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29 • ACER 1/2014 Un calcolo vitale Q ualunque ecosistema, da quello più naturale a quello urbano, può essere considerato come un motore che ha bisogno di energia dal sole e dagli ecosistemi vicini per sviluppare lavoro. Le necessità antropiche specifiche e il grado di artificializzazione di ogni ecosistema determinano il bisogno di quel motore di energia ulteriore (sussidiaria) per soddisfare particolari necessità (maggiore produttività). Tutti gli ecosiste- mi sono sistemi aperti, nel cui “motore” entra energia che viene elaborata per produrre lavoro e restituita sotto forme diverse. Perciò sono in continua dipenden- za gli uni dagli altri, dove le fasce ecoto- nali (ecosistemi di transizione) sono i prin- cipali “tessuti” di scambio delle risorse oltre a essere elementi strutturali. Gli ecosistemi sono multiscalari dinamici e funzionano e reagiscono secondo la loro complessità, la loro resistenza e resilienza ambientale ai diversi fattori di disturbo (naturali e non). Purtroppo le progressive e continuate L’acqua rientra tra i servizi ecosistemici utili all’uomo. P ARLIAMO DI VALORE DEI SERVIZI ECOSISTEMICI azioni dell’uomo su di essi tendono a banalizzarne i rapporti, producono una perdita di funzioni e spesso di risorse, rendendoli distrofici e più vulnerabili. La necessaria rinaturalizzazione dei sistemi, anche i più artificiali, non è uno sfizio ambientalista, ma l’esigenza di recu- perare funzioni ecologiche utili anche all’uomo, nelle diverse scale di riferimen- to. Un canale che attraversa un’area urba- na sarà quanto più efficace e utile a città e popolazione quanto maggiore sarà la capacità di mantenere le funzioni ecologi- che proprie di un corso d’acqua (come l’autodepurazione), salvaguardando sicu- rezza e qualità urbana. Sviluppo sostenibile e servizi ecosistemici Quando tali funzioni sono utili all’uo- mo si definiscono servizi ecosistemici (Se), e rappresentano un insieme di funzioni e di servizi erogati naturalmente, classificati come beni, quali cibo, acqua, materie prime ecc. e come funzioni e Gli ecosistemi offrono un supporto indispensabile alla qualità della vita del territorio e dei suoi abitanti. Ma come se ne misura il valore economico? Uno studio recente ha permesso di calcolarlo e di evidenziarne la variazione nel territorio italiano dal 1990 al 2000 Testo di Elisa Morri e Riccardo Santolini, Dipartimento di Scienze della terra, della vita e dell’ambiente, Università di Urbino “Carlo Bo”, e di Rocco Scolozzi, Centre of Molecular and environmental biology (Cbma), Dipartimento di Biologia, Università del Minho, Braga, Portogallo FRANCESCO TOMASINELLI ESTRATTO DA ACER ©IL VERDE EDITORIALE MILANO

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Un calcolo vitale

Q ualunque ecosistema, da quellopiù naturale a quello urbano,può essere considerato come un

motore che ha bisogno di energia dal solee dagli ecosistemi vicini per svilupparelavoro. Le necessità antropiche specifichee il grado di artificializzazione di ogniecosistema determinano il bisogno di quelmotore di energia ulteriore (sussidiaria)per soddisfare particolari necessità(maggiore produttività). Tutti gli ecosiste-mi sono sistemi aperti, nel cui “motore”entra energia che viene elaborata perprodurre lavoro e restituita sotto formediverse. Perciò sono in continua dipenden-za gli uni dagli altri, dove le fasce ecoto-nali (ecosistemi di transizione) sono i prin-cipali “tessuti” di scambio delle risorseoltre a essere elementi strutturali. Gli ecosistemi sono multiscalari dinamicie funzionano e reagiscono secondo la lorocomplessità, la loro resistenza e resilienzaambientale ai diversi fattori di disturbo(naturali e non).

Purtroppo le progressive e continuateL’acqua rientra tra i serviziecosistemici utili all’uomo.

PARLIAMO DI VALORE DEI SERVIZ I ECOSISTEMICI

azioni dell’uomo su di essi tendono abanalizzarne i rapporti, producono unaperdita di funzioni e spesso di risorse,rendendoli distrofici e più vulnerabili.

