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UNA CORRETTA ALIMENTAZIONE ED UN CORRETTO COMPORTAMENTO PER AIUTARE A PREVENIRE MALATTIE E GARANTIRE UNA VITA SANA. Stai bene... se previeni! STAI BENE SE PREVIENI_Layout 1 21/03/18 14.45 Pagina 1

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UNA CORRETTA ALIMENTAZIONE ED UN CORRETTOCOMPORTAMENTO PER AIUTARE A PREVENIRE MALATTIE

E GARANTIRE UNA VITA SANA.

Stai bene...

se previeni!

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“Stai bene se previeni!” prevede una serie di attività per migliorarela conoscenza e la consapevolezza delle donne tra i 25 e i 64 sulleproblematiche legate alle patologie tumorali e sensibilizzare gliadolescenti tra i 12 e i 16 anni sul tema della prevenzione a tuttotondo.

“Stai bene se previeni!” si pone come obiettivi di lungo periodo quellidi aumentare la prevenzione e migliorare le condizioni per uno stiledi vita sano e di facilitare l’accesso ad un’assistenza sanitaria mi-gliore e più sicura.

Le parole di Ippocrate (370-460 aC) padre della Medicina sono an-cora oggi attuali e confermate dalla ricerca scientifica“ Se fossimoin grado di fornire a ciascuno la giusta dose di nutrimento ed eser-cizio fisico, né in difetto, né in eccesso, avremmo trovato la stradaper la salute.” La giusta dose di nutrimento è in relazione alla età,allo stile di vita e all’esercizio fisico che svolge l’individuo.

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Testi a cura di:Dott. Antonio CaprioliBiologo Nutrizionista

Dott.ssa Caterina PuccioniMedico

Dott.ssa Maria Giovanna BarlettaPsicologo - Psicoterapeuta

Progetto gra!co e stampa a cura di:Gra!ca e Stampa di G.Scalia

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Nella società occidentale l’aumento dei tumori è in relazione alla facile disponibilità di ciboipercalorico e allo stile di vita sedentario non adeguato alla quantità e qualità cibo ingerito.L’Organizzazione Mondiale per la Sanità afferma che è possibile di ridurre del 30% il rischio disviluppare i tumori del colon, del polmone, della mammella e della prostata, seguendo unaalimentazione corretta e praticando una attività fisica per almeno ½ ora al giorno. La ricercascientifica mette in relazione l’incremento dell’incidenza di neoplasie con il sovrappeso, la vitasedentaria, l’eccesso nel consumo di bevande alcoliche, bevande zuccherate, carni rosse(soprattutto insaccati e carni conservate) e cibi ad alta densità calorica. Una indagine condottadalla Comunità Europea (EUROBAROMETRO 2010) rileva una scarsa consapevolezza nei cittadinieuropei sui rischi legati ad una dieta non equilibrata solo il 19% è consapevole dei rischi ma sifocalizza principalmente sulla possibile contaminazione dei cibi con batteri, funghi e residuichimici di pesticidi, antibiotici, ed inquinanti. Il cibo industriale è prodotto per rimanere a lungosugli scaffali dei supermercati per questo contiene spesso, conservanti, inoltre per avere ungusto piacevole è spesso ipercalorico e contiene una elevata quantità di grassi saturi, zuccheriraffinati, aromi artificiali che lo rendono appetibile e creano dipendenza nel consumatore.

Siamo noi che acquistiamo e consumiamo il cibo quindi con le scelte dei prodotti alimentariche acquistiamo possiamo condizionare la grande distribuzione a vendere, e l’industriaalimentare a produrre, cibi nutrienti e di qualità per la nostra salute e quella dell’ambiente.

L’obiettivo di questo progetto “Stai bene se previeni!” è informare su ciò che possiamo fare, ancheper i nostri genitori, per ridurre i rischi di contrarre un cancro senza il bisogno di competenzespecifiche particolari.

Approfondiremo alcune raccomandazioni del codice europeo contro il cancro, promossedall’Unione europea, coordinato dall’agenzia specializzata per il cancro dell’Organizzazionemondiale della sanità e l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro.https://cancer-code-europe.iarc.fr/index.php/it/.

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Attivati per mantenere un peso sano.

Svolgi attività fisica ogni giorno. Limita il tempo che trascorri seduto.

Segui una dieta sana e consuma molti e vari cereali integrali, legumi, frutta everdura.

Limita i cibi ad elevato contenuto calorico (alimenti ricchi di zuccheri o grassi) edevita le bevande zuccherate. Evita le carni conservate; limita il consumo di carnirosse e di alimenti ad elevato contenuto di sale.

Rendi la tua casa libera dal fumo. Sostieni le politiche che promuovono unambiente libero dal fumo sul tuo posto di lavoro.

Se bevi alcolici di qualsiasi tipo, limitane il consumo. Per prevenire il cancro è meglioevitare di bere alcolici.

