Tuttosport 22-01-2013

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«Se parlava, ogni frase era un titolo»Agnelli nei ricordi e negli aneddoti dei giornalisti che loseguivano da vicino quando lui seguiva la JuveTORINO. «Quando parlava era un festa per i giornalisti. Ogni frase era untitolo», Darwin Pastorin riassume in modo efficace il rapporto, sempreeccellente, fra Giovanni Agnelli e i giornalisti. Soprattutto quelli sportivi, cheavevano la fortuna di trattare con lui temi più spensierati e nei quali emergevatutta la voglia di giocare del grande industriale. L’attuale direttore di QuartaRete (e consulente speciale di Juve Channel) era un giornalista di Tuttosportquando seguiva l’Avvocato. E si ricorda un’intervista che verteva su Platini:«Gli chiesi a chi assomigliava Michel e lui mi rispose: Adolfo Pedernera.Ovvero un attaccante argentino degli Anni 30 e 40 ai più sconosciuto, maquesto era Agnelli: amava sorprendere come i suoi campioni facevano incampo e aveva una straordinaria cultura sportiva e calcistica. Il ricordo che mifa sorridere di più è invece la sua risata quando mi raccontò che alladomanda: “Che giocatore frequenti per imparare l’italiano?”, Platini avevarisposto: Boniek».

LAPIDARIO Roberto Beccantini, firma eccellente dello sport italiano (Tuttosport, Guerin Sportivo, Gazzetta dello Sport e Stampa), è invece colui ilquale sentì e riportò per primo una delle frasi più celebri dell’Avvocato:«Dovevo intervistarlo prima di Juventus-Roma della stagione 1983-84: perpresentare il big match avevamo previsto lui per la Juve e Andreotti per laRoma. Appuntamento alle 7 del mattino, orario inusuale per un giornalista, manon per Agnelli già sveglio da un bel po’. Alla fine dell’intervista gli chiesi:allora, Avvocato, vinca il migliore o vinca la Juventus? E lui se ne venne fuoricon la celebre: “Vede, sono fortunato, spesso le due cose coincidono”.Impagabile».

CURIOSO Claudio Colombo, che per tanti anni ha raccontato la Juventus suTuttosport, si ricorda di un Agnelli “parigino” in occasione di una partita dellaFrancia di Platini. «Ero andato allo stadio un po’ prima, anche perché c’era lapossibilità che al match assistessero anche Boniperti e Agnelli. Così fu e liincrociai fuori dal Parco dei Principi. Iniziammo a parlare e, nonostanteBoniperti friggesse, guardando di continuo l’orologio, l’Avvocato non smettevadi chiacchierare. Adorava parlare di calcio e quando si provava a intervistarlospesso si finiva per essere intervistati, perché tutta la sua infinita curiosità peril pallone prevaleva su tutto e allora ti tempestava di domande, spesso moltotecniche, su come giocava quel giocatore, cosa si diceva di quell’allenatore ecosì via. Voleva sapere tutto ed era veramente appassionato di pallone. Dopomezzora, comunque, Boniperti riuscì a trascinarlo in tribuna».

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Michel Platini, alla Juve dal1982 al 1987 Omar Sivori, allaJuve dal 1957 al 1965 GaetanoScirea, alla Juve dal 1974 al1988 Giampiero Boniperti, allaJuve dal 1946 al 1961 ZinedineZidane, alla Juve dal 1996 al2001

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AGNELLI siinnamorava spesso.E Platini era ilprediletto

In porta adoravaZoff, ma apprezzavala piemontesità diViola. Oltre aifantasisti sidivertiva con i duristile Davids eMontero. Hirzer ilprimo idolo

Giovanni Agnelli, nato il 12marzo 1921 a Torino dove èmorto quasi dieci anni fa, il 24gennaio 2003, è statopresidente dal ’47 al ’54oltreché il primo tifoso dellaJuventus (Giglio) Abbiamofatto un gioco. Anzi un sogno,mischiando interviste, ricordi eprendendoci la libertà diinterpretare il gusto diGiovanni Agnelli per il calcio. Adieci anni dalla sua scomparsache ricorreranno giovedì, loricordiamo con provando amettere in campo la suaformazione dei sogni. Unaformazione tatticamenteimpraticabile, proprio perchéper assecondare la passionedell’Avvocato per genio efantasia abbiamo abbondatocon gli attaccanti. Ma è ungioco, anzi un sogno

Amava genio e fantasia Ma soprattutto vincereGUIDO VACIAGO

TORINO. Amava il genio e la fantasia, ma prima di tutto vincere. Era un estetamolto pragmatico, Giovanni Agnelli , autentico appassionato di calcio, chegustava nelle sue sfaccettature più sofisticate, cercando con avida curiosità lestorie e i personaggi. Ma quando si trattatava di Juventus, alla fine, gliinteressava soprattutto il risultato perché al di là di tutto era fondamentalmenteun tifoso. Uno fra i milioni del popolo bianconero, con uguali sentimenti eidentiche pulsioni, talmente forti da trascendere quel piccolo dettaglio chedella Juventus, l’Avvocato, ne era anche il proprietario.

IL FILO E quando si trattava di calciatori, amava il genio e la fantasia, maprima di tutto apprezzava l’uomo. Forse per questo,Michel Platini resta il prediletto nei quasi ottanta annidi storia d’amore fra Agnelli e la Juventus. Con ilfrancese si stabilì, prima ancora che indossasse per unsolo minuto la maglia bianconera, un’intesaintellettuale, costruita sulla sottile ironia che entrambi

possedevano e usavano per punzecchiarsi a vicenda. Ma questo filo direttosarebbe stato più sottile e fragile se, in campo, Michel non avesse dipintocalcio con creatività picassiana.

LO STILE Nella sua formazione dei sogni, probabilmente una formazione chenon potrebbe scendere logicamente in campo per la presenza di troppiattaccanti e fantasisti (ma in fondo stiamo parlando di sogni, non di realtà),Platini ci sarebbe. E forse ne sarebbe anche il capitano, se non ci fosse allesue spalle un certo Gaetano Scirea , che la fascia l’ha sempre avutaincorporata al braccio sinistro. E Scirea nella squadra dell’Avvocato ci sarebbesenza ombra di dubbio. Al polo opposto di Michel sotto il profilo caratteriale,Agnelli ne ammirava l’equilibrio e la sobrietà, qualità molto piemontesi che luicercava sempre di associare all’immagine, anzi allo “stile” Juventus, quello che Scirea incarnava in modosostanzialmente genetico. La difesa, esigua per far posto alla strabordante truppa di punte, si può provare acompletare con Carlo Parola , la cui solidità non solo calcistica ma anche caratteriale dava ad Agnelli unasensazione di serena sicurezza alla quale non avrebbe mai voluto rinunciare. Vince un ballottaggio fra duri conClaudio Gentile , altro difensore che l’Avvocato apprezzava per l’affidabilità e la leggendaria tenacia(chiamiamola così...) in marcatura.

IL DURO Perché all’Avvocato piacevano parecchio pure i duri. Subiva il fascino del mediano ben prima che locantasse Ligabue , purché il mediano avesse qual pizzico di follia che lo rendeva personaggio. Paolo Monterolo esaltava, ma Edgar Davids , in questo senso, gli strappava spesso un sorriso divertito. «Se lo incontri per

strada di notte, cambi marciapiede», rideva Agnelli descrivendo l’attitudine aggressivadell’olandese, unica concessione prosaica a un centrocampo di pura delicatezzacalcistica.

LA SCINTILLA Oltre a Platini, infatti, trovano posto Zinedine Zidane e Férénc Hirzer .Quello per il francoalgerino fu un innamoramento al rallentatore: nei sei mesi di difficileambientamento di Zizou, l’Avvocato era solito ironizzare sul fatto che l’amico Platinigliel’aveva descritto come un fenomeno e fenomeno non sembrava. Un modo per tornareal vecchio gioco delle punzecchiature con l’amato Michel, che quando Zidane diventòZidane si prese le sue belle rivincite con il vecchio amico, troppo esaltato dal nuovo genio

per adontarsene. Hirzer è, invece, il primo amore. O, se vogliamo la scintilla da cui è scaturita la passione diGiovanni Agnelli per la Juventus e per il calcio. Ungherese, fenomenale e velocissimo, soprannominato “laGazzella”, 43 partite e 50 gol (sì, più di uno a partita) e protagonista dello scudetto 1925-26, colpì in modoindelebile la fantasia del giovanissimo Giovanni quando il nonno lo portò al campo di corso Marsiglia perassistere a un allenamento della Juventus: «Mi sembrò velocissimo, una specie di supereroe e la domenicasuccessiva volli andare a vedere la partita». La prima di una lunghissima serie. E’ UN GIOCO Restano in panchina gli eroi degli Anni 70, gli amatissimi Furino e Tardelli , ma anche FrancoCausio che sapeva come accendere l’entusiasmo dell’Avvocato con la sua classe. Così come in attacco

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mancano nell’undici titolare Bettega e Anastasi , per motivi diversi entrati nel suo cuore tifoso. Ma Omar Sivori, Giampiero Boniperti e Alessandro Del Piero non possono che essere il tridente dell’Avvocato. Treincancellabili icone della storia bianconera. Sivori univa la pura genialità pallonara a un attitudine da figlio dibuona donna che affascinava in modo magnetico Agnelli. Diventò quasi un’ossessione sostituirlo e ci riuscì solomolti anni dopo, proprio con Platini. Boniperti fu il calciatore più importante della presidenza dell’Avvocato (dal1947 al 1954) e il profondo rapporto di fiducia che si instaurò fra i due trasformò l’attaccante nel presidente piùvincente della storia bianconera. Del Piero fu uno degli ultimi amori, pure lui punzecchiato (come capitò a RobyBaggio , tutt’ora condannato a fare i conti con quella lapidaria definizione di “coniglio bagnato” e che abbiamomesso in panchina), pure apprezzato e applaudito. E molti ne mancheranno, di sicuro, perché è difficileriassumere ottant’anni in ventitré nomi, ma è un gioco. Anzi un sogno.

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«Guardiamo a noistessi, sempre. Ilnostro unicoobiettivo è vincere.Lazio forte ecompatta, lotteràcon noi sino allafine del campionato.Mi rivedo in Matri:ha grande voglia dicompletarsi»

IL TECNICO BIANCONERO«E’ sempre la Juve pure in emergenza»

IL MERCATO In questo momento mi aspetto una buona prestazione contro la Lazio, il mio pensiero è rivolto soltantoall’impegno agonistico. Subito dopo, la testa andrà al campionato, al Genoa. Non ho altri pensieri particolari senon diretti a focalizzare l’obiettivo. Per il secondo anno siamo in semifinale (stasera l’andata, ndr) di Coppa Italiae mi concentro per raggiungere la finale. Voglio che i ragazzi facciano lo stesso. Anche perché le finestre dimercato sono molto lunghe e spesso portano dispersione di energie da parte di tutti, degli operatori, dei dirigenti,

degli allenatori, dei calciatori.

MENTALIZZARE Abbiamo allungato? Beh, guardiamo in casa nostra, puntiamo a vincere. Cerco di portare igiocatori a “mentalizzare” questa situazione. Cerchiamo di fare il nostro dovere, ovveroimporci anche in emergenza, poi quello che accade attorno è relativo. Alla Lazio nontoglierei nessun calciatore perché è giusto che la si affronti nella migliore formazione. Conme si parla di squadra: è la squadra che vince, non il singolo, una squadra vince e unasquadra perde, nel bene e nel male.

CHI IN CAMPO Schiererò Peluso, in difesa o come esterno di centrocampo. Sta bene. E’ stato ingiustamente messo al bando,ma contro la Samp ha disputato una buona gara. Certo, poteva fare meglio sul secondo gol di Icardi, come altri.Davanti c’è Matri. A lui affiancherò, magari, un adattato. Nel secondo tempo con l’Udinese ha fatto molto bene.Ha caratteristiche precise, ha bisogno di spazi, è bravo nelle ripartenze. Ale è cresciuto molto nel fraseggio e nellavoro di squadra. Mi dà sempre grandi garanzie, è un entusiasta, ha voglia di migliorare, con umiltà. Mi rivedoun po’ in lui: quando ero alla Juve cercavo quotidianamente di migliorare, tecnicamente, tatticamente. AncheMatri può completarsi, può dare ancora di più. Vucinic, dopo 90’, va gestito.

OCCHIO AI BIANCOCELESTI Mi attendo una Lazio forte e compatta, ordinata e pronta a scattare in contropiede. E’ una squadra fisica, conottimi interpreti: Hernanes, Klose (che non ci sarà, ndr), Floccari, Ledesma, Lulic. Un gruppo figlio di Reja, cheha creato la base. Poi, Petkovic ci ha messo mentalità e rigore tattico. Lotterà con noi sino alla fine delcampionato. E in Coppa Italia è leggermente favorita perché avrà il fattore campo al ritorno. Accettiamo senzaproblemi l’inversione di campo, perché era scritta nel regolamento. Il nostro unico obiettivo, comunque, è vincere.

IL RILANCIO Anche l’anno scorso s’è stato un avvio lento, dopo la sosta natalizia. Mi auguro ci siano analogie: vorrebbe direrivincere lo scudetto e tornare a festeggiare. Poi, quello che è successo contro la Samp ha dell’incredibile e aParma la prestazione c’è stata e l’ho ribadito ai ragazzi, dopo aver inquadrato le mancanze su cui lavorare.Guardo la classifica: miglior attacco, miglior difesa, primi, avanti in coppa e in Europa. Di cosa stiamo parlando?Di crisi? E.E.

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«Con la Juve anchela minima flessionementale può esserepagata cara.Dobbiamomigliorare sul livellomentale e tecnico-tattico, per faremeglio fuori casa.Floccari ètrasformato»

IL TECNICO BIANCOCELESTE«Lazio disciplinata Ci manca poco...»SIMONE DI STEFANO

IL TRAGUARDO Una sfida dal sapore particolare, quasi un pre-partita perché anticipa la competizione europea, sono partite dovesi gioca 180 minuti, si lotta per ogni gol non subito o per ogni rete segnata. Manca poco per ottenere qualcosa,vincendo ci si può quasi assicurare la partecipazione in Europa. Poi sarebbe un’ottima impronta per il futuro.

DISCIPLINA Servirà una Lazio disciplinata, ben consapevole e organizzata, pronta a sfruttare le occasioni lì davanti per fare

gol. Serve una partita intelligente, non giocata troppo in difesa: non subire ed esserepropositivi. Facendo bene all’andata, si possono fare dei calcoli per la seconda.Sicuramente due partite dove si giocherà al massimo, che vinca il migliore. Noicercheremo di esserlo più della Juve.

JUVE PIU’ FORTE, MA... Tutti quanti dicono che la Juventus è la squadra da battere, certo, lo ha dimostrato ed ètornata anche in forma e sicuramente è la più forte del campionato. Noi stiamo facendomolto bene, con due punti di media in campionato, ai miei ragazzi dico chapeau perquanto fatto finora. Sono 15 partite che non perdiamo e nelle ultime 12 la Lazio è primaper punti fatti. Spero di continuare su questa strada, anche la Juve deve segnare da noi

per passare il turno, cercheremo di essere più propositivi rispetto all’ultima partita che ci ha mesi di fronte aibianconeri in campionato: ora siamo più propositivi e siamo una squadra più guerriera. Ci vuole cuore, ma civuole anche la testa.

SEMPRE PER VINCERE Preferisco sempre il risultato, va davanti a tutto, ma anche a Palermo ero contento per i nostri 60’ di gioco. Conla Juve anche la minima flessione mentale può essere pagata cara. Dobbiamo migliorare sul livello mentale etecnico tattico, abbiamo visto che dobbiamo fare meglio fuori casa. Lazio meno forte in trasferta? Non è solo ilnostro caso, tutte le squadre lo sono. In casa ci credono di più, mettono più supporto e più pressione. Sta a noiaumentare la nostra consapevolezza ed aumentare il nostro rendimento fuori casa.

GIOCA CHI E’ AL 100% Gli infortunati? Devo vedere come si comportano i nostri acciaccati, ma il modulo è meno importantedell’atteggiamento. Konko, Klose, Radu e Stankevicius sono in dubbio.Devo valutare quali calciatori convocare,poi domattina (oggi, ndr) deciderò chi mandare in campo. Solo chi è al 100% può giocare, chi sente il minimofastidio non può essere pronto anche per via delle temperature e del campo pesante. Dobbiamo essere almassimo fisicamente.

FLOCCARI RINATO, KLOSE RISPARMIATO Floccari? Sta facendo bene, è un altro giocatore rispetto a due mesi fa. È rinato e in ottima forma. Klose? Lagara è importante, ma come allenatore tengo un occhio alla prossima di campionato e al ritorno. Ederson? Vorreisapere anch’io quando recupera.

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STORIE DI DUE SCALATELa gavetta è sul... campoTanta B per Conte, poi scudetto. Petkovic-laboratorio inSvizzeraTORINO. Prima giocatori, poi insegnanti di calcio. Conte contro Petkovic nasce sul... campo. Il salentino checresce nel suo Lecce e diventa grande nella Juve. Vince tutto e cambiato mestiere diventa uno che vuole vinceresempre. Semplice? Beh, il percorso c’è, una gavetta... cadetta. Arezzo, Bari, Siena, le promozioni in A, laparentesi con l’Atalanta comunque formativa per il lancio definitivo. Nel ritorno in biaconero, Conte ci mettepassione e dedizione al lavoro, accentratore e risolutore, guida e gestore del gruppo. E’ la svolta sua e del clubpiù amato. Subito uno scudetto e l’orgoglio gobbo che torna sbandierato. Ha cambiato la Juve con la tattica e lamentalità, variando pure convinzioni: dal 4-2-4 al 4-3-3 fino al 3-5-2. Integralista a chi?IN GIRO Il signore di Sarajevo, poliglotta dall’aria gentleman, ha giocato nella squadra della sua città, poimartoriata dalla guerra; ha giocato a Capodistria, è emigrato in Svizzera. Scelta di vita segnata anche dalconflitto che ha smembrato l’ex Jugoslavia. Oltralpe, un via vai tra Bellinzona, Coria, Sion e via girando. Inpanchina, riparte proprio da lì. Young Boys come palestra tattica (3-4-3 e 4-3-3) e doppio secondo posto. InTurchia c’è l’esonero al Samsunspor. Quindi, il rientro in terra rossocrociata e il miracolo di Sion, salvatononostante i 36 punti di penalizzazione. 2 giugno 2012: Lotito lo ufficializza, Petkovic sbarca nel calcio italiano. Ela scalata continua.E.E.

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TATTICI A CONFRONTOGioco d’attacco e praticitàLa Juve è più padrona del campo, Lazio micidialequando scattaTORINO. (f.c.) Tecnici nouvelle vague, con la determinazione dentro. E massimo rispetto reciproco. D’altronde,chi riesce a dare un’identità precisa ha messo a segno il primo step della sua missione, trasferendo il concettodalla teoria alla pratica. Sì, perché si studia e si confronta, da queste parti. Un lavoro di équipe, di staff.Numeroso e italianissimo (a parte lo spagnolo Tous, specialista per la “forza”) quello di Conte, numeroso einternazionale quello di Petkovic. «Da un punto di vista tattico, la Lazio è una squadra compatta, che appenapersa palla si abbassa per difendere con dieci-undici giocatori sotto la linea della palla», analizza Conte.Quando si sono incrociate in campionato (0-0 il 18 novembre) il dominio bianconero è stato totale. Quella delloStadium, per stessa ammissione di Petkovic, non è stata la miglior Lazio. In ogni caso le due squadre sono diviseda diversi metri di campo. La Juventus inizia il pressing più avanti e prevale nel possesso palla. Baricentro alto emanovra meccanizzata: conoscenze e gioco organizzato esaltano le qualità dei singoli. Pratico ed eclettico(anche nell’alternanza dei sistemi di gioco) il telaio della Lazio: quando non riesce a sfruttare il fraseggio deipropri centrocampisti di qualità non si fa problemi a compattarsi dietro e ripartire. Negli spazi la Lazio è spietata enegli ultimi metri capitalizza al massimo quanto produce.

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Conte controPetkovic: geniali edecisivi

ELVIRA ERBI’

TORINO. Juve in emergenza, parola di Conte. Juve da battere, parola di Petkovic. Si rinnova stasera la sfida trabianconeri e laziali. Una sfida rilanciata dalla semifinale di Coppa Italia e che si ripeterà in campionato. Duellovero, forse persino inaspettato, alla vigilia della stagione. C’è spazio per allargare e livellare i valori. Fuori isecondi... CONFRONTO Conte da una parte, Petkovic dall’altra. Un perfetto Giano bifronte della panchina. Adrenalinico epassionale il Mou di Lecce, più calmo e serafico il mister di Sarajevo. Entrambi, comunque, di personalitàspiccata, carismatica. Due che non la mandano a dire, due che possiedono idee chiare, che sanno dare

un’impronta e un’identità precisa alla squadra e al suo gioco. E in ogni caso, il collettivoconta più del singolo. Manca tizio? Gioca caio.... Così, da una parte lo juventino si trovacon il solo Matri, e lo incensa e lo sprona a migliorare per continuare a segnare e vincere(«mi rivedo in lui, per la voglia di completarsi»); dall’altra, il laziale lascia a casa il totemKlose per precauzione, e coccola Floccari che spesso è rimasto ai margini, ma che

adesso è l’uomo della provvidenza («un altro rispetto a due mesi fa...»). IL COMANDO Già. Juve vs Lazio è anche una sfida della psicologia applicata. Della serie: come ti porto ilgiocatore a rendere come un campione. Un trasformismo? No, un saper valorizzare le risorse interne finoall’inverosimile. Nessuno è fuori dai giochi, a patto che non si ponga fuori dai giochi con atteggiamenti sbagliati incampo e nel lavoro quotidiano. Bastone e carota, da usare con i giovani; buonsenso e mediazione, perrivitalizzare e stimolare i veterani. Di qua e di là, tutti per uno e uno per tutti. Per la Coppa Italia, per lo scudetto.Dice il bianconero: «Ho solo 14-15 uomini, ma l’imperativo è vincere, come sempre. I ragazzi sono“mentalizzati”». Dice il biancoceleste: «Voglio dei guerrieri che usino cuore e testa». Insomma, non di solo calcioci si arma per affermarsi. Va bene la tecnica, va bene la tattica, poi però è dentro che scatta quel qualcosa che tipermette di avere la meglio sull’avversario. CHE SCENE In piedi, a bordocampo. Conte si scatena a parole e a gesti, Petkovic mette il fisico da 1 metro e90. Sanno come farsi capire. Magari con un rimprovero anche in dialetto Antonio che di solito diventa afono dopoogni match, con vocabolario ricco Vladimir che può svariare dal serbo-croato all’inglese, dal francese al tedesco,dallo spagnolo al russo e via interpretando. Citofonare Stephan Lichtsteiner, per la spiegazione. Quando è dallafascia opposta, si becca i rimproveri via emissario, di solito il preparatore Paolo Bertelli. Altrimenti, va in presadiretta con Conte che gli soffia l’indicazione sotto il naso, in modo persuasivo. Anche Petkovic ama il consiglioutile, il suggerimento istantaneo. Certo, la scena è una tantino differente. IL RISPETTO Conte su Petkovic: «Non lo conoscevo. Ho letto delle esperienze all’estero, che gli invidio; èaperto, si pone bene. Sta facendo molto, complimenti. La Lazio è una squadra forte, ostica da affrontare: tenerequello 0-0 a novembre è stato un segno di forza e i valori morali di calciatori e tecnico». Petkovic su Conte: «Nonlo conosco benissimo. Ma di sicuro ha fatto tanto, vincendo subito il titolo. Io, invece, devo ancora dimostrarequanto valgo nel calcio italiano». Stasera, i maestri si confrontano. Fuori i secondi.

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Stefano Beltrame, 20 anni,bomber della Primavera

Beltrame e C. pronti al debuttoTORINO. Nella scorsa stagione, culminata con la conquista dello scudetto,Antonio Conte non ha fatto debuttare nessun giovane della Primavera inprima squadra. Soltanto la convocazione di Sluga e Gouano, finiti in tribuna.Ma dodici mesi fa la Juventus non doveva far fronte all’emergenza infortuni.Ora, invece, il tecnico bianconero deve attingere tra i baby di Marco Baroni:contro l’Udinese ha chiamato, oltre che l’attaccante Beltrame, in panchina giàa Parma, i difensori Rugani e Pol Garcia, e i centrocampisti Schiavone eKabashi. Di questi, soltanto l’albanese non sarà riconfermato, mentre gli altridovrebbero essere cooptati per stamattina, quando la squadra andrà in ritiro.20 ANNI COME POGBA E dopo la chiamata c’è attesa per il debutto che, nelcaso di Beltrame, coetaneo di Paul Pogba, equivale sempre con un gol. Asegno nell’esordio con Allievi e Berretti del Novara, ha firmato anche i debutticon le Nazionali Under 18 e 19, oltre a quello con la Juventus, nell’amichevoledi Villar Perosa contro i futuri campioni d’Italia. Insomma, un amuleto cheConte potrebbe tirare fuori dal cilindro se la sfida con la Lazio non imboccassela giusta via. Del resto, per uno che fin da piccolo tifava Juventus e che in allenamento cerca di rubare a Vucinicfantasia e sfacciataggine nell’osare certe giocate non sarà un problema griffare la sua prima apparizione in serieA con un gol. M.s.

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Peluso torna titolare,Marrone in difesa

Resta solo Matri Può fare coppia con GiaccheriniMARINA SALVETTI

TORINO. Ormai l’infermeria della Juventus sembra la hall di un albergo tanto è l’andirivieni di giocatori: per unoche ne esce guarito, un altro ne entra ammaccato. Non c’è pace per Antonio Conte che anche stasera, nellasemifinale d’andata di Coppa Italia, deve inventarsi una formazione da mandare in campo, come control’Udinese. E se l’esito di ogni emergenza fosse quello di sabato sera, il tecnico ci farebbe la firma. Ma tant’è: perun Claudio Marchisio recuperato dai guai al ginocchio rimediati contro la Sampdoria c’è un Arturo Vidal che

probabilmente resterà ai box. Il suo è un riposo precuazionale perché la caviglia èmalconcia: se sabato sera ha stretto i denti per 80 minuti, il tecnico non se la sente dichiedergli lo stesso sacrificio contro la Lazio con il rischio di peggiorare la situazione. Evisto che pure il rientro di Andrea Pirlo , fermo per un fastidio al polpaccio, slitta alla sfida

contro il Genoa, il centrocampo bianconero può essere di nuovo rivoluzionato con l’inserimento di Paul Pogba inregia e di Simone Padoin al posto del cileno. IN ATTACCO Altrettanto difficile è la composizione del tandem d’attacco. O meglio, da un lato il puzzle sembrasemplicissimo: l’unico “sano” è Alessandro Matri , titolare inamovibile. Già, perché Nicklas Bendtner èinfortunato, Fabio Quagliarella , pure alle prese con un infiammazione alla coscia, deve scontare l’ultimo turno disqualifica, Sebastian Giovinco è uscito malconcio dal match contro l’Udinese e non sarà neppure convocato,mentre Mirko Vucinic è sotto osservazione dopo i 90 minuti intensi di campionato e il tendine da gestire:potrebbe partire dalla panchina e subentrare nella ripresa. A questo punto sorge il dubbio su chi possa essere ilpartner di Matri. Ascoltando le parole di Conte in conferenza («Devo valutare se potrò affiancare a Matri un’altrapunta o avanzare qualcuno con caratteristiche offensive, ma non Pogba») l’ipotesi più plausibile si chiamaEmanuele Giaccherini . L’identikit calza a pennello all’ex cesenate, in origine punta o attaccante esterno e,quindi con una naturale predisposizone a giocare in avanti. Conte lo ha poi consacrato in mezz’ala: del resto iltecnico bianconero è abile nel trasformare i ruoli altrui (vedi Asamoah e Marrone ) ma anche a modificare i suoimoduli (dal 4-2-4 al 3-5-2 con un breve passaggio al 4-3-3) per sfruttare le caratteristiche dei suoi giocatori (vediVidal). Ma nelle prove il tecnico bianconero ha alternato Giaccherini con Marchisio al fianco di Matri. IN DIFESA Qualche margine in più di scelta Conte ce l’ha in difesa, dove Martin Caceres dovrebbe essereconfermato a sinistra e dove Luca Marrone , dopo la parentesi da centrocampista contro il Milan, torna al centroper concedere un turno di riposo a Bonucci . Federico Peluso - l’unico (finora) acquisto di gennaio - cercainvece il riscatto per cancellare la prova deludente contro la Sampdoria, non più in difesa ma come esterno asinistra, mentre a destra Isla è in vantaggio su Lichtsteiner .

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E’ l’unica punta:Petkovic è orientatoa schierare un piùequilibrato 4-1-4-1rispetto a unmodulo piùoffensivo. RientraGonzalez

Sergio Floccari, 31 anni,attaccante della Lazio, dopoessere rientrato in estate dalprestito all’Atalanta: in questastagione ha totalizzato 17presenze e segnato 5 gol(Liverani)

A ROMA RIMANE ANCHE KONKOLa Lazio senza Klose punta tutto su FloccariSIMONE DI STEFANO

ROMA. Juve-Lazio convoglia a Vladimir Petkovic belli e brutti ricordi insieme.La gara più rinunciataria della sua gestione, anche se allora era campionato eil pareggio valse un punto importante. Ma quella Lazio è anche lontanaparente di quella odierna. Nel frattempo, Petkovic ha sperimentato, hariscoperto Senad Lulic per la sua versatilità in fase difensiva e offensiva, e haprovato più volte la difesa a tre da quando ha potuto disporre con continuità diStefan Radu . «Servirà una Lazio disciplinata, ben consapevole e organizzata,

pronta a sfruttare le occasioni lì davanti per fare gol.Serve una partita intelligente, non giocata troppo indifesa: non subire ed essere propositivi», il Petko-concetto in vista della trasferta più dura di questo 2013.Si gioca tanto, oltre alla qualificazione stasera per laLazio sarà l’ennesimo test in trasferta dopo il mezzopasso falso di Palermo. Le scelte di Petko dovrannoper forza fare i conti con l’indice di gradimento chelentamente si sta attestando a un livello medio dopo le

esaltazioni di fine anno. Vlado rivuole la sua vecchia Lazio spettacolare, e questa continua ricerca del bel gioco -soprattutto in trasferta - è diventato quasi un cruccio per il tecnico, nonostante 15 risultati utili consecutivi. MODULO Dalle sue parole si capisce che stasera la Lazio non si presenterà per dominare l’avversario, maneanche per alzare il fortino come il 17 novembre. Quel jolly, Petko già lo ha bruciato e non sempre ci sarà unsuper Marchetti ad abbassare la saracinesca. La Lazio anti-Juve in versione Tim Cup dovrà fare una gara«intelligente, non giocare troppo in difesa ed essere propositivi». Senza il giocatore di punta, Miroslav Klose ,rimasto a Roma assieme a Konko , entrambi ancora acciaccati. Recupereranno per il Chievo sabato, ma intantostasera in avanti toccherà ancora a Floccari fare il puntero in solitaria. Per Petkovic resta comunque un dubbiodi modulo: puntare sul più equilibrato 4-1-4-1, oppure provare a fare il gioco della Juve adattandosi con quel 3-5-1-1 che ha portato punti con l’Atalanta ma che ha causato i due gol del Palermo sabato scorso? La scelta piùprobabile sembra proprio quella del 4-1-4-1, modulo che finalmente Petko potrà riprovare con il rientrante AlvaroGonzalez , sul quale questo sistema di gioco sembra vestire alla perfezione. Al suo fianco Hernanes è più liberodi offendere e gli esterni, Mauri e Candreva , svincolati da ulteriori compiti tattici in fase di copertura. In difesaperò c’è la variabile Cana . L’albanese sta giocando molto bene e anche stasera ha intatte possibilità di esseredel match se il tecnico decidesse di rischiare con i 3 dietro. A quel punto gli esterni ( Cavanda a destra e Lulic asinistra) si alzerebbero sulla linea dei centrocampisti e a giocarsi una maglia da trequartista a tutto campo allespalle di Floccari sarebbero Mauri e Candreva, con il primo favorito sul secondo.

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Biglietti a 25 euroTORINO. Per la seconda partita di seguito lo Stadium rischia di non essere esaurito, colpa degli impegniravvicinati (tre partite casalinghe in sette giorni, da ieri è iniziata anche la vendita libera per Juventus-Genoia disabato sera) e del clima gelido. Così la Juventus ha deciso di invogliare i tifosi a presentarsi allo stadio conprezzi stracciati. Per la semifinale di Coppa Italia contro la Lazio bastano 25 euro per sedersi in ogni settore dellostadio, dalla curva alla tribuna. Un ulteriore sconto è riservato alle donne e ai ragazzi under 18: potrannoassicurarsi un posto allo Stadium con appena 20 euro.

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JUGOVIC «Il lazialeideale per Conte»

Mi aspetto duesemifinali divertenti.Pirlo è fantastico,ma senza di lui laJuve può fare leprove per il futuro. Itiri di Pogba comequelli di Mihajlovic?Sinisa al pallonedava tanto effetto...

Petkovic mi avevacolpito già inSvizzera: la Lazio èstata abile. Per ibianconeri alzare laChampions non

Miroslav Klose, 34 anni,bomber tedesco della Lazio(Liverani) Didier Drogba, 34anni, attaccante delloShanghai Shenhua (Liverani)Vladimir Jugovic quandogiocava nella Juve campioned’Europa (Liverani)

«Juve-Drogba? Meglio Klose»FILIPPO CORNACCHIA

VLADIMIR JUGOVIC, un rigore decisivo con la Juventus e uno con laLazio. Nel primo caso (1996) è arrivata la Champions League, nelsecondo (1998) la Coppa Italia che ha inaugurato i trionfi dell’eraCragnotti. «Non ci avevo mai pensato, ma in effetti è così. Del tiro dal dischetto di Roma,se ci penso, sento ancora le stesse sensazioni di allora. Era l’ultimo, quello

che valeva la coppa. Quel gol mi ha permesso dientrare nella storia di un club glorioso come laJuventus e di vincere la seconda Coppa Campionidopo quella del ’91 con la Stella Rossa».

Cambierebbe qualcosa di quella notte? «Mi gusterei maggiormente il successo. Subito dopo la finale di Roma andai agiocare con la mia Nazionale invece di festeggiare con i compagni». Della Coppa Italia con Lazio cosa le rimane? «La sensazione della rimonta sul Milan, l’entusiasmo di una piazza in estasiperché non vinceva da tanto. Peccato solo che la settimana dopo perdemmola finale di Coppa Uefa contro l’Inter». Juventus e Lazio stasera cominciano a giocarsi il biglietto per la finaledi Coppa Italia. «Mi aspetto una partita divertente, anzi due partite divertenti, in linea col giocoche le squadre stanno esprimendo in campionato. Sul pronostico non miazzardo. La Juve in campionato è prima, la Lazio seconda col Napoli: e non èmica un caso...». Conte sarà ancora senza Pirlo. «E’ una perdita importante, perché Pirlo è un giocatore fantastico. Andreaperò ha 33 anni e non potrà giocare in eterno. Per la Juve queste serate sonouna sorta di prova generale per il futuro».

Il discorso vale anche per la Lazio, costretta arinunciare a Klose? «E’ un uomo decisivo, però Petkovic non è Klose-dipendente. Io, Miro, lo avrei visto anche nella miaLazio, ma all’epoca sarebbe stato fondamentale capirese andava bene a Mancini... (risata). Certo chesarebbe adatto per questa Juve: è uno dei miglioricentravanti d’Europa». I dirigenti bianconeri più che a Klose, blindato daLotito, un pensiero in ottica Champions lo fannoper un suo coetaneo: Drogba.

