Un progetto per il cuore - aas2.sanita.fvg.it · Pressione arteriosa:il 37% degli uomini e il 29%...

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Periodico di informazione dell’A.S.S. N. 5 “Bassa Friulana” Un progetto per il cuore Tra i 40 e i 50 anni il rischio cardiovascolare è ancora molto basso; si alza invece, in modo significativo, nella decade succes- siva. Per essere efficaci e ridurre i rischi gli interventi di preven- zione devono dunque essere tempestivi già attorno ai 40 anni e rimanere costanti nel tempo. Da questi presupposti prende il via "PALMA", Progetto AziendaLe di Medicina Anticipatoria, rea- lizzato dai Medici di Medicina Generale e dall'A.S.S. n° 5, che da quest'anno proporrà ai quarantenni di entrambi i sessi una com- pleta valutazione del rischio cardiovascolare. Diamo la parola al dottor Paduano, referente scientifico del progetto. Dottor Paduano, a chi si rivolgerà il progetto e come saranno contattate le persone interessate? Nel 2008 verranno contattati tutti i nati nel 1968, cioè i quaran- tenni; costoro riceveranno da parte dell'ASS 5 una lettera perso- nalizzata, firmata dal medico curante e dal Direttore di Distretto, nella quale verranno illustrate le finalità del progetto, con l'invito a recarsi dal proprio medico curante. Che cos'è il rischio cardiovascolare e in che modo sarà valu- tato? Il rischio cardiovascolare assoluto è la probabilità che ogni sin- gola persona ha di incorrere in un evento cardiovascolare, preve- dibile sulla base dei principali fattori di rischio. Per fare un esem- pio, ad un paziente con un rischio cardiovascolare di 15, possia- mo dire che su 100 persone con uguali fattori di rischio, 15 andranno incontro ad un evento cardiovascolare nei prossimi 10 anni; naturalmente questo dato ha valore probabilistico. Pertanto per poter fare una stima precisa del rischio cardiovascolare è necessario conoscere l'età, il sesso, i valori della pressione arterio- sa omerale, i livelli plasmatici di colesterolo, l'eventuale presenza di diabete e l'eventuale abitudine al fumo del soggetto esamina- to. Gli esami saranno a pagamento? L'ASS 5, vista la valenza sociale dell'iniziativa, si farà carico di tutte le spese derivanti dall'esecuzione degli esami laboratoristici previsti. Pertanto non ci sarà alcun onere a carico del cittadino. Accanto alla definizione del rischio per il singolo paziente, che con l'aiuto del medico potrà conoscere il proprio rischio car- diovascolare ed eventualmente intraprendere manovre corretti- ve ai fini della prevenzione, il progetto ha altri risvolti? I dati raccolti forniranno un'immagine più dettagliata della salute dei quarantenni: ciò permetterà ai Medici di Medicina Generale partecipanti di valutare meglio la propria attività e rac- cogliere dei dati utilizzabili dall'Azienda per la stesura di piani di prevenzione primaria, per la valutazione dell'efficacia di campa- gne di sensibilizzazione verso i cittadini e per la programmazio- ne sanitaria Quando si concluderà PALMA? Il progetto é annuale, ma é auspicabile che continui anche negli anni successivi, per offrire questa opportunità anche ai "futuri" quarantenni. Pressione arteriosa: il 37% degli uomini e il 29% delle donne sono ipertesi (pressione arteriosa uguale o superiore a 160/95 mmHg), oppure sotto trattamento farmacologico specifico. Il 22% degli uomini e il 16% delle donne è in una condizione di rischio (pres- sione sistolica fra 140 e 159 mmHg o diastolica fra 90 e 95 mmHg). Colesterolemia: il 21% degli uomini e delle donne ha colesterole- mia totale uguale o superiore a 240 mg/dl, mentre il 38% degli uomini e il 35% delle donne è in una condizione di rischio (cole- sterolemia compresa fra 200 e 239 mg/dl). Sedentarietà: il 28% degli uomini e il 34% delle donne non svolge alcuna attività fisica durante il tempo libero. Abitudine al fumo di sigaretta: il 22% degli uomini fuma in media 16 sigarette al giorno, contro il 19% delle donne che ne fuma 12. Obesità: il 19% degli uomini e il 18% delle donne sono obesi. In media l'indice di massa corporea è 27 Kg/m2 per gli uomini e 26 Kg/m2 per le donne. Glicemia: l'8% degli uomini e il 6% delle donne sono diabetici (glicemia uguale o superiore a 126 mg/dl), mentre il 7% degli uomini e il 3% delle donne è in una condizione di rischio (glice- mia compresa fra 110 e 125 mg/dl). Dati consultabili dal sito web: http://www.cuore.iss.it FATTORI DI RISCHIO NEL NORD EST (Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna) giornale base 8 feb.qxp 12/02/2008 11.05 Pagina 1

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Un progetto per il cuoreTra i 40 e i 50 anni il rischio cardiovascolare è ancora molto

basso; si alza invece, in modo significativo, nella decade succes-siva. Per essere efficaci e ridurre i rischi gli interventi di preven-zione devono dunque essere tempestivi già attorno ai 40 anni erimanere costanti nel tempo. Da questi presupposti prende il via"PALMA", Progetto AziendaLe di Medicina Anticipatoria, rea-lizzato dai Medici di Medicina Generale e dall'A.S.S. n° 5, che daquest'anno proporrà ai quarantenni di entrambi i sessi una com-pleta valutazione del rischio cardiovascolare.

Diamo la parola al dottor Paduano, referente scientifico delprogetto.

Dottor Paduano, a chi si rivolgerà il progetto e come sarannocontattate le persone interessate?

Nel 2008 verranno contattati tutti i nati nel 1968, cioè i quaran-tenni; costoro riceveranno da parte dell'ASS 5 una lettera perso-nalizzata, firmata dal medico curante e dal Direttore di Distretto,nella quale verranno illustrate le finalità del progetto, con l'invitoa recarsi dal proprio medico curante.

Che cos'è il rischio cardiovascolare e in che modo sarà valu-tato?

Il rischio cardiovascolare assoluto è la probabilità che ogni sin-gola persona ha di incorrere in un evento cardiovascolare, preve-dibile sulla base dei principali fattori di rischio. Per fare un esem-pio, ad un paziente con un rischio cardiovascolare di 15, possia-mo dire che su 100 persone con uguali fattori di rischio, 15andranno incontro ad un evento cardiovascolare nei prossimi 10

anni; naturalmente questo dato ha valore probabilistico. Pertantoper poter fare una stima precisa del rischio cardiovascolare ènecessario conoscere l'età, il sesso, i valori della pressione arterio-sa omerale, i livelli plasmatici di colesterolo, l'eventuale presenzadi diabete e l'eventuale abitudine al fumo del soggetto esamina-to.

Gli esami saranno a pagamento?L'ASS 5, vista la valenza sociale dell'iniziativa, si farà carico di

tutte le spese derivanti dall'esecuzione degli esami laboratoristiciprevisti. Pertanto non ci sarà alcun onere a carico del cittadino.

Accanto alla definizione del rischio per il singolo paziente,che con l'aiuto del medico potrà conoscere il proprio rischio car-diovascolare ed eventualmente intraprendere manovre corretti-ve ai fini della prevenzione, il progetto ha altri risvolti?

I dati raccolti forniranno un'immagine più dettagliata dellasalute dei quarantenni: ciò permetterà ai Medici di MedicinaGenerale partecipanti di valutare meglio la propria attività e rac-cogliere dei dati utilizzabili dall'Azienda per la stesura di piani diprevenzione primaria, per la valutazione dell'efficacia di campa-gne di sensibilizzazione verso i cittadini e per la programmazio-ne sanitaria

Quando si concluderà PALMA?Il progetto é annuale, ma é auspicabile che continui anche negli

anni successivi, per offrire questa opportunità anche ai "futuri"quarantenni.

Pressione arteriosa: il 37% degli uomini e il 29% delle donne sonoipertesi (pressione arteriosa uguale o superiore a 160/95 mmHg),oppure sotto trattamento farmacologico specifico. Il 22% degliuomini e il 16% delle donne è in una condizione di rischio (pres-sione sistolica fra 140 e 159 mmHg o diastolica fra 90 e 95 mmHg).Colesterolemia: il 21% degli uomini e delle donne ha colesterole-mia totale uguale o superiore a 240 mg/dl, mentre il 38% degliuomini e il 35% delle donne è in una condizione di rischio (cole-sterolemia compresa fra 200 e 239 mg/dl).Sedentarietà: il 28% degli uomini e il 34% delle donne non svolgealcuna attività fisica durante il tempo libero.

