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PIANO DELLE PERFORMANCE 2016 - 2018

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PIANO DELLE PERFORMANCE 2016 - 2018

Premessa

Il Piano della Performance, come previsto dal Titolo II del D.Lgs. 27 ottobre 2009 n. 150,

consiste nel documento programmatico di durata triennale attraverso il quale, in conformità alle

risorse assegnate e nel rispetto della programmazione sanitaria regionale e dei vincoli di bilancio,

vengono individuati obiettivi, indicatori, risultati attesi per la gestione aziendale.

Il Piano definisce dunque gli elementi fondamentali (obiettivi, indicatori e risultati) su cui si

baserà poi la misurazione, la valutazione e la rendicontazione della performance.

L’elaborazione del Piano della Performance, effettuata in conformità alle prescrizioni ed agli

indirizzi forniti dall’Autorità Nazionale Anticorruzione (ex CIVIT - Commissione per la

valutazione, la trasparenza e l’integrità delle Amministrazioni Pubbliche) con le delibere n.

112/2010, n. 1/2012 e n. 6/2013, dà avvio al Ciclo di Gestione della Performance (art. 4 D.Lgs. 27

ottobre 2009 n. 150), integrandosi con gli strumenti aziendali di Pianificazione, Programmazione e

Valutazione delle Performance, con il Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione, con il

Programma Triennale per l’Integrità e la Trasparenza, con i Bilanci aziendali e con il Sistema di

gestione della Qualità.

L’insieme dei contenuti è strettamente correlato con la programmazione regionale, con

particolare riferimento alla Delibera della Giunta Regionale FVG n. 2559 del 22 dicembre 2015

“LR 49/1996, art. 12 – Linee annuali per la gestione del Servizio Sanitario e Sociosanitario

Regionale per l’anno 2016. Approvazione definitiva”

Attraverso il piano è possibile definire e misurare la performance aziendale valutandone la

qualità e consentendo una sua rappresentazione comprensibile agli stakeholders. Dall’adozione di

questo strumento ci si attende inoltre una maggiore integrazione fra le articolazioni aziendali e la

tensione di esse verso obiettivi strategici pluriennali, in un’ottica di rendicontabilità e trasparenza.

Coerentemente con quanto previsto dall’articolo 10 comma 1 del D.Lgs 150/2009,

all’interno del presente Piano sono stati riportati e messi in relazione missione e mandato

istituzionale, aree strategiche, obiettivi strategici, e obiettivi operativi aziendali con relativi

indicatori e target di riferimento.

Considerata la recente riforma del SSR approvata con L.R. n.17/2014, il presente documento

può essere definito “in fase di evoluzione”.

Inoltre va considerato il fatto che la proposta di nuovo Atto Aziendale, adottata con Decreto

del DG n. 721 dd 31.12.2015, trasmessa in Direzione Centrale Salute per l’approvazione, sarà

pienamente applicata nel corso del 2016, pertanto l’attuale organizzazione aziendale è soggetta alle

modifiche previste dall’Atto stesso.

Il piano è articolato su un orizzonte temporale triennale e, in coerenza con le risorse

assegnate, esplicita gli obiettivi strategici (triennali) ed operativi (annuali).

Essendo un atto di programmazione a medio/breve periodo il Piano delle performance è

modificato con cadenza annuale in relazione a obiettivi definiti in sede di programmazione sanitaria

nazionale e regionale e modifiche del contesto interno ed esterno.

I principi di riferimento, oltre alla centralità della persona e all’allineamento delle strategie

aziendali alla domanda di salute dei cittadini, si rifanno alla trasparenza, all’immediata

intelligibilità, alla veridicità e verificabilità, alla partecipazione, alla coerenza interna ed esterna,

alla pluriennalità.

Per la definizione del Piano si è tenuto conto del collegamento ed integrazione con il

processo e i documenti di programmazione economico-finanziaria e di bilancio e all’adeguamento

agli indirizzi proposti dall’ANAC secondo una logica di gradualità e miglioramento continuo.

In applicazione dell’art.10, comma 8 lettera b) del Decreto Legislativo 14 marzo 2013, n. 33

“Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di

informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni” il presente documento verrà pubblicato

all’interno dell’apposita sezione “Amministrazione Trasparente”, sotto sezione di I livello

“Performance”, sotto sezione di II livello “Piano delle Performance”, del sito internet istituzionale.

1. Informazioni per i cittadini e altri Stakeholders

Chi siamo L’Azienda per l’Assistenza Sanitaria n. 2 “Bassa Friulana-Isontina” (di seguito denominata

Azienda) è stata costituita con LR n. 17 del 16 ottobre 2014 con decorrenza dal 1 gennaio 2015. E’

una “Amministrazione Pubblica” alla quale il D.Lgs. n. 502 del 30 dicembre 1992 e s.m.i. ha

attribuito, all’art. 3, comma 1 bis, personalità giuridica pubblica e autonomia imprenditoriale,

considerata non come finalizzata al conseguimento dal profitto economico, bensì intesa a perseguire

l’obiettivo dell’economicità dell’attività imprenditoriale quale equilibrio gestionale tra costi e

ricavi.

Ha sede legale in Gorizia, Via Vittorio Veneto, n. 174, codice fiscale e partita IVA

01162270316.

Ambito territoriale

L’Azienda eroga servizi sanitari e socio-sanitari alle popolazioni di 55 Comuni compresi nel

proprio ambito territoriale definito dall’art. 6, comma 1, lettera b) della LR n. 17 del 16 ottobre

2014.

La superficie totale del territorio servito dall’Azienda è di 1.184,54 Km2; la popolazione

residente al 31 dicembre 2014, secondo i dati ISTAT, è di 252.894 abitanti. Il corretto

dimensionamento del bacino d'utenza dell'Azienda deve però tener conto anche del movimento

turistico presente nel territorio del Comune di Grado e del Comune di Lignano nel periodo estivo.

L’ambito di operatività dell’Azienda comprende 55 comuni delle province di Gorizia e di

Udine suddivisi in 4 distretti sanitari territoriali:

Distretto Alto Isontino comprende i comuni di: Capriva del Friuli, Cormons, Dolegna

del Collio, Farra d'Isonzo, Gorizia, Gradisca d'Isonzo, Mariano del Friuli, Medea,

Moraro, Mossa, Romans d'Isonzo, Sagrado, San Floriano del Collio, San Lorenzo

Isontino, Savogna d'Isonzo, Villesse

Distretto Basso Isontino comprende i comuni di: Doberdò del Lago, Fogliano-

Redipuglia, Grado, Monfalcone, Ronchi dei Legionari, San Canzian d'Isonzo, San

Pier d'Isonzo, Staranzano, Turriaco

Distretto Est – Bassa Friulana comprende i comuni di: Aiello del Friuli, Aquileia,

Bagnaria Arsa, Bicinicco, Campolongo Tapogliano, Cervignano del Friuli, Chiopris

Viscone, Fiumicello, Gonars, Palmanova, Ruda, Santa Maria la Longa, San Vito al

Torre, Terzo di Aquileia, Trivignano Udinese, Villa Vicentina, Visco

Distretto Ovest – Bassa Friulana comprende i comuni di: Carlino, Latisana, Lignano

Sabbiadoro, Marano Lagunare, Muzzana del Turgnano, Palazzolo dello Stella,

Pocenia, Porpetto, Precenicco, Rivignano Teor, Ronchis, San Giorgio di Nogaro,

Torviscosa.

Organizzazione

Organi dell’Azienda sono: il Direttore Generale, il Collegio Sindacale ed il Collegio di

Direzione.

Gli stessi, in quanto organi istituzionali dell’Azienda, ispirano l’esercizio delle rispettive

competenze e funzioni al principio della massima collaborazione e della sinergia operativa,

favorendo costanti e reciproche forme di coinvolgimento e consultazione con particolare

riferimento alla fase istruttoria dei provvedimenti più rilevanti sul processo di programmazione e di

gestione dell’Azienda.

La collaborazione e la sinergia operativa si pongono quali elementi indispensabili

all’assolvimento trasparente delle competenze di rispettiva attribuzione necessarie al

raggiungimento degli obiettivi di tutela della salute e di garanzia dei livelli essenziali di assistenza

cui debbono concorrere i medesimi organi.

La Direzione Strategica dell’Azienda è composta dal Direttore Generale, dal Direttore

Sanitario, dal Direttore Amministrativo e dal Coordinatore Sociosanitario che coadiuvano il

Direttore Generale nell’esercizio delle funzioni attribuite dalle leggi. La Direzione Strategica

esplica il potere di indirizzo, di definizione degli obiettivi e dei programmi da attuare per la loro

realizzazione, di verifica e controllo dei risultati conseguiti.

La Direzione Strategica svolge le funzioni di direzione avvalendosi delle strutture di staff

(SC Controllo di Gestione, SC Epidemiologia, Risk Management, Qualità e Comunicazione, SS

Formazione, SC Servizio Infermieristico, SS Formazione e SS Servizio Prevenzione Protezione e

Gestione Ambientale), mentre le funzioni di gestione operativa sono svolte dalle strutture aziendali

appositamente deputate alla erogazione dei livelli di assistenza (Dipartimento di Prevenzione,

Dipartimento di Assistenza Primaria, Dipartimento di Salute Mentale e Dipartimento di Assistenza

Ospedaliera); inoltre ci sono le strutture aziendali che svolgono ttività di supporto amministrativo e

tecnico (Dipartimento Gestione Processi Amministrativi, Risorse Umane e Finanziarie e

Dipartimento Gestione Risorse Tecniche e Investimenti). Alle Strutture aziendali sono attribuite le

funzioni di competenza con specifico provvedimento.

Il Direttore Amministrativo, il Direttore Sanitario e il Coordinatore Sociosanitario

rispondono al Direttore Generale del raggiungimento degli obiettivi fissati annualmente dallo stesso

e formalmente assegnati con proprio provvedimento. Essi sono responsabili:

a. dei risultati complessivi ottenuti dalle strutture aziendali cui sono preposti;

b. della realizzazione di programmi e di progetti specifici loro affidati;

c. della gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali direttamente assegnate per lo

svolgimento delle proprie funzioni di direzione;

d. del livello di integrazione e di coordinamento reciproci.

Il Direttore Amministrativo, il Direttore Sanitario e il Coordinatore Sociosanitario,

nell’esercizio delle funzioni proprie o delegate, anche in caso di vacanza dell’ufficio di Direttore

Generale, agiscono in stretta collaborazione al fine di assicurare la massima integrazione operativa

fra area sanitaria, sociosanitaria e area amministrativa con particolare riguardo agli aspetti tecnico-

organizzativi e della garanzia del raggiungimento del risultato complessivo dell’Azienda nel

rispetto del budget assegnato e della corretta applicazione delle norme.

Direzione Aziendale :

Direttore Generale: dr. Giovanni Pilati

Direttore Sanitario f.f.: dr. Gianni Lidiano Cavallini

Direttore Amministrativo: dott. Antonio Poggiana

Coordinatore Sociosanitario: dr. Gianfranco Napolitano Via Vittorio Veneto, 174 – 34170Gorizia (GO)

Telefono: 0481 592500/501 Fax: 0481 592620

e-mail: [email protected]

Casella di posta certificata: [email protected]

2. Identità dell’organizzazione

L’amministrazione in cifre

Popolazione del territorio

Popolazione al 31 dicembre 2014

Femmine Maschi Totale

129.269 123.625 252.894

Fonte: popolazione anagrafe comunale

Popolazione al 31 dicembre 2014

Classi di età Femmine Maschi Totale

0-14 anni 15.024 16.065 31.089

15-64 anni 77.165 79.963 157.128

Over 65 37.080 27.597 64.677

Totale 129.269 123.625 252.894

Fonte: popolazione anagrafe comunale

Dipendenti

Personale

al

31.12.2015

Ruolo

sanitario

Ruolo

professionale

Ruolo

tecnico

Ruolo

amministrativo

Totale

Dirigenza

MED/VET

508 508

Dirigenza

PTA

69 5 1 7 82

Comparto 1.741 685 231 2.657

Totale

dipendenti 2.318 5 686 238 3.247

FINANZIAMENTO AZIENDALE PER FUNZIONI 2015 - 2016

Funzioni 2015 2016 delta

Farmaceutica territoriale (convenzionata + DPC) 42.888.807 42.321.150 -567.657

Farmaceutica territoriale diretta 13.455.312 11.765.280 -1.690.032

AFIR 3.363.828 3.639.619 275.791

Ricoveri totale (complessità + mobilità FVG) 121.906.824 170.716.647 48.809.823

Pronto Soccorso e Centrale operativa 14.097.508 14.097.508

Emergenza territoriale 10.100.327 10.100.327

Specialistica ambulatoriale 52.139.334 54.735.354 2.596.020

Prevenzione 20.778.554 21.748.884 970.330

ADI 6.550.110 6.656.160 106.050

Protesica 4.204.785 4.232.115 27.330

Integrazione Socio-sanitaria 3.875.567 3.875.567 0

Medicina convenzionata 28.818.183 28.687.271 -130.912

Strutture residenziali specifiche/handicap 9.830.233 9.867.289 37.056

Finanziamento RAR 5.007.918 5.007.918 0

Quota riproporzionata (DGR 153/2015) 59.190.218 -59.190.218

Ulteriore quota pro - capite (DGR 2393/2015) 13.471.569 13.471.569

integrazione finanziamento (DGR 2393/2015) 7.588.513 7.588.513

FINANZIAMENTO 372.009.673 408.511.171 36.501.498

FINANZIAMENTO TOTALE IN SINTESI 2015 – 2016

FINANZIAMENTO iniziale 312.819.455 408.511.171 36.501.498

Quota riproporzionata (DGR 153/2015) 59.190.218 -59.190.218

integrazione finanziamento (Decreto DICE n.

216/2015) 16.000.000 -16.000.000

integrazione finanziamento (DGR 1.871/2015 all.1) 16.504.180 -16.504.180

integrazione finanziamento (Decreto DICE

n.1078/2015) per farmaci anti epatite C e terapie

antiemofiliche

1.503.225 -1.503.225

Quota di rientro (DGR 2393/2015) -3.000.000 -3.000.000

TOTALE FINANZIAMENTO 406.017.078 405.511.171 -505.907

Strutture aziendali

Struttura Nome Numero

Direzione Aziendale 1

Ospedali Ospedale Gorizia-Monfalcone 2

Ospedale Latisana-Palmanova

Distretti Distretto Alto Isontino 4

Distretto Basso Isontino

Distretto Est

Distretto Ovest

Dipartimento di Prevenzione 1

Dipartimento di Salute Mentale 1

Missione aziendale

L’Azienda è uno degli enti che concorrono al funzionamento del Servizio Sanitario

Regionale del Friuli Venezia Giulia e identifica la sua missione nello sviluppo di azioni finalizzate a

perseguire, coerentemente alla normativa nazionale e regionale, i seguenti obiettivi a tutela della

salute della popolazione di riferimento attraverso la realizzazione delle attività di promozione della

salute, prevenzione, diagnosi, cura, riabilitazione organizzate sui seguenti tre livelli:

assistenza sanitaria collettiva in ambiente di vita e di lavoro;

assistenza distrettuale;

assistenza ospedaliera.

L’Azienda assicura agli aventi diritto, tramite l’erogazione diretta di prestazioni da parte

delle proprie strutture e attraverso l’erogazione di prestazioni da parte di professionisti

convenzionati e di strutture pubbliche e private accreditate, con i quali instaura specifici accordi,

tutte le prestazioni comprese nei livelli essenziali di assistenza (LEA) stabiliti dalla normativa

nazionale e regionale al massimo livello di qualità possibile e nel rispetto dei principi di

eguaglianza, appropriatezza, imparzialità e libera scelta.

L’Azienda persegue la propria missione ponendo attenzione alla centralità del cittadino ed ai

suoi bisogni nella realizzazione dei suddetti obiettivi ed all’integrazione con i servizi socio-

assistenziali. A tal fine, l’Azienda delinea una propria strategia in coerenza con la pianificazione

nazionale e regionale e con gli indirizzi espressi dalla Conferenza dei Sindaci e coinvolgendo gli

altri soggetti pubblici e privati, operanti nel territorio, portatori di interessi a rilevanza sanitaria.

L’azione complessiva dell’Azienda è orientata a realizzare, nell’ambito del mandato definito

dalla programmazione regionale e con il vincolo di bilancio, un modello gestionale autonomo

nell’organizzazione dei processi assistenziali fondato su criteri di reale efficacia, efficienza ed

economicità, nel quadro del rispetto della legittimità dell’attività amministrativa e dell’utilizzo

trasparente delle risorse pubbliche.

Valori aziendali

I valori principali cui si ispira l’Azienda rappresentano i riferimenti finalizzati ad orientare

gli scopi, le azioni e i comportamenti di tutti coloro che, a vario titolo, operano nell’Azienda e

contribuiscono alla realizzazione della sua missione.

L’Azienda assume quali valori di riferimento:

la libertà del cittadino nella scelta del servizio, della cura efficace, del professionista;

la tutela della vita umana nelle sue diverse fasi;

la responsabilità verso la comunità da assistere e la responsabilità gestionale e

clinica;

l’impegno personale di tutti gli operatori e la lealtà di tutti i membri

dell’organizzazione verso la missione, i valori, i principi organizzativi e gli obiettivi

aziendali;

la collaborazione tra i diversi operatori per fornire il miglior servizio al cittadino;

la coerenza tra principi enunciati e i comportamenti professionali;

il servizio, come capacità dell’organizzazione di orientare i processi operativi intorno

alle esigenze del cittadino con particolare attenzione ai percorsi di accesso delle

persone con disabilità;

la crescita personale dei dipendenti e dei collaboratori esterni attraverso la

formazione continua;

il sostegno e lo sviluppo della comunità, affinché cresca la capacità individuale e

comunitaria di partecipazione ai processi di promozione e tutela della salute;

il miglioramento continuo, come condizione fondamentale per mantenere l’Azienda

al passo con l’evoluzione rapida delle conoscenze, delle tecnologie, della continua

variazione delle aspettative dei cittadini;

la professionalità di tutti gli operatori per rispondere con appropriatezza, efficacia e

competenza in ogni situazione e circostanza;

la legittimità e la legalità come corrispondenza dell’azione della pubblica

amministrazione e di tutto il personale dipendente e convenzionato alle norme

vigenti;

l’imparzialità nelle scelte e nelle decisioni come certezza di pari opportunità per ogni

cittadino o dipendente;

la buona amministrazione nell’ottenere i migliori risultati per il cittadino con le

risorse attribuite;

la trasparenza sia nell’attività amministrativa, informando correttamente e

completamente i diversi soggetti pubblici e privati, e sia nell’attività clinica,

informando sempre il cittadino degli effetti delle cure e dell’assistenza;

l’integrità della pubblica amministrazione, quale complesso di regole

comportamentali finalizzate alla prevenzione dei fenomeni corruttivi e volte a

valorizzare comportamenti eticamente adeguati.

Albero delle performance

L’albero delle performance, secondo quanto previsto dalla normativa vigente e dalle

disposizioni ANAC, è una mappa logica che rappresenta i legami tra mandato istituzionale,

missione aziendale, aree strategiche, obiettivi strategici e piani operativi (che individuano obiettivi

operativi, azioni e risorse). Fornisce una rappresentazione, articolata, completa, sintetica ed

integrata della performance dell’amministrazione.

Le aree strategiche della AAS n.2 “Bassa Friulana-Isontina” sono state individuate in

coerenza con gli indirizzi emanati con la Delibera della Giunta Regionale n. 2559 del 22 dicembre

2015 “LR 49/1996, art. 12 – Linee annuali per la gestione del Servizio Sanitario e Sociosanitario

Regionale per l’anno 2016. Approvazione definitiva”.

Le scelte strategiche regionali, per il 2015, sono orientate alla governance clinica integrata,

intesa come un insieme di processi (strategie, regole accordi, procedure e comportamenti

individuali e collettivi) che le Aziende devono attivare, quali in particolare:

a) revisione dei setting assistenziali per le principali malattie croniche e di maggiore

criticità

b) promozione della salute e assistenza integrata

c) razionalizzazione dell’offerta e dell’effettiva copertura alla popolazione delle prestazioni

di evidente dimostrata efficacia, con l’obiettivo di eliminare le pratiche obsolete ed

inutili

d) adozione, nelle scelte di programmazione aziendale , di valutazioni di tecnologia

(HTA), sia per le tecnologie sia per i processi aziendali

e) avvio della revisione degli attuali modelli organizzativi mediante processi di analisi per

ridurre gli sprechi, al fine di un uso efficiente delle risorse

f) introduzione più estesa di strumenti di valutazione degli esiti assistenziali e dell’impatto

sulla salute della comunità

g) pre avvio al processo di adeguamento alle regole amministrativo-contabile previste dal

Titolo II del D.Lgs. 118/211 e s.i.m.

h) sostegno ai processi di governance con l’estensione e l’innovazione della tecnologia

informatica.

L’integrazione e la coerenza con la programmazione aziendale è garantita dalla condivisione

delle aree strategiche fra il Piano delle Performance e il Piano Attuativo Locale. Mentre il primo

mira a esplicitare indicatori rilevanti per comprendere l’andamento della performance aziendale, il

secondo elenca gli obiettivi e le azioni che l’azienda intende promuovere per il soddisfacimento dei

bisogni di riferimento. Questi due strumenti si integrano nel processo di budget, che definisce

risorse e responsabilità per il raggiungimento degli obiettivi.

Al fine i rendere immediatamente intellegibili agli stakeholder la finalizzazione delle attività

dell’Azienda rispetto ai loro bisogni e aspettative nella rappresentazione grafica dell’albero delle

performance le aree strategiche sono state articolate secondo il criterio dell’outcome, che spesso si

rivelano trasversali rispetto alle articolazioni aziendali.

Progetti di

riorganizzazione

delle funzioni

Prevenzione

Progetti attinenti le

attività amministrative

e tecniche

Assistenza

primaria

Progetti attinenti

le attività clinico

assistenziali

Governance clinica integrata

Progetti attinenti la

programmazione degli

interventi sociosanitari

A B C D E F

Missio

n azien

dale

A1. Atto

aziendale

A2. Posti letto

A3. Progetti

aziendali di

rilevanza

strategica

A4. Piano

Emergenza

urgenza

A5. Piano

sangue

A6. Laboratorio

B1. Malattie

croniche

B2. Programmi

screening

B3. Promozione

salute e corretti stili

di vita

B4. Prevenzione

incidenti

B5. Luoghi di lavoro

B6.Ambiente

B7. Malattie

infettive

B8. Sicurezza

alimentare

C1. Sviluppo

assistenza primaria

C2. Odontoiatria

sociale

C3. Cure palliative

C4. Salute mentale

C5.Dipendenze

C6. Sanità

penitenziaria

C7. Ospedali

psichiatrici

giudiziari

C8. Riabilitazione

C9. Percorso nascita

C10. Diabete

C11. Autismo

C12. Consultori

familiari

C13. Assistenza

farmaceutica

territoriale e

integrativa

D1. Insufficienze d’organo

D2. Emergenza Urgenza

D3. Reti di patologia

D4. Materno infantile

D5. LEA

D6. Tempi d’attesa

D7. Rischio clinico, qualità e appropriatezza delle cure

D8. Accreditamento

D9. Governo della spesa farmaceutica ospedaliera

E1. Anziani, cronicità, terminalità

E2. Disabilità

E3. Minori

E4. Salute mentale

E5. Dipendenze patologiche

E6. Cooperazione sanitaria transfrontaliera e internazionale

E7. PDZ

F1. Sistema informativo

F2.PACS

F3. Rischio

amministrativo

(Prevenzione

anticorruzione)

F4. Magazzino unico

F5 Riorganizzazione

attività amministrative

Aree strate

giche

O

biettivi strategici

LE PROGETTUALITÀ SONO ESTRATTE DAL PIANO ATTUATIVO LOCALE 2016 (decreto del D.G. n. 720/2015)

A. PROGETTI DI RIORGANIZZAZIONE DELLE FUNZIONI

A1. Linea PAL n. 3.1.1 Atto aziendale

Fino alla definitiva approvazione degli Atti

aziendali, l’organizzazione delle strutture operative

aziendali (presidi ospedalieri e distretti) rimane

invariata. Nell’applicazione dei nuovi atti aziendali,

relativamente all’individuazione dei responsabili

delle strutture gli Enti tengono conto di quanto

indicato nella DGR n. 929/2015.

Organizzazione delle strutture operative aziendali

invariata sino ad approvazione dell’Atto aziendale

da parte della DCS.

Applicazione del nuovo atto, tenuto conto di quanto

indicato nella DGR n. 929/2015.

Con Decreto del Direttore Generale n. 538 del 29.10.2015 è stata adottata la proposta di Atto aziendale

dell’AAS n. 2 “Bassa Friulana – Isontina”. Sino ad approvazione dell’atto l’organizzazione delle strutture

operative aziendali rimarrà invariata.

A seguito dell’approvazione dell’Atto aziendale saranno individuati i responsabili delle strutture, tenuto

conto di quanto indicato dalla DGR n. 929/2015.

A2 – A3 Linea PAL n. 3.1.2 Applicazione delle DGR 2673/2014, 929/2015 e 2151/2015

Entro il 30 giugno 2016 l’Azienda darà completa

attuazione a quanto previsto dalla DGR 2673/2014

in merito alla dotazione di posti letto per acuti.

Relativamente alle funzioni da attivare, l’Azienda

costituisce le relative equipe, anche tramite

l’utilizzo di risorse interne, ed individua il relativo

responsabile (eventualmente pro tempore).

Relativamente alle funzioni da dismettere,

l’Azienda procedere alla loro dismissione entro il

30 giugno per quelle già non coperte da apicalità, o

alla cessazione della relativa apicalità, nel rispetto

di quanto previsto dalla DGR 929/2015. Le equipe

appartenenti a strutture non più previste saranno

fuse con le altre omologhe ed affidate ad un unico

direttore/responsabile

Tutte le autorizzazioni di copertura di apicalità non

più previste dalla DGR 929/2015, ancorché già

rilasciate, ma per le quali non ha ancora preso

servizio il vincitore, non sono più valide. Le

procedure di selezione già avviate, pertanto, sono

sospese o annullate in relazione alla

presenza/collocabilità di un altro direttore omologo

Disattivati i posti letto per acuti e realizzato

progetto sull’attivazione dei posti letto riabilitativi

sulla base dei bisogni sanitari e delle risorse

disponibili

Attivate le progettualità a rilevanza strategica

aziendale.

Dismissione immediata delle funzioni non coperte

da apicalità e applicazione graduale dell’atto

aziendale con conferimento degli incarichi in

relazione al divenire della nuova organizzazione,

come dettagliato nella relazione sulle risorse

umane.

Annullate le procedure in atto non coerenti con la

DGR 929/2015 e l’Atto aziendale.

e fino alla sua permanenza in servizio.

Saranno disattivati i posti letto non ancora dismessi come previsto dalla DGR 2673/2014 :

A Gorizia Monfalcone saranno disattivati: 5 posti letto di Area Intensiva e 14 di Area Chirurgica. I 19 posti

letto disattivati saranno gradualmente riconvertiti in letti riabilitativi, come da progetto.

A Palmanova Latisana. sono già stati disattivati 27 posti letto, parzialmente riconvertiti in 16 posti letto

riabilitativi nel corso del 2015. Nel 2016 verranno disattivati 9 posti letto di Area Medica, 9 di Area

Chirurgica e 23 di Area Materno Infantile, conseguentemente alla definizione della riorganizzazione del

Dipartimento Materno Infantile da parte della Direzione Centrale Salute. Dei 41 posti letto disattivati 12

saranno gradualmente riconvertiti in letti riabilitativi, come da progetto.

PROGETTI AZIENDALI A RILEVANZA STRATEGICA

Attivazione trombolisi presso la Neurologia di Gorizia-Monfalcone con trasferimento dei pazienti presso

la stroke unit di secondo livello di Trieste e attivazione della riabilitazione intensiva presso la sede di

Gorizia .

Attivazione del teleconsulto neurologico con la Neurologia di Udine e attivazione della trombolisi in Area

di emergenza di Latisana con trasferimento dei pazienti presso la stroke unit di secondo livello di Udine.

Sviluppo del progetto “Latisana luogo di sperimentazione della Riforma sanitaria” (sviluppo emergenza,

sviluppo assistenza ospedaliera, percorso assistenziale neoplasia mammella, percorso assistenziale ictus,

sviluppo assistenza primaria).

Sviluppo del progetto “Riqualificazione del Parco Basaglia di Gorizia”.

Avvio dei progetti transfrontalieri “GECT”.

Attivazione dei percorsi integrati riabilitativi ortopedici e neurologici a Latisana-Palmanova e Monfalcone.

Definizione delle sedi ospedaliere in cui eseguire gli interventi chirurgici e ortopedici d’urgenza.

Definizione delle sedi ospedaliere in cui garantire l’attività di long stay e week surgery, nell’ambito del

progetto “Ospedale per intensità di cura”.

Potenziamento e sviluppo dell’assistenza domiciliare e dell’infermiere di comunità; potenziamento della

riabilitazione domiciliare e comunitaria.

Potenziamento dei servizi per la disabilità adulta sviluppo del progetto “Carta dei diritti dei disabili”.

Strutturazione e potenziamento della offerta assistenziale di Neuropsichiatria Infantile.

CRUA: presa in carico integrata dei bisogni assistenziali e amministrativi dei soggetti con patologie

amianto correlate e esecuzione degli esami diagnostici di primo livello presso la sede di Monfalcone e

Palmanova, gestione del percorso presso i centri di secondo livello ove necessario. Realizzazione di una

campagna divulgativa rivolta alla popolazione a livello regionale.

Implementazione delle progettualità previste dal Piano di Riorientamento con riconversione risorse per lo

sviluppo dell’Assistenza primaria

In particolare, nel corso del 2016 dovrà essere dato

corso all’implementazione almeno delle seguenti

linee di sviluppo.

Reumatologia

Entro il 30 giugno:

- presenza di almeno un medico reumatologo nelle

medicine interne dei presidi ospedalieri;

- ambulatori di reumatologia (specifico codice per

visite e controlli) presso i nodi della rete Attivazione dell’attività ambulatoriale nelle medicine interne dell’AAS2

Malattie Infettive Entro il 30 settembre:

presenza di un medico infettivologo presso i presidi

ospedalieri, funzionalmente collegato con i

servizi/reparti dei presidi ospedalieri hub di

riferimento. Sarà garantita la consulenza nei due presidi da parte di un infettivologo strutturato

Assistenza Veterinaria Completato entro il 30 settembre l’assetto

organizzativo delle aree A, B e C, secondo la DGR

n. 929/2015. Adottare gli atti necessari per l’organizzazione e il funzionamento dell’area dipartimentale di sanità

pubblica veterinaria coerentemente alle indicazioni dell’atto aziendale

A4. Linea PAL n. 3.1.4 Piano Emergenza urgenza

Con la DGR n. 2039 del 16 ottobre 2015 è stato

approvato il nuovo Piano dell’Emergenza Urgenza

della Regione Friuli Venezia Giulia. Nel corso

dell’anno 2016, dovrà essere dato avvio alle

seguenti attività:

Avvio da parte delle AAS della nuova distribuzione

delle ambulanze e delle automediche per quanto

possibile entro la data del 31 marzo, ove sia

prevista l’implementazione di mezzi e/o risorse.

entro il 31.12.2016.