«Vincere la Champions, con o senza Drogba, non è un’impresa facile. IlChelsea ha perso quando era favorito e ha trionfato quando non se loaspettava più. Serve anche un po’ di fortuna. I tempi sono cambiati». Cioè? «Adesso le favorite sono altre: Barcellona e Real Madrid su tutte. Ma nonfraintendetemi, la mia Juve era un’altra storia. Siamo andati in finale tre voltedi seguito: non eravamo poi solo dei soldatini...». Neanche lei si rivede nell’etichetta ideata da Cassano? «No. Io più che soldatino, tanto alla Juve quanto alla Lazio o alla Stella Rossa,mi sono sentito sempre vincente. Guardate anche la crescita che ha avutoVucinic: nei grandi club o cambi e ti adegui a certi ritmi o non puoi starci». Petkovic l’ha sorpresa?

«L’avevo già visto all’opera in Svizzera, quindi per me ènon è stato una novità assoluta. E’ un bel personaggio,mi piace come gestisce squadra e giocatori. Tare eLotito sono stati bravi a scovarlo e a puntare su di luinonostante lo scetticismo dei tifosi». A Conte, suo ex compagno, pensano anche le big europee.

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Champions nonsarà un’impresafacile. A Torino misono sempresentito vincente,non soldatino...

«Antonio è già in una panchina gloriosa. Lo vedo troppo bene dov’è: e poi lui alla guida ela Juve vincente mi fanno sentire più giovane... (risate)». Jugovic farebbe più comodo a Petkovic o a Conte? «Va chiesto a loro... Penso mi troverei bene con entrambi. Allenamenti pesanti? Qual è ilproblema, è quella la formula per vincere». Lei non ha mai pensato alla carriera di allenatore?

«Ormai ho perso il treno. Quando ho smesso di giocare ho preferito una lunga vacanza al posto dei vari corsi». Voto ai missili di Pogba? «Due bei gol: speriamo continui così». Le hanno ricordato le punizioni di Mihajlovic? «Sinisa era maniaco, a fine allenamento si esercitava con grandissima costanza. Le sue conclusioni eranopotentissime, ma nel suo calcio c’era tanta tecnica: al pallone dava sempre un effetto particolare». Vidal o Hernanes? «Entrambi. Diversi ma ugualmente efficaci: mi sarei trovato bene con tutti e due».

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Oggi e martedìprossimo si gioca lafinale di coppaItalia, a metà aprileuna delle partitechiave per loscudetto. E adessoConte affronta unciclo di ferro di ottoincontri in un mese

IL CALENDARIO BIANCONEROJuve, mezza stagione nelle sfide a PetkovicCAMILLO FORTE

TORINO. La Lazio nel destino. Per la Coppa Italia, per lo scudetto e per il calendario. Si parte stasera e si replicail 29 (gennaio) per la Coppa Italia. In questi due match i bianconeri si giocano la Coppa Italia, manifestazione acui la squadra di Conte tiene in modo particolare. Un pò perchè lo scorso anno ha perso la finale a Roma contro

il Napoli e molto perchè in questa stagione si vuole vincere tutto. Il sogno è il triplete maanche un’accoppiata scudetto-Coppa Italia non dispiacerebbe. E poi Lazio-Juve, per loscudetto, si gioca a Roma il 14 marzo, a cavallo dei quarti di finale della Champions, e lasfida dell’Olimpico è l’ultimo match contro una potenziale grande: nel senso che dopoquesta partita il calendario dei bianconeri sarà meno impegnativo. E se a quel puntodovessero mantenere la testa della classifica la strada verso lo scudetto potrebbe esseretutta in discesa. IN SALITA In salita, invece, il calendario di questo periodo: la Juve, infatti, disputerà ottopartite in un mese, compresa la sfida di Glasgow e la partita di Roma contro i giallorossi. Iltutto con molti giocatori indisponibili e alcuni in non buone condizioni fisiche. ComeVucinic , ad esempio, che andrà gestito con il bilancino del farmacista. Per Antonio

Conte , dunque, comincerà un tour de force tutt’altro che semplice. Partite in cui la Juventus si giocherà tutto.Nonostante l’infermeria piena l’umore della squadra è alto, i quattro gol rifilati all’Udinese hanno riportato ilsereno e la consapevolezza di essere forti anche con le seconde scelte. Insomma, stasera si parte. Con la Lazio,la prima di tre sfide che in un modo o nell’altro possono segnare la stagione.

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Il Lione invita atrattare ma Marottaaspetta Llorente

La Juve ai francesi:prestito o niente.Aumenta il pressingsul Bilbao.Immobile eBorriello, nuoviscenari col Genoa

Lisandro Lopez è nato aBuenos Aires il 2 marzo 1983:cresciuto nel Racing Club, èpoi passato al Porto e infine alLione. Con la nazionaleargentina, sotto la gestioneMaradona, ha collezionato 7presenze e un gol

ASPETTANDO UN BIG«Agnelli, parliamo di Lisandro Lopez»CAMILLO FORTE FABIO RIVA

TORINO. Tra campo e mercato, tra coppa Italia e... Fernando Llorente , oDidier Drogba , o Lisandro Lopez nei migliori dei casi. Più vari ed eventualisoluzioni low-cost, già pronte per l’uso nel campionato italiano.L’amministratore delegato bianconero Giuseppe Marotta e il direttore sportivoFabio Paratici insistono su più fronti, convinti, speranzosi - complicanze dacrisi generale permettendo - di poter mettere a disposizione quantomeno unnuovo attaccante a disposizione di Antonio Conte . Se non addirittura due. INTRIGO LLORENTE Questione di ore, ormai, e il tesseramento di Llorente

da parte della Juventus sarà ufficiale. La società èinfatti pronta a depositare il contratto con il giocatore,che avrà decorrenza a partire dalla prossima estate. Equindi, capitolo chiuso? No, affatto. Anzi. Sarà ancheun modo, trapela dalla stanze di corso Galileo Ferraris,

per «smuovere le acque» e vedere come reagiscono a Bilbao. A quel punto ibaschi saranno messi davanti al fatto compito: perdere il loro giocatore aparametro zero. Avranno a disposizione qualche giorno per riflettere sullasituazione ed eventualmente accettare di scendere a patti con la Juventus,“accontentarsi” dei 3 milioni di euro offerti e cedere subito l’attaccante.Sarebbe ancora possibile stipulare un nuovo accordo e invalidare l’altrascrittura. Possibile, si intende, anche se non esattamente probabile: i verticibaschi finora non hanno brillato in quanto a malleabilità... ASSE TORINO LIONE Affare Llorente a parte, la Juventus continua a monitorare la situazione Lisandro Lopez,29enne argentino in forza al Lione. I bianconeri lo hanno chiesto in prestito, ma il club transalpino rilancia:cessione a titolo definitivo, al limite prestito con obbligo di riscatto. I francesi sborsarono 24 milioni di euro, nel2009, per strappare il giocatore al Porto. Ora non sono disposti a fare grossi regali. O almeno così affermano. Inrealtà non possono neppure ignorare il fatto che il giocatore andrà in scadenza nel 2014 e non ha alcunaintenzione di rinnovare, come ha già spiegato direttamente ai vertici societari. Ecco perché, insomma, ilpresidente della società, Jean Michel Aulas ha spiegato a tuttomercatoweb : «Finora qualche apprezzamento esondaggio da parte di emissari ed agenti, ma con i bianconeri non c’è ancora stato nessun contatto diretto.

Vedrò il presidente Andrea Agnelli in Svizzera». E l’occasione, riunione del comitatoesecutivo dell’Uefa, sarà dunque propizia per approfondire la questione Lisandro Lopez.La Juventus, comunque, non ha intenzione di esulare dalla formula del prestito libero. COLPO DI SCENA Guai, comunque, a considerare concluso il capitolo Drogba. Conte cispera, Marotta ci prova. L’intesa con il giocatore è un ostacolo relativo, i contatti con il suoentourage sono avviati da tempo: dalla scorsa estate, per la precisione, quando si arrivò amettere nero su bianco una proposta di contratto da 5 milioni di euro a stagione. Poisminuita dall’offerta di 12 milioni avanzata dai cinesi dello Shanghai Shenhua. Ebbene,

ora i bianconeri hanno buon gioco a far leva sulla voglia di grande calcio che anima Drogba, ben disposto adaccettare il “contratto a progetto” (progetto Champions) offertogli. Tuttavia, i bianconeri, non hanno intenzione dipagare, oltre all’ingaggio del calciatore, anche un indennizzo allo Shenhua. MADE IN ITALY Le piste del campionato italiano portano invece in direzione Bologna e Genova. Laddovegiocano Manolo Gabbiadini da un lato, Ciro Immobile e Marco Borriello dall’altro. Né da una parte, nédall’altra, però, giungono grossi segnali distensivi, anzi... I bolognesi respingono al mittente le richieste perGabbiadini, che pure è in Emilia soltanto in prestito (cartellino di proprietà di Juventus e Atalanta). Lo stessofanno i liguri. Ancora ieri, ai microfoni di Sky , il presidente Enrico Preziosi ha ribadito che Immobile (incomproprietà tra Juve e Genoa) non si muove. Pure su Borriello (proprietà Roma, al Genoa in prestito) ci sonoresistenze. Ma l’impressione è che, al di là della “pretattica”, qualcosa possa cambiare. Liguri e torinesi stannoinfatti valutando la possibilità di acquistare, insieme, il giovane attaccante cileno Nicolas Castillo protagonistanel Sub 20: oggi l’agente del giocatore sarà in Italia, le parti proveranno a definire una intesa. Vien da sé che sitratterebbe di una operazione utile anche da un punto di vista diplomatico, di una chiave per convincere irossoblù a dare il nulla osta alla cessione di una punta. Tra i jolly da provare a pescare, anche RichmondBoakye , ora in comproprietà con il Sassuolo.

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Di lotta e governo la Juve si sdoppiaAndrea Bosco

DI LOTTA e di governo. L’attuale momento della Juventus richiama un vecchio slogan politico, per quanto lestrategie della società e della squadra sembrino differenziarsi. E’ stata una settimana complicata, inizio di untour de force che porterà la Juventus a spremere energie fisiche e mentali per restare in corsa su tutti gliobiettivi. E’ stata una Juve di governo, consegnata al pragmatismo, quella che ha votato per la riconferma delcandidato unico Giancarlo Abete alla presidenza della Federazione. Juve di lotta che si è invece manifestatanella riconferma di Maurizio Beretta alla presidenza della Lega: addirittura leader di una “strana minoranza”che ha accomunato i “nemici“ storici Inter, Fiorentina e Roma, opposta all’inusitata maggioranza costituita daLazio, Napoli e Milan, avanguardia della quasi totalità della serie A. In ballo, nel primo caso, una continuitàistituzionale apparentemente inscalfibile. Nel secondo, soprattutto, la spartizione dei diritti televisivi. Il calcioitaliano abbisogna di riforme. Ma i biglietti da visita di Abete e Beretta profumano di gattopardismo. Juve dilotta quella che ha schiantato l’Udinese con molte riserve e cinque Primavera in panchina. Risposta superlativada Pogba, top player costato al malconsiderato (da coriandoli della tifoseria bianconera) Marotta la miseria diun milione di euro. Juve con pregi e difetti fisiologici. Ma squadra dal cuore solido anche quando il risultatonon la premia. Il turno di campionato ha ristabilito le distanze su Lazio e Napoli. Tocca alla Signora continuarea viaggiare in sesta.Mia sensazione: per la prima semifinale di Coppa Italia con la Lazio, Conte doserà le rotazioni. Perché la finalepersa con il Napoli gli è rimasta sul gozzo. Ergo: appena Marchisio e Pirlo saranno in condizione, Pogbatornerà in panchina. E’ un fenomeno il francese, da far crescere. Nessuno si attenda che ad ogni garaconfezioni giocate marziane. La ritrovata condizione fisica della Juve, che nelle avversità storicamente siesalta, non deve annacquare, tuttavia, l’esigenza di trovare , as-so-lu-ta-men-te, un bomber a breve. Nel settorela Juve è una porta girevole : ruggisce Matri, si appisola Giovinco, si accende la Formica Atomica, si sgonfiaQuagliarella. Solo l’indispensabile Vucinic anche quando gioca in pantofole offre continuità.Non mi faccio sedurre dai nomi: non ci sono soldi e Marotta dovrà fare un miracolo. In controtendenza, miopensiero di “lotta“ per giugno: Llorente non è Suarez ma sarà utile. E allora se davvero un “tesoro” ( Championspermettendo) ci sarà nei forzieri di Madama, io dico: si provi a prendere Bale. La testa di Llorente avrà bisognodi cross. Non quelli sbilenchi di un DeCeglie, ma quelli precisi, magari solo di un Berardi. Mancamaledettamente Pepe a questa Juve. Da troppi mesi. Come si compra un Bale? Vendendo un pezzo pregiato.Guardiola vuole Vidal. Idea finanziaria, specie se in casa hai un Pogba. Ma Vidal è ancora troppo giovane peressere messo sul mercato. Solitamente, per far cassa, una società pone in vendita i suoi eroi più attempati. Eallora straparlo (visto che personalmente stravedo per Pirlo): da tifoso incatenerei il mio Toscanini, da dirigenteingaggerei Dudamel. Andrei a Parigi a far capire a qualcuno che a Torino c’è pronta una maglia. Con unnumero da predestinato: il dieci .

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«Né Vieira, néRijkaard: Paul hacaratteristiche tuttesue. Ibra inversione bomber?Non è unasorpresa»

l’ex bianconero, ora al TolosaZebina: «Juve in vetta, lo merita Pogba è eccezionale,unico»SIMONE ROVERA

JONATHAN ZEBINA, dopo tanti anni ad alto livello è tornato in Ligue1,come è stato il ritorno a casa? «Pieno di affetto e curioso. Avevo voglia di finire bene e trovare una situazionepiacevole e tranquilla in cui giocare a calcio. A Brest ho vissuto un’annatafantastica e adesso a Tolosa abbiamo un po’ più di ambizione e vediamocome va a finire». La stagione del Tolosa era iniziata alla grande, poi c’è stato un calo...

«Non è successo niente, i risultati semplicemente nonstanno arrivando nonostante le qualità della squadra eil lavoro che stiamo facendo, d’altronde il calcio non èuna scienza esatta». Già due infortuni in stagione, come sta e quandola rivedremo in campo? «Dopo un paio di anni in cui stavo molto bene, questa è una stagione per me piùcomplicata fisicamente. Sto cercando di essere utile nel migliore dei modi, spero di tornare

contro il Psg». La Juventus in italia domina. «Sta vivendo una grandissima stagione, ottenendo quello per cui hanno iniziato a lavorare tempo fa, sonocontento perché la società merita di essere ad alto livello». Oggi il francese bianconero è Pogba: cosa pensa di questo giovane fenomeno? «Pogba sta dando una grossissima mano alla squadra e credo che stia facendo delle cose eccezionali, perchépochi alla sua età hanno la sua personalità sul campo e sanno essere così decisivi, poi in una squadraimportante come la Juventus...» C’è chi lo paragona a Vieira, chi a Rijkaard, chi a Emerson. Secondo lei? «Secondo me è Paul Pogba. Un misto di tante cose che abbiamo visto, ma ha delle caratteristiche sue che fannodi lui un giocatore unico: è tosto difensivamente, molto maturo per la sua età e soprattutto è decisivo. In questomomento è abbastanza eccezionale». Il Psg sta deludendo oppure è normale che abbia qualche difficoltà? «Il campionato francese è strano, ti dà la sensazione che sia più facile di quello inglese o spagnolo, ma alla fine èdura avere regolarità. Mi sa che Ancelotti l’ha capito, ma nonostante il lavoro e la grande qualità a disposizione fapiù fatica del previsto. Vedremo come finirà». Ibrahimovic dà spettacolo. «Ma non è una sorpresa, non so se uno si poteva aspettare tutti questi gol e queste grandi cose, ma Ibra nonpuò essere una sorpresa».

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Marotta: «Vogliamo migliorare il gruppo»«STIAMO valutando le possibilità per migliorare un gruppo che ha vinto lo scudetto», ha spiegato GiuseppeMarotta a Radio 24. Circa l’arrivo anticipato di Fernando Llorente, l’ad tende però a frenare: «A lui ci siamointeressati, coinvolgendo l’Athletic Bilbao. Sono fiducioso di chiudere il tutto, ma il ragazzo arriverà in estate.Edinson Cavani? Irraggiungibile, può essere preso solo da arabi e russi». Chissà che irraggiungibile sia anchela Juve, per le inseguitrici. Massimo rispetto, però, per le rivali scudetto: «Lazio e Napoli sono due realtàimportanti. La Lazio è molto organizzata, fa un calcio cinico. Il Napoli è una squadra costruita nel tempo emodellata da Mazzarri». Un cenno a Paul Pogba: «Un giovane talento che dovrà confermarsi. Ha fatto vedere diche pasta è fatto, ora subentra la testa del giocatore. Garantisco per lui, è un ragazzo per bene». Infine uncommento sulla sparata del presidente del Catania, Antonino Pulvirenti, che in relazione agli ultimi botta erisposta sulle elezioni in Lega aveva paragonato Andrea Agnelli a «una zitella isterica in astinenza». Marotta: «Illivello dialettico del presidente Pulvirenti si qualifica da sé e non c’è altro da dire».

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Marrone, promessa al Parma per fine stagioneTORINO. Tutti vogliono Marrone, l’ultima richiesta è stata quella della Fiorentina. E a tutti l’amministratoredelegato Beppe Marotta ha risposto no: a gennaio il difensore-centrocampista, praticamente il tuttofare deicampioni d’Italia, non si muove. Anche lui, dopo averne parlato a lungo con Conte, ha deciso di rimanere sino agiugno. Poi, però, andrà in una squadra che gli garantirà il posto da titolare. E la Juve, in merito, ha fatto unapromessa al Parma: lo darà agli emiliani visto che tra Andrea Agnelli e Ghirardi i rapporti sono ottimi e la squadraparmigiana è l’ideale per valorizzare un giocatore. Basta vedere quello che è successo per Giovinco. Due anni diParma e la Formica Atomica è diventato completo e competitivo tant’è che in corso Galileo Ferraris non hannoavuto difficoltà a riportarlo a casa. Di conseguenza, con tutta probabilità, anche per Marrone si seguirà questastrada. Ma non ora, comunque. Tutto è rimandato alla fine della stagione.

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MONDONICO «E aSan Siro si puòricominciare astupire»

La sfida con l’Interarriva al momentogiusto. I granatadevono accarezzareil sogno Europa. Laserie A è normaleper il Toro, non la B.Bianchi conBarreto? Si può

Emiliano Mondonico, 65 anniFesta granata dopo il gol diAlessio Cerci che ha di fattochiuso in largo anticipol’insidiosa sfida contro ilPescara(Liverani) RolandoBianchi, 29 anni, potrebbetornare contro l’Inter (Liverani)L’incontenibile gioia di MarioSantana, 31 anni, dopo il gol(Liverani)

«Dài Toro, punta in alto!»ANSELMO GRAMIGNI

Emiliano Mondonico, visto che Toro? «Applausi. Però questa è la normalità per il Toro. Il Toro, la sua storia, i suoitifosi, non possono lottare per la salvezza ma per molto di più. Questo per direche è anormale ciò che è successo negli ultimi anni. Complimenti però aVentura che ha saputo costruire un ottimo collettivo organizzato e coeso. Ed èuna grande cosa che gli obiettivi minimi stagionali siano stati già raggiunti.Già, perché non è mai facile centrare in anticipo i risultati messi in preventivoa inizio campionato». Tuttavia la squadra granata è una neopromossa...

«Macché neopromosso. Il Toro non può esserlo. LaJuve è finita in B ma quando è tornata in A mica la sidefiniva una neopromossa. Questo termine va bene achi in A non ha mai giocato o ci ha giocato poco». Comunque sia sembra che la squadra di Venturasia finalmente decollata.

«Sì e il bello viene adesso. Almeno spero. Raggiunta una zona di classificatranquilla ora si può pensare a raggiungere qualcosa in più. L’Europa? Eperché no... Io penso che quando una squadra si toglie di dosso le paure dellabassa classifica possa aspirare a qualcosa di prestigioso. La consapevolezzae l’autostima regalano stimoli ulteriori e può capitare che non possa neanchepiù bastare il raggiungimento della parte sinistra della classifica....». Domenica però a San Siro sarà dura... «La sfida con l’Inter capita al momento giusto. Il Toro troverà una squadra unpo’ affaticata dalla sfida di Coppa Italia e con qualche problemino di gioco.L’occasione giusta, insomma, per i granata per compiere un definitivo salto diqualità e per diventare... adulti. In senso sportivo, ovviamente. D’altronde,quando si frequenta l’Università, si affrontano esami più severi degli altri».

Un’impresa per sognare... «Viste le forze in campo non mi parrebbe assurdo se il Toro vincesse aMilano. Finora, per colpa delle situazioni negative del recente periodo, si èparlato troppo di salvezza, di timori, di argomenti che, sottolineo, non fannoparte della storia del Torino. Cambiamo i discorsi e parliamo finalmente dicose positive e di ottimismo. Contro l’Inter i granata si giocano ben più di unasemplice partita ma il... sogno. Anzi, la possibilità che i tifosi del Toro possanotornare a sognare. Non si può togliere agli appassionati granata questaopportunità». Un’altra stagione felice, come quella dell’anno scorso. «Ma tornare in A non può essere il sogno dei torinisti. E neanche restarci.

Giocare in serie A sta nella logica delle cose per ilToro. Così come salvarsi. Sognare è qualcos’altro. E’puntare lassù, ai piani alti della classifica, dove ilTorino, in passato, era abituato a lottare. Mi auguroche ci torni presto». Per crescere, però, bisogna rinforzare la squadra. «Ma deve arrivare soltanto un giocatore in grado difare la differenza, altrimenti è meglio restare così.Tanto più che a gennaio è difficile trovare sul mercatobuoni giocatori. Chi li ha, se li tiene. Le ultime partite

hanno mostrato che nel Toro c’è parecchio di buono. Solo una settimana fa igranata hanno vinto una partita difficile senza 8-9 titolari: ciò dimostra che leseconde linee offrono buone garanzie. A Pescara mancava Bianchi, ma il Toroha dominato, dettando legge». A proposito di Bianchi, non è che l’arrivo di Barreto finisca per metterloin ombra? «Al di là di una presunta staticità, da centravanti di riferimento, Rolando è uno

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dei migliori colpitori di testa in assoluto. Il Toro è in grado di giocare bene sulle fasce e quindi di mettere tanticross al centro dell’area. Con il Pescara, si muovevano con ficcanti uno-due al limite dell’area e la difesaabruzzese saliva, saliva... Mica tutte le difese faranno così! Eppoi per me Barreto è un’alternativa a Sansone piùche a Bianchi». Sansone pare essere sul mercato. «Se fosse così penso che sarebbe una difficoltà in più per lui. E’ complicato giocare bene a trattativa in corso.Ma nel calcio ormai siamo tutti professionisti e credo che qualunque calciatore dia il massimo a prescindere dallecondizioni esterne al campo. Certo è, però, che un conto è lottare se credi in quello che fai, un conto se lo faisolo perché sei un professionista». Venerdì primo febbraio per Mondonico e Prandelli un pomeriggio e una serata da docenti. «Alla fine della mia carriera da giocatore, a Cremona, ho tenuto a battesimo due ragazzi promettenti, Prandelli eCabrini. Ho fatto loro un po’ da chioccia. Cesare poi è straordinario. Lo è stato da giocatore, ancora di più daallenatore e da ct. Quel giorno, alle 17, saremo a Rivolta d’Adda a parlare ai ragazzi delle scuole, la sera alBanco Popolare di Lodi. Tema: l’uomo e lo sport. Il ricavato andrà in beneficenza a favore di due oratori».

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I TIFOSI del Torino hanno imparato a non esaltarsi. Una lunga lezione patita sulla propria pelle, che impone un“understatement” molto molto sabaudo. La bella vittoria di Pescara ha ovviamente procurato gioia e confortatola piazza, ma pressoché non esiste granata che non premetta, nelle sue esternazioni finalmente felici, quantosia «ancora lunga la strada per la salvezza» e come il Pescara fosse «un avversario abbordabile». Tutto vero,ogni risultato ha una componente di casualità e, comunque, l’episodicità non può mai essere esclusa. Però, laprestazione e il risultato di domenica assumono un significato pesante proprio se inseriti nel contesto generale.Tra problemi e problemoni, mancanze e difetti, il cosiddetto “Progetto Ventura” mostra una costante crescita dadiciotto mesi. Con cadute persino inaccettabili, e in larga parte dovute a un mercato estivo troppo avaro inqualità e, forse, troppo generoso in quantità, il Torino è comunque migliorato con passo regolare. Dopo ogniperiodo negativo, si è ripreso con nuovi progressi. Non c’è conferma migliore sulla giustezza della stradaintrapresa. E la battuta di Cairo («Gli do tutto quello che vuole», riferito a Ventura) depone a favore di unpresidente che - piano piano - lascia gli antichi vizi e si avvicina alle necessarie virtù. Alcune già raggiuntenell’ultimo anno e mezzo, però poi inspiegabilmente abbandonate (o dimenticate, o magari anche solo traviateda “fattori” esterni) sul più bello. Ovviamente, il «tutto quel che vuole» è eccessivo: più che sufficiente sarebbeseguire il progetto. Assecondarlo, favorirlo, portarlo avanti.Cairo sa che quando ha seguito chi davvero sa fare gli interessi del club - e dunque i suoi - raramente hasbagliato. A cominciare da Rosina (plusvalenza milionaria) a Grella e Dzemaili (idem) allo stesso Bianchi.Mentre la fila di pretendenti a Ogbonna gli ribadisce che investire nel vivaio non significa spendere bensìprenotare incassi (prima in campo e poi sul mercato). Tornando all’oggi, l’inserimento di Barreto è un altroinvito. Ha alzato la qualità tecnica della squadra e l’effetto è stato evidente, al di là del risultato. Se il rosario diinfortuni è finito, il brasiliano è tutto fuorché una spesa. Ed è in questi termini che il Torino deve tornare aragionare. Adesso, subito, che la situazione lo consente come mai nell’ultimo decennio. Aggiungere un altropo’ di qualità all’organico, magari a centrocampo, consoliderebbe l’attuale tranquillità di classifica, masoprattutto spingerebbe avanti di un grosso passo il “Progetto Ventura”, avvicinandolo alla fase 3, quella che siaprirà ufficialmente a giugno e che, negli intenti, deve riportare il Torino a essere una realtà costante della“parte sinistra della classifica”. Ovvero una squadra ambiziosa, che scopre e lancia giocatori, che siautofinanzia grazie alla propria organizzazione e capacità, senza rinunciare a migliorarsi anno dopo anno. Unclub, insomma, che onora la propria storia e ne scrive nuove, elevate pagine. Sembrava impossibile, eppureCairo ce l’ha fatta: con forza, con cocciutaggine e con Ventura si è costruito un’altra occasione, gigantescacome quella del 2006. Ora sa benissimo cosa deve fare e cosa non deve fare.

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Matteo Brighi, 31 anni, dopoun periodo difficile, è tornato aregalare sostanza alcentrocampo. E anche gol:come quello segnato al Siena.E pure a Pescara è stato tra imigliori (LaPresse)

granata in bilicoVentura-Brighi, prove di paceIl mediano è stato titolare nelle ultime 2 vittorie, dopoun periodo ai margini. Verdi rimane sul mercatoTORINO. Per un caso che non pare avere soluzione, quello relativo aSansone che sempre più si allontana dal Torino, una situazione fino a pocotempo fa decisamente intricata va districandosi. La fiducia nuovamenteconcessa da Ventura a Brighi, tra la gara contro il Siena e quella di Pescara,e la risposta del centrocampista, ben comportatosi in entrambe le circostanze,hanno riavvicinato le parti. O meglio, anche per le difficoltà incontrate nelreperire un giocatore di pari valore, nel Torino hanno capito che liberarsi diBrighi sarebbe un rischio. Mentre il giocatore, pur scottato dalla tantepanchine cui è stato costretto nella fase centrale del girone d’andata, stavalutando se non sia opportuno continuare l’avventura in granata, piuttostoche puntare i piedi per cambiare squadra. Una prospettiva che comunque nonva ancora esclusa, anzi. La possibilità che il centrocampista chieda di nuovodi lasciare il Torino resta concreta. Molto dipenderà dalle mosse di Cairo.Che, va ricordato, nelle ultime settimane si è speso per ricucire il rapporto.LA MOSSA DEL PATRON «Se nella rosa del Torino non ci fosse ungiocatore come Brighi, lo andrei a cercare sul mercato», ha dichiarato il presidente granata di recente. Unattestato di fiducia che ha fatto piacere al centrocampista, ma che non ha cancellato del tutto quelle settimanetrascorse ai margini. Non a caso Brighi ha festeggiato la rete contro il Siena, nel penultimo turno di campionato,mimando il gesto di chi si leva la polvere di dosso. Mosse di Cairo, si diceva. Dirimente, per capire il futuro diBrighi, saranno le prossime decisioni del Torino sul mercato alla voce centrocampisti. Se i granata acquisterannoun altro mediano, sarà altamente probabile che l’ex dell’Atalanta chieda di essere ceduto. Insomma, fossearrivato Almiron, molto probabilmente Brighi non sarebbe già più un giocatore del Torino. Ma l’argentino pareirraggiungibile. Resiste però qualche possibilità di ingaggiare un altro argentino, Tissone della Sampdoria. Lasensazione, invece, è che tra Mariga (o Donadel) e Brighi, la società granata preferisca continuare ad affidarsi aquest’ultimo. Infine, resta sul mercato il giovane esterno Verdi, che ha bisogno di giocare con continuità. Come ilportiere Gomis (al suo posto candidati Coppola e Benussi).BARETTI-BONETTO

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Oggi il summit tra ilclub ligure el’agente, poil’assalto al Torino.Cairo vorrebbetenere Sansone,ma l’attaccanteinsiste perandarsene: aquesto punto ilpatron è deciso arecuperare i soldispesi in estate.Nella Samp igranata continuanoa seguire Tissoneper il centrocampo

Gianluca Sansone, 25 anni, stavivendo un momento difficile(Liverani)

Sansone non molla vuole la SampdoriaALESSANDRO BARETTI

TORINO. L’avventura di Sansone in granata sembra ormai prossima alcapolinea: non a caso, quest’oggi, è fissato un appuntamento tra Donato DiCampli , agente dell’attaccante, e Carlo Osti , direttore sportivo dellaSampdoria. Summit che potrebbe già rivelarsi decisivo, almeno per trovare unaccordo definitivo tra il club blucerchiato e il giocatore. Il quale, dopol’esclusione di Pescara, dove è sceso in campo per un quarto d’ora insostituzione di Barreto , ha rinforzato la propria decisione. Che si concretizzanella ferma volontà di lasciare il Torino. Inutile nascondere che tra Ventura eSansone la scintilla non è mai scoccata. E adesso, dopo l’arrivo del brasiliano,

l’ex del Sassuolo ha capito che gli spazi sono semprepiù chiusi. Anche perché la nuova, almeno in granata,coppia di attaccanti formata da Barreto e Meggioriniha dimostrato di intendersi a meraviglia. Non a casosono in molti a sostenere la tesi seguente: l’arrivo aTorino dell’ex Udinese rappresenta un doppio colpo.Nel senso che l’intesa con Barreto regalerà a Venturaun “nuovo” Meggiorini. Una rondine non fa primavera, ma la gara vinta, e bene, in quel diPescara, fa pensare che la tesi abbia un fondamento. Insomma Ventura, comel’inappuntabile verdetto del campo ha sancito, ha fatto bene a dare fiducia dall’inizio alneo acquisto. Derogando dalla consuetudine per la quale un nuovo arrivato viene inseritocon calma. In questo caso, però, il tecnico ligure ha bruciato i tempi, impiegando Barretodal primo minuto nonostante i pochi allenamenti svolti dall’attaccante assieme ai nuovicompagni. Questo perché il numero 10 granata è sì un nuovo giocatore, per il Torino, madi certo non per Ventura. Allenatore che non ha avuto bisogno di spendere troppe parole,di tenere Barreto davanti alla lavagna per supplementari lezioni tattiche, visto che i due siconoscono a memoria dai tempi di Bari: l’attaccante sa perfettamente cosa vuole Ventura

da una punta, quali siano i movimenti giusti da tenere, mentre Barreto conosce alla perfezione schemi e furbiziedel suo mentore. CAIRO: 1,6 MILIONI Un feeling che invece Sansone e Ventura non hanno mai instaurato. Tanto meno dopoquanto successo a Pescara. Con l’attaccante preso in comproprietà dal Sassuolo furibondo per l’esclusione, e iltecnico a sua volta arrabbiato visto il rifiuto del calciatore di recarsi sotto lo spicchio occupato dai tifosi granataper il saluto finale. No, al triplice fischio Sansone ha immediatamente imboccato la via degli spogliatoi. Senzaandare nel mezzo del campo per il cosiddetto terzo tempo. Semmai andato in scena, ma con animi relativamentedistesi, fuori dagli spogliatoi. Dove Sansone, Di Campli e il ds granata Petrachi hanno avuto un gelido confronto.Sgorgato nella rinnovata volontà, da parte del giocatore, di riallacciare al più presto i contatti con la Sampdoria.Club dove, ora come ora, Sansone ha buone probabilità di andare a giocare. Domenica ha provato a sondare ilterreno il Pescara, continui sono i sondaggi del Chievo, ma è quello blucerchiato il club che resta più vicino all’exneroverde. Una volta trovato l’accordo con il giocatore, la Samp dovrebbe trovare quello con Cairo . Il qualeavrebbe voluto tenerlo, fino a domenica, ma probabilmente non più alla luce degli sviluppi della vicenda. Resta ilfatto che il patron granata lo libererà solo recuperando per intero quanto versato in estate al Sassuolo: 1,6 milionidi euro per metà cartellino. Intanto, nell’ambito dei discorsi su Sansone, blucerchiati e granata torneranno aparlare di Tissone , centrocampista che resta ben saldo nei desiderata di Ventura.

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CAIRO «Spero che agiugno desiderirestare, ne sareimolto felice»

Intanto, dietro adAtalanta e Catania,il Torino si mette incoda per Livaja: ilprimo problema è...Schelotto. Inattacco seguitoanche il violaSeferovic

Angelo Ogbonna, 24 anni,difensore della Nazionale e delTorino, club al quale è legatoda un contratto fino al 2016 dacirca 800 mila euro l’anno(Liverani) Marko Livaja, 19anni, attaccante croatodell’Inter: tra i talenti emergentidel calcio europeo (Liverani)

«Voglio tenere Ogbonna»MARCO BONETTO ALBERTO PASTORELLA

TORINO. Mentre Cairo lancia nuovi messaggi a Ogbonna, sperando cheaccetti di restare anche nella prossima stagione, il Torino rimane in coda perLivaja . Operazione difficile, molto complessa. E che si porta appressodiverse variabili, sia interne all’Inter sia esterne, cioè connesse al mercato ealle altre squadre più o meno interessate al giovane attaccante croato, 19anni, già più volte impiegato da Stramaccioni in campionato e in EuropaLeague non solo per scampoli finali di partita. Anzi, dopo le ripetute buone

prove sul palcoscenico internazionale (già 4 gol), negliocchi si staglia l’ultimo affresco di questo potentescardina-difese nerazzurro: la buona partita disputatadomenica sera a Roma. Quasi 75 minuti da titolare( c o n C a s s a n o e M i l i t o indisponibili), primadell’avvicendamento con Rocchi . Gli sono arrivati i

complimenti non solo di Moratti e non solo per quello straordinario guizzo invelocità che per poco non si è trasformato in gol (botta di controbalzo e palo).Che Livaja abbia molti estimatori nel club nerazzurro è una verità solare. Cheattorno all’Inter il Torino sia una delle squadre che più e meglio seguono lasituazione del croato è appurato. E il battesimo del monitoraggio possiede unnome e cognome: Giampiero Ventura ha particolare stima dell’attaccantenerazzurro, abile ad aprire spazi, generoso, impetuoso, ricco di motivazioni, inchiara ascesa dopo l’apprendistato della scorsa stagione tra il Cesena e la Primavera dell’Inter. Di qui le mossedei dirigenti granata: individuati non solo alla finestra per Livaja, ma più volte particolarmente attivi nel controllarel’evoluzione delle scelte interiste sul mercato. Gli ostacoli del Torino partono innanzi tutto da Bergamo, se siguarda alle squadre concorrenti. Pur di arrivare a Schelotto , l’Inter ha messo sul piatto la comproprietà di Livaja(mezzo cartellino è valutato sui 3 milioni), più un conguaglio economico ritenuto del tutto insufficiente dall’Atalanta(per i vertici bergamaschi l’italo-argentino vale almeno 6,5 milioni: le distanze sono ancora notevoli, difatti). Nonsolo: se a centrocampo non si materializzasse Paulinho , nulla esclude (anzi...) che l’Inter torni a bussare allaporta del Catania per Lodi . E anche in quel caso i nerazzurri potrebbero utilizzare Livaja quale contropartita

primaria . Mercato in evoluzione, scelte ancora in bilico a Milano: ecco perché i granataproseguono a monitorare quotidianamente Livaja, pronti nel caso a muoversi condecisione e a battersi per ottenere un prestito con diritto. Connessa c’è ovviamente lapossibilità che Sansone lasci effettivamente il Torino (la Sampdoria è in pole, come siracconta nell’articolo in alto). Va poi ricordato che i granata nell’Inter seguono anche ilmediano Mariga . Ma un altro giovane attaccante che piace parecchio a Ventura è il violaSeferovic , 20 anni, in uscita da Firenze affinché possa trovare maggiore spazio. Sullosfondo, poi, rimane anche l’attaccante marocchino El Hamdaoui , 28 anni, attualmenteimpegnato in coppa d’Africa. I buoni rapporti tra i due club possono favorire intese, ancheattorno al possibile approdo a Firenze del giovane granata Bakic .

