Un anno al righi - M.P.D.R.C€¦ · Prof.ssa Maria Siclari Funzione strumentale I.T.S.G " A....

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Un anno al righi ANNO 1 NUMERO 1 A.S. 2009-2010 Il progetto “giornalino scola- stico” ha inteso dare concretez- za ad alcune linee indicate nel POF ed ha rappresentato una delle attività più avvincenti e allo stesso tempo più ricche di potenzialità formative. Nato principalmente dal desiderio di documentare in modo anche multimediale la vita della scuo- la: fatta di giovani e adulti che insieme formano una comunità ed una storia. Comunicare e riscoprire la parola scritta per diventare protagonisti della propria crescita , dare un senso al proprio vissuto scolastico e lasciare traccia di sé e del pro- prio lavoro quotidiano . Sono stati questi i presupposti che hanno guidato gli allievi dell’ Istituto nella produzione di “Un anno al Righi” che racco- glie alcune delle numerose ini- ziative realizzate nell’ambito dell’attività didattica , selezio- nate e rese fruibili all’esterno. Condividere esperienze con compagni, docenti, genitori ed adulti in genere è stato gratifi- cante per i ragazzi ed ha fatto accrescere la loro voglia di rac- contarsi. Creare, inventare e riflettere. Per me aiutare gli allievi a realizzare questo gior- nalino ha rappresentato un’occasione di grande valore didattico, convinta che un gior- nale scolastico come ogni altra forma di educazione pedagogi- ca, è riservata a chi vuole esse- re sempre un “principiante dell’ apprendere e del conoscere e vuole “ imparare ad impara- re” ed a “ far imparare”. L’ iniziativa ha rappresentato quindi, innanzi tutto, l’esplicitazione di un vero ed impareggiabile amore educati- vo per le giovani generazioni e per “quell’ imparare ad impa- rare” e “fare imparare” che , credo sia la metafora per far acquisire il senso e il significato assiomatico di Scuola . Ora non mi resta che augu- rare “ BUON VIAGGIO” a tutti coloro che leggeranno queste pagine e attraverse- ranno il variegato e sor- prendente mondo che “Un anno al Righi” rappresen- ta . Prof.ssa Maria Siclari Funzione strumentale I.T.S.G " A. RIGHI" REGGIO CALABRIA http//www.itgrighi.rc.it e-mail [email protected] L‟ anno scolastico 2009/2010 è iniziato all‟insegna di molte novità per la nostra scuola prima fra tutte l‟arrivo del nuovo dirigente scolastico, il dottor Francesco Praticò. Questo cambiamento ha con- tribuito al rinnovo dell‟offerta formativa e all‟arricchimento della didattica, il tutto è avve- nuto in linea con gli anni pre- cedenti in cui il nostro Istituto si è sempre distinto come luo- go di formazione e di cultura. Tante sono state le attività scolastiche ed extra; è stato un anno impegnativo, ma molto stimolante, che ci ha visto protagonisti della no- stra formazione e ciò è avve- nuto anche grazie al Dirigente che ha permesso ai nostri do- centi di mettere a disposizio- ne della scuola le loro profes- sionalità e le “passioni perso- nali”. Questo giornalino vuole essere un ringraziamento al nostro Dirigente poiché senza la sua incessante ricerca di dialogo e la sua disponibilità non sarebbe stato possibile realizzare tutte le attività che descriviamo in queste pagine. Al nuovo Dirigente va quindi tutta la nostra stima e fiducia ed il riconoscimento per il proficuo e sereno lavoro. Antonino Branca IV B

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Un anno al righi ANNO 1 NUMERO 1 A.S. 2009-2010

Il progetto “giornalino scola-

stico” ha inteso dare concretez-

za ad alcune linee indicate nel

POF ed ha rappresentato una

delle attività più avvincenti e

allo stesso tempo più ricche di

potenzialità formative. Nato

principalmente dal desiderio di

documentare in modo anche

multimediale la vita della scuo-

la: fatta di giovani e adulti che

insieme formano una comunità

ed una storia. Comunicare e

riscoprire la parola scritta per

diventare protagonisti della

propria crescita , dare un senso

al proprio vissuto scolastico e

lasciare traccia di sé e del pro-

prio lavoro quotidiano . Sono

stati questi i presupposti che

hanno guidato gli allievi dell’

Istituto nella produzione di

“Un anno al Righi” che racco-

glie alcune delle numerose ini-

ziative realizzate nell’ambito

dell’attività didattica , selezio-

nate e rese fruibili all’esterno.

Condividere esperienze con

compagni, docenti, genitori ed

adulti in genere è stato gratifi-

cante per i ragazzi ed ha fatto

accrescere la loro voglia di rac-

contarsi. Creare, inventare e

riflettere. Per me aiutare gli

allievi a realizzare questo gior-

nalino ha rappresentato

un’occasione di grande valore

didattico, convinta che un gior-

nale scolastico come ogni altra

forma di educazione pedagogi-

ca, è riservata a chi vuole esse-

re sempre un “principiante

dell’ apprendere e del conoscere

e vuole “ imparare ad impara-

re” ed a “ far imparare”. L’

iniziativa ha rappresentato

qu ind i , innanz i tu t to ,

l’esplicitazione di un vero ed

impareggiabile amore educati-

vo per le giovani generazioni e

per “quell’ imparare ad impa-

rare” e “fare imparare” che ,

credo sia la metafora per far

acquisire il senso e il significato

assiomatico di Scuola .

Ora non mi resta che augu-

rare “ BUON VIAGGIO” a

tutti coloro che leggeranno

queste pagine e attraverse-

ranno il variegato e sor-

prendente mondo che “Un

anno al Righi” rappresen-

ta .

Prof.ssa Maria Siclari

Funzione strumentale

I.T.S.G " A. RIGHI"

REGGIO CALABRIA http//www.itgrighi.rc.it

e-mail [email protected]

L‟ anno scolastico 2009/2010 è

iniziato all‟insegna di molte

novità per la nostra scuola

prima fra tutte l‟arrivo del

nuovo dirigente scolastico, il

dottor Francesco Praticò.

Questo cambiamento ha con-

tribuito al rinnovo dell‟offerta

formativa e all‟arricchimento

della didattica, il tutto è avve-

nuto in linea con gli anni pre-

cedenti in cui il nostro Istituto

si è sempre distinto come luo-

go di formazione e di cultura.

Tante sono state le attività

scolastiche ed extra; è stato

un anno impegnativo, ma

molto stimolante, che ci ha

visto protagonisti della no-

stra formazione e ciò è avve-

nuto anche grazie al Dirigente

che ha permesso ai nostri do-

centi di mettere a disposizio-

ne della scuola le loro profes-

sionalità e le “passioni perso-

nali”. Questo giornalino vuole

essere un ringraziamento al

nostro Dirigente poiché senza

la sua incessante ricerca di

dialogo e la sua disponibilità

non sarebbe stato possibile

realizzare tutte le attività che

descriviamo in queste pagine.

Al nuovo Dirigente va quindi

tutta la nostra stima e fiducia

ed il riconoscimento per il

proficuo e sereno lavoro.

Antonino Branca IV B

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Tra le numerose ed interessanti

iniziative che sono state proposte

durante la “ Settimana dello stu-

dente”, che ha visto noi studenti

protagonisti attivi, quella che è

sembrata utile al fine di una più

ampia conoscenza della nostra cit-

tà è stata la passeggiata archeolo-

gica. Alle ore 11.00 del 17 febbraio

2010 le prime classi del “Righi”si

sono riunite per partecipare ad

una interessantissima visita guida-

ta nella zona archeologica della

città di Reggio.

Il professore Arillotta, nostra gui-

da, ci ha spiegato, in modo esau-

riente, la storia di Reggio Cala-

bria, città tra le più importanti

della Magna Grecia, fondata nel

VIII secolo a.C da alcuni coloni

Calcidesi, che avevano già fondato

Zancle ( Messina ). La sua posizio-

ne geografica privilegiata la favorì

molto dal punto di vista culturale

e commerciale, grazie anche ai nu-

merosi scambi marittimi con le

città limitrofe.

Il percorso si è articolato con la

visita ai resti del periodo greco e

romano, situati tra il lungomare

Falcomatà e il corso Vittorio E-

manuele. Risalenti al VI secolo

a.C, le due file parallele di grossi

blocchi di arenaria tenera, sono i

resti di un impianto termale di e-

poca romana che testimoniano il

legame di Reggio con Roma, della

quale fu città confederata e attivo

Municipio durante il periodo Im-

periale. Attigui alle terme, dei

grossi blocchi di pietra che faceva-

no parte di una cinta muraria risa-

lente al periodo della Magna Gre-

cia, sono testimonianza di quello

che è definito il periodo “aulico”

della nostra città. Alle ore 13.00

la nostra visita si è conclusa. È

stata un‟esperienza interessante

che ci ha permesso di conoscere

più a fondo e di guardare con

occhi più attenti e curiosi dei

pezzi di storia della nostra città

che spesso, per distrazione, non

s e m p r e g u a r d i a m o c o n

l‟interesse dovuto.