La necessaria rinaturalizzazione deisistemi, anche i più artificiali, non è unosfizio ambientalista, ma l’esigenza di recu-perare funzioni ecologiche utili ancheall’uomo, nelle diverse scale di riferimen-to. Un canale che attraversa un’area urba-na sarà quanto più efficace e utile a città epopolazione quanto maggiore sarà lacapacità di mantenere le funzioni ecologi-che proprie di un corso d’acqua (comel’autodepurazione), salvaguardando sicu-rezza e qualità urbana.

Sviluppo sostenibile e servizi ecosistemici

Quando tali funzioni sono utili all’uo-mo si definiscono servizi ecosistemici(Se), e rappresentano un insieme difunzioni e di servizi erogati naturalmente,classificati come beni, quali cibo, acqua,materie prime ecc. e come funzioni e

Gli ecosistemi offrono un supporto indispensabilealla qualità della vita del territorio e dei suoiabitanti. Ma come se ne misura il valoreeconomico? Uno studiorecente ha permesso di calcolarlo e di evidenziarne la variazione nel territorioitaliano dal 1990 al 2000

t

Testo di Elisa Morri e RiccardoSantolini, Dipartimento di Scienzedella terra, della vita e dell’ambiente,Università di Urbino “Carlo Bo”, e diRocco Scolozzi, Centre of Molecularand environmental biology (Cbma),Dipartimento di Biologia, Università del Minho, Braga, Portogallo

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Sigla Servizio ecosistemico Descrizione Variabile ass.

Cl Regolazione del clima e dei gas alternati

Capacità da parte dei processi biotici e abiotici di mantenere il bilancio chimicoe climatico nell’atmosfera, es. CO2/O2, mantenimento dello strato O3, regolazione dei livelli SOx.

Quota

Dp Prevenzione danni da eventi naturali

Funzione tampone e protezione verso eventi distruttivi, per es. mitigazione pioggeintense, eventi di piena, erosione della costa da parte delle onde (il costo in termini di coperture assicurative negli Usa supera 4 miliardi $/anno).

Distanza dalle aree urbane

Fr Regolazione del ciclodell’acqua e approvigionamento idrico

Funzioni di depurazione, regolazione delle acque, ricarica delle falde per evitare costi di potabilizzazione e mantenere disponibilità idrica lungo l’annorispetto a un veloce flusso e uscita di acqua dal bacino.

Non significativa

Wa Assimilazione dei rifiuti e dei residui

Funzione filtro e riduzione dei residui di attività umane, quali i patogeni come Escherichia coli e nutrienti eutrofizzanti come azoto e fosfati dalle acque, particolato e composti tossici dall’aria.

Distanza dalle aree urbane

Nr Regolazione del ciclo dei nutrienti

Funzione di riciclo e ricircolo dei nutrienti asportati da piante (agricoltura) e animali. Il sistema agricolo applica ogni anno tonnellate di fertilizzanti per mantenere la fertilità dei suoli.

Non significativa

Hr Disponibilità di habitat Continuità e funzionalità delle aree naturaliformi per conservare siti rifugio,alimentazione e riproduzione per animali e piante. Vaste aree continue supportano lasopravvivenza di specie utili (direttamente e indirettamente) all’uomo.

Distanza dallearee urbane

Re

Aa

Sr

Servizi ricreativi

Percezione estetica del paesaggio

Formazione e ritenzionedel suolo

Aree naturaliformi attraggono persone per attività ricreative (caccia, pesca,escursionismo, canottaggio, ciclismo ecc.) che portano benefici diretti nei dintorni (spesa turistica) e indiretti in termini di salute della popolazione.

Funzione estetica e spirituale, il suo valore è riferito al non-uso, alla disponibilità a pagare per mantenere l’integrità e qualità di un sito.

Il suolo esplica diverse funzioni: filtro e mantenimento della falda, assorbimento di residui, mezzo per la crescita delle piante. I sistemi naturaliformi creano e arricchiscono il suolo e ne impediscono l’erosione con le piogge.

Distanza dallearee urbane

Non significativa

Non significativa

Pl Impollinazione L’attività degli insetti impollinatori ha grande valore per l’uomo (l’80% delle piantecommestibili dipendono dagli impollinatori). L’impollinazione naturale può essere sostituita solo in rari casi e con enormi costi.

