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U U NIVERSITA NIVERSITA D D EGLI EGLI S S TUDI DI TUDI DI N N APOLI APOLI F F EDERICO EDERICO II II Facoltà di Giurisprudenza Facoltà di Giurisprudenza La regolazione giuridica degli alimenti La regolazione giuridica degli alimenti prof.ssa Giuliana Di Fiore Corso di perfezionamento Igiene e tecnologie degli alimenti

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UUNIVERSITANIVERSITA’’ DDEGLI EGLI SSTUDI DI TUDI DI NNAPOLI APOLI

““FFEDERICO EDERICO IIII””Facoltà di GiurisprudenzaFacoltà di Giurisprudenza

La regolazione giuridica degli alimentiLa regolazione giuridica degli alimenti

 

prof.ssa Giuliana Di Fiore

Corso di perfezionamentoIgiene e tecnologie degli alimenti

 

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Perché il diritto degli alimenti ?

bisogno bene

interesse

Intervento dello StatoIntervento dello Stato

Prof.ssa Giuliana Di Fiore –

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Prof.ssa Giuliana Di Fiore –

Primari: : EEssenziali per la sopravvivenza

Secondari: Di conforto se soddisfatti rendono

più confortevole la vita 

Bisogno- beneBisogno- bene

Perché il diritto degli alimenti ?

Individuali: sono quelli che interessano le singole persone

Collettivi: Sono quelli che interessano la società

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Perché un diritto degli alimenti?

Intervento dello Stato

Regolatore delle forze che producono il bene

Produttore diretto del bene (o del servizio)

Stato liberale del laissez-faire

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Perché un diritto degli alimenti?

Quali Interessi

Interesse alla tutela del consumatore

Interesse sanitarioInteresse alla libera circolazione delle merci

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Prof.ssa Giuliana Di Fiore –

I tre poteri tradizionali sono:

Legislativo: pone norme giuridiche di livello superiore (Parlamento)

Amministrativo/esecutivo: concretizza le previsioni normative al fine di realizzare l’interesse pubblico disciplinato dalla legge nella realtà concreta (rinvio) (Governo)

Giudiziario: ripristina la legalità violata (Magistratura)

Modalità dell’interventoModalità dell’intervento

Perché il diritto ?

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Prof.ssa Giuliana Di Fiore – Sostenibilità ambientale e sviluppo territoriali: i principi ispiratori

L’ordinamento giuridico è l’insieme di tutte le norme giuridiche che vigono in una nazione in un determinato momento storico: è quindi un concetto dinamicoLa norma giuridica: regola di condotta obbligatoria fondata sulla Sovranità, è generale (si rivolge a tutti) ed astratta (prevede fattispecie astratte ed ipotetiche cui vanno riportati i casi concreti): è concetto statico.

L’ordinamento giuridico

Ubi societas ibi ius

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.

L’espressione indica idea di “derivazione”, di “origine”:

l’organo che emana l’attol’iter di formazione: la modalità, il

procedimento con cui si forma l’atto

Fonti del DirittoFonti del Diritto

Prof.ssa Giuliana Di Fiore – Sostenibilità ambientale e sviluppo territoriali: i principi ispiratori

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RAPPORTI TRA FONTI DEL DIRITTO

La pluralità di fonti esistenti negli Ordinamenti Giuridici presuppone l’esistenza di regole tese ad evitare che si creino contrasti tra le norme. L’organizzazione delle fonti ha riguardo a tre criteri fondamentali

Fonti del DirittoFonti del Diritto

cronologico

gerarchia Competenza

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QUADRO FONTI NELL’ORDINAMENTO ITALIANOQUADRO FONTI NELL’ORDINAMENTO ITALIANO

Fonti di rango costituzionaleFonti comunitarieFonti di primarieFonti secondarie

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FontiFonti di rango di rango CostituzionaleCostituzionale

La Costituzione (Legge 1.1.1948)

Legge di Revisione Costituzionale (es: LC n.3/2001 che modifica il titolo V Le altre leggi costituzionali (es. legge costituzionale del 22 novembre 1999, n. 1: "l'elezione diretta del Presidente della Giunta regionale “)

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Iter di approvazione CostituzionaleIter di approvazione Costituzionale

Legge Costituzionale e legge ordinaria sono emanate dallo stesso organo: il Parlamento

Si chiama “legge” l’atto che contiene norme e che proviene da un organo democraticamente eletto

La legge costituzionale differisce da quella ordinaria per il procedimento cd.rinforzato previsto dall’art. 138 C.

