UNA RIFLESSIONE A PIÙ’VOCI Arrivederci don Roberto della ... · una città interreligiosa»),...

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Via del Seminario, 61 57122 Livorno tel. e fax 0586/210217 [email protected] Notiziario locale Direttore responsabile Alberto Migone Vicedirettore: Andrea Fagioli Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983 30 settembre 2007 UNA RIFLESSIONE A PIÙ’VOCI di Riccardo Burigana Le anime della città l dialogo interreligioso e interculturale costituisce uno degli assi portanti del processo ripensamento della società europea; infatti proprio la riflessione sull’importanza del dialogo tra religioni e/o tra culture rappresenta un’occasione irripetibile per favorire la costruzione dell’unità europea, che trovi la sua ragione essenziale non solo nelle dinamiche economiche e nelle logiche militari, ma che sappia radicarsi nel patrimonio delle tradizioni europee con le quali fondare una prassi di accoglienza dell’altro per la condivisione piena di ricchezze e speranze di ogni uomo e ogni donna. Per i cristiani, anche alla luce dei documenti del concilio Vaticano II e del magistero di Giovanni Paolo II, che tanto ha fatto per aprire nuove strade al dialogo, il confronto tra religioni e con le culture contemporanee esige un rinnovato impegno alla comprensione delle alterità, che percorrono anche le Chiese e comunità cristiane, in modo da essere motore vivo di un processo che non si può ridurre a emergenze contingenti, ma deve guidare un cammino di ascolto e dialogo per una comprensione reciproca, anche alla luce di una sempre migliore conoscenza della memoria storica, spesso segnata da pregiudizi ideologici, con i quali costruire false immagini dell’altro. La fantasia nel trovare occasioni per favorire il dialogo diventa quindi non tanto una necessità quanto piuttosto un dovere di fronte alle mutate condizioni sociali, religiose e culturali, che stanno investendo tutto il mondo e con particolare forza il Mediterraneo. Da questo punto di vista la Giornata della pace, della fraternità e del dialogo tra appartenenti a culture e religioni diverse, istituita dal Parlamento Italiano nel 2005, deve diventare sempre più un momento di «sosta» per una riflessione sul dialogo interreligioso e interculturale; per questa ragione IL CENTRO DI DOCUMENTAZIONE DEL MOVIMENTO ECUMENICO ITALIANO (CEDOMEI), IN COLLABORAZIONE CON I GRUPPI DEL MOVIMENTO DEI FOCOLARI DELLA TOSCANA, PROMUOVE UN INCONTRO, «LE ANIME DELLA CITTÀ. RELIGIONI E CULTURE IN DIALOGO A LIVORNO», PER GIOVEDÌ 4 OTTOBRE, PRESSO LA SEDE DEL CEDOMEI (VIA DELLE GALERE 35). L’INCONTRO, CHE SI APRIRÀ ALLE ORE 17.30 E SI CONCLUDERÀ NON OLTRE LE ORE 22.00, prevede un primo momento su «Passato e futuro del dialogo», con interventi di Riccardo Burigana (Livorno, «La memoria storica di una città interreligiosa»), Paul Lemarie («Testimonianza di dialogo per il dialogo»), Claudio Frontera («Quale futuro per il dialogo interculturale?») e monsignor Alberto Ablondi («Piste per il dialogo»), mentre un secondo momento, dopo una cena comunitaria, sarà dedicato al confronto tra esperienze di dialogo interreligioso nella città di Livorno per proseguire un confronto sulle «anime» di Livorno in modo da favorire il recupero della memoria storica di questo dialogo e per giungere alla definizione di una cultura dell’accoglienza. Al termine a tutti i presenti sarà consegnata la Dichiarazione per la pace tra le culture della Consulta per il dialogo interreligioso e la pace tra le culture della Regione Toscana, pubblicata il 4 ottobre 2006, in occasione della prima Giornata per il dialogo interreligioso e interreculturale. Per saperne di più http://www.cedomei.it. I Arrivederci don Roberto on Roberto Corretti ha terminato la sua missione terrena. Un sacerdote. Un Uomo. Ogni aggettivo non potrebbe che limitare la sua figura, il suo lavoro, il suo impegno. Ogni valutazione non potrebbe che rendere un’immagine del suo amore circoscritta e limitata. Sia- mo stati tutti la sua fami- glia: «ultimi», «penultimi», «impegnati», «osservatori» o «assenti». Una famiglia che egli ha saputo unire a quella che il Signore gli aveva re- galato: sua sorella Anna, suo nipote, i suoi familiari, in casa come in parrocchia. Sempre presente sul fronte dell’impegno per la Comu- nità. Non ha mai mollato. Ha sempre voluto che fossi- mo, anche come ufficio di pastorale sociale e del lavo- ro, in prima linea, sia quan- do ne è stato il direttore sia ora nei giorni della sofferen- za e dell’immobilità. Gra- zie, Signore, di averlo messo sulla nostra strada. Con questo primo ricor- do di Ettore Bettinetti ci piace salutare don Rober- to Corretti che ci ha la- sciato proprio mentre chiudevamo le pagine di questo nostro settimana- le. Don Roberto era nato a Livorno il 17 gennaio del 1933 e venne ordinato sacerdote nel 1957 a D Montalcino. Si era messo al servizio della Chiesa di Livorno in tanti modi: è stato segretario del ve- scovo, insegnante in se- minario, vice cancelliere di curia, insegnante di re- ligione all’Istituto La Maddalena e al Liceo scientifico, cappellano ai Ss. Pietro e Paolo e al Duomo, cappellano del cimitero della Misericor- dia e della Purificazione, assistente diocesano unione uomini e unione donne di Azione Cattoli- ca, parroco a S. Andrea a Castiglioncello e poi a N.S. del Rosario, vicario episcopale per le pastora- li particolari (ad esempio handicap, carità, missio- ni, sociale e lavoro) e presidente del CLA. Con il suo carisma così coin- volgente ha saputo ac- compagnare tanti uomi- ni e donne nella fede e nell’impegno. Lo ricor- deremo anche per il suo fervore ecumenico, per le sue mille idee pionieri- stiche, per la sua dedizio- ne ai poveri e agli ultimi, per l’attenzione ai temi della mondialità e per la grande forza e dignità con cui ha affrontato la malattia in questi anni. Nel giugno scorso aveva festeggiato 50 anni di sa- cerdozio e ci aveva rac- contato proprio in queste pagine le sue sensazioni, le gioie e i dolori di tanti anni da prete, ma soprat- tutto la sua passione per Gesù ancora così viva. «Quando entrai in semi- nario – aveva ricordato - avevo così tanto entusia- smo e gioia in me che scrissi alla mia mamma che credevo di essere in Paradiso, ricordo l’imma- gine di un lungo corri- doio con in fondo un sa- cro Cuore di Gesù a brac- cia aperte che mi aspetta- va. Oggi dopo 50 anni ho ancora la stessa gioia e lo stesso entusiasmo, Gesù ancora mi abbraccia, ma per mandarmi agli altri». Venerdì 28 alle 16.00 nella chiesa di N.S. del Rosario l’amministra- tore diocesano presie- derà la celebrazione fu- nebre. cco il calendario delle iniziative che quest’anno, a livello diocesano, animeranno il mese di ottobre, che per tradizione viene dedicato alla preghiera e all’approfondimento di tematiche missionarie. VENERDÌ 12 OTTOBRE ore 18.00 presso la sede del CeDoMeI (via delle Galere, 35) incontro sul tema: «SEMPRE PER LA LIBERTÀ RELIGIOSA: Il presente della dichiarazione Dignitatis humanae del concilio Vaticano II» Relatori: Prof Riccardo Burigana, direttore CeDoMeI, e P. Daniele Frigerio, missionario comboniano in Ciad. VENERDÌ 19 OTTOBRE ore 16.30 e ore 21.15 presso il teatro S. Pio X (parrocchia SS. Trinità, p.zza Gavi): la compagnia «I ragazzi dell’Orlando» presentano il musical «AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA» di Garinei e Giovannini, musiche di Trovajoli, Regia di Paolo Andreolli. L’ingresso, ad offerta, sarà devoluto per le missioni. SABATO 20 OTTOBRE ore 21.00 presso la parrocchia S. Matteo (via Provinciale Pisana) Veglia diocesana di preghiera per le missioni: «TUTTE LE CHIESE PER TUTTO IL MONDO»; presiede l’Amministratore diocesano monsignor Paolo Razzauti. DOMENICA 21 OTTOBRE (in tutte le parrocchie e Istituti religiosi) GIORNATA MONDIALE DI PREGHIERA E DI RACCOLTA PER LE MISSIONI. VENERDÌ 26 OTTOBRE ore 18.00 presso la sede del Centro Mondialità Sviluppo Reciproco (via della Madonna) INCONTRO- TESTIMONIANZA DI PADRE TARCISIO CIABATTI, missionario francescano in Bolivia dal 1975, promotore dei diritti umani delle popolazioni indigene del Chaco boliviano ed in particolare dell’etnia dei Guaranì. MARTEDÌ 30 OTTOBRE ore 9.30 presso la sala Consiglio della Provincia di Livorno (P.zza del Municipio) presentazione del DOSSIER IMMIGRAZIONE 2007 realizzato dalla Caritas Italiana, Ufficio Migrantes e caritas diocesana di Roma; segue tavola rotonda sul tema: «INCONTRO ALLE RELIGIONI DELL’IMMIGRAZIONE». E Sul dialogo interreligioso Il sorriso ed il carisma di un uomo entusiasta della sua vocazione Tutti gli appuntamenti diocesani dell’ottobre missionario Tutte le Chiese per tutto il mondo Mercoledì scorso don Roberto Corretti è tornato alla casa del Padre. Il funerale sarà celebrato venerdì 28 alle 16 nella chiesa di Nostra Signora del Rosario Una delle tipiche lavorazioni artigianali della Bolivia.

