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14° ANNO 14° ANNO 14° ANNO 14° ANNO MARZO 2015 MARZO 2015 MARZO 2015 MARZO 2015 - N° 178 N° 178 N° 178 N° 178 www.umilta.info Luca 14: 25-26, 34 Se uno viene a me e non odia suo padre, sua ma- dre, e la moglie, i fratelli, le sorelle e persino la sua propria vita, non può essere mio discepolo. E chi non porta la sua cro- ce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo. Il sale, certo, è buono; ma se anche il sale diventa insipido, con che co- sa gli si darà sapore? Non serve né per il terreno, né per il conci- me; lo si butta via”. Noi cristiani siamo nati dallo Spi- rito di Dio perciò non dobbiamo più seguire la via del peccato, non possiamo seguirli solo per far loro piacere. Noi dobbiamo essere gra- diti a Dio. Dunque riflettiamo su come viviamo. Gesù disse e dice ancora oggi ai Suoi fedeli per mezzo del Vangelo: “Tu vieni e seguimi”. Quando io, per mezzo della Parola di Dio, ho capito di essere pecca- tore e perduto, ho implorato il Suo perdono e la Sua grazia e, dal momento che Egli mi ha redento, ho deciso di seguirLo con tutto il mio cuore. Egli è degno di essere ubbidito, seguito e servito: è Dio! Caro amico hai valutato la tua posizione davanti a Dio? Hai rice- vuto la Sua grazia per mezzo di Cristo Gesù il Signore? Ti ha Egli lavato di tutti i tuoi peccati do- nandoti la vita eterna e riempito il cuore della Sua pace e del Suo amore? Se ancora non hai ricevuto il dono di Dio non perdere tem- po, il domani non ti appartiene. Se valutia- mo letteralmente il brano del Vangelo di Luca troviamo un di- scorso strano e severo. Evidenziamo tre punti: - Or molta gente andava con lui; ed egli, rivolto verso la folla disse: “Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, e la moglie, i fratelli, le sorelle e per- sino la sua propria vita, non può essere mio discepolo” (Luca 14: 26). È possibile che Gesù abbia detto una cosa del genere? Sì, sono le Sue parole! Ma Gesù ci ha chia- mati ad amare tutti. Allora, cosa significa questo discorso? Certa- mente è allegorico, è un significa- to spirituale. Il Signore ha detto espressamente “Tu vieni e segui- mi”, ha detto “chi mi ama osserva le mie parole”, cioè pratica i Suoi insegnamenti, ha anche detto che non si può amare Dio e un altro essere o cosa, perché Egli è “il Ge- loso”; l’uomo deve scegliere o con Lui o contro di Lui, non c’è una via di mezzo, infatti dice: “Tu non adorerai altro dio, perché il SI- GNORE, che si chiama il Geloso, è un Dio geloso” (Es. 34: 14). Dio vuole che noi odiamo ogni forma di peccato che possa occu- pare i nostri cuori, vuole che non seguiamo i nostri cari nel peccato e che nessuno di essi prenda nei nostri cuori il posto che spetta solo a Dio. Dobbiamo amarli, aiu- tarli a conoscere il Salvatore, con rispetto, pazienza e gentilezza, ma senza lasciarci ostacolare nell’ubbidienza a Dio; essi non ci possono dare l’amore e la vita di Dio. - L’altra espressione strana è detta da Gesù nel versetto seguen- te. “E chi non porta la sua croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo” (Luca 14: 27). Cosa significa portare la cro- ce? Che cos’è la croce? Forse Dio vuole che portiamo dei pesi? È escluso poiché Egli stesso ha det- to: “Venite a me, voi tutti che sie- te affaticati e oppressi, e io vi da- rò riposo” (Matteo 11: 28). Miei cari, io penso che questa vita sia una croce, con tutte le difficol- tà che ci riserva giornalmente. Quando, però, il Signore viene a dimorare nel nostro cuore, per mezzo del Suo Spirito, l’anima nostra trova ristoro e pace, certez- za e gioia, perché sappiamo di essere passati dalla morte alla vita. La nostra sorte è cambiata, prima eravamo tenebre, ora con il Signore siamo luce! Eravamo per- duti a causa dei nostri peccati e ora siamo stati redenti, perdonati, santificati, graziati, adottati quali figli di Dio! Ora facciamo parte della Sua famiglia e del Suo re- gno! Ora la nostra speranza, cer- tezza nelle promesse divine, è che deporremo questa croce, da essa

