Unicom impresa di-comunicazione-n_42

1
Anno VIII - N° 42 Ottobre 2010 Periodico di informazione dell’Unione Nazionale Imprese di Comunicazione Cultura e trasparenza per uscire dal labirinto La relazione di Sassoli De Bianchi all’Assemblea UPA affronta il te- ma della complessità del nostro tempo e del mercato con cui dob- biamo misurarci ogni giorno. La pubblicità si veste di verde Ecologia e ambiente stanno di- ventando aree di business sempre più importanti per le imprese... e la comunicazione non può stare a guardare Angela D’Amelio Comunicazione on line. Quando le key-word violano i diritti Una sentenza della Corte Europea fa chiarezza sul controverso tema delle keyword mediante le quali si violano i marchi di impresa. Fiammetta Malagoli Pubblicità senza veli. La trasgressione non paga Erotismo e riferimenti espiliciti ad una sessualità trasgressiva possono risultare controproducenti Claudio Capovilla EDITORIALE Come diventare consulenti di business Ha suscitato un certo interesse tra i nostri lettori il riferimento, contenuto in un mio recente scritto, ad alcune possibili nuove modalità di interagire con i clienti: tra le altre indicavo la possibilità di non circoscrivere il proprio impegno al “ruolo di con- sulenti di comunicazione, ma di assumere anche quello di consulenti di business”. Chiarisco il mio pensiero. Se nell’attività di new-business le nostre imprese si pro- pongono come “problem solver” nell’area della comunicazione, potranno suscitare esclusivamente l’interesse di quegli interlocutori che considerano la comunicazione come uno strumento essenziale per perseguire con buone chances di riuscita l’o- biettivo del successo. Ma quanti sono tra gli imprenditori - medi e piccoli in parti- colare - coloro che hanno fatto propria questa convinzione? Quanti imprenditori considerano marketing e comunicazione fattori strategici di successo? L’esperienza di innumerevoli incontri, convegni, workshop, ai quali ho avuto modo di partecipare come relatore, mi dice che si tratta di un’esigua minoranza. La mag- gior parte di costoro, - per molti altri versi eccellenti interpreti del loro ruolo im- prenditoriale, spesso capaci di intuizioni formidabili e fulminei nell’assumere deci- sioni - continua tuttavia a considerare le attività di comunicazione come un’optio- nal: qualcosa a cui pensare esclusivamente in tempi di vacche grasse, magari per moderare un profilo reddituale eccessivamente vistoso o per scimmiottare il con- corrente che, invece, utilizza questa risorsa in modo coordinato e continuativo. Va da sè che costoro, non appena si profila all’orizzonte una congiuntura negativa, azzerano ipso facto gli investimenti in tutte le attività che considerano non strategi- che. Tra queste la comunicazione occupa il primo posto. Questa è la ragione in base alla quale mi sono formato la convinzione che una pro- posta che metta al centro, come obiettivo prioritario, se non esclusivo, il business - per esempio la conquista di una o più nicchie di mercato fino a quel momento trascurate che presentino prospettive favorevoli - risulta certamente più interessante per gli interlocutori di cui sopra. Ma, attenzione: la proposta deve essere adeguatamente supportata da dati oggettivi e risultare assolutamente concreta. Il bluff, oltre che eticamente inopportuno, risul- terebbe inutile e controproducente. Per questo è necessario prepararsi puntigliosa- mente, conducendo uno studio molto serio, accedendo a fonti di informazione af- fidabili ed autorevoli: in altre parole, nel momento in cui presenteremo la nostra proposta - e formuleremo delle promesse - dovremo avere la certezza di poterle mantenere. E dovremo conoscere il mercato ed il prodotto dell’azienda che abbia- mo nel mirino, almeno quanto il nostro interlocutore. Com’è possibile, dirà qualcuno, riuscire a diventare “esperti” di un settore che, fino a qualche giorno prima, ci era del tutto sconosciuto? Attingendo a buone fonti. Ad esempio alla documentazione di studi, ricerche e rassegne stampa che Unicom è in grado di fornire ai propri associati. Buon lavoro. Lorenzo Strona Presidente Unicom uni com

Transcript of Unicom impresa di-comunicazione-n_42

Page 1: Unicom impresa di-comunicazione-n_42

Anno VIII - N° 42 Ottobre 2010

Periodico di informazione dell’Unione Nazionale Imprese di Comunicazione

Cultura e trasparenzaper uscire dal labirintoLa relazione di Sassoli De Bianchiall’Assemblea UPA affronta il te -ma della complessità del nostrotem po e del mercato con cui dob-biamo misurarci ogni giorno.