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Via del Seminario, 6157122 Livornotel. e fax0586/210217

[email protected]

Notiziario locale Direttore responsabileAlberto MigoneVicedirettore: Andrea Fagioli

Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983

30 settembre 2007

UNA RIFLESSIONE A PIÙ’VOCIdi Riccardo Burigana

Le animedella città

l dialogo interreligioso e interculturalecostituisce uno degli assi portanti del

processo ripensamento della societàeuropea; infatti proprio la riflessionesull’importanza del dialogo tra religionie/o tra culture rappresenta un’occasioneirripetibile per favorire la costruzionedell’unità europea, che trovi la sua ragioneessenziale non solo nelle dinamicheeconomiche e nelle logiche militari, mache sappia radicarsi nel patrimonio delletradizioni europee con le quali fondareuna prassi di accoglienza dell’altro per lacondivisione piena di ricchezze e speranzedi ogni uomo e ogni donna. Per i cristiani,anche alla luce dei documenti del concilioVaticano II e del magistero di GiovanniPaolo II, che tanto ha fatto per aprirenuove strade al dialogo, il confronto trareligioni e con le culture contemporaneeesige un rinnovato impegno allacomprensione delle alterità, chepercorrono anche le Chiese e comunitàcristiane, in modo da essere motore vivo diun processo che non si può ridurre aemergenze contingenti, ma deve guidareun cammino di ascolto e dialogo per unacomprensione reciproca, anche alla luce diuna sempre migliore conoscenza dellamemoria storica, spesso segnata dapregiudizi ideologici, con i quali costruirefalse immagini dell’altro. La fantasia neltrovare occasioni per favorire il dialogodiventa quindi non tanto una necessitàquanto piuttosto un dovere di fronte allemutate condizioni sociali, religiose eculturali, che stanno investendo tutto ilmondo e con particolare forza ilMediterraneo.Da questo punto di vista la Giornata dellapace, della fraternità e del dialogo traappartenenti a culture e religioni diverse,istituita dal Parlamento Italiano nel 2005,deve diventare sempre più un momento di«sosta» per una riflessione sul dialogointerreligioso e interculturale; per questaragione IL CENTRO DI DOCUMENTAZIONEDEL MOVIMENTO ECUMENICO ITALIANO(CEDOMEI), IN COLLABORAZIONE CON IGRUPPI DEL MOVIMENTO DEI FOCOLARIDELLA TOSCANA, PROMUOVE UNINCONTRO, «LE ANIME DELLA CITTÀ.RELIGIONI E CULTURE IN DIALOGO ALIVORNO», PER GIOVEDÌ 4 OTTOBRE,PRESSO LA SEDE DEL CEDOMEI (VIA DELLEGALERE 35). L’INCONTRO, CHE SI APRIRÀALLE ORE 17.30 E SI CONCLUDERÀ NONOLTRE LE ORE 22.00, prevede un primomomento su «Passato e futuro deldialogo», con interventi di RiccardoBurigana (Livorno, «La memoria storica diuna città interreligiosa»), Paul Lemarie(«Testimonianza di dialogo per ildialogo»), Claudio Frontera («Quale futuroper il dialogo interculturale?») emonsignor Alberto Ablondi («Piste per ildialogo»), mentre un secondo momento,dopo una cena comunitaria, sarà dedicatoal confronto tra esperienze di dialogointerreligioso nella città di Livorno perproseguire un confronto sulle «anime» diLivorno in modo da favorire il recuperodella memoria storica di questo dialogo eper giungere alla definizione di una culturadell’accoglienza.Al termine a tutti i presenti sarà consegnatala Dichiarazione per la pace tra le culturedella Consulta per il dialogo interreligiosoe la pace tra le culture della RegioneToscana, pubblicata il 4 ottobre 2006, inoccasione della prima Giornata per ildialogo interreligioso e interreculturale.Per saperne di piùhttp://www.cedomei.it.

