Premessa
Il Piano della Performance, come previsto dal Titolo II del D.Lgs. 27 ottobre 2009 n. 150,
consiste nel documento programmatico di durata triennale attraverso il quale, in conformità alle
risorse assegnate e nel rispetto della programmazione sanitaria regionale e dei vincoli di bilancio,
vengono individuati obiettivi, indicatori, risultati attesi per la gestione aziendale.
Il Piano definisce dunque gli elementi fondamentali (obiettivi, indicatori e risultati) su cui si
baserà poi la misurazione, la valutazione e la rendicontazione della performance.
L’elaborazione del Piano della Performance, effettuata in conformità alle prescrizioni ed agli
indirizzi forniti dall’Autorità Nazionale Anticorruzione (ex CIVIT - Commissione per la
valutazione, la trasparenza e l’integrità delle Amministrazioni Pubbliche) con le delibere n.
112/2010, n. 1/2012 e n. 6/2013, dà avvio al Ciclo di Gestione della Performance (art. 4 D.Lgs. 27
ottobre 2009 n. 150), integrandosi con gli strumenti aziendali di Pianificazione, Programmazione e
Valutazione delle Performance, con il Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione, con il
Programma Triennale per l’Integrità e la Trasparenza, con i Bilanci aziendali e con il Sistema di
gestione della Qualità.
L’insieme dei contenuti è strettamente correlato con la programmazione regionale, con
particolare riferimento alla Delibera della Giunta Regionale FVG n. 2559 del 22 dicembre 2015
“LR 49/1996, art. 12 – Linee annuali per la gestione del Servizio Sanitario e Sociosanitario
Regionale per l’anno 2016. Approvazione definitiva”
Attraverso il piano è possibile definire e misurare la performance aziendale valutandone la
qualità e consentendo una sua rappresentazione comprensibile agli stakeholders. Dall’adozione di
questo strumento ci si attende inoltre una maggiore integrazione fra le articolazioni aziendali e la
tensione di esse verso obiettivi strategici pluriennali, in un’ottica di rendicontabilità e trasparenza.
Coerentemente con quanto previsto dall’articolo 10 comma 1 del D.Lgs 150/2009,
all’interno del presente Piano sono stati riportati e messi in relazione missione e mandato
istituzionale, aree strategiche, obiettivi strategici, e obiettivi operativi aziendali con relativi
indicatori e target di riferimento.
Considerata la recente riforma del SSR approvata con L.R. n.17/2014, il presente documento
può essere definito “in fase di evoluzione”.
Inoltre va considerato il fatto che la proposta di nuovo Atto Aziendale, adottata con Decreto
del DG n. 721 dd 31.12.2015, trasmessa in Direzione Centrale Salute per l’approvazione, sarà
pienamente applicata nel corso del 2016, pertanto l’attuale organizzazione aziendale è soggetta alle
modifiche previste dall’Atto stesso.
Il piano è articolato su un orizzonte temporale triennale e, in coerenza con le risorse
assegnate, esplicita gli obiettivi strategici (triennali) ed operativi (annuali).
Essendo un atto di programmazione a medio/breve periodo il Piano delle performance è
modificato con cadenza annuale in relazione a obiettivi definiti in sede di programmazione sanitaria
nazionale e regionale e modifiche del contesto interno ed esterno.
I principi di riferimento, oltre alla centralità della persona e all’allineamento delle strategie
aziendali alla domanda di salute dei cittadini, si rifanno alla trasparenza, all’immediata
intelligibilità, alla veridicità e verificabilità, alla partecipazione, alla coerenza interna ed esterna,
alla pluriennalità.
Per la definizione del Piano si è tenuto conto del collegamento ed integrazione con il
processo e i documenti di programmazione economico-finanziaria e di bilancio e all’adeguamento
agli indirizzi proposti dall’ANAC secondo una logica di gradualità e miglioramento continuo.
In applicazione dell’art.10, comma 8 lettera b) del Decreto Legislativo 14 marzo 2013, n. 33
“Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di
informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni” il presente documento verrà pubblicato
all’interno dell’apposita sezione “Amministrazione Trasparente”, sotto sezione di I livello
“Performance”, sotto sezione di II livello “Piano delle Performance”, del sito internet istituzionale.
1. Informazioni per i cittadini e altri Stakeholders
Chi siamo L’Azienda per l’Assistenza Sanitaria n. 2 “Bassa Friulana-Isontina” (di seguito denominata
Azienda) è stata costituita con LR n. 17 del 16 ottobre 2014 con decorrenza dal 1 gennaio 2015. E’
una “Amministrazione Pubblica” alla quale il D.Lgs. n. 502 del 30 dicembre 1992 e s.m.i. ha
attribuito, all’art. 3, comma 1 bis, personalità giuridica pubblica e autonomia imprenditoriale,
considerata non come finalizzata al conseguimento dal profitto economico, bensì intesa a perseguire
l’obiettivo dell’economicità dell’attività imprenditoriale quale equilibrio gestionale tra costi e
ricavi.
Ha sede legale in Gorizia, Via Vittorio Veneto, n. 174, codice fiscale e partita IVA
01162270316.
Ambito territoriale
L’Azienda eroga servizi sanitari e socio-sanitari alle popolazioni di 55 Comuni compresi nel
proprio ambito territoriale definito dall’art. 6, comma 1, lettera b) della LR n. 17 del 16 ottobre
2014.
La superficie totale del territorio servito dall’Azienda è di 1.184,54 Km2; la popolazione
residente al 31 dicembre 2014, secondo i dati ISTAT, è di 252.894 abitanti. Il corretto
dimensionamento del bacino d'utenza dell'Azienda deve però tener conto anche del movimento
turistico presente nel territorio del Comune di Grado e del Comune di Lignano nel periodo estivo.
L’ambito di operatività dell’Azienda comprende 55 comuni delle province di Gorizia e di
Udine suddivisi in 4 distretti sanitari territoriali:
Distretto Alto Isontino comprende i comuni di: Capriva del Friuli, Cormons, Dolegna
del Collio, Farra d'Isonzo, Gorizia, Gradisca d'Isonzo, Mariano del Friuli, Medea,
Moraro, Mossa, Romans d'Isonzo, Sagrado, San Floriano del Collio, San Lorenzo
Isontino, Savogna d'Isonzo, Villesse
Distretto Basso Isontino comprende i comuni di: Doberdò del Lago, Fogliano-
Redipuglia, Grado, Monfalcone, Ronchi dei Legionari, San Canzian d'Isonzo, San
Pier d'Isonzo, Staranzano, Turriaco
Distretto Est – Bassa Friulana comprende i comuni di: Aiello del Friuli, Aquileia,
Bagnaria Arsa, Bicinicco, Campolongo Tapogliano, Cervignano del Friuli, Chiopris
Viscone, Fiumicello, Gonars, Palmanova, Ruda, Santa Maria la Longa, San Vito al
Torre, Terzo di Aquileia, Trivignano Udinese, Villa Vicentina, Visco
Distretto Ovest – Bassa Friulana comprende i comuni di: Carlino, Latisana, Lignano
Sabbiadoro, Marano Lagunare, Muzzana del Turgnano, Palazzolo dello Stella,
Pocenia, Porpetto, Precenicco, Rivignano Teor, Ronchis, San Giorgio di Nogaro,
Torviscosa.
Organizzazione
Organi dell’Azienda sono: il Direttore Generale, il Collegio Sindacale ed il Collegio di
Direzione.
Gli stessi, in quanto organi istituzionali dell’Azienda, ispirano l’esercizio delle rispettive
competenze e funzioni al principio della massima collaborazione e della sinergia operativa,
favorendo costanti e reciproche forme di coinvolgimento e consultazione con particolare
riferimento alla fase istruttoria dei provvedimenti più rilevanti sul processo di programmazione e di
gestione dell’Azienda.
La collaborazione e la sinergia operativa si pongono quali elementi indispensabili
all’assolvimento trasparente delle competenze di rispettiva attribuzione necessarie al
raggiungimento degli obiettivi di tutela della salute e di garanzia dei livelli essenziali di assistenza
cui debbono concorrere i medesimi organi.
La Direzione Strategica dell’Azienda è composta dal Direttore Generale, dal Direttore
Sanitario, dal Direttore Amministrativo e dal Coordinatore Sociosanitario che coadiuvano il
Direttore Generale nell’esercizio delle funzioni attribuite dalle leggi. La Direzione Strategica
esplica il potere di indirizzo, di definizione degli obiettivi e dei programmi da attuare per la loro
realizzazione, di verifica e controllo dei risultati conseguiti.
La Direzione Strategica svolge le funzioni di direzione avvalendosi delle strutture di staff
(SC Controllo di Gestione, SC Epidemiologia, Risk Management, Qualità e Comunicazione, SS
Formazione, SC Servizio Infermieristico, SS Formazione e SS Servizio Prevenzione Protezione e
Gestione Ambientale), mentre le funzioni di gestione operativa sono svolte dalle strutture aziendali
appositamente deputate alla erogazione dei livelli di assistenza (Dipartimento di Prevenzione,
Dipartimento di Assistenza Primaria, Dipartimento di Salute Mentale e Dipartimento di Assistenza
Ospedaliera); inoltre ci sono le strutture aziendali che svolgono ttività di supporto amministrativo e
tecnico (Dipartimento Gestione Processi Amministrativi, Risorse Umane e Finanziarie e
Dipartimento Gestione Risorse Tecniche e Investimenti). Alle Strutture aziendali sono attribuite le
funzioni di competenza con specifico provvedimento.
Il Direttore Amministrativo, il Direttore Sanitario e il Coordinatore Sociosanitario
rispondono al Direttore Generale del raggiungimento degli obiettivi fissati annualmente dallo stesso
e formalmente assegnati con proprio provvedimento. Essi sono responsabili:
a. dei risultati complessivi ottenuti dalle strutture aziendali cui sono preposti;
b. della realizzazione di programmi e di progetti specifici loro affidati;
c. della gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali direttamente assegnate per lo
svolgimento delle proprie funzioni di direzione;
d. del livello di integrazione e di coordinamento reciproci.
Il Direttore Amministrativo, il Direttore Sanitario e il Coordinatore Sociosanitario,
nell’esercizio delle funzioni proprie o delegate, anche in caso di vacanza dell’ufficio di Direttore
Generale, agiscono in stretta collaborazione al fine di assicurare la massima integrazione operativa
fra area sanitaria, sociosanitaria e area amministrativa con particolare riguardo agli aspetti tecnico-
organizzativi e della garanzia del raggiungimento del risultato complessivo dell’Azienda nel
rispetto del budget assegnato e della corretta applicazione delle norme.
Direzione Aziendale :
Direttore Generale: dr. Giovanni Pilati
Direttore Sanitario f.f.: dr. Gianni Lidiano Cavallini
Direttore Amministrativo: dott. Antonio Poggiana
Coordinatore Sociosanitario: dr. Gianfranco Napolitano Via Vittorio Veneto, 174 – 34170Gorizia (GO)
Telefono: 0481 592500/501 Fax: 0481 592620
e-mail: [email protected]
Casella di posta certificata: [email protected]
2. Identità dell’organizzazione
L’amministrazione in cifre
Popolazione del territorio
Popolazione al 31 dicembre 2014
Femmine Maschi Totale
129.269 123.625 252.894
Fonte: popolazione anagrafe comunale
Popolazione al 31 dicembre 2014
Classi di età Femmine Maschi Totale
0-14 anni 15.024 16.065 31.089
15-64 anni 77.165 79.963 157.128
Over 65 37.080 27.597 64.677
Totale 129.269 123.625 252.894
Fonte: popolazione anagrafe comunale
Dipendenti
Personale
al
31.12.2015
Ruolo
sanitario
Ruolo
professionale
Ruolo
tecnico
Ruolo
amministrativo
Totale
Dirigenza
MED/VET
508 508
Dirigenza
PTA
69 5 1 7 82
Comparto 1.741 685 231 2.657
Totale
dipendenti 2.318 5 686 238 3.247
FINANZIAMENTO AZIENDALE PER FUNZIONI 2015 - 2016
Funzioni 2015 2016 delta
Farmaceutica territoriale (convenzionata + DPC) 42.888.807 42.321.150 -567.657
Farmaceutica territoriale diretta 13.455.312 11.765.280 -1.690.032
AFIR 3.363.828 3.639.619 275.791
Ricoveri totale (complessità + mobilità FVG) 121.906.824 170.716.647 48.809.823
Pronto Soccorso e Centrale operativa 14.097.508 14.097.508
Emergenza territoriale 10.100.327 10.100.327
Specialistica ambulatoriale 52.139.334 54.735.354 2.596.020
Prevenzione 20.778.554 21.748.884 970.330
ADI 6.550.110 6.656.160 106.050
Protesica 4.204.785 4.232.115 27.330
Integrazione Socio-sanitaria 3.875.567 3.875.567 0
Medicina convenzionata 28.818.183 28.687.271 -130.912
Strutture residenziali specifiche/handicap 9.830.233 9.867.289 37.056
Finanziamento RAR 5.007.918 5.007.918 0
Quota riproporzionata (DGR 153/2015) 59.190.218 -59.190.218
Ulteriore quota pro - capite (DGR 2393/2015) 13.471.569 13.471.569
integrazione finanziamento (DGR 2393/2015) 7.588.513 7.588.513
FINANZIAMENTO 372.009.673 408.511.171 36.501.498
FINANZIAMENTO TOTALE IN SINTESI 2015 – 2016
FINANZIAMENTO iniziale 312.819.455 408.511.171 36.501.498
Quota riproporzionata (DGR 153/2015) 59.190.218 -59.190.218
integrazione finanziamento (Decreto DICE n.
216/2015) 16.000.000 -16.000.000
integrazione finanziamento (DGR 1.871/2015 all.1) 16.504.180 -16.504.180
integrazione finanziamento (Decreto DICE
n.1078/2015) per farmaci anti epatite C e terapie
antiemofiliche
1.503.225 -1.503.225
Quota di rientro (DGR 2393/2015) -3.000.000 -3.000.000
TOTALE FINANZIAMENTO 406.017.078 405.511.171 -505.907
Strutture aziendali
Struttura Nome Numero
Direzione Aziendale 1
Ospedali Ospedale Gorizia-Monfalcone 2
Ospedale Latisana-Palmanova
Distretti Distretto Alto Isontino 4
Distretto Basso Isontino
Distretto Est
Distretto Ovest
Dipartimento di Prevenzione 1
Dipartimento di Salute Mentale 1
Missione aziendale
L’Azienda è uno degli enti che concorrono al funzionamento del Servizio Sanitario
Regionale del Friuli Venezia Giulia e identifica la sua missione nello sviluppo di azioni finalizzate a
perseguire, coerentemente alla normativa nazionale e regionale, i seguenti obiettivi a tutela della
salute della popolazione di riferimento attraverso la realizzazione delle attività di promozione della
salute, prevenzione, diagnosi, cura, riabilitazione organizzate sui seguenti tre livelli:
assistenza sanitaria collettiva in ambiente di vita e di lavoro;
assistenza distrettuale;
assistenza ospedaliera.
L’Azienda assicura agli aventi diritto, tramite l’erogazione diretta di prestazioni da parte
delle proprie strutture e attraverso l’erogazione di prestazioni da parte di professionisti
convenzionati e di strutture pubbliche e private accreditate, con i quali instaura specifici accordi,
tutte le prestazioni comprese nei livelli essenziali di assistenza (LEA) stabiliti dalla normativa
nazionale e regionale al massimo livello di qualità possibile e nel rispetto dei principi di
eguaglianza, appropriatezza, imparzialità e libera scelta.
L’Azienda persegue la propria missione ponendo attenzione alla centralità del cittadino ed ai
suoi bisogni nella realizzazione dei suddetti obiettivi ed all’integrazione con i servizi socio-
assistenziali. A tal fine, l’Azienda delinea una propria strategia in coerenza con la pianificazione
nazionale e regionale e con gli indirizzi espressi dalla Conferenza dei Sindaci e coinvolgendo gli
altri soggetti pubblici e privati, operanti nel territorio, portatori di interessi a rilevanza sanitaria.
L’azione complessiva dell’Azienda è orientata a realizzare, nell’ambito del mandato definito
dalla programmazione regionale e con il vincolo di bilancio, un modello gestionale autonomo
nell’organizzazione dei processi assistenziali fondato su criteri di reale efficacia, efficienza ed
economicità, nel quadro del rispetto della legittimità dell’attività amministrativa e dell’utilizzo
trasparente delle risorse pubbliche.
Valori aziendali
I valori principali cui si ispira l’Azienda rappresentano i riferimenti finalizzati ad orientare
gli scopi, le azioni e i comportamenti di tutti coloro che, a vario titolo, operano nell’Azienda e
contribuiscono alla realizzazione della sua missione.
L’Azienda assume quali valori di riferimento:
la libertà del cittadino nella scelta del servizio, della cura efficace, del professionista;
la tutela della vita umana nelle sue diverse fasi;
la responsabilità verso la comunità da assistere e la responsabilità gestionale e
clinica;
l’impegno personale di tutti gli operatori e la lealtà di tutti i membri
dell’organizzazione verso la missione, i valori, i principi organizzativi e gli obiettivi
aziendali;
la collaborazione tra i diversi operatori per fornire il miglior servizio al cittadino;
la coerenza tra principi enunciati e i comportamenti professionali;
il servizio, come capacità dell’organizzazione di orientare i processi operativi intorno
alle esigenze del cittadino con particolare attenzione ai percorsi di accesso delle
persone con disabilità;
la crescita personale dei dipendenti e dei collaboratori esterni attraverso la
formazione continua;
il sostegno e lo sviluppo della comunità, affinché cresca la capacità individuale e
comunitaria di partecipazione ai processi di promozione e tutela della salute;
il miglioramento continuo, come condizione fondamentale per mantenere l’Azienda
al passo con l’evoluzione rapida delle conoscenze, delle tecnologie, della continua
variazione delle aspettative dei cittadini;
la professionalità di tutti gli operatori per rispondere con appropriatezza, efficacia e
competenza in ogni situazione e circostanza;
la legittimità e la legalità come corrispondenza dell’azione della pubblica
amministrazione e di tutto il personale dipendente e convenzionato alle norme
vigenti;
l’imparzialità nelle scelte e nelle decisioni come certezza di pari opportunità per ogni
cittadino o dipendente;
la buona amministrazione nell’ottenere i migliori risultati per il cittadino con le
risorse attribuite;
la trasparenza sia nell’attività amministrativa, informando correttamente e
completamente i diversi soggetti pubblici e privati, e sia nell’attività clinica,
informando sempre il cittadino degli effetti delle cure e dell’assistenza;
l’integrità della pubblica amministrazione, quale complesso di regole
comportamentali finalizzate alla prevenzione dei fenomeni corruttivi e volte a
valorizzare comportamenti eticamente adeguati.
Albero delle performance
L’albero delle performance, secondo quanto previsto dalla normativa vigente e dalle
disposizioni ANAC, è una mappa logica che rappresenta i legami tra mandato istituzionale,
missione aziendale, aree strategiche, obiettivi strategici e piani operativi (che individuano obiettivi
operativi, azioni e risorse). Fornisce una rappresentazione, articolata, completa, sintetica ed
integrata della performance dell’amministrazione.
Le aree strategiche della AAS n.2 “Bassa Friulana-Isontina” sono state individuate in
coerenza con gli indirizzi emanati con la Delibera della Giunta Regionale n. 2559 del 22 dicembre
2015 “LR 49/1996, art. 12 – Linee annuali per la gestione del Servizio Sanitario e Sociosanitario
Regionale per l’anno 2016. Approvazione definitiva”.
Le scelte strategiche regionali, per il 2015, sono orientate alla governance clinica integrata,
intesa come un insieme di processi (strategie, regole accordi, procedure e comportamenti
individuali e collettivi) che le Aziende devono attivare, quali in particolare:
a) revisione dei setting assistenziali per le principali malattie croniche e di maggiore
criticità
b) promozione della salute e assistenza integrata
c) razionalizzazione dell’offerta e dell’effettiva copertura alla popolazione delle prestazioni
di evidente dimostrata efficacia, con l’obiettivo di eliminare le pratiche obsolete ed
inutili
d) adozione, nelle scelte di programmazione aziendale , di valutazioni di tecnologia
(HTA), sia per le tecnologie sia per i processi aziendali
e) avvio della revisione degli attuali modelli organizzativi mediante processi di analisi per
ridurre gli sprechi, al fine di un uso efficiente delle risorse
f) introduzione più estesa di strumenti di valutazione degli esiti assistenziali e dell’impatto
sulla salute della comunità
g) pre avvio al processo di adeguamento alle regole amministrativo-contabile previste dal
Titolo II del D.Lgs. 118/211 e s.i.m.
h) sostegno ai processi di governance con l’estensione e l’innovazione della tecnologia
informatica.
L’integrazione e la coerenza con la programmazione aziendale è garantita dalla condivisione
delle aree strategiche fra il Piano delle Performance e il Piano Attuativo Locale. Mentre il primo
mira a esplicitare indicatori rilevanti per comprendere l’andamento della performance aziendale, il
secondo elenca gli obiettivi e le azioni che l’azienda intende promuovere per il soddisfacimento dei
bisogni di riferimento. Questi due strumenti si integrano nel processo di budget, che definisce
risorse e responsabilità per il raggiungimento degli obiettivi.
Al fine i rendere immediatamente intellegibili agli stakeholder la finalizzazione delle attività
dell’Azienda rispetto ai loro bisogni e aspettative nella rappresentazione grafica dell’albero delle
performance le aree strategiche sono state articolate secondo il criterio dell’outcome, che spesso si
rivelano trasversali rispetto alle articolazioni aziendali.
Progetti di
riorganizzazione
delle funzioni
Prevenzione
Progetti attinenti le
attività amministrative
e tecniche
Assistenza
primaria
Progetti attinenti
le attività clinico
assistenziali
Governance clinica integrata
Progetti attinenti la
programmazione degli
interventi sociosanitari
A B C D E F
Missio
n azien
dale
A1. Atto
aziendale
A2. Posti letto
A3. Progetti
aziendali di
rilevanza
strategica
A4. Piano
Emergenza
urgenza
A5. Piano
sangue
A6. Laboratorio
B1. Malattie
croniche
B2. Programmi
screening
B3. Promozione
salute e corretti stili
di vita
B4. Prevenzione
incidenti
B5. Luoghi di lavoro
B6.Ambiente
B7. Malattie
infettive
B8. Sicurezza
alimentare
C1. Sviluppo
assistenza primaria
C2. Odontoiatria
sociale
C3. Cure palliative
C4. Salute mentale
C5.Dipendenze
C6. Sanità
penitenziaria
C7. Ospedali
psichiatrici
giudiziari
C8. Riabilitazione
C9. Percorso nascita
C10. Diabete
C11. Autismo
C12. Consultori
familiari
C13. Assistenza
farmaceutica
territoriale e
integrativa
D1. Insufficienze d’organo
D2. Emergenza Urgenza
D3. Reti di patologia
D4. Materno infantile
D5. LEA
D6. Tempi d’attesa
D7. Rischio clinico, qualità e appropriatezza delle cure
D8. Accreditamento
D9. Governo della spesa farmaceutica ospedaliera
E1. Anziani, cronicità, terminalità
E2. Disabilità
E3. Minori
E4. Salute mentale
E5. Dipendenze patologiche
E6. Cooperazione sanitaria transfrontaliera e internazionale
E7. PDZ
F1. Sistema informativo
F2.PACS
F3. Rischio
amministrativo
(Prevenzione
anticorruzione)
F4. Magazzino unico
F5 Riorganizzazione
attività amministrative
Aree strate
giche
O
biettivi strategici
LE PROGETTUALITÀ SONO ESTRATTE DAL PIANO ATTUATIVO LOCALE 2016 (decreto del D.G. n. 720/2015)
A. PROGETTI DI RIORGANIZZAZIONE DELLE FUNZIONI
A1. Linea PAL n. 3.1.1 Atto aziendale
Fino alla definitiva approvazione degli Atti
aziendali, l’organizzazione delle strutture operative
aziendali (presidi ospedalieri e distretti) rimane
invariata. Nell’applicazione dei nuovi atti aziendali,
relativamente all’individuazione dei responsabili
delle strutture gli Enti tengono conto di quanto
indicato nella DGR n. 929/2015.
Organizzazione delle strutture operative aziendali
invariata sino ad approvazione dell’Atto aziendale
da parte della DCS.
Applicazione del nuovo atto, tenuto conto di quanto
indicato nella DGR n. 929/2015.
Con Decreto del Direttore Generale n. 538 del 29.10.2015 è stata adottata la proposta di Atto aziendale
dell’AAS n. 2 “Bassa Friulana – Isontina”. Sino ad approvazione dell’atto l’organizzazione delle strutture
operative aziendali rimarrà invariata.
A seguito dell’approvazione dell’Atto aziendale saranno individuati i responsabili delle strutture, tenuto
conto di quanto indicato dalla DGR n. 929/2015.
A2 – A3 Linea PAL n. 3.1.2 Applicazione delle DGR 2673/2014, 929/2015 e 2151/2015
Entro il 30 giugno 2016 l’Azienda darà completa
attuazione a quanto previsto dalla DGR 2673/2014
in merito alla dotazione di posti letto per acuti.
Relativamente alle funzioni da attivare, l’Azienda
costituisce le relative equipe, anche tramite
l’utilizzo di risorse interne, ed individua il relativo
responsabile (eventualmente pro tempore).
Relativamente alle funzioni da dismettere,
l’Azienda procedere alla loro dismissione entro il
30 giugno per quelle già non coperte da apicalità, o
alla cessazione della relativa apicalità, nel rispetto
di quanto previsto dalla DGR 929/2015. Le equipe
appartenenti a strutture non più previste saranno
fuse con le altre omologhe ed affidate ad un unico
direttore/responsabile
Tutte le autorizzazioni di copertura di apicalità non
più previste dalla DGR 929/2015, ancorché già
rilasciate, ma per le quali non ha ancora preso
servizio il vincitore, non sono più valide. Le
procedure di selezione già avviate, pertanto, sono
sospese o annullate in relazione alla
presenza/collocabilità di un altro direttore omologo
Disattivati i posti letto per acuti e realizzato
progetto sull’attivazione dei posti letto riabilitativi
sulla base dei bisogni sanitari e delle risorse
disponibili
Attivate le progettualità a rilevanza strategica
aziendale.
Dismissione immediata delle funzioni non coperte
da apicalità e applicazione graduale dell’atto
aziendale con conferimento degli incarichi in
relazione al divenire della nuova organizzazione,
come dettagliato nella relazione sulle risorse
umane.
Annullate le procedure in atto non coerenti con la
DGR 929/2015 e l’Atto aziendale.
e fino alla sua permanenza in servizio.
Saranno disattivati i posti letto non ancora dismessi come previsto dalla DGR 2673/2014 :
A Gorizia Monfalcone saranno disattivati: 5 posti letto di Area Intensiva e 14 di Area Chirurgica. I 19 posti
letto disattivati saranno gradualmente riconvertiti in letti riabilitativi, come da progetto.
A Palmanova Latisana. sono già stati disattivati 27 posti letto, parzialmente riconvertiti in 16 posti letto
riabilitativi nel corso del 2015. Nel 2016 verranno disattivati 9 posti letto di Area Medica, 9 di Area
Chirurgica e 23 di Area Materno Infantile, conseguentemente alla definizione della riorganizzazione del
Dipartimento Materno Infantile da parte della Direzione Centrale Salute. Dei 41 posti letto disattivati 12
saranno gradualmente riconvertiti in letti riabilitativi, come da progetto.
PROGETTI AZIENDALI A RILEVANZA STRATEGICA
Attivazione trombolisi presso la Neurologia di Gorizia-Monfalcone con trasferimento dei pazienti presso
la stroke unit di secondo livello di Trieste e attivazione della riabilitazione intensiva presso la sede di
Gorizia .
Attivazione del teleconsulto neurologico con la Neurologia di Udine e attivazione della trombolisi in Area
di emergenza di Latisana con trasferimento dei pazienti presso la stroke unit di secondo livello di Udine.
Sviluppo del progetto “Latisana luogo di sperimentazione della Riforma sanitaria” (sviluppo emergenza,
sviluppo assistenza ospedaliera, percorso assistenziale neoplasia mammella, percorso assistenziale ictus,
sviluppo assistenza primaria).
Sviluppo del progetto “Riqualificazione del Parco Basaglia di Gorizia”.
Avvio dei progetti transfrontalieri “GECT”.
Attivazione dei percorsi integrati riabilitativi ortopedici e neurologici a Latisana-Palmanova e Monfalcone.
Definizione delle sedi ospedaliere in cui eseguire gli interventi chirurgici e ortopedici d’urgenza.
Definizione delle sedi ospedaliere in cui garantire l’attività di long stay e week surgery, nell’ambito del
progetto “Ospedale per intensità di cura”.
Potenziamento e sviluppo dell’assistenza domiciliare e dell’infermiere di comunità; potenziamento della
riabilitazione domiciliare e comunitaria.
Potenziamento dei servizi per la disabilità adulta sviluppo del progetto “Carta dei diritti dei disabili”.
Strutturazione e potenziamento della offerta assistenziale di Neuropsichiatria Infantile.
CRUA: presa in carico integrata dei bisogni assistenziali e amministrativi dei soggetti con patologie
amianto correlate e esecuzione degli esami diagnostici di primo livello presso la sede di Monfalcone e
Palmanova, gestione del percorso presso i centri di secondo livello ove necessario. Realizzazione di una
campagna divulgativa rivolta alla popolazione a livello regionale.
Implementazione delle progettualità previste dal Piano di Riorientamento con riconversione risorse per lo
sviluppo dell’Assistenza primaria
In particolare, nel corso del 2016 dovrà essere dato
corso all’implementazione almeno delle seguenti
linee di sviluppo.
Reumatologia
Entro il 30 giugno:
- presenza di almeno un medico reumatologo nelle
medicine interne dei presidi ospedalieri;
- ambulatori di reumatologia (specifico codice per
visite e controlli) presso i nodi della rete Attivazione dell’attività ambulatoriale nelle medicine interne dell’AAS2
Malattie Infettive Entro il 30 settembre:
presenza di un medico infettivologo presso i presidi
ospedalieri, funzionalmente collegato con i
servizi/reparti dei presidi ospedalieri hub di
riferimento. Sarà garantita la consulenza nei due presidi da parte di un infettivologo strutturato
Assistenza Veterinaria Completato entro il 30 settembre l’assetto
organizzativo delle aree A, B e C, secondo la DGR
n. 929/2015. Adottare gli atti necessari per l’organizzazione e il funzionamento dell’area dipartimentale di sanità
pubblica veterinaria coerentemente alle indicazioni dell’atto aziendale
A4. Linea PAL n. 3.1.4 Piano Emergenza urgenza
Con la DGR n. 2039 del 16 ottobre 2015 è stato
approvato il nuovo Piano dell’Emergenza Urgenza
della Regione Friuli Venezia Giulia. Nel corso
dell’anno 2016, dovrà essere dato avvio alle
seguenti attività:
Avvio da parte delle AAS della nuova distribuzione
delle ambulanze e delle automediche per quanto
possibile entro la data del 31 marzo, ove sia
prevista l’implementazione di mezzi e/o risorse.
entro il 31.12.2016.