Abitudine al fumo di sigaretta: il 22% degli uomini fuma in media16 sigarette al giorno, contro il 19% delle donne che ne fuma 12.Obesità: il 19% degli uomini e il 18% delle donne sono obesi. Inmedia l'indice di massa corporea è 27 Kg/m2 per gli uomini e 26Kg/m2 per le donne.Glicemia: l'8% degli uomini e il 6% delle donne sono diabetici(glicemia uguale o superiore a 126 mg/dl), mentre il 7% degliuomini e il 3% delle donne è in una condizione di rischio (glice-mia compresa fra 110 e 125 mg/dl).

Dati consultabili dal sito web: http://www.cuore.iss.it

FATTORI DI RISCHIO NEL NORD EST (Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna)

giornale base 8 feb.qxp 12/02/2008 11.05 Pagina 1

A tavola senza glutineAbbiamo rivolto alla dietista del Servizio Igiene degli Alimenti

e della Nutrizione del Dipartimento di Prevenzione, dott.ssaPatrizia Lembo, alcune domande sul ruolo che gli addetti dellaristorazione collettiva possono avere rispetto ai soggetti affetti daceliachia.

Come si è proposto il Servizio Igienedegli Alimenti di questa Azienda sul terri-torio?

Nel 2007, su invito della Direzione Centraledella Salute e Promozione Sociale, in riferi-mento al D.Lgs. 123/2005 che definisce laceliachia "una malattia sociale", il ServizioIgiene degli Alimenti ha organizzato, comegià avvenuto negli anni precedenti, il corsoformativo-informativo "Celiachia, alimenta-zione e norme igieniche". Il corso è statorivolto agli operatori della ristorazione col-lettiva, cioè a coloro che acquistano, trasfor-mano, manipolano e somministrano gli ali-menti.

Infatti è di fondamentale importanza perle persone celiache che usufruiscono del ser-vizio mensa, avere l'attenzione necessariaverso il problema dietetico sia da partedell'Ente che gestisce la mensa, sia da coloro che contribuisconoalla sua realizzazione, nel rispetto di alcune norme igieniche enell'assolvimento rigoroso del bisogno alimentare.

Al corso hanno partecipato i rappresentati di 21 Comuni dellaBassa Friulana e di quattro ditte di ristorazione, con una parteci-pazione di una sessantina di operatori che hanno avuto modo diapprofondire argomenti quali la diagnosi e la clinica della celia-chia, la corretta nutrizione, le giuste scelte alimentari, la sicurez-za alimentare e le norme igieniche.

In questo corso l'attenzione non è stata rivolta esclusivamen-te al celiaco, ma a chi si trova ad interagire con lui nella vitaquotidiana, pensiamo per esempio ai celiaci che usufruisconodi un servizio mensa al lavoro. Che ruolo hanno gli operatoridella ristorazione e perché sono di aiuto alla persona celiaca?

Il loro ruolo è davvero importante, perché danno la possibilitàal celiaco di avere una vita di relazione normale, di poter mangia-re fuori casa con sicurezza. Voglio precisare che per quantoriguarda i ristoranti l'Associazione Italiana Celiaci ha avviato giàda alcuni anni un discorso di sensibilizzazione sul tema dellaceliachia, coinvolgendo molti esercizi commerciali in incontri for-mativi. Per il celiaco, infatti, è di fondamentale importanza poterdisporre di un pasto "sicuro", che significa un pasto confeziona-to con alimenti privi di glutine (in commercio identificabili con ilmarchio della spiga barrata) rispettando regole precise di proget-tazione per evitare la contaminazione crociata, senza dimentica-re, inoltre, che il pasto deve anche essere nutrizionalmente corret-to.

Quali sono, quindi, le problematiche principali per chi lavo-ra nelle mense rispetto ai celiaci?

Chi lavora nelle mense ha l'obbligo di essere formato e aggior-nato sul tema della celiachia. Sicuramente non è una cosa sempli-ce organizzare la propria attività per la preparazione di pasti perceliaci: devono essere dedicati degli utensili, bisogna trovare unazona adeguata, rispettare tutte le procedure proprie per evitareche il pasto - ma anche le stoviglie utilizzate dal celiaco - sianocontaminate dal glutine. Inoltre nelle dispense gli alimenti devo-no essere disposti separatamente.

Se dovessimo tagliare il pane su un piano d'appoggio e ipotiz-ziamo che sotto il piano d'appoggio vi sia il cassetto delle posate,

anche solo una briciola di pane può andare a contaminare leposate, che ovviamente non potranno essere utilizzate dalla per-sona celiaca.

Oppure quando viene fatta bollire l'acqua per cuocere la pasta:non basta utilizzare pentole diverse, mabisogna tenere in considerazione altri detta-gli. Le pentole, per esempio, non potrannoessere tenute vicine perché potrebbe capita-re che mentre l'acqua bolle alcune goccefuoriescano entrando in contatto con la pen-tola destinata alla cottura del pasto per ilceliaco.

Come potete vedere l'organizzazione ècomplessa. Il supporto che noi diamo aglioperatori non è, quindi, solo informativo:vengono, infatti, effettuati anche dei sopral-luoghi per controllare come si svolge l'atti-vità di preparazione dei pasti ma anche peroffrire consulenza e per supportare gli ope-ratori.

Si sono registrati degli aumenti di segna-lazione dei casi di celiachia?

I casi di celiachia sono sicuramente inaumento, anche perché ora la diagnosi è più

affinata. Una volta, infatti, il problema era sottovalutato e si pen-sava fosse esclusivamente pediatrico.

Nelle mense scolastiche o aziendali, come ci si regola rispet-to alle persone celiache?

Il soggetto celiaco normalmente si rivolge all'amministrazioneche gestisce l'appalto della mensa (comune, azienda, ecc…) conuna certificazione medica che attesta la malattia.

Ai sensi della normativa vigente (L. 123/2005) ha diritto adusufruire quindi del servizio mensa a lui dedicato.

Qual è il bilancio dei corsi che avete effettuato? Si possonovedere delle conseguenze sul lavoro degli operatori?

E' dal 2003 che organizziamo corsi in tema di celiachia e notoun aumento di sensibilità da parte degli operatori. All'inizio peresempio siamo partiti con corsi rivolti ai tecnici comunali chedovevano predisporre le gare d'appalto per l'affidamento del ser-vizio mensa. Sottolineo che il capitolato d'appalto in questo casoè davvero importante, perché con esso si vanno a scegliere lelinee guida e le materie prime da utilizzare e quindi le sue rica-dute si hanno, per esempio, nelle scuole, dove il momento delpasto è un momento di educazione alimentare e quindi ha unanotevole valenza formativa.

Due battute sull'attenzione della mensa aziendale nei confrontidelle persone celiache… il personale della ditta che ha in appaltola gestione della nostra mensa ha partecipato al corso!

Intervista realizzata da Chiara Obit

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La leç 482/99 e i progjets de ASS 5 prime part

La Leç dal Stât Talian dai 15 di Dicembar dal 1999, n. 482 "NOR-MIS IN CONT DE TUTELE DES MINORANCIS LINGUISTI-CHIS STORICHIS " cussì e dîs tal art. 1 e 2: "La Republiche, che evalorize il patrimoni linguistic e culturâl de lenghe taliane, e pro-môf ancje la valorizazion deslenghis e des culturis tuteladisdi cheste leç. Par meti in vorel'articul 6 de Costituzion e inarmonie cui principis gjenerâistabilîts dai organisims euro-peans e internazionâi, laRepubliche e tutele la lenghe ela culture des popolazionsalbanesis, catalanis, gjermani-chis, greghis, slovenis e cra-vuatis e di chês che a fevelin ilfrancês, il franco-provençâl, ilfurlan, il ladin,l'ocitan e il sart.