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Arrivederci don Robertoon Roberto Correttiha terminato la suamissione terrena. Un sacerdote. Un

Uomo. Ogni aggettivo nonpotrebbe che limitare la suafigura, il suo lavoro, il suoimpegno. Ogni valutazionenon potrebbe che rendereun’immagine del suo amorecircoscritta e limitata. Sia-mo stati tutti la sua fami-glia: «ultimi», «penultimi»,«impegnati», «osservatori» o«assenti». Una famiglia cheegli ha saputo unire a quellache il Signore gli aveva re-galato: sua sorella Anna,suo nipote, i suoi familiari,in casa come in parrocchia.Sempre presente sul frontedell’impegno per la Comu-nità. Non ha mai mollato.Ha sempre voluto che fossi-mo, anche come ufficio dipastorale sociale e del lavo-ro, in prima linea, sia quan-do ne è stato il direttore siaora nei giorni della sofferen-za e dell’immobilità. Gra-zie, Signore, di averlo messosulla nostra strada.Con questo primo ricor-do di Ettore Bettinetti cipiace salutare don Rober-to Corretti che ci ha la-sciato proprio mentrechiudevamo le pagine diquesto nostro settimana-le. Don Roberto era nato aLivorno il 17 gennaio del1933 e venne ordinatosacerdote nel 1957 a

DMontalcino. Si era messoal servizio della Chiesa diLivorno in tanti modi: èstato segretario del ve-scovo, insegnante in se-minario, vice cancellieredi curia, insegnante di re-ligione all’Istituto LaMaddalena e al Liceoscientifico, cappellano aiSs. Pietro e Paolo e alDuomo, cappellano delcimitero della Misericor-dia e della Purificazione,assistente diocesanounione uomini e unionedonne di Azione Cattoli-ca, parroco a S. Andrea aCastiglioncello e poi aN.S. del Rosario, vicarioepiscopale per le pastora-li particolari (ad esempiohandicap, carità, missio-ni, sociale e lavoro) epresidente del CLA. Conil suo carisma così coin-volgente ha saputo ac-compagnare tanti uomi-ni e donne nella fede enell’impegno. Lo ricor-deremo anche per il suofervore ecumenico, per lesue mille idee pionieri-stiche, per la sua dedizio-ne ai poveri e agli ultimi,per l’attenzione ai temidella mondialità e per lagrande forza e dignitàcon cui ha affrontato lamalattia in questi anni.Nel giugno scorso avevafesteggiato 50 anni di sa-cerdozio e ci aveva rac-contato proprio in queste

pagine le sue sensazioni,le gioie e i dolori di tantianni da prete, ma soprat-tutto la sua passione perGesù ancora così viva.«Quando entrai in semi-nario – aveva ricordato -avevo così tanto entusia-smo e gioia in me che

scrissi alla mia mammache credevo di essere inParadiso, ricordo l’imma-gine di un lungo corri-doio con in fondo un sa-cro Cuore di Gesù a brac-cia aperte che mi aspetta-va. Oggi dopo 50 anni hoancora la stessa gioia e lo

stesso entusiasmo, Gesùancora mi abbraccia, maper mandarmi agli altri».Venerdì 28 alle 16.00nella chiesa di N.S. delRosario l’amministra-tore diocesano presie-derà la celebrazione fu-nebre.

cco il calendario delleiniziative che quest’anno,a livello diocesano,animeranno il mese di

ottobre, che per tradizioneviene dedicato alla preghiera eall’approfondimento ditematiche missionarie.

VENERDÌ 12 OTTOBRE ore 18.00 presso la sede delCeDoMeI (via delle Galere, 35)incontro sul tema: «SEMPREPER LA LIBERTÀ RELIGIOSA: Ilpresente della dichiarazioneDignitatis humanae delconcilio Vaticano II»Relatori: Prof RiccardoBurigana, direttore CeDoMeI, eP. Daniele Frigerio, missionariocomboniano in Ciad.

VENERDÌ 19 OTTOBREore 16.30 e ore 21.15 presso ilteatro S. Pio X (parrocchia SS.Trinità, p.zza Gavi): lacompagnia «I ragazzidell’Orlando» presentano ilmusical «AGGIUNGI UNPOSTO A TAVOLA» di Garinei eGiovannini, musiche diTrovajoli, Regia di Paolo

Andreolli. L’ingresso, adofferta, sarà devoluto per lemissioni.

SABATO 20 OTTOBREore 21.00 presso la parrocchiaS. Matteo (via ProvincialePisana) Veglia diocesana di

preghiera per le missioni:«TUTTE LE CHIESE PERTUTTO IL MONDO»; presiedel’Amministratore diocesanomonsignor Paolo Razzauti.

DOMENICA 21 OTTOBRE(in tutte le parrocchie e Istituti

religiosi) GIORNATAMONDIALE DI PREGHIERA EDI RACCOLTA PER LEMISSIONI.

VENERDÌ 26 OTTOBREore 18.00 presso la sede delCentro Mondialità SviluppoReciproco (via della Madonna)INCONTRO-TESTIMONIANZA DI PADRETARCISIO CIABATTI,missionario francescano inBolivia dal 1975, promotoredei diritti umani dellepopolazioni indigene delChaco boliviano ed inparticolare dell’etnia deiGuaranì.

MARTEDÌ 30 OTTOBREore 9.30 presso la salaConsiglio della Provincia diLivorno (P.zza del Municipio)presentazione del DOSSIERIMMIGRAZIONE 2007realizzato dalla CaritasItaliana, Ufficio Migrantes ecaritas diocesana di Roma;segue tavola rotonda sul tema:«INCONTRO ALLE RELIGIONIDELL’IMMIGRAZIONE».

