Tuttosport 10-02-2013

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PAGELLE FIORENTINARodriguez male Toni impalpabileRONCAGLIA 4 Non benissimo in assoluto, anzi abbastanza male sul lancio di Pirlo da cui scaturisce la rete diVucinic. Il suo rinvio di testa è sincopato, un assist perfetto ma alla rovescia. Più che Facundo, è tremebundo...RODRIGUEZ 4 Scivola due volte e per due volte Vucinic ha sul piede una palla gol. Infatti una la infila... Anchelui piuttosto sofferente e quasi mai perentorio.SAVIC 5.5 Se ne sta accoccolato a sinistra, non molto inserito nella lotta, uno da compitino, insomma da seipolitico. Tomovic (1’ st) 6 Entra e riesce a essere perfettamente in partita nonostante tutto.CUADRADO 5 L’incubo di De Ceglie e Peluso, l’uomo che con la sua velocità in teoria dovrebbe spostare ilbaricentro della Fiorentina in avanti e a sorpresa. Non sempre infila lo sprint giusto, però. Al contrario, nelsecondo tempo si affloscia e dà campo agli avversari.ROMULO 5 Trova sulla sua strada Marchisio, che non è ancora al cento per cento. Eppure soffre parecchio efatica a essere propositivo nella dinamica del gioco viola. Prova a tirare in porta, d’accordo, ma spesso svirgola...PIZARRO 5.5 Il confronto con Pirlo non lo spaventa però un po’ lo miniaturizza, nel senso che deve confrontarsicon uno dei più bravi al mondo e quindi qualsiasi cosa finisce per essere sminuita. Vita dura là in mezzo,specialmente quando sente di avere la marcatura addosso.BORJA VALERO 5 Appartiene ai giocatori di un’altra categoria e se la deve vedere con un altro di categoriasuperiore. Regge un tempo, poi scompare dagli schermi radar e finisce il match ciondolando, senza più forze. Eidee. Effetto Vidal, già...PASQUAL 5 Sta a sinistra e dovrebbe spingere ma non spinge quasi mai... Forse lo preoccupa il passo diLichtsteiner, forse è in giornata storta. Ha un merito: non spadella come altri compagni di sventura.TONI 5 Una sponda perfetta per Jovetic, poi tante spinte e tante gomitate, tanta battaglia. Più quantità chequalità. Presenza sostanzialmente impalpabile. El Hamdaoui (11’ st) 5.5 Un tiro verso Buffon e peraltroabbastanza telefonato. A parziale scusante, non deve essere semplice entrare a sconfitta ormai consumata.JOVETIC 5 Il manifesto della sfida recitava pressappoco così: venghino signori, venghino che si esibisce il piùintraprendente, il più geniale, il più bravo. A tanta reclame non corrisponde però una prestazione all’altezza delleaspettative: giusto un quarto d’ora di fuoco e fiamme, poi i difensori della Juventus azionano l’estintore e tantisaluti al ragazzino prodigio. Non che la sua quotazione sia sensibile di ribassi o rialzi per una gara storta, peròpoteva fare di più e di meglio al cospetto di una società e di una tifoseria che - non è mistero - lo tengonod’occhio da un anno. Ljajic (29’ st) 6 una serpentina a sinistra e basta. Del resto, mica è colpa sua se laFiorentina si inabissa a Torino.All. MONTELLA 5 La Fiorentina sa occupare gli spazi con intelligenza, possiede un buon centrocampo e unbuon reparto offensivo ma è inguardabile dalla cintola in giù. Così tutto diventa più complicato, più difficile. Per laverità, allo Stadium la debacle è collettiva e persino i gioielli non luccicano...V.O.

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LA MOVIOLABarzagli-Toni non è rigorePRIMO TEMPO15’ Contrasto aereo, in area bianconera, tra Barzagli e Toni: la Fiorentina invoca il rigore, ma fa bene l’arbitro alasciar correre giudicando il contatto regolamentare. 25’ Marchisio graziato da Mazzoleni, l’intervento suCuadrado meritava il cartellino giallo. 30’ Contatto in area viola tra Cuadrado e De Ceglie: il colombiano nontocca palla, ma va invece sulle caviglie del bianconero. Al limite gli estremi per il rigore erano in questo caso, chepure non è eclatante

L’ARBITROMazzoleni direzione impeccabileMAZZOLENI 6.5 Finalmente uno che fischia senza prevenzione, con imparzialità. Non sbaglia nulla, anche leammonizioni sono giuste. Sembra una cosa strana poter scrivere che per una volta né l’arbitro né i suoi assistenticontaminano il risultato di una partita. Diamo a Mazzoleni e ai collaboratori ciò che spetta loro...

Determinazione,pressing, intensità:la Fiorentina sta agalla 20 minuti, poisprofonda

TORINO. Buffon carica i tifosipresenti allo Juventus Stadium(Pegaso)

LA PARTITAVera Juve nonostante le assenzeVucinic e Matri decidono nel primo tempo. La vittoriapoteva essere persino più largaSEGUE DALLA PRIMA Che, comunque, esplicita concetti chiarissimi in chiave campionato e in vistadella Champions League. Concetti sfacciatamente incoraggianti. La Juventusè tornata Juventus nell’attesa di poter riabbracciare alcuni figli dispersi nelmondo (Asamoah) o degenti dell’infermeria (Chiellini e Pepe), o squalificati(Bonucci). Ieri sera, ancorché in formazione rimaneggiata - con Marrone alcentro della difesa, la catena di sinistra forma dalla strana coppia Peluso-DeCeglie - si sono rivisti determinazione, pressing alto, densità. Segno e segnaledi salute. Poi ci sono state prestazioni soggettive esaltanti: Barzagli e Vidal su

tutti, (il solito) Pirlo e Matri, lo stesso Vucinic uscito conun ginocchio malconcio. Per capire quanto tosta siastata la partita contro i viola, basta pensare che lastrana coppia di cui sopra, Peluso-De Ceglie, harimediato una figura dignitosa, sintonica con il restodella banda.

CRINALE Vucinic e Matri sono stati i castigatori della Fiorentina, tutto èsuccesso nel primo tempo, perché il secondo è stato un lento, pacifico,costruttivo avvicinarsi a Glasgow e al match contro il Celtic che è il crinale diuna stagione non proprio ordinaria. La squadra di Montella è rimasta a galla per venti minuti, poi è andata afondo di brutto, senza neppure tentare una virata alla Schettino. Piazzata bene in campo per l’occupazione deglispazi, non ha mai avuto il guizzo per alzare la testa: hanno deluso tutti, insospettabili e gregari. La difesa si èrivelata un colabrodo, con Rodriguez e Roncaglia colpevoli su entrambi i gol; a centrocampo Borja Valero è statoschiantato dal confronto con Vidal, mentre Pizarro si è spento come una candela e Romulo ha fatto il Romulo; inattacco Toni è rimasto incagliato in area e Jovetic non ha saputo legittimare la corte spietata dei bianconeri. Sepersino il gioiello della vetrina viola non luccida, significa che non ce n’era proprio. E infatti lo sbilancio tra le dueformazioni è apparso nettissimo, al punto da rendere ridicoli i veleni della vigilia, quello sbattersi confuso e inutile.RIMBALZO Al di là della lotta scudetto e dei benefici che questo successo può riflettere sulla classifica, rimane ilrimbalzo positivo sulla trasferta di Champions League. Così la Juventus può pensare oltre, insomma può osaresenza esagerare. Così affamata, così feroce, così squadra. Pronta per un altro inferno, senza il pericolo chequalcuno se la prenda a male. V.O.

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JUVENTUS-FIORENTINA 2-0 MARCATORI: pt 20’ Vucinic, 41’ Matri JUVENTUS (3-5-2): Buffon 6.5; Barzagli 7.5, Marrone 6, Peluso 6; Lichtsteiner 7, Vidal 8, Pirlo 7.5,Marchisio 6, De Ceglie 6 (14’ st Caceres 6); Vucinic 7 (16’ st Giovinco 6), Matri 7 (31’ st Pogba 6). A disp.Storari, Rubinho, Padoin, Giaccherini, Quagliarella, Anelka. All. Alessio 7 FIORENTINA (3-5-2): Viviano 6; Roncaglia 4, Rodriguez 4, Savic 5.5 (1’ st Tomovic 6); Cuadrado 5,Romulo 5, Pizarro 5.5, Borja Valero 5, Pasqual 5; Toni 5 (11’ st El Hamdaoui 5.5), Jovetic 5 (29’ st Ljaijc6). A disp. Neto, Lupatelli, Compper, Capezzi, Llama, Larrondo, Wolski, Capezzi, Bernardeschi. All.Montella 5 ARBITRO: Mazzoleni di Bergamo 6.5 NOTE: spettatori 40.517 per un incasso di 1.532.530 euro. Ammoniti: Peluso, Marchisio, Viviano,Cuadrado, Pizarro per gioco falloso. Recupero tempo: pt 0’, st 4’

Il regista annientaPizarro e illumina laJuve Lichtsteinerbrillante, Buffondeterminante

Con un Pirlo così è tutto più facileVITTORIO OREGGIA

BUFFON 6.5 Determinante all’inizio, quando la partita non ha ancora preso una piega definita e la Fiorentinaaccampa qualche velleità. San Gigi ci mette una pezza su Jovetic ed evita che la strada bianconera diventi unasalita impervia. Del resto, la classe non è acqua e nemmeno gazzosa... BARZAGLI 7.5 Prestazione assolutamente mostruosa, sia che debba intercettare Toni, suo amico, sia chedebba fermare Jovetic, sia che debba impostare l’azione e spingersi in avanti. Resta uno dei colpi migliori delmercato di Marotta nel rapporto qualità prezzo, una garanzia assoluta, il cardine della difesa. Sarà determinanteanche martedì in Champions League, nella bolgia del Celtic Park. Tanto di cappello. MARRONE 6 Si lascia gabbare all’inizio da Toni, che è una vecchia lenza e sa come si gioca di anca in area. Poiperò gli prende le misure e riemerge con disinvoltura. La squagliamento della Fiorentina lo aiuta, anche se

restiamo del parere che funzioni meglio da centrale difensivo che da centrale dicentrocampo. PELUSO 6 Vale il discorso sviluppabile per De Ceglie. Stavolta galleggia e non affonda,malgrado il cartellino giallo che “conquista” nel secondo tempo lo escluda dalla trasferta diRoma, squalificato. Per carità, ogni pallone provoca attacchi cardiaci, però è un sabatopositivo...

LICHTSTEINER 7 Uno dei bianconeri che ha più gamba e più fiato. Si sgancia e si slancia, sfiora due volte il gol,serve passaggi invitanti, mette Matri nella condizione di confezionare una doppietta. Lo svizzerino è entrato informa nel periodo più delicato della stagione: d’altronde si tratta di precisione cronometrica elvetica. PIRLO 7.5 Il metronomo campione d’Italia continua a essere il “plus” della squadra di Conte. Guarda caso,rientrato in pista lui, la Juventus si è rimessa a correre spedita e a macinare chilometri in scioltezza. Stravince ilconfronto con Pizarro, si regala e regala giocate superbe, alla fine si diverte a essere volutamente lezioso conricami che esaltano le sue doti di palleggio. Uno dei registi più bravi al mondo. MARCHISIO 6 Comincia a centrocampo, conclude da seconda punta, alle spalle di Giovinco. E’ bellissimo ilsinistro che manda quasi al tappeto Viviano, nel complesso è positiva la sua prova sotto il profilo dellosmaltimento di ruggini e di malanni. L’ammonizione della ripresa lo sfila dalla trasferta di Roma, però martedì c’èGlasgow e a Glasgow ci sarà da lottare... DE CEGLIE 6 Per una volta è onesto a sfangarla, spinge con giudizio, scodella un paio di cross interessanti,cura la fase difensiva con diligenza, non si sporca con cavolate atomiche. Caceres (14’ st) 6 Si piazza a sinistrae consente a Peluso di salire. Anche lui deve anestetizzare Cuadrado. E ci riesce, nonostante le stanchezzeaccumulate con la Celeste. VUCINIC 7 Dà un seguito alla riscrittura del suo personalissimo tabellino dei marcatori confezionando il sesto golin campionato, soprattutto dà slancio alla Juventus che così, alleggerita dal peso di dover schiodare la partita,riesce a esprimersi come meglio preferisce. Saluta anzitempo per un infortunio (una botta al ginocchio) dopo unquarto d’ora della ripresa, con il fardello sulla coscienza di non aver sfruttato un’occasione ciclopica, solo davantia Viviano. Una doppietta quasi assicurata, invece... Giovinco (16’ st) 6 Nervosetto, protestante (nel senso che silamenta spesso), quasi sempre a terra. Prova ad arrotondare il risultato alla mezz’ora ma Viviano respinge la suaconclusione e, subito dopo, spreca sull’esterno della rete. Poi cicca davanti alla porta, perdendo l’occasione disegnare l’ennesimo gol inutile della sua stagione. MATRI 7 Altro giro di giostra, altro gol. Il quinto nelle ultime cinque partite, il secondo consecutivo, il sesto incampionato, un lampo nel gelo d’inverno, una liaison con il futuro prossimo e il presente incombente. E un altrogol potrebbe realizzarlo se il suo sinistro chirurgico non sfiorasse il palo, imbeccato da Lichtsteiner. Rigenerato,insomma, a dimostrazione del fatto che forse bastava dargli fiducia con una certa continuità per rispolverarecapacità finalizzative non proprio comuni... Pogba (31’ st) 6 Il polipone aziona le sue leve per arginare qualchepassaggino viola, un modo per sgranchirsi le gambe e combattere il freddo pungente... All. ALESSIO 7 Il vero amuleto della Juventus e chissà che Conte, scaramantico al massimo, non decida ditrascorrere più tempo nel box, al calduccio, tanto il mix funziona... In assoluto, quella dei campioni d’Italia è unapartita eccellente, in considerazione dello schieramento rimaneggiato e dell’avversario. Ora c’è il Celtic, altrastoria da raccontare.

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Viviano evita la goleadaVOTO 6 Non perfetto al gol di Vucinic, ma prodigioso sempre sulmontenegrino 10’ dopo: sta in piedi e si fa sbattere il pallone addosso. Nullapuò su Vidal... Nella ripresa altri buoni interventi.

Il montenegrinoprende una botta alginocchio e chiedeil cambio, ma nondovrebbe trattarsidi nulla di grave.Oggi gli esamispecifici TORINO. Vucinic, autore della

prima rete bianconera (Ansa)

IN VISTA DEL CELTICVucinic: gol e ansia Però c’è ottimismoANTONINO MILONE

TORINO. Era la sua partita e Mirko Vucinic non l’ha fallita. Antonio Contel’ha utilizzato col contagocce fino a un paio di settimane fa, per via di unatendinopatia sì fastidiosa ma che non ha impedito al montenegrino di tornare,al solito, decisivo. Il programma di recupero ha funzionato e ieri, non a caso, laJuve ne ha tratto particolare beneficio. Di rientro dalla squalifica di Verona,che non aveva comunque impedito ai bianconeri di tornare al successo, Mirkoha preso per mano i suoi, li ha condotti al trionfo, mandando in solluccherouna tifoseria sempre più pazza del suo campione. E il duello con l’amico

Jovetic ? Il problema non si pone, ieri non c’è statoconfronto. QUELLA DEDICA Un tempo a inventare assist e gol,un altro a conservare un risultato di enorme rilevanzaper la Juve. Il piano di Vucinic è chiarissimo come iriflettori dello Stadium: svariare anche in orizzontale perprovare a sfiancare la difesa viola, priva così di unpunto fisso di riferimento e costretta a far ricorso a unsurplus di fiato per cercare di spezzare il dominio

bianconero. Lavoro inutile, perché la Juve trascinata da Vucinic è ancora piùJuve. Il montenegrino prima scalda il destro (alto), poi concede a Marchisio un “dai e vai” dagli effetti quasi letaliper Viviano, quindi sbatte sul portierone viola. Ma le prove generali, al solito, hanno il lieto fine: dopo 20 minuti,Mirko disegna col destro un arcobaleno talmente sadico che il pallone, pur liftato di suo, si abbassa all’ultimoistante. Un siluro da 109 chilometri orari, più potente del missile lanciato da Paul Pogba tre settimane fa control’Udinese (quello si “fermò” a 101...). E’ gol, la parola magica da ripetere 6 volte quante le realizzazioni delmontenegrino nel campionato in corso. E poi via, ad abbracciare i compagni condividendo con loro un istante disupremia goduria? Niente affatto, meglio percorrere tre quarti di campo in direzione opposta, a far segno conl’indice verso la tribuna dove siedono la moglie Stefania che un’estate fa lo rese felice dando alla luce Matija, ilsecondo maschietto di papà Mirko (dopo Aleksandar, nato nel 2010). E se Vucinic manca la doppietta personale,perché per una sera a tu per tu con Viviano preferisce giocare al tiro al bersaglio, poco male. La Juve facomunque più paura con lui in campo, la Juve spacca le partite con lui in campo, la Juve ha una varietà enormedi soluzioni d’attacco in più con lui in campo. SOLO UNA BOTTA Non sarà il bomber che i tifosi bianconeri sognano da un po’, ad ogni modo i numeri logiustificano: col destro “sali-scendi” che ha freddato la Fiorentina, sono 6 i gol in campionato, di cui 5 segnatinelle ultime 11 partite. Due mesi di graduale recupero ai box, ma con una costante incancellabile nel suorepertorio in bianconero: quando gioca, Vucinic è sempre decisivo. Conte, in ossequio alla necessità dicentellinare il campione per evitare spiacevoli ricadute, lo toglie dopo 62 minuti: dentro Giovinco, mentre Mirko sitocca la rotula del ginocchio scatenando un filo di paura in prospettiva Champions. Dai primi accertamenti filtraottimismo, oggi gli esami specifici ma dovrebbe trattarsi di una semplice botta, nulla da temere a due giorni dallatrasferta di Glasgow. Anche in Scozia c’è bisogno della zampata di un “top player”: la Juve ne cerca un altro, main casa ce l’ha da un anno e mezzo e se lo tiene stretto.

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Scatto a +5 sulNapoli: «Felice per ilmio gol, ma la cosaimportante ora èvincere»

TORINO. Il momento in cuiMatri calcia... a piede scalzo. Ilsuo tiro porta la Juve sul 2-0(Liverani) TORINO. Dopo averraccolto lo scarpino Matri sidirige verso la sua metàcampo col sorriso di chi haappena segnato (Liverani)

Matri: «Juve, avanti tutta!»MARCO BONETTO

TORINO. «Non ho mai visto un gol segnato senza scarpe, se ci riusciamosignifica che è il nostro momento». La Juve è carica a pallettoni e Nedvedbatte sulla grancassa manco fosse al saggio di una banda di paese. Unsabato pomeriggio disegnato col compasso, prima del suggello dell’Olimpicodi Roma. Un bel bagno tonificante, dal primo gol in avanti, con tanto di torelloal tramonto della partita per avere il tempo di ascoltare il tifo. Lo stadioesaurito che rimbomba a ogni passaggio. I giocatori di Conte che si riempionole orecchie, la testa, il cuore e persino la pancia. Come se assorbissero unaspremuta di adrenalina per Glasgow. Ne avevano bisogno, dopo le secche tradicembre e gennaio. Sembra una storia studiata. E che poi si dipana sul

palcoscenico esattamente come aveva immaginato losceneggiatore in bianco e nero. Gol abbastanza rapido,Vucinic . Poi Matri , tentando di riciclare in piccolol’immagine di quel gigantone che si fece mezzo camposenza una scarpa, prima di infilare proprio la Juve nel campionato dello scudettoveronese. Era il 14 ottobre dell’84, gol di Elkjaer con i pedalini in vista. Un bisonteleggero, all’epoca. Senza quella fuga carnascialesca, ma anche lui come il danese senza

la ciabatta d’ordinanza, Matri l’ha buttata dentro. L’hanno chiamato brutto anatroccolo. Intanto nelle ultime 5partite di campionato che ha disputato ha infilato altrettante pere. «Non ho mai visto un gol senza scarpe, se ciriusciamo significa che è il nostro momento». Nedved ficca il dito in una piaga ormai chiusa. Resta solo lacicatrice. Questo Matri sembra reggere il ruolo del rinato. Giusto per la Champions, ora. «BELLO SPETTACOLO» Dicono che negli spogliatoi, a partita finita nel cassetto, il gruppone si sia radunato,abbia parlato e ascoltato. Si apriva lì, in quel momento, il problema societario. Gestire l’euforia. Progettare iltravaso dialettico sulla Champions. Conte è squalificato. Il vice, Alessio , non si è nemmeno fatto vedere daicomuni mortali. Così è comparso Nedved. Consigliere di amministrazione, braccio destro di Agnelli . Più ancora.Un pozzo di esperienza, un concentrato da battaglia. Sapeva bene che dire. «Mi hanno invitato ad andare aparlare, abbiamo concesso un turno di riposo agli allenatori». Ridacchiando: «Io non sono un allenatore, masono in grado di discutere lo stesso di cose tecniche e tattiche». Poi il centro di gravità: «I ragazzi sono stanchi,ma c’è da capirli. E va bene così in vista della Champions. Siamo contenti del modo in cui ci arriviamo. Abbiamovisto un gran bello spettacolo. La Fiorentina gioca bene e vanno fatti i complimenti a Montella . Però giochiamobene anche noi. E’ stato un bello spettacolo, una vittoria indubbiamente meritata. Abbiamo visto un lavoro disquadra eccezionale con l’unico obiettivo di prendere 3 punti. Siamo stati sul pezzo dall’inizio alla fine. Sempreaggressivi. Siamo contenti di vedere la Juve in questa condizione. E con questo entusiasmo andiamo a Glasgow.Dobbiamo continuare così, fare sempre così. Non ci sarà bisogno di caricare la squadra, so bene a cosaandranno incontro i ragazzi col Celtic. Al massimo li dovrò tranquillizzare, perché li aspetta una bolgia. Ma questasquadra ha dimostrato di essere pronta al momento giusto. Dovrà solo saper soffrire». Il silenzio di (quasi) tutto ilresto del mondo bianconero ha un significato di prudenza e concentrazione. «Sì, mi si è tolta la scarpa appenaprima di calciare, perché nell’azione precedente mi era saltata via in un contrasto con uno di loro. Al di là del miomomento positivo, l’importante è vincere», ha dettato Matri. A Glasgow c’è chi alimenta polemiche nel mondocattolico del Celtic perché permane la possibilità che la Juve svolga la rifinitura sul terreno dei protestanti delRangers, rivali storici. Ohibò: chi vola più in alto e chi ha già più paura, tra i ragazzi di Conte e gli scozzesi?

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LA JUVE PENSA GIA’ ALLA CHAMPIONSSegna pure Asamoah. E vola in ScoziaRete in Coppa d’Africa nella finalina: ora vorrebbegiocare contro il CelticFILIPPO CORNACCHIA

TORINO. Se c’era un buon modo per imbarcarsi sul volo per Glasgow, la Juventus lo ha centrato in pieno. Ilritorno della condizione su livelli ottimali, coincide pure con il rientro di pedine importanti. Positivo il test per il triomeraviglia. Vidal è entrato in tutte le azioni importanti. Pirlo ha diretto l’orchestra con un ritmo incredibile,cancellando sul nascere ogni dubbio sul suo stato di forma. I fastidi post nazionale sembrano un ricordo.TUTTI SPERANO Non ci sarebbe da stupirsi se la prima analisi video avesse fatto sobbalzare dalla sedia NeilLennon. Se aveva in mente una gabbia difficilmente tornerà indietro, ma col un Pirlo così anche i migliori sistemianti-furto possono saltare. Incoraggiante anche il passo di Marchisio: i suoi movimenti in verticale hanno fattogirare la testa a Romulo, l’obiettivo è quello di replicarli nella bolgia scozzese prima del stop forzato (persqualifica) contro la Roma. Già, il match col Celtic è di quelli che vorrebbero giocare tutti. A parte i lungodegentiBendtner, Chiellini (punta al rientro contro il Siena il 24 febbraio per essere tonico nel ritorno europeo) e Pepe(segnalato in crescita), una speranza nello spogliatoio bianconero la covano tutti. La bagarre si prospettasoprattutto in attacco. Vucinic e Giovinco (ieri inizialmente in panchina) sono la coppia di riferimento per Conte.Il montenegrino ha gelato lo Stadium quando dopo un’ora scarsa si è accasciato a terra, toccandosi il ginocchio emimando il cambio. Oggi verrà visitato in modo più approfondito, ma da ambienti juventini filtra un certo ottimismoper martedì. In caso o nell’altro, rinunciare all’Alessandro Matri di questi tempi non è semplice: 5 gol nelle ultime5 partite di campionato, 2 nelle ultime due. In attesa di Chiellini, è abbastanza delineato il terzetto che martedìagirà davanti a Buffon. Leonardo Bonucci (ieri assente per scontare il 2° turno di squalifica) si riprenderà il suoposto al centro della difesa, tra Barzagli e Caceres, contro la Fiorentina entrato nella ripresa al posto di DeCeglie. Il terzino aostano ha lasciato il campo per un problema fisico, dunque il suo recupero per Glasgow è inforse. In caso di forfeit le opzioni sono diverse: da Giaccherini a Peluso (anche lui squalificato contro la Roma)a Isla, ma occhio ad Asamoah. Il ghanese - ieri a segno nella finale per il terzo posto, persa 3-1 col Mali -potrebbe rivelarsi la carta a sorpresa. Impossibile, però, che già quest’oggi possa essere a disposizione di Conteper l’allenamento. Più probabile raggiunga i compagni, che sempre quest’oggi si imbarcheranno per Glasgow,domani in Scozia. Asamoah il suo assenso l’ha già dato: per uno come lui ripartire da una notte bollente diChampions non sarebbe comunque un problema. Ma deve arirvare, in tempo per la Champions.

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MONTELLA «Percontinuità resta lafavorita per loscudetto»

Pizarro: «Per staread alti livellibisogna crescere,in certe situazioninon si può nongiocare da squadra»

TORINO. Settima sconfitta incampionato per Montella(Pegaso)

«Juve, sei grande»Nicola Balice

TORINO. Alla fine della battaglia, Vincenzo Montella riconosce i meritiall’avversario: «La Juve è stata più forte», in sostanza è questo il messaggioche emerge dall’analisi del tecnico viola. Una Juve tanto forte da confermarsila favorita per il tricolore: «Non dico nulla di sconvolgente - dichiara proprio il

tecnico viola -, la Juve è sicuramente la favorita per loscudetto. Per forza e continuità, questo lo dicono gliultimi due campionati, è sotto gli occhi di tutti. Hasicuramente qualcosa in più delle altre». Anche delNapoli? «Anche del Napoli. Ma non sempre vince lasquadra più forte, e mi auguro che il Napoli possa

quantomeno impensierire la Juve fino alla fine». MERITI JUVE Ripensando alla partita, prima di tutto il tecnico ha visto unagrande Juve piuttosto che una piccola Fiorentina: «La Juve si è dimostratasuperiore, ma la Fiorentina ci ha provato. Abbiamo giocato venti minuti allapari, poi un nostro disimpegno sbagliato ha causato il gol che di fatto hacambiato tutta la partita. Dopo infatti la Juve ha gestito l’incontro da grandesquadra, e a un certo punto è giusto riconoscere quando prevalgono i meriti diun avversario che per qualità, forza e alternative sa come controllare unincontro». PIRLO IMMARCABILE La chiave della partita forse si può riassumere nellasfida tra registi, stravinta da Andrea Pirlo e strapersa da David Pizarro : «Ladifferenza non l’hanno fatta i registi ma l’atteggiamento delle due squadre. La

Juve aveva due attaccanti che hanno messo unagrande pressione su Pizarro, ma noi non avevamo alcontrario preparato nessuna marcatura a uomo suPirlo. D’altronde si tratta forse del giocatore che corredi più in tutta la serie A, se avessi voluto marcarlo auomo non lo avrei fatto fare ad una punta che avrebbeconsumato troppe energie».

LEZIONE IMPORTANTE Una delle più brutte partite dell’anno però nonpossono cambiare i piani della Fiorentina: «Una sconfitta come questa devediventare un’importante lezione per il futuro. Dopo la partita si rischia diesagerare in ogni senso nell’analizzare le prestazioni, di sicuro dobbiamomigliorare. E questa è una di quelle partite che maggiormente ci dovranno farcapire dove e come migliorare, dove e cosa ci serve per diventare una grandesquadra». PIZARRO A MUSO DURO Almeno altrettando duro è stato proprio Pizarro inzona mista. Il cileno infatti non va affatto per il sottile nel sottolineare la brutta prova della sua squadra: «Pergiocare ad alti livelli bisogna crescere, non si può arrivare a partite come queste e non giocare da squadra.Dobbiamo diventare in fretta un vero gruppo, abbiamo regalato due gol alla Juve e non possiamo permettercelo.E’ necessario che ci parliamo in fretta, ci vuole più cattiveria e voglia se vogliamo davvero compiere il salto diqualità».

Sempre più idolodei tifosi, ildifensore haincitato la squadra ecantato in mezzoagli ultrà. In tribuna,invece, clima daprimarie con lojuventino Bersani eil viola Renzi

TORINO. Bonucci in mezzo aitifosi bianconeri (Sky)

LA CURIOSITA’Bonucci squalificato si consola in curvaTORINO. Un tifoso speciale. Ieri la Curva Scirea ha potuto accogliere ancheun ultrà atipico come Leonardo Bonucci . Il ricorso per la riduzione delle duegiornate di squalifica del dopo Juve-Genoa è stato respinto dal giudice

sportivo, così il difensore bianconero ha vissuto a suomodo da protagonista la sfida alla Fiorentina. Nonpotendo essere in campo, Bonucci ha giocato la partitain curva confermandosi uno degli idoli della tifoseriabianconera, che non ha lesinato ringraziamenti alloStadium come sul web. Una scelta, quella di seguire laJuve anche in mezzo ai tifosi, che - tra gli altri - a suotempo fece anche Fabrizio Ravanelli nell’allora stadioDelle Alpi. MARATONA E CALCIO IN COSTUME... Come annunciato, in tribuna si sono ritrovatianche Pier Luigi Bersani e Matteo Renzi . E dopo l’amarezza patita nelle primarie del Pd,

nemmeno la sua amata Fiorentina ha aiutato il sindaco di Firenze a prendersi la sua sportivissima rivincita neiconfronti di Bersani. «Se dopo aver perso le primarie perdo anche la partita, la prossima volta lo sfido o allamaratona o al calcio in costume», annunciava alla vigilia proprio Renzi a cui a questo punto non rimane altro dafare che cominciare gli allenamenti. NIC.BAL.

BARZAGLI «Se ladifesa funziona èperché pure Vucinice Matri ci aiutano»

«La pressione nonè un problema,siamo la Juve esiamo abituati aquesto clima».Peluso: «Lecritiche? Fannoparte del gioco»

TORINO. Un duello tra Pelusoe Cuadrado (LaPresse)TORINO. Andrea Barzagli inazione: anche ieri attento infase difensiva e propositivo inquella offensiva (Ansa)

«I bomber difendono: grazie»FILIPPO CORNACCHIA

TORINO. Alla ricerca della migliore condizione e di quella sicurezza difensivaalla base dei successi passati. In un colpo solo la Juventus ha centratoentrambi gli obiettivi. Un modo migliore per volare verso la Scozia e laChampions non c’era. I segnali confortanti di Verona ieri sera sono staticonfermati e migliorati. Squadra corta, aggressiva, solida. «La condizione pianpiano crescerà», ripetevano a Vinovo a inizio gennaio, quando i risultati nonarrivavano anche a causa di qualche ingranaggio meno lucido del solito.

L’obiettivo era presentarsi al top per l’Europa. Eadesso che l’ottavo d’andata contro il Celtic è alle porte(oggi ultimo allenamento a Vinovo, domani partenza perla Scozia) la sensazione è che Antonio Conte e il suostaff anche stavolta non abbiano sbagliato i calcoli,anzi...

RIECCO IL MURO Ma in vista della Champions League e della parte piùcalda della stagione, è un altro il dato che conforta la Juventus: contro laFiorentina, Gigi Buffon è uscito imbattuto dal campo. Non succedeva dallargo successo contro l’Udinese dello scorso mese. Già, nelle ultime quattropartite - tra campionato e Coppa Italia - in un modo o nell’altro un golletto allafine arrivava. Per la rabbia di Antonio Conte, consapevole che i trionfi nascanoda una importante solidità difensiva. LEADER Non a caso è proprio sull’inviolabilità della difesa che si soffermaAndrea Barzagli , il leader del reparto: «E’ vero, ultimamente anche con unmezzo tiro ci castigavano. E’ importantissimo essere riusciti a chiudere unmatch difficile con la porta inviolata. Buffon è stato bravissimo nella loro unicavera occasione, ma in generale ci siamo mossi molto bene di squadra. Solidi,attenti e compatti, grazie anche all’ottimo lavoro delle punte». E qui Barzagli dimostra di avere un futuro anchecome avvocato difensore: «Giocare sotto pressione non è un problema, siamo la Juventus e siamo abituati aquesto clima. Quello che ci tengo a sottolineare è l’aiuto delle nostre punte. Spesso vengono criticateingiustamente perché non si tiene conto del lavoro sporco che compiono. E’ normale che loro vivano per il gol, esono contento che stavolta abbiano segnato entrambi, ma sono ancora più soddisfatto per il loro contributo in

fase di non possesso palla: Vucinic ha marcato a uomo Pizarro limitandolo parecchio eanche Matri si è sacrificato». Al resto ha pensato il centrale toscano, che continua adesprimersi su livelli mostruosi. Senza le sue sentinelle fidate Chiellini (infortunato) eBonucci (squalificato) ha preso per mano idealmente sia Marrone sia Peluso . I suoiexploit non sono passati inosservati: dalla curva ad un certo punto si è alzato un«ohohho» di stupore con cui di solito vengono omaggiati gli attaccanti. «Ho sentitoqualcosa - racconta con la solita modestia - ma come sapete durante i novanta minuti vivoun po’ nel mio mondo. Certamente sto attraversando uno dei momenti migliori della miacarriera, mi sento benissimo. I complimenti fanno piacere, ma quel che più conta, e non mi

stanco di ripeterlo, è aver vinto senza subire reti. La solidità difensiva è la nostra filosofia e sappiamo bene cheper rivincere lo scudetto sarà importante mantenere anche la miglior retroguardia». Da oggi i bianconeri sisintonizzano sui canali scozzesi: «Analizzeremo bene il Celtic: ormai siamo abituati a preparare le partite in pocotempo. Contro la Fiorentina abbiamo dimostrato di essere tornati la migliore Juve. A tratti abbiamo dato anchespettacolo. Vogliamo ripeterci in Champions. Il Napoli? Guardiamo in casa nostra, tanto il duello andrà avanti finoalla fine». CHIELLINI E PELUSO Ai complimenti si uniscono sia Chiellini («Grande Juve», il post su Facebook) siaFederico Peluso , ieri titolare nel terzetto: «Mi alleno con tanti campioni, ma senz’altro Andrea Barzagli è quelloche mi ha colpito di più: in Italia è il più bravo di tutti». L’ex atalantino in allenamento sta cercando di rubargliqualche segreto. «Guardo lui e tutti gli altri: conoscevo il metodo di Conte, ma ritrovarsi all’interno dellospogliatoio è un’altra cosa. Le critiche delle ultime settimane fanno parte del gioco, non ci sono mai rimastotroppo male. Ma adesso preferisco guardare avanti. Più che un segnale al campionato questa vittoria è unsegnale per noi: dobbiamo continuare a vincere e pensare a noi stessi. Ora concentriamoci sull’Europa: io cisono, però deciderà Conte».

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GLI AVVERSARI CHAMPIONSCeltic senza rivali: 3-1 e +18 sulla secondaINVERNESS-CELTIC 1-3MARCATORI: pt 10’ Ross, 20’ Commons; st 3’ Gershon, 37’ MikuINVERNESS (4-3-2-1): Esson; Raven, Warren, Meekings, G. Shinnie; Draper, Tudor Jones, Ross (32’ stRoberts); Doran (43’ st Sutherland), A. Shinnie; McKay. A disp. Reguero, Polworth, Pepper, Devine,Taylor. All. ButcherCELTIC (3-5-2): Forster; Fraser, Rogne, Gershon (21’ st Matthews); McGeouch, McCourt (33’ st Watt),Kayal, Rogic, Commons (1’ st Chalmers); Stokes, Miku. A disp. Zaluska, Lassad, Herron, Atajic. All.LennonALLA sfida di martedì sera a Glasgow il Celtic arriverà dopo aver praticamente ipotecato l’ennesimo titolo inScottish League (sarebbe, anzi con ogni probabilità sarà la vittoria numero 44). La squadra di Lennon hasuperato ieri un altro ostacolo importante. Impegnati in casa dell’Inverness, una delle prime inseguitrici nellaScottish Premier League del Celtic, i biancoverdi hanno centrato l’ennesimo successo. È finita 3-1 nonostante losvantaggio iniziale. A portarsi in vantaggio, dopo 10 minuti dall’inizio della gara, sono i giocatori di casa.Protagonista dell’illusorio vantaggio è Ross. La gioia dell’Inverness dura però assai poco, visto che già al 20’arriva il temporaneo 1-1 griffato Commons. Il primo tempo si chiude in parità, ma un paio di minuti dopo l’avviodella ripresa il Celtic trova il vantaggio con Gershon. Il gol che spegne le velleità di rimonta dell’Inverness è diMiku, a 8’ dal termine. Grazie a questa vittoria il Celtic, che in patria, senza la concorrenza del Glasgow Rangers,pare davvero non avere rivali, vola a 55 punti: 18 in più rispetto all’Inverness (al secondo posto della classificaresta il Motherwell). Insomma, per il Celtic è stato il modo migliore per preparare la gara d’andata degli ottavi diChampions: appuntamento a martedì, avversaria la Juve che a sua volta ne ha rifilate due alla Fiorentina. E inbase all’esito delle gare di campionato, sia i bianconeri che la squadra di Lennon dimostrano di essere in unabuona condizione.

Folla e microfoni: 5 mesi fainiziava così l’avventura di DelPiero a Sydney. Ma a Rio deJaneiro l’atmosfera potrebberivelarsi ancora più calda

dall’australia al brasileRio, è già febbre Del PierinhoMentre l’entourage di Alex tratta col Flamengo, i tifosipensano in grande. E gli sponsor si accendono...FRANCYNE VEIGA REIS

RIO DE JANEIRO. Avanti così, a trattare, ragionare, analizzare la situazione.La cosa certa è che il Flamengo è deciso a tentare tutto il tentabile pur diconvincere Alessandro Del Piero a trasferirsi in rossonero, a diventare ilnuovo simbolo - per i prossimi due anni - del club più titolato e più amato, maisquerido, del Brasile. La Juventus in salsa verdeoro, per intenderci. Per questoha proposto un contratto all’altezza di quello che l’ex capitano bianconero hastipulato con il Sydney (circa 2 milioni a stagione), per questo ha volutocoinvolgere niente meno che una bandiera del club (oltre che del calciocarioca) quale Zico: il quale in qualità di amico, e nel caso specificocollaboratore, del nuovo presidente del club, Eduardo Bandeira de Mello, stafacendo da tramite con Del Piero e il suo staff, spendendo buone parole circal’importanza della proposta rubro-negra. Specificando, peraltro, che ereditando la “sua” numero 10, Del Pieroavrebbe modo di continuare - e poi concludere, a meno di ulteriori colpi di scena - la sua carriera di calciatoreproprio nella patria del futebol bailado, ma anche di svolgere un ruolo importante fuori dal campo, qualetestimonial, simbolo del club.PARATA DI STELLE Insomma, un quadretto allettante al punto giusto. Peraltro un quadretto che va via viacompletandosi con il grande fermento che le indiscrezioni circa questa operazione stanno creando in Brasile. Itifosi del Flamengo cominciano a sognare in grande, a fantasticare di potere vedere - in un Maracanã gremito - legesta di un altro grande campione del presente, all’altezza di quelli del passato: da Leo Junior a Romario aRonaldinho, passando appunto per Zico. Di conseguenza, aumenta il livello di interesse anche di alcunipotenziali sponsor dell’operazione, sempre più decisi a “fare la loro parte”, tantopiù considerando che nel 2014 imondiali si diputeranno proprio in Brasile. La stessa Adidas, che di Del Piero è sponsor tecnico da anni, sarebbeinfatti orientata a caldeggiare il trasferimento e svolgere un ruolo decisivo.