ALMIRON E ALTRO Ieri sera su Sky Cairo è tornato ad ammettere l’interesse precipuo per il centrocampistacatanese Almiron , salvo ribadire come i siciliani non siano intenzionati a cedere l’argentino prima di giugno. Ilpresidente ha poi ripetuto che sul mercato il Torino cerca elementi che possano rappresentare «un reale valoreaggiunto», «subito pronti», però ha confermato di seguire in più ruoli pure «giovani del ’92, ’93, ’94». Quindi, suOgbonna : «Se a fine stagione vorrà restare sarò felice». Poi, in altra sede, ha puntualizzato: «Quando un annofa abbiamo sottoscritto il rinnovo del contratto abbiamo stretto un patto d’onore: al termine di questa stagione, seme lo dovesse chiedere, lo venderei. E ci sono almeno 10 club che lo hanno chiesto, italiani e stranieri. Magrazie ai risultati che sta facendo la squadra, sono convinto che potremmo anche convincerlo a restare. Di sicurocomunque non lo darei alla Juve». Infine: «Sotto la mia presidenza il Toro non ha mai battuto una grande, speroche domenica contro l’Inter i giocatori mi facciano un regalo. L’importante sarà fare una grande prestazione». Edomani tornerà «alla Sisport per seguire l’allenamento», è fondamentale che la squadra «arrivi alla partita bencarica e preparata».

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Con l’Inter si discute anche per il centrocampo: MarigaTORINO. Marko Livaja, giovane attaccante dell’Inter, resta quindi un obiettivo per rinforzare il reparto offensivo diVentura. Con l’Inter, però, i discorsi potrebbero non fermarsi al centravanti croato. Con il club di Moratti èpossibile si entri in trattativa pure per Mariga. Molto dipenderà dalla decisione di Brighi: se quest’ultimo punterà ipiedi per partire, allora diventerà possibile l’ingresso del mediano. Lo sanno anche i muri, però: il Torinovorrebbe Almiron, ma il Catania per ora non lo vende. L’unico giocatore per cui i granata potrebbero “sacrificare”Brighi, a questo punto, è Tissone?

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Avrebbe compiuto77 anni domani:proprietario dellaErg, avevaprelevato il club nel2002. Ora tocca alfiglio Edoardo

Ha portato la Sampdalla serie Ball’Europa

Garrone con Marotta, il suoprimo «acquisto» La felicitàper la promozione in serie AAll’inaugurazione della viadedicata a Mantovani

Lacrime blucerchiate per la fine di un’epocaSANDRO BOCCHIO

DA ARBITRO si era ritrovato inaspettatamente giocatore. E ha giocato, finoall’ultimo. Riccardo Garrone è morto ieri alle 19.30, sconfitto - senzaarrendersi - da una lunga malattia che l’ha portato sempre più lontano daMarassi: il presidente della Sampdoria avrebbe compiuto domani 77 anni. Intribuna la sua figura era inconfondibile: i capelli candidi, lo sguardo ironico, ilsigaro mai assente. Aveva dovuto crescere in fretta, come parecchi altri erediin imprese di famiglia. Garrone più di tutti perché nel 1963, a 27 anni, prendein mano la Erg quando il padre Edoardo muore prematuramente durante una

battuta di pesca in Scozia: al ritorno in Liguria dovevadiventare il nuovo padrone del Genoa. Riccardo,laureato in Chimica industriale, eredita la passione perla pesca (abbinata alla caccia) e la sensibilità per gliaffari, il tempo del calcio verrà dopo. TRUFFA Di acquisizione in acquisizione la Erg sitrasforma nel primo gruppo petrolifero privato italiano. Ilmarchio campeggia sulle maglie della Samp che Paolo

Mantovani ha portato tra le grandi in Italia, fino al primo scudetto datato 1991e griffato Vialli & Mancini . Garrone è più tifoso che protagonista (ma igenoani vanno di rado ai suoi distributori...), fino a quando interviene perdirimere un complicato passaggio di proprietà: Mantovani senior non c’è più, ilfiglio Enrico non ha saputo tenere la Samp agli stessi livelli, la piazza ribolle.Si presentano l’ex Beppe Dossena e il faccendiere Antonio Pane comerappresentanti di un fantomatico principe arabo interessato al club. Chiedonoa Garrone di fare da garante, lui si insospettisce per una lettera di Putin conuna sedicente proposta d’affari: intuisce la truffa, denuncia i due (Dossenasarà condannato a 8 mesi in primo grado), si prende in carico il club nelgennaio 2002. Da arbitro a giocatore: «E’ stata fatta una tale confusione chequella fu la scelta - ha ricordato nell’ultima intervista al Secolo XIX -. Se mi ciritrovassi ci penserei molto, anche perché allora non conoscevo bene questomondo». INVESTIMENTI Non lo conosce bene ma impara presto. Acquista a prezzosimbolico la Sampdoria dai Mantovani, che lasciano dopo vent’anni con lasquadra a marcire in B. Si accolla 30 milioni di debiti, ingaggia Beppe Marottacome ds e pianifica la promozione, che arriva nel 2003 con Walter Novellino ,il numero uno per la categoria. Nelle prime due stagioni Garrone investe 100milioni, poi rallenta: «Mai superare un certo livello di perdite nel bilancio - dice

ancora al Secolo -. Se accade, siamo costretti aprivarci di un buon giocatore, ecco la nostra gestionediversa da altri». Questo non vuol dire che laSampdoria sia presenza anonima: con Novellino ritrova l’Europa, con Walter Mazzarritorna grande. Ingaggiato nel 2007, si conferma in Europa e due anni dopo ottiene la finale

di Coppa Italia, persa ai rigori contro la Lazio, atto finale della sua gestione. L’ultimo colpo d’ali con Gigi Del Neri: c’è Antonio Cassano , che l’intuito di Marotta ha strappato al Real Madrid nel 2007, lo raggiunge GiampaoloPazzini . I due guidano la squadra a uno storico quarto posto e al ritorno in Champions League. CROLLO Ma dalle vette si può cadere. E così fa la Samp. Marotta e Del Neri sono andati alla Juventus, ilpreliminare di coppa è una delusione bruciante, con l’eliminazione ai supplementari contro il Werder. Fuoridall’Europa, la squadra appare sovradimensionata: si smobilita, pure mentalmente. La Samp arranca, Garrone faporre fuori rosa Cassano dopo che gli ha pesantemente mancato di rispetto. Una delusione doppia per chil’aveva adottato come settimo figlio, dopo i quattro maschi e le due femmine nate dal matrimonio con Anna MariaCampi : a dicembre il barese si aggrega al Milan, a gennaio Pazzini va all’Inter. Antonio Di Carlo e AlbertoCavasin si alternano inutilmente in panchina: si torna in B, ma Garrone non molla, come qualcuno teme. Anzi. Cisono i primi segnali della malattia, il primogenito Edoardo si espone sempre più, dopo aver preso in mano la Ergnel 2003. Si risale in A con Giuseppe Iachini , si tenta un progetto alternativo ingaggiando Ciro Ferraradall’Under 21. Progetto cassato dai risultati negativi dopo 17 giornate: arriva Delio Rossi , che regala a Garroneuna vittoria in casa Juventus. E’ l’ultima gioia prima di congedarsi da una città con cui non si era mai capito finoin fondo: bocciati i progetti di riqualificazione delle aree urbane e quello cui teneva di più, il nuovo stadio nella

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zona aeroporto. Mancheranno ad Aldo Spinelli le partite a scopone al ristorante Europa in Galleria Mazzini,mancherà il suo impegno di grande appassionato d’arte che l’aveva coinvolto nelle scuole elementari con ilprogetto Mus-e per favorire l’intergrazione razziale. Resta la Sampdoria, e sempre nel segno di un Garrone.

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Buffon: «Uno deipochi personaggidel calcio chestimavo». Montella:«Sapevatrasmettere i verivalori dello sport».Bazzani: «Nessunocome lui»

Giampaolo Pazzini (Reuters)Gianluigi Buffon (Ansa)

LE REAZIONIPazzini: «Quella corsa per la Champions»PAOLA BALSOMINI

GENOVA tutta ieri ha pianto la scomparsa del presidente Riccardo Garrone .Ma a stringersi intorno alla famiglia, oltre ai club, sono stati soprattutto gliamici e chi ha conosciuto da vicino il “papà” della Sampdoria. Inizia il direttoregenerale Rinaldo Sagramola : «Se ne è andata una grande persona ma itifosi devono stare tranquilli perché il figlio Edoardo ha grande entusiasmo edarà continuità a quanto di buono ha fatto il papà. Mi piace ricordarlo nelle

tante battaglie che abbiamo fatto insieme in Lega, unapersona leale e corretta, un punto di riferimento pertutti». Con Garrone, Giampaolo Pazzini ha conquistatoun posto in Champions, il massimo traguardo raggiuntodalla squadra negli ultimi anni: «Mi dispiace moltissimo- ha detto l’attaccante del Milan - è una persona a cuisarò sempre riconoscente e gli ero molto affezionato.Vorrei ricordarlo con quella corsa sul campo quandoconquistammo la Champions, fu il nostro momento piùbello». Così come l’ex allenatore Beppe Iachini che

mette da parte tutte le polemiche sterili del calcio: «Sono affranto perché erauna persona speciale - ha detto l’attuale tecnico del Siena - sono orgoglioso efelice di avergli dato l’ultima grande soddisfazione. Con lui ho sempre avuto unrapporto splendido, alla festa della promozione mi disse “Grazie, solo leicredeva ancora”». E poi Fabio Bazzani , che dieci anni fa trascinò la squadrain serie A: «Fu una stagione incredibile e l’ultima gara di campionato correvafelice verso la gradinata Sud. E’ stato il presidente più importante della miacarriera». Il presidente del Genoa Enrico Preziosi , con cui Garrone in questianni ha avuto qualche screzio ma anche momenti di unità di intenti come perla costruzione del nuovo stadio, ha voluto ricordare soprattutto le «doti digrande imprenditore e il suo impegno per Genova». Vincenzo Montella ètornato alla Sampdoria 4 anni fa, proprio con Garrone presidente:«trasmetteva i reali valori dello sport. Lo ricordo con grandissimo affetto e mifarebbe piacere essere presente ai funerali». A onorare la memoria di Garroneanche un tifoso speciale del Genoa, Gigi Buffon : «Il calcio purtroppo perdeuna figura positiva, uno dei pochi personaggi del panorama calcistico chestimavo, pur non conoscendolo. Era molto simile a Mantovani, per educazionee correttezza. Il vero aristocratico, nel senso nobile della parola»

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IL RICORDO DI MAROTTA«Alla Juve grazie ai suoi insegnamenti»TORINO. La voce è commossa. Beppe Marotta ricorda Riccardo Garronededicandogli tutta la sua carriera: «E’ la verità, se sono arrivato alla Juve ilmerito è anche e soprattutto dei suoi insegnamenti: in nove anni ho imparatotante cose che mi sono gelosamente portato dietro». Rivive tutto, Marotta. E’la persona che più gli è stata vicina: «Nove anni meravigliosi e indimenticabili.Uomo straordinario, trasparente in tutte le sue sfumature, dalla moraleinattaccabile. Doti umane che difficilmente si incontrano nel loro mondo,eppure lui le metteva davanti a tutto e a tutti. Sia nei momenti belli sia in quellimeno esaltanti: non ci lasciava mai soli. Mai e poi mai. E lo faceva con ognipersona».Continua, l’ad bianconero. Ha tante cose da dire e ricordare, vorrebbe non dimenticare niente. «L’ho sempreconsiderato un grande padre di famiglia capace di starti vicino e spronarti quando ti sentivi giù e la situazionenon era bella. Aveva una parola di conforto comunque, era sempre ottimista»

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IL RICORDO DI CASSANO«Rimarrà per sempre nel mio cuore»COME tutti i grandi amori, anche quello tra Antonio Cassano e Riccardo Garrone è stato totale, vissuto trapassione, litigi, separazione e successiva riappacificazione. L’ex attaccante della Sampdoria (ora all’Inter) si ècommosso alla notizia della scomparsa del patron. Troppo stretto il loro legame. Ieri Cassano ha salutatoGarrone con un messaggio pubblicato sul sito dell’Inter. «Un dolore straziante, è uno dei giorni più brutti e tristidella mia vita. Rimarrai per sempre nel mio cuore e ti vorrò bene per sempre».

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segue dalla primaL’addio a un uomo di parolaMa la sua più grande gioia, trasformatasi poi - come a volte accade nella vita - nel più grande dispiacere, erastata l’operazione che aveva portato Cassano alla Sampdoria. Fantantonio non era soltanto un calciatore, nonera soltanto il più grande campione della sua presidenza. Era un figlio, come l’ha definito più volte, un figliodiscolo da riportare sulla retta via con la giusta dose di severità ma soprattutto con tanto affetto. Per un po’ ci siera illusi che il piccolo miracolo fosse avvenuto. I fatti hanno dimostrato che così non era. Il litigio e l’insultopesantissimo rivoltogli da Cassano nello spogliatoio di Bogliasco avevano ferito profondamente Garrone, che liaveva vissuti come un tradimento. Così come perplesso l’aveva lasciato la decisione del Milan di offrire unimmediato rifugio all’incostante talento barese.Il giorno dell’insediamento, Garrone aveva trasmesso poco coinvolgimento, quasi a sottolineare che su quellapoltrona si sarebbe seduto più per l’orgoglio di reagire alla truffa tentata nei suoi confronti da ignobilifaccendieri che per reale convinzione. La caccia e il golf verranno sempre prima di tutto, disse. I fatti lo hannosmentito e lui è stato felicissimo che fosse così, sorpreso dal calore con cui la gente doriana lo aveva avvoltofin dall’inizio dell’avventura, vedendo in lui l’ideale erede dell’adorato Paolo Mantovani. Uomo ricchissimo epotentissimo, collezionista raffinato di quadri, Garrone si lasciò sedurre dalla «ballerina malata», come definìla Sampdoria, scegliendo una metafora nella quale emergeva il suo amore per l’arte, testimoniato anche dalprogetto benefico destinato ad avvicinare alla pittura i bambini delle scuole elementari.E’ stato ancora l’orgoglio a indurlo all’immediato rilancio dopo la retrocessione in serie B della Sampdoria. Inmaniera più defilata, dopo avere ceduto il ruolo operativo al figlio Edoardo - tifoso blucerchiato fin da ragazzo -ha continuato a chiedere, suggerire, cercare di capire quale fosse il modo migliore per riportare la squadra nelcalcio che conta. E’ stato felice, a giugno, quando l’obiettivo è stato conseguito: anche questa volta al primotentativo.GIOVANNI TOSCO

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l’appello di schelotto«Trovate l’accordo»MILANO. (f.m.) Metti una sera nel centro di Milano, nel nuovo negozio dell’ex nerazzurro Marco Materazzi (e delcestista Belinelli), insieme agli ex interisti Eto’o (giunto appositamente dalla Russia), Orlandoni e Butti (teammanager fino al giugno scorso). Ezequiel Schelotto è già nerazzurro, ma dell’Atalanta, anche se l’Inter dasettimane sta provando ad acquistarlo: «Spero che le società trovino un accordo in fretta, in un modo o nell’altroperché vorrei tornare a giocare. Zanetti? È un amico, ci mandiamo dei messaggi. La casa a Como? L’hocomprata un anno fa. Sono un giocatore dell’Atalanta e domani (oggi, n.d.r.) mi allenerò a Zingonia».

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L’olandese, accoltocome un divo daitifosi delGalatasaray, halanciato il suo tweetd’addio: «CiaoMilano, grazie ditutto». Moratti:«Sono soddisfatto»

ISTANBUL. Wesley Sneijder ela moglie Yolante travolti daglientusiasti tifosi delGalatasaray (Ansa)

TELENOVELA FINITASneijder, nuova vita a Istanbul con il 14 di CruijffMILANO. Ha scelto il numero 14, quello di Johan Cruijff (il 10 è già sullespalle di Felipe Melo ) e, come ampiamente immaginabile, il suo atterraggio alterminal dell’Aviazione Generale all’aeroporto Ataturk di Istanbul è statoaccolto, oltre che da una pattuglia di ottanta (!) giornalisti, da isterismi stilerockstar. La nuova vita di Wesley Sneijder e signora in Turchia è iniziatacome meglio non si poteva. Ieri, prima di decollare dall’Ata di Linate con un

volo privato, l’olandese ha twittato il suo cinguettiod’addio: «Ciao Milano, grazie di tutto. Sarai sempre nelmio cuore! Grazie a tutti i tifosi». Immediatamente, si èaccodata Yolanthe: «Sono stati quattro anni bellissimiin una città fantastica: grazie Milano! Ti amerò persempre». In serata Wes ha incontrato Terim («Con luiabbiamo avuto una breve conversazione in italiano, mavoglio imparare il turco il prima possibile. Sonofelicissimo di essere qui e molto orgoglioso di essere un giocatore del Galatasaray») epreso contatto con la sua nuova vita. L’olandese ha firmato un contratto fino al 2016 a 5,5

milioni (bonus inclusi), mentre l’Inter ne incassa 7.5 (netti) più 4 bonus legati al rendimento da 205mila euro l’unoe l’incasso di due amichevoli. Inter che risparmierà una trentina di milioni legati all’ingaggio del giocatore,un’operazione quindi in linea con le dismissioni di Julio Cesar , Lucio , Forlan e Maicon e che toccherà pureCambiasso e Milito a cui verrà proposto di allungare e spalmare. MORATTI E CHIVU Un addio che toglierà i legacci al mercato in entrata. «Sono senza dubbio soddisfatto dicome si sia chiusa la vicenda e ringrazio la grande correttezza del Galasataray - ha spiegato Moratti -. Credoche sia contento anche il giocatore, altrimenti non sarebbe andato. Nei confronti di Sneijder certamente c’è nonsolo affetto ma anche riconoscenza: quello che ha fatto con la nostra maglia rimarrà per sempre tra le immaginipiù importanti della storia dell’Inter e siamo stati fieri di averlo avuto con noi, come lo sarà il Galatasaray». Unaddio, quello dell’olandese, che lascia “orfani” i vari Nagatomo , Stankovic e Chivu , suoi amici più cariall’Inter: «Abbiamo perso un compagno, ma vinto un amico. Per sempre», il pensiero del rumeno subito raccoltoda Wes («Grazie amico, buona fortuna a te»). A chiudere il cerchio Unal Aysal , presidente del Galasataray:«Moratti è un vero signore, insieme abbiamo realizzato un ottimo affare e spero di poter collaborare con lui anchein futuro».S.P.

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L’argentinopotrebbe nonrinnovare a giugno.Al suo postoarriveràCampagnaro dalNapoli

COPPA ITALIA: CI SONO ROCCHI E CAMBIASSOSamuel, i tempi di recupero si allungano Silvestre tornatitolare al posto di ChivuSALVATORE RIGGIO

MILANO. Continuano i problemi al tendine di Achille di Samuel . Il timore (e lasensazione) è che la sua avventura all’Inter possa chiudersi già a giugno,nonostante la possibilità da parte del club di corso Vittorio Emanuele diavvalersi dell’opzione per un’altra stagione. Nebulosi e senz’altro molto lunghi

i tempi di recupero per l’argentino, che in passatoaveva già avuto problemi fisici, con due operazioni alcrociato. A giugno la sua eredità sarà raccolta daCampagnaro del Napoli (per lui pronto un triennale a1,6 milioni di euro), ma non si molla la pista che portaad Andreolli . Per il difensore del Chievo sarebbe unritorno a casa, essendo cresciuto nel vivaio nerazzurro.ROCCHI E CAMBIASSO Ier i Alvarez è arrivato a

Roma e si è allenato. L’argentino punta a un posto in panchina nella partita di coppa Italia di domani sera. Nienteda fare per Milito e Cassano : l’obiettivo di Andrea Stramaccioni è recuperarli per domenica. Con la Roma cisaranno chance per Rocchi e Cambiasso . In difesa torna Silvestre al posto di Chivu , che va gestito visto chegioca sul dolore e a fine stagione sarà rioperato al piede destro. A centrocampo un posto sarà per Benassi eMudingayi . «Devo farmi trovare pronto - le parole di Mudy -. Rinforzi? I buoni giocatori all’Inter servonosempre». STANKOVIC: «RIECCOMI» Ieri ha parlato anche il centrocampista serbo: «Sto molto meglio, è stata dura ed ètuttora dura stare fuori. Da giovedì tornerò in gruppo e conto in 10-15 giorni di prendere le misure ed essere adisposizione a metà febbraio». Stankovic non gioca da Parma-Inter del 2 Maggio 2012 (ko per 3-1) per undoppio intervento al tendine d’Achille sinistro.

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Sabatini è vicino achiudere per lacomproprietà diBellomo, ma lasocietà nerazzurraha l’ok dell’agente

COPPA ITALIA: TACHTSIDIS SCELTA OBBLIGATALa Roma perde De Rossi pure a Bologna Pronto iltridente Totti, Destro e LamelaSTEFANO CARINA

ROMA. A parole, Zeman sembra essere rimasto uno dei pochi a Trigoria acredere alla rimonta Champions: «Non ci sentiamo fuori e io me la vogliogiocare fino in fondo». Tuttavia la sostituzione dell’altra sera (fuori Totti ,dentro Destro e Osvaldo in campo nonostante fosse in apnea da almeno unaventina di minuti ma squalificato domani sera, ndc) lascia intendere che anche

inconsciamente la coppa Italia può rappresentarel’ancora di salvezza di una stagione che al momento ècertamente deficitaria. Undici nuovi acquisti, diciassettecessioni, un nuovo allenatore e la situazione è moltosimile a quella dello scorso anno. A conti fatti, l’unicavera differenza rispetto alla parentesi di Luis Enriqueè proprio la semifinale di mercoledì contro l’Inter. Un

doppio confronto che diventa la strada meno complicata per guadagnare un posto in Europa League e nonrimanere fuori dal giro internazionale per il secondo anno consecutivo. EMERGENZA Oltre ai 4 squalificati - Osvaldo (che salterà anche la gara di ritorno, ndc), Pjanic , Taddei eDodò - mancherà De Rossi che domenica è stato costretto ad uscire alla fine del 1º tempo per un problema aiflessori. Si sospetta una lesioneTotti, Destro e Lamela muscolare di primo grado alla coscia destra: oggi gliesami strumentali ma il nazionale azzurro rischia almeno una settimana di stop (out anche a Bologna). Spazioquindi a Tachtsidis (più volte fischiato dall’Olimpico) Bradley e Florenzi in mediana. Destro al centro dell’attaccoe ai lati Totti e Lamela . Ieri si sono presentati acciaccati anche Piris e Balzaretti , unici esterni in organicodisponibili che dovranno stringere i denti. Ieri Zeman ha parlato dieci minuti nella sala riunione degli spogliatoialla squadra. I dirigenti, invece, si sono soffermati con qualche giocatore: Lamela, Osvaldo e De Rossi. Mercato:mentre Sabatini è in pole per chiudere la comproprietà di Bellomo (ma attenzione al ritorno dell’Inter che ha l’okdell’agente) alla Roma è stato proposto Beck dell’Hoffenheim.

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La chiave: Alvarezall’Atletico? Coutinhoper ora incedibile

Vertice tra Moratti eBranca: tutte lerisorse riservate albrasiliano, conpossibilepagamentotriennale.CongelatoSchelotto

L’argentino Ricky Alvarez, 24anni, all’Inter dal luglio 2011(LaPresse) Paulinho, 24 anni,gioiello del Corinthians e dellaNazionale brasiliana (Ap)

Avanti su Paulinho: a rateStefano Pasquino

MILANO. Avanti tutta su Paulinho . «Un giocatore del genere, con quellecaratteristiche, è sempre utile», ha spiegato Massimo Moratti che però, acorredo, ha sottolineato pure come l’operazione sia legata a costi alquantoimportanti. Questo non vuol dire che l’Inter, proprio ora che si è chiusa latelenovela Sneijder , voglia mollare la presa. Anche perché dal Brasile

continuano ad arrivare buone notizie dal tandemcomposto da Bertolucci (nuovo menager delgiocatore, già protagonista nella cessione di JuanJesus all’Inter) e Calenda , agente Fifa che stacurando per conto del club la vicenda: non sarebbe

infatti impresa impossibile convincere il Corinthians ad accettare un comodopagamento triennale che possa alleggerire il bilancio di un’operazione moltoonerosa (per il cartellino occorrono almeno 19 milioni). TESORO ALVAREZ Ottimismo che potrebbe fare da preludio a un blitz diMarco Branca in Brasile. Prima però dovrà essere il giocatore a uscire alloscoperto avviando le pratiche di divorzio. Un golpe che sarebbe ancor piùfacile qualora si riuscisse a piazzare sul mercato pure Ricky Alvarez . Daescludere l’ipotesi River (che lo vuole solo in prestito), l’Inter, che dallacessione di Alvarez vuole realizzare una cifra molto importante (essendo abilancio a 11,5 milioni), guarda verso Wolfsburg e soprattutto Madrid doveall’Atletico il Maravilla ha un grande estimatore in Diego Simeone . Questiprenderebbe l’argentino in prestito però con riscatto a una cifra prefissata.Qualora non fosse un diritto, ma un obbligo, l’affare potrebbe andare in porto

ed essere la chiave per scalare la montagna che portaa Paulinho. ESTERNO LOW COST Nel vertice di mercato tenutosiieri tra Moratti e Branca è stata però presaun’importante decisione: fino a nuovo ordine tutte lerisorse verranno riservate all’affare Paulinho. Perquesto motivo, è stata per ora congelata la trattativaSchelotto (che però resta il preferito di Stramaccioniper la fascia destra) mentre quella per Cassani resta invita non fosse altro perché la Fiorentina può accettare

il prestito. Occhio però a un mister X in arrivo dall’estero, come abbozzato daMoratti: «Non so se faremo investimenti, dipende se vale la pena. In Italiavedo che ogni cosa costa molto, quindi non credo proprio che verrà fattoqualcosa». A tal proposito, piace sempre Peruzzi del Vélez Sarsfield. COUTINHO NO Tra i sacrificabili per Paulinho non dovrebbe esserciCoutinho nonostante il Liverpool, dopo aver offerto 8 milioni, sia pronto asalire a dieci: «Sono contento dell’interesse del Liverpool ma ho la fiducia delclub e voglio dimostrare qui il mio talento», ha spiegato l’interessato. Paroleseguite a un incontro in cui Coutinho ha chiesto notizie sul proprio futuro aBranca e Ausilio e ottenuto ampie rassicurazioni sulla sua permanenza aMilano. BENASSI C’È L’Inter infine ha ratificato gli accordi presi col Modena e risoltoa suo favore la comproprietà di Benassi : al cub emiliano andrà 1 milione più alcuni bonus legati alle presenzedel giocatore con la maglia nerazzurra.

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Il ct Sabellaconsidera ilcapitanonerazzurro:«Orgoglio esimbolo argentinonel mondo»

IL CAPITANOZanetti ha un sogno «Voglio il Mondiale»MILANO. Chiudere una carriera inimitabile col botto, ovvero disputando il terzo Mondiale a quasi quarant’anni.Questo è il grande sogno di Javier Zanetti . A rivelarlo è stato l’interessato un paio di mesi fa («Ho un granderapporto con Sabella , il Mondiale per me sarebbe un sogno») ma, al di là delle dichiarazioni pubbliche, c’èqualcosa di più, ovvero la promessa del ct della Selección, di portare Pupi (recordman di presenze pure in

Nazionale con 145 gare all’attivo) in Brasile come capitano non giocatore, come leadercarismatico di una squadra che dovrà sopportare pressioni enormi e che punta ad andarea prendersi quella coppa del mondo che consacrerebbe per l’eternità il talento di LeoMessi , proprio tra le trincee verdeoro. E Zanetti potrebbe essere un formidabileparafulmine per catalizzare e scaricare le tensioni e per fungere da “portavoce” dellasquadra. Un progetto, quello di Sabella, che dovrà comunque essere supportato dallecondizioni fisiche di Zanetti.Però non sembrano esserci dubbi, considerato che Pupi hagià inanellato 30 presenze in questa stagione e sta quindi viaggiando imperturbabile ai

ritmi degli ultimi anni. PAGLIUCA -2 Il capitano, proprio al fotofinish, potrebbe così dimenticare le ultime delusioni legate al Mondiale,un feeling iniziato a Francia ‘98 e interrottosi nel 2005 quando l’allora ct Pekerman depennò il nome di Zanettidai convocati nonostante Pupi avesse disputato tutte le gare di qualificazioni al Mondiale tedesco. Quello fu uncolpo fortissimo per Pupi (che in carriera, a corredo, ha pure giocato quattro edizioni della coppa America) ma traun anno potrebbe arrivare l’insperata chiamata da un tecnico, Sabella che, in ordine sparso, lo ha definito«Orgoglio Nazionale» e «Simbolo dell’Argentina nel mondo». C’è un altro traguardo a cui il capitano tienetantissimo: raggiungere e superare Gianluca Pagliuca al secondo posto nelle presenze di ogni tempo incampionato. Senza conteggiare gli spareggi, Zanetti è a meno due (590 contro 592) e potrebbe già arrivareall’aggancio domenica 3 febbraio a Siena, città dove l’Inter ha pure celebrato due scudetti. Inarrivabile invecePaolo Maldini a quota 647. S.P.

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Il Faraone non vapiù a segno da 345minuti incampionato, ma lesue statistichedimostrano che sista ritagliando unruolo da uomosquadra

Stephan El Shaarawy, 20 anni

IL GIOVANE TALENTO IN CRESCITAEl Shaarawy, tanto altro dopo i golFEDERICO MASINI

MILANO. Si può vivere anche senza gol. Stephan El Shaarawy , la piùgrande rivelazione del girone d’andata del nostro campionato, capocannonierefino a un paio di settimane fa, da 345 minuti non va a segno. Quattro partitepiù i 9 minuti finali di Milan-Pescara: il Faraone, 14 reti in 17 incontri, da quelmomento si è fermato, trovando la rete in questo 2013 solamente in coppaItalia, dopo 6 minuti della sfida di Torino con la Juventus. Per il resto, nessunagioia con Siena, Sampdoria e Bologna, a cui va aggiunto il brutto posticipo

con la Roma del 22 dicembre scorso. Così, se fino aMilan-Pescara l’ex genoano viaggiava alla media di ungol ogni 105 minuti, adesso il dato si è alzato a 130.Poco male, però, perché il rendimento di El Shaarawynon è calato e non si può certo parlare di crisi. CHE LAVORO Già, mancheranno i gol, il ragazzo - cheè un 1992, se mai ce lo si scordasse... - attraversa unmomento di appannamento fisico, ma le sue prestazioni sono rimaste su livelli più chebuoni. Perché se è vero che Allegri più volte ha spiegato che El Shaarawy dovrebbesapere giocare meglio per la squadra, dall’altro è innegabile che l’attaccante svolga un

lavoro oscuro che difficilmente altri ragazzi della sua età, in quel ruolo, sanno fare. Se il tecnico toscano è potutopassare con continuità al 4-3-3, lo deve anche al movimento che il Faraone sa fare non solo con la palla e infase offensiva. Dati precisi non ce ne sono al riguardo (MilanLab li custodisce gelosamente), ma per far capirequanto il savonese si “sbatta” basta analizzare i metri (per)corsi da El Shaarawy nei sei incontri disputati inChampions League: 47.527, ovvero quasi 8 km a partita. Roba da mediano, più che da vicecapocannoniere dellaserie A. PIU’ COMPLETO A proposito della classifica marcatori del campionato, confrontando determinante statistichedel rossonero con i suoi colleghi Cavani e Di Natale , si evince come finora El Shaarawy abbia disputato unafetta di stagione più completa. Per far capire: il milanista ha giocato una media di 47.3 palloni a partita contro il33.1 di Cavani e il 27.7 di Di Natale e rispetto a loro ha tenuto più il pallone fra i piedi (quasi due minuti dipossesso, i rivali non superano il minuto e 12 secondi), ha una percentuale di passaggi riusciti migliore (61.3%contro il 52.9 del napoletano e il 55.8 del friulano) e molte più giocate utili: 5.8 contro il 3.5 dell’uruguaiano e il 4.2del veterano azzurro. Il tutto senza considerare il sacrificio di El Shaarawy che recupera di media 7.5 palloni agara, mentre Cavani si ferma a 6.7 e Di Natale a 2.6. In soldoni, guardando queste statistiche, si può immaginareche se la stella rossonera pensasse più alla porta e meno al lavoro di squadra, forse avrebbe un rendimentorealizzativo anche superiore. Ma per ora va bene così.

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AL VIA UN LABORATORIOBusto si mobilita contro il razzismoBUSTO ARSIZIO. Una città scende in campo contro il razzismo. Il Comune di Busto Arsizio ha rotto gli indugi eha varato un laboratorio antirazzismo. Forte la volontà di non farsi travolgere dai recenti episodi di razzismo chehanno visto protagonista la Pro Patria, la compagine locale: prima il caso Boateng durante un’amichevole cheportò alla sospensione della partita, poi il caso di Fabiano Ribeiro, giocatore delle giovanili del Casale, insultatoin campo con immediato abbandono del rettangolo di gioco da parte dei nerostellati. Episodi che hannoscatenato il dibattito e spinto il Sindaco Gigi Farioli a prendere l’iniziativa. Si terrà lunedì 28 gennaio la primariunione del laboratorio antirazzismo creato dal Comune di Busto Arsizio. La scelta della data è legata al fatto cheil giorno prima si celebrerà la giornata della memoria, in ricordo delle persecuzione razziale degli ebrei in Europanegli anni bui del regime nazista. L’iniziativa ha l’obiettivo di lanciare progetti per «combattere il razzismo dentro efuori dagli stadi», riunendo intorno a un tavolo sindaci, associazioni e società sportive. «Le iniziative sarannorivolte soprattutto ai più giovani - ha spiegato il Comune - per far sì che un gesto così esecrabile si trasformi inuna occasione di cambiamento». Per garantire il successo della manifestazione il Comune di Busto punta acoinvolgere personaggi dello sport italiano e internazionale. La presidenza onoraria è stata proposta a LilianThuram, da anni ambasciatore Unicef.

