UN COACH IN AZIENDA L - Manageritalia · stogliere le energie e la mente dai propri esercizi...
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Management
APRILE 201636
Dal mondo dello sport un nuovo modellodi gestione delle risorse umane. Vantaggi e risultati concreti
Maurizio Casanova
La crescita e lo sviluppo
del patrimonio di ri-
sorse umane è fonda-
mentale per ogni orga-
nizzazione, a prescindere dalla
sua natura. Cosa intendiamo per
“patrimonio di risorse umane”? Si
tratta dell’insieme di tutte le com-
petenze possedute e agite nell’or-
ganizzazione che devono evolve-
re per permetterle di realizzare la
sua mission e gli obiettivi operati-
vi. Le competenze necessarie sono
quelle che chiamiamo competen-
ze distintive, costituite dal sapere
e dal saper fare, secondo i valori di
riferimento annunciati in modo
più o meno formale, strumenti per
realizzare la mission.
Il sapere e le conoscenze delle ri-
sorse sono acquisite e si possono
implementare con gli studi e i ma-
ster, mentre le esperienze nei di-
versi ruoli professionali attraver-
so la formazione tecnica, funzio-
nale e specialistica disponibile sul
mercato, anche online. Ma il saper
fare (le capacità manifestate nei
comportamenti organizzativi agi-
ti dalle risorse umane) è più com-
plesso, articolato e difficile. Come
ben sappiamo, è molto più imme-
diato mettere in campo i compor-
tamenti che ci sono abituali, so-
prattutto se questi hanno portato
a risultati soddisfacenti. Il cambia-
mento è un’altra condizione di
sopravvivenza e di successo di
un’organizzazione, in quanto il
contesto di riferimento è in conti-
nua evoluzione e gli scenari com-
petitivi mutano sempre più rapi-
damente.
L’evoluzione dei comportamenti organizzativiComprendere, anzi, meglio anco-
ra, anticipare il cambiamento, si-
gnifica cambiare noi stessi, mi-
gliorare, evolvere i nostri compor-
tamenti organizzativi. Dagli anni
80 dello scorso secolo e almeno
fino al primo decennio di questo,
le organizzazioni sensibili, attente
e reattive a questi temi hanno uti-
lizzato soprattutto la formazione
UN COACH IN AZIENDA
37APRILE 2016
un ruolo preposto all’allenamento
per migliorare se stessi.
L’innovazione del coachingIl metodo/strumento facilita pro-
prio il cambiamento e la crescita di
quello che abbiamo definito patri-
monio delle risorse umane, aiu-
tando gli individui e i gruppi a
sviluppare le capacità in linea con
quanto richiesto dalle sfide com-
petitive, proprio come nelle disci-
pline sportive. Nella mia espe-
rienza professionale sto sempre
più verificando come il coaching
sia molto più efficace per raggiun-
gere risultati concreti rispetto ai
metodi più tradizionali di svilup-
po. In primo luogo dobbiamo ri-
flettere su una differenza fonda-
mentale rispetto alla formazione
classica: questa in sostanza è basa-
ta, anche con tecniche sofisticate,
sul “trasferimento” di conoscenze
teoriche dal docente verso il di-
scente, anche nelle occasioni in cui
fa leva principalmente su metodi
partecipativi, quali il role play, l’a-
nalisi e le discussioni di casi azien-
dali, le similitudini di successo, le
esercitazioni individuali e di
gruppo. Viceversa, il coach non
insegna o trasferisce nulla al coa-
chee, lo aiuta a identificare da sé
le proprie aree di miglioramento,
generando così maggiore consa-
pevolezza di quali capacità neces-
sitano di crescita e sviluppo.
manageriale per rispondere in
modo adeguato a questa fonda-
mentale esigenza. Sono così proli-
ferati corsi di formazione, in aula
e online, messi a punto dalle più
note società di consulenza, pro-
gettati e customizzati ad hoc su
temi quali la leadership, il pro-
blem solving, la flessibilità, l’o-
rientamento al cliente interno ed
esterno, la comunicazione, la ge-
stione dei collaboratori, lo spirito
di squadra e così via.
Negli ultimi anni si è invece affac-
ciato e si sta diffondendo il coa-
ching, un nuovo modello di svi-
luppo individuale e di gruppo
importato dal mondo dello sport,
dove la differenza si gioca sempre
più su microabilità e quindi la si-
militudine con il mondo competi-
tivo aziendale è forte. Figura cen-
trale in questo processo è il coach,
La crescita e lo sviluppo del patrimonio di risorse
umane è fondamentale per ogni organizzazione
a prescindere dalla sua natura
Lo sviluppo delle capacità managerialiNell’ambito del business coa-
ching, il coach aiuta, supporta,
stimola l’allenamento di quelle
capacità manageriali, e conse-
guenti comportamenti organizza-
tivi, necessarie per il raggiungi-
mento dei suoi obiettivi e di quel-
li della sua squadra se gestore di
team. La consapevolezza delle
aree di miglioramento matura co-
sì in modo spontaneo, non si rice-
ve alcunché dall’esterno e da mag-
giori esperti o guru (teorici) dei
APRILE 201638
temi trattati. Questo è il punto di
partenza per una naturale e conse-
guente assunzione in proprio del-
la responsabilità di crescita, di re-
alizzazione del goal, di supera-
mento del record.