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Sul dialogointerreligioso

Il sorriso ed il carisma di un uomo entusiasta della sua vocazione

Tutti gli appuntamenti diocesani dell’ottobre missionario

Tutte le Chiese per tutto il mondo

Mercoledì scorso don Roberto Corretti è tornato alla casa del Padre. Il funerale saràcelebrato venerdì 28 alle 16 nella chiesa di Nostra Signora del Rosario

Una delle tipiche lavorazioni artigianali della Bolivia.

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LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI30 settembre 2007II

Rigassificatore, le ragioni del NOIntervista a Mario Lupi e Gianluca Gentini consigliere regionale e consigliere provinciale dei Verdi

Rigassificatore, le ragioni del SIIntervista a Stefano Amoroso e Valter Pallano, addetto stampa e amministratore delegato di olt offshore Lng toscana

Domande e risposte sulla questione del rigassificatorePARLIAMO DI ENERGIA

ientrati dal periodo estivo viene spon-taneo chiederci quale sia lo stato attua-

le di una delle questioni più calde checoinvolgono la nostra città: l’off-shore.Per una volta cominciamo dalla fine, ovve-ro utilizziamo come punto di partenza perle nostre indagini un convegno che si è te-nuto in Provincia nello scorso mese dimaggio e da lì cerchiamo di capire qualisiano stati gli aggiornamenti sulle ragionidel no e sulle ragioni del si.Il convegno veniva organizzato dal partitodei Verdi e quindi contattiamo il consiglie-re regionale Mario Lupi e il consigliereprovinciale Gianluca Gentini per avereun’intervista sugli sviluppi della questioneda parte di chi è contrario al progetto.Per quanto riguarda, invece, le ragioni delsi, non trattate nel corso di quel convegno,ci rivolgiamo direttamente alla società chesi occupa della realizzazione del progetto:Olt offshore lng toscana spa e il suo ufficiostampa, nella persona di Stefano Amoroso.Avremo anche modo di rivolgere qualchedomanda direttamente all’amministratoredelegato della Olt.Nel frattempo sui quotidiani i Ministericoinvolti sull’argomento si scontrano equesto ci fa capire ancora di più quanto siadifficile sviluppare un discorso completosulla questione energetica. Tuttavia abbia-mo bisogno di chiarirci le idee e quindiproviamo a scattare una fotografia di quel-lo che vediamo oggi da Livorno separandoi due punti di vista sull’argomento: unoscatto riporta le ragioni del si e l’altro le ra-gioni del no. Purtroppo non sono comple-tamente comparabili per la diversa tipolo-gia di…macchine fotografiche utilizzate:una consente di zoommare molto da vicinoil soggetto e l’altra ha un raggio focalemolto più ampio; consapevoli di questoparticolare e di come cambi il risultato del-l’immagine, ne parliamo con le parti coin-volte.Breve riassunto sui fatti: l’iterautorizzativo dell’impianto toscano èiniziato il 5 novembre 2003 e si è conclusoil 23 febbraio del 2006 con il decreto diautorizzazione alla costruzione. Il 19febbraio 2003 è stato pubblicato l’avvisopubblico per l’apertura della procedura diVIA. I tempi di realizzazione prevedono laconclusione dei lavori entro il 2009;l’impianto ha una capacità di 3,75miliardi di metri cubi di gas anno esarebbe capace di coprire il 5% delfabbisogno di gas nazionale.

R

Il Piano Energetico Nazionaleè un documento esistente? Edè stato il punto di partenza perstudiare soluzioni alternativeal sostegno del sistemaenergetico italiano?«Il piano energetico regionale èattualmente in discussione,quindi non può esistere ancoraun piano energetico nazionale.Partiamo comunque dal

presupposto cheabbiamo bisogno digas e che quindil’approvigionamentodel gas è una effettivanecessità della nostraregione e del nostropaese.Dalla discussione incorso in Regioneemerge che ilfabbisogno per laToscana dovrebbeessere intorno ai 4miliardi di metri cubidi gas annui. A questoquantitativo vaaggiunto uncontributo alsostegno dell’energiaitaliana nel suocomplesso.A Piombino è statoapprovato e staandando avanti unprogetto dal nomeGALSI, di cui oggi siparla molto poco.Tale progetto prevedela costruzione di unmetanodotto Algeria-Sardegna-Elba a cui iVerdi hanno datol’ok. Una voltacompletati i lavoriarriveranno aPiombino 10 miliardidi metri cubi di gasall’anno da immetterenella rete nazionale(4 per il fabbisognodella Toscana e 6come contributo alfabbisognonazionale.) A livello

di equilibrionell’approvigionanamento delgas la Toscana non dovrebbeavere bisogno di altri impianti,e quindi nemmeno dell’off-shore.Un altro punto importante sulla

questione nel suo complesso èche oggi la rete nazionale èinadeguata a ricevere il gas eandrebbe rifatta. L’elemento chemanca è proprio quello dellaprogrammazione, sia a livelloregionale che a livellonazionale: infatti, non abbiamoad oggi un piano energeticoapprovato.Per l’area di Livorno, più omeno nello stesso periodo sonostati proposti due progetti cheprevedevano la costruzione diun terminale di rigassificazionee oggi sembra ci sia rimasta sullatesta questa spada di Damocle:o il rigassificatore in mezzo almare davanti alla costalivornese-pisana o ilrigassificatore a terra aRosignano. Sembra che nonabbiamo scelta, uno dei due citocca in ogni caso!Per il momento l’impianto diRosignano ha avuto il no deiVerdi e anche il no della Regioneperchè non rientra nelle attivitàdel comprensorio. Edison,sostenitrice di questo progetto,ha presentato il ricorso al TAR diFirenze per il progettoconcorrente, quello di OLT.Se poi ci confrontiamo con altriprogetti in corso sorgono altredomande legate allacompatibilità. Le tre PortAutority di Carrara, Livorno ePiombino prevedonoinvestimenti che andrebbero adintensificare il trafficomarittimo (vedi espansionedella darsena livornese), l’off-shore diventerebbe un elementodi ostacolo? Oggi dicono chenon è sulle rotte di navigazione,ma si prevede un allargamentodelle rotte…Oltre a tutte le questioni dicarattere ambientale, ci sipotrebbe anche chiedere piùsemplicemente qual è il calcoloeconomico, ovvero qual è ilpiano di contabilità ambientale,quali sono i pro e i controparlando in termini di numeri:quanto meno mi costa il gas?Quante persone in piùlavoreranno nell’area? Ma inumeri non compaiono danessuna parte.L’economia del mare e delleisole è la prima voce