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«Abbiamo provatoin tutte le maniere»Ma Bronzetti vola lostesso a Madrid

L’ad: «Ci sono statecomplicazionidecisive legate allafiscalità, il Real si èritirato». Il Milanperò prova ancora acercare una nuovasoluzione

Ricardo Kaká, 30 anni

Frenata Galliani «Kaká non si fa»ALBERTO PASTORELLA

MILANO. Un brusco stop. Talmente brusco da far pensare che possa ancheessere un gioco delle parti, più che un’autentica archiviazione della trattativa.Le parole di Adriano Galliani , intercettato sul far della sera in procinto direcarsi all’evento della Panini, non sembrano però lasciare molto spaziospazio alla fantasia: «Ci sono state complicanze decisive, un’ora fa (quindi

poco dopo le 18, n.d.r. ) è saltata la trattativa. Kaká hafatto tutti gli sforzi possibili e immaginabili, ma iproblemi di fiscalità hanno indotto il Real Madrid astoppare la trattativa. Bisogna domandarsi se ènormale che in un paese si paghi il 24% di tasse e inun altro il 47-48%». Questa, dunque, la scena

conclusiva di una giornata che è vissuta attraverso grandi speranze ealtrettante delusioni. Ma prima di considerare, come detto, definitivamente chiusa la vicenda, meglio ricordarealcune cose. La prima è che mancano ancora dieci giorni alla fine del mercato e in dieci giorni può succedere ditutto; la seconda è che se è vero che alla luce degli ultimi sviluppi è saltato il blitz di Galliani a Madrid, per lacapitale spagnola è comunque partito Bronzetti . Segno evidente che c’è la volontà di percorrere altre, eventualistrade. BUONE NUOVE Come detto, la giornata si era aperta nel migliore dei modi. Nel senso che, dopo aver già avutonei giorni scorsi ampie rassicurazioni da parte di Kaká, alla decisione di ridursi lo stipendio era arrivato anchepapà Bosco, colui che, alla fine, decide. Forte, quindi dell’accordo con il giocatore, il Milan si era messo inserena attesa delle decisioni del Real Madrid, sapendo che Florentino Perez , contattato telefonicamente unpaio di volte dalla sede del Milan, era a sua volta convinto della bontà dell’operazione. Ma quando la bozza di

accordo è andata al vaglio del consiglio dei soci, è arrivato lo stop: questioni fiscali, comedetto, che rendevano non percorribile la strada indicata dal Milan, malgrado ci fosserostate assicurazioni da parte di un fiscalista interpellato dal club italiano. A quel punto, nonc’erano più i margini per continuare a trattare. IL FUTURO Resta però un dato di fatto incontrovertibile: per il Real Madrid, comunque,trattenere Kaká è un costo. Un grandissimo costo, visto che si tratta di altri due anni emezzo a 10 milioni di euro netti all’anno. Per il club spagnolo, quindi, un esborso di quasiquaranta milioni, considerato che per i prossimi 18 mesi il giocatore sarà sottopostoappunto alla minore fiscalità della cosiddetta “legge Beckham”, beneficio che poi perderà

nel 2014, avendo raggiunto i cinque anni di permanenza nel territorio spagnolo. Ecco, tutto può ancorasuccedere partendo proprio da questo dato: spendere tutti questi soldi per un giocatore che non viene quasi maiutilizzato e che ha manifestato in tutti i modi la voglia di andarsene. Da Madrid sostengono che non èmaterialmente possibile dare Kaká in prestito gratuito per 30 mesi. L’unica via d’uscita è che Berlusconi paghi:con i tempi e i modi che riterrà opportuni, ma senza che a bilancio del Real entri il costo per la cessione delcartellino, non si potrà arrivare ad un esito positivo della vicenda. Bronzetti, dunque, potrebbe essere andato inSpagna proprio per questo: per provare a mettere nero su bianco il prezzo chiesto dal Real. E verificare seBerlusconi è pronto a spendere.

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Sibillina la frase diRaiola: «Non cisono trattative.Però, fino al 31gennaio, chissà...»

Ancora Galliani:«Balotelli costasempre troppo». Inrealtà è in atto unbraccio di ferro tra ilCity e il Milan pervedere chi farà ilprimo passo

Mario Balotelli, 22 anni

E per Supermario si decide alla fineMILANO. Anche per Mario Balotelli c’è una verità assoluta e una veritàvirtuale. Quest’ultima, bene emerge dalle parole di Mino Raiola , cheevidentemente deve aver...studiato negli ultimi mesi. Se infatti qualche tempofa aveva fatto ricorso alla Gioconda, per spiegare il valore del suo assistito,stavolta ha preferito fare riferimento alla letteratura, e non più all’arte: «Non

c’è nessuna trattativa per Balotelli con nessunasquadra. Mi sembra una favola dei fratelli Grimm. IlManchester City non vuole vendere Mario, figuriamocise vuole prestarlo: ci sono zero possibilità che simuova». Ma siccome se fosse così, il brividodell’imprevisto sarebbe cancellato definitivamente,

ecco la frase che trasforma l’assoluto in virtuale: «Però, fino al 31 gennaio,chissà...». TUTTO APERTO Insomma, vale il...”ni”, anche su Balotelli. Ovvero un “no”attuale che in qualche modo, prima che il mercato chiuda, potrebbe trasformarsi in un “sì”. Raiola, pur di avereconforto nella sua tesi, contrasta quel che va ripetendo Galliani da un paio di giorni. Che cioè il City abbiachiesto 37 milioni di euro per cedere Balotelli. «Il Manchester non ha mai chiesto soldi perché non ha mai messoin vendita il giocatore. I proprietari apprezzano molto il giocatore e non vogliono venderlo, basta. Balotelli è moltotranquillo, ovviamente non è contento per il fatto che non gioca, ma sta gestendo la situazione in maniera diversarispetto al passato, rispetto a una mela marcia...». Citazione non casuale, che forse dimostra come non sia stata

del tutto digerita la definizione che Silvio Berlusconi diede del giocatore. Raiola ha volutoanche chiarire la portata della clausola siglata a suo tempo tra il City e l’Inter: «C’èeffettivamente un accordo tra le due società, ma non vieta al giocatore di scegliereun’altra destinazione». L’ALTRA VOCE «Balotelli costa sempre troppo», ha tenuto a precisare anche ieriAdriano Galliani. Ufficialmente, non ci sono sviluppi sulla trattativa, al di là delle parole giàcitate di Raiola. Anche in questo caso, tutto va interpretato: è in atto una specie di bracciodi ferro, per vedere chi farà il primo passo. Di sicuro, il City non ha né urgenza, nénecessità di vendere: ma di fronte a un’offensiva concreta del Milan, si metterebbe a

trattare. Il Milan, al tempo stesso, non vuole mostrarsi troppo interessato, perché questo impedirebbe queldistacco che potrebbe far scendere il prezzo. E’, insomma, una piccola lotta di nervi, anche qui in attesa che laparola fine venga messa solo il 31 gennaio. ALTRE TRATTATIVE Anche il Brescia ha confermato che c’è solo il Milan sul polacco Bartosz Salamon ,centrocampista classe ‘91 che ultimamente viene fatto giocare al centro della difesa. Il ds Iaconi ha confermatoche la trattativa è in fase avanzata: «Stiamo lavorando per cedere il 50% del cartellino ma non sarà facile vistoche il club rossonero non può spendere in Italia». Si sta cercando di convincere Berlusconi a sborsare i 2,5milioni di euro che servono per la comproprietà. Il giocatore rimarrebbe comunque a Brescia fino a giugno. a.pas.

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Il Catania torna all’assalto di Nico LopezIL CATANIA continua a cercare un «attaccante straniero giovane e di prospettiva» (sintesi del presidenteAntonino Pulvirenti) e guarda sia in Italia sia all’estero. Nel nostro campionato, per esempio, i dirigenti sicilianisono tornati a bussare alla Roma per l’attaccante Nicolas ”Nico” Lopez, giovane uruguaiano accreditato di un gluminoso futuro, ma per ora ai margini del progetto zemaniano. C’è da rilevare, però, che la fila è lunga evariegata: a Nico Lopez sono interessati il Siena, il Torino e l’Udinese. Senza contare che non è affatto scontatoche Zeman conceda il via libero per la sua cessione. Così, i siciliani pensano anche ad Alan Ruiz, centravanti19enne de San Lorenzo, Anche in questo caso c’è da guardarsi dalla concorrenza di Udinese e Chievo, ma ilCatania ha già giocato d’anticipo prendendo contatti sia con il club, sia con gli agenti del giocatore. L’altrogrande tema che tiene desta l’attenzione dei tifosi riguarda le uscite: il Catania continua a resistere agli assalti aLodi e Almiron e ora pare intenzionato a non cedere più nemmeno Paglialunga, richiesto dal Colo Colo.

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Visite per l’esternoAgra. Oggi arrival’attaccanteEmeghara, fattaanche per Calello

Il Chievo prendeSeymour dalGenoa. Fiorentina:subito Wolski. LaRoma su Koch,terzino dello Zurigo

Adrian Daniel Calello, 25 anni,centrocampista argentino(Reuters) Innocent Emeghara,23 anni, attaccante del Lorient(Reuters)

Siena, tre colpi anti crisiANTONINO MILONE STEFANO SALANDIN

TRE colpi nell’arco di 48-72 ore per provare a risollevarsi dal fondo classifica,dando continuità all’ultimo successo sulla Sampdoria. Il Siena è attivissimo sulmercato e sta per siglare tre affari all’estero, il primo dei quali - già in archivio -riguarda il 21enne esterno portoghese Salvador Agra in prestito con diritto diriscatto dal Betis Siviglia, ieri impegnato nelle visite mediche di rito. Laseconda novità sarà in attacco: oggi è atteso il nazionale svizzero (ma è natoin Nigeria) Innocent Emeghara , 23 anni, punta del Lorient, che il ds Stefano

Antonelli si assicurerà con la medesima formula, ilprestito con diritto di riscatto. Entro un paio di giorni,inoltre, arriverà pure il mediano italo-argentino AdrianCalello , 25 anni, a titolo definitivo dalla DinamoZagabria. A questo punto il mercato in entrata può dirsiquasi chiuso per dare spazio alle uscite: sul portogheseNeto , col Genoa in stand-by, è fortissimo il pressing di

Dinamo Kiev (in pole) e Zenit, pronte a chiudere a brevissima scadenza,mentre in serie B saranno girati Paolo Hernan Dellafiore (al Padova), ManuelCoppola (al Cesena) ed Erjon Bogdani (al Varese). Su Matteo Contini ,intanto, gravitano sempre Atalanta e Sampdoria. PUNTO FIORENTINA Le prossime 48 ore si annunciano decisive per RafalWolski : il 20enne trequartista del Legia Varsavia è stato già bloccato pergiugno, ma il ds viola Pradè e il dt Macia stanno accelerando per cercare diportarlo subito a Firenze, per inserirlo nella nuova realtà e dotare Montella diun’alternativa per il finale di campionato. La resistenza mostrata dal clubpolacco potrebbe piegarsi davanti all’offerta viola, salita a 3,5 milioni. Denaroche il Legia pensa di utilizzare per l’acquisto di Dudu Bilton dello StandardLiegi. Intanto, tra stasera e domani, arriverà a Firenze il 22ennecentrocampista uruguaiano (di origini italiane) Matias Vecino , che laFiorentina ha acquistato per 2,5 milioni dal Nacional Montevideo: le praticheper il passaporto comunitario difficilmente si concluderanno entro il 31gennaio, tuttavia il giocatore - per il quale è pronto un quadriennale - siaggregherà lo stesso al gruppo viola per accelerare l’ambientamento. Sulfronte uscite, la posizione di Emiliano Viviano - nonostante cori e striscioni a

lui dedicati dai tifosi durante la gara contro il Napoli -resta sotto esame. Il portiere, finito in panchina nelleultime 7 gare compresa la Coppa Italia, non avrebbeesplicitamente chiesto di andar via alla società viola,ma il Bologna resta in pressing e crede fermamente dipoter chiudere l’intesa. A questo punto la Fiorentinatiene monitorato Ujkani (in orbita Chievo, se parte

Sorrentino ) ancor più di Rosati , anche lui in quota Bologna ma decisamentenelle retrovie, dietro Viviano e Bizzarri . Su Llama insistono Chievo e Parma:di contro, i viola monitorano il mancino Daprelà del Brescia il cui manager haammesso: «Firenze sarebbe una piazza gradita». Ma lo Spezia non molla lapresa. Con l’arrivo di Larrondo potrebbe partire in prestito Seferovic : JuveStabia, Crotone, Lanciano e Modena lo contendono a Torino e Villarreal. RIZZO-PESCARA: FATTO Il Chievo si assicura il prestito del centrocampistacileno Felipe Seymour : ieri il ds Sartori si è recato a Pegli per siglare l’intesacon Foschi , che prevede una sorta di “obbligo” di riscatto del cartellino da parte dei veneti a giugno. In cambio,il Genoa ha lavorato per la metà gialloblù del cartellino del talento Nicola Bellomo , mentre il Bari sta trattando lasua metà con la Roma. I giallorossi seguono anche l’Under 21 svizzero Phlippe Ckoch , estermo destro delloZurigo. Il Pescara ufficializza il prestito di D’Agostino dal Siena, oggi sarà la volta di Rizzo dalla Reggina(nell’ambito della cessione di Colucci agli amaranto), mentre sono attese novità pure sul trequartista svedeseAlexander Farnerud dello Young Boys: si lavora al prestito con diritto di riscatto. L’Atalanta, oltre a Contini(Siena), attende novità su Sampirisi il cui destino al Genoa è condizionato inevitabilmente dalle scelte del nuovotecnico Ballardini . E’ ufficiale il ritorno di Igor Budan a Bergamo: prestito con diritto di riscatto del cartellino in

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mano al Palermo. Il Parma valuta José Yordi Reyna , 19 anni, centrocampista (classe ’93) dell’Alianza Limanonché nazionale peruviano impegnato al Sub 20: ha segnato un gol all’Uruguay ed è nel mirino anchedell’Udinese. ha collaborato BRUNELLA CIULLINI

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IN BREVEEroico Zauri salva la nipotina di BoniekGRANDE paura per la nipotina di Zibì Boniek. La piccola è caduta dentro un pozzo profondo quattro metri ed èstata salvata da Luciano Zauri, difensore della Lazio. Il fatto è successo domenica pomeriggio a Roma in un notoristorante in zona Ponte Milvio. La bambina, figlia dell’ex tennista Vincenzo Santopadre e di Karolina Boniek, ècaduta dentro una voragine, vicino al bagno del ristorante. Il pozzo era coperto da una pezzo di legno di duecentimetri. Zauri è riuscito, con una corda, a tirare su la bambina.GIUDICE, 10 SQUALIFICATI PER UN TURNO Sono 10 i calciatori squalificati in serie A dal giudice sportivo perun turno. Si tratta di Weiss (Pescara) e Giorgi (Atalanta), Behrami (Napoli), Bergessio (Catania), Cana(Lazio), Cherubin e Pazienza (Bologna), Garcia (Palermo), Lamela (Roma) e Modesto (Pescara). Unagiornata di squalifica inflitta anche all’allenatore del Siena Giuseppe Carillo.DEFERITO CELLINO PER CAGLIARI-ROMA Il Procuratore Federale ha deferito alla Commissione DisciplinareNazionale il presidente del Cagliari, Massimo Cellino «per aver posto in vendita i biglietti della gara Cagliari-Roma del 23/9/12 nonostante lo stadio Is Arenas avesse il nulla osta solo per lo svolgimento delle gare a portechiuse». Cellino è stato deferito anche per aver tentato di dedicare il settore della Curva Nord del nuovo stadioad un noto gruppo ultras.BILANCI, DEFERITO CAMPEDELLI, EX PRESIDENTE CESENA Il Procuratore Federale, a seguito dellasegnalazione della Covisoc, ha deferito anche il presidente e l’ex vicepresidente del Cesena Igor Campedelli eGraziano Pransani «per avere posto in essere condotte con le quali sono state destinate risorse finanziarie dellasocietà A.C. Cesena S.p.A. a vantaggio della società controllante Cesena 1940 S.r.l., in violazione del principiodi corretta gestione, nonché in violazione dell’obbligo di redigere il bilanci secondo i principi dettati dallanormativa federale».

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TERZO TECNICO DOPO DE CANIO E DEL NERIBallardini: «Genoa, ti tiri fuori soltanto attraverso il belgioco»Maurizio Moscatelli

GENOVA. Vuole un Genoa che sia prima di tutto «squadra»». Una parola semplice, quasi banale soprattuttoperché in fondo proprio di un gioco di squadra stiamo parlando. Ma quello che ha ripetuto più volte DavideBallardini nella sua seconda «prima volta»» al Signorini di Pegli è un concetto molto importante: «Ancora primadei giocatori, che sono di grande valore, lo sono stati in passato e dovranno esserlo da qui in avanti, il Genoadovrà essere squadra». Un primo allenamento guidato, poche parole con i giocatori e tanto lavoro da fare. Laseconda avventura in casa rossoblù, dopo aver raccolto l’eredità di Gasperini nel 2010 chiudendo la stagione aldecimo posto con 51 punti e vincendo entrambi i derby, inizia nella settimana forse più difficile, quella che porteràil Grifone sabato sera nella tana della capolista Juventus. «Ma tanto prima o poi dobbiamo affrontarle tutte». EBallardini ha già una sua idea sulla squadra che dovrà essere: «Voglio un Genoa che giochi palla a terra, conl’attacco che sia accompagnato da tutta la squadra e la difesa che inizi dagli attaccanti. Voglio una formazioneche raggiunga i risultati attraverso il bel gioco. La rosa? Credo si possa adattare al mio tipo di gioco ma devoancora valutare, sono appena arrivato». Un contratto sino a giugno e il peso di un passato fatto di ricordi positivi:«Ma il passato non conta più, ora conta solo il futuro e dobbiamo migliorare. Se questa squadra ha 17 punti vuoldire che ha meritato 17 punti, per ottenere dei risultati non bastano giocatori capaci, devi essere squadra».PREZIOSI: «COLPE MIE» Un cambio in panchina, il terzo in stagione dopo De Canio e Del Neri, che EnricoPreziosi ha poi spiegato così: «L’esonero di Del Neri? Quando perdi così tante partite c’è poco da dire - haspiegato il presidente rossoblù ai microfoni di Sky -. Mi prendo tutte le colpe e sono preoccupato da questasituazione. La B? Ho il terrore, ma se dovesse succedere bisogna accettare il risultato del campo perché vorràdire che ce lo siamo meritato, anche se sono convinto che non retrocederemo». Preziosi ha poi spiegato leragioni della scelta di Ballardini. «Al Genoa aveva già fatto benissimo e così ho preferito puntare su di lui».«ROSA COPERTA» Un Preziosi che sul mercato si è già mosso tantissimo, 6 finora i nuovi acquisti compresoMatuzalem, giocatore che Ballardini conosce per averlo già avuto alla Lazio. «Matuzalem è un giocatore digrande qualità, l’importante è che stia bene fisicamente, poi lui sa cosa deve fare». Il tecnico ravennate non haperò voluto parlare di altri movimenti possibili. «Non ho ancora parlato di mercato, né di acquisti o cessioni, maquesta rosa mi sembra abbastanza coperta in ogni ruolo. Ora penso solo che ci sarà tanto da lavorare e sonomolto contento di essere qui. Abbiamo un obiettivo comune che possiamo raggiungere col sostegno di tutti mac’è tanta strada da fare, quello fatto finora non è bastato». La ricetta per provare ad uscire dalla crisi in realtàBallardini l’ha già studiata. «Di sicuro conterà molto l’apporto dei giocatori più esperti, come Moretti, Antonelli eRossi, quelli che hanno già vissuto la mia passata esperienza o comunque giocatori come Frey per capirci,saranno tutti fondamentali». Una crisi di risultati e di gioco ma anche di prestazioni, eppure nonostante abbiadiretto appena un allenamento Ballardini non ha avuto una brutta impressione, anzi. «La mia sensazione è stataquella di essermi trovato di fronte a dei ragazzi per bene e comunque ora conterà solo quello che si farà da oggiin poi».

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ATALANTAACQUISTI: Budan (a, Palermo); Canini (d, Genoa); Giorgi (c, Palermo)CESSIONI: Manfredini (d, Genoa); Peluso (d, Juventus)OBIETTIVI: Contini (d, Siena); Ljvaia (c, Inter); Marrone (d, Juventus); Sampirisi (d, Genoa); Sansone (a, Torino)

BOLOGNAACQUISTI: nessunoCESSIONI: Pisanu (d, Montreal Impact)OBIETTIVI: Bizzarri (p, Lazio); Ibarbo (a, Cagliari); Moscardelli (a, Chievo); Rolan (a, Defensor Sporting); Rosati(p, Napoli); Sansone (a, Torino); Sorrentino (p, Chievo); Viviano (p, Fiorentina)

CAGLIARIACQUISTI: nessunoCESSIONI: Larrivey (a, Atlante)OBIETTIVI: Baraye (c, Lumezzane); Cabrera (c, Nacional Montevideo); Camporese (d, Fiorentina); Dianda (c,Ternana)

CATANIAACQUISTI: nessunoCESSIONI: Morimoto (a, Al Nasr)OBIETTIVI: Faurlin (c, Queens Park Rangers); Mugni (c, Colon); Pongracic (c, Osijek); Rivas (a, Verona);Sforzini (a, Grosseto)

CHIEVOACQUISTI: Seymour (c, Genoa)CESSIONI: Di Michele (a, Reggina); Viotti (p, Cremonese)OBIETTIVI: Acquafresca (a, Bologna); Bizzarri (p, Lazio); Brienza (c, Palermo); Carrizo (p, Lazio); Fabbrini (a,Udinese); Kurtic (c, Palermo); Llama (c, Fiorentina); Mannini (Siena); Riverola (a, Bologna); Rodriguez (a,Cesena); Romulo (c, Fiorentina); Rosati (p, Napoli); Ujkani (p, Palermo)

FIORENTINAACQUISTI: Larrondo (a, Siena); Rossi (a, Villarreal); Vecino (c, Nacional Montevideo)CESSIONI: Della Rocca (c, Siena); Olivera (c, Genoa)OBIETTIVI: Bovo (d, Genoa); Daprelà (d, Brescia); Icardi (a, Sampdoria); Insua (c, Sporting Lisbona); Schelotto(c, Atalanta); Thereau (a, Chievo); Ujkani (p, Palermo); Wolski (c, Legia Varsavia)

GENOAACQUISTI: Floro Flores (a, Granada); Manfredini (d, Atalanta); Matuzalem (c, Lazio); Nadarevic (c, Varese);Olivera (c, Fiorentina); Pisano (d, Palermo)CESSIONI: Alhassan (d, Udinese); Anselmo (c, Palermo); Canini (d, Atalanta); Merkel (c, Udinese); Piscitella (a,Modena); Seymour (c, Chievo)OBIETTIVI: Almiron (c, Catania); Bellomo (c, Bari); Bellusci (d, Catania); Camporese (d, Fiorentina); Fernandez(d, Napoli); Marchese (d, Catania); Neto (d, Siena); Portanova (d, Bologna); Schelotto (c, Atalanta); Zaccardo (d,

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Parma); Ziegler (d, Lokomotiv Mosca)

INTERACQUISTI: Rocchi (a, Lazio)CESSIONI: Sneijder (c, Galatasaray)OBIETTIVI: Andreolli (d, Chievo); Bellomo (c, Bari); Campagnaro (d, Napoli); Dzeko (a, Manchester City); Lodi(c, Catania); Paulinho (c, Corinthians); Schelotto (c, Atalanta); Sorrentino (p, Chievo)

JUVENTUSACQUISTI: Peluso (d, Atalanta)CESSIONI: Lucio (d, San Paolo)OBIETTIVI: Borriello (a, Genoa); Drogba (a, Shanghai Shenhua); Gabbiadini (a, Bologna); Immobile (a, Genoa);Lisandro Lopez (a, Lione); Llorente (a, Athletic Bilbao); Osvaldo (a, Roma); Walcott (a, Arsenal)

LAZIOACQUISTI: nessunoCESSIONI: Matuzalem (c, Genoa); Rocchi (a, Inter)OBIETTIVI: Arshavin (a, Arsenal); Gomaa (c, Enppi); Icardi (a, Sampdoria); Kuzmanovic (c, Stoccarda); Lampard(c, Chelsea); Nainggolan (c, Cagliari); Pizarro (c, Lanus); Ujkani (p, Palermo); Xandao (d, Sporting)

MILANACQUISTI: nessunoCESSIONI: Pato (a, Corinthians)OBIETTIVI: Balotelli (a, Manchester City); Chiriches (d, Steaua); Drogba (a, Shanghai Shenhua); Kakà (c, RealMadrid); Nainggolan (c, Cagliari); Osvaldo (a, Roma); Poli (c, Sampdoria); Strootman (c, Psv); Villa (a,Barcellona); Zaccardo (d, Parma)

NAPOLIACQUISTI: Armero (c, Udinese); Calaiò (a, Siena)CESSIONI: Aronica (d, Palermo); Dossena (c, Palermo)OBIETTIVI: Andreolli (d, Chievo); Astori (d, Cagliari); Burdisso (d, Roma); Neto (d, Siena); Radosevic (c, HajdukSpalato); Zaccardo (d, Parma)

PALERMOACQUISTI: Anselmo (c, Genoa); Aronica (d, Napoli); Dossena (c, Napoli)CESSIONI: Bertolo (c, Cruz Azul); Budan (a, Atalanta); Giorgi (c, Atalanta); Milanovic (d, Vicenza); Pisano (d,Genoa); Zahavi (c, Maccabi Tel Aviv)OBIETTIVI: Baros (a, Galatasaray); Bianchi (a, Torino); Bizzarri (p, Lazio); Borriello (a, Genoa); Buonanotte (a,Malaga); Fabbrini (a, Udinese); Romulo (c, Fiorentina); Sorrentino (p, Chievo)

PARMAACQUISTI: nessunoCESSIONI: nessunoOBIETTIVI: Boly (d, Auxerre); Llama (c, Fiorentina); Radosevic (c, Hajduk Spalato); Renzetti (d, Padova); Reyna(c, Alianza Lima)

PESCARAACQUISTI: Bianchi Arce (d, San Lorenzo); Caraglio (a, Rangers Talca); D’Agostino (c, Siena): Rizzo (c,Reggina)CESSIONI: Colucci (c, Reggina); Romagnoli (d, Spezia)OBIETTIVI: Ardemagni (a, Modena); Farnerud (c, Young Boys); Grozav (a, Petrolul Ploiesti); Kozak (a, Lazio);Ljvaia (c, Inter); Rodriguez (a, Cesena)

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ROMAACQUISTI: nessuno CESSIONI: Tallo (a, Bari)OBIETTIVI: Adryan (a, Flamengo); Bellomo (c, Bari); Koch (d, Zurigo); Ortiz (d, Olimpia Asuncion)

SAMPDORIAACQUISTI: Gavazzi (c, Vicenza)CESSIONI: nessunoOBIETTIVI: Bellusci (d, Catania); Cassani (d, Fiorentina); Contini (d, Siena); De Ceglie (d, Juventus); Dianda (c,Ternana); Fabbrini (a, Udinese); Lucchini (d, Atalanta); Sansone (a, Torino); Ziegler (d, Lokomotiv Mosca)

SIENAACQUISTI: Agra (c, Betis Siviglia); Della Rocca (c, Fiorentina); Pozzi (a, Sampdoria)CESSIONI: Calaiò (a, Napoli); Campagnolo (p, Cesena); Campos Toro (c, Udinese); D’Agostino (c, Pescara);Larrondo (a, Fiorentina); Martinez (d, Argentinos Juniors); Ribair Rodriguez (c, Boca Juniors)OBIETTIVI: Brienza (c, Palermo); Calello (c, Dinamo Zagabria); Dybala (a, Palermo); Emeghara (a, Lorient);Juan Antonio (a, Sampdoria); Livaja (a, Inter); Llama (c, Fiorentina); Longo (a, Espanyol); Perbet (a, Mons);Seferovic (a, Fiorentina); Uvini (d, Napoli); Viatri (a, Boca Juniors)

TORINOACQUISTI: Barreto (a, Udinese)CESSIONI: Agostini (d, Verona); De Feudis (c, Padova); Gorobsov (c, Nocerina); Migliorini (d, Como), Sgrigna(c, Verona)OBIETTIVI: Acquafresca (a, Bologna); Almiron (c, Catania); Bellusci (d, Catania); Benussi (p, Palermo); Donadel(c, Napoli); El Hamdaoui (a, Fiorentina); Livaja (a, Inter); Llama (c, Fiorentina); Lobont (p, Roma); Mariga (c,Inter); Miccoli (a, Palermo); M. Rigoni (c, Chievo); Seferovic (a, Fiorentina); Tissone (c, Sampdoria); Ujkani (p,Palermo)

UDINESEACQUISTI: Alhassan (d, Genoa); Campos Toro (c, Siena); Merkel (c, Genoa)CESSIONI: Armero (c, Napoli); Barreto (a, Torino); Willians (c, Internacional Porto Alegre)OBIETTIVI: Aguirre (a, Liverpool Montevideo); Ghoulam (d, Saint-Etienne); Perea (a, Deportivo Cali); Pintos (c,Defensor Sporting); Reyna (c, Alianza Lima)

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Humberto Honorio(Luparense) e l’ex Vampeta(Asti) durante la Supercoppaitaliana (Cassella/Div.c5)

Asti in casa Luparense: c’è voglia di rivincitaSerie A, 15ª giornata: i piemontesi al PalaBruel perriscattare il ko in Supercoppa (alle 20 su RaiSport2)SE C’È UN RIMPIANTO che ha l’Asti in questa stagione al momentopraticamente perfetta, è la Supercoppa Italiana del 4 dicembre contro l’AlterEgo Luparense. Si giocava a Bassano del Grappa, al PalaBruel, e gli Orangefurono sconfitti ai rigori al termine di 50’ di raro equilibrio. Stasera, la capolistatorna sul luogo del “delitto”, con la voglia di vendicare quella sconfitta einfilare il quindicesimo risultato utile consecutivo in campionato. E’ proprioLuparense-Asti – gara che sarà trasmessa in diretta su RaiSport 2 – il piattoforte della seconda di ritorno in Serie A (tutte le gare in contemporanea, alle20), primo turno infrasettimanale della stagione: primo l’Asti, quarta laLuparense, a 11 punti da una vetta che i Lupi lo scorso anno avevanoipotecato già nel girone di andata, proprio come ha fatto la squadra di SergioTabbia in questa stagione. Al momento, dopo oltre metà regular season,l’unica squadra che sembra in grado di contrastare l’Asti è la Lazio, distantequattro lunghezze e reduce da nove risultati utili di fila. Anche per ibiancocelesti, stasera, c’è un test durissimo, in casa della grande rivelazione(o conferma, a seconda dei punti di vista) di questa stagione: l’Acqua&SaponeFiderma di Massimiliano Bellarte, che proprio vincendo a Roma nel girone diandata, capì forse di avere le possibilità per stare al passo delle grandi. Prima contro quarta, seconda controterza: se le posizioni in classifica rimanessero tali e nei quarti non ci fossero scossoni, al momento le duesemifinali scudetto sarebbero queste.Obiettivo di chi insegue, è ovviamente quello di cambiare le gerarchie: al quinto posto, grazie alle ultime duevittorie, è risalita la Marca Futsal, che dopo l’avvento di Fernandez ha cominciato a marciare come ai vecchitempi. Stasera c’è una prova del nove, al PalaBoschetto di Ferrara in casa del Kaos: tanto per il valoredell’avversario (che già all’andata portò via un punto dal PalaMazzalovo), quanto per le assenze di Duarte eJonas, squalificati. C’è chi, a livello di giocatori fermati dal Giudice sportivo, sta addirittura peggio: è il Pescara diPatriarca, battuto venerdì a Montebelluna e oggi senza Nicolodi, Morgado e Davì contro un Franco GommeVenezia che proverà come lo scorso anno a fare lo scherzetto esterno agli abruzzesi. L’altro duello “regionale”della serata è quello tra AGSM Verona e Montesilvano: impari, almeno a guardare la classifica e lo 0-8dell’andata, ma se i gialloblù vogliono sperare quantomeno di giocarsi la salvezza ai playout, devono cominciarea fare punti. Un po’ come ha fatto il Real Rieti, a caccia a Putignano del sesto risultato utile di fila. Chiude ilprogramma la sfida tra neopromosse: Cogianco Genzano-Napoli. Le due formazioni hanno stati d’animocontrapposti: se i laziali, sulle ali dell’entusiasmo per la qualificazione alla Final Eight, hanno iniziato il girone diritorno battendo 6-2 il Venezia, i partenopei (esclusi in extremis dalla Coppa Italia) hanno perso le ultime duepartite casalinghe. Tarantino spera che, in trasferta, la rotta possa invertirsi già stasera.15ª GIORNATA (oggi ore 20): Acqua&Sapone Fiderma-Lazio, AGSM Verona-Montesilvano, Alter EgoLuparense-Asti (diretta RaiSport 2), Cogianco Genzano-Napoli, Kaos Futsal-Marca Futsal, Pescara-FrancoGomme Venezia, Promomedia Sport Five Putignano-Real RietiCLASSIFICA Asti 36, Lazio 32, Acqua&Sapone Fiderma 26, Alter Ego Luparense 25, Marca Futsal 24,Montesilvano e Cogianco Genzano 23, Pescara 21, Kaos Futsal (-1) e Napoli 19, Real Rieti 17, AGSM Verona 7,Franco Gomme Venezia 6, Promomedia Sport Five Putignano 0

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Rissa di Aversa: Montervino rischia la squalifica e ilDaspoROMA. L’Osservatorio sulle manifestazioni sportive del Viminale ha chiesto alla giustizia sportiva una durarisposta in merito al comportamento di Francesco Montervino, ex capitano del Napoli e ora giocatore dellaSalernitana, che domenica ad Aversa dopo aver segnato il gol risultato poi decisivo sull’esito del match invece diesultare ha provocato i sostenitori locali innescando una serie di scontri fra i tifosi per i quali sono scattate 10denunce per rissa aggravata. L’Osservatorio ha chiesto analoga durezza anche per i giocatori che dopo Siena-Sampdoria hanno scatenato un parapiglia in campo provocando un «clima di tensione» tra gli spettatori.Montervino ieri ha ridimensionato l’accaduto ma il rischio di squalifica e addirittura di un provvedimento Dasponei suoi confronti, suggerito dall’Osservatorio, sembra elevato.