Revisione dell’organizzazione del Punto di primo

intervento di Grado coerentemente con l’avvio del

CAP. Redistribuzione delle ambulanze/automediche in applicazione del Piano Regionale dell’Emergenza,

applicazione graduale mediante l’acquisizione di personale/mezzi, si evidenziano le situazioni da

modificare rispetto all’esistente:

Gorizia e Monfalcone: ambulanze 1 A + 1 B diurne;

1 AM h/24 a Gorizia, soggetta a valutazione CREU;

Palmanova e Latisana : 1 ambulanza A + 1B diurne, 1 AM h/24 a Latisana;

Gradisca 1 ambulanza A diurna;

Complessivamente la dotazione aziendale aumenta di 3 ambulanze diurne (2 B, 1 A), 2 ambulanze

di tipo A ( Gorizia e Monfalcone) vengono riconvertite ad ambulanze di tipo B.

Potenziamento dell’organico dei PPSS di entrambi i Presidi per consentire la medicalizzazione del

soccorso in ambulanza

Adeguamento piazzola elisoccorso Latisana al volo notturno.

L’organizzazione del PPI di Grado sarà coerente con l’attivazione dell’AIR e del relativo CAP di

Grado.

A5. Linea PAL n. 3.1.5 Piano Sangue

A seguito dell’adozione del nuovo Piano Sangue,

che dovrà prevedere la conferma di quanto indicato

nella DGR 2673/2014 relativamente alla

Predisposizione dei locali presso la sede di

Palmanova del presidio ospedaliero di Latisana-

collocazione presso la sede ospedaliera di

Palmanova del Centro Unico Regionale di

Produzione degli Emocomponenti, si inizierà a dar

seguito a quanto stabilito dal Piano stesso in merito

all’attribuzione delle funzioni e delle risorse

Palmanova attualmente occupati dal Laboratorio

analisi. L’intervento è finalizzato ad accogliere il

Centro Unico Regionale di Produzione degli

Emocomponenti, nonché la validazione. L’avvio

effettivo delle attività nella nuova conformazione

organizzativa è previsto per l’inizio del 2017.

Completamento azioni progetto Laboratorio Unico Interaziendale, predisposizione locali, inizio lavori di

ristrutturazione, riorganizzazione delle funzioni per l’avvio dell’attività, in coerenza con funzioni EGAS.

A6. Linea PAL n. 3.1.9 Laboratorio analisi e Microbiologia e virologia

Completamento della nuova organizzazione del

Laboratorio analisi e Microbiologia e virologia hub

del presidio ospedaliero Santa Maria della

Misericordia di Udine

Centro hub nel presidio ospedaliero di Udine e

laboratori satellite presso le sedi di Latisana e

Palmanova

Attività secondo crono programma definito da AOUD

Per il Laboratorio analisi e la Microbiologia e

virologia hub del presidio ospedaliero Cattinara-

Maggiore di Trieste è previsto di dare seguito al

documento di riorganizzazione complessiva delle

attività di Laboratorio analisi e Microbiologia e

virologia che coinvolge anche le sedi del presidio

ospedaliero di Gorizia-Monfalcone

Messa a regime del sistema informatico/informativo

fra i centri hub e spoke con l’adozione delle

procedure informatiche già scelte, al fine di

realizzare un unico sistema regionale integrato.

Messa a regime del sistema secondo crono programma stabilito tra AOUTS, Ospedale Gorizia Monfalcone

ed INSIEL

B. PROMOZIONE DELLA SALUTE E PREVENZIONE

B1. Linea PAL n. 3.2.1 Migliorare la salute nei soggetti a rischio MCNT e malati cronici

(Programma I PRP)

Giungere entro il 2016 alla formale adozione,

attraverso un percorso collaborativo con distretti e

dipartimento di prevenzione, di un protocollo

operativo per l’applicazione dello strumento di

valutazione standardizzata degli stili di vita e del

rischio cardiovascolare

Adozione formale di un protocollo operativo per

l’applicazione dello strumento di valutazione

standardizzata degli stili di vita e del rischio

cardiovascolare

Partecipazione all’avvio del progetto pilota per l’identificazione del rischio cardiovascolare secondo le

indicazioni del referente regionale (AAS1) al fine di individuare uno strumento di valutazione

standardizzata degli stili di vita e del rischio cardiovascolare

Realizzazione di un gruppo di lavoro Dipartimento Prevenzione e Distretti/Medicina Generale.

L’ azienda realizza almeno un corso residenziale

su valutazione del rischio cardiovascolare e

consiglio breve .

Entro il 2016 è formato almeno il 7 % degli

operatori appartenenti a ciascuna categoria: l’

azienda invia un report con numero degli

Realizzato un corso residenziale.

Almeno il 7 % degli operatori appartenenti a

ciascuna categoria formati: l’ azienda invia report

con numero degli operatori formati.

operatori formati.

In conformità alle indicazioni del referente AAS1: realizzazione di un corso residenziale in AAS 2 e

promozione della partecipazione ai corsi FAD organizzati da AAS1, al fine di formare almeno il 7% degli

operatori delle categorie individuate.

Partecipare al gruppo di lavoro

inter-professionale (psichiatri, pediatri, MMG,

operatori della salute mentale, anche dell’età

evolutiva, e del distretto) per la definizione di

modalità di collaborazione al fine di attivare

percorsi di presa in carico precoce dei soggetti con

disturbi d’ansia e depressivi coordinato dall’AAS4.

Partecipare alla formazione

Evidenza della partecipazione al gruppo di

lavoro; evidenza della partecipazione alla

formazione

Partecipazione ai gruppi di lavoro ed alla formazione come da iniziative coordinate dall’AAS4.

B2. Linea PAL n. 3.2.2 Gli screening oncologici in Regione Friuli Venezia Giulia (Programma II

PRP)

Raggiungere e/o mantenere un’adesione ai

programmi di screening pari al 65% per la cervice

uterina, al 65% per la mammella, e al 70% per il

carcinoma del colon retto

Adesione pari al 65% per la cervice uterina, al 65%

per la mammella, e al 70% per il carcinoma del

colon retto

Promozione della partecipazione allo screening dei gruppi target attraverso azioni di sensibilizzazione

Predisporre un piano di riorganizzazione delle

attività senologiche, incluse quelle di screening di

primo e secondo livello, finalizzato a garantire nel

territorio di competenza un’offerta di servizi

coordinati tra loro, che rispondano a precisi

standard di qualità, come previsto dall'Atto d'Intesa

del 18 dicembre 2014 della Conferenza Stato-

Regioni sul documento recante "Linee di indirizzo

sulle modalità organizzative ed assistenziali della

rete dei Centri di Senologia"

Piano di riorganizzazione attività senologica

Elaborazione di unico percorso breast unit e concentrazione della attività chirurgica presso le sedi di

Gorizia e Latisana

Implementazione del percorso assistenziale aziendale sul carcinoma mammario

Concordare un protocollo condiviso per

l'identificazione delle donne con profilo di rischio

eredo-familiare per tumore della mammella e il loro

inserimento in programmi individualizzati di

controlli periodici di sorveglianza.

Proposta di protocollo inviata alla DCS per

l’adozione formale

Partecipazione ai lavori per la stesura del protocollo

Garantire che i radiologi certificati svolgano sia la

lettura del test mammografico di screening sia la

gestione del percorso di approfondimento

diagnostico dei casi richiamati

Lettura del primo livello e gestione del percorso di

approfondimento diagnostico da parte di radiologi

certificati

Garantire le letture del test mammografico di screening e la gestione del percorso di approfondimento

diagnostico dei casi richiamati

Garantire la tempestiva refertazione dello screening

mammografico e ridurre i richiami intermedi (early

recall) dopo approfondimento

- >90% esami negativi di primo livello refertato

entro 15 giorni

- percentuale di early recall (casi con esito di

secondo livello “sospeso”/totale dei casi chiusi

dall’unità senologica) inferiore al 10% Letture nei tempi previsti

Riduzione dei richiami intermedi

Garantire la corretta e completa compilazione della

cartella endoscopica per gli esami di 2° livello di

screening

Percentuale di compilazione dei campi

fondamentali >=95%

Compilazione cartelle

Realizzare almeno un evento formativo accreditato

dedicato ai MMG e almeno 3 incontri o iniziative

con la popolazione dedicati alla sensibilizzazione

sugli screening oncologici

- Almeno un evento a catalogo ECM nel biennio

2015-2016

- Locandina incontri o news delle iniziative sul sito

internet aziendale Programmazione 1 evento formativo

Realizzazione iniziative di sensibilizzazione

Mantenere aggiornate, tramite i distretti, le anagrafi

sanitarie verificando assistiti in base ai dati del

monitoraggio delle lettere inesitate fatti pervenire

dalla Direzione Centrale Salute.

Anagrafe sanitaria aggiornata

Controllo periodico ed aggiornamento anagrafi delle lettere inesitate trasmesse dalla DCS

Unificare le modalità di prenotazione dei pap-test di

screening e permettere maggiore flessibilità per

l’appuntamento

L’ AAS utilizza le agende CUP e si avvale del call

center regionale per le modifiche degli

appuntamenti di pap-test di screening Passaggio a CUP delle prenotazioni pap test e cambi appuntamento

B2. Linea PAL n. 3.2.3 Gli screening neonatali (Programma II PRP)

Adozione formale della procedura regionale per

lo screening neonatale audiologico in tutti i punti

nascita

Adottata formalmente la procedura nei punti nascita

aziendali

Adozione della procedura individuata dalla regione

Adozione formale di una procedura regionale per lo

screening neonatale oftalmologico Adottata formalmente la procedura nei punti nascita

aziendali

Adozione della procedura individuata dalla regione

Assicurare da parte di tutti i punti nascita

aziendali la regolare comunicazione all’IRCSS

Burlo della rilevazione del TSH neonatale.

Report di monitoraggio del programma regionale

Assicurare la regolare comunicazione al Burlo della rilevazione del TSH neonatale

B3. Linea PAL n. 3.2.4 Salute e sicurezza nelle scuole e benessere nei giovani (Programma III PRP)

Coordinare l’esecuzione dei progetti what’s up

- Report congiunto di attività alla DCS

Realizzare interventi di promozione della salute

nelle scuole, compreso il modello what’s up,

raggiungendo almeno il 40% degli istituti scolastici

di competenza.

Coordinamento del progetto what’s up per conto della regione

Realizzazione interventi di promozione della salute nella scuole

Realizzare le attività previste dall’obiettivo

specifico di promozione della cultura della salute e

sicurezza in ambito scolastico

Programmi avviati o iniziative realizzate

Partecipare alle attività regionali e proseguire nel programma Scuole, già in essere per la provincia di Udine

L’ AAS si dota di un modello per descrivere i

percorsi di collegamento tra scuole, servizi sociali e

servizi di salute mentale per l’età evolutiva per la

tempestiva identificazione dei soggetti con

problemi emozionali e/o comportamentali e di

disagio

Flow-chart adottata formalmente

Predisposizione e adozione della flow chart

Organizzare almeno un incontro tra professionisti

sanitari e della scuola, volti a sensibilizzare rispetto

al tema dell’espressione del disagio sociale

Almeno un incontro organizzato (Fonte di verifica:

verbale)

Organizzazione e realizzazione dell’incontro

B3. Linea PAL n. 3.2.5 Prevenzione delle dipendenze (Programma IV PRP)

Realizzare almeno un corso di formazione

accreditato ciascuna per l’identificazione precoce

delle persone con comportamenti di addiction e di

consumo a rischio, compreso il gioco d’azzardo.

Un corso di formazione per ogni azienda

Programmazione e realizzazione del corso

B3. Linea PAL n. 3.2.6 Promozione dell’attività fisica (Programma V PRP)

Assicurare interventi e programmi finalizzati alla

riduzione del rischio sedentarietà nella popolazione

generale e alla promozione dell’attività fisica

nell’anziano, anche in collaborazione con

associazioni ed enti locali (es. gruppi di cammino,

attività organizzata per anziani, ecc.)

Report di attività con interventi, programmi e

associazioni ed enti locali coinvolti

Programmazione e realizzazione di interventi anche in collaborazione con associazioni

Consolidamento ed estensione dell’attività” Erica”

Realizzare un catalogo aziendale delle offerte e

opportunità di attività fisica presenti sul territorio Catalogo aziendale disponibile sul sito internet

dell’azienda In base alle indicazioni del referente regionale AAS3, effettuazione del censimento e predisposizione del

catalogo anche in collaborazione con associazioni presenti sul territorio. Pubblicazione su portale

B4. Linea PAL n. 3.2.7 Prevenzione degli incidenti stradali (Programma VI PRP)

Realizzare una mappatura degli stake-holders e

delle iniziative locali attive che possono diventare

moltiplicatori dell’azione preventiva in tema di

prevenzione degli incidenti stradali

Lista enti, iniziative con persona di riferimento e

contatti resa disponibile alla DCS

Censimento e predisposizione della mappatura

B4. Linea PAL n. 3.2.8 Prevenzione degli incidenti domestici (Programma VII PRP)

Realizzare le attività previste relative al

perseguimento degli obiettivi del programma VII

PRP sulla prevenzione degli incidenti domestici.

Report congiunto di monitoraggio delle attività

previste dal Programma VII PRP inviato alla DCS

Partecipazione ai lavori coordinati dal referente regionale AAS1

Realizzare almeno un evento di formazione degli

operatori dell’assistenza domiciliare

all’applicazione della check-list per la rilevazione

dei rischi nelle abitazioni

Un evento di formazione sulla check-list per la

rilevazione dei rischi nelle abitazioni

Realizzazione di un corso di formazione per operatori dell’assistenza domiciliare in accordo con le

indicazioni del referente regionaleAAS1

Pronto soccorso: eseguire la registrazione degli

eventi infortunistici in ambiente domestico. La registrazione degli eventi infortunistici in

ambiente domestico è attiva in tutti i Pronto

Soccorso Regolare registrazione degli eventi infortunistici occorsi in ambiente domestico

B5. Linea PAL n. 3.2.9 Miglioramento della qualità nelle attività del dipartimento di prevenzione

con particolare riferimento alle attività di vigilanza e controllo (Programma VIII PRP)

SPSAL: partecipare alla elaborazione

collaborativa della procedure di vigilanza in

edilizia e diffondere ai portatori di interesse

Report congiunto di attività alla DCS

Partecipare agli incontri a valenza regionale per la revisione delle procedure di vigilanza

SPSAL: partecipare alla elaborazione collaborativa

della procedure di vigilanza in agricoltura e

diffondere ai portatori di interesse

Report congiunto di attività alla DCS

Partecipare agli incontri a valenza regionale per la revisione delle procedure di vigilanza

Partecipare ai lavori di stesura di linee guida

regionali sulla prevenzione di rischi infettivi nelle

attività correlate alle pratiche estetiche e di

protocolli operativi sulla uniformità dei controlli

Proposta di linee guida regionali

Partecipazione ai lavori di stesura di linee guida regionali sulla prevenzione di rischi infettivi nelle attività

correlate alle pratiche estetiche e di protocolli operativi sulla uniformità dei controlli

SIAN/VET: partecipare alla formazione degli

auditor e al programma di mantenimento della

qualifica

- Almeno 36 auditor ufficiali formati (regionale

complessivo)

-10 audit realizzati ex regolamento 882/2004

(regionale complessivo) Partecipazione attivamente alla formazione degli auditor ed assicurare collaborazione alla realizzazione

degli audit di sistema da parte dell’autorità competente regionale

Individuare un’azienda referente per la

realizzazione di un corso di sostegno alle capacità

organizzativo-gestionali delle risorse umane per

dirigenti, coordinatori e P.O. dei Dipartimenti di

Prevenzione

Corso realizzato

Individuazione dell'Azienda Referente a livello regionale e partecipazione ai lavori e ai corsi di

formazione organizzati.

SPSAL: realizzare un programma di audit mirato

alle aziende dei comparti agricolo ed edile con il

coinvolgimento dei comitati paritetici e bilaterali

Operatori formati, Scheda di audit realizzata,

Programma di audit realizzato

Partecipazione all'attività regionale di formazione, quali auditor; partecipazione agli audit di sistema

definiti a livello regionale

Partecipare alla revisione della lista dei controlli

sulle imprese e alla diffusione del documento ai

portatori di interesse

Lista regionale dei controlli sulle imprese

disponibile sul sito aziendale

Partecipazione alla revisione della lista e pubblicazione del documento finale

B5. Linea PAL n. 3.2.10 Migliorare la salute e la sicurezza nei comparti a maggior rischio

(Programma IX PRP)

Mantenere un’adeguata vigilanza nei settori edile e

agricolo secondo i parametri definiti a livello

nazionale

5% delle aziende vigilate.

o Agricoltura 5% delle rivendite di macchine

agricole e 10% degli allevamenti

o Edilizia: vigilanza nei cantieri secondo la

proporzione messa in atto negli ultimi 5 anni (pag

85)

(Report di attività alla DCS)

Effettuare la vigilanza, mantenendo i volumi di attività del precedente anno

Realizzare almeno un incontro

informativo/formativo rivolto ai soggetti della

prevenzione operanti nel settore edile e agricolo

Report di attività alla DCS con descrizione evento

formativo, numero di operatori formati suddivisi

per categoria Realizzazione di un evento formativo/informativo

B5. Linea PAL n. 3.2.11 Emersione e prevenzione delle malattie professionali in Friuli Venezia Giulia

e promozione della salute nei luoghi di lavoro (Programma X PRP)

Realizzare in modo coordinato, 2 corsi accreditati e

2 iniziative di sensibilizzazione in collaborazione

una con l’ordine dei medici e una con le aziende

ospedaliere, finalizzati ad una maggiore conoscenza

per la corretta valutazione dei rischi ergonomici, al

reinserimento dei soggetti patologici e

all’appropriatezza e qualità delle segnalazioni di

2 corsi accreditati e 2 iniziative di sensibilizzazione

realizzati in regione

malattia professionale.

Realizzazione di un evento a livello regionale e uno a livello locale

Realizzare o completare la valutazione dello stress

lavoro correlato nelle aziende segnalate da progetto

nazionale

Report di attività alla DCS

Completamento della valutazione dello stress lavoro correlato nelle aziende individuate dal gruppo

regionale

Redigere, adottare formalmente e avviare in ogni

azienda un programma integrato di promozione

della salute dei dipendenti, che coinvolga i medici

competenti, per la declinazione operativa delle

azioni dell’obiettivo specifico “Progetto pilota per

un programma integrato di salute e benessere dei

dipendenti pubblici…” del PRP.

- Report sui lavoratori a rischio cardiovascolare

globale

- Adozione di regolamento regionale sul fumo

- Istituzione del registro aziendale degli accertatori

- Offerta di percorsi per smettere di fumare

Individuazione dei lavoratori a rischio MCNT da parte dei medici competenti e produzione report

Messa a punto condivisa tra i medici competenti del SSR del modello di intervento (come da indicazioni

del PRP)

Partecipazione alla stesura di regolamento sul rispetto della normativa antifumo e sua adozione formale

Istituzione del registro accertatori della nuova azienda

Garantire percorsi/corsi per smettere di fumare

Realizzare, nel biennio 2015-2016, almeno un corso

destinato ai dipendenti sui corretti stili di vita. Corso effettuato

Programmazione del corso

B5. Linea PAL n. 3.2.12 Miglioramento dei sistemi informativi e di sorveglianza (Programma XI

PRP)

Elaborare 2 indicatori atti a rilevare le differenze di

genere nell’accesso ad un’offerta di prevenzione e

ad un percorso di cura

Report della DCS

Elaborazione degli indicatori

Alimentare le banche dati informo e malprof e

coordinarsi per la stesura di un report regionale Report congiunto di attività inviato alla DCS

Registrare le informazioni sulle banche dati nazionali, qualora siano rese operative.

Inviare i dati di attività dei servizi di prevenzione e

sicurezza negli ambienti di lavoro alla regione per

trasmissione al comitato interregionale di

coordinamento

Dati inviati alla DCS

Assicurare l’invio dei dati di attività nei tempi previsti

Monitorare le verifiche periodiche delle attrezzature

di lavoro con inserimento dei dati in apposito

database

Il 25% delle verifiche effettuate da ogni azienda è

inserito a data base

Monitorare e inserire i dati, qualora il database regionale sia reso disponibile

Completare l’inserimento delle anagrafiche degli 100% delle anagrafiche inserite

OSM riconosciuti/registrati nel sistema SINVSA al

fine di alLinea PALre la banca dati SISAVER con

gli ATECO previsti dalla masterlist Regolamento

CE 852/2004

Inserire le anagrafiche

B6. Linea PAL n. 3.2.13 Ambiente e salute, facilitare una migliore qualità dell’ambiente e del

territorio, secondo il modello della salute in tutte le politiche (Programma XII PRP)

Dar seguito alle attività del “Gruppo tecnico

inter-istituzionale per la tutela della salute da

rischi ambientali” di cui al Decreto n. 630/SPS

del 12/08/2015 finalizzato alla valutazione delle

ricadute sulla salute connesse ai determinanti

ambientali, comportamentali e sociali, con la

definizione di protocolli operativi di sorveglianza

epidemiologica da applicare ad aree critiche di

particolare interesse

In coerenza con i risultati dell’indagine effettuata

nel corso del 2015, redigere un documento con

l’insieme delle criticità e delle procedure relative

alle acque destinate al consumo umano relative al

proprio territorio e finalizzato alla stesura del

protocollo regionale.

Redazione del report

Nell’ambito del tavolo tecnico di “Valutazione

Impatto sulla Salute (VIS)” istituito con Decreto

n.343/SPS del 19/05/2015 approfondire le

metodologie per la valutazione delle ricadute sulla

salute in ambito di Piani/Programmi/Progetti per

proponenti e valutatori nell’ambito del progetto

CCM Tools 4HIA che si concluderà nel primo

semestre del 2016.

Partecipazione dell’azienda al tavolo VIS

Partecipare ai lavori del tavolo regionale

Relativamente alla promozione della sostenibilità

e dell’eco-compatibilità nella costruzione/

ristrutturazione di edifici, in relazione al rischio

radon, dovranno essere realizzate dal

Dipartimento di prevenzione in collaborazione

con ARPA iniziative di formazione e

sensibilizzazione rivolte agli operatori della

sanità e agli ordini professionali.

Dopo aver condiviso i contenuti formativi

nell’ambito del tavolo VIS, individuare in modo

coordinato un’azienda referente, che con la

collaborazione di ARPA realizza un evento

formativo per progettisti e uno per operatori.

Un evento formativo per progettisti e uno per

operatori.

Condivisione dei contenuti formativi nell’ambito del tavolo VIS, realizzazione, in collaborazione con

ARPA, di un evento formativo per progettisti e uno per operatori

Garantire un numero di controlli coerenti con il

piano nazionale annuale dei controlli in materia di

REACH/CLP, per quanto attiene target group e

tipologia di sostanze controllate.

Almeno 1 controllo eseguito

Effettuare l’attività di controllo prevista dalla regione secondo le indicazioni del PRP

Organizzare e realizzare un evento formativo sui

Regolamenti (CE) Reach e CLP per operatori dei

Evento formativo realizzato

Dipartimenti di Prevenzione interessati al controllo

sui fitofarmaci con la finalità di informare e

assistere le imprese del settore.

Organizzazione e realizzazione di un evento formativo

Sensibilizzare gli “end user” sugli obblighi che

fanno loro capo in materia di REACH: i

Dipartimenti di Prevenzione provvedono a

individuare tra i settori economici produttivi di

maggiore rilievo regionale gli end users

specificatamente produttori di articoli e una ASS

capofila per l’organizzazione e realizzazione di un

evento formativo per le imprese del settore e RSPP

Evento formativo realizzato

Realizzazione di un evento formativo per imprese del settore e RSPP di tutta la regione dopo averne

concordato i contenuti con le altre AAS

Centro Regionale Unico per l’Amianto (CRUA)

realizzare una campagna informativa rivolta alla

popolazione, in accordo con l’Area Promozione

della Salute e Prevenzione della Regione.

Campagna informativa realizzata

Predisposizione e realizzazione della campagna informativa

Centro Regionale Unico per l’Amianto (CRUA):

mantenere a Palmanova e Monfalcone ambulatori

specificamente dedicati alla sorveglianza ex esposti

ad amianto, coordinando inoltre l’analoga attività

nelle altre aziende sanitarie.

Report regionale di attività

Assicurazione dell’attività

1. Raccogliere i dati relativi agli ex esposti e inviare

al COR

2. Assicurare la trasmissione delle schede ReNaM

3. Trasmettere i dati sui soggetti esposti al CRUA e

alla DCS secondo le relazioni annuali compilate

dalle ditte di bonifica.

- dati inviati al COR

- schede ReNaM trasmesse

- i dati sui soggetti attualmente esposti trasmessi al

CRUA e alla DCS

Assicurazione dei flussi informativi previsti dal PRP (programma XII)

Promuovere la sensibilizzazione sul corretto uso

della telefonia cellulare; dopo condivisione della

documentazione di riferimento programmare eventi

formativi destinati in particolare ai pediatri, agli

insegnanti e agli operatori della prevenzione.

Report alla DCS con numero di operatori formati.

Assicurare la partecipazione degli operatori alla formazione

B7. Linea PAL PAL n. 3.2.14 Miglioramento della sorveglianza e prevenzione delle malattie infettive

(Programma XIII PRP)

Realizzare un corso di formazione sulla

sorveglianza di malattie prevenibili con vaccino

(morbillo, malattie batteriche invasive) con

almeno il 50% di operatori formati (MMG, PLS,

Operatori dei servizi vaccinali e di profilassi

delle malattie infettive, direzioni ospedaliere).

Corso realizzato

Realizzare il corso e assicurare la partecipazione degli operatori

Definire i percorsi di collaborazione ospedale- Flow-chart aziendale

territorio per la gestione dei casi di TBC,

verificando la coerenza con le linee regionali

aggiornate dal tavolo regionale

Definizione di una flow chart aziendale coerente con gli indirizzi regionali

Garantire in tutte le aziende sanitarie l’offerta attiva

e gratuita del test HIV, anche in forma anonima.

Evidenza del percorso sul sito internet aziendale

I servi interessati concordano le modalità dell’offerta, che viene garantita attivamente ed in forma

anonima, definendo un percorso poi pubblicato sul sito aziendale

Partecipare ai gruppi di lavoro regionale finalizzati

alla stesura di protocolli per la vaccinazione di

soggetti fragili/a rischio e alla comunicazione per la

vaccinazione

Garantire la rilevazione delle reazioni avverse a

vaccino in collaborazione tra servizi di

farmacovigilanza e servizi vaccinali realizzando il

causality assessment per tutte le reazioni gravi.

- Miglioramento delle coperture vaccinali

- Report aziendale inviato alla DCS

Partecipazione ai lavori del gruppo regionale

Assicurare l’attività vaccinale anche in collaborazione tra strutture aziendali, ciascuno per quanto di

competenza

Garantire la rilevazione eventi avversi e l’attività di causality assessment per le reazioni gravi

Tutti gli ospedali partecipano ai programmi di

sorveglianza delle ICA, con evidenza di

monitoraggio degli indicatori regionali.

Indicatori regionali monitorati

Raccolta dati e stesura report sulle infezioni del sito chirurgico, microrganismi sentinella, polmoniti nei

ventilati

Effettuare in tutti gli ospedali per acuti la Point

Prevalence Survey sulle Infezioni correlate

all’assistenza.

PPS effettuata

Su eventuale richiesta da parte della Direzione centrale Salute verrà ripetuto lo studio di prevalenza

europea (normalmente previsto a cadenza biennale, ultima rilevazione fatta nell’ottobre 2015)

Effettuare in tutti gli ospedali per acuti la Point

Prevalence Survey sul consumo degli antibiotici.

Report aziendale sul consumo di antibiotici

Su eventuale richiesta da parte della Direzione centrale Salute verrà ripetuto lo studio di prevalenza

europea (normalmente previsto a cadenza biennale, ultima rilevazione fatta nell’ottobre 2015)

Collaborare alla realizzazione di un evento di

formazione sull’uso appropriato degli antimicrobici

negli allevamenti industriali e partecipare alla

formazione organizzata per il corretto uso degli

antimicrobici negli allevamenti industriali

Evento di formazione realizzato

Concordare tra le AAS della regione la realizzazione del corso (programma e aas capofila) e promuovere

la partecipazione

Partecipare alla stesura e adottare le linee guida

regionali per la gestione di un caso/focolaio di

malattia da alimenti (MTA)

- adozione formale delle linee guida regionali

- aggiornata procedura aziendale di notifica delle

malattie infettive e di organizzazione dell’indagine

epidemiologica in corso di MTA

Partecipare ai lavori del gruppo regionale, adottare formalmente le linee guida, produrre una procedura

aziendale aggiornata e formalizzarla

Partecipare alla realizzazione del Piano Integrato di Partecipazione alla realizzazione del piano

sorveglianza uomo/animale per la prevenzione delle

malattie infettive trasmesse da vettori

Partecipazione ai lavori coordinati dalla regione

B7. Linea PAL n. 3.2.15 Comunicazione del rischio e gestione delle emergenze (Programma XIV

PRP)

Applicare il protocollo regionale sull’assistenza

sanitaria alle persone migranti ed inviare

settimanalmente i dati di attività

Report settimanale

Assicurare l’attività indicata dal protocollo per i servizi aziendali e produrre il report settimanale a cura del

Dipartimento di Prevenzione

Realizzare in modo coordinato almeno un

intervento formativo/informativo per la

sensibilizzazione di gruppi specifici (tatuatori,

estetisti, piercers...) sui problemi correlati alle

malattie trasmissibili

Realizzato un intervento formativo/informativo

Partecipare alla formazione realizzata dall’AAS capofila

Garantire la formazione dei propri operatori

sull’antimicrobial stewardship

In ogni azienda almeno il 25% di medici prescrittori

formati

Promuovere la partecipazione dei prescrittori di antibiotici alla formazione organizzata dalla regione

Diffondere a tutti gli operatori sanitari la

reportistica regionale sulle resistenze batteriche

Report inviato in formato elettronico a tutti gli

operatori sanitari coinvolti in prescrizione e

somministrazione di farmaci

Diffusione del report regionale

B8. Linea PAL n. 3.2.16 Alimentazione e salute: promozione di un’alimentazione sana, sicura e

sostenibile (Programma XV PRP)

Costituire un gruppo di lavoro aziendale per la

promozione dell’allattamento al seno con le

componenti previste dal piano prevenzione,

individuare il referente al tavolo regionale e

redigere un piano finalizzato ad aumentare il

numero di donne che alla dimissione allattano al

seno in modo esclusivo e continuano

l’allattamento anche nel periodo successivo fino

all’inizio dell’alimentazione complementare.

