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UFFICIO COMUNICAZIONE CGIL RASSEGNA STAMPA MERCOLEDÌ 27 MARZO 2019 CGIL

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UFFICIO COMUNICAZIONE CGIL

RASSEGNA STAMPAMERCOLEdì 27 MARZO 2019

CGIL

8 L’ECO DI BERGAMO

MERCOLEDÌ 27 MARZO 2019

Da domani a Parma

Ben 78 le aziende ber-gamasche da domani a Parma per «Mecspe 2019», l’appunta-mento sull’industria 4.0. In tut-to 2.355 le aziende espositrici.

Ecco le partecipanti orobi-che: O.c.s. di Adrara; Rulli Rulmeca di Almè; Algra di Al-menno San Salvatore; Ltf di An-tegnate; Haba servizio piastre diAzzano San Paolo; Fineline Italydi Bagnatica; Ar filtrazioni, Ce-ramtec e Pick to light systems diBergamo, insieme all’Ateneo bergamasco; Lima di Bolgare; Rcm Rossignoli di Bonate So-pra; Automac di Bottanuco; Bianchi Angelo e Bianchi Metal-li di Brignano; Ellepack di Calci-nate; St.a.te technologies di Cal-venzano;Elabora di Canonica; Spd di Caravaggio; Bianco di Ca-robbio; Mollificio Bergamasco di Carvico; Evlaser di Casnigo; Cast System, Sealcore e Laser-bergtech di Castelli Calepio; Be-matec di Cerete; Imet di Cisano Bergamasco; Comi di Ciserano; Edenya e Lagunafuni di Cluso-ne; Omec di Colzate; Ceresoli utensili e Citizen macchine ita-lia di Comun Nuovo; Bm di Co-sta Volpino; Guarnimed di Cre-daro; Sei, Losma e Luchsinger diCurno; F.m.b. di Dalmine; Die-dron di Fara; Coax valvole di Grassobbio; Robecchi di Gru-mello del Monte; Pneumax di Lurano; Orange 1 Precision di Mapello; Resinex Italy di Mor-nico al Serio; Officina meccani-ca Effe di Mozzanica; Utensili a profilo Tse di Mozzo; Persico di Nembro; Socaf di Osio Sotto; Re-codi Tecnology di Palosco; Par-tec di Parre; Italfim di Pedren-go;Brembomatic Pedrali, Arco-plex e Perquis di Pontirolo Nuo-vo; Img Attachments di Presez-zo; Uensili fratelli Magoni di Ra-nica; Delta Sedrina; Innovision Plus di Seriate; Mecmatica di Spirano; Rema Control di Stez-zano; Belotti e Pm Impianti di Suisio; Moxmec di Terno d’Iso-la; Verder Scientific e Atm Gm-bh e Carbolite Gero di Torre Bol-done; C.i.m. di Treviglio; Scaglia Indeva di Val Brembilla; Item di Valbrembo; C.g.t. di Verdellino; Sgl Graphite di Verdello; Elet-tronica Scalvina di Vertova; Consorzio Scalve Meccatronik di Vilminore; Bellini e Gmv Macchine di Zanica; Isper di Zingonia e Cms di Zogno.

Mecspe 2019Partecipano78 aziendebergamasche

Trasporti, dal 2022scatola nera a bordoe velocità «guidata»Nuove regole Ue. L’accordo tra le istituzioni europeesui dispositivi che andranno installati su camion e autoBertulessi (Italtrans): «Norme che aiutano la sicurezza»

MAURIZIO FERRARI

Bene così, ma non basta:così Doriano Bendotti, se-gretario provinciale Fai, aproposito delle nuove

norme sulle sicurezza della Ue.

La convincono i provvedimenti legati

alla sicurezza che l’Ue imporrà anche

su tutti i mezzi pesanti dal 2022?

«Certe misure sono encomiabili

e incideranno sulla sicurezza. An-che se alcune misure non sono nuove: la guida assistita ha già pre-so piede in molti nostri mezzi pe-santi di nuova generazione».

Quali le misure più significative?

«La scatola nera inciderà anche sulle polizze assicurative, con pre-mi che si ribasseranno, potendo essere certi delle cause. Alcune grandi aziende si sono già dotate

di telecamere esterne ed interneper una maggiore trasparenza».

Prevede qualche criticità?

«Come mezzi pesanti, in Berga-masca abbiamo un parco veicola-re abbastanza obsoleto, specie sulfronte di padroncini e contoterzi-sti. Rinnovarlo in maniera velocecon mezzi che abbiano questi di-spositivi tecnologici non sarà unoscherzo e saranno necessari in-

centivi che nel nostro settore ven-gono concessi col contagocce».

E con la manutenzione stradale a che

punto siamo?

«È l’altro punto dolente. Ci sonostrade conciate malissimo per i buchi anche nella ricca Lombar-dia. E i mezzi patiscono. In Berga-masca c’è stato qualche migliora-mento, ma non basta: penso alla Francesca in condizioni critiche». Il segretario Fai Doriano Bendotti

[email protected]/economia/section/

Prodotti bellezza, Pinallisbarca ad AntegnateDopo Bergamo, Treviglio e Mapello, la catenaemiliana di prodotti di bellezza Pinalli apremartedì al centro commerciale di Antegnate

È sicuramente una ri-voluzione epocale per il mondodei trasporti, che dovrebbe ga-rantire maggior sicurezza sulle strade di tutta Europa. L’accor-do raggiunto da Parlamento eu-ropeo, dal Consiglio e dalla Commissione Europea che dal 2022 vara l’obbligatorietà su tutte le auto e camion vendute in Europa di molti dispositivi disicurezza oggi disponibili solo come optional o presenti su modelli alto di gamma.

A bordo di ogni vettura o Tir,tra meno di tre anni divente-ranno quindi obbligatori la sca-tola nera per individuare dina-miche e responsabilità durante eventuali incidenti; il dispositi-vo di frenata automatica; il si-stema «Isa» (ossia l’adattamen-to intelligente della velocità) e telecamere e sensori per la vi-sione in retromarcia. Per i con-ducenti di camion e autobus sa-rà inoltre obbligatorio un siste-ma di riduzione dei «punti cie-chi». Le disposizioni che preve-dono il miglioramento della vi-sione diretta su autocarri e au-

tobus entreranno, invece in vi-gore in un secondo momento per consentire le modifiche strutturali necessarie a livello di progettazione.

Secondo le stime della Com-missione Ue, il via libera alla ri-voluzione tecnologica contri-buirà a salvare oltre 25 mila viteumane e ad evitare almeno 140 mila feriti gravi entro il 2038.

Provvedimenti che aiuteran-no sicuramente un territorio «assediato» dal traffico su gom-ma: in Bergamasca infatti le au-to in circolazione sono 680 mila(dati al 31 dicembre scorso) mentre i mezzi pesanti legati al-le aziende (soprattutto di logi-stica e dell’autotrasporto) sono oltre diecimila, con almeno 12 mila addetti tra autisti e altro personale ai vari servizi.

Proprio su questo compartoè concentrata molto l’attenzio-ne del mondo economico, per-ché con il recente boom della logistica, è tornato a crescere il numero di mezzi circolanti sul-le strade: ecco perché anche da parte delle imprese, questi

provvedimenti vengono visti con favore, a patto che portino con sè incentivi legati al rinno-vo, piuttosto rapido (il 2022 è dietro l’angolo), degli attuali ca-mion e furgoni con quelli di ul-tima generazione «arricchiti» dai dispositivi tecnologici.

«Per noi si tratta di provvedi-menti molto positivi - spiega Laura Betulessi, a.d. della Ital-trans di Calcinate, che con una flotta di 800 mezzi è tra i princi-pali attori della logistica sul ter-ritorio -, che ci auguriamo pos-sano anche mettere un po’ di or-dine in un settore cresciuto in maniera impetuosa negli ultimitempi, ma che vede ancora sog-getti che improvvisano, a disca-pito della sicurezza sulle stra-de».

Sui possibili incentivi futuri,«finora il nostro settore non ne ha mai visti - aggiunge Bertules-si -: dovendo però andare in-contro a una ricambio di mezzi così importante, ci auguriamo che stavolta lo Stato possa sup-portarci».