dell’economia Toscana: laToscana in questo caso confinacon il Nord Africa e con il canaledi Suez.La vera economia di Livorno è ilmare e l’elemento off-shoreappare in contraddizione conquesto tipo di economia, noncompaiono sinergie. Livornodeve puntare ad essereconcorrenziale con i porti delNord Europa ed è la velocità dismistamento che farà lacompetitività».Come possono essere descrittigli interessi di chi credenell’operazione offshore?«Tanti punti che sono statisollevati dal momento dellapresentazione del progetto sonostati affrontati e sono state datedelle risposte. Ad esempio ledomande sulla costituzionedella compagine societariahanno avuto una risposta: sitratta di multinazionali la cuiposizione sul mercato è legata alcommercio internazionale.Resta tuttavia un problema eticoda risolvere: da dove prendiamoil gas? Ci dicono che il gascosterà meno, ma quantomeno? Il prezzo del gas non èlegato ad un libero mercatoperché è strettamentedipendente dal costo delpetrolio. Nel caso di GALSI,invece, esiste un accordo precisostilato tra Italia e Algeria cheassicura determinati standardinternazionali, tra cui il rispettodella popolazione coinvolta.Altrimenti faremmo come con ilpetrolio proveniente dal deltadel Niger: sfrutteremmo lepopolazioni che insistono su unterritorio guardando solo ainostri interessi.Uno degli interventi piùsignificativi avvenuti durante ilconvegno di maggio è statoquello di Bridget Yorgure,rappresentante del MOSOP(Movimento per lasopravvivenza delle popolazioniOgoni del Delta del Niger) chespiegava il suo punto di vista inquesto modo: "La SHELL hascoperto il petrolio in Nigeria eadesso le multinazionalipresenti sul delta del Niger sono52; questo non si è tradotto inricchezza per la popolazione;

infatti i nostri nonni vivevanomeglio. L’oleodotto porta ilgrezzo sulla superficie, intornoalle case e ogni tanto succede unincidente in cui muoiono 700persone. Le multinazionalifanno credere che lapopolazione del luogo buchi itubi per rubare il petrolio, ma inrealtà, non essendo ancoraraffinato, non potrebbeutilizzarlo in nessun modo enemmeno venderlo, quindi gliincidenti avvengono per unacattiva gestione degli impiantida parte degli stessi proprietariche poi fanno ricadere la colpasu degli innocenti". "Lapopolazione Ogoni, prima dellascoperta del petrolio, viveva dipesca e di agricoltura. Adesso ilfiume è inquinato e i pesci chenon sono morti sono fuggiti allargo, dove le piccoleimbarcazioni non possonoarrivare; anche la terra non è piùfertile e non ci sono più leforeste. Ognuno, però, ha ildiritto di vivere dove nasce e senon arrivano stranieri a sfruttareil territorio di altre popolazioni,è più facile che ognuno vivanella propria casa"».Costituisce motivo dipreoccupazione per lapopolazione il fatto che lazona prevista per l’istallazionedel rigassificatore rientri traquelle sismiche?«Questo riguardaprincipalmente il problemadella sicurezza: i Verdi hannochiesto ad una commissioneinternazionale di verificare iproblemi legati alla sicurezza. Lacommissione, però, non si èriunita perché manca unprogetto esecutivo! Ma i lavorisappiamo che sono iniziati e ilavori cominciano quando c’èun progetto esecutivo: perchésuccede questo? Nel PIT costa,mare e colline sono invariantistrutturali, ovvero inalterabili.Intanto sappiamo che il maresta già subendo delle modifichelegate principalmente alriscaldamento delle acque.Vogliamo aspettare il pareredella commissione su tutti ipunti legati alla sicurezza e allacompatibilità con le attività checaratterizzano la nostra costa».

Il Piano Energetico Nazionale è undocumento esistente? Ed è stato il puntodi partenza per studiare soluzionialternative al sostegno del sistemaenergetico italiano?«Il Governo ha istituito una cabina di regia(di cui fanno parte fra gli altri i MinistriBersani e Scanio) che ha l’obiettivo divalutare i problemi energetici del paese eproporre le misure più opportune perrisolverli. Attualmente il fabbisognoitaliano di energia dipende per il 35,2%dall’energia ricavata dal Gas Naturale, cheoggi per il 70% viene importato dallaRussia e dall’Algeria. Per sostenere ilsistema energetico nazionale risulta quindiimportante riequilibrare il mix delle fontidi approvigionamento per avere maggioresicurezza e flessibilità e per creare maggioreconcorrenzialità nel mercato delle fontienergetiche.La necessità per il nostro paese è statastimata al tavolo dei lavori del Governo di4/5 impianti di rigassificazione da 7/8miliardi di metri cubi annuali di gasciascuno».Come possono essere descritti gliinteressi di chi crede nell’operazioneoffshore?«Olt off shore Lng Toscana è una societàche vede quali azionisti di riferimentoimportanti società del settore energetico:Iride (i cui azionisti sono espressione dipubbliche amministrazioni) ed EndesaItalia in testa. Tali società hanno nella loromission quella di produrre, distribuire ecommerciare energia. Come tale l’interessedelle società coinvolte è quello di rafforzarela propria capacità di approvvigionamentodi energia (gas in primis) per poter da una

parte distribuirlo ai propri clienti edall’altra utilizzarlo nella produzione dienergia elettrica. Il fatto che gli azionisti delprogetto siano anche amministrazionipubbliche garantisce un uso appropriato ditale risorse».Costituisce motivo di preoccupazione perla popolazione il fatto che la zonaprevista per l’istallazione delrigassiificatore rientri tra quelle sismiche?«Il rischio terremoto non interessa nessunanave all’ancora. Per quanto riguarda lacondotta si deve ricordare che l’Italia,nell’importazione di gas (circa 78% deltotale del fabbisogno nazionale), si affidaesclusivamente al trasporto tramitecondotte in acciaio (circa 36.000 km digasdotti), posate in aree altamente sismiche(il gasdotto Transmed in Calabria adesempio). Si deve ricordare altresì che iltrasporto di gas ed idrocarburi pesantiavviene tramite condotte in acciaio in areedel mondo altamente critiche per quantoriguarda l’intensità e la frequenza deiterremoti: basta ricordare aree come ilGiappone, la Turchia, la California,l’Afghanistan. In ogni caso nella redazionedel progetto tali importanti aspetti sonostati ampiamente considerati. Il sistema diancoraggio consente un ormeggio sicuro alfondale marino (170 m di profondità).Le operazioni di carico e scarico devonotenere conto delle condizioni meteo e sonorese sicure da robusti bracci (16 pollici didiametro) che non permettono lafuoriuscita di liquido. L’impianto dirigassificazione costruito a prua della nave,dopo aver riportato il gas allo stato gassoso,lo immette nelle condotte: 36 km in totale(di cui 29,5 Km interrate sotto il fondo del