Pogba: «E’ ungrande giocatore,non si discute, macon il suo ritornonella rosa dei RedDevils per me nonc’è più stato posto.Il motivo per cuinon ho rinnovatocon il ManchesterUnited è semplice:non giocavo. EFerguson non miparlava. Una cosa ècerta: non ho alcunrimpianto per lascelta fatta»

TORINO. Un contrasto di giocotra Pogba e Cuadrado(Pegaso)

«Via da Manchester per colpa di Scholes»ALESSANDRO BARETTI

TORINO. In definitiva Conte ha “accontentato” Marchisio, deciso a rischiare,nonostante le condizioni fisiche non ottimali, pur di contribuire alle sorti dellasquadra. Lui, Paul Pogba, ha assaggiato il campo negli ultimi venti minuti.Giocati al posto di Alessandro Matri, l’uomo del gol a piede scalzo. Un paio dibuone aperture, un certo peso nel mezzo del campo, ma quando la garacontro i viola, sostanzialmente decisa nel primo tempo, aveva ben poco daraccontare. MEGLIO CONTE Intanto il centrocampista bianconero e dell’Under 20francese è tornato sull’esperienza vissuta al Manchester United, in particolare

sul rapporto con Sir Alex Ferguson , motore immobiled e i Red Devils . Un’esperienza che ha comunquearricchito Pogba , nonostante per assaggiare un po’ dicampo il francesino abbia dovuto trasferirsi in Italia, allaJuventus, con Conte in panchina. Allenatore che purcentellinandolo gli dà quella fiducia che gli è mancatain Premier. E che Pogba ha saputo ripagare. A partequalche piccola sbavatura, quel paio di ritardi agli allenamenti che in considerazionedell’età (19 anni), e dell’impegno nelle successive sedute allo Juventus Center di Vinovo,il club gli ha saputo perdonare. Insomma, mettendo sulla bilancia pro e contro del suoimpatto con il mondo bianconero, ben più corposi sono gli aspetti positivi. Che, in campo,si sono spesso tradotti in prestazioni sopra le righe (e in qualche prezioso, nonchépregevole gol). FUORI CAUSA Non a caso, in Inghilterra, lievita costantemente il partito di chi accusaFerguson di essersi colpevolmente fatto soffiare un talento, senza opporre la dovutaresistenza. Tanto che per ascoltare le ragioni del “Polpo” si è scomodato il Times ,autorevole quotidiano britannico che ha nuovamente stuzzicato Pogba sul rapporto, o sul

non-rapporto, tra il gioiello bianconero e Ferguson. «Non volevo rinnovare il contratto con il Manchester United -ha spiegato il francese -. Il motivo? Semplice: non giocavo». Nota polemica, nelle parole del giocatore, figlia dellaparticolare situazione che attraversava la squadra inglese. «Nonostante in quel momento ci fossero pochicentrocampisti allo United, Ferguson ha deciso di non chiamarmi in causa». Fisiologico, consequenziale, lo statod’animo del ragazzo: «Non ho potuto fare nulla, ero frustrato. Ferguson mi parlava pochissimo, per questo hodeciso di cambiare aria nonostante quel paio di presenze in coppa». LEGGENDA Uno, in particolare, il fatto che ha indotto Pogba ha compiere la scelta definitiva: ciao e grazie alManchester, il tempo di fare le valigie e poi via sull’aereo per Torino. «Quando Scholes è tornato in rosa hocapito che per me, a Manchester, non ci sarebbe stato alcuno spazio. Scholes è una leggenda, un giocatore chenon si discute, però è evidente che al suo ritorno è corrisposta la mia esclusione». Scontato l’ultimo pensiero,quello che racchiude entrambe le decisioni che hanno cambiato la vita, non solo professionale, di Pogba:lasciare Manchester la prima, abbracciare la Juventus e il progetto tecnico-tattico di Conte la seconda. Il tecnicobianconero, con il sapiente uso del bastone e della carota, sta riuscendo a tirare fuori il meglio da Pogba. Chenon può che concludere così: «No, non nutro alcun rimpianto per quello che ho deciso di fare». Il Times haregistrato e riportato. Ferguson avrà letto, e magari rimpianto. A differenza del “Polpo”, al contrario pienamentesoddisfatto di essere salito su quel volo per l’Italia.

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PRADE’ «Se inestate dovessimocedere qualcuno,sarebbe Jo-Jo»

«Darlo alla Juve?Non dipende da me,ma dalla proprietà».Il montenegrinodelude e Montella losostituisce: «Comedomenica scorsa...»

TORINO. Una immagine che sadi profezia: Jovetic pare volaretra le braccia di Buffon,capitano della Juve e, chissà,prossimo capitano delmontenegrino (Ansa)

«Sì, Jovetic può partire»ANTONINO MILONE

TORINO. Lui è il montenegrino amaro, colui che in una fredda seratainvernale avrebbe voluto bersi in un unico sorso la Juve e le sue “voglie”bollenti di mercato. Ma come? I bianconeri ti corteggiano da mesi e tu che fai,li stuzzichi? Cerchi di sfidare la legge dello Stadium? Sì, Stevan Joveticavrebbe voluto. Ha tentato di instillare il dubbio nei cuori avversari, lanciativerso un altro successo di enorme pesantezza nella corsa allo scudetto. Hacorso (ma solo per un tempo), ha concluso qualcosa, ma attorno a sé c’era il

vuoto o quasi. E nella ripresa si è colpevolmenteadeguato all’andazzo del match. Chiudendo la garaquasi come un fantasma: più passavano i minuti e piùla sua presenza in campo rasentava i confinidell’impercettibilità. TRA VOLERE E POTERE Aveva una voglia pazzesca, Jo-Jo, di farsi vedere, ai tifosi

viola stipati in uno spicchio di curva ma anche ai suoi corteggiatori. Ha atteso 90 secondi per saggiare il sinistro,scentrato a distanze siderali da Buffon . Barzagli , insieme con Lichtsteiner arretrato alla bisogna quando ilmontenegrino si spostava a sinistra per allargare le maglie bianconere, l’hanno tenuto a bada. Per un tempoJovetic ha cercato di infilarsi nei pochissimi pertugi lasciati scoperti dalla difesa bianconera e se non fosse statoper San Buffon , in due circostanze avrebbe anche potuto bissare il gol di una settimana prima al Parma, quelloche - vox populi - l’aveva sbloccato. Macché, sette giorni dopo la porta è tornata tabù. E gradualmente di Jo-Jo sisono perse le tracce: lo si è visto sgambettare ai confini dell’area di rigore, allargarsi anche a destra, provarel’uno-due col trottolino Cuadrado , inventare un paio di cross d’esterno da fermo che sarebbero una gioia per gliocchi se non fosse che i compagni l’hanno capito poco. Tra volere e potere, insomma, la distanza è statacostantemente ampia. E’ durata 73 minuti la sua partita: a un certo punto Montella si è accorto che anche nellegiocate più semplici Jo-Jo non c’era più. E così gli ha preferito Liajic : al momento del cambio, lo Stadium gli haregalato l’ennesima dose di fischi in una serata tutto sommato anonima. «Il cambio? E’ entrato un altro giocatore

- dice l’ex Aeroplanino -. Anche domenica scorsa mi pare sia stato sostituito. Nessunproblema, ho tre cambi a disposizione e li sfrutto». Vero, anche col Parma aveva giocato70 minuti, ma di un livello eccelso. Nessun caso, dunque, però resta il fatto che laFiorentina soffre paurosamente le pause del suo campione. Che resta il bomber dellasquadra con 9 gol, due più di Luca Toni , ma che quest’anno si sta concedendo qualchepausa di troppo. Un altro dato: in questa stagione il campo della Juve è il primo a uscireimmacolato dagli attacchi della Fiorentina, prima di ieri sempre a segno lontano da casa.E guarda caso, a Torino non si è visto il miglior Jovetic.

PAROLE Già, sul campo, è andata benissimo alla Juve. Ma anche fuori i bianconeri hanno guadagnato puntinella corsa al gioiello vuola. Le parole di Daniele Pradè, in questo senso, paiono inequivocabili: «La Juve suJovetic? Non spetta a noi, ma alla proprietà darci un’eventuale apertura per parlare con un’altra società - hadetto il direttore sportivo viola -. In questo momento non c’è, con la Juve non ci sono rapporti, però siamo solo afebbraio, il mercato inizia fra 4 mesi. Jovetic è il nostro top player. Solo di lui si parla di possibile partenza, pertutti gli altri giocatori avevamo stabilito il patto di stare insieme per almeno due anni e poi vedere cosa succede».Se non è un’apertura (alla Juve sì, ma pure ai pretendenti da Oltremanica, tra Chelsea, Arsenal e soprattutto ilManchester City), poco ci manca. In attesa di una riconciliazione non impossibile in prospettiva tra le due società,per la Fiorentina resta valida la carta Fabio Quagliarella , anche ieri relegato in panchina, solo ieri a pochi passida Montella, che direbbe subito sì se solo i Della Valle gli facessero il favore di comprarlo. «La Juve è stata piùforte di noi - spiega il tecnico - e nella gestione della partita ha avuto anche le alternative rispetto a noi»: unpiccolo richiamino al mercato che verrà per far sì che la Fiorentina torni grande. Oggi non lo è ancora.

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Viviano torna ultrà e calpesta la magliaTORINO. Non ha mai nascosto il suo passato da abbonato in Curva Fiesole eil tifo per la Fiorentina (che lo ha portato a chiamare la figlia Viola), ma stavoltaEmiliano Viviano ha scelto il modo sbagliato per tornare ultrà. A fine partita,nel teorico terzo tempo, prende la maglia bianconera sulle spalle di BorjaValero, la getta a terra e la calpesta. No, non sarà lui il prossimo cartellinoviola... (Foto Giglio)

IL TECNICO DELLA LAZIO APPLAUDE TUTTIPetkovic vede il lato positivo «Gran partita, spot per ilcalcio»SIMONE DI STEFANO

ROMA. Un gol da bomber, da opportunista d’area, proprio quando il Napoli pressava a testa bassa senzariuscire a trovare la via del gol. Così Hugo Campagnaro, si è liberato dalla marcatura di Cana e poi in acrobaziatrova quell’angolino dove super-Marchetti non poteva proprio arrivare. Hugo si riprende così il suo futuronapoletano e regala a Mazzarri un punto che però serve più a tenere lontana la Lazio che non a tenere il passodella Juve: «È stata una partita strana, potevamo vincerla ma potevamo anche perderla, abbiamo preso unatraversa poi alla fine ci siamo scoperti un po’ e abbiamo anche rischiato di prendere il secondo gol», dice ildifensore partenopeo a fine match. Un pareggio che sulla carta non serviva a nessuno, ma Campagnaro tieneanche a far notare il carattere del Napoli, mai domo fino alla fine: «Questa squadra è inseguitrice - aggiunge - lacosa importante era riuscire a conquistare almeno questo punto, in questo modo la Lazio non ne hanno fatti tre epossiamo tenerla lontana». Quello che non manca al centrale di Mazzarri è senz’altro l’autocritica, un pareggiodunque frutto della caparbietà partenopea, ma anche della bravura degli uomini di Petkovic, che sull’1-0 hannosfiorato più volte il raddoppio nella prima parte di gara: «Sì, merito anche Lazio - conclude il concettoCampagnaro - ci hanno schiacciato un po’, bisogna riconoscerlo. Ma poi noi ci siamo riscattati nel secondotempo. Se siamo soddisfatti? Beh, c’è tanto ancora da correggere, abbiamo fatto un sacco di errori e per ildaremo sicuramente il massimo per correggerli». Alla fine soddisfatto anche Vladimir Petkovic: «Tanticomplimenti alla mia squadra, ci siamo ritrovati, una partita con tanto sacrificio, tante occasioni e avremmomeritato la vittoria. Ma complimenti anche al Napoli, che ha fatto una buonissima partita: è stata una propagandaper il calcio».

le pagelleCoraggio Hernanes Pandev non si vedeROMA.

LAZIOMARCHETTI 7 Respingente. La presa non è la specialità della serata, però c’è. Con reazioni e tempi giusti.KONKO 6 Propositivo. Spinge a destra, sempre brillante e attento.BIAVA 6 Tempista. Una bella chiusura su Candreva, tanta attenzione.DIAS 6 Fisico. Ci mette i centimetri e le buone maniere.RADU 6 Spedito. Sale e tira. Manca la mira, però.CANDREVA 6.5 Ricaricato. Spinge e tira, tira e spinge. Spettacolare, devastante nel primo tempo. Zuniga non cicapisce niente.HERNANES 6.5 Coraggioso. L’uomo con il caschetto ci mette cuore, ardore e tecnica. Senza paura. E quellapunizione al bacio è un babà. Ma trova Morgan volante sulla traiettoria. Cana (27’ st) 5.5.LEDESMA 6 Metronomo. Dirige e regala tranquillità. Il primo frangiflutti, il primo che ispira. Utile alla causa.GONZALEZ 6 Livido. Può il segno lasciato da Piquè fermare il Tata? Assolutamente no. E difatti c’è e regaladinamismo e incursioni. Saha (43’ st) ng.MAURI ng Sfortunato. Va fuori dopo pochi minuti per infortunio. Lulic (18’ pt) 5.5 Una barriera in più. Che sapure sgroppare. E sfiorare il gol due volte. Un peccato.FLOCCARI 7 Spietato. Palla buona in area, palla buttata dentro. Certo, gli danno spazio e lui si prende il tempodi stoppare di petto e prendere la mira. E poi quel siluro che si stampa sul palo a portiere impietrito. Unindiavolato, là davanti. E quando tiene palla, la Lazio respira. Centravanti e anche boa di riferimento. Lavora perdue.All. PETKOVIC 6.5 Mister praticità mette in scacco Mazzarri. Ma non basta, sfuma la soddisfazione più grande.

NAPOLIDE SANCTIS 6 Incavolato. Becca gol da due passi, urla ai suoi protettori sbadati. Bravo su Candreva, decisivosu Hernanes. Non può mai stare tranquillo. E quel rinvio sbilenco...CAMPAGNARO 7.5 Incredibile. Anche l’argentino sta a guadare Floccari, a debita distanza. E usa mezzi nonleciti, da giallo appunto. Poi dà la carica, diventa uno e trino. E segna.CANNAVARO 5 Piantato. Si perde Floccari, fa partire il Napoli con l’handicap.GAMBERINI 5.5 Assediato. Da quella parte la Lazio è indiavolata, c’è lavoro supplementare.MESTO 5 Timido. E sfrontato in caduta. Si prende un giallo, non decolla. El Kaddouri (10’ st) 6.INLER 5 Opaco. Svizzero ma non puntuale. Ha ancora il mal di testa per come la Lazio fa girare palla.BEHRAMI 6 Insultato. I laziali lo prendono di mira, insulti razzisti. Perde un paio di palle e tre ne recupera, ma nelfinale di primo tempo va ko. Insigne (47’ pt) 6.5 Un’altra marcia, una marcia in più. Peperino.ZUNIGA 5 Asfaltato. Ok, ha attraversato l’Oceano in settimana. Ok, Candreva è cliente scorbutico, ma ilcolombiano è l’uomo in meno. Bene solo nell’assist a Cavani. Calaiò (35’ st) ng.HAMSIK 6 Perso. Non ci mette lo spunto. Marekiaro vestito di scuro. E con l’uscita di Behrami gli tocca arretrarein mediana. Si autolimita.PANDEV 5 Impalpabile. Un guizzo in avvio, poi finisce nella rete dei marpioni laziali. Un ex arrendevole.CAVANI 6 Traversato. Che colpo, da tremare, Matador che si illude ma la palla rimbalza fuori. Poco altro.All. MAZZARRI 6 Arretrato. Il suo Napoli ha il freno a mano. In mezzo non c’è qualità, e nemmeno filtro. Poi tantiattaccanti, così. Alla Mourinho.

ARBITROORSATO 6 Preciso. Ma i protagonisti in campo lo aiutano.E.E.

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Floccari colpiscesubito poi la Laziodomina e rischia didilagare Mazzarrifinisce con 5attaccanti, ma all’87’segna Campagnaro

Il Napoli all’iniziosembra frastornato.Cavani fermatodalla traversa,addirittura due legniper Floccari. Finaleda brivido. E laJuve scappa

Napoli, pari da stressLAZIO-NAPOLI 1-1 MARCATORI: pt 11’ Floccari; st 42’ Campagnaro LAZIO (4-5-1): Marchetti 7; Konko 6, Biava 6, Dias 6, Radu 6; Candreva 6.5, Hernanes 6.5 (27’ st Cana5.5), Ledesma 6, Gonzalez 6 (43’ st Saha ng), Mauri ng (18’ pt Lulic 5.5); Floccari 7. A. disp. Bizzarri,Strakosha, Ciani, Cavanda, Stankevicius, Pereirinha, Kozak, Rozzi, Kozak. All. Petkovic 6.5 NAPOLI (3-4-1-2): De Sanctis 6; Campagnaro 7.5, Cannavaro 5, Gamberini 5.5; Mesto 5 (10’ st El

Kaddouri 6), Inler, Behrami 6 (47’ pt Insigne 6.5), Zuniga 5 (35’ st Calaiò ng);Hamsik 6; Pandev 5, Cavani 6. A disp. Rosati, Grava, Colombo, Rolando, Britos,Maggio, Donadel, Radosevic, Armero. All. Mazzarri 6 ARBITRO: Orsato di Schio 6 NOTE: spettatori 45.000. Ammoniti: Mesto, Insigne per comportamento nonregolamentare, Ledesma, Hernanes, Radu, Campagnaro, Cana per gioco falloso.Angoli: 8-3. Recupero tempo: pt 3’, st 4’ ELVIRA ERBI’

ROMA. Fuori i secondi. Che i primi scappano. E chi li prende più? Si autofrenano, i rivali diretti. E i bianconerisorridono a distanza, dopo aver annientato la Fiorentina. Da inviolati. Pareggia nel finale, all’ultimo respiro ilNapoli di Mazzarri. Uscendo così dal baratro nel quale si era spedito in avvio, concedendo spazio e gol allaLazio. Una rincorsa continua, quasi impossibile ad un certo punto. Poi, lo spunto di Campagnaro a impattare lastoccata di Floccari. Incredibile, quella coda. Azioni da una parte all’altra, ancora l’alter ego di Klose che sistampa sulla traversa, l’Olimpico che si infiamma. Da infarto. Una partita bellissima, un campionato che non siriapre ma conferma due protagoniste di valore. Che non molleranno sino alla fine. Come ieri sera. Da applausi. COME MIRO Inizia così. Con il campo in salita per i partenopei. La Lazio comanda, il Napoli non ci capiscegranché. Tocca a Sergio, nel segno di Sergio. Il resuscitato sigla il quarto gol in campionato, con mediarealizzativa migliore di quella del tedesco infortunato. Un pronti-via che buca De Sanctis, chirurgico nell’areapartenopea dove Cannavaro e Campagnaro stanno a distanza. Incredibile: gli dai un metro, il bomber ti castiga.

Impietoso. E quando prende palla e ci prova dalla distanza? Palo, palo pieno. Che ancoravibra a De Sanctis impietrito. E ancora, nel recupero, quando il gong sta per scoccare:legno maledetto legno. I tifosi imprecano, il sogno svanisce sul più bello. MATATO E il Matador? Anche lui fermo sulla traversa. Per carità, è pericoloso, ma nonlascia il segno. Sfida nella sfida, quella con Floccari. L’uomo squadra per eccellenzacontro l’uomo che fa i gol per la squadra. Ma se si inceppa... l’ex atalantino toglie la scenaall’uruguaiano, magari stanco per l’impegno con la Nazionale. Chissà. PARI E PATTA La partita è a scacchi, con mosse ragionate da parte dei biancocelesti.Per di più, Ledesma e compagni ci mettono anche cattiveria, tattica quando ci vuole. E

quell’Hamsik arretrato, poi, confina il Napoli dove non fa male. Almeno per un tempo. Mazzarri non gradisce leperdite di tempo, ma per rimontare ci vuole anche un po’ di testa. Non solo precipitazioni e cambi di prospettiva(dentro Insigne ed El Kaddouri, due che risultano fantasiosi e concreti, due che aiutano a recuperare almeno unpunto). Bene l’azzurrino dell’Under, vero furetto che sa condurre i suoi alla riscossa. E La Lazio che prende eriparte sfiora il bis con Lulic lanciato a rete. Impreciso. Peccato veniale, madornale. Qui, il patatrac deibianconcelesti. La dedica è di Campagnaro, monumentale nel finale, contratto in scadenza e grande cuore. Sinoin fondo. PRETATTICA Uno (Petkovic) aveva nascosto i convocati, l’altro (Mazzarri) aveva portato la squadra nellacapitale con buon anticipo, per riaccogliere i nazionali transfughi per il mondo. Cura dei dettagli, zero voglia ditralasciare anche i particolari. Ci snobbate, aveva tuonato l’allenatore poliglotta, senza bisogno di traduzioni. Nonsottovalutate gli avversari, aveva ammonito capitan Cannavaro, fiutando qualche trappola anche verbale. Allafine, fuori i secondi, che i primi scappano. Inesorabilmente.

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PRIMAVERA: 5ª giornata di ritornoAtalanta ok, blitz rossonero a Brescia

Girone ASIENA-NOVARA1-2MARCATORI: st 26’ Sciannamea rig., 42’ Bellino, 45’ Canotto rig.SIENA (4-4-2): Marini; Gonzi, Calello, Mulas, Cianciulli; Lalli (32’ st Cacciapuoti), Benedini, Petriccione, Redi (21’st Taflay); Rosseti (37’ st Aiazzi), Canotto. All. MignaniNOVARA (4-3-3): Montipò; Merlino, Augliera (29’ st Pisani), Celano, Sorrentino; Calcagni, Vicari, Casarini;Bellino, Sciannamea, Valchanov (20’ st Marra). All. GattusoNOTE: espulso Mulas (33’ st) per doppia ammonizioneCLASSIFICA: Juventus 44; Torino 37; Fiorentina 35; Empoli 33; Genoa 31; Novara, Spezia 26; Pro Vercelli 23;Sampdoria, Parma 20; Siena 17; Cagliari, Livorno 16; Grosseto 9

Girone BATALANTA-BOLOGNA3-1MARCATORI: st 18’ Mangni, 21’ Cais, 35’ Veratti rig., 40’ BarloccoATALANTA (4-3-3): Zanotti; Conti (32’ st Barlocco), Nava, Milesi, Caldara; Redolfi, Mangni (26’ st Varano),Gagliardini; Cais, Palma, Olausson (22’ st Tonsi). All. BonacinaBOLOGNA (3-5-1-1): Lombardi; Dall’Osso (20’ st Benatti), Maini, Lorenzini (11’ st Tonelli); Palomeque,Pescatore, Bergamini (32’ st Cecconi), Montorsi, Ferrari; Capello; Veratti. All. BaldiniBRESCIA-MILAN2-3MARCATORI: pt 6’ e 33’ rig. Ganz; st 18’ Aniekan, 21’ Bara, 47’ ValottiBRESCIA (4-3-3): Minelli; Boniotti, Sanni, Camigliano, Paderni (16’ st N. Lancini); Welbeck Maseko, Figura (33’st Recchiuti), Ragnoli (8’ st Morosini); Valotti, Gullotta, Bara. All. JavorcicMILAN (4-3-3): Andrenacci (4’ pt Viola); Ferretti, Pacifico (17’ st Lucarini), Speranza, Tamas; Pedone, Cristante,Aniekan; De Feo, Petagna, Ganz (20’ st Bortoli). All. DolcettiNOTE: espulso Cristante (31’ pt) per protesteCESENA-PADOVA2-1MARCATORI: pt 13’ Beghetto, 29’ Sensi rig.; st 37’ BertoniCESENA (4-3-3): Melgrati; F. Fabbri, Sanchez, Paolini, Bangoura; Gaiani (26’ st Yago), Sensi, Yabrè; Filippucci(12’ st Bertoni), Cicarevic (21’ st M. Fabbri), Lolli. All. ArgilaPADOVA (4-4-2): Murano; Barison (34’ st Franchetti), Vio, Costa, Acka; Rampin (1’ st Caporali), Mbayè, Bellemo,Beghetto; Rivi (32’ st Shahini), Formigoni. All. MaestroniCHIEVO-VERONA1-1MARCATORI: pt 33’ Formigoni; st 16’ Da SilvaCHIEVO (4-3-3): Provedel; Ronca, Burato, Coulibaly, Manfrin; Franchini (33’ st Venturi), Magri, Djiby (3’ stPopadin); Cisotti, Ekuban (28’ pt Da Silva), Paruzza. All. D’AnnaVERONA (4-3-3): Sluga; Huston, Calvetti, Sundas, Calandra; De Vita (45’ st Speziale), Varricchio, Ballarini;Formigoni (22’ st Matias), Ferrari, Alba. All. PavanelMODENA-CITTADELLA1-0MARCATORI: pt 32’ BarbalacoMODENA (4-4-1-1): D’Agostino; Garattoni, Barbalaco, Zucchini, Massacci; Louhichi, Vaccari, Ferron, Franco (18’st Galasso); Trombetta; Stombellini (35’ st Volpato). All. StorgatoCITTADELLA (4-4-2): Maggiotto; Rizzon, Favaro, Bianco, Bizzotto; Antonello (28’ st Zaniolo), Santin, Munarini(23’ st Dalla Valle), Dotto; Conte (12’ st Lucon), Baggio. All. PaganUDINESE-SASSUOLO1-1MARCATORI: pt 32’ Pratolino; st 6’ ValmoriUDINESE (4-3-3): Scuffet; Berra, Reinthaller, Pratolino, Borsetta (19’ st Codromaz); Piscopo (24’ st Hoxha), Siku,

Baldassin; Marsura, Medina, D’Incà (12’ st Grotto). All. MattiussiSASSUOLO (4-3-3): Perilli; Vacondio, Castelletto, Valmori, Zecchini; Bambozzi (27’ st Ilouga), Caselli, Lari;Lodesani, Gliozzi, Berselli (37’ st Minozzi). All. MandelliCLASSIFICA: Atalanta 45; Inter 38; Chievo, Milan 37; Bologna 28; Cesena 27; Varese 26; Udinese 19; Sassuolo,Cittadella 18; Brescia, Modena 17; Padova 13; Verona 8

Girone CBARI-NAPOLI0-1MARCATORI: pt 21’ Insigne rig.BARI (4-4-2): Vicino; Zinetti, Vosnakidis, Chiochia, Mercadante; De Monte (10’ st Rolli), Mastropasqua,Santeramo, Mercadante; Visconti, Albrizio (25’ st Sassanelli). All. GiampaoloNAPOLI (4-3-3): Crispino; Allegra, Celiento, Savarise, Bruno; Romano, Palmiero, Fornito (41’ st La Torre);Insigne, Novothny (43’ st Tutino), Scielzo (19’ st Guardiglio). All. SauriniLAZIO-CATANIA1-1MARCATORI: st 7’ Falasca, 35’ AveniLAZIO (4-3-3): Scarfagna; Ilari (35’ st Vivacqua), Serpieri, Filippini, Vilkaitis; Falasca, Antic (13’ st Pollace),Cataldi; Tounkara, Crecco (48’ st Andreoli), Keita. All. BolliniCATANIA (4-3-3): Messina; Franchina, Cabalceta, Brugaletta, De Matteis (31’ st Zekovic); Gallo, Diop, Garufi(17’ st Katsetis); Barisic (10’ st Aveni), Petkovic, Caruso. All. PulvirentiNOTE: espulsi Tounkara (17’ st)PALERMO-LANCIANO1-0MARCATORI: pt 25’ MiccoliPALERMO (4-3-3): Fulignati; Aquino, Goldaniga, Kosnic, Patti; Giacomarro, Cerniglia, Rojas; Bollino (29’ stAsta), Miccoli, Bentivegna (43’ st Zerbo). All. RuisiLANCIANO (3-5-2): Cattafesta; Costantini, Zanellato, Esposito; Carezza, Morise (10’ st Cataldi), Carpineta,Piccirilli (31’ st Musillo), Lo Monaco (35’ st Fioretti); La Pegna, Mastropietro. All. DonatelliTERNANA-CROTONE1-1MARCATORI: pt 45’ Foresta; st 10’ SaleppicoTERNANA (3-5-2): Citino; Galli, Cudini, Capaldini (1’ st Donati); Nami, Monesi (22’ st Taurino), Ferrari, Ramberti,Mencarini; Saleppico, Russo. All. FavillaCROTONE (4-4-2): Morabito; Bronzi, Basile, Coluccio (29’ st Forcinito), Riggio; Cosentino, Marchio, Barillari,Foresta (20’ st Lanatà); Mingiano, Sahman (30’ st Russo). All. VrennaCLASSIFICA: Napoli 40; Catania 39; Lazio, Palermo 35; Roma 33; Ascoli 27; Reggina 25; Juve Stabia 24;Vicenza 22; Bari, Crotone 18; Pescara 14; Ternana, Lanciano 6

la storia infinitaStadio: il Prefetto fa ricorso Respinto: si gioca a QuartuCAGLIARI. Telenovela con brivido. Ieri mattina il Prefetto ha impugnato la sentenza del Tar e ha fatto ricorso.“Atto dovuto” si sono affrettati a chiarire dall’entourage, a firma del vice prefetto vicario, Carolina Bellantoni. Mai tifosi hanno avuto un sussulto. Se davvero si fosse arrivati a non far disputare l’incontro ad Is Arenas, alloral’ordine pubblico sarebbe stato messo davvero a dura prova, considerata l’affluenza massiccia per impossessarsidei tagliandi. Tutto è rientrato e la festa può cominciare. Resta il dubbio sull’approssimazione dell’atteggiamentoistituzionale. Il nuovo impianto quartese continua ad essere giudicato inidoneo da parte del Prefetto di Cagliari.Mister Pulga ha voluto riconoscere l’atteggiamento dei rossoneri: «Se si gioca in Sardegna lo dobbiamo allasportività del Milan, oltre alla pressione di nostri sostenitori. Del resto, sia nella mia prima esperienza dagiocatore che da tecnico, i tifosi non hanno mai creato problemi. Un comportamento sempre irreprensibile”.SER. DEM.

qui cagliariPulga: dubbio trequartista Cossu torna in vantaggioSERGIO DEMURU

CAGLIARI. Dare continuità alle prestazioni. E, di conseguenza, ai risultati. Rossoblù reduci da una settimanaturbolenta fuori dall’atto agonistico: Milan si, Milan no. Pulga prova ad esorcizzare il contorno, estraniando i suoiper farli concentrare esclusivamente sull’evento. Impresa titanica in questo contesto, ma necessaria: «Ci siamoallenati bene. Ho tutta la rosa a disposizione, esclusi gli squalificati. Solo un dettaglio lo schema».TOCCA A DESSENA Nainggolan e Avelar sono appiedati dal Giudice Sportivo, ma nessuna ansia particolare.I “potenziali” sostituti offrono sufficenti garanzie di tenuta. Sarà il turno sicuramente di Dessena a centrocampo,terzo a destra a supportare Conti in regia ed Ekdal sul versante opposto dello schieramento. Al posto di Avelarscalpita il giovane Murru, favorito d’obbligo per ammissione dello stesso mister, ma anche Ariaudo poneautorevole candidatura, dopo esser tornato in buona condizione, a seguito di un periodo tormentato causainfortunio.

IN AVANTI Il maggior indice di incertezza riguarda la fase offensiva. Nella seduta di rifinitura Cossu ha fattolievitare le sue quotazioni per un utilizzo immediato. Nel caso i tecnici optassero per un 4-3-1-2, dunque con iltrequartista ad operare tra le linee, il fantasista sarebbe favorito. Se invece utilizzassero il 4-3-3, al fianco degliinamovibili Sau e Ibarbo si candiderebbe con prepotenza Thiago Ribeiro, autore del gol del pareggio nell’ultimagara casalinga ad Is Arenas con il Palermo. Il rebus è dettato dunque dall’impronta tattica che Pulga e Lopez sitrascineranno dietro sino a poche ore prima dell’inizio della gara. E lo stesso Pulga puntualizza: «Non è unfattore primario. L’importante è l’approccio e l’atteggiamento mentale. Andiamo ad affrontare una squadra come ilMilan, che porta tanti uomini in fase offensiva. Se saremo bravi a ripartire, allora potremo creare problemi ainostri avversari». Sarà sotto esame proprio la linea difensiva. Il Cagliari in questa stagione subisce parecchio.Con 40 reti ha la terza peggior difesa del torneo, dopo Pescara (48) e Roma (42). Una pecca da limare se lacompagine di Pulga vuol provare a raggiungere la quota salvezza in anticipo.

le ultimeConstant finisce ko De Sciglio a sinistraMILANO. «Nel corso dell’allenamento Kevin Constant ha subìto un trauma contusivo alla tibia sinistra con vastoematoma intramuscolare. Il calciatore non è stato convocato per la trasferta a Cagliari, le sue condizioni verrannovalutate nei prossimi giorni». Questo il comunicato che ha sancito il forfait del terzino francoguineano, uno deigiocatori più in forma della squadra di Allegri. Il suo posto a sinistra sarà preso presumibilmente da De Sciglio,al rientro dopo un paio di settimane di stop. Il giovane terzino avrebbe dovuto disimpegnarsi a destra per dare unturno di riposo ad Abate, ma dopo il ko di Constant cambierà di corsia, vincendo il duello con Antonini, elasciando così spazio all’azzurro sulla fascia di competenza. In mezzo alla difesa Zapata con Mexes, mentre acentrocampo ci sarà il ritorno fra i titolari dopo 9 mesi di Muntari, schierato come mezzala sinistra (preferito sia aBoateng che Nocerino) . Ambrosini prenderà il posto di Montolivo e Flamini completerà il trio muscoli epolmoni della linea mediana. Davanti il tridente con creste.F.M.

Il siluro: «Allegri noncapisce un c...»

Lo ha detto aPadova a ungiornalista che glichiedeva delBarcellona. «Iosaprei comebatterlo»

Massimiliano Allegri, 45 anni,terza stagione al Milan. Datempo Berlusconi l’ha messonel mirino, ma il tecnico ha uncontratto fino al 2014 (Liverani)

Altre sberle da BerlusconiFEDERICO MASINI

MILANO. «Allegri? No el capisse un ca..o». Boom. Silvio Berlusconi torna abomba su Massimiliano Allegri e rimette in discussione il futuro del tecnico.Teatro del nuovo siluro del presidente, Campodarsego nel padovano, doveBerlusconi ha visitato la Maschi Gaspardo: «E il Barcellona, presidente? - gli èstato chiesto da un cronista del Mattino di Padova - C’è una sola maniera perfarcela, con il Barcellona: dobbiamo aggredirli fin da subito, dall’inizio.Dobbiamo avere un tridente in avanti e non farli giocare. Non c’è altra via.

Altrimenti non ce n’è per nessuno. Se l’ho detto adAllegri? No el capisse un ca..o». Battuta - come l’hacatalogata l’ambiente Milan - o non battuta, questanuova dichiarazione di Berlusconi fa crollare

determinante certezze che gli ultimi risultati e il recente incontro in sede fraallenatore, Galliani e tecnici del vivaio (con Allegri investito di un ruolo dacoordinatore), avevano irrobustito. Che la panchina dell’allenatore toscanonon sia mai stata del tutto stabile non è un mistero, ma la rimonta incampionato e i giovani lanciati con successo, stavano convincendo i più sullepossibilità di Allegri di rimanere e rispettare il contratto fino al 2014.

LA PROSSIMA DOMANDA È passato poco più di un mese da quandoBerlusconi dipinse Mario Balotelli (salvo retromarce) come una «melamarcia», ma mise anche in bilico il futuro di Allegri: «Se resta? Un presidentedeve sempre dire la verità, quindi passiamo alla prossima domanda». Era il 7gennaio, il giorno successivo il patron mitigò: «Noi abbiamo un ottimo rapportocon lui, però molto dipende anche dai risultati che riuscirà ad ottenere». Allegriin quel periodo uscì dalla coppa Italia, ma in campionato è riuscito a riportare ilMilan ai piedi del terzo posto, ultimo buono per qualificarsi alla prossimaChampions League. Adesso però tutto torna in discussione e non è un casoche Berlusconi abbia punzecchiato (eufemismo) il tecnico proprio alla vigiliadel match di Champions (20 febbraio). Un anno fa, infatti, il presidente nongradì per niente lo 0-0 nell’andata dei quarti di finale proprio con i blaugrana e

sono ancora negli occhi le immagini che lo vedevanofuribondo in tribuna a discutere con un imbarazzato Galliani. «Se il Milan mi è piaciuto?Avrei qualcosa da ridire - sentenziò a fine partita - però me la tengo per me».

NIENTE FEELING Fu proprio quella doppia sfida, con il Milan eliminato dopo la sconfittaal Camp Nou, a incrinare ulteriormente il rapporto fra i due, mai del tutto sbocciatoneanche dopo lo scudetto del 2011. Il motivo? Berlusconi, esteta per natura, non mandòmai giù la vittoria attraverso un gioco muscolare e mal digerì, al di là delle questioni

economiche, che Allegri avesse tagliato fuori dal progetto Pirlo , andato poi a rinforzare in maniera decisiva laJuventus (senza dimenticare il pupillo Ronaldinho esautorato a fine 2010). Inoltre, dopo il “ko” con il Barça, irossoneri persero tutto il vantaggio nei confronti dei bianconeri perdendo uno scudetto che sembrava già vinto.Berlusconi alla fine della scorsa annata avrebbe anche cambiato allenatore, ma Galliani lo convinse a insisterecon Allegri, anche per mancanza di alternative. Dall’estate a oggi, non sono mancate le critiche e le polemiche,oltre ad alcune “bastonate” giunte pure dallo stesso Galliani (basti ricordare il cazziatone pubblico dopo lapesante sconfitta col Real ad agosto). Allegri ha salvato la panchina più volte in autunno, poi ha spiccato il voloin campionato e passato il turno in Europa. Ma evidentemente non è bastato.

DONADONI E GLI ALTRI «Spero di rimanere oltre il 2014 - ha detto ieri proprio Allegri -, ma sono legato airisultati». Già. E a questo punto, considerando complicato il passaggio del turno col Barcellona, diventaobbligatorio il terzo posto per salvare la panchina. Altrimenti, largo a un ex rossonero come Donadoni ,bravissimo nel lavorare con i giovani, o chi i baby già li allena con successo, come Mangia , ct dell’Under 21 esponsorizzato da Sacchi .

ALLEGRI«Il difficile viene adesso»

I 100 METRINon siamo diventati di colpo stratosferici, siamo una squadra giovane che ha bisogno di crescere. Prima perònon eravamo un brutto anatroccolo, solo che l’ambiente, me compreso, doveva smaltire quanto successo inestate. L’ho detto ai ragazzi, ora viene il difficile: ho paragonato il nostro percorso all’atleta che fa i 100 metri:prima fa 12 secondi, quindi scende a 10, ma per arrivare a 9,90 e rimanerci ci mette tantissimo. Dopo il derbyfaremo un primo bilancio.

BRAVO CONTEL’intervento del tecnico bianconero all’incontro con gli arbitri? Lui si è fatto garante per conto suo, noi non leabbiamo fatte certe cose. Conte ha fatto una scelta giusta, può capitare a tutti di avere esternazioni di quel tipo inun momento delicato della partita. L’importante è rientrare nelle righe, avere comportamenti corretti ed essere piùbravi a farci scivolare addosso certe cose.

BALO OKMario è un giocatore con qualità da finalizzatore, ma tecnica da rifinitore. È normale che debba crescere dicondizione e giocando una gara dietro l’altra potrà pagare dal punto di vista fisico e mentale. La multa? Èdestinato a stare sulle prime pagine, Balotelli subisce una pressione mediatica oltremisura, ma ciò non mipreoccupa, perché si allena bene.

E CASSANO...Cassano ci ha definito gli “altri”, dicendo che noi non siamo stati criticati quanto l’Inter? Ora gioca lì ed è giustoche difenda i propri colori. Quando era qui Antonio si è sempre comportato bene, ora noi siamo contenti diPazzini. Cassano ha il suo modo di esternare che fa sempre discutere.F.M.

«Il 3-5-2 ci avevaappiattito. Ora basta,torniamo a farel’Inter». Spazio al 4-3-3

Vogliamodimostrare di nonessere quelli diSiena e di nonessere morti. Conquesto organicoabbiamo il doveredi tornare a lottareper le primeposizioni

Rivoluzione Stramaccionistefano pasquino APPIANO GENTILE. Dal Chievo (a Verona, 26 settembre) al Chievo. Un girone dopo, Andrea Stramaccioni ,forte della fiducia incondizionata incassata da Massimo Moratti , ha deciso di dare il “La” alla secondarepubblica nerazzurra mettendo in soffitta (forse definitivamente) la difesa a tre, per tornare alla linea quattro e altridente. Non è dato sapersi se la sterzata produrrà i risultati sperati già a partire dal mini-ciclo terribile che

attende l’Inter (che, da qui al derby, è attesa pure dalla trasferta a Firenze e dal doppiomatch di Europa League con il Cluj), certamente però la decisione presa dall’allenatoredimostra la ferrea volontà di ribaltare un trend che porterebbe l’Inter dritta, dritta fuori dallazona Champions, obiettivo minimo chiesto da Moratti all’allenatore per la stagione dellarifondazione. Una scelta ponderata, spiegata prima a Branca e Ausilio , “angeli custodi”del tecnico alla Pinetina, quindi alla squadra, infine in conferenza stampa a microfoniunificati, tanto per dissipare gli ultimi dubbi sull’ elettroshock a cui è stata sottoposta l’Inter

in settimana: «Domenica abbiamo pianto fino a mezzanotte, poi abbiamo iniziato a ragionare e a lavorare. Quelloche è successo a Siena non lo voglio più vedere. È vero, il 3-5-2 ci aveva dato solidità, ma credo pure che allalunga ci abbia anche un po’ appiattito. L’obiettivo è quello di ritornare protagonisti della partita, tornare a esserela squadra che era arrivata a un punto dal primo posto (3 novembre, dopo il 3-1 allo Stadium sulla Juventus), lasquadra che dava la sensazione, ogni volta che attaccava, di poter far male all’avversario. Siena per noi harappresentato un punto e a capo. Ci siamo guardati in faccia e abbiamo detto: “Ora basta, torniamo a farel’Inter”, torniamo a fare quello che ci ha portato a essere competitivi con le prime. Per questo dobbiamoricominciare a ragionare da grande squadra». Una strategia concordata con Moratti: «Lui mi dà sempre tantacarica, per me e per la squadra il presidente è un valore aggiunto. Anche domenica abbiamo parlato tantissimo.