La scatola nera potrà inoltre

L'INTERVISTA DORIANO BENDOTTI.

Per il segretario provinciale Fai, occorre aiutare le aziende, favorendo il ricambio dei camion obsoleti. Resta l’allarme buche

«Misure ok, ora incentivi per i mezzi»

indagare su un altro «nervo sco-perto» del trasporto pesante, che negli ultimi mesi ha origi-nato, anche in provincia, centi-naia di multe: i tempi di guida edi riposo. Le norme europee consentono infatti agli autisti diguidare al massimo 9 ore al giorno e 11 solo per due volte nell’arco di 15 giorni. Tempi chetroppo spesso, sulle strade ita-liane, non vengono rispettati

dagli autisti dei vari mezzi.E a proposito di cambiamen-

ti, le vetture dovranno prevede-re l’installazione anche dei co-siddetti dispositivi «alcol lock»,ovvero l’etilometro di bordo cheimpedisce di avviare la vettura se il tasso alcolemico nel sangueè al di sopra del consentito.

Intanto la reazione dei co-struttori alle nuove regole è sta-ta favorevole a molte novità, macontraria ad altre. L’Acea (co-struttori auto europei) ha fatto sapere che «allo stato attuale i sistemi “Isa” non sono affidabilial 100%, mostrando ancora troppi falsi avvisi a causa di in-formazioni errate o obsolete suilimiti di velocità». M. F.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Trasporti, le nuove regole Ue

L’EGO - HUB

Su auto e furgoni dovranno essere inoltre presenti l'assistenza al mantenimento della corsia e cinture di sicurezza migliorate sulla base di crash test rispetto a quelle odierne

Scatola neraa bordo

Dispositivo di frenata automatica

Sistema “ISA” (adattamento intelligente della velocità)

Telecamere e sensoriper la visione in retromarcia

e

Inoltre le vetture dovranno prevedere l'installazione del cosiddettoetilometro di bordo che impediscedi avviare la vettura se il tassoalcolemico nel sangue è al di sopradel consentito

n Mezzi pesantioltre quota diecimilacol boom logistica.I tempi di guidaaltro nervo scoperto

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L’ECO DI BERGAMO

Economia 9MERCOLEDÌ 27 MARZO 2019

premio a tutti i “giovani” a tem-po determinato che hanno lavo-rato nel gruppo nel corso del 2018. L’erogazione avverrà pro quota nel caso di scelta opzione cash o mista, mentre nel caso in cui venga scelta quella welfare l’importo non potrà essere infe-riore a 450 euro».

«Un risultato soddisfacente-è il giudizio di Natale Zappella coordinatore Unisin in Ubi - an-che perché per la prima volta ab-biamo fatto un accordo di grup-po che premia tutti i dipendenti.Abbiamo dato ai colleghi di Pre-stitalia il premio intero e ai col-leghi a tempo determinato un minimo garantito di 450 euro informa welfare».

Oggi intanto si riapre la parti-ta dei prepensionamenti: è in programma un incontro tra azienda e sindacati a Bergamo su questo tema. In base all’ac-cordo di un anno fa 270 dipen-denti Ubi avevano chiesto di an-dare in pensione ed erano rima-sti in sospeso, ora si torna a par-larne alla luce di quota 100 (62 anni di età e 38 anni di contribu-ti). Si ipotizzano prepensiona-menti per 200 dipendenti (che

del 2018, ma verrà erogato a tuttiun premio minimo da 450 euro.

«Con questo accordo - com-menta il coordinatore Fabi in Ubi Paolo Citterio - completia-mo il percorso di unificazione dei trattamenti economici e normativi per tutti i colleghi delgruppo Ubi. Oltre al contratto integrativo aziendale unico, ora anche il premio aziendale sarà uguale per tutti. Le difficoltà delsuperamento del modello fede-rale e l’acquisizione delle tre “bridge bank” è stato affrontato con grande professionalità da parte delle organizzazioni sin-dacali e dall’azienda, confer-mando una tradizione di elevatolivello di relazioni sindacali nel Gruppo».

«Siamo molto soddisfatti peraver raggiunto l’accordo sul pre-mio aziendale 2018 che riguardaUbi Banca e tutte le società del Gruppo – dichiara la coordina-trice First-Cisl in Ubi Eliana Rocco – il premio che verrà ero-gato è il migliore, per incremen-to, degli ultimi anni. E riteniamoassolutamente qualificante la novità introdotta con questo ac-cordo del riconoscimento del

Il peso di quota 100

Firmato l’accordo in Ubi per il premio aziendale 2018che per la prima volta verrà ero-gato in modo uguale a tutti i 20 mila dipendenti del gruppo: UbiBanca, Ubis, Ubi Leasing, Ubi Factor, Iw Bank, Ubi Pramerica e Prestitalia. L’intesa è stata si-glata l’altra sera dai sindacati Fa-bi, First-Cisl, Fisac-Cgil, Uilca e Unisin Falcri Silcea Sinfub e l’azienda, riguarda il premio aziendale relativo al bilancio dello scorso anno.

In particolare, l’accordo sta-bilisce tre modalità di erogazio-ne: welfare, cash o mista. Nel primo caso, il premio in welfare ammonta a 650 euro con un au-mento rispetto al 2017 del 24%; il premio in cash si attesta a 520euro, con un incremento del-l’11%. La formula mista, invece, prevede 230 euro in welfare e 290 euro cash per un totale di 520 euro.

Novità di rilievo per chi ha uncontratto a tempo determinato:per il calcolo del premio non verranno conteggiati i mesi ef-fettivamente lavorati nel corso

Premio Ubi fino a 650 euroE oggi si discute di esodi:verso 200 uscite anticipate

Sono tra «i migliori esempi» a livello nazionale di welfare aziendale e per questo hanno ricevuto un riconosci-mento dall’osservatorio Welfa-re Index Pmi, giunto alla quarta edizione. Sono la Flamma, azienda chimica farmaceutica di Chignolo d’Isola (280 dipen-denti) e la cooperativa sociale Il Pugno Aperto di Treviolo (210 lavoratori). Le due realtà berga-masche fanno parte delle circa trenta società selezionate per «best practice» (le migliori pras-si), ma tra la platea più ampia dei68 «champions» nel welfare fi-gurano anche altre due aziende orobiche: la Comac di Bonate Sotto e la Sonzogni Camme di Fara d’Adda.

«Questo riconoscimento - di-ce Gianmarco Negrisoli, re-sponsabile della strategia «cor-porate» e amministratore dele-gato di Flamma Innovation, fi-glio del presidente Gian Paolo - fa parte di un processo di inve-stimento nel welfare su cui la nostra azienda ha sempre insi-stito. Siamo stati tra i primi ad introdurre il premio di produ-zione che oggi supera i 4 mila eu-ro, abbiamo introdotto una “piattaforma welfare” che con-sentisse di raggiungere tutti i bi-sogni dei nostri collaboratori, abbiamo messo a disposizione una sorta di “tesoretto azienda-le” che viene appunto speso in

Il quartier generale della Flamma a Chignolo d’Isola

Premio Index. Alle due società bergamasche il riconoscimento per le «best practice»Nell’azienda di Chignolo piattaforma di servizi e benefit. A Treviolo il fondo mutualità

iniziative di welfare. Recente-mente abbiamo collocato dei di-stributori di acqua in azienda evitando un consumo annuo di 11 mila bottigliette d’acqua paga-te dai dipendenti e riducendo anche il consumo di plastica. E abbiamo regalato anche le bor-racce ai lavoratori». Tra le ini-ziative particolarmente apprez-zate dal personale anche gli esa-mi del sangue gratuiti e le ore ex-tra che i dipendenti possono prendere per assistere i genitorianziani o seguire i figli. E dal 2015 è attiva la piattaforma di «flexible benefit» con una som-ma dedicata a ciascun dipen-dente da poter utilizzare in viag-gi, musei, teatri, supermercati, buoni benzina, scuole, mensa, trasporto pubblico, fondo pen-sione, eccetera.

L’azienda di Chignolo ha infi-ne da poco istituito il progetto Flamma Academy volto alla for-mazione di figure di top e mediomanagement, con una serie di corsi per sviluppare le compe-tenze manageriali con l’obietti-vo di rispondere alle richieste di un mercato sempre più globaliz-zato, aumentando sia la profes-sionalità sia la fidelizzazione deicollaboratori.

