimolo caldo e freddo del lato sano dovrebbe
rispettivamente aumentare e diminuire il nistagmo spontaneo. Nei
primi giorni, la risposta calorica del lato sano è spesso diminuita.
Nuovo test dopo alcuni giorni.
3. Test rotatorio impulsivo-HIT. HIT determina saccade(i) verso
l’orecchio normale con rotazione rapida della testa verso il lato
affetto; occhi stabili con rotazione verso l’orecchio normale
4. Test rotatorio impulsivo-HIT. La assenza di una saccade correttiva
con HIT clinico (bedside) può essere dovuta al fenomeno della
saccade nascosta o perché la lesione vestibolare è parziale.
Necessario video HIT se il risultato del test calorico è dubbio
5. Squilibrio posturale. I pazienti tendono a deviare/cadere verso il lato
affetto ma dovrebbero essere in grado di stare in piedi con i piedi
divaricati. I pazienti con lesioni centrali non sono in grado di
mantenere la stazione eretta senza sostegno, nella maggior parte dei
casi
6. Non attribuibile ad altra affezione. L’anamnesi e l’esame
neurologico non indicano una diversa affezione vestibolare periferica
o centrale oppure tale affezione è considerata ma esclusa con
indagini appropriate oppure tale affezione è presente come
condizione di comorbidità che può essere decisamente differenziata
7. La diagnosi differenziale della Neurite Vestibolare comprende
principalmente la vertigine dovuta a lesioni strutturali del tronco
35
encefalo e cervelletto, la emicrania vestibolare e la VPPB del canale
laterale. Le affezioni del SNC possono essere di solito escluse con
una accurata indagine neurologica, ma alcuni casi possono essere
difficili da diagnosticare. Le indagini cerebrali con MR sono indicate
quando sono presenti segni o sintomi di una simultanea disfunzione
troncoencefalica e/o cerebellare e quando i risultati del test calorico e
di HIT sono incerti
8. La assenza di sintomi uditivi (nuovi) dovrebbe essere un criterio di
inclusione. I test uditivi sono utili per escludere altre malattie
labirintiche. Possono essere differiti se il paziente non riferisce
sintomi uditivi nuovi
Commenti
- La diagnosi è spesso possibile utilizzando solo gli occhiali di
Frenzel, che permettono di accertare gli effetti della fissazione visiva
sul nistagmo spontaneo. I sistemi video-infrarossi sono utili per
aumentare la possibilità di osservare e classificare le tre varianti della
Neurite Vestibolare
- Accertare sempre che il nistagmo non cambi di direzione nelle varie
posizioni degli occhi (cercare il gaze evoked nystagmus)
- Effettuare sempre il test di McClure-Pagnini per il canale laterale per
escludere la VPPB del canale laterale
- VEMPs sono molto importanti per determinare le varianti della
Neurite Vestibolare. In realtà non sono indispensabili per la diagnosi
se la malattia si presenta nella sua forma tipica.