Ora vogliamo dimostrare di non essere quelli di Siena e di non essere morti». INTER 2.0 E l’Inter 2.0 di Stramaccioni lo farà grazie a un centrocampo per due terzi natodal mercato di gennaio (con Kuzmanovic perno davanti alla difesa, Kovacic a sinistra eGuarin - che però stasera sarà out per squalifica - sul centro destra) e con il tridentepesante in cui, a seconda delle caratteristiche dell’avversario, potrebbero trovare spazioAlvarez ma pure Schelotto . «Con questo organico abbiamo il dovere di tornare a lottareper le prime posizioni», ha ripetuto come un mantra Stramaccioni, convinto che «questosia un momento importantissimo perché la concorrenza per il terzo posto è aumentata edobbiamo ricominciare a vincere già a partire dalla gara col Chievo. Poi arriverà il Cluij egli scontri diretti dove ci siamo sempre esaltati». Già e l’idea che l’avversario da battere involata possa essere proprio il Milan, non pare guastare il sonno a Stramaccini: «In questa

stagione, quando abbiamo dovuto affrontare le situazioni difficili, abbiamo tirato fuori tutti qualcosa in più. Tra trepartite c’è il derby ed è uno stimolo in più. Ora tutti dicono che ci giocheremo il terzo posto col Milan, però per menon cambia niente, rispetto a quando tutti dicevano che la Champions si sarebbe giocata tra Inter, Fiorentina eLazio». La partita di stasera, contro un avversario che due giornate fa ha battuto proprio la Lazio per giuntaall’Olimpico dovrà pure certificare la solidità del 4-3-3. Anche perché, non va dimenticato che il passaggio alladifesa a tre venne effettuato proprio per dare equilibrio a una squadra che non ne aveva. E questa è l’ultima,grande, sfida che è chiamato a vincere Stramaccioni per risollevare una squadra che nelle ultime sette giornate èstata capace di battere soltanto il Pescara, per giunta a San Siro.

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Corini porta in panchina ”El Demonio”ANTONIO SPADACCINO

VERONA. Il Chievo sogna di emulare il Siena e di riuscire, dodici anni dopo l’impresa del 16 dicembre 2001, abattere l’Inter a San Siro. Quel giorno Eugenio Corini, l’attuale tecnico dei gialloblù, era in campo a dirigere leoperazioni del Chievo di Del Neri; oggi, dalla panchina, proverà a dare le giuste indicazioni ai suoi ragazzi, piùche mai concentrati sulla sfida ai nerazzurri di Andrea Stramaccioni. In casa Chievo, comunque, non si pensaaffatto all’Inter in crisi. Anzi, a sentire le parole dei giocatori, sarebbe un errore gravissimo scendere in campocon questo pensiero. «Un’Inter giù di corda dopo Siena? Non ci credo affatto - dice il mediano Cofie - .Questesono serate in cui devi pensare soltanto ad andare oltre le tue possibilità». Sulla stessa lunghezza d’ondaPerparim Hetemaj: «Non ho visto l’Inter di Siena, ma mi basta leggere la loro probabile formazione per sapereche avremo vita durissima. Una cosa è certa: per vincere a San Siro, o comunque per prenderci almeno unpunto, dovremo essere tutti all’altezza, dal primo all’ultimo». E’ quello che si augura Corini, orientato a mandarein campo la squadra con il 3-5-2. Da segnalare, in panchina, la presenza di Hauce, soprannominato “ElDemonio”. Il transfert per l’argentino è arrivato venerdì.

le ultimeBallottaggio tra Milito e AlvarezAPPIANO GENTILE. Il ballottaggio più succoso è in attacco, dove Milito e Alvarez si giocano l’ultimo postodisponibile al fianco di Cassano e Palacio. Il Principe è favorito e se dovesse essere schierato titolare, sitratterebbe di un piccolo evento, dato che Milito è partito dall’inizio l’ultima volta il 22 dicembre (Inter-Genoa 1-1).In settimana, Stramaccioni ha provato a lungo pure Ricky Alvarez, soluzione che, naturalmente, comporta il fattoche Palacio giochi punta centrale. Il Maravilla, che in allenamento fa sfaceli ma in partita non riesce a rendere,finora ha dimostrato di dare il meglio in corso d’opera, quindi è probabile la staffetta com Milito. L’altroballottaggio è a centrocampo, dove, dopo nove mesi, è tornato tra i convocati Stankovic: a giocarsi la maglialasciata vacante da Guarin (squalificato) ci sono Gargano e Cambiasso.LAXALT Stasera infine l’Inter avrà un tifoso del tutto speciale: si tratta di Diego Laxalt che, una volta espletatetutte le pratiche legate al passaporto, è arrivato a Milano per iniziare la sua full immersion nel pianeta Inter.S.P.

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Per l’ala una spia diPrandelli in missionea Udine

Se il granatacrescerà ancora,nel futuro potrebbetrovare il 4-3-3 conEl Shaarawy eBalotelli

A Cerci arriverà una chiamataper Italia-Brasile a marzo?(Liverani)

Cerci marcato pure da uno 007 azzurroMARCO BO STEFANO SALANDIN

TORINO. Vallo a trovare un altro esterno con il suo scatto da centometrista eil sinistro pronto a scodellare preciso in mezzo, piuttosto che andare convintoal tiro in porta. Già, vallo a trovare. La frase è rimbalzata tra i pensieri del ctCesare Prandelli e dei suoi collaboratori più stretti nello staff della Nazionale.Ed è così che è nata la mission dello 007 azzurro che oggi sarà in tribuna al

Friuli per monitorare, sezionare e quindi poi relazionarela gara di Alessio Cerci , l’esterno dalle qualità di cuisopra, che Ventura sta facendo rinascere. Perché lui,l’ex viola, dopo un inizio in granata a lentacarburazione, tipo la vecchia Citroen 2 Cavalli, sì,

quella panciottosa che quando partiva al mattino sparava dalla marmitta unfumo grigio per almeno un chilometro, ha cominciato a ingranare con unaprogressione potente tipo Ferrari: avversari saltati di slancio come birilli oquasi, assist precisi, alti e rasoterra, e pure qualche gol non esattamente deipiù semplici, come quello rifilato al Siena dopo una corsa di 50 metri palla alpiede a seminare il povero Vergassola .

LA CONTINUITA’ E’ così che il numero undici ha saputo orientare i riflettoriazzurri su di sé anche se è ora che inizia la parte più difficile: ovveroconfermarsi e se possibile migliorarsi su livelli ancora più importanti, riuscendoa trovare la continuità che contraddistingue i veri campioni, quelli che quandofiniscono nell’occhio di bue si esaltano. E’ questo il treno giusto per l’azzurro,ha l’età ideale per provare a tirare fuori tutto il proprio potenziale e metterlo adisposizione del Torino, che settimana dopo settimana ha imparato a viverecome Toro. I tifosi, per esempio, hanno iniziato ad amarlo e a esaltarsi per le

sue sgasate. Ora possono tornare a sognare pure divedere un proprio beniamino indossare la magliaazzurra grazie alle imprese realizzate sotto la Mole. Ecosì dopo Ogbonna , potrebbe essere Cerci il nuovoazzurro made in Toro. ANCORA VENTURA Sull’eventualità, tirato in ballo proprio ieri, Ventura ha detto: «Perme è presto parlare di Cerci in Nazionale perché credo abbia bisogno ancora di uno o due

mesi di crescita e consolidamento per prendere piena coscienza di sè e tornare quello che conoscevo. Io dicoche ora è un po’ prematuro». Pensieri, quelli del marinaio, che ricordano la funzione dell’ancora. Perché Cercideve restare coi piedi per terra ed evitare sfarfallamenti di qualsiasi tipo. Deve pensare e ripensare su come halavorato in questi sei mesi e ripartire proprio da lì, senza sbagliare strada, restando sul binario virtuoso che amarzo potrebbe portarlo dritto al Brasile, quando il 21 marzo, a Ginevra, l’Italia affronterà la Seleçao inamichevole mentre, cinque giorni dopo, gli azzurri giocheranno in casa di Malta per una sfida valevole per lequalificazioni Mondiali. Dunque da oggi Cerci correrà per il Toro ma anche per l’Italia, nella speranza di far partedel 4-3-3 con cui Prandelli vorrebbe animare il proprio gioco offensivo. Ora c’è Candreva sulla destra ma neidisegni del ct quel ruolo dovrebbe essere occupato da un giocatore con caratteristiche di spinta più accentuate.Pane per i denti di Cerci, che al Toro, giocando nel 4-2-4, deve inserire spesso pure la retromarcia. Sarà ancheper questo che il granata, immaginandosi nel tridente con Balotelli ed El Shaarawy , si immagina mica male...

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Il difensore saràospite del festival diFazio martedì:premierà TotoCutugno. Bianchiresta a Torino: latibia fa ancora male.A Udine invece c’èDiop per completarel’attacco

Angelo Ogbonna, 24 anni

CHI ESCE E CHI ENTRAOgbonna convocato E andrà a SanremoTORINO. Dopo 90 minuti con la Primavera a La Spezia e una intera settimanadi allenamenti con la prima squadra Angelo Ogbonna ritorna a tutti gli effettiun giocatore granata. Nel senso che Ventura torna a convocarlo dopol’intervento di metà dicembre per la riduzione di una ernia inguinale, anche se

99 su 100 lo farà accomodare in panchina preferendola condizione certa di Rodriguez che nel frattempo si èfatto apprezzare per contenuti tecnici ecomportamentali: per la serie: “mister, se servo io sogiocare così, faccia lei”. In realtà a far pendere labilancia per una conferma dell’uruguagio è anche lacondizione di Ogbonna che fatalmente non può essereottimale. L’Angelo granata si consolerà con Sanremo. Ilconduttore Fabio Fazio ha deciso di invitare Ogbonnaper la serata del festival di martedì: premierà unmonumento della canzone italiana come Toto Cutugno

. IL RIENTRO E chissà che la partita con i nerazzurri non ospiti anche un altrorientro eccellente, quello del capitano Rolando Bianchi , costretto a saltare questa trasferta di Udine a causadella botta alla tibia rimediata a inizio settimana in allenamento. In realtà il posto da titolare per il centravantidipenderà anche e soprattutto dal rendimento che oggi offriranno Barreto e Meggiorini , sempre più coppiaideale e preferita dal tecnico che in attacco, all’evenienza, potrà affidarsi agli ingressi eventuali di Jonathas eDiop , tornato disponibile dopo la convalescenza dovuta alla doppia brutta distorsione, caviglia e ginocchio,rimediata alla gamba destra. Il senegalese in queste settimane potrebbe fare la spola con i granata di Longoimpegnati al torneo di Viareggio. M.BO

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SERIE POSITIVA: IL RECORD DELL’ERA CAIROA caccia dell’ottava Novellino nel mirinoTORINO. Giampiero Ventura insegue... Walter Novellino. Oggi a Udine il tecnico granata può eguagliare ilrecord del collega quando sedeva sulla panchina del Torino. Era la stagione 2007-08, tra gennaio e marzo quelToro riuscì a ottenere otto risultati utili consecutivi in campionato, tre vittorie e cinque pareggi, tra cui lo 0-0 nelderby di ritorno con la Juventus. E’ stata la migliore striscia dell’era Cairo, che nessuno finora è riuscito aripetere. Adesso questo Torino ha l’opportunità di provarci, e anche di migliorare quel filotto: la squadra diVentura è da sette partite che non perde, ottenendo tre vittorie (contro Chievo, Siena e Pescara) e quattropareggi nei quali spicca il 2-2 a San Siro contro l’Inter. A Udine però si prospetta una trasferta assai ostica:l’ultimo successo granata risale all’ottobre 1984. Per di più la squadra di Guidolin in casa è imbattuta da diecigiornate: ha perso soltanto al debutto contro la Juventus (1-4), poi ha ottenuto 6 vittorie e 4 pareggi.

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Ventura e un’altratesi di laurea: «Ilgioco prima di tutto»

«L’andata è allespalle, oral’Udinese ha Muriel-Di Natale. Ilsuccesso noncambierebbe inostri obiettivi»

Bello, bravo, concreto «Toro, devi stupirmi»STEFANO LANZO

TORINO. L’ultimo blitz granata porta la firma di Aldo Serena , tornando con la macchina del tempo all’ottobre1984: un dato sufficiente a comprendere quanto non possa essere bastare il compitino per violare la cassaforteFriuli. In stagione l’Udinese è caduta alla seconda di campionato, sotto i colpi della Juventus. Da allora non hapiù subìto l’onta della sconfitta casalinga. Un biglietto da visita che dovrebbe incutere timore, ma al qualeVentura può rispondere con l’onesta solidità dei numeri granata da trasferta: fuori dall’Olimpico il Torino non ha

mai sbracato e la porta di Gillet non è quasi mai stata bombardata, a parte lo scivolonedel derby. I sette risultati utili consecutivi sono garanzia insufficiente, ma attestano unostato di forma conclamato che permette ai granata di accarezzare il sogno del colpaccio. BELLO E CONCRETO Una missione da tre punti sposterebbe il Torino in un’altradimensione della classifica, non solo fisicamente. Non certo a caso Ventura batte sul tasto

dell’esame di maturità. No, stavolta non si tratta di frase fatta: l’Udinese al Friuli vale davvero come tesi di laureaper cominciare a guardare al di là del minimo sindacale. «Non lo nego, è una verifica fondamentale. Però qui sequalcuno inizia a pensare che l’obiettivo non sia soltanto la salvezza, allora significa che non vengo ascoltato. Ilnostro è un discorso di crescita graduale, cambiare le ambizioni in corsa senza aver raggiunto ancora nullasarebbe un grave errore. E proprio in tale percorso di apprendimento va letta e interpretata la partita di Udine.Non andiamo per fare il risultato e basta. Ci andiamo per raggiungere il risultato attraverso la prestazione: voglioun Toro bello, che si diverta, concreto». Sfiorando la perfezione, perché altrimenti sono dolori inevitabili control’Udinese: lo storico delle ultime stagioni valgono da curriculum. SANTANA-VIVES L’andata è tutta un’altra storia, da una parte come dall’altra. Lo spiega Ventura, senzaperifrasi: «Loro avranno Muriel e Di Natale , ovvero il 90 per cento del potenziale offensivo della squadra diGuidolin . Non una differenza da poco. E poi l’approccio casalingo è senza dubbio diverso da quello in trasferta:

per cui mi attendo un’Udinese diversa, magari non nella disposizione tattica. E’ unasquadra che è tornata a essere quella che è: una realtà importante del nostro campionato.Gli episodi all’andata hanno senza dubbio inciso, ma ciò che è capitato mesi fa adessonon ci deve interessare. Anche il Toro è diverso, perché è più consapevole, più maturo,più convinto. E al tempo stesso conscio del fatto che di strada ce ne sia ancora tanta dapercorrere: si può crescere ancora di più, vogliamo aggiungere un mattone alla strutturasulla quale stiamo lavorando da oltre 18 mesi. Mi aspetto un’Udinese ostica, aggressiva,veloce, pericolosa, da affrontare con la concentrazione massima e senza mai abbassare

la guardia». Con il 4-2-4 o il 4-3-3? La spiegazione del timoniere granata sta negli uomini, non nel sistema.«L’anno scorso non avevamo un giocatore come Santana , in grado di svolgere con profitto il lavoro in entrambele fasi. Allora abbiamo provato ad adattare Vives , che ha fatto molto bene e che tornerà sicuramente a ritagliarsiun ruolo importante». PROGRAMMARE Nell’ultra trentennale carriera in panchina, Ventura è passato anche da Udine. E meglio ditanti altri può raccontare la metamorfosi che il Torino sta cercando, nel segno della programmazione. «Horapporti squisiti con la famiglia Pozzo e tutti quelli che lavorano nel club friulano. L’Udinese ha capito prima dialtri che idee, strutture, risorse pagano sempre, sul lungo periodo. Ha intrapreso una strada che paga, concoraggio: facendo ottime cose, a volte anche sbagliando: alcuni giocatori sono stati lanciati ad altissimo livello,altri no. Io dico quindi che una società come il Torino può prendere spunto per crescere: senza scimmiottare, cimancherebbe, anche perché il club granata deve mantenere la propria identità in rispetto della storia. Ma lapolitica di valorizzazione premia. Per cui sarà giusto un giorno, magari, vendere Ogbonna per monetizzare ereinvestire alla ricerca di altri Ogbonna. Con il presidente Cairo parliamo spesso di programmazione, il tempo diràcome andranno le cose».

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GUIDOLIN«Toro come quel Bari Sarà dura»Abbiamo un compito complicato. Le statistiche della squadra di Ventura sono molto buone e parlano chiaro. Inquesta squadra si vede la mano dell’allenatore: il Torino ricorda molto da vicino il Bari di due anni fa erappresenta una bella realtà della Serie A. Sarà difficile spuntarla contro di loro. Le condizioni al rientro deinazionali sono sempre un’incognita perché fanno tutti allenamenti particolari. Comunque sono stati impiegati apiccole dosi. Stanno bene e sono disponibili.

BARRETOAvrà il dente avvelenato? Non lo so, non è nei miei pensieri in questo momento. Barreto è un ottimo giocatorecome ho sempre sostenuto. Gli auguro le migliori fortune del mondo, qui ha vissuto un periodo disgraziato dellasua carriera. Ho sempre parlato francamente con lui, guardandolo negli occhi e non lanciando messaggiattraverso la stampa.

GLI ESTERNIPiù che del nostro sistema di gioco preferisco concentrarmi su altre variabili: da come si aggredisce la partita achi prende il possesso sulla gara. Il Torino può mettere in difficoltà qualsiasi avversario sia quando difende siaquando attacca. Ci siamo preparati studiando le loro giocate. Dobbiamo essere in grado di prendere in mano lagara. Solo così potremmo sviluppare gli inserimenti degli esterni.

CERCICerci è un ottimo elemento che con Ventura si esprime al meglio perché si adatta perfettamente al tipo di giocoproposto. Il tecnico ha costruito a Bari un mosaico bellissimo che adesso sta riproponendo in Piemonte. DiNatale nervoso perché non segna? Mi pare di no, ma immagino che lo sia. Sta bene da una decina di giorni.L’influenza intestinale lo ha un po’ debilitato. S.D.

VENTURA«Barreto sì Ma non come all’andata...»All’andata Barreto non era con noi, speriamo che stavolta non giochi come in quella partita altrimenti siamorovinati... Battute a parte, a lui chiedo di non sprecare troppe energie solo perché gioca contro la sua exsquadra: preferisco che riesca a fare qualche minuto in più rispetto alla Sampdoria mantenendo alto il livello diqualità.

OGBONNAHo rivisto sorridere Ogbonna. Era un po’ che lo vedevo serio, adesso che ha ritrovato la condizione fisica è piùsereno. Per me avrebbe dovuto giocare un’altra partita con la Primavera, ma non è stato possibile perché c’è ilViareggio. Per una questione di equilibri di gruppo e di meritocrazie è giusto andare avanti con Rodriguez.

JONATHASJonathas è un ragazzo positivo, che ha tanta voglia di imparare: sta scoprendo un mondo nuovo, possiede ampimargini di miglioramento. Servirà tempo.

D’AMBROSIOLe scelte vanno effettuate sulla base del lavoro settimanale e di ciò che si vede in partita, non per simpatie o litigiche non esistono. Per fare un esempio, se adesso D’Ambrosio sta dando sicurezza è giusto cavalcare il periodo:questa non è certo una bocciatura nei confronti di Darmian, che in passato ha avuto molto spazio e tornerà adaverlo.

MONDONICOHo sentito e letto le parole di Mondonico, del non pensare come una neopromossa perché siamo il Toro. Sonod’accordo se il discorso è sulle ambizioni, perché giustamente un club così glorioso e importante deve puntare inalto. Ma il resto mi sembrano parole buttate un po’ lì. Perché i fatti dicono che siamo una formazione che arrivadalla B. La storia, per quanto unica, non crea i risultati. Altrimenti Milan, Napoli, Genoa non sarebbero mairetrocesse.S.L.

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Cerniera a tre conAngella centraleaffiancato daBenatia a destra eDomizzi a sinistra.In attacco Guidolindovrebbe darefiducia a Murielanche se è reducedal volointercontinentale

Gabriele Angella, 23 anni

FRIULANI COSTRETTI A SCELTE FORZATEPer l’Udinese ecco una difesa nuova di zeccaSimonetta D’Este

UDINE. Si affida alla coppia Di Natale-Muriel , l’Udinese per affrontare ilTorino. Una coppia che nelle ultime gare (Milano esclusa) è andata a segnocon regolarità e cinicità micidiale. Da una parte il capitano bianconero, allaricerca del gol numero 150 in serie A con l’Udinese, dall’altra il giovanecolombiano che guardando al maestro Totò deve cercare di crescere in frettae di mettere a frutto il proprio talento. Due bocche da fuoco invidiabili, che

dovranno mettere a frutto ogni pallone giocabile, ancheperché qualche incognita in formazione nella squadrad i Guidolin c’è. La difesa, per esempio, èassolutamente inedita, con Ange lla proposto dacentrale, e con Domizzi a sinistra e Benatia a destra.Un reparto arretrato riportato a tre, dopo l’esperimentodi San Siro contro il Milan, privo di Danilo , fermato perdue giornate dal giudice sportivo dopo il post partitaagitato di domenica scorsa. E anche il centrocampo èprivo di un tassello che è stato più volte determinantenelle ultime gara: Lazzari . Dai suoi piedi, infatti, sononati i lanci che hanno mandato in gol Di Natale e Muriel nelle ultime sfide casalinghe. Al

suo posto, accanto a Pinzi , dovrebbe trovare spazio Pereyra . Più difficile che partano dall’inizio Merkel oCampos Toro : entrambi godono della fiducia del proprio allenatore, che dovrebbe però preferire un uomo cheha già fatto abbastanza esperienza tra le fila bianconere, piuttosto che due giovani che stanno ancoraintegrandosi con il resto del gruppo. A meno che Guidolin non abbia “imbrogliato” tutti e non si fidi a schierare dalprimo minuto il colombiano Muriel, che si è allenato in Friuli solo da venerdì e che ha effettuato in pochi giornidue voli intercontinentali che lo hanno portato a Miami con la Nazionale. Se così fosse al suo posto giocherebbePereyra, con conseguente ulteriore modifica a centrocampo. La sensazione, però, è che alla fine il colombianosarà al suo posto vicino a Di Natale, puntando sull’entusiasmo e sulla giovinezza, che abbatte da sempre anchela stanchezza. E contro il Torino l’Udinese non può sbagliare mosse, perché tre punti vorrebbero dire avereormai in mano la salvezza e cominciare a giocare con un pizzico di sfrontatezza (nel senso migliore del termine)una buona fetta di stagione e verificare se anche questa volta la primavera friulana porterà buoni frutti.

Il tecnico rossoblù:«Tra i due stanascendo unagrande intesa.Basta uno sguardoper capirsi». Il rivalevara un attacco conSestu, Rosina edEmeghara

Alberto Gilardino, 30 anniBeppe Iachini, 48 anni

ORE 15 BOLOGNA-SIENAPioli scommette su Diamanti-Gila Iachini per osareBOLOGNA. L’incontro con i vertici delle associazioni dei tifosi ha consentito alpresidente Guaraldi di annunciare il pagamento degli ultimi stipendi, con unasettimana di anticipo rispetto alla scadenza. Una notizia confortante, dopo lemolte voci di problemi finanziari. Tutto rimandato invece per il rinnovo delcontratto di Perez , uno dei nodi più rognosi per il Bologna, con El Ruso cheresta appetibile sul mercato internazionale, soprattutto ora che sta infilando

ottime prestazioni in serie. Tutto ciò in vista della garadi oggi: un risultato pieno proietterebbe il Bologna a +8dalla zona calda, in caso di concomitante successo delPalermo sul Pescara. Chiaro che non si fanno conti,ma questa ipotesi farebbe volgere al bel tempo ilbarometro rossoblù. Intanto Pioli si coccola i suoi dueazzurri, ritornati dall’Olanda: « Diamanti ha nellaverticalizzazione uno dei suoi colpi preferiti e conGilardino sta nascendo una grande intesa. Anchemercoledì sera ho notato che basta uno sguardo tra

loro per intendersi». Oggi saranno entrambi in campo. Kone sembra ungradino avanti rispetto al rientrante Gabbiadini per l’altra maglia dell’attacco.Conferma in porta per Curci , che domenica non è stato quasi mai chiamato incausa. QUI SIENA Dopo un’impresa ne serve subito un’altra. A Siena si è respiratonell’ultima settimana un clima di maggiore fiducia rispetto al recente passato.La quart’ultima posizione dista adesso 4 punti. Ma soprattutto è piaciutol’atteggiamento che il “nuovo” Siena di Iachini ha avuto in campo sette giornifa. Battuta l’Inter, serve un’altra grande prestazione al Dall’Ara. In campo cisaranno dieci degli undici protagonisti del successo contro la squadra diStramaccioni . Iachini non cambia, se non per la squalifica di Paci che verrà sostituito da uno degli acquisti delmercato invernale, Terlizzi . In casa senese nessuno sottovaluta la qualità del Bologna. E Iachini ha parlato ierianche dell’amicizia che lo lega al collega Pioli, suo ex compagno al Verona e alla Fiorentina. «Al di là dell’amicizia- ha detto l’allenatore dei toscani - lo stimo come tecnico e i risultati sul campo lo dimostrano. Temo non soloDiamanti, ma anche Kone. Li conosco bene per averli allenati ma se il Bologna schiera otto elementi di diversenazionali è evidente il suo valore». La chiave può essere in attacco: Iachini chiederà al trio Sestu - Rosina -Emeghara (con Pozzi ancora indisponibile) la stessa qualità e velocità messe in mostra contro l’Inter. BUDRIESI-GROPPA

Jonathan Biabiany, 24 anni

ORE 12.30 PARMA-GENOAParma con il tridenteANTONIO BOELLIS

PARMA. Alla ricerca della prima vittoria del 2013. Il Parma ha una voglia mattadi cancellare le ultime due sconfitte contro Napoli e Fiorentina, ma dovrà fare iconti con le assenze e un Genoa rigenerato dalla cura Ballardini. «Dobbiamoritrovare concentrazione e atteggiamenti che abbiamo un po’ persoultimamente - ha spiegato Donadoni -. Il Genoa è una squadra moltocompatta, chiusa e abile a sfruttare le ripartenze e il gioco aereo». La listadegli assenti non diffonde ottimismo: Galloppa e Mirante infortunati(Santacroce si è allenato con il gruppo solo ieri; non è tra i convocati),Marchionni e Rosi squalificati. «Ho ancora qualche dubbio - continua iltecnico -, ma l’importante per noi è entrare in campo con uno spiritocombattivo. Dovremo essere bravi a stare corti e a non concedere loro palletra le linee e occasioni per ripartire con i giocatori più veloci». Il dubbio dellavigilia è sempre lo stesso: 4-3-3 o 3-5-2? Donadoni è tentato dal tridente con Sansone, Belfodil (o Amauri) eBiabiany. In porta ci sarà il 39enne Pavarini; in difesa ballottaggio tra Coda e Lucarelli. Stesso discorso acentrocampo dove Mariga e il greco Ninis si contendono una maglia. «Mariga è a buon punto, non è al top. E’un giocatore su cui faccio affidamento. Ninis ha lavorato bene, è un’alternativa».

Marco Borriello, 30 anni

Borriello: «Ho fame»Maurizio Moscatelli

GENOVA. «Siamo solo all’inizio, non c’è da aggiungere altro». DavideBallardini ha smorzato l’entusiasmo dopo aver conquistato 4 punti controJuventus e Lazio. Eppure il successo al 95’ con i biancocelesti grazie al gol diRigoni ha lasciato scorie positive che il Grifone proverà a portare con sequest’oggi al Tardini. Un Genoa che dovrà fare però i conti con l’assenza diRossi, fermato dalla febbre, «siamo dispiaciuti per la sua assenza, un punto diriferimento di straordinaria importanza per tutta la squadra» spiegava ieri iltecnico che ritroverà Vargas, Antonelli, pronto al rientro dopo la squalifica, esoprattutto Cassani che ha smaltito i problemi alla schiena. A suonare lacarica è però Marco Borriello che gara dopo gara sta prendendo sempre piùconfidenza col gol. «Insieme al Catania, il Parma è la sorpresa in positivo. Noifacciamo parte dell’altra schiera, ma siamo in tempo a scrollarci la polvere,anche se le giornate passano: la situazione sta migliorando. Nessuno puòavere la fame che abbiamo noi. E possiamo giocarcela ovunque». Al posto di Rossi c’è in pole position Antonellinell’inedito ruolo di interno in ballottaggio con Rigoni, mentre in avanti ci sarà ancora l’atipica coppia formata daBertolacci alle spalle di Borriello.

Out Eder e Palombo.«Roma dopo Juve eNapoli»

«Zemanesonerato? Per merimane uno degliallenatori migliori. Ilvalore deigiallorossi non sidiscute». Tocca aSoriano e Rossini

Delio Rossi, 53 anni, primastagione sulla panchina dellaSamp (Ansa)

Rossi è costretto a “rifare” la SampPAOLA BALSOMINI

BOGLIASCO. Delio Rossi di dispiaceri alla Roma, da allenatore della Lazioma non solo, ne ha dati molti. Impossibile dimenticare, ad esempio, il bagnonella fontana del Gianicolo dopo la vittoria nel derby per 3-0 del 10 dicembre2006. Netto anche il successo nella stracittadina capitolina per 4-2. Due annidopo la stessa storia si ripete dopo essere passato al Palermo nel 2009-10,

quando la Roma porta a casa solo un pareggio e unasconfitta. A Firenze, il tecnico riminese riesce,nell’unico confronto, ad avere la meglio sullaformazione giallorosa vincendo con un secco 3-0. Oggici riprova da allenatore della Sampdoria anche se le

assenze importanti non lo rendono certo tranquillo. TIMORI Un po’ di rammarico a non trovare Zeman c’è: Delio Rossi infatti erastato il capitano del suo Foggia nella stagione 1986-87, e da lui, come haammesso lo stesso allenatore blucerchiato, qualche idea l’ha pure presa. Impossibile capire ora se il cambioporterà benefici, ma certamente il tecnico si attende una scossa per tutto l’ambiente romanista: «Non saprei direse si tratta di un vantaggio o di uno svantaggio non incontrare Zeman ma certamente resta uno degli allenatoripiù bravi che ci sono in Italia. Non credevo potesse essere esonerato ma non conosco i fatti. Certamentedobbiamo stare attenti alla loro voglia di riscatto». Per Delio Rossi quindi la squadra che affronterà oggi, guidatad a Andreazzoli , sarà soprattutto un’incognita: «Ma resta - ha spiegato - tra le squadre migliori di questocampionato, dietro soltanto alla Juventus e al Napoli. I nomi dei suoi giocatori parlano chiaro». OSSERVATO In casa Sampdoria, del resto, non è stata una delle settimane più fortunate, visto che Eder è stato

costretto a tornare in Brasile per motivi familiari e che Palombo si è fermato per unfastidio muscolare. L’allenatore blucerchiato si è trovato così costretto a dover risolveredue problemi inattesi: se l’ex capitano sarà sostituito da Rossini ecco che in questi giorniDelio Rossi ha provato ad alternare Maxi Lopez e Sansone . Ma come spesso succede,anche questa volta tra i due litiganti il terzo gode. Così con ogni probabilità sarà Sorianoa scendere in campo dietro a Icardi , che almeno ha recuperato dalla botta rimediata inallenamento ed è stato inserito tra i convocati. Un centrocampista in più quindi che avrà ilcompito di erigere una diga in mezzo e aiutare l’argentino che, tra l’altro, oggi in tribunapotrà contare su uno spettatore d’eccezione: il ct della sua Nazionale Sabella che, dopo

aver giocato in Svezia a metà settimana, ha deciso, nel suo tour europeo di dieci giorni, di assistere prima di tuttoalla gara della Sampdoria proprio per vedere dal vivo il talentuoso giocatore di cui parla tutto il calcio italiano.Subito dopo il match ci sarà anche una lunga chiacchierata tra i due, in cui Icardi ribadirà al ct la sua intenzionedi vestire la maglia dell’Argentina e non quella dell’Italia. Una sua buona prova, oggi, potrebbe anche convincereSabella a convocare il baby bomber per le prossime due gare per le qualificazioni in Brasile. Anche Delio Rossi cispera, pronto intanto a replicare il bagno nella fontana. Anche questa volta probabilmente gelato, visto cheGenova attende la neve.

«Monumenti dainnalzare, non daradere al suolo.Zeman? Né erede,né anti: dobbiamosfruttare ciò che ciha lasciato»

Aurelio Andreazzoli, 59 anni,ha preso il posto di Zemansulla panchina della Roma eoggi debutta a Marassi controla Samp (Bartoletti)

Andreazzoli: «De Rossi e Totti sono le mie icone»STEFANO CARINA

ROMA. «Non chiedo tempo, perché non ce n’è». Entusiasta, agguerrito,pronto a stupire, magari un po’ troppo prolisso in qualche risposta maconsapevole della grande occasione che gli è capitata: è la fotografia diAurelio Andreazzoli . Ieri il tecnico ha fatto il suo esordio in conferenzastampa: «C’è emozione senz’altro, mi è stata affidata una cosa grande.Sappiamo con il mio staff cosa e come vogliamo fare. Di obiettivi primari neabbiamo molti, ma della classifica non parlo». Gli basta poco per dimostrare diconoscere bene Trigoria: «Ho due icone nello spogliatoio, Totti e De Rossi .Loro due sono quelli che devono rispettare le regole più degli altri, darel’esempio e muovere le chiappe prima degli altri. Sono dei monumenti, non li

voglio radere al suolo ma innalzare: se li metto lassù,quelli che sono sotto salgono, se li abbasso, gli altrirestano compressi. A Daniele riaffiderò il ruolo che ilpopolo romano e il club gli hanno sempre assegnato.Lui sarà il nostro uomo guida e sarà un esempio da esportare nel mondo. La società? Hamesso a disposizione una squadra forte. Anzi, due squadre forti». RISORSA Poco prima Baldini nel presentarlo lo aveva dipinto come «una risorsa per lasocietà tanto che l’anno scorso gli abbiamo proposto un contratto di 5 stagioni, pensando

che lui potesse essere la memoria della Roma. Può conservare ciò che i suoi predecessori hanno fatto:Spalletti, Ranieri, Montella, Luis Enrique e Zeman . Rappresenta un soluzione temporanea, sperando chepossa essere definitiva». E Andreazzoli conferma: «In questi 8 anni questi ragazzi li ho visti decollare eprecipitare. Visto che so i motivi che ci hanno fatto cadere, vogliamo lavorare su questo. L’ambizione, la voglia divincere, non sono solo slogan. Le regole? Poche ma ferree. Innanzitutto c’è una regola del buon senso. Abbiamoun gruppo educato ma lo educheremo anche meglio. Non voglio controllare l’incontrollabile ma ci sono dellesituazioni indiscutibili: gli orari, l’educazione, la confusione sono i capitoli generali, le regole sulle quali non sitransige per nessuno». EREDITA’ Non lo aveva fatto nella prima intervista rilasciata a Roma Channel ma stavolta approfittando delleparole di Baldini - «Volevo ringraziare Zeman per il lavoro e la dedizione in questi mesi. Quando le cose nonvanno nel modo sperato, le responsabilità sono da dividere» - che a sua volta aveva seguito la scia di Totti delgiorno prima, anche Andreazzoli si accoda al ringraziamento (tiepido) al boemo. «Non sento la sua eredità manon sono nemmeno l’anti-Zeman. Dobbiamo sfruttare ciò che ci ha lasciato come patrimonio. I ragazzi hannochiarissimo in mente la sua eredità, sia sotto l’aspetto tattico che morale, rivolto soprattutto all’accettazione dellafatica». E sul modulo: «Sceglierò undici calciatori, cercherò di metterli in campo sfruttando le loro caratteristichemigliori. Non è un problema di numeri o di collocazione, sono le caratteristiche dei calciatori che determinano ilmodulo. Se io avessi un solo sistema, sarei condizionato e ci sarebbe una sorta di ingabbiamento». Per il suoesordio si va profilando un 3-5-2 ma se Osvaldo (convocato) non stesse al meglio, possibile il 4-2-3-1 dimemoria spallettiana con Totti unica punta. PROTESTA Intanto ieri 50-60 tifosi hanno inscenato una contestazione che ha messo nel mirino la dirigenza diTrigoria. Inviti a Baldini, Sabatini e al consigliere Baldissoni ad andarsene, cori a favore di Zeman. Striscioni ebandiere sono state esposti davanti all’ingresso del centro sportivo presidiato dalle forze dell’ordine. Tra glistriscioni esposti, da citare “As Roma libera!”, “Yankee go home”, “Fuori i laziali da Trigoria”, “Ostaggio di uncomitato d’affari”, “Unicredit molla la nostra Roma” e infine “La nostra Roma non si U.S.A”.

Stefano Padovan, 18 anni

IN BREVEDomani al via il 65° Viareggio Caccia alla JuveDOMANI Stephan El Shaarawy lancerà i suoi aspiranti eredi: l’attaccante delMilan e della Nazionale aprirà, leggendo il giuramento allo Stadio TorquatoBresciani, la 65ª Viareggio Cup, di cui è stato protagonista nel 2010. Poi suquello stesso campo scenderanno la Juventus campione in carica e il Maribor.Giocheranno domani tutte le 24 squadre dei sei gironi del gruppo 1, mentremartedì toccherà alle 24 dei sei gironi del gruppo 2. La prima fase si chiuderàsabato e agli ottavi accederanno le prime classificate di ogni girone, più le duemigliori seconde dei gironi del gruppo 1 e le due migliori seconde dei gironi delgruppo 2. Proprio tra le squadre c’è stato un cambiamento dell’ultima ora: gliuzbeki del Pakhtakor hanno dovuto rinunciare per problemi di visti e sarannosostituiti dal Bruges. La prima giornata si chiuderà con il gala durante il qualesaranno premiati il vicepresidente della Figc Demetrio Albertini (tra i dirigenti),il tecnico dell’Inter Andrea Stramaccioni (tra gli allenatori), il responsabile delsettore giovanile dell’Atalanta Mino Favini (premio del Centro giovanicalciatori) e il telecronista di Sky Fabio Caressa (per i giornalisti).L’Associazione direttori sportivi premierà l’osservatore del Milan Giorgio Vitali.BLATTER, PERCENTUALE MINIMA di SCOMMESSE Sepp Blatter,presidente della Fifa, sostiene che sono una piccola parte delle partite dicalcio giocate in tutto il mondo sono truccate e che lo sport «è così grandeche supereremo» questo problema. In visita in Botswana, il numero 1 delcalcio mondiale ha commentato le ultime notizie sulle inchieste dell’Europol in tutto il mondo. Secondo Blatter,solo lo 0,004% delle partite sono truccate e che quindi più 1 milione di gare all’anno sono pulite.SI FINGE NAZIONALE ROMENO PER TRUFFARE Si è presentato come un ex giocatore della Nazionale dellaRomania per truffare il proprietario e l’agente immobiliare. Voleva acquistare un complesso immobiliare aSeggiano, La Giuseppa, del valore di sei milioni. Ma Petru Chicus, romeno di 61 anni, ha anche effettuato untentativo di estorsione nei confronti del proprietario del complesso per entrare in possesso di quegli immobiliceduti con un preliminare di compravendita stipulato il 21 novembre 2008. Minacce anche di morte, facendocredere alla parte offesa di poter fare arrivare un gruppo di persone armate dalla Romania. Durante l’udienzapreliminare, il gup Valeria Montesarchio ha disposto il rinvio a giudizio del romeno per truffa, tentata truffa edestorsione.Serie A donne: Torres travolgente (5ª giornata di ritorno). RISULTATI: Napoli-Brescia 1-1 (differita RaiSport 2lunedì ore 15); Pordenone-Chiasiellis 3-1; Como-Fiammamonza 4-0; Verona Bardolino-Firenze 1-4; Mozzanica-Mozzecane 4-0; Tavagnacco-Riviera di Romagna 2-0; Lazio-Torino 1-1; Grifo Perugia-Torres 0-3CLASSIFICA: Torres 56; Tavagnacco 52: Brescia 46; Bardolino Verona* 40; Napoli 32; Firenze, Riviera diRomagna 31; Como 30; Mozzanica 28; Pordenone 25; Chiasiellis 23; Fiammamonza 14; Grifo Perugia 12;Mozzecane* 10; Lazio 8; Torino 4* Una partita in meno

qui atalantaColantuono punta su Brienza-DenisBERGAMO. Manca dal 2009 la vittoria dell’Atalanta contro il Catania. Dopo l’1-0 a Bergamo dell’1 febbraio 2009ci sono stati 3 pareggi e 2 successi siciliani nei 5 confronti successivi. L’Atalanta oggi può sfruttare il fattorecampo, ma Colantuono sa di dovere affrontare un avversario pericoloso: «Stanno facendo un campionato similea quello dell’Atalanta lo scorso anno. Competono con squadre di un certo livello grazie allo zoccolo duro dellaloro formazione. Sono forti un po’ in tutti i reparti. Anche sui calci piazzati. Lodi? Credo sia uno dei migliorispecialisti che abbiamo in Italia».DENIS CAPITANO Ci sono ancora alcuni dubbi da sciogliere sulla formazione, ma ci sono anche delle certezze.Bellini ha recuperato, ma il capitano «se gioca, sicuramente sarà Denis». In attacco Brienza è il favorito,mentre sui giocatori che in settimana sono stati impegnati con le loro Nazionali ci sono alcune riserve da partedel tecnico: «Radovanovic è uscito coi crampi a Palermo e l’impegno in Nazionale penso l’abbia affaticato. Lostiamo valutando così come Carmona che ha giocato e segnato con il Cile». In uscita l’italo-australiano Troisiche non figura tra i convocati. Colantuono ha spiegato che: «Siamo d’accordo con la Juventus (proprietaria dimetà cartellino, ndr) per mandarlo a giocare in prestito in questi ultimi 6 mesi. In attacco siamo tanti e lui habisogno di giocare».Als

qui pescaraQuintero a riposo Bergodi: «Un bivio»Ivano Di Sciascio

PESCARA. Cristiano Bergodi non ama alibi ne fare troppi giri di parole. Il Pescara oggi deve tornare a dare unsenso al suo campionato e ritrovare la strada per la salvezza: «Siamo a un bivio - dice Cristiano Bergodi - Da quialla fine tutte finali, ma il Palermo diventa la sfida più decisiva per il nostro futuro». Oltre alla grandinata diinfortuni settimanali (Weiss, Modesto, Capuano, Togni e Sforzini) Pescara senza Quintero tornato acciaccatoe con il jet-lag ancora da smaltire. «E’ meglio dargli due giorni di riposo e farlo tornare a lavorare da martedì» esenza Sculli: «sta svolgendo un programma personalizzato». Su Caraglio, indiziato numero uno per sostituireSforzini, Bergodi di fatto ufficializza l’investitura. «E’ in crescita, magari per costituzione avrebbe bisogno diancora di un po’ tempo per migliorare la condizione, ma in questo momento noi di tempo non ne abbiamo».Parole di Bergodi che declinate in numeri e uomini dovrebbero dar vita alla conferma del 4-3-1-2, con Zanon,Cosic, Bianchi Arce e Balzano, davanti a Perin. A centrocampo D’Agostino playmaker basso con Rizzo eBlasi ai fianchi. In avanti chance per Caprari che dovrebbe giocare alle spalle di Celik e Caraglio. Chiusura sulPalermo: «Quando c’è un cambio di allenatore la squadra riesce ad avere una scossa positiva, dovremo essereancora più bravi nell’approccio alla gara».