Jacopo Pellicanò

Simone Sebastiano Morabito

Vincenzo Patafi I A

UN ANNO AL RIGHI

Il giorno 20 febbraio,le classi prime dell‟Istituto “Righi”

hanno partecipato alla conferenza tenuta dal prof. Arillot-

ta, noto storico reggino e padre del nostro professore di Di-

segno, sulla storia di Reggio. Le informazioni sono state

interessanti e l‟uditorio si è rivelato attento e partecipe al

dibattito che si è aperto dopo l‟intervento del relatore.

L‟attenzione si è focalizzata soprattutto su quegli elementi

che solitamente non sono inseriti in un discorso storico

“canonico” : abitudini di vita quotidiana, giochi di strada,

miti e leggende. L‟interesse per questi aspetti della storia

della nostra città ha indotto alcuni alunni a impegnarsi, nei

giorni successivi, nella ricerca di vecchi miti eziologici. Tra i

tanti quello che spiega la nascita della vite particolarmente

interessante perché legato ad un settore dell‟economia della

città. Antonella Repaci IB

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con sopra disegnata la gerbera.

La manifestazione ha effettua-

to diverse tappe e si è conclu-

sa il 18 maggio a Peschiera del

Garda (Verona). Gli studenti

hanno poi proseguito il loro

percorso davanti ad alcuni

luoghi simbolo della lotta alla

„ndrangheta: la Procura gene-

rale, davanti alla quale il 3

gennaio scorso fu fatta esplo-

dere una bomba, e la Questu-

ra, per fare un applauso al co-

raggio dei poliziotti. La mani-

festazione si è conclusa presso

l'Arena dello stretto “Ciccio

Franco”, con l‟intervento del

procuratore Grasso e dei rap-

presentanti delle scuole reggi-

ne e non. Il discorso di Grasso

è stato da monito a tutte le

nuove generazioni,

un‟esortazione a combattere la

mafia inseguendo la verità e

non rimanendo indifferenti

davanti ad una società dove

persiste la concezione “che sin

dall'infanzia ci insegnano a

farci i fatti nostri”. Grasso

ha poi concluso: “ l'indiffe-

renza è il terreno più fertile

su cui questo groviglio di

erbacce prospera e si rige-

nera”.

Davide Ripepi III B

Le classi terza e quarta sezione B

del nostro Istituto, insieme a mi-

gliaia di studenti, hanno sfilato

per le vie di Reggio Calabria in

occasione della «Gerbera Gialla

2010», la manifestazione itineran-

te promossa dal coordinamento

antimafia “Riferimenti” in ricor-

do delle vittime della criminalità

organizzata. La partecipazione

dell'Istituto è stata fortemente

voluta dal dirigente scolastico

Dott. Francesco Praticò, molto

sensibile alle problematiche della

legalità e sempre pronto ad acco-

gliere le iniziative che coinvolgo-

no i giovani e mirano all'arricchi-

mento della loro personalità e

maturità. Gli alunni, aiutati dalle

docenti Giuseppina Buonsanti e

Maria Siclari, hanno realizzato

uno striscione sul tema. Prima

tappa dell‟iniziativa via Apollo,

che è stata intitolata a Gennaro

Musella, imprenditore salernitano

ucciso con un‟autobomba il 3

maggio del 1982 a Reggio Cala-

bria. La targa è stata scoperta

alla presenza del procuratore na-

zionale antimafia Piero Grasso,

del presidente della Regione Giu-

seppe Scopelliti, del presidente di

“Riferimenti” Adriana Musella

(figlia dell’imprenditore ucciso),

del componente della Commissio-

ne antimafia Giuseppe Lumia,

della deputata Maria Grazia La-

ganà e di sindaci del reggino. Il

corteo degli studenti, colorato da

striscioni, bandiere e da migliaia

di gerbere gialle, è stato accolto in

via Musella da lenzuoli bianchi

appesi alle finestre e da una

«pioggia» di cartoncini bianchi

LA GERBERA GIALLA

E' un fiore per non dimenticare per esprimere la forza dell'amore sull'odio e sulla violenza; forza che non conosce resa, supera qualsiasi

barriera e vince anche la morte.

E' un fiore che nasce dal dolore e

dalle lacrime dei lutti.

E' la vita che rinasce attraverso l'im-pegno di tutti e di ognuno per pren-dersi la propria rivincita, così come maggio su novembre, perchè nessuno sia stato sacrificato invano e il silen-zio non uccida per la seconda volta, perchè la memoria sia più della pol-

vere e della complicità.

E' un messaggio di reazione e di spe-ranza che trasmettiamo ai giovani, perchè lo recepiscano e lo facciano

proprio.

A loro affidiamo rinascita e riscatto, a loro il compito di costruire una

nuova storia.

Adriana Musella

Presidente di Riferimenti

UN ANNO AL RIGHI 3

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Conoscere luoghi nuovi,

usi e culture differenti,

socializzare ed impara-

re. Ogni anno le classi

sono invitate dal diri-

gente scolastico e dai

professori a partecipare

alle visite guidate che si

svolgono o nella nostra

regione oppure sul terri-

torio nazionale.

Quest‟anno la meta è

stata Larderello, frazio-

ne del comune di Poma-

rance, in provincia di

Pisa. Lo scopo principa-

le del viaggio è stato

quello di conoscere ed

approfondire meglio la

fasi di estrazione

dell‟energia geotermica;

il paese, infatti, è stato

il leader mondiale del

settore fino agli anni

‟50.

UN ANNO AL RIGHI

La scuola offre a noi studenti

la possibilità di vivere nuove

esperienze, di imparare e an-

che di sperimentare un ap-

proccio diverso allo studio.

Questo inizio d‟anno è stato

ricco di eventi fra i quali la

realizzazione del progetto

“Linguaggi, tecniche ed e-

spressioni: per conoscere sé

stessi e la realtà”, al quale

abbiamo partecipato insieme

ad altri allievi dell‟Istituto. Il

primo giorno eravamo tutti

emozionati e curiosi di poter

entrare, se pur in maniera a-

matoriale, nel mondo della

recitazione e del teatro.

Ci sentivamo tutti un po‟ degli attori!

Tutti insieme e coordinati dalle pro-

fessoresse Maria Siclari e Giuseppina

Buonsanti abbiamo scelto di cimen-

tarci nella rappresentazione teatrale

“Cavalleria Rusticana”. Ognuno di noi

ha avuto ruoli differenziati: chi si è

occupato della scenografia, chi delle

musiche e chi ha provato a recitare.

L‟attività si è svolta in uno spazio

comunicativo adatto ad attivare for-

me di scambio culturale, intellettuale

ed umano, di rispetto dell‟altro, di

collaborazione e di interattività ope-

rativa.

Uno strumento adeguato alla didatti-

ca perché ha favorito in noi adolescen-

ti l‟acquisizione di competenze pratico

-elaborative, uso del corpo in fun-

zioni espressive, confronto con il

personaggio.

Alice Gelsomino

Marzia Liò

II A

Singolare è stata la visita

ai soffioni boraciferi, nella

Valle dei Diavolo, dove ha

luogo un particolare feno-

m e n o g e o t e r m i c o :

l‟emanazione di vapori

caldi dal sottosuolo. Il get-

to di vapore esce rumoro-

samente dal terreno, 150

decibel, da una profondità

di oltre 700 metri con una

temperatura di circa 130

gradi.

Oltre queste manifestazio-

ni naturali, sul territorio

abbiamo visitato l‟intrico

di vapordotti che conflui-

scono alle moderne centrali

geotermoelettriche, e il

Museo della Geotermia.

Questo Museo è stato fon-

dato alla fine degli anni

'50 ed è dedicato alla sto-

ria dello sfruttamento del

calore terrestre dalle sue

origini fino ai giorni nostri.

Esso ripercorre la storia

dell'energia geotermica in

tutti i suoi aspetti: dalla

ricerca alla perforazione

fino ai diversi sistemi di

utilizzo del fluido geoter-

mico per la produzione di

energia elettrica, termica e

meccanica ricorrendo

all'ausilio di interessanti

modellini e attrezzature

originali. Visitare Larde-

rello è molto suggestivo

per via del rumore,

dell‟odore (non gradevole)

e dei vapori, che fanno

sembrare l‟area un girone

infernale.