In conseguence di cheste leçe vegnin distinâts dal StâtTalian finanziaments a dutislis Regjons de Italie lì che a sonminorancis linguistichis stori-chis, par progjets inmaneâtsde Publichis Aministrazionsche a tutelin dutis lis lenghissore nomenadis, a seconde delôr presince sul teritori: tenestre Regjon al è il câs dalFurlan, dal Sloven e dalTodesc.

Ogni an al ven fûr il band diconcors a livel nazionâl e parchel che nus rivuarde, lisAziendis Sanitariis e puedinpresentâ a la Regjon progjetscoerents cui principis de leç inperaule e che vedin contignûtssanitariis. Chiscj progjets evegnin valutâts di uneComission Regjonâl, e su lafonde de impuartance dal progjet e vegnin erogâts i contribûtsche il Stat Talian al à destinât pes lenghis mancul pandudis.

Il prin finanziament statâl al è stât dât fûr zà cul esercizi finan-ziari dal 2000, ma la nestre Aziende e à partecipât a scomençâ dalesercizi 2002. Par mutîfs di spazi no rivi a nomenâ dutis lis inizia-tivis inmaneadis de ASS 5 in graziis di chiscj finanziaments.Dome par nomenâ cualchi esempli: o vin podût realizâ i cors dilenghe furlane par insiorâ la comunicazion e l'empatie culpazient furlanofon (cors increditâts ECM), o vin podût fâ i doilibruts di promozion di corets stii di vite indreçats a lis scuelis dalnestri teritori (percors fat cu lis scuelis e pe scuelis e recensîts dalpedagogjist e in chê volte consulent dal Ministeri de IstruzionBruno Forte), i dépliants pe prevenzion dal fum di tabac, la tra-duzion dal sît web de nestre Aziende (come che zà a vevin fat lisAziendis 3 e 4), i libruts sul diabete, su lis malatiis respiratoriis,su la stomie, sul don dal sanc; i CD "Fumuts spiritôs" pe preven-zion dal alcoolisim e dal tabagisim (che a àn vinçût ancje unpremi nazionâl), la cunvigne dal 2005 "Fevelie par Furlan?" (lìche o vin vût la ocasion di confrontâsi cu lis esperiencis di altriisaziendis sanitariis e cun studiôs de comunicazion di livel nazio-nâl), tancj manifescj di promozion de salût che a son stâts prese-âts a livel locâl ma ancje european, tant che nus ju àn domandâtsancje par fâ viodi in cunvignis fûr de Regjon (Sardegne ePiemont) e tal forest (Austrie) e in ocasion de Zornade Europeanedes Lenghis.

La legge dello Stato italiano del 15 dicembre 1999 n.482"NORME A RIGUARDO DELLA TUTELA DELLE MINO-RANZE LINGUISTICHE STORICHE" così recita agli articoli 1e 2 " La Repubblica, che valorizza il patrimonio linguistico e

culturale della lingua italiana,promuove anche la valorizza-zione delle lingue e delle culturetutelate dalla presente legge. Inattuazione all'art. 6 dellaCostituzione e in armonia con iprincipi generali stabiliti dagliorganismi europei ed interna-zionali, la Repubblica tutela lalingua e la cultura delle popola-zioni albanesi, catalane, germa-niche, greche, slovene e croate edi quelle parlanti il francese, ilfranco provenzale, il friulano, illadino, l'occitano e il sardo."

Per attuare le finalità dellapresente legge vengono erogatidallo Stato italiano finanziamen-ti a tutte le regioni italiane sulcui territorio sono residentiminoranze linguistiche storiche,al fine di sostenere progetti dellePubbliche Amministrazioni atutela di tutte le lingue summen-zionate, che nella nostra regionesono il friulano, lo sloveno e iltedesco.

Annualmente, a livello nazio-nale, vengono stabiliti i criteri dicontribuzione e, per quanto ciriguarda, le Aziende sanitariepossono presentare alla Regionedei progetti con contenuti sani-tari coerenti con i principi dellalegge in parola. Questi progettivengono poi valutati da un'ap-posita commissione regionale, e

sulla base della validità del progetto vengono erogati contri-buti finalizzati che lo Stato italiano ha destinato alle lingueminoritarie.

Il primo finanziamento statale fu erogato già con l'eserciziofinanziario del 2000, ma la nostra Azienda ha partecipato aiprogetti con l'esercizio 2002. Per motivi di spazio non mi èpossibile nominare tutte le iniziative realizzate dalla nostraAzienda grazie a questi finanziamenti. Solo per fare qualcheesempio: si sono potuti organizzare i corsi di lingua friulanaper migliorare la comunicazione e l'empatia con il pazientefriulanofono (corsi accreditati ECM), si sono potuti realizzaredue libretti di promozione ai corretti stili di vita rivolti allescuole del nostro territorio (percorso fatto con le scuole erecensito dal pedagogista e allora consulente del Ministerodella Pubblica Istruzione Prof. Bruno Forte), i dépliants per laprevenzione del fumo di tabacco, la traduzione del sito webdella nostra azienda (come già realizzato dalle Aziende 3 e 4),gli opuscoli sul diabete, sulle malattie respiratorie, sullagestione della stomia, sul dono del sangue; i CD "FumutsSpiritôs" per la prevenzione dell'alcolismo e tabagismo (chehanno vinto anche un premio nazionale), il Convegno del2005 "Fevelie par furlan?" dove abbiamo avuto l'occasione diconfrontarci con le esperienze di altre Aziende Sanitarie e constudiosi della comunicazione di livello nazionale; si sonopotuti inoltre realizzare moltissimi poster di promozione della

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Al è ancjemò tant di dî, ma mi sint, prin di sierâ almancul, indovê di ringraziâ ducj chei che a àn lavorât cun tante passion achistis ativitâts. O finis cuntun tocut gjavât fûr dal scrit che PreToni Beline a nus veve fat vê pe cunvigne dal 2005, lì che si vevefirmât come "plevan, scritôr e malât": “Cjârs amîs, ancje se no uscognos di persone, mi permet di clamâus cun chest titul di afiet parcèche o fasês part di chel mont di solidarietât e di solitudine, di pôre e disperance, di salvece e di disperazion che si clame dolôr. Cualunche dolôr,di cualunche gjenar e di cualunche divignince.

Ancje pal fat che une persone ch'e patìs e merte dute la nestre com-prension e compassion (...) l'operadôr sanitari sensibil e cussient al cîrdi vuadagnâsi la simpatie dal malât e di instaurâ un rapuart di fiduciee di confidence, di mût che il malât si viergi, si sfoghi, si liberi e al coo-peri tune situazion là che il prin interessât al è lui...”

Silla StelDipartiment di Prevenzion

te molto apprezzati a livello locale ma anche europeo, che ci sonostati anche richiesti per la presentazione a convegni nazionali(Sardegna e Piemonte) e all'estero (Austria) e in occasione dellagiornata europea delle lingue.

Ci sarebbe ancora molto da dire ma prima di chiudere mi sentoalmeno in dovere di ringraziare tutti coloro i quali hanno lavora-to con tanta passione a queste attività. Mi piace chiudere con unpiccolo estratto dello scritto che Pre Toni Beline ci aveva inviatoper il convegno del 2005, dove si era firmato come prete, scritto-re e malato: “Cari amici, anche se non vi conosco di persona mi per-metto di chiamarvi con questo termine affettuoso perché fate parte diquel mondo (l'ospedale n.d.t) di solidarietà e di solitudine, di paure e disperanza, di salvezza e di disperazione che si chiama dolore. Qualunquedolore di qualunque genere e di qualunque provenienza. Anche perchéuna persona che soffre merita tutta la nostra comprensione e compassio-ne (…) l'operatore sanitario sensibile e cosciente cerca di guadagnarsi lasimpatia del malato e di instaurare un rapporto di fiducia e di confiden-za di modo che il malato si apra, si sfoghi, si liberi e possa cooperare inuna situazione dove è lui l'attore principale…”

Silla StelDipartimento di Prevenzione

Formazione continua: il riordino del sistema

L'anno "formativo" 2008 inizia con una serie di nuove regolesancite dall'accordo Stato-Regioni del 1° agosto 2007, concernen-te il "Riordino del sistema di Formazione continua in Medicina".

1. Destinatari. L'obbligo formativo riguarda tutti gli operatorisanitari, anche liberi professionisti (agevolazioni e defiscalizza-zioni). Il programma dovrà essere esteso anche agli operatori delsocio-sanitario, mentre resta alla scelta regionale la formazioneper tecnici e amministrativi del settore.