- Una lieve skew deviation difficile da rilevare in presenza di nistagmo
spontaneo
36
Neurite Vestibolare Totale (canali anteriore, laterale, posteriore, utricolo
e sacculo)
Criteri primari
A) Crisi vertiginosa spontanea acuta o subacuta con nausea/vomito
B) Durata dell’episodio vertiginoso > 24 ore
C) Nistagmo spontaneo di tipo periferico, persistente, unidirezionale, con
fase rapida verso il lato sano. Il nistagmo è prevalentemente orizzontale-
torsionale (senza la componente verticale). Segue la legge di Alexander ed
è diminuito o inibito dalla fissazione visiva
D) Paresi o paralisi del canale laterale rivelata dal test calorico e/o dal Test
impulsivo rotatorio (Head Impulse test)
E) Squilibrio posturale con deviazione/caduta verso il lato affetto (Past-
pointing/Romberg)
F) Non attribuibile ad altra affezione
G) Alterazione sia dei VEMPs oculari che cervicali nell’orecchio affetto
Criteri secondari
A) Saccade verticale in alto con HIT verticale controlaterale e verso il
basso; saccade vertical verso il basso con HIT verticale contro laterale e
verso l’alto (canali anteriore e posteriore)
B) Tilt ipsilaterale della soggettiva visiva verticale/orizzontale (utricolo)
C) Skew deviation con ipotropia ipsilaterale e tilt della testa verso il lato
affetto (utricolo)
D) Alterazione unilaterale della funzione utricolare rivelata dal test
traslatorio impulsivo (Head Heave Test)
E) Il nistagmo spontaneo aumenta di intensità se il paziente giace sul lato
affetto, diminuisce con l’orecchio affetto in alto
37
Neurite Vestibolare Inferiore (canale posteriore e sacculo)
Criteri primari
A) Crisi vertiginosa spontanea acuta o subacuta con nausea/vomito
B) Durata dell’episodio vertiginoso > 24 ore
C) Nistagmo spontaneo persistente verticale-torsionale. Il polo superiore
degli occhi batte verso l’orecchio sano e verso il basso, senza componente
orizzontale (canale posteriore). Il nistagmo spontaneo segue la legge di
Alexander ed è diminuito o inibito dalla fissazione visiva (nota 1)
D) Deficit unilaterale del canale posteriore rivelato da HIT sul piano del
canale posteriore (il test calorico e HIT sul piano orizzontale sono normali)
(nota 2)
E)Alterazione dei VEMPs cervicali nell’orecchio affetto, con preservazione
dei VEMPs oculari (sacculo) (nota 3)
F) Squilibrio posturale con caduta/deviazione verso il lato affetto (Past-
pointing- Romberg to the affected side
F) Non attribuibile ad altra affezione (nota 4 e 5)
Criteri secondari
A) Normalità di Test calorico ed HIT sul piano orizzontale
B) Assenza di OTR e normalità della soggettiva verticale/orizzontale
Note
1. Nistagmo spontaneo: il nistagmo torsionale downbeat è frequentemente
dovuto a lesioni del sistema vestibolare centrale
2. HIT verticale. Spesso difficile da interpretare senza l’aiuto di sistemi di
registrazione video
38
3. VEMPs. c-VEMPs e o-VEMPs sono indispensabili per la diagnosi di
NV inferiore
4. Non attribuibile ad altra affezione. Il nistagmo spontaneo torsionale
down beat rende sempre necessaria la effettuazione di MR cerebrale anche
se non sono presenti altri segni o sintomi di interessamento centrale
5. Non attribuibile ad altra affezione. Nella NV inferiore si associa spesso
ipoacusia neurosensoriale, per coinvolgimento della coclea basale. La
presenza di una ipoacusia rende discutibile la diagnosi di neurite
vestibolare
Commenti:
- In realtà non è noto se la sintomatologia (vertigine prolungata) è
simile a quella della NV totale/superiore
- Non è noto se il nistagmo spontaneo obbedisce alla legge di
Alexander
- La NV inferiore può progredire coinvolgendo il ramo superiore del
nervo
39
STUDIO EPIDEMIOLOGICO DELLA NEURITE VESTIBOLARE
Obiettivo dello studio
EPIDEMIOLOGIA
La neurite vestibolare è una delle cause più frequente di vertigine dopo la
VPPB dal momento che rappresenta il 3-10% delle diagnosi nelle cliniche
specializzate per vertigini. Dati epidemiologici specifici sono però
mancanti. Una stima della frequenza della neurite vestibolare nella
popolazione generale viene dal Giappone ove la incidenza della malattia
risulta di circa il 3.5 nuovi casi per 100.000 abitanti. Anche se non
specificato, si può supporre che questo sia l'incidenza di 1 anno, ma è
possibile che si tratti di una sottostima (79). Va considerato che l'incidenza
in 1 anno di vertigine vestibolare è pari a 1,5%. Il documento citato
rappresenta anche la più grande serie pubblicata di circa 600 casi di età
compresa tra i 3 e gli 88 anni con un picco di distribuzione nell'età
compresa tra 30 e 50. Non esiste una preponderanza femminile come in
altri disturbi vestibolari, ma, al contrario, una predominanza maschile fino
l'età di 40.
Di recente è stato pubblicato un nuovo lavoro in base al quale l’incidenza
in un anno della neurite vestibolare varia dal 11.7 per 100000 del 2011 al
15.5 per 100000 del 2012 con un rapporto uomo donna di 1.1:1 e un età
media di insorgenza della sintomatologia di 52,3 (range 20-86) (80).