L’altra società bergamascapremiata per le «best practice» è, come detto, la cooperativa so-ciale Il Pugno Aperto, che dal 1991 si occupa delle situazioni di

fragilità, inizialmente con pro-getti rivolti a minori, famiglie e comunità, oggi anche con servi-zi dedicati ad adulti in difficoltà, migranti, rifugiati e altro, in col-laborazione con gli organi istitu-zionali competenti.

«Il nostro obiettivo - spiegaSilvia Chiozzini, responsabile della commissione welfare - è quello di andare incontro ai bi-sogni dei dipendenti, che sono prevalentemente part-time». È stato costituito un «Fondo mu-tualità», con versamenti dei la-voratori (1% dello stipendio) e della cooperativa (in parte ugua-le alla totalità del versato dai la-voratori) per poi ridistribuire la cifra in forma uguale agli ade-renti nell’utilizzo di beni e servi-zi per sé e per i propri familiari. Chiozzini ricorda le tante inizia-tive assunte: donazione di ferie ebanca ore per colleghi in situa-zioni di difficoltà (come gestio-ne di parenti malati), estensionedel congedo parentale per i neo papà, sportelli informativi per lagestione delle pratiche inerenti la sanità e la previdenza integra-tiva, corsi di lingua gratuiti, cen-tri ricreativi per bambini nelle giornate di chiusura scolastica ma lavorativi (a carico del lavo-ratore solo il costo mensa), e convenzioni varie per poter usu-fruire di sconti in vari comparti. P. S.

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Welfare, tra le eccellenze italianeFlamma e cooperativa Pugno Aperto

Sorpresa dei sindacati

Per Ascom Bergamo «è chiusa la trattativa per l’ac-cordo sui contratti stagionali».Dopo i recenti incontri e gli ap-pelli, non ci sono state ulteriorimosse da parte del sindacato e l’associazione dei commer-cianti ritiene la partita conclu-sa, rilanciando invece su altri fronti.

La trattativa era nata dalladelega prevista dal Contratto che rimandava al territorio la possibilità di individuare i co-muni a vocazione turistica al fi-ne di superare alcune rigidità introdotte dal Decreto dignità rispetto all’utilizzo del contrat-to a termine.

«La trattativa relativa all’in-dividuazione dei comuni ad economia turistica della pro-vincia di Bergamo è in un vicolocieco – spiega Enrico Betti, re-sponsabile Area lavoro di Ascom Bergamo-. Evidente-mente alle organizzazioni sin-dacali non interessa poter agi-re da attori principali nel mer-cato del lavoro abdicando alla opportunità offerta dal Con-tratto nazionale. Abbiamo fat-to un percorso articolato che immaginavamo portasse ad un’intesa, ma nell’ultimo in-contro dell’8 marzo i sindacati non hanno proposto testi alter-nativi ai nostri». Secca la repli-ca dei sindacati: «In quell’in-contro le nostre valutazioni non erano in linea con quelle diAscom - spiega il segretario Fil-cams-Cgil di Bergamo Mario Colleoni -, ma non c’è mai statachiusura: ci stupisce la meto-dologia usata da Ascom, le con-dizioni per la definizione di un accordo oggi non ci sono, ma non è detto non ci saranno in futuro». «Per noi la trattativa non si è mai interrotta - spiega il segretario Fisascat-Cisl Al-berto Citerio -, ci eravamo pre-si tempo, ora ci auguriamo si possa continuare: se Ascom di-chiara chiusa la questione, si prenderà le sue responsabili-tà». «La vertenza richiedeva tempo - conferma Maurizio Regazzoni, segretario di Uil-tucs-Uil - da parte nostra la di-scussione non è chiusa».

«Ora guardiamo al 4.0»

Ascom Bergamo ora invita i sindacati a spostare l’attenzio-ne su altri fronti: Formazione Impresa 4.0 e sostegno al red-dito dei lavoratori, «temi moltosentiti da aziende e lavoratori».«Abbiamo convocato il sinda-cato per trovare un accordo, che consenta alle aziende di be-neficiare del credito d’imposta sulle spese relative al costo del lavoro per il personale dipen-dente che svolge attività di for-mazione», spiega ancora Betti. Altro tavolo di confronto che verrà richiesto al sindacato sa-rà quello relativo al sostegno alreddito dei lavoratori occupati nel settore turismo, utilizzan-do un apposito fondo stanziatopresso l’Ente Bilaterale Alber-ghiero e dei Pubblici esercizi della nostra provincia.

«Questi sono temi sollecitatianche da noi, quindi è chiaro che ci interessano», spiega Col-leoni, mentre anche per Cite-rio «la disponibilità c’è, anche se sarebbe utile sederci e discu-terne prima di fare annunci».

Per Ascompartita chiusasui contrattistagionali

andrebbero in quiescenza tra-mite il fondo di solidarietà, con 5anni di anticipo) e di 80 incenti-vi alla pensione. In provincia di Bergamo sarebbero interessati 50 lavoratori. «La novità è quota100 - dice Zappella - si è calcola-to che siano 250 i potenziali la-voratori interessati ad andare volontariamente in pensione». «Nella trattativa su nuovi esodi e pensionamenti - dice Citterio -cercheremo di dare risposta ai colleghi che vogliono andare in prepensionamento e conte-stualmente garantire nuove as-sunzioni di giovani da inserire inbanca».P. S.

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La sede della cooperativa sociale Il Pugno Aperto a Treviolo

Oggi previsto incontro azienda-sindacati sui prepensionamenti

Sulla mancata lista fondi

Moratti: lavorare sempre con serietà La prossima assemblea elettiva di

Ubi ha fatto capolino ieri alla pre-

sentazione a Milano del rapporto

sul welfare. Sulla mancata presen-

tazione della lista di Assogestioni

per il cda, Letizia Moratti, presiden-

te del consiglio di gestione, ha com-

mentato: «Dobbiamo lavorare con

serietà come abbiamo sempre fatto

nel contesto in cui ci troviamo. Que-

sto è quello che abbiamo sempre

fatto e che continueremo a fare, in-

dipendentemente dalle scelte che

non sono state fatte dalla banca».

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OPERAIA MORTA A CAZZANO, I SINDACATI VALUTANO PROTESTE E INCONTRANO L’AZIENDA Mercoledì primo confronto sull'accaduto con i rappresentanti del Tappetificio Radici mentre giovedì faccia a faccia con i 140 lavoratori per decidere eventuali azioni di protesta. Bergamonews, 26 marzo 2019 - 19:16 Una nuova, dolorosa, morte avvenuta in un luogo di lavoro sul territorio bergamasco: martedì mattina, attorno alle 10, al Tappetificio Radici di Cazzano sant’Andrea un’operaia di 50 anni ha perso la vita. La lavoratrice, residente a Vertova, sembra essere deceduta per uno strangolamento provocato dalla sciarpa che indossava e che si è impigliata nei cilindri di un macchinario per la fabbricazione di tessuti per tappeti. Non ci sarebbero testimoni diretti ma da una prima ricostruzione sembra che la signora sia salita su una scala per controllare da vicino il tessuto e, nell’avvicinarsi ai cilindri in movimento, la sciarpa si sarebbe impigliata, soffocandola. È stata rinvenuta da un collega che ha tagliato la sciarpa e fatto intervenire i soccorsi per tentare, invano, di rianimarla. Nell’azienda tessile lavorano circa 140 persone. Con loro, giovedì, si incontreranno in assemblea i sindacati di categoria Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil di Bergamo. Si deciderà in quella sede se intraprendere eventuali azioni di protesta. Intanto, mercoledì mattina dalle 9, i sindacati, che hanno chiesto subito un confronto, incontreranno i rappresentanti dell’azienda. “È una tragedia, siamo vicini alla famiglia dell’operaia, a cui porgiamo le più addolorate condoglianze – hanno commentato Enio Cornelli di Filctem-Cgil, Milena Occioni di Femca-Cisl e Luigi Zambellini di Uiltec-Uil di Bergamo – Ora aspettiamo di capire cosa sia accaduto, se la lavoratrice si sia chinata per un malore o per l’espletamento di una mansione lavorativa. Ma vogliamo anche sapere se il macchinario su cui stava operando fosse dotato di tutte le misure di protezione, schermatura e sicurezza necessarie. Certo è che questo nuovo infortunio mortale si inserisce in un quadro già drammatico di morti sul lavoro e di infortuni che si ripetono a ritmi allarmati in tutti i settori lavorativi della nostra provincia”.