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Iter di approvazione CostituzionaleIter di approvazione Costituzionale

Disegno di legge

Camera dei deputati

senato

2/3

2/3

Altra camera

Uguale maggioranza

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Iter di approvazione CostituzionaleIter di approvazione Costituzionale

3 mesi di intervallo

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Iter di approvazione CostituzionaleIter di approvazione Costituzionale

Disegno di legge

Camera dei deputati

senato

2/3

50 % + 1

- 50%

approvata

3 mesi per referendum

bocciata

Lo stesso

Promulgazione

maggioranza dei votanti

si

no

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L’organizzazione CostituzionaleL’organizzazione Costituzionale

Art. 1: L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione. Art.2: La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.Art. 3: Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

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L'iniziativa economica privata è libera.Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali.

Articolo 41 della Articolo 41 della CostituzioneCostituzioneArticolo 41 della Articolo 41 della CostituzioneCostituzione

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A fini di utilità generale la legge può riservare originariamente o trasferire, mediante espropriazione e salvo indennizzo, allo Stato, ad enti pubblici o a comunità di lavoratori o di utenti determinate imprese o categorie di imprese, che si riferiscano a servizi pubblici essenziali o a fonti di energia o a situazioni di monopolio ed abbiano carattere di preminente interesse generale.

Articolo 43 della CostituzioneArticolo 43 della Costituzione

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Al fine di conseguire il razionale sfruttamento del suolo e di stabilire equi rapporti sociali, la legge impone obblighi e vincoli alla proprietà terriera privata, fissa limiti alla sua estensione secondo le regioni e le zone agrarie, promuove ed impone la bonifica delle terre, la trasformazione del latifondo e la ricostituzione delle unità produttive; aiuta la piccola e la media proprietà. La legge dispone provvedimenti a favore delle zone montane.

Articolo 44 della CostituzioneArticolo 44 della Costituzione

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Fonti ComunitarieFonti Comunitarie

Regolamenti e DirettiveRegolamenti e Direttive

Entrano direttamente nell’ordinamento

degli Stati membri

Hanno necessità di un atto legislativo

dello Stato membro con il quale si

recepisca il contenuto

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Fonti PrimarieFonti Primarie

•Legge Ordinaria del Parlamento (art. 70-72 Cost.)

• Es: L. 20 aprile 1962 n. 283

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Fonti PrimarieFonti Primarie

Atti legislativi del Governo

• Decreti Legge (art. 77 Cost.). Es: Decreto legge 1 ottobre 2005, n.202 Misure urgenti per la prevenzione dell'influenza aviaria

• Decreti Legislativi (art. 76 Cost.) Leggi. Es: Il decreto legislativo n. 155 del 1997HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points):

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Fonti PrimarieFonti Primarie

• Leggi Regionali: Regione Campania  Legge

Regionale 11 febbraio 2003, n. 2 Intolleranze alimentari - ristorazione differenziata nella pubblica amministrazione - istituzione osservatorio regionale

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Fonti SecondarieFonti Secondarie• Regolamenti della PA: integrano e

specificano la disciplina della legge. Es: DPR n. 327 del 26 marzo 1980 Regolamento di esecuzione della L. 30/04/62 n. 283 e successive modificazioni in materia di disciplina igienica della produzione e della vendita delle sostanze alimentari e delle bevande“

• Ordinanze: impongono specifici obblighi per situazioni particolari. Es: Ministero della salute ordinanza 29 gennaio 2010 Misure urgenti in merito alla tutela della salute del consumatore con riguardo al settore della ristorazione.

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Le politiche europee in materia di Le politiche europee in materia di alimentialimenti

• L’evoluzione dell’interesse dei consumatori verso la salubrità degli alimenti ha indotto la Commissione Europea e, sul piano nazionale, il Ministero della Salute a considerare come priorità strategica il raggiungimento degli standard più elevati possibili di sicurezza alimentare.

