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45 Tuttavia, anche nel caso dei cibi vegetali sono possibi- li interferenze con l’azione dei farmaci. Pertanto, è con- sigliabile che tali interazioni siano note, sopratutto a coloro che sono in terapia farmacologica e seguono uno stile alimentare vegetariano o basato prevalente- mente sui vegetali. L’AZIONE DEL FARMACO Un farmaco è una sostanza esogena, di natura organi- ca o inorganica, naturale o sintetica, capace di modifi- care le funzioni di un organismo vivente sia con effetti positivi che negativi. La sua azione può essere di natu- ra fisica, chimica o fisico-chimica. Un farmaco può essere utilizzato a scopo terapeutico per ripristinare o correggere le funzioni fisologiche immunologiche o metaboliche dell’organismo vivente. IL CAMMINO DEL FARMACO NELL’ORGANISMO: LA FARMACOCINETICA La farmacocinetica studia il destino di un farmaco dopo la sua assunzione; in particolare, i processi di assorbimento (I), di distribuzione nei vari comparti- menti (II), di biotrasformazione (III), e, infine, la sua eli- minazione (IV) Nella fase dell’assorbimento (fase I), rivestono par- ticolare importanza i meccanismi di trasporto che vei- colano il farmaco attraverso i tessuti biologici, e che avvengono, normalmente, mediante diffusione in mezzo acquoso (plasma, liquido interstiziale, citosol), oppure, più spesso, attraverso lo strato fosfolipidico delle membrane cellulari, a seconda se il farmaco è idrofilo o lipofilo. Un altro meccanismo di trasporto, questa volta attivo, è quello che avviene grazie all’intervento di specifiche proteine di membrana, chiamate carrier che consento- no il passaggio attraverso le membrane anche delle molecole insolubili nei lipidi o, comunque, troppo gros- se per il trasporto passivo. Infine, l’ultimo meccanismo di trasporto è rappresenta- to dai fenomeni di endocitosi ed esocitosi, che per- mettono di “traghettare‘’ il farmaco rinchiuso in apposi- ti vacuoli, consentendone così il passaggio attraverso le membrane cellulari. La distribuzione (fase II) è la fase della farmacocine- tica che consiste nel passaggio del farmaco dal circo- lo sistemico ai tessuti periferici. Successivamente, il farmaco può subire una biotras- formazione (fase III) nei diversi distretti corporei. Con questo termine si intende la metabolizzazione del farmaco ad opera di specifici enzimi, detti, appunto, farmacometabolici“. Tali enzimi si trovano nei tessuti di vari organi, tra cui il fegato (soprattutto), intestino, reni, polmoni, cute, plasma e sistema nervoso centra- le, e hanno, in linea di massima, lo scopo di trasforma- re i farmaci in molecole maggiormente solubili, e avvia- re, quindi, la fase successiva di eliminazione. La quarta fase del passaggio di un farmaco nell’orga- nismo (eliminazione, fase IV) è caratterizzata da rea- I cibi vegetali sono alla base di una corretta alimentazione. Ricchi in nutrienti e fattori protettivi, sono considerati essenziali per il mantenimento di un buon stato di salute. NUTRIZIONE 44 Interazioni tra farmaci e alimenti PRIMA PARTE Mauro Destino

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Tuttavia, anche nel caso dei cibi vegetali sono possibi-li interferenze con l’azione dei farmaci. Pertanto, è con-sigliabile che tali interazioni siano note, sopratutto acoloro che sono in terapia farmacologica e seguonouno stile alimentare vegetariano o basato prevalente-mente sui vegetali.

L’AZIONE DEL FARMACO

Un farmaco è una sostanza esogena, di natura organi-ca o inorganica, naturale o sintetica, capace di modifi-care le funzioni di un organismo vivente sia con effettipositivi che negativi. La sua azione può essere di natu-ra fisica, chimica o fisico-chimica.Un farmaco può essere utilizzato a scopo terapeuticoper ripristinare o correggere le funzioni fisologicheimmunologiche o metaboliche dell’organismo vivente.