mare)».In caso di situazioni di emergenzaparticolari si può attivare una proceduradi disancoraggio della nave dal fondomarino?«Certamente sì. Si tratta di un ancoraggioparticolare, ma che consente di effettuareuna normale manovra di disancoraggio,secondo le possibilità di una nave di paristazza e mansione».Al momento quanti impianti dirigassificazione galleggianti esistono?«In tutto il mondo esistono attualmente 67terminali di rigassificazione, di cui 27 soloin Giappone. Altri 24 sono in costruzione.Nel Golfo del Messico (percorsonotoriamente dai cicloni), a 116 miglia alargo della costa tra Texas e Louisiana, esisteun sistema di rigassificazione offshore contecnologia molto simile a quella di Olt.L’impianto si chiama GulfGateway EnergyBridge. Olt Offshore non saràprobabilmente neppure il primo inEuropa, dal momento che nel Regno Unitoun impianto analogo è già in fase dicostruzione. In America, inoltre, ben dueterminali offshore stanno già per entrarenella fase realizzativa. In Italia esistonoaltre unità galleggianti per il trattamento, lostoccaggio, la produzione di idrocarburi,ormai installate da oltre 20 anni nei mariitaliani. Non hanno mai creato probleminè alla navigazione commerciale nè allanavigazione da diporto. Così come lapresenza di oltre 60 piattaforme e gasdottidi fronte (da 2 a 10miglia) a Ravenna,Fano, Casalborsetti sulla costa adriatica.Addirittura in zone ad altissimafrequentazione turistica a terra ediportistica in mare».

Pagina a cura di Angela Blanco

OFFSHORE1a PARTE

Page 3: UNA RIFLESSIONE A PIÙ’VOCI Arrivederci don Roberto della ... · una città interreligiosa»), Paul Lemarie («Testimonianza di dialogo per il dialogo»), Claudio Frontera («Quale

LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI30 settembre 2007 III

AGENDA DIOCESANASABATO 29 SETTEMBRE- 10.00 l’Amministratore diocesano celebra la S.Messa nella chiesa di S. Giovanni per la festa dellaPolizia.

- 18.00 l’Amministratore Diocesano celebra la S.Messa nella chiesa di S. Michele Arcangelo al Gabbroper la festa patronale.

DOMENICA 30 SETTEMBRE- 11.00 l’Amministratore diocesano celebra leCresime alla chiesa di S. Cosma e Damiano aNugola.

LUNEDÌ 1 OTTOBRE- 11.00 l’Amministratore diocesano celebra la S.Messa nella Chiesa di S.Teresa (Rosignano Solvay)per la festa patronale.

MARTEDÌ 2 OTTOBRE- 17.30 l’Amministratore diocesano celebra la S.Messa per l’inizio dell’Anno Scolastico nella chiesadei Salesiani.

MERCOLEDÌ 3 OTTOBRE- 18.00 parrocchia N.S. del S. Rosario, per l’incontrodi inizio della Scuola di formazione teologicaparrocchiale, conferenza di don Roberto Filippini,teologo biblista di Pisa, su: «Il Gesù della storia e ilCristo della fede».

GIOVEDÌ 4 OTTOBRE- 8.30 nella cappella del Vescovado l’Amministratorediocesano celebra la S. Messa per tutti gli operatoridella comunicazione.

- 18.00 in Vescovado incontro di preghiera,organizzato dalla Pastorale Sociale e del lavoro, inpreparazione alle Settimane Sociali sul tema «Il benecomune oggi - un impegno che viene da lontano».

- 17.30 al CeDoMEI

- 21.15 presso il Centro Culturale Diocesano,incontro organizzato dalla parrocchia di NostraSignora del Rosario sul tema «Il bene comuneoggi».

- 18.00/23.00 Processione dell’immagine dellaMadonna di Montenero fino in Fortezza Vecchia dovealle 22.00 verrà celebrata la S. Messa da Mons.Paolo Razzauti per l’inaugurazione della cappellarestaurata all’interno della Fortezza.

SABATO 6 OTTOBRE- 10.30/13.00 in Vescovado incontro in occasionedella Giornata Nazionale Amici dei Musei sul tema «Itesori nascosti nelle Chiese».

MARTEDÌ 2 OTTOBRE ALLE 18.00 NELLACHIESA DEI SALESIANI L’AMMINISTRATOREDIOCESANO MONSIGNOR RAZZAUTIPRESIEDERÀ LA CELEBRAZIONEEUCARISTICA PER L’INIZIO DELL’ANNOSCOLASTICO E ACCADEMICO.

apertura ufficiale dell’annoscolastico 2007/2008 in città èstata officiata quest’annoall’Istituto Tecnico Commerciale

«A. Vespucci». La nuova presidedell’Istituto, Cristina Grieco, ha iniziato lacerimonia dicendo che la scuola deveinnanzi tutto proporsi di saper risponderealle esigenze del territorio e ha poiricordato che l’apertura di questo annoscolastico vede accomunate due dateimportanti: il 140° anniversarioanniversario dell’istituzione dell’indirizzocommerciale dell’Istituto e l’anniversariodella proclamazione della Costituzionedella Repubblica, espressione di valorisempre attuali. Nel portare il salutodell’Amministrazione provinciale a tuttigli studenti livornesi per l’inizio dellascuola, il presidente Giorgio Kutufà, haaffermato la volontà di promuovere una«scuola aperta» , sia accrescendo laformazione e l’istruzione dei giovani