Revisione dell’organizzazione del Punto di primo
intervento di Grado coerentemente con l’avvio del
CAP. Redistribuzione delle ambulanze/automediche in applicazione del Piano Regionale dell’Emergenza,
applicazione graduale mediante l’acquisizione di personale/mezzi, si evidenziano le situazioni da
modificare rispetto all’esistente:
Gorizia e Monfalcone: ambulanze 1 A + 1 B diurne;
1 AM h/24 a Gorizia, soggetta a valutazione CREU;
Palmanova e Latisana : 1 ambulanza A + 1B diurne, 1 AM h/24 a Latisana;
Gradisca 1 ambulanza A diurna;
Complessivamente la dotazione aziendale aumenta di 3 ambulanze diurne (2 B, 1 A), 2 ambulanze
di tipo A ( Gorizia e Monfalcone) vengono riconvertite ad ambulanze di tipo B.
Potenziamento dell’organico dei PPSS di entrambi i Presidi per consentire la medicalizzazione del
soccorso in ambulanza
Adeguamento piazzola elisoccorso Latisana al volo notturno.
L’organizzazione del PPI di Grado sarà coerente con l’attivazione dell’AIR e del relativo CAP di
Grado.
A5. Linea PAL n. 3.1.5 Piano Sangue
A seguito dell’adozione del nuovo Piano Sangue,
che dovrà prevedere la conferma di quanto indicato
nella DGR 2673/2014 relativamente alla
Predisposizione dei locali presso la sede di
Palmanova del presidio ospedaliero di Latisana-
collocazione presso la sede ospedaliera di
Palmanova del Centro Unico Regionale di
Produzione degli Emocomponenti, si inizierà a dar
seguito a quanto stabilito dal Piano stesso in merito
all’attribuzione delle funzioni e delle risorse
Palmanova attualmente occupati dal Laboratorio
analisi. L’intervento è finalizzato ad accogliere il
Centro Unico Regionale di Produzione degli
Emocomponenti, nonché la validazione. L’avvio
effettivo delle attività nella nuova conformazione
organizzativa è previsto per l’inizio del 2017.
Completamento azioni progetto Laboratorio Unico Interaziendale, predisposizione locali, inizio lavori di
ristrutturazione, riorganizzazione delle funzioni per l’avvio dell’attività, in coerenza con funzioni EGAS.
A6. Linea PAL n. 3.1.9 Laboratorio analisi e Microbiologia e virologia
Completamento della nuova organizzazione del
Laboratorio analisi e Microbiologia e virologia hub
del presidio ospedaliero Santa Maria della
Misericordia di Udine
Centro hub nel presidio ospedaliero di Udine e
laboratori satellite presso le sedi di Latisana e
Palmanova
Attività secondo crono programma definito da AOUD
Per il Laboratorio analisi e la Microbiologia e
virologia hub del presidio ospedaliero Cattinara-
Maggiore di Trieste è previsto di dare seguito al
documento di riorganizzazione complessiva delle
attività di Laboratorio analisi e Microbiologia e
virologia che coinvolge anche le sedi del presidio
ospedaliero di Gorizia-Monfalcone
Messa a regime del sistema informatico/informativo
fra i centri hub e spoke con l’adozione delle
procedure informatiche già scelte, al fine di
realizzare un unico sistema regionale integrato.
Messa a regime del sistema secondo crono programma stabilito tra AOUTS, Ospedale Gorizia Monfalcone
ed INSIEL
B. PROMOZIONE DELLA SALUTE E PREVENZIONE
B1. Linea PAL n. 3.2.1 Migliorare la salute nei soggetti a rischio MCNT e malati cronici
(Programma I PRP)
Giungere entro il 2016 alla formale adozione,
attraverso un percorso collaborativo con distretti e
dipartimento di prevenzione, di un protocollo
operativo per l’applicazione dello strumento di
valutazione standardizzata degli stili di vita e del
rischio cardiovascolare
Adozione formale di un protocollo operativo per
l’applicazione dello strumento di valutazione
standardizzata degli stili di vita e del rischio
cardiovascolare
Partecipazione all’avvio del progetto pilota per l’identificazione del rischio cardiovascolare secondo le
indicazioni del referente regionale (AAS1) al fine di individuare uno strumento di valutazione
standardizzata degli stili di vita e del rischio cardiovascolare
Realizzazione di un gruppo di lavoro Dipartimento Prevenzione e Distretti/Medicina Generale.
L’ azienda realizza almeno un corso residenziale
su valutazione del rischio cardiovascolare e
consiglio breve .
Entro il 2016 è formato almeno il 7 % degli
operatori appartenenti a ciascuna categoria: l’
azienda invia un report con numero degli
Realizzato un corso residenziale.
Almeno il 7 % degli operatori appartenenti a
ciascuna categoria formati: l’ azienda invia report
con numero degli operatori formati.
operatori formati.
In conformità alle indicazioni del referente AAS1: realizzazione di un corso residenziale in AAS 2 e
promozione della partecipazione ai corsi FAD organizzati da AAS1, al fine di formare almeno il 7% degli
operatori delle categorie individuate.
Partecipare al gruppo di lavoro
inter-professionale (psichiatri, pediatri, MMG,
operatori della salute mentale, anche dell’età
evolutiva, e del distretto) per la definizione di
modalità di collaborazione al fine di attivare
percorsi di presa in carico precoce dei soggetti con
disturbi d’ansia e depressivi coordinato dall’AAS4.
Partecipare alla formazione
Evidenza della partecipazione al gruppo di
lavoro; evidenza della partecipazione alla
formazione
Partecipazione ai gruppi di lavoro ed alla formazione come da iniziative coordinate dall’AAS4.
B2. Linea PAL n. 3.2.2 Gli screening oncologici in Regione Friuli Venezia Giulia (Programma II
PRP)
Raggiungere e/o mantenere un’adesione ai
programmi di screening pari al 65% per la cervice
uterina, al 65% per la mammella, e al 70% per il
carcinoma del colon retto
Adesione pari al 65% per la cervice uterina, al 65%
per la mammella, e al 70% per il carcinoma del
colon retto
Promozione della partecipazione allo screening dei gruppi target attraverso azioni di sensibilizzazione
Predisporre un piano di riorganizzazione delle
attività senologiche, incluse quelle di screening di
primo e secondo livello, finalizzato a garantire nel
territorio di competenza un’offerta di servizi
coordinati tra loro, che rispondano a precisi
standard di qualità, come previsto dall'Atto d'Intesa
del 18 dicembre 2014 della Conferenza Stato-
Regioni sul documento recante "Linee di indirizzo
sulle modalità organizzative ed assistenziali della
rete dei Centri di Senologia"
Piano di riorganizzazione attività senologica
Elaborazione di unico percorso breast unit e concentrazione della attività chirurgica presso le sedi di
Gorizia e Latisana
Implementazione del percorso assistenziale aziendale sul carcinoma mammario
Concordare un protocollo condiviso per
l'identificazione delle donne con profilo di rischio
eredo-familiare per tumore della mammella e il loro
inserimento in programmi individualizzati di
controlli periodici di sorveglianza.
Proposta di protocollo inviata alla DCS per
l’adozione formale
Partecipazione ai lavori per la stesura del protocollo
Garantire che i radiologi certificati svolgano sia la
lettura del test mammografico di screening sia la
gestione del percorso di approfondimento
diagnostico dei casi richiamati
Lettura del primo livello e gestione del percorso di
approfondimento diagnostico da parte di radiologi
certificati
Garantire le letture del test mammografico di screening e la gestione del percorso di approfondimento
diagnostico dei casi richiamati
Garantire la tempestiva refertazione dello screening
mammografico e ridurre i richiami intermedi (early
recall) dopo approfondimento
- >90% esami negativi di primo livello refertato
entro 15 giorni
- percentuale di early recall (casi con esito di
secondo livello “sospeso”/totale dei casi chiusi
dall’unità senologica) inferiore al 10% Letture nei tempi previsti
Riduzione dei richiami intermedi
Garantire la corretta e completa compilazione della
cartella endoscopica per gli esami di 2° livello di
screening
Percentuale di compilazione dei campi
fondamentali >=95%
Compilazione cartelle
Realizzare almeno un evento formativo accreditato
dedicato ai MMG e almeno 3 incontri o iniziative
con la popolazione dedicati alla sensibilizzazione
sugli screening oncologici
- Almeno un evento a catalogo ECM nel biennio
2015-2016
- Locandina incontri o news delle iniziative sul sito
internet aziendale Programmazione 1 evento formativo
Realizzazione iniziative di sensibilizzazione
Mantenere aggiornate, tramite i distretti, le anagrafi
sanitarie verificando assistiti in base ai dati del
monitoraggio delle lettere inesitate fatti pervenire
dalla Direzione Centrale Salute.
Anagrafe sanitaria aggiornata
Controllo periodico ed aggiornamento anagrafi delle lettere inesitate trasmesse dalla DCS
Unificare le modalità di prenotazione dei pap-test di
screening e permettere maggiore flessibilità per
l’appuntamento
L’ AAS utilizza le agende CUP e si avvale del call
center regionale per le modifiche degli
appuntamenti di pap-test di screening Passaggio a CUP delle prenotazioni pap test e cambi appuntamento
B2. Linea PAL n. 3.2.3 Gli screening neonatali (Programma II PRP)
Adozione formale della procedura regionale per
lo screening neonatale audiologico in tutti i punti
nascita
Adottata formalmente la procedura nei punti nascita
aziendali
Adozione della procedura individuata dalla regione
Adozione formale di una procedura regionale per lo
screening neonatale oftalmologico Adottata formalmente la procedura nei punti nascita
aziendali
Adozione della procedura individuata dalla regione
Assicurare da parte di tutti i punti nascita
aziendali la regolare comunicazione all’IRCSS
Burlo della rilevazione del TSH neonatale.
Report di monitoraggio del programma regionale
Assicurare la regolare comunicazione al Burlo della rilevazione del TSH neonatale
B3. Linea PAL n. 3.2.4 Salute e sicurezza nelle scuole e benessere nei giovani (Programma III PRP)
Coordinare l’esecuzione dei progetti what’s up
- Report congiunto di attività alla DCS
Realizzare interventi di promozione della salute
nelle scuole, compreso il modello what’s up,
raggiungendo almeno il 40% degli istituti scolastici
di competenza.
Coordinamento del progetto what’s up per conto della regione
Realizzazione interventi di promozione della salute nella scuole
Realizzare le attività previste dall’obiettivo
specifico di promozione della cultura della salute e
sicurezza in ambito scolastico
Programmi avviati o iniziative realizzate
Partecipare alle attività regionali e proseguire nel programma Scuole, già in essere per la provincia di Udine
L’ AAS si dota di un modello per descrivere i
percorsi di collegamento tra scuole, servizi sociali e
servizi di salute mentale per l’età evolutiva per la
tempestiva identificazione dei soggetti con
problemi emozionali e/o comportamentali e di
disagio
Flow-chart adottata formalmente
Predisposizione e adozione della flow chart
Organizzare almeno un incontro tra professionisti
sanitari e della scuola, volti a sensibilizzare rispetto
al tema dell’espressione del disagio sociale
Almeno un incontro organizzato (Fonte di verifica:
verbale)
Organizzazione e realizzazione dell’incontro
B3. Linea PAL n. 3.2.5 Prevenzione delle dipendenze (Programma IV PRP)
Realizzare almeno un corso di formazione
accreditato ciascuna per l’identificazione precoce
delle persone con comportamenti di addiction e di
consumo a rischio, compreso il gioco d’azzardo.
Un corso di formazione per ogni azienda
Programmazione e realizzazione del corso
B3. Linea PAL n. 3.2.6 Promozione dell’attività fisica (Programma V PRP)
Assicurare interventi e programmi finalizzati alla
riduzione del rischio sedentarietà nella popolazione
generale e alla promozione dell’attività fisica
nell’anziano, anche in collaborazione con
associazioni ed enti locali (es. gruppi di cammino,
attività organizzata per anziani, ecc.)
Report di attività con interventi, programmi e
associazioni ed enti locali coinvolti
Programmazione e realizzazione di interventi anche in collaborazione con associazioni
Consolidamento ed estensione dell’attività” Erica”
Realizzare un catalogo aziendale delle offerte e
opportunità di attività fisica presenti sul territorio Catalogo aziendale disponibile sul sito internet
dell’azienda In base alle indicazioni del referente regionale AAS3, effettuazione del censimento e predisposizione del
catalogo anche in collaborazione con associazioni presenti sul territorio. Pubblicazione su portale
B4. Linea PAL n. 3.2.7 Prevenzione degli incidenti stradali (Programma VI PRP)
Realizzare una mappatura degli stake-holders e
delle iniziative locali attive che possono diventare
moltiplicatori dell’azione preventiva in tema di
prevenzione degli incidenti stradali
Lista enti, iniziative con persona di riferimento e
contatti resa disponibile alla DCS
Censimento e predisposizione della mappatura
B4. Linea PAL n. 3.2.8 Prevenzione degli incidenti domestici (Programma VII PRP)
Realizzare le attività previste relative al
perseguimento degli obiettivi del programma VII
PRP sulla prevenzione degli incidenti domestici.
Report congiunto di monitoraggio delle attività
previste dal Programma VII PRP inviato alla DCS
Partecipazione ai lavori coordinati dal referente regionale AAS1
Realizzare almeno un evento di formazione degli
operatori dell’assistenza domiciliare
all’applicazione della check-list per la rilevazione
dei rischi nelle abitazioni
Un evento di formazione sulla check-list per la
rilevazione dei rischi nelle abitazioni
Realizzazione di un corso di formazione per operatori dell’assistenza domiciliare in accordo con le
indicazioni del referente regionaleAAS1
Pronto soccorso: eseguire la registrazione degli
eventi infortunistici in ambiente domestico. La registrazione degli eventi infortunistici in
ambiente domestico è attiva in tutti i Pronto
Soccorso Regolare registrazione degli eventi infortunistici occorsi in ambiente domestico
B5. Linea PAL n. 3.2.9 Miglioramento della qualità nelle attività del dipartimento di prevenzione
con particolare riferimento alle attività di vigilanza e controllo (Programma VIII PRP)
SPSAL: partecipare alla elaborazione
collaborativa della procedure di vigilanza in
edilizia e diffondere ai portatori di interesse
Report congiunto di attività alla DCS
Partecipare agli incontri a valenza regionale per la revisione delle procedure di vigilanza
SPSAL: partecipare alla elaborazione collaborativa
della procedure di vigilanza in agricoltura e
diffondere ai portatori di interesse
Report congiunto di attività alla DCS
Partecipare agli incontri a valenza regionale per la revisione delle procedure di vigilanza
Partecipare ai lavori di stesura di linee guida
regionali sulla prevenzione di rischi infettivi nelle
attività correlate alle pratiche estetiche e di
protocolli operativi sulla uniformità dei controlli
Proposta di linee guida regionali
Partecipazione ai lavori di stesura di linee guida regionali sulla prevenzione di rischi infettivi nelle attività
correlate alle pratiche estetiche e di protocolli operativi sulla uniformità dei controlli
SIAN/VET: partecipare alla formazione degli
auditor e al programma di mantenimento della
qualifica
- Almeno 36 auditor ufficiali formati (regionale
complessivo)
-10 audit realizzati ex regolamento 882/2004
(regionale complessivo) Partecipazione attivamente alla formazione degli auditor ed assicurare collaborazione alla realizzazione
degli audit di sistema da parte dell’autorità competente regionale
Individuare un’azienda referente per la
realizzazione di un corso di sostegno alle capacità
organizzativo-gestionali delle risorse umane per
dirigenti, coordinatori e P.O. dei Dipartimenti di
Prevenzione
Corso realizzato
Individuazione dell'Azienda Referente a livello regionale e partecipazione ai lavori e ai corsi di
formazione organizzati.
SPSAL: realizzare un programma di audit mirato
alle aziende dei comparti agricolo ed edile con il
coinvolgimento dei comitati paritetici e bilaterali
Operatori formati, Scheda di audit realizzata,
Programma di audit realizzato
Partecipazione all'attività regionale di formazione, quali auditor; partecipazione agli audit di sistema
definiti a livello regionale
Partecipare alla revisione della lista dei controlli
sulle imprese e alla diffusione del documento ai
portatori di interesse
Lista regionale dei controlli sulle imprese
disponibile sul sito aziendale
Partecipazione alla revisione della lista e pubblicazione del documento finale
B5. Linea PAL n. 3.2.10 Migliorare la salute e la sicurezza nei comparti a maggior rischio
(Programma IX PRP)
Mantenere un’adeguata vigilanza nei settori edile e
agricolo secondo i parametri definiti a livello
nazionale
5% delle aziende vigilate.
o Agricoltura 5% delle rivendite di macchine
agricole e 10% degli allevamenti
o Edilizia: vigilanza nei cantieri secondo la
proporzione messa in atto negli ultimi 5 anni (pag
85)
(Report di attività alla DCS)
Effettuare la vigilanza, mantenendo i volumi di attività del precedente anno
Realizzare almeno un incontro
informativo/formativo rivolto ai soggetti della
prevenzione operanti nel settore edile e agricolo
Report di attività alla DCS con descrizione evento
formativo, numero di operatori formati suddivisi
per categoria Realizzazione di un evento formativo/informativo
B5. Linea PAL n. 3.2.11 Emersione e prevenzione delle malattie professionali in Friuli Venezia Giulia
e promozione della salute nei luoghi di lavoro (Programma X PRP)
Realizzare in modo coordinato, 2 corsi accreditati e
2 iniziative di sensibilizzazione in collaborazione
una con l’ordine dei medici e una con le aziende
ospedaliere, finalizzati ad una maggiore conoscenza
per la corretta valutazione dei rischi ergonomici, al
reinserimento dei soggetti patologici e
all’appropriatezza e qualità delle segnalazioni di
2 corsi accreditati e 2 iniziative di sensibilizzazione
realizzati in regione
malattia professionale.
Realizzazione di un evento a livello regionale e uno a livello locale
Realizzare o completare la valutazione dello stress
lavoro correlato nelle aziende segnalate da progetto
nazionale
Report di attività alla DCS
Completamento della valutazione dello stress lavoro correlato nelle aziende individuate dal gruppo
regionale
Redigere, adottare formalmente e avviare in ogni
azienda un programma integrato di promozione
della salute dei dipendenti, che coinvolga i medici
competenti, per la declinazione operativa delle
azioni dell’obiettivo specifico “Progetto pilota per
un programma integrato di salute e benessere dei
dipendenti pubblici…” del PRP.
- Report sui lavoratori a rischio cardiovascolare
globale
- Adozione di regolamento regionale sul fumo
- Istituzione del registro aziendale degli accertatori
- Offerta di percorsi per smettere di fumare
Individuazione dei lavoratori a rischio MCNT da parte dei medici competenti e produzione report
Messa a punto condivisa tra i medici competenti del SSR del modello di intervento (come da indicazioni
del PRP)
Partecipazione alla stesura di regolamento sul rispetto della normativa antifumo e sua adozione formale
Istituzione del registro accertatori della nuova azienda
Garantire percorsi/corsi per smettere di fumare
Realizzare, nel biennio 2015-2016, almeno un corso
destinato ai dipendenti sui corretti stili di vita. Corso effettuato
Programmazione del corso
B5. Linea PAL n. 3.2.12 Miglioramento dei sistemi informativi e di sorveglianza (Programma XI
PRP)
Elaborare 2 indicatori atti a rilevare le differenze di
genere nell’accesso ad un’offerta di prevenzione e
ad un percorso di cura
Report della DCS
Elaborazione degli indicatori
Alimentare le banche dati informo e malprof e
coordinarsi per la stesura di un report regionale Report congiunto di attività inviato alla DCS
Registrare le informazioni sulle banche dati nazionali, qualora siano rese operative.
Inviare i dati di attività dei servizi di prevenzione e
sicurezza negli ambienti di lavoro alla regione per
trasmissione al comitato interregionale di
coordinamento
Dati inviati alla DCS
Assicurare l’invio dei dati di attività nei tempi previsti
Monitorare le verifiche periodiche delle attrezzature
di lavoro con inserimento dei dati in apposito
database
Il 25% delle verifiche effettuate da ogni azienda è
inserito a data base
Monitorare e inserire i dati, qualora il database regionale sia reso disponibile
Completare l’inserimento delle anagrafiche degli 100% delle anagrafiche inserite
OSM riconosciuti/registrati nel sistema SINVSA al
fine di alLinea PALre la banca dati SISAVER con
gli ATECO previsti dalla masterlist Regolamento
CE 852/2004
Inserire le anagrafiche
B6. Linea PAL n. 3.2.13 Ambiente e salute, facilitare una migliore qualità dell’ambiente e del
territorio, secondo il modello della salute in tutte le politiche (Programma XII PRP)
Dar seguito alle attività del “Gruppo tecnico
inter-istituzionale per la tutela della salute da
rischi ambientali” di cui al Decreto n. 630/SPS
del 12/08/2015 finalizzato alla valutazione delle
ricadute sulla salute connesse ai determinanti
ambientali, comportamentali e sociali, con la
definizione di protocolli operativi di sorveglianza
epidemiologica da applicare ad aree critiche di
particolare interesse
In coerenza con i risultati dell’indagine effettuata
nel corso del 2015, redigere un documento con
l’insieme delle criticità e delle procedure relative
alle acque destinate al consumo umano relative al
proprio territorio e finalizzato alla stesura del
protocollo regionale.
Redazione del report
Nell’ambito del tavolo tecnico di “Valutazione
Impatto sulla Salute (VIS)” istituito con Decreto
n.343/SPS del 19/05/2015 approfondire le
metodologie per la valutazione delle ricadute sulla
salute in ambito di Piani/Programmi/Progetti per
proponenti e valutatori nell’ambito del progetto
CCM Tools 4HIA che si concluderà nel primo
semestre del 2016.
Partecipazione dell’azienda al tavolo VIS
Partecipare ai lavori del tavolo regionale
Relativamente alla promozione della sostenibilità
e dell’eco-compatibilità nella costruzione/
ristrutturazione di edifici, in relazione al rischio
radon, dovranno essere realizzate dal
Dipartimento di prevenzione in collaborazione
con ARPA iniziative di formazione e
sensibilizzazione rivolte agli operatori della
sanità e agli ordini professionali.
Dopo aver condiviso i contenuti formativi
nell’ambito del tavolo VIS, individuare in modo
coordinato un’azienda referente, che con la
collaborazione di ARPA realizza un evento
formativo per progettisti e uno per operatori.
Un evento formativo per progettisti e uno per
operatori.
Condivisione dei contenuti formativi nell’ambito del tavolo VIS, realizzazione, in collaborazione con
ARPA, di un evento formativo per progettisti e uno per operatori
Garantire un numero di controlli coerenti con il
piano nazionale annuale dei controlli in materia di
REACH/CLP, per quanto attiene target group e
tipologia di sostanze controllate.
Almeno 1 controllo eseguito
Effettuare l’attività di controllo prevista dalla regione secondo le indicazioni del PRP
Organizzare e realizzare un evento formativo sui
Regolamenti (CE) Reach e CLP per operatori dei
Evento formativo realizzato
Dipartimenti di Prevenzione interessati al controllo
sui fitofarmaci con la finalità di informare e
assistere le imprese del settore.
Organizzazione e realizzazione di un evento formativo
Sensibilizzare gli “end user” sugli obblighi che
fanno loro capo in materia di REACH: i
Dipartimenti di Prevenzione provvedono a
individuare tra i settori economici produttivi di
maggiore rilievo regionale gli end users
specificatamente produttori di articoli e una ASS
capofila per l’organizzazione e realizzazione di un
evento formativo per le imprese del settore e RSPP
Evento formativo realizzato
Realizzazione di un evento formativo per imprese del settore e RSPP di tutta la regione dopo averne
concordato i contenuti con le altre AAS
Centro Regionale Unico per l’Amianto (CRUA)
realizzare una campagna informativa rivolta alla
popolazione, in accordo con l’Area Promozione
della Salute e Prevenzione della Regione.
Campagna informativa realizzata
Predisposizione e realizzazione della campagna informativa
Centro Regionale Unico per l’Amianto (CRUA):
mantenere a Palmanova e Monfalcone ambulatori
specificamente dedicati alla sorveglianza ex esposti
ad amianto, coordinando inoltre l’analoga attività
nelle altre aziende sanitarie.
Report regionale di attività
Assicurazione dell’attività
1. Raccogliere i dati relativi agli ex esposti e inviare
al COR
2. Assicurare la trasmissione delle schede ReNaM
3. Trasmettere i dati sui soggetti esposti al CRUA e
alla DCS secondo le relazioni annuali compilate
dalle ditte di bonifica.
- dati inviati al COR
- schede ReNaM trasmesse
- i dati sui soggetti attualmente esposti trasmessi al
CRUA e alla DCS
Assicurazione dei flussi informativi previsti dal PRP (programma XII)
Promuovere la sensibilizzazione sul corretto uso
della telefonia cellulare; dopo condivisione della
documentazione di riferimento programmare eventi
formativi destinati in particolare ai pediatri, agli
insegnanti e agli operatori della prevenzione.
Report alla DCS con numero di operatori formati.
Assicurare la partecipazione degli operatori alla formazione
B7. Linea PAL PAL n. 3.2.14 Miglioramento della sorveglianza e prevenzione delle malattie infettive
(Programma XIII PRP)
Realizzare un corso di formazione sulla
sorveglianza di malattie prevenibili con vaccino
(morbillo, malattie batteriche invasive) con
almeno il 50% di operatori formati (MMG, PLS,
Operatori dei servizi vaccinali e di profilassi
delle malattie infettive, direzioni ospedaliere).
Corso realizzato
Realizzare il corso e assicurare la partecipazione degli operatori
Definire i percorsi di collaborazione ospedale- Flow-chart aziendale
territorio per la gestione dei casi di TBC,
verificando la coerenza con le linee regionali
aggiornate dal tavolo regionale
Definizione di una flow chart aziendale coerente con gli indirizzi regionali
Garantire in tutte le aziende sanitarie l’offerta attiva
e gratuita del test HIV, anche in forma anonima.
Evidenza del percorso sul sito internet aziendale
I servi interessati concordano le modalità dell’offerta, che viene garantita attivamente ed in forma
anonima, definendo un percorso poi pubblicato sul sito aziendale
Partecipare ai gruppi di lavoro regionale finalizzati
alla stesura di protocolli per la vaccinazione di
soggetti fragili/a rischio e alla comunicazione per la
vaccinazione
Garantire la rilevazione delle reazioni avverse a
vaccino in collaborazione tra servizi di
farmacovigilanza e servizi vaccinali realizzando il
causality assessment per tutte le reazioni gravi.
- Miglioramento delle coperture vaccinali
- Report aziendale inviato alla DCS
Partecipazione ai lavori del gruppo regionale
Assicurare l’attività vaccinale anche in collaborazione tra strutture aziendali, ciascuno per quanto di
competenza
Garantire la rilevazione eventi avversi e l’attività di causality assessment per le reazioni gravi
Tutti gli ospedali partecipano ai programmi di
sorveglianza delle ICA, con evidenza di
monitoraggio degli indicatori regionali.
Indicatori regionali monitorati
Raccolta dati e stesura report sulle infezioni del sito chirurgico, microrganismi sentinella, polmoniti nei
ventilati
Effettuare in tutti gli ospedali per acuti la Point
Prevalence Survey sulle Infezioni correlate
all’assistenza.
PPS effettuata
Su eventuale richiesta da parte della Direzione centrale Salute verrà ripetuto lo studio di prevalenza
europea (normalmente previsto a cadenza biennale, ultima rilevazione fatta nell’ottobre 2015)
Effettuare in tutti gli ospedali per acuti la Point
Prevalence Survey sul consumo degli antibiotici.
Report aziendale sul consumo di antibiotici
Su eventuale richiesta da parte della Direzione centrale Salute verrà ripetuto lo studio di prevalenza
europea (normalmente previsto a cadenza biennale, ultima rilevazione fatta nell’ottobre 2015)
Collaborare alla realizzazione di un evento di
formazione sull’uso appropriato degli antimicrobici
negli allevamenti industriali e partecipare alla
formazione organizzata per il corretto uso degli
antimicrobici negli allevamenti industriali
Evento di formazione realizzato
Concordare tra le AAS della regione la realizzazione del corso (programma e aas capofila) e promuovere
la partecipazione
Partecipare alla stesura e adottare le linee guida
regionali per la gestione di un caso/focolaio di
malattia da alimenti (MTA)
- adozione formale delle linee guida regionali
- aggiornata procedura aziendale di notifica delle
malattie infettive e di organizzazione dell’indagine
epidemiologica in corso di MTA
Partecipare ai lavori del gruppo regionale, adottare formalmente le linee guida, produrre una procedura
aziendale aggiornata e formalizzarla
Partecipare alla realizzazione del Piano Integrato di Partecipazione alla realizzazione del piano
sorveglianza uomo/animale per la prevenzione delle
malattie infettive trasmesse da vettori
Partecipazione ai lavori coordinati dalla regione
B7. Linea PAL n. 3.2.15 Comunicazione del rischio e gestione delle emergenze (Programma XIV
PRP)
Applicare il protocollo regionale sull’assistenza
sanitaria alle persone migranti ed inviare
settimanalmente i dati di attività
Report settimanale
Assicurare l’attività indicata dal protocollo per i servizi aziendali e produrre il report settimanale a cura del
Dipartimento di Prevenzione
Realizzare in modo coordinato almeno un
intervento formativo/informativo per la
sensibilizzazione di gruppi specifici (tatuatori,
estetisti, piercers...) sui problemi correlati alle
malattie trasmissibili
Realizzato un intervento formativo/informativo
Partecipare alla formazione realizzata dall’AAS capofila
Garantire la formazione dei propri operatori
sull’antimicrobial stewardship
In ogni azienda almeno il 25% di medici prescrittori
formati
Promuovere la partecipazione dei prescrittori di antibiotici alla formazione organizzata dalla regione
Diffondere a tutti gli operatori sanitari la
reportistica regionale sulle resistenze batteriche
Report inviato in formato elettronico a tutti gli
operatori sanitari coinvolti in prescrizione e
somministrazione di farmaci
Diffusione del report regionale
B8. Linea PAL n. 3.2.16 Alimentazione e salute: promozione di un’alimentazione sana, sicura e
sostenibile (Programma XV PRP)
Costituire un gruppo di lavoro aziendale per la
promozione dell’allattamento al seno con le
componenti previste dal piano prevenzione,
individuare il referente al tavolo regionale e
redigere un piano finalizzato ad aumentare il
numero di donne che alla dimissione allattano al
seno in modo esclusivo e continuano
l’allattamento anche nel periodo successivo fino
all’inizio dell’alimentazione complementare.