Non significativa

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PARLIAMO DI...

Perdita di valore dei Se > 0,5%

Valore stabile dei Se

Aumento di valore dei Se > 0,5 %

TABELLA 1 - SERVIZI ECOSISTEMICI (SE) CONSIDERATI E VARIABILI ASSOCIATE

FIGURA 1 - VALORE TOTALE NEL 2000 DEI SERVIZIECOSISTEMICI (SE) PER LE PROVINCE ITALIANE

FIGURA 2 - VARIAZIONE DEL VALORE TOTALE TRA 1990 E 2000 DEI SE PER LE PROVINCE ITALIANE

< 500 m €500 m € - 1000 m €1000 m € - 1500 m 1500 m € - 2000 m >2000 m €

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processi, alcuni d’importanza globa-le, altri locale (assorbimento degli inqui-nanti, protezione dall’erosione e dalleinondazioni, mitigazione dei fenomenidi siccità ecc. (2). Da diversi studi (3,10)

risulta che gli ecosistemi e i processi cheli regolano sono minacciati e con trendnegativi per il futuro per via dei cambia-menti climatici, dell’uso del suolo e diun degrado generale.

I territori più dotati di capitale natura-le, e quindi di Se, sono quelli più capacidi mantenere un elevato livello di qualitàdi vita e di norma meno vulnerabili versoeventi estremi (quali le piogge intense) ei conseguenti disastri ambientali (frane esmottamenti), e che resistono agli impat-ti e recuperano con efficienza i dannisubiti. Alla stessa stregua, una buonadotazione di verde urbano assorbirà gliinquinanti atmosferici, fornirà una miglio-re regolazione del microclima e spaziricreativi più attrattivi.

La natura ha un valore“Uno sviluppo economico che non si

ponga il problema del rapporto con l’am-biente naturale, non solo rischia di nonpoter essere mantenuto, ma perde quali-tà e quindi perde valore” (5). La vera soste-nibilità ambientale è il mantenimento delfunzionamento di una certa quantità dicapitale naturale che non deve esserescambiato con nessun altro tipo di capi-tale. La nuova politica di tutela del terri-torio va verso la conservazione dei siste-mi ecologici e delle loro funzioni e delleazioni che ne mantengono integrità equalità perché i processi decisionali nonconsapevoli del valore delle risorse natu-rali e il degrado degli ecosistemi rendonoil territorio più vulnerabile, le azioni diripristino più costose e la società più pove-ra (8). Perciò è necessario valutare il valo-re economico del capitale naturale percontribuire al suo riconoscimento e almantenimento di quei processi chesostengono la rigenerazione delle risor-se stesse (non per “deprezzare” le risorsenaturali e scambiarle sul mercato).

Un approccio sistemico permette divalutare le dinamiche ecosistemiche perevidenziare le interrelazioni territorialialle diverse scale di riferimento, per adot-tare strumenti conoscitivi e gestionali, per

supportare i decisori in quelle scelte cheimplicano bilanci e valutazioni del valo-re economico delle funzioni ecologichedando peso anche al capitale naturale.

Il valore economico degli ecosistemideriva dall’insieme dei valori attribuibilida meccanismi di mercato tradizionali(uso diretto) e di valori d’uso indiretti,riferiti ai benefici associati alle funzioniecologiche della risorsa (per esempio inun bosco la protezione dall’erosione, l’as-sorbimento di CO2, il servizio ricreativo).

Pertanto, parte di questi servizi posso-no essere valutati in termini economiciannui misurati, per esempio, per unità disuperficie (come €/ha), a diverse scale(continentale (2), regione/provincia

(9)) o

per tipologia di servizi (1;4)

, fornendo unamisura del capitale naturale del territorio.

Gli strumenti di pianificazione territo-riale e le scelte decisionali devono valuta-re questi aspetti per mantenere quellaporzione di capitale naturale che deveessere salvaguardata per conservare lerisorse e i processi degli ecosistemi utili auno sviluppo territoriale sostenibile.