Alessio Raffa

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UN ANNO AL RIGHI

Durante la Settimana dello Stu-

dente, dedicata al recupero e

all‟approfondimento, i nostri in-

segnanti, grazie alla disponibilità

del nostro Dirigente dottor Fran-

cesco Praticò, ci hanno proposto

la visione di “Avatar”, film in

3D, molto atteso al cinema. Il

film, espressione di una vera e

propria rivoluzione nell‟ambito

della produzione cinematografica

è stato un momento ricreativo

per tutti noi ragazzi. Effetti spe-

ciali e tecniche all‟avanguardia

sono gli elementi che hanno con-

tribuito a rendere “Avatar” uno

dei maggiori colossal della storia

del cinema. Ma è veramente un

film così stupefacente come molti

lo hanno definito? In effetti non

pochi critici hanno rilevato alcu-

ne “pecche”: la storia semplice e

banale; i personaggi divisi nel

classico buoni/cattivi ed, infine,

la storia d‟amore tra i protagoni-

sti con il classico lieto fine. Ma,

cosa più grave, a mio parere, è la

difficoltà di individuare un mes-

saggio. Forse il regista ha voluto

evidenziare il contrasto tra gli

umani e la perfezione che si po-

trebbe raggiungere attraverso la

tecnologia? L‟ unica nota positi-

va è che il male è rappresentato

dall‟avidità e non dall‟ evoluzio-

ne tecno- scientifica della qua-

le viene riconosciuta l‟utilità.

Consiglio la visione di questo

film a chi vuole svagarsi e fug-

gire dai pensieri della realtà

quotidiana. Per chi è in cerca

di contenuti forti e toccanti

consiglio, invece, i bei vecchi

film di una volta.

Vincenzo De Angelis IB

l‟asinello che rappresentano il

rispetto verso le creature, i cenoni

e le feste, simbolo dell‟unione fa-

miliare, e la stella cometa come

guida dell‟umanità, ovvero meta-

fora della vita. Un‟attenzione

particolare è stata data alla figu-

ra di Gesù Bambino che

“rappresenta gli umili e esorta al

rispetto del diverso, del debole,

dell’emarginato”. L’incontro ha

r a p p r e s e nt a t o , p e r n o i ,

un‟occasione per riflettere sui

messaggi d‟amore, di pace, fratel-

lanza e solidarietà. Valori che

vanno preservati se si vuole un

mondo migliore. La cerimonia si

è conclusa con l‟omaggio alle au-

torità di alcune statuette, realiz-

zate nel laboratorio di disegno del

“Righi” .

Francesco Valore

Marco Porchi IIIA

Mercoledì 16 dicembre 2009 al

Palazzetto Botteghelle di Reggio

Calabria si è svolta la manifesta-

zione intitolata “Natale con i gio-

vani”, organizzata dal Presidente

“Sport e cultura” della V circo-

scrizione Prof. G. Maceri.

L‟incontro ha visto la partecipa-

zione di diverse scuole medie e

superiori tra le quali il geometra

“A. Righi”. Ospite dell‟occasione

Sua Eccellenza Monsignor Vitto-

rio Mondello che, durante la ceri-

monia liturgica, ha sottolineato

“l’importanza del Natale visto co-

me necessità di recuperare il valore

religioso della festività. Il Natale

non è solo cenoni e regali ma ricor-

dare Dio che si è fatto uomo per

trasmettere agli uomini un messag-

gio di speranza”. L’Arcivescovo,

durante l‟omelia, si è poi soffer-

mato a parlare dei segni della ri-

correnza: l‟albero di natale, em-

blema della condivisione, il bue e

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UN ANNO AL RIGHI

BORSE DI STUDIO

Essere alunni del Righi significa entrare

nella storia del nostro Istituto. Una sto-

ria fatta di premi, che in tanti anni han-

no riconosciuto l‟impegno scolastico di

moltissimi alunni. Questi premi sono

stati intitolati a docenti e personaggi

legati all‟Istituto che con l‟impegno e la

dedizione hanno reso straordinaria la

loro vita professionale. Ogni anno gli

alunni che si sono distinti per ottimi

risultati partecipano alla selezione per

vincere le borse di studio intestate a

Dino Gentilomo, Mario De Marco, An-

tonino Sgroi e Santo Versace. A questi

si aggiungono anche i tre primi classifi-

cati nel concorso “Dante” in ricordo

della professoressa Domenica Rossi

Gangemi, illustre docente di lettere al

Righi. La premiazione avviene di solito

a ridosso delle feste natalizie con una

cerimonia molto partecipata, che vede

uniti Dirigente Scolastico, alunni, geni-

tori, docenti, ex docenti, ospiti. Un mo-

mento di pura condivisione. Queste oc-

casioni confermano, ancora una volta,

che il Righi è davvero un Istituto

“speciale”.

Giovanni Imbesi

IVA

CORSO DI AUTOCAD AVANZATO

Quest‟anno io ed alcuni alunni delle

classi IV abbiamo partecipato ad un

PON attivato nella nostra scuola con

i fondi strutturali. Il progetto dal ti-

tolo “ AUTOCAD AVANZATO” ha

coinvolto alcuni allievi delle IV ed è

stato svolto dall‟architetto Contu e

dal professore Catanese. Il corso ha

avuto luogo presso la sala computer

del nostro istituto ed è durato 50 ore.

Durante le lezioni abbiamo appreso

l‟utilizzo di questa versione di Auto-

cad chiamata:“Autocad Architectu-

re”, un programma parametrico, che

dà la possibilità di lavorare con ele-

menti architettonici già definiti, come

solai tetti, pareti e scale . Con

l‟utilizzo di questo programma abbia-

mo potuto realizzare piante, prospet-

ti, sezioni e viste 3D . Per noi alunni

questa è stata un‟esperienza molto

importante, perché ci ha permesso di

apprendere nuove tecnologie che ci

saranno molto utili per il nostro futu-

ro professionale. Questa iniziativa si

inserisce nel piano dell‟Offerta For-

mativa del nostro Istituto che è sem-

pre attento alla qualità della nostra

formazione. Marcello De Franco

IV A

MA SIAMO DAVVERO TUTTI “AMICI”?

Tra tutte le tematiche affrontate durante le lezioni di italiano quella di cui vorrei parlarvi è

l‟amicizia., un sentimento basato su dei valori, come la generosità, il rispetto reciproco, la fiducia,

la sincerità e la stima. L‟amico è quella persona speciale, difficile da trovare. È‟ una persona che

conosce tutti i nostri pregi ma anche i nostri difetti, con la quale possiamo confidarci e che non ci

tradirà mai… All‟amico puoi chiedere un consiglio, ed è sempre pronto ad ascoltarti senza giudi-

carti. La scuola ha un ruolo importante a riguardo, perché all‟interno di un gruppo classe potreb-

bero nascere vere amicizie, che possono durare nel tempo. L‟adolescenza è il periodo nel quale

ognuno di noi matura, pensa al futuro, comincia a delineare la propria personalità. Quest‟ultima

viene sicuramente influenzata dalla gente che si frequenta. Dunque non dobbiamo divenire amici

di una persona solo perché ci offre qualcosa, dobbiamo “selezionare” chi potrebbe essere un no-

stro “vero” amico. Spesso a scuola osservo ciò che succede intorno a me durante le lezioni e mi

accorgo che questo sentimento non è molto condiviso…L‟amico fa solo finta di esserlo, o perché

gli conviene o per sfruttarti: il vero amico è quello che ti convince a non star fuori dalla scuola ma

fa di tutto per farti entrare. È‟ quello che non ti offre del “fumo”, ti fa capire che stai sbagliando

a non dichiarare le tue colpe ed è sempre pronto ad aiutare, non solo chi è suo amico, ma anche

tutti gli altri. Emanuele Fiorenza II B

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Che cos’è l’educazione

ambientale Il percorso educativo perseguito dal Labo-

ratorio di Educazione ambientale

dell‟Istituto tecnico per geometri, ha

l‟obiettivo di favorire negli alunni una

presa di coscienza dell‟importanza di ogni

elemento dell‟ambiente che li circonda;

ambiente di cui si è spesso dimenticato, o

addirittura perso, il patrimonio culturale,

ambientale ed economico legato alla natu-

ra. Da ciò nasce l‟importanza di riscoprire

una rete di saperi che vanno da quelli

strettamente scientifici (caratteristiche

idriche, ambientali, geopedologiche, ecc) a

quelli produttivi e culturali (produzioni

tipiche, sapori, tradizioni). L‟educazione

ambientale è oggi un investimento sociale

perché i giovani imparino ad osservare le

caratteristiche del proprio territorio al

fine di salvaguardarne le peculiarità e

contribuire a progettarne uno sviluppo

compatibile con le risorse di cui l‟ambiente

è dotato. E‟ fondamentale costruire nei

giovani una moderna coscienza civica

capace di riconoscere i diritti della natura

che hanno acquisito pari dignità dei diritti

umani.