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Rivista Umiltà marzo

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  • 14 ANNO14 ANNO14 ANNO14 ANNO MARZO 2015 MARZO 2015 MARZO 2015 MARZO 2015 ---- N 178 N 178 N 178 N 178 www.umilta.info

    Luca 14: 25-26, 34 Se uno viene a me e non odia suo padre, sua ma-dre, e la moglie, i fratelli, le sorelle e persino la sua propria vita, non pu essere mio discepolo. E chi non porta la sua cro-ce e non viene dietro a me, non pu essere mio discepolo. Il sale, certo, buono; ma se anche il sale diventa insipido, con che co-sa gli si dar sapore? Non serve n per il terreno, n per il conci-me; lo si butta via. Noi cristiani siamo nati dallo Spi-rito di Dio perci non dobbiamo pi seguire la via del peccato, non possiamo seguirli solo per far loro piacere. Noi dobbiamo essere gra-diti a Dio. Dunque riflettiamo su come viviamo. Ges disse e dice ancora oggi ai Suoi fedeli per mezzo del Vangelo: Tu vieni e seguimi. Quando io, per mezzo della Parola di Dio, ho capito di essere pecca-tore e perduto, ho implorato il Suo perdono e la Sua grazia e, dal momento che Egli mi ha redento, ho deciso di seguirLo con tutto il mio cuore. Egli degno di essere ubbidito, seguito e servito: Dio! Caro amico hai valutato la tua posizione davanti a Dio? Hai rice-vuto la Sua grazia per mezzo di Cristo Ges il Signore? Ti ha Egli lavato di tutti i tuoi peccati do-nandoti la vita eterna e riempito il cuore della Sua pace e del Suo

    amore? Se ancora non hai ricevuto il dono di Dio non perdere tem-po, il domani non ti appartiene. Se valutia-mo letteralmente il brano del Vangelo di Luca troviamo un di-

    scorso strano e severo. Evidenziamo tre punti: - Or molta gente andava con lui; ed egli, rivolto verso la folla disse: Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, e la moglie, i fratelli, le sorelle e per-sino la sua propria vita, non pu essere mio discepolo (Luca 14: 26). possibile che Ges abbia detto una cosa del genere? S, sono le Sue parole! Ma Ges ci ha chia-mati ad amare tutti. Allora, cosa significa questo discorso? Certa-mente allegorico, un significa-to spirituale. Il Signore ha detto espressamente Tu vieni e segui-mi, ha detto chi mi ama osserva le mie parole, cio pratica i Suoi insegnamenti, ha anche detto che non si pu amare Dio e un altro essere o cosa, perch Egli il Ge-loso; luomo deve scegliere o con Lui o contro di Lui, non c una via di mezzo, infatti dice: Tu non adorerai altro dio, perch il SI-GNORE, che si chiama il Geloso, un Dio geloso (Es. 34: 14). Dio vuole che noi odiamo ogni forma di peccato che possa occu-pare i nostri cuori, vuole che non seguiamo i nostri cari nel peccato

    e che nessuno di essi prenda nei nostri cuori il posto che spetta solo a Dio. Dobbiamo amarli, aiu-tarli a conoscere il Salvatore, con rispetto, pazienza e gentilezza, ma senza lasciarci ostacolare nellubbidienza a Dio; essi non ci possono dare lamore e la vita di Dio. - Laltra espressione strana detta da Ges nel versetto seguen-te. E chi non porta la sua croce e non viene dietro a me, non pu essere mio discepolo (Luca 14: 27). Cosa significa portare la cro-ce? Che cos la croce? Forse Dio vuole che portiamo dei pesi? escluso poich Egli stesso ha det-to: Venite a me, voi tutti che sie-te affaticati e oppressi, e io vi da-r riposo (Matteo 11: 28). Miei cari, io penso che questa vita sia una croce, con tutte le difficol-t che ci riserva giornalmente. Quando, per, il Signore viene a dimorare nel nostro cuore, per mezzo del Suo Spirito, lanima nostra trova ristoro e pace, certez-za e gioia, perch sappiamo di essere passati dalla morte alla vita. La nostra sorte cambiata, prima eravamo tenebre, ora con il Signore siamo luce! Eravamo per-duti a causa dei nostri peccati e ora siamo stati redenti, perdonati, santificati, graziati, adottati quali figli di Dio! Ora facciamo parte della Sua famiglia e del Suo re-gno! Ora la nostra speranza, cer-tezza nelle promesse divine, che deporremo questa croce, da essa