MARAN «ABergamo ne serviràtanto Ma guai aconcedere spaziall’Atalanta»

«Abbiamoun’identità definita,però possiamomigliorare ancora».Dubbi sul modulo:4-2-3-1 o 4-3-3

Gonzalo Bergessio, 28 anni, 2ªstagione a Catania

«Vai Catania con coraggio»SERGIO MAGAZZÙ

CATANIA. Tutti convocati, ad eccezione di Sciacca , Augustyn e Çani . Allafine Rolando Maran porta con sé, per la trasferta di Bergamo, 23 giocatori.«Si sono allenati tutti e sono arruolabili e convocati - ha affermato il tecnicodel Catania, nell’immediata vigilia - l’imbarazzo della scelta complica la vita da

una parte, per un allenatore, ma dall’altro la facilita edè senz’altro un fattore positivo. La squadra sta bene,siamo proiettati sulla partita senza pensare allaclassifica, non è una gara-spartiacque. Ancora ilcampionato è molto lungo». Della lista fa parte ancheGiovanni Marchese , out nelle ultime tre partite. Il

Catania ha rifinito ieri mattina la preparazione, a Torre del Grifo, lontano daocchi indiscreti. Nel pomeriggio il trasferimento in Lombardia. Sono almenodue le opzioni relative al modulo tattico, quella relativa al 4-2-3-1 con Alverez, Bellusci , Spolli e Capuano davanti ad Andujar ; Izco e Lodi in mediana con Gomez , Castro e Barrientosa supporto di Bergessio . L’alternativa è il classico 4-3-3 che prevederebbe a centrocampo l’inserimento di unotra Almiron e Biagianti con il conseguente spostamento in panchina per Castro. «A prescindere dal modulo, ilCatania ha identità e mentalità precise - ha spiegato Maran - ed entrambe le ipotesi sono state vagliate e curatein settimana. Noi rivelazione del campionato? Credo che piacciano la nostra consapevolezza e il nostro modo di

andare a giocare sempre la partita a viso aperto». CORAGGIO E GAMBA A viso aperto, ma con il massimo rispetto dell’Atalanta,indipendentemente dal successo ottenuto dai nerazzurri sette giorni fa a Palermo. «Primadella vittoria di domenica scorsa - ha ribadito il tecnico rossazzurro - spesso i nerazzurrihanno perso immeritatamente, giocando bene. Sappiamo che sarà una gara difficile.Dovremo prestare particolare attenzione alla fase di transizione». Il Catania così cercheràdi dare continuità alla sua crescita lontano dal Massimino, ma senza abbassare la

guardia: «Negli ultimi tempi può esserci stata una convinzione maggiore, legata ai risultati positivi. A Bergamonon dobbiamo alterare la nostra identità per attaccare l’Atalanta. Dobbiamo essere bravi perchè loro mettonomolto agonismo in campo e chiudono bene tutti gli spazi, non dobbiamo concedere nulla. Serve tanto coraggio egamba». Doti che ha mostrato di avere Lucas Castro, ma Maran avvisa: l’argentino può dare ancora di più. «Stafacendo bene, ma credo che tutta la squadra stia dimostrando di potere stare su questo palcoscenico. Castro haavuto un’ottima crescita e visto che viene dal campionato argentino va messo in condizione di stare bene incampo. Margini di miglioramento? Io mi aspetto sempre qualcosa in più dai miei giocatori. Dobbiamo sempremigliorare. Non c’è un massimo».

MALESANI«Vincere èfondamentale Lo èpure per il Pescarache sta davanti»

«Abbiamo unito leforze, la squadra stabene. Vogliointensità». FuoriIlicic: 3-5-2 conArevalo Rios

Alberto Malesani, 58 anni,esordisce a Palermo

«Vai Palermo è una finale»Luigi Butera

PALERMO. La prima di Malesani e l’ultima chance per ritornare in vita. Iltecnico debutta, il Palermo si gioca il tutto per tutto. Battere il Pescara significauscire dal «coma», non farlo equivarrebbe a mettere una pietra sul morale eprobabilmente sulle speranze di restare in Serie A. Una specie di finale per ilPalermo, che fin qui le prove senza appello le ha sbagliare tutte. Ultima vittoria

a novembre scorso nel derby con il Catania. Adessotocca a Malesani che ha cominciato con l’entusiasmogiusto, ma con la consapevolezza di essere davanti aduna montagna quasi insormontabile. «È stata unsettimana intensa, abbiamo unito tutte le forze etutt’insieme abbiamo anche fatto un’analisi profonda

delle problematiche e delle cose positive - dice il tecnico -. Da un punto divisto fisico la squadra sta bene, voglio vedere un Palermo che giochi conintensità e voglia di vincere». NUOVO ASSETTO Si riparte con un assetto nuovo. Il contrattempo di Ilicic toglie a Malesani l’unico trequartistapronto e si vira su un 3-5-2. Centrocampo più folto, dove troverà spazio anche Rios . L’uruguayano ha fatto soloun allenamento con Malesani (è tornato venerdì dalla trasferta a Doha con l’Uruguay), ma pare che abbiaconvinto il tecnico. A centrocampo ci sarà pure Donati . Giocherà in regia, con la scorta di Rios appunto eBarreto , due che dovranno togliere il fiato ai centrocampisti del Pescara. Perché Malesani prima di tutto vuole

intensità. «Per noi è una partita fondamentale, ma lo è anche per il Pescara - fa notare ilneo allenatore rosanero -. Non giochiamo da soli, tra l’altro loro in classifica stanno megliodi noi. Non dobbiamo pensare di essere più forti. La parola chiave è equilibrio,dall’equilibrio nasce anche il gol». Un equilibrio che Malesani pensa di trovare, almenoall’inizio, senza la colonia di argentini portata da Lo Monaco a gennaio. CAMBIO DI ROTTA Un’inversione di rotta netta rispetto all’ultima partita con l’Atalanta, incui Gasperini buttò alla sbaraglio Boselli e Faurlin dall’inizio e Formica in corsa. Tutti e

tre resteranno in panchina, e lì troverà posto anche Sperduti che finalmente ha ricevuto il via libera per iltesseramento. «Per quanto riguarda gli argentini - osserva Malesani - tutti, per motivi diversi, non hanno avutocontinuità negli allenamenti e di questo devo tenerne conto. La priorità in questo momento è mettere in campochi ha giocato con più continuità. In più devo conoscerli meglio sotto l’aspetto tattico, l’individuazione del ruolo èfondamentale». In avanti, quindi, Fabbrini e Dybala ( Miccoli è squalificato), coppia giovane con fantasia etalento. «Anche prima di arrivare qui sapevo che Dybala era un ragazzo interessante - fa notare Malesani -l’importante è non caricarlo troppo di pressioni. I tifosi? Spero che siamo il nostro dodicesimo uomo in campo».

Contro la Nigeria pervincere al 1° colpo

Stephen Keshi, 51 anni, ctNigeria Paul Put, 56 anni, ctBurkina

Il grande sogno del Burkina Faso Imitare lo ZambiaRONNIE ECKLER

JOHANNESBURG. Grande entusiasmo per la finalissima odierna di Coppad’Africa tra Nigeria e Burkina Faso nella maestosa cornice del Soccer City diSoweto. Le favorite Super Aquile hanno espresso, dopo un inizio alquantocontratto, un ottimo calcio soprattutto a livello offensivo dove insieme alGhana si sono dimostrate la squadra più pericolosa negli ultimi 16 metri. Nellafase iniziale a gironi la Nigeria ha impattato (1-1) proprio con il Burkina Faso elo Zambia per poi vincere contro una sterile Etiopia. Stessa sorte per la

squadra burkinabé che ha infilato un meritato 4-0all’Etiopia per poi pareggiare con l’avversaria di staserae lo Zambia campione uscente. ENTUSIASMO Ecco, l’obiettivo degli Stalloni

francofoni è proprio quello di emulare gli ultimi vincitori del prestigioso trofeocontinentale, che l’anno scorso trionfarono (ai rigori sulla Costa d’Avorio) inoccasione della loro prima e storica finale centrata. Anche la squadra guidatadal biondo coach belga Paul Put si è qualificata, come noto, per la prima voltanella sua storia all’atto conclusivo della Coppa d’Africa. Ed è veramenteammirevole l’entusiasmo che si è venuto a creare intorno alla “favola” delBurkina Faso. Nessuno a inizio torneo si sarebbe mai sognato di ritrovarla infinale ma questa imprevedibilità è una delle caratteristiche affascinanti dellaCoppa d’Africa dove l’impegno porta spesso alla possibilità di realizzarel’impensabile. Colpisce anche la tenacia di questa formazione (93ª nel rankingFifa) capace di tener testa a giganti del calcio africano come Togo, Ghana e lastessa Nigeria nella fase a gironi. Peccato per l’assenza prolungata (causainfortunio) di un giocatore-chiave del calibro di Alain Traoré , 24enne stella delLorient di papà Gourcuff . IMBATTUTI Sulla carta la Nigeria (che in semifinale ha spazzato via il Mali con un perentorio 4-1) è nettamentesuperiore alla squadra burkinabé anche se nella fase a gironi, come detto, il confronto diretto s’è concluso sull’1-1 (pari del Burkina Faso al 90’). Sarà la concentrazione dei giocatori a fare la differenza; sottovalutarel’avversario odierno, come fece il Ghana in semifinale, potrebbe non giovare ai sogni di conquista biancoverdi.Sicuramente sarà una sfida più tirata del solito anche se i precedenti sorridono in modo inequivocabile ainigeriani, ancora imbattuti contro i burkinabé. COME EL GOHARY Finaliste per la settima volta, le Super Eagles del bomber Emenike (Spartak Mosca, exFenerbahçe) vogliono fare un regalo al loro ct Stephen Keshi . In caso successo, diventerebbe il secondo uomoa conquistare il titolo sia da giocatore (1994) che da allenatore. In precedenza c’è riuscito soltanto il compiantoegiziano Mahmoud El Gohary (nel ’59 da giocatore e nel ’98 da tecnico).

Un video in cui sialternano immaginidei madridisti aquelle di un brancodi iene, hascatenato l’ira diPerez. Nell’anticipovittoria sul Sivigliaper 4-1

IN SPAGNA INFURIANO LE POLEMICHEPepe come il dr. Lecter E il Real denuncia TV3

Raffaele R. Riverso

BARCELLONA. Esiste una linea rossa, anche sottile, che indica esattamente dove finisce la satira e inizial’ingiuria? Probabilmente no. Soprattutto quando gli animi non sono sereni, è ancora più difficile capire benedove termina l’una e inizia l’altra. E com’è noto, quando c’è una disputa tra il Barcellona e il Real Madrid èimpossibile che gli animi rimangano sereni. La buona fede non è contemplata nell’eterna polemica tra le dueregine del calcio spagnolo. E così la dirigenza merengue ha deciso di denunciare la televisione pubblicacatalana, TV3 , per aver mandato in onda un video che a detta dei legali del Real «offende l’onore dei nostricalciatori». LE CAROGNE Nel video della discordia, a mo’ di documentario, si alternano immagini di un branco di iene alleprese con una battuta di caccia e una serie di fallacci di alcuni giocatori del Real ai danni di Leo Messi . Il

messaggio è tutt’altro che subliminale: le carogne della savana accanto a quelle dei campidi pallone. La palma di iena più cattiva è andata, naturalmente, al nazionale portoghese diorigine brasiliana Pepe seguito a ruota da Arbeloa e Xabi Alonso . Ma ce n’è anche perCarvalho , Coentrão e Özil . Il tutto condito da grugniti di sottofondo che lasciano pocoall’immaginazione. La rassegna di pedate e falli da dietro si chiude con la trasformazionedel centrale portoghese in Hannibal Lecter , il più cannibale dei serial killer di Hollywood. LE SCUSE Difficile dire se TV3 abbia superato i limiti della decenza o meno. Certo è cheper evitare mali peggiori, Xavi Valls , direttore e presentatore del programma incriminato (Esport Club ), ha messo le mani avanti per cercare, forse, di convincere Florentino Péreza desistere: «Quando uno sbaglia deve chiedere scusa, soprattutto alle persone che si

sono sentite offese. Non era questa l’intenzione del video. C’erano cose di troppo. Alcune sfioravano il mal gusto.È evidente che il risultato finale non corrisponde a quello che volevamo dimostrare». DIFENDERE LEO L’obiettivo, infatti, era quello di difendere Messi dagli attacchi dei giorni scorsi della stampaspagnola con riferimento alle presunte offese rivolte dall’argentino nei confronti del vice allenatore madridistaAitor Karanka («Sei la marionetta di Mourinho ) e del difensore merengue Alvaro Arbeloa («Tonto»):«Volevamo solo chiarire che Messi non è il carnefice, come invece vogliono indurci a pensare da Madrid, bensìla vittima», conclude Valls. Jordi Roura , secondo di Tito Vilanova , ha glissato l’argomento con un secco «nonl’ho visto e in ogni modo il Barcellona non ha niente a che vedere con il video». TUTTI PER MOU Intanto, dopo aver incassato nei giorni scorsi gli elogi di Cristiano Ronaldo , arriva un’altraboccata d’ossigeno per José Mourinho, magnificato da Xabi Alonso : «È diverso dagli altri per come riesce acomunicare ed empatizzare con i suoi calciatori. I giocatori credono in lui. Ed è per questa ragione che gli rimanifedele e lotti per lui». E ieri, nell’anticipo, il Real s’è sbarazzato facilmente del Siviglia grazie a un super-Ronaldo REAL MADRID-SIVIGLIA 4-1 MARCATORI pt 18’ Benzema, 27’ Ronaldo; st 1’ e 14’ Ronaldo, 42’ Del Moral REAL MADRID (4-2-3-1): López 7; Arbeloa 5.5, Albiol 5.5, Ramos 6, Coentrao 6; Essien 6.5, Modric 7;

Benzema 7 (23’ st Callejón 6), Kaká 6.5 (23’ st Pepe 6), Ronaldo 8 (18’ st Morata 6); Higuaín. A disp.Adán, Jesús, Carvalho, Ozil, Khedira. All. José Mourinho 7 SIVIGLIA (4-2-3-1): Beto 5; Coke 5, Fazio 4.5, Spahic 5, Navarro 5.5; Medel 5.5 (26’ st Moreno ng),Maduro 4.5, Kondogbia 5.5 (33’ st Hervás ng); Navas 6, Negredo 6 e Reyes 5 (26’ st Del Moral 6.5). Adisp. Julián, Botía, Stevanovic, Babá. All. Unai Emery 5 ARBITRO: Carlos Delgado Ferreiro 6 NOTE: ammoniti Navas, Kaká e Modric per gioco falloso; espulsi nel secondo tempo Higuaín al 21’ eMaduro al 36’ per doppia ammonizione. Recupero: pt -; st 2’

23ª GIORNATA. IERI: Maiorca-Osasuna 1-1 (st 32’ Lolo/O, 46’ Geromel/M); Celta-Valencia 0-1 (st 2’ Valdez);Levante-Málaga 1-2 (pt 27’ rig. Barkero/L, 36’ rig. Isco/M; st 2’ Isco/M); Deportivo La Coruña-Granada 0-3 (pt45 aut Marchena; st 6’ Ighalo, 45’ Siqueira rig.) ; Real Madrid-Siviglia 4-1. OGGI. Ore 12: Barcellona-Getafe.Ore 17: Saragozza-Real Sociedad. Ore 19: Athletic Bilbao-Espanyol. Ore 21: Rayo Vallecano-AtleticoMadrid. DOMANI. Ore 21.30: Betis-Valladolid CLASSIFICA Barcellona 59; Atletico Madrid 50; Real Madrid 46*; Málaga* 39; Valencia* 37; Betis 35;Rayo 34; Real Sociedad, Levante* 33; Valladolid, Siviglia*, Getafe 29; Athletic Bilbao, Granada* 26;Espanyol 25; Saragozza 24; Osasuna* 22; Celta Vigo* 20; Maiorca* 18; Deportivo La Coruña* 16. *Unapartita in più

Il Ghana s’arrende: Mali 3°PORT ELIZABETH. Chiude al 3° posto finale nella Coppa d’Africa il Mali del viola (ed ex Juventus) MomoSissoko (in panchina per 90’), uscito vittorioso per 3-1 contro il Ghana al Nelson Mandela Bay Stadium. Asbloccare la gara al 21’ del primo tempo è il clivense Mamadou Samassa con il raddoppio del Mali in avvio diripresa (3’) grazie alla rete di capitan Seydou Keita, ex Barça ora in Cina. Al 13’ il Ghana avrebbe la possibilità diriaprire il match grazie a un rigore, fallito però da Wakaso. A 8 dall’epilogo’ ci pensa il bianconero KwadwoAsamoah ad accorciare le distanze ma in pieno recupero Diarra regola definitivamente i conti siglando il puntodel 3-1.

Tragedia in Cile: 15 morti e 20 feritiPrecipita pullman di tifosiSANTIAGO. Un autobus sul quale viaggiavano tifosi dell’O’Higgins di Rancagua (Serie A cilena) è precipitato inun burrone finendo su una fabbrica tessile nella provincia di Tomé (Cile centromeridionale). Nell’impatto sonomorte 15 persone e 20 sono rimaste ferite, alcune di loro in condizioni critiche. L’incidente è avvenuto intornoall’una di notte (le 5 del mattino in Italia). I tifosi dell’O’Higgins rientravano da Talcahuano dove la loro squadraaveva battuto 2-0 il Huachipato. Il sindaco della cittadina, Ivonne Rivas, ha detto: «Per gestire quella discesabisogna saper controllare un veicolo: l’autista era la prima volta che veniva da queste parti e non abbiamostabilito ancora a che velocità andasse».RIQUELME AL LAVORO COL BOCA Dopo 7 mesi di smentite e polemiche, Juan Román Riquelme torna avestire la maglia azul y oro e a partire da domani si unirà ai compagni per riprendere gli allenamenti. In ritardocon la preparazione estiva, ritroverà il suo mentore Carlos Bianchi.

FRANCIAIl St. Etienne sale al 4° postoPARIGI (sr) Due sospensioni, 150’, una tonnellata di neve e tanta rabbia sono stati gli ingredienti principali dellasfida per l’Europa vinta 4-1 dal St. Étienne sul Montpellier. La squadra di Galtier sale al 4° posto a 2 punti dalMarsiglia. Il Lione recupera Lisandro Lopez dopo l’infortunio al polpaccio di fine gennaio.24ª GIORNATA. VENERDÌ: Paris SG-Bastia 3-1 (st 11’ Menez/P, 25’ rig. Ibahimovic/P, 37’ Khazri/B, 43’Lavezzi/P). IERI. Ore 17: Saint Étienne-Montpellier 4-1 (pt 13’ Brandão/S, 29’ Aubameyang/S; st 3’ Mollo/S, 4’Cabella/M, 29’ Bodmer/S); Ajaccio-Bordeaux 1-0 (pt 31’ Faty); Nancy-Reims 1-2 (pt 29’ Puygrenier/N; st 3’Ayité/R, 13’ Fortes/R); Nizza-Lorient 1-1 (st 30’ Mareque/L, 37’ Eysseric/N); Troyes-Sochaux 0-0;Valenciennes-Brest 2-1 (pt 10’ Dossevi/V, 46’ Mater/V, 45’ Raspentino/B). OGGI. Ore 14: Évian-Marsiglia.Ore 17: Rennes-Tolosa. Ore 21: Lione-LillaCLASSIFICA: Psg 51; Lione* 45; Marsiglia* 42; Saint Étienne 40; Nizza 39; Bordeaux 38; Rennes* 37;Lorient 36; Montpellier 35; Valenciennes 33; Lilla*, Tolosa* 31; Ajaccio 28; Bastia 26; Brest 24; Reims,Sochaux 23; Évian Thonon Gaillard* 22; Nancy, Troyes 18. *Una partita in meno

Conclusione di Tuli del Kaos, asegno anche contro l’AGSMVerona (Dalena/Div.c5)

Tris alla Cogianco, l’Asti fa il vuoto dietro di séSerie A, 18° turno: la Luparense si avvicina alla Lazio,rimonta Rieti. Il derby è dell’Acqua&SaponeGli Orange vincono 3-0 al Pala San Quirico (Patias, Lima e Vampeta) e aotto giornate dalla fine ipotecano la vittoria della regular season. Nellasfida tutta veneta i campioni d’Italia espugnano 4-2 il campo delVenezia e riducono a due punti il distacco dalla Lazio 2ª in classifica,mentre il derby abruzzese va alla squadra di Bellarte che regola 3-1 unPescara in crisi. Goleada al Putignano della Marca, ora 4ª, gliamarantocelesti vanno sotto di due gol ma vincono 4-2 a Napoli. Bene ilKaos

MARCA-PUTIGNANO 10-2MARCA FUTSAL: Kuromoto, Behluli, Bebetinho, Duarte, Jonas, Borja Blanco,Haddadi, Bertoni, Ercolessi, Caverzan, De Zen, Miraglia All.: FernandezSPORT FIVE PUTIGNANO: Pagliarulo, Lattarulo, Mirizzi, Fanizzi, Lucas,Manghisi, Gigante, Giannandrea, Sportelli, Cervellera All.: GiannandreaARBITRI: Giuseppe Di Gregorio (Enna), Antonio Pavese (Potenza) CRONO:Emanuele Pino Frangione (Bernalda) MARCATORI: 1’21” Duarte (M), 4’01” Manghisi (P), 7’29” Borja Blanco (M),7’49” Bertoni (M), 14’45’’ Duarte (M), 16’50” Borja Blanco (M), 17’45” rig. Bebetinho (M) del p.t.; 4’01” Behluli(M), 5’ e 12’01” Bebetinho (M), 19’ Pagliarulo (P), 19’57” Behluli (M) del s.t.ESPULSI: al 17’45’’ del p.t. Lucas (P)KAOS-AGSM VERONA 4-0KAOS: Laion, Jeffe, Scandolara, Kaká, Vinicius, De Cillis, Drago, Tuli, Titon, Urio, Petriglieri, Sapia All.: CapursoAGSM VERONA: Forgiarini, Tres, Anzolin, Fedele, Campagnaro, Cecchini, Sachet, Carone, De Oliveira, Peruzzi,Rotondo, Caceffo All.: LangèARBITRI: Leonardo Balli (Prato), Francesco Massini (Roma 1) CRONO: Francesco Burattoni (Lugo di Romagna)MARCATORI: 10’04” Tuli, 13’23” Scandolara del p.t.; 9’03” Kakà, 17’49” Laion del s.t.AMMONITI: Jeffe (K), Tres (V), Cecchini (V)VENEZIA-LUPARENSE 2-4FRANCO GOMME VENEZIA: Dal Cin, Belsito, Penzo, Bellomo, Dan, Bruno Rossa, Callegarin, Prendin,Biancato, Cantagallo, Daga, De Leo All.: PaganaALTER EGO LUPARENSE: Cavicchio, Honorio, Canal, Caputo, Saiotti, Bertollo, Pedotti, Geison, Bertollo Al.,Bertollo An., Buonanno, Putano All.: ColiniARBITRI: Marco Vocca (Battipaglia), Pasquale Casale (Firenze) CRONO: Enrico De Poli (Mestre)MARCATORI: 5’16” Canal (L), 14’25” Belsito (V), 15’ Saiotti (L) del p.t.; 1’33” Saiotti (L), 11’ Canal (L), 13’07”Dan (V) del s.t.AMMONITI: Saiotti (L), Callegarin (V), Caputo (L)ASTI-COGIANCO GENZANO 3-0ASTI: Kiko Bernardi, Lima, Celentano, Cavinato, Fortino, Garbin, Ramon, Vampeta, Patias, Marquinho, Cannella,Casassa All.: TabbiaCOGIANCO GENZANO: Miarelli, Grana, Romano, Rescia, Mauricio, Giasson, Everton, Mentasti, Crema,Paulinho, Saùl, Leofreddi All.: MustiARBITRI: Andrea Giada (Mestre), Stefano Lena (Treviso) CRONO: Carlo Adilardi (Collegno)MARCATORI: 19’22’’ Patias del p.t.; 17’11’’ Lima, 19’23’’ Vampeta del s.t.

AMMONITI: Mauricio (CG), Rescia (CG), Saùl (CG)NAPOLI-REAL RIETI 2-4NAPOLI: Garcia Pereira, Emer, Melise, Sartori, Bico, Guerra, Frosolone, De Luca, Bellico, Campano, Pizetta,Ranieri All.: TarantinoREAL RIETI: Gilli, Forte, Giustozzi, De Nichile, Marcelinho, Esposito, Mocellin, Vaccaro, Bresciani, Miccioni,Thiago Alcantara, Dell’Oso All.: RanieriARBITRI: Francesco Nitti (Barletta), Domenico Daidone (Trapani) CRONO: Salvatore Minichini (Ercolano)MARCATORI: 1’25” Bico (N), 16’34” Pizetta (N) del p.t.; 6’04” e 15’12’’ Thiago Alcantara (R), 11’12” Giustozzi(R), 19’37” De Nichile (R) del s.t.AMMONITI: Giustozzi (R), Campano (N), De Nichile (R), Alcantara (R), De Luca (N), Marcelinho (R)PESCARA-FIDERMA 1-3PESCARA: Juki\u0107, Leggiero, Fornari, Bruno, Fabiano, De Luca, Canabarro, Schurtz, Sampaio, Marcone,Morgado, Cellini All.: PatriarcaACQUA&SAPONE FIDERMA: Zaramello, Chaguinha, Hector, Delpizzo, Zanchetta, Ficili, Silveira, Murilo Ferreira,Giansante, Tatonetti, Coco Schmitt, Montefalcone All.: BellarteARBITRI: Mario Filippini (Roma 1), Francesca Muccardo (Roma 1), Gianfranco Di Padova (Termoli) CRONO:Catia Ciocca (Campobasso)MARCATORI: 3’02’’ Coco Schmitt (AS), 17’07’’ Ficili (AS) del p.t.; 7’49’’ Canabarro (P), 15’13’’ Murilo Ferreira(AS) del s.t.AMMONITI: Leggiero (P), Delpizzo (AS), Sampaio (P), Morgado (P), Hector (AS), Murilo Ferreira (AS), De Luca(P), Zanchetta (AS)CLASSIFICA Asti 48, Lazio 36, Alter Ego Luparense 34, Marca Futsal 31, Acqua & Sapone Fiderma 30,Montesilvano 29, Kaos Futsal 29, Cogianco Genzano Futsal 29, Real Rieti 26, Pescara 24, Napoli 23,AGSM Verona 11, Franco Gomme Venezia 9, Sport Five Putignano 0

NON BASTA DZEKOSOUTHAMPTON 3MANCHESTER CITY 1MARCATORI: pt 7’ Puncheon, 22’ Davis, 39’ Dzeko; st 4’ aut. BarrySOUTHAMPTON (4-4-2): Boruc 6; Clyne 6.5, Yoshida 7, Hooiveld 7, Fox 7 (26’ st Richardson 6); Cork6.5, Schneiderlin 6.5, S. Davis 7 (35’ st Ward-Prowse 6), Puncheon 7.5 (16’ st Lallana 6); Rodriguez 7,Lambert 7. A disp. K. Davis, Forren, Lee, Chaplow. All. Pochettino 7MANCHESTER CITY (4-2-3-1): Hart 5; Zabaleta 6, Lescott 5 (21’ st Kolarov 5.5), Javi Garcia 5, Clichy 5.5;Barry 4.5, Y. Touré 5.5; Nasri 5 (11’ st Milner 6), Silva 5.5 (28’ st Maicon 6), Agüero 5.5; Dzeko 6. A disp.Pantilimon, Sinclair, Rodwell, K. Touré. All. Mancini 5ARBITRO: Atkinson 6NOTE: spettatori 31.738. Ammoniti: Lambert, Clichy, Y. Touré. Angoli: 6-6

sinfonia bluesCHELSEA 4WIGAN 1MARCATORI: pt 23’ Ramires; st 11’ Hazard, 13’ Maloney, 42’ Lampard, 47’ MarinCHELSEA (4-2-3-1): Cech 6; Azpilicueta 7, Ivanovic 6, Cahill 6 (43’ st Benayoun ng), Cole 6.5; Lampard8, Luiz 6.5; Ramires 7, Oscar 6.5 (32’ st Mata 6), Hazard 7 (46’ st Marin 6); Torres 6.5. A disp. Turnbull,Ferreira, Ba, Bertrand. All. Benitez 7WIGAN (3-4-3): Al Habsi 6; Caldwell 5, Scharner 5, Figueroa 6; Stam 6.5 (38’ st Jones 6), McArthur 6.5,McCarthy 5, Beausejour 6; Espinoza 5 (14’ st Koné 6), Di Santo 6, Maloney 7. A disp. Joel, Henríquez,Gómez, McManaman, Golobart. All. Martinez 5.5ARBITRO: Dean 6NOTE: spettatori 41.562. Ammoniti: Figueroa, Scharner. Angoli: 9-5 per Chelsea

SERIE B, 15° TURNO

GIRONE A Castellamonte-Coop Atlante 9-3, Futsal Pistoia-Calcetto Poggibonsese 5-3, Bra-CLD Carmagnola 2-2, Futsal Terranuovese-Cus Pisa 0-6, Futsal Bologna 2003-Futsal Sangiovannese 7-10, Prato-Imola 4-5Classifica: CLD Carmagnola 41, Prato 31, Bra 29, Coop Atlante 28, Imola 28, Castellamonte 25, CalcettoPoggibonsese 18, Futsal Bologna 2003 16, Cus Pisa 13, Futsal Pistoia 12, Futsal Terranuovese 12, FutsalSangiovannese 7

GIRONE B Domus Cieffe Fer-Atletico Arzignano Cornedo 1-8, Carioca C5-Bubi Merano 5-4, Carrè Chiuppano-Dosson 4-7, Pumak Trading, Palmanova-PCG Futsal Bresso 7-3, HDI Assicurazioni Trento-Real Cornaredo 3-4,Arzignano-Jesolo 4-1Classifica: Came Dosson 38, Atletico Arzignano Cornedo 33, Jesolo 32, Real Cornaredo 32, Arzignano 27, PCGFutsal Bresso 26, HDI Assicurazioni Trento 17, Domus Cieffe Fer 15, Carrè Chiuppano 9, Bubi Merano 9,Carioca C5 7, Pumak Trading Palmanova 4

GIRONE C Manfredonia-Barletta 4-3, Forlì-Buldog Lucrezia 7-3, Real Dem-Cus Ancona 3-4, F.C. Porto SanGiorgio-Futsal Portos 2-2, Futsal Barletta-Salinis 3-6Classifica: Forlì 39, Futsal Portos 27, Salinis 25, Futsal Barletta 25, F.C. Porto San Giorgio 22, Cus Ancona 22,Manfredonia 19, Barletta 16, Vis Lanciano 16, Buldog Lucrezia 6, Real Dem 1

GIRONE D C.S. Giovanile-Puglia Sapori Conversano 5-7, Aesernia-Five Campobasso 3-2, Real Molfetta-FutsalBisceglie 2-2, Traiconet Monte di P.-Sammichele 6-2, Giovinazzo-Sporting Sala Marcianise 1-4Classifica: Aesernia 39, Sporting Sala Marcianise 31, Futsal Bisceglie 28, Real Molfetta 23, Traiconet Monte diP. 21, Sammichele 17, Five Campobasso 15, Puglia Sapori Conversano 15, C.S. Giovanile 14, Giovinazzo 5,Erredi Virtus Monopoli 5

GIRONE E Paolo Agus-Capoterra 2000 6-0, L’Acquedotto-Innova Carlisport Ariccia 1-7, Gala Five-La Cascina Orte 4-7,Futsal Isola-Prato Rinaldo 12-3, Torrino Sporting Club-Real Torgianese 0-5Classifica: La Cascina Orte 34, Futsal Isola 33, Paolo Agus 29, Real Torgianese 24, Elmas 01 22, Capoterra2000 18, L’Acquedotto 16, Innova Carlisport Ariccia 14, Torrino Sporting Club 14, Prato Rinaldo 12, FinplanetFiumicino 0, Gala Five 0

GIRONE F Fabrizio C5-Città di Melilli 7-3, Calabria Ora Futsal Cosenza-Fata Morgana 8-9, Viagrande-Unita Fortior MateraC5 10-2, Futsal Melito-Libertas Scanzano 3-4, Catanzaro C5 Stefano Gallo-P&D Mirto 7-3, Avis BorussiaPolicoro 1983-Odissea 2000 3-4Classifica: Libertas Scanzano 38, Avis Borussia Policoro 1983 37, Odissea 2000 33, Viagrande 29, Fabrizio C526, Catanzaro C5 Stefano Gallo 24, Futsal Melito 16, P&D Mirto 16, Città di Melilli 13, Fata Morgana 13, CalabriaOra Futsal Cosenza 11, Unita Fortior Matera C5 3

Crollo City aSouthampton: oggipuò scivolare a -12dallo United

Il tecnico: «Lanostra peggiorpartita, ora abbiamosolo il 10% dipossibilità dirivincere il titolo».Lampard-Bale show

SOUTHAMPTON. JasonPuncheon segna e famarameo al City (Reuters)

La resa di ManciniAlessandro Poggi

SOUTHAMPTON. Game over. Il Manchester City di Mancini sprofonda aSouthampton e consegna virtualmente il titolo nelle mani dello United. Unasconfitta inattesa contro una squadra a un passo dalla zona retrocessione eche sa di abdicazione definitiva al trono per i campioni di Premier, incapaci divincere nelle ultime tre partite e che oggi potrebbero addirittura scivolare a -12dalla vetta. «SONO DELUSO» Al St. Mary’s i Citizens vengono messi sotto dalla

formazione di Mauricio Pochettino e pagano alcuneincredibili ingenuità difensive. Senza Kompany eN a s t a s i c la retroguardia del City sbandapericolosamente e concede due gol nei primi 20’: primaè Puncheon a punire gli ospiti dopo una palla persa daBarry a metà campo. Poi Joe Hart conferma la sua

annata no facendosi scappare il tiro di Lambert e permettendo a Davis diinsaccare il raddoppio. La squadra di Mancini accorcia le distanze sul finiredel primo tempo con Dzeko , ma nella ripresa ancora Barry è protagonista diun’autorete da festival degli orrori. A fine partita le parole del Mancio suonano molto come una resa: «Sonodeluso. Non me l’aspettavo, ma il Southampton ha meritato di vincere - ha dichiarato l’ex allenatore interista -Non abbiamo giocato bene e abbiamo concesso dei gol incredibili. È la nostra peggiore partita degli ultimi 2 o 3anni. Ormai abbiamo solo il 10% di possibilità di rivincere il titolo». DA RECORD Dopo 4 partite, tra campionato e Coppe nazionali, torna a vincere il Chelsea, che a StamfordBridge supera il Wigan 4-1 e difende il 3° posto. Ramires apre le marcature a metà del primo tempo e nellaripresa i Blues raddoppiano con Hazard , I Latics provano a spaventare i campioni d’Europa con Maloney , chescattato sul filo del fuorigioco aggira Cech in uscita e lo batte da posizione angolatissima. Nel finale però ilondinesi legittimano la vittoria con Frank Lampard , che si porta a 3 lunghezze dal record di Bobby Tambling ,

miglior marcatore del Chelsea di tutti i tempi. In pieno recupero prima rete in campionatoper il tedesco Marko Marin , subentrato in campo da pochi secondi. SUPER BALE Tra le avversarie dei Blues per un posto in Champions, successo delTottenham sul Newcastle: incontenibile Gareth Bale , autore di una doppietta e già asegno in settimana con il Galles contro l’Austria. L’esterno mancino degli Spurs hasbloccato il risultato con un preciso calcio di punizione e poi, dopo il momentaneopareggio del francese Gouffran , ha realizzato il gol della vittoria con una fuga in velocitàdelle sue. Non molla però l’Arsenal che nonostante abbia giocato per quasi tutta la ripresa

in inferiorità numerica (espulsione di Jenkinson ) strappa un’importante vittoria allo Stadium of Light contro ilSunderland grazie alla rete nel primo tempo dello spagnolo Santi Cazorla . 26ª GIORNATA. IERI: Tottenham-Newcastle 2-1 (pt 5’ Bale/T, 24’ Gouffran/N; st 33’ Bale/T); Chelsea-Wigan4-1 (pt 23’ Ramires/C; st 11’ Hazard/C, 13’ Maloney/W, 42’ Lampard/C, 46’ Marin/C); Norwich-Fulham 0-0;Stoke-Reading 2-1 (st 22’ Huth/S, 36’ Jerome/S, 38’ Mariappa/R); Sunderland-Arsenal 0-1 (pt 36’ Cazorla);Swansea-Qpr 4-1 (pt 8’ Michu/S, 18’ Rangel/S; st 3’ Zamora/Q, 5’ P. Hernandez/S, 22’ Michu/S);Southampton-Manchester City 3-1 (pt 7’ Puncheon/S, 22’ Davis/S, 39’ Dzeko/M; st 3’ aut. Barry/S). OGGI.Ore 14.30: Aston Villa-West Ham 0-0. Ore 17: Manchester United-Everton. DOMANI. Ore 21: Liverpool-Wba CLASSIFICA Manchester United* 62; Manchester City 53; Chelsea 49; Tottenham Hotspur 48; Arsenal44; Everton* 42; Swansea City 37; Liverpool* 36; West Bromwich Albion* 34; Stoke City 33; West HamUnited* 30; Sunderland, Fulham, Norwich City 29; Newcastle United, Southampton 27; Reading 23;Wigan Athletic, Aston Villa* 21; Queens Park Rangers 17 *Una partita in meno

SERIE A2, 15° TURNONEL GIRONE A comanda sempre il Nautica Store Cagliari davanti al Giuriato Vicenza, rimasto da solo in piazzad’onore dopo lo stop della New Team FVG; nel girone B a frenare è la capolista LC Poker X Martina che impattaper 2-2 sul campo della Fuente Foggia.GIRONE A Canottieri Belluno-Aosta 1-3, Nautica Store Cagliari-Civitanova 19-0, BiTecnology Reggiana-ComeltToniolo Milano 5-4, Lecco-Giuriato Vicenza 2-6, Futsal Villorba-Gruppo Fassina 3-6, Italservice Pesarofano-NewTeam FVG 3-3Classifica Nautica Store Cagliari 35, Giuriato Vicenza 34, New Team FVG 32, Aosta 29, BiTecnology Reggiana29, Gruppo Fassina 21, Italservice Pesarofano 18, Lecco 18, Canottieri Belluno 18, Comelt Toniolo Milano 17,Civitanova 4, Futsal Villorba 1

GIRONE B Tubi Spa Loreto Aprutino-Augusta 6-4, Acireale-Cus Chieti 3-6, Brillante-Città di Palestrina 10-2,Modugno-Futsal Potenza 0-4, Fuente Foggia-Lc Poker X Martina 2-2, Rapidoo Latina-Napoli Futsal S.Maria 1-4Classifica Lc Poker X Martina 41, Napoli Futsal S.Maria 35, Tubi Spa Loreto Aprutino 30, Augusta 29, FutsalPotenza 26, Rapidoo Latina 25, Brillante 21, Fuente Foggia 13, Cus Chieti 11, Città di Palestrina 10, Acireale 10,Modugno 7

germaniaBayern da record Ora guida a +15BAYERN MONACO-SCHALKE 4-0MARCATORI: pt 19’ Alaba, 32’ Schweinsteiger, st 6’ Alaba, 18’ GomezBAYERN (4-2-3-1): Neuer 6; Lahm 6.5 (28’ st Contento 6), Boateng 6, Dante 6.5, Alaba 7.5; Martinez 6.5,Schweinsteiger 7 (27’ st L. Gustavo 6); Robben 6.5, Kroos 6.5, Ribery 6.5 (28’ st Rafinha 6); Gomez 6.5.A disp. Starke, van Buyten, Müller, Mandzukic. All. Heynckes 7SCHALKE (4-3-3): Hildebrand 5; Höwedes 5.5, Matip 5, Metzelder 5, Kolasinac 5; Höger 6 (19’ st Rafael5.5), Neustädter 5, Jones 5; Barnetta 5.5, Pukki 5 (33’ st Edu ng), Bastos 5.5 (27’ st Farfan 6). A disp.Unnerstall, Pliatsikas, Draxler, Meyer. All. Keller 4ARBITRO: Gagelmann 6.5NOTE: spettatori 71.000. Ammoniti: Jones e Höger. Angoli: 10-3 per il BayernFederico Lo Giudice

MONACO DI BAVIERA. Game over. Il Bayern asfalta con 4 reti lo Schalke, ottiene il 4° successo di filaportandosi a +15 dal Dortmund e incide, per ora virtualmente, il suo nome sul Meisterschale. All’Allianz Arena sipresenta uno Schalke in difficoltà, dopo il tonfo interno con il Fürth, e con il morale sotto i tacchi. La capolista,invece, si presenta con Gomez titolare al posto del capocannoniere del campionato Mandzukic e con Robbenscelto per far tirare un po’ il fiato a Müller. Il Bayern impiega 19’ per sbloccare il match con Alaba, splendida lasua partita, e trovare la rete della sicurezza con Schweinsteiger al 32’. Nel secondo tempo la musica noncambia: al 6’ arriva la terza rete firmata Alaba, doppietta per lui, e al 18’ Gomez sigla il 4-0 finale. Dei Knappennessuna traccia e l’ipotesi che la panchina di Keller, già disastroso ai tempi dello Stoccarda, sia a rischio è più diuna teoria. Non può esserla quella di Klopp, anche dopo il sorprendente 4-1 subito in casa dall’Amburgo.21ª GIORNATA. IERI: Borussia Dortmund-Amburgo 1-4 (pt 17’ Lewandowski/B, 18’ Rudnevs/A, 26’ Son/A; 17’Rudnevs/A, 44’ Son/A); Eintracht Francoforte-Norimberga 0-0; Greuther Fürth-Wolfsburg 0-1 (pt 23’ Dost);Hannover-Hoffenheim 1-0 (pt 8’ Diouf); Borussia Mönchengladbach-Bayer Leverkusen 3-3 (pt 44’Stranzl/BM; st 7’ Sam/BL, 13’ De Jong/BM, 15’ Kiessling/BL, 19’ Schürrle/BL, 41’ Hermann/BM); Stoccarda-Werder Brema 1-4 (pt 34’ Ekici/W; st 5’ I. Traoré/S, 16’ Hunt/W, 29’ Ekici/W, 46’ De Bruyne/W); BayernMonaco-Schalke 4-0 (pt 19’ Alaba, 32’ Schweinsteiger; st 6’ Alaba, 18’ Gomez). OGGI. Ore 15.30: Augusta-Magonza. Ore 17.30: Friburgo-Fortuna DüsseldorfCLASSIFICA Bayern Monaco 54; Borussia Dortmund 39; Bayer Leverkusen 38; Eintracht Francoforte37; Amburgo 31; Magonza*, Borussia Mönchengladbach 30; Schalke, Hannover 29; Friburgo*, WerderBrema 28; Wolfsburg 26; Stoccarda, Norimberga 25; Fortuna Düsseldorf* 24; Hoffenheim 16; Augusta*14; Greuther Fürth 12. Una partita in meno

VERONA. La gioia di FrancoSemioli, 32 anni, dopo il golvittoria contro il Verona(Liverani)

VERONA-VICENZA 0-1Semioli gela Verona Vicenza, blitz derbyVerona-Vicenza 0-1MARCATORI: st 30’ SemioliVERONA (4-3-3): Rafael 6; Cacciatore 5.5, Moras 5.5, Maietta 6, Agostini6 (31’ pt Nielsen 5); Laner 6 (34’ st Carrozza ng), Jorginho 6, Martinho 6;Rivas 6 (15’ st Cocco 5), Cacia 5.5, Sgrigna 6.5. A disp. Berardi,Ceccarelli, Bianchetti, Bacinovic. All. Mandorlini 5.5VICENZA (4-4-2): Bremec 7; Martinelli 6, Camisa 6, Milanovic 6.5, DiMatteo 5.5; Bellazzini 5.5 (40’ st Mustacchio ng), Cinelli 6, Ciaramitaro 6,Semioli 6.5; Bojinov 5.5 (14’ st Tiribocchi 6), Malonga 5.5 (20’ stCastiglia 6). A disp. Pinsoglio, Giacomelli, Corticchia, Gentili. All. DalCanto 6.5ARBITRO: Merchiori di Ferrara 6.5Note: spettatori 16.149 per un incasso di 182.332 euro. Ammoniti:Laner, Sgrigna, Ciaramitaro e Castiglia per gioco scorretto. Recuperotempo: pt 2’; st 3’Antonio Spadaccino

VERONA. Scherzi da derby, verrebbe da dire. Se non fosse che in questa maniera la corsa verso la serie A delVerona ha subito una brusca frenata e si riapre a tutti gli effetti la corsa playoff col Varese che incalza a 5 punti,altro che promozione diretta... Il Bentegodi era il fortino inespugnato dell’Hellas dal 9 ottobre 2011 (Torinovincente per 3-1). Poco meno di un anno e mezzo dopo i gialloblù di Andrea Mandorlini capitombolano nel modopiù inopinato, lasciando al Vicenza di Alessandro Dal Canto, dato in crisi profonda, il derby. Sconfitta che nasceda una delle poche palle che rimbalzano nell’area dell’Hellas: a 15’ dalla fine, una mischia da calcio piazzatoporta prima Martinelli, fin troppo indisturbato, a centrare il palo, e Semioli, sulla ribattuta, a battereinesorabilmente Rafael. Da lì in avanti è una corsa disordinata dei padroni di casa alla caccia almeno delpareggio, con Brenec che fa buona guardia e la difesa berica che raddoppia le energie e riesce a portare a casaun risultato importantissimo per la sua ancora misera classifica. Il Verona deve recriminare per le occasionisciupate nel primo tempo, quando un ispirato Sgrigna è stato fermato dall’ottimo Bremec e, soprattutto, quandoCacia non è riuscito a mettere dentro una facile palla-gol. Nella ripresa, prima del vantaggio biancorosso, vasegnalato un palo di Jorginho su una conclusione dal limite deviata da Bremec. Un po’ poco per il Verona, cheora deve ricaricare le pile in vista della sfida di domenica prossima (in posticipo) a Novara. Il Vicenza, per contro,esulta. E, vista l’impresa, ne ha tutto il diritto.