- gruppo aziendale costituito e referente individuato

- adozione formale del piano

Costituzione del gruppo di lavoro aziendale (ospedale-territorio) con le figure individuate dal PRP

(ostetrica, infermiere, assistente sanitaria, medico pediatra, medico ostetrico, neonatologo, MMG, PLS,

dietista, medico del SIAN rappresentante di associazioni/gruppi di mamme)

Individuazione del referente aziendale

Svolgere l’autovalutazione dei punti nascita

secondo manuale UNICEF

Report di autovalutazione

Effettuazione dell’autovalutazione secondo i criteri previsti dal manuale

Realizzare il censimento delle sedi operative di

ristorazione collettiva con verifica dell’applicazione

delle linee guida regionali/nazionali e monitoraggio

della realizzazione delle attività previste dal

programma.

Censimento con monitoraggio delle attività inviato

alla DCS

Effettuazione del censimento di attività/sedi di ristorazione collettiva soggette a gara

Verifica e monitoraggio dell’applicazione delle Linee Guida regionali/nazionali nei vari setting, come

previsto dal programma XV del PRP

Proposta nella ristorazione collettiva di pane con ridotto contenuto di sale (pari o inferiore all’1,8%

riferito alla farina) e stimolo all’adozione di soluzioni per evitare lo spreco alimentare

Rilevare la presenza del sale iodato nel 70% dei

controlli svolti negli esercizi di vendita e nelle

imprese di ristorazione collettiva e realizzare il

monitoraggio della promozione del sale iodato,

richiesta dal Ministero, inserendo nel programma

SISAVeR i dati dei controlli ufficiali

Dati inseriti

Rilevazione del sale iodato nei punti vendita e nelle imprese di ristorazione collettiva; registrazione del

dato; inserimento dell’uso del sale iodato nelle gare in cui si interviene

Individuare un’azienda referente e realizzare in

modo coordinato un evento formativo/informativo

sull’etichettatura in applicazione del regolamento

CE 1169/2011

Evento realizzato

Partecipazione al corso

B8. Linea PAL n. 3.2.17 Sicurezza alimentare e di salute e benessere animale

Ottemperare alle indicazioni e raggiungere gli

obiettivi contenuti nel Piano regionale dei

controlli in materia di sicurezza alimentare

Elaborazione e condivisione di un Protocollo

Regionale sulle tossinfezioni.

(vedi anche Linea PAL 3.2.14) Partecipare ai lavori del gruppo regionale, adottare formalmente le linee

guida, produrre una procedura aziendale aggiornata e formalizzarla

Effettuare i controlli sulla condizionalità come da

convenzione con il MIPAAF/AGEA

Effettuare il 100% dei controlli previsti per gli atti

di interesse della condizionalità e inserire le

evidenze ed i verbali in BDN.

Realizzare dei controlli come da indicatori MIPAAF/AGEA recepiti dal programma di attività 2016 della

struttura competente.

Ottemperare alle indicazioni e raggiungere gli

obiettivi contenuti nel Piano regionale dei controlli

in materia di sicurezza alimentare anche attraverso

l’attività di ispezione, audit, campionamento e di

classificazione, in base ai criteri del rischio, delle

imprese alimentari; a parità di rischio dovrà essere

mantenuto almeno il tasso di copertura 2015

100% degli interventi previsti dalla

programmazione regionale:

- n. interventi ispettivi per settore programmati per

il 2016

- il n .audit per settore programmati per il 2016

- n. dei campionamenti ufficiali di alimenti e di

valutazioni del rischio programmati

- n. dei controlli congiunti Servizio veterinario e

SIAN come da Accordo Conferenza Stato Regioni.

Il numero di interventi ispettivi, di audit, di campionamenti ufficiali e di valutazioni del rischio saranno

programmati sulla base delle indicazioni regionali (P.R.I.S.A.N. e Piani Regionali di controllo ufficiale

degli alimenti).

I controlli congiunti sono eseguiti dalla piattaforma dei TdP comune a SIAN e SVIAOA, con l’eventuale

collaborazione del personale veterinario.

Attuazione del quarto anno del Progetto Piccole

Produzioni Locali in accordo con la Direzione

centrale agricoltura. Applicazione del nuovo

Regolamento con coinvolgimento del Servizio

SIAN.

Aumentare l’informazione e la formazione sul

territorio, informando le Aziende dell’allargamento

del paniere dei prodotti come da DPReg 0179-2015

del 01/09/2015. Stesura di una relazione finale di

verifica Aziendale indicante il numero di PPL

registrate ed il numero di ispezioni eseguite su:

- carni suine e avicunicole

- carni di specie diverse

- prodotti lattiero caseari di malga

- vegetali, confetture, conserve, prodotti da forno,

erbe aromatiche, prodotti dell’alveare, vegetali

fermentati, lumache, ecc…

Istruttoria delle istanze di registrazione, sopralluoghi e ispezioni, valutazione dei controlli analitici e

stesura di relazione finale

Misure di prevenzione su base genetica per

l'eradicazione della Scrapie ovina classica,

finalizzate all'incremento dell'allele di resistenza

della proteina prionica (ARR) nell'intero patrimonio

ovino nazionale

Controlli sierologici sui capi destinati alla

riproduzione come da quanto previsto nel decreto

Ministeriale, al fine di ottenere un patrimonio ovino

regionale indenne da Scrapie.

Realizzazione dei controlli come da indicatori del Decreto Ministeriale recepiti dal programma di attività

2016 della struttura competente

Attuazione del Piano regionale di monitoraggio e

controllo della malattia di Aujeszky dei suini.

n. allevamenti della coorte individuati dal Piano

regionale da controllare al fine del mantenimento

dell’indennità

Controllo dei capi nel 100% degli allevamenti individuati dal piano regionale secondo il programma di

attività 2016 della struttura competente

Attuazione dei controlli sul benessere animale negli n. interventi di controllo sul rispetto del benessere

allevamenti e durante il trasporto secondo le linee

guida operative dettate dalla Task Force benessere

animale, istituita con Decreto 659/SPS del

20/08/2015

animale richiesti dal PQSA 2015

Realizzazione dei controlli come da indicatori del piano regionale della sicurezza alimentare recepiti dal

programma di attività 2016 della struttura competente

Attuazione dei controlli sull’anagrafe ovi caprina

come da indirizzi LEA Ministeriali.

Raggiungimento del 3% dei controlli su base

Regionale come richiesto da LEA Ministeriali.

Controllo del 3% degli allevamenti ovi caprini secondo il programma di attività 2016 della struttura

competente

Applicazione del PRP sull’Igiene Urbana

Veterinaria.

Effettuare il 100% dei controlli sulle strutture di

ricovero e custodia della Regione Autonoma FVG

sia convenzionate che non convenzionate.

Controllo del 100% delle strutture di ricovero e custodia secondo il programma di attività 2016 della

struttura competente

C. ASSISTENZA PRIMARIA

C1. Linea PAL n. 3.3.1 Lo sviluppo dell’assistenza primaria

L’Azienda per l’assistenza sanitaria procede

all’aggiornamento/revisione del Piano

dell’assistenza primaria, secondo le indicazioni

fornite dalla Direzione centrale salute integrazione

sociosanitaria, politiche sociali e famiglia, entro 60

giorni dall’emanazione delle stesse, con la finalità

di portare a regime l’attivazione di tutte le AFT e di

avviare, anche attraverso un modello organizzativo

funzionale, almeno 2 CAP entro il 2016.

Contestualmente alla progressiva attivazione delle

AFT, l’ Azienda utilizza, quale strumento di

governo e gestione dell’assistenza primaria, i

regolamenti di esercizio per l’individuazione degli

obiettivi di salute, gestionali ed organizzativi delle

forme associative.

I temi principali di intervento riguarderanno:

- la gestione della appropriatezza del ricorso alla

specialistica ambulatoriale;

- la gestione della appropriatezza della prescrizione

farmaceutica;

- la gestione dell’appropriatezza dei ricoveri

ospedalieri (per quanto di pertinenza della

assistenza primaria);

- la gestione della malattia cronica secondo modelli

innovativi;

- l’avvio della medicina di iniziativa ad iniziare dal

diabete e dalla fragilità;

- la promozione della salute attraverso la raccolta

delle informazioni atte a registrare gli stili di vita

Revisionato il Piano dell’assistenza primaria .

Attivate tutte le AFT.

Avviati almeno 2 CAP (Grado e Cormons) anche

con modello organizzativo funzionale.

dei cittadini e all’avvio di iniziative educative volte

alla modifica degli stili scorretti;

- la prevenzione attraverso la promozione degli

screening oncologici e la promozione delle

vaccinazioni sia nell’età adulta che in quella

pediatrica/evolutiva.

Entro 60 gg dall’emanazione delle indicazioni della DCS aggiornamento e redazione del Piano

dell’assistenza primaria, integrando i precedenti Piani delle ex ASS2 e ASS5. Valutazione delle criticità e

peculiarità del territorio da raccordare con i regolamenti di esercizio.

Definizione degli accordi locali con i contenuti previsti dalla DCS.

In armonia con l’articolo 19 della legge regionale

17/2014, si avviano incontri strutturati e continui

con i cittadini, per le finalità di cui al medesimo

articolo, utilizzando in particolare anche gli

strumenti e i dati che il sistema regionale ha

elaborato, come ad esempio il sistema dei costi

standard NISAN, il progetto bersaglio del network

delle regioni, il piano esiti dell’Agenas

Realizzati almeno 2 incontri strutturati per

Distretto.

Definizione delle tematiche in accordo con la Direzione Sanitaria, realizzazione di incontri periodici

strutturati con il coinvolgimento delle Associazioni e gli amministratori locali sulla base delle specificità

territoriali .

C2. Linea PAL n. 3.3.2 Programmazione degli interventi socio-sanitari. Odontoiatria sociale.

Nel corso del 2015 è stato redatto un progetto di

potenziamento dell’odontoiatria sociale con

l’obiettivo di uniformare i livelli di assistenza

forniti nel territorio regionale, le modalità di

organizzazione dei servizi (tipologia di prestazioni

offerte, criteri di accesso, di priorità e di

compartecipazione ai costi) ed i livelli quali-

quantitativi, razionalizzando ed utilizzando con

maggiore efficacia ed efficienza la spesa già in

essere e potenziando i servizi dove se ne ravvisa la

necessità. Nel 2016 si darà graduale attuazione al

programma a cominciare dalle prestazioni

odontoiatriche urgenti e delle categorie di soggetti

previsti dai LEA e dalle protesi dentarie secondo

criteri definiti nell’apposito documento regionale.

Attuato gradualmente il programma regionale

Mappatura dell’offerta aziendale. Graduale applicazione del programma regionale, dal momento

dell’ufficializzazione.

C3. Linea PAL n. 3.3.2 Programmazione degli interventi socio-sanitari. Cure palliative (vedi Reti di

patologia)

Nel 2015 è stato definito il modello organizzativo

delle reti per le cure palliative e per la terapia del

dolore. Nel 2016 si procederà alla riorganizzazione

e all’accreditamento delle reti, garantendone

l’integrazione con gli altri percorsi erogati dal

territorio. Inoltre, nel corso dell’anno, sarà attivato

il percorso formativo regionale per i professionisti e

gli operatori delle reti assistenziali per le cure

palliative e la terapia del dolore e si procederà alla

nomina dei componenti del coordinamento

regionale per le cure palliative e la terapia del

dolore e all’attivazione dei tavoli di lavoro per i

percorsi clinico-assistenziali e il monitoraggio delle

reti.

Attuato l’Atto Aziendale con la istituzione di una

SOC di Cure Palliative.

Partecipato alla formazione regionale.

In attuazione dell’Atto Aziendale, nell’ambito del Dipartimento Assistenza Primaria, con l’attivazione

della SOC di Cure Palliative, sarà realizzato il previsto coordinamento della rete delle cure palliative

presso ciascuna area distrettuale, relativamente all'aggregazione funzionale e integrata delle attività di cure

palliative erogate nei diversi setting assistenziali, domiciliare e residenziale, anche a valenza sovra

distrettuale, come stabilito dall’art 19 della legge regionale n 17/2014.

C4. – E4. Linea PAL n. 3.3.2 Programmazione degli interventi socio-sanitari . Salute mentale

Nel corso del 2016, con il contributo di

professionisti esperti delle AAS, si procederà alla

redazione del piano della salute mentale in coerenza

con gli indirizzi del Piano di azioni nazionale per la

salute mentale.

Nell’ambito della salute mentale in età adulta ed in

età evolutiva, in continuità con gli obiettivi

perseguiti nel 2015, si continuerà nel percorso di

miglioramento della rete dei servizi territoriali

attraverso specifiche strategie per recuperare e

riconvertire le risorse destinate agli interventi nei

servizi psichiatrici e nei servizi di salute mentale

dell’età evolutiva.

Saranno oggetto di monitoraggio regionale i

seguenti obiettivi:

- contenimento della fuga extraregionale per quanto

riguarda l’utilizzo delle risorse residenziali con il

recupero, entro il 31.12.2016, di almeno il 30% dei

pazienti assistiti fuori regione alla data del

31.12.2015;

Il DSM farà parte del Gruppo di lavoro convocato dalla Direzione Centrale per la stesura del Piano

regionale salute mentale.

Attualmente sono presenti in comunità fuori regione solamente 5 persone: con “doppia diagnosi” e con

prescrizione di inserimento in comunità della Autorità giudiziaria. Si procederà, con la collaborazione del

servizio co-interessato e con il necessario preventivo assenso dell’Autorità giudiziaria, ad avviare il

percorso per il rientro entro l’anno di almeno 1 persona tra quelle presenti in Comunità extraregionali al

31.12.2015.

E’ previsto altresì il rientro di un paziente in età evolutiva.

Realizzazione dei servizi di riabilitazione

psichiatrica con aumento del numero di educatori

professionali rispetto a medici ed infermieri;

Il DSM provvederà a rimodulare la composizione del gruppo di lavoro multiprofessionale dei Centri di

Salute Mentale 24 h richiedendo e concordando con la SOC Risorse Umane un aumento degli Educatori

Professionali sia come risorsa aggiuntiva , ma anche in occasione di turn over di altro personale di

assistenza.

Avvio della rete dei servizi di salute mentale

dell’età evolutiva in attuazione agli impegni previsti

nei Piani Nazionali di salute mentale dell’età

evolutiva, in particolare per quanto riguarda la

diagnosi precoce e presa in carico tempestiva dei

ritardi e disturbi dello sviluppo nelle prime età della

vita, la diagnosi e presa in carico tempestiva degli

esordi psichiatrici degli adolescenti, il

riconoscimento precoce delle situazioni di fragilità

e rischio suicidario;

Avviata la rete dei servizi di salute mentale dell’età

evolutiva.

In attuazione dell’Atto Aziendale, con l’attivazione della SOC di NPI, viene attivato un coordinamento

aziendale delle strutture coinvolte nella gestione della problematica della salute mentale nell’età evolutiva.

Partecipazione alle attività coordinate dal Servizio Promozione della salute in ambito scolastico e più in

generale in ambito giovanile, sostenendo lo sviluppo e l’estensione del progetto “What’s up” su tutto il

territorio di competenza della AAS 2, in coerenza con le indicazioni regionali in tema di Prevenzione.

Attuazione a quanto previsto dal nuovo “Protocollo per il passaggio dai Servizi Età Evolutiva e Disabilità

ai Centri di Salute Mentale” che definisce in modo preciso e strutturato il tipo di collaborazione tra servizi

minori e servizi per adulti, precisa le modalità di passaggio da un servizio all’altro senza soluzione di

continuità e garanzia di continuità terapeutica, sostiene la presa in carico precoce.

Prosecuzione dell’attività del gruppo Dipartimentale “Salute mentale giovani” per lo sviluppo delle buone

pratiche in tema di “Esordi Psicotici e Stati Mentali a Rischio”.

Implementazione e diversificazione delle attività a favore di persone con una recente storia di disturbo

mentale, anche utilizzando per attività giornaliere uno spazio giovani a Gradisca scelto con caratteristiche

“non sanitarie” e “non stigmatizzanti”, più confacente a persone in giovane età.

Consolidamento del percorso strutturato per la

presa in carico delle persone con Disturbi del

comportamento alimentare, potenziando il primo ed

il secondo livello, attuando gli accordi ospedale

territorio nei casi in cui sia necessario il ricovero in

reparti per acuti e quelli tra i servizi di NPI e i

DSM, relativamente alle fasi di passaggio;

Definito e consolidato il percorso strutturato per la

presa in carico delle DCA.

Prosecuzione del l’ attività strutturata di presa in carico di persone con DCA di primo livello (nei 4 CSM)

e consolidamento di quella di secondo livello .

Istituzione di un Dipartimento funzionale/Percorso dei DCA per la gestione del percorso assistenziale

integrato.

Sviluppo di progetti per l’attuazione di quanto

previsto dalle Linee di indirizzo per la promozione

ed il miglioramento della qualità e

Evidenza della progettualità.

dell’appropriatezza degli interventi assistenziali nel

settore delle demenze in una logica di rete integrata

dell’offerta socio sanitaria, con un punto di accesso

distrettuale rivolto all’anziano

Formalizzazione di un gruppo tecnico aziendale e interistituzionale per la definizione della rete integrata e

dei percorsi di assistenza alle persone affetta da demenza e alle loro famiglie

Nel corso del 2016 si riprenderanno le attività

regionali di collaborazione con i DSM al fine di

migliorare la completezza dei dati inseriti nel

sistema informativo della salute mentale, secondo le

indicazioni contenute nel manuale ministeriale

2014, adottando la classificazione ICF modificata

Vilma FABER

Adottata la classificazione ICF modificata Vilma

FABER

Prosecuzione della collaborazione con il Centro collaboratore OMS e adozione della classificazione ICF

modificata Vilma Faber secondo le indicazioni regionali

È prevista la diffusione e l’applicazione del Mental

Health Gap Action Programme (mhGAP), definito e

promosso dall’OMS, con lo scopo di strutturare e

sviluppare un sistema di relazioni tra medici di

medicina generale e servizi di salute mentale, per

poter gestire in modo integrato i disturbi psichiatrici

comuni e favorire l’identificazione precoce e la

continuità terapeutica nella psicosi.

Diffuso ed applicato il manuale mhGAP,

successivamente alla disponibilità della versione

tradotta

Il Manuale Mental Health Gap Action Programme (mhGAP), qualora messo a disposizione nella sua

traduzione, verrà illustrato e messo a disposizione dei MMG nel corso di un evento formativo da

organizzare in collaborazione con il Distretto.

C5. – E5. Linea PAL n. 3.3.2 Programmazione degli interventi socio-sanitari . Dipendenze

Collaborazione con l’Osservatorio Regionale

sulle Dipendenze.

Partecipazione dei referenti del gruppo tecnico

operativo ad almeno il 70% delle riunioni indette

dall’Osservatorio sulle Dipendenze.

Partecipazione di almeno un operatore alla raccolta ed invio dati all’Osservatorio per la produzione del

Report annuale.

Invio e validazione dei dati per i flussi informativi

regionali raccolti dell’Osservatorio.

Studio ed elaborazione dei dati per la produzione del Report

Partecipazione ai tavoli di confronto sugli strumenti

terapeutico riabilitativi e di reinserimento sociale.

Partecipato ad almeno il 70% delle riunioni indette

per il confronto sugli strumenti terapeutico

riabilitativi e di reinserimento sociale

Definizione ed evidenza di strumenti per il reinserimento socio-lavorativo. Ricognizione delle B/L in atto

e formulazione di una proposta di regolamento regionale.

Produzione di almeno 3 indicatori di outcome. Report con l’esito di almeno 3 indicatori di

outcome.

Applicazione degli indicatori individuati ad un campione di utenti, studio dei risultati e produzione di un

Report

C6. Linea PAL n. 3.3.2 Programmazione degli interventi socio-sanitari. Sanità penitenziaria

Nel corso del 2015 le Aziende per l’assistenza

sanitaria hanno contribuito alla revisione del

Protocollo inter istituzionale di collaborazione con

il Provveditorato dell’amministrazione

penitenziaria, di prossima approvazione.

L’ Azienda presenterà entro il primo semestre del

2016 il Protocollo operativo locale redatto in

collaborazione con le Direzioni degli istituti

penitenziari, coerente con i contenuti

dell’approvando Protocollo regionale.

Condiviso il protocollo operativo locale con Casa Circondariale Gorizia

C7. – E4 Linea PAL n. 3.3.2 Programmazione degli interventi socio-sanitari. Ospedali psichiatrici

giudiziari

Nel corso del 2015 sono stati dimessi tutti i

pazienti residenti in FVG e internati negli OPG di

macro bacino e formulati i programmi terapeutico

riabilitativi individuali, condivisi con l’autorità

giudiziaria. È stato avviato il Programma per la

gestione transitoria della funzione di superamento

degli OPG, di cui alla delibera di Giunta 622/2015,

finalizzato all’accoglienza delle persone internate

secondo il principio della territorialità. Nel corso

del 2016, a seguito del prospettato passaggio delle

funzioni di superamento degli OPG, si intende

avviare la valutazione del su citato Piano per la

gestione degli interventi transitori attuato nel 2015.

Saranno promosse iniziative di formazione che

riguardano la progettualità terapeutico individuale e

la realizzazione di azioni finalizzate alla dimissione

e il reinserimento sociale delle persone internate,

anche con il coinvolgimento dell’autorità

giudiziaria.

Partecipato alla formazione regionale e alla

valutazione del percorso di avvio delle REMS

Al momento nessun cittadino del territorio di competenza del DSM della AAS 2 Bassa Friulana-Isontina è

in REMS.

Il Dipartimento parteciperà alla valutazione del percorso di avvio delle REMS in regione e alle attività di

formazione in tema di presa in carico e di riabilitazione-reinserimento sociale di persone con disturbo

mentale che commettono reato, che verranno attivate dal coordinamento dei direttori dei DSM regionali.

C8. Linea PAL n. 3.3.2 Programmazione degli interventi socio-sanitari. Riabilitazione.

Con l’applicazione degli standard individuati dalla

nuova riforma è previsto un aumento considerevole

dei posti letto di riabilitazione, sia ospedalieri che

territoriali nelle RSA, secondo la DGR n.

2151/2015. Tali posti nascono dalla riconversione

di posti letto per acuti e post-acuti attualmente

L’azienda individua i posti letto di riabilitazione

ospedaliera e territoriale e, nel contempo, avvia un

percorso di revisione qualitativa della propria

dotazione di personale finalizzato ad acquisire le

figure necessarie ad ottemperare agli standard

presenti nel sistema, ma prevedono standard di

personale di riabilitazione, in particolare

fisioterapisti e logopedisti, attualmente non presenti

nelle dotazioni delle singole aziende sanitarie.

Nel corso del 2015 sono stati attivati 14 posti letto

di riabilitazione presso la sede ospedaliera di

Palmanova.

previsti per tale tipologia di attività.

Attivazione progressiva dei posti letto.

Azioni da perseguire:

identificazione delle logistiche inerenti gli spazi per la costituzione di aree di degenza riabilitativa

intensiva presso le sedi ospedaliere ad epicentro epidemiologico nella gestione dello stroke e della

patologia ortopedica e relativo dimensionamento in posti letto, definite nell’ambito di due presidi

ospedalieri e RSA

identificazione della logistica inerente lo sviluppo del settore riabilitazione cardiologica e

respiratoria e relativo dimensionamento in posti letto a localizzazione ospedaliera

identificazione del dimensionamento dei posti letto di riabilitazione estensiva nelle sedi

ospedaliere

dimensionamento dei posti letto di riabilitazione residenziale

adeguamento agli standard quali-quantitativa richiesti per la dotazione in risorse umane

attivazione di un Dipartimento funzionale di Riabilitazione per migliorare la pratica clinico –

assistenziale e la presa in carico dell’assistito con bisogno riabilitativo.

C9. Linea PAL n. 3.3.2 Programmazione degli interventi socio-sanitari Percorso nascita

Partecipare alle riunioni del Comitato Percorso

nascita regionale, sullo stato di attuazione delle

suddette linee di azione:

- rispetto da parte dei Punti Nascita pubblici e

privati delle misure di sicurezza già individuate con

DGR 1083/2012

- formalizzazione, nell’ambito del piano delle

emergenze, del trasporto assistito materno (STAM)

e del trasporto di emergenza neonato (STEN),

secondo i principi e l’organizzazione definiti nel

Piano regionale dell’emergenza urgenza di cui alla

DGR n. 2039/2015.

- integrazione ospedale e assistenza primaria anche

attraverso l’implementazione di un’Agenda della

Gravidanza

- predisposizione di percorsi assistenziali omogenei

e condivisi per la parto-analgesia farmacologica e

non

- azioni per la promozione di un ricorso al taglio

cesareo, al parto operativo e al parto indotto

appropriato a livello regionale

- adozione di percorsi che commisurino i livelli di

cura al grado di rischio della gravidanza. Questo si

concretizza nella definizione di percorsi

assistenziali omogenei a livello regionale che

garantiscano continuità assistenziale,

indipendentemente dal punto di accesso alla rete, e

I referenti aziendali partecipano alle riunioni del

Comitato e collaborano attivamente alle attività allo

stesso attribuite dal Decreto suddetto.

L’ Azienda mette in atto le azioni idonee

all’attuazione degli obiettivi previsti delle linee di

azione.

accompagnamento verso la scelta del Punto nascita

più adeguato al profilo di rischio (alto o basso

rischio). Va promosso nel contempo il recupero

della naturalità dell’evento nascita attraverso

percorsi che privilegino il ruolo dell’ostetrica nella

gravidanza fisiologica e la gestione presso i servizi

dell’assistenza primaria.

- adozione di una carta dei servizi aziendale per il

percorso nascita

- implementazione a livello aziendale delle

raccomandazioni ministeriali relative alla

prevenzione della morte materna e del neonato di

peso > 2500 grammi

- temi inerenti il percorso nascita inseriti nei piani

aziendali di formazione. L’Azienda mette in atto tutte le azioni in coerenza con le determinazioni previste dal Comitato regionale.

Avvio del percorso territoriale come da indicazioni del Comitato regionale

C10. Linea PAL n. 3.3.2 Programmazione degli interventi socio-sanitari Diabete

Con DGR n. 1676 del 28 agosto 2015 sono stati

adottati i documenti sul diabete gestazionale e sul

percorso integrato regionale sulla malattia diabetica

che dovrà essere applicato nel corso del 2016.

Applicato il percorso regionale

Applicazione delle raccomandazioni previste dai documenti regionali sulla malattia diabetica.

C11. Linea PAL n. 3.3.2 Programmazione degli interventi socio-sanitari. Autismo

Nel corso del 2015 sono iniziati i lavori tecnici per

la definizione di un percorso assistenziale per il

cittadino affetto da disturbi dello spettro autistico

che tiene conto delle indicazioni della recente

Legge 18 agosto 2015, n. 134 recante “

Disposizioni in materia di diagnosi, cura e

abilitazione delle persone con disturbi dello spettro

autistico e di assistenza alle famiglie”.

I lavori proseguiranno per tappe successive nel

2016 focalizzando l’attenzione sulla diagnosi

precoce, sul minore attraverso le differenti fasi di

sviluppo, sull’adolescente con il passaggio delle

cure dai Servizi preposti all’infanzia a quelli

dell’adulto e sull’individuo in età adulta.

L’ Azienda contribuirà con i propri rappresentanti

esperti nella materia alla definizione della rete di

assistenza.

Fornire il contributo richiesto dalla DCS

C12. Linea PAL n. 3.3.2 Programmazione degli interventi socio-sanitari. Consultori familiari

Nel corso del 2015 è stata avviata una ricognizione

sull’assetto organizzativo e sulla dotazione di

personale in funzione delle attività e dei servizi

erogati dai Consultori familiari, strutture operanti

nell’ambito dell’area materno-infantile.

Nel corso del 2016 verrà completata la ricognizione

e predisposto un piano di fattibilità per la

riorganizzazione dell’offerta dei servizi del

consultorio familiare in coerenza con i bisogni delle

famiglie e nell’ottica di equità e omogeneità di

offerta a livello regionale.

Collaborato con la DCS

Fornire il contributo richiesto dalla DCS

D. PROGETTI ATTINENTI LE ATTIVITA’ CLINICO ASSISTENZIALI

D1. Linea PAL n. 3.4.1 Insufficienze d’organo e trapianti.

Cuore

Riduzione del tasso di ricovero per scompenso

cardiaco per 100.000 residenti di 50-74 anni,

portandolo sotto il valore di 210 (valore medio

regionale 2014 di 226,31 – fonte Bersaglio; valore

AAS2 2015 pari a 248,3) Analisi delle criticità ed individuazione azioni di miglioramento a livello aziendale nel percorso del

paziente con Scompenso cardiaco.

Rene Potenziamento della Dialisi peritoneale e dei

trapianti con l’obiettivo di ridurre i pazienti in

emodialisi al di sotto del 50% del totale (trapiantati

+ emodializzati + in dialisi peritoneale).

Potenziamento del programma Trapianti di rene con

riduzione dei Tempi di immissione in lista trapianto

(almeno il 75% dei nuovi dializzati eligibili a

trapianto entro 6 mesi dall’inizio della dialisi) Potenziamento della attività di Dialisi peritoneale in entrambi i presidi ospedalieri.

Contributo all’attività di trapianto renale da vivente con la proposta di almeno 1 caso a livello aziendale.

Pancreas Riduzione del tasso di amputazioni maggiori per

diabete portandolo al di sotto di 53 casi per milione

di residenti (valore medio regionale 2014 di 67,59 x

milione – fonte Bersaglio; valore AAS2 2015 pari a

65,8). Applicazione del percorso regionale Diabete.

Polmone Riduzione del tasso di ospedalizzazione per BPCO

portandolo al di sotto del 70 per 100.000 residenti

di 50-74 anni (valore medio regionale 2014 del

82,16 per 100.000 residenti – fonte Bersaglio;

valore AAS2 2015 pari a 39,9). Analisi delle criticità ed individuazione azioni di miglioramento a livello aziendale nel percorso del

paziente con BPCO. Mantenimento dello standard .

D2. Linea PAL n. 3.4.2 Emergenza urgenza

Ictus

Presenza nella documentazione clinica

informatizzata della scala Barthel Index e della

Rankin Scale modificata all’ingresso e all’uscita di

ogni setting assistenziale (almeno l’85% degli

episodi di ricovero con DRG 14 o codici ICD-9-

CM relativa a: 430.x, 431.x, 432.x, 433.x1, 434.x1,

436.x. 437.3, 438.x, 784.3 (afasia) - periodo di

misurazione dal 1/7 al 31/12 2016).