2. Obiettivi formativi. Dovere di acquisire crediti ECM coeren-ti con attività svolta: l'aggiornamento deve riguardare sia la spe-cialità che obiettivi di interesse generale per la programmazionesanitaria fissati su base triennale. L'individuazione e la valutazio-ne degli obiettivi avviene a livello individuale, di gruppo e diorganizzazione attraverso 3 strumenti: DFI, PFA e RFA(Relazione Finale Aziendale).

2.1. Dossier Formativo Individuale (DFI) o di Gruppo (DFG)Serve a programmare e valutare il percorso formativo del sin-golo operatore o del gruppo di cui fa parte (equipe o network). Per operatori dipendenti o convenzionati i dossier sono defi-niti nelle strutture di appartenenza. I liberi professionisti fanno riferimento esclusivamente a Commissioni di Ordini e Collegi istituite ad hoc. 2.2. Piano di Formazione Aziendale (PFA) Elaborato dalle sin-gole aziende o strutture anche tramite la contrattazione con leorganizzazioni sindacali, descrive contesto e strategie delle atti-vità previste erogate direttamente o tramite provider esterni. 3. Crediti Formativi. E' l'unità di misura dell'avvenuta acquisi-

zione di conoscenze: un credito equivale a un’ ora di attività pro-fessionale. I criteri per la loro attribuzione da parte dei providersono fissati dalla Commissione ECM.

4. Crediti Triennali. Ci si rifà al modello europeo e statuniten-se: si prevede l'acquisizione di 150 crediti nel triennio, da unminimo di 30 a un massimo di 70 per anno. Dei 150 almeno 90devono essere nuovi crediti, mentre fino a 60 possono derivaredal quadriennio 2004-2007 indipendentemente dal numero totaledi crediti acquisiti. Se nel triennio 2004-2006 non é stato acquisitoun numero sufficiente di CF (fino a 60) è necessario provvedervinel triennio 2008-2010 acquisendo un numero di nuovi CF tali daportare il totale complessivo del triennio a 150 CF. Quindi, chiavesse acquisito meno di 60 crediti negli anni 2004-2007 potràridurre il suo debito formativo solo della quota di crediti acquisi-ti e documentati (da 1 a 60).

Le misure legate agli incentivi e/o alle sanzioni che interver-ranno in ordine all'acquisizione dei crediti formativi sarannoadottate e rese note a seguito di un confronto con i soggetti inte-ressati (parti sociali, organizzazioni di categoria, ecc.).

5. Paletti triennali. Il documento fissa provvisoriamente untetto per le singole modalità e tipologie ECM: il singolo professio-nista potrà acquisire fino al 20% dei crediti previsti nel trienniosui temi di interesse generale e fino al 35% tramite l'attività didocenza (stage, tutoring, pubblicazioni ecc). I crediti acquisitiall'estero varranno il 50% di quelli assegnati dal provider stranie-ro.

6. Certificazione crediti. E' l'atto conclusivo del percorso ECM.La certificazione riguarda la completa verifica del dossier forma-tivo del triennio: vi provvede l'Ordine, Collegio o associazioneprofessionale territoriale di riferimento, su richiesta dell'interes-sato. L'operatore che per motivi di carattere eccezionale non harispettato l'obbligo formativo può "riparare" entro l'anno succes-sivo alla scadenza del triennio.

Mara Pellizzari Centro di Formazione Aziendale

TIPOLOGIE FORMATIVE

Formazione residenziale: congressi, convegni, corsiResidenziale interattiva: gruppi di discussione, gioco dei ruoli, casi cliniciStage con ruolo di discente: formazione sul campo, tirocini, affiancamento di supervisoreGruppi di miglioramento: commissioni, linee guidaAttività di ricerca: progetti obiettivo, gruppi di studio finalizzatiAutoapprendimento senza tutor: FAD, riviste scientificheAutoapprendimento con tutor: FAD interattivaAttività di docenza: stage, tutoring, presentazioni a convegni, pubblicazioni

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Si rammenta che la partecipazione ai corsi di aggiornamento, è subordinata all'invio della griglia di iscrizione, spedita dal C.F.A., presso laStruttura\Servizio di appartenenza. Per eventuali informazioni ci si può rivolgere al proprio referente di dipartimento o al Centro di FormazioneAziendale (0432/921440-496). Possibili variazioni o integrazioni verranno comunicate quanto prima.

Corsi in programma a marzo e aprile 2008

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Meningite: un sistema di controllo

Tra il 13 e il 15 dicembre 2007, si sono verificati in provincia diTreviso sette casi di meningite da meningococco, tre dei qualicon esito letale.

Secondo le informazionifornite dalle autorità sanita-rie della Regione Veneto, leindagini di laboratoriohanno confermato la presen-za di meningococco di grup-po C in sei casi, mentre per ilsettimo caso le indagini ezio-logiche sono ancora in corso.Le persone ammalate aveva-no un'età compresa tra 15 e33 anni. Dalla ricostruzionedella loro storia, è stato pos-sibile evidenziare che tra l'8 eil 9 dicembre avevano tuttifrequentato alcuni localidella provincia.

La particolare attenzione data dai media alle segnalazioni dimeningite in tutto il territorio nazionale ha avuto l'effetto di rap-presentare in maniera amplificata una situazione assolutamentestandard dal punto di vista epidemiologico. E' infatti normale lasegnalazione di 2-3 casi meningite ogni giorno, con distribuzioneestesa a tutt'Italia, costituita da casi sporadici. E' peraltro com-prensibile che focolai di più casi raggruppati nel tempo e nellospazio destino preoccupazione, anche se del tutto plausibili nelleattese statistiche.

E' per questo che il caso recentissimo di meningite in un giova-ne studente di Mestre (del 4 genna-io scorso), se pur non collegato aicasi del trevigiano, ma sempre cau-sato dallo stesso batterio di tipo C,ha riattivato l'allarmismo in unVeneto che sembrava essersi appe-na ripreso e tranquillizzato per l'ac-certato controllo del focolaio diConegliano.

Informazioni di carattere generaleIl meningococco C può causare focolai epidemici, che sono

stati descritti in diverse nazioni europee, ed è gravato da una sen-sibile letalità.

In Italia il sistema di sorveglianza delle meningiti batterichecoordinato dall'Istituto Superiore della Sanità ha evidenziatonegli anni 2003-2005 un incremento della frequenza dei casidovuti a meningococco C. Nel 2006 i casi di malattia da menin-gococco C sono diminuiti e attualmente la maggior parte dellemeningiti meningococciche è dovuta a infezioni da meningococ-co B.

Le misure da attuare in presenza di casi di meningite meningo-coccica includono la sorveglianza e la profilassi con antibiotici(chemioprofilassi) delle persone che sono state a stretto contattocon chi si è ammalato.

Si consiglia l'uso di rifampicina (600 mg/12 ore per 2 giorni) oun'unica dose di ciprofloxacina da 500 mg.

In particolare, vengono definiti come contatti stretti di unmalato:

- i conviventi - chi ha dormito o mangiato spesso nella casa del paziente- le persone che nei sette giorni precedenti l'esordio hanno

avuto contatti con la sua saliva (attraverso baci, stoviglie,spazzolini da denti)

- i sanitari che sono stati direttamente esposti alle secrezioni

respiratorie del paziente (per esempio durante manovre di intu-bazione o respirazione bocca a bocca).

La sorveglianza dei contattiè importante per identificarechi dovesse presentare feb-bre, in modo da diagnosticaree trattare rapidamente even-tuali ulteriori casi. La sorve-glianza è prevista per 10 gior-ni dall'esordio dei sintomi delpaziente. La chemioprofilassiè invece utile nel ridurre ilrischio di ulteriori casi. Inparticolare, è stato stimatoche la chemioprofilassi deiconviventi riduce il rischiodell'89%.

In questa situazione, leautorità sanitarie del Venetohanno attuato prontamente

tutte le misure raccomandate. In particolare, la chemioprofilassi èstata attuata dai contatti stretti, e anche da persone che, pur nonessendo definibili come tali, avevano frequentato gli stessi localidei pazienti.

