Un’estate passeggiando sul crinale che separa l’espansione dalla recessione

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Un’estate passeggiando sul crinale che separa l’espansione dalla recessione Giuseppe Russo Mario Deaglio Torino, 15 luglio 2015

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Un’estate passeggiando sul crinale che separa

l’espansione dalla recessione Giuseppe Russo

Mario Deaglio

Torino, 15 luglio 2015

Il Giappone continua a decrescere e a svalutare lo yen. Ogni mese che passa, la crisi sembra inevitabile. Gli uffici governativi e la BoJ dichiarano che la crescita arriverà nel secondo semestre.

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In Cina scoppia la bolla azionaria. L’economia reale però è alle prese con il problema centrale post Lehman, ossia far crescere la produzione. Ma il PMI manifatturiero oscilla tra 50 (crescita zero) e 52 (crescita moderata).

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USA: gli indicatori congiunturali sono UP, esclusi quelli manifatturieri.

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ISM  MANU   REAL  RET  SALES   AUTO&LT   INVENTORIES  

La borsa Usa, finito il quantitative easing, è salita a causa dei buy-back e dell’indebitamento per pagare i dividendi. Ma i fondamentali sono peggiori di quelli del 2014 e del 2013. L’indice delle piccole imprese, il Russel2000, ha un P/E istantaneo di 75, ossia è valutato FAIR, a condizione che i profitti delle aziende piccole crescano del 300%

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LA D

EFLA

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IES I prezzi delle materie prime sono tornati ai livelli nominali della crisi del 2009. Sono

pertanto alle soglie di una recessione le economie che ne dipendono e, oltre alla Russia, per esempio anche il Canada e l’Australia.

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PETR

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O, L

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RIS

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NITA

La domanda di petrolio dovrebbe crescere solo di 1,2 milioni di b/d nel 2016 (+1,4 nel 2015). Per contro, l’offerta nel 2015 è cresciuta di 3,1 mbd rispetto al 2014. C’entrano le nuove tecnologie, e anche l’aumento di estrazione dei paesi aderenti all’OPEC. Si contraggono i bisogni dei paesi sviluppati Cresce la disponibilità di sostituti che non si possono stoccare Crescono gli stock negli USA I prezzi del petrolio resteranno depressi

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RU

SSIA

Si aggrava velocemente la situazione in Russia. Il crollo del Pil è quasi verticale, a partire dal settore energetico e minerario, la crisi ha già investito tutto il settore manifatturiero.

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GER

MA

NIA

E’ in atto un marcato rallentamento, sia della produzione corrente (in alto), sia delle aspettative. L’inflazione al consumo è solo dello 0,3 per cento L’inflazione alla produzione è negativa Una bilancia commerciale strutturale di +20 miliardi / mese è una moneta che ha due facce, specie se i mercati di sbocco rallentano. Vale 2 milioni di occupati La distanza tra lo «ZEV sentiment» e lo «ZEV situazione» è negativa, ossia è in posizione da recessione

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GRECIA: la spesa pubblica sul PIL è del 50% (Italia 51%). E’ probabile che la manovra restrittiva faccia ripartire la recessione.

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ITALI

A

La ripresa del Pil c’è, ma con una accelerazione inferiore al 2 per cento, sarà un successo terminare l’anno a +0,7% Il commercio estero si sta muovendo molto sotto le aspettative

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velocità  (variazione  trimestrale  annualizzata)  

variazione  annuale  media  

Nell’Italia senza crescita del Pil il problema del debito pubblico potrebbe riaffiorare

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�  L’economia mondiale sta correndo su un crinale, un sentiero stretto che separa la recessione dall’espansione

�  La crisi finanziaria cinese maschera quella reale

�  L’eurozona è in stagnazione. �  Il rischio sul mercato azionario Usa è alto �  L’Italia si muove troppo lentamente:

deludenti le esportazioni

L’estate del crinale

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