- gruppo aziendale costituito e referente individuato
- adozione formale del piano
Costituzione del gruppo di lavoro aziendale (ospedale-territorio) con le figure individuate dal PRP
(ostetrica, infermiere, assistente sanitaria, medico pediatra, medico ostetrico, neonatologo, MMG, PLS,
dietista, medico del SIAN rappresentante di associazioni/gruppi di mamme)
Individuazione del referente aziendale
Svolgere l’autovalutazione dei punti nascita
secondo manuale UNICEF
Report di autovalutazione
Effettuazione dell’autovalutazione secondo i criteri previsti dal manuale
Realizzare il censimento delle sedi operative di
ristorazione collettiva con verifica dell’applicazione
delle linee guida regionali/nazionali e monitoraggio
della realizzazione delle attività previste dal
programma.
Censimento con monitoraggio delle attività inviato
alla DCS
Effettuazione del censimento di attività/sedi di ristorazione collettiva soggette a gara
Verifica e monitoraggio dell’applicazione delle Linee Guida regionali/nazionali nei vari setting, come
previsto dal programma XV del PRP
Proposta nella ristorazione collettiva di pane con ridotto contenuto di sale (pari o inferiore all’1,8%
riferito alla farina) e stimolo all’adozione di soluzioni per evitare lo spreco alimentare
Rilevare la presenza del sale iodato nel 70% dei
controlli svolti negli esercizi di vendita e nelle
imprese di ristorazione collettiva e realizzare il
monitoraggio della promozione del sale iodato,
richiesta dal Ministero, inserendo nel programma
SISAVeR i dati dei controlli ufficiali
Dati inseriti
Rilevazione del sale iodato nei punti vendita e nelle imprese di ristorazione collettiva; registrazione del
dato; inserimento dell’uso del sale iodato nelle gare in cui si interviene
Individuare un’azienda referente e realizzare in
modo coordinato un evento formativo/informativo
sull’etichettatura in applicazione del regolamento
CE 1169/2011
Evento realizzato
Partecipazione al corso
B8. Linea PAL n. 3.2.17 Sicurezza alimentare e di salute e benessere animale
Ottemperare alle indicazioni e raggiungere gli
obiettivi contenuti nel Piano regionale dei
controlli in materia di sicurezza alimentare
Elaborazione e condivisione di un Protocollo
Regionale sulle tossinfezioni.
(vedi anche Linea PAL 3.2.14) Partecipare ai lavori del gruppo regionale, adottare formalmente le linee
guida, produrre una procedura aziendale aggiornata e formalizzarla
Effettuare i controlli sulla condizionalità come da
convenzione con il MIPAAF/AGEA
Effettuare il 100% dei controlli previsti per gli atti
di interesse della condizionalità e inserire le
evidenze ed i verbali in BDN.
Realizzare dei controlli come da indicatori MIPAAF/AGEA recepiti dal programma di attività 2016 della
struttura competente.
Ottemperare alle indicazioni e raggiungere gli
obiettivi contenuti nel Piano regionale dei controlli
in materia di sicurezza alimentare anche attraverso
l’attività di ispezione, audit, campionamento e di
classificazione, in base ai criteri del rischio, delle
imprese alimentari; a parità di rischio dovrà essere
mantenuto almeno il tasso di copertura 2015
100% degli interventi previsti dalla
programmazione regionale:
- n. interventi ispettivi per settore programmati per
il 2016
- il n .audit per settore programmati per il 2016
- n. dei campionamenti ufficiali di alimenti e di
valutazioni del rischio programmati
- n. dei controlli congiunti Servizio veterinario e
SIAN come da Accordo Conferenza Stato Regioni.
Il numero di interventi ispettivi, di audit, di campionamenti ufficiali e di valutazioni del rischio saranno
programmati sulla base delle indicazioni regionali (P.R.I.S.A.N. e Piani Regionali di controllo ufficiale
degli alimenti).
I controlli congiunti sono eseguiti dalla piattaforma dei TdP comune a SIAN e SVIAOA, con l’eventuale
collaborazione del personale veterinario.
Attuazione del quarto anno del Progetto Piccole
Produzioni Locali in accordo con la Direzione
centrale agricoltura. Applicazione del nuovo
Regolamento con coinvolgimento del Servizio
SIAN.
Aumentare l’informazione e la formazione sul
territorio, informando le Aziende dell’allargamento
del paniere dei prodotti come da DPReg 0179-2015
del 01/09/2015. Stesura di una relazione finale di
verifica Aziendale indicante il numero di PPL
registrate ed il numero di ispezioni eseguite su:
- carni suine e avicunicole
- carni di specie diverse
- prodotti lattiero caseari di malga
- vegetali, confetture, conserve, prodotti da forno,
erbe aromatiche, prodotti dell’alveare, vegetali
fermentati, lumache, ecc…
Istruttoria delle istanze di registrazione, sopralluoghi e ispezioni, valutazione dei controlli analitici e
stesura di relazione finale
Misure di prevenzione su base genetica per
l'eradicazione della Scrapie ovina classica,
finalizzate all'incremento dell'allele di resistenza
della proteina prionica (ARR) nell'intero patrimonio
ovino nazionale
Controlli sierologici sui capi destinati alla
riproduzione come da quanto previsto nel decreto
Ministeriale, al fine di ottenere un patrimonio ovino
regionale indenne da Scrapie.
Realizzazione dei controlli come da indicatori del Decreto Ministeriale recepiti dal programma di attività
2016 della struttura competente
Attuazione del Piano regionale di monitoraggio e
controllo della malattia di Aujeszky dei suini.
n. allevamenti della coorte individuati dal Piano
regionale da controllare al fine del mantenimento
dell’indennità
Controllo dei capi nel 100% degli allevamenti individuati dal piano regionale secondo il programma di
attività 2016 della struttura competente
Attuazione dei controlli sul benessere animale negli n. interventi di controllo sul rispetto del benessere
allevamenti e durante il trasporto secondo le linee
guida operative dettate dalla Task Force benessere
animale, istituita con Decreto 659/SPS del
20/08/2015
animale richiesti dal PQSA 2015
Realizzazione dei controlli come da indicatori del piano regionale della sicurezza alimentare recepiti dal
programma di attività 2016 della struttura competente
Attuazione dei controlli sull’anagrafe ovi caprina
come da indirizzi LEA Ministeriali.
Raggiungimento del 3% dei controlli su base
Regionale come richiesto da LEA Ministeriali.
Controllo del 3% degli allevamenti ovi caprini secondo il programma di attività 2016 della struttura
competente
Applicazione del PRP sull’Igiene Urbana
Veterinaria.
Effettuare il 100% dei controlli sulle strutture di
ricovero e custodia della Regione Autonoma FVG
sia convenzionate che non convenzionate.
Controllo del 100% delle strutture di ricovero e custodia secondo il programma di attività 2016 della
struttura competente
C. ASSISTENZA PRIMARIA
C1. Linea PAL n. 3.3.1 Lo sviluppo dell’assistenza primaria
L’Azienda per l’assistenza sanitaria procede
all’aggiornamento/revisione del Piano
dell’assistenza primaria, secondo le indicazioni
fornite dalla Direzione centrale salute integrazione
sociosanitaria, politiche sociali e famiglia, entro 60
giorni dall’emanazione delle stesse, con la finalità
di portare a regime l’attivazione di tutte le AFT e di
avviare, anche attraverso un modello organizzativo
funzionale, almeno 2 CAP entro il 2016.
Contestualmente alla progressiva attivazione delle
AFT, l’ Azienda utilizza, quale strumento di
governo e gestione dell’assistenza primaria, i
regolamenti di esercizio per l’individuazione degli
obiettivi di salute, gestionali ed organizzativi delle
forme associative.
I temi principali di intervento riguarderanno:
- la gestione della appropriatezza del ricorso alla
specialistica ambulatoriale;
- la gestione della appropriatezza della prescrizione
farmaceutica;
- la gestione dell’appropriatezza dei ricoveri
ospedalieri (per quanto di pertinenza della
assistenza primaria);
- la gestione della malattia cronica secondo modelli
innovativi;
- l’avvio della medicina di iniziativa ad iniziare dal
diabete e dalla fragilità;
- la promozione della salute attraverso la raccolta
delle informazioni atte a registrare gli stili di vita
Revisionato il Piano dell’assistenza primaria .
Attivate tutte le AFT.
Avviati almeno 2 CAP (Grado e Cormons) anche
con modello organizzativo funzionale.
dei cittadini e all’avvio di iniziative educative volte
alla modifica degli stili scorretti;
- la prevenzione attraverso la promozione degli
screening oncologici e la promozione delle
vaccinazioni sia nell’età adulta che in quella
pediatrica/evolutiva.
Entro 60 gg dall’emanazione delle indicazioni della DCS aggiornamento e redazione del Piano
dell’assistenza primaria, integrando i precedenti Piani delle ex ASS2 e ASS5. Valutazione delle criticità e
peculiarità del territorio da raccordare con i regolamenti di esercizio.
Definizione degli accordi locali con i contenuti previsti dalla DCS.
In armonia con l’articolo 19 della legge regionale
17/2014, si avviano incontri strutturati e continui
con i cittadini, per le finalità di cui al medesimo
articolo, utilizzando in particolare anche gli
strumenti e i dati che il sistema regionale ha
elaborato, come ad esempio il sistema dei costi
standard NISAN, il progetto bersaglio del network
delle regioni, il piano esiti dell’Agenas
Realizzati almeno 2 incontri strutturati per
Distretto.
Definizione delle tematiche in accordo con la Direzione Sanitaria, realizzazione di incontri periodici
strutturati con il coinvolgimento delle Associazioni e gli amministratori locali sulla base delle specificità
territoriali .
C2. Linea PAL n. 3.3.2 Programmazione degli interventi socio-sanitari. Odontoiatria sociale.
Nel corso del 2015 è stato redatto un progetto di
potenziamento dell’odontoiatria sociale con
l’obiettivo di uniformare i livelli di assistenza
forniti nel territorio regionale, le modalità di
organizzazione dei servizi (tipologia di prestazioni
offerte, criteri di accesso, di priorità e di
compartecipazione ai costi) ed i livelli quali-
quantitativi, razionalizzando ed utilizzando con
maggiore efficacia ed efficienza la spesa già in
essere e potenziando i servizi dove se ne ravvisa la
necessità. Nel 2016 si darà graduale attuazione al
programma a cominciare dalle prestazioni
odontoiatriche urgenti e delle categorie di soggetti
previsti dai LEA e dalle protesi dentarie secondo
criteri definiti nell’apposito documento regionale.
Attuato gradualmente il programma regionale
Mappatura dell’offerta aziendale. Graduale applicazione del programma regionale, dal momento
dell’ufficializzazione.
C3. Linea PAL n. 3.3.2 Programmazione degli interventi socio-sanitari. Cure palliative (vedi Reti di
patologia)
Nel 2015 è stato definito il modello organizzativo
delle reti per le cure palliative e per la terapia del
dolore. Nel 2016 si procederà alla riorganizzazione
e all’accreditamento delle reti, garantendone
l’integrazione con gli altri percorsi erogati dal
territorio. Inoltre, nel corso dell’anno, sarà attivato
il percorso formativo regionale per i professionisti e
gli operatori delle reti assistenziali per le cure
palliative e la terapia del dolore e si procederà alla
nomina dei componenti del coordinamento
regionale per le cure palliative e la terapia del
dolore e all’attivazione dei tavoli di lavoro per i
percorsi clinico-assistenziali e il monitoraggio delle
reti.
Attuato l’Atto Aziendale con la istituzione di una
SOC di Cure Palliative.
Partecipato alla formazione regionale.
In attuazione dell’Atto Aziendale, nell’ambito del Dipartimento Assistenza Primaria, con l’attivazione
della SOC di Cure Palliative, sarà realizzato il previsto coordinamento della rete delle cure palliative
presso ciascuna area distrettuale, relativamente all'aggregazione funzionale e integrata delle attività di cure
palliative erogate nei diversi setting assistenziali, domiciliare e residenziale, anche a valenza sovra
distrettuale, come stabilito dall’art 19 della legge regionale n 17/2014.
C4. – E4. Linea PAL n. 3.3.2 Programmazione degli interventi socio-sanitari . Salute mentale
Nel corso del 2016, con il contributo di
professionisti esperti delle AAS, si procederà alla
redazione del piano della salute mentale in coerenza
con gli indirizzi del Piano di azioni nazionale per la
salute mentale.
Nell’ambito della salute mentale in età adulta ed in
età evolutiva, in continuità con gli obiettivi
perseguiti nel 2015, si continuerà nel percorso di
miglioramento della rete dei servizi territoriali
attraverso specifiche strategie per recuperare e
riconvertire le risorse destinate agli interventi nei
servizi psichiatrici e nei servizi di salute mentale
dell’età evolutiva.
Saranno oggetto di monitoraggio regionale i
seguenti obiettivi:
- contenimento della fuga extraregionale per quanto
riguarda l’utilizzo delle risorse residenziali con il
recupero, entro il 31.12.2016, di almeno il 30% dei
pazienti assistiti fuori regione alla data del
31.12.2015;
Il DSM farà parte del Gruppo di lavoro convocato dalla Direzione Centrale per la stesura del Piano
regionale salute mentale.
Attualmente sono presenti in comunità fuori regione solamente 5 persone: con “doppia diagnosi” e con
prescrizione di inserimento in comunità della Autorità giudiziaria. Si procederà, con la collaborazione del
servizio co-interessato e con il necessario preventivo assenso dell’Autorità giudiziaria, ad avviare il
percorso per il rientro entro l’anno di almeno 1 persona tra quelle presenti in Comunità extraregionali al
31.12.2015.
E’ previsto altresì il rientro di un paziente in età evolutiva.
Realizzazione dei servizi di riabilitazione
psichiatrica con aumento del numero di educatori
professionali rispetto a medici ed infermieri;
Il DSM provvederà a rimodulare la composizione del gruppo di lavoro multiprofessionale dei Centri di
Salute Mentale 24 h richiedendo e concordando con la SOC Risorse Umane un aumento degli Educatori
Professionali sia come risorsa aggiuntiva , ma anche in occasione di turn over di altro personale di
assistenza.
Avvio della rete dei servizi di salute mentale
dell’età evolutiva in attuazione agli impegni previsti
nei Piani Nazionali di salute mentale dell’età
evolutiva, in particolare per quanto riguarda la
diagnosi precoce e presa in carico tempestiva dei
ritardi e disturbi dello sviluppo nelle prime età della
vita, la diagnosi e presa in carico tempestiva degli
esordi psichiatrici degli adolescenti, il
riconoscimento precoce delle situazioni di fragilità
e rischio suicidario;
Avviata la rete dei servizi di salute mentale dell’età
evolutiva.
In attuazione dell’Atto Aziendale, con l’attivazione della SOC di NPI, viene attivato un coordinamento
aziendale delle strutture coinvolte nella gestione della problematica della salute mentale nell’età evolutiva.
Partecipazione alle attività coordinate dal Servizio Promozione della salute in ambito scolastico e più in
generale in ambito giovanile, sostenendo lo sviluppo e l’estensione del progetto “What’s up” su tutto il
territorio di competenza della AAS 2, in coerenza con le indicazioni regionali in tema di Prevenzione.
Attuazione a quanto previsto dal nuovo “Protocollo per il passaggio dai Servizi Età Evolutiva e Disabilità
ai Centri di Salute Mentale” che definisce in modo preciso e strutturato il tipo di collaborazione tra servizi
minori e servizi per adulti, precisa le modalità di passaggio da un servizio all’altro senza soluzione di
continuità e garanzia di continuità terapeutica, sostiene la presa in carico precoce.
Prosecuzione dell’attività del gruppo Dipartimentale “Salute mentale giovani” per lo sviluppo delle buone
pratiche in tema di “Esordi Psicotici e Stati Mentali a Rischio”.
Implementazione e diversificazione delle attività a favore di persone con una recente storia di disturbo
mentale, anche utilizzando per attività giornaliere uno spazio giovani a Gradisca scelto con caratteristiche
“non sanitarie” e “non stigmatizzanti”, più confacente a persone in giovane età.
Consolidamento del percorso strutturato per la
presa in carico delle persone con Disturbi del
comportamento alimentare, potenziando il primo ed
il secondo livello, attuando gli accordi ospedale
territorio nei casi in cui sia necessario il ricovero in
reparti per acuti e quelli tra i servizi di NPI e i
DSM, relativamente alle fasi di passaggio;
Definito e consolidato il percorso strutturato per la
presa in carico delle DCA.
Prosecuzione del l’ attività strutturata di presa in carico di persone con DCA di primo livello (nei 4 CSM)
e consolidamento di quella di secondo livello .
Istituzione di un Dipartimento funzionale/Percorso dei DCA per la gestione del percorso assistenziale
integrato.
Sviluppo di progetti per l’attuazione di quanto
previsto dalle Linee di indirizzo per la promozione
ed il miglioramento della qualità e
Evidenza della progettualità.
dell’appropriatezza degli interventi assistenziali nel
settore delle demenze in una logica di rete integrata
dell’offerta socio sanitaria, con un punto di accesso
distrettuale rivolto all’anziano
Formalizzazione di un gruppo tecnico aziendale e interistituzionale per la definizione della rete integrata e
dei percorsi di assistenza alle persone affetta da demenza e alle loro famiglie
Nel corso del 2016 si riprenderanno le attività
regionali di collaborazione con i DSM al fine di
migliorare la completezza dei dati inseriti nel
sistema informativo della salute mentale, secondo le
indicazioni contenute nel manuale ministeriale
2014, adottando la classificazione ICF modificata
Vilma FABER
Adottata la classificazione ICF modificata Vilma
FABER
Prosecuzione della collaborazione con il Centro collaboratore OMS e adozione della classificazione ICF
modificata Vilma Faber secondo le indicazioni regionali
È prevista la diffusione e l’applicazione del Mental
Health Gap Action Programme (mhGAP), definito e
promosso dall’OMS, con lo scopo di strutturare e
sviluppare un sistema di relazioni tra medici di
medicina generale e servizi di salute mentale, per
poter gestire in modo integrato i disturbi psichiatrici
comuni e favorire l’identificazione precoce e la
continuità terapeutica nella psicosi.
Diffuso ed applicato il manuale mhGAP,
successivamente alla disponibilità della versione
tradotta
Il Manuale Mental Health Gap Action Programme (mhGAP), qualora messo a disposizione nella sua
traduzione, verrà illustrato e messo a disposizione dei MMG nel corso di un evento formativo da
organizzare in collaborazione con il Distretto.
C5. – E5. Linea PAL n. 3.3.2 Programmazione degli interventi socio-sanitari . Dipendenze
Collaborazione con l’Osservatorio Regionale
sulle Dipendenze.
Partecipazione dei referenti del gruppo tecnico
operativo ad almeno il 70% delle riunioni indette
dall’Osservatorio sulle Dipendenze.
Partecipazione di almeno un operatore alla raccolta ed invio dati all’Osservatorio per la produzione del
Report annuale.
Invio e validazione dei dati per i flussi informativi
regionali raccolti dell’Osservatorio.
Studio ed elaborazione dei dati per la produzione del Report
Partecipazione ai tavoli di confronto sugli strumenti
terapeutico riabilitativi e di reinserimento sociale.
Partecipato ad almeno il 70% delle riunioni indette
per il confronto sugli strumenti terapeutico
riabilitativi e di reinserimento sociale
Definizione ed evidenza di strumenti per il reinserimento socio-lavorativo. Ricognizione delle B/L in atto
e formulazione di una proposta di regolamento regionale.
Produzione di almeno 3 indicatori di outcome. Report con l’esito di almeno 3 indicatori di
outcome.
Applicazione degli indicatori individuati ad un campione di utenti, studio dei risultati e produzione di un
Report
C6. Linea PAL n. 3.3.2 Programmazione degli interventi socio-sanitari. Sanità penitenziaria
Nel corso del 2015 le Aziende per l’assistenza
sanitaria hanno contribuito alla revisione del
Protocollo inter istituzionale di collaborazione con
il Provveditorato dell’amministrazione
penitenziaria, di prossima approvazione.
L’ Azienda presenterà entro il primo semestre del
2016 il Protocollo operativo locale redatto in
collaborazione con le Direzioni degli istituti
penitenziari, coerente con i contenuti
dell’approvando Protocollo regionale.
Condiviso il protocollo operativo locale con Casa Circondariale Gorizia
C7. – E4 Linea PAL n. 3.3.2 Programmazione degli interventi socio-sanitari. Ospedali psichiatrici
giudiziari
Nel corso del 2015 sono stati dimessi tutti i
pazienti residenti in FVG e internati negli OPG di
macro bacino e formulati i programmi terapeutico
riabilitativi individuali, condivisi con l’autorità
giudiziaria. È stato avviato il Programma per la
gestione transitoria della funzione di superamento
degli OPG, di cui alla delibera di Giunta 622/2015,
finalizzato all’accoglienza delle persone internate
secondo il principio della territorialità. Nel corso
del 2016, a seguito del prospettato passaggio delle
funzioni di superamento degli OPG, si intende
avviare la valutazione del su citato Piano per la
gestione degli interventi transitori attuato nel 2015.
Saranno promosse iniziative di formazione che
riguardano la progettualità terapeutico individuale e
la realizzazione di azioni finalizzate alla dimissione
e il reinserimento sociale delle persone internate,
anche con il coinvolgimento dell’autorità
giudiziaria.
Partecipato alla formazione regionale e alla
valutazione del percorso di avvio delle REMS
Al momento nessun cittadino del territorio di competenza del DSM della AAS 2 Bassa Friulana-Isontina è
in REMS.
Il Dipartimento parteciperà alla valutazione del percorso di avvio delle REMS in regione e alle attività di
formazione in tema di presa in carico e di riabilitazione-reinserimento sociale di persone con disturbo
mentale che commettono reato, che verranno attivate dal coordinamento dei direttori dei DSM regionali.
C8. Linea PAL n. 3.3.2 Programmazione degli interventi socio-sanitari. Riabilitazione.
Con l’applicazione degli standard individuati dalla
nuova riforma è previsto un aumento considerevole
dei posti letto di riabilitazione, sia ospedalieri che
territoriali nelle RSA, secondo la DGR n.
2151/2015. Tali posti nascono dalla riconversione
di posti letto per acuti e post-acuti attualmente
L’azienda individua i posti letto di riabilitazione
ospedaliera e territoriale e, nel contempo, avvia un
percorso di revisione qualitativa della propria
dotazione di personale finalizzato ad acquisire le
figure necessarie ad ottemperare agli standard
presenti nel sistema, ma prevedono standard di
personale di riabilitazione, in particolare
fisioterapisti e logopedisti, attualmente non presenti
nelle dotazioni delle singole aziende sanitarie.
Nel corso del 2015 sono stati attivati 14 posti letto
di riabilitazione presso la sede ospedaliera di
Palmanova.
previsti per tale tipologia di attività.
Attivazione progressiva dei posti letto.
Azioni da perseguire:
identificazione delle logistiche inerenti gli spazi per la costituzione di aree di degenza riabilitativa
intensiva presso le sedi ospedaliere ad epicentro epidemiologico nella gestione dello stroke e della
patologia ortopedica e relativo dimensionamento in posti letto, definite nell’ambito di due presidi
ospedalieri e RSA
identificazione della logistica inerente lo sviluppo del settore riabilitazione cardiologica e
respiratoria e relativo dimensionamento in posti letto a localizzazione ospedaliera
identificazione del dimensionamento dei posti letto di riabilitazione estensiva nelle sedi
ospedaliere
dimensionamento dei posti letto di riabilitazione residenziale
adeguamento agli standard quali-quantitativa richiesti per la dotazione in risorse umane
attivazione di un Dipartimento funzionale di Riabilitazione per migliorare la pratica clinico –
assistenziale e la presa in carico dell’assistito con bisogno riabilitativo.
C9. Linea PAL n. 3.3.2 Programmazione degli interventi socio-sanitari Percorso nascita
Partecipare alle riunioni del Comitato Percorso
nascita regionale, sullo stato di attuazione delle
suddette linee di azione:
- rispetto da parte dei Punti Nascita pubblici e
privati delle misure di sicurezza già individuate con
DGR 1083/2012
- formalizzazione, nell’ambito del piano delle
emergenze, del trasporto assistito materno (STAM)
e del trasporto di emergenza neonato (STEN),
secondo i principi e l’organizzazione definiti nel
Piano regionale dell’emergenza urgenza di cui alla
DGR n. 2039/2015.
- integrazione ospedale e assistenza primaria anche
attraverso l’implementazione di un’Agenda della
Gravidanza
- predisposizione di percorsi assistenziali omogenei
e condivisi per la parto-analgesia farmacologica e
non
- azioni per la promozione di un ricorso al taglio
cesareo, al parto operativo e al parto indotto
appropriato a livello regionale
- adozione di percorsi che commisurino i livelli di
cura al grado di rischio della gravidanza. Questo si
concretizza nella definizione di percorsi
assistenziali omogenei a livello regionale che
garantiscano continuità assistenziale,
indipendentemente dal punto di accesso alla rete, e
I referenti aziendali partecipano alle riunioni del
Comitato e collaborano attivamente alle attività allo
stesso attribuite dal Decreto suddetto.
L’ Azienda mette in atto le azioni idonee
all’attuazione degli obiettivi previsti delle linee di
azione.
accompagnamento verso la scelta del Punto nascita
più adeguato al profilo di rischio (alto o basso
rischio). Va promosso nel contempo il recupero
della naturalità dell’evento nascita attraverso
percorsi che privilegino il ruolo dell’ostetrica nella
gravidanza fisiologica e la gestione presso i servizi
dell’assistenza primaria.
- adozione di una carta dei servizi aziendale per il
percorso nascita
- implementazione a livello aziendale delle
raccomandazioni ministeriali relative alla
prevenzione della morte materna e del neonato di
peso > 2500 grammi
- temi inerenti il percorso nascita inseriti nei piani
aziendali di formazione. L’Azienda mette in atto tutte le azioni in coerenza con le determinazioni previste dal Comitato regionale.
Avvio del percorso territoriale come da indicazioni del Comitato regionale
C10. Linea PAL n. 3.3.2 Programmazione degli interventi socio-sanitari Diabete
Con DGR n. 1676 del 28 agosto 2015 sono stati
adottati i documenti sul diabete gestazionale e sul
percorso integrato regionale sulla malattia diabetica
che dovrà essere applicato nel corso del 2016.
Applicato il percorso regionale
Applicazione delle raccomandazioni previste dai documenti regionali sulla malattia diabetica.
C11. Linea PAL n. 3.3.2 Programmazione degli interventi socio-sanitari. Autismo
Nel corso del 2015 sono iniziati i lavori tecnici per
la definizione di un percorso assistenziale per il
cittadino affetto da disturbi dello spettro autistico
che tiene conto delle indicazioni della recente
Legge 18 agosto 2015, n. 134 recante “
Disposizioni in materia di diagnosi, cura e
abilitazione delle persone con disturbi dello spettro
autistico e di assistenza alle famiglie”.
I lavori proseguiranno per tappe successive nel
2016 focalizzando l’attenzione sulla diagnosi
precoce, sul minore attraverso le differenti fasi di
sviluppo, sull’adolescente con il passaggio delle
cure dai Servizi preposti all’infanzia a quelli
dell’adulto e sull’individuo in età adulta.
L’ Azienda contribuirà con i propri rappresentanti
esperti nella materia alla definizione della rete di
assistenza.
Fornire il contributo richiesto dalla DCS
C12. Linea PAL n. 3.3.2 Programmazione degli interventi socio-sanitari. Consultori familiari
Nel corso del 2015 è stata avviata una ricognizione
sull’assetto organizzativo e sulla dotazione di
personale in funzione delle attività e dei servizi
erogati dai Consultori familiari, strutture operanti
nell’ambito dell’area materno-infantile.
Nel corso del 2016 verrà completata la ricognizione
e predisposto un piano di fattibilità per la
riorganizzazione dell’offerta dei servizi del
consultorio familiare in coerenza con i bisogni delle
famiglie e nell’ottica di equità e omogeneità di
offerta a livello regionale.
Collaborato con la DCS
Fornire il contributo richiesto dalla DCS
D. PROGETTI ATTINENTI LE ATTIVITA’ CLINICO ASSISTENZIALI
D1. Linea PAL n. 3.4.1 Insufficienze d’organo e trapianti.
Cuore
Riduzione del tasso di ricovero per scompenso
cardiaco per 100.000 residenti di 50-74 anni,
portandolo sotto il valore di 210 (valore medio
regionale 2014 di 226,31 – fonte Bersaglio; valore
AAS2 2015 pari a 248,3) Analisi delle criticità ed individuazione azioni di miglioramento a livello aziendale nel percorso del
paziente con Scompenso cardiaco.
Rene Potenziamento della Dialisi peritoneale e dei
trapianti con l’obiettivo di ridurre i pazienti in
emodialisi al di sotto del 50% del totale (trapiantati
+ emodializzati + in dialisi peritoneale).
Potenziamento del programma Trapianti di rene con
riduzione dei Tempi di immissione in lista trapianto
(almeno il 75% dei nuovi dializzati eligibili a
trapianto entro 6 mesi dall’inizio della dialisi) Potenziamento della attività di Dialisi peritoneale in entrambi i presidi ospedalieri.
Contributo all’attività di trapianto renale da vivente con la proposta di almeno 1 caso a livello aziendale.
Pancreas Riduzione del tasso di amputazioni maggiori per
diabete portandolo al di sotto di 53 casi per milione
di residenti (valore medio regionale 2014 di 67,59 x
milione – fonte Bersaglio; valore AAS2 2015 pari a
65,8). Applicazione del percorso regionale Diabete.
Polmone Riduzione del tasso di ospedalizzazione per BPCO
portandolo al di sotto del 70 per 100.000 residenti
di 50-74 anni (valore medio regionale 2014 del
82,16 per 100.000 residenti – fonte Bersaglio;
valore AAS2 2015 pari a 39,9). Analisi delle criticità ed individuazione azioni di miglioramento a livello aziendale nel percorso del
paziente con BPCO. Mantenimento dello standard .
D2. Linea PAL n. 3.4.2 Emergenza urgenza
Ictus
Presenza nella documentazione clinica
informatizzata della scala Barthel Index e della
Rankin Scale modificata all’ingresso e all’uscita di
ogni setting assistenziale (almeno l’85% degli
episodi di ricovero con DRG 14 o codici ICD-9-
CM relativa a: 430.x, 431.x, 432.x, 433.x1, 434.x1,
436.x. 437.3, 438.x, 784.3 (afasia) - periodo di
misurazione dal 1/7 al 31/12 2016).
Compilazione delle scale di valutazione richieste, verifica della casistica.