LO SHOCK DELLA COLLEGA CHE HA TROVATO MONICA INCASTRATA CON LA SCIARPA IN UN MACCHINARIO A trovarla priva di coscienza e a lanciare l'allarme, verso le 10.30 di martedì 26 marzo, è stata una collega del Tappetificio Radici a Cazzano Sant'Andrea. Bergamonews, 27 marzo 2019 - 6:32 Il rumore dei macchinari non ha certo aiutato, forse Monica Cavagnis, operaia di 50 anni aveva tentato di lanciare un segnale quando ha visto che la sciarpa che portava al collo si era impigliata nei cilindri di un macchinario per la fabbricazione di tessuti per tappeti. A trovarla priva di coscienza e a lanciare l’allarme, verso le 10.30 di martedì 26 marzo, è stata una collega del Tappetificio Radici a Cazzano Sant’Andrea. Non ci sarebbero altri testimoni diretti, ma da una prima ricostruzione sembra che Monica sia salita su una scala per controllare da vicino il tessuto e, nell’avvicinarsi ai cilindri in movimento, pare che la sciarpa si sia impigliata, soffocandola. L’allarme purtroppo è servito a poco, Monica Cavagnis era già in arresto cardiaco. Sul posto sono giunte due ambulanze e un elicottero del 118. I medici e gli infermieri intervenuti non sono però riusciti a salvarle la vita. Monica lavorava al tappetificio da 5 anni ed è morta dentro l’azienda. Nello stabilimento di Cazzano Sant’Andrea sono anche arrivati il marito di Monica e i suoi due figli: Mirea di 23 anni e Manolo Moretti, 18 anni. Quest’ultimo è molto conosciuto in quanto è una promessa dell’Enduro e, proprio nel corso del fine settimana tra sabato 23 e domenica 24 marzo, aveva debuttato con la KTM nel campionato mondiale di Enduro in Germania. Monica ha abitato per molti anni a Vertova, in Val Seriana, e da qualche anno si era trasferita nel vicino paese di Gazzaniga. Nell’azienda tessile lavorano circa 140 persone. Con loro, giovedì, si incontreranno in assemblea i sindacati di categoria Filcem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil di Bergamo. Si deciderà in quella sede se intraprendere eventuali azioni di protesta. Intanto, mercoledì 27 marzo dalle 9, i sindacati, che hanno chiesto subito un confronto, incontreranno i rappresentanti dell’azienda. “È una tragedia, siamo vicini alla famiglia dell’operaia, a cui porgiamo le più addolorate condoglianze” hanno commentato Enio Cornelli di FILCTEM-CGIL, Milena Occioni di FEMCA-CISL e Luigi Zambellini di UILTEC-UIL di Bergamo. “Ora aspettiamo di capire cosa sia accaduto, se la lavoratrice si sia chinata per un malore o per l’espletamento di una mansione lavorativa. Ma vogliamo anche sapere se il macchinario su cui stava operando fosse dotato di tutte le misure di protezione, schermatura e sicurezza necessarie. Certo è che questo nuovo infortunio mortale si inserisce in un quadro già drammatico di morti sul lavoro e di infortuni che si ripetono a ritmi allarmati in tutti i settori lavorativi della nostra provincia”.

PIRANI (UILTEC) A BERGAMO: “LA CRISI HA SPINTO VERSO L’ABBANDONO DEL TESSILE” Il segretario nazionale della Uiltec sarà ospite a Bergamo per il consiglio territoriale della categoria, in programma il 26 marzo alla Casa del Giovane Bergamonews, 26 marzo 2019 - 11:20 Concorrenza sleale, dumping, scarsa formazione, pochi investimenti. Paolo Pirani, segretario nazionale della Uiltec, sarà ospite a Bergamo per il consiglio territoriale della categoria, in programma il 26 marzo alla Casa del Giovane. Ha quindi affrontato le tematiche principali che toccano il settore tessile, chimico ed energetico in un’intervista. I dati relativi all’import-export tra la provincia di Bergamo e la Cina, soprattutto per quanto riguarda il tessile, sono preoccupanti. Nel 2018 sono stati importati prodotti tessili per 184 milioni di euro, contro i 15 milioni di esportazioni nello stesso settore, il 25 per cento in meno rispetto al 2017. “Uno dei punti deboli dell’accordo siglato lo scorso sabato tra i governi delle due nazioni è che si è puntato a migliorare l’export dell’Italia verso la Cina ma non ci si è occupati delle problematiche relative al dumping e alla concorrenza sleale. Non possiamo accettare una tale politica, deleteria per la nostra economia, per questo chiediamo di rivedere alcuni punti del memorandum. Dobbiamo difendere i nostri prodotti, soprattutto per quanto riguarda il tessile e l’industria chimica, che sono ancora settori strategici”. Le aziende tessili bergamasche lamentano la scarsa formazione del personale e si stanno attivando per avviare corsi di specializzazione e aggiornamento per i dipendenti. “Purtroppo, la formazione manca non solo nella Bergamasca, ma anche in altre province. Una volta il settore tessile era tra quelli trainanti, ma anche oggi gioca un ruolo molto importante, dato che impiega circa 500mila lavoratori, 6.400 solo nella provincia di Bergamo. Il Made in Italy ha subito negli anni le politiche di delocalizzazione e le catene di vendita lunghe, mentre ora si sta tornando a localizzare e si punta sulle catene corte, cercando di fronteggiare anche la concorrenza delle vendite online. Negli ultimi anni il tessile è stato trascurato in quanto si pensava sarebbe diventato il fanalino di coda della nostra economia, quindi ci sono stati pochi investimenti sia a livello tecnologico che di formazione del personale. Mancano figure professionali tradizionali, tessitrici, addetti di filatura, tintori e le cosiddette sartine, per riuscire a mantenere vitali quelle aziende che sono brillantemente sopravvissute alla lunga crisi degli ultimi anni. Servono inoltre professionisti in grado di intercettare i cambiamenti tecnologici di industria 4.0”. A Bergamo le 97 imprese tessili che fanno capo a Confindustria hanno organizzato l’Academy del Tessile. “Diverse realtà si stanno muovendo in questo senso per colmare le lacune a livello di formazione. Alcune grandi imprese hanno creato una sorta di università interna che forma il personale a seconda delle esigenze tecniche. Anche perché il Governo ha diminuito le ore dedicate all’alternanza scuola-lavoro, che in questo settore sono invece fondamentali. Come Uiltec veniamo da un recente incontro con le rappresentanze degli istituti professionali proprio per potenziare la formazione in questo ambito”. Quali ripercussioni ha avuto il Decreto Dignità sull’economia di questi settori? “Purtroppo, questi decreti vanno a rappresentare un’Italia che non c’è, puntando tanto sull’assistenzialismo e poco sullo sviluppo. I sindacati, che hanno il polso della situazione in ogni ambito del mondo del lavoro, non vengono ascoltati, c’è poco confronto. Dopo la grande manifestazione unitaria di febbraio sono stati aperti alcuni tavoli, ma non hanno ancora portato a nulla. Oltre a convocare devono anche ascoltare e, se non lo faranno, ci mobiliteremo per far sentire sempre di più la nostra voce. Perché il sindacato è sociale, non è social. A Torino, Milano, Ravenna c’è stata una grande manifestazione congiunta di sindacati e imprese per

chiedere manovre a favore dello sviluppo, dato che il populismo e la demagogia non portano da nessuna parte”.