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sguardo al futuroGiovanili Luparense da applausi Marani: «Le scuole, cherisorsa»SETTE scudetti in nove stagioni. E’ un record invidiabile quello collezionato dal Veneto nel panorama del futsalitaliano. Non un traguardo, ma un trampolino di lancio, perché, nella regione più rappresentata nella serie A difutsal, non si pensa soltanto al presente. Si programma anche il futuro, un futuro fatto di giovani e promettentiatleti. Circa 77 società giovanili “invadono”, infatti, il territorio veneto: 69 squadre maschili - di cui 34 del settoregiovanile (categorie allievi e giovanissimi) e 35 di attività di base (piccoli amici, pulcini e esordienti) - e 8 squadrefemminili, senza dimenticare gli 800 bambini tesserati in queste società di puro calcio a 5. Da circa un anno emezzo è decollato (anche) il progetto del settore giovanile dell’Alter Ego Luparense, alla guida del quale c’è ilbrasiliano Robson Marani, allenatore dalla lunga esperienza nei vivai, il cui esordio nella società veneta èavvenuto proprio in occasione del decollo dell’innovativa “cantera” biancoazzurra.Lo scorso mese, in occasione della Supercoppa italiana a Bassano del Grappa, nell’intervallo tra i due tempi,tutte le società giovanili dell’Alter Ego Luparense hanno sfilato in campo, dimostrando di fronte a tutto il calcio acinque italiano i risultati raccolti a metà del progetto. Piccoli amici, Pulcini, Esordienti, Giovanissimi, Allievi,Juniores e Under 21, queste le categorie portate avanti da Marani, per un totale di circa 100 ragazzi, tuttiappartenenti al bacino veneto. «Abbiamo cercato di attirare i bambini andando nelle scuole» ha raccontato, forteanche delle precedenti esperienze nel settore giovanile. «In Brasile il futsal è molto diffuso tra i bambini, tuttipartono dal calcio a 5 per poi accedere, solitamente dopo i 12 anni, al calcio a 11; in questo modo, acquisisconovelocità, tecnica, rafforzati dagli spazi di gioco ristretti». Nonostante gli importanti risultati già raggiunti, Maraninon nasconde le difficoltà incontrate nello start-up del progetto: «Nella tradizione italiana, in media 2 o 3 bambiniin ogni classe conoscono il calcio a 5 e quando siamo andati a presentare il nostro progetto nelle scuole, ciguardavano un po’ perplessi; ma ora il progetto è decollato e la risposta da parte dei bambini e delle loro famiglieè stata assolutamente positiva, oggi mi sento di dire che siamo una grande famiglia».Attualmente Robson Marani allena la Juniores e l’Under 21, ma segue premurosamente anche tutte le altrecategorie, formando tutti gli allenatori con corsi specifici , nei quali coinvolge anche alcuni ragazzi delle categoriepiù grandi. Riferendosi all’importante vetrina avuta nel corso della Coppa Italia, Marani ha poi ricordato che «asfilare c’era quasi il 100 per cento dei ragazzi del nostro settore giovanile: questo mi rende molto felice».Guardando al futuro del calcio a 5 giovanile e al prosieguo del progetto, il cui termine è stato per il momentostabilito tra un anno e mezzo, Marani ha espresso la sua soddisfazione e la sua voglia di continuare, per portaresempre più in Italia la sua esperienza e i suoi studi e per continuare a sperimentare le strategie migliori per lacrescita del settore giovanile della Luparense.

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IN PILLOLEGIUDICE Sono 7 i giocatori squalificati in vista della quindicesima giornata del campionato di Serie A, la secondadel girone di ritorno. Il Pescara, per il match con il Franco Gomme Venezia, dovrà fare a meno di Davì, espulso incasa della Marca, ma anche di Morgado e Nicolodi, che hanno raggiunto la quarta ammonizione. Due “fermati”anche nei trevigiani, in casa del Kaos senza Duarte e Jonas. Fuori per il turno infrasettimanale anche Callegarin(Franco Gomme Venezia) e De Luca (Napoli).MARCATORI Ecco le posizioni di vertice della graduatoria dei cannonieri della serie A.14 reti: Lima (Asti) e Kakà (Kaos Futsal)13: Cavinato (Asti)12: Patias (Asti) e Rogerio (Luparense)11: Saùl (Cogianco Genzano), Nicolodi (Pescara) e Canal (Luparense)

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Lo Monaco: aut-autal Chievo.Alternative Carrizo eBizzarri

Per l’attaccosuggestioneAmauri: soluzionemolto difficile.Intanto sale lacandidatura diCavenaghi

Pablo Carrizo, 28 anni, portiereargentino della Lazio(Bartoletti)

Ultimatum SorrentinoLuigi Butera

PALERMO. C’è un mini campionato che comincia, e ci sono anche dieci giorniper sistemare la squadra. Se poi Pietro Lo Monaco di tempo ce ne mettemeno, per il Palermo è anche meglio. La storia dice che i rosanero sonopenultimi in classifica e recita anche che da qui a metà marzo probabilmente sigiocheranno tutto per restare in Serie A. Domenica prossima a Cagliaricomincia un mini torneo di sette partite in cui il Palermo affronterà tutte

squadre che lottano (o quasi) per il suo stessoobiettivo: la salvezza. Tre gare il Palermo le giocherà intrasferta (Cagliari appunto, Chievo e Torino), quattro incasa (Atalanta, Pescara, Genoa e Siena). Insomma indue mesi il Palermo può costruire la salvezza oppureautodistruggersi. Il pareggio di sabato scorso con la

Lazio ha dato fiducia, i tifosi - malgrado le peripezie di quest’anno - hannorisposto positivamente all’invito della società che ha ribassato i prezzi dellecurve. E la gente in questo mini torneo potrebbe diventare proprio l’arma in piùdel Palermo. «Siamo contenti della risposta del pubblico - dice Lo Monaco - lagente da qui alla fine può recitare un ruolo importante. Per questa ragioneabbiamo già deciso che abbasseremo i prezzi anche per la prossima partitainterna con l’Atalanta». Per quell’impegno il Palermo sarà al completo, perchéil mercato sarà già chiuso. Le caselle da riempire sono ancora un paio, i nomisempre gli stessi, anche se spuntano vecchie suggestioni. Il riferimento è adAmauri , nome che ad ogni sessione di mercato viene sempre accostato al“suo” Palermo. I rumors dicono che ci sarebbe stato un contatto fra Zamparinie il collega Ghirardi del Parma per capire qual è la situazione dell’attaccante

che nelle gerarchie d i Donadoni è stato scalzato daBelfodil . L’operazione in ogni caso non è per nientefacile, sia perché Amauri guadagna tanto, sia perchésull’italo-brasiliano ci sono anche Fluminense eFlamengo, sia perché il Parma non vorrebbeprivarsene. Suggestione o meno, è chiaro che LoMonaco deve cercare un attaccante con l’identikit diAmauri, anche perché Budan è stato ceduto in prestito

all’Atalanta. La pista Rolando Bianchi appare poco praticabile, così come quella per Acquafresca . I rinforzipotrebbero arrivare dall’estero: Baros non è ancora un discorso sepolto, dall’Argentina si parla di Viatri del Bocae anche di Sperdutti del Newell’s, dalla Spagna di Cavenaghi del Villarreal. CASO PORTIERE Oggi, invece, dovrebbe essere il giorno giusto per chiudere in un senso o nell’altro laquestione Sorrentino . La settimana scorsa il Palermo ha fatto la sua offerta (due milioni più la metà di Kurtic ) eil Chievo l’ha rifiutata. Nel frattempo Sorrentino non si è allenato e ha anche saltato la partita con il Parma. Ieri LoMonaco ha dato un nuovo ultimatum al Chievo ma l’offerta non è più la stessa: dall’operazione esce Kurtic, alChievo andrebbero tre milioni più uno di bonus in caso di salvezza del Palermo. Lo Monaco aspetta una rispostaentro oggi, dopodiché rivolgerà le sue attenzioni altrove ( Carrizo l’alternativa principale con in subordine l’altrolaziale Albano Bizzarri . Altra cessione è quella di Zahavi : l’israeliano torna in patria al Maccabi Tel Aviv, per luicontratto di tre anni e mezzo.

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Mezzaroma: «E’cambiato tutto, labanca non cisponsorizzerà più».E i tifosi hannochiesto un incontrocon l’ad della MontePaschi

Massimo Mezzaroma, 40 anni

la crisi societaria dei toscaniOra Siena scopre la paura di stare senza calcioGENNARO GROPPA PAOLA BALSOMINI

SIENA. La crisi del Siena è una sorta di fotografia della situazione che si stavivendo nella città “isola felice” (ex?) toscana. Ciò che sta avvenendo avvicinai limiti del grottesco, compresa l’aggressione subita fuori dallo stadio dalpresidente Mezzaroma . Domenica il nervosismo si respirava nell’aria allostadio “Franchi”. La contestazione verso la dirigenza è stata dura. In città si

respira tristezza, quasi rassegnazione: «La BancaMonte dei Paschi ha spiegato il presidente - nonrinnoverà la sponsorizzazione che scadrà a giugno(versava 8 milioni di euro all’anno nelle casse del Siena). Adesso dobbiamo ottimizzaretutto ciò che abbiamo». Quando si dice ottimizzare e riorganizzare si intende vendere.Vendere i migliori giocatori che poi sono anche quelli che pesano maggiormente sul monteingaggi: »Deve venire uno da Roma per spiegarvi che la situazione a Siena non è più lastessa di alcuni anni fa?», ha detto Mezzaroma, che ricorda di essere venuto a Siena“quando esistevano altre condizioni”. Sono passati tre anni, ma nessuno oggi parla più di

costruire un nuovo stadio. La città, oggi senza un sindaco, si prepara al voto per le comunali: ma dello stadio edel Siena parlano in pochi: i problemi, in questo momento, sono altri. Alcuni gruppi organizzati della tifoseriaincontreranno giovedì l’ad della banca Monte dei Paschi Fabrizio Viola : “Babbo Monte”. Farà da genitore anchequesta volta? E IACHINI ATTACCA E ieri sera Beppe Iachini è tornato siulla lite con Gastaldello in campo: «Anche nel primotempo era finito qualche pallone in campo e nessuno aveva detto niente. Io ero al limite dell’area tecnica, ho vistoil pallone che rotolava in campo e non so cosa sia successo a Gastaldello . Forse ha avuto uno sfogo dettatodal fatto che era in svantaggio la Samp. Comunque poteva risparmiarselo perché forse non si ricorda chequando l’anno scorso sono arrivato ad allenare la Sampdoria l’ho trovato bianco in faccia perché aveva giàpassato una retrocessione e cinque mesi d’inferno. Poi dopo, a giugno, è andato ad alzare le bandiere. Mai dalui mi sarei aspettato un comportamento così, e pensare che una volta che era andato via Palombo gli avevodato pure la fascia. Spero di non aver conosciuto un’altra persona. Però sono solo questioni di campo e comenascono finiscono, quindi voglio chiuderla lì».

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Il bomber ha chiestoa Vilanova di essereceduto a gennaio

Il n. 1 emergentedell’Atletico Madridin orbita blaugrana.United su Garay persostituireFerdinand ma c’èpure il Real

Il bomber David Villa, 31 anni, èapprodato al Barcellona nel2010 (Ap) Il portiere belgaThibaut Courtois, 20 anni,dell’Atletico Madrid (Liverani)

Barcellona-Villa, addio Porta aperta a CourtoisWALTER PEROSINO

DAVID Villa ha deciso di dire addio al Barcellona seguendo l’esempio delportiere Victor Valdes che la scorsa settimana ha annunciato che nonrinnoverà il contratto in scadenza nel giugno 2014. L’attaccante ieri si èincontrato con l’allenatore Tito Vilanova al quale ha comunicato l’intenzionedi chiedere al club la cessione già nella finestra di mercato di gennaio. ElGuaje non si sente più parte del progetto catalano e la prospettiva di finire aimargini anche nelle convocazioni del ct iberico Del Bosque , soprattutto

nell’anno che introduce al Mondiale brasiliano conl’antipasto della Confederation Cup in calendario agiugno, l’ha convinto ad uscire allo scoperto. Ipretendenti non mancano anche perché Villa i gol li hasempre segnati - quest’anno 10 in 23 partite, la

maggior parte disputate partendo dalla panchina - almeno fino a quando ungrave infortunio, la frattura della tibia, non l’ha costretto a saltare praticamentela scorsa stagione. La definitiva esplosione di Lionel Messi e la costanza direndimento di Pedro e Tello , hanno convinto Vilanova a utilizzare l’ex bomberdel Valencia con parsimonia. NUMERO UNO A proposito di Valdes, il Barcellona ha cominciato a sondare ilmercato alla ricerca di un valido sostituto. Scontato l’accostamento conThibaut Courtois , baby portiere fenomeno dell’Atletico Madrid e tra i piùvotati al Golden Boy, il concorso di Tuttosport . Le prime parole sulla vicendasono del padre Thierry: «In questo momento non c’è niente di nuovo.Restiamo in contatto con l’allenatore dei portieri del Chelsea che monitoraormai da tempo le prestazioni di Thibaut. Nei prossimi giorni incontreremo idirigenti dell’Atletico per parlare per la prima volta del suo futuro». INTRECCIO TRA BIG Sir Alex Ferguson progetta il futuro del ManchesterUnited con largo anticipo. In difesa diventa fondamentale individuare al piùpresto l’erede di un pilastro della squadra, cioè Rio Ferdinand il cui contrattoscadrà a giugno. L’obiettivo del manager scozzese si è concentrato su Ezequiel Garay del Benfica, come harivelato il club portoghese. L’argentino, infatti, è stato visionato diverse volte nelle ultime settimane e il parereespresso dagli osservatori dei Red Devils è sempre stato positivo. L’unico problema che dovrà affrontare

Ferguson è legato al contratto di Garay sul quale il Real Madrid, dove il difensore hamilitato per un paio di stagioni fino al 2011, detiene ancora un diritto di prelazione in casodi cessione da parte del Benfica. MOSSE SCOZZESI L’Arsenal ha pianificato la sua campagna di rafforzamento,necessaria vista la situazione di classifica dove il rischio di mancare l’accesso allaChampions League è molto concreto: il primo nome sulla lista di Arsene Wenger è quellodel centrocampista Victor Wanyama , protagonista della positiva stagione europea delCeltic che negli ottavi sfiderà la Juventus. Il keniano, fratello dell’interista MacDonald

Mariga , è legato al club scozzese fino al 2015, ma la trattativa è stata avviata e, nel caso di un esito positivo,priverebbe la squadra allenata da Lennon di un giocatore fondamentale. Il Celtic, comunque, è molto attivo sulmercato anglossazione visto che chiesto al Burnley informazioni sull’attaccante Charlie Austin che potrebbeessere il sostituto ideale di Gary Hooper destinato al Norwich in Premier League per una cifra vicina agli ottomilioni di sterline. FLOP LONDINESE L’innesto di Marko Marin al Chelsea si è rivelato un clamoroso flop come testimoniano lesporadiche presenze in campo. Il tedesco prelevato in estate dal Werder Brema, è finito stitolato dallaconcorrenza interna. Fali Ramadani , agente dal fantasista, è chiaro: «Sono arrivate proposte interessanti dadiversi club europei e cercheremo una soluzione che gli permetta di tornare protagonista». Marin può contare sudiverse proposte provenienti dalla Russia, ma non disdegna un eventuale ritorno in Bundesliga. PARIGI ADDIO E’ ufficialmente conclusa la parentesi francese dell’esperto difensore Lugano , trattato nellescorse stagioni anche dalla Juventus. Ignorato da Carlo Ancelotti al Paris Saint Germain, l’uruguaiano avevapiù volte chiesto di essere ceduto ed è stato accontentato in queste ore con la cessione al Malaga con la formuladel prestito con diritto di riscatto. Con gli spagnoli Lugano potrà anche permettersi il lusso di giocare inChampions League.

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La salvezza dell’Ajaccio passa per i gol e le bizzedell’incorreggibile MutuSIMONE ROVERA

PARIGI. Si può odiare o amare fino all’eccesso, ma con Adrian Mutu l’unica cosa impossibile è rimanereindifferenti. Sabato sera contro il Valenciennes l’ex attaccante della Fiorentina ha giocato forse la sua migliorpartita in Ligue1, ma dopo il gol del vantaggio segnato al 30’ e l’espulsione provocata di Angoula, ecco l’erroreche fa disperare i tifosi dello Stade Francois Coty. Il rigore che può chiudere la partita (66’) prima lo segna, maquando troppi suoi compagni sono entrati in area ed è da ripetere, poi se lo fa parare da Penneteau cercando “ilcucchiaio”.SCUSE A META’ «Mutu si scusa a metà», titolava domenica mattina l’Equipe che definiva l’ex bianconero“snervante anche quando gioca bene” soprattutto perché in superiorità numerica l’Ajaccio veniva raggiuntosull’1-1 dal Valenciennes. «Mi dispiace di aver sbagliato il rigore, ma non di averlo tirato in quel modo - sidifendeva il romeno -. Prendo le mie responsabilità, nella mia carriera ne ho segnati molti di rigori così». Ed èvero. Già contro il Nancy quest’anno aveva realizzato il gol dell’1-1 con un rigore alla “Panenka”, quello che aFirenze era un po’ il suo marchio di fabbrica. Mutu ne segnò uno anche con la maglia del Cesena, nel novembre2011, contro il Genoa beffando Sebastien Frey, suo ex compagno ai tempi della Fiorentina. Né quel gol, né glialtri 7 realizzati in campionato (28 presenze) con la maglia dei romagnoli erano bastati nella passata stagione, avincere la sua prima sfida in una squadra da salvezza. Oggi il rumeno in Corsica spera di centrare l’impresa. Perora è a quota 5 in 15 partite, forse un po’ al di sotto delle attese, ma come tiene a sottolineare il rumeno, ci sonoben 7 tra pali e traverse che gli impediscono di salire di qualche gradino nella classifica dei marcatori. L’obiettivostagionale, dichiarato a inizio dicembre a France Football, è arrivare a 15 reti e portare l’Ajaccio tra le prime 10della Ligue1. Oggi con 21 punti in 20 giornate è solo 16° , fuori dalla “zone rouge”, ma il vantaggio sul Reims(18° a 19 punti) è minimo. L’Ajaccio vanta il terzultimo attacco del campionato (22 gol) e nonostante le criticheche ha ricevuto in questi primi mesi, Mutu resta determinante per la salvezza. Ovviamente non dovrà piùsbagliare dagli 11 metri, anche se in Ligue1, la stagione degli specialisti del dischetto è disastrosa (30% dierrori). Ma Mutu non è uno qualunque e al prossimo rigore cercherà di lasciare tutti senza parole, e non senzagol.

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PREMIER LEAGUECaccia allo United il piano di ManciniVALERIO CAMMARANO

MANCHESTER. Non sbagliare nemmeno una mossa da qui al 6 aprile e sperare in qualche passo falso deiconcittadini. È impervia la strada verso il secondo titolo di fila per il Manchester City, ma almeno, dopo il pari deiRed Devils col Tottenham, l’impresa non sembra più impossibile. Roberto Mancini qualche giorno fa avevadichiarato che se la sua squadra fosse arrivata con 4-5 punti di svantaggio allo scontro diretto, in programma il 6aprile a Old Trafford, sarebbe stato felice.CALENDARIO L’obiettivo è già raggiunto, perché dopo la 23ª giornata di Premier proprio 5 sono le lunghezzeche dividono le due formazioni di Manchester, ma da qui alla partita della stagione manca parecchio. E,soprattutto, il calendario è favorevole ai Red Devils. I Citizens hanno almeno tre partite toste, in casa conLiverpool e Chelsea e fuori con l’Everton, mentre per la banda Ferguson l’unico impegno sulla carta pericolosoè quello del 2 febbraio a Craven Cottage col Fulham, oltre all’impegno casalingo con l’Everton. Il City, però, ha ilvantaggio di giocare solo su due fronti, Premier e Fa Cup. Ferguson, invece, oltre che in campionato e in Coppa,è ancora in ballo anche in Champions e ha dichiarato di puntare alla tripletta. Il 13 febbraio al Bernabeu c’èl’andata degli ottavi col Real Madrid con ritorno in programma il 5 marzo. Il passaggio del turno significherebbeulteriori fatiche per i Red Devils, l’eliminazione potrebbe avere un pesante contraccolpo psicologico.LEZIONE La lezione dello scorso anno, quando il City fu capace di recuperare 8 punti nelle ultime 6 giornate, unpaio di cose ai Red Devils dovrebbe averle insegnate. Primo, mai dare per morti i concittadini. Secondo, ledistrazioni, come il gol concesso a Clint Dempsey al 93’, si possono pagare care.

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NASCE IL BAYERN DI GUARDIOLAGotze, Beñat e Isco le scelte di Herr PepRAFFAELE R. RIVERSO

BARCELLONA. Messi, Xavi, Iniesta. Il trio delle meraviglie del Barcellona. Con loro sul terreno di gioco e PepGuardiola a bordo campo, i blaugrana sono entrati nell’Olimpo delle migliori squadre della storia. Ed è perquesto motivo che subito dopo aver firmato il triennale che lo lega al Bayern Monaco fino al 2016, il tecnicocatalano ha fatto tre nomi ai suoi nuovi dirigenti. E poco male se gli originali sono e resteranno a Barcellona.Guardiola ha già individuato i tre cloni a cui affidare le redini dei bavaresi: Mario Gotze, Beñat Etxebarria eFrancisco Román Alarcón Suárez, meglio conosciuto come Isco. I fantasisti di Borussia Dortmund e Málaga,entrambi classe ‘92, sono due dei migliori giovani del continente, non a caso premiati con gli ultimi due Goldenboy. Beñat (1987), invece, è il leader del Betis Siviglia, la grande sorpresa della Liga.IL “BARÇA-BAYERN” E se Gotze ha tutte le qualità per esaudire i desideri di Guardiola, che ha pensato per luialla posizione di falso centravanti alla Messi, Isco ha i requisiti necessari a ripercorrere l’eccellente traiettoria diAndrés Iniesta. Estro e genialità al servizio della squadra. Infine, Beñat, cresciuto nell’Athletic Bilbao e diventatogrande in riva al Guadalquivir, ha piedi e testa degni dei migliori registi. Il ventiquattrenne basco, non è ancoraparagonabile a Xavi, anche se alla sua età, il cervello del Barça e della Roja non aveva ancora vinto niente.Almeno da protagonista. Con Javi Martínez alla Piqué (centrale dai piedi buoni) e Schweinsteiger nellaposizione di Busquets, l’ossatura del “Barça-Bayern” è già pronta. Se a questi aggiungiamo anche un certoNeymar, grande estimatore di Guardiola («Sarebbe un sogno giocare per lui»), rimane solo un dubbio: ci saràspazio per Frank Ribéry e Arjen Robben? Tutto dipende da come si adatteranno agli schemi di “Herr Pep”. Incaso contrario, i precedenti di Ronaldinho e Eto’o non depongono a loro favore.

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Oggi c’è anche Tunisia-Algeria

GIRONE ASud Africa-Capo Verde 0-0, Angola-Marocco 0-0. Classifica: Sud Africa, Angola, Marocco e Capo Verde 1.Prossimo turno (domani): ore 16, Sud Africa-Angola; ore 19, Marocco-Capo Verde.

GIRONE BGhana-Congo 2-2 (pt 40’ Badu/G; st 4’ Asamoah/G, 9’ Mabi/C, 24’ rig. Mbokani/C); Mali-Niger 1-0 (st 39’ Keita).Classifica: Mali 3, Ghana e Congo 1, Niger 0. Prossimo turno (24/1): ore 16, Ghana-Mali; ore 19, Niger-Congo

GIRONE CZambia-Etiopia 1-1 (pt 48’ Mbesuma/Z; st 20’ Girma/E), Nigeria-Burkina Faso 1-1 (pt 23’ Emenike; st 49’ Traoré).Classifica:Nigeria, Etiopia, Zambia, Burkina Faso 1. Prossimo turno (25/1): ore 16, Zambia-Nigeria; ore 19,Burkina Faso-Etiopia.

GIRONE DOggi, ore 16 Costa d’Avorio-Togo; ore 19 Tunisia-Algeria. Prossimo turno (26/1): ore 16 Costa d’Avorio-Tunisia; ore 19 Algeria-Togo

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Strappano l’1-1 alloZambia campione ealla Nigeria

L’Etiopia, rimasta in10 alla mezz’ora,acciuffa l’incredibilepunto con Girma. Eil Burkina Faso al94’ gode con Traoré

NELSPRUIT. L’esultanza diAdane Girma, autore dellostorico pari etiope sulloZambia (Reuters)

Etiopia e Burkina Faso pareggi dentro la storiaL’EQUILIBRIO continua a regnare sovrano nella 29ª edizione della Coppad’Africa. Pareva potesse essere tutto semplice per i detentori dello Zambiacontro l’Etiopia, 110ª nel ranking Fifa, senza mai particolari squilli nella storiadel trofeo se non una partecipazione nel 1957, alla prima edizione, quandoperse in finale dall’Egitto. E invece alla fine ne è uscito un 1-1 che sta quasi

stretto agli etiopi, considerate le occasioni avute. Già,perché complice l’atteggiamento un po’ svagato delloZambia, l’Etiopia aveva una grossa occasione perpassare già al 25’ quando Chisamba tranciava in areaSaladin Said, lanciato solo a rete. Dal dischetto andava

lo stesso Said, tiro angolato ma debole, Mweene il portiere dello Zambiasventava in angolo. Il pericolo scosso faceva crescere i detentori del titoloche, approfittando dell’espulsione di Tassew al 35’, in superiorità numerica segnavano nel recupero del primotempo il gol del vantaggio con Mbesuma, in rete con un bel destro. Tutto in discesa per lo Zambia? Macché,nella ripresa dagli spogliatoi usciva tutta un’altra Etiopia, capace di domimare la partita per tutto il secondotempo. Il gol giungeva meritatissimo al 20’ al termine di una bella manovra dove lo Zambia stava quasi aguardare permettendo a Girma di segnare un pareggio storico, poi tenuto senza troppi affanni fino a fine gara.Alla quinta partita della Coppa d’Africa è uscito dunque il 4° pari, un risultato che potrebbe lasciare qualche

chance di qualificazione anche agli etiopi. AQUILE BEFFATE Nella sfida delle 19, pareva tutto sempre per la Nigeria contro ilpiccolo Burkina Faso, il favore del pronostico era tutto per le superaquile nigeriane. Einvece a sorpresa ne è uscito il quinto pari su sei gare della Coppa d’Africa. La Nigeria siè trovata in vantaggio al 23’ grazie a Emenike, in gol su assist di Ideye. Nel resto dellagara le aquile nigeriane hanno dato l’impressione di voler controllare la gara senzaspremersi troppo cercando di risparmiare energie per le prossime uscite. Ma dopo aver

rimediato qualche cartellino giallo di troppo, alla mezz’ora della ripresa restavano in 10 per l’espulsione diAmbrose per somma di ammonizioni. Tuttavia, nell’ultimo quarto d’ora, nonostante l’inferiorità numerica, laNigeria giocava meglio, arrivando a divorarsi il 2-0 con Uche. Finché al 94’ il Burkina Faso, nell’ultima occasionebuona della gara, trovava l’insperato pari con Traoré, abile ed inserirsi nella difesa nigeriana approfittando diqualche amnesia di troppo delle aquile. Un girone dove regna dunque l’equilibrio totale, tutte le squadre con unpunto e con lo stesso numero di gol segnati. Venerdì si gioca la seconda giornata, e sia Zambia-Nigeria cheBurkina Faso-Etiopia varranno mezza qualificazione: chi finalmente riuscirà a vincere avrà mezza qualificazionein tasca. R.E.

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OGGI COSTA D’AVORIO-TOGODrogba ci riprova Sfida ad AdebayorOGGI si entra nel vivo della Coppa d’Africa, si gioca Costa d’Avorio-Togo che semplificata per noi europei è lasfida fra Didier Drogba ed Emmanuel Adebayor, due fra i maggior calciatori di successo del calcio africano. Unarivalità fra i due che dura tutto l’anno, in Premier League, con Drogba alfiere del Chelsea e Adebayor stella delTottenham (che negli ultimi tempi non brilla molto, in verità). Assieme ai detentori dello Zambia, i favori delpronostico sono proprio per la Costa d’Avorio. Ma Drogba non ci sta e anzi, preferisce scrollarsi di dosso i panniscomodi del favorito. «Chi decide chi sono i favoriti? - Si domanda - non penso che si debba pensare a noi comeai favoriti. L’anno scorso, in Champions League, Barcellona e Bayern Monaco erano le grandi favorite per lavittoria finale ma poi la coppa l’abbiamo vinta noi col Chelsea. Nel calcio non puoi mai dire che cosa succederà».Già, ci dev’essere un po’ di scaramanzia nelle parole di Drogba che fallì un rigore nella finale dell’anno scorsodella Coppa d’Africa, persa dalla Costa d’Avorio dallo Zambia proprio dal dischetto. Ma anche nell’edizione del2006, terminata ai rigori contro l’Egitto, Drogba fallì il suo turno dal dischetto. Una coppa maledetta, insomma,quella d’Africa per lui, forse il trofeo che più manca alla sua lunga carriera, Drogba compie 35 anni l’11 marzo equesta potrebbe essere la sua ultima occasione per aggiudicarsi il trofeo continentale e dimenticarsi delle duefinali perse. Più giovane Adebayor, 29 anni il 26 febbraio, che però non gioca in una nazionale forte come quellaivoriana. Il suo Togo però, vuole giocarsela, è la nazionale che nel 2010, mentre andava a giocare la Coppad’Africa in Angola, il pullman della squadra fu attaccato con un bilancio di tre morti e parecchi feriti. Un episodioche spinse Adebayor a ritirarsi dalla nazionale, salvo poi ripensarci nel novembre del 2011, una volta rassicuratodalla federazione togolese sulle misure di sicurezza. Ora, da leader dei suoi, Adebayor parla così: «La partitacontro la Costa d’Avorio è molto difficile da affrontare. Ma nel calcio le cose possono cambiare moltovelocemente e anche quando si parte per sfavoriti si può trasformare la partita in un successo».L’ALTRA PARTITA Alle 19, con Tunisia-Algeria, l’altra sfida del girone D, si chiude la prima giornata della fase agironi della Coppa d’Africa. Sfida che non manca d’interesse: le nazionali nordafricane magari non possonocompetere sotto il piano atletico con le altre. Ma tatticamente, essendo più vicine all’Europa, si presentano incampo meglio organizzate. E chissà che da questo “derby” fra due nazioni che non proprio si amano, possauscire una squadra in grado di arrivare alla finale di Johannesburg del 10 febbraio.R.E.

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Le due lombarde sigiocano il 4° posto.Tra i biancorossi,Troest sostituiscelo squalificatoCarrozzieri. Calorinon sa se rischiareCaracciolo, non almeglio

Fabrizio Castori, 58 anniAlessandro Calori, 46 anni

IL RECUPERO ALLE 18.30Tra Varese e Brescia in palio i playoffALICE PELLEGRINI ANGELA SCARAMUZZA

QUI VARESE E’ un Varese che vuole sfruttare al massimo il fattore campoottenendo la quinta vittoria casalinga consecutiva, quello che alle 18.30, saràimpegnato nel recupero contro il Brescia. La gara, rinviata a Santo Stefanoper nebbia, è uno scontro playoff. Le lombarde, con il Varese in vantaggio di

soli due punti, sono infatti alle spalle di Sassuolo,Livorno e Verona (squadre che hanno dimostrato diavere un altro passo) e non si vogliono far sfuggirel’occasione di recuperare terreno. Il Varese vuolerimanere solo al 4° posto che al momento condividecon l’Empoli. Fabrizio Castori si trova a dover fare iconti con la pesante cessione di Nadarevic al Genoa:il tecnico attende i rinforzi promessi (l’arrivo a luicongeniale sarebbe quello del sampdoriano JuanAntonio ), sostituisce lo squalificato Carrozzieri con

Troest e punta tutto sulla coppia d’attacco Ebagua e Neto Pereira . QUI BRESCIA Torna in campo a distanza di ventidue giorni dal 5-0 al Crotoneil Brescia di Alessandro Calori . E sul piatto c’è subito una porta da leccarsi ibaffi. Vincendo infatti le rondinelle raggiungerebbero il 4° posto. Uno scontrodiretto ad alta tensione quello dell’Ossola. Anche se il tecnico ancora non hadigerito la decisione di giocare questo match così presto: «In un primo temposi era parlato del 19 gennaio, ma noi ci eravamo subito opposti. Quello trovatoè semplicemente un compromesso. E come tale né buono né cattivo. Inoltrenoi possiamo parlare fin che vogliamo, ma tanto decidono gli altri». A luitoccherà decidere se rischiare Andrea Caracciolo , che ha appenarecuperato da uno stiramento al polpaccio. Per il resto rosa al completo,tranne Antonio Caracciolo acciaccato e lo squalificato Scaglia .

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Promosso il tecnicodella Berretti. Ilpresidente Tesoroaccusa Ferrario eLegittimo:«Restano solo pergodersi lostipendio»

Antonio Toma, tecnico delLecce (Liverani)

Lecce: via Lerda, ecco TomaSTEFANO LOPETRONE

LECCE. Doveva essere un’allegra cavalcata verso la Serie B. L’esperienzaleccese di Franco Lerda invece si è risolta in un clamoroso fallimento. Lasconfitta di San Marino infatti ha avuto un prezzo alto per il Lecce. Ha causatola perdita del primato, provocato l’esonero del tecnico ed una lunga coda diveleni. Il tecnico è stato sollevato dall’incarico ieri mattina, ma la notiziaaleggiava nell’ambiente giallorosso già da domenica sera. Il presidente Savino

Tesoro ha ritenuto colma la misura dopo il quinto ko incampionato. Al posto dell’allenatore piemontese è statopromosso Antonio Toma , tecnico salentino alla guidadella formazione Berretti (15 vittorie in altrettante gare,con 74 gol fatti e appena 10 subiti). Fatale a Lerda,ancor più del secondo posto e delle sconfitte, unagestione turbolenta dello spogliatoio e l’involuzione digioco e risultati a partire da novembre. LA PROMOZIONE Toma ha da qualche mese

terminato il corso di Seconda Categoria a Coverciano. Da allenatore vanta una carriera vincente nei dilettanti,una buona esperienza a Pisa (salvezza nel 2005/’06 con Gianluca Petrachi direttore sportivo), una menofortunata ad Alghero (Serie D). Per alcune stagioni è stato collaboratore di Antonio Conte (Bari e Atalanta),prima di approdare nel settore giovanile del Lecce. Il suo credo calcistico è il 4-2-4. L’avvento sulla panchinagiallorossa di Toma scuote anche le strategie di mercato. Innanzitutto la società punta a recuperare una risorsaimportante come Guillermo Giacomazzi , da Lerda sempre più marginalizzato nonostante una militanzadecennale con la maglia del Lecce. Con lui si vuol recuperare il rendimento di calciatori esperti ma non ancoradeterminanti: Esposito , Pià , Chevanton , Jeda . Sono stati tolti dal mercato due giovani che Toma conoscebene, Malcore e Rosafio . Ed è saltato il trasferimento dell’esterno sinistro Travner . Il nuovo allenatore ed ilsuo staff (quello di Lerda è stato esonerato in blocco) saranno presentati questo pomeriggio al Via del Mare. LE REAZIONI Non sono passate inosservate le dichiarazioni postpartita di Savino Tesoro, che aveva accusatoalcuni dei suoi tesserati: «Non possiamo acquistare nessun difensore, perché in rosa ci sono giocatori chepercepiscono stipendi da Serie A e non giocano. Per noi sono inutili, ci mettono in difficoltà. Chiedo loro unminimo di dignità. Hanno offerte ma preferiscono starsene nel Salento a godersi lo stipendio. Ferrario è uno diquei giocatori che non vogliono andarsene. Stesso discorso per Legittimo ». I due calciatori hanno annunciatoquerela nei confronti del loro presidente.