Abbiamo deciso di realizzare un

prodotto ecologico che una volta si

faceva in tutte le famiglie: il sapone

di casa. Il sapone anticamente

veniva realizzato con tutti i residui

della lavorazione del maiale o della

torchiatura delle olive e così si rici-

clavano tutti gli scarti grassi otte-

nendo un prodotto utile e di qualità.

Il sapone si realizzava con diversi

sistemi: a freddo o a caldo.

Noi abbiamo utilizzato il metodo a

freddo utilizzando una vecchia ri-

cetta tramandata dagli anziani di S.

Stefano d‟Aspromonte e, perciò,

abbiamo sciolto la farina nell‟acqua,

a parte abbiamo sciolto anche la

soda in acqua. Abbiamo, poi, unito

le due soluzioni aggiungendo l‟olio

d‟oliva e un po‟ di essenza di berga-

motto .

La reazione di saponificazione è

immediata ma è necessario me-

scolare per circa 30 minuti affin-

ché gli ingredienti siano ben a-

malgamati.

Infine abbiamo versato il com-

posto ancora liquido in varie for-

mine e dopo qualche giorno di

asciugatura abbiamo ottenuto il

nostro sapone che sgrassa a fondo

la pelle e non provoca nessun tipo

di reazione allergica. Può essere

usato anche per lavare i panni

ma ciò che conta è che, essendo

formato solo da sostanze natura-

li, è completamente biodegrada-

bile quindi non inquina

l‟ambiente. .

Anche questo significa vivere in

una casa ecologica !

POF “Un mondo di rifiuti”

La “Fattoria della Piana” è una so-

cietà cooperativa di Candidoni, in

provincia di Reggio Calabria, che

oltre a raccogliere il latte dei soci, per

trasformarlo nei propri caseifici in

ottima mozzarella, ha un proprio

allevamento di 900 vacche. La parti-

colarità di questa azienda è, però,

nella presenza di impianti per la pro-

duzione di biogas alimentati sia dal

liquido residuo della lavorazione del

latte, sia dal letame dei capi di be-

stiame. La fattoria raccoglie anche

residui delle aziende ortofrutticole

della Piana di Gioia Tauro che con-

tribuiscono ad alimentare

l‟impianto. Tutto ciò che normal-

mente andrebbe a finire nelle discari-

che viene recuperato e fatto fermen-

tare per recuperare e sfruttarne il

potenziale energetico. Con questi

impianti il biogas viene trasformato in

energia elettrica ed energia termica da

utilizzare nella fabbrica mentre

l‟eccesso di produzione di energia viene

immesso in rete e serve a soddisfare il

fabbisogno di ben 1700 famiglie ! Que-

sto sistema consente , quindi, non solo

di non inquinare l‟ambiente ma anche

di produrre energia a basso costo e

senza produzione di anidride carbonica

che contribuirebbe ad un aumento

dell‟effetto serra. L‟azienda ha vinto

prestigiosi premi per queste innovazio-

ni che, si spera, possano essere da sti-

molo per risanare la depressa economia

della regione Calabria.

Lorenza Gattuso IV A

Energia rinnovabile

Allegato di Educazione ambientale a cura della prof. ssa Paola Nasti

Rendiamo più ecologiche le nostre case !!

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Il giorno undici del mese di

aprile dell‟anno domini due-

miladieci intorno all‟ora nona

giungemmo nel territorio

comunale di Sant‟Eufemia

dell‟Aspromonte, dal quale

loco ebbe inizio il nostro vi-

aggio conclusosi infine in

agro di Seminara. La lunga

camminata, di circa dieci

miglia, era stata organizzata

in modo tale che si potesse

rilevare e riscoprire il sito

ove, originariamente, si e-

stendeva l‟antica via romana

denominata “Annia Popilia”.

Il percorso nell‟entroterra

calabro mostrò ai nostri occhi

di viaggiatori la sua morfolo-

gia e il diffuso e devastante

intervento dell‟uomo sulla

natura.Possiamo ora affer-

mare, senza tema di essere

smentiti, che la verdeggiante

ed imponente flora arborea,

visibile agli occhi delle anti-

che genti che percorrevano

tale cammino, ormai non

esiste più o quantomeno non

se ne ha più alcuna traccia

rilevante vista l‟opera com-

piuta già per mano degli

antichi romani, che dalle

foreste calabre trassero il

legname pregiato per la co-

struzione delle loro navi, e

dagli agricoltori che, successi-

vamente, occuparono i siti

ormai disboscati trasforman-

do definitivamente l‟antico

originario paesaggio boschi-

vo. Giunti al luogo ove la

strada si biforca per portare

al paese di Solano, nei pressi

del fabbricato occupato dalla

“Calabria pesca” ci inoltram-

mo lungo un viottolo poco

frequentato che ci condusse

nel paesaggio dell‟entroterra;

nei pressi di tale luogo fu

chiaramente visibile l‟azione

antropica palesatasi in for-

ma di percorsi asfaltati e

dimore agresti.

Inoltrandoci lungo il sentie-

ro il paesaggio pian piano

iniziò a mutare ….. dappri-

ma scomparvero alla vista gli

imponenti tralicci conducenti

l‟alta tensione, consentendo a

noi viaggiatori che percorre-

vamo l‟antico sentiero di

camminare, qualora ci pia-

cesse, alzando il naso all‟insù

per osservare il cielo limpido

e turchino, che, per nostra

fortuna, ci accompagnò fino

a sera; …. intanto la stradel-

la, dapprima asfaltata, si

trasformò in un sentiero in

terra battuta, con numerose

biforcazioni atte a condurre

verso possedimenti agricoli

privati. Grave fu, però, il

nostro disappunto

nell‟osservare, lungo il ciglio

della stradina, discariche di

rifiuti provenienti da demoli-

zioni edilizie: eternit, cemen-

to, mattonelle e sanitari

smontati, abbandonati abusi-

vamente a lordare, inquinare

e deturpare il territorio.

Riprendendo il viaggio per

ritrovare l‟antica strada,

finalmente lasciammo alle

nostre spalle gli ambienti

irrimediabilmente compro-

messi dai materiali abbando-

nati dagli umani, ritrovando-

ci in una cornice di verde in

cui l‟occhio, vagando sperdu-

to, incontrava lungo il suo

guardo infinite distese di

oleiferi alberi d‟ulivo ad ab-

bellire il paesaggio, insieme

ad arbusti e campi fioriti

dove al fine, probabilmente,

giaceva, nascosta da profondi

cumuli terrosi e perigliosi e

pungenti rovi, l‟antica e tan-

to cercata, eppur da noi

giammai vista, via Popilia.

Nuovamente, avvicinandoci

ad altre zone abitate, ci tro-

vammo a scavalcare fili spi-

nati limitanti suoli privati

dove villici adempivano al

proprio lavoro con la tran-

quillità derivante dall‟antica

indole rurale e dalla serena

tranquillità del luogo.

Giunti in una radura assolata

trovammo ristoro sotto anti-

chi ed imponenti alberi di

quercia, accorgendoci, però,

che tubazioni portanti so-

stanze aeriformi capaci di

produrre calore e foco (in era

moderna detti metanodotti)

passavano a noi vicino eppur

senza un visibile e sgradevole

impatto sull‟ambiente circo-

stante.

Qui ci soffermammo per sfa-

mare il povero stomaco e

riposar le nostre stanche

membra oramai tormentate

dai tanti, ma ( credevamo noi

miseri ! ) ormai prossimi alla

fine chilometri percorsi. Da

lì, dopo liete libagioni ed

abbondanti mangiate ripren-

demmo il cammino, divenuto

ormai estenuante anche per

via dello stomaco appesanti-

tosi a discapito delle nostre

bisacce ormai vuote.

Intrapresa l‟ardita discesa di

un fianco collinare, affacciato

su un ameno paesino da noi

non identificato, ormai di-

spersi nel verde assoluto da

cui soltanto

l‟attraversamento di rivi e

fiumare ci avrebbe condotto

al termine del viaggio, il no-

stro animo iniziò a vacillare

….. dovevamo andare avanti

…..nulla ci avrebbe scorag-

giato …. forse ….. ma ormai

la fatica pervadeva le nostre

membra ….Discesa l‟ardua

collina, denominata “Il colle

del ruzzolo” in quanto in

gran numero i viaggiatori

persero, visibilmente e mate-

rialmente, contatto col terre-

no levandosi prima in aria e

successivamente ruzzolando

in terra con gran disappunto,

si presentarono ai nostri an-

cor fiduciosi occhi di scopri-

tori di antichi luoghi, i ruderi

di un mulino abbandonato:

allegri e stupiti da tale visio-

ne, non pensammo realmente

cosa ciò volesse significare

…. non nell‟immediato!