IL MATTINALE della CGIL Nazionale Mercoledì 27 marzo 2019

SALVINI CAMBIA IDEA: CITTADINANZA A RAMY E ADAM. “È come se fosse mio figlio”. Il ministro dell’interno Matteo Salvini cambia rotta improvvisamente dopo le chiusure e gli attacchi dei giorni scorsi (aveva detto: se Ramy vuole la cittadinanza si candidi al Parlamento per cambiare le leggi). In ogni caso la decisione è presa: i due piccoli eroi avranno la cittadinanza italiana prima dei 18 anni. Il ministro Di Maio esulta: ho convinto io Salvini. IUS SOLI. PER LA CGIL LA CITTADINANZA DEVE ESSERE UN DIRITTO, NON UN PREMIO. “Non si può tergiversare: lo ius soli è principio di civiltà. Dare o revocare la cittadinanza italiana non può essere un premio, un atto di gratitudine, o una punizione, deve essere un diritto. Un diritto garantito a Ramy, così come a un milione di bambini e ragazzi di origine straniera che da anni aspettano una legge per diventare cittadini italiani e non sentirsi più ospiti in quello che ormai è il loro Paese”. Lo ha ribadito ieri in una nota il segretario confederale della Cgil Giuseppe Massafra. Per il dirigente sindacale “la discussione, che si è sviluppata in questi giorni, dopo che Oyssenou Sy ha attentato alla vita degli studenti sul bus e dopo la coraggiosa azione del piccolo Ramy che ha salvato i suoi compagni, ha assunto toni puramente razzisti. Una discussione che rende sterile un tema tanto importante come quello dello ius soli, una battaglia di giustizia e civiltà, poiché incentrata esclusivamente sul revocare la cittadinanza a chi si macchia di reati o sul concederla a chi si distingue per meriti di valore civile”. “Solo con lo ius soli si può riconoscere la ricchezza interculturale dell'Italia di oggi, miglior antidoto alle preoccupanti derive razziste e ai discorsi d'odio. Per questo - conclude Massafra - continueremo a batterci per una politica fondata su diritti e inclusione, e per fare in modo che anche in Italia venga finalmente riconosciuto lo ius soli”. COPYRIGHT. LA UE CAMBIA LE REGOLE. Il Parlamento europeo ha approvato ieri una nuova direttiva che disciplina il diritto d’autore. Viene stabilita una maggiore protezione del copyright in un settore che ogni anno supera i 900 miliardi di fatturato. Introdotte tutele per gli editori e gli artisti. Sul Corriere della Sera Federico Fubini racconta la grande opposizione della lobby delle multinazionali americane e dei giganti del web. Stabilito un equo compenso per tutti i creatori di notizie. Repubblica dedica una pagina all’argomento, mentre il manifesto propone un titolo critico “Delitto d’autore” e legge la notizia come una vittoria dei colossi della rete. Positivo invece il giudizio del sindacato dei lavoratori della comunicazione. “La Direttiva Copyright rappresenta un avanzamento nella regolazione di un mercato strategico, la produzione e la diffusione di contenuti culturali per l’Europa e per l’Italia – ha dichiarato ieri la Slc Cgil - e configura un nuovo spazio di affermazione dei diritti per i lavoratori della creatività. Ben sapendo che la condizione degli autori e degli artisti è spesso nel nostro Paese assai critica, occorre adesso avviare un confronto tra le parti interessate e le istituzioni, sulle modalità di recepimento in Italia, per non tardare a concretizzare i nuovi indirizzi della Direttiva”. Su questo tema la trasmissione di RadioArticolo1 condotta ieri da Martina Toti: https://www.radioarticolo1.it/audio/2019/03/26/39940/notizie-a-buon-diritto. CONGRESSO DELLA FAMIGLIA A VERONA. Tutto pronto per la mobilitazione contro un congresso che ci riporta al Medioevo. “Verona libera, Italia laica” è infatti la parola d’ordine della società civile nazionale e internazionale che si mobilita il 30 marzo nella città simbolo degli attacchi ai diritti delle donne, sede del World Congress of Families. Ippfen (International Planned Parenthood Federation European Network) e Uaar (Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti) in collaborazione con Rebel Network, insieme ad una vasta rete di associazioni e movimenti, tra cui la Cgil, si danno appuntamento a Verona “per denunciare – si legge in una nota – quello che si è autodefinito il Congresso mondiale delle Famiglie: l’iniziativa internazionale omofoba contro la libertà e l’autodeterminazione delle donne e contro l‟autodeterminazione delle scelte affettive e familiari”. Il 30 marzo la Cgil insieme a Cisl, Uil e molte altre associazioni parteciperanno all’incontro pubblico dal titolo ‘Liber.e di scegliere’, che sarà seguito da un flash mob. Alla manifestazione sarà presente Susanna Camusso, responsabile delle politiche di genere della Cgil. Questa mattina (ore 12) RadioArticolo1 dedicherà la sua trasmissione di approfondimento (Elleradio) alla mobilitazione contro il congresso della famiglia. “Per non tornare al Medioevo”. Interventi di Tiziana Basso, Cgil Veneto; Giorgia Serughetti, Università Bicocca Milano; Linda Laura Sabbadini, statistica; Paola Di Nicola,

magistrato; Sandro Gallitto, Cgil; Giulia Selmi, Educare alle differenze; Lella Palladino, Dire. Conduce Roberta Lisi. ALLARME ECONOMIA. Sono due le notizie economiche importanti di oggi che segnano due diverse aperture di due quotidiani nazionali. Da una parte c’è il Sole 24 ore, che parla di crescita ferma a un più 0,1% e di un deficit che corre verso quota 2,4%. Il governo costretto a ridurre le previsioni di crescita per il Pil 2019. Dall’altra c’è Repubblica che parla di “bollette elettorali”, a proposito della decisione di ridurre dell‟8,5% la bolletta della luce e del 9,9% quella del gas, secondo l’aggiornamento dell’Autorità per l’energia. Repubblica legge la notizia con la lente della politica, vista anche il commento pronto di Di Maio: così aiutiamo le famiglie. SALARIO MINIMO. LA NOSTRA POSIZIONE SUL CONFRONTO CON IL GOVERNO. UNA NOTA DELLA CGIL NAZIONALE A nome della segreteria nazionale confederale, le segretarie Tania Scacchetti e Ivana Galli hanno inviato ieri una nota a tutte le strutture del sindacato per tornare a precisare i termini del confronto con il governo a proposito di salario minimo. Ecco il testo. “Care/i compagni/e, in questi giorni si stanno moltiplicando diverse prese di posizioni, di sindacalisti, politici, esperti, sul tema del salario minimo legale, tema che giustamente suscita un forte dibattito fra di noi per le innegabili e forti ricadute che lo stesso ha o può avere sul sistema di contrattazione. Il dibattito ed il confronto sono certamente utili e opportuni, ma è altrettanto utile e opportuno chela organizzazione tutta abbia chiaro il posizionamento sulla materia assunto dalla Segreteria Confederale nei tavoli di confronto che finora ci sono stati, posizionamento discusso e condiviso anche nella riunione dei segretari generali della scorsa settimana. Come sapete il tema si ripropone ciclicamente alla discussione politica del Paese e nelle scorse settimane ci sono state le Audizioni in Commissione Lavoro del Senato su due proposte di legge (una M5S e una PD) che pure non esauriscono le diverse proposte depositate in questi mesi in Parlamento. Come valutato fin da subito, pur in un ragionamento che ci ha portato a consegnare una memoria unitaria che richiama le posizioni più generali sul tema di CGIL CISL e UIL sul tema del salario minimo senza entrare troppo nel dettaglio delle valutazioni sui due disegni di legge, le due proposte sono differenti. In particolare, mentre abbiamo giudicato quella del Pd irricevibile, abbiamo subito notato la diversità, e la pericolosità, dell’approccio presente nel DDL Catalfo, che ha un forte richiamo alla contrattazione collettiva e agli accordi interconfederali recentemente sottoscritti. Il tavolo ministeriale seguito all’incontro fra i Segretari Generali con il Ministro Di Maio ha visto il DDL Catalfo essere proposto come testo del Governo, anche se non è chiarissimo se su questo testo ci sia la convergenza piena di tutta la maggioranza. Nell’incontro, fra l’altro, abbiamo ribadito che, se davvero si vuole dare, come ci è stato spiegato, valore legale generale ai minimi definiti nei CCNL comparativamente più rappresentativi, valorizzando quindi la contrattazione, crediamo che l’indicazione di un minimo orario valido per tutti (i 9 euro lordi al momento) sia in contraddizione con questo principio. Abbiamo confermato la necessità di sbloccare la convenzione fra INPS e Ministero, ferma per responsabilità di quest’ultimo, per dare attuazione al TU sulla rappresentanza richiamato nello stesso DDL. Infine abbiamo evidenziato come sia necessario per noi affrontare in termini generali il tema della rappresentanza e della rappresentatività, anche per via legislativa, come affermiamo da tempo e come abbiamo convenuto anche unitariamente con Confindustria nell’accordo dello scorso anno. Noi continuiamo a pensare che servano altri interventi, rispetto a quelli proposti, per affrontare i temi del lavoro povero e del dumping contrattuale, tuttavia abbiamo sostenuto che, di fronte ad una accelerazione, probabile, su questo tema di un intervento legislativo, noi daremo il nostro contributo seguendo, in sintesi, questi principi:

1) stabilire valore legale dei trattamenti economici dei CCNL (no minimo orario per tutti, assumere minimi e complessivi) in attuazione dell‟Art 36 della Costituzione;

2) esigibilità minimi in tal senso identificati, in alternativa a minimo legale, sanciti definendo erga omnes (che per noi deve riguardare anche la parte normativa);

3) questa per noi è la strada per affermare il necessario contrasto a contratti pirata e dumping; 4) tema recepimento, anche attraverso una legislazione di sostegno in questo senso, dei contenuti e

della misurazione della rappresentanza sindacale, predisposti in attuazione del TU. La Cgil informa anche sull’appuntamento di domani, 28 marzo, durante il quale è previsto un approfondimento anche tecnico-giudico con alcuni componenti della Consulta giuridica in attesa che nei prossimi giorni venga nuovamente riconvocato il tavolo tecnico a cui faremo avere le nostre valutazioni puntuali”.

AMMINISTRAZIONE PUBBLICA IN GRANDE DIFFICOLTÀ. FP CGIL: UN BOLLETTINO DI GUERRA, SERVONO ASSUNZIONI SUBITO "Un bollettino di guerra più che un annuario statistico. Il nuovo conto annuale dello Stato disegna una Pubblica amministrazione in estrema difficoltà, stretta tra una forte emorragia di dipendenti pubblici e un'età media molto alta. Il risultato di scelte politiche scellerate che continuano a perpetuarsi, senza che ci sia in vista alcun cambiamento". Così la Fp Cgil commenta, in una prima lettura, i dati che emergono dal nuovo conto annuale della Ragioneria generale dello Stato relativo al quadro del lavoro pubblico, sottolineando "la necessità di un piano di occupazione, servono assunzioni subito". Il blocco del turn over ha, nei fatti, spiega la Funzione Pubblica Cgil, "inceppato la macchina pubblica, determinando allo stesso tempo una crescita esponenziale del precariato. Dai dati del Conto annuale emerge che il personale precario è aumentato nel corso degli ultimi dieci anni presi in esame del 72,2% nei ministeri e del 39,8% negli enti locali. Dati da leggere in parallelo con la contrazione di dipendenti pubblici. Eccone alcuni: gli Enti pubblici non economici hanno perso il 27,6% degli addetti, gli enti locali il 16,8%, i ministeri il 18,4% e in sanità sono calati del 6,2%. Dati che dimostrano come aver garantito l'offerta di servizi sia stato un vero e proprio miracolo". Per il sindacato dei servizi pubblici della Cgil si tratta "solo di alcuni dei dati che, se intersecati con l'età media pari a 50,6 anni e con le previsioni che danno circa 900 mila dipendenti pubblici oltre i 60 anni nel 2022, dimostrano quanto sia ormai ineluttabile dare corso ad un piano straordinario di nuova occupazione nella Pa. Ne vale della sopravvivenza stessa della Pubblica amministrazione. Una scelta non più rinviabile, un investimento sul futuro del paese, che passa attraverso #AssunzioniSubito", conclude. ROMA, CAPITALE SENZA GUIDA. MICHELE AZZOLA, SEGRETARIO CGIL, A RADIOARTICOLO1 “A Roma manca un’idea di città, la giunta è ferma da due anni e mezzo, non si prendono decisioni e il declino sembra inarrestabile. Così non ce la possiamo fare”. È quanto ha detto ieri Michele Azzola, segretario generale Cgil di Roma e Lazio, ai microfoni di RadioArticolo1. Per riascoltare l’intervista “Giostra capitale” a cura di Roberta Lisi è disponibile il podcast sul sito della radio: https://www.radioarticolo1.it/audio/2019/03/26/39931/giostra-capitale. “La sindaca Raggi – ha detto tra le altre cose Azzola - ha accolto Papa Francesco in Campidoglio, in un contesto che però è sempre meno accogliente, che offre sempre meno ai turisti, trascinando problemi atavici, da quello della casa ai migranti, dai rifiuti ai trasporti, fra una miriade di inefficienze e disservizi. Il problema è che amministrare Roma richiede scelte coraggiose, ed essere onesti non basta a governare una città così complicata. E forse anche il Papa se n’è accorto, quando ha ricordato alla sindaca che umiltà e coraggio sono le due doti per governare bene Roma ed evitare il degrado. Assistiamo a un turn over continuo di amministratori delegati alla guida delle municipalizzate cittadine come non si era mai visto, che rendono il sistema ancor più instabile e portano all’immobilismo”, ha aggiunto il sindacalista. “Per di più, tutti coloro che si sono seduti a fare gli assessori e gli amministratori di società non hanno mai fatto un progetto. Sembra paradossale, ma l’azienda che dovrebbe occuparsi di come pulire la nostra città, cambiati cinque ad, non ha un piano industriale. I romani continuano a spendere centinaia di milioni per raccogliere i rifiuti e mandarli nelle città del Nord o all’estero, perché il Tmb Salario è bruciato ed è stato chiuso, ora ha preso fuoco anche l’impianto di Rocca Cencia, che lavora in emergenza al 50% delle sue potenzialità. Temo che anche quest’ultimo stabilimento, dove non si può fare manutenzione perché la capacità produttiva è sfruttata ogni limite, andrà definitivamente in crisi e verrà chiuso”. Per leggere la sintesi della intervista rilanciata sul sito di Rassegna: https://www.rassegna.it/articoli/quando-la-politica-e-assente. INCLUSIONE E ACCOGLIENZA. AL VIA A GENOVA IL PROGETTO STREET UNION Ne parla Giovanna Cereseto su Rassegna Sindacale. “Street Union!” è il progetto nato dall’elaborazione della Cgil ligure sui temi dell’inclusione e dell’accoglienza. Gli obiettivi e la realizzazione del programma sono stati illustrati ieri mattina, in una conferenza stampa, da Giuseppe Massafra, segretario confederale Cgil e Fabio Marante, segretario organizzativo Cgil Liguria. Attraverso corsi di formazione, incontri a carattere seminariale e presentazione di libri, avvalendosi della collaborazione della Fondazione Giuseppe Di Vittorio e della rete sociale dell'associazionismo radicata nel territorio, la Cgil intende "promuovere politiche d'inclusione e contrasto alle disuguaglianze sociali. L’obiettivo è quello di facilitare la consapevolezza di come l’altro possa costituire una risorsa, un arricchimento,