IL CAMMINO DEL FARMACONELL’ORGANISMO: LA FARMACOCINETICA

La farmacocinetica studia il destino di un farmacodopo la sua assunzione; in particolare, i processi diassorbimento (I), di distribuzione nei vari comparti-menti (II), di biotrasformazione (III), e, infine, la sua eli-minazione (IV)Nella fase dell’assorbimento (fase I), rivestono par-ticolare importanza i meccanismi di trasporto che vei-colano il farmaco attraverso i tessuti biologici, e cheavvengono, normalmente, mediante diffusione in

mezzo acquoso (plasma, liquido interstiziale, citosol),oppure, più spesso, attraverso lo strato fosfolipidicodelle membrane cellulari, a seconda se il farmaco èidrofilo o lipofilo. Un altro meccanismo di trasporto, questa volta attivo,è quello che avviene grazie all’intervento di specificheproteine di membrana, chiamate carrier che consento-no il passaggio attraverso le membrane anche dellemolecole insolubili nei lipidi o, comunque, troppo gros-se per il trasporto passivo. Infine, l’ultimo meccanismo di trasporto è rappresenta-to dai fenomeni di endocitosi ed esocitosi, che per-mettono di “traghettare‘’ il farmaco rinchiuso in apposi-ti vacuoli, consentendone così il passaggio attraversole membrane cellulari.La distribuzione (fase II) è la fase della farmacocine-tica che consiste nel passaggio del farmaco dal circo-lo sistemico ai tessuti periferici.Successivamente, il farmaco può subire una biotras-formazione (fase III) nei diversi distretti corporei.Con questo termine si intende la metabolizzazione delfarmaco ad opera di specifici enzimi, detti, appunto,“farmacometabolici“. Tali enzimi si trovano nei tessutidi vari organi, tra cui il fegato (soprattutto), intestino,reni, polmoni, cute, plasma e sistema nervoso centra-le, e hanno, in linea di massima, lo scopo di trasforma-re i farmaci in molecole maggiormente solubili, e avvia-re, quindi, la fase successiva di eliminazione.La quarta fase del passaggio di un farmaco nell’orga-nismo (eliminazione, fase IV) è caratterizzata da rea-

I cibi vegetali sono alla base di una corretta alimentazione. Ricchi in nutrienti e fattori protettivi, sono considerati essenziali per il mantenimento di un buon stato di salute.

N U T R I Z I O N E44Interazioni tra

farmaci e alimentiPRIMA PARTE

M a u r o D e s t i n o

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47co, intestino, fegato e reni ecc.);malattie pregresse o in atto;modalità di somministrazione (orale, transcutanea,parenterale ecc.);numero dei farmaci assunti e la loro intrinseca tossicità;dose dei farmaci e composizione chimica;alimentazione.

TIPI DI INTERAZIONI

In relazione a diversi parametri abbiamo almeno tretipi di classificazione delle interazioni:a) In base all’effetto biologico prodottoInterazioni positive (sinergie): tra due farmaci oppuretra un farmaco e un alimento (o pianta officinale) siain termini di riduzione di tossicità, sia in termini dimiglioramento di efficacia;Interazioni negative (o interferenze propriamentedette).b) In base a meccanismi farmacologici intrinseciInterazioni a livello della cinetica di un farmaco oppu-re della sua attività farmacodinamica.Si parla di interazioni farmacocinetiche quelle cheavvengono a livello di uno dei processi descritti:assorbimentobiotrasformazionedistribuzioneeliminazioneTuttavia, i casi più frequenti di interazione sono a livel-lo di assorbimento e biotrasformazione. Infatti, nelprimo caso, l’ingresso nell’organismo può determina-re delle modificazioni al farmaco a causa di:particolari eccipienti (es. allungamento del tempo didisgregazione di una compressa);variazione del pH gastrico (es. assunzione di antiacidivegetali o di sintesi, che possono modificare la solubi-lità e l’assorbimento di alcuni farmaci);presenza o assenza stessa di cibo nello stomaco puòessere importante per l’assorbimento di alcuni farmaci;legame con sostanze chelanti (es. resine, fibre);azione sinergica con nutrienti specifici (es. l’acidoascorbico che favorisce l’assorbimento di ferro, oppu-re, alcuni flavonoidi e procianidine che aumentano labiodisponibilità del farmaco stesso);presenza di tannini, che inibiscono le proteine carrier dimembrana indispensabili per l’assorbimento di farmaci;riduzione del tempo di transito gastrointestinale, chepuò modificare l’assorbimento di un farmaco come,per esempio, può accadere con l’uso di procinetici odi lassativi.Le interazioni che avvengono nei processi di biotra-sformazione riguardano soprattutto quelle che avven-gono a livello del citocromo P450 (il principale sito didetossificazione dell’organismo per i farmaci). Infatti,le sostanze che stimolano o inibiscono la sintesi e l’at-tività degli enzimi del citocromo P450 modificanol’azione e il destino del farmaco stesso.Per quanto riguarda la farmacodinamica, sono possi-bili interazioni che avvengono a livello recettoriale, valea dire sul sito d’azione del farmaco stesso.