Il vaccinoI casi di meningite accaduti in provincia di Treviso sono causa-

ti dal meningococco C, prevenibile con la vaccinazione. Il vacci-no coniugato contro il meningococco C ha infatti una elevata effi-cacia nel prevenire le meningiti e le sepsi causate da questogerme. Lo schema di vaccinazione prevede la somministrazionedi due dosi intra-muscolari. Nel primo anno di vita, o di una sola

dose dopo l'anno di età.L'effetto immunogeno è vali-do, tanto da non richiederedosi di richiamo (è un vaccinopolisaccaridico coniugato) egli effetti collaterali più fre-quenti (oltre il 10%) sono rea-zione locale, dolori articolari,cefalea. Può pertanto esseredefinito un vaccino altamente

efficace e sicuro. In Veneto la vaccinazione contro il meningococco C dei bambi-

ni nel secondo anno di vita è già prevista, e dall'inizio del 2006 lavaccinazione viene offerta anche agli adolescenti nel quindicesi-mo anno di vita. Il presente focolaio epidemico ha colpito adole-scenti e giovani adulti, che rappresentano una fascia di età ad ele-vata incidenza di meningite meningococcica. È quindi attualmen-te in corso una valutazione sull'opportunità di offrire nell'areacoinvolta questo vaccino anche ad altri gruppi di popolazione.

Il contesto in FVG e nella Bassa FriulanaNel Friuli Venezia Giulia si registrano mediamente 3 casi per

anno di meningite meningococcica. Anche il 2007 è stato caratte-rizzato da tre casi (dati S.I.R. al 18.12.2007). Negli scorsi anni ilrapporto tra meningite tipo C e meningite tipo B è stato 4/1,rispetto ad un numero complessivo di meningiti batteriche dicirca 20-25 casi/anno, a conferma di una situazione assolutamen-te priva di rischi emergenti. La classe di età maggiormente inte-ressata è stata quella sotto i 10 anni e quella tra i 14 ed i 25 anni.

La Clinica di Malattie Infettive di Udine non segnala alcundecesso nei casi trattati negli ultimi anni. Questa situazione epi-demiologicamente rassicurante permette di escludere qualsiasitipo di rischio aumentato relativamente al meningococco C. E'peraltro lecito fornire la vaccinazione ai giovani (15-29 anni) resi-denti nella Bassa Friulana che si rechino per lavoro, studio, atti-

SERVIZIO IGIENE E SANITA’ PUBBLICAPer ulteriori informazioni è possibile contattare i seguenti numeri:

Palmanova Latisana Cervignano del F. S. Giorgio di Nogaro

0432 - 9218890431 - 5292960431 - 3877280431 - 621301

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vità sportiva o svago nei territori del Veneto interessati dai casi dimeningite C, per omogeneità di protezione rispetto ai loro coeta-nei, residenti in Veneto, cui è offerta la vaccinazione dalle ULSSterritorialmente competenti. Plausibile anche la richiesta di vacci-nazione per le classi di età inferiori ai 5 anni in attesa della vacci-nazione universale gratuita che anche nel FVG non dovrebbe tar-dare, mentre non sembra adeguata la richiesta di vaccinazione di

soggetti di età adulta, nella quale il rischio di malattia meningo-coccica è sensibilmente inferiore.

Il vaccino è somministrato con partecipazione alla spesa a cari-co dell'utente (29,50 euro).

Massimo Zuliani Dipartimento di Prevenzione

Elettromedicali sicuriLo scorso novembre si sono tenuti presso il Presidio

Ospedaliero di Ialmicco e di Latisana due incontri dal titolo"Utilizzo in sicurezza delle apparecchia-ture elettromedicali". L'utilizzo di taliapparecchi determina, secondo la nor-mativa, la classificazione del locale aduso medico e implica, vista la specificitàdelle prestazioni ivi eseguite, la necessa-ria adozione di particolari sicurezzeaggiuntive rispetto alle caratteristichepresenti in un impianto elettrico civileordinario. Questa prima edizione hariscontrato vivo interesse da parte deipartecipanti e non sono mancati spuntida sviluppare nei prossimi incontri.Oltre al corso verrà a breve divulgato uncompendio di istruzione e norme com-portamentali per gli operatori sanitariche utilizzano apparecchiature elettromedicali.

Il rischio di elettrocuzione (attraversamento del corpo umanoda parte di corrente elettrica) in ambiente sanitario si distinguein:

Macroshock: passaggio attraverso la cute (tramite contatto) dicorrente elettrica proveniente da una parte accidentalmente intensione di un apparecchio elettromedicale (EM);

Microshock: correnti elettriche di minima intensità vengonocondotte all'interno del corpo del paziente attraverso sonde, cate-teri, elettrodi dotati di proprietà conduttrici.

Si riportano di seguito alcune brevi nozioni ed alcune normecomportamentali richiamate negli incontri formativi:

- Apparecchio EM: apparecchio elettrico destinato alla diagno-si, terapia o riabilitazione di un paziente sotto la supervisione diun medico. L'apparecchio comprende quegli accessori, definitidal costruttore, che sono necessari per permettere l'uso normale.

- Locali medici di gruppo 0: locali medici nei quali non si uti-lizzano apparecchi elettromedicali con parti applicate.

- Locali medici di gruppo 1: locali medici in cui si fa uso diapparecchi elettromedicali con parti applicate. Le parti applicate

sono destinate ad essere utilizzate esternamente, oppure invasi-vamente entro qualsiasi parte del corpo, ad eccezione della zona

cardiaca.- Locali medici di gruppo 2: locale ad

uso medico nel quale le parti applicatesono destinate ad essere utilizzate in ope-razioni chirurgiche, o interventi intracar-diaci, oppure dove il paziente è sottopo-sto a trattamenti vitali per cui la mancan-za dell'alimentazione può comportarepericolo per la vita (sono un esempio ilocali per anestesia, per chirurgia, per lapreparazione alle operazioni, per risve-glio postoperatorio, per cure intensive,per esami angiografici ed emodinamici).

- Gli apparecchi EM possono essere uti-lizzati esclusivamente nei locali adibitiad uso medico di gruppo 1 e di gruppo 2.

Prima di utilizzare un apparecchio EM in un locale o nel caso incui un EM venga trasferito da un locale all'altro occorre darnecomunicazione agli uffici competenti della S.O. Tecnologie edInvestimenti per i necessari approfondimenti di compatibilitàcon l'impianto elettrico.

- Per l'alimentazione di più apparecchi EM non utilizzare presemultiple volanti (comunemente chiamate "ciabatte"), ma richie-dere l'implementazione del numero delle prese disponibili allaS.O. Tecnologie ed Investimenti.

- L'operatore utilizzatore deve conoscere i tipi di alimentazio-ne disponibili nei diversi tipi di prese elettriche presenti nel loca-le, in particolare per quanto attiene l'alimentazione di sicurezza(es: gruppo elettrogeno, ups, trasformatore di isolamento medi-cale).

- Deve essere sempre disponibile in loco il manuale d'uso del-l'apparecchio EM sui cui contenuti l'operatore deve essere debi-tamente formato.

Ivan Del Forno Servizio Prevenzione Protezione Aziendale

“Ci ha abbandonati !!!”Il dott. Valerio Formentini, diri-

gente chimico del Laboratorio diLatisana, è andato in pensione, manonostante un adeguato preavvisonon eravamo preparati... Tutti inLaboratorio, abbiamo provato in que-sti ultimi mesi a fargli cambiare idea,con lusinghe, minacce, o promesse,senza riuscire !

Poi, di fronte alla sua determinazio-ne ha prevalso lo sfinimento e la rassegnazione. Si potrebbe pen-sare che le nostre strade si siano divise, ma non è così. Valerio ci

sta solo precedendo, si è unito a tutti coloro che, assieme al dott.Luciano Gobbato, hanno fatto la storia del Laboratorio diLatisana e che negli scorsi anni hanno terminato il loro servizioattivo. Valerio, resterà sempre insieme a noi, perché continuere-mo a ricordare di lui i manuali della qualità, la dedizione al lavo-ro, la dissacrante ironia, l'intensa attività di trasportatore di stru-menti, il profondo umorismo, la grande disponibilità, la veemen-za di censore, la perfetta conoscenza della biochimica clinica, ipapiri ed i servizi fotografici. Certamente continueremo adincontrarlo, a cenare insieme, per scambiare vecchi e nuovi ricor-di, come in una grande famiglia.