PADOVA. Babacar, 19 anni, hacolpito una traversa a portierebattuto (LaPresse)

PADOVA-BRESCIA 0-0Padova e Brescia si fermano al paloPADOVA-BRESCIA 0-0PADOVA (4-3-3): Silvestri 6; Rispoli 6.5, Legati 6, Cionek 6, Piccinni 6;De Feudis 6 (22’ st De Vitis 6), Iori 6.5, Renzetti 6.5; Cutolo 6 (33’ stRaimondi ng), Babacar 5.5 (18’ st Jelenic 5.5), Farias 6. A disp. Maniero,Dellafiore, Viviani, Gallozzi. All. Colomba 6BRESCIA (4-3-1-2): Arcari 7; Zambelli 6.5, De Maio 6, Caldirola 6,Daprelà 6.5; Lasik 6.5, Budel 6, Scaglia 6.5 (35’ st Sodinha ng); Saba 5.5(8’ st Finazzi 6); Mitrovic 6.5, Corvia 5.5 (18’ st And. Caracciolo 6). Adisp. Cragno, Ant. Caracciolo, Picci, Rossi. All. Calori 6ARBITRO: Candussio di Cervignano del Friuli 6NOTE: spettatori 5.700 per un incasso di 11.955 euro. Ammoniti: SabaRodrigues, Scaglia, Mitrovic, Lasik. Angoli: 4-1 per il Padova. Recuperotempo: pt 0’; st 3’RICCARDO SOLFO

PADOVA. Padova e Brescia preferiscono non farsi male nel big-match che vale punti chiave per i playoff,perdendo così l’occasione per dare un senso alla loro stagione sin qui altalenante. Nel primo tempo sono ibiancoscudati i più attivi con le rondinelle dell’ex Calori spesso in difficoltà. Al 9’ un tiro-cross insidioso di Iorimette paura ad Arcari, che smanaccia. Risposta degli ospiti al 18’ con una conclusione alta sulla traversa diSaba. Il Padova insiste ma non passa per le parate di Arcari che dice no (29’) ad un diagonale di Farias e unastaffilata di Renzetti nel giro di pochi secondi. Il portiere è attento anche su Cutolo due volte intorno al 35’,mentre il Brescia risponde al 39’ con un tiro di Corvia fuori. L’occasione più ghiotta capita a Babacar (40’) checolpisce una clamorosa traversa interna da dentro l’area. Nella ripresa meglio il Brescia che colpisce un incrociodei pali con Mitrovic (14’) a portiere battuto. Ancora pericolosi gli uomini di Calori al 23’ con una girata di testa delneo-entrato Andrea Caracciolo su cross di Zambelli. Finisce quindi senza gol e con l’ennesimo pareggio: il 4° in 6gare per Colomba, addirittura il 3° di fila a reti bianche per Calori. Non a caso sono le due squadre con piùpareggi in B.

Cristiano illude ipiemontesi, cherestano in 9 per irossi a Borghese eAbbate. Terranova,Troianiello eBerardi regalano 3punti pesanti alSassuolo

Emanuele Terranova, 25 anni

PRO VERCELLI-SASSUOLO 1-3L’arbitro Velotto non azzecca nulla Furia Pro VercelliPro Vercelli-Sassuolo 1-3 MARCATORI: pt 1’ Cristiano, 10’ Terranova rig., 42’ Troianiello; st 45’Berardi PRO VERCELLI (4-4-2): Valentini 6.5; Vinci 6, Borghese ng, Abbate 6.5,Scaglia 6.5; Erpen ng (11’ pt Modolo 7), Genevier 6.5, Filkor 7, Cristiano6.5; Grossi 6.5 (11’ st Eusepi 6.5), Greco 6 (1’ st Scavone 6). A disp.Miranda, Germano, De Silvestro, Ragatzu. All. Braghin 7 SASSUOLO (4-4-2): Pomini 6.5; Gazzola 6, Bianco 6 (31’ st Marzorati 6),Terranova 6, Longhi 6; Troianiello 6.5 (18’ st Berardi 6.5), Bianchi 6,

Magnanelli 6, Troiano 6.5 (40’ st Frascatore ng);Missiroli 7, Catellani 6. A disp. Pigliacelli, Chisbah,Luppi, Laribi. All. Di Francesco 6 ARBITRO: Velotto di Grosseto 4 NOTE: 2.499 spettatori per un incasso di 16.211euro. Espulsi: Borghese (11’ pt) per fallo da ultimo uomo e Abbate (nell’intervallo)per proteste. Ammoniti: Filkor e Eusepi per gioco scorretto. Al 9’ Valentini para unrigore di Terranova. Recupero pt 1’; st 3’ VITTORIO GELSO

VERCELLI. Sul successo esterno di cui il Sassuolo aveva tanto bisogno pesa come un macigno la giornatanerissima dell’arbitro Velotto di Grosseto. E dire che, all’inizio, è stata una bella partita, aperta nel risultato, cosìcome a viso aperto era il modo in cui Pro e Sassuolo avevano cominciato ad incrociare i tacchetti. Dopo 50secondi i padroni di casa, un po’ a sorpresa, passano in vantaggio con Grossi che fugge sul filo del fuorigioco,mette in mezzo per Greco che fa da sponda per l’accorrente Cristiano il cui diagonale trova l’angolo giusto. All’8’il primo episodio-chiave del match: Vinci, in area di rigore, dà la sensazione di arrivare sulla palla prima diCatellani, per l’arbitro è il contrario e concede calcio di rigore. Dagli undici metri (9’) Terranova calcia un destroche Valentini intuisce e ribatte, nasce una mischia, Borghese entra in contatto con lo stesso Terranova: perl’arbitro è ancora rigore e cartellino rosso per il difensore vercellese. Dal dischetto (10’) va lo stesso Terranova,Valentini intuisce ancora e tocca, ma questa volta non abbastanza. Il Sassuolo, nonostante la superioritànumerica, fa fatica e si vede. La Pro osa e ribatte colpo su colpo.

MISSIROLI ISPIRATO Al 42’, però, decide un colpo di genio di Missiroli che pesca in area Troianiello che, dadue passi, di testa non sbaglia. I bianchi si rifanno sotto: Cristiano (45’) chiama Pomini alla deviazione in corner:sugli sviluppi del calcio d’angolo, Abbate da due passi non riesce nella deviazione decisiva. Il difensore fa notareall’arbitro di aver subito una spinta e lo stesso lo ammonisce: la protesta di Abbate non si placa e l’arbitro loespelle una volta entrati negli spogliatoi. La ripresa avrebbe poco da dire se non fosse che gli emiliani giocanosotto ritmo e trovano il colpo del ko al 45’ con Berardi quando la Pro era tutta protesa in avanti per cercare disfruttare l’ultimo calcio d’angolo.

Sotto 0-3, vince 4-3nel recupero: triplettadi Sansovini in 15’

L’Ascoli s’è chiusotroppo dopol’espulsione diPeccarisi a fineprimo tempo. PerAtzori è il primosuccesso

LA SPEZIA. Marco Sansovini,tripletta e 17 gol totali(LaPresse)

Incredibile Spezia!SPEZIA-ASCOLI 4-3 MARCATORI: pt 13’ Zaza, 31’ Feczesin; st 3’ Fossati, 9’ Antenucci, 31’,37’ e 46’ Sansovini SPEZIA (3-4-1-2): Guarna 4.5; Romagnoli 5.5 (11’ st Sansovini 9), Pasini5.5, Schiavi 5.5; Piccini 6, Musacci 5.5, Porcari 6.5, Garofalo 5.5; DiGennaro 6.5 (26’ st Pichlmann 7); Antenucci 6, Okaka 6. A disp.Iacobucci, Rui Mario, Lollo, Bovo, Benedetti. All. Atzori 6.5 ASCOLI (3-5-2): Maurantonio 5; Prestia 5.5, Peccarisi 4.5, Faisca 4.5;Scalise 6.5, Russo 5.5, Di Donato 6, Fossati 6.5 (37’ st Colomba ng),

Pasqualini 6 (44’ st Legittimo ng); Feczesin 6.5 (17’st Ricci 5,5), Zaza 7. A disp. Gomis, Soncin, Loviso,Capece. All: Silva 6.5 ARBITRO: Di Paolo di Avezzano 6 NOTE: spettatori 5.181 per un incasso di 54.711

euro. Espulsi: Peccarisi (39’ pt) per doppia ammonizione. Ammoniti:Okaka, Antenucci, Di Donato, Feczesin, Scalise. Angoli: 6-3 per loSpezia. Recupero tempo: pt 1’; st 3’ ARMANDO NAPOLETANO

LA SPEZIA. «Una serie B di altri tempi. Ho i capelli bianchi, ma questa mimancava». Massimo Silva, è lui che parla, e Gianluca Atzori si incrociano a fine gara nel tunnel e si abbracciano.Sono passati dall’incubo dell’uno al dramma dell’altro in 15 minuti finali che diventano difficili raccontare. Unospot per Abodi e al serie cadetta, una di quelle gare incredibili che dimostrano che il football abbia un Dio tuttosuo, imponderabile. Per un’ ora l’Ascoli dà allo Spezia dimostrazione di come si deve giocare con meno valoritecnici, ma con uno Zaza che Sagramola ed Osti (dirigenza Sampdoria proprietaria), si vengono a vedere davicino, che incanta, per potenza e classe. Lo Spezia affonda, annullato dal genio dell’attaccante, dallagrossolana papera del Guarna, e da tanta confusione. Poi al 11’ della ripresa, Atzori, che sta perdendo 1-3 tra ifischi e che sta svuotando mezzo stadio, manda dentro Marco Sansovini, solo mercoledì ancora in stampelle,rimesso in piedi per forza. E la gara cambia con 15’ finali incredibili, sigillati da una tripletta di quello che torna adessere il re del gol del campionato (e che fa il suo record in una stagione, 17).

LA PARTITA Per come era iniziata sembra un film. All’ 8’ c’è una palla vagante cheschizza sul braccio di Pasini in piena area, il dubbio che sia rigore è subito lì, ed è comeun sentore. All’11’ ancora Ascoli con Feczesin che fa mettere i pugni a Guarna e 2’ dopo ilvantaggio. Pasticcio grosso che cambia subito il copione; Pasini alleggerisce versoGuarna che tenta un improbabile dribbling su Zaza, che gli toglie la palla e la mette dentroa porta vuota. Poco dopo stesso attaccante spara un sinistro che sibila l’incrocio. Pasinisbaglia ancora al 19’ e per poco sempre Zaza non concede il bis. L’Ascoli rema nei grandispazi e ripassa. Errore di Garofalo e Musacci nel mezzo al 31’ e la frittata è fatta; palla

calibrata male e servita a Zaza, che innesca Feczesin. Quest’ultimo entra in area e fulmina Guarna con la pallache gli passa fra le gambe. Il colpo di testa sterile di Okaka al 38’ è quasi tutto quello che risponde una squadraallo sbando. Poi al 39’ Peccarisi mette lo scarpino in faccia a Okaka, Di Paolo gli fa vedere il secondo giallo e lagara cambia per lo meno connotati. E senza Peccarisi e la sua testa, l’Ascoli nel finale si suiciderà. Ascoli checambia in 5-3-1, lasciando Zaza nelle praterie. Ripresa ancora da incubo al Picco: 3’ fallo su Zaza che va allaguerra contro cinque difensori, punizione dai 25 metri, Fossati la mette dove Guarna non tenta neanche diarrivare. Lo Spezia fa fatica ma al 9’ Antenucci gira di sinistro in gol. Atzori all’11 si gioca anche Sansovini,malconcio e lo Spezia almeno si ravviva. Al 31’ vede luce: cross di Garofalo con rabbia, Pichlmann appenaentrato la allunga sul secondo palo dove arriva Sansovini, 2-3. Così al 37’ è ancora San..Sovini. Spondaintelligente di Pichlmann, al volo ancora una volta il centravanti, che pareggia 3-3. A quel punto il tifoso aspetta ilmiracolo, arriva in pieno recupero. Piccini per Sansovini che si accentra da sinistra e lascia partire da fuori un tirovelenoso che Mauranantonio non riesce a toccare, pazzesco 4-3!

CROTONE-GROSSETO 1-0Grosseto, difesa allegra Eramo lancia il CrotoneCROTONE-GROSSETO 1-0MARCATORI: pt 31’ EramoCROTONE (4-3-3): Caglioni 6; Del Prete 6.5, Abruzzese 6.5, Ligi 7, Migliore 6.5; Maiello 6.5, Crisetig 6(32’ Galardo ng), Eramo 7.5, Gabionetta 6, Ciano 6 (1’ st Pettinari 6), De Giorgio 7. A disp. De Luca,Mazzotta, Checcucci, Calil, Torromino. All. Drago 7GROSSETO (5-3-2): Lanni 6; Donati 5.5, Cosenza 5, Padella 5, Feltscher 5, Calderoni 5 (26’ st Soddimong); Crimi 5.5, Obodo 5 (8’ st Mancino 5), Mandorlini 5; Piovaccari 5.5, Gimenez 5 (16’ st Lupoli 5). Adisp. Belardi, Som, Barba, Falzerano. All. Menichini 5ARBITRO: Manganiello di Pinerolo 5Note: spettatori 3.499 per un incasso di 15.653 euro. Ammoniti: Calderoni, Soddimo, Abruzzese,Pettinari. Angoli: 4-4. Recupero tempo: pt 1’; st 3Bruno palermo

CROTONE. Il terzo gol in tre partite (ha sempre segnato nel 2013) di Mirko Eramo, regala al Crotone una vittoriache vale tanto in chiave salvezza. Sette punti in tre gare per i calabresi, che piegano un Grosseto davvero tropporinunciatario nel primo tempo. Nella ripresa l’ex Menichini prova a dare vigore a suoi che, però, non vanno oltreuna supremazia territoriale. Primi venti minuti di partita in cui il Crotone tiene il pallino delle operazioni, ma nonpunge. Tanto possesso palla per Maiello e compagni che però non riescono a superare il muro toscano. Al 22’ ilgol calabrese sembra cosa fatta: colpo di testa di Abruzzese che scavalca Lanni, ma finisce sul palo, sullaribattuta Eramo manda alto a porta vuota. Al 31’ il centrocampista si rifà: ennesima accelerazione di Gabionettacon tanto di derapata a liberarsi di Feltscher e palla per Del Prete che disegna la traiettoria giusta per la testa diEramo che insacca il gol del vantaggio. Nell’occasione difesa del Grosseto da inserire nell’elenco dei latitanti.

LANCIANO-CITTADELLA 3-2Il Lanciano ci ha preso gusto E Leali ferma il CittadellaLANCIANO-CITTADELLA 3-2MARCATORI: pt 7’ Vastola, 8’ Minesso, 14’ Volpe, 38’ Piccolo; st 6’ aut. AlmiciVIRTUS LANCIANO (4-3-3): Leali 7; Almici 6, Aquilanti 6, Amenta 6, Mammarella 6; Vastola 7, Minotti6.5, Volpe 7.5; Piccolo 6.5 (14’ st Plasmati 6), Falcinelli 6.5 (32’ st Paghera 6), Turchi 6 (18’ st Fofana 6). Adisp. Casadei, Rosania, D’Aversa, Scrosta. All. Gautieri 7.5CITTADELLA (4-3-3): Cordaz 6.5; Ciancio 5.5, Coly 5.5, Sosa 5 (1’ st Pellizzer 6), Biraghi 5.5;Vitofrancesco 6 (10’ st Busellato 6), Baselli 6.5, Schiavon 6.5; Di Roberto 6, Di Carmine 6.5, Minesso 6(26’ st Di Nardo 6). A disp. Pierobon, De Vito, Dumitru, Martignago. All. Foscarini 6.5ARBITRO: Castrignanò di Roma 6.5NOTE: spettatori 2.000. Ammoniti: Minesso, Amenta, Vastola, Falcinelli, Schiavon, Fofana. Angoli: 5-3per il Cittadella. Recupero tempo: pt 3’, st 5’

LANCIANO. Segna, diverte, dimostra di saper soffrire, continua la serie positiva, guadagna altri tre punti. Questaè la Virtus Lanciano di Gautieri. Al 7’ Volpe dà il la all’azione del vantaggio: zampata di Vastola che superaCordaz. Come contro l’Ascoli, il Lanciano non può abbassare la guardia che Minesso pareggia intercettando unarespinta di Leali in area piccola. Ma il Lanciano è pimpante. Al 14’ è Almici, dalla sua corsia, a buttare al centrodell’area un pallone che non viene intercettato da nessuno, arriva a Volpe il quale non sbaglia incrociando dipotenza. Piccolo consolida il vantaggio al 38’: Volpe imposta, Vastola fà da intermediario liberando il neoattaccante frentano che, a botta sicura, centra prima il palo e poi deposita comodamente in rete. Ad avvio diripresa è subito Cittadella con Di Roberto che, con l’ausilio di Almici, assottiglia lo svantaggio. Fenomenale Leali,al 38’, nel salvare il risultato su una conclusione a giro di Schiavon. Soffre un po’ la Virtus, ma alla fine ce la fa.ALESSIO GIANCRISTOFARO (OPTA)

MODENA-REGGINA 1-1Ardemagni illude il Modena Gerardi lo beffa in extremisMODENA-REGGINA 1-1MARCATORI: pt 34’ Ardemagni; st 47’ GerardiMODENA (4-3-3): Colombi 6.5; Gozzi 5.5, Andelkovic 6.5, Zoboli 5.5, Perna 6; Sturaro 6 (29’ st Osuji ng),Moretti 6, Signori 6; Pagano 6 (13’ st Nardini 6), Ardemagni 6.5, Piscitella 6.5 (32’ st Mazzarani ng). Adisp. Manfredini, Minarini, Dalla Bona, Stanco. All. Marcolin 6REGGINA (5-3-2): Baiocco 6; Antonazzo 5.5 (38’ st Campagnacci ng), Adejo 6.5, Ely 6, Di Bari 6, Rizzato6; D’Alessandro 5.5 (30’ st Fischnaller 6), Bombagi 6, Barillà 6; Di Michele 6, Comi 5 (18’ st Gerardi 6.5).A disp. Facchin, Freddi, Cianci, Giannattasio. All. Dionigi 6ARBITRO: Roca di Foggia 5.5NOTE: spettatori 4.342 per un incasso di 33.064 euro. Ammoniti: D’Alessandro e Barillà per giocoscorretto. Angoli: 10-7 per la Reggina. Recupero tempo: pt 1’; st 3’MARCO COSTANZINI

MODENA. Continua il momento nero del Modena, ancora beffato oltre il 90’ in casa: se due settimane fa il gol-vittoria della Ternana era arrivato al 94’, contro la Reggina il minuto fatale è stato il 92’, quando Gerardi hadepositato in rete la palla che ha consegnato ai calabresi il terzo pareggio in altrettante partite. Primo punto nel2013, invece, per gli emiliani, reduci da tre sconfitte consecutive: la vittoria manca dal 26 dicembre, stesso giornodell’ultimo colpo da tre punti degli amaranto di Dionigi. In una sfida dai ritmi tutt’altro che intensi e condizionatadalle pessime condizioni del “Braglia”, visibilmente segnato dopo il diluvio in Sassuolo-Empoli, è stato il Modenaa passare in vantaggio al 34’, con un colpo di testa di Ardemagni a due passi da Baiocco, dopo un’azioneconfusa in area nata da un calcio d’angolo. Debole la risposta della Reggina fino, appunto, al 92’: tocco fortuitodi Fischnaller sul lancio in area di Barillà, Colombi spiazzato e palla sui piedi di Gerardi per l’1-1.

domani POSTICIPOIl Livorno va a EmpoliDOMANI alle 20.45 il posticipo Empoli-Livorno. Fra i padroni di casa, Bassi ha rimediato un colpo intesta, pronto Pelagotti. Croce dovrebbe sostituire lo squalificato Saponara. Dubbio Laurini-Tonelli con ilprimo che appare favorito, Signorelli dovrebbe partire titolare. Nei labronici difficile il recupero diEmerson, ormai da escludersi. Pronto a sostituirlo Ceccherini, con Bernardini al centro e Lambrughi asinistra, modulo 3-4-1-2, ballottaggio Duncan-Gentsoglou.

LEGA PROIl Trapani a Cuneo per tornare in testaTRAPANI. A caccia della quarta vittoria consecutiva in trasferta, il Trapani che vuole riprendersi il primato dopo ilpareggio interno contro la Virtus Entella. Il tecnico della formazione granata, Roberto Boscaglia, ha convocatoper la sfida di doggi 22 elementi, ma deve rinunciare al centrocampista Caccetta, fermato dal giudice sportivo. Alsuo posto, nel collaudato 4-4-2, spazio all’esperto Tedesco al fianco di Spinelli. In avanti, il consueto tandemGambino-Abate, con Mancosu utilizzato in caso di bisogno in corso d’opera. Per il resto è formazione tipo.L. L. (OPTA)

PRIMA DIVISIONE GIRONE ACARPI-ALTO ADIGE (Ripa di Nocera Inferiore)CARPI (4-4-2): Sportiello; Cardin, Poli, Terigi, Sperotto; Cortesi, Concas, Perini, Di Gaudio; Kabine, DellaRocca. A disp. Trini, Gagliolo, Bianco, Crafa, Viola, Melara, Arma. All. TacchiniALTO ADIGE (4-3-3): Marcone; Iacoponi, Cappelletti, Bassoli, Martin; Furlan, Bertoni, Branca; Campo, Maritato,Thiam. A disp. Grandi, Kiem, Tagliani, Uliano, Fink, Turchetta, Testardi. All. VecchiCOMO-REGGIANA (Lanza di Nichelino)COMO (4-2-3-1): Perucchini; Luoni, Migliorini, Marchi, D. Donnarumma; Verachi, Giampà; Gammone,Tremolada, A. Donnarumma; Mendicino. A disp. Micai, Benvenga, Ambrosini, Ardito, Scialpi, Schenetti, Lisi. All.PaolucciREGGIANA (4-3-1-2): Tomasig; Bani, Zini, Aya, Magliocchetti; Antonelli, Zanetti, Ardizzone; Alessi; Sprocati,Bonvissuto. A disp. Bellucci, Cossentino, Panizzi, Arati, Bovi, Gilioli, Ferrara. All. ApolloniCUNEO-TRAPANI (Cifelli di Campobasso)CUNEO (4-3-1-2): Rossi F.; Di Lorenzo, Ferri, De Franco, Serino; Lodi, Longhi, Palazzolo; Garavelli; Ferrario,Torri. A disp. Negretti, Arcari, Di Quinzio, Quitadamo, Odennino, Martini, Todella All. RossiTRAPANI (4-4-2): Nordi; Lo Bue, Pagliarulo, Filippi, Rizzi; Basso, Tedesco, Spinelli, Madonia; Gambino, Abate.A disp. Morello, Daì, D’Aiello, Pirrone, Giordano, Pacilli, Mancosu. All. BoscagliaENTELLA-PAVIA (Fiore di Barletta)ENTELLA (4-3-1-2): Paroni; De Col, Bianchi, Cesar, Zampano; Staiti, Raggio Garibaldi, Volpe; Vannucchi; Cori,Rosso. A disp. Otranto, Russo, Cecchini, Di Tacchio, Ballardini, Argeri, Guerra. All. PrinaPAVIA (4-4-2): Kovacsik; Capogrosso, D’Orsi, Fasano, Monticone; Statella, Redaelli, La Camera, Di Chiara;Beretta, Romero. A disp. Previti, Losi, Meregalli, Ferrini, Lussardi, Gioè, Parodi. All. RoselliLUMEZZANE-CREMONESE (Sacchi di Macerata)LUMEZZANE (4-3-1-2): Vigorito; Carlini, Dametto, Zamparo, Possenti; Gallo, Giorico, Dadson; Baraye; Inglese,Kirilov. A disp. Coletta, Mandelli, Sabatucci, Pintori, Ceppelini, Samb, Torregrossa. All. FestaCREMONESE (4-3-1-2): Viotti; Sales, Tedeschi, Cremonesi, Visconti; Baiocco, Buchel, Pinardi; Caridi; Carlini,Djuric. A disp. Grillo, Avogadri, Armenise, Degeri, Martina Rini, Nizzetto, Momentè. All. ScienzaSAN MARINO-PORTOGRUARO (Piccinini di Forlì)SAN MARINO (4-3-3): Migani; Pelagatti, Fogacci, Galuppo, Mannini; Pacciardi, Lunardini, Calvano; Doumbia,Coda, Poletti. A disp. Benedettini, Crivello, Ferrari, Capellini, Del Sole, Casolla, Defendi. All. AcoriPORTOGRUARO (4-3-1-2): Festa; Chesi, Patacchiola, Santandrea, Pondaco; Herzan, Sampietro, Coppola;Cunico; De Sena, Corazza. A disp. Busicchia, Blondett, Zampano, Licata, Salzano, Orlando, Altinier. All.MadonnaTREVISO-ALBINOLEFFE (Caso di Verona)TREVISO (5-4-1): Merlano; Brunetti, Cernuto, Zammuto, Stendardo, Beccia; Tarantino, Rosaia, Fortunato,Piccioni; Strizzolo. A disp. Tonozzi, Allegretti, Semenzato, Spinosa, Dal Compare, Toppan, Madiotto. All. RuotoloALBINOLEFFE (4-3-1-2): Offredi; Salvi, M. Belotti, Allievi, Regonesi; Girasole, Previtali, Maietti; Taugourdeau;Valoti, A. Belotti. A disp. Amadori, Ambra, Corradi, Di Cesare, Diakite, Ondei, Pirovano. All. PalaTRITIUM-LECCE (Intagliata di Siracusa)TRITIUM (3-5-2): Paleari; Teso, Bossa, Cusaro; E. Bortolotto, Calvi, A. Arrigoni, Casiraghi, Teoldi; R. Bortolotto,Grandolfo. A disp. Nodari, Spagnoli, Cremaschi, Monacizzo, Nardiello, Spampatti, Chinellato. All. Cazzaniga-RomualdiLECCE (4-2-4): Petrachi; D’Ambrosio, Martinez, Esposito, Tomi; Memushaj, Giacomazzi; Chiricò, Bogliacino,Chevanton, Dramè. A disp. Bleve, Vanin, Vinicius, De Rose, Falco, Jeda, Pià. All. TomaClassifica: Lecce 37; Trapani 36; Alto Adige 33; Carpi, Entella, San Marino 31; Lumezzane, Pavia 29; Feralpisalò27; Cremonese (-1) 25; Cuneo 24; Albinoleffe (-6) 23; Como (-1), Portogruaro (-1) 21; Reggiana 19; Tritium 9;Treviso (-1) 8

Avellino, che rimonta! Zigoni, rete da 1° postoBARLETTA-AVELLINO 2-3MARCATORI: st 14’ Allegretti, 25’ Burzigotti, 26’ Izzo, 33’ Castaldo, 39’ ZigoniBARLETTA (4-2-3-1): Liverani 5; Calapai 5.5, De Leidi 5.5, Burzigotti 5.5, Romeo 5; Allegretti 6.5, Molina5.5; Carretta 5.5, Meduri 5.5 (23’ st Dall’Oglio 5), Dezi 5.5 (44’ st Camilleri ng); La Mantia 5 (8’ st Barbuti5.5). A disp. Pane, Di Bella, Prutsch, Mazzarani. All. Novelli 5.5AVELLINO (4-3-1-2): Di Masi 5.5; Zappacosta 6, Izzo 6.5, Fabbro 6, Bianco 6; De Angelis 6 (1’ st Bariti6.5), Massimo 6, Angiulli 6 (21’ st Millesi 6.5); D’Angelo 6.5; Castaldo 7, Biancolino 6 (1’ st Zigoni 6.5). Adisp. Orlandi, Bittante, Arini, Giosa. All. Rastelli 6.5ARBITRO: Bindoni di Venezia 6NOTE: spettatori 1.500. Espulsi: Burzigotti (42’ st). Ammoniti: Allegretti, La Mantia, D’Angelo, Bianco,Massimo, Castaldo, Carretta. Angoli: 5-1 per l’Avellino. Recupero tempo: pt 0’; st 4’

BARLETTA. Vince in rimonta l’Avellino e, per una notte, ritrova il 1° posto. Nel primo tempo De Leidi colpisce latraversa su punizione di Allegretti. Il capitano dei pugliesi firma il vantaggio, poi disegna la traiettoria sulla qualeBurzigotti firma il raddoppio. Accorcia le distanza Izzo, poi sale in cattedra Castaldo con il gol del pareggio el’assist per Zigoni per il 3-2.SALVATORE PETRAROLO (OPTA)

PRIMA DIVISIONE GIRONE BANDRIA-CATANZARO (Rasia di Bassano del Grappa)ANDRIA (4-4-2): Rossi; Cutrupi, Migliaccio, Zaffagnini, Malerba; D’Errico, Branzani, Giorgino, Taormina;Guariniello, Innocenti. A disp. Sansonna, Tartaglia, Scrugli, Contessa, Larosa, Loiodice, Bargelloni. All. CoscoCATANZARO (3-5-2): Pisseri; Conti, Sirignano, Bacchetti; Fiore, Castiglia, Ronaldo, Benedetti, Squillace;Masini, Fioretti. A disp. Faraon, Orchi, Papasidero, Sabatino, De Risio, Quadri, Carboni. All. CozzaBENEVENTO-CARRARESE (Mainardi di Bergamo)BENEVENTO (4-3-1-2): Gori; D’Anna, Siniscalchi, Mengoni, Anaclerio; Carotti, Rajcic, Montiel; Mancosu;Marchi, Marotta. A disp. Mancinelli, Signorini, Bolzan, Davì, Espinal, Germinale, Buonaiuto. All. CarboniCARRARESE (4-4-2): Piscitelli; Lanzoni, Melucci, Anzalone, Vannucci; Orlandi, Venitucci, Belcastro, Mancuso;Malatesta, Makinwa. A disp. Cicioni, Bregliano, Battistini, Juan Cruz, Ciciretti, Tognoni, Merini. All. Di CostanzoGUBBIO-PAGANESE (Oliveri di Palermo)GUBBIO (4-3-3): Venturi; Cancellotti, Galimberti, Radi, Belfasti; Sandreani, Boisfer, Palermo; Caccavallo,Galabinov, Di Piazza. A disp. Farabbi, Regno, Bartolucci, Carroccio, Grea, Baccolo, Bazzoffia. All.SottilPAGANESE (3-5-2): Marruocco; Pepe, Fernandez, Perrotta; Ciarcià, Romondini, Soligo, Scarpa, Nunzella;Girardi, Tortori. A disp. Robertiello, Puglisi, Calvarese, Franco, Lulli, Fava, Neglia. All. GrassadoniaLATINA-VIAREGGIO (Casaluci di Lecce)LATINA (4-3-3): Bindi; Cafiero, De Giosa, Cottafava, Giallombardo; Ricciardi, Burrai, Gerbo; Barraco,Danilevicius, Schetter. A disp. Ioime, Bruscagin, Giacomini, Agius, Angelilli, Kola, Jefferson. All. PecchiaVIAREGGIO (3-5-2): Gazzoli; Trocar, De Bode, Carnesalini; Pellegrini, Pizza, Maltese, Calamai, Martella;Magnaghi, Giovinco. A disp. Furlan, Conson, Fiale, Sandrini, Gerevini, De Vena, Benedetti. All. CuoghiNOCERINA-FROSINONE (Pelagatti di Arezzo)NOCERINA (4-3-3): De Lucia; Daffara, Baldan, Chiosa, Giuliatto; A. Bruno, De Liguori, Corapi; Mazzeo, Evacuo,Negro. A disp. Ragni, Andjelkovic, Garufo, Scardina, Gorobsov, Rizza, Pepe. All. AuteriFROSINONE (4-3-3): Zappino; Frabotta, Guidi, Biasi, Blanchard; Bottone, Gucher, Frara; Aurelio, Santoruvo,Ganci. A disp. Vaccarecci, Amelio, Crescenzi, Gori, Marchi, Lapadula, Curiale. All. StellonePISA-PERUGIA (domani, ore 20.45, diretta RaiSport1, Minelli di Varese)PISA (3-5-2): Sepe; Sbraga, Colombini, Carini; Busce, Barberis, Fondi, Benedetti, Pedrelli; Scappini, Perez. Adisp. Pugliesi, Rozzio, Sabato, Suagher, Gatto, Tulli, Lucarelli. All. PanePERUGIA (4-3-3): Koprivec; Cangi, Massoli, Cacioli, Liviero; Nicco, Dettori, Moscati; Fabinho, Ciofani, Rantier. Adisp. Giordano, Garcia, Zanchi, Barra, Giani, Moneti, Tozzi Borsoi. All. CamplonePRATO-SORRENTO (Adduci di Paola)PRATO (4-3-1-2): Layeni; Corvesi, Beduschi, Ghinassi, De Agostini; Casini, Cavagna, Cesarini; Disabato;Napoli, Tiboni. A disp. Brunelli, Bagnai, Bisoli, Carminati, Saitta, Di Dio, Essabr. All. EspositoSORRENTO (4-2-3-1): Rossi; Kostadinovic, Nocentini, Di Nunzio, Bonomi; Beati, Salvi; A. Esposito, Corsetti,Tortolano; Musetti. A disp. Polizzi, Ciampi, Fusar Bassini, Guitto, Ferrara, R. Esposito, Bernardo. All. PapagniClassifica: Avellino 38; Latina (-1) 37; Nocerina 33; Frosinone (-1) 31; Pisa, Perugia (-1) 30; Prato, Benevento,Viareggio 26; Paganese 25; Catanzaro 24; Gubbio 22; Andria (-2) 20; Barletta 14; Carrarese 13; Sorrento 12

seconda divisione: i recuperiPro Patria, cinquina a Monza! Pari Alessandria, L’Aquilaok

GIRONE AALESSANDRIA-FORLÌ 1-1MARCATORI: pt 14’ Ferretti; st 22’ Petrascu rig.ALESSANDRIA (4-3-1-2): Servili 6; Gambaretti 5, Cammaroto 6, Barbagli 6, Mazzuoli 4.5; Bianchi 5 (15’ stTanaglia 5.5), Roselli 6, Mora 6; Filiciotto 5.5; Degano 5.5 (19’ st Boron 5), Ferretti 6 (31’ st Rossi 6). A disp.Pavanello, Viviani, Menassi, Caciagli. All. Cusatis 5.5FORLÌ (3-4-3): Ginestra 6; Arrigoni 6 (6’ st Vesi 5.5), Orlando 5.5, Ingegneri 6; Sampaolesi 6, Evangelisti 6,Mordini 6.5, Sabato 6; Buonaventura 6 (35’ st Sozzi ng), Melandri 6.5 (45’ st Oggiano ng), Petrascu 6. A disp.Casadei, Martini, Scarponi. All. Bardi 6ARBITRO: Petroni di Roma 5NOTE: espulso Mazzuoli (17’ st) per doppia ammonizione. Ammoniti: Arrigoni, Bianchi, Tanaglia, Ingegneri,Cammaroto, Sozzi , Degano, Barbagli. Angoli: 5-4 per l’Alessandria. Recupero: pt 1’, st 6’MONZA-PRO PATRIA2-5MARCATORI: pt’ 1’ Finotto, 12’ e 26’ Cozzolino; st 1’ Serafini, 38’ Gasbarroni rig., 44’ Giannone rig., 47’ArtariaMONZA (4-3-3): Castelli 6; Franchino 4, Polenghi 5.5, Cattaneo 4, Anghileri 6 (20’ st Giorgi ng); Vita 6.5 (27’ stLaraia 6), Calliari 5.5, Valagussa 6; Gasbarroni 6, De Cenco 6.5, Finotto 6 (38’ st Ravasi ng). A disp. Pazzagli,Franchini, Puccio, Bugno. All. Asta 6PRO PATRIA (4-3-1-2) : Sala 6.5; Bonfanti 6.5, Nossa 7, Polverini 7, Pantano 6.5; Bruccini 6.5, Vignali 6.5,Viviani 6.5 (36’ st Greco ng); Giannone 8; Serafini 7 (44’ st Artaria 6), Cozzolino 7.5 (38’ st Faloming). A disp.Vavassori, Andreoni, Botturi, Giorno. All. Firicano 7.5ARBITRO: Aversano di Treviso 6NOTE: espulso Franchino (16’ st) per aver impedito una chiara occasione da rete. Ammoniti: Nossa, Valagussa,Anghileri, Vignali, Finotto, Bonfanti. Angoli: 7-7. Recupero: pt 1’, st 4’Meda, ore 14.30 (arbitro Pierro di Nola)RENATE-SANTARCANGELO

CLASSIFICA: Pro Patria 47; Castiglione 43; Savona 41; Bassano 37; Alessandria 36; Renate 35; Venezia 34;Forlì (-1) 32; Mantova 31; Monza (-6) 30; Vallée d’Aoste (-1) 24; Bellaria 22; Giacomense, Santarcangelo 21;Rimini 19; Fano (-1) 17; Casale (-5) 15; Milazzo 8

GIRONE BL’AQUILA-TERAMO 1-0MARCATORI: st 29’ CiotolaL’AQUILA (4-3-3) : Testa 6; Rapisarda 7, Pomante 6.5, Mucciante 6.5, Ligorio 6.5; Menicozzo 6, Carcione 6.5,Iannini 6.5; Improta 6 (22’ st D’Amico 6), Infantino 6.5 (43’ st Ripa ng), Ciotola 6.5. A disp. Leuci, Petta, Agnello,Gizzi. All. Ianni 6.5TERAMO (4-3-3): Serraiocco 6; De Fabritiis 6.5, Ferrani 6, Speranza 6, Scipioni 5.5; Valentini 5 (38’ st Patierno5), Coletti 6, Righini 5.5 (34’ st Foglia 5); Di Stefano 5 (27’ st Di Paolantonio 5), Olcese 5, Ambrosini 6. A disp.Santi, Giannetti, Caidi, Novinic. All. Cappellacci 5.5ARBITRO: Ros di Pordenone 5NOTE: ammoniti Scipioni, Carcione, Infantino, Menicozzo, Ferrani. Angoli: 10-5 per L’Aquila. Recupero: pt 1’, st5’CLASSIFICA: Salernitana 50; Pontedera 42; L’Aquila 40; Poggibonsi 38; Aprilia, Teramo 35; Chieti (-1) 32;Martina 31; Gavorrano 29; Arzanese 28; Vigor Lamezia 27; Foligno, Borgo a Buggiano, Hinterreggio 26; Melfi 22;Campobasso (-2) 19; Aversa Normanna 15; Fondi 12

SERIE D: Derthona e Belluno okGirone ADerthona-Trezzano2-1

MARCATORI: pt 7’ Valente; st 35’ Guerrisi, 39’ MazzoccaDERTHONA (4-5-1): Gallino 6.5; Salerno 6, Tavella 6, Di Leo 6.5, Zefi 6; Miftah 6.5 (45’ st Dimitrio ng),Temperino 6.5, Montingelli 4, Chirico 6, Mazzocca 6.5; Valente 7. All. Banchieri 6.5TREZZANO (4-3-1-2): Borroni 6; De Lucia 6, Rota 6, Rossi 6, Zilocchi 6; Filadelfia 6, Lupi 6 (45’ st Migliavaccang), Cattaneo 6; Giunti 6 (14’ st Cosmai 6); Luongo 5 (1’ st Guerrisi 6), Sogno 6. All. Caniato 5.5ARBITRO: Volpi di Arezzo 6NOTE: espulsi Montingelli (21’ pt), De Lucia (32’ st). Al 12’ st Guerrisi ha fallito un rigore (parato)CLASSIFICA: Bra 48; Lavagnese 45; Chieri, Santhià 44; Borgosesia 36; Chiavari C. 34; F. Caratese, Verbania33; Derthona, Gozzano 29; Sestri Levante 27; Bogliasco 25; Villalvernia 23; Asti 22; Trezzano 20; Verbano 17;Imperia 16; Novese 14

Girone CBelluno-Este3-1MARCATORI: pt 39’ Brotto; st 14’ Masoch, 26’ Corbanese rig., 44’ PadovanBELLUNO (4-2-3-1): Rossetto 6; Gallonetto 6.5, Acka 7, Brustolon 6.5, Sommacal 7; Masoch 7, Petdji 7 (48’ stPaganin ng); Mosca 7, Duravia 6.5 (39’ st Cresta ng), Radrezza 5.5 (19’ st Padovan 7); Corbanese 7. All. Raschi7ESTE (4-3-3): Baldan 6.5; Colletta 6, Di Fusco 6.5, Meneghello 6, Thomassen 6; Maistrello 5.5, Turetta 6 (30’ stZecchinato 5.5), Rubbo 6; Barichello 5.5 (10’ st Baido 5.5), Iarrusso 6, Brotto 6. All. Zattarin 5.5ARBITRO: Minafra di Roma 6.5CLASSIFICA: Sambonifacese 51; Porto Tolle, V. Vecomp Vr 46; Pordenone 45; Real Vicenza 44; Sandonà 42;Clodiense 41; Sacilese 39; Legnago, Tamai 36; Trissino 35; Belluno, Este 34; Montebelluna 33; S. Paolo Pd 29;Giorgione 28; Cerea 22; Sanvitese 16; Kras Repen 14; U. Quinto 13SANT’ANGELO-VOGHERA NOn si gioca: 0-3 (g.f.) Il recupero Sant’Angelo-Voghera del girone B in programmaoggi allo stadio Chiesa quasi sicuramente non sarà disputato. Il prefetto di Lodi, Pasquale Gioffrè, e il sindacoDomenico Crespi hanno emesso un’ordinanza che non dà l’agibilità allo stadio per la mancanza di una personache si assuma la responsabilità di garantire la sicurezza all’interno dell’impianto e dei servizi annessi.Dimissionario il patron Quartaroli, la società è nel caos con i giocatori, l’allenatore Falsettini e lo staff tecnico chelamentano la mancanza dei “rimborsi spese”. Inevitabile il 3-0 a tavolino per il Voghera, che salirebbe a 50 puntia 3 punti dalla capolista Pontisola.