Contributo al raggiungimento del valore target regionale con almeno 20 casi a livello aziendale, anche se
non eseguiti direttamente nelle proprie strutture.
Trauma Trattamento della Frattura di femore entro 48H in
almeno l’ 80% (spoke) dei casi trattati dal presidio
ospedaliero. Analisi dell’organizzazione attuale e progetto aziendale di riorganizzazione del trattamento della frattura
di femore
Pronto soccorso ed emergenza urgenza Aumentare la percentuale dei pazienti registrati al
Pronto Soccorso con codice verde e visitati entro 1h
rispetto al totale dei pazienti con codice verde, ad
almeno l’80% (spoke) (media regionale 2014 del
66,19% - fonte Bersaglio)
Aumentare la percentuale di pazienti con codice
verde non inviati al ricovero che permangono in
Pronto soccorso meno di 4 ore, portandola a valori
superiori all’85% (spoke) (media regionale 2014
del 72,02% - fonte Bersaglio) Analisi dell’organizzazione attuale e progetto aziendale di riorganizzazione dell’attività del PS.
D3. Linea PAL n. 3.4.3 Reti di patologia
Malattie rare Partecipato con propri professionisti
all’elaborazione e organizzazione delle reti, ove
richiesto.
Adozione delle modalità operative-gestionali dei
percorsi assistenziali individuati.
Implementazione, da parte dei presidi autorizzati,
del flusso informativo al registro regionale di cui al
DM 279/2001
Prosecuzione dell’attività
Cure palliative e terapia del dolore
1. Formalizzazione ed avvio della rete delle
cure palliative e terapia del dolore.
2. Utilizzo degli strumenti di valutazione del
dolore e delle modalità operative di
documentazione sia per le strutture sanitarie
pubbliche, che per quanto riguarda
l’assistenza domiciliare.
3. Riorganizzazione e accreditamento delle
reti assistenziali e degli Hospice,
garantendo l’integrazione con gli altri
percorsi assistenziali erogati dal territorio.
4. Revisione della documentazione sanitaria in
uso con l’acquisizione delle informazioni
richieste tramite l’Istituzione del sistema
informativo per il monitoraggio
dell'assistenza erogata presso gli Hospice
che devono garantire l’invio mensile dei
dati richiesti per il flusso ministeriale.
1.Partecipato con propri professionisti
all’elaborazione e organizzazione delle reti, ove
richiesto.
2.Utilizzati gli strumenti di valutazione del dolore e
le modalità operative di documentazione come da
indicazioni.
3. Effettuata autovalutazione delle reti assistenziali
e Hospice ai fini della riorganizzazione a seguito
della formalizzazione regionale della rete
4. Revisionata la documentazione in uso e garantito
l’invio mensile dei dati come da indicazioni
5. In attesa del valore di riferimento 2015.
5. Favorire la permanenza e la gestione del
fine vita a domicilio con incremento del
10% dei decessi in abitazione/domicilio per
le persone di età > ai 65 anni, rispetto al
2015.
1.Vedi Linea PAL 3.3.2 Cure palliative
2. Valutazione del dolore sia nelle strutture residenziali che nell’assistenza domiciliare
3. Autovalutazione della rete cure palliative e azioni di miglioramento sui requisiti non conformi in
coerenza con le indicazioni regionali.
4. Garanzia della trasmissione dei flussi informativi richiesti.
5. In attesa delle modalità di calcolo del valore 2015
D4. Linea PAL n. 3.4.4 Materno – infantile
In seguito ai cambiamenti demografici in corso,
nell’area materno-infantile si sta assistendo ad una
contrazione del fenomeno delle nascite con
ripercussione anche sull’attività delle Pediatrie e
delle strutture di chirurgiche con casistica in età
pediatrica. È necessario, pertanto, perseguire
obiettivi di appropriatezza clinica ed organizzativa
che assicurino i migliori livelli di qualità e
sicurezza sia in ambito ostetrico che pediatrico
In particolare per il 2015 saranno perseguiti i
seguenti obiettivi:
1. Responsabilizzazione diretta delle ostetriche
nella gestione del percorso per la gravidanza
fisiologica
Vedi sopra
2. Mantenimento della percentuale dei parti cesarei
depurati (NTSV) al di sotto del 20% dei parti totali
dei parti depurati (valore medio regionale 2014 pari
a 17,28% - fonte Bersaglio; valore AAS2 2015 pari
a 13,9%).
3. I parti indotti farmacologicamente devono essere
ridotti al di sotto del 20% (valore medio regionale
2014 pari a 26,78% - fonte Bersaglio; valore AAS2
2015 pari a 21,6%).
Adeguamento all’indicatore presso i punti nascita
4. Viene stilato l’elenco degli interventi chirurgici
pediatrici che, per assicurare adeguati livelli di
sicurezza e qualità, è necessario centralizzare in
un’unica struttura o essere eseguiti, eventualmente
in più sedi, da una sola equipe chirurgica ed
anestesiologica. Valutazione casistica pediatrica e proposta operativa, anche a seguito di indicazioni regionali.
A5. Linea PAL n. 3.4.5 Sangue ed emocomponenti
Il sistema trasfusionale regionale continua a Garantire la sicurezza trasfusionale attraverso la
partecipazione ai programmi regionali di
presidiare l’autosufficienza in emocomponenti ed
emoderivati e la sicurezza e la qualità della
trasfusione ed a contribuire alla compensazione
nazionale attraverso i seguenti obiettivi:
sorveglianza del rischio trasfusionale.
Verifica dell’appropriatezza trasfusionale e
promozione dell’appropriatezza della richiesta di
trasfusione raggiungendo una riduzione di almeno il
15% delle sacche consegnate e non utilizzate nei
contesti ad elevata inappropriatezza (superiore al
10%).
Garantita la partecipazione ai programmi regionali, in collaborazione con i Servizi di Medicina
Trasfusionale di AOUD e AOTS.
Proseguire l’attività trasfusionale extra-ospedaliera
con l’obiettivo di limitare l'accesso dei pazienti in
RSA o in Residenza per anziani agli ambulatori dei
servizi trasfusionali per la sola terapia trasfusionale;
l’obiettivo è che almeno l'80 % di tali pazienti è
stato trasfuso nella propria struttura di residenza e
non ha effettuato accessi ospedalieri per la sola
terapia trasfusionale (monitoraggio effettuato dalle
strutture trasfusionali regionali). Ricognizione della casistica e dell’attività svolta nel 2015. Mantenimento dell’attività nelle RSA. Graduale
implementazione dell’attività nelle residenze per anziani .
Nel corso del 2016 si procederà al rinnovo biennale
dell'accreditamento del CUVB e delle strutture
trasfusionali, secondo le previsioni della DGR
2528/2011
Rinnovo accreditamento CUVB e strutture
trasfusionali, per quanto di competenza.
Per quanto di competenza autovalutazione ed azioni di miglioramento.
D6. Linea PAL n. 3.4.6 Erogazione dei livelli di assistenza
Nel 2016 devono essere garantiti i livelli di
assistenza previsti cercando, nel contempo,
l’appropriatezza ed il miglioramento continuo dei
risultati e degli esiti delle prestazioni. La
programmazione dell’attività delle singole Aziende,
sulla base della mission istituzionale assegnata,
deve tendere ad una riconversione delle stesse,
diminuendo il numero delle prestazioni meno
richieste od inappropriate ed aumentando il numero
di quelle appropriate che più necessitano dal punto
di vista della domanda. Prioritariamente devono
essere mantenute le prestazioni urgenti e
indifferibili, nonché quelle che riguardano le attività
di prevenzione ed assistenza primaria.
In particolare vengono individuati i seguenti
obiettivi:
1. Riduzione dei numero di ricoveri in Day Hospital
medico per acuti con finalità diagnostica portando
la percentuale al di sotto del 30% per gli adulti e del
50% per i pediatrici (valore medio regionale del
2014 di 41,76% per gli adulti e 75,70& per i
pediatrici - fonte Bersaglio; valore medio AAS2
2015 pari a 21,1%) – obiettivo valido sia per l’età
adulta che pediatrica.
Mantenimento dello standard
Riduzione della percentuale di ricoveri medici oltre
soglia per pazienti >= 65 anni portandola al di sotto
del 4% (valore medio regionale 2014 di 5,49% -
fonte Bersaglio; valore AAS 2 2015 pari a 6,2% ). Studio fattibilità per riconversione della post-acuzie in letti riabilitativi.
Riduzione della degenza media pre-operatoria per
interventi chirurgici programmati al di sotto di 0,9
(valore medio network 2014 di 0,79-1,35 - fonte
Bersaglio; valore AAS2 2015 pari a 0,76). Mantenimento dello standard
Riduzione della percentuale di pazienti che
effettuano almeno un ricovero ripetuto entro 30
giorni con stessa MDC in una struttura regionale, al
di sotto del 5% (valore medio regionale 2014 di
5,39% - fonte Bersaglio; valore AAS2 2015 pari a
4,5%). Mantenimento dello standard
D6. Linea PAL n. 3.4.7. Tempi d’attesa
Applicazione delle regole per la gestione dei tempi
d’attesa previste dalla DGR 2034/2015.
Sono applicate le regole della DGR 2034/2015
sull’accesso alle prestazioni in priorità B e D.
Vengono adeguate le modalità di prenotazione, per le prestazioni di primo accesso in classe B e D, per
garantire il rispetto dei tempi ai residenti AAS2, eventualmente anche mediante l’accesso ad altre strutture
pubbliche, a seguito di modalità applicative uniformi definite dalla DCS ed alla indicazione dell’elenco
delle prestazioni di valenza regionale di responsabilità dei soli Hub.
Rispetto dei tempi d’attesa secondo le regole
definite dalla DGR 2034/2015 per la specialistica
ambulatoriale e i ricoveri per interventi chirurgici
programmati.
Vengono rispettati i tempi d’attesa previsti per le
prestazioni oggetto di monitoraggio regionale
(Allegato A, DGR 2393/2015):
Specialistica ambulatoriale:
per i residenti AAS2
priorità B >95%,
priorità D>90%.
Ricoveri per interventi programmati:
priorità A 95%,
priorità B, C, D 90%.
L’Azienda si impegna a valutare la % di rispetto dei tempi presso le sedi di erogazione pubbliche e private
accreditate, in modo da mettere in atto tempestivi interventi di adeguamento dell’offerta e tendere al
rispetto dei tempi di attesa per i propri residenti per i primi accessi per le classi di priorità B e D delle
prestazioni di specialistica ambulatoriale (punto 1 dell’Allegato A, DGR 2393/2015), e dei codici di priorità
A, B, C, D degli interventi programmati (punto 2 dell’Allegato A, DGR 2393/2015), secondo le percentuali
definite.
Monitoraggi dei tempi d’attesa. L’AAS2 rispetta i tempi per la trasmissione del
monitoraggio ex post regionale e dei monitoraggi
ministeriali (ex post e ex ante).
I monitoraggi regionali e nazionali sono inviati entro i termini stabiliti.
Adeguamento delle agende per la prenotazione on
line.
Le agende di prenotazione di tutte le prestazioni
vengono adeguate per consentire la prenotazione
on-line entro il 30 giugno 2016 per le priorità P ed
entro il 31 dicembre 2016 per la priorità D, secondo
le indicazioni del gruppo tecnico regionale.
A seguito delle indicazioni del gruppo tecnico regionale, vengono modificate le agende di prenotazione per
attivare la prenotazione on-line sulla priorità P entro il 30.6.20106 e sulla priorità D entro il 31.12.2016.
Interventi per il contenimento delle liste d’attesa. L’AAS2 interviene sulle criticità rilevate attraverso
l’adozione del regolamento di libera professione per
il rispetto del rapporto tra l’attività LP ed
istituzionale, l’utilizzo delle risorse contrattuali di
risultato, delle RAR, della L.R. n. 7/2009.
Entro il 31.12.2016 viene adottato il regolamento di libera professione della AAS2 che definisce il rapporto
tra attività libero professionale ed istituzionale, l’utilizzo delle risorse contrattuali di risultato, delle RAR e
della L.R. n. 7/2009, a garanzia del rispetto dei tempi d’attesa per il cittadino.
D7. Linea PAL n. 3.4.8 Rischio clinico
Le attività per l’anno saranno focalizzate sulla
messa a regime delle indicazioni e delle
raccomandazioni fino ad ora sviluppate nei diversi
campi e sulla misurazione e verifica (anche
attraverso visite) della loro adozione.
Oltre alle linee già in essere, particolare attenzione
sarà posta:
- alla compliance con le raccomandazioni nazionali
sulla sicurezza, con particolare attenzione:
o alla prevenzione degli atti di violenza a danno
degli operatori sanitari (protocollo aggiornato);
(Prevenzione degli atti di violenza a danno degli operatori sanitari)
1. Aggiornamento del protocollo esistente sul tema della violenza a danno degli operatori sanitari,
integrandolo tra area isontina e bassa friulana
2. Effettuazione di corsi di formazione sul tema (due edizioni)
3. Monitoraggio delle segnalazioni con report semestrale pubblicato sul sito intranet
4. Diffida a cura dell’Ufficio Legale (in caso di Utenti che si dimostrano particolarmente violenti e
aggressivi nei confronti degli operatori sanitari)
alla sicurezza del farmaco attraverso:
o la predisposizione e la diffusione della reportistica
periodica destinata ai MMG. (Predisposizione e diffusione di reportistica periodica destinata ai MMG)
1. Viene predisposta e diffusa semestralmente la reportistica periodica sul tema “utilizzo farmaci”
destinata ai MMG
all'adozione delle misure di “antimicrobial
stewardship” già definite, incluse:
o l’adozione delle misure di restrizione per
l’utilizzo di specifiche molecole antibiotiche.
(Adozione delle misure di restrizione per l’utilizzo di specifiche molecole antibiotiche)
1. Aggiornare la procedura presso la Farmacia Aziendale per richiesta di antibiotici sottoposti a
misure di restrizione
2. Attivare la nuova procedura aziendale per il coinvolgimento dei medici infettivologi ospedalieri
con richiesta di consulenza su G2
3. Effettuare il monitoraggio semestrale sull’utilizzo di antibiotici sottoposti a misure di restrizione all’avvio di azioni di miglioramento a livello
aziendale sulla base delle criticità dall’indagine
CARMINA (Clinical Assessment of Risk
Management: an INtegrated Approach) effettuata
nel 2015
(Indagine Carmina: criticità rilevata - ritorno delle informazioni con diffusione report rischio clinico a
operatori e cittadini)
1. Revisione sito intranet aziendale, con pubblicazione report su rischio clinico consultabili da tutto il
Personale dell’azienda
2. Pubblicazione sul sito web della AAS2 di report sui temi del rischio clinico a disposizione dei
Cittadini
alla prosecuzione delle attività definite nel corso
dell’anno dal gruppo regionale “Lesioni da
pressione”; Prosecuzione delle attività secondo indicazioni regionali
all’empowerment dei cittadini e dei pazienti sulle
tematiche del rischio mediante:
o la messa a regime del modulo “integrazione della
lettera di dimissione”;
(Messa a regime del modulo “integrazione della lettera di dimissione”)
Entro il 31.12.16 il 70% delle strutture ospedaliere con degenza utilizza su G2 la lettera di dimissione
integrata con le voci relative al rischio clinico (report regionale)
D7. Linea PAL n. 3.4.9 Qualità ed appropriatezza nell’erogazione delle cure
Per assicurare una adeguata qualità assistenziale si
dovrà procedere alla concentrazione della casistica,
in particolare chirurgica e interventistica invasiva,
coerentemente con quanto previsto dal Patto per la
salute 2014-2016, dal DM n. 70/2015 e dalla legge
di stabilità 2016.
Nella riorganizzazione della rete ospedaliera l’ AAS
opererà secondo i criteri delle succitate norme,
nonché tenendo conto dei principi di cui all’art.6
della legge regionale n. 17/2013 e dell’art. 25 della
In particolare si opererà nei settori della chirurgia
oncologica e della chirurgia pediatrica, anche
secondo le indicazioni di benchmarking fornite
dalla DCS.
legge regionale n. 17/2014.
Vedi Linea PAL Materno Infantile
E’ prevista la concentrazione degli interventi di carcinoma della mammella, del carcinoma dello stomaco,
delle neoplasie urologiche, E’ prevista inoltre la sospensione degli interventi primari per il carcinoma del
pancreas.
Al fine di fronteggiare e contrastare
l’inappropriatezza e la sovra-diagnosi, nel corso del
2016 si dovranno redigere, con l’aiuto degli
specialisti medici, alcune liste di interventi da
prescrivere con maggior prudenza poiché spesso
non necessari, inutili o addirittura potenzialmente
dannosi, aderendo al programma internazionale di
choosing wisely.
In particolare ci si riferisce ai seguenti:
- diagnostica per immagini per lombalgie e mal di
testa
- diagnostica per immagini cardiaca in pazienti a
basso rischio
- antibiotici per infezioni delle vie aree superiori
- densitometria ossea
- esami preoperatori in pazienti a basso rischio
- antipsicotici in pazienti anziani
- posizionamento del catetere urinario
- induzione del parto
- altri individuati dai professionisti
Condivisione con i professionisti di almeno due interventi da prescrivere con maggior prudenza:
Monitoraggio iniziale dei dati e successiva elaborazione di raccomandazioni scritte sull’appropriatezza di:
o Induzione del parto
o Densitometria ossea
Eventuali ulteriore raccomandazioni successive a monitoraggio su:
o diagnostica per immagini per lombalgie e mal di testa
o antibiotici per infezioni delle vie aree superiori
D8. Linea PAL n. 3.3.2 Programmazione degli interventi socio-sanitari. Accreditamento
Con la DGR 2220/2015 è stata recepita l’Intesa
CSR del 19/2/2015 in materia di adempimenti
relativi all’accreditamento delle strutture sanitarie
ed è stato istituito l’organismo tecnicamente
accreditante rappresentato dalla conferenza dei
referenti aziendali dell’accreditamento. Nel corso
del 2016 si darà attuazione a tutti gli adempimenti
previsti nella citata DGR 2220/2015, tra cui il
reclutamento di nuovi valutatori, l’ addestramento e
la messa a disposizione dei valutatori formati per le
procedure di autorizzazione/accreditamento
regionale come da programma annuale approvato
dall’organismo tecnicamente accreditante.
Nell’ambito di tale programma, che sarà
comunicato a tutti gli enti del SSR, è previsto, entro
il 2016, il completamento dell’accreditamento di
Viene data attuazione a tutti gli adempimenti
previsti dalla DGR 2220/2015 come previsto dal
programma annuale approvato dall’organismo
tecnicamente accreditante.
Gli ospedali della AAS2 sono accreditati in assenza
di requisiti essenziali non conformi.
tutti gli ospedali della regione
Partecipazione dei referenti alle riunioni dell’Organismo Tecnicamente Accreditante, reclutamento nuovi
valutatori, addestramento e messa a disposizione di valutatori formati, come da programma annuale.
Autovalutazione dei requisiti di autorizzazione e accreditamento, dal momento della loro ufficializzazione.
Implementazione di azioni di miglioramento sulle non conformità rilevate.
C13. - D9. Linea PAL n. 3.5 Assistenza farmaceutica
L’AAS 2 per l’anno 2016 perseguirà i seguenti
obiettivi:
1. Forte potenziamento dei sistemi di audit e
feedback a livello
territoriale/ambulatoriale/ospedaliero
sull’andamento dei consumi farmaceutici e del
relativo setting di utilizzo (promozione
appropriatezza prescrittiva e incentivazione della
prescrizione dei medicinali dal miglior profilo
costo/efficacia, privilegiando a parità di efficacia,
sicurezza, tollerabilità i medicinali dal costo
minore).
Fornitura di report di feedback sull’andamento dei
consumi farmaceutici ai medici territoriali,
specialisti e ospedalieri.
È promossa la prescrizione dei medicinali con miglior rapporto costo/efficacia. Le azioni si basano su
un’informazione scientifica indipendente e su processi di audit e feedback, a supporto delle scelte dei
prescrittori.
2. Individuati specifici obiettivi per tutti i
prescrittori (a livello
territoriale/ambulatoriale/ospedaliero), correlati ad
indicatori di risultato predefiniti.
Definizione di specifici indicatori per le categorie
terapeutiche a più alto impatto economico.
L’Azienda opera processi interni di analisi dell’utilizzo. Per le categorie a più alto impatto di spesa,
riferendosi a valutazioni di HTA e farmacoeconomiche di organismi nazionali e internazionali
indipendenti, sono individuati gli obiettivi da assegnare ai prescrittori.
3. Le prescrizioni di bio-similari, ovvero di farmaci
aggiudicatari di gara regionale con il profilo di
costo-efficacia più favorevole nell’ambito delle
categorie in cui è presente l’alternativa bio-simile,
dovranno attestarsi per i nuovi pazienti, al miglior
valore possibile ovvero dovranno rappresentare una
quota non inferiore all’80% del totale delle
prescrizioni/confezioni erogate ferma restando
comunque la possibilità per il prescrittore di
indicare il farmaco più opportuno motivando la
scelta effettuata secondo percorsi definiti a livello
aziendale.
Almeno l’80% delle prescrizioni per i nuovi
pazienti, qualora la categoria terapeutica abbia in
commercio dei biosimilari, sono rappresentate dai
prodotti aggiudicatari di gara regionale.
Al fine di raggiungere gli obiettivi definiti dalla Regione, la fornitura interna dei medicinali a rapporto
costo/beneficio meno favorevole è subordinata alla presentazione di una richiesta motivata da parte del
medico prescrittore. Una giustificazione motivata deve accompagnare i suggerimenti terapeutici, la
prescrizione o la redazione di piani terapeutici, di sopra detti farmaci, nel caso di pazienti in dimissione.
4. In ambito territoriale la prescrizione dei
medicinali a brevetto scaduto, con particolare
riferimento alle classi terapeutiche individuate dagli
Tendere ai valori target dagli indicatori AIFA-MEF
indicatori AIFA-MEF presenti sul sistema Tessera
Sanitaria (TS) devono tendere ai valori target
indicati.
L’ Azienda valuterà inoltre l’appropriatezza d’uso
delle categorie di farmaci a maggior impatto di
spesa e rischio di inappropriatezza favorendo
l’impiego di medicinali con il miglior rapporto di
costo-efficacia.
presenti sul sistema Tessera Sanitaria (TS).
Valutare l’appropriatezza d’uso delle categorie di
farmaci a maggior impatto di spesa e rischio di
inappropriatezza favorendo l’impiego di medicinali
con il miglior rapporto di costo-efficacia.
I Distretti, supportati dal Servizio Farmaceutico Aziendale, operano incontri con i medici prescrittori in
ambito territoriale, analizzando la performance rispetto agli indicatori AIFA-MEF.
5. Sul versante ospedaliero ed ambulatoriale oltre
alle specialità acquistate tramite gara centralizzata
sono favoriti, anche nell’ambito delle categorie ad
elevato impatto di spesa, i medicinali che a parità di
efficacia, sicurezza e tollerabilità per il paziente
siano economicamente più vantaggiosi per il SSR.
Definizione di idonei percorsi prescrittivi con le
Aziende eroganti, che consentano la verifica
dell’appropriatezza d’uso sui farmaci prescritti a
propri residenti.
In una categoria ad alto costo e ad alto impatto di
salute, è sperimentalmente introdotto il concetto del
“costo per QALY”. Le prescrizioni con un “costo
per QALY” superiore ad una soglia individuata
dall’Azienda, richiedono una dichiarazione di presa
visione da parte del prescrittore.
Definiti idonei percorsi per verificare
l’appropriatezza d’uso anche da parte delle AAS di
erogazione ai pazienti residenti per i medicinali
oggetto di mobilità intraregionale
L’Azienda individua un’area terapeutica in cui sperimentare il sistema del “costo per QALY”, Individua in
base alla letteratura nazionale e internazionale indipendente il “costo per QALY” delle molecole
appartenenti a quella categoria e la soglia che richiede una procedura di “presa visione”. Fornisce, ai
medici prescrittori, per quell’area terapeutica, le indicazioni operative del caso. Verranno sviluppati
percorsi di promozione di medicinali che a parità di efficacia, sicurezza e tollerabilità per il paziente siano
economicamente più vantaggiosi per il SSR nei diversi setting assistenziali.
6. Nell’ambito della residenzialità, della semi-
residenzialità e dell’assistenza domiciliare sarà
garantita la distribuzione diretta dei medicinali
presso tutte le strutture afferenti all’Azienda per
l’assistenza sanitaria assicurando la progressiva
implementazione delle indicazioni emerse
nell’ambito dei gruppi regionali del rischio clinico
sui temi della riconciliazione e della poli-
farmacoterapia. L’implementazione di tale attività
dovrà essere assicurata in almeno il 20% delle
residenze protette.
Tutte le strutture di residenzialità, semi-
residenzialità e assistenza domiciliare afferenti
all’Azienda sono regolarmente approvvigionate in
via diretta.
Nel 20% delle strutture, sono implementate le
indicazioni emerse nell’ambito dei gruppi regionali
del rischio clinico sui temi della riconciliazione e
della poli-farmacoterapia.
Tutte le strutture di residenzialità, semi-residenzialità e assistenza domiciliare afferenti all’Azienda sono
approvvigionate tramite il sistema MAGREP, con un controllo rigido rispetto al rispetto della normativa
nazionale, regionale e del Prontuario Terapeutico Aziendale. In un numero di strutture selezionate, è svolta
un’azione di formazione e implementazione delle indicazioni emerse nell’ambito dei gruppi regionali del
rischio clinico sui temi della riconciliazione e della poli-farmacoterapia.
7. Continua ad essere assicurato il monitoraggio e la
verifica dell’appropriatezza d’uso dei dispositivi per
l’ assistenza integrativa al fine di porre in essere
ogni azione utile ad una razionalizzazione della
spesa e dei consumi di tali prodotti, soprattutto con
riferimento ai limiti massimi prescrivibili dei
dispositivi per diabetici. In particolare per quanto
riguarda l’erogazione di ausili di assistenza
Fornitura di report e feedback ai prescrittori rispetto
ai consumi dei dispositivi per diabetici, con
riferimento ai limiti massimi prescrivibili.
Evidenza di azioni per introdurre modalità di
erogazione vantaggiose per il SSR (diretta, accordi
protesica, l’AAS favorirà la distribuzione diretta
come pure prevederà, relativamente agli ausili per
diabetici, azioni di promozione dell’appropriatezza
prescrittiva.
con farmacie, ecc)
Rispetto all’assistenza protesica, è definita una
procedura aziendale unica per
l’approvvigionamento.
L’azienda svolge inoltre una revisione rispetto
all’utilizzo delle strisce per la determinazione
dell’INR.
Sfruttando i sistemi informativi aziendali, è monitorata la prescrizione in ambito di assistenza integrativa,
con riferimento ai limiti massimi prescrivibili dei dispositivi per diabetici. Un benchmark tra prescrittori e
un confronto verso standard di letteratura permette eventuali azioni di confronto e di formazione mirata in
ambito distrettuale.
L’azienda istituisce due gruppi di lavoro, uno per la protesica uno per l’utilizzo delle strisce INR: i gruppi
arrivano a definire le procedure e gli standard unici per tutto il territorio aziendale.
8. L’ Azienda adotta idonee iniziative, al fine di
monitorare periodicamente eventuali carenze di
medicinali nel proprio territorio di competenza e
segnalare contestualmente tali assenze alla
Direzione centrale salute, integrazione
sociosanitaria, politiche sociali e famiglia secondo
le modalità concordate.
Segnalate eventuali carenze di farmaci alla DCS
L’Azienda, anche in collaborazione con le associazioni di categoria, monitora eventuali carenze di
medicinali nel proprio territorio e segnala prontamente le mancanze, secondo le procedure regionali.
9. Per quanto attiene all’informatizzazione delle
prescrizioni, al fine di consentire un puntuale
monitoraggio dell’appropriatezza prescrittiva e la
promozione dei medicinali acquisiti centralmente
da EGAS, la copertura delle prescrizioni
personalizzate con iter elettronico tramite PSM sarà
garantita per l’80% delle confezioni destinate alla
distribuzione diretta nominale. Inoltre, a partire dal
II quadrimestre 2016, sarà garantito il ricorso
(prima prescrizione e rinnovi)
alla prescrizione informatizzata dei piani terapeutici
implementati/disponibili a sistema, in almeno il
50% dei pazienti che necessitano di medicinali
soggetti a tali modalità prescrittive.
PSM copre l’80% delle confezioni destinate alla
distribuzione diretta nominale.
A partire dal secondo quadrimestre 2016, la
prescrizione informatizzata dei piani terapeutici
copre almeno il 50% dei pazienti, nelle aree in cui il
sistema è disponibile.
I sistemi informatici che consentono la prescrizione sono resi disponibili ai prescrittori. Il Servizio
Farmaceutico collabora alla formazione e garantisce la spedizione fatta tramite PSM.
10. Sono promosse le iniziative di farmacovigilanza
anche attraverso la partecipazione di tutti i sanitari
interessati alle progettualità regionali definite dalla
Direzione centrale salute integrazione sociosanitaria
politiche sociali e famiglia; al fine di coadiuvare al
meglio il responsabile aziendale di
farmacovigilanza per ogni struttura/reparto verrà
individuato tra il personale medico e/o
infermieristico un referente per la tematica
L’azienda garantisce la formazione dei propri
operatori nel campo della farmacovigilanza. È
prontamente disponibile a collaborare con la
Direzione centrale salute integrazione sociosanitaria
politiche sociali e famiglia sul tema.
Individuato un referente di farmacovigilanza per
ciascuna struttura di assistenza.
Individuato in ogni struttura di assistenza un referente per la farmacovigilanza.
Il Servizio Farmaceutico e il Servizio di Formazione Aziendale organizzano almeno due momenti
formativi in ambito aziendale.
Garantita la partecipazione degli operatori sanitari alla formazione .
11. La prescrizione dei medicinali soggetti a
registro AIFA dovrà avvenire nel rispetto delle
indicazioni prefissate, assicurando la registrazione
di tutti i dati richiesti, al fine di assicurare
appropriatezza d’uso e consentire il recupero di
quanto dovuto in termini di cost-sharing, pay-back
e risk sharing. In riferimento a tale indicazione
l’erogazione dei medicinali potrà avvenire solo a
fronte di apposita documentazione attestante, per i
farmaci in questione, la compilazione di detti
registri. Va inoltre assicurato, anche favorendo
l’implementazione dei sistema informatizzato
PSM/Piani, il controllo dei piani terapeutici e il
rispetto delle note limitative AIFA.
Quando previsto, i farmaci sono erogati dalle
farmacie aziendali solo a fronte di apposita
documentazione attestante la compilazione dei
registri.