Il personale del Laboratorio di Latisana

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Un sentito ringraziamento da partedi tutto il personale amministrativo esanitario dei distretti est e ovest per lagenerosa collaborazione in tutti questianni.

I colleghi

Cara Aida, vorrei dedicarti un pen-siero, ma è difficile, perchè trovare leparole giuste per esprimere il vuotoche hai lasciato come collega, masoprattutto come amica e' arduo.

Sei stata per me una presenzacostante, affidabile, generosa e sincera. In poche parole mi man-chi! Ti voglio bene.

Luisa Samperi

Lo scorso 15 dicembre è improvvisamente mancato il collega RedentoMauro: così lo ricorda don Agostino, cappellano dell'Ospedale diLatisana.

L'ospedale di Latisana ha voluto esprimere pubblicamente losconcerto e il rimpianto per la tragica scomparsa di Redento,detto Redy: Redy possedeva una grande umanità, tutti desidera-vano fermarsi a parlare con lui, dotato di una forte dose di otti-mismo che spesso riusciva a sorprendere i suoi interlocutori.Sapeva essere tollerante con tutti, anche nei momenti più difficilidella vita non ha mai incolpato nessuno, profondamente convin-to che ognuno di noi ha i suoi limiti.

Mancherà la sua presenza nell'ambito ospedaliero, perché luiera la prima persona che si poteva incontrare e accoglieva semprecon piacere chiunque volesse scambiare due parole con lui.Aveva uno spiccato senso religioso: era commovente osservarlomentre curava con profonda diligenza l'ubicazione dedicata aPadre Pio da Pietralcina. Un uomo umile e semplice che lascia ungrande vuoto a chi lo ha conosciuto.

Un saluto di benvenuto a:- Giada Barbaglia, Paolo Della Loggia, Silvia Di Terlizzi,

Raffaella Gucciardi, Ester Nascig (P.O. di Palmanova)

- Paola Amato, Massimo Andreotti, Lara Artico, Elisa Bet, Elisa Buttazzoni, Mariella Ceriello, Ripalta Cianci,Francesco Mineo, Valentina Ormellese, Marika Perri (P.O. di Latisana)

- Claudia Bressan, Loredana Buri, Raffaella Colantoni, Sara Di Terlizzi, Roberta Franzot, Adalgisa Fontecchia,Ivan Petrov Karabentchev, Alessandra Lioi, FrancescaMartinazzi, Elisa Masiero, Elisa Mazzucchelli, Sabrina Zentilin (Distretto Ovest)

- Serena Alessio (E.M.T.)

- Giuseppe De Gregorio (Dip. di Prevenzione)

- Maria Francesca Calciano (Distretto Est)

- Paolo Faleschini (Servizio Farmaceutico)

Un arrivederci e un grazie a:- Mita Comar, Roberto De Rosa, Carla Dri, Stanislao Ferfoglia,

Ettore Ferrari (P.O. di Palmanova)

- Fausto Picariello, Susanna Sandrin (Tecnologie Investimenti)

- Aida Buffin (Distretto Est)

- Carla Gattoni, Luciana Toneguzzo (Distretto Ovest)

- Tiziana Ciarma, Bruno Dottore, Arrigo Fruscalzo, Patrizia Milan, Fabrizia Zanello, Pamela Zanon (P.O. di Latisana)

Avviato due anni fa come sperimentazione per il monitoraggiodi stili di vita e programmi di prevenzione, lo studio PASSI(Progressi delle AziendeSanitarie per la Salute in Italia) èoggi il punto di partenza perintraprendere una sorveglianzapermanente in tutte le Aziendesanitarie del Paese. Il primosistema di sorveglianza dei fat-tori di rischio comportamentali,denominato BRFSS (BehavioralRisk Factor SurveillanceSystem) è partito negli StatiUniti nel 1984, mentre inEuropa PASSI è un'iniziativaoriginale; solo in Finlandia esi-ste infatti, un progetto simile.

Si tratta di un'indagine tele-fonica, molto utilizzata in que-sti ultimi tempi grazie ancheallo sviluppo di forme di rileva-zione telefonica assistita al com-puter (CATI Computer AidedTelephone Interview). Tale tipodi indagine comporta notevolivantaggi, quali costi limitati e rapidità della trasmissione dei datial centro di elaborazione. L'esperienza PASSI è molto interessan-te, soprattutto per quanto riguarda l'organizzazione di tutta l'at-

tività: INSIEL effettua il campionamento per tutte le aziendedella regione mediante campione casuale stratificato per sesso ed

età (3 fasce di età), pro-porzionale alla composi-zione della popolazioneiscritta all'anagrafe sani-taria. I coordinatoriaziendali forniscono glielenchi agli intervistatoriche inviano una letteraalla persona selezionatain cui si spiegano loscopo dell'intervista e lemodalità. In un secondomomento la personaviene contattata telefoni-camente e fissato unappuntamento telefonico.L'intervistatore ha adisposizione un softwaremediante il quale inseri-sce i dati raccolti e li inviaal centro elaborazione. Leinformazioni raccoltesono rese anonime e trat-

tate in base alla legge sulla privacy. In tempo reale ogni operato-re "PASSI" può accedere al portale "passi-dati" nel quale puòricercare informazioni sul numero di interviste effettuate, può

Il progetto PASSI continua

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comunicare con altri operatori passi di tutta Italia, scaricare mate-riale, software, note informative. Un lavoro così esteso pretendenecessariamente una omogeneità nella raccolta dei dati e pertan-to una formazione comune: gli operatori "PASSI" di tutta Italiaricevono la stessa formazione con un sistema a "cascata" ovvero,i coordinatori nazionali formano i coordinatori regionali e questia loro volta trasmettono modalità e protocolli agli operatori dellapropria regione. Entro giugno 2008 sono previste 45 mila intervi-ste: in questo modo "PASSI" scatterà una fotografia aggiornata alivello locale e regionale dei comportamenti a rischio della popo-lazione adulta tra i 18 e i 69 anni. Praticamente si possono giàinterpretare per esempio i dati del primo rapporto "PASSI" sulfumo (2006) in cui abbiamo visto che in Friuli Venezia Giulia ifumatori rappresentano il 33% degli intervistati, gli ex fumatori il

21% e i non fumatori il 46%. La distribuzione dell'abitudine alfumo evidenzia tassi più alti di fumatori nella classe 18 -25 anni,negli uomini e nelle persone con livello di istruzione più basso. Il69% dei fumatori ha ricevuto il consiglio di smettere. La quasitotalità degli ex fumatori riferisce di aver smesso di fumare dasolo, gestendo il problema autonomamente. Risulta, pertanto,opportuno un ulteriore consolidamento del ruolo degli operatorisanitari nella disassuefazione al fumo.

Il 21% tra gli intervistati che lavorano in ambienti chiusi,dichiara che il divieto sul luogo di lavoro non viene rispettato(dati raccolti dal rapporto PASSI FVG 2006).

Patrizia BrunettiDipartimento di Prevenzione

Cure pulite, cure più sicurePer gli operatori sanitari la vicenda del dr. Semmelweis è

l'esempio di come la storia spesso lascia insegnamenti che talvol-ta cadono nell'oblio. Questo giovanemedico aveva individuato la causa del-l'elevata mortalità delle puerpere per ilmancato lavaggio delle mani da partedegli studenti in medicina, che prima diassistere le partorienti, compivanostudi di anatomia sui cadaveri. Solo peraver proposto l'obbligo del lavaggiodelle mani ai medici, prima di qualsiasimanovra sulle puerpere, il responsabiledella clinica lo rimosse dell'incarico.