Tale studio è frutto della collaborazio-ne di numerosi studiosi italiani di varisettori, attraverso i quali è stato possibilevalutare il peso dei Se e sviluppare cosìuna stima della variazione del loro valoreeconomico tra il 1990 e il 2000 per tuttoil territorio italiano (9) di cui sono descrit-ti i passi salienti.

Il metodoL’analisi si basa sulla considerazio-

ne che ogni tipologia di uso del suolopresenta una certa potenzialità nel forni-re Se e ogni variazione di uso dello stes-so comporta ripercussioni a livello degliecosistemi.

L’analisi ha come obiettivo la valuta-zione della perdita o del guadagno di Senell’arco di tempo di 10 anni e diventaun utile metodo speditivo per fornirescenari di riferimento riguardo ai Se alivello territoriale e per individuare learee più colpite dal degrado di ecosiste-mi e loro funzioni.

Uso del suolo L’area di studio include tutte le provin-

ce italiane. Il dato di base è la coperturaCorine Land Cover 1990 e 2000, al terzo

livello poiché unico dato omogeneamentedisponibile per il territorio nazionale. Sonostati considerati dieci Se (tabella 1) (8).

Valori medi per ettaro di copertura

È stato associato un valore economicoa ogni servizio ecosistemico, sulla basedel metodo del benefit transfer (6), coninformazioni tratte da studi di valutazionesito-specifici in riferimento ai Se forniti dauna particolare copertura del suolo attra-verso la revisione di fonti bibliografiche.Sono stati selezionati 63 studi idonei afornire indicazioni valutabili per singoloservizio e per classi di uso del suolo i cuivalori sono stati standardizzati all’Euro(riferito all’anno 2007).

Variabili “locali”Per adattare al contesto italiano le stime

dei Se valutate generalmente in Europa eAmerica, sono state considerate variabililocali che forniscono informazioni sullacapacità di un determinato uso del suolodi erogare uno o più Se. Pertanto sonostate considerate le variabili “quota” e“distanza dalle aeree urbane”.

Per la variabile “quota” ogni poligonoè stato caratterizzato da una fascia alti-metrica (0-400 m, 400-800 m, 800-1200m, 1200-1600 m, >1600 m) derivata daun modello digitale del terreno per l’Ita-lia con passo 20 m, mentre per la varia-bile distanza dalle aree urbane (> 100 ha)sono state considerate le classi 0-1 km,1-3 km, 3-5 km, 5-10 km, >10 km, indi-viduate realizzando i rispettivi buffer (lafascia entro cui si sono valutati i Se) dallearee urbane.

Produttività potenzialeL’analisi è stata sviluppata tramite

approccio expert-based (ogni specialistacoinvolto ha espresso una valutazione sulservizio di cui era esperto) con il metododell’indagine Delphi: alla consultazioneindividuale di esperti è seguita una collet-tiva basata sulla lettura delle risposte altruiper maggiore convergenza di giudizio.

Le professionalità coinvolte sono:agro-economisti, architetti e urbanisti, edopo un primo invito, 46 esperti, prove-nienti da 10 istituti di ricerca italiani,hanno aderito al progetto. È stato t

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Cl Dp Fr Wa Nr Hr Re Aa Sr Pl

Max perdita (%) -3,6 -7,5 -1,2 -9,5 -1,7 +6,2 -3,2 -18,6 -10,0 -0,9

Max guadagno (%)

+3,0 +10,1 +8,6 +20,7 - 6,1 -1,1 +15,9 +15,5 +13,6 +4,8

Media (%) -1,2 +0,5 +0,5 0,0 - 0,1 -0,9 +1,0 +1,9 -0,6 +0,2

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chiesto loro prima di tutto di indivi-duare quali variabili tra “quota” e“distanza dalle aree urbane” fosse signi-ficativa nell’erogazione dei Se per lediverse tipologie di uso del suolo e qualierano i Se o le tipologie di uso del suolosui quali potevano esprimersi in base alleloro competenze.

Ai 10 Se sono state associate le varia-bili, come descritto in tabella 1. Agliintervistati è stato chiesto poi di defini-re un “peso” associato a ciascuna coper-tura del suolo rispetto alla sua capacitàpotenziale in termini di erogazione di Seespresso come livello di performance da0 (nulla) a 1 (massima).