Lepiller, Gonzalez eSeferovic: è festa!Caserta illude laJuve Stabia che poicrolla

I piemontesiconfermano diessere in crescita.Tra i campani pauraper ilcentrocampista chedopo la rete vienecolpito da malore

CASTELLAMMARE DI STABIA.Seferovic, 20 anni, 1° gol in B(LaPresse)

Novara ha trovato la miniera del golJUVE STABIA-NOVARA 2-4 MARCATORI: pt 38’ Lepiller; st 4’ Gonzalez, 12’ Caserta, 24’ aut.Figliomeni, 27’ Seferovic, 38’ Bruno JUVE STABIA (4-3-3): Nocchi 5; Baldanzeddu 6, Figliomeni 5.5, Murolo5, Dicuonzo 5; Mezavilla 6 (15’ st Bruno 6), Suciu 5.5 (25’ st Agyei 6),Caserta 6; Verdi 6 (21’ st Zito 5), Cellini 6, Acosty 5.5. A disp. Seculin,Martinelli, Gorzegno, Improta. All. Braglia 5.5

NOVARA (4-3-3): Bardi 7; Colombo 7 (10’ stLisuzzo 6), Ludi 6, Perticone 6, Crescenzi 6;Buzzegoli 6.5, Pesce 7, Fernandes 6 (37’ stParravicini ng); Gonzalez 7, Seferovic 6.5 (31’ stGhringhelli 6), Lepiller 6.5. A disp. Kosicky,Rubino, Mehmeti, Lazzari. All. Aglietti 7

ARBITRO: Ciampi di Roma 1, 6 NOTE: spettatori 2.270 per un incasso di 26.419 euro. Ammoniti:Figliomeni, Seferovic, Colombo, Zito, Baldanzeddu. Angoli: 8-2 per laJuve Stabia. Recupero tempo: pt 1’; st 4’

CASTELLAMMARE. La Juve Stabia si fa sorprendere, anche con la complicità della propria difesa, da un Novarasornione che capitalizza al meglio le occasioni da gol. La prima parte di gara è stata più di marca piemontese coni padroni di casa che non propongono i soliti ritmi e appaiono in difficoltà nell’impostazione della manovra. Gliuomini di Aglietti, dopo la sconfitta casalinga con il Cesena, confermano i miglioramenti espressi nelle precedentiprestazioni e si rendono subito pericolosi con l’ex viola Seferovic che, al 9’, colpisce l’esterno della rete. Poco piùtardi è Lepiller ad avere una buona chance, ma il suo tiro è sporcato e Nocchi para in sicurezza. Poi sono levespe ad avere due palle gol con Mezavilla al 22’ su cui è super Bardi, efficace anche nel respingere la velenosaconclusione di Verdi qualche minuto più tardi.

PRIMO SCHIAFFO Il Novara punta molto sull’estro e la rapidità di Gonzalez che, al 38’,mette una palla al bacio per la testa di Lepiller che non si fa pregare e firma il vantaggio.Nella ripresa i gialloblù sembrano più determinati, ma al 4’ Ciampi assegna un rigore perun fallo di mani di Acosty sulla punizione di Buzzegoli, dal dischetto Gonzales trasformacon qualche brivido. Braglia pensa a qualche cambio, ma Verdi innesca Caserta per il golstabiese, poi il tecnico toscano si gioca il tutto per tutto inserendo Bruno e Zito, ma èGonzalez il vero mattatore del match, con i suoi movimenti che tagliano a fette la difesa dicasa come al 24’ quando, su schema d’angolo, mette palla al centro e Figliomeni, neltentativo di liberare, la spinge nella propria porta.

IN SCIOLTEZZA Il Novara, dopo aver messo in cassaforte il risultato, gioca in scioltezza e Seferovic, a distanzadi qualche minuto, serve il poker superando Nocchi con un beffardo pallonetto. Sul punteggio di 4-1 il Novara silimita a cercare il possesso palla subendo la seconda rete ad opera di Bruno su azione personale di Cellini, poi èancora lo scatenato Gonzalez a cogliere una clamorosa traversa su punizione da limite. Per Gonzale« & co. trepunti importantissimi per allontanarsi dalla zona calda della classifica, a dimostrazione del buon lavoro svolto daAglietti. Non intacca il buon campionato fin qui disputato dalla Juve Stabia questo brusco stop, frutto di unaprestazione poco brillante e di una giornata storta che si è conclusa con un lieve malore al capitano Caserta,trasportato in ospedale per accertamenti. SALVATORE CIMMINO (OPTA)

Gioia Castori:«Riaperta la lotta alvertice» Torrentestriglia il Bari:«Fuori la grinta»

Strepitosa rete delterzino con un tiroal volo da 25 metri.Espulso Damontema i lombardi nontremano eavvicinano il terzoposto

BARI. Raffaele Pucino, 21 anni,inventa il gol partita (LaPresse)

Pucino eroe Varese Il Verona ora è a -5BARI-VARESE 0-1 MARCATORI: pt 12’ Pucino BARI (3-4-3): Lamanna 6; Ceppitelli 5.5, Dos Santos 5 (9’ st Iunco 5),Polenta 5.5; Sabelli 5, Sciaudone 5, Bellomo 5.5, Rossi 6; Galano 5 (7’ stFedato 6), Tallo 5.5, Ghezzal 5.5. A disp. Pena, Altobello, Ristovski,Defendi, De Falco. All. Torrente 5 VARESE (4-4-2): Bressan 6.5; Pucino 7, Troest 6.5, Corti 7, Franco 6.5;Oduamadi 6.5 (23’ st Carrozzieri 6), Damonte 5, Filipe 6.5, Lazaar 6 (36’

st Struna ng); Neto Pereira 6 (36’ pt Juan Antonio5.5), Ebaqua 6. A disp. Bastianoni, Scapuzzi,Tripoli, Kone. All. Castori 7.5 ARBITRO: Cervellera di Taranto 6 NOTE: 6.022 spettatori per un incasso di 17.691euro. Espulsi: Damonte (8’ st) e Sciaudone (48’ st),

entrambi per doppia ammonizione. Ammoniti: Polenta per giocofalloso, Bressan, Oduamadi per ostruzionismo. Angoli: 9-4 per il Bari. Recupero tempo: pt 1’; st 3’ LEONARDO GAUDIO

BARI. Con un eurogol di Pucino il Varese espugna il San Nicola e riapre la lotta al vertice il campionato.Approfittando della sconfitta interna del Verona gli uomini di Castori rinsaldano il quarto posto in classifica e siportano a meno 5 dai veneti. A fine gara il tecnico Castori ha parlato di «giornata bellissima. Noi eravamoimpegnati su un campo difficile e il Verona poteva allungare su di noi. Invece abbiamo accorciato addirittura ladistanza che ci separava. Ora posso dire che si è riaperta la lotta al vertice. L’avevo detto che il campionato diserie B non si può mai considerare chiuso fino alla fine».

UN BARI SPENTO Quella dei lombardi è stata una vittoria più facile del previsto contro un Bari oramai in cadutalibera ed in evidente difficoltà, sotto tutti i punti di vista. La squadra d’inizio campionato che aveva sbalordito tutti

per intensità, aggressività e spettacolirità del gioco non c’è più. Lo ha confermato anche iltecnico Torrente, il quale ha parlato di «passo indietro, di involuzione» della propriasquadra. A preoccupare il tecnico di Cetara sono «il ripetersi degli errori difensivi e inattacco non riusciamo più a saltare l’uomo, a verticalizzare e a compiere i movimenti senzapalla». Sono tre giornate che il Bari non segna. Una involuzione che ha portato i pugliesial quart’ultimo posto in classifica. «Ora non possiamo più limitarci a fare il compitino - haammonito il tecnico barese - adesso bisogna tirare fuori gli attributi per risalire la china».

RIPRESA SOFFERTA Il Varese poteva chiudere nel primo tempo la partita, invece hadovuto soffrire e non poco nella ripresa, soprattutto quando si è trovato in inferiorità numerica, per portare a casail risultato pieno. Dopo il gol del vantaggio di Pucino (il primo stagionale), al 12’, i lombardi hanno avuto altre dueoccasioni con Neto Pereira e con Ebagua i quali però si sono fatti ipnotizzare da Lamanna. Poi Neto Pereira al36’ è stato costretto ad uscire per un probabile stiramento, sostituito da Juan Antonio. Nella ripresa, dopol’espulsione di Damonte, il Bari ha tentato approfittarne ma senza creare mai seri pericoli a Bressan, trannenell’ultimo minuto di recupero, quando Ceppitelli ha colpito il palo sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Inprecedenza un altro tiro di Rossi è stato sventato in angolo da Bressan, a dimostrazione della sterilità degliattaccanti biancorossi.

Juanfer Quintero, 20 anni,twitta la foto col presidentecolombiano Santos

TWEET PER TUTTIE’ Quintero il vero uomo del presidenteNEI PRIMI mesi di Italia ha messo in mostra doti tecniche eccelse e unapredisposizione naturale per i calci di punizione. Juanfer Quintero, in unamen, è finito sui taccuini delle big, pronte a versare una decina di milioninelle casse del Pescara. Lui, nel frattempo, ha guidato la Colombia allaconquista del Sub 20, il campionato giovanile sudamericano, premiato ancheper il gol più bello. E si è goduto la festa, con la “nevicata” per le strade diBogotà. Farina, che pensate? E poi, via, al gala delle autorità.@juanferquinte10: «Con il mio presidente Juan Manuel Santos. Moltegrazie». Presidente della Repubblica, eh. E ancora l’avviso ai naviganti, perchi ne avesse perso le tracce. «Adesso torno a Pescara», con calma, conclasse.VERDEROSSO Foto-clic 1. Dal ritiro del Portogallo ecco la torta dicompleanno più nazionalusitana che si può. La spedisce Ronaldo,immortalato mentre si appresta al taglio. Fragole e marzapane attorno per i colori della patria. @Cristiano: «Mache grande giorno. Bello celebrare il mio b-day con la squadra portoghese». Già, a Madrid, vista l’aria che tira alReal, qualcuno gliela avrebbe tirata volentieri in faccia. Con questa dicitura: 5 febbraio 1985 - 5 febbraio 2013, cihai stancato a lungo. Ma pure deliziato con gel, gol e serpentine magiche, dài... Foto-clic 2. Al passo con i tempi.Il bianco Marcello Lippi, grazie allo staff, twitta, essì twitta. @MisterLippi: «Ecco il terzo tempo della partita tragli uomini della mia squadra. Il calcio è fatto anche di questi momenti». E di un ingaggio mostruoso (10 milioniall’anno?) in Cina. Altro che esploratore alla Marco Polo. Il tecnico mondiale ha trovato una nuova-ricca realtàpallonara, Se Guangzhou è meglio di Viareggio...IN BICI Tempi grami per il ciclismo, per i ciclisti. Tra ordini d’arrivo da cambiare, a distanza di anni, e rivelazioniche confermano (si sapeva, non si poteva non sapere), ecco la quotidianità di un campione, tra allenamenti espostamenti. @PippoPozzato: «Bel lavoro, oggi. Partito a 1,6 km per tirare la volata, ma ho preso qualchemetro. E poi sono stato ripreso ai -900 metri. Gamba buona»; «Forza Milan», «Tappa dove si divide la carne dalpesce», «Bel lavoro», «Non si molla». Da Maiorca con passione. Quella sì rigenerante.E.E.

«Tradizione, legaeuropea,entusiasmo, costiminori»

Basket e volleyavevano spese nonsostenibili. NellaPro 12 è come starein paradiso. E laFederugby haaccettato diridimensionare ilcampionato

Da noi stiamoassistendo a unboom di praticantinei settori giovanili.

Gilberto Benetton, 71 anni, ieria Milano con il trofeo dell’ItaliaHall of Fame di basket (dov’èstato introdotto dal 2012), per ilsuo contributo (Ciamillo)

«Il rugby ci piace perché progetta»PIERO GUERRINI MILANO. Gilberto Benetton, il sogno della polisportiva vincente in giro perl’Europa e con una precisa funzione sociale sul territorio è tramontato,ma resta la leggenda costruita negli anni. E rimane il rugby, che delresto era stato il punto di partenza. «Sì, due anni fa abbiamo deciso il disimpegno nel basket e nel volley,mantenendo comunque il rugby. E siamo soddisfatti. I costi erano divenutiinsostenibili negli altri due sport di squadra. Insomma, un’attività di vertice nelrugby è ancora possibile, per noi, sul piano finanziario. Ma ci ha spinto anche

la lega europea diventata realtà. Questo campionatoha un altro respiro, e anche visibilità è diffusa. Per chiinveste è come andare in paradiso». Conta anche la tradizione, per Treviso. «Certo, Treviso è sempre stata città di rugby. Avevamocominciato a costruire la Ghirada, la cittadella dello

sport, proprio per quello sport. Poi sono arrivato la pallacanestro e lapallavolo». La Ghirada rappresenta un caso unico nel panorama italiano. Impianti, sale, palestre, biblioteche,negozi e ristorante, un posto dove far crescere i ragazzi a contatto con i campioni. Cittadella aperta perdavvero, senza cancelli. Dopo la rinuncia a basket e volley è ancora così? «Noi non abbiamo lasciato basket e volley, ma la prima squadra, il vertice. In Ghirada ferve ancora l’attivitàgiovanile. E per noi è importante». Calcio e basket nella crisi riscoprono l’importanza dei settori giovanili. Per convenienza, oratrasformatasi pure in convinzione. Voi avete sempre creduto e investito parecchio sui ragazzi. Sì, ma adesso lo si fa per costruire i campioni del futuro e di conseguenza ridurre i costi. Noi abbiamo sempreindividuato innanzitutto l’aspetto sociale. Volevamo restituire e dare un’opportunità al territorio. E lo sport ha unalto valore educativo». Il rugby è un fenomeno in espansione. E lo era anche quando mancavano i risultati. La causa è laNazionale, impegnata annualmente contro le migliori squadre mondiali. «Sì, ma c’è di più: la federazione italiana del rugby è tra quelle che hanno più introiti economici. Sarà per il SeiNazioni, i contratti, ma ha colto l’opportunità. L’attività internazionale poi è molto organizzata. E si paga ovunque,noi per partecipare alla lega europea dobbiamo pagare. E la stessa federazione italiana ha accettato diridimensionare il campionato nazionale. Nelle altre discipline ve lo immaginereste?».

Voi però foste tra i promotori dell’Eurolega stile Nba. L’idea iniziale sarebbe stataquella di riportare le squadre delle coppe direttamente nei playoff. «E’ vero sembrava un’idea percorribile, all’epoca. Poi però non si è mai trovata la stradalibera da percorrere. E quel tempo appartiene al passato. La lega europea mi pareimpossibile, adesso. E mi sembra che il livello del basket sia diminuito parecchio. Laperdita di qualità è stato uno dei motivi che ci hanno indotto a uscire. Ce ne sono altri,come la mancanza di regole certe, come una certa abitudine del nostro pubblico ai grandisuccessi, dopo anni di esaltazione. Era cominciata la discesa e anche la città nonesultava più. E’ intervenuta un po’ di disaffezione pure da parte nostra. Io negli ultimi anniandavo pochissimo al Palaverde perché non si vedeva un basket pari al passato».

E’ questione di regole, di crisi economica, mancanza di un progetto unitario? «Beh, il rugby ha un progetto. Nel basket non produciamo più giocatori, o ne emergono pochi. Poi, in Europa, imigliori vengono presi dalla Nba. Ecco se penso ai giocatori che in 30 anni sono transitati dalla Benetton e daTreviso, mi sento orgoglioso. Anche tanto. Mi basta ricordare i tanti che sono andati nella Nba. E poi, l’altra seraguardavo una partita è mi è venuto in mente che i due allenatori di Los Angeles sono stati da noi: Vinnie DelNegro e Mike D’Antoni. Mi ha fatto venire i brividi». Dicevamo, che nel rugby c’è un progetto, ma c’è pure dell’altro. E’ questione di sport in voga. I ragazzis’innamorano del gioco, perché risponde alle esigenze di questi tempi. Insomma, ha sfondato. Motivi? «Si è lavorato per la crescita, importando molti giocatori di qualità dall’estero, permettendo ai nostri giocatori dicompiere il percorso inverso. E anche la partecipazione di due squadre italiane alle leghe europee. Tutto questo

ha permesso di creare un’esperienza tecnica. Nei settori giovanili stiamo assistendo a unautentico boom. A Treviso, piazza storica, potrebbe sembrare una crescita normale. Cisono tante società nella provincia. Però mi risulta sia così ovunque. Il rugby piace per lospettacolo e i valori trasmessi».

nei settori giovanili.Un’altrapolisportiva in Italia,com’è stata lanostra, non èreplicabile

Ma lei non vorrebbe anche un grande campionato italiano? «Magari continuando su questa onda vincente, ci si può arrivare. Mi sembra comunqueche siamo ancora alla diffusione in zone precise, storiche». Lei è appena stato introdotto - con la consegna del premio - nella Hall of Fame delbasket italiano. Non prova un po’ di nostalgia, voglia di tornare? «E’ lo sport in cui sono nato, che ho praticato. Il basket personalmente mi manca. Ma a

Treviso qualcosa è nato e sta crescendo. C’è passione. Speriamo torni in alto. Noi contribuiamo con il settoregiovanile». Per finire, la polisportiva modello-Spagna, che soltanto voi avete realizzato e personalizzato, nel nostroPaese davvero non è mutuabile? «E’ molto difficile, noi abbiamo speso sempre un sacco di soldi, davvero. Del resto il nostro modello non è maistato replicato, anche se in passato ci provarono infruttuosamente Berlusconi a Milano e i Ferruzzi tra Ravenna eRoma. A mio avviso, servono in tal senso passione, grandi investimenti, dispiego di mezzi e - oserei dire - culturasportiva. Come detto, noi avevamo praticato sport. E ci abbiamo provato, non soltanto con le squadre di vertice,che hanno vinto tanto, ma pure con i master per dirigenti sportivi, i camp di alta specializzazione. Abbiamopromosso l’attività giovanile con le federazioni. La polisportiva con squadre di alto livello mi sembra davverodifficile da realizzare, ora». Il ricordo più bello, per finire? «Il primo scudetto del basket, perché completava un lungo percorso, avevamo investito parecchio, lavorato tanto.Poi tutti i successi sono stati belli, ognuno unico. E ricordo che abbiamo portato tanti elementi nella Nba e visto lanostra organizzazione riconosciuta da loro».

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L’uomo della polisportiva dominante in 3 disciplineGILBERTO Benetton è l’uomo dello sport verde. Certo, con Luciano, il fratello maggiore dell’impero familiareche comprende anche Giuliana (l’ideatrice dei maglioni colorati) e Carlo. Un impero economico costruito con ideeinnovative, grande distribuzione, lavoro, negozi in franchising. Un impero che poi ha diversificato. E che nellosport ha intravvisto un notevole veicolo promozionale del marchio nel mondo. Luciano è stato l’uomo della F1, dasponsor a team, acquisendo la Toleman, per diventare campione del mondo con Schumacher 1994 e 1995. Eama il rugby. Gilberto è l’ideatore della polisportiva con annessa Ghirada, la cittadella polisportiva che restagioiello inimitato. E’ il presidente di Verde Sport (che ha pure l’Asolo Golf Club), legato al basket (aveva giocatonella Pallacanestro Treviso) e volley. In quanto appassionato di sport segue con attenzione ed entusiasmo pureil rugby. E’ presidente di Edizione, la finanziaria del gruppo.TITOLI Il Benetton rugby (perché il rugby è maschile, nel basket l’articolo è femminile) ha vinto 15 scudetti (ilprimo nel 1955/56), 4 Coppa Italia, 2 supercoppa italiana, 24 titoli giovanili, 23 femminili. Da tre anni partecipaalla Celtic League oggi Pro 12. A Murrayfield c’erano 13 giocatori biancoverdi. Nel basket si contano 5 scudetti 8Coppa Italia, 4 SuperCoppa, 2 Coppa delle Coppe, 4 Final Four di Eurolega10 titoli giovanili, la formazione ditanti campioni Nba (su tutti Bargnani). Nel volley: 9 scudetti, 5 Coppa Italia, 4 Coppa Campioni, 1 Coppa Coppe,5 Coppa Cev, 2 Supercoppa europea, 7 italiana.

L’Italia ko La passione però è vivaCHE SIA l’epica agonistica, il terzo tempo o il confronto annuale con i migliori nel Sei Nazioni (ieri ko inScozia 34-10), fatto è che il rugby ha sfondato pur con un campionato senza due squadre, impegnate inEuropa. Stadi calcistici gremiti per l’Italia, pubblico tv in aumento. Soprattutto giovani praticanti. Neabbiamo parlato con Gilberto Benetton. La famiglia di imprenditori che ha segnato ancheun’epopea disuccessi polisportivi, due anni fa ha scelto di restare ad alto livello soltanto nella palla ovale.

Alternativo aPagnozzi e Malagò.«Non possovincere, ma sognoun Coni piùleggero» Simone Gambino, 55 anni, è il

presidente della federazionecricket dal 1997

CONIGambino, il candidato in piùLUI non ha bisogno di alzare i toni in questa volata elettorale dall’esito cheappare segnato. E’ iniziato il conto alla rovescia per le votazioni che il 19febbraio daranno un nuovo presidente al Coni, con le dichiarazioni di GiovanniMalagò a vivacizzare una campagna che ogni giorno appare sempre piùscontata scontata e indirizzata verso l’investitura di Raffaele Pagnozzi. In

questo rush finale vale la pena di ricordare l’esistenzadi una terza candidatura, quella di Simone Gambino. E’il candidato che può permettersi di mantenere un tonopacato, nonostante sia proprio lui a chiedere letrasformazioni più radicali della politica sportiva. Laserenità di Gambino viene dalla consapevolezza di nonavere chance di vittoria. Perché allora continuare sino

alla fine questa corsa elettorale? «Perché sin dall’inizio la mia è stata unacandidatura ideologica e senza illusioni - spiega Gambino, che ha 55 anni edal 1997 è il presidente della federazione cricket -. Non ho mai pensato di poter vincere né di dare fastidio,raccogliendo voti di protesta. Il mio scopo era di spostare l’attenzione su alcune tematiche mai seriamenteaffrontate sinora. Mentre mi pare che gli ultimi sviluppi della campagna elettorale abbiano assunto tonifarseschi». 5 CERCHI E 5 STELLE Non è un Beppe Grillo, catalizzatore di voti arrabbiati, ma Gambino ha una sua certaidea di Coni. «Il comitato olimpico nazionale attualmente ha costi gestionali pari a 170 milioni. Troppi - spiega ilcandidato alla presidenza -. E anche sui fondi alle federazioni bisogna porre un limite: la mia proposta è che ognifederazione non possa incassare più del 49% del proprio budget da finanziamenti pubblici». E la riorganizzazioneeconomica, secondo Gambino, deve toccare lo stesso n.1: «Fare il presidente del Coni non deve essere unlavoro. E’ sufficiente un dignitoso rimborso spese». Così parla il candidato che non diventerà presidente. Ma chespera di fare breccia con qualcuna delle sue idee. A.SCH.

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Sulle accuse didoping: «Sino al2004 ero aMontecarlo:nessun faxriconducibile a me» Mario Cipollini al Giro 2002: in

carriera ha collezionato 189vittorie (Ansa)

CICLISMOCipollini: «Fuentes? Assurdità»MARIO Cipollini affida al suo avvocato una lunga e articolata replica, dopoessere stato accusato dalla Gazzetta dello Sport di essere ricorso al doping diEufemiano Fuentes nel corso della stagione 2002, che lo vide trionfare allaMilano-Sanremo e al Mondiale di Zolder. «In nome e per conto di MarioCipollini sono a smentire categoricamente le infondate ed assurde accuse

mosse al mio assistito - scrive l’avvocato Napoleone - Idocumenti pubblicati non sono in alcun modo riferibiliallo stesso. Il numero di fax che compare sulla tabellaincriminata, che secondo la suggestiva ricostruzionegiornalistica sarebbe riconducibile a Cipollini, non è unnumero di fax, bensì un numero telefonico italiano nonintestato al mio cliente, peraltro annotato manualmente.

A tal proposito occorre evidenziare come Cipollini sino a tutto il 2004 fosseresidente nel Principato di Monaco, come inconfutabilmente confermato nellaSentenza definitiva pronunciata dalla Corte di Appello Penale di Firenze, che ha assolto lo stesso dai reati dievasione fiscale con formula piena, ovvero, per insussistenza dei fatti reato contestati. Tutto ciò è,evidentemente, inconciliabile con le notizie diffamatorie propalate. Ma vi è di più. Nel suggestivo articolo si leggeche il presunto nome in codice sarebbe “Maria” o “CP”. Davvero singolare tale circostanza, ove si consideri chegli altri atleti implicati nell’ Operacion Puerto sono indicati, come si evince dal testo dello stesso articolo, con unsolo pseudonimo: “Birillo”, “Piti”, “Zapatero”, El Bufalo”. Cipollini avrebbe addirittura due pseudonimi! L’articoloomette però di riferire che già in passato, in data 24 agosto 2006, il quotidiano Repubblica, pubblicava la notiziache l’atleta in questione avesse quale nome in codice “Pavarotti”. Quindi, a questo punto gli pseudonimiforzatamente riconducibili all’atleta sarebbero addirittura tre. Cipollini quale ulteriore prova della sua estraneità aifatti, si rende sin d’ora disponibile a qualunque verifica ematologica di confronto con le 99 sacche ancora daidentificare in possesso dell’autorità giudiziaria spagnola».

L’imbarazzo e la delusione delcapitano azzurro SergioParisse (Ansa)

I COMMENTIE Parisse confessa: «Siamo stati ridicoli»EDINBURGO. L’ha detto, anche se poi se n’è pentito: «Siamo stati ridicoli».Copyright by Sergio Parisse. Che è il capitano, mica uno che passava da lìper caso. «Ero ancora in campo, la delusione era - e lo è ancora - tanta e acaldo si dicono cose anche eccessive. Il mio pensiero non era quello. Resta ilfatto che non abbiamo fatto un sacco di cose, oppure le abbiamo fatte male. E’mancata lucidità nella gestione della partita e precisione nei punti d’incontro.Responsabilità nostra. E loro hanno avuto modo di fare due mete sacrosantee altre due magari un po’ fortunate ma comunque evidenti. Ora abbiamo duesettimane per mangiare e digerire tutta la roba raccolta oggi». Ecco, questa èla prima parte dell’autoanalisi fatta dal leader. Poi c’è il ct, l’uomo cheobbiettivamente sta cambiando - in meglio, sia chiaro - i connotati al rugbyazzurro.PAGAMENTI Ecco, ieri Jacques Brunel era molto ma molto, come dire,contrariato. Ad esempio: «Evidentemente questo è il prezzo che dobbiamopagare per imparare e continuare il percorso già iniziato per crescere. Però oggi il conto è stato fin troppo alto.Lo dico: non dobbiamo più pagare così tanto». Benissimo, però si poteva immaginare che la Scozia giovane edinamica, già capace di battere australiani e sudafricani pochi mesi fa, giocasse così. Quindi? «Quindi non siamostati capaci di capire, di adattarci, di trovare alternative». Punto. Ieri a Brunel non è stato possibile scucire altro.La sensazione è che tutto il resto se lo diranno in privato.LENTEZZE L’unico a offrire qualche riflessione più strutturata e complessa è Parisse. Ad esempio: «I nostrimediani, e dico tutti e due, non sono riusciti a costruire giocate efficaci. Ma non è colpa loro, non tutta. Ilproblema è che dalle mischie, e mi riferisco a maul e ruck, abbiamo tirato fuori palloni sporchi e lenti. Difficileuscirne in maniera brillante, quando gli altri s’infilano dappertutto e ti hanno già chiuso lo spazio necessario permuoverti».L’ARBITRO Qualche sassolino, tutto sommato, Parisse s’è l’è tolto: «Certo è che quando giochi contro unasquadra che nei raggruppamenti mette le mani sui palloni in tuo possesso ed è aggressiva al limite delregolamento e qualche volta anche oltre, ecco, in quelle situazioni non riesci a imporre il tuo gioco. Certo,l’arbitro ha consentito agli scozzesi cose un po’ strane. Però noi non siamo stati abbastanza bravi e svegli percapire e farlo anche noi. Oppure per trovare le contromosse giuste».LA TESTA Parisse chiude con un personalissimo schieramento a difesa accanita dell’intero gruppo: «Chi hadetto che ci siamo montati la testa dopo la vittoria sulla Francia? Il risultato di oggi vi fa pensare questo? Beh,chiunque abbia avuto questa impressione, sbaglia. Non è così, proprio per niente. Non abbiamo sottovalutato gliscozzesi, mai. Ammetto che oggi abbiamo giocato troppo e in modo poco efficace, che non abbiamo adattato lanostra strategia alla situazione che abbiamo trovato, che si poteva fare altro, meglio. Ma presuntuosi no, non losiamo. E nemmeno “mosci”. Dateci due settimane per riflettere e trovare la soluzione giusta per affrontare ilGalles. All’Olimpico, davanti alla nostra gente. Poi ne riparliamo». Già, il Galles: ieri ha ribaltato la Francia (16-6)e l’ha fatto a Parigi. Altro esame di maturità?G.AL.

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Il Galles piega la FranciaRISULTATO interessante a Parigi: i francesi, battuti dal Galles che rialza la testa dopo una lunga crisi, sono incoda alla classifica. Non succede spesso. Oggi a Dublino il duello fra le due favorite.

Seconda giornata. Ieri Scozia-ITALIA 34-10; Francia-Galles 6-16. Oggi (16) Irlanda-Inghilterra.Classifica: Inghilterra, Irlanda, ITALIA, Scozia e Galles 2; Francia 0.Terza giornata. Sabato 23 febbraio: ITALIA-Galles (Roma, 15.30) e Inghilterra-Francia (Twickenham, 18); 24febbraio: Scozia-Irlanda (Murrayfield, 15).Quarta giornata. Sabato 9 marzo: Scozia-Galles (15,30) e Irlanda-Francia (18); 10 marzo: Inghilterra-ITALIA(Twickenham, 16).Quinta giornata. Sabato 16 marzo: ITALIA-Irlanda (Roma, 15,30); Galles-Inghilterra (18) e Francia-Scozia (21)

LA PARTITAQuei 70 metri di Hogg e le altre tre mete subiteSCOZIA-ITALIA 34-10

SCOZIA: Hogg (31’ st Evans); Maitland, S. Lamont, Scott, Visser; Jackson, Laidlaw (35’ st Pyrgos);Beattie, Brown (30’ st Denton), Harley (cap); Hamilton (26’ st Kellock), Gray; Murray (30’ st Cross), Ford,Grant (19’ st Low). All. Johnson.ITALIA: Masi; Venditti, Benvenuti, Canale, McLean; Orquera (7’ st Gori), Botes (7’ st Burton); Parisse,Favaro (27’ st Derbyshire), Zanni; Minto, Geldenhuys (19’ st Pavanello); Castrogiovanni (23’ stCittadini), Ghiraldini (19’ st Giazzon), Lo Cicero (19’ st De Marchi). All: Brunel.ARBITRO: Peyper (Rsa).MARCATORI. Pt: 15’ cp Laidlaw (3-0); 24’ cp Laidlaw (6-0); 29’ m Visser tr Laidlaw (13-0); 39’ cp Orquera(13-3). St: 3’ m Scott tr Laidlaw (20-3); 8’ m Hogg tr Laidlaw (27-3); 29’ m Lamont tr Laidlaw (34-3); 33’ mZanni tr Burton (34-10)NOTE. Spettatori 50.247. Calci: Sco 6/6 (Laidlaw tr 4/4, cp 2/2); Ita 2/3 (Orquera cp 1/2; Burton tr 1/1).Touche: Sco 13/15; Ita 10/11. Mischie: Sco 4/5; Ita 9/9. Placcaggi Sco 146/158; Ita 58/70. Ruck/maul: Sco48/52; Ita 91/97. Possesso: Sco 38%; Ita 62%. Ball carries: Sco 65; Ita 143. Offload: Sco 8; Ita 13.Cartellino giallo (esp. 10’): Cross (80’ st)MAN OF THE MATCH: Laidlaw (Sco)

Per gli azzurri lapeggior sconfitta disempre contro gliscozzesi

A una settimanadalla vittoria sullaFrancia, laNazionale lenta,macchinosa espenta, crolla aMurrayfield

La Scozia umilia l’Italia Il ct Brunel la bocciaGUIDO ALESSANDRINI EDINBURGO. Bocciati. Se quel che dice un tecnico navigato ed esperto come Jacques Brunel ha un senso - eJacques Brunel “è” un tecnico navigato ed esperto, avendo portato l’Italia a una grande vittoria contro la Francianon più tardi di una settimana fa - ebbene, la squadra vista vista ieri cade sotto la ghigliottina che il ct hapreparato, con logica implacabile ma assolutamente lineare, pochi giorni fa. Il concetto era: ottimo il debutto con iGalletti, ma la sfida alla Scozia sarà un esame di maturità. Ieri, sotto il bigio cielo del Murrayfield Stadium

tradizionalmente spazzolato dal gelo che arriva dalle Highlands, la sentenza è stata 34-10per loro. Ovvero il nostro peggior risultato - contro gli scozzesi - in questi 14 Sei Nazioni.La sentenza tattico-fisico-strategica è stata ancora peggiore: gli altri hanno dominato e gliazzurri sono spariti, al di là di certe analisi statistiche di cui diremo più avanti. Insomma uncrollo, uno sprofondo, un’assenza improvvisa e appunto - se di esame di maturità sitrattava - una bocciatura.

CHE INIZIO Capita che per la messa in moto ci sia bisogno, certe volte, di qualche minuto di riscaldamento.Riavvolgendo il nastro della partita si rivede la nostra difesa in comoda attesa della linea scozzese proiettata inavanti a velocità supersonica. Già nei primi sette minuti. Teoricamente: i medesimi sufficienti a Orquera eParisse per centrare la prima meta contro i francesi. Ma gli scozzesi vivono quassù nel grigio e al freddo ehanno anche cambiato ct dopo un orribile novembre di test match disastrosi. E ancora: vivono quassù in unmomento di evidente difficoltà rugbystica, con l’aggiunta - buon peso - di una terrificante randellata presa unasettimana fa dagli inglesi. Gli restava l’Italia per salvare almeno la faccia. Quindi hanno chiamato a raccolta ilpubblico (Murrayfield praticamente pieno), le cornamuse, un gruppo rock infernale, la principessa Anna scesa incampo a far coraggio ai ragazzi, fiamme e fuochi e fumi di contorno, il cannone da 105 millimetri fatto sparareappena prima della partita e anche i rangers scesi dal tetto lungo le corde a dimostrare abilità e coraggio. Perfarla breve: ieri la Scozia è andata in guerra. Metafora agonistica, s’intende, ma questa era la sostanza. E quellaScozia lì ha trovato, dall’altra parte, l’autoblindo azzurra con il motore scarburato e le marce bloccate. Quella

linea di difesa tartarughesca dei primi minuti è poi durata per l’intero match e la medesimalentezza è stata trasferita in tutte le laboriose, faticose, complicate e per conseguenzaimprecise fasi di gioco tentate - con costanza tutto sommato apprezzabile, ma inutile -dall’inizio alla fine. STRANI NUMERI Le analisi statistiche messe a punto dagli esperti offrono un quadrointeressante che dà il 62 per cento del possesso di palla e dell’occupazione del territorioavversario all’Italia. Che ha dominato - sempre statisticamente - anche ruck e maul, oltread avere inventato la bellezza di 13 cosiddetti offload (è quando un giocatore, ormai

placcato, riesce a riaprire il gioco lanciando un compagno). Vista così, sarebbe una partita dominata dall’Italia. Inrealtà è successo il contrario perchè tutto quel gran lavoro è stato eseguito a velocità ridotta, dando quindi agliuomini della mischia avversaria - feroci come tigri affamate - tempo e modo di rovinare tutto, di bloccare esporcare, di disturbare, rubare, anticipare e ripartire. E se i palloni riconquistati dai blu arrivavano - come sonoarrivati - fra le mani di due mediani elettrici e precisi come Jackson e soprattutto Laidlow (il migliore in assoluto)che avevano a disposizione centri aggressivi e due ali nuovissime e dotate di turbina ( Visser , nato olandese, èuna forza della natura) ecco che la corrente, per Parisse e i suoi fratelli, non arriverà mai. Infatti non è arrivata:quattro mete scozzesi tra intercetti, slalom, fughe anche di 70 metri ( Hogg , scippando un passaggio di Orquerache poteva lanciare Benvenuti fra i pali) e una rapidità nell’anticipare gli azzurri quasi imbarazzante. ALTERNATIVE Non è chiaro se si sia trattato semplicemente dell’incapacità degli azzurri di cambiare strategiaoppure di una condizione fisica improvvisamente crollata (su cui riflettere). Forse entrambe. Comunque sia: lasquadra non è ancora stabile né solida. Restano due settimane per la prossima (Galles) e tre partite in tutto percapire se la nuova era è davvero cominciata oppure se la vittoria sulla Francia è stata soltanto una bella giornatada dimenticare.

