UNIVERSITÀ DEL PIEMONTE ORIENTALE Per una … · gli interventi di preven-zione dell’abuso di...

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Eventi Lunedì 8 dicembre 2014 Programmi & Progetti 3 e quantitativamente le rispo- ste globali del “sistema Mtb” a perturbazioni rilevanti per l’infezione. Il programma “MM4Tb” nasce dall’esigenza di sviluppare nuovi farmaci per la cura della tubercolosi. Anche in questo caso, il pro- blema scientifico viene affron- tato mediante un approccio ad ampio raggio, che integra analisi ad alto flusso e chimica ■■ UNIVERSITÀ DEL PIEMONTE ORIENTALE / L’Unità di Sanità Pubblica del Dip. di Medicina Traslazionale ■■ UNIVERSITÀ DEL PIEMONTE ORIENTALE / In prima linea il gruppo di Biochimica strutturale Per una prevenzione che funzioni Lotta aperta alla tubercolosi 25 Paesi e 29 differenti disci- pline. “Per fare ciò - prosegue Fag- giano - abbiamo selezionato gli interventi di preven- zione dell’abuso di alcol e del consumo di droghe in adolescenza pubblicati dal 1995 al 2013 e risultati effi- caci. Si tratta di una ventina di interventi, che sono stati analizzati uno a uno fino a scomporne i diversi compo- nenti. L’obiettivo è compren- dere che cosa rende efficaci questi interventi, come fun- zionano e che cosa hanno in comune tra loro. Abbiamo identificato alcuni compo- nenti a cui ipotizziamo di poter attribuire l’efficacia dell’intervento e li sottopor- remo a valutazione su una popolazione adolescenziale. In questo modo vorremmo identificare quali sono le componenti di efficacia de- gli interventi di prevenzio- ne dell’abuso di alcol e del consumo di droghe rivolti agli adolescenti. L’indivi- farmaceutica, genomica fun- zionale e biologia strutturale, per scoprire nuovi composti, eseguirne la convalida farma- cologica, identificare nuovi bersagli in Mtb e analizzare i meccanismi di azione duran- te l’infezione. La tubercolosi è il principale focus di ricerca del gruppo di Biochimica e Biologia strutturale dell’Upo. “A Novara - spiega Menico Rizzi - utilizziamo la biologia strutturale e l’enzimologia per descrivere specifiche funzioni di Mtb, identificare potenzia- li bersagli di nuovi farmaci e progettare molecole dotate di meccanismi d’azione in- novativi. Entrambi i progetti a cui partecipiamo danno ampio spazio alla biologia strutturale. L’abbiamo utiliz- duazione di tali componenti permetterebbe di costruire interventi più rigorosi, oltre che efficienti, e di colmare l’attuale mancanza di indica- zioni su come progettare un intervento preventivo”. Inoltre, il gruppo di ricerca coordinato da Faggiano, in- sieme ad autorevoli colleghi stranieri, ha recentemen- te pubblicato un articolo dal titolo “Europe Needs a Central, Transparent and Evidence-Based Approval Process for Behavioural Prevention Interventions” sulla prestigiosa rivista Plos Medicine. L’idea è proporre lo sviluppo di un sistema di regolamentazione e appro- vazione degli interventi pre- ventivi per facilitare l’ado- zione di interventi efficaci e ridurre l’implementazione di quelli che non sono tali o che non sono stati valutati. “Attraverso il lavoro della comunità scientifica inter- nazionale e il coivolgimen- to della Comunità Europea - conclude Faggiano - vor- remmo che venisse istituito un sistema di regolamen- tazione degli interventi preventivi simile a quello utilizzato dall’European Medicines Agency (Ema) e dall’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) per l’appro- vazione dei farmaci sicuri ed efficaci. In questo modo si creerebbe un repertorio di interventi preventivi ef- ficaci e approvati che pos- sono essere utilizzati nella pratica”. zata con successo per rivelare nuovi meccanismi sfruttati dal batterio per sopravvivere nell’ambiente per loro ostile dei nostri macrofagi, e per sfuggire alla nostra risposta immunitaria. Inoltre abbia- mo studiato enzimi del me- tabolismo centrale coinvolti nella sintesi di Nad e Gtp, due molecole vitali per il batterio, scoprendo potenti inibitori”. Il professor Rizzi insiste su un punto cruciale: “Se vogliamo sconfiggere questo nemico millenario dobbiamo lavorare insieme. Solo un’analisi ap- profondita e altamente inte- grata della biologia di Mtb ci permetterà di capire meglio il suo stile di vita e di sviluppare strategie efficaci per la sua eli- minazione”. Una ricerca per strutturare gli interventi contro la dipendenza da alcol e droghe Due programmi per studiare meglio il bacillo e scoprire nuovi farmaci per debellarlo L’ Unità di Sanità Pub- blica del dipartimento di Medicina Traslazionale dell’Università del Piemonte Orientale (Upo) si occupa in particolare di prevenzione dei comportamenti a rischio per la salute e di valutazione degli interventi preventivi. L’obiettivo è migliorare la qualità e l’efficacia di questi interventi e promuovere una scienza della prevenzione basata sulle