Le relazioni con “quota” e “distanza”possono essere sia positive (come nelcaso di un’area umida, la cui funzione dihabitat refugium aumenta allontanando-

si dall’area urbana), sia negative, come ilriconoscimento del valore ricreativo diun’area verde situata nelle vicinanze diun centro abitato.

Valori dei Se La seguente funzione permette di calcola-re i valori dei Se degli anni tra 1990 e2000 a livello provinciale.

VSEi,k=Ak·Wi(LC, quota, dist)·Vi(LC)VSEi,k è il valore (€/anno) per ogni Seper ogni poligono per ogni tipologia diuso del suolo (LC), Ak è l’area (ha) delpoligono con uso del suolo k, Vi è ilvalore (€ · ha-1 · a-1) derivato dalla lette-ratura, calibrato mediante Wi, il coeffi-ciente di performance, tra 0 e 1, stimatoper la realtà italiana e le condizioni alcontorno di erogazione del servizio. Wiè specifico per ciascun servizio, dipen-

dente dalla classe di uso del suolo (LC)e da uno dei fattori tra quota e distanzadalle aree urbane.

I risultati I risultati hanno mostrato un valore di

Se a livello nazionale nel 2000 pari a circa71,3 miliardi di €, rimasto quasi invaria-to rispetto al 1990. Le variazioni più signi-ficative si riscontrano per alcune provin-ce con variazioni che vanno da -3,3% a+2,7% sommando tutti i Se considerati.

Le provincie di Rovigo e Ferrara, peresempio, sono quelle che hanno perso piùvalore tra 1990 e 2000, -3,3% e -3,2%rispettivamente, mentre le province diCuneo e Oristano hanno aumentato ilvalore totale di +2,7% (figura 2).

Analizzando i singoli Se i risultatimostrano variazioni più consistenti soprat-tutto se si considera il periodo relativa-mente breve di confronto (tabella 2).

In generale, i Se con le più elevatevariazioni nel tempo sono in ordine: Aa,Percezione estetica del paesaggio; Wa,Assimilazione rifiuti e residui; Sr, Forma-zione e ritenzione del suolo (figura 3); Re,Servizi ricreativi; Dp, Prevenzione dannida eventi naturali; Fr, Regolazione delciclo dell’acqua e approvigionamentoidrico e tutti gli altri.

Le province di Vibo Valentia eCampobasso in soli dieci anni hannoperso circa -10% del servizio Formazio-ne e ritenzione del suolo (Sr), mentreAvellino e Firenze ne hanno guadagnatocirca +13%. La stessa Avellino sembraperò perdere circa -7,5% del servizioPrevenzione danni da eventi naturali (Dp)al contrario di Rimini e Bologna cheaumentano tale servizio di circa +10%.Pertanto, a parità di eventi climatici inten-si, le province che hanno una minorecapacità di mitigare questi eventi avran-no maggiore probabilità di danni e quin-di più costi per la collettività.

Il servizio relativo alla conservazionedi ambienti che fungono da Aree diriproduzione/rifugio/alimentazione perle specie stanziali e migratrici (Hr)mostra una perdita per la provincia diVibo Valentia di - 6,2% e un aumentomassimo di +1% per le province diCuneo e Grosseto.

Livorno e Bologna sono le provinceche guadagnano di più (circa +15%) per i

TABELLA 2 - VARIAZIONI DEI VALORI DEI SINGOLI SE TRA 1990 E 2000

-10 - -5,2-5,1 - -1,4-1,3 - -1,1-1,1 - -7,3-7,3 - -13,6

FECN

OR

CB

AV

FI

BO

GRLI

RN

VV

RO

SP

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FIGURA 3 - VARIAZIONE % DEL VALORE DEL SERVIZIO DI FORMAZIONEE RITENZIONE DEL SUOLO (SR) DAL 1990 AL 2000

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Servizi ricreativi (Re) e legati alla Perce-zione estetica del paesaggio (Aa) mentreAvellino, in particolare per quest’ultimoservizio, perde -18,6%.

La provincia di Sassari arriva a aumen-tare del +20% il valore per Sr, ossia Riten-zione e formazione di suoli, mentre Rovi-go ne perde il -9,5% (figura 3).