studenti, sia creando momenti diaggregazione per rispondere alle loroesigenze, inoltre ha ribadito che tra i finidell’Amministrazione provinciale al primoposto c’è quello di combattere ladispersione scolastica. «Torno con qualcheemozione - ha aggiunto Kutufà - in questascuola dove ho studiato, preceduto da miopadre e da mio nonno, e non possodimenticare che da qui sono uscitiinsegnanti e studenti che si sono affermatinella vita come il professore Lazzarini cheè poi divenuto il presidente del CreditoItaliano. È opportuno anche ricordare chele ricerche economiche dimostrano chemolte aziende del nostro territoriorichiedono la professionalità di ragionieriesperti». «La ricorrenza della nostraCostituzione e la consegna oggi aglistudenti del libro di don Angeli Vangelo deilager -ha concluso Kutufà- è l’occasioneper trasmettere alle giovani generazionidei valori che rimangono dei punti fermiper guardare al futuro».Il sindaco di Livorno, Alessandro Cosimi,ha preso poi la parola per sottolineare chelo studio è elemento essenziale per poterguardare alle situazioni del mondo attualee per capire ciò che succede: «Non c’è

infatti cosa peggiore dell’ignoranza, ilcompito dei giovani è quello di aprirsi allediversità nella consapevolezza che ognunodi noi è artefice del proprio futuro, solocosì possiamo essere dei cittadini attenti ainuovi problemi e non dei conformisti conmolte paure e poche speranze».Il provveditore, Romano Gori, hasottolineato che nell’attuazione di unascuola aperta dovranno avere moltospazio le attività libere proposte daglistessi studenti.Il questore Nicola Zito ha invece auspicatoun rapporto forte tra le istituzioni chepossa far emergere nei giovani il sensodella responsabilità personale al fineanche di contribuire alla sicurezza dellanostra città. Dopo l’intervento delpresidente dell’Ordine dei dottoricommercialisti, Paganelli, e di quello delCollegio dei ragionieri, Ferracci, è stataconsegnata agli studenti presenti unacopia della Costituzione e del libro Vangelo dei lager. La cerimonia si èconclusa con la premiazione deglistudenti che hanno conseguito il massimodei voti agli esami di maturità dello scorsoanno.

Gianni Giovangiacomo

’L

Anno 2007/2008: la scuola è iniziataL’inaugurazione ufficiale in città e la Messa per tutti gli studenti nella chiesa dei Salesiani

nizio del nuovo annopastorale, inizio delnuovo anno accade-mico del seminario di

Livorno. E per partire conrinnovato slancio e connuova forza, l’intera co-munità (i tre studenti inteologia, i tre diaconi e ilrettore) si è messa in viag-gio a Belluno per riscopri-re e approfondire le figu-re di due pastori che han-no dato tanto alla Chiesa:Albino Luciani, noto co-me papa Giovanni PaoloI, e monsignor VincenzoSavio, già vescovo ausilia-re a Livorno prima di di-ventare vescovo di Bellu-no-Feltre.Partiti sabato 17 al termi-ne del pellegrinaggio dio-cesano mensile a Monte-nero, per tornare giovedì20, siamo stati ospiti delCentro diocesano «Gio-vanni XXIII» di Belluno,per muoverci poi nei din-torni alla scoperta deiluoghi che hanno cono-sciuto i nostri «soggetti distudio».Per meglio conoscere Al-bino Luciani, il program-ma del viaggio prevedevainfatti l’incontro con ilparroco di Canale d’Agor-do, luogo natale del futu-ro «Papa del sorriso», conmonsignor Giorgio Lise,vice-postulatore dellacausa di beatificazionepresso il centro di spiri-tualità «papa Luciani» e lavisita di Vittorio Veneto,diocesi guidata da Lucia-ni prima di diventare Pa-triarca di Venezia. Duran-te la visita guidata di Bel-luno poi, abbiamo avutol’inaspettata possibilità divisitare il seminario diBelluno, dove Albino Lu-ciani ha insegnato, in-contrando il vice-rettore.Ogni luogo ed ogni in-contro diventava comun-que momento di risco-perta anche di monsignorVincenzo Savio: appenaci presentavamo come se-minario di Livorno, subi-to ogni nostro interlocu-tore ci ricordava che Li-vorno era stata la diocesidove aveva vissuto Savioprima che venisse trasfe-rito a Belluno. Ed ognioccasione era buona persorridere e ricordarlo co-

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me vero pastore buono esaggio, e per richiamarealla memoria la sua gio-vialità ed il suo entusia-smo.Monsignor Savio ha la-sciato uno splendido ri-cordo a Belluno e a Feltre,altra città della diocesiche abbiamo visitato, echiunque lo rimpiangeper il suo modo affabile,per la sua ricerca conti-nua di contatto con il suopopolo, per la sua vita-lità, per la sua voglia dicombattere la malattiache lo ha consumato. Anoi piace unirlo alla figu-

ra di Albino Luciani, ilPapa del sorriso, proprioper la serenità che questidue grandi pastori sape-vano mostrare al mondo,nonostante le sofferenzeche stavano alle loro spal-le: monsignor Savio lasua malattia, papa Lucia-ni il grave peso della Cat-tedra di Pietro che si sa-rebbe tanto risparmiato eche lo ha travolto con l’e-norme carico di respon-sabilità.Il viaggio-studio è statopoi allietato anche dallavisita al Santuario MariaImmacolata N.S. di Lour-

des sui colli del Nevegaldove c’è stato l’incontrocon il Rettore e la SantaMessa; poi un giro pano-ramico sui monti bellu-nesi con sosta al castellodi Zumelle e all’Abbaziadi Follina, l’incontro conil Rettore della Basilicadei santi Vittorio e Coro-na presso la Basilica stes-sa.Un altro splendido in-contro è stato con le suo-re di Maria Bambina del-l’Istituto Sperti, che cihanno ospitato per ilpranzo e la cena della do-menica, trascorrendo con