un’occasione d'incontro. La conoscenza del fenomeno migratorio, delle condizioni dell’emarginato, della diversa abilità, della tematiche di genere, delle situazioni di disagio, che possono attraversare la vita di ognuno di noi è la soluzione per abbattere pregiudizi e stereotipi. Contrastare l’intolleranza, promuovendo cultura e partecipazione contribuisce a decostruire i pregiudizi e gli stereotipi; il contesto economico e sociale, fortemente interessato dalla iniqua distribuzione delle risorse, rappresenta il terreno fertile per l’esasperazione dell’individualismo e la ricerca continua di un capro espiatorio". E proprio dal clima di odio e intolleranza che si respira, la Cgil trae la convinzione di come sia sempre più necessario richiamare i valori fondanti del primo sindacato del Paese, tra cui antirazzismo, antifascismo e contrasto alle disuguaglianze sociali. Per leggere l’articolo completo di Giovanna Cereseto: https://www.rassegna.it/articoli/nasce-street-union-la-cgil-liguria-per-linclusione-e-laccoglienza. SIRTI PALERMO. STOP ALLE PROCEDURE DI LICENZIAMENTO. SOSPESO LO STATO DI AGITAZIONE Sospeso lo stato di agitazione dei lavoratori della Sirti. Lo ha deciso ieri mattina l'assemblea unitaria dei lavoratori del sito Sirti di Carini, che si è riunita per valutare gli esiti dell'incontro di venerdì scorso in Assolombarda con i sindacati, in cui l'azienda ha fatto dietrofront sui licenziamenti. La Sirti, azienda nazionale specializzata nella realizzazione e manutenzioni di grandi reti di telecomunicazione, che aveva annunciato il 19 febbraio scorso un piano nazionale di 833 esuberi, dopo la serie di scioperi a catena in tutte le sedi italiane ha sospeso la procedura, con l’impegno di azzerare i licenziamenti e di utilizzare tutti gli strumenti alternativi, come ammortizzatori sociali o accompagnamento alla pensione. “La sospensione della procedura è un risultato positivo, ora si apre il confronto con l’azienda”, dichiarano le Rsu Fiom di Sirti Palermo Giuseppe Romano e Franco Agnello. “Venerdì prossimo a Milano - aggiunge Romano, anche componente del coordinamento nazionale di Sirti - inizieremo a discutere nel merito degli strumenti alternativi ai licenziamenti”. La Fiom esprime soddisfazione per la svolta positiva nella vertenza. “Le lavoratrici e i lavoratori - dichiara Francesco Foti, della Fiom Cgil Palermo - hanno dimostrato compattezza nella ribellione ai licenziamenti, dando prova del fatto che se le battaglie si combattono uniti si possono ottenere risultati”. METRO ITALIA CASH & CARRY NON SIGLA IL CONTRATTO INTEGRATIVO AZIENDALE: È SCIOPERO IL 19 APRILE Per la prima volta, dopo decenni di relazioni sindacali strutturate e di contrattazione integrativa, l’attuale dirigenza di Metro non ha voluto sottoscrivere con le Organizzazioni Sindacali il Contratto Integrativo Aziendale. Un atto grave che si è consumato dopo mesi di trattativa surreale, in cui l’impresa ha esclusivamente ribadito le proprie posizioni in un monologo sordo alle esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori. A ottobre del resto, il nuovo gruppo dirigente si è permesso, senza neanche aver mai visto un magazzino e, per stessa ammissione dell’impresa, non avendo ancora definito gli obiettivi, di disdettare il contratto integrativo. Quattro i punti principali su cui l’impresa non ha voluto ascoltare: organizzazione del lavoro, premio variabile, orario di lavoro e ristrutturazioni e chiusure di punti vendita. “Davanti alle pregiudiziali poste dall’azienda ogni mediazione è risultata impossibile e gli effetti che la disdetta produrrà saranno a carico delle lavoratrici e dei lavoratori” affermano le Segreterie Nazionali di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs unitamente alla delegazione trattante e alle strutture territoriali, “è l’ennesimo atto dell’azienda che punta a tagliare sul costo del lavoro. “Non possiamo esimerci dal chiamare le lavoratrici e i lavoratori alla lotta affinché l’azienda muti radicalmente il proprio atteggiamento.” Per questo le organizzazioni sindacali hanno proclamato una giornata di sciopero nazionale per il 19 aprile prossimo, disponendo un pacchetto di ulteriori 8 ore di sciopero da organizzarsi a livello territoriale e di magazzino secondo le modalità ritenute più opportune. GRAVE EPISODIO ALLA PIGNONE DI MASSA. LA DENUNCIA DELLA FIOM: APPALTI E SUB APPALTI DEVONO ESSERE MESSI SOTTO CONTROLLO A un lavoratore dipendente di una ditta in subappalto presso il Pignone di Massa, durante il giorno di malattia gli è stato comunicato con un messaggio telefonico che non doveva presentarsi al lavoro e sarebbe stato collocato in ferie forzate. Ne danno notizia Massimo Braccini, segretario generale Fiom Cgil Toscana e Luisa Pietrini, Fiom Cgil Massa Carrara

Gli abbiamo consigliato di presentarsi comunque al lavoro e nella giornata di lunedì (5 marzo) ha svolto regolarmente la propria attività lavorativa e fatto anche un'ora di straordinario. Prima dell'uscita però gli è stato tolto il cartellino e ieri mattina, di nuovo presentatosi al lavoro, non è stato fatto entrare senza nessuna comunicazione formale. “Abbiamo impugnato la decisione unilaterale aziendale – dice la Fiom - ma riteniamo grave ed inaccettabile che un lavoratore sia trattato in questo modo arrogante e prepotente, magari perché ritenuto colpevole di essersi ammalato. Esistono dei precisi doveri da parte dell'imprenditore, tra cui la tutela della dignità e della personalità morale dei lavoratori. Quanto avvenuto contrasta con il rispetto di qualsiasi norma contrattuale e legale e la dice lunga sulla situazione degli appalti all'interno del Pignone. Appalti, sub appalti e sub appalti di appalti devono essere messi sotto controllo. Il lavoratore ci ha comunicato che si è trovato spesso a lavorare molte ore giornaliere, compreso sabato e domenica in alcuni periodi. Come Fiom avvieremo una campagna affinché tutti i lavoratori abbiano i minimi diritti riconosciuti, dai salari, alla sicurezza, agli orari, alle retribuzioni, compreso il diritto a poter usufruire della mensa. È intollerabile vedere che molti lavoratori delle ditte in appalto all'interno del Pignone consumino i pasti sulla strada. I salari ed i diritti non sono in appalto. PORTO DI CAGLIARI. A RISCHIO 40 POSTI DI LAVORO Saranno 40 i primi licenziamenti alla Iterc se nei prossimi giorni non si avranno notizie positive dalla Cict in merito al futuro dei traffici nel porto industriale di Cagliari: è quanto emerso ieri mattina in un incontro fra i sindacati e il responsabile della ditta d’appalto che ha quantificato il numero degli esuberi, 40 su 63, rimandando però la decisione definitiva alla prossima settimana. Oggi pomeriggio intanto si svolgerà l’assemblea unitaria di tutti i lavoratori del porto e dai primi di aprile partiranno una serie di iniziative di mobilitazione. “Siamo preoccupati per il futuro complessivo del porto industriale e di tutti i lavoratori, diretti e degli appalti – ha detto la segretaria Filt Cgil Cagliari Massimiliana Tocco denunciando il fatto che, “davanti alla crisi ormai palese nei dati del traffico ridotto dell‟80%, la Cict e il gruppo Contship Italia restano in silenzio”. È anche per questa ragione che il sindacato ha consegnato ai colleghi che siedono nel consiglio di amministrazione del gruppo tedesco Eurokai al quale fa capo Contship, una relazione sul porto industriale di Cagliari: “Si sono fatti carico di portare all’attenzione dei vertici del gruppo la nostra situazione - ha detto – aspettiamo risposte in settimana ma nel frattempo, considerate le incertezze determinate dall’assenza di interlocuzioni con il gruppo in Italia, abbiamo sollecitato un nuovo incontro con il ministro Toninelli, al quale chiediamo, dando seguito a quanto promesso in campagna elettorale, di convocare la Contship affinché chiarisca quali progetti ha sul nostro porto e, insieme a questo, di aprire un tavolo per valutare le altre opzioni in campo”. A questo si aggiunge una appello alla politica sarda perché non resti a guardare mentre rischiano di sfumare, da un parte circa settecento buste paga tra diretti, indiretti e indotto, e dall’altra le potenzialità di sviluppo che la presenza del porto industriale può garantire alla Città metropolitana e all’intero territorio. LAVORO E SCHIAVITÙ. CONDANNATI A TARANTO I DUE CAPORALI DENUNCIATI DALLA FLAI CGIL: PAGAVANO UN EURO L’ORA Se ne parla su La Stampa: “A Taranto, un euro all’ora per 25 romeni. Condannati i due caporali” di Valeria D’Autilia (p.16). Duecento euro al mese per lavorare 17 ore al giorno, tutti i giorni. Schiavi, a tutti gli effetti. Chi protestava, veniva pestato a sangue o minacciato di licenziamento. C'è la sentenza di condanna per un imprenditore e il suo braccio destro, arrestati due anni fa in Puglia. Erano stati carabinieri e ispettorato del lavoro, grazie alla denuncia delle vittime e un'operazione anti-caporalato, a scoprire quello che accadeva nelle campagne di Ginosa, in provincia di Taranto. Nei guai erano finiti il 43enne Francesco Sabato e il 25enne Andrea Paduraru. Vennero arrestati, con accuse a vario titolo di intermediazione illecita di manodopera, sfruttamento del lavoro aggravato, estorsione, lesioni personali, tentata violenza privata in concorso. L'inchiesta era partita da cinque braccianti che avevano trovato il coraggio di chiedere aiuto alla Flai Cgil. La ricerca e la denuncia Disperati, avevano cercato su Google «lotta al caporalato», trovando l'indirizzo del sindacato. Dopo di loro, anche altri. Una donna aveva raccontato di essere svenuta: «Nessuno mi ha soccorsa perché è vietato fermarci». In quei campi, raccoglievano agrumi e ortaggi quasi tutto il giorno e per pochi soldi, senza sosta né ferie. Condizioni disumane per trentacinque persone, tutte romene. Tra loro molte donne. Stando alle testimonianze, restavano a digiuno per giorni e vivevano in un capannone fatiscente, con docce insufficienti -che potevano utilizzare solo per pochi minuti- e senza acqua calda. Solo due i bagni: spesso erano costretti ad espletare i loro bisogni