  • 2222 LUMILTALUMILTALUMILTALUMILTA Marzo 2014 N 178

    Servizio sacro

    LUmiltLUmiltLUmiltLUmilt

    LUmilt LUmilt LUmilt LUmilt una edizione Adenominaziona-le, non promuove nessuna dottrina settaria n vuole creare unaltra denominazione; promuove lamore per il prossimo, incoraggia i cristiani a pregare Dio e ad essere fedeli, ad evangelizzare i perduti, ad amare e ad ubbidire alla Parola di Dio, a leggere il Vangelo perch Esso dona la vita eterna a chi crede e riceve Ges Cristo quale Redentore e Signore della propria vita. La diffusione di questo mensile, non a scopo di lucro, unopera di volontariato damore cristiano; ha il fine di incoraggiare, edificare e mantenere una sincera comunione fraterna con tutti i cristiani.

    Riunioni nella Chiesa di Cefal (PA) Chi desidera partecipare alle nostre riunioni sar il benvenuto.

    Giorno Ore Riunioni Domenica 10.00 Culto di Adorazione Mercoled 18.00 Studio biblico Venerd 18.00 Preghiera

    Riunioni nella chiesa di Reitano (ME)

    Domenica 18.00 Culto di adorazione Gioved 18.00 Studio biblico

    Redazione

    LUMILTALUMILTALUMILTALUMILTA Mensile a cura della

    Chiesa Cristiana Evangelica Indipendente

    Via Vitaliano Brancati, 15 - 90015 Cefal (PA)

    In comunione con la M. I. E. Missione Italiana per lEvangelo

    Direttore: Salvatore Testa Redattrice: Rosa Battaglia Testa

    E-mail della redazione: [email protected]

    Tel. 0921 42 43 49

    Rosy Angela Glorioso Lascari (PA) E-Mail - [email protected]

    Tel. 0921 42 71 28

    www.umilta.info

    saremo liberati quando lasceremo questo corpo. La croce la nostra natura adamitica. La vita per noi credenti ha uno scopo preciso: santificarci per servirLo. Siamo chia-mati a compiere tutto il nostro dovere e a essere costanti in ci che il Signore ci ha dato di operare per continuare il cammino della Sua Chiesa. Se siamo incostanti, se ci la-sciamo ostacolare dallamore esagerato per i nostri cari o dalle difficolt, ostacoleremo lopera di Dio, saremo di cattivo esempio per quelli che ci hanno preso come mo-dello. Se io non odio il peccato che pu emergere in me, non posso operare liberamente per il Signore, non posso essere desempio per gli altri. Perci preghiamo e impegniamoci a seguire i santi inse-gnamenti del Vangelo. Cerchiamo di non imboccare stra-de non buone. Rinunciamo a ci che non piace a Dio e, se strada facendo dovessimo cadere in fallo lasciandoci atti-rare dalla nostra volont, ravvediamoci, chiediamo per-dono del nostro peccato e abbandoniamo. Fratelli, anche se dobbiamo dispiacere noi stessi, se la croce ci preoccupa, ci scoraggia e ci deprime, portiamo ogni peso al nostro amato Signore in preghiere e suppli-che ed Egli ci aiuter, ci consoler teneramente, cos co-me ha promesso e come ha gi fatto altre volte. Facciamo tesoro delle esperienze passate e la nostra fede si ravvive-r, dopotutto per questo che abbiamo scelto di stare con Dio! Tutti noi conosciamo prove e afflizioni, fanno parte di questa vita, infatti, Giacomo ci incoraggia scrivendo: Beato luomo che sopporta la prova, perch, dopo aver-la superata, ricever la corona della vita, che il Signore ha promessa a quelli che lo amano (Giacomo 1: 12). - Nel terzo versetto preso in esame leggiamo: Il sale, certo, buono; ma se anche il sale diventa insipido, con che cosa gli si dar sapore? Non serve n per il terreno, n per il concime; lo si butta via.