Evita un’eccessiva esposizione al sole, soprattutto per i bambini. Usa protezionisolari. Non usare lettini abbronzanti

L’ allattamento al seno riduce il rischio di cancro per la madre. Se puoi, allatta il tuobambino la terapia ormonale sostitutiva (TOS) aumenta il rischio di alcuni tipi dicancro. Limita l’uso della TOS

Assicurati che i tuoi figli partecipino ai programmi di vaccinazione contro:l’epatiteB (per i neonati) e il papillomavirus umano (HPV) (per le ragazze).

Partecipa a programmi organizzati di screening per il cancro dell’intestino (uominie donne) del seno (donne) e del collo dell’utero.

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ATTIVATI PER MANTENERE UN PESO SANO

Quando assumiamo più cibo e quindicalorie ed energia rispetto alla energiache consumiamo con il nostro stile divita, il nostro peso aumenta conl’accumulo di grasso portando alsovrappeso e all’obesità. Un modosemplice di valutare se il tuo peso èsano, consiste nel dividere il tuo peso inKg per la tua altezza in metri al quadratoottenendo l’Indice di Massa Corporea IMC.Se pesi 62 kg e sei alto 1.70 metri il tuo IMC è21.45 62/1.7*1.7 = 21.45 tra 18.5 e 24.9 il tuo peso ènella normalità, sotto 18.5 sei in sottopeso tra 25 e 29.9 in sovrappeso e sopra i 30 obeso.Un altro valore importante che possiamo misurare è il girovita. La circonferenza alla vitanon dovrebbe essere superiore a 80 cm nelle femmine a 94cm nei maschi adulti. Valorisuperiori indicano un accumulo di valori il grasso viscerale al livello addominale cheaumenta il rischio di ammalarsi di cancro e di patologie cardiovascolari. Una valutazionepiù accurata sulla stima della composizione del tuo corpo in percentuale di massa magrae grassa può essere fatta, anche con una analisi di impedenziometria o una DEXA unaassorbimetria raggi x a doppia energia, da un nutrizionista. Le cellule che accumulanoil grasso, gli adipociti, non sono inerti ma producono anche ormoni, le adipochine. Conl’accumulo di grasso incrementano le infiammazioni e le probabilità di sviluppare uncancro, oltre alle patologie cardiovascolari, ictus cerebrali e diabete. In particolare sonopiù frequenti negli obesi, i tumori del colon, della mammella (dopo la menopausa)dell’endometrio, del fegato, della colecisti, del pancreas, del rene, dell’ovaio e dellatiroide. L’aumento di peso è favorito dagli alimenti come le bevande zuccherate, dolci ei prodotti da fast food che apportano molte calorie ma poche vitamine, sali minerali efitonutrienti. Mentre il peso sano è favorito dal praticare sport o un’attività fisicamoderata per almeno 30 minuti al giorno, mangiare per lo più alimenti di originevegetale, limitare l’assunzione di carni rosse, evitare gli alimenti trasformati a base dicarne e limitare il consumo di bevande alcoliche.

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SVOLGI ATTIVITÀ FISICA OGNI GIORNO. LIMITA IL TEMPO CHE TRASCORRI SEDUTO.

Oggi abbiamo facilmente a disposizione alimenti ricchidi calorie anche a prezzi economici ma ci muo-viamo poco. L’attività fisica può proteggere dalcancro agendo sui livelli di zucchero nel san-gue, sull’insulina e sugli ormoni correlati, su-gli ormoni sessuali, le infiammazioni e lefunzioni immunitarie, tutti questi fattoriinfluenzano il rischio di cancro. L’attività fisicacontribuisce inoltre anche a combattere l’aumento di peso e aiuta amantenere un peso corporeo sano, riducendo ulteriormente l’insorgere del cancro. Farele scale a piedi comminare, giocare a pallone, ballare, praticare attività sportive, aiuta amantenerci in forma e a bruciare calorie e mantenere la massa ossea e muscolare.

SEGUI UNA DIETA SANA E CONSUMA MOLTI E VARI CEREALI INTEGRALI, LEGUMI, FRUTTA E VERDURA.