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Le politiche europee in materia di Le politiche europee in materia di alimentialimenti

IL “NUOVO”CONSUMATORE/CITTADINO

• maggiori esigenze ed aspettative (prezzo e qualità),

• capacità di distinguere e scegliere tra prodotti diversi e tra diversi tipi di produzione (es. biologico),

• scelta guidata da criteri nuovi e precise convinzioni (alimenti salutari e per il benessere),

• imitazione di modelli alimentari importati

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Le politiche europee in materia di Le politiche europee in materia di alimentialimenti

La strada da percorrere a tale scopo si snoda attraverso varie tappe:a) l’applicazione del nuovo quadro giuridico del settore alimentare, che riflette la politica “dal campo alla tavola” andando a coprire l’intera catena alimentare;

b) l’applicazione di adeguate procedure per la valutazione del rischio, sia da parte dell’operatore alimentare che dell’organo di controllo;

c) l’attribuzione della responsabilità della sicurezza alimentare ai produttori;

d) l’attuazione di rapide ed efficaci misure di intervento di fronte ad emergenze sanitarie che si manifestino in qualsiasi punto della catena alimentare;

e) l’esecuzione di appropriati controlli ufficiali;

f) la necessità di garantire una adeguata comunicazione ai consumatori che devono essere tenuti adeguatamente informati sull’attività degli organismi istituzionalmente preposti all’assicurazione della salubrità degli alimenti, sulle nuove preoccupazioni in materia di sicurezza alimentare, sui rischi che certi alimenti possono presentare per determinati gruppi di persone.

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Principali riferimenti normativi Principali riferimenti normativi europei in materia di alimentieuropei in materia di alimenti

il Libro Bianco sulla sicurezza alimentare:

Il processo di cambiamento inizia nel gennaio 2000, quando la Commissione europea emana il libro bianco nel quale si delinea una nuova strategia : la salubrità degli alimenti si può assicurare solo ricorrendo a sistemi integrati di controlli di filiera, dalla produzione delle materie prime al consumo degli alimenti. E’ necessario creare un sistema, applicabile in modo omogeneo in tutta Europa, che poggi su solide basi scientifiche e su un moderno contesto legislativo e che individui gli obiettivi, le azioni necessarie per il loro raggiungimento e chi deve agire nei diversi livelli .

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Principali riferimenti normativi Principali riferimenti normativi europei in materia di alimentieuropei in materia di alimenti

il Libro Bianco sulla sicurezza alimentare:

Le priorità individuate sono:

identificare, caratterizzare e verificare tutti i fattori di abbattimento del rischio sanitario attuabili a partire dalla produzione fino al consumo dell’ alimento.

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Principali riferimenti normativi Principali riferimenti normativi europei in materia di alimentieuropei in materia di alimenti

Regolamento CE n. 178/2002:

Si prosegue nel percorso di innovazione iniziato, definendo i principi ed i requisiti generali della legislazione alimentare, istituendo l’Autorità Europea per la Sicurezza alimentare (E.F.S.A.) e fissando procedure da attuare per garantire sicurezza ai consumatori in campo alimentare. Obbiettivo è garantire: un elevato livello di protezione della salute dei

cittadini degli interessi dei consumatori, senza peraltro dimenticare il mercato interno, che

ha comunque bisogno della libera circolazione di prodotti alimentari sicuri e sani per raggiungere un buon funzionamento.

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Principali riferimenti normativi Principali riferimenti normativi europei in materia di alimentieuropei in materia di alimenti

nel corso del 2004 la U.E. ha emanato un gruppo di regolamenti, che unitamente al Regolamento CE n.178/2002, costituiscono

il c.d. “pacchetto igiene”.Essi, in vigore dal 1° gennaio 2006, identificano e separano la responsabilità dei soggetti coinvolti nella sicurezza alimentare, definiscono nuove regole per gli operatori del settore ed anche per quanto relativo alle azioni di controllo svolte dalle autorità competenti.

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““pacchetto igiene”.pacchetto igiene”.