Compilazione delle scale di valutazione richieste, verifica della casistica.

Contributo al raggiungimento del valore target regionale con almeno 20 casi a livello aziendale, anche se

non eseguiti direttamente nelle proprie strutture.

Trauma Trattamento della Frattura di femore entro 48H in

almeno l’ 80% (spoke) dei casi trattati dal presidio

ospedaliero. Analisi dell’organizzazione attuale e progetto aziendale di riorganizzazione del trattamento della frattura

di femore

Pronto soccorso ed emergenza urgenza Aumentare la percentuale dei pazienti registrati al

Pronto Soccorso con codice verde e visitati entro 1h

rispetto al totale dei pazienti con codice verde, ad

almeno l’80% (spoke) (media regionale 2014 del

66,19% - fonte Bersaglio)

Aumentare la percentuale di pazienti con codice

verde non inviati al ricovero che permangono in

Pronto soccorso meno di 4 ore, portandola a valori

superiori all’85% (spoke) (media regionale 2014

del 72,02% - fonte Bersaglio) Analisi dell’organizzazione attuale e progetto aziendale di riorganizzazione dell’attività del PS.

D3. Linea PAL n. 3.4.3 Reti di patologia

Malattie rare Partecipato con propri professionisti

all’elaborazione e organizzazione delle reti, ove

richiesto.

Adozione delle modalità operative-gestionali dei

percorsi assistenziali individuati.

Implementazione, da parte dei presidi autorizzati,

del flusso informativo al registro regionale di cui al

DM 279/2001

Prosecuzione dell’attività

Cure palliative e terapia del dolore

1. Formalizzazione ed avvio della rete delle

cure palliative e terapia del dolore.

2. Utilizzo degli strumenti di valutazione del

dolore e delle modalità operative di

documentazione sia per le strutture sanitarie

pubbliche, che per quanto riguarda

l’assistenza domiciliare.

3. Riorganizzazione e accreditamento delle

reti assistenziali e degli Hospice,

garantendo l’integrazione con gli altri

percorsi assistenziali erogati dal territorio.

4. Revisione della documentazione sanitaria in

uso con l’acquisizione delle informazioni

richieste tramite l’Istituzione del sistema

informativo per il monitoraggio

dell'assistenza erogata presso gli Hospice

che devono garantire l’invio mensile dei

dati richiesti per il flusso ministeriale.

1.Partecipato con propri professionisti

all’elaborazione e organizzazione delle reti, ove

richiesto.

2.Utilizzati gli strumenti di valutazione del dolore e

le modalità operative di documentazione come da

indicazioni.

3. Effettuata autovalutazione delle reti assistenziali

e Hospice ai fini della riorganizzazione a seguito

della formalizzazione regionale della rete

4. Revisionata la documentazione in uso e garantito

l’invio mensile dei dati come da indicazioni

5. In attesa del valore di riferimento 2015.

5. Favorire la permanenza e la gestione del

fine vita a domicilio con incremento del

10% dei decessi in abitazione/domicilio per

le persone di età > ai 65 anni, rispetto al

2015.

1.Vedi Linea PAL 3.3.2 Cure palliative

2. Valutazione del dolore sia nelle strutture residenziali che nell’assistenza domiciliare

3. Autovalutazione della rete cure palliative e azioni di miglioramento sui requisiti non conformi in

coerenza con le indicazioni regionali.

4. Garanzia della trasmissione dei flussi informativi richiesti.

5. In attesa delle modalità di calcolo del valore 2015

D4. Linea PAL n. 3.4.4 Materno – infantile

In seguito ai cambiamenti demografici in corso,

nell’area materno-infantile si sta assistendo ad una

contrazione del fenomeno delle nascite con

ripercussione anche sull’attività delle Pediatrie e

delle strutture di chirurgiche con casistica in età

pediatrica. È necessario, pertanto, perseguire

obiettivi di appropriatezza clinica ed organizzativa

che assicurino i migliori livelli di qualità e

sicurezza sia in ambito ostetrico che pediatrico

In particolare per il 2015 saranno perseguiti i

seguenti obiettivi:

1. Responsabilizzazione diretta delle ostetriche

nella gestione del percorso per la gravidanza

fisiologica

Vedi sopra

2. Mantenimento della percentuale dei parti cesarei

depurati (NTSV) al di sotto del 20% dei parti totali

dei parti depurati (valore medio regionale 2014 pari

a 17,28% - fonte Bersaglio; valore AAS2 2015 pari

a 13,9%).

3. I parti indotti farmacologicamente devono essere

ridotti al di sotto del 20% (valore medio regionale

2014 pari a 26,78% - fonte Bersaglio; valore AAS2

2015 pari a 21,6%).

Adeguamento all’indicatore presso i punti nascita

4. Viene stilato l’elenco degli interventi chirurgici

pediatrici che, per assicurare adeguati livelli di

sicurezza e qualità, è necessario centralizzare in

un’unica struttura o essere eseguiti, eventualmente

in più sedi, da una sola equipe chirurgica ed

anestesiologica. Valutazione casistica pediatrica e proposta operativa, anche a seguito di indicazioni regionali.

A5. Linea PAL n. 3.4.5 Sangue ed emocomponenti

Il sistema trasfusionale regionale continua a Garantire la sicurezza trasfusionale attraverso la

partecipazione ai programmi regionali di

presidiare l’autosufficienza in emocomponenti ed

emoderivati e la sicurezza e la qualità della

trasfusione ed a contribuire alla compensazione

nazionale attraverso i seguenti obiettivi:

sorveglianza del rischio trasfusionale.

Verifica dell’appropriatezza trasfusionale e

promozione dell’appropriatezza della richiesta di

trasfusione raggiungendo una riduzione di almeno il

15% delle sacche consegnate e non utilizzate nei

contesti ad elevata inappropriatezza (superiore al

10%).

Garantita la partecipazione ai programmi regionali, in collaborazione con i Servizi di Medicina

Trasfusionale di AOUD e AOTS.

Proseguire l’attività trasfusionale extra-ospedaliera

con l’obiettivo di limitare l'accesso dei pazienti in

RSA o in Residenza per anziani agli ambulatori dei

servizi trasfusionali per la sola terapia trasfusionale;

l’obiettivo è che almeno l'80 % di tali pazienti è

stato trasfuso nella propria struttura di residenza e

non ha effettuato accessi ospedalieri per la sola

terapia trasfusionale (monitoraggio effettuato dalle

strutture trasfusionali regionali). Ricognizione della casistica e dell’attività svolta nel 2015. Mantenimento dell’attività nelle RSA. Graduale

implementazione dell’attività nelle residenze per anziani .

Nel corso del 2016 si procederà al rinnovo biennale

dell'accreditamento del CUVB e delle strutture

trasfusionali, secondo le previsioni della DGR

2528/2011

Rinnovo accreditamento CUVB e strutture

trasfusionali, per quanto di competenza.

Per quanto di competenza autovalutazione ed azioni di miglioramento.

D6. Linea PAL n. 3.4.6 Erogazione dei livelli di assistenza

Nel 2016 devono essere garantiti i livelli di

assistenza previsti cercando, nel contempo,

l’appropriatezza ed il miglioramento continuo dei

risultati e degli esiti delle prestazioni. La

programmazione dell’attività delle singole Aziende,

sulla base della mission istituzionale assegnata,

deve tendere ad una riconversione delle stesse,

diminuendo il numero delle prestazioni meno

richieste od inappropriate ed aumentando il numero

di quelle appropriate che più necessitano dal punto

di vista della domanda. Prioritariamente devono

essere mantenute le prestazioni urgenti e

indifferibili, nonché quelle che riguardano le attività

di prevenzione ed assistenza primaria.

In particolare vengono individuati i seguenti

obiettivi:

1. Riduzione dei numero di ricoveri in Day Hospital

medico per acuti con finalità diagnostica portando

la percentuale al di sotto del 30% per gli adulti e del

50% per i pediatrici (valore medio regionale del

2014 di 41,76% per gli adulti e 75,70& per i

pediatrici - fonte Bersaglio; valore medio AAS2

2015 pari a 21,1%) – obiettivo valido sia per l’età

adulta che pediatrica.

Mantenimento dello standard

Riduzione della percentuale di ricoveri medici oltre

soglia per pazienti >= 65 anni portandola al di sotto

del 4% (valore medio regionale 2014 di 5,49% -

fonte Bersaglio; valore AAS 2 2015 pari a 6,2% ). Studio fattibilità per riconversione della post-acuzie in letti riabilitativi.

Riduzione della degenza media pre-operatoria per

interventi chirurgici programmati al di sotto di 0,9

(valore medio network 2014 di 0,79-1,35 - fonte

Bersaglio; valore AAS2 2015 pari a 0,76). Mantenimento dello standard

Riduzione della percentuale di pazienti che

effettuano almeno un ricovero ripetuto entro 30

giorni con stessa MDC in una struttura regionale, al

di sotto del 5% (valore medio regionale 2014 di

5,39% - fonte Bersaglio; valore AAS2 2015 pari a

4,5%). Mantenimento dello standard

D6. Linea PAL n. 3.4.7. Tempi d’attesa

Applicazione delle regole per la gestione dei tempi

d’attesa previste dalla DGR 2034/2015.

Sono applicate le regole della DGR 2034/2015

sull’accesso alle prestazioni in priorità B e D.

Vengono adeguate le modalità di prenotazione, per le prestazioni di primo accesso in classe B e D, per

garantire il rispetto dei tempi ai residenti AAS2, eventualmente anche mediante l’accesso ad altre strutture

pubbliche, a seguito di modalità applicative uniformi definite dalla DCS ed alla indicazione dell’elenco

delle prestazioni di valenza regionale di responsabilità dei soli Hub.

Rispetto dei tempi d’attesa secondo le regole

definite dalla DGR 2034/2015 per la specialistica

ambulatoriale e i ricoveri per interventi chirurgici

programmati.

Vengono rispettati i tempi d’attesa previsti per le

prestazioni oggetto di monitoraggio regionale

(Allegato A, DGR 2393/2015):

Specialistica ambulatoriale:

per i residenti AAS2

priorità B >95%,

priorità D>90%.

Ricoveri per interventi programmati:

priorità A 95%,

priorità B, C, D 90%.

L’Azienda si impegna a valutare la % di rispetto dei tempi presso le sedi di erogazione pubbliche e private

accreditate, in modo da mettere in atto tempestivi interventi di adeguamento dell’offerta e tendere al

rispetto dei tempi di attesa per i propri residenti per i primi accessi per le classi di priorità B e D delle

prestazioni di specialistica ambulatoriale (punto 1 dell’Allegato A, DGR 2393/2015), e dei codici di priorità

A, B, C, D degli interventi programmati (punto 2 dell’Allegato A, DGR 2393/2015), secondo le percentuali

definite.

Monitoraggi dei tempi d’attesa. L’AAS2 rispetta i tempi per la trasmissione del

monitoraggio ex post regionale e dei monitoraggi

ministeriali (ex post e ex ante).

I monitoraggi regionali e nazionali sono inviati entro i termini stabiliti.

Adeguamento delle agende per la prenotazione on

line.

Le agende di prenotazione di tutte le prestazioni

vengono adeguate per consentire la prenotazione

on-line entro il 30 giugno 2016 per le priorità P ed

entro il 31 dicembre 2016 per la priorità D, secondo

le indicazioni del gruppo tecnico regionale.

A seguito delle indicazioni del gruppo tecnico regionale, vengono modificate le agende di prenotazione per

attivare la prenotazione on-line sulla priorità P entro il 30.6.20106 e sulla priorità D entro il 31.12.2016.

Interventi per il contenimento delle liste d’attesa. L’AAS2 interviene sulle criticità rilevate attraverso

l’adozione del regolamento di libera professione per

il rispetto del rapporto tra l’attività LP ed

istituzionale, l’utilizzo delle risorse contrattuali di

risultato, delle RAR, della L.R. n. 7/2009.

Entro il 31.12.2016 viene adottato il regolamento di libera professione della AAS2 che definisce il rapporto

tra attività libero professionale ed istituzionale, l’utilizzo delle risorse contrattuali di risultato, delle RAR e

della L.R. n. 7/2009, a garanzia del rispetto dei tempi d’attesa per il cittadino.

D7. Linea PAL n. 3.4.8 Rischio clinico

Le attività per l’anno saranno focalizzate sulla

messa a regime delle indicazioni e delle

raccomandazioni fino ad ora sviluppate nei diversi

campi e sulla misurazione e verifica (anche

attraverso visite) della loro adozione.

Oltre alle linee già in essere, particolare attenzione

sarà posta:

- alla compliance con le raccomandazioni nazionali

sulla sicurezza, con particolare attenzione:

o alla prevenzione degli atti di violenza a danno

degli operatori sanitari (protocollo aggiornato);

(Prevenzione degli atti di violenza a danno degli operatori sanitari)

1. Aggiornamento del protocollo esistente sul tema della violenza a danno degli operatori sanitari,

integrandolo tra area isontina e bassa friulana

2. Effettuazione di corsi di formazione sul tema (due edizioni)

3. Monitoraggio delle segnalazioni con report semestrale pubblicato sul sito intranet

4. Diffida a cura dell’Ufficio Legale (in caso di Utenti che si dimostrano particolarmente violenti e

aggressivi nei confronti degli operatori sanitari)

alla sicurezza del farmaco attraverso:

o la predisposizione e la diffusione della reportistica

periodica destinata ai MMG. (Predisposizione e diffusione di reportistica periodica destinata ai MMG)

1. Viene predisposta e diffusa semestralmente la reportistica periodica sul tema “utilizzo farmaci”

destinata ai MMG

all'adozione delle misure di “antimicrobial

stewardship” già definite, incluse:

o l’adozione delle misure di restrizione per

l’utilizzo di specifiche molecole antibiotiche.

(Adozione delle misure di restrizione per l’utilizzo di specifiche molecole antibiotiche)

1. Aggiornare la procedura presso la Farmacia Aziendale per richiesta di antibiotici sottoposti a

misure di restrizione

2. Attivare la nuova procedura aziendale per il coinvolgimento dei medici infettivologi ospedalieri

con richiesta di consulenza su G2

3. Effettuare il monitoraggio semestrale sull’utilizzo di antibiotici sottoposti a misure di restrizione all’avvio di azioni di miglioramento a livello

aziendale sulla base delle criticità dall’indagine

CARMINA (Clinical Assessment of Risk

Management: an INtegrated Approach) effettuata

nel 2015

(Indagine Carmina: criticità rilevata - ritorno delle informazioni con diffusione report rischio clinico a

operatori e cittadini)

1. Revisione sito intranet aziendale, con pubblicazione report su rischio clinico consultabili da tutto il

Personale dell’azienda

2. Pubblicazione sul sito web della AAS2 di report sui temi del rischio clinico a disposizione dei

Cittadini

alla prosecuzione delle attività definite nel corso

dell’anno dal gruppo regionale “Lesioni da

pressione”; Prosecuzione delle attività secondo indicazioni regionali

all’empowerment dei cittadini e dei pazienti sulle

tematiche del rischio mediante:

o la messa a regime del modulo “integrazione della

lettera di dimissione”;

(Messa a regime del modulo “integrazione della lettera di dimissione”)

Entro il 31.12.16 il 70% delle strutture ospedaliere con degenza utilizza su G2 la lettera di dimissione

integrata con le voci relative al rischio clinico (report regionale)

D7. Linea PAL n. 3.4.9 Qualità ed appropriatezza nell’erogazione delle cure

Per assicurare una adeguata qualità assistenziale si

dovrà procedere alla concentrazione della casistica,

in particolare chirurgica e interventistica invasiva,

coerentemente con quanto previsto dal Patto per la

salute 2014-2016, dal DM n. 70/2015 e dalla legge

di stabilità 2016.

Nella riorganizzazione della rete ospedaliera l’ AAS

opererà secondo i criteri delle succitate norme,

nonché tenendo conto dei principi di cui all’art.6

della legge regionale n. 17/2013 e dell’art. 25 della

In particolare si opererà nei settori della chirurgia

oncologica e della chirurgia pediatrica, anche

secondo le indicazioni di benchmarking fornite

dalla DCS.

legge regionale n. 17/2014.

Vedi Linea PAL Materno Infantile

E’ prevista la concentrazione degli interventi di carcinoma della mammella, del carcinoma dello stomaco,

delle neoplasie urologiche, E’ prevista inoltre la sospensione degli interventi primari per il carcinoma del

pancreas.

Al fine di fronteggiare e contrastare

l’inappropriatezza e la sovra-diagnosi, nel corso del

2016 si dovranno redigere, con l’aiuto degli

specialisti medici, alcune liste di interventi da

prescrivere con maggior prudenza poiché spesso

non necessari, inutili o addirittura potenzialmente

dannosi, aderendo al programma internazionale di

choosing wisely.

In particolare ci si riferisce ai seguenti:

- diagnostica per immagini per lombalgie e mal di

testa

- diagnostica per immagini cardiaca in pazienti a

basso rischio

- antibiotici per infezioni delle vie aree superiori

- densitometria ossea

- esami preoperatori in pazienti a basso rischio

- antipsicotici in pazienti anziani

- posizionamento del catetere urinario

- induzione del parto

- altri individuati dai professionisti

Condivisione con i professionisti di almeno due interventi da prescrivere con maggior prudenza:

Monitoraggio iniziale dei dati e successiva elaborazione di raccomandazioni scritte sull’appropriatezza di:

o Induzione del parto

o Densitometria ossea

Eventuali ulteriore raccomandazioni successive a monitoraggio su:

o diagnostica per immagini per lombalgie e mal di testa

o antibiotici per infezioni delle vie aree superiori

D8. Linea PAL n. 3.3.2 Programmazione degli interventi socio-sanitari. Accreditamento

Con la DGR 2220/2015 è stata recepita l’Intesa

CSR del 19/2/2015 in materia di adempimenti

relativi all’accreditamento delle strutture sanitarie

ed è stato istituito l’organismo tecnicamente

accreditante rappresentato dalla conferenza dei

referenti aziendali dell’accreditamento. Nel corso

del 2016 si darà attuazione a tutti gli adempimenti

previsti nella citata DGR 2220/2015, tra cui il

reclutamento di nuovi valutatori, l’ addestramento e

la messa a disposizione dei valutatori formati per le

procedure di autorizzazione/accreditamento

regionale come da programma annuale approvato

dall’organismo tecnicamente accreditante.

Nell’ambito di tale programma, che sarà

comunicato a tutti gli enti del SSR, è previsto, entro

il 2016, il completamento dell’accreditamento di

Viene data attuazione a tutti gli adempimenti

previsti dalla DGR 2220/2015 come previsto dal

programma annuale approvato dall’organismo

tecnicamente accreditante.

Gli ospedali della AAS2 sono accreditati in assenza

di requisiti essenziali non conformi.

tutti gli ospedali della regione

Partecipazione dei referenti alle riunioni dell’Organismo Tecnicamente Accreditante, reclutamento nuovi

valutatori, addestramento e messa a disposizione di valutatori formati, come da programma annuale.

Autovalutazione dei requisiti di autorizzazione e accreditamento, dal momento della loro ufficializzazione.

Implementazione di azioni di miglioramento sulle non conformità rilevate.

C13. - D9. Linea PAL n. 3.5 Assistenza farmaceutica

L’AAS 2 per l’anno 2016 perseguirà i seguenti

obiettivi:

1. Forte potenziamento dei sistemi di audit e

feedback a livello

territoriale/ambulatoriale/ospedaliero

sull’andamento dei consumi farmaceutici e del

relativo setting di utilizzo (promozione

appropriatezza prescrittiva e incentivazione della

prescrizione dei medicinali dal miglior profilo

costo/efficacia, privilegiando a parità di efficacia,

sicurezza, tollerabilità i medicinali dal costo

minore).

Fornitura di report di feedback sull’andamento dei

consumi farmaceutici ai medici territoriali,

specialisti e ospedalieri.

È promossa la prescrizione dei medicinali con miglior rapporto costo/efficacia. Le azioni si basano su

un’informazione scientifica indipendente e su processi di audit e feedback, a supporto delle scelte dei

prescrittori.

2. Individuati specifici obiettivi per tutti i

prescrittori (a livello

territoriale/ambulatoriale/ospedaliero), correlati ad

indicatori di risultato predefiniti.

Definizione di specifici indicatori per le categorie

terapeutiche a più alto impatto economico.

L’Azienda opera processi interni di analisi dell’utilizzo. Per le categorie a più alto impatto di spesa,

riferendosi a valutazioni di HTA e farmacoeconomiche di organismi nazionali e internazionali

indipendenti, sono individuati gli obiettivi da assegnare ai prescrittori.

3. Le prescrizioni di bio-similari, ovvero di farmaci

aggiudicatari di gara regionale con il profilo di

costo-efficacia più favorevole nell’ambito delle

categorie in cui è presente l’alternativa bio-simile,

dovranno attestarsi per i nuovi pazienti, al miglior

valore possibile ovvero dovranno rappresentare una

quota non inferiore all’80% del totale delle

prescrizioni/confezioni erogate ferma restando

comunque la possibilità per il prescrittore di

indicare il farmaco più opportuno motivando la

scelta effettuata secondo percorsi definiti a livello

aziendale.

Almeno l’80% delle prescrizioni per i nuovi

pazienti, qualora la categoria terapeutica abbia in

commercio dei biosimilari, sono rappresentate dai

prodotti aggiudicatari di gara regionale.

Al fine di raggiungere gli obiettivi definiti dalla Regione, la fornitura interna dei medicinali a rapporto

costo/beneficio meno favorevole è subordinata alla presentazione di una richiesta motivata da parte del

medico prescrittore. Una giustificazione motivata deve accompagnare i suggerimenti terapeutici, la

prescrizione o la redazione di piani terapeutici, di sopra detti farmaci, nel caso di pazienti in dimissione.

4. In ambito territoriale la prescrizione dei

medicinali a brevetto scaduto, con particolare

riferimento alle classi terapeutiche individuate dagli

Tendere ai valori target dagli indicatori AIFA-MEF

indicatori AIFA-MEF presenti sul sistema Tessera

Sanitaria (TS) devono tendere ai valori target

indicati.

L’ Azienda valuterà inoltre l’appropriatezza d’uso

delle categorie di farmaci a maggior impatto di

spesa e rischio di inappropriatezza favorendo

l’impiego di medicinali con il miglior rapporto di

costo-efficacia.

presenti sul sistema Tessera Sanitaria (TS).

Valutare l’appropriatezza d’uso delle categorie di

farmaci a maggior impatto di spesa e rischio di

inappropriatezza favorendo l’impiego di medicinali

con il miglior rapporto di costo-efficacia.

I Distretti, supportati dal Servizio Farmaceutico Aziendale, operano incontri con i medici prescrittori in

ambito territoriale, analizzando la performance rispetto agli indicatori AIFA-MEF.

5. Sul versante ospedaliero ed ambulatoriale oltre

alle specialità acquistate tramite gara centralizzata

sono favoriti, anche nell’ambito delle categorie ad

elevato impatto di spesa, i medicinali che a parità di

efficacia, sicurezza e tollerabilità per il paziente

siano economicamente più vantaggiosi per il SSR.

Definizione di idonei percorsi prescrittivi con le

Aziende eroganti, che consentano la verifica

dell’appropriatezza d’uso sui farmaci prescritti a

propri residenti.

In una categoria ad alto costo e ad alto impatto di

salute, è sperimentalmente introdotto il concetto del

“costo per QALY”. Le prescrizioni con un “costo

per QALY” superiore ad una soglia individuata

dall’Azienda, richiedono una dichiarazione di presa

visione da parte del prescrittore.

Definiti idonei percorsi per verificare

l’appropriatezza d’uso anche da parte delle AAS di

erogazione ai pazienti residenti per i medicinali

oggetto di mobilità intraregionale

L’Azienda individua un’area terapeutica in cui sperimentare il sistema del “costo per QALY”, Individua in

base alla letteratura nazionale e internazionale indipendente il “costo per QALY” delle molecole

appartenenti a quella categoria e la soglia che richiede una procedura di “presa visione”. Fornisce, ai

medici prescrittori, per quell’area terapeutica, le indicazioni operative del caso. Verranno sviluppati

percorsi di promozione di medicinali che a parità di efficacia, sicurezza e tollerabilità per il paziente siano

economicamente più vantaggiosi per il SSR nei diversi setting assistenziali.

6. Nell’ambito della residenzialità, della semi-

residenzialità e dell’assistenza domiciliare sarà

garantita la distribuzione diretta dei medicinali

presso tutte le strutture afferenti all’Azienda per

l’assistenza sanitaria assicurando la progressiva

implementazione delle indicazioni emerse

nell’ambito dei gruppi regionali del rischio clinico

sui temi della riconciliazione e della poli-

farmacoterapia. L’implementazione di tale attività

dovrà essere assicurata in almeno il 20% delle

residenze protette.

Tutte le strutture di residenzialità, semi-

residenzialità e assistenza domiciliare afferenti

all’Azienda sono regolarmente approvvigionate in

via diretta.

Nel 20% delle strutture, sono implementate le

indicazioni emerse nell’ambito dei gruppi regionali

del rischio clinico sui temi della riconciliazione e

della poli-farmacoterapia.

Tutte le strutture di residenzialità, semi-residenzialità e assistenza domiciliare afferenti all’Azienda sono

approvvigionate tramite il sistema MAGREP, con un controllo rigido rispetto al rispetto della normativa

nazionale, regionale e del Prontuario Terapeutico Aziendale. In un numero di strutture selezionate, è svolta

un’azione di formazione e implementazione delle indicazioni emerse nell’ambito dei gruppi regionali del

rischio clinico sui temi della riconciliazione e della poli-farmacoterapia.

7. Continua ad essere assicurato il monitoraggio e la

verifica dell’appropriatezza d’uso dei dispositivi per

l’ assistenza integrativa al fine di porre in essere

ogni azione utile ad una razionalizzazione della

spesa e dei consumi di tali prodotti, soprattutto con

riferimento ai limiti massimi prescrivibili dei

dispositivi per diabetici. In particolare per quanto

riguarda l’erogazione di ausili di assistenza

Fornitura di report e feedback ai prescrittori rispetto

ai consumi dei dispositivi per diabetici, con

riferimento ai limiti massimi prescrivibili.

Evidenza di azioni per introdurre modalità di

erogazione vantaggiose per il SSR (diretta, accordi

protesica, l’AAS favorirà la distribuzione diretta

come pure prevederà, relativamente agli ausili per

diabetici, azioni di promozione dell’appropriatezza

prescrittiva.

con farmacie, ecc)

Rispetto all’assistenza protesica, è definita una

procedura aziendale unica per

l’approvvigionamento.

L’azienda svolge inoltre una revisione rispetto

all’utilizzo delle strisce per la determinazione

dell’INR.

Sfruttando i sistemi informativi aziendali, è monitorata la prescrizione in ambito di assistenza integrativa,

con riferimento ai limiti massimi prescrivibili dei dispositivi per diabetici. Un benchmark tra prescrittori e

un confronto verso standard di letteratura permette eventuali azioni di confronto e di formazione mirata in

ambito distrettuale.

L’azienda istituisce due gruppi di lavoro, uno per la protesica uno per l’utilizzo delle strisce INR: i gruppi

arrivano a definire le procedure e gli standard unici per tutto il territorio aziendale.

8. L’ Azienda adotta idonee iniziative, al fine di

monitorare periodicamente eventuali carenze di

medicinali nel proprio territorio di competenza e

segnalare contestualmente tali assenze alla

Direzione centrale salute, integrazione

sociosanitaria, politiche sociali e famiglia secondo

le modalità concordate.

Segnalate eventuali carenze di farmaci alla DCS

L’Azienda, anche in collaborazione con le associazioni di categoria, monitora eventuali carenze di

medicinali nel proprio territorio e segnala prontamente le mancanze, secondo le procedure regionali.

9. Per quanto attiene all’informatizzazione delle

prescrizioni, al fine di consentire un puntuale

monitoraggio dell’appropriatezza prescrittiva e la

promozione dei medicinali acquisiti centralmente

da EGAS, la copertura delle prescrizioni

personalizzate con iter elettronico tramite PSM sarà

garantita per l’80% delle confezioni destinate alla

distribuzione diretta nominale. Inoltre, a partire dal

II quadrimestre 2016, sarà garantito il ricorso

(prima prescrizione e rinnovi)

alla prescrizione informatizzata dei piani terapeutici

implementati/disponibili a sistema, in almeno il

50% dei pazienti che necessitano di medicinali

soggetti a tali modalità prescrittive.

PSM copre l’80% delle confezioni destinate alla

distribuzione diretta nominale.

A partire dal secondo quadrimestre 2016, la

prescrizione informatizzata dei piani terapeutici

copre almeno il 50% dei pazienti, nelle aree in cui il

sistema è disponibile.

I sistemi informatici che consentono la prescrizione sono resi disponibili ai prescrittori. Il Servizio

Farmaceutico collabora alla formazione e garantisce la spedizione fatta tramite PSM.

10. Sono promosse le iniziative di farmacovigilanza

anche attraverso la partecipazione di tutti i sanitari

interessati alle progettualità regionali definite dalla

Direzione centrale salute integrazione sociosanitaria

politiche sociali e famiglia; al fine di coadiuvare al

meglio il responsabile aziendale di

farmacovigilanza per ogni struttura/reparto verrà

individuato tra il personale medico e/o

infermieristico un referente per la tematica

L’azienda garantisce la formazione dei propri

operatori nel campo della farmacovigilanza. È

prontamente disponibile a collaborare con la

Direzione centrale salute integrazione sociosanitaria

politiche sociali e famiglia sul tema.

Individuato un referente di farmacovigilanza per

ciascuna struttura di assistenza.

Individuato in ogni struttura di assistenza un referente per la farmacovigilanza.

Il Servizio Farmaceutico e il Servizio di Formazione Aziendale organizzano almeno due momenti

formativi in ambito aziendale.

Garantita la partecipazione degli operatori sanitari alla formazione .

11. La prescrizione dei medicinali soggetti a

registro AIFA dovrà avvenire nel rispetto delle

indicazioni prefissate, assicurando la registrazione

di tutti i dati richiesti, al fine di assicurare

appropriatezza d’uso e consentire il recupero di

quanto dovuto in termini di cost-sharing, pay-back

e risk sharing. In riferimento a tale indicazione

l’erogazione dei medicinali potrà avvenire solo a

fronte di apposita documentazione attestante, per i

farmaci in questione, la compilazione di detti

registri. Va inoltre assicurato, anche favorendo

l’implementazione dei sistema informatizzato

PSM/Piani, il controllo dei piani terapeutici e il

rispetto delle note limitative AIFA.

Quando previsto, i farmaci sono erogati dalle

farmacie aziendali solo a fronte di apposita

documentazione attestante la compilazione dei

registri.