40
Materiali e Metodi
Si tratta di uno studio prospettico basato sulla popolazione e condotto in
due diverse città della Toscana, Siena e Grosseto rispettivamente dal
Gennaio 2011 al Dicembre 2011 e dal Marzo 2014 al Febbraio 2015. Sono
quindi stati analizzati due gruppi di pazienti. Il primo gruppo comprendeva
62 pazienti affetti da Neurite Vestibolare di cui 30 femmine e 32 maschi di
età compresa tra i 21 e gli 80 anni afferiti presso l’Unità Operativa
Complessa di Otorinolaringoiatria del Policlinico le Scotte, Università degli
Studi di Siena. Di questi 29 erano residenti nel comune di Siena all’esordio
della malattia.
Il secondo gruppo comprendeva 78 pazienti di cui 31 femmine e 47 maschi
di età compresa tra i 21 e gli 87 anni afferiti presso l’ambulatorio di
Otorinolaringoiatria dell’Ospedale Misericordia di Grosseto. Di questi 52
erano residenti nel comune di Grosseto al momento dell’insorgenza della
sintomatologia.
Tutti i pazienti sono stati visitati da un otoneurologo esperto (DN, MM, LS,
SA) entro 24 ore dall’esordio della vertigine. La maggior parte veniva
inviata presso il nostro ambulatorio sia direttamente dal Dipartimento di
Emergenza-Urgenza, ove il paziente giungeva trasportato dall’ambulanza
del 118 o con mezzi propri, sia con accesso diretto presso l’ambulatorio di
vestibologia dell’AO senese inviati direttamente dal medico di medicina
generale. In tutti i casi i pazienti venivano sottoposti a visita neurologica.
Tutti i pazienti lamentavano una sensazione di rotazione dell’ambiante
esacerbata da qualsiasi movimento del capo.
Ogni paziente è stato sottoposto ad anamnesi accurata, visita
otoneurologica ed esame audiometrico tonale.
41
La ricerca del nistagmo spontaneo e del nistagmo post HST e Vibrazione
Mastoidea è stata effettuata rimuovendo la fissazione con l’ausilio degli
Occhiali di Frenzel. L’Head Shaking Test è stato eseguito secondo la
metodica descritta da Kamei (36). Il Test Impulsivo Rotatorio è stato
condotto seguendo la metodica proposta da Halmagyi (26). Il Test
Impulsivo Traslatorio è stato eseguito secondo la metodica di Ramat (34).
Il test della vibrazione mastoidea è stato effettuato con un vibratore
portatile (casa produttrice: Brookstone®), alimentato a batteria, ed una
superficie di contatto circolare del diametro di 4 cm, ponendolo
perpendicolarmente al piano cutaneo. Il peso del vibratore è di circa 400
grammi. La sua frequenza fondamentale varia da 60 a 120 Hz
La diagnosi di Neurite Vestibolare è stata effettuata secondo i seguenti
criteri diagnostici::
- Vertigine acuta per almeno 24 ore con nausea e vomito
- Nistagmo spontaneo di tipo periferico, persistente, unidirezionale,
con fase rapida diretta verso il lato sano, prevalentemente
orizzontale-torsionale (possibile componente verticale in alto –
upbeating), che segue la legge di Alexander ed è diminuito o inibito
dalla fissazione visiva
- Squilibrio posturale statico e dinamico con deviazione/caduta verso
il lato affetto (Past-pointing/Romberg)
- Assenza di altri segni e sintomi neurologici
- Test calorico patologico (paresi/paralisi canalare) e/o HIT patologico
- Immagini cerebrali normali
- Assenza di ipoacusia (o assenza di variazioni audiologiche prima o
durante l’episodio vertiginoso)
I suddetti criteri diagnostici consentono di individuare la Neurite
Vestibolare superiore o totale. I VEMPs sono importanti per determinare le
42
varianti della Neurite Vestibolare. In realtà non sono indispensabili per la
diagnosi se la malattia si presenta nella sua forma tipica, superiore e totale.