Solo dopo un breve percorso

comprendemmo: un nuovo

ostacolo si opponeva al no-

stro incerto cammino !!

Un rivo acquoso, che antica-

mente consentiva alla ruota

del mulino di effettuare il suo

lavoro di molitura di grana-

glie e olive, si parava dinanzi

a noi impedendoci di prose-

guire e minacciando i calzari

firmati degli sprovveduti

fanciulli e del giovin signore,

che (misero lui!) portava la

nobilissima e preziosa appa-

recchiatura di rilevamento

territoriale, nota al volgo

contemporaneo come GPS.

… ma ormai nulla poteva

fermarci !!

Superammo anche

quest‟ardua impresa, mentre

il famigerato GPS, di esclusi-

va proprietà dell‟agrimensore

docente, membro della spedi-

zione, comunicava che ormai

solo cinquecento metri sepa-

ravano il gruppo dal luogo di

arrivo… stessa comunicazio-

ne che segnalava ormai da

ore …. forse tanta moderna

tecnologia in così antichi

spazi aveva perso

l‟orientamento … così come

la nostra guida !!!!!

Ed infine l‟ultima ardua sali-

ta si presentò agli occhi dei

giovani … giovani sì, anche

se del gruppo itinerante face-

van parte individui che,

anagraficamente ottuagena-

ri, all‟atto pratico dimostra-

vano di esser molto più pim-

panti di alcuni insegnanti e

di tutti i miseri fanciulli, non

adusi all‟uso degli arti infe-

riori quotidianamente sosti-

tuiti da elementi roteanti

provvisti di motore, e, perciò,

ormai ridotti con la lingua di

fuori … ma ormai eravamo

giunti e le provate donzelle,

le insegnanti, i professori

tutti, riuscirono a ritrovarsi,

sani, salvi e sommamente

stanchi al punto di raduno

dove stazionammo ancora,

ansiosamente, in attesa del

famigerato mezzo di locomo-

zione motorizzato che ci a-

vrebbe riaccompagnati alle

nostre usuali dimore dove

poter, al fine, riposare le no-

stre membra ormai dolenti

per aver “non- percorso”

l‟antica via Annia Popilia…..

Pietro Giunta III F

Resoconto romanzato di un’escursione effettuata dagli alunni Fotia, Giunta, Toscano e Vespia della III F nell’ambito del progetto in rete,

finanziato dalla Regione Calabria, per lo studio del’antica via Annia Popilia. Finalizzata all’identificazione delle specie vegetali, con la

prof.ssa Nasti, e al rilievo topografico dell’area con il prof. Guarnaccia. Coordinatrice: prof.ssa Feola

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Questo il titolo di un con-

corso indetto dal “LIONS

CLUB” di Reggio Cala-

bria, insieme alla facoltà

d i I n g e g n e r i a

dell‟Università degli studi

Mediterranea, cui hanno

partecipato gli alunni del-

la quarta A e C con un

rilievo da loro realizzato.

Il lavoro denominato

“Caposud”, coordinato

dal prof. Francesco Guar-

n a c c i a , h a a v ut o

l‟obiettivo di determinare

il punto più a sud

dell‟Italia peninsulare nel

tratto costiero tra Melito

Porto Salvo e Palizzi Ma-

rina. Rilievi eseguiti nel

Il “Righi” offre agli studenti un per-

corso formativo che consente di ap-

profondire le conoscenze in diversi

campi. Quest‟anno l‟equipe formata

dagli alunni : Chindemi, De Maio,

Gatto, Gattuso, Malara, Marino, Mel-

luso, Santi, Serra, Sgroi, Silva, Toma-

selli è stata impegnata nel progetto

“Un mondo di rifiuti”. Rivolto a tutti

gli alunni dell‟Istituto, è stato presen-

tato e coordinato dalla docente di

estimo Paola Nasti. Il progetto è sta-

to finalizzato a valorizzare le piccole

cose, a far diventare gli alunni, in

questo caso, grandi “ingegneri” del

riciclo con poco. Si vive in una società

consumista e nel quotidiano si produ-

cono quintali e quintali di rifiuti. Co-

me confermato dal TG 5, domenica 3

gennaio 2010, con il solo pane inven-

duto che si getta a Milano, si sfame-

rebbe un intero paese del Terzo Mon-

do ! Il progetto scolastico è stato arti-

colato in uscite e lavori di gruppo in

aula. Particolarmente interessante

è stata per i ragazzi la visita pres-

so l‟ “Isola Ecologica”( ROM 95 ),

sita nella città di Reggio Calabria.

Il locale, inizialmente sequestrato

alla mafia, è stato realizzato con

materiali riciclati e i dipendenti

della cooperativa sono proprio i

ROM che effettuano la raccolta

differenziata dei rifiuti ingom-

branti . La squadra del Righi si è

impegnata a realizzare un albero

di Natale e un presepio, dato il

periodo natalizio, con materiale

riciclato. Le lattine usate sono

servite a realizzare gli addobbi

mentre i rami sono stati realizzati

con canne di bamboo. Il presepio è

stato invece realizzato interamen-

te in cartapesta ottenuta con car-

ta di giornale. Con quest‟iniziativa

i ragazzi hanno voluto rivolgere la

loro attenzione ad un Natale di-

verso , un Natale “povero” ma

“ricco” perché hanno contribuito

nel loro piccolo a creare meno rifiu-

ti e hanno capito che l‟armonia del

Natale non è creata solo da un pino

artificiale o da luci colorate, ma

anche da un comportamento ri-

spettoso dell‟ambiente.

Maria Teresa Chindemi II A

La ricerca scientifica

nella Scuola secondaria

mese di maggio utiliz-

zando il GPS in modali-

tà RTK, hanno eviden-

ziato che Palizzi si tro-

va più a sud di circa 20

m rispetto a Melito e il

risultato sorprende in

quanto, dalla cartografia,

sembrerebbe l‟opposto a

causa delle deformazioni

cartografiche. La presen-

tazione del lavoro è avve-

nuta nell‟aula magna del-

la facoltà di Ingegneria

venerdi 11 giugno e hanno

relazionato gli alunni Mar-

co Laface e Jolanda Gemel-

li di IV C e Marcello De

Franco di IV A. Alla mani-

festazione hanno partecipa-

to anche il nostro Preside e

la vicepreside, prof.ssa

Buonsanti, che hanno ma-

nifestato grande apprezza-

mento per il lavoro svolto

dai ragazzi. Alla realizza-

zione del progetto hanno

collaborato anche le prof.

Leotta e Nasti e il tecnico

del laboratorio di Topogra-

fia Giuseppe Spanò.

Marcello De Franco

IV A

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“Linux for Human being", que-

sto è il nome del progetto di in-

formatica svoltosi in concomi-

tanza con la settimana dello stu-

dente dell‟Istituto tecnico per

geometri “A.Righi”. Un proget-

to di breve durata che però ha

permesso a mol-

ti alunni e alcu-

ni professori di

conoscere il

mondo libero

dell'informatica,

il cosiddetto

"opensource", ed

ha avuto come

oggetto l'uso di un sistema

GNU/Linux, non solo gratuito

ma anche libero (in quanto esen-

te da licenze o contratti) e libe-

ramente scaricabile da internet.

Il progetto è stato sviluppato

con il sostegno del Dipartimento

di ambiente e territorio anche

per le implicazioni ecologiche

dell‟uso di questi sistemi; infatti

il suddetto GNU permette di

essere usato su computer datati

(durante il progetto si è riuscito

a installare Linux su un vecchio

pc risalente alla fine degli '80,

permettendogli la navigazione

web e altre funzioni principali

più velocemente che su pc mo-

derni) e quindi è una soluzione

molto più conveniente sia econo-

micamente che ecologicamente

perché consente di non gettare

via pc vecchi o, comunque , ob-

soleti che, come molti non san-

no, sono una tra le più pericolose

fonti di inquinamento.

Il progetto è stato organizzato

dalla prof.ssa Paola Nasti e cu-

rato dall'alunno Marino Giovan-

ni di quinta C che, partendo dal-

la storia del Sistema Operativo

informatico “Ubuntu Linux”, è

arrivato al S.O. GNU fino al

kernel Linux e alla nascita di

“Ubuntu” che ha permesso ai

"comuni mortali" l'utilizzo del

sistema Linux criticato, in passa-

to, per la sua presenta complessi-

tà a causa della mancanza di una

interfaccia semplice per l'utente.