La fornitura dei medicinali soggetti a registro AIFA

avviene nel rispetto della normativa vigente e solo a

fronte della presentazione di documentazione

attestante la compilazione di detti registri. Si darà

continuità all’inserimento di tutti i dati richiesti dal

registro AIFA, al fine di consentire il recupero di

quanto dovuto in termini di cost-sharing, pay-back

e risk-sharing.

Assicurato, favorendo l’implementazione del

sistema informatizzato PSM/Piani, il controllo e il

rispetto delle note limitative AIFA.

La fornitura dei medicinali soggetti a registro AIFA avviene nel rispetto della normativa vigente e solo a

fronte della presentazione di documentazione attestante la compilazione di detti registri, secondo le

procedure aziendali. Si dà continuità all’inserimento di tutti i dati richiesti dal registro AIFA, al fine di

consentire il recupero di quanto dovuto in termini di cost-sharing, pay-back e risk-sharing.

12. La cartella oncologia informatizzata dovrà

essere implementata relativamente ai campi:

diagnosi/sede, protocollo/farmaco, stadiazione con

un grado di completezza pari ad almeno il 95% dei

pazienti

Grado di completezza della cartella oncologia

informatizzata pari ad almeno 95% dei pazienti

i darà continuità alla registrazione dei dati di cartella oncologica per ogni paziente, conformemente agli

standard e alle modalità indicate dalla Regione

13. L’ Azienda sanitaria assicura:

l’implementazione e il controllo dei flussi

informativi verso le amministrazioni centrali entro

il 10 di ogni mese. Sarà in particolare garantita, per

il corretto calcolo del rispetto dei tetti di spesa,

l’integrale copertura della fase 3 su fase 2 (100%

della spesa negli ambiti previsti). In fase di

erogazione dei medicinali è inserito a sistema il

codice targatura.

Implementati e controllati i flussi informativi entro

il 10 di ogni mese, integrale copertura della fase 3

su fase 2, verifica dei dati trasmessi con gli

indicatori di qualità del dato disponibili

In fase di erogazione dei medicinali è inserito a

sistema il codice targatura.

Si darà continuità ai flussi informativi verso le amministrazioni centrali, conformemente agli standard e

alle modalità indicate dalla Regione

14. L’ Azienda al fine di assicurare la

compensazione a livello centrale dei costi riferiti

alle prestazioni farmaceutiche erogate in

distribuzione diretta implementa, con riferimento

alla vigente normativa, i sistemi informativi

disponibili con i dati identificativi dell’assistito

Le informazioni utili alla mobilità farmaceutica

sono correttamente inserite nei sistemi informativi.

L’Azienda opera l’inserimento delle informazioni utili al recupero della mobilità farmaceutica, come da

modalità indicate dalla DCS.

15. Avviamento di un’unità di allestimento farmaci

antiblastici (UFA)

Nel corso del 2016 l’AAS avvia un’unità di

allestimento farmaci antiblastici a Palmanova

Avvio, con l’assenso della DCS, della realizzazione dell’UFA.

E. PROGETTI ATTINENTI LA PROGRAMMAZIONE DEGLI INTERVENTI SOCIOSANITARI

(INSERIRE LINK ALLE INTESE CON GLI AMBITI – PDZ)

E1. Linea PAL n. 3.6.1 Anziani

Fondo per l’autonomia possibile – salute mentale

Il nuovo testo regolamentare DPReg 8.1.2015 n. 7

prescrive che i progetti sperimentali a favore di

persone con problemi di salute mentale debbano

essere sostenuti da un finanziamento congiunto,

formato per il 50% con risorse provenienti dal FAP

(di competenza del Servizio sociale dei Comuni) e

per il restante 50% da risorse messe a disposizione

dalla AAS territorialmente competente, che devono

essere aggiuntive e non sostitutive di interventi e

servizi di competenza istituzionale in materia di

prevenzione, cura e riabilitazione.

Applicate le prescrizioni regolamentari.

Prosecuzione dell’attività

Processo di riclassificazione delle residenze per

anziani

L’ Azienda collabora all’attuazione del processo

medesimo secondo quanto previsto al titolo X del

D.P.Reg. 144/2015 attraverso

- la verifica del possesso dei requisiti strutturali ed

edilizi dichiarati dagli enti gestori delle strutture

residenziali nell’ambito del processo medesimo

(art. 52, comma 5 del D.P.Reg. 144/2015);

- la valutazione delle domande di nuova

classificazione presentate dagli enti gestori (articolo

56, comma 2);

- il supporto alla valutazione dei bisogni degli utenti

delle residenze per anziani attraverso l’utilizzo del

sistema di valutazione multidimensionale Val.Graf.-

FVG (articolo 50 del D.P.Reg. 144/2015).

Istituzione di un nucleo di valutazione aziendale. Attivazione come da indicazioni della DCS.

Processo di autorizzazione all’esercizio dei

servizi semiresidenziali già funzionanti

L’ AAS partecipa all’attuazione del processo di

autorizzazione all’esercizio dei servizi

semiresidenziali per anziani non autosufficienti,

funzionanti, secondo le modalità e i termini previsti

dall’articolo 45 del D.P.Reg. 144/2015.

Attivazione come previsto dall’articolo 45 del D.P.Reg. 144/2015

Monitoraggio e promozione della qualità L’ AAS prosegue nelle attività di verifica e

approfondimento dei percorsi avviati negli anni

all’interno delle residenze per anziani precedenti e realizza almeno tre nuove visite di

audit approfondite. L’Azienda provvede inoltre a

redigere e trasmettere, entro il primo semestre 2016,

una dettagliata relazione illustrativa delle attività di

monitoraggio e promozione della qualità svolte

negli anni precedenti.

L’azienda completa entro il 2016 su tutte le residenze il primo ciclo di audit attraverso la costituzione del

gruppo di valutazione aziendale.

Sistemi informativi L’AAS monitora, verifica ed eventualmente

sollecita l’utilizzo sistematico dello strumento di

VMD Val.Graf.-FVG e dei sistemi informativi e-

GENeSys e SIRA-FVG nei servizi semiresidenziali

e residenziali per anziani convenzionati del proprio

territorio.

Prosecuzione dell’attività

Sistema di VMD Val.Graf.- FVG

L’AAS provvede a valutare, mediante l’utilizzo del

sistema di VMD Val.Graf.-FVG, tutte le persone per

le quali è previsto l’accoglimento in un servizio

semiresidenziale o residenziale convenzionato. La

valutazione deve essere effettuata da un’équipe

multiprofessionale distrettuale, costituita da

professionalità di tipo sanitario e sociale

appartenenti dal Distretto e all’Ambito dei servizi

sociali, territorialmente competenti.

L’accoglimento nei servizi residenziali e

semiresidenziali è preceduto da UVM con utilizzo

di Val. Graf.

Prosecuzione dell’attività

Vigilanza dei servizi semiresidenziali e

residenziali sociosanitari destinati a persone

anziane e con disabilità

Nelle more della piena attuazione del D.P.Reg.

144/2015 e dell’adozione del regolamento di cui

all’articolo 31 della L.R. 6/2006, l’ AAS esercita la

funzione di vigilanza e controllo dei servizi

semiresidenziali e residenziali per anziani non

autosufficienti e delle strutture destinate

all’accoglimento di persone con disabilità. Tale

funzione è esercitata periodicamente o su iniziativa

in caso di specifiche segnalazioni o ogni qualvolta

ne venga ravvisata la necessità.

Per l’anno 2016 l’ azienda effettuerà l’attività di

vigilanza e controllo su almeno il 10 % dei

servizi/strutture collocati sul territorio di

competenza.

Attuazione delle attività di vigilanza e controllo

E2. Linea PAL n. 3.6.2 Minori

Affido

Applicazione di quanto previsto dalle linee guida

per l’affido approvate con delibera n. 1115 del 12

giugno 2015 .

- sono in carico all’AAS di riferimento tutti gli

interventi sanitari e sociosanitari, con particolare

riguardo alla valutazione diagnostica e prognostica

del minore e dei genitori, nonché il sostegno

psicologico e l’eventuale trattamento

psicoterapeutico o altri trattamenti sanitari del

minore e/o della sua famiglia di origine

Prosecuzione dell’attività

Come specificato nella legge L.R. 17/2014

l’integrazione sociosanitaria nel settore materno

infantile viene garantita a livello di distretto, tramite

erogazione delle prestazioni sociosanitarie ad alta

integrazione. L’assistenza materno-infantile è

assicurata, in primis, dal Consultorio familiare,

relativamente all’assistenza ostetrico-ginecologica,

all’assistenza pediatrica, all’assistenza psicosociale

ed educativa, alla tutela e al sostegno psicologico e

sociale alle famiglie e alle persone nelle diverse fasi

del ciclo della vita, agli interventi sociosanitari

integrati.

Erogazione delle prestazioni sociosanitarie ad alta

integrazione da parte del Consultorio familiare.

Prosecuzione dell’attività. Per quanto riguarda l’assistenza pediatrica devono essere rivalutati i bisogni e le

risorse da assegnare, anche in rete con tutte le strutture aziendali e convenzionate.

Il servizio sanitario nel progetto di affido garantisce

la presa in carico del minore affidato e si assume la

responsabilità di sostegno al minore e al nucleo

familiare, attivando tutti gli interventi atti a

favorirne il rientro nella famiglia di origine.

Erogazione delle prestazioni sociosanitarie ad alta

integrazione da parte del Consultorio familiare.

Prosecuzione dell’attività

Al fine di promuovere e attuare l’istituto per

l’affido familiare, i SSC e l’ AAS stipulano appositi

protocolli operativi per la costituzione di gruppi di

lavoro multi-professionali, funzionali per l’affido

familiare. Tale gruppo può essere costituito anche

su base sovra-distrettuale

Consolidati ed applicati i protocolli in essere

Prosecuzione dell’attività in corso

Adozioni

Nel 2016 il tavolo di lavoro per la revisione sul

protocollo delle adozioni internazionali proseguirà

con l’elaborazione delle Linee guida per le adozioni

nazionali e internazionali che forniranno indicazioni

operative relativamente a: informazione e

formazione, iter adottivo, presentazione della

domanda di adozione al tribunale, valutazione e

studio di coppia, decreto di idoneità 41 all’adozione

internazionale, conferimento dell’incarico all’Ente

Aderito alle indicazioni regionali

autorizzato per l’adozione internazionale, tempo di

attesa nella nazionale e nell’internazionale;

abbinamento e adozione; post adozione

Adesione alle iniziative regionali

Minoranze linguistiche Nel corso del 2016 verrà rinforzato il servizio

psicopedagogico per la minoranza slovena.

Adesione alle iniziative regionali

E6. Linea PAL n. 3.3.2 Programmazione degli interventi socio-sanitari. Cooperazione sanitaria

transfrontaliera ed internazionale.

Partecipazione ad attività di collaborazione

internazionale, anche congiuntamente ad altri

Enti del SSR, su temi afferenti alla pianificazione

regionale.

Partecipato ad almeno un’iniziativa/proposta

progettuale a valere su Programmi europei o di

cooperazione internazionale, anche congiuntamente

ad altri Enti del SSR, su tematica afferente al Piano

Strategico regionale ed alla pianificazione regionale

specifica del settore sanitario e sociosanitario.

Avvio delle progettualità previste dal GECT 2016/2018 nell’area della salute mentale, gravidanza

fisiologica, CUP transfrontaliero e diagnosi precoce autismo.

E7. Linea PAL n. 3.6.3 Piani di zona

Nell’anno 2015 si è formalmente concluso il

triennio di validità del Piano di Zona di cui all’art.

24 della Legge Regionale 6/2006 “sistema integrato

di interventi e servizi per la promozione e la tutela

dei diritti di cittadinanza sociale”. Tuttavia gli

obiettivi e le azioni intraprese nelle aree

d’integrazione socio sanitaria, formalizzati anche in

specifici protocolli da parte dell’ Azienda per

l’Assistenza Sanitaria e dei Servizi Sociali dei

Comuni, rimangono attuali e da implementare nel

corso del 2016 considerando, altresì, che la Regione

procederà, in attuazione dell’art. 25 della Legge

Regionale 17/2014, alla revisione delle prestazioni

sanitarie a rilevanza sociale e delle prestazioni

sociosanitarie a elevata integrazione da assicurare

da parte delle Aziende e comprese nei livelli

essenziali di assistenza sanitaria.

Si prevede per il 2016 una continuità della

pianificazione locale e il rinnovo dell’ ”Atto di

intesa” da parte dell’ Azienda congiuntamente ai

Servizi Sociali dei Comuni.

Nel corso del 2016 si darà continuità alle progettualità ed alle attività poste in essere nelle aree

d’integrazione sociosanitaria, contenute nei PDZ 2013-2015, già oggetto di formali Intese tra AAS e

Servizi Sociali dei Comuni per l’anno 2015, il cui rinnovo per il 2016 è attualmente in corso di

sottoscrizione fra le parti.

F. PROGETTI ATTINENTI ATTIVITA’ AMMINISTRATIVE E TECNICHE

F1. Linea PAL n. 3.7 Sistema informativo

Nel corso del 2016 si procederà ad un’ulteriore

stadio evolutivo dei servizi on line al servizio dei

cittadini

- Estensione del servizio referti on line per le

prestazioni già sottoscritte digitalmente

- Pagamento on line delle prestazioni

- Prenotazione on line delle prestazioni

ambulatoriali almeno per le principali visite di

branca

- Consultazioni liste di attesa di tutte le prestazioni

erogate, ivi incluse le liste d’attesa per i principali

interventi chirurgici, indicando la prima data utile.

- Tempi di accesso ai servizi di Pronto soccorso per

codice triage, estendendo la procedura del Sistema

Emergenza Intra-ospedaliera (SEI) già adottata

dalla maggior parte dei servizi della regione, anche

per le rimanenti sedi di Pronto soccorso

Sistema Informativo: pubblicazione dei link sul siti aziendale; adeguamento delle agende per la

prenotazione on line; configurazione in ADT delle liste di attesa degli interventi chirurgici.

Sportelli CUP: raccolta consenso alla pubblicazione dei referti on line.

Proseguono le attività presenti nella pianificazione

in essere

- Sicurezza fisica e logica/funzionale

- Privacy

- Ricetta dematerializzata da estendere, oltre che

alla farmaceutica, anche alla specialistica

ambulatoriale, per i Medici di medicina generale, i

Pediatri di libera scelta e gli specialisti

convenzionati e dipendenti del Servizio sanitario

regionale

- Interventi sull’intero sistema ICT del SSR per gli

adeguamenti previsti dalla L.R. 17/2014 Sicurezza: confronto e armonizzazione delle procedure per la gestione della sicurezza. Revisione e

adeguamento della documentazione.

Privacy: collaborazione con il Responsabile della Privacy e partecipazione al gruppo di lavoro regionale.

Dematerializzata: Pianificazione delle attività di diffusione della ricetta dematerializzata ed estensione

della stessa agli ospedali di Gorizia, Latisana e Monfalcone e Distretti. Collaborazione con la Direzione

regionale e recepimento delle indicazioni per l’estensione a MMG e PLS.

Riordino: Adeguare i sistemi informativi al nuovo atto aziendale

Nel 2016 è obbligatorio l’utilizzo della firma

digitale per i seguenti documenti, per i quali viene

fissata la percentuale minima di refertazione con

firma digitale rispetto al totale dei referti:

- Dove presenti gli applicativi gestionali del G2

Clinico > 80%, in particolare la lettera di

dimissione ospedaliera

- Laboratorio e microbiologia > 98%

- Medicina trasfusionale > 98 %

- Anatomia patologica > 98 %

- Radiologia > 98%

- ECG > 80%.

Diffusione della lettera di dimissione a tutti i reparti di degenza.

Monitoraggio del numero di referti firmati digitalmente e segnalazione alla Direzione Strategica delle

criticità.

F2. Linea PAL n. 3.7 PACS

Il coordinamento del sistema PACS regionale

rimane nell’ambito della DCS che si avvale, per la

gestione operativa del sistema, dell’EGAS.

Per il 2016 le linee di sviluppo aziendale sono le

seguenti: completamento dell’estensione del

sistema PACS nel settore della diagnostica

ecografica in ambito ostetrico/ginecologico,

prosecuzione dell’estensione nel settore

dell’endoscopia digestiva ed avvio dell’estensione

nell’ambito residuale dell’endoscopia ambulatoriale

Partecipazione ai tavoli organizzati dall’EGAS a supporto dell’Ingegneria Clinica.

F3. Rischio amministrativo

Prevenzione e repressione della corruzione e

dell’illegalità nella Pubblica Amministrazione

- individuazione di almeno 4 aree di rischio e conseguenti interventi per la diminuzione del grado di

rischio;

- adozione di regolamenti volti alla prevenzione della corruzione: Codice di Comportamento,

regolamento incarichi extraistituzionali e regolamento sulle sponsorizzazioni individuali;

- mappatura dei procedimenti a seguito dell’adozione dell’atto aziendale con conseguente analisi

del rischio e pesatura dello stesso e successiva individuazione degli interventi da porre in essere al

fine della diminuzione dello stesso;

- formazione del Personale;

- rotazione degli incarichi nell’ambito dell’attività di vigilanza sotto il profilo delle aree territoriali

di attribuzione.

58

3. Analisi del contesto esterno ed interno

Analisi del Contesto Interno

Analisi in via di definizione.

Analisi del Contesto Esterno

Analisi in via di definizione.

4. Obiettivi strategici

La pianificazione strategica, affidata alla direzione strategica, definisce le finalità

dell’Azienda mediante l’atto aziendale ed il piano attuativo locale (PAL) in attuazione alle

Linee per la gestione del Servizio sanitario regionale che annualmente vengono emanate con

delibera regionale e, per il sistema socio-sanitario, attraverso la partecipazione al piano di

zona (PdZ).

5. Da obiettivi strategici agli obiettivi operativi

La programmazione attuativa, in capo alla programmazione e controllo su indirizzo della

direzione strategica, declina gli obiettivi strategici in obiettivi aziendali annuali tramite la

definizione e l’approvazione del PAL annuale. La programmazione annuale è volta a definire,

per l’intera Azienda e per le strutture operative, gli obiettivi annuali e le politiche gestionali.

Queste ultime indicano gli interventi necessari in merito alla struttura organizzativa, ai

processi operativi e direzionali, alle risorse, alle dinamiche del personale ed, infine, agli

investimenti da effettuare nell’anno, in conformità con la pianificazione regionale e con il

programma pluriennale aziendale

Obiettivi assegnati al personale

Gli obiettivi assegnati al personale delle varie aree contrattuali della dirigenza e del comparto

sono contenuti nella scheda di budget della struttura di afferenza. Ciò implica una valutazione

del grado di raggiungimento degli obiettivi dell’equipe che è strettamente correlata al sistema

premiante.

6. Il processo seguito e le azioni di miglioramento del Ciclo di gestione

delle performance

IL CICLO DELLA PERFORMANCE: fasi del processo

1) DEFINIZIONE DELLE RISORSE.

La Direzione Aziendale quantifica le risorse a disposizione dei fondi (comprensivi delle RAR)

e con le Organizzazioni Sindacali delle varie aree contrattuali definisce le modalità di riparto

dei medesimi. In particolare per quanto attiene la parte destinata agli incentivi vengono

59

stabilite le percentuali da destinare a “quota base”, “incentivi specifici” e “incentivi

strategici”, nonché i criteri di attribuzione delle risorse, negli accordi integrativi. Il

finanziamento con risorse regionali aggiuntive definisce aree di intervento e criteri per

l’utilizzo delle medesime negli accordi regionali delle varie aree contrattuali.

Gli accordi integrativi sono pubblicati nel sito aziendale.

2) NEGOZIAZIONE OBIETTIVI

La SOC Programmazione e Controllo predispone una bozza di scheda budget a livello di

Dipartimento LEA (Assistenza ospedaliera, assistenza distrettuale e salute mentale e

prevenzione) contenente obiettivi economici (di norma sulla base della spesa storica),

prestazionali (trasposizione ai diversi CdA degli obiettivi di PAL, “cascading”), gestionali

(come definiti dagli accordi sindacali) e specifici (individuati dalla Direzione Aziendale e/o

proposti dai CdA) coerenti con le Linee per la gestione regionale e con gli indirizzi strategici

aziendali, oggetto di negoziazione con le strutture e validati dall’OIV, in cambio di incentivi

definiti secondo le modalità regolamentate dalla Direzione Aziendale coi tavoli sindacali.

Tale bozza di scheda budget viene condivisa tra il Comitato di budget e il Direttore del

Dipartimento LEA. Nella fase successiva vengono predisposte a cascata le schede di budget

delle singole strutture individuate formalmente come Centri di Attività che negoziano con il

proprio referente gerarchico risultati attesi e risorse.

3) VALUTAZIONE RAGGIUNGIMENTO OBIETTIVI

L’Organismo indipendente di valutazione valuta il grado di raggiungimento degli obiettivi con

cadenza quadrimestrale e valida l’erogazione degli acconti nelle misure definite dagli accordi

integrativi qualora le attività risultino in linea con le scadenze.

Al termine dell’esercizio, l’OIV valuta definitivamente il grado di raggiungimento degli

obiettivi assegnati e propone alla Direzione aziendale le percentuali utili per l’erogazione del

saldo.

L’OIV ha anche l’onere di certificare il sistema di misurazione e di valutazione in quanto

funge da garante sulla corretta applicazione del sistema della performance.

La SOC Programmazione e Controllo garantisce il supporto all’OIV in tutte le fasi.

CONTROLLO SU ATTIVITA’ LIBERO PROFESSIONALI

Per quanto riguarda i controlli in oggetto, la SOC Programmazione e Controllo predispone, in

attuazione dell’obiettivo regionale “Linea 1.2.1.2. Libera professione. Il rapporto fra i volumi

di prestazioni erogate nell’ambito delle attività istituzionali e quelli nell’attività di libera

professione intramuraria ambulatoriale”, un monitoraggio semestrale calcolando il rapporto

tra numero di prestazioni (tutte le branche) in attività libero professionale / numero di

prestazioni (tutte le branche) in attività istituzionale. Il monitoraggio di primo livello è

rimesso alle SOA.

Coerenza con la programmazione economico-finanziaria e di bilancio

La coerenza della programmazione annuale con le risorse economico – finanziarie a

disposizione dell’Azienda, comprendenti il finanziamento regionale e le entrate proprie, è

esplicitata nel documento di Programmazione attuativa locale redatto con cadenza annuale,

cui si rimanda.

60

Ai fini del perseguimento dell’equilibrio economico – finanziario pluriennale, l’Azienda nel

2015 ha predisposto il Piano di Riorientamento (approvato con decreto del Direttore Generale

n. 606/2015), che di seguito si riporta integralmente.

Piano di Riorientamento 2015 -2018

PREMESSA

L’Azienda per l’Assistenza Sanitaria n° 2 “Bassa Friulana-Isontina” nata dalla fusione della ex

ASS5 e ex ASS2 costituita ai sensi della L.R. 17/2014 ha ereditato una situazione economica e

finanziaria in evidente deficit rappresentabile nel seguente modo:

CONTRIBUTI IN C/ESERCIZIO QUOTA INDISTINTA

anno 2015 AAS2 anno 2014 ASS2 anno 2014 ASS5 anno 2014 totale

quota capitaria 376.059.673 214.332.332 158.671.235 373.003.567

integrazione RAR 114.061 208.878 322.939

sub totale 376.059.673 214.446.393 158.880.113 373.326.506

integrazione finanz. 2014 10.381.177 6.164.282 16.545.459

Integrazione finanziamento 2015 16.000.000

piano sangue reg. 4.050.000 0

quota capitaria netta 388.009.673 224.827.570 165.044.395 389.871.965

2015 2014 Differenza

MINORE FINANZIAMENTO 2015 SU 2014 372.009.673 373.326.506 -1.316.833

MINORE FINANZIAMENTO CON ASSESTAMENTO 388.009.673 389.871.965 -1.862.292

DEFICIT STRUTTURALE 2014 EX ASS2 e ASS5

ASS2 ASS5 totale

61

integrazione finanziamento 2014 10.381.177 6.164.282 16.545.459

saldo partite straordinarie 2014 2.183.708 3.138.791 5.322.499

utile (perdita) 2014 -3.153.046 3.038.296 -114.750

equilibrio (deficit) strutturale -15.717.931 -6.264.777 -21.982.708

COSTI E RISORSE

MINORI RISORSE

integrazione finanziamenti -.545.459

quota capitaria -1.316.833

gestione straordinaria -5.322.499

totale minori ricavi -7.184.791

MAGGIORI COSTI GENERATI DA CAMBIO REGOLE

acquisto da privati specialistica 5.540.492

acquisto da privati ricoveri 3.725.019

mobilità regionale distr. diretta e servizio 3.997.000

totale maggiori costi 14.074.337

DEFICIT STRUTTURALE 2015

MINORI RICAVI -7.184.791

MAGGIORI COSTI -14.074.337

PERDITA CONSOLIDATA 2014 -114.750

TOTALE -21.373.878

Nella relazione al bilancio preventivo 2015 si è dato atto che esso è stato redatto non

prevedendo risultato di esercizio negativo nel rispetto dell’art. 10 della L.R. 49/1996. Ciò è

62

stato possibile unicamente prevedendo azioni di “cost containment” la cui realizzazione nel

corso di un solo esercizio finanziario risulta estremamente difficile. Pertanto in adempimento

a quanto precisato nella relazione introduttiva al PAL 2015 e confermato nel decreto del

Direttore Generale n 137 dd 31.03.2015, qualora dai report economici fosse emersa una

situazione economica di sofferenza la Direzione Strategica avrebbe elaborato un piano di

rientro finalizzato a riportare l’Azienda in equilibrio economico in un arco temporale

pluriennale.

Il report al 2° trimestre inviato in regione evidenzia uno squilibrio economico di €

20.658.139.

Si è provveduto pertanto ad elaborare il Piano di Riorientamento che si sviluppa in due

direttrici. La prima che potremmo tecnicamente classificare di “cost containment” e la

seconda di riallocazione delle risorse.

Nella sostanza la prima fase finalizzata alla ricerca della migliore efficacia possibile si articola

in tre “Aree”:

- RAZIONALIZZAZIONE articolata in linee di intervento che ricercano la migliore

efficienza nell’utilizzo dei fattori produttivi.

- RIORGANIZZAZIONE articolata in linee di intervento finalizzate al miglioramento

dell’efficienza attraverso processi di revisione degli assetti organizzativi senza

intervenire nella struttura dell’offerta sanitaria dell’AAS n. 2 “Bassa friulana –

Isontina” nel rispetto della programmazione regionale.

- RISTRUTTURAZIONE articolata in proposte che rivedono la “struttura dell’offerta

assistenziale”, nel rispetto comunque degli standard e dei setting assistenziali stabiliti

dalla programmazione regionale. Ciò si sostanzia in proposte, da sottoporre al

decisore centrale, di razionalizzazione delle strutture erogatrici dei servizi sanitari che

presuppongono un intervento di riorganizzazione dell’assetto strutturale dell’AAS n. 2

“Bassa friulana –Isontina”.

Nella seconda fase, RIORIENTAMENTO, si evidenziano possibili azioni di ricollocazione della

mission aziendale, spostandone il baricentro da una visione ospedalo – centrica,

riducendone il peso e ricollocando le risorse, recuperate nella fase di “cost containment” sul

territorio potenziando la PHC (Primary Health Care), la Prevenzione e la Riabilitazione.

MODALITA’

La Direzione Strategica ha individuato per le due Aree (Razionalizzazione e Riorganizzazione)

le linee di intervento e per ognuna delle due Aree ha individuato il Coordinatore nella figura

del Direttore Amministrativo per l’area della razionalizzazione e del Direttore Sanitario per

63

l’Area della riorganizzazione, ha fornito il mandato e dettato gli elementi portanti del piano

di Riorientamento, fornito altresì il format delle progettualità con tutte le variabili da

prendere in considerazione (es: obiettivi, tempi, recuperi di personale, benefici organizzativi,

ecc.).

I Coordinatori hanno individuato i componenti dei gruppi di lavoro ed i team leader. In corso

d’opera è stata valutata la coerenza dei lavori con il mandato direzionale.

Le Aree della Ristrutturazione e del Riorientamento sono sviluppate dalla Direzione

Strategica in specifiche sezioni del Piano.

LINEE DI INTERVENTO

Di seguito si rappresentano in specifiche schede le linee di intervento individuate, distinte

per l’Area della Razionalizzazione e della Riorganizzazione. Per ogni linea è stato individuato il

team leader ed i componenti del gruppo.

Il team leader che risponde del risultato, ha sviluppato assieme al gruppo la progettualità che

ha schematizzato nel format sintetico proposto dalla Direzione, compilandolo in tutte le sue

parti. E’ stato elaborato, altresì, un cronoprogramma delle azioni/interventi associato agli

eventuali costi di attivazione/investimenti ed ai recuperi di risorse umane (riduzione di

personale, riallocazione, mancata sostituzione) e/o ritorni economici in termini di

contenimento dei costi o aumento dei ricavi e/o benefici organizzativi.

I gruppi di lavoro sulla riorganizzazione si sono avvalsi della SOC Programmazione e Controllo

di Gestione Qualità e Accreditamento Risk Management, SOC Risorse Umane e SOC Servizio

Aziendale per le Professioni Sanitarie per gli aspetti di competenza.

I risultati ottenibili termini di miglioramento di efficienza/costi/rendimenti sono riassunti in

modo analitico nelle schede seguenti.

Di seguito si da evidenza in schede sintetiche del ritorno economico annuale per linea di

intervento e complessivamente per l’intera Azienda.