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Il difensore arriva dalPescara. Nuovoassalto a Sforzini

Il Grossetoscavalca ilCittadella nellacorsa a Piovaccari.Bogdani va alVarese. Il Padovaallo sprint perDellafiore. Reggina-Colucci fino al 2015

Simone Romagnoli, 22 anni,scende in serie B (Liverani)Ferdinando Sforzini, 28 anni,attaccante del Grosseto(Liverani)

Spezia: RomagnoliANTONINO MILONE STEFANO SALANDIN

TRA obiettivi quasi sfumati e altri che riprendono vigore, il mercato delloSpezia è destinato a “zampillare” colpi a profusione. In difesa si registra unadecisa frenata su Christian Terlizzi (che il Pescara non molla) e AlessandroPotenza (in scadenza a Catania, ma l’intesa col giocatore non c’è), mentre èfatta per l’arrivo del 22enne Simone Romagnoli , centrale che il clubabruzzese gestisce in comproprietà col Milan e che approda in Liguria con laformula del prestito secco. Basta così? Macché. In porta è ufficiale l’ingresso

in rosa di Enrico Guarna dall’Ascoli, sulla fascia siinsiste col Brescia per Fabio Daprelà (monitorato pureda Pescara e Genoa), ma è in attacco che lo Speziasta pianificando il colpo grosso. Già, perché è tornatacaldissima la pista che conduce a Ferdinando Sforzini

. Ieri il bomber del Grosseto ha incontrato il patron Piero Camilli per chiederegaranzie (ritocchi, magari) sul suo ingaggio, ma pure su ciò che accadrà almercato dei toscani negli ultimi dieci giorni di trattative. E l’incastro decisivo sista concretizzando: con Sforzini in (possibile, non ancora sicura) uscita, ilGrosseto della coppia formata da Nelso Ricci e Piero Tomei si è lanciato condecisione su Federico Piovaccari , attaccante in partenza dal Novara ma ilcui cartellino è di proprietà della Sampdoria. Sul giocatore era ripiombato ilCittadella che avrebbe voluto riportarlo alla base, ma il Grosseto si è inserito e- pur con tutte le difficoltà del caso - sta provando a chiudere la trattativa. Inattacco, peraltro, i toscani non mollano neppure l’affare legato a MatteoMomentè , in uscita dal Varese, mentre a centrocampo c’è stato un contattocol Bologna per Nico Pulzetti . NON SOLO VARESE Il ds Mauro Milanese sta per siglare un bel colpo per ilreparto avanzato: dal Siena è in arrivo l’albanese Erjon Bogdani , autore delgol-vittoria domenica contro la Sampdoria e per il quale anche la Regginaaveva mostrato un certo interesse. Lo stesso Varese è molto vicino a unobiettivo di prospettiva per la porta: col club austriaco del Lustenau si stastringendo per il giovane Reuf Durakovic (classe ’94), nazionale under 19

bosniaco. C’era il Livorno sulle sue tracce, così come ilclub toscano si era mosso per Juan Antonio , in uscitadalla Sampdoria e pure lui sul taccuino del Varese. Il dsElio Signorelli accelera per un colpo in mediana: sesal ta Duncan (Inter), è pronto l’assalto al croatoDamjan Djokovic del Cesena. I romagnoli stringonoper alcuni nomi a lungo caldeggiati: ufficializzato ilritorno del difensore Massimo Volta in prestito dalla Sampdoria, i bianconeri spingono perun nuovo ingresso a centrocampo, da scegliere tra l’uruguaiano Guillermo Giacomazzi(la cui permanenza a Lecce è tutta da verificare dopo il cambio Lerda - Toma in

panchina), il nazionale peruviano Rinaldo Cruzado del Chievo, sondato dallo stesso Livorno, ma soprattuttoManuel Coppola del Siena. In tema di squadre di alta classifica, il Verona ha praticamente chiuso per l’arrivo deldifensore centrale Matteo Bianchetti , il cui cartellino è a metà fra Inter e Varese. ALTRE TRATTATIVE Il Padova tiene vivo il discorso legato al portiere Emanuele Belardi , il cui arrivo restasubordinato alla partenza di Luca Anania (sondato dal Lecce). Ma la vera novità è in difesa: superata laconcorrenza del Grosseto, il ds Fabrizio Salvatori è molto vicino a Paolo Hernan Dellafiore . Oltre ai sondaggiper l’attacco, la Reggina ha ufficializzato il ritorno di Giuseppe Colucci (contratto fino al 2015) nell’ambito dellacessione della metà di Giuseppe Rizzo al Pescara con conguaglio di mezzo milione a beneficio dei calabresi. Ilsogno degli amaranto si chiama Pasquale Foggia : l’esterno, in scadenza di contratto, è sempre più in rotta conla Lazio e non disdegnerebbe l’ipotesi di un rientro a Reggio Calabria. Si va verso uno scambio in Veneto traTommaso Bellazzini (al Vicenza) e Mattia Minesso (al Cittadella). Il Brescia rinnova il contratto al franceseSébastien De Maio e insiste col Pescara per Emmanuel Cascione . Il Crotone è alla stretta conclusiva per duecolpi: Lorenzo Del Prete , terzino destro del Novara e Lorenzo Crisetig , centrocampista di scuola Inter, pocoutilizzato allo Spezia.

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LEGA PRO1ª DIVISIONE GIRONE BAvellino affossato Il Latina resta primoPAGANESE-AVELLINO 4-1MARCATORI: pt 43’ Angiulli; st 12’ e 30’ Caturano, 23’ e 45’ ScarpaPAGANESE (3-5-2): Robertiello 6; Pepe 6.5, Fusco 6.5, Fernandez 6.5; Nunzella 7, Tortori 6 (1’ st Scarpa7.5), Romondini 6.5, Soligo 6, Franco 6 (29’ st Puglisi ng); Caturano 7.5, Girardi 6 (20’ st Fava 6). A disp.Pergamena, Perrotta, Lulli, Babù. All. Malafronte 6AVELLINO (4-3-1-2): Fumagalli 6; Bittante 5, Fabbro 5, De Giosa 5, Pezzella 5; Bariti 6 (36’ st Millesi ng),D’Angelo 6 (31’ st Herrera ng), Massimo 5 (35’ st Arini ng); Angiulli 6; Biancolino 5, Castaldo 5.5. A disp.Orlandi, Zappacosta, Panatti, Izzo. All. Rastelli 6ARBITRO: Ros di Pordenone 6NOTE: 1.500 spettatori. Ammoniti: Fabbro, Pepe, Fernandez e Bittante per gioco falloso. Angoli: 4-3 perla Paganese. Recupero tempo: pt 0’, st 3’PAGANI. Nel posticipo di Prima divisione girone B, la Paganese si aggiudica l’atteso derby campano control’Avellino. Decidono la gara le doppiette di Scarpa e Caturano. Eppure a sbloccare il risultato sono i ragazzi diRastelli che si portano in vantaggio al 43’ con una rete di Angiulli sugli sviluppi di un contropiede. La Paganesetrova la forza per reagire nella ripresa e pareggia i conti con Caturano al 12’. Dopo poco più di dieci minuti un golsu colpo di testa di Scarpa manda in visibilio il pubblico azzurrostellato. Ancora Scarpa e Caturano vanno asegno nel finale. Un’occasione mancata per l’Avellino che deve rimandare il sorpasso in vetta sul Latina.BARBARA RUGGIERO (OPTA)CLASSIFICA: Latina (-1) 37; Avellino 35; Frosinone (-1) 30; Nocerina, Pisa, Perugia (-1) 27; Paganese,Prato 25; Benevento, Viareggio 23; Gubbio 22; Catanzaro 21; Andria (-2) 20; Barletta 14; Carrarese 13;Sorrento 12

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MERCATOColpo Reggiana c’è Paolo ZanettiGUIDO FERRARO

REGGIANA e Venezia mettono a segno due innesti di spessore per il centrocampo: Paolo Zanetti prelevato dalSorrento per gli emiliani, i veneti Andrea Marconi dalla Pro Vercelli, preferito al più esperto Roberto Previtaliche la Cremonese sta trattando con l’Andria. I pugliesi hanno ingaggiato il fantasista argentino Andres Bottiglieridal Voghera. La Nocerina, dopo il rifiuto di Adrian Ricchiuti che preferisce rimanere al Catania, per l’attacco stapensando ad Alessio Viola della Reggina e al transalpino Julien Rantier che il Perugia non trattiene. Il Gubbiosta stringendo i tempi per l’esterno offensivo Matteo Di Piazza della Pro Vercelli mentre lascia gli umbri FilippoMaria Scardina che via Roma va a Poggibonsi. Il Prato valuta il difensore Gianluca Nocentini del Sorrento. IlPavia rinuncia alla punta Giampiero Romano che potrebbe accasarsi a Casale o al Mantova che valuta lapossibilità di far rientrare Jacopo Cernigoi dal Milan. All’Aversa Normanna la punta Maurizio Peluso dalGavorrano che ottiene dai campani l’interno Luigi Viola. Il Fano prende dal Bellaria il difensore Enrico Fantini. Ildg Raffaele Ferrara della Pro Patria valuta le cessioni dei centrocampisti Nicola Campinoti e Marco Ghidoli el’esterno Simone Dell’Acqua, per i primi due ci sarebbero Campobasso e Fondi, per il terzo ci sono Bellaria eVigor Lamezia. (OPTA)

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20 richieste d’arrestoJuve Stabia: indagato Manniello per combineCASTELLAMMARE DI STABIA. Juve Stabia nella bufera per il seguito dell’inchiesta Golden Gol 2 che vedeindagato il presidente Franco Manniello dalla Direzione Distrettuale Antimafia. L’accusa è relativa alla presuntaofferta di 50.000 euro da parte di Manniello (insieme a Roberto Amodio, Francesco Avallone e MicheleScannapieco) ai calciatori rossoneri Biancone e Spadavecchia, per truccare il derby Juve Stabia-Sorrentonell’aprile del 2009. L’inchiesta ha già prodotto richieste d’arresto per alcuni indagati, tra i quali Roberto Amodio,ex dg e ad della Juve Stabia. Sono 20 gli avvisi di chiusura delle indagini preliminari: coinvolgono ancheSpadavecchia e Biancone. Tra gli episodi ricostruiti dal pm c’è l’aggressione ai calciatori della Juve Stabia che,sconfitti per 1-0 a Pistoia, nel marzo del 2009 furono «circondati da decine di sedicenti tifosi, taluni dei qualitravisati, e fatti oggetto di schiaffi, sputi, insulti e colpi di cinghia». La Procura indica tra i responsabilidell’episodio l’ex direttore generale della Juve Stabia, Roberto Amodio, accusato anche di far parte del clancamorristico dei D’Alessandro.

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Prima Lauda oraWolff: i tedeschidopo il flop s’affidanoagli uomini diVienna

Toto Wolff, 41 anni Niki Lauda,53 anni Il box Mercedes: NicoRosberg con il gruppo degliingegneri davanti ai monitor.Quest’anno l’altro pilota saràLewis Hamilton

Mercedes impero d’Austria

GIORGIO PASINI

APPARENTEMENTE è tedesco, in realtà la Formula 1 parla sempre piùaustriaco. Prima l’invenzione Red Bull del bibitaro Dietrich Mateschitz , cheda tre anni vede la sua creatura blu dominare il Mondiale; adesso larivoluzione in casa Mercedes con l’arrivo nelle stanze dei bottoni (e dei soldi)di Niki Lauda e Toto Wolff . In comune un passato (più o meno illustre) dapilota e un presente da businessmen di successo, ma soprattutto laprovenienza: Vienna. Roba da Große Österreich a far impallidire la storia e ilsogno di Große Deutschland che il ritorno della Daimler (Mercedes) nel Circus

aveva fatto pregustare a molti nostalgici (senza andarefino a Hitler e per restare in Formula 1, basta ricordarei campionati mondiali 1954 e 1955 dominati dalleFrecce d’Argento con Manuel Fangio ). CON I SOLDI D’altronde la Mercedes qualcosa diclamoroso doveva pur fare per invertire la rotta ecancellare questi tre anni di flop (l’ultima stagione

quinto posto nella classifica costruttori, 9° di Nico Roberg e 13° di MichaelSchumacher in quella piloti). Così ecco il tre volte campione del mondo ches’è stufato di aerei e s’è re-innamorato delle corse, ma che soprattutto haportato in dote al promesso wunderteam Lewis Hamilton per sostituire il pensionato Schumi. Wolff, noto nontanto per i suoi risultati (una 24 Ore del Nürburgring nel ‘94) e per aver sposato la pilota scozzese SusieStoddart , quanto per i suoi successi manageriali (una squadra nel DTM, l’ingresso in Williams e la gestione digiovani talenti, tra i quali il finlandese Valtteri Bottas ), perché ha deciso di ampliare i suoi orizzonti e di investirepiù in grande. Entrambi, come si apprende nel comunicato Mercedes che ieri ha ufficializzato l’arrivo di Wolffanticipato il giorno prima dalla stampa, sono diventati azionisti del team: Niki con il ruolo di presidente, Toto conquello molto più operativo di amministratore delegato.

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Le grandi manovredel team tedesco:un anno fa il superteam di ingegneri,poi Hamilton, ora inuovi azionisti. Matutte queste teste siaccorderanno?

PER I GIOVANI «Lascio la Williams con ottimi rapporti - afferma Wolff, che però resterà azionista anche del teamdi Sir Frank : si dice col 16% delle quote, ndr) -. Il team mi mancherà e auguro a tutti loto la miglior sorte per ilfuturo. La Mercedes è uno dei più importanti partecipanti al motorismo sportivo mondiale. Non solo sono ungrande tifoso, ma anche un amico di lunga data e un entusiasta del brand. Guardo avanti a questa sfida siaperché la nuova stagione sia carica di successi, sia concentrandomi sulla promozione di nuovi talenti». Insomma,

una nuova scuola di piloti, per non dover strapagare quelli cresciuti altrove. Comesuccesso in questi tra anni con Michael Schumacher. Come succederà nei prossimi trecon Hamilton, ingaggiato per 19 milioni di euro a stagione. A TUTTO COSTA E proprio i soldi, come svelato alcune settimane fa da Schumi, sonostati «un fattore» degli scarsi risultati della Mercedes dal suo ritorno globale (e non piùsolo come motorista) in F1: 1 vittoria (con Rosberg in Cina l’anno scorso) e 6 podi (1 conSchumacher) in 58 gare. Poco. Ma il budget era inferiore a quello di Red Bull e Ferrari, idue top team in quanto a copertura finanziaria, nonché McLaren. Eppure ne sono statispesi. Un anno e mezzo fa per rafforzare lo staff tecnico, ingaggiando Aldo Costa appena

silurato dalla Ferrari e Geoffrey Willis , l’uomo che ha portato gli studi di fluidodinamica in F1 e che è cresciutoinsieme ad Adrian Newey . Il parmense come responsabile della Progettazione e dello Sviluppo (la W04 cheverrà presentata il 4 febbraio sarà la prima Mercedes disegnata in toto da lui), l’inglese come direttore dellatecnologia, ovvero capo dell’aerodinamica e della simulazione (s’è scoperto che la Mercedes, come la Ferrari, hapagato l’inadeguatezza della propria galleria del vento, che lavorava in scala 50% e non 60%). BRAWN RESTA? I due hanno affiancato il direttore tecnico Rob Bell (ex Benetton e Renault), creando unastruttura tecnica a tre teste. Pesanti, visto che tutti e tre in passato sono stati capi assoluti in grandi team. Senzacontare che c’è sempre Ross Brawn , il team principal che ha fatto la fortuna di Benetton e Ferrari, inventandosipoi la meteora BrawnGP (col Mondiale vinto più dalla stregoneria doppio diffusore che da Button nel 2009)acquistata per 1 dollaro dalla Honda e rivenduta a 100 milioni (!!!) un anno dopo alla Mercedes. Brawn cheresterà, come il suo socio Nick Fry , ma che rischia sempre più di fare la fine di Norbert Haug , il vicepresidentedella Mercedes silurato da poco. Per far posto al nuovo team targato Austria, appunto. Con tante teste chedovranno mettere in condizione Hamilton di vincere il prima possibile. La questione è: andranno d’accordo?Conoscete il detto, no? Tanti galli in un pollaio...

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L’inglese visita ilMuseo Mercedes diStoccarda: «Vivoper vincere. ConRed Bull, Ferrari eMcLaren sarà dura,ma saremocompetivi»

Hamilton tra le Mercedesstoriche

Intanto Hamilton fa la prima foto vestito d’argentoSTOCCARDA. «Vivo per vincere». Lewis Hamilton s’è presentato così allasua prima uscita ufficiale vestito d’argento. L’inglese, reduce da una settimana

di duro allenamento in montagna, ieri ha visitato ilMuseo Mercedes a Stoccarda. «Sicuramente sarà duraessere competitivi, battere gente già pronta per staredavanti come Red Bull, Ferrari e McLaren, ma nonpenso sia impossibile». Hamilton ha poi parlato dei suoiprimi contatti con il team. «Sono stato a Brackleyall’inizio di dicembre. E’ stato bello vedere tantoentusiasmo e l’incredibile determinazione che c’è infabbrica. Mi ha dato un sacco di motivazione per

affrontare l’inverno». La nuova auto (W04) la vedremo solo il 4 febbraio aJerez, il giorno prima dei test. «Penso che sarà un anno interessante.Imparare e lavorare con nuove persone è sempre una sfida enorme. Credoche sarà un viaggio divertente». McLAREN 50 La sua ex scuderia invece ha presentato il logo che compariràsulle auto per celebrare i cinquant’anni della McLaren, che cadranno il 2settembre 2013.

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Felipe Massa, protagonista neigiorni scorsi a Campiglio(Reuters)

QUI FERRARIMassa prova il sedile e chatta con i tifosiFelipe sale sul primo telaio in montaggio a Maranello eregala un dietro le quinte di WrooomMARANELLO. Mancava da Maranello da poco più di un mese, dalla festa diNatale con le famiglie dei dipendenti della Ferrari ma, a parte la neve ancorarimasta dopo le precipitazioni dei giorni scorsi e il cantiere della nuova sededella Scuderia che sta prendendo forma, ben poco è cambiato per FelipeMassa, ormai un veterano della Scuderia. Reduce dalla settimana di Wrooome dalla parentesi calcistica di domenica pomeriggio a San Siro, il pilotabrasiliano ha incontrato tutti i suoi ingegneri per farsi aggiornare sullo sviluppodella nuova monoposto e ha potuto anche effettuare la prova di sedile sulprimo telaio in assemblaggio al reparto Montaggio Vetture. La giornata si èconclusa con la prima videochat dell’anno con i tifosi: quaranta minuti didomande e risposte con internauti di tutto il mondo.I MOMENTI DIFFICILI Felipe ha affrontato diversi temi, di natura personale eprofessionale. A chi ha chiesto cosa potessero fare i tifosi per la squadra ilbrasiliano ha risposto che i sostenitori della Rossa fanno molto più di quanto cisi possa aspettare e che non gli si potrebbe assolutamente chiedere altro.Interrogato sulla prima metà della passata stagione, Felipe ha parlato di unperiodo che è riuscito a lasciarsi alle spalle grazie al sostegno di tutta lasquadra, che ha sempre creduto in lui, e della sua famiglia che lo ha aiutato apensare che i momenti difficili esistono per tutti. Della sua carriera Massa non cambierebbe nulla, perché anchese non è ancora riuscito a conquistare il titolo mondiale ha vinto molte gare e ha vissuto esperienze che lo hannoreso un uomo felice. Impossibile sbilanciarsi su quello che sarà l’esito dei test di febbraio, certamente importantiper arrivare preparati alla prima gara, a prescindere da quanto possa essere veloce la macchina inquell’occasione, perché la Formula 1 è uno sport dove le cose possono cambiare molto.A TUTTO SOCIAL A proposito dei social network Felipe si è dichiarato entusiasta, perché mezzo per farsiconoscere meglio, senza esagerare, anche al di fuori dell’ambiente lavorativo. Proprio dall’esperienza vissuta alWrooom, Massa ha voluto regalare alla rete alcuni momenti della settimana trascorsa a Campiglio per mostrarequel che c’è oltre all’essere un pilota professionista, ossia un ragazzo come tanti, che ama ridere e scherzare.Felipe non pensa ancora a cosa farà una volta terminata l’esperienza in F1, perché finché si ha voglia di correree si prova emozione nel farlo bisogna rimanere concentrati al 100%. Poi si vedrà, certamente qualcosa legato almondo dei motori, la sua grande passione. La preparazione fisica è importante in questo periodo, occorreallenarsi tutti i giorni, duramente, ma Felipe è fortunato perché ama molto lo sport (calcio, tennis, sci), oltre alfatto di appartenere ad una squadra a cui cerca e cercherà sempre di dare il massimo.

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LE ULTIME NOVITA’Glock scaricato Caterham a JerezUN nuovo posto libero e una casella “presentazioni” in meno. Timo Glock resta senza volante e la CaterhamCT03 si svelerà il 5 febbraio sull apit-lane di Jerez, prima di scendere in pista per i primi test invernali. LaMarussia ha annunciato il divorzio consensuale col pilota tedesco e che non esiste ancora un sostituto.«Abbiamo dovuto adottare misure per garantirci il futuro a lungo termine - dice il team principal Jonh Booth -. Lacrisi economica prevale sul resto e il momento è complicato per tutti, compresi i team di F1». Insomma, unaquestione di soldi. Evidentemente non bastano quelli portati dal debuttante britannico Max Chilton e quindi ameno di tre settimane dai primi test stagionali il mercato piloti si complica ancora di più. Sono 3 (su 22) i sedilivuoti: uno alla Marussia, alla Caterham (in lizza il russo Vitaly Petrov e i brasiliani Bruno Senna e Luis Razia) euno alla Force India (lotta tra il tedesco Sutil e il francese Bianchi, sponsorizzato Ferrari).

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Week-end a Kitzbuehel e Maribor ultimo test perstrappare un passSONO dodici i convocati dal dt maschile Claudio Ravetto per il prossimo fine settimana a Kitzbuehel. Sullacelebre pista Streif sono in programma venerdì 25 un superG (ore 11.30), sabato 26 una discesa (ore 11.30) edomenica 27 uno slalom (ore 10.15 e 13.30) che vale anche per la combinata classica. Per le gare velociselezionati Siegmar Klotz, Dominik Paris, Werner Heel, Christof Innerhofer, Peter Fill e Matteo Marsaglia. Per ipali stretti saranno invece presenti Giuliano Razzoli, Stefano Gross, Roberto Nani, Manfred Moelgg, CristianDeville e Patrick Thaler. Dal canto loro, le donne si spostano invece in Slovenia, a Maribor, per un gigantesabato 26 (ore 10.00 e 13.15) e uno slalom domenica 27 gennaio (ore 9.15 e 12.15), prove per le quali ildirettore tecnico Raimund Plancker ha convocato Francesca Marsaglia, Lisa Agerer, Denise Karbon, NadiaFanchini, Manuela Moelgg, Chiara Costazza, Irene Curtoni, Elena Curtoni, Michela Azzola e Sarah Pardeller.Frattanto le ragazze prepareranno la due giorni sulla pista Radvanje con tre giorni di allenamento a Ravascletto,in provincia di Udine.

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RAZZOLI «Miavvicino all’atletache vinse l’oroolimpico»

«Settimo aWengen: un granderisultato, perchéavevo due soligiorni diallenamento negliultimi 23. E poi gliinfortuni e il cambiodi materiali...»

Giuliano Razzoli, 28 anni,recentemente è passato daNordica a Fischer,ricominciando praticamentedaccapo

SCI ALPINO«Al Mondiale tornerò quello di Vancouver»PAOLO VIBERTI

GLI azzurri dello sci alpino maschile tornano da Wengen con alcune certezze(i velocisti volano, Innerhofer sente aria di... Mondiale e Moelgg è unesempio di continuità), con due liete novelle ( Razzoli sta ritrovando sestesso, Gross ha superato il momento buio) e con un paio di dubbi cheriguardano Deville e Thaler , ben lontani dal loro standard migliore. Restando

alla prova di domenica tra i pali stretti, ha benimpressionato la performance di Giuliano Razzoli, cheha strappato il pass per i Mondiali di Schladming con ilsettimo posto. Tutto qui?, si potrebbe obiettare. E’ lostesso olimpionico di Vancouver 2010 a rispondere. Giuliano, perché quel settimo posto è così

importante? «Perché è stato ottenuto con il pettorale 20, perché è arrivato al termine di unperiodo di 23 giorni in cui mi sono allenato bene solo 2 volte e perché hodovuto modificare molte cose dopo il cambio di materiale nel corso dellastagione». Gli esigui allenamenti sono conseguenziali agli infortuni? «Sì, non mi sono proprio fatto mancare nulla. Avevo fatto qualcosa di positivo a Campiglio e poi a Zagabria,quindi mi sono bloccato alla schiena». Ad Adelboden comunque s’era già rivisto un Razzoli in crescita... «E’ vero, ma Wengen mi ha dato risposte ancora più rassicuranti, perché oltretutto su quella pista non aveva maicombinato nulla di esaltante nella mia carriera». E adesso si va a Kitzbuehel... «Dove invece mi sono trovato bene in passato. E conto proprio là di mettere un altro tassello verso il Mondiale diSchladming».

C’è un piccolo problema: ci sono cinque azzurri qualificati ma solo quattro postiper lo slalom del 17. Chi resta fuori? «Io spero di essere tra i convocati, ma rimetto la decisione ai tecnici e mi fido ciecamentedelle loro scelte». Pare che la tendenza sia quelle di portare cinque “specialisti” e di procedere allaselezione qualche giorno prima della gara... «Non lo so, ma ripeto di essere tranquillissimo. Gli allenatori e il ct sanno chi va più omeno forte». Domanda a bruciapelo: quanto vale il Razzoli attuale rispetto a quello olimpionicodi Vancouver?

«Non voglio apparire presuntuoso, ma credo davvero di poter arrivare a Schladming nella stessa condizione ditre anni fa in Canada». Certo che le mancheranno dei... pali con i nuovi materiali, giusto? «Sì, giusto. Anche per questo, dopo Kitz mi sottoporrò ad allenamenti supplementari per entrare ancor di più insintonia con gli nuovi sci». Certo che lei ha corso un bel rischio a cambiare durante la stagione... «Ho rischiato, tutti sono stati molto comprensivi e li ringrazio. Ho pensato ai prossimi Mondiali ma anche ai Giochidi Sochi». Giuliano, scusi la chiusa un po’ sdolcinata: Innerhofer ha detto che la fidanzata Martina l’ha trasformato.Lei com’è messo a love story? «Ho una ragazza, si chiama Eleonora, il nostro rapporto dura da oltre un anno e lei non ha niente a che fare conlo sci. Ma va tutto benissimo, mi creda...».

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Alain Delord (al centro)festeggiato a bordo della Orion(Ap) I soccorsi a Delord: asinistra la zattera su cui èrimasto 3 giorni (Ansa)

Tre giorni in balia dell’oceano: salvoUn 64enne francese stava seguendo la rotta dellaVendée Globe: lo ha raccolto una nave da crocieraPER TRE GIORNI su una scialuppa di salvataggio. Per tre giorni in balia dionde che hanno reso difficili le operazioni di recupero. Alla fine però il 64enneAlain Delord ce l’ha fatta e ora può derubricare ciò che gli è accaduto comeuna brutta disavventura. Un naufragio che si è svolto 380 miglia nautiche asudovest della Tasmania, mentre il velista francese seguiva la rotta di unadelle gare più famose al mondo, la Vendée Globe.DA OTTOBRE Delord era salpato dalla Francia in ottobre, anticipando di unpaio di settimane la partenza degli skipper professionisti in gara: lui avevascelto di affrontare il giro del mondo da ovest a est a bordo di un 11 metribattezzato Tchouk Tchouk Nougat. Dopo più di 80 giorni di navigazione edopo aver passato capo Leeuwin, nel corso di una tempesta Delord ha persol’albero, quando si trovava a quasi 400 miglia dalla terra più vicina, laTasmania. A quel punto si sono attivati i soccorsi ed è stato chiesto alla Orion,una nave da crociera, l’imbarcazione più vicina, di dirigersi verso il francese.«Ci trovavamo 680 miglia a sud di Delord quando siamo stati contattati dalRescue Coordination Center australiano - ha dichiarato il capitano MikeTaylor, comandante della Orion che aveva a bordo 100 passeggeri ed eraimpegnata in una crociera di due settimane -. Abbiamo impiegato 53 ore perraggiungerlo e senza il supporto dell’Rcc non lo avremmo mai individuato: lavisibilità era ridotta e la scialuppa arancione appariva e scompariva in mezzoalle onde». Delord aveva abbandonato il Tchouk Tchouk Nougat venerdì,perché oltre all’albero distrutto aveva riportato danni anche allo scafo. Il giornosuccessivo l’autorità australiana per la sicurezza marittima era riuscita aparacadutargli cibo, acqua e una trasmittente per riuscire a mantenere uncontatto costante. Un aiuto fondamentale per evitare il peggio.QUANDO SOLDINI SALVÒ LA AUTISSIER «Quando lo abbiamo raccoltoera in condizioni migliori di quanto ci aspettassimo per un 64enne innavigazione da quasi tre mesi e in balia delle onde per tre giorni...»prosegueTaylor. Merito dell’intervento tempestivo delle autorità australiane,che furono decisive anche in occasione della Vendée Globe di sedici anni fa,quando salvarono Thierry Dubois e Tony Bullimore, che si rovesciarono adistanza di poche ore l’uno dall’altro. In quell’edizione della gara non ci fuinvece nulla da fare per il canadese Gerry Roufs. A quella Vendée Globeprese parte anche la francese Isabelle Autissier che pochi anni dopo, nel1999, venne salvata da Giovanni Soldini mentre entrambi partecipavano allaAround Alone. Il velista italiano - attualmente impegnato con Maserati nel tentativo di record New York sanFrancisco - in quell’occasione lottò contro il tempo per raggiungere la Autissier, naufragata a 2.000 miglia daCapo Horn.A.SCH.

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L’austriaco Herbst conocchiali forniti di mini-telecamera (Reuters)

VERSO SCHLADMINGOcchiali-telecamera austriaci come cavie per lospettacolo tv(p.vib) L’austriaco Reinfried Herbst è stato l’ultimo atleta-cavia a provare ingara una nuova mini-telecamera incastonata negli occhiali da sci. Loslalomista ha fatto seguito ad alcuni esperimenti fatti sempre dall’Austriadurante le prove femminili di Aare. La televisione Orf sta stringendo i tempicon la ditta costruttrice del brevetto (è la Riedel, la stessa che fornì un mini-impianto trasmittente a Felix Baumgartner, durante il suo volo da oltre 39 milametri) alfine di utilizzare l’’effetto... Formula 1 sin dai Mondiali di Schladming,dal 5 febbraio prossimo. La mini-camera è interna agli occhiali e non invasivaall’esterno, per evitare problemi aerodinamici o possibili incidenti in seguitoall’impatto con i pali.CASSE RIENTRERA’ IL 23 febbraio A GARMISCHProsegue la riabilitazione diMattia Casse dopo la frattura del trochite e della testa omerale della spallasinistra rimediata nel corso della discesa di Lake Louise dello scorso 24gennaio. Il 23enne poliziotto di Ulzio (To) ha tolto l’immobilizzazione da circa tre settimane e si è concentrato sullafase riabilitativa presso la Fisioclinic di Milano che dovrebbe portarlo ad allenarsi col resto della squadra diCoppa del mondo di velocità al termine delle gare iridate di Schladming, con l’obiettivo di ripresentarsi sul circuitopiù importante nella discesa di Garmisch del 23 febbraio.IL FIGLIO DI THEOLIER VINCE A KIRCHBERGGiornata particolare per Jacques Theolier, il tecnico di riferimentoper slalomisti e gigantisti azzurri: mentre lui si stava occupando dello speciale di Wengen, suo figlio Steven chefa parte della Nazionale francese si imponeva per la prima volta in carriera tra i paletti stretti di Kirchberg. Sesto ilprimo degli azzurri, ovvero Riccardo Tonetti.LOVE STORY PER BJOERNDALEN, L’EX DELLA SANTER?Una notizia-gossip viene riportata dal sitowintersport-news e riguarda il biathlon. Negli ultimi tempi si è sparsa una voce negli ambineti dello sport del tira escia: alla base dell’improvvisa separazione fra Ole Einar Bjoerndalen e Nathalie Santer vi sarebbe un’altradonna, nientemeno che Darya Domracheva. Il condizionale è d’obbligo, ma i rumors affermano che il più grandebiathleta di tutti i tempi si sia reso protagonista di una scappatella estiva con la ventiseienne di Minsk aObertilliach dove la nazionale bielorussa stava svolgendo uno stage di allenamento. Il tradimento è però statoscoperto e ha causato la fine del rapporto fra lo scandinavo e l’ex biathleta italiana. Non è chiaro se fraBjoerndalen e Domracheva si sia intrecciata una relazione vera e propria oppure se sia stata solo un’avventuraestiva dalle imprevedibili conseguenze.

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WOJCIECHOWSKI«Il mio idolo èGortat, lui ce l’hafatta»

Jakub “Kuba” Wojciechowski,23 anni e 2,12 da Lodz. Eitaliano di formazione. Hagiocato 28 partite in Serie A(Foto omaggio GreenpinkPMS)

«A Torino sogno la Nba Voglio pure l’Europeo»PIERO GUERRINI

PRIMO paradosso di Kuba: è italiano di formazione perché cresciuto qui egioca come tale a basket, ma nazionale di Polonia perché di Lodz. Secondoparadosso di Kuba: gioca in terza divisione dei canestri, ma - appunto - puòandare a Euro 2013. E tutta la sua storia è curiosa. Bambino, giocava acalcio. Forse questo lo ha aiutato a perfezionare una rapidità di piedi inusuale.Jakub Wojciechowski è un segreto evidente (è 2,12...) dei successi della PMSTorino capolista in DNA, ambiziosa assai. Almeno quanto lui, approdato aTreviso a neppure 16 anni. Kuba, ci racconta gli inizi e l’arrivo in Italia? «Una botta di fortuna. Mia madre era vicedirettrice di una scuola dove unallenatore voleva creare una classe-squadra. Io giocavo a calcio come papà.

Ho provato con diffidenza, mi è piaciuto un sacco. Pocodopo mi ha visto uno scout polacco della Benetton. Cihanno chiamati, tutta la famiglia è andata in Ghirada edè stato facile convincersi. Ho visto subito EttoreMessina, Mordente. L’Inizio è stato però quasi tragico:non parlavo italiano, non capivo, eppure dovevo

andare a scuola. Però ho fatto amicizia con i compagni, con Sandri che ora èa Torino con me. Abbiamo vinto lo scudetto Under 19, con De Nicolao,Alessandro Gentile, Loschi. Eravamo forti». Li ha capito che sarebbe diventato un giocatore vero? «No prima, quando ho capito cos’era la formazione italiana, 4 anni di settoregiovanile mi avrebbero permesso di giocare da italiano». Cosa fa un 2,12 di gran potenziale in terza serie? «Volevo giocare tanto per crescere. Secondo: ho trovato una società sana, ambiziosa come me, che mi ha datofiducia. A Casalpusterlengo invece non ho avuto spazio, a Treviso dipendeva dai coach. La mia sfida è uguale aquella PMS. Salire in LegAdue, vincere». All’Europeo pensa? La Polonia ha cambiato ct, con Bauermann. «L’estate scorsa è stato fantastico, c’erano Szewczyk (Venezia) e Ignerski (Sassari). C’era soprattutto MarcinGortat, centro Nba. Mancava Lampe... Spero di essere chiamato da Bauermann, lui sa come vincere, perguadagnarmi il posto. Sfidare l’Italia sarebbe divertente, ma dovremo qualificarci entrambe». Allenarsi con un asso Nba? «Fantastico, si vede la differenza a tal punto che non so spiegarla appieno. L’attenzione per i dettagli e per ilfisico, migliorato, la meticolosità negli esercizi. Gortat è il mio idolo e riferimento, seppur siamo diversi. E’ unapresenza. E’ partito dalla mia città, Lodz, è andato in Germania per conquistate l’Europa, giocare in Eurolega. Edè arrivato in Nba. Ce l’ha fatta. Voglio ripetere il suo percorso, se riuscissi a giocare in Eurolega sarei orgoglioso.Poi la Nba è il sogno. Devo migliorare nel gioco spalle a canestro. A Treviso ho acquisito doti tecniche per tiraree giocare fuori, ma forse se avessi iniziato prima pure da centro ora sarei completo. Comunque penso e lavoroper il futuro». La aiuterà Pillastrini, allenatore dedicato ai giovani. Con Baldi Rossi siete illegali in DNA. E lei hamesso i liberi decisivi domenica. «Conoscevo Pillastrini, sapevo mi avrebbe fatto bene. Io e Filippo dobbiamo dimostrare il valore in campo. Lui edio ci alleniamo contro per migliorare i rispettivi difetti. Filippo è più veloce di me, io più alto». Giudizio su Torino e l’Italia? «Non mi piace il traffico, amo la vostra cucina che è perfetta per la dieta da atleta. Mi piace come vivete e pure lalingua, ho impiegato poco ad impararla. Forse perché la polacca è tra le 4 più difficili al mondo». Se saliste subito in A? «Vorrei restare a prescindere, ma chiedete a loro. La società è molto organizzata. E voglio avere un’altraopportunità in A. Abbiamo una scommessa in comune. E incoraggia vedere che i miei compagni come Gentile eDe Nicolao ci stanno riuscendo e pure bene».