In una dieta sana ed equilibrata come quella mediterranea piùdella metà dell’energia contenuta negli alimenti dovrebbederivare dai carboidrati (glucidi o zuccheri) complessicome l’amido presente nei cereali e dai suoi derivaticome la pasta ed il pane. I cereali contengonoanche proteine, fibre e vitamine. Le sostanzenutritive dei cereali integrali comprendonovitamine (B e E), sali minerali (ferro, magnesio,zinco, potassio, selenio), acidi grassiessenziali, fitochimici (sostanze di pianteche recano benefici funzionali alla salute) e altricomponenti presenti nel germe e nella crusca, comprendono anche

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antiossidanti (flavonoidi). Le fibre facilitano il transito intestinale, aiutano l’organismo aregolare la glicemia e colesterolemia e partecipano alla eliminazione di sostanzetossiche, danno un senso di sazietà e nutrono i batteri del microbiota intestinale. I batteriche nutriamo con le fibre ci forniscono acidi grassi a catena corta e vitamine K importantiper la coagulazione del sangue e la calcificazione ossea. I cereali contengono ancheproteine che sono pero carenti dell’amminoacido lisina, se si combinano con i legumiche ne sono ricchi, esempio pasta e fagioli, riso e lenticchie, l’organismo ha adisposizione tutti gli amminoacidi essenziali necessari alle sue funzioni anche senzaassumere le proteine derivate dalla carne.

I legumi apportano un elevato contenuto di proteinedi buon valore biologico perché costituite da aminoacidiessenziali. Sono una fonte di carboidrati, contengono pochi lipidiinsaturi di buona qualità, fibra, vitamine del gruppo B e sali minerali qualiferro, calcio, fosforo, potassio e magnesio. Inoltre contengono la lecitinae le saponine che abbassano l’assorbimento di colesterolo. Il consumo di legumi puòfavorire il meteorismo e la flautolenza dovuta alla fermentazione del raffinosio unoligosaccaride ad opera di batteri presenti nell’intestino crasso che produce metano esembra abbassare il rischio di tumori al colon.

La verdura e la frutta dovrebbero essere consumate giornalmente in almeno 5 porzioni.La frutta e verdura cruda o cotta, di stagione, locale, fresca soprattutto se coltivata conil metodo biologico è più ricca di vitamine e fitonutrienti. Una porzione puòcomprendere 250 grammi di ortaggi a crudo, 150gr di frutta fresca o 30 grammi di fruttasecca. Le verdure sono una buona fonte di fibre solubili e insolubilinon digeribili, composte da zuccheri complessi, come la cellulosa,che facilitano il transito del bolo,e l’evacuazione dellesostanze tossiche e cancerogene riducendone il contattocon la parete intestinale proteggendola dai tumori delcolon retto. Inoltre le fibre regolano l’assorbimento dizuccheri e grassi contribuendo al controllo dei livelli delglucosio e del colesterolo nel sangue.

Alcuni fitonutrienti presenti nelle verdure e nella frutta sonocomponenti che svolgono importanti azioni preventive e protettive

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prevalentemente di tipo antiossidante contrastando l’azione dei radicali liberi, i qualisono in grado di alterare la struttura delle membrane cellulari e del materiale genetico(DNA). Tra questi troviamo i carotenoidi, pigmenti dalla colorazione gialla, arancione erossa di cui sono ricchi i vegetali esempio carote e zucche per la presenza di ß-carotene,e quelli rossi come il pomodoro per la presenza di licopene; i  composti fenolici;i tocoferoli (soprattutto negli ortaggi a foglia verde). Le crucifere come i cavolfiori e ibroccoli contengono composti solforati come il sulforafano che se non viene disattivatoda calore svolge un azione antiinfiammatoria e protettiva in modelli sperimentali dicancro alla prostata.

Un uso quotidiano di verdure e frutta contribuisce a mantenere idratato l’organismo peril loro elevato contenuto di acqua superiore al 80% e a mantenereun adeguato apporto di sali minerali, potassio, il magnesio,lo zinco e il selenio, ferro e calcio e vitamine  A,  E, K,C, e acido folico. La frutta contiene anche zuccherisemplici come il glucosio e fruttosio oltre afibre come cellulosa,emicellulosa e pectinache ne rallentano il rapido assorbimento. Isemi oleosi noci, mandorle, nocciole, anacardi,arachidi, semi di zucca, semi di girasole ecc.)contengono oltre a grassi essenziali, insaturi epolinsaturi, in particolare omega-3 e omega-6 anche unaelevata percentuale di proteine dal 20 al 30% e fibre ezuccheri. vitamine (in particolare del gruppo Be vitamina E) e i sali minerali (selenio, potassio, zinco,magnesio, manganese e rame e ferro) emolte sostanze antiossidanti,sono un’ottima fonte di proteinevegetali.

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LIMITA I CIBI AD ELEVATO CONTENUTO CALORICO (ALIMENTI RICCHI DI ZUCCHERI O GRASSI)

ED EVITA LE BEVANDE ZUCCHERATE. EVITA LE CARNI CONSERVATE; LIMITA IL CONSUMODI CARNI ROSSE E DI ALIMENTI AD ELEVATO CONTENUTO DI SALE.