178/2002 “ LAW” FOOD

LAW IGIENE DEI PRODOTTI

ALIMENTARI DI ORIGINE ANIMALE 853/2004

Dir.2004/41 che abroga 17 direttive

CONTROLLI UFFICIALI ALIMENTI E MANGIMI SALUTE E BENESSERE

ANIMALE – 882/2004

CONTROLLI UFFICIALI SUI PRODOTTI DI

ORIGINE ANIMALE 854/2004

IGIENE DEI PRODOTTI

ALIMENTARI 852/2004

pacchetto pacchetto igieneigiene

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REGOLAMENTO (CE) N.178/2002 REGOLAMENTO (CE) N.178/2002

Stabilisce i principi e i requisiti generali della legislazione alimentare e fissa procedure nel campo della sicurezza alimentare. Fornisce la definizione fondamentale di alimento; Istituisce l’ Autorità europea per la sicurezza alimentareStabilisce principi generali che vincolano i legislatori dei paesi comunitari; Specifica i requisiti essenziali di alimenti e mangimi; Dispone l’attuazione d’attuazione di controlli e fissa procedure cautelari in tema di allarme rapido e gestione di situazioni di emergenza

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PRINCIPI GENERALI PRINCIPI GENERALI

principio di precauzione

una politica di condotta cautelativa per quanto riguarda le decisioni politiche ed economiche sulla gestione delle questioni scientificamente controverse.

Ad esempio, nel caso degli alimenti derivati da organismi geneticamente modificati , il principio di precauzione è stato invocato da diversi Paesi Europei (tra cui l'Italia) per bloccarne la commercializzazione e la coltivazione

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PRINCIPI GENERALI PRINCIPI GENERALI

analisi del rischio

identificare, caratterizzare e verificare tutti fattori di abbattimento del rischio sanitario attuabili a partire dalla produzione fino al consumo dell’alimento.

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PRINCIPI GENERALI PRINCIPI GENERALI

Tracciabilità

L’esperienza ha dimostrato che l’impossibilità di ricostruire il percorso compiuto da alimenti e mangimi può mettere in pericolo il funzionamento del mercato interno di tali prodotti. Occorre dunque predisporre un sistema per la rintracciabilità dei prodotti onde poter procedere a ritiri mirati e precisi o fornire informazioni ai consumatori o ai responsabili dei controlli.

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REGOLAMENTO (CE) N.178/2002 REGOLAMENTO (CE) N.178/2002

Una efficace tutela sanitaria del consumatore può essere realizzata solo attraverso il controllo di filiera

Attraverso l’istituzione di un sistema di sorveglianza sul’ intera catena alimentare.

approccio dai campi alla tavola approccio dai campi alla tavola

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Principali riferimenti normativi Principali riferimenti normativi italiani in materia di alimentiitaliani in materia di alimenti

• R.d. 3 agosto 1890 n. 7045 : poche norme generali ed molte norme per sostanze specifiche

• R.d. 27 luglio 1934 n.1265 : T.U. delle leggi sanitarie contenente norme relative alla tutela igienica degli alimenti

• L. 20 aprile 1962 n. 283: legge quadro sulla disciplina della produzione e vendita delle sostanze alimentari e bevande

• Dpr 26 marzo 1980 n. 327: regolamento esecutivo della legge 283/62

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Principali riferimenti normativi Principali riferimenti normativi italiani in materia di alimentiitaliani in materia di alimenti

• Decreto Legislativo 6 novembre 2007, n. 193 Attuazione della direttiva 2004/41/CE relativa ai controlli in materia di sicurezza alimentare e applicazione dei regolamenti comunitari nel medesimo settore

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Autorità per la sicurezza alimentareAutorità per la sicurezza alimentare

«L'Autorità svolge le proprie funzioni secondo modalità che le consentano di fungere da punto di riferimento grazie alla sua indipendenza, alla qualità scientifica e tecnica dei pareri formulati e alle informazioni diffuse, alla trasparenza delle sue procedure e metodi di funzionamento e alla diligenza nello svolgere i compiti ad essa assegnati. Essa agisce in stretta collaborazione con gli organi competenti che negli Stati membri svolgono funzioni analoghe alle sue»

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Autorità per la sicurezza alimentareAutorità per la sicurezza alimentare

• Tra i numerosi «compiti» assegnati all’Autorità ed elencati nell’art. 23, oltre a quelli più strettamente legati alla sua connotazione scientifica, si segnalano:

• «g) creare un sistema di reti tra organizzazioni operanti nei settori di sua competenza, del cui funzionamento è responsabile;»

• «j) fare in modo che i cittadini e le parti interessate ricevano informazioni rapide, affidabili, obiettive e comprensibili nei settori di sua competenza;»

• «k) formulare in modo indipendente conclusioni ed orientamenti su materie di sua competenza;».