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Kristian:«Quest’anno può giàvincere la coppa dispecialità»

Il ct Ravetto: «Laforza di Dominik èche si divertemoltissimo equesto a volte fa ladifferenza». Rulfi,tecnico dellavelocità: «Nessuntraguardo gli èprecluso»

SCHLADMING. Dominik Parisin volo, un esempio di stile epotenza. A 23 anni, il futurodella discesa libera è suo (Ap)

Ghedina lancia Paris «Per lui è solo l’inizio»PAOLO VIBERTI SCHLADMING. Sulle pagine di Tuttosport di ieri, l’indiscusso primattore degliultimi dieci anni di discesa, lo svizzero Didier Cuche , ci aveva detto cheDominik Paris diventerà il suo erede e sarà in grado di svettare nelle gare divelocità per i prossimi dieci anni, essendo soltanto 23enne, un’etàrelativamente molto acerba per una specialità difficile come quella delladiscesa. Ieri attraversando il centro di Schladming, dal centro stampa dello

Stadtplatz allo Chalet Italia, dove s’è fatta festa grandein un avvolgente clima da Bel Paese, abbiamoincontrato il discesista italiano più vincente in Coppa, ilgardenese Kristian Ghedina , ultimo argento mondialeprima di Paris nonché vincitore di 13 prove percomplessivi 33 podi in gare per la Sfera di Cristallo.

Attualmente il bellunese segue il croato Ivica Kostelic , allenandolo nelle discipline veloci. Il “Ghedo” ha parlatovolentieri di Paris: «Assomiglia un po’ a me e un po’ a Mair . Di me ha la capacità di districarsi nelle situazionidifficili, di Much la potenza del fisico statuario. E’ uno giusto, perché ogni anno ha saputo fare un importantepasso in avanti nella qualità. Lo vidi per la prima volta nel 2010, ai tempi di Vancouver, e mi pareva grassottello.Lo ritrovai dopo mesi e il suo fisico si era trasformato: sempre potente, ma al posto del grasso aveva messomassa magra che garantisce potenza. Adesso sta esplodendo, perché non è facile vincere a Bormio e aKitzbühel, salendo poi sul podio di un Mondiale nella stessa stagione. E teniamo presente che ha solo 23 anni».Insomma, dove può arrivare Paris? «Può entrare nella... storia, diventando il primo italiano a vincere la Coppadel Mondo di discesa libera. Neppure io ci riuscii, perché arrivai tre volte secondo. Ma lui attualmente è in testa epuò tenere quella posizione sino alla fine. E sarebbe una vera impresa». TECNICI Entusiasti di Paris sono anche i tecnici azzurri. Primo fra tutti è il ct Claudio Ravetto : «Era giusto che

questo gruppo della velocità raggiungesse una medaglia meritata per quanto fatto vederedurante tutta la stagione. La vera forza di Paris è che si diverte moltissimo e questo avolte fa la differenza. In più, Dominik è riuscito in fondo a non accusare i due minuti difatiche continue. Ringrazio tutto lo staff di prim’ordine che ha reso possibile questorisultato e la Fisi che ci sostiene nel modo migliore». Arriva Gianluca Rulfi , il tecnico dellavelocità: «Bravissimo, ha ceduto solo a un avversario che ha fatto la gara perfetta. E’ ilgiusto premio per il lavoro fatto da tutto il gruppo. Paris? Nessun traguardo gli èprecluso». AZZURRI Meno bene del previsto gli altri moschettieri. Nell’ordine di piazzamento, eccoper primo Peter Fill : «Dominik ha tenuto alta la bandiera della nostra squadra. Le provenon mi avevano dato buone sensazioni, non sapevo bene cosa fare, ho provato a

rischiare ma nel secondo di due salti sono andato un po’ lungo e ho dovuto sterzare: peccato, perché ero suitempi di Poisson (terzo, ndr). Ora valuteremo se prendere parte alla supercombinata, perché il polso mi famale». Christof Innerhofer è stato vinto dalla scarsa visibilità: «Ho fatto fatica da subito, quando non vedo idossi perdo energia e sicurezza perché non capisco dove mi trovo. Ho intuito dopo poche porte che non sarebbestata una grande giornata, alla fine mi è andata quasi bene che non mi sono fatto male. Riguardandomi al videofaccio quasi fatica a riconoscermi. Adesso la supercombinata è l’ultima occasione per cercare un buon risultato,ma la vedo dura perché in slalom sarà una guerra contro i pali». Chiusura con Werner Heel : «Purtroppo nonvedevo tanto bene e mi sono stancato di più rispetto alle prove perchè ero in situazione passiva. Sono moltocontento per la medaglia di Paris, sta facendo una stagione straordinaria, se la merita».

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SCHLADMING. Ieri c’erano48.000 spettatori sulle tribune(Ansa)

ANATOMIA DI UN DISASTROL’Austria perdente per salvare i cocci è tutta su HirscherSCHLADMING. Una sola medaglia dopo quattro gare sulla pista di casa. Esoprattutto zero-podi-zero nella discesa libera maschile di ieri, la disciplina piùamata: quarto uno sconsolato Klauss Kroell; fuori pista uno dei favoriti,Hannes Reichelt; 13° Mayer; 23° e in lacrime Max Franz, infortunatosi primadella gara a un legamento del ginnochio ma schierato lo stesso al via perimpossibilità di operare un cambio: l’intera Austria è in lutto e tutto il sistemasci - che è paragonabile al calcio di serie A italiano - è stato messo sottoaccusa. Nei due superG, nella combinata donne e appunto nella liberamaschile di ieri la nazione regina dello sci alpino ha raccolto solo un miserobronzo con l’anziana e rediviva Nicole Hosp, nella prova multipla di venerdì.Una realtà inaccettabile, uno smacco, un’onta, una vergogna. Così almeno ladipingono oggi i giornali del Paese organizzatore.ENTUSIASMO Tanto per far capire che cosa sia lo sci in Austria, ieri lacircolazione sia da Salisburgo che da Graz in direzione Schladming si è paralizzata sin dal primo mattino. Sulletribune c’erano 48.000 spettatori, altri 5.000 erano rimasti negli spazi antistanti perché privi del biglietto. Bagariniin azione e tagliandi in vendita anche a 200 euro. Entusiasmo pazzesco, perché un austriaco su due mette gli sciai piedi. E’ come se in Italia ci fossero.... trenta milioni di praticanti. Un’altra differenza tra noi e loro è che qui siscia con qualsiasi meteo: neve, pioggia, vento, gelo, tormenta....HIRSCHER E adesso non vorremmo essere in Marcel Hirscher, il grande folletto delle prove tecniche, perchésu di lui peserà un macigno di responsabilità. Proprio “Marcellino” l’altro ieri è rimasto vittima di una sterilepolemica che conferma il nervisismo in casa Austria. Dopo non aver disputato il superG di mercoledì perconcentrarsi su gigante e slalom, Hirscher ha inviato un post su Facebook e su Twitter al suo avversario TedLigety, l’americano che ha trionfato proprio in quella prova: «Complimenti @tedligety, sei un ragazzoeccezionale, avrei voluto io fare una gara come la tua!». Tutto ciò ha mandato su tutte le furie i giornali austriaciche ieri accusavano Marcel di aver avuto paura ad affrontare una gara dove il suo principale avversario nelgigante ha addirittura vinto. Il direttore tecnico del Wunderteam, Mathias Berthold, ha subito preso le partidell’atleta: «Non aveva un allenamento specifico, si sarebbe potuto far male: giustissimo non farlo correre».PROCESSO Insomma, Hirscher fa da capro espiatorio a una situazione delicatissima. Il settore maschileaustriaco può ancora sperare in un podio con Raich in superK, con Hirscher in gigante e speciale, ancora conMatt tra i pali stretti. Davvero poco per una super corazzata. Intanto i media chiedono rivoluzione nei tecnici eanche nella federazione. E tutto ciò a un solo anno dai Giochi di Sochi 2014.P.VIB.

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Svindal, una giornata da fenomeno Brinda all’ottavamedaglia iridataSCHLADMING. (p.vib.) Discesa massacrante, per uomini potenti: sul podio finiscono tre pezzi di marcantonio, gliunici che non siano stati... invasi dall’acido lattico negli arti inferiori durante la parte finale del terribile percorso,dove si è fatta la differenza: il norvegese Aksel Lund Svindal azzecca la libera perfetta e festeggia l’ottavamedaglia in carriera in un Mondiale. L’unico ad aver sciato sui livelli del vichingo è stato il nostro Paris: grazie alui, l’Italia ritrova l’argento in una discesa iridata a distanza dopo 17 anni (Ghedina a Sierra Nevada ‘96; l’ultimopodio fun invece il brono di Innerhofer a Garmisch 2011). Completa il podio il francese David Poisson, che primadi ieri aveva al massimo un 4° posto nell’ultima Streif. Così così gli altri azzurri: 12° Fill con problemi al polsosinistro, 14° Innerhofer vinto dalla scarsa visibilità e 16° Heel.DISCESA uomini: 1. Aksel Lund Svindal (Nor) 2’02”91; 2. Paris (Ita) a 46/100; 3. Poisson (Fra) a 97; 4. Kroell(Aut) a 1”35; 5. Romar (Fin) a 1”36; 6. Zurbriggen (Svi) a 1”37, 7. Kueng (Svi) a 1”54; 8. Defago (Svi) a 1”59; 9.Hudec (Can) a 1”67; 10. Theaux (Fra) a 1”71; 11. Sporn (Slo) a 1”76; 12. Fill (Ita) a 1”86; 13. Mayer (Aut) a1”95; 14. Innerhofer (Ita) a 2”08; 15. roger (Fra) a 2”14; 16. Heel (Ita) a 2”18.PROGRAMMAOggi ore 11 discesa donne; ore 13.30 test discesa per combinata uomini.

Roberta Vinci, 29 anni: è lanumero 16 Wta (AP)

TENNIS / FED CUP ITALIA-USA 1-1Cade la Vinci: adesso diventa duraRoby (crampi), rimonta da 1-5 nel 3° set contro laLepchenko ma poi crolla. Oggi giocherà solo il doppio?PIERO VALESIO

SPERIAMO che la situazione non si complichi. Diciamolo: ben prima che SaraErrani scendesse in campo a Rimini contro la Hampton si era tutti più o menoconvinti che contro le seconde (e terze) linee di cui dispone quella leggiadrasignora che risponde la nome di Mary Jo Fernadez non ci sarebbe statapartita. Che Errani e Vinci al doppio, disciplina di cui sono maestre, non cisarebbero nemmeno arrivate visto che in singolare avrebbero avuto vita facilecontro le succitate seconde e terze linee. Ora invece siamo qui ad augurarciche Roberta recuperi in fretta, che il dolore alla gamba destra (crampi) che haaccusato nel terzo set di ieri e che ne ha limitato gli scatti in avanti, scompaiao di suo oppure grazie alle terapie del professor Parra. Perché se così nonfosse dato che abbiamo comunque bisogno di due punti dovremmo fare ameno della Vinci sia in singolare sia in doppio che in Fed Cup si gioca comeultimo incontro. Però questa è una prospettiva fortemente negativa, anzi la piùnegativa possibile dunque per il momento mettiamola da parte.BEFFA La sconfitta di Roberta Vinci è arrivata nel modo più beffardopossibile, al termine di un match che Gianni Brera avrebbe definito improntatoall’etica del ciapanò: vince chi alla fine proprio non può evitarlo. Una Vincimolto negativa era già nello spogliatoio essendo sotto 1-5 nel terzo set.Risultato maturato soprattutto per «colpa» del colpo migliore e più affascinante di Roberta: il rovescio slice cheimpedisce a molti picchiatrici quadrumani di appoggiarsi e picchiare. Quello stesso rovescio pareva inveceincapace di far male alla Lepchenko, si arenava senza peso spesso poco oltre l’area del servizio. Per cuil’americana di origine uzbeka riusciva con agio ad aver ragione dell’azzurra, nel cui animo la rabbia si facevasempre più strada. Poi Roberta ha ricominciato a giocare, l’americana ha deciso che non le sarebbe piaciutovincere facile (i misteri dell’animo umano e di quello femminile in particolare sono spesso imperscrutabili) e le duesi sono ritrovate sul 5-5. Il ciapanò è continuato e Roby ha perso.PRONOSTICI Cose che possono succedere quando si gioca a squadre. In fondo c’è più da stupirsi quando afronte di un pronostico molto sbilanciato quel pronostico viene rispettato e non succede nulla di strano. In fondopure nella finale di San Diego perdemmo un match (protagonista la Schiavone) che in altre circostanze nonavremmo mai perso. In fondo chi gioca per gli Stati Uniti (anche se quel suolo non è nato visto che la Hamptonha iniziato la sua avventura umana in Germania) potrebbe essere legittimamente stufo e strastufo di doversputare sangue per passare un turno mentre le titolari se la spassano al sole. E dunque, almeno, cerca gloria. Digloria ne ha però trovata pochissima la Hampton contro una Errani solida e serena che ci ha regalato il primopunto. Ora l’importante è che la Vinci si ripresenti oggi in condizioni accettabili. Esiste anche la possibilità cheBarazzutti, qualora nutra dei timori sulle condizioni di Roberta, la sostituisca con la Knapp nel secondo singolarerisparmiando la tarantina per il doppio. Corrado può prendere una decisione definitiva fino ad un’ora prima delmatch.RISULTATI. Italia- Usa 1-1 Errani b.Hampton 6-2 6-1; Lepchenko b. Vinci 2-6 6-4 7-5. Rep Ceca-Australia 2-0:Kvitova-Gaidisova 7-6 (2) 6-3; Safarova b.Stosur 7-6 (6) 7-6 (4). Russia-Giappone 1-1: Kirilenko b. Date Krumm7-6 (3) 6-4; Morita b. Makarova 6-2 6-2.; Serbia-Slovacchia 1-1: Hantuchova b. Jovanovski 7-5 6-2; Doloncb.Cibulkova 4-6 4-5 rit.PROGRAMMA DI OGGI: Ore 13.30: Errani-Lepchenko. A seguire Vinci-Hampton e il doppio. Diretta Raisport2

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LA LEADER AZZURRAErrani non trema mai «Sono a casa mia»GIANLUCA STROCCHI

RIMINI. Il sorriso di Sara Errani e il volto teso di Corrado Barazzutti. Ecco le due facce dell’Italtennis in rosanella prima giornata della sfida di Fed Cup. Roberta Vinci, “trattata” a lungo dopo i crampi accusati nel finale delmatch perso con Varvara Lepchenkos, affida il suo pensiero infatti alle parole riportate dagli addetti stampafederali. «Sono molto dispiaciuta per la sconfitta, ma ho dato tutto - il commento della tarantina - Sono crampideterminati dalla tensione del match, quindi spero di poter recuperare ed essere regolarmente in campo nellaseconda giornata».Non ha dubbi in tal senso Corrado Barazzutti, che archivia il sabato riminese con il timore di uno scherzetto diCarnevale a stelle e strisce. «Spero che Roberta possa farcela - l’auspicio del capitano azzurro - Pur nonessendo molto incisiva e subendo l’iniziativa dell’avversaria, ha lottato con tenacia e compiuto un grande sforzonel 3° set per recuperare, poi pagandolo nel momento decisivo in termini di lucidità. Certo avrei preferito chiuderela prima giornata sul 2-0 per noi, però siamo pronti per conquistare i punti che ci servono».A caricarsi sulle spalle il team tricolore dovrà essere dunque Sara Errani, contando anche sull’incitamento deitifosi romagnoli (un centinaio arrivati dalla sua Massa Lombarda, con striscioni vari). «Ho giocato un buon match,concentrata e solida sino alla fine - sottolinea Sarita - direi uno dei migliori di questo 2013. Emozione? Beh,all’inizio un po’ c’era, ma sono riuscita a gestirla e anche questo è motivo di soddisfazione. Mi sono trovata bene,la terra mi piace anche perché riesco ad esprimere al meglio il mio gioco». E su questo fa affidamento l’Italtennisin rosa.

Sofia Goggia, 20 anni, è larivelazione azzurra (Ap)

DISCESA FEMMINILE ALLE 11 SU RAISPORT 1La Maze in picchiata sull’oroFenninger, Riesch e Gut contro la slovena. Fra leazzurre occhi puntati sulla GoggiaSCHLADMING. (p.vib.) Nell’ultima prova cronometrata in vista della discesa distamane (ore 11) l’americana Stacey Cook ha messo in riga la franceseMarion Rolland e l’austriaca Stefanie Moser in un test pieno di defezioni edunque assai relativo per il forfeit di ben 29 iscritte. Fra le assenti c’eranoanche le nostre Elena Fanchini, Sofia Goggia e Daniela Merighetti, così alcancelletto di partenza si sono presentate soltanto Nadia Fanchini (11°posto eoggi quarta azzurra) ed Elena Curtoni (19°, ma non correrà). Favorita perstamane la slovena Tina Maze, che cercherà il terzo podio di questi Mondiali:contro di lei ci proveranno Fenninger (Aut), Riesch (Ger), Gut (Svi), Cook(Usa), Sterz (Ger), Rolland (Fra), nonché le nostre Merighetti e Goggia.Quest’ultima ha debuttato in questo Mondiale, dove ha già incredibilmenteraccolto un quarto i superG e un settimo in combinata. A soli venti anni.PETTORALIPettorali discesa donne, stamane ore 11: 1 Brodnik, 2 N.Fanchini, 3. Moser, 4 Fischbacher, 5Hronek, 6 Goggia, 7 Stuhec, 8 Smith, 9 Gisin, 10 Fenninger, 11 Gut, 12 McKennis, 13 Goergl, 14 Marchand-Arvier, 15 Kamer, 16 Riesch, 17 Mancuso, 18 Merighetti, 19 Cook, 20 Maze, 21 Weirather, 22 Rolland, 23 Sterz,24 E.Fanchini, 25 Sejersted, 26 Krizova, 27 Ruiz Castillo, 28 Mikos, 29 Coletti, 30 Kaufmann. Al via 41 atlete.Diretta tv RaiSport 1.SVINDAL: «NON C’E’ DOPING»Intervistato dopo la conquista della sua medaglia d’oro in discesa, che siaggiunge al bronzo conquistato in superG, il norvegese Aksel Lund Svindal ha risposto a molte domande inerentiil doping: «Sento anch’io quello che accade dappertutto, nel ciclismo ma anche nelle partite di calcio sulle quali siscommette. Se dico che nello sci il doping non esiste, voi mi darete dell’ingenuo. E invece io sono convinto chel’epo non venga utilizzata, forse anche perché non serve proprio. E poi ci sono troppi fattori che incidono sullaprestazione. No, credetemi, i nostri risultati non risentono dell’intervento della chimica».AZZURI “SUDTIROLESI”Peccato di sciovinismo dell’Austria: durante l’estrazione dei pettorali della discesamaschile, venerdì sera a Medal Plaza, i componenti del nostro quartetto (Christof Innerhofer, Peter Fill, WernerHeel e Dominik Paris) sono stati presentati come rappresentanti del Sudtirolo e non come italiani.

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Con Zoeggeler festa completaLAKE PLACID. Risultato storico dello slittino italiano e porprio nella stagione più difficile. Sulla pista americana didi Lake Placid che ha sempre sorriso ai colori azzurri l’assenza del dominatore tedesco Felix Loch e dellasquadra russa ha scatenato il riscatto dei nostri atleti che hanno addirittura riempito il podio con un tris daguinness dei primati. Il più forte slittinista di tutti i tempi, Armin Zoeggeler, è ritornato al successo recuperandonella seconda manche un ritardo di 48/1000 nei confronti del giovane compagno Dominik Fischnaller, mentreterzo è finito l’altro azzurro David Mair. Quarto si è piazzato il norvegese Norbech, che in carriera aveva centratosoltanto un paio di volte la top ten. Giornata negativa, invece, per gli altri slittinisti tedeschi, il primo dei quali, RalfPalik, ha chiuso al settimo posto mentre peggio di lui hanno fatto David Moller (9°), Johannes Ludwig (13°) eAndi Langenhan (14°).

PARIS «Kitzbühel èla storia. Svindal èstato quasi perfetto»

«Non me loaspettavo, nelleprove commettevotroppi errori. Ioerede di Cuche?Non so, sono Parise basta»

Uno spettacolare passaggio diSvindal (Ap) DOMINIK PARIS ènato il 14 aprile 1989 a Meranoe abita a Lana (Bz). Appartieneal Gruppo Sportivo Forestale eha esordito in Coppa delMondo il 19 dicembre 2008 nel

«Una grande gioia ma la perla è Kitz»PAOLO VIBERTI SCHLADMING. In tribuna papà Alberto e mamma Anna hanno rischiato uncolpo per l’emozione mentre il figliolo, il 23enne Dominik Paris, scendevacome una valanga impazzita lungo il pendio ghiacciato della Planai. Secondoposto, argento. Ma trattandosi di Paris, è argento vivo, perché premia unragazzo simpatico e pieno di vita, che suona il basso in un gruppo metal e che

ogni tanto ama rifugiarsi in vetta alle sue montagne conla compagnia delle sole, amate vacche. Un podiostrameritato, tra l’aureo norvegese Svindal e il bronzeosemi-carneade Poisson. Prima Bormio, poi Kitzbuehel e adesso l’argento al

Mondiale. Paris, che effetto fa? «Grande soddisfazione, significa che ho lavorato bene, ma io resto quello disempre, un ragazzo di montagna che ama la vita tranquilla con gli amici». Vita tranquilla? Non si direbbe, almeno a stando a coloro che l’hannovista suonare il metal... «Quella è una passione, come le mucche, gli amici, la birra e le miemontagne». Ma se lo sarebbe aspettato, prima del via? «No, perché dopo le prove mi ero reso conto che stavo commettendo troppierrori. Sapevo che avrebbe vinto chi fosse riuscito a scendere senza pecche.E non ero certo di riuscirci». Lo Svindal visto in questa discesa era imbattibile? «Nessuno lo è, ma lui è andato assai vicino alla perfezione». E lei, invece? Che cosa aveva in mente dopo il traguardo e pochiistanti prima di vedere il tabellone? «Ho pensato che avevo tenuto un po’ troppo nella parte centrale e che avreipotuto rosicchiare ancora qualcosa al cronometro». Insomma, si poteva fare meglio? «Si può sempre fare meglio». Non è del tutto soddisfato?

«No, non dico questo. Ma se dovessi ripartire forse“terrei” un po’ di meno nella prima parte». Perché, invece, lo ha fatto? «Perché sapevo che la discesa si sarebbe decisanell’ultimo settore, quando tutti arrivavano con legambe a pezzi. Lì Svindal è stato il più bravo». Aperto il cancelletto, che cosa è accaduto? «Mi sono detto: stai leggero, doma le gobbe e tieni

energie per il finale. Così ho fatto». Bormio, Kitz e argento: quale sceglie? «Sempre Kitz. Perché è la storia». E la dedica a chi va? «A tutti coloro che hanno reso possibile questo exploit. E alla Forestale, chemi ha preso nel suo gruppo sportivo, togliendomi l’assillo di dover lavorared’estate per guadagnarmi da vivere». E chi sarebbe oggi Paris se non fosse diventato un campione di sci? «Probabilmente sarei un cuoco, ma non perché so cucinare. E’ che mi piacemangiare». Cuche dice che lei è il suo erede, il velocista di riferimento deiprossimi dieci anni... «Lo ringrazio,ma io voglio restare soprattutto me stesso». E adesso? «Una cosa per volta: prima la gara della supercombinata, poi la classifica perla Coppa di specialità (Dominik è in testa, ndr) e poi l’anno prossimo Sochi.Ma solo una cosa per volta. E prima il riposo, perché ho le gambe a pezzi». A Vancouver 2010 ci parlò di lei Erwin Stricker, che oggi non c’è più:era pronto a giurare che lei sarebbe diventato il migliore...

Mondo il 19 dicembre 2008 nelsuperG della Val Gardena.Dopo poco più di due anni, il29 gennaio 2011, è arrivato ilprimo podio con il secondoposto nel superG di Chamonix.Ha disputato 68 gare in Coppa,vincendo sinora due volte, inquesta stagione a Bormio eKitzbühel La fatica dipinta sulvolto di Christof Innerhofer(Ap) Klaus Kroell deluso, perl’Austria un disastro (Ansa)

«Erwin mi ha aiutato molto. E come lui anche altri: li ringrazio tutti, non sareiqui senza il loro appoggio».

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Doppietta a La Thuile con ilnorvegese Kilde (Newspower)

COPPA EUROPASuperG a La Thuile Kilde concede il bisIL SOLE ed un grande freddo ieri hanno salutato la seconda giornata disuperG di Coppa Europa a La Thuile (AO). Straordinaria la pista 3-FrancoBerthod che ha incoronato nuovamente il norvegese Aleksander Kilde, duevittorie in due giorni. Ora è lui il re di Coppa Europa anche nella generale.Gara veloce e pista tirata a lucido e capace di favorire l’austriaco ChristianWalder, che si è messo dietro il connazionale Kriechmayr, secondo venerdì esecondo in Coppa Europa. Gran giornata per l’azzurro Luca de Aliprandini,buon quarto. È “saltato” invece l’atteso Paolo Pangrazzi e così il secondoitaliano è risultato Silvano Varettoni (17°). Ora La Thuile guarda allacandidatura 2015/16 della Coppa del Mondo femminile sulla pista definita la“Streif” delle donne.

Il podio: Paris, Svindal (Nor) ePoisson (Fra) (Ansa)

TUTTONOTIZIE

RALLYOGIER COMANDA IN SVEZIA(e.gu.) E’ sempre Sebastien Ogier, con la Polo Wrc, a dominare il Rally di Svezia.Al termine della terza tappa il francese è riuscito a mantenere la propria leadership sul connazionale SebastienLoeb, il quale accusa un ritardo di 26”9. Nella giornata di ieri è da sottolineare l’ottima prova di Mads Ostberg,che con la Ford Fiesta è riuscito a sopravanzare Latvala. Oggi la conclusione, con sei prove speciali inprogramma. Classifica: 1 Ogier-Ingrassia (Volkswagen Polo Wrc) in 2h18’22”8; 2 Loeb-Elena (Citroen DS3 Wrc)a 26”9; 3 Ostberg-Andersson (Ford Fiesta WRC) a 57”7.

PALLANUOTOBRESCIA SEMPRE IN VETTA(e.m.) Serie A1, seconda giornata di ritorno: Brescia-Posillipo 8-5, Savona-Camogli 15-9, Acquachiara-Ortigia 11-7, Promogest-Lazio 14-13, Florentia-Recco 4-12; Nervi-Bogliasco 10-13(giocata venerdì). Classifica: Brescia 39, Recco 33, Florentia 27, Savona 25, Acquachiara 23, Bogliasco 19,Posillipo 18, Lazio 13, Promogest 12, Ortigia 11, Nervi 9, Camogli 1.SETTEROSA A SEGNO(e.m.) Nella quarta giornata della fase preliminare a gironi della World League, l’Italia habattuto l’Olanda ad Avezzano (L’Aquila) per 13-10. E con questa vittoria l’Italia ha già ottenuto la qualificazioneper la Superfinal in programma nel prossimo giugno.

BASKETITALIANI BENESerata positiva per gli italiani impegnati nella Nba: vincono sia i Chicago Bulls di Belinelli (93-89in casa di Utah), con l’azzurro che mette a referto 9 punti, sia i Toronto Raptors di Andrea Bargnani cheall’overtime superano (in trasferta) 100-98 Indiana. Per il “mago” 14 punti in 29 minuti di gioco. Risultati: Utah-Chicago 89-93; Miami-LA Clippers 111-89; Cleveland-Orlando 119-108; Atlanta-New Orleans 100-111; Detroit-San Antonio 119-109; Minnesota-New York Knicks 94-100; Oklahoma-Phoenix 127-96; Memphis-Golden State99-93; Houston-Portland 118-103; Washington-Brooklyn Nets 89-74; Indiana-Toronto 98-100 dts; Charlotte-LALakers 93-100.

GOLFDONNE, SERGAS CORRE PER IL TITOLO IN NUOVA ZELANDA Giulia Sergas, terza con 139 colpi (71 68, -5)sarà in lotta per il titolo nel giro finale del New Zealand Women´s Open, secondo torneo stagionale del LadiesEuropean Tour che si sta svolgendo a Christchurch. La triestina ha un colpo di ritardo dalle due leader, lacoreana Seon Woo Bae (138 - 74 64, -6) e la dilettante neozelandese Lydia Ko (70 68), sedici anni ad aprile econsiderata un nuovo fenomeno del golf mondiale.IN SUDAFRICA GAGLI SALE ANCORA Lorenzo Gagli, ottavo con 203 colpi (67 68 68, -12), ha guadagnato treposizioni e si è portato tra i ‘top ten’ nel Joburg Open, in corso a Johannesburg. E’ salito anche AlessandroTadini, da 41° a 35° con 207 (67 71 69, -8). Hanno allungato i due sudafricani Richard Sterne (63 65 68) eTrevor Fisher jr (66 62 68), che con uno score complessivo di 196 (-19) hanno cinque colpi di vantaggio sugliinseguitori. In tv: diretta dalle ore 11.30 alle 15.30 su Sky Sport 2.

ATLETICARIGAUDO A GENOVAw.b.) Elisa Rigaudo si rimette in marcia. Dopo un mese di allenamenti l’azzurra sarà al viaquest’oggi a Genova nel “Trofeo Frigerio” prima prova del Grand Prix 2013. La gara è prevista sui 10 km. Per laprima 20 km Elisa ha già deciso: 17 marzo a Lugano.LA LEVORATO RIPARTE DA UN 7”41 SUI 60 A Padova, nella struttura indoor dello stadio Colbachini, ManuelaLevorato ha esordito con un 7”41 sui 60 che la pone alle spalle di Audrey Alloh (7”34) nelle liste italianestagionali.

IPPICACORSA TRIS(gmc) Aversa trotto: 1. Nobel di Casei (18), 2. Muscles Diamond (13), 3. Nievoz (17), 4. Nishan Gal(11), 5. Nicolags (15). Combinazione tris: 18-13-17 da 487,50 euro. Quartè: 18-13-17-11 da 1.625,22 euro.Quinté: 5-11-15-16-8 da 6.450,33 euro.LA TRIS FESTIVALa Tris festiva di galoppo è (17.30) a Pisa con un handicap sui 2.200 metri con 16 cavalli. La

nostra terna: prevede: Nonna Iole (15), Linchetto (13), Xango (3). Da seguire anche Blu Petraeus (4), Inorato (5),Baratella (9).

PALLAVOLOPerugia passa a Modena e scala la classifica di A1(l.muzz.) LA SIR Safety Perugia vince a Modena e continua a fare passi da giganti in classifica. La formazioneumbra (una sola gara senza punti nel girone di ritorno) supera Casa Modena 3-1, nell’anticipo della 7ª giornata, eaggancia proprio il sestetto di casa al 5° posto. E’ il montenegrino Goran Vujevic, oro a Sydney, quarant’anni ilprossimo 27 febbraio, che tiene la Sir ad alto livello (a lui il premio di MVP della partita) con una ricezione di granspessore (68% di positiva, su 31 ricezioni, ben oltre la metà di quelle di squadra) e una ottima battuta che hamandato in tilt Deroo e compagni (4 ace, ben tre nel quarto e decisivo set). Modena vanifica, con questasconfitta, gli exploit con le big.RISULTATI Anticipo Casa Modena-Sir Safety Perugia 1-3 (19-25 25-17 21-25 15-25).PROGRAMMA Oggi, ore 17.30: Cucine Lube Banca Marche Macerata-Itas Diatec Trentino (Diretta RAI Sport 1);ore 18.00: BCC-NEP Castellana Grotte-Copra Elior Piacenza; Bre Banca Lannutti Cuneo-Marmi Lanza Verona;Andreoli Latina-CMC Ravenna; Altotevere San Giustino-Tonno Callipo Vibo Valentia.CLASSIFICA Macerata 41, Trento 40, Piacenza 37, Cuneo 32, Modena 30, Perugia 30, Latina 25, Vibo Valentia23, Castellana Grotte 20, San Giustino 16, Verona 8, Ravenna 7.

E’ IL NUOVO RESPONSABILELauda non ha dubbi sulla Mercedes «Saremo tra leprime tre squadre»SEBASTIAN Vettel è il migliore, ma la Mercedes è tra le candidate al Mondiale. Lo dice Niki Lauda che, daquest’anno, è il responsabile (non tecnico) del progetto tedesco. L’ex pilota austriaco, che in Formula 1 è giàstato manager nonché opinionista e commentatore, è anche azionista della squadra (ha il dieci per cento dellequote). Parlando con l’emittente tedesca Rtl si è detto ottimista: «Sono certo che la Mercedes sarà tra le tresquadre più competitive. Ma, a parte i tempi visti nei test, credo che oggi l’auto migliore sia la Red Bull di Vettel: èaffidabile e sembra veloce».LUTTO PER COULTHARD La sorella dell’ex pilota David Coulthard, 35 anni, sposata e mamma di una bimba dipochi mesi, è stata trovata morta nella sua casa in Scozia ieri mattina. Secondo la polizia non ci sarebbero motiviper avviare indagini.

La F138 va bene,ma c’è il problemadel simulatore“acerbo” rispetto aiconcorrenti

Nella scia dellaRossa, Lotus eMcLaren. Piùindietro laMercedes, che haproblemi diaffidabilità. Stupiscela Sauber

La Ferrari F138, guidata aJerez da Felipe Massa, 32 anni,è sembrata subito competitiva(Liverani) La Lotus E21 hadestato buona impressione(Ansa) La McLaren MP4-28,meglio con Button che conPerez (Ansa) La Mercedes W04ha avuto qualche problema ditroppo (Ansa)

Ferrari, si sogna in grandeOTTAVIO DAVIDDI

LA PRIMA sessione di test promuove la Ferrari. Le prove invernali non sonomai decisive, lo si è visto tante, troppe volte negli ultimi anni. Ma cominciare lastagione con il piede giusto è importante per una squadra che ha dovutorincorrere per tutta la scorsa stagione e che, un anno fa di questo tempi, stavascoprendo di avere un’auto piena di problemi (alcuni risolti strada facendo,mentre altri sarebbero rimasti in essere sino alla fine del campionato). Il fatto,dunque, di avere una monoposto efficiente (la F128) fa tirare a tutti un grandesospiro di sollievo.

INCENDIO Questo non significa, ovviamente, che vadatutto bene. I problemi ci sono, ma ci sono per tutte lesquadre. E alcune, tra le big, sembrano averne di più.La Rossa ha denunciato qualche problema disurriscaldamento, anche se il principio d’incendio chec’è stato sull’auto di De la Rosa venerdì scorso nonsembra in relazione con questa faccenda, ma con un

guasto meccanico. Il limite più grande, come è stato detto dal neo collaudatorespagnolo, ingaggiato per la sua grande esperienza nei settore dei simulatori diguida, è proprio in quest’area. Nel momento in cui sembra superato ilproblema della galleria del vento (mentre si attende un profondoaggiornamento della struttura di Maranello, la Rossa edizione 2013 è statapensata interamente in Germania, nella galleria della Toyota), emerge che ilsimulatore di guida . comprato due anni fa e in piena attività da una solastagione - mostra dei problemi di “gioventù”. Non che non funzioni (ovvio, ènuovissimo). E’ che la squadra non riesce ancora a usarlo come quelle chel’hanno adottato per prime. ritardo Non è un’indiscrezione o uno spifferata indiscreta. Lo ha detto lostesso De la Rosa, parlando genericamente di un ritardo di “anni” rispetto allasua precedente squadra, la McLaren, che usa il simulatore da ormai parecchiestagioni. Il suo compito sarò proprio quello di assistere la squadra nellosviluppo di questo strumento, che sarà fondamentale per lo sviluppo dellaF138. Nel corso di questi test in pista (i pochi concessi dal regolamentoattuale) sono state portate sull’auto alcune novità, che hanno già cambiato ilvolto dell’auto rispetto a quella che si era vista all’atto della presentazione.

Molte altre novità sono in attesa di delibera e sidovrebbero vedere nella seconda sessione di test,quella cui dovrebbe partecipare Alonso . SCIA In scia alla Ferrari ci sono altre due squadre dipunta che hanno ragioni per sorridere. La McLaren e laLotus. La prima squadra aveva finito la stagione 2012con la migliore auto del lotto e ha cominciato andandosubito molto forte, specie in una sessione in cui Buttonha usato le gomme dure. L’impressione è che l’auto sia veloce, che i tecnici lo sappiano

benissimo e che abbiano impostato il loro lavoro nascondendo un po’ il potenziale. Una scelta non sbagliata:preferire la sostanza alla visibilità può garantire qualche vantaggio in più al debutto (metà marzo, Melbourne).meglio ancora la Lotus, velocissima. Ma la scuderia di Enstone deve sempre essere giudicata con un po’ dicautela. I mezzi (economici, soprattutto) sono quelli che sono, non certi gli stessi di squadra come Mercedes oferrari. E il lavoro di sviluppo dell’auto durante la stagione finisce per risentirne. Lo scorso anno è accaduto così,c’è il timore che possa andare così anche stavolta. SEQUELA Non male, dal punto di vista della concretezza, il rendimento della Mercedes. Ma l’inizio del lavoro èstato complicato da una sequela di guasti, alcuni (quello ai freni che ha costretto Hamilton a una brutta uscita dipista) non proprio di poco conto. Tra le scuderie di vertice è certamente quella che ha più motivi perpreoccuparsi, anche se alla fine sono stati percorsi molti chilometri e raccolti parecchi dati che saranno utili daBarcellona in avanti. Hamilton ha tenuto un profilo molto basso. PEREZ Tra le piccole è piaciuta la Sauber che, come sempre, ha azzardato alcune scelte tecniche chesembrano funzionare. Certo, perdere un nome come Perez (che pure nei suoi primi giorni di McLaren non hafatto impazzire...) qualche effetto non potrà che produrlo. bene anche la Toro Rosso, che ha impresso una netta

svolta tecnica, disegnando un’auto del tutto diversa da quella dello scorso anno. Una monoposto che, per ora,sembra andare forte.