La provincia di La Spezia ha mostra-to una perdita per tutti i 10 Se conside-rati (-0,7%) con una perdita maggioreper i servizi Cl, Regolazione del clima edei gas alteranti, Aa, Percezione esteticadel paesaggio, Wa, Assimilazione rifiu-ti e residui e Sr, Formazione e ritenzio-ne del suolo, sottolineando la vulnerabi-lità del territorio tragicamente evidenzia-tasi dall’alluvione del 25 ottobre 2011.

Considerazioni finaliL’impostazione metodologica permet-

te di valutare la capacità potenziale diogni tipologia di utilizzo del suolo nelfornire i Se. Il confronto tra anni diver-si, oltre a fare emergere le trasformazio-ni d’uso e il consumo di suolo, eviden-zia la differenza di funzionalità ecologi-ca rispetto ai Se considerati e il conse-guente aumento di vulnerabilità in casodi bilancio negativo.

La grande adattabilità dell’approcciometodologico lo porta a essere impiega-to in analisi a scale differenti e per soddi-sfare necessità di studio diverse, rivoltesia alla pianificazione e gestione territo-riale, sia alla valutazione (VIA, VAS,VINCA), come pure all’analisi deldanno ambientale.

Il recentissimo Disegno di Legge“Contenimento del consumo di suolo eriuso del suolo edificato”, per garantireuno sviluppo equilibrato dell’assettoterritoriale e una ripartizione calibrata tra

zone suscettibili di utilizzazione agrico-la e zone edificate, offre un’opportunitàper approfondire, anche da un punto divista funzionale ed economico, il valoredi tali terreni in grado di conservarefunzioni e risorse, valorizzando tutte leattività antropiche compatibili con ilmantenimento della funzionalità ecolo-gica. La riorganizzazione imposta assu-me ancora più importanza rispetto alpeso economico dei terreni salvaguarda-ti da un cambio di destinazione d’uso einseriti all’interno di un contesto paesag-gistico che produce Se per la collettivi-tà e quindi caratterizzato da un’impor-tanza pubblica rispetto a contesti territo-riali che, invece, usano tali funzioni erisorse. Proprio con quest’ottica, ricono-scere il valore economico dei Se permet-te di orientare le strategie di gestione epianificazione verso una prospettivaecologica-economica di perequazioneterritoriale rispetto alle funzioni ecolo-giche e ai Se, valorizzando il capitalenaturale nei bilanci economici. n

Bibliografia1) Colaninno B., Neonato F., 2011.

Oro verde. Il Verde Editoriale, Mila-no, ACER 6: 20-31.

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4) Morri E., Pruscini F., Scolozzi R.,Santolini R., 2014. A Forest EcosystemServices evaluation at the river basinscale: supply and demand between

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8) Santolini R., Morri E., Scolozzi R.,2011. Mettere in gioco i servizi ecosiste-mici:limiti e opportunità di nuovi scenarisociali ed economici. Ri-Vista, 15/16: 41-55, Firenze Univ. Press.

9) Scolozzi R., Morri E., Santolini R.,2012. Delphi-based change assessment inecosystem services values to support stra-tegic spatial planning in Italian landsca-pes. Ecological Indicator 21; 134-144.

10) TEEB (2008) “The Economics ofEcosystems and Biodiversity: An Inte-rim Report”, European Commission,Brussels.www.teebweb.org/LinkClick.aspx?filetic-ket=u2fMSQoWJf0%3d&tabid=1278&language=en-US.

AbstractVital calculation

Ecosystems offer a necessary supportto the quality of life of a region and itsinhabitants. This article features theresults of a survey characterized bycontributions from various disciplines,that calculated their economic value andhighlighted their changes in Italy from1990 to 2000, according to the type ofecosystemic services (ES). A compari-son between different years shows thedifferent environmental function of theES taken into consideration and thesubsequent increase in vulnerability incase of a negative balance. Thanks to itsgreat adaptation ability, this approachcan be used for analyses at differentscales and to meet different needs, aimedat regional planning and management,various types of assessments (EIA, Vas,Vinca), and for the analysis of environ-

Oltre a produrre funzioni ecologiche,un paesaggio induce senzazioni di varianatura: la funzione estetico-percettivarientra tra i servizi ecosistemici.

Per saperne di più: www.ilverdeeditoriale.com/ricerche_R.aspx

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