La fornitura dei medicinali soggetti a registro AIFA
avviene nel rispetto della normativa vigente e solo a
fronte della presentazione di documentazione
attestante la compilazione di detti registri. Si darà
continuità all’inserimento di tutti i dati richiesti dal
registro AIFA, al fine di consentire il recupero di
quanto dovuto in termini di cost-sharing, pay-back
e risk-sharing.
Assicurato, favorendo l’implementazione del
sistema informatizzato PSM/Piani, il controllo e il
rispetto delle note limitative AIFA.
La fornitura dei medicinali soggetti a registro AIFA avviene nel rispetto della normativa vigente e solo a
fronte della presentazione di documentazione attestante la compilazione di detti registri, secondo le
procedure aziendali. Si dà continuità all’inserimento di tutti i dati richiesti dal registro AIFA, al fine di
consentire il recupero di quanto dovuto in termini di cost-sharing, pay-back e risk-sharing.
12. La cartella oncologia informatizzata dovrà
essere implementata relativamente ai campi:
diagnosi/sede, protocollo/farmaco, stadiazione con
un grado di completezza pari ad almeno il 95% dei
pazienti
Grado di completezza della cartella oncologia
informatizzata pari ad almeno 95% dei pazienti
i darà continuità alla registrazione dei dati di cartella oncologica per ogni paziente, conformemente agli
standard e alle modalità indicate dalla Regione
13. L’ Azienda sanitaria assicura:
l’implementazione e il controllo dei flussi
informativi verso le amministrazioni centrali entro
il 10 di ogni mese. Sarà in particolare garantita, per
il corretto calcolo del rispetto dei tetti di spesa,
l’integrale copertura della fase 3 su fase 2 (100%
della spesa negli ambiti previsti). In fase di
erogazione dei medicinali è inserito a sistema il
codice targatura.
Implementati e controllati i flussi informativi entro
il 10 di ogni mese, integrale copertura della fase 3
su fase 2, verifica dei dati trasmessi con gli
indicatori di qualità del dato disponibili
In fase di erogazione dei medicinali è inserito a
sistema il codice targatura.
Si darà continuità ai flussi informativi verso le amministrazioni centrali, conformemente agli standard e
alle modalità indicate dalla Regione
14. L’ Azienda al fine di assicurare la
compensazione a livello centrale dei costi riferiti
alle prestazioni farmaceutiche erogate in
distribuzione diretta implementa, con riferimento
alla vigente normativa, i sistemi informativi
disponibili con i dati identificativi dell’assistito
Le informazioni utili alla mobilità farmaceutica
sono correttamente inserite nei sistemi informativi.
L’Azienda opera l’inserimento delle informazioni utili al recupero della mobilità farmaceutica, come da
modalità indicate dalla DCS.
15. Avviamento di un’unità di allestimento farmaci
antiblastici (UFA)
Nel corso del 2016 l’AAS avvia un’unità di
allestimento farmaci antiblastici a Palmanova
Avvio, con l’assenso della DCS, della realizzazione dell’UFA.
E. PROGETTI ATTINENTI LA PROGRAMMAZIONE DEGLI INTERVENTI SOCIOSANITARI
(INSERIRE LINK ALLE INTESE CON GLI AMBITI – PDZ)
E1. Linea PAL n. 3.6.1 Anziani
Fondo per l’autonomia possibile – salute mentale
Il nuovo testo regolamentare DPReg 8.1.2015 n. 7
prescrive che i progetti sperimentali a favore di
persone con problemi di salute mentale debbano
essere sostenuti da un finanziamento congiunto,
formato per il 50% con risorse provenienti dal FAP
(di competenza del Servizio sociale dei Comuni) e
per il restante 50% da risorse messe a disposizione
dalla AAS territorialmente competente, che devono
essere aggiuntive e non sostitutive di interventi e
servizi di competenza istituzionale in materia di
prevenzione, cura e riabilitazione.
Applicate le prescrizioni regolamentari.
Prosecuzione dell’attività
Processo di riclassificazione delle residenze per
anziani
L’ Azienda collabora all’attuazione del processo
medesimo secondo quanto previsto al titolo X del
D.P.Reg. 144/2015 attraverso
- la verifica del possesso dei requisiti strutturali ed
edilizi dichiarati dagli enti gestori delle strutture
residenziali nell’ambito del processo medesimo
(art. 52, comma 5 del D.P.Reg. 144/2015);
- la valutazione delle domande di nuova
classificazione presentate dagli enti gestori (articolo
56, comma 2);
- il supporto alla valutazione dei bisogni degli utenti
delle residenze per anziani attraverso l’utilizzo del
sistema di valutazione multidimensionale Val.Graf.-
FVG (articolo 50 del D.P.Reg. 144/2015).
Istituzione di un nucleo di valutazione aziendale. Attivazione come da indicazioni della DCS.
Processo di autorizzazione all’esercizio dei
servizi semiresidenziali già funzionanti
L’ AAS partecipa all’attuazione del processo di
autorizzazione all’esercizio dei servizi
semiresidenziali per anziani non autosufficienti,
funzionanti, secondo le modalità e i termini previsti
dall’articolo 45 del D.P.Reg. 144/2015.
Attivazione come previsto dall’articolo 45 del D.P.Reg. 144/2015
Monitoraggio e promozione della qualità L’ AAS prosegue nelle attività di verifica e
approfondimento dei percorsi avviati negli anni
all’interno delle residenze per anziani precedenti e realizza almeno tre nuove visite di
audit approfondite. L’Azienda provvede inoltre a
redigere e trasmettere, entro il primo semestre 2016,
una dettagliata relazione illustrativa delle attività di
monitoraggio e promozione della qualità svolte
negli anni precedenti.
L’azienda completa entro il 2016 su tutte le residenze il primo ciclo di audit attraverso la costituzione del
gruppo di valutazione aziendale.
Sistemi informativi L’AAS monitora, verifica ed eventualmente
sollecita l’utilizzo sistematico dello strumento di
VMD Val.Graf.-FVG e dei sistemi informativi e-
GENeSys e SIRA-FVG nei servizi semiresidenziali
e residenziali per anziani convenzionati del proprio
territorio.
Prosecuzione dell’attività
Sistema di VMD Val.Graf.- FVG
L’AAS provvede a valutare, mediante l’utilizzo del
sistema di VMD Val.Graf.-FVG, tutte le persone per
le quali è previsto l’accoglimento in un servizio
semiresidenziale o residenziale convenzionato. La
valutazione deve essere effettuata da un’équipe
multiprofessionale distrettuale, costituita da
professionalità di tipo sanitario e sociale
appartenenti dal Distretto e all’Ambito dei servizi
sociali, territorialmente competenti.
L’accoglimento nei servizi residenziali e
semiresidenziali è preceduto da UVM con utilizzo
di Val. Graf.
Prosecuzione dell’attività
Vigilanza dei servizi semiresidenziali e
residenziali sociosanitari destinati a persone
anziane e con disabilità
Nelle more della piena attuazione del D.P.Reg.
144/2015 e dell’adozione del regolamento di cui
all’articolo 31 della L.R. 6/2006, l’ AAS esercita la
funzione di vigilanza e controllo dei servizi
semiresidenziali e residenziali per anziani non
autosufficienti e delle strutture destinate
all’accoglimento di persone con disabilità. Tale
funzione è esercitata periodicamente o su iniziativa
in caso di specifiche segnalazioni o ogni qualvolta
ne venga ravvisata la necessità.
Per l’anno 2016 l’ azienda effettuerà l’attività di
vigilanza e controllo su almeno il 10 % dei
servizi/strutture collocati sul territorio di
competenza.
Attuazione delle attività di vigilanza e controllo
E2. Linea PAL n. 3.6.2 Minori
Affido
Applicazione di quanto previsto dalle linee guida
per l’affido approvate con delibera n. 1115 del 12
giugno 2015 .
- sono in carico all’AAS di riferimento tutti gli
interventi sanitari e sociosanitari, con particolare
riguardo alla valutazione diagnostica e prognostica
del minore e dei genitori, nonché il sostegno
psicologico e l’eventuale trattamento
psicoterapeutico o altri trattamenti sanitari del
minore e/o della sua famiglia di origine
Prosecuzione dell’attività
Come specificato nella legge L.R. 17/2014
l’integrazione sociosanitaria nel settore materno
infantile viene garantita a livello di distretto, tramite
erogazione delle prestazioni sociosanitarie ad alta
integrazione. L’assistenza materno-infantile è
assicurata, in primis, dal Consultorio familiare,
relativamente all’assistenza ostetrico-ginecologica,
all’assistenza pediatrica, all’assistenza psicosociale
ed educativa, alla tutela e al sostegno psicologico e
sociale alle famiglie e alle persone nelle diverse fasi
del ciclo della vita, agli interventi sociosanitari
integrati.
Erogazione delle prestazioni sociosanitarie ad alta
integrazione da parte del Consultorio familiare.
Prosecuzione dell’attività. Per quanto riguarda l’assistenza pediatrica devono essere rivalutati i bisogni e le
risorse da assegnare, anche in rete con tutte le strutture aziendali e convenzionate.
Il servizio sanitario nel progetto di affido garantisce
la presa in carico del minore affidato e si assume la
responsabilità di sostegno al minore e al nucleo
familiare, attivando tutti gli interventi atti a
favorirne il rientro nella famiglia di origine.
Erogazione delle prestazioni sociosanitarie ad alta
integrazione da parte del Consultorio familiare.
Prosecuzione dell’attività
Al fine di promuovere e attuare l’istituto per
l’affido familiare, i SSC e l’ AAS stipulano appositi
protocolli operativi per la costituzione di gruppi di
lavoro multi-professionali, funzionali per l’affido
familiare. Tale gruppo può essere costituito anche
su base sovra-distrettuale
Consolidati ed applicati i protocolli in essere
Prosecuzione dell’attività in corso
Adozioni
Nel 2016 il tavolo di lavoro per la revisione sul
protocollo delle adozioni internazionali proseguirà
con l’elaborazione delle Linee guida per le adozioni
nazionali e internazionali che forniranno indicazioni
operative relativamente a: informazione e
formazione, iter adottivo, presentazione della
domanda di adozione al tribunale, valutazione e
studio di coppia, decreto di idoneità 41 all’adozione
internazionale, conferimento dell’incarico all’Ente
Aderito alle indicazioni regionali
autorizzato per l’adozione internazionale, tempo di
attesa nella nazionale e nell’internazionale;
abbinamento e adozione; post adozione
Adesione alle iniziative regionali
Minoranze linguistiche Nel corso del 2016 verrà rinforzato il servizio
psicopedagogico per la minoranza slovena.
Adesione alle iniziative regionali
E6. Linea PAL n. 3.3.2 Programmazione degli interventi socio-sanitari. Cooperazione sanitaria
transfrontaliera ed internazionale.
Partecipazione ad attività di collaborazione
internazionale, anche congiuntamente ad altri
Enti del SSR, su temi afferenti alla pianificazione
regionale.
Partecipato ad almeno un’iniziativa/proposta
progettuale a valere su Programmi europei o di
cooperazione internazionale, anche congiuntamente
ad altri Enti del SSR, su tematica afferente al Piano
Strategico regionale ed alla pianificazione regionale
specifica del settore sanitario e sociosanitario.
Avvio delle progettualità previste dal GECT 2016/2018 nell’area della salute mentale, gravidanza
fisiologica, CUP transfrontaliero e diagnosi precoce autismo.
E7. Linea PAL n. 3.6.3 Piani di zona
Nell’anno 2015 si è formalmente concluso il
triennio di validità del Piano di Zona di cui all’art.
24 della Legge Regionale 6/2006 “sistema integrato
di interventi e servizi per la promozione e la tutela
dei diritti di cittadinanza sociale”. Tuttavia gli
obiettivi e le azioni intraprese nelle aree
d’integrazione socio sanitaria, formalizzati anche in
specifici protocolli da parte dell’ Azienda per
l’Assistenza Sanitaria e dei Servizi Sociali dei
Comuni, rimangono attuali e da implementare nel
corso del 2016 considerando, altresì, che la Regione
procederà, in attuazione dell’art. 25 della Legge
Regionale 17/2014, alla revisione delle prestazioni
sanitarie a rilevanza sociale e delle prestazioni
sociosanitarie a elevata integrazione da assicurare
da parte delle Aziende e comprese nei livelli
essenziali di assistenza sanitaria.
Si prevede per il 2016 una continuità della
pianificazione locale e il rinnovo dell’ ”Atto di
intesa” da parte dell’ Azienda congiuntamente ai
Servizi Sociali dei Comuni.
Nel corso del 2016 si darà continuità alle progettualità ed alle attività poste in essere nelle aree
d’integrazione sociosanitaria, contenute nei PDZ 2013-2015, già oggetto di formali Intese tra AAS e
Servizi Sociali dei Comuni per l’anno 2015, il cui rinnovo per il 2016 è attualmente in corso di
sottoscrizione fra le parti.
F. PROGETTI ATTINENTI ATTIVITA’ AMMINISTRATIVE E TECNICHE
F1. Linea PAL n. 3.7 Sistema informativo
Nel corso del 2016 si procederà ad un’ulteriore
stadio evolutivo dei servizi on line al servizio dei
cittadini
- Estensione del servizio referti on line per le
prestazioni già sottoscritte digitalmente
- Pagamento on line delle prestazioni
- Prenotazione on line delle prestazioni
ambulatoriali almeno per le principali visite di
branca
- Consultazioni liste di attesa di tutte le prestazioni
erogate, ivi incluse le liste d’attesa per i principali
interventi chirurgici, indicando la prima data utile.
- Tempi di accesso ai servizi di Pronto soccorso per
codice triage, estendendo la procedura del Sistema
Emergenza Intra-ospedaliera (SEI) già adottata
dalla maggior parte dei servizi della regione, anche
per le rimanenti sedi di Pronto soccorso
Sistema Informativo: pubblicazione dei link sul siti aziendale; adeguamento delle agende per la
prenotazione on line; configurazione in ADT delle liste di attesa degli interventi chirurgici.
Sportelli CUP: raccolta consenso alla pubblicazione dei referti on line.
Proseguono le attività presenti nella pianificazione
in essere
- Sicurezza fisica e logica/funzionale
- Privacy
- Ricetta dematerializzata da estendere, oltre che
alla farmaceutica, anche alla specialistica
ambulatoriale, per i Medici di medicina generale, i
Pediatri di libera scelta e gli specialisti
convenzionati e dipendenti del Servizio sanitario
regionale
- Interventi sull’intero sistema ICT del SSR per gli
adeguamenti previsti dalla L.R. 17/2014 Sicurezza: confronto e armonizzazione delle procedure per la gestione della sicurezza. Revisione e
adeguamento della documentazione.
Privacy: collaborazione con il Responsabile della Privacy e partecipazione al gruppo di lavoro regionale.
Dematerializzata: Pianificazione delle attività di diffusione della ricetta dematerializzata ed estensione
della stessa agli ospedali di Gorizia, Latisana e Monfalcone e Distretti. Collaborazione con la Direzione
regionale e recepimento delle indicazioni per l’estensione a MMG e PLS.
Riordino: Adeguare i sistemi informativi al nuovo atto aziendale
Nel 2016 è obbligatorio l’utilizzo della firma
digitale per i seguenti documenti, per i quali viene
fissata la percentuale minima di refertazione con
firma digitale rispetto al totale dei referti:
- Dove presenti gli applicativi gestionali del G2
Clinico > 80%, in particolare la lettera di
dimissione ospedaliera
- Laboratorio e microbiologia > 98%
- Medicina trasfusionale > 98 %
- Anatomia patologica > 98 %
- Radiologia > 98%
- ECG > 80%.
Diffusione della lettera di dimissione a tutti i reparti di degenza.
Monitoraggio del numero di referti firmati digitalmente e segnalazione alla Direzione Strategica delle
criticità.
F2. Linea PAL n. 3.7 PACS
Il coordinamento del sistema PACS regionale
rimane nell’ambito della DCS che si avvale, per la
gestione operativa del sistema, dell’EGAS.
Per il 2016 le linee di sviluppo aziendale sono le
seguenti: completamento dell’estensione del
sistema PACS nel settore della diagnostica
ecografica in ambito ostetrico/ginecologico,
prosecuzione dell’estensione nel settore
dell’endoscopia digestiva ed avvio dell’estensione
nell’ambito residuale dell’endoscopia ambulatoriale
Partecipazione ai tavoli organizzati dall’EGAS a supporto dell’Ingegneria Clinica.
F3. Rischio amministrativo
Prevenzione e repressione della corruzione e
dell’illegalità nella Pubblica Amministrazione
- individuazione di almeno 4 aree di rischio e conseguenti interventi per la diminuzione del grado di
rischio;
- adozione di regolamenti volti alla prevenzione della corruzione: Codice di Comportamento,
regolamento incarichi extraistituzionali e regolamento sulle sponsorizzazioni individuali;
- mappatura dei procedimenti a seguito dell’adozione dell’atto aziendale con conseguente analisi
del rischio e pesatura dello stesso e successiva individuazione degli interventi da porre in essere al
fine della diminuzione dello stesso;
- formazione del Personale;
- rotazione degli incarichi nell’ambito dell’attività di vigilanza sotto il profilo delle aree territoriali
di attribuzione.
58
3. Analisi del contesto esterno ed interno
Analisi del Contesto Interno
Analisi in via di definizione.
Analisi del Contesto Esterno
Analisi in via di definizione.
4. Obiettivi strategici
La pianificazione strategica, affidata alla direzione strategica, definisce le finalità
dell’Azienda mediante l’atto aziendale ed il piano attuativo locale (PAL) in attuazione alle
Linee per la gestione del Servizio sanitario regionale che annualmente vengono emanate con
delibera regionale e, per il sistema socio-sanitario, attraverso la partecipazione al piano di
zona (PdZ).
5. Da obiettivi strategici agli obiettivi operativi
La programmazione attuativa, in capo alla programmazione e controllo su indirizzo della
direzione strategica, declina gli obiettivi strategici in obiettivi aziendali annuali tramite la
definizione e l’approvazione del PAL annuale. La programmazione annuale è volta a definire,
per l’intera Azienda e per le strutture operative, gli obiettivi annuali e le politiche gestionali.
Queste ultime indicano gli interventi necessari in merito alla struttura organizzativa, ai
processi operativi e direzionali, alle risorse, alle dinamiche del personale ed, infine, agli
investimenti da effettuare nell’anno, in conformità con la pianificazione regionale e con il
programma pluriennale aziendale
Obiettivi assegnati al personale
Gli obiettivi assegnati al personale delle varie aree contrattuali della dirigenza e del comparto
sono contenuti nella scheda di budget della struttura di afferenza. Ciò implica una valutazione
del grado di raggiungimento degli obiettivi dell’equipe che è strettamente correlata al sistema
premiante.
6. Il processo seguito e le azioni di miglioramento del Ciclo di gestione
delle performance
IL CICLO DELLA PERFORMANCE: fasi del processo
1) DEFINIZIONE DELLE RISORSE.
La Direzione Aziendale quantifica le risorse a disposizione dei fondi (comprensivi delle RAR)
e con le Organizzazioni Sindacali delle varie aree contrattuali definisce le modalità di riparto
dei medesimi. In particolare per quanto attiene la parte destinata agli incentivi vengono
59
stabilite le percentuali da destinare a “quota base”, “incentivi specifici” e “incentivi
strategici”, nonché i criteri di attribuzione delle risorse, negli accordi integrativi. Il
finanziamento con risorse regionali aggiuntive definisce aree di intervento e criteri per
l’utilizzo delle medesime negli accordi regionali delle varie aree contrattuali.
Gli accordi integrativi sono pubblicati nel sito aziendale.
2) NEGOZIAZIONE OBIETTIVI
La SOC Programmazione e Controllo predispone una bozza di scheda budget a livello di
Dipartimento LEA (Assistenza ospedaliera, assistenza distrettuale e salute mentale e
prevenzione) contenente obiettivi economici (di norma sulla base della spesa storica),
prestazionali (trasposizione ai diversi CdA degli obiettivi di PAL, “cascading”), gestionali
(come definiti dagli accordi sindacali) e specifici (individuati dalla Direzione Aziendale e/o
proposti dai CdA) coerenti con le Linee per la gestione regionale e con gli indirizzi strategici
aziendali, oggetto di negoziazione con le strutture e validati dall’OIV, in cambio di incentivi
definiti secondo le modalità regolamentate dalla Direzione Aziendale coi tavoli sindacali.
Tale bozza di scheda budget viene condivisa tra il Comitato di budget e il Direttore del
Dipartimento LEA. Nella fase successiva vengono predisposte a cascata le schede di budget
delle singole strutture individuate formalmente come Centri di Attività che negoziano con il
proprio referente gerarchico risultati attesi e risorse.
3) VALUTAZIONE RAGGIUNGIMENTO OBIETTIVI
L’Organismo indipendente di valutazione valuta il grado di raggiungimento degli obiettivi con
cadenza quadrimestrale e valida l’erogazione degli acconti nelle misure definite dagli accordi
integrativi qualora le attività risultino in linea con le scadenze.
Al termine dell’esercizio, l’OIV valuta definitivamente il grado di raggiungimento degli
obiettivi assegnati e propone alla Direzione aziendale le percentuali utili per l’erogazione del
saldo.
L’OIV ha anche l’onere di certificare il sistema di misurazione e di valutazione in quanto
funge da garante sulla corretta applicazione del sistema della performance.
La SOC Programmazione e Controllo garantisce il supporto all’OIV in tutte le fasi.
CONTROLLO SU ATTIVITA’ LIBERO PROFESSIONALI
Per quanto riguarda i controlli in oggetto, la SOC Programmazione e Controllo predispone, in
attuazione dell’obiettivo regionale “Linea 1.2.1.2. Libera professione. Il rapporto fra i volumi
di prestazioni erogate nell’ambito delle attività istituzionali e quelli nell’attività di libera
professione intramuraria ambulatoriale”, un monitoraggio semestrale calcolando il rapporto
tra numero di prestazioni (tutte le branche) in attività libero professionale / numero di
prestazioni (tutte le branche) in attività istituzionale. Il monitoraggio di primo livello è
rimesso alle SOA.
Coerenza con la programmazione economico-finanziaria e di bilancio
La coerenza della programmazione annuale con le risorse economico – finanziarie a
disposizione dell’Azienda, comprendenti il finanziamento regionale e le entrate proprie, è
esplicitata nel documento di Programmazione attuativa locale redatto con cadenza annuale,
cui si rimanda.
60
Ai fini del perseguimento dell’equilibrio economico – finanziario pluriennale, l’Azienda nel
2015 ha predisposto il Piano di Riorientamento (approvato con decreto del Direttore Generale
n. 606/2015), che di seguito si riporta integralmente.
Piano di Riorientamento 2015 -2018
PREMESSA
L’Azienda per l’Assistenza Sanitaria n° 2 “Bassa Friulana-Isontina” nata dalla fusione della ex
ASS5 e ex ASS2 costituita ai sensi della L.R. 17/2014 ha ereditato una situazione economica e
finanziaria in evidente deficit rappresentabile nel seguente modo:
CONTRIBUTI IN C/ESERCIZIO QUOTA INDISTINTA
anno 2015 AAS2 anno 2014 ASS2 anno 2014 ASS5 anno 2014 totale
quota capitaria 376.059.673 214.332.332 158.671.235 373.003.567
integrazione RAR 114.061 208.878 322.939
sub totale 376.059.673 214.446.393 158.880.113 373.326.506
integrazione finanz. 2014 10.381.177 6.164.282 16.545.459
Integrazione finanziamento 2015 16.000.000
piano sangue reg. 4.050.000 0
quota capitaria netta 388.009.673 224.827.570 165.044.395 389.871.965
2015 2014 Differenza
MINORE FINANZIAMENTO 2015 SU 2014 372.009.673 373.326.506 -1.316.833
MINORE FINANZIAMENTO CON ASSESTAMENTO 388.009.673 389.871.965 -1.862.292
DEFICIT STRUTTURALE 2014 EX ASS2 e ASS5
ASS2 ASS5 totale
61
integrazione finanziamento 2014 10.381.177 6.164.282 16.545.459
saldo partite straordinarie 2014 2.183.708 3.138.791 5.322.499
utile (perdita) 2014 -3.153.046 3.038.296 -114.750
equilibrio (deficit) strutturale -15.717.931 -6.264.777 -21.982.708
COSTI E RISORSE
MINORI RISORSE
integrazione finanziamenti -.545.459
quota capitaria -1.316.833
gestione straordinaria -5.322.499
totale minori ricavi -7.184.791
MAGGIORI COSTI GENERATI DA CAMBIO REGOLE
acquisto da privati specialistica 5.540.492
acquisto da privati ricoveri 3.725.019
mobilità regionale distr. diretta e servizio 3.997.000
totale maggiori costi 14.074.337
DEFICIT STRUTTURALE 2015
MINORI RICAVI -7.184.791
MAGGIORI COSTI -14.074.337
PERDITA CONSOLIDATA 2014 -114.750
TOTALE -21.373.878
Nella relazione al bilancio preventivo 2015 si è dato atto che esso è stato redatto non
prevedendo risultato di esercizio negativo nel rispetto dell’art. 10 della L.R. 49/1996. Ciò è
62
stato possibile unicamente prevedendo azioni di “cost containment” la cui realizzazione nel
corso di un solo esercizio finanziario risulta estremamente difficile. Pertanto in adempimento
a quanto precisato nella relazione introduttiva al PAL 2015 e confermato nel decreto del
Direttore Generale n 137 dd 31.03.2015, qualora dai report economici fosse emersa una
situazione economica di sofferenza la Direzione Strategica avrebbe elaborato un piano di
rientro finalizzato a riportare l’Azienda in equilibrio economico in un arco temporale
pluriennale.
Il report al 2° trimestre inviato in regione evidenzia uno squilibrio economico di €
20.658.139.
Si è provveduto pertanto ad elaborare il Piano di Riorientamento che si sviluppa in due
direttrici. La prima che potremmo tecnicamente classificare di “cost containment” e la
seconda di riallocazione delle risorse.
Nella sostanza la prima fase finalizzata alla ricerca della migliore efficacia possibile si articola
in tre “Aree”:
- RAZIONALIZZAZIONE articolata in linee di intervento che ricercano la migliore
efficienza nell’utilizzo dei fattori produttivi.
- RIORGANIZZAZIONE articolata in linee di intervento finalizzate al miglioramento
dell’efficienza attraverso processi di revisione degli assetti organizzativi senza
intervenire nella struttura dell’offerta sanitaria dell’AAS n. 2 “Bassa friulana –
Isontina” nel rispetto della programmazione regionale.
- RISTRUTTURAZIONE articolata in proposte che rivedono la “struttura dell’offerta
assistenziale”, nel rispetto comunque degli standard e dei setting assistenziali stabiliti
dalla programmazione regionale. Ciò si sostanzia in proposte, da sottoporre al
decisore centrale, di razionalizzazione delle strutture erogatrici dei servizi sanitari che
presuppongono un intervento di riorganizzazione dell’assetto strutturale dell’AAS n. 2
“Bassa friulana –Isontina”.
Nella seconda fase, RIORIENTAMENTO, si evidenziano possibili azioni di ricollocazione della
mission aziendale, spostandone il baricentro da una visione ospedalo – centrica,
riducendone il peso e ricollocando le risorse, recuperate nella fase di “cost containment” sul
territorio potenziando la PHC (Primary Health Care), la Prevenzione e la Riabilitazione.
MODALITA’
La Direzione Strategica ha individuato per le due Aree (Razionalizzazione e Riorganizzazione)
le linee di intervento e per ognuna delle due Aree ha individuato il Coordinatore nella figura
del Direttore Amministrativo per l’area della razionalizzazione e del Direttore Sanitario per
63
l’Area della riorganizzazione, ha fornito il mandato e dettato gli elementi portanti del piano
di Riorientamento, fornito altresì il format delle progettualità con tutte le variabili da
prendere in considerazione (es: obiettivi, tempi, recuperi di personale, benefici organizzativi,
ecc.).
I Coordinatori hanno individuato i componenti dei gruppi di lavoro ed i team leader. In corso
d’opera è stata valutata la coerenza dei lavori con il mandato direzionale.
Le Aree della Ristrutturazione e del Riorientamento sono sviluppate dalla Direzione
Strategica in specifiche sezioni del Piano.
LINEE DI INTERVENTO
Di seguito si rappresentano in specifiche schede le linee di intervento individuate, distinte
per l’Area della Razionalizzazione e della Riorganizzazione. Per ogni linea è stato individuato il
team leader ed i componenti del gruppo.
Il team leader che risponde del risultato, ha sviluppato assieme al gruppo la progettualità che
ha schematizzato nel format sintetico proposto dalla Direzione, compilandolo in tutte le sue
parti. E’ stato elaborato, altresì, un cronoprogramma delle azioni/interventi associato agli
eventuali costi di attivazione/investimenti ed ai recuperi di risorse umane (riduzione di
personale, riallocazione, mancata sostituzione) e/o ritorni economici in termini di
contenimento dei costi o aumento dei ricavi e/o benefici organizzativi.
I gruppi di lavoro sulla riorganizzazione si sono avvalsi della SOC Programmazione e Controllo
di Gestione Qualità e Accreditamento Risk Management, SOC Risorse Umane e SOC Servizio
Aziendale per le Professioni Sanitarie per gli aspetti di competenza.
I risultati ottenibili termini di miglioramento di efficienza/costi/rendimenti sono riassunti in
modo analitico nelle schede seguenti.
Di seguito si da evidenza in schede sintetiche del ritorno economico annuale per linea di
intervento e complessivamente per l’intera Azienda.