evidenze scien- tifiche. “Nei sistemi sanitari europei e in quello italiano è in atto una forte contraddizione - spiega Fabrizio Faggiano, professore associato di Igie- ne -. L’invecchiamento della popolazione sta facendo in- sorgere molte patologie con- nesse all’età, cui però si con- trappone il grosso problema legato alla sostenibilità del sistema sanitario, che diven- terà ancor più accentuato nel momento in cui avremo una popolazione meno pro- duttiva di quella attuale, ma molto più portatrice di di- sagi sanitari e sociali. Oggi il sistema sanitario italiano investe ancora poco e male in questa problematica. Per I l gruppo di Biochimica e Biologia Strutturale gui- dato dal professor Menico Rizzi e dalle dottoresse Silvia Garavaglia e Franca Rossi, del Dipartimento di Scienze del Farmaco dell’Università del Piemonte Orientale (Upo), insieme ad altre 35 unità di ricerca attive presso univer- sità e aziende farmaceutiche di 13 diversi Paesi, è coinvolto in due programmi finanziati dalla Commissione Euro- pea finalizzati alla lotta alla tubercolosi, nel contesto del Fp7. Lo scopo di questa ri- cerca internazionale è dupli- ce: arrivare a una compren- sione dettagliata di aspetti complessi della biologia di Mycobacterium tuberculosis (Mtb), il bacillo che causa la malattia (Systems Biology of Tuberculosis - SysteMTb) e scoprire nuovi farmaci per combatterla (More Medicines for Tuberculosis - MM4Tb). La tubercolosi è una malattia antichissima, come dimostra- no tracce di Mtb ritrovate in mummie egizie di 3mila an- ni fa; allo stesso tempo rap- presenta una delle più gravi minacce di salute pubblica a livello mondiale. È una ma- fronteggiare la situazione, stiamo lavorando per mi- gliorare la capacità di pre- venzione primaria del no- stro sistema sanitario e fare in modo che la popolazione arrivi in età avanzata più sa- na possibile, riducendo così i bisogni sanitari”. Spesso infatti le campagne di prevenzione e gli inter- venti preventivi sono basati più sull’esperienza e la cre- atività di chi li progetta che sulle evidenze di efficacia e sulle conoscenze scientifi- che. Contrariamente a quan- lattia trasmessa per via aerea che, nella maggioranza dei casi, attacca i polmoni. L’in- fezione può rimanere latente per anni prima che il bacillo si riattivi, scatenando la fase sintomatica della malattia. Un terzo della popolazione mon- diale è infettato da Mtb. Ogni anno, nel mondo, un milione e mezzo di persone muore di tubercolosi e nuove infezio- ni si verificano a un ritmo di una al secondo. Sviluppati negli anni ’60 del secolo scor- so, i farmaci anti-tubercolari in uso prevedono regimi di somministrazione lunghi e complessi: un trattamento di base di 6-9 mesi può essere prolungato fino a 2 anni nel caso d’infezione farmaco- resistente. Per molti pazienti la terapia è difficile da seguire correttamente e questo spesso porta al fallimento della cura. La concomitante compar- sa di ceppi di Mtb resistenti ai farmaci rende urgente lo sviluppo di terapie innova- tive, basate su molecole che agiscano con nuovi mecca- nismi. Nonostante l’intensa attività di studio e ricerca, i meccanismi alla base della vi- rulenza e della persistenza di Mtb nell’ospite umano e della patogenesi della tubercolosi, sono ancora poco chiari. Me- diante un approccio multi- disciplinare, il programma “SysteMTb” ha sviluppato un modello che descrive la biologia di Mtb, basato su misurazioni sperimentali; questo modello servirà ad al- lestire ulteriori esperimenti, per definire qualitativamente to accade in altri ambiti della medicina, gli interventi pre- ventivi non sono regolamen- tati né esiste un prontuario e possono quindi essere im- plementati liberamente sen- za alcuna valutazione e auto- rizzazione precedente. L’Unità di Sanità Pubblica del dipartimento di Medici- na Traslazionale dell’Univer- sità del Piemonte Orientale è attualmente impegnata nella valutazione di efficacia degli interventi di prevenzione dell’abuso di alcol e del con- sumo di droghe e nel trasfe- rimento nella pratica degli interventi efficaci. In tal senso, partecipa al progetto europeo Alice Rap (Addiction and Lifestyles in Contemporary Europe Re- framing Addictions Project - www.alicerap.eu), il cui sco- po è orientare e supportare i decisori politici a “ripen- sare” e “ridefinire” l’attuale approccio alle dipendenze e ai costi sociali ed economi- ci connessi a tale fenomeno sulla base delle conoscenze scientifiche disponibili. Ta- le progetto, finanziato dalla Comunità Europea, coin- volge circa 200 ricercatori e esperti provenienti da più di Il gruppo di ricerca guidato dal professor Menico Rizzi Strutture cristallografiche di proteine di Mycobacterium tuberculosis determinate dal gruppo di ricerca del professor Rizzi nell’ ambito dei progetti di ricerca SysteMTb e MM4Tb © everythingpossible - Fotolia.com