64

RITORNO ECONOMICO

AREA RAZIONALIZZAZIONE

Anno/

Linee 2015 2016 2017 2018

1 Ottimizzazione del processo di acquisizione dei dispositivi

medici

20.000 40.000 40.000 40.000 140.000

2 Ottimizzazione del processo di prescrizione ed utilizzo dei beni

sanitari

= 200.000 300.000 300.000 800.000

3 Revisione appropriatezza forniture su terzi 30.000 50.000 50.000 50.000 180.000

4 Revisione politiche di manutenzione e servizi appaltati 190.000 421.000 520.000 520.000 1.651.000

5 Revisione e omogeneizzazione della Modulistica e

Documentazione Sanitaria

= 60.000 57.000 46.000 163.000

6 Efficientamento energetico = 345.000 437.000 437.000 1.219.000

7 Adesione magazzino EGAS e revisione della logistica dei

trasporti

= -145.000 5.000 255.000 115.000

8 Ottimizzazione utilizzo tecnologie sanitarie 10.000 38.000 38.000 38.000 124.000

9 Ottimizzazione utilizzo presidi sanitari a valenza assistenziale 68.000 164.000 164.000 164.000 560.000 318.000 1.173.000 1.611.000 1.850.000 4.952.000

Anno/Linee 2015 2016 2017 2018

65

RITORNO ECONOMICO

AREA RIORGANIZZAZIONE

RITORNO ECONOMICO COMPLESSIVO AAS2 2015 - 2018

1 Organizzazione piastra ambulatoriale di Gorizia = 200.000 200.000 200.000 600.000

2 Organizzazione piastra ambulatoriale di Monfalcone = = = = =

3 Piastre Ambulatoriali Latisana – Accorpamento Ambulatori in Unica Sede = = = = =

4 Piastre Ambulatoriali Palmanova – Accorpamento = = = = =

5 Attività di degenza: gruppo assistenziale unico UTIC/TI Gorizia = = = = =

6 Revisione organizzativa blocco operatorio Monfalcone 10.000 10.000 10.000 10.000 40.000

7 Revisione percorsi di PS Gorizia - 10.000 = = = - 10.000

8 Riabilitazione: revisione percorsi riabilitativi PdC = 200.000 200.000 200.000 600.000

9 Riabilitazione: revisione percorsi di accesso a servizi ex art. 26 150.000 150.000 150.000 150.000 600.000

10 Ortogeriatria con riconversione posti letto- Attivazione posti letto riabilitativi DRG 56 = = = = =

11 Efficientamento servizi territoriali: revisione utilizzo automobili servizi territoriali DBI,DAI 35.000 70.000 70.000 70.000 245.000

12 Efficientamento servizi territoriali: revisione servizi guardia turistica Grado 30.000 30.000 30.000 30.000 120.000

215.000 660.000 660.000 660.000 2.195.000

66

Linee

1 Ottimizzazione del processo di acquisizione dei dispositivi medici 140.000

2 Ottimizzazione del processo di prescrizione ed utilizzo dei beni sanitari 800.000 3 Revisione appropriatezza forniture su terzi 180.000

4 Revisione politiche di manutenzione e servizi appaltati 1.651.000 5 Revisione e omogeneizzazione della Modulistica e Documentazione Sanitaria 163.000

6 Efficientamento energetico 1.219.000

7 Adesione magazzino EGAS e revisione della logistica dei trasporti 115.000 8 Ottimizzazione utilizzo tecnologie sanitarie 124.000

9 Ottimizzazione utilizzo presidi sanitari a valenza assistenziale 560.000 1 Organizzazione piastra ambulatoriale di Gorizia 600.000

2 Organizzazione piastra ambulatoriale di Monfalcone = 3 Piastre Ambulatoriali Latisana – Accorpamento Ambulatori in Unica Sede =

4 Piastre Ambulatoriali Palmanova – Accorpamento =

5 Attività di degenza: gruppo assistenziale unico UTIC/TI Gorizia = 6 Revisione organizzativa blocco operatorio Monfalcone 40.000

7 Revisione percorsi di PS Gorizia - 10.000 8 Riabilitazione: revisione percorsi riabilitativi PdC 600.000

9 Riabilitazione: revisione percorsi di accesso a servizi ex art. 26 600.000

10 Ortogeriatria con riconversione posti letto- Attivazione posti letto riabilitativi DRG 56 =

11 Efficientamento servizi territoriali: revisione utilizzo automobili servizi territoriali DBI,DAI 245.000

12 Efficientamento servizi territoriali: revisione servizi guardia turistica Grado 120.000 TOTALE 7.147.000

67

AREA

RAZIONALIZZAZIONE

68

LINEA INTERVENTO N° 1 (RAZIONALIZZAZIONE)

OTTIMIZZAZIONE DEL PROCESSO DI ACQUISIZIONE DEI DISPOSITIVI MEDICI

Obiettivo 1 - Migliorare le politiche di acquisto dei dispositivi medici per una maggiore centralizzazione delle procedure, con l’obiettivo di ridurre il ricorso ad acquisiti in economia a livello aziendale. 2 - Relativamente ai DM non inseriti nelle convenzioni EGAS attive o nel catalogo MEPA, ottimizzare e razionalizzare il processo di acquisizione dei prodotti mediante una adeguata programmazione degli acquisti e con ricorso ad una procedura contrattualizzata. 3 - Monitorare l’appropriatezza nell’utilizzo dei dispositivi medici ai fini di valutare l’effettiva conformità alla destinazione d’uso dei prodotti richiesti dalle UU.OO./servizi aziendali. Contenere le spese in economia dei DM attraverso le tre azioni succitate.

Razionale Esercitare un ruolo di guida e di controllo nel processo di approvvigionamento dei DM, onde assicurare un ricorso alla fornitura dei prodotti in economia limitato ai soli DM ad uso sporadico; promuovere l’utilizzo appropriato dei medesimi da parte dei Servizi aziendali in linea con l’obiettivo assegnato del rispetto e della corretta gestione del budget e delle risorse attribuite

Azioni A) Individuazione a sistema dei Dispositivi medici in uso in Azienda ordinati/consumati dai centri di attività; B) Produzione di reportistica sistematica sui consumi di DM da inoltrare ai Responsabili delle Strutture aziendali per le conseguenti attività di monitoraggio e audit, mirate ad una razionalizzazione dei consumi C) Governo dei processi di acquisto dei DM per un rafforzamento della capacità di governance aziendale degli acquisti e per una maggiore contrattualizzazione delle procedure

Costi di attivazione progetto Il progetto è isorisorse.

Tempo di realizzazione I tempi di attuazione delle azioni sopra citate possono essere stimati come segue:

A) Reperimento dati a sistema entro il 15 giugno; B) Produzione di reportistica entro il 30 giugno; C) Contrattualizzazione delle procedure: successiva alle attività

di monitoraggio e audit con i centri di attività

Ritorno economico Stima su probabili inappropriatezze nei consumi e tramite un miglioramento delle politiche di acquisto: entro l’Anno 2015: 20.000 euro; Anno 2016:40.000 euro; Anno 2017:40.000 euro; Anno 2018: 40.000 euro.

Recupero risorse umane //

Benefici organizzativi Ottenimento di risparmi sui prezzi dei dispositivi medici; Sensibilizzazione dei centri di attività per il corretto utilizzo dei dispositivi e delle risorse economiche e strumentali assegnate.

Vincoli //

69

70

LINEA INTERVENTO N° 2 (RAZIONALIZZAZIONE)

OTTIMIZZAZIONE DEL PROCESSO DI PRESCRIZIONE, UTILIZZO DEI BENI SANITARI

Obiettivo Ottimizzare l’utilizzo delle risorse economiche destinate alla terapia dei pazienti promuovendo l’utilizzo dei farmaci, dei dispositivi medici e degli altri prodotti parafarmaceutici a rapporto costo-efficacia più favorevole.

Razionale Molte tecnologie sanitarie (farmaci, dispositivi medici, ecc.) sono autorizzate al commercio senza un’evidenza certa che siano migliori delle terapie esistenti. Nel tempo, talora, emergono segnalazioni di tossicità o effetti collaterali non noti durante gli studi registrativi. È quindi essenziale che l’Azienda metta in atto un piano di valutazione trasparente e indipendente delle tecnologie sanitarie e che i risultati di tale attività vengano implementati nell’operatività assistenziale.

Azioni D) L’azienda istituisce la Commissione Tecnica per il

Prontuario Aziendale.

E) L’Azienda individua, con il supporto della Commissione

Tecnica, le aree terapeutiche su cui esercitare un’azione di

governo (orientandosi alle aree a più rilevante impatto

economico e con maggiore margine di miglioramento

dell’appropriatezza prescrittiva).

F) L’Azienda mette a punto, con il supporto della

Commissione Tecnica, un set di indicatori di appropriatezza e una

reportistica relativa ai principali farmaci e dispositivi da inviare ai

prescrittori.

G) L’Azienda, con il supporto della Commissione Tecnica,

assegna obiettivi di budget coerenti con i risultati della

valutazione trasparente e indipendente delle tecnologie sanitarie.

Costi di attivazione progetto Il progetto richiede l’impiego di risorse umane interne all’AAS2 e

l’accesso a fonti primarie e secondarie di letteratura. È necessaria

un’azione di segreteria scientifica da parte del Servizio

Farmaceutico Aziendale. I costi sono legati all’attività di

individuazione e diffusione delle migliori evidenze:

sostanzialmente abbonamenti alle banche dati scientifiche (circa

1.000 euro per anno).

Tempo di realizzazione I tempi di attuazione delle azioni sopra citate possono essere stimati come segue: A) Istituzione della Commissione Tecnica per il Prontuario

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Aziendale: 30 settembre 2015

B) Individuazione delle aree terapeutiche su cui esercitare

un’azione di governo: prima individuazione 31 ottobre 2015,

poi rivalutazione semestrale

C) Messa a punto di un set di indicatori di appropriatezza e una

reportistica relativa ai principali farmaci e dispositivi da inviare

ai prescrittori: 30 novembre 2015, poi rivalutazione

semestrale

D) Assegnazione di obiettivi di budget coerenti con i risultati

della valutazione trasparente e indipendente delle tecnologie

sanitarie: contrattazione di budget 2016, poi cadenza annuale.

Ritorno economico Dipende dalle scelte autorizzative degli organi centrali e dall’ inappropriatezza nell’utilizzo. Si può stimare un contenimento di spesa 2016 di 200.000 euro. A regime, un contenimento di spesa di circa 300.000 euro per anno.

Recupero risorse umane //

Benefici organizzativi //

Vincoli Obblighi di rimborsabilità imposti dagli organismi centrali (es. Agenzia Italiana per il Farmaco, Ministero della Salute)

72

LINEA INTERVENTO N° 3 (RAZIONALIZZAZIONE)

REVISIONE APPROPRIATEZZA FORNITURE SU TERZI

Obiettivo 1 - Introdurre criteri di appropriatezza nell’utilizzo dei beni (farmaci, presidi, dietetici e diagnostici) forniti alle Residenze per anziani convenzionate. 2 - Valutare le situazioni di polifarmacoterapia (ai sensi LGR) attraverso la partecipazione attiva allo studio regionale nelle strutture residenziali per contenerne il fenomeno. 3 - Migliorare la qualità complessiva dell’assistenza attraverso l’introduzione o il rafforzamento di azioni di governo clinico. Contenere le spese correnti attraverso le tre azioni citate.

Razionale Esercitare in maniera coerente la titolarità e la responsabilità aziendale dell’assistenza sanitaria nelle Residenze per anziani, assumendo un ruolo di guida e di accompagnamento nella gestione appropriata dei beni forniti in distribuzione diretta e nel garantire una qualità assistenziale adeguata agli ospiti delle strutture.

Azioni H) Produzione di un nuovo testo di Convenzione con le Residenze per anziani, innovativo rispetto alle Convenzioni stipulate dalle ex ASS2 ed ex ASS5, con inserimento di nuove clausole di monitoraggio qualità ed appropriatezza, nonché di eventuali contingentamenti nelle forniture di presidi, modulate in relazione agli effettivi fabbisogni; I) Produzione di reportistica sistematica sui consumi di farmaci e presidi nelle Residenze per anziani, da inoltrare ai Distretti per le conseguenti attività di monitoraggio e audit, mirate a possibili revisioni quali-quantitative delle forniture, sotto la guida del Dirigente Servizio farmaceutico aziendale; J) Accompagnamento nelle azioni di miglioramento della qualità assistenziale con una figura professionale di riferimento (Dirigente infermieristico aziendale); K) Accessi nelle Residenze per anziani nell’ambito del progetto di valutazione polifarmacoterapia nelle persone over 65;

Costi di attivazione progetto Il progetto è isorisorse

Tempo di realizzazione I tempi di attuazione delle azioni sopra citate possono essere stimati come segue:

D) Produzione di un nuovo testo di Convenzione: revisione con i Distretti entro il 15 giugno; presentazione alle Residenze entro il 30 giugno;

E) Produzione di reportistica con il supporto del Servizio farmaceutico, SS Acquisizione Beni e Servizi e SOC Programmazione e Controllo: previa valutazione delle Strutture interessate;

F) Accompagnamento nelle azioni di miglioramento della qualità assistenziale: dopo la presentazione della nuova Convenzione alle Residenze;

G) Accessi nelle Residenze per anziani nell’ambito del progetto

73

di valutazione polifarmacoterapia (già garantita l’attivazione)

Ritorno economico Stima per risparmi da probabili inappropriatezze nei consumi: entro l’Anno 2015: 30.000 euro; Anno 2016: 50.000 euro; Anno 2017:50.000 euro; Anno 2018: 50.000 euro.

Recupero risorse umane //

Benefici organizzativi Individuazione di un riferimento aziendale in staff al Coordinamento sociosanitario. Consolidamento del ruolo dei Distretti come riferimento territoriale per le Residenze per anziani.

Vincoli //

74

LINEA INTERVENTO N° 4 (RAZIONALIZZAZIONE)

REVISIONE POLITICHE DI MANUTENZIONE E SERVIZI APPALTATI

Obiettivo Uniformare i livelli e gli standard manutentivi (sia sugli edifici che sulle tecnologie) nelle varie realtà aziendali; allineare le scadenze contrattuali e, ove giuridicamente percorribile unificare i fornitori di servizio. Proceduralizzare una rete di controlli al fine del rispetto capillare delle condizioni contrattuali e alla comminazione di detrazioni

Razionale Ottenere delle economie di scala oltre che gestionali

Azioni A) Valutazione comparativa (tecnico/economica/sicurezza) tra la

strategia manutentiva per gli elettromedicali il global service e

quella mista

B) Verificare possibili economie di scala sui contratti manutentivi

in scadenza (multifunzione, antincendio, gas medicali) e sulla

gestione calore

C) Definizione della rete dei controlli e definizione della

procedura per eventuali detrazioni ed istituzione della figura

di Energymanager

Costi di attivazione progetto Nessun costo (analisi dati storici di spesa)

Tempo di realizzazione (vedi Gantt)

H) Entro 3/2015 attivazione del Global Service complessivo (assorbimento di 8 contratti) Entro 2016 assorbimento di ulteriori contratti in scadenza nel global (11) Entro 2017_2018 assorbimento completo contratti

I) Entro 6/2015 definizione dei nuovi contratti (comprensivi di manutenzioni ordinarie) relativi a antincendio, gas medicali consentirà un risparmio stimato pari a 10.000 € Nel corso del 2016/2017 scadranno altre gare di fotocopiatori (nolo e manutenzione) che consentiranno l’accorpamento in gare uniche Nell’aprile del 2016 andra’ in scadenza l’attuale servizio energia, dalla gara fatta nella logica della gestione calore ci si aspetta un saving di circa 250.000 €/annuo

J) Entro il 12/2015 formalizzazione della rete dei controlli e istituzione dell’energy manager aziendale

Ritorno economico A) Per l’anno 2015: 180.000 € (rispetto allo speso 2014) Per l’anno 2016: 210.000 € (rispetto allo speso 2014) Per l’anno 2017: 215.000 € (rispetto allo speso 2014) Per l’anno 2018: 215.000 € (rispetto allo speso 2014)

B) 2015 stimabile in 10.000 €/anno sui tre contratti (risp.2014) 2016 stimabile in 15.000 €+166.000€ (risp.2014) 2017 stimabile in 25.000 €+250.000€(risp.2014) 2018 stimabile in 25.000 €+250.000€(risp.2014)

C) La stima del risparmio è molto complessa ma è valutabile in 30.000 € /anno

Recupero risorse umane //

75

Benefici organizzativi Uniformità dei livelli manutentivi Maggiore copertura sul servizio relativo alla manutenzione delle attrezzature (reperibilità h24 e maggior personale tecnico a disposizione) Semplicità di rilievo dei fabbisogni Diminuzione del numero dei fornitori

Vincoli Nessuno

*** dati rispetto allo speso 2014

RIEPILOGO DEI DATI DI RISPARMIO CONSEGUENTI ALLA REALIZZAZIONE DELLE LVARIE AZIONI

anno RISPARMIO SU A RISPARMIO SU B RISPARMIO0 SU C totale

2015 180.000 10000 - € 190.000

2016 210000 181000 30000 € 421.000

2017 215000 275000 30000 € 520.000

2018 215000 275000 30000 € 520.000

*** dati rispetto allo speso 2014

76

LINEA INTERVENTO N°5 (RAZIONALIZZAZIONE)

REVISIONE/OMOGENEIZZAZIONE DELLA MODULISTICA E DOCUMENTAZIONE SANITARIA

Obiettivo Integrare modulistica e documentazione sanitaria tra le strutture aziendali, dematerializzando per quanto possibile. PAROLE CHIAVE

accreditamento

ambiente e sicurezza

dematerializzazione

integrazione/armonizzazione

aggiornamento costante

semplificazione amministrativa

trasparenza

Razionale L’attività sanitaria è spesso appesantita da oneri burocratici a volte ridondanti e non sempre necessari. Snellire e semplificare l’attività amministrativa a carico degli operatori sanitari permette di recuperare risorse di personale da dedicare ad attività cliniche e assistenziali. Inoltre la AAS2, azienda sanitaria di recente istituzione nata dalla fusione di due entità, deve integrare e armonizzare moduli e documenti sanitari, procedendo anche all’aggiornamento e alla revisione, nell’ambito di gruppi di lavoro multiprofessionali e pluridisciplinari.

Azioni FASE 1

Ricognizione modulistica esistente in AAS2

Eliminazione modulistica obsoleta

Registro prenotazione ricoveri (informatizzati e DH) su G2, senza utilizzo registro cartaceo (Ospedale di Latisana e Palmanova)

Utilizzo ADT per compilazione SDO (Ospedale di Gorizia Monfalcone)

Riorganizzazione sito intranet aziendale (pubblicazione di documenti senza necessità di stampare)

cartella clinica unica tra diversi reparti ospedalieri, senza necessità di aprire cartella nuova per trasferimento intraospedaliero del paziente (Ospedale di Latisana e Palmanova)

formazione sul campo e integrazione/aggiornamento documenti su rischio biologico e gestione infezioni

FASE 2

Aggiornamento regolamento aziendale “Gestione, tenuta e

tutela dei documenti sanitari”, con relativo smaltimento

dei documenti e registri cartacei che non è necessario

archiviare

Censimento materiale cartaceo archiviato con “Archidoc”

per procedere allo smaltimento (ove possibile)

Gestione centralizzata dei documenti prodotti a livello

aziendale, secondo norme di qualità

77

Gestione centralizzata stampanti

Attualmente le stampanti in uso nella ex ASS2 sono 721,

mentre il dato non è disponibile nella ex ASS5

Eliminazione Fax nelle strutture periferiche

Revisione moduli di consenso per gli ospedali e

pubblicazione su intranet

FASE 3

Sperimentazione regionale della cartella clinica informatizzata, con utilizzo palmari al letto del paziente e rilascio copia cartella clinica al paziente in cd (come PACS)

MMG accedono alla cartella clinica informatizzata del paziente

Costi di attivazione progetto Il progetto non richiede costi di attivazione per le fasi 1 e 2.

Per la fase 3 sono necessari investimenti (fondi regionali) per la

sperimentazione della cartella clinica informatizzata.

Tempo di realizzazione Si prevedono 3 fasi: 1. FASE 1 entro il 31.12.15 2. FASE 2 entro il 31.12.16 3. FASE 3 entro il 31.12.18

Ritorno economico 1. Diminuzione quantità carta utilizzata 2. Diminuzione costi toner 3. Diminuzione costi tipografia 4. Diminuzione archiviazione documenti cartacei

COSTI SOSTENUTI NEL 2014 da AAS2 (IVA compresa)

Carta

Ex ASS5 costo Anno 2014 € 68.149,76

Ex ASS2 costo anno 2014 € 40.684,46

Costi tipografia

Ex ASS5 costo anno 2014 € 39.695,82

Ex ASS2 costo anno 2014 € 84.734,25

Toner

Ex ASS 5 costo anno 2014 € 130.629,06

Ex ASS2 costo anno 2014 € 96.042,39

Archiviazione presso Archidoc

ex ASS 5 costo 2014 € 40.259,44

Ex ass2 costo anno 2014 €107.627,13

78

TOTALE COSTI € 607.822,31 (IVA compresa) Con lo sviluppo delle fasi operative del progetto, si ritiene possibile apportare un risparmio di circa il 10% dei costi sostenuti nell’anno: 2016 = 60.000 2017 = 57.000 2018 = 46.000 per un totale di 163.000 euro circa nel corso del triennio 2016-2018

Recupero risorse umane La prevista diminuzione di modulistica e documentazione sanitaria da compilare in cartaceo dovrebbe ri-orientare l’utilizzo del personale sanitario verso attività cliniche e di assistenza e non amministrative

Benefici organizzativi Integrazione/accreditamento/semplificazione

Vincoli FASE 3: può avere avvio solo con progetto e finanziamento regionale

79

LINEA INTERVENTO N° 6 (RAZIONALIZZAZIONE)

EFFICIENTAMENTO ENERGETICO

OBIETTIVO Proporre margini di miglioramento dell’efficienza energetica al fine di contenere le spese correnti relative ai vettori energetici (termici, elettrici, idrici)

RAZIONALE Valutazione comparativa delle varie soluzioni tecnicamente ed economicamente sostenibili ( in base all’entità dell’investimento iniziale) ordinandole in funzione dei tempi di ritorno degli interventi

AZIONI A) Riattivazione di un pozzo artesiano per utilizzi di carattere industriali

(alimentazione delle torri evaporative, alimentazione riserva idrica

antincendio) in alternativa all’utilizzo di acqua potabile da acquedotto

B) Riqualificazione dei sistemi attuali di illuminazione interna degli ospedali

(parti comuni) con utilizzo della tecnologia LED (Palmanova, Latisana, PT e 2°

piano piastra e degenze Monfalcone)

C) Termine ammortamento investimenti 275.000 €. Eventuale valutazione

della convenienza economica funzionamento cogeneratore/assorbitore

(bilancio complessivo) in alternativa a un gruppo frigo e ricontrattazione.

D) Realizzazione di cappotto e sostituzione dei serramenti del PO di

Palmanova

COSTI DI ATTIVAZIONE

PROGETTO A) Riattivazione di un pozzo artesiano esistente (costo circa € 40.000) al fine

dell’utilizzo dell’ acqua di falda in alternativa al consumo di rete di acqua

potabilizzata (consumo per torri evaporative circa 80 mc/giorno periodo

estivo, consumo annuo di 10.800 mc). Si specifica che attualmente il

credito dei conguagli dei consumi energetici per gli anni 2013 e 2014

ammonta a € 38.000,00 e potrebbe coprire tale intervento.

B) Sono possibili varie scelte che andranno affinate nel dettaglio progettuale:

Per Monfalcone a fronte di un investimento di € 115.500,00 per la

sostituzione di 700 lampade delle parti comuni si otterrà un risparmio di

energia elettrica pari a

€ 36.540,00 anno, con un ammortamento della spesa in 3,16 anni.

Per Latisana a fronte di un investimento di € 156.750,00 per la sostituzione

di 950 lampade delle parti comuni si otterrà un risparmio di energia

elettrica pari a

€ 49.590,00 anno, con un ammortamento della spesa in 3,16 anni.

Per Palmanova a fronte di un investimento di € 198.000,00 per la

sostituzione di 1200 lampade delle parti comuni si otterrà un risparmio di

energia elettrica pari a

€ 62.640,00 anno, con un ammortamento della spesa in 3,16 anni.

C) Ad aprile 2016 si concluderà il pagamento della quota di ammortamento

dei vari investimenti impiantistici (183.000 €/anno per il 2016, 275.000 € per il

2017, 275.000 € per il 2018)

80

D) L’intervento complessivo richiede un investimento iniziale molto

consistente 1.500.000 € che potrebbe trovare copertura all’interno di una gara

per multiservizio tecnologico nell’ambito del dlgs 115/2008 o attraverso un

finanziamento Regionale. In entrambe i casi il ritorno economico esorbita il

mandato. (cfr. scheda)

TEMPO DI REALIZZAZIONE (VEDI GANTT)

A) L’intervento è realizzabile entro la seconda metà del 2016 fatto salve le autorizzazioni Regionali.

B) L’intervento richiede rispettivamente (subordinato al finanziamento) per la realizzazione 120 gg lavorativi

160 gg lavorativi

200 gg lavorativi

C) 4/2016 D) 365 gg dalla sottoscrizione di un nuovo contratto manutentivo o 2019

attraverso il finanziamento regionale

RITORNO ECONOMICO A) Il ritorno economico è immediato rispetto al termine dei lavori ed è stimabile in 13.400 €/anno in risparmio sull’approvvigionamento dell’acqua (Scheda tecnica specifica allegata) Anno 2016: 13.400 € (rispetto a spesa 2014)

Anno 2017: 13.400 € (rispetto a spesa 2014) Anno 2018: 13.400 € (rispetto a spesa 2014) B) Il ritorno economico è calcolato in 3,16 anni ed è stimabile in 148.770,00

€/anno in costi correnti per energia elettrica e manutenzioni su un investimento iniziale di € 470.250,00 (Relazione specifica allegata)

C) Minori costi correnti di € 183.000 (ammortamento) 2016 € 275.000 2017 € 275.000 2018 D) Il tempo di pay back è pari a 8,8 e sarà vincolato a chi realizzerà

l’investimento (aggiudicatario multiservizio o AAS)

RECUPERO RISORSE UMANE //

BENEFICI ORGANIZZATIVI //

VINCOLI Tempistica dei finanziamenti regionali e iter autorizzativi A) Iter autorizzatorio Regionale B) Finanziamento in alternativa riconversione di due finanziamenti 2009-2011

divenuti non necessari per l’accentramento della Farmacia a Pordenone C) // D) Sottoscrizione di un global service manutentivo o finanziamento regionale

81

TABELLA RIASSUNTIVA DELLE PROPOSTE: IPOTESI A

0

2000

4000

6000

8000

10000

12000

14000

ANNO 2015

ANNO 2016

ANNO 2017

ANNO 2018

0

INVESTIMENTO

RITORNO ECONOMICO A

IPOTESI B

IPOTESI C

L’ipotesi D non è stata inserita in quanto i tempi realizzativi non sono compatibili con il mandato

Investimento 40000 € (già coperto)

Risparmio in parte corrente (2015-218)=40500€

nell' ipotesi della riconversione di finanziamenti

divenuti non attuali (es sistemazione farmacia

Gorizia 400.00€) il ritorno economico in parte

corrente sarà immediato al termine dei lavori

investimento iniziale = 470.000€

risparmio in parte corrente = 148.000€/anno

Dal 5/2016 non ci saranno più i costi per

l’ammortamento degli investimenti impiantistici

sostenuti (183.000 €/anno)

Si puo’ ipotizzare di investire (120.000 € una

TANTUM) per l’eliminazione del COGE a favore

del gruppo frigo, nel tal caso si avrebbe un

ulteriore risparmio di 30.000 anno

82

ALLEGATO A : VALUTAZIONI ECONOMICHE RIAPERTURA POZZO

ALLEGATO B: RELAZIONE TECNICO ECONOMICA INTERVENTO LED PANNELS

Con la presente relazione si vuole fare una ipotesi tecnico/economica per la sostituzione degli attuali corpi

illuminanti installati presso i Presidi Ospedalieri di Palmanova, Latisana e Monfalcone (Piastra) con nuove

apparecchiature con tecnologia LED PANNEL.

Si specifica che il corpo illuminante più diffuso è la plafoniera a neon 4x18W/2x36W e viene utilizzata nei

corridoi e negli spazi comuni.

DATI TECNICI CORPO ILLUMINANTE ESISTENTE E DI NUOVA INSTALLAZIONE

Potenza istantanea 4x18W neon: alla potenza delle lampade è necessario associare la resa del

reattore elettronico che porta la potenza istantanea a lampada a circa 20-22 W per lampada. Per cui

la potenza istantanea del copro illuminante risulta cautelativamente di 80W.

Numero ore di funzionamento ipotizzato annuo: 6.000 ore (16,5 ore giorno)

Consumo ipotetico annuo: 480 kWh/anno

Potenza istantanea LED PANNEL previsto: 44W.

Numero ore di funzionamento ipotizzato annuo: 6.000 ore (16,5 ore giorno)

Consumo ipotetico annuo: 264 kWh/anno

Risparmio di 216 kWh/anno pari al 45%.

In termini di incidenza manutentiva è necessario tenere conto la durata del LED PANNEL rispetto al tubo

neon. Il LED ha una durata media di 50.000 ore (8,3 anni a 6.000 ore/anno di funzionamento) rispetto al

tubo neon che ha una durata media di 12.000 ore (2,0 anni a 6.000 ore/anno di funzionamento).

Valutando i due contributi distinti si riportano due tabelle riepilogative del calcolo preliminare svolto:

83

Costo energetico tubi neon (6.000 ore/anno)

20 W Potenza istantanea a neon

4 n° Numero neon per corpo illuminante

6.000 ore/anno Ore funzionamento annuo

480 kWh Consumo annuo

0,20 €/kWh Valorizzazione kWh elettrico

96,0 €/anno Spesa energetica annua a corpo illuminante

Costo energetico LED PANNEL (6.000 ore/anno)

44 W Potenza istantanea a neon

1 n° Numero LED PANNEL

6.000 ore/anno Ore funzionamento annuo

264 kWh Consumo annuo

0,20 €/kWh Valorizzazione kWh elettrico

52,8 €/anno Spesa energetica annua a corpo illuminante

Nelle tabelle successive si riportano per singolo presidio Ospedaliero la comparazione economica della

soluzione ipotizzata:

Presidio Ospedaliero Palmanova

1.200 n° Corpi illuminati tradizionali al neon parti comuni (29% di 4.112 totali)

96,0 €/anno Spesa energetica annua a corpo illuminante Neon

52,8 €/anno Spesa energetica annua a corpo illuminante LED PANNEL

115.200 €/anno Spesa energetica annua per i corpi illuminanti oggetto di sostituzione

63.360 €/anno Spesa energetica annua per i corpi illuminanti a LED

51.840 €/anno Risparmio economico

Presidio Ospedaliero Latisana

950 n° Corpi illuminati tradizionali al neon parti comuni (29% di 3.272 totali)

96,0 €/anno Spesa energetica annua a corpo illuminante Neon

52,8 €/anno Spesa energetica annua a corpo illuminante LED PANNEL

91.200 €/anno Spesa energetica annua per i corpi illuminanti oggetto di sostituzione

50.160 €/anno Spesa energetica annua per i corpi illuminanti a LED

41.040 €/anno Risparmio economico

Presidio Ospedaliero Monfalcone

700 n° Corpi illuminati tradizionali al neon parti comuni (29% di 2.415 totali)

96,0 €/anno Spesa energetica annua a corpo illuminante Neon

52,8 €/anno Spesa energetica annua a corpo illuminante LED PANNEL

67.200 €/anno Spesa energetica annua per i corpi illuminanti oggetto di sostituzione

36.960 €/anno Spesa energetica annua per i corpi illuminanti a LED

30.240 €/anno Risparmio economico

Totale corpi illuminati sui tre presidi Ospedalieri: n°2.850

Costo unitario LED PANNEL: € 165,00

Totale spesa sostituzione corpi illuminati = n°2.850 x € 165,00 = € 470.250,00

84

Totale risparmio annuale sui tre presidi ospedalieri € 123.120,00.