64
RITORNO ECONOMICO
AREA RAZIONALIZZAZIONE
Anno/
Linee 2015 2016 2017 2018
1 Ottimizzazione del processo di acquisizione dei dispositivi
medici
20.000 40.000 40.000 40.000 140.000
2 Ottimizzazione del processo di prescrizione ed utilizzo dei beni
sanitari
= 200.000 300.000 300.000 800.000
3 Revisione appropriatezza forniture su terzi 30.000 50.000 50.000 50.000 180.000
4 Revisione politiche di manutenzione e servizi appaltati 190.000 421.000 520.000 520.000 1.651.000
5 Revisione e omogeneizzazione della Modulistica e
Documentazione Sanitaria
= 60.000 57.000 46.000 163.000
6 Efficientamento energetico = 345.000 437.000 437.000 1.219.000
7 Adesione magazzino EGAS e revisione della logistica dei
trasporti
= -145.000 5.000 255.000 115.000
8 Ottimizzazione utilizzo tecnologie sanitarie 10.000 38.000 38.000 38.000 124.000
9 Ottimizzazione utilizzo presidi sanitari a valenza assistenziale 68.000 164.000 164.000 164.000 560.000 318.000 1.173.000 1.611.000 1.850.000 4.952.000
Anno/Linee 2015 2016 2017 2018
65
RITORNO ECONOMICO
AREA RIORGANIZZAZIONE
RITORNO ECONOMICO COMPLESSIVO AAS2 2015 - 2018
1 Organizzazione piastra ambulatoriale di Gorizia = 200.000 200.000 200.000 600.000
2 Organizzazione piastra ambulatoriale di Monfalcone = = = = =
3 Piastre Ambulatoriali Latisana – Accorpamento Ambulatori in Unica Sede = = = = =
4 Piastre Ambulatoriali Palmanova – Accorpamento = = = = =
5 Attività di degenza: gruppo assistenziale unico UTIC/TI Gorizia = = = = =
6 Revisione organizzativa blocco operatorio Monfalcone 10.000 10.000 10.000 10.000 40.000
7 Revisione percorsi di PS Gorizia - 10.000 = = = - 10.000
8 Riabilitazione: revisione percorsi riabilitativi PdC = 200.000 200.000 200.000 600.000
9 Riabilitazione: revisione percorsi di accesso a servizi ex art. 26 150.000 150.000 150.000 150.000 600.000
10 Ortogeriatria con riconversione posti letto- Attivazione posti letto riabilitativi DRG 56 = = = = =
11 Efficientamento servizi territoriali: revisione utilizzo automobili servizi territoriali DBI,DAI 35.000 70.000 70.000 70.000 245.000
12 Efficientamento servizi territoriali: revisione servizi guardia turistica Grado 30.000 30.000 30.000 30.000 120.000
215.000 660.000 660.000 660.000 2.195.000
66
Linee
1 Ottimizzazione del processo di acquisizione dei dispositivi medici 140.000
2 Ottimizzazione del processo di prescrizione ed utilizzo dei beni sanitari 800.000 3 Revisione appropriatezza forniture su terzi 180.000
4 Revisione politiche di manutenzione e servizi appaltati 1.651.000 5 Revisione e omogeneizzazione della Modulistica e Documentazione Sanitaria 163.000
6 Efficientamento energetico 1.219.000
7 Adesione magazzino EGAS e revisione della logistica dei trasporti 115.000 8 Ottimizzazione utilizzo tecnologie sanitarie 124.000
9 Ottimizzazione utilizzo presidi sanitari a valenza assistenziale 560.000 1 Organizzazione piastra ambulatoriale di Gorizia 600.000
2 Organizzazione piastra ambulatoriale di Monfalcone = 3 Piastre Ambulatoriali Latisana – Accorpamento Ambulatori in Unica Sede =
4 Piastre Ambulatoriali Palmanova – Accorpamento =
5 Attività di degenza: gruppo assistenziale unico UTIC/TI Gorizia = 6 Revisione organizzativa blocco operatorio Monfalcone 40.000
7 Revisione percorsi di PS Gorizia - 10.000 8 Riabilitazione: revisione percorsi riabilitativi PdC 600.000
9 Riabilitazione: revisione percorsi di accesso a servizi ex art. 26 600.000
10 Ortogeriatria con riconversione posti letto- Attivazione posti letto riabilitativi DRG 56 =
11 Efficientamento servizi territoriali: revisione utilizzo automobili servizi territoriali DBI,DAI 245.000
12 Efficientamento servizi territoriali: revisione servizi guardia turistica Grado 120.000 TOTALE 7.147.000
68
LINEA INTERVENTO N° 1 (RAZIONALIZZAZIONE)
OTTIMIZZAZIONE DEL PROCESSO DI ACQUISIZIONE DEI DISPOSITIVI MEDICI
Obiettivo 1 - Migliorare le politiche di acquisto dei dispositivi medici per una maggiore centralizzazione delle procedure, con l’obiettivo di ridurre il ricorso ad acquisiti in economia a livello aziendale. 2 - Relativamente ai DM non inseriti nelle convenzioni EGAS attive o nel catalogo MEPA, ottimizzare e razionalizzare il processo di acquisizione dei prodotti mediante una adeguata programmazione degli acquisti e con ricorso ad una procedura contrattualizzata. 3 - Monitorare l’appropriatezza nell’utilizzo dei dispositivi medici ai fini di valutare l’effettiva conformità alla destinazione d’uso dei prodotti richiesti dalle UU.OO./servizi aziendali. Contenere le spese in economia dei DM attraverso le tre azioni succitate.
Razionale Esercitare un ruolo di guida e di controllo nel processo di approvvigionamento dei DM, onde assicurare un ricorso alla fornitura dei prodotti in economia limitato ai soli DM ad uso sporadico; promuovere l’utilizzo appropriato dei medesimi da parte dei Servizi aziendali in linea con l’obiettivo assegnato del rispetto e della corretta gestione del budget e delle risorse attribuite
Azioni A) Individuazione a sistema dei Dispositivi medici in uso in Azienda ordinati/consumati dai centri di attività; B) Produzione di reportistica sistematica sui consumi di DM da inoltrare ai Responsabili delle Strutture aziendali per le conseguenti attività di monitoraggio e audit, mirate ad una razionalizzazione dei consumi C) Governo dei processi di acquisto dei DM per un rafforzamento della capacità di governance aziendale degli acquisti e per una maggiore contrattualizzazione delle procedure
Costi di attivazione progetto Il progetto è isorisorse.
Tempo di realizzazione I tempi di attuazione delle azioni sopra citate possono essere stimati come segue:
A) Reperimento dati a sistema entro il 15 giugno; B) Produzione di reportistica entro il 30 giugno; C) Contrattualizzazione delle procedure: successiva alle attività
di monitoraggio e audit con i centri di attività
Ritorno economico Stima su probabili inappropriatezze nei consumi e tramite un miglioramento delle politiche di acquisto: entro l’Anno 2015: 20.000 euro; Anno 2016:40.000 euro; Anno 2017:40.000 euro; Anno 2018: 40.000 euro.
Recupero risorse umane //
Benefici organizzativi Ottenimento di risparmi sui prezzi dei dispositivi medici; Sensibilizzazione dei centri di attività per il corretto utilizzo dei dispositivi e delle risorse economiche e strumentali assegnate.
Vincoli //
70
LINEA INTERVENTO N° 2 (RAZIONALIZZAZIONE)
OTTIMIZZAZIONE DEL PROCESSO DI PRESCRIZIONE, UTILIZZO DEI BENI SANITARI
Obiettivo Ottimizzare l’utilizzo delle risorse economiche destinate alla terapia dei pazienti promuovendo l’utilizzo dei farmaci, dei dispositivi medici e degli altri prodotti parafarmaceutici a rapporto costo-efficacia più favorevole.
Razionale Molte tecnologie sanitarie (farmaci, dispositivi medici, ecc.) sono autorizzate al commercio senza un’evidenza certa che siano migliori delle terapie esistenti. Nel tempo, talora, emergono segnalazioni di tossicità o effetti collaterali non noti durante gli studi registrativi. È quindi essenziale che l’Azienda metta in atto un piano di valutazione trasparente e indipendente delle tecnologie sanitarie e che i risultati di tale attività vengano implementati nell’operatività assistenziale.
Azioni D) L’azienda istituisce la Commissione Tecnica per il
Prontuario Aziendale.
E) L’Azienda individua, con il supporto della Commissione
Tecnica, le aree terapeutiche su cui esercitare un’azione di
governo (orientandosi alle aree a più rilevante impatto
economico e con maggiore margine di miglioramento
dell’appropriatezza prescrittiva).
F) L’Azienda mette a punto, con il supporto della
Commissione Tecnica, un set di indicatori di appropriatezza e una
reportistica relativa ai principali farmaci e dispositivi da inviare ai
prescrittori.
G) L’Azienda, con il supporto della Commissione Tecnica,
assegna obiettivi di budget coerenti con i risultati della
valutazione trasparente e indipendente delle tecnologie sanitarie.
Costi di attivazione progetto Il progetto richiede l’impiego di risorse umane interne all’AAS2 e
l’accesso a fonti primarie e secondarie di letteratura. È necessaria
un’azione di segreteria scientifica da parte del Servizio
Farmaceutico Aziendale. I costi sono legati all’attività di
individuazione e diffusione delle migliori evidenze:
sostanzialmente abbonamenti alle banche dati scientifiche (circa
1.000 euro per anno).
Tempo di realizzazione I tempi di attuazione delle azioni sopra citate possono essere stimati come segue: A) Istituzione della Commissione Tecnica per il Prontuario
71
Aziendale: 30 settembre 2015
B) Individuazione delle aree terapeutiche su cui esercitare
un’azione di governo: prima individuazione 31 ottobre 2015,
poi rivalutazione semestrale
C) Messa a punto di un set di indicatori di appropriatezza e una
reportistica relativa ai principali farmaci e dispositivi da inviare
ai prescrittori: 30 novembre 2015, poi rivalutazione
semestrale
D) Assegnazione di obiettivi di budget coerenti con i risultati
della valutazione trasparente e indipendente delle tecnologie
sanitarie: contrattazione di budget 2016, poi cadenza annuale.
Ritorno economico Dipende dalle scelte autorizzative degli organi centrali e dall’ inappropriatezza nell’utilizzo. Si può stimare un contenimento di spesa 2016 di 200.000 euro. A regime, un contenimento di spesa di circa 300.000 euro per anno.
Recupero risorse umane //
Benefici organizzativi //
Vincoli Obblighi di rimborsabilità imposti dagli organismi centrali (es. Agenzia Italiana per il Farmaco, Ministero della Salute)
72
LINEA INTERVENTO N° 3 (RAZIONALIZZAZIONE)
REVISIONE APPROPRIATEZZA FORNITURE SU TERZI
Obiettivo 1 - Introdurre criteri di appropriatezza nell’utilizzo dei beni (farmaci, presidi, dietetici e diagnostici) forniti alle Residenze per anziani convenzionate. 2 - Valutare le situazioni di polifarmacoterapia (ai sensi LGR) attraverso la partecipazione attiva allo studio regionale nelle strutture residenziali per contenerne il fenomeno. 3 - Migliorare la qualità complessiva dell’assistenza attraverso l’introduzione o il rafforzamento di azioni di governo clinico. Contenere le spese correnti attraverso le tre azioni citate.
Razionale Esercitare in maniera coerente la titolarità e la responsabilità aziendale dell’assistenza sanitaria nelle Residenze per anziani, assumendo un ruolo di guida e di accompagnamento nella gestione appropriata dei beni forniti in distribuzione diretta e nel garantire una qualità assistenziale adeguata agli ospiti delle strutture.
Azioni H) Produzione di un nuovo testo di Convenzione con le Residenze per anziani, innovativo rispetto alle Convenzioni stipulate dalle ex ASS2 ed ex ASS5, con inserimento di nuove clausole di monitoraggio qualità ed appropriatezza, nonché di eventuali contingentamenti nelle forniture di presidi, modulate in relazione agli effettivi fabbisogni; I) Produzione di reportistica sistematica sui consumi di farmaci e presidi nelle Residenze per anziani, da inoltrare ai Distretti per le conseguenti attività di monitoraggio e audit, mirate a possibili revisioni quali-quantitative delle forniture, sotto la guida del Dirigente Servizio farmaceutico aziendale; J) Accompagnamento nelle azioni di miglioramento della qualità assistenziale con una figura professionale di riferimento (Dirigente infermieristico aziendale); K) Accessi nelle Residenze per anziani nell’ambito del progetto di valutazione polifarmacoterapia nelle persone over 65;
Costi di attivazione progetto Il progetto è isorisorse
Tempo di realizzazione I tempi di attuazione delle azioni sopra citate possono essere stimati come segue:
D) Produzione di un nuovo testo di Convenzione: revisione con i Distretti entro il 15 giugno; presentazione alle Residenze entro il 30 giugno;
E) Produzione di reportistica con il supporto del Servizio farmaceutico, SS Acquisizione Beni e Servizi e SOC Programmazione e Controllo: previa valutazione delle Strutture interessate;
F) Accompagnamento nelle azioni di miglioramento della qualità assistenziale: dopo la presentazione della nuova Convenzione alle Residenze;
G) Accessi nelle Residenze per anziani nell’ambito del progetto
73
di valutazione polifarmacoterapia (già garantita l’attivazione)
Ritorno economico Stima per risparmi da probabili inappropriatezze nei consumi: entro l’Anno 2015: 30.000 euro; Anno 2016: 50.000 euro; Anno 2017:50.000 euro; Anno 2018: 50.000 euro.
Recupero risorse umane //
Benefici organizzativi Individuazione di un riferimento aziendale in staff al Coordinamento sociosanitario. Consolidamento del ruolo dei Distretti come riferimento territoriale per le Residenze per anziani.
Vincoli //
74
LINEA INTERVENTO N° 4 (RAZIONALIZZAZIONE)
REVISIONE POLITICHE DI MANUTENZIONE E SERVIZI APPALTATI
Obiettivo Uniformare i livelli e gli standard manutentivi (sia sugli edifici che sulle tecnologie) nelle varie realtà aziendali; allineare le scadenze contrattuali e, ove giuridicamente percorribile unificare i fornitori di servizio. Proceduralizzare una rete di controlli al fine del rispetto capillare delle condizioni contrattuali e alla comminazione di detrazioni
Razionale Ottenere delle economie di scala oltre che gestionali
Azioni A) Valutazione comparativa (tecnico/economica/sicurezza) tra la
strategia manutentiva per gli elettromedicali il global service e
quella mista
B) Verificare possibili economie di scala sui contratti manutentivi
in scadenza (multifunzione, antincendio, gas medicali) e sulla
gestione calore
C) Definizione della rete dei controlli e definizione della
procedura per eventuali detrazioni ed istituzione della figura
di Energymanager
Costi di attivazione progetto Nessun costo (analisi dati storici di spesa)
Tempo di realizzazione (vedi Gantt)
H) Entro 3/2015 attivazione del Global Service complessivo (assorbimento di 8 contratti) Entro 2016 assorbimento di ulteriori contratti in scadenza nel global (11) Entro 2017_2018 assorbimento completo contratti
I) Entro 6/2015 definizione dei nuovi contratti (comprensivi di manutenzioni ordinarie) relativi a antincendio, gas medicali consentirà un risparmio stimato pari a 10.000 € Nel corso del 2016/2017 scadranno altre gare di fotocopiatori (nolo e manutenzione) che consentiranno l’accorpamento in gare uniche Nell’aprile del 2016 andra’ in scadenza l’attuale servizio energia, dalla gara fatta nella logica della gestione calore ci si aspetta un saving di circa 250.000 €/annuo
J) Entro il 12/2015 formalizzazione della rete dei controlli e istituzione dell’energy manager aziendale
Ritorno economico A) Per l’anno 2015: 180.000 € (rispetto allo speso 2014) Per l’anno 2016: 210.000 € (rispetto allo speso 2014) Per l’anno 2017: 215.000 € (rispetto allo speso 2014) Per l’anno 2018: 215.000 € (rispetto allo speso 2014)
B) 2015 stimabile in 10.000 €/anno sui tre contratti (risp.2014) 2016 stimabile in 15.000 €+166.000€ (risp.2014) 2017 stimabile in 25.000 €+250.000€(risp.2014) 2018 stimabile in 25.000 €+250.000€(risp.2014)
C) La stima del risparmio è molto complessa ma è valutabile in 30.000 € /anno
Recupero risorse umane //
75
Benefici organizzativi Uniformità dei livelli manutentivi Maggiore copertura sul servizio relativo alla manutenzione delle attrezzature (reperibilità h24 e maggior personale tecnico a disposizione) Semplicità di rilievo dei fabbisogni Diminuzione del numero dei fornitori
Vincoli Nessuno
*** dati rispetto allo speso 2014
RIEPILOGO DEI DATI DI RISPARMIO CONSEGUENTI ALLA REALIZZAZIONE DELLE LVARIE AZIONI
anno RISPARMIO SU A RISPARMIO SU B RISPARMIO0 SU C totale
2015 180.000 10000 - € 190.000
2016 210000 181000 30000 € 421.000
2017 215000 275000 30000 € 520.000
2018 215000 275000 30000 € 520.000
*** dati rispetto allo speso 2014
76
LINEA INTERVENTO N°5 (RAZIONALIZZAZIONE)
REVISIONE/OMOGENEIZZAZIONE DELLA MODULISTICA E DOCUMENTAZIONE SANITARIA
Obiettivo Integrare modulistica e documentazione sanitaria tra le strutture aziendali, dematerializzando per quanto possibile. PAROLE CHIAVE
accreditamento
ambiente e sicurezza
dematerializzazione
integrazione/armonizzazione
aggiornamento costante
semplificazione amministrativa
trasparenza
Razionale L’attività sanitaria è spesso appesantita da oneri burocratici a volte ridondanti e non sempre necessari. Snellire e semplificare l’attività amministrativa a carico degli operatori sanitari permette di recuperare risorse di personale da dedicare ad attività cliniche e assistenziali. Inoltre la AAS2, azienda sanitaria di recente istituzione nata dalla fusione di due entità, deve integrare e armonizzare moduli e documenti sanitari, procedendo anche all’aggiornamento e alla revisione, nell’ambito di gruppi di lavoro multiprofessionali e pluridisciplinari.
Azioni FASE 1
Ricognizione modulistica esistente in AAS2
Eliminazione modulistica obsoleta
Registro prenotazione ricoveri (informatizzati e DH) su G2, senza utilizzo registro cartaceo (Ospedale di Latisana e Palmanova)
Utilizzo ADT per compilazione SDO (Ospedale di Gorizia Monfalcone)
Riorganizzazione sito intranet aziendale (pubblicazione di documenti senza necessità di stampare)
cartella clinica unica tra diversi reparti ospedalieri, senza necessità di aprire cartella nuova per trasferimento intraospedaliero del paziente (Ospedale di Latisana e Palmanova)
formazione sul campo e integrazione/aggiornamento documenti su rischio biologico e gestione infezioni
FASE 2
Aggiornamento regolamento aziendale “Gestione, tenuta e
tutela dei documenti sanitari”, con relativo smaltimento
dei documenti e registri cartacei che non è necessario
archiviare
Censimento materiale cartaceo archiviato con “Archidoc”
per procedere allo smaltimento (ove possibile)
Gestione centralizzata dei documenti prodotti a livello
aziendale, secondo norme di qualità
77
Gestione centralizzata stampanti
Attualmente le stampanti in uso nella ex ASS2 sono 721,
mentre il dato non è disponibile nella ex ASS5
Eliminazione Fax nelle strutture periferiche
Revisione moduli di consenso per gli ospedali e
pubblicazione su intranet
FASE 3
Sperimentazione regionale della cartella clinica informatizzata, con utilizzo palmari al letto del paziente e rilascio copia cartella clinica al paziente in cd (come PACS)
MMG accedono alla cartella clinica informatizzata del paziente
Costi di attivazione progetto Il progetto non richiede costi di attivazione per le fasi 1 e 2.
Per la fase 3 sono necessari investimenti (fondi regionali) per la
sperimentazione della cartella clinica informatizzata.
Tempo di realizzazione Si prevedono 3 fasi: 1. FASE 1 entro il 31.12.15 2. FASE 2 entro il 31.12.16 3. FASE 3 entro il 31.12.18
Ritorno economico 1. Diminuzione quantità carta utilizzata 2. Diminuzione costi toner 3. Diminuzione costi tipografia 4. Diminuzione archiviazione documenti cartacei
COSTI SOSTENUTI NEL 2014 da AAS2 (IVA compresa)
Carta
Ex ASS5 costo Anno 2014 € 68.149,76
Ex ASS2 costo anno 2014 € 40.684,46
Costi tipografia
Ex ASS5 costo anno 2014 € 39.695,82
Ex ASS2 costo anno 2014 € 84.734,25
Toner
Ex ASS 5 costo anno 2014 € 130.629,06
Ex ASS2 costo anno 2014 € 96.042,39
Archiviazione presso Archidoc
ex ASS 5 costo 2014 € 40.259,44
Ex ass2 costo anno 2014 €107.627,13
78
TOTALE COSTI € 607.822,31 (IVA compresa) Con lo sviluppo delle fasi operative del progetto, si ritiene possibile apportare un risparmio di circa il 10% dei costi sostenuti nell’anno: 2016 = 60.000 2017 = 57.000 2018 = 46.000 per un totale di 163.000 euro circa nel corso del triennio 2016-2018
Recupero risorse umane La prevista diminuzione di modulistica e documentazione sanitaria da compilare in cartaceo dovrebbe ri-orientare l’utilizzo del personale sanitario verso attività cliniche e di assistenza e non amministrative
Benefici organizzativi Integrazione/accreditamento/semplificazione
Vincoli FASE 3: può avere avvio solo con progetto e finanziamento regionale
79
LINEA INTERVENTO N° 6 (RAZIONALIZZAZIONE)
EFFICIENTAMENTO ENERGETICO
OBIETTIVO Proporre margini di miglioramento dell’efficienza energetica al fine di contenere le spese correnti relative ai vettori energetici (termici, elettrici, idrici)
RAZIONALE Valutazione comparativa delle varie soluzioni tecnicamente ed economicamente sostenibili ( in base all’entità dell’investimento iniziale) ordinandole in funzione dei tempi di ritorno degli interventi
AZIONI A) Riattivazione di un pozzo artesiano per utilizzi di carattere industriali
(alimentazione delle torri evaporative, alimentazione riserva idrica
antincendio) in alternativa all’utilizzo di acqua potabile da acquedotto
B) Riqualificazione dei sistemi attuali di illuminazione interna degli ospedali
(parti comuni) con utilizzo della tecnologia LED (Palmanova, Latisana, PT e 2°
piano piastra e degenze Monfalcone)
C) Termine ammortamento investimenti 275.000 €. Eventuale valutazione
della convenienza economica funzionamento cogeneratore/assorbitore
(bilancio complessivo) in alternativa a un gruppo frigo e ricontrattazione.
D) Realizzazione di cappotto e sostituzione dei serramenti del PO di
Palmanova
COSTI DI ATTIVAZIONE
PROGETTO A) Riattivazione di un pozzo artesiano esistente (costo circa € 40.000) al fine
dell’utilizzo dell’ acqua di falda in alternativa al consumo di rete di acqua
potabilizzata (consumo per torri evaporative circa 80 mc/giorno periodo
estivo, consumo annuo di 10.800 mc). Si specifica che attualmente il
credito dei conguagli dei consumi energetici per gli anni 2013 e 2014
ammonta a € 38.000,00 e potrebbe coprire tale intervento.
B) Sono possibili varie scelte che andranno affinate nel dettaglio progettuale:
Per Monfalcone a fronte di un investimento di € 115.500,00 per la
sostituzione di 700 lampade delle parti comuni si otterrà un risparmio di
energia elettrica pari a
€ 36.540,00 anno, con un ammortamento della spesa in 3,16 anni.
Per Latisana a fronte di un investimento di € 156.750,00 per la sostituzione
di 950 lampade delle parti comuni si otterrà un risparmio di energia
elettrica pari a
€ 49.590,00 anno, con un ammortamento della spesa in 3,16 anni.
Per Palmanova a fronte di un investimento di € 198.000,00 per la
sostituzione di 1200 lampade delle parti comuni si otterrà un risparmio di
energia elettrica pari a
€ 62.640,00 anno, con un ammortamento della spesa in 3,16 anni.
C) Ad aprile 2016 si concluderà il pagamento della quota di ammortamento
dei vari investimenti impiantistici (183.000 €/anno per il 2016, 275.000 € per il
2017, 275.000 € per il 2018)
80
D) L’intervento complessivo richiede un investimento iniziale molto
consistente 1.500.000 € che potrebbe trovare copertura all’interno di una gara
per multiservizio tecnologico nell’ambito del dlgs 115/2008 o attraverso un
finanziamento Regionale. In entrambe i casi il ritorno economico esorbita il
mandato. (cfr. scheda)
TEMPO DI REALIZZAZIONE (VEDI GANTT)
A) L’intervento è realizzabile entro la seconda metà del 2016 fatto salve le autorizzazioni Regionali.
B) L’intervento richiede rispettivamente (subordinato al finanziamento) per la realizzazione 120 gg lavorativi
160 gg lavorativi
200 gg lavorativi
C) 4/2016 D) 365 gg dalla sottoscrizione di un nuovo contratto manutentivo o 2019
attraverso il finanziamento regionale
RITORNO ECONOMICO A) Il ritorno economico è immediato rispetto al termine dei lavori ed è stimabile in 13.400 €/anno in risparmio sull’approvvigionamento dell’acqua (Scheda tecnica specifica allegata) Anno 2016: 13.400 € (rispetto a spesa 2014)
Anno 2017: 13.400 € (rispetto a spesa 2014) Anno 2018: 13.400 € (rispetto a spesa 2014) B) Il ritorno economico è calcolato in 3,16 anni ed è stimabile in 148.770,00
€/anno in costi correnti per energia elettrica e manutenzioni su un investimento iniziale di € 470.250,00 (Relazione specifica allegata)
C) Minori costi correnti di € 183.000 (ammortamento) 2016 € 275.000 2017 € 275.000 2018 D) Il tempo di pay back è pari a 8,8 e sarà vincolato a chi realizzerà
l’investimento (aggiudicatario multiservizio o AAS)
RECUPERO RISORSE UMANE //
BENEFICI ORGANIZZATIVI //
VINCOLI Tempistica dei finanziamenti regionali e iter autorizzativi A) Iter autorizzatorio Regionale B) Finanziamento in alternativa riconversione di due finanziamenti 2009-2011
divenuti non necessari per l’accentramento della Farmacia a Pordenone C) // D) Sottoscrizione di un global service manutentivo o finanziamento regionale
81
TABELLA RIASSUNTIVA DELLE PROPOSTE: IPOTESI A
0
2000
4000
6000
8000
10000
12000
14000
ANNO 2015
ANNO 2016
ANNO 2017
ANNO 2018
0
INVESTIMENTO
RITORNO ECONOMICO A
IPOTESI B
IPOTESI C
L’ipotesi D non è stata inserita in quanto i tempi realizzativi non sono compatibili con il mandato
Investimento 40000 € (già coperto)
Risparmio in parte corrente (2015-218)=40500€
nell' ipotesi della riconversione di finanziamenti
divenuti non attuali (es sistemazione farmacia
Gorizia 400.00€) il ritorno economico in parte
corrente sarà immediato al termine dei lavori
investimento iniziale = 470.000€
risparmio in parte corrente = 148.000€/anno
Dal 5/2016 non ci saranno più i costi per
l’ammortamento degli investimenti impiantistici
sostenuti (183.000 €/anno)
Si puo’ ipotizzare di investire (120.000 € una
TANTUM) per l’eliminazione del COGE a favore
del gruppo frigo, nel tal caso si avrebbe un
ulteriore risparmio di 30.000 anno
82
ALLEGATO A : VALUTAZIONI ECONOMICHE RIAPERTURA POZZO
ALLEGATO B: RELAZIONE TECNICO ECONOMICA INTERVENTO LED PANNELS
Con la presente relazione si vuole fare una ipotesi tecnico/economica per la sostituzione degli attuali corpi
illuminanti installati presso i Presidi Ospedalieri di Palmanova, Latisana e Monfalcone (Piastra) con nuove
apparecchiature con tecnologia LED PANNEL.
Si specifica che il corpo illuminante più diffuso è la plafoniera a neon 4x18W/2x36W e viene utilizzata nei
corridoi e negli spazi comuni.
DATI TECNICI CORPO ILLUMINANTE ESISTENTE E DI NUOVA INSTALLAZIONE
Potenza istantanea 4x18W neon: alla potenza delle lampade è necessario associare la resa del
reattore elettronico che porta la potenza istantanea a lampada a circa 20-22 W per lampada. Per cui
la potenza istantanea del copro illuminante risulta cautelativamente di 80W.
Numero ore di funzionamento ipotizzato annuo: 6.000 ore (16,5 ore giorno)
Consumo ipotetico annuo: 480 kWh/anno
Potenza istantanea LED PANNEL previsto: 44W.
Numero ore di funzionamento ipotizzato annuo: 6.000 ore (16,5 ore giorno)
Consumo ipotetico annuo: 264 kWh/anno
Risparmio di 216 kWh/anno pari al 45%.
In termini di incidenza manutentiva è necessario tenere conto la durata del LED PANNEL rispetto al tubo
neon. Il LED ha una durata media di 50.000 ore (8,3 anni a 6.000 ore/anno di funzionamento) rispetto al
tubo neon che ha una durata media di 12.000 ore (2,0 anni a 6.000 ore/anno di funzionamento).
Valutando i due contributi distinti si riportano due tabelle riepilogative del calcolo preliminare svolto:
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Costo energetico tubi neon (6.000 ore/anno)
20 W Potenza istantanea a neon
4 n° Numero neon per corpo illuminante
6.000 ore/anno Ore funzionamento annuo
480 kWh Consumo annuo
0,20 €/kWh Valorizzazione kWh elettrico
96,0 €/anno Spesa energetica annua a corpo illuminante
Costo energetico LED PANNEL (6.000 ore/anno)
44 W Potenza istantanea a neon
1 n° Numero LED PANNEL
6.000 ore/anno Ore funzionamento annuo
264 kWh Consumo annuo
0,20 €/kWh Valorizzazione kWh elettrico
52,8 €/anno Spesa energetica annua a corpo illuminante
Nelle tabelle successive si riportano per singolo presidio Ospedaliero la comparazione economica della
soluzione ipotizzata:
Presidio Ospedaliero Palmanova
1.200 n° Corpi illuminati tradizionali al neon parti comuni (29% di 4.112 totali)
96,0 €/anno Spesa energetica annua a corpo illuminante Neon
52,8 €/anno Spesa energetica annua a corpo illuminante LED PANNEL
115.200 €/anno Spesa energetica annua per i corpi illuminanti oggetto di sostituzione
63.360 €/anno Spesa energetica annua per i corpi illuminanti a LED
51.840 €/anno Risparmio economico
Presidio Ospedaliero Latisana
950 n° Corpi illuminati tradizionali al neon parti comuni (29% di 3.272 totali)
96,0 €/anno Spesa energetica annua a corpo illuminante Neon
52,8 €/anno Spesa energetica annua a corpo illuminante LED PANNEL
91.200 €/anno Spesa energetica annua per i corpi illuminanti oggetto di sostituzione
50.160 €/anno Spesa energetica annua per i corpi illuminanti a LED
41.040 €/anno Risparmio economico
Presidio Ospedaliero Monfalcone
700 n° Corpi illuminati tradizionali al neon parti comuni (29% di 2.415 totali)
96,0 €/anno Spesa energetica annua a corpo illuminante Neon
52,8 €/anno Spesa energetica annua a corpo illuminante LED PANNEL
67.200 €/anno Spesa energetica annua per i corpi illuminanti oggetto di sostituzione
36.960 €/anno Spesa energetica annua per i corpi illuminanti a LED
30.240 €/anno Risparmio economico
Totale corpi illuminati sui tre presidi Ospedalieri: n°2.850
Costo unitario LED PANNEL: € 165,00
Totale spesa sostituzione corpi illuminati = n°2.850 x € 165,00 = € 470.250,00
84
Totale risparmio annuale sui tre presidi ospedalieri € 123.120,00.