La pubblicità si veste di verdeEcologia e ambiente stanno di -ventando aree di business semprepiù importanti per le imprese... ela comunica zione non può stare aguardare

Angela D’Amelio

Comunicazione on line.Quando le key-word violano i dirittiUna sentenza della Corte Europeafa chiarezza sul controverso temadelle keyword mediante le quali siviolano i marchi di impresa.

Fiammetta Malagoli

Pubblicità senza veli.La trasgressionenon pagaErotismo e riferimenti espiliciti aduna sessualità trasgressiva possonorisultare controproducentiClaudio Capovilla

EDITORIALE

Come diventareconsulenti di businessHa suscitato un certo interesse tra i nostri lettori il riferimento, contenuto in un miorecente scritto, ad alcune possibili nuove modalità di interagire con i clienti: tra lealtre indicavo la possibilità di non cir coscrivere il proprio impegno al “ruolo di con-sulenti di comunicazione, ma di as sumere anche quello di consulenti di business”.Chiarisco il mio pensiero. Se nell’attività di new-business le nostre imprese si pro-pongono come “problem solver” nell’area della comunicazione, potranno suscitareesclusivamente l’interesse di quegli interlocutori che considerano la comunicazionecome uno strumento essenziale per perseguire con buone chances di riuscita l’o -biet tivo del successo. Ma quanti sono tra gli imprenditori - medi e piccoli in parti-colare - coloro che hanno fatto propria questa convinzione? Quanti imprenditoriconsiderano marketing e comunicazione fattori strategici di successo? L’esperienza di innumerevoli incontri, convegni, workshop, ai quali ho avuto mododi partecipare come relatore, mi dice che si tratta di un’esigua minoranza. La mag-gior parte di costoro, - per molti altri versi eccellenti interpreti del loro ruolo im -pren ditoriale, spesso capaci di intuizioni formidabili e fulminei nell’assumere deci-sioni - continua tuttavia a considerare le attività di comunicazione come un’optio -nal: qualcosa a cui pensare esclusivamente in tempi di vacche grasse, magari permoderare un profilo reddituale eccessivamente vistoso o per scimmiottare il con -cor rente che, invece, utilizza questa risorsa in modo coordinato e continuativo.Va da sè che costoro, non appena si profila all’orizzonte una congiuntura negativa,azzerano ipso facto gli investimenti in tutte le attività che considerano non strategi -che. Tra queste la comunicazione occupa il primo posto.Questa è la ragione in base alla quale mi sono formato la convinzione che una pro-posta che metta al centro, come obiettivo prioritario, se non esclusivo, il business -per esempio la conquista di una o più nicchie di mercato fino a quel momentotrascurate che presentino prospettive favorevoli - risulta certamente più interessanteper gli interlocutori di cui sopra.Ma, attenzione: la proposta deve essere adeguatamente supportata da dati oggettivie risultare assolutamente concreta. Il bluff, oltre che eticamente inopportuno, risul-terebbe inutile e controproducente. Per questo è necessario prepararsi puntigliosa-mente, conducendo uno studio molto serio, accedendo a fonti di informazione af -fidabili ed autorevoli: in altre parole, nel momento in cui presenteremo la nostraproposta - e formuleremo delle promesse - dovremo avere la certezza di poterleman tenere. E dovremo conoscere il mercato ed il prodotto dell’azienda che abbia -mo nel mirino, almeno quanto il nostro interlocutore. Com’è possibile, dirà qualcuno, riuscire a diventare “esperti” di un settore che, finoa qualche giorno prima, ci era del tutto sconosciuto? Attingendo a buone fonti. Ad esempio alla documentazione di studi, ricerche e rassegne stampa che Unicomè in grado di fornire ai propri associati.Buon lavoro.

Lorenzo Strona Presidente Unicom

unicom

Shima
Shima
Shima
Shima
Shima
Shima
Shima
Shima
Shima