Ammortamento spesa: anni 3,82

C’è però da completare l’analisi con l’aspetto gestionale, ovvero associato al costo delle sostituzioni che

nell’arco dei 4,3 anni le due tipologie di soluzioni prevedono.

CONFRONTO COSTI GESTIONALI

22.920 h ore per 3,82 anni (a 6.000 ore di funzionamento all’anno)

12.000 h Vita media neon 18W

1,91 n° Numero sostituzione neon in 3,82 anni

50.000 h Vita media LED PANNEL

1 n° Numero sostituzione LED PANNEL in 3,82anni

4,5 €/cad Costo unitario neon 18W (installazione e smaltimento)

135,00 €/cad Costo unitario LED PANNEL (installato)

0,3881 €/cad Costo unitario smaltimento corpo illuminante

2.850 n° Numero corpi lampada 4x18W oggetto di intervento

11.400 n° Numero neon oggetto di sostituzione

97.983 € Costo sostituzione neon nei 3,82 anni (lo smaltimento è incluso)

Come si osserva nell’arco delle 22.920 ore di funzionamento nei 3,82 anni a 6.000 ore di funzionamento

all’anno, le due soluzioni poste a confronto prevedono in un caso (tubi neon) 1,91 sostituzioni e nell’altro

(LED PANNEL) 1 (ovvero la sola prima installazione).

Riassumendo:

Totale spesa sostituzione corpi illuminati = n°2.850 x € 165,00 = € 470.250,00

Totale risparmio annuale sui tre presidi ospedalieri € 123.120,00.

Totale costo gestionale annuale = € 97.983,00/3,82 = € 25.650,00

Totale annuale risparmio + costo gestionale = € 123.120,00 + € 25.650,00 = € 148.770,00

Ammortamento spesa: anni 3,16

N.B.

L’ipotesi potrebbe essere più precisa dopo un’analisi approfondita sul tipo di locali oggetto dell’intervento, che ci consentirebbe di integrare al sistema LED anche i sensori di presenza e/o dimmeraggio.

ALLEGATO C: MINORI COSTI DI AMMORTAMENTO ED EVENTUALE

SOSTITUZIONE COGENERATORE

ED ASSORBITORE CON GRUPPO FRIGO

Dal 4/2016 non si pagherà più le quote di ammortamento circa 275.000/anno costi correnti (138.000€ euro per il 2016) Nell’ipotesi di investire il minor costo corrente anno 2016 per approntare il gruppo frigo si avrebbe negli anni successivi 2017/2018 un ulteriore vantaggio economico pari a 30.000 €/anno

85

ALLEGATO D: VALUTAZIONE ECONOMICA TEMPO DI RITORNO INTERVENTO CAPPOTTO/SERRAMENTI

Va specificato che l’intervento è molto opportuno per riqualificare l’involucro edilizio diminuendo le

dispersioni termiche, ma certamente non e’ compatibile con i tempi dl mandato rimane indiscusso che

l’intervento aumenta il valore patrimoniale dell’edificio e diminuisce a lungo termine i costi di esercizio.

Nel caso lo si inserisca in una gara per multiservizio tecnologico i vantaggi sarebbero appannaggio

dell’aggiudicatario per l’intero tempo contrattuale ma il vantaggio sarebbe la maggior celerità in quanto si

tratta di n intervento in partnership privata.

Se l’intervento viene finanziato con soldi pubblici il vantaggio economico risulta a vantaggio della AAS2 ma i

tempi burocratici di realizzazione lo rendono disponibile dopo il 2020.

86

87

LINEA INTERVENTO N° 7 (RAZIONALIZZAZIONE)

ADESIONE MAGAZZINO EGAS E REVISIONE DELLA LOGISTICA DEI TRASPORTI

Obiettivo Completare l’entrata nel sistema logistico dell’EGAS per

l’approvvigionamento dei beni sanitari ed economali.

Riorganizzare, alla luce dell’entrata nell’EGAS, il modello aziendale

dei trasporti così da rispettare i vincoli temporali e di sicurezza

imposti dalla natura dei materiali trasportati, sfruttando al

contempo tutte le possibili sinergie allo scopo di ridurre i costi.

Razionale L’adesione al sistema logistico dell’EGAS da parte di tutte le

Aziende della Regione, consente di eliminare i doppioni e di

rendere più efficiente ed economica la distribuzione dei beni

utilizzati. L’AAS2 è già entrata nel sistema con la parte di Palmanova

e Latisana, per ottenere un vantaggio completo è ora necessario

ultimare l’adesione con Gorizia e Monfalcone. È poi necessario

riorganizzare i servizi aziendali coinvolti (farmacia ospedaliera ed

economato) riducendoli per dimensione e centralizzando le loro

funzioni residue in un unico punto del territorio aziendale.

Con il completamento dell’entrata nell’EGAS c’è infine la necessità

di ridefinire le rimanenti linee logistiche, complementari a quelle

dell’EGAS (urgenze interne, trasporto allestimenti personalizzati,

emoderivati, corrispondenza, ecc.).

Azioni A) L’Azienda effettua il puntamento delle anagrafiche aziendali

su quelle dell’EGAS.

B) L’Azienda forma il personale, della metà isontina dell’Azienda,

all’utilizzo del sistema informatico di richiesta di beni al

magazzino EGAS.

C) L’Azienda attiva le richieste al magazzino EGAS.

D) L’Azienda procede al ridimensionamento strutturale e del

numero dei dipendenti dei magazzini della farmacia e

dell’economato, anche tramite una loro centralizzazione in un

unico punto aziendale.

E) L’Azienda individua l’organizzazione dei trasporti e dei

magazzini di stoccaggio più adatta e conveniente in base ai

volumi del materiale da trasportare e alle tipologie dei mezzi di

trasporto, anche attraverso un’analisi di benchmark.

F) L’Azienda verifica la conformità del modello alle norme di

sicurezza dei lavoratori e al rischio clinico inerenti:

a. il parco mezzi ed autovetture;

b. il trasposto di merci pericolose su strada;

c. il trasporto il corretto trasporto dei campioni biologici;

88

d. il corretto trasporto interno (sostituzione dei pallet in

legno con rollcontainer).

G) L’Azienda introduce un sistema tracciabilità delle

consegne.

Costi di attivazione progetto Per la parte di entrata nell’EGAS, il progetto comporta un

incremento dei costi rispetto all’anno 2014 per il pagamento delle

linee di fornitura della parte isontina dell’Azienda di circa 250.000

euro ogni anno.

La fase iniziale richiede l’impiego di risorse umane interne all’AAS2

per la formazione tecnica, informatica e di help-desk.

Sono necessari dei lavori nelle sedi delle farmacie di Palmanova,

per circa 300.000 euro (adeguamento standard ambientali, nuova

stanza stupefacenti, nuovo frigorifero, unità allestimento

centralizzato antiblastici e sterili), e Gorizia, per circa 30.000 euro

(ridimensionamento farmacia e adeguamento locali residui). Sono

da adeguare i locali-attrezzature di transito-stoccaggio temporaneo

(Gorizia-Latisana-Monfalcone - 10.000 euro).

È previsto l’acquisto di un furgone di piccole dimensioni (20.000

euro).

È necessario un investimento per la tracciabilità delle consegne di

beni non EGAS (5.000 euro ogni anno).

Tempo di realizzazione I tempi di attuazione delle azioni sopra citate possono essere stimati come segue: E) L’azienda effettua il puntamento delle anagrafiche aziendali

su quelle dell’EGAS: 30 settembre 2015

F) L’Azienda forma il personale della metà mancante all’utilizzo

del sistema informatico di richiesta di beni al magazzino EGAS:

31 ottobre 2015

G) L’Azienda attiva le richieste al magazzino EGAS: 30 novembre

2015

H) L’Azienda procede al progressivo ridimensionamento

strutturale e dei dipendenti dei magazzini della farmacia e

dell’economato, anche tramite una loro centralizzazione in un

unico punto aziendale. Contestualmente ridefinisce percorsi e

organizzazione dei trasporti.

L’azione è terminata entro il 31 dicembre 2018.

Ritorno economico Nel 2016, con la riduzione dei magazzini aziendali economali e di

89

farmacia, si può concludere il rapporto di collaborazione con la

Cooperativa il Grande Carro: i trasporti interni sono gestiti con

personale precedentemente impiegato nei magazzini aziendali.

Due-tre figure del comparto sono ricollocate nella squadra autisti

aziendali, in sostituzione dei due-tre autisti forniti dalla Coopertiva

Minerva.

Nel medio-lungo termine non saranno più necessarie le seguenti

figure del comparto nelle attività di farmacia, magazzino e

trasporti: 1 farmacista, 3 figure amministrative, 10 figure del

comparto. Si può stimare il seguente risparmio annuo:

2016 – 90.000 euro;

2017 – 240.000 euro;

2018 – 490.000 euro;

Riduzione degli scaduti aziendali: circa 15.000 euro per anno.

Recupero risorse umane Vedi sopra

Benefici organizzativi Miglioramento della risposta alle richieste dei reparti

Vincoli //

90

91

LINEA INTERVENTO N° 8 (RAZIONALIZZAZIONE)

OTTIMIZZAZIONE UTILIZZO TECNOLOGIE SANITARIE

Obiettivo Azioni di ottimizzazione e razionalizzazione dell’utilizzo delle apparecchiature sanitarie volte alla diminuzione dei costi globali di gestione.

Razionale L’attuale global service relativo alla manutenzione delle apparecchiature biomedicali di per se costituisce un sistema ottimale di mantenimento della funzionalità e sicurezza delle stesse, tuttavia genera un costo dovuto al canone di manutenzione che, in caso di utilizzo di una data attrezzatura troppo limitato o nullo, può risultare superfluo: va quindi posta particolare attenzione allo stato del parco macchine ed agli aspetti legati all’acquisizione, uso e dismissione.

Azioni A) realizzazione e completamento della inventariazione

(attualmente già in corso e si completerà a settembre) con

individuazione delle apparecchiature da dismettere (quindi

non più in manutenzione);

B) attribuzione della quota di manutenzione delle tecnologie al

centro di costo di competenza;

C) realizzazione del regolamento per l’acquisizione e gestione

delle apparecchiature biomedicali.

In particolare, per il presente progetto, vanno sviluppati i seguenti

aspetti:

acquisti in conto capitale e dismissioni.

valutazione dei tempi di utilizzo delle apparecchiature

sanitarie per determinare la possibilità di condivisione

delle stesse tra diversi professionisti e/o reparti con

definizione del sistema decisionale che coinvolga l’Area

Sanitaria e Tecnica;

possibilità di noleggio di alcune apparecchiature se la

differenza tra spese di manutenzione e spese di noleggio è

favorevole per l’Azienda;

concentrazione della dislocazione di predeterminate

apparecchiature sanitarie;

sensibilizzazione di modalità di utilizzo per prevenire casi di

furto o di guasto dovuti a negligenza.

Costi di attivazione progetto Non è previsto nessun costo di attivazione

Tempo di realizzazione (vedi Gantt)

A) L’inventario è attualmente già in corso e si completerà a

settembre con queste tempistiche: PO Latisana entro

92

giugno, PO Palmanova entro luglio, PO Gorizia e

Monfalcone entro settembre; entro ottobre sarà definita

la lista apparecchiature da dismettere;

B) Entro settembre;

C) Entro settembre;

Ritorno economico A) 38.400 €/anno in minori costi manutentivi determinati da una

prima stima delle apparecchiature da dismettere, per il 2015 si

calcola solo il minor costo nel trimestre conclusivo per 9.600 €; si

precisa che le apparecchiature più costose (sopra i 100.000,00 €)

determinano in caso di dismissione un risparmio immediato del

canone di manutenzione, invece se l’apparecchiatura è piccola il

risparmio è maturato nell’anno successivo alla dismissione.

B) Si prevede un risparmio indotto dalla maggiore appropriatezza

gestionale, ad ora non quantificabile;

C) Si prevede un risparmio indotto dalla maggiore appropriatezza

gestionale, ad ora non quantificabile;

Recupero risorse umane //

Benefici organizzativi Le azioni esplicitate nei punti B) e C) mirano a migliorare sensibilmente l’organizzazione e la razionalizzazione nell’acquisizione ed utilizzo delle apparecchiature biomedicali, portando un significativo contributo per la attenta valutazione dei bisogni tecnologici e per la giusta collocazione delle risorse aziendali.

Vincoli //

93

LINEA INTERVENTO N° 9 (RAZIONALIZZAZIONE)

OTTIMIZZAZIONE UTILIZZO PRESIDI SANITARI A VALENZA ASSISTENZIALE

Obiettivo Ottimizzare l’utilizzo di alcune linee di presidi a valenza assistenziale tenendo conto delle linee guida, i protocolli che regolano il settore, l’appropriatezza e la sicurezza per l’utente e per l’operatore. Linee di lavoro:

Utilizzo superfici antidecubito a noleggio Utilizzo delle Medicazioni Avanzate per il trattamento delle Lesioni da

Pressione, Vascolari, Diabetiche, ecc. Utilizzo dei presidi per l’incontinenza

Razionale L’utilizzo consapevole di presidi di buona qualità associato ad una formazione capillare volta ad omogeneizzare i comportamenti degli operatori si traduce in una razionalizzazione dei consumi. Il presidio giusto al paziente giusto altre a soddisfare il bisogno dell’utente riduce gli sprechi rendendo più efficiente il sistema.

A - Utilizzo superfici antidecubito a noleggio anno 2014: ex ASS5: 351.520 € di cui: 1) 190.864 ospedali, 2) 160.656 territorio

a) distretto Est 27.274 € b) distretto Ovest 24.761 € c) RSA+Hospices Ialmicco 58.966 € d) RSA+Hospices Latisana 49.653 €

ex ASS2: 170.208 € circa solo Ospedali; B - Utilizzo delle Medicazioni Avanzate per il trattamento delle Lesioni da Pressione, Vascolari, Diabetiche, ecc. anno 2014: ex ASS5: 170.809 € (di cui 37.168 € di medicazioni a base di Argento) ex ASS2: 262.110 € (di cui 107.717 € di medicazioni a base di Argento C - Utilizzo dei presidi per l’incontinenza anno 2014: ex ASS5 + ex ASS2 spesa totale comprensiva di tutti i presidi per incontinenza:

181.933 € anno 2014

77.508 € primi 5 mesi 2015

Azioni A - Utilizzo superfici antidecubito a noleggio

Azione n°1A Adozione indicazioni delle LLGG Regionali sulla Prevenzione e Trattamento delle Lesioni da Pressione (LdP) anno 2013 che hanno valutato la revisione bibliografica più recente in materia.

Diffusione e implementazione LLGG in tutti i setting aziendali

Azione n°2A Rinegoziare con l’attuale fornitore le tipologie di noleggio da chiamata a continuativo per le RSA e Hospice dell’ex ASS5 e la Medicina dell’ospedale di Monfalcone

94

Informazione/addestramento del personale sulla nuova procedura di noleggio, sanificazione e controllo dei presidi e dei compressori.

Azione n° 3A In attesa della gara regionale attivazione di una nuova gara per sperimentare l’utilizzo di un sistema efficace ma più economico per sostituire i noleggi continuativi sul territorio dei distretti Est e Ovest. Oggi un noleggio continuativo costa 6.95 € al gg per 365gg, la nuova gara dovrebbe ridurre il costo a 3 € al dì/365 gg.:

Formazione di gruppi di lavoro per la stesura delle gare per l’acquisto/noleggio.

Espletamento gara e avvio nuovo noleggio

Informazione/addestramento del personale sulla nuova procedura di

noleggio, sanificazione e controllo dei presidi e dei compressori

Azione n° 4A Eventuale acquisto di superfici antidecubito da destinare alle RSA,

Hospice e distretti (da considerare oltre al costo delle superfici anche un n°

appropriato di coperture di ricambio, le sanificazioni e le eventuali riparazioni…)

B - Utilizzo delle Medicazioni Avanzate per il trattamento delle Lesioni da Pressione,

Vascolari, Diabetiche, ecc

Azione n°1B Adozione indicazioni delle LLGG Regionali sulla Prevenzione e

Trattamento delle Lesioni da Pressione (LdP) anno 2013 che hanno valutato la

revisione bibliografica più recente in materia.

Azione n°2B Riorientamento dei comportamenti e/o delle consuetudini attraverso una condivisione di un protocollo aziendale sull’utilizzo delle medicazioni avanzate. (es. quando utilizzare le medicazioni con argento, o quando possibile utilizzare per il calcagno una medicazione conformabile al posto di una pre-conformata che costa il doppio!….):

Istituzione gruppo di lavoro multidisciplinare e infermieri referenti per setting assistenziale.

Formazione/addestramento (infermieri e personale di supporto)

Riunioni con gli operatori coinvolti (ospedale e territorio)

Azione n°3B Adozione di un prontuario unico con una gamma di prodotti presenti in

gara regionale condivisi da tutti gli operatori (farmacista, infermiere, diabetologo,

chirurgo, ecc.)

Azione n°4B Verificare ed eventualmente migliorare l’appropriatezza dell’utilizzo

delle medicazioni contenti argento.

Azione n°5B Prevedere alcuni prodotti costosi o di nicchia con richiesta motivata.

Istituzione gruppo di lavoro multidisciplinare

Formazione

Riunioni

C - Utilizzo dei presidi per l’incontinenza anno 2014:

Azione n°1C Riorientamento dei comportamenti e/o delle consuetudini attraverso una condivisione di una procedura aziendale sull’utilizzo dei presidi per l’incontinenza che consideri la taglia appropriata e il livello di incontinenza dell’utente:

95

Istituzione gruppo di lavoro

Formazione/addestramento (infermieri e personale di supporto)

Costi di attivazione progetto

35.000 € forfetari per acquisto di superfici con relativi teli di ricambio; da considerare

il costo per il lavaggio e sanificazione delle coperture e le eventuali riparazioni.

Tempo di realizzazione Vedi Gantt

Ritorno economico A Utilizzo superfici antidecubito a noleggio. Azione n°2A passaggio dal tipo noleggio a chiamata a quello continuativo per tutte le superfici utilizzate nelle RSA e Hospice (Palmanova-Latisana) e per gli utenti seguiti a domicilio dei due distretti Est-Ovest; tale noleggio prevede che una giornata di noleggio costi 6.95 € (ivato):

Beneficio economico per 5 mesi (agosto – dicembre 2015), 17.660 €

Beneficio economico anno 2016*, 42.386 € Azione n°3A attivazione gara sperimentale per copertura completa del fabbisogno delle RSA e Hospice (Palmanova-Latisana) e per gli utenti seguiti a domicilio dei due distretti Est-Ovest; la gara dovrebbe prevedere il costo giornaliero di una giornata di noleggio non più alto di 3 € (ivato):

Beneficio economico per 5 mesi (agosto – dicembre 2015), 41.310 €

Beneficio economico anno 2016* , 99.144 € * entro il 2016 dovrebbe partire la nuova gara regionale sulle superfici. In tal caso sono da rivedere i benefici economici. A seguito di ciò non è possibile prevedere il beneficio economico per gli anni 2017-2018 Azione n°4A acquisto di n° 20 superfici antidecubito con specifiche caratteristiche… (azione da rivalutare nel 2016 se non espletata la gara regionale sulle superfici a noleggio) B - Utilizzo delle Medicazioni Avanzate per il trattamento delle Lesioni da Pressione,

Vascolari, Diabetiche, ecc

Azione n°2B Riorientare l’utilizzo delle medicazioni sagomate per tallone con quelle non sagomate:

beneficio economico potenziale 3400 € per 4 mesi

beneficio economico potenziale 9.920 € per un anno Azione n°4B Razionalizzare l’utilizzo delle medicazioni contenti Argento; Valutazione forfetaria in quanto non è possibile al momento fare una stima più precisa:

beneficio economico: – 8% sulla spesa presunta di 4 mesi: 2.870 €

beneficio economico: – 8% sul totale della spesa annua: 8.600 € circa C - Utilizzo dei presidi per l’incontinenza Azione n°1C Riorientamento dei comportamenti e/o delle consuetudini

beneficio economico potenziale 2.800 € per 4 mesi

96

beneficio economico potenziale 4.200 € per 6 mesi

Vincoli Gara regionale superfici antidecubito ancora da avviare, ma che dovrebbe essere operativa con il 2016. Gare regionali, medicazioni avanzate, presidi per l’incontinenza già in fase di stesure del capitolato.

A Utilizzo superfici antidecubito a noleggio.

B - Utilizzo delle Medicazioni Avanzate per il trattamento delle Lesioni da Pressione, Vascolari, Diabetiche, ecc

C - Utilizzo dei presidi per l’incontinenza

€ 3.400

€ 2.870

€ 2.800

€ 9.920

€ 8.600

€ 4.200

€ 0

€ 1.000

€ 2.000

€ 3.000

€ 4.000

€ 5.000

€ 6.000

€ 7.000

€ 8.000

€ 9.000

€ 10.000

2015 2016 2017

ritorno

economico

MED.AV.Tallone

ritorno

economico

MED.AV.in AG

presidi

incontinenza

97

98

AREA

RIORGANIZZAZIONE

99

INTRODUZIONE

Il presente documento descrive la progettualità che l’azienda intende sviluppare in

materia di riorganizzazione dei percorsi , progettualità che si sviluppa secondo le

seguenti linee di indirizzo:

1) revisioni organizzative finalizzate all’ottimizzazione dell’uso degli spazi e delle risorse

2) revisioni distributive finalizzate alla definizione di nuovi percorsi di accesso

3) implementazione dei percorsi di appropriatezza all’interno dei setting riabilitativi

4) riorganizzazione e riqualificazione dei percorsi ambulatoriali

5) revisione di percorsi finalizzati a migliorare la qualità percepita e aumentare il comfort dei

pazienti

I temi della riorganizzazione sono stati sviluppati all’interno di gruppi multiprofessionali e

multidisciplinari secondo la logica dell’analisi di processo con l’obiettivo di fare sinergia tra la

necessità di recuperare risorse e l’importanza di sviluppare l’appropriatezza dei percorsi.

Nella figura 1 è riportato lo schema logico

seguito.

I principi organizzativi alla base delle progettualità sono:

1) Piano di sviluppo del setting riabilitativo. L’assistenza riabilitativa rappresenta un livello in

evoluzione sia in termini di offerta che di appropriatezza delle cure. Il rapporto OASI 2013

evidenzia come le spese per la riabilitazione nel 40% dei casi sono sostenute con modalità

100

out of pocket o sono trasferite come tetti di spesa al privato accreditato. Si rende

necessario, quindi, sviluppare l’appropriatezza di cura e di setting riabilitativo come driver

anche di recupero di risorse economiche. In questo senso si sono sviluppati i lavori che si

sono dati l’obiettivo di creare percorsi di insourcing riabilitativo, sviluppando anche modelli

assistenziali nuovi, improntati sul modello per intensità di cure (ortogeriatria).

2) Piano di sviluppo dell’assistenza ambulatoriale. L’attuale organizzazione ambulatoriale è

diversa nei due presidi: incentrata sul modello poliambulatorio specialistico nell’ospedale di

Palmanova Latisana, decentrata tra le singole unità operative nell’ospedale Gorizia

Monfalcone. L’assistenza ambulatoriale rappresenta uno snodo importante nel

funzionamento dell’azienda sanitaria in quanto integra i livelli di assistenza (ospedale

territorio), rappresenta un modello importante nel percorso di cura del paziente e

rappresenta un momento di incontro fondamentale tra cittadino e istituzione. Nella logica

della centralità del paziente e dell’accessibilità ai servizi l’accorpamento dei servizi

ambulatoriali in un’unica area dedicata rappresenta una tappa organizzativa fondamentale

in cui trova concretezza la condivisione di spazi, servizi e risorse. La creazione di piastre

ambulatoriali comuni è anche un momento in cui si possono integrare servizi ospedalieri e

territoriali, favorendo quindi l’integrazione ospedale territorio, mettendo i professionisti a

lavorare insieme e dando sviluppo a valore ai progetti di assistenza primaria. La

condivisione di risorse è inoltre uno strumento di efficientamento organizzativo che

permette di rivedere piani di lavoro e impegno di personale infermieristico.

3) Piano di sviluppo dell’assistenza per intensità di cure. L’assistenza per intensità di cure

risponde al paradigma organizzativo coerente con la complessità assistenziale del paziente,

dando appropriatezza e specificità alle cure. L’organizzazione dell’ospedale deve essere

strutturata intorno al bisogno del paziente adottando un sistema basato su intensità e

natura della cura con aree disciplinari integrate dove la persona compie un percorso.

Abbandona, quindi, il lavoro centrato sui compiti e pone l’attenzione sul progetto di salute

della persona; lavora per processi ad alta integrazione multidisciplinare. Il principio è che

non si muove il paziente all’interno dell’ospedale ma è l’ ospedale che si muove sul

paziente. Sulla base di questo principio si è cercato di ridefinire l’area ad alta intensità di

cura dell’ospedale di Gorizia, attualmente separata, anche fisicamente, tra terapia intensiva

e cardiologia (UTIC). L’obiettivo è creare un gruppo assistenziale unico e mettendo le

degenze in un’unica area, indipendentemente dalla struttura accettante di riferimento

(UTIC/TI).

In tabella 1 sono riportate le aree di intervento e la declinazioni delle rispettive azioni. In tabella

2, invece si riporta il quadro sinottico degli interventi

101

Tabella 1

AREA AZIONE

A. Attività ambulatoriale Linea 1: Revisione degli spazi e dell’organizzazione della piastra

ambulatoriale di Gorizia

Linea 2: Revisione degli spazi e dell’organizzazione della piastra

ambulatoriale di Monfalcone

B. Attività di degenza:

TI/UTIC

Linea 3: Definizione di un unico gruppo assistenziale tra terapia intensiva

e UTIC

C. Blocco operatorio Linea 4: Revisione organizzativa blocco operatorio Monfalcone

D. Qualità delle cure Linea 5: Revisione percorsi all’interno del PS di Gorizia

E. Riabilitazione Linea 6: Riabilitazione: revisione percorsi riabilitativi PdC**

Linea 7: Revisione percorsi di accessibilità ai servizi ex art. 26

F. Efficientamento servizi

territoriali

Linea 8. Revisione attività di guardia turistica

Linea 9. Revisione guardia medica

102

Tabella 2. Sinossi conclusiva dei lavori

LINEA DI RIORGANIZZAZIONE Recupero RU

(t.p.e.)

COSTI (euro) al

31.12.2015

Recupero (euro) al

31.12.2015

Recupero (euro) al

31.12.2016

LINEA 1: Organizzazione piastra ambulatoriale di Gorizia

11,5 200.000

LINEA 2: Organizzazione piastra ambulatoriale di Monfalcone 1° step

3,5

LINEA 2: Organizzazione piastra ambulatoriale di Monfalcone 2° step

2

LINEA 3: Attività di degenza: gruppo assistenziale unico UTIC/TI*** Gorizia

2

LINEA 4: Revisione organizzativa blocco operatorio Monfalcone

2 10.000 10.000

LINEA 5: Revisione percorsi di PS Gorizia

1 10.000

LINEA 6: Riabilitazione: revisione percorsi riabilitativi PdC**

40.000 = 200.000

LINEA 7: Riabilitazione: revisione percorsi di accesso a servizi ex art. 26

150.000 150.000

LINEA 8: Efficientamento servizi territoriali: revisione utilizzo automobili di continuità assistenziale DBI,DAI

70.000 70.000

LINEA 9: Efficientamento servizi territoriali: revisione servizi guardia turistica Grado

30.000 30.000

103

LINEA INTERVENTO N° 1- (RIORGANIZZAZIONE)

REVISIONE PIASTRA AMBULATORIALE E DH GORIZIA

Obiettivo Creazione di piastre ambulatoriali centralizzate con lo scopo di efficientare il percorso del cittadino, le risorse e le tecnologie.

Razionale Valutazione comparativa delle diverse soluzioni per spazi e percorsi di tipo orizzontale, invece di verticale, come presente attualmente. Lo studio di fattibilità è il risultato di valutazioni basate sullo stato organizzativo attualmente in essere. La revisione dell’organizzazione delle aree ambulatoriali ospedaliere viene proposta al fine di razionalizzare spazi, risorse strumentali ed umane. L’organizzazione del lavoro viene attuata attraverso meccanismi di integrazione, coordinamento ed interdipendenza che si esplicita soprattutto attraverso l’analisi dei flussi (percorsi degli utenti-pazienti, logistica, ecc.).

Azioni 7. Valutazione mappatura e destinazione d'uso degli attuali ambulatori presenti in ospedale.

8. Studio strutturale (spazi, strumentazione e dati di attività) da cui ne deriva la distribuzione su due piani: ambulatori dell'area chirurgica posizionati al 2° piano ed ambulatori dell'area medica e distrettuali al 1° piano (ex degenze materno infantile).

9. Creazione di una segreteria unica per piano (1° e 2°) 10. Analisi delle dotazioni totali dell'organico infermieristico e di supporto. 11. Analisi de n° delle prestazioni/infermiere. 12. Valutazione costi/benefici. 13. Coinvolgimento di tutto il personale medico e del comparto. 14. Estensione delle agende di prenotazione al CUP. 15. Estensione della fascia oraria di apertura degli ambulatori, comprensiva

della fascia pomeridiana. 16. Condivisione degli stessi spazi ambulatoriali nelle diverse fasce di apertura

per un utilizzo polispecialistico degli stessi, anche per la L.P. (medicina, neurologia, metabolismo osseo, ecc.).

17. Utilizzo dell'ex “sala parto” come sala operatoria plurispecialistica medica e chirurgica (medicina, dermatologia, diabetologia, pneumologia ed ORL).

18. Utilizzo delle stanze del D.H medico/ambulatorio iniettivo per tutte le specialità, comprese quelle distrettuali.

19. Trasferimento della Medicina Sportiva negli ambulatori della Cardiologia, per ottimizzare flusso pomeridiano, segreteria unica e spazi.

20. Informazione-formazione del personale per ottenere un pool infermieristico pluridisciplinare.

21. Trasferimento ambulatori di neurofisiopatologia dal 6° al 4° piano per un recupero tempo-lavoro nel trasporto dei pazienti delle degenze neurologiche presenti sullo stesso piano.

22. Definizione con la Farmacia Ospedaliera di un percorso di assistenza farmaceutica post-visita ambulatoriale.

23. Previsione di un cronoprogramma di adeguamento e trasloco.

104

Costi di attivazione progetto

Il progetto è stato condiviso con l’Ufficio Tecnico ed Informativo, ognuno per l’ambito di competenza.

Preventivo Ufficio Tecnico: Impianto elettrico: euro 15.000,00 Prese dati: euro 4.300,00 Impianto idraulico: euro 1.000,00 Edile: euro 9.700,00

Totale: euro 30.000,00

+ cartellonistica, pitturazione, pulizia, trasloco, ecc.: da valutare

+ display visivo nelle sale di attesa: da valutare

Tempo di realizzazione (vedi Gantt)

Vedi allegato

Ritorno economico Risparmio su: - spese di pulizia (ambulatori versus aree amministrative/di servizio versus chiusura) - gestione utenze.