Gli alimenti ipercalorici composti principalmente da zuccherisemplici (come il saccarosio composto da glu-cosio e fruttosio,) farine raffinate e grassisaturi, solidi a temperatura ambientee presenti in alta percentuale neigrassi della carni animali, nel burro e nell’oliodi palma sono da limitare perché contengono molte calorie ma sono poveri di fibre e nutrientiessenziali. Se vengono assunti giornalmente i cibi ipercalorici e raffinati aumentano il rischiodi sovrappeso ed obesità. Il consumo di dolci, biscotti, caramelle, succhi di frutta e bevandezuccherate dovrebbe essere limitato perche contiene una elevata quantità di zuccheri semplici.Le cellule tumorali di mammifero per crescere rapidamente utilizzano principalmente zuccheroche potenzia l’espressione del gene Ras che controlla la replicazione cellulare, creando uncircolo vizioso tra iperconsumo di zucchero, conseguente stimolazione della famiglia di geniRas e una iper-proliferazione cellulare. Una lattina di aranciata o altre bevande o succhi difrutta contiene in media dai 30 ai 40 grammi di saccarosio o glucosio più dei 25gr la dosegiornaliera consigliata. Lo zucchero delle bevande è composto al 50% di glucosio ed al 50%di fruttosio. Il nostro cervello percepisce un senso di sazietà e riconosce l’assunzione dizucchero come fonte di nutrimento quando lo zucchero viene introdotto in forma liquida.Lo zucchero in forma liquida non si trova in natura, quindi, in estate si può bere anche un litrodi bevanda ad alto contenuto calorico con scarso valore nutrizionale e senza mai sentirsi sazi.

Nel 2015 l’International Agency for Research on Cancer IARC un’agenzia dell’Organizzazionemondiale della sanità che valuta e classifica le prove di cancerogenicità delle sostanze, ha de-finito la carne rossa come probabilmente cancerogena (classe 2A della classificazione delloIARC)  e la carne rossa lavorata (insaccati e salumi) come sicuramente cancerogena (classe 1della classificazione dello IARC). Gli epidemiologi concordano sul fatto che gli individui cheseguono diete ricche di proteine animali, soprattutto carni rosse e lavorate, hanno un maggiorrischio di sviluppare patologie come diabete, infarto e problemi cardiovascolari, obesità e can-cro. Tra i tumori, il rischio aumenta soprattutto per quelli dell’apparato gastro-intestinale,

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come il cancro al colon-retto e allo stomaco, ma anche per alcuni tumori “ormone-dipendenti”come quello al seno alla prostata e all’endometrio. La carne è rossa perchè contiene l’emo-globina e la mioglobina proteine formate dal gruppo eme con al centro il ferro. Il gruppoeme stimola nell’intestino la produzione di sostanze cancerogene che provocano infiamma-zioni e tumori al colon retto. La cottura di carne rossa ad alte temperature, nel forno o allabrace produce acrilamide cancerogena per il colon-retto.  L’Harvard School of Medicine re-stringe il limite di consumo di carni rosse a porzioni non superiori a 80 grammi, al massimodue volte a settimana. Lo IARC ha concluso che il consumo al di sotto dei 500 grammi allasettimana non costituisce un pericolo per la salute. È bene quindi limitare il consumo di pro-teine animali e sostituire la carne rossa, con pollo o pesce, o meglio ancora con proteinevegetali come i legumi. Infine, vanno fortemente limitate, se non evitate, le carni lavoratecome i salumi che contengono i nitriti che combinandosi con le ammine presenti nelleproteine generano nitrosamine cancerogene soprattutto nello stomaco.

Gli alimenti ultra-processati, o ultra-trasformati, sarebbero - secondo la definizione di un’agen-zia dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) quelli che, oltre a zucchero, sale, oli egrassi aggiunti, contengono come additivi sostanze estratte dagli alimenti (come caseina,siero di latte e proteine isolate), o sostanze sintetizzate da componenti alimentari (come oliidrogenati, amidi modificati e aromi) non utilizzate normalmente nella preparazione casalingadei cibi. Se nella dieta aumenta del 10 per cento la proporzione di alimenti ultra-processati siosserva un innalzamento complessivo del 12 per cento del rischio di cancro. 

Nella nostra alimentazione le fonti di Sodio contenuto nel sale da cucina, il cloruro di sodiosono da 3 a 10 volte il nostro reale bisogno fisiologico.

Il sale lo troviamo negli alimenti allo stato naturale (ad esempio in acqua, frutta, verdura,carne, ecc.), e lo aggiungiamo ai piatti cucinati di tutti i giorni nella cottura della pasta o percondire, ma ne assumiamo molto anche nei prodotti trasformati (ad esempio pane, prodottida forno, olive, formaggi, insaccati e affettati di carne, tonno e legumi in scatola, nei cerealiper la colazione o nel ketchup), Il sale naturalmente contenuto negli alimenti è già sufficienteper le nostre necessità. Aggiungendo sale a quello che mangiamo, e scegliendo spessoalimenti trasformati ricchi di altro sale, arriviamo ad assumere molto più sodio del necessario.Dovremmo abbassare il contenuto di sale per non superare la dose di un cucchiaino al giornocirca 5 grammi per ridurre i rischi di tumore allo stomaco.