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EventiLunedì 8 dicembre 2014 Programmi & Progetti 3

e quantitativamente le rispo-ste globali del “sistema Mtb” a perturbazioni rilevanti per l’infezione. Il programma “MM4Tb” nasce dall’esigenza di sviluppare nuovi farmaci per la cura della tubercolosi. Anche in questo caso, il pro-blema scientifico viene affron-tato mediante un approccio ad ampio raggio, che integra analisi ad alto flusso e chimica

■■■ UNIVERSITÀ DEL PIEMONTE ORIENTALE / L’Unità di Sanità Pubblica del Dip. di Medicina Traslazionale

■■■ UNIVERSITÀ DEL PIEMONTE ORIENTALE / In prima linea il gruppo di Biochimica strutturale

Per una prevenzione che funzioni

Lotta aperta alla tubercolosi

25 Paesi e 29 differenti disci-pline.“Per fare ciò - prosegue Fag-giano - abbiamo selezionato gli interventi di preven-zione dell’abuso di alcol e del consumo di droghe in adolescenza pubblicati dal 1995 al 2013 e risultati effi-caci. Si tratta di una ventina di interventi, che sono stati analizzati uno a uno fino a scomporne i diversi compo-nenti. L’obiettivo è compren-dere che cosa rende efficaci questi interventi, come fun-zionano e che cosa hanno in comune tra loro. Abbiamo identificato alcuni compo-nenti a cui ipotizziamo di poter attribuire l’efficacia dell’intervento e li sottopor-remo a valutazione su una popolazione adolescenziale. In questo modo vorremmo identificare quali sono le componenti di efficacia de-gli interventi di prevenzio-ne dell’abuso di alcol e del consumo di droghe rivolti agli adolescenti. L’indivi-