Recupero risorse umane

DOTAZIONE ORGANICA POLIAMBULATORI DAI (Gradisca, Cormons e ospedale): Infermieri 19 OSS 2

DOTAZIONE ORGANICA DIP. MED. H.GO:

Infermieri 4 Infermieri generici 4 coadiutore amministrativo 1

Totale DAI +H GO:

Infermieri 23 personale di supporto 6 coad. amministrativo 1

TOTALE FORZA LAVORO DAI + H. GO:

infermieri 19 personale di supporto 4,5

RECUPERI DAI + DIP. MED. H. GO: 1 infermiere per quiescenza (2016), non si richiede la sostituzione 1 infermiere per ambulatorio Pediatria di Gorizia 2 infermieri attualmente in malattia 1 infermiere generico per quiescenza (2016), non si richiede la

sostituzione

DOTAZIONE ORGANICA POLIAMBULATORI/DH - DIP. CHIR.(2 e1 piano): infermieri 33 infermieri generici 5 ASS 2 amm.vo 1

105

TOTALE FORZA LAVORO POLIAMBULATORI/DH -DIP. CHIR.(2 e 1 piano):

infermieri 31,73 infermieri generici 4.78 ASS 2 amm.vo 1

RECUPERI POLIAMBULATORI /DH -DIP. CHIR. (2 e 1 piano):

3 infermieri per quiescenza (2015), non si richiede la sostituzione 3,50 infermieri

Si valorizza economicamente in 40.000 euro il recupero per ciascun infermiere in quiescenza dal 2015/ gennaio 2016. Il recupero dal 2016 è pari a 200.000 euro / anno. Nota: L'area ambulatoriale del Dip. Chir. è costituita da 24 ambulatori. - Attività ambulatori chir/uro/ort anno 2014 38971 prestazioni - Attività per infermiere (FL 12,83) anno 2014 3037 prestazioni

Benefici organizzativi

- Spazi e personale verranno utilizzati in base ai volumi e tipologia di attività che ogni struttura sarà in grado di produrre. - Utilizzo comune di magazzini ed aree amministrative. Si propone un unico “centro di costo” per magazzino e farmacia. - Flusso pazienti: percorso distinto e ordinato tra la degenza e le aree ambulatoriali. - La segreteria unica permette di utilizzare il personale dedicato: tempo/lavoro/infermiere epurato dalle attività burocratico-amministrative. - Il cambiamento della cultura organizzativa produrrà flessibilità, condivisione ed arricchimento professionale.

Vincoli Eventuale riorganizzazione delle attività ridistribuite tra il P.O. di Gorizia/Monfalcone previste nell’Atto Aziendale, con successiva rimodulazione delle piastre ambulatoriali.

106

Allegato: GANTT

tempo

attività responsabili T 0 T 1 T 2 T 3

? 15 gg 3 mesi 3 settimane

1 Direzione Strategica

approvazione del progetto

2 Ufficio tecnico preavviso alle

ditte

3 Ufficio tecnico ed

informativo

lavori di adeguamento

tecnico

4

Ufficio tecnico, ingegneria

clinica, EBM, direzione medica

di osp.

trasloco e collaudi apparecchiature

107

LINEA INTERVENTO N°2 – (RIORGANIZZAZIONE)

REVISIONE PIASTRA AMBULATORIALE MONFALCONE

Obiettivo I cambiamenti dell’assetto tecnico logistico vanno indirizzati al raggiungimento di finalità di ordine più generale:

a) MIGLIORARE l’appropriatezza clinica assistenziale, mediante la

riorganizzazione della piastra come parte di un percorso che vede l’ospedale proiettato verso un’assistenza per intensità di cura

b) ORIENTARE la multidisciplinarietà nell’ottica del processo, “indirizzando” la cultura organizzativa verso una maggiore flessibilità e coinvolgimento da parte del personale

c) ACCRESCERE la soddisfazione dell’utente d) RECUPERARE efficienza e produttività dei processi attraverso

l’analisi dei flussi e) AUMENTARE la visibilità esterna aziendale, promuovendo

soluzioni innovative nei modelli organizzativi di cura, al fine di migliorare la performance dei processi assistenziali in termini di tempistica, appropriatezza, sicurezza e costo.

Finalità di ordine più particolare: a) FACILITARE l’accesso alla struttura da parte degli utenti b) OTTIMIZZARE l’attività clinica liberando capacità produttive c) RIVISITARE la dotazione dell’organico del comparto con eventuale

recupero di risorse, implementando un percorso formativo e di analisi degli standard assistenziali e sollecitando il personale infermieristico verso una impostazione multi-professionale, anziché specialistica

d) MIGLIORARE l’integrazione Ospedale Territorio e) CONSIDERARE le soluzioni tecnico logistiche subalterne e

funzionali alle esigenze degli utenti da un lato e dei professionisti dall’altro.

Razionale - Utilizzo di risorse umane, strumentali e spazi condivisi - Avvalersi di una segreteria unica - Uniformità e semplificazione dei percorsi - Formazione del personale che permetta il suo utilizzo in più

ambiti operativi nel rispetto delle specificità professionali

Azioni - Verifica della logistica e implementazione del progetto (vedi piantina)

- Analisi della dotazione degli organici (ospedaliero e distrettuale) - Analisi dei flussi di attività (tipologia e volume) - Progressiva strutturazione della turnistica sulle 12 ore

(rivisitazione attività, orari prestazioni, agende CUP, libera professione, ecc.)

- Coinvolgimento del personale attraverso audit - Formazione del personale (1 step entro fine anno) - Identificazione coordinatore infermieristico unico

108

Costi di attivazione progetto Nella previsione di un doppio step di unificazione della piastra, di cui il

secondo viene definito come "complessivo", per l’attuazione del 1° è

prevista una spesa di circa 200.000 euro:

- Interventi di climatizzazione (110.000 €)

- Adeguamento edile

- Adeguamenti impiantistici

- Alcuni lavori di partizioni antincendio

Tempo di realizzazione - 1° step riorganizzazione degli ambulatori ORT/CHIR/ORL/URO ospedalieri e FKT/OC/ORT distrettuale entro 31/12/2015

- 2° step progetto complessivo (dopo approvazione Atto Aziendale)

Ritorno economico

Analisi Dotazione Organica Dotazione organica Ospedale (forza lavoro) U.O. Inf IG

Neurologia 1 1

Pre-ricovero 4,6 1

Amb ORL/Chir/Ort 5 1

Cardiologia 5,78

TOT 16,38 3 Note: - non compresa nei numeri 1 assenza inf per lunga malattia

- non compreso nei numeri il personale SOC Oculistica (4 inf)

- 1 inf cardiologia già integrato con attività c/o pre-ricovero

Dotazione organica Distretto (forza lavoro) U.O. Inf IG

Poliambulatori: Ortopedia, Odontoiatria, Oculistica, Ginecologia, Fisiatria, Cardiologia, Urologia, Iniettivo

9 (8,58)

0

Antidiabetico 4 0

Recupero risorse umane Recupero personale da Ospedale

- 2 inf + 1IG per chirurgia ambulatoriale 1° piano degenze - 1 IG + 1 inf cardio (2° step)

Recupero personale da Distretto - 0.5 inf (2 turni per 1 inf a settimana) - Per il 2° step verrà valutato in un secondo momento

Benefici organizzativi Nella nuova organizzazione si andrà a privilegiare il rapporto umano con l’utente, sottolineando la centralità del malato e della sua dignità come persona:

- Centralizzazione delle funzioni e omogeneizzazione dei strumenti operativi

- Migliore flusso utenti - Razionale utilizzo del personale - Utilizzo intensivo della struttura e degli ambienti

Vincoli - Poca flessibilità orari componente medica

109

- Prescrizioni medico competente per il personale del comparto, benefici di legge (104, part time) per gestione del personale

- Disponibilità economica per le opere strutturali

110

LINEA INTERVENTO N° 3 - (RIORGANIZZAZIONE)

PIASTRE AMBULATORIALI LATISANA – ACCORPAMENTO AMBULATORI IN UNICA SEDE

Obiettivo Azioni di ottimizzazione e razionalizzazione dell’utilizzo degli spazi e delle apparecchiature sanitarie volte alla diminuzione dei costi globali di gestione.

Razionale Attualmente il Distretto Ovest governa le seguenti attività ambulatoriali: - Oculistica - Dermatologia - Cardiologia - Medicina dello sport - Odontostomatologia

Le stesse sono dislocate in vetusti ambulatori in una vecchia palazzina adiacente all’Ospedale; quindi in situazione logistica decentrata rispetto alla piastra ambulatoriale ospedaliera. Questo implica:

- Attrezzature dedicate per ciascun settore, e quindi a volte duplicate (vedasi cardiologia osp e cardiologia distrettuale)

- Conseguenti maggiori costi di manutenzione e sostituzione; minore razionalizzazione utilizzo beni sanitari

- Disorientamento dei pazienti (a causa delle sedi diverse)

Azioni 1. Concentrare la maggior parte delle attività ambulatoriali in una unica sede (tra l’altro di recentissima ristrutturazione) offre senz’altro una migliore immagine e comfort al paziente.

Rispetto alle 5 discipline, non si può procedere con odontoiatria e

medicina dello sport (le motivazioni sono descritte nel paragrafo

dei vincoli).

2. Trasferimento ambulatori:

Oculistico: disponibile l’ambulatorio n. 15, che già attualmente

ospita le attività del distretto

Dermatologia: disponibile stanza n. 21

Cardiologia: disponibile stanza n. 21

3. Attrezzature ed arredi:

E’ necessario acquisire ECG + 1 carrello per attività di

Dermatologia. Tali attrezzature sono già in uso presso il Distretto.

Nessuna nuova acquisizione

4. Gestione ordini beni sanitari e non sanitari, gestioni

111

apparecchiature:

La gestione di tutte le attività di supporto saranno a carico del

Coordinatore della Piastra Poliambulatoriale.

A tal proposito è necessario quantificare i consumi ed assegnare il

relativo budget al Poliambulatorio.

5. Personale: è necessario il trasferimento di 1 unità

(infermiere), già presente in Distretto.

La gestione integrata delle attività ospedaliere e distrettuali

consente una razionalizzazione dell’utilizzo della risorsa

assistenziale e consentirà di liberare spazi temporali da dedicare ad

altre attività che attualmente presentano criticità (Centro

Trasfusionale).

Costi di attivazione progetto Non è previsto nessun costo di attivazione

Tempo di realizzazione (vedi Gantt) Da 01.10.2015.

(vincolato al trasferimento della risorsa umana)

Ritorno economico Si prevede un risparmio indotto dalla maggiore appropriatezza

gestionale, ad ora non quantificabile.

Recupero risorse umane Nessuno

Benefici organizzativi Fruizione di spazi di recente ristrutturazione (rispetto a spazi obsoleti) Razionalizzazione acquisti e manutenzioni attrezzature sanitarie Miglioramento immagine offerta ambulatoriale Razionalizzazione risorse infermieristiche

Vincoli Medicina dello sport: non trasferibile per mancanza di spazio fisico all’interno della piastra. Nessun ambulatorio è in grado di accogliere le ingombranti attrezzature per il test di Master (che, per obbligo normativo, non è altrimenti sostituibile). Si segnala altresì che la Medicina dello Sport dovrà essere trasferita alla gestione del Dipartimento di Prevenzione. Odontostomatologia: richiede spazio ed attrezzature dedicate il cui trasferimento non risulta logisticamente possibile né economicamente vantaggioso.

112

LINEA INTERVENTO N° 4 - (RIORGANIZZAZIONE)

PIASTRE AMBULATORIALI PALMANOVA (ACCORPAMENTO)

Obiettivo generale Ripensare, riposizionare e ristrutturare l’organizzazione

Obiettivi specifici Supporto al processo di sviluppo della medicina territoriale con affiancamento coerente degli specialisti; Implementazione dell’integrazione tra specialisti territoriali e specialisti ospedalieri; riordino spazi della sede di Cervignano quale atto propedeutico realizzazione CAP

Razionale L’organizzazione e la strutturazione dei servizi specialistici ambulatoriali in un’unica piastra trovano presupposto nell’intento di sviluppare la risposta ambulatoriale ai problemi di salute che richiedono competenze e tecnologia di secondo livello, limitando per quanto possibile il ricorso all’ospedalizzazione. La logica che sottende l’organizzazione è quella della facilitazione all’accesso ed alla fruizione da parte del cittadino, che può trovare in un’unica area con un unico punto di accesso/prenotazione, l’offerta complessiva specialistica ambulatoriale di cui necessita. L’aggregazione, nella piastra ambulatoriale in tal modo allestita, anche di una parte dei servizi specialistici attualmente dislocati nelle sedi distrettuali, nasce dalla duplice esigenza di migliorare, da un lato, la qualità delle prestazioni (usufruendo della logistica e delle attrezzature più adeguate disponibili nel presidio ospedaliero, nonché della possibilità di confronto ed integrazione immediata del medico con le equipe specialistiche del presidio) e dall’altro di liberare, presso la sede distrettuale di Cervignano, alcuni spazi da adibire ad attività medica per le cure primarie, con l’organizzazione di un Centro per l’Assistenza Primaria.

Azioni OSPEDALE

Individuazioni tempo ambulatoriale / luogo

Incastro con ambulatorio specialisti ospedalieri

Valutazione disponibilità personale infermieristico

Modificare agenda CUP (pro memoria)

DISTRETTO

Compliance dei professionisti

Valutazione trasferibilità apparecchiature

Valutazione trasferimento 1 unità infermieristica

Costi di attivazione progetto Per riallestimento locali

Ritorno economico Ottimizzazione e razionalizzazione utilizzo apparecchiature / strumentario volti alla riduzione dei costi (principio della condivisione e dell’appropriatezza gestionale) ad oggi non quantificabili.

Recupero risorse umane 0

Benefici organizzativi Razionalizzazione spazi, impiego di risorse umane (personale di supporto), accorpamento servizi di accesso / segreteria

Vincoli / Complessità Orario specialisti territoriali non flessibile

113

Necessità di condivisione con i rappresentanti dei professionisti Necessità di rimodulare agenda specialisti ospedalieri ORL: 1 unico ambulatorio attrezzato

GANTT

Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre

Presentazione e

approvazione

progetto

Accordo con i

professionisti

Predisposizione

tempo / spazio

ambulatoriale e

riorganizzazione

agende

Predisposizione

tempo / spazio

ambulatoriale e

riorganizzazione

agende

Trasferimento

personale medico /

infermieristico

Inizio attività

ambulatoriale con

nuova organizzazione

114

LINEA INTERVENTO N° 5 – (RIORGANIZZAZIONE)

GRUPPO ASSISTENZIALE UNICO TI E UTIC-S.GIOVANNI DI DIO

Obiettivo Riorganizzazione dell’Unità di Terapia intensiva ed U.T.I.C. e Recovery Room Ottimizzazione dell’attuale utilizzo dei locali in uso

Razionale Relativamente al numero dei posti letto di terapia intensiva e/o subintensiva assegnato, è coretto indicare le unità infermieristiche necessarie all’assistenza: 1. 1 infermiere ogni 2 posti letto di T.I. 2. 1 infermiere ogni 4 posti letto in sub-intensiva tale standard è confermato dalle linee guida assistenziali nazionali di riferimento relative all’alta complessità delle cure. Personale di supporto, che è indispensabile per assicurare una buona operatività. Considerando gli standard organizzativi, strutturali, tecnici dell’U.O. devono essere considerati i dati di attività precedenti : numero e tipologia dei casi trattati, case mix, tasso di occupazione dei posti letto, tempi di degenza ecc L’occupazione media dal 01/01/2015 al 30/04/2015 è: Terapia Intensiva 95,5% UTIC 74,8 Degenza media dal 01/01/2015 al 30/04/2015: Terapia Intensiva 8,6 UTIC 4

Azioni 1. Studio di fattibilità delle opere edilizie necessarie alla realizzazione dell’obiettivo

2. Analisi e condivisione dei percorsi di fattibilità con il personale sanitario, nonché con il personale sanitario dell’U.O. di Cardiologia di Monfalcone (impiantistica Pace-maker ecc)

3. Programmazione di un piano di formazione adeguato all’apprendimento dei percorsi assistenziali diversificati relativi alla complessità assistenziale degli utenti ricoverati negli ambiti di Terapia Intensiva, UTIC

4. Verifica dei percorsi formativi, a step definiti, con possibilità di azione correttiva

5. Elaborazione ed applicazione del turno di servizio unico.

Costi di attivazione progetto

€ 30.000,00

Si rimanda allo studio di fattibilità delle opere edilizie relative alla

funzionalità della riorganizzazione

Tempo di realizzazione Vedi Gantt

Ritorno economico

Recupero risorse umane

Dotazione organica area di Degenza e Recovery Room al30/04/2015:

FORZA LAVORO 32 PERSONE per 8 posti di Terapia Intensiva e Recovery

Room, 4 posti di UTIC e 4 posti Sub Intensiva per un totale di 16 posti letto

115

FORZA LAVORO 30 PERSONER per6 posti di TER.INT/UTIC e 4 Sub intensiva e

copertura turni Recovery Room per un totale diI 12 posti letto

Nel calcolo non è stata tolta l’infermiera in aspettativa pre parto Non sono stati inseriti gli infermieri ambulatoriali IL RECUPERO EVENTUALE DI UNITA’ INFERMIERISTICHE E’ POSSIBILE

SOLO SE CI SARA’ UNA RIDUZIONE DEI POSTI LETTO

Benefici organizzativi Ottimizzazione dell’attuale utilizzo dei locali in uso: razionalizzazione degli spazi

Vincoli Disponibilià economica per gli interventi edili/impiantistici Limitazione dell’operatività nel corso dell’esecuzione

116

117

MODIFICHE STRUTTURALI/IMPIANTISTICHE/FORNITURE

Nella prima fase si dovrà procedere allo smontaggio di parte della parete mobile che divide UCIC da semintensiva Cardiologica e TI da UTIC previa delimitazione con teli (per mantenere l’attività) e demolizione del muro sottostante e trasferimento del bancone con successiva reinstallazione (ditta specializzata) (2 settimane di lavoro) Per consentire un unico punto di controllo andrà realizzato un bancone unico centrale su cui andranno remotizzati tutti gli allarmi relativi alle postazioni (sia di T.I: che UCIC che Semintensiva) per questo si dovrà procedere a:

- Fornitura con posa nuovo bancone (2 gg + tempi di fornitura) - Collegamento apparecchiature di monitoraggio (1g) - Realizzazione tamponamento in cartongesso per chiusura lato visitatori (2gg)

Pertanto complessivamente i lavori edili impiantistici per il progetto richiedono 3 settimane di lavoro e un importo complessivo di 30.000 € (comprese le forniture)

118

A. DATI DI PERFORMANCE OSPEDALIERA ( ANNO 2014)

TERAPIA INTENSIVA

DEGENZA MEDIA 7,6

PRESENZA MEDIA 6,7

TASSO DI OCCUPAZIONE 83,8

P.L. 8

Drg

4751

4831

Altro

1 Malattie cerebrovascolari specifiche

UCIC

DEGENZA MEDIA 4,1

PRESENZA MEDIA 5,7

TASSO DI OCCUPAZIONE 71,4

P.L. 8

Drg

4751

4831

Altro

Malattie cerebrovascolari specifiche

119

LINEA INTERVENTO N° 6 – (RIORGANIZZAZIONE)

BLOCCO OPERATORIO P.O. MONFALCONE

OBIETTIVO Ottimizzare la gestione delle risorse umane in blocco operatorio e ricercare la massima appropriatezza gestionale ed organizzativa

RAZIONALE Negli ultimi dieci anni centinaia sono i contributi che la letteratura ha prodotto in tema di management dei blocchi operatori e in particolare uno degli argomenti piu' esplorati e' stato lo studio dell'efficienza. Alex Macario ha individuato un panel di 8 indicatori di performance delle sale operatorie capace di individuare il livello d efficienza. Tra gli indicatori esplorati il costo del personale dovuto alla gestione delle sale operatorie non basata sulla massimizzazione dell'efficienza dei processi in B:O. assumeva particolare rilevanza. La ricerca della massima efficienza nell'uso della risorsa umana nel blocco operatorio e contestualmente la forte attenzione a creare condizioni ambientali di lavoro favorevoli ed empowering è la ragione del presente gruppo di lavoro. Nella fattispecie il focus sara' centrato sullo sviluppo del processo di integrazione multiprofessionale del personale infermieristico strumentista, superando la logica monodisciplinare e aprendosi ad una gestione flessibile e sinergica delle risorse attraverso un percorso di valorizzazione delle competenze esperte. Un ulteriore step sara' rappresentato dallo studio della composizione dello skill mix del personale dell'equipe assistenziale volto alla ricerca della massima appropriatezza nell'uso delle risorse sia in termini di valore aggiunto professionale che organizzativo e gestionale.

AZIONI 1. Promuovere il processo di integrazione professionale tra gli strumentisti del B.O. superando la logica monodisciplinare e contestualmente ridurre il n. delle pronte disponibilita' oggi vigenti.

2. Predisporre una procedura finalizzata alla gestione delle equipe

assistenziali in costanza di emergenza e di doppia emergenza 3. Scorporare la funzione della sala gessi dalle attivita' del B.O.in

fascia diurna (08.00- 20.00) e avviare un processo di gestione

120

autonoma della funzione medesima 4. Coinvolgere le ostetriche nella strumentazione dei parti cesarei

programmati e contestuale avvio di un percorso di FSC 5. Avviare un processo di valorizzazione e di gestione appropriata

della risorsa infermieristica attribuendo le attivita' supportive perioperatorie al personale OSS, attraverso un processo di graduale inserimento che modifichi nel tempo lo skill mix delle equipe assistenziali

COSTI DI ATTIVAZIONE PROGETTO

Costi correlati all'attivazione di un percorso di formazione sul campo rivolto alle ostetriche e agli infermieri strumentisti finalizzato all'apprendimento delle competenze esperte in tutte le branche disciplinari chirurgiche generali e specialistiche

TEMPO DI REALIZZAZIONE

Entro il 30-10-2015 le ostetriche sono in grado di strumentare i parti cesarei programmati

Entro il 30-09-2015 la sala gessi e' scorporata dal blocco operatorio nella fascia diurna (08.00- 20.00)

Entro il 30-09-2015 si riduce il n. delle pronte disponibilita' complessive contraendo di n. 1 unita' infermieristica nei turni notturni e festivi (da 5 unita' infermieristiche in pd a n.4 )

Entro il 30-09-2015 e' predisposta la procedura che disciplina la distribuzione delle risorse assistenziali nella gestione dell'emergenza e della doppia emergenza.

Entro il 30 06-2016 e' completato il processo di integrazione professionale multidisciplinare degli infermieri strumentisti e del personale che svolge attivita' supportiva perioperatoria

RITORNO ECONOMICO 9380 euro generate dalla contrazione delle pd a cui si deve aggiungere il pagamento delle ore derivanti dalle chiamate in pd

Graduale rientro economico derivante dalla diversa composizione dello skill mix dell'equipe assistenziale per quanto concerne le attivita' perioperatorie

RECUPERO RISORSE UMANE

n. 2 unita' infermieristiche da assegnare alla sala gessi come funzione autonoma

BENEFICI ORGANIZZATIVI

Valorizzazione delle competenze esperte acquisite nell'ambito dell'equipe del personale infermieristico strumentista ed ostetrico

Utilizzo appropriato della risorsa infermieristica, ostetrica e di supporto

VINCOLI Il fronteggiamento piano ferie richiede tempi di realizzazione piu' dilatati.

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LINEA INTERVENTO N° 7 – (RIORGANIZZAZIONE)

RIORGANIZZAZIONE P.S. GORIZIA

Obiettivo Riorganizzazione ed ottimizzazione dell’utilizzo dei locali del Pronto Soccorso per limitare l’affollamento e lo stazionamento dei pazienti lungo il corridoio fronte box visita e di garantire maggior riservatezza e privacy per l’utente. Presa in carico del paziente da parte del medico specialista, attraverso una definizione dei tempi di risposta della consulenza formulata.

Razionale Valutazione comparativa delle varie soluzioni tecnicamente ed economicamente sostenibili (investimento iniziale) con priorità in funzione dei tempi di ritorno degli interventi : 1) la sala visita della Continuità Assistenziale (ex Guardia Medica) diventa la sala

d’attesa dei pazienti in sedia (bassa complessità assistenziale) 2) l’attuale archivio diventerà deposito sporco ed immondizie rimuovendo l’attuale

funzione dal bagno attuale dedicato agli utenti (bagno fronte box senza finestra) consentendo un rapido e sicura via di uscita di detto materiale utilizzando l’ascensore interno

3) sistema di video sorveglianza con telecamere nelle sale adibite a stazionamento degli utenti : - esterna per video sorveglianza ingressi camera calda (richiesta Forze di Polizia per le indagini di Autorità Giudiziaria nelle indagini di violenza e/o maltrattamenti – aggressioni, ecc.) - sala d’attesa utenti PS - sala ex guardia medica – attesa barelle - sala autisti 118 – attesa barelle - sale O.B.I. 4 stanze - stazioni riceventi immagine telecamere : box giallo – box verde – triage

5) trasferimento degli autisti presso lo studio infermieri 6) il punto ascolto viene trasferito nell’ attuale stz “rosa” 7) posizionamento di campanelli di chiamata nelle varie aree sopradescritte : sala attesa sedie – sala visita box rosso 5 – sala attesa barelle (2) e nei bagni mancanti ( stanze O.B.I. e bagno fronte box ) 8) sistema di tende a scomparsa per garantire una privacy degli utenti

Azioni A) Tinteggiata delle pareti della sala Medico Continuità (ex Guardia Medica)

B) Spostamento centralina monitoraggio con realizzazione bancone dedicato nell’area dedicata all’O.B.I. (già predisposizione cavi di rete

C) Apertura di porta scorrevole nella parete divisoria (area O.B.I.) per consentire facile accesso al locale vuotatoio (lava padelle, ecc.) e magazzini

D) Posizionamento di campanelli di chiamata nelle varie aree sopradescritte : sala attesa sedie – sala visita box rosso 5 – sala attesa barelle (2) e nei bagni mancanti ( stanze O.B.I. e bagno fronte box )

E) Aspiratore per bagno utente fronte box visita

F) Spostamento archivio

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G) Spostamento immondizie locale

Costi di attivazione progetto

A) Tinteggiatura pareti sala Medico Continuità (ex Guardia Medica)

B) Apertura porta scorrevole tra area OBI e corridoio fronte magazzini PS

C) Verifica impianto di condizionamento sala ex Guardia Medica

D) Implementazione aspiratore nel bagno utenti fronte box

E) Trasloco archivio

I costi complessivi tra materiali da mettere in opera con personale interno (tende

di separazione e materiali per tinteggiatura)e lavori (telecamere, campanelli e

porta) si stimano in 10000 €

Tempo di realizzazione (vedi Gantt)

Vedi allegato

Ritorno economico

/

Recupero risorse umane

1 (2) risorse umane (infermieri)

Benefici organizzativi

Razionalizzazione ed ottimizzazione dell’uso dei locali con funzionalità operativa ed organizzativa tenendo conto delle necessità assistenziali. Migliorare l’integrazione tra equipe assistenziale del P.S. e gli infermieri dell’emergenza territoriale. Miglioramento dei percorsi diagnostico /terapeutici dopo aggiornamento e reintroduzione di percorsi fast track concordati con i servizi e i consulenti specialisti. Riduzione del tempo di permanenza nel servizio di P.S. con adeguata risposta alla richiesta di salute del cittadino.

Vincoli Il vincolo è costituito dalla disponibilità economica di risorse per STRAORDINARIE MANUTENZIONI

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LINEA INTERVENTO N° 8 – (RIORGANIZZAZIONE)

RIABILITAZIONE: REVISIONE PERCORSI RIABILITATIVI PDC

Obiettivo Attivazione e potenziamento dei setting riabilitativi Aziendali finalizzati alla corretta gestione clinico funzionale, quale contromisura al fenomeno.

Razionale L’attuale dimensionamento della fuga risulta definito nelle Persone con esiti di intervento chirurgico ortopedico per artroprotesi d’anca e ginocchio o patologia a genesi cardio-polmonare. Esposizione finanziaria: euro 1.392.699,80 a. 2014 (259 p.ti)

Azioni

a) Verifica clinico-funzionale complessiva della casistica b) potenziamento gestione riabilitativa domiciliare su casistica “fragile” c) attivazione posti letto day-hospital (4 per Palmanova-Latisana; 6 per Gorizia-Monfalcone (LR 17/2014) quale setting riabilitativo massimo pre-degenziale e) definizione cut-off finanziario Aziendale f) condivisione del percorso con MMG g) attivazione iniziative di fidelizzazione

Costi di attivazione progetto

1. Implementazione 1 fisioterapista con competenze in terapia occupazionale e adattamenti ambientali 2. Ridefinizione a budget carico produttivo in area ambulatoriale e territoriale per spostamento risorse del comparto riabilitativo 3. Acquisizione 1 medico specialista in medicina riabilitativa

Tempo di realizzazione (Gantt)

Giugno 2015 azioni a-b Luglio-agosto 2015 azioni c Luglio-settembre 2015 azioni f-g

Ritorno economico

Progressiva riduzione dell’esposizione verso le strutture private convenzionate Potenziamento del setting riabilitativo Aziendale

Recupero risorse umane

Rimodulazione posizionamento del personale nei setting Aziendali

Benefici Organizzativi

Allineamento a normativa Regionale e Nazionale Potenziamento degli standard riabilitativi

Vincoli

Gestione dello storico

Considerazioni Fuga aziendale 2014 PdC= 259 pazienti Fatturato 2014 PdC= 1.323.023 (costo medio ricovero 5.100) Primo trimestre 2014: 40 interventi ortopedici in meno presso il presidio di Monfalcone. Assumendo siano interventi che vanno in fuga al privato possiamo desumere che partendo dal 2016 potenzialmente sono intercettabili la metà, quindi un recupero di 200.000 euro.

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Azioni per il miglioramento del Ciclo di gestione delle performance

Il sistema circolare di Programmazione e controllo è impostato al miglioramento continuo sia con i

monitoraggi infrannuali che consentono di apportare modifiche agli obiettivi assegnati

nell’esercizio, sia in fase di rendicontazione finale, in quanto l’analisi degli eventuali scostamenti

dai risultati attesi è utile alla predisposizione della programmazione attuativa dell’anno successivo.

Inoltre la attività di supporto al monitoraggio con le strutture consente di maturare consapevolezza

del “sistema azienda” e delle opportunità della condivisione di progettualità e risorse.

Il miglioramento nella definizione degli obiettivi e dei risultati attesi contestualizzati consente di

aumentare il livello di motivazione e di partecipazione del personale al perseguimento degli

obiettivi aziendali e il grado di responsabilizzazione.