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RENDI LA TUA CASA LIBERA DAL FUMO. SOSTIENI LE POLITICHE CHE PROMUOVONO UN AMBIENTE LIBERO DAL FUMO SUL TUO POSTO DI LAVORO

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il fumodi sigaretta è la più importante causa di morteEVITABILE nella nostra società. Solo in Italia, ilnumero di persone uccise dalle sigarette va dai70.000 agli 85.000 ogni anno. E tra questi non ci sonosolo coloro che volenti o nolenti hanno il vizio delfumo, ma anche tutti quelli che sono costretti ainalarlo passivamente.

Le sigarette sono serial killer perfette, causando da sole piùmorti di quanto non facciano alcool, AIDS, droghe, incidentistradali e omicidi. Quando si fuma una sigaretta, si introducono nel nostro organismo più di 4.000 sostanzechimiche, di cui almeno 80 fanno parte dei cosiddetti “cancerogeni noti”. Sebbeneognuna di essa da sola possa potenzialmente causare il cancro, esponendo il nostrocorpo a tutte queste sostanze contemporaneamente, il rischio di sviluppare un tumoreaumenta in modo esponenziale. Quando si pensa al fumo di sigaretta si pensa immediatamente al cancro ai polmoni. Lesostanze fumate infatti entrano nel nostro organismo dai polmoni, che sono i primi, in-sieme alle vie aeree superiori, ad essere esposti a questi cancerogeni. Ma tutto ciò cheintroduciamo deve poi essere eliminato: le sostanze chimiche inalate quindi agirannoanche sulla vescica, la prostata, il seno, il colon, il fegato, l’esofago, il rene, le ovaie. Non bisogna credere che fumare poche sigarette ci tuteli dallo sviluppare uno qualsiasidi questi tumori: è stato dimostrato che ogni 15 sigarette compare una mutazione. Esolamente dopo 10 anni di astinenza dal fumo il tuo rischio di sviluppare il cancro alpolmone ritorna uguale a quello che avevi prima di iniziare a fumare.Fino ad alcuni anni fa, il cancro al polmone era molto più frequente nei maschi chenelle femmine. Ad oggi l’incidenza è pressocché identica nei due sessi, a causa dell’au-mentata abitudine al fumo nelle donne, e alla contemporanea diminuzione della stessanegli uomini.

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SE BEVI ALCOLICI DI QUALSIASI TIPO, LIMITANE IL CONSUMO. PER PREVENIRE IL CANCRO È MEGLIO EVITARE DI BERE ALCOLICI.

L’alcool fa parte dal 1988 dei cancerogeni noti del gruppo 1, cioè quell’insieme disostanze per cui esistono sufficienti prove scientifiche a sostegno dell’ipotesi cancero-genetica. Lo studio EPIC ha dimostrato nel 2011 che fino al 3% dei tumori delle donne è correlatoal consumo eccessivo di alcolici; in particolare è correlato a neoplasie di bocca, naso, fa-ringe, laringe, esofago, seno, fegato, pancreas e colon. Cosa fare allora? Eliminare tutte le bevande alcoliche o solo alcune? In realtà sembrapiù importante la quantità di alcool rispetto al tipo di bevanda assunta. Le soglie racco-mandate sono di 10g al giorno per le donne (il doppio per gli uomini). Ma l’alcool nel provocare i tumori lavora molto meglio in compagnia: associare fumo ealcool aumenta esponenzialmente il rischio di neoplasie della bocca, dell’esofago e delfegato.

EVITA UN’ECCESSIVA ESPOSIZIONE AL SOLE, SOPRATTUTTO PER I BAMBINI.USA PROTEZIONI SOLARI. NON USARE LETTINI ABBRONZANTI

Il sole può essere un ottimo amico o un acerrimo nemico: la differenza stanella moderazione. Il sole è necessario per la produzione di vitamina D, fon-damentale per rendere le nostre ossa forti e per difenderci contro i tumori. È anchevero però che le radiazioni ultraviolette sono associate allo sviluppo di tumori cutanei,in primis il melanoma, uno dei tumori più subdoli e aggressivi. Come è possibile che lastessa fonte possa aiutarci a combattere il cancro e possa causarlo? Per trarre tutti i van-taggi derivanti dal sole evitandone i rischi è importante imparare a “usarlo” bene, sce-gliendo con buon senso tempi e modi dell’esposizione e proteggendosi in manieraadeguata. Non esistono regole universali, ognuno in base al suo fototipo deve proteg-gersi in maniera diversa: chi ha capelli biondi o rossi, occhi chiari e si scotta facilmented’estate, di solito senza abbronzarsi (fototipo I) dovrà utilizzare protezioni solari moltopotenti, evitando di esporsi al sole almeno nelle ore più calde della giornata. Chi inveceha la pelle naturalmente scura, occhi e capelli sono scuri e si abbronza con estremafacilità (fototipo VI) produrrà molta più melanina, una protezione naturale contro i raggi