Una sfida con se stessiConsapevolezza e responsabilità
sono quindi alla base della forte
volontà di crescita di ognuno e con-
trastano efficacemente con quelle
perplessità (resistenze?) che spesso
emergono con l’utilizzo delle me-
todologie più tradizionali di for-
mazione. Quante volte, al termine
di esperienze formative d’aula,
abbiamo sentito manager com-
mentare “tutto molto interessante
e stimolante, ma nella nostra orga-
nizzazione non è possibile l’appli-
cazione, perché siamo molto diver-
si, nel nostro caso le cose sono più
complicate, i nostri capi, l’impren-
ditore…”? Il coaching supera tutto
questo, parte dal presupposto di
quello che è il contesto di riferi-
mento, considera i vincoli culturali
e ambientali come un dato di fatto
che determina soltanto il campo da
gioco della crescita. Fa leva sulla
motivazione del coachee di vince-
re, con quelle regole, con quel cam-
po. È una sfida con se stessi che può
permettere il raggiungimento di
risultati di miglioramento mana-
geriale impensati e impensabili in
precedenza. Può generare e stimo-
lare nell’ambiente professionale
quel “circolo virtuoso” di cambia-
mento che direttamente e indiret-
tamente coinvolge in positivo tutto
l’ambiente organizzativo. Soprat-
tutto se nell’organizzazione si defi-
niscono obiettivi chiari e se il coa-
ching è attivato per più soggetti o
anche gruppi di lavoro. In altri
termini, è molto meglio se questa
tecnica diventa di diffuso utilizzo.
La relazione tra coach e coacheeA questo punto deve essere sotto-
lineato un aspetto imprescindibi-
le, una condizione di risultato per
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Uno staff all’avanguardiaè pronto per prendersi cura del tuosorriso con le più moderne tecnologie.
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«Mi piace descrivere il percorso che sto seguendo con una metafora: sono in un tunnel dove ad ogni passo scopro uno strumento utile per il mio avanzamento: una torcia, un piccone, un elmetto e in fon-do la luce alla fine del tunnel. Non sono ancora arrivato alla fine e quindi non so quanto calda sarà la luce, ma per ora appare bella, rassicurante, affascinante! So già che darsi obiettivi di sviluppo perso-nale è fondamentale per il percorso di vita che ognuno di noi fa, mentre sto lavorando per avere strumenti e un approccio di maggior comprensione delle relazioni e dei punti di vista degli altri; ciò mi aiuterà a gestire meglio le situazioni e le attività e mi consentirà di migliorare il mio contributo professionale alla causa di questa realtà» (cfo e legale)
«Questa esperienza mi ha dato diversi contributi. Mi occupo di progetta-re processi e sistemi per migliorare il modo di lavorare degli altri ma non mi sono preoccupato, in tempi recenti, di riflettere sul mio modo di lavo-rare. A un primo sguardo sono subito emersi degli spazi di miglioramen-to enormi. I risultati sono stati immediati: aumento della produttività, collaboratori più coordinati e, sul piano personale, una piacevole sensa-zione di consapevolezza. Con il coaching di gruppo abbiamo rafforzato il senso d’appartenenza al gruppo e all’azienda e rinvigorito lo spirito di collaborazione all’interno del team manageriale, mettendo a fuoco i temi sui quali migliorare il lavoro con l’imprenditore» (direttore logistica)
«Penso di aver approcciato questa esperienza con la giusta curiosità e voglia di mettermi in di-scussione. Sono convinto che questi ingredienti giochino un elemento essenziale: riuscire a di-stogliere le energie e la mente dai propri esercizi quotidiani, riposizionando le priorità e ricali-
brando capacità e competenze verso obiettivi prefissati è un momento che suggerisco. Gestire il proprio tempo in funzione degli obiettivi mi permet-te di capire anche quali sono i gap delle mie capacità da colmare e su cui lavorare. Altro aspetto molto importante è l’empatia tra coach e coachee, che determina il grado di profondità dell’analisi, propedeutica alla totale consapevolezza» (direttore vendite)
Esperienza di coaching: la parola ai manager
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l’organizzazione. Nel percorso di
business coaching non solo deve
esserci un allineamento iniziale
tra coach e coachee, ma anche tra
loro e il committente, che normal-
mente è il vertice aziendale o, su
delega di questo, la funzione delle
risorse umane, per la definizione
degli obiettivi che si vogliono per-
seguire.
È una relazione circolare a trian-
golo che, pur avendo come attore
protagonista il coachee, deve esse-
re coerente e sintonica, senza pe-
raltro interferire sulla completa
riservatezza nel rapporto coach-
coachee.
L’approccio che garantisce nel mi-
gliore dei modi questa sintonia è
quello di precedere l’inizio delle
sessioni di coaching con un incon-
tro approfondito tra tutti questi
attori per definire insieme quali
dovranno essere le regole del gio-
co, il campo, i goal da realizzare e i
record da superare. Ed eventual-
mente fare qualche check durante
il percorso.
Un nuovo modello di leadershipDalle considerazioni dei colleghi
che stanno vivendo un’esperienza
di coaching (vedi box) possiamo
rilevare, in modo per ora indiretto,
un ulteriore importante obiettivo
che il coaching può permettere di
perseguire. È un graduale ma signi-
ficativo e consapevole cambiamen-
to del loro stile di leadership, da
capi che controllano e hanno biso-
gno di controllare ogni cosa diret-
tamente a capi coach che, pur con-
trollando indirettamente la propria
squadra, stanno diventando anche
leader di sviluppo e di crescita del-
le capacità dei propri collaboratori.
Ancora una volta un importante
contributo del coaching per quella
crescita del patrimonio di risorse
umane di un’organizzazione da
cui eravamo partiti. Ma questo è
un ulteriore tema che meriterebbe
specifico approfondimento. Ma-
gari la prossima volta.