La Neurite Vestibolare inferiore costituisce una variante rara e la
distinzione tra NV superiore e totale non ha una particolare importanza
pratica, per cui è possibile effettuare diagnosi di neurite vestibolare
“definita” nella maggior parte dei pazienti anche senza l’utilizzazione di
esami più tra l’altro non agevoli da effettuare in acuto, quali appunto i
VEMPs.
La esclusione di altre responsabilità neurologiche ed in particolare di
lesioni acute tronco encefaliche o cerebellari era consentita, tra l’altro, dal
follow-up: nessuno dei pazienti inclusi nello studio ha sviluppato, a breve e
lungo termine, sintomi o segni attribuibili a malattie del SNC. Inoltre tutti i
pazienti sono stati sottoposti ad esame TC nelle prime 24-48 ore dalla
presentazione della sintomatologia e a RMN encefalo entro i primi tre mesi
dall’esordio.
Quando la raccolta dei dati è stata completata, sono stati effettuati calcoli
statistici per l’incidenza annuale. Il calcolo del tasso di incidenza è stato
applicato a quei pazienti che, all’esordio dei sintomi, vivevano nel comune
di Siena e di Grosseto. In base al censimento ISTAT 2014 la popolazione
media nelle due città era di 54.126 abitanti nel comune di Siena e 81.536
abitanti nel comune di Grosseto. La popolazione di queste due città è
sufficientemente stabile da consentire una corretta valutazione
epidemiologica. La Unità di Otoneurologia di Siena ed il servizio di
Vestibologia di Grosseto godono di una buona reputazione tra i pazienti,
medici di medicina generale e del Pronto Soccorso per cui è molto
improbabile che pazienti affetti da vertigine acuta vengano inviati altrove. I
dati inerenti sesso, lato patologico ed età di esordio sono stati ricavati da
tutti i pazienti con Neurite Vestibolare nello stesso anno di studio.
43
I tassi di incidenza sono forniti in gruppi di 10 anni di età , che vanno da 20
fino a 89 anni di età per Siena e per Grosseto.
Risultati
Durante il periodo di studio è stata effettuata diagnosi di Neurite
Vestibolare in 140 pazienti di cui 62 afferiti presso l’ambulatorio di
vestibologia dell’UOC di Otorinolaringoiatria senese e 78 pazienti giunti
presso l’ambulatorio di vestibologia della AO di Grosseto. Di questi 29
risiedevano nel comune di Siena e 52 nel comune di Grosseto al momento
dell’osservazione.
Nel totale dei 140 pazienti affetti da Neurite Vestibolare il rapporto
maschio femmina è stato di 1.29:1.
Non è stata evidenziata alcuna prevalenza di lato. Infatti in 72 dei 140
pazienti è stata diagnosticata una neurite Vestibolare destra (51,43%) e in
68 una Neurite Vestibolare sinistra (48,57%) (Figura 3).
Figura 3 Neurite vestibolare destra e sinistra
L’età media alla insorgenza della malattia è risultata di 56.94 (range 21-87)
per Grosseto e 53.62 per Siena (range 21-80) anni. Nella figura 2 viene
NV dx51%
NV Sn49%
44
illustrata la distribuzione dell’età di insorgenza per fasce di età. Per
entrambi i gruppi di pazienti il maggior numero di casi si e riscontrato tra i
50-69 anni.
Figura 2 Numero dei casi espresso in percentuale per le diverse fasce d’età. Maggior picco tra i 50- 69 anni
L’incidenza media annuale nel comune di Siena è stata di 53,6 per 100.000
con un incidenza genere specifica di 60.2 per 100000 per i maschi e di 47,9
per 100000 per le femmine.
Nel comune di Grosseto l’incidenza è stata di 63,8 per 100000 con
un’incidenza genere specifica di 33.6 per 100000 per i maschi e 23.31 per
100000 per le femmine.
L’incidenza annua aggiustata per età è riportata nella tabella 1. Il maggior
picco di incidenza per entrambi i comuni si è verificata tra 40 e 80 anni.