c) In base alle evidenze cliniche sperimentaliOltre alle influenze sulla farmacinetica e farmacodina-mica si possono avere anche altre interazioni di cuinon si conosce esattamente il meccanismo. Infatti, inaltri casi, si può dire che un’interazione farmacologia ècerta oppure probabile o solo teoricamente possibilein base al meccanismo d’azione conosciuto, ma senzadimostrazione diretta. Infatti, esistono interazioni dimo-strabili solo in laboratorio oppure descritte nell’uomo,ma come singoli casi (case report).

LE INTERAZIONI TRA FARMACIE ALIMENTI VEGETALI

Gli alimenti in quanto strutture complesse di molecolechimiche di varia natura, possono interagire e interferi-re con il farmaco secondo i meccanismi sopradescritti. Tuttavia, è necessario considerare preliminarmenteche gli alimenti, specie quelli di origine vegetale, attiva-no i meccanismi di interazione solo se assunti in quan-tità rilevanti. Inoltre, in molti casi quello che più conta èla natura della dieta nel suo complesso e non il singo-lo alimento. Infatti, molto spesso i benefici nutrizionali,in questo caso della dieta vegetariana, superano digran lunga i possibili effetti negativi dell’interazione ali-mento-farmaco. In ogni caso è sempre consigliabiletener conto di tali interazioni come di seguito esposto.

FARMACI DELL’APPARATOCARDIOVASCOLARE

FARMACI CHE AGISCONO SUL CUORE

a. GLICOSIDI CARDIOATTIVII glicosidi cardioattivi vengono estratti dai fiori delladigitale, nome comune di diverse piante del genereDigitalis la più importante delle quali è la Digitalis pur-purea. L’azione dei digitalici determina l’aumento di concentra-zione nella cellula del calcio che va ad interagire sui mec-canismi eccito-contrattile dell’actina e della miosina,aumentando così la forza di contrazione della muscola-tura cardiaca. Pertanto, i digitalici sono indicati nell’insuf-ficienza cardiaca, ma hanno anche un effetto, indiretto ediretto, sulla riduzione della frequenza cardiaca.

Interazioni alimentariLa variazione delle concentrazioni plasmatiche dipotassio ha degli effetti sui glicosidi. In particolare, incaso di diminuzione di concentrazione plasmatica diquesto minerale, gli effetti dei digitalici possono esse-re amplificati. Al contrario, l’aumento della concentra-zione di potassio può determinare un effetto inibentesull’azione di questi farmaci.Pertanto, è possibile che il consumo di alimenti conattività diuretica possa provocare un’interferenza far-macologica attraverso una diminuzione della concen-trazione di potassio e, di conseguenza, un aumentodegli effetti dei digitalici.Invece, nel caso di un eccessivo consumo di alimenti

zioni chimiche utilizzate dall’organismo per eliminareil farmaco stesso dall’organismo o annullarne glieffetti. Molti farmaci lipofili, per esempio, grazie a deglienzimi, devono essere resi idrofili per poter essereescreti dal rene attraverso le urine.La maggiore o minore attività di questi sistemi enzimati-ci regola, di conseguenza, la permanenza nel sanguedel farmaco: più sono attivi, più rapidamente si esau-risce l’effetto del farmaco, cosi come la sua tossicitàdiretta. Il processo di eliminazione del farmaco dall’orga-nismo avviene nella maggior parte dei casi a livello rena-le ed epatico, anche se una minima percentuale dì sos-tanze può essere escreta attraverso i polmoni, la cute ela saliva.Il processo di eliminazione segue una curva temporaledi tipo esponenziale e definisce l’emivita di un farma-co, vale a dire il tempo necessario affinché sia eliminatala metà del farmaco presente nell’organismo (tempo didimezzamento).L’emivita di un farmaco è molto importante per stabilirela corretta posologia e le modalità di somministrazione.