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BATTUTA SASSARIMPS, sempre finale Rimonta Hackettmirco melloni

IN FINALE sempre lei. Tra Varese e la sua prima Coppa Italia dopo 40 anni c’è l’ostacolo più alto, la MontepaschiSiena che ha alzato il trofeo negli ultimi 4 anni e che 7 giorni fa ha sconfitto la Cimberio in A. C’è soprattutto unuomo che Frank Vitucci conosce bene per essere stato il suo primo allenatore da pro in Italia: Daniel Hackettpoco alla volta importa nel basket il ruolo di closer, il lanciatore del baseball utilizzato nei finali di gara, quando leenergie di tutti sono in riserva, e i suoi lanci fanno la differenza. Dopo l’accelerazione contro Reggio Emiliavenerdì, l’azzurro dirige un altro quarto periodo devastante contro Sassari, 12 punti in 10’ con cui Hackett guidaSiena che senza Bobby Brown - seduto dal 27’ sul +13 Banco Sardegna - gioca con energia ma pure raziocinio,e stringe in difesa. Tanto che i due Diener negli ultimi 10’ non segnano su azione. Aiutato da Kangur, a lungodallo stoico Ress (altra botta alla gamba infortunata) e infine da Moss e Janning che riscattano 25’ stentati (17 indue nel finale), Hackett gela Meo Sacchetti, che sognava la finale contro la sua ultima squadra da giocatore. Sul+13 la gara sembra indirizzata, gli esterni titolari di Sassari sfiorano il 50% al tiro e quelli di Siena (Brown,Janning e Moss) hanno 4-25. Ma i cambi Montepaschi sono la variabile decisiva (39 punti contro i 9 dei sardiorfani di Vanuzzo), Hackett si carica la squadra sulle spalle, replica al’ex di turno Thornton, e la sua schiacciatain testa a Ignerski è il simbolo dell’inerzia che gira. L’ex Pesaro troverà poi un gioco da tre. Quinta finale di CoppaItalia in fila, quindicesima consecutiva per un trofeo di Siena, prima con Luca Banchi, che cerca il primo trofeo dacapo allenatore MPS. Sacchetti se ne va arrabbiato per il fallo tecnico al 29’.Montepaschi-Banco Sardegna 85-78SIENA: Brown 8 (1-8 2-5), Janning 10 (2-6 2-4), Moss 13 (4-8 1-4), Sanikidze 4 (2-5 0-1), Eze 11 (5-6);Kangur 11 (2-3 2-4), Ortner (0-1), Hackett 19 (3-6 3-4), Ress 9 (0-1 3-4). All. Banchi.SASSARI: T. Diener 12 (2-9 1-6), D. Diener 9 (4-7 0-3), Thornton 29 (4-7 6-12), Ignerski 6 (1-3 1-5), Easley13 (4-6); B. Sacchetti 7 (1-2 1-6), Pinton, Devecchi 2 (1-1), Diliegro. All. Sacchetti.ARBITRI: Lamonica, Sahin e Filippini.NOTE: Parziali: 18-16. 38-38. 53-56. da 2: Si 19-44, Sa 17-35. Da 3: Si 13-26, Sa 9-32. Liberi: Si 8-10, Sa 17-20. Rimbalzi: Si 38 (12 o, Kangur 7), Sa 38 (12 o, Ignerski e Easley 8). 5 falli: Sanikidze 39’57”. Tecnicopanchina SS 29’17”. Spett: 5.271

Il super play MikeGreen e Sakota dafavola bloccanoRoma

La Cimberio avevagiocato l’epilogo nel1999, quando poiconquistò loscudetto. Ora vuolefare meglio. DecideDusan, che 3 annifa rischiò di morire

L’urlo di gioia di DusanSakota, 2,11 di 26 anni, ieri 21punti. Nel 2010 ha rischiato dimorire (Ciamillo)

Varese 14 anni dopoRoberto Nardella

MILANO. Una finale per fare la storia, ma con un occhio anche alla “storia”:l’atto conclusivo delle Final Eight di Coppa Italia quest’oggi vedrà sul parquetdel Forum di Assago la capolista del campionato, quella Cimberio Varese ches’è guadagnata il pass grazie all’81-71 conquistato sulla Acea Roma. La storiadice però che Varese perse l’ultimo finale di Coppa Italia giocata nell’anno digrazie 1999 stoppata 65-63 dalla Kinder Bologna. Una stagione che poi sichiuse con lo scudetto della stella. Ieri quest’ennesimo tassello di un’annata

piena di similitudini con il 1999, con la Cimberio cheperò vuole riscrivere la storia in maniera diversa,almeno per quanto riguarda la Coppa Italia. Per farloVitucci e i suoi dovranno provare a confermare lasupremazia mostrata nelle gare con Milano e Roma incui Varese s’è vestita da camaleonte per superare due

squadre completamente diverse nella tipologia di gioco e in cui Mike Green hadecisamente dimostrato di essere quantomeno il “secondo” playmaker deltorneo: per conquistarsi la palma di miglior cervello della serie A ora dovrà, insieme alla sua squadra, superare loscoglio di Bobby Brown e della “solita”, ma molto diversa dal passato e assai meno costosa, Siena. SAKOTA L’eroe del successo su Roma ha però nome e cognome ben precisi: Dusan Sakota. A dir pocoperfetto, capace di chiudere con 21 punti a referto frutto di un 7-9 totale dal campo e col primo errore al tiroarrivato quasi alla fine del terzo periodo. Il naturalizzato greco s’è preso anche i minuti dello strepitoso Polonaradi giovedì, che ieri ha lasciato il palcoscenico al compagno di squadra, che ha poi scelto di condividerlo con Ebi“Marcellus Wallace” (Pulp Fiction docet) Ere, anch’egli protagonista di una prova d’autore . «Sakota oggi hasostituito quanto fatto da Polonara giovedì - spiega il tecnico della Cimberio, Vitucci - e questo è un segnaleimportante per la squadra ed è stata un’ottima spinta per tutti». Ed è anche una favola, ricordando quantopassato da Sakota, che nel 2010 a Pesaro rischiò la vita per una emorragia interna. La Cimberio ha avuto più diuna occasione per chiudere, ma a fare la differenza è stata la difesa del quarto periodo, come sottolinea iltecnico della capolista: «Siamo riusciti a capire, come si è visto nell’ultimo quarto, che dovevamo stringere di più

in difesa per avere serenità». Dall’altra parte, Roma ha sofferto le due gare in due giorniche forse non hanno permesso alla formazione di coach Calvani di sfruttare quell’energiafisica che era stata la chiave del successo su Cantù. Alla fine Roma pur arpionandoaddirittura più del triplo dei rimbalzi d’attacco di Varese (13-4) e tirando 16 volte in più hapagato oltremodo i problemi di falli dei suoi lunghi con Czyz, Lawal e Jones tutti costrettiad accomodarsi in panchina per falli nelle battute salienti della sfida. PARTITA La gara era iniziata con la pioggia di triple (4-7) mandate a bersaglio da Varesenel quarto d’apertura, che avevano permesso alla Cimberio di salire sul 18-10 del 10’.Con 7 punti di fila griffati dall’incontenibile Sakota, Varese è salita fino al 30-21, ma Roma

ha ricucito con il 32-33 di Datome prima del 35-32 varesino di metà partita. Alla ripartenza l’Acea ha rimesso latesta avanti sul 40-41 con Taylor dopo il 6-5 di Datome in apertura, ma Varese ha risposto con un 10-0 che hariportato i lombardi al comando delle operazioni (50-44). La tripla di Jones ha ridato fiducia a Roma, in grado dichiudere avanti il terzo quarto (52-53). Nel quarto periodo Roma resiste fino al 63-63 della schiacciata di Lawal,poi però un 8-0 guidato dal solito Mike Green permmete la fuga alla Cimberio (71-63). E la tripla di capitano Eredà la sicurezza di essere tornati grandi: 74-66. CIMBERIO-ACEA 81-71 VARESE: Sakota 21 (2-2 5-7), Banks 7 (1-5 1-4), Rush 4 (0-1), Talts, De Nicolao 3 (0-1 1-2), Green 11 (2-51-2), Ere 23 (3-4 4-9), Polonara 3 (0-4 1-1), Dunston 9 (3-7); ne: Balanzoni, Bertoglio, Cerella. All.: Vitucci.ROMA: Goss 19 (6-12 2-5), Jones 9 (3-4 1-2), D’Ercole 2 (1-2 0-4), Datome 11 (4-11 0-5), Taylor 20 (8-13 0-5), Lawal 4 (1-3), Czyz 4 (2-2), Lorant 2 (1-2); ne: Tamone, Tonolli, Gorrieri, Di Giacomo. All.: Calvani. ARBITRI: Cicoria, Lanzarini, Martolini. NOTE: parziali: 18-10; 35-32; 52-53. Tiri da 2: V 11-29 R 26-49. Tiri da 3: V 13-25 R 3-21. Tiri Liberi: V 20-28 R 10-15. Rimbalzi: V 33 (4 o, Dunston 6) R 41 (13 o, Jones 11). Assist: V 13 (Green 8) R 3.

COACH IN FUGALardo va ad allenare in Libano(m.m.) DOPO Ettore Messina, Simone Pianigiani (che oggi col Fenerbahce disputa la finale di Coppa di Turchiacontro il Galatasaray), Renato Pasquali, Matteo Boniciolli e il futuro ct greco Andrea Trinchieri, un altro tecnicoitaliano va all’estero. Lino Lardo, ex Milano, Virtus Bologna e Roma, firma con i libanesi dell’Amchit.TYUS Per Cantù si avvicina il rientro di Alex Tyus: il pivot è stato dimesso dalla clinica, in settimana è atteso ingruppo. Brutto episodio a Montegranaro, dove il club lotta per la sopravvivenza: è stata danneggiata l’auto in usoa Tamar Slay, assente nelle ultime due gare. Il presidente del club, Tiziano Basso, ha condannato l’episodio:«Invito tutti a mantenere la calma».TORINO Oggi la Pms Zerouno, capolista di Dna, gioca una difficile trasferta alle 18 sul campo di Agrigento,quarta in classifica.LEGADUE 18° turno. Forlì-Barcellona 77-81, Verona-Pistoia, oggi ore 18.15 Ferentino-Trieste(Sportube.tv e legaduebasket.it), Capo d’Orlando-Casale Monferrato, Trento-Veroli, Brescia-Scafati,B.Bologna-Jesi. Riposa Imola. CLASSIFICA: Barcellona, Pistoia e Casale 22, Brescia 20, Scafati eBiancoblu Bo 18, Verona, Forlì e Trieste 16, Trento 14, Veroli, Ferentino, Capo d’Orlando e Jesi 12,Imola 8.

Sempre presente,ora ha l’esameMuriel-Di Natale

Jean Francois Gillet, 33 anni: èarrivato in estate per 1.7 milioni(LaPresse)

Gillet, uno che esce Ma solo sui cross...MARINA SALVETTI

TORINO. Un numero 1 che gioca da numero 1, ecco ciò che serve al Torinonella trasferta di Udine. Contro la squadra di Francesco Guidolin , che mettein campo una coppia veloce e insidiosa come Muriel - Di Natale , tocca aJean Francois Gillet esprimersi - come sempre - al meglio, ergersi asaracinesca per mettere al sicuro la porta granata. Del resto, il portiere belganon è nuovo a prestazioni di livello assoluto, visto che ha salvato in più di unaoccasione il risultato. Una sicurezza che dà fiducia anche ai compagni,un’arma in più per il Torino che punta al blitz al Friuli per incrementare il filotto

d i risultati positivi e per continuare a muovere laclassifica. IL MIGLIORE IN A Gillet può essere considerato unodei pezzi pregiati del mercato estivo granata. E con ilsenno del poi si capisce perché Giampiero Ventura ,

che lo aveva già avuto a Bari, l’abbia così a lungo inseguito e voluto a tutti icosti. I risultati si sono subito visti e, a 33 anni, il portiere sta vivendo uno deimomenti migliori nella carriera. La conferma arriva anche dai numeri e dallaclassifica dei voti assegnati ai giocatori di serie A da parte dei tre quotidianisportivi e di altri quattro giornali nazionali. Ebbene Gillet si piazza al primoposto tra i portieri, il migliore del campionato, con una media voto pari a 6,37,davanti a Marchetti della Lazio e Handanovic dell’Inter, superando addirittura il numero 1 al mondo, GigiBuffon . L’UNICO NEO Protagonista di parate spettacolari, difficili anche da elencare perché la lista sarebbe interminabilidal momento che ogni partita del Toro è caratterizzata da sui interventi miracolosi, Gillet è incappato finora in unasola giornata negativa, quella di San Siro contro il Milan. Una domenica da dimenticare per gli errori sul cross diEl Shaarawy e sull’ultima rete del Faraone che pesano come un macigno sul risultato finale. Ma può capirenell’arco di una stagione se poi nelle altre sfide si trasforma in un muro che tutto salva. STAKANOVISTA Migliore in A, ma anche sempre presente a difendere la porta granata. E’ uno stakanovista delpallone Gillet, che vanta 23 presenze in altrettante giornate di campionato, per un totale di 2.198 minuti, unoscore che lo proietta sul gradino più basso del podio, a una manciata di minuti dal leader Sebastien Frey . SERENO Quel che stupisce di più dell’annata di Gillet è la concentrazione con cui gioca nonostante la spada diDamocle di Scommessopoli. Il portiere è stato iscritto ad agosto nel registro degli indagati dalla Procura di Bari,insieme con altri suoi ex compagni del club biancorosso, per frode sportiva e adesso è in attesa di giudizio daparte della giustizia sportiva con il rischio di deferimento e squalifica. «Ma l’ho visto abbastanza tranquillo» hasottolineato qualche giorno fa il collega Nando Coppola , nuovo acquisto del Toro, che ha appena scontato lasqualifica di quattro mesi. «Queste sono cose che ti segnano, gli auguro di uscirne presto e bene». Finora lasituazione non ha inciso sul suo rendimento, anzi può anche averlo stimolato a fare sempre meglio e a superarsi.

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Roberto Fogli, allenatore degliAllievi granata (LaPresse)

GIOVANILIAllievi alla prova derby per riprendere la corsaNicola Balice

TORINO. Un derby per ripetersi. Il campionato del Toro Allievi, per quantoriguarda la classifica, è di fatto cominciato proprio dopo l’entusiasmante 3-1rifilato alla Juve alla quinta giornata d’andata. Poi una cavalcata di settevittorie, un pareggio ed una sconfitta fino alla flessione di gennaio. E ora ilgruppo di Roberto Fogli spera di potersi ripetere nel derby che andrà in scenaoggi alle 11.30 al “Chisola” di Vinovo. Una partita che, dati alla mano,dovrebbe vedere proprio il Toro partire con i galloni della favorita a dispettodei pronostici estivi. Ma Fogli non si fida e suona la carica: «Stiamo bene, edobbiamo pensare solo a noi stessi. Arriviamo da un gennaio condito da dueottime prestazione contro Fiorentina e Cagliari dove però siamo usciti sconfitti, e una prova meno buona con ilLivorno che però siamo riusciti a portare a casa. Speriamo di riuscire a bissare l’impresa dell’andata, quellavittoria ci diede la consapevolezza necessaria per proseguire nel migliore dei modi la stagione. Noi favoriti? LaJuve è un’ottima squadra, la classifica non deve ingannare. E specialmente in una partita come questa non c’ènumero o risultato precedente che possa valere qualcosa».C’E’ PARIGINI In campo ci sarà anche Vittorio Parigini, una freccia di valore in più da poter scoccare e che nelpomeriggio raggiungerà poi la Primavera in partenza per la Viareggio Cup: ancora da sciogliere gli ultimi dubbilegati alla lista da presentare entro stasera, ma in extremis Mattia Aramu potrebbe essere a disposizione diMoreno Longo.LE ALTRE Pareggio per la Berretti di Christian Fioratti, che impatta 1-1 in rimonta nella sfida interna con laCremonese: del difensore centrale Napoli la rete che consente ai granata di mantenere il primo posto davantiproprio ai grigiorossi (con due partite in meno) e alla Virtus Entella. Doppia sfida all’Alessandria invece per iGiovanissimi per gli Allievi Lega Pro.

BALLARDINI «IlGenoa finora non hafatto nulla. Garainsidiosa ma hofiducia»

«Kucka? Ora è daReal. Se cresce unpo’ diventa daBarcellona». FuoriRossi. Cassanitorna disponibile

Davide Ballardini, 49 anni,esulta dopo la vittoria sullaLazio (Ansa)

«A Parma per la conferma»Maurizio Moscatelli

GENOVA. Non sarà affatto facile. Perché l’avversario i suoi punti se li è tuttimeritati, perché le gare all’ora di pranzo per il Genoa spesso sono indigeste,perché il Tardini è tutt’altro che un campo amico. La storia parla chiaro infatticon una sola vittoria, seppur recente, in 19 incontri a Parma, senza contareche in questa stagione solo il Napoli è riuscito a violare il campo della squadradi Donadoni . «Sappiamo che andiamo a giocare contro una squadra che in

casa è molto forte, lo è anche fuori ma in casasoprattutto. Mi aspetto una buona partita, la squadra miregala buone sensazioni». Ha chiarito subito ieri unBallardini più in versione pompiere che allenatore.Perché il gol di Rigoni domenica scorsa è stato uno diquelli capaci di far svoltare una stagione ma il Genoa ingrado di bloccare la Juve a Torino e sconfiggere la

Lazio adesso dovrà dimostrare di aver definitivamente cambiato rotta. «Nonabbiamo fatto nulla - ha sottolineato il tecnico -, posso dire che siamo soloall’inizio. La squadra comunque ha dimostrato serietà allenandosi bene insettimana e le premesse per fare bene ci sono tutte. Il percorso però è ancoralungo e pieno di difficoltà». DIFETTI Nonostante i tre punti Ballardini non ha problemi a ribadire cosa nongli è piaciuto dell’ultima gara: «Il Genoa ha fatto una grande partita: ma sedevo trovare un errore è stato quello, nei primi 20/25 minuti del secondotempo, di abbassarci troppo smettendo di giocare. Può capitare contro unagrande squadra che attaccava in modo forsennato, ma a parer mio il Genoadeve, conquistata la palla, ripartire con il gioco, altrimenti rischia». Errore danon fare contro un’altra formazione di ottimo livello come il Parma diDonadoni , uno dei tanti ex della gara da una parte e dall’altra, avanti di diecipunti. «L’abbiamo vista e sappiamo come giocano: ultimamente hanno giocatocon una disposizione diversa - ha spiegato Ballardini-. Loro alternano unoschema con le due ali e il centravanti a un modulo con due attaccanti più

vicini, variano dal 3-5-2 al 4-3-2-1. Ma è una squadra digrande chiarezza tattica e ci sono giocatori di grandequalità. Stanno facendo un ottimo campionato». LE SCELTE Una sfida che vedrà nel Genoa il rientro diVargas , alla prima convocazione dopo l’infortunio del6 gennaio e quello di Antonelli , che ha scontato ilturno di squalifica. Non ci sarà invece capitan Rossi fermato dalla febbre, oltre agli

infortunati Nadarevic, Jorquera, Floro Flores e Jankovic . Eppure, grazie anche al recupero di Cassani ,Ballardini addirittura si ritrova con l’imbarazzo della scelta, soprattutto sugli esterni. «Siamo ben contenti di averequesto tipo di difficoltà e di abbondanza, molto soddisfatti da una parte ma dispiaciuti dall’altra perché non c’èMarco Rossi, punto di riferimento di straordinaria importanza». KUCKA CRESCE Ci sarà invece, e non poteva essere diversamente, Juraj Kucka , punto fermo delcentrocampo rossoblù e giocatore che con Ballardini tecnico sembra riuscire a dare il meglio di sè. Era giàaccaduto due stagioni fa e succede anche quest’anno. «Kucka è un giocatore che se sta bene e se si allenabene mostra poi grandi capacità. Ma deve ancora migliorare in tante cose: con la palla tra i piedi, nella gestionedella posizione in campo, quando deve difendere e quando deve attaccare. Ha grandissime qualità, adesso è daReal Madrid, se migliora diventa da Barcellona». Oggi tutto il Genoa dovrà dare il massimo, sino alla fine e oltreper non sprecare quanto di buono l’allenatore romagnolo ha saputo fare in appena due settimane. Quasi unaprova del nove per una squadra che vuole considerare la lotta salvezza solo uno sgradito ricordo e trovare primapossibile quella tranquillità che solo una classifica con più squadre alle spalle può dare. Ma per riuscirci dovràspezzare tabù e tradizioni negative e uscire da Parma con dei punti in tasca.

«Belle le parole diPrandelli...». Peròpoi confessa:«Sogno di giocarecon Messi»»

il ct sabella oggi a marassiIcardi: «La Nazionale? Per adesso non scelgo»MARCO BISACCHI

GENOVA. Novanta minuti per la definitiva consacrazione. Novanta minuti perguadagnarsi, forse, anche un posto vicino al grande Leo Messi . Fari più chemai puntati su Maurito Icardi , oggi a Marassi, in occasione di Sampdoria-Roma. Annunciata la presenza in tribuna anche di Sabella , ct della Nazionaleargentina, che ha tanta voglia di vedere all’opera il golden boy blucerchiato eche potrebbe chiudere, una volta per tutte, la querelle sul suo futuro. Meglio lamaglia azzurra o quella albiceleste? Le parole di Prandelli ma anche quelle

del presidente federale Abete , sono state chiare. Ilnostro calcio è più che mai interessato a un talentoche, a soli 19 anni, sta già facendo vedere ottime cosein serie A. Il cuore di Icardi però è sudamericano. Lecose, dunque, non sono così scontate. ORGOGLIO «Le parole di Prandelli sono un orgoglio

per me. La verità è che l’Italia è una grande Nazionale, con molta storia. Però per il momento non ho pianificatoancora nulla», ammette lo stesso Icardi, in un’intervista a Toda Pasion . Un giochino diplomatico, dunque, anchese in realtà la sua volontà pare già abbastanza chiara, quando racconta le sue esperienze da un paese all’altro:«La Spagna è un Paese molto bello, la mia famiglia vive lì. Ora gioco in Italia. Ma io sono argentino». Come dire,al cuore non si comanda. E l’Argentina sta di certo nel cuore del nuovo bomber blucerchiato. Inevitabile anchequalche volo pindarico di troppo. Su una sua possibile partecipazione al mondiale 2014, per esempio, Icardiribadisce di non aver programmato nulla. «Non ci penso, ora punto solo a fare il massimo nel mio club. E devomigliorare a livello calcistico, nel campionato italiano». E poi la scelta, tre anni fa, di lasciare la cantera delBarcellona per dire sì alla Sampdoria. «Sono andato via dalla Spagna per conseguire i miei obiettivi. Sembravaun azzardo ma è stata una scommessa che ho vinto. Ora sto vivendo un grande momento. Sono molto felice, èlogico. Questi ultimi gol, questi ultimi mesi mi stanno cambiando la vita». BATIGOL E MESSI Icardi è nato a Rosario, la stessa città di un certo Leo Messi. «Lui è il miglior giocatore delmondo. Lo ammiro moltissimo. Mi immagino insieme a lui con la maglia bianca? Sì, credo che qualunquegiocatore sognerebbe di poter aver la possibilità di diventare un suo compagno di squadra. A quale big mi ispiro?Di sicuro a Batistuta ». Sogni a occhi aperti, dunque, per un giocatore che sta bruciando le tappe, sin troppo infretta, e che - dopo i due gol segnati alla Juventus e la clamorosa quaterna rifilata al Pescara - dovrà ora cercaredi confermarsi anche al cospetto della Roma. Una gara non semplice, in cui giocherà come unica punta con ilsolo Soriano (nei panni inediti di trequartista) alle sue spalle, ma da sfruttare nel migliore dei modi. Una grandeoccasione per consacrare il suo talento, per convincere Sabella a convocarlo con la Nazionale argentina e -soprattutto - per regalare una grande gioia ai tifosi blucerchiati.

RECUPERO SERIE DIl Derthona trova 3 punti salvezza(g.f.) Secondo successo interno di fila per il Derthona che pur soffrendo per l’espulsione di Montingelli (21’ pt)stringe i denti e conquista col Trezzano a 5ª vittoria casalinga ipotecando la salvezza. Leoncelli subito invantaggio con una punizione di Valente (7’) da fuori area. Nella ripresa (12’) dopo essersi fatto parare un rigored a Gallino, pareggia Guerrisi (35’) di testa. Gol partita di Mazzozza (39’)con un diagonale dopo un tiro diTemperino respinto da Borroni. «Abbiamo sofferto ma i ragazzi sono stati straordinari giocando con questospirito e con questa mentalità ci salveremo»: così il tecnico Banchieri.

ROSSI «Trapanifortissimo, per noiuno stimolo» Ciro De Franco, ex Nocerina,

oggi esordisce nella difesacuneese

«Cuneo, ti voglio al top»DANIELA MILARDI

CUNEO. C’è davvero da dare i numeri... Per tutta la settimana, Rossi si ètrovato a dover fare i conti con squalifiche e infortuni cercando di costruire unasquadra comunque competitiva per affrontare il Trapani, la compagine piùforte di tutto il campionato. «Malgrado i problemi -esordisce il Rossi - siamo

riusciti ugualmente a preparare una squadra che daràdel filo da torcere all’avversario, anche se sappiamoche sarà un incontro molto delicato e difficile.Fortunatamente ho a disposizione una rosa valida chemi ha consentito di rimpiazzare le defezioni in difesa

(squalificati Scaglia e Donida, infortunato Carretto ndr). Serino farà illaterale, Ferri e il neo acquisto De Franco si posizioneranno al centro. Alposto di Danucci , anche lui squalificato, rientrerà Longhi sin dal primo minuto, mentre in attacco ripropongo lacoppia Ferrario-Torri. Speriamo di avere anche un po’ di fortuna, che non guasta mai, ma soprattutto chiedo aimiei grinta, sicurezza nei propri mezzi e determinazione nel gioco. Ho messo i ragazzi in guardia, ho spiegato loroche andiamo a giocare contro la prima forza del campionato e quindi non ammetto né ingenuità né distrazioni, maconcretezza. A tutti i costi. Dovremo fare una grande partita, non dico vincere di sicuro, ma fare risultato sì, quellolo pretendo». Esordio per il nuovo arrivato Ciro De Franco che conferma: «Cercheremo tutti di dare il meglio. Ilmister ci ha spiegato che il Trapani possiede individualità importanti che possono fare la differenza. Elementicome Madonia, Tedesco e Tagliarulo non sono certo da sottovalutare. Comunque anche loro devono fareattenzione perché anche noi abbiamo giocatori di qualità».

Di Masi lascia lostadio senzaparlare, i tifosichiedono nuoviacquisti. Cusatis:«L’espulsione diMazzuoli ha fattosaltare tutti i nostripiani»

BLOCCATA DAL FORLI’ NEL RECUPEROAlessandria flop Il pari delude il nuovo patronMIMMA CALIGARIS

ALESSANDRIA. Inizia con Luca Di Masi che fa il giro di campo, sciarpa grigia al collo, maglia ufficiale sullespalle, e saluta tutti i tifosi, che hanno pronti striscioni di benvenuto e li appendono anche ai balconi. Finisce con

qualche volto scuro al triplice fischio, il nuovo presidente che non passa in sala stampa,gli uomini del suo staff che sono ‘circondati’ dai tifosi, fuori dal Moccagatta, e raccolgonola delusione di chi era sugli spalti, la richiesta di tornare sul mercato e le critiche aGiovanni Cusatis. Che non avrà sbagliato atteggiamento tattico, ma gli interpreti sì,perché rinunciare al giocatore, Rossi, che più di tutti ha passo e giocate da attaccante èun po’ un azzardo in una partita da vincere. Anche se il tecnico difende le sue scelte. «Cisiamo preparati abbassando il nostro baricentro, per non concedere campo al Forlì, chenella ripartenze può far male con il suo tridente d’attacco molto rapido. Abbiamo rischiatopoco e quando ci siamo trovati in dieci abbiamo tirato indietro ancora la linea. Certo,l’espulsione di Mazzuoli ha fatto saltare tutti i piani e rimesso in discussione le soluzioni

che avevo provate. Gli aspetti positivi? Siamo tornati a fare prestazione, nel primo tempo, dopo il gol, abbiamocreato e avremmo potuto mettere al sicuro il risultato, perché le occasioni le abbiamo avute». Paradossalmente,però, Alessandria più pericolosa con l’uomo in meno. «Abbiamo giocato a una porta sola, abbiamo provato avincere». Basterà a Luca Di Masi presidente tifoso?

GLI ALTRI SPORT

BASKETLA ZEROUNO CERCA AD AGRIGENTO IL 7° SIGILLO (gt) Stasera la ZeroUno Torino va a caccia del 7° sigilloconsecutivo ad Agrigento (ore 18, diretta radio su www.pmsbasketball.com). Un match insidioso contro ineopromossi siciliani, che occupano il 3° posto insieme a Omegna, Castelletto, Treviglio e Bari a -12 dallaZeroUno. Con il recupero dell’influenzato Baldi Rossi i torinesi saranno al gran completo.

VOLLEYIL RED DI VILLATA VINCE A BUSTO (al.sa.) La 2ª giornata di ritorno delle serie cadette si è aperta con trematch che hanno visto in campo formazione piemontesi. In B1 femminile il team vercellese del Red Volley diVillata si è imposto al tie-break sul campo dello Yamamay di Busto Arsizio (25-22, 27-25, 18-25, 26-28, 12-15),confermandosi al quarto posto della classifica. La Mokaor di Vercelli, in serie B2 femminile, ha invece conquistatotre importanti punti in chiave salvezza, fermando il Normac Genova. Il match è terminato in quattro set, chiusi coni parziali di 25-21, 16-25, 31-29 e 25-23. Derby piemontese, infine, per la B2 maschile dove la Stamperia Alicesedi Santhià si è arresa in casa al Benassi di Alba in tre set (21-25, 22-25, 15-25).

CANOTTAGGIOLA CEREA DOMINA alla “D’INVERNO SUL PO” (en.ca.) Gran Torino nella prima giornata della “D’Inverno sulPo”. Oro nel doppio senior per gli iridati della Cerea, Gravina e Lovisolo, nel junior di Pagani e Serralunga e neldue senza per i forestali Tuccinardi e Pinca. Bene anche l’Esperia: nel singolo senior, argento di Gherzi dietrol’olimpionico Fraga e, nel singolo junior, oro di Galano. Si riprende oggi alle 10.

RUGBYCESIN CUS TORINO KO DOPO TRE SUCCESSI (en.ca.) In serie A2, sconfitta interna per il Cesin Cus Torinoche interrompe la striscia di tre vittorie di fila perdendo lo scontro salvezza con l’Amatori Catania per 13-11 (4-1)a causa di un piazzato siciliano quasi allo scadere. Inutili per i torinesi gli 11 undici punti di D’Angelo.

SCHERMALA CLERICI TRICOLORE CADETTI NELLA SPADA (ro.be.) Prima giornata brillante per le lame piemontesi neicampionati italiani Cadetti (under 17 e Giovani (under 20) in corso a Udine. Sul gradino più alto del podio dispada femminile è salita la torinese Alice Clerici (Accademia Scherma Marchesa), che ha fermato nell’assaltofinale, per 15-12, la veneta Eleonora De Marchi. Splendido podio, con un argento prezioso, anche dalla gara disciabola maschile Cadetti, con un altro torinese, Eugenio Castello (Club Scherma Torino) battuto solo nell’ultimoassalto dal livornese della Fides Gherardo Caranti.

SCI DI FONDOTRE ORI VALDOSTANI AI TRICOLORI GIOVANILI (lu.gi.) Valdostani protagonisti nell’individuale in tecnica liberadei campionati italiani a San Giorgio Boscochiesanuova, nel Veronese, con ben tre ori, firmati da FrancescaBaudin delle Fiamme Gialle (che bissa così il successo nella sprint), da Francesco De Fabiani dell’Esercito negliJuniores e da Mikael Abram dello sci club Gran Paradiso negli Aspiranti. A medaglia anche i piemontesi colbronzo Aspiranti di Lorenzo Dutto del Valle Stura.

TENNISGATTO MONTICONE FERMATA IN SEMIFINALE A GRENOBLE (ro.be.) Si è fermata in semifinale, dopo 6vittorie consecutive, la bella corsa della torinese Giulia Gatto Monticone nel 25.000 $ ITF di Grenoble (Fra).L’azzurra è stata battuta in due set (6-3 6-1) dalla ceca Sandra Zahlavova, già n° 78 del ranking Wta nel 2010.La ceca conduceva già 2-0 nei precedenti di carriera con la Gatto Monticone.

CON IL PAVIAPer l’Entella sfida playoffCHIAVARI. La partita della pazienza. Così alla vigilia, il tecnico della Virtus Entella Luca Prina ha definito ilconfronto con il Pavia di Giorgio Roselli che classifica alla mano è uno scontro diretto in chiave playoff.«Dovremo avere pazienza e lucidità - le osservazioni del tecnico dei chiavaresi - perché il Pavia è una squadrache difende molto bene e che in trasferta sa farsi rispettare. Non è un caso che abbiano vinto quattro volte fuoricasa. In più vengono da due sconfitte consecutive e questo aumenta il coefficiente di difficoltà della partitaodierna. Pazienza e lucidità devono essere gli ingredienti da mettere in campo questo pomeriggio». Il buon puntoconquistato domenica scorsa a Trapani, ha dato ulteriore convinzione ai biancocelesti. «Stiamo bene - continuaPrina - e siamo convinti del lavoro che stiamo facendo. La strada da seguire non può essere che questa».Squadra che dimostra di funzionare non si tocca e per questo Prina confermerà in toto lo stesso undici che hagiocato domenica scorsa al Provinciale di Trapani con Raggio Garibaldi a metà campo e Vannucchitrequartista, dietro alla coppia d’attacco formata da Rosso e da Cori. Gli insoliti problemi di abbondanza,permettono a Prina di avere molta scelta in panchina con cambi importanti come Russo, Di Tacchio e Guerra.«Il mercato di gennaio non è mai facile - conclude Prina - ma la società è stata davvero brava a completarenumericamente e qualitativamente la rosa».DOMENICO MARCHIGIANI

Il ghanese dopo 9mesi difficili oggidovrebbe partiretitolare

Allegri a Is Arenaspensa di schierarlomezz’ala sinistra alpostodell’influenzatoBoateng

Sulley Muntari, 28 anni, alMilan dal gennaio 2012 (Ansa)

Riscossa MuntariPAOLO CAPPELLERI

MILANO. Nove mesi dopo, Sulley Muntari ha finalmente l’occasione pervivere, di nuovo, una partita da titolare. L’appuntamento è per questopomeriggio allo stadio Is Arenas, dove il ghanese, contro il Cagliari, è favoritoa partire dall’inizio su Kevin Prince Boateng che dopo essere stato fermato

dall’influenza, ha ripreso ad allenarsi con la squadrasolo venerdì. Muntari spera, quindi, di chiudere cosìuna lunga parentesi piena di problemi fisici che si èaperta il 6 maggio nel derby in cui la squadra diMassimiliano Allegri ha perso contestualmente loscudetto e quattro giocatori: Abbiati , Bonera , De

Sciglio e appunto Muntari che ha chiuso in leggero anticipo la passatastagione per una distorsione al ginocchio destro. Con notevole ritardo ècominciata invece questa stagione del ghanese che a giugno, mentre era invacanza, si è rotto il crociato anteriore del ginocchio sinistro giocando apallone con degli amici e mandando su tutte le furie Adriano Galliani . L’adrossonero ha dovuto correre ai ripari ingaggiando dal Genoa Kevin Constant, mentre Muntari ha provato a farsi perdonare accelerando i tempi di recupero.RILANCIO A SINISTRA L’ex centrocampista di Udinese e Inter ha ripreso adallenarsi in gruppo a metà ottobre, a poco più di quattro mesi dall’interventoma, come spesso accade nell’iter di recupero da infortuni simili, non sonomancati fastidi muscolari: prima un risentimento al quadricipite a inizio

novembre, poi un fastidio al polpaccio a inizio gennaio.Complessivamente questi stop hanno permesso aMuntari di collezionare appena tre presenze, unaquarantina di minuti giocati, e gli sono costatil’esclusione dalla lista Champions sia a settembre sia agennaio. In compenso, il Milan nella sessione dimercato invernale non ha cercato un sostituto da

piazzare davanti alla difesa al posto di Nigel De Jong , fuori fino al terminedella stagione. Galliani e Allegri hanno deciso di aspettare Muntari e nelfrattempo è toccato a Riccardo Montolivo giocare nel ruolo di mediano, el’azzurro in quella posizione si è imposto con personalità, cambiando un po’ ipiani dell’allenatore. È Massimo Ambrosini il vice di Montolivo e ne prenderàil posto oggi a Cagliari visto che l’ex capitano della Fiorentina è squalificato.Muntari, dal canto suo, per il momento viene preferito da Allegri nel ruolo dimezzala sinistra, come alternativa ad Antonio Nocerino e a Boateng. Nelleultime settimane il ghanese è apparso in crescita, il 31 gennaio ha giocato untempo dell’amichevole contro il Darfo Boario, e giovedì scorso è rimasto incampo per novanta minuti, proprio da mezzala sinistra, segnando anche ungol contro il Sant’Angelo Lodigiano. Anche l’allenamento di ieri ha soddisfattoAllegri, e dopo nove mesi Muntari scalpita per tornare protagonista.

«L’espulsione diCristante ci hamesso in difficoltà».Le reti rossonereportano la firma diGanz (doppietta) eAnyekan

Aldo Dolcetti, 46 anni

primavera: brescia-milan 2-3Dolcetti è sincero «Vittoria meritata ma pure sofferta»SALVATORE RIGGIO

IL MILAN Primavera non si ferma più e vince 3-2 contro il Brescia. Ganz conuna doppietta e Anyekan regalano altri tre punti ai rossoneri, che si stavanocomplicando la vita per l’espulsione di capitan Cristante (per doppiaammonizione). Il giocatore, appena rientrato dalla squalifica, lascia il campogettando la fascia per terra e in superiorità numerica il Brescia va vicino al

pareggio, ma il Milan resiste e aggancia il Chievo alterzo posto in classifica, mantenendosi a un puntodall’Inter, ora seconda. «Dovevamo fare meglio nellagestione della palla - ha spiegato Aldo Dolcetti altermine del match -. Ma tutto sommato, il primo tempo è stato buono. Meglio nella ripresa,anche se poi le cose si sono complicate con l’espulsione di Cristante e la sofferenzafinale. Comunque, abbiamo meritato questa vittoria». GANZ MATTATORE Dolcetti punta sul 4-3-1-2 con De Feo trequartista alle spalle di

Petagna e Ganz. Cristante governa il gioco a centrocampo con Pedone e Anyekan ai suoi fianchi, mentrePacifico e Speranza sono al centro della difesa, con Ferretti e Tamas terzini. Dopo soltanto 4’ il Milan ècostretto a fare il primo cambio della partita. Il portiere Andrenacci si fa male in uno scontro di gioco e al suoposto c’è Viola , all’esordio stagionale con la Primavera. I rossoneri passano in vantaggio grazie al rigoretrasformato da Ganz, per poi sfiorare il raddoppio subito dopo con Petagna, bravo a impegnare Minelli . Larisposta del Brescia è tutta sui piedi di Bara e Valotti , ma il Milan si salva. Scampato il pericolo, arriva ilraddoppio: calcio d’angolo e deviazione vincente ancora di Ganz. BRESCIA PERICOLOSO La ripresa inizia con le Rondinelle che colpiscono il palo con Valotti, ma il Milanreagisce trovando il 3-0 con Anyekan. Passano solo 3’ e il Brescia accorcia le distanze con Bara, ben imbeccatoda Valotti. Dolcetti riorganizza i rossoneri, che con Petagna sfiorano il quarto gol. Le cose si complicano conl’espulsione di Cristante e in superiorità numerica il Brescia trova anche il 3-2 con Valotti che di piatto, in pienorecupero, non sbaglia. Per le Rondinelle, però, è troppo tardi ed è il Milan a festeggiare il successo.

Per l’Inter debuttocontro il Nogoom ElMostakbal. Nellalista dei 24 c’èanche Benassi.Bernazzanirecupera Bandini,Mbaye e Forte

Luca Garritano, 18 anni

domani via al viareggioGarritano: «Un po’ sembro Cassano»MILANO. Ci sarà anche Marco Benassi nella lista dei 24 del Viareggio, cheper l’Inter inizierà domani con il debutto contro il Nogoom El Mostakbal (ore 15a Quarrata, in provincia di Pistoia). Ma il giovane centrocampista nerazzurro,

cinque presenze in questa stagione con la primasquadra di Andrea Stramaccioni , non partirà subitocon la Primavera: Benassi potrebbe aggregarsi allasquadra di Daniele Bernazzani a torneo in corso. Lealtre belle notizie arrivano dai recuperi di Bandini ,Mbaye e Forte . I due difensori erano usciti malconcidalla partita di venerdì pomeriggio contro il Varese,mentre Forte si era dovuto arrendere nel riscaldamentoper un problema muscolare. Chi, invece, non ce la farà

sarà Acampora , il quarto infortunato nell’anticipo col Varese. Al Viareggio,Garritano punta a essere uno dei grandi protagonisti di questa Inter: «Se sento gli occhi puntati su di me? No, iocerco di rimanere con i piedi per terra. È un’occasione importante per me, come per i miei compagni - haspiegato a Fcinternews.it -. Allenarsi con i grandi mi aiuta a crescere. Un esempio da seguire? Zanetti comepersona. Cassano è bravo, ha delle giocate importanti. Penso di assomigliare un po’ a lui». S.R.

Stramaccioni lo haincluso tra iconvocati per laprima volta dopo ledue operazioni

L’allievoKuzmanovic,all’esordio a SanSiro: «Deki è unfenomeno, dàgrandi motivazioni»

Dejan Stankovic, 34 anni, èfermo dal 2 maggio per dueinterventi al tendine d’Achille(Liverani)

Stankovic, l’odissea è finitaStefano Pasquino APPIANO GENTILE. Dove eravamo rimasti? A Parma, 2 maggio. C’era ancoraSneijder e l’Inter, appena sconfitta, dava definitivamente addio al sogno diconquistare un posto in Champions. Quella sera, Dejan Stankovic - che giàda mesi giocava sul dolore - ha detto basta e deciso di operarsi al tendined’Achille sinistro, martoriato da mille battaglie. Probabilmente Deki non

avrebbe mai immaginato che da lì sarebbe iniziataun’Odissea che ha avuto termine soltanto ieri, quandoAndrea Stramaccioni ha deciso di includerlo per laprima volta da allora nella lista dei convocati. In mezzosono passati nove mesi e un altro intervento chirurgicodopo il primo, effettuato il 4 maggio. Eh sì perché iltendine, nella fase di recupero ha iniziato nuovamente

a scricchiolare, così il serbo, suo malgrado, è stato costretto a una nuovaoperazione, stavolta di pulizia, tenutasi, sempre al San Matteo di Pavia, il 19settembre. Lì è iniziata una lunghissima risalita in cui Stankovic ha dovuto faree rifare la preparazione, ritrovare sicurezza e ricostruire il feeling con il campoe col clima partita. Un processo condotto sotto il segno della prudenzaconclusosi con la decisione, da parte di Stramaccioni, di includerlo nella listadei giocatori precettati per la partita col Chievo. NO AL QATAR Questa, naturalmente, è soltanto la prima tappa verso ilritorno in campo ma, essendo il tendine clinicamente guarito, entro un paio disettimane Stankovic sarà al top. Ottima notizia per Stramaccioni che hasempre considerato il serbo come il regista ideale intorno a cui far girare la

sua Inter per la capacità da parte del serbo sia di farescudo davanti alla difesa, sia di impostare la manovra,un deficit che la squadra ha patito enormemente negliultimi due mesi. Nonostante fosse da tempo ai box perinfortunio, a fine gennaio si è fatto avanti per Stankovicun club qatariota, a cui è stato risposto “no grazie”.Questo perché, avendo un contratto firmato con l’Inter

fino al 30 giugno 2014, per il serbo l’ipotesi di un prepensionamento dorato (più facile negli States che nel GolfoPersico) è ancora piuttosto lontana anche perché non è intenzione di Stramaccioni privarsi di un giocatore che -se sta bene - può interpretare tutti i ruoli del centrocampo. Un jolly straordinario che, nella stagione che verrà,potrebbe recitare magnificamente il ruolo di 12° garantendo qualità ed esperienza. L’ALLIEVO Intanto Stankovic ha provveduto a porre sotto la sua ala protettrice Zdravko Kuzmanovic chestasera, nel suo esordio a San Siro come vertice basso dell’Inter, verrà “telecomandato” dalla panchinadall’amico Deki: «Sognavo di giocare con Stankovic e ora è realtà - ha detto Kuzmanovic nel giorno delvernissage - Lui è un fenomeno, ha vinto tutto, è stato capitano della Serbia. Mi dà una motivazione incredibileaverlo al mio fianco negli allenamenti e voglio fare la sua stessa carriera». Intanto, per un anno e mezzo,vivranno entrambi sotto il cielo della Pinetina.

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