Classi di età
N°casi Siena Incidenza/100000 N° casi Grosseto Incidenza/100000
20-29 1 1.84 5 6.13
30-39 4 7.39 5 6.13
0.00
5.00
10.00
15.00
20.00
25.00
20-29 30-39 40-49 50-59 60-69 70-79 80-89
45
40-49 6 11.08 9 11.03
50-59 4 7.39 12 14.71
60-69 6 11.08 10 12.26
70-79 7 12.93 9 11.03
80-89 1 1.84 2 2.45
Tot 29 53.55 52 63.74
Tabella 2. Incidenza della neurite vestibolare a Siena e Grosseto
La distribuzione dei nuovi casi di Neurite Vestibolare nei differenti mesi
dell’anno e nelle diverse stagioni è rappresentata nelle figure 3 e 4. Per
entrambi i gruppi di pazienti non è stata rilevata una distribuzione
statisticamente significativa per i diversi mesi dell’anno (p>0.05) e per le
diverse stagioni (p>0.05).
Figura 4. Distribuzione dei nuovi casi di NV nei differenti mesi dell'anno
0
2
4
6
8
10
12
14
16
Siena
Grosseto
46
Figura 5. Distribuzione dei nuovi casi di NV nelle differenti stagioni dell'anno
Conclusioni
Dal nostro studio emerge che la incidenza della Neurite Vestibolare nella
popolazione di Siena e Grosseto varia rispettivamente da 54 a 64 per
100.000 abitanti per anno. Questi valori risultano molto più alti di quelli
riportati in uno studio giapponese del 1993, in cui la incidenza risultava
essere di 3.5 per 100.000 abitanti, ma che era stato effettuato tramite la
compilazione di un questionario retrospettivo e non con uno studio
prospettico sui pazienti visitati nella fase acuta. Il tasso di incidenza
annuale da noi rilevato è anche considerevolmente più alto di quello
riportato recentemente nella popolazione croata, in cui varia da 12 a 15 per
100.000 abitanti per anno (80). Il motivo di tale significativa differenza è
probabilmente da attribuire a fattori demografici: Siena e Grosseto sono
due piccole città, con popolazione stabile e con un solo Ospedale di
riferimento per la popolazione, per cui è molto improbabile che pazienti
0
5
10
15
20
25
30
Inverno Primavera Estate Autunno
Siena
Grosseto
47
affetti da un grave episodio di vertigine non afferiscano alle strutture
specializzate in vertigini. Da ribadire che le due principali affezioni da
porre in diagnosi differenziale, infarto cerebellare e vertigine parossistica
posizionale benigna del canale semicircolare laterale con pseudo nistagmo
spontaneo, sono state attentamente considerate ed escluse. La prima
mediante follow-up e imaging, nessuno dei pazienti inclusi nello studio
avendo sviluppato, a breve e lungo termine, sintomi o segni attribuibili a
malattie del SNC, la seconda dalle competenze e conoscenze dettagliate
dell’otoneurologo.
Per quanto riguarda il lato affetto da NV, non sono emerse differenze
significative, analogamente a quanto avviene nella Malattia di Menière e a
differenza della VPPB in cui il lato destro risulta significativamente più
colpito.
L’età media di insorgenza è risultata essere di 55 anni. Il periodo della vita
maggiormente colpito risulta essere fra i 40 e 80 anni, essendo la NV molto
rara al di sotto dei 20 anni. Tale distribuzione per fasce d’età sembra
abbastanza simile a quella della VPPB e della Malattia di Menière.
Per quanto riguarda il genere i nostri dati sono in accordo con quelli di
Adamec et al, ovvero non abbiamo rilevata una differenza significativa tra i
due sessi salvo una lieve prevalenza del sesso maschile (56% circa) in
analogia con la VPPB e Malattia di Menière e in contrapposizione alla
Vertigine Emicranica, in cui il sesso femminile risulta considerevolmente
più affetto.
Non si sono, infine, rilevate evidenze di stagionalità della Neurite
Vestibolare, dato che potrebbe essere in contrasto con l’eziologia virale
della stessa. Di contro, la maggiore incidenza della Neurite Vestibolare
dopo i 50 anni potrebbe supportare una possibile eziologia vascolare o
48
degenerativa. È infatti noto che pazienti di età superiore a 50 anni hanno
maggior fattori di rischio vascolari.
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