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Il gm di Toronto loportò a Treviso: «E’sempre stato unragazzo positivo,intelligente, sintroppo buono. Eragià 2,04»

Gherardini ricorda «Facile convincerlo Ora puòemergere»(p.g.) L’UOMO che ha portato Andrea Bargnani nella Nba (tra gli altri) è pure lo stesso che ha scoperto (tra gli

altri) e reclutato Kuba Wojciechowski per Treviso. Maurizio Gherardini , tuttora gm deiToronto Raptors, racconta l’arrivo del lungo polacco in Italia: «Invitare tutta la famigliafaceva parte del nostro sistema in Ghirada, voelvamo mostrare la strada da percorrere e illuogo di crescita. Di Jakub colpiva il suo essere positivo, sorridente e disponibile. Non èfacile a quell’età. Buono, forse fin troppo. Talvolta gli spiegavo: “Fai bene a sorridere, haitutto per diventare un giocatore vero e sei intelligente. Sta a te sfruttare le doti”. Non hamai dato problemi. All’epoca era 2,04 e intrigavano velocità di piedi e agilità». L’uomo chetanto servirebbe al nostro basket, aggiunge: «Ha già avuto un’esperienza in Dna, non

sfuttandola bene, ma Torino è il posto ideale, con un coach attento ai giovani come Pillastrini. Può sfondare». © riproduzione riservata

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PIANETA NBAGallinari magico, ferma DurantGran difesa dell’azzurro per 3 periodi sul fenomeno,Denver vince. Sacramento si trasferisce a Seattle«LA PIU’ bella partita dell’anno». E se lo dice George Karl, uno degli allenatori più vincenti, bisogna crederci.Certo una battaglia vera, anche tecnica. E al supplementare i Denver Nuggets sono riusciti a interrompere aquota 6 la striscia vincente degli Oklahoma City Thunder. Ma nel contempo, Kevin Durant e compagni hannodimostrato di essere squadra da finale, rimontando 11 punti di svantaggio in 3’ per impattare al 48’. Insomma, iNuggets di Danilo Gallinari non saranno continui, di sicuro sprecano occasioni, ma danno spettacolo di altolivello. E pure stavolta il Gallo contribuisce al successo in vari modi: infilando 18 punti con 2-4 da 2 e 3-7 da tre,3 recuperi e 7 rimbalzi. E fino al terzo periodo difendendo da leone su Durant e costringendolo alla peggiorpercentuale al tiro di stagione (35%). Oklahoma peraltro conferma una qualità che sarà cruciale nei playoff,segnando 40 dei 48 (tanti, vero?) tiri liberi. E la coppia Durant-Westbrook, con Russell pure infortunato nel primotempo, è spaziale (35-388 combinato dalla lunetta, 37 e 36 punti ciascuno). Ma vince Denver, con un CoreyBrewer da favola (26 punti, 15 nell’ultimo periodo) e un Kenneth Faried di grande sostanza (16 e 10), capace dimettere il tiro decisivo in avvicinamento a 46” da fine supplementare, perché Denver aveva individuato ilvantaggio sul difensore (l’esterno Kevin Martin, unico a contribuire dalla panca Thunder).SACRAMENTO A SEATTLE La notizia è per il trasferimento ufficiale di una franchigia, a partire dalla prossimastagione. manca soltanto l’approvazione della Nba al passaggio di Sacramento nelle mani di un gruppo diinvestimento di Seattle che fa capo a Cristopher Hansen. Il gruppo ha acquistato il 65% dei Kings dai Maloofper 525 milioni di dollari. Significa che il club ha un valore complessivo di 807,700 milioni di dollari. Eppure è unadelle franchigie messe peggio della Lega. All’epoca della cessione a Oklahoma, Seattle aveva ottenuto dimantenere il nome Sonics per una squadra nello stato di Washington, laddove c’è grande tradizione cestistica. ISonics giocheranno un anno alla Key Arena, ma l’affare sarà approvato perché c’è già un progetto (privato,Seattle aveva respinto la costruzione con contributo pubblico in passato) di una nuova avveniristica arena incentro, sulla First Avenue. Presidente e uomo immagine sarà nientemeno che Phil Jackson, il leggendario coachZen. La proprietà è ambiziosa e vuole un general manager di qualità. Il sogno è R.C. Buford, mago di SanAntonio che ha creato una vera scuola di manager Nba, più credibile si punti sui vice, Ryan McDonough diBoston o ancor più Troy Weaver di Oklahoma (la società che ha mutuato il sistema Spurs), abilissimo nei draft.Incidentalemente, se non fosse tornata una squadra a Seattle entro il 2013, la proprietà di Oklahoma avrebbedovuto versare altri 30 milioni di dollari...VAREJAO KO Memphis smentisce le voci su Zach Randolph. Avrebbe più mercato di Rudy Gay, ma Memphisvuole cedere lui. A Cleveland ko Varejao per la stagione, coagulo a un polmone. P.G.

© riproduzione riservataRISULTATI Detroit-Boston 103-88; Orlando-Dallas 105-111; Denver-Thunder 121-118. IERI: Martin LutherKing Day: Sacramento-New Orleans 105-114; Memphis-Indiana 81-82.

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Danilo Gallinari e RussellWestbrook in uno contro uno(Ap)

POSTICIPO IN A E NOTIZIESiena, difesa super Ma Ress finisce koMONTEPASCHI SIENA-TRENKWALDER REGGIO EMILIA 64-49SIENA: Brown 8 (2-4 0-3), Eze 6 (3-5), Carraretto 3 (0-4 1-4), Rasic 2 (1-10-4), Kangur 9 (1-3 2-3), Sanikidze 6 (2-5), Ress 9 (1-1 2-2), Lechthaler,Janning, Hackett 10 (3-3 0-2), Moss 11 (1-4 3-4). All. Banchi.REGGIO EMILIA: Jeremic 1 (0-2), James 4 (1-5 0-1), Taylor 14 (3-7 2-9),Brunner 6 (3-5), Veccia, Filloy 3 (0-1 1-1), Slanina 1 (0-1), Cervi 2 (1-4),Silins 10 (1-2 1-2), Cinciarini 8 b(2-8 0-2). All. Menetti.ARBITRI: Chiari, Quacci, Borgioni.NOTE: parziali 19-11, 36-28, 50-41; da 2 S 14-30, R 11-35; da 3 S 8-22, R4-17; lib. S 12-19, R 15-25; rimb. S 38 (12 o Sanikidze 10); R 35 (11 oBrunner 9); perse S 19 (Brown 7), R 19 (Taylor 6); rec. S 8, R 8(Cinciarini 3); assist S 15 (Sanikidze 6), R 8. Sp. 4472.SIENA La Montepaschi tiene sotto i 50 punti Reggio Emilia. E senza bisognodi fuochi di artificio ottiene il massimo nel positicipo. Banchi risparmial’acciaccato Janning e toglie Ress che dopo 10’ subisce un colpo sottocanestro (torsione del ginocchio, fosse brutta la MPS virerebbe suMancinelli?). Siena più difesa che attacco. Con Brown svagato il fulcro lo faSanikidze, mentre i recuperi nutrono il contropiede per l’11-2. Taylor e Silins reagiscono. Lo stesso Silins bloccaperò Sanikidze lanciato verso il canestro, l’antisportivo spinge i padroni di casa 19-11. Ress trova ritmo da 3, magli ospiti pescano Brunner, mentre Taylor da tre arriva sino al 30-26 del 18’. Reazione di Siena. Poi prove di fugacon Moss e Carraretto. Reggio risale dal -16 grazie a ben 10 liberi battuti in fila, compresi quelli del tecnico aBanchi per proteste. La rincorsa si ferma al 48-41. Poi la Mens Sana piazza un parziale di 9-0 e la pratica finiscesul 57-41 di Kangur del 34’. F.F.CLASSIFICA Varese 28, Sassari 26, Siena 24, Cantù e Roma 22, Milano 18; Reggio Emilia, Venezia,Brindisi 16; Caserta 14; Bologna, Cremona 12; Montegranaro 10; Avellino 8, Pesaro, Biella 6.OSSERVATORIO, COPPA OK Gianni Petrucci (accompagnato dal presidente di Lega Renzi) ha avutosuccesso al Viminale. Nessuna limitazione per le tifoserie alla Final Eight di Coppa Italia (7-10 febbbraio Forum diAssago) e nelle future istruttorie per un monitoraggio più capillare sulle tifoserie saranno coinvolte Legabasket eFip. Orari, la prima partita si gioca alle 17.45, la finale di domenica alle 18.

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Ha ricevuto ilpassaporto:«Aspettate TravisDiener, ma sareionorato. A finecarriera potreivivere qui»

Jarrius Jackson, qui conBiella, ha passaporto italiano(Ciamillo)

E L’ITALIANO NON ITALIANO...Jarrius Jackson «Se mi convocano volo in Nazionale»mirco melloni

PER il suo debutto da naturalizzato, Jarrius Jackson non poteva sognare unepilogo migliore. La guardia della Vanoli Cremona - che ha ricevuto ilpassaporto italiano grazie agli avi casertani della moglie Adriana - nelsuccesso a Bologna ha fornito un duplice contributo: Jackson ha eguagliato ilsuo record di punti in Serie A (22), ma giocando da europeo (come èconsiderato chi non è italiano di formazione e non era stato tesserato daitaliano prima del 14 aprile scorso) ha liberato un posto da americano per

Brian Chase , autore del canestro della vittoria diCremona. «In realtà - spiega il 27enne di Monroe,Louisiana - devo ancora rendermi conto di quanto èaccaduto in questi giorni. Ho il passaporto italianosoltanto da una settimana, e di cose positive ne sono capitate parecchie, se penso allanostra classifica, e magari a qualche scenario per il mio futuro». KNIGHT Jackson è un autentico soldato, e non potrebbe essere altrimenti visto il suopassato a Texas Tech, sotto la guida del durissimo santone Bobby Knight . «Nell’ultimo

anno saltai una lezione, e a coach Knight bastò per escludermi dalla squadra due settimane. Per fortuna fuibravo a rimettermi subito in pari in quella materia...» racconta Jarrius, prima di onorare uno degli allenatori piùcelebri nella storia del college basket. «Giocare per lui è stato indimenticabile, ha sempre preteso il meglio daciascun giocatore, ma da Knight ho ricevuto ancora di più, ho imparato qualcosa ogni giorno». Un’esperienzache per certi versi Jarrius ha rivissuto in Italia, dove arrivò nel 2009: «Coach Marco Crespi mi portò a CasaleMonferrato, e per me fu un’ulteriore fortuna: trovai un bellissimo ambiente, perfetto per inserirmi, e conobbi unaltro grande insegnante del gioco, con più di un punto in comune con coach Knight». AZZURRO Se nei due anni a Veroli si è consolidato, al debutto in A Jackson sta trovando continuità a Cremona:«Coach Gresta ha parlato chiaro a ogni giocatore, a tutti ha dato responsabilità ma pure fiducia, da qui sonoarrivate le due vittorie a Biella e Bologna, che ci avvicinano alla salvezza, il nostro obiettivo». Il sogno nelcassetto di JJ contempla pure il nuovo passaporto: «Una chiamata della nazionale italiana? Ne sarei onorato,risponderei di corsa» dice, pur sapendo che il naturalizzato più atteso resta il play di Sassari, Travis Diener . E cisarebbe pure Viggiano . «Però so che da europeo possono aumentare le mie chance di vincere un trofeo inItalia, il sogno della mia carriera. Poi, al termine, potrei anche restare qui, i miei figli Jarrius Jr. e Serena cresconoimparando l’italiano. E magari farò l’allenatore, ma non sono come Knight o Crespi, sono più rilassato e mi vedreimeglio come vice...».

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TUTTONOTIZIEIbra sceglie l’ippica: vuole un trottatore(gmc) Zlatan Ibrahimovic si è appassionato all’ippica e desidera acquistare una quota del trottatore francese RajaMirchi, che parteciperà al Grand Prix d’Amerique, il mondiale del trotto, in programma domenica all’ippodromoparigino di Vincennes. Il campione del Paris Saint Germain, secondo quanto riportano alcuni siti francesi, sisarebbe appassionato grazie al noto allenatore ippico svedese Anders Lindqvist, che da lungo tempo risiede inFrancia e conosce molto bene Ibra.CORDATA SALVA L’IPPODROMO DI MERANO (gmc) L’assemblea dei soci della Merano Maia ed il liquidatoreincaricato Patrick Palladino hanno accolto la richiesta della nuova cordata varata dall’imprenditore GianniMartone (Progetto per l’ippodromo di Merano) che gestirà le 22 giornate previste per il 2013 con un montepremidi 2,4 milioni di euro.TUTTOSPORT INDOVINA TRIS, QUARTE’ E QUINTE’ DI TARANTO Corsa Tris Taranto trotto: 1. Pilgrim delRonco (5), 2. Primomatch (11), 3. Pietrasanta (14), 4. Perfect Ledaer Lf (16), 5. Pepita Bip (6). CombinazioneTris: 5-11-14 da 243,66 euro (indovinata da Tuttosport). Combinazione Quarté: 5-11-14-16 da 485,29 euro(indovinata da Tuttosport). Combinazione Quinté: 5-11-14-16-6 nessun vincitore, pertanto, il prossimo jackpotsarà di 5.798,73 (indovinata da Tuttosport).LA TRIS ODIERNA La Tris odierna di trotto, valida per il quarté e il quinté, è in programma questa sera, alle ore18.30, a Trieste con una corsa sui 2.060 metri con 18 cavalli. La nostra terna prevede: Misterix (3), Obelix Np(18), Oregon Bi (15). Da seguire anche Nuvolor (8, Iari (15), Nippon Grif (2).

GOLFQUARTETTO AZZURRO DA DOMANI AL QATAR MASTERS Nuova tappa in Medio Oriente per l’EuropeanTour che propone il Commercial Qatar Masters, a Doha. Si gioca da domani a sabato con un giorno di anticiporispetto alla consuetudine. In campo quattro italiani: Edoardo Molinari, Matteo Manassero, Lorenzo Gagli eAlessandro Tadini, gli stessi che hanno partecipato all’Abu Dhabi Championship, con l’eccezione di FrancescoMolinari. I quattro azzurri sono ancora alla ricerca della forma migliore: Manassero (23° ad Abu Dhabi) e Gagli(32°) sono mancati nella regolarità, mentre sono usciti al taglio Molinari e Tadini, con quest’ultimo che si è persodopo un buon giro iniziale.

PALLANUOTO ACQUACHIARA, MIRARCHI SI DIMETTE (e.mor) Colpo di scena all’Acquachiara. L’allenatore Maurizio Mirarchiha rassegnato le dimissioni e la società napoletana non ha ancora comunicato il nome del suo sostituto.

HOCKEY PISTAIL VALDAGNO OK IN EUROLEGA (r.ber) Solo il Valdagno è andato a segno in Eurolega, per 5-3sull’Oliveirense. Sconfitte per l’Amatori Sporting Lodi, in casa degli spagnoli del Noia (3-5) e per il Cgc Viareggio,piegato tra le mura amiche dal Benfica (2-4). Qualificate ai quarti di Coppa Cers il Breganze (4-3 sul Blanes fuoricasa), il Giovinazzo, che ha fermato 7-4 il Merignac, e il Forte dei Marmi, che ha recuperato la sconfittadell’andata battendo 7-2 il Barcelos. Nel 12° turno di A1 pareggio (5-5) tra Sarzana e Novara; vittorie del Pratosul Trissino (7-4) e del Matera sul Thiene (5-2). Questa sera si completa il quadro: Breganze-Forte dei Marmi;Viareggio-Giovinazzo; Valdagno-Follonica e Bassano-Lodi.

HOCKEY INLINEMONLEALE IN VETTA ALL’A1 (r.ber) Nuovamente in testa alla classifica di A1 il Sportleale Monleale, che havinto in trasferta (5-1) contro il Mammuth Roma. I piemontesi hanno approfittato della sconfitta del Milano 24Quanta, campione in carica, in casa dei Diavoli Vicenza (5-3). Derby patavino ai Ghosts Padova, sul Cittadella(5-4) e vittoria in trasferta degli Asiago Vipers (4-3) ad Empoli. Monleale a 26 punti, Milano Quanta a 24.

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Wijsmans (a dx) e Kohut, ilmuro della Bre Banca Cuneo(Galbiati)

VOLLEY / 2CUNEO OSPITA LJUBLJANA: POI IL DERBY CON LA LUBE?Settimanaeuropea per le squadre italiane. In Champions si comincia stasera con Cuneoche ospita gli sloveni del Ljubljana già battuti all’andata per 3-0. Piemontesi inripresa dopo l’eliminazione in Coppa Italia e il caso Mastrangelo (ora richiestoda società straniere). Nonostante il successo all’andata (3-0) serve comunquela vittoria per passare il turno, altrimenti c’è il rischio del golden set, unospareggio lampo ai 15. L’imperativo è evitare rilassamenti, stesso input diMacerata che domani sera ospita i polacchi del Resovia: e il turno successivoprevede il derby. Invece Trento deve vincere due volte contro la DinamoMosca: la prima per rimediare alla sconfitta esterna dell’andata e la seconda nel golden set.CHAMPIONS LEAGUE Ritorno Playoff a 12: oggi ore 20.30 Bre Banca Lannutti Cuneo-Ach Volley Ljubljana(Slo) diretta Sportitalia 2 (arb. Barnstorf-Marin). Domani ore 20.30: Trentino Diatec -Dinamo Mosca (Rus) direttaSportitalia 2 (Loderus-Godoy); Lube Banca Marche Macerata-Asseco Resovia Rzeszow (Pol) differita Sportitalia2 dalle 22.30 (Bernaola-Yener).LATINA IN COPPA CEV Ritorno dei quarti (Challenge Round). Giovedì ore 20.30 Andreoli Latina-GeneraliUnterhaching (Ger).PIACENZA IN CHALLENGE Ritorno ottavi di finale. Domani 20.30 Copra Elior Piacenza-Cvc Gabrovo (Bul).

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Jim Harbaugh (Reuters) JohnHarbaugh (Reuters)

FOOTBALL AMERICANOSuper Bowl, sfida fratricidamirco melloni

POCHE volte, un Super Bowl senza il personaggio più atteso era stato ingrado di fornire tante storie affascinanti. Perchè domenica 3 febbraio a NewOrleans, il match che assegnerà il titolo del football Nfl sarà senza TomBrady, simbolo di una generazione dello sport americano per il successo incampo (tre titoli Nfl) e fuori (ha sposato la top model brasiliana GiseleBundchen), eppure la sfida tra San Francisco 49ers e Baltimore Ravensoffrirà spunti adeguati a riempire l’attesa del match che fermerà gli Stati Uniti.E che ancora una volta garantirà un contorno di lusso, visto che la reginadello show dell’intervallo sarà Beyoncé, sul palcoscenico che negli ultimi anniera stato dei Rolling Stones, Paul McCartney, Madonna, Black Eyed Peas,The Who e Bruce Springsteen.HARBOWL Il Superbowl numero 47 vedrà di fronte due fratelli, Jim e JohnHarbaugh, sulle panchine opposte. San Francisco è rinata grazie a Jim,fratello minore con i suoi 49 (non poteva essere altrimenti) anni. I californianitornano all’ultimo atto dopo 18 anni, e saranno chiamati a difendere unatradizione pesante: i 49ers non hanno mai perso il Super Bowl (5 titoli),retaggio del poker negli anni ‘80 con le stelle Joe Montana e Jerry Rice. Mal’odierna San Francisco - che in estate aveva provato anche un italiano, ilkicker Giorgio Tavecchio - ha già battuto qualche record: nessuno avevavinto una finale della Nfc rimontando dallo 0-17 (contro Atlanta, match vinto28-24), mentre il quarterback Colin Kaepernick ha debuttato nei playoff con181 yards corse, primato per un giocatore del suo ruolo.LEWIS John Harbaugh e i Ravens hanno sorpreso New England fuori casaper 28-13. Baltimora somiglia a quelle che gli americani chiamano squadre deldestino, visto che prima di eliminare Tom Brady e soci i Ravens erano statil’ultima squadra a entrare nei playoff. L’uomo-chiave è il leader difensivo RayLewis, che a New Orleans giocherà l’ultima gara di una carriera ricca di luci(miglior giocatore 2001) ma non priva di ombre (il coinvolgimento maicompletamente chiarito nel duplice omicidio compiuto da tre suoi amici nel2000). La danza di guerra di Lewis all’ingresso in campo è un simbolo dellaLega, ora il 37enne vuole chiudere in bellezza.

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Il neocollaudatore MichelePirro impegnato sulla Ducati

MOTOPIOVE ANCORA SULLA DUCATI: TEST ROVINATINon c’è pace per laDucati, che si vede rovinare dal maltempo anche l’importante test privato diJerez. Ieri s’è conclusa la terza e ultima giornata dei prove sulla pista andalusacol nuovo collaudatore Michele Pirro e con Franco Battaini per sviluppare laGP13 che scenderà in pista tra due settimane a Sepang nei primi test ufficialidella stagione. Purtroppo il vento e pioggia hanno flagellato il sude dellaSpagna, costringendo i piloti a girare molto poco. «Siamo stati molto sfortunaticon il meteo e per due giorni non abbiamo potuto fare quasi nulla - afferma ilnuovo Direttore Generale di Ducati Corse, Bernhard Gobmeier -. Abbiamo concentrato in circa cinque ore illavoro che avremmo dovuto fare in tre giorni. Comunque sono emersi dei risultati interessanti e positivi, sia dalpunto di vista del veicolo che per quanto riguarda le strategie di elettronica che abbiamo provato. Se non altroabbiamo stabilito una linea chiara da seguire per continuare il nostro lavoro». In pista c’era anche la nuovaPanigale si Superbike. Carlos Checa ha girato di 8 decimi più veloce della BMW HP4 di Marco Melandri, che starisolvendo del tutto l’infortunio alla spalla della passata stagione.

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GIOCHI OLIMPICI 2014Gazprom scalda Sochi Inaugurata una centraleIL GIGANTE del gas russo Gazprom ha annunciato l’inaugurazione di una nuova centrale termica aSochi, un impianto realizzato per soddisfare, da solo un terzo dell’intero fabbisogno energetico deiGiochi Olimpici che si disputeranno nella località della Russia meridionale tra un anno. Questa centraleche ha una capacità di 360 megawatts, secondo Gazprom permetterà di «migliorare in manierasignificativa la fornitura di energia a Schi e di garantire sia il fabbisogno di elettricità sia quello diriscaldamento per le infrastrutture sportive e turistiche». La nuova centrale coprirà oltre il 35% delfabbisogno massimo previsto durante i Giochi invernali, che si apriranno ufficialmente tra poco più diun anno (sono in programma dal 7 al 23 febbraio 2014). L’assegnazione dei Giochi a Sochi risale al 2007e da allora la città è stata al centro di investimenti per miliardi di dollari: un budget garantito dalsostegno in prima persona di Vladimir Putin, che ha fatto sì che la città diventasse anche la sede di uncircuito di Formula 1. Così quello che in epoca societica era un polo balneare incastonato nel Caucasoè diventato in poco tempo un polo sportivo di rilievo internazionale.

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Il Recco batte la Capitolina La vetta ora è a due puntiIl Recco batte l’Unione Capitolina 19-12 e si porta a soli due punti dalla vetta. Vittoria esterna per l’AccademiaNazionale che si impone a Rubano (24-0) e del Cus Verona che passa contro la Romagna (13-12). Nel gironedue vittoria del Vicenza sull’Amatori Catania (30-3) e del Capoterra sul Badia (28-12).SERIE A GIRONE 1 (12° turno): Rubano-Accademia Naz. Tirrenia 0–24 (0-5); Romagna-Cus Verona 12–13 (1-4); Lyons-Brescia rinviata per neve; Pro Recco–Capitolina 19–12 (4-1); Firenze 1931-Udine 5–12 (1-4)Classifica: Capitolina 40 punti; Pro Recco 38; Cus Verona 35; Accademia Naz. Tirrenia 30; Lyons Piacenza 29;Udine 23; Romagna 20; Brescia 16; Firenze 15; Rubano 12; Modena 0.SERIE A GIRONE 2 (12° turno): Valpolicella-Novaco Alghero 28–6 (4-0); Amatori Parma- Rugby Paese rinviataper neve; Cus Padova-Cesin Cus Torino 15–17 (1-4); Avezzano-Colorno rinviata per neve; Rangers Vicenza -Amatori Catania 30–03 (4-0); Amatori Capoterra–Amatori Badia 28–12 (5-0)Classifica: Colorno 44; Vicenza 42; Valpolicella 35; Capoterra 28; Cus To 27; Alghero 25; Paese 23; Cus Pd 22;Badia e Catania 20; Parma 14; Avezzano 4.

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Taiho (a sinistra) in azione nel1967: è morto a 72 anni (Ap)

SUMOIL GIAPPONE PIANGE TAIHO, IL PIù GRANDE Una leggenda del sumo si èspenta nel week-end: il grande maestro Taiho, vincitore di 32 tornei nella suacarriera, è morto a 72 anni a Tokyo a causa di una crisi cardiaca. Taiho, il cuivero nome era Koki Naya, era stato immensamente popolare negli anni ‘60,un’epoca in cui il mondo del sumo non era ancora stato travolto da scandali. Alui sono state dedicate le prime pagine di numerosi quotidiani giapponesi: peril Nikkan Sports, «era lo yokozuna più forte della Storia». «Incarnava, da solo,la Storia del sumo», ha dichiarto Chiyonofuji, un altro anziano yokozunavincitore di 31 titoli. «Quel suo torneo in più era la misura della suagrandezza», Nato da padre ucraino e madre giapponese, nell’isola di Sakhalin (all’epoca dell’occupazionegiapponese) Naya era stato allevato nell’isola di Hokkaido, la più settentrionale dell’arcipelago giapponese. Dopoi primi tornei nel 1956, aveva vinto il suo primo campionato nel 1960, diventando il più giovane di sempre (aveva21 anni) a conquistare il titolo di yokozuna. Si era ritirato nel 1971, al termine di una carriera eccezionale:chel’aveva visto conquistare per due volte di seguito i sei principali tornei stagionali.

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Sloane Stephens, 19 anni, ildopo Serena è suo(Liverani)

Serena&Sloane: quasi sorelle controPIERO VALESIO

CI SONO luoghi dove sarebbe interessante effettuare degli esperimenti.Sull’alimentazione, ad esempio. Jorge Lorenzo sostiene che il segreto dellanascita presseoché contemporanea a Maiorca di due atleti del livello suo e diRafa Nadal sia la sobrasada, una carne di manzo insaccata che è una delleprelibatezze del luogo. Magari dalle parti di Jesi e zone limitrofe c’è unalimento naturale (il piccione arrosto?) che contribuisce in modo determinantea creare fiorettiste. Chissà cosa mangiano a Shreveport, in Louisiana. O cosamangiavamo tra i venti e trent’anni fa. Cucina cajun, forse, dolciastra epiccante allo stesso tempo. Shreveport è il luogo chiave del tennis americanodel trentennio. Quello da cui è partita una storia che stanotte a Melbournetroverà se non una conclusione almeno un suo compimento. Quando Serena Williams e Sloane Stephens sitroveranno di fronte per il quarto di finale chissà se penseranno che i loro padri sono nati esattamente nellostesso luogo, che non è esattamente New York: Shreveport, per l’appunto.FUTURO Quello di Sloane, che compirà vent’anni a marzo e rappresenta il più immediato futuro delle Sorellone,non c’è più: è morto in un incidente stradale nel 2009 dopo essere stato un buon runningback dei New EnglandPatriots (la madre era una nuotatrice). Papà Richard lo conosciamo tutti: si può ben dire che il primo artefice delfenomeno Williams sia stato lui. Quello di stanotte non sarà ancora un passaggio di consegne anche se perSloane non sarà certo una partita come un’altra visto che si tratterà per lei del primo quarto di Slam. Fra le duecorre un sangue normale nel senso che Sloane pare (come tutti i più giovani) non molto disposta ad accettareimbeccate da chi è più avanti negli anni. Serena ha visto gli ultimi due match della Stephens e dopo quello controLaura Robson ha comunicato alla connazionale di essersi stupita perchè aveva grugnito poco. Contro laJovanovsky Sloane ha grugnito come Dio comanda colpendo la palla e non ha mancato di rintuzzare Serena:«Spero che sia stata soddisfatta» ha sussurrato. Aspettiamo un florilegio di grugniti, stanotte.AH, L’AMORE Il match fra due afroamericane che si allenano in Florida sarà presubilmente, però, null’altro cheun altro passettino di Serena verso il titolo. Mai la sua superiorità è stata così netta, così schiacciante. Talmenteschiacciante da rinfocolore l’eterno dibattito su come si comporterebbe la suddetta contro un avversario maschiodi media levatura. Serena ha fin qui giocato quattro incontri lasciano alle avversarie 14 giochi. e non dimenticateche nel primo match si era pure fatta male ad un acaviglia. Contro la malcapitata Kirilenko ha servizo l’87 percento delle prime e ha vinto il punto nell’82 per cento dei casi. Fa paura. Potenza dell’amore, pare dato che il suorapporto con il coach francese Patrick Mouratoglu (come hanno incontestabilmente dimostrato alcune fotoscattate in Provenza nei mesi scorsi) è andato ben oltre il diritto e il rovescio bimane.ANDY RIPROVACI Si citi infine Andreas Seppi, che in Louisiana non c’è mai stato e che non è riuscito a battereChardy e ha visto così sfumare il suo sogno di entrare in un quarto di Slam. Che volete: il nostro si è arenatodopo aver vinto il primo set e si è collocato in quelal disposizione d’animo in cui chi ti ha di fronte sente l’odoredel sangue e ne approfitta. Una sconfitta che non oscura l’aura del nuovo Seppi che da Roma 2012 in poi hascoperto che con un po’ di grinta in più può andare lontano. Intanto un Seppi così può portarte l’Italia avanti inDavis, il che sarebbe già tantissimo.

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Francesca Piccinini (33) andràal Carnevale diVenezia(Galbiati)

VOLLEY / 1CARNEVALE VENEZIA: LA PICCININI VOLA SU PIAZZA S. MARCO(a. tor.)Francesca Piccinini sarà tra le superstar del Carnevale di Venezia. Lapallavolista della Duck Farm Chieri Torino ha accolto favorevolmente l’invito a“volare” su piazza San Marco, appesa alla tradizionale carrucola. L’azzurra,oro mondiale nel 2002, dovrebbe partecipare alla festa del 10 febbraio (Il Volodell’Aquila) perché libera da impegni di campionato (anticipo il 9).DONNE IN EUROPA: OGGI GLI SVINCOLI O MODENA CI SARA’?(l.muzz)Settimana di coppe anche al femminile con il punto interrogativo di Modenache per giovedì sera è attesa al pala Panini per il ritorno degli ottavi di finale diChallenge Cup contro l’Ilbank Sports Club Ankara (andata 3-1). Stasera sisaprà se la società emiliana si ritirerà dal campionato per le note difficoltà economiche consentendo alle atlete disvincolarsi in tempo utile per il volley mercato. Domani la Rebecchi Nordmeccanica Piacenza affronta a Ciprol’Ael Limassol superato 3-0 nella gara di andata. Giovedì in Champions il ritorno degli ottavi: Villa Cortese incampo a Istanbul contro l’Eczacibasi (andata 1-3) per ribaltare il ko. A Busto Arsizio la Unendo Yamamay ospitalo Schweriner: in Germania ha perso 3-2.

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DI ROCCO«Scoperti gliimpostori, ora siamopiù credibili»

Dice il presidentefederale: «Con ilpassaportobiologico dal 2009 ilciclismo ci hamesso la faccia, mainvece di ricevereelogi è statocriminalizzato»

Lance Armstrong, 41 anni, daeroe della bicicletta a grandebluff della storia dello sportmondiale (Ap)

«Il gioco e la passione La bici riparte da zero»PAOLO VIBERTI

Signor Renato Di Rocco, lei recentemente è stato confermato allapresidenza della Federazione Ciclistica Italiana. Si rende conto chedopo lo scandalo Armstrong il ciclismo ricomincia da zero? «Sì, è vero, ma mi permetta di sottolineare che il texano appartiene a unagenerazione che pensiamo di aver emarginato con l’introduzione delpassaporto biologico, nel 2009». Ma la gente resta attonita: sa quanti appassionati chiedono se valeancora la pena di tifare per il ciclismo professionistico?

«Capisco lo sconcerto, ma i casi clamorosi fannoriferimento a un’epoca assai diversa da quella attuale».Già, però i massimi dirigenti dell’Uci restano alloro posto nonostante tante ipotesi di connivenzacon chi bluffava... «A suo tempo criticai Verbruggen con tale vigore da temere un una querela da parte sua.

E da quando sono entrato nell’Uci in prima persona (fine 2009, dopo il Mondiale di Mendrisio, ndr) mi sonobattuto per arrivare alla massima pulizia possibile». Scusi la franchezza: non sarebbe meglio che Pat McQuaid facesse le valigie? «L’attuale presidente è un uomo di sport, molto diverso da Hein Verbruggen che invece privilegiava i rapportieconomici. McQuaid ama il ciclismo e per me dovrebbe rimanere al suo posto». E Armstrong? Cosa pensa lei del texano? «Facile parlare quando sei stato scoperto. Perché non l’ha fatto prima, invece di rovinare corridori come Simeonio Hamilton?». Torniamo a casa nostra: qual è la situazione nel ciclismo italiano? «Noi siamo tra i più toccati, perché come popolarità il ciclismo nel nostro Paese viene appena dopo il calcio. Masapremo reagire con la grande passione che ci contraddistingue, perché in tutte le categorie giovanili registriamoun incremento di praticanti e di affiliati alle varie società. Non c’è alcuna disaffezione, anzi». E come presidente federale cosa pensa di fare? «Si dovrà lavorare molto sulla comunicazione. Noi abbiamo iniziato un anno prima a fare ciò che adesso fa l’Uci. Stiamo intervenendo in modo capillare sui settori giovanili, per esempio tra i giovanissimi

abbiamo tolto le premiazioni individuali, privilegiando invece soltanto la squadra. Tutto ciòper evitare qualsiasi pressione sul singolo. E tra i pro abbiamo ripristinato il valore dellamaglia azzurra». Presidente Di Rocco, non ha mai temuto che il ciclismo agonizzante fossedestinato a morire? «No, mai avuto paura, perché la bici è radicata nella passione della gente e fa parte dellanostra tradizione, oltre a rappresentare il mezzo di locomozione del futuro». E ai corridori che sono il fulcro che cosa si sente di dire per cercare di farebreccia nei cuori dei tifosi delusi? «Credo che si possa e si debba procedere in vari modi per far capire alla gente che non è

vero che il ciclismo sia lo sport dei dopati. Cito come esempio Ivan Basso: dopo quello che gli è accaduto hareagito nel migliore dei modi e anche a chi gli ha chiesto un parere sul “caso Armstrong” lui ha semplicementedetto che con tutti i danni che aveva arrecato al ciclismo era davvero l’ultima persona a poter rispondere a quelladomanda. E’ chiaro che i campioni devono dare l’esempio, proprio perché sono i più seguiti dal grandepubblico». Ma quale atteggiamento si deve avere per ricominciare? «Un recente sondaggio ha confermato che la bicicletta resta il giocattolo più ambito dai bambini. Ecco, ripartiamoda lì, dall’amore e dal gioco. E non dimentichiamo volutamente quello che il ciclismo ha fatto per diventare piùcredibile». Si può spiegare meglio, per favore? «Volentieri. Nessun’altra disciplina sportiva ha messo la sua faccia per scoprire tutti gli illeciti sportivi. E invece diricevere magari qualche ringraziamento, siamo stati criminalizzati in modo sommario. Io credo fermamente che cisia una profonda volontà di ripartire, seguendo la strada più retta e gioiosa. Le mele marce ci saranno sempre,ma è importante che il sistema del ciclismo dia un segnale assoluto di volerne fare a meno, non riconoscendolepiù come parte del movimento».