Importante è la definizione chia-

ra del concetto di

opensource che si

può ricavare dal-

le parole di Nel-

son Mandela che

definì chiaramen-

te il significato di

“Ubuntu”, spesso

tradotto dall‟africano come

“fratellanza”, mentre il vero si-

gnificato della parola è "Io sono

ciò che sono, per merito di ciò

che siamo"… e quale frase espri-

me l'opensource meglio di que-

sta? Aiutarsi per raggiungere uno

scopo comune avendo come prin-

cipio di base la libertà e l'abban-

dono delle catene rappresentate

dalle licenze proprietarie di siste-

mi come Microsoft Windows e

Apple Macintosh, che hanno fat-

to diventare l‟informatica un

enorme business ed espandere

enormemente un fenomeno ille-

gale come la pirateria, unica so-

luzione per non pagare le costose

licenze!! Per i partecipanti al cor-

so Gnu/Linux si sono aperti gli

orizzonti di un nuovo mondo in-

formatico apparso come una ri-

voluzione, un trionfo della liber-

tà, della velocità, della semplici-

tà ed anche del divertimento; un

mondo in cui ognuno è libero di

disporre di tutti i software dispo-

nibili, in maniera gratuita e lega-

le senza distinzioni di colore della

pelle, nazionalità e disponibilità

economica.

Giovanni Marino V C

IL RIGHI A

CORRIREGGIO

Il 25 Aprile si è svolta, come

ogni anno da ben 28 anni, la

manifestazione di Legambien-

te entrata nella storia della

città di Reggio. Una corsa nel-

la quale anziani, bambini,

mamme con i passeggini posso-

no riappropriarsi della Via ma-

rina che torna ad essere a mi-

sura di pedone. La Corrireggio

è anche l‟occasione per parlare

dei problemi della città e della

regione, infatti è stata dedica-

ta agli “invisibili” cioè agli

immigrati di cui tanto si è di-

scusso ultimamente dopo i fat-

ti di Rosarno e perciò ha corso

anche un folto gruppo di ra-

gazzi africani provenienti pro-

prio da Rosarno.Hanno inoltre

partecipato alla manifestazio-

ne, in rappresentanza della

nostra scuola: Antonino Cami-

niti di IV A e il prof. di topo-

grafia Francesco Guarnaccia

ottenendo buoni piazzamenti.

Come non ricordare anche il

tenero bassotto che, in braccio

alla sua padrona, ha tagliato il

traguardo della gara ? Da non

dimenticare, inoltre, i tanti

volontari che si impegnano per

la riuscita della manifestazio-

ne, così come hanno fatto an-

che Lorenza Gattuso e Giovan-

na Serra di IV A mettendo in-

sieme i pacchi gara per i parte-

cipanti.

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sui poveri rami e tronchi, vi si

afferrò con le zampette e,

giunta la notte, cominciò a

cantare tanto dolcemente che

la vite si sentì via via rinasce-

re. Per dieci notti, le note tril-

lanti salirono verso le stelle,

finché esse si commossero e

fecero discendere un po‟ della

loro forza sulla povera pianta

mutilata.

Allora la vite sentì scorrere in

sé una linfa nuova; i suoi nodi

si gonfiarono, le sue gemme si

aprirono. I primi pàmpini

verdi fremettero alla brezza, e

tenui riccioli verdi, i viticci, si

allungarono per avvolgersi

come una delicata carezza

i nto r no a l l e za m p i ne

de l l ‟u c c e l l ino . Qua n d o

l‟usignolo volò via, già gli aci-

ni del primo racimolo comin-

Narrano i cantastorie calabresi che ci fu un

tempo remoto in cui la vite era una semplice

pianta ornamentale: non produceva né fiori né

tanto meno frutti. Venne la primavera e il

contadino decise di tagliarla: “Questa pianta

dà ombra ai seminati” disse “la ridurrò più

piccola che sia possibile”. Detto fatto: il conta-

dino la potò così energicamente che della verde

pianta non rimasero che pochi rami nudi e

corti. La vita pianse e un usignolo ebbe pietà

di lei: “Non piangere” disse “io canterò per te,

e le stelle si muoveranno a compassione”. Volò

La morra è un gioco antichissimo

che risale all‟antico Egitto ma

diffuso anche in Grecia.

Nell‟epoca dell‟antica Roma an-

che Cicerone espresse alcune opi-

nioni su questo gioco. Alcuni

dipinti dell‟Ottocento presentano

i giocatori della morra nelle fasi

del gioco. Anche i soldati nelle

trincee, durante la grande guerra,

nelle notti fredde ci giocavano,

tanto per “svagarsi”. A questo

gioco si può partecipare a coppie

o a squadre e consiste

nell‟indovinare il numero com-

plessivo delle dita che i giocatori

stendono simultaneamente con

un rapido movimento del braccio.

Guadagna un punto chi indovina

questo numero. La tattica di que-

sto gioco consiste nel confondere

l‟avversario con una velocità ec-

cessiva di gesti e parole fino a

intontirlo, aumentando sempre

più il tono della voce. Questo

gioco è stato considerato “gioco

d‟azzardo” sin dal Medioevo per-

ché provocava litigi. Di solito

c‟era in palio un litro di vino e

spesso la violenza gestuale provo-

cava malintesi che sfociavano poi

in risse agevolate dall‟alcol che

veniva consumato. Oggi non è

più così, infatti la morra viene

considerata come una partita di

calcio basata sull‟ “incertezza”, e

un giocatore poco accorto perde-

rà facilmente contro uno dotato

di maggiore intuito e attenzione,

qualità necessarie per essere con-

UN ANNO AL RIGHI

clamato un bravo giocatore di

“Morra”. Numerose associazioni

in tutta Italia stanno cercando di

recuperare questo gioco per inse-

rirlo tra le tradizioni popolari

italiane. Noi studenti durante il

cambio dell‟ora ci divertiamo a

giocare e per ciascuno di noi è

una conquista quando si riesce ad

indovinare il numero che costitui-

sce la somma delle dita lanciate.

E‟ un momento di relax che serve

a scaricare la tensione di eventua-

li interrogazioni.

Gianmarco Fresca I B

ciavano a dorarsi alla luce

dell‟alba. La vite era diventa-

ta una pianta fruttifera. E

che pianta! Il suo frutto pos-

sedeva la forza delle stelle, la

d o l c e z z a d e l c a n t o

dell‟usignolo, la luminosa

letizia delle notti estive. Se

verrete in Calabria, vedrete

queste piante: ceppo basso

con grossi tralci aggrovigliati

a fior di terra, tralci ricchi di

verdi pàmpini.

Antonella Repaci

I B

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UN ANNO AL RIGHI

Il Quotidiano in classe è una ini-

ziativa offerta a noi studenti

dall‟Osservatorio Permanente

Giovani Editori e si prefigge di

avvicinare il mondo di noi giova-

ni a quello dei quotidiani.

Aderendo a questo progetto, le

nostre docenti di lettere si sono

riconosciute nell‟affermazione

dell‟Osservatorio secondo la qua-

le “Un giovane che non legge è

un giovane più povero di cultura,

di idee e di opportunità”. Per

questo motivo in un giorno stabi-

lito di ogni settimana,

dall‟ottobre ai primi di giugno, la

prof.ssa M. Siclari docente di let-

tere ci ha guidato alla lettura di

due quotidiani a confronto :

“Il Corriere della Sera” e “Il Sole

24ore”.

La lettura dei giornali è stata uno

strumento efficace che ci ha ac-

compagnato nel nostro processo

educativo e formativo.

Tanti sono stati gli stimoli, abbia-

mo discusso su come leggere un

quotidiano, quali articoli privile-

giare, in che modo commentarli,

come imbastire una lezione di sto-

ria, italiano ed educazione civica.

Notevole è stato l‟interesse dimo-

strato da noi ragazzi per questa

attività, utilissima sia per prepa-

rarci alle nuove tipologie della pri-

ma prova scritta agli esami di Sta-

to, sia per mantenerci aggiornati

costantemente su quello che

succede nel mondo e soprat-

tutto per imparare a sviluppa-

re un orizzonte di pensiero au-

tonomo e critico.

Lorenza Gattuso

IVA

Gli integratori dietetici sono pillole,

liquidi o polveri solubili in acqua che,

assunti, rilasciano in modo più con-

centrato proteine, vitamine e sali mi-

nerali che aiutano il nostro corpo a

sostenere quelle attività fisiche che

richiedono un consumo di energia

notevole. Di questo si è parlato du-

rante la settimana dello studente

all‟ITSG “A. Righi” di Reggio Cala-

bria, dove ha avuto luogo un congres-

so sull‟Educazione alla Salute. Sono

stati messi in evidenza i pro e i contro

di questi “ausiliari” del nostro corpo e

uno degli esperti ha sottolineato come

l‟utilizzo degli integratori aiuti il no-

stro corpo a compiere attività che

richiedono molte energie, aggiunga

tutto quello che durante i nostri pasti

non assumiamo, come alcuni tipi di

proteine e vitamine, sostenga le atti-

vità sportive che compiamo ogni gior-

no. Come per ogni cosa, però, anche

per l‟utilizzo degli integratori c‟è il

rovescio della medaglia. Se usati scor-

rettamente possono provocare danni

seri a un individuo.