GLI EFFETTI SUL SITO D’AZIONE:LA FARMACOCINETICA

Si intende per farmacodinamica l’attività e gli effettidi un farmaco su specifiche strutture biologiche “ber-saglio“ che si comportano come recettori del farma-co stesso. Tale complesso è costituito da macromole-cole ed è chiamato “sito d’azione”.Nel sito di azione la sostanza farmacologica può com-portarsi come agonista, capace cioé di attivare o sti-molare una certa funzione biologica, oppure, al con-trario, antagonista, in grado cioé di impedire lo stimo-lo fisiologico o patologico e, quindi, di ridurre la funzio-ne biologica stessa. Il legame del farmaco con il suo recettore può esserepiù o meno stabile ed essere anche più o menoinfluenzabile da altri farmaci o molecole di vario gene-re dotati di maggiore affinità.

LE POSSIBILI INTERAZIONICON I FARMACI

Per interazione si intende qualsiasi alterazionedell’effetto di un farmaco causata dalla somministra-zione di un altro farmaco o da parte di un’altra sostan-za, naturale o di sintesi, assunta a scopo alimentare,salutistico, curativo o preventivo.Per incompatibilità, invece, si intende una reazionechimica o fisica tra due sostanze chimiche (farmaci enon) quando questi vengono associati in un’unicasoluzione, con conseguenti fenomeni di precipitazio-ne, flocculazione ecc. Le reazioni da interferenza farmacologica non sonostandardizzabili né esattamente prevedibili, bensìrisentono anche di fattori individuali oltre che di fattoridi carattere strettamente farmaceutico. In particolare:patrimonio genetico dell’individuo ed età;funzione dei vari organi e apparati interessati (stoma-

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49N U T R I Z I O N E48forza di contrazione del cuore;stimolazione del riassorbimento degli ioni sodio a live-llo del tubulo prossimale;secrezione dell’aldosterone dalla corteccia del surrene. Pertanto, questi farmaci prevengono la conversionedell’angiotensina I in angiotensina II e sono perciòmaggiormente efficaci in condizioni di aumentata pro-duzione di renina. Quindi sono vasodilatatori ad azio-ne indiretta. Interazioni alimentariI pazienti ipertesi in trattamento con i farmaci ACE-inibitori devono fare attenzione a non introdurre con ladieta troppo potassio, minerale che gli ACE-inibitoritendono a trattenere. Il rischio é che il potassio possaraggiungere livelli ematici pericolosi e tali da provoca-re sintomi quali sincope, capogiri, alterazioni del ritmocardiaco.Altre attenzioni sono da porre nel consumo di alimentiricchi in sodio e calcio che possono limitare l’azionedei vasodilatatori e determinare un innalzamento dellapressione. Infine, fare attenzione agli alimenti coneffetto stimolante ed eccitante (cacao, caffé, ecc).Tuttavia, é bene ricordare che elevate assunzioni di cibiricchi di potassio e poveri di sodio, come si realizzanaturalmente a partire da una dieta vegetariana, pos-sono esercitare un ruolo favorevole sui valori di pres-sione arteriosa.

FARMACI CHE INFLUENZANO LA COAGULAZIONEDEL SANGUE

La coagulazione del sangue é un processo che con-sente la conversione del sangue fluido circolante in ungel solido, ovvero il processo denominato trombosi. Il sistema di coagulazione é costituito da una cascatadi enzimi e cofattori i cui componenti sono presenti nelsangue come precursori inattivati. L’attivazione di que-sti precursori avviene mediante meccanismi di proteo-lisi. In particolare, una piccola quantità di un fattoreattivato catalizza la formazione di quantità più grandidel fattore successivo, che a sua volta catalizza quan-tità ancora più grandi del successivo, e così via, dandoorigine ad un sistema di amplificazione. I farmaci che influenzano la coagulazione del sanguesono utilizzati per modificare la cascata di enzimi ecofattori sia in caso di alterazioni della coagulazionesia nelle profilassi degli eventi trombotici arteriosi evenosi.