    Sorge spontanea una domanda, nel nostro testo, cosa centra il sale? Il sale il sapore dei redenti, lespressione damore, di amicizia, di gentilezza, di dol-cezza che sprigiona lo Spirito in loro. Come la buona terra il cuore delluomo, il buon sale lespressione cristiana dei figli di Dio. I cristiani dovrebbero sempre trasmettere a tutti la sete (il sale porta sete), il desiderio di conoscere e ubbidire alla Parola di Dio, conoscere la Sua volont e la grazia della salvezza per mezzo di Ges Cristo. Tutte le azioni che il credente compie fuori della volont di Dio non sono utili per il Suo regno e devono essere get-tate via. Regoliamo bene la nostra vita, fratelli, lavorando su quelle opere che Dio ha gi preparato per noi affinch le pratichiamo sotto la guida dello Spirito Santo. Lascia-mo che Egli ci trasformi e in noi siano evidenti i frutti del Suo Spirito per insaporire bene la nostra vita e gli altri. Se abbiamo deciso di seguire il Signore camminiamo nel-la Sua via, con la Sua pace e la Sua gioia nel cuore, Egli stesso ci aiuta a portare i pesi della vita e, per mezzo del Suo Spirito, insaporisce la nostra persona del Suo amore. A Lui sia la gloria e lonore per lopera che compie in cia-scuno nella Sua Chiesa.

    Salvatore Testa

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    Entrate per la porta stretta, poich larga la porta e spazio-sa la via che conduce alla perdi-zione, e molti sono quelli che en-trano per essa. Stretta invece la porta e angusta la via che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la trovano (Matteo 7: 13-14) Mi capitava spesso quando mi trovavo in altre nazioni, per i miei impegni evangelisti, che do-vevo chiedere a un passante: Mi scusi, mi potrebbe indicare la via per la stazione?; oppure: Mi pu dire dove si trova la chiesa evangelica?. Di frequente le ri-sposte erano inesatte o addirittu-ra sbagliate. Perci era meglio rivolgersi a un poliziotto. Supponiamo che oggi noi avessi-mo un altro tipo di domande da fare; come: Arriviamo da . e vogliamo sapere dove si trova il Regno di Dio. Mi puoi dire, do-ve si trova il Regno di Dio?. An-che in questo caso ci sono uninfinit di risposte e alcune di loro non sono per niente inutili. Allet di diciotto anni il Signore mi ha salvato, entrando nella mia vita, e mi sono messo a seguirLo. Mi sono reso conto finalmente che nellambito religioso esi-stono tante opinioni diverse. Non c un indicatore affidabile. Uno dice una cosa, laltro ne dice unaltra. Un cristiano serio mi parl e mi avvert di guardarmi dalle sette. Mi raccont che cerano dei movimenti religiosi che non insegnano la verit. Mi avvert riguardo a diversi gruppi e io mi chiedevo perch Dio non parlasse pi direttamente per mezzo dei profeti o tramite Ges Cristo stesso. Dio mi aiut a tro-vare le risposte e in poco tempo scoprii che cera un indicatore

    affidabile, la Sacra Bib-bia. Noi tutti abbiamo que-sto indicatore. Ges afferm: Voi investi-gate le Scritture, per-ch pensate daver per mezzo di esse vita eterna, ed esse sono quelle che rendono testimo-nianza di me (Giovanni 5:39). Comincia a leggere questo libro e Dio ti parler. Il pi grande pec-cato consiste nel fatto di non cre-dere a ci che Dio dice. Crediamo a ci che altre persone ci dicono, ma non a ci che dice il nostro Signore Ges Cristo: Chi crede in me, come dice la Scrittura afferma Ges Cristo, e non, chi crede cosa racconta il tal dei tale. Bisogna perci sempre verificare attentamente se ci che le perso-ne dicono coincide con ci che afferma la Sacra Bibbia. Nel sermone sul monte, ad esem-pio, Ges fece un discorso formi-dabile. La folla fu sbigottita da tutto ci che Ges disse. Erano scossi da ci che ascoltarono. Le parole di Ges non erano para-gonabili a quelle degli scribi. Nel Vangelo di Matteo, al capitolo sette, Ges arriva a un punto cul-minante del sermone. In questo testo divide lumanit in due gruppi e parla della via larga che porta alla perdizione e di quella stretta che porta alla vita. Egli parla del cielo e della perdizione eterna. E parla anche di due re-gni: quello di Dio e quello delle tenebre. Esistono ancora molti altri regni: I regni del mondo, il regno ani-male, quello vegetale, quello mi-nerale, ecc. La Sacra Bibbia, pe-r, si occupa principalmente di due regni, quello di Dio e quelle delle tenebre. Il regno di Dio un regno eterno, spirituale, per

    noi invisibile. In Matte-o (12-28) Ges affer-ma: Ma se con laiuto dello Spirito di Dio che io caccio i de-moni, quindi giunto fino a voi il Regno di