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solari, e avrà un rischio ridotto di tumori cutanei, sebbene questo non lo esoneri dal-l’utilizzare creme solari. Soprattutto da bambini è importante proteggersi dai rischi del sole nelle ore più calde,senza privarsi delle giornate all’aria aperta, ma equipaggiandosi con creme almeno difattore 15, evitando le ore più calde. È importante non prendere sotto gamba questisemplici accorgimenti: è stata dimostrata una relazione tra scottature solari in etàinfantile e comparsa di melanomi anche vent’anni dopo.

L’ ALLATTAMENTO AL SENO RIDUCE IL RISCHIO DI CANCRO PER LA MADRE. SE PUOI, ALLATTA IL TUO BAMBINO. LA TERAPIA ORMONALE SOSTITUTIVA (TOS) AUMENTA IL RISCHIO DI ALCUNITIPI DI CANCRO. LIMITA L’USO DELLA TOS

I benefici dell’allattamento al seno sono molteplici, sia per la donna, poiché riduce il ri-schio di cancro, sia per il neonato, poiché lo protegge da malattie tipiche dell’età infantilee da patologie croniche dell’età adulta. Secondo le indicazioni internazionali, l’idealesarebbe allattare in modo esclusivo al seno per i primi sei mesi di vita del bambino, ini-ziando immediatamente dopo il parto, e proseguire anche dopo i sei mesi integrandol’alimentazione. La protezione è maggiore nei confronti dei tumori ormonali: seno eovaio. Per il tumore della mammella in particolare il rischio diminuisce del 4,3 % perogni anno di allattamento.

Gli ormoni, e in particolare gli estrogeni, sono coinvolti nella genesi di diversi tumorifemminili poiché utero, ovaie e seno sono molto sensibili alla loro azione:

n L’esposizione agli ormoni dopo la menopausa aumenta il rischio di cancro alseno, tanto che la TOS viene oggi usata per brevi periodi.

n Tutti i fattori che aumentano il numero dei cicli mestruali, come l’inizio precocedel ciclo, una menopausa o una gravidanza tardiva e la nulliparità, possono au-mentare la probabilità di sviluppare tumori dell’utero. Per questa ragione sembra

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che la pillola anticoncezionale sia un fattore protettivo, mentre la TOS a base disoli estrogeni sia un fattore negativo (a differenza dell’associazione estrogeni-progestinici).

n Anche il tumore all’ovaio può essere sensibile agli ormoni: come nel caso del-l’utero, la TOS è controindicata, mentre la pillola anticoncezionale potrebbe avereun effetto protettivo, mettendo l’organo “a riposo” durante il suo uso.

ASSICURATI CHE I TUOI FIGLI PARTECIPINO AI PROGRAMMI DI VACCINAZIONECONTRO: L’EPATITE B (PER I NEONATI) E IL PAPILLOMAVIRUS UMANO (HPV)(PER LE RAGAZZE).

L’HPV è un virus responsabile di diverse manifestazioni: alcuni tipi causanole comuni verruche cutanee, mentre altri sono responsabili di infezionidelle mucose genitali. L’infezione è molto spesso completamente asintomatica, ma il pazienteaffetto può contagiare i partner sessuali con rapporti non protetti. È importante escluderel’infezione perché alcuni di questi virus possono causare il CANCRO. A differenza di altre ma-lattie sessualmente trasmissibili (MST), l’HPV non da una sola e costante manifestazione: pos-sono presentarsi come verruche genitali, sia esterne che interne (e quindi difficilmente visibili),oppure più di frequente possono passare completamente inosservate perché totalmenteasintomatiche, o associate a pochi campanelli di allarme, come prurito, fastidio o disagio,presenti in molte MST. Dal 2008 viene offerta gratuitamente la vaccinazione alle ragazze dietà compresa tra gli 11 e i 12 anni (prima del primo rapporto sessuale). Esistono due tipi divaccini: il bivalente, che offre una copertura nei confronti dei ceppi 16 e 18 del virus, i più ag-gressivi, e il quadrivalente, che protegge anche contro i ceppi 6 e 11, responsabili di condilomigenitali. Nel 2017 a questi si è aggiunto il vaccino 9-valente che assicurerebbe la protezioneanche nei confronti di altri sette ceppi potenzialmente capaci di indurre il cancro, oltre al 6,11, 16 e 18. Il piano vaccinale del 2017-2019 ha esteso la vaccinazione anche ai maschi chehanno compiuto 11 anni per interrompere la circolazione del virus e per proteggerli daitumori più rari di quello alla cervice uterina (ano, pene, cavo orale, gola). L’efficacia delle vac-cinazioni raggiunge il 98%, e sebbene non si conosca con precisione la durata della protezioneconferita, sembra che si estenda oltre i dieci anni.