farmaceutica, genomica fun-zionale e biologia strutturale, per scoprire nuovi composti, eseguirne la convalida farma-cologica, identificare nuovi bersagli in Mtb e analizzare i meccanismi di azione duran-te l’infezione. La tubercolosi è il principale focus di ricerca del gruppo di Biochimica e Biologia strutturale dell’Upo. “A Novara - spiega Menico Rizzi - utilizziamo la biologia strutturale e l’enzimologia per descrivere specifiche funzioni di Mtb, identificare potenzia-li bersagli di nuovi farmaci e progettare molecole dotate di meccanismi d’azione in-novativi. Entrambi i progetti a cui partecipiamo danno ampio spazio alla biologia strutturale. L’abbiamo utiliz-

duazione di tali componenti permetterebbe di costruire interventi più rigorosi, oltre che efficienti, e di colmare l’attuale mancanza di indica-zioni su come progettare un intervento preventivo”.Inoltre, il gruppo di ricerca coordinato da Faggiano, in-sieme ad autorevoli colleghi stranieri, ha recentemen-te pubblicato un articolo dal titolo “Europe Needs a Central, Transparent and Evidence-Based Approval Process for Behavioural Prevention Interventions” sulla prestigiosa rivista Plos Medicine. L’idea è proporre lo sviluppo di un sistema di regolamentazione e appro-vazione degli interventi pre-ventivi per facilitare l’ado-zione di interventi efficaci e ridurre l’implementazione di quelli che non sono tali o che non sono stati valutati. “Attraverso il lavoro della comunità scientifica inter-nazionale e il coivolgimen-to della Comunità Europea - conclude Faggiano - vor-remmo che venisse istituito un sistema di regolamen-tazione degli interventi preventivi simile a quello utilizzato dall’European Medicines Agency (Ema) e dall’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) per l’appro-vazione dei farmaci sicuri ed efficaci. In questo modo si creerebbe un repertorio di interventi preventivi ef-ficaci e approvati che pos-sono essere utilizzati nella pratica”.

zata con successo per rivelare nuovi meccanismi sfruttati dal batterio per sopravvivere nell’ambiente per loro ostile dei nostri macrofagi, e per sfuggire alla nostra risposta immunitaria. Inoltre abbia-mo studiato enzimi del me-tabolismo centrale coinvolti nella sintesi di Nad e Gtp, due molecole vitali per il batterio, scoprendo potenti inibitori”. Il professor Rizzi insiste su un punto cruciale: “Se vogliamo sconfiggere questo nemico millenario dobbiamo lavorare insieme. Solo un’analisi ap-profondita e altamente inte-grata della biologia di Mtb ci permetterà di capire meglio il suo stile di vita e di sviluppare strategie efficaci per la sua eli-minazione”.

Una ricerca per strutturare gli interventi contro la dipendenza da alcol e droghe

Due programmi per studiare meglio il bacillo e scoprire nuovi farmaci per debellarlo

L’Unità di Sanità Pub-blica del dipartimento

di Medicina Traslazionale dell’Università del Piemonte Orientale (Upo) si occupa in particolare di prevenzione dei comportamenti a rischio per la salute e di valutazione degli interventi preventivi. L’obiettivo è migliorare la qualità e l’efficacia di questi interventi e promuovere una scienza della prevenzione basata sulle evidenze scien-tifiche. “Nei sistemi sanitari europei e in quello italiano è in atto una forte contraddizione - spiega Fabrizio Faggiano, professore associato di Igie-ne -. L’invecchiamento della popolazione sta facendo in-sorgere molte patologie con-nesse all’età, cui però si con-trappone il grosso problema legato alla sostenibilità del sistema sanitario, che diven-terà ancor più accentuato nel momento in cui avremo una popolazione meno pro-duttiva di quella attuale, ma molto più portatrice di di-sagi sanitari e sociali. Oggi il sistema sanitario italiano investe ancora poco e male in questa problematica. Per