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Legge quadro sulla disciplinaLegge quadro sulla disciplinadella produzione e vendita delle sostanze della produzione e vendita delle sostanze

alimentari e bevandealimentari e bevande

Organi di vigilanza:

• Ministero della sanità• Organi della Regione • Comuni attraverso le asl

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Legge quadro sulla disciplinaLegge quadro sulla disciplinadella produzione e vendita delle sostanze della produzione e vendita delle sostanze

alimentari e bevandealimentari e bevande

Oggetto della vigilanza:

• Sostanze alimentari: la cassazione Sent. 12/7/78 ha definito le sostanze alimentari come tutte quelle sostanze liquide e solide che servono all’alimentazione dell’uomo

• Strumenti e locali utilizzati per produrre, conservare, commerciare

• Personale addetto

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Legge quadro sulla disciplinaLegge quadro sulla disciplinadella produzione e vendita delle sostanze della produzione e vendita delle sostanze

alimentari e bevandealimentari e bevande

Sanzioni:Sanzioni penali contenute: nel codice penale nella legge 283/62; la Legge 7 agosto 1986, n. 462, ha disposto

misure urgenti in materia di prevenzione e repressione delle sofisticazioni alimentari in seguito al primo, clamoroso scandalo alimentare italiano (il cosiddetto “vino al metanolo”)

Sanzioni amministrative:Es: sequestro degli alimenti, chiusura dello

stabilimento

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Riferimenti normativi interniin materia di alimenti

• ADDITIVI

- D.M. 27 febbraio 1996, n. 209 concernente la disciplina degli additivi alimentari consentiti nella preparazione e per la conservazione delle sostanze alimentari (in attuazione di 5 direttive comunitarie) + successive modifiche e integrazioni

- D.M.10 marzo 2000, n. 183 recante aggiornamento del D.M. 27/2/1996 n. 209 concernente la disciplina degli additivi alimentari consentiti nella preparazione e per la conservazione delle sostanze alimentari. Recepimento della Dir. 98/72/CE

• - D.M. 9 agosto 2005 n. 199 recante aggiornamento del D.M. 27/2/96 n. 209

BIOTECNOLOGIE

- D.M. 4 agosto 2000 concerne la Sospensione cautelativa della commercializzazione e dell'utilizzazione di taluni prodotti transgenici sul territorio nazionale ai sensi dell'art. 12 reg. (CE) n. 258/97

- D. Lgs. 8 luglio 2003 n. 224 Attuazione della direttiva 2001/18/CE concernente l'emissione deliberata nell'ambiente di organismi geneticamente modificati

CONTROLLI

- L. n. 283/1962 (e successive modifiche) Disciplina igienica della produzione e della vendita delle sostanze alimentari e delle bevande

- D.P.R. 26 marzo 1980 n. 327 Regolamento di esecuzione della legge 30 aprile 1962, n. 283 e successive modifiche, in materia di disciplina igienica della produzione e della vendita delle sostanze alimentari e delle bevande

- D. Lgs. 3 marzo 1993 n. 123 - Attuazione della direttiva 89/397/CEE relativa al controllo ufficiale dei prodotti alimentari

- D.P.R. 14 luglio 1995 - Atto di indirizzo e coordinamento su criteri uniformi controlli regioni e Province autonome

- D. Lgs. 26 maggio 1997, n. 156 concernente misure supplementari in merito al controllo ufficiale dei prodotti alimentari

- D. Min. Sanità 8 ottobre 1998 - Modificazioni alle appendici 2 e 3 del D.P.R. 14 luglio 1995 (vedi sopra)

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Riferimenti normativi interniin materia di alimenti (2)

• ETICHETTATURA

- D. Lgs. 27 gennaio 1992, n. 109 Attuazione delle dir. 89/395/CEE e 89/396/CEE concernenti l'etichettatura, la presentazione e la pubblicità dei prodotti alimentari

- D. Lg. 25 febbraio 2000, n. 68 Attuazione della dir. 97/4/CE che modifica la dir. 79/112/CEE, in materia di etichettatura, presentazione e pubblicità dei prodotti alimentari destinati al consumatore finale