Ammortamento spesa: anni 3,82
C’è però da completare l’analisi con l’aspetto gestionale, ovvero associato al costo delle sostituzioni che
nell’arco dei 4,3 anni le due tipologie di soluzioni prevedono.
CONFRONTO COSTI GESTIONALI
22.920 h ore per 3,82 anni (a 6.000 ore di funzionamento all’anno)
12.000 h Vita media neon 18W
1,91 n° Numero sostituzione neon in 3,82 anni
50.000 h Vita media LED PANNEL
1 n° Numero sostituzione LED PANNEL in 3,82anni
4,5 €/cad Costo unitario neon 18W (installazione e smaltimento)
135,00 €/cad Costo unitario LED PANNEL (installato)
0,3881 €/cad Costo unitario smaltimento corpo illuminante
2.850 n° Numero corpi lampada 4x18W oggetto di intervento
11.400 n° Numero neon oggetto di sostituzione
97.983 € Costo sostituzione neon nei 3,82 anni (lo smaltimento è incluso)
Come si osserva nell’arco delle 22.920 ore di funzionamento nei 3,82 anni a 6.000 ore di funzionamento
all’anno, le due soluzioni poste a confronto prevedono in un caso (tubi neon) 1,91 sostituzioni e nell’altro
(LED PANNEL) 1 (ovvero la sola prima installazione).
Riassumendo:
Totale spesa sostituzione corpi illuminati = n°2.850 x € 165,00 = € 470.250,00
Totale risparmio annuale sui tre presidi ospedalieri € 123.120,00.
Totale costo gestionale annuale = € 97.983,00/3,82 = € 25.650,00
Totale annuale risparmio + costo gestionale = € 123.120,00 + € 25.650,00 = € 148.770,00
Ammortamento spesa: anni 3,16
N.B.
L’ipotesi potrebbe essere più precisa dopo un’analisi approfondita sul tipo di locali oggetto dell’intervento, che ci consentirebbe di integrare al sistema LED anche i sensori di presenza e/o dimmeraggio.
ALLEGATO C: MINORI COSTI DI AMMORTAMENTO ED EVENTUALE
SOSTITUZIONE COGENERATORE
ED ASSORBITORE CON GRUPPO FRIGO
Dal 4/2016 non si pagherà più le quote di ammortamento circa 275.000/anno costi correnti (138.000€ euro per il 2016) Nell’ipotesi di investire il minor costo corrente anno 2016 per approntare il gruppo frigo si avrebbe negli anni successivi 2017/2018 un ulteriore vantaggio economico pari a 30.000 €/anno
85
ALLEGATO D: VALUTAZIONE ECONOMICA TEMPO DI RITORNO INTERVENTO CAPPOTTO/SERRAMENTI
Va specificato che l’intervento è molto opportuno per riqualificare l’involucro edilizio diminuendo le
dispersioni termiche, ma certamente non e’ compatibile con i tempi dl mandato rimane indiscusso che
l’intervento aumenta il valore patrimoniale dell’edificio e diminuisce a lungo termine i costi di esercizio.
Nel caso lo si inserisca in una gara per multiservizio tecnologico i vantaggi sarebbero appannaggio
dell’aggiudicatario per l’intero tempo contrattuale ma il vantaggio sarebbe la maggior celerità in quanto si
tratta di n intervento in partnership privata.
Se l’intervento viene finanziato con soldi pubblici il vantaggio economico risulta a vantaggio della AAS2 ma i
tempi burocratici di realizzazione lo rendono disponibile dopo il 2020.
87
LINEA INTERVENTO N° 7 (RAZIONALIZZAZIONE)
ADESIONE MAGAZZINO EGAS E REVISIONE DELLA LOGISTICA DEI TRASPORTI
Obiettivo Completare l’entrata nel sistema logistico dell’EGAS per
l’approvvigionamento dei beni sanitari ed economali.
Riorganizzare, alla luce dell’entrata nell’EGAS, il modello aziendale
dei trasporti così da rispettare i vincoli temporali e di sicurezza
imposti dalla natura dei materiali trasportati, sfruttando al
contempo tutte le possibili sinergie allo scopo di ridurre i costi.
Razionale L’adesione al sistema logistico dell’EGAS da parte di tutte le
Aziende della Regione, consente di eliminare i doppioni e di
rendere più efficiente ed economica la distribuzione dei beni
utilizzati. L’AAS2 è già entrata nel sistema con la parte di Palmanova
e Latisana, per ottenere un vantaggio completo è ora necessario
ultimare l’adesione con Gorizia e Monfalcone. È poi necessario
riorganizzare i servizi aziendali coinvolti (farmacia ospedaliera ed
economato) riducendoli per dimensione e centralizzando le loro
funzioni residue in un unico punto del territorio aziendale.
Con il completamento dell’entrata nell’EGAS c’è infine la necessità
di ridefinire le rimanenti linee logistiche, complementari a quelle
dell’EGAS (urgenze interne, trasporto allestimenti personalizzati,
emoderivati, corrispondenza, ecc.).
Azioni A) L’Azienda effettua il puntamento delle anagrafiche aziendali
su quelle dell’EGAS.
B) L’Azienda forma il personale, della metà isontina dell’Azienda,
all’utilizzo del sistema informatico di richiesta di beni al
magazzino EGAS.
C) L’Azienda attiva le richieste al magazzino EGAS.
D) L’Azienda procede al ridimensionamento strutturale e del
numero dei dipendenti dei magazzini della farmacia e
dell’economato, anche tramite una loro centralizzazione in un
unico punto aziendale.
E) L’Azienda individua l’organizzazione dei trasporti e dei
magazzini di stoccaggio più adatta e conveniente in base ai
volumi del materiale da trasportare e alle tipologie dei mezzi di
trasporto, anche attraverso un’analisi di benchmark.
F) L’Azienda verifica la conformità del modello alle norme di
sicurezza dei lavoratori e al rischio clinico inerenti:
a. il parco mezzi ed autovetture;
b. il trasposto di merci pericolose su strada;
c. il trasporto il corretto trasporto dei campioni biologici;
88
d. il corretto trasporto interno (sostituzione dei pallet in
legno con rollcontainer).
G) L’Azienda introduce un sistema tracciabilità delle
consegne.
Costi di attivazione progetto Per la parte di entrata nell’EGAS, il progetto comporta un
incremento dei costi rispetto all’anno 2014 per il pagamento delle
linee di fornitura della parte isontina dell’Azienda di circa 250.000
euro ogni anno.
La fase iniziale richiede l’impiego di risorse umane interne all’AAS2
per la formazione tecnica, informatica e di help-desk.
Sono necessari dei lavori nelle sedi delle farmacie di Palmanova,
per circa 300.000 euro (adeguamento standard ambientali, nuova
stanza stupefacenti, nuovo frigorifero, unità allestimento
centralizzato antiblastici e sterili), e Gorizia, per circa 30.000 euro
(ridimensionamento farmacia e adeguamento locali residui). Sono
da adeguare i locali-attrezzature di transito-stoccaggio temporaneo
(Gorizia-Latisana-Monfalcone - 10.000 euro).
È previsto l’acquisto di un furgone di piccole dimensioni (20.000
euro).
È necessario un investimento per la tracciabilità delle consegne di
beni non EGAS (5.000 euro ogni anno).
Tempo di realizzazione I tempi di attuazione delle azioni sopra citate possono essere stimati come segue: E) L’azienda effettua il puntamento delle anagrafiche aziendali
su quelle dell’EGAS: 30 settembre 2015
F) L’Azienda forma il personale della metà mancante all’utilizzo
del sistema informatico di richiesta di beni al magazzino EGAS:
31 ottobre 2015
G) L’Azienda attiva le richieste al magazzino EGAS: 30 novembre
2015
H) L’Azienda procede al progressivo ridimensionamento
strutturale e dei dipendenti dei magazzini della farmacia e
dell’economato, anche tramite una loro centralizzazione in un
unico punto aziendale. Contestualmente ridefinisce percorsi e
organizzazione dei trasporti.
L’azione è terminata entro il 31 dicembre 2018.
Ritorno economico Nel 2016, con la riduzione dei magazzini aziendali economali e di
89
farmacia, si può concludere il rapporto di collaborazione con la
Cooperativa il Grande Carro: i trasporti interni sono gestiti con
personale precedentemente impiegato nei magazzini aziendali.
Due-tre figure del comparto sono ricollocate nella squadra autisti
aziendali, in sostituzione dei due-tre autisti forniti dalla Coopertiva
Minerva.
Nel medio-lungo termine non saranno più necessarie le seguenti
figure del comparto nelle attività di farmacia, magazzino e
trasporti: 1 farmacista, 3 figure amministrative, 10 figure del
comparto. Si può stimare il seguente risparmio annuo:
2016 – 90.000 euro;
2017 – 240.000 euro;
2018 – 490.000 euro;
Riduzione degli scaduti aziendali: circa 15.000 euro per anno.
Recupero risorse umane Vedi sopra
Benefici organizzativi Miglioramento della risposta alle richieste dei reparti
Vincoli //
91
LINEA INTERVENTO N° 8 (RAZIONALIZZAZIONE)
OTTIMIZZAZIONE UTILIZZO TECNOLOGIE SANITARIE
Obiettivo Azioni di ottimizzazione e razionalizzazione dell’utilizzo delle apparecchiature sanitarie volte alla diminuzione dei costi globali di gestione.
Razionale L’attuale global service relativo alla manutenzione delle apparecchiature biomedicali di per se costituisce un sistema ottimale di mantenimento della funzionalità e sicurezza delle stesse, tuttavia genera un costo dovuto al canone di manutenzione che, in caso di utilizzo di una data attrezzatura troppo limitato o nullo, può risultare superfluo: va quindi posta particolare attenzione allo stato del parco macchine ed agli aspetti legati all’acquisizione, uso e dismissione.
Azioni A) realizzazione e completamento della inventariazione
(attualmente già in corso e si completerà a settembre) con
individuazione delle apparecchiature da dismettere (quindi
non più in manutenzione);
B) attribuzione della quota di manutenzione delle tecnologie al
centro di costo di competenza;
C) realizzazione del regolamento per l’acquisizione e gestione
delle apparecchiature biomedicali.
In particolare, per il presente progetto, vanno sviluppati i seguenti
aspetti:
acquisti in conto capitale e dismissioni.
valutazione dei tempi di utilizzo delle apparecchiature
sanitarie per determinare la possibilità di condivisione
delle stesse tra diversi professionisti e/o reparti con
definizione del sistema decisionale che coinvolga l’Area
Sanitaria e Tecnica;
possibilità di noleggio di alcune apparecchiature se la
differenza tra spese di manutenzione e spese di noleggio è
favorevole per l’Azienda;
concentrazione della dislocazione di predeterminate
apparecchiature sanitarie;
sensibilizzazione di modalità di utilizzo per prevenire casi di
furto o di guasto dovuti a negligenza.
Costi di attivazione progetto Non è previsto nessun costo di attivazione
Tempo di realizzazione (vedi Gantt)
A) L’inventario è attualmente già in corso e si completerà a
settembre con queste tempistiche: PO Latisana entro
92
giugno, PO Palmanova entro luglio, PO Gorizia e
Monfalcone entro settembre; entro ottobre sarà definita
la lista apparecchiature da dismettere;
B) Entro settembre;
C) Entro settembre;
Ritorno economico A) 38.400 €/anno in minori costi manutentivi determinati da una
prima stima delle apparecchiature da dismettere, per il 2015 si
calcola solo il minor costo nel trimestre conclusivo per 9.600 €; si
precisa che le apparecchiature più costose (sopra i 100.000,00 €)
determinano in caso di dismissione un risparmio immediato del
canone di manutenzione, invece se l’apparecchiatura è piccola il
risparmio è maturato nell’anno successivo alla dismissione.
B) Si prevede un risparmio indotto dalla maggiore appropriatezza
gestionale, ad ora non quantificabile;
C) Si prevede un risparmio indotto dalla maggiore appropriatezza
gestionale, ad ora non quantificabile;
Recupero risorse umane //
Benefici organizzativi Le azioni esplicitate nei punti B) e C) mirano a migliorare sensibilmente l’organizzazione e la razionalizzazione nell’acquisizione ed utilizzo delle apparecchiature biomedicali, portando un significativo contributo per la attenta valutazione dei bisogni tecnologici e per la giusta collocazione delle risorse aziendali.
Vincoli //
93
LINEA INTERVENTO N° 9 (RAZIONALIZZAZIONE)
OTTIMIZZAZIONE UTILIZZO PRESIDI SANITARI A VALENZA ASSISTENZIALE
Obiettivo Ottimizzare l’utilizzo di alcune linee di presidi a valenza assistenziale tenendo conto delle linee guida, i protocolli che regolano il settore, l’appropriatezza e la sicurezza per l’utente e per l’operatore. Linee di lavoro:
Utilizzo superfici antidecubito a noleggio Utilizzo delle Medicazioni Avanzate per il trattamento delle Lesioni da
Pressione, Vascolari, Diabetiche, ecc. Utilizzo dei presidi per l’incontinenza
Razionale L’utilizzo consapevole di presidi di buona qualità associato ad una formazione capillare volta ad omogeneizzare i comportamenti degli operatori si traduce in una razionalizzazione dei consumi. Il presidio giusto al paziente giusto altre a soddisfare il bisogno dell’utente riduce gli sprechi rendendo più efficiente il sistema.
A - Utilizzo superfici antidecubito a noleggio anno 2014: ex ASS5: 351.520 € di cui: 1) 190.864 ospedali, 2) 160.656 territorio
a) distretto Est 27.274 € b) distretto Ovest 24.761 € c) RSA+Hospices Ialmicco 58.966 € d) RSA+Hospices Latisana 49.653 €
ex ASS2: 170.208 € circa solo Ospedali; B - Utilizzo delle Medicazioni Avanzate per il trattamento delle Lesioni da Pressione, Vascolari, Diabetiche, ecc. anno 2014: ex ASS5: 170.809 € (di cui 37.168 € di medicazioni a base di Argento) ex ASS2: 262.110 € (di cui 107.717 € di medicazioni a base di Argento C - Utilizzo dei presidi per l’incontinenza anno 2014: ex ASS5 + ex ASS2 spesa totale comprensiva di tutti i presidi per incontinenza:
181.933 € anno 2014
77.508 € primi 5 mesi 2015
Azioni A - Utilizzo superfici antidecubito a noleggio
Azione n°1A Adozione indicazioni delle LLGG Regionali sulla Prevenzione e Trattamento delle Lesioni da Pressione (LdP) anno 2013 che hanno valutato la revisione bibliografica più recente in materia.
Diffusione e implementazione LLGG in tutti i setting aziendali
Azione n°2A Rinegoziare con l’attuale fornitore le tipologie di noleggio da chiamata a continuativo per le RSA e Hospice dell’ex ASS5 e la Medicina dell’ospedale di Monfalcone
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Informazione/addestramento del personale sulla nuova procedura di noleggio, sanificazione e controllo dei presidi e dei compressori.
Azione n° 3A In attesa della gara regionale attivazione di una nuova gara per sperimentare l’utilizzo di un sistema efficace ma più economico per sostituire i noleggi continuativi sul territorio dei distretti Est e Ovest. Oggi un noleggio continuativo costa 6.95 € al gg per 365gg, la nuova gara dovrebbe ridurre il costo a 3 € al dì/365 gg.:
Formazione di gruppi di lavoro per la stesura delle gare per l’acquisto/noleggio.
Espletamento gara e avvio nuovo noleggio
Informazione/addestramento del personale sulla nuova procedura di
noleggio, sanificazione e controllo dei presidi e dei compressori
Azione n° 4A Eventuale acquisto di superfici antidecubito da destinare alle RSA,
Hospice e distretti (da considerare oltre al costo delle superfici anche un n°
appropriato di coperture di ricambio, le sanificazioni e le eventuali riparazioni…)
B - Utilizzo delle Medicazioni Avanzate per il trattamento delle Lesioni da Pressione,
Vascolari, Diabetiche, ecc
Azione n°1B Adozione indicazioni delle LLGG Regionali sulla Prevenzione e
Trattamento delle Lesioni da Pressione (LdP) anno 2013 che hanno valutato la
revisione bibliografica più recente in materia.
Azione n°2B Riorientamento dei comportamenti e/o delle consuetudini attraverso una condivisione di un protocollo aziendale sull’utilizzo delle medicazioni avanzate. (es. quando utilizzare le medicazioni con argento, o quando possibile utilizzare per il calcagno una medicazione conformabile al posto di una pre-conformata che costa il doppio!….):
Istituzione gruppo di lavoro multidisciplinare e infermieri referenti per setting assistenziale.
Formazione/addestramento (infermieri e personale di supporto)
Riunioni con gli operatori coinvolti (ospedale e territorio)
Azione n°3B Adozione di un prontuario unico con una gamma di prodotti presenti in
gara regionale condivisi da tutti gli operatori (farmacista, infermiere, diabetologo,
chirurgo, ecc.)
Azione n°4B Verificare ed eventualmente migliorare l’appropriatezza dell’utilizzo
delle medicazioni contenti argento.
Azione n°5B Prevedere alcuni prodotti costosi o di nicchia con richiesta motivata.
Istituzione gruppo di lavoro multidisciplinare
Formazione
Riunioni
C - Utilizzo dei presidi per l’incontinenza anno 2014:
Azione n°1C Riorientamento dei comportamenti e/o delle consuetudini attraverso una condivisione di una procedura aziendale sull’utilizzo dei presidi per l’incontinenza che consideri la taglia appropriata e il livello di incontinenza dell’utente:
95
Istituzione gruppo di lavoro
Formazione/addestramento (infermieri e personale di supporto)
Costi di attivazione progetto
35.000 € forfetari per acquisto di superfici con relativi teli di ricambio; da considerare
il costo per il lavaggio e sanificazione delle coperture e le eventuali riparazioni.
Tempo di realizzazione Vedi Gantt
Ritorno economico A Utilizzo superfici antidecubito a noleggio. Azione n°2A passaggio dal tipo noleggio a chiamata a quello continuativo per tutte le superfici utilizzate nelle RSA e Hospice (Palmanova-Latisana) e per gli utenti seguiti a domicilio dei due distretti Est-Ovest; tale noleggio prevede che una giornata di noleggio costi 6.95 € (ivato):
Beneficio economico per 5 mesi (agosto – dicembre 2015), 17.660 €
Beneficio economico anno 2016*, 42.386 € Azione n°3A attivazione gara sperimentale per copertura completa del fabbisogno delle RSA e Hospice (Palmanova-Latisana) e per gli utenti seguiti a domicilio dei due distretti Est-Ovest; la gara dovrebbe prevedere il costo giornaliero di una giornata di noleggio non più alto di 3 € (ivato):
Beneficio economico per 5 mesi (agosto – dicembre 2015), 41.310 €
Beneficio economico anno 2016* , 99.144 € * entro il 2016 dovrebbe partire la nuova gara regionale sulle superfici. In tal caso sono da rivedere i benefici economici. A seguito di ciò non è possibile prevedere il beneficio economico per gli anni 2017-2018 Azione n°4A acquisto di n° 20 superfici antidecubito con specifiche caratteristiche… (azione da rivalutare nel 2016 se non espletata la gara regionale sulle superfici a noleggio) B - Utilizzo delle Medicazioni Avanzate per il trattamento delle Lesioni da Pressione,
Vascolari, Diabetiche, ecc
Azione n°2B Riorientare l’utilizzo delle medicazioni sagomate per tallone con quelle non sagomate:
beneficio economico potenziale 3400 € per 4 mesi
beneficio economico potenziale 9.920 € per un anno Azione n°4B Razionalizzare l’utilizzo delle medicazioni contenti Argento; Valutazione forfetaria in quanto non è possibile al momento fare una stima più precisa:
beneficio economico: – 8% sulla spesa presunta di 4 mesi: 2.870 €
beneficio economico: – 8% sul totale della spesa annua: 8.600 € circa C - Utilizzo dei presidi per l’incontinenza Azione n°1C Riorientamento dei comportamenti e/o delle consuetudini
beneficio economico potenziale 2.800 € per 4 mesi
96
beneficio economico potenziale 4.200 € per 6 mesi
Vincoli Gara regionale superfici antidecubito ancora da avviare, ma che dovrebbe essere operativa con il 2016. Gare regionali, medicazioni avanzate, presidi per l’incontinenza già in fase di stesure del capitolato.
A Utilizzo superfici antidecubito a noleggio.
B - Utilizzo delle Medicazioni Avanzate per il trattamento delle Lesioni da Pressione, Vascolari, Diabetiche, ecc
C - Utilizzo dei presidi per l’incontinenza
€ 3.400
€ 2.870
€ 2.800
€ 9.920
€ 8.600
€ 4.200
€ 0
€ 1.000
€ 2.000
€ 3.000
€ 4.000
€ 5.000
€ 6.000
€ 7.000
€ 8.000
€ 9.000
€ 10.000
2015 2016 2017
ritorno
economico
MED.AV.Tallone
ritorno
economico
MED.AV.in AG
presidi
incontinenza
99
INTRODUZIONE
Il presente documento descrive la progettualità che l’azienda intende sviluppare in
materia di riorganizzazione dei percorsi , progettualità che si sviluppa secondo le
seguenti linee di indirizzo:
1) revisioni organizzative finalizzate all’ottimizzazione dell’uso degli spazi e delle risorse
2) revisioni distributive finalizzate alla definizione di nuovi percorsi di accesso
3) implementazione dei percorsi di appropriatezza all’interno dei setting riabilitativi
4) riorganizzazione e riqualificazione dei percorsi ambulatoriali
5) revisione di percorsi finalizzati a migliorare la qualità percepita e aumentare il comfort dei
pazienti
I temi della riorganizzazione sono stati sviluppati all’interno di gruppi multiprofessionali e
multidisciplinari secondo la logica dell’analisi di processo con l’obiettivo di fare sinergia tra la
necessità di recuperare risorse e l’importanza di sviluppare l’appropriatezza dei percorsi.
Nella figura 1 è riportato lo schema logico
seguito.
I principi organizzativi alla base delle progettualità sono:
1) Piano di sviluppo del setting riabilitativo. L’assistenza riabilitativa rappresenta un livello in
evoluzione sia in termini di offerta che di appropriatezza delle cure. Il rapporto OASI 2013
evidenzia come le spese per la riabilitazione nel 40% dei casi sono sostenute con modalità
100
out of pocket o sono trasferite come tetti di spesa al privato accreditato. Si rende
necessario, quindi, sviluppare l’appropriatezza di cura e di setting riabilitativo come driver
anche di recupero di risorse economiche. In questo senso si sono sviluppati i lavori che si
sono dati l’obiettivo di creare percorsi di insourcing riabilitativo, sviluppando anche modelli
assistenziali nuovi, improntati sul modello per intensità di cure (ortogeriatria).
2) Piano di sviluppo dell’assistenza ambulatoriale. L’attuale organizzazione ambulatoriale è
diversa nei due presidi: incentrata sul modello poliambulatorio specialistico nell’ospedale di
Palmanova Latisana, decentrata tra le singole unità operative nell’ospedale Gorizia
Monfalcone. L’assistenza ambulatoriale rappresenta uno snodo importante nel
funzionamento dell’azienda sanitaria in quanto integra i livelli di assistenza (ospedale
territorio), rappresenta un modello importante nel percorso di cura del paziente e
rappresenta un momento di incontro fondamentale tra cittadino e istituzione. Nella logica
della centralità del paziente e dell’accessibilità ai servizi l’accorpamento dei servizi
ambulatoriali in un’unica area dedicata rappresenta una tappa organizzativa fondamentale
in cui trova concretezza la condivisione di spazi, servizi e risorse. La creazione di piastre
ambulatoriali comuni è anche un momento in cui si possono integrare servizi ospedalieri e
territoriali, favorendo quindi l’integrazione ospedale territorio, mettendo i professionisti a
lavorare insieme e dando sviluppo a valore ai progetti di assistenza primaria. La
condivisione di risorse è inoltre uno strumento di efficientamento organizzativo che
permette di rivedere piani di lavoro e impegno di personale infermieristico.
3) Piano di sviluppo dell’assistenza per intensità di cure. L’assistenza per intensità di cure
risponde al paradigma organizzativo coerente con la complessità assistenziale del paziente,
dando appropriatezza e specificità alle cure. L’organizzazione dell’ospedale deve essere
strutturata intorno al bisogno del paziente adottando un sistema basato su intensità e
natura della cura con aree disciplinari integrate dove la persona compie un percorso.
Abbandona, quindi, il lavoro centrato sui compiti e pone l’attenzione sul progetto di salute
della persona; lavora per processi ad alta integrazione multidisciplinare. Il principio è che
non si muove il paziente all’interno dell’ospedale ma è l’ ospedale che si muove sul
paziente. Sulla base di questo principio si è cercato di ridefinire l’area ad alta intensità di
cura dell’ospedale di Gorizia, attualmente separata, anche fisicamente, tra terapia intensiva
e cardiologia (UTIC). L’obiettivo è creare un gruppo assistenziale unico e mettendo le
degenze in un’unica area, indipendentemente dalla struttura accettante di riferimento
(UTIC/TI).
In tabella 1 sono riportate le aree di intervento e la declinazioni delle rispettive azioni. In tabella
2, invece si riporta il quadro sinottico degli interventi
101
Tabella 1
AREA AZIONE
A. Attività ambulatoriale Linea 1: Revisione degli spazi e dell’organizzazione della piastra
ambulatoriale di Gorizia
Linea 2: Revisione degli spazi e dell’organizzazione della piastra
ambulatoriale di Monfalcone
B. Attività di degenza:
TI/UTIC
Linea 3: Definizione di un unico gruppo assistenziale tra terapia intensiva
e UTIC
C. Blocco operatorio Linea 4: Revisione organizzativa blocco operatorio Monfalcone
D. Qualità delle cure Linea 5: Revisione percorsi all’interno del PS di Gorizia
E. Riabilitazione Linea 6: Riabilitazione: revisione percorsi riabilitativi PdC**
Linea 7: Revisione percorsi di accessibilità ai servizi ex art. 26
F. Efficientamento servizi
territoriali
Linea 8. Revisione attività di guardia turistica
Linea 9. Revisione guardia medica
102
Tabella 2. Sinossi conclusiva dei lavori
LINEA DI RIORGANIZZAZIONE Recupero RU
(t.p.e.)
COSTI (euro) al
31.12.2015
Recupero (euro) al
31.12.2015
Recupero (euro) al
31.12.2016
LINEA 1: Organizzazione piastra ambulatoriale di Gorizia
11,5 200.000
LINEA 2: Organizzazione piastra ambulatoriale di Monfalcone 1° step
3,5
LINEA 2: Organizzazione piastra ambulatoriale di Monfalcone 2° step
2
LINEA 3: Attività di degenza: gruppo assistenziale unico UTIC/TI*** Gorizia
2
LINEA 4: Revisione organizzativa blocco operatorio Monfalcone
2 10.000 10.000
LINEA 5: Revisione percorsi di PS Gorizia
1 10.000
LINEA 6: Riabilitazione: revisione percorsi riabilitativi PdC**
40.000 = 200.000
LINEA 7: Riabilitazione: revisione percorsi di accesso a servizi ex art. 26
150.000 150.000
LINEA 8: Efficientamento servizi territoriali: revisione utilizzo automobili di continuità assistenziale DBI,DAI
70.000 70.000
LINEA 9: Efficientamento servizi territoriali: revisione servizi guardia turistica Grado
30.000 30.000
103
LINEA INTERVENTO N° 1- (RIORGANIZZAZIONE)
REVISIONE PIASTRA AMBULATORIALE E DH GORIZIA
Obiettivo Creazione di piastre ambulatoriali centralizzate con lo scopo di efficientare il percorso del cittadino, le risorse e le tecnologie.
Razionale Valutazione comparativa delle diverse soluzioni per spazi e percorsi di tipo orizzontale, invece di verticale, come presente attualmente. Lo studio di fattibilità è il risultato di valutazioni basate sullo stato organizzativo attualmente in essere. La revisione dell’organizzazione delle aree ambulatoriali ospedaliere viene proposta al fine di razionalizzare spazi, risorse strumentali ed umane. L’organizzazione del lavoro viene attuata attraverso meccanismi di integrazione, coordinamento ed interdipendenza che si esplicita soprattutto attraverso l’analisi dei flussi (percorsi degli utenti-pazienti, logistica, ecc.).
Azioni 7. Valutazione mappatura e destinazione d'uso degli attuali ambulatori presenti in ospedale.
8. Studio strutturale (spazi, strumentazione e dati di attività) da cui ne deriva la distribuzione su due piani: ambulatori dell'area chirurgica posizionati al 2° piano ed ambulatori dell'area medica e distrettuali al 1° piano (ex degenze materno infantile).
9. Creazione di una segreteria unica per piano (1° e 2°) 10. Analisi delle dotazioni totali dell'organico infermieristico e di supporto. 11. Analisi de n° delle prestazioni/infermiere. 12. Valutazione costi/benefici. 13. Coinvolgimento di tutto il personale medico e del comparto. 14. Estensione delle agende di prenotazione al CUP. 15. Estensione della fascia oraria di apertura degli ambulatori, comprensiva
della fascia pomeridiana. 16. Condivisione degli stessi spazi ambulatoriali nelle diverse fasce di apertura
per un utilizzo polispecialistico degli stessi, anche per la L.P. (medicina, neurologia, metabolismo osseo, ecc.).
17. Utilizzo dell'ex “sala parto” come sala operatoria plurispecialistica medica e chirurgica (medicina, dermatologia, diabetologia, pneumologia ed ORL).
18. Utilizzo delle stanze del D.H medico/ambulatorio iniettivo per tutte le specialità, comprese quelle distrettuali.
19. Trasferimento della Medicina Sportiva negli ambulatori della Cardiologia, per ottimizzare flusso pomeridiano, segreteria unica e spazi.
20. Informazione-formazione del personale per ottenere un pool infermieristico pluridisciplinare.
21. Trasferimento ambulatori di neurofisiopatologia dal 6° al 4° piano per un recupero tempo-lavoro nel trasporto dei pazienti delle degenze neurologiche presenti sullo stesso piano.
22. Definizione con la Farmacia Ospedaliera di un percorso di assistenza farmaceutica post-visita ambulatoriale.
23. Previsione di un cronoprogramma di adeguamento e trasloco.
104
Costi di attivazione progetto
Il progetto è stato condiviso con l’Ufficio Tecnico ed Informativo, ognuno per l’ambito di competenza.
Preventivo Ufficio Tecnico: Impianto elettrico: euro 15.000,00 Prese dati: euro 4.300,00 Impianto idraulico: euro 1.000,00 Edile: euro 9.700,00
Totale: euro 30.000,00
+ cartellonistica, pitturazione, pulizia, trasloco, ecc.: da valutare
+ display visivo nelle sale di attesa: da valutare
Tempo di realizzazione (vedi Gantt)
Vedi allegato
Ritorno economico Risparmio su: - spese di pulizia (ambulatori versus aree amministrative/di servizio versus chiusura) - gestione utenze.