Il gruppo di Biochimica e Biologia Strutturale gui-

dato dal professor Menico Rizzi e dalle dottoresse Silvia Garavaglia e Franca Rossi, del Dipartimento di Scienze del Farmaco dell’Università del Piemonte Orientale (Upo), insieme ad altre 35 unità di ricerca attive presso univer-sità e aziende farmaceutiche di 13 diversi Paesi, è coinvolto in due programmi finanziati dalla Commissione Euro-pea finalizzati alla lotta alla tubercolosi, nel contesto del Fp7. Lo scopo di questa ri-cerca internazionale è dupli-ce: arrivare a una compren-sione dettagliata di aspetti complessi della biologia di Mycobacterium tuberculosis (Mtb), il bacillo che causa la malattia (Systems Biology of Tuberculosis - SysteMTb) e scoprire nuovi farmaci per combatterla (More Medicines for Tuberculosis - MM4Tb). La tubercolosi è una malattia antichissima, come dimostra-no tracce di Mtb ritrovate in mummie egizie di 3mila an-ni fa; allo stesso tempo rap-presenta una delle più gravi minacce di salute pubblica a livello mondiale. È una ma-

fronteggiare la situazione, stiamo lavorando per mi-gliorare la capacità di pre-venzione primaria del no-stro sistema sanitario e fare in modo che la popolazione arrivi in età avanzata più sa-na possibile, riducendo così i bisogni sanitari”. Spesso infatti le campagne di prevenzione e gli inter-venti preventivi sono basati più sull’esperienza e la cre-atività di chi li progetta che sulle evidenze di efficacia e sulle conoscenze scientifi-che. Contrariamente a quan-

lattia trasmessa per via aerea che, nella maggioranza dei casi, attacca i polmoni. L’in-fezione può rimanere latente per anni prima che il bacillo si riattivi, scatenando la fase sintomatica della malattia. Un terzo della popolazione mon-diale è infettato da Mtb. Ogni anno, nel mondo, un milione e mezzo di persone muore di tubercolosi e nuove infezio-ni si verificano a un ritmo di una al secondo. Sviluppati negli anni ’60 del secolo scor-so, i farmaci anti-tubercolari in uso prevedono regimi di somministrazione lunghi e complessi: un trattamento di base di 6-9 mesi può essere prolungato fino a 2 anni nel caso d’infezione farmaco-resistente. Per molti pazienti la terapia è difficile da seguire correttamente e questo spesso porta al fallimento della cura. La concomitante compar-sa di ceppi di Mtb resistenti ai farmaci rende urgente lo sviluppo di terapie innova-tive, basate su molecole che agiscano con nuovi mecca-nismi. Nonostante l’intensa attività di studio e ricerca, i meccanismi alla base della vi-rulenza e della persistenza di

Mtb nell’ospite umano e della patogenesi della tubercolosi, sono ancora poco chiari. Me-diante un approccio multi-disciplinare, il programma “SysteMTb” ha sviluppato un modello che descrive la biologia di Mtb, basato su misurazioni sperimentali; questo modello servirà ad al-lestire ulteriori esperimenti, per definire qualitativamente

to accade in altri ambiti della medicina, gli interventi pre-ventivi non sono regolamen-tati né esiste un prontuario e possono quindi essere im-plementati liberamente sen-za alcuna valutazione e auto-rizzazione precedente. L’Unità di Sanità Pubblica del dipartimento di Medici-na Traslazionale dell’Univer-sità del Piemonte Orientale è attualmente impegnata nella valutazione di efficacia degli interventi di prevenzione dell’abuso di alcol e del con-sumo di droghe e nel trasfe-

rimento nella pratica degli interventi efficaci. In tal senso, partecipa al progetto europeo Alice Rap (Addiction and Lifestyles in Contemporary Europe Re-framing Addictions Project - www.alicerap.eu), il cui sco-po è orientare e supportare i decisori politici a “ripen-sare” e “ridefinire” l’attuale approccio alle dipendenze e ai costi sociali ed economi-ci connessi a tale fenomeno sulla base delle conoscenze scientifiche disponibili. Ta-le progetto, finanziato dalla Comunità Europea, coin-volge circa 200 ricercatori e esperti provenienti da più di

Il gruppo di ricerca guidato dal professor Menico Rizzi

Strutture cristallografiche di proteine di Mycobacterium tuberculosis determinate dal gruppo di ricerca del professor Rizzi nell’ ambito dei progetti di ricerca SysteMTb e MM4Tb

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