- Circolare 31 marzo 2000, n. 165 Ministero dell'Industria del Commercio e dell'Artigianato Linee guida relative al principio della dichiarazione della quantità degli ingredienti (art. 8 del d. lgs. n. 109/1992) nonché ulteriori informazioni per la corretta applicazione delle disposizioni riguardanti l'etichettatura dei prodotti alimentari

- D. Lgs. 10 agosto 2000, n. 259 Attuazione della dir. 1999/10/CE in materia di etichettatura dei prodotti alimentari

- D. Lgs. 23 giugno 2003 n. 181 Attuazione della dir. 2000/13/CE concernente l'etichettatura e la presentazione dei prodotti alimentari, nonché la relativa pubblicità

- Circolare 10 novembre 2003, n. 168 Ministero delle Attività Produttive Etichettatura, presentazione e pubblicità dei prodotti alimentari

IGIENE DEI PRODOTTI ALIMENTARI

- Circolare Min. Sanità 28 luglio 1995 n. 21 - Linee guida per l'elaborazione dei manuali volontari di corretta prassi igienica in materia di derrate alimentari

- D. Lgs. 26 maggio 1997 n. 155 Attuazione delle direttive 93/43/CEE e 96/3/CE concernenti l'igiene dei prodotti alimentari (+ modifiche L. 21/7/1999, n. 236 / L. 21/12/1999, n. 526 (art. 10))

- Circolare Min. Sanità 26 gennaio 1998 n. 1 - Aggiornamento e modifica della circolare n. 21 del 28 luglio 1995

- Circolare Min. Sanità 7 agosto 1998 n. 11 - Applicazione del decreto legislativo 26 maggio 1997, n. 155, riguardante l'igiene dei prodotti alimentari

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Riferimenti normativi interniin materia di alimenti (3)

• MANGIMI

- L. 15 febbraio 1963, n. 281 (e successive modifiche ed integrazioni) Disciplina della preparazione e del commercio dei mangimi

MATERIALI ED OGGETTI A CONTATTO CON GLI ALIMENTI

- D.M. 21.3.1973 e successive modifiche Disciplina igienica degli imballaggi, recipienti, utensili, destinati a venire a contatto con le sostanze alimentari o con sostanze d'uso personale

- D.P.R. 23/8/1982, n. 777 e successive modifiche Attuazione della dir. n. 76/893/CEE relativa a materiali e agli oggetti destinati a venire a contatto con i prodotti alimentari- D. Lgs. 27/01/1992 n. 111 Attuazione della direttiva 89/398/CEE concernente i prodotti alimentari destinati ad una alimentazione particolare

METALLI PESANTI

- D.M. 5 marzo 2003 di recepimento della dir. 2001/22/CE relativa ai metodi per il prelievo di campioni e ai metodi d'analisi per il controllo ufficiale dei tenori massimi di piombo, cadmio, mercurio e 3-MCPD nei prodotti alimentari

METROLOGIA

- Legge 25.10.1978, n. 690, Adeguamento dell'ordinamento interno alla direttiva del Consiglio delle Comunità europee n. 76/211/CEE relativa al precondizionamento in massa o in volume di alcuni prodotti in imballaggi preconfezionati

- D.P.R. 26 maggio 1980, n. 391, Disciplina metrologica del preconfezionamento in volume o in massa dei preimballaggi di tipo diverso da quello CEE

MICOTOSSINE

- Circolare 9 giugno 1999, n. 10 Direttive in materia di controllo ufficiale sui prodotti alimentari: valori massimi ammissibili di micotossine nelle derrate alimentari di origine nazionale, comunitaria e Paesi terzi

- D. Ministero della Sanità 23 dicembre 2000 Recepimento della dir. 98/53/CE della Commissione che fissa i metodi per il prelievo di campioni e metodi d'analisi per il controllo ufficiale dei tenori massimi di taluni contaminanti nei prodotti alimentari

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Riferimenti normativi interniin materia di alimenti (4)

• PRODOTTI BIOLOGICI

- D. Lgs. 17 marzo 1995, n. 220 Attuazione degli articoli 8 e 9 del regolamento CEE n. 2092/91 in materia di produzione agricola ed agro-alimentare con metodo biologico

- Circolare 16 giugno 2000, n. 3 Ministero delle Politiche Agricole e Forestali Importazioni di prodotti "da agricoltura biologica" da Paesi terzi: art. 11, reg. CEE n. 2092/91 - art. 6, commi 2 e decreto legislativo n. 220/1995 - iter procedurale

RESIDUI ANTIPARASSITARI

• - D. Ministero della Salute 27 agosto 2004 (e successive modifiche) Prodotti fitosanitari: limiti massimi di residui delle sostanze attive nei prodotti destinati all'alimentazione.