    Dio. Larga la porta e spazio-sa la via che conduce alla perdi-zione, e molti sono quelli che en-trano per essa (Matteo 7: 13). Miei cari lettori, molti, senza rendersene conto, si trovano su questa strada. Vivono nel pecca-to e muoiono nel peccato, cam-minando sulla strada che condu-ce alla perdizione. Alcuni hanno abbandonato questa via e ora camminano sulla strada della vita. Tu, caro amico, su quale strada ti trovi? Da fuori pu sem-brare che tutti stiano camminan-do sulla stessa strada, ma dal punto di vista spirituale tanti si trovano su due strade completa-mente diverse. La Sacra Bibbia ci insegna che certe persone entrano nel Regno di Dio e altre in quello delle tene-bre. Su questa terra viviamo tutti insieme. Abitiamo nella stessa citt o nello stesso villaggio, ep-pure possiamo trovarci su due strade diverse. Nel giorno del giudizio le strade si separano definitivamente per leternit. La Sacra Bibbia dichiara: Tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio ma sono giustifica-ti gratuitamente per la sua gra-zia, mediante la redenzione che in Cristo Ges (Romani 3: 23-24). Vi porto un esempio: che diffe-renza fa, se precipita un piccolo o grande aeroplano? Che differen-za fa se qualcuno versa un litro o quindici litri dacqua nel serbato-io al posto della benzina? La macchina non funzioner pi.

  • 4444 LUMILTALUMILTALUMILTALUMILTA Marzo 2014 N 178

    Rimarr in panne lungo la stra-da. Bisogna smettere di pensare che chi commette grandi peccati sar pi perduto di chi ha com-messo piccoli peccati. Ci sono tante persone che credono di avere pochi peccati e che, se tutti fossero come loro, Dio avrebbe di che essere soddisfatto. Per il peccato originale c voluto un solo peccato; un unico pecca-to ha provocato un disastro, cio la separazione dal Dio santo. Gi da quel momento in poi tu e io nasciamo gi separati da Dio e in pi si aggiungono i nostri peccati personali. Dobbiamo uscire dalla strada del peccato e viaggiare nella direzione giusta. Bisogna andare dal Signore Ges Cristo con tutto il peccato e chiedere il perdono per essere rigenerati, nascere di nuovo per il Regno di Dio. Infatti, il Padre celeste ha mandato, nel Suo grande amore, in questo mondo ci che Gli era pi caro, il Suo Figlio Ges Cri-sto, il quale ha predicato riguar-do allamore di Dio e ha chiama-to gli uomini a rivolgersi a Lui. Poi Ges accett di morire in croce sul Golgota. Quando Egli mor, non mor soltanto per gli ebrei, ma per ciascun essere u-mano. Ges ha sparso il Suo sangue. Ognuno pu essere sal-vato venendo a Lui. Ges disse: Chi vuol venga a me. Non ha detto: Andate da Pietro o da un altro. Chi vuole essere salvato deve assolutamente andare da Ges Cristo. Nel libro degli Atti leggiamo: In nessun altro la salvezza; perch non vi sotto il cielo nessun altro nome che sia stato dato agli uomini, per mezzo del quale noi dobbiamo essere salvati (Atti 4: 12). Il Signore Ges Cristo lunico che non ha mai peccato e, per questa ragione, lunico che pu salvare. Ogni altro uomo su que-sta terra ha peccato. Cristo ri-sorto dai morti. Dio ha scelto di essere il Salvatore del mondo. Lapostolo Paolo scrisse: Infatti Dio era in Cristo nel riconciliare

    con s il mondo, non imputando agli uomini le loro colpe, e ha messo in noi la parola della ri-conciliazione. Noi dunque faccia-mo da ambasciatori per Cristo, come se Dio esortasse per mezzo nostro, vi supplichiamo nel nome di Cristo: siate riconciliati con Dio. Colui che non ha conosciuto peccato, egli lo ha fatto diventare peccato per noi, affinch noi di-ventassimo giustizia di Dio in Lui (2 Corinzi 5: 19-21). Il Signore Ges Cristo disse che abbiamo bisogno della rigenera-zione, cio di nascere di nuovo: nel Vangelo di Giovanni leggia-mo: Ges gli rispose: in verit in verit ti dico che se uno non na-to di nuovo non pu vedere il Re-gno di Dio (3: 3). Se cambio dire-zione e offro la mia vecchia vita a Cristo Ges (per fare questo basta un minuto) afferro immediata-mente la nuova vita. Avvicinando-mi a Lui in preghiera, chiedendo-Gli di perdonarmi tutti i miei pec-cati, Egli mi purifica di ogni pec-cato, ecco perch leggiamo: Se confessiamo i nostri peccati, egli fedele e giusto da perdonarci da ogni iniquit (1 Giovanni 1: 9). Quindi, non ci dobbiamo fermare davanti alla porta. Non vogliamo neanche ritornare indietro e con-tinuare la vita come prima. Dob-biamo camminare in questa nuo-va vita, dobbiamo crescere nella fede, servirGli e aiutare gli altri affinch aprano il cuore a Ges. In questo mondo le persone con-vertite si trovano in cammino ver-so la gloria. Dopo un sermone di Ges, un uomo rimase indietro e si rivolse a Lui con la seguente domanda: Signore sono pochi i salvati? Ges non rispose n si n dicendo no. Invece disse: Sforzatevi di entrare per la por-ta stretta, perch io vi dico che molti cercheranno di entrare e non potranno (Luca 13: 23-24); poi Egli continu: Quando il pa-drone di casa si alzer e chiuder la porta, voi, stando fuori, comin-cerete a bussare alla porta, dicen-do: Signore, aprici. Ed Egli vi ri-