Da allora sono passati 160 anni, illavaggio delle mani è stato rivalutato ericonosciuto, senza alcun dubbio, comela pratica di maggior importanza perprevenire le infezioni correlate alle pre-stazioni sanitarie. L'esperienza però insegna che le pratiche piùsemplici ed efficaci sono quelle più disattese, a favore di quelleapparentemente più "scientifiche" o più protettive dal punto divista clinico, come per esempio l'uso massivo e non sempreappropriato di antibiotici e disinfettanti. Tali pratiche non solonon presentano una reale efficacia, ma risultano addirittura dan-nose, in quanto favoriscono l'insorgenza di ceppi batterici multi-resistenti, i quali sono diventati il problema con il quale dovremoconfrontarci nell'immediato futuro. Per combattere la diffusionedelle infezioni associate all'assistenza sanitaria, nel 2005 l'OMS halanciato il programma mondiale "Clean care is safer care" (un'as-sistenza pulita è un'assistenza più sicura). Nell'ambito di questacampagna sono previsti interventi in tema di sicurezza del san-gue, vaccinazioni, pratiche cliniche, rete idrica, bonifica e smalti-mento rifiuti. La Regione Friuli Venezia Giulia, all'interno delprogramma di gestione e prevenzione del rischio, collabora conl'OMS e con il Centro per la prevenzione ed il Controllo delleMalattie (CCM) del Ministero della Salute, nel progetto "Cleancare is safer care" centrato sull'implementazione della pratica del-l'igiene della mani da parte degli operatori sanitari impegnatinelle strutture ospedaliere. Questo progetto vede pertanto coin-volte tutte le azienda sanitarie della regione.

L'obiettivo del progetto prevede di introdurre accanto al lavag-gio classico delle mani con acqua e sapone, la frizione eseguitacon un gel a base alcolica contenente un prodotto antisetticocapace di abbattere la carica microbica. E' dimostrato, nelle espe-rienze già introdotte dall'OSM, che questa metodica può miglio-rare l'adesione all'igiene delle mani e ridurre le infezioni correla-te. Nella nostra Azienda, hanno aderito al progetto "Clean care issafer care" il DH Chirurgico del P.O. di Palmanova e l'interoDipartimento Chirurgico del P.O. di Latisana. Dopo una primafase di raccolta dati attraverso indagini strutturali, questionari dipercezione e sulle conoscenze, si è passati all'osservazione diret-ta degli operatori per verificare le occasioni assistenziali in cui

veniva effettuata l'igiene delle mani. I risultati di queste indagi-ni sono stati comunicati agli operatori negli incontri formativi

organizzati per introdurre la nuova metodi-ca e per concordare le occasioni per l'esecu-zione dell'igiene delle mani con la frizione.

Attualmente è a disposizione un prodot-to a base alcolica in forma di dispenser perpunto paziente e in forma di dispensertascabile per operatore; vi è inoltre materia-le informativo (poster, depliants, ecc. pro-dotti dal Ministero della Salute in collabora-zione con WHO, CCM) da esporre nellestrutture. Questa prima esperienza ci forniràdati per continuare il progetto allargandoloa tutta l'Azienda. Chi è interessato a cono-scere più a fondo l'iniziativa, può contattarei Referenti infermieristici dei dueDipartimenti Chirurgici (per Latisana Rita

Sguazzin; per Palmanova Piera Roviaro) oppure le autrici dell’ar-ticolo.

Enza Beltrame, Arianna Sellan, Anna Maria Valentinis,Direzione Sanitaria Aziendale, Direzione Sanitaria Ospedale di

Palmanova e Latisana

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Nata nel 2004 come iniziativa della "Commissione cure pallia-tive ed ospedale senza dolore" dell'ASS n. 5 "Bassa Friulana",l'iniziativa "Dolore: a chi giova?" era pensata come "Gruppi diascolto sul tema del dolore", rivolta alle persone che vivono sullapropria pelle il grande problema del dolore, legato a varie pato-logie croniche. Si voleva capire come fare per ascoltare le espe-rienze dei cittadini, potersi scambiare informazioni e chiarimen-ti, e poter creare spazi di riflessione. Uno spazio di incontro doveil cittadino potesse conoscere l'impegno, gli strumenti, le difficol-tà, le possibilità concrete degli operatori, e dove questi ultimipotessero conoscere le fatiche, i disagi, le speranze, le illusioni, ibisogni reali dei cittadini; uno spazio dove poter migliorare ilrapporto tra operatori e cittadini, per affrontare in modo costrut-tivo il problema del dolore cronico.

Alle sette edizioni svoltesi finora in diversi centri del territorio,hanno partecipato in totale 115 persone: a Palmanova 21 personenel novembre 2004 e 8 nel novembre 2005, a Latisana 12 personenel marzo 2006 e 15 nel maggio 2007, 21 a Cervignano nel giugno2006, e 12 a San Giorgio di Nogaro, nell'ottobre 2006. L'edizioneconclusa a dicembre a Palmanova, nella sede dell'Area Welfare,in Piazza Grande, ha visto la partecipazione di 26 persone.

"Animatori" degli incontri sono stati di volta in volta e nellediverse edizioni, alcuni componenti la Commissione stessa: i dot-tori La Ferla, animatore e sponsor dell'iniziativa, Nassimbeni,Tortora, Colonna, Paddeu, Iop, Bonura, Blasi, e i medici di fami-glia, Venturini, Comisso, Daniotti, Panizzo, Zappetti, BilijanaMillevoi e la prof. Napolitano. Al lavoro hanno collaborato anchei dottori Michelutto, Vidoni e altri componenti dellaCommissione “Ospedale senza Dolore”.

Ricordo con emozione il primo incontro, nel novembre 2004: abbiamo invitato un gruppo di pazienti e familiari che ognuno

di noi conosceva personalmente, per le loro malattie cronichedolorose, che avevano desiderio di sapere, di parlare, di capire.Ci hanno raccontato le loro fatiche, le strade così spesso tortuose,complesse, dolorose che avevano percorso prima di riuscire a tro-vare un po' di sollievo alla loro situazione.

Abbiamo provato, dunque, ad inventare uno strumento diincontro e di ascolto reciproco, proponendo un programma diquattro incontri a tema, quat-tro tappe di un percorso cheavesse come obiettivo dare edavere informazioni corrette econoscenza diretta dei proble-mi. La prima serata è una occa-sione di conoscenza reciproca,e di inquadramento del pro-blema, dell'importanza di trat-tare il dolore come un disagioa sè stante, e non come una sof-ferenza che si debba "soppor-tare", in nome di pregiudiziculturali ed errori scientifici. Ilsecondo incontro è dedicato aconoscere le strategie corretteper affrontarlo, i farmaci e lepossibili risposte non farmaco-logiche. Il terzo incontro è un momento di confronto sul signifi-cato del dolore nella nostra vita, e di come le varie culture, neltempo, hanno cercato le risposte, con riflessioni guidate dallaprofessoressa Linda Napolitano Valditara, docente di filosofiaantica all'Università di Trieste. L'ultimo incontro è dedicato ariassumere il percorso, e a chiarire le eventuali domande rimasteinevase, con la collaborazione del medico di famiglia di volta involta presente, e di uno specialista.

Gli incontri sono stati occasione di conoscenza reciproca, dicondivisione di fatiche, di saperi e di esperienze, arricchenti pertutti.

Manuela PuntinServizio di Psicologia Oncologica e Psicologia Ospedaliera

Ascoltare il dolore

Arte in ospedaleNel 2004 il signor

Costantino Cano, origina-rio di Sassari e residentecon la famiglia in quel diPercoto, si ferma nellaChiesa dell'Ospedale diPalmanova per un momen-to di riflessione e, mentre èseduto, nota le pareti vuotedietro l'Altare. Fa in mododi incontrarsi con il respon-sabile della Cappelladell'Ospedale, don Naldo,offrendo la disponibilità di"riempire il vuoto dietrol'Altare"; non l'avesse maifatto!! "E' il Signore che lamanda, sono in cerca datempo di qualcuno chepossa fare quello che mi staproponendo!" Gli illustra leattività della sorella LilianaCano; il sacerdote ne è entusiasta e gli prega di chiederle un boz-

zetto avente centralmentela figura del Cristo e late-ralmente le figure adestra di don LuigiScrosoppi, Papa GiovanniXXIII, Padre Pio daPetralcina; a sinistra dr.Giuseppe Moscati, SuorTeresa di Calcutta, e lasignora Gemma BerettaMolla.

L'indole artistica chealeggia nella famigliaCano lo ha spinto a con-tattare la sorella Liliana,che vive a Sassari, con loscopo di eseguire il boz-zetto, e successivamentel'opera.