a. ANTICOAGULANTISono farmaci cha agiscono sulla cascata della coagu-lazione. I principali farmaci utilizzati per la prevenzionee il trattamento si distinguono in due categorie: anticoagulanti orali;anticoagulanti iniettabili.Gli anticoagulanti orali vengono impiegati per terapieprolungate. Il loro meccanismo d’azione consistenell’antagonizzare gli effetti della vitamina K e, quindi,inibendo l’attivazione vitamina K-dipendente dei fattoridella coagulazione.Gli anticoagulanti iniettabili (eparina) si utilizzano inve-

ce nel breve termine. Il loro meccanismo d’azione con-siste nell’agire ostacolando la trasformazione dellaprotrombina in trombina, attraverso l’attivazionedell’antitrombina III. L’eparina, legandosi all’antitrombi-na III, ne modifica la conformazione e ne accelera lavelocità di reazione, rendendone l’effetto virtualmenteistantaneo.Gli alimenti che contengono buone percentuali di vita-mina K devono essere assunti con moderazione per-ché possono ostacolare l’azione dei farmaci anticoa-gulanti.Nel caso dell’aglio, l’allicina (un antiaggregante piastri-nico) in esso contenuta può provocare emorragie seassunta insieme a farmaci anticoagulanti. Tuttavia, taleinterazione é da considerare un’evenienza piuttostorara, in considerazione delle piccole quantità assuntenormalmente; inoltre, l’allicina viene degradata rapida-mente e distrutta durante la cottura.

b. ANTIAGGREGANTI PIASTRINICIGli effetti di questi farmaci nella profilassi della trombo-si soprattutto arteriosa sono legati alla loro capacità dimodulare l’attività di alcuni enzimi (ciclossigenasi)responsabili della formazione di trombossani e prosta-cicline. Il trombossano é tra i più potenti aggregantipiastrinici e ha un’azione vasocostrittrice. Le prostaci-cline hanno un’attività diametralmente opposta,inibendo l’aggregazione piastrinica a livello dell’endo-telio vascolare. Grazie all’azione di questi farmaci -sopratutto i FANS (Farmaci Antinfiammatori NonSteroidei) - l’equilibrio tra prostaciclina e trombossano(TXA2), viene alterato con una prevalenza dell’azioneantiaggregante.

Interazioni alimentari:Possibile effetto sinergico dell’allicina contenutanell’aglio (vedi sopra).

ri lisce stesse, indirettamente per azione sulle celluleendoteliali o sulle terminazioni nervose simpatiche.Sono classificati in :Ca-antagonistiNitrati organiciACE-inibitori

a. Ca-ANTAGONISTISono farmaci che bloccano l’entrata del calcio quan-do la cellula é depolarizzata. Quest’azione determinai suoi effetti sulla muscolatura liscia vasale e cardia-ca. In generale questi farmaci hanno effetti:VasodilatatoriAntiaritmiciRiducono la contrattilitàRiducono la conduzione atrioventricolare (A.V.).Il loro utilizzo clinico é nell’ipertensione, nelle aritmieipercinetiche, ma anche nella malattia coronarica,come antiangor.

Interazioni alimentariAnche in questo caso, evitare l’abuso di alimenti e spe-zie stimolanti (caffé, té, ecc.). Inoltre, é possibile un’in-nalzamento della pressione arteriosa nel caso di un’ec-cessiva assunzione di alimenti ricchi in calcio e di ali-menti ricchi in sodio che sono, pertanto, da moderare.

b. NITRATI ORGANICIIl meccanismo d’azione consiste nell’attivazione di unaprotein-chinasi G (PKG), cui segue una caduta del cal-cio citosolico ed un rilassamento delle cellule muscolari.Questi farmaci provocano una marcata dilatazionedelle vene di grandi dimensioni con conseguente ridu-zione nella pressione venosa centrale (riduzione delprecarico) e della gittata cardiaca.

Interazioni alimentariSovrapponibili a quelle descritte per i farmaci Ca-anta-gonisti.

c. ACE-INIBITORIIl sistema renina-angiotensina agisce stimolando lasecrezione di aldosterone. Riveste un ruolo di fonda-mentale importanza nel:controllo dell’escrezione del sodio;controllo del volume dei fluidi corporei;controllo del tono vascolare.La renina é un enzima che viene secreto nel circoloematico dalle cellule dell’apparato iuxtaglomerulare inrisposta a vari stimoli fisiologici.La renina agisce sull’angiotensinogeno (una globulinaplasmatica sintetizzata nel fegato) staccando undecapeptide. L’angiotensina I così ottenuta non haun’attività apprezzabile, ma viene convertita dall’enzi-ma di conversione dell’angiotensina (ACE) ad angio-tensina II, che é un potente vasocostrittore.Gli effetti dell’angiotensina II sono:vasocostrizione generalizzata;aumento della concentrazione di noradrenalina delleterminazioni sinaptiche, con ulteriore incremento dellavasocostrizione e aumento della frequenza e della

ricchi di potassio l’a-zione dei digitalicipuò essere inibita,seppure momenta-neamente, per effet-to dell’aumento dipotassio nel san-gue.