    sponder: Io non so da dove ve-nite. Allora comincerete a dire: Noi abbiamo mangiato e bevuto in Tua presenza, e Tu hai inse-gnato nelle nostre piazze! Ed Egli dir: Io vi dico che non so da dove venite. Allontanatevi da me, voi tutti, malfattori (Luca 13: 25-27). Non si pu passare unintera vita giocherellando con Dio! Vivendo come ci piace, peccando a volon-t e poi aspettarsi che Dio faccia finta di niente, come se tutto fos-se in ordine. Solo nel Signore Ges Cristo si trova la salvezza dellanima. Egli morto per i nostri peccati e ha offerto la pos-sibilit a tutti, alla condizione che si convertano, e di essere na-ti di nuovo per poi condurre una nuova vita con Lui e per mezzo di Lui. Ora mi permetto di farvi una do-manda: Su quale lato della croce ti trovi, sul lato della via stretta o sul lato della via larga?. Dio ti benedica.

    Salvatore Savino

    San Giovanni Rotondo Foggia

    Caro PADRE

    Il nato di nuovo pu dire come San Paolo: Tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, sono figli di Dio. E voi non avete ricevuto uno spirito di servit per rica-dere nella paura, ma avete rice-vuto lo Spirito di adozione, me-diante il quale gridiamo: lo Spirito stesso attesta insieme con il no-stro spirito che siamo figli di Dio. Se siamo figli, siamo anche eredi; eredi di Dio e coeredi di Cristo, se veramente soffriamo con lui, per essere anche glorifi-cati con lui

    (Romani 8: 14-17)

  • 5555 LUMILTALUMILTALUMILTALUMILTA Marzo 2014 N 178

    Un padre racconta. Un giorno, guardando fuori dal-la finestra del mio studio, ad un tratto mi resi conto che labete, nel giardino davanti alla casa, era diventato imponente. Lalbero era gi l quando 30 anni fa andammo ad abitare in quella casa. Al-lora era piccolo, solo adesso mi accorgevo che aveva una meravigliosa cima, che terminava in un punto e rimaneva di-ritta verso lalto. Diversi anni fa quellalbero sub un danno. Un giorno Riccardo, a quel tem-po ragazzino, si era arrampicato fino alla cima; questa si spezz e Riccardo cadde al suolo con un ramo nella mano. Giaceva per terra privo di sensi. Io accor-si e con gioia constatai che non si era ferito gravemente. Labete, per, sub un danno, non aveva pi la cima. Direm-mo, danneggiato per sempre? Tempo dopo, notai con lieta sorpresa, che il ramo pi alto a poco a poco stava cre-scendo verso su formando una nuova cima, pi diritta e frondosa di quella spezzata nellincidente. Che bella storia, non vero? Nel Salmo la Sacra Bibbia paragona il credente ad un albero (Salmo 1). Anche noi credenti subiamo dei danni mentre la nostra vita sta crescendo verso

    lalto. Troppo spesso cadiamo e sembra che ci siamo procurati danni irre-parabili. Ma, direi, che c una cosa peggiore della caduta ed il rimanere a terra.