Recupero risorse umane
DOTAZIONE ORGANICA POLIAMBULATORI DAI (Gradisca, Cormons e ospedale): Infermieri 19 OSS 2
DOTAZIONE ORGANICA DIP. MED. H.GO:
Infermieri 4 Infermieri generici 4 coadiutore amministrativo 1
Totale DAI +H GO:
Infermieri 23 personale di supporto 6 coad. amministrativo 1
TOTALE FORZA LAVORO DAI + H. GO:
infermieri 19 personale di supporto 4,5
RECUPERI DAI + DIP. MED. H. GO: 1 infermiere per quiescenza (2016), non si richiede la sostituzione 1 infermiere per ambulatorio Pediatria di Gorizia 2 infermieri attualmente in malattia 1 infermiere generico per quiescenza (2016), non si richiede la
sostituzione
DOTAZIONE ORGANICA POLIAMBULATORI/DH - DIP. CHIR.(2 e1 piano): infermieri 33 infermieri generici 5 ASS 2 amm.vo 1
105
TOTALE FORZA LAVORO POLIAMBULATORI/DH -DIP. CHIR.(2 e 1 piano):
infermieri 31,73 infermieri generici 4.78 ASS 2 amm.vo 1
RECUPERI POLIAMBULATORI /DH -DIP. CHIR. (2 e 1 piano):
3 infermieri per quiescenza (2015), non si richiede la sostituzione 3,50 infermieri
Si valorizza economicamente in 40.000 euro il recupero per ciascun infermiere in quiescenza dal 2015/ gennaio 2016. Il recupero dal 2016 è pari a 200.000 euro / anno. Nota: L'area ambulatoriale del Dip. Chir. è costituita da 24 ambulatori. - Attività ambulatori chir/uro/ort anno 2014 38971 prestazioni - Attività per infermiere (FL 12,83) anno 2014 3037 prestazioni
Benefici organizzativi
- Spazi e personale verranno utilizzati in base ai volumi e tipologia di attività che ogni struttura sarà in grado di produrre. - Utilizzo comune di magazzini ed aree amministrative. Si propone un unico “centro di costo” per magazzino e farmacia. - Flusso pazienti: percorso distinto e ordinato tra la degenza e le aree ambulatoriali. - La segreteria unica permette di utilizzare il personale dedicato: tempo/lavoro/infermiere epurato dalle attività burocratico-amministrative. - Il cambiamento della cultura organizzativa produrrà flessibilità, condivisione ed arricchimento professionale.
Vincoli Eventuale riorganizzazione delle attività ridistribuite tra il P.O. di Gorizia/Monfalcone previste nell’Atto Aziendale, con successiva rimodulazione delle piastre ambulatoriali.
106
Allegato: GANTT
tempo
attività responsabili T 0 T 1 T 2 T 3
? 15 gg 3 mesi 3 settimane
1 Direzione Strategica
approvazione del progetto
2 Ufficio tecnico preavviso alle
ditte
3 Ufficio tecnico ed
informativo
lavori di adeguamento
tecnico
4
Ufficio tecnico, ingegneria
clinica, EBM, direzione medica
di osp.
trasloco e collaudi apparecchiature
107
LINEA INTERVENTO N°2 – (RIORGANIZZAZIONE)
REVISIONE PIASTRA AMBULATORIALE MONFALCONE
Obiettivo I cambiamenti dell’assetto tecnico logistico vanno indirizzati al raggiungimento di finalità di ordine più generale:
a) MIGLIORARE l’appropriatezza clinica assistenziale, mediante la
riorganizzazione della piastra come parte di un percorso che vede l’ospedale proiettato verso un’assistenza per intensità di cura
b) ORIENTARE la multidisciplinarietà nell’ottica del processo, “indirizzando” la cultura organizzativa verso una maggiore flessibilità e coinvolgimento da parte del personale
c) ACCRESCERE la soddisfazione dell’utente d) RECUPERARE efficienza e produttività dei processi attraverso
l’analisi dei flussi e) AUMENTARE la visibilità esterna aziendale, promuovendo
soluzioni innovative nei modelli organizzativi di cura, al fine di migliorare la performance dei processi assistenziali in termini di tempistica, appropriatezza, sicurezza e costo.
Finalità di ordine più particolare: a) FACILITARE l’accesso alla struttura da parte degli utenti b) OTTIMIZZARE l’attività clinica liberando capacità produttive c) RIVISITARE la dotazione dell’organico del comparto con eventuale
recupero di risorse, implementando un percorso formativo e di analisi degli standard assistenziali e sollecitando il personale infermieristico verso una impostazione multi-professionale, anziché specialistica
d) MIGLIORARE l’integrazione Ospedale Territorio e) CONSIDERARE le soluzioni tecnico logistiche subalterne e
funzionali alle esigenze degli utenti da un lato e dei professionisti dall’altro.
Razionale - Utilizzo di risorse umane, strumentali e spazi condivisi - Avvalersi di una segreteria unica - Uniformità e semplificazione dei percorsi - Formazione del personale che permetta il suo utilizzo in più
ambiti operativi nel rispetto delle specificità professionali
Azioni - Verifica della logistica e implementazione del progetto (vedi piantina)
- Analisi della dotazione degli organici (ospedaliero e distrettuale) - Analisi dei flussi di attività (tipologia e volume) - Progressiva strutturazione della turnistica sulle 12 ore
(rivisitazione attività, orari prestazioni, agende CUP, libera professione, ecc.)
- Coinvolgimento del personale attraverso audit - Formazione del personale (1 step entro fine anno) - Identificazione coordinatore infermieristico unico
108
Costi di attivazione progetto Nella previsione di un doppio step di unificazione della piastra, di cui il
secondo viene definito come "complessivo", per l’attuazione del 1° è
prevista una spesa di circa 200.000 euro:
- Interventi di climatizzazione (110.000 €)
- Adeguamento edile
- Adeguamenti impiantistici
- Alcuni lavori di partizioni antincendio
Tempo di realizzazione - 1° step riorganizzazione degli ambulatori ORT/CHIR/ORL/URO ospedalieri e FKT/OC/ORT distrettuale entro 31/12/2015
- 2° step progetto complessivo (dopo approvazione Atto Aziendale)
Ritorno economico
Analisi Dotazione Organica Dotazione organica Ospedale (forza lavoro) U.O. Inf IG
Neurologia 1 1
Pre-ricovero 4,6 1
Amb ORL/Chir/Ort 5 1
Cardiologia 5,78
TOT 16,38 3 Note: - non compresa nei numeri 1 assenza inf per lunga malattia
- non compreso nei numeri il personale SOC Oculistica (4 inf)
- 1 inf cardiologia già integrato con attività c/o pre-ricovero
Dotazione organica Distretto (forza lavoro) U.O. Inf IG
Poliambulatori: Ortopedia, Odontoiatria, Oculistica, Ginecologia, Fisiatria, Cardiologia, Urologia, Iniettivo
9 (8,58)
0
Antidiabetico 4 0
Recupero risorse umane Recupero personale da Ospedale
- 2 inf + 1IG per chirurgia ambulatoriale 1° piano degenze - 1 IG + 1 inf cardio (2° step)
Recupero personale da Distretto - 0.5 inf (2 turni per 1 inf a settimana) - Per il 2° step verrà valutato in un secondo momento
Benefici organizzativi Nella nuova organizzazione si andrà a privilegiare il rapporto umano con l’utente, sottolineando la centralità del malato e della sua dignità come persona:
- Centralizzazione delle funzioni e omogeneizzazione dei strumenti operativi
- Migliore flusso utenti - Razionale utilizzo del personale - Utilizzo intensivo della struttura e degli ambienti
Vincoli - Poca flessibilità orari componente medica
109
- Prescrizioni medico competente per il personale del comparto, benefici di legge (104, part time) per gestione del personale
- Disponibilità economica per le opere strutturali
110
LINEA INTERVENTO N° 3 - (RIORGANIZZAZIONE)
PIASTRE AMBULATORIALI LATISANA – ACCORPAMENTO AMBULATORI IN UNICA SEDE
Obiettivo Azioni di ottimizzazione e razionalizzazione dell’utilizzo degli spazi e delle apparecchiature sanitarie volte alla diminuzione dei costi globali di gestione.
Razionale Attualmente il Distretto Ovest governa le seguenti attività ambulatoriali: - Oculistica - Dermatologia - Cardiologia - Medicina dello sport - Odontostomatologia
Le stesse sono dislocate in vetusti ambulatori in una vecchia palazzina adiacente all’Ospedale; quindi in situazione logistica decentrata rispetto alla piastra ambulatoriale ospedaliera. Questo implica:
- Attrezzature dedicate per ciascun settore, e quindi a volte duplicate (vedasi cardiologia osp e cardiologia distrettuale)
- Conseguenti maggiori costi di manutenzione e sostituzione; minore razionalizzazione utilizzo beni sanitari
- Disorientamento dei pazienti (a causa delle sedi diverse)
Azioni 1. Concentrare la maggior parte delle attività ambulatoriali in una unica sede (tra l’altro di recentissima ristrutturazione) offre senz’altro una migliore immagine e comfort al paziente.
Rispetto alle 5 discipline, non si può procedere con odontoiatria e
medicina dello sport (le motivazioni sono descritte nel paragrafo
dei vincoli).
2. Trasferimento ambulatori:
Oculistico: disponibile l’ambulatorio n. 15, che già attualmente
ospita le attività del distretto
Dermatologia: disponibile stanza n. 21
Cardiologia: disponibile stanza n. 21
3. Attrezzature ed arredi:
E’ necessario acquisire ECG + 1 carrello per attività di
Dermatologia. Tali attrezzature sono già in uso presso il Distretto.
Nessuna nuova acquisizione
4. Gestione ordini beni sanitari e non sanitari, gestioni
111
apparecchiature:
La gestione di tutte le attività di supporto saranno a carico del
Coordinatore della Piastra Poliambulatoriale.
A tal proposito è necessario quantificare i consumi ed assegnare il
relativo budget al Poliambulatorio.
5. Personale: è necessario il trasferimento di 1 unità
(infermiere), già presente in Distretto.
La gestione integrata delle attività ospedaliere e distrettuali
consente una razionalizzazione dell’utilizzo della risorsa
assistenziale e consentirà di liberare spazi temporali da dedicare ad
altre attività che attualmente presentano criticità (Centro
Trasfusionale).
Costi di attivazione progetto Non è previsto nessun costo di attivazione
Tempo di realizzazione (vedi Gantt) Da 01.10.2015.
(vincolato al trasferimento della risorsa umana)
Ritorno economico Si prevede un risparmio indotto dalla maggiore appropriatezza
gestionale, ad ora non quantificabile.
Recupero risorse umane Nessuno
Benefici organizzativi Fruizione di spazi di recente ristrutturazione (rispetto a spazi obsoleti) Razionalizzazione acquisti e manutenzioni attrezzature sanitarie Miglioramento immagine offerta ambulatoriale Razionalizzazione risorse infermieristiche
Vincoli Medicina dello sport: non trasferibile per mancanza di spazio fisico all’interno della piastra. Nessun ambulatorio è in grado di accogliere le ingombranti attrezzature per il test di Master (che, per obbligo normativo, non è altrimenti sostituibile). Si segnala altresì che la Medicina dello Sport dovrà essere trasferita alla gestione del Dipartimento di Prevenzione. Odontostomatologia: richiede spazio ed attrezzature dedicate il cui trasferimento non risulta logisticamente possibile né economicamente vantaggioso.
112
LINEA INTERVENTO N° 4 - (RIORGANIZZAZIONE)
PIASTRE AMBULATORIALI PALMANOVA (ACCORPAMENTO)
Obiettivo generale Ripensare, riposizionare e ristrutturare l’organizzazione
Obiettivi specifici Supporto al processo di sviluppo della medicina territoriale con affiancamento coerente degli specialisti; Implementazione dell’integrazione tra specialisti territoriali e specialisti ospedalieri; riordino spazi della sede di Cervignano quale atto propedeutico realizzazione CAP
Razionale L’organizzazione e la strutturazione dei servizi specialistici ambulatoriali in un’unica piastra trovano presupposto nell’intento di sviluppare la risposta ambulatoriale ai problemi di salute che richiedono competenze e tecnologia di secondo livello, limitando per quanto possibile il ricorso all’ospedalizzazione. La logica che sottende l’organizzazione è quella della facilitazione all’accesso ed alla fruizione da parte del cittadino, che può trovare in un’unica area con un unico punto di accesso/prenotazione, l’offerta complessiva specialistica ambulatoriale di cui necessita. L’aggregazione, nella piastra ambulatoriale in tal modo allestita, anche di una parte dei servizi specialistici attualmente dislocati nelle sedi distrettuali, nasce dalla duplice esigenza di migliorare, da un lato, la qualità delle prestazioni (usufruendo della logistica e delle attrezzature più adeguate disponibili nel presidio ospedaliero, nonché della possibilità di confronto ed integrazione immediata del medico con le equipe specialistiche del presidio) e dall’altro di liberare, presso la sede distrettuale di Cervignano, alcuni spazi da adibire ad attività medica per le cure primarie, con l’organizzazione di un Centro per l’Assistenza Primaria.
Azioni OSPEDALE
Individuazioni tempo ambulatoriale / luogo
Incastro con ambulatorio specialisti ospedalieri
Valutazione disponibilità personale infermieristico
Modificare agenda CUP (pro memoria)
DISTRETTO
Compliance dei professionisti
Valutazione trasferibilità apparecchiature
Valutazione trasferimento 1 unità infermieristica
Costi di attivazione progetto Per riallestimento locali
Ritorno economico Ottimizzazione e razionalizzazione utilizzo apparecchiature / strumentario volti alla riduzione dei costi (principio della condivisione e dell’appropriatezza gestionale) ad oggi non quantificabili.
Recupero risorse umane 0
Benefici organizzativi Razionalizzazione spazi, impiego di risorse umane (personale di supporto), accorpamento servizi di accesso / segreteria
Vincoli / Complessità Orario specialisti territoriali non flessibile
113
Necessità di condivisione con i rappresentanti dei professionisti Necessità di rimodulare agenda specialisti ospedalieri ORL: 1 unico ambulatorio attrezzato
GANTT
Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre
Presentazione e
approvazione
progetto
Accordo con i
professionisti
Predisposizione
tempo / spazio
ambulatoriale e
riorganizzazione
agende
Predisposizione
tempo / spazio
ambulatoriale e
riorganizzazione
agende
Trasferimento
personale medico /
infermieristico
Inizio attività
ambulatoriale con
nuova organizzazione
114
LINEA INTERVENTO N° 5 – (RIORGANIZZAZIONE)
GRUPPO ASSISTENZIALE UNICO TI E UTIC-S.GIOVANNI DI DIO
Obiettivo Riorganizzazione dell’Unità di Terapia intensiva ed U.T.I.C. e Recovery Room Ottimizzazione dell’attuale utilizzo dei locali in uso
Razionale Relativamente al numero dei posti letto di terapia intensiva e/o subintensiva assegnato, è coretto indicare le unità infermieristiche necessarie all’assistenza: 1. 1 infermiere ogni 2 posti letto di T.I. 2. 1 infermiere ogni 4 posti letto in sub-intensiva tale standard è confermato dalle linee guida assistenziali nazionali di riferimento relative all’alta complessità delle cure. Personale di supporto, che è indispensabile per assicurare una buona operatività. Considerando gli standard organizzativi, strutturali, tecnici dell’U.O. devono essere considerati i dati di attività precedenti : numero e tipologia dei casi trattati, case mix, tasso di occupazione dei posti letto, tempi di degenza ecc L’occupazione media dal 01/01/2015 al 30/04/2015 è: Terapia Intensiva 95,5% UTIC 74,8 Degenza media dal 01/01/2015 al 30/04/2015: Terapia Intensiva 8,6 UTIC 4
Azioni 1. Studio di fattibilità delle opere edilizie necessarie alla realizzazione dell’obiettivo
2. Analisi e condivisione dei percorsi di fattibilità con il personale sanitario, nonché con il personale sanitario dell’U.O. di Cardiologia di Monfalcone (impiantistica Pace-maker ecc)
3. Programmazione di un piano di formazione adeguato all’apprendimento dei percorsi assistenziali diversificati relativi alla complessità assistenziale degli utenti ricoverati negli ambiti di Terapia Intensiva, UTIC
4. Verifica dei percorsi formativi, a step definiti, con possibilità di azione correttiva
5. Elaborazione ed applicazione del turno di servizio unico.
Costi di attivazione progetto
€ 30.000,00
Si rimanda allo studio di fattibilità delle opere edilizie relative alla
funzionalità della riorganizzazione
Tempo di realizzazione Vedi Gantt
Ritorno economico
Recupero risorse umane
Dotazione organica area di Degenza e Recovery Room al30/04/2015:
FORZA LAVORO 32 PERSONE per 8 posti di Terapia Intensiva e Recovery
Room, 4 posti di UTIC e 4 posti Sub Intensiva per un totale di 16 posti letto
115
FORZA LAVORO 30 PERSONER per6 posti di TER.INT/UTIC e 4 Sub intensiva e
copertura turni Recovery Room per un totale diI 12 posti letto
Nel calcolo non è stata tolta l’infermiera in aspettativa pre parto Non sono stati inseriti gli infermieri ambulatoriali IL RECUPERO EVENTUALE DI UNITA’ INFERMIERISTICHE E’ POSSIBILE
SOLO SE CI SARA’ UNA RIDUZIONE DEI POSTI LETTO
Benefici organizzativi Ottimizzazione dell’attuale utilizzo dei locali in uso: razionalizzazione degli spazi
Vincoli Disponibilià economica per gli interventi edili/impiantistici Limitazione dell’operatività nel corso dell’esecuzione
117
MODIFICHE STRUTTURALI/IMPIANTISTICHE/FORNITURE
Nella prima fase si dovrà procedere allo smontaggio di parte della parete mobile che divide UCIC da semintensiva Cardiologica e TI da UTIC previa delimitazione con teli (per mantenere l’attività) e demolizione del muro sottostante e trasferimento del bancone con successiva reinstallazione (ditta specializzata) (2 settimane di lavoro) Per consentire un unico punto di controllo andrà realizzato un bancone unico centrale su cui andranno remotizzati tutti gli allarmi relativi alle postazioni (sia di T.I: che UCIC che Semintensiva) per questo si dovrà procedere a:
- Fornitura con posa nuovo bancone (2 gg + tempi di fornitura) - Collegamento apparecchiature di monitoraggio (1g) - Realizzazione tamponamento in cartongesso per chiusura lato visitatori (2gg)
Pertanto complessivamente i lavori edili impiantistici per il progetto richiedono 3 settimane di lavoro e un importo complessivo di 30.000 € (comprese le forniture)
118
A. DATI DI PERFORMANCE OSPEDALIERA ( ANNO 2014)
TERAPIA INTENSIVA
DEGENZA MEDIA 7,6
PRESENZA MEDIA 6,7
TASSO DI OCCUPAZIONE 83,8
P.L. 8
Drg
4751
4831
Altro
1 Malattie cerebrovascolari specifiche
UCIC
DEGENZA MEDIA 4,1
PRESENZA MEDIA 5,7
TASSO DI OCCUPAZIONE 71,4
P.L. 8
Drg
4751
4831
Altro
Malattie cerebrovascolari specifiche
119
LINEA INTERVENTO N° 6 – (RIORGANIZZAZIONE)
BLOCCO OPERATORIO P.O. MONFALCONE
OBIETTIVO Ottimizzare la gestione delle risorse umane in blocco operatorio e ricercare la massima appropriatezza gestionale ed organizzativa
RAZIONALE Negli ultimi dieci anni centinaia sono i contributi che la letteratura ha prodotto in tema di management dei blocchi operatori e in particolare uno degli argomenti piu' esplorati e' stato lo studio dell'efficienza. Alex Macario ha individuato un panel di 8 indicatori di performance delle sale operatorie capace di individuare il livello d efficienza. Tra gli indicatori esplorati il costo del personale dovuto alla gestione delle sale operatorie non basata sulla massimizzazione dell'efficienza dei processi in B:O. assumeva particolare rilevanza. La ricerca della massima efficienza nell'uso della risorsa umana nel blocco operatorio e contestualmente la forte attenzione a creare condizioni ambientali di lavoro favorevoli ed empowering è la ragione del presente gruppo di lavoro. Nella fattispecie il focus sara' centrato sullo sviluppo del processo di integrazione multiprofessionale del personale infermieristico strumentista, superando la logica monodisciplinare e aprendosi ad una gestione flessibile e sinergica delle risorse attraverso un percorso di valorizzazione delle competenze esperte. Un ulteriore step sara' rappresentato dallo studio della composizione dello skill mix del personale dell'equipe assistenziale volto alla ricerca della massima appropriatezza nell'uso delle risorse sia in termini di valore aggiunto professionale che organizzativo e gestionale.
AZIONI 1. Promuovere il processo di integrazione professionale tra gli strumentisti del B.O. superando la logica monodisciplinare e contestualmente ridurre il n. delle pronte disponibilita' oggi vigenti.
2. Predisporre una procedura finalizzata alla gestione delle equipe
assistenziali in costanza di emergenza e di doppia emergenza 3. Scorporare la funzione della sala gessi dalle attivita' del B.O.in
fascia diurna (08.00- 20.00) e avviare un processo di gestione
120
autonoma della funzione medesima 4. Coinvolgere le ostetriche nella strumentazione dei parti cesarei
programmati e contestuale avvio di un percorso di FSC 5. Avviare un processo di valorizzazione e di gestione appropriata
della risorsa infermieristica attribuendo le attivita' supportive perioperatorie al personale OSS, attraverso un processo di graduale inserimento che modifichi nel tempo lo skill mix delle equipe assistenziali
COSTI DI ATTIVAZIONE PROGETTO
Costi correlati all'attivazione di un percorso di formazione sul campo rivolto alle ostetriche e agli infermieri strumentisti finalizzato all'apprendimento delle competenze esperte in tutte le branche disciplinari chirurgiche generali e specialistiche
TEMPO DI REALIZZAZIONE
Entro il 30-10-2015 le ostetriche sono in grado di strumentare i parti cesarei programmati
Entro il 30-09-2015 la sala gessi e' scorporata dal blocco operatorio nella fascia diurna (08.00- 20.00)
Entro il 30-09-2015 si riduce il n. delle pronte disponibilita' complessive contraendo di n. 1 unita' infermieristica nei turni notturni e festivi (da 5 unita' infermieristiche in pd a n.4 )
Entro il 30-09-2015 e' predisposta la procedura che disciplina la distribuzione delle risorse assistenziali nella gestione dell'emergenza e della doppia emergenza.
Entro il 30 06-2016 e' completato il processo di integrazione professionale multidisciplinare degli infermieri strumentisti e del personale che svolge attivita' supportiva perioperatoria
RITORNO ECONOMICO 9380 euro generate dalla contrazione delle pd a cui si deve aggiungere il pagamento delle ore derivanti dalle chiamate in pd
Graduale rientro economico derivante dalla diversa composizione dello skill mix dell'equipe assistenziale per quanto concerne le attivita' perioperatorie
RECUPERO RISORSE UMANE
n. 2 unita' infermieristiche da assegnare alla sala gessi come funzione autonoma
BENEFICI ORGANIZZATIVI
Valorizzazione delle competenze esperte acquisite nell'ambito dell'equipe del personale infermieristico strumentista ed ostetrico
Utilizzo appropriato della risorsa infermieristica, ostetrica e di supporto
VINCOLI Il fronteggiamento piano ferie richiede tempi di realizzazione piu' dilatati.
121
LINEA INTERVENTO N° 7 – (RIORGANIZZAZIONE)
RIORGANIZZAZIONE P.S. GORIZIA
Obiettivo Riorganizzazione ed ottimizzazione dell’utilizzo dei locali del Pronto Soccorso per limitare l’affollamento e lo stazionamento dei pazienti lungo il corridoio fronte box visita e di garantire maggior riservatezza e privacy per l’utente. Presa in carico del paziente da parte del medico specialista, attraverso una definizione dei tempi di risposta della consulenza formulata.
Razionale Valutazione comparativa delle varie soluzioni tecnicamente ed economicamente sostenibili (investimento iniziale) con priorità in funzione dei tempi di ritorno degli interventi : 1) la sala visita della Continuità Assistenziale (ex Guardia Medica) diventa la sala
d’attesa dei pazienti in sedia (bassa complessità assistenziale) 2) l’attuale archivio diventerà deposito sporco ed immondizie rimuovendo l’attuale
funzione dal bagno attuale dedicato agli utenti (bagno fronte box senza finestra) consentendo un rapido e sicura via di uscita di detto materiale utilizzando l’ascensore interno
3) sistema di video sorveglianza con telecamere nelle sale adibite a stazionamento degli utenti : - esterna per video sorveglianza ingressi camera calda (richiesta Forze di Polizia per le indagini di Autorità Giudiziaria nelle indagini di violenza e/o maltrattamenti – aggressioni, ecc.) - sala d’attesa utenti PS - sala ex guardia medica – attesa barelle - sala autisti 118 – attesa barelle - sale O.B.I. 4 stanze - stazioni riceventi immagine telecamere : box giallo – box verde – triage
5) trasferimento degli autisti presso lo studio infermieri 6) il punto ascolto viene trasferito nell’ attuale stz “rosa” 7) posizionamento di campanelli di chiamata nelle varie aree sopradescritte : sala attesa sedie – sala visita box rosso 5 – sala attesa barelle (2) e nei bagni mancanti ( stanze O.B.I. e bagno fronte box ) 8) sistema di tende a scomparsa per garantire una privacy degli utenti
Azioni A) Tinteggiata delle pareti della sala Medico Continuità (ex Guardia Medica)
B) Spostamento centralina monitoraggio con realizzazione bancone dedicato nell’area dedicata all’O.B.I. (già predisposizione cavi di rete
C) Apertura di porta scorrevole nella parete divisoria (area O.B.I.) per consentire facile accesso al locale vuotatoio (lava padelle, ecc.) e magazzini
D) Posizionamento di campanelli di chiamata nelle varie aree sopradescritte : sala attesa sedie – sala visita box rosso 5 – sala attesa barelle (2) e nei bagni mancanti ( stanze O.B.I. e bagno fronte box )
E) Aspiratore per bagno utente fronte box visita
F) Spostamento archivio
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G) Spostamento immondizie locale
Costi di attivazione progetto
A) Tinteggiatura pareti sala Medico Continuità (ex Guardia Medica)
B) Apertura porta scorrevole tra area OBI e corridoio fronte magazzini PS
C) Verifica impianto di condizionamento sala ex Guardia Medica
D) Implementazione aspiratore nel bagno utenti fronte box
E) Trasloco archivio
I costi complessivi tra materiali da mettere in opera con personale interno (tende
di separazione e materiali per tinteggiatura)e lavori (telecamere, campanelli e
porta) si stimano in 10000 €
Tempo di realizzazione (vedi Gantt)
Vedi allegato
Ritorno economico
/
Recupero risorse umane
1 (2) risorse umane (infermieri)
Benefici organizzativi
Razionalizzazione ed ottimizzazione dell’uso dei locali con funzionalità operativa ed organizzativa tenendo conto delle necessità assistenziali. Migliorare l’integrazione tra equipe assistenziale del P.S. e gli infermieri dell’emergenza territoriale. Miglioramento dei percorsi diagnostico /terapeutici dopo aggiornamento e reintroduzione di percorsi fast track concordati con i servizi e i consulenti specialisti. Riduzione del tempo di permanenza nel servizio di P.S. con adeguata risposta alla richiesta di salute del cittadino.
Vincoli Il vincolo è costituito dalla disponibilità economica di risorse per STRAORDINARIE MANUTENZIONI
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LINEA INTERVENTO N° 8 – (RIORGANIZZAZIONE)
RIABILITAZIONE: REVISIONE PERCORSI RIABILITATIVI PDC
Obiettivo Attivazione e potenziamento dei setting riabilitativi Aziendali finalizzati alla corretta gestione clinico funzionale, quale contromisura al fenomeno.
Razionale L’attuale dimensionamento della fuga risulta definito nelle Persone con esiti di intervento chirurgico ortopedico per artroprotesi d’anca e ginocchio o patologia a genesi cardio-polmonare. Esposizione finanziaria: euro 1.392.699,80 a. 2014 (259 p.ti)
Azioni
a) Verifica clinico-funzionale complessiva della casistica b) potenziamento gestione riabilitativa domiciliare su casistica “fragile” c) attivazione posti letto day-hospital (4 per Palmanova-Latisana; 6 per Gorizia-Monfalcone (LR 17/2014) quale setting riabilitativo massimo pre-degenziale e) definizione cut-off finanziario Aziendale f) condivisione del percorso con MMG g) attivazione iniziative di fidelizzazione
Costi di attivazione progetto
1. Implementazione 1 fisioterapista con competenze in terapia occupazionale e adattamenti ambientali 2. Ridefinizione a budget carico produttivo in area ambulatoriale e territoriale per spostamento risorse del comparto riabilitativo 3. Acquisizione 1 medico specialista in medicina riabilitativa
Tempo di realizzazione (Gantt)
Giugno 2015 azioni a-b Luglio-agosto 2015 azioni c Luglio-settembre 2015 azioni f-g
Ritorno economico
Progressiva riduzione dell’esposizione verso le strutture private convenzionate Potenziamento del setting riabilitativo Aziendale
Recupero risorse umane
Rimodulazione posizionamento del personale nei setting Aziendali
Benefici Organizzativi
Allineamento a normativa Regionale e Nazionale Potenziamento degli standard riabilitativi
Vincoli
Gestione dello storico
Considerazioni Fuga aziendale 2014 PdC= 259 pazienti Fatturato 2014 PdC= 1.323.023 (costo medio ricovero 5.100) Primo trimestre 2014: 40 interventi ortopedici in meno presso il presidio di Monfalcone. Assumendo siano interventi che vanno in fuga al privato possiamo desumere che partendo dal 2016 potenzialmente sono intercettabili la metà, quindi un recupero di 200.000 euro.
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Azioni per il miglioramento del Ciclo di gestione delle performance
Il sistema circolare di Programmazione e controllo è impostato al miglioramento continuo sia con i
monitoraggi infrannuali che consentono di apportare modifiche agli obiettivi assegnati
nell’esercizio, sia in fase di rendicontazione finale, in quanto l’analisi degli eventuali scostamenti
dai risultati attesi è utile alla predisposizione della programmazione attuativa dell’anno successivo.
Inoltre la attività di supporto al monitoraggio con le strutture consente di maturare consapevolezza
del “sistema azienda” e delle opportunità della condivisione di progettualità e risorse.
Il miglioramento nella definizione degli obiettivi e dei risultati attesi contestualizzati consente di
aumentare il livello di motivazione e di partecipazione del personale al perseguimento degli
obiettivi aziendali e il grado di responsabilizzazione.
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