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PARTECIPA A PROGRAMMI ORGANIZZATI DI SCREENING PER IL CANCRODELL’INTESTINO (UOMINI E DONNE) DEL SENO (DONNE) E DEL COLLO DELL’UTERO.

n SCREENING PER IL TUMORE DEL COLON-RETTO (♂♀): questo screening si avvaleessenzialmente di due metodiche: la ricerca del sangue occulto nelle feci, da ef-fettuarsi ogni 2 anni a partire dall’età di 50 anni; la rettosigmoidoscopia, esamemeno invasivo della colonscopia, consigliata tra i 58 e i 60 anni e da non ripeterese risulta negativa per lesioni poliposiche. Se risultasse positiva la ricerca delsangue occulto, sarà necessario approfondire la condizione clinica con una co-lonscopia.

n È consigliabile, sebbene non considerato uno screening di primo livello, effettuareuna colonscopia ogni dieci anni a partire dai 50 anni.

n SCREENING PER IL TUMORE AL SENO (♀): Lo screening del cancro al seno èrivolto a donne di età compresa tra i 50 e i 74 anni e la regione Lazio prevedel’esecuzione di una mammografia ogni due anni, alla quale è utile associare nellastessa sede un esame ecografico.

n SCREENING PER IL TUMORE AL COLLO DELL’UTERO (♀): Sebbene esistano ivaccini verso l’HPV, questi non sono sostitutivi del Pap-Test, unica metodica discreening per questo tumore. La regione Lazio lo offre gratuitamente una voltaogni tre anni a tutte le donne di età compresa tra i 25 e i 64 anni, sebbene siaconsigliabile effettuare visite ginecologiche annuali dall’inizio dell’attività sessuale.

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n Tra i 15 e i 20 anni è fondamentale innanzitutto una regolare attività fisica, una correttaalimentazione e un’attenzione (non eccessiva!) al peso. Quando avrai il tuo primo rap-porto e inizierai ad avere una vita sessuale attiva è importante fare una visita dal gine-cologo, per assicurarsi che vada tutto bene e per informarti sul metodo contraccettivopiù adatto a te. La visita ginecologica andrebbe ripetuta una volta l’anno.

Per qualunque dubbio o necessità ricorda che esistono iCONSULTORI, strutture in cui lavora un’equipe di ginecologi,andrologi, ostetriche, psicologi e assistenti sociali peraccoglierti, ascoltarti e aiutarti senza giudicarti!

n Tra i 20 e i 35 anni è importante proseguire con le visite ginecologiche annuali, com-prensive di pap-test e controllo senologico. L’autopalpazione è consigliabile ogni 2-3mesi. In presenza di familiarità iniziare controlli ecografici del seno.

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ALLA MIA ETÀ, COSA DEVO FARE DUNQUE PER PROTEGGERMI?

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n Tra i 35 e i 50 anni continua ad essere importante effettuare una visita ginecologica an-nuale, sempre comprensiva di pap-test e controllo senologico. A partire dai 40 anni èconsigliabile effettuare un controllo ecografico del seno ogni anno, in particolare indonne con seno iperdenso, con noduli e/o cisti. In particolari casi, la mammografiapuò affiancare lo studio ecografico prima del compimento del cinquantesimo annod’età.

n Tra i 50 e i 65 anni, alla visita ginecologica annuale vanno associati una serie di altricontrolli, considerando che con la menopausa compaiono squilibri metabolici eaumenta il rischio cardiovascolare. Eseguire controllo senologico con mammografiaed ecografia una volta ogni due anni, come indicato dalle norme ministeriali italiane.Perché lo screening sia efficace è però necessario rivolgersi a centri con una buonaesperienza in mammografia, poiché è un esame OPERATORE DIPENDENTE: la capa-cità di riconoscere una neoformazione aumenta con l’esperienza dell’operatore.Agli screening effettuati per riconoscere neoplasie prettamente femminili, è im-portante associare la ricerca di sangue occulto nelle feci (SOF) ogni due anni, a cuieventualmente far seguire una colonscopia ogni dieci anni o in caso di positivitàdel SOF.

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L’American Society of Clinical Oncology (ASCO) ha stilato un elenco di“campanelli d’allarme” riservato alle donne, che contiene una serie di segnilegati sia a tumori tipicamente femminili, che a neoplasie in aumento anchenel gentil sesso, come il cancro del colon o del polmone. È fondamentaleNON FARSI PRENDERE DAL PANICO, poiché i segni e sintomi descritti sonomolto frequentemente spia di condizioni totalmente benigne. L’importanteè individuarli e discuterne con il proprio medico, che saprà setranquillizzarvi o prescrivervi esami aggiuntivi.