    Quando cadiamo, dobbiamo rialzarci e correre verso il Signore il quale pu sa-nare le nostre fratture: Se confessiamo i nostri peccati, Egli fedele e giusto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquit (1 Giovanni 1: 9). Naturalmente per ricevere una nuova ci-ma, tu ed io dobbiamo incominciare dac-capo; per, miei cari fratelli e sorelle, non restiamo per terra a giacere! Oggi siamo scoraggiati? Siamo caduti di nuovo ed un amaro ri-morso riempie la nostra anima? Non possiamo riattaccare allalbero il ra-mo spezzato, deve crescere una nuova ci-ma, non si pu riparare il danno; ma possiamo ricevere il perdono, ed una nuo-va cima crescer. Se anche tu hai fatto questa esperienza hai ricevuto sicura-mente una bella lezione che impedir in seguito una grave caduta. Il Signore ogni giorno ci offre un nuovo inizio.

    Perch il giusto cade sette volte e si rial-za (Proverbi 24: 16).

    Salvatore Savino

  • 6666 LUMILTALUMILTALUMILTALUMILTA Marzo 2014 N 178

    nessun uomo pu riscattare il

    fratello, n pagare a Dio il prezzo

    del suo riscatto.

    Il riscatto di una persona trop-

    po alto, e il denaro sar sempre

    insufficiente (Salmo 49: 7,8)

    La Parola di Dio afferma che nessun uomo in gra-

    do di riscattare o redimere lanima di unaltra perso-

    na, anche se si tratta di una persona cara, perch

    nessun bene terreno o opera buona potrebbe esse-

    re offerta a Dio ed essere sufficiente da soddisfarLo

    e dare a qualcuno salvezza.

    Le religioni, in genere, danno una certa ricetta per

    contribuire alla salvezza delle anime di persone gi

    morte. Io stesso, prima di conoscere la verit della

    Parola di Dio, non facevo di meno. Pregavo i miei

    cari defunti, offrivo loro offerte, voti, eccetera. Ma

    rendo ringraziamenti al Signore che ha aperto i miei

    occhi spirituali per capire che solo Lui ha la soluzio-

    ne giusta per redimere quanti vogliano essere per-

    donati e salvati. E come potrebbe luomo quantifi-

    care un prezzo, sia pur altissimo, per pagare a Dio il

    riscatto della salvezza di unanima? Ges disse: E

    che giova alluomo se guadagna tutto il mondo e

    perde lanima sua? Infatti, che darebbe luomo in

    cambio della sua anima? (Marco 8: 36, 37).

    Un salmista scrive: Essi (gli uomini) hanno fiducia nei

    loro beni e si vantano della loro grande ricchezza,

    ma nessun uomo pu riscattare il fratello, n paga-

    re a Dio il prezzo del suo riscatto. Il riscatto di una

    persona troppo alto, e il denaro sar sempre insuf-

    ficiente.

    Anche se un uomo desse la propria vita per salvar-

    ne un altro, se morisse al posto di un altro

    uomo, non potrebbe per, salvare la sua anima.

    Lanima delluomo pu essere salvata prima di tutto

    se egli lo desidera, poi se confessa a Dio i suoi pec-

    cati e se crede e accetta il sacrificio di Ges Cristo

    come suo Salvatore personale, morto al suo posto

    per purificarlo. Cristo ha versato il Suo sangue per la

    purificazione del peccato delluomo, per pagare

    lalto prezzo del riscatto della sua anima e fargli do-

    no della vita eterna. Ges Cristo si offerto a Dio in

    sacrificio una volta e per sempre per la redenzione

    di tutti gli uomini che credono in Lui come scritto

    nella Sua Parola; Egli lunico Salvatore ed per

    questo motivo anche lUnico Mediatore e lunico

    Intercessore. Infatti c un solo Dio e anche un solo

    mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Ges uomo,

    che ha dato s stesso come prezzo di riscatto per

    tutti (1 Timoteo 2: 5,6). Infatti non con cose cor-

    ruttibili, con argento o con oro, siete stati riscattati

    dal vano modo di vivere tramandatovi dai vostri

    padri, ma con il prezioso sangue di Cristo (1 Pietro

    1: 18).

    Ignazio Oll

    Amare gli altri vuol dire amare Dio

    Le persone esprimono con la loro vita vissuta la loro appartenenza. Facciamo infatti la distinzio-ne tra lo spirito della verit e lo spirito della menzogna, tra il regno di Dio e il regno di que-sto mondo, tra Cristo da una parte e gli idoli di questo mondo dallaltra parte, tra amore e odio, tra luce e tenebre. (1 Giovanni 4)