L‟uso prolungato può, infatti, causa-

re problemi renali e scompensi al me-

tabolismo. All‟intervento dell‟esperto

ha fatto seguito un ampio dibattito

durante il quale i ragazzi hanno mani-

festato grande curiosità e interesse.

Successivamente si è svolto un gioco

che prevedeva due schieramenti:

i “pro” integratori e i “contro” inte-

gratori. I ragazzi si sono divisi in

due gruppi e ognuno ha fatto una

lista dei vari motivi per cui si soste-

neva il proprio “partito” così da dar

vita a un vero e proprio dibattito

politico.

Ernesto Bolaffi IIID

12

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Tra il 20 e il 27 Aprile le tre quinte

dell’I.T.S.G “A. RIGHI ” hanno

vissuto un intenso viaggio

d’istruzione sull’isola di Malta. La

destinazione del nostro viaggio

sono state le varie cittadine

dell’isola, St. Julian’s, la Valletta e

Mdina. Luoghi di incomparabile

bellezza, ricchi di storia e tradizio-

ni, situati al centro del Mediterra-

neo, da secoli luogo ideale per gli

scambi culturali, per il dialogo tra

i popoli e le religioni. La sua ricca

storia soggetta a varie dominazioni

e il suo territorio sono molto simili

a quelli della nostra terra. Il viag-

gio ha rappresentato per noi

l’occasione ideale per conoscere

parte della cultura maltese e so-

prattutto approfondire la nostra

conoscenza della lingua inglese. Il

viaggio proposto dal Comune di

Reggio Calabria, che da anni orga-

nizza queste vacanze-studio per

promuovere la conoscenza

dell’inglese soprattutto tra noi gio-

vani, ha previsto un corso di lin-

gua, visite guidate dell’isola e alcu-

ni momenti d’intrattenimento. Il

corso si è articolato in varie fasi: la

prima, test d’ingresso per valutare

il nostro livello di preparazione; la

seconda, inserimento e formazione

delle varie classi; la terza, corso di

lingue vero e proprio con lezioni

partecipate basate prevalentemen-

te sulla conversazione,

giochi logici per potenziare lo spiri-

to di collaborazione e l’intuito ed

esercizi di grammatica. Il corso si è

svolto nel complesso scolastico Ju-

nior College di Msida, con inse-

gnanti di madre lingua della Link

School of English per un totale di

20 ore. La presenza al corso di

algerini, libici e anche qualche ita-

liano, ci ha permesso di conoscere

più da vicino culture diverse dalla

nostra e di interagire in un conte-

sto multietnico per uno scambio

culturale. Le visite hanno consen-

tito di ammirare le bellezze natu-

rali che i magnifici edifici costruiti

nei secoli dai vari popoli che hanno

dominato Malta. Ricordiamo la

Cattedrale di San Giovanni a La

Valletta e il Giardino Harbour. A

Mdina abbiamo assistito ad una

rappresentazione storica e visitato

un piccolo centro di lavorazione

artigianale della filigrana, del ve-

tro e della terracotta. Rilassanti le

passeggiate a St. Julian’s nei pres-

si dell’hotel Golden Vivaldi. Non

sono mancati dei momenti ricreati-

vi: come la gara di disegno, la cac-

cia al tesoro e un pomeriggio di

intrattenimento musicale. Il viag-

gio d’istruzione ha rappresentato

per noi alunni un momenti di

grande importanza culturale ma

anche formativo e di grande valen-

za umana. Un “tempo scuola” di-

verso, ma non per questo meno

formativo.

Ileana Tavilla VA

UN ANNO AL RIGHI

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In occasione della settimana

“dello studente”, svoltasi

all‟interno del nostro istituto, noi

alunni delle Quinte classi abbia-

mo partecipato ad una conferen-

za veramente interessante dal

titolo “Reggio metropolitana in

un‟ottica di governance cittadi-

na”, tenuta dal dottor Giuseppe

Tuccio, presidente di Cassazione,

il quale con la sua ben nota facili-

tà di parola, ha ammaliato e co-

involto emotivamente tutti i pre-

senti, delineando quelle che po-

tranno essere, in un futuro non

molto lontano, gli scenari che

coinvolgeranno a vario titolo la

nostra città .«La governance me-

tropolitana - ha spiegato il relato-

re- è un processo che coinvolge e

valorizza le varie culture presenti

sul territorio e contribuisce a far

diventare il cittadino protagoni-

sta della propria storia». A noi

reggini è affidato il compito di

rilanciare la nostra città metro-

politana, ha poi continuato il

dott. Tuccio, per riscoprire la

nostra identità classica e per re-

cuperare sia la dignità dell‟uomo

che la storia del nostro territorio,

ricca di cultura, che non ha mai

accettato di essere omologata. Il

percorso tracciato è pertanto

quello di restituire all‟antica no-

bile “Polis” reggina il proprio

ruolo baricentrico, in particolare

sotto il profilo culturale e delle

relazioni istituzionali nel bacino

del Mediterraneo. L‟obiettivo è

tanto prestigioso quanto impe-

gnativo e per perseguirlo bisogna

impegnarsi.

Alla interessante conferenza ha

fatto seguito, a distanza di orni,

un‟altra importante manifesta-

zione presso l‟Aula magna

“Quistelli” dell‟Università degli

Studi Mediterranea, dove abbia-

mo partecipato ad un convegno

su “Reggio metropolitana, per

l‟amicizia mediterranea”, orga-

n izzat o dal l ‟Ass oc iaz ione

“Giornate Mediterranee”, il cui

presidente ed infaticabile promo-

tore delle varie iniziative, aventi

quasi sempre valenza e respiro

internazionale è sempre il dott.

Tuccio. Anche in questa circo-

stanza si sono succeduti, al tavo-

lo dei relatori, prestigiosi nomi

della cultura umanistica sia ita-

liana che mediterranea.

Vincenzo Cammarere VB

livello nazionale dal Centro Pri-

stem per i giochi matematici che,

dopo qualche mese, ha inviato

via e-mail alla responsabile dei

giochi della nostra scuola, la

prof.ssa Gabriella Filocamo, i

nominativi dei primi tre classifi-

cati, del nostro Istituto, per ogni

categoria. Come confermato dalle

statistiche pubblicate dal Centro

Pristem, il nostro istituto è in

linea con i risultati nazionali nel-

la categoria C2, avendo raggiunto

una media di 1,7 quesiti svolti

correttamente contro la media

nazionale di 2,3 , supera la media

nazionale nella categoria L1, a-

vendo svolto correttamente 3,6

quesiti su 3,2 a livello nazionale,

e nella categoria L2 ha uno stac-

co netto con ben 4,8 quesiti svolti

Albert Einstein paragonava il

nostro cervello ad un paracadute:

entrambi funzionano quando si

aprono. I giochi matematici sono

un valido strumento per “aprire”

la mente dei ragazzi, orientarli,

aiutarli a ragionare correttamen-

te, interessarli alle discipline

scientifiche. Come tradizione,

anche quest‟anno il nostro istitu-

to ha partecipato all‟iniziativa

proposta dall‟Università della

Bocconi di Milano riguardante i

giochi matematici. Nel mese di

novembre una trentina di studen-

ti si sono confrontati con proble-

mi “rompicapo”, posti sotto for-

ma di giochi, suddivisi in tre ca-

tegorie di difficoltà. La correzione

degli elaborati è avvenuta a Mila-

no, dalla commissione preposta a

correttamente contro i 3,4 della

media nazionale.

Le professoresse di matematica del

nostro istituto, delegate dal Diri-

gente scolastico avv. Francesco

Praticò, hanno premiato i primi

classificati di ciascuna categoria a

livello scolastico: Cotroneo Arian-

na di I D e De Angelis Vincenzo di

I B a pari merito (cat. C2), Ripepi

Davide di II B (cat. L1) e Vilasi

Andrea di V A (cat. L2), ognuno

dei quali ha ricevuto un lettore

MP3/MP4 da 4GB con radio FM e

display a colori 1,5”.

Andrea Vilasi V A

UN ANNO AL RIGHI

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L‟ITSG “A.Righi” con le classi

Prime e Seconde, nel mese di a-

prile, ha partecipato, ad un viag-

gio di istruzione di tre giorni, per

visitare alcuni luoghi del Barocco

siciliano come Ragusa, Siracusa e

Caltagirone.

Il 28 aprile, dopo un viaggio du-

rato 5 ore, siamo arrivati a Ragu-

sa Ibla, una ridente cittadina,

situata sui Monti Iblei, con un

centro storico ricco di monumenti

in stile Barocco.