b. ANTIARITMICISono disponibili 4classi di antiaritmici:CLASSE I: agisco-no bloccando icanali Na+ e, dic o n s e g u e n z a ,inibiscono l’eccita-

zione ad alta frequenza del miocardio;CLASSE II: (ß -bloccanti): antagonisti del recettore ß-adrenergico. Contrastano l’aumento dell’attività sim-patica nella tachicardia sopraventricolare e rallentanola frequenza cardiaca;CLASSE III: bloccano alcuni canali del potassio esono coinvolti nell’allungamento dei tempi di ripolariz-zazione cardiaca.CLASSE IV: (Ca-antagonisti): bloccano i canali delcalcio, agendo sulle fibre lente sia fisiologiche chepatologiche.

Interazioni alimentariAlimenti e bevande come caffé, té, cacao e alcunespezie (es. peperoncino) hanno un effetto stimolante(presenza di nervini e altre sostanze eccitanti) che èda evitare in pazienti affetti da tachicardia e altre arit-mie ipercinetiche. Tuttavia, un chiaro effetto di interazione farmacologicaè dato dagli acidi grassi della serie omega-3. Infatti,recenti studi hanno evidenziato che questi acidigrassi polinsaturi sarebbero dotati di effetto antiarit-mico. A causa di questa proprietà, l’assunzione diomega-3 è da limitare nei pazienti già in trattamentocon farmaci antiaritmici. Infatti, il rischio è di poten-ziare eccessivamente l’azione del farmaco con possi-bili conseguenze negative. Pertanto sono da limitare(in frequenza e quantità) gli alimenti ricchi di acidigrassi omega-3 durante il periodo di trattamento, o inalternativa, va rimodulata la posologia del farmaco.Altre possibili interferenze possono verificarsi nelcaso di un consumo eccessivo e contemporaneo dialimenti con attività diuretica. Infatti, una impropriaperdita di liquidi può determinare un’alterazionedell’equilibrio elettrolitico, con conseguente ripercus-sione sugli effetti dei farmaci antiaritmici, con ecce-zione dei ß –bloccanti.

FARMACI CHE INFLUENZANO IL TONO VASALEFARMACI VASODILATATORI

Questi farmaci possono influenzare l’attività dellamuscolatura liscia vasale in modo diretto o indiretto:direttamente, mediante l’azione sulle cellule muscola-

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Arianna AbisNaturalista

Luciana BaroniMaster Internazionale in Nutrizione e DieteticaSocietà Scientifica di Nutrizione Vegetariana

Heinz BeckChef gourmetLa PergolaRome Cavalieri-Waldorf Astoria Collection Hotel & ResortRoma

Antonella CaniniOrdinario di BotanicaDipartimento di Biologia, Università di Roma “Tor Vergata”

Cristina ChiappaInsegnante

Mauro DestinoBiologo e NutrizionistaSpecialista in Scienza dell'AlimentazioneSpecialista in Chimica e Tecnologie AlimentariCentro DIAITAMesagne (BR)

Fabio Di VincenzoDottorando in Biologia AnimaleDipartimento di Biologia AmbientaleUniversità di Roma “La Sapienza”

Claudio Gallozzi Dirigente Medico dell’Istituto di Medicina e Scienza dello Sport CONI – Roma

Dincer Savas LengerArcheologoDottorato in NumismaticaUniversità “La Sorbonne” – Paris IV

Eliana MarcheseBiologo NutrizionistaUniversità di Roma “Tor Vergata”

C R E D I T I98

Ministero della Gioventù

Luciano ProiettiPediatra, Chirurgo-pediatra, Nutrizionista

Giovanni Battista QuagliaVice Presidente Fondazione per lo Studio degli Alimenti edella Nutrizione (FOSAN)

SINVESocietà Italiana di Nutrizione VegetarianaRoma

Vincenzino SianiMedico e NaturalistaDocente di “Ecologia della Nutrizione”Corso di Laurea Specialistica In Scienze della Nutrizione UmanaUniversità di Roma “Tor Vergata”

Michele SuozzoCritico musicaleConduttore de “La Barcaccia”, RadioTre- RAIInsegnante di Storia della Musica, Conservatorio di Benevento

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Hanno collaborato

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