Perdita di peso immotivata

Gonfiore addominale

Cambiamenti a carico del seno

Perdite di sangue tra due cicli

Alterazioni della pelle

Sanguinamenti non comuni

Se cambia qualcosa in bocca

Dolore

Linfonodi ingrossati

Febbre persistente

Stanchezza

Tosse persistente12

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La Prevenzione per favorire il “Ben-Essere”.La prevenzione rappresenta un comportamento, un’azione diretta, volta ad impedire ilverificarsi di eventi che potrebbero essere dannosi per la persona. È un’azione diretta, inquanto implica una presa di coscienza rispetto ad un evento sul quale si sceglie diintervenire. Tutto ciò parte da un atteggiamento psicologico di osservazione in relazionead una determinata situazione o problematica. Spesso si usa il detto “prevenire è meglio che curare”, riferendosi alla possibilità di doverfaticare meno o impiegare meno energie fisiche e mentali, se l’intervento sullaproblematica è effettuato per tempo.Nella prevenzione, vi è un’ assunzione di responsabilità nei confronti di sé stessi. Ci siassume la responsabilità del proprio “Ben-Essere”, dove per “Essere” si intende laconsapevolezza che noi abbiamo di noi stessi e di ciò che accade. Essere consapevoli,essere informati, essere a conoscenza, ci conferisce la possibilità di curarci di noi,aumentando uno stato di serenità e amorevolezza.Come possiamo favorire questo stato?Attraverso una serie di comportamenti patici che riguardano il nostro quotidiano.

• Informarsi dal punto di vista medico, qualora dovesse manifestarsi unaproblematica fisica, rivolgendosi alle figure competenti e servizi territorialipresenti.

• Prendersi cura del proprio stile di vita, scegliendo uno stile alimentare adeguatoche favorisca il mantenimento dei giusti parametri corporei.

• Praticare un’attività fisica adeguata alle proprie caratteristiche corporee, cheovviamente crei un buon grado di piacevolezza nel svolgerla.

• Essere autonomi nelle proprie scelte per prendersi “cura di sé”, evitandocomportamenti a rischio come uso di alcool, fumo, droghe, rapporti sessualioccasionali non protetti o altri comportamenti rischiosi, non lasciandosiinfluenzare dagli altri per trovarne una semplice approvazione. “Stai bene seprevieni”, anche se eviti di subire situazioni o comportamenti al solo fine di essereaccettato dagli altri.

Qualora questo dovesse risultare difficile da mantenere, ti consiglio di rivolgerti da unospecialista(psicologo, psicoterapeuta), per comprendere ed imparare a gestirequell’aspetto di te che non ti fa affermare come vorresti.Cura te stesso, rispettati, comprenditi, e gli altri impareranno ad ammirati con occhi nuovi!

Dr.ssa Maria Giovanna BarlettaPsicologo-psicoterapeuta

ASSOCIAZIONE ITALIANA PER LA RICERCA SUL CANCRO: http://www.airc.it/?istituzionale=true

INFORMAZIONI SCREENING:http://www.regione.lazio.it/screening/index.html

NUMERI VERDI ASL ROMA: http://www.regione.lazio.it/rl_sanita/?vw=newsdettaglio&id=272CONSULTORI LAZIO:

http://www.salute.gov.it/portale/donna/dettaglioConsultoriDonna.jsp?lingua=italiano&idR=120&area=Salute%20donna&menu=vuoto

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Realizzato nell’ambito del Programma generale denominato “Regione Lazio per il Cittadino Consumatore V”con i Fondi del Ministero dello Sviluppo Economico – ripartizione 2015. Progetto “Stai bene se previeni” D.G.R. n. 503 del 04.08.2016, come modificata dalla D.G.R. n. 652 del 02.11.2016 (L. 388/2000 – Art. 148) –D.D. 24.2.2016 del Ministero dello Sviluppo Economico. Determinazione dirigenziale n. G07347 del 24.05.2017

ROMAVia Castelfidardo, 43/45Dal lunedì al venerdì ore 9.30-13.00

MINTURNO SCAURI (LT)Via Appia, 542Tel. 0771.681022Dal lunedì al venerdì ore 16.30-19.30

RIETIViale Matteucci n. 10/FTel. 0746/274818Dal lunedì al venerdì ore 16.00-19:00

FROSINONEVia Mola Vecchia, 15Tel. 339/5483370Lunedì 13.00-15.00 / 17.30-19.00Martedì 13.00-15.00 / 17.30-19.00Mercoledì 13.00-15.00 / 17.30-19.00Giovedì 13.00-15.00 / 17.30-19:00Sabato 9.00-12.30

VITERBOVia Garbini 29/gTel. 0761/948050Dal martedì al venerdì ore 9.00-13.000Lunedì ore 15.00-18.30

ROMAVia Spalato, 11Tel/Fax 06.86326449Dal lunedì al venerdì ore 15.30-18.30

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