In particolare il Duomo di San

Giorgio, la cattedrale di San Gio-

vanni Battista e il portale di San

Giorgio.

Terminata la visita siamo andati

in un ristorante del luogo a pran-

zare e appena usciti, per

l‟imprevisto di una pioggia – di-

luvio, durata più di due ore, visto

che nessuno di noi era attrezzato

con l‟ombrello, ci siamo bagnati,

anzi inzuppati come Dio coman-

da, dalla testa ai piedi.

La pioggia a cielo aperto, ci ha

permesso di ridere e scherzare

come poche volte nella vita. Il

gioco del bagnarsi, del passeggia-

re sotto la pioggia è stato un mo-

mento di piena allegria. Rientrati

in albergo, ci siamo sistemati e

abbiamo cenato e trascorso la

notte a Siracusa.

La mattina del 29, colazione in

albergo, e partenza per l‟isola di

Ortigia, detta così, ci ha spiegato

la nostra guida per la sua forma a

“quaglia”. Nella cui parte finale,

cioè il “becco”, si trova il castello

Maniace, fortezza militare di ori-

gine spagnola, con grandi capan-

noni dove i militari spagnoli cu-

stodivano le armi e dalle cui feri-

torie uccidevano i nemici che ten-

tavano di assalire il maniero. Il

suo bellissimo affaccio offre

l‟opportunità di sentire il rumore

del mare e vedere Siracusa da un‟altra

angolazione. Al centro dell‟isola si tro-

va il Duomo con una bellissima e altis-

sima facciata barocca, ma che conserva

sapientemente i resti della grandezza

classica greca. La guida ha spiegato che

già in epoca greca, Ortigia rivestiva un

ruolo di centro politico e amministrati-

vo e che ha mantenuto anche nelle epo-

che successive. Nell‟isolotto caratteriz-

zato dalla fonte Aretusa, sorgente di

acqua dolce che sgorga da una grotta a

pochi metri dal mare, vi era la sede del

palazzo del tiranno, quello di Dionigi

prima e di Gerone II poi. Nel Medioevo

e sino ai primi dell‟Ottocento, l‟isola è

stata contenuta all‟interno di poderose

mura che l‟avevano resa una piazza

d‟armi e furono abbattute in epoca ot-

tocentesca. Abbiamo inoltre visitato il

Santuario della Madonna delle Lacrime

e il teatro greco, con le latomie, antiche

cave di pietra, e, qui, all‟interno

dell‟orecchio di Dionisio alto circa 30

metri … abbiamo dato spazio ai nostri

polmoni per mettere a prova l‟eco con

le nostre urla.

Nel pomeriggio siamo andati a visitare

Noto, gioiello del Barocco siciliano.

Architettonicamente definito “giardino

di pietra” perché viene utilizzata, per le

costruzioni, la tenera pietra locale, di

colore tra il dorato e il rosato, ricca-

mente intagliata. Bellissima la facciata

della Cattedrale con ampi spazi e una

scalinata che le dà un‟aureola di regali-

tà.

L‟ultima tappa è stata la visita alla

cittadina di Caltagirone … ridente e

bellissima, posizionata su un cucuzzolo

di collina, la cui attività economica

principale è la lavorazione della cera-

mica, lavorazione che abbiamo visto

dal vivo visitando una fabbrica dove

abbiamo anche acquistato dei tipici

souvenir per le nostre famiglie. Altra

attrazione del luogo è la lunghissima

scalinata con 180 scalini decorati con la

tipica ceramica del luogo. La risalita è

stata dura tanto che arrivare in

cima è stata una bella impresa.

Nel pomeriggio i prof., prima di

partire per Reggio Calabria, ci

hanno lasciati liberi per mezz‟ora

in modo da godere le bellezze del-

la cittadina. E‟ stata una gita

divertente, educativa e costrutti-

va, personalmente ho imparato

molte cose osservando il patrimo-

nio storico- ambientale di queste

tre bellissime città. Soprattutto,

però, perché ci sono stati tanti

momenti di svago e di allegria in

albergo, per la strada e sul pul-

lman, come quando ci siamo

“inzuppati” di pioggia o dentro

l‟orecchio di Dionisio che ha

“subìto” la forza delle nostre ur-

la.

Giovanni Sereno

IIC

Quando frequentare la scuola è un piacere..

tanto da urlare di gioia..

UN ANNO AL RIGHI

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UN ANNO AL RIGHI

In questo particolare momento

storico, il nostro Istituto, aperto

al territorio e sempre attento alla

formazione integrale dei suoi al-

lievi, non poteva non accogliere

con entusiasmo l‟invito a parteci-

pare alla Cerimonia per il 196°

anniversario della fondazione

dell‟Arma dei Carabinieri, tenuta

il 5 giugno, nella Scuola Allievi

“Fava-Garofalo” della nostra

città. Il cerimoniale prevedeva

uno schieramento imponente con

la fanfara del battaglione

“Sicilia”, il gruppo Bandiera del-

la Scuola Allievi di Reggio Cala-

bria, una compagnia speciale e lo

Squadrone Eliportato Cacciatori.

Nel piazzale della caserma, che

faceva da sfondo alle splendide

coreografie dei militari in alta

uniforme, si diffondevano, scan-

diti dalle fanfare, i ritmi di mar-

cia. Uno spettacolo suggestivo

soprattutto per chi, come noi ra-

gazzi, non aveva mai assistito dal

“vivo” ad una parata militare.

Il lungo elenco di onorificenze

assegnate ci ha permesso di costa-

tare come l‟Arma agisca nel se-

gno de l la cont inu i t à e

dell‟impegno a favore della comu-

nità, nella lotta a tutto campo

contro la criminalità organizzata,

e non solo. Abbiamo, inoltre, po-

tuto conoscere più da vicino il

corpo che fu istituito da Vittorio

Emanuele I di Savoia, re di Sar-

degna, con lo scopo di fornire al

Piemonte un corpo di polizia si-

mile a quello francese delle

“Gendarmerie”. Forte emozione

ha suscitato la cerimonia dedica-

ta alla consegna di premi e bene-

merenze ai militari che si sono

distinti in brillanti operazioni,

dando prova di coraggio e attac-

camento alla divisa, mettendo, a

volte, a repentaglio la loro stessa

vita.

E‟ stata una cerimonia ricca di

momenti emozionanti e partico-

lari, colma di figure da cui pren-

dere esempio, di modelli di eroi-

smo vero, da imitare, per far ri-

fiorire e crescere il nostro Territo-

rio, non più all‟insegna della cri-

minalità, ma del riscatto e della

legalità. Forse dovremmo, più

spesso, partecipare a queste ma-

nifestazioni che ci coinvolgono

emotivamente e potenziano quel

senso di appartenenza che non

sempre mostriamo di avere.

Paolo Caridi II B

Saverio Ripepi IIA

Con la legge 211 del 20 Luglio del

2000, la Repubblica Italiana ha

proclamato il 27 Gennaio la

“Giornata della Memoria” in ri-

cordo dello sterminio e delle per-

secuzioni del popolo ebraico, dei

deportati militari e politici nei

campi nazisti. Di fronte alle atro-

cità della storia, si impone l‟alto

dovere della testimonianza e del

ricordo, nella speranza che tali e

spaventosi eventi, non avvenga-

no mai più.

Per non dimenticare, il nostro

Istituto ha accolto l‟iniziativa

promossa dal Sole 24Ore che, in

quella particolare giornata, ha

trasmesso, in diretta video, la

testimonianza di Liliana Segre,

sopravvissuta agli orrori di

Auschwtz. Nella sala delle riunio-

ni, in cui è stata allestita una mo-

stra sulla Shoah, abbiamo potuto

assistere e rivivere, insieme ai

nostri docenti, quella tragica

esperienza, dalla quale abbiamo

tratto insegnamenti fondamenta-

li per il nostro percorso di crescita

come cittadini consapevoli.

La testimonianza della signora

Segre, infatti, ha suscitato in noi

interrogativi e sentimenti di sde-

gno. Nella voce della donna si

avvertiva un dolore ancora vivo

mentre raccontava degli orrori

subiti: dall‟espulsione dalla scuo-

la, alla liberazione da parte dei

russi.

Ricordare ed essere testimoni, per

noi giovani, è un dovere ed un

impegno, per non tradire ancora

una volta le vittime di quel geno-

cidio. Dobbiamo difendere nei

nostri rapporti quotidiani quei

valori di libertà, giustizia, fratel-

lanza che garantiscono agli uomi-

ni di poter vivere insieme, al di là

delle differenze culturali, religiosi

e sociali.

Tomaselli Lucia IV A

Serra Giovanna IV A

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