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Il tecnico granataspera di recuperarein extremis almenoil trequartista,infortunatosi inNazionale. Pariginie Procopio in Under17, Diop e Barbosaout. Tra i bianconeririentrerà invece ilbomber Il tecnico granata Longo, 36

anni

coppa italia primaveraDomani il derby Longo tifa Aramu Juve: PadovanNicola Balice

TORINO. Senza soste verso il derby. Il Toro Primavera, infatti, domenica nonha nemmeno effettuato il tradizionale giorno di riposo post-partita, peravvicinarsi nel migliore dei modi alla semifinale d’andata di coppa Italia. Lavittoria ottenuta con grinta sul terreno del Livorno è già alla spalle, con iltecnico Moreno Longo che domani (ore 14.30 al “Don Mosso” di Venaria

Reale, diretta SportItalia) dovrà rinunciare anche almatch winner di sabato pomeriggio: il ‘96 VittorioParigini è stato infatti convocato dal ct Zoratto inUnder 17, appuntamento per il quale è stato chiamatoin extremis anche Matteo Procopio . Il Toro dovrebbeperò recuperare Mattia Aramu che forte anche delriposo forzato in campionato (squalifica) sembraprossimo al rientro dopo l’infortunio al piede patito inNazionale al Memorial Granatkin. Verso il recuperoanche Antonio Barreca , più complicata sembra lasituazione di Marco Cristini . Senza i big Diop eBarbosa , il peso dell’attacco dovrebbe quindi ricadere

sulla strana coppia Aramu- Gy asi , con Cibrario pronto ad agire datrequartista nel caso in cui il tecnico decidesse di non dare punti di riferimento in avanti con un centravanticlassico, sia questo il ‘95 Parodi , che sabato ha debuttato, Fumana, Dominin o Maugeri . QUI JUVE Legata a doppio filo alle vicende della prima squadra è invece la situazione della Primavera juventina.Sabato in occasione della partita con l’Udinese ben cinque elementi erano aggregati al gruppo di Conte : sitratta dei difensori Rugani e Garcia Tena , dei centrocampisti Schiavone e Kabashi e dell’attaccanteBeltrame . Proprio quest’ultimo decise il derby in campionato nel girone di andata e tra tutti sembra il più vicinoad un eventuale utilizzo nella sfida di stasera in coppa Italia con la Lazio per gli uomini di Conte. A parte Kabashi,infatti, il tecnico bianconero potrebbe avere bisogno di poter contare ancora su più di un giovane anche solo perla panchina. Solo in un secondo tempo, dunque, l’allenatore della Primavera Baroni potrà prendere delledecisioni finali per stilare la formazione che affronterà il Torino di Longo. Nel frattempo è certo l’utilizzo delrientrante bomber Padovan , assente sabato scorso contro lo Spezia.

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GOMIS «A questopunto valuto ancheun club di Lega Pro»

«L’ideale sarebbe laB, spero nellaTernana». Il Torocerca soluzioni. Ilfratello Alfredresterà nellaPrimavera

Lys Gomis, 23 anni

«Ora voglio giocare»MARCO BONETTO

TORINO. Lo dice con pacatezza, una volta archiviata la trasferta vittoriosa diPescara. E parla allargando le braccia, una, due volte, quasi per difendersidalla possibilità che i suoi comportamenti, le sue scelte, le sue parole possanovenir equivocate. O addirittura inducano qualcuno nel Torino ad alzare (dinuovo) la voce al suo indirizzo. «A questo punto spero solo di riuscire a

trovare una squadra in cui giocare con continuità. Enon è vero che faccio resistenza, che creo dei problemicon i miei rifiuti». Lys Gomis ostenta un sorrisone,quando gli si chiede del suo futuro. E’ di nuovo inpartenza: la sua età, il suo potenziale, la sua

inesperienza e la sua condizione di riserva (senza speranze) di Gilletrenderebbero la sua permanenza nel Torino un errore strategico per la societàe un nuovo freno per il giovane portiere sulla strada di una vera crescita. Perquesto il club granata lo ha messo sul mercato, dopo un’estate passata aripetere che la fiducia in Gomis (quale secondo del portiere belga) era giusta,ben motivata, saggia, lungimirante. Nel quadro spicca poi anche la variabiledella giustizia sportiva: nel caso in cui Gillet dovesse andare a processo inprimavera nei tribunali del calcio per i fatti emersi dal nuovo filone di indaginidella giustizia ordinaria a Bari sulle scommesse (rischia una squalifica), inassenza di rinforzi il Torino si ritroverebbe in rosa “soltanto” il 23enne LysGomis, con al fianco l’ancor più giovane e inesperto Alfred, il fratello: terzoportiere, nonché titolare in Primavera. Di qui i sondaggi per Coppola del Milan

e per Benussi del Palermo, per esempio (ma perarrivare a quest’ultimo dovrebbe prima trasferirsiSorrentino dal Chievo al Palermo). «A questo punto iovorrei giocare, non chiedo altro - spiega Lys Gomis -. Esono anche disposto a valutare club di Lega Pro, diPrima divisione. E’ chiaro che il sogno sarebbe la serieB, ma sono pronto a prendere in considerazione purealtre ipotesi». Il Torino era intenzionato a mandarlo a Barletta, girone B di Prima divisione:

laggiù erano felici di accogliere il giovane portiere, consegnandogli una maglia da titolare. Ma... «E’ vero, hodetto no, ma non potevo rispondere altrimenti. Sto cercando di trovare un posto in cui giocare, d’accordo, ma nonvoglio retrocedere». E il Barletta si sta muovendo con poco ossigeno nei bassifondi della classifica, anche se leultime due vittorie consecutive hanno riacceso le speranze di salvezza almeno ai playout. Narrano che al Torinonon tutti abbiano preso bene l’ennesimo rifiuto di Gomis (quanti ce ne sono stati, in passato...). Mentre in serie Brimbalza l’eco dei sondaggi granata con la Ternana attorno all’esterno Dianda . Con allegata la possibilità che inUmbia finisca proprio il portiere (si era anche parlato di un eventuale scambio con il numero uno ternanoAmbrosi ). «Alla Ternana andrei di corsa», dice Gomis. Andandosene davvero di corsa, dopo aver volutochiarire la sua posizione, i suoi desideri, il perché del suo rifiuto disegnato per il Barletta.

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Storia di unapassione cresciutacol tempo Dallapromozione in Aalla ChampionsUndici anni disuccessi, cadute erisalite

Flash di un amore specialeANSELMO GRAMIGNI

SIGARO perennemente, o quasi, in bocca, piglio sicuro, arguto e ironico,pronto alla battuta ma sempre recettivo al massimo, non gli sfuggiva nulla.Così si presentava a Bogliasco, a coccolare e magari a richiamare i suoigiocatori che stimava e aiutava in tutti i modi. Sempre rispettoso dei ruoli, maiinvadente, in prima linea a difendere la squadra nei momenti difficili. Pronto acaricarsi anche di responsabilità specifiche non sue. E subito il pensiero corre

al particolare rapporto con Antonio Cassano , che haamato come un figlio, che ha rigenerato come uomo egiocatore. Peccato, che in un momento di follia, ilfantasista abbia mal ripagato tanto affetto con unareazione che provocò un doloroso divorzio epolemiche. Poi però ci fu il perdono da parte diGarrone e il sincero pentimento di Antonio. Primac’erano state vittorie in campo e l’accesso ai preliminaridi Champions Legue. Il momento più alto della gestione

blucerchiata targata Riccardo Garrone, subito seguita però dall’amarissimaretrocessione in B. LA RINASCITA Dolorosamente colpito dalla caduta tra i cadetti, ha seguitocon discrezione la difficoltosa risalita in A, pronto a gioire come un ragazzino lasera della vittoria a Varese che significava per la sua Samp il ritorno a... casa.Festeggiò come un qualsiasi tifoso in mezzo ai tifosi e ai suoi giocatori,un’impresa tutt’altro che facile. Champions e risalita, l’anno scorso, in A imomenti calcistici più felici per Garrone. Ancora più gioiosi della promozionenel giugno 2003, dopo aver risanato investendo parecchi milioni un clubsull’orlo del fallimento. Accanto a lui un certo Beppe Marotta come ad:insieme formavano una coppia formidabile. Arrivò anche il triplete dellaPrimavera guidata da Pe a (scudetto, Coppa Italia e supercoppa) e perGarrone, sensibilissimo alla crescita dei giovani, fu un fiore all’occhiello di cuil’attuale Samp sta iniziando a raccogliere i frutti. Amava ripetere che lui aveva“sposato” la Samp per forza, costretto da particolari circostanze. Di sicuro,anno dopo anno, s’innamorò della creatura che salvò e riportò più in alto.Ultimamente il figlio Edoardo lo aveva affiancato nel duro lavoro di gestionedel club e sarà lui a raccogliere l’eredità paterna. La Samp resterà in buonemani, ma Riccardo Garrone mancherà a tutti i tifosi doriani. E non solo.

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Esultanza per l’accesso inChampions: Cassano prendein braccio Garrone Garronesaluta i tifosi con la magliablucerchiata al collo: la fede diuna vita Esterno familiare:Riccardo Garrone insieme conil figlio maggiore Edoardo aBogliasco, al centro sportivodella Sampdoria (Pegaso) Ilpatron festeggia con Flachi laPromozione in A del 2003(Pegaso) Con i ragazzi dellaPrimavera che gli hannoregalato vittorie esoddisfazioni A Marassicolloquio fitto tra Galliani eGarrone durante Samp-Milandel 2006 Garrone, presidentedella Erg, con Gian MarcoMoratti, a capo della Saras

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GLI ALTRI SPORT

BASKETDNA, CASTELLETTO TERZO: MA CHE SOFFERENZA! (gt) La Sbs Castelletto soffre, ma poi viene a capodopo un supplementare della pratica Recanati: 94-87, Bolzonella 24, Pazzi, Ranuzzi 17; Ihedioha 12, Simoncelli11. Grazie alla contemporanea sconfitta dell’Agrigento i ticinesi rimangono solitari al 3° posto della Dna.DNB, ALLA ORSI IL DERBY PIEMONTESE (gt) La Orsi Tortona espugna il parquet dell’indomito Kopa CusTorino (57-78, Raucci 19, Vitale 10; Degrada 16, Quaroni 15, Ganguzza, Samoggia 14, Gioria 11) e, sfruttando ilpasso falso di Varese, rimane solitaria alle spalle della capolista Castellanza.

VOLLEYIn C maschile Mangini Novi al comando (bbd) In serie C maschile, si sono disputati tre import anti recuperi per lazona playoff. Nel girone A, il Mangini Novi di Marco Ruscigni ha superato 3-0 il Bistrot 2mila8 Domodossola,scavalcando il Plastipol Ovada e riconquistando la vetta solitaria con 32 punti. Il Bruno Tex Aosta vincendo 1-3 aOccimiano va a -2 dal 3° posto occupato dalla Tipografia Gravinese Torino. Nel girone B l’Inalpi Busca va avincere a Condove 0-3 sul Valsusa e scavalca Novara al 2° posto, a -2 dalla capolista Go Old Marene.

GINNASTICAL’AUXILIUM GENOVA VINCE A TORTONA (en.ca.) A Tortona, l’Auxilium Genova ha vinto il 16° memorialnazionale di artistica femminile “Barbara Gemme” davanti a Forza&Virtù Novi Ligure e Derthona.

CANOTTAGGIODE CESARE (SISPORT) TRICOLORE A CATANIA (en.ca.) A Catania, Marta De Cesare (Sisport) ha vinto il titoloitaliano indoor cadette. Argento per Francesco Pegoraro (Sisport) nei pesi leggeri maschile.

RUGBYLA LEADER BIELLA SUPERA L’UNION MILANO (en.ca.) In serie B, la capolista Biella supera 33-6 (5-0) l’UnionMilano. Il VII° Torino batte l’Alessandria per 26-10 (4-0).

PODISMOLA BIELLESE ROFFINO TERZA A ROMA (ma.av.) Bel terzo posto della biellese Valeria Roffino (FiammeAzzurre/Runner Team 99) alla Corsa di Miguel di Roma vinta da Fatna Maraoui (Esercito).

ATLETICAA TORINO ASSEGNATI I TITOLI DI LUNGO E TRIPLO (ma.av.) Assegnati a Torino i titoli regionali indoor dilungo e triplo. Campioni assoluti nel lungo Gabriele Parisi (Atl. Piemonte e Ashley Rambo (Sisport). Vincono neltriplo Tiziano Bua (Team Atl. Mercurio) e Marta Mina (Sisport).

CICLOCROSSTitoli italiani per Ferrario e Beltrami (pa.bu.) Due maglie tricolori per i piemontesi ai Campionati Italiani Udace diciclocross, disputati a Borgo d’Ale. Le hanno conquistate i giovani Alessio Ferrario Morei, vercellese, tra idebuttanti e Thomas Beltrami, novarese, tra i primavera. Sul podio sono anche saliti Santysiak, Gelli, Barbotti eCristina Falco secondi, e Rimoldi, Critino, e Tumiati, terzi.

SCHERMA

SCARSI E GARCIA SOTO PRIMI A POLLONE (ro.be.) Spettacolo nel fine settimana presso la PalestraComunale di Pollone per la 2ª prova Open di spada, maschile e femminile, valida per la qualificazione aicampionati italiani. La gara maschile è stata vinta da Simone Scarsi (Casale) che nell’assalto decisivo ha

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superato Dennis Perrone (Marchesa). In quella femminile successo per Garcia Soto Mitayda (Marchesa).

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A Empoli perconfermare il rilancio

Federico Piovaccari, 28 anni,potrebbe restare in azzurro(Liverani)

NOVARALa cura Aglietti potrebbe bastareGUIDO FERRARO

NOVARA. Il ds Cristiano Giaretta sta lavorando al mercato, obiettivodichiarato è cedere, cedere e ancora cedere, poi si potrà mettere in cantierequalche arrivo. Nelle ultime ore vanno registrati degli interessamenti delCrotone per il difensore Del Prete , della Cremonese e del Cesena per ilcentrocampista Barusso . Nulla fare per la partenza, meglio il ritorno deiPiovaccari al Cittadella, l’attaccante varesino potrebbe quindi rimanere nel

club della famiglia D e Salvo . Il panzer di CassanoMagnago è parso rigenerato, in gol nelle dueamichevoli con gli elvetici del Locarno e del Chiasso.«Potrebbe essere Piovaccari il nostro miglior acquisto

di gennaio» si lascia sfuggire Giaretta lavora che per far rientrare all’Interl’esterno sinistro paraguaiano Alborno , poi potrà far firmare il laterale destro Riccardo Colombo . Lo stesso dsaggiunge: « Motta ha qualche proposta, ma non dipende da noi, si tratta di società di Lega Pro (Treviso, SanMarino, Como, Pavia, Mantova ndr) importanti, ma devono essere questi club a saper convincere il giocatore». EQUILIBRI Aver chiuso il 2012 conquistando quattro successi in cinque gare, complessivamente 12 i puntiottenuti nel sette match con Alfredo Aglietti in panchina, i primi due persi nei minuti di recupero con Livorno eModena, autorizzano ad un cauto ottimismo per il girone di ritorno. Aglietti a tal proposito è stato chiarissimo: «Siè deciso di arrivare ad avere una rosa di 22-23 giocatori, ai quali verranno aggiunti un paio di elementi dellaPrimavera. Proprio per questo servono innesti mirati, di qualità, per non alterare gli equilibri di un gruppo che perquanto concerne il periodo della mia gestione ha sempre dato dimostrazione di grande affidabilità sotto tutti ipunti di vista, e, non nego che potremmo aver raccolto almeno un paio di punti in più...». Tra i Primavera ormaistabilmente in prima squadra il fantasista portoghese Bruno Fernandes.

RIPRESA Ieri gli azzurri si sono ritrovati a Novarello per iniziare la settimana standard in vista della trasferta disabato ad Empoli. Domani, inizio ore 15, amichevole al villaggio Azzurro con la Biellese che milita in Eccellenza.Quasi tutti sono disponibili, solo Ludi, Buzzegoli e Barusso hanno lavorato a parte. Soddisfazione da parte deltecnico e del suo staff, che possono così portare a termine il lavoro iniziato in vista di una seconda parte dellastagione che si annuncia particolarmente impegnativa. (OPTA)

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Si pensa aMoscardelli e allaReggina

Davide Moscardelli, 33 anni,del Chievo è nel mirino dellaPro (Ansa)

PRO VERCELLIPunta e 3 punti obiettivi BraghinVITTORIO GELSO

VERCELLI. Il count down dice che la sfida con la Reggina è a -5, ma da qui adallora potrebbero ancora succedere molte cose in casa Pro Vercelli. Anzituttopotrebbe esserci il sesto colpo di mercato: dopo i difensori Abbate eBorghese , i centrocampisti Cristiano e Filkor e il fantasista Erpen , sembraproprio scoccata l’ora dell’attaccante. CACCIA AL BOMBER Anzi, adesso serve quella prima punta il cui arrivo, inquesto momento, pare essere la priorità assoluta. Si parla con insistenza di

Davide Moscardelli , 32 anni, attaccante in forza alChievo Verona, società con cui il club vercellese ha unottimo rapporto (vedi la cessione in prestito di un altroattaccante, il brasiliano Marcos De Paula ).Sull’operazione-bomber, comunque, vige il più assoluto riserbo, anche se il dg

Romairone sta lavorando sotto traccia a diverse piste: in questi giorni, infatti, si sono sussurrati anche i nomi diFederico Gerardi, 25 anni, in overbooking all’Udinese, e di Umberto Eusepi, 24 anni, attaccante del Varese, concui c’è aperta l’ipotesi di uno scambio con Matteo Di Piazza. Difficile che la Pro possa pensare a GianvitoPlasmati del Vicenza, impossibile che si prenda in considerazione Federico Piovaccari del Novara. ADDIO A MARCONI Al momento di certo c’è solo che ieri c’è stato un altro addio: Andrea Marconi , 27 anni,centrocampista, uno dei protagonisti del triplo salto della Pro Vercelli dalla Seconda Divisione alla serie B, è statoceduto in prestito fino alla fine di giugno all’Unione Venezia, compagine di Seconda Divisione. Intanto la sfidacontro la Reggina di Davide Dionigi è alle porte: «Sarà una gara difficile - avverte il mister - come lo sarannotutte quelle che ci attendono da qui alla fine del campionato. Che partita sarà? Penso che loro verranno agiocarsela per cercare di portare a casa i tre punti. Noi dovremo essere pronti, scendere in campo per affrontarequella che sarà una guerra in senso sportivo, si intende». BRAGHIN: «DURI!» Quel che Braghin chiede ai suoi giocatori è un radicale cambiamento rispetto alla ProVercelli che si è vista nella prima fase della stagione: «Dovremo avere un atteggiamento diverso, essere piùcattivi, aggressivi, corti. Ma soprattutto mi aspetto che ci sia un cambio importante della mentalità con cuiscendiamo in campo. Sono arrivati diversi giocatori nuovi e ho avuto l’impressione che siano tutti motivati perraggiungere l’obiettivo della salvezza che deve essere l’unica cosa cui dobbiamo pensare da qui alla fine delcampionato».

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PIAZZA «Ora cicapiamo: io allenocon la pancia primache con la testa»

Il tecnico: «Non sorestare freddo.Sokolov centrale:gli sarà utile nelfuturo. E Antonov èin gran forma»

Roberto Piazza, 44 anni, è natoa Parma: prima stagione allaguida di Cuneo (Galbiati)

Cuneo, la svolta «Vedo la voglia di non mollare»ADRIANO TORRE

IL CARATTERE è ritrovato, la reazione nel finale della sfida con Latina ne è latestimonianza anche se Nik Grbic sottolinea come il rendimento della BreBanca Lannutti non sia ancora costante nell’arco della partita. Però il segnopositivo è tornato, due vittorie in campionato, in mezzo quella di Championsche è soltanto la “metà dell’opra”: stasera (ore 20.30) i piemontesi affrontanonel ritorno dei Playoff a 12 gli sloveni del Ljubljana, battuti per 3-0 all’andata.Non inganni il risultato: l’astrusa formula prevede che si vincano entrambe legare per passare il turno, altrimenti in caso di sconfitta si giocherà un ulteriore

Golden Set per determinare la qualificata. Di sicuroCuneo è, non solo sulla carta, nettamente superioreagli avversari. Ma quelle battute a vuoto nell’arco dellagara come possono essere valutate? Marco Pistolesi ,gm cuneese, sdrammatizza: «Momenti di vuoto ce lihanno anche Trento, Macerata e Modena, non è così

semplice avere continuità in questo momento della stagione. Dopol’eliminazione dalla Coppa Italia noi siamo andati abbastanza bene, d’altrondenessuno è perfetto». MASTRANGELO E poi squadra e società hanno vissuto la vicendaMastrangelo, ufficialmente infortunato, in realtà a riposo forzato. Sul caso, ildiverbio con l’allenatore Piazza e la subentrata incompatibilità tra i due nellastagione, ora è calato il silenzio. Le voci che il centrale azzurro vada a giocareall’estero si stanno facendo insistenti, anche perché è l’unica opzione ditrasferimento possibile visto che in Italia il mercato è ormai chiuso. E poi,Mastrangelo è un patrimonio che non si può disperdere, ha un contratto, unvalore e un interesse in chiave azzurra. IL DERBY Lo stesso allenatore domenica a fine partita ha richiamatol’attenzione sul contenuto della gara vinta con Latina e sull’imminente impegnodi Champions. Già, perché stasera Cuneo si gioca un frammento importantedella stagione in cui il primo obiettivo (la Coppa Italia) è stato clamorosamentemancato. L’Ach Ljubljana rappresenta la porta da attraversare per arrivare al probabile derby d’Italia con la LubeBanca Marche Macerata che ha vinto all’andata in Polonia e scenderà in campo domani sera col Resovia. PIU’ ALLENATI A Cuneo però qualcosa è cambiato: «Siamo riusciti a inanellare una serie di allenamenti dopouna serie di troppe parole per la sconfitta di Castellana, secondo me legata a un errore arbitrale nel 2° set su

palla di Nik (Grbic, ndr) molto importante che ha portato sul 2-0 per gli altri. A quel punto cisi innervosisce cercando di vincere. La squadra voleva far bene. E Vibo quando ci habattuti ha offerto una giornata straordinaria mentre noi abbiamo sbagliato le occasioniavute e non avevamo il miglior Sokolov . Succede» ha spiegato Roberto Piazza, tecnicoparmense formato alla scuola del grande Bebeto prima di diventare il vice istituzionale aTreviso nella grande Sisley. Che fa il punto dopo la serie di vittorie: «Ravenna è quellache tutti conoscono, Vibo ha giocato bene ma a noi è girata un po’ meglio la partita,

Ljubljana non fa molto testo e ne abbiamo approfittato per far giocare tutti, con Latina abbiamo reagito bene e hovisto la squadra che piace a me, aggressività, vglia di non mollare. Certo, ogni tanto ci “imbananiamo” ma Latinaha dei battitori straordinari e ci può stare che l’avversario ti metta in difficoltà...». UNITI Ma una chiave di lettura della svolta ci deve pur essere... «Le vittorie danno morale e sicurezza, lesconfitte tolgono morale e danno tanta insicurezza. Gli allenamenti sono serviti: la squadra e io ora ci stiamocapendo, abbiamo imparato a conoscerci. Io alleno usando la pancia più della testa, mi piace sentire che sianotutti allineati, uniti. Non riesco a restare freddo...». GRBIC E WOUT Dunque c’è una nuova intesa con i giocatori... «A me piace leggere e leggo che Grbic, 39 anni,ha dichiarato che tutti sono entrati e tutti sono stati utili, leggo che Wijsmans dichiara che stiamo lavorando ecrescendo... Vuol dire che sono convinti di quel che si fa, c’è unità. Se penso che qualcuno ha detto che loro mivolevano mandare via...». Dall’esterno può sembrare che tolto Mastrangelo... «Ma per carità, lasciamoperdere!». DOPPIO VOLTO Intanto Cuneo ora ha due volti, assetto classico oppure a un solo centrale con Sokolovspostato da opposto al centro e Antonov come opposto. «La soluzione con i due centrali (l’altro è Rossi, ndr)l’abbiamo adottata per dare spazio e fiato a tutti e in questo momento contro Ljubiana possiamo scendere incampo anche senza la formazione al completo. Il cambio di ruolo servirà a Sokolov anche per imparare a leggere

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meglio la partita. E poi in questo momento Antonov è in grande condizione e può dare sfogo alle sue grandipossibilità, in più è un ‘88 di nascita...».

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DUCK FARM NEL FUTUROChieri: Gennari-Frigo promossa la linea verdeLA LINEA verde funziona. Anche se non è arrivata la vittoria, ma comunque un punto contro Villa Cortese,l’esordio di Gennari e di Frigo ha portato segnali positivi in casa Duck Farm Chieri Torino. Le due giovaniacquistate da Piacenza nell’ambito dell’operazione che ha portato Martina Guiggi in Emilia è stato sottolineatopositivamente anche da Giovanni Caprara, allenatore dell’Asystel. Non solo, ma la Gennari, entrata e rimasta alungo in campo in sostituzione di Liesbeth Vindevoghel, si è segnalata per entusiasmo e vitalità trasmesse allecompagne in mezzo al campo. La Frigo - di cui si parla molto bene in prospettiva - ha ben figurato dando ilcambio al centro alla Borgogno.La vittoria non è arrivata e il motivo è spiegato dall’allenatore Francois Salvagni: «Sicuramente si tratta diun’occasione sprecata: continuiamo a commettere quei piccoli errori che alla fine della partita ci costano lavittoria. Nel complesso sono comunque soddisfatto, perché ho visto un gruppo che comincia a lavorare bene, aconoscersi e a fare amalgama. L’importante è continuare su questa strada».Ora il campionato si ferma per dare spazio all’All Star Game, la manifestazione di Lega che mette di fronte lemigliori italiane contro il resto del Mondo (domenica a Verona). ma venerdì la Duck Farm Chieri sosterrà unallenamento con amichevole con la Foppapedretti Bergamo: un nuovo ritorno di Francesca Piccinini (tra l’altroattesa protagonista al Carnevale di Venezia) nella città in cui ha giocato per 13 anni. Ancora con emozione,anche se stavolta è “soltanto” un’amichevole...A. TOR.

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CASTORI «Bresciafortissimo: vietatodistrarsi»

Biancorossiimbattuti in casa da7 gare. Il tecnicopunta su Ebagua eNeto, autori di 14dei 27 gol

Osarimen Giulio Ebagua, 26anni, confermatissimo inattacco con Neto Pereira:l’attaccante nigeriano harealizzato 9 gol (Liverani)

«Il Varese migliore per un derby super»ALICE PELLEGRINI

VARESE. Determinazione, maturità e aggressività. Sono le doti che perFabrizio Castori il Varese dovrà mettere in campo oggi nel recupero contro ilBrescia, gara che era stata rinviata per nebbia il 26 dicembre. Il tecnico alza illivello di concentrazione alla vigilia del secondo dei quattro impegni casalinghi,dopo gli otto minuti con il Grosseto e prima delle partite con il Lanciano

(sabato) e il Considerato che a Masnago i biancorossinon perdono dal 25 settembre (0-3 col Verona) e che lastriscia interna positiva è di quattro vittorie e trepareggi, questi appuntamenti hanno tutte lecaratteristiche per diventare decisivi ai fini della

classifica. Una classifica che, eccezion fatta per Sassuolo, Livorno e Verona,è tanto corta quanto altalenante. Ecco perché con i biancazzurri, distanziati disoli due punti, Castori avrà tutte le sensazioni del derby playoff. «Il Brescia èuna delle squadre più forti del campionato: sarà un incontro di altissimolivello». Per questo il Varese, che già più volte ha dimostrato le suepotenzialità, non deve peccare, come in passato, di ingenuità. E il tecnicomarchigiano lo sa bene: « Calori ha giocatori di qualità, è fuor di dubbio.Quindi noi dovremo essere bravi a non concedere niente e a non diminuiremai l’intensità della gara». STOP EMERGENZA Per il Varese, che ha trascorso la prima fase delcampionato in costante emergenza di formazione, la pausa invernale (per altropiù breve del previsto per via dei recuperi) si è rivelata propizia per il rientro dimolti giocatori. Dei titolari, infatti, oggi non ci sarà soltanto lo squalificatoCarrozzieri . Superato il problema indisponibili, Castori deve semmai fare i

conti con la partenza di Nadarevic , ceduto al Genoa:l’esterno bosniaco nelle ultime prestazioni era riuscito a diventare così determinante darisultare più volte il migliore in campo: contro la Pro Vercelli, oltre ad aver siglato il primogol stagionale, ha dato ritmo e velocità alla squadra e con la Ternana dopo diverseincursioni pericolose ha colpito un palo. Non è un caso quindi che l’allenatore in settimanaabbia chiesto «un giocatore forte tanto quanto Nada». LARGO A KINK Ma nell’attesa, la scelta del tecnico per la fascia sinistra può ricadere

solo su uno tra Kink e Oduamadi . Nonostante quest’ultimo, al rientro dopo più di cinque mesi, sabato con itoscani abbia fatto vedere di essere quasi pronto, è ancora presto per vederlo in campo dal primo minuto.All’estone quindi sarà affidato il non semplice compito di sostituire il neo genoano. In attacco spazio alla coppiatitolare formata da Ebagua e Neto Pereira : i due hanno messo a segno più del cinquanta per cento dei golbiancorossi (quattordici su ventisette). Con ogni probabilità è dunque destinato alla panchina Martinetti, cheprima della sosta si era messo in grande evidenza: l’attaccante l’altro ieri, seppur in via precauzionale, non si èallenato e sarà utilizzato sabato con il Lanciano. Del resto, gli impegni ravvicinati obbligano il tecnico anche avalutazioni di questo tipo. Individualità a parte, Castori sa che per battere il Brescia c’è soltanto un modo: «Civuole il Varese migliore».

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l’ultimo arrivatoIn panchina la novità ScapuzziVARESE. Da metà dicembre si allena con il Varese. Ha avuto dunque il tempo per capire al meglio leesigenze tattiche di Fabrizio Castori e conoscere la squadra. E oggi Luca Scapuzzi avrà la possibilità difare il debutto con la squadra biancorossa. L’attaccante ventunenne partirà dalla panchina, ma èconvinto di poter ritrovare in fretta la strada in parte smarrita durante l’avventura in Inghilterra: «Sonosicuro di aver lavorato bene in queste settimane. Sono pronto a dimostrare sul campo quanto fatto e adimostrare quanto valgo. Sono impaziente di dare una mano al Varese». Scapuzzi, che avrà la maglianumero 11, potrà essere utilizzato come seconda punta oppure, nel caso le esigenze della partita lorendano necessario, come esterno di centrocampo per dare una mano a Ebagua e Neto Pereira.A.PEL.

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CALORI «A Varesevoglio lo stessoBrescia»

«Nell’ultima garadel 2012 abbiamodimostrato diessere in crescita.Spero non si siaarrestata»

Bartosz Salamon, 21 anni,centrocampista del Brescia edella Polonia U21. Gioca anchedifensore centrale e piace alMilan (Liverani)

«Ripartiamo dal 5-0 rifilato al Crotone»Angela Scaramuzza

BRESCIA. Dopo essere rimasti a lungo a guardare, c’è voglia di tornare aessere protagonisti tra i giocatori biancazzurri. E l’impegno che aspetta ilBrescia è di quelli capaci di regalare grandi motivazioni. Per il recupero dellaventunesima giornata, rinviata per nebbia il giorno di Santo Stefano, leRondinelle vanno a far visita al Varese. Una vittoria consentirebbe al Brescia,

ma anche agli uomini di Castori , di raggiungere ilquarto posto mettendosi, quindi sulle, tracce delleprime tre che in questo momento, soprattutto Sassuoloe Livorno, minacciano il campionato di voler fare corsaa parte. Il Brescia ai play off ci crede e il 5-0 rifilato al

Crotone, con il quale i biancoazzurri avevano chiuso il 2012, lascia a Caloriancora delle buone sensazioni. «Quel giorno avevamo dimostrato di essere increscita. Una crescita della quale mi ero già accorto (una settimana primaZambelli e compagni riuscirono a mettere sotto il Livorno almeno per untempo, dovendosi poi accontentare dello 0-0, n.d.r. ), ma che nell’ultima garadell’anno fu visibile a tutti. A Varese mi auguro di ripartire da queimiglioramenti visti con il Crotone. Il campionato è ancora lungo e servono altriprogressi». DUE TRASFERTE Dover giocare già oggi non ha reso felicissimo il trainerbiancoazzurro, ma sempre meglio della data del 19 gennaio che sembravadovesse essere rispettata in un primo tempo. «Diciamo che è stato trovato uncompromesso. Né buono né cattivo. A noi non è rimasto che adeguarci.Possiamo parlare, discutere, proporre, ma tanto poi sono gli altri che

decidono». Calori aveva già deciso che la ripresa degliallenamenti sarebbe stata per il 10 gennaio e su quellaposizione è rimasto. Undici giorni di lavoro possono bastare per smaltire i dieci divacanza? Oggi sapremo. Quella odierna, a Varese, è la prima di due trasferteconsecutive: lunedì prossimo il Brescia sarà di scena in casa della Juve Stabia, altroscontro diretto in chiave play off. POLACCO CHE PIACE A tenere banco poi c’è sempre il mercato. Che rischia di

disorientare qualche giocatore biancoazzurro. In particolare il centrocampista polacco Bartosz Salamon , il piùrichiesto in assoluto, che piace molto al Milan. Mino Raiola sta mettendo giù i piani per cederlo al migliorofferente. Ieri ha dichiarato: «Se non se andrà a gennaio, vuol dire che avrà ancora più mercato a giugno».Calori anche in questo caso non può far altro che prendere atto: «Secondo me sarebbe meglio che rimanesseancora qualche mese con noi. Di sicuro è destinato ad altissimi livelli. Ha una carriera importante davanti a sé.Se dovesse arrivare già adesso l’offerta buona non potrei certo essere io a non lasciarlo andare, non sarebbenemmeno giusto. Certi giocatori devono prendere le occasioni quando passano». Sul taccuino di numerosi clubc’è anche il nome di Daprelà . Pescara e Torino le ultime ad informarsi. Tutto fermo invece per il centrocampistache serve ai biancoazzurri: Cascione , Munari , Scozzarella e Strasser le piste più calde.

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il bomber è CONVOCATOPer Calori c’è il dubbio CaraccioloBRESCIA. Caracciolo sì, Caracciolo no? Alessandro Calori sfoglia la margherita e nelle ultime ore diritiro cerca di sbrogliare la matassa della vigilia. L’Airone è il grande dubbio del tecnico di Arezzo. Nellagara del 30 dicembre scorso, contro il Crotone, Caracciolo si procurò uno stiramento al polpaccio per ilquale si è allenato a parte in quasi tutta la sosta natalizia. Fino a venerdì scorso la sua assenza - oggiallo stadio Ossola di Varese - sembrava certa, ma nelle ultime ore c’è stato un recupero che fa penderela bilancia verso l’ottimismo. Caracciolo è stato regolarmente convocato e questa mattina sosterrà unprovino decisivo. Non dovesse farcela, scalpita per sostituirlo Mitrovic che proprio con il Crotone riuscìa segnare il suo primo gol con la maglia biancoazzurra. Sicura, invece, l’assenza dell’altro Caracciolo: ildifensore Antonio non è stato nemmeno convocato.a.s.

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