  • 7777 LUMILTALUMILTALUMILTALUMILTA Marzo 2014 N 178

    OOOO gni giorno leggo la Parola del Signore perch meditandola mi fa capire la volont di Dio e le cose me-ravigliose del Suo regno. Mi ha fatto riflettere molto un verset-to che scritto nellApocalisse: Ecco,

    io sto alla porta e busso: se qualcuno ascolta la mia voce e apre la porta, io entrer da lui e cener con lui ed egli con me (Apocalisse 3:20). Il versetto ci insegna che se non ascoltiamo la voce del Signore, cio la Parola scritta, Egli non dimora nel nostro cuore, anzi fuori della nostra vita, infatti scritto che Egli bussa perch desidera entrare; il Salvatore non forza la porta, solo se uno ascolta e apre Egli entra. ... se qualcuno ascolta la mia voce e apre la porta, io entrer. Bisogna, quindi, ascoltare, aprire e lasciarLo dimorare nella casa del nostro cuore, solo allora il Signore sar felice di cenare con noi.

    IIII l Signore ci ama di un amore infinito e vuole che diventiamo Suoi figli per essere eredi del Suo regno ed ave-re sempre comunione con Lui. Ges venuto sulla terra perch vuole che gli uomini siano salvati.

    Molti non sanno che, per non avere accettato la redenzio-ne, saranno chiamati davanti al trono di Dio per essere giu-dicati. Ognuno, infatti, dovr rendere conto al Re del cielo della propria condotta, e su ognuno peser la responsabilit di non aver accettato il dono della grazia di Dio in Cristo.

    Invito a riflettere chi legge, mentre ancora tempo di sal-vezza, mentre ancora il Signore bussa alla porta del vostro cuore. MettiamoLo al primo posto nella nostra vita, lascia-mo che sia Lui a dirigerla, Egli sar il nostro buon Pastore, sa come benedirci e proteggerci se confidiamo in Lui.

    Rendiamoci conto che da soli non possiamo far nulla per ricevere la salvezza delle nostre anime.

    NNNN on rimandate, aprite il cuore al Salvatore, chiedete perdono dei vostri peccati e credete alle Sue pro-messe, non vi pentirete mai di aver posto la vostra fede in Cristo.

    Sara Saja

    (Ora con il Signore)

    Quella notte (Genesi 32), notte terribile, Giacobbe che aveva sot-tratto con linganno leredit a suo fratello si trova solo, solo con Dio che lotta con lui. Il suo combatti-mento dura fino allapparire dellalba. Ma al mattino la sua vita cambiata, sia fisicamente, con la lussazione dellanca, sia moralmen-te. Egli confessa che il suo nome Giacobbe, sapendo che significa usurpatore, ingannatore! Alla luce di Dio, gli appare tutta la trama della sua vita passata: i suoi intrighi, i suoi inganni, le sue men-zogne. Quando, con lacrime, suppli-ca Dio di benedirlo dicendo: Non ti lascer andare prima che tu mi ab-bia benedetto, Giacobbe riceve un nuovo nome: Israele, che significa principe di Dio. La sua anima liberata, perch ha visto Dio faccia a faccia. Il sole si lev - scritto - quando egli ebbe passato Peniel (che significa fac-cia di Dio). Giacobbe zoppo, ma vincitore! Non vengono forse a proposito le parole del Signore: Meglio per te entrare nella vita zoppo che esse-re gettato nel fuoco eterno (Matteo 18: 8)? Giacobbe avrebbe voluto vincere con la sua forza, ma con lacrime che ha vinto, come ci svela il profeta Osea. Nessun uomo pu lottare con Dio ad armi pari; ma il nostro Dio un Dio di compassioni: Con un amore eterno io avr piet di te, dice il Signore, il tuo Salvatore (Isaia 54: 8). Le sue compassioni infatti non so-no esaurite, si rinnovano ogni mat-tina . Il Signore buono con quelli che sperano in lui, con chi lo cerca (Lamentazioni 3: 22, 23, 25).

  • 8888 LUMILTALUMILTALUMILTALUMILTA Marzo 2014 N 178

    La chiesa Cristiana Evangelica

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    Il mio scudo,

    il mio potente sal-

    vatore,

    il mio alto rifugio.

    Io invocai il SIGNORE

    ch degno dogni

    lode

    E fui salvato dai

    miei nemici.

    Salmo 18: 1-3

    Io ti amo SIGNORE,

    mia forza!

    Il SIGNORE la mia

    rocca,

    la mia fortezza,

    il mio liberatore;

    Il mio DIO,

    la mia rupe,

    in cui mi rifugio,

    Chi seguiamo?

    1

    Ci sono due vie! 2

    Caro Padre 3

    Una nuova cima 5

    Il riscatto stato pagato 6

    La vittoria dello zoppo 7

    Poni la tua fede in Cristo

    7