SFARINATI

- L. n. 580/1967 (e successive modifiche ed integrazioni) Disciplina per la lavorazione e commercio dei cereali, degli sfarinati, del pane e delle paste alimentari

- D.M. 1° aprile 1968 Disposizioni per la consegna delle farine o delle semole alla rinfusa in carri cisterna ed il loro deposito e conservazione presso gli utilizzatori

- D.M. 17 febbraio 1972 Integrazione del decreto ministeriale 1°aprile 1968, recante disposizioni per la consegna delle farine o delle semole alla rinfusa in carri cisterna ed il loro deposito e conservazione presso gli utilizzatori

- D.P.R. 9 febbraio 2001, n. 187 Regolamento per la revisione della normativa sulla produzione e commercializzazione dei cereali, degli sfarinati, del pane e delle paste alimentari a norma dell'articolo 50 della L. 22 febbraio 1994, n. 196

- D.M. 26 aprile 2002 Disposizioni applicative art. 12, commi 2, 3 e 4 del D.P.R. 9 febbraio 2001, n. 187, concernente la revisione della normativa sulla produzione e commercializzazione di sfarinati e paste alimentari

SOSTANZE INDESIDERABILI NELL'ALIMENTAZIONE DEGLI ANIMALI

- D.M. 11 maggio 1998 n. 241 Regolamento recante norme di attuazione delle direttive 92/88/CEE, 94/16/CE, 96/6/CE, 97/8/CE e 98/60/CE relative alle sostanze ed ai prodotti indesiderabili nell'alimentazione degli animali

- D. M. 21 maggio 1999 Attuazione delle dir. 97/8/CE e 98/60/CE della Commissione, relative alle sostanze ed ai prodotti indesiderabili nell'alimentazione degli animali

- D. M. 23 dicembre 2002, n. 317 Ministero della Salute Regolamento interministeriale recante norme di attuazione della dir. 1999/29/CE, relativa alle sostanze ed ai prodotti indesiderabili nell'alimentazione degli animali

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?

Operatore settore alimentare o di controllo

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PROPOSTA DI PROPOSTA DI CODICE CODICE

ALIMENTARE ALIMENTARE

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codice alimentarecodice alimentare

Finalità

riassetto delle disposizioni in disposizioni in materia di prodotti alimentari

reca i principi fondamentali in materia di alimenti e di sicurezza alimentare

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codice alimentarecodice alimentare

stabilisce prescrizioni per: la produzione e commercializzazione

degli alimenti la tutela della concorrenza delle

imprese alimentari l’organizzazione del sistema nazionale

di controllo ufficiale a tutela del consumatore

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codice alimentarecodice alimentare

stabilisce prescrizioni per: riorganizzare il sistema di controllo ufficiale; evitare la sovrapposizione di competenze e dei

controlli; semplificare gli adempimenti e le procedure per gli

Operatori del Settore Alimentare (OSA), costruendo un sistema di regole chiare ed uniformi;

rivisitare il sistema sanzionatorio; evitare il rischio di livelli differenziati di tutela della

salute avuto riguardo alle attività di prevenzione in materia di sicurezza alimentare.

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codice alimentarecodice alimentareMinistro ha annunciato, inoltre, la

riforma del codice alimentare. A tal proposito è in fase di preparazione un decreto legislativo teso a snellire le procedure burocratiche per la produzione e la commercializzazione degli alimenti  e per fornire maggiori garanzie al consumatore. Il provvedimento, che  verrà presentato in tempi brevi di  concerto con i ministeri della Giustizia,  delle Politiche Agricole e delle Attività Produttive,  prevede  un inasprimento  delle sanzioni  sia di carattere penale che amministrativo e attribuisce al ministero della Salute il coordinamento di tutte le attività di controllo sugli alimenti  attraverso la predisposizione di un piano nazionale integrato (Parma 10 maggio 2010)

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codice alimentarecodice alimentare

……Forse hanno altro da fare in questo periodo !!!!

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Grazie…Grazie…

Prof.ssa Giuliana Di Fiore