all'aperto. Il caporale li avrebbe reclutati direttamente dalla Romania e privati dei documenti. Per gli investigatori, l'azienda si era fatta carico delle spese di viaggio, salvo poi decurtarle dalla loro paga, già irrisoria. I braccianti venivano pagati con assegno, ma poi erano costretti a restituire ima parte del denaro. A conti fatti, percepivano un compenso di un euro all'ora. L'unico dipendente assunto regolarmente era proprio l'uomo accusato di sfruttamento dei connazionali. Oltre gli arresti, nell'operazione erano stati sequestrati il casolare dormitorio e i due bus utilizzati per il trasporto e accertata un'evasione contributiva di circa 4 milioni. Infine, elevata una multa da 400mi1a euro per violazione delle norme di prevenzione e sicurezza sul lavoro. Sabato è stato condannato in primo grado a 4 anni e 4 mesi di carcere, Paduraru a 3 anni e 5 mesi. LAVORO E TUMORI IN UN RAPPORTO DEL SINDACATO EUROPEO. IL FATTO QUOTIDIANO RILANCIA L’INIZIATIVA DI RASSEGNA SINDACALE Ne aveva parlato nei giorni scorsi su Rassegna, Davide Orecchio (https://www.rassegna.it/articoli/il-costo-dei-tumori-occupazionali-nellunione-a-28). Oggi la notizia viene rilanciata sul Fatto Quotidiano con un pezzo di Roberto Rotunno (p.18). Per quanto sia un dato molto difficile da determinare, l'Etui - istituto di ricerca della Confederazione europea dei sindacati - ha provato a stabilire quanti tra i tumori insorti nella popolazione europea siano da imputare a rischi connessi al lavoro. Il risultato è,verosimilmente,190 mila nuovi casi registrati ogni anno e dovuti all'esposizione a 25 fattori di rischio come le emissioni di motori diesel, le polveri di legno, l'amianto, la diossina e le radiazioni solari. La stima è contenuta in un recente studio del centro, la cui sintesi in questi giorni è stata tradotta in italiano su iniziativa dell'Ed it. Coop, società proprietaria di Rassegna.it (il quotidiano online della Cgil). "La percentuale di casi di tumore che non avrebbe dovuto verificarsi se non ci fosse stata l'esposizione occupazionale - si legge nello studio - è risultata dell'8%, in linea con precedenti ricerche". I costi che queste patologie comportano sono compresi tra i 270 e i 610 miliardi di euro annui e ricadono quasi completamente sul lavoratore e sulla sua famiglia. Il ventaglio è ampio poiché si tratta di numeri che vanno maneggiati con molta cautela. C i sono elementi che potrebbero sovrastimarli: alcuni cancerogeni solo sospetti, per esempio, sono stati inclusi come se fossero certi, ma in futuro nuovi studi potrebbero smentire la correlazione. Altri elementi, invece, potrebbero sottostimarli, a partire dal fatto che non sono stati presi in considerazione tutti i fattori di rischio, ma solo quelli maggiori. La relazione tra lavoro e tumori, tra l'altro, è una materia molto delicata. Come ha più volte fatto notare l'Inail, in tanti casi è molto lungo il tempo che passa tra l'esposizione e il manifestarsi dei sintomi patologici. Non bisogna dimenticare che la malattia può derivare da più di una causa. I tumori occupazionali restano comunque un grosso dramma e infatti ieri la Confederazione europea dei sindacati è intervenuta a Bruxelles per chiedere all'Unione europea di adottare con urgenza, tra le altre cose, una strategia di prevenzione. La confederazione ha anche fatto notare come non tutti gli indicatori del mercato del lavoro siano tornati ai livelli pre-crisi, poiché permangono i problemi della bassa produttività, delle disparità di reddito e di un sistema produttivo ancora incompatibile con l'obiettivo di combattere il cambiamento climatico. A rivelare che le difficoltà non sono finite per tutti c'è il livello dei salari reali: sono ancora inferiori a come erano prima della recessione del 2008 in otto Paesi membri. Tra questi c'è l'Italia che registra un meno 2%, mentre al primo posto di questa infausta classifica c'è la Grecia con meno 23%. GLI APPUNTAMENTI NELL’AGENDA DELLA CGIL OGGI

Roma - Facoltà di Economia, via del Castro Laurenziano 9, ore 9.45. Commemorazione anniversario assassinio di Ezio Tarantelli. Partecipa il segretario generale della Cgil Maurizio Landini

Roma - Centro Congressi Rome Cavalieri Hotel, Via Alberto Cadlolo 101, ore 16.30. Cerimonia inaugurale XXXVI Congresso Federazione Medico Sportiva Italiana. Partecipa il segretario generale della Cgil Maurizio Landini

Firenze – Camera del lavoro, salone G. Di Vittorio, ore 14.30. Iniziativa Cgil Firenze “Reddito di cittadinanza. Un meccanismo in sofferenza per risolvere il disagio sociale‟. Partecipa la segretaria confederale della Cgil Tania Scacchetti

GIOVEDÌ Zugliano (UD) - Centro Ernesto Balducci, Piazza della Chiesa 1, ore 14. Iniziativa Cgil Friuli Venezia

Gioulia 'Welfare, lavoro, sviluppo: quale futuro per la nostra regione? Partecipa il segretario generale della Cgil Maurizio Landini

Zugliano (UD) - Centro Ernesto Balducci, Piazza della Chiesa 1, ore 20. Iniziativa Cgil Friuli Venezia Giulia 'Migranti e migrazioni senza luoghi comuni'. Partecipa il segretario generale della Cgil Maurizio Landini

Roma – Cnel, Sala Parlamentino, Viale Lubin 2, ore 10.00 Iniziativa Assolavoro “Posti e percorsi, il lavoro tra mappa e territorio‟ Partecipa il segretario confederale della Cgil Roberto Ghiselli

VENERDÌ Caltagirone (CT) - Convitto Inps, sala delle Coferenze 'Luigi Sturzo', via delle Industrie 9, ore 15.00.

Iniziativa Cgil, Filcams e Fp Cgil 'Mineo chiusa ci costa cara!'. Assemblea con i lavoratori. Partecipano il segretario generale della Cgil Maurizio Landini e il segretario confederale Giuseppe Massafra

Chiaravalle (AN) – Circolo culturale “L’Isola‟, via Giordano Bruno 1, ore 15.30 Presentazione del libro “Guido Rossa, il testimone della democrazia‟ di Paolo Andruccioli. Partecipa il segretario confederale della Cgil Roberto Ghiselli

SABATO Santo Stefano di Magra (SP) – Ex Opificio Vaccari, S. Stefano, ore 12.30. Iniziativa Cgil La Spezia

“Donne al lavoro. Gli stati generali‟ – “Organizziamoci: la Cgil, le donne, il futuro‟. Partecipa la segretaria confederale della Cgil Tania Scacchetti