noi alcuni piacevoli mo-menti e, ammettiamolo,viziandoci un po’! Nel programma è statainserita una toccante visi-ta sui luoghi del disastrodel Vajont: abbiamo rico-struito la tragedia quan-do alle 22.39 del 9 otto-bre 1963 si staccò dallacosta del Monte Toc unafrana lunga 2 km di oltre270 milioni di metri cubidi rocce e terra. La franaarrivò a valle, generandouna scossa sismica eriempiendo il bacino arti-ficiale. L’impatto con l’ac-qua causò due ondate: laprima si schiantò controla montagna, la secondascavalcò la diga precipi-tando verso la valle e tra-volgendo Longarone e al-tri paesi limitrofi, causan-do la completa distruzio-ne della città e la morte dipiù di 2000 persone (datiufficiali parlano di 2018vittime, ma non è possi-bile determinare con cer-tezza il numero). La serastessa della visita alla digaabbiamo incontrato donCarlo, allora parroco diCasso, paese quasi scam-pato alla tragedia, che ciha narrato con foto e rac-conti i momenti più si-gnificativi del disastro edella difficile opera di ri-presa della vita: si è tratta-to di un incontro moltointeressante per dei futurisacerdoti, in quanto ci hatestimoniato la sua operadifficile ma sostenuta di«missionario» dopo la ca-tastrofe, e il suo infatica-bile impegno a sostegnodelle popolazioni colpite.Adesso che siamo tornatinon ci resta che meditarequanto abbiamo visto,conosciuto e incontrato:si è trattato di un viaggiomolto affascinante per lanostra comunità. PapaLuciani e monsignor Sa-vio si sono dimostratisplendidi esempi di Pa-stori della Chiesa; è a loroche chiediamo di vegliaresui nostri cammini perso-nali, perché ci sostenganocon la loro preghiera so-prattutto nei momenti didifficoltà, perché, comeloro, possiamo diventareveri testimoni della fede.

Matteo Seu

Il racconto del viaggio a Belluno del seminario diocesano sulle orme di monsignor Savio e papa Luciani

Alla ricerca dei «Sorrisi di Dio»

I VOLONTARI DELLA SOFFERENZA RACCONTANO

Gli esercizi spiritualinche quest’anno i volontari della sofferenza sono andati al consueto corso di esercizi spiritualia Re, nella Casa Cuore Immacolato di Maria, situata nel verde scenario delle Alpi.

Ha predicato il Vescovo di Massa-Carrara Eugenio Benini, il quale ci ha fatto dono della sua parolacon un linguaggio semplice, umano e accessibile a tutti.Era con noi il nuovo assistente don Giorgio Splendido. Il dottor Rossi e l’infermiere Roberto Cionidi Castelnuovo della Misericordia, hanno prestato con amore l’assistenza agli ammalati. DaLivorno siamo partiti in 25, un gruppetto da Pisa e altri da S: Miniato.Gli esercizi aiutano l’ammalato a dare un senso alla sofferenza, la quale, unita a quella di Cristoassume valore redentivo. La via della croce non è facile, è un cammino in salita; ecco perchè ilC.V.S. vuole dare un aiuto specifico al sofferente. Queste le finalità del suo fondatore monsignorLuigi Novarese: aiutare l’ammalato ad uscire dall’isolamento, a non sentirsi inutile e valorizzare ildolore mediante l’offerta della preghiera e della sofferenza ed a vivere in grazia per essere fecondinel bene.Fondamento dell’apostolato è l’impegno del Battesimo che ci dà il mandato missionario:l’ammalato non deve essere oggetto di carità, ma soggetto di azione. L’ammalato può parteciparegrazie all’aiuto e all’affetto dei fratelli sani, di coloro che aiutano le persone non autosufficenti.Il primo volontario della sofferenza è stato Gesù, il quale ha fatto la volontà del Padre con amore.A Re si è vissuta una pagina degli Atti degli Apostoli: erano un cuor solo e un’anima sola. Inoltre siscopre con chiarezza la dignità della persona umana creata a immagine di Dio, poichè la personavale non per quello che ha o per l’esteriorità, ma per quello che è, anche se sfigurato dallamalattia.Maria Santissima ci aiuta nel cammino faticoso della vita: preghiamo-la perchè ci faccia megliocomprendere la sapienza della Croce, in vista della gioia e della speranza nella resurrezione.

Livia Carmignani - CVS Livorno

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Le Acli promuovonoi «Diritti in piazza»

nche quest’anno il Patronato Acli promuo-ve i «Diritti in piazza», mobilitando opera-

tori, volontari e tecnici che incontreranno i cit-tadini con difficoltà lavorative. A Livorno l’ini-ziativa si svolgerà sabato 29 settembre alle ore9.00 presso il Circolo Acli Pio X di Borgo Cap-puccini 275. Cecilia Pamio, direttrice del Patro-nato di Livorno, ci dice che «Diritti in piazza» sipone oggi come opportunità di incontro, con-fronto, informazione, dialogo e come occasio-ne per ribadire la vocazione del Patronato Acli:lavorare per i diritti di tutti e di ciascuno e faredei diritti un discorso pubblico comune.Il tema di quest’anno riguarderà il «lavoro sicu-ro», ovvero la sicurezza del e nel lavoro. Il lavo-ro sicuro rappresenta oggi una emergenza, for-tunatamente una recente legge, la 123, entratain vigore il 25 aprile 2007, prevede maggiori ri-sorse da investire in prevenzione e sicurezza, intal modo si potranno incrementare il numerodegli ispettori del lavoro e permettere controllipiù numerosi al fine di combattere il lavoro ir-regolare che spesso coincide con il lavoro nonsicuro.Voi sentite l’urgenza di creare una «cultura del-la sicurezza»? Si, siamo convinti che educareed informare sia alla base della prevenzione. Lecifre degli incidenti e delle morti sul lavoro so-no a conoscenza di tutti: ogni giorno muoionotre persone, cento al mese, circa 1300, diconole previsioni, nel corso di quest’anno. In questiultimi quattro anni i lavoratori che hanno per-so la vita sono stati ben 5252, un numero su-periore a quello dei soldati occidentali morti,nello stesso periodo, in Iraq. Oggi non si pos-sono più tollerare incidenti sul lavoro che pos-sono essere evitati se vengono rispettate le re-gole di sicurezza. A causa della scarsa esperien-za e della inadeguata formazione la popolazio-ne straniera è quella soggetta ad incontrare no-tevoli rischi perché occupata in quei settori, co-me quello dell’edilizia e della metallurgia,dove si verificano maggiormente incidenti emorti bianche.Il Patronato Acli - ci dice ancora Cecilia Pamio -ha attivato da tempo lo «Sportello salute», pro-prio per rispondere alle esigenze dei cittadinicolpiti dal dramma degli incidenti e delle mor-ti sul lavoro. Attraverso questo sportello siamoaccanto ai cittadini vittime di questa piaga e liassistiamo per il riconoscimento delle tutelesociali nei casi di malattia, inabilità e non auto-sufficienza, per questo ci riteniamo sempre adisposizione dei lavoratori e di ogni cittadinoche si rivolge a noi,

Gi. Gi.

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