Liliana Cano, nata aGorizia nel 1924, frequen-ta le scuole elementari a

Roma; si diploma a pieni voti a Torino alla prestigiosa AccademiaUn momento dell’inaugurazione

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Albertina ed inizia prestissimo a confrontarsi con successo in col-lettive e rassegne in tutta Italia ed a ottenere ottimi riscontri dagrandi Maestri, collezionisti e pubblico.

Ora vive in Sardegna, ma la sua vita di artista l'ha portata avivere e lavorare a Barcellona e in Francia, prima a Parigi, poi perparecchi anni nel “Midì de la France” e ancora Raastadt eAmsterdam. Numerose le sue mostre personali e collettive inItalia e in tutta Europa.

“Quei Santi a Palmanova mi hanno preso per mano" disse a deisuoi amici al suo rientro in Sardegna e continuò con la realizza-zione di un'opera che è la "Passione e Resurrezione secondoMatteo".

Per la nostra Azienda é un onore che Liliana Cano abbia voluto rea-lizzare e donare le opere pittoriche che si trovano dietro l'altare, opererealizzate su pannelli in MDF gentilmente offerti dalla ditta Fantonidi Osoppo.

Rispetto alla nota apparsa nell'ultimo numero di “ASSieme per5 minuti” gradirei precisare quanto segue: l’aumento delle attivi-tà del Pronto Soccorso ospedaliero di Latisana nei mesi estivifino al 40%, non e' una leggenda metropolitana (picchi raggiun-ti ripetutamente in alcune giornate negli ultimi anni ricavabili dalsistema ps net) e riguardano sia le prestazioni proprie di P.S.(visita, trattamenti, esami ecc) che le maggiori "collegate" diradiologia, di ortopedia e di pediatria. Durante l'estate non siregistra un aumento dei ricoveri nei reparti (e questo lo ho sem-

pre sostenuto) bensì un aumento delle emergenze e relativi rico-veri in Area di Emergenza.

Parlare di attività di Pronto Soccorso non è sinonimo di nume-rosità dei ricoveri. I nostri dati di attività sono registrati con ilsistema regionale ps-net che naturalmente è diverso dai sistemiinformatici rifacentisi al g2 clinico.

Orlando Fantin

"Erano due donne, un cassetto e un cane..."

È un romanzo: si trova in tante delle nostrebiblioteche comunali, è stato pubblicato anche incollaborazione con la comunità montana dellaCarnia, ne è stato tratto un film in friulano di Rai3.

L'autrice era una maestra veneta e parla didonne friulane. È tremendo. Scardina i miti dellafriulanità e della vita a contatto con la natura (mala natura si salva, con i suoi tramonti in montagnacui "la luce ferma e sospesa sulle case, dà al pae-saggio un senso di attesa").

Gli esseri umani di genere maschile sono rara-mente dolci, più spesso colmi di alcool e brutture,ispirano sentimenti misti. Soprattutto ci sono levite delle donne, l'infinita fatica, le ossa rotte, legravidanze non volute, l'attesa di un amore o diuna giornata di sole, la protezione tra madre e

figlia, tra sorelle, e tutto quanto ciascuna lettrice vorràmetterci, anche di proprio. C'è anche un reato, un"efferato delitto" di quelli che oggi riempirebberopagine e pagine di cronaca nera. In questo romanzo ildelitto occupa solo una riga dell'ultima pagina, tutto ilresto è la vita.

La narrazione che precede il finale rende il delitto“com/prendibile”, non giustificabile, ma appuntocosì incarnato nelle persone che lo possiamo "prende-re con" noi, farlo diventare una parte di una lungagenealogia femminile che ancora oggi dalla fatica edalla violenza vuole liberarsi. Come può, cantando opiangendo, nei nostri paesi come in tanti paesi delmondo.

Paola ZanusDipartimento di Salute Mentale

- In un manicomio un dottore dice a un matto che prima di mori-re poteva contare su quell' infermiere. Allora il matto salta sopra l’infermiere e inizia a contare. Entra il dottore e dice al matto: Che stai facendo? lui replica: Lei mi aveva detto che potevo contare sull' infermie-re!!!

- "Dottore, mio marito mi trascura; vorrei farlo tornare come untoro". "Bene si spogli!". "Ma dottore, che dice?" "Signora se vuole far tornare suo marito come un toro, incomin-ciamo dalle corna!".

- Il dottore al paziente: "Lei beve?". "No, non bevo!". "Lei fuma?"."No, non fumo!". "Le piacciono i dolci?". "No, non mi piacciono idolci!". "Qual e' la cosa che le piace di più?". "Le mele...". "Allora non mangi piu' mele!".

- Al telefono: "Dottore, dottore, mia suocera e' stata morsa dalmio serpente!"Il dottore interviene: "Ma scusi forse non lo sa, ma io sono veteri-nario!" "Infatti e' il serpente che e' svenuto!"

- Un dottore al suo paziente ciccione: "Se tu fai 10 km al giornoper un anno arriverai al tuo peso forma". Un anno dopo il paziente telefona al dottore: "Dottore, ho persoil peso, ma ho un problema""E qual e' il problema?". "Sono a 3650 Km da casa!".

Posta dei lettori Posta dei lettori Posta dei lettori Posta dei lettori Posta dei lettori Posta dei lettori

Ridi che ti pA.S.S.a Ridi che ti pA.S.S.a Ridi che ti pA.S.S.a Ridi che ti pA.S.S.a Ridi che ti pA.S.S.a

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Redazione Redazione Redazione Redazione Redazione Redazione Redazione Redazione Redazione

A.S.S.ieme per 5 minuti

Periodico Bimestraledell’Azienda per i

Servizi Sanitari n. 5 -”Bassa Friulana”

Anno II - Numero 12febbraio / marzo 2008

Reg. presso il trib. di Udinen. 29/06 del 28.06.2006

Direttore responsabileDaniela Gross

RedazioneTiziana BonardiMarco Luigiano

Meri MarinChiara Obit

Simona SchepisPaola Virgolin

ContattiTel. 0432-921455Fax. 0432-921579

E-mail: [email protected]

Posta interna : Redazione giornalec/o S.O. Politiche del Personale

Impaginazione e GraficaMarco Luigiano

LoghiDenis Battaglia

StampaTipografia OGV - Palmanova

Tel 0432 928392 -http://www.tipogv.it

Questo giornale é stampato su carta riciclata

A questo numero hanno collaboratoEnza Beltrame

Patrizia BrunettiCostantino CanoIvan Del FornoPatrizia Lembo

Roberto PaduanoMara PellizzariManuela Puntin

Chiara ObitArianna Sellan

Silla StelAnna Maria Valentinis

Paola ZanusMassimo Zuliani

Inizio proiezioni ore 20.30 presso l’Auditorium San MarcoPalmanova

info: tel. 339 3110647 - http://www.cinemanova.ite.mail [email protected]

Venerdì 18 aprile 2008La ricerca della felicitàdi Gabriele MuccinoUSA, 2006

Venerdì 29 febbraio 2008Il vento fa il suo girodi Giorgio DirittiItalia, 2007

Venerdì 28 marzo 2008La sposa sirianadi Eran RiklisFrancia, Germania,Israele, 2004

Cineforum - LE FOLLE E IL FOLLE

ASSICURAZIONE COLPA GRAVEIl 28 febbraio 2008 è il termine ultimo per la presentazione

della richiesta di copertura assicurativa delle responsabilità per-sonale per colpa grave: chi aderirà entro tale termine avrà coper-tura retroattiva dalle ore 24 del 31.12.2007; dopo tale data lapolizza avrà effetto dal quindicesimo giorno del mese se il modu-

lo viene inviato nella prima quindicina del mese, ovvero l'ultimogiorno del mese in caso di adesione pervenuta nella secondaquindicina.

Il testo della polizza, i moduli per l'adesione e per la trattenutadel premio sulla busta paga sono scaricabili dal sito Intranet (http://172.17.46.16/), cliccando su AREA AMMINISTRATIVA- POLIZZE COLPA GRAVE.

Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi

La ditta Bergamini s.r.l. -Latisana ha donatoall’ospedale di Latisana,reparto di Pediatria undivano che é stato collo-cato presso la sezionedegenze della Pediatriastessa.

Segreteria Screening Dipartimento di PrevenzioneAssistente Sanitaria Gabriella Fedele

tel. 0432.921835 martedì e giovedì dalle ore 10.00 alle ore 13.00

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